COVER STORY
Finanziamenti, linfa
per l’innovazione
Bandi europei, programmi quadro, partecipazioni, prestiti. Cosa sostiene
la voglia di nuova tecnologia dell’industria alimentare Maria Teresa Manuelli
R
icerca & sviluppo, nuovi
impianti, tecnologie innovative… tutto questo ha
un prezzo. Chi aiuta l’industria alimentare a finanziare l’innovazione?
Per lo più ci si rivolge a prestiti e
finanziamenti diretti delle banche,
ma in tempi in cui anche gli istituti
di credito faticano a dar fiducia alle
imprese, altri sono gli strumenti
che si possono mettere in campo.
A cominciare dai fondi comunitari.
La Comunità Europea, infatti, investe in diverse aree tematiche, che
vanno a coprire i principali settori
dei mercati degli Stati membri,
per stimolare la competitività delle
aziende europee e per consolidare la
conoscenza nelle aree scientifiche e
tecnologiche di primaria importanza. Gli strumenti di finanziamento
comunitari prevedono il supporto ad attività di ricerca, sviluppo, dimostrazione, informazione, validazione
di prodotto/processo e formazione, sia per organismi
di ricerca che per il mondo industriale (dalla pmi
alla multinazionale), favorendo la collaborazione tra
diverse realtà politico-geografiche e settoriali.
Tra le dieci aree tematiche di sviluppo, la filiera della
catena agroalimentare e delle biotecnologie viene
supportata da programmi specifici di finanziamento per le attività che prevedono i seguenti obiettivi
principali:
- produzione sostenibile e gestione delle risorse
biologiche della terra, delle foreste e degli ambienti
acquatici;
- ‘fork to farm’, cioè dalla tavola al campo: prodotti
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FOOD Marzo 2013
alimentari per la salute e il benessere;
- biotecnologie, biochimica e scienza della vita;
- ‘new processing’: tutto quello che è innovazione
di processo;
- riduzione del packaging.
Nello specifico, sono finanziate tutte le attività che
riguardano i consumatori, gli aspetti nutrizionali, il
food processing, la qualità e la sicurezza degli alimenti
e l’impatto ambientale della catena alimentare.
Risparmio energetico e non solo
Parallelamente a questo ‘work programme’ (programma di lavoro predefinito dalla Ue) focalizzato sul
prodotto e i processi, esistono una serie di opportunità
trasversali alle altre aree tematiche che possono essere
sfruttate anche dalle aziende del settore alimentare,
legate principalmente al monitoraggio e al risparmio
energetico nei processi produttivi, al riciclaggio degli
scarti, all’utilizzo di materiale biocompatibile per il
packaging e l’imballaggio, all’utilizzo sempre più limitato di conservanti e/o additivi chimici, al biologico
e alla sicurezza e controllo della qualità del prodotto,
al benessere e salute dei consumatori, alla prevenzione
e alle relazioni con i disturbi dell’alimentazione e le
malattie genetiche.
Infine, esistono Piattaforme tecnologiche europee
(Pte), istituite per i principali settori industriali che
richiedono continui aggiornamenti e progressi tecnologici: queste riuniscono gli attori europei nello
specifico settore sotto la guida dell’industria per
definire e attuare un Programma strategico di ricerca
(Psr). Tali Piattaforme sono utili per creare un network
di collaborazione, di formazione permanente, di aggiornamento e di condivisione delle best practice. La
partecipazione a questo tipo di opportunità consente
di creare una rete di collaborazioni vantaggiose e
proficue per le aziende, per poter ampliare i propri
mercati, ma anche le proprie conoscenze ed expertise,
garantendo prodotti e/o servizi sempre innovativi e
capaci di rispondere alle diverse esigenze del mercato e
delle normative. Una di queste piattaforme è la Food
for Life che a sua volta emette periodicamente dei
piccoli bandi per finanziare specifici progetti (vedi
box a pag. 45).
Ci sono poi bandi nazionali, non specifici per il settore
alimentare, ma che riguardano l’ambiente e tutte le
ricadute che su di esso hanno i processi industriali
(minor spreco di acqua per la lavorazione, riduzione
dei conservanti o additivi chimici, stimolo verso il
biologico, ecc.) o come il decreto legge 70/2011
(vedi a pag. 36) per le aziende che investono in
ricerca scientifica. Altri bandi, invece, sono a livello
regionale e incentivano misure specifiche di filiera.
Programma Horizon, appuntamento al 2014
Destreggiarsi nell’intricata selva di opportunità non
è però impresa facile, anche per via dei complicati
adempimenti burocratici che le aziende aspiranti beneficiarie di aiuti pubblici devono portare a termine
correttamente. Food ha quindi chiesto chiarimenti al
Gruppo Finservice, società specializzata proprio in
questa attività – aiutare le imprese a scegliere e ottenere il finanziamento più adatto alle proprie esigenze
– e che da qualche tempo ha fondato una divisione
*
Un aiuto per orientarsi
nella burocrazia europea
C
onsultando le informazioni fornite dalla
Comunità europea, è facile perdersi nella
Babele di bandi e opportunità. “Accedere alla finanza
agevolata richiede una conoscenza dettagliata di tutte
le opportunità offerte dal sistema normativo – dice
Nicola Daldosso, responsabile divisione Ricerca
innovazione Europa di Gruppo Finservice –. La
nostra consulenza accompagna l’impresa nel complesso
reticolo delle normative e supporta negli investimenti
strategici. Contrariamente a quanto accade di solito
non proponiamo bandi, ma organizziamo gli InfoDay,
ovvero giornate di informazione, dove simuliamo,
anche attraverso i casi concreti dei partecipanti, la
genesi di un progetto di ricerca in Europa. A seconda
dell’interesse, poi, si eseguono le analisi di fattibilità
con diverse modalità, ma sempre partendo dall’idea di
innovazione che l’azienda ha. Seguiamo poi il cliente
in tutto il percorso di accesso al bando, fino alla
rendicontazione del finanziamento”.
Per le aziende che non hanno le caratteristiche per
partecipare ai bandi (spesso è richiesta la presenza in
tre Paesi), la divisione di Finservice Ricerca innovazione
Europa sopperisce con il proprio network dedicato
all’innovazione, dove le imprese clienti possono
usufruire di università e centri di ricerca italiani e
stranieri o associarsi con altre aziende complementari
in tutta Europa per la realizzazione di un progetto.
per seguire, appunto, i bandi europei per la ricerca.
“A livello comunitario – afferma Nicola Daldosso,
responsabile divisione Ricerca innovazione Europa
di Gruppo Finservice – a oggi le opportunità di finanziamento per l’innovazione sono poche e molto
specifiche o con criteri di selezione che prevedono
scarse possibilità di ammissione al contributo. Tuttavia, nei primi mesi del 2014 è prevista l’emanazione
del nuovo Programma Quadro: Horizon 2020. Tale
strumento di finanziamento erogherà nuovi bandi
per l’innovazione, creando opportunità per poter
finanziare le attività di ricerca, sviluppo e test di
prodotti e/o processi in tutti gli ambiti tecnologici,
con modalità più veloci e semplificate, consentendo
soprattutto la partecipazione delle pmi”.
La difficoltà di aggiudicarsi questi bandi, però, è molteplice: dal rispetto dei requisiti alla burocrazia. Cui
si aggiungono i tempi di attesa: dalla presentazione
della domanda possono passare mesi per la valutazione tecnica e poi per la firma dei contratti. Senza
contare che pressoché nessun bando copre in toto le
spese. Il prefinanziamento erogato dalla Commissione
segue a pagina 44
Marzo 2013 FOOD
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Opportunità di finanziamento per la filiera food
Settimo programma quadro: work programme cooperation - tema food, agriculture and fisheries and biotechnology
TEMA
SOTTOAREE TEMATICHE
Produzione sostenibile e
gestione delle risorse biologiche (da verificare in base al nuovo programma in Horizon 2020)
Consumatori, aspetti nutrizionali, food processing, sicurezza e
Fork to Farm: prodotti
qualità, impatto ambientale sull’intera catena agroalimentare
alimentari, salute e benessere
(da verificare in base al nuovo programma in Horizon 2020)
Biotecnologie, scienze della
vita e biochimica per prodotti
e processi sostenibili
Biomasse, bioprodotti, biotecnologie, bioraffineria (da verificare
in base al nuovo programma in Horizon 2020)
INFO
Partecipazione in team di ricerca (almeno
3 partecipanti - dal mondo industriale e
della ricerca da almeno 3 Stati Membro o
Paesi Associati differenti). A fondo perduto:
50% (GI) - 75% (pmi, Università, Centri
di Ricerca) dei costi ammissibili. Prossima
call nel 2014 tramite il nuovo Programma
Quadro: Horizon 2020
Programma quadro per la competitività e l’innovazione (Cip): eco-innovation (priorità 2012, da verificare ambiti sviluppo 2013.)
Riciclaggio dei materiali
Prodotti innovativi che utilizzano materiale riciclato o prodotti
atti a facilitare il disassemblaggio e il riciclaggio dei materiali
costituenti il manufatto. Tecniche di riciclaggio + raccolta
differenziata/smaltimento
Edilizia sostenibile
Materiali eco-compatibili, processi di produzione innovativi che
riducono l’impatto ambientale
Industria alimentare
(food & drinking)
Prodotti per il packaging e imballaggio con materiali
biodegradabili o riciclabili
Acqua
Efficienza di processo, meno spreco, 30% in meno di utilizzo di
acqua nei processi
Aziende più verdi
Sostegno a pmi per maggiori performance nei processi
produttivi
Bando che non finanzia attività di R&S, ma
progetti su applicazione commerciale o la
riproduzione di prodotti, servizi e processi
eco innovativi. Attività orientate al mercato,
alla diffusione di tecnologie ambientali.
Previsione prossima emanazione: giugno
2013.
Budget progetto: 1,5 mln euro.
Durata: 3 anni (max).
Priorità alle pmi.
A fondo perduto: 50% delle spese
ammissibili
Environment - life + 2013 programme
Politica e governance
ambientali
Risorse naturali e rifiuti: politiche per garantire una gestione
sostenibile delle risorse naturali e dei rifiuti, migliorare le
prestazioni ambientali dei prodotti, la produzione sostenibile e
i modelli di consumo, la prevenzione, il recupero e il riciclaggio
dei rifiuti
Acqua: miglioramento qualità acqua
Migliorare le prestazioni ambientali delle pmi
Bando gestito dal Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
e del Mare (per i proponenti italiani).
Possibilità di partecipazione singolo
soggetto.
A fondo perduto: 50% delle spese
ammissibili. Scade a giugno 2013.
Settimo progr. quadro: work programme cooperation - nanosciences, nanotechnologies, materials and new production technologies
Materiali innovativi (in diversi ambiti e applicazioni)
Sistemi di produzione innovativi (macchinari, sistemi e processi in diversi ambiti applicativi)
Industrie del futuro (sicurezza, efficienza energetica)
Partecipazione in team di ricerca (almeno 3
partecipanti - dal mondo industriale e della
ricerca da almeno 3 Stati Membro o Paesi
Associati differenti). A fondo perduto: 50%
delle spese ammissibili. Horizon 2020
Settimo programma quadro: work programme cooperation - information & communication technologies
Soluzioni innovative Ict per aziende e processi produttivi (robotica, sensoristica)
Partecipazione in team di ricerca (almeno 3
partecipanti - dal mondo industriale e della
ricerca da 3 Stati Membro o Paesi Associati).
A fondo perduto: 50% delle spese ammissibili
Regione Emilia Romagna – psr 20074/2013 misura 123 agroalimentare
Aumentare la competitività
delle imprese di trasformazione
e commercializzazione dei
prodotti agricoli
Interventi di ammodernamento e innovazione degli impianti,
acquisto di attrezzature, realizzazione di software, siti internet,
brevetti e/o licenze
Le imprese devono essere inserite in una
filiera agricola. Contributi (20 milioni di euro
totale) in conto capitale, tra 40 e il 20%
dell’intervento. Scade ad aprile 2013
Fondo di rotazione per il settore primario - sez. a – imprese agroalimentari - legge regionale veneto n. 40/2003
•Realizzazione/acquisizione, ammodernamento tecnologico,
razionalizzazione e concentrazione di fabbricati
•Realizzazione/adeguamento di piattaforme logistiche o
miglioramento/razionalizzaz. strutture di commercializzazione
•Adeguamento delle strutture a sistemi di gestione qualità
ed a sistemi di gestione ambientale, di rintracciabilità e di
etichettatura del prodotto
•Investimenti per protezione ambiente, igiene e benessere
animali, risparmio energetico, riutilizzo sottoprodotti
lavorazione, utilizzo fonti di energia rinnovabile, sicurezza lavoro
Pmi con sede in Veneto che svolgono sia
la fase di trasformazione che quella di
commercializzazione dei prodotti agricoli di
cui all’Allegato 1 al trattato istitutivo della CE.
Importi di progetto: min 100mila euro - max
2.500.000 euro. Durata (a seconda del tipo di
investimento) 60-120 mesi max. Finanziato
max 40% per le microimprese montane, 30%
per le altre. Bando sempre aperto.
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L’agenda Ue per il settore alimentare
D
elle 36 Piattaforme
tecnologiche europee (Pte)
in essere, Food for Life è nata
nel 2006 con l’obiettivo di
restituire competitività alle
imprese alimentari europee
attraverso l’individuazione delle
priorità strategiche per il settore
fino al 2020 negli ambiti della
ricerca, dell’innovazione e del
trasferimento tecnologico alle
310mila imprese alimentari dell’Ue
(il 99% sono pmi), con particolare
riferimento al 7° Programma
Quadro Ue (vedi tabella). Le attività
e gli obiettivi della Piattaforma
Tecnologica Food for Life sono
stati definiti in tre documenti
programmatici comuni, il Vision
Paper, che indica il cammino da
seguire fino al 2020, l’Agenda
strategica di ricerca (Asr), che
delinea gli obiettivi tecnologici
necessari nel medio e lungo
periodo, e l’Implementation Action
Plan, che prevede la mobilitazione
di risorse umane e finanziarie.
Il 7 febbraio 2012 il board della
Pte ha ufficialmente adottato la
nuova Strategic Research and
Innovation Agenda che riserva
uno spazio particolare al tema
dell’innovazione, anche alla luce
dell’importanza sempre maggiore
che quest’ultima rivestirà nei
programmi europei (Horizon 2020)
e nazionali. Il Vision Document
della Piattaforma Food for Life è
stato lanciato dal commissario
europeo alla Ricerca Janez
Potocnik a Bruxelles il 5 luglio
2005. Il documento si struttura in
sette pilastri:
- food chain mangement;
- food & consumer;
- food & health;
- food quality & manufacturing;
- sustainable food production;
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FOOD Marzo 2013
- food safety;
- communication, training &
technology transfer.
Successivamente è stata definita
l’Agenda strategica di ricerca
pubblicata il 14 settembre 2007.
Il documento persegue sette sfide
prioritarie, che ricalcano i sette
pilastri:
1) far sì che la scelta sana sia
per i consumatori anche la più
semplice;
2) ideare e promuovere una dieta
salutare;
3) offrire al consumatore cibi di
qualità, adatti alle più svariate
occasioni di consumo, con un
alto valore aggiunto in termini di
confezionamento e di servizio;
4) garantire cibi sani di cui i
consumatori possano fidarsi;
5) raggiungere una produzione
alimentare sostenibile;
6) gestire la filiera alimentare;
7) promuovere la comunicazione,
la formazione e il trasferimento
tecnologico.
Il 17 ottobre 2008 è stato
pubblicato l’Implementation
action plan che indica i tempi,
gli strumenti attuativi e le risorse
necessarie per la realizzazione
delle azioni indicate nell’Agenda
strategica di ricerca. Il documento
individua tre key thrusts:
- salute, benessere e longevità
- fiducia del consumatore nella
catena alimentare
- produzione sostenibile ed etica.
Nel 2011 è partito il processo di
riesame dell’Agenda strategica di
ricerca del 2007, voluto dal Board
della Pte sia perché la maggior
parte delle priorità strategiche
dell’agenda sono già state recepite
nelle call del Settimo programma
quadro, sia in vista di Horizon
2020.
*
Europea alla partenza del progetto
arriva fino a un massimo del 5075% (il contributo varia a seconda
della tipologia dell’azienda che
partecipa o del bando stesso) del
costo totale.
“Le aziende che si rivolgono a noi
per ottenere dei finanziamenti lo
fanno soprattutto per ridisegnare
in toto il sistema di produzione
– spiega Daldosso – o per dare
corso a un prodotto nuovo o per
soddisfare le esigenze normative.
Soprattutto in Italia c’è un’attenzione esasperata al controllo della
qualità, della filiera e della sicurezza e quindi si cerca innovazione in
tutto quello che è la sensoristica e
il tracking”.
Anche Finservice conferma che
l’attività d’innovazione e ricerca
da parte delle industrie alimentari
procede a buon ritmo: “Nonostante il periodo difficile non c’è
stato nessun rallentamento della
domanda”, ribadisce Daldosso. La
crisi non ferma, quindi, la voglia
del settore food di essere sempre
all’avanguardia.
n
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