Torre e Orologio della chiesa di Sant' Andrea Titolo La denominazione “TORRE DELL’OROLOGIO” intende sottolineare la singolarità e la specificità di questo museo ospitato nella millenaria torre campanaria di S. Andrea. Alta circa trenta metri ha alla base un muro di spessore di oltre un metro e venti, di origine romano-bizantina, veniva utilizzata come faro e torre di avvistamento. Ristrutturata a partire dall’ottobre del 1997, con posizionamento dei vari piani e la loro messa in sicurezza, è stata inaugurata e aperta al pubblico come “museo verticale”, a partire dal 16 settembre 2006. Un po' di storia.. Il 26 Febbraio 1386 l’orologio era già sulla torre nordovest del civico palazzo pretorio; dal 31 maggio 1839 è ceduto dal comune alla parrocchia di S. Andrea in occasione della demolizione e ricostruzione dell’antico palazzo comunale. Il maestro Aldo Bullo, esperto in marchingegni medioevali, ha ricostruito con certosina dedizione tutta la storia dell’orologio e degli orologiai, spulciando negli archivi storici della città. L'orologio L'antico quadrante bianco-azzurro posto sulla Torre funziona ormai da qualche decennio con un apparato elettrico. L'originale antica macchina, databile a oltre 620 anni fa, rimessa in funzione dopo una delicata e accurata pulizia, si trova al quinto piano della torre. È stato anche riprodotto il quadrante esterno e i visitatori possono vedere il funzionamento completo di un orologio medioevale di rilevante valore storico, la cui origine si intreccia con la storia della celebre famiglia Dondi. Il primo documento che possediamo porta la data del 26 febbraio 1386. Il meccanismo dell'orologio Come si vede dal disegno schematico l'orologio è alquanto elementare. Precisiamo subito che il pendolo è stato applicato nella seconda metà del '700. Quadrante. L' antico quadrante ha 24 ore suddivise da I a XII e di nuovo da I a XII. Lancetta. E' presente una sola lancetta che fuoriesce dalla raggiera del Sole che sta al centro. La lancetta gira sul quadrante una sola volta in un giorno. Peso. Il moto all'orologio è dato dal peso, che per forza di gravità scende verso il basso facendo ruotare il rocchetto, a cui sono solidali e coassiali: a destra, il pignone e i rotismi preposti a dare la lettura del tempo; a sinistra, la ruota e i rotismi preposti a dare la scansione del tempo. Scansione del tempo. Il meccanismo che sta a sinistra del rocchetto è calcolato per scandire il tempo in modo che il rocchetto si giri 8 volte al giorno consentendo alla lancetta di fare un giro completo al giorno. Ruota Magistra. A sinistra del rocchetto che porta il peso abbiamo la ruota di 150 denti che girerà anch'essa 8 volte, "sviluppando" 1200 denti, che faranno compiere ben 100 giri al piccolo pignone di 12 denti. Ruota Seconda. Il pignone di 12 denti è coassiale alla ruota che ha 60 denti e la fa girare anch'essa 100 volte, con uno "sviluppo" di 6.000 denti. Ruota Scappamento. La ruota precedente fa girare 1000 volte il piccolo pignone di 6 denti, che a sua volta fa girare 1000 volte la ruota dello scappamento che ha 32 denti, con uno "sviluppo" di . 32.000 denti. Ancoretta. Il suo movimento di "va e vieni" determina la precisione di un orologio, frenando o accelerando il passaggio di un dente della ruota dello scappamento. Avendo nell'arco di un giorno 86400 secondi, e dovendo muovere 32.000 denti, si fa in modo che l'ancoretta lasci passare un dente per volta ogni 2,7 secondi. Pendolo. (Modifica introdotta a metà '700). A questo punto si deve regolare il pendolo, in modo che una oscillazione duri 2,7 secondi. Il quadrante con dentro il meccanismo dell' orologio E' totalmente funzionante, ingabbiato in una teca protettiva,. Le dimensioni della torre La massiccia torre è alta 30 m.; le mura alla base hanno uno spessore di circa mm 1,20 che va via via restringendosi a circa 1 m. alla sommità. La sua origine è romano-bizzantina ed in passato è stata un faro ed un punto di avvistamento. La chiesa di S. Andrea si trova lungo il Corso del Popolo, strada principale. L’edificio attuale fu costruito nel 1743. La facciata è di tipo barocco. L’interno presenta elementi architettonici alleggeriti così da rendere l’interno stesso più aereo e luminoso. Il battistero è attribuito (pare erroneamente) al Sansovino. L'opera d'arte più significativa, conservata nella sacrestia e raffigurante la Crocifissione, è una tela attribuita inizialmente a Palma il Vecchio e più tardi al Marescalco (Giovanni Buonconsiglio). Oltre a questa, si possono ammirare un Sant'Andrea di Antonio Marinetti, detto il Chiozzotto, alcune opere di Giuseppe Cherubini del primo Novecento ed una statua lignea dorata del Cinquecento. . Realizzato da Verdiana, Sara & Bianca