La cute del neonato. Prima parte: i rash più comuni NINA R. O’CONNOR Chestnut Hill Hospital Family Practice Residency Program, Philadelphia, Pennsylvania MAURA R. McLAUGHLIN, PETER HAM University of Virginia School of Medicine, Charlottesville, Virginia I rash cutanei sono estremamente frequenti nei neonati, e possono essere fonte di significative preoccupazioni da parte dei genitori. Anche se la maggior parte dei rash neonatali è di natura benigna e transitoria, alcuni di essi necessitano di una valutazione più approfondita. L’eritema tossico del neonato, l’acne neonatale e la melanosi pustolosa transitoria neonatale sono rash transitori vescicolo-pustolosi; grazie al loro aspetto caratteristico queste lesioni vengono in genere diagnosticate clinicamente. Neonati con presentazioni cliniche insolite o con segni di patologie sistemiche vanno valutati alla ricerca di infezioni da Candida, virali o batteriche. I “grani di miglio” e la miliaria sono attribuibili ad immaturità delle strutture cutanee. La miliaria rubra (nota anche come rash da calore) in genere migliora con l’adozione di misure volte a raffreddare la cute. La dermatite seborroica è una condizione estremamente comune, che va distinta dalla dermatite atopica. La rassicurazione dei genitori e l’osservazione del paziente sono in genere sufficienti; i casi persistenti possono rendere necessarie misure come l’utilizzazione di shampoo a base di catrame, la somministrazione topica di ketoconazolo o di corticosteroidi di bassa potenza. (Am Fam Physician. 2008; 77(1):47-52. Copyright© 2008 American Academy of Family Physicians). N el corso delle prime 4 settimane di vita la cute del neonato può presentare una serie di modificazioni, la maggior parte delle quali è di natura benigna ed autolimitante, mentre altre necessitano di una valutazione più approfondita alla ricerca di patologie infettive o di patologie sistemiche sottostanti. Quasi tutte le alterazioni cutanee del neonato sono fonte di preoccupazione nei genitori. I medici che hanno a che fare con neonati devono essere in grado di identificare le più comuni lesioni cutanee, e devono essere in grado di consigliare i genitori in maniera appropriata. La prima parte dell’articolo discute della presentazione clinica, della prognosi e del trattamento dei rash più comuni durante le prime 4 settimane di vita. La seconda parte dell’articolo (pagina 41) discute invece dell’identificazione e del trattamento di alcune alterazioni congenite che possono comparire a livello cutaneo durante il periodo neonatale.1 razioni possono essere fonte di preoccupazione nei genitori, che vanno pertanto opportunamente rassicurati. Fenomeni vascolari transitori Cutis marmorata La fisiologia vascolare del neonato è responsabile di due tipi di alterazioni transitorie del colore della cute: la cutis marmorata e la “cute Arlecchino”. Questi fenomeni vascolari transitori sono attribuibili a modificazioni fisiologiche del periodo neonatale, e non rappresentano dei veri e propri rash cutanei. Ciò nondimeno queste alte- La cutis marmorata è caratterizzata da chiazzature reticolari della cute che coinvolgono il tronco e gli arti (Figura 1). L’alterazione è causata da una risposta vascolare al freddo, ed in genere si risolve con il riscaldamento della cute. Una tendenza a sviluppare cutis marmorata può persistere per alcune settimane od alcuni mesi dopo la na- Figura 1. Cutis marmorata: chiazzatura reticolare della cute causata da una risposta vascolare al caldo 31 - giugno 2008 - Minuti Sistema SORT (Strength of Recommendation Taxonomy, Tassonomia della forza delle evidenze)*: Indicazioni per la pratica clinica Indicazione clinica Livello di Referenza evidenza bibliografica Neonati che appaiono sofferenti e presentano rash vescicolo-pustolosi vanno sottoposti ad una C 7,8 ricerca di infezioni da Candida, virus, batteri L’acne neonatale solitamente si risolve entro 4 mesi senza lasciare cicatrici. Nei casi più gravi, per C 10 accelerare la risoluzione possono essere utilizzate lozioni con perossido di benzoile al 2,5% 6 La miliaria rubra (nota anche come rash da calore) risponde ad interventi come evitare l’espo- C sizione ad un calore eccessivo, l’eliminazione di indumenti in eccesso, bagni rinfrescanti, l’uso dell’aria condizionata La dermatite seborroica infantile solitamente risponde ad un trattamento conservativo, compren- C 13 dente petrolato, l’utilizzazione di spazzolini morbidi e di shampoo contenenti catrame In presenza di una dermatite seborroica resistente al trattamento possono essere somministrati B 17-19 antimicotici topici o corticosteroidi di bassa potenza A = Evidenza coerente, di buona qualità ed orientata sul paziente; B = evidenza orientata sul paziente, scarsamente coerente o di qualità limitata; C = opinione generale, evidenza orientata sulla malattia, pratica clinica usuale, opinione di esperti, serie di casi clinici. Per informazioni sul sistema SORT di valutazione delle evidenze, si veda al sito http://www.aafp.org/afpsort.xml scita, ed a volte fino alla prima infanzia.2 Non è indicato alcun trattamento. Cute Arlecchino La “cute Arlecchino” si manifesta quando il neonato giace di lato. L’alterazione è caratterizzata da eritema dal lato declive del corpo, e da un simultaneo imbiancamento dal lato controlaterale. L’alterazione del colorito cutaneo si sviluppa improvvisamente e persiste per 30 secondi – 20 minuti. L’alterazione si risolve in seguito ad un aumento dell’attività muscolare, oppure con il pianto. Il fenomeno interessa una percentuale fino al 10% dei neonati a termine.3 L’alterazione è più comune tra il secondo ed il quinto giorno di vita, e può persistere fino alla terza settimana. Si ritiene che la cute Arlecchino sia attribuibile ad una immaturità dei centri ipotalamici che controllano la dilatazione dei vasi periferici. Eritema tossico del neonato L’eritema tossico del neonato rappresenta l’eruzione pustolosa più comune in età neonatale. Le stime di incidenza variano tra il 40% ed il 70%.4 L’alterazione è più frequente tra i neonati a termine di peso superiore a 2.500 g.5 L’eritema tossico del neonato può essere presente alla nascita, ma più tipicamente si sviluppa durante il secondo o il terzo giorno di vita. Le tipiche lesioni sono costituite da macule e papule di 2-3 mm di diametro che evolvono in pustole6 (Figura 2). Ciascuna pustola è circondata da un’area di eritema, con sviluppo di una lesione che viene classicamente descritta come simile a quella derivante da un morso di pulce. Le lesioni interessano solitamente il volto, il tronco e la parte prossimale degli arti. I palmi delle mani e le piante dei piedi 32 - giugno 2008 - Minuti Figura 2. L’eritema tossico del neonato può determinare lesioni di aspetto simile a quelle derivanti del morso di una pulce. Copyright© Logical Images, Inc. sono risparmiate. Diverse infezioni (ad esempio da herpes simplex, Candida, Staphylococcus) possono presentarsi, in periodo neonatale, con rash vescicolo-pustolosi (Tabella 1);6,7 una ricerca di tali infezioni va condotta in pazienti che appaiono sofferenti o che presentano un rash atipico.8 Nei neonati che appaiono in buone condizioni generali di salute la diagnosi di eritema tossico è di tipo clinico, e può essere confermata con l’esame citologico di uno striscio di materiale ottenuto da una pustola. Alla colorazione di Gram, di Wright o Giemsa l’esame evidenza eosinofilia. Eosinofilia può essere presente anche a livello del sangue periferico.7 L’eziologia dell’eritema tossico del neonato non è nota. Le lesioni in genere scompaiono nell’arco di 5-7 giorni, ma possono recidivare per diverse settimane. Non è Tabella 1. Cause infettive di vescicole o pustole nel neonato Classe Causa Batteriche Streptococco di Gruppo A o di Gruppo B. Listeria monocytogenes. Pseudomonas aeruginosa. Staphylococcus aureus. Altri microorganismi Gram-negativi Candida Fungine Caratteristiche distintive Solitamente presenti altri segni di sepsi. Elevazione del numero di cellule a banda, esami emocolturali positivi; la colorazione di Gram del materiale intralesionale evidenzia neutrofili polimorfonucleati Se è congenita si manifesta entro 24 ore dalla nascita; se è acquisita durante il parto compare entro una settimana dalla nascita. Frequente il mughetto. La digestione con idrossido di potassio dei contenuti intralesionali evidenzia pseudoife e spore Spirochete Sifilide Rara. Lesioni sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi. Da sospettare se i risultati delle reagine plasmatiche rapide materne o i test di laboratorio per le malattie veneree sono positivi o non sono noti Virali Cytomegalovirus. Herpes simplex. Vari- Gruppi di vescicole e pustole si sviluppano su una base eritematosa. cella-zoster Per l’herpes simplex e la varicella-zoster, il test di Tzanck dei contenuti intralesionali evidenzia cellule giganti multinucleate Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 6 e 7 Figura 3. La melanosi pustolosa transitoria del neonato determina lo sviluppo di macule pigmentate che scompaiono progressivamente nell’arco di diverse settimane Figura 4. L’acne del neonato determina tipicamente comedoni chiusi localizzati su fronte, naso e guance necessario alcun trattamento, e l’alterazione non è associata a patologie sistemiche. sitoria del neonato evita l’esecuzione di esami diagnostici non necessari, oppure di intraprendere terapie non necessarie contro presunte eziologie infettive. Le macule pigmentate localizzate all’interno delle vescicolo-pustole sono tipiche per questa condizione, e non si manifestano in alcun genere di rash di tipo infettivo.9 La colorazione di Gram, di Wright o di Giemsa del materiale ottenuto dalle pustole evidenzia neutrofili polimorfonucleati, ed a volte eosinofili. Melanosi pustolosa transitoria del neonato La melanosi pustolosa transitoria del neonato è un rash vescicolo-pustoloso che si sviluppa nel 5% dei neonati di razza nera, e solo nell’1% dei neonati di razza bianca.6,9 A differenza dall’eritema tossico neonatale, le lesioni della melanosi pustolosa transitoria del neonato non presentano un eritema circostante (Figura 3). Le lesioni, inoltre, vanno facilmente incontro a rottura, lasciando un collaretto di macule desquamanti e pigmentate che scompare nell’arco di 3-4 settimane. L’alterazione può interessare qualsiasi sede cutanea, compresi i palmi delle mani e le piante dei piedi. Il riconoscimento clinico della melanosi pustolosa tran- Acne del neonato L’acne neonatale si sviluppa in una percentuale fino al 20% dei neonati10 (Figura 4). Le lesioni sono tipicamente costituite da comedoni chiusi localizzati a livello della fronte, del naso e delle guance; sono tuttavia possibili anche altre localizzazioni. Possono svilupparsi anche co33 - giugno 2008 - Minuti Figura 5. La miliaria cristallina è caratterizzata da vescicole di diametro pari a 1-2 mm, senza eritema circostante. Le lesioni si sviluppano solitamente a livello del capo, del collo e del tronco Figura 6. La miliaria rubra, nota anche come rash da calore, è costituita da piccole papule e vescicole eritematose che si sviluppano su aree cutanee solitamente coperte da indumenti Figura 7. Quando si sviluppa a livello del cuoio capelluto la dermatite seborroica infantile viene comunemente definita “crosta lattea” Figura 8. La dermatite seborroica può interessare il cuoio capelluto, il volto, le orecchie, il collo e le zone cutanee ricoperte dal pannolino medoni aperti, papule infiammatorie e pustole. Si ritiene che l’acne neonatale sia il risultato della stimolazione delle ghiandole sebacee da parte di androgeni della madre o del neonato. I genitori vanno informati del fatto che le lesioni si risolvono solitamente in maniera spontanea entro 4 mesi, senza lasciare cicatrici. Non è in genere indicato alcun trattamento; se le lesioni sono estese e persistono per diversi mesi è possibile somministrare una lozione contenente perossido di benzoile al 2,5%.7 Prima di procedere ad un’applicazione diffusa o a livello del volto, i genitori vanno istruiti a somministrare una piccola quantità della lozione a livello della fossa antecubitale, alla ricerca di reazioni locali. Un’acne neonatale grave e che non si risolve, accompagnata da altri segni di iperandrogenismo, deve indurre il medico ad indagare la presenza di condizioni come iperplasia surrenalica, tumori virilizzanti, endocrinopatie sottostanti.10 Grani di miglio I “grani di miglio” sono papule giallastre o perlacee di 1-2 mm di diametro, causate dalla ritenzione di cheratina a livello dermico. Le lesioni si sviluppano in una percentuale fino al 50% dei neonati.11 I grani di miglio si sviluppano più frequentemente a livello di fronte, guance, naso e mento, ma possono riguardare anche la parte superiore del tronco, gli arti, il pene e le membrane mucose. Le lesioni si risolvono spontaneamente, di solito entro il primo mese di vita, anche se a volte possono persistere fino al secondo e al terzo mese.11 I grani di miglio sono frequentemente fonte di preoccupazione per i genitori, che devono essere rassicurati circa la natura benigna ed autolimitante dell’alterazione. Miliaria La miliaria è il risultato di una ritenzione di sudore causata da chiusura parziale delle strutture eccrine della cute. Anche se si tratta di entità cliniche distinte, sia i 35 - giugno 2008 - Minuti Tabella 2. Opzioni terapeutiche per la dermatite seborroica infantile Farmaco Indicazioni Costo (farmaco generico, Note in dollari USA [$])* Petrolato Applicare quotidiana- 3 $ per 30 giorni Può rammollire le squame, facilitandone l’eliminabianco mente zione con l’utilizzazione di uno spazzolino morbido Shampoo Utilizzare diverse volte la 13-15 $ per 240 mL Utilizzare nei casi in cui i normali shampoo per bamal catrame settimana bini non hanno effetto Ketoconazolo, Crema: applicare al cuoio Crema: 16-37 $ per Studi di piccole dimensioni non hanno evidenziato crema al 2% o capelluto tre volte la set- 15 giorni. Shampoo: livelli sistemici del farmaco o modificazioni degli shampoo al 2% timana. Shampoo: utilizza- 30-33 $ per 120 mL esami di funzionalità epatica dopo un mese di utire, lasciare in sede per 3 lizzazione minuti, e poi risciacquare. Utilizzare 3 volte la settimana Idrocortisone, Applicare a giorni alterni 2-4 $ per 30 giorni Limitare l’area cutanea di applicazione per ridurre il crema all’1% oppure ogni giorno rischio di assorbimento sistemico e di inibizione midollare. Può essere particolarmente efficace per i rash localizzati a livello di pieghe cutanee * Costo stimato per il farmacista, sulla base dei costi medi all’ingrosso (arrotondati al dollaro), secondo: RedBook. Montvale, N.J.: Medical Economics Data, 2007. I costi per il paziente sono più elevati, in base al ricarico effettuato dal farmacista. Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 13 e 17-19 grani di miglio che la miliaria sono il risultato di un’immaturità delle strutture cutanee. La miliaria si sviluppa in una percentuale fino al 40% dei neonati, e compare in genere durante il primo mese di vita.12 Esistono diversi sottotipi di miliaria, clinicamente distinguibili tra loro; le forme più comuni sono la miliaria rubra e la miliaria cristallina. La miliaria cristallina è causata dall’ostruzione superficiale di un dotto eccrino. Le lesioni sono costituite da vescicole di 1-2 mm di diametro, senza eritema circostante, più frequentemente localizzate a livello del capo, del collo e del tronco (Figura 5). Ciascuna vescicola va incontro ad evoluzione, con rottura seguita da desquamazione, e può persistere per un periodo compreso tra alcune ore ed alcuni giorni. La miliaria rubra, nota anche come rash da calore, è attribuibile ad un’ostruzione più profonda dei dotti delle ghiandole sudoripare (Figura 6). Le lesioni si sviluppano a livello di aree cutanee solitamente coperte da indumenti. La miliaria cristallina e la miliaria rubra sono condizioni benigne. Per la prevenzione ed il trattamento di queste alterazioni sono utili misure come evitare l’eccessiva esposizione al calore, evitare di coprire troppo il neonato, l’esecuzione di bagni per raffreddare il paziente, l’utilizzazione dell’aria condizionata.6 Dermatite seborroica La dermatite seborroica è un rash cutaneo estremamente frequente, caratterizzato da eritema e desquamazione untuosa della cute (Figure 7 e 8). Molti genitori conoscono la patologia con la definizione di “crosta lattea”, dal mo- mento che l’alterazione interessa più frequentemente il cuoio capelluto. Le altre possibili sedi di interessamento comprendono il volto, le orecchie ed il collo. L’eritema tende a prediligere le pieghe cutanee e aree intertriginose, mentre la desquamazione predomina a livello del cuoio capelluto.13 La dermatite seborroica si diffonde spesso ad aree cutanee coperte dal pannolino, per cui l’alterazione va compresa nella diagnosi differenziale dei casi di dermatite da pannolino.14 La distinzione clinica tra dermatite seborroica e dermatite atopica può essere difficoltosa; a tale proposito possono essere utili fattori come l’età di insorgenza e la presenza o l’assenza di prurito.14 Anche la psoriasi può avere un aspetto clinico simile a quello della dermatite seborroica, ma è meno frequente. L’esatta eziologia della dermatite seborroica non è nota. Alcuni studi hanno suggerito un ruolo per il lievito Malessezia furfur (noto in precedenza come Pitysporum ovale).15 Potrebbero essere coinvolte anche fluttuazioni ormonali; ciò potrebbe rendere conto dello sviluppo più frequente della dermatite seborroica in aree cutanee con elevata densità di ghiandole sebacee. Il riscontro di una dermatite seborroica generalizzata, accompagnata da ritardo di crescita e da diarrea deve indurre il medico a prendere in considerazione una condizione di immunodeficienza.13 La dermatite seborroica infantile è solitamente una condizione autolimitante, che si risolve nell’arco di alcune settimane o di alcuni mesi. Uno studio prospettico ha previsto una rivalutazione, a 10 anni di distanza, di bambini in cui era stata posta diagnosi di dermatite seborroica.16 In occasione della valutazione di follow-up l’85% dei bam37 - giugno 2008 - Minuti bini è risultato indenne da patologie cutanee, mentre l’8% dei bambini ha evidenziato una persistenza della dermatite seborroica. Il legame tra dermatite seborroica infantile e dermatite seborroica dell’adulto non è tuttavia chiaro. Nel 6% dei bambini dello studio era stata successivamente posta diagnosi di dermatite atopica; ciò conferma la difficoltà di distinguere, in pazienti di età infantile, tra queste due condizioni. In considerazione della natura benigna ed autolimitante della dermatite seborroica del neonato, l’approccio al trattamento deve essere conservativo, e va impostato “a gradini”. Il medico deve iniziare rassicurando i genitori, e tenendo il paziente in attenta osservazione. In presenza di preoccupazioni di tipo estetico è possibile rimuovere le squame, dopo aver utilizzato uno shampoo, con uno spazzolino morbido. Per ammorbidire le squame si può somministrare un emolliente, come il petrolato bianco. Un altro intervento efficace prevede l’applicazione durante la notte di olio di semi a livello del cuoio capelluto, ed il lavaggio con uno shampoo il mattino successivo. Se la dermatite seborroica persiste esistono diverse opzioni terapeutiche (Tabella 2).13,17-19 Come trattamento di prima scelta sono consigliabili gli shampoo a base di catrame.13 Gli shampoo con solfuro di selenio sono probabilmente sicuri, anche se mancano dati rigorosi riguardanti specificamente la loro sicurezza in età pediatrica. L’utilizzazione di acido salicilico non è consigliabile per il rischio di assorbimento sistemico.13 Nei casi in cui il trattamento con shampoo a base di catrame fallisce, le evidenze ottenute da studi randomizzati controllati di piccole dimensioni supportano l’utilizzazione topica di creme o di shampoo contenenti farmaci antimicotici.17,20 Un’altra possibilità è fornita dalle creme contenenti steroidi di bassa potenza. Secondo una meta-analisi la somministrazione topica di creme di ketoconazolo e di steroidi è efficace nel trattamento della dermatite seborroica infantile; il ketoconazolo sarebbe tuttavia più efficace degli steroidi nella prevenzione delle recidive.18 Gli Autori La Dr.ssa Nina R. O’Connor è Faculty Physician presso il Family Practice Residency Program, Chestnut Hill Hospital, di Philadelphia, Pennsylvania (Stati Uniti). La Dr.ssa Maura R. McLaughlin ed il Dr. Peter Ham sono Assistant Professor di Medicina di Famiglia presso la School of Medicine della University of Virginia, di Charlottesville, Virginia (Stati Uniti). Note bibliografiche 1. McLaughlin MR, O’Connor NR, Ham P. Newborn skin: part II. Birthmarks. Am Fam Physician. 2008;77(1):56-60. 2. Mazereeuw-Hautier J, Carel-Caneppele S, Bonafé JL. Cutis marmorata telangiectatica congenita: report of two persistent cases. Pediatr Dermatol. 2002;19(6):506-509. 3. Selimoglu MA, Dilmen U, Karakelleoglu C, Bitlisli H, Tunnessen WW. Picture of the month. Harlequin color change. Arch Pediatr Adolesc Med. 1995;149(10):1171-1172. 4. Liu C, Feng J, Qu R, et al. Epidemiologic study of the predisposing factors in erythema toxicum neonatorum. Dermatology. 2005;210(4): 269-272. 5. Carr JA, Hodgman JE, Freedman RI, Levan NE. Relationship between toxic erythema and infant maturity. Am J Dis Child. 1966;112(2): 129-134. 6. Schachner L, Press S. 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