Italo Calvino
Italo Calvino
L’ultimo grande classico della letteratura italiana
La sfida al labirinto
Italo Calvino ha vissuto i momenti più significativi di un secolo intenso: il
Novecento
Ha raccontato in modo originale e in forme sempre
nuove la complessità dell’esistenza contemporanea
È «una richiesta poco pertinente quella che si fa alla
letteratura, dato un labirinto, di fornire essa stessa la chiave
per uscirne. Quel che la letteratura può fare è definire
l’atteggiamento migliore per trovare la via d’uscita […] È la
sfida al labirinto che vogliamo salvare».
(Da Sfida al labirinto, saggio apparso sulla rivista «Il
Menabò», 1962)
La giovinezza e la guerra
15 ottobre 1923: Italo Calvino nasce a Santiago de Las Vegas, Cuba.
1925: Torna con la famiglia in Italia, a San Remo, dove compie gli studi.
Scrive racconti e articoli di critica cinematografica.
1941: Si iscrive alla facoltà di Agraria a Torino.
1943: Dopo l’8 settembre entra nella Resistenza, nelle Brigate Garibaldi (comuniste).
Partecipa a varie missioni e battaglie, tra cui quella di
Baiardo nel marzo 1945.
La giovinezza e la guerra
Calvino cresce in un ambiente laico ed
eredita dai genitori – affermati naturalisti – un
forte interesse per le scienze
Partigiani delle Brigate Garibaldi. Calvino aderisce
alla formazione, scegliendo come nome di
battaglia «Santiago»
L’esperienza della Resistenza ispira le sue
prime opere e il suo impegno politico nel
dopoguerra
Il periodo torinese
1945: Calvino si trasferisce a Torino, dove si iscrive alla facoltà di Lettere. Entra in
contatto con Elio Vittorini, Cesare Pavese e con l’editore Giulio Einaudi. Collabora
alla rivista «Politecnico».
1947: Si laurea. Pubblica Il sentiero dei nidi di ragno.
1948-51: Pubblica Ultimo viene il corvo (1949). Inizia a lavorare presso Einaudi.
Collabora con «l’Unità» e con «Rinascita».
1952-59: Pubblica varie opere tra cui: Il visconte dimezzato (1952), alcuni racconti di
Marcovaldo (in volume nel 1963), Fiabe italiane (1956), Il barone rampante
(1957), La speculazione edilizia (1957), La nuvola di smog (1958), Il
cavaliere inesistente (1959).
Dal 1959: Dirige con Vittorini la rivista «Il Menabò» (fino al
1967), su cui pubblica articoli di carattere
culturale: ad esempio Il mare dell’oggettività
(1960) e La sfida al labirinto (1962).
1960: pubblica la trilogia I nostri antenati.
1963: pubblica La giornata di uno scrutatore.
Carlo Levi,
Ritratto di Calvino
(1962)
Il periodo torinese
L’impiego presso la casa editrice Einaudi
permette a Calvino di entrare in contatto con le
spinte più innovative del panorama narrativo
europeo e americano
Gli anni Cinquanta vedono
l’affermazione di Calvino come
scrittore
Elio Vittorini
Questi sono anche gli anni dell’impegno
politico nel PCI (1945-1957)
Fu Cesare
Pavese a far
pubblicare
presso Einaudi il
romanzo Il
sentiero dei nidi
di ragno
Gli anni parigini e il ritorno in Italia
1964: Calvino torna a L’Avana per sposare Esther Judith Singer. Qui conosce Ernesto Che
Guevara. Si trasferisce a Roma.
1965: Pubblica le Cosmicomiche.
1966: Muore Vttorini.
1967: Si trasferisce a Parigi, da dove continua a collaborare con Einaudi. Pubblica Ti con
Zero.
1972: Pubblica Le città invisibili.
1973: Pubblica Il castello dei destini incrociati (già in parte pubblicato nel 1969).
1979: Pubblica Se una notte d’inverno un viaggiatore. Inizia la collaborazione con «La
Repubblica».
1980: Torna in Italia, a Roma.
1983: Esce il volume con i racconti della serie Palomar, pubblicati dal 1975 sul «Corriere
della sera».
1985: Muore in seguito a un’emorragia cerebrale in un ospedale di Siena. Stava preparando
un ciclo di lezioni che avrebbe tenuto all’università di Harvard (Lezioni americane,
pubblicate postume nel 1988).
Gli anni parigini e il ritorno in Italia
Parigi era un ambiente ricco di stimoli e fermenti
culturali: Calvino vi trovò l’ambiente ideale per dar
sfogo alla sua vena più innovativa
Al periodo parigino risalgono le
opere più sperimentali
Fernand Léger,
Constructeurs au cordage
(1950)
Crisi della casa editrice Einaudi
Sensazione di estraneità rispetto al
contesto politico e culturale italiano
Gli anni romani furono invece
caratterizzati da amarezze e
delusioni
Le opere: l’esordio neorealista
L’esordio narrativo di Calvino si colloca nel contesto
culturale del Neorealismo
Urgenza di raccontare fedelmente la difficile realtà italiana
del fascismo, della guerra e del dopoguerra
Il sentiero dei nidi di ragno
(1947)
Ultimo viene il corvo (1949)
Opere ispirate
dell’esperienza della
Resistenza, ma
senza intenti
celebrativi
Si segnalano però significativi elementi di
originalità rispetto all’orizzonte neorealistico
La lotta partigiana viene trasferita in una
dimensione fiabesca
Renato Guttuso, Crocefissione (1941)
Le opere: la dimensione fantastica
Negli anni Cinquanta Calvino accoglie l’invito di Vittorini a coltivare la
componente fantastica
Nasce la raccolta Fiabe italiane (1956) e i tre
capolavori, poi riuniti nel volume I nostri antenati
(1960)
L’elemento fantastico non è fine a se stesso, ma
serve a esprimere significati allegorici e
profondi
Il visconte dimezzato
Il barone rampante
Il cavaliere inesistente
Tema del «doppio»; riflesso di una crisi personale
e storica (Guerra fredda)
Ruolo dell’intellettuale: tra distacco critico e
partecipazione
Scacco di un approccio al mondo esclusivamente
razionale
La modernità tra fiaba e «realismo»
Con i racconti di Marcovaldo, raccolti nel 1963 nel volume Marcovaldo
ovvero le stagioni in città, il motivo fiabesco diviene occasione per uno
sguardo rovesciato e straniante sulla modernità
Libro pensato
per i ragazzi
Negli stessi anni Calvino affronta i problemi della moderna
realtà industriale anche in opere «realistiche»:
La speculazione edilizia (1957) e La nuvola di smog (1958)
La giornata di uno scrutatore (1963)
chiude la fase «realistica»
Il romanzo è ambientato nella Piccola
casa della divina Provvidenza
(Cottolengo) a Torino
L’intellettuale progressista di
fronte al dolore più estremo
Le opere: l’interesse per la scienza
L’interesse per la scienza e per le forme della conoscenza scientifica si
approfondiscono nella seconda metà degli anni Sessanta, anche per influsso
dell’ambiente parigino frequentato da Calvino
Le cosmicomiche (1965)
Ti con zero (1967)
Personaggi esilaranti e
situazioni comiche
racconti sull’origine del cosmo; la voce
narrante è un personaggio chiamato Qfwfq
cosmicomiche e altri testi
Suggestioni di tipo
fantascientifico
Non è il futuro oggetto
del racconto, ma il
passato e il quotidiano
Le opere: la narrativa combinatoria
A Parigi Calvino entra in contatto con Raymond Queneau e con gli ambienti
strutturalisti
Approfondisce la prospettiva della scrittura come gioco
combinatorio
I meccanismi della narrazione vengono esibiti e il lettore è chiamato a partecipare
al gioco
Si può raccontare una storia:
Combinando le figure dei tarocchi
Il castello dei destini incrociati (1969 e
1973)
Rielaborando un’opera del passato
(ma con lo sguardo rivolto ai problemi della
contemporaneità)
Utilizzando inizi di romanzi di genere
diverso
Le città invisibili (1972)
Se una notte d’inverno un viaggiatore
(1979)
Il problema della conoscenza
Quello della conoscenza è un problema molto presente a Calvino: è possibile
una conoscenza razionale ed esaustiva del mondo?
Il tema è al centro in particolare delle ultime opere:
Palomar, una raccolta di prose (1983)
Sotto il sole giaguaro, tre racconti
usciti postumi nel 1986
Albrecht Dürer, Il disegnatore della donna
coricata (immagine scelta da Calvino per la
copertina della prima edizione di Palomar)
Osservazioni e riflessioni del signor
Palomar sui dettagli della realtà
quotidiana
Il mondo indagato attraverso i sensi
(odorato, gusto, vista)
L’ultimo grande classico
Calvino ha saputo coniugare impegno intellettuale e ricerca
letteraria, sapere umanistico e razionalità scientifica, lucidità di
linguaggio e densità di significati
«Calvino attraversa, sempre da
protagonista, la cultura italiana del suo
tempo mettendo costantemente in crisi le
posizioni più attestate: come tutti i grandi
dà naturalmente delle risposte autonome,
da rapportare a quelle degli altri più per
contrasto che per assimilazione».
(C. Benussi)
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Italo Calvino - Sono arrivati i nuovi campus