d e l l ’ E B T L
s u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
t u r i s m o
a
R o m a
e
n e l
L a z i o
luglio/agosto2006
p e r i o d i c o
4
Per Danese (Margherita)
un po’ meno federalismo
e più “regia”
11
Taxi. L’accordo
è fatto ma i problemi
restano
18
Porti turistici: i nuovi
progetti, i benefici,
le contestazioni
20
L’informazione turistica
nel Lazio? Un percorso
irto di ostacoli
Poste Italiane SPA- Spedizione in abbonamento postale70% - DCB Roma - N° 4-2006
Supplemento al numero 24 del periodico bimestrale Roma & Provincia in cifre
Notte bianca, nuovo palcoscenico
per il turismo romano
Ente Bilaterale Turismo
della Regione Lazio
esperienza purtroppo insegna che in Italia le cosiddette grandi opere o nascono già vecchie, dopo esser rimaste anni e anni sulla carta, o lo diventano in corso d’opera a causa dei tempi biblici necessari per la loro realizzazione, dunque è con un certo timore scaramantico che celebriamo oggi un’altra importante
tappa di quello che potremmo definire “il nuovo rinascimento di Roma”. Dopo anni di ordinaria amministrazione, che ha fatto conoscere alla città anche momenti di declino, la capitale è un brulicare di opere, già terminate o
avviate: dall’Auditorium della musica, all’apertura dei cantieri per la nuova linea metropolitana, dalla terza corsia del
raccordo alla Nuova Fiera di Roma, che proprio nei giorni scorsi ha festeggiato l’inizio delle attività. Inoltre il Nuovo Centro Congressi e il recupero dell’area del Velodromo all’Eur, l’ampliamento del porto di Civitavecchia e la
realizzazione di quello di Fiumicino e via elencando Si
tratta di opere necessarie, anzi vitali, per la città e il Lazio
ma che sicuramente avranno anche una grande e positiva
ricaduta sul turismo perché consentiranno di diversificare il target – fino a ieri solo arte, storia e archeologia, da
domani anche affari, commercio, sport, eventi – e quindi
L’
IL TURISMO
IN CIFRE
Editoriale
Orfeo Cecchini
affrontare meglio le ricorrenti oscillazioni del mercato.
Con le opere però, occorre pensare alla programmazione
e al marketing, per inserirle nel circuito internazionale e
trasformare ciò che oggi è un enorme potenziale, in nuovi arrivi, camere occupate, maggiori entrate per gli esercizi commerciali, più occupazione. Occorre insomma pensare al turismo come ad un qualsiasi altro settore macroeconomico, che ha bisogno di investimenti, ricerca, formazione, regole e innovazione; tutte cose che fino ad oggi sono state negate nella falsa convinzione che l’Italia, e Roma, sono uniche e tanto basta. Ma la ricetta non funziona
senza un altro ingrediente: la concertazione; altro concetto, guarda caso, già presente da anni nel vocabolario macroeconomico. Concertazione, ovvero quella “cabina di
regia”, quel luogo di dialogo e decisioni condivise tra politici, amministratori, imprenditori e lavoratori che in tanti chiedono e che forse nel Lazio, per alcuni versi, si è anche realizzato ma che ancora non ha dato i frutti sperati.
Forse qualcosa sta cambiando e Roma guida il cambiamento. Alcuni interventi del sindaco Veltroni e della vicesindaco Mariapia Garavaglia hanno vergato lo spartito:
speriamo la musica non cambi.
foto di
copertina...
Notte bianca:
concerto all’Eur
Provincia di Roma
Assessorato al Turismo
Comune di Roma
Assessorato al Turismo
Sommario
Intervista
Notiziario
4 Per Danese (Margherita) un
po’ meno federalismo e più
“regia”
24 Japanitaly news
25 Come utilizzare al meglio
una regina delle tavole estive:
la maionese
Maria Letizia Crescenzi
Osservatorio
Giuseppe Aiello
Interventi
10 A fine settembre la Conferenza
sul turismo. Un test per il
Governo
Gabriele Stabile
11 Taxi. L’accordo è fatto ma i
problemi restano
Roberto Coramusi
Direttore responsabile:
Pietro Licciardi
Direttore:
Giancarlo Mulas
Coordinatore Editoriale:
Orfeo Cecchini
Alessandro Circiello
26 Marriott Park Hotel, la cittadella
dell’ospitalità alle porte di Roma
6 Roma caput mundi, anche a
luglio e agosto
9 Fiumicino ad agosto ha fatto il
pieno di stranieri
Ente Bilaterale
Turismo Regione Lazio
COMITATO
SCIENTIFICO
O.C.
14 Notte Bianca, nuovo palcoscenico per il turismo romano
Valeria Manno
16 Fitoterapia: guarire con le erbe
30 Rassegna stampa a cura di
Global tourist management
Federica Mazzuca
18 Con Marevivo e Comune di
Roma il Tevere in 24 pannelli
Giovanna Sfragasso
18 Porti turistici. I nuovi progetti, i
benefici, le contestazioni
Filippo Celata, Gianluigi Salvucci
20 L’informazione turistica nel
Lazio? Un percorso irto di
ostacoli
Attilio Celant
Giovanni Peroni
Giuseppe Aiello
Guido Improta
Franco Paloscia
Maurizio Fantaccione
Antonio Calicchia
28 Mostre, musica, teatro, eventi.
Roma&Lazio da vivere
COMITATO
DI REDAZIONE:
Tribuna del lavoro
Coordinatore:
Bartolo Iozzia
Giuseppe Aiello
Guido Improta
Orfeo Cecchini
Caterina Saccaro
Marcello Marzi
Giuseppe Zazzara
31 Manovra fiscale bis,
conversione del decreto
Maurizio Fantaccione
33 Massimario del diritto tributario
Produzione:
Impatto srl
35 Cantieri edili e prevenzione
degli infortuni
Progetto grafico
e impaginazione:
Format Roma srl
Stampa:
Arti Grafiche Srl - Pomezia
finito di stampare:
settembre 2006
A.S.
p e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
s u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
t u r i s m o
a
R o m a
e
n e l
L a z i o
3
IL TURISMO
IN CIFRE
Maria Letizia Crescenzi
Luca Danese
Per Danese (Margherita)
un po’ meno federalismo
e più “regia”
uca Danese è il responsabile
del turismo per la Margherita, che con le altre forze politiche fa parte dell’attuale maggioranza di governo; con lui cerchiamo di
capire se l’avvenuto cambio di guida porterà al settore quelle novità e
quelle spinte che da più parti si attendono e si auspicano.
L
Quali sono i programmi del suo
partito per il turismo che - inutile
sottolinearlo - è forse la principale risorsa del nostro paese?
«Innanzitutto rilanciare l’Enit e investire nel turismo come gli altri Paesi già fanno e tutto sarà possibile con
il supporto di un governo centrale più
forte. L’Enit di recente si è molto impegnato grazie anche alla sua autonomia operativa; resta
l’esigenza però di una
cabina di regia che co«E’ stato un errore
ordini coerentemente le
bandire il Ministero
iniziative turistiche deldel Turismo,
le varie regioni. Inoltre
poiché in Italia c’è
il brand regionale è da
rafforzare. Molti cittal’esigenza costante
dini e visitatori infatti
di un coordinamento
conoscono le varie citunificato»
tà d’arte, come Roma
o Venezia, ma sentono
poco nominare il Lazio.
Vanno inoltre colmate le carenze delle compagnie aeree: Alitalia ha abolito molte rotte internazionali e se si
può andare all’estero senza problemi un cinese, ad esempio, che vuole
venire in Italia ha delle difficoltà proprio a causa di questi tagli».
«Sono da incentivare anche i porti
4
p e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
turistici e gli ostelli della gioventù
che sono ancora in gran voga. In Italia, ma anche a livello regionale, siamo anche carenti di aree attrezzate
per il parcheggio dei pullman, mentre all’estero ve ne sono molte e a costi decisamente abbordabili. I nostri
obiettivi riguardano pure la creazione di nuove opportunità; ad esempio
con il marketing aereoportuale, sebbene alcune compagnie low cost stiano lavorando molto in questa direzione. Non dimentichiamo poi la questione della velocizzazione dei visti
turistici, che vogliamo ottenere mediante l’aumento degli organici del
personale di ambasciata all’estero.
Ricordiamoci che in altri Paesi i visti vengono consegnati dagli stessi
tour operator. Un altro elemento che
nel nostro programma non intendiamo sottovalutare è l’uniformità della qualità nell’accoglienza: un albergo tre stelle a Venezia non è lo stesso tre stelle di altre città o località italiane e questo va a scapito del turista, che di fronte a certi riconoscimenti vuole un certo stile e un certo
livello del servizio»
Linda Lanzillotta, ministro degli
Affari Regionali, intervenendo nel
corso di un convegno che si è tenuto a Roma qualche mese fa ha detto che l’attuale assetto federalista
nella promozione turistica rappresenta oggi un elemento di forza,
perché in grado di «valorizzare meglio le nostre mille Italie», ma d’altro canto rappresenta anche una
grande debolezza. Secondo lei è il
s u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
caso di tornare a un Ministero del
Turismo, capace di promuovere
l’Italia nel suo complesso oppure
bisogna proseguire sulla strada della regionalizzazione?
«E’ indubbio che il federalismo valorizzi meglio i nostri tanti piccoli
borghi come Todi, Ravello, Capri…
Ma secondo il mio punto di vista la
regionalizzazione può solo scoordinare il programma di governo. E’ stato un errore bandire il Ministero del
Turismo, poiché in Italia c’è l’esigenza costante di un coordinamento unificato. La promozione di più regioni in contemporanea, come avviene
in certi stand espositivi in occasioni
di manifestazioni dedicate al settore,
è spontanea ma a volte poco organizzata, lasciata al caso e non gestita con
la dovuta accortezza. Un maggiore
centralismo credo possa evitare ad
esempio certe controproducenti sovrapposizioni»
L’attuale governo, almeno nelle intenzioni manifestate prima del voto, vorrebbe apportare profonde
modifiche alla legge Biagi. Questo
non rischia di ridare al mercato del
lavoro quella rigidità che in ultima
analisi hanno causato negli anni
passati disoccupazione a due cifre?
Ciò soprattutto nel turismo, dove
una certa flessibilizzazione è ritenuta necessaria per far fronte alle
periodiche oscillazioni nel mercato. In altri termini: verso quali misure si orienterà il Governo per rendere meno precario il lavoro e allo
stesso tempo non vanificare i rico-
t u r i s m o
a
R o m a
e
n e l
L a z i o
Nei programmi per il rilancio del turismo
anche il riallineamento dell’IVA
nosciuti benefici della cosiddetta
legge Biagi?
«Le eventuali modifiche alla Legge
Biagi sono ancora in fase di elaborazione, le posso dire comunque che
nel turismo c’è l’esigenza di personale qualificato: il turista ha bisogno
di esser accolto da persone competenti che conoscano il loro lavoro. E’
importante quindi una selezione del
personale adeguata e supportare l’impresa a gestione familiare degli Hotel nel territorio. Bisogna anche evitare anche l’eccessiva stagionalità dei
lavori cercando di puntare sul marketing. Ad esempio in Spagna sono
riusciti a valorizzare Bilbao dal punto di vista turistico puntanto sul solo museo, che attira turisti tutto l’anno e non solo per una stagione. E’
diventato un vero polo di attrazione
p e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
turistica grazie all’operazione di marketing che è stata realizzata».
Il mondo della politica dice sempre un gran bene del turismo, riconoscendone potenzialità e meriti ma poi, all’atto pratico, si lesinano risorse all’Enit (oggi in via di
trasformazione) che dovrebbe promuovere l’immagine dell’Italia nel
mondo, non si provvede ad abbassare l’Iva, che è causa di un pesante gap delle imprese italiane rispetto alla concorrenza estera, e a suo
tempo è stato abolito il ministero
del turismo. Quale è in merito la
posizione del suo partito?
«In effetti ritengo anch’io che non
siamo affatto competitivi a livello fiscale e l’Iva deve essere riallineata a
quella degli altri Paesi. Lo sgravio fis u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
scale è un passo importante che rientra nel nostro programma».
«Bisogna evitare
l’eccesiva
stagionalità dei lavori
cercando di puntare
sul marketing»
Il turismo cresce se
l’impresa è capace di fare marketing e di adeguarsi al mercato; il
turismo cresce se enti locali e pubblica amministrazione fanno una
buona politica, il turismo cresce se
c’è programmazione e concertazione tra pubblico e privato. Con
quale di queste frasi è più d’accordo e perché?
«Ho già sottolineato l’importanza
che io e la Margherita attribuiamo al
concetto di marketing ma ritengo che
per un turismo vincente e al passo
con gli altri paesi siano necessari tutte e tre le sinergie; contemporaneamente».
t u r i s m o
a
R o m a
e
n e l
L a z i o
5
IL TURISMO
IN CIFRE
OSSERVATORIO
Giuseppe Aiello
Roma caput mundi,
anche a luglio e agosto
Fig. 1 - Arrivi e presenze negli alberghi della Provincia
di Roma • Luglio - Agosto 2006
rosegue a buoni ritmi il trend
positivo della domanda turistica negli hotel di tutto il territorio provinciale sia sul fronte degli arrivi, sia su quello delle presenze. L’analisi dei dati sull’andamento della domanda turistica negli alberghi della provincia di Roma nel
quarto bimestre dell’anno in corso
conferma che il turismo a Roma e
provincia continua a vivere, un buon
ciclo lungo, grazie al forte appeal
della destinazione che, come abbiamo più volte detto, è costituito non
solo da ciò che Roma stata, ma anche per ciò che Roma ed il suo hinterland sono oggi e, alla luce delle
diverse iniziative intraprese, continueranno ad essere in futuro.
Nel periodo luglio-agosto 2006 gli alberghi della provincia di Roma hanno registrato 1.527.911 arrivi e
3.730.297 presenze, con una crescita del 9,97% e del
10,39% rispetto allo stesso bimestre dell’anno precedente. Ancora una volta, in un quadro generalmente
P
positivo, è la domanda estera a crescere di più (tabelle 1 e 2). La domanda italiana ha registrato negli alberghi dell’intera provincia 529.903 arrivi (+6,53%)
e 1.194.038 presenze (+7,91%). La domanda estera ha
registrato 998.008 arrivi) (+11,90%) e 2.536.259 pre-
Tabella 1 - Provincia di Roma (Totale) - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2006
PAESI
5 STELLE
Arrivi
Presenze
4 STELLE
Arrivi
Presenze
3 STELLE
Arrivi
Presenze
2 STELLE
Arrivi
Presenze
1 STELLA
Arrivi
Presenze
TOTALE
Arrivi
Presenze
Totale
106.248
281.402
652.038
1.488.594
520.641 1.337.425 202.354
507.187
46.630
Italiani
12.692
24.491
174.219
336.375
188.215
463.092
125.997
299.990
28.780
115.689 1.527.911 3.730.297
70.090
529.903 1.194.038
Stranieri
93.556
256.911
477.819
1.152.219
332.426
874.333
76.357
207.197
17.850
45.599
998.008 2.536.259
Tabella 2 - Provincia di Roma (Totale) - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2006 - Var. % su anno precedente
PAESI
5 STELLE
Arrivi
Presenze
4 STELLE
Arrivi
Presenze
3 STELLE
Arrivi
Presenze
2 STELLE
Arrivi
Presenze
1 STELLA
Arrivi
Presenze
TOTALE
Arrivi
Presenze
Totale
32,51
27,35
12,23
12,89
7,47
8,89
3,68
3,35
-3,98
-3,98
9,97
Italiani
16,68
22,34
6,69
8,29
7,07
10,51
7,50
5,84
-4,92
-4,59
6,53
7,91
Stranieri
35,00
27,85
14,40
14,30
7,70
8,05
-2,05
-0,05
-2,44
-3,03
11,90
11,61
10,39
Tabella 3 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2006
PAESI
5 STELLE
Arrivi
Presenze
4 STELLE
Arrivi
Presenze
3 STELLE
Arrivi
Presenze
2 STELLE
Arrivi
Presenze
1 STELLA
Arrivi
Presenze
TOTALE
Arrivi
Presenze
Totale
105.018
279.031
529.439
1.274.599
408.371 1.051.991 148.879
365.654
26.002
68.740
Italiani
12.264
23.829
124.190
242.028
113.406
247.754
77.559
169.546
9.385
25.430
336.804
Stranieri
92.754
255.202
405.249
1.032.571
294.965
804.237
71.320
196.108
16.617
43.310
880.905 2.331.428
6
p e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
s u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
t u r i s m o
a
R o m a
1.217.709 3.040.015
e
n e l
708.587
L a z i o
IL TURISMO
IN CIFRE
OSSERVATORIO
Prosegue con buon ritmo il trend positivo
Fig. 2 - Arrivi e presenze negli alberghi di Roma
Luglio - Agosto 2006
senze (+11,61%) (tabelle 1 e 2).
L’analisi della domanda per categoria di esercizi alberghieri evidenzia, anche in questo bimestre, la diffusione della crescita della domanda in tutte le categorie di esercizi
alberghieri, con la sola eccezione
degli hotel a una stella.
Sul fronte della domanda estera, prosegue la continua ed apprezzabile
crescita di quella europea (426.144
arrivi con +12,48% e 1.187.789 presenze con +13,26%);
in particolare della domanda proveniente dalla Germania, dal Regno Unito, dalla Francia e dalla Spagna.
Continua a crescere a buoni ritmi anche la domanda
turistica proveniente dagli Usa. (275.428 arrivi con
+16,29% e 677.598 con +13,04%) e dal Giappone
(72.898 arrivi con +9,27% e 170.966 presenze con
+13,45%).
La continua crescita della domanda Usa, ma anche di
quella giapponese, non è dovuta solo – come abbiamo
già detto in altre occasioni – ai meccanismi spontanei
del mercato, ma sopratutto grazie a sapienti ed efficaci politiche di marketing degli operatori privati e dei
soggetti pubblici. Ribadiamo ancora una volta però che,
proprio perché si tratta di dati molto incoraggianti, non
bisogna abbassare la guardia, ma occorre avere sempre chiaro che la principale sfida di marketing per gli
uomini d’impresa e per i soggetti pubblici con competenze nel turismo consiste nel recuperare e potenziare
le quote di mercato dei principali segmenti di mercato, ma anche nell’apertura ai nuovi segmenti ad elevato potenziale di sviluppo. Questa strada, certamente è
lunga e laboriosa, è stata intrapresa con decisione. Come appare dalle tabelle da 3 a 6, la crescita ha riguardato sia Roma sia il suo hinterland.
A Roma vi è stata una buona crescita degli arrivi com-
Tabella 4 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2006 - Var. % su anno precedente
PAESI
5 STELLE
Arrivi
Presenze
4 STELLE
Arrivi
Presenze
3 STELLE
Arrivi
Presenze
2 STELLE
Arrivi
Presenze
1 STELLA
Arrivi
Presenze
TOTALE
Arrivi
Presenze
Totale
32,41
27,26
13,21
12,36
5,98
6,90
4,95
Italiani
14,84
21,43
6,97
7,74
4,82
5,61
5,67
4,94
9,35
7,43
10,91
5,66
27,72
28,94
6,68
Stranieri
35,14
27,83
15,27
13,50
6,43
7,31
4,17
7,52
4,33
1,13
-2,15
12,61
11,49
10,54
Tabella 5 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2006
PAESI
5 STELLE
Arrivi
Presenze
4 STELLE
Arrivi
Presenze
3 STELLE
Arrivi
Presenze
2 STELLE
Arrivi
Presenze
1 STELLA
Arrivi
Presenze
TOTALE
Arrivi
Presenze
Totale
1.230
2.371
122.599
213.995
112.270
285.434
53.475
141.533
20.628
46.949
310.202
690.282
Italiani
428
662
50.029
94.347
74.809
215.338
48.438
130.444
19.395
44.660
193.099
485.451
Stranieri
802
1709
72.570
119.648
37.461
70.096
5.037
11.089
1.233
2.289
117.103
204.831
Tabella 6 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2006 - Var. % su anno precedente
PAESI
5 STELLE
Arrivi
Presenze
4 STELLE
Arrivi
Presenze
3 STELLE
Arrivi
Presenze
Totale
41,87
39,06
8,21
16,16
13,28
16,89
0,31
-0,54
-16,78
-16,90
6,46
Italiani
115,08
67,59
6,00
9,73
10,68
16,75
10,56
6,08
-15,38
-16,89
6,26
8,48
Stranieri
20,06
30,46
9,79
21,79
18,86
17,30
-46,95
-42,66
-33,92
-17,16
6,80
12,91
L a z i o
7
p e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
s u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
2 STELLE
Arrivi
Presenze
t u r i s m o
a
R o m a
1 STELLA
Arrivi
Presenze
e
n e l
TOTALE
Arrivi
Presenze
9,76
IL TURISMO
IN CIFRE
OSSERVATORIO
Fig. 1 - Arrivi e presenze negli alberghi dell’hinterland
di Roma • Luglio - Agosto 2006
plessivi (+10,91%) e delle presenze complessive
(+10,54%). In particolare la domanda straniera a Roma ha registrato una buona crescita nel bimestre sia
negli arrivi (+12,61%) sia nelle presenze (+11,49%).
La domanda italiana con +6,68% negli arrivi e +7,52%
nelle presenze ha avuto anche essa una performance
decisamente positiva. Come si vede dalle tabelle 3 e 4,
la crescita a Roma ha riguardato, seppure in misura diversa, tutte le categorie di esercizi alberghieri (a parte
la flessione delle sole presenze straniere negli eserci-
zi a una stella).
Prosegue anche negli alberghi dell’hinterland la buona crescita della
domanda italiana e straniera (+6,46%
di arrivi e + 9,76% di presenze). La
domanda italiana è cresciuta del
+6,26% negli arrivi e del +8,48%
nelle presenze. La domanda proveniente dall’estero è cresciuta del
+6,8% negli arrivi e del +12,91% nelle presenze (tabelle 5 e 6). Anche in questo caso la crescita è dovuta
all’accresciuta capacità di marketing degli operatori
dell’hinterland rispetto al passato: l’hinterland diviene sempre più competitivo anche grazie a strategie di
marketing che non lo presentano come ricettività complementare e più a buon mercato della capitale, ma lo
propongono come specifica destinazione dotata di sue
attrattive peculiari e, quindi, adatta a specifici segmenti di mercato.
MUNICIPI DI ROMA
Roma - Distribuzione degli arrivi e delle presenze negli alberghi per Municipi - AGOSTO 2006
Valori assoluti
Municipi
Variazione %
su stesso mese a.p.
Arrivi
Presenze
Permanenza
media
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Municipio 1
333.852
849.788
2,55
59,75%
59,96%
31,56%
31,87%
Municipio 2
30.193
77.198
2,56
5,40%
5,45%
-1,27%
-0,87%
Municipio 3
16.908
38.744
2,29
3,03%
2,73%
42,72%
27,97%
Municipio 4
6.877
17.435
2,54
1,23%
1,23%
8,18%
8,41%
Municipio 5
6.071
13.651
2,25
1,09%
0,96%
8,02%
-3,53%
Municipio 6
726
1.243
1,71
0,13%
0,09%
10,33%
-25,70%
Municipio 7
1.676
3.752
2,24
0,30%
0,26%
6,75%
-2,01%
Municipio 8
8.799
32.736
3,72
1,57%
2,31%
-29,30%
4,53%
Municipio 9
3.297
8.111
2,46
0,59%
0,57%
8,53%
5,08%
Municipio 10
5.417
14.384
2,66
0,97%
1,01%
4,78%
12,79%
Municipio 11
6.215
15.048
2,42
1,11%
1,06%
29,21%
17,45%
Municipio 12
23.184
45.371
1,96
4,15%
3,20%
-17,54%
-37,51%
Municipio 13
12.129
27.035
2,23
2,17%
1,91%
4,16%
-8,80%
Municipio 15
3.852
7.369
1,91
0,69%
0,52%
-56,28%
-67,08%
-68,01%
Municipio 16
6.425
18.495
2,88
1,15%
1,30%
-71,86%
Municipio 17
34.430
83.915
2,44
6,16%
5,93%
24,21%
18,78%
Municipio 18
32.459
90.179
2,78
5,81%
6,36%
-24,95%
-18,36%
Municipio 19
14.496
44.419
3,06
2,59%
3,13%
-15,66%
2,76%
Municipio 20
11.791
28.609
2,43
2,11%
2,02%
8,35%
6,57%
558.797
1.417.482
2,54
100,00%
100,00%
10,37%
10,18%
Totale
8
Composizione %
p e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
s u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
t u r i s m o
a
R o m a
e
n e l
L a z i o
IL TURISMO
IN CIFRE
OSSERVATORIO
G.A.
Fiumicino ad agosto
ha fatto il pieno di stranieri
della domanda estera evidenziano ancora il primato
della domanda proveniente dagli Usa (44% circa della
domanda estera), seguita da quella proveniente dal
Regno Unito (5,44%), dalla Germania (1,93%), dalla
Francia (2,9%) e dal Giappone (2,12%). L’analisi dei
tassi d’occupazione di camere e letti (tabella 2) continua a evidenziare l’esistenza di buoni margini di quote
di mercato da conquistare.
La via maestra per raggiungere quest’obiettivo consiste
nel rendere sempre più articolata, ricca, attraente e
competitiva – sotto tutti i profili - la proposta di soggiorno nel territorio. Ciò significa puntare alla diversificazione dei segmenti di mercato, all’allungamento
della durata media del soggiorno e all’arricchimento e
diversificazione dell’offerta.
rosegue anche nel mese di agosto la crescita
della domanda turistica complessiva negli hotel
di Fiumicino, in particolare sul fronte della
domanda estera. La domanda complessiva negli hotel di
Fiumicino è stata, infatti, pari a 34.029 arrivi e 55.186
presenze, pari ad un tasso d’occupazione medio del
69,64% per le camere e del 68,73% dei letti (tabelle 1,
2, 3) e variazioni negli arrivi e nelle presenze rispettivamente di +11,24% e +10,15%. La crescita ha coinvolto sia la domanda italiana (+6,58% di arrivi e +4,86%
di presenze), sia la domanda estera (+15,19% di arrivi
e +17,09% di presenze).
La composizione della clientela continua a vedere il
prevalere la domanda estera rispetto a quella italiana
(tabella 1). I dati per singole nazionalità di provenienza
P
Tab 1 – Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri – agosto 2006
Valori %
Diff% agosto 2005
Paesi
Arrivi
Presenze
Totale Agosto 2006
Perm. media
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Arrivi
Presenze
Totale
34.029
55.186
1,62
100,00
100,00
11,14
10,15
30.591
50.101
Italiani
14.966
29.811
1,99
43,98
54,02
6,58
4,86
14.042
28.429
Stranieri
19.063
25.375
1,33
56,02
45,98
15,19
17,09
16.549
21.672
Francia
647
735
1,14
3,39
2,90
29,66
28,05
499
574
Germania
341
490
1,44
1,79
1,93
31,15
6,75
260
459
Regno Unito
900
1.381
1,53
4,72
5,44
15,24
17,53
781
1.175
8.571
11.043
1,29
44,96
43,52
13,54
15,83
7.549
9.534
462
537
1,16
2,42
2,12
32,38
-2,19
349
549
Usa
Giappone
Tab 2 – tasso di occupazione camere
e letti negli hotel. Agosto 2006
Agosto 2005
Categoria
Agosto 2005
Tab 2 bis – Capacità ricettiva
Valori assoluti 2005
Tab 3 - Quote di mercato per categoria di hotel.
Agosto 2006
Hotel, camere, letti (anno 2006)
Italiani
Stranieri
Totale
Arrivi Presenze
Arrivi Presenze
Arrivi Presenze
Camere
Letti
Camere
Letti
4 stelle
70,75
54,50
65,43
48,67
4 stelle
2
704
1.430
4 stelle
32,46
18,14
78,59
73,90
58,30
43,78
3 stelle
75,92
86,87
65,76
73,50
3 stelle
11
434
911
3 stelle
54,58
61,48
20,27
24,45
35,35
44,46
2 stelle
46,67
91,44
61,70
96,05
2 stelle
7
90
173
2 stelle
8,43
15,64
0,58
0,95
4,03
8,89
1 stella
36,96
67,44
35,92
69,25
1 stella
3
44
76
1 stella
4,53
4,74
0,56
0,70
2,32
2,87
Totale
69,64
68,73
64,39
61,33
Totale
23
1.272 2.540
Totale
100,00
Tab 4
N. Hotel Camere
Letti
Categoria
100,00 100,00
100,00 100,00 100,00
Fiumicino – Arrivi, presenze e permanenza media per categoria di hotel. Agosto 2006
Italiani
Categoria
4 e 3 stelle
Arrivi
Presenze P e r m . m e d i a
Arrivi
Stranieri
Totale
Presenze P e r m . m e d i a
Arrivi Presenze Perm. media
13.026
23.735
1,82
18.844
24.958
1,32
31.870
48.693
2 stelle
1.262
4.662
3,69
111
242
2,18
1.373
4.904
3,57
1 stella
678
1.414
2,09
108
175
1,62
786
1.589
2,02
Totale
14.966
29.811
1,99
19.063
25.375
1,33
34.029
55.186
1,62
p e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
s u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
t u r i s m o
a
R o m a
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n e l
1,53
L a z i o
9
IL TURISMO
IN CIFRE
Da Pescara un’autentica
politica nazionale
del turismo italiano?
Gabriele Stabile
INTERVENTI
A fine settembre
la Conferenza sul turismo.
Un test per il Governo
a Conferenza nazionale del turismo, annunciata dal coordinatore degli assessori regionali al turismo Enrico Paolini, si svolgerà a Pescara dal 29 settembre al primo ottobre. Al grande summit del mondo del turismo parteciperanno il vice
Presidente del Consiglio Francesco
Rutelli, vari ministri e forse lo stesso
capo del governo Romano Prodi.
Tra i protagonisti della Conferenza ci
saranno i rappresentanti di tutta la galassia del turismo, pubblica e privata,
dall’Enit, ormai trasformata in Agenzia nazionale del turismo, alle grandi
organizzazioni imprenditoriali del settore. Come di consueto si tratta di una
convention di particolare importanza che avviene all’indomani della costituzione del nuovo Governo, il quale ha voluto affidare le competenze
del turismo direttamente al Ministero dei beni culturali. I punti più sensibili del dossier sul turismo che saranno all’attenzione del ministro alla Conferenza dovrebbero essere i seguenti. Innanzitutto l’organizzazione del settore turistico nell’ambito
del Ministero dei beni culturali. L’attuale dotazione finanziaria, strumentale e di personale della Direzione
generale del turismo dovrebbe passare al Ministero dei beni culturali.
È stato proposto che il nuovo ministero si chiami “ministero dei beni
culturali e del turismo” ma il ministro Rutelli ha opposto che un provvedimento del genere comporterebbe un costo elevato per il rifacimento delle targhe ministeriali. In secondo luogo il Documento di programmazione economica e finanziaria
(Dpef) fa un preciso accenno al turismo ed ha ottenuto l’apprezzamento
delle categorie; ma ora gli impegni
L
10
p e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
sono attesi alla prova nelle prossime
finanziarie 2007-2008, soprattutto
per quanto riguarda l’ammontare delle risorse attraverso le quali il Governo intende dare nuovo impulso al ciclo di sviluppo dell’industria turistica, ormai dal 2001 sostanzialmente
fermo, salvo i primi accenni di ripresa dei primi mesi del corrente anno.
Si parlerà anche del Comitato nazionale del turismo: dopo la sentenza
della Corte costituzionale che ha accolto i ricorsi di illegittimità costituzionale delle regioni, Rutelli e le regioni sono intenzionati a fare il punto della situazione per non privarsi
di uno strumento di indirizzo e di coordinamento riconosciuto come indispensabile cabina di regia del turismo italiano.
Naturalmente parte dell’attenzione
sarà riservata all’avvio della nuova
Agenzia nazionale del turismo. Con
la nomina del presidente del Comitato consultivo, l’assessore al turismo della Calabria Donnici, si è fatto un passo in avanti nell’avvio dell’Agenzia, ma è necessario procedere sul piano concreto alla trasformazione dell’Enit come richiesto ormai
da tempo dalle regioni e dalle categorie. Nell’agenda anche la presentazione che il ministro Rutelli ha fats u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
to agli operatori di viaggio tedeschi,
dei nuovi “progetti interregionali di
sviluppo turistico”, che daranno impulso a forti investimenti promozionali e ad una serie di richiami turistici trasversali alle nostre regioni. A
questo tema si affiancherà anche un
problema non nuovo per Rutelli: Promuovi Italia: società di consulenza e
servizi che dopo il ricorso al TAR si
è vista sospendere i decreti con i quali sono stati assegnati alla società prima 5 milioni di euro nel 2005 e poi
6,5 milioni nel 2006, senza gara. La
società è stata costituita nel 2004 dall’
Enit (70% del capitale) e dall’Isnart
per fare da supporto ad una promozione turistica mirata alla destagionalizzazione dei flussi. Sempre per
quanto riguarda il marketing e la promozione il ministro Rutelli ha sul tavolo un rapporto sul portale Italia.it,
voluto dall’ex ministro Stanca per implementare la comunicazione e operare sul piano delle vendite on line
dei nostri prodotti turistici. Si deve
indagare soprattutto sui 20 milioni
stanziati per costituire l’infrastruttura tecnica appaltata da Innovazione
Italia a un raggruppamento formato
da Ibm, Its e Tiscover.
Infine l’Osservatorio nazionale del
turismo: la sua costituzione è prevista dal decreto istitutivo dell’Agenzia nazionale del turismo dove c’è
un’autentica giungla statistica. Rutelli e gli assessori al turismo ritengono
che debba essere operativo al più presto per fare chiarezza sulle statistiche
e sulle analisi del settore. La Conferenza nazionale del turismo segna un
test della volontà del Governo e delle regioni di procedere in piena sintonia nel definire un’autentica politica nazionale del turismo italiano.
t u r i s m o
a
R o m a
e
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L a z i o
IL TURISMO
IN CIFRE
INTERVENTI
Roberto Coramusi
Taxi. L’accordo
è fatto ma i problemi restano
Sostituti facoltativi
alla guida e 2.500
licenze in più per
potenziare il servizio
uando si hanno a disposizione pochi giorni per visitare
una città ricca di monumenti e musei come Roma. Il turista occasionale paga sulla propria pelle le
disfunzioni del trasporto pubblico.
In questa ottica, l’argomento taxi è
uno dei più delicati perché, come recentemente dimostrato dalla querelle scatenata dal cosiddetto decreto
Bersani, investe questioni irrisolte e
tocca interessi di categoria che in Italia si pensava potessero essere mai
messi in discussione.
Gli strali delle liberalizzazioni volute dal governo Prodi, si sono abbattuti anche sui tassisti romani che han-
Q
p e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
no risposto con veemenza attraverso
blocchi del traffico, scioperi ed una
serrata trattativa con l’amministrazione comunale. Il Ministro allo sviluppo economico infatti, sotto la pressione delle categorie interessate, ha
demandato ai Comuni l’applicazione della parte del decreto dedicata alle “ex vetture gialle”. La Giunta Veltroni, nella persona dell’Assessore
alla mobilità Mauro Calamante, che
da tempo aveva espresso quantomeno la volontà di aumentare ancora il
numero delle licenze, ha concluso
una negoziazione con i rappresentanti dei tassisti che ha prodotto un accordo caratterizzato da elementi nuos u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
vi ma che non realizza in
pieno la rivoluzione auspicata in materia da Palazzo Chigi.
La questione è antica e certo non è
facile da risolvere. Quello dei taxi è
un servizio di pubblica utilità e per
questo lo Stato ha la discrezione per
intervenire con l’intento di tutelare i
cittadini, sia coloro che usufruiscono della prestazione d’opera sia quelli che vorrebbero entrare nel mercato e trovano difficoltà a causa delle
barriere esistenti. Le prescrizioni in
tal senso (blocco delle licenze in primis) sembrano non garantire la funzionalità del servizio, almeno secon-
t u r i s m o
a
R o m a
e
n e l
L a z i o
11
IL TURISMO
IN CIFRE
INTERVENTI
do quanto emerso in uno studio della Federal Trade Commission statunitense che è arrivata alla conclusione che «non esiste un principio economico convincente» per la maggior
parte delle regolamentazioni che interessano questo settore. Anche in
Italia l’Autorità Garante della Concorrenza aveva segnalato al Governo e al Parlamento il 3 marzo 2004
che «il mercato del servizio taxi risulta generalmente caratterizzato, a
livello locale, da una insufficiente
apertura alla concorrenza, che si manifesta in una domanda da parte dei
consumatori non pienamente soddisfatta dall’attuale offerta del servizio da parte dei conducenti di taxi». In questo studio
si mette in evidenza inoltre
come il servizio sia penalizzato dall’elevato costo
delle tariffe e da un mancato controllo sul rispetto delle stesse, ma anche dalla
staticità delle vetture italiane che, a differenza di quanto succede all’estero, sostano nelle piazzole adibite in
attesa che l’avventore li trovi o li raggiunga telefonicamente. In altre parti del
mondo invece i taxi sono
facilmente rintracciabili per via della loro mobilità, di fatto vanno alla
ricerca del cliente e non viceversa come succede da noi. E come se non
bastasse si registrano con una puntualità deprecabile casi di truffe ai
danni soprattutto dei turisti, raggirati con facilità da falsi tassisti o da
conducenti senza scrupoli che non
rispettano le regole sulle tariffe vigenti.
Il caso specifico di Roma risente anche di un grande deficit per quel che
concerne il numero di vetture autorizzate al servizio taxi (5860 prima
dell’accordo) rispetto a qualsiasi altra capitale europea: a Parigi sono
17mila e a Londra addirittura 25mila. Spostando il raffronto al rapporto
taxi/residenti, la situazione peggiora
visto che a Roma ci sono 2.1 taxi ogni
mille residenti, mentre nelle capitali
12
p e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
francese e inglese, rispettivamente,
2.4 e 8.3.
Nel concreto l’attività di concertazione dell’amministrazione comunale si è incentrata sull’aumento delle
licenze, sulla tariffa fissa per gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino e
sull’introduzione dei turni integrativi. Il 30 agosto la trattativa della commissione consultiva del Comune di
Roma, associazioni dei tassisti e sindacato di categoria, ha subito una
svolta, approvando alcune modifiche
rilevanti al contenuto del testo stilato in luglio. E’ stato stabilito che l’impiego dei sostituti diviene facoltativo, quindi il titolare della licenza po-
trà decidere se assumere dipendenti,
incaricare sostituti temporanei o estendere il proprio turno, e che si aumenteranno le vetture in circolazione rilasciando 2500 licenze aggiuntive.
Per quanto riguarda la predeterminazione delle tariffe per gli scali aeroportuali della Capitale le corse ammontano a 40 euro per Fiumicino e
30 per Ciampino. Il tutto però è partito in via sperimentale perché le parti si sono date appuntamento a febbraio, dopo sei mesi, per verificare
la bontà dell’accordo. In quella occasione i tassisti ritorneranno alla carica chiedendo l’aumento delle tariffe, al quale non sembrano voler rinunciare.
«Sono complessivamente soddisfatto perché abbiamo ottenuto le precisazioni che volevamo», ha dichiarato Loreno Bittarelli, presidente dels u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
l’Uri e di Radiotaxi 3570, le sigle più
battagliere nella trattativa conclusa.
«Si tratta di un grosso passo avanti
per noi e per i cittadini. E’ importante che si parli di numero medio di taxi e della possibilità, e non dell’obbligo, di usufruire dei sostituti alla
guida».
Il Campidoglio ha dovuto inoltre fronteggiare delle accuse, trasformatesi
in richieste, da parte della maggior
parte dei rappresentanti dei tassisti
che riguardano la viabilità in senso
stretto, quindi il controllo delle corsie preferenziali e lo smaltimento del
traffico urbano, ma anche la questione delle licenze delle cooperative dei
noleggi con conducente. Secondo la categoria, quella
delle Ncc è una vera e propria piaga, perché ha diminuito notevolmente il lavoro, e di conseguenza i guadagni, dei taxi romani. Queste cooperative acquistano
la licenza in altri comuni e
poi vengono a prendere le
corse a Roma, dove peraltro si accordano spesso con
i portieri dei grandi alberghi del centro, contravvenendo ad una disposizione
regionale che le vincola alla sola conclusione del tragitto in un
territorio diverso dalla propria competenza. Un’altra questione da risolvere, anche se di portata sicuramente più circoscritta, è quella del futuro delle colonnine per la chiamata dei
taxi in sosta che, è il caso di piazza
dei Giuochi Delfici, è stato disattivato senza preavviso. Il Comitato di
tassisti che è sorto spontaneamente
circa un anno fa ne chiede il ripristino perché, denuncia, «è un disservizio che penalizza il cittadino, ma anche il conducente non legato ad una
cooperativa di Radio Taxi». Tutto questo mette in evidenza come si debba
fare ancora molto per migliorare il
servizio del trasporto privato nella
Città Eterna e come quasi sempre
succede sono coloro che usufruiscono del servizio ad essere penalizzati; turisti in primis.
t u r i s m o
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e
n e l
L a z i o
INTERVENTI
IL TURISMO
IN CIFRE
Aumenteranno le corse
ma a Roma ci sono 2.1 auto pubbliche
ogni mille residenti, a Londra 8.3
Parla l’assessore
alla mobilità Calamante
L’aumento delle licenze dei taxi è stato un obiettivo anche della prima giunta Veltroni, come si è
arrivati ora all’accordo stipulato con tutti i rappresentanti di categoria?
«Bisogna precisare che l’accordo siglato il 30 agosto
si aggiunge a quello del luglio 2005 che aggiornava un
precedente accordo del 2004. A fine agosto abbiamo
deciso di aumentare il servizio sfruttando gli strumenti offerti dalla legge Bersani, mentre le nuove 450 licenze che stiamo rilasciando facevano parte dell’intesa del 2005. In entrambi i casi il metodo seguito è stato quello della concertazione ma anche della fermezza nelle decisioni, con una categoria che alla fine si è
dimostrata disponibile ad accogliere le richieste del
Campidoglio».
In questo accordo e in previsione futura, ci sono particolari iniziative studiate per il turismo capitolino che utilizza i taxi?
«La più importante, a mio avviso, è quella della tariffa
predeterminata per i trasferimenti dagli aeroporti all’area interna alle Mura Aureliane e viceversa. E’ un’iniziativa sperimentale, prevista dalla legge, ma che contribuirà alla lotta all’abusivismo e a tutti quei fenomeni
irregolari che spesso offuscano l’immagine di Roma».
La sperimentazione che è stata concordata quanti margini di trattativa lascia alle parti quando saranno chiamate a confermare i contenuti dell’accordo?
«Nella mobilità in genere e quindi anche nel settore taxi non c’è una verità predeterminata. Di certo ora c’è
uno strumento normativo nuovo che è la legge Bersani e che comunque dovrà essere un punto di riferimento per tutti. L’obiettivo come sempre è quello di fornire un servizio migliore ai cittadini e ai turisti ma anche
quello di dare impulso al settore taxi agendo soprattutto sulla velocità commerciale dalla quale dipende il
costo del servizio».
Dopo aver compiuto il primo passo verso una liberalizzazione del servizio, seppur ancora embrionale, quali sono le strategie collegate all’abbattimento del traffico viario a Roma (es. creazione e
controllo delle corsie preferenziali)?
«Bisogna premettere che nella legge Bersani non si
parla di liberalizzazione, bensì di aumento di offerta ai
cittadini. Questo significa più auto in strada ma anche
p e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
s u l l ’ a n d a m e n t o
più conducenti che possano guidare lo stesso veicolo e una maggiore velocità delle auto attualmente presenti. Per farlo puntiamo sicuramente sulle preferenziali, con una maggiore protezione di quelle esistenti
e con la creazione di nuovi tratti, ma anche sulle opere che abbiamo messo in cantiere per limitare l’uso
dell’automobile e mi riferisco soprattutto alle metropolitane e ai corridoi della Mobilità. A questo si aggiungeranno, a breve, i poteri speciali in materia di traffico
che il Governo conferirà al Sindaco. Con questo nuovo strumento contiamo di intervenire in modo sostanziale per migliorare la viabilità in tutta la città».
Roma non ha un elevato numero di licenze per
taxi, ma ha visto notevolmente incrementare di recente quello dei noleggi con conducente (Ncc). Anche questa tipologia di servizio vuole essere liberalizzata?
«Il servizio del noleggio con conducente è complementare a quello taxi ma negli ultimi anno abbiamo assistito ad un mescolamento delle carte che, a volte, rende
difficile una distinzione. Il tema soprattutto dal punto di
vista normativo, sfugge però al controllo dei singoli Comuni e va affrontato a livello provinciale e regionale. Certo è che non è accettabile che un piccolo Comune del
Lazio o, come spesso avviene, di un’altra Regione abbia rilasciato centinaia di autorizzazioni Ncc e che queste auto vengano poi ad operare stabilmente a Roma.
Qui però entra in ballo il tema dei controlli. Ci vorrebbe
un vigile urbano per ogni automobile e questo non è
possibile. L’accordo, voluto fortemente dal Prefetto Serra, per intervenire sulla situazione di Fiumicino sta dando buoni risultati, ma nel resto della città la situazione
rimane complessa. Personalmente ho provato a mettere nuove regole varando una delibera comunale per
cercare di mettere ordine ma l’atto è stato immediatamente impugnato e annullato dal Tar».
Più di un anno fa è stato presentato un progetto
che prevedeva la creazione di vetture adibite a taxi collettivi, a che punto è questa iniziativa e quali
risultati ha prodotto?
«L’esperienza del taxi collettivo esiste ormai da anni e
al di là che doveva essere limitata nel tempo, sinceramente non ha dato i frutti sperati. Attualmente sono poco più di una ventina i soggetti che svolgono questo
servizio tra mille difficoltà».
(r.c.)
d e l
t u r i s m o
a
R o m a
e
n e l
L a z i o
13
IL TURISMO
IN CIFRE
INTERVENTI
Valeria Manno
Notte Bianca,
nuovo palcoscenico per il turismo romano
a Notte Bianca di Roma, manifestazione promossa congiuntamente dal Comune di
Roma e dalla Camera di Commercio
di Roma, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione Lazio, è arrivata alla sua quarta edizione, trasformandosi in un fenomeno
culturale con una straordinaria carica di enerLe cifre:
gia. La città ha vissuto
2 milioni e mezzo
ancora una volta quedi persone in strada,
sta festa come un granun fatturato
de evento internazionadi 94 milioni
le e di grande richiamo
e un giro d’affari
turistico, ma anche codi 131
me ulteriore occasione
di incontro con la cultura nelle sue più diverse espressioni. Tuttavia
possiamo dire sia diventato anche una
calamita per il turismo nazionale e
internazionale e dunque un volano
per l’economia capitolina?
Roma&Lazio, senza alcuna pretesa
di scientificità ha svolto un mini sondaggio domandando qua e là a cittadini, turisti, negozianti e albergatori
di Roma. Alla Galleria Colonna scopriamo ad esempio che Angela S. e
L
14
p e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
Rosanna P., rispettivamente di 27 e
35, anni sono arrivate da Crotone appositamente per partecipare alla Notte Bianca e alloggiano in albergo; lo
stesso un gruppo di amici, più o meno tutti cinquantenni, che da Venezia sono a Roma ospiti di parenti non
solo per ammirare i suoi tesori ma
anche per “immergersi” in questa serata così speciale. Da Perugia invece Carla G. (33 anni) e il marito Riccardo (35), sono qui per la mostra su
Raffaello alla Galleria Borghese e
hanno approfittato della Notte per
passeggiare tra le sale dei tantissimi
musei aperti. Avrebbero voluto ascoltare anche qualche concerto, ma «l’enorme folla di persone è un reale ostacolo. A Perugia, che organizza una
sua Notte Bianca, i concerti sono a
pagamento, sia pure a modico prezzo. In questo modo si seleziona il
pubblico e si evita la grande confusione». Un suggerimento che giria-
hi scrive ha partecipato alla Notte
Bianca 2006, mescolandosi nel mare di folla che ha festosamente
invaso la Capitale dall’imbrunire all’alba, con il desiderio di provare in diretta l’emozione di un grande evento. E in effetti proprio di questo si tratta, di una manifestazione
che, prima nel suo genere, cattura e affascina per la varietà di proposte
e di opportunità; in uno scenario unico come può essere Roma di notte.
Tuttavia se l’eccezionalità della kermesse ci fa essere indulgenti e tacere
di buon grado su qualche inevitabile disagio – e come può essere altrimenti quando si è in compagnia di un paio di milioni di persone? – almeno due suggerimenti ci sentiamo di darli. Il primo riguarda la mobilità. Ro-
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IL TURISMO
IN CIFRE
mo al sindaco Veltroni…
In cima ad una lunga fila di persone
in attesa di visitare “La casa di Goethe”, Elisabetta R. (38 anni) e Luca
D. (40 anni), romani della periferia,
lamentano la poca pubblicizzazione
delle innumerevoli iniziative, «perché è molto facile disperdersi».
Per quanto riguarda alberghi e
bed&breakfast le prenotazioni sono
aumentate rispettivamente del 15 e
20% rispetto al 2005 ma l’afflusso,
in buona sostanza,
sembra essere dovuto soprattuto agli
italiani arrivati nella capitale appositamente per la Notte Bianca, piuttosto
che agli stranieri,
già nella Capitale
per la loro vacanza
e che partecipano
alla festa notturna
come ad un piacevole fuoriprogramma. Sedute sulle
scalinate di Piazza di Spagna, le poco più che ventenni svizzere Sehira e
Hasha, confermano: «Siamo qui solo di passaggio e per pochi giorni. La
nostra idea è quella di fare un tour
dell’Italia, toccando le località più note e le città più importanti artisticamente». Anche tre teutoniche signore cinquantenni, intente a far incetta
nei negozi di via Condotti – per antonomasia la “via della moda” a Roma – erano nella Capitale già da qualche giorno ma apprezzano ugualmente la Notte Bianca, che, secondo loro, sta comunque assumendo sempre
di più una portata internazionale.
Il sondaggio prosegue e all’uscita
del Disney store di via del Corso moglie, marito e la figlioletta di 9 anni, tutti danesi, neppure erano al corrente che a Roma esistesse questo tipo di manifestazione. Lo stesso per una
coppia di sessantenni provenienti da Amsterdam, che spiegano di trovarsi in città solo per un convegno di lavoro. In cerca di ulteriori informazioni ci rechiamo
all’’Hotel Plaza, sempre in via del Corso,
dove il direttore ci comunica che per il
week end della Notte Bianca c’è stato il pienone di turisti, per lo più italiani, provenienti
dal nord e sud; «L’afflusso di stranieri», spiega poi un addetto alla reception, «è dovuto all’alta stagione,
poiché per loro il periodo di settembre è ideale per le vacanze».
Dopo i turisti e gli albergatori è la
volta dei commercianti. Quelli del
INTERVENTI
Manifestazione ormai capace di attirare
visitatori da tutta Italia.
Ancora un piccolo sforzo invece per gli stranieri
centro storico dichiarano di non aver
avuto un incremento delle vendite:
«La gente c’è, guarda ma non compra. La Notte Bianca è di per sé una
bella iniziativa ma non ha una grande influenza sulle vendite», commenta una commessa di un negozio di ottica, alla Galleria Colonna.
Secondo una ricerca commissionata dalla Camera di Commercio l’iniziativa ha portato nelle strade di
Roma circa 2.500.000 persone generando un fatturato di 94 milioni di
euro per un giro d’affari complessivo di 131milioni di euro, di cui 24
destinati a incrementare il gettito fiscale per lo Stato, il che rappresenta senza dubbio un grosso risultato.
Per quanto riguarda invece il versante turistico la Notte Bianca romana
sembra funzionare di più per i nostri
connazionali e non è un caso che l’evento capitolino vanti ormai numerose città “concorrenti”. Per gli stranieri occorre forse attendere ancora
un po’, quando il passa parola e una
più incisiva politica di promozione
avranno fatto conoscere meglio l’evento all’estero. E magari non guasterebbe anche un ritocco alla data,
che potrebbe essere sposta un po’ più
avanti nel calendario; quel tanto che
basta per allungare la stagione evitando sovrapposizioni con un periodo già di punta per il turismo internazionale.
Notte Bianca, un paio di suggerimenti per l’uso
ma è l’unica capitale d’Europa ad avere quasi tre milioni di abitanti e solo due linee metropolitane e il fatto è drammaticamente noto, specialmente ai pendolari. Com’ è possibile allora organizzare
uno spettacolo all’Eur di musica e fuochi artificiali, cui hanno partecipato almeno cinquemila persone, senza prevedere corse supplementari di mezzi pubblici di superficie? E infatti, sparato l’ultimo
botto e suonata l’ultima nota la folla si è ordinatamente riversata
nelle stazioni di Fermi e Palasport nella speranza di raggiungere il
centro e dar seguito al proprio programma di divertimento notturno. Ma ahimè la metro è andata immediatamente in tilt, mandando in malora la personale scaletta, con orari e appuntamenti.
Più di un’ora in banchina e finalmente il servizio riparte. Pigiati come sardine si arriva alla bell’e meglio a Colosseo, dopo aver lasciato a piedi svariate centinaia di persone lungo il percorso, esp e r i o d i c o
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sendo la compenetrazione dei corpi un concetto ancora sconosciuto alla natura. Lo spettacolo del monumento simbolo di Roma superbamente illuminato ci rinfranca ma appena inizia la passeggiata su via dei Fori l’occhio va ai cestini dell’immondizia, straripanti e alla distesa di rifiuti che li circonda. Encomiabile l’educazione degli innumerevoli che ancora si ostinavano a depositare lattine e rimasugli vari presso i punti di raccolta. Perchè l’AMA non
ha provveduto ad istituire un servizio continuo di svuotamento dei
cestini e di pulizia in questo che è uno dei salotti buoni della città? Quale immagine di efficienza, di ordine e pulizia avrebbe dato
ai romani e ai numerosi turisti!
Post scritto: né all’Eur, né dal Campidoglio a Circo Massimo è stata notata la presenza di taxi…
Pietro Licciardi
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IL TURISMO
IN CIFRE
INTERVENTI
Giovanna Sfragasso
Con Marevivo e Comune
di Roma il Tevere in 24 pannelli
n corso d’acqua straordinario, pieno di vita e con una
storia antichissima da raccontare. Alla sua foce è arrivato Enea, sulle sue sponde è nata la civiltà romana, nelle sue acque si è specchiata la
Roma dei Papi, intorno ad esso è cresciuta la metropoli che conosciamo,
con le sue luci e le sue ombre. In un
millenario intrecciarsi di storia e leggenda il Tevere, ancora oggi, nella sua
rinnovata veste di ambiente fluviale
urbano, esprime una forte volontà di
“dire altro”. A dargli voce le associazioni ambientaliste che da anni sono
impegnate nella tutela e nella salvaguardia di questo prezioso patrimonio. Testimonianza più evidente l’esperienza di Marevivo che con la sua
sede galleggiante, ancorata allo Scalo de Pinedo, nel cuore di Roma, “vive” sul Tevere, partecipando quotidianamente alla sua esistenza. In collaborazione con l’assessorato alle Politiche ambientali e agricole del Comune di Roma, e da quest’anno con la
società MP Mirabilia, l’associazione
Marevivo porta avanti l’iniziativa “Valorizzazione dell’ecosistema fluviale
del Fiume Tevere a Roma”, il cui obiettivo è promuovere e rilanciare questo
storico corso d’acqua. A dare seguito
a quanto già fatto in questi anni, un
nuovo progetto di ampliamento e di
restyling dei 24 pannelli informativi
collocati sui ponti della città nel tratto urbano; un piano di lavoro che sarà completato nel corso dell’anno con
la realizzazione di ulteriori 24 pannelli, che arricchiranno gli accessi di entrambe le sponde del fiume. Romani
e turisti potranno così avere a disposizione indicazioni su ciascun ponte, sulle sue vicende storiche e sulle
sue trasformazioni nei secoli. Ma potranno anche godere di un invito ad
osservare gli aspetti naturalistici del
fiume all’interno della città.
U
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d e l l ’ E B T L
Tre, dunque, i temi affrontati: storico,
naturalistico e idraulico. Anzitutto la
storia dei ponti, dai più antichi, Milvio, Fabricio e Cestio, ai più moderni, Cavour, Garibaldi, Mazzini, Vittorio Emanuele e Sublicio; poi notizie
su fatti, vicende o strutture scomparse ad essa legate: i porti di Ripetta e
Ripa Grande, Tor di Nona e i fiumaroli; e ancora il racconto di ciò che è
tuttora visibile come la funzione della Diga a Castel Giubileo o le rapide
di Ponte Milvio e dell’Isola Tiberina,
infine informazioni sulla vegetazione e sulla fauna acquatica.
«Un progetto a costo zero per l’amministrazione comunale», ha commentato l’assessore capitolino alle Politiche ambientali e agricole, Dario
Esposito, «che si inserisce in un quadro di interventi volti a far conoscere
più e meglio ai romani il Tevere». L’iniziativa permetterà di divulgare informazioni puntuali su quel grande e
ricco patrimonio che popola il Tevere, facendo acquisire una maggiore
consapevolezza di questa ricchezza,
di questo corridoio biologico che attraversa la città. Anche l’esperienza
di navigazione del fiume avviata dal
Comune di Roma, che riporta la memoria alle soglie dell’Ottocento, accompagna l’attività di promozione e
valorizzazione messa in atto dalle associazioni ambientaliste. «I risultati
ottenuti sono straordinari», ha spiegato Dario Esposito, che prosegue: «I
romani possono non solo camminare
sulle banchine ma hanno anche la possibilità di prendere il battello. Senza
dimenticare», ha precisato ancore l’assessore, «il forte sostegno dato al rilancio delle sponde dalla pista ciclabile». Per Esposito il Tevere «non è
più quello di una volta, quando lo utilizzava solo chi faceva canottaggio o
le meritorie associazioni ambientaliste. Oggi numerose iniziative stanno
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d e l
cambiando la sua storia».
Uno sguardo più puntuale al fiume
non lascia dubbi sul grado di purezza
delle sue acque. «Varie le filosofie,
contrastanti le analisi in proposito»,
ha dichiarato l’assessore; «una cosa
però è certa: dobbiamo ancora lavorare, evitando anzitutto gli scarichi
abusivi. Un primo obiettivo è completare il sistema fognario che però, rispetto ad altre città, è molto avanzato: oltre il 90% dei cittadini è già munito di allaccio. Un secondo punto riguarda l’Aniene, che contribuisce in
maniera notevole all’inquinamento
del Tevere. A testimoniarlo i risultati
completamente diversi dei prelievi fatti a monte e a valle dell’immissione
di questo fiume». Nonostante questi
piccoli nei, il Tevere mostra di essere
un organismo vivo e
funzionante il cui progressivo risanamento
può e deve essere sostenuto da un intervento comune tra le amministrazioni. «Se ci
sono situazioni in cui
si è riusciti ad ottenere risultati anche
straordinari, come è
successo a Londra con
il Tamigi», ha puntualizzato Esposito, «dobbiamo guardare a quel
livello di qualità e continuare a migliorare, forti del fatto che il nostro fiume non
è morto, come testimonia la presenza di tanti pesci e uccelli».
A dare un ulteriore contributo alla
conoscenza del Tevere una guida
tascabile realizzata dall’associazione Marevivo e sostenuta dall’assessorato alle politiche ambientali del Comune di Roma, “Il Tevere a Roma: un fiume tra natura e
storia”.
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IL TURISMO
IN CIFRE
INTERVENTI
Filippo Celata, Gianluigi Salvucci
Porti turistici: i nuovi progetti,
i benefici, le contestazioni
qualche anno dall’inaugurazione del nuovo porto di
Ostia si moltiplicano le proposte per la costruzione di nuovi porti turistici sulla costa laziale e per
l’ampliamento di quelli esistenti.
Questi progetti sono fortemente invocati da amministratori regionali e
locali e da diportisti nautici, ma sono anche seriamente contestati da associazioni ambientaliste e forze politiche radicali. E’ necessario quindi valutare con attenzione quali sono gli effettivi costi e i benefici connessi alla realizzazione di un infrastruttura portuale.
I temi critici sono essenzialmente
tre: l’effettiva necessità di costruire
nuovi porti e quindi il confronto tra
l’offerta attuale e la domanda potenziale; il benefico economico connesso al porto turistico, a fronte di
un impegno finanziario notevolissimo, e infine l’impatto
ambientale dell’infraRicerche effettuate
struttura e le modalità
dall’UCINA e dal
per contenere gli inneCensis a livello
gabili effetti negativi
complessivo italiano
sull’ambiente costiero.
stimano che a ogni
In questo articolo si
nuovo posto barca
cercheranno di analizcorrisponde
zare tutti e tre gli aspetun posto di lavoro
ti.
creato.
Una breve premessa
può aiutare a comprendere qual è la posta in
gioco. Il Piano Regionale della Mobilità, approvato dalla Giunta Regionale nello scorso mese di febbraio,
prevede di incrementare la capacità
portuale di più del doppio portando
il numero di posti barca dagli attuali 7.500 a 17.500. Sono previsti nuovi porti e approdi per un totale di circa 7.000 posti barca, e l’ampliamento di molte strutture esistenti. Questo enorme sforzo costruttivo si spal-
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ma in maniera più o meno omogenea
su tutti i 360 Km di costa della regione, in un numero impressionante di
progetti più o meno grandi.
Il progetto più imponente è previsto a
Fiumicino-Isola Sacra, con un nuovo
porto turistico che dovrebbe contenere 1.500 posti barca, a cui si aggiunge il progetto di ampliamento del Canale dei Pescatori di Ostia (da 80 a
300 posti barca). Diversi i progetti anche a Gaeta, per un totale di circa 800
nuovi posti barca e un nuovo porto turistico da 400 posti. A Formia esistono almeno cinque progetti alternativi
per un nuovo porto di cui si parla da
vent’anni. Il progetto definitivo prevede 630 posti barca per un costo di
66 milioni di euro. A Terracina è stato proposto l’ampliamento del Porto
di Levante (fino a 800 posti barca), e
di Porto Badino (da 150 a 800 posti).
A Tarquinia un nuovo porto presso la
Foce del Marta, con 500 posti. 500
nuovi posti sono previsti anche a Minturno, con un nuovo approdo alla foce del Garigliano. Progetti più contenuti, tra i 300 e 400 nuovi posti barca, sono previsti a Ladispoli, al Fosso di Pratica di Mare, a Fondi lungo
il Canale S. Anastasia, a Sperlonga,
con il nuovo approdo di Lago Lungo,
per l’ampliamento del porto di S. Marinella e a Civitavecchia, al molo Matteuzzi e a La Frasca.
Progetti particolarmente controversi
e contestati, perché di grande impatto o che insistono su aree ambientali di pregio, sono i nuovi porti previsti sulle isole a cominciare da quello previsto a Cala dell’Acqua a Ponza, con 500 posti barca; ma anche il
raddoppio del porto del Circeo, all’interno di un’area protetta già vittima di fenomeni di abusivismo edilizio; il nuovo porto turistico di Anzio per il quale si denuncia l’effetto
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d e l
disastroso che avrebbe sui processi
di erosione delle spiagge; il nuovo
porto di Montalto di Castro previsto
alla Foce del Fiora, un’area umida di
particolare interesse naturalistico; e
anche il Porto di Fiumicino, per le
sue imponenti dimensioni.
Questo enorme sforzo progettuale è
giustificato dalla domanda? L’offerta attuale sembra effettivamente molto al di sotto della sua domanda potenziale. Resta da vedere quanti diportisti scelgano di stazionare la propria barca in altre regioni perché non
trovano posto nei porti locali, e quanti invece per scelta. Il litorale laziale
è per la gran parte estremamente compromesso e inquinato, e quindi poco
attrattivo dal punto di vista turistico.
Ne discende che i diportisti in transito difficilmente si fermano presso
le coste della regione, se non per necessità, e i porti esistenti funzionano
più che altro come parcheggi. I periodi di sosta sono di durata molto
breve e di conseguenza si attenua il
possibile beneficio del porto per l’economia locale, che è a volte limitato al solo pagamento delle tariffe portuali e delle relative tasse.
Bisogna comunque distinguere da caso a caso. All’approdo di Fiumara
Grande, a Fiumicino, a fronte di una
capacità di 1.500 posti stazionano
abitualmente 4.000-5.000 imbarcazioni. A Formia invece, che vanta progetti per 750 nuovi posti barca, l’attuale porto turistico è sottoutilizzato, per ammissione degli stessi promotori. La domanda di posti barca è
poi nella gran parte dei casi fortemente stagionale, in particolare sulle isole, con il rischio di creare strutture che rimangono quasi vuote per
la gran parte dell’anno.
C’è da dire che il mercato della nautica è in questi anni in fortissima cre-
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IL TURISMO
IN CIFRE
scita. Secondo il Ministero dei Trasporti si è passati tra il 1981 e il 1996
ad un rapporto di una barca ogni 100
abitanti ad una barca ogni 70 abitanti. E’ quindi prevedibile per il 2010
un aumento di imbarcazioni che necessitano di un posto barca pari a circa 50.000 unità.
I progetti di costruzione o ampliamento di porti turistici implicano un
grosso sforzo finanziario che, sulla
base di una stima grossolana, si può
quantificare tra i 50.000 e i 100.000
Euro per posto barca. Quali sono quindi i benefici economici di un’operazione di questo tipo? Quali sono gli
effettivi ritorni in termini di reddito,
di posti di lavoro creati e in generale per lo sviluppo economico locale?
Una stima di questo tipo deve basarsi su un’analisi non solo dell’impatto economico e occupazionale direttamente attivato dal porto, e quindi
nei servizi portuali e nelle attività di
rimessaggio, ma anche dell’impatto
indiretto e indotto su attività economiche più o meno collegate.
Il porto turistico è innanzitutto luogo di scalo, ma a questo abbina una
serie di servizi di gestione, manutenzione, rifornimento e sicurezza. Sostando presso il porto il diportista diventa turista e usufruisce degli esercizi commerciali, dei ristoranti, delle attività ricreative e di altro tipo. Il
porto determina poi un indotto di attività che ruotano intorno alla nautica: l’industria cantieristica, per la
quale l’Italia occupa una posizione
di primo piano a livello mondiale, i
servizi di noleggio, rimessaggio, ecc.
Ricerche effettuate dall’UCINA e dal
Censis a livello complessivo italiano
stimano che ogni nuovo posto barca
corrisponda ad un posto di lavoro
creato. La gran parte di questo impatto è dovuto non tanto alle attività
portuali in senso stretto, quanto all’indotto. Risulta complessivamente
che ogni Euro investito nel settore
determini un aumento di reddito pari a 5 Euro.
Una ricerca effettuata dagli autori a
scala maggiormente locale, presso il
Porto di Riva di Traiano, ridimensiop e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
na in parte questa stima. Se ci si riferisce infatti al beneficio economico che si determina nell’area dove si
localizza il porto risulta un nuovo posto di lavoro creato ogni 3 posti barca. Il nuovo porto previsto a Fiumicino, per esempio, determinerebbe
500 nuovi posti di lavoro, e la piena
attuazione del piano regionale comporterebbe un impatto occupazionale tra le 3000 e le 6000 unità di lavoro in più.
A prescindere dall’effettivo impatto
economico, la domanda è: chi ci guadagna? L’enorme sforzo finanziario
viene sopportato quasi sempre attraverso il ricorso a forme di cofinanziamento tra enti pubblici e soggetti
privati, ai quali in molti casi viene
affidata la gestione dell’infrastruttura. I tempi della concessione raggiungono in genere i 50 anni, e la sua lunga durata è giustificata dall’ampiezza dell’investimento iniziale che richiede moltissimi anni per essere ammortizzato. Il soggetto pubblico si
trova in molti casi in una situazione
di debolezza, vista la necessità di ottenere in ogni modo finanziamenti
privati. Ne consegue, secondo alcuni, che i costi di realizzazione, i ricavi di gestione e i relativi rischi non
siano sempre equamente ripartiti.
Chi si oppone alla realizzazione di questi progetti denuncia in generale come
questi beneficino solo una ristretta cerchia di danarosi costruttori e diportisti, e molto poco l’economia locale.
Ma sono soprattutto preoccupati delle conseguenze sull’ambiente.
Il problema di maggior rilievo è l’erosione delle coste e delle spiagge,
che interessa già moltissima parte del
litorale regionale, dal Circeo a Ostia.
L’erosione è determinata dai minor
apporti di detriti da parte dei fiumi
(per prelievi di sabbie, sbarramenti,
minori afflussi idrici, ecc.), ma soprattutto dall’urbanizzazione delle
coste e in particolare dalla realizzazione di opere rigide protese verso il
mare: porti, moli, scogliere artificiali. Si impedisce così la normale circolazione delle correnti che laddove
si infrangono sullo sbarramento des u l l ’ a n d a m e n t o
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INTERVENTI
A qualche anno dall’inaugurazione
del porto di Ostia si moltiplicano le proposte
per la costruzione di nuovi approdi
terminano accumuli di sabbia, mentre aldilà portano alla riduzione della fascia sabbiosa e alla scomparsa
delle dune, anche per decine di chilometri. Sono dinamiche complesse
ma ormai note e prevedibili, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Appare per questo estremamente irresponsabile il comportamento di progettisti e ingegneri che a volte finiscono per sottovalutare questi effetti, o perfino negarli, come nel caso
del nuovo porto commerciale di Fiumicino.
Sono preoccupanti inoltre gli apporti inquinanti delle barche in una condizione drammatica di qualità delle
acque, il disturbo agli ecosistemi costieri, l’inserimento dei porti in aree
naturalistiche vulnerabili e di pregio,
l’artificializzazione del panorama e i
problemi relativi alla viabilità nell’entroterra. Molti di questi impatti sono
riducibili solo in misura limitata. Bisogna
quindi scegliere attenLe opere portuali
tamente il progetto mihanno sempre un
gliore, non solo dal pungrosso impatto
to di vista finanziario.
sull’ambiente. Per
Ma soprattutto bisogna
questo è importante
scegliere attentamente
scegliere il progetto
la localizzazione del
migliore. Non solo
porto.
dal punto di vista
Bisogna in definitiva
finanziario
saper scegliere, distinguere, valutare. Sembra
invece che, nella situazione attuale, si contrappongano due
opposte visioni. Da una parte chi rifiuta aprioristicamente qualsiasi intervento per preservare un presunto
equilibrio naturale, che è in realtà
compromesso da tempo, e dall’altra
chi si impegna a produrre sempre
nuovi progetti sempre più ampi e ambiziosi nella speranza forse di giungere ad un compromesso, che almeno qualcuna di queste proposte venga effettivamente realizzata.
Vent’anni di proposte, dibattiti, e poche realizzazioni concrete dimostrano
comunque che gli ambientalisti possono dormire sogni tranquilli. In questo caso è più che mai vero che, tra il
dire e il fare, c’è di mezzo il mare…
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Federica Mazzuca
Dalla natura un vasto repertorio
di “farmaci”, da usare però con giudizio
L’
Che cosa è la fitoterapia?
Parlare di erbe medicinali vuol dire
parlare di fitoterapia. La fitoterapia
è intesa come «cura e prevenzione
delle malattia mediante la somministrazione di farmaci vegetali» (fitomedicina nella definizione della Organizzazione mondiale della sanità)
ed è basata sull’osservazione dei benefici di erbe provate e sperimentate
per centinaia di anni.
La fitoterapia é una medicina a tutti
gli effetti ed è regolata dalle stesse
leggi di rigore scientifico che regolano la medicina ufficiale. È opportuno ricordare che molti farmaci oggi in uso derivano dalle piante; come
la digitale, che per anni è stata estratta dalla digitalis purpurea, tra i più
attivi farmaci nella cura dello scompenso cardiaco.
p e r i o d i c o
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Altri esempi di medicine non convenzionali o alternative sono l’agopuntura, l’iridologia, l’aromaterapia, la
cromoterapia, la cristalloterapia, l’omotossicologia, la musicoterapia e altre ancora. Come appare evidente dalla semplice lettura dell’elenco delle
diverse discipline che costituiscono
questa complessa realtà, molto diversi sono i presupposti culturali, le conferme sperimentali e le applicazioni
pratiche di queste “altre medicine”.
Ci limiteremo ad alcune brevi considerazioni sulla fitoterapia.
Quali sono le figure professionali
nello scenario fitoterapico?
La prescrizione delle erbe medicinali dovrebbe essere effettuata solo da
professionisti della salute. Anche se
le erbe in se stesse contengono una
grandissima varietà di sostanze chimiche che fanno bene all’organismo,
l’indicazione al loro impiego deve essere posta da una figura competente
(medico o farmacista o erborista), che
prescrive e dispensa le erbe, dopo una
attenta valutazione complessiva.
L’uso irragionevole di una certa pianta basata su tradizioni popolari e la credenza che le erbe non possono essere
dannose, in quanto naturali («al massimo non fa niente»), ha fatto aumentare i casi di allergie ed intolleranze,
intossicazioni da abuso, automedicazioni scorrette ed effetti collaterali per
interazioni tra prodotti naturali e fars u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
INTERVENTI
Oncologia Medica, Università di L’Aquila
guarire con le erbe
Organizzazione Mondiale
della Sanità ha stimato che
circa 4 miliardi di persone
(l’80% della popolazione mondiale)
attualmente fa uso di erbe medicinali, le più antiche cure naturali utilizzate nel corso della storia dell’uomo
in tutte le culture. Anche nel nostro
Paese si è registrato un rinnovato interesse per le sostanze naturali ed una
significativa crescita al ricorso di prodotti di origine vegetale, considerati
buoni rimedi naturali e pertanto preferiti ai farmaci in senso stretto.
IL TURISMO
IN CIFRE
Fitoterapia:
maci assunti dal paziente, alcune volte con complicanze molto gravi.
Da evitare dunque come primo approccio a questa medicina alternativa una terapia “autogestita” con l’acquisto di prodotti a base di erbe, disponibili al supermercato, su internet, vendita porta a porta, svincolato dal controllo di persone specializzate in grado di dare indicazioni adeguate all’acquisto.
L’importanza di garantire conformità al prodotto.
Per poter garantire i benefici attesi,
i fitofarmaci devono provenire da
piante, che rispettino i criteri GAP
(Good agricoltural practices) di coltivazione, raccolta, essiccamento e
conservazione.
Soltanto la preparazione da parte di
persone specializzate potrà garantire inoltre di preservare i principi attivi inalterati tali da fornire una materia prima adeguata da cui estrarre
una fitomedicina definita dall’Organizzazione mondiale della Sanità come «prodotto medicinale finito, provvisto di etichetta, che contiene come
principi attivi esclusivamente delle
piante o delle associazioni di piante
allo stato grezzo sotto forma di preparato».
Cosa dire in conclusione
di questo metodo alternativo di cura? Le conoscenAnche la
ze odierne non possono
prescrizione delle
trascurare l’importanza e
erbe medicinali
l’attualità d’impiego delè di competenza
la fitoterapia, cosi come
del medico
non possono essere sottovalutati i problemi generati da una dispensazione
autogestita di farmaci o
sostanze attive vegetali.
Per utilizzare queste piante con la
maggiore probabilità di ottenere benefici, e non tossicità, dai loro principi attivi, è bene rivolgersi al proprio
medico curante, farmacista oppure
alla erborista di fiducia; persone quindi che conoscano approfonditamente i farmaci vegetali dal punto di vista fitochimico, farmacologico, clinico, tossicologico e posologico.
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IL TURISMO
IN CIFRE
INTERVENTI
A.S.
L’informazione turistica nel Lazio?
Un percorso irto di ostacoli
el giugno dello scorso anno il
Sole 24 Ore pubblicava con
grande evidenza i risultati di
un’inchiesta che metteva a nudo i punti critici e l’inefficienza del sistema di
promozione turistica del nostro paese. L’intento dell’articolo era sondare
e successivamente mettere a confronto la qualità del servizio offerto dai
vari uffici di promozione turistica attivi nel territorio italiano, valutandone i tempi medi di risposta e la completezza dell’informazione fornita al
turista. Il metodo usato era semplice
ed efficace: i giornalisti del quotidiano economico hanno contattato con
e-mail e telefono gli uffici turistici di
dieci località montane e di venti marine, dislocate da Nord a Sud, facendosi passare per potenziali turisti e chiedendo
informazioni precise per
Lunghe attese
organizzare la vacanza
nelle risposte,
di una famiglia comporecapiti sbagliati
sta da quattro persone.
e poca informatica
Le risposte e i mancati
i nodi critici
riscontri sono stati atdell’informazione
tentamente monitorati
turistica pubblica
e, alla fine dell’inchiesta, sono emersi dei risultati rilevanti.
A distanza di un anno,
stuzzicati da un verdetto deludente abbiamo voluto ripetere l’esperimento,
andando a scoprire in che modo funzionano gli uffici di informazione e
promozione della nostra regione. In
particolare ci siamo rivolti ai vari APT
e IAT attivi nelle province. Nel far ciò
abbiamo adottato più o meno lo stesso copione del Sole 24 Ore: una coppia giovane, senza figli, alla ricerca
per il mese di agosto di una sistemazione in agriturismo o in altre strutture ricettive che, oltre a praticare dei
prezzi contenuti, accettassero cani di
grossa taglia. In più abbiamo chiesto
informazioni su itinerari da seguire
N
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nelle località più suggestive delle province laziali, a contatto con la natura.
Gli uffici sono stati contattati a partire da lunedì 19 giugno; la maggior
parte di essi via e-mail, altri via telefono, sulla base dell’accessibilità da
loro stessi segnalata su Internet (si veda la tabella riassuntiva). Ecco, provincia per provincia, ciò che abbiamo
verificato.
La provincia di Roma ha destato qualche perplessità. La risposta dell’APT
(ufficio di Roma) è giunta solo dopo
la seconda e-mail e un esplicito sollecito: in più, ad una prima mail di risposta ne è giunta dopo due giorni una
seconda con oggetto la medesima richiesta. Al di là dei tempi d’attesa (7
e 9 giorni) c’è stata una lieve difformità nell’ informazione, per cui una
risposta risultava meno chiara ed esaustiva dell’altra. Per quanto riguarda gli
uffici informativi dislocati nel territorio della provincia, gli IAT di Subiaco e Civitavecchia hanno risposto
esaurientemente ai nostri quesiti, sia
pur con tempi e modalità diverse: dopo quattro giorni Subiaco, dopo due
settimane Civitavecchia. Lo IAT di
Subiaco in particolare ha fornito un
elenco di indirizzi e contatti utili; dunque una modalità d’informazione efficace, che purtroppo però non si è ripetuta, se non sporadicamente, nel
corso della rilevazione.
Gli uffici di Anzio, Albano Laziale,
Frascati, Velletri e Tivoli non hanno
mai risposto, dicendo di non aver ricevuto alcuna e-mail; comunque una volta alzato il telefono e interpellati “a voce” hanno sopperito indicando alcuni
siti internet e cataloghi telematici da
consultare. Impresa assai ardua è stata invece entrare in contatto telefonico
con lo IAT di Santa Marinella, che risultava avere un recapito non raggiungibile e, probabilmente, sbagliato.
Per quanto riguarda Frosinone, se la
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risposta dell’APT non è mai giunta al
nostro computer, quella degli IAT della provincia è stata in linea di massima tempestiva; solo lo IAT di Cassino si è fatto attendere (circa due settimane), ma la sua risposta era ben documentata e oltre all’indicazione del
sito da consultare conteneva alcuni riferimenti a strutture ricettive. Molto
bene Atina che ha risposto con tempismo e cordialità il giorno successivo all’invio della e-mail. Promossi
dunque per i tempi d’attesa, ma qualche dubbio è rimasto sul resto del servizio. La tendenza comune, salvo il
caso di Atina, è infatti quella di richiedere al potenziale turista l’indirizzo
di posta ordinaria per inviare materiale informativo in formato cartaceo e
questo nell’era di Internet… Nel caso di Fiuggi addirittura l’operatore, in
prima battuta, ha risposto unicamente chiedendo il recapito postale, senza neanche considerare i siti internet,
che pure sono numerosi ed efficienti.
Solo dopo nostra esplicita richiesta,
in una seconda mail, ci ha fornito l’
indicazione di un sito da consultare.
Di fronte a ciò ci chiediamo perplessi: perché, soprattutto i piccoli e modesti IAT di provincia, continuano ad
usare un canale lento e dispendioso
come la posta ordinaria? Soprattutto
in tempi di magri bilanci. Un’altra riflessione: l’invio di opuscoli e depliant
non necessariamente assicura il soddisfacimento del fabbisogno informativo. Davanti ad una richiesta precisa
non sarebbe, forse, il caso di dare una
risposta altrettanto precisa, predisponendo così un servizio più a misura
di utente?
Proseguendo nella disamina, la provincia di Latina è risultata essere la
meno orientata alla tecnologia e all’uso della rete come veicolo d’informazione. Lo IAT di Formia, così come
quello di Scauri – Minturno e di Ter-
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IL TURISMO
IN CIFRE
racina non disponevano neppure di un
indirizzo di posta elettronica. Se il primo lamentava un guasto alla rete gli
altri due, confessando la pressoché totale mancanza di mezzi elettronici,
hanno suggerito di usare il fax o di
inoltrare la mail all’APT di Latina. Di
fatto avevamo anticipato il suggerimento, ma la risposta dell’APT, purtroppo, è stata tutt’altro che tempestiva (attesa: venti giorni). Il rapporto con
lo IAT di Gaeta è stato molto più tormentato, con tentativi di chiamata a
vuoto e una ignara signora che lamentava l’ennesimo errore telefonico.
Viterbo e provincia, invece, non hanno risposto a nessuna delle nostre email e a niente è servita l’ulteriore
mail di sollecito all’APT di Viterbo.
Inizialmente non abbiamo escluso una
qualche disfunzione della rete ma il
dubbio è stato fugato dal messaggio
di avvenuto recapito e visualizzazio-
ne del nostro messaggio elettronico
da parte del destinatario (per ben due
volte!). E non finisce qui. Composto
il numero ha subito risposto un operatore cordiale che però, di fronte al
reclamo delle mail andate a vuoto, ha
replicato così: «Probabilmente la collega non ha risposto perché è andata
in ferie»: risposta sincera ma sconcertante. Oltre ad uno scarso utilizzo della tecnologia agli operatori, a volte,
manca l’ABC della cura dell’utente!
Lo IAT di Viterbo invece, una volta
contattato telefonicamente, ha svelato
l’arcano: l’indirizzo di posta a cui era
stata spedita l’ e-mail non era più in
uso, per cui il rimando era alla segreteria dell’APT. Benché si trattasse di
un ufficio informazioni c’erano al momento grosse difficoltà nel reperire l’elenco aggiornato degli alberghi della
provincia. Esito negativo anche per l’ufficio informazioni di Tarquinia: l’ope-
Uffici contattati, modalità e tempi di risposta
ROMA
APT Prov. Roma:
sta
IAT Santa Marinella:
IAT Anzio:
IAT Subiaco:
IAT Civitavecchia:
IAT Tivoli:
IAT Frascati Tuscolo:
IAT Velletri:
e-mail, 7/9 giorni d’attesa, due risposte diverse alla stessa richienessuna risposta all’e-mail, numero di telefono errato
nessuna risposta all’e-mail, contattati via telefono
e-mail, 4 giorni d’attesa, risposta completa
e-mail, 2 settimane d’attesa
nessuna risposta all’e-mail, contattati via telefono
nessuna risposta all’e-mail, contattati via telefono
nessuna risposta all’e-mail, contattati via telefono
FROSINONE
APT Frosinone:
IAT Atina:
IAT Cassino:
IAT Fiuggi:
nessuna risposta all’e-mail, contattati via telefono
e-mail, 1 giorno d’attesa, risposta completa
e-mail, 2 settimane d’attesa ma risposta ben documentata
2 e-mail, 1 giorno d’attesa, informazione incompleta
RIETI
APT Rieti:
IAT Rieti:
IAT Terminillo:
e-mail, 5 giorni d’attesa, risposta completa
non dispongono di un indirizzo e-mail, rimandano ad un nuovo numero
telefono, nessuna risposta
VITERBO
APT Viterbo:
Tarquinia:
IAT Viterbo:
2 e-mail, nessuna risposta. Forniscono informazioni via telefono
indirizzo e-mail non più attivo, rimandano ad un nuovo indirizzo di posta
indirizzo e-mail non più attivo, rimandano all’APT per le informazioni
LATINA
APT Latina:
e-mail, 20 giorni d’attesa, risposta cordiale e completa
IAT Scauri-Minturno: no e-mail, rimandano all’indirizzo dell’APT di Latina
IAT Formia:
non dispongono di un indirizzo e-mail, forniscono
informazioni via telefono
IAT Terracina:
no e-mail, chiedono invio di un fax
IAT Gaeta:
no e-mail, numero di telefono errato, tentativi di chiamata a vuoto
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INTERVENTI
Ad un anno di distanza da una analoga
inchiesta del Sole 24 Ore siamo riandati a vedere
come funzionano gli IAT e le APT
ratore ha rimandato ad un nuovo indirizzo di posta comunicandoci che quello da noi utilizzato non era più attivo.
Promosso l’APT di Rieti che in tempi più brevi (cinque giorni) ha risposto alle richieste con cortesia e professionalità. Meno bene gli IAT di Terminillo e Rieti poiché il primo non ha
risposto ad alcuni tentativi mediante
telefono, il secondo – si trattava più
propriamente un ufficio “relazioni
esterne” – ci ha rimandato in maniera piuttosto frettolosa ad un altro numero telefonico al quale comunicare
l’ indirizzo postale e avere, ancora una
volta, brochure e materiale cartaceo.
L’impressione che ci siamo fatti al termine della nostra semplice indagine è
che l’informazione (e la promozione)
pubblica del turismo laziale è in difficoltà. Difficoltà nella comunicazione,
disomogeneità del servizio tra realtà
territoriali a volte contigue e scarsissimo utilizzo delle nuove tecnologie sembrano essere i nodi critici e l’immagine che si ha è di un sistema informativo troppo “pigro” (l’eccessivo tempo
trascorso dal momento della richiesta
alla risposta, quando c’è stata) che mal
si concilia con il nostro tempo, in cui
impera internet e il last minute. Perplessità anche sull’utilizzo delle risorse economiche, che si lamentano essere sempre più scarse. Com’è infatti possibile ignorare uno strumento come il
computer e la posta elettronica, che
consentono risposte immediate, a costo zero ed estremamente personalizzate, e ricorrere ancora a brochure e
depliant, necessariamente generici e il
cui invio è oltremodo oneroso?
Pur senza la pretesa di aver rappresentato in maniera univoca ed esauriente la realtà regionale degli IAT e APT
del Lazio, ci sembra che il nostro esperimento abbia comunque evidenziato
una grossa lacuna, resa ancor più grave dal fatto che proprio gli IAT e le
APT dovrebbero essere una sorta di
reception, protesa al pubblico, di tutto il sistema turistico regionale e locale. Nei prossimi numeri della rivista raccoglieremo testimonianze dirette sul tema, cercando di costruirne
un quadro più completo.
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TURISMO
& IL
IN CIFRE
Japanitalynews
www. japanitalytravel.com
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A ottobre voli
strapieni con
destinazione Italia
I turisti giapponesi che visitano
l’Italia sono in consistente aumento,
sopratutto a partire dalla settimana
d’oro (nove giorni consecutivi di vacanza) a cavallo tra fine aprile ed i primi di maggio. Secondo la JAL i passeggeri dei voli da Tokyo per Roma o
Milano nel mese di agosto sono aumentati del 20 % rispetto allo stesso
mese dell’anno scorso. Per il mese di
settembre l’aumento è del 10%, mentre i voli con destinazione Europa sono generalmente in relativo calo.
Secondo uno dei più grandi tour operator giapponesi l’Italia è sempre stata la destinazione europea tra le più
gettonate ma tale preferenza sembra
essersi accentuata proprio quest’anno. I clienti dei pacchetti aumentano
ogni anno del 10%, mentre quelli del
FIT (fai-da te) aumentano del 40% e
il loro più grande problema è ormai
quello di trovare posti liberi sui voli, che nei mesi di luglio e agosto erano strapieni. Difficoltà per i T.O. nipponici anche nella ricezione alberghiera, poiché sia a Firenze che a Milano gli hotel faticano a sistemare i
gruppi in arrivo nel periodo settembre-ottobre.
Anche secondo “Tutta Italia”, l’operatore turistico specializzato nei viaggi nella Penisola, le attenzioni per il
Belpaese sono in forte aumento, specialmente da parte dei cosiddetti repeater, che intendono organizzare il
viaggio secondo il made to order. Secondo uno dei responsabili di “Tutta Italia” la destinazione più
ricercata è il Sud, con Napoli e Capri in testa tra le località più amate. La tendenza poi non è più quella di trascorrere solo qualche ora a
Capri per visitare Grotta Azzurra e qualche altra cosa in
fretta e furia, ma passare due
o tre giorni sull’isola per godersi la vita, l’ambiente , il
mare, bere qualche bicchierino di limoncello con calma e
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tranquillità. Interessante il fatto che
fino a marzo le tariffe aeree sono
quelle della bassa stagione; inoltre
ogni anno i prezzi dei biglietti aerei
e dei pacchetti turistici per i gruppi
si dimezzano, pertanto è prevedibile
un ulteriore boom di giapponesi in
viaggio verso l’Italia.
Nel turismo esplode
l’e-commerce
Secondo il METI, il potente Ministero dell’Economia, Commercio e Industria giapponese, il mercato e-Commerce del settore turismo in Giappone è pari al 3,7% sul totale delle vendite al dettaglio nel comparto (359 miliardi di yen) mentre quello negli Stati Uniti risulta pari a 2,4% (535 miliardi di yen). Le cifre so-
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no contenute nel Rapporto relativo all’
indagine sul mercato e-commerce in
Giappone effettuato dal METI per l’anno 2005, reso pubblico nei primi giorni di luglio. Per la prima volta è stata
effettuata anche una indagine sul mercato americano per capire meglio comparare le due situazioni.
Secondo il Rapporto, dunque, nel
mercato globale la dimensione del
mercato e-commerce americano è
circa 15,9 mila miliardi di Yen mentre quello giapponese è circa 3,5 mila miliardi di yen. La quota del mercato online sulla vendita totale in
Giappone risulta pertanto del 1.2%,
mentre negli Stati Uniti è del 2.4%.
Ma per quanto riguarda il settore turismo, considerando che il mercato
online statunitense è più grande, la
quota delle vendite giapponesi risulta maggiore. Il rapporto indica il settore turismo, insieme all’informatica (digital contents, pc, ecc.), come
quello che dimostra uno sviluppo
continuo e consistente negli ultimi
anni. Ciò si deve senz’altro all’ ulteriore aumento degli abbonamenti
alla banda larga (930.000 nuovi utenti solo per il periodo gennaio-marzo
2006) che incrementa la platea degli utilizzatori di internet per acquistare prodotti turistici. Di conseguenza, essendo 23.3 milioni gli abbonamenti al 31 marzo 2006 - secondo i
dati del Ministero della Comunicazione giapponese - si conferma ancora il ruolo dominante di internet
nella scelta delle destinazioni e nell’acquisto dei viaggi da parte dei
giapponesi.
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IL TURISMO
IN CIFRE
Alessandro Circiello
on i primi caldi (da inizio primavera a tutta l’estate) cresce
la voglia di cibi freschi, leggeri, e colorati. Non c’è dubbio che
in questo periodo una regina delle tavole è la maionese, ingrediente quasi indispensabile per guarnire una grande varietà di piatti freddi.
Si tratta di una salsa assai
delicata, frutto di un processo noto come emulsione che – come noto – è una
dispersione, più o meno stabile, di un
liquido sotto forma di minutissime
goccioline (fase dispersa) in un altro
liquido non miscibile; infatti gli ingredienti principali necessari alla preparazione della maionese, olio e acqua, sono destinati a non mescolarsi.
Perché parlo di olio e acqua? Perché
nella maionese si aggiunge olio al tuorlo d’uovo, all’aceto e al succo di limone; il tuorlo d’uovo è composto per
metà da acqua e l’aceto ed il limone
ne contengono per la maggiore. In altre parole la maionese è un matrimonio impossibile tra acqua e olio. A
questo punto vale la pena spendere
qualche parola per spiegare il processo che porta a quel delicato e saporito prodotto che tutti conosciamo: il
tuorlo contiene proteine che si dispongono sulla superficie delle gocce d’olio e lo stabilizzano nell’acqua, quindi avviene l’emulsione.Di solito l’olio usato è di semi, il quale deve necessariamente essere di ottima qualità, dato che rimane completamente
nella salsa, ma si può adoperare anche quello d’oliva. Per ottimizzare il
risultato è importante unire ai tuorli
d’uovo, del succo di limone bollente
con poco aceto bianco, da versare mentre si miscelano energicamente i tuor-
C
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li, in modo da non farli bruciare; in
questo modo oltre a garantire una maggiore igiene si evita di far strappare la
maionese durante il passaggio successivo, l’ aggiunta d’olio a filo. Ecco così pronta la nostra maionese; ottima da provare con
pesto o clorofilla di erbe
aromatiche. A questo punto non resta che lasciare libero sfogo all’estro e alla
fantasia per guarnire, condire, insaporire…Tuttavia
la maionese è anche estremamente delicata e deve essere “trattata” con estrema attenzione, data la facilità con cui
essa deperisce. Dunque, onde evitare
spiacevoli conseguenze, ecco qualche
consiglio e accorgimento su come conservare e utilizzare la nostra salsa:
importante come tutti i prodotti a ba-
NOTIZIARIO
Come utilizzare al meglio
una regina delle tavole estive:
la maionese
se di uova tenerla in fresco, coperta
da pellicola alimentare ben aderente
alla stessa salsa, in modo da non farla ingiallire a causa del processo di
ossidazione. Riguardo all’utilizzo è
senz’altro ottima l’idea di aggiungere un trito di erbe aromatiche, cetriolini, capperi, in modo da ottenere una
salsa verde, per accompagnare del
pesce o carni bollite; interessante nella versione estiva addizionata a pesti
leggeri, ottenuti ad esempio con basilico, olio e ghiaccio. Quest’ultimo
ingrediente è importante per non far
surriscaldare il basilico durante il pestaggio, in modo da non far perdere colore e aroma.
Lo chef Alessandro Circiello è coordinatore della Federazione Italiana
Cuochi regione Lazio (www.cuochilazio.it)
www.alessandrocirciello.com
Cilindro di parmigiana di melanzane
INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
Due melanzane grandi
pomodori ramatig. 300
mozzarella di bufala g. 150
olio extra vergine d’oliva g. 30
parmigiano g. 200
basilico g. 20
sale q.b.
Procedimento:
tagliare la melanzana a metà per il
senso della lunghezza, appassirle
in forno con solo olio e sale; a cottura ultimata scavare per metà della sua profondità e unire del pomodoro privo di pelle e semi, tagliato
a cubetti, la mozzarella a cubetti,
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il parmigiano grattugiato, il basilico,
alternare gli ingredienti e cuocere in
forno.
A cottura ultimata unire uno spicchio di mozzarella e del basilico,
concludere con un giro di pesto leggero al basilico, ottenuto con del
basilico, olio e ghiaccio frullato.
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IL TURISMO
IN CIFRE
NOTIZIARIO
L’hotel è una vera e propria corazzata
dell’hotellerie romana, con 601 camere
e un centro congressi da 3.500 e 2.100 posti
Marriott Park Hotel,
la cittadella dell’ospitalità
alle porte di Roma
l Rome Marriott Park Hotel è una
imponente struttura da poco inaugurata che, in posizione strategica nella zona a sud della capitale, diventerà sicuramente uno dei più importanti poli alberghieri, anche grazie all’eccezionale ricettività – 601
tra camere e suite – e alla capacità di
ospitare due congressi in contemporanea per 3.500 e 1.200 persone. Una
vera e propria cittadella dell’ospitalità a dieci minuti dall’aeroporto di
Fiumicino e a 14 chilometri dal Vaticano, circondata da un parco mediterraneo di 7 ettari e costruita su un
colle dal quale si domina un suggestivo paesaggio; il Marriott è pensato per una clientela internazionale,
non soltanto “business”, cui offrire
il massimo del confort e della tecnologia.
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La struttura è moderna e funzionale
tuttavia, nonostante gli immensi spazi, riesce a comunicare un certo calore; merito della cura con cui sono
stati scelti gli arredi e i colori delle
camere e dei servizi comuni, o l’uso
del legno per realizzare l’altissima
copertura a volta della hall. Una curiosità: proprio nel vastissimo atrio
campeggia il più grande ed esteso dipinto d’Italia, una suggestiva riproduzione dell’Impero Romano e dello Stato della Chiesa commissionato alla pittrice ufficiale della Città del
Vaticano.
Per quanto riguarda l’ospitalità il Rome Marriott park Hotel mette a disposizione 436 camere matrimoniali, 165 camere doppie, 24 junior suite di 45 mq, 14 suite di 60 mq e 3 appartamenti presidenziali di 90 mq;
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inoltre: un business center aperto 24
ore, il servizio di baby sitter, concierge, room service 24 ore, connessione internet ad alta velocità con sistema wireless e fibra ottica, navetta da
e per il centro città e un parcheggio
da 380 posti.
L’Hotel offre ai suoi ospiti anche la
scelta tra 8 tra ristoranti e bar: il Brasserie, con 300 posti, è aperto tutto il
giorno con vista sul parco per offrire
menu tipici della cucina mediterranea
ed internazionale; il Lobby Bar and
Lunge, con 180 posti, offre menù leggeri con ampia scelta di snack e bevande, té pomeridiano all’inglese e
cocktail con piano bar fino alle due
di notte; il Wine Bar, capienza 150 posti, ha una gran varietà di aperitivi regionali e una vasta gamma di prestigiosi vini italiani ed internazionali.
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IL TURISMO
IN CIFRE
Nella bella stagione entrano in funzione anche il Pool bar, per distensivi snack a bordo piscina e il Pool reastaurant, ove pasteggiare all’aperto.
L’immenso centro congressi dispone
anch’esso di due bar, aperti su richiesta, in prossimità dei due saloni principali. Gli sportivi e i salutisti hanno
invece il loro Wellness bar, con snak
e bevande energetiche e dietetiche.
Ovviamente tra i servizi non può mancare il Centro fitness, le cui dimensioni, 1700 mq, sono adeguate alla
capacità dell’intero complesso. Al
suo interno vi sono la sauna, il bagno Turco, la bio-sauna, mentre il
trattamento Kneipp con idromassaggio plantare, il percorso romano e le
docce emozionali sono solo alcune
delle possibilità offerte. L’acqua, elemento forte e simbolo di vita, accompagna l’ospite in ogni angolo del Centro: dalle Fontane di ghiaccio alla
spettacolare piscina coperta con talassoterapia che si estende come un
abbraccio nel parco esterno. Le dotazioni per lo sport e la cura del corpo sono completate da un circuito per
il jogging di circa un chilometro entro il perimetro del parco e da campi di tennis e calcio.
Alla propria clientela il Rome Marriott Park Hotel riserva lussuose camere dotate di veri piumini d’oca, due
bagni in marmo con vasca da bagno
e doccia separati, doppia linea telefonica con servizio di casella vocale,
accesso internet con linea veloce, aria
condizionata e riscaldamento regolabile individualmente, serrature elettroniche, finestre insonorizzate, cassaforte, minibar, rilevatore di fumo e
sistema antincendio, TV satellitare
con schermo al plasma, pay-TV. Una
dotazione chiaramente all’altezza della categoria e che tiene conto anche
del fatto che il Marriott si rivolge ad
un target non solo turistico, includendo, come sopra accennato, un imponente centro congressi formato da ben
40 sale riunioni, che si affiancano ai
due auditorium principali: il Salone
Michelangelo, con una capienza fino a 2.360 persone e allestimento a
teatro, estendibile fino a 3.500, e la
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Sala Tiziano, anch’essa con allestimento a teatro e una capienza per
1.200. Lo spazio espositivo e congressuale ha una superficie totale di 11.000
mq, per eventi cui possono partecipare fino a 7.000 persone. In più vi
sono sale “multifunzionali” per banchetti e una sala panoramica al sesto
piano ove possono banchettare fino
a 800 persone.
La struttura inoltre è vicina alla Nuova Fiera di Roma, il nuovissimo polo espositivo romano che rilancerà la
città e la regione nel business commerciale nazionale e internazionale,
e in posizione ideale per intercettarne il flusso di visitatori ed operatori.
Al di là comunque dei servizi e del
tipo di ospitalità che il nuovo arrivato della catena Marriott potrà offrire,
l’hotel in qualche modo conferma il
fatto che il panorama ricettivo capitolino sta sensibilmente cambiando.
La saturazione del centro città e il
conseguente decentramento delle opere infrastrutturali, nonché la presenza di piani di sviluppo costieri e della portualità regionale stanno infatti
sempre più spostando l’asse turistico
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NOTIZIARIO
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verso sud-ovest, il che renderà possibile l’apertura di nuovi alberghi con
un elevato numero di camere e ciò
rappresenta una sfida per l’imprenditoria nostrana, la quale o inizierà a
percorrere la strada della crescita aziendale, magari ricorrendo a fusioni e alleanze; un po’ come avvenuto per altri settori che in virtù della globalizzazione si sono trovati a doversi misurare con la concorrenza internazionale, o dovrà spingere con maggior
decisione e determinazione sulla via
della qualità. Una via che presuppone comunque investimenti, forse non
altrettanto cospicui ma certamente
sostanziali, nel campo della formazione professionale dei propri dipendenti, dai quali dipende innanzitutto
la buona immagine dell’albergo e la
presenza o meno di quell’atmosfera
di accoglienza e ospitalità che forse
più degli arredi colpisce favorevolmente il cliente. Non ci sembra troppo avveniristico pensare fin da adesso ad una sorta di marchio di qualità
e distinzione, che contribuisca a mantener alta la buona fama dell’hotellerie romana.
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IL TURISMO
IN CIFRE
ROMA
Musica Classica
ORCHESTRA DI ROMA
E DEL LAZIO
5 Novembre 2006
Robert Choen, violoncello;
Daniele Giorgi, direttore.
Musiche di Bartholdy, Britten e Haydn
12 Novembre 2006
Davide Formisano, flauto;
Misha Damev, direttore.
Musiche di Taglietti, Nielsen e Sostakovic
19 Novembre 2006
Ilya Gringolts, violino;
Lu Jia, direttore.
Musiche di Schumann e Beethoven
Habemus
Papam
25 Novembre 2006
Lu Jia, direttore;
O.R.L. quartetto di fiati.
Musiche di Mozart
Annibale Carracci
Dipinti e disegni, per un totale di centosessanta opere, dell’autore bolognese - per
molti anni attivo a Roma, ma anche a Napoli, in Toscana e a Venezia - che perpetua i dettami del Rinascimento italiano,
realizzando opere fortemente realistiche
caratterizzate da un cromatismo deciso.
CHIOSTRO DEL BRAMANTE
via della Pace
Dall’1 febbraio all’1 giugno 2007
Mariangela Vacatello, pianoforte;
Giordano Bellincampi, direttore.
Musiche di Schumann, Faurè e Schubert
Un allestimento assolutamente straordinario, che
vede per la prima volta
l’Appartamento Pontificio di Rappresentanza del
Palazzo Apostolico del Laterano accogliere una mostra. Quattro le sezioni, all’interno delle quali ammireremo reperti di diverso tipo: stampe, cimeli,
abiti, ritratti, fotografie e
quadri. Un totale di centoquaranta opere, provenienti da musei romani,
vaticani e italiani, per conoscere da vicino una figura emblematica come
quella del pontefice.
10 Dicembre 2006
Il genio di Leonardo
In esposizione le macchine, perfettamente funzionanti, realizzate dai progetti e dai
disegni di Leonardo. Circa cinquanta i pezzi in mostra, costruiti in legno, metallo e
stoffa, in scala e a grandezza naturale, per
avvicinarsi alla genialità creativa del pensiero leonardesco.
Palazzo apostolico
del Laterano
Appartamento
Pontificio
Di Rappresentanza
Dal 7 dicembre 2006
al 9 aprile 2007
TEATRO NAZIONALE
“La Gitana”
Roberto Abbondanza, baritono;
Lu Jia, direttore.
Musiche di Petrassi, Ravel e Manuel de Falla
Auditorium Parco della Musica
Sala Sinopoli
www.orchestradellazio.it
Danza
Balletto romantico in tre atti di Beppe Menegatti, elaborato su libretto di Filippo Taglioni.
Musica di Daniel F. E. Auber e Johannes
Schmidt.
Elaborazione musicale di Francesco Sodini. Coreografia di Paul Chalmer e coreografia ispanica di José Antonio.
Scene e costumi di Luisa Spinatelli.
Con la partecipazione di Gaia Straccamore, Igor Yebra, Fabio Grossi
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TEATRO DELL’OPERA
«Tristan und Isolde»
Dramma musicale in tre atti, rappresentato in lingua originale e con sovratitoli in
italiano. Musica e Libretto di Richard Wagner.
Maestro concertatore e direttore:
Gianluigi Gelmetti.
Scene: Ezio Toffolutti.
Personaggi e interpreti: Tristan - David
Rendall / Richard Decker; Isolde - Janice
Baird / Anna Katharina Behnke; Brangane - Marianne Cornetti.
Regia: Pier’Alli.
Eventi
EUR
Visite guidate all'Eur
SALE DEL BRAMANTE
Fino al 20 novembre 2006
Riapertura dell’Aula
dei Mercati di Traiano
I lavori di restauro della Grande Aula dei
Mercati di Traiano, iniziati nel febbraio
2005, hanno riguardato l’intero edificio
concentrandosi soprattutto sulla volta. Il
complesso riaprirà completamente al pubblico nella primavera del prossimo anno,
ma potremo godere anticipatamente della Grande Aula, già visitabile dal 9 settembre, in occasione della Notte Bianca
MERCATI DI TRAIANO
via Quattro Novembre
Fino al 31 dicembre 2007
Dal 22 al 26 novembre 2006
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La nuova idea teatrale di Comix, che ha
sorpreso e catturato nelle stagioni precedenti con le interpretazioni dell'erotismo
e della forza fisica
Lo spettacolo di quest'anno viaggia su binari assolutamente surreali e le sue coordinate sono a misura di fumetto...
Regia di Emiliano Pellisari.
Dal 14 al 21 novembre 2006
17 Dicembre 2006
Ramin Barhani, pianoforte;
Lu Jia, direttore.
Musiche di Mozart
TEATRO PARIOLI
Comix
Dal 24 ottobre al 12 novembre 2006
3 Dicembre 2006
Le elezioni pontificie
da S.Pietro
a Benedetto XVII
Il seguente
programma è
provvisorio
e la redazione
non è responsabile
di eventuali
variazioni
Teatro
Mostre
s u l l ’ a n d a m e n t o
d e l
Un nuovo, emozionante percorso turistico all'interno di Roma, alla scoperta del
volto più moderno della città: il quartiere
dell'Eur, modello unico di grande urbanistica, architettura monumentale, arredi e
design, opere d'arte e curiosità storiche.
Il Tour consiste nella visita del Palazzo degli Uffici, del bunker antiaereo realizzato
negli anni 1937-'39, e in un percorso pedonale che include il palazzo della Civiltà del
Lavoro, il Palazzo delle Poste, la chiesa di
San Pietro e Paolo e il parco centrale.
La visita tende a dare una visione generale dell'urbanistica e dell'architettura del
verde del quartiere, oltre alla possibilità
di accedere al primo dei palazzi realizzati per l'Esposizione Universale del 1942,
poi mai tenutasi a causa della seconda
guerra mondiale.
Tutti i gruppi sono accompagnati da Guide autorizzate del Comune di Roma.
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L a z i o
roma&lazio
da vivere
Mostre, musica, teatro, eventi
LAZIO
Viterbo
Vallerano 14/10/2006 - 15/10/2006
Sagra della castagna e della caldarrosta.
Durante queste giornate sarà possibile degustare piatti a base di prodotti tipici all'interno di alcune splendide cantine allestite per la manifestazione
Canino 2/12/2006 - 10/12/2006
Sagra dell'olio. Manifestazione che prevede degustazioni per celebrare il famoso olio d'oliva prodotto a Canino. La Sagra rappresenta senz'altro l'evento più importante del calendario delle iniziative di
Canino. È un omaggio ultradecennale (dal
1939) alla produzione del pregiato olio
extravergine di oliva, organizzato ogni anno nella prima decade di dicembre. Accanto alla distribuzione della tradizionale
“bruschetta”, viene allestito un ricco cartellone di manifestazioni folkrostiche, culturali e gastronomiche.
Rieti
Canepina 14/10/2006 - 15/10/2006
Giornate della castagna. Durante la manifestazione si terranno conferenze su temi legati al castagno; rappresentazioni teatrali; il palio degli asini; giochi popolari;
esibizioni di bande musicali e gruppi di
sbandieratori. Per il programma visitare il
sito http://web.tiscali.it/lapposatoo/.
Castiglione in Teverina
10/11/2006 – 12/11/2006
Sagra di San Martino Funghi e Vino. In
occasione della giornata di San Martino,
Castiglione festeggia i suoi prodotti tipici. Gli stand gastronomici danno la possibilità di degustare funghi e vino. Per gli
appassionati verrà allestita una mostra sui
prodotti tipici come olio, peperoni, dolci,
e soprattutto il pregiato e poco conosciuto tartufo della Valle del Tevere
04/12/2006
Fiera di Santa Barbara. Rieti festeggia la
sua Patrona, protettrice dei vigili del fuoco, degli artiglieri, dei marinai, dei minatori, dei muratori e di tutti quelli che esercitano professioni legate ai cantieri (ingegneri, architetti, geologi e geometri). In
tutta la città si susseguono le celebrazioni religiose e quelle civili: concerti, cerimonie e premiazioni. Soprattutto le vie
della città si riempiono per chilometri delle variopinte bancarrelle che partecipano
alla grande fiera, appuntamento attesissimo da tutta la città.
16/12/2006 - 17/12/2006
Mostra mercato dell'antiquariato. La piazza del Comune e le vie circostanti, cuore
storico e culturale di Rieti, sono lo scenario che ospita la Mostra Mercato. Passeggiando tra i banchi è possibile trovare manufatti antichi e curiosi, alcuni da collezionismo; oggetti preziosi e oggetti per
tutte le tasche.
d e l l ’ E B T L
Greccio 8/12/2006 - 10/12/2006
Mostra Mercato dell'artigianato e dell'oggettistica per il Presepio. Ottava edizione
della iniziativa culturale annuale, legata
all'arte presepiale, progettata dall'amministrazione Comunale con lo scopo di conservare e promuovere l'antica tradizione
del Presepio, la mostra sarà allestita nella
suggestiva cornice di Piazza Roma.
Latina
Sabaudia 1/10/2006 – 10/10/2006
Sabaudia's Cup (lago di Sabaudia) - Campionato mondiale a vela per disabili (Info: Comune, 07735141).
Sermoneta 8/10/2006
Rievocazione storica del ritorno dei vincitori della Battaglia di Lepanto e Palio
della Madonna della Vittoria (Info: Comune, 0773-30151).
Priverno 5/11/2006
Andar per stalle e caseifici alla scoperta
della Bufala (Piazza del comune). Degustazione prodotti tipici privernesi (info Comune 0773.913063)
Marcetelli 1/11/2006
XXX edizione della Sagra della Castagna
Rossa. La manifestazione avrà inizio alle
ore 9.00 e si protrarrà fino a tarda sera.
Stand per la vendita di prodotti e piatti tipici locali (castagne, marmellata di castagne, gelato di castagne, amaro di castagna, amaro al fungo porcino, formaggi locali). Distribuzione gratuita di caldarroste. Canti popolari. Per informazioni: Proloco 339-7777974
p e r i o d i c o
Amatrice 4/11/2006 - 5/11/2006
Festa d'Autunno. La festa si apre con la
Mostra Mercato dei Prodotti Autunnali e
dell'Artigianato, prosegue con la distribuzione di farro, polenta, caldarroste, salsicce, vino novello e brulè. Tutta la giornata
è allietata da musica e spettacoli. Il tutto
nel cuore del Parco dei Monti della Laga:
montagne incontaminate e una natura selvaggia, regno incontrastato delle acque
con i suoi torrenti, i fiumi, le sorgenti purissime.
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SS. Cosma e Damiano
Sagra delle castagne e Festa di San Martino (loc. Ventosa) quinta edizione (Info:
Pro Loco, 0771607822).
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TURISMO
& IL
IN CIFRE
Management
Global Tourist
rassegna stampa
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Al Wtm si parlerà della crescita
del turismo cinese
In Thailandia il 67°
Congresso Mondiale
di Skal International
Nel corso della conferenza
stampa focus su investimenti,
novità di prodotti turistici e di
destinazioni
La Cina tra i protagonisti dell’edizione 2006 del World Travel Market di
Londra, in programma dal 6 al 9 novembre. Al Paese è infatti dedicato
uno degli appuntamenti di apertura
con la conferenza stampa del 6 novembre, dal titolo China the future of
travel. Quest’ultima sarà l’occasione
per trattare la crescita del turismo cinese ed il suo impatto in Europa, per
Nicola Bulgari
presidente onorario Enit
Paolucci, «Punteremo su risorse
umane, condivisione di strategie
comuni e coordinamento con autorità statali ed autonomie»
Umberto Paolucci è il nuovo presidente Enit, e sarà affiancato da Nicola Bulgari nella nomina di presidente onorario.
Paolucci ha commentato così il suo
nuovo incarico: «Sono entusiasta della nomina, darò una mano in una sfida avvincente, perchè l’Italia torni al
top e affinché il contributo del turismo alla crescita del Pil nazionale sia
più sostanzioso e soprattutto più ra-
parlare del futuro del settore nel Paese asiatico, oltre ad affrontare altre tematiche quali le opportunità di investimento, le novità in fatto di prodotti turistici e di destinazioni.
pido. Ancora non sono in grado di poter parlare delle politiche turistiche
che adotteremo ma posso esporre quello che sarà il mio metodo, un metodo
basato sulla valorizzazione delle risorse umane, sulla condivisione di
strategie comuni e sul coordinamento con autorità statali ed autonomie,
un metodo che sia in grado di catalizzare tutte quelle capacità di cui siamo
già portatori».
Il ministro Francesco Rutelli ha aggiunto: «Confidiamo che l’Enit ci aiuti, vogliamo introdurre capitoli dedicati al turismo nel bilancio dello stato e garantire dunque più fondi alla
stessa agenzia. La partita è aperta, vogliamo risorse aggiuntive».
Business&turismo,
Roma punta sulla nuova Fiera
Roma l’aspettava da
tempo. E finalmente la nuova Fiera ha
aperto i battenti. Un
avvio non ancora a
pieno regime, è vero, con soli 8 padiglioni attivi su 22
complessivi. Sufficiente però a far sorridere tutti per l’obiettivo raggiunto. La struttura ha infatti l’ambizione di diventare un generatore di sviluppo per la Capitale e un
importantissimo volano economico e
promozionale del made in Italy. Si parte con l’esposizione Orocapital che coinvolge circa 300 aziende, ma il fitto
calendario prevede da qui a marzo ben
21 appuntamenti (solo altri otto si terranno nella vecchia Fiera fino a dicemp e r i o d i c o
d e l l ’ E B T L
bre). Ben 14 nuovi padiglioni saranno completati entro il 2007 e
il polo fieristico lavorerà a regime completo nel 2009.
Progettata dallo studio dell’architetto
Tommaso Valle, l’avveniristica struttura è
situata sulla RomaFiumicino in posizione strategica, a due
passi dall’aeroporto Leonardo da Vinci e agilmente raggiungibile via auto,
treno e bus. La superficie complessiva
è di circa 920mila mq, di cui 302mila
di verde pubblico. Lo spazio coperto è
invece di 186mila mq, di cui 101mila
espositivi e 19mila per i servizi. Tutti i
padiglioni sono cablati e il polo prevede 12mila posti auto,
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L’evento è in programma dal 16 al
20 ottobre al Royal Cliff Beach Resort di Pattaya
Skal International, l’organizzazione
internazionale di professionisti di
viaggi e turismo, si riunisce per il
67° Congresso Mondiale al Royal
Cliff Beach Resort di Pattaya, in Tailandia, dal 16 al 20 ottobre prossimi, sotto la guida del presidente Jan
Sunde.
«Quest’anno manteniamo il nostro
slogan Doing Business Among
Friends», dichiara il presidente Sunde, «apporteremo invece alcuni cambiamenti al Tourism Forum. Oltre ad
alcuni importanti discorsi su argomenti di grande interesse, organizzeremo un momento Business to Business, dove ogni rappresentanza nazionale di Skalleagues avrà un tavolo a disposizione per promuovere
viaggi e turismo nel proprio paese».
Nei giorni del congresso avrà luogo una lotteria in favore del Florimond Volckaert Fund; in premio voucher offerti da alberghi e tour operator. Florimond Volckaert è stato il
fondatore dello Skal Club e il fondo a lui intitolato fornisce assistenza ed aiuto ai soci che necessitano
di aiuto.
un Centro direzionale e un Centro convegni di 4mila posti, modulabile anche
per eventi di portata inferiore. Nello
sforzo di accrescere la propria capacità espositiva, Roma si dota finalmente
di un polo fieristico degno delle grandi metropoli europee. Protagoniste dell’iniziativa le istituzioni locali e le imprese private, coordinate dalla Camera di commercio capitolina. L’investimento complessivo di 355milioni (con
un pay-back di 3-4 anni) fa capo alla
società “Fiera di Roma Spa”, partecipata al 47,4% dalla stessa Camera di
Commercio, al 27,6% dal Comune e al
24,8% dalla Regione.
La Città Eterna punta così a diventare
un “ponte” economico e culturale tra
est e ovest con un occhio di riguardo al
Mediterraneo. Senza dimenticare le importanti ricadute sul settore del turismo
congressuale, nel quale la Capitale sta
recuperando un ritardo storico attraverso diverse opere ambiziose.
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IL TURISMO
IN CIFRE
Maurizio Fantaccione
Manovra fiscale bis,
conversione del decreto
stata pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale la legge
248/2006, in vigore dal 12 agosto 2006, con cui è stato convertito
il decreto legge 223/2006, contenente disposizioni per il rilancio economico e sociale, il contenimento e la
razionalizzazione della spesa pubblica e interventi in materia di entrate e
di contrasto all’evasione fiscale. Le
modifiche hanno interessato le imposte dirette ed indirette.
È
1. Imposte dirette
Dall’1 gennaio 2007 sono detraibili
ai fini irpef i compensi corrisposti
agli intermediari immobiliari in relazione all’acquisto dell’abitazione principale, per un importo massimo di
1.000 euro per ciascuna annualità
(nuovo art. 15, co. 1, lett, b-bis), Dpr
917/1986). Ai fini della deducibilità
dei canoni relativi a contratti di leasing aventi ad oggetto autovetture e
mezzi di trasporto a deducibilità limitata (art. 164, co. 1, lettr b, D.P.R.
917/1986) la durata del contratto dovrà essere almeno pari al periodo di
ammortamento (in genere 4 anni).
Con riferimento all’indeducibilità della quota di ammortamento relativa ad
aree sottostanti o pertinenziali a fabbricati strumentali, il valore di queste aree deve risultare da apposita perizia di stima (redatta da soggetti iscritti agli Albi degli ingegneri, architetti, geometri e periti industriali edili)
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e comunque non deve essere inferiore al 20% o al 30% (per fabbricati industriali) del costo complessivo.
E’ stata rivisitata la norma in base alla quale non concorre a formare reddito di lavoro dipendente la differenza tra il valore delle azioni al momento dell’assegnazione e l’ammontare
corrisposto dal dipendente; tale criterio può continuare ad applicarsi solo se le azioni offerte al dipendente
non sono cedute né costituite in garanzia prima di 5 anni dalla data dell’assegnazione e se il valore delle
azioni assegnate non è superiore, nel
periodo d’imposta, alla retribuzione
lorda annua del dipendente relativa
al periodo d’imposta precedente.
Nel calcolo degli acconti sia Ires che
Irap dovuti per il periodo d’imposta
in corso al 4 luglio 2006, si assume,
quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata applicando le disposizioni del decreto legge 223/2006.
I professionisti sono obbligati a tenere dei conti correnti bancari o postali. Questi possono devono essere
destinati al prelievo di somme destinate al pagamento di spese inerenti
all’attività e al versamento dei compensi riscossi, possono non essere
dedicati esclusivamente all’attività
professionale in quanto, possono essere utilizzati anche per operazioni
non afferenti all’attività.
Nel reddito di lavoro autonomo ass u l l ’ a n d a m e n t o
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sumono rilevanza le plusvalenze e
minusvalenze realizzate con l’estromissione di beni strumentali nell’ambito dell’attività di lavoro autonomo;
il professionista non può rateizzare
la plusvalenza realizzata in quanto il
criterio di imputazione dei redditi di
lavoro autonomo é fondato sul principio di cassa.
2. Imposte indirette
Le locazione e cessioni di immobili
abitativi sono esenti da Iva comprese
quelle finanziarie al sensi dell’art.
10, n. 8, Dpr 6331/972.
Unica eccezione alla regola anzidetta riguarda il caso di cessione di immobili abitativi ultimati o ristrutturati da non più di 4 anni e ceduti dalle
imprese di costruzione o di ristrutturazione. Il regime di imponibilità Iva,
previsto per le cessioni di immobili di
tipo residenziale, interessa quindi le
sole imprese che hanno costruito i fabbricati stessi o le imprese che vi hanno eseguito interventi di recupero edilizio. Stesso regime si applica anche
alle imprese che eseguono gli interventi di recupero edilizio affidando i
lavori a terzi mediante contratto di appalto ed alle imprese che realizzano
direttamente i fabbricati ma si avvalgono di imprese terze per l’esecuzione dei lavori. Per le cessioni di immobili di tipo residenziale l’imposta di
registro nonché, le imposte ipotecarie
e catastali continuano ad essere appli-
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IL TURISMO
IN CIFRE
TRIBUNA DEL LAVORO
Novità in materia di cessioni
e locazioni immobiliari
cate in misura fissa in caso di cessioni soggette ad Iva e proporzionale in
caso di Cessioni esenti.
Le cessioni dei fabbricati strumentali sono esenti da Iva ex art. 10, n. 8ter, D.P.R. 633/1972, salvo le eccezioni indicate nelle lett. a), b), c) e d)
del medesimo articolo.
In altri termini sono assoggettate ai
fini Iva:
• le cessioni effettuate da imprese costruttrici e di ristrutturazione per gli
immobili ceduti non oltre i 4 anni
dall’ultimazione dei lavori;
• le cessioni a soggetti passivi d’imposta che hanno diritto ad una detrazione dell’Iva sugli acquisti in
misura non superiore ai 25%;
• le cessioni effettuate nei confronti di
soggetti che non agiscono nel l’esercizio d’impresa, arti o professioni;
• nel caso rii opzione per il regime di
imponibilità da parte dei soggetti
interessati alla cessione, da far constare nell’atto di vendita.
L’imposta di registro e applicabile
nella misura fissa di ? 168, sia per le
cessioni assoggettate ad Iva che per
quelle esenti; in entrambi i casi si applicano le imposte ipotecarie del 3%
e catastale dell’1%.
Le locazioni di immobili strumenta-
li, ai sensi dell’art. 10, co. 1, n. 8, Dpr
633/1972, si applica un regime Iva
pressoché analogo a quello stabilito
per le cessioni.
La compensazione infrannuale per
subappaltatori si applica se il volume d’affari relativo all’anno precedente è costituito per almeno l’80%
da prestazioni rese in esecuzione di
contratti di appalto; il limite massimo annuale per la compensazione è
fissato in 1.000.000 euro
E’ abrogato l’art. 33 co. 3 legge
388/2000 che prevede, per i trasferimenti di immobili compresi in piani
urbanistici particolareggiati, l’applicazione dell’imposta di registro
dell’1% e di imposte ipotecarie e catastali in misura fissa (168 euro), ad
eccezione che per i trasferimenti di
terreni in piani urbanistici particolareggiati diretti all’attuazione di programmi prevalentemente di edilizia
residenziale convenzionale pubblica
in accordo con le amministrazioni
comunali per i prezzi di vendita e i
canoni di locazione.
L’obbligo di presentazione della dichiarazione o della comunicazione
Ici (soppresso dal 2007) rimane comunque in vigore fino alla data di effettiva operatività del sistema di cir-
colazione e fruizione dei dati catastali da accertare con apposito provvedimento dell’Agenzia del Territorio.
L’omesso versamento dell’Iva realizza un reato penalmente rilevante quando l’importo è superiore a 50.000 euroe che l’omesso versamento dell’Iva dovuta in base alla dichiarazione
si protragga fino al 27 dicembre dell’anno successivo al periodo d’imposta di riferimento.
In materia di ristrutturazioni edilizie:
le disposizioni che prevedono, per
il periodo 1 ottobre 2006-31 dicembre 2006, l’applicazione dell’aliquota Iva agevolata del 10% e la riduzione della misura della detrazione Irpef al 36% sugli interventi di recupero edilizio seno correlate; pertanto, le detrazione Irpef del 41% può
essere fruita solo per lavori fatturati
con aliquota Iva del 20%, mentre su
quelli fatturati con aliquota Iva del
10% deve essere applicata la detrazione Irpef del 36%.
Elenco clienti-fornitori: per l’anno
2006 nell’elenco devono essere indicati solo i soggetti titolari di partita Iva da cui sono effettuati acquisti rilevanti ai fini Iva e, pertanto,
non rilevano gli acquisti fuori campo Iva.
A Umberto Paolucci la presidenza
dell’Agenzia per il turismo
arà Umberto Paolucci il nuovo
presidente dell’Enit-Agenzia nazionale del turismo, che prende
il posto di Amedeo Ottaviani, per undici anni alla guida dell’Enit. La nomina è
stata annunciata dal Ministro con delega al turismo Francesco Rutelli, il quale ha anche precisato che la scelta è
stata compiuta di concerto con le Regioni e servirà «a rafforzare un rapporto di collaborazione tra governo e enti locali per rimettere in pista il turismo nazionale». Paolucci eredita una situazione un po’ più favorevole rispetto al
passato, poiché esiste una cabina di regia rappresentata dal consiglio di amministrazione dell’Agenzia, cui siedono tutti i principali attori del sistema tu-
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ristico; tuttavia il neopresidente dovrà affrontare il non
facile nodo dei finanziamenti all’Agenzia, la quale erediterà l’affato cospicuo budget dell’Enit, specialmente se paragonato con quelli a disposizione dei nostri
competitori sul mercato turistico internazionale. Il Ministro Rutelli ha comunque detto che si batterà affinché nella Finanziaria ci sia un incremento delle disponibilità, anche perché l’attuale governo ha tutta
l’intenzione di rilanciare il settore turistico.
Umberto Paolucci, che non proviene dal mondo del
turismo, ha un curriculum di tutto rispetto, con un
passato di senior chairman alla Microsoft e di vicepresidente a Microsoft Corporation.
Al nuovo presidente le congratulazioni dell’Ente bilaterale per il turismo del Lazio e gli auguri di buon
lavoro.
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L a z i o
Sentenza n. 19114 del 27 giugno 2005 (dep. il 29 settembre 2005) della Corte Cass., Sez. tributaria - Pres. Saccucci, Rel. Marigliano Imposte sui redditi - Avviso di accertamento - Accertamento induttivo - Inattendibilità della contabilità
aziendale - Risposte a questionari dei clienti - Rilevanza - Insufficienza - Analitico esame della contabilità - Necessità –
Art 39 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 – Art 75 del
D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917
Massima - In tema di tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, è legittimo l’avviso di accertamento
notificato dal comune ad un contribuente, per il caso di
denuncia infedele o incompleta delle superfici tassabili, a seguito della nuova misurazione delle superfici dell’immobile posseduto, eseguita dai funzionari comunali anche senza la formale comunicazione del giorno di
accesso che, ai sensi dell’art. 73 del D.Lgs. n. 507 del
1993, il comune deve dare con il preavviso di almeno
cinque giorni, atteso che tale irregolarità costituisce vizio procedimentale non sanzionato dall’art. 73 del D.Lgs.
n. 507 del 1993 e che l’attività amministrativa di accertamento dei tributi, pur dovendo svolgersi nel rispetto
delle previste cautele, non è retta dal principio del contraddittorio. In applicazione di tale principio la Corte di
cassazione ha respinto il ricorso di una società che si
era limitata alla contestazione dell’irregolarità procedimentale senza alcuna censura riguardante le superficie
accertate attraverso la nuova misurazione.
Svolgimento del processo - La società A.F. S.r.l., corrente in La Spezia, ha impugnato l’avviso di accertamento relativo alla tassa di smaltimento dei rifiuti solidi
urbani per gli anni dal 1998 al 2001, emesso dal comune di La Spezia a seguito di nuova misurazione delle
superfici, contestandone la legittimità per mancata formale comunicazione della data di accesso dei funzionari comunali per l’effettuazione delle misurazioni.
La Commissione tributaria regionale della Liguria, nel
confermare, con sentenza 23 ottobre 2003, la sentenza di primo grado, ha affermato che «nessuna norma
impone la comunicazione formale con indicazione del
giorno di accesso» e che comunque il consenso del
contribuente aveva sanato il mancato preavviso, anche
perché, in ipotesi di totale mancanza di collaborazione da parte del contribuente - come nella specie - l’ufficio avrebbe potuto procedere in base a presunzioni.
La società A.F. S.r.l. chiede la cassazione di tale sentenza sulla base di due motivi, senza resistenza del comune intimato.
Motivi della decisione - Col primo motivo di ricorso,
adducendo la violazione degli artt. 71 e 72 del D.Lgs.
n. 507/1993; 3 della L. n.241/1990; 3, 24, 25 e 97 della Costituzione la ricorrente sostiene che il mancato
preavviso all’accesso dei funzionari comunali ai locali,
ha viziato il procedimento amministrativo e la legittimip e r i o d i c o
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IL TURISMO
IN CIFRE
Massimario
del diritto Tributario
tà dell’imposta richiesta, essendo l’accesso avvenuto
con violazione di norme procedurali e in dispregio della trasparenza amministrativa.
Col secondo motivo, adducendo vizio di motivazione
della sentenza impugnata la ricorrente censura la sentenza impugnata per non avere motivato in ordine alla
legittimità dell’azione amministrativa e della condotta
della Pubblica Amministrazione, che non può legittimamente accedere alla proprietà privata, senza rispettare
l’iter amministrativo legislativamente stabilito.
Il ricorso è infondato.
L’art. 71 del D.Lgs. n. 507/1993, che la ricorrente assume violato, prevede che il comune emetta avviso di
accertamento in caso di denuncia infedele o incompleta delle superfici tassabili.
Nella specie, l’avviso impugnato era originato da dati
incompleti o infedeli forniti dalla contribuente, la quale
non si era mostrata collaborativa, rispetto alle richieste
di nuove misurazioni (art. 73, comma 1, del D.Lgs. n.
507/1993).
Premesso che la contribuente non ha in alcun modo
contestato tale circostanza - che, ai sensi dell’art. 73,
comma 3, avrebbe consentito al comune di procedere
anche a mezzo di presunzioni - il mancato preavviso alla contribuente «almeno cinque giorni prima della verifica», previsto dall’art. 73, comma 2, del citato decreto legislativo costituisce vizio procedurale, non sanzionato dal citato art. 73 (Cass. n. 5093/2005) e che i giudici tributari, con valutazione in fatto, hanno comunque
ritenuto superato dal successivo consenso della contribuente all’accesso, conclusione che può condividersi posto che l’attività amministrativa di accertamento
in tema di tributi, pur dovendo svolgersi nel rispetto delle previste cautele per evitare arbitri e violazione dei diritti fondamentali del contribuente, non è retta dal principio del contraddittorio (cfr. Cass. n. 6232/2003), per
cui l’accertamento svolto non viene inficiato di nullità
soltanto perché l’Amministrazione non ha invitato o convocato il contribuente ad assistere alle operazioni di verifica; in ogni caso anche se il consenso non fosse stato prestato dal contribuente, il regolare svolgimento del
procedimento amministrativo può essere censurato
avanti al giudice tributario soltanto ove infici il risultato
dell’atto che ne deriva; nel caso in esame, non vengono invece contestate né le superfici accertate né il tributo, ma solo le modalità di verifica, il che non consente di ritenere nulla la pretesa dell’ente locale, che si era
preoccupato di richiedere, ai sensi del decreto legislativo citato, nuove misurazioni e che aveva anche facoltà a procedere, in senso molto meno garantistico per
la contribuente, senza contraddittorio e mediante presunzioni.
Il ricorso deve pertanto essere rigettato, senza addebito di spese, non essendosi controparte costituita.
P.Q.M. - la Corte rigetta il ricorso
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33
IL TURISMO
IN CIFRE
TRIBUNA DEL LAVORO
Sent. n. 18820 dell’8 giugno 2006 (dep. il 30 agosto
2006) della Corte Cass., Sez. tributaria - Pres. Favara,
Rel. Sotgiu Imposte sui redditi - Società di persone Reddito dei soci - Responsabilità dei soci non amministratori per omessa denuncia - Sussistenza - Art. 5
del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 - Art. 46 del D.P.R.
29 settembre 1973, n. 600
Massima - Il socio di una società di persone, ancorché non amministratore della società stessa (nel caso
di specie socio accomandante di una S.a.s.), ha il potere di procedere alla verifica ed al controllo dell’operato degli amministratori. Di conseguenza, ove l’Amministrazione contesti maggiori redditi a carico della
società, tutti i soci, oltre al pagamento del supplemento di imposta Irpef loro spettante, sono tenuti anche al
pagamento delle pene pecuniarie per infedele dichiarazione, dal momento che tali sanzioni sono applicabili per la semplice volontarietà della condotta.
Fatto e Diritto - Atteso che: la Commissione tributaria
regionale del Lazio ha rigettato, con sentenza 6 novembre 2001 l’appello proposto dall’Ufficio delle imposte di Formia avverso la sentenza di primo grado,
che aveva annullato le sanzioni pecuniarie irrogate per
infedele dichiarazione in relazione ad Irpef 1990 imputata a M.B., socia non amministratrice della società
“G.F. s.a.s di G.M.”, quale reddito societario conseguente ad accertamento effettuato nei confronti della
società;
la Commissione regionale ha motivato il proprio assunto affermando che il socio non è nelle condizioni di verificare le dichiarazioni dell’amministratore, per cui, se
chiamato a rispondere di omessa o infedele dichiarazione, si creerebbe un caso di responsabilità oggettiva;
l’Amministrazione finanziaria ha chiesto la cassazione
di tale sentenza sulla base un unico motivo, col quale, nel contestare la violazione da parte della sentenza
impugnata degli artt. 5 del D.P.R. n. 597/1973, 5 del
D.P.R. n. 917/1986 e 46 del D.P.R. n. 600/1973, sottolinea l’irrilevanza dell’estraneità dei soci accomandanti all’amministrazione della società, non essendo
loro impedito di verificare l’effettivo ammontare degli
utili conseguiti; la costante giurisprudenza di questa
Corte si è conformata alla sentenza n. 125/1993 delle Sezioni Unite che afferma che il socio di società di
persone che non abbia dichiarato, per la parte di sua
spettanza, il reddito societario, nella misura risultante
dalla rettifica operata dall’Amministrazione finanziaria
a carico della società a fini Ilor, è tenuto, oltre che al
pagamento del supplemento d’imposta, alla pena pecuniaria per infedele dichiarazione, ai sensi dell’art. 46
del D.P.R. n. 600 del 1973, dovendosi tener conto che
la pena viene applicata per la semplice volontarietà della condotta, indipendentemente dalla sussistenza di
dolo o colpa (conf. Cass. n.7549/2004; n.3890/1995;
n.2554/1997; n.9461/2002), e ciò anche nel caso di
società in accomandita, permanendo il diritto di controllo del socio nei confronti dell’operato dell’amministratore (Cass. n.2699/2002; n.2899/2002;
n.17492/2002; n.21570/2005), nonché ovviamente il
diritto del socio a contestare il maggior reddito accertato nei confronti della società di cui è partecipe; il ricorso deve essere pertanto accolto, con conseguente cassazione della sentenza impugnata, e rigetto del
ricorso introduttivo della contribuente ai sensi dell’art.
384 del codice di procedura civile, potendo la causa
essere decisa nel merito in quanto non abbisognevole di ulteriori accertamenti.
Possono essere compensate le spese dell’intero giudizio, stante il diverso orientamento interpretativo seguito dai giudici di merito, di cui alla sentenza n.
1560/1991, che ha dato luogo al citato arresto delle
Sezioni Unite di questa Corte.
P.Q.M. - la Corte accoglie il ricorso, cassa la sentenza
impugnata, e decidendo nel merito, rigetta il ricorso
introduttivo della contribuente.
Compensa le spese dell’intero giudizio.
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Daniela Carbone
Avvocato
Cantieri edili
e prevenzione degli
infortuni sul lavoro
CASSAZIONE SEZIONE IV PENALE, 21 giugno 2006 N. 21417.
Presidente: De Grazia; Estensore:
Marzano;Parti: Imp. Clemente ed
altro.
In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, gli obblighi di osservanza delle norme antinfortunistiche, con specifico riferimento
all’esecuzione di lavori in subappalto all’interno di un unico cantiere edile predisposto dall’appaltatore, grava su tutti coloro che esercitano i lavori, quindi anche sul subappaltatore interessato all’esecuzione di un’opera parziale e specialistica che ha l’onere di riscontrare ed accertare la sicurezza dei
luoghi di lavoro, pur se la sua attività si svolga contestualmente ad
altra, prestata da altri soggetti, e
sebbene l’organizzazione del cantiere sia direttamente riconducibile all’appaltatore, che non cessa di
essere titolare dei poteri direttivi
generali.
CM e GP, il primo quale subappaltatore ed il secondo quale appaltatoreresponsabile sicurezza cantiere, venivano condannati, nei due gradi di
giudizio di merito, per l’imputazione di cui all’art. 590, comma 1 e 3
C.p., per avere cagionato lesioni gravi ad un lavoratore, dipendente del
subappaltatore, a seguito di violazione delle norme antinfortunistiche. Ricorrendo in Cassazione lamentano,
il CM che il rispetto delle norme sulla prevenzione non rientri tra i precetti cui un subappaltatore è tenuto
ad osservare, dovendosi solo limitare allo svolgimento dell’opera commissionata: l’obbligo di verificare
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che il cantiere sia a norma spetta all’appaltatore; il GP che non può ritenersi responsabile perché al momento del sinistro egli aveva già dimesso la funzione di garanzia precedentemente delegatagli. La Suprema
Corte rigetta i ricorsi, confermando
la condanna.
I giudici della quarta sezione penale
di Cassazione riprendono il dibattito dottrinale, non del tutto sopito, afferente al tema delle posizioni di garanzia e relativa delega di funzioni.
La tematica ha visto, infatti, fiorire
varie e contrastanti teorie; l’adesione l’una piuttosto che alle altre comporta conseguenze applicative diverse sul piano dell’accertamento della
responsabilità penale del titolare degli obblighi di protezione. La Corte
di legittimità ha, pertanto, dovuto optare per un indirizzo teorico comune
ad entrambi i temi succitati. Nel caso di specie la posizione di garanzia
attineva alla sicurezza nei luoghi di
lavoro. Difatti l’art. 590 C.p. punisce il fatto di chi cagiona lesioni personali colpose, e al terzo comma prevede la circostanza aggravante di chi
commette il fatto in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. La giurisprudenza di legittimità ha, nel tempo, precisato che per la configurazione dell’aggravante de qua non occorre che
sia integrata la violazione di specifiche norme antinfortunistiche, essendo sufficiente che l’evento dannoso
si sia verificato a causa dell’omessa
adozione di quelle misure imposte
dall’imprenditore dall’art. 2087 C.c.;
disposizione, questa, da considerarsi a pieno titolo come norma di chiusura dell’intera legislazione specias u l l ’ a n d a m e n t o
IL TURISMO
IN CIFRE
Anche al subappaltatore l’onere
di accertare la sicurezza
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le e dalla quale derivano, in capo al
datore di lavoro, precisi obblighi di
protezione dei beni individuali, in
primis quello della integrità fisica
dei lavoratori. Attesa la citata posizione di garanzia – la cui titolarità
spetta, ex lege o ex contractu, ai soggetti di vertice delle organizzazioni
complesse – la mancata osservanza
dei connessi obblighi rileva ai sensi
degli artt. 40 e 41 C.p.. Infatti, la fattispecie in cui si è imbattuta la corte
di piazza Cavour presenta i caratteri
tipici del reato omissivo improprio,
tra gli altri quello della condotta omissiva intesa quale mancato compimento dell’azione volta all’impedimento dell’evento, in presenza della c.d.
posizione di garanzia. E’ necessario,
comunque, un effettivo rapporto tra
garante e bene da proteggere. Alla
stregua di tali presupposti teorici i
giudici estensori hanno concluso per
la responsabilità del socio responsabile sicurezza atteso che, in concreto, egli continuava ad interagire con
il bene oggetto della funzione affidatagli con delega; a nulla rilevando
le sostenute, ma non provate, dismissioni formali. Tra le righe, in parte
motiva della sentenza, si legge il favore mostrato dall’odierna Corte per
la teoria che riconosce il soggetto responsabile penalmente in colui che,
anche a prescindere dalla qualifica
formale rivestita, sia però nella possibilità concreta di impedire il cagionarsi dell’evento dannoso, tenuto conto delle norme che presiedono alla
struttura organizzativa. Va soggiunto che la tesi de qua è l’unica prospettabile da una Corte chiamata a
giudicare in materia antinfortunistica: la teoria ha ricevuto il suo massimo consenso proprio con quella lex
specialis, ove viene definito datore
di lavoro qualunque soggetto che, secondo il tipo e l’organizzazione dell’impresa, ha la responsabilità della
stessa in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa. Non potendosi
sottrarre a simili applicazioni teoriche, i giudici nomofilattici concludono nel riconoscer in capo all’imputato l’obbligo di osservare le nor-
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IL TURISMO
IN CIFRE
TRIBUNA DEL LAVORO
me antinfortunistiche. Né può esimersi dal rispettarle sul presupposto
di una delega di funzioni conseguente al contratto di subappalto: l’imputato, oltre che responsabile cantiere,
era socio della ditta appaltatrice. E’
tesi giurisprudenziale quella per la
quale nell’appalto- subappalto, il committente non è esonerato dall’obbligo di osservare le disposizioni della
lex specialis qualora, ex contractu o
in concreto, si riservi il potere di ingerirsi nell’esecuzione dei lavori. Oltretutto, imperversando il principio
di non delegabilità delle funzioni, la
Corte ritiene non sussistente una delega qualora, avvalendosi il titolare
della collaborazione di altri soggetti
operanti anche in autonomia, sia riscontrabile un rapporto concreto tra
titolare della posizione e bene da tutelare. Lo stesso imputato, in qualità di appaltatore dei lavori del cantiere, può dirsi responsabile dell’infortunio occorso al dipendente della
ditta subappaltatrice, alla stregua di
altra autorevole tesi: giurisprudenza
costante vuole che, in presenza di
violazione di norme antinfortunistiche, non assume rilievo il rapporto
di dipendenza degli infortunati, in
quanto l’obbligo di garantire la sicurezza nei cantieri sussiste non solo
nei confronti dei dipendenti dell’im-
presa appaltatrice, ma anche nei riguardi di tutti coloro che, a qualsiasi titolo si trovino ad operare nel cantiere.E’ dato di giurisprudenza che il
committente detiene sempre sempre
il controllo dell’organizzazione dell’impresa, tanto che risponderà per
culpa in vigilando qualora non abbia
svolto le opportune verifiche sul corretto svolgimento delle attività, ad altre attribuite. Vale il principio espresso nel brocardo latino “vigilantibus
iura succurrunt”.
La peculiarità cui è connotato il casus deciso è la presenza di un contratto di subappalto. Ci si è domandati, quindi, se ed in che misura, il
subappaltatore sia tenuto ad osservare le disposizioni sulla prevenzione infortuni. Sul tema, pacifico è
l’assunto che l’obbligo di osservanza della lex specialis siano tenuti tutti coloro che esercitano i lavori, quindi anche il subappaltatore; egli ha
l’onere di accertare e predisporre tutte le misure di sicurezza dei luoghi
di lavoro, ancorché la sua attività si
svolga concomitatamente ad altre,
prestata da altri soggetti. L’obbligo
del rispetto delle disposizioni antinfortunistiche, non può venir meno
per il mero fatto dell’affidamento
sull’opera preventiva di altri soggetti: il principio dell’affidamento non
opera quando colui che i affida sia
in colpa per avere violato norme precauzionali o per avere omesso comportamenti idonei a prevenire l’evento. L’inerzia di quanti hanno omesso di attivarsi costituisce antecedente causale dell’occorso. D’altronde
il subappaltatore, tenuto ad eseguire un’opera parziale e specialistica,
non può giustificare il comportamento inerte tenuto, ritenendo esaurito
il proprio compito nell’esecuzione
dei lavori commissionati. Egli è comunque responsabile della posizione di garanzia, nonostante l’ingerenza e la supervisione dell’appaltatore, al quale è pure addebitabile l’evento dannoso. Il rapporto di “garanzia” che lega appaltatore-committente al subappaltatore viene a
mancare, tale che un solo soggetto
possa dirsi responsabile, qualora l’attività dell’altro rivesta i caratteri di
anormalità, atipicità ed eccezionalità da fare ritenere interrotto il nesso
eziologico tra l’vento e la condotta
inosservante, da sola sufficiente a
produrre l’evento. Del resto, precisa la corte, le leggi antinfortunistiche sono norme di diritto pubblico
non derogabili da pattuizioni diverse ed eventuali clausole di trasferimento del rischio non possono trovare rilevanza applicativa.
Regime Iva per autoveicoli aziendali
dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea.
al 1979 in Italia non è riconosciuto il diritto a
detrarre interamente l’Iva sull’acquisto e sulle
spese relative ai mezzi aziendali diversi da quelli
strumentali per natura, come ad esempio autoveicoli
e motocicli.
La Corte di Giustizia Europea, nella sentenza del 15
settembre scorso ha statuito che le limitazioni imposte dalle norme italiane non sono più ammissibili. La
conseguenza è che i contribuenti hanno diritto a detrarre l’Iva sull’acquisto dei veicoli aziendali e sulle spese accessorie (carburante, manutenzioni, etc.), secondo la percentuale con cui il veicolo stesso viene
utilizzato ai fini propri dell’attività (ad esempio, per i
professionisti la percentuale sarà del 50%).
Inoltre, sempre in forza della predetta sentenza, i con-
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tribuenti possono far valere il loro diritto alla detrazione Iva sulle auto aziendali a partire dall’1 gennaio 2003.
Il Governo però, con un Decreto legge varato il 15
settembre 2006, ha deciso che promulgherà apposite disposizioni con cui fisserà le modalità per la richiesta dei rimborsi per gli anni precedenti. Ciò al fine di impedire eventuali ed arbitrari recuperi IVA attraverso la procedura delle compensazioni. Ne discende che i contribuenti per far valere i loro diritti dovranno attendere che l’Agenzia delle Entrate metta a punto (entro la fine di ottobre) un apposito modello con
cui richiedere l’Iva non detratta e procedere nelle eventuali correzioni per imposte dirette ed Irap. Il modello
dovrà essere inviato solo telematicamente entro il 15
dicembre 2006.
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24 gennaio 2006 – n. 1307
Condotta antisindacale – Legittimazione attiva a proporre il ricorso ex art. 28 l. 20 maggio 16970, n. 300 – Organismo locale dell’organizzazione sindacale nazionale
– Requisiti. (Art. 18, l. 20 maggio 1970, n. 300)
L’organizzazione sindacale nazionale il cui organismo locale è legittimato a proporre il ricorso per la repressione della condotta antisindacale ai sensi dell’art. 28 l. 20
maggio 1970, n. 300, è quella non solo diffusa su tutto
il territorio del Paese ma che anche in concreto svolge
un’attività sindacale a livello nazionale.
Condotta antinsindacale – Legittimazione attiva a pro porre il ricorso ex art. 28 l. n. 300 del 1970 – R.s.a. e
r.s.u. – Esclusione. (Artt. 19 e 28, l. 20 maggio 1970, n.
300)
Né la R.s.a. costituita ex art. 19 l. n. 300 del 1970, né
la R.s.u. costituita in forza dell’accordo interconfederale 20 dicembre 1993, sono legittimate a proporre ricorso per la repressione della condotta antisindacale ai sensi dell’art. 28 l. n. 300 del 1970.
24 marzo 2006 – n. 6572
Categorie e qualifiche – Danno da demansionamento e
dequalificazione – Domanda per il risarcimento del danno – Specifica allegazione – Necessità – Danno professionale, biologico ed esistenziale – Configurabilità – Condizioni – Prova per presunzioni – Ammissibilità. (Art. 115
c.p.c.)
In tema di demansionamento e di dequalificazione, il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento
del danno professionale, biologico o esistenziale, che
asseritamente ne deriva – non ricorrendo automaticamente in tutti i casi di inadempimento datoriale – non
può prescindere da una specifica allegazione, nel ricorso introduttivo del giudizio, sulla natura e sulle caratteristiche del pregiudizio medesimo; mentre il risarcimento del danno biologico è subordinato alla esistenza di
una lesione dell’integrità psicofisica medicalmente accertabile, il danno esistenziale – da intendere come ogni
IL TURISMO
IN CIFRE
Massimario
del diritto del lavoro
pregiudizio (di natura non meramente emotiva ed interiore, ma oggettivamente accertabile) provocato sul fare reddituale del soggetto, che alteri le sue abitudini e
gli assetti relazionali propri, inducendolo a scelte di vita
diverse quanto alla espressione e realizzazione della sua
personalità nel mondo esterno – va dimostrato in giudizio con tutti i mezzi consentiti dall’ordinamento, assumendo peraltro precipuo rilievo la prova per presunzioni, per cui dalla complessiva valutazione di precisi elementi dedotti, (caratteristiche, durata, gravità conoscibilità dell’interno ed all’esterno del luogo di lavoro della
operata dequalificazione, frustrazione di precisate e ragionevoli aspettative di progressione professionale, eventuali reazioni poste in essere nei confronti del datore
comprovanti la avvenuta lesione dell’interesse relazionale, effetti negativi dispiegati nelle abitudini di vita del
soggetto) – il cui artificioso isolamento si risolverebbe in
una lacuna del procedimento logico – si possa, attraverso un prudente apprezzamento, coerentemente risalire al fatto ignoto, ossia all’esistenza del danno, facendo ricorso, ex art. 115 c.p.c. a quelle nozioni generali derivanti dall’esperienza, delle quali ci si serve nel ragionamento presuntivo e nella valutazione delle prove.
10 gennaio 2006, n. 141
Controversie di lavoro e previdenziali – Licenziamento illegittimo – Tutela reale – Requisiti dimensionali dell’or ganizzazione aziendale – Onere della prova – Incombe
sul datore di lavoro.
L’articolo 18, comma 1, della l. 20 maggio 1970, n. 300,
modificato dall’articolo 1 della l. 11 maggio 1990, n. 108
nel subordinare l’ordine giudiziale di reintegrazione del
lavoratore illegittimamente licenziato a determinate dimensioni dell’organizzazione produttiva datrice di lavoro commisurate al numero delle persone occupate, richiede al datore di lavoro convenuto in giudizio la prova negativa del non raggiungimento di tali dimensioni.
Massime tratte a cura della rivista “Massimario di Giurisprudenza del Lavoro”
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IL TURISMO
IN CIFRE
Formazione obbligatoria
EBTL INFORMA
per gli addetti al settore
merceologico alimentare
on il DgrL. n. 230 del
21/04/2006 anche la Regione Lazio ha disposto la sospensione del rilascio e rinnovo del
libretto di idoneità sanitaria e il conseguente incremento della formazione del personale nell’ambito della
produzione e somministrazione alimentare. Pertanto, l’Ebtl sta promuovendo le seguenti attività formative,
in conformità con quanto previsto dal
DgrL n. 282 del 08/03/02, rivolte a:
1) i responsabili della qualità e/o responsabili dell’industria alimentare (20 ore);
2) il personale qualificato della ri-
C
storazione – capi reparto, responsabili di settore (14 ore);
3) personale non qualificato (8 ore).
Il decreto prevede altresì che «gli operatori che abbiano svolto attività nello stesso settore merceologico per un
congruo periodo di tempo e ai quali
sia stato certificato dal datore di lavoro il rispetto della buona prassi
igienica di lavorazione» possano ef-
fettuare corsi di formazione di durata inferiore, e nello specifico:
1) i responsabili della qualità e/o responsabili dell’industria alimentare (12 ore);
2) il personale qualificato della ristorazione – capi reparto, responsabili di settore (8 ore);
3) personale non qualificato (4 ore).
I corsi verranno realizzati con un numero minimo di 20 allievi e massimo di
30. Di seguito un facsimile del modello di iscrizione da inviare debitamente
compilato all’Ebtl (fax 06.48906828 e-mail [email protected]).
Per iscrizioni e informazioni: Ebtl – Dipartimento Formazione. Responsabile: Maria Vittoria Ramogida; Organizzazione e gestione: Francesca
Sofia e Cristiana Tito
Roma, lì …………………………
Spett.le
EBTL - Dipartimento Formazione
Fax 0648906828
Scheda di iscrizione al corso di formazione per:
Parte riservata all’azienda
Categoria
Figura professionale
1
Responsabili
2
Personale qualificato
Denominazione Azienda _______________________________________
Località __________________________ Tel. _______________________
Fax __________________________ E-mail ________________________
Referente ____________________________________________________
3
Personale non qualificato
Durata
20
12
14
8
8
4
Timbro e firma ________________________________
Parte riservata al lavoratore
Nome e cognome del richiedente _________________________________________________________________________________
Residente in Via/Piazza ___________________________________________________________ n. ______ C.A.P. _______________
Città ________________ Pr. _____ Tel _____________ Cellulare _________________ E-mail _______________________________
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della nostra struttura e non saranno comunicati a terzi né diffusi. In qualsiasi momento l’interessato avrà diritto a conoscere la provenienza e l’utilizzo dei suoi dati e avrà la possibilità di aggiornarli o cancellarli dalle nostre banche dati.
Il mancato rilascio dei dati personali identificativi non permetterà lo svolgimento di un servizio personalizzato.
“Autorizzo ai sensi del D. Lgs. 196/03 e successive modifiche e deroghe il trattamento dei miei dati personali”.
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