FORME COMPOSITIVE e ANALISI DELLO STILE MODULO III by Mario MUSUMECI FORME COMPOSITIVE e ANALISI DELLO STILE: III MODULO MADRIGALISMO, MUSICA ANCILLA POESIAE E MUSICA RESERVATA (400-500) FORME COMPOSITIVE e ANALISI DELLO STILE: III MODULO – PARTE I IL RAPPORTO TESTO-MUSICA TESTO MUSICA TRA ANALISI ED ESTETICA IL MODELLO RINASCIMENTALE Teoria dei generi e delle forme compositive ADATTAMENTI tra MUSICALE ed EXTRAMUSICALE Generi poetico-testuali: musica-testo (verbale) Generi coreutici: musica-gesto ( (corporeo) ) Generi scenicorappresentativi: musica-testo/gesto i t t / t Generi performativi: musica-performance i f esecutiva (estemporaneità creativa) Modelli formali rappresentativi t ti i (a forte codifica formale) GENERI E CODIFICHE FORMALI RISALTO RISALTO RISALTO VIRTUOSISTICO: PUNTUALE: COMPLESSIVO: Vocalizzi alleluiatici, Madrigalismi, Lied e Arie d’opera, tecniche polifoniche Figure Corali, Inni, di ornamentazione del cantus firmus, retoriche, singole parti di formulistica polifonica scavo frontale f t l neii M Messe e Mottetti M i medioevale di l e dell’ars d ll’ antiqua ti Recitativi RISALTO DELLA STILIZZAZIONE E IDEALIZZAZIONE DELLA CORPOREITÀ DANZANTE: DANZA: vari tipi di danza medioevale vari tipi di danza barocca: e rinascimentale: i i l All Allemanda, d Corrente, C Sarabanda, S b d Saltarello, Gagliarda, Pavana… Giga, Bourrèe, Minuetto, Gavotta … REALISMO REALISMO SCENICO REALISMO SCENICO: SOGGETTIVIZZANTE: DESCRITTIVO: Opera in genere, Cavatina, Recitativi Ariosi, dal bozzettismo al R i i i Recitativi, C Concertati, i Balletti; B ll i P Poema sinfonico i f i Cabaletta… Leit-motiv wagneriano TECNICOSTILISTICOdalla CONTAMINAZIONE alla IDIOMATICI: IDIOMATICI: STILIZZAZIONE DEI GENERI: Esercizi, Capricci, Studi da Romanza senza parole, V li i Vocalizzi, concerto, Toccate, T movimenti i i di concertii strumentali li in i elaborazione l b i Studi Fantasie, Preludi, operistica, virtuosismo vocale imitante gli Divertimenti strumenti MOTTETTO e MADRIGALE RINASCIMENTALI FUGA BAROCCA SUITE/SONATA BAROCCA SONATA/SINFONIA CLASSICA Tavola storica dei principali Generi (e Forme) Adriano Banchieri (1568 - 1634) La segmentazione g formale ad impianto p algoritmico g DIVERSITÀ/ / CONTRASTO Æ VARIETÀ etc. j ke w d dw z c cz c1 y b b y b 1b 2 x a axa1a2a3 f fjf 1 f2 f3 F F y F1 F 2F 3 eke1e2e3E E yE1 E2 E3 d1d2d3DDyD1D2 D3 c2c3C CyC1 C2C3 b3B BxB1B 2B 3 A AxA1A 2A 3 IDENTITÀ/ SIMILITUDINE À Æ UNITÀ SCHEMA TESTURALE Audio in rappresentazione virtuale Pierluigi g da Palestrina Mottetto a quattro voci miste Super Flumina Babylonis Super flumina Babylonis Illi sedimus Illic di ett flevimus fl i flevimus, , Dum recordaremur tui Sion In salicibus in medio ejus Suspendimus organa nostra. IL MODALISMO RINASCIMENTALE (“TONALISMO” ANTICO) Modi rinascimentali originari e trasposti N.B.: i plagali sono polifonicamente compresi negli autentici (N. Vicentino, 1555) ANALISI DELLA DIREZIONE TONALE DEL CONTRAPPUNTO EXORDIUM FASI [Esordio, FONDAMENTALI Proemio] DELL’ORDINE: NARRATIO [Narrazione, Racconto] ARGUMENTATIO [Argomentazione] o QUAESTIONES [Questioni] PERORATIO [Perorazione] PRINCIPIUM [Principio] NARRATIO BREVIS [Narrazione breve] PROBATIO CONFUTATIO [Messa alla [Messa prova, in risalto, Contraddittorio] Confutazione] PERORATIO IN REBUS [Perorazione nelle cose, nei fatti] – oppure/ insieme a: – SPECIFICHE AGGIUNTIVE INSINUATIO (TIPOLOGIE o [Esordio per RIPARTIZIONI): insinuazione] L’ di retorico L’ordine t i (modello quintilianeo) FASI ALTERNATIVE (ANCHE AGGIUNTIVE): SENTENTIA FASI INFINITA SECONDARIE [Massima] (FACOLTATIVE): – anche insieme a: – NARRATIO LONGA, IN ADFECTIBUS [Narrazione ampia, negli affetti] – oppure: – REFUTATIO [Rigetto] – oppure/ insieme a: – PERORATIO IN ADFECTIBUS [Perorazione negli affetti] EXPOSITIO [Esposizione] CONFIRMATIO [Confermazione] PERCURSIO [Sommario] PROPOSITIO [Avvio del contraddittorio] EGRESSUS EGRESSUS, EXCURSUS, DIGRESSIO [Digressione…] EPIGRAMMA EPIGRAMMA, EPIPHONEMA [Epigramma, Epifonema] ENUMERATIO [Enumerazione, Ricapitolazione] STRUTTURA MOTIVICOEPISODICA “ AZIONE ” RETORICA (FIGURE – MADRIGALISMI) IMPIANTO MODALE “ FORMA ” RETORICA (DISPOSITIO) A B C D “e con “Io tra’ “Dolcissimo “tu sovra i usignolo ” verdi rami usignolo… soavi più folti tutta la accenti fai orrori …” notte la dolci i tuoi tua amica lamenti.” chiami …” E “di miei pensier sospiro la mia Clori …” F “da cui lungi mi vivo …” G-H “d’ogni piacer piacer, d’ogni dolcezza privo.” Motivi discendenti Motivi ad arcata in equilibrio schiacciata (tra compensato con il arcata e tenuta) Motivi brevi e precedente sbocco in polifonia ora Motivi rapidi che melodico al basso e omoritmicamente Motivi direzionati in Motivi a Motivi di tenuta trapassano dalla in polifonia instabile, ora discendenti ornati equilibri proposta-risposta “bloccati” tenuta e dal imitativa a stretti disgregata nelle con “gorgheggio” compensati con ritardi (urti) ritmicamente e radicamento fortemente zone mediane, e “lamenti”, in agganciati a cadenzali in con il motivo tonale all’apertura addensati (entrate ora trasparente p stretto imitativo polifonia p della solitudine tonale e allo ogni g tactus di imitativamente polifonia imitativa (movimento omoritmica a (arpeggio sbocco melodico, minima) e mirata caotica; fino a sole voci sole voci maschili associato a discendente) al basso, in arcata ad uno all’inglobamento femminili slargamento richiamo semiaperta in una grande e ad eco) (effetto rivelatorio) testurale che punta arcata al basso al culmine con anàbasi, anticlimax e melodico, clausola perfetta all’interno dell’episodio-acme (motivo complesso pre-barocco) DORICO Æ LIDIO TRASPOSTI EXORDIUM DORICO DORICO FRIGIO DORICO TRASPOSTO TRASPOSTO TRASPOSTO TRASPOSTO + piccarda Æ piccarda § DORICO Æ LIDIO TRASPOSTI DORICO TRASPOSTO Æ piccarda § PERORATIO IN REBUS NARRATIO PROPOSITIO PROBATIO CONFUTATIO EPIPHONEMA e IN ADFECTIBUS LA STRUTTURAZIONE MOTIVICO-EPISODICA PRE-TEMATICA TIPOLOGIA FORMALE AD EPISODI LIBERAMENTE DEFINIBILI SULLA BASE DEL RAPPORTO TESTO TESTO-MUSICA MUSICA (I) In epoca pre pre--barocca il tematismo – inteso i t come organicità i ità formale f l nel senso proprio della teoria ottocentesca – andrebbe d bb inteso i t solo l neii termini t i i di una concezione prepre-tematica tematica;; la quale trova appunto i suoi modelli nel “classicismo” classicismo polifonico rinascimentale e nel suo modello teoricoteorico-estetico, il madrigalismo (o musica reservata rinascimentale): esaltazione del rapporto testotesto-musica sulla base formale di una strutturazione motivico motivico--episodica episodica.. LA STRUTTURAZIONE MOTIVICO-EPISODICA PRE-TEMATICA TIPOLOGIA FORMALE AD EPISODI LIBERAMENTE DEFINIBILI SULLA BASE DEL RAPPORTO TESTO TESTO-MUSICA MUSICA (II) Ma ne andrebbe pure segnalato e approfondito il significato storicostorico-evolutivo a partire soprattutto dal Mottetto e dalla Messa Messa,, modelli compositivi meno consustanziati del Madrigale alle ragioni del testo poetico e dunque più più predisposti all’elaborazione all’ elaborazione motivica; motivica; che in episodi diversi ma su uguale testo (si pensi ad un “Kyrie Kyrie”) ”) tende ad improntarsi, anche al di fuori del singolo episodio ai principi di sviluppo interno: episodio, interno: dunque in tale caso anche “esterno “esterno”. ”. E cos così e evolutivamente o ut a e te indirizzando d a do il se senso so formale o a e verso e so una compiuta strutturazione motivicomotivico-tematica – caratterizzazione del successivo Ricercare monotematico (‘600),, che anticipa il fondamento unitario (‘600) della Fuga barocca (‘700) (‘700).. LA STRUTTURAZIONE MOTIVICO-EPISODICA PRE-TEMATICA TIPOLOGIA FORMALE AD EPISODI LIBERAMENTE DEFINIBILI SULLA BASE DEL RAPPORTO TESTO TESTO-MUSICA MUSICA (I) In epoca pre pre--barocca il tematismo – inteso i t come organicità i ità formale f l nel senso proprio della teoria ottocentesca – andrebbe d bb inteso i t solo l neii termini t i i di una concezione prepre-tematica tematica;; la quale trova appunto i suoi modelli nel “classicismo” classicismo polifonico rinascimentale e nel suo modello teoricoteorico-estetico, il madrigalismo (o musica reservata rinascimentale): esaltazione del rapporto testotesto-musica sulla base formale di una strutturazione motivico motivico--episodica episodica.. LA STRUTTURAZIONE MOTIVICO-EPISODICA PRE-TEMATICA TIPOLOGIA FORMALE AD EPISODI LIBERAMENTE DEFINIBILI SULLA BASE DEL RAPPORTO TESTO TESTO-MUSICA MUSICA (II) Ma ne andrebbe pure segnalato e approfondito il significato storicostorico-evolutivo a partire soprattutto dal Mottetto e dalla Messa Messa,, modelli compositivi meno consustanziati del Madrigale alle ragioni del testo poetico e dunque più più predisposti all’elaborazione all’ elaborazione motivica; motivica; che in episodi diversi ma su uguale testo (si pensi ad un “Kyrie Kyrie”) ”) tende ad improntarsi, anche al di fuori del singolo episodio ai principi di sviluppo interno: episodio, interno: dunque in tale caso anche “esterno “esterno”. ”. E cos così e evolutivamente o ut a e te indirizzando d a do il se senso so formale o a e verso e so una compiuta strutturazione motivicomotivico-tematica – caratterizzazione del successivo Ricercare monotematico (‘600),, che anticipa il fondamento unitario (‘600) della Fuga barocca (‘700) (‘700).. IL MADRIGALISMO (Æ MUSICA RESERVATA RINASCIMENTALE) - I ondeggiamenti e … contorsioni fioriture IL MADRIGALISMO (Æ MUSICA RESERVATA RINASCIMENTALE) - II natura e sentimenti umani IL MADRIGALISMO (Æ MUSICA RESERVATA RINASCIMENTALE) - III leggerezze effetti onomatopeici risate i t IL MADRIGALISMO (Æ MUSICA RESERVATA RINASCIMENTALE) IV cont asti contrasti ritmi i i marziali i li e celebrativi doloree e pentimento dolo IL MADRIGALISMO (Æ MUSICA RESERVATA RINASCIMENTALE) - V tensioni e … “corse” IL MADRIGALISMO (Æ MUSICA RESERVATA RINASCIMENTALE) - VI “allontanamenti” sospiri i i e singhiozzi i hi i IL MADRIGALISMO (Æ MUSICA RESERVATA RINASCIMENTALE) - VII gioco e … perdizione IL MADRIGALISMO (Æ MUSICA RESERVATA RINASCIMENTALE) - VIII lamenti e … incitazioni IL MADRIGALISMO (Æ MUSICA RESERVATA RINASCIMENTALE) - IX bellezza e … tormento IL MADRIGALISMO (Æ MUSICA RESERVATA RINASCIMENTALE) - X il pàthos: solitudine e dolore LA COMPOSIZIONE ANALITICA DIDATTICA INTEGRATA DELL’ANALISI E DELLA COMPOSIZIONE DI BASE fare per capire ÅÆ capire per fare capire per fare Å Æ fare per capire POLIFONIA IMITATIVA E MADRIGALISMO LA COMPOSIZIONE ANALITICA C. POLIFONIA IMITATIVA E MADRIGALISMO MAPPA OPERATIVA Prerequisiti: elaborazione melodica di canto piano, ad impianto motivico-testuale e ritmico-mensurale it i l (su ( tactus) t t ) e suii modi di antichi ti hi rinascimentali i i t li 1. Analisi preventiva di Temi motivici e di Madrigali (Josquin, Marenzio, Palestrina ...) 2. Composizione di più Motivi-frase su Melodie date e Tracce tono-modali 3. Disposizione dei Motivi-frase in Episodi contrappuntistici a 2, 3, 4 voci 4. Ulteriore attribuzione appropriata pp p di testo ppoetico o sacro 5. Attribuzione in ogni fase delle pertinenti relazioni poetico-musicali N.B.: L’elaborazione L elaborazione a pannelli episodici consequenziali è un principio metodologico al quale l’abilità dell’allievo può giustificatamente sempre derogare LA COMPOSIZIONE ANALITICA – POLIFONIA IMITATIVA E MADRIGALISMO PROPOSTA TEMATICA (a scelta) TESTI POETICI – STRAMBOTTI) DEL ‘300 COME METTERE IN MUSICA TESTI SUGGERITI 1. Evidenziare, all’interno di ciascun verso endecasillabo, possibili ripartizioni metriche a seconda degli effettivi accenti principali d ll parole delle l componentii e dell’individuazione d ll’i di id i di concettii compiuti. 2 Attribuire alle sillabe accentate del testo così ripartito (ad 2. esempio 4 + 7 sillabe, 5 + 6, 3 + 8 ...) l’appoggio ritmico di un p e ben caratterizzato motivo-frase f – con durata ppiù lunga g compiuto o precedendolo con durate più brevi; sempre associando alla durata media di tactus (minima o minima puntata) solo valori semplici li i (la (l metà, à la l metàà della d ll metàà e il doppio; d i un terzo, due d terzi e il doppio rispetto la minima puntata); 3 Curare – soprattutto cantandolo – ll’equilibrio 3. equilibrio in successione di tali motivi-frase. Con una pratica musicalmente intelligente questo concetto tecnico-estetico si acquisisce e si migliora poco a poco. E chiunque, volendo, può riuscirci, anche a buoni livelli. Un esempio 1. prima le durate di sillabazione, con emiolia ritmica; 2. poi le altezze altezze,, curandone l’aspetto cadenzale; 3. infine l’evoluzione processuale curando l’interesse ancor più integrato dei detti due fattori. Il continuo deve essere di estrema semplicità, p , privilegiando p g relazioni cadenzali cadenzali,, ma non sempre quelle canoniche del tonalismo classico; provare a completare nel modo più semplice. semplice. LA COMPOSIZIONE ANALITICA – POLIFONIA IMITATIVA E MADRIGALISMO TRE ELABORAZIONI DEGNE DI NOTA (2012-2013) Allievo Federico Caramagno: un Madrigale monodico in stile modale tardo-rinascimentale Allieva Laura Galofaro: Madrigale in stile fugato barocco Allieva Nereide Chiara: un Madrigale in stile fugato barocco Partiture in: http://musicaemusicologia.wordpress.com/2013/04/24/composizione-analisi-iiimpianto-di-verifica-e-chiusura-del-iii-modulo/ FONDAMENTI DI COMPOSIZIONE III MODULO – PARTE II LA POLIFONIA RINASCIMENTALE MUSICA ANCILLA POESIAE vs MUSICA RESERVATA ANALISI COMPARATIVA due Madrigali sul testo poetico “Z fi torna” “Zefiro t ” L Luca Marenzio M i (1553-1599) (1553 1599) Claudio Monteverdi (1567-1643) ZEFIRO TORNA – ANALISI COMPARATIVA Luca Marenzio (1553 - 1599) Claudio Monteverdi (1567 - 1643) Claudio Monteverdi dal Secondo Libro di Madrigali, Madrigali, 1590 Ecco Mormorar L’Onde Ecco mormorar l’onde, e tremolar le fronde, A ll’aura aura mattutina mattutina, e gli arboscelli arboscelli, E sovra i verdi rami vaghi augelli Cantar soavemente soavemente, e rider ll’Oriente Oriente. Ecco già l’alba appare, e si specchia nel mare, E rasserena il cielo, i l e imperla i l il dolce d l gelo, l E gli alti monte indora. O bella e vaga Aurora l’aura è tua messaggera, e tu de l’aura ch’ogni arso cor ristaura. ALCUNE APPROPRIATE OSSERVAZIONI ANALITICHE L'analisi L' li i episodico-formale i di f l di Ecco E mormorar l'onde l' d del d l grande d Claudio Cl di Monteverdi M di andrebbe d bb completato l dell'analisi d ll' li i tono-modale: d l neanche h tanto complessa trattandosi di un brano abbastanza vario ma tutto impostato in un solo modo, che poi è anche molto simile al corrispondente tono moderno di Fa maggiore con l'uso del VII abbassato, mib. Ma in realtà si tratta di uno ionico trasposto e il mib è interpolato ad evitare il tritono/diabolus. Vanno evidenziate le cadenze che chiudono in vario modo ciascun episodio e, trattandosi anche di episodi a sviluppo interno come il I, i ppiù importanti p tratti episodici p interni a ciascun episodio. p Occorre però preliminarmente formulare la ripartizione episodica in due Parti: Prima Parte - A (sviluppo interno ad incastri) "Ecco mormorar l'onde e tremolar le fronde, a l'aura mattutina e gli arboscelli" B (giustapposizione-successione ad A e sviluppo interno con successiva giustapposizione) B1"e sovra i verdi rami i vaghi augelli cantar soavemente", b2 soavemente b2"ee rider ll'oriente" oriente Seconda Parte - C (successione a B e sviluppo interno ad incastri successivi) "Ecco già l'alba appare", "e si specchia nel mare", "e rasserena il cielo", "e imperla il dolce gelo", "e gli alti monti indora" D (moderato incastro a C e giustapposizione con successivo sviluppo interno) d1"Oh bella e vaga aurora", D2 "l'aura è tua messaggera e tu dell'aura ch'ogni arso cor ristaura". Si notino i le l diverse di simmetrie i i tra le l 4 sezioni i i che h sono certamente riferibili if ibili all'evolversi ll' l i di una sensibilità formale prettamente musicale e proprio di trapasso dal Tardo Rinascimento al Barocco. Per cui, ad un livello superiore di interpretazione sintetica avremmo: : A=A (Exordium e Narratio) + Bb (Repetita Narratio) B=C (Confirmatio/Epiphonema) + dD (Epigramma e Peroratio in adfectibus) Tale equilibrio formale è certamente riferibile alla Nuova Pratica dell dell'Autore, Autore, rivendicata proprio al momento come una rinnovata sensibilità di più accostata adesione all'affetto poetico; certo allusiva con il senno di poi - alla qualificazione più autonomamente musicale della musica reservata barocca rispetto la specifica retorica del testo poetico: cioè in consapevole autonomia, adesso, rispetto la musica ancilla ill poesiae i d ll' dell'umanesimo i rinascimentale i i t l e la l successiva i musica i riservata i rinascimentale i i l ad d impianto madrigalistico del Rinascimento musicalmente più maturo e tardo. Jacob ARCADELT (1504-1568) Madrigale d i l Ill bianco b e dolce d l cigno STILI MOTIVICO-TESTUALI MOTIVICO TESTUALI Adriano BANCHIERI, Madrigale a un dolce usignolo Da Ill festino f nella ll sera del d l giovedì dì grasso (1608) FONDAMENTI DI COMPOSIZIONE L’EVOLUZIONE ’ O O EPOCALE OCA DEL PENSIERO MUSICALE RIFLESSIONI DI PASSAGGIO AI DUE SUCCESSIVI MODULI MODELLI EPOCALI (OCCIDENTALI) SINTESI EVOLUTIVA 1. Associazioni poetico-musicali e risalti ritmico-gestuali (MUSICA PROSASTICA) 2. Derivazioni motivico-tematiche (TRAMA CONTINUA) 3. Variazioni motivico-generative (ALLINEAMENTO TEMATICO) 4. Trasformazioni plastico-figurative (METAMORFOSI TEMATICA) 4. Elaborazioni materico-oggettuali gg (CONFIGURAZIONE SPAZIALE) MODELLI EPOCALI (OCCIDENTALI) – TRANSIZIONI/1 Dalle associazioni poetico-musicali g e dei correlati risalti ritmico-gestuali (MUSICA PROSASTICA) alla compatta p unificazione f delle derivazioni motivico-tematiche (TRAMA CONTINUA) TECNICHE COMPOSITIVE EVIDENZIATE DALL’ANALISI DERIVAZIONI A O MOTIVICO-TEMATICHE O CO A C NELLA TRAMA CON N CONTINUA NU Cfr. la parte di studio del Fughismo e della musica barocca in genere MOTIVI NELLE VARIANTI DIASTEMATICHE A SPECCHIO MODELLI EPOCALI (OCCIDENTALI) – TRANSIZIONI/2 Dalle derivazioni motivico-tematiche (TRAMA CONTINUA) alle variazioni motivico motivico-generative generative (ALLINEAMENTO TEMATICO) TECNICHE COMPOSITIVE EVIDENZIATE DALL’ANALISI VARIAZIONI MOTIVICO MOTIVICO-GENERATIVE GENERATIVE NELL’ALLINEAMENTO TEMATICO Cfr. lo studio comparativo delle idee tematiche di un brano classico E, ad esempio, E esempio l’individuazione l individuazione nella prima delle due Sonate di Haydn di: 1. Relazioni motivico-generative sviluppative (già all’interno del I Tema veramente notevoli), 2. Relazioni motivico-generative interpolate (scambi di tratti motivici tra il II Tema e il I T), 3 3. Relazioni motivico motivico-generative generative integrative (esaltate nello Svolgimento; pure evidenziate nella Codetta cadenzale rispetto il II T e nel II T rispetto la fase intermedia del IT – ... le terzine) tecniche di elaborazione MODELLI EPOCALI (OCCIDENTALI) – TRANSIZIONI/3 Dalle variazioni motivico-generative (ALLINEAMENTO TEMATICO) alle trasformazioni plastico-figurative plastico figurative (METAMORFOSI TEMATICA) TECNICHE COMPOSITIVE EVIDENZIATE DALL’ANALISI DALL ANALISI TRASFORMAZIONI PLASTICO PLASTICO-FIGURATIVE FIGURATIVE NELLA METAMORFOSI TEMATICA Cfr. lo studio delle varie configurazioni di melodie romantiche E, ad esempio, la distinzione fatta tra più tipi di metamorfosi tematica nell’Andante di Schubert: 1. M. T. variantive (il I Tema o il II Tema dall’Esposizione alla Ripresa), 2. M. T. sviluppative (relazione del II Tema rispetto il I T), 3. M. T. trasformative (relazione tra la melodia dello Svolgimento, in quanto caratterialmente ben diversa ma strettamente derivata dal I T, però con interpolazioni figurative del II T) IL SIGNIFICATO DELLA MUSICA “ASSOLUTA” (1) * L’EVOLUZIONE DEL PENSIERO MUSICALE OCCIDENTALE IN PROSPETTIVA RETORICA La retorica visionaria dei romantici si sovrappone in una consequenziale connessione evolutiva alla retorica logocentrica classica, di ascendenza greco-romana ma per come implementata nella rinascimental-barocca musica reservata - dal madrigalismo rinascimentale alla teoria degli affetti barocca. E così come è possibile individuare modelli di genere, esplicativi di tale complessa ma chiaramente articolata evoluzione epocale, epocale 1. nel Madrigale rinascimentale come idealizzato luogo di una polifonia discorsivamente rappresentativa in quanto esplicativa a coronamento dei significati poetico-testuali; 2. nella Fuga barocca come stabilizzato genere didascalico (considerato appunto genere "dotto", da docere = insegnare) di una polifonia di per se discorsivamente rappresentativa, secondo i parametri di una stabilizzata retorica musicale; 3. nella Sonata classica, come idealizzato menu convenzionale di una rappresentazione musicale sui generis, che svincola i suddetti parametri retorici nella chiave di una personalizzante poetica (o visione del mondo) dell'autore, genericamente reimpiantati nell'ottica della dualità contrastiva, tipica del primo illuminismo e del connesso Sturm und Drang; 4. così pure per la musica romantica tale modello è individuabile nel genere, peraltro tipicamente romantico del Poema sinfonico, che riadatta i suddetti parametri retorici, sonatisticamente riorganizzati in una prospettiva duale (da Fichte a Schelling, Schelling da Kant a Hegel ...), ) secondo un modello stabilizzato - a partire da Beethoven • di processualità organica ad evoluzione generativa: cfr. l'impianto motivico-fraseologico elaborativo del principio tematico - procedente nella composizione musicale per posizionamenti e riequilibri del contrasto, implicato dunque come un motore sviluppativo; • e trasformativa: la metamorfosi tematica, tematica tipicamente romantica. romantica * o, con definizioni tutte tanto legittime quanto altrettanto discutibili: musica “classica, musica “seria”, musica “occidentale” “musica strumentale” ... IL SIGNIFICATO DELLA MUSICA “ASSOLUTA” (2) LA RETORICA VISIONARIA DEI ROMANTICI – PRODROMI STORICO-EVOLUTIVI Qui non si sta sostenendo che tutta la musica romantica è motivata da visioni di concrete realtà extra-musicali, traducibili in programmi descrittivi – come appunto nel richiamato genere del Poema sinfonico. Al contrario, la musica occidentale proprio in quest’epoca – e ancor più accadrà nella successiva e odierna - si è irrimediabilmente allontanata dalle sue origini discorsive e rappresentative, primariamente ricavate in epoca rinascimentale dal suo sempre più vincolato connubio con il testo verbale (poetico o sacro). E tra barocco e illuminismo sempre più direzionate verso una crescente autonomia, tra retorica teoria degli affetti e galante menu sonatistico. Lì il governo della retorica classica, di antica ascendenza greco-romana, risultava qualificante nel senso appunto di una discorsività implicata prima a sussidio e poi ad imitazione del potenziale rappresentativo del logos, del fondamento di realtà allora vigente. Nel secondo Settecento individuiamo la svolta, con l’avvento della cd. musica assoluta - una nozione così tanto più storico-estetica quanto meno teorico-compositiva da farne dubitare la stessa legittimità d’uso se non nei termini di una conveniente convenzione linguistica – già riferibile al compositore d’epoca illuminista (detto impropriamente “classico”, altra convenzione comoda ma fuorviante). In realtà quello che si afferma qui in un crescendo tanto rapido quanto inarrestabile è la personalizzazione creativa del compositore, nei termini di personali visioni del mondo (Weltanschauung) e specifiche Poetiche musicali: non più soggetto dunque ai generi musicali, tradizionalmente da intendere come i vincolanti contenitori e veicoli socioculturali della creatività musicale, ma egli stesso “confezionatore” di generi nuovi o ridefiniti nel nome e nella funzione già preesistenti. Nel romanticismo tale processo, innescato dal sonatismo illuminista degli Haydn e dei Mozart, è condotto in porto dallo stile più maturo di un Beethoven: la Nona Sinfonia - in tal senso - non sarebbe più neppure un genere “classico”, di “musica assoluta”, ma una perfettamente riuscita integrazione di generi performativi (però oramai, a partire dalla barocca contaminazione dei generi, implicanti anche le componenti dei precedenti (o ancora coevi) generi retorico-poeticotestuali, coreutico-gestuali, mimico-rappresentative ...). E difatti l’accusa di “commistione dei generi” costituì pure un’accusa velenosa da parte dei formalisti ottocenteschi, in realtà ideologi della più retriva conservazione sia politica che artistica. In quest’opera – oramai matura nel senso ottocentesco di una retorica visionaria - si subordinavano i generi correnti dell’esibizione strumentale da camera (il tema con variazioni e la forma-sonata) e quelli al momento storicizzati (la fuga e la cantata barocche, il mottetto rinascimentale) al “programma”, anzi diremmo meglio alla poetica dell’Autore: quella “della gioia” nel caso specifico. IL SIGNIFICATO DELLA MUSICA “ASSOLUTA” (3) LA RETORICA VISIONARIA DEI ROMANTICI E IL POEMA SINFONICO E nell Romanticismo R ti i non sii trarrà t à che h conseguenza di tutto t tt questo. t Tale T l creatività ti ità sii costruisce t i all momento t stesso t d l del plasmare compositivamente la musicalità al modo di una costruzione sonora mentalmente disposta verso una immediata rappresentazione – come dire – “più visuale che discorsiva”; soggetta pertanto non, in ultima istanza, ad una logica del convincimento (quale potrebbe postularsi il fondamento retorico tradizionale del logos) quanto ad una contemplazione pienamente i t adesiva d i aii “significati” “ i ifi ti” da d essa promananti; ti ed d intuibili i t ibili solo l per “ascolto “ lt passivo“, i “ cioè i è (si ( i noti ti l’apparente l’ t ossimoro) per la piena compenetrazione rappresentativa, con quanto veicolato di senso da parte del compositore. Pertanto il soggettivismo romantico non è certo da intendersi come una forma di relativismo estetico o interpretativo, ma al contrario come la forte qualificazione espressiva di una personalità, inverata nell’opera d’arte da essa prodotta (il compositore) it ) o re-inverata i t nella ll performance f (l’i t (l’interprete, t cioè i è l’esecutore l’ t nell senso romantico, ti appunto t visionario). ii i ) Che Ch va innanzitutto definita secondo una rappresentazione di ascolto ben coltivata secondo i principi in essa stessa implicati. Dunque se appare corretto affermare che “tale musica non significa altro che musica” (tale assunto è talmente banale da non meritare alcun commento e, nel caso, semmai di rispedirlo allo stupido compiacimento del mittente che continua ad esprimerlo i l in i chiave hi assolutizzante) l ti t ) è ancor più iù vero che h rimane i come un problema bl i i lt la irrisolto l detta d tt compenetrazione: t i l’”ascolto passivo” postulato dai romantici, libero da sovrastrutture altre che non siano di piena aderenza alla musica stessa. Il circolo vizioso si risolve allora solo centrando il fatto che gli stessi compositori – e non solo loro, ma anche i più convinti loro sostenitori – di buona norma si esprimano circa il significato profondo delle loro opere per metafore di realtà. ltà Tale modus, d tale habitus h bit mentale, t l diventa di enta appunto app nto costitutivo costit ti o del senso qui q i messo in gioco: un n “visivo” “ isi o” non banale, ma bene sensibilizzato in chiave retorico-visionaria. Magari suggerita espressamente, nella musica a programma e nel poema sinfonico, ma anche implicitamente e dunque più astrattamente o più cripticamente, nella stessa ridefinizione romantica del concetto stesso di genere; adesso da reinterpretare appunto in chiave retorico-visionaria: notturni come genere “crepuscolare” tipicamente romantico, romantico preludi e intermezzi che non introducono né separano alcunché, fantasie solidamente ben strutturate, scherzi sonatisticamente svincolati, ballate come articolati racconti , valzer e polacche da "ascoltare nella danza" (... delle mani performanti e del corpo performante la sonorità strumentale) piuttosto che da danzare tout court … Ma da qui ad affermare arbitrariamente che ognuno applica al brano musicale il significato “visionario” visionario che preferisce fortunatamente ce ne corre: quanto esattamente distingue l’estetica del raffinato sentire - elitaria ma a tutti aperta, nella piena libertà di una personale e adeguata crescita illimitata di competenza - dall’estetica volgare del distratto consumare – a tutti ancor più disponibile, ma nella monca libertà di appiattirsi nell’ignoranza. MODELLI EPOCALI (OCCIDENTALI) – TRANSIZIONI/4 Dalle trasformazioni plastico-figurative (METAMORFOSI TEMATICA) alle elaborazioni materico-oggettuali materico oggettuali (CONFIGURAZIONE SPAZIALE) TECNICHE COMPOSITIVE EVIDENZIATE DALL’ANALISI IN INTERPRETAZIONE TEORETICO-GENERALE CONCLUSIONI SINTETICHE LA PROGRESSIONE TECNOLOGICA DEL PENSIERO COMPOSITIVO FORMALE come EVOLUZIONE DELLE TECNICHE DI INTERPOLAZIONE: DA MOTIVICHE A MOTIVICO-GENERATIVE, DA FIGURATIVE A MATERICO-OGGETTUALI