Anno VIII N. 4 Ottobre-Novembre 2012 Periodico dell’Istituto Comprensivo Arzachena 1&2 Cacciatori, Distribuzione gratuita fermatevi un attimo... Gli ultimi incidenti mortali avvenuti in Sardegna nelle ultime settimane dovrebbero indurci a riflettere un tantino di più su quanto sta accadendo Sommario Editoriali - 3 La crisi vista da noi - 4 Cacciatori, fermatevi un attimo - 5 Quel magico clic - 6 Ricordiamoci di loro - 7 Continuità territoriale - 8 L’Oro nero - 10 Sondaggio: I Social Network 11-12-13 La cultura del vivere insieme - 14 Impariamo a rispettarli - 15 I Smpson & il Gangnam style - 16 -17 Sport: Rally - 20 Calcio - 21 Ginnastica Ritmica - 22 Libri - 18 Videogames - 19 Il cruciverba di Goretto Rossi - 23 2 editoriali La scuola che vorrei … storia di un sogno realizzabile Vorrei … vorrei una scuola capace di vedere dentro gli occhi pesantemente truccati di una ragazza, capace di ascoltare le parole non dette di un ragazzo che parla per offendere, capace di sentire la sofferenza di un bambino che tace perché nessuno lo ha mai ascoltato, capace di mettersi nei panni di chi vorrebbe sentirsi se stesso e finisce solo per sentirsi diverso, capace di aiutare a crescere soprattutto chi non ha prospettive di crescita, capace di percepire il disagio di un ragazzo che frequenta la stessa classe magari per la terza volta, capace di essere amica di una ragazza che crede di non avere bisogno di amici, capace di essere padre di chi sta crescendo sentendosi quotidianamente abbandonato, capace di essere madre di chi ha perso troppo presto la propria, capace di abbracciare chi si avvicina a denti stretti e a pugni chiusi, capace di guardare negli occhi chi rivolge lo sguardo altrove, capace di offrire esempi di vita e non solo fiumi di parole, capace di creare alleanze con chi la sente nemica, capace di ammettere i propri errori così da correggere il tiro, capace di non lasciare indietro nessuno perché il suo tempo è quello di ciascuno, capace di non far sentire solo chi sta crescendo da solo, capace di amare chi non si sente amato, capace di costruire nuove conoscenze oltre che di trasmetterle, capace di fare ciò che sa predicare, capace di dare regole a chi non ne conosce il senso, capace di imparare prima che di insegnare…Cerco la scuola che vorrei… ma non sempre riesco a trovarla… ci provo prima come alunna, poi come insegnante e contemporaneamente studente lavoratore, ora come dirigente scolastico… Il sogno, a volte, si avvera; a volte, si infrange. Inseguendo un sogno d’amore, nel 2006 arrivo ad Arzachena, che di scuole ne conta dieci; quest’anno, me ne affidano ben otto: 3 nel paese, 2 a Cannigione e 3 ad Abbiadori/Porto Cervo… continuo a cercare, continuo a sognare, ma da sola non ce la posso fare… Ed eccomi incontrare bambine e bambini, ragazze e ragazzi, genitori, operatori scolastici, amministratori locali, esperti, professionisti, ecclesiastici, laici, volontari … tutti uniti dallo stesso sogno: la scuola che vorrei è la scuola che vorrebbero anche loro… Forse il sogno non diventerà realtà… ma la realtà, se non ci sentiamo soli, non ci farà perdere la forza e la voglia di sognare! Dalle Elementari alle Medie Da circa due mesi frequentiamo la classe prima delle Medie di Arzachena. I giorni precedenti l’inizio delle lezioni i nostri timori erano tanti anche perché ognuno, a seguito delle proprie esperienze, positive o negative, ci raccontava la sua. Sapevamo di lasciare una situazione rassicurante fatta di insegnanti che erano stati con noi alcuni anni e che conoscevano il nostro modo di lavorare, il nostro carattere e il modo di essere. Ci preoccupava il fatto di farci comprendere ed apprezzare dai nostri nuovi e numerosi insegnanti e temevamo la mole di lavoro che ci aspettava, data, soprattutto, dallo studio di più discipline. Una delle preoccupazioni maggiori era sicuramente quella di perdere i nostri amici di sempre, quelli con cui ricordiamo le esperienze con i quali e dai quali abbiamo imparato molto. Alcuni di questi li abbiamo ritrovati in questa scuola e anche se sono in altre sezioni non mancherà l’occasione di incontrarci. All’interno della classe abbiamo fatto nuove amicizie con altri ragazzi con cui ci siamo confrontati e, sapere che anch’essi vivono o hanno vissuto le nostre ansie, in qualche modo ci rassicura. In questi due mesi abbiamo capito che, studiando con costanza e organizzazione, troviamo anche il tempo di praticare i nostri hobbies e sports. Ciascuno di noi, nella propria esistenza, vive esperienze e momenti di passaggio. Come ogni cambiamento, anche questo passaggio da una scuola all’altra, comporta timori, aspettative, incertezze, che vanno affrontate con tranquillità, anche perché noi stiamo crescendo e sapremo affrontare la situazione con maturità e responsabilità. Miriam Ragnedda & Sara Pileri Buon nuovo anno scolastico a tutti! Maria Filomena Cinus Dirigente Scolastico Istituti Comprensivi n. 1 e n.2 di Arzachena 3 attualità La crisi mondiale - Il fatto - l’ambiente La crisi vista da noi Cosa sanno veramente i ragazzi della crisi che stiamo vivendo? E, soprattutto, in quale maniera l’affrontano quotidianamente a casa, a scuola e con i loro amici? di Ivan Pardu Crisi e crisi, solamente crisi… ma cos’è la crisi? Soprattutto cosa significa per noi adolescenti? La parola crisi entra a far parte delle nostre vite nel 2008 quando, in Europa, avvengono grandi cambiamenti che ne muteranno il futuro sviluppo economico e che saranno protagonisti di una vera e propria trasformazione della nostra società. In primis, esamineremo il problema del prezzo del petrolio, degli alimenti e dei prodotti d’importazione, divenuti esageratamente alti da non poter più garantire una vita accettabile alle famiglie. Pensate che ormai in Italia una famiglia su tre non arriva a consumare regolarmente i tre pasti quotidiani; la benzina, ormai carissima, arriva a sfiorare i 2 euro al litro e molte persone stanno considerando l’idea di riutilizzare la bicicletta o i mezzi pubblici. Per noi italiani, però, a giocare un ruolo decisivo è stato il crollo finanziario del 2010 e 2011, quando il nostro debito pubblico accumulatosi in tanti anni è diventato la nostra zavorra verso lo sviluppo. Non ultimo è arrivato il crollo dei mercati borsistici spinti dalla mancanza di fiducia verso l’economia italiana. A causa di tutte queste problematiche la crisi e divenuta come l’anidride carbonica, soffocante e repressiva, un virus che ha contagiato tutto il continente europeo. Spesso sentiamo parlare i nostri genitori della crisi mentre inseriscono nel loro linguaggio vocaboli alieni e parole incomprensibili quali IVA, IMU e una delle più menzionate, lo Spread. Pensare che ormai anche un undicenne ne conosce il significato, meraviglia l’idea che i ragazzi si sono fatti sull’argomento. Prendiamo ad esempio lo Spread: considerato come un termometro, esso è il termine utilizzato per definire la salute finanziaria di uno stato e, nel caso dell’Europa, è usato come modello quello tedesco. l’IMU e l’IVA invece, sono solo alcune delle tasse pagate da ogni cittadino. La prima è relativa alla proprietà di un’abitazione, l’altra è invece il valore aggiunto alla merce che acquistiamo. Grazie a questa condizione, molti italiani hanno trovato modo di ridurne il peso trasferendosi in piccoli borghi, traendo grandi vantaggi economici e migliorando il proprio tenore di vita. A risentire maggiormente di que- sta crisi sono gli anziani, che si vedono diminuita ancora di più la pensione con la quale è sempre più difficile andare avanti. Tra gli adolescenti questo argomento non è molto sentito e suona antipatico alle orecchie dei ragazzi perché porta quasi sempre a rinunce su rinunce. Per fortuna le previsioni danno un miglioramento dello stato economico europeo tra il 20142015, perciò, non ci resta che sperare in bene. Già da adesso c’è chi sta cercando la cura giusta per risanare l’Europa e si pensa che con meno sprechi e un rilancio dell’agricoltura si potrà dare una spinta all’economia. Sarà questa la strada per garantire ai giovani e gli adolescenti di oggi in futuro migliore. Sono oltre 4 milioni i lavoratori che nel 2012 si trovano in ”area del disagio”, ossia quei dipendenti a tempo determinato e occupati stabili in part time che non hanno trovato di meglio. Essi sono in aumento di 718.000 unità (+21,4%) rispetto al 2008. Dal primo semestre 2008 al primo semestre 2012, l’occupazione è notevolmente calata, passando da 23 milioni 376 mila a 22 milioni 919 mila (- 45 mila, pari a -2%), nonostante il numero delle persone in età di lavoro sia aumentata di circa 500 mila unità. Anche chi è occupato, lavora meno di quanto vorrebbe e a condizioni diverse da quelle auspicate. I dipendenti stabili a tempo pieno calano di 544 mila unita’ (-4,2%) e gli autonomi full time di 305 mila (- 6,1%). Se si aggiunge il calo dei part time stabili volontari (-215 mila) si supera il milione di persone. Aumentano invece i lavori involontari, quelli che si è costretti ad accettare. Del resto anche i dati delle comunicazioni obbligatorie parlano chiaro, nel 2012 solo il 17,2% delle nuove assunzioni è a tempo indeterminato. I dati allarmanti di questa crisi 4 il fatto Il fenomeno visto con gli occhi dei ragazzi Cacciatori fermatevi un attimo di Ilaria Codina Un tempo di caccia si viveva, oggi, sempre più spesso, di caccia si muore! E così le notizie si susseguono giorno dopo giorno e nel giro di sette giorni abbiamo letto di ben cinque “incidenti di caccia”. Soltanto qualche settimana fa a perdere la vita è stato, tra gli altri, un ragazzo di soli dodici anni, Andrea Cadinu. La caccia è uno sport, un divertimento e un passatempo ma non è certo da paragonare al calcio o un qualsiasi altro sport, perché cacciare significa utilizzare i fucili, quelli veri, quelli che possono anche uccidere. Ci capita spesso di vedere nei bordi delle strade, gruppi di cacciatori che si preparano alle loro battute e il pensiero va subito dritto verso i soldati pronti per andare in guerra. Sagome con le divise mimetiche si nascondono dietro a rocce ed alberi, proprio come durante le battaglie, ma in questo caso è solo divertimento! In Italia nella stagione di caccia 2012-2013 abbiamo contato ben 35 morti (31 cacciatori e 4 persone comuni) e 60 feriti. A questo punto c’è da domandarsi se ne è veramente valsa la pena: cacciare animali con quest’altissima percentuale di rischio! Si caccia ormai a tutte le età e spesso anche in condizioni fisiche precarie. Qualcuno avanza pure l’ipotesi di fare controllare il tasso alcolemico durante le battute di caccia, convinto che siano in tanti a ricorrere all’uso di super alcolici per scaldarsi durante le giornate di freddo. A spaventare ulteriormente è il gran numero di ragazzi che iniziano la pratica di questo sport. Si comincia seguendo i genitori, i parenti e gli amici e si partecipa anche in età molto piccola, leggerezza che è costata cara a diversi ragazzi avventuratisi in quest’esperienza. Ma, c’è davvero così poco da fare la domenica per questi giovani, disposti a uscire corazzati per il freddo e la pioggia nelle gelide domeniche invernali solo per ammazzare le loro prede! Immaginiamo la passione sia veramente forte, tanto che, come abbiamo visto, non si tiene più conto di nulla. Soprattutto di quelle regole fondamentali che ogni buon Dopo i gravi incidenti di queste ultime settimane, la gente si domanda come poter affrontare questo problema, suddiviso com’è tra abitudini e cultura popolare. cacciatore dovrebbe conoscere. Regole che non si applicano e che invadono e calpestano la proprietà altrui, tanto che sono sempre di più i proprietari terrieri impossibilitati a girare tranquillamente nei loro terreni perché mete di battute di caccia. In Italia non esiste un confine entro il quale i cacciatori debbano restare, sono liberi di girare armati dove e come vogliono anche in altre proprietà. Ecco perché sarebbe opportuno e più prudente creare delle riserve di caccia controllate alle quali solo i maggiorenni e/o persone ancora veramente abili possano entrare? Intanto, al fine di dare una risposta a questa prima ondata stagionale di incidenti, si è dato vita all’Associazione “Vittime della caccia”, che si è già attivata per chiedere al Governo un impegno serio contro la caccia. È stato portato a loro conoscenza il numero sempre più elevato di vittime e la mancata regolamentazione di questo pericoloso “passatempo”. Chissà se questa richiesta verrà veramente presa in considerazione. Vedere per credere. Nel frattempo, ci auguriamo di non dover più leggere della morte di nessuno, soprattutto, di quella di bambini! 5 attualità alla scoperta di nuove esperienze: la fotografia Quel magico clic... La fotografia è quella sintesi di sentimenti, emozioni, colori, luci... di Michele Moretto Blocca l’attimo e gioisci del momento. È questa la motivazione che dovrebbe spingere chi ama la fotografia a sperimentarla, ricercando in ogni momento della giornata il suo messaggio. La fotografia è un’immagine che noi fermiamo, quel momento che noi vogliamo tenere come il ricordo più bello. L’immagine che può essere quell’attimo di felicità che noi desideriamo conservare e che quando rivediamo ci fa sorridere. La fotografia è per molti una passione che non si può contenere, tanto da essere considerata un buon mezzo per conservare i ricordi cari. Fotografare paesaggi, fiori e tutto il resto che ci circonda, compresi gli amici, rende la fotografia quel mezzo per socializzare con il resto del mondo. La macchina fotografica è un mezzo molto utile che può essere usata per diverse cose. Usare una macchina fotografica non è facile o meglio, per poterne sfruttare tutte le sue funzioni ci vuole un po’ di pratica. Il filosofo Aristotele osservò che la luce, passando attraverso un piccolo foro, proiettava un’immagine circolare. Uno studioso arabo arrivò alle stesse conclusioni, definendo la scatola nella quale tutte le immagini si riproducevano con il termine “camera obscura”. Nel 1515 Leonardo da Vinci, studiando la riflessione della luce sulle superfici sferiche, descrisse una camera oscura che chiamò “Oculus Artificialis” (occhio artificiale). Un apparecchio del genere, usato per studiare l’eclissi solare del 24 gennaio 1544 fu illustrato da uno scienziato olandese. Gerolamo Cardano riuscì a capire l’utilizzo di una lente convessa per aumentare la luminosità dell’immagine, mentre il veneziano Daniele Barbaro, nel 1568, utilizzò una sorta di diaframma di diametro inferiore a quello della lente per ridurre le aberrazioni ossia un difetto nella formazione dell’immagine dovuta al diverso valore delle varie lunghezze d’onda che compongono la luce che passa attraverso il mezzo ottico. Questo si traduce in immagini che presentano ai bordi dei soggetti aloni colorati. È un difetto del quale, in diversa misura, sono affetti tutti i sistemi ottici. In conclusione, all’amore e alla passione per la fotografia non possono mancare la conoscenza e la preparazione tecnica, accompagnate, naturalmente, da una discreta macchina fotografica. Arzachena. Concorso fotografico Scatta una foto Come ogni anno il comune di Arzachena ha promosso un concorso intitolato “Scatta una foto”per stimolare la creatività degli studenti. In questa edizione il bando propone di scattare una foto che ritrae un elemento del territorio di Arzachena, come ad esempio, un monumento, un palazzo oppure una spiaggia. La foto potrà essere sia a colori che in bianco e nero che poi sarà valutata da una giuria. Il concorso partito il 19/11/12 finirà il 3/12/12 si rivolge a tutte le classi delle scuole medie di Arzachena e Abbiadori. Gli studenti che vorranno partecipare dovranno ritirare il modulo di iscrizione presso l’ufficio di Pubblica Istruzione o alla Biblioteca Comunale o scaricarlo direttamente dal sito www.comunearzarchena. it. Alla classe vincitrice sarà offerta una gita a sorpresa. La premiazione si terrà presso l’Auditorium comunale di Arzachena in data da stabilirsi. Michele Moretto & Antonio Dettori 6 attualità commemorazione dei defunti Ricordiamoci di loro di Matilde Invento La commemorazione dei defunti ha origini molto antiche. Già i romani facevano festeggiamenti il primo di novembre in onore di Pomona la dea dei frutti, durante i quali venivano fatte offerte di mele, la frutta di quel periodo, per propiziarsi la fertilità. La chiesa cattolica romana cercò di imporsi annullando le tradizioni popolari e nell’anno 835 d.C. decretò il primo novembre festa di tutti i santi. Fu immediatamente demonizzato e messo sotto una luce sinistra tutto ciò che apparteneva ai riti popolari: figure di fate e spiriti rappresentanti il mondo della reincarnazione divennero esseri da temere che tornano dalle tenebre per infastidire i vivi. Le donne, da sempre simbolo di fertilità, furono fatte apparire come streghe cattive, il fuoco fu caratterizzato in chiave negativa come modalità per scacciare il male invece di rappresentare la luce che guidava i defunti per tornare a casa. In seguito si volle consacrare il 2 novembre come giorno dei morti, celebrato con processioni di gente mascherata da angeli, santi e diavoli. In varie parti d’Italia vengono anche preparati dolci caratteristici di quel periodo: il pan dei morti nella cucina lombarda, la colva pugliese, i pupi di zucchero siciliani, le ossa dei morti, gli stinchetti dei morti che pare risalgono al periodo etrusco, le fave dei morti ossia dolcetti di origine antichissima, visto che ai tempi dei romani le fave erano Riscopriamo insieme le tradizioni della commemorazione dei defunti nei secoli passati, fino a quella dei nostri giorni. Ci accorgeremo che le vecchia cultura in uso tra i nostri genitori sta lasciando il posto a quella più moderna, dove Halloween trova sempre più consensi tra le nuove generazioni. considerate il cibo dei morti. Intorno a questa giornata girano diverse leggende come quella che narra che durante le ore notturne i morti si radunano in chiesa per sentire la loro messa, la così detta messa dei morti e se qualcuno entra in chiesa mentre si celebra questa funzione corre il rischio del contagio di morte. Per spiegare questa leggenda gira un racconto che dice che una mattina una fornaia alzatasi di buon’ora per andare ad accendere il forno, vide una chiesa illuminata e piena di gente e così pensò che stessero facendo una messa. Inginocchiatasi una sua comare già morta le si avvicinò dicendo “comare qui non stai bene, và via. Siamo tutti morti e questa è la messa che si dice per noi, spenti i lumi moriresti di paura nel trovarti in mezzo a tanti morti.” La comare ringraziò e andò via subito ma per lo spavento perse la voce. Un’altra leggenda molto dettagliata vuole che fra l’1 e il 2 di novembre i morti tornino in vita per visitare i loro cari e che siano, per una notte soltanto, ancora vivi. La leggenda ci dice che le anime camminino per le strade in un ordine ben preciso: avanti i morti in modo naturale, quindi quelli morti per disgrazia e subito dopo quelli morti in modo fulmineo senza neppure accorgersene. Al giorno d’oggi, la commemorazione dei defunti non è più sentita come allora e, soprattutto, sta venendo a mancare il trasferimento ai giovani di questa cultura. Soltanto le famiglie tradizionaliste e attaccate al passato riescono ancora a a mantenere intatta quest’usanza. Fra i più giovani, invece, si sta dando sempre più credito alle abitudini anglosassoni che festeggiano la giornata dei morti con le zucche. È questa la “nottata di Halloween” , dove i ragazzi si mascherano in ogni modo andando in giro per strade e locali notturni. L’uso della zucca sembra ormai avere solide tradizioni anche nel nostro Paese, dove viene intagliata a forma di volto più o meno terrificante e al suo interno si inserisce una candela, ponendola poi all’esterno come segno di protezione. Tra l’altro la zucca, simbolo di fertilità, era già utilizzata dai Latini ma anche i Celti che adoperavano lanterne ricavate dalle rape per tenere lontani gli spiriti. 7 attualità Sardegna: trasporti aereonavali Continuità territoriale di Elena Tanini Lasciare la Sardegna per il continente è diventata oramai una cosa impossibile. La compagnia navale Tirrenia non accetta più prenotazioni oltre il 31 dicembre, lasciando spazio soltanto alle altre compagnie quali Moby e Sardegna Ferries. Una vergogna per chi, come noi sardi desidera andare e tornare nella propria isola così come tutti gli emigrati che vivono in Italia o all’estero a prezzi contenuti. Ma anche i tanti turisti che ogni anno desiderano trascorrere le proprie vacanze in Sardegna. Fino a qualche anno fa i costi dei biglietti erano più bassi e alla portata di tutti. Per questo motivo le navi viaggiavano a pieno carico e per diversi mesi all’anno, mentre oggi, a causa dell’aumento del costo del carburante e del mancato rinnovo della continuità territoriale, sono quasi vuote e, in aggiunta, viaggiano soltanto per alcuni giorni la settimana e coprono meno rotte. Altrettanto sta succedendo per il trasporto aereo. L’Alitalia ha rinunciato a volare da Cagliari e Alghero cancellando numerosi voli e lasciando spazio soltanto a Meridiana. Questo significa che per molte tratte aeree si dovrà fare uno scalo in queste città. Chi doveva fare anche viaggi di breve durata sarà costretto a fare scali in altre città, allungando la durata dei trasferimenti, per recuperare i turisti lasciati senza volo dalla mancata partenza degli aerei di Alitalia. Tutti questi motivi hanno indotto la gente a viaggiare sempre meno. Per questi motivi il turismo nell’isola è diminuito sempre di più negli ultimi anni. Il calo del turismo in Sardegna è stato circa del 45/50%. La crisi maggiore l’hanno sentita i locali e gli alberghi di medio e basso livello per via della diminuzione dei turisti che appartengono al ceto medio. Quelle persone che lavorano nelle fabbriche, negli uffici pubblici e tutti gli artigiani e i commercianti. L’isolamento della Sardegna continua a essere un problema, che ogni anno i nostri rappresentanti politici cercano di risolvere senza grande successo... Italiani come loro di Giada Favetta I Sardi chiedono parità di diritti nell’ambito della continuità territoriale tanto che l’apertura ad altre compagnie aeree e navali sembra affacciarsi all’orizzonte. Nell’attesa del loro arrivo, c’è solo da augurarsi che non ci facciamo troppo male! Aerei, traghetti, treni: ma quanto costa salirci sopra? E, soprattutto, chi se lo potrà più permettere? Beh ovviamente solo in pochi daranno un risposta positiva dato che oggi giorno i costi dei mezzi di trasporto aumentano a vista d’occhio. Proprio per questi motivi il nostro presidente regionale Ugo Cappellacci ha voluto fare luce sull’argomento al fine di offrire la possibilità a tutte le persone di raggiungere la nostra isola, spendendo le cifre precedenti e facendo eccezione soltanto per la stagione estiva. Il governo ha accettato la sua proposta e Cappellacci spera che la nuova continuità dia una spinta al turismo. Prima però dovrà riuscire a confermare le tariffe su Roma e Milano su cui la regione stessa, come dichiarato da lui, investirà circa 50 milioni di euro dando la possibilità ai sardi di viaggiare con tariffe agevolate in attesa del bando. Ma non è finita qui, c’è ancora 8 un’altra novità: l’introduzione di meccanismi sanzionatori che garantiscano la qualità del servizio per tutte le compagnie che intendono approfittarne. Le tariffe sono quindi confermate, anche se Christian Solinas, l’assessore ai trasporti, proprio come noi, spera che l’agevolazione possa prevedere sconti maggiori. In questo periodo di forte crisi abbiamo bisogno che le promesse fatte da coloro che governano compreso il presidente Cappellacci non rimangano parole o proposte di legge, ma divengano fatti. Noi sardi siamo già penalizzati vivendo le difficoltà che un’isola comporta, gli alti costi dei mezzi di trasporto non fanno altro che aggravare la situazione già molto precaria di noi isolani. Noi non chiediamo tanto, vogliamo solo sentirci parte della penisola italiana. attualità Arzachena: il patrimonio ambientale a rischio Contra di Picia di Lorenzo Cito & Claudio Pirina Per capire le caratteristiche del territorio del nostro paese lo abbiamo visitato in lungo e in largo e ne abbiamo dedotto che l’elemento predominante è la roccia granitica. Il granito è una roccia ignea intrusiva, che si è quindi formato al seguito del raffreddamento del magma. Un luogo che rappresenta al meglio queste caratteristiche è Contra di Picia, una località al nord di Arzachena, nel rione San Tommaso. E’ uno scenario affascinante e molto particolare, anche se in alcune parti è trascurato e ridotto in uno stato di degrado a causa della negligenza di alcune persone. Le piante che vi crescono intorno sono l’Erica, il Cristo, l’Olivastro, il Mirto, la Felce e il Corbezzolo mentre gli animali che vi abitano sono le farfalle, gli scarafaggi, le lucertole, i bruchi e infine i cinghiali. In aggiunta a questo ad Arzachena ci sono vari siti poco valorizzati come per esempio la roccia del “Fungo’’, il fiume di “S.Pietro’’ e la stessa “Contra di Picia’’. Alcuni di noi hanno studiato in maniera approfondita questa località per capirne meglio la sua importanza. La sua conformazione è tipicamente roccioso con caratteristiche granitiche, situata nella parte nord del Arzachena non è solo una località balneare ma anche storica. Infatti, intorno al suo territorio ci sono diversi siti archeologici come nuraghi, necropoli e tombe dei giganti. Questi insediamenti si sono concentrati intorno alla cittadina gallurese per via della conformazione del suo territorio, tipicamente roccioso. Un esempio di quanto la natura ha lasciato a questo territorio sono i Tafoni, delle rocce modellate dalla pioggia e dal vento che, negli anni, hanno preso la forma di animali, cose e persone. Un bellissimo esempio lo troviamo a Li Conchi, una zona della periferia di Arzachena, lungo tutta la via Righi. Questa zona è frequentata dalle persone del quartiere ma anche da tanti turisti che, incuriositi, vengono spesso ad ammirarli e a scattare fotografie. E, proprio durante una di queste visite che alcuni di loro si sono ritrovati di fronte una vera schifezza: alcune rocce imbrattate da scritte fatte con le bombolette spray di vari colori. I baldi scrittori paese. Purtroppo, come spesso accade, la noncuranza e il vandalismo delle persone prevalgono sul buonsenso, tant’è che queste località sono state deturpate da ragazzacci e menefreghisti. Cartacce, lattine, bicchieri di plastica e scritte sulle rocce sono i souvenir lasciati ai visitatori. Persone che non hanno rispetto per l’ambiente e che non lo preservano da questi rischi. Cosa vogliamo fare per aiutarlo? Invitiamo tutta la popolazione di Arzachena e tutti i turisti ad evitare di gettare l’immondizia tra i prati o nei cespugli, nonché in quei tesori che la natura del nostro territorio ci offre e che non siamo capaci di apprezzare. Invitiamo anche l’amministrazione comunale a distribuire in tutto il paese degli appositi cestini, in modo tale che nessuno abbia alcuna scusa per non rispettare il nostro territorio e le bellezze che ci circondano. Tutto ciò sarebbe possibile se solo tutti capissimo che rispettare l’ambiente è nostro dovere, ma soprattutto, un immenso piacere per contribuire a mantenerlo pulito. Amare la nostra Arzachena significa rispettare per primi il nostro territorio e così dare l’esempio a chi ci viene a trovare. Li Conchi di Rossella Roggero Alessandro Pileri & Daniela Tommainu si sono divertiti a lasciare i messaggi alle loro innamorate e agli amici che, compiaciuti, se ne sono pure vantati! Dei veri cretini che non si rendono conto del male che hanno fatto ad uno dei più conosciuti siti naturalistici di Arzachena. Secondo alcuni, questi ragazzi fanno così per farsi notare, ma non sanno che stanno rovinando quella meraviglia ambientale. Pare che questo scempio sia stato fatto tra la primavera e l’estate scorsa e tutti sanno quanto sia grave. Per questi ragazzi ci vorrebbe una bella sistemata e un bel richiamo da parte dei genitori, anche perché chi pensa di poter deturpare queste bellezze naturali, deve essere fermato. 9 attualità Economia: trasporti L’Oro nero La crisi mondiale ha fatto schizzare il costo dei carburanti alle stelle. un fenomeno che colpisce particolarmente l’Italia, dove tra tasse accise e contributi vari fare il pieno è ormai diventato un privilegio per pochi. di Ilaria Codina Il nero sta per superare il giallo e non di sicuro perché brilla di più. Parliamo dell’oro, quello nero, per intenderci che, in questo periodo, sta oscurando il mercato globale. I continui aumenti di prezzo della benzina e del gasolio si riflettono negativamente su qualsiasi prodotto che andiamo ad acquistare, perché tutto deve essere trasportato e i trasporti raggiungono prezzi vertiginosi. Tutto deve essere prodotto e parecchie macchine legate alla produzione industriale funzionano con i carburanti. La gente ha iniziato a fare un uso maggiore dei mezzi pubblici e dove può si sposta a piedi o in bicicletta. Noi che viviamo su un isola siamo ancora più penalizzati di altri: per spostarci all’interno dello stesso territorio italiano (perché anche noi siamo italiani) abbiamo necessità di utilizzare la nave o l’aereo e a caro prezzo, sub- endo passivamente aumenti incontrollati sui biglietti delle compagnie aeree e di navigazione. Infatti, per ogni aumento del 2% della benzina ne consegue un rincaro del 20%. Ma chi ci guadagna da tutto ciò? Non di sicuro i gestori dei distributori ai quali non rimangono che le briciole di questa grande torta divisa tra stato e compagnie petrolifere. Pertanto, come pensiamo di andare avanti in una società basata su un debito di miliardi di euro? Nel frattempo, mentre cerchiamo di dare una risposta a queste domande, il costo dei carburanti aumenta e con esso il costo della vita. Secondo alcuni studi è risultato che il 20% delle cause è dato dall’aumento del greggio al barile e che il restante 80% sia dato dall’aumento delle tasse, dalla crisi economica, dal debito pubblico, dall’assenza di concorrenza e dall’evasione fiscale. Giornalmente, però il prezzo dei carburanti schizza alle stelle facendo crollare i consumi: la benzina è aumentata del 3,9%, mentre il gasolio del 3,1%. I consumi complessivi sono però calati del 10,1% e i pessimi risultati di settembre 2012 influiscono anche sul bilancio consuntivo dei primi nove mesi dell’anno. Alcuni, però, considerano che in minima parte il calo dei consumi di settembre sia dovuto alla conclusione di iniziative promozionali e di sconti vari. Insomma, la crisi dell’euro comincia a farsi sentire, e di conseguenza, appare scontato chiedersi: cosa faremo se questo fenomeno continuerà? Ritornemo alle carrozze e ai cavalli! Arzachena. Chiuso un senso di marcia della strada Cannigione - Baja Sardinia Viaggiare sicuri di Gianluca Kaul E’ arrivato l’autunno e con esso le prime piogge, alle quali, spesso, si accompagnano seri incidenti. La nostra zona, come tante altre in Sardegna, ha avuto piogge torrenziali che hanno causato diversi problemi al traffico cittadino. La loro manutenzione è un aspetto molto importante e deve sempre essere eseguito poco prima la fine dell’estate, in modo da evitare che la prima piena dei torrenti e dei fiumi possano causare seri danni alla natura e alle persone. Nel comune di Arzachena sono molte le strade dissestate che hanno bisogno di manutenzione, ma ce n’è una in particolare che richiede un intervento immediato per la sua pericolosità. Si tratta della strada che collega Cannigione a Baja Sardinia che è stata interessata dalla recente alluvione di fine settembre. In questa strada vi è un tratto in particolare 10 molto pericoloso: si tratta del così detto Ponte di Saloni attraversato dal fiume San Giovanni. Come dicevamo, in seguito alle piogge di inizio autunno le acque gonfie e piene di forza hanno ulteriormente danneggiato la strada, rendendola molto pericolosa. Durante i temporali di settembre un giovane di Sorso ha perso il controllo dell’auto cadendo nel fiume e solo grazie Dopo il pauroso incidente di fine estate che ha coinvolto un giovane cameriere di Sorso, la strada che collega Baja Sardinia con Cannigione é stata ridotta ad un solo senso di marcia. alla sua forza, si è aggrappato a un ramo in attesa di soccorso. Il guardrail già in condizioni precarie non ha potuto contenere l’urto della sua auto che è finita in mezzo al fiume mettendo a serio rischio la vita di quel ragazzo. Già in passato ci fu un altro episodio simile a questo, vittima una ragazza di Cannigione e anche lei si salvò per miracolo grazie a dei passanti. il sondaggio I Social Network Quanto chattiamo? di Antonio Dettori I social network, tra cui Msn, Facebook, Skype, Twitter sono molto utilizzati dai ragazzi soprattutto nell’età adolescenziale. Fra questi spicca Facebook al quale si sono iscritti in tutto il mondo circa 900 milioni di persone. Dal sondaggio fatto nella nostra scuola risulta che circa il 59% degli alunni è iscritto a Facebook, mentre il resto si divide tra MSN, SKYPE e TWITTER. Nella domanda aperta hanno risposto solamente alcune persone, ma dai quei pochi che lo hanno fatto, si sono ricavati elementi importanti per il nostro sondaggio. C’è da evidenziare che tra i ragazzi, soprattutto nell’età adolescenziale, sono emersi dati inquietanti e molto pericolosi, dietro i quali si potrebbero nascondere atti di bullismo o cosa ancora Dalla nostra ricerca emerge un dato impressionante: a chattare sono in tanti e suddivisi tra ragazzi, e adulti. Questo fenomeno si è esteso in tutto il mondo coinvolgendo milioni di persone che, per curiosità, solitudine e voglia di scoprire cose nuove, trascorre parte della giornata attaccata al computer. peggiore, incontrare persone non proprio ben intenzionate. Chattare sui Social Network, tuttavia, non ha solo i lati negativi ma è anche un modo di tenersi a contatto con persone lontane e amici che non abitano nel tuo paese. E’ anche un modo per esprimere le proprie opinioni su un film o una novità che circola fra i ragazzi, poiché molti programmi televisivi hanno messo online una pagina dove scrivere le proprie opinioni. Le cifre del sondaggio sono molto chiare; il 73% degli alunni sono iscritti ad un Social Network e il 27% no. Gli iscritti ad Msn sono il 27%, a Facebook il 59%, a Skype il 33% e a Twitter il 12%. In media gli alunni stanno su questi Social Network 2 ore al giorno o qualcosa in più. 11 il sondaggio I Social Network Perché chattiamo? di Giada Usai I nostri compagni hanno appena terminato il sondaggio su un argomento che investe tutti noi ragazzi, ma anche le persone adulte: chattare su internet. Tra le risposte avute dai nostri compagni ci sono tante motivazioni che spingono i ragazzi a farlo: fra queste la voglia di conoscere altre persone è fra le prime, ma anche la curiosità e il desiderio di avere contatti con persone lontane è molto sentita da chi usa i Social Network. È questo un nuovo modo di intrecciare amicizie, nuovi rapporti di conoscenza e contatti con persone che non si vedono da tempo e che vivono lontano dal tuo paese. Amici conosciuti durante le vacanze, a scuola o vicino a casa che col tempo si sono perdute. Non sempre però questi rapporti sono sicuri. Capita spesso che alcuni ragazzi, fanno amicizia con persone che credono amiche e che poi si Le mode, le tendenze ma anche timidezza e tanta solitudine sono tra le cause che hanno portato questo fenomeno ad un utilizzo così elevato. Un mondo nuovo che gli adulti usano in tante maniere e che i ragazzi cominciano a conoscere fin dalla loro adolescenza... 2) A quale di questi? 12 dimostrano diverse da quelle che credi. Dopo aver chattato per un certo periodo, cominciano a mandarti messaggi per avere un tipo di rapporto diverso da quello online. Ti invitano a uscire o a bere qualcosa insieme e magari nasce qualcosa che non vorresti avere. Spesso, però, è troppo tardi perché certe situazioni ti coinvolgono così tanto che è difficile uscirne. Cominciano i messaggi a tutte le ore, le telefonate che ti infastidiscono continuamente, tanto che la voglia di dire no è tanta, ma non riesci a tirarla fuori. Nei casi più fortunati bastano alcune parole per smetterla, in altri ci vuole un intervento più forte magari da parte di un amico. Per questi motivi è consigliabile utilizzare i Social Network per chattare con chi conosci e di chi ti fidi senza correre alcun rischio, ma anche per fare nuove amicizie che ti resteranno per gli anni a venire. 1) Sei iscritto ad un Social Network? 3) Quanto tempo trascorri ogni giorno sul tuo Social Network preferito? la domanda “Ritieni che essere iscritto ad un Social Network possa aiutarti a stringere nuove amicizie?” LE RISPOSTE DEGLI ALUNNI Si, perché conosci nuova gente o ritrovi persone di cui magari ti eri dimenticato Alessia Piras - 2° C Si, secondo me puoi farti nuove amicizie perché magari è del mio paese e non l’ho mai vista e invece è simpatica. Beatrice Chiola – 2°D No, perché è una ****. Scherzo, però non mi sembra il modo migliore di fare amicizia. Inoltre, molta gente finge di essere tua amica e poi ti rapiscono e sparisci. Ovviamente non tutti sono così ma è meglio essere prudenti. Aaron Allaix - 3° B Si perché è un modo per comunicare attraverso internet si può parlare anche se a volte può essere pericoloso. Alice Spada - 2°D Non penso che un social network possa aiutare una persona a fare nuove amicizie perché gli amici, secondo me, sono quelli che conosci per puro caso e con cui parli faccia a faccia e non ciattando. Federica Casu – 3° B Secondo me è sbagliato accettare le richieste di amicizia da persone che non si conoscono. Però, è un ottimo modo per comunicare con gli amici che sono lontani da te. Giulia Sangaino – 2° A Io sono iscritta ad un social network ma non ritengo che possa aiutarmi a stringere nuove amicizie: perché gli amici che puoi avere su internet nella vita reale non ti salutano e non ti parlano e perché a volte le persone che ritieni di conoscere non sono le persone che pensi che siano. Sofia Ena – 2° A Si facebook può aiutare a fare nuove amicizie, ma quelle vere sono quelle che si creano realmente. Per me Facebook è molto utile per tenersi informati e messaggiare con gli amici. Giordano Meloni – 2° A Io mi sono iscritta a un Social network e non penso che possa aiutarti a stringere nuove amicizie perché sul computer potrebbero fingersi altre persone con altre personalità che magari, poi, si inventano. Io, infatti, non accetto richieste d’amicizia da persone che non conosco. Emily Mulas – 2° A No, perché gli amici preferisco conoscerli di persona. Quelle che si incontrano su Facebook possono sembrare brave persone nella vita reale ma in realtà sono il contrario. Michela Pinna – 2° A Si, io credo che ti possa aiutare a fare amicizia con gente che pensi sia l’ideale per te. Però, c’è gente della quale non bisogna fidarsi troppo!! Mariam Lakrizi - 2° C No, perché nonostante tutto ancora oggi molte persone si spacciano per altre persone e potrebbe essere pericoloso, quindi preferirei avere più sicurezza e più privacy. Elisa Ghilaroli -3° B Visto che sono iscritta a facebook, penso che da una parte possa aiutarti a fare nuove conoscenze e amicizie, mentre da un’altra parte se si sta ore e ore al computer non si può uscire, incontrare gli amici non più ‘’virtuali’’ ma reali e a volte però serve a fare nuove amicizie. Gloria Sangaino - 3°B Secondo me, Social Network sono solo un passatempo, a volte puoi anche fare nuove amicizie ma quando ci si conosce dal vivo è molto meglio perché una persona si sa presentare meglio, invece dietro al computer potrebbe essere una persona adulta che manipola i ragazzi e le ragazze. Linda Mazzurco -3°D Certo, sicuramente ha dei vantaggi perché conosci nuove persone e impari a dialogare, c’è anche da dire però che ha anche degli svantaggi perché se io messaggio con qualcuno che non conosco personalmente e che il suo profilo ha una foto falsa si potrebbero correre dei grossi rischi. Giada Faletta – 3°B Si secondo me i Social Network possono aiutarci a stringere nuova amicizie, ma anche per tenerci in contatto con persone che abitano lontano. Alessia Innocenti – 3°B Si, secondo me facebook è una forma di comunicazione abbastanza efficiente per stringere nuove amicizie e conoscere nuove persone. Esso però può essere molto pericoloso a causa dei falsi profili. Insomma esso è un social network bellissimo se viene usato a scopi benefici. Ilaria Codina – 3°B No, non mi aiuta a stringere amicizie nuove perché io preferisco stringere amicizie vere e non tramite il computer e secondo me le vere amicizie si fanno senza il computer. Dario Dettori – 3°B Secondo me non mi aiuta a stringere nuove amicizie perché le vere amicizie si fanno di persona. Maurizio Vargiu – 3°B Secondo me essere iscritto ad un Social Network non aiuta molto a stringere nuove amicizie perché non si può stringere una vera amicizia attraverso un social network, si può giusto parlare con gli amici che si conoscono. Elisa Filigheddu -3°B Personalmente, non essendo iscritto a nessun Social Network, ho un’opinione molto positiva sul fatto di relazionarsi attraverso questi ultimi. A influenzare l’idea che mi sono fatto di avere dei contatti con i ragazzi di altri paesi è soprattutto il fatto di poter fare nuove amicizie nonostante la timidezza o la paura di non piacere. Penso sia molto bello conoscere gente nuova, magari di altri paesi, e poterci instaurare un rapporto; anche se ritengo che fare amicizia di persona contribuisca a rafforzare i rapporti che si creano tra un individuo e l’altro. Ivan Pardu – 3°B 13 tradizioni il gruppo folk di San Pantaleo La cultura del vivere insieme Grandi e piccoli uniti nella tradizione di Letizia Farina-Valentina PigaTiziana Rinaldi Fino al 1 gennaio 1939 il paese di San Pantaleo è rimasto sotto l’amministrazione di Nuchis per poi entrare a far parte del territorio comunale di Olbia. Il passaggio al comune di Olbia era inevitabile ma è evidente che dal punto di vista dei costumi, del dialetto, delle tradizioni, della propria storia, la comunità di San Pantaleo è sempre rimasta fortemente ancorata all’Alta Gallura. E in un periodo nel quale si rivaluta con entusiasmo il folklore popolare, è interessante che una “frazione” come San Pantaleo crei il proprio gruppo folkloristico, facendo sfoggio di costumi locali. L’iniziativa, è frutto di un’analisi eseguita su foto storiche conservate nelle case del paese, una raccolta di alcuni pezzi degli abiti originali, anche se rimangono ancora dubbi su alcuni particolari e sugli accessori. L’abito femminile L’abito femminile è indossato nelle esibizioni ufficiali e in occasioni delle feste patronali, detto anche “Vistiri di la muta.” Esso comprende una camicia “camisgia” bianca di cotone, ricamata, sia nel petto, sia nei polsi, un corpetto “gipponi” color blu o nero in broccato, con scollo a “vu” o squadrato e chiuso con bottoncini. La gonna o “faldetta” è di seta nera o blu, plissettata o con pieghe rade e ampie. I colori e i tessuti del costume variano in base al proprio gusto. 14 La storia del piccolo borgo gallurese che, una volta divenuto frazione di Olbia, ha mantenuto intatte tutte le sue tradizioni dell’Alta Gallura La versione riprodotta dal gruppo folk di San Pantaleo è a fiorami viola, rossi o blu. L’elemento più importante dell’abito femminile è la “cappitta” o “faldetta cupaltata”, un indumento con duplice uso utilizzato come copricapo o come gonna. In sostituzione della cappitta, i capelli raccolti in una crocchia, erano coperti da un fazzoletto bianco o nero “lu miccalori di capu” che era generalmente annodato sotto il mento o fermato con una spilla. Appartiene al costume di tutti i giorni il grembiule o “panneddu” dotato anche di una tasca che serviva per mettervi il rosario, il fazzoletto e pare anche per un piccolo coltellino da “rasojia”. L’ultimo elemento per completare il quadro degli indumenti femminili è lo scialle “lu scialli.” Si differenzia solo nei colori il vestito della vedova o “vistiri di la vedova o Battia” sopra la camicia bianca vi è il giacchino o ghipponi nero con lo scollo a V; ricopre i capelli un fazzoletto o miccalori sempre nero. I gioielli: L’unico elemento tradizionale in oro usato dagli uomini e dalle donne tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento, era “lu catinacciu” una lunga catena utilizzata per appendervi l’orologio da taschino. L’abito maschile: Assai più semplice è l’abito del maschio o “lu vistiri di lu masciu” composto dalla camicia o “camisgia” di cotone bianco semplice con sopra il gilet detto anche “lu casciu” in velluto nero. I pantaloni o “li calzoni” a forma tubolare nero. A completare tutto vi è la giacca o “lu gabbanu” in orbace anche questa nera. Nella nostra parte di Gallura non si usava la berritta, vi erano, infatti, due tipi di cappelli: la “capoccia” schiacciata e con falda frontale e “lu cappeddu” a grosse falde detto anche alla “continentale”. I balli: Ad essere ballato negli stazzi durante le feste è lo “Scottisi”, un ballo considerato a tutti gli effetti gallurese, sebbene le sue origini siano lontane. Si dice, infatti, che la sua provenienza sia scozzese. “La Montimulesa” è un altro ballo che si esegue in coppia con piccoli e veloci saltelli a ritmo della tradizionale mazurca. Non siamo a conoscenza della sua origine la cui musica, di provenienza continentale, è stata modificata dalla popolazione locale di Monti di Mola. Gli altri balli sardi che il gruppo folk di San Pantaleo ha imparato con tanto impegno non sono tutti di origine Gallurese. attualità Arzachena: spazi pubblici Impariamo a rispettarli Conoscere il valore e gli sforzi profusi per ottenere gli spazi verdi, potrebbe essere il motivo per insegnare a tante persone come farne un...buon uso di Federica Casu Ogni società civile che si rispetti cerca di migliorare negli anni le condizioni di vita dei propri abitanti. La generazione dei nostri nonni usava giocare con le cose che aveva in casa, accontentandosi di quello che potevano racimolare intorno, mentre quella dei nostri genitori aveva una scelta maggiore: il pallone, i cerchi delle biciclette, le prime bambole di pezza e qualche spazio verde all’interno del paese o della città. Oggi, invece, tutto è cambiato. Il salto fra generazioni è stato enorme, tanto che noi non ci accontentiamo più di quello che abbiamo ma cerchiamo sempre di più. Ci siamo mai chiesti, però, in che modo utilizziamo gli spazi verdi a nostra disposizione? Per intenderci, quegli spazi verdi presenti ancora nel nostro paese. Ad Arzachena, infatti, ci sono diversi parco giochi purtroppo abbandonati a se stessi nei quali i bambini non possono giocare perché rischiano di farsi male. Uno, quello dietro alla sede comunale, pur essendo in fase di ristrutturazione è ancora piuttosto pericoloso; mentre l’altro è situato vicino alla sede dell’ASL dove in alcuni momenti della giornata i bambini più piccoli non possono giocare per via dei ragazzini più grandi che giocano a calcio, e non solo. Quel che rimane degli altri giochi anche qui non è proprio un gran che: le altalene sono arrugginite, lo scivolo è piuttosto rovinato, alle panchine mancano le assi per potersi sedere, gli anelli per arrampicarsi sono inutilizzabili. A questo punto appare chiaro che le soluzioni da adottare siano due: la prima è quella di sensibilizzare tutti i ragazzi che i parco giochi sono fatti apposta per i bambini piccoli, la seconda è quella di far costruire dei campetti verdi per giocare a calcio. Solo così tutti si potranno divertire utilizzando al meglio le strutture messe a disposizione della comunità. Scuola. L’ennesimo furto nella scuola secondaria di Abbiadori Lasciateci studiare di Laura Maccioni & Camilla Pileri Basta, non ce la facciamo più! Sabato 24 Novembre 2012, nella scuola secondaria di 1° grado di Abbiadori è avvenuto l’ennesimo furto. Non è stato il primo ma, purtroppo, hanno rubato il grande schermo, alcuni dei nuovi computer per poi arrivare all’incasso della macchinetta delle merendine. Ormai non è rimasto molto e la scuola non può permettersi i soldi per ricomprare il materiale. Nonostante ciò, gli alunni e i professori non si vogliono arrendere a questi atti di vandalismo e, pertanto, hanno deciso di portare avanti le loro lezioni con i pochi mezzi che gli sono rimasti ma sempre con lo stesso entusiasmo. A questa situazione, si aggiunge, purtroppo, lo scarso numero degli alunni iscritti alla scuola che non fa che aumentare sempre più le probabilità di chiusura di questo plesso. Un vero peccato per i ragazzi e le famiglie di Abbiadori che si vedrebbero costretti a continui spostamenti verso Arzachena. Per questi motivi è indispensabile salvare la scuola con un aiuto materiale ed economico, con nuovi ed efficienti sistemi di sicurezza ma soprattutto, con l’impegno e la volontà degli adulti. nella foto: la finestra divelta dai ladri durante l’accesso alla scuola 15 cartoni animati la serie televisiva più conosciuta al mondo I Simpson di Lorenzo Demontis I Simpson sono una serie di cartoni animati tra le più popolari al mondo creati dallo statunitense Matt Groening. Il primo episodio risale alla fine degli anni 80 e fu trasmesso dalla Fox, una famosa casa produttrice americana. Il cartone è ambientato in una cittadina americana di nome Springfield, località che esiste realmente negli Stai Uniti, ma purtroppo ben diversa dalla citta di fantasia creata dal creatore della fortunata serie, dove ancora oggi gli appassionati dubitano sulla sua reale esistenza. I Simpson dopo circa dieci anni dalla loro creazione, il 31 Dicembre 1999 sono stati acclamati come miglior serie televisiva del secolo e un anno dopo, hanno ottenuto una stella nel “Wall of fame” di Hollywood. Tuttora è la più lunga serie animata mai trasmessa ed è stata considerata nelle guide tv statunitensi tra le dieci sitecom più spettacolari di tutti i tempi. In Italia lo show è stato proposto nel 1991 da Mediaset e dalla piattaforma di Sky. Fino ad oggi sono stati trasmessi più di 500 episodi per 25 stagioni. Nel 2007 è arrivato quasi in tutto il mondo “I Simpson, il Film” che ha avuto un grandissimo successo. I comportamenti della famiglia sono una parodia dello stile di vita americano, di cui fanno parte Homer un padre pigro, e un po’ in sovrappeso, irresponsabile ed incompetente ispettore della sicurezza della centrale nucleare di Springfield. È un’amante della birra (denominata “Duff” che si trova realmente in commercio) e adora guardare la tv con una bella ciambella in mano. Marge è la tipica casalinga che adora la famiglia, molto protettiva nei confronti dei figli ma a volte perde il lume della ragione e si diverte con suo marito bevendo per tutta la notte. Bart il primogenito è il classico teppistello irrispettoso delle regole, ama lo skateboard e la tv, ma odia la scuola e si diverte a fare scherzi telefonici e birbonate insieme al suo amico Milhouse.Lisa la sorella minore di Bart è una secchiona per di più vegetariana, ama la scuola e per il suo impegno sempre maggiore risulta essere la più brava della scuola. La sua passione è suonare il sassofono mentre il suo sogno è diventare presidente degli Stati Uniti. Maggie è solo una bimba di due anni e si diverte a succhiare il ciuccio tutto il giorno. In alcune puntate dimostra di essere molto intelligente anche più della sorella maggiore. Gli animali domestici dei Simpson sono Aiutante di Babbo Natale, un cane da corsa trovato in un cinodromo ed abbandonato dal proprio padrone. C’è poi, Palla di neve II il loro secondo gatto. Nelle puntate dei Simpson sono presenti alcuni special come quelli di Halloween, uno per ogni stagione e gli special di Natale. Io stesso consiglio questo spettacolo per tutta la famiglia anche se può sembrare a prima vista un normale cartone animato. Ogni puntata ha una propria morale e insegna cose nuove e istruttive di cultura, storia, musica e personaggi famosi con i quali si instaurano storie e parodie divertenti. Per poter raccontare chi sono veramente i Simpson, non basterebbe un enciclopedia, tanto che potrebbe essere proposta come materia scolastica alternativa per la felicità di noi studenti. Scuola I Comodoni di Giacomo Costanzi Nella giungla scolastica dove tutti noi passiamo buona parte del nostro tempo, esistono svariati tipi di studenti. Ci sono i rari “secchioni”, i seccanti bulli e i ricercati bellocci. Fra questi, esiste un individuo che attira oggi maggiormente la nostra attenzione: il “comodone” (dal vulgus “scalda bancus”) che sopravvive e si moltiplica sempre più nelle nostre classi, ormai da tempo immemore! Questo individuo ha una visione molto particolare del mondo 16 dove vive: l’aula è per lui una sala giochi e i banchi sono i letti. Da qui la nuova definizione “bancoletto” utilizzata per indicare la fatica del nullafacente durante buona parte della mattinata a scuola. Costui viene spesso escluso dalla società scolastica e, in certi casi, anche dalla vita casalinga, dove nessuno lo fila. Molte volte i professori provano ad aiutare questo tipo di ragazzo senza ottenere alcun risultato! Peccato, ma cosa si può fare per fermare quest’epidemia di comodoni? Spararli tutti? Forse, no. Il vero modo per guarire un comodone è aiutarlo collettivamente a studiare e a fargli tenere la bocca chiusa durante le spiegazioni noiose dei professori. Non dimenticando, però, di fargli capire che se non si da una mossa vivrà nell’ignoranza per sempre… musica il nuovo fenomeno musicale mondiale Gangnam style di Giacomo Costanzi “Oppa Gangnam Style” è il ritornello dell’attualissimo disco sud coreano suonato e ballato in ogni angolo della terra. Spopola in discoteca, a casa e durante gli incontri formali. La sua melodia è riuscita a far balare grandi e piccoli, diventando il vero tormentone dall’estate in poi. Gangnam Style è il titolo del singolo KPop, dove la K sta per Korean, coreano del rapper PSY, pubblicato a luglio di quest’anno. Il titolo della canzone è un neologismo coreano che si riferisce a uno dei quartieri più chic di Seoul. L’autore del brano, PSY, ovvero Park Jae-sang, nato proprio a Gangnam il 31 dicembre 1977, ha studiato alla Boston University e il Berklee College of Music. Il Gangnam style è il primo successo planetario che non nasce dalla tv ma dal web: il video su YouTube ha avuto un successo inimmaginabile, ha ottenuto a tutt’oggi più 700 milioni di visualizzazioni, piazzandosi al secondo posto delle classifiche, dietro a “Baby” di Justin Bieber, ottenendo, in aggiunta, oltre 4 milioni e mezzo di “mi piace”. Il Gangnam style è stato inltre certificato dal Guinness dei Primati come record della storia di YouTube. Secondo la rivista “Forbes”, entro marzo 2013 il video sfonderà il muro del miliardo di ri- produzioni. Un successo incredibile come abbiamo già detto, tanto da domandarsi come mai, ormai tutto il mondo balla il Gangnam style. Il fenomeno sicuramente è dovuto al fatto che nasce in Asia, il continente più popoloso al mondo, ma soprattutto perché è stato imitato e riprodotto da molti Vip in tutto il mondo, per svariati motivi. Tra i primi Ai Weiwei, l’archistar dissidente cinese molto attento ai fermenti culturali e della moda, che ne ha fatto una parodia per denunciare la persecuzione e del regime cinese. Anche gli esuli tibetani hanno ballato una parodia del “Gangnam Style”, che mostra il leader cinese in pectore Xi Jinping alle prese con gli attivisti tibetani: “Abbiamo usato il potere dell’umorismo e dello spettacolo per far luce sulla crudeltà e assurdità della politica cinese in Tibet”. In Russia sulle note della canzone è stato montato un video in cui sfilano i protagonisti della politica, a cominciare da Vladimir Putin e Dmitry Medvedev, che saltellano “Oppa Putin Style”. La caricatura è stata voluta da Demokratia 2, l’opposizione russa declinata in Rete. Tra i personaggi che appaiono sullo sfondo anche il leader dell’opposizione Aleksey Navalny, inseguito dai poliziotti. Oltre al cosmonauta Gagarin e ad altre figure che richiamano una Russia più sovietica che contemporanea. Il video mostra PSY ballare imitando la cavalcata di un cavallo in diversi posti tra cui una piscina idromassaggio, una giostra, un ascensore, un garage e la metropolitana. In ogni posa ripete il ritornello “Oppa Gangnam Style”, incitamento ad ammirare il suo stile rivolto a una ragazza che cerca di conquistare. Fra i suoi ammiratori c’è anche il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ama far notare di essere il secondo sudcoreano più famoso al mondo, dopo PSY. S’è fatto insegnare qualche passo quando il rapper è andato a trovarlo al Palazzo di Vetro e poi ha definito il “Gangnam Style” una “forza per la pace mondiale. Abbiamo negoziazioni molti difficili all’Onu, ho pensato che potrebbe aiutare se tutti per un attimo ci fermassimo a ballare il Gangnam Style”. Dopo il successo del Gangnam, il Ministero della Cultura sudcoreano ha deciso di premiare PSY con la medaglia dell’Ordine di Okgwan per “meriti eccezionali: non solamente per la sua carriera di artista, ma anche per avere reso celebre il quartiere di Gangnam e accresciuto l’interesse mondiale nella Corea del Sud”. 17 rubriche libri-fiabe-curiosità-giochi di società LIBRI Eragon un ragazzo, un drago, un mondo di avventure Questo libro è un capolavoro della letteratura Fantasy per ragazzi, adatto a tutte le età. di Edoardo Cericola Eragon è un ragazzo che vive dalla nascita senza i suoi genitori: il padre è morto e la madre lo ha abbandonato subito dopo la sua nascita. A prendersi cura di lui sono lo zio Garrow e il cugino Roranche che vivono nella loro fattoria. Eragon va da solo ogni giorno a caccia per procurare il cibo alla sua famiglia nella Valle Palancar, vicino Carvahall, dove si trovano cervi e altre specie di animali. Eragon è un ragazzo molto semplice che passa la sua giornata aiutando il resto della sua famiglia. La storia del libro comincia quando, Eragon una mattina, mentre andava a caccia trova una pietra blu proprio quando stava per schioccare la sua freccia contro un cervo. Incuriosito, il nostro protagonista prende la pietra fra le sue mani e, dopo averla attentamente osservata, si domanda se sia veramente così. La pietra era tanto lucente che pensò che fosse molto preziosa. Per questo motivo, il giorno dopo la portò a un uomo per valutarla e che gli disse di non sapere di cosa si trattasse ma che, comunque, aveva un grande valore. A questo punto, Eragon pensò di venderla così con i soldi guadagnati avrebbe potuto sfamare la sua famiglia. Certamente non sa che quella pietra gli cambierà la vita. In realtà la pietra è un uovo di drago da cui un giorno nascerà Saphira, la dragonessa che lo sceglierà come suo cavaliere. Grazie al legame tra lui e il suo drago con il quale riuscirà a parlare attraverso una telepatia molto stretta, riusciranno a sconfiggere i loro nemici. Ma, presto diventerà un mago dai poteri straordinari grazie al cantastorie della sua città che viaggerà con lui fino al momento della sua morte. Questa lascerà un segno profondo nel cuore di Eragon che farà molta fatica nel continuare il suo viaggio. Durante il cammino per ritrovare il suo nemico e poi, ucciderlo, incontra molte persone: tra queste una donna che predice il futuro, un gatto parlante e un ragazzo diventato suo amico durante il viaggio. Eragon si pentirà di essere stato suo amico, da lui avrà una brutta sorpresa: il ragazzo, infatti è il figlio di uno degli ultimi cavalieri malvagi. Le sue giornate non sono, però, molto serene: infatti, ha spesso delle visioni grazie alle quali riuscirà a conoscere un’elfa di nome Arya che riuscirà a liberare dalla sua prigionia. Come in tutte le storie ci sono dei nemici che daranno molto fastidio a Eragon: i Ra’zac per primi che sono alla corte di Galbatorix, che pensava ormai di essere l’ultimo cavaliere di draghi rimasto in vita. Quest’ultimo dopo essersi accorto di aver 18 perso il suo ultimo uovo di drago, manda in missione i Ra’zac col compito di recuperare la pietra. In questa ricerca, proprio Eragon perderà suo zio. Il libro non ha una fine, il suo autore Cristopher Paolini lo scrisse a 15 anni e fu il suo libro d’esordio. Fu spinto dal grande amore per la letteratura Fantasy, il libro fu pubblicato a spese dei genitori che intuirono le sue potenzialità e vollero assecondare il suo talento, per questo seguono i libri: Eldest, Brisingr e Inheritance. Nelle circa 600 pagine del libro Eragon da semplice ragazzo acquista maggior sicurezza di sé e consapevolezza del potere che prende dal legame col suo drago e ciò che essere un cavaliere comporta: diventa un paladino della giustizia. La morale di questo libro è che nonostante le disavventure che incontri per la tua strada, non devi scoraggiarti ma combattere contro di loro così come ha fatto Eragon. videogames di Claudio Pirina Minecraft è un videogame utilizzato da circa 45milioni di persone. Il protagonista sei tu e si chiama Steve. Il gioco è stato ideato e sviluppato da Markus “Notch” Persson, nato il primo Giugno del 1979 e autore di videogiochi svedese, nonché il proprietario della Mojang, compagnia di videogiochi fondata nel 2009. Il gioco è stato pubblicato sul web il 17 Dicembre del 2009 che era ancora in fase di sviluppo, mentre il 19 Novembre 2011 è uscita la versione definitiva. Il gioco si focalizza sulla creatività e l’ingegno che permettono ai giocatori di costruire un mondo immaginario. Il videogame è stato creato per essere utilizzato al computer con la versione SP, ma ne esiste una anche per i sistemi della Apple ed per quelli Android, chiamato Minecraft Pocket Edition. Nel gioco ci sono due modalità: la Survival dove il protagonista deve, appunto, sopravvivere più a lungo possibile nel mondo, affrontando i suoi nemici Mob senza morire, altrimenti perde tutto ciò che aveva trovato e conservato in precedenza. Per i giocatori più creativi c’è la modalità Creative, dove tutti i mattoncini per costruire fantastici palazzi sono infiniti. Nella versione SP c’è, invece, una modalità in più: la Hardcore, ovvero l’estrema dove il protagonista ha solo una vita. I nemici sono: Zombie, Skeleton, gli Spider di notte, Creeper, Slime, Ghast, Spider Jockey, Ragno delle caverne, Blaze, Black Skeleton, Cubo di magma, Strega, Wolf, Enderman e per finire il Boss che è l’Ender Dragon che si trova nella terra dell’Ender, dove si può andare solo tramite un portale che si costruisce con i famosissimi mattoncini. Per stare in vita devi necessariamente nutrirti e il cibo da mangiare è dato dagli animali e dalla zuppa di funghi. Fra i primi ci sono il maiale, la pecora, il calamaro, la mucca, il pollo; la loro carne si può mangiare cruda ma se si cucina con la fornace si aumentano le speranze di sopravvivenza. La zuppa vegetale è invece composta da due tipologie di funghi. Le terre che si trovano nel mondo sono: pianura foresta, giungla, montagna, oceano, deserto, taiga, pianure innevate, palude, isola dei funghi, la terra del Nether e la terra dell’Ender ed il villaggio dei villici. In questo mondo immaginario, oltre agli animali e ai vegetali, si trovano un sacco di minerali come il carbone, il ferro, l’oro, i diamanti e i lapislazzuli. Questo gioco è avvincente e ricco di dettagli, adatto ad ogni età e, in poche parole, è semplicemente fantastico. 19 lo sport 1° Rally Terra Sarda Città di Arzachena Per la prima volta nella storia rallystica sarda la cittadina gallurese ospita questo grande evento automobilistico. E, sebbene svegliata di buon ora dal rombo dei motori delle auto in gara, ha ribadito la sua grande passione per questo tipo di manifestazione. di Ilaria Careddu L’autunno in Costa Smeralda è stato “investito” da due bellissime ed entusiasmanti gare automobilistiche. Due manifestazioni importanti come il Rally D’Italia Sardegna 2012 e il Rally Terra Sarda città di Arzachena. Il Rally Città Di Arzachena esordisce per la prima volta nella cittadina gallurese, stravolgendo per alcuni giorni la vita e le abitudini degli Arzachenesi. Nonostante questo, sono stati contati ben settantuno equipaggi. Questo appuntamento è stato arricchito da quattro prove speciali disputatesi sull’asfalto. A conquistare la vittoria è stata la squadra composta da Vittorio e Salvatore Musselli con la loro Ford Focus. L’ennesimo piazzamento del team sardo che con le altre squadre isolane partecipanti, hanno conquistato il podio. Un vero e proprio successo delle compagini isolane che hanno messo la loro firma su queste manifestazioni, valide per il Trofeo Costa Smeralda. Fra i vari riconoscimenti c’è quello consegnato a Simone Carta per il Premio Marcello Orecchioni. Dopo il grande successo di questa prima edizione, sembra che l’evento possa diventare un appuntamento fisso del panorama sportivo arzachenese. A gioire maggiormente della Ronde Rally Città di Arzachena sono gli organizzatori che si dichiarano 20 soddisfatti e intenzionati a continuare su questa strada. Un’altra gara di un livello superiore è stato il Rally D’Italia Sardegna 2012, svolto nelle campagne di Sant’Antonio di Gallura. In questa sfida gli equipaggi in gara provenivano da ogni parte del Mondo e si sono dati battaglia fino alla fine. A spuntarla sono stati Mikko Hirvoven e Jarno Lehtinen con la loro Citroen DS3, premiati come d’abitudine al porto vecchio di Porto Cervo. C’è da ricordare che la manifestazione è stata organizzata dall’Automobile Club d’Italia con l’appoggio della Regione Sarda. La gara, valida come penultima prova del Campionato del Mondo del Rally, ha visto anche il piazzamento al 10° posto di Pederselli che con la sua Citroen è stato uno dei pochi italiani in gara. Ora, passati i rumori e assorbiti i disagi, la popolazione arzachese sarebbe ben felice di poter ospitare nuovamente la seconda edizione del Rally Terra sarda Città di Arzachena. sport Calcio: Esordienti Monti di Mola I campioni di domani di Alessio Fresi, Emanuele Frasconi, Alfredo Filigheddu e Joey Barbieri Stare insieme, divertirsi, imparare uno sport di squadra che li tenga tutti uniti è il solo obiettivo di un gruppo di ragazzi di Abbiadori. Giocano a calcio nel campionato Provinciale Esordienti dal quale vorrebbero partire per, magari un giorno, diventare campioni. La squadra di calcio Monti di Mola Esordienti è composta da sedici ragazzi di età compresa tra gli undici e i tredici anni. I giovani calciatori frequentano la scuola secondaria di Abbiadori e di Arzachena e giocano a calcio per passione e divertimento. Molti di loro aspirano a diventare piccoli campioni e perciò, allenandosi con serietà intendono acquistare maggiori competenze sportive per affrontare avversari più esperti. Il loro terreno di gioco è lo stadio “Andrea Corda” di Abbiadori, un campo in erba con ampio parcheggio e grandi tribune, ma dal quale si può assistere alle partite comodamente seduti nella propria auto senza pagare il biglietto. La squadra, iscritta al campionato Esordienti girone E, si è dimostrata molto più convincente rispetto all’anno scorso, grazie al nuovo mister Cristian Aisoni che con grande capacità ha insegnato ai ragazzi nuove tecniche e alcune “furberie” del mestiere. La squadra si allena il mercoledì e il venerdì per due ore, mentre le partite sono infrasettimanali, con durata di un’ora e mezzo: due tempi da venticinque minuti e due da dieci. La squadra allenata da Cristian Aisoni è quest’anno così composta: Alfredo Filigheddu, Gabriele Azara, Lorenzo Pirina, Biagio Filigheddu, Andrea Nieddu, AlessioFresi, Alessio Serra, Joi Barbieri, Kevin Fois, Samuele Cassano, Samuele Pittorru, Federico Spiga, Massimo Nieddu, Emanuele Frasconi e Samuele Aisoni. Ecco come funziona La categoria Esordienti è quella attraverso la quale si accede al calcio con nove giocatori contro altri nove. Questo sport è praticato su un campo 50X68. Di fatto questo avviene provenendo dalla categoria Pulcini (7 contro 7), passando attraverso quella degli Esordienti (9 contro 9) . Da questo punto di vista, la categoria Esordienti è quella in cui il ragazzino va incontro ai più grandi cambiamenti del suo sport. Il calcio 7 contro 7 è un calcio in cui vi è la sublimazione del 1 contro 1: in ogni zona del campo un dribbling vinto o un dribbling perso possono fare la differenza creando o permettendo la possibilità di una conclusione diretta o di un passaggio decisivo per una conclusione a rete. Il calcio 9 contro 9, invece, è un calcio nel quale gli aspetti della cooperazione diventano importanti a causa del maggior numero di metri quadrati da coprire ed a causa della maggior densità di giocatori avversari che si è costretti ad affrontare in alcune zone di campo, come ad esempio il limite dell’area avversaria. Cooperare significa distribuire compiti e mansioni e, da questo punto di vista, il calcio 9 contro 9 risulta un passaggio utile verso il calcio dei grandi: questo modello infatti crea un vissuto intermedio che consente di mantenere il legame con il calcio delle annate precedenti e, nello stesso tempo, permette di gettare le basi per il passaggio successivo. Il calcio 11 contro 11, infine, è il calcio che tutti siamo abituati a seguire in TV: almeno 6000 metri quadri di campo da coprire (spesso di più) e venti giocatori di movimento che ne contendono il controllo. E’ sin da subito chiaro che i problemi tattico-strategici legati alla gestione ad al controllo di uno spazio così ampio, e le difficoltà legate alla collaborazione tra 11 giocatori, rendano questo formato poco adatto, per esempio, alla categoria pulcini (le abilità tecniche, le capacità fisiche e le strutture senso-percettive dei più piccoli sono infatti insufficienti per gestire spazi e problemi di questi tipo): per questo motivo la FIGC ha, da ormai non pochi anni, proposto il formato 7 contro 7 più adatto agli under 10. Il primo anno di Esordienti, dal canto suo (ormai da qualche anno e sempre per volere dalla FIGC), costituisce il corretto e più giusto “morbido approdo” al calcio 11 contro 11, proponendo il formato 9 contro 9 (intermedio) che avvia quei processi di collaborazione e condivisione di compiti di cui abbiamo parlato sopra e pone le basi per la crescita futura. Seguire la progressione dei modelli proposti dalla Federazione consente alle società e agli allenatori di costruire un progetto armonico di passaggio dal calcio dei piccoli al calcio dei grandi senza traumi e senza eccessive perdite di tempo. Si tratta di un percorso guidato, facile da interpretare, che è in grado di indicare la strada anche per quanto riguarda le proposte tecnico-tattiche da elaborare in allenamento. 21 sport Ginnastica ritmica: le campionesse arzachenesi Under 15 Le ginnaste danzanti di Andreea Petrache & Chiara Tanchis Conosciamo meglio queste campionesse: Geovanna Mara, Nicol Caria, Gaia Cossu, Benedetta Lucioli, Petrache Andreea, Marta Di Turco, Sassu Virginia, Margherita Urgeghe e Vittoria Depperu. appuntamenti La scuola di ginnastica ritmica Eden di Arzachena, il 20 maggio 2012 ha vinto il Campionato Regionale di Ginnastica Ritmica Under 15. La gara, tenutasi nel palazzetto dello sport di Capoterra, una musica Il Concerto d’Autunno Luca Diana & Francesca Camacci La bella stagione se n’è andata via da un po’ e, sebbene le giornate siano ancora calde e soleggiate, mai ci saremmo sognati di dover assistere a un concerto d’autunno. Perché proprio di questo si tratta: una kermesse musicale alla quale parteciperanno cantanti e musicisti di alcuni gruppi arzachenesi. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Arzachena, la sezione cittadina della Pro Loco e i due gruppi deI Semaforo Giornalista e I Giovani Loreto, si terrà presso l’Auditorium Comunale di Arzachena, sabato 8 dicembre alle 21.17. Nata dall’idea di voler festeggiare insieme alla popolazione di Arzachena due tappe importanti della vita associativa dei due gruppi, la manifestazione ha tutte le carte in regola per garantire agli spettatori una serata musicale di prim’ordine.“Il Semaforo–Giornalista”grazie all’impegno e alla dedizione della sua redazione offre, ormai da quindici anni, alla cittadinanza arzachenese un’informazione di pubblica utilità, puntuale ed efficace, mentre il “Gruppo Giovani Loreto” nato nel 2007 durante l’Agorà dei Giovani Italiani a Loreto insieme a PapaBenedetto XVI e a 22 località vicina a Cagliari, ha visto la squadra arzachenese prevalere su tutte le avversarie provenienti da tutta la Sardegna. La manifestazione, organizzata dalla F.I.D.S., la Federazione Italiana Danza Sportiva, ha riscosso un enorme successo e una grandissima partecipazione di allieve, a dimostrazione di quanto questa disciplina sportiva sia seguita in tutta l’iola. Le ragazze arzachenesi hanno partecipato alla gara per dimostrare tutta la loro bravura e la fierezza di appartenere alla loro comunità dove hanno un discreto seguito e tante amiche che danzano come loro. Alla fine, il loro impegno e la loro grande forza di volontà sono stati premiati con la vittoria finale. Un successo ottenuto anche grazie alla pazienza e all’impegno dell’insegnante Brigitte che per due volte la settimana ha allenato le sue allieve. Brave ragazze, tanti auguri da tutti noi. Anno VIII N. 4 Ottobre-Novembre 2012 Reg. Tribunale di Tempio Pausania N. 127 del 24.03.2005 Direzione Istituto Comprensivo Arzachena 1 via Pietro Nenni, 10 07021 Arzachena Direttore Responsabile Federico Barbarossa Coordinatrici di redazione Anna Corbia - Paola Demuro Segretaria di Redazione Giada Usai Capo Redattori Giacomo Costanzi-Lorenzo DemontisAntonio Dettori-Claudio Pirina oltre 500.000 giovani italiani, ha visto da quel lontano Settembre, un susseguirsi di tappe e incontri fondamentali per la fede e la vita del gruppo. A salire sul palco saranno artisti del calibro di Federica Muntoni, Giuseppe Mele, Gigi Puddu, Marino Columbano, Federico Lobrano e “Le Ragazze gens”. Sarà questa una vera occasione per trascorrere insieme una splendida serata all’insegna della musica e dell’allegria! hanno collaborato a questo numero: Joey Barbieri, Francesca Camacci, Ilaria Careddu, Federica Casu, Edoardo Cericola, Lorenzo Cito, Ilaria Codina, Giacomo Costanzi, Antonio Dettori, Lorenzo Demontis, Luca Diana, Letizia Farina, Giada Favetta, Alfredo Filigheddu, Emanuele Frasconi, Alessio Fresi, Gianluca Kaul, Matilde Invento, Michele Moretto, Giorgia Murru, Ivan Pardu, Andreea Petrache, Valentina Piga, Alessandro Pileri, Alice Pintus, Claudio Pirina, Virginia Portarulo, Tiziana Rinaldi, Rossella Roggero, Chiara Ruzittu, Gloria Sangaino, Chiara Tanchis, Elena Tanini, Daniela Tommainu, Giada Usai Le foto sono di: Federico Barbarossa, Maddalena Demuro, Marina Pala, Elena Tanini Allestimento e stampa Tipografia Italiana di Maddalena Demuro Arzachena (OT) tel. 0789 840070 cruciverba di Goretto Rossi ORIZZONTALI 1. La vuole Renzi – 11. Andare a genio – 18. Misteriosa – 19. Ripara le auto – 21. Macchie sulla pelle – 23. Detto di gesti affettuosi – 25. Si arrabbiano facilmente – 26. Veloce – 28. Promessa – 29. Il Luigi famoso musicista – 31. Sì tedesco – 32. Si dice di un uomo bello – 35. Consonanti in ruota - 36. Il monello per eccellenza – 40. Aeronautica Militare – 41. Fa piacere quello dello stipendio – 43. Basato sull’esperienza - 46. Unità di misura della pressione – 48. Dispari in noce – 50. Ottusi – 51. Centro del Goceano – 52. La decima lettera – 53. Metà nave – 54. La famosa Marilyn - 55. Vi è quella soppracigliare – 57. La squadra più famosa di Madrid – 58. Può essere a doppio taglio - 60. La nostra provincia - 61. Iniziali dell’autore di Caruso - 63. Traccia - 64. Grido di incitamento - 66. Sigla dell’Olanda - 67. Vagabondi – 69. Un famoso marchio di jeans – 71. Quella del coltello può uccidere – 73. Devota – 74. Famoso oratore dell’antica Grecia – 75. Piante in Gallura – 77. Lungo digiuno che porta al deperimento – 79. Tagliare i capelli fino alla radice – 80. Il nome dell’allenatore Liedolm – 81. Associazione dei medici – 82. Si prende alle cinque della sera. VERTICALI 1. L’amico di Gian - 2. Avverbio di tempo - 3. Trotto sardo – 4. Misura di superficie – 5. Il più famoso statista cinese - 6. Associazione Nazionale Studentesca – 7. Sulle spalle degli scolari – 8. Uomini galluresi – 9. L’incendiario cantante – 10. Fenomeno acustico – 11. Più coppie – 12. Preposizione semplice – 13. Famosa opera verdiana - 14. Sigla della benemerita – 15. Il dio dei venti - 16. Complesso vocale – 17. Pavimentare – 20. Ne fa parte la Russia - 22. L’extraterrestre amato dai bambini – 24. Avellino 27. Vena gallurese – 30. Il paese dei thurpos – 33. La legge mancata sulle convivenze – 34. Si apre e si chiude in Gallura - 36. Liquore francese - 37.Mancanti di energia – 38.Il più grande poeta dell’antichità - 39. Serpenti velenosi – 42.Movimento giovanile olbiese – 44. Istituto Beni Archeologici e Monumentali - 45. Ente assicurativo – 47. Cani di grossa taglia – 49. Regione del Friuli - 52. Epoche storiche – 54. I rivali dei Vasa nella storica faida gallurese - 56. Aprono le porte in Campidano - 59. Il grande pilota Stirling – 62. Il James di Gioventù bruciata – 64.Conclude le preghiere - 65. Piatta in Logudoro – 68. Fiume svizzero – 70. Lo fondò Enrico Mattei – 72. Parità nelle ricette - 73. Una pace a metà - 74. Le consonanti di Laura - 75. Sigla di Pisa - 76. Dispari in tela - 78. Il primo pronome. Cari ragazzi, desideriamo comunicarvi che la nostra Redazione è aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e il giovedì dalle 16.00 alle 18.00. Chiunque volesse partecipare al lavoro del giornale può tranquillamente venire in Redazione negli orari stabiliti o parlarne con i propri inseganti, altrimenti può scriverci direttamente al nostro indirizzo mail: Soluzioni cruciverba numero precedente [email protected] www.gazzettaarzachena.blogspot.com Vi aspettiamo La redazione 23