LA SPINTA DI ARCHIMEDE Perché un corpo, per esempio di forma sferica, lasciato libero in un fluido (aria, acqua, olio,…) può cadere verso terra, può volare o rimanere in sospensione? Ricordando che la forza è la causa del moto, è necessario analizzare le forze che agiscono sul corpo. La risposta alla precedente domanda per un corpo lasciato libero in un fluido che cade a terra sembrerebbe ovvia: la forza peso è la causa che fa cadere il corpo. Su un corpo libero che si muove verso l’alto pur essendo pesante deve agire necessariamente un’altra forza avente il verso contrario a quella della forza peso e intensità maggiore: questa forza è nota come “Spinta di Archimede”. La legge: un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l’alto uguale al peso di fluido spostato”. Un corpo, invece, rimane in sospensione in un fluido perché la forza peso e la spinta di Archimede sono forze opposte: si ha l’equilibrio. Taratura della molla La costante elastica della molla deve essere determinata se non è nota. Si dispone il materiale come in fotografia e si misura la lunghezza iniziale della molla. Si appendono successivamente una ad una le masse campioni e si misurano le lunghezze corrispondenti. Si rappresentano i dati sperimentali su un piano cartesiano (allungamento della molla, forza applicata) e si ottiene un grafico che generalmente ha un andamento rettilineo, ciò significa che le grandezze rappresentate sono direttamente proporzionali. La costante elastica della molla è: K = (massa totale relativa a ogni operazione di misurazione * accelerazione di gravità)/(lunghezza-lunghezza iniziale) m⋅ g K= (l − l 0 ) N e la sua unità di misura è dove N è l’unità di misura della forza (1Newton) e m è l’unità m di misura della lunghezza (1metro). Spinta Esperimento Si dispone il materiale come in fotografia, si lascia il cilindro di alluminio sospeso in aria e si misura la lunghezza della molla. Si dispongono gli spessori di legno sotto il recipiente contenente l’acqua in modo da sollevarlo e rendere possibile l’immersione di una parte del cilindro. Si misura nuovamente la lunghezza della molla contemporaneamente all’altezza della parte del cilindro immersa in acqua. L’operazione si ripete fino ad immergere, se possibile, tutto il cilindro. Si ha: - Spinta di Archimede o diminuzione apparente del peso del cilindro = costante elastica della molla * accorciamento della lunghezza della molla Spinta Archimede = K ⋅ Δl - Peso del fluido spostato = densità del fluido * accelerazione di gravità * volume della parte immersa del cilindro Peso di fluido spostato = δ ⋅ g ⋅ π ⋅ r 2 ⋅ h Nelle due relazioni le grandezze sono tutte misurabili cosicché è possibile concludere che, entro i limiti degli errori sperimentali, la spinta di Archimede ed il peso di fluido spostato sono uguali. MATERIALI - Una molla elicoidale o parte di una slinky - Un cilindro di alluminio avente una massa non superiore a 0,150Kg - Un recipiente contenente acqua nel quale si immerge il cilindro - Masse campioni o piombi da pesca aventi masse note - Un’asta - Una morsa da tavolo - Un morsetto - Un metro - Tavolette di legno con spessore di 0,02m - Spezzoni di filo