Sae l ute Territorio Direttore responsabile Mariella Crocellà Redazione Antonio Alfano Gianni Amunni Alessandro Bussotti Francesco Carnevale Bruno Cravedi Laura D’Addio Gian Paolo Donzelli Claudio Galanti Marco Geddes Loredano Giorni Carlo Hanau Gavino Maciocco Mariella Orsi Marco Monari Paolo Sarti Alberto Zanobini Collaboratori Marco Biocca, Centro Doucmentazione Regione Emilia-Romagna Eva Buiatti, Osservatorio Epidemiologico, Agenzia Regionale di Sanità della Toscana Giuseppe Costa, Epidemiologia - Grugliasco, Torino Nerina Dirindin, Dipartimento di Scienze Economiche Finanziarie - Università di Torino Luca Lattuada, Agenzia Regionale della Sanità - Friuli Pierluigi Morosini, Istituto Superiore di Sanità - Roma Luigi Tonelli, Direzione Sanitaria - Siena Comitato Scientifico Giovanni Berlinguer, Professore Emerito Facoltà di Scienze - Roma Giorgio Cosmacini, Centro Italiano di Storia Sanitaria e Ospitaliera - Reggio Emilia Silvio Garattini, Istituto Negri - Milano Donato Greco, Direttore Laboratorio Epidemiologia e Biostatistica - Istituto Superiore di Sanità Elio Guzzanti, Docente di Organizzazione Sanitaria Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli” - Roma Segreteria di redazione Patrizia Sorghi Salvini Simonetta Piazzesi 148 Rivista bimestrale di politica socio-sanitaria fondata da L. Gambassini Giunta Regionale Toscana Anno XXVI - Gennaio-Febbraio 2005 Sommario Monografia a cura di Alberto Zanobini e Tiziana Iannello La promozione della salute nel contesto europeo Il contributo della Toscana 2 E. Rossi Health Promotion in the European Context The contribution of the Tuscany Region Presentazione Foreword Il programma-quadro di cooperazione con l’OMS 2003-2007 The Co-operation Programme WHO-Tuscany Region 2003-2007 Le politiche per la salute e lo sviluppo Health and Development Policy La Toscana e l’UE Tuscany and EU Il network OMS “Regioni per la salute” The WHO ‘Regions for Health Network’ (RHN) Il network OMS ‘Ospedali per la promozione della salute’ The WHO ‘Health Promoting Hospitals’ Network Lo studio HBSC The HBSC Study La promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in Ospedale Health Promotion for Children and Adolescents in Hospitals Bambini, salute e ambiente Children, Health and Environment Iniziative di educazione alla salute Initiatives of Health Education 4 A. Ancona, A. Zanobini, R. Bertollini, M. Faberi, F. Simonelli, L. Bianciardi 10 E. Kasapi, E. Ziglio, C. Brown 17 O. Cellini, A. Innocenti, G. Almansi W. Tse Yared, A. Zanobini, T. Iannello 25 30 O. Gröne, M. Garcia-Barbero, P. Morello Marchese, F. Simonelli 42 A. Morgan, M. Giacchi 49 F. Simonelli, K. Majer, M.J. Caldés Pinilla, O. Gröne 55 M.J. Caldés Pinilla, L.E. Nemer 63 A.M. Giannoni, T. Iannello, A. Liegault, M. Fratti Segreteria informatica Marco Ramacciotti Direzione, Redazione Via Delle Belle Donne, 13 - 50133 Firenze Tel. - Fax 055/211875 [email protected] http://www.salute.toscana.it Edizioni ETS s.r.l. Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa Tel. 050/29544 - 503868 - Fax 050/20158 [email protected] www.edizioniets.com Distribuzione PDE, Via Tevere 54, I-50019 Sesto Fiorentino [Firenze] Questo numero è stato chiuso in redazione il 15 marzo 2005 Abbonamenti 2005 Italia € 41,32 Estero € 46,48 Fotocomposizione e stampa Edizione ETS - Pisa I versamenti devono essere effettuati sul c/c postale 14721567 intestato a Edizoni ETS s.r.l. specificando nella causale “abbonamento a Salute e Territorio”. l ute Sa e 2 Territorio Health Promotion in the European Context Presentazione N. 148 - 2005 Foreword Enrico Rossi I l numero monografico di Salute e Territorio nasce allo scopo di fornire ai lettori un quadro completo ed organico dell’investimento che la Regione Toscana sta effettuando sul versante della promozione della salute, avvalendosi delle opportunità che il contesto internazionale offre a più livelli e che il sistema sanitario regionale intende cogliere. A tal fine si è ritenuto opportuno dedicare la pubblicazione interamente alle strategie ed alle esperienze di promozione della salute messe in atto dalla Toscana, sia sul proprio territorio che al di fuori di esso, collegate a partnership, progetti e reti di livello europeo ed internazionale. Si è ritenuto, altresì, importante dare ai lettori un panorama di alcune delle attività specifiche e delle azioni progettuali sul tema che, in raccordo con altre istituzioni e settori, stiamo svolgendo come Regione e che rispondono a pieno titolo alla filosofia e alle strategie di investimento per la salute dell’OMS. Partendo appunto dall’Accordo-quadro definito congiuntamente con l’OMS per il quinquennio 2003-2007 al fine, tra gli altri obiettivi, di ‘rafforzare la capacità della Regione Toscana di stabilire, implementare, monitorare e valutare una solida strategia per la promozione della salute della popolazione, basata sui determinanti sociali ed economici’, negli ultimi anni abbiamo adottato e sviluppato alcuni programmi ed azioni che hanno visto sempre più allineate le politiche per la salute della Toscana con le strategie e gli obiettivi dell’OMS e quindi delle Regioni e Paesi che vi aderiscono. Il crescente coinvolgimento nelle reti e nei partenariati internazionali ha aumentato quindi le opportunità di crescita e di sviluppo degli investimenti in materia di salute pubblica della Regione Toscana. In questo senso, abbiamo colto quelle opportunità che consentivano di consolidare il nostro sistema sanitario, orientando risorse e servizi verso un modello di rete per la salute sempre più organico e complesso, all’insegna dell’integrazione, dell’intersettorialità, dell’efficienza e della sostenibilità del sistema stesso. In ciò è stato essenziale avvalersi degli stimoli e delle numerose occasioni di apertura che soggetti e istituzioni internazionali hanno fornito nella creazione di una rete per la salute allargata a partner esterni al sistema toscano. L’impegno della Regione nel quadro internazionale della promozione della salute si svolge a più livelli, come illustrato dagli articoli che seguono: dall’adesione a reti internazionali dell’OMS come il Network delle Regioni per la salute (Regions for Health Network) e la Rete degli Ospedali che promuovono salute (Health Promoting Hospitals) all’adesione a programmi T he monographic issue of “Salute e Territorio [Healthcare and Territory]” is aimed at providing readers with a complete, organic picture of the investments by the Tuscany Region to further healthcare, making use of the opportunities launched by the international context at various levels, and which the regional health service intends to make use of. It was thus deemed worthwhile to dedicate the entire edition exclusively to the strategies Tuscany is adopting and the experience it is gaining in promoting healthcare both inside and outside its territory within European and international partnerships, projects and networks. It has been considered important also to give readers an overview of some of the specific initiatives and projects on hand which, jointly with other institutions and sectors, are being carried out by the Region and which fully correspond to WHO principles and strategies in healthcare investment. Starting, then, from the framework agreement jointly arrived at with WHO for the 2003-2007 five-year period in order, among the other objectives, to “strengthen the Tuscany Region’s capabilities for establishing, implementing, monitoring and assessing a solid strategy based on social and economic determinants for promoting public healthcare’, we have adopted and developed a number of programmes and initiatives in recent years which have seen increased alignment between the Tuscany Region healthcare policies and the strategies and objectives of the WHO, and thus with the regions and countries who belong to it. The Region’s increased involvement within international networks and partnerships has enhanced its potential for growth and development in terms of public healthcare. We thus grasped the opportunities which enabled us to consolidate our health service, orienting resources and services towards an increasingly organic and complex network for health in the spirit of integration, cross-sector politics, efficiency and sustainability. In order to achieve this goal, it was necessary to take advantage of what subjects and institutions have offered in terms of suggestions and openings toward the creation of a healthcare network extended to partners outwith the Tuscany system. The commitment of the Region within the international framework for healthcare promotion develops at various levels as can be seen by the articles that follow: from belonging to international WHO networks such as Regions for Health Network and Health Promoting Hospitals, the international programmes of the European Union, and adopting development models such as the CEHAPE (Children’s Environment and Health Action Plan for Europe) – to which a regional group on N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo internazionali nell’Unione Europea; dall’adozione ed elaborazione di modelli di sviluppo quali il CEHAPE (Piano europeo di Azione per l’ambiente e la salute dei bambini) – al quale lavora anche uno specifico gruppo regionale per la salute infantile correlata all’ambiente – fino alla partecipazione a studi e ricerche trans-nazionali quali l’HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) su giovani e stili di vita. Consapevoli dell’esistenza e dell’importanza di tante iniziative ed esperienze di promozione della salute in corso sul nostro territorio ed interne al sistema, oltre a quelle di carattere internazionale, riteniamo che la diffusione di questo numero monografico, nel fornire uno spaccato significativo delle principali attività e dei progetti esistenti in materia, possa contribuire ad orientare amministratori, professionisti e cittadini, anche non direttamente coinvolti nel campo sanitario, verso un tema che necessita sempre più dell’apporto culturale, scientifico, operativo e partecipativo di tutti: quello della promozione della salute delle persone e del conseguente sviluppo della collettività. Sae l ute Territorio 3 child healthcare linked to the environment is making specific contributions – to taking part in trans-national studies and researches such as the HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) on youth and lifestyles. We are fully aware of the many kinds of ongoing initiatives and projects in healthcare promotion in our territory and within the system and their importance, as well as those of an international nature. We believe that a wide circulation of this monographic work, with a meaningful cross-section of the main initiatives and proposals on the matter, can make a contribution towards orienting administrators, professionals and the public, even though they might not be directly involved in healthcare, vis-à-vis an issue which is increasingly demanding a response of a cultural, scientific, operative and participatory nature on the part of us all: the promotion of healthcare of people, and the consequent development of the community. l ute Sa e 4 Territorio Health Promotion in the European Context N. 148 - 2005 Il Programmaquadro di cooperazione OMSRegione Toscana 2003-2007 The Co-operation Programme WHOTuscany Region 2003-2007 Una nuova cornice di riferimento per la promozione della salute A new Reference Framework for Health Promotion Aldo Ancona, Alberto Zanobini, Roberto Bertollini, Michele Faberi, Fabrizio Simonelli, Luca Bianciardi L a collaborazione tra Regione Toscana e Organizzazione mondiale della sanità ha radici lontane nel tempo e l’interesse reciproco tra i due organismi trova solide basi nella ricerca storica. La strategia dell’OMS di promozione della salute è molto vicina alla visione della politica sanitaria e della sanità pubblica adottata dalla Regione Toscana che, nei fatti, ne sperimenta la praticabilità e ne favorisce comunque la diffusione. Il principio fondante è l’assunzione del diritto alla salute per tutti come garanzia per ogni cittadino di poterne fruire, indipendentemente dalle proprie capacità di spesa. In altre parole, la salute non è un mero bene disponibile sul mercato e acquisibile in base al reddito. Questa impostazione implica l’assunzione di strategie per ordinare le politiche di intervento secondo il principio di investire le risorse per favorire il buono stato di salute della popolazione, prima ancora della fornitura di prestazioni sanitarie. Agire e investire per promuovere la salute prima di tutto nei luoghi del quotidiano. Aspetti quali l’informazione, la prevenzione primaria e secondaria, la tutela degli ambienti di lavoro e di vita, l’accesso ai servizi sanitari, la promozione di stili di vita salubri e la mitigazione dell’esclusione sociale sono quindi cardini della politica sanitaria, al pari del funzionamento degli ospedali, degli ambulatori e degli altri luoghi di assistenza, diagnosi e cura. Questo concetto esteso di sanità si traduce nel chiamare in causa gli altri settori della società che partecipano alla produzione del reddito, della istruzione e del benessere in generale. L’obiettivo è fare in modo che la tutela della salute divenga una preoccupazione comune di tutti i settori produtti- T he collaboration between the Regione Toscana and the World Health Organization dates back a long time and the mutual interest of the two bodies has a solid base in research. The WHO’s health promotion strategy is very similar to the vision of health policies and public health adopted by the Regione Toscana, which in effect is testing the practicability of the strategy and helping to promote it. The fundamental principle on which it is based is that all citizens have health rights and that everyone should be guaranteed access to health services irrespective of their ability to pay. In other words, health is not merely a collection of goods available on the market and purchasable on the basis of income. This vision implies the adoption of strategies to organize intervention policies according to the principle of investing resources to help achieve a good state of health amongst the population, prior even to providing health services. Above all, this involves investing and taking steps to promote health in the context of everyday life. Aspects such as health information, primary and secondary prevention, safety in the workplace and domestic environment, access to health services, the promotion of a healthy lifestyle and the mitigation of social exclusion are therefore key components of the health policies, to the same extent as the efficient functioning of hospitals, day surgeries and other care, diagnosis and treatment facilities. This broad-based concept of health means that other sectors of society are also involved, in that they contribute to the production of income, education and well-being in general. The aim is to make health protection a common concern for all sectors of production and that health should be considered a central as- N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Sae l ute Territorio 5 vi e sia da questi considerata centrale nelle loro politiche, in altre parole che non ricada solo sulla amministrazione che ne ha la responsabilità istituzionale e amministrativa. Tutto ciò è stato discusso tra OMS e Regione in più occasioni. Una data importante è il 14 novembre del 2001 quando, nella sala consiliare della Regione, l’assessore al diritto alla salute Enrico Rossi presentò le linee del rapporto di collaborazione tra i due organismi, assieme al direttore della regione europea dell’OMS Marc Danzon. L’ambito di confronto e, quindi, di collaborazione si è incentrato già da allora sul come misurare l’efficacia della azione politica a favore della salute: come rapportare, ad esempio, i costi e gli investimenti nei settori non sanitari al guadagno in termini di salute o, in altre parole, alla riduzione della spesa sanitaria diretta. Per meglio spiegare, si prenda ad esempio la politica dell’OMS per favorire la salute degli anziani tramite l’incremento di attività fisica quotidiana, che richiede impegno, da parte delle amministrazioni, per aumentare la sicurezza delle strade, razionalizzare i percorsi dei mezzi pubblici, costruire percorsi sicuri e altro ancora. La questione è poter arrivare a misurare il guadagno di salute della popolazione, oggetto delle politiche, in rapporto all’investimento. La Regione e l’OMS, tramite percorsi e attività differenti, hanno in animo di misurare le qualità delle politiche di sviluppo in questi termini. I problemi metodologici e tecnici di tale progetto non sono tuttavia trascurabili. Anche per tale motivo, l’OMS ha visto con grande favore la collaborazione con la Regione Toscana. La possibilità di creare un laboratorio di sperimentazione e di validazione di indicatori di impatto di politiche per la promozione della salute ad ampio raggio, è per l’OMS occasione per diffondere in Europa il principio che la “salute è per tutti” non è una chimera ed è probabilmente anche fonte di ritorno economico. La salute umana, d’altronde, è definita dall’OMS non solo in termini di assenza di malattia, ma anche come una condizione di benessere fisico, psichico e sociale1. Pertanto, se da un lato è necessario operare per curare, prevenire e ridurre i rischi e le esposizioni nocive dall’altro è anche indispensabile cogliere e valorizzare le opportunità di promozione della salute che sono associate alle politiche economiche, all’azione locale nel senso di impegno strategico delle risorse e di coraggio politico, allo sviluppo di dialogo e collaborazione fra diversi settori, quali quello del trasporto, dell’ambiente, della sanità pubblica, della pianificazione del territorio, dell’educazione e così via. L’obiettivo di tutelare la salute di tutti i cittadini può contribuire infatti a far convergere diversi interessi, potenzialmente in conflitto. In questo contesto sintonico, l’intensificazione dei rapporti pect of their policies, in other words that the health of the population is not the sole responsibility of those bodies with direct institutional and administrative responsibility. All this has been discussed by the WHO and the Regione on a number of occasions. One significant occasion was 14 November 2001, when the Regional Spokesman for Health Rights, Enrico Rossi, presented an outline of the collaboration between the two organisms in the Council Chamber of the Regione, together with the Director of the WHO’s European Region, Marc Danzon. The central focus was on how to measure the efficacy of political action to promote health; how, for example, to relate costs and investment in non-health sectors to a return in health terms, or, in other words, to a reduction in direct health spending. This notion can be more clearly explained by taking the example of the WHO’s policy aimed at enhancing the health of the elderly by encouraging them to do daily physical exercise. This requires a commitment by local government bodies to increase road safety, rationalize public transport routes, build safe routes and so on. The question here is how to reach the point of being able to measure the improvement in the health of the population, which is the objective of the policies, in relation to investment. The Regione and the WHO are seeking, through different paths and activities, ways of measuring the qualities of development policies in these terms. However, the methodological and technical problems of this project are not inconsiderable. It is also for this reason that the WHO is very much in favour of working together with the Regione Toscana. The possibility of setting up a workshop for experimentation and for the validation of indicators measuring the impact of broad-ranging health promotion policies is an opportunity for the WHO to promote, in Europe, the principle that “health is for everyone”, that this is not an illusion and is probably also a source of economic return. Health is defined by the WHO as “a state of complete physical, mental and social well-being and not merely the absence of disease or infirmity”1. Therefore, if on the one hand it is necessary to treat, prevent and reduce risks and human exposure to harmful substances, on the other hand it is also vital to grasp and to valorize the health promotion opportunities associated with economic policies, local action (in the sense of the strategic use of resources and of political courage), the development of contacts and collaboration between different sectors, for instance transport, the environment, public health, local area planning, education and so on. The goal of safeguarding the health of all citizens can in fact contribute to a convergence between different, potentially conflicting interests. In this context of shared objectives, the intensification of deal- 1 “Health is a state of complete physical, mental and social wellbeing and not merely the absence of disease or infirmity” Official Records of the World Health Organization, no. 2, p. 100, and entered into force on 7 April 1948. 1 Official Records of the World Health Organization, no. 2, p. 100, which entered into force on 7 April 1948. l ute Sa e 6 Territorio Health Promotion in the European Context N. 148 - 2005 fra OMS e Regione Toscana nel periodo 1999-2002 ha sollecitato l’esigenza di stringere una partnership più stretta e proficua: questo ‘salto di qualità’ è stato compiuto con il Programma-quadro, che ha definito un ambito di cooperazione ampio, nel quale poter sviluppare progetti stimolanti ed innovativi, ed un periodo di tempo adeguato per poterli programmare, realizzare e valutare. ings between the WHO and the Regione Toscana in the period 1999-2002 suggested the need to forge a closer and more fruitful partnership. This positive step forward was achieved with the preliminary programme, which defined a broad field for cooperation within which to develop stimulating and innovative projects, and an adequate period of time to plan, implement and assess them. I significati della sottoscrizione La sottoscrizione del Programma-quadro di cooperazione fra l’Ufficio europeo dell’OMS e la Regione Toscana è avvenuta a Firenze il 7 gennaio 2004, da parte del Direttore dell’Ufficio europeo dell’OMS Marc Danzon e del Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini. Alla firma del Programma-quadro si è giunti grazie – da un lato – alla consistente e significativa tradizione culturale ed operativa sviluppata dalla Regione Toscana nel campo della promozione della salute, e – dall’altro –, alla crescente attenzione dell’Ufficio europeo dell’OMS verso il ruolo delle Regioni. Per entrambi esso rappresenta un elemento di forte novità: per l’OMS si tratta del primo esempio di protocollo di collaborazione condotto con un livello istituzionale sub-nazionale, mentre per la Regione Toscana costituisce la prima cornice organica nella quale condurre programmi e iniziative di promozione della salute in diretto rapporto con l’OMS. Si può affermare insomma che il Programma-quadro di cooperazione OMS-Regione Toscana sia un importante e innovativo passo avanti verso l’assunzione di responsabilità per promuovere e tutelare la salute dei cittadini europei. The significance of the agreement The preliminary cooperation agreement between the European Office of the WHO and the Regione Toscana was signed in Florence on 7 January 2004 by the Director of the WHO’s European Office, Marc Danzon, and the President of the Regione Toscana, Claudio Martini. This was rendered possible thanks on the one hand to the Regione Toscana’s long-established concern for health promotion and its tradition of concrete action and, on the other, to growing attention on the part of the WHO’s European Office towards the role of the Regions. It was a novel experience for both parties: for the WHO it was the first protocol of collaboration undertaken with a sub-national institution, while for the Regione Toscana it was the first organic framework within which to run programmes and health promotion initiatives directly with the WHO. In short, the WHO-Regione Toscana preliminary cooperation programme is an important and innovative step towards the assumption of responsibility for promoting and protecting the health of European citizens. Le finalità Il Programma-quadro stipulato tra l’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità e Regione Toscana disciplina in modo organico e puntuale i rapporti di cooperazione e reciproco interscambio in materia di ricerca, formazione, sperimentazione, realizzazione e diffusione di modelli valutativi e buone pratiche di promozione della salute derivanti dalla programmazione della Regione Toscana. Con questa scelta, la Regione Toscana punta ad aumentare la propria capacità di formulare, implementare, monitorare e valutare le strategie di investimneto per la salute e lo sviluppo e viene a rappresentare un partner privilegiato per sviluppare e diffondere il proprio patrimonio culturale e scientifico in tema di sanità pubblica e promozione della salute, sostenendo con l’OMS iniziative di livello internazionale. In sintesi, con il Programma-quadro ci si propone di: – sviluppare attività di ricerca, formazione e sperimentazione sui determinanti di salute; – sviluppare strategie di miglioramento della salute prendendo in considerazione determinanti dello stato di salute quali lo stato socio economico, la povertà e l’esclusione so- Goals The preliminary programme stipulated between the European Office of the World Health Organization and the Regione Toscana disciplines, in an organic and specific fashion, forms of cooperation and reciprocal exchange in terms of research, education, experimentation, realization and promotion of evaluative models and good health promotion practices deriving from the programmes of the Regione Toscana. With this choice, the aim of the Regione Toscana is to increase its capacity to formulate, implement, monitor and evaluate investment strategies for health and development, becoming a privileged partner in relation to the development and promotion of its cultural and scientific patrimony in the field of public health and health promotion, and supporting, together with the WHO, international-level initiatives. In brief, the goals of the outline programme are: – to develop research, training and experimental activities regarding health determinants; – to develop strategies to improve health by taking into consideration health determinants such as socioeconomic conditions, poverty and social exclusion, lifestyle, living conditions, substance abuse; – to develop a system of indicators for the validation of regional and non-regional health policies, directed in particu- N. 148 - 2005 – – – – – – La promozione della salute nel contesto europeo ciale, gli stili di vita, l’ambiente di vita, l’abuso di sostanze nocive; elaborare un sistema di indicatori per la validazione delle politiche regionali sanitarie e non, orientato a misurare inparticolare la loro efficacia sulla riduzione delle disuguaglianze al diritto alla salute ed il grado di integrazione dei diversi settori produttivi nel perseguire obiettivi di salute; promuovere e sostenere la costituzione di Consorzi di istituti ed Agenzie operanti nel campo della tutela e promozione della salute, ed in particolare per la individuazione degli ‘Health Assets’ per la costruzione di sistemi di monitoraggio per la raccolta e diffusione di evidenze scientifiche sulle strategie e politiche di sanità pubblica; sviluppare partnerships operative con istituzioni locali europee per attività di ricerca e intervento in tema di salute e strutturare la discussione dei risultati delle ricerche e le ricadute pratiche per le politiche per la salute; mettere a disposizione il know-how accumulato nella Regione Toscana per i contesti europei interessati ad entrare in rapporto con questo modello di ‘sistema per la salute’; ospitare in Toscana conferenze internazionali dell’OMS e momenti di presentazione e diffusione di programmi e interventi per favorire la circolazione di informazioni, confronti interprofessionali ed interdisciplinari, collaborazioni inter-istituzionali; presentare e diffondere progetti, metodi, risultati di rilevanza internazionale nelle Conferenze organizzate dall’OMS all’estero. La gestione del Programma-quadro A questo Accordo-quadro fanno riferimento tutti i rapporti di collaborazione in tema di salute fra le unità dell’Ufficio Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e le strutture dell’Assessorato Diritto alla salute della Regione Toscana. In particolare, i soggetti aventi titolo ad accedere alle attività previste del presente accordo sono: – gli uffici e servizi della regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità; – gli uffici e servizi facenti capo all’Assessorato Diritto alla salute della Regione Toscana e Aziende sanitarie pubbliche toscane. Il Programma-quadro si realizza di anno in anno in base ad un programma di lavori e di iniziative che viene stabilito di comune accordo, da parte di uno specifico gruppo di lavoro composto da rappresentanti dell’OMS, dell’Assessorato Diritto alla salute della Regione Toscana, dell’Agenzia sanitaria regionale, dell’Università, dell’Azienda ospedaliero-universitaria ‘A. Meyer’ di Firenze. Il gruppo di lavoro è coordinato dalla Regione Toscana attraverso il Dipartimento Diritto alla salute. – – – – – Sae l ute Territorio 7 lar towards measuring their efficacy in reducing inequalities in health rights and the degree of integration of different sectors of production in pursuing health goals; to promote and support the establishment of consortiums of institutes and agencies working in the field of health protection and promotion, in particular with a view to identifying health assets for the setting up of systems to monitor the gathering and dissemination of scientific findings regarding public health strategies and policies; to develop working partnerships with European local government bodies for health-related research and intervention activities and to structure the discussion of the results of the research and the practical repercussions in terms of health policies; to make the know-how acquired by the Regione Toscana available to other European areas interested in forging ties with this ‘health system’ model; to play host, in Tuscany, to international WHO conferences and events presenting and promoting programmes and interventions to encourage the circulation of information, interprofessional and interdisciplinary dealings and inter-institutional collaboration; to present and promote projects, methods and results of international significance in conferences organized by the WHO abroad. The management of the preliminary programme This preliminary agreement is a point of reference for all the health-related forms of collaboration between the units of the European Office of the World Health Organization and the structures of the Regione Toscana’s Department of Health Rights. The subjects entitled to take part in the activities envisaged by the agreement are: – the offices and services of the European Region of the World Health Organization; – the offices and services forming part of the Department of Health Rights of the Regione Toscana and public health authorities in Tuscany. The preliminary programme runs yearly on the basis of a programme of activities agreed jointly by a special working group consisting of representatives from the WHO, the Regione Toscana’s Department of Health Rights, the Regional Health Agency, the university and the A. Meyer teaching hospital in Florence. The working group is coordinated by the Regione Toscana through the Department of Health Rights. l ute Sa e 8 Territorio Health Promotion in the European Context Fig. 1. Fig. 2. Fig. 3. N. 148 - 2005 N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Finanziamenti Il Programma-quadro è sostenuto finanziariamente dalla Regione Toscana che riconosce all’OMS i costi di gestione e i costi di svolgimento delle attività. L’OMS contribuisce al finanziamento delle attività mettendo a disposizione, senza costi, i senior scientist che, di volta in volta, seguono i lavori e tramite il supporto di segreteria. Le prime attività Il 23 gennaio 2004 si è svolto il primo incontro del Gruppo di lavoro nel quale sono stati definiti gli ambiti di lavoro per l’anno in corso e precisamente: – la valutazione della capacità del sistema regionale toscano di formulare, implementare, monitorare e valutare una efficace strategia di promozione ed investimento per la salute e lo sviluppo, basata sui determinanti eco-socio-economici; – lo sviluppo dello Studio ‘Health Behaviour School-aged Children’ (HBSC) sugli stili di vita dell’infanzia e dell’adolescenza; – la promozione di un percorso di ricerca-formazione-intervento sul tema ‘Ambiente e salute’. I primi tre articoli che seguono riportano i risultati prodotti in questi ambiti di lavoro, mentre tutti gli altri illustrano iniziative correlabili a questa cornice generale. Sae l ute Territorio 9 Funding The preliminary programme is funded by the Regione Toscana, which covers the cost of managing and conducting the activities. The WHO contributes to financing the activities by making available, free of charge, the senior scientists that supervise the work, and through the support of the secretariat. Initial activities The first meeting of the Working Group was held on 23 January 2004, during which the areas of work for the year were defined: – evaluation of the capacity of the Tuscan regional system to develop, implement, monitor and evaluate an effective strategy for promoting and investing in health and development, based on environmental and socioeconomic determinants; – development of the ‘Health Behaviour in School-Aged Children’ (HBSC) study; – promotion of a research and education health action plan on the theme of environment and health. The first three articles that follow report on the findings of these projects, while the others illustrate initiatives relating to this general framework. l ute Sa e 10 Territorio Health Promotion in the European Context N. 148 - 2005 Le politiche per la salute e lo sviluppo Health and Development Policy Investire sui determinanti socio-economici: sfide e opportunità della Toscana The Investment on Social and Economic determinants: Challenges and Opportunities for Tuscany Evis Kasapi, Erio Ziglio, Christine Brown N egli ultimi vent’anni, quasi tutti i 52 stati membri dell’Ufficio europeo OMS (WHO/EURO) hanno intrapreso un processo di riforma dei loro sistemi sanitari. Nonostante le notevoli differenze relative a organizzazione, finanziamento e storia, le riforme contengono numerosi elementi comuni. Si può notare infatti che il contenimento dei costi e la ricerca di nuovi modelli di finanziamento del sistema sanitario rappresentano gli elementi distintivi della maggioranza di queste riforme. Inoltre, l’aumento qualitativo e una maggiore equità nell’accesso ai servizi per la popolazione costituiscono ulteriori elementi che hanno caratterizzato questo processo. Possono bastare questi soli elementi allo sviluppo di un’energica strategia di promozione della salute della popolazione che la ponga al centro di una strategia di sviluppo? Certamente no. Da un’analisi generale emergono due punti deboli: 1. l’incapacità applicare solide strategie per orientare i sistemi sanitari verso la promozione della salute della popolazione; 2. una debolezza strategica che non prende in considerazione una seria politica intersettoriale in grado di influenzare i fattori determinanti la salute della popolazione. Queste debolezze minano alle base la solidità di una politica di promozione della salute che fornisca valore aggiunto allo sviluppo economico delle nazioni europee. Trovare una soluzione non è facile, ma è fondamentale affinché la salute della popolazione non venga considerata come un costo ma come un investimento per lo sviluppo di un paese / una regione. Investire nella promozione della salute della popolazione e nella riduzione delle ineguaglianze in questo ambito rappresenta una grande sfida e, al contempo, una grande opportunità. I n the last two decades almost all 52 Member States of the European Office of the World Health Organization (WHO/EURO) have started processes of reforms of their health care systems. In spite of the remarkable differences in their organization, financing and history, the reforms have many elements in common. It can be noticed in fact that the cost containment and the research of new models of financing of the health system are the elements pulling ahead in the majority of these reforms. Moreover, the increase of quality and equity of access to services from population are additional elements that have characterized the process. Are these elements alone sufficient to develop a robust strategy for the promotion of the population health and put it at the centre of the development policies? Surely not! A general analysis identifies two weak points: 1. The inability to orient the systems towards the promotion of the population health through solid strategies; 2. A strategic weakness which does not allow for a serious intersectoral policy able to influence the determinants that determine the health of the population. Given these weaknesses it is not possible to have a solid base for a health promotion policy that provides added value to the social and economic development of the European countries. Finding a solution is not easy, but it is crucial in order to make sure that the population health is not seen as a cost but as an investment for the development of a country/region. Investing for the promotion of population health and reduction of health inequalities is a big challenge and opportunity at the same time. Politica per la salute e lo sviluppo Promuovere la salute delle persone1 è un processo che permette loro di accrescere il controllo sui fattori determinanti della loro salute. Per raggiungere uno stato di completo benessere Health and Development Policy Health promotion1 is the process of enabling people to increase control over the determinants of their health. To reach a state of complete physical, mental and social well-being, an individual or group must be able to identify and to realize aspira- 1 Carta di Ottawa per la promozione della salute. Prima conferenza internazionale sulla promozione della salute, Ottawa, 21 novembre 1986 - WHO/HPR/HEP/95.1 1 Ottawa Charter for Health Promotion, First International Conference on Health Promotion, Ottawa, 21 November 1986 WHO/HPR/HEP/95.1. N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Sae l ute Territorio 11 fisico, mentale e sociale, un individuo o un gruppo deve essere in grado di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni e di cambiare o di relazionarsi con l’ambiente. La salute, perciò, viene vista come una risorsa per la vita quotidiana e un concetto positivo che enfatizza le risorse sociali e personali, al pari delle capacità fisiche. Per questo motivo, la promozione della salute non coinvolge solamente l’ambito sanitario, ma va oltre, passando da uno stile di vita salutare a uno stato di completo benessere. Tuttavia, fino a poco tempo fa, il ruolo specifico della salute veniva considerato limitato e, di conseguenza, non veniva ben studiato o descritto2. Comunemente la salute viene vista come un ‘costo’ e la maggior parte dei dibattiti nei mezzi di informazione popolari come a livello governativo si concentrano sulla necessità di gestire una domanda crescente, dovuta alla crescita delle aspettative degli utenti relative alla qualità dell’assistenza, e a un cambiamento nel trend demografico. Di conseguenza, la maggior parte delle discussioni sul tema della salute (politiche e relative agli investimenti) vertono sull’assistenza sanitaria e sulle questioni del contenimento dei costi e della gestione della domanda. Questa prospettiva non ha presentato però un quadro completo del contributo che la salute fornisce al processo di sviluppo, né ha facilitato azioni sistematiche per realizzarla. Azioni sistematiche in questa direzione sono state messe a fuoco nella Carta di Ottawa per la promozione della salute (Ottawa Charter for Health Promotion, OMS, 1986), in una serie di punti fondamentali. – Costruire una politica pubblica per la tutela della salute: la promozione della salute va oltre l’assistenza sanitaria. Pone la salute nell’agenda dei politici di tutti i settori e a tutti i livelli, indirizzandoli alla consapevolezza delle conseguenze delle loro decisioni sulla salute e a un’assunzione di responsabilità in questo ambito. – Creare ambienti capaci di offrire sostegno: la promozione della salute genera condizioni di vita e di lavoro più sane, stimolanti, soddisfacenti e piacevoli. Un cambiamento nei modelli di vita, lavoro, istruzione e tempo libero ha un impatto significativo sulla salute e dovrebbero costituire una fonte di salute per le persone. – Rafforzare l’azione della comunità: lo sviluppo comunitario ricorre alle risorse umane e materiali interne per accrescere la solidarietà e il sostegno sociale, e per sviluppare sistemi flessibili per rafforzare partecipazione e direzione pubblica in materia di salute. Perciò è necessario un accesso completo e continuo all’informazione, opportunità di apprendimento in questo ambito, così come un supporto finanziario. – Sviluppare le capacità personali: la promozione della salute sostiene lo sviluppo personale e sociale attraverso tions, to satisfy needs, and to change or cope with the environment. Health is, therefore, seen as a resource for everyday life, and as a positive concept emphasizing social and personal resources, as well as physical capacities. Therefore, health promotion is not just the responsibility of the health sector, but goes beyond healthy life-styles to well-being. However until very recently, the specific role of health sector was assumed as limited and consequently not well explored or described2. More commonly, health is seen as a ‘cost’ with most debates in popular media and in government dialogue, centred on the need to manage the raising demand resulting from increased consumer expectation on quality of care and changing demographic trends. As such most of the debate surrounding health (in policy and investment dialogues) focuses on health care and upon issues of cost containment and demand management. This has not presented a full picture of the contribution of good health to the development process nor facilitated systematic actions to realise these. Systematic actions in this direction were clearly defined in the Ottawa Charter for Health Promotion (WHO, 1986), as follows: – Build Healthy Public Policy: Health promotion goes beyond health care. It puts health on the agenda of policy makers in all sectors and at all levels, directing them to be aware of the health consequences of their decisions and to accept their responsibilities for health. – Create Supportive Environments: Health promotion generates living and working conditions that are safe, stimulating, satisfying and enjoyable. Changing patterns of life, work, school and leisure have a significant impact on health and they should be a source of health for people. – Strengthen Community Actions: Community development draws on existing human and material resources in the community to enhance self-help and social support, and to develop flexible systems for strengthening public participation in and direction of health matters. This requires full and continuous access to information, learning opportunities for health, as well as funding support. – Develop Personal Skills: Health promotion supports personal and social development through providing information, education for health, and enhancing life skills. By so doing, it increases the options available to people to exercise more control over their own health and over their environments, and to make choices conducive to health. – Reorient Health Services: The role of the health sector must move increasingly in a health promotion direction, beyond its responsibility for providing clinical and curative services. Health services need to embrace an expanded mandate which is sensitive and respects cultural needs. This 2 2 Mortensen, Acre, Tsolova, McKee, Suhrcke (2005) The Contribution of Health to the Economy in European Union. Study on the Economics of Health Project: SANCO/C5/2004/03. Mortensen, Acre, Tsolova, McKee, Suhrcke (2005) The Contribution of Health to the Economy in European Union. Study on the Economics of Health Project: SANCO/C5/2004/03. l ute Sa e 12 Territorio Health Promotion in the European Context l’informazione, l’educazione alla salute e attraverso il potenziamento delle competenze. In questo modo, accresce le possibilità per le persone di esercitare un controllo sulla loro salute e sul loro ambiente e di fare scelte che contribuiscono al loro benessere. – Riorientare i servizi sanitari: il ruolo del settore sanitario deve accrescere l’attività di promozione della salute, andando oltre la mera responsabilità di fornire servizi clinici e terapeutici. Il mandato dei servizi sanitari dovrà ampliarsi e comprendere la ricettività e la sensibilità alle esigenze culturali. Questo mandato dovrebbe sostenere i bisogni degli individui e delle comunità di una vita più sana e aprire canali di comunicazione tra il settore sanitario e le più vaste componenti sociali, politiche, economiche e ambientali. Di conseguenza, una serie di conferenze mondiali e un certo numero di fondamentali rapporti e iniziative internazionali ed europei hanno iniziato e mettere in discussione il presupposto della salute come un costo e a reimpostare la loro agenda interpretando la buona qualità della salute come una risorsa per lo sviluppo sociale ed economico3. Al contempo, gli sviluppi nel campo della salute pubblica hanno iniziato a realizzare in maniera più completa il significato di condizioni sociali ed economiche come fattori determinanti a monte per salute e sviluppo. Perciò, in maniera crescente, gli stati membri europei stanno cercando di fare proprie azioni che indirizzino le determinanti sociali ed economiche della salute all’interno delle loro politiche e principali strategie di promozione della salute, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, l’efficacia e la sostenibilità del loro approccio alla promozione della salute della popolazione. L’Ufficio europeo di Venezia e il programma “Investire in salute” (Investment for Health) L’Ufficio europeo OMS per gli investimenti in salute e per lo sviluppo (ufficio di Venezia) ha iniziato ufficialmente la propria attività nel dicembre 2003. La sua missione generale consiste nello strutturare un approccio basato su elementi concreti, sistematico e giustificabile alla piena integrazione di fattori sociali ed economici determinanti per la salute all’interno di politiche e strategie volte a promuovere la salute delle popolazioni dei paesi europei. In particolare, l’ufficio di Venezia lavora per migliorare la capacità degli stati membri, delle regioni e delle autorità locali di affrontare tre questioni principali, al fine di sviluppare e implementare le strategie di investimento nella salute che ne collocano la promozione al centro dello sviluppo umano, sociale ed economico: 3 Verona, iniziativa Investire in salute (Verona IFH Initiative) OMS/ UFFICIO EUROPEO, 1996-2000; Territorial Reviews - Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico OECD, 2000-2004; Rapporto della commissione su macroeconomia e salute - OMS, 2000; Claiming the Health Dividend - rapporto del KING’S FUND, 2003; ‘Health is Wealth’ - UE, 2004. N. 148 - 2005 mandate should support the needs of individuals and communities for a healthier life, and open channels between the health sector and broader social, political, economic and physical environmental components. As a consequence, a series of international conferences and a number of key international and European reports and initiatives begun to challenge the assumption of health as a cost and to reset the agenda and thinking on good health as an asset for social and economic development3. At the same time developments in the Public Health field have begun to more fully realise the significance of social and economic conditions as upstream determinants of health and development. Therefore, increasingly European member states are seeking to incorporate actions to address the social and economic determinants of health into their mainstream health promotion policies and strategies, with the aim to improve the overall efficiency, effectiveness and sustainability of their approach to promoting the health of the population. The Venice Office and the Investment for Health Approach The WHO European Office for Investment for Health and Development (the Venice Office) has officially started its activities in December 2003. The overall mission of the Venice Office is to meet the need for an evidence based, systematic, and accountable approach to the full integration of the social and economic determinants of health into the policies and strategies of European countries to promote the health of their populations. In particular the Venice Office works to increase the capacity of European Member States, Regions and local authorities to address three main questions in order to develop and implement health investment strategies that place the promotion of health at the centre of human, social, and economic development: – How can health be produced and maintained in the contemporary society? – Which investments and strategies produce the largest population health gains in a sustainable manner, reduce health inequities and are in line with human rights? – Is it possible to identify a strategy that, in addition to providing population health gains, adds value to the social and economic development of a country, region, or local area? These crucial issues should be at the heart of the debate of the health care reform processes all over Europe, at all governmental levels both in the developed and developing countries. 3 Verona IFH Initiative WHO/ EUROPEAN OFFICE, 1996-2000; Territorial Reviews - OECD, 2000-2004; Global Report on Macroeconomics and Health - WHO, 2000; Claiming the Health Dividend KINGS FUND, 2003; ‘Health is Wealth’- EU, 2004. N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo – Come si può creare e mantenere uno stato di salute nella società contemporanea? – Quali sono gli investimenti e le strategie in grado di produrre i più ampi vantaggi per la salute della popolazione in maniera sostenibile, in grado di ridurre le disuguaglianze in questo settore, tutelando i diritti umani? – È possibile identificare una strategia che, oltre a offrire vantaggi per la salute della popolazione, aggiunga valore allo sviluppo sociale ed economico di un paese, una regione o un’area locale? Tali questioni dovrebbero essere al centro del dibattito sui processi di riforma del sistema sanitario in tutta Europa, a tutti i livelli governativi, sia nei paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo. La valutazione dell’investimento nella salute in Toscana All’interno del programma ‘Investire in salute’ (IFH), la valutazione dell’investimento per la salute in Toscana (Investment for Health Appraisal - IFHA) è stata lanciata come operazione congiunta tra Regione Toscana e Ufficio OMS di Venezia, ed è stata implementata all’interno dell’Accordo quadro di collaborazione firmato dal Presidente della Regione Toscana e dal Direttore regionale dell’Ufficio europeo dell’OMS, il 7 gennaio 2004. L’obiettivo complessivo di questa valutazione era: “aumentare ulteriormente la capacità della Regione Toscana di formulare, implementare, monitorare e valutare le strategie di investimento per la salute e per lo sviluppo della popolazione basata sui determinanti sociali ed economici”. In particolare, questa valutazione mirava a: 1. Riesaminare le capacità del sistema regionale nel campo della promozione della salute e dello sviluppo e identificare concrete possibilità di rafforzarlo; . 2. Produrre informazioni e know-how rilevanti per l’implementazione, il riesame e il rafforzamento del progetto regionale ‘diritto alla salute’ e i suoi legami con il piano di sviluppo regionale della Toscana. In breve, il lavoro di valutazione si è concentrato sull’identificazione di opportunità e ostacoli all’investimento nella salute, di priorità di intervento e della giusta collocazione di tale opera di promozione all’interno delle politiche generali di sviluppo della Regione Toscana. Il coinvolgimento e la collaborazione di molte componenti attive hanno permesso di comprendere sfide e opportunità per ulteriori approcci all’investimento per la salute e lo sviluppo nella regione. I risultati ottenuti attraverso ricerche sul campo, interviste e colloqui con i dirigenti regionali, i rappresentanti delle istituzioni locali e con un ampio numero di esperti locali, condotte sulla base di un numero limitato di raccomandazioni sono stati presentati come base per un’ulteriore valutazione e azione da parte della regione. Nella sua analisi, il team di valutazione dell’OMS ha circoscritto le raccomandazioni a quelle di natura strategica e system-oriented. La tabella 1 riassume le 10 raccomandazioni contenute nel rapporto: Sae l ute Territorio 13 The Tuscany Investment for Health Appraisal Within the investment for health approach, the Tuscany Investment for Health Appraisal (IFHA) was launched as a joint cooperation between the Italian Tuscany Region and the WHO Venice Office, and was implemented within the Framework Cooperation Programme signed by the President of the Tuscany Region and the Regional Director of the European Office of the World Health Organization on January 7, 2004. The overall goal of the appraisal was: ‘To strengthen the Tuscany Region capacity to set up, implement, monitor and review a robust strategy for promotion of population health based on the social and economic determinants’. In particular, this appraisal aimed to: 1. Review the capacities of the regional system in the filed of health promotion and development and identify concrete opportunities to strengthen it. 2. Produce relevant information and know-how for the implementation, review and strengthening of the Regional Plan ”Right for Health” and its links with the Regional Development Plan of Tuscany. In short, the appraisal work concentrated on the identification of opportunities and barriers to investments for health, interventions priorities and how to position the promotion of health within the whole development policies of the Tuscany Region. The co-operation and engagement of many participants in the process, gave rich insights into the challenges and opportunities for further investment for health and development approaches in the Region. The findings resulted from fieldwork interviews and discussions with regional executives, representatives of local Institutions and a wide number of local experts and on their bases a limited number of recommendations were set out for further consideration and action by the region. In its analysis the WHO Appraisal team restricted its recommendations to those which are system orientated and strategic in nature. Table 1 summarizes the10 recommendations of the report: l ute Sa e 14 Territorio Health Promotion in the European Context RACCOMANDAZIONI N. 148 - 2005 RECOMMENDATIONS Raccomandazione 1 Recommendation 1 La Regione dovrebbe valutare con regolarità e sistematicità le proprie infrastrutture organizzative e le risorse umane, la strategia di investimento e le azioni da intraprendere per rafforzare la capacità di investire per la salute e lo sviluppo, nel presente e nel futuro. The Region should regularly and systematically assess its organizational infrastructure and human resources, the investment strategy and actions to be taken to strengthen its capacity to invest for health and development now and in the future. È opportuno prendere in considerazione lo sviluppo di nuovi meccanismi e il rafforzamento di quelli esistenti per produrre una coerenza politica trans-settoriale e strutture integrate per l’investimento nello sviluppo sanitario, sociale ed economico. Consideration should be given to developing new, and strengthening existing mechanism, that will produce cross-sectoral policy coherence and integrated investment frameworks for health, social and economic development. Raccomandazione 2 Recommendation 2 La Regione potrebbe considerare un certo numero di priorità nell’agenda locale e regionale volte a contribuire alla tutela della salute della popolazione. È importante che queste priorità siano collegate ai settori chiave dello sviluppo, per i quali la salute diventerà sia una risorsa che un valore aggiunto. Si raccomanda perciò alla Regione di valutare l’efficacia dei meccanismi esistenti e, se necessario, apra nuove opportunità per la promozione della salute. The Region could consider a number of priorities that will contribute to maintain population health in the local and regional agenda. It is important that these priorities are linked with the key sectors of Tuscan development, for which health will become both a resource and a value added. It is recommended, therefore, that the Region reviews the effectiveness of existing mechanism and, if necessary, sets up new opportunities for health promotion. Il processo dovrebbe essere sostenuto e informato da rapporti regolari sullo stato di salute e le tendenze sanitarie della popolazione che prendano in considerazione l’intera gamma di determinanti (ambientali, sociali, economici). Regular reporting of the status of population health and trends in the full range of determinants (environmental, social, economic) should support and inform this process. Raccomandazione 3 Recommendation 3 Continuare e migliorare gli attuali sforzi è finalizzato a: – aumentare la trasparenza nello stabilire le priorità sanitarie, regionali e locali; – migliorare i meccanismi di coinvolgimento, informazione e consultazione delle comunità su come e dove promuovere investimenti e azioni con lo scopo di migliorare lo stato di salute della popolazione (in aggiunta a quelli legati alla fornitura di servizi di assistenza sociale e sanitaria). To continue and improve current efforts aimed at: – Increasing transparency in setting regional and local health priorities; – Improving mechanisms to engage, inform and consult communities on how and where investments and actions to produce better population health gains should be fostered (this should be seen in addition to those related to the provision of health and social care services). Recommendation 4 Raccomandazione 4 Si raccomanda alla Direzione sanitaria regionale di esaminare meglio, in stretta collaborazione con le autorità locali, il ruolo della ‘Società della Salute’(SdS), come meccanismo chiave all’interno di una strategia complessiva di investimento per la salute e lo sviluppo. Ci dovrebbe essere un meccanismo chiaro per valutare la fase sperimentale della SdS, con una particolare attenzione alla sua funzione chiave all’interno di una strategia di investimento per la salute e lo sviluppo. È consigliabile che i consorzi d’acquisto e i rappresentati del settore economico regionale e locale esaminino insieme i modi per imbrigliare e ottimizzare il potere di acquisto del sistema sanitario che beneficia di rigenerazione economica locale e sostenibilità. It is recommended that the Regional Health Executives, in close collaboration with local authorities, better explore the role of the “Societa della Salute”(SdS), as a key mechanism within an overall Investment for Health and Development strategy. There should be a clear mechanism to evaluate the experimental phase of the SdS, with particular focus on how the SdS can operate as a key mechanism within an Investment for Health and Development strategy. It is recommended that the Purchasing Consortia and representatives from the regional and local economic sector should jointly explore ways of harnessing and optimising the health system buying power that benefit local economic regeneration and sustainability. Raccomandazione 5 Recommendation 5 È importante che un’azione intersettoriale non venga percepita o messa in pratica semplicemente come la fase finale di un progetto ma come una funzione regionale strategica che influenza l’investimento e lo sviluppo regionale/locale in tutti i settori. È necessario dunque optare per processi che non solo incorporino premi e incentivi ma che garantiscano anche misure formali e strutturate di responsabilità nella collaborazione. It is important that intersectoral action is not perceived or acted upon only as a project delivery mechanism but as a regional strategic function influencing investment and regional/local development across all sectors. This suggests the need to use processes that not only incorporate incentives and rewards but also ensure formal and structured measures of accountability for collaboration. N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Sae l ute Territorio 15 Raccomandazione 6 Recommendation 6 Si raccomanda alla Regione Toscana di riesaminare il portfolio delle competenze e delle conoscenze possedute dal complesso delle proprie risorse umane in entrambi i campi della salute e dello sviluppo. La Regione dovrebbe istituire un programma speciale per aggiornare le competenze e rafforzare il know-how relativo all’investimento per la salute e lo sviluppo. It is recommended that the Tuscany Region review the portfolio of skills and knowledge present in its human resource component in both the health and development field. There is scope for the Region to set up a special programme to update skills and strengthen know-how on Investment for Health and Development. Il protrarsi della collaborazione con l’OMS e, attraverso questa, con altre regioni europee impegnate in innovazioni di portata affine potrebbe essere sfruttato per facilitare questo processo. The on-going cooperation with WHO and through them with other European regions engaged in similar innovations, could be used to facilitate this process. Recommendation 7 Raccomandazione 7 La Regione possiede una buona fonte di informazioni e conoscenze, basata in primo luogo su dati clinici ed epidemiologici. Si raccomanda che questi vengano integrati e completati da serie di dati aggiuntivi, che permettano la formulazione di solide argomentazioni e di opzioni politiche finalizzate alla creazione di condizioni di buona salute e sviluppo. Raccomandazione 8 Vi sono, nella Regione Toscana, diverse aree dotate di risorse ‘salutogeniche’. Si raccomanda che un inventario delle risorse relative a salute e sviluppo, a livello regionale e locale, venga fatto, valutato e inserito nel sistema di informazione esistente, per sostenere la decisione su futuri investimenti, strategie di sviluppo e pianificazione programmatica. Raccomandazione 9 Sarebbe vantaggioso pianificare una strategia di comunicazione di supporto, per far crescere la consapevolezza e dimostrare il ruolo svolto dai più ampi determinanti della salute della popolazione. Raccomandazione 10 The Region has a solid source of information and knowledge primarily based on clinical and epidemiological data. It is recommended that this source should be complemented with additional data sets, which will allow formulation of sound arguments and the generation of policy options pertaining to creating the conditions for good health and development. Recommendation 8 The Tuscan Region appears to be rich in several areas of salutogenic assets. It is recommended that an inventory of regional and local health and development assets is measured, valued, and inserted into existing information system supporting future investment decisions strategy development and programme planning. Recommendation 9 It would beneficial to design a supportive communication strategy to raise awareness and demonstrate the role of wider determinants of population health outcomes. Recommendation 10 The Region should be put in place systematic mechanism that support staff, institutions and communities to manage and own the change process and to shape and deliver health and development opportunities. La Regione dovrebbe mettere all’opera sistematici meccanismi di per aiutare lo staff, le istituzioni e le comunità a gestire il processo di cambiamento, e a dare forma e mantenere le opportunità relative a salute e sviluppo. Tutte le precedenti raccomandazioni devono essere considerate come azioni indipendenti all’interno di un processo generale di innovazione e cambiamento. Mentre ad alcune raccomandazioni può essere data priorità in vista di un’azione nell’immediato futuro, bisogna prestare attenzione a non affrontare l’implementazione in maniera discontinua. È stato suggerito alla Regione di avviare inizialmente un processo di distribuzione, per costruire un consenso sulle conclusioni e sulle raccomandazioni contenute nel rapporto e per trovare un accordo su un gruppo di priorità per l’azione. All the above recommendations should be considered as interdependent actions within an overall process of innovation and change. Whilst some recommendations may be prioritised for action in the immediate future, care must be taken not to approach implementation in an isolated manner. It was suggested that as a first stage the Region undertakes a process of dissemination to build consensus on both the conclusions and recommendations made in the report and to agree on a set of priorities for action. l ute Sa e 16 Territorio Health Promotion in the European Context Inoltre, per applicare queste raccomandazioni in maniera efficace, la Toscana dovrà avviare un’opera di vasta portata e una collaborazione con i settori chiave, tra i quali l’economia, l’educazione, l’ambiente, lo sviluppo sociale, la salute pubblica e l’assistenza sanitaria. Il processo dovrebbe essere sostenuto da una forte strategia di comunicazione, sviluppo di competenze e know-how nell’area dell’investimento nella salute, combinati con un chiaro sforzo per creare una maggiore sinergia tra salute e sviluppo. Si può definire questa azione una ‘gestione del cambiamento’. N. 148 - 2005 In addition, to effectively take forward the recommendations, Tuscany will need to initiate far-reaching work and partnership with key sectors, including economy, education, environment, social development, public health and health care. The process should be supported by a strong communication strategy, skills and know-how development in the area of Investment for Health, combined with a clear effort to create more synergy between health and development. This can be defined as “management of change”. Bibliografia / References Marmot, M. e Wilkinson, R. (1999), Social Determinants of Health. London: Oxford University Press. World Health Organization (1984), “Health Promotion: A Discussion Document on the Concept and Principles”. Copenhagen: World Health Organization, Regional Office for Europe. The Ottawa Charter for Health Promotion. (1986). Health Promotion Glossary. (1997), Geneva: World Health Organization. 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La stessa Unione europea, nonostante le ampie competenze acquisite in cinquant’anni di vita, ha ancora spazi ridotti di intervento in tale settore. Anche la nuovissima Costituzione, che pure affronta la materia spingendosi ben oltre il confine del primo trattato di Roma, definisce sì l’Europa come “spazio appropriato per la protezione della salute umana” e afferma il diritto per tutti i cittadini europei di disporre di adeguate prevenzione sanitaria e cure mediche, ma, sotto il profilo organizzativo, si arresta alla soglia dei poteri degli Stati membri (L’azione dell’Unione rispetta le responsabilità degli Stati membri per la definizione della loro politica sanitaria e per l’organizzazione e la fornitura di servizi sanitari e assistenza medica. Le responsabilità degli Stati membri includono la gestione dei servizi sanitari e dell’assistenza medica e l’assegnazione delle risorse loro destinate - Costituzione Europea, V-III-278-7). Nel Capo V della Costituzione Europea (“Settori nei quali l’Unione può decidere un’azione di sostegno, di coordinamento o di completamento”) è chiarito che l’azione dell’Unione, in generale, completa le politiche nazionali, per il miglioramento della sanità pubblica, la prevenzione delle malattie e l’eliminazione delle fonti di pericolo1. Al di là di alcune aree in cui è affermata, in deroga alle disposizioni generali, una precisa responsabilità L ealth care is, above all, a method of guaranteeing the sustainability of health systems and providing adequate levels of health for citizens; it is also one of the most controversial and highly debated subjects world-wide even in Europe, where the Welfare State concept was founded and the first Public Health Systems were established. The European Union itself, despite its experience over a fifty-year period, still has little room to intervene in this sector. Even the new Constitution, though it goes far beyond the first treaty of Rome, defines Europe as an “appropriate place for protecting human health” and affirms the right of all European citizens to have access to adequate health prevention and medical attention, but, under the organisational profile, it stops at the border of the individual Member States. (Union’s actions respect the responsibility of the member states to define their own health policy and organise and supply health services and medical care. The responsibility of the member states includes the management of health services and medical assistance and resource allocation- European Constitution V-III-278-7). In Article V of the European Constitution (“Sectors where the Union can decide on a supporting, coordination or completion action”) the Union’s action plan is defined as a programme to complete national policies, to improve public health systems, disease prevention and eliminate sources of danger1. There are a few areas in which the Union has affirmed itself due to a precise European responsibility – for example large scale epidemics or health threats stemming from possible terrorist at- H 1 Il Programma d’azione comunitario nel campo della sanità pubblica attualmente in vigore definisce che proposte di normative in altri ambiti chiave dell’attività comunitaria (mercato interno, affari sociali, ricerca e sviluppo, agricoltura, politica commerciale e dello sviluppo, ambiente, ecc...) devono promuovere attivamente la protezione della salute. La nuova strategia in materia di sanità comprende perciò diverse misure specifiche per tradurre in realtà tale esigenza, migliorando ad esempio i dispositivi di coordinamento o dimostrando in che modo le attività condotte tengano conto dell’impatto potenziale sulla salute. Il Programma concentra e limita la propria strategia a tre azioni portanti: a) Migliorare l’informazione e le conoscenze in materia di sanità; b) Rispondere in modo rapido alle minacce per la sanità c) Tenere conto dei determinanti sanitari. 1 The Communitary Action Plan in the Public Health Field currently in place establishes that proposed legislation in other key community activity areas (internal market, social affairs, research and development, agriculture, commercial and development policy, environment, etc...) must actively promote health protection. New strategies in the healthcare field therefore include many specific measures to translate this need into a reality, for example bettering the coordination apparatus or demonstrating how planned activities take into account any potential impact on general health. The programme concentrates on and limits its own strategy to three primary actions: a) Improving health information and knowledge; b) Rapid response to health threats; c) Consider health determinants. l ute Sa e 18 Territorio Health Promotion in the European Context europea, come per le grandi epidemie o rispetto alle minacce alla salute di tipo terroristico (che hanno per definizione un carattere ‘transfrontaliero’), lo strumento-cardine dell’azione comunitaria è individuato nella cooperazione e nel coordinamento delle politiche e dei programmi fra gli Stati membri, in collegamento con la Commissione. Quest’ultima può prendere, sempre in stretto contatto con gli Stati membri, ogni iniziativa utile a promuovere tale coordinamento. Tale situazione sembra d’altra parte contrastare fortemente con il concetto di “salute pubblica” che si è tuttavia affermato nel tempo quale dimensione orizzontale da tenere in considerazione per l’impostazione delle altre politiche, come lo è stato per esempio per l’ambiente o per altri questioni di rilievo. Venendo a mancare un preciso quadro di riferimento europeo e più specificamente una vera e propria legislazione europea, le politiche degli Stati membri hanno avuto come motore e obiettivo il solo interesse nazionale e restano quindi distanti da quello che è stato definito il ‘bisogno allargato di salute’. Un bisogno che, coinvolgendo le molteplici ramificazioni delle società europee, ormai multiculturali, ha introdotto un ‘cambio di paradigma’ nella domanda di salute e nelle modalità con cui i sistemi politici e le organizzazioni sanitarie devono pensare e implementare le risposte. A fronte di una lacuna o comunque di una ridotta prospettiva per avviare a brevi politiche comuni in materia di salute pubblica, si è delineato un altro approccio al tema salute pubblica che transita tramite altri strumenti, in primo luogo quelli forniti dalla politica della ricerca. Infatti, sulla base di osservazioni e analisi ormai largamente condivise, è possibile affermare che il cambio di paradigma attiene in particolare al rapporto tra obiettivi di salute, ricerca, innovazione tecnologica e sostenibilità e si lega strettamente a tre elementi-chiave che connotano il sistema della salute nelle società ‘avanzate’: – evoluzione della domanda di salute in cui giocano fattori demografici, sociali, culturali, economici, psicologici oltreché, naturalmente, sanitari. Oggi non solo la domanda è articolata individualmente attraverso la richiesta di prestazioni personalizzate e iperspecialistiche ma è sempre più frequentemente contestualizzata alle esigenze di territori, popolazioni, culture coniugando la difesa dalle patologie (vecchie e nuove) al bisogno di benessere psicofisico; – crescita esponenziale nel mercato dei settori produttivo/distributivi a forte componente innovativa per la ricerca di base, per la pratica clinica, per la diagnostica, domani per l’home care inteso come domotica assistenziale. Il mutamento sta dunque anche nel sistema dei supporti all’offerta di salute. È un mercato competitivo in cui l’innovazione è spesso guidata dal bisogno dell’offerta di differenziare il prodotto e la ricerca è conseguentemente, indirizzata da forti pressioni del “marketing” sia nell’organizzazione delle funzioni produttivo-distributive sia nelle relazioni con la domanda organizzata dei centri di servizio per la salute; N. 148 - 2005 tacks (having, by definition, a cross-border origin) in exception to the general previsions. The cardinal points of communitary action are identified as cooperation and coordination of the Member States’ policies and projects, in connection with the Commission. The latter is entitled to take, in close cooperation with the member states, any initiative useful in promoting this coordination. However, this situation seems to hard contrast the concept of “public health” affirmed over time as a horizontal dimension to be kept in consideration for the implementation of other policies, as in the case, for example, of environmental or other relevant problems. Due to the lack of a precise European reference framework and, more specifically, any real European legislation, the policies of the member states have their national interests as primary motivation and goal and therefore fall short of what has been defined as the ‘general need for health’. Involving multiple ramifications of the present multicultural European society, this need has introduced a ‘paradigm change’ in the demands placed on healthcare and the methods with which political systems and health organisations have to structure and implement their responses. Facing the need, or at least the unlikely perspective, of initiating common policies on the subject of public health in the near future, another approach to the public health theme has been developed using other venues, first of all those available in research policy. In fact, on the basis of widely accepted observations and analysis, it is possible to affirm that the change of paradigm is most pertinent to the relationship between healthcare goals, research, technological innovation and sustainability and is closely tied to three key elements that distinguish the health systems of ‘advanced’ societies: – evolution of the demands on healthcare demographic, social, cultural, economic factors in addition to the health factor all play a role here. Today user’s needs are articulated individually through requests for personalised and highly specialised healthcare services; – exponential growth of the productive/distribution market with a high innovation component for basic research, clinical practices, diagnostics, in the near future home care in the domotic assistance sense. The differences we see are also in the system of support available to healthcare. It is a competitive market where innovation is often guided by the need to differentiate the product and research is consequently affected by the pressures of marketing in both the organisation of the productive-distributive functions as well as in relation to organised needs of healthcare centres; – synchronised and synergetic technological and communications development both with a direct impact on delivery techniques of health services both as a developmental tool of knowledge on the productive health cycle and, as a tool to direct supply and demand. These elements must be clear and visible in relationship to single organisational and institutional solutions. They must be N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo – sincronico e sinergico sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sia con diretto impatto sulle tecniche di erogazione di prestazioni sanitarie sia come strumento di sviluppo delle conoscenze nel ciclo di produzione di salute sia, infine, come strumento di indirizzamento dei sistemi di offerta e di domanda. Questi elementi devono essere chiari e visibili rispetto alle singole soluzioni istituzionali e organizzative. E devono essere letti in chiave europea, avendo ben presenti i concetti di ‘inclusione’ e ‘sostenibilità’ che connotano gli obiettivi da raggiungere, dopo Lisbona (2000) e Barcellona (2002), per un razionale, armonico ed ‘eccellente’ sviluppo della sanità regionalizzata nell’ambito dell’Europa a 25. Considerato quindi che il sistema della salute si presenta oggi con caratteristiche di grande complessità e in esso confluiscono, ancora senza risposte, molti temi di uguale importanza e dignità, è evidente l’esigenza di un approccio integrato, valutando e disegnando nuove opzioni e strategie che prendano in conto le differenti dimensioni sociali, culturali, economiche, ambientali e istituzionali. In tale quadro, i problemi della sostenibilità in Europa di un welfare sanitario adeguato alle sfide in atto si incrociano con le istanze degli stakeholders istituzionali del livello locale, cioè di quei soggetti (Regioni, Dipartimenti, Comunità locali, etc.) ai quali sempre più è affidato il compito di programmare, gestire e controllare le iniziative dirette alla tutela dello stato di salute dei cittadini europei. È un tema, questo, direttamente riconducibile al concetto di governance politica e organizzativa: si tratta, in sostanza, di costruire una rete omogenea di abilitazioni, accessi e alti livelli di prestazioni, in modo che ciascun cittadino europeo possa consolidare il generale diritto ad un’assistenza ‘di qualità’ e avere il più vicino possibile il servizio di cui necessita. È su tale piano che iniziano, oggi, ad incrociarsi gli obiettivi transnazionali dell’Unione con quelli dei sistemi locali europei: variamente declinati, questi ultimi, sotto il profilo delle attribuzioni di funzioni politiche e organizzative (in relazione alle differenti relazioni con i rispettivi Paesi membri) ma comunemente sensibili ai problemi della gestione efficiente ed efficace dei sistemi di salute e comunemente coinvolti dagli obiettivi e dalle politiche europee di indirizzo e sostegno. Una nuova prospettiva si sta però delineando, infatti per il ruolo che stanno assumendo nei rispettivi Stati membri, in virtù delle prospettive politiche comunitarie in materia di salute pubblica (“The main thrust of EU public health policy, though, is to help EU countries pool their expertise on health, to identify and share best practice and to help coordinate the EU wide response to health threats such as infectious disease outbreaks. Fostering cooperation between EU countries’ healthcare systems is also becoming an increasingly important area of activity” dal sito ufficiale della DG Sanco http://europa.eu.int/comm/dgs/health_consumer/publichealth.htm), le Regioni in particolare iniziano ad assumere Sae l ute Territorio 19 read in a European key, keeping in mind the concepts of ‘inclusion’ and ‘sustainability’ that characterise the proposed goals, after Lisbon (2000) and Barcelona (2002), for a rational, harmonic and ‘excellent’ development of the regionalised healthcare in the area of Europe 25. Considering that the healthcare system offered today is characterised by its extreme complexity, where questions on many themes of equal importance and dignity are posed but remain unanswered, it is evident that an integrated approach is needed. New options and strategies that take into account different social, cultural, economic, environmental and institutional factors need to be designed and assessed. In this case, the problems of sustainability of a health welfare system capable of meeting the challenges facing it today in Europe the requests of stakeholders at a local institutional level, that are those actors (Regions, Departments, Local communities, etc.) who have a growing responsibility for the planning, management and control of initiatives aimed at promoting the European citizens’ good health. This is a theme that is directly connected to the concept of political and organisational governance: practically it deals with the construction of a homogeneous network of accreditation, access, and high performance level, so that each European citizen can have access to ‘quality’ healthcare and have needed services available as close by as possible. On this level the Union’s transnational goals are beginning to meet those of local European systems. The latter are individually declinated under the profile of political and organisational attributions (also in relation to the different relationships between member states). The local systems are often sensible to the managerial problems of efficiency and effectivity in healthcare systems and involved in the European guidance and support policy and aims. A new perspective is emerging, however, in virtue of the perspective communitary policies regarding public health (“The main thrust of EU public health policy, though, is to help EU countries pool their expertise on health, to identify and share best practice and to help coordinate the EU wide response to health threats such as infectious disease outbreaks. Fostering cooperation between EU countries’ healthcare systems is also becoming an increasingly important area of activity” from the official DG Sanco site (http://europa.eu.int/comm/dgs/health_ consumer/publichealth.htm), particularly Regions are beginning to take on the role of possible interlocutor not only with the European Parliament and the Committee of Regions but with the Commission and its various structures, particularly for the General Healthcare Management that, in addition to its expertise in this field is responsible for the policies of consumer protection (in European jargon DG SANCO: Health and Protection of Consumers). Based on these observations, the Tuscany Region, consolidating earlier efforts in its 2005-2007 Regional Health Plan, has l ute Sa e 20 Territorio Health Promotion in the European Context un ruolo di possibile interlocutore non solo per il Parlamento europeo e per il Comitato della Regioni ma per la stessa Commissione e le sue strutture, in particolare per la Direzione generale della salute che, oltre alle competenze su questa materia si fa carico anche delle politiche per la protezione dei consumatori (in gergo europeo DG SANCO: Salute e protezione dei consumatori). Sulla base di tali osservazioni, sviluppando precedenti intuizioni consolidate oggi nel Piano sanitario regionale 20052007, la Regione Toscana ha valutato necessaria e promossa una forte azione indirizzata alla partecipazione delle Regioni nella costruzione delle politiche europee per la salute. E l’azione è stata concepita proprio a partire dal sistema sanitario regionale toscano come possibile modello di una federazione di sistemi condivisi e sostenibili nell’organizzazione pubblica della sanità: in particolare per lo sviluppo di politiche adeguate per un adeguato controllo sui determinanti di salute, sui processi di cura, sulla continuità dell’assistenza nonché sui saperi e sulle capacità operative che la ricerca e i ricercatori devono assicurare nell’Unione. L’obiettivo di una sanità universalistica e sostenibile, di qualità e ampiamente discussa sulla base delle istanze dei territori come necessaria evoluzione del sistema del ‘dopo Lisbona’ era stato recepito sia a livello degli atti di programmazione, sia nelle azioni proattive che l’Assessorato regionale alla sanità aveva avviato a partire dalla fine del 2000. Fino al 2003 la Toscana era stata attiva in Europa nel campo della salute pubblica, della promozione della salute e della ricerca applicata alla sanità principalmente attraverso le Aziende sanitarie ed Ospedaliere, l’Agenzia regionale sanità e altri Centri di ricerca, educazione sanitaria e promozione della salute regionali. Dopo la partecipazione della Regione alla “Settimana della salute pubblica” (Bruxelles, luglio 2003), l’Assessorato al Diritto alla salute della Toscana ha avviato una profonda riflessione sulle possibilità di partecipare alla costruzione dell’Unione attraverso il confronto e la proposta del proprio modello di salute pubblica con le direttrici della Commissione e con i “partners” europei. È stata quindi assunta la decisione di assumere un impegno diretto in materia ed è stata conseguentemente avviata una forte iniziativa nell’ambito della promozione del modello di “salute per tutti” in UE. Con la Deliberazione n.119 del 2004 la Toscana si è dotata di una prima linea di azione finalizzata “tanto alla realizzazione di un sistema di reti europee in ambito di sistema socio-sanitario e ricerca sanitaria con capofila la Regione Toscana quanto all’ottimizzazione dei processi di presentazione e gestione di progetti sui bandi e sulle iniziative comunitarie” e di un primo strumento operativo, denominandolo “Segretariato della Toscana per la Ricerca sulla salute (STRS)” e, per quanto attiene le relazioni con l’UE, l’OMS e la cooperazione internazionale, “Tuscan Office for Health Research (TOHR)”, prevedendo per STRS “compiti di raccordo tra gli obiettivi e la progettazione di livello regionale e quello dei soggetti del sistema toscano della N. 148 - 2005 deemed necessary and promoted an action aimed at Regions’ participation in the development of European health policies. The action has been designed to propose the Tuscany Regional Healthcare System as a possible model for a federation of shared and sustainable public healthcare systems: especially regarding the developmental policies capable of adequately controlling health factors, treatment policies, continuity of care as well as knowledge and operative capacity that research and researchers must provide the Union with. The goal of a Universal and Sustainable Healthcare System, with high quality care is widely discussed based on the territories requests as part of the necessary evolution of the ‘after Lisbon’ system, this was understood on a programming level and in proactive actions that the Regional Health Council initiated at the end of the year 2000. Until 2003 Tuscany was active in the European public health field, promoted of good health and applied health research primarily through the different Healthcare and Hospital institutions, the Regional Healthcare Systems and other regional centres for health research education and promotion. After the Region participated in the “Public Health Week” (Brussels, July 2003), the Tuscany Council for the Right to Health sent a profound reflection on the possibility of participating in the construction of the Union through the discussion and proposal of its own public healthcare model with Commission directives and European partners. Therefore, the decision was made to assume a direct commitment on this subject and consequently a strong initiative was begun in the area of promoting a “health for all” model in the EU. In 2004, with Deliberation n. 119 Tuscany assured itself a place in the front line of action aimed at “the realisation of a European network in the area of social-health and health-research led by the Tuscany Region for questions regarding the optimisation of the processes of project presentation and management and the management of project calls and community initiatives” and at a first operative institute entitled “Secretariat of Tuscany for Health Research (STRS). As regards the issues concerning the EU, WHO and other international cooperation groups, Tuscany created the Tuscany Office for Health Research (TOHR)”, foreseeing for the STRS “the job of connecting the aims and management at a regional level and that of subjects of the Tuscan system of Research and cooperation to guarantee facilitation and cooperation activities” providing at the same time a system to assure that this frameworks would have the necessary institutional links with other regional structures involved on a European level and, in particular, with the regional headquarters in Brussels. The action of the Secretariat is articulated in organisational interventions and actions aimed at connecting Tuscany’s proposals to the structure of the Commission (specifically with the Directorate General: Health and Protection of the Regional Consumers, Research, Policies and the Technological Society) and the European Parliament within the context of the European Regions N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo ricerca e della cooperazione al fine di garantire le attività di facilitazione e coordinamento” assicurando altresì tramite tale strumento i necessari raccordi istituzionali con le altre strutture regionali impegnate sul livello europeo e, in particolare, con la sede regionale di Bruxelles. L’azione del Segretariato si è articolata in interventi organizzativi e di relazione mirati a raccordare le proposte della Toscana con le strutture della Commissione (in particolare con le Direzioni generali: salute e protezione dei consumatori, Ricerca, Politiche regionali e la Società dell’informazione) e del Parlamento europeo e con il contesto delle Regioni europee e del sistema degli stakeholders privati rappresentati a Bruxelles. L’obiettivo che STRS si è posto preliminarmente è stato quello di coinvolgere possibili “partner” nella valutazione delle proposte della Toscana per il sostegno proattivo alle politiche europee di salute pubblica mettendo a disposizione di tali politiche lo “know-how”, l’organizzazione, le eccellenze e le risorse sviluppate dal “modello Toscana” di sanità per tutti non solo con gli strumenti tipici dell’Unione – Reti, piattaforme e progetti nell’ambito del sistema della Ricerca (VI e previsione del VII programma quadro) ma anche attraverso una precisa iniziativa per l’avvio di collaborazioni politiche interregionali. L’azione di STRS è venuta, nel frattempo, a coincidere con la presa d’atto dell’Unione europea delle priorità d’azione in tema di salute pubblica sopra evidenziate e, in particolare, con la comunicazione del luglio 2004 dell’allora Commissario per la salute pubblica e i diritti dei consumatori David Byrne “Enabling Good Health for all – The Future of Health in Europe”. Partendo da una serie di osservazioni che ampliano e specificano il concetto OMS di salute (“The concept of good health embraces the life-long physical and mental well-being that is essential for people to lead meaningful, enjoyable and productive lives.”) Byrne arriva, per la prima volta, a chiarire che le “Health policies should be selforganized, yet interactive. They should conform to local practice and local needs, allow for independence of its actors, but interact within a properly-designed network to produce globally uniform behaviors for all citizens.(…) Enabling good health for all implies learning how life works and modeling health policies on the principles that rule living organisms organization.” Il lavoro preparatorio che il Segretariato della Toscana per la ricerca stava conducendo trovava una prima ma sostanziale sponda proprio al centro del sistema europeo, nella Commissione e, più precisamente, nella Direzione generale, la Sanco, direttamente impegnata nelle problematiche della salute pubblica europea. Valutando attentamente su quali temi era possibile instradare il dibattito tra Regioni e strutture europee con maggiori probabilità di ascolto e di seguito operativo, il Segretariato ha individuato il settore delle donazioni e dei trapianti d’organo come paradigmatico di un modello ridotto del più generale sistema della salute. Nel settore dei trapianti, infatti, stanno, come in una rappresentazione in scala, tutta la complessità e tutti i temi fondanti del sistema della salute: Sae l ute Territorio 21 and the system of private stakeholders represented in Brussels. STRS’ goal has primarily directed at identify possible partners in the assessment of Tuscany’s proposals for proactive support for European public health policies by making knowhow, organisation, expertise and resources developed by the “Tuscan” model, available for everyone not just with the typical instruments of the Union-Networks, Platforms, and projects in the area of system research (VI and the prevision of the VII framework programme) but also through specific initiatives for the establishment of interregional cooperation policies. Meanwhile, STRS action coincided with the European Union’s setting of activity priorities in the area of public health outlined above and, more specifically, with the July 2004 communication by the then Commissioner for Public Health and Consumer Rights David Byrne entitled “Enabling Good Health for all – The Future of Health in Europe”. Beginning from a series of observations that widen and specify the concept of WHO in health (“The concept of good health embraces the life-long physical and mental well-being that is essential for people to lead meaningful, enjoyable and productive lives.”) Byrne clarifies, for the first time that “Health policies should be self-organised, yet interactive. They should conform to local practice and local needs, allow for independence of its actors, but interact within a properly designed network to produce globally uniform behaviours for all citizens. (…) Enabling good health for all implies learning how life works and modelling health policies on the principles that rule living organisms organisation.” The preparatory work that the Secretariat of Tuscan Research was conducting found substantial foothold right in the centre of the European system, in the Commission and, more precisely, in the Directorate General, the Sanco, directly involved with the problems of European Public Healthcare. Carefully evaluating how to structure the debate between the Regions and the European Structure with the greatest probability of being heard while simultaneously trying to assure an operative follow-up, the Secretariat identified organ donation and transplants sector as the paradigm for a reduced model of the general healthcare system. In fact, the transplant sector presents all of the complexity of fundamental healthcare themes on a smaller scale: technical, organisational, socio-cultural, religious, ethical, as well as economic sustainability and all issues tied to individual European citizen’s right to move freely across the borders of the European community. Considering the excellent level of the transplant system in Tuscany and consequently, the reliability of the model (derived from the pioneering Spanish experience) of organisational, technical and cooperation with the territories and citizens networks with which to measure the possibility of European integration, the Secretariat, in close collaboration with the Tuscan Transplant Organisation (OTT) and the Delegation of the Tuscany Region at the European Community organised a workshop entitled “The participation of European Regions and Local Au- l ute Sa e 22 Territorio Health Promotion in the European Context tecnici, organizzativi, socio-culturali, religiosi, etici nonché, evidentemente, i temi della sostenibilità economica e quelli legati all’effettività dei diritti dei singoli cittadini nell’Europa della mobilità senza confini. Tenuto in particolare conto dell’ottimo livello raggiunto dal sistema trapiantologico in Toscana e, conseguentemente, dell’affidabilità del modello (derivato dalle pionieristiche esperienze spagnole) di cooperazione organizzativa, tecnica e di relazione con i territori e le reti di cittadinanza sul quale misurare la possibilità di integrazione europea, il Segretariato, in stretta collaborazione con l’Organizzazione toscana trapianti (OTT) e la Delegazione della Regione Toscana presso la Comunità europea ha organizzato, il 25 e 26 di novembre 2004 a Bruxelles, il workshop “La partecipazione delle Regioni europee e delle Autorità locali alla definizione della politica dell’Unione Europea sulla salute. Le eccellenze nei trapianti e l’accessibilità alle donazioni d’Organo nei sistemi per la salute europei”. All’invito della Toscana – concordato in sede tecnica con il Ministero della salute – oltre ad una nutrita selezione nazionale tra cui il Centro nazionale trapianti e il Coordinamento veneto della Conferenza Stato-Regioni, hanno risposto ben 18 Regioni europee, 7 strutture della Commissione compreso il Gabinetto del Commissario Kyprianou (che aveva, nel frattempo, sostituito David Byrne), rappresentanti del Parlamento, del Comitato economico-sociale, della Commissione, nonché una rappresentanza di Associazioni di tutela italiane ed europee. Il “workshop”, senza allontanarsi dal tema dominante e, anzi, come vedremo, sviluppandolo con precise proposte di intervento in ambito europeo, è riuscito tuttavia a dare corpo agli obiettivi di fondo dell’azione toscana, integrando nella discussione tutti gli elementi fondanti del sistema per la salute: – il coinvolgimento dei territori, delle popolazioni che li abitano nelle loro differenti concezioni di vita e di relazione, le modalità con cui tali popolazioni si associano ed interagiscono con le strutture professionali della sanità, con l’apparato organizzativo e tecnico-giuridico, i loro bisogni, prima di tutto quello di conoscenza, poi quello di sicurezza, qualità ed eccellenza, infine quello di sostenibilità nell’affrontare lo schema che coinvolge tutti nella potenzialità di essere contemporaneamente possibili donatori e possibili soggetti di un trapianto; N. 148 - 2005 thorities to the Definition of the EU Health Policy Excellence of the transplants and accessibility to the organ donations within the European health systems.” in Brussels on November 25 and 26, 2004. The Tuscany Region invited- in agreement with the technical headquarters of the Health Ministry and, in addition to a considerable national attendance including the Centre for National Transplants and the Veneto Coordination of the Region-States Conference – 18 European Regions, 7 Commission structures including the Cabinet of Commissioner Kyprianou (who had, in the meantime, substituted David Byrne), representatives of Parliament, the Commission’s Social-Economic Committee and a wide group of representatives of European and Italian Consumer Protection Associations. The Workshop, without straying from the dominant themes, was able to develop them with precise proposals for interventions on the European level, illustrated the fundamental objectives of Tuscany’s action and integrated all of the fundamental elements of the healthcare system in the discussion: – involvement of the territories, their different populations and their different concepts of life and social interaction and, consequently, their different ways of associating with and relating to professional healthcare structures, as well as the organisational and technical-juridical apparatus, their needs, first of all their need for knowledge and then security followed by quality and expertise, finally the need of sustainability in accepting a system where everyone is a possible organ donor and transplant candidate; – role of healthcare professionals in donation promotion, transplant practices and post-transplant care; – role and operative capacities of local and regional healthcare organisations in determining the efficacy of donation support programs and transplant efficiency; – commitment of scientific organisations, Universities, research and educational centres, that must provide professionals and organisations with the means of promoting and guaranteeing quality and sustainability in close keeping with scientific advances; – role of high level technical and political decision makers in the management of Regional Healthcare Systems with particular consideration for the concepts of sustainability and universality of the system. N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo – i compiti dei professionisti della salute sul versante della promozione alla donazione, nella pratica del trapianto e nell’assistenza post-trapiantistica; – il ruolo e le capacità operative delle organizzazioni sanitarie regionali e locali nella determinazione di efficaci programmi di sostegno alla donazione e di efficienza nei trapianti; – l’impegno delle organizzazioni scientifiche, delle Università, dei Centri di ricerca e formazione, che devono assicurare ai professionisti e alle organizzazioni i percorsi e le garanzie di qualità e sostenibilità, in una stretta relazione con gli avanzamenti della ricerca; – i compiti dei decisori tecnici e politici al vertice e negli apparati dei Sistemi sanitari regionali con particolare riferimento alla sostenibilità e universalità del sistema. D’altronde, le stesse conclusioni dei tre Simposi in cui il “workshop” si è articolato Symposium 1: Un modello organizzativo condiviso e sostenibile a livello europeo – Il controllo sui determinanti della salute e sulla salute espressa nelle popolazioni costituisce il fondamento di tutte le politiche – Il fondamento etico dei sistemi sanitari – Sistema partecipativo nella determinazione delle politiche: il sistema delle donazioni e dei trapianti Symposium 2: La ricerca europea in materia di trapianti e donazioni di organi – L’importanza di un modello europeo per la coesistenza fra scienza e “governance” in territori con diverse realtà sociali e politiche – Le opportunità di progresso scientifico e di sviluppo di eccellenza diffuse e sostenibili attraverso progettualità comuni – La cooperazione tra reti regionali ed istituzioni europee nella definizione e attuazione delle politiche di ricerca. Symposium 3: Un sistema europeo di trapianti. Azioni di supporto per una rete fra Regioni – La formazione rappresenta un elemento indispensabile di diffusione della conoscenza condivisa in un sistema sanitario sostenibile – La sanità e il diritto alla mobilità dei cittadini europei come utenti dei sistemi di salute e come operatori dei sistemi di salute – La rappresentatività a livello europeo delle associazioni dei pazienti riferiscono in modo diretto sulla grande opportunità che il “workshop” ha fornito: poter pensare il cammino dell’Europa (di quella a 15 ma anche di quella a 25) attraverso una piena partecipazione di Regioni e Autorità locali, che sempre più direttamente possiedono e governano gli strumenti e le risor- Sae l ute Territorio 23 Symposium 1: A shared and sustainable organisational Model at the European level – Control of the health determinants and general good health constitutes the foundation of all polices – The ethical foundation of the healthcare system – Participatory System in policy determination: The transplant and donation system Symposium 2: European Research on Organ Transplants and Donations – The importance of a European model for the coexistence of science and governance in territories with different social and political realities – Opportunities for scientific progress and development of widespread and sustainable expertise in shared projects – Fostering cooperation in regional networks and European institutions in the definition and actualisation of research policies Symposium 3: A European Transplant System. Support Activities for a Regional Network – Professional training represents an indispensable element for knowledge diffusion in a sustainable healthcare system – Healthcare and the European citizen’s right to mobility as health system users and healthcare professionals – The representation of Patient Associations on a European level The conclusions of the three Symposiums themselves directly refer to the great opportunity that this workshop provided: to be able to assess Europe’s role (not only that of the first 15 nations but also that of 25nations) through the full and meaningful participation of Regions and Local Authorities, which are constantly assuming more direct control and possession of the tools and resources in policy planning and strategy definition in the healthcare sector. In this scenario, the problems of sustainability in European Regions of a modern donation and transplant system and in close contact with the subject of genetic and cellular research (a step towards “regenerative medicine” which the 2005-2007 Tuscan Regional Health Plan defines as a primary objective), were well summarised in the workshop’s final session and particularly in Mr. Erginel’s (representative of the Kyprianou Cabinet) and Enrico Rossi (Minister, Right to Health, Tuscany Region) concluding words “Sustainability of the healthcare system itself cannot develop if it concentrates exclusively on the system’s competitively instead of fostering cooperation in all European healthcare systems in their specificity and in the area of the national/regional expertise that they are able to develop”) the road is now open to the achievement of a shared vision as the first step towards establishing a European cooperative model for health policy. l ute Sa e 24 Territorio Health Promotion in the European Context se, nella formazione delle politiche e nella definizione delle strategie del settore della salute. In tale quadro, i problemi della sostenibilità nelle Regioni d’Europa di un moderno sistema di donazioni e trapianti e le strette relazioni con la ricerca in materia di terapia genica e cellulare (in cammino verso quella “medicina rigenerativa” che il Piano sanitario regionale della Toscana 2005-2007 prevede come obiettivo prioritario), hanno effettivamente assunto, nella sessione conclusiva del “workshop” e, in particolare, nelle parole con cui è stato concluso dal rappresentante del Gabinetto Kyprianou (Mr. Erginel) e dall’Assessore al Diritto alla salute della Toscana, Enrico Rossi, (“D’altra parte la stessa sostenibilità del sistema non può avere sviluppo da logiche che si concentrino esclusivamente sulla competitività ma piuttosto dalla cooperazione che tutti i sistemi sanitari europei, nella loro specificità e nell’ambito della competenza nazionale/regionale, sapranno sviluppare”) i connotati di una strada ora aperta per la concretizzazione di una visione condivisa come prima tappa di un modello cooperativo europeo del sistema della salute. Su tali premesse, la Toscana ha convenuto con le Regioni europee la necessità di un primo passaggio di lavoro comune: la realizzazione di un libro bianco sull’accessibilità e sostenibilità dei modelli di donazioni e trapianto europei e sulle necessità per lo sviluppo coordinato delle eccellenze. Da presentare tutti insieme alla Commissione e al Parlamento dell’Unione come prima azione positiva delle Regioni europee sulla salute. E, mentre un apposito gruppo interregionale lavorava al libro bianco, il Segretariato si è impegnato durante i mesi successivi nel consolidamento delle convergenze raggiunte attraverso la partecipazione e i risultati del “workshop”. Attraverso l’organizzazione di ulteriori incontri con le Regioni in sede tecnica, lo sviluppo di alcune importanti “partnership” (da segnalare, in particolare, quelle avviate con l’Andalusia, la Nord-Reno Vestfalia, l’East e West Midlands e la Scozia), la partecipazione ad un importante convegno sul tema dei sistemi di salute pubblica a Granada e un prossimo appuntamento in Gran Bretagna sul tema delle biotecnologie nei sistemi di salute, l’impegno diretto in alcuni progetti europei, il consolidamento delle relazioni con le strutture della Commissione a Bruxelles e Lussemburgo anche in vista di grandi iniziative da realizzare in comune, le esperienze e il modello di salute per tutti che la Toscana ha iniziato a promuovere sono oggi visibili e apprezzate nell’Europa della Regioni e in quella della strutture dell’Unione. Il lavoro è indiscutibilmente ancora lunghissimo ma, nel registrare le prime significative sinergie, pare di intravedere più vicino il risultato di maggiore rilievo che ci si è posti all’inizio di questa sfida per la realizzazione della rete europea per la salute: “L’obiettivo che ci proponiamo da questi primi confronti regionali europei è che ciascun cittadino europeo possa, il più vicino possibile alla sua realtà nazionale/regionale, ottenere il servizio di cui ha bisogno al miglior livello di qualità e umanità”(Enrico Rossi, Bruxelles, 25 novembre 2004). N. 148 - 2005 On this basis, Tuscany has ascertained and agreed with other European Regions on the first step towards cooperation: the realisation of a white book on the accessibility and sustainability of European donation and transplantation models and on the necessity of a coordinated development of excellence. They would like to present this collective study to the Commission and the European Parliament as a first step towards positive action by the European Regions. And, while an interregional group works on the white book, the Secretariat has pledged to consolidate the agreements reached during the workshop in further meeting with the Regions in technical settings, the development of important partnerships (of particular interest those begun with Andalusia, North Rhine-Westphalia, East and West Midlands and Scotland), their participation at an important Conference on public healthcare systems in Granada and another planned meeting in Great Britain on biotechnology in healthcare systems, direct commitment in some European projects, the consolidation of the relationship with the Commission’s structure in Brussels and Luxembourg. In view of the important initiatives needed to be accomplished collectively, the experiences and the model of health for all that the Tuscany Region has begun to promote are visible and appreciated in the European Regions and Union’s structure today. The road ahead of us is long but in creating the first meaningful synergies, our proposed goal of creating a European health network seems closer: “Subsequently to the regions first European meetings, our goal is that all European citizens should have access to the best quality and humanity healthcare services they need, as close as to their national/regional context” (Enrico Rossi, Bruxelles, November 25, 2004). N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Sae l ute Territorio 25 Il Network OMS “Regioni per la salute” The WHO “Regions for Health Network” (RHN) Lo sviluppo delle politiche della salute a livello regionale The development of policies for healthcare at a regional level Wendy Tse Yared, Alberto Zanobini, Tiziana Iannello N egli ultimi anni molte Regioni di Paesi europei aderenti all’OMS hanno visto accrescere la loro autonomia in materia di sanità, in seguito ad un diffuso e graduale processo di devolution che ha trasferito sempre più tale settore dagli Stati alle Regioni. Tale processo è stato avviato fin dagli anni ’80 con lo sviluppo di politiche per la salute a livello regionale, che hanno avuto come obiettivo prioritario la promozione della salute attraverso l’implementazione di programmi condivisi soprattutto sul piano regionale e locale. In questo contesto si è inserito il Network Regions for Health (d’ora in avanti RHN), fondato in occasione della Conferenza di Düsseldorf del 16-17 novembre 1992, come una tra le numerose reti per la salute all’interno dell’OMS Europa, al fine di condividere, valutare e incrementare, secondo i principi dell’OMS, le politiche per la salute e le buone pratiche tra le Regioni che vi aderiscono e di creare a questo proposito ‘alleanze dinamiche’ per la salute. La filosofia di RHN ha come obiettivo la salute dei cittadini attraverso lo sviluppo di politiche regionali che rispondono più da vicino ai bisogni del territorio e dei suoi abitanti. Nello specifico, si sviluppa operativamente come rete per scambiare strategie e programmi tra Regioni, rivolti ad esplorare nuovi approcci e nuove politiche per la salute che siano sempre più conformi alle esigenze e alle priorità di carattere locale. In futuro il lavoro di networking attivato da RHN potrebbe stimolare una riduzione del divario esistente in materia di sanità tra le varie Regioni, in modo da rendere più uniforme e coerente il contesto della sanità nelle diverse realtà geografiche dell’OMS Europa. In quest’ottica, nasce l’esigenza di condividere risorse, trasferire idee ed esperienze relative ai sistemi sanitari e alle competenze specifiche a livello interregionale, anche al fine di promuovere azioni intersettoriali e trasversali al settore della sanità. La strategia principale del Network, infatti, punta sull’implementazione e il monitoraggio delle azioni dirette alla salute e sul trasferimento di conoscenze tra Regioni, soprattutto attinenti alla promozione della salute e alla prevenzione delle malattie. R ecently many Regions in the European countries in WHO have seen increased autonomy in their healthcare system; this has been followed by a gradual but widespread process of devolution that has continuously transferred responsibility from the central governments to the Regions. This trend started the end of the eighties with the development of policies for healthcare at a regional level and its primary goal was health promotion through the implementation of shared programmes especially on the regional and local levels. In this context the Network Regions for Health (referred to from here on as RHN), founded at the Conference of Düsseldorf on 16-17 November 1992, has established itself as one of many health care networks inside WHO Europe, with the goal to share, evaluate and increase, according to WHO principles, healthcare policies and develop best practices among the Regions that belong to the network; to reach this goal RHN creates ‘dynamic alliances’ in health care. The main point of RHN’s philosophy is the promotion of citizen’s health through the development of regional policies that more closely respond to the needs of individual territories and their inhabitants; more specifically, operative development as a network where Regions can share strategies and programmes, aimed at exploring new approaches and developing new health care policies to better meet user’s needs and more closely reflect local priorities. In the future RHN initiated networking activity could reduce existing differences in Regions’ healthcare, so that the healthcare systems will be more uniform and coherent all over WHO’s European geographical realities. With this goal in mind the need to share resources, ideas and experiences related to healthcare systems as well as specific expertise on an interregional level has arisen, with the ultimate goal of promoting transversal and intersectorial actions in healthcare policies. The principle strategy of the Network, in fact, aims at the implementation and monitoring of health policy actions and knowledge transfer on a Regional level, especially initiatives promoting general health and disease prevention. l ute Sa e 26 Territorio Health Promotion in the European Context Il regolamento costitutivo del Network risale al 1994. Principali organi di governo di RHN sono l’annuale “Meeting Generale”, il Consiglio direttivo, il Segretariato, che ha sede presso l’Ufficio regionale europeo dell’OMS di Copenhagen. Il Segretariato è responsabile per la gestione finanziaria e amministrativa del Network, coordina e monitora i programmi di lavoro, funge da raccordo tra le Regioni membri e l’OMS, comunica le decisioni del Consiglio, informa su novità ed eventi di interesse comune, aggiorna periodicamente il “database” sulle Regioni e il sito della rete. Ogni Regione è rappresentata in RHN dagli Assessori alla sanità, o comunque dai rappresentanti politici regionali del settore, e da un Focal Point, che funge da referente per ogni contatto con il Segretariato e con gli altri referenti delle Regioni membri. Suoi compiti precipui sono quelli di dare visibilità al Network a livello locale e di dare continuità alle sue azioni; ha la responsabilità di implementare i progetti condivisi; contribuisce, infine, a fornire un “feedback” della situazione regionale e delle sue istanze politiche in materia di salute, anche attraverso sistematici “progress report”. Ad oggi RHN è costituito da 32 Regioni di 18 paesi. Quelle che aderiscono, al febbraio 2005, sono le seguenti: Sunik (Armenia), Carinzia (Austria), Fiandre (Belgio), Varna (Bulgaria), Usti e Moravia-Slesia (Repubblica Ceca), Nord Reno, Westfalia e Bassa Sassonia (Germania), Gyor-Moson-Sopron, SzabolcsSzatmar e Bacs-Kiskun (Ungheria), Distretto del Nord (Israele), Emilia Romagna, Sicilia, Sud-Tirolo, Veneto e Toscana (Italia), Kaunas e Panevezys (Lituania), Slesia (Polonia), Madeira e Azzorre (Portogallo), Timisoara (Romania), Vologda e Chuvash (Federazione Russa), Catalogna e Valencia (Spagna), Vastra Gotaland (Svezia), Canton Ticino (Svizzera), Inghilterra del nord-est, Irlanda del nord e Galles (Regno Unito). Ogni anno RHN ha il proprio momento di incontro, verifica e condivisione del lavoro di networking. Appuntamento fisso è pertanto la realizzazione di una Conferenza annuale interregionale, una sorta di “meeting” politico aperto soprattutto ai decisori politici, che ha luogo in una delle Regioni aderenti, per discutere e confrontarsi su una tematica sempre diversa, inerente in genere il benchmarking delle politiche regionali per la salute. Contestualmente, si svolge un Meeting Generale dei Focal Point regionali, aperto ad eventuali osservatori di potenziali Regioni che vogliono aderire alla rete, che rappresenta il momento di gestione tecnica, politica, finanziaria e di “budget”, si esamina l’adesione di nuove Regioni membri, si (ri)definisce l’assetto politico e normativo di RHN, si condividono i progetti. Infine, i rappresentanti politici di ogni regione si ritrovano ad un tavolo ufficiale durante i Forum ministeriali che servono periodicamente per fare il punto sulle politiche, le nuove progettualità e la possibilità concreta di condivisione e sviluppo di strategie e piani comuni per la salute. Nel novembre del 2004 a Valencia si sono tenute la 12a Conferenza annuale di RHN e il 3° Forum ministeriale. N. 148 - 2005 The Network’s Constitutive Regulation dates to 1994. Its primary governing bodies are the Annual General Meeting, the General Directorate and the Secretariat whose headquarters are located at WHO’s Regional European Office in Copenhagen. The Secretariat is responsible for the financial and administrative management of the Network, it coordinates and monitors work programs, and acts as an intermediary between the Regional members and WHO, communicates the General Directorate’s decisions, informs members of news and events of a common interest and periodically updates the database on the Regions and the web-site. Every Region is represented in the RHN by its Health Councillor, or another Regional representative active in the sector, and by a Focal Point that acts as a reference for all contact with the Secretariat and the other representatives of the Regional members. Its main activity is to make the Network more visible at a local level and provide continuity; it is responsible for implementing shared projects and provides feedback on the regional situations and their healthcare policy needs through various actions including systematic progress reports. Today RHN is made up of 32 Regions from 18 different countries. As of February 2005 the members are: Sunik (Armenia), Carinthia (Austria), Flemish Community (Belgium), Varna (Bulgaria), Usti and Slesia-Moravia (Czech Republic), North Rhine, Westphalia and Lower Sassony (Germany), Gyor-MosonSopron, Szabolcs-Szatmar and Bacs-Kiskun (Hungary), Northern District (Israel), Emilia Romagna, Sicily, South Tyrol, Veneto and Tuscany (Italy), Kaunas and Panevezys (Lithuania), Slesia (Poland), Madeira e Acores (Portugal), Timisoara (Romania), Vologda and Chuvash (Russian Federation), Catalonia and Valencia (Spain), Vastra Gotaland (Sweden), Ticino (Switzerland), North West England, Northern Ireland and Wales (United Kingdom). Every year RHN sets aside a moment to meet, verify and share its networking activities at the Annual Interregional Conference, a sort of political meeting open mostly to political decision-makers, held in one of the Member Regions to discuss and evaluate different themes, generally concerning the benchmarking of regional health policies. At the same time a General Meeting of the Regional Focal Points is held, open to observers from perspective Regional members who are considering joining the Network, it is an opportunity for technical, political, financial and budgetary management, review applications from perspective regional members, (re)define the political situation and RHN regulations, and share projects. Finally the political representative of each region meet in an official discussion table during the Ministerial Forums held periodically to examine policies, new programmes and concrete possibilities to share and develop strategies and common plans in health promotion. In November 2004 the 12th Annual RHN Conference and the 3rd Ministerial Forum were held in Valencia. N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Principale strumento di comunicazione, informazione ed aggiornamento all’interno del Network è il sito web (si può visitare all’indirizzo: www.euro.who.int/RHN) dove i “Focal Point” possono tenersi in contatto, anche tramite accesso riservato, e possono monitorare lo stato di avanzamento dei progetti ai quali collaborano. Lingue ufficiali del Network sono l’inglese, il francese, il tedesco e il russo. La programmazione delle attività di RHN avviene su base biennale con progetti tematici ai quali lavorano Regioni capofila, che sviluppano i progetti ai quali aderiscono volontariamente le Regioni membri. L’ultimo programma di lavoro per il biennio 2004-2005 ha riguardato i seguenti punti: – Progetto congiunto informativo: mappa degli indicatori di salute – Salute delle popolazioni Rom – Registro dei traumi – Accreditamento istituzionale e altri programmi di sviluppo continuo della qualità (“Continuous Quality Improvement CQI”) nei Servizi per la salute in Europa – Strategie di salute pubblica per l’eliminazione del morbillo entro il 2010 – Mobilità dei pazienti in Europa - Il futuro della mobilità in sanità – Principi e pratiche della “Valutazione d’impatto sulla salute – Prevenzione dei danni da alcool e fumo – Investimento per la salute – Progetto di scambio politico e sviluppo RHN e Regione Toscana La Regione Toscana è entrata a far parte ufficialmente del Network dal 2004 (delibera GRT n. 1277 dell’1/12/2003) con l’Assessorato regionale al Diritto alla salute, esordendo contemporaneamente alla IV Conferenza dell’OMS su ‘Ambiente e salute’ di Budapest (23-25 giugno 2004) dal titolo “Il futuro dei nostri bambini”. Alla Conferenza la Toscana ha coordinato uno dei meeting; al fine di giungere in modo coordinato come sistema regionale, è stato costituito un gruppo di lavoro, coordinato per la Regione Toscana dall’Azienda ‘A. Meyer’ di Firenze, costituito da componenti delle Direzioni generali Diritto alla salute e politiche territoriali e ambientali, dell’Azienda ospedaliera Meyer, dell’Agenzia regionale di protezione ambientale della Toscana, dell’Agenzia regionale di sanità, di “International Society of Doctors for the Environment”, del Centro studi prevenzione oncologica, della Federazione italiana medici pediatri, dell’Associazione nazionale Comuni italiani sezione Toscana. Attualmente il gruppo regionale monitora tra l’altro l’avanzamento del progetto Children’s Health and Environment riportato in sede RHN (sul quale si veda dopo) ed ha allo studio lo sviluppo e l’implementazione di un modello toscano per l’applicazione del Piano di azione su ambiente e salute infantile per l’Europa formulato dall’OMS (Children Envi- Sae l ute Territorio 27 The primary means of communication, information and dissemination inside the Network is the web-site (it can be visited at this address: www.euro.who.int/RHN) the Focus Points can stay in touch through the web site’s restricted access areas where they can monitor the progress of the projects they are participating in. The Network’s official languages are English, French, German and Russian. The programming of RHN’s activities occurs on a biannual basis with thematic projects being worked on by Regional project coordinators that develop projects for Regional Members to participate in on a voluntary basis. The latest Work programme for 2004-2005 included the following points: – Joint Information Project: map of health indicators – Roma Health – Trauma Registry – Institutional Accreditation as an Instrument of Continuous Quality Improvement (CQI) – Public Health Strategies to eliminate measles by 2010 – Cross-Border Health Tourism (Free Movement of Patients in Europe) – Health Impact Assessment – Alcohol and Drug Related Harm Prevention – Investment for Health – Policy Exchange and Development – Trauma Registry RHN and the Tuscany Region The Tuscany Region officially entered the Network in 2004 (Deliberation GRT n. 1277 1/12/2003) with the Council for Health, and simultaneously it participated for the first time in the IV WHO Conference on ‘Environment and Health’ in Budapest (23-25 June 2004) entitled “Our Children’s Future”. At the Conference Tuscany coordinated a meeting where a work group was formed with the aim of reaching, in a coordinated manner, a regional system, led for the Tuscany Region by The ‘A. Meyer’ Foundation, and formed by components of the Directorate General for Health, Territorial and Environmental, Meyer Hospital, the Regional Tuscany Environmental Protection, the Regional Healthcare System, the International Society of Doctors for the Environment, the Research Centre for Cancer Prevention, the Federation of Italian Paediatricians, the Tuscany section of the National Association of Italian Cities. Currently this regional group monitors, among other things, the advancement of the Children’s Health and Environment project reported on at the RHN office (as will be seen later) and is considering the development and implementation of a Tucson model for the application of a European Action Plan for Children’s Health and their Environment formulated by WHO (Children Environment and Health Action Plan for Europe - CEHAPE). Within the 2004-2005 RHN agenda, and in keeping with the WHO and Tuscany Region’s Cooperation Framework Agreement l ute Sa e 28 Territorio Health Promotion in the European Context N. 148 - 2005 ronment and Health Action Plan for Europe - CEHAPE). Nell’ambito dell’agenda RHN 2004-2005, e in ragione dell’Accordo quadro di collaborazione della Regione Toscana con l’OMS per gli anni 2003-20071, la Toscana ha colto l’occasione del suo esordio nella rete durante il “Meeting” di Valencia del novembre 2004 per proporre due nuovi progetti di lavoro: A. “Children’s Health and Environment” (“Salute infantile e ambiente”). Il progetto, promosso dalla Regione Toscana e coordinato attraverso l’Azienda ospedaliera Meyer, si propone di costruire una “partnership” interregionale per scambiare e migliorare politiche regionali, modelli, strategie e buone pratiche sul tema salute infantile e ambiente; raccogliere “case-studies” (in collaborazione con l’Ufficio OMS di Roma); definire criteri di evidence; organizzare un Forum di indirizzo per i decisori politici. Scopo del progetto è inoltre quello di implementare ulteriormente il modello CEHAPE sopra citato. B. “International Cooperation for Children’s Health Promotion” (“Cooperazione internazionale per la promozione della salute dei bambini”). Obiettivi prioritari del progetto, coordinato dall’Azienda ospedaliera Meyer, sono: confronto di politiche, strategie e modalità di intervento delle Regioni; condivisione di conoscenze, motivazioni, competenze e azioni sulla cooperazione internazionale rivolta alla salute dei bambini; sviluppare azioni e programmi di cooperazione per i bambini dei Paesi in via di sviluppo; definire metodi valutativi di processo e di risultato prodotti dagli interventi di cooperazione sanitaria. Regioni “partner” per il progetto sono: Madeira (Portogallo), Sicilia ed Emilia Romagna (Italia), Szabolcs-Szatmar-Bereg (Ungheria), Ticino (Svizzera), Chuvash Republic (Federazione Russa), Fiandre (Belgio). Inoltre, la Toscana ha aderito e partecipa ai seguenti progetti: 1. “Policy Web-page” (“Sito web sulle politiche regionali”). La Regione che coordina il progetto, il Galles, si propone di condividere in rete politiche e priorità in materia di sanità delle singole Regioni RHN, al fine di mettere sul web i principali documenti di politica sanitaria regionale tramite il sito ufficiale. 2. “Investment for health” (“Investimento per la salute”). Promosso dal North West England, questo progetto si svilupperà, in collaborazione con l’Ufficio OMS Europa per gli Investimenti per la salute e lo sviluppo di Venezia, sui seguenti obiettivi: confrontare le politiche di investimento in sanità delle Regioni aderenti al progetto; condividere un metodo di valutazione delle politiche; identificare i punti for 2003/20071, Tuscany took advantage its first meeting in Valencia, November 2004, to propose two new projects: A) “Children’s Health and Environment”. The project, promoted by the Tuscany Region and coordinated by the Meyer Hospital proposes to form an interregional partnership to exchange and improve regional policies, models, strategies and good best practices in children’s health and environmental areas, collect case studies (in collaboration with the Roman WHO office, define criteria of evidence; organise a Forum on this subject for political policy makers. This project also aims at further implementing the CEHAPE model cited above. B)“International Cooperation for Children’s Health Promotion”. Coordinated by the Meyer Hospital the project’s primary objectives are the comparison of the Regions’ policies, strategies and methods of intervention; sharing of knowledge, motivations, expertise and international cooperation actions aimed at improving children’s health; development of cooperative actions and programmes for children in Developing Countries; define methods to assess the process and results produced by cooperative health interventions. Regional partners for this project are: Madeira (Portugal), Sicily and Emilia Romagna (Italy), Szabolcs-Szatmar-Bereg (Hungary), Ticino (Swizerland), Chuvash Republic (Russian Federation) and Flanders (Belgium). Tuscany has also partners and participates in the following projects: 1. “Policy Web-page” Wales, the region that coordinates leads the project, proposes to share policy networks and priorities in health systems single RHN regions, to be ablein order to publish the principle regional health policy documents on the official web-site. 2. “Investment for health”. Promoted by North West England, this project will be developed, in cooperation with the WHO Europe office for Investments for Health and Development in Venice, with the following goals: compare the investment policies in healthcare systems of the Regions participating in the project; share a policy assessment method; identify the points for the development of investment policies; create an integrated evaluation of the Regions participating in the project; project dissemination in RHN; promote the project at the European Union for further resources and support. 3. “Public Health Strategies for Measles Elimination by 2010”. The South Tyrol Region leads this project, their main goal is to collect epidemiological data on measles in the 1 1 L’Accordo-quadro di collaborazione tra l’OMS e la Regione Toscana è inteso a “disciplinare in modo organico e puntuale i rapporti di cooperazione e reciproco interscambio in materia di attività di ricerca, formazione, sperimentazione, realizzazione e diffusione di modelli valutativi e buone pratiche di promozione della salute derivanti dalla programmazione della Regione Toscana in tema di salute”. The Cooperation Framework Agreement between WHO and the Tuscany Region is intended to “regulate in an organic and punctual manner the cooperation and reciprical exchange in the activity areas of research, education, experimentation and the realization and diffusion of evaluative models and best practices for the promotion of good health deriving from the Tuscany Region’s healthcare programme”. N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo per lo sviluppo delle politiche di investimento; costruire una valutazione integrata nelle Regioni aderenti al progetto; disseminare il progetto in sede RHN; proporre il progetto in sede Unione europea per ulteriori risorse e supporto. 3. “Public Health Strategies for Measles Elimination by 2010” (“Strategie sanitarie per l’eliminazione del morbillo entro il 2010”). Il Sud-Tirolo è la Regione capofila del progetto, che ha come obiettivo la raccolta di dati epidemiologici sul morbillo nelle Regioni “partner” al fine di creare un “database” informativo che fornisca informazioni sui rischi più diffusi della malattia. In attesa del prossimo incontro annuale del Network, la Regione Toscana ha allargato i suoi contatti con varie altre Regioni di RHN, ampliando i propri orizzonti internazionali in materia di salute attraverso il lavoro su progetti condivisi e dando visibilità alla rete stessa nelle sedi regionali e nazionali. Il presente contributo è scritto anche con l’auspicio che le politiche regionali per la salute siano ulteriormente rafforzate dalla partecipazione a consessi internazionali quali RHN, che danno luogo ad alleanze forti per un impegno comune rivolto alla salute dell’intera collettività. Sae l ute Territorio 29 partner regions in order to create a informational database to provide information on the most common risks associated with the disease. The Tuscany Region has made use of the interval between annual RHN meetings, this year it has increased its contacts with other RHN Regions, widening its international horizons in healthcare through participation in shared projects, which have also provided greater visibility for the network itself in both regional and national offices. This current contribution has been written with the hope that regional health policies will be further strengthened through participation in international bodies like RHN, a place where strong alliances provide the opportunity to concentrate on the common goal for the health of the entire community. l ute Sa e 30 Territorio Health Promotion in the European Context N. 148 - 2005 Il network OMS ‘Ospedali per la promozione della salute’ The WHO ‘Health Promoting Hospitals’ Network Fisionomie delle Reti internazionali e regionali Profiles of the International and Regional Networks Oliver Gröne, Mila Garcia-Barbero, Paolo Morello Marchese, Fabrizio Simonelli L a Carta di Ottawa individua cinque aree prioritarie di intervento per la promozione della salute, tra cui una che prevede di “Ri-orientare i servizi sanitari”, precisando che “il ruolo del settore sanitario deve andare sempre più nella direzione della promozione della salute, al di là della sua responsabilità di garantire servizi clinici e di cura. […] Il riorientamento dei servizi sanitari richiede anche una maggiore attenzione verso la ricerca scientifica, come pure verso i cambiamenti nella formazione universitaria e professionale” [1]. Oltre a ciò, basandosi sulla nozione di salute come diritto inalienabile, la Carta di Ottawa avanza la tesi che “La salute è creata e vissuta dalle persone all’interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana, dove si studia, si lavora, si gioca e si ama.” [2]. Un simile approccio rivolto all’ambiente, fondato sull’esperienza di uno sviluppo sociale e organizzativo, ha portato alla creazione di numerose iniziative, come Città per la promozione della salute, Scuole per la promozione della salute, Ospedali per la promozione della salute ecc., allo scopo di migliorare la salute delle persone nei luoghi in cui trascorrono la maggior parte del loro tempo, ossia nelle strutture pubbliche [3, 4]. La Rete internazionale degli Ospedali per la promozione della salute (HPH) si configura come organismo che unifica e coordina tutte le reti nazionali e regionali, sostenendo lo scambio di idee e il confronto delle strategie attuate nelle differenti culture e sistemi sanitari, favorendo la conoscenza di temi salienti ed allargando il punto di vista degli attori stessi. Il presente contributo intende illustrare le caratteristiche generali della Rete HPH internazionale e di quella toscana. Evoluzione della Rete HPH internazionale Al fine di sostenere i programmi di promozione della salute negli ospedali, l’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale T he Ottawa Charter identifies five priority action areas for health promotion and one of these is “Re-orient health services: the role of the health sector must move increasingly in a health promotion direction, beyond its responsibility for providing clinical and curative services. Reorientation of health services also requires stronger attention to health research, as well as changes in professional education and training” [1]. Moreover, based on the notion of health as a positive concept, the Ottawa Charter puts forward the idea that “health is created and lived by people within the settings of their everyday life; where they learn, work, play and love” [2]. This settings approach to health promotion, founded on the experience of community and organizational development lead to a number of initiatives such as Health Promoting Cities, Health Promoting Schools, and Health Promoting Hospitals and so on in order to improve people’s health where they spend most of their time: that is to say in organizations [3, 4]. The international Network of Health Promoting Hospitals acts as a network of networks linking all national and regional networks. It supports the exchange of ideas and strategies implemented in different cultures and health care systems, developing knowledge on strategic issues and enlarging the vision. This paper will illustrate the general traits of the international HPH Network and the peculiarities of the Tuscany HPH Network. Evolution of the International Network of Health Promoting Hospitals In order to support the introduction of health promotion programmes in hospitals the WHO Regional Office for Europe started earliest international consultations in 1988. In the following year, the WHO Model Project “Health and Hospital” started N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo della sanità (OMS) organizzò una 1a Conferenza internazionale nel 1988. L’anno seguente fu avviato il progetto “Salute e Ospedale”, su modello definito dall’OMS, in collaborazione con l’Ospedale Rudolfstiftung di Vienna, Austria, in qualità di “partner”. Dopo questo periodo di consultazione e di sperimentazione, il movimento HPH è entrato nella sua fase di sviluppo, contrassegnata dall’avvio del Progetto-pilota ospedaliero europeo dell’OMS nel 1993. Tale fase, durata dal 1993 al 1997, ha previsto il monitoraggio intensivo dell’evoluzione dei progetti in 20 Ospedali “partner” di 11 Paesi europei. Al termine della fase pilota, le reti nazionali e regionali hanno preso forma, mentre l’intero network ha raggiunto una fase di vero e proprio consolidamento. Da allora, le reti nazionali e regionali hanno svolto un ruolo importante nell’incoraggiare la cooperazione e gli scambi di esperienze tra i vari Ospedali di Regioni o Paesi, giungendo all’identificazione di aree di interesse comune, alla condivisione delle risorse e alla creazione di un sistema di valutazione condiviso. Sae l ute Territorio 31 with the Hospital Rudolfstiftung in Wien, Austria, as a partner institution. After this phase of consultation and experimentation, the HPH movement went into its developmental phase, marked by the initiation of the European Pilot Hospital Project by WHO EURO in 1993. This phase, which lasted from 1993 to 1997, involved intensive monitoring of the development of projects in 20 partner hospitals from 11 European Countries. Following the closing of this pilot phase, national and regional networks were developed and the network reached its consolidation phase. Since then, national and regional networks take an important role in encouraging the cooperation and exchange of experience between hospitals of a region or a country, including the identification of areas of common interest, the sharing of resources and the development of common evaluation systems. Table 1 indicates the development of the network in the recent years [WHO HPH database 2003]. Figure 1 gives an overview on the distribution of HPH in the WHO European Region. [5, 6, 7]. Year Developmental stage No. Of countries No. of networks No. of hospitals 1989-1996 Project Health & Hospital, Hospital Rudolphsstiftung, Vienna 1 NA 1 1993-1997 European Pilot Project of HPH 11 NA 20 Tabella 1 - Sviluppo della Rete in- 1998 Development of National and Regional 14 Networks under the umbrella of the International Network of Health Promoting Hospitals 19 210 ternazionale degli Ospedali per 1999 16 29 280 2000 19 29 508 2001 22 29 540 la Promozione della Salute. 2002 22 32 627 2003 25 35 708 Table 1 - Development of International Network of Health Promoting Hospitals. Fig. 1 - Membri HPH nei paesi europei dell’OMS. Fig. 1 - HPH members in the WHO European Region. l ute Sa e 32 Territorio Health Promotion in the European Context La Tabella 1 indica lo sviluppo della Rete negli ultimi anni [database HPH dell’OMS 2003]. La Figura 1 offre una visione d’insieme della distribuzione degli HPH nei Paesi europei dell’OMS [5, 6, 7]. Perché gli Ospedali per la promozione della salute? La Rete degli Ospedali per la promozione della salute riassume differenti prospettive storiche [8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22] ed è mossa dalla profonda convinzione che i servizi ospedalieri debbano essere maggiormente orientati verso i bisogni dei pazienti, anziché occuparsi soltanto dei loro parametri fisici, oltre ad avere un impatto più efficace e duraturo sulla salute. Al tempo stesso, la più recente filosofia degli HPH si basa su marcate evidenze e adotta metodi diretti a rendere la promozione della salute un principio fondamentale dell’organizzazione sanitaria. Le strategie relative alla qualità, già in atto presso le strutture cliniche e le istituzioni che gestiscono l’assistenza sanitaria, possono essere applicate anche alla promozione della salute. Attività di promozione della salute negli ospedali Tra le possibili azioni finalizzate alla promozione della salute, il movimento HPH dell’OMS evidenzia quattro aree principali di intervento: promuovere la salute del paziente, promuovere la salute del personale ospedaliero, ri-orientare i servizi sanitari e le relative risorse verso la promozione della salute e promuovere la salute della comunità nel bacino ospedaliero di Pazienti – Interventi contro il fumo – Introduzione di una carta del paziente – Indice di soddisfazione del paziente Organizzazione – Controversie e cambio di gestione – Stesura di un rapporto sulla mission relativa alla promozione della salute – Introduzione di una Gestione per la qualità totale Patients – Brief interventions for smoking cessation – Introduction of a patient charter – Patient satisfaction measurement Organisation – Conflict and change management – Health promotion mission statement – Introduction of Total Quality Management N. 148 - 2005 Why hospitals for health promotion? The Health Promoting Hospitals network links various and historical perspectives [8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22]. It is driven by the strong perception that hospitals services need to be more targeted towards the need of people, not only to their organs or physiological parameters, and have a more substantial and lasting impact on health. At the same the HPH philosophy is now based on strong evidence and methods to incorporate health promotion as a core principle in the organization. Quality strategies already applied in clinical settings and for the management of health care organizations are applicable to health promotion as well. Health promotion activities in hospitals The Health Promoting Hospitals network is driven by the strong perception that hospitals services need to be more targeted towards the need of people, not only to their organs or physiological parameters, and have a more substantial and lasting impact on health. At the same time, the HPH philosophy is based on strong evidence and methods to incorporate health promotion as a core principle in the organization. Quality strategies already applied in clinical settings and for the management of health care organizations are applicable to health promotion as well. Given the scope of possible health promotion interventions in hospitals the WHO HPH movement focuses on four areas: promoting the health of patients, promoting the health of staff, changing the organization to a Personale – Alimentazione sana – Introduzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare – Insegnamento delle tecniche di sollevamento per impedire traumi alla schiena Comunità – Riduzione dei rifiuti e dei rischi ecologici – Utilizzo dei dati ospedalieri per valutare le necessità della popolazione in fatto di promozione della salute – Corsie sicure per le ambulanze Staff – Healthy nutrition – Introduction of interdisciplinary team-work – Education on lifting techniques to prevent back pain Community – Reduction of waste and ecological risks – Use of hospital data to assess population health promotion need – Safe driving ways for ambulance cars Tabella 2 - Esempi di progetti/ attività per la promozione della salute negli Ospedali. Table 2 - Example of health promotion projects/activities in hospitals. N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo riferimento. Gli obiettivi elencati si riflettono nella definizione stessa di Ospedale che promuove la salute: “Un Ospedale per la promozione della salute non si limita a fornire servizi sanitari e di assistenza completi e di alta qualità, ma cura anche un’immagine aziendale che abbraccia gli obiettivi della promozione della salute, sviluppa una cultura e una struttura organizzativa finalizzate alla promozione della salute – estesa al ruolo attivo e partecipe dei pazienti e dello staff ospedaliero – si trasforma in un ambiente fisico volto alla promozione della salute, ed infine coopera attivamente con la comunità di riferimento” [23]. L’offerta di strategie volte alla promozione della salute nel panorama della sanità può fare affidamento su una vasta gamma di opportunità e su un forte impatto sulla salute pubblica. [24]. Gli ospedali usufruiscono dal 40% al 70% della spesa sanitaria nazionale e generalmente impiegano dall’1% al 3% della forza lavoro. Il lavoro in campo sanitario, in gran parte svolto da donne, è contraddistinto dalla presenza di alcuni fattori di rischio di natura chimica, biologica e psicologica. Paradossalmente, all’interno degli Ospedali – vale a dire di organismi che mirano al recupero della salute – la conoscenza dei fattori che mettono in pericolo la salute del loro stesso personale è insufficiente. I programmi per la promozione della salute possono migliorare le condizioni dello staff ospedaliero, ridurre il tasso di assenteismo, nonché potenziare la produttività e la qualità del lavoro [25, 26]. Il personale ospedaliero, inoltre, può esercitare una profonda influenza sull’atteggiamento dei pazienti e dei loro familiari, in quanto maggiormente sensibili alle indicazioni mediche in situazioni che li obbligano a confrontarsi con la malattia [27, 28]. Questo elemento riveste un ruolo di particolare importanza per un duplice motivo: da un lato, perché la diffusione di patologie croniche (quali diabete, disturbi cardiovascolari, tumori ecc.) sta aumentando sia in Europa che nel mondo intero [29]; dall’altro, perché molti trattamenti ospedalieri ormai non solo prevengono il pericolo di un decesso prematuro, ma puntano sempre più anche al miglioramento generale delle condizioni di vita dei pazienti. La capacità di far sì che i pazienti e i loro familiari continuino a seguire misure di salute efficaci da un punto di vista qualitativo, anche dopo il termine della degenza, rappresenta una variabile fondamentale [30]. In tal senso, i programmi di promozione della salute intendono incoraggiare il paziente a seguire abitudini salutari, evitare un ulteriore ricovero e puntare alla qualità del suo stile di vita. Oltre a ciò, gli Ospedali producono grandi quantità di rifiuti e di sostanze pericolose. L’avvio di interventi di promozione della salute e la collaborazione delle istituzioni e del personale ospedaliero possono essere di aiuto nel ridurre l’inquinamento ambientale e consentire un coordinamento delle azioni in questa direzione. Infine, in quanto enti preposti anche alla ricerca e alla formazione, gli ospedali producono, accumulano e diffondono una vasta mole di conoscenze, il che può avere Sae l ute Territorio 33 health promoting setting and promoting the health of the community in the catchment area of the hospital. These four areas are reflected in the definition of a health promoting hospital: “A health promoting hospital does not only provide high quality comprehensive medical and nursing services, but also develops a corporate identity that embraces the aims of health promotion, develops a health promoting organizational structure and culture, including active, participatory roles for patients and all members of staff, develops itself into a health promoting physical environment and actively cooperates with its community” [23]. There is a large scope and public health impact for offering health promotion strategies in health care settings [24]. Hospitals consume between 40% and 70% of the national health care expenditure and typically employ about 1% to 3% of the working population. These working places, most of which are occupied by woman, are characterized by certain physical, chemical, biological and psychosocial risk factors. Paradoxically, in hospitals – organizations that aim to restore health – the acknowledgement of factors that endanger the health of their staff is poorly developed. Health promotion programmes can improve the health of staff, reduce absenteeism rates, improve productivity and quality [25, 26]. Health professionals in hospitals can also have a lasting impact on influencing the behavior of patients and relatives, who are more responsive to health advice in situations of experienced ill-health [27, 28]. This is of particular importance for two reasons: at first, the prevalence of chronic disease (e.g. diabetes, cardiovascular disease, cancer) is increasing in Europe and throughout the world [29]. Secondly, many hospital treatments today not only prevent premature death but improve the quality of life of patients. To maintain this quality effective support from their relatives and the patients’ own behaviour after discharge are important variables [30]. Health Promotion Programmes would encourage healthy behaviour, prevent readmission and maintain quality of life of patients. Hospitals also typically produce high amounts of waste and hazardous substances. Introducing Health Promotion strategies to hospitals can help to reduce the pollution of the environment, and the cooperation with other institutions and professionals can help to achieve the highest possible coordination of care. Furthermore, as research and teaching institution hospitals produce, accumulate and disseminate a lot of knowledge, this may have an impact on the local health structures and influence professional practice elsewhere [31]. Future perspectives In the past the projects carried out within the HPH network were characterized by a more traditional focus on health education interventions for patients, and to a lesser extent, for staff. l ute Sa e 34 Territorio Health Promotion in the European Context ripercussioni sulle strutture sanitarie locali e influenzare la pratica medica anche di realtà geografiche diverse [31]. Prospettive future Inizialmente i progetti realizzati nell’ambito della Rete HPH erano contraddistinti da un approccio più tradizionale agli interventi di educazione alla salute destinati ai pazienti e, in misura minore, al personale. Oggi, il raggio di azione dei progetti HPH si è ampliato, indirizzandosi anche a problematiche di tipo organizzativo e sociale, come per esempio le trasformazioni della cultura organizzativa strutturata e le tematiche ambientali [32]. La sfida futura accolta dall’HPH è quella di collegare le attività operative di promozione della salute a programmi finalizzati a un costante incremento della qualità, servendosi di fattori manifestamente analoghi, quali l’attenzione a un processo continuativo e allo sviluppo, l’impegno e l’appartenenza, il monitoraggio e la valutazione, rendendo il principio della promozione della salute una componente propria della struttura e della cultura dell’organizzazione. Johnsen & Baum hanno evidenziato come la strada da percorrere sia ancora lunga prima che la promozione della salute possa realmente imporsi in questi termini [33]. Prendendo le mosse da una rassegna della letteratura e da una valutazione del progetto HPH promosso in Australia, gli autori hanno riunito le attività HPH in una tipologia quadrimensionale (Tabella 3). Malgrado gli autori siano consapevoli della difficoltà di creare ambienti per la promozione della salute provvisti di un impatto visibile sulla comunità, essi affermano che “[…] l’approccio ambientale alla promozione della salute implica molto di più che la semplice introduzione di una serie di opportunità messe a disposizione degli individui che usufruiscono delle strutture ospedaliere, allo scopo di cambiare il loro atteggiamento”. Questa tesi è in linea con le nostre osservazioni sulle attività della Rete HPH internazionale, dove numerosi Ospedali hanno sì introdotto specifiche attività di promozione della salute ma, in generale, la diffusione e l’inserimento di simili attività ha implicato un processo molto più lento [34]. Evoluzione della Rete toscana degli Ospedali per la promozione della salute La Rete toscana degli Ospedali per la promozione della salute è stata costituita nell’aprile 2001 con delibera della Giunta regionale n. 416 del 23/04/2001, affidandone il coordinamento all’Azienda ospedaliero-universitaria ‘A. Meyer’ di Firenze. Alla Rete HPH Toscana hanno aderito fin dall’inizio tutte le 16 Aziende sanitarie della Regione: – Azienda USL 1 – Azienda USL 9 di Grosseto di Massa e Carrara – Azienda USL 2 di Lucca – Azienda USL 10 di Firenze – Azienda USL 3 di Pistoia – Azienda USL 11 di Empoli – Azienda USL 4 di Prato – Azienda USL 12 di Viareggio N. 148 - 2005 The focus of the HPH projects is now enlarging, addressing also organizational and community issues such as a change of organizational culture and environmental issues [32]. A future challenge of HPH is still to link organizational health promoting activities with continuous quality improvement programmes, making use of the apparent similarities such as the focus on continuous process and development, involvement and ownership, monitoring and measurement, and to incorporate the principle of health promotion into the organizational structure and culture. Johnsen & Baum pointed out that there is still a long way to go until health promotion is anchored in the organizational culture and structure [33]. Based on a review of the literature and an assessment of health promoting hospitals projects in Australia, they group HPH activities in a typology with four dimensions (Table 3). Although the authors are aware of the difficulties of becoming a health promoting settings with visible community impact, they claim that the “…settings approach to health promotion is about much more than introducing a variety of opportunities for individuals using the hospital to change their behaviour”. Their argumentation is in line with our observations on the activities of the international HPH Network, where many hospitals have introduced selected health promotion activities, but the process of extending and incorporating these activities has been gradual at a broader level [34]. Evolution of the Tuscany Network of Health Promoting Hospitals The Tuscany HPH network was inaugurated in April 2001 by the Tuscany Regional Board decree no. 416/2001, charging the Universitary-Hospital ‘A. Meyer’ of Florence with the coordination of the network. To the Tuscany HPH network participated from the beginning all the 16 public Health Agencies of the region: – Health Agency 1 – Health Agency 9 Grosseto Massa e Carrara – Health Agency 2 Lucca – Health Agency 10 Firenze – Health Agency 3 Pistoia – Health Agency 11 Empoli – Health Agency 4 Prato – Health Agency 12 Viareggio – Health Agency 5 Pisa – Universitary-Hospital ‘Careggi’ - Florence – Health Agency 6 Livorno – Universitary-Hospital Meyer – Health Agency 7 Siena – Universitary-Hospital of Pisa – Health Agency 8 Arezzo – Universitary-Hospital of Siena now comprehensive of 35 hospital centres. The building process of the Tuscany HPH network has been base from the beginning on the start up of: – structural relationships, concerning roles and formal relations among the various subjects involved. Figure 2 gives a glance. – functional relationships, clarifying the particular mandate N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo – Azienda USL 5 di Pisa – Azienda OspedalieroUniversitaria di Careggi – Azienda USL 6 di Livorno – Azienda OspedalieroUniversitaria Meyer – Azienda USL 7 di Siena – Azienda OspedalieroUniversitaria Pisana – Azienda USL 8 di Arezzo – Azienda OspedalieroUniversitaria Senese e comprendono attualmente 35 strutture ospedaliere. Il processo di costruzione della Rete HPH toscana è stato impostato fin dall’inizio sull’attivazione di: – relazioni strutturali, che riguardano ruoli e rapporti formali fra i vari soggetti che la compongono: il grafico che segue ne fornisce una schematica rappresentazione; – relazioni funzionali, che esplicitano compiti specifici assunti da alcuni componenti della Rete rispetto a tutti gli altri ed in particolare: – dal Centro di coordinamento regionale, per la pianificazione di attività generali, di supporto alle Aziende sani- Sae l ute Territorio 35 of each component of the network in respect to the others, specifically: – the Regional Coordinating Centre is entrusted to plan general activities, to support the Health Agencies, for the communication, for evaluation, and for training programmes; – the Health Agency 1 of Massa Carrara, for the management of the network’s E-forum; – the Health Agency 10 of Florence, for the management of the documentation concerning the initiatives and the projects of the Health Agencies. – relationships by projects, deriving from the participation of each Health Agency to inter-agency health promotion projects (Humanization, Acceptance, Safety, Interculturality, No pain, No smoking). Figure 2 illustrates the complex situation – even though partial – of the relationships of the network: Tipologia Implicazioni Realizzare un progetto per la promozione della salute Mancato ri-orientamento dell’intera organizzazione o dei ruoli del personale. Questo potrebbe rappresentare il punto di partenza per attività di promozione della salute nel caso non sia disponibile il supporto dell’amministrazione Delegare la promozione della salute a un reparto specifico o a personale specializzato Un reparto specifico si occupa della promozione della salute, ma le attività non sono integrate nella macro-struttura dell’organizzazione. Gli ospedali che rientrano in questa categoria possono essere in fase di sviluppo Diventare uno scenario per la promozione della salute La promozione della salute è considerata una tematica trasversale nell’ambito decisionale ospedaliero. L’Ospedale è diventato uno scenario per la promozione della salute, benché le risorse non vengano sfruttate per creare un impatto sulla comunità Diventare uno scenario per la promozione della salute e migliorare la salute della comunità L’Ospedale è diventato uno scenario per la promozione della salute e si assume la responsabilità di migliorare la salute della comunità Typology Implication Tabella 3 - Tipologia di attività degli HPH. Doing a health promotion project No re-orientation of the whole organization or staff roles. This may be a starting point for health promotion activities when no support from senior management is available Delegating health promotion to a specific division, department or staff A specific department deals with health promotion, but activities are not integrated in the overall organization. Hospitals falling in this type may be in a developmental phase Being a health promotion setting Health promotion is considered a cross-sectional issue in hospital decisionmaking. The hospital has become a health promoting setting, although no resources are applied to impact in the community Being a health promotion setting The hospital is a health promoting setting and takes over responsibility for and improving the health of the and improves community health community Table 3 - Typology of HPH activities. l ute Sa e 36 Territorio Health Promotion in the European Context tarie, di comunicazione, di valutazione, di formazione; – dall’Azienda sanitaria di Massa Carrara, per la gestione dell’E-forum della Rete; – dall’Azienda sanitaria di Firenze, per la gestione della documentazione delle iniziative e dei progetti aziendali. – relazioni progettuali, scaturenti dall’adesione delle singole Aziende sanitarie ai progetti interaziendali di promozione della salute (Umanizzazione, Accoglienza, Sicurezza, Interculturalità, Dolore, Fumo) La figura 2 fornisce – anche se in modo parziale – il complesso quadro delle relazioni di Rete: La Rete HPH toscana si configura quindi come Sistema Adattivo Complesso1 [34] evidenziandone: – la compresenza di relazioni lineari (più rappresentate nei rapporti strutturali e funzionali) e non lineari (più avvertite nei rapporti progettuali) che definisce condizioni operative di forte interdipendenza fra i componenti della Rete; – l’intelligenza ‘distribuita’, [35] che sottolinea come la capacità conoscitiva ed operativa della Rete non risieda in un unico punto, ma è diffusa fra tutti i soggetti che animano la Rete. Da qui la pratica del riconoscimento di pari dignità nella cooperazione e di valorizzazione dei punti ‘forti’ per la crescita generale; – l’azione di ‘attrattori strani’2, [36] di tipo culturale e metodologico, che consentono agli ospedali aderenti alla Rete di percorrere traiettorie di sviluppo del progetto HPH anche diverse ma abbastanza omogenee, in quanto centrate attorno a punti gravitazionali che consentono di dare ordine alla complessità del sistema. Nella Rete HPH queste ‘calamite’ sono costituite da principi, strategie e progettualità condivisi [37]. N. 148 - 2005 The Tuscany HPH network should be a Complex Adaptive System1 [35] emphasizing: – the coexistence of linear relationships (more represented in the structural and functional relationships) and no linear ones (more perceived in the relationships by projects) developing operative conditions with a strong interconnection among the network components; – the ‘scattered’ intelligence, [36] underlining how the cognitive and operative skill of the network is not concentrated only in one point, but it is distributed to all the subjects who hearten the network itself. Hence the practice to recognize an equal dignity in the cooperation and evaluation of the ‘focal’ items for the general improvement; – the action of ‘strange attractor’ 2 [37] of a cultural and methodological typology, allowing hospitals belonging to the network to follow paths of development of the HPH project even though different but quite enough homogeneous, as they are centred around gravitational elements allowing to arrange the complexity of the system. In the HPH network these ‘magnets’ are represented by the principles, the strategies and the shared plans [38]. Perché gli Ospedali per la promozione della salute in Toscana? L’approccio della Regione Toscana al tema della salute è connotato in particolare da due concetti: il diritto dei cittadini alla salute e l’azione pubblica sulla salute come investimento per la crescita sociale, economica, culturale, ispirandosi in ciò al principio della massima realizzazione del potenziale intellettuale, emotivo, spirituale, economico, relazionale della persona e della comunità. L’orientamento politico-programmatico regionale è quindi chiaramente rivolto a perseguire, attraverso il cambiamento culturale, sociale e organizzativo e mediante azioni di investimento, la costruzione di vero e proprio ‘sistema regionale per Why hospitals for health promotion in Tuscany? The Tuscany Region approach to the health issue is marked by two concepts in particular: the citizen’s right to health and the public action on health as investment for the social, economic, cultural growth, deriving form the principle of the utmost realization of the intellectual, emotional, spiritual, economic, relational capacity of the individual and the community. The regional political-planning trend is thus clearly oriented to achieve the building of a quite true ‘health regional system’, through investment actions, more and more suited to the right to health of the people, and able to catch further gains in health and higher levels of social cohesion. In this general process of change, the hospital system has to be an active part, while the culture of health promotion in hospital becomes a power and innovative element in the consolidation of a new paradigm of health supported by the Ottawa Charter. The Tuscany HPH network represents a necessary demonstration of the re-orienting of the hospital structures (identifying them as settings improving the health promotion for patients, for their families, for the professionals, and the related community) but also a relevant factor to boost the realization of regional health system designed by the policy maker. 1 Il Sistema Adattivo Complesso è un insieme di agenti individuali che hanno la libertà di agire in modi non sempre prevedibili e le cui azioni sono tra loro interconnesse, così che le azioni di un agente cambiano il contesto per gli altri agenti (Plsek P., Greenhalgt). 2 Il concetto di ’attrattore strano’ deriva dalla fisica, in cui esprime una forza capace di attrarre le traiettorie dinamiche, fornendo così ordine nei sistemi caotici. 1 The Complex Adaptive System is constituted by individual agents free of hardly predictable action, whose actions are interconnected so that the actions of one agent change the context for the other agents (Plsek P., Greenhalgt). 2 The concept of ‘strange attractor’ derives from physics, and it means a force able to attract dynamic trajectories giving order in chaotic systems. N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Sae l ute Territorio 37 Figura 2 - Configurazione delle relazioni di rete. Figure 2 - Tuscan HPH network relationships. la salute’, sempre più rispondente al diritto alla salute delle persone, capace di ottenere ulteriori guadagni in salute e più alti livelli di coesione. In questo processo di cambiamento generale, il sistema ospedaliero deve essere parte attiva e la cultura della promozione della salute in Ospedale viene a rappresentare un elemento di forza e di innovazione nell’affermazione del nuovo paradigma della salute sostenuto dalla Carta di Ottawa. La Rete HPH Toscana costituisce una necessaria testimonianza del ri-orientamento delle strutture ospedaliere, (connotandole come “setting” che favoriscono la promozione della salute dei pazienti, dei loro familiari, degli operatori sanitari e delle comunità di riferimento), ma anche un rilevante fattore di spinta per la realizzazione del sistema regionale per la salute disegnato dal legislatore. Attività di promozione della salute negli Ospedali toscani La gamma di attività HPH è molto variegata. Tenendo conto del loro livello di complessità e di progettualità si possono riconoscere: – azioni incrementali, costituite da limitate ma percettibili azioni di promozione della salute attivate autonomamente dai professionisti anche senza una cornice progettuale definita. Si tratta di ‘testimonianze’ anche frammentarie di promozione della salute, quali ‘attenzioni’ percepibili da parte dei pazienti, iniziative di tipo logistico-alberghiero o organizzativo o relazionale, singole azioni di empowerment delle persone, e così via (ad es.: l’attenzione prestata dai professionisti nel fornire al paziente indicazioni utili alla gestione della malattia); – integrazioni processuali, costituite da codificazioni di ‘valore aggiunto’ nelle fasi dei processi diagnostico-terapeutici: si tratta di iniziative assunte autonomamente da unità operative o previste da processi di accreditamento (ad es.: procedure di consenso informato, modalità di se- Health promotion activities in Tuscany hospitals The range of HPH activities is a very miscellaneous one. Considering the level of complexity and planning, it is possible to individualize: – incremental actions, based on limited but perceptible health promotion actions animated by professionals even without a precise project framework. It deals with ‘demonstrations’, even fragmentary, of health promotion, such as ‘regards’ felt by the patients, logistic-housing type or organizational or relational initiatives, single actions of people empowerment and so on (e.g. the regard demonstrated by professionals in furnishing useful indications to the patient in the care of his own disease); – process integration, distinguished by the codification of an ‘added value’ in the diagnosis-therapeutic stage: it deals with initiatives developed by an operative unity or conceived by a commitment process (e.g. procedures for the informed consensus, proceedings for the pain identification and treatment) – specific services ‘offers’, represented by whole project and operative plans, put into action by single operative unity, and designed for homogeneous target groups identified by pathology or problem (e.g. educational campus for young with diabetes, rehabilitative stages for cardiovascular patient, asthma school); – health promotion projects, developing interventions of project work methodology, able to testify the results. At this level project team arise and roles, duties, modes for communication and evaluation are better defined. Projects should be made by Agencies or among Agencies; the latest are 6 and deal with: humanization, acceptance, no smoking, safety, interculturality, no pain; – interventions of re-orienting the hospital setting, considered as a global context (environmental, organizational, normative, administrative, relational one) able to re-define l ute Sa e 38 Territorio Health Promotion in the European Context gnalazione e trattamento del dolore); – ‘pacchetti’ specifici di servizi, rappresentati da percorsi progettuali ed operativi completi, messi in atto da singole unità operative e mirati a gruppi omogenei per patologia o problematica (ad es.: campus educativi per ragazzi diabetici, “stages” riabilitativi dei pazienti cardio-operati, scuola dell’asma); – progetti di promozione della salute, che sviluppano interventi metodologicamente improntati al “project work”, in grado di documentare i risultati prodotti. A questo livello, si costituiscono team di progetto e si definiscono ruoli, impegni, modalità di comunicazione e valutazione. I progetti possono essere aziendali o interaziendali; questi ultimi sono 6 e riguardano: l’umanizzazione, l’accoglienza, il fumo, la sicurezza, l’interculturalità, il dolore. – interventi di ri-orientamento del setting ospedaliero, considerato come contesto globale (ambientale, organizzativo, normativo, amministrativo, relazionale) capace di ridefinire in termini distintivi l’attività dell’intera struttura ospedaliera. La figura 3 riporta in sintesi le attività di promozione della salute orientandole verso la costruzione del sistema regionale per la salute. Prospettive future per la Rete HPH Toscana Il sistema di autovalutazione dell’avanzamento del progetto HPH nelle Aziende sanitarie toscane (che coinvolge annualmente sia il Centro di coordinamento regionale che le singole Direzioni aziendali) evidenzia nell’arco del triennio 2002-2004: – un crescente radicamento nella mission e nella struttura aziendale; – una forte integrazione con le funzioni trasversali quali la formazione, l’educazione alla salute, la comunicazione, l’associazionismo locale; – una discreta connessione con i servizi territoriali ed il sistema-qualità; – persistenti difficoltà di riconoscimento nell’ambito dei processi di “budgeting” e del sistema premiante, nonché di elaborazione dei cronoprogrammi; – un netto incremento della visibilità interna ed esterna del progetto HPH. Inoltre, lo sviluppo dei progetti interaziendali ha assunto una dimensione sempre più consistente per coinvolgimento e qualità, riprendendo in particolare spinta nel corso del 2004, come si può vedere nella figura 5. Si può affermare che la dinamica della Rete HPH toscana, tracciata grazie al sistema di autovalutazione utilizzato, evidenzia in modo chiaro una tendenza al rialzo: – della percezione delle attività di promozione della salute da parte della cittadinanza; – del coinvolgimento del personale e del “management” ospedaliero; N. 148 - 2005 the activity of the whole structure in different terms. Figure 3 briefly shows the activities of health promotion oriented towards the building of a regional health system. Future perspectives for the Tuscany HPH Network The self-evaluation system on the advancement of the HPH project in the Tuscany Health Agencies (involving yearly both the Regional Coordination Centre and the single Directions of the Agencies) underlines in the 3-year period 2002-2004: – a growing input in the Agency’s mission and structure; – a strong integration with some cross-functions, such as training, health education, communication, local associations; – a quite adequate connection with the local services and the quality system; – persistent difficulties to be included in the budgeting and in the bonus-system, as well as to elaborate programme timetables; – a positive increase of the internal and external visibility of the HPH project. Moreover, the progress of the projects developed among Agencies had an increasing steady dimension as regards involvement and quality, gaining its own vitality particularly during 2004, as you can see in the figure 5: It can be affirmed that the dynamic of the Tuscany HPH network, designed thanks to the self-evaluation system adopted, clearly emphasizes an up trend relating to: – the perception of the health promotion activities by the citizens, – the involvement of the professionals and hospital management, – the general evolution of the Tuscany hospitals to become the setting for the health promotion. To this activity of re-orienting developed inside the hospital system it is to add a new perspective, connected with the innovative trends of the health regional system, stated in the two latest Regional Health Plans: the building of Integrated Health Plans by the institutional local authorities, inside which the health promoting hospital should bring a specific contribution with its particular value. N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Sae l ute Territorio 39 Figura 3 - Attività HPH della Rete toscana. Figure 3 - Activities of the Tuscany HPH network. Figura 4 - Autovalutazione dello stato di avanzamento del progetto HPH. Figure 4 - Self-evaluation of the advancement of the HPH project. Figura 5 - Stato di avanzamento dei progetti interaziendali. Figure 5 - Advancement stage of the cross-Agencies projects. – dell’evoluzione generale degli ospedali toscani a divenire “setting” per la promozione della salute. A questa operazione di ri-orientamento interno al sistema ospedaliero si viene poi ad aggiungere attualmente una nuova prospettiva, legata agli indirizzi di innovazione del siste- ma regionale per la salute, esplicitati negli ultimi due Piani sanitari regionali: la costruzione di Piani integrati di salute da parte delle autorità istituzionali locali, all’interno dei quali l’Ospedale che promuove salute può apportare un contributo specifico di particolare valore. l ute Sa e 40 Territorio Health Promotion in the European Context N. 148 - 2005 Bibliografia / References 1. World Health Organization (WHO), Ottawa Charter for Health Promotion, Geneva, WHO, 1986 http://www.who.int/hpr/archive/docs/ottawa.html. 2. Grossmann, R., Gesundheitsförderung durch Organisationsentwicklung - Organisations-entwicklung durch Projektmanagement, in: Pelikan, J.M., Demmer, K. & Hurrelmann, K. (a cura di), Gesundheitsförderung durch Organisationsentwicklung, München, Weinheim, 1993. 3. 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Lo studio HBSC è stato avviato nel 1982 da un gruppo di ricercatori provenienti dalla Finlandia, dalla Norvegia e dall’Inghilterra, e poco tempo dopo è stato adottato dall’OMS come studio collaborativo. L’obiettivo dell’indagine è quello di analizzare il contesto personale e ambientale dei soggetti di età compresa tra gli 11 e i 15 anni, e considerare i risultati come fattori predittivi degli aspetti comportamentali e psico-sociali correlati alla tematica della salute. Dopo gli esordi dello studio nel 1983/4, l’indagine è stata sviluppata a intervalli quadriennali in un numero sempre crescente di stati a partire dall’anno 1985/6. Nell’anno 2001/2 lo studio contava oltre 35 nazioni partecipanti, tra l’Europa orientale e occidentale, gli Stati Uniti e il Canada. L’indagine è condotta sulla base dell’utilizzo di un comune protocollo di ricerca, che si avvale di un questionario obbligatorio. La Rete Internazionale provvede inoltre a fornire una serie di pacchetti facoltativi, che possono eventualmente essere scelti dalle singole nazioni. Lo studio HBSC nel contesto politico internazionale A livello mondiale, i recenti programmi relativi alla salute pubblica riconoscono come essa sia un’esperienza plasmata non solo da fattori genetici o riconducibili unicamente allo stile di vita dell’individuo, bensì derivi piuttosto da un’ampia gamma di presupposti di tipo sociale, culturale, economico, politico e ambientale (WHO, 1999; Dipartimento della Sanità, 1999, King, 2000; Comitato Nazionale Svedese, 2000). A livello europeo, attraverso le 21 Strategie per la Salute, l’OMS si è assunta l’impegno di progettare, realizzare, monitorare e valutare politiche innovative in grado di integrare le iniziative finalizzate alla promozione della salute con l’attenzione a uno stile di vita sano che tenga conto delle prospettive fisiche, economiche, sociali e culturali. I programmi di riferimento sono stati attuati e sviluppati con l’ausilio del nutrito corpo di evidenze accumulate durante gli What is it? The Health Behaviour in School-aged Children (HBSC) is a cross-national research study conducted in collaboration with the World Health Organisation (WHO) Regional Office for Europe (http://www.euro.who.int/).The HBSC study was initiated in 1982 by researchers in Finland, Norway and England and was adopted by the World Health Organisation (WHO) as a WHO collaborative study shortly afterwards. The aim of the survey is to study the personal and environmental context of children’s (11-15 year olds) lives and consider the factors therein as predictors of health related behaviour and psychosocial aspects of health. Since the first study was carried out in 1983/4, surveys have been carried out at four yearly intervals since 1985/6 in a growing number of countries. In 2001/2 there were over 35 countries participating in the survey from Eastern and Western Europe, the US and Canada. Surveys are conducted using a common research protocol, using a mandatory questionnaire. The international network also provides a series of optional packages which individual countries can opt into. International policy context Globally, new public health agendas increasingly recognise that health experience is shaped not only by genetic factors and individual lifestyles but a wide range of social, cultural, economic, political and environmental factors (WHO, 1999; Department of Health, 1999, King, 2000; Swedish National Committee, 2000). At a European level, the WHO through its Health 21 strategy have made a commitment to designing, implementing, monitoring and evaluating innovative policies that integrate efforts to promote both healthy lifestyles and that take account of the physical, economic, social and cultural perspectives. These agendas have been driven and developed by a growing body of evidence accumulated over the last 20 years which demonstrates that those who live in disadvantaged social circumstances have more illness, greater distress, more disability and shorter lives than those who are more affluent. (Black, 1980; Dahlgren and Whitehead, 1992; Acheson, 1998; Mackenbach, 2002). Moreover, evidence from around the world sug- N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo ultimi 20 anni, che dimostra come coloro che si trovano a vivere in circostanze sociali svantaggiate presentano maggiori patologie, un più alto livello di difficoltà e di inabilità, nonché una durata di vita minore rispetto a coloro che godono di un ambiente prospero (Black, 1980; Dahlgren and Whitehead, 1992; Acheson, 1998; Mackenbach, 2002). Oltre a ciò, evidenze raccolte in ogni regione del mondo indicano che i dislivelli nelle condizioni e nell’assistenza sanitarie causati dalle differenze socio-economiche, geografiche, sessuali, razziali, etniche e basate sull’età sono in aumento (WHO 1996, Zollner 2002). Malgrado all’interno della letteratura scientifica l’esistenza di eventuali disomogeneità sanitarie durante l’adolescenza sia tuttora oggetto di dibattito (West 1991, Sacker, 1991), Call (2002) sostiene che l’esperienza sanitaria in uno stadio evolutivo così critico possa avere implicazioni a lungo termine sia per l’individuo che per la società considerata nel suo insieme. In altri termini, indipendentemente dal fatto che simili disomogeneità sussistano o meno, la delicata fase biologica rappresentata dall’adolescenza si configura come un’opportunità unica per investire nella salute e fornire ai giovani il supporto necessario per porre le fondamenta del loro potenziale di salute nell’età adulta. Lo studio HBSC e il contesto sociale I risultati dello studio HBSC sono già stati impiegati per diffondere informazioni e influenzare la politica e la prassi relative alla promozione della salute e all’educazione alla salute a livello nazionale e internazionale. Lo studio HBSC si occupa della salute dei soggetti di riferimento nel senso più ampio del termine, che comprende il loro benessere fisico, sociale ed emotivo e non soltanto l’assenza di patologie. La salute, dunque, viene qui intesa come una risorsa per la vita quotidiana, e di conseguenza rappresenta anche una preziosa risorsa in ambito politico per sostenere la ricerca sulla natura delle disomogeneità tra gli adolescenti e le azioni necessarie per combatterle. Lo studio HBSC si propone di aumentare la conoscenza e la comprensione della salute e del benessere degli adolescenti, delle loro abitudini sanitarie e del loro contesto sociale. Lo studio HBSC analizza il contesto sanitario in cui confluiscono la famiglia,la scuola e i coetanei, nonché l’ambiente locale e quello socio-economico in cui gli adolescenti si trovano a crescere, allo scopo di riuscire a capire l’insieme completo degli elementi legati alla salute e al comportamento sanitario presenti nella popolazione di adolescenti. Ulteriori dettagli sullo studio HBSC sono presenti sul sito http://www.hbsc.org. L’esperienza toscana La Regione Toscana ha aderito a questo studio in virtù dell’Accordo-quadro di collaborazione (del. GRT n.302 del 31.03.2003) stipulato dall’Ufficio Regionale per l’Europa del- Sae l ute Territorio 43 gests that the gaps in health status and health care by socioeconomic status, between geographical groups, by gender, race, ethnicity and age groups are growing (WHO 1996, Zollner 2002) Whilst there is debate within the scientific literature about whether inequalities in health exist during adolescence (West 1991, Sacker, 1991), Call (2002) argues that health experience at this critical period of development will have long term implications for both the individual and for society as a whole. In other words whether or not inequalities exist during the period of` adolescence, this stage in the life course presents a unique opportunity to invest in health and to support young people make the most of their teenage years whilst laying strong foundations for their health potential in later life. HBSC and the Social context The findings from the HBSC surveys have already been used to inform and influence health promotion and health education policy and practice at national and international levels. HBSC considers young people’s health in its broadest sense, encompassing physical, social and emotional well being, not just absence of disease; thus health is viewed as a resource for everyday living. It is therefore increasingly valuable as a resource to policy makers to support both our further understanding of the nature of inequalities amongst adolescents and the actions that are required to do something about them. The study aims to gain new insight into, and increase our understanding of young people’s health and well-being, health behaviours and their social context. HBSC studies the context of health including family, school and peer settings and the local area and socio-economic environment in which young people grow up, in order to understand fully the patterns of health and health behaviour found in the adolescent population. Further details about the study can be found at (http://www.hbsc.org). The Tuscan experience The Regione Toscana joined this study as a result of the preliminary collaboration agreement (GRT n. 302 of 31.03.2003) stipulated by the WHO’s Regional Office for Europe and the Regione Toscana to promote “integrated strategies for the development and experimentation of policies aimed at reducing health risk factors and promoting healthy lifestyles”. The objective of the agreement is to discipline, “in an organic and exact fashion, forms of cooperation and reciprocal exchange regarding research, education, experimentation, realization and promotion of evaluative models and good health promotion practices deriving from the programmes of the Regione Toscana”(1). The implementation of the project was also made possible by the Protocol of Agreement signed by the Regione Toscana and the General Management of Tuscany’s Regional Education Of- l ute Sa e 44 Territorio Health Promotion in the European Context l’OMS con la Regione Toscana per favorire “strategie integrate per l’elaborazione e la sperimentazione di politiche atte a ridurre i fattori di rischio per la salute e promuovere stili di vita sani”. L’Accordo è finalizzato a “disciplinare in modo organico e puntuale i rapporti di cooperazione e reciproco interscambio in materia di attività di ricerca, formazione, sperimentazione, realizzazione e diffusione di modelli valutativi e buone pratiche di promozione della salute derivanti dalla programmazione della Regione Toscana in tema di salute”(1). L’attuazione del progetto è altresì resa possibile dal Protocollo di intesa sottoscritto dalla Regione Toscana e dalla Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Toscana del 13.02.2003, nonché dalla collaborazione con l’Università di Siena (CREPS - Centro interdipartimentale di ricerca educazione e Promozione della Salute), l’Azienda Ospedaliera “Meyer”, le Aziende USL della Toscana, lIRRE Toscana e l’Istituto degli Innocenti. La sinergia che caratterizza la promozione in Toscana di questo progetto di ricerca-azione (2) è estremamente significativa poiché fornisce già un indizio sulla particolare e consapevole prospettiva con la quale il progetto stesso è stato scelto e intrapreso. L’interazione tra istituzioni così diverse per vocazione, interessi e ruoli sta ad indicare la precisa volontà di far comunicare piani troppo spesso tenuti separati, come quello della politica, della ricerca scientifica e sociale, della sanità pubblica e della scuola(3,4). Il percorso Il Comitato di Coordinamento Regionale, che raccoglie rappresentanti degli enti coinvolti, e il gruppo di ricerca scientifico interno al CREPS sono stati costituiti nell’ottobre 2003, ed è così partito il lavoro di attuazione del progetto: selezione del campione; preparazione del materiale divulgativo; contatti con i dirigenti scolastici e i docenti delle scuole selezionate. Tra gennaio e febbraio 2004 il gruppo di ricerca in collaborazione col Comitato di Coordinamento si è impegnato nel costruire un rapporto di informazione, motivazione e collaborazione con i dirigenti scolastici e i docenti delle classi coinvolte nella ricerca, attraverso l’organizzazione di 4 riunioni per area vasta, la distribuzione di materiale informativo dettagliato e un’azione capillare di contatti telefonici e individuali per affrontare eventuali dubbi o problemi. Nel marzo 2004 è avvenuta la somministrazione del questionario HBSC nelle scuole toscane selezionate che hanno aderito. Tra aprile e maggio 2004 è stato creato il database secondo le indicazioni del protocollo di ricerca internazionale; tra luglio 2004 e gennaio 2005 tutti i dati raccolti e validati sono stati inseriti e il data-base completato è stato pulito. Obiettivo specifico dello studio HBSC toscano L’ottica con la quale le diverse istituzioni toscane coinvolte hanno intrapreso questo percorso impegnativo è stata consa- N. 148 - 2005 fice on 13.02.2003, and by the collaboration between the University of Siena (CREPS - Centro Interdipartimentale di Ricerca Educazione e Promozione della Salute), the Azienda Ospedaliera “Meyer”, Tuscan health authorities, IRRE Toscana and the Istituto degli Innocenti. The synergy that characterizes the promotion of this research action plan in Tuscany (2) is extremely significant, because it provides an idea of the specific perspective and degree of awareness with which the project was chosen and undertaken. The interaction between institutions with very different vocations, interests and roles is an indication of a clear desire to develop communication between levels that all too often are kept separate, for instance politics, scientific and social research, public health and the school system (3,4). Outline The Regional Coordination Committee, which consists of representatives from the participating bodies, and the CREP’s scientific research group were set up in October 2003. The work to implement the plan was divided up as follows: selection of the sample; preparation of information material; establishment of contacts with school authorities and the teachers of the selected schools. Between January and February 2004 the research group, in conjunction with the Coordination Committee, worked to inform, motivate and secure the collaboration of school authorities and the class teachers involved in the project. This was achieved by organizing four broad-area meetings, distributing detailed information and establishing phone and individual contacts at a grassroots’ level in order to deal with any doubts or problems. In March 2004 the HBSC questionnaire was distributed in the schools taking part in the project. The database was set up in April and May 2004 in accordance with the guidelines contained in the international research protocol. Between July 2004 and January 2005 all the gathered and validated data were inserted into the database, and the completed database was cleaned up. Specific objective of the HBSC study in Tuscany The approach adopted by the various Tuscan institutions in undertaking this challenging project was to make a conscious effort to experiment in order to promote structural interaction – at a national, international but also local level – between scientific research, social and health policies, and educational bodies. The goal was to improve understanding, and hence actions, regarding the health of school-age children. The shared commitment of the institutions is to use scientific research to develop well-conceived projects and actions backed up by research findings so as to intervene in concrete terms in the region, especially in the school system, an area of fundamental importance for the future. What does Tuscany’s participation in the HBSC international N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo pevolmente quella di sperimentare e favorire una interazione strutturale – a livello nazionale, internazionale ma anche locale – tra ricerca scientifica, politiche socio-sanitarie ed istituzioni scolastiche finalizzata al miglioramento della comprensione e, quindi, delle azioni nell’ambito della salute in età adolescenziale. L’impegno infatti è quello di utilizzare concretamente la ricerca scientifica per costruire, in un’ottica di condivisione tra le diverse istituzioni coinvolte, progetti e azioni ragionati e supportati dai risultati della ricerca per intervenire concretamente sulla nostra realtà territoriale ed in particolar modo all’interno di quel mondo fondamentale per il futuro che è la scuola. Cosa significa per la Toscana entrare nel progetto internazionale HBSC? Essere in grado di rispettare i criteri scientifici rigorosi imposti dal Protocollo dello studio. Infatti, a seguito della rapida espansione dello studio negli anni ‘90, è stato necessario formalizzare la procedura per l’adesione attraverso l’individuazione di criteri metodologici, che i candidati devono dimostrare di poter soddisfare attraverso una prima esperienza di prova. Il rigore della procedura è in primo luogo in funzione della produzione di dati di qualità più alta possibile, rispetto ad accuratezza, affidabilità e validità della rilevazione. È evidente che la qualità dei dati è fondamentale per qualsiasi tipo di utilizzo degli stessi. Per la Regione Toscana questa è la prima esperienza di indagine, quella cioè che le permetterà l’adesione ufficiale come al progetto HBSC a partire dal prossimo quadriennio 2004-2007, previa dimostrazione sul campo di aver rispettato i criteri fissati dal Gruppo di ricerca internazionale. Prospettiva di ricerca La prospettiva innovativa attraverso la quale studiare ed affrontare questo tema, emersa nell’esperienza dell’ultimo quadriennio, è quella di individuare la relazione tra condizioni socio-economiche, risorse individuali e sociali e stato di salute. Attualmente la riflessione del gruppo di ricerca internazionale si concentra infatti sulla comprensione di quali siano i fattori che, attraverso gli stili di vita, influenzano maggiormente la salute in quella particolare fase della crescita che è l’adolescenza. Tale fase è caratterizzata da una ricerca di sempre maggiore indipendenza dalla famiglia d’origine e parallelamente da un crescente peso dell’ambiente sociale esterno. Da questo punto di vista sono due le ipotesi da considerare: semplificando molto, la prima sostiene che le condizioni socioeconomiche (reddito, istruzione e professione della famiglia) influenzino in maniera diretta e preponderante la salute dell’adolescente; per la seconda ha invece maggiore influenza l’ambito sociale in cui vive il ragazzo (ambiente scolastico, reti di socializzazione, gruppo dei pari, identità locale, patrimonio culturale). L’adolescenza d’altra parte si impone come momento di interesse strategico per l’obiettivo salute in quanto in esso da un lato hanno luogo quei cambiamenti fisici e psicologici che segnano il passaggio all’età adulta, e dall’altro si pongo- Sae l ute Territorio 45 project entail? The ability to respect the rigorous scientific criteria demanded by the study protocol. In fact, following the rapid expansion of the study in the 90s, it was necessary to formalize the procedure for joining by drawing up methodological criteria; candidates have to demonstrate their ability to meet these criteria by satisfactorily completing a trial phase. The rigour of the procedure relates first of all to the production of data of the highest possible quality in terms of precision, reliability and the validity of gathering procedures. Clearly, the quality of data is fundamental for any use to which these data are then put. This is the Regione Toscana’s first experience of this kind of survey, which will enable the region to take part officially in the HBSC project in the period 2004-2007, provided it demonstrates in the field that it has respected the criteria established by the international research group. Research perspective The innovative perspective from which to study and approach this theme, which has emerged in the last four-year period, is to identify the relationship between socioeconomic conditions, individual and social resources and state of health. Currently the attention of the international research group is directed towards trying to identify the factors that, through lifestyle, have the greatest influence on health in childhood. This is a rather particular phase of growth; it is characterized by the search for greater independence from the family of origin and, at the same time, a growing influence of the external social environment. Two hypotheses need to be considered here: simplifying considerably, the first is that socioeconomic conditions (family income, education and profession) have a direct and preponderant influence on the health of the adolescent, while the second is that the social environment in which the child lives (school environment, socialization networks, peer groups, local identity, cultural legacy) has a greater influence. Childhood is also a strategically significant phase for health-related objectives, firstly because this is when the physical and psychological changes that mark the transition to adulthood take place, and secondly because this is the phase in which children begin to learn so-called life skills (5), namely the various personal skills that underlie the construction of the adult and his or her future lifestyle. Conducting of the survey The Tuscan HBSC study focused, as per the protocol, on groups of 11-, 13- and 15-year-olds. Each age group consisted of a random sample of 1536 boys and girls from 240 selected school classes taken from the first and third year of middle schools and the second year of secondary schools throughout the region. Of this sample, 227 classes (95%) joined the project and 220 actually handed back the packs with the questionnaires. As soon as the schools sent official confirmation that the sample classes were willing to participate, a pack was sent by l ute Sa e 46 Territorio Health Promotion in the European Context no le basi per l’acquisizione delle cosiddette “life skills” (5), ovvero quell’insieme di competenze personali che fondano la costruzione della persona adulta e dei suoi stili di vita futuri. La realizzazione Lo studio HBSC-toscana si è concentrato, come prevede il protocollo, su gruppi d’età di 11, 13 e 15 anni. Ogni gruppo d’età comprendeva un campione casuale di 1536 ragazzi e ragazze, appartenenti a 240 classi di prima media, terza media e seconda superiore selezionate in tutta la regione. Di questo campione hanno aderito 227 classi (95%), e 220 hanno effettivamente riconsegnato i pacchi con i questionari Dal momento in cui le scuole che hanno fatto pervenire la conferma ufficiale dell’adesione delle classi campionate, si è provveduto alla spedizione tramite corriere di un pacco per ogni classe coinvolta, contenente i questionari; le buste per inserire e sigillare i questionari una volta compilati; il foglio di classe – che deve essere compilato dall’insegnante; le istruzioni per l’insegnante e per i ragazzi; i fogli di consenso da parte dei genitori degli studenti; lo scotch per sigillare le singole buste e per richiudere il pacco una volta inseriti tutti i questionari compilati; le cedole prestampate per il ritiro dal pacco da parte del corriere. Un volta ritirati i fogli di consenso firmati dai genitori, si è potuto procedere alla somministrazione vera e propria dei questionari –naturalmente per i ragazzi/e i cui genitori avevano accettato. Il questionario è stato somministrato nelle classi stesse, durante il normale orario di lezione. Gli insegnanti avevano ricevuto dettagliate istruzioni –sia durante le riunioni di presentazione del progetto, che attraverso materiale scritto inviato dal gruppo di ricerca – sulle modalità di somministrazione e sulle indicazioni da dare ai ragazzi/e. In particolare si è insistito sulla centralità del compito assegnato agli insegnati rispetto all’esito dell’intera ricerca, in quanto la qualità e completezza dei dati dipendeva molto da come venivano motivati e istruiti i ragazzi e dal clima che si creava al momento della compilazione. Le responsabilità più importanti del ruolo degli insegnanti consistevano nel: 1. Favorire la compilazione dei questionari nel modo più completo possibile e dal maggior numero possibile di studenti; in questo senso si è suggerito che la prima pagina del questionario (Introduzione) venisse letta e commentata in classe, prima della somministrazione, al fine di responsabilizzare e motivare i ragazzi e le ragazze. 2. Favorire la veridicità soggettiva delle risposte prestando la massima attenzione ad ogni possibile forma di influenza sia da parte degli insegnanti che dei compagni, raccomandando agli studenti di non rispondere in modo frettoloso, di prendersi il tempo per riflettere e di rispondere secondo il proprio punto di vista; in ogni caso doveva essere evitato ogni possibile suggerimento. N. 148 - 2005 courier to each class involved; the pack contained the questionnaires; envelopes for the completed questionnaires; a class list, to be filled in by the teacher; instructions for the teacher and pupils; consent forms, to be completed and signed by parents; scotch to seal the individual envelopes and to seal the pack once all the questionnaires had been filled in; a preprinted coupon so the pack could be picked up by the courier. When the signed consent forms had been retrieved from the parents, the questionnaires were then handed out, obviously to those pupils whose parents had given their consent. The questionnaire was handed out during normal class time. The teachers had received detailed instructions, both during the meetings to present the project and in the form of written material sent by the research group, about how to manage the procedure and what information to give to the children. Great emphasis was placed on the centrality of the teachers’ task with regard to the outcome of the entire research project, in that the quality and completeness of the data depended to a great extent on how the children were motivated and instructed, and the atmosphere that was created at the moment in which the questionnaires were filled in. The teacher’s most important responsibilities were: 1. To encourage as many children as possible to complete the questionnaires as completely as possible; it was suggested that the first page (Introduction) should be read and discussed in class, before the questionnaire was handed out, so as to motivate the children and make them more responsible. 2. To encourage the subjective truthfulness of the answers; everything possible was to be done to avoid pupils being influenced by their teachers and peers; the pupils were to be told not to rush their answers and that they had all the time they needed to reflect and answer according to their own point of view; they were not to be given any hints or suggestions. 3. To guarantee that the questionnaires remained anonymous, so all the students could be sure that the answers, which were seen only by the researchers, could in no way be associated with a name. In order to provide a further guarantee that the answers would remain anonymous, it was emphasized that the questionnaire was to be handed out in ‘class test’ conditions, in other words that the pupils were not to talk amongst themselves and were not to look at each other’s answers. This was particularly important given the sensitive nature of some of the questions. In order to achieve a degree of standardization in the gathered data, the questionnaires were given out in a certain period of time in all the schools, which were subsequently contacted in order to arrange for the packs to be picked up by the courier. The envelopes, which were closed personally by the children, were then sealed inside the box in their presence; the N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo 3. Garantire l’anonimato dei questionari, in modo che tutti gli studenti avessero la certezza che le risposte, peraltro visionate esclusivamente dai ricercatori, non potessero in alcun modo essere associate ad un nome. Per garantire ulteriormente l’anonimato agli studenti si è insistito sul fatto che la somministrazione avvenisse in condizioni di “compito in classe”: gli studenti non dovevano parlare fra loro; né dovevano poter vedere le risposte altrui. Questo accorgimento rivestiva una particolare importanza soprattutto in relazione alla delicatezza di alcune domande. Per esigenze di omogeneità dei dati raccolti la somministrazione è avvenuta in un periodo delimitato di tempo in tutte le scuole, successivamente contattate per concordare il ritiro dei pacchi tramite corriere. Le buste, chiuse personalmente dai ragazzi e dalle ragazze, sono state infatti sigillate davanti agli stessi nella scatola che dovrà essere poi custodita in presidenza fino al ritiro dei pacchi tramite corriere. Questa è stata un’ulteriore misura per garantire l’anonimato agli studenti. Prospettive: verso la costituzione della Rete Toscana delle Scuole promotrici di salute Come si è più volte ribadito, l’intento della realizzazione di questo progetto di ricerca-azione è strettamente legato alla possibilità di trarne indicazioni e spunti per costruire percorsi concreti di crescita sul tema della relazione tra ambiente scolastico e benessere dei giovani. Gli incontri di restituzione dei dati hanno rappresentato la prima occasione per discutere insieme – istituzioni-promotrici e scuole-protagoniste – di questa prima esperienza di partecipazione al progetto internazionale HBSC e delle prospettive e proposte che ha messo in moto. La Regione Toscana, per supportare le scuole che hanno condotto l’indagine HBSC, ha approvato una serie di azioni: 1. Formazione: è stata offerta ai docenti delle scuole HBSC l’opportunità di partecipare ad un percorso di formazione specificamente programmato. 2. Sperimentazione metodologica: la ricerca come opportunità di costruire insieme alle scuole un “patto di scuole promotrici della salute” che individui una serie di azioni da mettere in atto, anche attraverso un sostegno finanziario, per migliorare la scuola come “luogo organizzato” per la salute. 3. Valutazione: individuare gli indicatori in base ai quali poter verificare i cambiamenti nel tempo, tanto sul piano strutturale e organizzativo della scuola quanto sul piano dei comportamenti (stili di vita) e del benessere degli studenti. L’indagine HBSC in Toscana ha consentito di sviluppare non solo una fotografia degli stili di vita adolescenziali ma anche una diffusa rete di relazioni e rapporti fra il mondo della scuola e quello della salute che oggi può consentire di creare una Rete di Scuole per la Promozione della Salute secondo i principi e i criteri del progetto avviato dall’OMS. In particolare, tenendo conto delle esperienze più avanzate e già realizzate nel conte- Sae l ute Territorio 47 box was then kept in the school office until the pack was picked up. This was a further measure to protect the anonymity of the pupils. Perspectives: towards the establishment of the Tuscan Network of Health Promoting Schools As has been emphasized on a number of occasions, the aim of this research action plan is to glean useful information and ideas in order to devise concrete measures regarding the relation between the school environment and the well-being of young people. The data feedback sessions provided the first opportunity for the promoting institutions and the schools themselves to discuss this initial experience of participation in the international HBSC project and the perspectives and proposals stemming from it. In order to support the schools that took part in the HBSC survey, the Regione Toscana approved a series of actions: 1. Training: teachers of the HBSC schools were given an opportunity to attend a specifically designed training course. 2. Methodological experimentation: research as an opportunity to build, together with the schools, a “pact of healthpromoting schools” containing a series of financially supported actions to improve the school environment as an “organized place” for health. 3. Evaluation: identification of indicators with which to verify changes over time, both in terms of the structure and organization of the school and in terms of the behaviour (lifestyles) and well-being of the students. The HBSC survey in Tuscany made it possible to build up a picture not only of the lifestyle of children, but also a broad-based network of relationships and ties between the school system and health bodies, which can now serve as the basis for a Network of Health Promoting Schools in line with the principles and criteria of the project set up by the WHO. In particular, bearing in mind the most advanced experiences that have already been realized in the region in this field, and the region’s attitude towards health promotion, there is reason to think that the Tuscan Network of Health Promoting Schools can develop its own innovative projects and experiences. The schools belonging to the Network can contribute by: – carrying out the HBSC survey in line with the time scale and procedures laid down by the WHO study; – taking part in the planning and coordination of the regional Network; – adopting common health promotion standards; – developing health promotion initiatives and programmes in their own school context and/or in collaboration with other networks or bodies committed to promoting children’s health. l ute Sa e 48 Territorio Health Promotion in the European Context N. 148 - 2005 sto regionale in questo campo e degli orientamenti regionali in materia di promozione della salute, si ritiene che la Rete Toscana di Scuole per la promozione della salute possa sviluppare progettualità ed esperienze proprie innovative. Le Scuole che aderiscono alla Rete Toscana di Scuole per la promozione della salute potranno contribuire a: – realizzare l’indagine HBSC secondo i tempi e le modalità partecipative previste dallo Studio dell’OMS; – partecipare ai lavori di programmazione e coordinamento della Rete regionale; – adottare gli standards di promozione della salute condivisi; sviluppare iniziative e programmi di promozione della salute nel proprio contesto scolastico e/o in collaborazione con altre reti o soggetti impegnati a promuovere la salute dei giovani. Bibliografia / References Acheson D. (1998), Independent inquiry into inequalities in health report, London, TSO. Black D. (1980), Inequalities in health (The Black Report), London, HMSO. Call K. et al (2002), Adolescent health and well-being in the twenty first century: a global perspective, Journal of research on adolescence, 12 (1) pp. 69-98. King A. (2000), The New Zealand Health Strategy, Wellington, Ministry of Health. 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N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Sae l ute Territorio 49 La promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in Ospedale Health Promotion for Children and Adolescents in Hospitals Uno specifico Working group dell’OMS A specific WHO Working Group Fabrizio Simonelli, Katalin Majer, Maria José Caldés Pinilla, Oliver Gröne N el contesto generale della Rete degli Ospedali per la Promozione della Salute, coordinata dall’Ufficio Europeo dell’OMS per i Servizi sanitari integrati di Barcellona, è stata istituita una task force, coadiuvata da un apposito gruppo di lavoro, sul tema della promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in ospedale. In linea con la filosofia del movimento degli Ospedali per la promozione della salute (1), (2), (3), (4) (d’ora in avanti HPH) e dei suoi recenti orientamenti ed esperienze (5), la task force e il gruppo di lavoro sono impegnati nello sviluppo di un progetto volto ad applicare i criteri e i principi specifici della rete HPH al tema della promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in Ospedale (HPH-CA), al fine di preparare una struttura concettuale e operativa organica che fornisca un elevato supporto scientifico. La “task force” è stata costituita in collaborazione con il team del Programma di promozione della salute dell’Ospedale pediatrico ‘Anna Meyer’ di Firenze, il quale ha individuato, con l’ausilio dell’OMS, una rete che unisce gli Ospedali pediatrici e i reparti pediatrici delle strutture ospedaliere, i Dipartimenti di ricerca universitari e le Associazioni per i bambini negli Ospedali, formalizzata nel gruppo di lavoro. La prima fase del progetto prevedeva l’elaborazione di una struttura concettuale comune, provvista di un glossario specifico relativo all’HPH-CA e condivisa all’interno del gruppo di lavoro, che ha rappresentato il punto di partenza per la definizione della struttura operativa e dei relativi provvedimenti concreti. Attraverso il presente contributo gli autori intendono offrire una panoramica generale sul ‘Background document’ e sull’‘Open project’, che sintetizzano rispettivamente la struttura concettuale e quella operativa (6), (7). Struttura concettuale Nell’ambito del presente progetto, con l’espressione ‘salute I n the general context of the Health Promoting Hospitals network, co-ordinated by the WHO European Office for Integrated Health Care Services of Barcelona, a specific Task Force and a related international Working Group on the theme of Health promotion for children and adolescents in hospitals was established. According to the philosophy of the Health Promoting Hospitals movement (1),(2),(3),(4) and its most recent orientations and experiences (5), the task force and the working group is developing a project aiming to apply HPH principles and criteria to the specific issues of health promotion for children and adolescents in hospitals, providing an organic conceptual and operational framework as an authoritative scientific support. The task force on Health promotion for children and adolescents in hospitals was set up with the team of the Health Promotion Programme of the Anna Meyer University Children’s Hospital of Florence. In collaboration with WHO, the task force has established a network linking children’s hospitals and paediatric departments of general hospitals, university research units and associations for children in hospital, formalised in the related working group. As a first step of the project development, a common conceptual framework, with a specific HPH-CA Glossary, has been elaborated and shared within the working group, representing the starting point for the definition of the operational framework and its concrete steps. In this article we would like to give a general overview of both the ‘Background document’ and the ‘Open project’, which synthesise respectively the conceptual and the operational framework (6),(7). Conceptual framework For this project, by ‘Child and Adolescent Health’ we mean the physical, mental and social well-being from conception to the time of sexual maturity (8), which takes into account the l ute Sa e 50 Territorio Health Promotion in the European Context del bambino e dell’adolescente’ si intende il benessere fisico, mentale e sociale dell’individuo dal concepimento alla maturità sessuale (8), prendendo in considerazione anche il concetto più ampio di ‘sviluppo’ del bambino e dell’adolescente, che sottolinea l’importanza delle relazioni e delle sinergie tra la salute e la dimensione fisica, sociale, emozionale e cognitiva dello sviluppo dell’individuo. La salute, intesa come processo di crescita collettiva e individuale finalizzata al conseguimento dell’autodeterminazione, inizia nella prima infanzia e prosegue per tutto il corso della vita. L’età compresa tra l’infanzia e l’adolescenza rappresenta una fase particolarmente sensibile nell’adozione di modelli di vita sani e nell’acquisizione di meccanismi di reazione che si riveleranno utili nell’età matura e in quella senile (9). L’ambiente che interagisce con il bambino può essere definito attraverso quattro livelli ordinati secondo una crescente intensità di relazioni (10): – il microsistema, costituito dal contesto vitale fisico, dalle persone che lo vivono e dalle attività svolte; – il mesosistema, basato sulle relazioni interne al microsistema ‘abitato’ dal bambino: la relazione con l’ambiente familiare, con l’ambiente scolastico, con l’ambiente sanitario ecc.; – l’esosistema, rappresentato dalle relazioni tra gli ambienti a cui il bambino non prende parte attivamente, ma le cui condizioni ne influenzano la qualità della vita futura: l’ambiente lavorativo dei genitori, l’orario scolastico, la pianificazione urbanistica, ecc.; – il macrosistema, caratterizzato dai modelli istituzionali, culturali e ideologici che determinano l’evoluzione sociale. Questa concezione dei sistemi di vita che interessano il bambino è rappresentata nel seguente diagramma (11): Il concetto di ‘salute del bambino e dell’adolescente’ è strettamente legato all’ambiente fisico e culturale, al contesto economico e all’utilizzo dei servizi sanitari. L’ospedale inteso come microsistema si configura come un contesto di particolare interesse, in quanto è in grado di fornire un ambiente in grado di trasformare un episodio frequentemente vissuto dal paziente come un evento traumatico, e spesso destinato a essere psicologicamente rimosso, con un’opportunità di apprendimento e di crescita fondamentale e permanente. Gli Ospedali dovrebbero ricoprire un ruolo sempre più importante nel contribuire alla promozione della salute di bambini e adolescenti, attuando pratiche sanitarie e aiutando i bambini e gli adolescenti a gestire gli episodi cruciali che devono affrontare durante la crescita. Tre sono i principi base particolarmente meritevoli di essere commentati: – il principio di vulnerabilità: benché esistano numerose differenze in base all’età e alla personalità del bambino, è or- N. 148 - 2005 broader concept of ‘Child and Adolescent Development’, which underlines the importance of the relation and synergies between health and the physical, social, emotional and cognitive dimensions of human development. Health as a process of social and personal growth aimed at one’s empowerment starts in early childhood and lasts until the end of life. The age between childhood and adolescence represents a particularly sensitive phase of life for the adoption of healthy lifestyles and the acquisition of coping mechanisms that will prove helpful in adulthood and old age. (9) The environment interacting with the child can be defined through four levels ordered though a growing intensity of relationships (10): – the micro-system, made up of the physical context of life, people living in it and activities carried out; – the meso-system, based on the relationships inside the micro-systems ‘inhabited’ by the child: the relationship between home-school, home-town district, nursery-town district and so on; – the eso-system, represented by the relationships between those settings to which child doesn’t participate actively, but where conditions influencing the quality of life of the child foreshadow: the work place of the parents, the school timing, the city planning, and so on; – the macro-system, characterised by institutional, cultural and ideological models leading the social development, including eso-systems, meso-systems and micro-systems. This kind of conception of the life-systems of the child is represented in the following graph (11): ‘Child and Adolescent Health’ is closely related with their physical and cultural environment, with their socio-economic context, and with their use of health services. The hospital as micro-system represents an extremely interesting context as it could develop a setting fit to transform an N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo mai riconosciuto che l’ospedalizzazione nell’età evolutiva causa una profonda condizione di stress, in particolar modo durante la fase di accesso, una confusione persistente verso i tradizionali referenti emozionali ed educativi, e infine rischi connessi a una regressione nello sviluppo motorio, psichico e relazionale, che può persistere anche terminato il periodo di ospedalizzazione. La presenza documentata di simili rischi ha ridotto nei limiti del possibile il ricorso all’accesso alle strutture ospedaliere da parte del bambino e alla ricerca di soluzioni alternative e, ove ritenuto indispensabile, ha promosso una cultura dei diritti del bambino ospedalizzato, largamente diffusa per mezzo di specifiche carte dei diritti; – il principio di empatia: nel triangolo delle relazioni formato dalla comunicazione tra il bambino, i genitori e lo staff medico, la capacità di comprendere i sentimenti e l’emozione dell’‘altro e di gestire il coinvolgimento emotivo senza cadere in favoritismi particolari (elemento che potrebbe influenzare l’oggettività) o, ancora peggio, nell’avversione, rappresenta la premessa necessaria per stabilire un clima di fiducia reciproca, per raggiungere il benessere del bambino in qualità di paziente, per creare un rapporto basato sul sostegno e per svolgere attività legate alla promozione della salute. Nel caso in cui non si conseguano le condizioni di serenità e di benessere del bambino all’interno del microsistema (sebbene in modo temporaneo), non è possibile aprire la strada alla promozione della salute; – il principio di corrispondenza: le attività volte ad assicurare la salute indirizzate al bambino devono corrispondere alle fasi del suo sviluppo. Seguendo la suddivisione degli stadi di crescita e comparandoli schematicamente con quelli propri dello sviluppo cognitivo individuati da Piaget (12), è possibile identificare alcune fasce d’età nel contesto della promozione della salute dal bambino in Ospedale: – la prima infanzia, che corrisponde allo stadio dello sviluppo sensoriale e motorio (0-2 anni); – la seconda infanzia, che corrisponde allo stadio preoperativo (2-7 anni); – la fanciullezza, che corrisponde all’effettivo stadio operativo (7-11/12 anni); – la pre-adolescenza e l’adolescenza (dai 12 anni in poi). Da ciò risulta evidente come la promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in ospedale debba coinvolgere i genitori e le famiglie, intesi come una risorsa fondamentale per il miglioramento del benessere dei pazienti. Quella che segue è una panoramica completa dei “target” del progetto HPH-CA (illustrati anche nella figura in basso): A. futuri genitori B. genitori di bambini e adolescenti ospedalizzati; C. bambini ospedalizzati affetti da patologie acute; D. adolescenti ospedalizzati affetti da patologie acute; E. bambini ospedalizzati affetti da patologie gravi/croniche; Sae l ute Territorio 51 episode frequently felt as a traumatic event, and often doomed to be discharged psychologically, into a worth noting and lifelong lasting opportunity of one’s learning and growth. Hospitals should play an increasing role in contributing to the promotion of a healthy growth of children and adolescents, by implementing health culture practices and by helping children and adolescents through the crucial episodes of development they are experiencing. Three basic principles are particularly worth of note: – the vulnerability principle: although are there many differences according to the age and personality of the child, it is well known today that hospitalisation during the evolution age causes a deep stressing condition – mainly in the access phase –, a persisting confusion relating to the traditional emotional and educational references during hospitalisation, finally risks associated to the regression in the motor, mental and relational development also after the hospitalisation period. The recognised exposition to these risks has reduced to the minimum the recourse both to the access in hospital of the child and to the research of alternative solutions until it’s possible, and, whereas inevitable, has promoted a culture of the rights of the child in hospital widely spread through specific Charts of rights. – the empathy principle: in the triangular communicative relationship child-parents-staff, the ability to catch the feelings and emotions of the ‘other’ and to manage the emotional involvement without falling in the favour (that can influence the objectivity) or, worse still, in the dislike, is the premise for establishing a climate for reciprocal trust, for the well-being of the child-patient in this microsystem, for the building of a support relationship and for the health promotion activities. Without reaching conditions of serenity and well-being of the child in his microsystem (even if only temporary) paths of health promotion cannot be set up. – the correspondence principle: the activities of empowerment for health addressed to the child have to correspond to his development stage. Following the division of the growth l ute Sa e 52 Territorio Health Promotion in the European Context F. adolescenti ospedalizzati affetti da patologie gravi/croniche; G. persone in visita; H. staff ospedaliero; I. comunità di riferimento. Obiettivi del progetto e schema operativo Il fine generale del progetto è quello di “applicare i criteri e i principi specifici della rete HPH al tema della promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in Ospedale, offrendo una struttura concettuale e operativa organica che fornisca un elevato supporto scientifico”, mentre gli obiettivi specifici sono i seguenti: – definire uno specifico background HPH-CA (formato da una struttura teorica e operativa aggiornata e dai risultati conseguiti da ricerche mirate); – definizione di un insieme di diritti comuni per la tutela dei bambini negli Ospedali correlati ai programmi per la promozione della salute; – definizione di una serie di strumenti adeguati a valutarne il rispetto; – stabilire un insieme comune di diritti dei bambini negli ospedali finalizzato alla promozione della salute e gli strumenti necessari per valutarne l’applicazione; – realizzare specifiche attività di ricerca sulle necessità dei bambini e degli adolescenti in Ospedale; – individuation riconoscere pratiche di promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in Ospedale; – fissare criteri di evidenza e standard specifici con funzione di indicatori della promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in Ospedale; – elaborare e diffondere indicazioni e linee-guida relative alla promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in Ospedale; – creare una comunità di pratica a livello internazionale, in accordo con quanto formulato da Wenger (13), provvista di un adeguato spazio adibito alla comunicazione; – dare vita ad un “open network” dedicato al tema della promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in ospedale. Sulla base degli obiettivi specifici e di quello generale fissati dal progetto, e considerando lo schema concettuale (descritto in maniera sintetica) e i risultati dell’Indagine sul background HPH-CA, il gruppo di lavoro ha definito e discusso (durante il secondo Workshop HPH-CA dell’OMS tenutosi ad Amsterdam) la struttura operativa generale e i settori di intervento. La figura nella pagina a fianco riassume lo schema operativo generale e i settori di intervento: Tappe salienti e livello di sviluppo del progetto Le tappe principali sono le seguenti: in occasione dell’XI Con- N. 148 - 2005 stages and comparing them synthetically with the stages of the cognitive development defined by Piaget (12), it’s possible to identify the phases of reference age for child health promotion in hospital, and particularly: – the earl infancy, corresponding to the senses-motor stage (0-2 years); – the second phase infancy, corresponding to the fore-operating stage (2-7 years); – the childhood, or the material operating stage (7-11/12 years); – the fore-adolescence and adolescence (since 12 years onwards). It is therefore evident that the health promotion for children and adolescents in hospitals should involve their parents and families as a fundamental resource for the improvement of his/her health. A complete overview of the target groups of the HPH-CA project is the following (as evidenced also in ‘The snail’ – please see the figure below): A. future parents B. parents of the hospitalised children and adolescents; C. hospitalised children with acute illnesses; D. hospitalised adolescents with acute illnesses; E. hospitalised children with severe/chronic illnesses; F. hospitalised adolescents with severe/chronic illnesses; G. children visitors; H. hospital staff; I. community of reference. Aims of the project and operational framework The general aim of the project is: “to apply HPH principles and criteria to the specific issues of health promotion for children and adolescents in hospitals, providing an organic conceptual and operational framework as an authoritative scientific support”, while the specific aims are the following: – define a specific HPH-CA Background (consisting of the updated theoretical and operational framework and of the results of specific researches); – definition of a common set of rights of children in hospitals related to health promotion and of tools for assess their respect; – realisation of specific research activities on health promotion needs of children and adolescents in hospitals; – recognition of good health promotion practices for children and adolescents in hospitals; – definition of evidence criteria and specific standards and indicators on health promotion for children and adolescents in hospitals; – elaboration and dissemination of recommendations and guidelines on health promotion for children and adolescents in hospitals; – building of a community of practice on the international N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo LOGICAL FRAMEWORK RIGHTS HPH-CA BACKGROUND NEEDS COMMUNITY OF PRACTICE RIGHT STANDARDS EVIDENCE CRITERIA, STANDARDS, INDICATORS RECOMMENDATIONS AND GUIDELINES GOOD PRACTICES OPEN NETWORK Sae l ute Territorio 53 level, according what defined by Wenger (13), with a proper space for the communication; – creation of an open network on the theme of the health promotion for children and adolescents in hospitals. On the basis of the general and specific aims of the project, and taking into account the conceptual framework (synthetically described above) and the results of the HPH-CA Background Survey, the working group has defined and discussed (during the 2nd WHO HPH-CA workshop of Amsterdam) the general operational framework and the areas of work. The figure summarises the general operational framework and the areas of work: WEBSITE, CONFERENCES, WORKSHOPS TASK FORCE; WORKING GROUP ferenza internazionale sugli Ospedali per la promozione della salute, svoltasi a Firenze nel maggio del 2003, l’Ufficio europeo dell’OMS per i Servizi sanitari integrati ha accolto con favore la proposta della Rete HPH Toscana di sviluppare un progetto sul tema ‘Promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in Ospedale’. Il mandato per definire il disegno del progetto è stato conferito all’Ospedale pediatrico ‘Anna Meyer’ di Firenze. È stato quindi costituito un gruppo di lavoro specifico per lo sviluppo del progetto, con il compito di elaborare la pianificazione e gli aspetti scientifici del tema. Successivamente, durante il primo “Workshop” dell’OMS sull’argomento (29-30 aprile 2004, Barcellona, Spagna), il progetto è stato valutato e sono state identificate le prospettive operative. Nell’ambito della XII Conferenza internazionale sugli HPH (26-28 maggio 2004, Mosca, Russia) il programma steso dal gruppo di lavoro è stato presentato ufficialmente nel X Workshop dei Coordinatori delle Reti nazionali e regionali ed è stata organizzata una sessione specifica parallela. L’ultimo appuntamento importante è rappresentato dal secondo Workshop sulla promozione della salute per i bambini e gli adolescenti in Ospedale (8 dicembre 2004, Amsterdam, Olanda), con la presentazione del livello di sviluppo del progetto e dei primi risultati dell’Indagine sul “background” HPH-CA (effettuata su 114 Ospedali pediatrici e reparti pediatrici delle strutture ospedaliere degli Stati europei dell’OMS). Finora, i risultati conseguiti nei settori di intervento all’interno dello schema operativo sono i seguenti: Join this section with section above on “milestones” – “task force” e gruppo di lavoro: sono stati ufficialmente istituiti su mandato dell’Ufficio europeo dell’OMS per i Servizi sanitari integrati di Barcellona; – “sito web”, conferenze, “workshop”: è stato creato un sito specifico; sono stati organizzati due “workshop” dell’OMS dedicati a questo tema; rappresentanti della “task force” e del gruppo di lavoro hanno partecipato alle conferenze HPH, internazionali e non, tenute nel 2003 e nel 2004; Milestones and development level of the project The main milestones are represented by the following: on the occasion of the 11th International Conference on Health Promoting Hospitals (HPH) in Florence, May 2003, the WHO European Office for Integrated Health Care Services has welcomed the proposal of the HPH Network of Tuscany to develop a project on the theme of Health promotion for children and adolescents in hospitals, and a mandate was given to the Anna Meyer University Children’s Hospital of Florence to define the draft of the project. Also, a specific working group has been constituted for the development of the project, with the task of the development of the planning and scientific aspects of this topic. Successively, a 1st WHO Workshop on this issue (29-30 April 2004, Barcelona, Spain), with the discussion of the project elaborated and the identification of the operational perspectives has been organised. During the 12th International Conference on HPH (26-28 May, 2004, Moscow, Russian Federation) the programme elaborated by the working group has been officially presented in the 10th Workshop of the National/Regional Network Co-ordinators, and a specific parallel session has been organised. The last important appointment was the 2nd WHO Workshop on Health promotion for children and adolescents in hospitals (8 December 2004, Amsterdam, The Netherlands), with the presentation of the development level of the project and the first results of the HPH-CA Background Survey (which has involved 114 children’s hospitals and paediatric departments of general hospitals from the WHO European Region). Up to this point, the following has been done with regard to the working areas of the operational framework: – Task force and the Working group: have officially been formalised on mandate of the WHO European Office for Integrated Health Care Services of Barcelona; – Website, Conferences, Workshops: a specific website has been built; two WHO workshop have been organised on this topic; the Task force and the Working group have been present and represented in the international (and different other) HPH conferences of 2003 and 2004; – HPH-CA Background: two basic documents (‘Background doc- l ute Sa e 54 Territorio Health Promotion in the European Context – “background” HPH-CA: sono stati elaborati e condivisi due documenti fondamentali (‘Background Document’ e ‘Open Project’), che riassumono la struttura concettuale e operativa del progetto; è stata svolta un’indagine indirizzata ai bambini e agli adolescenti, volta a monitorare le attività dedicate alla promozione della salute in Ospedale, che ha fornito il primo quadro della situazione negli Stati europei dell’OMS, benché ancora frammentaria e non provvista di basi scientifiche; – diritti, necessità, standard: questi argomenti sono stati trattati nei questionari preliminari formulati dall’“Indagine sul background” HPH-CA. Il lavoro svolto (e in particolar modo i risultati conseguiti dall’“Indagine sul background” HPH-CA) evidenziano la necessità di promuovere ricerche scientifiche, informazioni e interventi mirati in questo settore. Le esigenze prioritarie sono le seguenti: – dedicare maggiore attenzione ai diritti dei bambini in ospedale (riducendo le differenze relative all’accessibilità/disponibilità delle attività di promozione della salute negli ospedali degli stati europei dell’OMS); – sostenere in maniera costante le attività dedicate all’insegnamento e alla formazione professionale di personale specializzato in accordo con la struttura concettuale e operativa dell’HPH-CA; – elaborare standard e indicatori relativi alla promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in Ospedale; – diffondere indicazioni e linee-guida relative alla promozione della salute dei bambini e degli adolescenti in Ospedale. N. 148 - 2005 ument’ and ‘Open project’) synthesising the conceptual and operational frameworks of the project have been elaborated and shared; a Background Survey on the situation of health promotion activities in hospitals addressed to children and adolescents has been carried out as preliminary work, providing a first, even fragmentary and not scientifically-based picture of the WHO European Region on this topic; – Rights, Needs, Standards: these themes have been preliminary dealt in the questionnaire of the HPH-CA Background Survey. The work done (and in particular the results of the HPH-CA Background Survey) highlights the need in this specific field to promote the scientific research, culture and interventions based on the health promotion. Specifically it calls for: – address more attention to the rights of children in hospitals (reducing the differences with regard to accessibility/availability to health promotion activities in hospitals in the WHO European Region); – support the continuous education and training activities of health professionals according to the HPH-CA conceptual and operational framework; – elaborate standards and indicators on health promotion for children and adolescents in hospitals; – disseminate recommendations and guidelines on health promotion for children and adolescents in hospitals. Bibliografia / References Ottawa charter Ljubljana charter Vienna recommendations 1. WHO, The Ottawa Charter for Health Promotion, WHO, Copenhagen, 1986. 2. WHO, The Budapest Declaration of Health Promoting Hospitals, WHO, Copenhagen, 1991. 3. WHO, Ljubljana Charter on Reforming Health Care, WHO, Copenhagen, 1996. 4. WHO, The Vienna Recommendations on Health Promoting Hospitals, WHO, Copenhagen, 1997. 5. 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N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Sae l ute Territorio 55 Bambini, salute e ambiente Children, Health and Environment Il modello dell’OMS sui rischi ambientali per la loro salute The WHO Model on the Health Environmental Risks Maria José Caldés Pinilla, Leda Eugenia Nemer A mbiente e salute sono due temi complessi e fortemente connessi fra di loro: sono diversi i fattori ambientali che influiscono sulla salute umana, alcuni dei quali sono molto noti e oggetto di innumerevoli lavori di ricerca e studio; altri, sono ancora sconosciuti. Tuttavia, non è possibile sviluppare una vera politica sull’argomento “ambiente e salute” senza avere delle conoscenze scientifiche riguardo alle associazioni e alle interazioni tra le variabili ambientali e la salute umana. Se pensiamo invece alla salute dei bambini, è ormai dimostrata la loro vulnerabilità all’impatto dell’inquinamento ambientale: si ritiene che circa il 40% del peso globale delle malattie attribuibili a fattori ambientali ricada sui bambini sotto i cinque anni. Questa maggiore suscettibilità ai rischi di inquinamento ambientale sta nella natura stessa dell’essere bambino; infatti, essi consumano più aria, acqua e cibo – in proporzione alle dimensioni corporee – degli adulti, ingerendo in maggior misura sostanze potenzialmente tossiche; i loro sistemi immunitari, respiratori e nervosi sono ancora in via di sviluppo e, pertanto, sono più vulnerabili agli agenti pericolosi. Secondo gli studiosi, i bambini rappresentano gli indicatori più sensibili per la salute ambientale delle popolazioni. Promuovere le attività di ricerca in questo campo è diventata sempre più un’esigenza: la Commissione europea nella sua strategia sull’ambiente e la salute, l’Ufficio europeo dell’OMS attraverso il programma “Children, Health and Environment” (CHE), gli istituti ed enti di ricerca a livello internazionale e nazionale stanno, infatti, portando avanti innumerevoli studi in questa direzione. Il programma CHE, promosso dall’Ufficio europeo dell’OMS, difende il diritto dei bambini di vivere e crescere in un ambiente che permetta loro di ottenere il più alto livello di salute. Per raggiungere questo obiettivo, il programma promuove iniziative nei paesi membri dell’Unione europea e sostiene l’adempimento delle indicazioni impartite nell’ambito delle Conferenze Ministeriali sull’ambiente e la salute (Londra, 1999, e Budapest, 2004) in linea con l’impegno della comunità mondiale. E nvironment and health are complex and closely interrelated issues. Human health is influenced by a range of environmental factors; some of these are well known and have been extensively studied, while others have yet to be explored. However, it is not possible to develop a full-blown ‘environment and health’ policy without scientific knowledge about the links and interaction between environmental variables and human health. The vulnerability of children to the impact of environmental pollution has been amply demonstrated: it is believed that about 40% of the overall burden of illnesses attributable to environmental factors concern children under five years of age. Their greater susceptibility to environmental pollution hazards lies in their very nature: in fact, children consume more air, water and food (in proportion to body size) than adults, ingesting potentially toxic substances to a greater degree. Their immune, respiratory and nervous systems are still developing and are therefore more vulnerable to hazardous agents. According to scholars, children are the most sensitive indicators of the environmental health of populations, and promoting research in this field has become an ever-greater requirement. Innumerable studies are being conducted: the European Commission’s Environment and Health strategy, the Children’s Health and Environment (CHE) Programme of the WHO European Office and various international and national research institutes and bodies. The CHE Programme promoted by the WHO European Office advocates the rights of children to live and grow in an environment that allows them to reach their highest attainable level of health. To achieve this goal, the Programme carries out activities in the European Region and supports the implementation of recommendations from Regional Ministerial Conferences on Health and Environment (London, 1999, and Budapest, 2004) according with the efforts of the global community. l ute Sa e 56 Territorio Health Promotion in the European Context Il modello CEHAPE (Children Environment and Health Action Plan for Europe) I fattori di rischio ambientale sono distribuiti in maniera disomogenea nell’ambito degli stati europei dell’OMS, sia all’interno dei singoli stati che tra uno stato e l’altro, caratteristica dovuta ai differenti standard economici e alle diverse politiche pubbliche. Mentre oggi la maggior parte dei bambini europei potrebbe trarre giovamento da un’alimentazione migliore, dal consumo di acqua pulita, da misure mediche preventive più efficaci e da un livello della qualità della vita e degli alloggi più elevato rispetto al passato, di fatto non tutti godono di questi benefici. Sono tuttora evidenti marcati dislivelli tra gli stati dell’OMS, alcuni dei quali figurano tra i paesi più poveri del mondo. Per questi paesi e per quei gruppi sociali che subiscono le ripercussioni negative di un simile trend sfavorevole, i fattori di rischio comprendono crisi economiche, dissesti nei sistemi assistenziali, flessioni nella coesione sociale e nella sanità pubblica, nonché il costante aumento dell’inquinamento e dei danni provocati all’ambiente. Oltre a ciò, le conseguenze dirette e indirette dei conflitti armati, delle condizioni rischiose in cui sono costretti a lavorare i minori e dello sfruttamento sessuale minorile giocano un ruolo di rilievo nel produrre, radicare e peggiorare le condizioni di salute dei bambini di molti stati europei. Nel 2004, come punto di partenza per lo sviluppo del modello denominato “Children Environment and Health Action Plan for Europe” (CEHAPE), l’Ufficio Regionale dell’OMS per la tutela dell’ambiente e della salute dei bambini ha condotto uno studio relativo ai disagi ambientali (fig. 1), che si configura come il primo tentativo di valutare l’impatto dell’ambiente sulla salute dei bambini dei vari stati europei. I ricercatori hanno focalizzato la propria attenzione soprattutto sulle cause inequivocabilmente documentate, invece non sono stati monitorati settori, come per esempio quello chimico, in cui permangono ancora numerose incertezze, nonostante l’alto livello di interesse. I risultati mostrano che l’inquinamento atmosferico in ambienti chiusi e all’aperto, le condizioni non igieniche dell’acqua, l’esposizione al piombo e le lesioni sono responsabili di un terzo del totale delle malattie che colpiscono bambini e adolescenti fino ai 19 anni. È stato inoltre stimato il numero di vite che potrebbero essere salvate (e di menomazioni che potrebbero essere evitate) riducendo l’esposizione della popolazione dei bambini a simili rischi. Lo studio si proponeva di fornire un bilancio delle malattie e degli incidenti che colpiscono i bambini da attribuire ai vari fattori di rischio ambientale su territorio europeo, nonché delle conquiste in ambito sanitario che potrebbero essere conseguite riducendo l’esposizione dei bambini a questo genere di rischi. In tale contesto, l’attenzione è stata rivolta soprattutto ai principali fattori di rischio ambientale (inquinamento atmosferico outdoor e indoor, inquinamento dell’acqua, misure sanitarie, igiene e piombo) e alle calamità. (Burden of disease attributable to selected environmental factors and injuries among Europe’s children and adolescents, Environmental N. 148 - 2005 The CEHAPE model (Children’s Environment and Health Action Plan for Europe) Environmental risk factors are unequally distributed in the WHO European Region, within and across countries, due to the different economic standards and public policies. While the most part of European children today benefit from better food, cleaner water, better preventive health care measures and a higher standard of housing and living than before, as a matter of fact not all of them enjoy these improved conditions. There are still striking differences among countries of the WHO European Region, with some of them being amongst the poorest countries in the world. For these countries and for social groups that experience less favourable trends, the adverse risk factors involved include economic crisis, the disruption of welfare systems, decline in social cohesion and in public health systems, and the increasing pollution and damage to the physical environment. The direct and indirect consequences of armed conflict and the persisting existence of hazardous forms of child labour and sexual exploitation of minors also play a role in causing and perpetuating suffering and worsening health conditions for many children in the European Region. In 2004, as background for the development of the Children’s Environment and Health Action Plan for Europe (CEHAPE), the WHO Regional Office for Europe Children’s Health and Environment Programme carried out an environmental burden of disease study (fig. 1), the first attempt to assess the impact of the environment on child health in the European Region. The study concentrated on hazards with well-documented health effects and did not tackle areas such as chemicals, where there are still many uncertainties, albeit a high degree of concern. Its findings showed that indoor and outdoor air pollution, unsafe water conditions, lead exposure and injuries account for one-third of the total burden of disease in 0-19 years old. The number of lives (and disabilities) that could be saved by reducing the exposure of the child population to these hazards in the region was also estimated. The study aimed to estimate the burden of childhood disease and injury attributable to various environmental risks in Europe and health gains achievable from reducing the exposure of the child population to these hazards in the region. It focused on four major environmental risk factors (outdoor air pollution; indoor air pollution; unsafe water, sanitation, hygiene; and lead) and injuries. (Burden of disease attributable to selected environmental factors and injuries among Europe’s children and adolescents, Environmental Burden of Disease Series No. 8, WHO, 2004) Considering all these factors, it became obvious that political commitment to action on a Region-wide front was needed. The Children’s Environment and Health Action Plan for Europe (CEHAPE) was drafted with the objective of ensuring the reduction and, where possible, elimination of children’s exposure to environmental risk factors and their adverse short and long-term health effects. To ensure maximum ownership of the CEHAPE, N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Burden of Disease Series No. 8, WHO, 2004). Prendendo in considerazione questa serie di fattori, è apparsa evidente la necessità di un impegno politico a vasto raggio da parte degli stati-membro. Il modello denominato “Children Environment and Health Action Plan for Europe” (CEHAPE) è stato elaborato allo scopo di ridurre e, ove possibile, eliminare l’esposizione dei bambini ai fattori di rischio ambientale e le successive conseguenze sulla loro salute a breve e lungo termine. Al fine di assicurare la paternità del CEHAPE, il Segretariato europeo dell’OMS ha convocato un gruppo ad hoc – formato da alti funzionari governativi, rappresentanti della Comunità europea, organizzazioni governative internazionali e organizzazioni non governative (ONG) – con il compito di redigere la documentazione programmatica, condurre negoziati e portarli a termine. Il gruppo di lavoro si è riunito tre volte nell’arco di sei mesi e, dopo prolungati dibattiti e confronti, l’esito finale, un modello CEHAPE elaborato “dagli stati membro per gli stati membro”, è risultato essere il principale modello politico adottato alla IV Conferenza ministeriale sull’ambiente e la salute. È apparso chiaro che il modello CEHAPE avrebbe incoraggiato l’interesse rivolto alle nazioni e promosso l’impegno volto a migliorare la salute dei bambini. Nell’ambito della IV Conferenza ministeriale sull’ambiente e la salute, tenutasi a Budapest dal 23 al 25 maggio 2004, agli stati membro è stato richiesto di assumere impegni specifici per tutelare le condizioni di salute dei bambini e dell’ambiente secondo il modello CEHAPE. Tra questi, un compito importante era quello di dedicarsi alle varie priorità regionali del modello e agli obiettivi elencati, sviluppando un corrispondente Piano di azione a livello nazionale. Il Piano prevede ovviamente anche l’integrazione di provvedimenti in atto, come i piani nazionali per la salute e l’ambiente, con azioni rivolte in maniera specifica ai bambini, oppure, in alternativa, può essere elaborato e adottato come piano distinto. Il Piano di azione prevede quattro Aree prioritarie regionali dedicate a settori di intervento essenziale che i 52 stati membro hanno concordato di monitorare in maniera coordinata (cfr. www.euro.who.intldocumentle83338.pdf). Il modello CEHAPE è inoltre corredato di uno Schema di Azioni rivolto specificamente ai bambini, un “menu di azioni” con le relative evidenze scientifiche, e un Catalogo degli studi di caso (case studies) per le singole nazioni, che fornisce esempi pratici in grado di illustrare la prassi applicata e le esperienze conseguite. Il modello CEHAPE è nella fase iniziale di attuazione e sarà gestito da una task force formata da rappresentanti di ogni stato membro, con funzione di punto focale del modello e delle attività nazionali ad esso correlate. Una componente chiave del modello CEHAPE è la Table of Actions o TOA (Schema di Azioni) che si configura come uno strumento utile agli stati membro nel mettere in atto iniziative concrete volte a migliorare le salute dei bambini. Inoltre, il TOA contribuirà a portare a termine gli impegni del modello CEHAPE, in quanto presenta una lista di azioni suddivise per Sae l ute Territorio 57 an ad hoc group convened by the WHO Europe Secretariat – consisting of senior governmental officials and representatives of the EC, international governmental organisations, and nongovernmental organisations (NGOs) – was charged with the role of drafting, negotiating and finalising this policy document. The working group met three times in six months and, after months of discussions and negotiations, the final output, a CEHAPE drafted “by Member States for Member States” became one of the main policy outcomes adopted at the Fourth Ministerial Conference on Environment and Health. It was clear that the CEHAPE would stimulate interest in the countries and encourage commitments to improving child health. At the Fourth Ministerial Conference on Environment and Health held in Budapest on May 23-25, 2004, European Member States were asked to make specific commitments to improve children’s health and environment through the CEHAPE. One important commitment was to address the CEHAPE Regional Priority Goals and objectives listed therein by producing a corresponding national plan of action. Such a plan would clearly require integrating more child-specific actions either into ongoing plans, such as national environmental health action plans, or into a new plan that could be drafted and adopted separately. It is comprised of four Regional Priority Goals (RPGs) that address priority areas which the 52 Member States agreed to monitor together (see www.euro.who.intldocumentle83338.pdf). The CEHAPE is also accompanied by a Table of Child-Specific Actions, a “menu of actions” and their relevant evidence base and a Catalogue of country case studies, practical examples of actions illustrating processes followed and lessons learned. The CEHAPE is in the initial stages of implementation and will be led by a Task Force with representatives from each Member State, who will serve as the focal point for CEHAPE or its related activities in each country. The Table of Actions (TOA) is a key component of the CEHAPE. It is meant to be a useful tool for Member States (MS) to aid them in implementing actions to improve children’s health. It will also contribute to fulfil CEHAPE commitments since it offers a menu of actions grouped under relevant Regional Priority Goals (RPGs) as well as the supporting evidence base for the action. In this way, countries can select what is best for their particular situation. The TOA was presented as a working paper at the Budapest conference and will be updated for the midterm evaluation meeting of the Fourth Ministerial Conference on Environment and Health planned for 2007. In the TOA, actions are grouped in six categories (legislative, education/health promotion, participation of stakeholders, knowledge building, monitoring and service delivery or infrastructure), to facilitate identification of the responsible sector(s) when developing national plans of actions. The Table also covers actions under other risk factors not falling under the RPGs but that may be important for countries to work on. Fi- l ute Sa e 58 Territorio Health Promotion in the European Context N. 148 - 2005 Fig. 1 - Percentuale delle cause di decesso di bambini tra 0 e 4 anni attribuibili a fattori ambientali in Europa. Fig. 1 - Proportion of all-cause deaths attributable to environmental factors among European children 0-4 years of age. Priorità regionali e al tempo stesso fornisce i presupposti per interventi basati sull’evidenza. In questo modo, gli stati possono scegliere i parametri ottimali per la loro situazione specifica. Il TOA è stato presentato in forma di documento di lavoro alla conferenza di Budapest, e verrà aggiornato in occasione dell’incontro per la valutazione a medio termine nell’ambito della prossima Conferenza ministeriale sull’ambiente e la salute, in programma per il 2007. Le azioni previste dal TOA sono suddivise in sei categorie (legislazione, educazione/promozione della salute, partecipazione degli attori, informazione e comunicazione, monitoraggio, servizi o strutture) allo scopo di facilitare l’identificazione del/i settore/i di riferimento nella fase di sviluppo dei vari piani di azione nazionali. Il TOA prevede anche azioni relative ai fattori di rischio che non rientrano nelle Priorità regionali, ma dei quali gli stati ritengono importante occuparsi. Infine, esso comprende una sezione dedicata a problematiche trasversali, nella quale i fattori di rischio ambientale sopra elencati sono suddivisi in “calamità” e “ambienti urbani”, per fornire esempi di gestione trasversale delle problematiche. Mentre il TOA fornisce agli stati membro un “menu di azioni” e le relative evidenze scientifiche, il Catalogo dei “case studies” delle singole nazioni sulla salute dei bambini e dell’ambiente fornisce loro un inventario di esperienze pratiche concrete, intese a incoraggiare la condivisione delle informazioni relative alla progettazione e all’attuazione di azioni rivolte in modo specifico al miglioramento delle condizioni di salute dei bambini e all’ambiente. Nel 2004, durante la fase iniziale del progetto, è stato sviluppato un “case study” modello per raccogliere dati dai vari paesi. Dopo essere stato revisionato, è poi diventato il “Children’s Health and Environment Questionnaire” (CHEQ), che documenta i passaggi seguiti nella progettazione, nell’attuazione, nella valutazione e nelle co- nally, the Table features a section on cross-sectional issues where the previously displayed environmental risk factors are grouped under injuries and urban environments, to provide policy makers with examples of how to address issues in a cross-sectorial manner. Whereas the TOA presents MS with a “menu of actions” and their relevant evidence base, the catalogue of Children’s health and environment country case studies presents member states with an inventory of practical implementation experiences to encourage sharing of knowledge about planning and implementation of child-specific actions to improve children’s health and environment. In 2004, phase one of the project, a case study template was developed to collect data from countries. It has now been revised for improved data collection into a Children’s health and environment questionnaire (CHEQ), and documents the steps followed in the planning, implementation, evaluation, and lessons learned around an action prompted by environmental health issues affecting children. Case studies received will be fully evaluated, classified and, where possible, inserted in the table of actions in an attempt to provide a specific country example for a particular action. This catalogue of case studies is intended to elicit an exchange of experience, inspiration and adaptation to different contexts throughout Europe and other regions. The Tuscany Region approach to the issue of environment, health and children The approach being adopted by the Tuscany Region to this complex issue is to consolidate a network of relations in order to valorise different areas of expertise, overcoming sectorial boundaries and strengthening a cultural and scientific orientation based on an interdisciplinary and intersectorial philosophy and social participation. La promozione della salute nel contesto europeo N. 148 - 2005 RPG 2 Interventi nell’ambito della sicurezza e della prevenzione degli incidenti RPG 3 Interventi di prevenzione nell’ambito dell’inquinamento indoor e atmosferico RPG 4 Interventi di prevenzione per diminuire il rischio chimico, rischio biologico, inquinamento acustico, condizioni di lavoro RPG 5 Interventi sull’ambiente sociale atti a promuovere la crescita culturale RPG 6 Interventi sull’ambiente sociale atti a promuovere le condizioni socio-economiche – – – – – Sae l ute Territorio 59 Geobus 2004-2005 A scuola a piedi Prevenzione incidenti età infantile 98-99 Gruppo naz. mobilità urbana bambino percorso casa-scuola Campagne regionali per la sicurezza al mare e in montagna – – – – – – Campagna prevenzione Fumo passivo Campagna diritto bambino non essere inquinato La scuola per una città sana e sostenibile Progetto INDOOR HeSe (Qualità aria negli ambienti scolastici) SEtIL(Studio multicentrico tumori nel sistema emolinfopoietico e neuroblastomi bambino) – Rapporto inquinamento del traffico in area urbana – Studi valutazione esposizione a benzene – SIDRIA – – – – – – – Centro Regionale tossinfezioni alimentari Sorveglianza nutrizionale ed educazione alimentare Alimentazione al nido ‘98-’99 Task force campi elettromagnetici Campagna regionale sull’alimentazione ‘Crescere sani’ Progetto ‘Una Toscana per i giovani’ Campagna di vaccinazione morbillo, parotite, rosolia – – – – – CIAF: Centri regionali per infanzia, adolescenza, famiglia Centri Regionali Interculturali Progetto ‘Mare, costa e dintorni’ Progetto ‘Porto Franco. Una Toscana dei popoli e delle culture’ Progetto ‘Parlamondo’ (pari opportunità immigrati) – – – – – Rilevazioni dell’Osservatorio sociale regionale Osservatorio ARS Epidemiologia sociale - Disuguagl. di salute Villaggio per immigrati con bambini in Mugello Politiche regionali di aiuto alle famiglie con figli Centri affidi e servizi sociali per l’adozione noscenze relative ad un’azione indotta da problemi di salute ambientale che interessano i bambini. I case studies presentati saranno attentamente valutati, classificati e, ove possibile, inseriti nel TOA, allo scopo di fornire un esempio specifico per ogni singolo paese, attinente a una situazione determinata. Il Catalogo dei “case studies” intende promuovere uno scambio di esperienze, stimoli e modalità di adattamento ai differenti contesti regionali in ambito europeo e mondiale. L’approccio della Regione Toscana al tema ambiente, salute e bambini La Regione Toscana sta impostando il suo approccio a un tema assai complesso attraverso il consolidamento di una rete di relazioni che tende a valorizzare le diverse professionalità attraverso il superamento dei limiti correlati alla settorialità, potenziando un tipo di orientamento culturale e scientifico fondato sulla interdisciplinarietà, intersettorialità e partecipazione sociale. Infatti il nuovo Piano sanitario della Regione Toscana 2005- Fig. 2 - Traccia metodologica per lo sviluppo di un Piano regionale toscano di Azioni sul modello CEHAPE. The Region’s new Health Plan for 2005-2007 stresses, as did the previous one, the importance of implementing strategies that “pursue the goal of a healthy environment through a broad range of actions involving various interdisciplinary skills. At a technical level, the shared goals are to be pursued by integrating health and environment structures, skills and workers”. This is the background to the setting up of an interinstitutional ‘Children’s Health and Environment’ Working Group by the Tuscany Region (Regional Deliberation no. 1277, 1.12.2003), the aim being to bring together companies, bodies and parties interested in the issue for institutional reasons. The group consists of representatives from various bodies and agencies of the Region, in particular: The Office for Health Rights and Solidarity Policies – Education, Communication, Clinical Government Support; Office of Local Area and Environmental Policies; Office for Health Rights and Solidarity Policies – Public Hygiene Sector; ARPAT; Centre for Oncological Research and Prevention; Federation of Paediatricians; International Society of Doctors for the Environment (ISDE)-Italy; AN- l ute Sa e 60 Territorio Health Promotion in the European Context RPG 2 Accident prevention and safety measures RPG 3 Preventive measures regarding indoor and outdoor air pollution – – – – – Geobus 2004-2005 Walking to school Preventing accidents in childhood 98-99 National urban mobility group: children’s home-to-school routes Regional campaigns for safety at the sea and in the mountains – Passive smoking prevention campaign – Campaign in favour of the right of children not to be subjected to pollution – School project: towards a healthy and sustainable city – INDOOR Project – HeSe (Air quality in the school environment) – SetIL (Multicenre study of tumours in the haemolymphopoietic system and neuroblastoma in children) – Report on traffic pollution in urban areas – Studies to assess exposure to benzene – SIDRIA RPG 4 Preventive measures to reduce chemical – Regional Centre for Food Infections and biological hazards, acoustic pollution – Nutrition watchdog and dietary education and work-related risks – Food in nurseries ‘98-’99 – Task force to investigate electromagnetic fields – ‘Growing up healthy’: regional dietary campaign – ‘Tuscany for the young’ project – Vaccination campaign (measles, mumps, German measles) RPG 5 Social measures to promote cultural growth – – – – – N. 148 - 2005 Fig. 2 - Methodological outline for the development of a Regional Plan of Actions according to the CEHAPE model. CIAF: regional children’s, youth and family centres Intercultural Regional Centres ‘Sea, coast and environs’ project ‘Porto Franco. A Tuscany of peoples and cultures’ project ‘Parlamondo’ project (equal opportunities for immigrants) RPG 6 Social measures to improve socioeconomic – Work of the Regional Social Monitoring Body conditions – ARS social epidemiology monitoring body - health inequalities – Holiday accommodation for immigrants with children in the Mugello – Regional policies to support families with children – Care centres and adoption services 2007 ribadisce, come quello precedente, l’importanza di attuare strategie che perseguano “l’obiettivo di un ambiente di qualità con azioni a tutto campo, che coinvolgano competenze diverse con carattere multidisciplinare. A livello tecnico, le finalità comuni si perseguono sviluppando l’integrazione fra strutture, competenze e operatori della sanità e dell’ambiente”. In quest’ottica si colloca la costituzione di un Gruppo di lavoro inter-istituzionale sul tema “Bambini, salute, ambiente”, costituito dalla Regione Toscana con delibera regionale n. 1277 del 1.12.2003, con l’intento di aggregare aziende, enti e soggetti interessati per ragioni istituzionali al tema. Il gruppo è composto da rappresentanti di vari Enti ed Agenzie della Regione Toscana e in particolare: Direzione generale Diritto alla salute e Politiche di solidarietà – Settore formazione, comunicazione, supporto al governo clinico, Direzione generale politiche territoriali e ambientali, Direzione generale diritto alla salute e politiche di solidarietà – Settore igiene CI-Toscana; and the A. Meyer Children’s Teaching Hospital, which coordinates the work. Of the various research and educational actions undertaken by the group, the collaboration with the WHO’s Rome Office on the CHE Programme – involving support and implementation of the CEHAPE model – was of particular importance. This collaboration took the form of the following actions: – Organisation of a side event entitled: Case studies of actions to improve children’s health and environment: local and national experiences, held on 24 June 2004 during the Fourth Ministerial Conference on Environment and Health in Budapest. A number of optimum experiences were presented; these were selected from a collection of case studies published in a Summary Book (http://www.euro.who.intlchildhealthenv/Policv/20040921) that is now being developed into a reference resource for all those who are interested. The Region also illustrated its approach to the theme of N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo pubblica, ARPAT, Centro per lo Studio e la Prevenzione Oncologica, Federazione medici pediatri, International Society Doctors for Environment (ISDE)-Italia, ANCI - Toscana, Azienda ospedaliero-universitaria ‘A. Meyer’, che coordina i lavori. Tra le diverse azioni di ricerca e formazione intraprese dal gruppo ha un particolare rilievo il rapporto di collaborazione stabilito con il Programma “Children, Health and Environment” dell’Ufficio OMS di Roma e in concreto con le attività di supporto e di implementazione del modello CEHAPE. Tale collaborazione si è concretizzata nelle seguente azioni: – organizzazione di un ‘side event’ intitolato: ‘Case studies of actions to improve Children’s health and environment: local and national experiences’, svoltosi il 24 giugno 2004 in occasione della IV Conferenza ministeriale sull’ambiente e la salute di Budapest. In tale occasione sono state presentate alcune esperienze ottimali, selezionate dalla raccolta di “case studies”, pubblicata in un Summary book (http://www.euro.who.intlchildhealthenv/Policv/20040921) che ora costituisce una banca di riferimenti per tutti gli interessati, e che attualmente è in fase di sviluppo. Inoltre, la Regione Toscana ha presentato il suo approccio al tema “salute, ambiente e bambini” attraverso il riconoscimento del ruolo fondamentale che le regioni europee hanno nella valorizzazione delle esperienze condotte in ambito locale; – adattamento del modello ‘Children Environment and Health Action Plan for Europe‘ (CEHAPE) nella realtà toscana; sono stati individuati gli obiettivi regionali prioritari (‘priority regional goals’- RPG) pertinenti alla situazione regionale, allargando il concetto di ambiente alle dimensioni socioculturali e socio-economiche. Successivamente è stato fatto un censimento delle esperienze più significative condotte in Regione Toscana che sono state inserite nel modello CEHAPE (Fig 2) e che costituiscono la base di partenza regionale. Di fatto, l’analisi congiunta delle esperienze è servita per definire nuove azioni nell’ambito della ricerca, della comunicazione e della formazione, alcune delle quali sono attualmente in fase di implementazione; – contributo alla stesura di un Catalogo dei “case studies“ nazionali sulla salute dei bambini e dell’ambiente attraverso la raccolta di esperienze locali relative ad azioni volte al miglioramento della salute dei bambini e dell’ambiente. Questa collaborazione fa parte di un progetto in corso sul tema “Salute, ambiente e bambini” attuato dalla Regione Toscana nell’ambito del network dell’OMS Europa ‘Regions for Health’; – organizzazione del primo workshop internazionale, svoltosi a Firenze il 18 e il 19 febbraio 2005, cui hanno partecipato esperti regionali ed europei. Gli obiettivi dell’evento erano: 1) discutere le evidenze scientifiche necessarie agli interventi nel settore della salute pubblica; 2) raggiungere un accordo sui diversi livelli di evidenza da applicare ai case studies CHE fin qui presentati; 3) classificare i case studies sulla base di criteri concordati e successivamente va- Sae l ute Territorio 61 ‘health, environment and children’, recognising the fundamental role that the European Regions have in promoting initiatives carried out at a local level; – Adaptation of the Children’s Environment and Health Action Plan for Europe (CEHAPE) for use in Tuscany; the Regional Priority Goals (RPGs) pertinent to the regional situation were pinpointed and the concept of environment was extended to include sociocultural and socioeconomic considerations. A survey was then carried out of the most significant experiences conducted by the Region and included in the CEHAPE model (Fig. 2), which represent the starting point for regional measures. The combined analysis of the experiences served to define new actions in the fields of research, communication and education, some of which are currently being implemented. – Contribution to the development of a Catalogue on children’s health and environment country case studies through the collection of the local experiences of actions to improve children’s health and environment. This collaboration is included in a project related to environment, health and children that Tuscany Region is developing inside the WHO European Network ‘Regions for Health’ – Organisation of a first international Workshop, held in Florence on February 18-19, 2005, with the participation of both European and Tuscany experts. Aims of the Workshop were: 1) to discuss the evidence base for public health interventions; 2) to come to an agreement on different levels of evidence to apply to the CHE Case Studies submitted so far; 3) to classify case studies according to agreed upon criteria and evaluate them; 4) to identify information gaps; 5) to decide on dissemination strategies and next steps. The event represented an intermediate phase to better evaluate the use of the CEHAPE model in terms of evidence base according to the Table of Actions and to the Catalogue of children’s health and environment country case studies Final observations The work carried out in the Region to date and the collaboration established with the CHE Programme of the WHO Office in Rome have revealed the not inconsiderable difficulties of working in a field where an interdisciplinary and intersectorial approach is fundamental. However, the general consensus is that collaboration between experts in different sectors (environmental, health, etc.) is a very fruitful process, and that the exchange of experiences between the regional and international level holds great potential. Marc Danzon, Regional Director for the WHO in Europe, has declared: “Our children are our future and must be protected by means of interventions that address their specific needs. We are conscious that protecting the health and environment of children is crucial for the sustainable development of nations and, in the spirit of the Children’s Rights Convention l ute Sa e 62 Territorio Health Promotion in the European Context lutarli; 4) identificare le carenze dell’informazione; 5) decidere le strategie di divulgazione e i passi successivi. L’evento rappresenta una fase intermedia per valutare in maniera migliore l’uso del modello CEHAPE in termini di evidenze scientifiche secondo il TOA e il Catalogo dei “case studies” nazionali sulla salute dei bambini e l’ambiente. Osservazioni conclusive Il lavoro regionale fin qui prodotto e il confronto e la collaborazione stabiliti con il Programma CHE dell’Ufficio OMS di Roma stanno evidenziando da una parte, le non poche difficoltà a procedere in un campo nel quale interdisciplinarità e intersettorialità costituiscono aspetti fondamentali; dall’altra, anche e soprattutto la ricchezza che comporta la collaborazione fra operatori di diversi settori (ambientale, sanitario e così via) oltre che la grande potenzialità che lo scambio tra il livello regionale e il livello internazionale può produrre. Marc Danzon, Direttore regionale per l’Europa dell’OMS, ha dichiarato: “I nostri figli sono il nostro futuro e devono essere protetti mediante interventi studiati in funzione delle loro esigenze specifiche. Siamo consapevoli che proteggere la salute e l’ambiente dei bambini è cruciale per lo sviluppo sostenibile dei Paesi e nello spirito della Convenzione sui diritti dei bambini del novembre 1989, siamo assolutamente certi che “I bambini hanno il diritto di crescere e di vivere in ambienti sani”. L’approccio toscano al tema ambiente, salute e bambini esprime una forte convinzione operativa fondata sull’intersettorialità e interdisciplinaretà, rappresentato dal fatto che più che affrontare i singoli temi si punta ad affrontare le loro relazioni significative. La relazione ‘bambini-salute-ambiente’ necessita di una stretta collaborazione e integrazione tra istituzioni ambientali e sanitarie, che consenta a entrambi gli attori di rivedere i propri punti di forza ma anche i propri errori e lacune, per costruire insieme esperienze significative che mettano al centro il bambino e la sua salute. N. 148 - 2005 (November 1989) we firmly believe that “children have the right to grow up and live in a healthy environment”. Tuscany’s approach to the question of children’s environment and health reflects a strong conviction that it is necessary to operate from an intersectorial and interdisciplinary perspective. The focus is not so much on tackling individual issues but rather on addressing the significant relations between them. The ‘children-health-environment’ relation requires close collaboration and integration between environmental and health institutions. This enables both to consider their strong points but also their errors and shortcomings, in order to work together to build significant experiences centring on children and their health. Bibliografia / References Simonelli F., Beccastrini S., Caldés Pinilla M.J., Majer K., Iannello T., Salute infantile e ambiente nelle realtà locali: l’approccio interazionista nella Regione Toscana (in press). Beccastrini S., Promozione della salute e protezione dell’ambiente. Proposte per l’integrazione, CSE, Turin, 2003. CEHAPE and related documents: http://www.euro.who.int/childhealthenv/policy/20020724_2; Fourth Ministerial Conference on Environment and Health Budapest, 23-25 June 2004: http://www.euro.who.int/eehc/20030213_1. Licari L., Nemer L., Tamburlini G., Children’s health and environment: developing action plans, WHO Regional Office for Europe (in press). Third Ministerial Conference on Environment and Health, London, 1999: http://www.euro.who.int/eehc/conferences/20021010_2. Tamburlini G., von Ehrenstein O.S., Bertollini R. (eds.), La salute dei bambini e l’ambiente: una rassegna delle conoscenze, WHO-EEA-ISDE-ARPAT, Florence, 2003 (Italian edition of Children’s Health and Environment. A Review of Evidence, World Health Organisation - Regional Office for Europe and European Environment Agency, Luxemburg, 2002) Tamburlini G., “Un futuro sostenibile? Riflessioni a partire dalla condizione dell’infanzia nel mondo”, in P. Greco (ed.), Lo sviluppo sostenibile. Dalla Conferenza di Rio alla Conferenza di Johannesburg, Cuen, Naples 2002 (the work was published and distributed by the Agriculture and Sustainable Development Office of the Province of Naples, during the meeting organised by the Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, Naples, Science Park, 13-15 June 2002). Valent F. et al. (2004), Burden of disease attributable to selected environmental factors and injuries among Europe’s children and adolescents. Geneva, World Health Organization (Environmental Burden of Disease Series, No. 8; http://whqlibdoc.who.int/publications/2004/9241591900.pdf). N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Sae l ute Territorio 63 Iniziative di educazione alla salute Initiatives of Health Education Un progetto toscano nel Programma UE INTERREG III A A Tuscany Project inside the EU Programme INTERREG III A Anna Maria Giannoni, Tiziana Iannello, Angèle Liegault, Marzia Fratti T ra le iniziative di promozione della salute di livello internazionale realizzate dalla Regione Toscana attraverso progetti specifici rivolti ai giovani e alla loro salute, si annovera l’adesione al Programma INTERREG III A: Italia, Francia, Isole tra le Regioni transfrontaliere Sardegna - Toscana - Corsica, approvato dalla Commissione europea con Decisione C (2001) 4016 del 18/12/2001. INTERREG è un programma comunitario del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) per la cooperazione tra Regioni dell’Unione europea, in particolare per integrare aree periferiche e Regioni al confine con i nuovi Stati membri, in vigore per il periodo 2000-2006. L’iniziativa è finalizzata a rafforzare la coesione economica e sociale, promuovendo, da un lato, la cooperazione transfrontaliera, transnazionale ed interregionale; dall’altro, lo sviluppo equilibrato del territorio europeo. Nello specifico, la fase INTERREG III A si rivolge alla cooperazione transfrontaliera tra zone contigue e intende realizzare progetti per lo sviluppo economico e sociale transfrontaliero attraverso strategie ed azioni comuni. Gli obiettivi prioritari del Programma INTERREG III A sono indirizzati a tre aree principali di intervento: A. promozione della salute: sviluppare e diffondere una cultura della salute con la costituzione di vere e proprie reti tra enti e tra soggetti pubblici e privati; diffondere tra i giovani modelli e stili di vita corretti, improntati soprattutto ad esperienze di vita all’aria aperta, all’attività fisica e ad un’alimentazione sana; specifica attenzione è poi rivolta all’educazione e al rispetto dell’ambiente, quale elemento che genera e favorisce la salute; promuovere, tra le altre iniziative, seminari, spettacoli e mostre sui temi della salute, coinvolgendo direttamente i cittadini attraverso momenti di scambio e di confronto, affinché le azioni possano diventare un’occasione di arricchimento civile e culturale; B. coesione sociale: sviluppare una cultura orientata ai valori dell’incontro, del confronto, dello scambio e del rispetto di ogni diversità; favorire lo sviluppo di iniziative dirette a prevenire e contrastare le situazioni di disagio e di emargi- A mong the initiatives developed by the Tuscany Region at international level, dealing with the health promotion of young people, it may be remarked the participation to the EU Programme INTERREG III A: Italy/France/Isles among the regions Sardinia, Tuscany, and Corsica, approved by the Commission of the European Communities with the Decision (EC) No. 4013/2001 of December 18, 2001. INTERREG is a Community programme financed by the European Regional Development Fund (ERDF) in order to promote the co-operation and partnership among the European regions for the period 2000-2006, integrating in particular remote regions and those which share external borders with the new Member States. The initiative aims to strengthen economic and social integration, and to sustain both the cross-border, international and interregional cooperation, and an overall development of the European territory. In detail, the INTERREG III A phase is directed to the cross-border co-operation among areas sharing external borders and wishes to realise special projects for the economic and social cross-border development through common strategies and actions. The primary aims of the INTERREG III A Programme are to be placed into three main areas of intervention: A. health promotion: to develop and spread the culture of health through the building up of networks among institutions and/or public and private subjects; to scatter models and healthy lifestyle through young people based on experiences in the open air, on the physical activities, and a correct nutrition; a special attention is paid to training and a respect towards the environment, which is an element to generate and favour health; to promote, among other initiatives, seminars, shows and exhibitions on health issues, involving directly the citizens through exchange and shared experiences in order to shift actions into opportunities for civil and cultural promotion as well; B. social integration: to develop a culture oriented towards the values of cohesion, dialogue, exchange and the respect of the cultural diversity; to support the outgrowth of initiatives addressed to the prevention and fighting against those l ute Sa e 64 Territorio Health Promotion in the European Context nazione delle persone affette da disturbi fisici e psichici; prevedere la formazione di insegnanti relativamente alle tematiche dell’integrazione e della prevenzione al disagio giovanile; prevedere la formazione di studenti delle scuole medie superiori riguardo alle tematiche dell’integrazione e della prevenzione al disagio giovanile; C. sviluppo territoriale: favorire la cooperazione transfrontaliera, lo scambio di esperienze tra enti ed istituzioni delle regioni coinvolte; stimolare la progettazione intersettoriale nei territori transfrontalieri e l’interazione tra più soggetti pubblici e privati; facilitare la mobilità dei giovani finalizzata alla reciproca conoscenza del territorio, valorizzando anche le potenzialità di sviluppo delle imprese turistiche locali; stimolare la creazione di gruppi di auto-aiuto di utenti; promuovere la nascita di associazioni ed imprese sociali gestite da utenti. L’adesione della Toscana alle iniziative comunitarie nell’ambito di INTERREG III A prende le mosse dal Progetto denominato “Mare, costa e dintorni”, promosso fin dal 2001 dall’Assessorato regionale alla salute. Il Progetto è stato realizzato nel corso del tempo con la collaborazione di altri Assessorati regionali (Politiche territoriali e ambientali, Politiche formative beni e attività culturali, Sviluppo economico) i Parchi nazionali e regionali, le Aziende USL toscane, ARPAT (Agenzia regionale di protezione ambientale per la Toscana), la Direzione scolastica regionale per la Toscana, le Capitanerie di Porto e con le Associazioni di volontariato che operano nel campo della salute mentale, della disabilità e della prevenzione al disagio giovanile. Dal 2004 il Progetto regionale “Mare, costa e dintorni” rientra tra quelli finanziati nel Programma INTERREG III A, quale progetto per lo sviluppo e il confronto dei diversi modelli di progettazione e attivazione di reti per la promozione della salute tra Regioni confinanti. Soggetti “partner” del Progetto sono l’Azienda USL 6 di Livorno per la Toscana, l’Azienda USL 1 di Sassari per la Sardegna, la “Direction Départementale des Affaires Sanitaires et Sociales de Haute-Corse” di Bastia per la Corsica. Aree geografiche dell’intervento sono la Toscana e il suo Arcipelago, la Sardegna settentrionale, la Corsica settentrionale. Indirizzata tanto a giovani quanto a persone con disagio fisico e/o psichico, l’iniziativa intende in primo luogo promuovere e sviluppare una cultura della salute e della solidarietà, favorire stili di vita sani e prevenire situazioni di disagio ed emarginazione. Le tre aree di azione di INTERREG III A sono integrate attraverso il Progetto “Mare, costa e dintorni” con la realizzazione di esperienze dirette a contatto con la natura e il paesaggio, che diventano elementi di aggregazione e di stimolo per lo stare bene insieme. Nel dettaglio il Progetto si articola in cinque azioni: 1. ‘Crociere educative tra cultura del mare, tradizioni, ambiente e salute’ rivolte ai giovani (16-17 anni), a disabili e a persone con problemi di salute mentale. L’iniziativa vuole promuovere la cultura del mare, della navigazione e della socia- N. 148 - 2005 situations of disaffection and social exclusion of people with physical and/or mental disease; to plan training for high school students on the issues of social integration and prevention of young people disengagement; C. development of the territory: to support cross-border co-operation, and the exchange of initiatives among public organizations and institutions of the involved regions; to develop transregional projects also in different sectors of activities, and to aid inter-action among public and private subjects; to facilitate young people mobility in order to spread the reciprocal knowledge of each other region, and promote the activity of the local tourism enterprises; to stimulate the creation of selfhelp groups; to encourage the foundation of associations and social organizations managed by the users themselves. The participation of the Tuscany Region to the Community initiatives inside the INTERREG III A Programme is linked to the regional Project “Mare, costa e dintorni” (‘Sea, seashore, and neighbourhoods’) launched in 2001 by the regional Public Health Directorate-General. The Project has been realized during the course of time in collaboration of other regional Directorates-General (‘Land Policy and Environment’, ‘Education and Training Policy, Cultural Activities and Estate’, ‘Economic Development’), with the national and regional Parks of Tuscany, with the Local Health Agencies, with the Tuscany Region Agency for the Environment, with the Tuscany Region Direction for School, with the Port Authorities and the volunteer associations operating in the field of mental health, disease and prevention of young people disengagement. By 2004 the Project “Mare, costa e dintorni” has been included in the initiatives financed through the INTERREG III A Programme as a specific projects aiming to the development and comparison of different models to plan and start up networks for health promotion in the partner regions. Partners in the Project are: the Local Health Unit no. 6 of Livorno for the Tuscany region; the Local Health Agency no. 1 of sassari for the Sardinia region; the Direction Départementale des Affaires Sanitaires et Sociales de Haute-Corse of Bastia the Corsica region. The areas interested by the initiatives are the Tuscany region and its Archipelago, northern Sardinia, and northern Corsica. Addressed both to adolescents and to people with physical and/or mental disease, the project aims to promote and develop first of all the culture of health and solidarity, to favour healthy lifestyle, and to prevent disengagement and social exclusion. The areas of intervention of the INTERREG III A Programme are integrated through the “Mare, costa e dintorni” Project with experiences into direct contact with the nature and the countryside, who play as means for integration and incentive to live together in harmony. The Projects specifically includes five actions: 1. ‘Educational cruises for the promotion of the culture of sea, local traditions, environment, and health’ for adolescents (aged 16-17), and people with physical and mental disease. The initiative aims to promote the knowledge of sea N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo lizzazione, favorendo stili di vita corretti, un’alimentazione sana, l’attività fisica, il rispetto e la tutela dell’ambiente. 2. ‘Il Viaggio’: un percorso attraverso i territori della Provincia di Livorno, della Sardegna settentrionale e della Corsica mediante camper, utilizzando campeggi e strutture turistiche. L’iniziativa è rivolta ai cittadini utenti dei servizi della salute mentale con la partecipazione di giovani studenti coinvolti nei percorsi di sensibilizzazione ai temi della solidarietà e dell’accoglienza dell’altro. Si tratta di un’esperienza autogestita che favorisce la crescita di autonomia e le capacità organizzative delle persone che vivono un disagio psichico, incentivando la nascita di gruppi di auto-mutuo aiuto e di associazioni di volontariato. 3. ‘Percorsi educativi tra cultura, tradizioni, ambiente e salute nei parchi naturali della Toscana, della Corsica e della Sardegna’. L’iniziativa è rivolta a ragazzi (12-15 anni), a persone con problemi di salute mentale e a disabili fisici. Si tratta di un’iniziativa diretta a promuovere e sviluppare la conoscenza ed il rispetto dell’ambiente, l’attività motoria, la solidarietà e la riscoperta delle tradizioni e di sani stili di vita. 4. Formazione di operatori socio-sanitari: rivolta ad operatori delle Aziende USL dei settori salute mentale, disabili ed educazione alla salute, nonché alle Associazioni territoriali ed agli operatori degli Enti locali coinvolti. Prevede momenti di aula e stage nei diversi territori. Gli scambi saranno finalizzati al confronto tra i diversi modelli di intervento ispirati all’interazione tra servizi pubblici e associazioni no profit e fondati sulla centralità dell’utente in accordo con la cultura dell’auto-aiuto. 5. Formazione nelle scuole medie superiori: è rivolta ad insegnanti delle scuole ed a studenti (16-17 anni). La formazione rivolta agli insegnanti è realizzata da esperti nel settore della prevenzione al disagio giovanile e nel settore dell’integrazione sociale. La formazione rivolta a studenti è realizzata da associazioni di utenti “no profit” con competenza nel settore dell’integrazione. Sviluppi futuri del Programma INTERREG III A - Progetto “Mare, costa e dintorni” potranno essere indirizzati verso un allargamento delle iniziative finalizzate all’interscambio culturale di giovani tra regioni partner, proponendo azioni orientate ad esempio anche a scambi culturali e linguistici. In tal senso, oltre ad educare i giovani alla cultura della salute, al rispetto dell’ambiente, alla valorizzazione delle tradizioni locali – il tutto sempre all’insegna dello stare bene insieme e dello svago – potranno essere inclusi anche programmi intensivi di lingua e cultura. Tutte queste azioni si inscrivono a pieno titolo nel lungo processo di integrazione socio-culturale dell’Unione Europea e contribuiscono a diffondere e promuovere una cultura e coscienza collettiva della salute, a partire dai giovani quali target principale per diffondere il benessere presente e futuro dell’intera comunità. Sae l ute Territorio 65 and sailing, and emphasizes the meaning of living in amity and to adopt a correct lifestyle, a healthy diet, physical activities, the respect and protection of the environment; 2. ‘The Voyage’: an itinerary through the areas of the provinces of Livorno, of the northern Sardinia and Corsica by caravan, staying in the camp sites and tourist residences. The initiative involves those citizens under the charge of mental health services with the participation of young people having a particular sensitivity on the issues of solidarity and comprehension of the other. It is a self-supporting experience trying to increase one’s own autonomy and organizational skills of people living a psychic disease, encouraging the creation of self-help mutual aid groups and volunteer associations; 3. ‘Educational itinerary for the promotion of culture, traditions, environment, and health in the natural parks of Tuscany’. This action involves both adolescents (aged 12 to 15) and people with mental and physical disease. It aims to promote and develop the knowledge and the meaning of the respect of the environment, the physical activity, the solidarity and the knowledge of local traditions, the importance of a healthy lifestyle; 4. Training programme for health and social care professionals: directed to professionals of the Mental Health services, Disability services, and Health Education units of the Local Health Agencies; to the local associations, and to the operators of the local public institutions. The programme offers teaching and stage in different places. A comparison among different models of intervention will be inspired to the inter-action of public health services with no-profit associations, and will be focused on the patients and the culture of self-help; 5. Training in the high schools: directed to teachers and students aged 16-17. Training for teachers is managed by experts in the fields of the prevention to young people disengagement and the social integration. Training for students is carried on by no-profit associations operators having experience in social integration activities. Further development of the INTERREG III A Programme and the “Mare, costa e dintorni” Project would be an enlargement to initiatives aiming to a cultural mobility of young people among partner regions, that will promote both language and cultural exchanges for example. Thus, pointing in any case to educate the young to the culture of health, the respect of the environment, the evaluation of the local traditions, and aiming to enjoy living all together in harmony as well, the initiatives would be integrated with full immersion programmes to develop the knowledge of foreign language and culture. All these actions are fully to be inscribed in the long process of effort to a closer European social and cultural integration supported by and through the European Union in order to scatter and improve the culture and the collective awareness of the health, beginning with the young as primary target group for the present and future well-being of the entire community. l ute Sa e 66 Territorio Health Promotion in the European Context N. 148 - 2005 Gli autori della monografia / The Authors Giorgio Almansi Dirigente, Settore ‘Tecnologie, innovazione e ricerca in sanità’, DG Diritto alla Salute - Regione Toscana / Head, “Technologies, Innovation and Medical Research” Area, DG Right to Health – Tuscany Region Aldo Ancona Direttore Generale, DG Diritto alla Salute - Regione Toscana / Director, DG Right to Health - Tuscany Region Roberto Bertollini Direttore, Programma Speciale ‘Salute e Ambiente’, Ufficio regionale OMS per l’Europa / Director, Special Programme on Health and Environment, WHO Regional Office for Europe - Rome Luca Bianciardi Dirigente, DG Diritto alla Salute - Regione Toscana / Head, DG Right to Health - Tuscany Region Christine Brown Progamme Manager ‘Promozione della Salute’, Ufficio Europeo per gli Investimenti e lo Sviluppo dell’OMS / WHO European Office for Investment for Health and Development - Venezia Maria José Caldés Pinilla Collaboratrice, Centro di Coordinamento HPH per la Toscana, Azienda Ospedaliero- Universitaria ‘A. Meyer’ / Collaborator, HPH Co-ordinating Centre for Tuscany, ‘A. Meyer’ Universitary Hospital of Florence Orazio Cellini Dirigente, Settore ‘Rapporti con i servizi della Commissione europea’ - DG Presidenza, Delegazione presso l’Unione Europea della Regione Toscana - Bruxelles / Head, ‘Relations with the European Commission Services’ Area, DG Presidency, Tuscany Region Delegation of Brussels Michele Faberi Programma Speciale ‘Salute e Ambiente’, Ufficio regionale OMS per l’Europa / Special Programme on Health and Environment, WHO Regional Office for Europe - Rome Marzia Fratti Responsabile P.O. ‘Politiche integrate per la promozione e la tutela della salute mentale’, DG Diritto alla Salute - Regione Toscana / Responsible ’Integrated Policy for Mental Health Promotion and Care’ Sector, DG Right to Health - Tuscany Region Mila Garcia-Barbero Direttore, Divisione ‘Politiche Regionali, Sistemi e Servizi’, Ufficio Europeo dell’OMS per l’Integrazione dei Servizi Sanitari / Country Policies, Systems & Services, Division of Country Support, WHO Regional Office for Europe - Barcelona Mariano Giacchi Direttore, ‘Centro Interdipartimentale Ricerca, Educazione e Promozione della Salute’ (CREPS), Università di Siena - Coordinatore scientifico Progetto HBSC Toscana / Head, Research, Health Promotion and Education Centre (CREPS), Siena University - Scientific Co-ordinator HBSC Project for Tuscany Anna Maria Giannoni Responsabile P.O. Educazione alla Salute, DG Diritto alla Salute - Regione Toscana / Responsible ‘Health Education’ Sector, DG Right to Health - Tuscany Region Oliver Gröne Funzionario, Divisione ‘Politiche Regionali, Sistemi e Servizi’, Ufficio Europeo dell’OMS per l’Integrazione dei Servizi Sanitari / MA, MPH, Country Policies, Systems & Services, Division of Country Support, WHO Regional Office for Europe, Technical Officer Hospital Programme - Barcelona Tiziana Iannello Ricercatrice, Settore ‘Comunicazione, formazione e supporto al Governo Clinico regionale’, DG Diritto alla Salute, Regione Toscana / Researcher, ‘Communication, Training and Support to the Regional Clinical Government’ Area, DG Right to Health - Tuscany Region Antonella Innocenti Segretariato della Toscana per la Ricerca Sanitaria, DG Diritto alla Salute - Regione Toscana / Tuscany Secretariat for Health Research, DG Right to Health - Tuscany Region Evis Kasapi Programme Assistant, Ufficio Europeo per gli Investimenti e lo Sviluppo dell’OMS / WHO European Office for Investment for Health and Development - Venezia Angèle Liegault Direzione Dipartimentale ‘Affari Sanitari e Sociali per l’Alta Corsica’ / Direction Départementale des Affaires Sanitaires et Sociales de Haute-Corse - Bastia Katalin Majer Ricercatrice, Centro di Coordinamento HPH per la Toscana, Azienda Ospedaliero- Universitaria ‘A. Meyer’ / Researcher, HPH Co-ordinating Centre for Tuscany, ‘A. Meyer’ Universitary Hospital of Florence N. 148 - 2005 La promozione della salute nel contesto europeo Sae l ute Territorio 67 Paolo Morello Marchese Direttore Generale, Azienda Ospedaliero-Universitaria ‘A. Meyer’ / Director General, ‘A. Meyer’ Universitary Hospital of Florence Antony Morgan Director ‘Research and Evidence’ - National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) - London Leda Eugenia Nemer Funzionario, Programma ‘Ambiente e Salute dei Bambini’, Ufficio regionale OMS per l’Europa / Technical Officer, Programme ‘Children’s Health and Environment’, WHO Regional Office for Europe - Rome Enrico Rossi Assessore al Diritto alla Salute - Giunta Regionale Toscana / Health Minister - Tuscany Region Fabrizio Simonelli Responsabile, Centro di Coordinamento HPH per la Toscana, Azienda Ospedaliero-Universitaria ‘A. Meyer’ / Responsible, HPH Co-ordinating Centre for Tuscany, ‘A. Meyer’ Universitary Hospital of Florence Wendy Tse-Yared Coordinatrice, ‘Regions for Health Network’ dell’OMS / Co-ordinator, WHO Regions for Health Network Copenhagen Alberto Zanobini Dirigente, Settore ‘Comunicazione, formazione e supporto al Governo Clinico regionale’, DG Diritto alla Salute - Regione Toscana / Head, ‘Communication, Training and Support to the Regional Clinical Government’ Area, DG Right to Health - Tuscany Region Erio Ziglio Direttore, Ufficio Europeo per gli Investimenti e lo Sviluppo dell’OMS / Director, WHO European Office for Investment for Health and Development - Venezia Per informazioni e abbonamenti: Edizioni ETS, Ufficio Periodici, dott.ssa Giulia Perni Tel. 050-29544 - Fax. 050-20158 - [email protected] Costo del singolo fascicolo € 10,33 Abbonamento per l’Italia € 41,32, per l’estero € 46,48 Modalità di pagamento: • bonifico bancario: Banca Intesa, Sede centrale, Corso Italia 2, Pisa c.c. n° 013958150114 – ABI 03069 – CAB 14020 CIN T • assegno bancario (non trasferibile) intestato a Edizioni ETS • versamento sul c.c.p. n° 14721567 intestato a Edizioni ETS • carta di credito (EuroCard, Master Card, VISA)