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gif SA, 23 FEBBRAIO 1878 1NUM. 5.
ANNO VI.
A CROCE PINNA
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PERIODICO SETTIMANALE
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1_,C31\TE
I
Appena la novella sposa d' 'sacco, Rebecca,
entrò nella pacifica tenda d Abramo, cessò il
lutto e si calmò il dolore cagionato dalla morte
della vecchia Sara (Genes. XXIV, 67). Non
guari diversamente accade ne' tabernacoli della
Chiesa di Dio, allorché un novello sposo sottentra al defunto, e toglie a lei le gramaglie del
lutto e le lacrime ne rasciuga. Ella depone tosto le vesti della sua vedovanza, e si ammanta
di giocondità, ritrovando nel suo novello capo
un legittimo Vicario di quel Cristo che mai
non muore; ma che era ieri, è oggi, e sarà per
tutti i secoli avvenire.
Le campane suonanti in segno di gioia, e
il fausto annunzio: habemus Pontificem, hanno
testé nel cuor de'fedeli calmato il duolo profondo per la perdita di quel gran Pio, che fu
il portento del nostro secolo, e proclamato anche una volta al mondo intiero che il Papato
non è morto, ancorchè forse taluno già lo avesse col desiderio sepolto nella tomba di Pio IX.
Habemus Pontificem, sì; abbiamo di nuovo
il sommo Sacerdote del Santuario, il Rappresentante e Vicario di Gesù Cristo, il mistico
Nocchiero della nave di Pietro, il Pastore del
gregge eletto; abbiamo LEONE XIII. Con questo nome noi Cattolici sinceri salutiamo per
la prima volta l' illustre porporato GIOACCIIINO
PECCI, i cui meriti e virtù hanno, nel fausto
giorno vigesimo del corrente mese di Febbraio,
inalzato alla sublime Cattedra di Verità, alla più
grande dignità della terra. Il nome che Egli ha
assunto ci ricorda più di una gloria del Ponti-
Beato Romano. Cominciando infatti da! primo,
che a salvezza d'Italia ‘,dimostrossi un vero
Leone contro il furore di Attila fiagellum Dei,
e fu un luminare (li santità e sapienza in tempi
barbari e sconvolti, la storia ricorda col nome
di Leone cinque sommi Pontefici, elevati alonor degli altari (1). Di essi il secondo confermò gli atti del sesto Concilio ecumenico; il
terzo consolidò la sovranità temporale de'Papi,
pose sul capo di Carlo Magno il diadema del
sacro Romano Impero, -nel 25 decembre dell'anno 800, e sofferse orribili strazii da un'empia fazione in Roma, .venendo però miracolosamente risanato da Dio; il quarto fe' costruire
quella parte della città, che dal suo nome è
chiamata Città Leonina, e come muro di bronzo si oppose al furore (lei Saraceni; l'ultimo di
detti santi, e nono nella serie dei Leoni, condannò l'eresiarca Berengario, scomunicò Michele Cerulario consumatore dello scisma di
Fozio , in persona mosse alla testa del suo
piccolo esercito contro i Normanni delle due
Sicilic e li sottomise più colla maestà della sua
presenza, che colla forza delle armi; e finalmente invitato al cielo dal coro trionfante di
que' suoi crociati, che erano morti nell' ultimo
combattimento in difesa della Chiesa, spirò il
19 aprile 1053 (2).
Risplende poi di gloria immortale ne' fasti
della Chiesa e dell'Italia il nome del decimo
Leone, il Mecenate magnifico de' Tempi Moderni, alla cui ombra risorsero le arti e le
scienze; cui devesi l' estinzione del Concilia-
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bolo di Pisa, la pace ristabilita tra i principi, la riforma dei costumi ed altri beni non piccoli effettuati per il Concilio ecumenico Lateranense V. Egli
nella floridezza del suo pontificato chiuse la quarta
età della Chiesa, detta aetas pacifica; ma vide i
primi sinistri albori ala successiva età di purgazione, che per la così detta Riforma dnutero con
tanti rivolgimenti della società e con tante lotte per
la cattolica religione, si è protratta fino ai nostri
giorni. Non è finalmente_ privo (li gloria il nome del
duodecimo Leone, che in tempi da noi non lontani
resse la mistica nave di S. Pietro', aprì il Giubileo
del 1825, e fulminò le Società_ segrete.
Se il nome dunquq,.. di Leone suona C9S1 illustre per le glorie or ricordatetpiù sublime _appare
per il mistico significato che esso ha nelle divine
Scritture. Il moribondo Giacobbe colla mente fissa
nel Messia, discendente dal suo figlio Giuda, pronunziava questo oracolo : Giuda giovin leone : tu,
figliuol .mio, sei corso alla preda: poi riposandoti
ti sei sdraiato qual leone e qual leonessa : chi anderà
a stuzzicarlo ? (Genes. XLIX, 9 ) . Che in figura
queste parole riguardassero il Cristo venturo, è
comprovato da ciò che disse un de' Seniori al rapito Evangelista di Patmos nelle sue divine visioni:
Ecco, il Leone della tribù di Giuda, stirpe. di David, ha vinto di aprire il libro e sciogliere i sette
suoi sigilli (Apoe. V. 5). Gesù Cristo dunque è il
vero Leone di Giuda che colla sua fortezza trionfò
della morte, del diavolo e del peccato. Vero Leone
egli divorò la nborte (I. di Pietro III, 22); e da lui,
che per poco tempo si sdraiò (giusta l'oracolo di
Giacobbe) riposandosi nel sonno di morte, derivò a
noi il miele soavissimo di vita eterna, adempiendosi con ciò il profetico enimma di Sansone: Dal
divoratore è venuto il cibo, e dal forte è venuto il
dolce . .. Qual cosa è più dolce del miele? che v' ha
-
Il simbolo Drofetico del uovo hp
-
Richiamiamo alla mente de' nostri lettori
il SimbolO, ó motto, allusivi al nuovo Papa,
secondo il celebre profetico elenco dei papi,
attribuito a S. Malachla Arcivescovo di Armag, in Irlanda, che mori nel 1148. E inufile dire che per lo innanzi i simboli sonosi
perfettamente avverati nei papi fino a Pio IX,
il cui respettivo motto Crux de cruce (croce
dalla croce) non potea essere più, chiaro ed
espressiVo. Il motto dunque dell'attuale Pontefice è Lumen in coelo, la luce nel cielo.
Che significherà esso mai? Forse qualche
,!.~ straordinario, foriero di calamità, che
I. per apparire in cielo ? Pur troppo, se dovessimo giudicare dall'iniquità che allaga la
terra, dovremmo forse aspettare non altro
che flagelli; e i simboli che riguardano gli
immediati successori del nostro Leone XIII,
-mbra " che indichino alcun che di sinistro
èe
egli più forte del leone? (Lib. de Giudici XIV, 14, 18).
Qual vero Leone infine si mostrerà Cristo Signore
alla fin de' secoli, quando ruggirà da Sionne, e da
Gerusalemme alzerà la sua voce: e i cieli e la terra
saranno COMMOSSi (Gioele III, 16).
Ora se:dbsù Cristo, è per la,"sua potenza e fortezza., paragonato a un leone, non sarà di buon augurio il nome di Leone in Colui che è destinato a
r a ppresentano nel mondo? Non abbiamo noi veduto
primo Pontéfice di questo nome spiegare una mi- •
-
•••••
•••■
,
rabile fortezza contro i barbari del settentrione? E
i tempi attuali, in cui orde furibonde di lupi rapaci
assalgono l'Ovile di Cristo, richiedono meno che in
altri. tempi la fortezza del leone, che col suo ruggiTolmètta in fuga il nemico e desti dal torpore le
anime timide e pa,urose?
Cristo dunque, Leone di Giuda, degnisi partecipare al suo nuovo Vicario la potenza e la fortezza
per reggere, governare e difendere famato suo
gregge. E noi docili, sottomettendoci al novello Pastore, inalziamo per lui fervidi voti al Cielo, affinché tranquillo, prospero e lungo ne sia il Pontificato.
Ove poi nuove e più furiose procelle sieri° per iscatenarsi contro la Cattolica Chiesa, non ci perdiamo
menomamente di coraggio. Habemus Pontificem; abbiamo LEONE. XIII. Il nome suo ci ricordi sempre
-
Che di Giuda il leon non anco è 'morto :
Ma vive e rugge, e il pelo arruffa, gli occhi
Terror d' Egitto e d'Israél conforto.
(Monti, il Pontificato Romano).
D. S.
(1) La Chiesa ha elevato agli onori degli Altari : S.
Leone I, S. Leone II, S. Leone III, S. Leone IV, S. Leone IX. — (2) Civiltà Cattolica Serie IV. Vol. VIII. nell'articolo intitolato : I morti per la Chiesa nel 1053 e nel
1860. Chantrel Storia dei Papi, vol. X. pag. 137.
essi sono: Ignis ardens (il fuoco ardente ) e
Religio depopulata ( religione devastata).
Ma non intorbidiamo adesso con tristi
presagi la gioia per il nuovo Pontefice. Riguardiamo piuttosto nel suo motto lumen in
coelo un astro beneftco che sia per brillar sulla Cattolica Chiesa; siccchè, a Leone XIII
si possa applicare l'elogio che il divino Spirito fa al sommo Sacerdote Simone d'Onia:
Come stella mattutina tra la nebbia, e come la luna risplende ne' giorni di sua pienezza: e come rifulge il sole, così egli rifulse nel tempio di Dio. (Ecclesiastico L,
6, 7.).
NOTA Terminato appena il soprascritto
cenno, ecco che ci capita alle mani la Voce della Verità di Roma, sulla cui prima pagina inghirlandata a festa fa bella mostra di sè lo stemma gentilizio del nuovo Papa. Con somma meraviglia vi vediamo nel campo del cielo una stella
che vibra i suoi raggi sopra un cipresso ai cui
lati stanno due gigli. Sarebbe mai quella stella
il lumen in coelo profetizzato da S. Malachia?
Al lettore la risposta. D. S.
-
Leggiamo nella Voce della Verità:
Sulle ultime disposizioni della S. M.
DI PIO IX.
Nemicissimi sempre di dare in pascolo alla pubblica curiosità le ultime volontà dei
defunti, esponendole, come pur troppo si fa
da una certa stampa, alle glosse , alle critiche, ai sarcasmi degli spensierati e degli scettici, ci conviene raddoppiare di riserva e di
cautela, allorquando dobbiamo esporre alla
luce documenti risguardanti venerate persone ed anguste memorie.
Ed è quindi che, lasciando ai poco delicati ed agli speculatori l' immischiarsi o no
nella pubblicazione dettagliata di certe materie, noi esporremo all'interesse dei pietosi, e
degli affezionati al defunto Pontefice, quei tratti più salienti che infiorano, per così dire, i
supremi autografi vergati dalla benedetta sua
mano.
.
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Nimibidaddill~émaomaim" I Ildia
ISAs_4mirara"
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questi autografi in numero di undiSono questi
ci, e -rinvenuti in uno dei cassetti nella scrivania del Defunto.
Nel principale di questi fogli, Pio IX
inizia la dichiarazione delle sue ultime volontà con una tenerissima invocazione alla
Trinità, alla Vergine, ai Santi suoi protettori,
invocando la loro tutela per l'ora del transito.
Monumento imperituro e sublime di umiltà, di modestia, risplende il susseguente periodo che qui testualmente riportiamo, sebbene ne avessimo già data notizia prima di
ogni altro.
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« Il mio Corpo divenuto cada-
vere sarà. sepolto nella Chiesa di
s. Lorenzo fuori le mura e precisamente sotto il piccolo arco
esistente contro la così detta graticola ossia pietra, nella quale i si
« designano anche adesso le mac« chie prodotte dal martirio dell' illustre Levita. La spesa del monumento non deve eccedere quattrocento scudi.
« Fuori del modesto monumento
« si vedrà scolpito un triregno con
« le chiavi; poi una epigrafe concepita nei termini seguenti: Ossa et
«
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cineres Pii P. 11 SUM: Pont: vixit an.4n Pontificata an... Orate.ro eo. Lo stemma gentilizio
sarà un teschio di morto ».
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I beni pii di Sinigaglia a sue spese acquistati ed aumentati sono soggetto di particolari cure del Pontefice, che prega Dio di
conservarli e proteggerli al santo fine per il
quale furono costituiti.
Pio IX lascia la sua libreria al Seminario Romano-Pio, e la biblioteca minore, composta in gran parte di libri ascetici, viene da
Lui data 'al Convento dei Passionisti dal medesimo Pontefice fabbricato presso la Scala
Santa.
Provveduto quindi ai suoi più fidi ed 'antichi famigliari, lascia legati e ricordi al alcuni Prelati ed addetti alla sua casa. Le due
Lipsanoteche del Vicariato e di Monsignor
Sagrista si avranno le Sacre Reliquie che
gli appartenevano.
Né dimentico di quelle insigni Basiliche,
o Cattedrali, alle quali e come Pontefice e
come Vescovo e come Sacerdote era particolarmente legato, onora con preziosissimi 'l'iCOrdi la Basilica Vaticana e Lateranense ,
la chiesa Collegiata di santa Maria in via
Lata, la Cattedrale di Sinigaglia, e d' Imola
la Cattedrale di Gaeta, e finalmente quella
di san Giacomo nel Chili.
E ricordatosi quindi nei suoi legati. dei
Cardinali Simeoni, Mertel e Monaco La Valletta, dopo avere in vani dei suddetti fogli
paréicolarmente stabilito i'luanto riguarda i
suoi beni privati e quelli della Santa Sede,
viene in ultimo a consacrare i suoi pensieri
a coloro tra i Monarchi e Principi, che nel
non breve corso del memorando suo Pontificato, diedergli,partieolari prove di filiale abnegazione ed" attaccamento. •
Di queste ultime parole di Pio rx Soano_ ed Italiano, riportiamo esattamente
..ivanto leggemmo. Coloro che rimasero fedeli alla sventura riceveranno un soave balsamo delrattristato cuore in vedere come a
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consolare la regale sventura si rivolga con
ultimo pubblico attestato, un glorioso e sventurato Pontefice qual fu Pio IX.
Riportiamo esattamente gli accennati brani.
**
Nono foglio
« Dal Vaticano
« 2 Ottobre 1877.
« A. S. A. R. il conte di Cham« bord la Madonna detta del destino
« in mosaico.
« A. S. A. R. la Duchessa Ve«. dova di Modena una Madonna in
« mosaico.
« Alla Regina Isabella di Spagna
« il Crocifisso di Lucca ».
PIUS PP, IX.
**
Decimo foglio
« Dal Vaticano li 2 otto, bre 1877.
« In segno di paterna benevo« lenza lascio a S. M. il Re di Na« poli un gruppo di argento, rap« presentante la Sacra Famiglia.
« A. S. A. I. e R. il Granduca
« di Toscana una Madonna copia di
« Raffaele con cornice di argento.
«- A S. A. R. il Duca di Par« ma una grande miniatura Sinite
« parvulos.
A S. A. R. D. Alfonso di Bor« [mie, già Zuavo Pontificio, una
« madreperla rappresentante la Ri« surrezione ».
PIUS PP. IX.
«
Undecimo foglio
« 13 ottobre 1877.
« A S A. La Principessa di
Turn e Taxis il tronco di croce
« di argento ornato di diamanti e
con due piccoli angeli aventi in
« mano due simboli della passione
e colle reliquie del S. Legno ».
PIUS PP. IX.
.
Ecco quanto per ora credemmo opportuno
concedere al pio desiderio de' nostri lettori.
Illumo. Sig. Dii.ettore
Ella viene caldamente pregata a rendere
di pubblica ragione le seguenti notizie :
SUFFRAGI A PIO NONO
« triste n otizia . Il Parroco , la Domenica
« immediata, partecipava al suo popolo la
« dolorosa circostanza, e a segno di luttuoso
« avvenimento stabi uva suffragi in questo
« modo : Un lutto per 8 giorni in tutte quante
« le funzioni della Chiesa, cominciando col
« Vespro dei Morti in rito solenne. Per 8
« giorni in ogni sera Benedizione ed SS.mo
« Sacramento e il Rosario quotidiano recitato
« a Modo di suffragio. Per ciascuna sera 2
« candele ardenti dinanzi al SS.mo Sacra« mento dall' Ave Maria pom. ad un' ora di
« notte indicavano che in quel tempo si do« veva fare e la visita e la comunione spi-,
« rituale in suffragio del!' angusto estinto.
« Solenni esequie nel Venerdì, giorno desti« nato dal Superiore ai solenni funerali nella
« Primaziale. Ben volentieri sarebbesi diffe« rito, quando ornai non fesse stato impossi« bile per ;aver tutto pubblicamente annun« ziato. A dir vero, la cosa ebbe un esito
« imponente . La Chiesa maestosamente di« sposta, il concorso dei fedeli ad ogni ora,
« gli spessi sacrifizi celebrati, la numerosa
« comunione generale, 1' elogio funebre molto
« bellamente detto dal noto Sacerdote Ettore
« Macchia, Maestro al Seminario Pisano, le
« lugubri e scelte :sinfonie della Banda del
«. paese in tempo di Messa cantata, la solenne
« Esposizione del Venerabile nella sera, tutte
« queste cose fecero ' completo il voto dei
« popolani, e resero memorando quel giorno.
« È molto probabile per non dir certissimo
« che 1' uomo nemico con i suoi satelliti abbia
« guardato con occhio bieco tanto bene.. N ul« lameno anche in questo fatto come sempre
« il popolo di Riglione e Mantiene fu coe« Tente ai suoi principii religiosi, e concor« rendo anche alla spesa, :rese così il più
« sincero e affettuoso omaggio alla memoria
« di quel Grande, il cui solo nome basta ad
« illustrare l' epoca nostra! .
' Ad incoraggiamento e onore di questo
mio popolo, pregandola a riferire qUantet sopra, anticipatamente ringraziando, con la debita stima mi confermo
D. V. S. L
Da Riglione, li 17. 2. 78.
Dev.mo Servo
Sac. Leopoldo Nardi Pan'.
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-
.
"•
;^..,7-4 ,
A nnunziamo col più vivo dolore la
morte del nostro egregio collaboratore
Barone VAN OVERSTRAETEN
mancato ai vivi il di 21 febbraio decorso.
Per deficienza di spazio, rimandiamo ad
altro numero la sua necrologia.
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Sappiamo che il bellissimo discorso pronunziato da S. E. l' Arcivescovo Nostro in
occasione delle solenni funebri funzioni
celebrate in onore delr Angelico PIO nella
Primaziale pisana , vedrii quanto prima la
luce e sarà edito dalla Tipografia Mariotti e C.
NELLA CHIESA DI RIGLIONE
« Non appena giunse l' infausta nuova
della morte del Sommo Gerarca, impaziente
ognuno attendeva che i sacri bronzi faces« ser :nota col melanconico suono la certezza
« di tanta sventura. Si fecero a questo scopo
« istanze al Parroco, il quale di ragione at« tendeva l'Ufficiale del Superiore.. Final« mente, udito il suono dei vicini paesi e
« della città, vano era lusingarsi intorno alla
lì
Nel render conto nel N. 4 di questo periodico delle sacre funzioni compiutesi nella
Venerabil chiesa Prioria di Barbaricina per
suffragare la grande anima del defunto Pontefice, occorse un errore che ci affrettiamo a
correggere. In quell' articolo fu detto che le
cinque assoluzioni di rito precedettero la
messa di Requiem; si dovea invece dire che
la seguirono.
neffig*,.
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41111111■L__~.
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Un giornale che si compiace a coprire di contumelie e di scherni scurrili le
cose più sacre ed a gettare il discredito
sull'altrui onoratezza, va da qualche tempo inserendo articoli, sotto la forma di'
corrispondenze da Pisa, in cui con velenoso linguaggio si fanno perfide insinuazioni a carico del nostro amatissimo
Pastore, S. E. l'Arcivescovo. Noi abbiamo sino ad ora taciuto, sembrandoci sol
degno di disprezzo chi, nascosto sotto il
velo dell'anonimo, si procura la facile e
colpevole soddisfazione di lanciare basse
ingiurie ed oltraggi codardi contro un
alto dignitario della Chiesa, il quale per
indole e per ufficio non si abbasserà mai
a rispondere a simili insulti. Col più sprezzante silenzio adunque volevamo stigmatizzare, l'opera tenebrosa del maligno corrispondente; ma noi pure siamo stati recentemente chiamati in causa dal corrispondente medesimo, il quale, traendo a
capriccio dai nostro tacere false consecruenze
si sforza di far credere che la
t,
stampa cattolica locale, perché nulla ha
da rispondere alle di lui diatribe, stassene muta ed in prudente riserbo. Egli è
perciò che noi alziamo la voce per dichiarare come l'animo nostro sia addolorato e disgustato dalle vigliacche offese
lanciate dall'anonimo scrittore contro la
persona del venerato Antiste di questa
archidiocesi, intorno al quale ci stringiamo ossequiosi e riverenti, protestandogli
i sensi del nostro filiale omaggio e della
nostra inalterabile fedeltà. E questa solenne dichiarazione facciamo una volta
per tutte, s' degnando di entrare in polemica con chi della penna si fa strumento di maldicenza e di scandalo.
cosn
Appena giunto mercoledì sera per telegramma il fausto annunzio della elezione del
nuovo Papa, le campane tutte della nostra
città e dei subborghi vennero suonate in segno di letizia.
per 32 anni gli è stato Vicario in questa terra
di esilio.
.3(
Anche la Chiesa di S. Stefano di Pettori
nella decorsa Domenica 17 del corrente febbraio, fece splendido suffragio per l'anima del
gran Pontefice Pio IX, cantandosi solennemente l' Uffizio di requiem mentre era esposto sull'altare Gesù in Sacramento, e dopo
la recita delle preci di rito, venne compartita
la celeste benedizione sul popolo concorso in
numero straordinario alla espiatoria funzione.
Domenica ebbero luogo con solenne apparato i suffragi alla grand' Anima del Sommo
Pontefice Pio IX, nella chiesa parrocchiale
di S. Giovanni al Gatano.
Nella mattina furono celebrate alquante
messe, e la sera venne cantato solennemente
l'Uffizio di Requiem, seguito dalle cinque assoluzioni di rito al tumulo splendente di copiose faci, e decorato del ritratto della Santità Sua. Numeroso fu il concorso del popolo; e tale da rallegrare senza dubbio lo zelante parroco e gli altri promotori di sl bella funzione.
Eguale dimostrazione di essequio per il
sommo Pontificato e di amore per il defunto
Pio IX davasi mercoledì nella ven. chiesa di
S. M. Maddalena, per cura del suo zelante
priore e col generoso concorso dei parrocchiani. Il SS. Sacramento vi stette esposto
per l' intiera giornata, e la sera la solenne
funzione veniva decorata dalla presenza di.
Sua Eccellenza Reverendissima l' Arcivescovo. Ivi pure splendido era l'addobbo del sacro tempio.
di requiem composta dal Prof. Casati il quale
assisterà da se stesso alla esecuzione. Nella
sera poi sarà cantato solenne Uffizi° di Requiem.
Nella notte di lunedì, nel ricordato paese di Gello, veniva barbaramente uccisa una
guardia municipale di S. Giuliano.
Domenica, 24 Febbraio, e giorni successivi, nelle stanze annesse alla Chiesa di San
Michele in Borgo sarà aperta al pubblico la
FIERA DI BENEFICENZA
a sollievo di povere famiglie della città.
Anche in quest' anno la Commpisrseiogna evD.Si-.
rettiva di questa FIERA PE! POVERI
di concorrere, per quanto è in suo potere,
alla miglior riuscita di quest'opera benedetta
da tanti infelici.
Il lutto generale che distoglie dai sollazzi, non può nuocere a questa cara impresa,
la quale, se rallegra gli animi, nobilita altresì il divertimento col dolce pensiero di rasciugare le lacrime dei poverelli!
Se la S. V. volesse offrire danaro od oggetti DI QUALUNQUE GENERE ( bigiotterie, vini,
liquori, ecc. ) per detto caritatevole scopo, potrà rimetterli PRIMA DI SABATO prossimo alla
Tipografia Mariotti e Cc., Via della Faggiola
N. 8, oppure alla Canonica di S. Michele in
Borgo, chè saranno ricevuti con riconoscenza.
LA COMMISSIONE
CI-1IISA L STATO
DISCORSO CRITICO
DEL CAV. PROF. GUSTAVO MILANI
Splendidissimo poi è stato l'apparato del
tempio di S. Frediano per la solenne Esposizione dell' Augustissimo Sacramento, nel
giorno di giovedì decorso. I MM. RR. Parrochi della città e subborghi vollero anch'essi tributare al defunto Pontefice 1' omaggio
sincero della loro devozione ed affetto. La
sera di quel giorno, mentre l' altare maggiore
e la principale navata vagamente splende vano
per copiose faci, eglino facevano bella corona all'amato nostro Pastore, che col suo intervento decorava la bella e devota funzione
di suffragio. Anche qui numerosissimo fu il
concorso de' cittadini.
-0(
meglio dimostrare che
sempre
Infine, per
Pio
IX
n
)n
era sopito nell' animo
per
l'amore
delle nostre popolazioni, notiamo che anche
nella chiesa parrocchiale dì Gello, domenica
decorsa, cantavasi solenne Uffizio di requiem
per quella grand' Anima , intervenendovi i
capi della Compagnia di Maria Assunta di
Bottano. .
-
nel quale si pongono a nudo alcuni errori professati in una produzione scientifica intorno alle
relazioni fra la Chiesa e lo stato.
Vendibile nella Tipografia di Francesco Mariotti e Soci, al prezzo di Cont.
O.
DIARIO SACRO
FEBBRAIO
)14 24 Dora. di Sessagesirna. Seguitano le Quarantore in S. Antonio.
25 Lun. S. Mattia Ap. (fu ieri).
26 Mart. Commemorazione solenne della Passione del N. S. Gesù Cristo. Cominciano le Quarantore
in S. Paolo a Ripadarno. In S. Frediano festa del B.
Bartolornrneo Aiutamicristo Conf. Pisano, di cui ivi si
venera il sacro Corpo.
27 Alerc. S. Isidoro M.
28 Giov. S. Margherita da Cortona, Penitente. Le
Quarantore in S. Paolo a Ripadarno e in S. Giuseppe.
In S. Michele in Borgo a ore 23 Vespro del SS. Crocifisso.
MARZO
1. Ven. Ss. Fabiano e Sebastiauo Mm (furono il
20 Gennaio). In S. Michele in Borgo festa del SS.
Crocifisso. Messa cantata a ore 11 e Benedizione la
sera. Nelle chiese parrocchiali questa sera, e nei successivi venerdì del mese, ha luogo il pio esercizio
I Religiosi Carmelitani che uffiziano la
loro Chiesa sotto il titolo di S. Maria del
Carmine di Pisa, sabato 16 del corrente Febbrajo, a seconda di quanto viene prescritto
dalle loro Costituzioni, fecero solenni funerali
in suffragio dell' anima del defunto Pontefice
PIO IX7
Dalle 6 ani. alle ore 12 e mezzo vennero
celebrate in numero sufficiente le Messe lette.
Molti fedeli nelle prime ore si accostarono
alla Mensa degli Angeli, e sempre accorsero
ifevoti e numerosi a suffragare l'anima del
della Via Crucis.
Sabato, 2 Marzo, avranno luogo solenni
defunto Pontefice. Il concorso fu assai mag2. Sab. S. Cataldo V. e C.
giore nel tempo che il Notturno e la Messa funerali pel Sommo Pontefice nella chiesa di
di Requiem cantavansi in canto Gregoriano, S. Caterina.
e faeevansi al tumulo a cinque ordini sorSiamo pregati ad annunziare che sabato
montato da Triregno le consuete esequie.
Per rendere più decorosa la funebre fun- 2 Marzo prossimo, nella Chiesa di S. Paolo
zione, molti sacerdoti e alcuni chierici del all'Orto ove risiede la Ven. Confraternita di
tolto da una fotografia venuta da Roma il giorclero secolare, come pure l'organista ed altri, S. Barnaba Ap. saranno celebrati gli annunno della sua elezione.
spontaneamente e senza nessuna retribuzione, ziati suffragi per l'anima di S. M. VITTOCentesimi O.
prestarono l'opera loro.
RIO EMANUELE II. Nella mattina sarà
Si
vende
alla Direzione del Giornale ed alla
Ti Redentor Crocifisso non lascierà senza celebrato un conveniente numero di Messe
Reale Litografia Gozani in Pisa.
premio tutti quelli che hanno voluto mostrare piane: alle ore 11 sarà cantata quella solenne.
Gerente responsabile
Si eseguirà a piena orchestra una Messa
11 11 segno di sincero affetto verso Colui che
FRANCESCO BURCII
--=
--PISA, 1878 : TIP. DELLA SPERANZA DI F. MARIOTTI E C.' VIA LA FAGGIOLA N. 8.
lido (li LON X1111
—
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