Cappella Reale Luca De Lorenzo, Biagio Abenante, Michele Boné Capomacchinista Vittorio Manzione Datore luci Asllan Hyseni Elettricista Vincenzo Mascolo Pitture sceniche Rosario Barone, Luca Mastrocinque Trucco e Parrucche Artimmagine Realizzazione materiali Aniello Arzanese, Lucia Coppola, Adelaide D’Afiero, Stefano Esposito, Francesco Leone, Giovanni Lombardi Carmine Ruggiero, Pietro Satiro Realizzazione costumi Sartoria Zambrano Aiuti sartoria Francesca Cavallaro, Anna Verde Scarpe Di Domenico Cappelli Move officine del cappello Attrezzeria Armando Alovisi Trasporti A.T.I. Segreteria di produzione Elena Cuomo, Vanda Pelling, Rosa Manfredi Amministratore di compagnia Salvatore Bauduin Orchestra della Cappella Reale Elisabetta D’Acunzo, Valerio Gargiulo, Titti Nuzzolese, Laura Cuomo, Olga Cafiero, Clementina De Simone, Flavia Francioso, Bianca Fenizia produzione Fondazione Campania dei Festival - Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Napoli Coro Reale Voci Bianche Centro Musicologico ed Etnomusicologico Carlo Gesualdo di Portici, diretto da Antima Pepe e Marisa Alfieri Si ringrazia Teatro di San Carlo, Comune di Portici - Ufficio Cultura e il commissario Pasquale Manzo, la classe di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Il ProfESSORE Gennaro Vallifuoco e gli allievi Daniela Allocca, Elodia Bianco, Tiziana D’Alessandro, Veronica D’Apolito, Mattia Di Paolo, Gerardo Galdo, Carmela Giordano, Roberto Guarino, Angela Iesce, Concetta Irollo, Giovanni Lombardi, Denise Montagnaro, Marzia Muoio, Raffaella Scogliamiglio, Francesco Sorrentino, Giuseppe Spagnuolo Testo, regia e drammaturgia musicale Mariano Bauduin elaborazioni e musiche originali Mimmo Napolitano Con compagnia gli alberi di canto teatro Mendicanti Mario Brancaccio, Raffaello Converso, Maurizio Murano, Antonella Morea, Patrizia Spinosi, Floriana Cangiano, Federica Pagliuca, Armando Aragione Orchestra dei mendicanti Filippo D’Allio, Eleonora Strino, Giuseppe di Colandrea, Gianluca Mirra, Carlo Sparano Scene Nicola Rubertelli Costumi Marianna Carbone Light designer Guido Levi Direttore Renato Piemontese Maestro Preparatore Antima Pepe Assistente alla regia Gianandrea Ventrella Assistente scenografo Pasqualino Marino Assistente ai costumi Annamaria Ruocco Direttore di scena Ernesto Quagliozzi grafica cinzia marotta il maestro di cappella dei mendicanti Con il patrocinio di sponsor partner tenuta mollura In collaborazione con media coverage by IL MAESTRO DI CAPPELLA DEI MENDICANTI data 10, 11 giugno ore 21.30 luogo museo nazionale ferroviario di pietrarsa (arena) durata 1h20min lingua italiana prima mondiale © bozzetto di marianna carbone Mariano Bauduin porta in scena una graffiante considerazione sul degrado culturale del ’700 e dei nostri giorni, una caustica parodia ma anche un viaggio musicale attraverso generi diversissimi di epoche lontanissime tra loro: dall’opera barocca alla commedia in musica passando per il pop dei Beatles… del presente che assicura la qualità del patrimonio del futuro. Chiunque crei o partecipi alla realizzazione o al rifacimento di opere d’arte, chiunque ritiene la creazione artistica elemento essenziale della sua vita e contribuisce in tal modo allo sviluppo dell’arte e della cultura, è considerato un “artista indipendente”. Indipendente, da qualsiasi vincolo di lavoro o di governo». «Nel 1727 a Londra si scatena una querelle tra i sostenitori del teatro di tradizione inglese e quelli dell’Opera italiana; re Giorgio I promuove una politica culturale tutta a favore dell’Opera italiana di stampo handeliano perché, con i suoi contenuti leggeri, distoglieva la borghesia dai problemi del Regno a differenza del teatro civile, che in quel periodo esprimeva critiche durissime al potere… Quante coincidenze? È davvero la solita musica, come canta Il Maestro di Cappella cimarosiano: “Questo è il passo dei violini … lai lai lai là!” Allora, ho immaginato che nel 1727 dei mendicanti, attori di strada e musicanti, si trovino nelle carceri di Newgate e che uno di loro, un autore arrestato anch’esso per accattonaggio, li coinvolga nella realizzazione di un’Opera del mendicante. L’arrivo in carcere dell’Orchestra Reale, arrestata per uno sciopero di cui non si capiscono le vere motivazioni, genererà una vera e propria “battaglia musicale”. È il pretesto per raccontare il malessere e il disagio del mondo culturale musicale e teatrale, che stiamo vivendo. Alla faccia di chi dice che va tutto benissimo! Eppure, mancano i soldi, ma le idee no, e quelle possono anche costare due penny ma esprimere un rinnovato senso della storia… la nostra cultura costa due penny ma rinnova e riporta alla luce lo Stabat di Pergolesi, la Beggar’s Opera di John Gay, Il Maestro di Cappella di Cimarosa, la produzione di Mozart e via così… Dobbiamo riflettere: è la qualità delle arti Mariano Bauduin