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Mantenere un segreto (industriale); Guida pratica per le piccole e medie imprese in Cina
Quasi tutte le imprese operanti in quasi tutti i settori hanno dei segreti industriali. Si tratta di una forma
di proprietà intellettuale preziosa e molto utile. Giacché i segreti industriali costituiscono un vantaggio
competitivo nei confronti dei concorrenti, è consigliabile organizzarsi per garantirne al meglio la protezione.
Poter provare di avere fatto uno sforzo per mantenere tali informazioni confidenziali apre, infatti,
un’ulteriore opportunità per far valere i propri diritti contro coloro che se ne sono illecitamente appropriati.
A differenza di quanto accade con altre forme di
proprietà intellettuale come i brevetti e il copyright che
hanno una durata limitata nel tempo, i segreti industriali
possono, almeno in linea teorica, godere di una
protezione illimitata nel tempo, almeno fino a quando
il segreto industriale rimane tale, ovvero un segreto.
La differenza principale che intercorre tra tutelare
qualcosa per mezzo di un brevetto o proteggendolo
come segreto industriale è che, mentre nel primo
caso le informazioni tecniche relative al prodotto sono
divulgate pubblicamente, nel caso dei segreti industriali
queste sono celate al pubblico. Un segreto industriale
può restare tale in eterno, almeno fino a quando le misure di confidenzialità che lo proteggono continuano
a funzionare. Un brevetto per invenzione generalmente ha durata ventennale.
Il più classico esempio di segreto industriale è forse la ricetta, o per meglio dire la formula, della Coca-Cola.
Questa è stata attentamente custodita per decenni dalla Coca-Cola Company, e nessuno è stato in grado
di ricostruirla. Se la formula fosse stata brevettata quando la Coca-Cola fu inventata, sarebbe divenuta di
dominio pubblico allo scadere del brevetto.
D’altro canto, è semplice perdere la protezione legale dei segreti industriali. Quando l’informazione diviene
di pubblico dominio, non gode più di alcuna tutela legale. Per tale ragione quando si parla di protezione di
segreti industriali, la prevenzione è tutto, una volta che il segreto è stato svelato, infatti, ben poco resta da
fare. La Cina, come molti altri paesi, offre un quadro giuridico per la protezione dei segreti industriali, e la
legge prevede alcuni rimedi per i casi di illecita divulgazione di un segreto industriale.
Adottando le seguenti precauzioni è possibile garantire la protezione del proprio segreto industriale in Cina.
Primo passo: Conoscere il proprio segreto
È possibile proteggere un segreto industriale unicamente quando si è consapevoli della sua esistenza. Che
cosa può effettivamente costituire un segreto industriale? L’universo di cosa può costituire un segreto
industriale è estremamente vasto, esistono tuttavia alcuni requisiti. Non è sufficiente definire qualcosa un
segreto. In Cina, per definizione, costituisce un segreto industriale ogni informazione non pubblica, dotata
di un valore commerciale reale o potenziale che è protetta da misure di confidenzialità.
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Perché un’informazione sia qualificabile come segreto è quindi necessario che la stessa sia (a) non
pubblica: non deve essere conosciuta dall’opinione pubblica o dai propri concorrenti; (b) avere un valore
commerciale reale o potenziale: deve costituire un vantaggio competitivo o essere in grado di generare un
beneficio economico; e (c) essere protetta da confidenzialità: il titolare deve adottare misure ragionevoli
atte a garantire la segretezza dell’informazione. Tutti questi tre elementi costituiscono un pezzo essenziale
del puzzle.
Nel caso non si sia certi di avere tra le mani un segreto industriale, un buon metodo di valutazione è quello
di pensare se si tratta d’informazioni che i propri concorrenti potrebbero voler conoscere o che darebbe
loro un vantaggio competitivo. Tra gli esempi di segreti industriali ci sono:
a) Espressioni d’idee che danno un vantaggio competitivo alla propria azienda come, per esempio, un
nuovo tipo di prodotto, un modello di business innovativo, un nuovo concetto on-line, ecc.;
b) Forme di know-how come tecniche di manifattura o di disegno, competenze, formule, processi di
lavorazione, metodi di controllo qualità, conoscenze, ecc., rilevanti per lo sviluppo, il collaudo, e la
manifattura dei propri prodotti, compreso il c.d. “know-how negativo”, cioè tutte le informazioni
acquisite in fase di ricerca e sviluppo su cosa non fare o cosa non funziona.
c) Lo stato dei prodotti o servizi in fase di sviluppo, le date di lancio previste per i nuovi prodotti, i dettagli
relativi al loro funzionamento e alle caratteristiche tecniche come, per esempio, un nuovo design, una
nuova interfaccia, nuove funzioni, il funzionamento di un nuovo software, ecc.;
d) Preziose informazioni commerciali come liste clienti, informazioni relative a prezzi e costi, fornitori ed
appaltatori, condizioni contrattuali, strategie e piani di marketing, ecc.,; oppure
e) Qualunque altra informazione con un potenziale valore commerciale come le proprie preferenze su
clienti o fornitori, classifiche di qualità dei fornitori o solvibilità dei clienti, ecc.
Se non è ancora stato fatto, è importante catalogare i propri potenziali segreti industriali, classificarli in
termini d’importanza e valore e ricordarsi di aggiornare regolarmente tale elenco di pari passo con la
crescita del proprio business.
Secondo passo: mantenerlo segreto, mantenerlo al sicuro
È estremamente importante rammentare che, una volta che i segreti industriali divengono di dominio
pubblico, gli stessi non sono più protetti dalla legge. Le modalità di divulgazione dei segreti industriali
includono la pubblicazione, la rivelazione d’informazioni tecniche da parte di uno dei propri ingegneri nel
corso di un seminario, la divulgazione d’informazioni o documenti nel corso di negoziazioni e altri rapporti
commerciali con terze parti in assenza di un accordo di riservatezza, conversazioni, divulgazione accidentale
a causa dell’errato invio di E-mail o altra corrispondenza, ecc.
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I segreti industriali differiscono dai gioielli o da altri oggetti
di valore per il fatto che questi non sempre hanno una forma
tangibile, come tutte le cose di valore, però, è importante
mantenerli confidenziali e al sicuro. I segreti industriali possono
essere immagazzinati in documenti cartacei, CD o DVD, file
informatici o dischi rigidi, chiavette USB e persino nella propria
testa. Dal momento che non è sempre possibile o pratico
tenere sotto chiave i segreti industriali, lo sforzo per mantenerli
confidenziali presuppone l’utilizzo di una combinazione di
barriere fisiche, tecniche e contrattuali e l’implementazione di un
regolamento interno relativo alla protezione dei segreti industriali.
Sebbene alcune imprese investano molte energie nella protezione
dei propri segreti industriali, qualunque business può prendere
alcune semplici e ragionevoli precauzioni.
Tra le barriere di tipo fisico ci sono: la semplice apposizione del termine “CONFIDENZIALE” sui documenti,
la conservazione dei documenti sensibili in un luogo sicuro e segreto, e la messa sottochiave degli archivi
fuori dall’orario lavorativo. In aggiunta, l’accesso alle aree in cui sono immagazzinati i dati sensibili dovrebbe
essere ristretto unicamente a determinati dipendenti. È consigliabile concedere il diritto di accesso e copia
al personale che ne ha effettivamente necessità. Tutti i visitatori dovrebbero essere registrati; prima di
essere permesso loro l’accesso alle aree sensibili dello stabilimento, dovrebbe essere chiesto agli stessi di
firmare un accordo di riservatezza e non dovrebbero mai essere lasciati da soli.
L’implementazione di barriere tecniche richiede l’utilizzo di tecnologie informatiche per proteggere
i segreti industriali immagazzinati in file elettronici sui propri computer o server. La regola base della
sicurezza informatica è che maggiore è il valore delle informazioni, più complesso, costoso e difficile è
proteggerle. L’ausilio di un esperto di sicurezza informatica permette di progettare un sistema di sicurezza
informatica efficiente in termini di costi e benefici. Tuttavia, anche se semplici, ci sono delle misure di
sicurezza informatica poco costose che possono essere utilizzate da tutti, come: un corretto utilizzo delle
password, i sistemi di crittografia disponibili sul mercato e gli strumenti di autenticazione. In aggiunta,
è importante avere un regolamento interno relativo alla sicurezza informatica e assicurarsi che i propri
dipendenti lo rispettino. Per esempio, poiché è estremamente semplice per un dipendente spedire via E-mail
informazioni sensibili a terze parti o trasferire file utilizzando chiavette USB o CD/DVD, si potrebbe prendere
in considerazione la possibilità di limitare la capacità dei propri dipendenti di utilizzare chiavette USB e di
masterizzare CD/DVD. E’ consigliabile distribuire ai dipendenti in Cina una copia del proprio regolamento
sulla sicurezza informatica redatto sia in inglese che in cinese (possibilmente inserendolo quale allegato al
loro contratto d’impiego) e di richiedere la firma di una dichiarazione in cui attestano di avere ricevuto e
compreso il regolamento.
Le barriere contrattuali generalmente prevedono l’utilizzo di un accordo di non divulgazione o di riservatezza.
Questi tipi di accordi sono, nella pratica, considerati tra gli strumenti migliori per la protezione dei segreti
industriali. Clausole di non divulgazione o riservatezza dovrebbero essere inserite in ogni contratto di
lavoro, sia in presenza di nuove assunzioni che di personale già alle proprie dipendenze. Rammentiamo che
il contratto d’impiego dei lavoratori assunti in Cina dovrebbe essere redatto sia in inglese che in cinese, al
fine di scongiurare il rischio che uno dei dipendenti possa asserire di non aver compreso i propri obblighi
di riservatezza. Tale tipo di accordi dovrebbe essere sottoscritto anche con i fornitori, subappaltatori e
partner commerciali, cui sia garantito qualunque livello di accesso ai propri segreti industriali.
Si raccomanda di documentare tutte le misure di sicurezza poste in essere e assicurarsi di avere un
regolamento di protezione dei segreti industriali in forma scritta. È altresì essenziale mantenere sufficiente
traccia del flusso d’informazioni in entrata ed in uscita dalla propria impresa, ciò include la custodia dei
verbali delle riunioni,
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della corrispondenza e delle informazioni relative al trasferimento di file elettronici. In caso di sospetta
sottrazione di segreti industriali sarà in tal modo possibile condurre un’investigazione e avere elementi
di prova.
Consigliamo infine di essere vigili nel proteggere i propri segreti industriali e applicare
il proprio regolamento sulla protezione dei segreti industriali. Generalmente le
imprese perdono i propri segreti industriali perché sono eccessivamente rilassate in
relazione a come mantenere le informazioni all’interno dell’impresa. È necessario
accertare che i propri dirigenti ne siano informati. I segreti industriali costituiscono
una lama a doppio taglio: staff e lavoratori devono essere consapevoli della
necessità di proteggere i segreti aziendali, ma anche di non cercare di ottenere o
utilizzare quelli di altri. Una misura particolarmente utile che andrebbe presa in
considerazione è quella di designare una persona che sia incaricata di far rispettare il
regolamento interno sulla protezione dei segreti industriali.
Terzo passo: non dimenticarsi dei propri dipendenti
La maggior parte dei furti di segreti industriali coinvolge dipendenti o ex-dipendenti, scontenti o altro. È
semplicemente il modo più comune attraverso il quale, letteralmente, i segreti commerciali escono dalla
porta. Un caso tipico di sottrazione di segreti industriali si verifica generalmente quando un dipendente
lascia la società per un concorrente e poco tempo dopo l’impresa scopre che il proprio competitor sta
vendendo un prodotto dal sospetto aspetto familiare.
Il modo migliore di scongiurare questa situazione è di avere un contratto di lavoro che contenga clausole
di non divulgazione. In aggiunta, si dovrebbe periodicamente ed educatamente rammentare ai propri
dipendenti il loro obbligo di confidenzialità. Con riferimento ai dipendenti in procinto di lasciare l’impresa,
bisognerebbe accertarsi di organizzare colloqui di uscita al fine di farsi restituire documenti, materiali,
computer e file e far conoscere agli stessi e ai loro futuri datori di lavoro le clausole sulla riservatezza.
Nel caso dei nuovi assunti invece, è necessario verificare se questi siano vincolati da un accordo di
non divulgazione con il loro precedente datore di lavoro ed agire di conseguenza per assicurarsi di non
sottrarre segreti industriali appartenenti a quest’ultimo. In relazione ai dipendenti di livello dirigenziale
va inoltre considerata la possibilità di far sottoscrivere agli stesi degli accordi di non concorrenza. E’ a tal
riguardo essenziale accertarsi che la durata e le altre condizioni previste in questi accordi siano in linea
con quanto previsto dalla legge cinese sul contratto di lavoro.
Può anche accadere che i segreti industriali siano divulgati inavvertitamente dai dipendenti dell’impresa.
Un ingegnere eccessivamente zelante potrebbe, per esempio, rivelare un numero eccessivo
d’informazioni tecniche nel corso di una conferenza o una presentazione. È importante rendersi conto
che le persone, semplicemente, amano parlare, in particolare quelle appassionate del proprio lavoro
come molti ingegneri o disegnatori. Inoltre, in particolar modo in Cina, può accadere che i dipendenti
non abbiano la medesima percezione dei diritti di proprietà intellettuale e delle informazioni riservate
e le medesime aspettative riguardo alla loro protezione, che invece ha il datore di lavoro. Dopo tutto
si tratta di concetti relativamente recenti. I dipendenti potrebbero, per esempio, non comprendere
immediatamente che un progetto o una proposta di marketing possono contenere informazioni
sensibili e di valore. È importante rammentare periodicamente ai dipendenti quali informazioni sono di
proprietà riservata, come le stesse possono essere mantenute confidenziali e quali aspettative si hanno
a proposito.
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Quarto passo: i rapporti con le terze parti
Un altro modo attraverso il quale comunemente i segreti industriali vengono divulgati si verifica nel corso
dei rapporti o delle negoziazioni commerciali con terze parti, siano esse potenziali partner, fornitori,
appaltatori, licenziatari o clienti. Il vostro regolamento interno sulla protezione dei segreti industriali
dovrebbe definire il protocollo che deve essere seguito nelle trattative con terze parti.
Generalmente, si raccomanda di insistere affinché entrambe le parti concludano un accordo di non
divulgazione prima di qualunque avvio di trattativa o trasferimento di documenti. Quando la negoziazione
avrà raggiunto un determinato livello, le parti dovrebbero inoltre concludere un Memorandum of
Understanding (MOU) che delinei la struttura dell’affare, le informazioni che dovranno essere condivise
e i rispettivi obblighi di non divulgazione. Infine, quando un accordo è stato raggiunto, il contratto finale
dovrebbe identificare chi è titolare di quali informazioni, quali informazioni saranno oggetto di scambio e i
rispettivi obblighi di non divulgazione. Spiegare che fa parte della propria politica concludere un accordo di
non divulgazione prima dell’avvio di qualunque negoziazione è un buon modo di dimostrare professionalità
e rispetto per i diritti di proprietà intellettuale della controparte. Avere un modello di accordo di non
divulgazione già predisposto aiuta a minimizzare i problemi e permette di procedere con le negoziazioni.
Molte PMI a partecipazione straniera in Cina, quando trattano con controparti cinesi, incontrano difficoltà
nell’insistere sulla conclusione di un accordo di non divulgazione prima della negoziazione. Questi spesso
bollano tali richieste come “ostili” o “inutili”, sostenendo che sarebbe meglio basarsi su una semplice
stretta di mano fra amici. Questo fatto, unito alla non allettante prospettiva di perdere un affare per colpa
di una questione che appare di scarsa importanza, ciò accade in particolare in riferimento a piccoli business
in fase di start-up, porta molte PMI a proseguire le negoziazioni in assenza di un accordo di riservatezza.
Quest’atteggiamento può tuttavia rivelarsi molto costoso nei casi in cui la controparte inizi a utilizzare tali
informazioni per fare concorrenza all’impresa. Quando ci si trova di fronte a tale scenario, prima di avviare
la negoziazione è importante sapere fino a che punto si è disposti a fare a meno di misure a protezione
dei propri segreti industriali e quando sia il momento di abbandonare la trattativa. È consigliabile cercare
di approfondire il rapporto per capire con chi si sta trattando e vedere se questi rispetta la proprietà
intellettuale altrui. La parte che si oppone alla ragionevole richiesta di sottoscrivere un accordo di
non divulgazione è quella che più probabilmente è intenzionata a impossessarsi dei segreti industriali
dell’impresa e utilizzarli per competere con quella. In conclusione, con un po’ di buon senso nel fare
affari è possibile proteggere i propri segreti industriali per molto tempo. Se la controparte cinese in una
negoziazione, per esempio, chiede che le vengano mostrati i disegni, è possibile chiedere che siano loro a
spostarsi e visitare i locali dell’impresa oppure inviargli unicamente degli schizzi abbozzati che danno solo
un’idea generale ma non sono sufficientemente dettagliati da essere messi in pratica.
Anche quando un accordo è stato firmato, è importante continuare a monitorare i propri partner, fornitori
o licenziatari per assicurarsi che gli stessi rispettino gli impegni presi in relazione alla protezione dei segreti
industriali. Potrebbe essere interessante negoziare l’inserimento nel contratto del diritto di effettuare
ispezioni a sorpresa e di condurre verifiche periodiche.
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Quinto passo: che fare quando il segreto è stato svelato
L’elemento chiave della protezione dei segreti industriali è la prevenzione. La
Cina fornisce tutela amministrativa, civile e penale dei segreti industriali, ma
nel momento in cui ci si trova a dover considerare di avviare un’azione legale
attraverso uno di questi canali, il segreto industriale e il relativo vantaggio
competitivo potrebbero già essere stati persi.
Se si scopre che il proprio segreto industriale è stato sottratto, la prima cosa da
fare è condurre un’indagine interna per raccogliere il maggior numero possibile
di prove, inclusi documenti ed E-mail. Potrebbe anche risultare necessario
ingaggiare un investigatore esterno per condurre indagini su un particolare
dipendente o concorrente. Una volta raccolte tutte le informazioni necessarie, si
deciderà con l’aiuto del proprio legale quale sia la strada migliore da seguire.
Il processo civile è la via principale attraverso la quale cercare un rimedio per
l’appropriazione illecita di un vostro segreto industriale in Cina. In caso di successo,
il giudice potrà ordinare al contraffattore di interrompere lo sfruttamento del segreto industriale e di
risarcire il danno cagionato. Per uscire vittoriosi da una causa per sottrazione di segreto industriale è
necessario fornire un numero sufficiente di prove volte a dimostrare che: (a) si possiede e si è titolari del
segreto industriale in questione, compreso il fatto che lo stesso è tangibile, ha un valore commerciale e
che sono state prese delle misure per proteggerlo; (b) che il convenuto possiede informazioni identiche o
sostanzialmente identiche al proprio segreto industriale; e (c) che il convenuto ha utilizzato mezzi impropri
per entrarne in possesso. L’onere della prova grava totalmente sull’attore che deve riuscire a dimostrare
l’esistenza di questi tre elementi di colpevolezza. Bisogna premettere che le prove, nei processi civili cinesi,
sono quasi esclusivamente di tipo documentale e che i giudici generalmente non ammettono testimonianze
sull’esistenza del segreto industriale o sulla sua sottrazione. Non esiste alcuna procedura formale di
esibizione delle prove in cui è possibile obbligare la controparte ha produrre le prove in suo possesso.
Nonostante esista la possibilità di richiedere al giudice di effettuare un sopralluogo nello stabilimento del
convenuto allo scopo di individuare e preservare eventuali elementi di prova, non c’è alcuna garanzia che
tali prove verranno trovate né che le stesse effettivamente esistano. Per queste ragioni, a meno che non si
disponga già degli elementi di prova necessari, in Cina può risultare estremamente difficoltoso dimostrare
una violazione di un segreto industriale. È quindi particolarmente importante garantirsi sempre una
documentazione puntuale e adeguata.
A differenza di quanto accade in molti altri paesi, oltre alla tutela giudiziaria, la Cina offre anche una
procedura amministrativa di risoluzione delle controversie in materia di segreti industriali. Invece che a un
tribunale, il ricorso è depositato presso l’ufficio locale della Administration for Industry and Commerce (AIC),
un ente cinese competente in materia di svariati aspetti dell’attività delle imprese locali, dotato dell’autorità
di portare avanti le azioni di tutela. Attraverso questa procedura è possibile ottenere l’interruzione della
vendita di beni prodotti utilizzando il segreto industriale sottratto e ottenere che il contraffattore sia
condannato al pagamento di un’ammenda il cui ammontare varia tra i 10.000 e i 100.000 RMB. Nella prassi,
in particolare quando sono coinvolte tecnologie complesse, può tuttavia risultare estremamente difficile far
accettare all’AIC di conoscere la questione. La via amministrativa può risultare maggiormente appropriata
nei casi più semplici, che coinvolgono segreti industriali di facile spiegazione ai funzionari preposti.
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Quando la perdita per la parte lesa è di ammontare significativo, cioè il danno sofferto è superiore ai 500.000
RMB, il furto di segreti industriali ha in Cina anche una rilevanza penale. Chi viene giudicato colpevole di
questo reato può essere condannato al pagamento di una sanzione pecuniaria e/o a una pena detentiva
fino a tre anni o, nei casi più gravi in cui l’ammontare delle perdite sofferte supera i 2,5 milioni di RMB, fino
a sette anni. Se si ritiene che la sottrazione del vostro segreto industriale integri una fattispecie di reato, è
inoltre possibile informare il locale ufficio di polizia che potrà decidere di aprire un’indagine.
Checklist
Identificare e catalogare i segreti industriali
Utilizzare una combinazione di barriere fisiche, tecniche e contrattuali
Documentare le misure di protezione dei segreti industriali da utilizzare in caso di controversie
Implementare un regolamento interno sulla protezione dei segreti industriali, accertandosi
che i dipendenti comprendano le aspettative dell’impresa a riguardo
Considerare le possibilità di sottoscrivere un accordo di non divulgazione prima di avviare una
negoziazione con terze parti
Casistica
Antefatto
Una joint venture sino-straniera (Società A) operava nel ramo dello sviluppo e della vendita di circuiti
integrati (c.d. IC card). Pur essendo impiegato presso la Società A, un dipendente si mise in contatto con un
produttore rivale di circuiti integrati (Società B) e lo aiutò ad avviare un’attività concorrente di manifattura
di circuiti integrati. Diversi mesi dopo il dipendente in questione lasciò l’impresa. Quasi immediatamente
dopo la partenza del dipendente, la Società A scoprì che la Società B stava vendendo sistemi di circuiti
integrati identici basati su una tecnologia praticamente identica.
La reazione
La Società A presentò al tribunale un’istanza per la conservazione delle prove rinvenibili presso lo
stabilimento della Società B, nel corso dell’ispezione vennero rinvenuti due computer che contenevano il
software, i disegni dei diagrammi, l’elenco dei clienti, materiali pubblicitari e documenti tecnici della Società
A, oltre ad una nota del dipendente che conteneva specificazioni tecniche per la modifica del software dei
circuiti integrati della Società B.
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La Società A iniziò un’azione legale nei confronti della Società B e dell’ex dipendente presentando come
materiale probatorio tra le altre cose il proprio contratto di lavoro tra il dipendente e la società A che
conteneva una clausola di confidenzialità ed un accordo, sottoscritto dal dipendente, che stabiliva
che le tecnologie per circuiti integrati sviluppate dai dipendenti appartenevano al datore di lavoro,
l’impressionante somiglianza fra i sistemi di circuiti integrati, e una dichiarazione di un cliente della Società
A che affermava che il dipendente aveva copiato il software dal sistema di circuiti integrati che lui aveva
acquistato.
Esito
Il giudice stabilì che la tecnologia per circuiti integrati della Società A era da considerarsi un segreto
industriale visto che l’informazione divulgata aveva un valore commerciale e l’inserimento di una clausola
di confidenzialità nel contratto d’impiego dimostrava l’impegno dell’impresa nel mantenere la segretezza
dell’informazione. Il giudice rilevò inoltre che il dipendente, per un determinato periodo di tempo
impiegato presso entrambe le imprese, aveva divulgato le informazioni senza autorizzazione, che il prodotto
della Società B era praticamente identico a quello della società A , e che i software e i progetti della Società
A erano stati trovati nei computer della società B. Il giudice stabilì un risarcimento dei danni pari a 136.450
RMB (circa 14.800 €) a favore della Società A.
Qual è la lezione?
• La prevenzione è la chiave della protezione. Molto spesso, una volta che un segreto industriale è stato
rivelato, il danno si è materializzato ed è molto difficile recuperarne l’intero valore, anche se si vince
una causa.
• È necessario stabilire un sistema interno di gestione dei segreti industriali. La predisposizione di corsi
e linee guida in forma scritta è di fondamentale importanza. Poiché i dipendenti in Cina potrebbero
non avere la medesima consapevolezza che ha il datore di lavoro a proposito di concetti quali i segreti
industriali ed i diritti di proprietà intellettuale, pare essere importante educarli rispetto a cosa può e
non può essere divulgato. Consigliamo inoltre di adottare misure appropriate per marcare e archiviare i
documenti confidenziali, siano essi in formato cartaceo o elettronico.
• Tutti i dipendenti devono firmare un contratto di lavoro che comprenda clausole restrittive in
tema di confidenzialità. In Cina, per vincere contenzioso relativo al furto di segreti industriali è
necessario dimostrare che l’informazione sottratta (1) non sia di dominio pubblico, (2) abbia un valore
commerciale, e (3) siano state prese misure al fine di mantenerla confidenziale. Quando il furto
di segreti industriali avviene per mano di un dipendente o di un ex dipendente, avere in essere un
contratto di lavoro che includa delle clausole di riservatezza è essenziale per dimostrare di aver preso
delle misure per mantenere il segreto.
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