Foglio di informazione verde dell’I.C. Donatello Foglio di Il nostro “OLTRE” O ltre…il significato è evidente: al di là. Ma in che senso? Nel tempo? Nello spazio? Il vocabolario offre alcune piste: oltrepassare, oltremare, oltreoceano, oltretomba… In tutte queste parole c’è il senso di una dimensione da superare: il mare, l’oceano, la vita…Per me “Oltre” non ha a che vedere con questi aspetti ma con la mente, la conoscenza, il rapporto con gli altri. “Andare oltre”, per me significa infatti scoprire nuove realtà e nuovi mondi nella speranza che siano più puliti. A me viene in mente l’immagine dell’Universo così come lo conosciamo, ma ci sarà sempre un “oltre” da scoprire: infinite galassie, mondi, dimensioni, stelle, asteroidi, ecc. Forse il concetto di “Oltre” è legato a quello di INFINITO, infiniti modi di tutelare l’ambiente. Penso che questa espressione possa essere utilizzata anche in relazione al rapporto tra le persone e l’ambiente stesso: andare oltre l’apparenza, ciò che sembra più evidente, perché spesso non corrisponde alla realtà più profonda. Ad esempio bisogna avere la capacità di andare “Oltre” quando qualcuno offende te o la natura perché magari ha un disagio, quando ti ignora per farsi notare, quando aggredisce per manifestare il suo bisogno di appartenenza al mondo che lo circonda. Alice Buratti SCOPRIRE ED OSSERVARE Per me il concetto di “oltre” è da intendere come il superamento dei limiti, quindi superare tutti gli ostacoli, che siano grandi o piccoli. L’uomo ha sempre cercato di andare oltre, con scoperte astronomiche, psicologiche, e iniziative per la tutela dell’ambiente. Abbiamo bisogno di andare oltre perché c’è un sentimento dentro di noi che ci costringe ad andare alla scoperta di nuove cose; questo sentimento è la curiosità. L’oltre è ciò che dobbiamo scoprire ed osservare, solo così potremmo sedare per un po’ di tempo la curiosità. Ma più scopriamo, più vogliamo scoprire, perché la conoscenza è quello che a noi serve per rendere interessante la nostra esistenza ed il mondo, che deve pensare al futuro e alla sua tutela. Vorrei conoscere tutti i segreti dell’oltre…Ma forse la cosa più bella dell’ ”oltre” è che è infinito e che mai potremo conoscerlo del tutto! Francesca Doros Pag. 2 GreeNews GREEN ZONE Miglioriamo la natura OLTRE è una parola per dire “andiamo oltre”, non pensiamoci ma l’ambiente non è un argomento per passare oltre, si deve affrontare e siamo noi ragazzi che dobbiamo FARLO. Il nostro compito è migliorare il mondo per un futuro migliore, sia per noi che per i nostri figli. Nella mia scuola ogni anno si partecipa ad un progetto chiamato NON TI SCORDAR DI ME che consiste nel ripulire la scuola ed i giardini. Mi piace molto questa iniziativa perché aiutiamo la natura a rivivere. Secondo me, aiutare l’ambiente è come aiutare una persona in difficoltà; non capisco perché alcuni debbano mettere in pericolo la natura anche con delle bombolette spray o con i rifiuti gettati a terra. Asia Palombi Quanto conviene risparmiare con i nuovi sistemi? In questo periodo sento molto parlare dei pannelli fotovoltaici ma mi chiedo quanto possano essere economici considerando il fatto che costano molto e che i 3\4 dell’anno piove? da dove si prende l’energia solare per avere la luce? Se una famiglia numerosa consuma molta corrente e d’inverno non ha la luce per colpa del cattivo tempo, come farà? Se si deve cuocere una torta e non funziona il forno perché non hanno la corrente, come fanno? e la tv? Penso che con un po’ d’impegno si possa risparmiare in altro modo ad esempio, se invece di stare imbambolato davanti alla tv vai a leggere un libro o se quando accendi la luce fai attenzione a non dimenticarla accesa, avrai risparmiato ancora un po’. Per risparmiare il gas, invece di accendere per molte ore i termosifoni, è meglio coprirsi un po’ di più o comprare un caminetto a legna, non quelli a gas o a pallet perché consumano di più. Per ammortizzare i costi è meglio preparare piatti freddi senza l’uso del forno o il forno a microonde; secondo me, se ognuno ci mette del suo, possiamo far diventare il mondo migliore. Beatrice Bianchi M olte persone credono che l’ecologia sia solo la raccolta dei rifiuti o la pulizia degli ambienti naturali. Ma la vera ecologia è una scienza che studia l’ecosfera, ossia la porzione della Terra in cui è presente la vita stessa, e rappresenta l’unione tra le scienze della terra e le scienze della vita. È opportuno sottolineare la differenza tra il termine ecologia, portato alla ribalta inizialmente dal movimento ambientalista negli anni ‘60 e ’70, ed il corretto significato scientifico dell’ecologia, che fino ad allora era stata familiare solo ad un gruppo ristretto di accademici, naturalisti e biologi. Per gli ambientalisti l’ecologia è la disciplina in grado di fornire una “guida” per le relazioni dell’uomo con il proprio ambiente e, con la diffusione del movimento, divenne un termine utilizzato quotidianamente e spesso impropriamente (per esempio: ecologia = studio dell'inquinamento). Tale tendenza si manifesta ancora oggi, confondendo spesso erroneamente l’ecologia con l'ambiente, con la conservazione della natura o con altri concetti e studi simili. Esiste anche l’ “ambientalismo”, che è attivismo con lo scopo di migliorare l’ambiente soprattutto attraverso attività educative pubbliche, propaganda di idee, programmi legislativi e convenzioni. La definizione di ecologia quindi è ben diversa da quella che la maggior parte della gente dà convenzionalmente al termine. Oggi ci sono molti giornali che parlano di green zone e tutti parlano di azioni non adeguate nei rispetti dell’ambiente, come per esempio i rifiuti tossici sotterrati nella Terra dei Fuochi, o di belle notizie, come qualche petizione nata per salvare qualche parco o qualche altro luogo pubblico naturale. Non solo si deve rispettare la natura, ma c’è anche l’obbligo di amarla perché siamo tutti, nessuno escluso, i protettori, gli ammiratori e i diretti interessati nelle questioni della natura. Valeria Cristofanilli Pag. 3 GreeNews Oltre l’inquinamento organismi geneticamente modificati G li(OGM) sono principalmente piante e animali il cui patrimonio genetico è stato modificato affinché soddisfi il fabbisogno umano. Il risultato di questi esperimenti, anche se andati a buon fine, non è attendibile visto che non se ne conoscono le conseguenze sull’ambiente e gli animali, tra cui l’uomo. Fa parte degli OGM anche la clonazione che consiste nell’inserire una parte del DNA di un animale o pianta, nel genoma di un altro suo simile. Questa modifica rende l’organismo sottoposto all’esperimento, più idoneo alle richieste dell’uomo come una carne magra e tenera e un vello soffice e resistente. Si ricorda la pecora Dolly come il primo animale ad essere stato clonato e nonostante la vita breve, rimane un esempio di quello che può fare la scienza. Al contrario della clonazione animale, quella vegetale è praticata da molto tempo e si usa principalmente per la produzione di alberi da frutto. Con il tempo e le nuove tecnologie si spera che gli OGM vengano controllati più scrupolosamente per impedire ripercussioni negative sull’alimentazione e l’ambiente. Valeria Sottili Un museo scolastico... al verde C i capita spesso di ascoltare gli adulti parlare del passato e di come erano un tempo i nostri quartieri. Raccontano che c’era meno traffico, più verde e che si viveva meglio perché non c’era inquinamento. Non è sempre facile capirli perché non abbiamo vissuto i loro anni ed oggi è tutto cambiato. Soprattutto per quel che riguarda l’ambiente. Così vorrei lanciare una proposta dalle pagine di GreeNews: perché non proviamo a costruire un museo storico “verde” per raccontare agli studenti che verranno la storia e le esperienze che hanno fatto le classi che li hanno preceduti in difesa del nostro territorio? Che studenti erano? Si preoccupavano delle piante del cortile? Come si vestivano? Facevano giochi all’aria aperta che non facciamo più? Come li educavano i loro genitori? Come vivevano la città gli studenti degli anni passati? Come passavano il loro tempo libero? Quali erano le occasioni di incontri e i modi dello stare insieme quando non erano diffusi computer e videogiochi? Raccogliamo immagini e documentazioni delle esperienze, ma anche oggetti e progetti, foto e video. Queste e tante altre cose potranno diventare un percorso da mostrare al quartiere (e non solo) per raccontare la storia delle generazioni di ragazzi che sono stati educati nella nostra scuola e della loro passione per l’ambiente. Saranno le classi a provvedere all’aggiornamento del museo che ogni sei mesi sarà aperto al pubblico creando un appuntamento tra studenti di ieri e di oggi. Con lo scopo di rivedersi e di conservare quello che rimane del nostro patrimonio naturale. Tommaso Dionisi Pag. 4 GreeNews Green News Remake, dietro le quinte del 2014 ANDARE OLTRE … L’APPARENZA In questo breve articolo farò un piccolo “dietro le quinte” e parlerò delle mie impressioni sul primo approdo del giornalino della mia scuola, Green News, al concorso “Giornalisti nell’Erba”. Quando proposero di scrivere un articolo per Green News il mio pensiero iniziale fu “SCRIVERE? IO? SU UN GIORNALE PER UN CONCORSO?IO?”, invece, eccomi qui! Lo ammetto, scrivere un articolo giornalistico -per me almeno- fu una bella impresa, dato che non sono eccellente nei testi oggettivi. Fortunatamente in quell’avventura- che sto vivendo tuttora- avevo dei validi compagni giornalisti in erba come me- anche se nel mio caso era la foresta fluviale, ma dettagli. Dopo settimane di preparativi riuscimmo a dar vita a Green Newstradotto letteralmente dall’inglese: “notizie verdi”, per via del tema del concorso. Finalmente arrivò il grande giorno, tutti eravamo agitatissimi, ma eravamo anche molto soddisfatti del nostro lavoro, come lo erano i professori che sono stati i “redattori” del nostro Giornalino. Finalmente arrivammo alla premiazione. In quel momento ero agitatissima “Abbiamo vinto?” continuavo a chiedermi. Poi ci chiamarono, eravamo arrivati secondi. Per noi fu una grandissima conquista, non eravamo primi, ma avevamo vinto qualcos’altro oltre ad un attestato. Imparammo qualcosa di più: mentre scrivevamo gli articoli, mentre ci documentavamo, mentre lavoravamo sodo, abbiamo imparato che in qualunque parte del mondo ci si trovi, vedremo sempre una Terra che muore lentamente ed abbiamo imparato che, in quanto cittadini del mondo, non dobbiamo uccidere questa Terra perché, se non la proteggiamo, firmeremo la nostra condanna a morte. Ciò che abbiamo vissuto un anno fa è stata solo una tappa del nostro piccolo grande cammino, abbiamo ricevuto in dono una grande lezione, come quando un uccello prova a spiccare il volo; nel tentativo di volare, vive una piccola grande avventura, con l’esperienza accumulata volerà sempre più in alto. Nel 2014 vivemmo un’importante esperienza, ora ne vivremo un’altra. Un’altra avventura per il piccolo, grande Green News. Oltre è una parola che ha molti significati, ma per me questa parola indica la nostra capacità di andare oltre l’apparenza e analizzare ciò che ci circonda. In tutte le nostre azioni quotidiane, grandi o piccole che siano, possiamo andare oltre; ad esempio analizzando quello che mangiamo tutti i giorni, assicurandoci che gli ingredienti non contengano sostanze nocive al nostro corpo e non limitando la nostra scelta al colore o alla bellezza della pietanza. Nella vita possiamo impegnarci a conoscere meglio gli altri invece di giudicarli se hanno qualcosa di diverso da noi. Possiamo guardare oltre ogni aspetto che ci circonda comprendendo nel profondo, passo dopo passo il nostro mondo. Giorgia Rumiz Beatrice Cuccaro L’ECOLOGIA, SECONDO ME T utti noi sappiamo un po’ cosa sia l’ecologia ossia la scienza che studia il rapporto tra l’essere vivente e l’ambiente in cui vive. Per me l’ecologia è rispettare l’ambiente per non inquinarlo. Un inquinamento comune che tutti fanno è, per esempio usare l’automobile e non rendendoci conto della gravità della situazione e il pericolo che tutti stiamo correndo. Grazie alla conferenza di Stoccolma del 1972, si è deciso di usare una nuova forma di sviluppo che non inquini, cioè lo sviluppo ecosostenibile. In parole povere, uno sviluppo che non inquini e che si prenda cura dell’ambiente. Penso che tutti noi dovremmo prenderci, nel nostro piccolo, cura del mondo in cui viviamo. Per me è questa è l’ecologia. Mariz Saad Pag. 5 GreeNews Conviene davvero prendere l’auto? M ia madre mi accompagna a scuola tutte le mattine e, sebbene usciamo per tempo, arriviamo sempre all'ultimo minuto, per il traffico che c'è. Fra noi ragazzi è così: a scuola si viene in macchina. L'85% di noi viene a scuola in auto, perché è più comodo. Invece mio padre veniva a scuola sempre a piedi, per non parlare di mio nonno. Eppure lo sappiamo che le auto inquinano. E lo smog porta a tumori ma, secondo studi recenti, è anche la causa di asma e allergie. Le città più inquinate del mondo sono New Delhi (India), Pechino (Cina) e Dhaka (Bangladesh). Qui vivere in un ambiente sano e pulito è un lusso che solo chi è ricco può permettersi. In queste città c’è una altissima percentuale di smog dovuta alla presenza di fabbriche antiquate e di troppe auto ancora con marmitte di vecchia generazione. Ma per fortuna ci sono anche molte città nel mondo che stanno cercando di contrastare l'inquinamento. Una tra queste c’è Helsinki (Finlandia) che prevede entro il 2025 l’addio alle auto private. Saranno incentivati i mezzi pubblici e il car- sharing. Molto è già stato fatto. Grazie al progetto di nome Kutsuplus, ad esempio, è possibile stabilire punti di raccolta per i pendolari che si spostano nella stessa direzione, velocizzando così il percorso e battendo l’inquinamento automobilistico. Il nostro Paese purtroppo non è fra i più virtuosi in questo campo, anzi. L'Italia è al 7° posto al mondo per il possesso di auto. Se ne contano ben 617 ogni 1000 abitanti. Al contrario in Germania, 3° produttore mondiale nel settore automobilistico, e 13° nel possesso di auto. Qui le auto private sono “solo” 530 ogni 1000 abitanti. Eppure altrove si stanno pensando altre soluzioni e se noi continuiamo a usare la macchina dei nostri genitori per andare a scuola, in Olanda alcuni centri hanno adottato il bici bus, un auto- bus a pedali, che può trasportare ben 11 giovani studenti dai 4 ai 12 anni. È guidato da un adulto: non inquina, non costa ed è un vantaggio per i bambini che si abituano a fare movimento la mattina. Anche in Germania le auto private stanno diminuendo e si stanno diffondendo sempre di più i quartieri car free. Le auto si condividono e al momento dell'acquisto si deve dichiarare che non se ne avranno di proprie. Le strade sono più strette e sicure, i box non esistono e non incidono sui costi di fabbricazione, non c'è smog e i bambini possono giocare all'aria aperta senza che i genitori si preoccupino. E in Italia, quale sarà il primo quartiere car free? Stop all’inquinamento S pesso noi uomini moderni non riusciamo a capire o forse non vogliamo capire, che le nostre azioni più semplici possono creare dei problemi alla natura. Tutto questo si chiama INQUINAMENTO. Per dire “stop all’inquinamento” dobbiamo ridurre gli sprechi ma la grande domanda è: “Come ridurre gli sprechi? La risposta ve la posso dare io con alcuni esempi: potremmo adottare automobili elettriche e quindi ecosostenibili; fare la raccolta differenziata per poter riciclare la carta e salvare molti alberi, potremmo evitare di gettare rifiuti a terra. Spero che tutti voi possiate capire quello che voglio dire e che mettiate in pratica i miei consigli. Martina Dell’Omo Pag. 6 GreeNews UN MONDO MODERNO OLTRE L’IMMAGINAZIONE Sapete, la mia mente ultimamente ha trovato delle idee per aiutare l’ambiente. Un giorno esisteranno smartphone che mandano radiazioni pulite e che producono ossigeno; in pratica degli alberi tecnologici. Ma non è solo questo che ho pensato; ci saranno anche macchine volanti che vanno a CO2 e puliscono le strade da tutto ciò che le persone lasciano. Automobili super elettriche che producono ossigeno e profumo di rosa e che facciano più di 2000 km con un pieno. Case costruite con metodi naturali, fatte soltanto con mattoni creati in fabbriche ecologiche. Milioni e milioni di pale eoliche che producano SOLTANTO e dico SOLTANTO, energia PULITISSIMAAAAA!!; Foglie speciali che producono ossigeno giorno e notte,sfidando le leggi della scienza. Avete capito che mi sono inventato? Ad ogni modo spero davvero che si realizzino questi sogni, almeno non diremo più: “ma quando puliscono Roma, la nostra beneamata città? Ma diremo: “Ringraziamo l’Ama di aver pulito Roma, quasi mi manca l’inquinamento! “ Alessandro Guidi UNA FERITA APERTA E’ un qualunque pomeriggio d’inverno in una qualunque zona periferica di Roma; accanto ad una campana per la raccolta del vetro una persona lascia, senza alcuna vergogna, due buste di spazzatura e va via. Due buste che si aggiungo- no ad un cumulo di sacchetti colorati maleodoranti che stonano con il verde della campana e tutto questo nell’indifferenza totale. In macchina mamma e papà smettono di parlare, c’è un silenzio strano che mi ricorda un episodio di due anni fa, solo che è notte e siamo nei dintorni di Caserta. Abbiamo sbagliato strada e intorno a noi ci sono degli incendi e una specie di nebbiolina con un brutto odore carico di diossina. Anche in quell’istante avevamo smesso di parlare. Sembrava di vedere l’entrata dell’inferno e l’unico desiderio era quello di scappare… era stranissimo e contrastava con il verde e la bellezza della Reggia di Caserta che avevamo visitato qualche ora prima. Abbiamo chiamato gli amici che dovevamo andare a trovare e loro ci sono venuti a prendere. Nei loro occhi un misto di vergogna e rabbia. Vergogna di mostrarci una terra bellissima violentata in quella maniera, rabbia perché è da tantissimo tempo che questa parte d’Italia è trasformata in una discarica a cielo aperto di rifiuti di ogni genere: copertoni, scarti di abbigliamento, materiali tossici di ogni tipo, piombo, scorie nucleari e materiali acidi che inquinano le falde acquifere e i terreni. Rabbia per i roghi che sono divenuti sempre più numerosi quando potevano essere confusi con i roghi appiccati ai cumuli di immondizia durante la crisi dei rifiuti in Campania e tra il 2007-08. Rabbia perché la camorra, pur di guadagnare, non si cura dell’inquinamento e introduce sostanze tossiche nell’ambiente e non bisogna avere grandi conoscenze per capire i danni al settore alimentare… tracce di diossina perfino nel latte di bufala. Cose lontane da noi? Siamo così certi di mangiare alimenti che non provengono da quelle zone? Sappiamo che, da qualche anno, nella “terra dei fuochi” ci si ammala di tumori in percentuale maggiore rispetto ad altre zone dove non vi è tanto inquinamento. Allora io mi chiedo come possiamo porre rimedio a tutto questo. Di chi è la colpa? E’ forse l’ignoranza? L’egoismo di alcuni? La totale mancanza di rispetto per quello che ci circonda? La realtà che ci manca completamente è la “coscienza ambientalista”. Non conosciamo l’effetto che ogni nostra singola azione produce sull’ambiente, un esempio? Abbandonare una bottiglia di plastica in strada, sappiamo quanto tempo impiega a “biodegradarsi”? Sappiamo quanto è più conveniente utilizzare una macchina a metano piuttosto che una a benzina? Pag. 7 GreeNews Avere una coscienza ambientalista non significa essere contro lo sviluppo economico o contro il progresso scientifico ma essere per uno sviluppo che rispetta l’ambiente che ci circonda in modo da prevenire disastri come ad esempio l’effetto serra, deforestazione ecc… I nostri genitori sono cresciuti senza conoscere i gravi danni che una produzione eccessiva di rifiuti e un modello di sviluppo economico basato sull’uso del petrolio avrebbe avuto sull’ambiente. Però loro devono far in modo che noi ragazzi e le generazioni future dobbiamo avere un’educazione ambientale. Un esempio è il progetto realizzato da Me in collaborazione con il CEA Legambiente Verona presso il Consorzio Cerea S.p.A. di Cerea (VE) un impianto di selezione rifiuti aperto alle scuole e attrezzato per accogliere gli studenti e accompagnarli in un percorso ludico-didattico alla scoperta dei rifiuti e di come questi possono rappresentare una ricchezza. Certo è che e non metteremo rimedio a questo “scempio” il mondo come lo sconosciamo oggi non esisterà più… E noi giovani con la nostra coscienza e conoscenza forse riusciremo a porre rimedio agli errori fatti dalle generazioni passate. Silvia Luciani Questione di pigrizia Oltre l’inquinamento potrebbe esserci un mondo sereno e pulito ma purtroppo non è così. Ci sono persone incivili che buttano la carta delle merendine a terra e non solo. Ci sono uomini che non sanno come smaltire dei prodotti non riciclabili e li mettono sotto terra. Penso che l’uomo sia pigro e non riesca a smettere di inquinare. Dico pigro perché le soluzioni ci sono è che non le realizziamo. Per esempio abbiamo la macchina elettrica ma non la utilizziamo perché costa troppo. Come se non bastasse devono anche distruggere gli alberi per costruire parcheggi e centri commerciali e noi ragazzi non abbiamo più prati e boschi puliti dove giocare. A queste persone non importa della natura, non rispettano neanche la raccolta differenziata. Come possiamo pensare di andare avanti se nessuno fa il minimo sforzo per tenere pulito l’ambiente? Mattia Di Salvo 6 REGOLE DI CIVILTA’ UN BEL POSTO Il mondo è un posto bello, ma lo sarebbe ancor di più se fosse pulito. Noi tutti possiamo impegnarci per rendere il mondo migliore infatti, stiamo cercando di imparare a fare la raccolta differenziata ma non tutti sembrano interessati. Noi dobbiamo cercare di far capire alle persone che un mondo più pulito rende tutto più colorato. Elettra Calcagni Fai finta che i sacchetti di PLASTICA non esistano e usa borse di COTONE per la spesa; Usa meglio gli elettrodomestici spegnendo pc e tv. Lo stand-by consuma e quindi inquina; Per conservare cibi usa vetro e non alluminio; quest’ultimo inquina poiché per la sua produzione il consumo energetico è enorme; Pulisciti i denti ma con intelligenza: se lasci scorrere l’acqua ne consumi fino a trenta litri; Una doccia è bella se dura poco: in tre minuti consumi 40 litri d’acqua, in 10 minuti più di 130 litri; Fai la RACCOLTA DIFFERENZIATA: è il contribuito più importante che puoi dare all’ambiente. Giorgia De Franchi Ludovica Faiazza Pag. 8 Viaggio fra sprechi, ecologismo e crisi Nel pianeta il 30% della produzione annua finisce nella spazzatura. Ma i piccoli commercianti hanno imparato a non buttare nulla, o quasi. Diverse volte abbiamo visto i nostri genitori che buttavano cibo ormai andato a male o avanzato. A tutti sarà capitato di aprire il frigorifero e trovare alimenti scaduti. Non ce ne accorgiamo, ma ciò può causare uno spreco alimentare consistente. Viviamo un momento di difficoltà economica eppure le famiglie, magari per approfittare di un'offerta, rischiano di riempire il frigorifero di alimenti che non utilizzeranno. Ed ecco lo spreco. Nel tentativo di calcolare quanto cibo buttiamo, non tutti i ricercatori arrivano agli stessi risultati. Secondo alcuni, ogni italiano spreca in media 143 chili di cibo all'anno. Se così fosse, parleremmo di una quantità sufficiente a sfamare 44 milioni di persone. Equivarrebbero a 37 miliardi di euro, più di 600 euro a testa. Intervistando alcune madri di famiglia si scopre che molte hanno adottato piccole strategie per rimediare. “Innanzitutto se avanza un pasto, bisogna conservarlo per il giorno dopo. Inoltre quando si cucina, bisogna sempre controllare nel frigorifero gli ingredienti di cui si dispone utilizzando prima quelli in scadenza”. La signora Melani sa come organizzarsi e aggiunge: “Quando vado al supermercato controllo per prima cosa la scadenza e poi compro il minimo essenziale. Se necessario, ci vado più volte nel corso del- GreeNews la settimana scegliendo i prodotti più freschi”. Ma sono i negozi più grandi, soprattutto i supermercati, quelli che rischiano di sprecare di più. “Ciò che è in scadenza viene proposto a metà prezzo. Invece i prodotti scaduti, che purtroppo non sono pochi, li buttiamo o lo restituiamo ai fornitori”. A parlare è l'impiegata di un supermarket a Tor Bella Monaca. Qualche volta le novità, i nuovi prodotti dell'industria alimentare, non hanno il successo che si sperava e restano invenduti. Invece i piccoli negozianti spesso riescono a non sprecare: “Sulla frutta c'è un po' di spreco, ma con i latticini stiamo attenti e non ne buttiamo”. Katia, proprietaria di una gelateria, cerca di fare la sua parte anche per risparmiare energia. “Abbiamo messo l'illuminazione a led – dichiara – e utilizziamo un frigo colonna a basso consumo”. Un panificio, se ben gestito, riesce a sfruttare ben il 95% dei prodotti immagazzinati. Ce lo ha detto Jessica della Fornarina di via Fratelli Mazzocchi a Roma, che dichiara: “Il pane che rimane lo diamo ad alcuni clienti che hanno le galline o lo utilizziamo per produrre il pan grattato. Non lo buttiamo di certo”. I negozianti si impegnano a comprare la quantità di prodotti necessaria al consumo giornaliero. Anche Patrizia, fruttivendola di 59 anni, si dà da fare per evitare gli sprechi. “In inverno i prodotti si conservano più al lungo, invece in estate durano meno, ma noi cerchiamo di non gettare nulla. Con la frutta molto matura facciamo macedonie e la verdura – racconta - la mettiamo in un sacco che lasciamo fuori dal negozio così chi ha dei Pag. 9 conigli e abita nei dintorni ne approfitta”. Da queste parti quindi nessuno sente la necessità di ricorrere al Banco alimentare, un’associazione creata per raccogliere nei negozi ogni tipo di genere alimentare in scadenza. Si tratta di un sistema nato per arginare lo spreco e nello stesso momento per aiutare i bisognosi. Gli alimenti vengono ritirati dai supermercati con un furgoncino abilitato al trasporto e consegnati nei centri della Caritas e nelle parrocchie. Se famiglie e rivenditori sono responsabili del 33% dello spreco alimentare, il restante 67% lo si deve ad agricoltori e industria alimentare che devono ancora migliorare i loro sistemi di produzione, rendendoli più efficaci. ECOLOGIA VUOL DIRE... E cologia vuol dire studio dell’ambiente ed è una parte delle scienze naturali che studia l’ecosfera, ossia la porzione della terra in cui è presente la vita. Il progresso dell’uomo sta rovinando l’intero ecosistema del pianeta Terra e solo da GreeNews poco l’uomo si rende conto di questo. Bisogna fare informazione ambientale sugli effetti che le nostri azioni producono sull’ambiente. Guardiamo sempre ciò che serve a noi ma non pensiamo mai a ciò che serve all’ambiente; ecco perché fin dalla scuola primaria ci hanno insegnato l’educazione ambientale come ad esempio l’utilizzo dell’acqua per non sprecarne molta, chiudere il rubinetto dell’acqua mentre ci si lava i denti, preferire la doccia invece del bagno, e cosi via. Oggi nelle nostre case è arrivata la raccolta differenziata dei rifiuti, in questo modo possiamo creare meno rifiuti da buttare nel terreno ed al contrario utilizzare i rifiuti per creare altri materiali. Purtroppo nonostante i piccoli accorgimenti, fermare il disastro ecologico è impossibile perché le industrie, le auto, i cambiamenti dell’uomo sull’ambiente continueranno a danneggiare l’ambiente. La natura inizia a ribellarsi, basta vedere i vari disastri idrogeologici di questi ultimi anni, i cambiamenti delle stagioni, la mancanza di acqua che diventa sempre più accentuata. Danneggiare l’ambiente porterà tra tanti anni un aumento dell’effetto serra, desertificazione di alcune zone del pianeta per la mancanza di acqua. Leonardo Giorgi Pag. 10 GreeNews EDUCARE ALLA SOSTENIBILITA’ Il progetto è rivolto agli alunni della scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “Donatello” ed intende proporre attività di formazione sullo sviluppo sostenibile, un’utile strumento di formazione in un processo didattico, sociale e comportamentale che, certamente, non si esaurisce nel solo ambito dell’istruzione, ma che da questo deve necessariamente iniziare. L’obiettivo è quello modificare in positivo il comportamento degli studenti, delle famiglie, dell’ambiente scolastico, rendendo gli alunni stessi interpreti consapevoli della cultura della sostenibilità locale e globale. Le attività previste sono: Incontri con esperti sui seguenti temi: sviluppo sostenibile; gestione delle risorse energetiche non rinnovabili, sostenibilità alimentare, inquinamento ambientale; l’insostenibile leggerezza del consumare Giornata dedicata ad attività sulla sostenibilità con incontri e, giochi di ruolo (sostenibilandia) Partecipazione al concorso “Giornalisti nell’erba” Uscite nel territorio. Si tratta di un progetto interdisciplinare che coinvolge diverse materie come italiano, tecnologia, geografia, scienze, inglese Gli obiettivi che il progetto si propone sono i seguenti Conoscere il tema della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Riflettere sulle difficoltà nell’effettuare scelte sostenibili e non sostenibili Conoscere i problemi dello smaltimento dei rifiuti, facendo capire come ogni per- sona possa contribuire adottando comportamenti compatibili con l’uso razionale delle risorse. Riflettere sul concetto di consumo e sullo stile di vita consumistico, nonché sull’impatto ambientale delle nostre scelte di consumo e sulla dipendenza di queste ultime dalla pubblicità. Conoscere i principali marchi ecologici e il loro significato. Conoscere comportamenti per ridurre l’ impatto ambientale delle abitudini inquinanti. Affrontare i concetti di energia e fonti energetiche (rinnovabili e non rinnovabili), effetto serra, alterazioni climatiche, sostenibilità, ciclo di vita dei prodotti,… Comprendere le relazioni tra il problema globale (effetto serra e cambiamenti climatici) e locale (legami con i comportamenti individuali e collettivi). Nella realizzazione verranno coinvolti anche associazioni di volontariato che si occupano di sostenibilità. Pag. 11 GreeNews ECOLOGISTI O FANATICI? U ltimamente “essere ecologisti” va molto di moda come gli animalisti un po’ di tempo fa. Quante persone però sono realmente “ecologiste”? Poche. Quindi approfondiamo la figura dell’ecologista e qui cito il dizionario: ECOLOGISTA: “sostenitore della necessità di difendere l’ambiente e l’equilibrio naturale.” Quindi, a grandi linee, è la categoria di persone che salvaguarda la terra. “In che modo?” chiederanno alcuni. Ad esempio, non usano una quantità industriale di shampoo, fanno la raccolta differenziata, non usano l’auto se devono fare un metro di strada, non buttano le cartacce a terra, non bruciano i boschi, …… Se ci pensiamo bene, almeno un pochino, siamo tutti ecologisti “in erba”, perché per proteggere l’ambiente non servono cose eccezionali. Come in ogni cosa c’è il “moderato” e l’ ”esagerato” o il “montato”: Ci sono coloro che lo fanno per moda, come dico io, “gli ecologisti di cartone”; I fanatici, ovvero gli ossessionati, i quali pur di non “mettere a rischio l’ambiente “fanno calare l’equilibrio di vita, raggiungendo nel peggiore dei casi, ritmi assurdi. Recito il dizionario: FANATISMO: “devozione incondizionata a una qualsiasi idea o concezione”. Ora pongo una domanda a te che leggi: “vuoi essere un ecologista o un fanatico?” Per me “fare ecologia” è andare oltre il fanatismo e fare il bene della Terra con le piccole azioni quotidiane. Giorgia Rumiz OLTRE, ANDARE AVANTI Oltre, per me, significa un continuo andare avanti. Oltre è il mio futuro, fisico, spirituale, significa crescere, una crescita che non finisce mai nel rispetto dell’ambiente che ci circonda. Fino a quando noi non decidiamo di far finire questo “oltre” dobbiamo tentare di salvaguardare la natura e pretendere lo stesso dalla società. La mia vita è un continuo di oltre, perché appena supero qualcosa mi dò subito un altro obiettivo da concludere e poi un altro ancora. Io spero di non rimanere mai senza un oltre, anche perché se non hai un oltre non hai un futuro. Lucrezia Savini Pag. 12 Il chimico italiano Luigi Cassar, ha partecipato ai recenti “European Inventor Award” a Berlino, ovvero gli oscar dell’invenzione tecnologica 2014, per aver inventato il “CEMENTO MANGIA-SMOG”; brevettato da “Italcementi”; azienda italiana di materiali da costruzione e quinto produttore di cemento a livello mondiale. Questo signore di 76 anni, nel 1991 per puro caso, insieme a dei suoi colleghi di “Italcementi”, mentre cercavano di realizzare un intonaco bianco, in grado di resistere alle alterazioni delle condizioni climatiche e nello stesso tempo mantenere brillantezza e candore; hanno creato con diverse sostanze, ma principalmente con l’ ossido di titanio, un materiale che alla luce del sole, come loro stessi hanno dichiarato, rimaneva sempre più bianco. Così verso la fine degli anni 90’ hanno iniziato a costruire edifici con questo materiale, come la Chiesa in Misericordia, costruita a Roma dall’architetto Richard Meier. Solo dopo alcuni anni, si sono accorti che nell’aria intorno all’edifico diminuivano i così detti “gasnocivi” come: gli ossidi di azoto, anidride solforosa, la formaldeide e che non era una coincidenza ma GreeNews un effetto del cemento, successivamente brevettato come “mangia smog”. Luigi Cassar dopo questa “scoperta” ha approfondito gli studi all’Università di Ferrara con il Cnr e il Centro di Ricerche della Comunità Europea di Ispra e ha affermato che “se almeno il 15% delle città fossero coperte con le pellicole di calcestruzzo biologico, l’inquinamento si ridurrebbe del 50% se non di più.” Questo cemento è in commercio dal 2006 con il nome di TX Active ed è considerato un ottimo “antidoto” per l’inquinamento. Il TX Active o cemento trasparente, ha contribuito alla costruzione dell’edifico dell’EXPO, in Giappone, ora darà un contributo di oltre 2 mila tonnellate di prodotto e 900 pannelli in cemento biodinamico, tutto questo per la “copertura” dell’unico edifico dell’EXPO di Milano, predestinato a rimanere in piedi, come polo di innovazione tecnologica, anche dopo la manifestazione. In conclusione, oltre ad avere un ottimo effetto sull’ ambiente, il cemento che sequestra lo smog rende anche più pulito e bianco il cemento vero e proprio. “Se si continua a trovare, inventare, creare, Pag. 13 GreeNews nuovi prodotti come ho fatto io, ma molti altri, ci avvicineremo sempre di più ad uno stile di vita “eco-bio” e potremmo cominciare ad immaginare, un mondo con pochissimo se non per niente inquinamento” racconta il professor Cassar. Ludovica Sorrenti POCA ATTENZIONE La contaminazione dei cibi e delle falde acquifere ad opera degli scarichi industriali sta provocando malattie e tumori. Parla un signore dicendo: "IL PROBLEMA NON È L'ENERGIA MA È L'UOMO CHE NON STA ATTENTO !!" Se gli uomini usassero le fabbriche con più attenzione tutti staremmo meglio.... Citiamo un piccolo pezzo di una canzone: "MUIOONO I FIORI POCHI COLORI, SEMBRA CHE IL CEMENTO RENDA L'UOMO PIÙ CONTENTO, TROPPI RIFIUTI IN POCHI MINUTI" Questo sta provocando il BUCO NELL'OZONO e di conseguenza una forte estinzione di animali; se il buco nell'ozono diventasse più grande, finirà per estinguersi anche l'uomo. Margherita Posca DOBBIAMO INTERVENIRE L a Terra e tutti i suoi abitanti subiscono l’inquinamento che sta distruggendo a poco a poco il pianeta ma l'uomo non ha alcun interesse a diminuirlo. La redazione di Green News ha elaborato una scoperta imminente per non inquinare ancora. Svilupperanno le '' foglie '' con lo scopo di filtrare l'aria, come gli alberi. Si tratta di pannelli solari che immettono ossigeno scartando le polveri malsane per il nostro corpo. L' idea non è la prima ma per ora potrebbe essere la candidata per essere attuata. Si svilupperanno nuove idee per salvare il mondo e persone e animali che vi abitano; esso porterebbe diminuire drasticamente dal 2020. Francesco Malizia ABBASSO L’INQUINAMENTO L’inquinamento è un grosso problema. Lo smog e i rifiuti ormai sono dappertutto. Io vorrei che esistessero delle scatole magiche in cui infilare i rifiuti organici per farli sparire. Poi vorrei che ce ne fossero altre in cui infili carta, plastica e vetro e questi diventano nuovi oggetti. Per quanto riguarda lo smog non riesco a capire perché hanno inventato le macchine elettriche ma non le mettono in commercio a prezzi accessibili. Spero che prima o poi l’inquinamento sparisca dalla terra grazie alla nuova tecnologia. Marian Quattrocchi Pag. 14 GreeNews Come ti butto I RIFIUTI che ogni famiglia e che ciascuno di noi produce sono molti, basti pensare alla confezione di una merendina o alla carta di un quaderno, alla buccia di un frutto. Le DISCARICHE tradizionali inquinano e non risolvono il problema. Ecco perché è importante la RACCOLTA DIFFERENZIATA, da un lato per diminuire la quantità di rifiuti non riciclabili e, dall’altro, per aumentare il recupero attraverso il riciclaggio dei rifiuti stessi. Tutte le materie prime riutilizzabili diventano così risorsa utile da riutilizzare e non come fonte di inquinamento. RIFIUTI URBANI PERICOLOSI C i sono tanti rifiuti che non possono essere riciclati completamente e che contengono sostanze nocive per l’uomo e per l’ambiente: i TONER contengono sostanze chimiche; i NEON contengono un gas inquinante; gli OLI, sia quelli per cucinare sia quelli per i motori, se assorbiti dal terreno, inquinano e, se versati nei fiumi o nel mare, formano una pellicola che impedisce la vita della flora e della fauna; le PILE e le BATTERIE vanno depositate negli appositi contenitori poiché esse possono disperdere nell’ambiente diverse sostanze nocive; lo stesso vale per i MEDICINALI che contengono sostanze chimiche molto pericolose. E’ necessario prestare la massima attenzione al corretto smaltimento dei rifiuti tossici in quanto questi , proprio perché pericolosi per l’uomo e per l’ambiente, devono essere sottoposti a trattamenti specifici. Di conseguenza ognuno di questi prodotti deve essere raccolto a parte. Ad esempio all’ingresso del nostro Istituto è presente un raccoglitore di pile esauste; i medicinali non più utilizzati sono raccolti in appositi contenitori posti all’ingresso delle farmacie; gli oli utilizzati dalle mense e dalle attività industriali sono raccolti dai dipendenti di aziende specializzate nel loro trattamento; i toner e le lampadine devono invece essere portati presso le piattaforme ecologiche che ne curano lo smaltimento. Purtroppo non tutte le persone hanno la stessa cura nel trattamento di questi rifiuti così pericolosi per l’uomo e non prestano la giusta attenzione alla loro differenziazione. In alcune regioni del nostro Paese il trattamento dei rifiuti, purtroppo, è diventato un affare per le organizzazioni criminali che hanno smaltito illecitamente, interrandoli in discariche abusive, i prodotti che inquinano. Col tempo i residui dei prodotti interrati sono stati rilasciati nelle falde idriche sottostanti e hanno reso l’acqua non più potabile e inutilizzabile anche agli scopi agricoli. In quelle regioni le persone si ammalano e il cibo e l’aria sono pericolosamente inquinate e ci vorranno moltissimi anni e tanto impegno per risanare quei terreni e quei luoghi. Raffaele Gentile Pag. 15 “Oltre” la speranza del domani, oltre il desiderio di vivere il presente Il poeta turco Nazim Hikmet (1902-1963), lontano dalla patria perché perseguitato politico, scrive il proprio testamento spirituale al figlio Mehmet. Lo esorta a considerare il mondo come se fosse la sua casa e ad amare i propri simili prima di ogni altro valore. Non vivere su questa terra come un inquilino Non vivere su questa terra Come un inquilino Oppure in villeggiatura Nella natura Vivi in questo mondo Come se fosse la casa di tuo padre Credi al grano al mare alla terra Ma soprattutto all’uomo. Ama la nuvola la macchina il libro Ma innanzitutto ama l’uomo. Senti la tristezza Del ramo che si secca Del pianeta che si spegne Dell’animale infermo Ma innanzitutto la tristezza dell’uomo. Che tutti i beni terrestri Ti diano gioia Che l’ombra e il chiaro Ti diano gioia Che le quattro stagioni Ti diano gioia Ma soprattutto l’uomo ti dia gioia Questa poesia di Nazim Hikmet porta un messaggio nel cuore di tutti, giovani e adulti: amare la Terra e rispettarla. Il poeta esorta tutti a non assumere l’atteggiamento dell’”inquilino” che si disinteressa della casa in cui abita perché non è sua, ma ci spinge a vivere nel mondo come fosse la casa di nostro padre. Amare la Terra è assumersi la responsabilità di proteggere qualcosa di speciale, è condividere la tristezza di un ramo che si secca, di un animale che soffre, è essere partecipe e solidale negli eventi tristi che GreeNews possono colpire l’umanità o la natura. La Terra è un pianeta unico, ogni cosa è meravigliosa, una foglia, un filo d’erba, il mare, le stagioni, ma noi non ci rendiamo conto della preziosità di ciò che ci circonda e allora non facciamo altro che inquinare, distruggere sprecare risorse.Se continueremo a ferire, distruggere ,il nostro pianeta diventerà un deserto e le generazioni future non avranno più niente. Nonostante l’uomo sia il principale responsabile di questa distruzione, il poeta dice di credere nell’uomo, sembra avere fiducia nelle possibilità umane, nell’intelligenza dell’uomo. Beh, non possiamo tradire la speranza che il poeta ripone in noi. Questa bellissima poesia ci ha fatto riflettere sull’importanza di cambiare atteggiamento verso la Terra, perché si possa andare oltre la speranza nel domani e l’egoismo di vivere il presente Perché il futuro possa diventare più sicuro, tutti possiamo contribuire. Speriamo che sempre più persone si rendano conto dell’importanza di questo messaggio. Giada Cerasari, Giulia Duca, EriKa Falbo, Mlika Sara “Oltre” il mio giardino Emily Dickinson trascorse gran parte della sua vita vedendo e incontrando poche persone; questo le ha consentito di entrare in contatto con la propria interiorità e con la natura ,con una sensibilità eccezionale e nello stesso tempo non le ha impedito di essere in contatto con la realtà Il suo modo di comunicare con il mondo è stato quello di scrivere poesie. E’ la mia lettera al mondo E’ la mia lettera al mondo Che mai non scrisse a me Semplici annunzi che dà la Natura Con tenera maestà Il suo messaggio è consegnato a mani Per me invisibili. Per amor suo, miei dolci compaesani, Benignamente giudicatemi. Emily Dickinson Pag. 16 GreeNews Lettere al mondo Caro mondo, o come direbbero i ragazzi di oggi “Bella Mo!”. Va bene basta con gli scherzi, come stai? Non credo molto bene, insomma, anche tu come gli Italiani e gli Europei stai passando un periodo di crisi, per l’inquinamento dell’aria, delle acque e della terra, ma anche per le guerre che stanno accadendo, non tela puoi passare proprio bene. Certamente non è colpa tua, ma dei tuoi abitanti. Fortunatamente tu conservi ancora dei posti bellissimi e spero che le cose si sistemino. Tu mi piaci così come sei, vorrei cambiare solo alcuni abitanti che ti trattano male e ti fanno soffrire, ma non ti preoccupare, cercherò di fare qualcosa di importante per guarire le tue malattie e per migliorare i tuoi abitanti. Dammi un po’ di tempo per crescere, ma fin d’ora cercherò di aiutarti per quello che posso. Caro mondo, desidero ringraziarti per gli immensi mari, per le altissime montagne, per i bei paesaggi collinari e pianeggianti, insomma grazie per le tua bellezza . Grazie perché continui ad offrirci tanti doni anche se ci comportiamo male con te. La tua abitante preferita Ludovica Sorrenti Caro mondo, in questo periodo ti vedo malmesso. Le tue acque non sono più limpide, gli alberi vengono tagliati, l’aria a volte è irrespirabile. Tutto ciò è colpa dell’uomo che non fa altro che inquinare. Non gli importa che fine farai, non gli importa se stai male. Il suo unico pensiero è soddisfare i propri desideri, senza accorgersi che ti stai spegnendo giorno dopo giorno. Ti prometto che farò il possibile per aiutarti e se anche fosse una goccia nel mare , io avrò fatto la mia parte. Chiara Proietti Cervellini Caro mondo, a volte mi sento molto confusa perché mi sorgono delle domande e non riesco a darmi delle risposte. Mi chiedo perché ci sono terre ricche e fertili dove regna il benessere e altre zone aride e povere dove regnano disagi, malattie, miseria e morte. In parte la risposta la conosco, ma perché l’uomo non interviene? Perché invece di inventare armi nuove, tecnologie avanzate per combattere, non si impiega il tempo per migliorarti? Ma questi politici che occupano poltrone importanti, perché invece di agevolare persone ricche, non aiutano i più bisognosi? Perché a queste persone di prestigio manca la voglia di affrontare e risolvere problemi importanti? Perché pensano soltanto ai propri interessi? Perché l’uomo ti sta rovinando? Sai, vedo molte ingiustizie, troppe: una di queste riguarda la salute. Proprio l’altro giorno stavo guardando la televisione e in un programma dicevano che sono state individuate le cure per alcune malattie, ma che non possono essere utilizzate per vari motivi. Io non capisco, perché preferiscono far star male le persone piuttosto che rinunciare a degli interessi diversi? Loro non sanno come possono vivere le persone malate, non sanno cosa si prova alla notizia di essere malati, non conoscono l’ansia e l’incertezza che tormenta i malati, la tristezza che li avvolge. Non sanno dello stato di tensione che si crea all’interno della famiglia al pensiero che la persona cui si vuole bene possa peggiorare. Non è una cosa facile da spiegare a parole, solo chi lo prova può capire come ci si sente. Io sono una di quelle e te lo posso confermare, perché se i responsabili rilasciassero la cura, forse mio padre potrebbe guarire. Spero che tutto migliori e, come dice Madre Teresa di Calcutta ”Non esiste povertà peggiore di chi non ha amore da dare”. Giulia Valente GreeNews Periodico dell’I.C. Donatello Via di Grotte Celoni 20 - 00133 Roma Redazione Manuel Allegretti, Gabriele Arancio Febbo, Beatrice Bianchi, Alessandra Blengini, Alice Buratti, Elettra Calcagni, Daria Capponi, Federica Carpineta, Mattia Castrechini, Alessandro Celaidis, Giada Cerasari, Giulia Cipriani, Nicola Cirelli, Alessandro Collalti, Valeria Cristofanilli, Beatrice Cuccaro, Giorgia De Franchi, Martina Dell'Omo, Tommaso Dionisi, Mattia Di Salvo, Francesca Doros, Giulia Duca, Ludovica Faiazza, Erika Falbo, Raffaele Gentile, Leonardo Giorgi, Ilaria Gucciardi, Alessandro Guidi, Mirko Lomonte, Silvia Luciani, Francesco Malizia, Lorenzo Massini, Matteo Meloni, Gabriele Montemezza, Asia Palombi, Carol Pensa, Lorenzo Piacentini, Margherita Posca, Chiara Proietti Cervellini, Marian Quattrocchi, Alessio Raule, Nicole Reitano, Giorgia Rumiz, Kirolos Saad, Mariz Saad, Milka Sara, Lucrezia Savini, Ludovica Sorrenti, Valeria Sottili, Giulia Valente. Docenti Simona D'Angelo, Davide Dionisi, Paola Lodola, Roberta Riccardi, Simona Saccone Responsabile del Progetto GreeNews Prof.ssa Lucia Viola