MEMORIA DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
1.La “festa”- oggi ridotta a “memoria”- del Cuore Immacolato di Maria “ corona un
movimento di devozione di cui fu promotore S. Giovanni Eudes [+1680]. Ebbe il primo
riconoscimento pubblico – nel 1805- da Pio VII [+1823] che la istituì come festa facoltativa
per le diocesi e le famiglie religiose che ne avessero fatto richiesta. Pio IX – nel 1855arricchì la festa di una Messa propria…Pio XII, l’8 dicembre 1942 – nel 25° anniversario
delle apparizioni di Fatima- in piena guerra mondiale, consacrò al Cuore Immacolato di
Maria tutto il genere umano, ed il 4 maggio [ o marzo?) 1944 estese questa festa alla
Chiesa universale, decretando che venisse celebrata nell’ottava dell’Assunzione” 1.
Nell’attuale calendario la celebrazione della “ Memoria del Cuore Immacolato di Maria” si
celebra il giorno dopo la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. “ Questo
avvicinamento delle due date- rilevano i liturgisti-fa ritornare all’origine storica della
devozione: infatti S. Giovanni Eudes nei suoi scritti mai separa i due Cuori. Del resto per
nove mesi la vita del Figlio di Dio fatto carne pulsò ritmicamente con quella del cuore di
Maria”2.
2.Già Pio XII, con l’enciclica “ Haurietis aquas” del 15 maggio 1956, “ aveva offerto uno dei
più bei testi pontifici sulla devozione al Cuore di Maria, allorché affermava:«Affinché poi il
culto verso il Cuore augustissimo di Gesù porti più copiosi frutti di bene nella famiglia
cristiana e in tutta l’umana società, si facciano un dovere i fedeli di associarvi intimamente
la devozione al Cuore Immacolato della Genitrice di Dio. E’, infatti, sommamente
conveniente che, come Dio ha voluto associare indissolubilmente la beatissima Vergine
Maria a Cristo nel compimento dell’opera dell’umana redenzione, in guisa che la nostra
salvezza può ben dirsi frutto della carità e delle sofferenze di Gesù Cristo, cui erano
strettamente congiunti l’amore e i dolori della Madre sua; così il popolo cristiano, che da
Cristo e da Maria ha ricevuto la vita divina, dopo aver tributato i dovuti omaggi al Cuore
Sacratissimo di Gesù, presti anche al Cuore amantissimo della celeste Madre consimili
ossequi di pietà, di amore, di gratitudine e di riparazione. E’in armonia con questo
sapientissimo e soavissimo disegno della Provvidenza divina che Noi stessi volemmo
solennemente dedicare e consacrare la santa Chiesa ed il mondo intero al Cuore
Immacolato della beata Vergine Maria [ Cf AAS 34 (1942) 345ss; cf FVS, nn. 802-805]»3.
“Più recentemente Giovanni Paolo II, al termine della sua prima enciclica, Redemptor
hominis (4.3.1979), ha scritto un significativo testo sul cuore di Maria. Trattando del
mistero della redenzione, viene a dire:«Questo mistero si è formato, possiamo dire, sotto il
cuore della Vergine di Nazaret, quando ha pronunziato il suo “fiat”. Da quel momento
questo cuore verginale e insieme materno, sotto la particolare azione dello Spirito Santo,
segue sempre l’opera del suo Figlio e va verso tutti coloro che Cristo ha abbracciato ed
abbraccia continuamente nel suo inesauribile amore. E perciò questo cuore dev’essere
anche maternamente inesauribile. La caratteristica di questo amore materno, che la madre
1
2
AA.VV, Enciclopedia mariana” Theotocos”, Genova-Milano, 1958 , pp. 382-383
D. SARTOR, Cuore Immacolato, in NDM [=Nuovo Dizionario di Mariologia], a cura di S. De Fiores e S. Meo, Ed.
Paoline, Cinisello Balsamo-MI 1985, pp. 443-455 ( 454).
3
D. SARTOR, cit., p. 450. Per il testo della Lettera Enciclica “ Haurietis aquas” si veda FVS [= Le Fonti della Vita
Spirituale], I, Ed. Paoline, Roma 1964, pp. 225-289: Nn. 241-323 ( p. 287, n. 322).
2
di Dio immette nel mistero della redenzione e nella vita della chiesa, trova la sua
espressione nella sua singolare vicinanza all’uomo ed a tutte le sue vicende. In questo
consiste il mistero della madre». [ AAS 71(1979) 322-323”4.
3.Un amore dunque, quello della Madonna per noi, che non esaurisce mai le scorte della
sua misericordia. Ecco perché il suo amore materno è stato felicemente espresso in “ un
albero meraviglioso, sovraccarico di fiori e di frutti. Risponde ai colpi e alle percosse che
riceve, ricoprendo di fiori e offrendo i frutti ai suoi percussori. Ciò è quanto dire: il cuore
immacolato di Maria è una sorgente inesauribile che espande la sua protezione materna e
riscalda con il suo amore anche coloro che la feriscono. A lei preme il ravvedimento,
perché non vede l’ora di riabbracciarli questi figli prodighi che ritornano per sempre. Tutti
gli uomini. Ognuno di noi”5.
4. Benedetto XVI ha modo di farci entrare nel mistero di Maria Immacolata quando
insegna che “Maria, Immacolata nella sua concezione verginale - così la veneriamo
quest'oggi con devota riconoscenza -, ha percorso il suo pellegrinaggio terreno sorretta da
una fede intrepida, una speranza incrollabile e un amore umile e sconfinato, seguendo le
orme del suo figlio Gesù. Gli è stata accanto con materna sollecitudine dalla nascita al
Calvario, dove ha assistito alla sua crocifissione impietrita dal dolore, ma incrollabile nella
speranza. Ella ha poi sperimentato la gioia della risurrezione, all'alba del terzo giorno, del
nuovo giorno, quando il Crocifisso ha lasciato il sepolcro vincendo per sempre e in modo
definitivo il potere del peccato e della morte.
Maria, nel cui grembo verginale Dio si è fatto uomo, è nostra Madre! Dall'alto della croce
infatti, Gesù, prima di portare a compimento il suo sacrificio, ce l'ha donata come madre e
a Lei ci ha affidati come suoi figli. Mistero di misericordia e di amore, dono che arricchisce
la Chiesa di una feconda maternità spirituale. Volgiamo soprattutto quest'oggi il nostro
sguardo verso di Lei, cari fratelli e sorelle, e, implorando il suo aiuto, disponiamoci a far
tesoro di ogni suo materno insegnamento. Questa nostra celeste Madre non ci invita forse
a fuggire il male e a compiere il bene seguendo docilmente la legge divina iscritta nel
cuore di ogni cristiano? Lei, che ha conservata la speranza pur nel sommo della prova,
non ci chiede forse di non perderci d'animo quando la sofferenza e la morte bussano alla
porta delle nostre case? non ci chiede di guardare fiduciosi al nostro futuro? Non ci esorta
la Vergine Immacolata ad essere fratelli gli uni degli altri, tutti accomunati dall'impegno di
costruire insieme un mondo più giusto, solidale e pacifico?
Sì, cari amici! Ancora una volta, in questo giorno solenne, la Chiesa addita al mondo Maria
come segno di sicura speranza e di definitiva vittoria del bene sul male. Colei che
invochiamo "piena di grazia" ci ricorda che siamo tutti fratelli e che Dio è il nostro Creatore
e il nostro Padre. Senza di Lui, o ancor peggio contro di Lui, noi uomini non potremo mai
trovare la strada che conduce all'amore, non potremo mai sconfiggere il potere dell'odio e
della violenza, non potremo mai costruire una stabile pace.
4
5
D. SARTOR, cit., p. 450.
P. L. BELLONCI, francescano, La pietà popolare, Fabriano 2006, pp.333-334.
Accolgano gli uomini di ogni nazione e cultura questo messaggio di luce e di speranza: lo
accolgano come dono dalle mani di Maria, Madre dell'intera umanità. Se la vita è un
cammino, e questo cammino si fa spesso buio, duro e faticoso, quale stella potrà
illuminarlo? Nella mia Enciclica Spe salvi, resa pubblica all'inizio dell'Avvento, ho scritto
che la Chiesa guarda a Maria e la invoca come "stella della speranza" (n. 49). Nel nostro
comune viaggio sul mare della storia abbiamo bisogno di "luci di speranza", di persone
cioè che traggono luce da Cristo "ed offrono così orientamento per la nostra traversata"
(ibid.). E chi meglio di Maria può essere per noi "Stella di speranza"? Lei, con il suo "sì",
con l'offerta generosa della libertà ricevuta dal Creatore, ha consentito alla speranza dei
millenni di diventare realtà, di entrare in questo mondo e nella sua storia. Per mezzo suo
Dio si è fatto carne, è divenuto uno di noi, ha piantato la sua tenda in mezzo a noi.
Per questo, animati da filiale confidenza, Le diciamo: "Insegnaci, Maria, a credere, a
sperare e ad amare con Te; indicaci la via che conduce alla pace, la via verso il regno di
Gesù. Tu, Stella della speranza, che trepidante ci attendi nella luce intramontabile
dell'eterna Patria, brilla su di noi e guidaci nelle vicende di ogni giorno, adesso e nell'ora
della nostra morte. Amen!".
Dolce Cuore di Maria, siate la salvezza dell’anima mia. Amen!”.
Luigi Crippa abate osb
Scarica

“memoria”- del Cuore Immacolato di Maria