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LA STORIA
La Linea Gotica. Generalità
Quando il 25 luglio del 1943 cadde il fascismo e Mussolini venne arrestato,
l’ambasciatore tedesco in Italia, von Mackensen, venne richiamato in Germania e
sostituito da Rudolf Rahn, col compito di far capire agli italiani che il Führer era
particolarmente scontento dell’alleato.
Arrivato in Italia, Rahn ebbe un colloquio con Pietro Badoglio nuovo capo
del Governo. “Incominciò col dirmi – ricorda Badoglio nelle sue memorie – che
la caduta di Mussolini ed i colpi che il mio governo aveva inflitto alla struttura
fascista avevano indignato il Führer e minacciavano l’esistenza stessa del nazismo
che egli considerava come diretto prodotto del fascismo.”
Rahn consigliò tre soluzioni che, più che consigli, suonarono a Badoglio come
veri e propri ordini: sospendere immediatamente ogni azione contro gli appartenenti al partito fascista; cedere il comando diretto di tutte le forze armate italiane
al maresciallo Rommel che già era investito del comando di tutte le truppe tedesche dislocate in Italia; non fare alcuna opposizione al maresciallo che non voleva
“convertire tutta l’Italia in un campo di battaglia ma concentrare le forze sugli
Appennini, in una linea da tracciare e fortificare fra La Spezia e Rimini, per dare
su di essi battaglia decisiva all’invasore”.
La risposta del nuovo capo del governo italiano fu assolutamente negativa.
Badoglio rispose che riteneva la proposta di affidare a Rommel il comando delle
Forze Italiane insolente e offensiva e non avrebbe perso tempo ad esaminarla. Per
quanto riguardava il piano strategico di Rommel “era in perfetto accordo con le
idee più volte manifestate dal maresciallo Kesselring – comandante delle truppe
tedesche che combattevano nel sud d’ Italia – che voleva difendere passo a passo
la penisola”. In ogni caso, concluse Badoglio, gli italiani non avrebbero mai abbandonato due terzi del territorio senza combattere.
Rahn consigliò a Badoglio di ripensare alle sue proposte avvisandolo che sarebbe tornato da lui per riparlarne. Ma gli avvenimenti bellici non consentiranno
più la sua visita.
In previsione di un cambio di alleanza da parte italiana, a Berlino era stata
pianificata l’operazione Achse e l’invio di divisioni tedesche. Alla firma dell’armistizio, 8 settembre 1943, Rommel in pochi giorni occupò tutta l’Italia e si mise
celermente ad organizzare la costituzione di una linea di sbarramento alle porte
della pianura padana, dopo che in agosto aveva già effettuato dei sopraluoghi sui
rilievi e le vallate appenniniche. La nomina di Kesselring e comandante delle forze armate tedesche, decisa da Hitler il 6 novembre 1943 e il richiamo di Rommel
in Germania, cambiarono radicalmente le prospettive della guerra in Italia.
Tra Kesselring e Rommel i rapporti non erano idilliaci; già in Africa differenti vedute sulla strategia da adottare avevano causato fra i due comandanti
attriti e incomprensioni mal attenuati.
La linea gotica
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Avanzata alleata verso la Linea Gotica dal 5 giugno al 31 dicembre 1944 e le linee difensive tedesche
Ma se in Africa Hitler si fidava ciecamente della “Volpe del Deserto” e aveva
sempre appoggiato la sua condotta bellica, in Italia la situazione si era capovolta.
Hitler scartò i suggerimenti di Rommel che consigliava di ritirarsi e resistere ad
oltranza in corrispondenza dell’Appennino tosco-emiliano e diede carta bianca
ad Albert Kesselring che riteneva vantaggiosa una tattica impostata nel ritardare
l’avanzata alleata nel centro-sud. I lavori sulla Linea Gotica vennero bloccati e
la manodopera trasferita al sud sulla Gustav e Hitler Line. Ma il rapido collasso
del fronte meridionale e le incalzanti insistenze provenienti dal quartier generale
costrinsero Kesselring ad organizzare la difesa sugli Appennini. Il maresciallo
tedesco annota nel suo diario: “[...] il bilancio della difesa al marzo 1944 non
era affatto soddisfacente e la cosa più urgente era la costruzione di fortificazioni
sull’Appennino, che erano però molto in ritardo tanto da richiedere ancora parecchi mesi di lavoro”.
Nella primavera del 1944, in conseguenza del progressivo arretramento delle
truppe dopo lo sfondamento alleato a Cassino, i tedeschi ordinarono dunque di
fortificare, sfruttando le barriere naturali, l’Appennino settentrionale dalla valle
del Magra a sud di La Spezia alla valle del Foglia a nord di Pesaro. Il 24 aprile
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Tappa 1
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I PERCORSI
Cinquale - Castello Aghinolfi - Montignoso....................................................... Pag.
Montignoso - Pasquilio......................................................................................................... » »
Pasquilio - Arni.............................................................................................................................. » »
Arni - Castelnuovo di Garfagnana.............................................................................. » »
Castelnuovo di Garfagnana - Lago Santo............................................................ » »
Lago Santo - Monte Giovo - Passo Giovo - Lago Santo........................... » »
Lago Santo - Abetone............................................................................................................ » »
Abetone - Capanno Tassoni.............................................................................................. » »
Capanno Tassoni - Rocca Corneta................................................................................ » »
Rocca Corneta - Abetaia....................................................................................................... » »
Abetaia - Vergato....................................................................................................................... » »
Abetaia - Montese - Castel d’Aiano........................................................................... » »
Castel d’Aiano - Rocca di Roffeno - Vergato...................................................... » »
Vergato - San Martino............................................................................................................ » »
San Martino - Brento............................................................................................................... » »
Brento - Monterenzio............................................................................................................. » »
Monterenzio - Montecalderaro..................................................................................... » »
Montecalderaro - Borgo Tossignano......................................................................... » »
Borgo Tossignano - Riolo Terme.................................................................................... » »
Riolo Terme - Cotignola......................................................................................................... » »
Cotignola - Sant’Alberto...................................................................................................... » »
Appendice 1 Carrara Riegel. ............................................................................................................................... »
Appendice 2 Borgo a Mozzano....................................................................................................................... »
Appendice 3 Mesola.................................................................................................................................................. »
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Tappa
1 Cinquale - Castello Aghinolfi - Montignoso
Il monumento di Cinquale in marmo bianco, inaugurato dal presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi l’8
ottobre 2004, immobilizza nella pietra tipica del luogo, il disperato tentativo di fuga di una giovane mamma, un’anziana
nonna e i loro bambini. Nei bianchi volti di marmo è scolpita
una sola espressione: disperazione, mista a stupore.
Sul ponte di viale 4 Novembre che attraversa a Cinquale
il fiume Versilia, ci troviamo nel punto esatto dove iniziava la
Linea Gotica sul versante tirrenico. Spalle al mare, lo sguardo
si alza verso la Fortezza di Aghinolfi e poi più su verso il monte Altissimo, bastione meridionale delle Alpi Apuane, dove si
estendeva la linea difensiva tedesca nel 1944, la Linea Gotica
II. Ma è il senso di angoscia che trasmette il monumento che
Inizia in Versilia, sulla
spiaggia di Cinquale, il
viaggio lungo il fronte
invernale della “Linea Gotica
II” che ci condurrà fino a
Sant’Alberto, a nord di
Ravenna. Dal lago di Porta
saliamo al castello Aghinolfi,
la fortezza medievale
espugnata dalla divisione
“Buffalo” il 5 aprile 1945.
Tappa 1. Cinquale - Castello Aghinolfi - Montignoso
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so. Si cammina sullo stretto marciapiede che fiancheggia il
torrente. Tra Capanne e Prato viene spontaneo fermarsi in
doloroso raccoglimento di fronte al monumento di Montignoso in ricordo delle vittime civili (donne, anziani e bambini)
della guerra. Non si potrà rimanere indifferenti nel leggere di
intere famiglie sterminate.
Attraversata la frazione, si svolta a destra in via Palatina
superando il ponte sul torrente. La strada inizia a salire e dopo
tre tornanti il percorso si sviluppa sulla dorsale occidentale che
scende dal monte Folgorito permettendo ampia vista lungo la
costa della Versilia. Si raggiunge, in corrispondenza di una
curva sulla destra dopo breve rettilineo, il portone d’ingresso
del Castello Aghinolfi (152 m) chiamato dagli abitanti locali
“la Fortezza”.
E fu proprio la straordinaria posizione del castello, il cui
dominio visivo si estende dalla costa toscana fino alla costa Ligure, che indusse i tedeschi a fare dell’Aghinolfi un baluardo
della Linea Gotica toscana.
Il castello ha origini altomedioevali e un documento del
secolo VIII attesta l’esistenza del castello di Aginulfo un personaggio misterioso che forse fu un alto funzionario della corte
longobarda di Lucca. Nei secoli XI e XIII le cronache raccontano di continue battaglie tra Pisa e Lucca per il possesso del
castello. Demolito più volte e sempre ricostruito, è in questo
periodo che la torre del mastio assume per la prima volta forma ottagonale. Nel tardo medioevo, in seguito ad una battaglia avvenuta all’inizio del XIII secolo, il castello fu parzialmente demolito e al posto della torre a otto lati venne realizzata
una nuova struttura dalla strana forma chiamata “Becco di
sprone”. Ma già nella metà del XV secolo la torre ottagonale
viene ricostruita e sulla sommità viene installato un mulino a
vento. Dalla metà del 1600 il castello fu abbandonato ed è in
questo periodo che si registrano asportazioni di ogni genere:
pietre, mattoni, infissi in legno e in ferro.
Data la straordinaria posizione del castello che si trovava
esattamente sulla linea Gotica che da Cinquale risaliva al Folgorito, fra le sue mura si era insediata una guarnigione militare nazista e il castello divenne uno dei principali capisaldi
della linea. I tedeschi allestirono una guarnigione permanente
installando un cannone anticarro battente la sottostante strada Aurelia tra Forte dei Marmi e Seravezza.
Per posizionare l’arma nei ruderi della torre, a cui mancava
il tetto, i soldati ampliarono la luce di una preesistente feritoia
e scavarono una specie di trincea per posizionare l’affusto, le
munizioni e fornire riparo ai serventi. I locali di riposo decisamente spartani e disagevoli furono ricavati nell’antica galleria
di trincea presente alla base della cortina orientale. Per raggiungere la postazione, i soldati tedeschi realizzarono un passaggio coperto che dalla trincea saliva alla torre del baluardo
di San Paolino e quindi alla torre principale.
Il percorso
Punti d’interesse: Cinquale,
Lago di Porta, castello Aghinolfi,
Montignoso.
Dislivello: 202 m in salita
Altitudine di partenza: 0 m
Altitudine di arrivo: 200 m
Tempi di percorrenza: 5 ore
Escursionisti: l’Itinerario non
presenta particolari difficoltà
escursionistiche. Unico punto
pericoloso è l’attraversamento
della statale Aurelia in
corrispondenza del ponte sul
torrente Montignoso
Accesso:
Autobus: A Cinquale si arriva in
autobus dalle stazioni di Massa o
Viareggio.
www.vaibus.com
www.atnsrl.it
Auto: uscita Versilia della A12,
si prosegue verso il mare sino a
raggiungere la litoranea Viale della
Repubblica. Proseguire verso nord
in direzione Massa fino al ponte
sul torrente Versilia. Qui ha inizio il
nostro percorso.
Cartografia: Versilia. Parco delle
Alpi Apuane. Carta turistica e dei
sentieri. Scala 1:50.000 Edizioni
Multigraphic Firenze
Cinquale (Montignoso).
Il Monumento in marmo bianco
Tappa 1. Cinquale - Castello Aghinolfi - Montignoso
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2
Tappa 2. Montignoso - Pasquilio
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Attacco al monte
Folgorito
Durante l’offensiva alleata dell’aprile del 1945 (nome in
codice: “Second Wind”) che condusse allo sfondamento della Linea Gotica Occidentale, di fondamentale importanza fu
l’ardita azione del 442° Gruppo di Combattimento Reggimentale (RCT) degli Stati Uniti, nelle cui file operavano soldati
americani di etnia giapponese chiamati Nisei.
La missione era quella di conquistare le postazioni sul monte Folgorito ed il temibile osservatorio di artiglieria che per
tanti mesi avevano contribuito a vanificare i tentativi di avanzata delle truppe alleate.
La sera del 3 aprile 1945, il 2° e 3° Battaglione del 442°
RCT si trasferirono da Vallecchia ad Azzano, stabilendosi nelle
case del paese. All’alba del 5 aprile il piano previsto per l’attacco subì un’improvvisa modifica. Il partigiano Pacifico Luisi,
“Sciamino”, avvisò il Colonnello Alfred Pursall, comandante
del 3° Battaglione, che i tedeschi erano a conoscenza del fatto che l’offensiva al monte Folgorito sarebbe salita dal canale
di Corniglia e si erano attrezzati di conseguenza, rinforzando
il dispositivo con una compagnia la zona. Il comandante, convinto dalle informazioni dello Sciamino, modificò la direttrice
di attacco scegliendo il Canale di Novello, meno controllato
ma più disagevole.
L’ordine ai reparti di scendere per la mulattiera che da Azzano conduce nei pressi del Fiume Serra in località Desiata
giunse al calar delle tenebre. La successiva ascesa non fu facile: diversi uomini scivolarono durante la marcia, alcuni caddero per metri senza potersi arrestare e un uomo, ormai in prossimità del crinale, scivolò su un masso ferendosi gravemente.
Nonostante queste difficoltà, i Nisei raggiunsero il Passo
Il generale Clark parla ai Nisei prima
dell'attacco al Folgorito
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La Linea Gotica. Generalità