Ragazzi senz'alcol
Il Rotary in difesa dei ragazzi
Dal Club di Senigallia - Distretto 2090 - l'idea di una proposta di legge contro
l'alcolismo dei minori
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I Rotary Clubs di ormai 11 città si propongono di spingere il Parlamento a promulgare una legge
che freni l'accesso dei giovanissimi all'alcol e che limiti la capacità delle organizzazioni
commerciali di attrarre questi ragazzi verso le bevande alcoliche: né più né meno di quanto è
stato fatto da anni nel resto del mondo.
Questi i punti irrinunciabili su cui fondare il provvedimento:
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Chiunque faccia bere un minore fino all'ebbrezza commette un delitto.
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Vietato vendere ai minori di 18 anni bevande alcoliche e superlcoliche negli esercizi
commerciali di ogni tipo, dagli iper-mercati ai chioschi, agli ambulanti, alle pubbliche
rivendite o circoli, anche privati.
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Vietato l'utilizzo del nome e del logotipo di bevande alcoliche e superalcoliche in
qualsiasi forma di comunicazione (TV, radio, cinema, internet, stampa, manifesti ...) a
eccezione delle riviste specializzate e delle manifestazioni di settore.
L'iniziativa ‘Ragazzi senz'alcol, è stata esposta dal presidente del Club di Senigallia, Vito M.
Carfì, al Gruppo di lavoro Assistenti e Presidenti dell'Assemblea distrettuale e ha riscosso ampi
consensi. Il Presidente, incoraggiato dal Governatore Giorgio Splendiani, ha poi continuato la
sua opera di proselitismo ed, in breve tempo, hanno aderito al progetto Clubs di:
Fabriano, Fano, Gualdo Tadino, Norcia San Benedetto, Osimo, Perugia, Pesaro, Pescara,
Sulmona e Tolentino.
In considerazione del suo valore morale e della sua importanza sociale, il Club di Senigallia
prospetta l'iniziativa come un progetto distrettuale allargabile ai Clubs degli altri Distretti d'Italia,
e ad altre Associazioni od Organizzazioni che, condividendo l'obiettivo, intendano collaborare
facendosi parte attiva.
Il Rotaract si è distinto per impegno, aderendo all'iniziativa sin dall'inizio, confermando la
tradizione che lo vuole, a Senigallia, veramente club fratello.
Termini del problema
In Italia, nel 2003, vi erano 775.000 bevitori accertati tra i 15 ed i 16 anni, con stime per le età
fino a 18 e sotto i 15 che portavano il totale a oltre il milione. Il nostro paese detiene il triste
primato, a livello mondiale, della più giovane iniziazione all'alcol: all'età di 11 anni ben il 18,7%
dei nostri ragazzi e l'8,5% delle nostre ragazze beve, fuori casa o a casa.
Con simili presupposti non deve meravigliare che l'alcol, in Italia, uccida dalle 30 alle 40mila
persone ogni anno (cirrosi epatica, infortuni ...), con studi che legano all'alcol il 10% di tutte le
morti. Per avere un termine di paragone: gli stupefacenti provocano circa 800 decessi per anno.
Il riferimento non è casuale, in quanto l'alcol costituisce per i ragazzi l'ingresso principale nel
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mondo delle dipendenze patologiche: secondo tutti gli organi di polizia e di sanità, nazionali e
internazionali, l'alcol è la droga d'elezione dei minorenni.
Una classifica di pericolosità delle droghe in base al rischio clinico, alla facilità di dipendenza,
all'impatto sociale, vede l'alcol al 5° posto, dopo oppioidi e cocaina e ben prima di tabacco
(9° posto), cannabis (11°) ed ectasy (18°), solo per citare le più note a livello di cronaca.
Tutti concordano nel ritenere che qualunque giovane finisca col drogarsi avrà cominciato con
l'alcol o, che è lo stesso, qualunque giovane abbia cominciato a usare l'alcol ha enormi
probabilità di finire in una dipendenza patologica. Questo succede perché l'alcol agisce su una
serie di nuclei cerebrali molto profondi, il cui stimolo sottrae l'agire umano al controllo della
corteccia, della parte razionale del nostro essere. Perciò, l'assunzione di alcol sin dagli 11 anni
compromette l'equilibrio di sviluppo del cervello, abituando all'azione irragionevole, sfrenata e
magari violenta. Un destino di degrado comportamentale, sociale e anche fisico, perché l'alcol
lascia il segno: sia a livello metabolico che anatomico.
L'Italia, la cui legge contro il fumo nei locali pubblici è portata a esempio e imitata in tutto il
mondo, si è mossa molto bene contro la nona delle droghe, ma nulla fa per proteggere i suoi
ragazzi dalla quinta e ben più pericolosa socialmente, condividendo con Bosnia e Albania il
dubbio privilegio di non avere limitazioni all'età in cui si possa acquistare alcol in un qualsiasi
negozio di alimentari. In Svezia si può bere al bar a 18 anni, ma ce ne vogliono 21 per
comprare una birra al supermercato; in Grecia è necessario avere 18 anni. Ovunque si
adottano misure ferree per ostacolare l'accesso dei ragazzi all'alcol: noi siamo solo capaci di
piangere le stragi del sabato sera o le violenze del fine settimana.
Proposte operative
Concretamente, il Club di Senigallia propone quanto segue:
- Svolgere ogni azione utile a supportare tra le varie personalità politiche ed i diversi organi
dello Stato un'opera comune che sfoci nella promulgazione delle misure legislative auspicate.
- Nel caso si renda necessario: organizzare una conferenza nazionale, da tenersi a
Senigallia, con politici ed esperti del settore.
- Nel caso si renda necessario: indire la raccolta delle 50.000 firme richieste per presentare
una legge d'iniziativa popolare.
A che punto è il progetto
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Il 23 luglio 2008 il presidente del Rotary, Vito M. Carfì, ed il past-president del Rotaract di
Senigallia, Daniele Quercetti, sono stati ricevuti a Palazzo Chigi dal Sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio, senatore Carlo Giovanardi, e gli hanno presentato l'iniziativa. Dopo
un franco scambio di opinioni sul tema "alcol" in generale, si è concordato sulla necessità di
affrontare il problema anche nell'età minorile. I due rappresentanti del Rotary sono stati quindi
affidati all'attenzione del Consigliere Giuridico del Sottosegretario, dottor Mauro Antonelli, il
quale sottolineava la necessità di un totale coordinamento con altri dicasteri del Governo e dello
Stato per rendere organico un provvedimento del tipo da noi sostenuto.
Essendosi in prossimità delle ferie estive, è stato stabilito di ricontattarsi per la ripresa dei lavori
parlamentari.
Contemporaneamente, il dr. Carfì metteva al corrente dell'iniziativa il dottor Emanuele Scafato,
direttore dell'OSSFAD presso l'Istituto Superiore di Sanità, mentre diversi clubs aderenti e lo
stesso Governatore del Distretto 2090 incontravano parlamentari e senatori, trovando simpatia
per l'iniziativa e la più ampia e pronta disponibilità all'aiuto concreto.
Nel mese di settembre è stata richiesta la partecipazione alla Prima Conferenza Nazionale sul
Alcol, che si terrà a Roma in ottobre: potrebbe essere quella l'occasione per rendere partecipi di
questa forte iniziativa rotariana tutti gli Enti e le Organizzazioni che affrontano l'alcolismo.
Per adesioni ed informazioni, scrivere a: [email protected]
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Ragazzi senz`alcol - Rotary Club Senigallia