Anno VIII N. 4 Ottobre-Novembre 2012
Periodico dell’Istituto Comprensivo Arzachena 1&2
Cacciatori,
Distribuzione gratuita
fermatevi un attimo...
Gli ultimi incidenti
mortali avvenuti
in Sardegna nelle
ultime settimane
dovrebbero
indurci a riflettere
un tantino di più
su quanto sta
accadendo
Sommario
Editoriali - 3
La crisi vista da noi - 4
Cacciatori, fermatevi un attimo - 5
Quel magico clic - 6
Ricordiamoci di loro - 7
Continuità territoriale - 8
L’Oro nero - 10
Sondaggio:
I Social Network 11-12-13
La cultura del vivere insieme - 14
Impariamo a rispettarli - 15
I Smpson & il Gangnam style - 16 -17
Sport:
Rally - 20
Calcio - 21
Ginnastica Ritmica - 22
Libri - 18
Videogames - 19
Il cruciverba di Goretto Rossi - 23
2
editoriali
La scuola che vorrei
… storia di un sogno
realizzabile
Vorrei … vorrei una scuola capace di vedere dentro
gli occhi pesantemente truccati di una ragazza, capace di
ascoltare le parole non dette di un ragazzo che parla per
offendere, capace di sentire la sofferenza di un bambino che
tace perché nessuno lo ha mai ascoltato, capace di mettersi
nei panni di chi vorrebbe sentirsi se stesso e finisce solo per
sentirsi diverso, capace di aiutare a crescere soprattutto chi
non ha prospettive di crescita, capace di percepire il disagio
di un ragazzo che frequenta la stessa classe magari per la
terza volta, capace di essere amica di una ragazza che crede
di non avere bisogno di amici, capace di essere padre di
chi sta crescendo sentendosi quotidianamente abbandonato,
capace di essere madre di chi ha perso troppo presto la
propria, capace di abbracciare chi si avvicina a denti stretti
e a pugni chiusi, capace di guardare negli occhi chi rivolge
lo sguardo altrove, capace di offrire esempi di vita e non
solo fiumi di parole, capace di creare alleanze con chi la
sente nemica, capace di ammettere i propri errori così da
correggere il tiro, capace di non lasciare indietro nessuno
perché il suo tempo è quello di ciascuno, capace di non far
sentire solo chi sta crescendo da solo, capace di amare chi
non si sente amato, capace di costruire nuove conoscenze
oltre che di trasmetterle, capace di fare ciò che sa predicare,
capace di dare regole a chi non ne conosce il senso, capace
di imparare prima che di insegnare…Cerco la scuola che
vorrei… ma non sempre riesco a trovarla… ci provo prima
come alunna, poi come insegnante e contemporaneamente
studente lavoratore, ora come dirigente scolastico…
Il sogno, a volte, si avvera; a volte, si infrange.
Inseguendo un sogno d’amore, nel 2006 arrivo
ad Arzachena, che di scuole ne conta dieci; quest’anno,
me ne affidano ben otto: 3 nel paese, 2 a Cannigione e 3
ad Abbiadori/Porto Cervo… continuo a cercare, continuo a
sognare, ma da sola non ce la posso fare…
Ed eccomi incontrare bambine e bambini, ragazze e ragazzi,
genitori, operatori scolastici, amministratori locali, esperti,
professionisti, ecclesiastici, laici, volontari … tutti uniti
dallo stesso sogno: la scuola che vorrei è la scuola che
vorrebbero anche loro…
Forse il sogno non diventerà realtà… ma la realtà, se non
ci sentiamo soli, non ci farà perdere la forza e la voglia di
sognare!
Dalle Elementari
alle Medie
Da circa due mesi frequentiamo la classe prima
delle Medie di Arzachena. I giorni precedenti
l’inizio delle lezioni i nostri timori erano tanti
anche perché ognuno, a seguito delle proprie
esperienze, positive o negative, ci raccontava
la sua. Sapevamo di lasciare una situazione
rassicurante fatta di insegnanti che erano stati
con noi alcuni anni e che conoscevano il nostro modo di lavorare, il nostro carattere e il
modo di essere. Ci preoccupava il fatto di farci comprendere ed apprezzare dai nostri nuovi e numerosi insegnanti e temevamo la mole
di lavoro che ci aspettava, data, soprattutto,
dallo studio di più discipline. Una delle preoccupazioni maggiori era sicuramente quella
di perdere i nostri amici di sempre, quelli con
cui ricordiamo le esperienze con i quali e dai
quali abbiamo imparato molto. Alcuni di questi
li abbiamo ritrovati in questa scuola e anche se
sono in altre sezioni non mancherà l’occasione
di incontrarci. All’interno della classe abbiamo
fatto nuove amicizie con altri ragazzi con cui ci
siamo confrontati e, sapere che anch’essi vivono o hanno vissuto le nostre ansie, in qualche
modo ci rassicura. In questi due mesi abbiamo
capito che, studiando con costanza e organizzazione, troviamo anche il tempo di praticare
i nostri hobbies e sports. Ciascuno di noi, nella
propria esistenza, vive esperienze e momenti
di passaggio. Come ogni cambiamento, anche
questo passaggio da una scuola all’altra, comporta timori, aspettative, incertezze, che vanno
affrontate con tranquillità, anche perché noi
stiamo crescendo e sapremo affrontare la situazione con maturità e responsabilità.
Miriam Ragnedda & Sara Pileri
Buon nuovo anno scolastico a tutti!
Maria Filomena Cinus
Dirigente Scolastico Istituti Comprensivi
n. 1 e n.2 di Arzachena
3
attualità
La crisi mondiale - Il fatto - l’ambiente
La crisi vista da noi
Cosa sanno veramente i ragazzi della crisi che stiamo vivendo? E, soprattutto, in quale
maniera l’affrontano quotidianamente a casa, a scuola e con i loro amici?
di Ivan Pardu
Crisi e crisi, solamente crisi… ma cos’è
la crisi? Soprattutto cosa significa per noi
adolescenti? La parola crisi entra a far
parte delle nostre vite nel 2008 quando,
in Europa, avvengono grandi cambiamenti
che ne muteranno il futuro sviluppo economico e che saranno protagonisti di una
vera e propria trasformazione della nostra
società. In primis, esamineremo il problema del prezzo del petrolio, degli alimenti
e dei prodotti d’importazione, divenuti
esageratamente alti da non poter più garantire una vita accettabile alle famiglie.
Pensate che ormai in Italia una famiglia su
tre non arriva a consumare regolarmente
i tre pasti quotidiani; la benzina, ormai
carissima, arriva a sfiorare i 2 euro al litro e
molte persone stanno considerando l’idea
di riutilizzare la bicicletta o i mezzi pubblici. Per noi italiani, però, a giocare un
ruolo decisivo è stato il crollo finanziario
del 2010 e 2011, quando il nostro debito
pubblico accumulatosi in tanti anni è diventato la nostra zavorra verso lo sviluppo.
Non ultimo è arrivato il crollo dei mercati
borsistici spinti dalla mancanza di fiducia
verso l’economia italiana. A causa di tutte
queste problematiche la crisi e divenuta
come l’anidride carbonica, soffocante e
repressiva, un virus che ha contagiato tutto
il continente europeo. Spesso sentiamo
parlare i nostri genitori della crisi mentre
inseriscono nel loro linguaggio vocaboli
alieni e parole incomprensibili quali IVA,
IMU e una delle più menzionate, lo Spread. Pensare che ormai anche un undicenne
ne conosce il significato, meraviglia l’idea
che i ragazzi si sono fatti sull’argomento.
Prendiamo ad esempio lo Spread: considerato come un termometro, esso è il termine
utilizzato per definire la salute finanziaria
di uno stato e, nel caso dell’Europa, è
usato come modello quello tedesco. l’IMU
e l’IVA invece, sono solo alcune delle
tasse pagate da ogni cittadino. La prima
è relativa alla proprietà di un’abitazione,
l’altra è invece il valore aggiunto alla
merce che acquistiamo. Grazie a questa
condizione, molti italiani hanno trovato
modo di ridurne il peso trasferendosi in
piccoli borghi, traendo grandi vantaggi
economici e migliorando il proprio tenore
di vita. A risentire maggiormente di que-
sta crisi sono gli anziani, che si vedono
diminuita ancora di più la pensione con la
quale è sempre più difficile andare avanti.
Tra gli adolescenti questo argomento non
è molto sentito e suona antipatico alle
orecchie dei ragazzi perché porta quasi
sempre a rinunce su rinunce. Per fortuna
le previsioni danno un miglioramento
dello stato economico europeo tra il 20142015, perciò, non ci resta che sperare in
bene. Già da adesso c’è chi sta cercando
la cura giusta per risanare l’Europa e si
pensa che con meno sprechi e un rilancio
dell’agricoltura si potrà dare una spinta
all’economia. Sarà questa la strada per
garantire ai giovani e gli adolescenti di
oggi in futuro migliore.
Sono oltre 4 milioni i lavoratori che nel
2012 si trovano in ”area del disagio”,
ossia quei dipendenti a tempo determinato e occupati stabili in part time che
non hanno trovato di meglio. Essi sono
in aumento di 718.000 unità (+21,4%) rispetto al 2008. Dal primo semestre 2008
al primo semestre 2012, l’occupazione
è notevolmente calata, passando da 23
milioni 376 mila a 22 milioni 919 mila (- 45
mila, pari a -2%), nonostante il numero
delle persone in età di lavoro sia aumentata di circa 500 mila unità. Anche chi è
occupato, lavora meno di quanto vorrebbe
e a condizioni diverse da quelle auspicate.
I dipendenti stabili a tempo pieno calano di
544 mila unita’ (-4,2%) e gli autonomi full
time di 305 mila (- 6,1%). Se si aggiunge
il calo dei part time stabili volontari (-215
mila) si supera il milione di persone.
Aumentano invece i lavori involontari,
quelli che si è costretti ad accettare. Del
resto anche i dati delle comunicazioni
obbligatorie parlano chiaro, nel 2012
solo il 17,2% delle nuove assunzioni è
a tempo indeterminato.
I dati allarmanti di questa crisi
4
il fatto
Il fenomeno visto con gli occhi dei ragazzi
Cacciatori
fermatevi un attimo
di Ilaria Codina
Un tempo di caccia si viveva, oggi,
sempre più spesso, di caccia si muore! E
così le notizie si susseguono giorno dopo
giorno e nel giro di sette giorni abbiamo
letto di ben cinque “incidenti di caccia”.
Soltanto qualche settimana fa a perdere
la vita è stato, tra gli altri, un ragazzo
di soli dodici anni, Andrea Cadinu. La
caccia è uno sport, un divertimento e un
passatempo ma non è certo da paragonare
al calcio o un qualsiasi altro sport, perché
cacciare significa utilizzare i fucili, quelli
veri, quelli che possono anche uccidere.
Ci capita spesso di vedere nei bordi delle
strade, gruppi di cacciatori che si preparano alle loro battute e il pensiero va subito
dritto verso i soldati pronti per andare in
guerra. Sagome con le divise mimetiche
si nascondono dietro a rocce ed alberi,
proprio come durante le battaglie, ma in
questo caso è solo divertimento! In Italia
nella stagione di caccia 2012-2013 abbiamo contato ben 35 morti (31 cacciatori e
4 persone comuni) e 60 feriti. A questo
punto c’è da domandarsi se ne è veramente valsa la pena: cacciare animali con
quest’altissima percentuale di rischio! Si
caccia ormai a tutte le età e spesso anche
in condizioni fisiche precarie. Qualcuno
avanza pure l’ipotesi di fare controllare
il tasso alcolemico durante le battute di
caccia, convinto che siano in tanti a ricorrere all’uso di super alcolici per scaldarsi
durante le giornate di freddo. A spaventare
ulteriormente è il gran numero di ragazzi
che iniziano la pratica di questo sport. Si
comincia seguendo i genitori, i parenti
e gli amici e si partecipa anche in età
molto piccola, leggerezza che è costata
cara a diversi ragazzi avventuratisi in
quest’esperienza. Ma, c’è davvero così
poco da fare la domenica per questi giovani, disposti a uscire corazzati per il freddo
e la pioggia nelle gelide domeniche invernali solo per ammazzare le loro prede!
Immaginiamo la passione sia veramente
forte, tanto che, come abbiamo visto, non
si tiene più conto di nulla. Soprattutto di
quelle regole fondamentali che ogni buon
Dopo i gravi incidenti
di queste ultime
settimane, la gente si
domanda come poter
affrontare questo
problema, suddiviso
com’è tra abitudini e
cultura popolare.
cacciatore dovrebbe conoscere. Regole
che non si applicano e che invadono e
calpestano la proprietà altrui, tanto che
sono sempre di più i proprietari terrieri
impossibilitati a girare tranquillamente
nei loro terreni perché mete di battute
di caccia. In Italia non esiste un confine
entro il quale i cacciatori debbano restare,
sono liberi di girare armati dove e come
vogliono anche in altre proprietà. Ecco
perché sarebbe opportuno e più prudente
creare delle riserve di caccia controllate
alle quali solo i maggiorenni e/o persone
ancora veramente abili possano entrare?
Intanto, al fine di dare una risposta a questa prima ondata stagionale di incidenti,
si è dato vita all’Associazione “Vittime
della caccia”, che si è già attivata per
chiedere al Governo un impegno serio
contro la caccia. È stato portato a loro conoscenza il numero sempre più elevato di
vittime e la mancata regolamentazione di
questo pericoloso “passatempo”. Chissà
se questa richiesta verrà veramente presa
in considerazione. Vedere per credere. Nel
frattempo, ci auguriamo di non dover più
leggere della morte di nessuno, soprattutto, di quella di bambini!
5
attualità
alla scoperta di nuove esperienze: la fotografia
Quel magico clic...
La fotografia è quella
sintesi di sentimenti,
emozioni, colori, luci...
di Michele Moretto
Blocca l’attimo e gioisci del momento. È
questa la motivazione che dovrebbe spingere chi ama la fotografia a sperimentarla, ricercando in ogni momento della
giornata il suo messaggio. La fotografia
è un’immagine che noi fermiamo, quel
momento che noi vogliamo tenere come
il ricordo più bello. L’immagine che può
essere quell’attimo di felicità che noi
desideriamo conservare e che quando
rivediamo ci fa sorridere. La fotografia
è per molti una passione che non si può
contenere, tanto da essere considerata
un buon mezzo per conservare i ricordi
cari. Fotografare paesaggi, fiori e tutto il
resto che ci circonda, compresi gli amici,
rende la fotografia quel mezzo per socializzare con il resto del mondo. La macchina fotografica è un mezzo molto utile
che può essere usata per diverse cose.
Usare una macchina fotografica non è
facile o meglio, per poterne sfruttare
tutte le sue funzioni ci vuole un po’ di
pratica. Il filosofo Aristotele osservò che
la luce, passando attraverso un piccolo
foro, proiettava un’immagine circolare.
Uno studioso arabo arrivò alle stesse
conclusioni, definendo la scatola nella
quale tutte le immagini si riproducevano
con il termine “camera obscura”. Nel
1515 Leonardo da Vinci, studiando la
riflessione della luce sulle superfici sferiche, descrisse una camera oscura che chiamò “Oculus Artificialis” (occhio artificiale). Un apparecchio del genere, usato
per studiare l’eclissi solare del 24 gennaio 1544 fu illustrato da uno scienziato
olandese. Gerolamo Cardano riuscì a capire l’utilizzo di una lente convessa per
aumentare la luminosità dell’immagine,
mentre il veneziano Daniele Barbaro,
nel 1568, utilizzò una sorta di diaframma
di diametro inferiore a quello della lente
per ridurre le aberrazioni ossia un difetto
nella formazione dell’immagine dovuta
al diverso valore delle varie lunghezze d’onda che compongono la luce che
passa attraverso il mezzo ottico. Questo
si traduce in immagini che presentano
ai bordi dei soggetti aloni colorati. È
un difetto del quale, in diversa misura,
sono affetti tutti i sistemi ottici. In conclusione, all’amore e alla passione per la
fotografia non possono mancare la conoscenza e la preparazione tecnica, accompagnate, naturalmente, da una discreta
macchina fotografica.
Arzachena. Concorso fotografico
Scatta una foto
Come ogni anno il comune di Arzachena ha promosso un
concorso intitolato “Scatta una foto”per stimolare la creatività
degli studenti. In questa edizione il bando propone di scattare
una foto che ritrae un elemento del territorio di Arzachena,
come ad esempio, un monumento, un palazzo oppure una
spiaggia. La foto potrà essere sia a colori che in bianco e
nero che poi sarà valutata da una giuria. Il concorso partito il
19/11/12 finirà il 3/12/12 si rivolge a tutte le classi delle scuole
medie di Arzachena e Abbiadori. Gli studenti che vorranno
partecipare dovranno ritirare il modulo di iscrizione presso
l’ufficio di Pubblica Istruzione o alla Biblioteca Comunale
o scaricarlo direttamente dal sito www.comunearzarchena.
it. Alla classe vincitrice sarà offerta una gita a sorpresa. La
premiazione si terrà presso l’Auditorium comunale di Arzachena in data da stabilirsi.
Michele Moretto & Antonio Dettori
6
attualità
commemorazione dei defunti
Ricordiamoci di loro
di Matilde Invento
La commemorazione dei defunti ha origini molto antiche. Già i romani facevano
festeggiamenti il primo di novembre in
onore di Pomona la dea dei frutti, durante
i quali venivano fatte offerte di mele, la
frutta di quel periodo, per propiziarsi
la fertilità. La chiesa cattolica romana
cercò di imporsi annullando le tradizioni
popolari e nell’anno 835 d.C. decretò il
primo novembre festa di tutti i santi. Fu
immediatamente demonizzato e messo
sotto una luce sinistra tutto ciò che apparteneva ai riti popolari: figure di fate
e spiriti rappresentanti il mondo della
reincarnazione divennero esseri da temere
che tornano dalle tenebre per infastidire i
vivi. Le donne, da sempre simbolo di fertilità, furono fatte apparire come streghe
cattive, il fuoco fu caratterizzato in chiave
negativa come modalità per scacciare il
male invece di rappresentare la luce che
guidava i defunti per tornare a casa. In
seguito si volle consacrare il 2 novembre
come giorno dei morti, celebrato con
processioni di gente mascherata da angeli,
santi e diavoli. In varie parti d’Italia vengono anche preparati dolci caratteristici
di quel periodo: il pan dei morti nella
cucina lombarda, la colva pugliese, i pupi
di zucchero siciliani, le ossa dei morti, gli
stinchetti dei morti che pare risalgono al
periodo etrusco, le fave dei morti ossia
dolcetti di origine antichissima, visto
che ai tempi dei romani le fave erano
Riscopriamo
insieme le tradizioni della
commemorazione dei defunti nei secoli passati, fino
a quella dei nostri giorni.
Ci accorgeremo che le
vecchia cultura in uso tra i
nostri genitori sta lasciando
il posto a quella più moderna, dove Halloween trova
sempre più consensi tra le
nuove generazioni.
considerate il cibo dei morti. Intorno a
questa giornata girano diverse leggende
come quella che narra che durante le ore
notturne i morti si radunano in chiesa per
sentire la loro messa, la così detta messa
dei morti e se qualcuno entra in chiesa
mentre si celebra questa funzione corre
il rischio del contagio di morte. Per spiegare questa leggenda gira un racconto che
dice che una mattina una fornaia alzatasi
di buon’ora per andare ad accendere il
forno, vide una chiesa illuminata e piena
di gente e così pensò che stessero facendo una messa. Inginocchiatasi una sua
comare già morta le si avvicinò dicendo
“comare qui non stai bene, và via. Siamo
tutti morti e questa è la messa che si dice
per noi, spenti i lumi moriresti di paura
nel trovarti in mezzo a tanti morti.” La
comare ringraziò e andò via subito ma per
lo spavento perse la voce. Un’altra leggenda molto dettagliata vuole che fra l’1
e il 2 di novembre i morti tornino in vita
per visitare i loro cari e che siano, per una
notte soltanto, ancora vivi. La leggenda ci
dice che le anime camminino per le strade
in un ordine ben preciso: avanti i morti
in modo naturale, quindi quelli morti per
disgrazia e subito dopo quelli morti in
modo fulmineo senza neppure accorgersene. Al giorno d’oggi, la commemorazione
dei defunti non è più sentita come allora
e, soprattutto, sta venendo a mancare il
trasferimento ai giovani di questa cultura. Soltanto le famiglie tradizionaliste e
attaccate al passato riescono ancora a a
mantenere intatta quest’usanza. Fra i più
giovani, invece, si sta dando sempre più
credito alle abitudini anglosassoni che
festeggiano la giornata dei morti con le
zucche. È questa la “nottata di Halloween” , dove i ragazzi si mascherano in ogni
modo andando in giro per strade e locali
notturni. L’uso della zucca sembra ormai
avere solide tradizioni anche nel nostro
Paese, dove viene intagliata a forma di
volto più o meno terrificante e al suo interno si inserisce una candela, ponendola poi
all’esterno come segno di protezione. Tra
l’altro la zucca, simbolo di fertilità, era già
utilizzata dai Latini ma anche i Celti che
adoperavano lanterne ricavate dalle rape
per tenere lontani gli spiriti.
7
attualità
Sardegna: trasporti aereonavali
Continuità territoriale
di Elena Tanini
Lasciare la Sardegna per il continente è diventata oramai una
cosa impossibile. La compagnia navale Tirrenia non accetta più
prenotazioni oltre il 31 dicembre, lasciando spazio soltanto alle
altre compagnie quali Moby e Sardegna Ferries. Una vergogna
per chi, come noi sardi desidera andare e tornare nella propria
isola così come tutti gli emigrati che vivono in Italia o all’estero a prezzi contenuti. Ma anche i tanti turisti che ogni anno
desiderano trascorrere le proprie vacanze in Sardegna. Fino a
qualche anno fa i costi dei biglietti erano più bassi e alla portata
di tutti. Per questo motivo le navi viaggiavano a pieno carico
e per diversi mesi all’anno, mentre oggi, a causa dell’aumento
del costo del carburante e del mancato rinnovo della continuità
territoriale, sono quasi vuote e, in aggiunta, viaggiano soltanto
per alcuni giorni la settimana e coprono meno rotte. Altrettanto
sta succedendo per il trasporto aereo. L’Alitalia ha rinunciato
a volare da Cagliari e Alghero cancellando numerosi voli e
lasciando spazio soltanto a Meridiana. Questo significa che per
molte tratte aeree si dovrà fare uno scalo in queste città. Chi
doveva fare anche viaggi di breve durata sarà costretto a fare
scali in altre città, allungando la durata dei trasferimenti, per
recuperare i turisti lasciati senza volo dalla mancata partenza
degli aerei di Alitalia. Tutti questi motivi hanno indotto la gente
a viaggiare sempre meno. Per questi motivi il turismo nell’isola
è diminuito sempre di più negli ultimi anni. Il calo del turismo
in Sardegna è stato circa del 45/50%. La crisi maggiore l’hanno
sentita i locali e gli alberghi di medio e basso livello per via
della diminuzione dei turisti che appartengono al ceto medio.
Quelle persone che lavorano nelle fabbriche, negli uffici pubblici e tutti gli artigiani e i commercianti.
L’isolamento della Sardegna
continua a essere un problema,
che ogni anno i nostri rappresentanti
politici cercano di risolvere senza
grande successo...
Italiani come loro
di Giada Favetta
I Sardi chiedono parità di diritti nell’ambito
della continuità territoriale tanto che l’apertura ad altre compagnie aeree e navali
sembra affacciarsi all’orizzonte. Nell’attesa
del loro arrivo, c’è solo da augurarsi che non
ci facciamo troppo male!
Aerei, traghetti, treni: ma quanto costa salirci sopra? E, soprattutto, chi se lo potrà più permettere? Beh ovviamente solo in
pochi daranno un risposta positiva dato che oggi giorno i costi
dei mezzi di trasporto aumentano a vista d’occhio. Proprio per
questi motivi il nostro presidente regionale Ugo Cappellacci ha
voluto fare luce sull’argomento al fine di offrire la possibilità a
tutte le persone di raggiungere la nostra isola, spendendo le
cifre precedenti e facendo eccezione soltanto per la stagione
estiva. Il governo ha accettato la sua proposta e Cappellacci
spera che la nuova continuità dia una spinta al turismo. Prima
però dovrà riuscire a confermare le tariffe su Roma e Milano su
cui la regione stessa, come dichiarato da lui, investirà circa 50
milioni di euro dando la possibilità ai sardi di viaggiare con tariffe
agevolate in attesa del bando. Ma non è finita qui, c’è ancora
8
un’altra novità: l’introduzione di meccanismi sanzionatori che
garantiscano la qualità del servizio per tutte le compagnie che
intendono approfittarne. Le tariffe sono quindi confermate,
anche se Christian Solinas, l’assessore ai trasporti, proprio
come noi, spera che l’agevolazione possa prevedere sconti
maggiori. In questo periodo di forte crisi abbiamo bisogno
che le promesse fatte da coloro che governano compreso
il presidente Cappellacci non rimangano parole o proposte
di legge, ma divengano fatti. Noi sardi siamo già penalizzati
vivendo le difficoltà che un’isola comporta, gli alti costi dei
mezzi di trasporto non fanno altro che aggravare la situazione
già molto precaria di noi isolani. Noi non chiediamo tanto,
vogliamo solo sentirci parte della penisola italiana.
attualità
Arzachena: il patrimonio ambientale a rischio
Contra di Picia
di Lorenzo Cito & Claudio Pirina
Per capire le caratteristiche del territorio
del nostro paese lo abbiamo visitato in
lungo e in largo e ne abbiamo dedotto
che l’elemento predominante è la roccia
granitica. Il granito è una roccia ignea
intrusiva, che si è quindi formato al seguito del raffreddamento del magma. Un
luogo che rappresenta al meglio queste
caratteristiche è Contra di Picia, una località al nord di Arzachena, nel rione San
Tommaso. E’ uno scenario affascinante
e molto particolare, anche se in alcune
parti è trascurato e ridotto in uno stato
di degrado a causa della negligenza di
alcune persone. Le piante che vi crescono
intorno sono l’Erica, il Cristo, l’Olivastro, il Mirto, la Felce e il Corbezzolo
mentre gli animali che vi abitano sono
le farfalle, gli scarafaggi, le lucertole, i
bruchi e infine i cinghiali. In aggiunta a
questo ad Arzachena ci sono vari siti poco
valorizzati come per esempio la roccia
del “Fungo’’, il fiume di “S.Pietro’’ e la
stessa “Contra di Picia’’. Alcuni di noi
hanno studiato in maniera approfondita
questa località per capirne meglio la sua
importanza. La sua conformazione è
tipicamente roccioso con caratteristiche
granitiche, situata nella parte nord del
Arzachena non è solo una località
balneare ma anche storica. Infatti,
intorno al suo territorio ci sono diversi siti archeologici come nuraghi,
necropoli e tombe dei giganti. Questi
insediamenti si sono concentrati intorno alla cittadina gallurese per via
della conformazione del suo territorio, tipicamente roccioso. Un esempio di quanto la natura ha lasciato a
questo territorio sono i Tafoni, delle
rocce modellate dalla pioggia e dal
vento che, negli anni, hanno preso
la forma di animali, cose e persone.
Un bellissimo esempio lo troviamo a
Li Conchi, una zona della periferia di
Arzachena, lungo tutta la via Righi.
Questa zona è frequentata dalle
persone del quartiere ma anche da
tanti turisti che, incuriositi, vengono
spesso ad ammirarli e a scattare
fotografie. E, proprio durante una
di queste visite che alcuni di loro
si sono ritrovati di fronte una vera
schifezza: alcune rocce imbrattate
da scritte fatte con le bombolette
spray di vari colori. I baldi scrittori
paese. Purtroppo, come spesso accade,
la noncuranza e il vandalismo delle persone prevalgono sul buonsenso, tant’è
che queste località sono state deturpate
da ragazzacci e menefreghisti. Cartacce,
lattine, bicchieri di plastica e scritte sulle
rocce sono i souvenir lasciati ai visitatori.
Persone che non hanno rispetto per l’ambiente e che non lo preservano da questi
rischi. Cosa vogliamo fare per aiutarlo?
Invitiamo tutta la popolazione di Arzachena e tutti i turisti ad evitare di gettare
l’immondizia tra i prati o nei cespugli,
nonché in quei tesori che la natura del
nostro territorio ci offre e che non siamo
capaci di apprezzare. Invitiamo anche
l’amministrazione comunale a distribuire
in tutto il paese degli appositi cestini, in
modo tale che nessuno abbia alcuna scusa
per non rispettare il nostro territorio e
le bellezze che ci circondano. Tutto ciò
sarebbe possibile se solo tutti capissimo
che rispettare l’ambiente è nostro dovere,
ma soprattutto, un immenso piacere per
contribuire a mantenerlo pulito. Amare
la nostra Arzachena significa rispettare
per primi il nostro territorio e così dare
l’esempio a chi ci viene a trovare.
Li Conchi
di Rossella Roggero
Alessandro Pileri & Daniela Tommainu
si sono divertiti a lasciare i messaggi
alle loro innamorate e agli amici che,
compiaciuti, se ne sono pure vantati!
Dei veri cretini che non si rendono
conto del male che hanno fatto ad
uno dei più conosciuti siti naturalistici
di Arzachena. Secondo alcuni, questi
ragazzi fanno così per farsi notare,
ma non sanno che stanno rovinando
quella meraviglia ambientale. Pare
che questo scempio sia stato fatto
tra la primavera e l’estate scorsa
e tutti sanno quanto sia grave. Per
questi ragazzi ci vorrebbe una bella
sistemata e un bel richiamo da parte
dei genitori, anche perché chi pensa
di poter deturpare queste bellezze
naturali, deve essere fermato.
9
attualità
Economia: trasporti
L’Oro nero
La crisi mondiale ha fatto schizzare il costo dei carburanti
alle stelle. un fenomeno che colpisce particolarmente l’Italia,
dove tra tasse accise e contributi vari fare il pieno è ormai
diventato un privilegio per pochi.
di Ilaria Codina
Il nero sta per superare il giallo e non
di sicuro perché brilla di più. Parliamo
dell’oro, quello nero, per intenderci che,
in questo periodo, sta oscurando il mercato globale. I continui aumenti di prezzo della benzina e del gasolio si riflettono negativamente su qualsiasi prodotto
che andiamo ad acquistare, perché tutto
deve essere trasportato e i trasporti raggiungono prezzi vertiginosi. Tutto deve
essere prodotto e parecchie macchine
legate alla produzione industriale funzionano con i carburanti. La gente ha iniziato a fare un uso maggiore dei mezzi
pubblici e dove può si sposta a piedi o in
bicicletta. Noi che viviamo su un isola
siamo ancora più penalizzati di altri:
per spostarci all’interno dello stesso territorio italiano (perché anche noi siamo
italiani) abbiamo necessità di utilizzare
la nave o l’aereo e a caro prezzo, sub-
endo passivamente aumenti incontrollati
sui biglietti delle compagnie aeree e di
navigazione. Infatti, per ogni aumento
del 2% della benzina ne consegue un
rincaro del 20%. Ma chi ci guadagna da
tutto ciò? Non di sicuro i gestori dei distributori ai quali non rimangono che le
briciole di questa grande torta divisa tra
stato e compagnie petrolifere. Pertanto,
come pensiamo di andare avanti in una
società basata su un debito di miliardi di
euro? Nel frattempo, mentre cerchiamo
di dare una risposta a queste domande, il
costo dei carburanti aumenta e con esso
il costo della vita. Secondo alcuni studi
è risultato che il 20% delle cause è dato
dall’aumento del greggio al barile e che
il restante 80% sia dato dall’aumento
delle tasse, dalla crisi economica, dal debito pubblico, dall’assenza di concorrenza e dall’evasione fiscale. Giornalmente,
però il prezzo dei carburanti schizza
alle stelle facendo crollare i consumi: la
benzina è aumentata del 3,9%, mentre
il gasolio del 3,1%. I consumi complessivi sono però calati del 10,1% e i pessimi risultati di settembre 2012 influiscono anche sul bilancio consuntivo dei
primi nove mesi dell’anno. Alcuni, però,
considerano che in minima parte il calo
dei consumi di settembre sia dovuto alla
conclusione di iniziative promozionali e
di sconti vari. Insomma, la crisi dell’euro
comincia a farsi sentire, e di conseguenza, appare scontato chiedersi: cosa
faremo se questo fenomeno continuerà?
Ritornemo alle carrozze e ai cavalli!
Arzachena. Chiuso un senso di marcia della strada Cannigione - Baja Sardinia
Viaggiare sicuri
di Gianluca Kaul
E’ arrivato l’autunno e con esso le prime
piogge, alle quali, spesso, si accompagnano seri incidenti. La nostra zona, come
tante altre in Sardegna, ha avuto piogge
torrenziali che hanno causato diversi
problemi al traffico cittadino. La loro manutenzione è un aspetto molto importante
e deve sempre essere eseguito poco prima
la fine dell’estate, in modo da evitare che
la prima piena dei torrenti e dei fiumi
possano causare seri danni alla natura e
alle persone. Nel comune di Arzachena
sono molte le strade dissestate che hanno
bisogno di manutenzione, ma ce n’è una
in particolare che richiede un intervento
immediato per la sua pericolosità. Si tratta
della strada che collega Cannigione a
Baja Sardinia che è stata interessata dalla
recente alluvione di fine settembre. In
questa strada vi è un tratto in particolare
10
molto pericoloso: si tratta del così detto
Ponte di Saloni attraversato dal fiume San
Giovanni. Come dicevamo, in seguito alle
piogge di inizio autunno le acque gonfie
e piene di forza hanno ulteriormente danneggiato la strada, rendendola molto pericolosa. Durante i temporali di settembre
un giovane di Sorso ha perso il controllo
dell’auto cadendo nel fiume e solo grazie
Dopo il pauroso
incidente di fine
estate che ha
coinvolto un
giovane cameriere
di Sorso, la strada
che collega Baja
Sardinia con
Cannigione
é stata ridotta ad
un solo senso di
marcia.
alla sua forza, si è aggrappato a un ramo
in attesa di soccorso. Il guardrail già in
condizioni precarie non ha potuto contenere l’urto della sua auto che è finita in
mezzo al fiume mettendo a serio rischio la
vita di quel ragazzo. Già in passato ci fu
un altro episodio simile a questo, vittima
una ragazza di Cannigione e anche lei si
salvò per miracolo grazie a dei passanti.
il sondaggio
I Social Network
Quanto chattiamo?
di Antonio Dettori
I social network, tra cui Msn, Facebook,
Skype, Twitter sono molto utilizzati dai
ragazzi soprattutto nell’età adolescenziale. Fra questi spicca Facebook al quale si
sono iscritti in tutto il mondo circa 900
milioni di persone. Dal sondaggio fatto
nella nostra scuola risulta che circa il 59%
degli alunni è iscritto a Facebook, mentre il resto si divide tra MSN, SKYPE e
TWITTER. Nella domanda aperta hanno
risposto solamente alcune persone, ma
dai quei pochi che lo hanno fatto, si sono
ricavati elementi importanti per il nostro
sondaggio. C’è da evidenziare che tra i
ragazzi, soprattutto nell’età adolescenziale, sono emersi dati inquietanti e molto
pericolosi, dietro i quali si potrebbero
nascondere atti di bullismo o cosa ancora
Dalla nostra ricerca
emerge un dato impressionante: a chattare
sono in tanti e suddivisi
tra ragazzi, e adulti. Questo fenomeno si è esteso
in tutto il mondo coinvolgendo milioni di persone
che, per curiosità, solitudine e voglia di scoprire
cose nuove, trascorre
parte della giornata
attaccata al computer.
peggiore, incontrare persone non proprio
ben intenzionate. Chattare sui Social Network, tuttavia, non ha solo i lati negativi
ma è anche un modo di tenersi a contatto
con persone lontane e amici che non
abitano nel tuo paese. E’ anche un modo
per esprimere le proprie opinioni su un
film o una novità che circola fra i ragazzi,
poiché molti programmi televisivi hanno
messo online una pagina dove scrivere le
proprie opinioni. Le cifre del sondaggio
sono molto chiare; il 73% degli alunni
sono iscritti ad un Social Network e il
27% no. Gli iscritti ad Msn sono il 27%,
a Facebook il 59%, a Skype il 33% e a
Twitter il 12%. In media gli alunni stanno
su questi Social Network 2 ore al giorno
o qualcosa in più.
11
il sondaggio
I Social Network
Perché chattiamo?
di Giada Usai
I nostri compagni hanno appena terminato il sondaggio su un
argomento che investe tutti noi ragazzi, ma anche le persone
adulte: chattare su internet.
Tra le risposte avute dai nostri compagni ci sono tante motivazioni che spingono i ragazzi a farlo: fra queste la voglia di
conoscere altre persone è fra le prime, ma anche la curiosità
e il desiderio di avere contatti con persone lontane è molto
sentita da chi usa i Social Network. È questo un nuovo modo
di intrecciare amicizie, nuovi rapporti di conoscenza e contatti
con persone che non si vedono da tempo e che vivono lontano
dal tuo paese. Amici conosciuti durante le vacanze, a scuola o
vicino a casa che col tempo si sono perdute. Non sempre però
questi rapporti sono sicuri. Capita spesso che alcuni ragazzi,
fanno amicizia con persone che credono amiche e che poi si
Le mode, le tendenze ma
anche timidezza e tanta solitudine sono tra le
cause che hanno portato questo fenomeno ad
un utilizzo così elevato.
Un mondo nuovo che gli
adulti usano in tante maniere e che i ragazzi cominciano a conoscere fin
dalla loro adolescenza...
2)
A quale di questi?
12
dimostrano diverse da quelle che credi. Dopo aver chattato per
un certo periodo, cominciano a mandarti messaggi per avere un
tipo di rapporto diverso da quello online. Ti invitano a uscire o
a bere qualcosa insieme e magari nasce qualcosa che non vorresti avere. Spesso, però, è troppo tardi perché certe situazioni
ti coinvolgono così tanto che è difficile uscirne. Cominciano i
messaggi a tutte le ore, le telefonate che ti infastidiscono continuamente, tanto che la voglia di dire no è tanta, ma non riesci
a tirarla fuori. Nei casi più fortunati bastano alcune parole per
smetterla, in altri ci vuole un intervento più forte magari da
parte di un amico. Per questi motivi è consigliabile utilizzare
i Social Network per chattare con chi conosci e di chi ti fidi
senza correre alcun rischio, ma anche per fare nuove amicizie
che ti resteranno per gli anni a venire.
1)
Sei iscritto ad un Social Network?
3)
Quanto tempo trascorri ogni giorno
sul tuo Social Network preferito?
la domanda
“Ritieni che essere iscritto ad un Social Network
possa aiutarti a stringere nuove amicizie?”
LE RISPOSTE DEGLI ALUNNI
Si, perché conosci nuova gente o ritrovi persone di cui magari
ti eri dimenticato
Alessia Piras - 2° C
Si, secondo me puoi farti nuove amicizie perché magari è del
mio paese e non l’ho mai vista e invece è simpatica.
Beatrice Chiola – 2°D
No, perché è una ****. Scherzo, però non mi sembra il modo
migliore di fare amicizia. Inoltre, molta gente finge di essere
tua amica e poi ti rapiscono e sparisci. Ovviamente non tutti
sono così ma è meglio essere prudenti.
Aaron Allaix - 3° B
Si perché è un modo per comunicare attraverso internet si
può parlare anche se a volte può essere pericoloso.
Alice Spada - 2°D
Non penso che un social network possa aiutare una persona a
fare nuove amicizie perché gli amici, secondo me, sono quelli
che conosci per puro caso e con cui parli faccia a faccia e non
ciattando.
Federica Casu – 3° B
Secondo me è sbagliato accettare le richieste di amicizia da
persone che non si conoscono. Però, è un ottimo modo per
comunicare con gli amici che sono lontani da te.
Giulia Sangaino – 2° A
Io sono iscritta ad un social network ma non ritengo che possa
aiutarmi a stringere nuove amicizie: perché gli amici che puoi
avere su internet nella vita reale non ti salutano e non ti parlano e perché a volte le persone che ritieni di conoscere non
sono le persone che pensi che siano.
Sofia Ena – 2° A
Si facebook può aiutare a fare nuove amicizie, ma quelle vere
sono quelle che si creano realmente. Per me Facebook è
molto utile per tenersi informati e messaggiare con gli amici.
Giordano Meloni – 2° A
Io mi sono iscritta a un Social network e non penso che possa
aiutarti a stringere nuove amicizie perché sul computer potrebbero fingersi altre persone con altre personalità che magari,
poi, si inventano. Io, infatti, non accetto richieste d’amicizia da
persone che non conosco.
Emily Mulas – 2° A
No, perché gli amici preferisco conoscerli di persona. Quelle
che si incontrano su Facebook possono sembrare brave persone nella vita reale ma in realtà sono il contrario.
Michela Pinna – 2° A
Si, io credo che ti possa aiutare a fare amicizia con gente che
pensi sia l’ideale per te. Però, c’è gente della quale non bisogna fidarsi troppo!!
Mariam Lakrizi - 2° C
No, perché nonostante tutto ancora oggi molte persone si
spacciano per altre persone e potrebbe essere pericoloso,
quindi preferirei avere più sicurezza e più privacy.
Elisa Ghilaroli -3° B
Visto che sono iscritta a facebook, penso che da una parte
possa aiutarti a fare nuove conoscenze e amicizie, mentre da
un’altra parte se si sta ore e ore al computer non si può uscire,
incontrare gli amici non più ‘’virtuali’’ ma reali e a volte però
serve a fare nuove amicizie.
Gloria Sangaino - 3°B
Secondo me, Social Network sono solo un passatempo, a
volte puoi anche fare nuove amicizie ma quando ci si conosce
dal vivo è molto meglio perché una persona si sa presentare
meglio, invece dietro al computer potrebbe essere una persona adulta che manipola i ragazzi e le ragazze.
Linda Mazzurco -3°D
Certo, sicuramente ha dei vantaggi perché conosci nuove
persone e impari a dialogare, c’è anche da dire però che ha
anche degli svantaggi perché se io messaggio con qualcuno
che non conosco personalmente e che il suo profilo ha una
foto falsa si potrebbero correre dei grossi rischi.
Giada Faletta – 3°B
Si secondo me i Social Network possono aiutarci a stringere
nuova amicizie, ma anche per tenerci in contatto con persone
che abitano lontano.
Alessia Innocenti – 3°B
Si, secondo me facebook è una forma di comunicazione abbastanza efficiente per stringere nuove amicizie e conoscere
nuove persone. Esso però può essere molto pericoloso a
causa dei falsi profili. Insomma esso è un social network bellissimo se viene usato a scopi benefici.
Ilaria Codina – 3°B
No, non mi aiuta a stringere amicizie nuove perché io preferisco stringere amicizie vere e non tramite il computer e secondo
me le vere amicizie si fanno senza il computer.
Dario Dettori – 3°B
Secondo me non mi aiuta a stringere nuove amicizie perché le
vere amicizie si fanno di persona.
Maurizio Vargiu – 3°B
Secondo me essere iscritto ad un Social Network non aiuta
molto a stringere nuove amicizie perché non si può stringere
una vera amicizia attraverso un social network, si può giusto
parlare con gli amici che si conoscono.
Elisa Filigheddu -3°B
Personalmente, non essendo iscritto a nessun Social Network, ho un’opinione molto positiva sul fatto di relazionarsi
attraverso questi ultimi. A influenzare l’idea che mi sono fatto
di avere dei contatti con i ragazzi di altri paesi è soprattutto il
fatto di poter fare nuove amicizie nonostante la timidezza o la
paura di non piacere. Penso sia molto bello conoscere gente
nuova, magari di altri paesi, e poterci instaurare un rapporto;
anche se ritengo che fare amicizia di persona contribuisca a
rafforzare i rapporti che si creano tra un individuo e l’altro.
Ivan Pardu – 3°B
13
tradizioni
il gruppo folk di San Pantaleo
La cultura
del
vivere
insieme
Grandi e piccoli uniti nella tradizione
di Letizia Farina-Valentina PigaTiziana Rinaldi
Fino al 1 gennaio 1939 il paese di San
Pantaleo è rimasto sotto l’amministrazione di Nuchis per poi entrare a far parte
del territorio comunale di Olbia. Il passaggio al comune di Olbia era inevitabile
ma è evidente che dal punto di vista dei
costumi, del dialetto, delle tradizioni,
della propria storia, la comunità di San
Pantaleo è sempre rimasta fortemente
ancorata all’Alta Gallura. E in un periodo nel quale si rivaluta con entusiasmo
il folklore popolare, è interessante che
una “frazione” come San Pantaleo crei
il proprio gruppo folkloristico, facendo
sfoggio di costumi locali. L’iniziativa, è
frutto di un’analisi eseguita su foto storiche conservate nelle case del paese, una
raccolta di alcuni pezzi degli abiti originali, anche se rimangono ancora dubbi
su alcuni particolari e sugli accessori.
L’abito femminile
L’abito femminile è indossato nelle esibizioni ufficiali e in occasioni delle feste patronali, detto anche “Vistiri di la
muta.” Esso comprende una camicia
“camisgia” bianca di cotone, ricamata,
sia nel petto, sia nei polsi, un corpetto
“gipponi” color blu o nero in broccato,
con scollo a “vu” o squadrato e chiuso
con bottoncini. La gonna o “faldetta” è
di seta nera o blu, plissettata o con pieghe rade e ampie. I colori e i tessuti del
costume variano in base al proprio gusto.
14
La storia del piccolo
borgo gallurese che,
una volta divenuto
frazione di Olbia, ha
mantenuto intatte tutte
le sue tradizioni
dell’Alta Gallura
La versione riprodotta dal gruppo folk di
San Pantaleo è a fiorami viola, rossi o
blu. L’elemento più importante dell’abito femminile è la “cappitta” o “faldetta
cupaltata”, un indumento con duplice
uso utilizzato come copricapo o come
gonna. In sostituzione della cappitta, i
capelli raccolti in una crocchia, erano
coperti da un fazzoletto bianco o nero
“lu miccalori di capu” che era generalmente annodato sotto il mento o fermato
con una spilla. Appartiene al costume di
tutti i giorni il grembiule o “panneddu”
dotato anche di una tasca che serviva per
mettervi il rosario, il fazzoletto e pare
anche per un piccolo coltellino da “rasojia”. L’ultimo elemento per completare il quadro degli indumenti femminili è
lo scialle “lu scialli.” Si differenzia solo
nei colori il vestito della vedova o “vistiri di la vedova o Battia” sopra la camicia
bianca vi è il giacchino o ghipponi nero
con lo scollo a V; ricopre i capelli un fazzoletto o miccalori sempre nero.
I gioielli:
L’unico elemento tradizionale in oro
usato dagli uomini e dalle donne tra la
fine dell’ottocento e i primi del novecento, era “lu catinacciu” una lunga catena
utilizzata per appendervi l’orologio da
taschino.
L’abito maschile:
Assai più semplice è l’abito del maschio
o “lu vistiri di lu masciu” composto
dalla camicia o “camisgia” di cotone
bianco semplice con sopra il gilet detto anche “lu casciu” in velluto nero. I
pantaloni o “li calzoni” a forma tubolare
nero. A completare tutto vi è la giacca
o “lu gabbanu” in orbace anche questa
nera. Nella nostra parte di Gallura non
si usava la berritta, vi erano, infatti, due
tipi di cappelli: la “capoccia” schiacciata e con falda frontale e “lu cappeddu” a
grosse falde detto anche alla “continentale”.
I balli:
Ad essere ballato negli stazzi durante le
feste è lo “Scottisi”, un ballo considerato a tutti gli effetti gallurese, sebbene le
sue origini siano lontane. Si dice, infatti,
che la sua provenienza sia scozzese. “La
Montimulesa” è un altro ballo che si esegue in coppia con piccoli e veloci saltelli
a ritmo della tradizionale mazurca. Non
siamo a conoscenza della sua origine la
cui musica, di provenienza continentale,
è stata modificata dalla popolazione locale di Monti di Mola. Gli altri balli sardi
che il gruppo folk di San Pantaleo ha imparato con tanto impegno non sono tutti
di origine Gallurese.
attualità
Arzachena: spazi pubblici
Impariamo a rispettarli
Conoscere il valore e gli
sforzi profusi per ottenere
gli spazi verdi, potrebbe
essere il motivo per insegnare a tante persone
come farne un...buon uso
di Federica Casu
Ogni società civile che si rispetti cerca di
migliorare negli anni le condizioni di vita
dei propri abitanti. La generazione dei
nostri nonni usava giocare con le cose che
aveva in casa, accontentandosi di quello
che potevano racimolare intorno, mentre quella dei nostri genitori aveva una
scelta maggiore: il pallone, i cerchi delle
biciclette, le prime bambole di pezza e
qualche spazio verde all’interno del paese
o della città. Oggi, invece, tutto è cambiato. Il salto fra generazioni è stato enorme,
tanto che noi non ci accontentiamo più di
quello che abbiamo ma cerchiamo sempre
di più. Ci siamo mai chiesti, però, in che
modo utilizziamo gli spazi verdi a nostra
disposizione? Per intenderci, quegli spazi
verdi presenti ancora nel nostro paese.
Ad Arzachena, infatti, ci sono diversi
parco giochi purtroppo abbandonati a se
stessi nei quali i bambini non possono
giocare perché rischiano di farsi male.
Uno, quello dietro alla sede comunale,
pur essendo in fase di ristrutturazione è
ancora piuttosto pericoloso; mentre l’altro
è situato vicino alla sede dell’ASL dove
in alcuni momenti della giornata i bambini più piccoli non possono giocare per
via dei ragazzini più grandi che giocano a
calcio, e non solo. Quel che rimane degli
altri giochi anche qui non è proprio un
gran che: le altalene sono arrugginite, lo
scivolo è piuttosto rovinato, alle panchine
mancano le assi per potersi sedere, gli
anelli per arrampicarsi sono inutilizzabili. A questo punto appare chiaro che le
soluzioni da adottare siano due: la prima
è quella di sensibilizzare tutti i ragazzi
che i parco giochi sono fatti apposta per i
bambini piccoli, la seconda è quella di far
costruire dei campetti verdi per giocare a
calcio. Solo così tutti si potranno divertire
utilizzando al meglio le strutture messe a
disposizione della comunità.
Scuola. L’ennesimo furto nella scuola secondaria di Abbiadori
Lasciateci studiare
di Laura Maccioni & Camilla Pileri
Basta, non ce la facciamo più! Sabato 24 Novembre 2012,
nella scuola secondaria di 1° grado di Abbiadori è avvenuto
l’ennesimo furto. Non è stato il primo ma, purtroppo, hanno
rubato il grande schermo, alcuni dei nuovi computer per poi
arrivare all’incasso della macchinetta delle merendine. Ormai
non è rimasto molto e la scuola non può permettersi i soldi per
ricomprare il materiale. Nonostante ciò, gli alunni e i professori
non si vogliono arrendere a questi atti di vandalismo e, pertanto,
hanno deciso di portare avanti le loro lezioni con i pochi mezzi
che gli sono rimasti ma sempre con lo stesso entusiasmo. A
questa situazione, si aggiunge, purtroppo, lo scarso numero
degli alunni iscritti alla scuola che non fa che aumentare sempre
più le probabilità di chiusura di questo plesso. Un vero peccato per i ragazzi e le famiglie di Abbiadori che si vedrebbero
costretti a continui spostamenti verso Arzachena. Per questi
motivi è indispensabile salvare la scuola con un aiuto materiale
ed economico, con nuovi ed efficienti sistemi di sicurezza ma
soprattutto, con l’impegno e la volontà degli adulti.
nella foto: la finestra divelta dai ladri durante l’accesso alla scuola
15
cartoni animati
la serie televisiva più conosciuta al mondo
I Simpson
di Lorenzo Demontis
I Simpson sono una serie di cartoni animati tra le più popolari
al mondo creati dallo statunitense Matt Groening. Il primo episodio risale alla fine degli anni 80 e fu trasmesso dalla Fox, una
famosa casa produttrice americana. Il cartone è ambientato in
una cittadina americana di nome Springfield, località che esiste
realmente negli Stai Uniti, ma purtroppo ben diversa dalla citta
di fantasia creata dal creatore della fortunata serie, dove ancora
oggi gli appassionati dubitano sulla sua reale esistenza. I Simpson
dopo circa dieci anni dalla loro creazione, il 31 Dicembre 1999
sono stati acclamati come miglior serie televisiva del secolo e
un anno dopo, hanno ottenuto una stella nel “Wall of fame” di
Hollywood. Tuttora è la più lunga serie animata mai trasmessa ed
è stata considerata nelle guide tv statunitensi tra le dieci sitecom
più spettacolari di tutti i tempi. In Italia lo show è stato proposto
nel 1991 da Mediaset e dalla piattaforma di Sky. Fino ad oggi
sono stati trasmessi più di 500 episodi per 25 stagioni. Nel 2007
è arrivato quasi in tutto il mondo “I Simpson, il Film” che ha
avuto un grandissimo successo. I comportamenti della famiglia
sono una parodia dello stile di vita americano, di cui fanno parte
Homer un padre pigro, e un po’ in sovrappeso, irresponsabile ed
incompetente ispettore della sicurezza della centrale nucleare di
Springfield. È un’amante della birra (denominata “Duff” che si
trova realmente in commercio) e adora guardare la tv con una
bella ciambella in mano. Marge è la tipica casalinga che adora
la famiglia, molto protettiva nei confronti dei figli ma a volte
perde il lume della ragione e si diverte con suo marito bevendo
per tutta la notte. Bart il primogenito è il classico teppistello
irrispettoso delle regole, ama lo skateboard e la tv, ma odia la
scuola e si diverte a fare scherzi telefonici e birbonate insieme
al suo amico Milhouse.Lisa la sorella minore di Bart è una secchiona per di più vegetariana, ama la scuola e per il suo impegno
sempre maggiore risulta essere la più brava della scuola. La sua
passione è suonare il sassofono mentre il suo sogno è diventare
presidente degli Stati Uniti. Maggie è solo una bimba di due
anni e si diverte a succhiare il ciuccio tutto il giorno. In alcune
puntate dimostra di essere molto intelligente anche più della
sorella maggiore. Gli animali domestici dei Simpson sono Aiutante di Babbo Natale, un cane da corsa trovato in un cinodromo
ed abbandonato dal proprio padrone. C’è poi, Palla di neve II
il loro secondo gatto. Nelle puntate dei Simpson sono presenti
alcuni special come quelli di Halloween, uno per ogni stagione
e gli special di Natale. Io stesso consiglio questo spettacolo per
tutta la famiglia anche se può sembrare a prima vista un normale
cartone animato. Ogni puntata ha una propria morale e insegna
cose nuove e istruttive di cultura, storia, musica e personaggi
famosi con i quali si instaurano storie e parodie divertenti. Per
poter raccontare chi sono veramente i Simpson, non basterebbe
un enciclopedia, tanto che potrebbe essere proposta come materia
scolastica alternativa per la felicità di noi studenti.
Scuola
I Comodoni
di Giacomo Costanzi
Nella giungla scolastica dove tutti noi
passiamo buona parte del nostro tempo, esistono svariati tipi di studenti. Ci
sono i rari “secchioni”, i seccanti bulli
e i ricercati bellocci. Fra questi, esiste
un individuo che attira oggi maggiormente la nostra attenzione: il “comodone” (dal vulgus “scalda bancus”)
che sopravvive e si moltiplica sempre
più nelle nostre classi, ormai da tempo
immemore! Questo individuo ha una
visione molto particolare del mondo
16
dove vive: l’aula è per lui una sala giochi
e i banchi sono i letti. Da qui la nuova
definizione “bancoletto” utilizzata per
indicare la fatica del nullafacente durante buona parte della mattinata a scuola.
Costui viene spesso escluso dalla società
scolastica e, in certi casi, anche dalla vita
casalinga, dove nessuno lo fila. Molte
volte i professori provano ad aiutare
questo tipo di ragazzo senza ottenere
alcun risultato! Peccato, ma cosa si
può fare per fermare quest’epidemia di
comodoni? Spararli tutti? Forse, no. Il
vero modo per guarire un comodone è
aiutarlo collettivamente a studiare e a
fargli tenere la bocca chiusa durante le
spiegazioni noiose dei professori. Non
dimenticando, però, di fargli capire che
se non si da una mossa vivrà nell’ignoranza per sempre…
musica
il nuovo fenomeno musicale mondiale
Gangnam style
di Giacomo Costanzi
“Oppa Gangnam Style” è il ritornello
dell’attualissimo disco sud coreano suonato e ballato in ogni angolo della terra.
Spopola in discoteca, a casa e durante gli
incontri formali. La sua melodia è riuscita
a far balare grandi e piccoli, diventando
il vero tormentone dall’estate in poi.
Gangnam Style è il titolo del singolo KPop, dove la K sta per Korean, coreano
del rapper PSY, pubblicato a luglio di
quest’anno. Il titolo della canzone è un
neologismo coreano che si riferisce a uno
dei quartieri più chic di Seoul. L’autore
del brano, PSY, ovvero Park Jae-sang,
nato proprio a Gangnam il 31 dicembre
1977, ha studiato alla Boston University
e il Berklee College of Music. Il Gangnam
style è il primo successo planetario che
non nasce dalla tv ma dal web: il video su
YouTube ha avuto un successo inimmaginabile, ha ottenuto a tutt’oggi più 700
milioni di visualizzazioni, piazzandosi
al secondo posto delle classifiche, dietro
a “Baby” di Justin Bieber, ottenendo, in
aggiunta, oltre 4 milioni e mezzo di “mi
piace”. Il Gangnam style è stato inltre
certificato dal Guinness dei Primati come
record della storia di YouTube. Secondo
la rivista “Forbes”, entro marzo 2013 il
video sfonderà il muro del miliardo di ri-
produzioni. Un successo incredibile come
abbiamo già detto, tanto da domandarsi
come mai, ormai tutto il mondo balla il
Gangnam style. Il fenomeno sicuramente
è dovuto al fatto che nasce in Asia, il
continente più popoloso al mondo, ma
soprattutto perché è stato imitato e riprodotto da molti Vip in tutto il mondo, per
svariati motivi. Tra i primi Ai Weiwei,
l’archistar dissidente cinese molto attento
ai fermenti culturali e della moda, che ne
ha fatto una parodia per denunciare la
persecuzione e del regime cinese. Anche
gli esuli tibetani hanno ballato una parodia
del “Gangnam Style”, che mostra il leader
cinese in pectore Xi Jinping alle prese con
gli attivisti tibetani: “Abbiamo usato il
potere dell’umorismo e dello spettacolo
per far luce sulla crudeltà e assurdità
della politica cinese in Tibet”. In Russia
sulle note della canzone è stato montato
un video in cui sfilano i protagonisti
della politica, a cominciare da Vladimir
Putin e Dmitry Medvedev, che saltellano
“Oppa Putin Style”. La caricatura è stata
voluta da Demokratia 2, l’opposizione
russa declinata in Rete. Tra i personaggi
che appaiono sullo sfondo anche il leader
dell’opposizione Aleksey Navalny, inseguito dai poliziotti. Oltre al cosmonauta
Gagarin e ad altre figure che richiamano
una Russia più sovietica che contemporanea. Il video mostra PSY ballare imitando
la cavalcata di un cavallo in diversi posti
tra cui una piscina idromassaggio, una
giostra, un ascensore, un garage e la metropolitana. In ogni posa ripete il ritornello
“Oppa Gangnam Style”, incitamento ad
ammirare il suo stile rivolto a una ragazza
che cerca di conquistare. Fra i suoi ammiratori c’è anche il segretario generale
dell’Onu, Ban Ki-moon, ama far notare di
essere il secondo sudcoreano più famoso
al mondo, dopo PSY. S’è fatto insegnare
qualche passo quando il rapper è andato
a trovarlo al Palazzo di Vetro e poi ha definito il “Gangnam Style” una “forza per
la pace mondiale. Abbiamo negoziazioni
molti difficili all’Onu, ho pensato che
potrebbe aiutare se tutti per un attimo
ci fermassimo a ballare il Gangnam
Style”. Dopo il successo del Gangnam,
il Ministero della Cultura sudcoreano ha
deciso di premiare PSY con la medaglia
dell’Ordine di Okgwan per “meriti eccezionali: non solamente per la sua carriera
di artista, ma anche per avere reso celebre
il quartiere di Gangnam e accresciuto
l’interesse mondiale nella Corea del Sud”.
17
rubriche
libri-fiabe-curiosità-giochi di società
LIBRI
Eragon
un ragazzo, un drago, un mondo di avventure
Questo libro è un capolavoro
della letteratura Fantasy
per ragazzi, adatto
a tutte le età.
di Edoardo Cericola
Eragon è un ragazzo che vive dalla nascita senza i suoi genitori:
il padre è morto e la madre lo ha abbandonato subito dopo la sua
nascita. A prendersi cura di lui sono lo zio Garrow e il cugino
Roranche che vivono nella loro fattoria. Eragon va da solo ogni
giorno a caccia per procurare il cibo alla sua famiglia nella Valle
Palancar, vicino Carvahall, dove si trovano cervi e altre specie
di animali. Eragon è un ragazzo molto semplice che passa la
sua giornata aiutando il resto della sua famiglia. La storia del
libro comincia quando, Eragon una mattina, mentre andava a
caccia trova una pietra blu proprio quando stava per schioccare
la sua freccia contro un cervo. Incuriosito, il nostro protagonista prende la pietra fra le sue mani e, dopo averla attentamente
osservata, si domanda se sia veramente così. La pietra era tanto
lucente che pensò che fosse molto preziosa. Per questo motivo,
il giorno dopo la portò a un uomo per valutarla e che gli disse
di non sapere di cosa si trattasse ma che, comunque, aveva un
grande valore. A questo punto, Eragon pensò di venderla così
con i soldi guadagnati avrebbe potuto sfamare la sua famiglia.
Certamente non sa che quella pietra gli cambierà la vita. In realtà
la pietra è un uovo di drago da cui un giorno nascerà Saphira, la
dragonessa che lo sceglierà come suo cavaliere. Grazie al legame
tra lui e il suo drago con il quale riuscirà a parlare attraverso una
telepatia molto stretta, riusciranno a sconfiggere i loro nemici.
Ma, presto diventerà un mago dai poteri straordinari grazie al
cantastorie della sua città che viaggerà con lui fino al momento
della sua morte. Questa lascerà un segno profondo nel cuore
di Eragon che farà molta fatica nel continuare il suo viaggio.
Durante il cammino per ritrovare il suo nemico e poi, ucciderlo,
incontra molte persone: tra queste una donna che predice il futuro, un gatto parlante e un ragazzo diventato suo amico durante
il viaggio. Eragon si pentirà di essere stato suo amico, da lui
avrà una brutta sorpresa: il ragazzo, infatti è il figlio di uno degli
ultimi cavalieri malvagi. Le sue giornate non sono, però, molto
serene: infatti, ha spesso delle visioni grazie alle quali riuscirà a
conoscere un’elfa di nome Arya che riuscirà a liberare dalla sua
prigionia. Come in tutte le storie ci sono dei nemici che daranno
molto fastidio a Eragon: i Ra’zac per primi che sono alla corte
di Galbatorix, che pensava ormai di essere l’ultimo cavaliere di
draghi rimasto in vita. Quest’ultimo dopo essersi accorto di aver
18
perso il suo ultimo uovo di drago, manda in missione i Ra’zac
col compito di recuperare la pietra. In questa ricerca, proprio
Eragon perderà suo zio. Il libro non ha una fine, il suo autore
Cristopher Paolini lo scrisse a 15 anni e fu il suo libro d’esordio.
Fu spinto dal grande amore per la letteratura Fantasy, il libro fu
pubblicato a spese dei genitori che intuirono le sue potenzialità
e vollero assecondare il suo talento, per questo seguono i libri:
Eldest, Brisingr e Inheritance. Nelle circa 600 pagine del libro
Eragon da semplice ragazzo acquista maggior sicurezza di sé e
consapevolezza del potere che prende dal legame col suo drago
e ciò che essere un cavaliere comporta: diventa un paladino della
giustizia. La morale di questo libro è che nonostante le disavventure che incontri per la tua strada, non devi scoraggiarti ma
combattere contro di loro così come ha fatto Eragon.
videogames
di Claudio Pirina
Minecraft è un videogame utilizzato da circa 45milioni di persone. Il protagonista sei tu e si chiama Steve. Il gioco è stato
ideato e sviluppato da Markus “Notch” Persson, nato il primo
Giugno del 1979 e autore di videogiochi svedese, nonché il
proprietario della Mojang, compagnia di videogiochi fondata
nel 2009. Il gioco è stato pubblicato sul web il 17 Dicembre del
2009 che era ancora in fase di sviluppo, mentre il 19 Novembre
2011 è uscita la versione definitiva. Il gioco si focalizza sulla
creatività e l’ingegno che permettono ai giocatori di costruire
un mondo immaginario. Il videogame è stato creato per essere
utilizzato al computer con la versione SP, ma ne esiste una
anche per i sistemi della Apple ed per quelli Android, chiamato
Minecraft Pocket Edition. Nel gioco ci sono due modalità: la
Survival dove il protagonista deve, appunto, sopravvivere più a
lungo possibile nel mondo, affrontando i suoi nemici Mob senza
morire, altrimenti perde tutto ciò che aveva trovato e conservato
in precedenza. Per i giocatori più creativi c’è la modalità Creative, dove tutti i mattoncini per costruire fantastici palazzi sono
infiniti. Nella versione SP c’è, invece, una modalità in più: la
Hardcore, ovvero l’estrema dove il protagonista ha solo una vita.
I nemici sono: Zombie, Skeleton, gli Spider di notte, Creeper,
Slime, Ghast, Spider Jockey, Ragno delle caverne, Blaze, Black
Skeleton, Cubo di magma, Strega, Wolf, Enderman e per finire
il Boss che è l’Ender Dragon che si trova nella terra dell’Ender,
dove si può andare solo tramite un portale che si costruisce con
i famosissimi mattoncini. Per stare in vita devi necessariamente
nutrirti e il cibo da mangiare è dato dagli animali e dalla zuppa
di funghi. Fra i primi ci sono il maiale, la pecora, il calamaro,
la mucca, il pollo; la loro carne si può mangiare cruda ma se si
cucina con la fornace si aumentano le speranze di sopravvivenza.
La zuppa vegetale è invece composta da due tipologie di funghi.
Le terre che si trovano nel mondo sono: pianura foresta, giungla,
montagna, oceano, deserto, taiga, pianure innevate, palude,
isola dei funghi, la terra del Nether e la terra dell’Ender ed il
villaggio dei villici. In questo mondo immaginario, oltre agli
animali e ai vegetali, si trovano un sacco di minerali come il
carbone, il ferro, l’oro, i diamanti e i lapislazzuli. Questo gioco
è avvincente e ricco di dettagli, adatto ad ogni età e, in poche
parole, è semplicemente fantastico.
19
lo sport
1° Rally Terra Sarda
Città di Arzachena
Per la prima
volta nella storia
rallystica sarda
la cittadina gallurese
ospita questo grande evento automobilistico. E, sebbene
svegliata di buon ora
dal rombo dei motori
delle auto in gara, ha
ribadito la sua grande
passione per questo
tipo di manifestazione.
di Ilaria Careddu
L’autunno in Costa Smeralda è stato
“investito” da due bellissime ed entusiasmanti gare automobilistiche. Due
manifestazioni importanti come il Rally
D’Italia Sardegna 2012 e il Rally Terra
Sarda città di Arzachena. Il Rally Città
Di Arzachena esordisce per la prima volta
nella cittadina gallurese, stravolgendo per
alcuni giorni la vita e le abitudini degli
Arzachenesi. Nonostante questo, sono
stati contati ben settantuno equipaggi.
Questo appuntamento è stato arricchito
da quattro prove speciali disputatesi
sull’asfalto. A conquistare la vittoria è
stata la squadra composta da Vittorio e
Salvatore Musselli con la loro Ford Focus.
L’ennesimo piazzamento del team sardo
che con le altre squadre isolane partecipanti, hanno conquistato il podio. Un
vero e proprio successo delle compagini
isolane che hanno messo la loro firma su
queste manifestazioni, valide per il Trofeo
Costa Smeralda. Fra i vari riconoscimenti
c’è quello consegnato a Simone Carta per
il Premio Marcello Orecchioni. Dopo il
grande successo di questa prima edizione,
sembra che l’evento possa diventare un
appuntamento fisso del panorama sportivo arzachenese. A gioire maggiormente
della Ronde Rally Città di Arzachena
sono gli organizzatori che si dichiarano
20
soddisfatti e intenzionati a continuare
su questa strada. Un’altra gara di un
livello superiore è stato il Rally D’Italia
Sardegna 2012, svolto nelle campagne di
Sant’Antonio di Gallura. In questa sfida
gli equipaggi in gara provenivano da ogni
parte del Mondo e si sono dati battaglia
fino alla fine. A spuntarla sono stati Mikko
Hirvoven e Jarno Lehtinen con la loro
Citroen DS3, premiati come d’abitudine
al porto vecchio di Porto Cervo. C’è da
ricordare che la manifestazione è stata
organizzata dall’Automobile Club d’Italia con l’appoggio della Regione Sarda.
La gara, valida come penultima prova
del Campionato del Mondo del Rally, ha
visto anche il piazzamento al 10° posto di
Pederselli che con la sua Citroen è stato
uno dei pochi italiani in gara. Ora, passati
i rumori e assorbiti i disagi, la popolazione arzachese sarebbe ben felice di poter
ospitare nuovamente la seconda edizione
del Rally Terra sarda Città di Arzachena.
sport
Calcio: Esordienti Monti di Mola
I campioni di domani
di Alessio Fresi, Emanuele Frasconi, Alfredo Filigheddu e Joey Barbieri
Stare insieme, divertirsi, imparare uno
sport di squadra che li tenga tutti uniti è
il solo obiettivo di un gruppo di ragazzi
di Abbiadori. Giocano a calcio nel campionato Provinciale Esordienti dal quale
vorrebbero partire per, magari un giorno,
diventare campioni. La squadra di calcio
Monti di Mola Esordienti è composta
da sedici ragazzi di età compresa tra gli
undici e i tredici anni. I giovani calciatori
frequentano la scuola secondaria di Abbiadori e di Arzachena e giocano a calcio
per passione e divertimento. Molti di loro
aspirano a diventare piccoli campioni e
perciò, allenandosi con serietà intendono
acquistare maggiori competenze sportive
per affrontare avversari più esperti. Il
loro terreno di gioco è lo stadio “Andrea
Corda” di Abbiadori, un campo in erba
con ampio parcheggio e grandi tribune,
ma dal quale si può assistere alle partite
comodamente seduti nella propria auto
senza pagare il biglietto. La squadra,
iscritta al campionato Esordienti girone
E, si è dimostrata molto più convincente
rispetto all’anno scorso, grazie al nuovo
mister Cristian Aisoni che con grande
capacità ha insegnato ai ragazzi nuove
tecniche e alcune “furberie” del mestiere.
La squadra si allena il mercoledì e il venerdì per due ore, mentre le partite sono
infrasettimanali, con durata di un’ora e
mezzo: due tempi da venticinque minuti
e due da dieci.
La squadra allenata da Cristian Aisoni è quest’anno così composta: Alfredo Filigheddu, Gabriele Azara, Lorenzo Pirina, Biagio
Filigheddu, Andrea Nieddu, AlessioFresi, Alessio Serra, Joi Barbieri, Kevin Fois, Samuele Cassano, Samuele Pittorru, Federico
Spiga, Massimo Nieddu, Emanuele Frasconi e Samuele Aisoni.
Ecco come
funziona
La categoria Esordienti è quella attraverso la quale si accede al calcio con
nove giocatori contro altri nove. Questo
sport è praticato su un campo 50X68.
Di fatto questo avviene provenendo
dalla categoria Pulcini (7 contro 7), passando attraverso quella degli Esordienti
(9 contro 9) . Da questo punto di vista,
la categoria Esordienti è quella in cui il
ragazzino va incontro ai più grandi cambiamenti del suo sport. Il calcio 7 contro
7 è un calcio in cui vi è la sublimazione
del 1 contro 1: in ogni zona del campo
un dribbling vinto o un dribbling perso
possono fare la differenza creando o
permettendo la possibilità di una conclusione diretta o di un passaggio decisivo
per una conclusione a rete. Il calcio 9
contro 9, invece, è un calcio nel quale
gli aspetti della cooperazione diventano
importanti a causa del maggior numero
di metri quadrati da coprire ed a causa
della maggior densità di giocatori avversari che si è costretti ad affrontare in
alcune zone di campo, come ad esempio
il limite dell’area avversaria. Cooperare
significa distribuire compiti e mansioni
e, da questo punto di vista, il calcio 9
contro 9 risulta un passaggio utile verso
il calcio dei grandi: questo modello infatti
crea un vissuto intermedio che consente
di mantenere il legame con il calcio delle
annate precedenti e, nello stesso tempo,
permette di gettare le basi per il passaggio
successivo. Il calcio 11 contro 11, infine, è
il calcio che tutti siamo abituati a seguire in
TV: almeno 6000 metri quadri di campo da
coprire (spesso di più) e venti giocatori di
movimento che ne contendono il controllo. E’ sin da subito chiaro che i problemi
tattico-strategici legati alla gestione ad al
controllo di uno spazio così ampio, e le
difficoltà legate alla collaborazione tra
11 giocatori, rendano questo formato
poco adatto, per esempio, alla categoria
pulcini (le abilità tecniche, le capacità
fisiche e le strutture senso-percettive
dei più piccoli sono infatti insufficienti per
gestire spazi e problemi di questi tipo):
per questo motivo la FIGC ha, da ormai
non pochi anni, proposto il formato 7
contro 7 più adatto agli under 10. Il primo
anno di Esordienti, dal canto suo (ormai
da qualche anno e sempre per volere
dalla FIGC), costituisce il corretto e più
giusto “morbido approdo” al calcio 11
contro 11, proponendo il formato 9 contro
9 (intermedio) che avvia quei processi di
collaborazione e condivisione di compiti
di cui abbiamo parlato sopra e pone le
basi per la crescita futura. Seguire la
progressione dei modelli proposti dalla
Federazione consente alle società e
agli allenatori di costruire un progetto
armonico di passaggio dal calcio dei
piccoli al calcio dei grandi senza traumi
e senza eccessive perdite di tempo. Si
tratta di un percorso guidato, facile da
interpretare, che è in grado di indicare
la strada anche per quanto riguarda le
proposte tecnico-tattiche da elaborare
in allenamento.
21
sport
Ginnastica ritmica: le campionesse arzachenesi Under 15
Le ginnaste danzanti
di Andreea Petrache
& Chiara Tanchis
Conosciamo meglio queste campionesse:
Geovanna Mara, Nicol Caria, Gaia
Cossu, Benedetta Lucioli, Petrache
Andreea, Marta Di Turco, Sassu Virginia,
Margherita Urgeghe e Vittoria Depperu.
appuntamenti
La scuola di ginnastica ritmica Eden di
Arzachena, il 20 maggio 2012 ha vinto
il Campionato Regionale di Ginnastica
Ritmica Under 15. La gara, tenutasi nel
palazzetto dello sport di Capoterra, una
musica
Il Concerto d’Autunno
Luca Diana & Francesca Camacci
La bella stagione se n’è andata via da un
po’ e, sebbene le giornate siano ancora
calde e soleggiate, mai ci saremmo
sognati di dover assistere a un concerto
d’autunno. Perché proprio di questo si
tratta: una kermesse musicale alla quale
parteciperanno cantanti e musicisti di alcuni gruppi arzachenesi. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con
l’Assessorato alla Cultura del Comune di
Arzachena, la sezione cittadina della Pro
Loco e i due gruppi deI Semaforo Giornalista e I Giovani Loreto, si terrà presso
l’Auditorium Comunale di Arzachena,
sabato 8 dicembre alle 21.17. Nata
dall’idea di voler festeggiare insieme
alla popolazione di Arzachena due tappe
importanti della vita associativa dei due
gruppi, la manifestazione ha tutte le carte in regola per garantire agli spettatori
una serata musicale di prim’ordine.“Il Semaforo–Giornalista”grazie all’impegno e
alla dedizione della sua redazione offre,
ormai da quindici anni, alla cittadinanza
arzachenese un’informazione di pubblica utilità, puntuale ed efficace, mentre il
“Gruppo Giovani Loreto” nato nel 2007
durante l’Agorà dei Giovani Italiani a
Loreto insieme a PapaBenedetto XVI e a
22
località vicina a Cagliari, ha visto la squadra arzachenese prevalere su tutte le avversarie provenienti da tutta la Sardegna.
La manifestazione, organizzata dalla
F.I.D.S., la Federazione Italiana Danza
Sportiva, ha riscosso un enorme successo e una grandissima partecipazione di
allieve, a dimostrazione di quanto questa
disciplina sportiva sia seguita in tutta l’iola. Le ragazze arzachenesi hanno partecipato alla gara per dimostrare tutta la
loro bravura e la fierezza di appartenere
alla loro comunità dove hanno un discreto seguito e tante amiche che danzano
come loro. Alla fine, il loro impegno e la
loro grande forza di volontà sono stati
premiati con la vittoria finale. Un successo ottenuto anche grazie alla pazienza e
all’impegno dell’insegnante Brigitte che
per due volte la settimana ha allenato le
sue allieve.
Brave ragazze, tanti auguri da tutti noi.
Anno VIII N. 4 Ottobre-Novembre 2012
Reg. Tribunale di Tempio Pausania
N. 127 del 24.03.2005
Direzione
Istituto Comprensivo Arzachena 1
via Pietro Nenni, 10
07021 Arzachena
Direttore Responsabile
Federico Barbarossa
Coordinatrici di redazione
Anna Corbia - Paola Demuro
Segretaria di Redazione
Giada Usai
Capo Redattori
Giacomo Costanzi-Lorenzo DemontisAntonio Dettori-Claudio Pirina
oltre 500.000 giovani italiani, ha visto da quel
lontano Settembre, un susseguirsi di tappe
e incontri fondamentali per la fede e la vita
del gruppo. A salire sul palco saranno artisti
del calibro di Federica Muntoni, Giuseppe
Mele, Gigi Puddu, Marino Columbano, Federico Lobrano e “Le Ragazze gens”. Sarà
questa una vera occasione per trascorrere
insieme una splendida serata all’insegna
della musica e dell’allegria!
hanno collaborato a questo numero:
Joey Barbieri, Francesca Camacci, Ilaria
Careddu, Federica Casu, Edoardo Cericola,
Lorenzo Cito, Ilaria Codina, Giacomo Costanzi, Antonio Dettori, Lorenzo Demontis, Luca
Diana, Letizia Farina, Giada Favetta, Alfredo
Filigheddu, Emanuele Frasconi, Alessio Fresi,
Gianluca Kaul, Matilde Invento, Michele Moretto, Giorgia Murru, Ivan Pardu, Andreea Petrache, Valentina Piga, Alessandro Pileri, Alice
Pintus, Claudio Pirina, Virginia Portarulo, Tiziana Rinaldi, Rossella Roggero, Chiara Ruzittu,
Gloria Sangaino, Chiara Tanchis, Elena Tanini,
Daniela Tommainu, Giada Usai
Le foto sono di:
Federico Barbarossa, Maddalena Demuro,
Marina Pala, Elena Tanini
Allestimento e stampa
Tipografia Italiana
di Maddalena Demuro
Arzachena (OT) tel. 0789 840070
cruciverba
di Goretto Rossi
ORIZZONTALI
1. La vuole Renzi – 11. Andare a genio – 18. Misteriosa – 19. Ripara le auto – 21. Macchie sulla pelle – 23. Detto di gesti affettuosi
– 25. Si arrabbiano facilmente – 26. Veloce – 28. Promessa – 29. Il Luigi famoso musicista – 31. Sì tedesco – 32. Si dice di un
uomo bello – 35. Consonanti in ruota - 36. Il monello per eccellenza – 40. Aeronautica Militare – 41. Fa piacere quello dello stipendio – 43. Basato sull’esperienza - 46. Unità di misura della pressione – 48. Dispari in noce – 50. Ottusi – 51. Centro del Goceano
– 52. La decima lettera – 53. Metà nave – 54. La famosa Marilyn - 55. Vi è quella soppracigliare – 57. La squadra più famosa di
Madrid – 58. Può essere a doppio taglio - 60. La nostra provincia - 61. Iniziali dell’autore di Caruso - 63. Traccia - 64. Grido di
incitamento - 66. Sigla dell’Olanda - 67. Vagabondi – 69. Un famoso marchio di jeans – 71. Quella del coltello può uccidere – 73.
Devota – 74. Famoso oratore dell’antica Grecia – 75. Piante in Gallura – 77. Lungo digiuno che porta al deperimento – 79. Tagliare
i capelli fino alla radice – 80. Il nome dell’allenatore Liedolm – 81. Associazione dei medici – 82. Si prende alle cinque della sera.
VERTICALI
1. L’amico di Gian - 2. Avverbio di tempo - 3. Trotto sardo – 4. Misura di superficie – 5. Il più famoso statista cinese - 6. Associazione Nazionale Studentesca – 7. Sulle spalle degli scolari – 8. Uomini galluresi – 9. L’incendiario cantante – 10. Fenomeno
acustico – 11. Più coppie – 12. Preposizione semplice – 13. Famosa opera verdiana - 14. Sigla della benemerita – 15. Il dio dei
venti - 16. Complesso vocale – 17. Pavimentare – 20. Ne fa parte la Russia - 22. L’extraterrestre amato dai bambini – 24. Avellino
27. Vena gallurese – 30. Il paese dei thurpos – 33. La legge mancata sulle convivenze – 34. Si apre e si chiude in Gallura - 36.
Liquore francese - 37.Mancanti di energia – 38.Il più grande poeta dell’antichità - 39. Serpenti velenosi – 42.Movimento giovanile
olbiese – 44. Istituto Beni Archeologici e Monumentali - 45. Ente assicurativo – 47. Cani di grossa taglia – 49. Regione del Friuli
- 52. Epoche storiche – 54. I rivali dei Vasa nella storica faida gallurese - 56. Aprono le porte in Campidano - 59. Il grande pilota
Stirling – 62. Il James di Gioventù bruciata – 64.Conclude le preghiere - 65. Piatta in Logudoro – 68. Fiume svizzero – 70. Lo
fondò Enrico Mattei – 72. Parità nelle ricette - 73. Una pace a metà - 74. Le consonanti di Laura - 75. Sigla di Pisa - 76. Dispari
in tela - 78. Il primo pronome.
Cari ragazzi,
desideriamo comunicarvi che la nostra
Redazione è aperta tutti i giorni dalle 10.00
alle 13.00 e il giovedì dalle 16.00 alle 18.00.
Chiunque volesse partecipare al lavoro
del giornale può tranquillamente venire in
Redazione negli orari stabiliti o parlarne
con i propri inseganti, altrimenti può scriverci
direttamente al nostro indirizzo mail:
Soluzioni cruciverba numero precedente
[email protected]
www.gazzettaarzachena.blogspot.com
Vi aspettiamo
La redazione
23
Scarica

La Gazzetta Scolastica n. 4 - 2012