27 IL CAFFÈ 9 febbraio 2014 tra parentesi Ru ss ia 15 Gi m oc ili at on or i d id id i N ol hl lar i 63 .4 LO SPORT La classifica dei contratti vede dominare il Canada, ma le scelte dei russi… Sve 94 8 . 0 98 mzia 24 il Gio ioni d cat ori i dolla di N ri hl Stati u egia Norv llari i di do milion di Nhl atore 1 Gioc 119.8nmiti d’America ilioni d 25 Gio i catori ri lla do di i a ion hl N il ni m di to t e r e L ato oc Gi 1 1.2 d di Nhl ollari Canada 150.9 milioni di dollari 25 Giocatori di Nhl Slo 62 6. venia 1 G 8 mi 59.2 i ar ll do di l a er lioni i Nh i zz llari di do i m id Sv .9 tor 292Gioca a achi Slov Olimpiadi 14 alle ioc lioni ato di re d dol i N lari Au hl st r 3 i G m a io il ca io to ni ri di di d Nh olla l ri 9.7 ca Ce a lari c dol bli i b d i hl pu ion Re mil ri di N o t ca Gio 17 ilioni 43G.9iocmatori di Nhl I milionari del ghiaccio dia Finlan ri di dolla milioni di Nhl catori 16 Gio Le nazionali di hockey ai Giochi di Sochi infarcite di stelle Nhl da stipendi... stellari MASSIMO SCHIRA S e è vero che nello sport non sono solo i soldi a fare la felicità, cioè a garantire le vittorie sul campo, è però innegabile che i giocatori di valore assoluto hanno un costo molto elevato. E di fronte ad un torneo di hockey d’impressionante livello come quello che delle Olimpiadi di Sochi, analizzare il “peso” economico delle varie nazionali attraverso i contratti dei “big” è certamente un esercizio interessante. Soprattutto perché i contratti in Nhl sono pubblici, il che permette di stilare una classifica “finanziaria” della competizione a cinque cerchi. Che vede chiaramente il Canada in “pole position”, ma che in realtà nasconde qualche trucco. Come quello di una Russia costruita solo in parte su giocatori attivi nel massimo campionato professionistico nordamericano. Il raffronto più interessante che emerge dalla somma del “monte stipendi” dei giocatori inseriti nelle rose olimpiche è certamente quello tra Canada, Stati Uniti e Svezia, formazioni che a Sochi schierano praticamente solo elementi della Nhl, con l’unica eccezione dello svedese Jonathan Eriksson. Il vantaggio della nazionale della foglia d’acero è netto: 150,9 milioni di dollari in totale contro i 119,8 degli Usa e i 98,2 della squadra delle tre corone. Osservando che i giocatori nel “roster” sono 25 per squadra, appare evidente come il peso di contratti come quello di Sidney Crosby siano determinanti. Il fenomenale attaccante di Pittsburgh ha di recente firmato un contratto di 12 anni con la sua franchigia, per una cifra totale di 104 milioni di dollari, mentre attualmente il suo salario annuo si attesta sui 12 milioni. A titolo di paragone, lo svedese Henrik Zetterberg (a Zugo durante il Lockout), per 12 anni di milioni a Detroit ne incassa 73, con un “annuale” per il 2013/2014 a 7 milioni. In linea teorica, a poter “tenere il passo” – anche a livello di portafoglio – dei canadesi, ci sarebbero i russi, che schierano elementi come lo “Zar” Alex Ovechkin, che a Washington ha un contratto di 13 anni per un totale di 124 milioni e oggi guadagna tra i 9 L’esperto “Squadre costruite in modo puntiglioso con giocatori di esperienza e di talento” a quando Gary Bettman e René Fasel si sono stretti la mano, il torneo olimpico di hockey su ghiaccio è diventato un autentico evento per lo sport internazionale. L’accordo tra il commissario del campionato professionistico nordamericano e il presidente della Federazione internazionale permette infatti di vedere in pista anche tutti i giocatori della National Hockey League, che – come nei principali tornei nazionali – “ferma le macchine” in onore dell’appuntamento con i cinque cerchi. E quella di Sochi non può che essere un’edizione extra lusso per il disco su ghiaccio, vista l’autentica parata di stelle che si darà battaglia sulle piste olimpiche. Ne è convinto anche Marco Baron, ex giocatore che la Nhl l’ha vissuta da protagonista e oggi attento osservatore e commentatore delle vicende hockeystiche. “Sono due gli aspetti principali che vedo in questo torneo – spiega Baron -. Il primo è il fatto che la Russia, giocando in casa, farà di tutto per vincere. Il secondo è legato a squadre come Canada, Svezia o Stati Uniti, che hanno scelto tutte praticamente solo giocatori di Nhl. In passato avrebbe potuto nascere un problema legato al cambiamento di dimensione delle piste rispetto all’America, ma oggi questo non vale più, perché l’esperienza internazionale è ormai consolidata”. A fare un po’ eccezione nelle convocazioni è però stata proprio la Russia, che accanto alle superstar Ovechkin e Malkin ha inserito parecchi elementi che disputano il campionato di Kontinental Hockey League. E in questo c’è chi ha visto anche una scelta “politica” nel tentare di affermarsi con in pista diversi giocatori non attivi in Nhl. “Non credo molto a questa tesi – precisa Baron -, perché tutto sommato tra i convocati ci sono giocatori come Kovalchuk, Morozov o Radulov, che giocano sì in Khl, ma hanno alle spalle una carriera e D una solida esperienza in Nhl. È chiaro che la Russia vuole vincere in casa e infatti i suoi giocatori sono tutti di enorme talento”. A cercare di rompere le uova nel paniere ai padroni di casa, soprattutto il Canada, campione in carica e formazione dal “Roster” impressionante alla sola lettura. “Secondo me la squadra canadese è stata costruita in modo molto più puntiglioso rispetto al passato – osserva ancora Baron -. Vedo infatti molti elementi ‘two ways’, giocatori dal grande pattinaggio, visione di gioco e pericolosità in attacco. Oltre a grande esperienza internazionale, proprio per limitare al minimo l’impatto del cambiamento di pista. In generale, vale un po’ per tutte le squadre, serviranno alcuni allenamenti a ranghi completi per trovare la giusta chimica”. Grande attesa è poi anche legata alle prestazioni della nazionale svizzera, che dopo il favoloso argento mondiale di Stoccolma è chiamata alla difficile sfida della conferma. “La Svizzera è una squadra molto cresciuta sotto il profilo del gioco, ma soprattutto mentale – sottolinea l’esperto -. Il risultato dei Mondiali è frutto anche di questa crescita psicologica. Perché la Svizzera è una squadra che ora crede nei propri mezzi e pensa prima a se stessa che agli avversari. Al proprio modo di giocare, allo sfruttare al meglio le proprie qualità. Come si è visto in Svezia”. Affrontare proprio la nazionale delle tre corone, la Cechia e la Lettonia non rappresenta però certo un percorso semplice, soprattutto per il gran numero di stelle Nhl che compongono le rivali olimpiche dei rossocrociati di Sean Simpson. “Confermarsi sarà complicato – conferma Baron -, ma non dimentichiamo che già ai Mondiali la Svizzera ha affrontato e battuto ottime squadre. Guadagnandosi il rispetto di tutti. Quel che è certo è che gli elvetici non saranno sottovalutati”. (attuali) e i 10 milioni (prossimo anno). E accanto ha anche un’altra star assoluta della Nhl, Evgeni Malkin, che ha un contratto di 8 anni con Pittsburgh da 9,5 milioni a stagione. Ma la presenza di “soli” 15 “Nhlers” in squadra vede i padroni di casa un po’ in ritardo in classifica. Verosimilmente lo saranno molto meno sul ghiaccio di Sochi. Con i suoi nove convocati provenienti dal nordamerica, la Svizzera porta alle Olimpiadi un “bottino” da 22,9 milioni di dollari annui in contratti Nhl. Un risultato certamente lusinghiero, che si basa sostanzialmente su tre giocatori: Mark Streit, Jonas Hiller e l’Mvp dell’ultimo Mon- Anche la Svizzera sta crescendo nel valore economico della sua “rosa” ormai a sette zeri diale, Roman Josi. Streit lo scorso anno ha cambiato casacca, passando da New York, sponda Islanders, a Philadelphia. Dove ha staccato un accordo quadriennale per un totale di 21 milioni (attualmente guadagna 5 milioni netti, l’anno prossimo saranno 6,25). Hiller è invece all’ultimo anno ad Anaheim e viste le sue brillanti prestazioni per il portiere si può facilmente prevedere un rinnovo dorato dopo aver comunque già intascato 18 milioni nei quattro anni passati in California. Contratto a lungo termine, infine, per Roman Josi, che si è accordato con Nashville per sette anni e 28 milioni totali; attualmente all’anno incassa 2,5 milioni, che diventeranno 5,25 nella stagione 2018/2019. Dire ora chi vincerà l’oro olimpico corrisponde a lanciarsi in una scommessa. Però qualcosa i soldi, a volte, lasciano intuire [email protected] Q@MassimoSchira