MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
Dipartimento per l'Università, l'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica e per la Ricerca Direzione Generale per il
Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca
PROGRAMMI DI RICERCA SCIENTIFICA DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE - Bando 2012
D.M. 28 dicembre 2012 n. 957/Ric
(Il presente decreto viene pubblicato nelle more della registrazione da parte della Corte dei Conti)
PROGETTO DI RICERCA TRIENNALE
prot. 2012WFEZ5E
PARTE II
1 - Titolo del Progetto di Ricerca
Testo italiano
I danni da attività giudiziaria penale
Testo inglese
Damages created by the judiciary activity in criminal trial
2 - Settore ERC principale
SH - Social Sciences and Humanities
3 - Eventuale settore ERC non principale
SH - Social Sciences and Humanities
4 - Sottosettori ERC
1.
SH2_8 Legal theory, legal systems, constitutions, comparative law
2.
SH2_9 Global and transnational governance, international studies, human rights
3.
5 - Parole Chiave
n°
Testo italiano
Testo inglese
1.
PROCEDURA PENALE
CRIMINAL PROCEDURE
2.
RESPONSABILITÀ DELLO STATO
STATE RESPONSIBILITY
3.
ERRORE GIUDIZIARIO
JUDICIAL ERROR
4.
CORTE EDU
EUROPEAN COURT OF HUMAN RIGHTS
5.
INDENNIZZI E RISARCIMENTI DA ATTIVITA' GIUDIZIARIA LECITA E ILLECITA
COMPENSATION AND INDEMNITY
MIUR - BANDO 2012
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
6 - Coordinatore Scientifico
SPANGHER
(Cognome)
GIORGIO
(Nome)
Professore Ordinario
(Qualifica)
16/03/1944
(Data di nascita)
SPNGRG44C16L424C
(Codice fiscale)
Università degli Studi di ROMA "La Sapienza"
(Università/Ente)
0649910273
(telefono)
[email protected]
(E-mail)
6.1 - Linea d'intervento
linea d'intervento C (PRIN advanced)
7 - Elenco delle Unità operative
n° Responsabile Qualifica Università/Enti
E-mail
Titolo e Data di conseguimento (primo
dell'Unità di
dottorato o prima specializzazione, in assenza,
Ricerca
prima laurea) solo per linea A o linea B
Professore Università degli
1. SPANGHER
[email protected]
Laurea: 01/02/1969
Giorgio
Ordinario Studi di ROMA "La
Linea
d'intervento: C
Sapienza"
2.
KALB Luigi
Professore
Ordinario
Università degli
Studi di SALERNO
[email protected]
3.
GARUTI Giulio Professore
Ordinario
[email protected]
Professore
Ordinario
Università degli
Studi di MODENA e
REGGIO EMILIA
Università degli
Studi di FOGGIA
4.
LORUSSO
Sergio
5.
DI CHIARA
Giuseppe
Professore
Ordinario
Università degli
Studi di PALERMO
[email protected]
[email protected]
Scuola specializzazione: 31/03/1982
Linea d'intervento: C
Laurea: 04/07/1986
Linea d'intervento: C
Dottorato: 20/04/1999
Linea d'intervento: C
Laurea: 09/12/1986
Linea d'intervento: C
8.1 - Principali pubblicazioni del Coordinatore e dei Responsabili di Unità negli ultimi 5 anni
n°
Pubblicazione
Cognome
e Nome
1.
Giorgio Spangher (2012). La Pratica del processo penale - Vol I: Indagini preliminari e udienza preliminare, il giudizio, il procedimento dinanzi SPANGHER
al tribunale in composizione monocratica. vol. I, p. 1-660, PADOVA:CEDAM, ISBN: 9788813330835
Giorgio
2.
Giorgio Spangher (2012). La pratica del processo penale vol. II
I procedimenti speciali - Le impugnazioni - Il processo penale minorile - Accertamento della responsabilità degli enti. vol. I, p. 1-546,
PADOVA:CEDAM, ISBN: 9788813322847
SPANGHER
Giorgio
3.
G. SPANGHER, L. FILIPPI (2010). Diritto penitenziario. MILANO:Giuffrè
SPANGHER
Giorgio
4.
G.Spangher (2012). Durata ragionevole: piccole riforme non impossibili. PROCESSO PENALE E GIUSTIZIA, vol. 3, p. 1-4, ISSN: 2039-4527 SPANGHER
Giorgio
5.
Giorgio Spangher (2012). La proposta di riforma “costituzionale” della Giustizia..
(Propozimi mbi reformën “kushtetuese” te Drejtësisë)
. ILLYRIUS, vol. 1, p. 19-28, ISSN: 2225-2894
SPANGHER
Giorgio
6.
G.Spangher (2011). Giuliano Vassalli e l'evoluzione del processo penale. CASSAZIONE PENALE, vol. 12, p. 4535-4543, ISSN: 1125-856X
SPANGHER
Giorgio
7.
G. SPANGHER (2010). Le intercettazioni. la riservatezza e la Costituzione. In: -. Le intercettazioni. la riservatezza e la Costituzione. Roma,
06/07/2010, vol. 1, p. 43-50, ROMA:Senato della Repubblica
SPANGHER
Giorgio
8.
G. SPANGHER (2009). Costituzione e processo penale. In: Costituzione e ordinamento giuridico.. p. 187-190, MILANO:Giuffrè, Foggia,
24-25 novembre 2006
SPANGHER
Giorgio
9.
G. SPANGHER (2009). Relazione di sintesi. In: L'azione penale tra obbligatorietà e discrezionalità. p. 129-131, MILANO:Giuffrè, Bari, 29
novembre 2008
SPANGHER
Giorgio
G. SPANGHER (2008). Cassazione o terza istanza?. In: -. Le impugnazioni penali: evoluzione o involuzione? Controlli di merito e controlli di
legittimità. Palermo, 1-2 dicembre 2006, p. 367-381, MILANO:Giuffrè
SPANGHER
Giorgio
10.
MIUR - BANDO 2012
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
11.
KALB L. (2012). Commento agli artt. 177-181 c.p.p. (Libro II, Titolo VII - Nullità),. In: AA. VV.,. Codice di procedura penale, a cura di G.
Canzio - G. Tranchina,. vol. I, p. 1571-1679, Milano:Giuffrè Editore, ISBN: 8814160287
KALB Luigi
12.
KALB L. (2012). La nuova sfida della direttiva 2010/64: un'assistenza linguistica di "qualità" per lo svolgimento di un procedimento
effettivamente "equo" - Sez. II. Il rafforzamento del diritto e gli effetti nell'ordinamento italiano,. In: in AA. VV.,. "Spazio europeo di giustizia"
e procedimento penale italiano. Adattamenti normativi e approdi giurisprudenziali, a cura di L. Kalb,. p. 344-380, TORINO:Giappichelli
Editore, ISBN: 9788875242152
KALB Luigi
13.
KALB L. (a cura di) (2012). «Spazio europeo di giustizia» e procedimento penale italiano. Adattamenti normativi e approdi giurisprudenziali..
Di -. p. 1-937, TORINO:Giappichelli, ISBN: 9788875242152
KALB Luigi
14.
Luigi Kalb (2012). Crisi della giustizia penale e contributo del giurista. PROCESSO PENALE E GIUSTIZIA, vol. 1, p. 1-8, ISSN: 2039-4179
KALB Luigi
15.
Luigi Kalb (2011). L'esecuzione penale a carico dei minorenni. In: AA.VV. a cura di P. Corso. Manuale dell'esecuzione penitenziaria. p.
439-470, BOLOGNA:Monduzzi, ISBN: 9788865210406
KALB Luigi
16.
KALB L (2010). Commento agli artt. 655-664 c.p.p. In: Giarda-Spangher (a cura di). Codice di procedura penale commentato. vol. Tomo III, p. KALB Luigi
7711-7800, MILANO:Ipsoa, ISBN: 9788821731877
17.
KALB L. (2009). L'attuazione del titolo esecutivo. In: AA. VV.;. Trattato di Procedura penale (a cura di G. Spangher), 6. Esecuzione e rapporti
con autorità giurisdizionali straniere (a cura di L. Kalb),. vol. VI, p. 71-92, TORINO:UTET, ISBN: 9788859803867
KALB Luigi
18.
KALB L. (2009). Le differenti modalità di esecuzione della pena. In: AA. VV.;. Trattato di Procedura penale (a cura di G. Spangher), 6.
Esecuzione e rapporti con autorità giurisdizionali straniere (a cura di L. Kalb),. vol. VI, p. 125-159, TORINO:UTET, ISBN: 9788859803867
KALB Luigi
19.
KALB L. (2009). Meccanismi operativi e regole procedurali, Relazione al XIX Convegno dell'Associazione tra gli studiosi del processo penale
(Milano, 5-7 ottobre 2007),. In: IN AA.VV.. Le intercettazioni di conversazioni e comunicazioni. p. 277-334, MILANO:Giuffrè, ISBN:
8814146039
KALB Luigi
20.
KALB L. (2009). Ruolo e poteri dell'ufficio del pubblico ministero quale organo legittimato all'esecuzione del titolo. In: AA. VV.. Trattato di
Procedura penale (a cura di G. Spangher), 6. Esecuzione e rapporti con autorità giurisdizionali straniere (a cura di L. Kalb),. vol. VI, p. 93-124,
TORINO:UTET, ISBN: 9788859803867
KALB Luigi
21.
Garuti G. (2012). Il giudizio ordinario. In: Dominioni O.; Corso P.; Gaiti A.; Spangher G.; Dean G.; Garuti G.; Mazza O.. Procedura penale. p.
547-644, TORINO:G. GIAPPICHELLI EDITORE, ISBN: 9788834835616
GARUTI
Giulio
22.
Garuti G. (2012). L'udienza preliminare . In: Dominioni O; Corso P.; Gaito A.; Spangher G.; Dean G.; Garuti G.; Mazza O.. Procedura penale.
p. 455-493, TORINO:G. GIAPPICHELLI EDITORE, ISBN: 9788834835616
GARUTI
Giulio
23.
Garuti G. (2012). La procedura per accertare la responsabilità degli enti . In: Dominioni O.; Corso P.; Gaito A.; Spangher G.; Dean G.; Garuti
G.; Mazza O.. Procedura penale. p. 685-718, TORINO:G. GIAPPICHELLI EDITORE, ISBN: 9788834835616
GARUTI
Giulio
24.
Giulio Garuti (2012). La giustizia sotto l'angolo visuale del processualpenalista.. In: Elio Tavilla. La giustizia criminale: premesse per un terreno GARUTI
di indagine comune. vol. 3, p. 45-49, Bologna:Patron Editore, ISBN: 9788855531795
Giulio
25.
G. Garuti (2011). Codice di rito a "più velocità" e pluralità di modelli.. PROCESSO PENALE E GIUSTIZIA, vol. 4, p. 1-8, ISSN: 2039-4527
GARUTI
Giulio
26.
G. Garuti (2011). Confronto di idee su: "Il giudizio immediato come strumento di politica giudiziaria" - Conclusioni. ARCHIVIO PENALE,
vol. 1, p. 107-116, ISSN: 0004-0304
GARUTI
Giulio
27.
G. Garuti (2011). Il processo "penale" agli enti a dieci anni dalla nascita. DIRITTO PENALE E PROCESSO, vol. 7, p. 789-797, ISSN:
1591-5611
GARUTI
Giulio
28.
G. Garuti (2011). Il processo "penale" agli enti. In: Autori vari. I modelli differenziati di accertamento. vol. VII, p. 1029-1131, TORINO:UTET, GARUTI
ISBN: 9788859805533
Giulio
29.
G. Garuti (2008). Enti e associazioni rappresentativi degli interessi lesi da reato. In: G. Spangher (a cura di). Procedura penale. p. 131-137,
MILANO:Il Sole 24ore, ISBN: 9788832469738
GARUTI
Giulio
30.
G. Garuti (2008). Termini processuali. In: Autori vari. Procedura penale. p. 272-279, MILANO:Il Sole 24ore, ISBN: 9788832469738
GARUTI
Giulio
31.
Sergio Lorusso (2012). La tendenziale economia della prova nei riti differenziati. DIRITTO PENALE E PROCESSO, p. 269-278, ISSN:
1591-5611
LORUSSO
Sergio
32.
Sergio Lorusso (2011). Gli assetti costituzionali della Giustizia e lo scontro infinito tra poteri. PROCESSO PENALE E GIUSTIZIA, vol. 3, p.
1-8, ISSN: 2039-4527
LORUSSO
Sergio
33.
Sergio Lorusso (2011). L'arte di ascoltare e l'investigazione penale tra esigenze di giustizia e tutela della privatezza. DIRITTO PENALE E
PROCESSO, p. 1397-1404, ISSN: 1591-5611
LORUSSO
Sergio
34.
Sergio Lorusso (2011). L'esame della scena del crimine nella contesa processuale. DIRITTO PENALE E PROCESSO, vol. 3, p. 261-274,
ISSN: 1591-5611
LORUSSO
Sergio
35.
S. LORUSSO (2010). I molteplici volti del contraddittorio : dalle regole costituzionali all'attuazione legislativa. In: AA.VV.. Processo penale e
Costituzione a cura di Filippo Raffaele Dinacci. Milano:Giuffrè
LORUSSO
Sergio
36.
Sergio Lorusso (2010). Investigazioni scientifiche, verità processuale ed etica degli esperti. DIRITTO PENALE E PROCESSO, p. 1345-1351,
ISSN: 1591-5611
LORUSSO
Sergio
37.
Sergio Lorusso (2010). Sicurezza pubblica e diritto emergenziale: fascino e insidie dei rimedi processuali. DIRITTO PENALE E PROCESSO,
p. 269-275, ISSN: 1591-5611
LORUSSO
Sergio
38.
Sergio Lorusso (2009). Investigazioni difensive. In: AA.VV.. Trattato di Procedura penale Diretto da Giorgio Spangher, vol. III, Indagini
preliminari e udienza Preliminare (a cura di Giulio Garuti). vol. 3, p. 477-550, Torino:-Assago : Wolters Kluwer Italia Giuridica -Torino :
UTET giuridica, [2005]-, ISBN: 9788859804048
LORUSSO
Sergio
39.
Sergio Lorusso (2008). Il fascino discreto dell'emergenza. In: AA.VV. (a cura di Sergio Lorusso). Le nuove norme sulla sicurezza pubblica. p.
XXI-XLIII, PADOVA:CEDAM, ISBN: 9788813294199
LORUSSO
Sergio
40.
Sergio Lorusso (2008). La prova scientifica. In: AA.VV.. La prova penale. Trattato diretto da Alfredo Gaito. vol. I, p. 295-343, Torino:-Assago
: Wolters Kluwer Italia Giuridica -Torino : UTET giuridica, [2005]-, ISBN: 9788859802501
LORUSSO
Sergio
41.
DI CHIARA G (2012). Le forme della semlificazione avanzata: dall'irrilevanza del fatto alla mediazione. In: Il rito accusatorio a vent'anni dalla DI CHIARA
grande riforma. Continuità, fratture, nuovi orizzonti. p. 325-348, MILANO:Giuffrè, ISBN: 9788814172915, Lecce, 23-25/10/2009
Giuseppe
42.
DI CHIARA G (2009). Il canto delle sirene. Processo penale e modernità scientifico-tecnologica: prova dichiarativa e diagnostica della verità.
In: Valori e secolarizzazione nel diritto penale. Verona, 9-10 marzo 2007, p. 259-281, BOLOGNA:Bononia University Press, ISBN:
978-88-7395-419-4
DI CHIARA
Giuseppe
43.
DI CHIARA G (a cura di) (2009). Eccezioni al contraddittorio e giusto processo. Un itinerario attraverso la giurisprudenza. Di BERNASCONI
DI CHIARA
MIUR - BANDO 2012
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
A;CESARI C;FANCHIOTTI V;FERRUA P;MARZADURI E;MOROSINI P;ORLANDI R;PATANE' V;RAFARACI T;RUGGERI
S;SCAGLIONE A;SCELLA A. TORINO:Giappichelli, ISBN: 9788834895856
Giuseppe
44.
DI CHIARA G (2012). Libertà minorile e percorsi educativi tra tecniche del processo e mondi vitali: qualche linea. In: Le limitazioni alla
libertà personale del minore imputato. MILANO:Giuffrè, ISBN: 8814175780
DI CHIARA
Giuseppe
45.
DI CHIARA G (2011). Dignità della persona, tutela della vittima e rappresentazioni del processo: amorfismi, imprinting inquisitori, ottativi
riformatori. In: Diritti individuali e processo penale nell'Italia repubblicana. p. 395-411, MILANO:Giuffrè, ISBN: 8814172382
DI CHIARA
Giuseppe
46.
DI CHIARA G (2012). Italy. In: Liberty and Security in Europe. A comparative analysis of in criminal proceedings. p. 121-139, Gottingen:V§R DI CHIARA
Unipress, ISBN: 9783899719673
Giuseppe
47.
DI CHIARA G (2008). "Against the administration of justice in secret": la pubblicità delle procedure giudiziarie tra Corte europea e assetti del
sistema italiano. In: BALSAMO A., KOSTORIS R.E. A CURA DI. Giurisprudenza europea e processo penale italiano. p. 293-308,
TORINO:Giappichelli, ISBN: 9788834887745
DI CHIARA
Giuseppe
48.
DI CHIARA G (2010). Delitti contro la libertà sessuale e dignità della vittima: la tutela nel processo. In: Studi in onore di Mario Pisani. vol.
2010, p. 305-318, PIACENZA:La Tribuna, ISBN: 9788861325906
DI CHIARA
Giuseppe
49.
DI CHIARA G (2010). Ruolo dell'offeso dal reato e attività propulsive del procedimento: qualche riflessione di metodo. In: Azione civile e
prescrizione processuale nella bozza di riforma della Commissione Riccio. vol. 2010, p. 32-47, TORINO:Giappichelli, ISBN: 9788834809860
DI CHIARA
Giuseppe
50.
DI CHIARA G (2009). Ghost people. Immigrazione clandestina, tutela della salute e dignità della persona. QUESTIONE GIUSTIZIA, vol.
2009, p. 23-40, ISSN: 1720-4518
DI CHIARA
Giuseppe
MIUR - BANDO 2012
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
8.2 - Descrizione e quantificazione degli indicatori bibliometrici del Coordinatore e dei responsabili delle
unità operative (per i settori LS e PE), ovvero (per il settore SH) di qualità e impatto delle pubblicazioni
Testo italiano
Dal 2008 al 2012:
Spangher ha pubblicato 17 articoli su riviste di classe A, 2 monografie (Cedam), 2 articoli in riviste straniere di classe A (ILLIRYUS), 10 saggi su collettame
pubblicate da case editrici italiane prestigiose;
Garuti ha pubblicato 4 articoli su riviste di classe A, 9 saggi su collettanee pubblicate da case editrici nazionali prestigiose;
Kalb ha pubblicato 1 articolo su rivista di Classe A, 9 saggi in collettanee pubblicate da case editrici italiane prestigiose;
Di Chiara ha pubblicato 2 articoli su riviste di classe A, 12 contributi su volumi collettanei editi da prestigiose Case editrici nazionali, 1 saggio in volume collettaneo
edito da prestigiosa casa editrice internazionale (V§R Unipress, Göttingen);
Lorusso ha pubblicato 12 articoli su riviste di classe A; 10 contributi su volumi collettanei editi da prestigiose Case editrici nazionali, 1 saggio in volume collettaneo
edito da prestigiosa casa editrice internazionale (Colorado Springs).
Testo inglese
From 2008 to 2012:
Spangher published 17 articles in Class A magazines, 2 monographs (Cedam), 2 articles in Class A foreign magazines (ILLIRYUS), 10 essays in collective reviews
published by prestigious Italian publishing houses;
Garuti published 4 articles in Class A magazines, 9 essays in collective reviews published by prestigious Italian publishing houses;
Kalb published 1 article in a Class A magazine, 9 essays in collective reviews published by prestigious Italian publishing houses;
Di Chiara published 2 articles in Class A magazines, 12 written contributions in collective reviews published by prestigious Italian publishing houses, 1 essay in a
collective review published by the prestigious international publishing house (V§R Unipress, Göttingen);
Lorusso published 12 articles in Class A magazines, 10 written contributions published by prestigious Italian publishing houses, 1 essay in collective review
published by the prestigious international publishing house.
8.3 - Curricula scientifici del Coordinatore e dei Responsabili di Unità
Testo italiano
1. SPANGHER Giorgio
All''Università La Sapienza di Roma è Preside della Facoltà di Giurisprudenza, Professore ordinario di Procedura penale e Coordinatore del Corso di Dottorato di
Ricerca in Diritto e Procedura penale, ed è stato fino al 2012 Direttore del Dipartimento di Studi penalistici, filosofico-giuridici e canonisti. E' docente: alla
Scuola ufficiali dei Carabinieri di Roma; al Master in Scienze della Sicurezza della Polizia di Stato (dove è anche membro del Consiglio direttivo); al Master di
II livello in Diritto del minore presso il Centro di Ricerca della Sapienza per la tutela della persona del minore (dove è stato anche Direttore). E' Membro del
Comitato Direttivo della Scuola Superiore della Magistratura, ed è Membro della Commissione Governativa per lo studio e l'elaborazione di proposte in tema di
trasparenza e prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione. E' Direttore della Rivista Diritto penale e processo (IPSOA), Componente del
Comitato Scientifico della Enciclopedia giuridica Treccani (Treccani), del Comitato Scientifico delle seguenti Riviste: Giurisprudenza costituzionale (Giuffrè),
Archivio Penale (ESI), Indice penale (CEDAM), Giustizia Pena-le (Giuffè), del Comitato di Direzione della Rivista Studium Juris CEDAM). E' Membro
dell'International Association of Criminal Law (AIDP) e della Associazione fra gli studiosi del processo penale. E' stato Componente della Commissione
ministeriale di riforma del codice di procedura penale. Nel 2001 è stato Componente del Comitato Scientifico del Consiglio Superiore della Magistratura. Dal
2002 al 2006 è stato Consigliere laico del Consiglio Superiore della Magistratura. E' stato Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di
Trieste, Professore di Procedura penale e di Istituzioni di diritto e procedura penale (Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trieste e di Sassari), di Diritto
penale e di Diritto penitenziario (Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trieste).
2. KALB Luigi
CURRICULUM
del Prof. Luigi KALB, nato a Salerno il 15 agosto 1955, Ordinario di Procedura penale presso il Dipartimento di Scienze giuridiche - Scuola di Giurisprudenza
dell'Università degli Studi di Salerno.
° Ha acquisito nel 1983 la qualifica di ricercatore universitario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Salerno, per il gruppo di
discipline n. 10 (Procedura penale) quale vincitore del concorso libero bandito con D.R. n. 1041 del 1982, ruolo nel quale è stato confermato nel 1986.
° E' entrato nel ruolo dei professori associati nel 1992, quale vincitore del concorso, bandito con d.m. 28.7.1990, ed è stato chiamato dal Consiglio di Facoltà di
Giurisprudenza dell''Università di Salerno a ricoprire il posto per la cattedra di Diritto dell'esecuzione penale a decorrere dal 1.11.1992. E' stato successivamente
confermato nel ruolo a decorrere dal 1.11.1995.
° Ha svolto le funzioni di straordinario di Procedura penale (S.S.D-IUS/16) dal 4 ottobre 2002. Dal 4 ottobre 2005 è stato nominato ordinario di Procedura
penale.
° Tra le altre funzioni ricoperte, rientrano:
° E' componente della direzione scientifica della Rivista "Diritto penale e processo" dell'Ipsoa Ed.
° E' co-direttore delle Collane monografiche "Studi di diritto processuale penale", per la Cedam Ed., e "Strumenti di diritto processuale penale", per la Dike
giuridica ed.
° Collabora con il gruppo editoriale Ipsoa Ed. e con la Dike giuridica ed., con la quale ha pubblicato il codice di procedura penale.
° E' referee per la VQR 2004-2010 per il S.S.D. IUS/16 (Procedura penale).
° Dal 12 dicembre 2005 è componente del Consiglio direttivo della Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Salerno,
svolgendo pure la funzione di responsabile del modulo didattico di Procedura penale.
° Fa parte del Collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Teoria delle istituzioni nazionali e comunitarie tra federalismo e decentramento, indirizzo «Spazio
europeo di libertà, sicurezza e giustizia», presso la Facoltà di Giurisprudenza.
3. GARUTI Giulio
Presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia è Professore ordinario di Diritto Processuale Penale. Già
vice-preside, dal 1° gennaio 2007 al 31 ottobre 2009, della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Modena e Reggio, nonché vice-direttore del
Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Dal novembre 2011 è componente del Comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura, nominato dal Ministro della Giustizia.
Dal 28 settembre 2008 è componente del direttivo dell'Associazione tra gli studiosi del processo penale “G.D. Pisapia” presieduta dal Professore Ennio Amodio.
Dal 1° luglio 2006 è direttore della Scuola di specializzazione per le professioni legali presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Fa parte della direzione scientifica delle seguenti riviste: Archivio penale; Processo penale e giustizia. Inoltre, fa parte del Comitato scientifico della rivista “La
Corte d'Assise” e, dal luglio 2012, del Comitato scientifico e direttivo del Digesto delle Discipline penalistiche, edito dalla Utet.
Dal novembre 2012 fa parte del Comitato scientifico delle collane “Temi di procedura penale” edita dalla Utet, e “Questioni nuove di procedura penale”, edita
dalla Cedam.
Dal mese di aprile 2004, oltre a esserne redattore, cura l'“Osservatorio della Corte europea dei diritti umani” sulla rivista “Diritto penale e processo”.
Nell'anno accademico 2003/2004 ha tenuto gli insegnamenti di Diritto Processuale Penale e di Diritto Penitenziario, nel corso di laurea sia di Scienze Giuridiche,
MIUR - BANDO 2012
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
sia di Scienze delle attività giudiziarie e penitenziarie presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
Nell'anno accademico 2002/2003 ha retto l'insegnamento di Procedura Penale nel corso di Scienze Giuridiche organizzato dall'Arma dei Carabinieri presso
l'Accademia Militare di Modena.
4. LORUSSO Sergio
Professore ordinario di Diritto processuale penale nell'Università di Foggia, è stato docente di Organizzazione della giustizia penale italiana e comparata,
Ordinamento giudiziario, Diritto processuale penale comparato ed europeo, Istituzioni di diritto processuale penale, Diritto dell'esecuzione penale, Teoria
generale del processo
Titolare dell'insegnamento di Diritto processuale penale II (M-Z) nell'Università di Bari «Aldo Moro»
Componente del Consiglio giudiziario del distretto di Corte d'Appello di Bari (2012-2016)
Direttore del Dipartimento delle Scienze giuridiche pubblicistiche dell'Università di Foggia (2008-2012), dopo esserne stato il Direttore vicario
Membro del Consiglio direttivo della Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università di Foggia, ove è anche Docente coordinatore di Diritto
processuale penale I e II
Dottore di ricerca in Criminologia, diritto e procedura penale (IX ciclo)
Coordinatore dei dottorati di ricerca in Diritto processuale penale interno, comparato ed internazionale (XX-XXII ciclo) e in Diritto processuale penale interno,
internazionale e comparato (XVI, XVII, XIX ciclo), Università di Foggia
Membro della Commissione giudicatrice centrale del concorso di Uditore giudiziario (2004)
Autore di due monografie e di oltre cento tra articoli, editoriali, opinioni e altri scritti, ha partecipato alla redazione di numerose opere collettanee ed ha curato la
pubblicazione di vari volumi
Direttore responsabile e Condirettore scientifico de La Corte d'Assise
Membro del Comitato di direzione di Processo penale e giustizia
Membro del Comitato scientifico dell'Osservatorio sulla giurisprudenza delle Corti europee in materia di diritti umani
Referee di Criminalia, Diritto penale contemporaneo, Diritto penale e processo, L'Archivio penale, Rivista italiana di diritto e procedura penale
Coordinatore dell'Unita di Foggia del PRIN 2007 Innovazioni scientifiche e processo penale (coordinatore nazionale Paolo Tonini)
Avvocato dal 1989
Giornalista pubblicista dal 2007
5. DI CHIARA Giuseppe
Il Prof. Giuseppe Di Chiara è nato a Palermo nel 1964.
Conseguita, nel 1986, la laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Palermo, è stato vincitore dei Premi "Pasquale Pastore" (1987) e "Giuseppe Sabatini”
(1988), di seguito borsista del C.N.R. (1990), dottorando di ricerca in Procedura penale (1993), primo ricercatore a contratto del C.N.R. (1994).
Dapprima ricercatore di Diritto processuale penale nell'Università di Palermo per il triennio 1995-1998, quindi professore associato di Diritto processuale penale
nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bari, di seguito, nel triennio 2000-2003, professore straordinario di Diritto processuale penale nella Facoltà di
Giurisprudenza dell'Università di Palermo, dal novembre 2003 è ordinario di Diritto processuale penale nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di
Palermo. Insegna Diritto processuale penale nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Palermo, ove svolge inoltre i corsi di Diritto processuale penale
del minore e di Donne e diritti, aspetti penalistici. Insegna altresì Diritto processuale penale presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali
"Gioacchino Scaduto" di Palermo, presso la quale coordina il ciclo didattico di Diritto processuale penale.
E' coordinatore del Dottorato di ricerca in Fondamenti del diritto europeo e metodologia comparatistica con sede amministrativa presso l'Università di Palermo.
E' componente del Consiglio Giudiziario della Corte di Appello di Palermo. Fa parte del Consiglio direttivo della Scuola di specializzazione per le professioni
legali di Palermo.
Testo inglese
1. SPANGHER Giorgio
At the present time Giorgio Spanger is Dean of the faculty of law and Professor of Criminal Procedure at the "La Sapienza" University in Rome. In the same
University is Coordinator of the PhD Program in Law and Criminal Procedure. Member of the Steering Committee of the Scuola Superiore della Magistratura
and Member Government Commission to study and prepare proposals on transparency and preventing corruption in public administration. Director of the
scientific review "Diritto penale e processo". Member of the Scientific Committee of "Enciclopedia Giuridica" Treccani, Roma and following scientific reviews:
Giuris-prudenza Costituzionale, Archivio Penale, Indice penale. Member of International Association of Criminal Law (AIDP) and of Associazione fra gli
studiosi del processo penale.
Formerly Head of Legal Sciences Department of University of Trieste, Professor of Criminal Procedure and Institutes of Criminal law at the University of
Trieste and Sassari; Professor of Criminal law and Penitentiary Law at the University of Trieste.
2. KALB Luigi
CURRICULUM
Prof. Luigi KALB, Full Professor of Criminal Procedure - University of Salerno.
In 1983 he was appointed Researcher in Criminal Procedure at the Faculty of Law of the University of Salerno (scientific area No. 10), as winner of the public
competition issued by D.R. n. 1041/1982; he was confirmed in this rank in 1986.
He became Associate Professor in 1992, as winner of the public competition for professorship (issued by ministerial decree 28 July 1990), and was called by the
Faculty of Law of Salerno to the chair of Criminal Law Enforcement as from 11 January 1992. He was subsequently confirmed in the rank of associate professor
with effect from 11 January 1995.
On 4 October 2002 he was called by the Faculty of Law of the University of Salerno in the role of “Professore Straordinario” of Criminal Procedure
(S.S.D.-IUS/16). On 4 October 2005 he was appointed Full Professor of Criminal Procedure.
° He is a member of the Scientific Directive Board of the review “Diritto penale e processo” (Ipsoa ed.)
° He is co-director of the monographic collections “Studi di diritto processuale penale” (Cedam ed.) and “Strumenti di diritto processuale penale” (Dike giuridica
ed.)
° He cooperates with the editorial groups Ipsoa Ed. and Dike giuridica, publishing the code of criminal procedure.
° He serves as referee for the VQR 2004-2010 for the s.s.d. IUS/16 (Criminal procedure)
° Since 12 December 2005 he is a member of the Directive Board of the School of Specialization for legal professions of the University of Salerno where he also
serves as teaching responsible for the course of Criminal Procedure.
° He is a member of the Academic Board of the Ph.D. Course in “Teoria delle istituzioni nazionali e comunitarie tra federalismo e decentramento” , curriculum
«Spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia» at the Faculty of Law
3. GARUTI Giulio
At the present time Giulio Garuti is Professor of Criminal Procedure at the University of Modena and Reggio Emilia and member of the Steering Committee of
the Scuola Superiore della Magistratura, since November 2011. He is also member of the Scientific Committee of “La Corte d'Assise” and, since July 2012, of
the “Digesto delle Discipline penalistiche”. He is part of the Scientific Direction of the reviews “Archivio penale” and “Processo penale e giustizia” and member
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of the Associazione tra gli studiosi del processo penale.
Formerly deputy Dean of the Faculty of Law, deputy Director of the Legal Sciences Department and Professor of Criminal Procedure and Penitentiary Law at the
Legal Sciences Department of the University of Modena and Reggio Emilia.
4. LORUSSO Sergio
Full Professor of Criminal Procedural Law at the University of Foggia, professor of Italian and Comparative Criminal Justice, Comparative and European
Criminal Procedural Law, Principles of criminal Procedure, General Theory of the Process, Criminal Enforcement Law, Judicial Order
Professor of Criminal Procedural Law II (M-Z) at the University of Bari “Aldo Moro”
Member of Judicial Council of Court of Appeal of Bari since 2012 to 2016.
Director of the Department of Legal Studies, University of Foggia (2008-2012), before that he was Deputy Director of that Department
Member of the Governing Council of the Law School for Legal Professions of the University of Foggia, where's Coordinator of the Criminal Procedure Law I
and II
PhD in Criminology, Law and Criminal Procedure (9th cycle)
He was Coordinator of the PhD in Domestic, Comparative and International Criminal Procedural Law, University of Foggia (16th to 22th cicle)
Member of the Central Board of Examiners of for the Trainee Judge (2004)
He's author of two books and over one hundred articles, editorials, opinions and others writings, he's participated in the drafting of numerous collective work, and
edited many volumes
Director of La Corte d'Assise
Member of the Steering Committee of Processo penale e Giustizia
Member of the Scientific Committee of Osservatorio sulla giurisprudenza delle Corti europee in materia di diritti umani
Referee for Criminalia, Diritto penale contemporaneo, Diritto penale e processo, L'Archivio penale, Rivista italiana di diritto e procedura penale
Under the PRIN 2007 on Innovations in science and criminal trials coordinated by Paolo Tonini he was Coordinator of the Unit of Foggia
Member of the Central Board of Examiners of for the Trainee judge (2004)
Lawyer since 1989
Journalist since 2007
5. DI CHIARA Giuseppe
Born in Palermo (Italy) on 1964.
Full Professor of Criminal Procedure and Juvenile Criminal Procedure, University of Palermo.
Coordinator of PhD in Foundations of European law and comparative methodology, University of Palermo.
Member of the Judicial Council of the Court of Appeal of Palermo. Member of the Council of the School of Specialization in the Legal Professions of Palermo.
Scientific publications (more of 150), besides, about Italian Constitutional Court and Criminal Procedure; Criminal Law of Evidence; Special Proceedings;
Juvenile Criminal Procedure.
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8.4 - Evidenziazione del grado di successo del PI in precedenti progetti italiani o internazionali
Testo italiano
Il Prof. Giorgio Spangher ha partecipato nel passato ai seguenti PRIN:
Prin 94 La cassazione nel sistema delle impugnazioni
Prin 95 La selezione dei ricorsi
Prin 96 L'attività giuridsdizionale e diritto di critica
Prin 97 L'attività giurisdizionale e diritto di critica
Prin 2000 Durata ragionevole e sistema delle impugnazioni
Prin 2002 Il sistema delle impugnazioni nell'ordinamento interno e in vista del futuro processo penale europeo.
Prin 2005 Banche dati italiane a fini di sicurezza e giustizia
Prin 2007 Nuove tecnologie nel processo penale e diritto alla riservatezza
Su tali tematiche negli anni ha pubblicato i seguenti lavori:
G.Spangher (2012). Durata ragionevole: piccole riforme non impossibili. PROCESSO PENALE E GIUSTIZIA, vol. 3, p. 1-4, ISSN: 2039-4527
Giorgio Spangher (2012). La proposta di riforma “costituzionale” della Giustizia.. (Propozimi mbi reformën “kushtetuese” te Drejtësisë) . ILLYRIUS, vol. 1, p. 19-28,
ISSN: 2225-2894
G.Spangher (2011). "Processo mediatico" e giudici popolari nei giudizi delle Corti d'Assise. LA CORTE D'ASSISE, vol. 1, p. 117-124
G.Spangher (2011). La prova nel giudizio d'appello. DIRITTO E FORMAZIONE, vol. 1
.SPANGHER (2008). "Legge Pecorella": ritorno al passato. LA GIUSTIZIA PENALE, vol. 5, p. 148-151, ISSN: 1971-4998
G. SPANGHER (2008). Linee guida per una riforma delle intercettazioni telefoniche. DIRITTO PENALE E PROCESSO, vol. 10, p. 1209-1210, ISSN: 1591-5611G.
SPANGHER (2008). Strutture della cooperazione giudiziaria europea. NOMOS. LE ATTUALITÀ NEL DIRITTO, vol. 1-2, p. 143-153, ISSN: 1120-298X
G. SPANGHER (2007). L'appellabilità delle sentenze di proscioglimento. CRIMINALIA, vol. 2, p. 197-215, ISSN: 1972-3857
G. SPANGHER (2007). Più ombre che luci nel disegno di legge di riforma della procedura penale (pacchetto Mastella). IL CORRIERE DEL MERITO, vol. 6, p.
746-741, ISSN: 1825-5345
G. SPANGHER (2006). Divieto di 'reformatio in peius' o poteri del giudice del rinvio?. CASSAZIONE PENALE, vol. 10, p. 3132-3137, ISSN: 1125-856X
G. SPANGHER (2006). La legge Pecorella e i ricorsi per saltum. Il giudice del rinvio nel regime transitorio. Un solo nodo: il gravame della parte civile prima della
riforma. D & G. DIRITTO E GIUSTIZIA, vol. 22, p. 84-86, ISSN: 1590-9247
G. SPANGHER (2006). La legge Pecorella: i nuovi motivi di ricorso per Cassazione e la regola di giudizio per la condanna. STUDIUM IURIS, vol. 11, p. 1213-1216,
ISSN: 1722-8387
G. SPANGHER (2006). La parte civile nella legge Pecorella. Potrà ricorrere ma non appellare. D & G. DIRITTO E GIUSTIZIA, vol. 16, p. 38-39, ISSN:
1590-9247G. SPANGHER (2006). Legge Pecorella, l'appello si sdoppia. Tra l'eccezionale e il fisiologico. D & G. DIRITTO E GIUSTIZIA, vol. 9, p. 68-72, ISSN:
1590-9247
G. SPANGHER (2006). Ma la legge è necessario: ecco perchè servono più garanzie ai diritti di difesa. L'appello del p.m. priva l'imputato di un grado di giudizio. D &
G. DIRITTO E GIUSTIZIA, vol. 5, p. 92-94, ISSN: 1590-9247
G. SPANGHER (2004). Resta inappellabile per il p.m. - anche in via incidentale - la sentenza di condanna del giudizio abbreviato. GIURISPRUDENZA
COSTITUZIONALE, vol. 1, p. 637-638, ISSN: 0436-0222
G. SPANGHER (2003). Sistema delle impugnazioni e durata ragionevole del processo. IL CORRIERE GIURIDICO, vol. fascicolo 10, p. 1261-1263, ISSN:
1591-4232
G. SPANGHER (2002). Le impugnazioni penali tra giudizio e controllo. STUDIUM IURIS, vol. 7-8, p. 900-907, ISSN: 1722-8387
G. SPANGHER (2001). Restano inappellabili per il p.m. le sentenze di condanna del rito abbreviato. GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE, vol. 6, p.
4008-4009, ISSN: 0436-0222
G. SPANGHER (1996). Appunti per un ripensamento del giudizio di appello.. DIRITTO PENALE E PROCESSO, ISSN: 1591-5611
G.Spangher (2011). Brevi riflessioni, sparse, in tema di prova tecnica. In: Conti Carlotta. Scienza e processo penale. Nuove frontiere e vecchi pregiudizi. p. 27-31,
MILANO:Giuffrè, ISBN: 8814171769
G.Spangher (2011). Intercettazioni: riforma legislativa e autoriforma della giurisprudenza. In: Gaito Alfredo. Riservatezza ed intercettazioni tra norma e prassi. p.
299-302, Roma:Aracne editrice, ISBN: 9788854844124
G.Spangher (2011). Le impugnazioni. In: Bargi-Cisterna. La giustizia patrimoniale penale. p. 549-566, TORINO:UTET, ISBN: 9788859806660
G. SPANGHER (2010). Impugnazioni. In: A. CADOPPI; G. GARUTI; P. VENEZIANI. Enti e responsabilità da reato. vol. 1, p. 741-751, TORINO:UTET
G. SPANGHER (2008). Storia di un istituto negletto: le alterne sorti del "patteggiamento in appello". In: LORUSSO A CURA DI. Le nuove norme sulla sicurezza
pubblica. p. 163-166, PADOVA:CEDAM
G. SPANGHER (2007). L'Appello. In: G. CONSO A CURA DI. Il diritto processuale penale nella giurisprudenza costituzionale in I cinquanta anni della corte
costituzionale. vol. 24, p. 1000-1010, ROMA MILANO:ESIG. SPANGHER (2007). POCHE E CONFUSE IDEE PER UNA RIFORMA DELL'APPELLO. In: A
CURA DI FILIPPI. Il nuovo regime delle impugnazioni tra Corte costituzionele e Sezioni Unite. p. 359-362, PADOVA:CEDAM
G. SPANGHER (2006). Tra resistenze applicative ed istanze restauratrici. In: A. GAITO. La nuova disciplina delle impugnazioni dopo la legge “Pecorella”. p.
244-264, TORINO:UTET, ISBN: 9788859800583G. SPANGHER (2005). Riformare il sistema delle impugnazioni?. In: A CURA DI R. KOSTORIS. La ragionevole
durata del processo. Garanzie ed efficienza della giustizia penale. p. 107-113, TORINO:Giappichelli, ISBN: 8834855280
G. SPANGHER (2001). Diritto ad un doppio grado di giurisdizione in materia penale. In: A CURA DI BARTOLE CONFORTI RAIMONDI. Commentario alla
convenzione europea per la tutela dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. p. 943-951, PADOVA:CEDAM
G. SPANGHER (2001). Il principio del doppio grado di giurisdizione. In: AA. VV.. Enciclopedia giuridica. p. 1-10, Roma:Treccani
G. SPANGHER (2000). Il doppio grado di giurisdizione. In: AA. VV.. Presunzione di non colpevolezza e disciplina delle impugnazioni. Giuffrè
G. SPANGHER (2000). Le impugnazioni. In: AA. VV.. La competenza del giudice di pace. vol. 1, p. 166-175, MILANO:IPSOA, ISBN: 8821714063
G. SPANGHER (1997). Revisione. In: Digesto delle discipline penalistiche. vol. 12, TORINO:UTET
G. SPANGHER (2010). Le intercettazioni. la riservatezza e la Costituzione. In: -. Le intercettazioni. la riservatezza e la Costituzione. Roma, 06/07/2010, vol. 1, p.
43-50, ROMA:Senato della Repubblica
G. SPANGHER (2009). Costituzione e processo penale. In: Costituzione e ordinamento giuridico.. p. 187-190, MILANO:Giuffrè, Foggia, 24-25 novembre 2006
G. SPANGHER (2008). Cassazione o terza istanza?. In: -. Le impugnazioni penali: evoluzione o involuzione? Controlli di merito e controlli di legittimità. Palermo,
1-2 dicembre 2006, p. 367-381, MILANO:Giuffrè
. SPANGHER (2008). I nuovi moduli attuativi del contraddittorio nei giudizi di impugnazione e nell'esecuzione. In: -. Verso un nuovo processo penale. Opinioni a
confronto sul progetto di riforma Dalia. Catania, 18-19 novembre 2005, p. 119-130, MILANO:Giuffrè
G. SPANGHER (1998). Doppio grado di giurisdizione.. In: Doppio grado di giurisdizione, presunzione di non colpevolezza e disciplina delle impugnazioni. Atti del
XII Convegno Associazione studiosi del processo penale, Foggia, Mattinata, 25-27 settembre 1998.. vol. 1, MILANO:Giuffrè, Foggia, 25-27 settembre 1998
Giorgio Spangher (2012). La pratica del processo penale vol. II I procedimenti speciali - Le impugnazioni - Il processo penale minorile - Accertamento della
responsabilità degli enti. vol. I, p. 1-546, PADOVA:CEDAM, ISBN: 9788813322847
Testo inglese
Prof. Giorgio Spangher participated in the following PRIN in the past:
Prin 94 The Supreme Court in the system of appeals
Prin 95 The selection of legal petitions and appeals
Prin 96 Jurisdictional activity and the right to criticize
Prin 97 Jurisdictional activity and the right to criticize
Prin 2000 Reasonable duration and the systems of impugnation
Prin 2002 The system of appeals in the internal order and in sight of the future European criminal trial.
Prin 2005 Italian data banks aimed at security and justice
Prin 2007 New technologies in the criminal trial and the right to privacy
He has published the following papers on these topics over the years:
G.Spangher (2012). Durata ragionevole: piccole riforme non impossibili. PROCESSO PENALE E GIUSTIZIA, vol. 3, p. 1-4, ISSN: 2039-4527
Giorgio Spangher (2012). La proposta di riforma “costituzionale” della Giustizia.. (Propozimi mbi reformën “kushtetuese” te Drejtësisë) . ILLYRIUS, vol. 1, p. 19-28,
ISSN: 2225-2894
G.Spangher (2011). "Processo mediatico" e giudici popolari nei giudizi delle Corti d'Assise. LA CORTE D'ASSISE, vol. 1, p. 117-124
MIUR - BANDO 2012
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
G.Spangher (2011). La prova nel giudizio d'appello. DIRITTO E FORMAZIONE, vol. 1
.SPANGHER (2008). "Legge Pecorella": ritorno al passato. LA GIUSTIZIA PENALE, vol. 5, p. 148-151, ISSN: 1971-4998
G. SPANGHER (2008). Linee guida per una riforma delle intercettazioni telefoniche. DIRITTO PENALE E PROCESSO, vol. 10, p. 1209-1210, ISSN: 1591-5611G.
SPANGHER (2008). Strutture della cooperazione giudiziaria europea. NOMOS. LE ATTUALITÀ NEL DIRITTO, vol. 1-2, p. 143-153, ISSN: 1120-298X
G. SPANGHER (2007). L'appellabilità delle sentenze di proscioglimento. CRIMINALIA, vol. 2, p. 197-215, ISSN: 1972-3857
G. SPANGHER (2007). Più ombre che luci nel disegno di legge di riforma della procedura penale (pacchetto Mastella). IL CORRIERE DEL MERITO, vol. 6, p.
746-741, ISSN: 1825-5345
G. SPANGHER (2006). Divieto di 'reformatio in peius' o poteri del giudice del rinvio?. CASSAZIONE PENALE, vol. 10, p. 3132-3137, ISSN: 1125-856X
G. SPANGHER (2006). La legge Pecorella e i ricorsi per saltum. Il giudice del rinvio nel regime transitorio. Un solo nodo: il gravame della parte civile prima della
riforma. D & G. DIRITTO E GIUSTIZIA, vol. 22, p. 84-86, ISSN: 1590-9247
G. SPANGHER (2006). La legge Pecorella: i nuovi motivi di ricorso per Cassazione e la regola di giudizio per la condanna. STUDIUM IURIS, vol. 11, p. 1213-1216,
ISSN: 1722-8387
G. SPANGHER (2006). La parte civile nella legge Pecorella. Potrà ricorrere ma non appellare. D & G. DIRITTO E GIUSTIZIA, vol. 16, p. 38-39, ISSN:
1590-9247G. SPANGHER (2006). Legge Pecorella, l'appello si sdoppia. Tra l'eccezionale e il fisiologico. D & G. DIRITTO E GIUSTIZIA, vol. 9, p. 68-72, ISSN:
1590-9247
G. SPANGHER (2006). Ma la legge è necessario: ecco perchè servono più garanzie ai diritti di difesa. L'appello del p.m. priva l'imputato di un grado di giudizio. D &
G. DIRITTO E GIUSTIZIA, vol. 5, p. 92-94, ISSN: 1590-9247
G. SPANGHER (2004). Resta inappellabile per il p.m. - anche in via incidentale - la sentenza di condanna del giudizio abbreviato. GIURISPRUDENZA
COSTITUZIONALE, vol. 1, p. 637-638, ISSN: 0436-0222
G. SPANGHER (2003). Sistema delle impugnazioni e durata ragionevole del processo. IL CORRIERE GIURIDICO, vol. fascicolo 10, p. 1261-1263, ISSN:
1591-4232
G. SPANGHER (2002). Le impugnazioni penali tra giudizio e controllo. STUDIUM IURIS, vol. 7-8, p. 900-907, ISSN: 1722-8387
G. SPANGHER (2001). Restano inappellabili per il p.m. le sentenze di condanna del rito abbreviato. GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE, vol. 6, p.
4008-4009, ISSN: 0436-0222
G. SPANGHER (1996). Appunti per un ripensamento del giudizio di appello.. DIRITTO PENALE E PROCESSO, ISSN: 1591-5611
G.Spangher (2011). Brevi riflessioni, sparse, in tema di prova tecnica. In: Conti Carlotta. Scienza e processo penale. Nuove frontiere e vecchi pregiudizi. p. 27-31,
MILANO:Giuffrè, ISBN: 8814171769
G.Spangher (2011). Intercettazioni: riforma legislativa e autoriforma della giurisprudenza. In: Gaito Alfredo. Riservatezza ed intercettazioni tra norma e prassi. p.
299-302, Roma:Aracne editrice, ISBN: 9788854844124
G.Spangher (2011). Le impugnazioni. In: Bargi-Cisterna. La giustizia patrimoniale penale. p. 549-566, TORINO:UTET, ISBN: 9788859806660
G. SPANGHER (2010). Impugnazioni. In: A. CADOPPI; G. GARUTI; P. VENEZIANI. Enti e responsabilità da reato. vol. 1, p. 741-751, TORINO:UTET
G. SPANGHER (2008). Storia di un istituto negletto: le alterne sorti del "patteggiamento in appello". In: LORUSSO A CURA DI. Le nuove norme sulla sicurezza
pubblica. p. 163-166, PADOVA:CEDAM
G. SPANGHER (2007). L'Appello. In: G. CONSO , Il diritto processuale penale nella giurisprudenza costituzionale in I cinquanta anni della corte costituzionale. vol.
24, p. 1000-1010, ROMA MILANO:ESIG. SPANGHER (2007). POCHE E CONFUSE IDEE PER UNA RIFORMA DELL'APPELLO. In: A CURA DI FILIPPI. Il
nuovo regime delle impugnazioni tra Corte costituzionele e Sezioni Unite. p. 359-362, PADOVA:CEDAM
G. SPANGHER (2006). Tra resistenze applicative ed istanze restauratrici. In: A. GAITO. La nuova disciplina delle impugnazioni dopo la legge “Pecorella”. p.
244-264, TORINO:UTET, ISBN: 9788859800583G. SPANGHER (2005). Riformare il sistema delle impugnazioni?. In: KOSTORIS. La ragionevole durata del
processo. Garanzie ed efficienza della giustizia penale. p. 107-113, TORINO:Giappichelli, ISBN: 8834855280
G. SPANGHER (2001). Diritto ad un doppio grado di giurisdizione in materia penale. In: BARTOLE CONFORTI RAIMONDI. Commentario alla convenzione
europea per la tutela dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. p. 943-951, PADOVA:CEDAM
G. SPANGHER (2001). Il principio del doppio grado di giurisdizione. In: AA. VV.. Enciclopedia giuridica. p. 1-10, Roma:Treccani
G. SPANGHER (2000). Il doppio grado di giurisdizione. In: AA. VV.. Presunzione di non colpevolezza e disciplina delle impugnazioni. Giuffrè
G. SPANGHER (2000). Le impugnazioni. In: AA. VV.. La competenza del giudice di pace. vol. 1, p. 166-175, MILANO:IPSOA, ISBN: 8821714063
G. SPANGHER (1997). Revisione. In: Digesto delle discipline penalistiche. vol. 12, TORINO:UTET
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43-50, ROMA:Senato della Repubblica
G. SPANGHER (2009). Costituzione e processo penale. In: Costituzione e ordinamento giuridico.. p. 187-190, MILANO:Giuffrè, Foggia, 24-25 novembre 2006
G. SPANGHER (2008). Cassazione o terza istanza?. In: -. Le impugnazioni penali: evoluzione o involuzione? Controlli di merito e controlli di legittimità. Palermo,
1-2 dicembre 2006, p. 367-381, MILANO:Giuffrè
. SPANGHER (2008). I nuovi moduli attuativi del contraddittorio nei giudizi di impugnazione e nell'esecuzione. In: -. Verso un nuovo processo penale. Opinioni a
confronto sul progetto di riforma Dalia. Catania, 18-19 novembre 2005, p. 119-130, MILANO:Giuffrè
G. SPANGHER (1998). Doppio grado di giurisdizione.. In: Doppio grado di giurisdizione, presunzione di non colpevolezza e disciplina delle impugnazioni. Atti del
XII Convegno Associazione studiosi del processo penale, Foggia, Mattinata, 25-27 settembre 1998.. vol. 1, MILANO:Giuffrè, Foggia, 25-27 settembre 1998
Giorgio Spangher (2012). La pratica del processo penale vol. II I procedimenti speciali - Le impugnazioni - Il processo penale minorile - Accertamento della
responsabilità degli enti. vol. I, p. 1-546, PADOVA:CEDAM, ISBN: 9788813322847
9.1 - Elenco dei docenti e dei ricercatori di ruolo partecipanti (suddiviso per Unità operativa)
Elenco delle Unità operative
Unità 1 - SPANGHER Giorgio
docenti e ricercatori di ruolo partecipanti
n° Cognome Qualifica Università/Enti
e Nome
1.
SPANGHER Professore
Giorgio
Ordinario
2.
BRONZO
Pasquale
Ricercatore
confermato
3.
APRATI
Roberta
Ricercatore
non
confermato
Università degli
Studi di ROMA "La
Sapienza"
Università degli
Studi di ROMA "La
Sapienza"
Università degli
Studi di ROMA "La
Sapienza"
MIUR - BANDO 2012
E-mail
Titolo e Data di conseguimento (primo dottorato o
prima specializzazione, in assenza, prima laurea)
solo per linea A o linea B
[email protected]
Laurea: 01/02/1969
Linea d'intervento: C
[email protected]
Dottorato: 23/06/1998
Linea d'intervento: B
[email protected]
Dottorato: 08/06/2006
Linea d'intervento: A
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
Unità 2 - KALB Luigi
docenti e ricercatori di ruolo partecipanti
n° Cognome e Qualifica Università/Enti
Nome
1.
KALB Luigi
Professore
Ordinario
Università degli
Studi di SALERNO
2.
SAMMARCO
Angelo
Alessandro
DALIA
Gaspare
Professore
Associato
confermato
Ricercatore
confermato
Università degli
Studi di SALERNO
3.
Titolo e Data di conseguimento (primo dottorato o prima
specializzazione, in assenza, prima laurea) solo per linea
A o linea B
[email protected]
Scuola specializzazione: 31/03/1982
Linea d'intervento: C
[email protected]
Dottorato: 09/11/1990
Linea d'intervento: C
Università degli
Studi di SALERNO
E-mail
[email protected]
Dottorato: 31/01/2005
Linea d'intervento: A
Unità 3 - GARUTI Giulio
docenti e ricercatori di ruolo partecipanti
n° Cognome Qualifica
e Nome
1.
GARUTI
Giulio
Professore
Ordinario
2.
BENE
Teresa
3.
LA
REGINA
Katia
Professore
Associato
confermato
Ricercatore
non
confermato
Università/Enti
Università degli Studi di
MODENA e REGGIO
EMILIA
Seconda Università degli
Studi di NAPOLI
Università Telematica
"GIUSTINO
FORTUNATO"
E-mail
Titolo e Data di conseguimento (primo dottorato o prima
specializzazione, in assenza, prima laurea) solo per
linea A o linea B
[email protected]
Laurea: 04/07/1986
Linea d'intervento: C
[email protected]
Dottorato: 25/10/1996
Linea d'intervento: C
[email protected]
Dottorato: 15/12/2008
Linea d'intervento: A
Unità 4 - LORUSSO Sergio
docenti e ricercatori di ruolo partecipanti
n° Cognome Qualifica Università/Enti
e Nome
E-mail
1.
LORUSSO Professore
Sergio
Ordinario
Università degli
Studi di FOGGIA
[email protected]
2.
CURTOTTI Professore
Donatella
Associato
confermato
MAGGIO Ricercatore
Paola
confermato
Università degli
Studi di FOGGIA
[email protected]
3.
Università degli
Studi di PALERMO
Unità 5 - DI CHIARA Giuseppe
MIUR - BANDO 2012
[email protected]
Titolo e Data di conseguimento (primo dottorato o prima
specializzazione, in assenza, prima laurea) solo per linea A
o linea B
Dottorato: 20/04/1999
Linea d'intervento: C
Dottorato: 21/11/1999
Linea d'intervento: B
Dottorato: 15/09/1998
Linea d'intervento: C
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
docenti e ricercatori di ruolo partecipanti
n° Cognome Qualifica Università/Enti
e Nome
1.
DI CHIARA Professore
Giuseppe
Ordinario
Università degli
Studi di PALERMO
2.
SCAGLIONE Professore
Antonio
Ordinario
Università degli
Studi di PALERMO
3.
PARLATO
Lucia
Ricercatore Università degli
confermato Studi di PALERMO
E-mail
Titolo e Data di conseguimento (primo dottorato o prima
specializzazione, in assenza, prima laurea) solo per
linea A o linea B
[email protected]
Laurea: 09/12/1986
Linea d'intervento: C
[email protected]
Laurea: 11/07/1969
Linea d'intervento: C
[email protected]
Dottorato: 17/04/1999
Linea d'intervento: C
9.2 - Mesi persona complessivi (suddivisi per unità operative)
n°
Responsabile dell'Unità di Ricerca
Personale di ruolo
Personale da reclutare
Consulenti
TOTALE
1.
SPANGHER Giorgio
3
0
0
3
2.
KALB Luigi
2
0
0
2
3.
GARUTI Giulio
2
0
0
2
4.
LORUSSO Sergio
2
0
0
2
5.
DI CHIARA Giuseppe
2
0
0
2
11
0
0
11
TOTALE
10 - Abstract del progetto di ricerca
Testo italiano
L'accertamento e la punizione dei reati per ogni Stato ha un costo, un costo molto alto: umano ed economico; per i singoli e per la collettività. Si tratta di un tema
controverso, che ultimamente ha sempre di più sconcertato l'osservatore. Il progetto di ricerca vuole analizzare giuridicamente tale fenomeno: scomporlo e poi
ricomporlo al fine di creare un “sistema” di responsabilità per i danni prodotti dall'attività giudiziaria nel campo penale, capace di ridurre i costi umani e, soprattutto,
economici.
Il dubbio che sorge, e da cui prende le mosse la ricerca, è se siano “adeguati” gli strumenti risarcitorio-indennitari previsti dalla legislazione attuale: la responsabilità
civile dello Stato e dei magistrati, la riparazione per ingiusta detenzione o per errore giudiziario o per irragionevole durata, la reintegrazione del posto di lavoro sono
ancora oggi mezzi capaci di ristorare tutti i danni prodotti dalla pendenza di un procedimento penale? Solo guardando le recenti condanne dell'Italia da parte delle
Corti sovranazionali (v. stato dell'arte) sembrerebbe che al quesito - ad oggi - si debba dare una risposta negativa: la ricerca vuole dare un contributo affinché un
domani si possa rispondere invece affermativamente.
Si procederà quindi, in prima battuta all'individuazione dei possibili fatti dannosi che richiedono un ristoro e all'analisi della loro struttura (v. articolazione delle unità).
Ogni figura, infatti, presenta una sua peculiare fisionomia: variano i responsabili (legislatore, autorità giudiziaria, amministrazione), i danni (patrimoniali o non
patrimoniali), i danneggiati (indagati, imputati, offesi o lo stesso Stato); varia l'antigiuridicità (fatti illeciti o leciti); variano soprattutto le condotte lesive (errori
interpretativi o valutativi, inadempienze comportamentali, deficit strutturali, ma anche, più semplicemente, le mere attività processuali). Il fine è di redigere un
catalogo ragionato e coerente dei fatti lesivi.
In seconda battuta verranno monitorate le cause della produzione di tali danni al fine di verificare la loro “evitabilità”: ci si vuole cioè muovere in un'ottica di
“prevenzione”.
L'obiettivo è di predisporre una griglia degli strumenti volti a ridurre la produzione dei danni. Si pensi, per es., a sistemi indennitari-risarcitori preventivi, al
rafforzamento della pregiudiziale comunitaria, a sistemi interni di pubblicizzazione “intelligente” dei precedenti sovranazionali, a leggi annuali di attuazione delle
condanne sovranazionali, a sistemi assicurativi obbligatori, e non da ultimo alla rimeditazione del ruolo della Corte di cassazione.
Infine si proverà ad accorpare in unico modulo procedimentale l'accertamento, la condanna e la liquidazione dei danni, e a ripensare l'angusta estensione dell'ambito di
applicazione dei giudizi di rivalsa.
Si indagherà anche sui sistemi europei per verificare se essi offrano strumenti idonei ad essere impiegati nel nostro ordinamento giuridico (v. articolazione delle unità).
Testo inglese
The verification and punishment of crimes has a cost for all States. This cost can be very high from the human and economic points of view; for individuals and for
the general public. It is a very controversial topic, which in recent years has become more and more puzzling for the observer. This research project aims to analyse
this phenomenon from the juridical point of view: take it apart piece by piece and then put it back together again in order to create a “system” of responsibility for the
damage created by the judiciary activity in the field of penal law which could reduce the human and, in particular the economic costs.
A doubt arises as to if the compensation-indemnification instruments provided by legislation are “suitable”: the civil responsibility of judges, damages for unjust
detention or detention resulting from judicial error, administrative responsibility of public employees. Are these instruments still means capable of satisfying all
damage caused by outstanding trials?
From the recent condemning sentences against Italy by the supranational Courts (see state of the art)n it would seem that a negative answer must be given to this
question. This research therefore wants to make a contribution so that Italy can adapt itself to the standards of supranational safeguarding.
The first step to be taken will therefore be the individualization of the possible damaging factors that require restoration and the analysis of their structure. Each figure,
in fact, has its own peculiar features: from the point of view of the responsible person (sometimes the legislator, at other times the judicial authority or even the
administration); from the antijudicial point of view (this may deal with legal or illegal facts); from the point of view of the damage created (patrimonial or
non-patrimonial); from the point of view of the subject damaged (person under investigation, the accused, the offended party, or the same State). The aim is to create a
coherent catalogue raisonne of damaging factors.
During the second phase the causes of the damage will be monitored in order to verify if they could be “avoided”: it is hoped that the direction of these matters will go
towards “prevention”. One considers, for example, the reinforcement of the obligatoriness of the communitary precondition; preventive indemnity systems; internal
intelligent publication systems of supranational precedents; laws applied annually in the sentences of the European Court of Human Rights, obligatory safeguarding
systems. Last but not least, the role of the Court of Cassation must be reconsidered.
At the end we will try to create a unique procedural form that unifies the verification, the sentence of and the liquidation of the damages, and to reconsider the
restricted extension in the field of the application of revenge rulings.
An examination of the European systems will be carried out to verify if they offer suitable instruments that can also be used in the legal order.
MIUR - BANDO 2012
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
11 - Stato dell'arte
Testo italiano
L'Italia -per “colpa” dell'attività giurisdizionale- è stata condannata, dalla Corte Edu (Sez. II 10.5.12, Sez. II 20.1.09) nel noto caso Punta Perotti, a risarcire un danno
per 49.000.000 di euro per aver applicato sostanzialmente sanzioni penali senza le dovute garanzie.
L'Italia -per “colpa” dell'attività amministrativa- è stato condannato sempre dalla Corte Edu (Sez. II, 8.1.13, Torreggiani c. It.) a ristorare i detenuti per trattamenti
disumani e degradanti.
L'Italia -per “colpa” dell'attività legislativa- è stata condannata (Corte gius. UE Com. eur. c. Rep. It. 24.11.11; Corte gius. UE 13.6.06 C-173/03 Traghetti del
Mediterraneo; Corte gius. UE 30.9.03 C-224/01 Köbler) perché il sistema della responsabilità civile dello Stato contrasta con il diritto europeo.
Queste emblematiche condanne hanno aperto un dibattito, proteso di volta in volta a trovare le idonee soluzioni, sul presupposto che siano tutte situazione capaci di
innescare a cascata una serie di condanne.
In merito al caso Punta Perotti si segnala la necessità di rivedere legislativamente le sanzioni amministrative nonché tutte le forme di confisca codificate: ad esse
vanno comunque applicate le norme sostanziali e procedurali penali.
Quanto al sovraffollamento carcerario (caso Torreggiani) si discute l'alternativa tra il rinvio dell'esecuzione (su cui q.l.c. di Trib. Sorv. Milano 12.3.13 e Trib. Sorv.
Venezia 13-2-13) e il ricorso all'esecuzione detentiva domiciliare (su imitazione della l. 9/12). In tema di precautele e cautele, poi, si controverte sull'alternativa fra
detenzione domiciliare e Camere di sicurezza (cfr. l. 9/2012) e sull'opportunità di raccomandazioni volte a moderare l'applicazione di provvedimenti custodiali in
carcere (Circolare Proc. Rep. Milano 15.1.13). Infine ci si interroga sulle modalità di pronto indennizzo della lesione (per Cass. 4772/13 è incompetente il magistrato
di sorveglianza, la dottrina guarda il 2043 c.c.).
In merito al caso Mediterraneo, si reclama il potenziamento del rinvio pregiudiziale, visto che le decisioni della Cassazione sono soggette al sindacato della Corte di
giustizia. Inoltre ci si interroga su come modificare la L. 17/1988, là dove esclude la responsabilità dello Stato per i danni arrecati ai singoli dagli organi giurisdizionali
di ultimo grado a seguito di una violazione del diritto comunitario causata da una erronea interpretazione delle norme giuridiche o da valutazione dei fatti e delle prove
in causa.
Emerge, in definitiva, uno stato dell'arte frazionato e disordinato; si cercano risposte settoriali a problemi che invece dovrebbero essere guardati nel loro insieme, e
non si vogliono vedere altri e diversi profili di criticità solo perché, ad oggi, ancora non stigmatizzati dalle Corti sovranazionali (si pensi alla mancata previsione di un
ristoro per tutti i proscioglimenti). Su questo quadro d'insieme si colloca la ricerca, volta a dare sistematicità e completezza al complesso tema del danno da attività
processuale.
Testo inglese
Italy - “blaming” on the judicial activity - was sentenced by the Court Edu (Section 10.5.12 II, Sec. 01/20/09 II) in the famous case “Punta Perotti”, to compensate a
impairment of € 49,000,000 for having basically applied criminal sanctions without the necessary guarantees.
The Italian State - “blaming” on the administrative activity - was again condemned by the Court Edu (Section II, 8.1.13, Torreggiani c. It.) to restore prisoners for
inhuman and degrading treatment.
Italy - “blaming” on the legislative activity - was condemned (Court of Jus. Eur EU Com. vs. Rep. It. 24/11/11; Court gius. 13/06/06 EU C-173/03 Ferries in the
Mediterranean; Court Jus. 30.9.03 EU C-224/01 Köbler) because the Italian system of civil liability is contrary to the European law.
These emblematic sentences have opened a debate, stretching from time to time to find appropriate solutions, on the assumption that there are all the suitable
situations to trigger a cascading series of sentences.
With regard to the “Punta Perotti” case, it should be noted the need to legislatively review administrative sanctions as well as all forms of codified confiscation: it
must still be applied to these all the applicable substantial and procedural criminal rules.
With regard to prison overcrowding (the “Torreggiani” case), we should focus on the alternative between the postponement of the execution (on which q.l.c. of Trib
Sorv. 12/03/13 Milan and Trib. Sorv. Venice 13-2-13) and recourse to the domestic custodial execution (in imitation of the 9/12). On the subject of pre-caution and
caution, then, the issue is the alternative between home detention and “lockup” (see l. 9/2012) and the appropriateness of recommendations aimed to moderating the
application of custodial measures in prison (Circular Proc . Rep. Milan 15.1.13). Finally, there are questions on how to quickly compensate the lesion (for Cass.
4772/13 the supervisory judge is incompetent, the doctrine looks at 2043 cc).
With regard to the case of the Mediterranean, it demands the strengthening of the prejudicial indictment since the decisions of the Supreme Court are subject to review
by the Court of Justice. In addition, there are questions about how to modify the l. 17/1988 as far as it excludes the liability of States for damage caused to individuals
by the courts of last instance as a result of a breach of EU law caused by a misinterpretation of the rules of law or an assessment of facts and evidences in the case.
It emerges, definitively, a state of the art fractioned and disorganized; it is searching for sectorial answers to problems that should be looked at as a whole, and they do
not want to see other and different critical profiles only because, to this day, they have not yet been stigmatized by supranational Courts (eg. lack of rest for the
damages caused by legal events). In this overview the scientific research find its own place, aimed to give orderliness and completeness to the complex matter.
12.1 - Obiettivi e risultati che il progetto si propone di raggiungere e loro interesse per l'avanzamento
della conoscenza
Testo italiano
La ricerca in prima battuta mira ad un triplice obiettivo:
a) rimodulare, alla luce degli obblighi internazionali, le forme di responsabilità già codificate;
b) individuare, anche sulla scorta del diritto sovranazionale, nuove fattispecie di responsabilità;
c) predisporre mezzi di prevenzione dei singoli fatti lesivi.

La ricerca, poi, si pone l'obiettivo “finale” di predisporre un “testo unico” sulla responsabilità per i danni da attività giudiziaria penale, così composto:
i) un catalogo dei fatti produttivi di danno che impongono una tutela e delle conseguenti responsabilità;
ii) un catalogo dei danni risarcibili e indennizzabili;
iii) il disegno di un unico procedimento di accertamento, condanna e liquidazione;
iv) la disciplina dell'an e del quomodo del giudizio di rivalsa;
v) un catalogo delle misure preventive di impedimento alla produzione del danno.
Il progetto di ricerca dunque, coerentemente con le ripartizioni dello studio a ciascuna unità, persegue in una prima fase un triplice ordine di obiettivi, tutti accomunati
dalla necessità di individuare le soluzioni che sotto il profilo teorico, legislativo e pratico consentono la costruzione di un sistema di ristoro delle conseguenze
pregiudizievoli che l'attività dell'autorità giudiziaria può arrecare sia ai privati - siano singoli cittadini ovvero persone giuridiche coinvolte secondo lo schema del d.lg.
231/01 - sia allo stesso Stato.
Il primo passaggio dunque consiste in un'attività di ricognizione e rielaborazione, anche alla luce degli obblighi internazionali, delle forme di responsabilità già
codificate. Il lavoro è svolto dalla unità 5 (Palermo). Tale indagine costituisce un imprescindibile punto di partenza, perché consente sia di delineare lo stato dell'arte
della materia, sia di individuare i tratti comuni di ciascuna fattispecie. D'altro canto, l'analisi dell'esperienza legislativa e giurisprudenziale permette di evidenziare i
pregi e i difetti dell'attuale sistema, suggerendo le prospettive di evoluzioni delle quali tener conto nell'ottica di un progressivo miglioramento del sistema. In tal senso
emblematico è l'obiettivo di estendere il ristoro per errore giudiziario: accollare, per esempio, al prosciolto le spese di difesa appare deficit di sistema su cui occorre
meditare.
Successivamente, si procederà a individuare, anche sulla scorta del diritto sovranazionale, nuove fattispecie di responsabilità. Il tema, di particolare ampiezza, è
trattato sinergicamente dalle unità 2 (Salerno), 3 (Modena) e 4 (Foggia). Le sollecitazioni, sempre più frequenti e sempre di diversa natura, provenienti in particolare
dalla Corte europea dei diritti dell'Uomo, impongono un necessario ripensamento dell'atteggiamento che il legislatore ha tenuto nei confronti della materia. Le
classiche ipotesi (per. es. riparazione per ingiusta detenzione o per eccessiva durata del processo) si dimostrano, infatti, inadeguate dinanzi alla vasta gamma di
pregiudizi che l'esercizio della giurisdizione penale può determinare. D'altro canto, nell'individuazione di tali fattispecie non può farsi a meno di osservare che
l'obbligo di corrispondere un risarcimento ovvero un'indennità può essere ormai concettualmente scisso, sotto il profilo dei presupposti, dalla sussistenza di un errore
giudiziario ed essere ricollegato, perciò, anche ad attività che, pur perfettamente legittime - perché conformi alle regole del processo e del diritto sostanziale - sono
state comunque fonte di pregiudizio. La ricerca ha come obiettivo particolare proprio quello di individuare gli idonei strumenti di tutela da offrire a tutti coloro che
subiscono un danno a causa dell'attività processuale penale lecita e legittima, in uno scenario caratterizzato dalla assenza di meccanismi giuridici attivabili dagli
interessati. I correttivi processuali, ordinamentali, penali, civili e disciplinari hanno infatti dimostrato una totale ineffettività dal punto di vista del ristoro dei danni
patiti dalle persone coinvolte nell'intervento giudiziario.
«Estendere» il principio della responsabilità per danni “legittimi” «a casi non previsti» consentirebbe di identificare un danno risarcibile proveniente dal sacrificio
“speciale” imposto al cittadino a causa dell'accertamento penale e in conseguenza del compimento di uno o più atti processuali. In sede civile, la mancanza della
MIUR - BANDO 2012
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
riserva di legge che presuppone la qualificabilità del fatto illecito come reato, consente infatti di annoverare fra le situazioni lesive ogni attività processuale che si
riverberi sui diritti (di qualsiasi natura) che fanno capo ai soggetti processuali. Nella accezione di «diritto», quale oggetto di decisioni lesive, potrebbero farsi rientrare
non solo violazioni legislative in senso stretto, ma tutte le alterazioni di norme vigenti nell'ordinamento, in conformità al concetto di violazione della “fiducia” nel
sistema nel sistema tedesco (A. Schönke - H. Schröder, Strafgesetzbuch/Kommentar, 27 a ed., München, 2006, 2768 ss.).
Oltre all'indennizzo dei diritti danneggiati, diversi da quelli a contenuto patrimoniale, e anche al di fuori dell'ipotesi di cui all'art. 2043 c.c., si porrà attenzione alle
condotte colpose all'origine del danno, nonché all'alleggerimento degli attuali oneri probatori a carico dei ricorrenti.
Dovrà infine verificarsi l'opportunità di rafforzare sia i canoni deontologici che devono guidare gli attori processuali, sia l'incidenza della risposta disciplinare in senso
lato (cfr. D.m. 20-7- 2012 n. 140, Regolamento recante la determinazione dei parametri per la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale dei compensi per le
professioni regolarmente vigilate dal Ministero della giustizia).
Gli approdi sul punto si dimostrano di particolare impatto, considerata la delicata operazione di bilanciamento tra i diritti e interessi, anche di rilievo costituzionale,
che risultano coinvolti.
L'esplorazione dei campi d'indagine finora descritti è il preludio all'analisi e alla elaborazione di un sistema di mezzi di prevenzione dei singoli fatti lesivi. Il compito è
affidato all'unità 1 (Roma).
Spesso l'intervento del legislatore è stato determinato da una lacuna del nostro ordinamento che è stata sanzionata dalla Corte E.D.U. In altri termini, l'innovazione
legislativa è sempre stata “imposta” e non è mai stata conseguenza di libere scelte del legislatore. In tale prospettiva, quindi, un sistema che prevenga la realizzazione
dei fatti lesivi ovvero accordi un pronto ristoro eviterà le conseguenze che anche in termini di immagine per il nostro Stato si ricollegano a una sentenza di condanna
sovranazionale. Inoltre, l'elaborazione di un intervento di ampio respiro e non settoriale è l'unica ipotesi di lavoro che consentirebbe di costruire un sistema coerente e
onnicomprensivo. In tale ottica, quindi, assume rimarchevole importanza la creazione e la normazione delle singole fattispecie che assurgono a presupposto per la
richiesta di risarcimento/indennità. Un numero chiuso e tassativo di ipotesi, infatti, garantirebbe la certezza del diritto, anche se non può escludersi la possibilità di
individuare una valvola di sfogo, una clausola di salvezza che dovrebbe operare nelle residuali ipotesi di pregiudizio non catalogate o catalogabili.
In sintesi, la finalità di tale indagine è quella di individuare il punto di incontro e di equilibrio tra i singoli punti di tensione e contrasto delineati dalle altre unità di
ricerca.
Tale modo di procedere fronteggia efficacemente il rischio che si costruisca un sistema risarcitorio-indennitario più confuso di quello attuale, che già si presenta come
eterogeneo e pluralista. Oggi, infatti, non esiste un “sistema di responsabilità”, ma autonomi sottosistemi.
La ricerca, a tal proposito, vuole raggiungere il risultato ulteriore e finale di costruzione di un sistema unico di responsabilità per danni prodotti dal processo penale,
razionalmente costruito e disciplinato in un testo unico sui danni da attività giudiziaria penale.
In chiusura, poi, non può farsi a meno di considerare la necessità di riflessioni di tipo comparatistico, che ciascuna unità formulerà in relazione al proprio settore di
studio.
In primo luogo, perché l'Italia è parte di più ampi sistemi sovranazionali dai quali, come si è detto, sono giunte chiarissime molteplici indicazioni; in secondo luogo,
perché il raffronto con altri sistemi può sia indicare utili spunti interpretativi, sia offrire validi parametri per giudicare il nostro ordinamento.
In altri termini, al pari delle precedenti esperienze legislative interne, l'analisi delle legislazioni di altri Stati può contribuire a individuare le linee guida per la
costruzione di un sistema di risarcimento/indennità adeguato e moderno.
Testo inglese
This research firstly has a triple objective:
a)to remodulate, in the light of international obligations, the forms of responsibililty that are already codified,
b) to pinpoint, also based upon available reserve of sopranational law, new types of responsibility;
c) to work out new means of prevention for each damaging factor .
This research, then has as its “final” objective, the creation of a “unique text” on the responsibility for damage caused by penal judicial activity, consisting of five
parts:
i) a catalogue of productive factors of damage which entail safeguarding and specification of responsibility;
ii) a catalogue of damages that bring about indemnification and compensation
iii) the procedure of verification, the sentenceof and the liquidation of damages;
iv) The an and the quomodo of " giudizio di rivalsa"
v) a catalogue of preventive measures to obstacle the creation of damage.
The research project, therefore, in coherence with the division of each study unit, follows,in the first phase, a threefold order of objectives, all linked with the need to
pinpoint the solutions which under the theoretical, legislative and practical profile allow for the creation of a system of relief of the prejudicial consequences that
judicial activity can have on private parties- be they private citiziens or legal entities involved according to the scheme of d.lg. 231/01 - or the state itself.
The first step therefore consists of an activity of ascertainment and re-elaboration, in light of the international obligations and the forms of responsibility that are
already codified. The work is carried out by unit 5 (Palermo). This enquiry is a starting point that cannot be disregarded because it permits both the study of the state
of the art on this subject as well as the pinpointing of the common elements of each case in point. On the other hand, the analysis of the the legislative and
jurisprudential experience opens the way to underlining the positive and negative aspects of the present system, while suggesting the prospectives of evolution which
should be taken into consideration while aiming at a progressive improvemento of the system.
Afterwards, an inventory of the supranational law will be carried out in order to pinpoint the different types of responsibility. The theme, which is vast, is treated with
synergism by the units 2 (Salerno), 3 (Modena) and 4 (Foggia). The solicitations, which are both more and more frequent and varied, particularly coming from the
European Court of Human Rights impose a necessary reflection on the behaviour which the legislator had when facing he subject. The classic hypotheses
(compensation for unjust detention or for unjust length of trial are shown to be, in fact, inadequate in front of the wide range of prejudice which the exercise of penal
jurisdiction may determine. On the other hand, in the pinpointing of such cases it is impossible not to observe that the obbligation to award damages that is some form
of indemnity may by now be conceptually separated , under the profile of the assumptions, from the existence of a judicial error and can be linked, therefore, to
activities which, although perfectly legitimate, were however, sources of prejudice. The research has as its objective the identification of suitable tools to offer to all
those who suffer harm as a result of criminal procedure lawful, in a scenario characterized by the absence of legal mechanisms activated by the parties concerned. The
remedial proceedings, by the legal systems, criminal, civil and disciplinary have shown a total ineffectiveness dining.
'Extend' the principle of liability for lawful "in cases not provided for 'possible to identify a compensable damage from the sacrifice" special "imposed on the citizen as
a result of the investigation and criminal as a result of the commission of one or more pleadings.
In civil proceedings, the overcoming of the reserve of the law, which presupposes the the offense as a crime, would count every situation that demands a certain
procedural activity for the protection of a right.
In the sense of 'law', as the subject of decisions harmful, may be seen to fall not only violations by law in the strict sense, but all the changes of rules are in force, in
accordance with the concept of violation of "trust" in the system in the German system (A. Schönke - H. Schröder, Strafgesetzbuch / Kommentar, 27th ed.,
In addition to 'compensation rights damaged, other than those in financial content, and even outside within Article. 2043 cc, attention will be paid to the culpable
conduct which caused the damage, as well as to 'easing the current burden of proof borne by the applicants.
Must eventually possible to strengthen both the canons of ethics of the actors proceedings, both the incidence of disciplinary response (see Dm 20 July 2012 no. 140,
Regulations for the determination of the parameters for the liquidation of part of an organ judicial remuneration for the professions regularly supervised by the
Ministry of Justice, pursuant to art. 9 of Decree 24 January 2012, n. 1 conv. with amendments by l. March 24, 2012, n. 27).
The landingplaces on this point have a particular impact, considering the delicate balancing operation between rights and interests, which have constitutional
importance, and which are involved.
The exploration of the fields of enquire described so far is the prelude to the analysis and to the development of a system of preventive measures concerning the
individual prejudicial facts. This task is given to unit 1 (Roma).
The intervention of the legislator was often determined by a lacuna in our legal system sanctioned by the European Court of Human Rights. In other words, legislative
innovation has always been “imposed” and has never been a consequence of the legislator's free choice. From this point of view, therefore, a system which prevents
the development of prejudicial facts that is which agrees to prompt relief will avoid the consequences which in terms of the reputation of our State is also connected
to a supranational condemning sentence.
Furthermore, the development of a wide-reaching intervention and one which is not sectoral is the only work hypothesis which would allow for the construction of a
coherent and all-inclusive system. With this in mind, therefore, the creation of and the standardization of the individual cases in point which present the necessary
conditions for a request of damages/indemnity, assumes remarkable importance. A limited and definite number of of hypotheses, in fact, would guarantee the certainty
of the right, even if the possibilty to pinpoint a safety valve, a safety clause the should operate in the residual prejudicial hypotheses which are not catalogued, cannot
be excluded.
In synthesis, the aim of such an enquiry is that of pinpointing the meeting point and point of equilbrium among the individual points of tension and contrast outlined
by the other units.
This way of proceeding effectively faces the risk of developing a compensation-indemnification system which is more confusing than the present one, which already
presents itself as heterogeneous and pluralistic. Today, in fact, a “system of responsibility” does not exist, but autonomous subsystems do.
This research, for this purpose, wants to reach a further and final result which is the development of a unique system of responsibility for the damage caused by the
penal trial, rationally developped, by means of a unique text on the damage caused by penal judicial activity.
Finally, then, the comparative aspect of this study must be considered as each unit will look into its particular field of study.
Firstly, because Italy is part of wider supranational systems, from which, as it has been said, clear and frequent indications have arrived; secondly, because
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comparison with other systems may both indicate useful interpretive starting points and offer valid parametres used to judge our legal system.
In other words, the analyis of the legislation of other States can contribute to pinpointing the guidelines for the development of a suitable and modern system of
compensation/indemnification in the same way as former internal legislative experiences.
12.2 - Eventuali potenzialità applicative e impatto scientifico e/o tecnologico e/o socio-economico
Testo italiano
Di particolare rilievo sono gli effetti che il progetto di ricerca produce in ambito scientifico e dal punto di vista socio/economico. A ben vedere, entrambi gli aspetti
risultano inscindibilmente connessi, posto che soltanto una corretta ricostruzione dogmatica dell'istituto consente progressi in ambito sociale ed economico. Dunque,
le linee evolutive di ciascun ambito possono essere esaminate congiuntamente, ossia ricollegando a ciascun approfondimento di carattere scientifico le sue
conseguenze pratiche nel campo socio economico, secondo prospettive già sperimentate nelle riflessioni sempre più sviluppate dell'“analisi economica del processo”.
Quanto al primo aspetto, si è già avuto modo di evidenziare come uno degli scopi della ricerca sia quello di dare sistematicità ad una materia che è sempre stata
oggetto di studi ed interventi settoriali. Manca, infatti, in letteratura la consapevolezza dei confini e delle interconnessione che possono sussistere fra le varie tipologie
di danno e fra le varie forme di responsabilità dall'attività giudiziaria penale.
Dunque, l'elaborazione di principi comuni e di procedure uniche, insieme alla precisa individuazione delle singole fattispecie risarcitorie/indennitarie consentono di
approdare a un'organica e coerente normazione della materia, presupposto ineludibile per il corretto funzionamento del sistema.
Sotto altro aspetto, in un'ottica di più ampio respiro, la ricerca mira a costruire il sistema di responsabilità per i danni prodotti dall'attività giudiziaria in sintonia con la
disciplina sovranazionale. Le più importanti riforme in materia, come si è già avuto modo di evidenziare, sono state varate soltanto in conseguenza di condanne in
sede internazionale del nostro Stato per la violazione di diritti fondamentali. L'elaborazione di un compiuto sistema di ristoro dei pregiudizi sofferti dai soggetti
coinvolti dall'esercizio della giurisdizione, quindi, consente, da un lato, di adeguare il nostro ordinamento in maniera definitiva, o comunque stabile, alle prescrizioni
contenute nei trattati internazionali sui diritti umani, e, dall'altro, di prevenire future condanne a causate da lacune normative in materia.
Spostando l'attenzione al profilo socio/economico, il progetto, innanzitutto, mira a rispondere all'opinione pubblica, la quale reclama - ormai improrogabilmente - che
i titolari delle potestà esercitabili nell'ambito del processo penale siano consapevoli - e dunque maggiormente responsabilizzati - delle conseguenze altamente dannose
prodotte dall'attività giudiziaria. Specularmente, l'individuazione, in termini tassativi, delle singole fattispecie risarcitorie consentirà di orientare anche l'operato
dell'autorità giudiziaria, i cui componenti saranno ormai edotti delle singole ipotesi di responsabilità nelle quali possono incorrere.
Del pari, un allargamento della sfera dei ristori per le conseguenze pregiudizievoli che comunque il processo genera (si pensi, per esempio, alle riparazioni per i
prosciolti, agli indennizzi sulle attività economiche incise, alle reintegrazioni lavorative) consentirà di rispondere all'opinione pubblica che ormai percepisce il
processo penale come esperienza da fuggire piuttosto che affrontare, proprio ed esclusivamente per le ripercussione extraprocessuali che esso produce.
Sotto altro aspetto, il progetto mira a costruire un sistema di prevenzione dei danni e dunque di tutela effettiva dei diritti fondamentali dei soggetti coinvolti nel
processo penale in modo tale da evitare che i pregiudizi derivanti dalla soggezione all'esercizio della giurisdizione siano sopportati esclusivamente dal singolo
soggetto interessato.
Infine, il progetto mira ad un risparmio della spesa pubblica. Invero con gli opportuni strumenti si possono costruire le basi affinché lo Stato italiano, adeguandosi alla
disciplina sovranazionale, prevenga così le possibili condanne da parte delle Corti sovranazionali.
Tale ultimo risultato è poi rilevante anche in ottica comparatistica in quanto consentirà al nostro ordinamento di adottare soluzioni moderne e di armonizzarsi con gli
altri Stati parte dei trattati internazionali.
Testo inglese
Of particular importance are the effects that the research project produces in the scientific field as well as from the socio-economic point of view. On closer inspection,
both aspects are inseparable, seeing that only a correct dogmatic reconstruction of the institute permits progress in the social and economic areas. Therefore, the
developmental lines in each area can be examined jointly, that is by linking each in-depth analysis of a scientific nature to its practical consequences in the social
economic field.
As far as the first aspect is concerned, it was already possible to underline how one of the objectives of the research is that of giving orderliness to a subject that has
always been the object of inter-sectoral studies and projects. What is missing in the literature, in fact, is the awareness of the limits and of interconnection that can
exist among the various typologies of damage and among the various types of responsibility involved in judicial activity in the penal law sector. Therefore, the
elaboration of common principles and sole procedures, together with the precise identification of the single types of compensation/indemnity lead to the achievement
of an organic and coherent set of norms on the subject, an inescapable requirement for the correct functioning of the system.
From another but wider point of view, the research aims at building a system of responsibility for damage caused by judicial activity in syntony with the supranational
discipline. The most important reforms on the subject, as it was already possible to underline, were launched only as a consequence of condemning sentences against
Italy for violation of human rights from international courts. The development of a complete system of relief from the prejudice suffered by those involved due to
the exercise of jurisdiction, therefore, allows us, on the one hand, to adapt our system in a definitive way, or at least in a stable way, to the provisions contained in
interantional treaties on human rights, and , on the other hand, to prevent future condemning sentences caused by regulatory lacuna on the subject.
Shifting our attention to the socio-economic profile, the project, first of all, aims at responding to the public opinion, which requires- by now in an impelling mannerthat those who have exercising power in a penal trial be aware of- and therefore more responsible- for the highly damaging consequences resulting from judicial
activity.
Symmetrically, the individualization, in compulsory terms, of the single types of compensation will help to guide the judicial authority, whose components will be
informed about the single hypotheses of responsibility that they may meet with.
Similarly, an enlargement of the sphere of refreshments for the injurious consequences which still generates the process (think, for example, repairs to the acquitted
and compensation on economic activities recorded, the reintegration work) will respond to public opinion that now perceives the criminal process as an experience to
flee rather than face, precisely and exclusively for the extra-procedural repercussion it produces.
Under another aspect, the project aims at building a preventive system of damage and therefore of effective safeguarding of the fundamental rights of the subjects
involved in the penal trial in order to avoid that the prejudice arising from the subjection to the exercise of the jurisdiction is sustained only by the single interested
subject involved.
Lastly, aims at saving public expenses, seeing that with suitable instruments it is possible to create the base so that Italy can adapt itself to the supranational discipline
and thereby prevent eventual condemning sentences from supranational Courts.
This last result is also important from a comparative law point of view in that it permits our judicial system to adopt modern solutions, thereby being at the same level
as the other States who respect international treaties. .
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13 - Criteri di verifica dei risultati
Testo italiano
Dal punto di vista interno ci si avvarrà dei seguenti mezzi, volti a favorire "l'auto-correzione" durante lo svolgimento della ricerca:
a) sistemi interni di referaggio reciproco di carattere preventivo sulle pubblicazioni;
b) schede di valutazione in occasione degli incontri di studio, in cui verranno espressi giudizi sullo stato della ricerca che ogni componente offrirà a tutto il gruppo.
Dal punto di vista esterno, ci si avvarrà degli strumenti accreditata dall'Anvur per i settori non bibliometricii:
a) numero di saggi o degli articoli pubblicati nel corso della ricerca;
b) numero delle monografie pubblicate dai singoli partecipanti alla fine della ricerca;
c) pubblicazione di opere collettanea di conclusione dei lavori;
d) prestigio, specializzazione, diffusione delle case editrici su cui verranno pubblicati i lavori conclusivi;
e) classe di classificazione delle riviste.
Testo inglese
From the internal point of view the following means, aimed at “automatic correction” during the research phase, will be used:
a) internal preventive reciprocal referee systems for all publications;
b) ready-to-use illustrated evaluation charts for each single paper for each participant in the project to be used at the study meetings.
From the external point of view, the instruments accredited by Anvur for the non" bibliometric"i sector:
a) number of essays or of articles published in the course of the research;
b) number of monographs published by the individual participants concerning the aim of the research;
c) publishing of conclusive written papers in collective reviews;
d) prestige, specialization, circulation range of the publishing houses in whose publications the conclusive papers will be published;
e) the classification clasee of the magazines.
14 - Articolazione del progetto con individuazione del ruolo delle singole unità operative in funzione
degli obiettivi previsti e relative modalità di integrazione e collaborazione
Testo italiano
LE VECCHIE FATTISPECIE DI DANNO: UNA RILETTURA ALLA LUCE DELLA GIURISPRUDENZA SOVRANAZIONALE
L'UNITÀ 5 PALERMO svolgerà il lavoro preliminare, individuando le revisioni delle fattispecie indennitarie-risarcitorie codificate.
In tema di responsabilità civile dello Stato, dopo le censure della Corte gius. UE (caso Traghetti del Mediterraneo, v. stato dell'arte), occorre indagare se l'ampliamento
della responsabilità vada limitato agli errori interpretativi della Cassazione ricadenti sul diritto comunitario, ovvero esteso, ex art. 3 Cost., anche agli errori sul diritto
interno e a quelli commessi dai giudici di merito.
In tema di errore giudiziario è necessario verificare, non solo ex art. 24 Cost. ma anche ex art. 3 VII prot. Cedu, art. 5 § 5 Cedu, se tale mezzo debba estendersi a tutte
le ipotesi in cui l'imputato sia comunque prosciolto o il caso sia archiviato (oltreché all'ipotesi, più similare, del proscioglimento seguente ad un ricorso straordinario).
Analoga verifica va condotta sull'art. 102-bis dip. att. c.p.p.: ex artt. 1, 4, 35 e 38 Cost. tutte le conseguenze pregiudizievoli sul regime lavorativo debbono essere
risarcite in forma specifica, senza possibilità di delimitarne l'ambito applicativo.
In tema di ingiusta detenzione, ci si deve chiedere se sia necessario un intervento normativo che chiarisca definitivamente come il diritto al risarcimento nasca per
tutte le violazioni dell'art. 5 Cedu.
Utile alla revisione normativa sarà lo studio del dibattito culturale tedesco sull'art. 19 IV GG, che garantisce a ciascuno la tutela giurisdizionale in caso di violazione
dei propri diritti da parte del potere pubblico.
LE NUOVE FATTISPECIE DI DANNO: AI PRIVATI PER ATTIVITÀ LECITA MA DANNOSA
L'UNITÀ 4 FOGGIA verificherà se e in quale misura sia possibile costruire un sistema riparatorio volto a ristorare i danni che l'attività processuale, pur
legittimamente svolta, produce agli individui e alla collettività.
In primis saranno monitorate le singole fattispecie produttive di danno, per poi selezionare quelle che necessitano di un'appropriata tutela in considerazione degli
interessi primari coinvolti. È il caso della libertà di iniziativa economica (art. 41 Cost.), compressa dalle misure cautelari interdittive, dalle misure cautelari reali,
ovvero dai sequestri probatori, nonché dalle misure di prevenzione patrimoniali; dei vari diritti della personalità (art. 2 Cost.) lesi o messi in pericolo dalla semplice
pendenza del processo.
Le tipologie di danno che emergono sono piuttosto varie, spaziando da quello di natura patrimoniale (interruzione di attività produttive, perdita di chance sul fronte
delle attività economiche o politiche, etc.) a quello di natura non patrimoniale (danno all'immagine, alla reputazione, alla vita di relazione, al “danno parentale” e
“danno transitorio”). Si pensi, per es., alle conseguenze pregiudizievoli prodotte da un sequestro di cose deperibili, per le quali non è prevista un'indennità se il
magistrato opta per la distruzione ovvero se l'alienazione consegua un ricavo non proporzionato alla res.
Dopo aver tracciato il confine tra attività lecita indennizzabile e attività illecita o illegittima diversamente risarcibile, sarà necessario individuare le figure di
riferimento guardando all'esistente in ambiti affini o congegnando inediti strumenti. Come ipotesi di partenza si potrebbero considerare: l'istituto dello “stato di
necessità” (art. 2045 c.c.) oppure il sistema riparatorio dell'errore giudiziario e dell'ingiusta detenzione. Senza escludere un'indagine sul sistema francese, tedesco e
inglese, dai quali esportare qualche soluzione.
LE NUOVE FATTISPECIE DI DANNO: AI PRIVATI PER VIOLAZIONE DEI DIRITTI FONDAMENTALI
ALL'UNITÀ 3 MODENA spetta la verifica sulla possibilità di creare un unico meccanismo risarcitorio per tutti i danni prodotti dalla violazione della Cedu, che sia
suscettibile di attivazione, oltre che per l'irragionevole durata del processo, anche per i danni derivanti da trattamenti disumani e degradanti, da indagini incomplete e
di danni derivanti da indagini incomplete (Corte EDU, 31.7.2012, M. c. It.), nonché da ulteriori future violazioni (si pensi, per es. alle criticità in materia di detenuti
tossicodipendenti o al sistema dei centri di espulsione per i clandestini).
A tal fine, colmando la lacuna legislativa già segnalata da Cass., sez. I, 4772/2013 per le reclusioni degradanti, si potrebbe ipotizzare l'istituzione di un filtro
giudiziario interno, capace di operare in funzione deflativa del carico di lavoro della giustizia sovranazionale e di prevenire le condanne inflitte allo Stato italiano; si
pensi ad una domanda risarcitoria da rivolgere - preliminarmente al ricorso Cedu - al giudice interno, nella quale si denunci il danno subito e si indichi il parametro
Cedu che si assume violato.
In tale ottica, indispensabile è lo studio delle soluzioni adottate nel panorama internazionale e, in particolare, del ricorso diretto alla Corte costituzionale
(Verfassungsbeschwerde) previsto dalla Costituzione tedesca, del Recurso de amparo spagnolo, e dei meccanismi previsti in funzione di filtro preventivo da Albania e
Turchia. Un'indagine comparata, infatti, potrebbe essere di ausilio anche per individuare - a fronte della previsione di un elevato numero di ricorsi - modalità atte a
garantire l'equilibrio tra efficacia della tutela e funzionalità dell'organo giurisdizionale. Così, guardando all'esempio tedesco, si potrebbe ipotizzare l'introduzione di
cause di inammissibilità, di limiti all'impugnazione della decisione e di sanzioni pecuniarie per i ricorsi carenti dei requisiti di ammissibilità.
LE NUOVE FATTISPECIE DI DANNO: ALLO STATO (ERGO DEI CITTADINI) PER LE CONDANNE CHE SUBISCE A CAUSA DEI SUOI ORGANI
L'UNITÀ 2 SALERNO indagherà:
a) sulle “cause” delle condanne dell'Italia (come il non adattamento alle fonti sovranazionali, i ritardi nell'esercizio delle funzioni), risalendo così alle "fonti" del danno
(la “gestione” della res iudicanda, la gestione della struttura organizzativa) e ai “responsabili” (Legislatore, Amministrazione, Autorità giudiziaria).
b) Sulla imputabilità delle condanne patrimoniali dello Stato ex artt. 41 CEDU e 260 T.FUE ai suoi organi, esemplare il caso Punta Perotti (Corte Edu, 10.5.2012 e
Corte Edu, 20.1.2009).
c) sulla configurabilità di una “rivalsa”, oggi esclusa per l'errore di diritto (Sez. un. Civ., 12248/2009), così provando a ipotizzare un risarcimento allo Stato” per errore
interpretativo.
d) Sulle strategie "preventive": come “modelli” di organizzazione-gestione-controllo sulla falsariga della responsabilità amministrativa degli enti (d.lg. 231/2001),
quali “protocolli” - sulla base di un “tipo” elaborato a livello ministeriale - per le attività più “paralizzanti” (notifiche, gestione fascicoli, ruoli di udienza), provando
così a importare nel processo penale il fenomeno della soft-law.
e) Sui alcuni sistemi stranieri di responsabilità dei magistrati. Da una parte Francia, Germania e Belgio che regolano la materia similmente all'Italia. Dall'altra la
Spagna, dove lo Stato e il giudice possono essere chiamati “in solido” a risarcire il danno, sebbene vi sia un correttivo: chi vuole citare direttamente il giudice deve
passare per il “filtro” di un apposito tribunale che verifica se ci siano i presupposti soggettivi richiesti.
I RIMEDI: IL PROCEDIMENTO PER L'ACCERTAMENTO DEL DANNO DA ATTIVITÀ PROCESSUALE; GLI STRUMENTI DI PREVENZIONE
ALL'UNITÀ 1 ROMA spetta delineare, sulla base di tutte le tipologie di danni evidenziate dal lavoro delle altre unità:
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a)un catalogo ragionato e coerente di tutti i fatti lesivi che richiedono un indennizzo/risarcimento. Sotto questo aspetto si imporrà un confronto con le norme
costituzionali di riferimento (Cost. artt. 2; 24 c. 1 e 4; 28 c.1; 101 c. 2; 111; 112; 117 c. 1): occorre verificare se sia possibile un “bilanciamento” fra i vari principi
contrapposti. L'analisi è pregiudiziale alla codificazione di nuove ipotesi risarcitorio-indennitarie. Si pensi, per es., al conflitto fra le esigenze di carattere collettivo alla
repressione dei reati e il diritto a non subire pregiudizi da tale attività (“è preciso obbligo dello Stato quello di garantire attraverso l'esercizio della giurisdizione
penale, una protezione generale della società contro i comportamenti criminosi”, Corte EDU, 15.12.2009, Maiorano c. It.).
Si pensi al conflitto fra il dovere
inderogabile di solidarietà sociale di sopportare, ex art. 2 Cost., patimenti anche personali per il soddisfacimento dell'interesse collettivo (qui della prevenzione e
repressione dei reati) e il diritto del singolo che tali attività non comportino un'eccessiva compressione dei diritti fondamentali.
Si pensi al conflitto fra il
pregiudizio psicologico dell'autorità giudiziaria prodotto da un'eventuale esposizione personale e il dovere del corretto ed efficace esercizio della giurisdizione penale.
b) un modello procedimentale di accertamento, liquidazione e rivalsa dei danni. La stessa Cassazione (Cass. pen. I, 4772/2013) ha segnalato tale esigenza. Il quesito è
se la procedura di accertamento vada differenziata (sezioni specializzate per ogni tipologia di danno), ovvero omologata (una nuova giurisdizione esclusiva per le
diverse fattispecie).
c) le misure di prevenzione idonee a impedire la commissione dei fatti lesivi. Va qui distinto fra i danni cagionati dal “legislatore” prevenibili, per es., una “legge
annuale” di attuazione delle sentenze Cedu; da quelli imputabili al “giudice”, prevenibili - oltre che da un pregiudiziale ripensamento del ruolo della Corte di
cassazione quale “organo decentrato della giurisdizione sovranazionale”- da un C.E.D. intelligente delle sentenze sovranazionali; da criteri vincolati per il rinvio
pregiudiziale alla Corte europea ex U.E Racc. C 338/1 6.11.2011; da mezzi di rimozione interni-preventivi dell'errore sul diritto sovranazionale (ad es. l'art. 625 bis
c.p.p rivisitato), da assicurazioni obbligatorie.
Testo inglese
Unit 5 -The old types of damage: the necessity of a second reading in light of the supranational jurisprudence - is called to carry out the preliminary work of the
project, verifying in which terms the foreseen compensation-indemnification instruments in our law need revision.
From the civil responsibility point of view, the problem arises from the recent rulings of the European Court of Justice (24/11/2011 e 13/6/2006 Traghetti del
Mediterraneo), in which the civil responsibility of judges was held to be in contrast with European Union Law.
From the judicial error point of view, on the premise that it amounts to a right that a person has not only according to Art. 24 of the Const., but also according to Artt.
3 VII prot. E.C.H.R. e 5 § 5 E.C.H.R., it is necessary to verify if such a means should also be extended to the extraordinary appeal.
From the unjust detention side , it must be asked if regulatory intervention which permanently clarifies is necessary such as the right to compensation which arises for
all violations of Art. 5 E.C.H.R.
Useful to the regulatory review will be the study of the German cultural debate on Article 19 IV GG, which guarantees everyone the judicial protection in case of
violation of their rights by the public authorities.
Unit 4 - New types of damage: for legal but damaging activities - it must be verified if a system aimed at restoring the multiple damage that procedural activity causes
even if it is carried out legally.
In primis the factors causing damage will be monitored, and those which require the safeguarding of the interests of those involved will be selected: from the freedom
of economic initiative (art. 41 Const.), restricted by interdictive precautionary measures, or real precautionary measures, or sequester of evidence: to various rights of
personality (art. 2 Const.) offended by the mere outstanding trial.
From this comes a wide range of different types of damage, of a patrimonial nature (interruption of productive activities, loss of chance on the economic and political
scene) and non-patrimonial (damage to one's image, to one's reputation, to human relationships).
Once the line is drawn between legal activity that can be indemnified and illegal or illegitimate activity that can be compensated for in a different way, the indemnity
model could take inspiration from the “state of necessity” or (art. 2045 c.c.) from the reparatory system of judicial error a of unjust detention.
Essential comparative analysis of the debate on the financial damage suffered by lawful activity by the private sector. A review of existing models in the United
Kingdom, France and Germany will appreciate the solutions that tend to deny a right to compensation, those that face equitable considerations or, finally, those that
recognize such "compensation".
Unit 3 - The new types of damage: from the violation of fundamental rights - it is necessary to draft a unique type of indemnity for all types of damage created by
violations of the European Convention H.R. The problemv- already faced for an unreasonable duration of the trail- comes up today for inhuman treatment during
detention (E.C.H.R., 8.1.2013, Torreggiani) or for incomplete enquiries (E.C.H.R., 31.7. 2012, M.) and might arise in the future for other types of violation. The
solutions might be:
a) to broaden, by adapting it, the kind of unreasonable duration;
b) to establish an internal judiciary filter for the requests for indemnity to the E.C.H.R. (thereby filling the legislative lacuna that was already pointed Italian Supreme
Court 4772/2013 for degrading detention). In this way a deflative effect would be produced for the workload of the E.C.H.R. and an instrument for the prevention of
sentences against State would be available: only in the case of failure, would the need to turn to supranational jurisdiction arise.
In this context, it is essential the study of the solutions adopted in the international scene and, in particular, the direct appeal to the Constitutional Court
(Verfassungsbeschwerde) provided by the German Constitution, the Spanish “Recurso de amparo”, and the mechanisms provided as a filter by, among the others,
Albania and Turkey. A comparative survey, in fact, may be of use also to identify - against the prediction of a large number of appeals - how to ensure the balance
between effectiveness of protection and functionality of the Court. So, looking to the German example, one could assume the introduction of causes of inadmissibility,
of limits to appeals of the decision and of fines for appeals lacking of requirements of admissibility.
Unit 2 - The new types of damage: the sentences againt the State (therefore of the citizens) - will enquire into:
i) the “causes” of the sentences against Italy (such as its not adapting to the supranational sources, delays in the exercise of functions) thereby going back to the
“sources” of the damage ( the “management” of the res iudicandaor or of the organizational structure) to “those responsible” (Legislator, Administration, Judiciary
Authority).
ii) the ascribable nature of the patrimonial sentences of the State according to Art. 41 E.C.H.R. and to 260 Lisbon Treaty to its organs, exemplary is the Punta Perotti
case
iii) the configurability of n action against the civil servant who created the damage, which is excluded to day due to an error of law (Italian Supreme Court
12248/2009), thereby trying to hypothesize an idemnity to the State due to a “mistake” in interpretation.
iv) the “preventive” strategies: such as “models” of organization-management-control along the lines of the administrative responsibility of the administrative bodies
(d.lg. 231/2001), as quali “protocols” - on the basis of a “type” established at a ministerial level- for the more “paralyzing” activiites (notification, file management,
roles of hearing).
The majority of other States provides mechanisms of indirect liability of judges and a direct liability of the State One exception is represented by Spain, where the
State and the judge may be called "joint and several" to compensate the damage: however, the responsibility of the State competes with the direct liability of the
magistrate, but who wants to directly sue the latter must pass through the "filter" of a special court that checks if there are grounds of subjective intent or serious fault.
In this regard, it will be worth to examine in depth the Spanish system. In fact, the State and the judge may be called "joint and several" to compensate the damage.
However, those who want to directly sue the judge must pass through the "filter" of a special court that checks out if there are subjective prerequisites of willful
misconduct and gross negligence.
Then it will scan the French system, German, and Dutch. In these States, in fact, we can find mechanisms that trace only indirect responsibility of judges and a direct
responsibility of the State, expect for the discretion, for the latter, to retaliate against the judge within certain limits, so it's all about analyzing which are the different
limits provided by any legislation.
Unità 1 - The remediesI : the procedure for the verification of damage from prodecural activity; preventive instruments- must be established:
a) a catalogue of productive factors of damage which entail safeguarding and specification of responsibility. The investigation imposes the necessity of a comparison
with the constitutional norms of reference (art. 112, 2, 111, 24 c. 1, 101 c. 2, 28 c.1, 24 c.4, 117 c. 1, Cost.): it is necessary to verify to what exent it is possible to have
a “balancing” between the various opposing principles. This concerns a prejudicial analysis to the codification of new compensation-indemnification hypotheses and
to the individualization of the subjects that can belegally considered as responsible for the damage. For example, the binding duty of social solidarity to withstand, ex.
art. 2 Cost.,even personal suffering to satisfy collective interest (here for the prevention and repression of crime) and the right of each individual to be guaranteed that
such activity does not allow an excessive restriction of fundamental rights is also considered. The conflict between the psychological prejudice of the judiciary
authorities caused by a possible personal exposure and the obligation to have a correct and efficient penal jurisdiction is also taken into consideration.
b) a procedural model of verification, liquidation and recovery of damages. The same italian Supreme Court (4772/2013) pointed out this need. The question is
whether the procedure of verification should be differentiated (specialized sections for each type of damage), or conformed (a new exclusive jurisdication for different
types).
c) the suitable preventive measures to impede harmful situations. A distinction must be made between the damage caused by the “legislator” that was preventable, for
example, an “annual enforcement law” coming from the sentences of the E.C.H.R.; from those preventable but caused by the “judge”- besides those caused by a
prejudicial afterthought of the role of the Cassation Court as a “decentralized organ of the supranational jurisdiction”- from an intelligent electronic database of the
supranational sentences; from restrictive criteria for prejudicial deferment to the E.C.J ex U.E Racc. C 338/1 6.11.2011; from internal means of removal- preventive of
error concerning supranational law (according to art. 625 bis c.p.p. reexamined).
MIUR - BANDO 2012
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
15 - Costo complessivo del progetto articolato per voci
n° Responsabile
dell'Unità di
Ricerca
A.1 - Spese di
A.2 - Costo
B - Spese
CD - Servizi E - Altri
personale di ruolo
dei contratti
generali
Attrezzature,
di
costi di
(quota parte dello
del personale
(quota
strumentazioni consulenza esercizio
stipendio del
da reclutare forfettaria pari
e prodotti
e simili
personale dipendente
al 60% del costo
software
- Max. 30% costo
totale del
totale)
personale:
A.1+A.2)
Totale
1.
SPANGHER
Giorgio
7.556
4.534
13.097
25.187
2.
KALB Luigi
6.287
3.772
10.898
20.957
3.
GARUTI Giulio
6.094
3.656
10.564
20.314
4.
LORUSSO
Sergio
6.579
3.947
11.405
21.931
5.
DI CHIARA
Giuseppe
6.438
3.863
11.160
21.461
TOTALE
32.954
0
19.772
0
0
57.124 109.850
16 - Costi e contributi per singola unità operativa
n°
Responsabile dell'Unità di Ricerca
Costo totale
Contributo MIUR (70%)
Cofinanziamento (30%)
1.
SPANGHER Giorgio
25.187
17.631
7.556
2.
KALB Luigi
20.957
14.670
6.287
3.
GARUTI Giulio
20.314
14.220
6.094
4.
LORUSSO Sergio
21.931
15.352
6.579
5.
DI CHIARA Giuseppe
21.461
15.023
6.438
109.850
76.896
32.954
TOTALE
“I dati contenuti nella domanda di finanziamento sono trattati esclusivamente per lo svolgimento delle funzioni istituzionali del
MIUR. Incaricato del trattamento è il CINECA- Dipartimento Servizi per il MIUR. La consultazione è altresì riservata agli atenei e
agli enti di ricerca (ciascuno per le parti di propria competenza), al MIUR - D.G. per il Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca Ufficio V, al CNGR e ai CdS. Il MIUR potrà anche procedere alla diffusione dei principali dati economici e scientifici relativi ai
progetti finanziati”.
Data 14/06/2013 ore 02:53
MIUR - BANDO 2012
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