Consulenza gratuita, confidenziale e orientata agli affari sulla tutela della proprietà intellettuale entro sette giorni lavorativi. Un progetto finanziato dall’Unione Europea Mantenere un segreto (industriale); Guida pratica per le piccole e medie imprese in Cina Quasi tutte le imprese operanti in quasi tutti i settori hanno dei segreti industriali. Si tratta di una forma di proprietà intellettuale preziosa e molto utile. Giacché i segreti industriali costituiscono un vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti, è consigliabile organizzarsi per garantirne al meglio la protezione. Poter provare di avere fatto uno sforzo per mantenere tali informazioni confidenziali apre, infatti, un’ulteriore opportunità per far valere i propri diritti contro coloro che se ne sono illecitamente appropriati. A differenza di quanto accade con altre forme di proprietà intellettuale come i brevetti e il copyright che hanno una durata limitata nel tempo, i segreti industriali possono, almeno in linea teorica, godere di una protezione illimitata nel tempo, almeno fino a quando il segreto industriale rimane tale, ovvero un segreto. La differenza principale che intercorre tra tutelare qualcosa per mezzo di un brevetto o proteggendolo come segreto industriale è che, mentre nel primo caso le informazioni tecniche relative al prodotto sono divulgate pubblicamente, nel caso dei segreti industriali queste sono celate al pubblico. Un segreto industriale può restare tale in eterno, almeno fino a quando le misure di confidenzialità che lo proteggono continuano a funzionare. Un brevetto per invenzione generalmente ha durata ventennale. Il più classico esempio di segreto industriale è forse la ricetta, o per meglio dire la formula, della Coca-Cola. Questa è stata attentamente custodita per decenni dalla Coca-Cola Company, e nessuno è stato in grado di ricostruirla. Se la formula fosse stata brevettata quando la Coca-Cola fu inventata, sarebbe divenuta di dominio pubblico allo scadere del brevetto. D’altro canto, è semplice perdere la protezione legale dei segreti industriali. Quando l’informazione diviene di pubblico dominio, non gode più di alcuna tutela legale. Per tale ragione quando si parla di protezione di segreti industriali, la prevenzione è tutto, una volta che il segreto è stato svelato, infatti, ben poco resta da fare. La Cina, come molti altri paesi, offre un quadro giuridico per la protezione dei segreti industriali, e la legge prevede alcuni rimedi per i casi di illecita divulgazione di un segreto industriale. Adottando le seguenti precauzioni è possibile garantire la protezione del proprio segreto industriale in Cina. Primo passo: Conoscere il proprio segreto È possibile proteggere un segreto industriale unicamente quando si è consapevoli della sua esistenza. Che cosa può effettivamente costituire un segreto industriale? L’universo di cosa può costituire un segreto industriale è estremamente vasto, esistono tuttavia alcuni requisiti. Non è sufficiente definire qualcosa un segreto. In Cina, per definizione, costituisce un segreto industriale ogni informazione non pubblica, dotata di un valore commerciale reale o potenziale che è protetta da misure di confidenzialità. Strumenti aziendali per sviluppare il valore del DPI e la gestione del rischio Consulenza gratuita, confidenziale e orientata agli affari sulla tutela della proprietà intellettuale entro sette giorni lavorativi. Un progetto finanziato dall’Unione Europea Perché un’informazione sia qualificabile come segreto è quindi necessario che la stessa sia (a) non pubblica: non deve essere conosciuta dall’opinione pubblica o dai propri concorrenti; (b) avere un valore commerciale reale o potenziale: deve costituire un vantaggio competitivo o essere in grado di generare un beneficio economico; e (c) essere protetta da confidenzialità: il titolare deve adottare misure ragionevoli atte a garantire la segretezza dell’informazione. Tutti questi tre elementi costituiscono un pezzo essenziale del puzzle. Nel caso non si sia certi di avere tra le mani un segreto industriale, un buon metodo di valutazione è quello di pensare se si tratta d’informazioni che i propri concorrenti potrebbero voler conoscere o che darebbe loro un vantaggio competitivo. Tra gli esempi di segreti industriali ci sono: a) Espressioni d’idee che danno un vantaggio competitivo alla propria azienda come, per esempio, un nuovo tipo di prodotto, un modello di business innovativo, un nuovo concetto on-line, ecc.; b) Forme di know-how come tecniche di manifattura o di disegno, competenze, formule, processi di lavorazione, metodi di controllo qualità, conoscenze, ecc., rilevanti per lo sviluppo, il collaudo, e la manifattura dei propri prodotti, compreso il c.d. “know-how negativo”, cioè tutte le informazioni acquisite in fase di ricerca e sviluppo su cosa non fare o cosa non funziona. c) Lo stato dei prodotti o servizi in fase di sviluppo, le date di lancio previste per i nuovi prodotti, i dettagli relativi al loro funzionamento e alle caratteristiche tecniche come, per esempio, un nuovo design, una nuova interfaccia, nuove funzioni, il funzionamento di un nuovo software, ecc.; d) Preziose informazioni commerciali come liste clienti, informazioni relative a prezzi e costi, fornitori ed appaltatori, condizioni contrattuali, strategie e piani di marketing, ecc.,; oppure e) Qualunque altra informazione con un potenziale valore commerciale come le proprie preferenze su clienti o fornitori, classifiche di qualità dei fornitori o solvibilità dei clienti, ecc. Se non è ancora stato fatto, è importante catalogare i propri potenziali segreti industriali, classificarli in termini d’importanza e valore e ricordarsi di aggiornare regolarmente tale elenco di pari passo con la crescita del proprio business. Secondo passo: mantenerlo segreto, mantenerlo al sicuro È estremamente importante rammentare che, una volta che i segreti industriali divengono di dominio pubblico, gli stessi non sono più protetti dalla legge. Le modalità di divulgazione dei segreti industriali includono la pubblicazione, la rivelazione d’informazioni tecniche da parte di uno dei propri ingegneri nel corso di un seminario, la divulgazione d’informazioni o documenti nel corso di negoziazioni e altri rapporti commerciali con terze parti in assenza di un accordo di riservatezza, conversazioni, divulgazione accidentale a causa dell’errato invio di E-mail o altra corrispondenza, ecc. Strumenti aziendali per sviluppare il valore del DPI e la gestione del rischio Consulenza gratuita, confidenziale e orientata agli affari sulla tutela della proprietà intellettuale entro sette giorni lavorativi. Un progetto finanziato dall’Unione Europea I segreti industriali differiscono dai gioielli o da altri oggetti di valore per il fatto che questi non sempre hanno una forma tangibile, come tutte le cose di valore, però, è importante mantenerli confidenziali e al sicuro. I segreti industriali possono essere immagazzinati in documenti cartacei, CD o DVD, file informatici o dischi rigidi, chiavette USB e persino nella propria testa. Dal momento che non è sempre possibile o pratico tenere sotto chiave i segreti industriali, lo sforzo per mantenerli confidenziali presuppone l’utilizzo di una combinazione di barriere fisiche, tecniche e contrattuali e l’implementazione di un regolamento interno relativo alla protezione dei segreti industriali. Sebbene alcune imprese investano molte energie nella protezione dei propri segreti industriali, qualunque business può prendere alcune semplici e ragionevoli precauzioni. Tra le barriere di tipo fisico ci sono: la semplice apposizione del termine “CONFIDENZIALE” sui documenti, la conservazione dei documenti sensibili in un luogo sicuro e segreto, e la messa sottochiave degli archivi fuori dall’orario lavorativo. In aggiunta, l’accesso alle aree in cui sono immagazzinati i dati sensibili dovrebbe essere ristretto unicamente a determinati dipendenti. È consigliabile concedere il diritto di accesso e copia al personale che ne ha effettivamente necessità. Tutti i visitatori dovrebbero essere registrati; prima di essere permesso loro l’accesso alle aree sensibili dello stabilimento, dovrebbe essere chiesto agli stessi di firmare un accordo di riservatezza e non dovrebbero mai essere lasciati da soli. L’implementazione di barriere tecniche richiede l’utilizzo di tecnologie informatiche per proteggere i segreti industriali immagazzinati in file elettronici sui propri computer o server. La regola base della sicurezza informatica è che maggiore è il valore delle informazioni, più complesso, costoso e difficile è proteggerle. L’ausilio di un esperto di sicurezza informatica permette di progettare un sistema di sicurezza informatica efficiente in termini di costi e benefici. Tuttavia, anche se semplici, ci sono delle misure di sicurezza informatica poco costose che possono essere utilizzate da tutti, come: un corretto utilizzo delle password, i sistemi di crittografia disponibili sul mercato e gli strumenti di autenticazione. In aggiunta, è importante avere un regolamento interno relativo alla sicurezza informatica e assicurarsi che i propri dipendenti lo rispettino. Per esempio, poiché è estremamente semplice per un dipendente spedire via E-mail informazioni sensibili a terze parti o trasferire file utilizzando chiavette USB o CD/DVD, si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di limitare la capacità dei propri dipendenti di utilizzare chiavette USB e di masterizzare CD/DVD. E’ consigliabile distribuire ai dipendenti in Cina una copia del proprio regolamento sulla sicurezza informatica redatto sia in inglese che in cinese (possibilmente inserendolo quale allegato al loro contratto d’impiego) e di richiedere la firma di una dichiarazione in cui attestano di avere ricevuto e compreso il regolamento. Le barriere contrattuali generalmente prevedono l’utilizzo di un accordo di non divulgazione o di riservatezza. Questi tipi di accordi sono, nella pratica, considerati tra gli strumenti migliori per la protezione dei segreti industriali. Clausole di non divulgazione o riservatezza dovrebbero essere inserite in ogni contratto di lavoro, sia in presenza di nuove assunzioni che di personale già alle proprie dipendenze. Rammentiamo che il contratto d’impiego dei lavoratori assunti in Cina dovrebbe essere redatto sia in inglese che in cinese, al fine di scongiurare il rischio che uno dei dipendenti possa asserire di non aver compreso i propri obblighi di riservatezza. Tale tipo di accordi dovrebbe essere sottoscritto anche con i fornitori, subappaltatori e partner commerciali, cui sia garantito qualunque livello di accesso ai propri segreti industriali. Si raccomanda di documentare tutte le misure di sicurezza poste in essere e assicurarsi di avere un regolamento di protezione dei segreti industriali in forma scritta. È altresì essenziale mantenere sufficiente traccia del flusso d’informazioni in entrata ed in uscita dalla propria impresa, ciò include la custodia dei verbali delle riunioni, Strumenti aziendali per sviluppare il valore del DPI e la gestione del rischio Consulenza gratuita, confidenziale e orientata agli affari sulla tutela della proprietà intellettuale entro sette giorni lavorativi. Un progetto finanziato dall’Unione Europea della corrispondenza e delle informazioni relative al trasferimento di file elettronici. In caso di sospetta sottrazione di segreti industriali sarà in tal modo possibile condurre un’investigazione e avere elementi di prova. Consigliamo infine di essere vigili nel proteggere i propri segreti industriali e applicare il proprio regolamento sulla protezione dei segreti industriali. Generalmente le imprese perdono i propri segreti industriali perché sono eccessivamente rilassate in relazione a come mantenere le informazioni all’interno dell’impresa. È necessario accertare che i propri dirigenti ne siano informati. I segreti industriali costituiscono una lama a doppio taglio: staff e lavoratori devono essere consapevoli della necessità di proteggere i segreti aziendali, ma anche di non cercare di ottenere o utilizzare quelli di altri. Una misura particolarmente utile che andrebbe presa in considerazione è quella di designare una persona che sia incaricata di far rispettare il regolamento interno sulla protezione dei segreti industriali. Terzo passo: non dimenticarsi dei propri dipendenti La maggior parte dei furti di segreti industriali coinvolge dipendenti o ex-dipendenti, scontenti o altro. È semplicemente il modo più comune attraverso il quale, letteralmente, i segreti commerciali escono dalla porta. Un caso tipico di sottrazione di segreti industriali si verifica generalmente quando un dipendente lascia la società per un concorrente e poco tempo dopo l’impresa scopre che il proprio competitor sta vendendo un prodotto dal sospetto aspetto familiare. Il modo migliore di scongiurare questa situazione è di avere un contratto di lavoro che contenga clausole di non divulgazione. In aggiunta, si dovrebbe periodicamente ed educatamente rammentare ai propri dipendenti il loro obbligo di confidenzialità. Con riferimento ai dipendenti in procinto di lasciare l’impresa, bisognerebbe accertarsi di organizzare colloqui di uscita al fine di farsi restituire documenti, materiali, computer e file e far conoscere agli stessi e ai loro futuri datori di lavoro le clausole sulla riservatezza. Nel caso dei nuovi assunti invece, è necessario verificare se questi siano vincolati da un accordo di non divulgazione con il loro precedente datore di lavoro ed agire di conseguenza per assicurarsi di non sottrarre segreti industriali appartenenti a quest’ultimo. In relazione ai dipendenti di livello dirigenziale va inoltre considerata la possibilità di far sottoscrivere agli stesi degli accordi di non concorrenza. E’ a tal riguardo essenziale accertarsi che la durata e le altre condizioni previste in questi accordi siano in linea con quanto previsto dalla legge cinese sul contratto di lavoro. Può anche accadere che i segreti industriali siano divulgati inavvertitamente dai dipendenti dell’impresa. Un ingegnere eccessivamente zelante potrebbe, per esempio, rivelare un numero eccessivo d’informazioni tecniche nel corso di una conferenza o una presentazione. È importante rendersi conto che le persone, semplicemente, amano parlare, in particolare quelle appassionate del proprio lavoro come molti ingegneri o disegnatori. Inoltre, in particolar modo in Cina, può accadere che i dipendenti non abbiano la medesima percezione dei diritti di proprietà intellettuale e delle informazioni riservate e le medesime aspettative riguardo alla loro protezione, che invece ha il datore di lavoro. Dopo tutto si tratta di concetti relativamente recenti. I dipendenti potrebbero, per esempio, non comprendere immediatamente che un progetto o una proposta di marketing possono contenere informazioni sensibili e di valore. È importante rammentare periodicamente ai dipendenti quali informazioni sono di proprietà riservata, come le stesse possono essere mantenute confidenziali e quali aspettative si hanno a proposito. Strumenti aziendali per sviluppare il valore del DPI e la gestione del rischio Consulenza gratuita, confidenziale e orientata agli affari sulla tutela della proprietà intellettuale entro sette giorni lavorativi. Un progetto finanziato dall’Unione Europea Quarto passo: i rapporti con le terze parti Un altro modo attraverso il quale comunemente i segreti industriali vengono divulgati si verifica nel corso dei rapporti o delle negoziazioni commerciali con terze parti, siano esse potenziali partner, fornitori, appaltatori, licenziatari o clienti. Il vostro regolamento interno sulla protezione dei segreti industriali dovrebbe definire il protocollo che deve essere seguito nelle trattative con terze parti. Generalmente, si raccomanda di insistere affinché entrambe le parti concludano un accordo di non divulgazione prima di qualunque avvio di trattativa o trasferimento di documenti. Quando la negoziazione avrà raggiunto un determinato livello, le parti dovrebbero inoltre concludere un Memorandum of Understanding (MOU) che delinei la struttura dell’affare, le informazioni che dovranno essere condivise e i rispettivi obblighi di non divulgazione. Infine, quando un accordo è stato raggiunto, il contratto finale dovrebbe identificare chi è titolare di quali informazioni, quali informazioni saranno oggetto di scambio e i rispettivi obblighi di non divulgazione. Spiegare che fa parte della propria politica concludere un accordo di non divulgazione prima dell’avvio di qualunque negoziazione è un buon modo di dimostrare professionalità e rispetto per i diritti di proprietà intellettuale della controparte. Avere un modello di accordo di non divulgazione già predisposto aiuta a minimizzare i problemi e permette di procedere con le negoziazioni. Molte PMI a partecipazione straniera in Cina, quando trattano con controparti cinesi, incontrano difficoltà nell’insistere sulla conclusione di un accordo di non divulgazione prima della negoziazione. Questi spesso bollano tali richieste come “ostili” o “inutili”, sostenendo che sarebbe meglio basarsi su una semplice stretta di mano fra amici. Questo fatto, unito alla non allettante prospettiva di perdere un affare per colpa di una questione che appare di scarsa importanza, ciò accade in particolare in riferimento a piccoli business in fase di start-up, porta molte PMI a proseguire le negoziazioni in assenza di un accordo di riservatezza. Quest’atteggiamento può tuttavia rivelarsi molto costoso nei casi in cui la controparte inizi a utilizzare tali informazioni per fare concorrenza all’impresa. Quando ci si trova di fronte a tale scenario, prima di avviare la negoziazione è importante sapere fino a che punto si è disposti a fare a meno di misure a protezione dei propri segreti industriali e quando sia il momento di abbandonare la trattativa. È consigliabile cercare di approfondire il rapporto per capire con chi si sta trattando e vedere se questi rispetta la proprietà intellettuale altrui. La parte che si oppone alla ragionevole richiesta di sottoscrivere un accordo di non divulgazione è quella che più probabilmente è intenzionata a impossessarsi dei segreti industriali dell’impresa e utilizzarli per competere con quella. In conclusione, con un po’ di buon senso nel fare affari è possibile proteggere i propri segreti industriali per molto tempo. Se la controparte cinese in una negoziazione, per esempio, chiede che le vengano mostrati i disegni, è possibile chiedere che siano loro a spostarsi e visitare i locali dell’impresa oppure inviargli unicamente degli schizzi abbozzati che danno solo un’idea generale ma non sono sufficientemente dettagliati da essere messi in pratica. Anche quando un accordo è stato firmato, è importante continuare a monitorare i propri partner, fornitori o licenziatari per assicurarsi che gli stessi rispettino gli impegni presi in relazione alla protezione dei segreti industriali. Potrebbe essere interessante negoziare l’inserimento nel contratto del diritto di effettuare ispezioni a sorpresa e di condurre verifiche periodiche. Strumenti aziendali per sviluppare il valore del DPI e la gestione del rischio Consulenza gratuita, confidenziale e orientata agli affari sulla tutela della proprietà intellettuale entro sette giorni lavorativi. Un progetto finanziato dall’Unione Europea Quinto passo: che fare quando il segreto è stato svelato L’elemento chiave della protezione dei segreti industriali è la prevenzione. La Cina fornisce tutela amministrativa, civile e penale dei segreti industriali, ma nel momento in cui ci si trova a dover considerare di avviare un’azione legale attraverso uno di questi canali, il segreto industriale e il relativo vantaggio competitivo potrebbero già essere stati persi. Se si scopre che il proprio segreto industriale è stato sottratto, la prima cosa da fare è condurre un’indagine interna per raccogliere il maggior numero possibile di prove, inclusi documenti ed E-mail. Potrebbe anche risultare necessario ingaggiare un investigatore esterno per condurre indagini su un particolare dipendente o concorrente. Una volta raccolte tutte le informazioni necessarie, si deciderà con l’aiuto del proprio legale quale sia la strada migliore da seguire. Il processo civile è la via principale attraverso la quale cercare un rimedio per l’appropriazione illecita di un vostro segreto industriale in Cina. In caso di successo, il giudice potrà ordinare al contraffattore di interrompere lo sfruttamento del segreto industriale e di risarcire il danno cagionato. Per uscire vittoriosi da una causa per sottrazione di segreto industriale è necessario fornire un numero sufficiente di prove volte a dimostrare che: (a) si possiede e si è titolari del segreto industriale in questione, compreso il fatto che lo stesso è tangibile, ha un valore commerciale e che sono state prese delle misure per proteggerlo; (b) che il convenuto possiede informazioni identiche o sostanzialmente identiche al proprio segreto industriale; e (c) che il convenuto ha utilizzato mezzi impropri per entrarne in possesso. L’onere della prova grava totalmente sull’attore che deve riuscire a dimostrare l’esistenza di questi tre elementi di colpevolezza. Bisogna premettere che le prove, nei processi civili cinesi, sono quasi esclusivamente di tipo documentale e che i giudici generalmente non ammettono testimonianze sull’esistenza del segreto industriale o sulla sua sottrazione. Non esiste alcuna procedura formale di esibizione delle prove in cui è possibile obbligare la controparte ha produrre le prove in suo possesso. Nonostante esista la possibilità di richiedere al giudice di effettuare un sopralluogo nello stabilimento del convenuto allo scopo di individuare e preservare eventuali elementi di prova, non c’è alcuna garanzia che tali prove verranno trovate né che le stesse effettivamente esistano. Per queste ragioni, a meno che non si disponga già degli elementi di prova necessari, in Cina può risultare estremamente difficoltoso dimostrare una violazione di un segreto industriale. È quindi particolarmente importante garantirsi sempre una documentazione puntuale e adeguata. A differenza di quanto accade in molti altri paesi, oltre alla tutela giudiziaria, la Cina offre anche una procedura amministrativa di risoluzione delle controversie in materia di segreti industriali. Invece che a un tribunale, il ricorso è depositato presso l’ufficio locale della Administration for Industry and Commerce (AIC), un ente cinese competente in materia di svariati aspetti dell’attività delle imprese locali, dotato dell’autorità di portare avanti le azioni di tutela. Attraverso questa procedura è possibile ottenere l’interruzione della vendita di beni prodotti utilizzando il segreto industriale sottratto e ottenere che il contraffattore sia condannato al pagamento di un’ammenda il cui ammontare varia tra i 10.000 e i 100.000 RMB. Nella prassi, in particolare quando sono coinvolte tecnologie complesse, può tuttavia risultare estremamente difficile far accettare all’AIC di conoscere la questione. La via amministrativa può risultare maggiormente appropriata nei casi più semplici, che coinvolgono segreti industriali di facile spiegazione ai funzionari preposti. Strumenti aziendali per sviluppare il valore del DPI e la gestione del rischio Consulenza gratuita, confidenziale e orientata agli affari sulla tutela della proprietà intellettuale entro sette giorni lavorativi. Un progetto finanziato dall’Unione Europea Quando la perdita per la parte lesa è di ammontare significativo, cioè il danno sofferto è superiore ai 500.000 RMB, il furto di segreti industriali ha in Cina anche una rilevanza penale. Chi viene giudicato colpevole di questo reato può essere condannato al pagamento di una sanzione pecuniaria e/o a una pena detentiva fino a tre anni o, nei casi più gravi in cui l’ammontare delle perdite sofferte supera i 2,5 milioni di RMB, fino a sette anni. Se si ritiene che la sottrazione del vostro segreto industriale integri una fattispecie di reato, è inoltre possibile informare il locale ufficio di polizia che potrà decidere di aprire un’indagine. Checklist Identificare e catalogare i segreti industriali Utilizzare una combinazione di barriere fisiche, tecniche e contrattuali Documentare le misure di protezione dei segreti industriali da utilizzare in caso di controversie Implementare un regolamento interno sulla protezione dei segreti industriali, accertandosi che i dipendenti comprendano le aspettative dell’impresa a riguardo Considerare le possibilità di sottoscrivere un accordo di non divulgazione prima di avviare una negoziazione con terze parti Casistica Antefatto Una joint venture sino-straniera (Società A) operava nel ramo dello sviluppo e della vendita di circuiti integrati (c.d. IC card). Pur essendo impiegato presso la Società A, un dipendente si mise in contatto con un produttore rivale di circuiti integrati (Società B) e lo aiutò ad avviare un’attività concorrente di manifattura di circuiti integrati. Diversi mesi dopo il dipendente in questione lasciò l’impresa. Quasi immediatamente dopo la partenza del dipendente, la Società A scoprì che la Società B stava vendendo sistemi di circuiti integrati identici basati su una tecnologia praticamente identica. La reazione La Società A presentò al tribunale un’istanza per la conservazione delle prove rinvenibili presso lo stabilimento della Società B, nel corso dell’ispezione vennero rinvenuti due computer che contenevano il software, i disegni dei diagrammi, l’elenco dei clienti, materiali pubblicitari e documenti tecnici della Società A, oltre ad una nota del dipendente che conteneva specificazioni tecniche per la modifica del software dei circuiti integrati della Società B. Strumenti aziendali per sviluppare il valore del DPI e la gestione del rischio Consulenza gratuita, confidenziale e orientata agli affari sulla tutela della proprietà intellettuale entro sette giorni lavorativi. Un progetto finanziato dall’Unione Europea La Società A iniziò un’azione legale nei confronti della Società B e dell’ex dipendente presentando come materiale probatorio tra le altre cose il proprio contratto di lavoro tra il dipendente e la società A che conteneva una clausola di confidenzialità ed un accordo, sottoscritto dal dipendente, che stabiliva che le tecnologie per circuiti integrati sviluppate dai dipendenti appartenevano al datore di lavoro, l’impressionante somiglianza fra i sistemi di circuiti integrati, e una dichiarazione di un cliente della Società A che affermava che il dipendente aveva copiato il software dal sistema di circuiti integrati che lui aveva acquistato. Esito Il giudice stabilì che la tecnologia per circuiti integrati della Società A era da considerarsi un segreto industriale visto che l’informazione divulgata aveva un valore commerciale e l’inserimento di una clausola di confidenzialità nel contratto d’impiego dimostrava l’impegno dell’impresa nel mantenere la segretezza dell’informazione. Il giudice rilevò inoltre che il dipendente, per un determinato periodo di tempo impiegato presso entrambe le imprese, aveva divulgato le informazioni senza autorizzazione, che il prodotto della Società B era praticamente identico a quello della società A , e che i software e i progetti della Società A erano stati trovati nei computer della società B. Il giudice stabilì un risarcimento dei danni pari a 136.450 RMB (circa 14.800 €) a favore della Società A. Qual è la lezione? • La prevenzione è la chiave della protezione. Molto spesso, una volta che un segreto industriale è stato rivelato, il danno si è materializzato ed è molto difficile recuperarne l’intero valore, anche se si vince una causa. • È necessario stabilire un sistema interno di gestione dei segreti industriali. La predisposizione di corsi e linee guida in forma scritta è di fondamentale importanza. Poiché i dipendenti in Cina potrebbero non avere la medesima consapevolezza che ha il datore di lavoro a proposito di concetti quali i segreti industriali ed i diritti di proprietà intellettuale, pare essere importante educarli rispetto a cosa può e non può essere divulgato. Consigliamo inoltre di adottare misure appropriate per marcare e archiviare i documenti confidenziali, siano essi in formato cartaceo o elettronico. • Tutti i dipendenti devono firmare un contratto di lavoro che comprenda clausole restrittive in tema di confidenzialità. In Cina, per vincere contenzioso relativo al furto di segreti industriali è necessario dimostrare che l’informazione sottratta (1) non sia di dominio pubblico, (2) abbia un valore commerciale, e (3) siano state prese misure al fine di mantenerla confidenziale. Quando il furto di segreti industriali avviene per mano di un dipendente o di un ex dipendente, avere in essere un contratto di lavoro che includa delle clausole di riservatezza è essenziale per dimostrare di aver preso delle misure per mantenere il segreto. Strumenti aziendali per sviluppare il valore del DPI e la gestione del rischio