 “Io sono re”.
Così Gesù risponde a Pilato che gli chiede: “Dunque tu sei re?”
Si, si … Gesù è re.
Anzi aggiunge che “proprio per questo è nato ed è venuto nel mondo”.
Quella di Gesù -mi si passi l’espressione- è un’invasione di campo.
E il campo è proprio la nostra terra.
O meglio la nostra umanità.
Gesù fa un’incursione nella nostra umanità.
E’ venuto come ben dice sempre Giovanni nel primo capitolo “ad abitare in mezzo a noi”.
Ma la Sua, a differenza di quella condotta e portata avanti dagli uomini- è un’invasione di pace e di luce.
Un’invasione che vuole illuminare le nostre tenebre, le nostre abitazioni, la nostra quotidianità.
 Il tutto sta allora nel capire e scoprire in che cosa stia questa regalità.
Sono sempre le sue parole a permetterci di comprenderla: “per dare testimonianza alla verità”.
La sua regalità si fonda sulla verità.
Anzi la sua signoria, il suo essere signore consiste fondamentalmente in un’opera di testimonianza, anzi nel
dare testimonianza.
Egli è re perché testimonia la verità
Di più: rivela la verità.
Scopre … toglie il velo … (è questo il significato letterale della parola verità) e la mostra.
Come fa tutto questo?
Prima di tutto attraverso il suo annuncio.
E poi in secondo luogo attraverso il suo servizio.
La annuncia: il che significa che parla chiaro, parla in modo vero, non racconta frottole, dice cose vere.
Il suo annuncio è credibile e veritiero.
Comunica vita.
La serve: il che significa che non se ne serve.
Non deve garantire se stesso … o la sua poltrona.
Il che significa che non serve la falsità, l’ipocrisia, la doppiezza.
Ma fa verità.
Porta verità .. soprattutto nella tenebra dell’errore e del peccato.
E portando la verità porta alla verità.
Certo questa verità è quella che gli è stata consegnata dal Padre.
O meglio: è il disegno di amore e di salvezza del Padre nei confronti di noi uomini.
Gesù da testimonianza: svela e serve questo progetto di amore.
Ce lo porta e ci porta in questo progetto.
 Anche noi siamo chiamati a questa regalità.
Ad esprimerla.
Nella nostra quotidianità.
E per fare questo occorre scegliere la verità.
Occorre stare dalla parte della verità e non della menzogna.
Occorre scegliere il disegno di amore e stare dalla parte di Dio.
Non è semplicemente questione di bugie ma di un atteggiamento di fondo: di una scelta e di una
gerarchia di valori.
Non è che la verità non ci stia mai a cuore. Non è che al progetto di amore del Padre non ci pensiamo mai.
Ma … ed ecco il ma ….talvolta viene meno questa attenzione, questo servizio, questa testimonianza.
Pur dicendoci amanti della verità, la subordiniamo ad altro.
Abbiamo altre cose da salvare …. abbiamo altre cose più importanti nella nostra quotidianità a cui pensare
… abbiamo altre ragioni da salvaguardare e promuovere …. e allora mettiamo la testimonianza alla verità e
la verità stessa in secondo ordine … come seconda scelta.
Siamo sinceri: non perdiamo tempo e forze .. non ci perdiamo tempo e forze.
Riportiamo al primo posto questo interesse e questo impegno: servire e testimoniare la verità.
Stare dalla parte della verità, dell’amore, della vita, di Dio, della luce.
Non stare dalla parte delle menzogna, della bugia, della morte, del nostro egoismo, delle tenebre.
Anche se costa, anche se apparentemente non abbiamo un guadagno immediato.
Oltre che con decisione e chiarezza di parola e di azione, facciamolo con stile e con signoria.
Buon servizio e testimonianza alla verità!
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“Io sono re”. Così Gesù risponde a Pilato che gli chiede: “Dunque tu