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Sommario
PREMESSA
3
DATI DI PROGETTO
5
Dati di carattere generale
5
Dati di progetto relativi all’utilizzazione dell’edificio
5
Dati di progetto relativi alle influenze esterne
6
CENTRO DEI CARICHI
8
CLASSIFICAZIONE DEL LUOGO
8
GENERALITÀ
9
Scopo
9
Norme di riferimento
9
Indicazioni generali dei materiali e della loro installazione
9
Quadri di distribuzione
Tubi, condotti, canali, cavidotti e percorso tubazioni
Riempimento delle condutture
Separazioni dei circuiti
Sfilabilità
Isolamento dei conduttori
Colorazione dei conduttori
Vincoli
9
9
10
10
10
10
10
10
MISURA DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI
12
PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE
13
DETTAGLI DI INSTALLAZIONE
15
Fornitura
15
Quadro Generale, distribuzione dorsale e terminale
15
Apparecchi Illuminanti
17
SICUREZZA DEGLI IMPIANTI
19
PROTEZIONE CONTRO LE SOVRATENSIONI
20
DOCUMENTI TECNICI DEL PROGETTO ESECUTIVO
21
CONCETTI ISPIRATORI INERENTI LA SICUREZZA
22
APPENDICE A
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PREMESSA
La presente relazione tecnica di progetto esecutivo si riferisce alla realizzazione
dell’impianto elettrico relativo all’illuminazione stradale comunale di “Via Alla
Morena” sita nel comune di Verbania (VB), località Trobaso; essa contiene una
descrizione tecnica dell’impianto di illuminazione pubblica previsto per una strada
lunga circa 300m, che consiste in:
• Installazione di n.13 armature stradali a LED installate a testa palo;
• Dimensionamento e posa di due linee in cavo in tubo interrato per l’alimentazione
degli apparecchi illuminanti;
• Installazione di un quadro elettrico IP65 in apposita nicchia;
• Dimensionamento dei dispositivi di protezione;
Nella redazione della presente si evidenzia in particolare quanto indicato nei punti
seguenti:
a. identificazione dell’opera, committente, ubicazione, attività;
b. dati di progetto;
c. classificazione degli ambienti in relazione alle condizioni ambientali, alle
attività svolte e ad eventuali particolarità;
d. dati del sistema di distribuzione e di utilizzazione dell’energia elettrica
(tensione, frequenza, fasi, stato del neutro, tipo di alimentazione, caduta di
tensione ammissibile e correnti di guasto nei diversi punti dell’impianto);
e. descrizione dei carichi elettrici;
f. eventuali vincoli da rispettare, compresi quelli derivanti dal coordinamento
con le altre discipline coinvolte;
g. caratteristiche generali dell’impianto elettrico quali le condizioni di sicurezza,
la disponibilità del servizio, la flessibilità (ad es. per futuri ampliamenti), la
manutenibilità;
h. criteri di scelta delle soluzioni impiantistiche elettriche relative alla protezione
dalle sovracorrenti, dalle sovratensioni, di protezione contro i contatti indiretti
quali: interruzione automatica dell’alimentazione, uso dei componenti elettrici
aventi isolamento in classe II od equivalenti, separazione elettrica, bassissima
tensione di sicurezza etc;
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i. descrizione delle misure di protezione contro i contatti diretti quali l’uso di
involucri o barriere (IP …), di ostacoli e distanziamenti, di interruttori
differenziali quali protezione addizionale;
l. dati dimensionali relativi all’illuminazione artificiale generale e, ove
necessario, all’illuminazione localizzata in relazione al computo visivo, per i
diversi ambienti e per le diverse configurazioni di utilizzazione (es.
illuminazione normale, di riserva, di sicurezza). In generale, per ciascun
ambiente, i dati dimensionali;
− tipi di lampade e di apparecchi di illuminazione;
− livello di illuminamento medio e mantenuto (En);
− uniformità di illuminamento;
− temperatura o tonalità del colore della luce;
− gruppo o indice di resa del colore;
− fattore di manutenzione (M);
m. scelta della tipologia dell’impianto e dei componenti elettrici principali in
relazione ai parametri elettrici (es. tensioni, correnti), alle condizioni
ambientali e di utilizzazione;
n. criteri di dimensionamento dei componenti elettrici;
o. descrizione delle modalità operative degli impianti;
p. norme tecniche di riferimento per gli impianti e i componenti;
q. definizione del grado di dettaglio e dei tipi di elaborato di progetto;
r. altre eventuali informazioni;
Le competenze degli impianti elettrici si estendono dal punto di consegna
dell’energia elettrica da parte dell’ente distributore e terminano alle prese a spina ed
alle alimentazioni dei singoli apparecchi utilizzatori.
Alla presente relazione tecnica vengono allegati i documenti di progetto specificati
nell’apposito elenco.
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DATI DI PROGETTO
Dati di carattere generale
Dati
Valori
• Committente ed utilizzatore finale
• Comune di Verbania (VB)
Provincia del Verbano – Cusio - Ossola
Dipartimento Lavori Pubblici
• Utilizzo dell’immobile
• Illuminazione Stradale
• Scopo del lavoro
• Redazione di progetto esecutivo per
nuovo
impianto
elettrico
per
illuminazione stradale come identificato
all’art. 1, comma 1 lettera a), della legge
46/90 ed elaborato come richiesto dalla
Guida CEI 0-2, fascicolo 6578 tabella 3-A
“Edifici civili DPR 447/91, art. 1, comma
1” Impianti Elettrici al di sopra dei limiti
dimensionali della legge 46/90 e del DPR
447/91
Vincoli da rispettare
Nota:
• Luogo ordinario
Dati di progetto relativi all’utilizzazione dell’edificio
Dati
Valori
Note
Destinazione d’uso
• Illuminazione Stradale
Barriere Architettoniche
• Luogo soggetto alla normativa
vigente
Ambienti soggetti a normativa • Ambienti a maggior rischio in • Non Presenti
specifica CEI
caso di incendio
• Luoghi
con
esplosione
pericolo
di • Non Presenti
Nota:
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Dati di progetto relativi alle influenze esterne
Dati
Valori
TEMPERATURA
• Min/Max all’interno degli edifici
• Min/Max all’esterno
• n.a.
• -10/+35 °C
UMIDITÀ
• È prevista la condensa
• Livello di umidità
• Sì
• MEDIO
ALTITUDINE
• maggiore o minore di 1000 m s.l.m.
• <1000 m
PRESENZA DI LIQUIDI
• Trascurabile
• Stillicidio
• n.a.
• Pioggia
VENTILAZIONE DEI LOCALI
• Naturale
• Artificiale
• Ambiente Esterno
• n.a.
ILLUMINAZIONE
• Naturale
• Artificiale
Note
• Si
• Specificato nel presente
progetto
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Dati
Valori
• Nuovo impianto
TIPO D’INTERVENTO
LIMITI DI COMPETENZA
• origini delle competenze
(limiti a monte)
• termine delle competenze
(limiti a valle)
• Le competenze hanno origine dal punto di
consegna contatore Ente distributore
• Le competenze terminano alle prese a spina
ed alle alimentazioni di:
- Apparecchi di illuminazione
• Equipaggiamenti elettrici ed elettronici di
macchine
• Protezione contro i fulmini
ESCLUSIONI
DATI DELL’ALIMENTAZIONE ELETTRICA
• linea di alimentazione di ingresso
• punto di consegna
• sistema di distribuzione
• frequenza
• corrente presunta max di corto circuito (ICC)
• potenza contatore
• linea in cavo
• contatore Ente distributore
• TT
• 50 Hz
• 6 kA
• 3 kW - monofase
• Non presente
ALIMENTAZIONE DI RISERVA
MASSIMA CADUTA DI TENSIONE NELLE
CONDUTTURE PER:
• illuminazione
• 4%
• prese a spina
• n.a.
• come da norme CEI
SEZIONI MINIME AMMESSE
DESCRIZIONE
UBICAZIONE
DEI
CARICHI
E
LORO • rif. Documenti tecnici del progetto
definitivo ”Planimetria”
ILLUMINAZIONE
• illuminamento minimo mantenuto sul piano • come da Norma UNI EN 13201-2 e
stradale
UNI 11248
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CENTRO DEI CARICHI
Il progetto è stato elaborato per le utenze sotto specificate, come rilevato da quadro
esistente:
Servizio
Linea Illuminazione 1
Linea Illuminazione 2
Alimentazione
Tensione
Fasi
[V]
230
230
1
1
Potenza
[kW]
Note
1,3
1,3
CLASSIFICAZIONE DEL LUOGO
In base alle caratteristiche dell’ambiente il luogo è classificato come ambiente
ordinario; gli impianti elettrici non devono avere requisiti particolari e vale quindi la
regola generale. La loro realizzazione non è soggetta a particolari restrizioni (rif.
norma CEI 64-8).
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GENERALITÀ
Scopo
Il presente lavoro ha lo scopo di definire i parametri per l’esecuzione dell’impianto
elettrico relativo alle opere di urbanizzazione su PEEP loc. Gabbiane, come indicato
dalla committenza “Comune di Verbania, Provincia del Verbano – Cusio – Ossola,
Dipartimento Lavori Pubblici” sita in 28922 Verbania (VB) e comprende elaborati,
disegni, relazioni, classificazioni, criteri di dimensionamento, caratteristiche tecniche
e vincoli da rispettare.
Norme di riferimento
Gli impianti devono essere realizzati a regola d’arte, ed allo stesso principio deve
uniformarsi la scelta e la fornitura dei componenti utilizzati.
Nella redazione del presente progetto inerente all’impianto elettrico così come nella
sua realizzazione, sono state e dovranno essere tenute come riferimento nella
esecuzione dell’impianto, le norme di legge ed i regolamenti in vigore alla data del
contratto o emanati in corso d’opera. In appendice A è riportato un elenco (non
esaustivo) delle principali norme di riferimento.
Indicazioni generali dei materiali e della loro installazione
Gli impianti e i componenti devono essere realizzati a regola d’arte, conformemente
alle prescrizioni della legge 1 marzo 1968, n. 186.
Quadri di distribuzione
Sono installati: un quadro generale con grado di protezione minimo IP65,
posizionato in apposita nicchia all’esterno in luogo accessibile esclusivamente
all’operatore, conforme alla norma CEI 17-13/1.
Tubi, condotti, canali, cavidotti e percorso tubazioni
I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni provvisorie, devono essere
sempre protetti e salvaguardati meccanicamente.
Dette protezioni possono essere: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle,
condotti o cunicoli ricavati nella struttura edile ecc. realizzate rispettando le
seguenti prescrizioni:
- sotto traccia mediante l’incasso ad una profondità non inferiore a 5 cm di tubo
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flessibile di tipo pesante.
- a parete, con tubi o con condotte, in resina di tipo pesante o in metallo, posate
a vista e saldamente ancorate alle strutture dell’edificio mediante elementi di
fissaggio con grado di protezione almeno IP4X.
- canalette portacavi in pvc o in metallo rispondenti alle normative CEI
specifiche.
Riempimento delle condutture
Al fine di agevolare i successivi interventi manutentivi è stata posta attenzione a
non superare il coefficiente di riempimento 0,59 per i tubi e 0,5 per le canalette.
Separazioni dei circuiti
Inoltre, sempre per agevolare successivi interventi manutentivi, i circuiti relativi
a segnale (telefoni, citofoni, etc.) sono separati in condutture individuali e
completamente distinte dalle altre.
Sfilabilità
I conduttori possono essere agevolmente sfilati.
Isolamento dei conduttori
I conduttori impiegati sono in corda di rame isolato in PVC oppure con materiale
di caratteristiche dielettriche superiori.
Colorazione dei conduttori
Il bicolore giallo-verde è riservato ai conduttori di protezione (ivi compresi i
conduttori di terra ed i conduttori equipotenziali) ed il colore blu chiaro è
destinato al conduttore di neutro.
Vincoli
Gli apparecchi di illuminazione devono avere adeguata protezione contro i corpi
solidi e l’acqua; la prescrizione riguarda il grado IP degli involucri dei
componenti che deve essere:
Per componenti interrati o installati in pozzetto: IP 57
Per componenti installati a meno di 3 metri dal suolo: IP 43
Per componenti installati a 3 metri o più dal suolo: IP 23 se destinati a funzionare
sotto la pioggia, IP 22 in caso contrario.
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Per il vano in cui è montata la lampada degli apparecchi di illuminazione dotati
di diffusori e rifrattori IP44 adeguata resistenza meccanica (uso gravoso) nel
contrasto di atti di vandalismo.
L’impianto inoltre deve soddisfare le vigenti normative regionali in materia di
inquinamento luminoso, il distanziamento degli impianti dai limiti della
carreggiata e della sede stradale deve essere tale da non creare interferenze con i
veicoli che circolano regolarmente sulla carreggiata. I sostegni devono essere
posizionati in modo da non costituire barriere architettoniche per la circolazione
dei disabili (larghezza del percorso pedonale di almeno 90 cm – Decreto
Ministeriale 14/06/89 n. 236 art. 8.2.1).
• L’intervento
consiste
nell’ampliamento
della
sezione
carraia
e
del
completamento delle opere accessorie; l’area non presenta pericolosità di
natura geologica e geomorfologica, come rilevato dagli stralci del Piano
Regolatore della Città di Verbania allegati al Progetto Definitivo; essa si trova
in zona limitrofa all’area boschiva e ha come perimetro i centri abitati e i centri
edificabili; è sufficientemente lontana da zone di rispetto e da zone di vincolo
paesaggistico.
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MISURA DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI
I contatti con parti in tensione sono convenzionalmente distinti in due tipi: diretti ed
indiretti. Per contatto diretto si intende il contatto con parti attive. Attiva è ogni parte
conduttrice in tensione nel servizio ordinario, compreso il conduttore di neutro. Le
misure di protezione adottate sono definite protezione totali essendo destinate alla
protezione delle persone profane di elettricità e sono applicate nei luoghi ordinari. Sono
costituite da isolamento e da involucri e barriere. L’isolamento delle parti attive è
l’elemento base per la sicurezza; il materiale isolante deve ricoprire completamente le
parti attive ed essere rimovibile solamente mediante distruzione. I componenti (es.
cavi, condotti prefabbricati, apparecchiature etc.) devono soddisfare norme
specifiche che ne determinano le caratteristiche di costruzione (marcatura CE). Per gli
involucri e le barriere è definito un grado minimo di protezione IPXXB (il dito di
prova non va a toccare parti attive).
Invece devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche
accessibili (masse) dell’impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori normalmente
non in tensione ma che, per cedimento dell’isolamento principale o per altre cause
accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione.
La protezione dai contatti indiretti relativamente all’impianto oggetto della presente,
è realizzata mediante l’utilizzo apparecchiature elettriche in classe II dotati di
isolamento supplementare; la normativa vigente vieta il collegamento a terra di tali
apparecchiature, pertanto non occorre realizzare nessun impianto di terra.
Per il collegamento degli apparecchi illuminanti ai pozzetti rompitratta sono stati
utilizzati cavi in doppio isolamento (classe II) inseriti in un tubo in PVC come
ulteriore protezione meccanica in caso di danneggiamento del palo in seguito ad un
urto.
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PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE
I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le
sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corto circuiti1.
La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in ottemperanza alle
prescrizioni delle norme CEI 64-8, cap. IV; in particolare i conduttori devono essere
scelti in modo che la loro portata (IZ) sia superiore o almeno uguale alla corrente
d’impiego (IB), (valore di corrente calcolato in funzione della massima potenza da
trasmettere in regime permanente).
Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a protezione delle condutture
devono avere una corrente nominale (IN) compresa tra la corrente IZ ed una corrente
di funzionamento della protezione (IF) minore o uguale a 1,45 volte la portata di IZ.
In tutti i casi devono essere soddisfatte le due condizioni seguenti:
IB ≤ IN ≤ IZ
IF ≤ 1,45 IZ
dove
-
IB
IN
IZ
IF
=
=
=
=
corrente di impiego della linea;
corrente nominale dell’interruttore;
portata max in regime permanente della linea;
corrente convenzionale di intervento dell’interruttore;
La seconda condizione è automaticamente soddisfatta nel caso d’impiego
d’interruttori automatici conformi alla norma CEI 23/3.
Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto
circuito che possono verificarsi nell'impianto, in modo tale da garantire che nel
conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose.
1
Corrente di sovraccarico: sovracorrente che si verifica in un circuito elettricamente sano;
Corrente di cortocircuito: sovracorrente che si verifica in seguito ad un guasto di impedenza trascurabile tra
due punti fra cui esiste tensione in condizioni ordinarie di esercizio.
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Si garantisce la seguente relazione:
(I2t) ≤ K2s2
per la protezione contro i cortocircuiti (norma CEI 64-8 art. 434.3);
dove:
- (I2t)
- K
- s
=
=
=
integrale di Joule o energia specifica;
fattore dipendente dal tipo di conduttore (Cu o Al) e isolamento;
sezione del conduttore.
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DETTAGLI DI INSTALLAZIONE
Fornitura
L’impianto sarà alimentato alla tensione di 230V da una propria fornitura ENEL ed il
sistema di distribuzione sarà di tipo TT. Dato che il contatore sarà provvisto di
limitatore elettronico, è responsabilità dell’ente fornitore di energia elettrica garantire
una corrente di cortocircuito presunta non superiore a 6kA in caso di fornitura
trifase. Pertanto il potere di interruzione degli interruttori monofase posti sul quadro
generale non dovrà essere inferiore a 4,5 kA. La potenza totale di fornitura sarà pari a
3 kW.
Quadro Generale, distribuzione dorsale e terminale
Gli impianti avranno origine e saranno comandati dal quadro elettrico generale,
posto all’interno di un armadio in vetroresina (SMC). Detto armadio sarà del tipo con
appoggio a terra e fissato sul basamento predisposto, diviso verticalmente in due
vani con aperture separate complete di serrature a chiave, il primo vano atto a
contenere il contatore dell’ENEL, mentre il secondo vano sarà destinato al
contenimento delle apparecchiature di protezione, di comando, di controllo e del
regolatore di flusso. Detto vano sarà inoltre dimensionato per contenere le
apparecchiature necessarie alla trasmissione ed alla telegestione dei segnali.
L’armadio avrà grado di protezione non inferiore ad IP65 e sarà rispondente alla
Norma CEI 17-13/1. Il quadro sarà completo di scaricatori di sovratensione al fine di
proteggere le apparecchiature elettroniche dalle sovratensioni transitorie dovute ai
fulmini.
Sul quadro sono stati previsti i seguenti circuiti a protezione delle
linee di
alimentazione:
- n. 2 interruttori automatici magnetotermici a protezione di due linee alimentanti
l’impianto di illuminazione della strada. Le due linee alimenteranno i corpi
illuminanti in modalità alternata: una alimenta solo i corpi illuminanti di ordine pari,
l’altra alimenta solo quelli di ordine dispari. In tal modo si evita che la strada resti “al
buio” in caso di cortocircuito su uno degli apparecchi illuminanti.
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Le linee dorsali di alimentazione, in partenza dai suddetti interruttori, saranno
costituite da cavi unipolari tipo FG7(O)R 2x16 0,6/1 kV, rispondenti alle Norme CEI
20-22, CEI 20-35 e CEI 20-37, come rilevabile dallo schema elettrico del quadro.
Dette linee saranno posate all’interno di tubazioni flessibili a doppio strato, del
diametro minimo esterno di 110 mm, realizzate in materiale termoplastico
autoestinguenti, per posa interrata, rispondenti alle Norme CEI 23-46.
La profondità di posa delle tubazioni interrate segue le profondità di posa degli scavi
che rispetto al piano stradale, dovranno essere:
- per posa in carreggiata: 0,8 m;
- per posa su marciapiede o in aree a verde: 0,6 m.
Nei casi in cui i cavidotti non possono essere interrati alle profondità di posa
previste, per la presenza di ostacoli, può essere consentita una profondità minore a
condizione che venga realizzato un cassonetto in cls di cemento Rck150, dello
spessore appropriato, atto a conferire un’adeguata resistenza meccanica alle
tubazioni. I percorsi interrati delle tubazioni saranno segnalati, in maniere da rendere
evidente la loro presenza in caso di ulteriori scavi, impiegando dei nastri monitori
adatti allo scopo, posati nel terreno a non meno di 20 cm al di sopra dei cavidotti
stessi.
I cavidotti saranno posati ad una distanza dalle piante di 1,5 m e lungo le strade ad
una distanza di 0,5 m dal filo della costruzione ed a una distanza dal cordolo del
marciapiede tale da non compromettere la stabilità.
Le tubazioni saranno intervallate da pozzetti rompitratta e terminali, delle
dimensioni utili interne di 40x40x50 cm, senza fondo. I pozzetti saranno posati in
corrispondenza dei punti luce, delle derivazioni e dei cambiamenti di direzione e
saranno completi chiusini in ghisa carrabili, conformi alla Norma Europea UNI EN
124, rispondenti alla classe C250, per posa su carreggiate e banchine, alla classe B125,
per posa su marciapiede o in aree verdi.
All’interno dei pozzetti, in corrispondenza dei punti luce e delle derivazioni di linea,
saranno realizzate le connessioni tra le linee dorsali di alimentazione e le linee
secondarie alimentanti i punti luce. Tali connessioni saranno realizzate con morsetti a
“C” a pinzare, ricostruendo l’isolamento del cavo per mezzo di nastro
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autoagglomerante a base di EPR e
nastro isolante autoadesivo in pvc
autoestinguente. Per conferire alla giunzione un’ottima resistenza all’umidità, è
richiesto che su questi venga applicata una vernice protettiva con rigidità dielettrica
pari a 18 kV/mm.
I punti luce saranno derivati ciclicamente sulle tre fasi, in maniera tale di ridurre al
minimo gli squilibri di corrente lungo la rete.
Le linee secondarie e terminali, in derivazione dalla dorsale di alimentazione,
alimentanti i punti luce saranno costituite da:
- cavi unipolari tipo FG7(O)R 0,6/1 kV, rispondenti alle Norme CEI 20-22, CEI 20-35
e CEI 20-37, della sezione minima di 6 mm2, in derivazione dalla linea dorsale fino al
portello del palo;
- cavi multipolari tipo FG7(O)R 0,6/1 kV, rispondenti alle Norme CEI 20-22, CEI 2035 e CEI 20-37, della sezione di 3G2,5 mm2, dal portello del palo fino agli apparecchi
di illuminazione.
All’interno della portella del palo le derivazioni saranno realizzate con morsettiere
isolanti complete di portafusibili e fusibili e morsetti a vite isolati in policarbonato
antiurto autoestinguenti.
In prossimità degli ultimi pali di illuminazione è richiesta l’installazione di una
cassetta di sezionamento di derivazione da palo, avente grado di protezione IP43,
completa di portafusibile quadripolare della portata di 32A, completa di fusibili
aventi taglia 10,3x38.
Apparecchi Illuminanti
L’impianto di illuminazione prevista sarà costituita essenzialmente da n. 13 pali
completi di lampade a LED di potenza pari a 115W, montate su pali aventi altezze f.t.
di 9 m, per l’illuminazione della strada; una descrizione dettagliata delle scelte
illuminotecniche progettuali adottate è riportata nella Relazione Specialistica
Illuminotecnica allegata al progetto esecutivo.
Il corpo e il telaio delle armature stradali saranno in alluminio pressofuso, con una
copertura superiore in alluminio satinato, disegnati con una sezione a bassissima
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superficie di esposizione al vento; sono provvisti inoltre di alette di raffreddamento
integrate nella copertura.
L’attacco del palo sarà anch’esso in alluminio pressofuso e provvisto di ganasce per il
bloccaggio dell’armatura secondo le diverse inclinazioni (da 0° a 15° per applicazione
a frusta, da 0° a 10° per applicazione a testa palo).
Il diffusore sarà in vetro trasparente di spessore pari a 4mm, temperato, resistente
agli shock termici e agli urti, rispondente alle norme UNI EN 12150-1.
Gli apparecchi sono dotati di un dispositivo automatico di controllo della
temperatura; in caso di innalzamento imprevisto della temperatura del LED causata
da particolari condizioni ambientali o ad un anomalo funzionamento del LED stesso,
il sistema abbassa il flusso luminoso per ridurre la temperatura di esercizio,
garantendo sempre il corretto funzionamento; è presente inoltre un diodo di
protezione contro i picchi di tensione. I LED sono disposti su circuiti stampati in
substrato di alluminio; è presente del materiale termoconduttivo interposto tra
dissipatore e circuiti stampati, al fine di migliorare la continuità termica tra le piastre
dei LED e il corpo dell’apparecchio.
Relativamente all’equipaggiamento elettrico, gli apparecchi sono provvisti di
connettore stagno IP66 per il collegamento della linea e di un sezionatore di serie in
doppio isolamento che interrompe l’alimentazione elettrica all’apertura della
copertura.
L’apparecchio è inoltre equipaggiato da un alimentatore elettronico in grado di
regolare l’emissione luminosa agendo direttamente sulla corrente che alimenta i LED
del gruppo ottico; l’alimentatore viene fornito con una corrente di alimentazione del
LED fissa e programmata a qualsiasi valore in funzione del flusso luminoso richiesto
dal progetto illuminotecnico, permettendo il massimo risparmio energetico.
Il sistema di monitoraggio e controllo della luce avviene via remoto attraverso una
comunicazione ad onde convogliate; non è pertanto necessaria l’aggiunta di ulteriori
linee per la trasmissione dei dati.
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SICUREZZA DEGLI IMPIANTI
In accordo con le prescrizione legislative vigenti, nell'ambito della struttura,
dovranno essere installati e mantenuti nel massimo grado d’efficienza gli impianti di
protezione, i quali, in associazione con altri dispositivi ritenuti indispensabili per
conseguire la sicurezza dell'edificio, consentiranno di soddisfare i criteri legislativi
vigenti.
Affinché le scelte effettuate nell'ambito del progetto risultino chiare e inequivocabili,
si rende necessario illustrare alcuni aspetti tecnici riguardo la sicurezza degli
impianti elettrici.
La sicurezza dello stabile e delle persone in esso presenti contro i danni causati da
guasti riconducibili ad un’origine elettrica si ottiene cautelandosi opportunamente
contro gli eventi dannosi che possono verificarsi.
Gli eventi che possono verificarsi sono:
− surriscaldamento delle condutture, provocato da sovraccarico o da corto circuito
di condutture non adeguatamente protette, con conseguente possibilità
d’incendio e danno a cose.
− tensioni pericolose per contatti indiretti, dovute al normale pericolo di rischio
elettrico.
L’intervento fondamentale per realizzare la protezione contro gli effetti sopra
descritti è:
− coordinamento dell’equipotenzialità di messa a terra, per la protezione dei
contatti indiretti.
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PROTEZIONE CONTRO LE SOVRATENSIONI
Il fenomeno delle sovratensioni ha assunto, negli ultimi anni, una rilevanza sempre
maggiore; possono infatti costituire un pericolo per la sicurezza delle persone e
provocare perdite economiche notevoli.
La normativa internazionale, e di riflesso quella nazionale, ha emesso regole di
progettazione e realizzazione degli impianti elettrici sempre più puntuali per far
fronte a questo genere di pericoli.
L’analisi del rischio di fulminazione rientra nel più vasto compito del datore di
lavoro di individuare e valutare tutti i rischi inerenti all’attività lavorativa.
Nel caso di edifici senza requisiti particolari l’obbligo di protezione riguarda solo il
rischio di perdite di vite umane (indicato come rischio R1 dalla normativa).
La probabilità che una sovratensione sia pericolosa per le persone è funzione di
molteplici parametri (caratteristiche del fenomeno, del luogo, etc.), pertanto richiede
un’attenta analisi del rischio (Norma CEI 81-10/2), che potrà accertare la necessità
oggettiva della protezione.
Le sovratensioni sono, inoltre, una delle principali cause di danno alle
apparecchiature elettriche ed elettroniche: il massiccio impiego, all’interno delle
aziende, di apparati elettronici sempre più sofisticati ne ha reso inaccettabile la messa
fuori servizio anche per brevi periodi. Le sovratensioni ne costituiscono la prima
causa di danneggiamento, anche nel caso siano di modesta ampiezza e di breve
durata.
Se l’analisi del rischio non impone l’obbligo dell’installazione delle protezioni,
occorre valutarne la convenienza economica. La scelta di adottare misure di
protezione contro le sovratensioni solo perché economicamente vantaggiose spetta
al committente e non è obbligatoria.
Se il committente non dà disposizioni affinché tale valutazione venga eseguita il
progettista (e l’installatore) non potranno essere ritenuti responsabili di eventuali
danni causati dagli effetti delle sovratensioni.
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DOCUMENTI TECNICI DEL PROGETTO ESECUTIVO
Viene di seguito elencata la documentazione elettrica facente parte del progetto e ad
esso allegata:
-
Schemi dei quadri elettrici e disegni planimetrici:
• Quadri: schemi elettrici unifilari.
• Disegni planimetrici: dislocazione planimetrica e disegni quotati degli
apparecchi illuminanti.
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CONCETTI ISPIRATORI INERENTI LA SICUREZZA
In sede conclusiva qui di seguito vogliamo rimarcare i concetti di sicurezza e quello
del diritto delle persone alla salute, due criteri che devono ispirare ogni progetto.
Il concetto di sicurezza trova precisi riferimenti legislativi: il diritto alla salute è un
interesse primario, un bene fondamentale della persona sancito e garantito. La tutela
della salute riguarda la generale e comune pretesa della persona a condizioni di
salute, d’ambiente e di lavoro che non pongano a rischio questo suo bene essenziale
il quale non può essere subordinato a nessun altro. La norma legislativa fornisce
quindi i parametri per impostare esattamente il problema della sicurezza. Sono stati
emanati una serie di provvedimenti legislativi riguardanti le norme generali e
particolari di prevenzione degli infortuni e d’igiene del lavoro; tra gli altri si ricorda:
il DPR547/55 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”; inoltre si è
aggiunto Dlgs 626/94 che ha integrato la legislazione allora in vigore sulla base di
ben otto direttive europee riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute
dei lavoratori. Attualmente il legislatore ha operato unificando la copiosa normativa
che da diversi anni governava il delicato aspetto della sicurezza e della salute sui
luoghi di lavoro attraverso il “TESTO UNICO DELLA SICUREZZA”, ovvero il D.
Leg.vo 81/2008 <corretto> dal il D. Leg.vo 106/2009.
Nel settore elettrico sono di fondamentale importanza la legge 186/68 che disciplina
“la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti
elettrici ed elettronici” e il D.M 37/20082 per gli impianti elettrici utilizzatori; tale
Decreto non si applica per l’impianto oggetto della presente in quanto esso non è
ubicato all’interno di un edificio.
2
In sintesi il Decreto dispone che:
― Le imprese installatrici devono essere abilitate, in relazione alla tipologia di impianto, secondo quanto
previsto dalla legge; l’imprenditore individuale o il legale rappresentante ovvero il responsabile tecnico
deve possedere i requisiti tecnico-professionali di cui all’art. 4 del D.M.
― Gli impianti se superano certe soglie dimensionali, devono essere progettati da professionisti abilitati
alla progettazione di impianti iscritti negli appositi Albi o Collegi professionali;
― Gli impianti devono essere realizzati a regola d’arte e si considerano tali quelli realizzati in conformità
alle norme dell UNI e del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri
dell’Unione europea
― Al termine dei lavori l’impresa deve rilasciare al committente la dichiarazione di conformità
dell’impianto alla regola dell’arte
Le norme tecniche UNI e CEI in materia di impianti sono numerose e forniscono la base per la progettazione e
realizzazione di qualsiasi impianto ad uso degli edifici.
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Vale la pena di sottolineare che sono destinatari dell’obbligo della sicurezza, oltre al
datore di lavoro, tutti coloro che operano in un processo, ciascuno in misura
dipendente
dalle capacità decisionali e di intervento che gli competono. Sono così responsabili
della sicurezza, ciascuno per la propria parte: costruttori, venditori, noleggiatori di
macchine, di attrezzature e di impianti, progettisti, direttori dei lavori, collaudatori,
ispettori, dirigenti, impiegati, operai. Tutti hanno l’obbligo giuridico di seguire la
regola dell’arte cioè di comportarsi con diligenza, prudenza, perizia ed osservare
leggi, regolamenti, ordini e discipline al fine di non nuocere a se stessi ed agli altri.
Occorre inoltre prestare un’attenzione particolare affinché la salute di tutti gli utenti
sia salvaguardata al massimo livello di sicurezza.
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Relazione Tecnica Generale