Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - DL 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - DCB - Perugia Anno XX n.5/2014 - €22,00 Anno XX n. 5/2014 Solar Decathlon 2014: la vittoria dell’Italia con il progetto “RhOME for denCity” del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre Chiara Tonelli, Ilaria Montella, Stefano Converso VIII edizione a Roma del Forum Compra Verde – Buy Green: le nuove politiche per raggiungere il 50% di acquisti sostenibili sul totale degli acquisti delle PA Silvano Falocco Morovia Corporation 505 Consumers Road, Toronto, ON M2J4V8 Phone: (416) 492-4437 Fax: (416) 492-0936 Web: www.morovia.com Seminario “HydroEurope? Hydropower concession regimes in Europe: status, issues, which lessons to learn?” (Luiss 9 luglio 2014) Giovanni Valotti, Jean-Michel Glachant, Marcelo Saguan, Vincent Rious, If you are using the trial version of Morovia UPC/EAN/Bookland Fontware, the characters 6 and 8 areSébastien substituted Douguet, Emmanuella Gentzoglanis, Filippo Donati, with a demo image. The complete UPC/EAN/Bookland Fontware costs $99. Please visit Roberto Potì http://www.morovia.com/font/ for more information. Morovia UPC/EAN/Bookland Fontware enables you to print any UPC-A, UPC-E, EAN-13, EAN-8 asLa well as revisione del Piano del Parco Paneveggio Bookland symbols from any Windows/Macintosh/UNIX environment. The Fontware also includes characters to Pale di San Martino: un approccio dinamico e print 2-digit and 5-digit characters. Note that the encoding scheme is very complicated - we suggest you read the dettagliato alla conservazione ambientale documentation if you want to type the barcode string by yourself. You can always use the Fontpal program to Ducoli generate the barcode string. We also provide source code for integrating font products with Microsoft Vittorio Office and Data Encoded: 9771123548007|01405 Barcode String: Barcode Type: EAN-13 Font Typeface: MRV UEBMA 10 points: ISSN 1123-5489 12 points: Aree protette volute dalle popolazioni locali a tutela dell’identità del territorio: il caso del Parco San Lorenzo di Pegognaga luogo della storia e della natura padana Note: When printed at point Vittorio Negrelli size 12, the heights of XS, S, M, T and XT barcodes are 1/8", 1/4", 1/2", 1" and 1 1/2" Governo e governance del paesaggio in Italia tra respectively. The font scales profili in both directions as yougiuridici, politiche e pianificazione Cavallo, Davide Marino change the pointAurora size. For more information read the user's manual. Edizioni Alpes Italia Via Cipro 77 – 00136 Roma Tel./Fax: 06.39738315 [email protected] 14 points: Edizioni Alpes Italia Via Cipro 77 – 00136 Roma Bimestrale sull’ambiente e il territorio con il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Redazione Editore Direttore responsabile Raffaele Fiengo Direttore editoriale Giuseppe Fiengo Condirettori Antonella Anselmo, Roberto Sinibaldi Responsabile settore Rifiuti e risanamento ambientale Maurizio Pernice Responsabile settore Aree protette e sostenibilità Roberto Sinibaldi Caporedattore Susanna Tomei Hanno scritto sul n 5/2014: Aurora Cavallo, Stefano Converso, Filippo Donati, Sébastien Douguet, Vittorio Ducoli, Silvano Falocco, Emmanuella Gentzoglanis, Jean-Michel Glachant, Davide Marino, Ilaria Montella, Vittorio Negrelli, Roberto Potì, Vincent Rious, Marcelo Saguan, Chiara Tonelli, Giovanni Valotti Comitato scientifico Giuseppe Campos Venuti, Sandro Amorosino, Lorenzo Bardelli, Marco D’Alberti, Stefano Grassi, Fabrizio Lemme, Franco Gaetano Scoca, Roberto Sinibaldi, Gianfranco Tamburelli, Giuliano Tallone, Marcello Vernola Sede Redazione Via G. D. Romagnosi, 3 - 00196 - Roma Tel. Fax: 06.39738315 r.a. www.gazzettaambiente.it [email protected] Con il contributo di: Edizioni Alpes Italia Via G. D. Romagnosi, 3 - 00196 Roma Tel. Fax: 06.39738315 r.a. [email protected] www.alpesitalia.it L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti dei brani e delle illustrazioni riprodotti nel seguente volume. ABBONAMENTO E ACQUISTO Per abbonamenti e numeri correnti/arretrati Prezzo del fascicolo euro 22,00 Abbonamento annuale euro 120,00 Abbonamento annuale estero: euro 190,00. Prezzo del fascicolo arretrato euro 32,00 Modalità di pagamento Bonifico bancario su Banca Popolare di Milano IBAN IT13U0558403236000000000800 beneficiario: ALPES ITALIA SRL e-mail: [email protected] Tel. Fax 06.39738315 Edizioni Alpes Itali Finito di stampare nel mese di novembre 2014 da Tipolitografia Petruzzi Corrado & C. s.n.c. via Venturelli, 7 Zona industriale Regnano 06012 Città di Castello (PG) Via Cipro 77 – 00136 Rom Tel./Fax: 06.39738315 [email protected] www.alpesitalia.it Reg. Trib. N. 286 del 27 giugno 1994 (ai sensi della Decisione della Corte d’Appello di Roma, I Sez. Civile del 10 febbraio 1999) Convenzioni di collaborazione scientifica con: Università Taras Shevchenko-Kiev 3 G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 // 2 0 1 4 L’edizione 2014 del Solar Decathlon “RhOME for denCity”, il progetto italiano che ha vinto il primo premio al Solar Decathlon 2014 ................................................................................................... 7 di Chiara Tonelli Scheda 1 RhOME, a home for Rome: le principali innovazioni del prototipo in gara.................... 17 di Ilaria Montella Scheda 2 Il “Cloud Design”: processo innovativo per la progettazione architettonica “BIM-based” .......... 30 di Stefano Converso Comprare Verde: il ruolo determinante della PA negli acquisti sostenibili VIII edizione a Roma del Forum Compra Verde-Buy Green ............................ di Silvano Falocco 35 Energie rinnovabili L’idroelettrico: un’energia rinnovabile ante litteram Seminario “HydroEurope? Hydropower concession regimes in Europe: status, issues, which lessons to learn?”(Luiss 9 luglio 2014) ...................................................... 49 di Giovanni Valotti Regimes for granting right to use hydropower in Europe. Executive summary ...... 51 di Jean-Michel Glachant, Marcelo Saguan, Vincent Rious, Sébastien Douguet, Emmanuella Gentzoglanis I profili giuridici delle concessioni idroelettriche: dalla normativa italiana alla legislazione comunitaria ........................................................................................... 58 di Filippo Donati Una breve riflessione sui temi emersi nel Seminario ........................................ di Roberto Potì 65 Aree protette Nuovi criteri per i processi di pianificazione territoriale La revisione del Piano del Parco Paneveggio Pale di San Martino: un approccio dinamico e dettagliato alla conservazione ambientale .................................... 71 di Vittorio Ducoli I Parchi voluti dalle popolazioni locali a tutela dell’identità del territorio Il Parco San Lorenzo di Pegognaga, luogo della storia e della natura padana . di Vittorio Negrelli 93 Sommario Sviluppo sostenibile 4 SOMMARIO Sommario Tutela del Paesaggio L’evoluzione della governance del paesaggio Governo e governance del paesaggio in Italia tra profili giuridici, politiche e pianificazione ........................................................................................................... 119 di Aurora Cavallo e Davide Marino G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 // 2 0 1 4 Con il progetto “RhOME for denCity” quest’anno l’Italia ha vinto il primo premio del Solar Decathlon. Si tratta di una competizione internazionale che si svolge ogni anno, dal 1999, ad anni alterni in Europa e in America (e inventata dal Department of Energy statunitense), tra università di tutto il mondo, che progettano, costruiscono e infine abitano, una casa autosufficiente a livello energetico, grazie al sole e a tutte le più innovative tecnologie utilizzabili. Anche quest’anno il team italiano è stato guidato dall’architetto Chiara Tonelli dell'Università degli Studi Roma Tre, che già coordinò il progetto italiano, “Med in Italy”, che nel Solar Decathlon 2012 di Madrid si piazzò al terzo posto dopo Francia e Spagna (vedi Ga n. 3/2013). In questo interessante approfondimento, scritto dall’architetto Chiara Tonelli e curato da Roberto Sinibaldi, si analizzano le specificità del progetto, le sue numerose e innovative prerogative di sostenibilità ambientale e le caratteristiche di confortevolezza e abitabilità. Tra gli aspetti più originali e concreti della competizione va evidenziato che le case vengono assemblate manualmente, proprio dai loro progettisti. Il loro funzionamento viene testato sottoponendole a tutta una serie di attività che non simulano, ma sono l’effettivo svolgimento di una vita domestica, compresi pranzi e cene, a cui possono partecipare le persone dei team concorrenti. Non c’è che dire, una prova diretta che certamente mette in luce anche gli aspetti più di dettaglio del funzionamento della struttura. La casa, oltre ad essere molto bella, ha dei costi di realizzazione abbordabili e di gestione molto bassi, si può costruire facilmente e trasportare su un treno. Insomma non è una navicella spaziale piena di costosissima tecnologia irripetibile. Al contrario, uno dei punti di forza del progetto sta proprio nel carattere di replicabilità, di costruzione in serie, tanto che la proposta è quella di utilizzarla per riqualificare un quartiere di Roma: Tor Fiscale, nella periferia sud della città. Così da “fornire risposta alla emergenza abitativa romana, attraverso interventi di demolizione della baraccopoli abusiva e di costruzione di edifici pluripiano nei vuoti presenti nelle aree urbane limitrofe e più consolidate, in cui trasferire non solo gli abitanti delle zone illegali e Sviluppo sostenibile L'edizione 2014 del Solar Decathlon 5 6 L'EDIZIONE 2014 DEL SOLAR DECATH LO N Sviluppo sostenibile degradate, ma anche i city user romani, per creare un mix sociale in nuovi quartieri dove maggiori saranno le opportunità formative, di lavoro e di riscatto”. Così spiega l’architetto Tonelli, che, come si può constatare, si spinge molto avanti nella visione di una proposta di riqualificazione urbana di una città complessa come Roma, per esempio. Una proposta che dovrebbe essere considerata come un vangelo dai decisori politici che gestiscono il territorio. Una proposta nella quale convivono bassi costi e qualità edilizia, riqualificazione urbana e riscatto sociale. Ci sono tutti i presupposti almeno per tentare una sperimentazione su vasta scala e sostituire lo spontaneismo edilizio, meno eufemisticamente l’abusivismo, con interventi di qualità. G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 // 2 0 1 4 di Chiara Tonelli Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Architettura Una premessa sul Solar Decathlon Solar Decathlon è la gara mondiale ideata dall’US Department of Energy nel 1999 che seleziona biennalmente 20 università che competono nell’ideazione, costruzione e gestione di prototipi di abitazione del futuro, alimentati dalla sola energia solare. I prototipi vengono assemblati tutti insieme in uno stesso campo di gara, dove vengono connessi in rete creando una sorta di smart village della durata della competizione1. La smart grid misura, monitorandole, tre prove del Decathlon Solare, ovvero: il bilancio energetico, mettendo a sistema consumi e produzione e momenti dei consumi, premiando la contemporaneità tra produzione e uso di energia; le condizioni di comfort per quanto riguarda temperature interne, qualità dell’aria indoor, umidità, isolamento acustico da sorgenti di rumore esterne e fattore di luce diurna; il funzionamento domestico, e cioè la realizzazione nel corso delle giornate di gara di tutta una serie di attività atte a simulare una vera e propria vita casalinga all’interno dell’abitazione. Tra queste la preparazione di cene cui invitare i team concorrenti, l’avvio di lavapiatti, lavatrice, piastra a induzione, forno, computer e Tv. Le altre sette prove del Decathlon sono invece valutate da sei diverse giurie internazionali, che giudicano la qualità architettonica e urbanistica, il sistema costruttivo, l’efficienza energetica dell’edificio nel suo complesso, il grado di innovazione proposta, la sostenibilità ambientale e quella economica del progetto, il contributo fornito con le attività di comunicazione alla diffusione della consapevolezza sociale sulle tematiche in gioco per il costruire e l’abitare di domani. Si tratta di prove che cambiano in funzione delle edizioni, poiché la competizione si aggiorna adatta e raffina da un’edizione all’altra. La prima fu nel 2002 a Washington DC. Nel 2005, 2007, 2009 e 2011 vi sono state le repliche nella capitale USA. Nel 2010 ha avuto luogo la prima edizione europea, a Madrid, dove la competizione si è poi ripetuta nel 2012. Dall’edizione 2013 la competizione americana si è trasferita in California, mentre nello stesso anno si è avuta la prima edizione asiatica in Cina. Nel 2014 l’edizione europea ha avuto luogo in Francia, a Versailles e nel 2015 sarà la volta del Sud America, in Colombia. La presenza della gara in diverse parti del mondo testimonia l’efficacia di un modello di confronto che stimola le università ad avviare processi di innovazione tecnologica, relazionandosi con le industrie, mettendo in campo i propri ricercatori alla guida di giovani studenti, che divengono in gara i veri assoluti protagonisti del processo, 1 La parte di gara della competizione dura 10 giorni nelle edizioni americane e 20 giorni in quelle a sede europea. Per la costruzione si va dai 5 ai 14 giorni (in funzione della disponibilità delle aree) e per il disassemblaggio sono mediamente concessi 5 giorni. Sviluppo sostenibile "RhOME for denCity", il progetto italiano che ha vinto il primo premio al Solar Decathlon 2014 7 8 L'EDIZIONE 2014 DEL SOLAR DECATH LO N Sviluppo sostenibile imparando non solo a progettare dal punto di vista architettonico, economico o ingegneristico gli edifici del futuro, non solo a saperli assemblare nei primi dieci giorni di competizione, ma anche a gestirli ed abitarli, trasformandosi così nei veri cittadini di domani. Una gara quindi che coinvolge non solo i partecipanti ma gli abitanti del paese ospitante, che ne trae un diretto vantaggio sulla diffusione di questi principi. L’edizione del 2014 a Versailles è stata la decima mondiale, e si colloca ad un punto di svolta della competizione: l’Europa è leader mondiale nella progettazione e realizzazione di edifici sostenibili ed energeticamente autosufficienti, e le regole del 2014 hanno dichiaratamente avviato un processo che punta a rispondere ai veri problemi dell’abitare mondiale. Per la prima volta è stato infatti richiesto alle squadre partecipanti di progettare soluzioni in risposta ai problemi delle città di appartenenza delle università selezionate per la gara. Testimonia il successo di questo indirizzo la grande partecipazione internazionale con squadre europee (Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Romania, Spagna e, fuori concorso, Croazia), asiatiche (Giappone, Taiwan, Thailandia, India) ed americane (Cile, Messico, USA). Ma non ci si è limitati solo alla città, si è anche richiesto di fornire risposta ad un più ampio numero di utenti, puntando all’affordability delle proposte ed è stata limitata a 5 kW di picco la quantità di energia producibile con i campi fotovoltaici, con un dichiarato orientamento verso l’efficienza energetica anziché per la produzione energetica. Le sfide europee sono state tutte messe sul tavolo e le risposte che ne sono derivate dimostrano che la strada perseguita dall’Europa è quella giusta. Addizioni energetiche sulle coperture di edifici (Francoforte, Berlino, Madrid, Taiwan, Città del Messico), riuso di ex edifici industriali (Nantes), soluzioni post emergenze e calamità naturali (Cile, Giappone), nuovi centri a disposizione di quartieri socialmente in difficoltà (Barcellona), risposte ad una nuova domanda abitativa per una società che cambia (Lucerna, Appalachia-US). Fino alla proposta dell’unica squadra italiana in gara, dell’Università Roma Tre, quella che si è aggiudicata la vittoria finale, volta a proporre la sostituzione edilizia nei quartieri affetti da abusivismo edilizio, con edifici di social housing, in nuovi quartieri smart dove dovrebbe avviarsi una complessiva 9 G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 // 2 0 1 4 Sviluppo sostenibile rigenerazione urbana, grazie al recupero dell’agro romano, alla densificazione degli insediamenti già consolidati, alla realizzazione di orti urbani, al recupero di vecchi capannoni per realizzare attività di coworking o fab-lab, al recupero delle acque piovane, all’inserimento di depuratori trasferiti dalle tecnologie aerospaziali in grado di potabilizzare persino le acque nere, all’individuazione di nuovi sistemi di mobilità, fortemente improntati alla condivisione dei mezzi di trasporto pubblici e privati. Una proposta quella italiana che non si limita quindi alla città di Roma, ma che cerca soluzioni trasferibili in tutte le grandi metropoli del mondo affette da insediamenti illegali. Non a caso lo stesso gruppo è coinvolto in un processo di trasferimento tecnologico di questa proposta, per le villas di Buenos Aires. Il Ministero degli affari esteri ha infatti finanziato il progetto di scambio bilaterale con l’Argentina di un Progetto di grande rilevanza scientifica e tecnologica denominato “Costruzioni ad energia positiva per la rigenerazione urbana dei quartieri informali”. Quanto segue delinea gli aspetti salienti del processo di concezione, costruzione e gestione del progetto RhOME for denCity, con l’obiettivo di fare un focus importante sul valore non solo del prototipo realizzato e dei possibili edifici, se non quartieri, che ne potrebbero scaturire, quanto sull’importanza dell’intero processo di gara. La prossima edizione europea, ad oggi, non ha ancora una sede. Il processo di consapevolezza sui temi energetici in Europa è molto avanzato, ma Paesi come l’Italia hanno ancora bisogno di toccare con mano le possibilità che concretamente offrono queste abitazioni ai propri utenti. Una delle dieci prove del concorso verte proprio sulla consapevolezza sociale delle tematiche messe in campo con le esposizioni del Solar Decathlon. L’auspicio è che in una prossima edizione l’Italia possa ospitare un Solar Decathlon, contribuendo a quel processo di diffusione delle conoscenze a Figura 1. Il team dell’Università Roma Tre in gara al Solar Decathlon 2014, composto da studenti e docenti dei Dipartimenti di Architettura, Ingegneria e Studi aziendali. Figura 2. Roma, l’acquedotto Appio Claudio in un tratto libero dalle costruzioni abusive. Nel riquadro la baraccopoli intorno all’acquedotto Appio Claudio nel quartiere di Tor Fiscale. 12 L'EDIZIONE 2014 DEL SOLAR DECATH LO N Sviluppo sostenibile Figura 3. Il quartiere di Tor Fiscale a Roma come sarà con i nuovi edifici residenziali e le nuove funzioni a sostituzione della baraccopoli oggi esistente. livello sociale, che unitamente all’Expo 2015, potrebbero concorrere a modificare l’orientamento dell’opinione pubblica verso le tematiche green, con la possibilità di influenzare con una forte domanda dal basso l’attività politica verso un nuovo orientamento verde. Edifici ad energia positiva per quartieri smart in clima mediterraneo La necessità di prospettare soluzioni ad alta efficienza energetica viene resa evidente dai consumi elettrici europei che per oltre il 40% sono dovuti all’edilizia, residenziale in particolare (Direttiva 2010/31/UE), per riscaldamento, raffrescamento e illuminazione. Inoltre il 75% dell’energia elettrica europea ha origine da fonti fossili o nucleari (OECD Europe 2011), con il conseguente innalzamento dell’inquinamento ambientale. A tali consumi si associano spesso condizioni di comfort indoor non ottimali, che rendono urgente e improrogabile procedere ad operazioni di retrofitting dell’edilizia esistente. Tuttavia, spesso, le condizioni precarie di edifici illegali (abusivismo edilizio) o la scarsa qualità di edifici realizzati con urgenza nel secondo dopoguerra rendono economicamente non conveniente procedere alla riqualificazione e fanno propendere per operazioni di sostituzione con edifici che producono più energia di quanta ne consumano, avviando una più complessiva rigenerazione urbana, dove l’energia in esubero possa supplire al fabbisogno degli edifici non rinnovati, attraverso reti smart connected. G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 // 2 0 1 4 Sviluppo sostenibile Questa è la strada che ha preso il team dell’Università Roma Tre nel definire la proposta di partecipazione al Solar Decathlon 2014. L’edizione del 2014 della competizione internazionale del Solar Decathlon (Fig. 1) ha richiesto specificatamente ai team partecipanti di progettare per il clima del Paese di provenienza e di proporre strategie risolutive per le problematiche abitative e sociali, proiettandosi perciò nella dimensione urbana. Progettare in Italia, e a Roma in particolare, significa relazionarsi con il clima mediterraneo e quindi con le problematiche connesse alla gestione del comportamento degli edifici durante la stagione estiva. Questo problema risulta marginale in tutti quei Paesi che si sono affermati nell’edilizia green ed in particolare quelli scandinavi e la Germania. Ma i dati sui dispendi energetici estivi dimostrano l’urgenza che nel Mediterraneo comporta la riduzione dei consumi per il condizionamento estivo. Nel nostro Paese i consumi energetici prodotti con riscaldamento e raffrescamento per l’edilizia “convenzionale” si aggirano intorno al 60% del totale dei consumi. E il rapporto tra riscaldamento e raffrescamento risulta mediamente di 1 a 2 se non a 3. Tale dato, che dimostra l’emergenza di un problema che va acuendosi con il riscaldamento globale (cf. black out del 2003), va collegato alla oggettiva difficoltà e complessità relativa all’analisi del comportamento in regime dinamico. Il team dell’Università Roma Tre ha avviato un processo di ricerca per la gestione del comportamento estivo cercando di realizzare un equilibrio tra innovazione e tradizione, dando spazio alle nuove tecnologie pur restando legati alle soluzioni costruttive di un tempo, sintesi perfetta tra clima, forma e materiali locali: pareti massive, schermature all’ingresso dei raggi solari estivi, possibilità di realizzare una ventilazione naturale per garantire un piacevole comfort interno e, grazie al clima gradevole, godere degli spazi esterni alla casa come estensione naturale dello spazio interno. Sulla riga della recente tendenza urbanistica europea, che incentiva il risparmio di suolo ed il recupero dei vuoti urbani, il progetto proposto per Roma individua nella rigenerazione urbana delle aree degradate della Capitale la strada per la sperimentazione da proporre in competizione. L’area prescelta è quella del quartiere di Tor Fiscale, in cui convivono preesistenze archeologiche ed edilizia abusiva (Fig. 2). L’acronimo RhOME, a home for Rome, sintetizza l’idea di fornire risposta alla emergenza abitativa romana, attraverso interventi di demolizione della baraccopoli abusiva e di costruzione di edifici pluripiano nei vuoti presenti nelle aree urbane limitrofe e più consolidate, in cui trasferire non solo gli abitanti delle zone illegali e degradate, ma anche i city user romani, per creare un mix sociale in nuovi quartieri dove maggiori saranno le opportunità formative, di lavoro e di riscatto, anche grazie ad una serie di servizi urbani che si associano agli edifici residenziali (Fig. 3). Solo una cellula di 62 metri quadrati netti calpestabili, appartamento sito all’ultimo piano dell’edificio tipo progettato per l’urbano, è diventata il prototipo da competizione che ha gareggiato e vinto la recente edizione del Solar Decathlon 2014 (Fig. 4). Attraverso una sinergia accorta tra software di simulazione dinamica e di progettazione parametrica (vedi Scheda), le intuizioni energetiche hanno cercato forma, verifica e miglioramenti adattivi, attraverso l’utilizzo di tutti gli strumenti digitali a disposizione orientando le analisi verso entrambi i climi di riferimento, Roma (aggregato urbano) e Versailles (prototipo da competizione). 13 Figura 4. Il prototipo costruito nei giardini di Versailles (Francia) che ha vinto il Solar Decathlon 2014 corrisponde ad uno dei tre appartamenti previsti all’ultimo piano di un edificio di 4 o 5 piani. In senso orario vediamo la facciata nord, poi la facciata est, che corrisponde alla sezione dell’edificio sul pianerottolo di ingresso e distribuzione, la facciata ovest ed infine la facciata sud, nella quale sono presenti i sistemi di produzione energetica, elettrica (la persiana fotovoltaica) e termica (il parapetto termodinamico). Figura 5. Il 3D core durante la fase di trasporto e montaggio a Versailles. Il cuore tridimensionale viene trasportato già montato e, grazie ad un lavoro di integrazione tra i sistemi, condensa in pochi metri quadri la tecnologia presente nel prototipo permettendo di ridurre la lunghezza delle tubazioni e le conseguenti dispersioni termiche. Dotato di sensoristica avanzata, registra ed archivia tutti i dati provenienti dalla casa consentendo di monitorare i consumi, di vigilare sui comportamenti dell’utente e di educare lo stesso ad una gestione sapiente della propria casa. 17 G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 / / 2 0 1 4 Sviluppo sostenibile Scheda 1 RhOME, a home for Rome: le principali innovazioni del prototipo in gara di Ilaria Montella Università degli studi di Firenze, Dottorato di ricerca in Tecnologie dell'Architettura Dal punto di vista costruttivo la partecipazione alla competizione pone due vincoli: assemblare l’edificio in tempi brevissimi (quest’anno 10 giorni) e disassemblarlo alla fine della gara. Quest’ultimo aspetto risulta assai raro nell’edilizia ordinaria e rende obbligatorio non solo il ricorso a tecnologie di prefabbricazione ma anche un’accorta progettazione di tutte le parti, affinché le prestazioni di tenuta all’aria, resistenza strutturale e sicurezza vengano garantite. Il materiale costruttivo prescelto è stato il legno lamellare, utilizzato in una tecnologia costruttiva mista pareti-telaio, i cui componenti sono stati prodotti dall’azienda altoatesina Rubner. Un “cuore tridimensionale” prefabbricato, al cui interno si collocano gli impianti idrico, sanitario, elettrico, di trattamento dell’aria, la cucina e il bagno, collocato al centro della casa, permette un irrigidimento costruttivo al sistema misto ideato e, al contempo, velocizza l’assemblaggio riducendo i rischi delle lavorazioni in opera e i costi di costruzione, poiché le maestranze specializzate hanno operato in stabilimento e non sono necessarie in cantiere (Fig. 5). Intorno al “cuore tridimensionale” due logge sono pensate per garantire ad ognuno degli appartamenti una doppia esposizione e pertanto favorire l’innesco di ventilazione. Inoltre ogni loggia gode di almeno due lati vetrati che consentono ad ogni appartamento di avere, indipendentemente dall’orientamento dell’edificio nel lotto urbano, almeno un fronte esposto a Sud, vantaggioso per i guadagni termici invernali (Fig. 6). Questo aspetto conferisce all’edificio una notevole flessibilità di orientamento in ambito urbano. Figura 6a. La loggia sud. 18 L ' E D I Z I O N E 2014 D E L S O L A R D E C AT H LO N Sviluppo sostenibile Figura 6b. La loggia nord. Come le case antiche, anche RhOME è costruita con spessori murari in grado di mantenere per inerzia termica gli spazi interni freschi in estate e caldi in inverno. Forti spessori isolanti separano l’interno dall’esterno permettendo lo smorzamento dell’onda termica. Nello strato a contatto con l’ambiente interno della stratigrafia dell’involucro ci sono dei tubi di alluminio riempiti di materiale inerte (sabbia, detriti triturati, terra, argilla, in funzione dei materiali presenti nel luogo di costruzione), inseriti per trasformare una struttura lignea leggera in una parete massiva con capacità inerziale, in grado di garantire il comfort termico anche in comportamento passivo, di smorzare i picchi e ridurre le variazioni repentine di temperatura. Durante la giornata invernale il sole riscalda l’ambiente interno penetrando dalle grandi aperture vetrate nelle logge. Il calore che si produce viene assorbito e lì trattenuto fino a quando le temperature interne cambiano e, di notte, viene rilasciato all’interno, scaldando passivamente gli ambienti (Fig. 7). In estate, la massa assorbe il calore interno, dovuto alla presenza di persone e di elettrodomestici in funzione1. La sera, il calore rilasciato viene portato via dalla ventilazione incrociata, possibile grazie alla sistemazione planimetrica che offre sempre un doppio orientamento degli affacci e l’innesco di ventilazione per differenziale termico tra le facce opposte dell’edificio (Fig. 8). Per validare e testare il comportamento, sono state svolte numerose simulazioni dinamiche mettendo a confronto due modelli, con sabbia e senza sabbia. Attraverso il confronto dei risultati è stato evidente come, con il contributo della massa termica interna, si verificasse la riduzione dell’utilizzo degli impianti di climatizzazione sia in estate che in inverno, sia nel numero di ore di accensione che nella potenza impiegata dall’impianto per garantire la temperatura di comfort interno (Fig. 9). 1 Il calore estivo è ovviamente generato anche dall’ingresso del calore dall’esterno provocato dall’entrare e uscire delle persone dalla casa. Se invece la casa fosse vuota, non in funzione, e le schermature correttamente poste ad ombreggiare le parti trasparenti, lo strato isolante e la configurazione dell’edificio impedirebbero il passaggio di calore dall’esterno all’interno. 19 G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 / / 2 0 1 4 Sviluppo sostenibile Scheda 1 Figura 7 (a, b). Sezioni del comportamento diurno e notturno durante la stagione invernale. 20 Sviluppo sostenibile Figura 8 (a, b). Sezioni del comportamento diurno e notturno durante la stagione estiva. L ' E D I Z I O N E 2014 D E L S O L A R D E C AT H LO N 21 G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 / / 2 0 1 4 Sviluppo sostenibile Scheda 1 Figura 9 (a, b). Sezione (a) e spaccato assonometrico (b) della stratigrafia parete esterna del prototipo. Il prototipo, smontato e trasportato in treno a Versailles, è stato realizzato con un sistema ibrido telaio/platform frame con isolamento in fibra di legno a bassa densità, tra i montanti, ed un cappotto esterno in fibra di legno ad alta densità. Altri materiali utilizzati in stratigrafia sono il fibrogesso, materiale in parte riciclato e riutilizzabile nello stesso ciclo produttivo, il legno laminato ad alta pressione (Trespa) o le doghe in legno per i rivestimenti esterni. 22 L ' E D I Z I O N E 2014 D E L S O L A R D E C AT H LO N Sviluppo sostenibile Sempre facendo riferimento alla tradizione, le caratteristiche persiane in legno sono qui rivisitate in un sistema di schermature mobili posizionate a sud che proteggono dal sole e integrano il sistema fotovoltaico composto da celle monocristalline prodotte da Solbian, poste su pannelli solari fotovoltaici flessibili. Queste permettono al prototipo di essere energeticamente autosufficiente e al contempo protetto dall’irraggiamento diretto del sole in estate. La persiana è una struttura scorrevole di alluminio che porta 98 pannelli flessibili (potenza unitaria 51 Wp ed efficienza del 20,5%; dimensioni 1109 x 292 mm; spessore 1,5 mm), ciascuno composto da 16 celle, montati su un tessuto microforato. Questa “vela” copre parte del tetto e una delle pareti verticali e, grazie all’esiguo peso dei pannelli fotovoltaici, trasferiti all’edilizia dal settore nautico per il quale sono stati creati, è movimentabile a mano (0,8 kg per modulo, sei volte meno rispetto a un pannello tradizionale di pari potenza). Queste tende, come delle tradizionali persiane, possono assumere tre diverse posizioni: la prima prettamente invernale, è chiusa sulla parete cieca dell’edificio, la seconda è sempre chiusa ma davanti alla loggia per ombreggiarla completamente, la terza, la più adatta alle condizioni estive, è aperta per ombreggiare la loggia sud ma consentire la visuale verso l’esterno (Fig. 10). Nello specifico l’impianto del prototipo, con la configurazione a pensilina aperta, ha una produzione annua di 4107 kWh mentre, con la configurazione chiusa, ha una produzione di 3755 kWh. Per la diversa altezza del sole nelle stagioni, la pensilina aperta produce di più in estate quando contemporaneamente è necessaria per la loggia, mentre in inverno, essendo il sole più basso, riesce ad intercettare comunque la tenda che si trova in posizione chiusa di fronte alla parete cieca dell’edificio. Ma la vera innovazione dell’integrazione architettonica delle tende fotovoltaiche nell’edificio è legata all’associazione tra campo fotovoltaico e appartamento. Per la prima volta infatti la produzione di energia viene ad essere collegata al numero di appartamenti presenti (ogni appartamento ha almeno una loggia con l’orientamento più favorevole) e non alla superficie del tetto, calibrando quindi la produzione sul numero di nuclei familiari insediati. Da regolamento il limite di potenza installata è fissato a 5 kWp. Per tale ragione quindi i metri quadrati installati in gara sono 24,5 con una potenza nominale di 4,99 kWp. Figura 10. La loggia sud ombreggiata dalla persiana fotovoltaica. 23 G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 / / 2 0 1 4 Sviluppo sostenibile Scheda 1 Figura 11. Pianta della casa. Per la produzione dell’acqua calda sanitaria il progetto ha previsto l’installazione di un pannello termodinamico, anche qui con doppia funzione visto che è integrato nel parapetto della loggia. Questo sistema, a differenza degli altri pannelli solari, è in grado di captare il calore non solo dalla radiazione solare ma anche da altre fonti esterne come la temperatura dell’aria e per questo funzionare in ogni condizione meteorologica. Questo avviene perché il gas, contenuto nei circuiti, si attiva per differenza di tempe- Figura 12. La cucina, fornita da Demode, si colloca in un luogo buffer tra l’esterno e l’interno. 24 L ' E D I Z I O N E 2014 D E L S O L A R D E C AT H LO N Sviluppo sostenibile ratura tra il gas stesso (-30°) e l’esterno. Tramite una pompa di calore (il Solar Box) il calore del gas termovettore viene ceduto all’acqua del serbatoio principale dell’acqua sanitaria. Per effetto stesso della differenza di temperatura, il pannello si raffredda e condensa riuscendo a contribuire al raffrescamento della loggia. Con un rendimento pari a sei volte il consumo elettrico, il parapetto, disegnato e personalizzato ad hoc dal team, è stato ingegnerizzato e prodotto da CGA Technologies ed ENERGIE. Dal punto di vista impiantistico, il progetto prevede l’integrazione di diverse soluzioni presenti sul mercato, per gestire in maniera innovativa l’autosufficienza energetica del prototipo. Il cuore del sistema impiantistico è la pompa di calore HPSU Rotex Daikin che si compone di tre unità: unità interna (Bi-Bloc), unità esterna, serbatoio di accumulo (Hybrid cube). 25 G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 / / 2 0 1 4 L’HPSU è posto in sinergia con il sistema di accumulo di acqua calda sanitaria prodotta da un pannello termodinamico, messo a punto in collaborazione con la CGA, e con una pompa di calore interna senza accumulo chiamata Solar Box e prodotta da ENERGIE. Il serbatoio di accumulo alimenta il sistema di riscaldamento e di raffrescamento a pavimento mentre il sistema di ventilazione è costituito da un recuperatore di calore fornito da Eurotherm che, attraverso una sofisticata gestione della ventilazione di comfort, garantisce la migliore qualità dell’aria con consumi bassissimi. Il recuperatore utilizzato inoltre dispone di un by-pass che permette di effettuare free cooling per smaltire, durante le notti estive, il calore accumulato dalla sabbia. Inoltre, grazie ad un sistema di ricircolo dell’aria interno-interno, collegato a sensori di CO2 e VOC, è possibile riutilizzare l’aria già trattata, provvedendo unicamente a deumidificarla. Sviluppo sostenibile Scheda 1 Figura 13. Guardando il cielo dalla loggia sud. 26 L'EDIZIONE 2014 DEL SOLAR DECATH LO N Sviluppo sostenibile Conclusioni L’Università degli studi di Roma Tre, con la partecipazione a due edizioni2 della competizione, sta agendo in Italia da apripista per avviare un processo di coinvolgimento sempre più ampio a livello internazionale per lo studio e la proposta di soluzioni per le nostre abitazioni e città. Gli edifici che deriveranno dal prototipo presentato in gara saranno caratterizzati da una forte economicità, tanto maggiore quanto ampie potranno essere le economie di scala conseguibili. Possiederanno design attraente, bassi consumi e alta produzione energetica, tempi rapidissimi di realizzazione, facilità di assemblaggio, possibile 2 L’Università Roma Tre ha partecipato a due edizioni del Solar Decathlon: nel 2012 a Madrid, con il prototipo MED in Italy si aggiudicò il terzo posto assoluto, mentre a Versailles ha preso parte nella decima edizione della competizione a luglio 2014, vincendo il primo premio. 27 G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 // 2 0 1 4 Sviluppo sostenibile Figura 14. Rendering degli edifici di fronte al parco che si genererà rimuovendo le costruzioni abusive. reversibilità, basso contenuto di energia primaria dell’intero ciclo di vita di materiali (principalmente rinnovabili) e componenti. E si candidano quindi a risolvere i problemi abitativi del nostro Paese o di aree nel mondo che presentano necessità analoghe (Fig. 13). Il quartiere, pensato ricco di una serie di innovazioni volte a migliorare il vivere, viene concepito per consentire strette relazioni tra i cittadini, vecchi e nuovi, grazie a piattaforme di condivisione di dati tra loro eterogenei legati alla storia del luogo, alle abitudini che lo contraddistinguono o alla quotidianità che lo permea, ai problemi che lo affliggono e alla volontà di risoluzione degli stessi. Lo scopo di tali strumenti sarà quindi rafforzare il senso civico della comunità e instaurare uno spirito virtuoso di cura e manutenzione degli spazi comuni, comunque già insito negli abitanti storici del quartiere che potranno in futuro condividere esperienze con i nuovi insediati. Gli spazi comuni e l’installazione di nuovi servizi saranno il terreno fertile per la 28 L'EDIZIONE 2014 DEL SOLAR DECATH LO N Sviluppo sostenibile Figure 15 e 16. Due immagini del soggiorno. Trattandosi di social housing gli appartamenti verranno affittati. Di conseguenza la casa è fornita di arredi fissi di produzione industriale: Clei per la camera da letto, Demode per la cucina e Ideal Standard per il bagno. Mobili di riuso, recuperati dalle discariche e rigenerati dagli studenti con il supporto di CMWood, personalizzano questo appartamento. Le lampade sono state ingegnerizzate da Illumineon. tessitura dei legami, a partire da servizi basilari come il mercato di quartiere, legato alla gestione degli orti urbani, fino ai nuovi centri di aggregazione e di co-working, collocati in vecchi capannoni ristrutturati e adibiti a nuova funzione. Il progetto RhOME è stato presentato alle amministrazioni pubbliche che governano la città, ma non si sa ancora che appoggio o seguito potrà generare, in congiuntura economica non favorevole. Di certo si offre come spunto di riflessione per le molteplici implicazioni che la città smart di oggi richiede, cercando di individuare strade e percorsi che possano riportare anche alle “periferie” quella “grande bellezza” che le ha caratterizzate nel passato. Dati del Prototipo Classe energetica: CasaClima A+ Nature Efficienza dell’involucro edilizio (fabbisogno di calore per riscaldamento specifico riferito alla superficie netta): 22,35 KWh/m2a Zona Climatica: D Località: Roma Volume Lordo Riscaldato: 3890,88 m3 Superficie Netta dei piani: 851,12 m2 Superficie disperdente dell’involucro: 2724,15 m2 S/V (rapporto superficie lorda disperdente d’involucro/volume lordo riscaldato: 0,70 Efficienza energetica complessiva: 57,74 KWh/m2a G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 // 2 0 1 4 Professori Gabriele Bellingeri, Maria Grazia Cianci, Stefano Converso, Roberto De Lieto Vollaro, Luigi Franciosini, Marco Frascarolo, Michele La Rocca, Francesco Lidozzi, Costanza Nosi, Alfredo Passeri, Carlo Alberto Pratesi, Ginevra Salerno, Luca Solero, Chiara Tonelli. Collaboratori Cristina Casadei, Flaminia De Rossi, Massimo Del Buono, Ilaria Grugni, Ilaria Montella, Silvia Pinci, Giuliano Valeri. Decatleti Giulia Assogna, Luca Bigarelli, Sara Boraschi, Francesca Bottaro, Manuel André Bottiglieri, Michele Caltabiano, Michele Cappuccio, Barbara Cardone, Emiliano Carnielo, Ugo Carusi, Paolo Cioffi, Alessio Clarizio, Camilla Desideri, Chiara Di Battista, Francesca Di Benedetto, Filippo Mattia Dobrovich, Arianna Dolce, Edoardo Franchi, Roberta Franza, Stefano Latella, Paola Lenzoni Milli, Francesca Marino, Chiara Melchionna, Valentina Moro, Nicola Moscheni, Elena Oetiker, Vincenzo Panasiti, Pierangelo Perna, Matteo Persanti, Cristiano Piagnerelli, Lorenzo Pirone, Matteo Pisani, Lorenzo Procaccini, Andrea Rastrello, Patrizia Recco, Angelo Romano, Gabriele Roselli, Valerio Sabatini, Rodrigo Salsedo, Marco Sinopoli, Elena Ugolini, Antonio Vellucci, Marta Vignali, Valeria Vitale. Sviluppo sostenibile Team di Progetto 29 30 L ' E D I Z I O N E 2014 D E L S O L A R D E C AT H LO N Sviluppo sostenibile Figura 17. Diagramma dei passaggi tra modelli all’interno del team durante il processo progettuale di RhOME. Il “Cloud Design”: processo innovativo per la progettazione architettonica “BIM-based” di Stefano Converso Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Architettura RhOME è stata progettata ingegnerizzata e gestita con sistemi digitali innovativi, basati sulla logica “BIM”. La sigla “BIM” (Building Information Modeling) ha evoluto ed esteso il proprio significato nel tempo, passando dalla descrizione di una tecnologia software fino a simboleggiare il metodo, ma anche i modelli alla base della progettazione innovativa. La tecnologia digitale su cui si basano, parametrica e associativa, integra insieme oggetti intelligenti, modelli di simulazione e di calcolo strutturali, energetici, economici, ma anche di produzione, pre-assemblaggio, montaggio, trasporto e smaltimento dei materiali, compresa la valutazione della loro sostenibilità ed energia incorporata. 31 G A Z Z E T TA A M B I E N T E N 5 / / 2 0 1 4 Tale innovazione, però, non è e non può essere una pura questione tecnica: non lo è quando i modelli vengono gestiti da una serie di software e da una struttura interconnessa di competenze, che lavorano in rete tra loro, in modalità sincrona e asincrona, con gruppi di lavoro multidisciplinari e anche in location diverse nel mondo. Si tratta di una modalità altamente innovativa, diffusa agli inizi in strutture di progettazione e in progetti di avanguardia sotto lo stimolo di forme complesse che rendevano essenziale una alta integrazione e la messa in discussione di molte consuetudini disciplinari. Questo approccio e queste tecnologie, però, stanno di recente diventando uno standard adottato dalle istituzioni pubbliche più lungimiranti. In particolare in Europa da parte delle amministrazioni scandinave e olandesi, da sempre attente al fenomeno, e più di recente dal governo del Regno Unito, che ha lanciato un enorme programma nazionale per arrivare all’adozione del BIM in tutti gli appalti pubblici a partire dal 2016. Tale direzione, ormai innegabile, è stata recepita dall’Unione europea, che ha inserito un analogo impegno nella nuova Direttiva per gli Appalti Pubblici (EUPPD), pubblicata ad inizio 2014. L’evoluzione in corso quindi, conduce a edifici e manufatti sempre più performativi, le cui prestazioni, e la cui stessa essenza tecnicocostruttiva diventano evidenti ed espliciti. Il Solar Decathlon è un esempio tangibile di questo tipo innovativo di committenza e di contesto, che valuta i progetti e le realizzazioni con una logica altamente integrata, ed è senza dubbio una delle condizioni che ha permesso lo sviluppo di metodi avanzati. Pur senza imporli formalmente, ma semplicemente costruendone le condizioni – che è l’altro aspetto significativo sulla strada del cambiamento. Il team RhOME ha quindi progettato un network di relazioni in una struttura complessa, denominata “Cloud Design”, che ha legato strettamente progettazione, analisi e produzione mettendo in rete tutti gli attori del processo: ricercatori, esperti, aziende, consulenti, che hanno ruotato attorno a modelli digitali aggiornati, gestiti e personalizzati dagli studenti e dal team universitario. Elemento chiave della strategia è proprio il ruolo assegnato agli studenti, i “decatleti” del team, che nel costruire e integrare modelli diventano figure ponte tra saperi specialistici e progetto. Simmetricamente, infatti, rispetto a una industria edilizia fondata sugli specialismi, che sembra confinare i progettisti in una dimensione esclusivamente estetizzante, l’apertura a tecniche sempre più plasmabili e avvicinabili può permettere ai progettisti di recuperare una possibilità di intervento ampia all’interno del processo progettuale, ma anche quella “profondità di senso” di architetture in cui ci sia una sinergia di pensiero tra struttura spaziale, concezione strutturale, comportamento energetico ed efficienza tecnica, in cui tutte le componenti concorrono alla qualità complessiva. In cui, in sostanza non ci sia una demarcazione netta tra tecnica ed estetica. Il Solar Decathlon ci ha permesso di sperimentare sul campo queste possibilità, e di realizzare un prototipo di architettura ad alta integrazione di competenze. Il progetto ci ha anche mostrato, tuttavia come solo da nuovi processi scaturiscano nuove forme. E che il software ha fornito il terreno di lavoro per una evoluzione del gruppo che ha però dovuto essere innanzitutto di profili professionali. Ma queste nuove figure vanno formate, ed è questa una delle sfide più importanti tra quelle che abbiamo di fronte (Fig. 17). Sviluppo sostenibile Scheda 2