188 ANNO 33 FEBBRAIO | MARZO 2009 ambientecucina BIMESTRALE IL SOLE 24 ORE BUSINESS MEDIA SRL - VIA G. PATECCHIO 2 - 20141 MILANO - POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) - ART. 1 - COMMA 1, DCB FORLÌ trend il design sceglie nuovi spessori trends design goes for new thicknesses mercati la russia è ancora la nostra america markets russia is still our “america” built-in l’aspirazione è multifunzione built-in multi-functional extraction jewels for cooking white line Il forno Color Matrics Il primo forno Touch Control con display LCD a 260.000 colori. La sua tecnologia rivela tutta l’arte culinaria e la passione De Dietrich. Il forno Color Matrics nasconde la sua intelligenza dietro un’estrema semplicità di utilizzo. La sua interfaccia sfoggia uno schermo interattivo ed evoluto. Una logica di accesso, semplice ed intuitiva, permette di approfittare pienamente dei numerosi programmi offerti. 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(02) 39646836 fax (02) 39844800 [email protected] Agenti di zona Lombardia e Piemonte: Davide Mariani, tel. (02) 39646804, fax (02) 39844800, cell. (388) 7964723 [email protected] Triveneto: Anna Dieni, tel. (049) 662833, fax (049) 8752678 cell. (337) 930223, [email protected] Toscana e Umbria: Media & Massima, tel. (055) 412745 - 4223085, fax (055) 4361167, [email protected] Marche, Emilia Romagna: Società Futura, tel. (051) 230807, fax (051) 225303, [email protected] Lazio, Abruzzo e Molise: Intermedia, tel. (06) 5899247 - 5894534, fax (06) 5819897, [email protected] Campania e Sicilia: Salvatore Cuomo, tel. (0823) 1874194, fax (0823) 1874228, [email protected] Ufficio Abbonamenti tel. (02) 39646420 fax (02)39646421 [email protected] Stampa Faenza Industrie Grafiche - Faenza (Ra) Il Sole 24 Ore Business Media Srl 103 dall'art. 7 D.LGS. n. 196/’03. 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PER INFORMAZIONI TEL. +39.0721.90971 - WWW.COMPOSIT.IT C OMPOSIT È UN ’AZIENDA CON S ISTEMA DI Q UALITÀ C ERTIFICATO ISO 9001/2000 POSSIBILI FINANZIAMENTI AGEVOLATI ALL’ACQUISTO DI UNA CUCINA COMPOSIT CON L E C U C I N E D E L L A V I TA [ in copertina Cesar ] YARA l’evoluzione dei sensi Importante e insieme minimalista, capace di coniugare perfettamente cucina donano continuità e maggiore superficie alla cucina. Il comfort è espresso e living, Yara è un modello in continua evoluzione, che si propone rinnovato anche da alti pensili, ampie ante scorrevoli che si aprono su capienti nelle finiture e completato con nuove soluzioni hi-tech, senza perdere dispense, alte colonne e spessori importanti; giochi di isole e penisole, il rassicurante calore che lo contraddistingue. Yara (design R&D Cesar, piani a sbalzo che donano l’effetto di cucina soggiorno. G.V. Plazzogna) diventa così un ambiente da gustare con tutti i sensi: fascino Interessante e distintivo anche l’elemento terminale per basi e colonne: alla vista e piacere al tatto, grazie agli ampi spessori, come quello dell’anta una cornice in legno sporgente accoglie al suo interno un pannello della da 2,5 cm in cui è alloggiata la presa ergonomica della maniglia, alla stessa finitura di legno dell’anta oppure di vetro. Innovativa anche la equilibrata composizione di volumi, e alle linee decise che si esaltano nella soluzione dell’anta con il telaio in alluminio rivestito in marmo stratificato possibile varietà delle finiture. Dalla materialità dello yellow pine spazzolato, alleggerito, che permette di abbinare basi, top e anche schienali, al calore del teak e del noce, dall’algida raffinatezza del marmo alla vasta con lo stesso materiale naturale. Un’ulteriore personalizzazione gamma di laccati lucidi, sino alla sontuosa finitura seta, che procura si può avere nei vetri acidati, verniciati sul retro in 15 colorazioni, un’inedita sensazione tattile, la cui speciale laccatura è più resistente ora ancora più insoliti grazie ad un motivo grafico che corre lungo tutta ai graffi e meno assorbente per le impronte delle dita. la superficie. I nuovi top in Corian, vetro acidato e marmo si aggiungono Ma la versione più luminosa, e di grande raffinatezza contemporanea, ai piani in ceramica Laminam - asettica, atossica e antiusura - oppure è quella nella nuova essenza betulla: legno nordico con un’ampia in porfido dello spessore di 8 cm o in acciaio inox dello spessore 1,2 cm, fiammatura, appena percettibile, dal colore bianco, tendente al crema. con piani cottura e lavelli a filo. Originale anche la cappa in acciaio Una cromia delicata che si armonizza con il vetro acidato bianco, che può essere aderente alla parete o concepita come elemento centrale scelto per il piano superslim e per lo schienale. Il piano di cottura con isolato, mentre il living si arricchisce dei nuovi pensili a giorno Quadrix, i fuochi in linea, bianco come pure i ripiani scorrevoli che celano il lavello, in finitura laccato seta, capaci di comporre nuove architetture di volumi. Yara di Cesar (design R&D Cesar, G.V. Plazzogna) nella versione in essenza betulla, giovane e raffinata, dalla delicata fiammatura, e laccato bianco. FIORE ALL’OCCHIELLO DI CESAR, YARA È UN PROGETTO DALLA PERSONALITÀ CONTEMPORANEA CHE DIVENTA ANCORA PIÙ RAFFINATO CON LA FINITURA BETULLA. UN’ESSENZA LUMINOSA CHE COSTITUISCE UNA SCELTA GIOVANE E DISTINTIVA I top di Yara sono in Corian, vetro acidato, marmo, porfido in ceramica Laminan, con piani cottura e lavelli a filo. Un elemento distintivo di Yara sono gli spessori importanti: anta da 2,5 cm, mensole con spessore da 4-6 cm, telai in alluminio di spessore 2,5 cm, larghezza ante fino a 120 cm, colonne alte fino a 222 cm, profondità delle basi 65 o 75 cm. I pensili a giorno Quadrix in finitura laccato seta possono comporre nuovi spazi e volumi nell’ambiente living. w.catiamassaro.it Y45 design Alessio Bassan w w w. k e y s b a b o . c o m Un nuovo, affascinante e inconsueto concetto di isola, fuori dagli schemi convenzionali, ma molto vicino al contemporaneo linguaggio architettonico. I volumi puri e assolutamente rigorosi definiscono una cucina scultorea, raffinata nei pochi ma unici dettagli. L’aspetto compatto e quasi austero viene mitigato dall’effetto traslucente, liscio e levigato del Corian®. SBABO CUCINE s.r.l. - via molle, 23/A - 36030 montecchio precalcino (vicenza) italy - T +39 0445 864577 - E [email protected] editoriale Raffaella Razzano RESISTERE E SOGNARE Nel corso del recente convegno organizzato da Ambiente Cucina per gli imprenditori del settore, il presidente del Gruppo Cucine Patrizia Copat ha ricordato a chiusura del suo intervento come l’immaginazione sia la prima fonte di felicità umana e il sogno il grande motore di cambiamento. Parole che indicano nella fiducia, concreta e propositiva, la strada per affrontare un momento che trova proprio nella paura il più grande nemico da combattere. Nessuno vuole e può negare la contrazione dei consumi che sta mettendo alla prova anche il nostro settore e sta, sostanzialmente, accelerando dei fenomeni già in atto, tra cui la decisa razionalizzazione dei costi e dell’efficienza dei processi industriali avviata in questi anni per combattere la concorrenza della temuta Cina e di tutti i paesi con un costo del lavoro più basso. Era già chiaro, ad esempio, che la produzione di elettrodomestici a più basso valore aggiunto stesse migrando definitivamente nei paesi dell’est Europa o in Turchia, con tutte le pesanti implicazioni sui tagli di posti di lavoro che ne derivano. E sempre a proposito di fascia economica, era forse meno facile da prevedere, ma ugualmente critico, l’affanno di chi, nella distribuzione, aveva generato fatturato puntando solo su prezzi molto bassi, riducendo margini e minando, ahimé, la percezione del valore di mobili e elettrodomestici. Stiamo parlando della Gdo che negli ultimi due anni è cresciuta in modo importante anche nel mondo della cucina componibile, come abbiamo più volte sottolineato, rappresentando una minaccia per i punti vendita tradizionali. Oggi è una delle realtà che sta soffrendo di più, e con essa l’industria che l’ha sostenuta. Investimenti e costi di gestione importanti rendono molto più difficile navigare in questo mare di calma piatta, mentre piccole imprese a carattere famigliare possono probabilmente “resistere” più a lungo, un verbo su cui si gioca buona parte della partita nei prossimi mesi qualsiasi sia la dimensione dell’impresa. Per quanto la resistenza possa essere minacciata dalla stretta creditizia in corso, alimentata talvolta da atteggiamenti miopi che oscillano tra la cautela e la furbizia, questa sorta di limbo dei consumi dovrebbe servire per fare un esame approfondito delle propria azienda, per eliminare il superfluo ma anche per decidere quali siano gli investimenti su cui puntare per il prossimo futuro. Solo così si può trasformare un fermo macchina imposto in una opportunità di sviluppo e cambiamento che alla lunga sarà positivo. Intanto di positivo c’è la voglia di ascolto e di conoscenza che molti operatori stanno manifestando dedicando più attenzione ai propri clienti, frequentando con maggiore determinazione convegni, visitando le fiere più evolute come, ad esempio, è successo a Made Expo, la rassegna milanese dedicata all’architettura che ha registrato 200.126 presenze, 17,1% in più rispetto all’edizione del 2008. Un segnale di fiducia che trova una ulteriore conferma anche nella partecipazione al futuro Salone del Mobile, per cui si registra il tutto esaurito. Anche alla luce di questi dati, ci sembra dunque di buon augurio riprendere le parole conclusive dell’intervento di Patrizia Copat e affermare che, tra resistere e sognare , “il futuro è di chi sa immaginarlo”. 10 | ambientecucina ernestomedakitchenshowroom LA VITALITÀ DEL DESIGN Silverbox nella sua versione Living è la protagonista delle ampie vetrine di Ernestomeda Lugano. Qui è presentata con le basi in rovere moro e le colonne laccato lucido cashmere. Nella zona sottostante del negozio sono inserite tre cucine One, nella foto, e la cucina attiva Seventy per le manifestazioni di show cooking. È un’azienda di primo piano nel settore cucine, Ernestomeda, non solo in virtù dell’alta qualità globale di prodotti e servizi. Associarsi con i migliori punti vendita italiani e internazionali è infatti una delle carte vincenti per la nota griffe, che ha recentemente rafforzato la sua partnership con uno dei nomi più accreditati del panorama italiano ed europeo della distribuzione d’arredo: Arredo Più. Nasce così il nuovo Ernestomeda Lugano, inaugurato lo scorso dicembre e sito nel cuore dell’elegante città, in via Pelli 5. Ampio e illuminato dalle grandi vetrine a nastro che si aprono sul fronte strada, lo showroom si estende su 400 mq di superficie e si distribuisce su due livelli espositivi. E non si tratta soltanto di una location di prestigio. Il nome di Kitchen Open Space, che si abbina al logo del negozio, porta infatti con sé tutta la filosofia Ernestomeda e Arredo Più, un modo congiunto di interpretare l’ambiente cucina secondo i nuovi trend e stili di vita abitativi, di matrice metropolitana. Un esempio: nel negozio i nuovi concept si esprimono attraverso dieci diverse ambientazioni openspace, create con sistemi cucina di successo, tra cui Silverbox, e con le collezioni più recenti, progettate da designer e architetti di fama internazionale, come Rodolfo Dordoni, autore di Barrique, e Pietro Arosio, designer di Elektra, e poi Zaha Hadid e Jean Nouvel, che hanno firmato rispettivamente Z.Island e Nouvel Lumière, due progetti di forte impatto estetico e innovativo sviluppati in collaborazione con DuPont tm Corian®. Testimonial della profondità di gamma dell’azienda e della sua capacità di innovare con progetti comunque concreti, lo showroom di Lugano è un ulteriore segno della strategia intrapresa dall’azienda per rafforzare il brand con l’apertura di flagship store, all’estero e in Italia. Strategia che nel corso dell’ultimo anno ha già portato all’apertura di Ernestomeda Chicago, Ernestomeda Los Angeles, Ernestomeda Seul, Ernestomeda Bari. Nell’ingresso, un tavolo di forte impatto e sulla sinistra la cucina Elektra, uno dei bestseller di Ernestomeda, qui proposta nell’elegante versione laccata lucida bianca ghiaccio, con top in Corian®. Accanto alla zona ufficio, si staglia una delle creazioni più innovative del brand: l’isola operativa di Solaris, in Corian®, con l’area contenimento M.O.D.E in glass color nero. UN SODALIZIO DI STILE Con questo nuovo prestigioso showroom Arredo Più amplia ulteriormente il proprio network che, ad oggi, conta un totale di quattro negozi in Svizzera - un secondo negozio a Lugano, uno a Cadenazzo e uno a Zurigo - e due negozi a Varese. In tutti gli showroom è attuato un servizio al cliente di alto livello, assicurato sotto il profilo sia della progettazione e sia della consulenza, con personale specializzato che, soprattutto in Svizzera ha come principali interlocutori architetti e designer. Inoltre, Arredo Più è in grado di soddisfare le richieste contract con una sezione dedicata esclusivamente allo sviluppo di progetti B2B. Paolo Pascucci, capostipite della famiglia proprietaria di Arredo Più, ci aiuta a capire come nasce e si sviluppa la collaborazione tra i due imprenditori. proprio per il carattere “pioneristico” dello stile. Con loro abbiamo contribuito a creare uno spazio vendita fuori dai soliti schemi, che potesse interpretare in modo esauriente lo spirito innovativo del design dei diversi sistemi d’arredo» Paolo Pascucci «Il nostro sodalizio con Ernestomeda risale addirittura ai suoi esordi, quando nome e azienda erano ancora giovanissimi, ma si distinguevano già per una tipologia di prodotto particolare, differente In che cosa si distingue il negozio di Lugano? «Questo showroom è nato con un comune intento: comunicare un nuovo concept di cucina, che si identifica con uno spazio open, in continuità stilistica e funzionale con la zona giorno. Area di preparazione e consumazione dei cibi e living si fondono così in un unico grande ambiente sapientemente attrezzato, da vivere in modo attivo, dove cucinare diventa, per le coppie moderne, quasi uno show per coinvolgere nella domesticità amici e parenti. Con quest’idea di spazio vivo e aperto alla convivialità abbiamo creato le varie composizioni cucina, tra cui una funzionante, che serve a interpretare proprio l’idea del cooking show, lo spettacolo del cucinare. E gli “attori”, qui in negozio, sono i nostri chef, che si esibiscono durante le ore dedicate ai corsi di cucina a tema rivolti a clienti e appassionati. La cucina funzionante allestita con gli elettrodomestici Bosch, Siemens e Gaggenau, è stata inaugurata il giorno dell’apertura, che ha accolto oltre 350 persone tra architetti, imprese e clienti privati». Tutti coinvolti in un invitante e ricco show firmato solo ed esclusivamente Made in Italy. ERNESTOMEDA LUGANO KITCHEN OPEN SPACE www.ernestomedalugano.ch Superficie spazio espositivo 400 m2 Via Pelli 5 6900 Lugano (CH) Tel. 091.940.1616 Progettista spazio espositivo Ernestomeda Numero vetrine 2 Titolare Paolo Pascucci Numero cucine esposte 10 12 | ambientecucina dovecomprare di Paola Leone UN MONOMARCA PER TUTTA LA CASA È leader nella produzione di mobili in stile country, Minacciolo, azienda veneta che da sempre punta alla qualità del prodotto e a un design innovativo per reinterpretare un filone stilistico che si annovera, così, tra quelli più trendy del settore cucina. Per valorizzare le proprie collezioni all’interno di un contesto raffinato ed esclusivo, Minacciolo ha recentemente inaugurato uno Store a Mestrino, in provincia di Padova. La location non è solo uno spazio privilegiato per i clienti che apprezzano la qualità delle cucine Minacciolo: si tratta di un’operazione commerciale che rappresenta un continuum con gli altri Store monomarca già presenti sul territorio nazionale, che hanno riscosso un grande successo di pubblico. Inaugurato il 23 novembre 2008, il Minacciolo Store conferma quindi un ulteriore passo avanti rispetto all’ampliamento della rete distributiva dell’azienda, che per i suoi negozi adotta una stessa filosofia di progetto, giocata su soluzioni d’arredo volte a creare ambienti quasi reali, allestiti con il calore e la ricchezza dei mobili, ma anche di dettagli, complementi, oggettistica raffinata e luci ad effetto. Inserito in un contesto moderno in piazza Mercato, il nuovo spazio espositivo si apre sotto i portici di un edificio con dieci ampie vetrine, che svelano gli ambienti costruiti secondo il sistema d’arredo più rappresentativo di Minacciolo: English Mood, disegnato da G.V. Plazzogna, programma connotato dall’impiego del legno massello di abete finito con speciali vernici colorate atossiche. Sui 200 mq di superficie, English Mood è rappresentato nelle diverse declinazioni per arredare i vari ambienti della casa, dalla cucina al soggiorno fino alla camera e alla stanza da bagno. Nello spazio cucina del negozio, lo stile di English Mood si esprime appieno, sia nel carattere compositivo sia attraverso i dettagli, proposti dalle ante a telaio con pannello a doghe, e dai decori delle lesene incise nel legno con motivi floreali. A una gamma completa per arredare l’intero spazio domestico lo Store affianca un servizio di assistenza a 360°. Per creare progetti cucina, e non solo, che al gusto del passato abbinano l’attualità di un design e di una tecnologia costruttiva d’eccellenza. > Punto di forza La coerenza della proposta stilistica e di gamma per ogni ambiente, abbinata alla completezza del servizio MINACCIOLO STORE PADOVA MESTRINO (PD) [email protected] www.minacciolo.it Progettista dello spazio espositivo Minacciolo Ufficio Ricerca e Sviluppo Responsabile Luigino Pastore Marchi cucine Minacciolo, Collezione“English Mood” Marchi complementi e oggetti per cucina Minacciolo Superficie espositiva totale 200 mq Superficie espositiva cucine 50 mq Numero vetrine 10 Numero composizioni cucine esposte 2 14 | ambientecucina | dovecomprare CAPONIGRO CUCINE BELLIZZI (SA) [email protected] www.caponigrocucine.com Progettista dello spazio espositivo Eliseo Caponigro Ufficio mostre Scic e Copat Titolare Eliseo Caponigro Personale addetto alla progettazione e alla vendita 2 persone Marchi cucine Ciesse, Copat, Florida Cucine, Heral Cucine, Innova Cucine, Scic Marchi elettrodomestici Electrolux, Elica, Faber, Falmec, Foster, Franke, Hotpoint-Ariston, Nardi, Neff, Rex, Smeg Marchi componenti ad incasso Franke, Geda, Paini, Newform, Siderplast Marchi complementi Eurosedia Design, Lineasedia, Ims, Idealsedia, Sabatini Sedie, Gipi Le Sedie SPECIALIZZATI PER COMPETERE È una struttura di grandi dimensioni Caponigro Cucine Collection, di Bellizzi, in provincia di Salerno, uno spazio di vendita completamente dedicato all’arredo della cucina, attivo da sette anni. Anche se chi l’ha fondato, Eliseo Caponigro, proviene da un’esperienza di più lunga data, quella del negozio d’arredamento di famiglia. Al titolare, però, non bastava rimanere in quell’ambito. «Ho 39 anni, di cui la maggior parte trascorsi nella nostra azienda» spiega Eliseo. «Sette anni fa, spinto dalla passione per il settore e dallo spirito di intraprendenza che mi contraddistingue, ho fatto la mia scelta e, scorporando dal nostro showroom tutto il settore delle cucine e degli elettrodomestici da incasso, ho fondato la nuova società». Animato da un obiettivo su tutti: migliorare le proprie competenze e quelle del suo staff «per riuscire a soddisfare le richieste sempre più precise e pressanti di una clientela molto preparata, che ha modo di informarsi attraverso le riviste specializzate e i siti web dedicati» spiega. Un compito non facile, a quanto pare, poiché, secondo il titolare, le aziende non sempre sono disponibili a fare formazione. Ma in questo caso, al mancato supporto il negozio supplisce con i propri mezzi e con la professionalità che deriva da anni di lavoro sul fronte del progetto. Eliseo si occupa infatti della sua attività a tutto tondo, dalla progettazione alla consulenza sull’arredo cucina e sull’elettrodomestico ad incasso, che tratta fornendosi direttamente dalle aziende produttrici. «Commercializzare l’incasso senza il filtro dei cucinieri ci consente di praticare prezzi vantaggiosi per il cliente e di avere sempre a disposizione le ultime novità», afferma. In più, per l’incasso, Caponigro è in grado di fornire una sorta di assistenza tecnica facendo magari da tramite tra utente e azienda madre. Ma da Caponigro il cliente riceve un’assistenza speciale anche per il montaggio e il post-vendita, curato da personale di fiducia interno. Per la gamma di proposte d’arredo cucina, poi, basti sapere che su 900 mq sono in mostra circa 50 modelli, suddivisi tra sei marchi ben noti. Un’offerta vastissima, quindi, grazie alla quale il negozio si attesta attorno a una media di 120 cucine vendute in un anno, in prevalenza scelte in stile moderno contemporaneo, con una quota di addirittura un terzo in stile classico. Apprezzato anche dal pubblico più giovane. Superficie espositiva totale 900 mq circa Numero cucine esposte 52 Numero vetrine 2 Media preventivi annui 250 Media cucine vendute all’anno 100-120 > Punto di forza Il vasto assortimento di arredo cucina e la consulenza sull’elettrodomestico da incasso, con proposte aggiornate. 16 | ambientecucina | dovecomprare | mondo BULTHAUP SHANGAI UN’OASI DI DESIGN TRA I GRATTACIELI Si cammina su un tappeto di granito e si percepisce un lontano fruscio d’acqua nel nuovo showroom Bulthaup di Shangai, il più grande monomarca nel mondo della casa tedesca. Situato in una zona centrale, nei pressi degli spazi commerciali di prestigiosi marchi Made in Germany come Porsche e Mercedes Benz, il nuovo showroom occupa un ampio spazio giocato sulla prevalenza del vuoto sul pieno, sulla leggerezza cromatica e l’armonia dei segni. Entro 800 mq di superficie e un percorso espositivo che si estende per oltre 35 metri, sono così presentati i progetti più recenti dell’azienda, secondo poche e selezionate proposte di ampio respiro. Al centro del negozio è allestito il monoblocco Bulthaup, mentre più avanti tre cucine b3 fanno da preambolo ad una scenografica isola di sei metri, che può essere utilizzata addirittura da 40 persone, per cucinare e stare insieme. La straordinaria soluzione d’arredo affascina e stupisce, mentre i materiali nobili e l’armonia delle forme trasferiscono al visitatore l’idea di un lusso sussurrato e supportato da una grande tecnologia e ricerca estetica. La leggerezza delle composizioni è ulteriormente rafforzata dagli intensi effetti di faretti e dalla luce naturale proveniente dalle ampie vetrate, che lasciano fuori la frenesia della megalopoli. L’interno è concepito per contrasto quasi come un’oasi, un angolo di pace dove poter apprezzare appieno il design del prodotto Bulthaup che in Cina ha suscitato un forte riscontro. Il nuovo showroom rappresenta infatti un’importante piattaforma comunicativa e un punto di incontro per clienti finali, architetti, ingegneri, designer e ospiti internazionali della metropoli cinese, che qui possono trovare la risposta a una richiesta d’arredo di alto livello, garantito da un servizio al cliente ineccepibile che va dal progetto all’assistenza globale, dalla consulenza all’installazione degli arredi. Non è affatto difficile, quindi, apprezzare il design delle cucine Bulthaup e scegliere la soluzione d’arredo più idonea, in una location esclusiva come questa. Dove un’elegante Vip lounge conclude la zona accoglienza dedicata agli ospiti più esigenti. Benvenuti nel futuro del lavaggio Forme mai viste prima che si aprono ad un nuovo concetto di zona lavaggio: IN-FREE. “In” perché è parte integrante della cucina e perché presenta una nuova percezione di fascino. “Free” perché libero di essere collocato e personalizzato. Elettrolavello, elettromiscelatore, SIR (Sistema di scarico ad Ingombro Ridotto), materiali innovativi (Vitrotek Black&White, fibre di carbonio e di alluminio), dissipatore, vasca per il lavaggio ad ultrasuoni ed aspiratore degli olii usati sono gli elementi che permetteranno una piena libertà di composizione. Uno spazio quindi in cui convergono funzionalità, tecnologia e design creando una simbiosi perfetta tra efficienza e creatività: "MODULO" IL NUOVO COMFORT DEL LAVAGGIO. www.elleci.it - E.mail: [email protected] magazine a cura di Antonella De Alessandri INDESIT COMPANY OBIETTIVO TRADE MARKETING In un anno che sarà probabilmente ricordato come uno dei più negativi per il comparto, Indesit Company conferma un dinamismo concreto che, per quanto riguarda il built-in ha consentito al Gruppo di chiudere il 2008 con un - 5% a fronte di una media del settore di 8%, con una punta di eccellenza del marchio Scholtès che ha registrato un +15%. L’analisi della situazione, che permane difficile, induce il management a mettere in campo strategie ancora più puntuali, come ci conferma Lamberto Gentili, direttore commerciale built-in per i tre marchi del Gruppo, Indesit, Hotpoint-Ariston e Scholtès. «Il business legato al mondo del built-in sta vivendo un periodo di grandi evoluzioni e in qualità di leader di mercato per noi è fondamentale saper interpretare e anticipare i cambiamenti, adattando la struttura in modo efficace. Consapevoli dell’importanza della distribuzione, siamo pronti a scendere in campo con una struttura di trade marketing e merchandiser che sarà di supporto al punto vendita. Partiamo con quattro persone in Lombardia e contiamo di arrivare a una struttura di 15 addetti entro il 2010». Quali sono gli obiettivi prioritari della nuova squadra di trade marketing? Il primo passo è il monitoraggio puntuale delle esposizioni attualmente proposte dai mobilieri. Sappiamo già che nel 35% dei casi i display propongono dei prodotti vecchi. Una volta fotografata con precisione la realtà in campo, il secondo passo prevede un’azione per accelerare il processo di rinnovo dell’esposizione e per inserire in mostra i prodotti più performanti, così come è successo per il forno Open Space di Hotpoint-Ariston, proposto con successo in 2.000 punti vendita lo scorso ottobre o per la vasca Multiplo di Scholtès, le cui vendite hanno raddoppiato le previsioni. Il consumatore è sensibile alle novità, soprattutto in fase di rinnovo, e la grande distribuzione, pur avendo colto da tempo l’opportunità di business della sostituzione, non è in grado di gestire al meglio la profondità delle collezioni built-in, nate per essere in sintonia con il design delle cucine. Lo specialista che vende mobili per cucine potrebbe trarre un serio vantaggio competitivo nel proporre elettrodomestici di valore con la giusta competenza. Solo così è possibile rispondere ai bisogni più raffinati del consumatore al suo secondo impianto. A proposito di novità, sono previsti altri lanci per il 2009? Per Hotpoint-Ariston sono previsti i rinnovi completi di piani, forni e cappe delle linee Style e Deco, il lancio delle nuove lavastoviglie 14 coperti, e una linea di frigoriferi free standing dedicata in esclusiva ai cucinieri. Per i nostri partner produttori di cucine abbiamo messo a punto anche delle gamme dedicate per l’export, indicando loro procedure da seguire, modelli e posizionamenti sui vari mercati. Come è possibile migliorare ulteriormente la partnership con i vostri distributori? Premesso che la squadra di trade marketing opererà sul punto vendita a supporto dei nostri partner produttori di cucine e dei nostri distributori, 18 realtà che operano sul territorio nazionale, vogliamo innanzitutto sgomberare il campo da tutte le turbative alimentate dai canali così detti paralleli, che anche grazie alle potenzialità di internet, stanno generando spiacevoli confusioni. In che modo contate di controllare il flusso dell’offerta che transita da internet? Il canale del web è interessante ma è giusto esercitare un mag- GRUPPO EUROMOBIL CUCINE E ARTE CONTEMPORANEA In occasione di “Arte Fiera Art First”, fiera internazionale d’arte contemporanea che si è tenuta a Bologna dal 22 al 26 gennaio scorso, nello spazio Uliassi’s Gallery, il Gruppo Euromobil, main sponsor della manifestazione, ha presentato una cucina ad isola Filotabula. Un contesto originale dove la proposta sapeva vivere con incisività grazie alla grande pulizia formale che contraddistingue il progetto realizzato in pino spazzolato bianco con il piano in pietra acrilica bianca LG Hi-Macs®. Lamberto Gentili, direttore commerciale built-in per i tre marchi del Gruppo: Indesit, Hotpoint-Ariston e Scholtés. gior controllo su quanto viene proposto. Anche per questo, dal primo gennaio è operativo un sistema di codice a barre che identifica il prodotto in tutto il suo percorso. Siamo disposti a intraprendere azioni legali laddove registriamo delle anomalie nella distribuzione dei nostri prodotti e nei confronti di chi utilizzerà i nostri marchi in modo improprio. Indesit Company è un player che gioca su diversi mercati: quali sono secondo il vostro punto di vista le opportunità per la cucina italiana nel mondo? In generale le nostre imprese sono ineguagliabili per il prodotto ma deboli sul fronte del marketing. In questo senso credo esistano opportunità straordinarie se le aziende si doteranno di sistemi più sofisticati di marketing e trade marketing per affrontare i mercati in modo meno occasione e più analitico. Anche in questo Indesit Company può e vuole essere un partner affidabile. (R.R.) ambientecucina COSENTINO GESTIONE AMBIENTALE CERTIFICATA Impresa specializzata a livello mondiale nella produzione e distribuzione di quarzo e superfici in pietra naturale, Cosentino ha ottenuto il certificato internazionale ISO 14001: 2004. Il riconoscimento, rilasciato da Bureau Veritas, attesta la qualità del sistema di gestione ambientale dell’azienda spagnola e dimostra il rispetto delle legislazioni vigenti in materia di ambiente e la conformità di Cosentino anche in molti altri settori. Il brand Silestone® di Cosentino, che possiede anche la certificazione di qualità ISO 9001:2000, detiene la certificazione NSF, che lo riconosce come un materiale idoneo al contatto diretto gli alimenti, e il Greenguard (GEI), certificato Indoor Air Quality, che individua i materiali da costruzione con basse emissioni di composti chimici per l’aria. ARMANI/DADA Partnership per una nuova linea di cucine È stato annunciato lo scorso dicembre l’accordo fra i gruppi Armani e Molteni per la produzione e la distribuzione della nuova linea di cucine Armani/Dada, definita dalle parole chiave “design e comfort, eleganza e funzionalità” e progettata sia per il settore residenziale sia per il contract. Dalla collaborazione fra la divisione specializzata Armani/Casa, voluta nel 2000 da Giorgio Armani per trasmettere la sua visione della dimensione abitativa, e da Dada, azienda del gruppo Molteni, che dal 1980 progetta e produce sistemi di arredo per l’ambiente cucina contemporaneo, caratterizzati da un elevato contenuto estetico e funzionale, è nata Bridge, il primo modello della lussuosa linea, alla quale seguiranno ulteriori proposte a partire dal Salone del Mobile 2009, occasione in cui verrà presentata la seconda proposta. La cucina Bridge, già inserita in prestigiose residenze private, arrederà le cucine delle 144 esclusive Armani Residences all’interno del Burj Dubai, l’edificio più alto al mondo che sta sorgendo a Dubai, e sarà inserita al 57o piano dell’imponente Federation Tower di Mosca che, con i suoi 340 metri, svetterà nelle vicinanze della piazza del Cremlino. Le cucine Armani/Dada saranno disponibili sia nei punti vendita monomarca Armani/Casa sia nei concept store più qualificati del Gruppo Molteni. Nelle foto, Bridge, il primo modello della linea di cucine Armani/Dada. | 21 CECED ITALIA SCENARIO INCERTO PER IL 2009 PER CONTRASTARE L’ANDAMENTO NEGATIVO DEL MERCATO OCCORRE INCENTIVARE LA RICERCA E PUNTARE SULLA QUALITÀ, LEGATA AL RISPARMIO ENERGETICO. INSUFFICIENTE IL DECRETO LEGGE DI INCENTIVI AL CONSUMO È un saldo decisamente negativo quello presentato da Ceced Italia lo scorso 17 dicembre a Milano, con un 2008 che si è dimostrato, per i produttori di apparecchi domestici e professionali, il peggiore anno degli ultimi tempi. E l’apprensione destata dal consuntivo 2008 accompagnerà gli operatori del settore - e non solo - per buona parte del 2009, nonostante il decreto legge di incentivazione approvato di recente dal Governo. A creare preoccupazione è l’andamento degli ultimi mesi del 2008, nei quali le vendite ai consumatori sono calate del -5-7% (bimestre settembre-ottobre), mentre la produzione del comparto dei grandi elettrodomestici ha registrato, in rapporto al mese corrispondente dell’anno precedente, -8% in settembre; -21% in ottobre; -26% in novembre, con un ulteriore peggioramento in dicembre. L’andamento negativo viene confermato dall’indice della produzione industriale, monitorato da Confindustria Anie: nel periodo gennaio-ottobre 2008, l’indice di settore è calato di -11,5%, peggiore di quello generale per l’industria manifatturiera (-3,1%). Nonostante gli investimenti in innovazione per qualificare sempre più il made in Italy e migliorare ulteriormente efficienza energetica e sostenibilità ecologica dei prodotti, il mercato ha segno negativo in tutti i comparti, con le sole eccezioni di stufe e caminetti, stabili rispetto all’anno scorso, e delle apparecchiature professionali per catering e ospitalità, positive grazie alla forte proiezione internazionale. Da questo scenario di fortissima e crescente contrazione di produzione e vendite in Italia e in Europa non è esente il comparto dei grandi elettrodomestici con il suo assetto industriale in Italia, dove, durante il 2008, per la prima volta in molti anni, i dati di sellout di tutte le principali tecnologie hanno registrato andamenti negativi, in forte peggioramento. Il sell-out per il periodo gennaioottobre indica una diminuzione complessiva di -3,8%, inferiore a quella registrata per il calo nelle vendite (sell-in) che, tra gennaio e novembre, si aggira attorno a -8%. Ciò si spiega considerando che, nella prima parte, la distribuzione ha attuato politiche di destoccaggio, ormai concluse, mentre dopo l’estate il crollo generalizzato dei consumi ha impattato pesantemente sugli acquisti come sulle vendite. Per Ceced Italia, anche le misure di incentivazione previste dal recente decreto legge, sono sostanzialmente ininfluenti a spingere le vendite di apparecchi ecologici e insufficenti a supportare l’impegno dei produttori verso prodotti più innovativi. Inoltre, ha precisato il presidente Piero Moscatelli, il collegamento degli incentivi alle ristrutturazioni edilizie, che costituirà un freno anche burocratico, «è privo di motivazioni, in quanto gli elettrodomestici (...) non richiedono lavori complessi di tipo impiantistico o civile per funzionare». 22 | ambientecucina magazine GRUPPO CUCINE ASSARREDO BINOMIO VINCENTE DAQ (DESIGN AFFIDABILITÀ QUALITÀ) + CAB (CUCINE APPLIANCES BATH) È IL BINOMIO ATTRAVERSO CUI DEVE SEMPRE PIÙ ESSERE APPREZZATA E RICONOSCIBILE LA CUCINA ITALIANA NEL MONDO. QUESTA LA LINEA STRATEGICA DEL GRUPPO “ESPORTIAMOLE”. E SE IL GRUPPO “INNOVIAMOLE” PUNTA ALL’EVOLUZIONE DELLE IMPRESE, NESSUNO VUOLE DIMENTICARE LA LEZIONE DI CHI HA FATTO GRANDE LA CUCINA ITALIANA IN QUESTI ANNI Continuano i lavori del Gruppo Cucine di Assarredo che ha chiarito con maggiore dettaglio le finalità dei due Gruppi di Lavoro identificati per rafforzare il settore in Italia e all’estero. In particolare nella commissione “Esportiamole”, coordinata da Silvio Fortuna, è stato definito come obiettivo primario quello di riuscire ad affermare presso gli operatori stranieri un’equivalenza più netta tra design italiano, già riconosciuto come leader per gusto ed estetica, e i concetti di qualità e affidabilità. Una sfida che ha trovato anche una sua sigla identificativa, DAQ, acronimo di Design Affidabilità Qualità, che si rafforza ulteriormente con quella espressa dalla triPatrizia Copat, presidente del Gruppo Cucine logia CAB (Cucine Appliances Bath). di Assarredo. «Il primo passo - ricordano il presidente Patrizia Copat e il coordinatore Silvio Fortuna, - sarà quello di individuare nuovi mercati nel mondo in cui promuovere la nascita di “cucine district” fortemente caratterizzati dalla presenza di showroom di produttori italiani di cucine. Per rafforzarne la presenza ci auspichiamo che possano essere condivisi con partner a noi vicini, come i produttori di elettrodomestici o quelli di arredo bagno che possono avere analogo interesse a creare un fronte qualificato del design made in Italy. L’unione, di fatto, consentirebbe di sviluppare azioni di richiamo, comunicazione e promozione comuni». Per concretizzare l’obiettivo il Gruppo Cucine ha deciso di sostenere con una borsa di studio un dottorato di ricerca in Direzione d’Impresa presso l’Università di Verona, in modo, come spiega Patrizia Copat: «da poter disporre di risorse umane preparate e motivate che, con il coordinamento del Gruppo, svolgano ricerche di mercato ad ampio spettro, individuino i mercati e i contatti più promettenti, predispongano un piano di fattibilità per iniziative concrete comuni, promuovano le iniziative deliberate, seguano la fase iniziale di attivazione degli interventi». Anche la commissione “Innoviamole”, coordinata da Ottorino Magnabosco, si è data degli obiettivi precisi e concreti puntando soprattutto la propria attenzione sulle imprese e sulle problematiche di gestione e management. «Il nostro obiettivo - specifica ancora Patrizia Copat, - è quello di favorire la crescita culturale delle imprese e nelle imprese per renderle più dinamiche e competitive, nonché meglio inserite nel network internazionale. Anche in questo caso la fase operativa prevede di sostenere una seconda borsa di studio per un dottorato in Ingegneria Gestionale presso l’Università di Udine, o facoltà omologa, con lo scopo primario di organizzare incontri con “esperti in complessità” per illustrare agli associati i contenuti e le novità dell’approccio, e proporre vie pratiche di adozione, ma anche con l’obiettivo di programmare incontri con docenti universitari o testimoni privilegiati sulle problematiche più attuali. Infine riteniamo necessario promuovere l’utilizzo della rete (Internet) come strumento di rilevazione e comunicazione». La proiezione del Gruppo Cucine verso il futuro delle imprese non dimentica però il passato: «E il grande patrimonio di esperienza che vantano gli imprenditori di “lungo corso” appartenenti al nostro gruppo» conclude il Presidente. «Al contrario, intende sempre averlo presente. Per questo abbiamo istituito il “Comitato dei saggi” di cui fanno parte Paolo Boffi, Pasquale Del Tongo e Valter Scavolini, con i quali mi confronterò personalmente nei momenti più delicati, di particolare complessità o incertezza, o semplicemente per una rassicurante verifica. Mi auguro possa essere anche per loro un solidale attestato di stima». APPUNTAMENTO DESIGN MANAGEMENT EUROPE Da oltre un decennio le conferenze DMI esplorano la cultura del “design thinking” nelle principali città europee. Quest’anno l’appuntamento è nella capitale del design italiano, Milano, dove si svolgerà Design Management Europe 13, presso La Triennale, dall’ 1 al 3 aprile 2009. Attraverso presentazioni strutturate, discussioni di gruppo mirate e workshop, la Conferenza esplorerà l’evoluzione del design management e fornirà indicazioni strategiche sulle chiavi di leadership necessarie per guidare il cambiamento nella realtà di oggi. Per maggiori dettagli e informazioni sul programma: www.dmi.org/dmi/html/conference/europe09/conference.htm Consapevole di conservare con eleganza General Electric - Frigorifero Side-by-Side modello GCE23LGFBBTXE FRIGO 2000 S.r.l. Tel. 02 66047147 (5 linee r.a.) - Fax 02 66047260 E-mail: [email protected] Web: www.frigo2000.com DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L' ITALIA 24 | ambientecucina magazine Collegati al sito www.B2B24.it, il portale dell’informazione business to business de Il Sole24Ore. Aggiornamenti quotidiani sul mondo del building e design A PORDENONE UN CONVEGNO SUL MERCATO DELLA CUCINA ITALIANA La domanda cruciale: “Crisi finanziaria mondiale e crisi economica europea: come uscirne partendo dal mercato italiano?” è stata la partenza, nonché il titolo, per il convegno organizzato il 15 gennaio alla Fiera di Pordenone da Set In, primaria società di distribuzione di elettrodomestici da incasso, in collaborazione con Electrolux e Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia. Al numeroso pubblico intervenuto, punti vendita e produttori di mobili per cucina, i relatori chiamati a dare risposta alla domanda iniziale, hanno offerto innanzitutto una fotografia puntuale dell’andamento del mercato delle cucine in Italia e nel mondo. Per quanto riguarda lo sguardo ampio offerto da Aurelio Volpe sul mercato mondiale il dato più significativo è che almeno 10 dei 60 paesi su cui il noto Istituto fa un continuo monitoraggio avranno nel 2009 una buona crescita nel consumo e nell’import di mobili. Una previsione che fa sperare in una voce export per la cucina italiana ancora positiva soprattutto per margini e fatturato, anche in presenza di una possibi- le contrazione di volumi. A questo proposito il dato più significativo arriva dal mercato interno in cui, come ha specificato Massimo Sumberesi di Tomorrow Swg, l’istituto che da più di dieci anni svolge un monitoraggio puntuale sull’andamento del mercato delle cucine in Italia, si stima che siano state vendute circa 670 mila cucine contro le 735 mila del 2005 e le 770 mila del 2002. Parlando di distribuzione e di fasce di prezzo è evidente che in questi anni ci sia stata una contrazione della così detta pancia del mercato, la fascia media compresa tra i 3.000 e i 6.000 euro a favore di una polarizzazione sempre più spinta tra basso e alto di gamma. Una situazione che si riflette necessariamente anche sulla configurazione delle quote tra i vari attori della distribuzione che oggi presenta un quadro suddiviso tra un 40% rappresentato dai negozi tradizionali, in calo nell’ultimo anno, il 25% della GDO, in crescita dal 2005, e il 15% degli specialisti, anch’essi in lieve calo nel 2008 rispetto al 2007. Interessante l’analisi delle macro aree che presenta, ad e- A FIANCO DEI PROPRI CLIENTI Set In, organizzatore del convegno, è un gruppo distributivo che conta 75 addetti, tra interni e collaboratori esterni, fattura 20 milioni di euro l’anno e gestisce oltre 130.000 referenze di prodotto, tra cui gli elettrodomestici da incasso del Gruppo Electrolux. Severino Baseotto, amministratore delegato della società Set In che ha promosso il convegno per fare chiarezza sulle reali condizioni del mercato, ricorda che... «metamorfosi e adattabilità sono, nell’evoluzione naturale dei mercati, condizioni necessarie all’esistenza e allo sviluppo di un’azienda. Questa frase potrebbe fare da sfondo a quello che è un valore cardine della mission di Set In: esistere sempre. Potrebbe sembrare un concetto banale se applicato alla corporate identity di un’azienda ma è soprattutto in queste fasi difficili di mercato che si capisce quanto sia invece poco scontato. Da questa attitudine tipicamente battagliera e assolutamente reattiva, unita all’obbiettivo di seguire sempre al meglio il cliente, è nata la volontà di realizzare questo convegno». Edi e Sandra Snaidero al convegno di Pordenone organizzato da Set In. A destra, Severino Baseotto, amministratore delegato di Set In. sempio, una crescita superiore alla media nell’area Sud e Isole e un calo nel ricco Nord Est, soprattutto per quanto riguarda il primo impianto. In generale cresce ovunque la quota della sostituzione che rivela quanto sia maturo il mercato delle cucine. Più maturo, nel senso di evoluto, anche l’atteggiamento del consumatore, come ha evidenziato l’intervento del sociologo Mario Abis, presidente di Makno, che ha evidenziato come la crisi abbia accelerato delle tendenze già in atto, prima tra tutte una razionalità maggiore nella selezione degli investimenti da effettuare e in particolare nel processo d’acquisto di beni semi durevoli come quello della cucina. La selezione delle risorse privilegia comunque la casa e rende più incisivo il “paradigma della sostenibilità” che può essere un tema importante da affrontare in un momento come questo in cui cresce la responsabilità sociale anche nei singoli. Inversamente proporzionale alla crescita della domanda di qualità è la caduta dell’indice di soddisfazione sui servizi, un’area su cui i punti vendita è necessario che si impegnino maggiormente considerato il ruolo fondamentale esercitato nel processo di acquisto. Come ha ricordato anche Roberto Piazza, presidente di Mastra e coordinatore del convegno, che è intervenuto sul tema della distribuzione ribadendo con forza la necessità di capire in modo chiaro quale ruolo si vuole giocare sul mercato, visto che si può essere distributori di prodotti o di servizi o ancora di esperienze. Ricordando sempre che il consumatore al momento dell’acquisto ha un carico di aspettative e anche di ansie di cui è opportuno tenere conto. La chiusura del convegno è stata siglata da una tavola rotonda cui erano presenti Gianfranco Schiava, amministratore delegato di Electrolux Italia, Edi Snaidero, presidente del Gruppo Snaidero, Mauro Mammoli, presidente del Gruppo Leader di Ferdermobili e i due relatori Mario Abis e Roberto Piazza, con la moderazione di Raffaella Razzano, direttore di Ambiente Cucina. Lo scambio di opinioni ha riportato l’attenzione alla domanda iniziale e ha ribadito, in sintesi, che la spinta necessaria per dare ulteriore forza alla cucina italiana risiede in un processo che coinvolge necessariamente tutta la filiera, per arrivare fino al punto vendita che deve vendere valore a 360° gradi e non solo prodotto, né tanto meno sconto. (R.R.) Consapevole di conservare con eleganza General Electric - Frigorifero Bottom Mount Tre Porte modello PFIE1NFBVTXE FRIGO 2000 S.r.l. Tel. 02 66047147 (5 linee r.a.) - Fax 02 66047260 E-mail: [email protected] Web: www.frigo2000.com DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L' ITALIA 26 | ambientecucina magazine RICORDANDO GIUSEPPE DOIMO, UNA VITA PER I MOBILI “Amiamo i mobili che produciamo. Per le emozioni che essi sanno dare prima a noi e poi a chi se li mette in casa. Migliorarsi continuamente, capire le tendenze e possibilmente prevederle, guardare sempre avanti, questi sono i nostri input. E portare nel mondo (…) una delle cose che l’Italia sa fare meglio, il mobile”. Sono le sue stesse parole a raccontare al meglio e in sintesi la vita di Giuseppe Doimo, scomparso all’età di 75 anni il 2 febbraio scorso, fondatore del grande gruppo italiano di arredamento. Da ragazzino trevigiano, figlio di contadini, che negli ultimi anni della guerra va a bottega a soli dieci anni da un falegname, Doimo è arrivato ad essere presidente di un gruppo, creato con i fratelli, costituito da 36 aziende, che ha visto anche il progressivo coinvolgimento dei quattro figli. Uomo del fare, concreto e volitivo, all’apparire della malattia ha voluto reagire ricordando e raccontando la propria vita, ricca e costruttiva. E poco prima della sua scomparsa, è uscito il volume “Giuseppe Doimo, una vita per i mobili”, edito da Terra Ferma, in cui il giornalista Felice Manni ha raccolto la testimonianza di un’esistenza ricca di eventi personali e imprenditoriali, artefice di un doppio successo: aziendale e familiare. FERIA DE MADRID Prima edizione di 360 Interiorhome Un nuovo appuntamento, dedicato all’arredamento e all’architettura d’interni, arricchisce il calendario fieristico europeo: è 360 Interiorhome, organizzato da Ifema in concomitanza con la già collaudata Casa Pasarela, Passerella dell’Avanguardia per l’Habitat, dal 27 al 31 marzo 2009 a Madrid. Il progetto della nuova manifestazione è quello di creare una nuova proposta di carattere internazionale, in particolare nell’ambito dell’alta decorazione, dotando Madrid di “uno spazio unico nell’ambito della creazione di tendenze”, e coprendo così, con le due fiere, i due settori dell’architettura d’interni e del design. Entrambi i saloni occuperanno i padiglioni della Feria de Madrid e ospiteranno le imprese spagnole ed europee leader in arredamento e architettura di interni e creatrici di tendenze (riunite in 360 Interiorhome) e i migliori marchi internazionali di design (in Casa Pasarela), con l’obiettivo di realizzare una vetrina competitiva sullo scenario europeo, in grado di dare impulso alla internazionalizzazione delle aziende espositrici. Le due fiere si svolgeranno nel contesto globale della Settimana Internazionale del Design di Madrid, e 360 Interiorhome ospiterà anche il Congresso Internazionale del Contract e dell’Architettura d’Avanguardia. Particolare anche l’allestimento della nuova fiera, con stand chiavi in mano concepiti per offrire vantaggi economici e logistici agli espositori, garantendo una elevata qualità estetica pur ottimizzando le risorse, e con la novità dell’apporto fondamentale del vetrinismo. 360 Interiorhome, che avrà carattere professionale e che si rivolgerà in particolar modo al retail e al contract internazionali, sarà aperta al grande pubblico solo domenica 29 marzo. CANDY GROUP SEB Garanzia estesa a tre anni Borse di studio “Alessandro Buttigli” Per garantire maggiore tranquillità nell’uso dei suoi elettrodomestici Candy, Hoover, Zerowatt, Iberna, il Gruppo Candy offre la possibilità di estendere a tre anni la garanzia, della durata legale di due anni, al costo di 65 euro in totale. L’ampliamento triennale della garanzia omnicomprensiva, gestita dalla società dedicata Gias, può essere sottoscritta anche sul Web oppure mediante cartolina postale, bollettino di conto corrente allegato alla documentazione di garanzia, telefonando al numero 199.12.13.14 o tramite il Centro di Assistenza Tecnica nel corso di un intervento. Il Gruppo Candy conta 165 Centri di Assistenza Tecnica e oltre 500 tecnici in tutta Italia per i grandi elettrodomestici. È partita due anni fa l’iniziativa delle Borse di studio Alessandro Buttigli volta ad aiutare giovani meritevoli, ma con scarse possibilità economiche, a studiare e ad essere avviati con successo nel mondo del lavoro. Il progetto è nato con l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo del giovane figlio di Bruno, titolare della Seb, l’azienda di famiglia - legata alla distribuzione di elettrodomestici per il centro Italia, attiva da circa 40 anni - che il ragazzo gestiva con successo insieme al padre e al fratello. Le borse di studio, del valore di cinquemila euro cadauna, sono state istituite con il coinvolgimento del Collegio universitario Don Mazza e dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti) e sono attualmente sostenute dalla stessa Seb, oltre che dalle aziende Viking, Design Elementi ed Irinox. Il progetto, dal quale per ora stanno traendo beneficio tre studenti, può essere sostenuto contattando il collegio Don Mazza (www.collegiomazza.it) e inviando una liberalità (deducibile fiscalmente nella misura del 2% del reddito di impresa) all’attenzione di Michele Domaschio, direttore dell’Istituto e coordinatore del progetto stesso, facendo riferimento al nome di Alessandro Buttigli. ambientecucina SNAIDERO BERLONI Kube premiata negli Usa 2008, CUCINE IN POSITIVO Il "Good Design Award", il prestigioso premio del Design Athenaeum di Chicago, è stato conferito per il 2008 a Snaidero per Kube, l’ultima innovativa cucina progettata da Offredi Design. Lo storico premio americano, istituito a Chicago nel 1950, premia designer e produttori per l’ideazione di concetti innovativi e originali, capaci di andare oltre i tradizionali standard di prodotto e di design. Kube è il settimo modello Snaidero ad aver ricevuto questo prestigioso premio dal 1996, dopo Ola, Idea e Acropolis di Pininfarina, Time, Skyline di Lucci e Orlandini, e Venus di Pininfarina, oltre al riconoscimento ottenuto nel 2005 dall’architetto Giorgio Borruso per lo showroom Snaidero di Los Angeles. GORENJE MIGLIOR BRAND IN CINA Alla Interior Lifestyle China Fair, svoltasi a Shanghai lo scorso novembre, Gorenje è stata scelta come miglior nuovo brand del 2008 in Cina e premiata ufficialmente con il China Home Style Award. L’azienda, che ha fatto il suo ingresso nel mercato cinese tre anni fa, con l’obiettivo di ampliare la propria area di diffusione ed espandere la rete di vendita a un mercato in forte crescita come quello asiatico, è stata scelta per i suoi prodotti di alto design, come Smart Table, le esclusive collezioni Gorenje firmate da Pininfarina e Ora-Ito, fra oltre 70 imprese. Nella foto, uno dei nuovi modelli della linea Nostalgie Gorenje, caratterizzati da un look anni ’50, e presentati durante la fiera cinese. | 27 Grazie alle coraggiose politiche commerciali intraprese, Berloni ha registrato un ottimo risultato nelle vendite del comparto cucine nel corso del 2008. Con un +22% in quantità e + 27% in valore l’azienda è andata nettamente in controcorrente rispetto ai dati del settore. Questa crescita è da attribuire principalmente a quattro fattori: un’attenta strategia di comunicazione mirata ad aumentare la brand awareness del marchio; un ampliamento dell’offerta; maggiori garanzie al cliente sulla durata delle cucine nel tempo e infine un grande lavoro di squadra. Le vendite del 2008 hanno superato le aspettative registrando un picco nel periodo maggio-giugno pari un +66% degli ordinativi, un +15% nel terzo trimestre e un +16% nel quarto. Il dato estremamente positivo del secondo trimestre è da collegare alla campagna promozionale della primavera, molto apprezzata dal pubblico, che prevedeva uno sconto del 33% e una televisione lcd compresa nel prezzo. In termini previsionali, Berloni chiuderà il 2008 con risultati in crescita, in netta controtendenza rispetto al mercato: 85 milioni di euro il valore del fatturato 2008 delle cucine (80 milioni di euro al 31.12.07), mentre a livello di Gruppo i ricavi totali raggiungeranno 175 milioni di euro (165 milioni nel 2007). A livello internazionale Berloni rafforza la propria strategia di penetrazione nei mercati esteri, in particolare in Medio Oriente, India e Russia. Proprio in Russia, dove sono già operativi 24 punti vendita, è stato inaugurato a gennaio uno showroom a Samara, una delle più importanti città del paese. Il nuovo spazio, di circa 800 mq, rappresenta una vetrina molto importante per il marchio, grazie alla presenza dell’intera gamma dei prodotti Berloni. ELMAR LOGO RINNOVATO Con la presentazione del nuovo programma EL_System, progettato da Ludovica + Roberto Palomba, Elmar ha deciso di rinnovare la grafica del proprio logo (rimasto inalterato per trent’anni), affidando il restyling allo studio Palomba, che ha declinato varie reinterpretazioni del marchio per renderlo coerente con il mood architettonico che sta caratterizzando la produzione dell’azienda veneta. È così nato il nuovo logo, costituito da un’unica parola, elmar, scritta con un lettering essenziale e armonioso nella sua modulazione, preceduto da un punto dello stesso colore. Una scrittura abbinata ad un cerchio, che è una delle tre forme base che danno origine alle texture e a tutte le forme, per simboleggiare il “punto elmar” e sintetizzare l’organicità dei nuovi prodotti. green magazine aacura Mantica e Giuliana Zoppis* curadidiClara xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx *fondatrici di BEST UP-circuito dell’abitare sostenibile ECODOM OBIETTIVI E RISULTATI DEL RICICLO RAEE Sono pubblici i risultati della prima ricerca sul bilancio ambientale del riciclo dei rifiuti elettrici ed elettronici realizzata da Ecodom in collaborazione con Ambiente Italia. Ne emerge che il corretto trattamento di tutti i rifiuti elettrici ed elettronici - di competenza del Consorzio - prodotti ogni anno in Italia (oltre 6 milioni di pezzi, 258 mila tonnellate di grandi e piccoli elettrodomestici) ridurrebbe le emissioni di CO2 di 3,4 milioni di tonnellate. Un quantitativo pari al 3% delle emissioni di gas serra che l’Italia è chiamata a tagliare entro il 2020. La gestione a fine vita di tutti i frigoriferi, congelatori, lavatrici, forni e degli altri grandi elettrodomestici bianchi prodotti ogni anno, consentirebbe inoltre il recupero di 230 mila tonnellate di materiali - ferro, alluminio, rame, plastiche, vetro - da reimmettere nel processo produttivo. Altri risultati: la riduzione delle emissioni di gas ozono per il 40% del totale nazionale e un recupero energetico pari all’equivalente di 119 mila tonnellate di petrolio. I dati emersi dalla ricerca confermano l’importanza di assicurare la piena operatività del sistema di gestione dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) come ha dichiarato Piero Moscatelli, presidente del Consorzio Ecodom: «Ogni anno ciascun italiano produce 17 kg di rifiuti elettrici ed elettronici. Di questi ne vengono attualmente riciclati soltanto 2 kg, troppo pochi rispetto ai Paesi europei più virtuosi». Attualmente sono circa 1 milione le tonnellate di televisori, pc, telefonini, piccoli e grandi elettrodomestici, giocattoli e lampade fluorescenti che ogni anno in Italia diventano rifiuto. Un quantitativo rilevante - soprattutto in considerazione dei volumi unitari e del potenziale inquinante delle sostanze contenute - destinato a crescere del 38% entro il 2020. «Occorre aumentare la raccolta differenziata garantendo il corretto trattamento di tutti i RAEE prodotti. Per ottenere questo risultato sarà fondamentale l’adesione di tutti i Comuni al Sistema RAEE e la prossima emanazione del decreto di semplificazione per i distributori, che consentirà il ritiro ‘uno contro uno’ dei rifiuti elettrici ed elettronici presso i punti vendita» aggiunge Moscatelli. «Solo così sarà possibile sottrarre rifiuti alle discariche e al circuito parallelo di recupero, e, soprattutto, contribuire agli obiettivi di efficienza energetica e riduzione degli impatti ambientali che l’Italia si è data aderendo al Protocollo di Kyoto». Attualmente Ecodom, che gestisce, senza fini di lucro, il trasporto, il trattamento, il riciclo e lo smaltimento degli elettrodomestici a fine vita, raggruppa 41 aziende che rappresentano il 70% nel mercato dei grandi elettrodomestici. www.ecodom.it www.ambienteitalia.it REACADEMY ARCADIA MEDIA Eco-sacchetto per la tutela dell’ambiente Oggi è possibile comunicare sul mercato di riferimento anche con il “sacchetto di plastica ecologico” prodotto con un biopolimero che utilizza componenti vegetali e li rende completamente biodegradabili. Le aziende possono sostenere l’ambiente facendo pubblicità sui nuovi sacchetti biodegradabili al 100%. Un’iniziativa che consente al consumatore di sostenere l’ambiente senza dover pagare di più e alle aziende di raggiungere milioni di consumatori. Lanciata da Arcadia Media è una soluzione concreta per mettere un freno alla vera e propria valanga di sacchetti di plastica che invadono l’ambiente, basti infatti pensare che in Italia ogni mese vengono consumati ben 2 miliardi di sacchetti della spesa. «L’attenzione alle tematiche ambientali è in costante crescita, tanto che quattro italiani su dieci sono preoccupati della difesa dell’ambiente e sono convinti di dover fare qualcosa per l’ecosistema in cui viviamo» dice Luca Latino, di Arcadia Media «I sacchetti rappresentano un oggetto d’uso talmente quotidiano da passare troppo spesso inosservati per quanto riguarda i rischi per l’ambiente, che sono invece altissimi». www.ecosacchetto.it Recuperare, progettare, arredare ReAcademy, accademia del recupero, è un progetto ideato per migliorare la vita sul pianeta attraverso ogni forma di recupero. Nasce dall’ispirazione di un movimento di imprenditori cuneesi orientati a progetti ecosostenibili, la cui anima è Michelangelo Bergia, figura storica di innovatore nell’ambito delle materie plastiche ed esperto di tecnologie di trasformazione delle materie prime. Presente all’ultimo Salone del Gusto torinese, vi ha presentato i suoi prodotti di eco-design con il marchio I Was. Fra questi, le Sedie del Torchio, design Marco Torchio. Sedie, sgabelli e tavolini sono realizzati con doghe di barriques, botti in rovere utilizzate nelle cantine per non più di 3 anni. Legni destinati al macero e “salvati” dai rifiuti per diventare opere fatte di storia e di vita. Tutti i pezzi sono assemblati a mano, ogni sedia racconta la storia della botte con cui è stata costruita, perché il metodo di lavoro non snatura il materiale: rimangono le macchie del vino contenuto dalle botti, l’aroma del legno, le scritte di fabbricazione e la storia che quel materiale porta con sé. Altri prodotti presentati: la Eko Logic Shop to Shop, linea di attrezzature per la grande distribuzione: cestini, porta cestini e carrelli per la spesa interamente realizzati in Keorex, materia prima seconda ottenuta dal riciclo del PET. Prodotti riciclati e riciclabili all’infinito, perché tutte le componenti sono dello stesso materiale. Infine, la Borsa dell’Unione è la prima collaborazione dell’artista Ugo Nespolo con Keoproject. www.compagniadifinanzaetica.com Moving kitchens. PROTECH. ANTA IMPIALLACCIATA ROVERE GINGER POLIESTERE LUCIDO E MANIGLIA INCASSATA IN ACCIAIO CON SISTEMA A GOLA. PIANO DI LAVORO IN ACCIAIO. QUALITÀ CERTIFICATA - CINQUE ANNI DI GARANZIA - RECORD RACCOMANDA AJAX www.recordcucine.com 30 | ambientecucina greenmagazine DECRETO LEGGE REGOLAMENTATA L’EMISSIONE DI FORMALDEIDE Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 dicembre 2008 le disposizioni per regolamentare la fabbricazione, l’importazione e l’immissione in commercio di pannelli a base di legno e manufatti - sia semilavorati sia prodotti finiti - contenenti formaldeide. Il decreto è l’ultimo atto dell’impegno di Assopannelli, Associazione nazionale fabbricanti pannelli e semilavorati in legno, che ha ribadito in più occasioni la necessità di leggi per regolare l’emissione di formaldeide. La formaldeide, o aldeide formica, è una componente essenziale nella fabbricazione dei pannelli per i mobili come per l’edilizia, che è stata riclassificata come elemento cancerogeno. Il decreto stabilisce che i pannelli a base di legno e i manufatti con essi realizzati contenenti formaldeide non possono essere immessi in commercio se la concentrazione di equilibrio di formaldeide che provocano nell’aria dell’ambiente di prova supera il valore di 0,1 ppm (0,124 mg/m3). Pannelli a base di legno e manufatti devono essere accompagnati da una dichiarazione di conformità e, a tal fine, sono previsti controlli sia interni alle aziende produttici di pannelli, sia presso i laboratori certificati dal Ministero che si avvale dell’Istituto Superiore di Sanità per vigilare il rispetto della normativa e il rilascio della dichiarazione di conformità. www.federlegno.it BERLONI PANNELLI ECOCOMPATIBILI E ATTENZIONE ALL’AMBIENTE BIO BAG SHOPPER ECOLOGICA ED ETICA Berloni conferma il suo impegno sociale verso ambiente e salute impiegando i pannelli FSC E0 V100 per le cucine e gli arredi di sua produzione. La sigla FSC attesta la provenienza del legname secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici; E0 indica contenuti ed emissioni di formaldeide più bassi in assoluto, in conformità alle norme giapponesi; V100 definisce nuove caratteristiche di idrorepellenza. L’attenzione per l’ecologia è un impegno che BerQuadra, di Berloni, design Luciano Grugni loni ha assunto da anni e che si concretizza nella ricerca e Ufficio Progettazione Berloni costante e nell’applicazione di tecnologie innovative per l’abbattimento degli impatti ambientali e dei contenuti di sostanze tossiche e nocive. Nelle fasi di produzione l’azienda agisce per la riduzione e il recupero dei rifiuti, la tutela delle acque attraverso l’eliminazione di tutti gli scarichi idrici industriali, l’utilizzo di colle viniliche prive di formaldeide, l’introduzione di cicli di verniciatura a base acquosa o ad alto residuo secco in grado di ridurre le emissioni di gas dannosi per l’effetto serra e per l’utente. La Certificazione di Prodotto Berloni - secondo la norma UNI EN 14749 per le cucine e la certificazione del sistema di qualità aziendale UNI EN ISO 9001:2000 - attesta gli altissimi standard qualitativi del marchio e definisce un nuovo standard qualitativo di riferimento all’insegna delle sempre più severe norme internazionali in materia di rispetto ambientale. L’attenzione all’ambiente risulta fattore di successo per l’impresa che vede un incremento di vendite nel comparto cucine (+22% in quantità e +27% in valore) andando in controcorrente rispetto ai dati del settore che segnano rispettivamente un -23% e -34%. Berloni annuncia che chiuderà il 2008 con risultati in crescita, in netta controtendenza rispetto al mercato: 85 milioni di euro il valore del fatturato 2008 delle cucine (80 milioni di euro al 31.12 07), mentre a livello di Gruppo i ricavi totali raggiungeranno 175 milioni di euro (165 milioni nel 2007). www.berloni.it Anche i negozi B’io - rete di circa 260 punti vendita specializzati in prodotti biologici - hanno la loro eco-shopper. È realizzata in cotone e lino coltivati con metodo biodinamico in Egitto da Sekem, azienda egiziana che nel suo paese sostiene istituzioni educative, centri di ricerca, ospedali. Più di duemila le persone che vi lavorano per produrre in diversi settori: dai farmaci naturali agli alimenti biologici, dai tessuti alle tecnologie di informazione, ai servizi ecologici. Le materie prime utilizzate sono tutte da agricoltura biologica, considerata l’unico metodo che salvaguarda la biodiversità e quindi garantisce il nutrimento e la vitalità del terreno e del cibo. Il tessuto, senza ulteriori tinture, è stampato e confezionato in Italia, in accordo allo standard Gots (Global Organic Textile Standard) dall’azienda italiana Equi(x)eden, certificata da Icea. www.b-io.it INDICAM OGGETTI TUTELA DELL’INNOVAZIONE E TRASPARENZA DEL PROCESSO RICONVERTIRE IN SIMPATIA Con un convegno a cura di Indicam, Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione, imprese e designer si sono interrogati sulle strategie di tutela per lo sviluppo della creatività e dell’innovazione nel prodotto industriale. Poiché l’innovazione è l’elemento che caratterizza e differenzia le migliori aziende italiane, diventa fondamentale interrogarsi sugli strumenti a disposizione per poter difendere i prodotti che sono frutto dell’intelligenza e della creatività umana. La situazione attuale, in realtà, è delle più controverse e la legislazione in materia di difesa della proprietà industriale non è delle più trasparenti; anzi, la crescente importanza economica del design, divenuto ormai un asset consolidato per l’industria italiana, ha messo in crisi il già debole sistema di tutela della forma dei prodotti. «L’innovazione è la vera forza del design italiano - commenta Matteo Cordero di Montezemolo - è un dovere per le aziende del design che devono però ormai dedicarsi a un’innovazione non più solo di prodotto, ma anche di processo. Le aziende italiane devono investire maggiormente in comunicazione per comunicare ciò che sta dietro al prodotto». Per Franco Raggi, se le aziende italiane investono di più nella ricerca e nell’innovazione, e non solo nel marchio e nella comunicazione, possono aumentare lo scarto con il mercato della contraffazione. «In questa prospettiva diventa meno rilevante il problema della legislazione che comunque va affrontato e discusso per trovare una soluzione a riguardo». Per Carlo Guglielmi, che presiede l’Indicam: “È indubbia la necessità di investire sempre di più nell’innovazione per affermarsi e per adeguarsi all’evoluzione del mercato mondiale, ma quanto mai urgente appare l’intervento del legislatore e delle autorità competenti per dare chiarezza al tema della tutela della proprietà industriale e per dare un aiuto concreto al settore, oltre che per un doveroso atto di giustizia verso il mondo del design e verso la creatività e l’innovazione, veri motori dell’industria italiana». www.indicam.it [email protected] Un esempio creativo di come tutto si può riciclare a nuova vita: di Roberta Senise, le “Mie creature”, ovvero simpatici animaletti ottenuti da bottiglie di plastica e carta di giornale. [email protected] www.interzum.com interzum colonia 13 –16. 05. 2009 DOVE TROVO LA CREATIVITÁ? Risparmiate tempo e denaro ! Registratevi online e acquistate i biglietti d’ingresso. www.interzum.com Koelnmesse S.r.l. Via Brera 4 · 20121 Milano Tel. 02 8696131 Fax 02 89095134 [email protected] YEARS OF INTERZUM A INTERZUM. La creatività nel settore della subfornitura sta nella cura dei dettagli – e potrete trovarla a interzum. Dalla ferramenta, al vetro e alla luce per le superfici, dai composti in legno e ai materiali naturali, ai pellami e alle imbottiture – qui i Key Player internazionali del settore della finitura d’interni e del mobile presentano la loro produzione. E voi nei quattro giorni di questa fiera leader mondiale troverete ciò che cercate. A interzum potrete sentire il polso dell’industria. Un evento globale, al quale non potrete mancare. interzum : il futuro inizia qui. NOTA INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 2 DELLA DELIBERA N. 153/02/CSP DELL’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI 32 | ambientecucina soggetto realizzatore Tomorrow Swg srl committente e acquirente Ambiente Cucina swgambientecucina data di esecuzione 4-11/02/2008 tipo di rilevazione sondaggio CAWI su un campione nazionale stratificato per quote di 800 soggetti (su 2.707 contatti, pari al 29,5%), di età superiore ai 18 anni. Il documento completo è disponibile sul sito www.agcom.it di Fabrizio Gomarasca AGLI ITALIANI PIACE CALDA E FUNZIONALE La cucina ideale per la maggior parte degli italiani deve comunicare accoglienza e solidità classica, con il legno in testa alle preferenze Un ambiente “caldo” nei materiali, nei colori e nel design: questa è per gli italiani la cucina ideale, soprattutto nel caso di coppie stabili con presenza di figli. È la conferma di una tendenza radicata nel vissuto degli italiani per la cucina, come risulta dall’indagine effettuata da Tomorrow Swg per Ambiente Cucina presso un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 25 e i 46 anni, distribuita lungo il territorio nazionale e ripartito secondo le macroaree Nielsen. L’indagine ha anche confermato altre rilevanze, come un’attenzione maggiore alla funzione d’uso e alla solidità dei materiali per gli intervistati di età più matura e PENSI ALLE CARATTERISTICHE DEI MOBILI DA CUCINA: QUANTO SONO IMPORTANTI PER LEI I SEGUENTI ASPETTI? Rispondenti [base] La praticità, la facilità d’uso La robustezza La contenibilità, la capacità di contenere molti oggetti Il rapporto tra la qualità e il prezzo I materiali con cui è fabbricata L’estetica, il design 800 800 800 800 800 800 Fondamentale 56,1 54,2 43,5 35,9 33,5 18,8 Molto importante 36,6 36,6 44,4 43,9 46,0 38,5 Abbastanza importante 6,1 8,5 10,3 18,6 18,1 34,7 Poco importante 0,9 0,6 1,6 1,3 2,3 7,0 Per niente importante 0,1 0,1 0,1 0,2 0,1 0,8 Non saprei 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 Media 4,5 4,4 4,3 4,1 4,1 3,7 Somma di fondamentale + molto importante 92,7 90,8 87,9 79,8 79,5 57,3 una presa delle proposte innovative (design e concezione dell’arredamento) sui segmenti più giovani della popolazione. L’indagine si è svolta attraverso il web e per rendere più comprensibili le domande sono state mostrate cinque immagini esplicative degli stili sotto indagine (cucina molto classica, classica, moderna, molto moderna, contemporanea). Al campione è stato chiesto di indicare quanto fosse moderna o classica ciascuna delle immagini delle cucine e di ordinarle secondo la preferenza. Il responso è netto: la cucina n.1, che viene preferita tra le 5, è identificata in larga maggioranza come “classica” (58%) Un esempio di cucina classica particolarmente prediletta dagli italiani (Veneta Cucine, Roccafiorita). o “molto classica” (26%); la seconda classificata viene descritta come “neutrale” (25%) o “moderna” (60%); mentre le restanti 3 cucine sono state identificate come “molto moderne”. Sono state esplorate anche alcune caratteristiche della cucina “ideale”. La maggiore attenzione è stata data agli elementi derivanti dall’uso dei mobili: ergonomia, solidità e capienza. Appaiono invece in un secondo livello di importanza gli elementi di stile e design. In particolare sono le donne e le famiglie con i figli a dare maggiore rilievo a tutti gli aspetti proposti ad analisi. È da notare anche che al crescere dell’età dell’intervistato assumono maggiore importanza i materiali con cui viene costruita la cucina, indicatore di qualità della cucina stessa. Il vissuto della cucina, in sintesi, per le sue forti relazioni con la vita quotidiana e la cultura materiale, rivela alcuni tratti tipici della società italiana attuale, con la sua predilezione per un ambiente protettivo, nel quale i valori della tradizione rappresentano il rifugio prediletto, caratterizzato da solidità, funzionalità d’uso, praticità, mentre le frange più proattive e dinamiche, segnatamente le più giovani, sono rivolte invece alla sperimentazione e ai valori della modernità e della contemporaneità. L’estetica e il design sono ritenuti fattori fondamentali, o molto importanti, in misura maggiore nelle fasce d’età 35-54 anni rispetto a quella più giovane (l’80% circa contro il 72%). *Economista d’impresa, si occupa di strategia aziendale e marketing strategico ed operativo per primarie aziende italiane e multinazionali. Docente presso l’ISTAO (Strategia nel corso MBA ed Economia e Gestione dei Canali Distributivi nel Master of International Management) e il CUOA (Politiche di Promozione e Prezzo della Distribuzione Moderna, sia nel corso MBA sia nel Master in Retail Management) 34 | ambientecucina mondoimpresa [email protected] di Fabio Salvati* UNA PROPOSTA SENZA CONCORRENTI L’innovazione strategica può attuarsi nella ridefinizione radicale dell’offerta di valore al cliente, in modo che almeno inizialmente non abbia confronti La strategia è una delle aree nelle quali l’innovazione è stranamente più trascurata. La maggior parte delle aziende si percepisce come operante in un contesto strategico dato, in cui i fattori della competizione evolvono ma rimangono di base gli stessi. Il quadro competitivo delineato da Michael Porter ormai molti anni fa descrive bene questa situazione. Oltre alla competizione interna al settore, l’azienda secondo questo schema deve tenere sotto controllo quattro altri elementi: il potere contrattuale dei clienti, il potere contrattuale dei fornitori, i potenziali entranti, i sostituti. Questa stilizzazione indica un contesto competitivo in cui le aziende hanno tre modelli strategici principali per competere. Il primo consiste nel vantaggio assoluto di costo, ovvero nell’essere un produttore più efficiente della concorrenza, grazie a un particolare knowhow produttivo, economie di scala, brevetti o altri elementi. Il secondo consiste in una strategia di differenziazione dalla concorrenza, ovvero nell’offerta di una combinazione di prodotti e/o servizi che permettano ad una impresa di distinguersi dai concorrenti. Il terzo viene definito strategia di focalizzazione, ovvero lo specializzarsi nel servire al meglio i particolari bisogni di un solo segmento o nicchia di mercato, in modo da fidelizzare la clientela. In ogni mercato e in ogni momento ci sarà un certo numero di aziende che tengono conto degli elementi della competizione sopra citati e che adottano uno dei tre modelli descritti. In ogni caso le aziende operano in un contesto strategico e competitivo dato, dove la concorrenza è aggressiva e i miglioramenti che le imprese conseguono vengono rapidamente imitati. Questo ti- po di ambiente competitivo è stato definito da Kim e Mauborgne, con una efficace metafora, come “oceano rosso”, come un mare infestato di squali che si aggrediscono e si mordono e tingono le acque con il loro sangue. La vera innovazione strategica consiste nel tentativo di uscire dagli oceani rossi e andare alla ricerca di “oceani blu”, mari aperti dove la competizione è virtualmente assente. Le logiche sottostanti alla creazione di “oceani blu” consistono nella radicale ridefinizione del business e delle sue regole, al fine di offrire al cliente una proposta di valore che, perlomeno all’inizio, non ha concorrenza e permette di acquisire una taglia e vantaggi competitivi tali da poter essere difficilmente recuperati dalla concorrenza. NUOVE REGOLE E NUOVO VALORE La ridefinizione passa attraverso la risposta a quattro quesiti. Ci sono elementi di offerta che sono da sempre dati per scontati e che potrebbero essere eliminati? Quali elementi dell’offerta sono poco rilevanti per la clientela e potrebbero essere ridotti molto al di sotto della media di settore? Quali elementi dovrebbero essere invece innalzati ben al di sopra della media di settore? E infine, quali nuovi elementi che non sono mai stati offerti dal settore dovrebbero essere invece introdotti? Riuscire a trovare una risposta nuova a queste quattro domande permette di crea- insintesi - Le aziende operano in un contesto strategico e competitivo dato, dove la concorrenza è aggressiva e i miglioramenti conseguiti rapidamente imitati - L’innovazione strategica consiste nella radicale ridefinizione del business e delle sue regole, per offrire al cliente una proposta di valore che, perlomeno all’inizio, permetta di acquisire vantaggi competitivi difficilmente recuperabili dalla concorrenza - Le maggiori difficoltà nell’attuare l’innovazione strategica sono: l’enorme sforzo di autoanalisi e di definizione dei propri limiti e la capacità di cambiare le culture e le abitudini aziendali. re proposte di valore totalmente innovative. Per fare un esempio, il gruppo Southwest Airlines, il vero inventore del business del trasporto aereo low cost, ha ottenuto un clamoroso successo in termini di crescita e profittabilità ridefinendo le regole del gioco del settore dell’aviazione civile. Un elemento tipico del settore e dato per scontato era che i clienti avessero assoluto bisogno di una serie di servizi e fossero disposti a pagare prezzi elevati per avere sale di attesa, pasti a bordo, la possibilità di scegliere il posto e così via. Southwest ha messo in discussione questo principio e li ha di fatto eliminati o ridotti al minimo, riversando i risparmi sul prezzo del biglietto. Altro dogma era il collegamento fra qualità del servizio al cliente e prezzo del biglietto. Southwest, grazie a personale entusiasta e ben formato, offre una interazione con la clientela ben al di sopra della media del settore, basata su un rapporto trasparente, disponibile e amichevole. Un altro elemento che non era stato mai offerto nel settore prima dell’avvento di Southwest era una rete di voli da punto a punto, senza passare da hub dove si doveva cambiare volo, impostazione tipica delle compagnie aeree tradizionali. La combinazione di questi fattori ha di fatto creato un nuovo business all’interno del mercato dell’aviazione civile, che ha permesso a Southwest di crescere velocemente e profittevolmente. I vantaggi accumulati dalla compagnia sono stati tali che ancora oggi, dopo molti anni, nessun concorrente low cost è riuscito a ottenere i suoi risultati. Anche Ryanair, che ha importato il modello Southwest, tuttora è rimasta ineguagliata in ambito europeo, sia come dimensioni sia come tassi di crescita e redditività. Questo semplice esempio mostra come una reale innovazione strategica sia in grado di assicurare risultati eclatanti. Il problema è che l’innovazione strategica è difficile da attuare, perché implica un enorme sforzo di autoanalisi e di definizione dei propri limiti e una notevole capacità di ridefinire e cambiare le culture e le abitudini aziendali, che sono tra gli elementi più rigidi all’interno di quasi tutte le imprese. DESIGN SENZA TEMPO. LE LINEE PULITE, ESSENZIALI, DECISE FANNO DELLA COLLEZIONE GORENJE PININFARINA BLACK UN PUNTO FERMO DEL DESIGN CONTEMPORANEO. La raffinatezza delle forme racchiude all’interno tecnologia avanzata e soluzioni innovative per un insieme che combina stile unico e durata senza confronti. Gorenje Pininfarina Black è una collezione pensata per chi ama il design, l’estetica essenziale e la bellezza senza tempo. Limited edition www.gorenjepininfarina.com/black *Professore universitario presso le sedi di Napoli e Pisa, è consulente su tematiche contabili di primarie aziende industriali e di servizi. Esperto in sistemi di controllo di gestione, tradizionali e innovativi, è inoltre autore di numerose pubblicazioni sulle diverse tematiche dell’economia d’azienda. Docente presso numerosi Master di specializzazione, pubblici e privati, ha una pluriennale esperienza quale formatore presso la Business School de Il Sole 24 Ore. 36 | ambientecucina gestionefinanza di Fabio Serini* LA CRISI COME OPPORTUNITÀ DI CHEK-UP > A partire da questo numero Ambiente Cucina propone una nuova rubrica dedicata alle tematiche, quanto mai importanti, di gestione e finanza dell’impresa commerciale La crisi economica-finanziaria che sta segnando le sorti di tutti i Paesi del mondo non mancherà di riflettersi sui bilanci di tutte le organizzazioni aziendali, da quelle di grandi dimensioni a quelle di più modesta entità. Al momento risultano ancora assai aleatori gli studi tesi a definire la durata della crisi, specifica e poco raffrontabile con altre che storicamente hanno riguardato i diversi mercati mondiali, oggi di fatto omogeneamente colpiti. Ciò che opportunamente ogni organizzazione aziendale può approcciare sono i cardini pragmatici della crisi, iniziando da una profonda analisi dei primi effetti oggettivi. A cominciare dalla carenza di liquidità, ovvero la scarsa disponibilità nel sistema bancario di denaro impiegabile in realtà produttive (aziende di produzione, aziende commerciali, aziende pubbliche). Al di là delle discusse ragioni di questa situazione, il nostro obiettivo vuole essere quello di capire quale sia, e quale sarà, la portata delle conseguenze di tale stretta creditizia sulle imprese. IL BISOGNO DI LIQUIDITÀ Le aziende abbisognano di liquidità in due prevalenti situazioni: 1) quando l’impresa è avviata, nella fase di start-up e di inizio dell’attività, e quindi nel momento in cui il denaro preso a prestito dovrebbe “unirsi” con quello proprio dell’imprenditore. Una situazione similare si verifica quando l’azienda è sottoposta a processi di rivisitazione, rinnovamento o ampliamento, ovvero nei casi in cui l’azienda è proattivamente orientata a mantenere l’auspicato vantaggio competitivo; 2) nel processo di ricerca di una idonea convergenza tra ciclo economico e ciclo monetario. È difatti noto che ogni gestione d’azienda è contrassegnata dalla precedenza temporale dell’insorgere dei costi rispetto al conseguimento dei ricavi. Da ciò deriva un’ulteriore esigenza di capitali necessari per garantire piena soddisfazione ai fornitori delle aziende, incluse le remunerazioni di coloro che prestano competenze umane negli esercizi aziendali. Queste due fasi economiche risultano entrambe degne di approfondimento: sono certamente caratterizzate da sensazioni umorali negative ma, anche e proprio per questo, costituiscono una fase propedeutica ad una, più o meno distante, ripresa economica. In primis ogni imprenditore, prima che ciò sia fatto dal sistema bancario, dovrebbe misurare il suo senso di fiducia sull’organizzazione, attraverso la rilevazione oggettiva del grado di copertura del capitale investito attraverso mezzi propri. Operativamente si tratterà di misurare, fatto 100 il valore complessivo dei beni di azienda incluso il magazzino e i crediti, quanta parte dello stesso risulti coperta da denaro proprio e quanto invece da capitale di terzi. Nel caso in cui siano prelevamenti le fonti finanziarie esterne (fattispecie purtroppo assai diffusa) meriteranno opportuni approfondimenti le specifiche del debito in termini di caratteristiche strutturali (mutui, prestiti, anticipi su fatture, garanzie prestate, durate, tassi applicati e commissioni, altro ancora). LA GESTIONE OPERATIVA Con riferimento poi alla gestione operativa, le considerazioni diventano assolutamente più complesse riguardando almeno due profili di attenzione. Ogni azienda deve intanto essere gestita con l’intendimento primario di determinare, sia a livello globale sia per singolo profilo di business, di referenze, articolo e quant’altro, margini economici opportuni (prezzi di vendita al netto dei costi di carico). Si tratta quindi di predefinire, in fase di definizione dei prezzi di vendita, quell’auspicato mark-up da applicarsi ai costi di acquisto e funzionale a dare piena co- pertura anche ai costi indiretti, ovvero di struttura, e garantire l’auspicato profitto. L’operazione, da molti considerata una mera azione commerciale, da altri vista come insita nel processo di controllo di gestione, merita attenzione per diverse ragioni: a) potrebbe intanto succedere che non tutte le linee di business ricompresse nel portafoglio offerto siano tali da garantire marginalità positive; b) il processo di determinazione della politica di prezzo, soprattutto in un periodo caratterizzato da recessione economica, pare essere il più forte driver di consenso sulla clientela; c) la dinamica gestionale dell’azienda non può in alcun caso prescindere da mutazioni e cambiamenti nelle politiche e nelle strategie in conseguenza degli avvenimenti direttamente impattanti sull’ambiente esterno circostante l’azienda (prelievo fiscale, andamento tassi di interesse e politiche creditizie, andamento tassi di disoccupazione e altro ancora). inconclusione Questa particolare fase congiunturale, sia pure a fronte delle complesse problematiche e delle notevoli preoccupazioni, sembra offrire ad ogni imprenditore ed esercente di attività commerciale un idoneo stimolo per approfondire meglio l’impostazione economico-finanziaria del proprio business, sia per difenderlo meglio nel presente, ma soprattutto per impostarne nel miglior modo la ovvia ripresa solo temporalmente indefinita. Serve però un diverso approccio alla gestione caratterizzato da maggiore oggettività nella valutazione degli effettivi punti di forza e di debolezza, già a cominciare dall’attenta lettura dei risultati aziendali. LIFE M A D E I N I TA LY mod. FOX - design: Lombardi Progetti La cucina da vivere con passione IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITÀ AZIENDALE È CERTIFICATO UNI EN ISO 9001-2000 ERREBI s.r.l. Montelabbate (PU) Italy - Tel. 0721 490694 r.a. Fax 0721 499235 - [email protected] - www.errebi.com 38 | ambientecucina codiceconsumo di Roberto Maida LA CONFORMITÀ FINO A CASA DEL CLIENTE Montaggio e installazione della cucina non costituiscono soltanto una precisa responsabilità contrattuale, ma anche la conferma della professionalità del venditore Una vendita ben fatta si conclude quasi sempre a casa del cliente. E quando c’è di mezzo il montaggio e l’istallazione, il problema potrebbe non essere così semplice, per molte implicazioni. Certamente il montaggio e l’istallazione sono la prova del nove della capacità complessiva dei commercianti di mobili di stare sul mercato con professionalità e competenza, ma questa capacità, talvolta, si scontra con realtà di fatto che minano alla radice i comportamenti, anche in totale buona fede. All’Art. 129 del Codice del Consumo il comma 5 recita testualmente: “Il difetto di conformità che deriva dall’imperfetta installazione del bene di consumo è equiparato al difetto di conformità del bene quando l’installazione è compresa nel contratto di vendita ed è stata effettuata dal venditore o sotto la sua responsabilità. Tale equiparazione si applica anche nel caso in cui il prodotto, concepito per essere installato dal consumatore, sia da questo installato in modo non corretto a causa di una carenza delle istruzioni di installazione”. Tutto chiaro? Forse non è così. Vediamo alcune implicazioni. IL CASO LE FASI DELLA POSA IN OPERA Il processo produttivo di “montaggio (mobili e arredi) ed installazione (apparecchiature ed impianti)” dei prodotti d’arredo a casa del cliente, è la conclusione più insidiosa del percorso di vendita. Ma anche in questo caso il controllo e le attenzioni operative passano attraverso fasi definite, documentate e documentabili opportunamente. - Carico-scarico, movimentazione: quante volte le finiture dei mobili si “infrangono” sulle scale condominiali o sugli stipiti delle porte perché privati degli imballi a piè di camion per evitare la fatica di riportarli indietro - Verifiche delle condizioni operative: è sempre opportuno controllare le condizioni di murature, tubature e utenze elettriche prima di usare trapani e fissaggi murali. La responsabilità è sempre del montatore, anche quando nel contratto si chiede una esplicita clausola di “scarico da responsabilità” al cliente. - Montaggio dei mobili, installazione di apparecchiature e allacciamenti: la posa in opera dei mobili deve essere eseguita, ovviamente, a regola d’arte dagli operatori, ma spesso il CONSIGLIO SPASSIONATO, RISULTATO NON SCONTATO La vendita di una cucina componibile comporta sempre l’onere del montaggio dei mobili, ma spesso il problema relativo a impianti, elettrodomestici e attrezzature viene “scaricato” contrattualmente sugli acquirenti. Nel caso dell’acquisto della cucina a quello che chiameremo sig. Rossi, la ditta Arredobello ha formalizzato un contratto di vendita che escludeva perentoriamente l’onere degli “allacciamenti” elettrici ed impiantistici. Per il sig. Rossi dover ricercare e seguire altri artigiani, che si sovrappongono al mobiliere, è davvero un fastidio. Quindi chiede cortesemente alla ditta di mobili di indicargli qualche artigiano di fiducia per l’allacciamento delle utenze alla nuova cucina. Senza impegno e per pura cortesia, la ditta Arredobello indica un elettricista-idraulico “tuttofare” di sua conoscenza: una brava persona! L’artigiano, indicato dal mobiliere, esegue tutta una serie di lavorazioni non “a regola d’arte” che, oltre a danni materiali e disguidi vari, provocano l’indignazione e il risentimento del sig. Rossi. Poiché l’artigiano, ricevuto preventivamente il compenso, non intende ragioni sul suo operato, il sig. Rossi è costretto a citare in giudizio entrambi: il mobiliere e il “tuttofare”. Il giudice, ben lungi dal considerare un “semplice” consiglio l’indicazione del “tuttofare-brava-persona” da parte del mobiliere, ha condannato anche quest’ultimo, in quanto la responsabilità della “Conformità del Prodotto”, ai sensi del Codice del Consumo, ricade sul venditore. Morale: I consigli spassionati non sempre portano a risultati positivi. È meglio assumersi totalmente le proprie responsabilità e non lasciare le cose a metà... e in mano altrui! venditore esclude dal contratto l’installazione di apparecchiature (in genere elettrodomestici) e allacciamenti (elettrici e idraulici). È bene chiarire che se questa fattispecie è presente nei contratti la conseguenza è che deve essere comunque garantita la conformità del prodotto, ad esempio con istruzioni per l’istallazione e posa delle apparecchiature e impianti o con la supervisione ad altri fornitori di servizi. La conformità complessiva del prodotto è sempre affidata al venditore (vedi sopra). - Verifiche, prove, controlli, collaudi di quanto eseguito: pochi se ne preoccupano, spesso fidandosi della loro esperienza. Tuttavia è opportuno prevedere un ciclo di controlli e verifiche a fine lavoro, con qualche semplice prova di carico, verifica delle tensioni elettriche, della messa a terra, della funzionalità di scarichi e sifoni. Non da ultimo, occorre rimuovere imballi e involucri e possibilmente insegnare (ciclo di avviamento) al nuovo utente l’uso delle apparecchiature più complesse. LE SEQUENZE DI LAVORO E I CONTROLLI Agli operatori qualificati si chiede di mantenere sotto controllo tutte queste fasi e attività mediante la disponibilità e chiarezza degli standard operativi e delle istruzioni di lavoro (schede di lavoro e istruzioni operative, piani di montaggio e collaudo, ecc.); attraverso l’uso di idonee apparecchiature e loro manutenzione (attrezzature e macchine, utensili, strumenti di misura, mezzi di trasporto) ; operando un controllo della sicurezza dell’ambiente di lavoro dove si montano i mobili; con l’attuazione di processi di monitoraggio, ispezione e test (il controllo delle tolleranze di misura, strumenti di collaudo finale). Infine si richiede di stabilire i criteri e i metodi per il rilascio e la consegna del prodotto/servizio al cliente (in questo caso ci troviamo a gestire una forte connessione con l’assistenza e le garanzie). Tutto questo a volte potrebbe apparire scontato. Ma non lo è affatto e lo si può riscontrare dalla conflittualità marcata che spesso caratterizza questa fase finale della vendita. ambientecucina photovetrina 1 3 4 | 39 2 Protagonista: 1. una poltrona di design Ingredienti: 2. una passatoia 3. due oggetti etnici 4. faretti puntati sull’oggetto protagonista di Lilli Bacci FIL ROUGE Da questo numero proponiamo un “fermo immagine” su una vetrina riuscita, evidenziandone gli elementi compositivi. Come questa poltrona “in rosso” che domina l’esposizione di un negozio di arredo Steelweek a Berlino, novembre 2008 Perché funziona: minimale ma calda, fondamentali il colore rosso della poltrona e della passatoia insieme ai vassoi di legno di sapore indonesiano. 40 | ambientecucina shopvisual di Lilli Bacci e Elisabetta Scheggi MANGIARE IL TERRITORIO La valorizzazione delle produzioni locali, dai cibi all’artigianato, può creare relazioni e seduzioni sul punto vendita L’allestimento della mostra “Interamente fatti a mano” nello showroom milanese di De Padova. «Il modo migliore per conoscere un territorio è introitarne il suo cibo, o ancor meglio “mangiare” il territorio» È nata con questa intensa immagine di Italo Calvino (tratta da “Il sole giaguaro”) l’Associazione culturale Streetfood, che si pone come obiettivo il recupero della storia della tradizione del cibo di strada che in Italia ha importanti origini storiche, che fino ad oggi hanno rischiato di perdersi nella globalizzazione, e che cerca di recuperare i piatti storici del cibo di strada attraverso chi ancora li produce e li vende. Dagli sfinciuni siciliani ai gofri del Piemonte, dalla crescia di Gubbio alla pizza fritta napoletana passando per le olive all’ascolana, gli arancini siciliani, la piadina romagnola e i coccoli toscani. In molti ancora forse non sapranno che cosa sia il borlengo del modenese, o come si prepara uno gnumeredd delle Murgie. Sono solo alcuni dei prodotti che Streetfood ha scovato e catalogato cominciando a promuovere la loro esistenza grazie all’aiuto di chi questo mestiere lo pratica ogni giorno: gli ambulanti che vendono cibo, un mestiere con una storia molto antica che porta con sé tradizioni di grande importanza. Una ricerca accuratissima che in poco tempo si è trasformata in una rete gastronomica e che ha scoperto oltre 50 tipi di cibo a rischio di scomparsa, preparati in chioschi, tende, angusti retrobottega, gazebi, baracchine, furgoni, e tutti i possibili luoghi del cibo di passaggio. Cibi buoni che raccontano l’identità di quel luogo, la sua storia, la sua economia. Segreti da condividere - per valorizzare il luogo e le persone che lo abitano sul sito www.streetfood.it, situazioni locali spesso uccise dal cappio economico, dalla concorrenza dei fastfood, dalle maglie burocratiche delle Asl che richiedono certificati per l’igiene incompatibili con i mezzi e i luoghi in cui questi cibi sono preparati, ma che con informazione e consigli possono superare con successo le barriere che li ostacolano. A questo servono l’associazione e la rete, oltre a suggerire percorsi, itinerari e ricette alla ricerca dei cibi di strada. 1. Dal furgone di un venditore di lampredotto a Firenze. 2. Un baracchino che vende taralli. 3. “I tesori artigianali di Milano”, in Piazza Duomo, 23-25 maggio 2008. LA RISCOPERTA DEL “GENIUS LOCI” È molto importante il concetto di “locale” integrato a quello di “globale”. Locale significa valorizzare i luoghi e le persone relativi ai territori. Quella di Streetfood è una iniziativa che ammiriamo perché anima e illumina il territorio, come potrebbe fare l’attività di un punto vendita, con operazioni coinvolgenti perché realmente legate all’espressione della zona e alle sue tradizioni, alla sua cultura, al suo bisogno di identità, quindi tutte operazioni che danno senso alle cose. La scoperta del genius loci come approccio fenomenologico alla comprensione del territorio e alla sua valorizzazione, per esempio organizzando un catering con il cibo caratteristico di quella zona in quel periodo dell’anno oppure scoprendo gli artigiani del luogo e facendoli interagire con il negozio attraverso mostre, interventi, vendite. 1 Così come è successo nel prestigioso “Spazio è” al quarto piano dello showroom De Padova, durante i giorni del Salone del Mobile 2007: una collezione di pezzi unici, tappeti sardi prodotti tra gli anni ’60 e gli anni ’80, di diversa fattura e provenienza, riadattati e interpretati da architetti, designer, artisti, fashion designer, scenografi, fotografi. “Interamente lavorati a mano” era il titolo del progetto a cui Annalisa Cocco e Roberta Morittu, con il marchio Imago Mundi, lavorano da tempo nel campo del design, traendo ispirazione ed energia creativa dal mondo della cultura materiale della loro isola, la Sardegna. Con il lavoro di ricerca e sperimentazione hanno dato vita a collezioni di oggetti ed eventi dove l’aspetto arcaico della loro cultura è declinato con sapienza verso la realtà e il gusto del mondo contemporaneo. In sintonia con la conoscenza e il profondo rispetto che le autrici nutrono verso la fonte autentica dell’artigianato sardo, è nato questo progetto. «Nel nostro percorso di ricerca, abbiamo incontrato un sorprendente patrimonio di manufatti tessili tradizionali, estremamente rappresentativi della varietà e della ricchezza espressiva della nostra terra, eppure dimenticati e mortificati nel ruolo di “invendibili” perché difettosi o rovinati. Tra trama e ordito di questi vecchi tappeti ci sono storia, lavoro, sapienza ed esperienza tali da far nascere in noi il desiderio di dar loro una nuova possibilità di “esistere”». Attraverso l’intervento creativo dei diversi autori invitati, le autrici volevano sottolineare come l’incontro tra mondi apparentemente lontani potesse suggerire nuovi percorsi per salvaguardare la memoria e riconfermare il valore degli oggetti dando loro una nuova forza espressiva. 2 Come sostiene il sociologo Francesco Morace, presidente del Future Concept Lab, «l’obiettivo diventa quello di porre l’Italia e la sua tradizione rinascimentale al centro di una nuova visione strategica che concilia la qualità dei prodotti, del management e della vita quotidiana, secondo una pratica interdisciplinare, innovativa e umanistica, (…) abbandonando la vecchia logica di una globalizzazione sorda a qualsiasi differenza, che schiaccia il genius loci di popoli e Paesi». IL CIBO DI STRADA IN NEGOZIO? Il Consorzio Streetfood ci insegna attraverso il proprio statuto a ricercare (…) la conoscenza e il consumo dei prodotti del territorio attraverso iniziative che favoriscano (….) la relazione diretta fra persone e cibo, per questo (…) promuove (…) e partecipa (…) a progetti di ricerca finalizzati (…) all’educazione sensoriale e del gusto, allo sviluppo di una cor- retta cultura alimentare a partire dalla cucina di strada (…). Per questo (…) Streetfood® può partecipare a livello nazionale o internazionale a organismi pubblici o privati,(…) affiliare enti locali, regionali e nazionali, produttori e operatori del settore, gestire in prima persona iniziative anche economiche ritenute utili al proprio fine sociale (…) e (…) proporre e organizzare programmi di cultura alimentare e sensoriale diretti ai soci, a tutti i cittadini e agli operatori del settore eno-gastronomico, per una più diffusa conoscenza delle radici storiche, dei processi produttivi e dell’artigianato in tutti i settori merceologici (…). Perché allora non coinvolgerli anche per iniziative gustose e creative pensate per il punto vendita? Il cibo di strada rappresenta il linguaggio del territorio e al pari dell’inflessione dialettale e della storia, ne rappresenta l’identità. 3 Può essere l’occasione per gustare prodotti locali godendosi il senso di appartenenza, o per conoscere nuove identità gastronomiche artigianali, gustando specialità lontane. Le competenze locali sono uno scrigno prezioso a cui poter attingere, a cui collegarsi per portare queste energie alla conoscenza di tutti. Come ha dimostrato l’iniziativa che, nel maggio scorso, ha offerto a Milano agli artigiani locali uno spazio nel quale esporre i propri prodotti, pensato proprio come uno scrigno nel cuore della città che conteneva questi “tesori”. Ricordando che come sempre l’imperativo per chi vende è attrarre e sedurre con operazioni coinvolgenti, che danno senso alle cose perché hanno senso, e che creano occasioni di divertimento, di conoscenza, di relazione, di contatto, di approfondimento e benessere. 42 | ambientecucina selezioneelettrodomestici di Carla Cavaliere e Angela Viganò invetrina FHIABA Freddo flessibile e professionale Stile, performance superiori, comfort e flessibilità di utilizzo: queste le richieste dei consumatori più esigenti nei confronti del grande freddo “da gourmet”, destinato a chi vuole prestazioni ed estetica di alto livello. A questi criteri rispondono i frigoriferi di Fhiaba, brand di alta gamma nato nel 2003 dalla straordinaria esperienza di Baron Industries, maturata nel settore del freddo professionale e rielaborata secondo le specifiche esigenze del lifestyle contemporaneo. Dopo gli apparecchi Integrated e StandPlus, l’ultima proposta di Fhiaba è la serie Professional, i cui apparecchi si presentano con un nuovo design dalle linee essenziali, dotati di frontale, porta e cassettoni in acciaio inox satinato, impreziositi dalle importanti maniglie tubolari e dall’elemento che ne incornicia il profilo, sottolineando il carattere importante. Frigoriferi, in versione sia da incasso sia da libera installazione, destinati a chi cerca un grande freddo efficiente, ma flessibile e indipendente, dotati di una profondità di ben 70 cm, allineandosi così alle misure più generose dell’ambiente cucina. Nella parte inferiore i cassettoni TriMode possono funzionare in modalità frigo, fresco e freezer, grazie a sistemi di raffreddamento indipendenti per ciascuno dei vani interni, con un costante e preciso monitoraggio delle temperature e dell’umidità, grazie ai quali è possibile modificare il funzionamento della zona inferiore da +8° a -22°, a seconda delle esigenze di utilizzo quotidiano. Tramite il pannello elettronico FhiabaAccess è possibile selezionare la funzione desiderata e la temperatura. Un vero plus di comfort e tecnologia è la zona Fresco, unico vero comparto a zero gradi e ad alta umidità grazie alla refrigerazione indipendente, il che garantisce la selezione e il mantenimento di livelli di temperatura ed umidità ottimali per la conservazione di frutta e verdura, carni e pesce freschi. All’interno del frigo, in classe A+ di efficienza energetica, un innovativo trattamento di “micropallinatura” rende l’acciaio inox ancora più antibatterico e antimpronta, mentre grazie al sistema brevettato EvenLift è possibile modificare rapidamente l’allestimento degli spazi interni del frigo, senza bisogno di estrarre i ripiani, montati su cremagliere a scorrimento e quindi facilmente riposizionabili a qualsiasi altezza. Il Fhiaba TotalNoFrost, il sistema automatico al 100%, elimina le operazioni di sbrinamento dei diversi reparti, facilita la manutenzione e consente un più rapido ripristino della temperatura dopo ogni apertura grazie alla velocità di raffreddamento. La serie Professional è disponibile nelle due versioni, per la conservazione di alimenti e cantina vini, in tre diverse larghezze: 60 cm e 75 cm per le versioni cantina vini, 75 cm e 90 cm per le versioni per la conservazione degli alimenti. Tutti i modelli sono disponibili con uno o due cassettoni inferiori, con o senza ice maker, per la creazione di sistemi di conservazione completamente personalizzabili, adattabili a grandi e piccole esigenze di conservazione e di stile di vita. Anche la cantina X7491TWT della serie Professional combina le condizioni ideali per la migliore conservazione dei vini pregiati e l’ampio cassettone TriMode, che permette di selezionare temperature e umidità perfette per la conservazione di bevande o alimenti freschi o surgelati a seconda delle necessità. I vani Cantina e Riserva sono in grado di proteggere le bottiglie pregiate da sbalzi di temperatura, vibrazioni e raggi UVA. > I PLUS DELLA TECNOLOGIA - Profondità più ampia 70 cm - Tre microclimi indipendenti per Frigo, Freezer e Fresco. - Innovativi interni in acciaio 18/10 antibatterico - Piani brevettati EvenLift riposizionabili senza estrazione - Cassettoni TriMode a temperatura modificabile da +8 a -22° - Menu interattivo Fhiaba Access 44 | ambientecucina selezionecantine&vino VIKING IDEALI PER PICCOLI SPAZI Viking, marchio americano che produce apparecchiature per cucine domestiche con caratteristiche tecnologiche tipicamente professionali, affianca alle cantine con capacità da 150 bottiglie, soluzioni dalle dimensioni ridotte da installare free standing o sotto il piano di lavoro, sovrapposte o affiancate, per gustare il vino alla giusta temperatura anche in piccoli spazi, in ufficio, in sala riunioni o sullo yacht. Gli elementi cantina alloggiano fino a 54 bottiglie, con una temperatura interna regolabile da 5 a 18 gradi, illuminazione interna, automatica o manuale, a intensità ridotta, sbrinamento automatico. Dietro la porta in vetro temprato trovano posto sette ripiani metallici con rivestimento antivibrazioni, completamente estraibili e dotati di bordature in legno massello d’acero. DEVICE STYLE UNA BOTTIGLIA DAVVERO ESCLUSIVA BLOMBERG DEGUSTAZIONE SOTTO CONTROLLO Per chi desidera conservare al meglio una sola bottiglia di vino speciale, ecco Angelshare WA-1, sofisticata cantina termica monobottiglia, un progetto del designer Michio Akita per l’azienda giapponese Device Style, distribuita in esclusiva per l’Italia da Phorma. Elegante e compatta, dedicata ai veri intenditori di design e di vino, l’inedita wine cellar è studiata per garantire il costante controllo del livello di umidità e della temperatura e quindi una climatizzazione perfetta grazie allo speciale meccanismo termoelettronico Peltier. Dedicate agli appassionati del vino, che possono così degustare i rossi, i bianchi, i rosé e lo champagne alla temperatura desiderata e ottimale, le nuove cantine frigo WSN 1412 LT (capacità 92 max 148 bottiglie) e WSN 1212 (34 bottiglie) del marchio tedesco Blomberg, regolano la temperatura con precisione e con due diverse impostazioni (16-19 gradi per i vini rossi nei ripiani superiori e 6 gradi per i bianchi e lo champagne) grazie al controllo elettronico. Due sensori elettrici, uno in alto e l’altro in basso, permettono di gestire la temperatura multi-zona, mentre un terzo sensore, all’interno, spegne il compressore, se necessario, per garantire la conservazione ottimale dei vini che non invecchiano bene al di sotto di 0 gradi. I due modelli sono dotati di un filtro ai carboni, sbrinamento automatico, serratura di sicurezza, luce interna integrata, porta reversibile, ripiani regolabili in legno. Nell’immagine, il modello WSN 1412 LT. TEKA ITALIA DAL MINI AL MAXI ARDO ELEGANZA FREE STANDING Le frigo cantine free standing della linea “La Dolce Vita” sono ricercate in ogni dettaglio: la maniglia a barra, i ripiani con profilo in legno, la porta in cristallo con filtro UV trasformano questi modelli in elementi di arredo. I modelli FC 45 D e FC 135 D hanno due celle monotemperatura, ideali per conservare separatamente i vini bianchi e rossi. Temperatura costante, giusto livello di umidità, protezione dalla luce e da vibrazioni, perfetta visibilità del contenuto, pareti interne bordeaux, sono le caratteristiche peculiari della cantina frigo FC 135 D (nella foto) con capacità fino a 135 bottiglie, 7 ripiani fissi regolabili e due scorrevoli, regolazione interna della temperatura da 2 a 18°C. Completano la dotazione del modello, il display Lcd, l’illuminazione interna e la serratura con chiave. Ermeticamente chiusa e oscurata per proteggere il vino dall’esposizione ai raggi uv e priva di compressore, l’apparecchiatura è dotata di speciali piedini che assorbono ed eliminano eventuali vibrazioni esterne dannose per il naturale processo di invecchiamento del vino. I recenti modelli RV 26 (capacità 26 bottiglie) e RV 51 (nella foto), che alloggia fino a 51 bottiglie, rappresentano due proposte di cantinetta free standing a marchio Teka Italia, filiale italiana del Gruppo industriale tedesco Teka. Dotati di controllo elettronico, display temperatura, luce interna e temperatura regolabile per vini rossi da 13 a 16 °C e da 7 a 16°C per quelli bianchi, i due apparecchi, con pratica maniglia in acciaio inox, sono rispettivamente dotati di 2 o 5 ripiani in legno regolabili in altezza e misurano 78x50,6x55 cm e 128x50,5x55. 46 | ambientecucina selezionetavola&cucina MONETA COME IN UN PIATTO GUZZINI SET PER INTENDITORI È dedicata agli appassionati del formaggio, la collezione Forma, nata dal progetto Foodesign Guzzini in collaborazione con Accademia Barilla. Un coltello a campana con una lama larga ideale per i formaggi a pasta morbida, uno a martello per quelli a pasta semidura con lama bi-direzionata, un coltello con scagliatore per ridurre in scaglie il parmigiano e i formaggi a pasta dura in genere e, infine, una forchetta a due lame costituiscono gli strumenti più indicati per forma e materiale (il set è realizzato in acciaio lucido) e, nel contempo, un’idea regalo per chi ama degustare questo alimento in tutte le sue molteplici varietà. FISSLER UN JOLLY MULTIFUNZIONE Un solo apparecchio, pratico, dalle dimensioni compatte ed economico permette di tagliare, sminuzzare, centrifugare, emulsionare e conservare frutta, verdure, erbe, nel minor tempo possibile e semplicemente tirando un cordoncino. Finecut di Fissler, distribuito in Italia da Schoenhuber, è un rivoluzionario strumento per tagliare dotato di accessori multifunzione. Sempre pronto all’uso e facilmente scomponibile, il coperchio si può pulire con una spugna umida mentre tutti i componenti sono lavabili in lavastoviglie. CASALINGHI STO MENAGE MADE IN ITALY La raffinatezza del vetro sposa l’eccellente resistenza dell’acciaio inox nella nuova collezione Compact di Casalinghi Sto, che impiega materiali di elevata qualità e conformi alla normativa vigente in materia di oggetti destinati al contatto con gli alimenti. Composta da servizio olio e aceto, menage olio-aceto-salepepe, formaggiera (disponibile dal 2009), spargicacao e spargizucchero, la collezione presenta linee morbide e sinuose, piacevolezza al tatto, ed elevate caratteristiche di infrangibilità, sicurezza e funzionalità. La cura del minimo dettaglio unita ad una scrupolosa attenzione in ogni fase produttiva garantiscono l’eccellenza made in Italy dei prodotti Casalinghi Sto. KITCHENAID UN MIX DI ACCESSORI KitchenAid, marchio di lusso del Gruppo Whirlpool, presenta la nuova linea di attrezzi speciali e utensili per trasformare l’arte del cucinare in un’esperienza completa, a 360°C: dalla conservazione alla preparazione degli alimenti, alla cottura e relativa presentazione. Disponibili nelle tre varianti colore, rosso, nero e crema, i 23 nuovi accessori professionali per pulire, aprire, tagliare, spremere, ma anche per servire all’insegna della creatività dei moderni gourmet, sono realizzati in un mix di materiali composto da fibra di vetro con nylon rinforzato all’interno, silicone resistente fino a 260°C all’esterno, plastica Abs e cast metal laccato per il manico. Altamente resistenti, igienici e lavabili anche in lavastoviglie sono progettati, come tutti i prodotti KitchenAid, traendo ispirazione dal mondo dell’alta cucina, in collaborazione con i migliori chef. Si chiama Ceramica_01 la linea di strumenti di cottura firmata Moneta, destinata a cambiare radicalmente l’esperienza d’uso del consumatore, grazie all’innovativo rivestimento interno, per la prima volta in ceramica. La collezione, che comprende padella, casseruola a un manico, tegame a due maniglie, wok a un manico e bistecchiera, si connota per l’esclusivo rivestimento in Ceramica® e per il dispositivo SalvaEnergia integrato nel manico e operativo seguendo tre semplici fasi: si rimuove l’etichetta protettiva applicata sulla ghiera alla base del manico prima di cucinare, con la pentola sul fuoco si osserva la ghiera indicatrice sulla quale apparirà il logo al raggiungimento della temperatura di 140°C, a questo punto si potrà abbassare la fiamma e il calore generato si manterrà permettendo di cucinare senza sprechi. SAECO CAFFÈ FORMATO XSMALL Si inseriscono nel mercato come le più piccole del segmento delle macchine automatiche da caffè, si adattano agli spazi più ridotti, regalando una nota di stile alle cucine più compatte e moderne. Frutto del progetto sviluppato da BMW Group Designworks Usa, società di consulenza tedesca che da anni collabora con Saeco, le nuove macchine da caffè della linea Xsmall hanno forme arrotondate, leggere e compatte, e sono proposte nelle due versioni Xsmall Plus in silver-antracite-nero e Xsmall Steam in rosso-bianco-nero (nella foto). Per ottenere un espresso perfetto, basta premere un pulsante. a o m a i t d e a v u o Ci y See ® SALONE INTERNAZIONALE COMPONENTI E ACCESSORI PER IL MOBILE INTERNATIONAL EXHIBITION OF COMPONENTS AND ACCESSORIES FOR THE FURNITURE INDUSTRY 14 - 17 ottobre 2009 Fiera di Pordenone ExpoSicam srl Via G. Carducci, 12 20123 Milano - Italy Tel: +39 0272194452 - Fax: +39 0272095158 [email protected] - www.exposicam.it www.exposicam.it Forte di un risultato 2008 che in Italia ha registrato per il comparto cucine una crescita del +22% in quantità e +27% in valore, Berloni affronta il 2009 con la consapevolezza che la complessità del momento richiede una visione strategica oltre che tattica. In quest’ottica una delle priorità individuate dall’azienda è la massima attenzione per i propri partner della distribuzione cui è dedicato questo nuovo appuntamento: due pagine di informazioni e aggiornamento “made in Berloni”, che informeranno sulle iniziative e le novità proposte, dal prodotto alle promozioni alla comunicazione BERLONI INFORMA AL SERVIZIO DEL TRADE FORMAZIONE UN NUOVO CICLO DI CORSI PER POTENZIARE LA PROFESSIONALITÀ «La conoscenza del prodotto, fondamentale come sempre, deve potersi integrare con la professionalità in tutte le fasi del processo di vendita», afferma il direttore marketing di Berloni, Gianmichele Pace. «Oggi più che mai, il consumatore è sensibile ai segnali in grado di rassicurarlo sul valore della sua scelta e che gli confermino una competenza a tutto tondo. A partire dall’accoglienza nel punto vendita, che ancora troppo spesso è fredda e impersonale, se non addirittura scostante, per finire alla capacità di ascolto che diventa fondamentale per offrire al cliente finale una risposta veramente a misura delle sue esigenze. Nella seconda parte dello scorso anno, abbiamo effettuato delle indagini tra- mite “clienti misteriosi”, professionisti che hanno effettuano delle visite nei punti vendita simulando la volontà di effettuare un acquisto. Il quadro generale che ne è risultato è piuttosto deludente, al di sotto delle peggiori aspettative, tranne poche eccezioni. C’è molto da fare in questo senso, ed è per questo che a partire dal 2009 abbiamo deciso di affiancare ai tradizionali corsi di formazione interni, dedicati al prodotto, dei corsi specifici di formazione alle tecniche di vendita e di gestione manageriale del punto vendita». Un supporto fondamentale per incoraggiare e coinvolgere il trade in quel processo di innovazione e di risposta al mercato che per Berloni va dal prodotto sino all’approccio sul punto vendita. PROMOZIONE A RICHIESTA SI REPLICA NEL 2009 Per reagire alla crisi dei consumi, anche quest’anno Berloni ha deciso di lanciare sul mercato una forte campagna promozionale, che si rifà alle stesse condizioni di quella utilizzata con successo nella primavera scorsa (sconto del 33% sulle cucine complete di elettrodomestici, Tv Lcd 37” compreso nel prezzo e 24 rate a tasso 0%). «Anche perché - spiega il direttore marketing Pace dopo l’iniziale resistenza registrata lo scorso anno da parte di una piccola percentuale di clienti, quest’anno ci è stata sollecitata all’unanimità. Confidiamo di registrare anche quest’anno gli stessi risultati del 2008: fino al +60% di ordini ricevuti nel mese di giugno». Un’iniziativa che dovrebbe quindi supportare concretamente il trade e incoraggiare i consumatori finali. modello Natura modello Matrix PRODOTTO ECOLOGIA & INNOVAZIONE: DALLA FABBRICA AL PRODOTTO Berloni conferma anche il suo impegno nel rispetto dell’ambiente e della salute affermandosi come una delle prime aziende italiane ad utilizzare per le proprie cucine i pannelli FSC E0 V100. Si tratta di pannelli che presentano degli specifici requisiti virtuosi: - FSC, che attesta la provenienza del legname secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici; - E0, che indica contenuti ed emissioni di formaldeide più bassi in assoluto, in conformità alle norme giapponesi (F**** secondo JIS A 1460); - V100, che definisce nuove caratteristiche di idrorepellenza (classe P3 secondo EN317). L’attenzione per l’ecologia è un impegno che Berloni porta avanti da anni e che si concretizza nella costante ricerca e promozione delle migliori tecnologie per abbattere gli impatti ambientali e i contenuti di sostanze tossiche e nocive. La riduzione e il recupero dei rifiuti, la tutela delle acque attraverso l’eliminazione di tutti gli scarichi idrici industriali, l’utilizzo di colle viniliche prive di formaldeide, l’introduzione di cicli di verniciatura a base acquosa o ad alto residuo secco in grado di ridurre le emissioni di gas dannosi per l’effetto serra e per l’utente, sono solo alcuni esempi dell’ attenzione di Berloni nelle diverse fasi di produzione. Berloni possiede inoltre la Certificazione di Prodotto Berloni secondo la norma UNI EN 14749 per le cucine e la certificazione del sistema di qualità aziendale UNI EN ISO 9001:2000 che attestano gli altissimi standard qualitativi del marchio e definiscono, insieme ai citati pannelli, un nuovo standard qualitativo di riferimento all’insegna delle sempre più severe norme internazionali in materia di rispetto ambientale. L’attenzione all’ambiente si accompagna all’impegno che Berloni mostra da sempre nella tutela della salute sia dei consumatori sia dei dipendenti. modello Quadra Grigia 52 | ambientecucina SCENARI Particolarmente prudente l’ultimo Rapporto Csil sul mercato del mobile: il trend negativo si allungherà sul 2009, primi segnali in positivo probabili nel 2010 Recessione e ripresa coi piedi per terra di Fabrizio Gomarasca IL MERCATO DEL MOBILE IN ITALIA Variazioni percentuali sull’anno precedente Produzione 2008 2009 -3,9 -5,0 Consumo -4,2 -5,3 Export -3 -3,8 Import -1,1 -1,0 Fonte: Csil, novembre 2008 Mai, negli ultimi 15 anni di presentazioni del Rapporto di previsione sul mercato del mobile di Csil, i ricercatori che si alternavano tra grafici e tabelle erano stati così cauti come in quest’ultimo appuntamento. Quindi è d’obbligo una premessa. Per sua stessa natura la previsione è un valore centrale a una varianza di valori o, altrimenti detto, prende le mosse da una ipotesi di scenario. E oggi i rischi associati agli scenari sono maledettamente più complicati che negli anni scorsi. Ne consegue che le previsioni formulate dai ricercatori di Csil sono meno solide che in passato perché basate sui dati costantemente corretti di organizzazioni internazionali come il Fondo monetario e l’Ocse, data la situazione economica in continua e rapida evoluzione. Le domande alle quali la comunità degli affari vorrebbe sentirsi rispondere sono molto semplici: per quanto tempo durerà la recessione? Quali saranno nel 2009 i mercati che potranno garantire una continuità di business? La recessione durerà fino al secondo trimestre del 2009, come ha affermato Stefania Tomasini di Prometeia, oppure per tutto l’anno, come pochi giorni dopo il seminario dello Csil ha annunciato l’Ocse? Certo è che per l’industria del mobile il momento è veramente difficile: ne sono testimonianza i dati forniti da Mauro Livi della Fillea-Cgil relativi alla cassa integrazione. Tra agosto 2007 e agosto 2008 a fronte di un aumento della Cig del 15% in tutto il settore manifatturiero, nel legno-arredamento l’aumento è stato del 147%. E questo, come ha notato l’economista di Prometeia, testimonia di come l’eco- nomia italiana, anticipando il rallentamento europeo, fosse entrata in un periodo difficile ben prima della crisi di ottobre quando, per dirla ancora con Tomasini, l’economia mondiale è stata a un passo dal baratro, dal collasso finanziario globale. Il problema allora non è tanto sapere di quanto diminuirà il Pil nel 20o9 in Italia, ma come si interverrà sul sistema creditizio che sta lentamente ma inesorabilmente chiudendo i rubinetti del credito alle piccole e medie imprese, ritirando gli affidamenti e mettendone in condizioni di pesante difficoltà l’operatività. Con un effetto a cascata su tutto il comparto e sui distretti che sono la forza economica del sistema industriale italiano e di cui il mobile è un portabandiera di successo. Così il 2009 che attende il settore è di forte preoccupazione, e non basta un ottimismo di facciata a scacciare i fantasmi, anche se, come vedremo, vi è sempre qualcuno che in fondo al tunnel fa un po’ di luce. A patto di rimanere con i piedi ben saldi a terra. IMPORT ED EXPORT IN CALO Quello che attende il mobile è un calo deciso dell’offerta, nonostante a giugno le previsioni fossero ancora positive (per dovere di cronaca ricordiamo che l’anno scorso lo Csil aveva previsto una produzione e un consumo di mobili in Italia in crescita rispettivamente dell’1,4 e dell’1,2%, per dire come tutto sommato gli indicatori consentissero ancora di pensare a una crescita). Per la prima volta dopo molti anni l’industria del mobile va peggio dell’industria manifatturiera nel suo com- ambientecucina plesso. Il clima di fiducia in rapido deterioramento, con gli indicatori del reddito disponibile della ricchezza finanziaria delle famiglie e dell’occupazione in decisa riduzione, consentono ai ricercatori dello Csil di prevedere per il 2008 una caduta della produzione del 4% appensantita da un ulteriore -5% nel 2009, a cui si accompagna una parallela diminuzione dei consumi di mobili pari a -4,2% e -5,3% rispettivamente. E se per esempio continuerà il declino degli imbottiti e l’ufficio dovesse registrare una lieve crescita nel 2008, per la cucina il segno è negativo sia nel 2008 sia nel 2009 (con cali a doppia cifra in qualche caso). Segnali negativi per l’import di mobili che diminuisce dell’1,1% nel 2008 e dell’1% nel 2009: dal 2005 i valori unitari sono però in crescita e nell’ultimo anno le importazioni dalla Cina aumentano con un ritmo di crescita meno vivace. E infine anche l’export, vero motore del settore, dopo anni di crescita vede una riduzione del 3% nel 2008, confermata anche nel 2009. «Le vendite sui mercati esteri risentiranno sia del trend negativo della domanda interna dei paesi di riferimento sia dell’andamento del tasso di cambio dell’euro», ha detto Sara Colautti di Csil, segnalando che sembra lontana una ripresa del settore dalla seconda metà del 2009, rimandandola al 2010. STATI UNITI, UN NODO DA SCIOGLIERE È quindi d’obbligo aprire lo sguardo sullo scenario mondiale del mobile. Per capire subito che il nodo da sciogliere si chiama Stati Uniti. È lì infatti che nasce l’uragano che, per il peso dell’economia americana, ha avuto e ha conseguenze planetarie. Nello specifico del settore del mobile, l’import negli Usa, cresciuto dal 1998 al 2007 da 10 a 26 miliardi di dollari correnti, tanto da diventare il driver del commercio mondiale di mobili, nel 2008 per la prima volta è in diminuzione. E non sarà diverso nel 2009. E se gli altri maggiori importatori mondiali di mobili (Germania, Regno Unito e Francia) hanno registrato nel 2008 un lieve incremento, nel 2009 saranno in recessione e quindi non ci si attende certamente una crescita dell’import. Dal lato dell’export, «il più importante fenomeno strutturale dell’ultimo decennio è stato l’aumentato grado di apertura dei mercati, misurato come rapporto tra importazioni e consumo che a livello mondiale è passato dal 21,6% nel 1998 al 30,5% nel 2007. Ma poiché le maggiori e- | 53 COMMERCIO MONDIALE DI MOBILI Valori in miliardi di US$ correnti Fonte: Csil 120 110 111 111 2008* 2009** 107 100 92 90 84 80 77 70 65 60 50 45 55 52 51 2000 2001 48 40 30 20 10 0 1998 1999 2002 2003 2004 2005 2006 2007 conomie sono in recessione, nel 2009 non sono previsti ulteriori incrementi», ha sottolineato Ugo Finzi di Csil. Per questo il commercio mondiale di mobili dovrebbe chiudere (il condizionale è d’obbligo) con una caduta per la prima volta dopo molti anni del 4% attestandosi a un livello di 111 miliardi di dollari correnti. Un livello che sembra essere confermato anche per il 2009. AREA EURO IN NEGATIVO, ASIA VULNERABILE Per quanto riguarda gli altri mercati non c’è da stare molto allegri. Con l’Europa Occidentale in recessione, i maggiori mercati dell’area Euro sono dati con un segno negativo, mentre una grave incertezza avvolge quelli dell’Europa Orientale, con Estonia, Ungheria, Lituania e Ucraina sicuramente negativi. Ancora in crescita l’Asia (senza il Giappone), ma si tratta comunque di economie (la Cina in primo luogo) molto vulnerabili alla recessione delle economie avanzate, al contrario per esempio dell’America Latina. Negli Stati Uniti il quadro negativo è aggravato dallo scoppio della bolla immobiliare, tanto che già prima di ottobre il 35% delle case monofamiliari e il 6% di quelle plurifamiliari risultavano in- TRA AGOSTO 2007 E AGOSTO 2008, A FRONTE DI UN AUMENTO DELLA CASSA INTEGRAZIONE DEL 15% IN TUTTO IL SETTORE MANIFATTURIERO, NEL LEGNO-ARREDAMENTO L’AUMENTO È STATO DEL 147% 54 | ambientecucina ESPORTAZIONI - PRINCIPALI PAESI DI DESTINAZIONE Quote % di dati in valore Fonte: elaborazione Csil su dati Istat e Eurostat 2008 GENNAIO-LUGLIO Francia Germania Regno Unito Russia Stati Uniti Francia 2007 Germania Regno Unito Stati Uniti Russia Francia 2000 Germania Regno Unito Stati Uniti Svizzera 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 vendute, i prestiti ai consumatori (attraverso le carte di credito) sono in contrazione per la prima volta dal 1991 e le insolvenze sulle carte di credito sono più che raddoppiate. Alle riduzioni delle vendite di mobili si aggiungono gli annunci di chiusura di un numero crescente di industrie del settore. Di fronte a una recessione più lunga e più profonda del previsto, con una ripresa che si intravede forse dal 2010, per le imprese italiane che operano nel mercato nordamericano vi può essere una buona notizia. «Il settore americano del mobile si stava deindustrializzando già dal 2000. Nulla quindi fa pensare che dopo la recessione si riprenderà a fabbricare mobili. Quindi dopo la ripresa si può aprire un periodo di nuove possibilità interessanti per l’industria italiana», ha sottolineato Finzi. PRESIDIARE IL MERCATO: DUE ESEMPI MADE IN ITALY A patto comunque che le aziende mantengano una continuità nei programmi di presidio del mercato, come hanno testimoniato due casi. Roberto Gavazzi, amministratore delegato di Boffi, ha ripercorso le tappe della crescita del marchio nel Nordamerica dal 1983, anno del primo ingresso con un distributore, passando al 2000 quando è stato aperto il primo negozio diretto a Soho, New York City, ad oggi, con una politica distributiva affidata a una rete di negozi monomarca ed esclusivisti, tra cui i 5 di proprietà (che assicurano il 16% delle vendite totali negli Usa), e alla formula By (in collaborazione con Porro e Living Divani) particolarmente indirizzata a contattare developers e architetti, per un mercato, quello del contract, con un forte peso specifico nel portafoglio ordini. Il successo nel mercato nordamericano, ha ricordato Gavazzi, è frutto della forza del marchio, della minore concorrenza nell’alto di gamma, del network misto di negozi diretti e indiretti e di un team di alto spessore. Ma vi sono anche delle criticità, come una carenza di distributori di qualità e di risorse umane nell’alto di gamma, e un rischio di cambio molto forte, tutti fattori che rendono inevitabilmente molto complesso affrontare quel mercato e richiedono un investimento minimo molto elevato. E una focalizzazione precisa con una strategia di medio-lungo periodo, perché, ha sottolineato Gavazzi, è un mercato enorme, l’interesse per il design sta crescendo e il ritorno c’è. È un po’ l’atteggiamento che ha guidato Paolo Bertazzoni, esponente della quinta generazione dell’omonima azienda produttrice di elettrodomestici per la cottura fondata 125 anni fa, che nel 2003 ha preso la decisione di affrontare il difficile mercato americano, dopo aver adottato il sistema Toyota nell’organizzazione aziendale e dei processi di produzione. La strategia di approccio è stata molto precisa: ridisegno del prodotto, servizio e consegne rapide, listini in valuta e assistenza tecnica capillare, una distribuzione selettiva, una politica di branding fortemente caratterizzata sui valori dell’Italian lifestyle “declinato all’emiliana”, un’attività di PR e di pubblicità web. Con risultati di tutto rispetto: 550 dealer specializzati, 10mila unità di fascia alta vendute ogni anno (su 150 mila prodotte) e una brand awareness molto elevata (seconda dopo La Cornue). Due esempi, in conclusione, che fanno un po’ di luce in fondo al tunnel. ’A da passà ’a nuttata! IL SETTORE AMERICANO DEL MOBILE SI STAVA GIÀ DEINDUSTRIALIZZANDO DAL 2000 E NULLA FA PENSARE CHE DOPO LA RECESSIONE SI RIPRENDERÀ A FABBRICARE MOBILI. QUINDI DOPO LA RIPRESA SI PUÒ APRIRE UN PERIODO DI NUOVE POSSIBILITÀ INTERESSANTI PER L’INDUSTRIA ITALIANA UGO FINZI, CSIL ambientecucina | 55 OSSERVATORIO FINDOMESTIC ITALIANI PIÙ AUSTERI, MA PRONTI A REAGIRE di Carla Cavaliere Gli italiani sono pronti alla sobrietà, anzi all’austerità. Eppure una famiglia su tre, per mantenere intatto il proprio tenore di vita è disposta, se non a tutto, almeno a richiedere finanziamenti al consumo. I risultati 2008 dell’Osservatorio Findomestic, indagine annuale sul mercato dei beni durevoli per la famiglia, presentati il 2 dicembre scorso a Milano, evidenziano una composita percezione degli italiani rispetto alla crisi economica, che si bilancia tra preoccupazione e voglia di reagire. Così, a fronte di una condivisa sfiducia nel sistema Italia, fa da contrappeso una fiducia individualistica nelle proprie “capacità di cavarsela”. Davanti alla crisi, le tipologie di risposta degli italiani, in termini di comportamento, si diversificano tra: un consistente 48% di fautori dell’austerità, preoccupati ma con voglia di reagire, convinti che occorra attuare delle misure correttive del proprio budget, abitanti soprattutto nelle aree industrializzate del Nord; un 33% di “resistenti”, che non cambieranno i loro comportamenti di consumo; un 12% di coloro che scelgono di adeguarsi giorno per giorno alle difficoltà e un positivo 7%, soprattutto di giovani, che guardano al 2009 determinati a migliorare il loro attuale tenore di vita. Per fronteggiare una crisi che si annuncia lunga e profonda, i nostri connazionali si accingono a risparmiare, per cominciare riducendo le spese per abbigliamento, telecomunicazioni, tempo libero, viaggi e vacanze. Ma non attribuiscono le responsabilità delle loro difficoltà economiche (al di là dei macroscenari) solo ai negozianti e al minor numero di servizi pubblici: sono anche capaci di autocritica, attribuendosi un uso troppo disinvolto del telefonino, un’eccessiva frequenza nel ricambio dei beni tecnologici e uno scarso controllo degli elevati consumi dell’elettricità per i molti elettrodomestici. Secondo l’Osservatorio Findomestic, i consumi totali annui nel 2008 risulteranno calati del 1%, mentre i consumi di beni durevoli segneranno un -4% poiché l’acquisto dei prodotti VOCI DI SPESA CHE POTREBBERO SUBIRE UNA RIDUZIONE NEL BUDGET FAMILIARE Abbigliamento, calzature, accessori % risposte spontanee 46 Cellulari/traffico tel./web 24 Tempo libero 23 Viaggi e vacanze 22 Tecnologie inform./digitali alimentari e le altre categorie di spese incomprimibili, come affitti, trasporti, tasse, mutui, ecc.) hanno decisamente penalizzato gli acquisti. Per quanto riguarda i beni per la casa, lo scorso anno la spesa è aumentata nel complesso del 2,4% in volumi, pur con andamenti eterogenei a seconda dei diversi comparti, con contributi positivi, almeno in termini di volumi, soprattutto per i prodotti ad elevata innovazione tecnologica (elettronica di consumo, informatica). Sostanzialmente stabile il consumo di mobili, in quanto a fronte di una flessione dei volumi del 3% circa si è registrato un aumento dei prezzi dello stesso valore provocato dall’incremento dei costi delle materie prime (legno, energia, acciaio e prodotti vernicianti). La domanda di mobili risulta contratta su tutti i segmenti con modeste differenze tra i diversi comparti: in leggero calo rispetto al 2007 la riduzione di vendite per l’ambiente cucina (-0,6), più importante invece la flessione dell’imbottito (-1,8%). Nel 2009 il fatturato dovrebbe comunque mantenersi sugli stessi livelli del 2008: non si affacciano però i presupposti che potrebbe favorire l’acquisto di beni a prezzi medi unitari elevati, quali i mobili. Una dinamica simile si riscontra nel segmento degli elettrodomestici bianchi che registra comunque un rallentamento maggiore del previsto, con un calo dei volumi venduti del 2%. Il comparto che ha registrato i migliori risultati è quello del lavaggio, in particolare le lavastoviglie, che aumentano la loro ridotta penetrazione. Negative, invece, le performance di vendita di tutto il segmento cottura (cucine, forni, piani), anche a causa dell’indebolimento del ciclo edilizio e immobiliare che in generale potrebbe avere penalizzato tutta la categoria dell’incasso (migliori infatti i risultati del free standing, anche per le incentivazioni per frigo e congelatori). Buona la dinamica dei piccoli elettrodomestici aumentati del 2% in volumi e del 3% in valore, in particolare con il positivo andamento delle macchine da caffè. TIPOLOGIE DI COMPORTAMENTO DI FRONTE ALLA CRISI ECONOMICA Austeri (Ridurremo le spese meno necessarie) Chi “naviga a vista” (Vedremo giorno per giorno) Energici (Cercheremo di guadagnare di più) Resistenti (Andremo avanti come abbiamo fatto finora) 14 Prodotti alimentari/di consumo 13 8 Elettrodomestici 12 7 Trasporti privati/pubblici 7 6 Mobili Abitazione (manutenzione, rate, affitto...) 4 Aiuti domestici 4 Spese sanitarie 1 Scuola e formazione 1 48 33 valori in percentuale 56 | ambientecucina MERCATI Gli incrementi importanti nell’acquisto e nell’importazione delle cucine coincidono con l’aumento dei consumi, ma anche con un ampliamento della struttura distributiva Russia crescita in mutazione ambientecucina Il mercato delle cucine in Russia ha visto una fase di crescita tumultuosa. Negli ultimi due anni si è registrato un incremento dei consumi che supera il 40% e le importazioni sono cresciute altrettanto, soprattutto da Germania e Italia. Tutto ciò è conseguenza delle grandi trasformazioni che stanno interessando questo mercato, da un lato per l’aumento delle richieste dei consumatori, con gusti che si uniformano a quelli europei, dall’altro per il ruolo crescente che la cucina sta assumendo all’interno della distribuzione di mobili. UN PASSO INDIETRO Prima degli anni ’90 in Russia esistevano solo poche grandi aziende di mobili che vendevano anche cucine. Risalgono agli anni Cinquanta nomi come Electrogorskmebel, Mebel Chernozemya, Moscomplektmebel, Shatura, e Pervaya Mebelnaya Fabrika. La cucina era concepita dal consumatore russo prevalentemente come insieme di mobili non integrati (credenza, mensole, etc.) Con gli anni ’90 nascono le prime aziende specializzate che si concentrano soprattutto intorno ai grandi centri urbani (Mosca e San Pietroburgo). La loro produzione si basa prevalentemente su cucine di fascia bassa o medio-bassa che possono essere ordinate e montate anche autonomamente (marchi come Allegro, Atlas, ELT, Forema, M-Line sono nati in quegli anni). Lo stile è soprattutto classico, i colori opachi. Le cucine più prestigiose già allora si importavano dall’Italia, ma erano solo per i nuovi ricchi. LA SITUAZIONE OGGI Negli ultimi anni la richiesta di nuove cucine è aumentata, complice il miglioramento del tenore di vita di una fetta sempre più ampia della popolazione delle grandi città, l’espansione edilizia e un mutamento nei gusti dei consumatori che abbandonano il concetto di “credenza” e scelgono quello di “cucina”. Nel 2007 si stima siano circa 1 milione di pezzi le cucine vendute in tutta la Russia anche se, escludendo semplici credenze e/o mensolame, il numero si riduce a un terzo. Per la stragrande maggioranza si tratta di cucine da 2.000-3.000 euro esclusi gli elettrodomestici (spesso comprendono solo la cappa). Lo stile classico o country è ancora il più diffuso (Shatura, Yulis, Raduga, Green Wood, Ekomebel e altri), ma il moderno si affaccia nelle collezioni recenti (Giulia Novaris, IC Studio, Optima etc.). I modelli nuovi sono più semplici e lineari, le forme arrotondate e i colori più vivaci. Spesso alcune aziende “low-cost” consentono ai propri clienti di ordinare su catalogo (anche per telefono o internet) facendo pagare a parte i costi di spedizione e montaggio. Le cucine vendute sopra i 3.000 euro (fino a un massimo di 7.000 euro) sono prodotte da poche grandi aziende (una trentina) che in questo segmento hanno parte della loro gamma. Tra quelle che vendono modelli più costosi segnaliamo Atlas-lux, molto apprezzata a Mosca, Plaza Real di San Pietroburgo, Virs, Kukni Rossii, ELT, Europlak (holding italo-russa), Forema e Grafskoje. La tendenza di questi modelli è verso la linearità delle forme. Tra i colori più richiesti vi sono il bianco, il rosso e in generale tutti i colori neutri. Le cucine più costose sono tutte di importazione. L’Italia è il primo paese fornitore di cucine, seguito dalla Germania che ha registrato negli ultimi anni un incremento nel gradimento. Aran, Scavolini, Snaidero e Scic sono tra le principali aziende che esportano in Russia, come pure Bulthaup, SieMatic e Alno. | 57 di Mariano Peluso - Csil ph. Gabriele Basilico LA DISTRIBUZIONE IN RUSSIA Negli ultimi anni, medi e grandi produttori di cucine hanno investito nell’ampliamento della struttura distributiva. A parte la vendita diretta, che resta comunque il canale principale, vi è stato un notevole incremento di showroom e di altri spazi espositivi dedicati alle cucine, soprattutto localizzati in centri commerciali o in negozi del mobile. In Russia esistono grandi catene del mobile all’interno delle quali sono dedicati spazi alle cucine, gestiti autonomamente da negozianti indipendenti o catene franchising. Tra queste catene, concentrate soprattutto intorno ai grandi centri abitati, segnaliamo Grand (unico showroom a Mosca), Mebel-Grad, Shatura Mebel, Tri Kita, Mebel City (di proprietà del produttore Pervaya Mebelnaya Fab.), Mebel Rossii e Kuhnistroy (ipermercato delle cucine). Anche la catena svedese Ikea è presente nel paese con 11 negozi (3 a Mosca, 2 a San Pietroburgo, e gli altri a Novosibirsk, Rostov, Kazan, Nizhny Novgorod, Kransnodar e Yekaterimburg). Ikea, entrata sul mercato nel 2000, oggi produce in Russia circa 20 mila cucine all’anno. Altri canali distributivi sono i negozi specializzati nella vendita di cucine, di solito aperti da produttori stranieri (Scavolini, Snaidero etc.), o anche piccole catene franchising mono o plurimarca come M-line (che distribuisce le cucine Verona), Kuhni Rossii, Kuxni, Kuhni Premier, Fabrika Kuhni etc. La domanda di cucine via Internet è in crescita. IMPORTAZIONI DI CUCINE DALL’ITALIA NEGLI ULTIMI 6 ANNI milioni di euro Italia fonte: Csil quota % sul totale import variazione annuale 2007/’06 media 02-07 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2002 2007 40,4 35,9 44,5 48,1 57,6 64,5 68,3 62,8 12,1 9,8 Dal lusso al gusto Varvary Hot Restaurant, Mosca Strategica per l’export delle aziende italiane, come dimostra anche il crescente successo dei Saloni WorldWide Moscow, la Russia sta subendo un fermo a causa della crisi. Ma restano aperte le prospettive di evoluzione dei consumi di Carla Cavaliere Credits foto dei locali moscoviti: Elena Nemkowa, collaboratrice di Future Concept Lab. La crisi passerà, ma le materie prime rimangono. La forza della Russia, a detta di buona parte degli economisti, è tutta qui, nell’essere il serbatoio (di gas e petrolio) di cui tutti continueranno ad avere bisogno, anche se oggi la discesa dei prezzi delle materie prime sta creando problemi a un paese in cui non esiste un sistema industriale diffuso. Il prezzo del petrolio non può continuare a scendere e per questo la crisi economica, che ha investito anche la Federazione russa con violenza, non fermerà il paese, destinato a una quasi (un minimo di prudenza è d’obbligo) sicura ripresa, anche se è difficile stabilire con esattezza quando. Inoltre, la Russia non può prescindere dall’importare prodotti manufatturieri dai partner commerciali. Lo scorso ottobre, i giorni della bufera finanziaria che ha iniziato colpendo gli Stati Uniti per poi propagarsi in tutto il mondo, hanno coinciso con l’appuntamento dei Saloni WorldWide Moscow, versione “export” della manifestazione milanese arrivata con deciso successo alla quarta edi- zione e nei cui corridoi, nonostante le cattive notizie emanate dai giornali, si percepiva un confermato ottimismo per un mercato che in questi anni ha continuato a dimostrare (dati alla mano) un vero e proprio fedelissimo entusiasmo per il made in Italy. Certo, dopo solo alcuni mesi dai Saloni moscoviti, la lettura della crisi, come nel resto del mondo, è più certa e insieme più cupa, ma l’economia russa viene in buona parte confermata tra le migliori in Europa per le prospettive di ripresa e di sviluppo dei prossimi anni. E parlare di Russia, in termini di mercato e di società, significa necessariamente parlare di lusso, anzi del nuovo lusso: non a caso, l’ultimo seminario del Future Concept Lab, tenutosi lo scorso 20 novembre a Milano, a conclusione del ciclo dedicato ai Retails Trends 2008, era dedicato alla lettura di “La Russia e le nuove visioni del lusso”. Per cominciare, va ricordato che il lusso in Russia ha uno “zoccolo forte” proprio in termini di ricchezza acquisita. Secondo la rivista Forbes, solo ambientecucina nella capitale russa vivono 25 miliardari, e sono ben 88 mila i milionari nella regione, e 200 mila i cittadini russi definibili “affluenti”, che poi sono quelli che oggi sono temporaneamente bloccati dalla crisi finanziaria, ricordando che l’indebitamento in Russia (per famiglie e per singoli ) è più alto che negli Usa, come ha ricordato Luigi Rubinelli, direttore del settimanale Mark Up (Il Sole 24 Ore Business Media), al seminario del FCL. «Così come è generalizzato il blocco del mercato edilizio russo, che solo fino a pochi mesi fa era in decisa espansione: ma si tratta di un patrimonio che, seppure al momento fermo, prima o poi dovrà ripartire, i palazzi saranno finiti, seppure a prezzi ribassati. Senza dimenticare che stiamo parlando di un paese di straordinaria estensione, con concentrazioni legate ad alcune regioni e città (Mosca ha più di 12 milioni di abitanti, San Pietroburgo oltre 5 milioni). Inoltre, i russi hanno una straordinaria memoria per quanto riguarda i marchi e i prodotti apprezzati e di qualità, che sono quelli che presto ripartiranno nei consumi. Ma occorre capire il passaggio in atto dal lusso al gusto». Il che significa, in altri termini, comprendere la straordinaria crescita di qualità che è avvenuta proprio negli ultimi 2-3 anni in Russia, con un boom, per esempio, in settori quale l’arte della tavola, e soprattutto con una nuova propensione al design e una maggiore consapevolezza nelle scelte. Un cambiamento che è stato avviato, a cominciare dalle due metropoli principali, soprattutto dalla distribuzione, e in particolare dalla ristorazione, che con proposte innovative di concept e arredi di design stanno modificando il gusto del consumatore. «Oggi in Russia è il momento per comprare negozi, accasarsi con qualche operatore importante, e portare il proprio know how distintivo (marca, servizio, prodotto)», ha sottolineato ancora Rubinelli. LE AVANGUARDIE DEL GUSTO Oggi la Russia rappresenta il quarto mercato mondiale sul fronte del lusso, e continua a essere il mercato emergente con la crescita più evidente della classe dirigente legata alle fonti energetiche e alla grande finanza: si sta allargando e trasformando in una classe media emergente, giovane, e con una capacità di gusto che passa, anche, attraverso la riqualificazione delle città e il mondo della distribuzione. Perché proprio in Russia, dove tradizionalmente e culturalmente le forme più ostentative del lusso trovano le loro espressioni massime, oggi, inaspettatamente, trovano spazio nuove formule inedite e più evolute. «In un paese - sottolinea il sociologo Francesco Morace - in cui tutto viene accelerato, recepito velocemente». E proprio la recente e importante penetrazione del design italiano nel mercato russo si è fatta promotrice di in- novazione e creatività nel paese. In questo contesto, sottolinea il Future Concept Lab, «la Russia costituisce quindi un laboratorio di osservazione particolarmente interessante, e insieme una straordinaria occasione per le aziende italiane di sperimentare la capacità di declinare le loro caratteristiche uniche e distintive rispetto a una realtà stimolante e in crescita, per coglierne in pieno tutte le potenzialità». Un esempio citato tra le realtà più innovative e significative del retail in Russia, è il Crocus City Mall, il più grande shopping center di Mosca che vende moda, accessori, gioielli, aperto cinque anni fa con lo slogan “lo shopping è un’arte”, e che ospita 200 boutiques con oltre 100 brand del lusso internazionale. Situato tra la capitale e Zhukovka, villaggio d’élite alla periferia di Mosca nel quale vivono molte celebrità, il mall beneficia anche della loro frequentazione come forza attrattiva. Ma a cambiare, “alzare” e internazionalizzare il gusto dei russi - giovani e meno giovani - hanno contribuito molto i locali pubblici, il cui arredo ha fatto entrare il gusto del contemporaneo nel vissuto dei nuovi ricchi. Tra le esperienze più recenti e più avanzate, ILI Cafè, nel centro di San Pietroburgo, aperto 24 ore al giorno e destinato a un target prevalentemente giovanile, cui propone un canale wi-fi, un dj, un merchandising ironico e un menu che spazia dalle diverse tradizioni culinarie europee. Un luogo capace di coniugare due concept diversi, il cafè-club-bar e il fast-food-bistrot, quindi velocità e intrattenimento. L’importanza crescente della cucina è testimoniata anche dall’inedito sviluppo di una cultura domestica culinaria, che spiega il moltiplicarsi di diverse catene alimentari di tipo gourmet, tra cui la più interessante è forse la Globus Gourmet, che offre prodotti esclusivi, inclusi piatti pronti e semi-lavorati di alta qualità e delicatessen da ogni parte del mondo. È interessante notare come anche i prodotti tradizionali russi sono presentati in maniera innovativa, così come lo stesso layout mescola elementi della tradizione con un design ultramoderno. Dal punto di vista di marchi e prodotti italiani è interessante citare, nel mondo degli elettrodomestici, il caso di Indesit, che vanta una leadership affermata nel mercato russo, e la cui lavatrice Moon è considerata un vero e proprio oggetto di culto, proprio per i suoi valori di design associati alla qualità del marchio. Il design e la nuova cultura dell’abitare stanno comunque diventando elementi rivelatori dello status sociale e culturale, così come la gastronomia che combina tradizione russa e gusto cosmopolita: una miscela interessante per il mobile per la cucina italiano, che occupa già un ruolo importante nelle preferenze del lusso, perché coniuga tutti gli elementi nell’ambitissimo Italian style: tradizione e design, prestigio e gusto, stile e novità. | 59 Ca’ d’Oro Globus Gourmet, Mosca Ernestomeda Festa moscovita Doimo Cucine Varvary Hot Restaurant, Mosca L’AFFERMAZIONE DELLA CUCINA ITALIANA Per le aziende italiane di arredo, la Russia (ma oggi anche tutto il bacino geopolitico ex Sovietico, che comprende Azerbaijan, Bielorussia, Estonia, Kazakistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Moldavia, Ucraina), nonostante perplessità e preoccupazioni legittime, resta dunque una destinazione di export importante, forse oggi la più importante, più vicina e sicura di Cina e India, con un’ampia base di ricchezza, sicuramente scalfita ma non bloccata dalla crisi finanziaria e dal fermo edilizio. Perché il consumatore russo di fascia alta continuerà a considerare la casa e l’arredamento tra le sue priorità. Positività ed evoluzione in corso confermata dal giro di pareri raccolti nei Saloni moscoviti. Spiega Roberto Berloni: «In un momento particolare come questo in cui sono davvero poche le aziende europee non in crisi, il mercato russo, su cui siamo pre- Elite, Cesar senti con successo da anni, resta particolarmente importante. Certo, diventa comunque più difficile, in una situazione in cui cresce la presenza massiccia degli italiani (evidente anche nei Saloni WorldWide Moscow, ndr), ma noi continuiamo a investire, in un mercato dove è molto importante “esserci”, in tutti i sensi: i russi danno ancora una particolare importanza al rapporto personale, e a volte può anche essere impegnativo per noi, perché occorre coccolare, seguire i clienti. Clienti che vogliono prodotti di fascia alta, che spesso ascoltano il parere degli architetti e degli arredatori (sia i privati sia i negozi), perché ancora non si fidano totalmente del proprio gusto». «Siamo sul mercato russo dal lontano 1992 - racconta Francesco Torchetti - e abbiamo assistito a una evidente evoluzione della clientela: prima cercavano quasi esclusivamente prodotti di stile clas- sico legati a una idea dell’Italia molto tradizionale; oggi anche il gusto di una certa fascia di consumatori è informato e modellato sulla frequentazione dei media e delle riviste di arredo e molti vogliono un design ricercato e contemporaneo. Al prodotto italiano chiedono soprattutto un’alta qualità. Mosca e San Pietroburgo sono già decisamente orientate in questa direzione e anche molto “sviluppate” in termini di proposta prodotto. Oggi la nuova “frontiera” sono le città verso gli Urali, come Tomsk e Novygrad, ad esempio, ma si stanno muovendo anche aree difficili da contattare (ma che richiedono i nostri prodotti) come Georgia, Tagikistan e persino la Cecenia. Noi lavoriamo molto con l’Ucraina (a marzo siamo a Kiev per una fiera) e stiamo entrando in Kazakistan, che viene considerata la nuova Dubai, per la potente crescita edilizia e le possibilità di sviluppo e di investimento dei nuovi ricchi (grazie alla potenza del gas naturale che sta facendo la ricchezza di questo paese). E proprio nelle nicchie di questo mercato si “combatterà” in futuro». «Il 70% delle vendite sul mercato russo - afferma Mirko del Prete, managing director di Aster - riguarda prodotti di gusto classico e di fascia medioalta, che rispondono a un gusto di ostentazione. Per noi, che siamo presenti da tempo su questo mercato, oggi è meno faticoso che per le aziende che entrano ora attirate dalla possibilità di ampliare il proprio export». Luca Romanelli, export area manager di Febal, ricorda: «Già da alcuni anni il mercato russo è decisamente esuberante, per non dire euforico, il che si riflette anche nel gusto e per questo molto spesso le aziende realizzano prodotti ad hoc per questo mercato, o versioni più neo-classiche dello stesso modello, aggiungendo dettagli e finiture ad hoc». Certo, la voglia di ostentazione è ancora una delle componenti del gusto del consumatore russo. E ogni azienda risponde a modo suo, con modelli finalizzati al mercato locale: si va dalle proposte in cui vengono introdotti elementi decisamente fashion quali la pelle e i cristalli Swarovski (Diamond, di Alta) all’elaborazione di un neoclassico, opulento ma senza ridondanze, in cui il lusso si manifesta in dettagli di stile e di materiali di qualità. Quest’ultimo è il caso della nuova Elite di Cesar, che ha proposto in Russia anche una versione di Yara in ulivo, in edizione limitata per clienti top, e che si potrà avere anche in altri legni prestigiosi, quali palissandro ed eucalipto. Giovanni Anzani di Varenna ricorda che il gusto russo oggi si sta orientando anche verso l’area del moderno, ricordando che si tratta di «un cambiamento cui hanno contribuito decisamente, nei grandi centri urbani, i nuovi alberghi, i nuovi stilisti, gli showroom innovativi». ambientecucina «Questo resta un mercato in grande crescita - afferma Alessandro Del Prete, export department di Ernestomeda - in un mondo che sta attraversando una crisi senza precedenti: chi ha capacità di spesa chiede lusso e design, e ha l’entusiasmo del nuovo consumo. Per noi la Russia è uno dei mercati di esportazione più importanti, insieme a Spagna e Stati Uniti. E in termini di gusto, i locali di tendenza stanno cambiando l’orientamento del consumatore di fascia alta». Scavolini, che conta già oltre 40 punti vendita in Russia e nelle Repubbliche Orientali, ha realizzato poco prima dei Saloni (il 15 e 16 settembre) in Russia una delle due importanti convention estere (l’altra è stata in Grecia pochi giorni dopo) all’interno di un programma di espansione del proprio network. Spiega Roberto Gramaccioni, export manager: «La convention, dedicata alla forza vendita russa, ha proposto un vero e proprio training formativo dedicato a una cinquantina di rivenditori russi e ha coinvolto tutti i comparti aziendali. Il mercato russo è uno dei principali per Scavolini ed è in grande crescita, basti pensare che nel 2007 abbiamo registrato un aumento delle esportazioni di oltre il 20% e chiuderemo il 2008 con ottimi risultati. Incontrare la forza vendita presso la nostra sede ci dà modo di illustrare al meglio le ultime novità e strategie. In Russia abbiamo in programma decine di nuove aperture, di cui 9 soltanto nella capitale». Roberto Lizzi e Ivan Ceschiutti di Snaidero sottolineano che «questo è un mercato che esige considerazione e serietà perché sta diventando fortemente selettivo». | 61 darà ulteriore spazio ad altri comparti dell’arredo che riscuotono già un interessante successo in Russia, quali l’illuminazione e il bagno, oltre all’oggettistica. Infine, l’annunciata presenza nell’edizione 2009, degli operatori di Made Expo, fiera dell’edilizia e dell’architettura organizzata in collaborazione con Federlegno (ultima edizione alla Fiera di Rho-Pero, dal 4 al 7 febbraio 2008), stringendo quindi un interessante legame con l’edilizia, auspicando uno sblocco della crisi attuale. Non si può evitare di accennare che restano numerose e importanti le zone grigie della Russia: dalla preoccupante opacità della sua democrazia al recente e clamoroso calo della produzione industriale, dalle permanenti diseguaglianze sociali al rischio di mancati pagamenti aperto dall’attuale situazione economica al punto che, nella mappa del Rapporto Cofgace (società francese che misura il PUNTARE SUL FUTURO: LA RUSSIA CRESCERÀ Poco dopo la chiusura dei Saloni moscoviti, Federlegno-Arredo e Unicredit Group hanno siglato una lettera d’intenti al fine di sviluppare un programma di iniziative congiunte a concreto supporto degli Associati di Federazione, con particolare attenzione alle esigenze legate ai temi dell’innovazione e della crescita del grado di internazionalizzazione delle imprese. L’iniziativa è finalizzata a sviluppare un programma di attività specifiche che riguarderanno il mercato della Federazione Russa. E davanti al successo confermato della manifestazione di Cosmit, si rafforzano i progetti per il futuro: oltre a potenziare il numero degli espositori, che nell’ultimo anno sono cresciuti del 20%, sarà potenziata la presenza di operatori provenienti dalle “regioni” più lontane della Federazione, dal Sud, dalla Siberia, dagli Urali, che come abbiamo verificato nelle esperienze delle aziende costituiscono un più che potenziale bacino di mercato per l’arredo made in Italy. Inoltre (e anche questa è una tendenza già in atto) nei prossimi due anni il Salone moscovita Scavolini, stand ai Saloni WorldWide Moscow cosiddetto rischio paese), Russia e Cina sono situati come paesi fortemente sotto osservazione. Ma la Russia (paese fondamentalmente importatore di beni di consumo) resta comunque, per il mondo del mobile e in particolare della cucina italiana, una destinazione imprescindibile, una terra non di conquista ma di nuove frontiere, in cui magari sperimentare anche innovative modalità distributive. Insomma, la Russia continuerà a essere la nostra “america”: anche se, in tempi di crisi, va certamente maneggiata con maggiore cura. Intanto, tra i simboli della Russia che avanza, ci sono anche i 30 km di metrò in via di veloce realizzazione che collegheranno il Crocus Expo e il centro di Mosca (permettendo ai visitatori di dribblare l’infernale traffico della capitale): costeranno circa 24 milioni di dollari, e saranno interamente sborsati dal miliardario Aras Agalarov, padrone del centro fieristico. [ portfolio Stosa ] Brillant, Sistema Look SISTEMA LOOK STOSA CUCINE PROPONE LA RICETTA PER LA CUCINA DEI NOSTRI TEMPI E DEI NUOVI MERCATI: AMPIA MODULARITÀ, UNA BUONA DOSE DI DETTAGLI ACCURATI, NUOVI E RAFFINATI ELEMENTI, UNA RICERCA ORIGINALE DELLE FINITURE. INGREDIENTI PRINCIPALI: RICERCA, TECNOLOGIA E DESIGN ATTUALE. PER UN GUSTO DEL MADE IN ITALY CHE NON CONOSCE FRONTIERE, BILANCIATO TRA QUALITÀ E PREZZO, GARANTITO DA UN GRANDE MARCHIO il gusto del contemporaneo 64 | ambientecucina [ portfolio Stosa ] Stosa cuore classico e obiettivi attuali Il rendering del nuovo stabilimento Stosa progettato dallo studio Adriani e Rossi. Qualità, tradizione e forza nel prezzo: sono questi Quanto alla tradizione, da oltre quarant’anni dietro gli ingredienti della mission di Stosa Cucine che, ad ogni modello Stosa Cucine c’è tutta la passione e la sapientemente calibrati, hanno permesso all’azienda genuinità di una famiglia, quella del presidente Maurizio toscana di mettere a punto la “ricetta giusta” per Sani che, assieme ai figli David, Mauro e Leonardo, ottenere un prodotto eccellente e conquistare negli anni guida con successo l’azienda, coadiuvato da una valida un importante primato nel mercato. Dove la qualità squadra di collaboratori, verso promettenti orizzonti. si sostanzia non solo nella bontà del prodotto, ma Certosa classica anche nei risultati di un’approfondita ricerca nel design, DIVENTARE STRATEGICA nella tecnologia e nell’ampliamento della gamma ANCHE NEL MODERN LIFESTYLE dei modelli, sostenuta da costanti investimenti per Cuore antico e dinamismo contemporaneo, quindi, ottimizzare il processo produttivo. Perché per Stosa quello di Stosa. L’azienda toscana, nata in uno dei è importante costruire cucine garantendo il miglior grandi distretti italiani della cucina nel 1964, già leader rapporto qualità/prezzo, ovvero offrire a un mercato nel mercato per il settore classico, nel tempo ha oggi ancora più attento e selettivo, un prodotto pregiato elaborato e ampliato anche una collezione di cucine a una spesa accessibile. contemporanee di grande successo. Beverly bianca contemporanea Patty moderna ambientecucina Replay Sistema Look Gloria Sistema Look Brillant Sistema Look Per questo Stosa, ora, pur continuando nello sviluppo e cercando di anticipare le richieste, le esigenze, nella ricerca del classico con nuovi progetti e con una i desideri dei suoi interlocutori. Per questo, con ricerca dello stile mirabilmente diretta dallo Studio di il Sistema Look, è stato creato un nuovo “sistema progettazione del designer Ettore Tinagli, ha deciso di espositivo” che consente di mettere in risalto sul punto diventare strategica nel mercato anche con le cucine di vendita le cucine presentate, esaltando le loro gusto contemporaneo/design. In quest’ottica, da circa caratteriste estetiche e qualitative. un anno Stosa ha avviato una stretta collaborazione con lo Studio Adriani e Rossi di Thiene che ha portato, LE SFIDE 2009: NUOVE LINEE oltre che a un completo restyling dei prodotti moderni DI PRODUZIONE E PIÙ EXPORT esistenti e all’aggiornamento globale dei cataloghi, Stosa affronta il 2009 preparandosi con alla messa a punto e alla presentazione (in anteprima determinazione alla grande sfida del mercato, all’edizione di Eurocucina 2008) del nuovo Sistema da quello interno a quello estero. A partire da gennaio Look, che oggi è completo e pronto per la produzione. sono entrate in funzione le nuove linee di produzione Il Sistema Look è caratterizzato da una nuova collocate nel nuovo sito di 12.000 metri quadrati, modularità, da una serie di dettagli, di nuovi elementi adiacente alla fabbrica attuale e che, entro breve e da una particolareggiata ricerca delle finiture. tempo, diventeranno un unico grande corpo, Con l’intento di offrire un modern lifestyle senza grazie a un progetto dello Studio Adriani e Rossi. frontiere ma con tutte le caratteristiche del made in Ma il grande valore di Stosa non sta solo nelle Italy, coniugando una ricerca di tecnologia e design strutture, ma soprattutto negli uomini: anche la rete di con una esperienza - costruttiva e di materiali - di alto vendita sarà rafforzata e costantemente aggiornata per livello, oggi Stosa Cucine propone così, con uguale poter competere e vincere, potenziando ulteriormente equilibrio progettuale e qualità produttiva, dal classico il grande spirito di collaborazione che caratterizza al moderno, operando però in due percorsi paralleli, l’azienda. La volontà di Stosa di essere sempre con due studi di progettazione dialoganti e in perfetta più presente e visibile, oltre che nel mercato italiano, sintonia. Per entrambi gli stili, valgono le caratteristiche anche nei mercati esteri più importanti, ha già portato di tutta la produzione Stosa: massima cura del l’azienda a esportare con successo in Grecia, Russia prodotto, ricerca della qualità, attenzione al mercato e paesi dell’Est Europa ex Urss, ma anche in Middle e alle sue esigenze, in termini di assortimento e di East, Uae, Arabia Saudita. Bahreen, Spagna, Francia, prezzo, con ricerca continua della soddisfazione di tutta Bulgaria, Romania, Polonia, Turchia, Cipro, Israele, la filiera, dal produttore all’agente, al rivenditore, Malta. La sfida continua: prossimamente, le cucine per arrivare soprattutto al consumatore finale, Stosa sbarcheranno anche in India, Marocco e Libia. | 65 66 | ambientecucina CASA ECOLOGICA SU MISURA L’imponente fontana in acciaio Corten e rame collocata nella zona Acqua. Grazie a uno studio Feng Shui sono state individuate le zone energetiche dello showroom, delimitate da colori diversi corrispondenti ai rispettivi elementi. Una sezione di muro nella zona della bioedilizia, costruito con termolaterizi prodotti con componenti completamente naturali e atossici che si differenziano sostanzialmente dai normali mattoni forati per l’alto livello di protezione termica e acustica. NUOVI FORMAT È nato a Milano uno showroom per costruire e arredare secondo i principi dell’energy building di Clara Mantica e Giuliana Zoppis - Best Up “Cerchi nel grano” è la suggestiva insegna del nuovo showroom inaugurato recentemente a Milano (in via Ripamonti 526), uno spazio di 2.500 mq dedicato a prodotti e a servizi di consulenza e progettazione relativi alla bio architettura e alla bio edilizia. «Un luogo dove poter scegliere oggetti di eco-design e allo stesso tempo progettare la propria casa nel rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico secondo i principi dell’Energy Bulding, metodo diffuso internazionalmente che permette di costruire e arredare la casa tenendo conto delle più moderne tecniche di costruzione, dei materiali più naturali e sostenibili, ma anche di antichissime tecniche e filosofie, come il Feng Shui, nate per dare energia e benessere a chi nella casa ci abita». Così spiegano Manuela e Stefania Gatti, ideatrici e responsabili dell’impresa che si aggiunge alla tradizionale attività della Gatti spa, azienda storica del mondo dell’edilizia e del legname da costruzione. Lo showroom è stato progettato con ottica commerciale e didattica, per offrire e far conoscere al pubblico i vantaggi che derivano dall’impiego di prodotti e soluzioni abitative eco sostenibili e «per fare esperienza diretta del benessere che le soluzioni che proponiamo riescono a regalare». L’edificio che ospita il negozio è costruito con materie prime naturali provenienti da fonti rinnovabili e da regioni limitrofe e utilizza impianti di riscaldamento e di illuminazione a ambientecucina | 67 PER UNA DISTRIBUZIONE RESPONSABILE La distribuzione è una componente determinante del ciclo di vita del prodotto. È là che le imprese produttrici e i consumatori si incontrano e dove si evidenzia il ruolo cruciale del rivenditore nel comunicare le qualità del prodotto e nel diffondere la cultura dei prodotti e dei servizi ecosostenibili. Il rivenditore dovrebbe sapere indicare i vantaggi collegati all’uso e fornire informazioni sul ciclo di vita dei prodotti: dalle materie prime che lo costituiscono, alla disassemblabilità delle componenti, alle caratteristiche produttive, alle garanzie qualitative collegate all’utilizzo, ai sistemi di manutenzione, alle modalità di dismissione e riciclaggio. Al commerciante responsabile si chiede di praticare la sostenibilità lungo tutto l’arco della sua attività: dalla gestione del punto vendita, alla sua strutturazione, alla verifica della filiera dei fornitori, alla costruzione di una offerta varia e appetibile. Non ultimo, compete agli operatori della distribuzione orientare i produttori affinché le certificazioni conseguite siano adeguatamente comunicate e valorizzate e possano diventare utili argomentazioni di promozione e vendita. Molini a macina in pietra e fioccatrici per macinare i cereali in casa, realizzati in faggio. Spaccato di solaio dotato di impianto radiante per il riscaldamento e il raffrescamento a bassa temperatura; la pavimentazione è in ceramica bio certificata ANAB. L’oggettistica è stata selezionata secondo principi di ecocompatibilità e naturalità dei materiali. Gli arredi proposti sono biocompatibili, realizzati cioè con legni masselli di provenienza europea (da boschi inseriti nel programma di rimboscamento) e colorati con impregnanti e smalti naturali. basso consumo ai quali si unisce la produzione di energia elettrica “pulita” attraverso un impianto fotovoltaico posizionato sul tetto. L’offerta si rivolge ad un pubblico composito: da chi cerca un oggetto o un libro a chi deve costruire ex novo una casa e vuole farlo tenendo conto del suo impatto ambientale, fino a coloro che intendono ristrutturare il proprio appartamento nell’ottica di una maggiore efficienza energetica. L’offerta di prodotti comprende materiali edilizi, vernici, serramenti, stufe e camini, arredi per ogni zona della casa, oggettistica e artigianato fino alle case prefabbricate in legno. Fra i marchi presenti, citiamo Solas, Biocalce, Tassullo, DKZ parquet, Cotto Sannini, Iris Ceramiche BIO, Deltasolar impianti, Biosfera, Kager. I servizi di progettazione e consulenza sono affidati ad un team di architetti con specifiche conoscenze su bioarchitettura, bioedilizia, Feng Shui, indagini geobiologiche, riqualificazione energetica, progettazione bioclimatica. Inoltre sono a disposizione consulenti per domotica, isolamento, impiantistica. “Cerchi nel Grano” è stato accolto dal WWF Italia nel club “Imprese per la natura”, che riunisce imprese e associazioni che contribuiscono a progetti per la salvaguardia ambientale. www.icerchinelgrano.com L’INNOVAZIONE HA DUE ANIME IN FABBRICA Con forti radici nel territorio di origine ma grande player internazionale, Elica ha rivoluzionato lo stesso concetto di cappa, operando tra industrializzazione e artigianalità, standardizzazione di Fabrizio Gomarasca e personalizzazione, con propri brand come per conto terzi Leader mondiale nella produzione di cappe, la Elica di Fabriano è un’industria con due anime. Dei 5 milioni di unità che ogni anno escono dagli impianti di Elica in Italia (sono sette, concentrati nelle Marche, cui vanno aggiunti quelli in Polonia, Germania e Messico) il 75% sono prodotti per i maggiori player mondiali dell’elettrodomestico e un quarto viene commercializzato con i tre brand del gruppo: Elica Collection nel segmento del lusso, Elica nel medioalto di gamma, Turboair per la fascia media e la nuova acquisita Gutmann. Comune denominatore di tutta la produzione è l’accento sull’innovazione che caratterizza i processi industriali e gli impianti di produzione in ogni paese. Alcuni esempi. La stazione di saldatura al laser dello stabilimento di Serra San Quirico, progettata internamente con l’obiettivo di ottenere delle saldature senza materiale aggiunto nei modelli in acciaio inox, è stata replicata nell’impianto di Ariafina in Giappone, la joint venture siglata nel 2002 da Elica con Fuji per la produzione di cappe d’alta gamma. O, ancora, la pressa-piegatrice robotizzata («una macchina che da un 1 2 lato migliora la produttività, dall’altro aumenta decisamente la sicurezza per i lavoratori», spiega il direttore dello stabilimento) che è stata installata, in due esemplari, anche nella fabbrica messicana di Queretaro. Accanto all’automazione, convive una elevata componente di manualità, di artigianalità, a ricordare che questi sono prodotti, soprattutto quelli di design, che impiegano materiali di pregio (il cristallo e l’acciaio inox, la pelle e il vetro di Murano) e che ancora prima di essere degli elettrodomestici sono oggetti con una personalità forte all’interno del progetto di una cucina contemporanea. È stata questa, a pensarci bene, la grande svolta di Elica a partire dal 1999, quando ha cominciato a inserire il design nelle cappe: interpretare in modo nuovo il ruolo di chi produce in conto terzi, proponendosi non solo come industria manifatturiera, ma entrando a pieno titolo nel processo creativo del prodotto. «Diamo un vestito alle innovazioni tecnologiche», sintetizza l’amministratore delegato Andrea Sasso, «perché un bel vestito senza innovazione non vale nulla, così come è difficile vendere un prodotto innovativo se non è ben abbigliato». Tanti i testimonial di questo processo di Elica, alcuni di così grande successo che sono stati oggetto di imitazioni made in China, come è successo alla serie Om, la prima cappa “verticale” che, grazie ad un sistema di aspirazione perimetrale, sfrutta il principio secondo il quale i fumi tendono ad avvicinarsi al muro. Totalmente innovativa anche la generazio- 3 ne che prende vita con il sistema Evolution, un piccolo gioiello di miniaturizzazione e assemblaggio della componentistica che può essere vestito come si vuole e che assolve alla duplice funzione di punto luce e sistema aspirante. Una soluzione esclusiva Elica, che ha trovato nella Star la sua versione più glamour e che poi ha dato origine all’accordo con Artemide per il progetto Luxerion: le lampade con dispositivo di purificazione dell’aria. E infine l’ultima innovazione tecnologica, per ora: Deep Silence, solo 45 dB di pressione sonora, che significa poter conversare in cucina, spazio di convivialità e di relazioni, con il minimo del rumore necessario ad aspirare 500 metri cubi all’ora. È questa, in altri termini, l’anima a valore aggiunto dell’azienda che produce innovazione, di volta in volta proposta ai grandi clienti OEM, per applicazioni personalizzate. «Noi abbiamo un nostro spazio di innovazione e di design, spesso in anticipo rispetto alle aziende clienti. Ma quel che conta è che noi siamo in grado di sviluppare i nuovi progetti, senza entrare in competizione con loro», sottolinea Sasso. «È una cosa possibile quando i clienti riconoscono le tue capacità di fare innovazione e design». E a volte sono loro stessi che lanciano le sfide per percorsi innovativi. È stato il caso della cappa verticale sviluppata su richiesta di Electrolux, e successivamente applicata a Elica Collection, o della Space che monta il sistema Deep Silence, che ha sperimentato anche nella cappa il plus della silenziosità già appannaggio di lavastoviglie e lavabiancheria. 4 5 Nelle foto: 1. Azio 2. White Stream 3. Filippi 4. Victoria 5. Farsalo Sotto: lo smoke test e la camera riverberante di Elica Tech Lab. ELICA TECH LAB L’ECCELLENZA NASCE QUI Elica Tech Lab è uno dei tanti gioielli nascosti nel sistema industriale italiano: forse non darà la scossa alle grandi masse, ma rappresenta sicuramente una punta di eccellenza come poche nel mondo. «Per l’esattezza sono 200 i laboratori di questo tipo nel mondo», spiega il direttore del laboratorio Francesco Magrini, che ne illustra le caratteristiche. «È certificato Smt da UL International, per quanto riguarda la sicurezza degli elettrodomestici ed è l’unico relativo alle cappe. Questo significa il massimo livello di qualifica possibile in ambito internazionale per un laboratorio aziendale». Il laboratorio è strutturato in cinque piattaforme all’interno delle quali operano dieci tecnici qualificati. Testing & Reliability rilascia il Validation plan per la messa in produzione di ogni nuovo modello e controlla i test prestazionali, di sicurezza e di affidabilità secondo le specifiche norme internazionali. Sono effettuate oltre 40 prove tra le quali l’analisi acustica in camera riverberante (la più grande d’Europa), l’olografia acustica, l’efficienza di filtraggio degli odori e dei grassi, la portata. «Qui studiamo per esempio il comportamento fluidodinamico del prodotto, incrociando la curva della portata con quella della pressione determinata dal percorso del tubo di aspirazione. Solo così si scopre che nelle normali condizioni di installazione di una cappa eccedere i 700 metri cubi all’ora di portata non serve, generando oltretutto rumore eccessivo e aumentando il costo energetico. E relativamente all’acustica il nostro è sicuramente il laboratorio di riferimento per l’industria degli elettrodomestici e non solo, visto che possiamo certificare tutti i prodotti», spiega Magrini. Quality & Patents e Internatinal Certifications sono le piattaforme per la gestione degli aspetti brevettuali del gruppo e del sistema qualità del laboratorio e per il rilascio delle certificazioni di prodotto. Planning gestisce la pianificazione dei vari progetti Elica Tech Lab («nel 2007 sono stati il doppio dell’anno precedente e nel 2008 sono ulteriormente triplicati»). EMPA&Packaging, oltre a coordinare il processo di qualifica del prodotto per Whirlpool, gestisce tutte le prove imballo cui sono sottoposti i prodotti dell’azienda. I NUMERI DI ELICA 70 | ambientecucina FATTURATO 2007 426,8 MILIONI EURO 5 MILIONI DI CAPPE PRODOTTE NEL 2007 2.300 DIPENDENTI 10 IMPIANTI PRODUTTIVI TITOLARITÀ DI 59 BREVETTI INTERNAZIONALI CREATIVITÀ E INTELLIGENZA PRODUTTIVA Molte lavorazioni, come la piegatura, sono robotizzate, ma per alcuni prodotti è previsto l’intervento di personale specializzato. Sotto, dai rotoli di lamiera alla tecnologia evoluta del taglio a laser e del Roal. Il travaso di esperienza opera anche per quanto riguarda i processi. «Il fatto di lavorare con i grandi clienti, e grazie alle loro richieste, ci ha indotto ad ottenere maggiore efficienza a parità di volumi prodotti, contenimento dei costi e sviluppo delle prestazioni di prodotto, in un circuito di miglioramento continuo. Loro ci utilizzano per la nostra capacità creativa, noi impariamo a produrre con logiche sempre più industriali». Una razionalizzazione perseguita e necessaria, visto che il flusso di materiali negli impianti di produzione è quasi forsennato. Con 6.200 codici di prodotti («ma due anni fa erano 17mila e nel 2007 erano 8.500, e saranno ulteriormente ridotti») la complessità è massima. «Oggi siamo in una fase di forte industrializzazione del processo, perché dobbiamo differenziare tutto ciò che è percepibile dal cliente finale e standardizzare tutto ciò che sta all’interno del prodotto», puntualizza Sasso. Cosa resa possibile anche grazie al rapporto consolidato con i fornitori esterni accreditati della realizzazione di alcune componenti, per esempio quelle elettriche, e soprattutto attraverso la specializzazione dei diversi impianti, suddivisi tra quelli votati alla produzione di grande serie e quelli di fattura più artigianale e a più alto contenuto di design dei prodotti del top di gamma dove si valorizza al massimo la capacità manuale e la competenza degli operai. E delle operaie, come quelle impiegate nella linea di assemblaggio dello stabilimento di Fabriano, una linea che consente di cambiare tipologia di prodotto (anche tra i diversi stabilimenti) con la massima rapidità e flessibilità, perché tutte le operaie sono in grado di farlo senza intoppi, grazie alla formazione e all’ergonomia e sicurezza delle postazioni di lavoro. Ma a monte vi è una ferrea gestione della logistica. È per questo motivo che la stessa logica organizzativa e la stessa competenza produttiva si ritrovano anche negli stabilimenti all’estero, in Polonia vicino a Wroclaw e in Messico, a Queretaro. Non si è trattato di una classica operazione di delocalizzazione alla ricerca di costi più bassi, come spiega Sasso: «Per il mercato americano, che ha prodotti completamente diversi da quelli per l’Europa, era necessario avere un impianto produttivo dedicato e soprattutto vicino al mercato di sbocco e quindi abbiamo scelto il Messico. In Polonia ci siamo andati perché molti nostri clienti OEM c’erano già prima di noi. Si tratta quindi di un’esigenza di servizio nei loro confronti. Lì produciamo anche cappe a nostro marchio di gamma medio-economica per la CSI, che resta uno dei mercati per noi più importanti. Gli stabilimenti italiani sono invece dedicati ai prodotti a maggiore valore aggiunto, quelli che possono essere esportati ovunque perché meno legati alle abitudini culinarie e più inseriti nell’area dell’arredamento e del design. In Italia, o meglio nelle Marche perché sentiamo come prioritario il nostro ruolo nel tessuto della comunità in cui siamo nati e della regione in cui operiamo - manteniamo la testa del gruppo, dall’R&D al marketing, con maestranze e ingegneri la cui “intelligenza” è dedicata allo sviluppo prodotti da replicare poi nelle diverse parti del mondo. Non stupisce quindi che in questo doppio registro tra industrializzazione e artigianalità, tra standardizzazione e personalizzazione il centro nevralgico del sistema Elica sia diventato il laboratorio. ambientecucina 1 Non è solo un laboratorio di prove e certificazioni accreditato a livello internazionale (vedi box), ma è il centro della Ricerca e Sviluppo di tutto il gruppo, in contatto con tutte le fabbriche in Italia e all’estero, con una esatta replica in Messico. È qui lo snodo di tutto il processo dell’innovazione, dove viene effettuata la qualifica del prodotto ancora in fase di studio di fattibilità, con l’emissione di un documento di validazione, per procedere poi alla progettazione vera e propria. «Il laboratorio è il punto cruciale dell’attività di R&D», spiega Sasso. «Noi investiamo ogni anno tra il 2 e il 3% del fatturato (nel 2007 426,8 milioni di euro, ndr) e nel 2006 siamo risultati al settecentesimo posto in una speciale classifica mondiale sul rapporto tra investimenti in R&D e fatturato. Al di là dell’aspetto quantitativo, dietro ci sono non solo le idee ma anche le persone che ci lavorano, insieme ai 65 progettisti che sviluppano i nuovi prodotti e al team di 5 designer interni che li vestono. Il laboratorio, con i suoi 59 brevetti internazionali, che crescono di 2-3 unità ogni anno, è uno dei punti fondamentali della nostra capacità di essere vissuti come impresa creativa e innovativa». INVESTIRE OLTRE LA CRISI Certo anche Elica sta subendo i morsi della recessione. E la vive soprattutto di riflesso. «Il nostro fatturato dipende al 75% dai nostri clienti OEM. Se loro non vendono, anche noi non vendiamo», conferma Sasso. «Dal punto di vista dell’assetto industriale abbiamo dovuto fare anche delle scelte dolorose, con la chiusura di due stabilimenti a Padova e nelle Marche, perché il calo della domanda non consente di mantenere operativi tutti gli impianti. Abbiamo utilizzato il più possibile strumenti soft nei confronti dei lavoratori, in totale accordo con i sindacati e con il minimo impatto sociale. Attualmente stiamo ricorrendo alla cassa 2 integrazione. Ma questo non significa che non vediamo prospettive. Abbiamo 159 nuovi progetti in cantiere, indipendentemente da che cosa succederà alla top line. Abbiamo una condizione di solidità finanziaria. Non abbiamo indebitamento se si esclude quello per operazioni straordinarie, come l’acquisizione di Gutmann (società leader nel mercato tedesco specializzata nella produzione di cappe personalizzate e per il mercato di alta gamma, ndr) e l’acquisto del 10% di azioni nostre (dal 2006 Elica è quotata nel segmento star di Borsa italiana). Insomma continuiamo a investire. E per il 2009 abbiamo una pianificazione molto importante. Sul fronte dei nostri marchi stiamo realizzando la gamma di Elica Collection presentata all’ultima Eurocucina, prodotti che migliorano ancora la silenziosità, le performance di filtrazione e aspirazione, l’impatto estetico. Karma è, per esempio, la cappa che quando non è in funzione sembra un contenitore e si trasforma quando viene azionata, grazie a una serie di meccanismi mutuati dall’industria dell’auto. L’acquisizione di Gutmann ci metterà a disposizione anche i modelli down draft. Anche per il clienti OEM il laboratorio ancora una volta ha un carnet nutrito di progetti che ci farà aumentare la penetrazione nei loro confronti. Anche in questa congiuntura sono ancora più importanti i valori su cui si fonda la nostra storia: investimento sui processi industriali, sulle attività di innovazione e sviluppo e sulle persone». Lo testimonia il piazzamento per il secondo anno consecutivo come prima azienda tutta italiana (su 100) nella classifica delle migliori imprese per qualità del clima di lavoro del Great Place to Work Institute. Che cosa lascerà questa crisi, chiediamo? «Di sicuro farà una selezione darwiniana degli operatori. Ne usciranno le aziende più solide e più forti. E noi saremo tra quelle». 3 Nelle foto: 1. Vogue Leather 2. Legend 3. Karma Sotto, Andrea Sasso, amministratore delegato di Elica. | 71 TENDENZE Il titolo “Out there: architecture beyond the building” proposto per l’11a Mostra Internazionale di Architettura dal direttore Aaron Betsky, oltre a stimolare visioni utopiche, ha richiamato i progettisti “alla reale vita dell’uomo, nel reale spazio che abita”. Una provocazione che ha dato vita a installazioni in cui anche lo spazio cucina prende vita in nuove forme di Renata Sias Dalla casa alla cucina: nuove visioni Nella pagina a fianco: Massimiliano & Doriana Fuksas: Kensington Gardens (foto catalogo Marsilio). Pensare a un’architettura che va oltre l’edificio è stata la sfida lanciata dall’ultima Biennale di Venezia: «È difficile trovare l’architettura negli edifici - dichiara Aaron Betsky, direttore dell’11a Mostra Internazionale di Architettura - essa si nasconde nelle pareti, sotto i pavimenti, e negli spazi entro i quali ci muoviamo ogni giorno, ma che raramente notiamo. L’architettura è come organizziamo, vediamo, rappresentiamo e discutiamo gli edifici». Di fatto la Biennale di Venezia è stata l’occasione per sperimentare pensando soprattutto al significato futuro della Casa, intesa come luogo intimo e rituale, palcoscenico di nuovi stili abitativi, culla delle nostre aspirazioni e dei più profondi desideri, ma anche specchio di contraddizioni sociali, culturali e ambientali. Un habitat domestico che può anche trasformarsi in rete digitale globale. In questo contesto ha preso vita la rivalutazione degli oggetti d’uso quotidiano e la loro interazione con la tecnologia messa in scena in particolare in alcune delle 23 installazioni all’Arsenale, capaci di dilatare il campo dell’architettura contestandone la definizione ristretta e ampliando il suo raggio di interesse. Così gli elementi più banali delle nostre abitazioni e anche quelli “nascosti sotto i pavimenti”, ai quali normalmente non prestiamo attenzione, diventano oggetti della sperimentazione e assumono il ruolo di protagonisti. Il giapponese Atelier Bow-Wow propone “Furnivehicles”, un agglomerato di arredi d’uso quotidiano capace di spostarsi e di mutare la propria disposizione per offrire un’alternativa alla standardizzazione progettuale. Gli utenti che viaggiano da un punto all’altro del pianeta e vivono in alberghi, case, uffici, aeroporti omologati avranno la sensazione di essere seguiti da questo gruppo di arredi e di trovarsi a casa propria. Estremamente complesso è il progetto “Hyperhabitat” ideato dallo studio spagnolo Guallart Architects con Center of Bits and Atoms del MIT, Fab Lab Network e il contributo di altre eminenti istituzioni scientiche. Si tratta di un modello che consente di ridefinire il mondo fisico: «Oggi è possibile operare con maggiore risparmio energetico e maggiore efficienza. I sistemi informativi consentono di riprogrammare il mondo a partire da relazioni di nodi multipli che, superando la tradizionale struttura gerarchica basata sulla gestione dei beni comuni da parte di organizzazioni pubbliche, consente un aumento della nascita di processi basati su relazioni tra pari». Qualsiasi oggetto in una casa - frigorifero, sedia, fornello, ecc. - può essere potenzialmente connesso ad altri nodi su qualsiasi scala, creando ambientecucina | 73 Mario Cucinella: Housing Evolution e la casa da 100 K. Evoluzione degli stili abitativi. Italia In cerca di casa L’Italia, particolarmente sensibile alla “questione casa”, in epoca di bolle immobiliari e instabilità economica, con la mostra “L’Italia cerca casa”, curata da Francesco Garofalo, ha posto l’abitare come questione centrale della nostra cultura architettonica. Alla domanda di abitazioni di qualità a costi accessibili hanno risposto 12 progettisti con soluzioni esemplari. Tra queste quella di Mario Cucinella “Housing Evolution e la casa da 100 K” attenta allo sviluppo eco-sostenibile (classe A e zero emissioni di CO2), alle nuove esigenze e ai nuovi stili abitativi (dalla “casa per tutti” alla “casa per ciascuno”), ma anche ai costi: è infatti realizzabile con 1.000 euro/mq e la prima edificazione è attualmente in corso nei pressi di Torino. Concreta anche la proposta “L’ecomostro addomesticato” di Studio Albori che, riutilizzando prevalentemente materiale di scarto e con un utilizzo sobrio delle risorse costruttive ed energetiche, trasforma in casa lo scheletro edilizio abbandonato di una stazione ferroviaria incompiuta. Studio Albori: L’ecomostro addomesticato. Uno scheletro edilizio abbandonato diventa una casa. 74 | ambientecucina 1 1-4. Penezić & Rogina Architects: Who’s afraid of big bad wolf in digital age? (foto catalogo Marsilio). 2-5. Atelier BowWow: Furnivehicles (foto catalogo Marsilio). 3-6. Guallart Architects: Hyperhabitat (foto catalogo Marsilio). 7. Greg Lynn Form: Giocattoli riciclati. (foto catalogo Marsilio). 2 un’interazione in base alle cui logiche diventa possibile riprogrammare il mondo. Attraverso www.hyperhabitat.net, l’installazione di Venezia, che ha preso come modello in scala reale un residence universitario, crea un sistema di programmazione partendo dalla definizione di nuove relazioni tra i suoi elementi costitutivi. I diversi oggetti dell’abitazione, grazie alla dotazione di un microserver, permettono di connettersi al network di oggetti reali che la gente di tutto il mondo può caricare, dimostrando che, in questa accezione, l’architettura è l’interfaccia che ci permette di abitare il mondo. La necessità di una nuova architettura online è il tema trattato dagli architetti croati Penezić & Rogina nel progetto “Chi ha paura del Lupo Cattivo nell’era digitale?”. Il punto di partenza è opposto alla cosiddetta Casa Intelligente «...che in genere è solo una parodia» dicono i progettisti. Avere schermi al plasma in tutte le stanze, frigoriferi capaci di acquistare prodotti dal negozio alimentare più vicino e caminetti che si accendono da soli è un’idea che non accetta il fatto che la struttura stessa della vita sia cambiata e sia destinata a cambiare rapidamente nel prossimo futuro. Ci- Sideways Il frigorifero come manifesto L’architettura intesa come analisi critica del realizzare è stato il leit motiv dominante anche nei padiglioni delle diverse partecipazioni nazionali ai Giardini che hanno suggerito modelli e materiale di riflessione. I temi del risparmio energetico e della sostenibilità si sono affiancati a considerazioni sullo spazio che ci circonda e alla sua capacità di influenzare il nostro Padiglione Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca: Sideways (www.zerozero.sk). rapporto con il mondo e con gli esseri umani che, insieme a noi, lo abitano. Per esempio l’installazione “Sideways”, allestita dalle Repubbliche Ceca e Slovacca, ha cercato risposte per la soddisfazione dei nostri desideri de-contestualizzando lo slogan pubblicitario dei frigoriferi GE Co. “rendere la fame sicura” e le xxx simbolo della conservazione e refrigerazione sicure. Gli appunti di ricerche socio urbane tese alla mappatura dei bisogni individuali - gli utenti delle xxx- sono forniti sulle portiere di un’interminabile fila di frigoriferi-surgelatori che sintetizzano il contesto urbano dei diversi soggetti intervistati e nascondono gli stili di vita, le preferenze gastronomiche e le ricette favorite. L’invito esplicito è: provare e assaggiare per comprendere. 3 tando il saggio di Reyner Beham “A Home is not a House”, Penezic´ & Rogina sottolineano che: «Quando una casa contiene un tale complesso di tubature, canne fumarie, condutture, cavi, luci, valvole, prese, forni, lavelli, scarichi per rifiuti, impianti, antenne, congelatori; quando contiene così tanti servizi che la loro intelaiatura si reggerebbe in piedi da sé, senza alcun aiuto da parte dell’edificio, perchè ricorrere a una casa per sorreggerli?». In questo caso la struttura architettonica non è un riparo ma funge da interfaccia tra l’occupante e il suo immediato circondario. Sulla base di tre principi primari - riparo/classico; condizione/meccanico; mezzo di collegamento/digitale - sono allestiti sistemi di “unità abitative”, ridotte alla loro essenzialità, il cui movimento “permette di riorganizzare lo schermo funzionale delle attività, ampliando la loro capacità di appropriazione”. Questa modalità di addomesticare i sistemi di natura tecnologica che controllano la nostra vita dovrebbe permetterci di sentirci “a casa” nel mondo moderno. Ancora gli impianti domestici - aspiratori, purificatori d’aria e ionizzatori, in questo caso - sono attori dell’installazione “Cloud” degli architetti di Taiwan An Te Liu; una nuvola formata da dozzine di apparecchi sospesi che ronzando in sottofondo, operando al livello profondo della nostra paura della realtà e del desiderio di possedere uno spazio completamente neutro garantito dalla tecnologia. «Agli inizi del XX secolo le idee sulla pulizia e l’igiene sono state determinanti per lo sviluppo dell’architettura moderna e si collegavano all’idea di luce, verde, aria pulita - osservano i progettisti - oggi cerchiamo di sentirci a nostro agio all’interno delle nostre case utilizzando sistemi che lavano, filtrano, ionizzano, sterilizzano il nostro spazio tenendoci separati da batteri, germi, spore, polvere e altre brutte cose. Accumuli simili ad armature convergono per creare una polis fluttuante, forse quella del futuro, ma che richiama anche visioni di futuri passati.” L’ultima Biennale ci ha fornito dunque un’immagine di come sarà il futuro delle nostre case, del nostro mondo? Certamente sarà un futuro digitale, condiviso e... pulito. 4 5 6 7 di Paola Leone ph. imm cologne, interior trends 2009 TREND IN CORSO È l’unico settore dell’arredo in crescita in tutto il mondo: dalle cellule di lavoro per esterno alle cucinette portatili, passando per il vario e attrezzato mondo dei barbecue ambientecucina È un modo per stare in compagnia e godere dei benefici dello stare en plein air: cucinare all’aperto, un’attività che se per gli americani corrisponde ad un rito ed è praticata dalla stragrande maggioranza della popolazione, in Italia sta diventando un’usanza solo da qualche anno. Lo dicono i dati generali del mercato dell’arredo per esterno, uno dei pochi settori in crescita in tutto il mondo. In particolare, la ricerca svolta da SUN (Salone Internazionale dell’Esterno, che si svolge annualmente a Rimini) condotta in dieci Paesi europei (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Svizzera, Spagna, Inghilterra), evidenzia come negli ultimi anni il mercato dell’outdoor in Europa sia in netta crescita. È così che dal 2005 al 2007 la produzione globale europea è passata da 1.326 mio € a 1.413 mio €, e i consumi si attestano attorno ad un volume pari a 1.666 mio €, ovvero ad 80 mio in più ripetto al 2005. Le buone notizie riguardano anche l’Italia, con un mercato in espansione. I dati economici 2007 pongono infatti l’Italia al terzo posto della classifica dei Paesi europei produttori di attrezzature e arredamenti per esterno (292 mio € di valore di produzione, 21% del totale europeo), mentre con 140 mio € di valore di produzione esportati (+8% sul 2006) l’Italia è il primo Paese europeo per esportazioni. Dove? Al primo posto ci sono gli Usa, con il 25%, e a seguire la Francia, con il 18%; la Germania, con l’11%; la Svizzera con il 6/7%; l’Austria, con il 5%. Nel complesso, l’UE assorbe il 45% dell’export nostrano. Sorprendono, quindi, i dati di un settore così vivace, vista la congiuntura economica mondiale. Ma a quanto pare, c’è un perché. Le radici di questo successo, spiega Luisa Aschiero, di Future Concept Lab (futureconceptlab.com), Istituto di ricerca e consulenza strategica diretto dal sociologo Francesco Morace, «vanno ricercate nel tema della ‘protezione’ (di sé dal mondo), che trova nell’ambiente domestico il suo terreno ideale. Alimentata nel tempo dall’importanza della sfera del comfort e del relax, la ‘protezione’ non è però intesa come una barriera difensiva contro il mondo esterno - che poteva trovare riscontro nella casa bunker, o anche nella casa bozzolo - ma è piuttosto concepita come un ambiente decontractive, in cui espandere la propria personalità partendo dalle caratteristiche ‘soft’ della dimensione domestica, e trasferendole all’esterno. La relazione pubblico/privato si sta dunque riequilibrando su una nuova centralità del privato... improntata al rispetto e ai valori più semplici di compatibilità con l’ambiente. Trasformare l’ambiente che ci circonda significa porsi in quest’ottica». Di fatto poi, il contatto da parte delle persone con l’ambiente avviene, banalmente, con le modalità più semplici e a portata di mano. E dato che la gastronomia è un capitolo fondante della nostra cultura, il modo di relazionarsi con l’esterno attrarverso il cucinare è forse primitivo e istintivo, ma di certo ingenera un comportamento che si sta ampliando in tutto il Paese. Più esattamente - sempre secondo la ricerca svolta da SUN - le vendite per il mercato dell’outdoor in Italia si concentrano per il 56% nel nord e soprattutto nord-ovest, che assorbe da solo il 30% delle vendite nazionali. Da parte delle aziende d’arredo, l’outdoor è quindi un’occasione per espandersi, mentre per quelle specializzate in attrezzature l’opportunità è migliorare. E i nuovi strumenti per cucinare all’aperto sono già oggi più avanzati tecnologicamente e, allo stesso tempo, molto più semplici e sicuri da utilizzare. Si va così dai moduli cucina veri e propri (con tanto di cellule per frigo, lavabo e fuochi, realizzate in muratura o in legno massiccio per essere lasciate fuori anche durane l’inverno), fino alle cucinette portatili su ruote in acciaio inox, con grill a gas e bruciatori tradizionali per cucinare come in casa, per arrivare ai barbecue di design, dai colori brillanti e dalle linee essenziali, in trend con le tendenze dell’arredo indoor. Brace e pietra naturale scaldate consentono così di preparare piatti in linea con le tendenze light, mentre i nuovi pezzi di design semovibili arricchiscono lo spazio di giardini e terrazze con un tocco di stile in più. | 77 BRANDO Colorato, leggero nella linea, compatto, facile da montare, da pulire e da trasportare, Woody (design Fabio Faraoni) è un barbecue a pellet sicuro e pulito. È dotato di doppia camera di combustione che riduce il calore all’esterno, di caricatore elettrico e di canalizzazione dei fumi posta sul retro, testati e brevettati. I pellet - prodotti con la segatura residua della lavorazione del legno scaldano così la piastra superiore, su cui cucinare qualsiasi cibo dalla carne al pesce, dalle verdure alle uova. È accessoriato con piano ribaltabile laterale. Tutti pazzi per l’outdoor J.CORRADI È stata progettata e realizzata proprio per gli esterni la cucina Capri, che si distingue per il design della struttura in legno di rovere naturale massello, progettata in quattro varianti dimensionali, da 100 cm a 260 cm. Si possono così scegliere piani cottura a 2 o a 4 fuochi, piastre liscie o rigate (40 o 60 cm), friggitrice a gas (40 cm), griglia a gas con pietra lavica da 40 o 60 cm, cuocipasta (60 cm), piano lavoro in acciaio (40, 60 o 80 cm). Bacino di lavaggio in marmo Carrara e forno elettrico a vapore, per la parte superiore, e vani a giorno o chiusi con ante o cassettiere, per la zona inferiore, completano a piacere le diverse soluzioni. VIKING Per cucinare all’aperto, Viking propone un barbecue a gas realizzato in cinque modelli diversi, da 76, 105 o 135 cm di larghezza, da incassare all’interno di una struttura in legno, in cemento o in acciaio inox oppure su un carrello in acciaio inox. Il barbecue è dotato di bruciatori in acciaio da 6,5 kW e di un girarrosto motorizzato professionale composto da un bruciatore Gourmet-Glo da 4 kW, da uno spiedo in acciaio e da due forchette di tenuta. I bruciatori posti a lato del grill sono ideali per grigliare verdure e contorni. UNOPIÙ Look naturale per il barbecue Barby, disponibile a 3 e a 5 fuochi, con struttura lineare in legno naturale completa di ruote e telo di copertura in pvc. Barby si può completatre con diversi accessori: bruciatore a due fuochi, friggitrice elettrica, plancia in acciaio per la cottura alla piastra, pietra naturale per la cottura dietica dei cibi, set attrezzi e coperchio in acciaio inox con manici di legno. La versione a 3 fuochi misura 144x60 cm, quella a 5 fuochi, 178x60 cm; l’altezza è sempre 78 cm. SUNDAY È una vera cucina ed è creata per poter essere installata in giardini e terrazze: si chiama Modular ed è costituita da sette elementi modulari in granulato di marmo anticato e ante in legno massiccio removibili. I moduli Forno, Fornello, Fritto e Fresco, Acqua, sono quindi preposti alle funzioni tipiche della cucina indoor, mentre i moduli Gas, con grill a gas, e Modular Barbecue, con griglia bio e vaschetta grasso integrata, servono per le classiche grigliate all’aperto. Sono tutti uniformati dallo stesso stile per formare composizioni armoniose. ELECTROLUX È una vera e propria stazione di cottura alla griglia il barbecue professionale ELG, che grazie alle diverse zone di cottura separate a temperatura regolabile, consente di cuocere gli alimenti contemporaneamente in modo diverso. Allo stesso tempo si possono quindi grigliare carne e pesce, rosolare costolette con la speciale funzione a infrarossi, terminare la preparazione di una salsa. Il coperchio è inoltre dotato di termostato a “effetto forno”, mentre la mensola scaldavivande permette di tenere in caldo i cibi o di riscaldare il pane. Funziona con bombola a gas alloggiata sotto il piano cottura. Disponibile da 123x135x h. 61 cm e da 119x122x h. 60 cm. PALAZZETTI Una vera e propria composizione cucina per preparare grigliate all’aria aperta con il comfort delle attrezzature domestiche: si tratta Isola Maxime, composta da moduli realizzati in conglomerato cementizio rivestito in spugnato lavabile color panna (nella versione finita) e con piano in graniglia di marmo a finitura spazzolata a tinta rossa. Inoltre, le attrezzature ad incasso per cucinare dell’innovativo sistema sono di alto livello e sono costituite da un lavello in acciaio circolare, da una potente ed ampia piastra di cottura in pietra lavica alimentata a gas e da una bistecchiera elettrica tonda in acciaio a temperatura regolabile, inserita sull’apposito Tavolo. www.antoniotabasco.it 82 | ambientecucina PROGETTO IN TEMA Partendo da un’anta da 30 mm lo studio Opera Design ha identificato le coordinate estetiche oltre che strutturali di System 30, il programma di cucine di Scic che tra i primi ha saputo creare spazi cucina aperti alla zona pranzo e living di Paola Leone FORTE PER CARATTERE Enrico Cattaneo, Emanuela Garbin e Mario Dell’Orto, fondatori di Opera Design, sono gli autori di System 30 e di molti altri importanti progetti nel mondo della cucina. È una cucina “di spessore” e non è un modo di dire: parliamo di System 30, programma che ha precorso i tempi e ha poi tracciato un percorso, che ha creato i presupposti per lo sviluppo del trend di stile più attuale della produzione d’arredo cucina, quello giocato, appunto, sullo spessore delle superfici. Un passaggio importante, che nel programma d’arredo creato da Scic non si esprime soltanto attraverso la valorizzazione di ante, top e mensole. Ma partiamo dall’inizio, dal concept di System 30, che oggi compie quattro anni ed ha già oltrepassato anche le proprie premesse concettuali grazie al continuo rinnovamento modulato in base all’evolversi delle esigenze abitative. Progettato da Opera Design, System 30 è uno dei primi programmi d’arredo pensati per creare spazi cucina aperti alla zona pranzo e living. E che si fonda su un elemento principale: il forte spessore dell’anta, di 30 mm, come rivela il suo nome. Un’innovazione tecnologica che consente soluzioni precedentemente impensabili, per cui ora le maniglie scompaiono all’interno del pannello mentre le ante diventano come un sipario per fare apparire e scomparire elettrodomestici e zone operative dentro armadiature lunghe fino a 2,5 metri. Per scoprire meglio i segreti e le origini del progetto, abbiamo intervistato Enrico Cattaneo, che con Emanuela Garbin e Mario Dell’Orto ha fondato Opera Design, il team di architetti che ha disegnato il rivoluzionario sistema realizzato da Scic. In base a quali scelte funzionali ed estetiche nasce l’idea di un’anta così fatta, e quindi, di un sistema così concepito? Per capire come è nato System 30 si deve fare un piccolo passo indietro. Il nuovo sistema nasce infatti anche grazie all’evoluzione delle tecnologie costruttive. Fino a qualche anno fa le cucine erano realizzate con ante con spessore massimo di 20-22 cm perché, tra l’altro, non erano ancora disponibili cerniere capaci di supportare un peso maggiore. Nel momento in cui si son resi disponibili componenti in un certo senso più evoluti, anche le ante potevano essere concepite con spessori diversi. Abbiamo quindi pensato ad un’anta di 30 mm, che caratterizza la nuova cucina dal punto di vista sia estetico sia funzionale. Dal punto di vista funzionale, lo spessore di 30 mm consente l’incasso della maniglia nel pannello e quindi una presa migliore, più libera e diretta. L’incavo per la presa, ovvero una lunga gola invisibile, interviene inoltre direttamente sul carattere estetico dei frontali che si presentano in tal modo continui, senza interruzioni. Di conseguenza l’anta spessa ha anche un impatto forte dal punto di vista visivo ed emotivo, poiché si lega al concetto di solidità, appannaggio dei mobili in legno di un tempo, delle madie e delle credenze che arredavano il soggiorno. Top e piani fanno quindi parte di un “gioco di spessori”… I top e i piani di lavoro di System 30 si sviluppa- ambientecucina no con differenti spessori in base al tipo di soluzione che si intende ottenere. Quando abbiamo presentato System 30 ad Eurocucina 2006 abbiamo infatti proposto non un modello, ma un sistema che si declina in tipologie compositive diverse. Una prima tipologia, ad esempio, punta soprattutto su top e piani mensola di forte spessore creando composizioni cucina dal carattere “determinato” e d’impatto, anche in virtù dei materiali impiegati. Ecco quindi piani di lavoro che arrivano fino ad uno spessore di 6 cm e ante finite con legni e trattamenti che riconducono alla tradizione, alle cucine di un tempo. Una seconda interpretazione compositiva di System 30 gioca, al contrario di prima, con top e piani dallo spessore ridotto che si contrappone a quello di 30 mm delle ante. In questo caso “l’effetto volume” assume un’importanza prioritaria: i veri protagonisti sono i contenitori, mentre i piani rimangono segni di minima presenza. Il risultato d’insieme corrisponde a soluzioni d’arredo razionali ed essenziali, che si distinguono per rigore e sobrietà. Il progetto globale System 30 è inoltre arricchito dai blocchi funzione, volumi indipendenti che inverano il concetto di cucina destrutturata, concepita secondo elementi accostabili a sé stanti. Il nuovo blocco Conchiglia può essere un esempio di progetto fondato sulla contrapposizione tra spessori e volumi? Più che un gioco tra spessori e volumi, Conchiglia è l’identificazione stessa del volume. Il nuovo progetto di Conchiglia si rifà ad un concept degli anni ’60 fondato proprio sull’occultamento delle funzioni. Oggi questa idea si ripropone in un monolite in acciaio imponente, in un blocco tecnico che al suo interno racchiude lavaggio e cottura. In questo elemento il concetto di spessore si ritrova nel disegno dei bordi del coperchio e delle pareti, tagliati a 45°: quando il top rimane chiuso, sono visibili solo gli spigoli vivi della Conchiglia; quando invece il coperchio si apre, si percepisce appieno la ricchezza delle finiture e dei dettagli. A Eurocucina ’08 il progetto è stato presentato in una soluzione di grande suggestione visiva, sopra una sequenza di contenitori System 30 con ante in Corian® bianco; una sottile linea di luce in corrispondenza della presa sottolineava una volta di più la presenza materica e lo spessore unico dell’anta. | 83 Top sottile a contrasto con lo spessore strutturale dell’anta per la versione System 30 arricchita dai pensili serigrafati. Un monolite d’acciaio che contiene al suo interno l’area cottura e lavaggio è la caratteristica unica di Conchiglia, un concept degli anni ’60 rivisto e inserito nel programma System 30, in questo caso proposto con le ante in Corian® bianco. intema intheme CESAR | Yara | design R&D Cesar, G.V. Plazzogna È IL MOOD PIÙ EVIDENTE MESSO “IN RILIEVO” DAL NUOVO DESIGN: TRA ALTI E BASSI, SULLA ROTTA INTERSECABILE E VARIABILE DEI VOLUMI, ALLA RICERCA DI UN AMBIENTE CHE VALORIZZA I CONTRASTI ambientecucina | 85 spessori thicknesses IT’S THE MOST EVIDENT MOOD BEING THROWN “INTO RELIEF” BY THE LATEST DESIGNS, IN WHICH VOLUMES VARIOUSLY INTERSECT, THROUGH “THICK AND THIN” 86 | ambientecucina 01 | intema inthemes | SPESSORI Gioco di volumi QUASI UN PUZZLE COMPOSITIVO, MA ANCHE CROMATICO E FUNZIONALE, DOVE GLI SPESSORI SI ACCOSTANO TRA LORO IN MANIERA VISIVAMENTE SORPRENDENTE PUZZLE-LIKE COMPOSITIONS THAT ALSO MAKES MUCH OF COLOUR AND FUNCTION, WITH THICKNESSES INTERSECTING IN SOME QUITE VISUALLY STRIKING WAYS Interplay of volumes GED La cucina Treviso si rinnova nella versione in laccato bianco luce per costruire uno spazio elegante e al di sopra delle mode. E se le ante con maniglia scavata nel forte spessore definiscono da sempre lo stile del modello, ora il design di Treviso si rafforza anche nel carattere compositivo, con nuovi volumi ottenuti dalla giustapposizione delle superfici piane. Come la cappa definita dagli spessori dell’elemento cavo, o il contenitore living, con vani a giorno e top sottile in acciaio, in contrasto cromatico e dimensionale con il piano snack tra i due blocchi. GED The Treviso kitchen appears in a new white lacquered version to construct an elegant space that transcends fashions. And while the fronts with their handles grooved out of the extra thickness still define the style of the model, the design of Treviso has now been reinforced in terms of the character of the composition, with new volumes obtained by juxtaposing flat surfaces. Examples are the hood, defined by the thickness of the hollow elements, and the living-room storage unit, with open compartments and a thin steel top, which form a colour and size contrast with the snack bar between the two blocks. ARAN CUCINE Spessori inaspettati, che diventano volumi: è la cucina Dalì, disegnata da Giampiero Gialanella. La penisola-snack propone così un top che pare inspessirsi fino a diventare un contenitore, con quattro cassetti, anteriori e posteriori, finiti per contrasto in legno zebrano o qualsiasi altra finitura prevista per i frontali. La penisola poggia a sbalzo su una fila di basi: il piano della zona pranzo è in Okite. Le ante in polimerico bianco lucido sono spesse 2,2 cm. ARAN CUCINE The Dalì kitchen, designed by Giampiero Gialanella is all about unexpected thicknesses that turn into volumes of their own. The snack bar pier unit features a top that appears to thicken up to become a storage unit, with four drawers, front and back, with contrasting finish in zebrano or any other of the finishes available for the fronts. The pier is cantilevered over a row of floor units: the dining tabletop is Okite. The shiny white polymer fronts are 2.2 cm thick. BINOVA Incontrano funzioni quotidiane e offrono spunti formali innovativi il top e la cappa di Prima AV, disegnata da Paolo Nava e Fabio Casiraghi. Nato come superficie bidimensionale, il top acquisisce una tridimensionalità dinamica e si libra tra le basi aumentando di spessore fino a divenire contenitore ed elemento di continuità compositiva. È infatti dotato di cassetti fronte e retro, mentre sopra ospita i piani cottura incassati a filo. La cappa, invece, gioca sull’effetto spessore con la sottile lastra di rivestimento anteriore, che si “piega” diventando funzionale alla raccolta dei fumi. Nuovo anche lo spessore delle ante, di 23 mm. BINOVA The Prima AV top and hood, designed by Paolo Nava and Fabio Casiraghi satisfy the needs of daily life and offer innovative formal ideas. Originally created as a twodimensional surface, the top takes on a dynamic three-dimensional quality, positioned between the floor units and thickening up to become a storage unit and an element that gives the composition continuity. There are drawers front and back, and a flush-fitting hob above. The hood, meanwhile, creates a sense of thickness by means of a thin front sheet that is “folded” to become the fume collection element. The cabinet fronts are in a new 23 mm thickness. Gioco di volumi Interplay of volumes EFFETI È in perfetto equilibrio tra attualità e tradizione Diamante, modello disegnato da Giancarlo Vegni. Punto forte, l’anta ad effetto diamante, connotata dallo spessore del pannello centrale in rilievo; il telaio è dotato di sistema di molle in acciaio brevettato che consente di assorbire la dilatazione del legno. Gioca sullo spessore anche il magnifico lavello in marmo giallo Tebe, di provenienza egiziana, ricavato da un unico blocco da 65x120 cm e alto 21 cm. EFFETI Diamante, a model designed by Giancarlo Vegni, strikes a perfect balance between modernity and tradition. The main feature is the diamond-effect cabinet front, with a thick central relief panel; the frame is equipped with a system of springs in patented steel designed to absorb the dilation of the wood. Thickness is also key to the magnificent sink in yellow Tebe marble (of Egyptian origin), sculpted from a single 65x120 cm block, and 21 cm in height. THICKNESSES | intema inthemes | ambientecucina | 89 BLOCCHI DALLA PRESENZA SCULTOREA NASCONDONO LA LEGGEREZZA NEI DETTAGLI E NELLE SEZIONI, PER GARANTIRE INSIEME RESISTENZA, FASCINO E VERSATILITÀ BLOCKS WITH A SCULPTURAL PRESENCE CONCEAL A CERTAIN LIGHTNESS OF TOUCH IN THE DETAILS AND SECTIONS, GUARANTEEING STURDINESS, CHARM AND VERSATILITY 02 Monoliti dinamici KEY® SBABO CUCINE Si impone per la sua presenza fatta di materia pura la cucina KU 45, in granito Fantastic Black, che riveste i frontali in modo continuo, lasciando all’incavo della gola il compito dell’apertura dei contenitori. Quando i cestoni scorrono si intravede la fattura dei pannelli pieni e incredibilmente sottili, di soli 2 cm, lavorati con taglio superiore a 45° - da cui il nome del modello - per facilitare la presa. Sottile anche il top, sempre in granito, di 3 cm. I pensili sono in foglia d’argento. KEY® SBABO CUCINE Imposing for kits use of pure materials, the KU 45 kitchen has fronts clad continuously in Fantastic Black granite with a grooved fingergrip for the cabinet handles. When the baskets are slid out the crafting of the solid panels is revealed. They are incredibly thin: just 2 cm, worked with a cut of over 45° (referred to in the name of the model) to make them easier to grip. The worktop is also granite and similarly thin (3 cm). The wall units are silver leaf. ARCLINEA La ricerca tecnologica di Arclinea ha consentito ad Antonio Citterio di scolpire la pietra realizzando isole e banconi unici, vere sculture industriali, monoliti di grande forza espressiva. La creatività del disegno di Lignum e Lapis si esprime in una pietra resa “leggera” e resistente grazie al supporto in Eulithe che permette di realizzare spessori particolari. Le due ali aggettanti dell’isola si connotano lateralmente per la sezione triangolare, più sottile verso l’esterno e man mano più spessa verso il centro, per poi diventare tutt’uno con il top. Questo è scavato con invaso salvagocce e vasche integrate. ARCLINEA Arclinea’s technological development work has enabled Antonio Citterio to sculpt stone for the creation of one-piece island and bar units: monolithic, industrial sculptures that display great power of expression. The creative design of Lignum e Lapis is expressed in a stone made lightweight yet sturdy thanks to a support made of Eulithe that makes it possible to create special thicknesses. The two protruding wings of the island unit feature a triangular section on the sides that is thinner on the exterior and becomes thicker towards the centre, eventually continuing into the top. The latter has a drip-catcher groove and built-in tubs. THICKNESSES | intema inthemes | ambientecucina | 91 Dynamic monoliths 03 Funzioni a più dimensioni LE DIVERSE AREE SI CARATTERIZZANO PER MATERIALI E ALTEZZE, ESPRIMENDO CON L’ORIGINALITÀ DELLE PROPORZIONI LA FORZA DEL PROGETTO MITON/CUBODESIGN Versatile e attenta alle proporzioni, la collezione MT100 di Miton enfatizza la razionalità delle sue forme con una originale selezione di essenze: rovere chiaro, rovere grigio, rovere moka, koko bolo e ciliegio. Le ante di forte spessore (20 mm) sono in classe E1 e sono bordate in alluminio nelle finiture legno. MITON/CUBODESIGN MT100 collection pays great attention of the proportions. Its rational forms to be highlighted by a great essence selection: Light Oak, Grey Oak, Moka Oak, Koko Bolo and Cherry, which goes from plains colours to the essence of wood (20 mm). Thick doors are made in E1 class, available in single and wooden colours, edged with aluminium edge. Multi-functional dimensions ambientecucina THE VARIOUS AREAS USE DIFFERENT MATERIALS AND HEIGHTS, EXPRESSING THE POWER OF THEIR DESIGN THROUGH THE ORIGINALITY OF THEIR PROPORTIONS ELMAR Intercetta e isola le funzioni con varianti tridimensionali e materiche il nuovo sistema EL_01, firmato da Ludovica + Roberto Palomba. Nell’ambiente spicca il tavolo a penisola in iroko, che si pone in evidenza con uno spessore di 5 cm, mentre ai lati i top in acciaio sono proposti con due altezze differenti: la zona operativa, con lavelli integrati e piano cottura, è definita da un piano di 8 cm, mentre le basi a destra sono definite superiormente e sul fianco da lastre di soli 8 mm. Sottilissime anche le mensole della boiserie bianca. ELMAR The new EL_01 system, designed by Ludovica + Roberto Palomba, intercepts and isolates the functions with three-dimensional and material elements. Featured prominently in the room is the iroko pier unit, with its striking 5 cm thickness, while at the sides of the steel top appear areas in two different heights: the work area, with built-in sink and hob, is defined by an 8 cm top, while the floor units to the right are defined on the top and sides by panels just 8 mm thick. The white wood panelling is also ultra-thin. | 93 04 Effetti di rilievo UNA PULIZIA FORMALE E COSTRUTTIVA DI MATRICE QUASI ARCHITETTONICA, DAI FRONTALI AL BANCONE, CHE MODIFICA LE PROPORZIONI DELLA QUOTIDIANITÀ SIMPLICITY OF FORM AND CONSTRUCTION WITH AN ALMOST ARCHITECTURAL SLANT, IN THE FRONTS AS IN THE COUNTERTOP, BRINGING A NEW SENSE OF PROPORTION TO DAILY LIFE ALNO Frontali lisci senza maniglie in vetro lucido nero e top in laminato color alluminio si confrontano nella cucina Alnoart Pro. Una soluzione di grande pulizia formale, ottenuta proprio grazie allo spessore del pannello dell’anta che diventa esso stesso presa, rifinita superiormente con un profilo integrato in alluminio. Il top è disponibile anche in laminato bianco e in acciaio, a seconda del colore dei frontali. ALNO Plain fronts without handles in shiny black glass and worktop in aluminium coloured laminate come together on the Alnoart Pro kitchen. A formally very clean solution, achieved thanks to the thickness of the door panel which doubles as its opening grip, and finished off at the top with an integrated aluminium trim. The top is also available in white laminate and in steel, to match the colour of the fronts. THICKNESSES | intema inthemes | ambientecucina | 95 MODULNOVA Il programma Twenty, elaborato dall’azienda in occasione del compimento di vent’anni di attività, propone soluzioni pensate come architetture, che mettono in risalto i materiali e le caratteristiche costruttive. Il bancone ad isola, ad esempio, pone in evidenza tutto lo spessore della trave metallica con sezione ad H, che costituisce la struttura; tavole in rovere massiccio rivestono il bancone superiormente e sui fianchi. Particolare pure la sezione delle ante, con taglio a 45° per la presa. MODULNOVA The Twenty programme, created by the firm to celebrate twenty years in the business, presents solutions with an architectural feel to them, with the focus on construction materials and techniques. The island counter, for example, highlights the thickness of the H-section metal beam which constitutes the structure; panels of solid oak clad the top and sides of the counter. The panels have a characteristic cross-section, with 45° for the fingergrip. Relief effect QUANDO IL DIALOGO TRA I PIANI E I FRONTALI GENERA NUOVE SOLUZIONI DALLA RAFFINATA IMPONENZA FORMALE INTERACTION BETWEEN SURFACES AND FRONTS GENERATES NEW SOLUTIONS WITH A SOPHISTICATED FORMAL POWER 05 Superfici vs materiali Surfaces vs materials EGO DESIGN Si esprime attraverso l’armonia tra volumi e superfici l’isola di lavoro del modello Aura (design Carlo Colombo), con ante in legno naturale laccato. Al di sopra, il piano in Silestone si propone con una zona rialzata, che individua lavaggio e cottura. I diversi spessori dei piani orizzontali dialogano quindi con quelli più sottili delle ante, visibili grazie all’incavo superiore che rifinisce i quattro lati del blocco diventando motivo estetico. EGO DESIGN The work island on the Aura model (design Carlo Colombo), which has natural lacquered wood fronts, creates a harmonious blend of volumes and surfaces. The Silestone top features a raised area where the sink and hob are located. The different thicknesses of the horizontal surfaces interact with the more slimline surfaces of the fronts, visible thanks to the upper recess that runs round the four sides of the block, providing an aesthetic motif. BULTHAUP Anche lo spessore di 2,5 cm che caratterizza tutti i materiali impiegati per bulthaup b1 contribuisce alla sua identità pura e scultorea. Ogni elemento è concepito per congiungersi agli altri senza soluzione di continuità e in modo lineare, sia nella dimensione verticale sia in quella orizzontale. Distanze e angolature, a 45 gradi, sono state studiate per permettere la migliore impugnatura possibile della maniglia integrata. BULTHAUP Even the 2.5 cm thickness that characterises all the materials used on bulthaup b1 contributes to its pure, sculptural identity. Each element is designed to blend into the next in a seamless, linear way, both vertically and horizontally. The spacings and 45-degree angling have been devised to ensure the firmest possible grip of the built-in handle. 98 | ambientecucina | intema inthemes | SPESSORI ERNESTOMEDA Fusion (design Castiglia Associati) è in grado di creare ambienti fluidi e unitari grazie a uno stile elegante, dato dalle linee pulite e dall’utilizzo estetico della materia nelle sue varie declinazioni, che si impone con un’accentuata tridimensionalità nelle superfici di rivestimento. Ecco così i setti verticali in pietra grey dell’elemento centrale Build, per la cottura, e il top in acciaio ad altezza maggiorata della composizione a parete. All’imponenza di queste superfici si contrappone il sottile profilo del pannello delle ante in rovere scuro. ERNESTOMEDA Fusion (design Castiglia Associati) creates fluid, unified kitchens thanks to the elegant style, the result of clean contours and the aesthetic use of material in its various expressions, asserting itself with an accentuated three-dimensional feel in the cladding surfaces. Examples include the vertical grey stone partitions of the central Build element, for the hob area, and the extra-tall steel top of the wall composition. These imposing surfaces contrast with the slimline profile of the dark oak cabinet fronts. Superfici vs materiali COPAT Accosta gli elementi in laccato lucido del modello Salina a quelli in teak di Kos la cucina Salina-Kos, che utilizza spessori di spicco per sottolineare la forza della materia. Si impone per la sua possenza il piano di collegamento a sbalzo tra i due blocchi centrali, finito in teak, che gioca sull’effetto ottico di un precario equilibrio. In contrapposizione il minore spessore dei due top in acciaio satinato, coordinato a quello delle fiancate dei contenitori in laccato carruba. COPAT The Salina-Kos kitchen combines the glossy lacquered elements of the Salina model and the teak parts of Kos, and uses strikingly thick elements to highlight the power of the material. Particularly imposing is the teak-finished cantilevered surface between the two central blocks whose visual effect is one of precarious balance. Contrasting with this is the reduced thickness of the two tops in satin-finished steel, which matches that of the caroblacquered sides of the storage units. Surfaces vs materials MASSICCIO E SOTTILE, FLUIDO E MAESTOSO, LISCIO E PROFONDO: CONTRASTI DIMENSIONALI PER CREARE PRESTAZIONI ERGONOMICHE E DETTAGLI DI STILE MASSIVE AND SUBTLE, FLUID AND MAJESTIC, SMOOTH AND DEEP: CONTRASTING SIZES BRING ERGONOMIC EFFICIENCY AND STYLISH DETAILING 06 Altezze variabili Variable heights SNAIDERO È l’andamento fluido dei volumi e dei piani il fulcro del progetto di Venus, disegnata da Pininfarina. La sinuosità della composizione a parete è data dal cambio di profondità dei contenitori, che aumentano o diminuscono il loro spessore per ottenere la massima ergonomia in prossimità delle diverse aree funzionali. La flessibilità del Solid Surface consente inoltre di realizzare piani di lavoro sottili e in grado di assecondare le altezze variabili. SNAIDERO The Venus kitchen, designed by Pininfarina is all about fluid volumes and surfaces. The curvaceous contouring of the wall composition has been achieved by varying the depths of the storage units, which protrude or recede for greater ergonomic efficiency in the various functional areas. The flexibility of the Solid Surface material used also allows for the creation of slimline worktops at varying heights. CUCINE LUBE Superfici lisce e continue per la cucina Brava, che rivela la sua essenza nei dettagli. Lo spessore dei pannelli rivestiti in legno di ebano Makassar si rende evidente in corrispondenza della gola in alluminio di basi e colonne e nel maestoso bancone ad isola, laddove top e fiancate incorniciano il fronte creando un comodo piano snack. L’area di lavoro sottostante in acciaio, dotata di cottura e lavaggio, si estrae tramite meccanismo elettrocomandato. CUCINE LUBE Smooth, continuous surfaces for the Brava kitchen, a design that is all about attention to detail. The thickness of the panels clad in Makassar ebony is particularly evident around the aluminium groove of the floor and column units and in the imposing island counter, whose top and sides frame the front to create a handy snack bar. The steel work area underneath, fitted with hob and sink, pulls out by means of an electrically controlled mechanism. Nella foto: VERSIONE CON PILETTA IN ACCIAIO INOX e GRIGLIA IN ACCIAIO INOX DORATO Dettagli di classe. IL CUORE DEL LAVELLO Salterello, Logic 2 e Rotologic 2, dispositivi di apertura e chiusura automatica per lavelli (l’acqua defluisce anche con il lavello pieno di stoviglie). Griglia di pulizia trattieni-rifiuti che evita le possibilità di ingorghi. Sono i dettagli che fanno la differenza. Qualità garantita LIRA S.p.A. Via Circonvallazione 31 - 13018 Valduggia (Vercelli) - ITALY - Tel. 0163 43 88 - Fax 0163 43 88 45 i n f o @ l i r a . c o m - w w w . l i r a . c o m Semplifica la vita. CUCINA TECNO SISTEMI ASPIRANTI Nuovi modelli dalle prestazioni multiple e tecnologiche, con un design sempre più curato e personalizzabile, sono l’anima di un comparto ancora capace di sorprendere il mercato, nonostante le inevitabili difficoltà del momento di Antonella De Alessandri MATERIALI ANTEPRIMA OLTRE LE FRONTIERE DELL’ASPIRAZIONE OLTRE LE FRONTIERE DELL’ASPIRAZIONE CUCINATECNO 104 | ambientecucina di Antonella De Alessandri WHIRLPOOL Modello AKR809/IX Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) cappa decorativa a parete Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) sistema di aspirazione EDS3 Estetica Glamour Line Tipologia comandi comandi elettronici touch control Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) capacità di aspirazione (mc/h) 300-460-620-820 P Rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 35-45-50-56 Misure in cm (hxlxp) 60x60x33,2 Punti di forza il sistema EDS3 offre a pari performance di aspirazione, ben il 15% in meno di rumorosità rispetto a una normale cappa. Silenziosa e discreta anche alla massima potenza. Inoltre, grazie alla tecnologia 6°Senso e ai suoi speciali sensori, la cappa si attiva automaticamente, regolando da sola l’intensità di aspirazione mentre si sta cucinando. erformante e sempre più glamour, la cappa raggiunge oggi posizioni di grande rilievo, pari agli altri elettrodomestici dei quali era un tempo solo un corollario, realizando un fatturato di settore decisamente superiore a quello del 2007, nonostante il minor numero di unità vendute, come rivelano i dati forniti da GFK. Globalmente, paragonando l’andamento da gennaio a ottobre 2008 con lo stesso periodo del 2007, le vendite sono calate del 4,4 ma hanno generato un introito di segno positivo, pari a +8,9. Il trend ascendente va attribuito in buona parte alle cappe camino, tipologia cresciuta del 7,4 a volume e del 20,5 a valore, grazie al forte appeal dell’estetica e alle prestazioni su più fronti, che la trasformano in oggetto di arredo e status symbol. Un’altra tipologia molto richiesta è quella dei modelli telescopici, cioè delle cappe piatte, corredate di elemento telescopico estraibile, le cui vendite hanno raggiunto un +26,3 corrispondente a un incremento del fatturato del 17,3. Il segno “più” sia a unità (14,3) sia a valore (25,9) contraddistingue anche la generica categoria degli apparecchi “non identificati”, mentre sono state penalizzate tutte le altre categorie, dalle cappe “standard”, da incasso con elemento telescopico apribile (-14,1 a volume e - 27,8 a valore) a quelle integrate (i modelli in verticale che fanno parte della parete posteriore della cucina) responsabili di un andamento negativo pari a -24,2 e -38, alle “canopy”, completamente incassate all’interno dei pensili e prive di elemento telescopico, che segnano un -17,5, confortato da un modesto +1 a valore. Questi dati sono supportati da quanto enunciato a Milano lo scorso dicembre da Mario Cipriani, portavoce di Faber, in occasione della presentazione alla stampa del consuntivo annuale di Ceced. In un momento in cui l’edilizia residenziale è in frenata in tutta l’Europa occidentale, con una contrazione del mercato delle cucine, stimata in Italia e in Spagna intorno a -12%, l’evoluzione del comparto “cappe” - che si inserisce principalmente nell’ambito delle cucine componibili e ne subisce l’andamento, mentre la sostituzione è ancora una componente minore dell’indotto indica che per l’Italia, leader mondiale nel settore, è opportuno concentrarsi sull’alto di gamma, facendo leva sul vantaggio competitivo del design, dell’innovazione tecnologica e del distretto industriale (è a Fabriano che si concentrano il 70% della produzione europea e il 30% di quella mondiale). Le nostre industrie sono impegnate a realizzare prodotti più qualificati e con prestazioni innovative, intervenendo in particolare sui motori e sull’illuminazione per ridurre i consumi di elettricità. Un obiettivo tanto più importante in vista dell’introduzione nel 2011 dell’etichetta energetica, uno strumento importante per informare il consumatore, che comporterà, di contro, importanti investimenti da parte dei produttori per adeguare la produzione alla normativa, eliminando i modelli più energivori. A fronte dell’attacco da parte dei produttori del Far East, il cui costo del lavoro è sicuramente inferiore a quello italiano, l’industria italiana non rinuncia comunque alla produzione più standard e sta investendo anche in processi industriali avanzati e ad alto grado di automazione per immettere sul mercato cappe in varie versioni (differenti misure, motorizzazioni, caratteristiche tecniche) con prezzi ancora competitivi. FUNZIONALITÀ MULTIPLA Sia nella versione da incasso, che mira a celarsi e mimetizzarsi fra i pensili o in strutture progettate ad hoc, sia quando è esibita come un vero oggetto di design, mostrando le forme studiate nel dettaglio e davvero accattivanti, la cappa è dunque ritenuta un elettrodomestico di cui non si può fare a meno, per cui vale la pena di investire cifre anche considerevoli. La fortuna di questo elettrodomestico, in ogni caso, risiede nel suo cuore altamente tecnologi- co, capace di fornire prestazioni che trascendono la “semplice” funzione primaria di aspirare i fumi della cottura. Le cappe dalle prestazioni multiple sono ormai una realtà e stanno entrando all’interno delle abitazioni, oltre a fare bella mostra di sé negli showroom e negli allestimenti fieristici. Alle proposte multimediali di ultima generazione, un vero concentrato di tecnologie al servizio dell’utente, che includono funzioni multimedia fra cui tv, dvd, cd (video, audio, MP3), connessione pc e altro ancora, si aggiunge una nuova soluzione dotata di dispositivo viva-voce bluetooth, in grado di rilevare automaticamente la presenza di un telefono cellulare o di casa con cui connettersi ed effettuare o ricevere chiamate, con un semplice comando vocale, come in auto, senza abbandonare quanto si sta facendo in cucina. Quando il telefono squilla, la cappa riduce al minimo la potenza di aspirazione e quindi la rumorosità per agevolare la conversazione, e torna automaticamente a regime al termine della chiamata. Infine, impossibile non citare la cappa Hybrid, ideata da Faber e proposta al pubblico per la prima volta lo scorso anno in occasione di Eurocucina, capace di svolgere anche il ruolo di condizionatore d’aria (vedi intervista a pag. 107). TECNOLOGIA D’AVANGUARDIA Multifunzionalità a parte, secondo quanto rivelatoci dai maggiori produttori del settore che hanno collaborato alla nostra inchiesta, la tecnologia è in ogni caso l’ambito privilegiato per lo sviluppo di questa tipologia di apparecchio, così fondamentale per il benessere della cucina - locale della casa dove, come dimostrano numerose inchieste, si svolge buona parte della vita domestica - ma anche della zona living, area per la quale sono stati creati appositi modelli che aspirano, per esempio, il fumo di sigaretta, mentre illuminano l’ambiente e contribuiscono a creare atmosfere di fascino con le loro forme suggestive. È proprio la tecnologia che influenza l’orienta- mento del mercato e che attrae il consumatore, principalmente all’estero, ma in modo crescente anche in Italia. Per quanto riguarda le funzioni più interessanti rese possibili dalle nuove frontiere della ricerca, va dedicata particolare attenzione al sistema innovativo che permette l’accensione automatica della cappa mediante le informazioni decifrate da un sensore, il quale percepisce la presenza dei fumi e dell’umidità e si attiva ogni volta che la qualità dell’aria subisce una variazione a causa delle impurità e del vapore. Questo meccanismo garantisce anche un minore spreco di energia, grazie al fatto che l’elettrodomestico si attiva solo quando il suo funzionamento è strettamente necessario. BENESSERE TOTALE Per migliorare ulteriormente la qualità dell’aria che respiriamo in cucina sono stati ideati nuovi filtri, come la proposta a carboni attivi, in cui i granuli subiscono uno speciale trattamento catalitico che permette di catturare gli odori senza rilasciarli mai più nell’ambiente o i sistemi innovativi che attraverso un processo chimico sono in grado di depurare l’aria da virus, spore, funghi, batteri, odori e fumi, disgregando le particelle presenti in aria e depurando perfettamente l’ambiente della cucina in breve tempo. L’approccio a materiali sviluppati con le nanotecnologie ha portato alla realizzazione di un cuore depurante che finalmente pulisce l’aria senza doverla evacuare dall’ambiente, con il risultato di migliorare la qualità dell’aria in cucina rispetto a quella che si respira usando cappe convenzionali; di risparmiare energia in seguito alla mancata evacuazione di aria riscaldata in inverno o condizionata in estate; il tutto in modo molto silenzioso e con una ridotta manutenzione SCHOLTÈS Modello HL 458 Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) isola Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) filtrante Estetica acciaio, linea Attitude® Tipologia comandi Touch Sensor a sfioramento Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 400 Misure in cm (hxlxp) 57,5xØ36,3xØ40,5 Punti di forza elevata portata di aspirazione e sensori di calore e di umidità che permettono di gestire in maniera automatica e ottimale l’aspirazione. Per ottimizzare i consumi, la cappa entra in funzione solo nel momento in cui è necessario e si disattiva nel momento in cui non rileva più la presenza di fumi e vapori nell’aria. LUCE E RISPETTO PER L’AMBIENTE In attesa che a partire dal 2011 diventi operativa l’etichetta energetica obbligatoria anche per i sistemi aspiranti, il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente sono già obiettivi strategici per alcune aziende. In particolare si stanno utilizzando nuove fonti di luce per illuminare l’area sottostante alla cappa arginando i consumi. In primo luogo si stanno impiegando sempre più i led, tecnologia luminosa alternativa che, con una potenza massima di 3W e una durata di 70.000 ore, consente di illuminare l’ambiente senza sprecare risorse preziose, con la massima efficacia nel tempo. In alternativa, l’illuminazione dell’area sottostante può essere al neon, con lampade alogene e con abbassamento graduale della luce, con l’ausilio di dimmer che permettono di impostare la cappa su livelli diversi di intensità luminosa, in base alle necessità del momento. Sono interessanti anche le nuove lampade ad incandescenza a basso consumo, di forma rotonda, proprio per illuminare in modo ottimale il piano cottura, creando allo stesso tempo una piacevole atmosfera. Sempre per rimanere nell’ambito della tutela dell’ambiente, i produttori più sensibili, che continuano a investire sulla ricerca di motori a basso consumo e ad alta silenziosità, utilizzano da diverso tempo imballi completamente riciclabili. OLTRE LE FRONTIERE DELL’ASPIRAZIONE CUCINATECNO 106 | ambientecucina A MISURA DI CLIENTE La grande sapienza nella lavorazione dell’acciaio da parte delle imprese più avanzate offre la massima libertà progettuale nel realizzare prodotti su misura per il cliente, entrando nell’ambito della personalizzazione, con lavorazioni su misura applicate al mondo delle cappe. È possibile così customizzare la zona di aspirazione grazie all’opportunità di creare cappe decorative, a isola, murali o completamente integrate, delle dimensioni più adatte alla zona cottura della cucina, fino a realizzare prodotti di grandi dimensioni. Sovente l’opera di personalizzazione viene svolta in collaborazione con i designer e i mobilieri, che sempre più cercano elementi personalizzabili per i loro progetti, garantendo al consumatore prodotti che si distinguono per l’unicità, senza dimenticare il livello alto di tecnologia e prestazioni eccellenti, requisito necessario per il successo di una cappa. Ne è un esempio la nuova cucina Kube, progettata per Snaidero dal designer milanese Giovanni Offredi, che risponde all’esigenza di spazi fortemente caratterizzati e riconoscibili, sia pure “normali” grazie alla sua architettura “pulita”, dalle forme sobrie ma evolute e dinamiche. In sintonia con il concept che sottende al progetto, definito da zone operative semplici e senza eccessi, con funzionalità ben distinte, si inserisce l’originale cappa dall’estetica inclinata. Il modello ad aspirazione perimetrale, proposto nella soluzione sia filtrante sia aspirante, si avvale di un motore da 800 m3/h ed è completo di scolapiatti da 90 cm, abbinato al blocco in acciaio inox. Alcune aziende offrono la possibilità di montare un motore interno alla cappa oppure esterno, soluzione che garantisce maggiore silenziosità, mentre un modo attualmente molto in voga per offrire la possibilità di armonizzare la cappa con lo stile della cucina è quello di fornire pannelli in vetro, generalmente nero o bianco, oppure di altri materiali a richiesta del cliente. Un’opzione ulteriore, all’insegna della flessibilità e della modularità, consiste nel personalizzare l’apparecchio scegliendo pregiate laccature dei colori RAL, nel fornire ulteriori adeguamenti a seconda dell’ambiente di destinazione, riducendo o prolungando il camino e, qualora si rendesse necessario, creando canali di aspirazione ad “U” o a “L”. A Danilo Poser, titolare di Falmec, azienda particolarmente sensibile all’argomento, chiediamo come sia possibile con una dimensione industriale mantenere un profilo “customer made”. «Alla ricerca sull’affidabilità e sul design che ci contraddistingue è sempre stata affiancata quella mirata alle più moderne ed avanzate possibilità produttive. Gli investimenti in tecnologia e ricerca ci hanno infatti permesso di gestire la notevole diversificazione della nostra produzione, mantenendo comunque una elevata flessibilità e riuscendo a conciliare l’automazione con piccole-medie quantità produttive. Inoltre, la scelta di mantenere la produzione all’interno, esternalizzando solo alcune fasi della lavorazione, si è dimostrata senz’altro positiva. Infine, Falmec si trova in un’area geografica particolarmente specializzata sia nella produzione di mobili, sia nella lavorazione dell’acciaio. Questa esperienza, diffusa nel territorio, unitamente al tessuto industriale, ha svolto senz’altro un ruolo importante. Ancora oggi, anche se il mercato si è notevolmente allargato, manteniamo forti contatti con questi storici cucinieri, con i quali collaboriamo cercando di anticipare le tendenze del settore e mettendo a punto dei prodotti che possano incontrare il gusto del pubblico». La cappa progettata da Giovanni Offredi per Kube, di Snaidero, è un esempio eccellente di integrazione del sistema aspirante nel design della cucina. e minima pulizia, dal momento che il processo mantiene l’elettrodomestico efficiente per lungo tempo. È ormai nota la funzione apposita per assicurare il ricambio continuo dell’aria nell’ambiente cucina 24 ore su 24, così come i benefici dell’aspirazione perimetrale, che fa sì che, durante il funzionamento, i vapori vengano contenuti all’interno del perimetro del piano cottura, con forza e in assoluto silenzio. I fumi vengono aspirati attraverso sottili fessure e trasportati verso un filtro in metallo nascosto. Essendo la cucina un luogo dove si trascorre molto tempo e dove si svolge la vita relazionale, è importante dare “voce” al silenzio proponendo apparecchi discreti e che facciano sentire al minimo la loro presenza, lasciando spazio alla conversazione e all’ascolto. I continui sforzi delle aziende in questo ambito sfociano in soluzioni volte a contenere il rumore, avvalendosi anche di materiali della migliore qualità, come i velli fonoassorbenti che assicurano un funzionamento ultrasilenzioso. In altri modelli, l’adozione di speciali deflettori ha permesso di migliorare il flusso di aspirazione dell’aria in entrata, incrementando la capacità aspirante e portando la percezione del funzionamento a valori impercettibili. DESIGN E MATERIALI DIFFERENZIATI Per orientarsi verso una maggiore personalizzazione del settore, nonostante i limiti imposti dalla produzione su scala industriale delle cappe, si lavora molto sul design e sui materiali, dando vita, come già visto, ad estetiche in acciaio, in vetro o frutto dell’integrazione di vetro e acciaio, senza dimenticare le soluzioni aspiranti da incasso, totalmente integrate. I nuovi modelli sviluppano linee minimaliste ed essenziali, in modo che anche la cappa possa essere non solo un elemento funzionale ma anche interprete di stile e design all’interno della cucina. Se da un lato esistono bellissimi modelli che vivono di vita propria, come le cappe che enfatizzano la funzione decorativa, coniugata alla capacità di illuminare l’ambiente con grande fascino, o le proposte in cui comunque viene valorizzato il design, firmato da nomi della scena internazionale, dall’altro è un’esigenza comune ai produttori quella di considerare la cappa come un elemento coordinato alle singole linee di elettrodomestici, per ottenere un perfetto allineamento estetico che abbracci tutto l’ambiente cucina, anche nei più piccoli particolari estetici. I modelli dalle linee più eleganti e lisce sono realizzati senza viti né saldature a vista, i cristalli sono temperati, gli acciai scelti accuratamente e rifiniti scrupolosamente, curando i minimi dettagli. Riccardo Remedi, direttore marketing e commerciale di Faber ITALIAN CONCEPT NEL MONDO NUOVE TECNOLOGIE, NUOVI MATERIALI, NUOVI CONCEPT, GRANDE ATTENZIONE AL RISPARMIO ENERGETICO: COSÌ FABER RAFFORZA LA PROPRIA POSIZIONE DI LEADER NEL SETTORE. NE PARLIAMO CON RICCARDO REMEDI, DIRETTORE MARKETING E COMMERCIALE DI FABER Quali requisiti deve avere una cappa per essere vincente sul mercato italiano ed estero? Direi che il connubio design e funzionalità è valido a livello globale. In tutti i prodotti Faber curiamo questi due requisiti fondamentali. Nello specifico, design significa essere in linea con le tendenze dei mercati, mentre la funzionalità ha a che fare con la praticità d’uso, sia per chi installa e fa manutenzione sia per gli utenti finali, con un occhio particolare al comfort e ai consumi. Quali sono le ultime tecnologie applicate ai sistemi aspiranti? Nel nostro caso stiamo implementando in molti prodotti la tecnologia Sil-k, che garantisce sonorità ridotta senza pregiudicare la potenza di aspirazione: silenzio ed efficacia, quindi. Poi c’è Velo Ledlight, la nostra illuminazione led a consumo di energia quasi zero, massima durata nel tempo e luce simile a quella naturale. La terza direzione high tech che stiamo percorrendo è quella della multimedialità, in particolare con la cappa Imago Plus, un centro di tecnologia integrata che vede tv lcd, collegamento a internet, ricette on board, webcam per home monitoring e porta usb per visione di immagini e ascolto di mp3. Infine Hybrid, il nostro primo esperimento di fusione tra due elettrodomestici, la cappa e il condizione d’aria. Attualmente, il nostro reparto R&D sta lavorando anche alla riduzione dei consumi dei motori. E quali i nuovi parametri estetici? Per quanto riguarda il design della cappa ci sono due filoni principali: uno vuole l’apparechio nascosto, che si integri con la cucina e i pensili. In questo caso tutti gli sforzi dei produttori si concentrano nella funzionalità. Il secondo filone è quello della cappa d’arredo e Faber, da questo punto di vista, può contare su numerose soluzioni, adattabili alle diverse tipologie di cucine: linee semplici o originali, profili diritti o arrotondati, molti tipi di materiali e colori. In questo ultimo periodo il trend principale rimane quello del bianco e del nero. Ultimamente si parla molto di personalizzazione anche nella cappa. Quanto è importante per voi questa voce? L’offerta Faber è molto ampia, riteniamo quindi di riuscire a raggiungere le esigenze di tutti i clienti e di rispondere a un ventaglio di bisogni variegato. Sempre tenendo bene in considerazione l’aspetto industriale che guida i processi produttivi, stiamo pensando a nuove personalizzazioni di colore per dare al cliente finale la massima possibilità di scelta. Tra i nostri prodotti c’è già la cappa Main, i cui pannelli esterni possono essere adattati allo stile e al colore della cucina. La cappa sta diventando una tipologia di elettrodomestico multimediale e Faber è stata un’azienda pioniera in questo senso. Come vengono recepite dal mercato queste nuove funzioni? Secondo l’indagine che Doxa ha realizzato quest’anno per noi, la cucina è l’ambiente domestico di gran lunga più utilizzato dagli Italiani nell’arco della giornata. FABER Modello Main Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) isola o parete Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) aspirante e filtrante Estetica acciaio inox Tipologia comandi elettronici, con predisposizione telecomando Per questo stiamo investendo in prodotti che integrino la funzione principale della cappa con altre tradizionalmente più legate al living. È il caso della già citata cappa multimediale Imago Plus, che sarà messa ufficialmente in produzione da febbraio. Anche Hybrid, che invece entrerà in produzione a marzo 2009, va in questo senso, quello appunto di aggiungere utilizzi alternativi alla consueta aspirazione dal piano cottura. Per quanto riguarda i riscontri già ottenuti, confermiamo che sono stati molto positivi e incoraggianti. Come si differenzia la vostra produzione nella sede di Fabriano rispetto a quella delle fabbriche dislocate? La produzione a Fabriano si concentra sulla fascia alta, che necessita di un know how produttivo avanzato e tecnologie all’avanguardia. Nelle fabbriche estere è preponderante la fascia media e medio-bassa, che fa leva su un discreto livello di know how ma anche sul minor costo della manodopera. Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 750 Rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 61 Misure in cm (hxlxp) 75x60x42 a parete, 75x60x48,3 a isola Punti di forza importante dotazione tecnologica, dall’aspirazione perimetrale alla luce di cortesia, alle funzioni per regolare velocità e potenza in base alle necessità e mantenere una qualità dell’aria sempre elevata e costante. Possibilità di personalizzazione, attraverso l’applicazione di pannelli sulle pareti. 4 velocità. OLTRE LE FRONTIERE DELL’ASPIRAZIONE CUCINATECNO 108 | ambientecucina BEST Modello Quadro KB700 Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) Tipologia comandi elettronici 4 velocità Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 700 camino Rumorosità in dBA Tipologia di funzionamento (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 59 (aspirante, filtrante) aspirante/filtrante Estetica acciaio lucido e vetro specchiato nero Misure in cm (hxlxp) 78,5-100x89,8x33 Punti di forza estetica semplice, facilmente integrabile in ogni ambiente, classico o moderno, grazie alla possibilità di sostituire il pannello centrale in vetro con un pannello di altro materiale, per esempio in legno. Prodotto particolarmente apprezzato dai produttori di cucine. FALMEC Modello Laguna Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) camino parete o isola Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) aspirante Estetica vetro temperato, acciaio inox spazzolato Aisi 304 Tipologia comandi pulsantiera ottica Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 470 (motore da 800 mc/h) Rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 52 Misure in cm (hxlxp) parete 87x60-90x42 isola 87-140x6090x42 Punti di forza oggetto di puro design creato per le cucine più esclusive. Superficie in vetro temperato nero o bianco. Dotata delle migliori prestazioni di aspirazione (aspirazione perimetrale) e silenziosità. SIRIUS Modello SIL-T 15 Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) isola Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) aspirante o filtrante Estetica in vetro soffiato Tipologia comandi telecomando Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 800 mc/h Rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 55 Misure in cm (hxlxp) Ø 570 mm Punti di forza carcassa in vetro soffiato, alta capacità di aspirazione e bassa rumorosità. ambientecucina | 109 AEG-ELECTROLUX Modello DD 8795 M Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) parete Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) aspirazione intensiva con spegnimento automatico Estetica inox DOMEL Modello Vega Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) parete e isola Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) aspirante e filtrante Estetica moderna Tipologia comandi soft touch Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 600 Rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 56 Misure in cm (hxlxp) 41(l)x90(h);60(l)x90(h) 71(l)x90(h); 90 (l)x90(h); 120(l)x90(h) Punti di forza cappa personalizzabile, fornita con pannelli in vetro, nelle varianti nero o bianco, oppure in qualsiasi materiale a richiesta del cliente o inserito dal cliente stesso. Tipologia comandi controllo con “control ball” Portata massima aspirante (mc/h) premiato con il “Design Award Winner”; pannello comandi composto esclusivamente dal “Control Ball”, un dispositivo dall’alto contenuto tecnologico, di forma sferica, attraverso il quale si controlla l’intero funzionamento della cappa, riducendo al minimo la superficie da toccare. Premendo verso il basso si regola la potenza di aspirazione, premendo invece verso l’alto si regola l’intensità delle luci. Inoltre, la sfera del Control Ball si illumina attribuendo un colore diverso ad ogni cambiamento (velocità, intensità delle luci), consentendo pertanto di verificare anche da lontano lo stato di funzionamento della cappa.cucine Portata massima aspirante (mc/h) della cappa, mantenendo inalterata la potenza massima in aspirazione. Funzionali faretti alogeni, che oltre ad illuminare la zona cottura, caratterizzano l’estetica della cappa, dotata di faretti anche nella parte superiore per creare in cucina un’atmosfera suggestiva. (escluso posizione intensiva) 540 Rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 60,7 Misure in cm (hxlxp) 123-150x90x33 Punti di forza design innovativo e tecnologico FRANKE Estetica cristallo nero 80x70x35 ELECTROLUX Modello Crystal FHCR 708-H TC BK Tipologia comandi touch control Modello EFA 9673 X Tipologia Portata massima aspirante (mc/h) Punti di forza sistema di aspirazione “Air Blade” in grado di migliorare le prestazioni alle basse e medie velocità. Il sistema, attraverso una lama d’aria che viene spinta dalla cappa in direzione del piano, favorisce una migliore aspirazione creando una barriera invisibile. Tale funzione si disattiva automaticamente quando viene inserita la funzione “Intensiva”. In qualsiasi momento è possibile disattivarla tenendo premuto il tasto per due secondi. (sottopensile, isola, camino, angolo) parete Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) aspirazione perimetrica (escluso posizione intensiva) 730 Rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 65 Misure in cm (hxlxp) Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) isola Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) aspirante Estetica inox con Lightbar Tipologia comandi display digitale touch control (escluso posizione intensiva) 720 Rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 56,8 Misure in cm (hxlxp) 89-118x100x70 Punti di forza tecnologia esclusiva e brevettata Silence Tech Plus per ridurre ulteriormente il livello di rumorosità OLTRE LE FRONTIERE DELL’ASPIRAZIONE CUCINATECNO 110 | ambientecucina GAGGENAU Modello Back Draft AT 400 Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) da piano Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) sistema a ricircolo con prestazioni professionali Estetica acciaio inox Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 750 BARALDI Modello Next Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) a camino o d’arredamento Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) filtrante con sistema BlueAir Estetica in acciaio inox e nero coordinata con vetri a finitura stopsol Tipologia comandi elettronici con display Portata massima aspirante non equiparabile ai sistemi convenzionali Rumorosità in dBA 52 Misure in cm (hxlxp) 90x70x40 Punti di forza primo prodotto ad adottare il sistema di depurazione dell’aria BlueAir, sistema certificato e brevettato altamente innovativo che attraverso un processo chimico è in grado di depurare l’aria da virus, spore, funghi, batteri, particolato PM10, PM25, odori e fumi, disgregando le particelle presenti in aria e depurando perfettamente l’ambiente della cucina in breve tempo. MIELE Modello DA 5590 D Touch Tower Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) isola GORENJE Estetica cristallo nero Tipologia di funzionamento Tipologia comandi touch control (aspirante, filtrante) (sottopensile, isola, camino, angolo) Portata massima aspirante (mc/h) aspirante (escluso posizione intensiva) 750 Estetica acciaio e vetro. I comandi sono touch su vetro. Modello DKG 552ORA-S / linea Ora Ito Tipologia Rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 59 Misure in cm (hxlxp) 55-55x2-38,8 Punti di forza minimalismo, linee morbide e pulite. Forme marcate ma soffici, proprie della linea Ora Ito. aspirante Tipologia comandi TouchSystem Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 850 Rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 61 Misure in cm (hxlxp) 86x90x60 Punti di forza comandi touch, semplicissimi, al centro della fascia in vetro. Nessun tasto né interruttore disturba la purezza del design. I simboli si illuminano discretamente solo a cappa accesa; a cappa spenta sono praticamente invisibili. Per sottolinearne la purezza estetica, questo modello non ha una cornice a listello a delimitare superiormente il camino ma una fuga che ne esalta la linearità. Rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva) potenza sonora secondo installazione Misure in cm (hxlxp) 27,5x106-136 x19 -28,5 Punti di forza il nuovo centro d’aspirazione è rivoluzionario nella tecnica e impeccabile nel design. La parte superiore della cappa può essere utilizzata anche come un ulteriore e spazioso piano d’appoggio, per gli attrezzi da cucina o i piatti di portata. ambientecucina | 111 HOTPOINT-ARISTON Modello HZTH 9 IX linea Experience Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) camino Tipologia comandi elettronico touch control Tipologia di funzionamento Portata massima aspirante (mc/h) (aspirante, filtrante) (escluso posizione intensiva) 600 aspirante, con predisposizione filtrante Estetica inox GALVAMET Modello Opera Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) camino Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) aspirante e filtrante Estetica vetro temperato nero o bianco Tipologia comandi touch screen Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 950 Rumorosità in dBA (alla portata massima, Misure in cm (hxlxp) 120,8x89,8x49,3 Punti di forza dotata di un dispositivo viva-voce bluetooth, in grado di rilevare automaticamente la presenza di un telefono cellulare o di casa con cui connettersi ed effettuare chiamate, o rispondere al telefono, con un semplice comando vocale, come in auto, senza abbandonare quanto si sta facendo in cucina. Capacità di ridurre al minimo la potenza di aspirazione e quindi la rumorosità per agevolare la conversazione. SMEG escluso posizione intensiva) 65 Modello KTS75AC Misure in cm (hxlxp) 89,8x89,6x50 Tipologia Punti di forza ampio vetro curvo che funge anche da schienale, facilitando le operazioni di pulizia. Led ad alta efficienza che contribuiscono a ridurre considerevolmente il consumo energetico del prodotto. 4 velocità. Timer per lo spegnimento ritardato automatico, avviso per la pulizia dei filtri antigrasso e avviso per la sostituzione dei filtri a carbone attivo. camino (sottopensile, isola, camino, angolo) Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) aspirante, filtrante Estetica vetro acidato antracite Stopsol e acciaio inox Tipologia comandi elettronici Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 800 Rumorosità in dBA Misure in cm (hxlxp) 100-145x75,6x74,5 Punti di forza caratterizzata da un pannello inclinato in vetro acidato con apertura a ribaltina, per coprire la zona di aspirazione quando non è in uso. Look moderno che si rivela anche in dettagli, come le due lampade alogene da 20 W che donano una gradevole illuminazione diffusa, oltre a garantire un miglior rendimento rispetto alle lampadine tradizionali. rumorosità (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 42 ELICA Modello Vogue Leather Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 1.450 Tipologia Rumorosità in dBA (sottopensile, isola, camino, angolo) (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 56 soffitto Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) aspirante Estetica Elica Team acciaio e pelle nera Tipologia comandi Magic wand + kit radiocomando a distanza Misure in cm (hxlxp) 100(l)x93,1(h) -114,5 x 45 Punti di forza cappa molto silenziosa grazie al sistema brevettato Elica Deep Silence Plus (EDS3 Plus+) che permette di abbattere l’inquinamento acustico di oltre il 40% rispetto alle cappe attualmente presenti sul mercato. Vero oggetto glamour per la cucina per la scelta di materiali del tutto inusuali per questo settore, più comuni invece nella moda. L’utilizzo della pelle è frutto di lunghi studi del laboratorio Elica TechLab, unico al mondo certificato SMT per l’elettrodomestico cappa. OLTRE LE FRONTIERE DELL’ASPIRAZIONE CUCINATECNO 112 | ambientecucina TECNOWIND Modello Wave Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) parete Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) aspirante e filtrante Estetica inox Tipologia comandi Touch control o Digital soft touch. Disponibile anche Remote Control Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 756 Rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 53 Misure in cm (hxlxp) 43,1x90x45 K DESIGN Modello Stone Tipologia comandi radiofrequenza (telecomando) Tipologia Rumorosità in dBA (sottopensile, isola, camino, angolo) camino (alla portata massima, escluso posizione intensiva) 68 Tipologia di funzionamento Misure in cm (hxlxp) 50x80x45 (aspirante, filtrante) filtrante/aspirante Estetica acciaio, pietra, vetro Punti di forza possibilità di personalizzare il pannello frontale, proposto in pietra e vetro; illuminazione led a luce fredda; possibilità di inclinare a piacere il pannello frontale in base all’utilizzo (standby in posizione verticale, in fase di utilizzo si può inclinare Punti di forza realizzata completamente in acciaio, si contraddistingue per l’eleganza costruttiva legata alla semplicità della geometria. Il sistema di aspirazione perimetrale è nascosto alla vista amplificando la pulizia formale delle linee. Il meccanismo di apertura/chiusura della parte frontale della cappa, per accedere alle parti interne, è agevolato da un sistema altamente professionale. La forma concava della cappa garantisce una maggiore efficacia dell’aspirazione. SIEMENS 95-120x90x50 Modello LC8M950 Cappa multiMedia Punti di forza funzioni multimedia: tv, dvd, cd (video, audio, mp3), connessione pc; televideo con funzione Memory; telecomando; comando elettronico con pulsanti, display a 7 segmenti; stadio intensivo con ripristino automatico; regolazione luminosità; Illuminazione alogena; Softlight. Non utilizzabile con piani a gas. per facilitare le manovre in cucina). Motore in alluminio con performance alla posizione intensiva di 1.000 mc/h; estetica lineare valorizzata dal comando a radiofrequenza (telecomando). Tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo) caminono Tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante) espulsione o a ricircolo d’aria Estetica acciaio inox; schermo 17” Tipologia comandi elettronico con pulsanti, display a 7 segmenti Portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva) 670 Misure in cm (hxlxp) ad espulsione: 95-110x90x50; a ricircolo: 114 | ambientecucina [ portfolio GFL e Gruppo ICA ] Mobili a impatto zero: un obiettivo comune L’AZIENDA MARCHIGIANA PRODUTTRICE e prestazioni dei prodotti. In un simile percorso, DI ANTE E COMPLEMENTI SCEGLIE LE VERNICI delle vernici: per questo motivo GFL ha effettuato una ALL’ACQUA ICA PER UNIRE L’ALTA QUALITÀ lunga serie di test comparativi sul campo tra i diversi AL RISPETTO DELL’AMBIENTE punto di incontro tra qualità, ecologia e vantaggi risultava strategica la scelta del partner per la fornitura fornitori, in modo da valutare quale fosse il miglior produttivi. Il risultato di questa fase sperimentale è stato l’avvio della partnership con il Gruppo ICA, La serie di ante decapé proposte da GFL sono trattate con vernici all’acqua ICA. L’attenzione per l’ambiente è da tempo una priorità che dal 2005 fornisce le sue vernici all’acqua a GFL. che le aziende più sensibili ed evolute stanno facendo L’azienda marchigiana è una delle prime in Italia ad propria, anche nel settore dell’arredamento in cui aver ridotto l’impatto ambientale dei propri prodotti la riduzione delle emissioni nocive è sinonimo di un attraverso l’adozione dei cicli di verniciatura all’acqua: impegno “verde” sempre più qualificante in termini una scelta che costituisce un punto di forza competitivi, oltre che necessario per adeguarsi ai sia sul mercato nazionale, principale riferimento vincoli normativi. È in quest’ottica che GFL, azienda di GFL, sia su quello europeo. di Recanati con quarant’anni di esperienza nel settore La gamma di prodotti di GFL si è ampliata nel corso della produzione di ante ed accessori per l’industria degli anni e oggi spazia dalle ante ai complementi, del mobile (con particolare riferimento alle cucine), dalle cucine ai soggiorni e ai bagni, fino all’arredo ha intrapreso un percorso di progressiva sostituzione per ufficio. Ad una produzione così articolata della verniciatura a solvente con quella ad acqua: corrispondono molteplici esigenze in termini di una svolta che va nella direzione del mobile “a impatto verniciatura: in questo il Gruppo ICA si è dimostrato zero”, senza scendere a compromessi quanto a qualità un partner affidabile e competente, capace di fornire vernici che garantiscono ottime prestazioni chimicofisiche, tutelando l’ambiente naturale e umano. Le vernici all’acqua riducono, infatti, drasticamente le emissioni di solventi: un segno di rispetto non solo nei confronti della natura, ma anche nei confronti delle persone, di chi lavora con le vernici così come di chi vive a contatto con i prodotti verniciati. Oltre ad essere una garanzia per gli utilizzatori finali dei mobili, le bassissime emissioni indoor delle vernici ICA offrono a GFL l’ulteriore vantaggio di migliorare l’ambiente di lavoro nell’area verniciatura: questo significa ridurre la frequenza delle visite mediche per gli addetti, semplificare alcune pratiche legate alla PRODOTTI E PROCESSI I NUMERI DEL RISPARMIO AMBIENTALE Con i cicli studiati dal Gruppo ICA, la linea di verniciatura di GFL, messa a regime a ottobre del 2005, produce 15mila ante al mese e grazie alle prestazioni delle vernici all’acqua è stato possibile aumentare notevolmente il contributo dell’azienda alla costruzione di un mobile a impatto zero. In particolare ricordiamo che le vernici all’acqua scelte da GFL hanno una serie di caratteristiche uniche per prestazioni, prime tra tutte il fatto che contengano una quantità di solventi organici volatili inferiore al 2% e che superino le prove di resistenza ai liquidi freddi (UNI EN 12720), alla quadrettatura (UNI EN ISO 2409/96) e agli sbalzi di temperatura (UNI 9429/89). Anche i vantaggi in termini di recupero e di resa del prodotto sono molto significativi: GFL recupera il 30% della vernice e la migliore resa delle vernici ad acqua rispetto a quelle a solvente permette un risparmio di prodotto superiore al 30%. La linea di verniciatura, a ciclo chiuso con due spruzzatrici automatiche e un Dopo il passaggio attraverso due tipologie di forno, ogni lato delle ante viene esposto a due lampade UV. sicurezza e ridurre la polizza assicurativa contro il ribaltatore-traslatore, permette di applicare le vernici ICA su entrambi i lati dell’anta in un unico passaggio. Dopo il carico delle ante e la spolveratura, una spruzzatrice oscillante con otto pistole airmix permette di applicare i prodotti vernicianti. Dopo essere passate attraverso due tipologie di forno (uno in linea con aria calda laminare e uno ad ugelli, entrambi con due lampade NIR), ogni lato delle ante viene esposto a due lampade UV e il ciclo si conclude in una cappa di raffreddamento. La linea di verniciatura permette di applicare le vernici ICA su entrambi i lati dell’anta in un unico passaggio. INTERVISTA A CARLO PIRCHIO rischio di incendi. Conformi alle principali normative europee di settore, le vernici all’acqua a marchio ICA consentono a GFL di realizzare componenti con caratteristiche estetiche e qualitative equivalenti o superiori a quelle ottenibili con vernici a solvente. LE RAGIONI DI UNA SCELTA ECO-COMPATIBILE Direttore di produzione, nonché uno dei titolari di GFL, Carlo Pirchio ci spiega le ragioni di una scelta a favore dell’ambiente. Un connubio ideale tra innovazione tecnologica e qualità, frutto degli studi effettuati quotidianamente nei due laboratori di ricerca del Gruppo ICA ed espressione concreta del DNA “verde” della società marchigiana, che da inizio anni Ottanta si è impegnata a ridurre al massimo l’impatto dei propri prodotti sul mondo che ci circonda. Una volontà sancita ufficialmente dalla Comunità Europea con l’assegnazione del marchio LIFE (L’Instrument Financier pour l’Environnement) alle vernici ad acqua del Gruppo ICA, come premio per l’impegno in direzione dello sviluppo durevole e sostenibile. GFL ha colto in pieno il vantaggio di produrre utilizzando le vernici a base acqua ICA, presentandosi così ai produttori di mobili come un’azienda a forte vocazione ecologica, che opera nella costante ricerca del miglior equilibrio tra qualità ed estetica per offrire soluzioni su misura delle singole esigenze progettuali. L’incontro tra GFL e Gruppo ICA apre quindi nuove prospettive per il settore dell’arredamento, che si candida a un ruolo di primo piano nello scenario del cosiddetto “green building”. Quali sono state le motivazioni principali che hanno determinato l’adozione di cicli di verniciatura a base acqua? L’esigenza di rispettare la normativa sulle limitazioni di emissioni di solventi in atmosfera è stata sicuramente il nostro trampolino di lancio. Con l’occasione abbiamo voluto offrire alla clientela delle nuove finiture realizzate con vernici tecnologicamente avanzate. Proprio per questo si è scelto di intervenire a valle con la sostituzione dei prodotti e non a monte con un impianto di abbattimento. Cosa non meno rilevante, la nostra strategia sui prodotti vernicianti ci ha permesso anche di apportare un radicale miglioramento dell’ambiente lavorativo. Quali sono stati i vantaggi concreti della produzione in serie di ante verniciate all’acqua? Nel 2008 abbiamo raggiunto un obiettivo importantissimo: la Regione Marche ha approvato il nostro piano di riduzione solventi e questo ci permette di lavorare in tutta tranquillità, nel pieno rispetto della normativa vigente. Dal punto di vista tecnico il prodotto finito è risultato avere prestazioni chimico-fisiche superiori. Inoltre, la nostra elevata specializzazione nelle finiture laccate decapé ci ha permesso di ottenere, proprio grazie alle vernici all’acqua, un’elevata produttività, ma anche degli effetti tattili e visivi sui vari supporti legnosi molto apprezzati dalla nostra clientela. Quale può e deve essere il ruolo del produttore di vernici in una produzione che contribuisca alla salvaguardia dell’ambiente? Il ruolo di ICA nella messa a punto di prodotti a base acqua che potessero rispondere perfettamente alle nostre esigenze di produzione è stato molto importante, in quanto ci ha permesso di realizzare cicli di verniciatura molto complessi e particolari, senza troppe difficoltà. In questo ha giocato un ruolo fondamentale il servizio di assistenza tecnica ICA fornito nelle fasi iniziali del passaggio da prodotti a solvente a prodotti all’acqua. Anche oggi l’assistenza tecnica di cui ci avvaliamo è sicuramente un punto di forza non indifferente nel positivo andamento di questo rapporto cliente-fornitore. CUCINATECNO 116 | ambientecucina ALDO CIBIC PER QUARELLA Una facciata realizzata con lastre di rivestimento staccate dal muro portante, in cui la retroilluminazione evidenzia la trasparenza. ambientecucina | 117 MARMOMACC La duttilità della materia, plasmata dalla tecnologia e disegnata dal progetto, è stata il grande tema del salone veronese, che si conferma appuntamento di eccellenza per il made in Italy QUASI UNA PELLE DI PIETRA di Paola Leone Greve e statica. Eppure si percepisce leggera e duttile la pietra, una volta passata attraverso la creatività di designer e artisti, e poi sotto lo scalpello di maestri artigiani e di macchinari all’avanguardia. Una sorta di magia, una trasformazione della materia che si compie in molte realtà industriali d’eccellenza del nostro Paese, e che si mostra una volta all’anno a Marmomacc, Mostra Internazionale di Pietre, Design e Tecnologie, manifestazione veronese confermata, anche quest’anno, leader nel mondo per la completezza dell’offerta e per il numero e l’alto livello di buyer, progettisti, architetti, designer e operatori professionali del settore. Positivi sia i dati dell’affluenza di pubblico, con oltre 63.000 presenze, sia quelli relativi alla partecipazione delle aziende espositrici, un totale di 1.534 (di cui circa il 45% provenienti da 54 paesi esteri) contro le 1.510 del 2007, occupando una superficie totale di 77 mila metri quadrati. Sul fronte del design, le proposte provenivano dal settore marmi, graniti e pietre e dal denso programma di eventi collaterali relativi all’innovazione e alla diversificazione dei prodotti. Tra questi, “Marmomacc incontra il design”, seconda edizione dell’innovativo progetto volto a stimolare il dibattito e a creare sinergie sempre più strette tra aziende e progettisti, tra produzione e design. GLITTER E TEXTURE IN SUPERFICIE Stimolante e ricca, quindi, l’edizione ’08 di Marmomacc. Merito della vitalità delle numerose aziende provenienti da tutto il mondo, ma in primis, di quelle italiane, che insieme compongono un sistema produttivo - il marmo lapideo - di tutto rispetto per l’economia del nostro Paese, con 11 mila imprese per 60 mila addetti, e 3 miliardi di euro di fatturato. E per incrementare anche all’estero, nel Nord America, la crescita di questo prestigioso settore, Marmomacc sta realizzando un’alleanza strategica con StonExpo (manifestazione leader nel settore delle pietre naturali negli Stati Uniti) determinando il “rebranding” di StonExpo in StonExpo/Marmomacc Americas: in tal modo sarà favorito il marchio Marmomacc oltreoceano e reso visibile un made in Italy in forte sviluppo. Il settore appare quindi quanto mai attivo e foriero di novità, anche rispetto al progetto, che sta diventando il plusvalore di un’ampia gamma di lavorati ad alto contenuto tecnologico. E rispetto ai contenuti di design, anche il marmo-lapideo è attraversato da tendenze di stile, spesso in linea con quelle del mobile e della moda. Tre le più evidenti, l’introduzione nell’interior delle pietre semipreziose, la testurizzazione delle superfici e l’uso versatile dei materiali. Brillante in ogni senso la prima tendenza, di carattere decorativo, per spazi di lusso dove lastre composite di ametista, agata, onice e addirittura legno pietrificato arricchiscono porzioni di superfici verticali. Spiccavano fra tutte le composizioni di Cosentino, le Semi-Precious Stone, lastre di qualità garantita, ideali per progetti esclusivi, e di Antolini, che sul concetto di prezioso ha fatto un passo in più: con la Winter Collection, firmata Fiona Swarovski, i cristalli si abbinano alla materia naturale ed entrano a far parte delle finiture architettoniche. Diverse le ap- QUARELLA I nuovi prodotti della linea quarzo di Quarella (Miel e Mosto) adatti all’uso in ambiente cucina (per top, pavimenti e rivestimenti) in quanto resistenti agli acidi. CUCINATECNO 118 | ambientecucina 1. COSENTINO La Platinum Collection, frutto della collaborazione tra Silestone® e Fernando Alonso, realizzata in una serie di finiture metallizzate. plicazioni create dalla stilista, fantasia o abbinate alle lavorazioni in altorilevo a guisa di cornici, fasce e greche. È proprio la testurizzazione l’altro trend di stile proposto dai designer per marmi, pietre e graniti, lavorati secondo disegni che scavano di pochi decimi di millimetro le superfici creando decori di forte effetto visivo. Eloquenti in tal senso i progetti di Marco Piva per Lasa Marmo. «Ho voluto arricchire di nuova profondità il materiale grazie a raffinate tecniche, come l’incisione e la texturizzazione e tramite pigmenti che danno brillantezza e opacità», dice l’architetto del suo progetto Skin Deep. «Ho dato movimento a grandi lastre, lavorate per creare effetti optical che vibrano sulla materia e si espandono nelle diverse dimensioni. E cambiando l’angolo della luce, da 90° a 180°, la parete rivela un altro disegno, illusioni che evocano la sensazione di superficie, l’incisione della pelle». Un lavoro di ricerca approfondito, che trasforma la staticità superficiale della pietra in materia vibrante. 2. OKITE Sistema è il monoblocco cucina interamente realizzato in Okite®, che con la Collezione Venati riproduce fedelmente le venature del marmo, qui in colore Bianco Carrara. Brand name di Seieffe Industrie, Okite® è un composito a base di quarzo, che offre un’ampia gamma di variazioni cromatiche, non esistenti in natura, con ottime prestazioni di resistenza alle sollecitazioni e di igienicità. LE DIMENSIONI DELLA VERSATILITÀ Si può leggere in più modi il terzo trend stilistico, che rende il lapideo un elemento versatile e plasmabile. Un concetto che ha più significati, sia rispetto alle lavorazioni sia all’uso, ad esempio, interno/esterno e orizzontale/verticale. Interpretano questa duttilità i materiali compositi impiegati anche per i piani cucina rinnovati nelle finiture, che ora comunicano lusso e glamour attraverso il trattamento superficiale lucido e metallizzato. Detta la nuova tendenza Cosentino, con Platinum Collection della linea Silestone®. Frutto della collaborazione tra Silestone e Fernando Alonso, la nuova collezione rappresenta una delle superfici in 3. ANTOLINI La cucina realizzata in Jungle Jasper, una pietra dai cromatismi preziosi che richiamano “le mille piante che si intrecciano nelle foreste dell’Africa nera”. 1. 2. quarzo più avanzate tecnicamente sul mercato racchiudendo in sé i valori e i temi del mondo della Formula 1. Che, nell’aspetto, si traducono nel dinamismo delle finiture metallizzate Carbono, Steel, Chrome e Zirconium. Ma Silestone® si amplia anche di nuove nuance, disponibili nella doppia finitura lucida o leather, tra cui il Magenta Energy per la serie Life. Marmo Arredo prosegue invece la ricerca di soluzioni per realizzare piani di lavoro sempre più leggeri e al contempo resistenti e punta quindi sul miglioramento della collezione ad alta tecnologia. Caratteristica della linea di top in marmo/resina di Marmo Arredo è infatti il peso ridotto e l’altissima resistenza alle flessioni ottenuta grazie all’utilizzo congiunto di lastre da 1,2 cm e supporto in Eulithe®, espanso costituito da un polimero poliuretanico rigido termoindurente. La novità proposta a Marmomacc riguarda proprio l’evoluzione tecnica del supporto in Eulithe®, ora disponibile con struttura alveolare che permette di realizzare piani lunghi fino a 5 metri. Okite e Quarella, infine, si sono espresse non solo rispetto alle finiture, ma sul principio di materia lapidea quale di rivestimento globale. Ecco la cucina di Okite, completamente finita con lastre a misura in Bianco Carrara della Collezione Venati. Massiccia e imponente, anche la cucina proposta da Quarella, azienda d’eccellenza del settore, che nello stand veronese ha presentato le nuove Miel e Mosto, della linea Quarzo. Un altro modo di pensare e di “giocare” con la pietra, sempre nuova eppure antica, che non finisce di rivelare inaspettate qualità e di trasformarsi. Sotto la duplice forza della tecnologia e del “pensiero”. 3. ambientecucina CLAUDIO SILVESTRIN PER IL CASONE Il progetto La Cava, in cui un’arancia di pietra si sbuccia con il tipico andamento a spirale. SIMONE MICHELI PER ODORIZZI Il porfido lavorato come una pelle, in spessori sottili, posabile in verticale, in orizzontale e come copertura di tetti. LA MATERIA E LA SFIDA DEL DESIGN Marmomacc incontra il design, a cura di Evelina Bazzo, è stato l’evento di grande successo del salone veronese che ha animato gli stand di aziende conosciute e nuove, che proprio grazie a questa iniziativa potranno incrementare la propria visibilità anche in settori come l’interior design. Con questo obiettivo, 15 designer emergenti e di fama internazionale sono stati chiamati ad impegnarsi nella ricerca di nuovi trend nell’abitare e nell’edilizia, proponendo, ognuno con un’azienda, un progetto d’arredo che enfatizzasse le attitudini del marmo in applicazioni replicabili in piccole serie e con una componente industriale. Tutti dovevano confrontarsi con un unico tema: Skin, pelle, texture. Una stimolante sfida concettuale, perché la superficie lapidea, se riportata all’idea di pelle, riesce a perdere la sua accezione bidimensionale ed esprimersi in chiave di plasticità o tridimensionalità delle forme. Così le 15 aziende e i 15 creativi hanno dato vita a progetti di alto valore culturale, estetico e qualitativo. Vincitore del progetto, Claudio Silvestrin con Il Casone e il progetto La Cava, che rappresentava un’arancia che si sbucciava con il tipico andamento a spirale. «Questo progetto ci fa percepire che la crosta non vuole separarsi dal cuore della roccia, che esiste invece un tutt’uno, un’unità» spiega Silvestrin. «L’energia della roccia consiste in questa totalità materica». Stupefacenti per gli esiti, per la capacità di trasformare la materia rigida in rivestimento dall’impatto addirittura morbido, tutti gli altri progetti, a partire da quello di Simone Micheli con Odorizzi e un’idea di nuova flessibilità del porfido pensato come “una pelle, lavorata in spessori sottili su formati di rete 40x40 in geometrie modulari”, da posare non solo a terra, ma in verticale, in orizzontale e come copertura di tetti. Da citare sicuramente il progetto di Aldo Cibic per Quarella, «un pezzo di facciata ventilata, ossia realizzata con lastre di rivestimento ma staccate dal muro portante; il tutto illuminato dietro da un colore rosso che dona trasparenza» e quello di Massimo Iosa Ghini per Budri, «installazione che indaga le potenzialità del marmo, trattato non più come superficie di rivestimento ma come materiale fluido che riempie lo spazio e lo attraversa». Di forte impatto emotivo, un progetto su tutti: il Cristo di Riccardo Blumer per Scalvini Marmi. «Su una tela di marmo ho riprodotto un Cristo del ’700» spiega il progettista. L’effetto impressionante dell’impronta del viso sulla superficie marmorea, che sembra una tela morbida, è ottenuto «grazie all’utilizzo di una macchina che scansiona le forme e scolpisce il marmo con grande precisione. Visto da dietro, è un’impronta al negativo: come un corpo che affonda nella terra. Davanti, invece, si ha la sagoma in positivo che “spinge” dalla tela. Come se il corpo volesse uscire dalla sua pelle». La domanda che lui stesso si pone è: perché il Cristo? «Non è una provocazione. Abbiamo sperimentato diversi soggetti, ma Cristo rappresenta l’essenza dell’uomo. È l’icona delle sue istanze”. RICCARDO BLUMER PER SCALVINI MARMI L’impronta del viso di Cristo del ’700 riprodotto su una tela di marmo ottenuta con macchine che scansionano con precisione le forme. Foto Progetti by Alberto Parise | 119 120 | ambientecucina aziendeindirizzi 360 INTERHOME/OGS tel. 02/3450605/610 www.prensa.ifema.es - www.ogs.it AEG ELECTROLUX Numero Verde 800 117511 www.aegbuilt-in.it ALNO ITALIA tel. 055/351311 www.alno.it AMANA BY SOLISA tel. 051/800736www.solisa.it ANTOLINI LUIGI tel. 045 6836611 www.antolini.it ARAN CUCINE tel. 085/87941 www.aran.it ARCLINEA tel. 0444/394111 www.arclinea.it ARDO/ANTONIO MERLONI tel. 0732/6901 www.ardo.it BARALDI tel. 02/9988341/2/3 www.cappebaraldi.it BERLONI MOBILI tel. 0721/4491 www.berloni.it BEST Tel. 0732/6921 www.best-spa.com BINOVA tel. 075/809701 www.binova.it BLOMBERG/ARCELITALIA tel. 02/9628991 www.blomberginternational.com www.arcelitalia.it BRANDO tel.349/6208534 www.brandosrl.com BULTHAUP ITALIA tel. 02/95305115 www.bulthaup.it CANDY tel. 039/20861 www.candy.it CAPONIGRO CUCINE tel. 0828/351006 www.caponigrocucine.it CASALINGHI S.T.O. tel. 0323/862512 www.sto.it CECED ITALIA C/O AGENPRESS tel. 02/33611604 www.ceceditalia.it CERCHI NEL GRANO tel. 02/57431.1 www.icerchinelgrano.com CESAR tel. 0421/2021 www.cesar.it COMPOSIT tel. 0721/497021 www.composit.it COPAT tel. 0434/617611 www.copat.it COSENTINO ITALIA tel. 049 8932513 www.silestone.com CUCINE LUBE tel. 0733/8401 www.cucinelube.it DADA tel.02/9720791 www.dadaweb.it DE DIETRICH/BRANDT ITALIA tel. 030/93671 www.dedietrich.it DEVICE STYLE/PHORMA tel. 0323/89611 www.phorma.com DOIMO CUCINE tel. 0422/775611 www.doimocucine.it DOMEL tel. 081/5844781 www.domel.it EFFETI tel. 055/807091 www.effeti.com EGO DESIGN tel. 02/72095165 www.egodesign.com ELECTROLUX ITALIA Numero Verde 800 800 531 www.electrolux.it ELICA tel. 0732/6101 www.elica.com ELLECI tel. 0773/840036 www.elleci.it ELMAR tel. 0422/849142 www.elmarcucine.com ERNESTOMEDA tel.0721/48991 www.ernestomeda.it ERREBI tel. 0721/490694 www.errebi.com EUROMOBIL tel. 0438/9861 www.gruppoeuromobil.com EXPOSICAM tel. 02/72194452 www.exposicam.it FABER tel. 0732/6911 www.faberspa.com FALMEC tel. 0438/5025 www.falmec.com FHIABA/BARON INDUSTRIES tel. 0434/420160 www.fhiaba.com FISSLER/SCHÖNHUBER tel. 0474/571000 www.schoenhuber.com FRANKE tel. 045/6449311 www.franke.it FRIGO 2000 tel. 02/66047147 www.frigo2000.com GAGGENAU/BSH ELETTRODOMESTICI tel. 02/413361 www.gaggenau.it GALVAMET tel. 049/5942144 www.galvamet.it GeD tel. 0422/8441 www.gedcucine.it GFL tel. 071/7506036 www.gflspa.com GORENJE/KÖRTING ITALIA tel. 040/3752111 www.korting.it/www.gorenje.it GRUPPO CUCINE ASSARREDO tel. 02/806041 GRUPPO ICA tel. 0733/8080 www.icamspa.com GUZZINI F.LLI tel. 071/9891 www.fratelliguzzini.com HETTICH ITALIA tel. 0438/4781 www.hettich.com HOTPOINT-ARISTON Numero Verde 800.414414 www.hotpoint-ariston.it IL CASONE tel. 055/819331 www.ilcasone.it INDESIT COMPANY tel. 0732/6611 INTERZUM/KOELNMESSE tel. 02/8696131 www.interzum.com J. 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