Isoimmunizzazione in gravidanza 1. Rhesus (Rh) immunizazione 2. Sensibilizzazione ad altri antigeni eritrocitari 3. Immunizzazione piastrinica Genetica dell’antigene Rh (1) • Antigene Rh è determinato da un complesso di geni costituiti da 8 alleli: CDe, cde, cDE, cDe, Cde, cdE, CDE, CdE • Il genotipo è indicato da una copia di geni CDe/cde Genetica dell’antigene Rh (2) • Il locus genetico è sul braccio corto del cromosoma 1, costituito da 2 strutture distinte ed adiacenti l’una all’altra RhCcEe RhD Un gene codifica Cc ed Ee ed uno D • Gli individui D-Negativi mancano del gene RhD su entrambi i cromosomi (delezione del gene D) Isoimmunizzazione • Individuo mancante dell’antigene D (Rh Negativo) esposto all’antigene può immunizzarsi 0,25 mL di sangue Rh Positivo • Immunizzazione clinicamente significativa richiede due esposizioni all’antigene Risposta immune primaria (IgM) Seconda esposizione Risposta immune secondaria (IgG) Incidenza Rh Negativo • Bianchi • Neri • Asiatici e Indiani Americani 15% 5-8% 1-2% Una donna europea Rh Negativa ha una probabilità dell’85% di sposare un uomo Rh Positivo: 60% eterozigote (Dd) 40% omozigote (DD) Fattore Rh di bambino di Madre Rh Negativa e Padre Rh Positivo Omozigote d Dd d D D Dd Dd Dd 40% Fattore Rh di bambino di Madre Rh Negativa e Padre Rh Positivo Eterozigote d Dd d D d dd Dd dd 30% Senza conoscere il genotipo del padre una donna Rh Negativa ha la probabilità del 70% di avere un figlio Rh Positivo 3 circostanze causano isoimmunizzazione Rh in gravidanza 1. Il feto deve avere eritrociti Rh Positivi e la madre eritrociti Rh Negativi 2. Un numero sufficiente di eritrociti fetali deve entrare nella circolazione materna 3. La madre deve avere una immunocompetenza a produrre anticorpi diretti contro l’antigene D 0,25 mL di sangue Rh Positivo possono dare immunizzazione • Può non avvenire per passaggio trasplacentare di maggiori quantità • Fattori di tolleranza : alto livello di corticosteroidi nel sangue materno tolleranza immunologica dello stato gravidico antigeni fetali del gruppo ABO incompatibili con la madre (eritrociti distrutti da anticorpi anti A/B) interazione allelica tra i vari geni; gli eritrociti con genotipo CDe/cde esprimono meno l’antigene D degli eritrociti con genotipo cDe/cde (C condiziona espressione di D) Emorragia transplacentare feto-materna I GR fetali hanno accesso alla circolazione materna durante la gravidanza ma soprattutto al parto determinando immunizzazione nel 15-50% dei casi Fattori favorenti - taglio cesareo - secondamento manuale - revisione uterina postpartum - gravidanza multipla Test di Kleihauer • Unico test che permette di determinare gli eritrociti fetali nel sangue materno e la loro % • Nell’esempio: 11% di eritrociti fetali equivalenti a 450 cc di sangue fetale Situazioni cliniche che determinano immunizzazione • • • • • • Aborto spontaneo (> 6 sett.) Aborto indotto Gravidanza extrauterina CVS, amniocentesi III trimestre Trasfusione di GR non comp. Parto 15-50% 3% 5% 1% 3-5% 1,6% 55-80% Rh Immunoglobuline • Introdotte nel 1968 con riduzione drastica dell’incidenza di immunizzazione ma non eliminata protezione temporanea (immunizzazione passiva) inefficace in certe pazienti o condizioni violazione di protocolli • Somministrazione passiva di anticorpi che prevengono la sensibilizzazione attiva per soppressione della risposta immune anticorpomediata Protocolo di protezione • Somministrare RhIG - entro 72 dall’evento - alla 28.a settimana In tal modo l’incidenza di immunizzazione si è ridotta allo 0.3% • Dosaggio - 300μg - >300μg nel caso di emorragia trasplacentare massiva o trasfusione con Gr non compatibili RhD Negativa-Ab negativa Padre RhD Positivo Padre RhD Negativo Paternità certa No Ab screening 28 settimane-Ab neg Ab screening mensile (RhIG 300 μg) Parto Rh Neonato Rh Negativo Rh Positivo RhIG 300 μg entro 72 ore Emorragia eccessiva Test di Kleihauer RhIG adeguate (10 μg/ml) RhD Negativa - Ab Positiva Risposta immune primaria (IgM) Presenza di AgRhD fetale Risposta secondaria Passaggio trasplacentare di IgG Complesso Ag-Ab Emolisi Anemia Prodotti di degradazione Emolisi fetale Anemia • Se il processo emolitico è modesto il feto può compensare l’anemia lieve aumentando la produzione di eritrociti • Se l’anemia è severa, causa Idrope fetale Morte Due processi combinati portano all’idrope fetale (1) Emolisi profusa Anemia severa Scompenso cardiaco ad alta gettata Cardiomegalia Effusione pericardica Due processi combinati portano all’idrope fetale (2) Anemia severa Eritropoiesi placenta – fegato La produzione epatica di proteine è compromessa Feto ipoprotidemico Idrope RhD Negativa-Ab Positiva Titolo >1:4 Padre RhD Positivo (omo-etero) Padre RhD Negativo Paternità certa Normale sorveglianza Titolo ≤ 1:8 Titolo > 1:8 Titolo anti-D mensile Ecografia mensile Amniocentesi seriate (‘60-’90) Ecografia seriata (’90) Flusso Cerebrale media (2000) Funicolocentesi (’80) Padre RhD Positivo eterozigote Fattore Rh fetale : DNA su amniociti RISCHIO! Amniocentesi seriate – Rilevazione bilirubina • Liley (’61): determinato densità ottica del normale LA • La bilirubina causa uno shift nella densità spettrofotometrica con un picco alla lunghezza d’onda 450 mm • ΔOD450 è usato per stimare l’emolisi fetale Ecografie seriate – Rilevazione segni indiretti di anemia fetale • Versamento pericardico • Epato-spenomegalia • Iperplacentosi • Edema del sotocute • Ascite Ecografie seriate Segni di anemia Amniocentesi per ΔOD450 L/S Zona 1 Zona 2 Amniocentesi Amniocentesi 2-4 sett 1 sett Zona 3 Funicolocentesi Ht ≥ 30% Ht < 30% Rivalutazione Trasfusione Velocità sistolica nella cerebrale media Trasfusione fetale. Intravasale Sopravvivenza (345/411) 84% Feti non idropici 94% Feti idropici 74% Perdita fetale 1-3% x ogni procedura Trasfusione fetale. Intraperitoneale Usata dal 1961 al 1983 Sopravvivenza (29/44) 66% Conclusioni • L’immunoprofilassi ha ridotto al minimo questa complicanza della gravidanza • Gli interventi di diagnosi e cura dei casi attuali portano ad una cura completa in molti casi • Modello storico molto interessante da percorrere per le malattie fetali Potenziare tecniche non invasive Non desidere dal curare