Corso di Aggiornamento Teorico-Pratico PREVENZIONE E CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE DA LEGIONELLA E ALTRI GERMI ACQUATICI. AGGIORNAMENTI SU PROCEDURE E TECNICHE DI DISINFEZIONE Modena 22 gennaio 2009 Metodi chimici di disinfezione: agenti ossidanti Savina Ditommaso Dipartimento di Sanità Pubblica e di Microbiologia. Università di Torino Agenti ossidanti Cloro (ipoclorito di sodio, biossido di cloro, monoclorammina) Acido peracetico Ozono Perossido di idrogeno e argento Valutazione di efficacia Per ogni nuovo metodo di disinfezione servirebbero valutazioni standardizzate secondo le seguenti fasi: Dimostrazione di efficacia in vitro nei confronti di legionella Esperienze di efficacia sul campo su singoli impianto Studi controllati per valutare l’efficacia a lungo termine (mesi, anni) nel controllo di legionella nell’impianto e nella prevenzione di casi di legionellosi in singoli ospedali Consolidamento dei risultati ottenuti in fase 3 mediante la raccolta di dati ottenuti in molti ospedali (fase di validazione). Quali presupposti per una sperimentazione “sul campo”? • Informazioni sul “pre” • N° sufficiente di prove microbiologiche • Buona conoscenza delle caratteristiche dell’impianto e delle condizioni sperimentali • Sperimentazioni di metodi singoli Raccomandazioni…. Linee guida …….. Evidenze Studi metodologicamente di buona qualità World health organisation Legionella and the prevention of legionellosis World Health Organization 1. Legionella 2. Legionellosis — prevention and control 3. Legionnaires’ disease — prevention and control 4. Water supply 5. Swimming pools 6. Health facilities 7. Ships 8.Disease outbreaks — prevention and control ISBN 92 4 156297 8 (NLM classification: WC 200) © World Health Organization 2007 IA Implementazione fortemente raccomandata e supportata da studi sperimentali, clinici o epidemiologici ben disegnati IB Implementazione fortemente raccomandata e supportata da alcuni studi sperimentali, clinici o epidemiologici e da un forte razionale teorico IC II Richiesta per legge U Tema non risolto Implementazione suggerita e supportata da studi clinici o epidemiologici, da un razionale teorico o dal consenso di esperti IB Cloro >= 2 mg /l (c. continua) 20-50 mg/l (c. shock) Innalzamento termico U Biossido di cloro Metalli pesanti Ozono Ultravioletti Implementazione fortemente raccomandata e supportata da alcuni studi sperimentali, clinici o epidemiologici e da un forte razionale teorico Tema non risolto •Acido peracetico •Monoclorammina •Perossido di idrogeno Non sono citati CLORO Studi in vitro Articolo Metodi Comparative Assessment of Chlorine, Heat, Ozone, and UV Light for Killing Legionella pneumophila within a Model Plumbing System Muraca P. et al. 1987 Appl Environ Microbiol. Impianto pilota Susceptibility of Legionella pneumophila to chlorine in tap water. 0.1 mg/l x 30-60’ 0.5 mg/l x 5’ Kuchta JM et al. 1983 Appl Environ Microbiol. Risultati Riduzione di 5 log. 4-6 mg/l x 5h Riduzione di 2 log. IPERCLORAZIONE CONTINUA Articolo Legionnaires' disease associated with a hospital water system. A five-year progress report on continuous hyperchlorination Metodi Durata Continuous Hyperchlorination of a Potable Water System for Control of Nosocomial Legionella pneumophila Infections Massanari RM et al 1984 Proceedings of the Second Int. Symposium Colonization of a water system by Legionella organisms and nosocomial legionellosis: a 5-year report from a large Italian hospital. Ditommaso S. et al. Infect Control Hosp Epidemiol. 2006 Prima: 29 % punti positivi 16 casi in anno Dopo: <5% punti positivi 4 casi in 5 anni Posti letto 940 8 mg/; 3-5 mg/l Sorveglianza clinica 5 aa Posti letto 900 2 -5mg/l Sorveglianza clinica 17 mesi Prima: 37 % punti positivi 7 casi 5 mesi Dopo: 7% positivi dopo 6 mesi andamento fluttuante nessun caso in 17 mesi Posti letto 1076 8 mg/l Sorveglianza clinica 16 mesi Prima: 21 % punti positivi 3 casi in un mese Dopo: 2 punti positivi/400 nessun caso in 16 mesi Posti letto 1400 2-3 mg/l Sorveglianza clinica 5 aa Helms CM et al. JAMA. 1988 * Reduction in Legionella pneumophila through heat flushing followed by continuous supplemental chlorination of hospital hot water Snyder MB et al. J Infect Dis. 1990* Risultati Prima: 47 % punti positivi 9 casi in un anno Dopo: 6% punti positivi dopo 16 mesi 10 casi CONCLUSIONI Studi di buona qualità (durata dello studio, n° di campioni ambientali analizzati, descrizione puntuale dell’esperienza). Tutti concordano sulla efficacia della clorazione continua nella riduzione della circolazione di legionella nell’impianto. Nei primi tre è dimostrata l’efficacia anche nella riduzione del n° di casi. Nella nostra esperienza (Ditommaso) la ricaduta sulla prevenzione dei casi è stata osservata negli anni successivi (dati non pubblicati). IPERCLORAZIONE SHOCK Articolo Nosocomial outbreak of Legionnaires' disease: molecular epidemiology and disease control measures. Johnston JM. et al. Infect Control. 1987 * Metodi 4 mg/l torri 15-20 mg/l impianto 17 mg/l serbatoi mensile Sorveglianza clinica Durata 6 mesi? quante clorazioni sull’impianto? per quanto tempo la sorveglianza ? Risultati Prima: 46 % punti positivi 4 casi in un mese/ implicata 1 torre Dopo: punti negativi nessun caso dopo l’introduzione della bonifica mensile dei serbatoi Legionella spp. in a hospital hot water system: effect of control measures. Ezzeddine H et al. J Hosp Infect. 1989 * 900 posti letto 1985 6 mg/l x 6h serbatoio (una volta) 1986 eliminato serbatoio di miscelazione 1987 accelerazione flusso 3 aa Analisi microbiolo. Prima: 100 % punti positivi 15 casi in 6 anni 1981-1986 Dopo: 60% punti positivi 1 caso/anno Prevention of Legionella infections in a bone marrow transplant unit: multifaceted approach to decontamination of a water system. 11 posti letto 10 mg/l x 30’ mensilmente nel reparto di trapianto di midollo Confronto incidenza con altro reparto di medicina 3 aa ½ Prima: 5 camere i positive 2 casi in 2 mesi Dopo: 0% punti positivi 1 caso/in 3 anni e mezzo Matulonis U et al. Infect Control Hosp Epidemiol. 1993 IPERCLORAZIONE SHOCK Articolo Valutazione dell'efficacia di interventi di disinfezione di impianti idrici ospedalieri contaminati da legionella. Ditommaso S.et al. GIIO 2000 Long-term persistence of a single Legionella pneumophila strain possessing the mip gene in a municipal shower despite repeated cycles of chlorination. Cooper I et al. J Hosp Infect. 2008 Metodi 25 mg/l 3h 50 mg/l 4 ore Durata 16 mesi Efficacia a breve termine Ricolonizzazione impianto dopo 15-30 gg dal trattamento 2 aa 1/2 Continua ricolonizzazione dell’impianto No Sorveglianza clinica 5 cicli 50 mg/l 1h Risultati CONCLUSIONI I lavori primari su cui si sono basati anche i CDC * per raccomandare la clorazione shock sono in realtà pochi. In particolare i due citati sono abbastanza confusi nella descrizione delle esperienze. Johnston parla di clorazione dell’impianto con 15-20ppm ma non è chiara la frequenza; non è specificata la durata del monitoraggio ambientale e della sorveglianza clinica. Anche il lavoro di Ezzeddine è abbastanza carente dal punto di vista metodologico: interventi sporadici sull’impianto (clorazione con 6ppm, eliminazione del serbatoio di miscelazione e accellerazione del flusso di acqua di ricircolo); analisi di laboratorio effettuate in parte mediante semina diretta del campione. Probabilmente la riduzione dei casi è attribuibile alla adozione di altre misure quali utilizzo di acqua sterile nei nebulizzatori ed umidificatori. Nella nostra esperienza la clorazione shock si è dimostrata efficace, il problema cruciale è la persistenza dell’effetto: i controlli microbiologici effettuati nell’immediato e a 15 giorni dall’intervento hanno dimostrato che l’impianto rimane bonificato per circa 15 giorni; il momento critico è quello intorno ai 30 giorni quando generalmente si osserva una ricomparsa della contaminazione. BIOSSIDO DI CLORO studio in vitro Articolo Metodi Prevention and control of health careassociated waterborne infections in health care facilities. Impianto pilota 0.2 mg/l Exner M, et al Am J Infect Control. 2005. Risultati 70 gg distruzione batteri 60-170 gg distruzione biofilm BIOSSIDO DI CLORO Articolo Metodi Durata Comparison of chlorine and chlorine dioxide disinfection for control of Legionella in a hospital potable water supply. Hamilton E. et al. J Hosp Infect. 1996 793 posti letto 1 reparto 0.5 –1 mg/l di cloro (in entrata) 1 reparto 0.5 mg/l di biossido di cloro (in entrata) 6 mesi A 17-month evaluation of a chlorine dioxide water treatment system to control Legionella species in a hospital water supply. Srinivasan A et al. Infect Control Hosp Epidemiol. 2003. 154 posti letto (chirurgia, oncologia, trapianti) 0.8 mg/l 17 mesi Prima: 41% punti positivi Dopo: 4% punti positivi No casi 2 anni Prima: 40% punti positivi Dopo: 50% punti positivi Riduzione conta 2 casi trasmissione microaspirazione 30 mesi Prima: 60% punti positivi Dopo: 10% punti positivi Point-of-care controls for nosocomial legionellosis combined with chlorine dioxide potable water decontamination: a two-year survey at a Welsh teaching hospital. Sorveglianza clinica 1000 posti letto 0.5 mg/l Sorveglianza clinica 364 posti letto 0.5–0.7mg/ l(in entrata) 0.1–0.7mg/ l(in uscita) Dopo 6 mesi: 28% punti positivi 12% punti positivi Hosein IK et al. J Hosp Infect. 2005 Safety and efficacy of chlorine dioxide for Legionella control in a hospital water system. Zhang Z. et al. Infect Control Hosp Epidemiol. 2007 Risultati BIOSSIDO DI CLORO Articolo Persistence of the same strain of Legionella pneumophila in the water system of an Italian hospital for 15 years. Metodi Durata dello studio 4 anni Risultati 0.4-0.5 mg/l No riduzione della cotaminazione Sorveglianza clinica 6 casi Scaturro M et al Infect Control Hosp Epidemiol. 2007 Molecular epidemiology of Legionella pneumophila serogroup 1 isolates following long-term chlorine dioxide treatment in a university hospital water system. Casini B et al.J Hosp Infect. 2008 5 anni 0.2–0.5mg/ l(in uscita) Prima: 67% punti positivi Dopo: 14% punti positivi CONCLUSIONI Nel lavoro di Hamilton e coll. si dimostra la maggior efficacia del biossido del cloro rispetto al cloro libero, ma non sappiamo in realtà quale fosse in partenza la contaminazione dei reparti trattati con i due metodi. Considerando gli altri lavori citati, ai fini di una riduzione significativa della carica di legionella sembrerebbero utili concentrazioni di biossido di cloro in uscita superiori a 0.5 mg/l. MONOCLORAMMINA studio in vitro Articolo Combining chlorination and chloramination processes for the inhibition of biofilm formation in drinking surface water system models. Momba MN, Binda MA.J Appl Microbiol. 2002; Metodi Impianto sperimentale Risultati 0.35 mg/l di monocloramina sono sufficienti a inibire la formazione di biofilm MONOCLORAMMINA Articolo Effect of monochloramine disinfection of municipal drinking water on risk of nosocomial Legionnaires' disease. Kool JL et al Lancet. 1999 Hospital characteristics associated with colonization of water systems by Legionella and risk of nosocomial legionnaires' disease: a cohort study of 15 hospitals. Kool JL et al Metodi Durata Studio caso-controllo (questionario) 32 epidemie 18 anni 32 ospedali con epidemie 48 ospedali come controllo Analisi multivariata:tipo di disinfettante residuo Ospedali in cui l’acqua presenta residui di cloro sono 10 volte (RR) più a rischio di avere epidemie rispetto a quelli che ricevono acqua con residui di cloramina 3 anni 11 ospedali acqua con residui di monocloram. 4 ospedali acqua con residui di cloro Infect Control Hosp Epidemiol 1999 Risk of hospital-acquired legionnaires' disease in cities using monochloramine versus other water disinfectants. Heffelfinger JD et al Infect Control Hosp Epidemiol. 2003 Reducing Legionella colonization in water systems with monochloramine. Flannery B et al. Emerg Infect Dis. 2006 Studio caso-controllo (questionario) 10 anni 108 ospedali senza casi 38 ospedali con casi 53 edifici Conversione del sistema di disinfezione e monitoraggio microbiologico Risultati 11 ospedali: con legionella 4 ospedali: senza legionella % di siti positivi correla con il rischio di legionellosi Gli ospedali che ricevono acqua con residui di cloramina sono meno a rischio di avere casi/epidemie (RR 0.2) 2 anni Prima: 60% punti positivi Dopo: 4% punti positivi CONCLUSIONI I due studi retrospettivi dimostrano l’efficacia della monoclorammina nella prevenzione dei casi di legionellosi (RR. 10.2; RR 0.2). Nello studio prospettico si evidenza una elevata associazione statistica (p= 0.0007) tra presenza di monoclorammina e assenza di legionella. Inoltre emerge che il rischio di infezione nosocomiale è associato con la percentuale dei siti positivi piuttosto che con la concentrazione di legionella nei campioni. Anche il più recente lavoro di Flannery dimostra l’efficacia della monoclorammina. OZONO Studi in vitro Articolo Metodi Comparative Assessment of Chlorine, Heat, Ozone, and UV Light for Killing Legionella pneumophila within a Model Plumbing System Muraca P. et al. 1987 Appl Environ Microbiol Impianto pilota Effects of three oxidizing biocides on Legionella pneumophila serogroup 1. 0.1-0.3 mg/l x 5’ Domingue EL et al 1988 Appl Environ Microbiol Risultati Riduzione di 5 log. 1-2 mg/l x 3h Cercare metodo Riduzione di 2 log. OZONO Articolo Metodi Efficacy of ozone in eradication of Legionella pneumophila from hospital plumbing fixtures. Edelstein PH et al. In vitro 0.32- 0.470.63 mg/l per 20min. Appl Environ Microbiol. 1982 Water disinfection with ozone, copper and silver ions, and temperature increase to control Legionella: seven years of experience in a university teaching hospital. Blanc DS, J Hosp Infect. 2005. Durata 2 mesi 3 gg 1 +-0.3 mg/l 3 settimane 0.5+-0.2 mg/l tempo di contatto 18min 0.3 mg/l ozono residuo 2 anni Risultati 0.32 mg/l riduzione 3 log Efficace sui punti terminali ma contemporanea riduzione delle cariche di legionella anche nei reparti non trattati No riduzione % siti positivi CONCLUSIONI Quelli riportati sono gli unici lavori pubblicati sull’efficacia dell’ozono nei confronti di legionella negli impianti idrici. In entrambi i lavori il metodo non si è dimostrato efficace. Anche noi abbiamo partecipato ad una sperimentazione con ozono in una azienda ospedaliera piemontese: purtroppo non è stato possibile pubblicare i risultati negativi (divieto da parte della ditta fornitrice dell’impianto) pur essendo le analisi microbiologiche a carico dell’azienda sede di sperimentazione. ACIDO PERACETICO Articolo Peracetic acid in the disinfection of a hospital water system contaminated with Legionella species. Ditommaso S et al. Infect Control Hosp Epidemiol. 2005 Control of Legionella pneumophila contamination in a respiratory hydrotherapy system with sulfurous spa water. Leoni E et al Infect Control Hosp Epidemiol. 2006 Metodi Durata Risultati Studio in vitro 50 mg/l per 5’ Studio sul campo 50 mg/l per 30 1000 mg/l per 30’ 2 anni Efficace subito (dopo una settimana) Ricolonizzazione dopo in mese 20 mg/l per 12 ore 3 mesi efficace sul ricircolo no nei punti terminali (nebulizzatori) CONCLUSIONI L’acido peracetico è raccomandato per la bonifica di impianti idrici soltanto dalle linee guida francesi (Gestion du risque lié aux légionelles, 2001). Esiste una sola esperienza di disinfezione di impianto idrico con acido peracetico (Ditommaso). Come per l’iperclorazione shock anche i trattamenti shock con acido peracetico non consentono di mantenere l’impianto bonificato per tempi lunghi. Leoni e coll. hanno utilizzato il prodotto in una Spa con scarsi risultati (efficace sull’acqua di ricircolo ma inefficace sulla distribuzione finale (nebulizzatori e irrigatori nasali). PEROSSIDO DI IDROGENO Studio in vitro Articolo Metodi Effectiveness of disinfectants used in cooling towers against Legionella pneumophila. Valutazione in vitro di disinfettanti normalmente usati per disinfettare torri di raffreddamento García MT, Pelaz C. Chemotherapy. 2008 Risultati Minima concentrazione battericida 1024 mg/l Mancano studi di efficacia sul campo CONCLUSIONI Operare con metodologia scientifica Programmare un numero adeguato di controlli microbiologici per la verifica dell’efficacia sul campo Ospitalità della sperimentazione concordata anche economicamente Possibilità di pubblicizzazione dei dati (positivi e negativi) …la nostra sperimentazione con l’acido Peracetico…. PERACETIC ACID IN THE DISINFECTION OF A HOSPITAL WATER SYSTEM CONTAMINATED WITH LEGIONELLA SPECIES. (Ditommaso et al. 2005) 25000 25000 20000 20000 P AA 50ppm P AA 50ppm P AA 50ppm 23000 Fase 1 PAA 50ppm Fase 2 19900 20000 15000 15000 10400 10300 9000 10000 10000 7200 5700 5900 6600 6300 5000 5100 5000 2600 1100 100 400 600 0 400 300 0 0 7 7100 6600 6300 5100 5000 3100 2600 100 0 0 200 0 100 0 0 100 0 0 0 100 0 100 0 0 0 9 18 30 0 27 0 50.000 80000 76000 Fase 3 60000 P AA 50 ppm PAA 50 ppm 50.000 47.200 70000 PAA 50 ppm 52 50.000 Fase 4 70000 P AA 50 ppm 2900 2100 1100 PAA P AA 50 ppm 40.000 41.400 40.000 1000ppm 27.800 50000 41000 30.000 40000 20.500 31100 30000 25800 24300 20100 17600 20000 27000 24700 11800 9200 7300 6500 3200 13.800 7.900 13900 10700 10000 14.500 22000 16400 14500 20.000 10.000 7900 10.000 5900 4.400 3.300 5900 5600 1.300 100 1500 0 0 0 34 76 120 155 190 0 28 62 90 …la sperimentazione con l’Ozono in una azienda piemontese Non note le condizioni sperimentali Analisi microbiologiche a carico dell’azienda sede di sperimentazione Risultati (negativi) non pubblicati per veto della ditta