PAOLO E FRANCESCA
Andriuolo Davide
3t
Chi erano Paolo e Francesca
Paolo e Francesca sono due
figure di amanti entrate a far
parte dell'immaginario
popolare sentimentale
In vita furono amanti e
adulteri, e questo amore li
condusse alla morte per
mano appunto del marito di
Francesca. Nei versi
immortali di Dante,
Francesca spiega al poeta
come tutto accadde:
leggendo il libro che spiegava
il galeotto amore tra
Lancillotto e Ginevra, i due
trovarono calore e passione,
l'uno nelle braccia dell'altra.
Chi era Paolo
Paolo il Bello era il figlio terzogenito di Malatesta da Verucchio.
Si può collocare la sua nascita tra il 1246 e il 1248. Paolo sposò
nel 1269 Orabile Beatrice. Dalla loro unione nacque un figlio
maschio, Uberto, che portò il titolo di conte.
Paolo seguì il padre nelle sue vicende belliche contro i ghibellini:
nel 1265 insieme al padre combatté contro Guido da
Montefeltro e, nello stesso anno, si scontrò con i Traversari
insieme a Guido da Polenta.
Le sue doti diplomatiche lo portarono ad essere scelto dal Papa
Martino IV come Capitano del Popolo a Firenze nel marzo 1282.
La sua promettente carriera, appena iniziata, venne interrotta
dalla tragica morte. Paolo divenne l’amante della moglie di suo
fratello Gianciotto, che si vendicò uccidendo entrambi.
Chi era Francesca
Francesca da Rimini era figlia di
Guido da Polenta, signore di
Ravenna, il quale, nel 1275,
quando aveva 15-16 anni, la diede
in sposa a Gianciotto dei
Malatesta di Rimini; matrimonio
probabilmente concordato non
per amore, ma per sancire
un’alleanza tra le due signorie
romagnole. Di lei si sa solo che
diede al marito una figlia.
La storia di Paolo e Francesca
Nel 1275 Guido da Polenta decise di
dare la mano di sua figlia a Giovanni
Malatesta che lo aveva aiutato a cacciare
i Traversari, suoi nemici.
Per evitare il possibile rifiuto da parte
della giovane Francesca i potenti signori
di Rimini e Ravenna tramarono
l'inganno.
Mandarono a Ravenna Paolo il Bello.
Francesca accettò con gioia ed il giorno
delle nozze, senza dubbio alcuno,
pronunciò felice il suo "sì" senza sapere
che Paolo la sposava per procura ossia a
nome e per conto del fratello
Giangiotto.
Ma ben presto si rassegnò, ebbe una figlia che chiamò
Concordia, come la suocera. Paolo, che aveva possedimenti
nei pressi di Gradara, sovente faceva visita alla cognata e
forse si rammaricava di essersi prestato all'inganno.
Uno dei fratelli, Malatestino dell'Occhio.
spiando, s'accorse degli incontri segreti tra Paolo e
Francesca.
Un giorno del settembre 1289, Paolo passò per una delle
sue solite visite e qualcuno avvisò Giangiotto. Quest'ultimo
finse di partire ma rientrò da un passaggio segreto e mentre
leggevano estasiati la storia di Lancillotto e Ginevra, "come
amor li strinse" si diedero un bacio e proprio in quell'istante
Giangiotto aprì la porta e li sorprese.
Accecato dalla gelosia estrasse
la spada, Paolo cercò di
salvarsi passando dalla botola
che si trovava vicino alla
porta ma, si dice, che il
vestito gli si impigliasse in un
chiodo, dovette tornare
indietro e, mentre Giangiotto
lo stava per passare a fil di
spada, Francesca gli si parò
dinnanzi per salvarlo ma
Giangiotto li finì entrambi.
La pena di Paolo e Francesca
Dante mette gli sventurati
amanti all'inferno perchè
macchiati di un peccato
gravissimo, ma li fa vagare
assieme: oltre la pena, che
non abbiano anche quella
della solitudine eterna.
Gli sventurati amanti
vengono così immortalati da
Dante nella Divina
Commedia - V canto
dell'Inferno.
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