TESINA DI OPTOMETRIA
19 Marzo 2007
LA VISIONE BINOCULARE
Conti Roberto
Gelati Alessandra
Paganelli Michela
• Gli occhi dell’uomo collaborano in modo
quasi assoluto: la psiche ricava dalle due
immagini monoculari una immagine
singola che si può dire di qualità superiore
• Molti animali hanno, invece, una visione
indipendente così da ottenere maggiore
campo visivo, rinunciando però alla qualità
dell’immagine
• I campi visivi dei due occhi
sono legati reciprocamente:
un’area retinica dell’occhio
destro corrisponde ad un’altra
area dell’occhio sinistro in
posizione omologa
• La direzione visiva, dato il
legame tra i due occhi, risulta
come originata da un occhio
centrale
• Questa direzione è detta
ciclopica
• In ogni occhio, a livello
retinico, esiste un
punto che ha lo stesso
valore spaziale di un
altro punto situato nella
retina dell’occhio
controlaterale
• Questi punti che sono
“accoppiati” per
comune direzione
visiva si definiscono
punti retinici
corrispondenti
L’oroptero è la linea che unisce tutti i punti dello spazio
che vengono visti singoli da punti retinici corrispondenti
• I punti sull’oroptero
stimolano aree
corrispondenti e sono fusi
in una singola percezione
• I punti che si trovano
all’esterno dell’oroptero
sono visti doppi, danno
origine a diplopia
fisiologica
La percezione binoculare
Worth (1915) propone di distinguere in tre
gradi principali i fenomeni che si
presentano durante la visione binoculare:
1. Percezione simultanea (diplopia)
[sovrapposizione]
2. Fusione
3. Stereopsi
• La presenza della capacità di fusione
presuppone la presenza della percezione
simultanea
• La stereopsi presuppone la capacità di
fusione
• Il soggetto in condizione fisiologica
normale possiede tutte e tre le capacità
Percezione simultanea:
capacità di percepire contemporaneamente le
immagini dei due occhi
• Questa capacità percettiva presuppone
l’assenza del fenomeno della soppressione
• E’ sinonimo di biocularità non di binocularità
• La percezione simultanea può essere verificata
con il test del prisma verticale
Fusione:
capacità di unire in un’unica figura due immagini
simili
1. Fusione motoria; implica l’attività
dell’apparato muscolare per posizionare su
aree corrispondenti le immagini dell’oggetto
d’interesse
2. Fusione sensoriale che è relativa alla
capacità psichica di ricavare una
presentazione visiva singola e unitaria a partire
da due immagini retiniche simili
• La capacità di fondere percettivamente
due immagini si acquista nell’infanzia
• La presenza di fusione può essere
determinata con il test del filtro rosso
• Rivalità binoculare: fisiologica
prevaricazione sensoriale tra le due
afferenze percettive
• L’immagine risultante dalla
sovrapposizione di due immagini differenti
su aree corrispondenti oscilla
percettivamente tra le caratteristiche
dell’immagine di uno e dell’altro occhio
• La soppressione è una strategia per
preservare la coerenza della percezione
finale
• In caso di strabismo manifesto, quando
sono presenti due immagini dello stesso
oggetto, la psiche interrompe un’afferenza:
la visione monoculare è preferibile alla
binoculare doppia
Stereopsi:
capacità percettiva di fondere due immagini in
una, permettendo inoltre alla psiche di trarre
informazioni sulla profondità e sulla posizione
spaziale degli oggetti
• Le immagini retiniche di uno stesso oggetto
sono leggermente differenti a causa della
diversa posizione lungo l’asse orizzontale dei
due occhi
• Alla base della stereopsi stanno fissazioni
corrispondenti con immagini simili che
differiscono solo per alcuni aspetti
• Anche la stereopsi è acquisita nell’infanzia
1. Stereopsi locale: indotta da una coppia
di mire simili con margini definiti spostate
orizzontalmente l’una rispetto all’altra
2. Stereopsi globale: comprende anche la
valutazione delle qualità di superficie di
mire anche prive di una forma visibile
con un solo occhio
• Una coppia di immagini capace di indurre una
visione tridimensionale è detta stereogramma
• Le due immagini devono essere viste
separatamente dai due occhi
• Lo stereogramma induce la sensazione di
profondità o la tridimensionalità
Requisiti per la manifestazione di stereopsi:
1. Fissazione bifoveale: la stereopsi è ridotta
dalla presenza di deviazioni o di disparità
2. Fusione: la psiche deve aver acquisito la
capacità di unire percettivamente le due
immagini
3. Sufficiente acuità spaziale: la qualità
dell’immagine è necessaria per la valutazione
della disparità tra le due immagini
4. Visione simile tra i due occhi: una riduzione
di contrasto dell’immagine, differente tra i due
occhi, è causa di una perdita di stereopsi
• La stereopsi è molto efficace per posizionare
con precisione nello spazio visivo gli oggetti
percepiti
• È fondamentale per le attività manuali a breve
distanza dove gli indicatori monoculari sono
insufficienti
• La percezione delle tre dimensioni a distanze
elevate è influenzata da alcuni indicatori visivi
monoculari che sono molto più evidenti e
richiedono meno capacità di stereopsi
• Indicatori monoculari di profondità: sono
particolari aspetti percettivi che permettono al
soggetto di trarre informazioni sulle posizioni
spaziali anche in visione monoculare
• Gli indicatori monoculari sono 7
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
La sovrapposizione: un oggetto che interrompe i
contorni di un altro viene percepito come anteposto
all’altro
La prospettiva geometrica o lineare: un oggetto di
grandezza costante sottende angoli progressivamente
minori man mano che ci si allontana
L’altezza sull’orizzonte
I movimenti parallattici: la velocità di spostamento di
un oggetto vicino sembra maggiore di quella di uno
lontano
L’illuminazione e le ombre: il chiaro-scuro genera
un’impressione di rilievo e di profondità relativa
La prospettiva aerea: l’atmosfera influenza il
contrasto e il colore di oggetti lontani
L’attività dell’accomodazione e della convergenza,
indotta dalla sensazione che il soggetto ha di vicinanza
con l’oggetto osservato
Dominanza oculare
• Uno degli aspetti della dominanza oculare è che uno dei
due occhi, durante la visione binoculare, risulta
prevalentemente attivo
• L’occhio dominante è preferito nelle attività visive
monoculari in condizioni binoculari
• Le dominanze si stabilizzano dopo alcuni anni di vita e
difficilmente cambiano nel tempo
• L’occhio dominante è usualmente associato alla
dominanza manuale
• La determinazione della dominanza e la sua tutela risulta
utile sia durante le valutazioni cliniche che per
l’approntamento della correzione ottica
Deviazioni:
disparità di fissazione ed eteroforie
• L’apparato muscolare estrinseco orienta gli occhi, più
precisamente la fovea, verso l’oggetto di interesse
• Le immagini dello stesso oggetto si formano su aree
corrispondenti e la condizione è detta di ortoforia
• Se gli occhi non vengono orientati bene è presente una
condizione di deviazione
• Le forme di eteroforia e disparità di fissazione sono
considerate fisiologiche, a differenza dell’eterotropia
• Una minima disparità di fissazione è presente
durante lo sguardo binoculare: un occhio fissa
l’oggetto mentre l’altro non si dirige esattamente
verso lo stesso punto o c’è un piccolo errore per
entrambi
• In ogni caso la porzione periferica della figura
viene fusa grazie ad una particolare tolleranza
(area di Panum)
• Quando la disparità di fissazione eccede l’area
di Panum la percezione risultante è detta
diplopia (visione doppia)
• Ortoforia: allineamento degli assi visivi dei due
occhi su un punto oggetto considerato
• Eteroforia: il soggetto presenta un’assenza di
fusione che rende rilevabile una deviazione
La tendenza alla deviazione è annullata dalla
fusione motoria e il soggetto perviene ad un
aspetto e a una visione binoculare normale
• Eterotropia: la visione binoculare è persa e un
occhio appare deviato mentre l’altro è diretto
verso l’oggetto
Esistono tre tipi di eterotropie
1) Eterotropie orizzontali
•
Esoforia: gli occhi tendono a fissare un punto
più vicino di quello di riferimento (ruotano
verso l’interno)
•
Exoforia: gli occhi tendono a fissare un punto
più lontano di quello di riferimento (ruotano
verso l’esterno)
2) Eteroforie verticali:
• Iperforia destra (o ipoforia sinistra) : l’occhio
destro tende a fissare in una posizione verso
l’alto rispetto al sinistro
• Iperforia sinistra (o ipoforia destra): l’occhio
sinistro tende a fissare in una posizione verso
l’alto rispetto al destro
3) Eteroforie torsionali:
• Incicloforia: gli occhi durante la fissazione sono
ruotati attorno all’asse anteroposteriore, verso il
naso
• Exocicloforia: gli occhi durante la fissazione
sono ruotati attorno all’asse anteroposteriore,
verso le tempie
•
Cause di eteroforia:
1. Cause refrattive: le varie condizioni di
ametropia e, soprattutto, l’attività
dell’accomodazione a questa legata
2. Cause innervative: anomalie nella
trasmissione o nella percezione visiva,
anomalie nell’innervazione motoria
3. Cause anatomiche: la variazione della
posizione dei muscoli o della loro intersezione
o delle strutture fasciali o della struttura ossea
dell’orbita
• Cause acquisite o secondarie:
1. Aumento dell’accomodazione come
compensazione di ipermetropia in soggetti
giovani
2. Spasmo di accomodazione in presenza
anche di emmetropia o miopia
3. Inizio di presbiopia
4. Insufficienza accomodativa
Tests per la valutazione
della binocularità
Test delle quattro luci di Worth
Serve per determinare:
• La soppressione
• L’angolo soggettivo di
strabismo
• La corrispondenza
retinica
Strumenti:
• Occhiali rosso/verde
• 4 mire colorate: un
rombo rosso, due
croci verdi, uno spot
bianco
Risultati
• Percezione simultanea e fusione con assenza di
soppressione: visione di 4 luci tra cui lo spot in basso di
colore giallastro o rosaceo
• Percezione simultanea ma fusione difficoltosa o assente: lo
spot in basso è percepito mezzo rosso e mezzo verde o
alternativamente di colore rosso e verde
• Soppressione di un occhio: visione di un rombo rosso e dello
spot rosso (sopprime l’occhio col filtro verde), oppure due
croci verdi e lo spot verde (sopprime l’occhio col filtro rosso)
• Foria non compensata: 5 luci di cui due croci verdi, un rombo
rosso non al centro delle due croci, uno spot verde e uno spot
rosso
Test del prisma verticale
Serve per determinare:
• Percezione
simultanea
• Visione binoculare
• Presenza di
deviazioni
Strumenti:
• Illuminazione media
• Mira che può essere
un piccolo punto
luminoso o un disegno
• Un prisma uguale o
superiore a 6Δ posto
verticalmente
Risultati
•
Due mire sovrapposte
in verticale: presenza di
percezione simultanea
•
Due mire spostate
lungo la direzione
orizzontale: presenza
anche di deviazione
orizzontale
•
Una delle due mire
sparisce
temporaneamente:
presenza di binocularità
instabile
• Una mira:
1. Visione monoculare: può
venir percepita sempre la
medesima mira o, quando
la visione è alternante,
alternarsi la superiore e
l’inferiore
2. Il prisma corregge una
deviazione verticale e non
è attivo come dissociatore
(invertire orientamento o
aumentare valore)
Test filtro rosso
Serve per determinare: Strumenti:
• Fusione
• Un filtro rosso
posto davanti ad
• Visione binoculare
un solo occhio,
nulla nell’altro
• Una mira
luminosa bianca
Risultati
• Mira bianca (occhio senza filtro) oppure mira
rossa (occhio con filtro): fusione assente, visione
monoculare
• Mira di colore rosa: fusione presente
• Mira alternativamente biancastra o rossastra:
fusione presente e rivalità retinica che alterna la
predominanza tra i due occhi
Test di Titmus
Serve per determinare:
• La stereopsi
• La misura della
stereopsi in
percentuale
Strumenti:
• Occhiali polarizzati
(vetri rosso/verde)
• Immagini
tridimensionali
(mosca, cerchi e
figure)
Risultati
• Il soggetto tenta di afferrare le ali della mosca
alcuni centimentri sopra il piano della figura:
stereopsi presente
• Il soggetto tenta di afferrare le ali della mosca
sul piano della figura: stereopsi assente
• Il soggetto deve poi individuare, in ognuno dei
nove gruppi di cerchi presenti, quale dei quattro
cerchi di ogni gruppo appare in rilievo: permette
di stabilire in percentuale il livello di stereopsi del
soggetto
Test per la valutazione delle deviazioni:
Croce di Maddox
Serve per determinare:
• Deviazioni orizzontali
• Deviazioni verticali
Strumenti:
• Occhialini con un filtro
colorato per un occhio
e una lente con cilindri
da 50 D per l’altro
occhio
• Puntino luminoso in
mezzo a una croce
con scala graduata
Risultati
• La linea cade in corrispondenza del puntino luminoso:
ortoforia
• La linea orizzontale cade al di sopra del puntino luminoso:
ipoforia o iperforia occhio opposto
• La linea orizzontale cade al di sotto del puntino luminoso:
iperforia
• La linea verticale cade a destra del puntino luminoso: esoforia
(se stiamo valutando OD), exoforia (se stiamo valutando OS)
• La linea verticale cade a sinistra del puntino luminoso:
exoforia (se stiamo valutando OD), esoforia (se stiamo
valutando OS)
FINE
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La visione Binoculare