Obbligo di motivazione (art. 111/6 Cost.) Principio di stretta legalità, sottoprincipio di tassatività (art. 25/2 Cost.) Divieto di analogia in materia penale (art. 14 Prel.) GIUDICE PENALE: VINCOLI Cornice edittale della pena (da min. a max.) Criteri di commisurazione della pena (art. 133 c.p.) Modelli “tradizionali” Stretta tipicità → interpretazione letterale; sussunzione Criteri logico-formali (gerarchico/cronologico/specialità) Criterio gerarchia beni costituzionalmente orientata (fine ’70) Bilanciamento: Ambiti di applicazione (scriminanti; singole fattispecie…) Funzioni peculiari del bilanciamento in campo penale BILANCIAMENTO NELL’APPLICAZIONE DELLA FATTISPECIE DI DIFFAMAZIONE (art. 595 c.p.) Principi/beni in conflitto: a) DIRITTO LIBERA MANIFESTAZIONE DEL PENSIERO – art. 21 Cost. VS b) DIRITTO ONORE/REPUTAZIONE – artt. 2 e 3 Cost. Nesso giudizio di bilanciamento - scriminanti Criteri di prevalenza: bilanciamenti definitori e contesto-dipendenti 1) VERITÀ Modello-base: diritto di CRONACA 2) PERTINENZA (interesse pubblico alla notizia) 3) CONTINENZA FORMALE ULTERIORI SOTTO-BILANCIAMENTI (“leggi di collisione differenziate”): Diritto di CRITICA: – VERITÀ Diritto di CRITICA POLITICA: – CONTINENZA, + PERTINENZA Diritto di SATIRA: – VERITÀ Diritto di critica ARTISTICA: – VERITÀ, ma compet. scientifica Diritto di CRITICA SCIENTIFICA: SOLO limite della motivazione dissenso Quali funzioni assume il bilanciamento nell’applicazione giudiziale della fattispecie di diffamazione? 1) risoluzione conflitto fra principi confliggenti (individuazione regola di compatibilità); 2) presupposto per l’applicazione di scriminanti (art. 51 c.p.); 3) integrazione della fisionomia strutturale della fattispecie: “tipicità on balance”; delega di bilanciamento (fattispecie come “semilavorato”); concretizzazione che precede la sussunzione. Problema: compatibilità con l’art. 25 Cost. (principio di riserva di legge) 1° modello (sent. Pretura Volterra): a) Ricorso all’argomento linguistico-semantico (“perimetrare” il significato delle espressioni di fattispecie rilevanti) b) Giudizio di sussumibilità (= di tipicità) del fatto concreto rispetto alla definizione data sub a) c,1) il fatto è tipico → condanna c,2) il fatto non è tipico → proscioglimento 2° modello (sent. Tribunale Venezia): a) Ricorso all’argomento linguistico-semantico; b) Giudizio di sussumibilità (= di tipicità); c) Soluzione (nello specifico: proscioglimento) N.B. a) + b) + c) «sufficienti» MA Aggiunta un’appendice di motivazione («appare opportuno continuare...») in cui emerge il conflitto fra principi costituzionali: LIBERTÀ RELIGIOSA Art. 19 Cost. VS LIBERTÀ DI ESPRESSIONE Art. 21 Cost. 3° modello (sent. Corte Appello pen. Venezia): Abbandono interpretazione letterale e argomento semantico Passaggio dal giudizio di stretta tipicità a giudizio di antigiuridicità Il caso viene direttamente prospettato nei termini di un bilanciamento fra diritti confliggenti: «Il corretto bilanciamento dei diritti costituzionali deve costituire il criterio-guida per il giudice nell’interpretazione della norma». … Segue a) Individuazione dei principi in conflitto nel caso concreto: DIRITTO DI CRITICA (tutelato ex 21 Cost.) VS DIRITTO ONORE/REPUTAZIONE (tutelato ex artt. 2 e 3 Cost.) b) Delimitazione dell’estensione del diritto di critica (mediante il vaglio dei 3 criteri di matrice giurisprudenziale) c) Giudizio di antigiuridicità (= ci sono scriminanti?). Domanda: il fatto, sebbene tipico, è scriminato (= non antigiuridico)? d,1) Sì, ricorre la scriminante di cui all’art. 51 c.p. («esercizio di un diritto») → assoluzione d,2) NO: travalicati i limiti del diritto di critica, non invocabile il 51 c.p. → CONDANNA!