Bruciare, inquinare… ed essere sovvenzionati dallo Stato!! Il testo attuale della Finanziaria (commi 1117, 1118, 1119, 1120) recita: "dalla data di entrata in vigore della presente legge (01.01.2007) i finanziamenti e gli incentivi pubblici di competenza statale finalizzati alla promozione delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica... Sono concedibili esclusivamente per la produzione di energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili, così come definite dall'articolo 2 della direttiva 2001/77/CE" … e cioè (Articolo 2 della direttiva 2001/77/CE): "biomassa", la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani. Deve essere pertanto chiaro che i “certificati verdi”, detti comunemente Cip 6, continuano ad essere corrisposti agli impianti di incenerimento, anche se sicuramente non più per la parte non biogradabile precedentemente ammessa dall’art. 17 del D.Lgs. 387/2003. Di quest’ultimo, il comma 1119 dell’ultima finanziaria ha abrogato infatti le parti in contrasto con la direttiva UE, ovvero quelle che avevano esteso gli incentivi anche alla parte non biodegradabile dei rifiuti. Fatta la legge… La Finanziaria prevede deroghe di diversa natura: Comma 1117 - "sono fatti salvi i finanziamenti e gli incentivi concessi (quindi già in vigore con atto del GRTN e ora del GSE), ai sensi della previgente normativa, ai soli impianti già autorizzati e di cui sia stata avviata concretamente la realizzazione anteriormente alla entrata in vigore della presente legge ... ivi comprese le convenzioni adottate con delibera del Comitato interministeriale prezzi il 12.04.1992", ovvero ai veri e propri Cip6/92 appunto, sostituiti dai "certificati verdi" contenuti nel D.Lgs. 79/1999 o "decreto Bersani" o "liberalizzazione dell'energia elettrica“ Comma 1118 - Demanda al Ministro dello Sviluppo Economico la ridefinizione dei criteri di erogazione dei finanziamenti/incentivi statali per gli impianti a energia rinnovabile (tutti). In tale ambito è prevista la possibilità di "definire le condizioni e le modalità per l'eventuale riconoscimento in deroga del diritto agli incentivi a specifici impianti già autorizzati all'entrata in vigore della presente legge e non ancora in esercizio, non rientranti nella tipologia di cui al periodo precedente ...". I poco “verdi” certificati verdi ALLEGATI ALLEGATO 1: ALLEGATO 2: ALLEGATO 3: ALLEGATO 4: Elenco impianti qualificati in esercizio al 30/06/2006 Elenco impianti qualificati in progetto al 30/06/2006 Tabelle regionali impianti qualificati al 30/06/2006 Elenco impianti identificati IRGO al 30/06/2006 I “certificati verdi” sono la stessa cosa dei Cip6, ossia contributi statali CIP (Comitato Interministeriale Prezzi) dati a chi incenerisce per rendere “economici” i MW elettrici prodotti; unica differenza è che i Cip6 vengono corrisposti anche agli impianti già a contratto che bruciano combustibili fossili, e che, forse, dal 2007 gli inceneritori e non li percepiranno limitatamente alla sola parte di rifiuti non bioedegrabili bruciati…ma che ovviamente bruceranno lo stesso! Dal sito GSE.it - Bollettino energia 2005, impianti qualificati per contributi “incentivazione delle fonti rinnovabili”, “certificati verdi”, in esercizio 2006: 19 inceneritori di rifiuti tra i quali 1433 Tem Brescia, 1107 Trieste, 510 Pisa, e 7 nuovi impianti di incenerimento di rifiuti autorizzati ai contributi al 30.06.2006. I contributi provengono dalla nostra bolletta Enel, per una quota di circa il 7%,…e sono sottratti allo sviluppo dell’energia solare, veramente pulita e rinnovabile, per essere destinati agli inceneritori: Dal sito del Grtn le graduatorie degli impianti fotovoltaici nel primo trimestre ’06: ben 800 megawatt di solare da 1271 mini progetti a norma di legge non sono stati finanziati, più altri 10.500 micro progetti per un totale di altri 276 megawatt da impianti risultati idonei, ma che sono rimasti esclusi perché fuori dalla capacità finanziarie della legge. Per il 2006 risultano autorizzati solo 120 megawatt, mentre un potenziale di dieci volte superiore è stato bloccato. Sul sito in inglese e tedesco www.agripower.biz, la socia di Waferzoo S.r.l. spiegava già nel 2004 come i Cip6 potranno comunque garantire un’ottima resa agli investitori…ovviamente si omette di dire che l’Unione Europea stava procedendo contro l’Italia proprio per infrazione sui Cip6. “Financial Data The most important parameters of the business model and the cashflow are the revenues for the produced energy and heat, the sale of “green certificates”, as well the price for the required biomass. In all cases, long term contracts with buyers and suppliers will ensure a high degree of investment security. The contracts concerning the supply of biomass are secured. There are already detailed inquiries on the sale of the heat. The mature technology with a short amortisation period profits from the system of “green certificates”. Taking into account the relatively high energy tarifs, these are good conditions for investing in renewable energies.” In tutt’Italia decine di comitati come il nostro, e associazioni di medici, si battono per l’aria pulita ed alternative energetiche pulite. Dopo i sequestri di varie linee di incenerimento, le soglie di emissione di diossina non rispettate, l’elevata incidenza di malattie polmonari e cardiovascolari nelle aree limitrofe agli inceneritori… i tumori riscontrati in percentuali anomale è necessario che i cittadini scendano in prima persona a chiedere un modo diverso di fare politica per attuare un percorso PULITO per l’autosufficienza energetica. Come usare meglio i nostri soldi: 24.267.670 euro all’anno Contributi statali che l’inceneritore di biomasse di Schieppe potrebbe intascare, calcolati in base alla potenza dichiarata nel progetto Waferzoo S.r.l. di 17 Megawatt, con il valore del certificato "verde" di 203,93 euro a Megawatt/ora prodotto, per un ipotetico periodo di 7000 ore all'anno. Un affare succulento: una cifra superiore agli utili di esercizio delle più grandi imprese della provincia di Pesaro e Urbino (dati dell’Osservatorio Cgil 2005). “UTILI D’ESERCIZIO: I conti economici delle società in Osservatorio si sono chiusi con utili netti aggregati di 44,8 milioni di euro. Quattordici società hanno realizzato utili superiori a un milione di euro, per due delle quali l’utile ha superato i dieci milioni: Biesse e Benelli Armi.” Cosa potrebbe fare con quei soldi la collettività? Costo di un impianto a pannelli fotovoltaici, adatto a soddisfare il fabbisogno in elettricità di una famiglia di medie dimensioni e con consumi medi: Impianto da 2KW= euro 12.000, per il fabbisogno domestico di energia elettrica di 3 persone 24… milioni di euro / 12.000 euro = 2022 impianti fotovoltaici da 2KW Nota bene: 2022 x 2 KW = 4044 KW (Oltre 4MW di ENERGIA PULITA l’anno per oltre 30 anni) 2022 impianti chiavi in mano, potrebbero essere costruiti col solo apporto di un anno di contributi statali ex Cip6 all’inceneritore di Schieppe. 2022 impianti x 3 persone che ne usufruiscono = soddisfacimento del fabbisogno medio di energia elettrica di un bacino di 6066 persone! Senza danni all’ambiente, ceneri da smaltire, e con una durata media degli impianti di 30 anni. Alla luce del sole Orciano, 2268 abitanti, Barchi 985 abitanti, S.Giorgio 1307, Piagge 970, S.Ippolito 1513 - IN TOTALE 7043 abitanti Un bacino coperto con solo UN ANNO di contributi statali ex Cip6 (Che andrebbero altrimenti in tasca ad un’impresa privata) per un periodo di oltre 30 anni di energia pulita dal sole, senza pericolo di diossine, di fumi, di ceneri tossiche, di stravolgimento dell’habitat del Metauro e soprattutto senza i pasticci poco trasparenti della politica degli affari Confronto produttività tra fotovoltaico e biomassa sulla fattibilità energetica su larga scala (Giulio De Simon-Università di Trieste) Considerazioni energetiche Fotovoltaico 119,8 kWh/(mq anno) Biomassa 1,84 kWh/(mq anno) Quindi il fotovoltaico è superiore alla biomassa di un fattore 65 Salvare il Metauro e la sua valle Nelle vicinanze dell’ansa del Metauro, che vede oggi la minaccia della costruzione dell’inceneritore, la storia si è fermata in passato già due volte. Nel 207 a.C. con Asdrubale fermato e sconfitto dai Romani, e nel 1944 col passaggio della Linea Gotica. Ora sono i cittadini della vallata che debbono vincere la loro battaglia per salvaguardare la propria salute, i propri interessi economici, per fermare lo scempio dell’habitat naturale del fiume, e dare valore a scelte democratiche. Pubblicità …ingannevole • la pubblicità pagata a piena pagina dalla Waferzoo su “il Resto del Carlino” di domenica 18 marzo 2007 vada sanzionata dallo sdegno dei cittadini, che sono stanchi di essere presi in giro: • Non esiste e non può esistere alcun impianto di teleriscaldamento, come invece promette la Ditta, dal progettato impianto alle abitazioni: non esiste nel progetto, e non è tecnicamente credibile, a meno che non si voglia riscaldare l’acqua del fiume Metauro. Del resto, è dato contenuto nel decreto regionale di V.I.A., che ben 57 Mwt su 79 prodotti sono dispersi in atmosfera. C’è qualcuno disposto a sostenere o a credere che un imprenditore attendibile è disposto a buttare in aria il 72% del prodotto della sua azienda? Forse qualche amministratore o funzionario…non noi, non i cittadini! Emissioni pericolose: • Non è affatto vero, come afferma la Ditta, che il progetto non altera la qualità dell’aria e non mette in pericolo la salute dei cittadini: i dati del progetto e della V.I.A., nonché il parere dell’ARPAM di Pesaro del 19.06.2006 lo dimostrano: la qualità dell’aria respirata e le ricadute delle polveri e delle diossine sui terreni affosserebbero definitivamente l’habitat naturale e metterebbero a serio rischio la salute di tutti e l’economia del territorio. Promesse da …Waferzoo: • Non è vero che i cittadini residenti pagherebbero meno soldi per avere energia e calore, la ditta non ha mai presentato progetti in questo senso. Del resto nessuno accetterebbe un impianto nocivo vicino a casa, ed il crollo totale del valore dei propri immobili, per uno sconto irrisorio in bolletta, pagato del resto con gli stessi soldi della sua bolletta Enel (exCip6)! E’ ora di finirla col gioco delle tre carte! L’angoscia dei controlli: • La Ditta afferma che il controllo sulle emissioni verrebbe attuato costantemente dall’autorità pubblica: beh, noi crediamo che, visti gli esposti già presentati a causa dell’assenza di controlli anche sulle emissioni Waferzoo attuali, e visto il processo per truffa in corso a carico dell’Amministratore della Waferzoo s.r.l. che coinvolge ben tre funzionari regionali (Controllori!?), questa affermazione non meriti altri commenti se non questo: è cronaca italiana di questi mesi il sequestro di varie linee di incenerimento a causa delle truffe sui controlli alle emissioni. • non è nemmeno necessario ricordare cos’è accaduto in questi anni negli impianti di trattamento e stoccaggio dei rifiuti, anche pubblici, della Provincia di Pesaro e Urbino; l’operazione “Arcobaleno” condotta dal NOE di Ancona ha interessato, è bene ricordarlo, impianti autorizzati che avrebbero dovuto essere controllati!