Casseforme
Cementi & Calcestruzzi
Viadotti nella Valle del Chienti
con impalcati gettati in opera
LA TECNOLOGIA DOKA PER GETTO IN OPERA DI IMPALCATI PER VIADOTTI MISTI ACCIAIO-CLS,
UTILIZZATA DA CINQUE ANNI IN MOLTI CANTIERI IN ITALIA E ALL’ESTERO, CONSENTE
ECONOMIA E RISPETTO DEI TEMPI D’ESECUZIONE.
LA REDAZIONE DI “STRADE & AUTOSTRADE” HA VISITATO IL CANTIERE GRANDI LAVORI
FINCOSIT, CHE HA AFFIDATO ALL’IMPRESA GIACOVELL I LAVORI SUL VIADOTTO CHIENTI 2
Adshudhi hiuhghi*
L’inquadramento dell’opera
strutture strategiche (Delibera n.
121/2001) nonché nell’ambito dei
“Corridoi trasversali e dorsale appenninica (corridoi stradali ed autostradali)” previsti dall’Intesa Generale Quadro sottoscritta il 24 ottobre
2002 tra il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e le Regioni Marche
e Umbria.
Il sistema “Asse Viario Marche-Umbria e
Quadrilatero di penetrazione interna” rientra tra le infrastrutture ritenute di carattere
strategico e di preminente interesse nazionale per la modernizzazione e lo sviluppo
del Paese. L’intervento è infatti inserito nella Legge Obiettivo (Legge n. 443/2001) ed
in particolare nel Programma delle infra-
1. L’ing. Renato Petrucci dell’Impresa Grandi
Lavori Fincosit (Direttore Tecnico di lotto)
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tati, strettoie, ecc., tutti aspetti che riducono
la qualità del servizio a livelli molto bassi, determinano un’elevata incidentalità e recano notevole disturbo alla popolazione.
La morfologia del territorio attraversato si caratterizza per la presenza di numerosi rilievi generalmente acclivi tagliati da valli strette con
fianchi pronunciati.
La prima parte del tracciato è in salita, segue
un andamento sostanzialmente pianeggiante
lungo l’altopiano di Colfiorito e prosegue con
un tratto in discesa sino a termine intervento.
Viadotto
“CHIENTI 2”
2. Sull’asse viario Marche-Umbria e quadrilatero
di penetrazione interna, i due sublotti 1.2 e 2.1
coprono il tratto Foligno-Pontelatrave della S.S.
77 “Val di Chienti”
L’opera è costituita dalle due direttrici parallele:
Maxilotto 2 - Ancona-Perugia (che si sviluppa lungo la SS 76 “Val d’Esino” e prosegue
lungo la SS 318 umbra);
Maxilotto 1 - Civitanova Marche-Foligno (che
si sviluppa lungo la SS 77 “Val di Chienti”),
3. Il tracciato con l’ubicazione del viadotto
direttrici collegate dalla trasversale Fabria“Chienti 2” e del cantiere di base GLF
no-Matelica-Muccia e dalle diramazioni della S.S. 77.
All’interno del Maxilotto 1, i due sublotti 1.2 e 2.1 coprono il tratDal punto di vista ambientale tutta la zona, senza distinzione,
to Foligno-Pontelatrave della S.S. 77 “Val di Chienti”.
possiede un elevato valore sia paesaggistico, sia naturalistico;
In questo tratto l’attuale S.S. 77 è caratterizzata da curve stretdiverse aree sono soggette a tutela e numerose sono le testite, pendenze eccessive, numerosi attraversamenti di centri abimonianze di carattere storico e culturale.
4. All’interno del sublotto 1.2, nel secondo compreso
tra i Comuni di Serravalle di Chienti e Muccia,
tra le gallerie naturali Muccia e Costafiore, la valle, solcata
dal fiume Chienti, viene attraversata dal viadotto Chienti 2
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5. Dvygssiugyvuibvigisgigd
La piattaforma stradale ha una larghezza totale minima pari a
stabilimento con trefoli aderenti, aventi sezione a Pigreco con
24.5 m, superiore al minimo di normativa, data l’adozione di
ala larga inferiore. L’impalcato viene completato in opera meuna larghezza spartitraffico maggiorata rispetto ai 2.5 metri prediante il getto di una soletta di spessore 25 cm su predalles.
visti dalle norme. La carreggiata è costituita, per ciascun senPer i viadotti con campate di luce superiore ai 30 m si sono reaso di marcia, da due corsie da 3,75 m affiancate da una banlizzati i viadotti con struttura composta acciaio-calcestruzzo.
china da 1,75 m in destra e da 0,50 m in sinistra.
L’impalcato è caratterizzato dalla presenza di due sole travi porAnche sui ponti e viadotti è mantenuta la sezione stradale tipo,
tanti principali a doppio T, poste a distanza variabile in funziocon aggiunta di un cordolo di estremità, di larghezza variabile,
ne della larghezza dell’impalcato, con traversi di collegamento
per l’ancoraggio della barriera di sicurezza, l’alloggiamento dei
a doppio T posti ad interasse longitudinale massimo di 6,0 m.
cavidotti e l’eventuale installazione di barriere acustiche.
Tutte le carpenterie metalliche sono interamente realizzate in
Le opere d’arte principali sono sostanzialmente riconducibili alacciaio “Corten”.
le seguenti tipologie: gallerie artificiali, gallerie naturali e viadotti.
Riguardo allo schema statico longitudinale è confermata la soIl tracciato del progetto prevede la realizzazione di gallerie naluzione di impalcato continuo sulle pile, già prevista nel proturali monodirezionali a doppia canna, con fornice caratterizgetto a base di gara. La soletta collaborante in c.a., di spessozato da un raggio interno di 5,95 m in modo da contenere una
re 25 cm, è realizzata tramite getto con carro casserante Doka.
carreggiata con le stesse caratteristiche geometriche di quella
I traversi correnti della trave metallica vengono utilizzati come
all’esterno, con larghezza complessiva di 9,75 m, comprendenti
supporto al carrovaro della soletta durante le fasi di movimenle due corsie di marcia da 3,75 m ciascuna e le banchine latetazione dello stesso.
rali da 1,75 m in destra e 0,50 m in sinistra. La carreggiata è delimitata, come previsto dalla vigente normativa, da profili ridirettivi tipo New Jersey gettati in
opera a ridosso dei piedritti della galleria stessa, in
modo da poter alloggiare anche i vari cavidotti per
gli impianti.
I viadotti sono stati progettati con particolare attenzione all’aspetto formale delle opere, adottando forme arrotondate per le pile, i pulvini e per il guscio
esterno degli impalcati, in funzione di un migliore inserimento paesaggistico-ambientale, anche in considerazione delle raccomandazioni CIPE. La scelta
della tipologia dei viadotti è stata dettata innanzitutto dalla luce delle campate, adottando un appropriato
rapporto tra luce ed altezza delle pile, e per la sismicità delle aree interessate.
Gli impalcati in c.a.p. sono stati utilizzati per i viadotti
con campate fino a 30 m di luce. Si prevede l’utilizzo di travi prefabbricate in c.a.p., precompresse in
6. Dvygssiugyvuibvigisgigd
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7 e 8. Dvygssiugyvuibvigisgigd
Le pile del viadotto
9.
Le pile del viadotto Chienti 2 sono realizzate in calcestruzzo armato con sezione ellittica dim. ....Getti in opera con
casseri Doka ..........
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I carri varo Doka per getto in opera
All’interno del sublotto 1.2, nel secondo compreso tra i Comuni di Serravalle di Chienti e Muccia, tra le gallerie naturali Muccia e Costafiore, la valle, solcata dal fiume Chienti, viene attraversata dal viadotto Chienti 2, che adotta la tipologia di getto
della soletta con carro casserante.
Il viadotto, realizzato dalla Grandi Lavori Fincosit S.p.A. di Roma, è lungo in carreggiata nord 430.00 ml e in carreggiata sud
188.00 ml, raggiunge altezze di ca. 30.00 ml e adotta luci che
vanno da 40.00m a 80.00 m.
10. Sezione trasversale
11. Sezione longitudinale
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Intervista all’Ing. Edgar Micheluzzi, Direttore Tecnico dell’Impresa Giacovelli Srl
OPERE IN C.A. DEL MAXILOTTO 1 (SUBLOTTO 1.2 E SUBLOTTO 2.1) DELL’ASSE VIARIO MARCHE-UMBRIA, QUADRILATERO DI
PENETRAZIONI INTERNE
“Strade & Autostrade”: “Gli impalcati
sa Grandi Lavori Fincosit (Direttore Tecdei viadotti a sezione composta acciaionico di lotto) e l’ing. Fabrizio Mazzilli (Dicalcestruzzo che state realizzando per
rettore di cantiere) vista la lunghezza delconto della Grandi Lavori Fincosit SpA
l’impalcato e le esigenze del programma
sono tre: quali differenti caratteristiche
lavori per il completamento dei getti abtecniche presentano tra loro?”.
biamo studiato assieme alla Società Doka
“Edgar Micheluzzi”: “Nello specifico, i
una soluzione che ci permettesse di retre viadotti a sezione composta che stiacuperare qualche settimana mantenenmo realizzando sono i viadotti Chienti 1
do il ciclo di lavorazioni settimanale. In
e Chienti 2 ed il Viadotto Scopoli. I viaquesto modo, grazie all’allungamento di
dotti Chienti 1 e Chienti 2 presentano la
un modulo del carro, siamo riusciti a ristessa sezione, a larghezza costante per
durre i tempi previsti per la realizzazione
tutta la carreggiata, e ciò che li differendell’impalcato di ben quattro settimane.
zia è l’altezza delle pile che nel caso del
Il ciclo di lavorazione settimanale preve12. L’Ing. Edgar Micheluzzi, Direttore
Chienti 2 arrivano a superare i 30 metri.
de inizialmente il disarmo della struttura
Tecnico dell’Impresa Giacovelli Srl
La sezione del viadotto Scopoli invece ha
il lunedì, gli addetti allo smontaggio aluna larghezza a geometria variabile, prelentano le piastre di fissaggio a cui sono
sentando per entrambe le carreggiate una zona iniziale di tran- collegate le barre di ancoraggio permettendo così l’abbassasizione con allargamento della sezione da 12,55 a 15,55 con mento del cassero interno sulle guide predisposte in preceun allargamento in corrispondenza degli svincoli previsti in en- denza sui traversi dell’impalcato metallico. Si passa poi al ditrambe le carreggiate.”
sarmo dei casseri delle ali, a tal fine si agisce sui puntelli posizionati tra il montante verticale del modulo d’ala e il traliccio
“S&A”: “Al momento (fine Maggio) state utilizzando il carro trasversale. A questo punto la struttura del carro casserante ricasserante Doka da 31 m per costruire l’impalcato del viadot- sulta svincolata quindi è libera di traslare in avanzamento. Si
to Chienti 2. Da quanti moduli traslabili è costituita la struttura procede inizialmente alla traslazione del piano centrale che
a traliccio in cui si appendono cassero e moduli d’ala? Può de- avanza grazie all’azione di verricelli elettrici posizionati sugli
scrivere le fasi di disarmo e di successivo avanzamento delle avambecchi della struttura e di carrucole di rinvio posizionate
casseforme?”.
a circa 35 metri di distanza. Con l’ultima fase viene movimen“E.M.”: “Il carro, che ci permette di eseguire getti da 30 metri tata la struttura superiore comprensiva dei casseri d’ala.
è composto da sei moduli traslabili di 5 metri ciascuno. Il progetto iniziale prevedeva l’utilizzo di carri da 25 metri, soluzio- “S&A”: “Quanti getti al mese riuscite a programmare? Quanne che abbiamo adottato per il viadotto Chienti 1, mentre per do è iniziato il lavoro? E quanta superficie di impalcato avete
il Chienti 2, in accordo con l’ing. Renato Petrucci dell’Impre- già eseguito?”.
“E.M.”: “Il programma lavori prevede un ciclo di un getto a settimana. Il primo giorno si procede al disarmo ed alla traslazione
della struttura, il secondo ed il terzo giorno sono dedicati alla
posa delle barre d’acciaio d’armatura, il quarto giorno si esegue
il getto della soletta, il quinto giorno la casseratura ed il getto dei
marciapiedi dell’impalcato e contemporaneamente vengono predisposti i pattini e le rulliere per l’avanzamento successivo della
struttura. Solitamente dopo tre giorni di maturazione del calcestruzzo si può procedere con un altro ciclo lavorativo.
Abbiamo iniziato l’assemblaggio del carro a dicembre 2013,
completando fino a marzo 2014 oltre 260 metri lineari di impalcato fino al primo giunto dell’impalcato. Abbiamo ripreso i
getti a fine maggio e contiamo di riuscire a completare l’impalcato Chienti 2 per la metà di agosto 2014, rispettando co13. Da sinistra a destra: Xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
sì
il programma lavori stilato dall’ing Renato Petrucci della GLF
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(Direttore
Tecnico di lotto).
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Casseforme
“S&A”: “Il veloce sistema Doka di getto in opera
con carri varo garantisce l’avanzamento del cantiere con il rispetto dei tempi previsti? La consegna dei lotti affidati sarà rispettata?”.
“E.M.”: “Uno dei grossi vantaggi del sistema carro casserante è la possibilità di programmare con
accuratezza i tempi e la forza lavoro necessaria
alla realizzazione del lavoro.
La consegna dei lavori per l’impalcato dei Viadotti
Chienti 1 e 2 sarà rispettata mentre per il viadotto Scopoli si prevede un possibile accelerazione
sui tempi inizialmente stimati.
“S&A”: “Sul viadotto Chienti 2 i carri varo per accompagnare eventuali svincoli sono a geometria
variabile?”:
“E.M.”: No, lo sono i carri che assieme a Doka ed
all’ing. Antonio Froncillo, direttore di cantiere del14. Dvygssiugyvuibvigisgigd
la GLF, stiamo studiando per il viadotto Scopoli.
La geometria dell’impalcato prevede un iniziale
zona di transizione in cui la sezione si allarga da
“E.M.”: “La facilità di utilizzo del cassero nelle fasi di trasla12,55 a 15,55, è presente inoltre uno svincolo lungo ciascuna zione e messa in armo ha piacevolmente stupito parte della
carreggiata in cui si ha un allargamento di sezione. Per queste nostre maestranze che erano inizialmente scettiche nei riguararee i tecnici della doka stanno valutando una duplice solu- di di una soluzione diversa da quella tradizionale. Già dopo pozione, una modifica del carro in alcune sue parti o un sistema che fasi di getto complete i nostri operai hanno preso confimisto con mensole tipo “paratop”.
denza con le varie operazioni che sono oramai divenute di abituale routine.
“S&A”: “Quali vantaggi offre il sistema Doka (già utilizzato in
Italia in più cantieri da cinque anni) per l’Impresa Giacovelli?”. “S&A”: “State eseguendo anche le fondazioni e le pile con re“E.M.”: “La soluzione del carro casserante è stata valutata già lativi pulvini per il sostegno della carpenteria del viadotto Chienin fase progettuale dall’ing. Fabrizio Mazzilli, Direttore di can- ti1? Le pile sono circolari? I pulvini sono appoggiati alle pile o
tiere della GLF.
sostenuti da terra?”.
Un grosso vantaggio del sistema è quello di limitare al minimo “E.M.”: “La geometria delle pile è curvilinea nei lati lunghi e
la necessità di lavorazioni da terra, questo aspetto si è rilevato rettilinea con uno svaso centrale nei lati corti. La geometria delparticolarmente importante nella scelta del carro casserante per le pile viene poi richiamata nel pulvino che si allarga a ‘fiore’
il viadotto Chienti 2 in quanto l’altezza dell’impalcato, la morfo- negli ultimi cinque metri di altezza del manufatto.
logia del terreno molto scosceso e la presenza del torrente Chien- Per la realizzazione delle pile e dei pulvini stiamo utilizzando
ti rendeva particolarmente difficoltose le manovre dei mezzi per delle cassaforme a travi ‘Top50’ DOKA con piani di lavori reaun eventuale posa di coppelle prefabbricate, oltre a non essere lizzati mediante mensole e piani rampanti MF240, sistema che
presenti aree adeguate per lo stoccaggio dei materiali. Oltre a avevamo già avuto modo di utilizzare con soddisfazione duquesto il sistema di getto in opera permette una gestione otti- rante la costruzione di alcuni cassoni di spalla del sistema MOmale delle risorse, concentrando tutte le operazioni riguardanti SE a Venezia.
la realizzazione della soletta in cinque giorni di lavoro permettendo un’ottima programmazione dei getti. Altro aspetto da non “S&A”: “L’Impresa Giacovelli è soddisfatta dei sistemi di cassottovalutare è la sicurezza, le varie operazioni si svolgono in si- seratura e dei servizi forniti da Doka Italia SpA (progettazione,
curezza grazie ai parapetti integrati e si eliminano le criticità le- statica e relazione di calcolo, assistenza in cantiere); se sì, in
gate alla posa delle coppelle in sicurezza”
che senso?”.
“E.M.”: “La collaborazione con Doka dura oramai da svariati
“S&A”: “Gli impianti e le attrezzature di varo delle casseforme anni con reciproca soddisfazione. Il punto di forza oltre alla vaa spinta di Doka hanno soddisfatto le attese? Ritenete che per rietà e qualità delle attrezzature risiede nella preparazione e
realizzare i viadotti Chienti 1 e Scopoli si debbano apportare nella disponibilità del personale tecnico Doka, sempre pronto
miglioramenti nell’organizzazione del lavoro dopo l’esperienza a rispondere tempestivamente ad ogni quesito e richiesta e a
di Chenti 2?”.
trovare la soluzione adatta alle varie esigenze del cantiere.
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15. Dvygssiugyvuibvigisgigd
Il disarmo e l’avanzamento
Il disarmo delle casseforme e l’avanzamento del carro avvengono in diverse fasi:
la prima fase prevede l’abbassamento del cassero interno
su guide in teflon, precedentemente predisposte sui traversi dell’impalcato;
nella seconda fase vengono aperti i casseri per le ali, tramite l’azione di puntelli posizionati fra il montante verticale del modulo d’ala e il traliccio trasversale. Segue la fase
di movimentazione del cassero interno, che avanza sui traversi per mezzo di verricelli elettrici posizionati sugli avambecchi della struttura superiore, e con l’impiego di carrucole ubicate a circa 30 m di distanza. La fase finale prevede la movimentazione della struttura superiore, comprensiva dei casseri d’ala.
Il ritmo di produzione dei carri si attesta su un getto completo
alla settimana, pari a ca. 120 m3 di calcestruzzo perfettamente
in linea con l’obiettivo posto dall’Impresa Giacovelli.
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17. Dvygssiugyvuibvigisgigd
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Velocità e sicurezza sono i principali vantaggi
del carro Doka per ponti a struttura mista
18. Dvygssiugyvuibvigisgigd
Innanzitutto il sistema è veloce da assemblare, e adattabile a
diverse geometrie. Le fasi di lavorazione sono programmate e
ripetitive, e consentono di raggiungere cicli completi di lavoro
di una settimana.
Inoltre, questo carro rappresenta una soluzione completa per la
sicurezza. Oltre alle passerelle già integrate per il lavoro sulle casseforme d’ala, anche il cassero di fondo può essere impiegato
come piano di lavoro, opportunamente dotato di parapetto.
Un ulteriore vantaggio da considerare è quello legato al getto
dell’impalcato in opera. Con sempre maggiore frequenza, infatti, il getto in opera viene preferito ad altre tecniche realizzative decisamente più dispendiose, in termini di tempi e impiego di mezzi, quali per esempio le lastre predalles con getti superiori. Oltre ad un significativo contenimento dei costi, è importante considerare le caratteristiche proprie della piastra gettata in opera come corpo unico, rispetto al comportamenti di
corpi prefabbricati diversi e solidarizzati successivamente. 19. Dvygssiugyvuibvigisgigd
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