Per la tua pubblicità su Marcopolo mettiti in contatto con la redazione all’indirizzo sotto il titolo oppure all’ E-Mail [email protected] Edizione Mensile Stampata Direttore responsabile Marco Ballini. Direttore editoriale Rudy Marcolini. 6052 Jean-Talon Est, suite C, Montreal, Québec H1S 3A9 Canada Tel. (514) 252-5041 fax (514) 252-9852 Tutti i diritti riservati - Registrazione presso il Tribunale di Verona Nr. 2325/2001 del 28 Novembre 2001 Anno 14, Numero 4 Aprile 2014 www.venetidelmondo.com ELEZIONI IN FRANCIA, BOOM PER MARINE LE PEN “Un segnale importante, un voto contro il Palazzo e i tecnocrati. Un vero e proprio boom della destra transalpina. Quello di Marine Le Pen è un dato straordinario, che non può e non deve essere sottovalutato”. Così Massimo Mariotti, presidente di Acque Veronesi e punto di riferimento storico della Destra Sociale veronese, commenta i risultati che hanno decretato il trionfo elettorale alle amministrative francesi della “pasionaria” del Fronte nazionale. “Si tratta di un risultato straordinario, che ha nell’orgoglio nazionale, nella lotta all’Europa dei vincoli burocratici e dell’austerità le sue armi vincenti. Una battaglia che Marine ha ereditato dal padre Jean Marie e che porta avanti nel segno della sovranità nazionale e dello Stato sociale. Una vittoria che deve far riflettere anche e soprattutto la destra italiana, oggi più che mai alla ricerca della sua vera identità e storia. Una destra sempre più divisa, senza leadership, ostaggio ancora di vecchie logiche dettate da colonnelli che negli ultimi anni hanno solamente nuociuto al movimento”. Marine Le Pen era GABRIELE SAMPAOLO NUOVO PRESIDENTE CIPLA stata ospite a Verona proprio di Mariotti nell’ottobre del 2011. In quell’occasione la leader del Fronte Nazionale, aveva particolarmente apprezzato la buona amministrazione scaligera, ribadendo già allora l’importanza di una corretta gestione delle politiche legate all’immigrazione e l’impegno comune insieme ai “cugini” della destra italiana ed in particolare veronese. “Da anni il nostro movimento segue con estrema attenzione e stima le iniziative di Marine, condividendole e cercando di riproporle anche nel nostro territorio. Un’amicizia, quella che mi lega a Marine Le Pen, che ha l’obiettivo di sensibilizzare gli elettori della destra nostrana sui principi e valori che hanno dettato la schiacciante vittoria . VINITALY: ZAIA DONA A RENZI LA BANDIERA DELLA REGIONE Il presidente del Consiglio, giunto oggi a Verona per visitare Vinitaly, ha fatto la sua prima tappa nello spazio fieristico allo stand istituzionale del Veneto, accompagnato sin dall'ingresso dal governatore della Regione. Qui, dopo un brindisi di rito a base di Prosecco, il Presidente del Veneto ha fatto omaggio al Capo del Governo di una Nella riunione del Cipla - Comitato di Intesa Patronati del Lavoro Autonomo che si è tenuta il 7 aprile, presso la Direzione Generale di 50&PiùEnasco, i patronati ad esso aderenti: EASA, ENAPA, EPACA, EPASA, INAC, INAPA, ITACO e 50&PiùEnasco, hanno deliberato di attribuire il coordinamento del Comitato a 50&PiùEnasco, nominando il Direttore Generale Gabriele Sampaolo, Presidente del Cipla per i prossimi 18 mesi. La nomina apre una nuova fase nelle relazioni tra patronati del lavoro autonomo, dopo tre anni di difficoltà di rapporti e conseguentemente di inerzia. Anche il nostro quotidano si congratula con il Dott. Gabriele Sampaolo per questo importante incarico che getta ulteriore lustro alla sua attivita' manageriale che svolge ormai da piu' di un decennio. bandiera della Regione con il Leone Alato di San Marco che tiene tra le zampe, stese tra mare e terra, il libro chiuso. I due leader hanno steso la bandiera per i fotografi e il presidente del Consiglio ha ricordato al giornalisti presenti: “questa è la bandiera del Veneto, che è una delle colonne dell'Italia. Noi siamo orgogliosi di averla”. Anno XIV, Aprle 2014, Numero 4, Pag.2 VINITALY 2014: UN SUCCESSO DA "INTENDITORI" Come ogni Aprile, Verona riceve il Gotha mondiale della "vinicultura". Al 21 concorso enologico sono stati valutati quasi 3000 vini, giudicati da ben 21 commisioni, che hanno assegnato ben 73 medaglie. Il premio “Gran Vinitaly” e' stato assegnto alla Cavit di Trento; il premio “Vinitaly Nazione” e' andato all'azienda Agrigola-Cellino San Marco. I vincitori di quest’anno potranno fregiarsi di una speciale etichetta identificativa. Ecco i risultati per il 2014: 715 diplomi “Gran Menzione”, 17 “Gran Medaglie D’Oro, 16 “medaglie d’oro”, 18 “Medaglie D’Argento”, 22 “Medaglie di Bronzo”. Premiati anche l' Amarone di “Campo dei Gigli”, il Gutturnio di Montepulciano D’Abruzzo, e il Prosecco di Treviso. Apre da quest’anno il primo “Vininternational” con un padiglione tutto suo: i paesi concorrenti sono: Francia, Australia, Sud Africa, Nuova Zelanda, India, Canada ; Ucraina, Svezia e molti altri si mettono in competizione portandoci ad assaggiare il miglior vino prodotto nei loro paesi. “Vinitaly” offre di certo una vetrina conoscitiva a livello mondiale. Dal punto di vista tecnologico, Enolitech Enolitech ci fa scoprire bottiglie a tiratura limitata con etichette d’ argento e cristalli variopinti, soffiate all’isola di Murano, per contenere annate da record oppure per impreziosire i decanter. Ulteriore spazio importante e creato da tre anni “Vigne, Vignaioli e Terroir”: ben 107 i partecipanti uomini e donne che sono legati al loro territorio di produzione. Ci fanno degustare con il cuore in mano e gli occhi che brillano, il sacrificio del loro lavoro in un'apoteosi di aromi e di profumi, dedicata a chi vuole saperne di piu’ su quel che succede dalla raccolta del grappolo fino al “bicchiere versato”. Un Vinitaly quello di quest’anno a tutto tondo, ove gli organizzatori e gli espositori sono all’ascolto del consumatore finale, pronti a saper rispondere in modo competitivo alle richieste di mercato. Da notare infine una parte dedicata anche al vino biologico, che prende sempre piu’ piede, e che rispetta sempre piu’ la natura. Tanto di cappello a chi seriamente si sta’ cimentando in questo ramo vinicolo. Allora, che dire, buon assaggio e appuntamento al prossimo Vinitaly…CinCin! (di Stefania Marcolini) LE RICETTE: AGNELLO AL FORNO CON PATATE Ingredienti: 1500 g di Agnello 2 spicchi d'Aglio ½ Cipolla 500 g di Patate 80 ml di vino bianco Olio extravergine d'oliva q.b. Rosmarino q.b. Pepe q.b. Sale q.b. L’agnello al forno con le patate è un classico piatto delle feste pasquali: gustoso e semplice da realizzare, può essere servito anche come piatto unico. Preparazione: Tagliate l’agnello a pezzi, sciacquatelo e asciugatelo. Mettetelo in un recipiente e conditelo con olio, sale, pepe e rosmarino. Sbucciate le patate, tagliatele a pezzi e conditele in un altro recipiente con rosmarino, olio, sale e 1 spicchio d’aglio. Fate riposare per almeno mezz’ora (più lunga è la marinatura, più la carne dell’agnello risulterà morbida). Ungete una teglia con qualche cucchiaio d’olio e disponeteci l’agnello e le patate. Aggiungete la cipolla tritata finemente e irrorate col vino. Cuocete in forno già caldo a 180 gradi per almeno 40 minuti. Servite l’agnello al forno ben caldo. Anno XIV, Aprile 2014, Numero 4, Pag.3 I VENETI: ANATOLIA MIGRANTE, PARTE SECONDA VENETO - Come si presentavano anticamente gli scenari presso la costa del Polesine? Iniziamo questo tour descrittivo della vita quotidiana, attraverso i secoli, del popolo paleo-veneto. In prossimità del fiume Po’ si situavano i più importanti centri mercantili dell’epoca. Vi giunge l’ambra dal Nord Europa (l’Alto Adriatico difatti aveva una funzione di “terminal” tra il Baltico, il Centroeuropeo e il Mediterraneo per il suo commercio), la raffinata produzione del metallo, dell’osso, del vetro e avviene lo scambio di merci esotiche come l’avorio e le uova di struzzo. Nell’Età del Bronzo è Frattesina di Fratta Polesine (in provincia di Rovigo) il fulcro di questo industrioso sistema. Tutta l’area compresa tra il Po’ e l’Adige vede lo sviluppo di insediamenti ben strutturati, con aree dedicate alla produzione di vasi in ceramica, statuine di uomini e animali e strumenti legati alla filatura ed alla tessitura (come museruole e pesi da telaio). Il “Grande Fiume” unisce e accomuna i villaggi e le civitates del “tavoliere” dei Veneti antichi, garanzia di difesa, protezione, ma al contempo nemico insidioso, pronto ad esondare. Ecco perché quindi le acque, ricercate e temute, richiedono un dono, un’offerta alle forze soprannaturali (armi lucenti, come spade e asce dei principi guerrieri, e l’elmo istoriato luccicano sul fondale dei flutti). Attraversando i vasti campi coltivati si giunge alla riferita “città della pianura veneta” (VI-V secolo a.C.). Botteghe, farmaci, mantici, assieme a mani esperte che forgiano e temprano metalli. Lungo la strada, sui cippi di pietra collinare conficcati per terra, quanto vi è scritto indica il limite, il confine dell’abitato. All’interno della cinta muraria cittadina strade diritte, di legno e di pietra, ortogonali tra loro, spazi coperti si alternano ai gruppi delle case con i loro cortili, canalette vi portano l’acqua e la fanno defluire. La quotidianità è fatta di lavoro domestico, attività artigianali e di ritualità intime e familiari, ma anche di cerimonie e celebrazioni pubbliche. Il focolare è il fulcro della casa, arredato con “alari” fiancheggianti in coppia, con valenza simbolica di sacralità, a forma di ariete (simbolo di forza e fertilità, protettore e generatore del gregge) e di cavallo. Un rimando all’immagine delle vittime sacrificate alle divinità tutelari del casale. Ma ciò che di più prezioso hanno lasciato i Veneti sono le vite, coltivazioni di legumi, alternati a cereali e costellazioni di villaggi, sulla sommità o sulle prime pendici ricche di prati e di miniere. Gli operosi borghi, dalla Lessinia alla Valcellina, passando per l’Alto Vicentino, garantiscono alle potenti città della “piana” bestiame, latticini, lana, minerali e legname in cambio di cereali, sale e ceramiche fini. I lingottini di bronzo di Rotzo sull’Altopiano di Asiago, la lavorazione delle pelli “situle” (vasi in metallo o in terracotta). Vale a dire “racconti” figurativi e decorativi su lamina di bronzo di uomini e donne di alto rango, rappresentanti i momenti più importanti della vita aristocratica, le imprese di guerra e i matrimoni dinastici. Uscendo dalla città è un atto di devozione far visita al santuario, la “casa degli Dei”, laddove, in un bosco sacro circondato da “pietre di confine”, buoi, maiali, pecore, agnelli e capretti vengono offerti sull’altare assieme alle primizie vegetali. Uomini e donne lasciano in dono le immagini di se stessi in statuine o su lamine bronzee. Ma è anche un “emporio”, un mercato dove gli stranieri, simboleggiati dall’immagine del lupo trovano protezione e possono svolgere i loro commerci e consolidare le alleanze. Oltre al mondo venetico “pianeggiante” ne esiste anche uno “arroccato”, differente e posizionato in altura. Estesi pascoli, pendii terrazzati, filari di a Trissino, la manifattura metallurgica e ceramica di Montebello Vicentino testimoniano la “feconda ricchezza” segreta di questi luoghi riposti. Le Prealpi sono i luoghi di transito e collegamento con i mercati centroeuropei del sale, dei metalli e dell’ambra. Situle, ciste, lebeti denunciano rapporti privilegiati con le culture hallstattiane dell’arco alpino orientale, dalle “trevigiane” Borso del Grappa a Montebelluna, da Mel (nel bellunese) e Cavarzano all’Alpago. Nel corso del V secolo a.c. si infiltrano gradualmente in questa società collinare individui e gruppi di stranieri venuti da Nord, prevalentemente mercenari e mercanti. Si determina così un nuovo linguaggio di “gusto celtico” che collega, travalicando i limina venetici, il riferito Montebello Vicentino a Misincis di Paularo, in Friuli. Tra il III e il I secolo a.c. alle pendici delle Prealpi e della Valle del Piave si sosta tra quelle “tappe del sacro”, quei sancta sanctorum che sono il luogo della negoziazione tra Veneti, Reti e Celti, a controllo dei percorsi che portavano ai centri minerari del ferro e dello stagno, meta dei primi mercanti romani. Romani che coinvolgeranno il Venetorum angulus alle soglie del II secolo a.c. in un profondo cambiamento. La Regione infatti verrà solcata da strade importanti: la via Postumia, da Genova ad Aquileia, e la via Annia, da Bologna sempre fino ad Aquileia. Un “diverso orizzonte” secondo i verba del poeta Catullo: il Veneto romano. Ma questa è un’altra storia. Una nota, infine, per una delle risorse economiche più importanti e nobili della remota popolazione: il cavallo (o “ekvo”, in lingua paleo-veneta), simbolo di ricchezza e prestigio, divenuto ben presto anche oggetto di culto. Ricorrente è l’elogio nelle fonti antiche della sua bellezza e velocità. Esso veniva sepolto accanto al padrone, a volte ancora appaiato nelle pariglie del carro da corsa o da guerra, raramente isolato, oggetto di un rito ad esso solo riservato. Este, Padova, Vicenza, Treviso, Altino, Oderzo, Concordia. Sono codeste tutte le capitali di questo “scrigno” del Veneto antico o Paleoveneto, dove si conservano i tesori delle citate situle, vere narrazioni di vita sociale e politica dell’arcaico spezzone italico nord-orientale. Questa è la storia primordiale degli eredi dei figli di Antenore, dopo aver attraversato i secoli con una solida fama (da Polibio ed Ecateo, da Euripide a Stradone ad Alcmane), divenuti la fiorente civiltà dei Veneti, costitutori della più antica Nazione d’Europa (secondo recenti studi). E dopo altre migrazioni verso “Nuovi” e “Nuovissimi Mondi”, i “Paflagoni” di oggi continuano a “navigare” con ottimismo verso il futuro. Il resto del mondo è avvertito. Una “Venetolia” migrante. Di Enrico Andreoli Anno XIV, Aprile 2014, Numero 4, Pag.4 GITANDO: A VICENZA IL TURISMO “ACCESSIBILE” SUL PALCO LA STORIA DEGLI ITALIANI DI ISTRIA Il turismo per tutti è un impegno civile e sociale, ma è anche un affare economico. Realizzare un sistema turistico accessibile significa infatti aumentare il fatturato del settore dal 18 al 20 per cento, tenuto conto, ad esempio che nella sola Europa le disabilità di qualche tipo coinvolge 127 milioni di persone, l’ospitalità delle quali vale circa 90 miliardi. Ed è proprio sulla base di principi ad un tempo etici ed economici che il Veneto, prima regione turistica d’Italia e tra le mete più gettonate d’Europa, si prepara ad ospitare alla Fiera di Vicenza la sesta edizione di Gitando.All, il salone europeo dedicato al turismo accessibile, che si svolgerà nel quartiere fieristico dal 4 al 6 aprile prossimi. “Fare in modo che le strutture turistiche siano aperte a tutti non significa dare risposte solo ai “tradizionali” handicap fisici – ha ricordato l’assessore al turismo del Veneto, che è anche regione pilota in Europa in questo particolare segmento – ma a tutti coloro che hanno problemi di qualche genere. motòri, sensoriali (per esempio Alcune scuole di Montecchio Maggiore e di Vicenza hanno partecipato alla rappresentazione sulle pagine di storia strappate riguardanti gli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia. “Una parte di storia italiana taciuta e negata – ha sottolineato l’assessore regionale all’istruzione – pagine di storia che non trovano nemmeno oggi ospitalità nei libri di testo obbligatori nelle nostre scuole. Mi capita spesso di trovare insegnanti che ancora oggi non ne sanno nulla e che si e commuovono di fronte a tanta relativamente alla vista all’udito), alimentari, temporanei o permanenti. Anche le persone anziane, le gestanti, le famiglie con bambini piccoli o con componenti down appartengono a questa categoria e richiedono un’accoglienza capace di soddisfare le loro esigenze. Attrezzarsi per questo non significa affatto limitarsi al formale rispetto delle norme sulle cosiddette barriere architettoniche né, peggio, ghettizzazione, ma costruire un turismo di qualità per tutti”. barbarie e al silenzio della ufficialità istituzionale. A Cristicchi – ha detto l’assessore – va il merito di avere avuto coraggio di ricordare, perché non è politicamente corretto parlare di foibe e di esodo, perché questo genocidio è scomodo. I ragazzi stamattina erano silenziosi e attenti, i presidi e i docenti colpiti. Allora vale la pena fare politica – ha concluso – ed essere assessore regionale all’Istruzione anche per contribuire a far conoscere queste vicende, che sono rimaste sconociute alle nuove generazioni. (AVN) A Verona inaugurata la nuova Galleria d'Arte Moderna È stata inaugurata ieri pomeriggio, dal Sindaco Flavio Tosi, dal presidente della Fondazione Cariverona Paolo Biasi e dal direttore artistico Massimo Barbero, la nuova Galleria d'Arte Moderna Achille Forti a Palazzo della Ragione. Il nuovo percorso espositivo vede per la prima volta riunite le collezioni civiche insieme a quelle di Fondazione Cariverona e Fondazione Domus. In esposizione 150 opere appartenenti all'arco cronologico compreso tra il 1840 e il1940, che raccontano la storia di Verona, delle sue collezioni e del loro rapporto con la città. Tra queste, la Meditazione di Francesco Hayez e i dipinti di Giovanni Fattori, Angelo Morbelli, Felice Casorati, Guido Trentini, Giacomo Balla, Umberto Boccioni,Gino Rossi, Filippo de Pisis, Giorgio Morandi e le sculture di Medardo Rosso e Arturo Martini. Per l’occasione, sabato 12 aprile sarà consentito l’ingresso gratuito per l’intera giornata, dalle ore 11 alle 19, sia alla nuova Galleria che alla Torre dei Lamberti, famosa nel mondo. V��e��