TORRE NUVIERNULIS – parete nord Via Fantasmagorica Relazione di Daniele Moroldo La monolitica parete nord, segnata da linee essenziali e incurvate in forma di archi crescenti da sinistra a destra, sono state percorse da due vie con lo stesso andamento (Bulfoni e Troj Straplombant). Questo nuovo tracciato, aperto da presenta invece un percorso inverso, da destra a sinistra, andando ad esplorare le compatte placche centrali. Grado elevato e via praticamente disattrezzata ne fanno un percorso adatto solo a chi domina con sicurezza le difficoltà. Primi salitori: Daniele Moroldo e Mario Di Gallo, 15 agosto 2009. Dati via: 150 m (fino alla Via Bulfoni), 7°-/A2, 4–5h, roccia ottima ma molto compatta, NDA+qualche chiodo aggiuntivo. Accesso come per il Diedro Bulfoni. Attacco sul limite dx dello zoccolo, nei pressi dello spigolo NW, sotto il limite dx di un grande tetto a forma di portale. 1h15 dal Rifugio Grauzaria. 1) 2) 3) Si sale per una fessura (5°), si supera il tetto a dx (6°+) e, appena possibile, si traversa a sx (6°, 5°) per cornici sull’orlo del tetto fino a una scomoda sosta. 50 m, da 5° a 6°+; 1CF+spuntone. Traversare a sx per placche, a uno spuntone dal quale si sale per 10 metri in comune con la Via Troj Straplombant. Si obliqua poi a sx per una parete con buchi fino a un minuscolo terrazzino. 50 m, 5°+, 6°. Salire direttamente la placca per raggiungere una fascia strapiombante, obliquare a sx (6 m superati in artificiale su dadi e friend) fino a poter salire direttamente per raccordarsi al Diedro Bulfoni, sulla cengetta a metà del tiro 4 (conviene sostare su 1C segnalato nella relazione). 50 m, 7°- e A2, 1CF. Racconto della salita (di Daniele Moroldo) Ecco qua il... fantasmagorico tracciato! Ho segnato sulla foto anche il tracciato (tratteggiato) di Troj Straplombant: Attilio si che a quei tempi ha fatto un capolavoro di audacia! La via, gradata V+, è più impegnativa del diedro Bulfoni gradata VI! Io invertirei le gradazioni per correttezza. Ma aldilà dei gradi la grandezza di De Rovere è stata il fatto di salire le placche inseguendo un'esile fessurina (Marcello a me e Mario ha confidato di averla tentata prima del diedro - il primo chiodo sopra l'attacco è suo - ma i tempi non erano maturi...) che si perde sotto strapiombi che dal basso sembrano insuperabili ma quando sei lì (ma devi metterci il naso) li scopri appigliati e proteggibili. Ecco, forse le vie Troj Straplombant e Fantasmagorica si assomigliano sotto quest'aspetto: la curiosità di andare a vedere sul posto se una fantasia può trasformarsi in realtà. Solo che Attilio l'ha fatto nel '78! In fondo una volta che sei lì ti accorgi che gli appigli ci sono; nei cinque metri di artificiale ho provato a salire in libera ma mi sono cotto gli avambracci per piazzare un micronut. Visto che sopra la situazione non era di certo migliore ed un volo poteva costarmi caro ho dovuto cedere. Appena possibile ho proseguito di nuovo in libera riposando prima su un ottimo cliff e ripartendo con un lancio... andato a buon fine. Però in fondo grossi rischi non me li son presi. Via Troj Straplombant Relazione di Daniele Moroldo (rip. 26 giugno 2005) La bella e consigliabile via, nonostante le difficoltà dichiarate dai primi salitori siano di 5°+, è più impegnativa del vicino e classico Diedro Bulfoni, oltre che meno attrezzata (pochi chiodi in loco). La roccia è ottima e articolata, abbastanza ben proteggibile con friend e nut, anche se avere con sé qualche chiodo in più è sicuramente utile, data anche la scarsa frequentazione. È importante porre attenzione a non sbagliare percorso, per non trovarsi su difficoltà più alte e in zone scarsamente proteggibili. La linea della via è data da una sottile fessura obliqua da sx a dx che porta in direzione dello spigolo, sotto una fascia strapiombante solcata da fenditure orizzontali. Primi salitori: Attilio De Rovere e Alan Cucchiaro, 23 agosto 1978. Dati via: 235 m, 6°- (diff. dei primi salitori), 5h, roccia ottima, NDA+qualche chiodo aggiuntivo. Accesso come per il Diedro Bulfoni. Attacco sotto un tetto in centro alla parete, all’origine della fessura obliqua da dx a sx (1CF all’attacco). 1h15 dal Rifugio Grauzaria. 1) 2) 3) 4) 5) Salire fin sotto lo strapiombo (6°- sprotetto, utile un friend piccolo; passaggio evitabile salendo a sx e poi traversando verso dx con diff. di 5°+), superarlo (5°+, 1C) e proseguire lungo la fessura fino ad un terrazzino. 35 m.; 6°-, 5°+, 1CF. Traversare alcuni metri a dx e salire sopra una grossa scaglia; obliquare nuovamente a sx e, superato uno strapiombo poco marcato (5°, 1C) proseguire lungo la fenditura obliquamente a dx fino in cima a una lama staccata dove si sosta. 30 m, 4°, p. 5°. Traversare a dx (1C), superare uno strapiombo e ritornare a sx. Proseguire direttamente fin sotto un altro strapiombo (1C) e traversare a dx. Una fessura dall'avvio leggermente strapiombante (1D) permette di raggiungere un comodo terrazzo sul filo dello spigolo NW. 35 m, 5°, 5°+, p. 6°-, poi 4°, 2C, 1D, 2CF. Seguire il filo dello spigolo fino a un terrazzo sotto una parete strapiombante. 50 m, 3°, 4°. Seguire la cengia verso sx e per un colatoio e le successive facili balze salire in vetta. 85 m, 2°, pp. 3°. possibile discesa a nord Nel 2013 durante un’esercitazione del Soccorso di Moggio Udinese, sono state posizionate delle soste di calata lungo la parete nord. Questa discesa è da prendere in considerazione solo nel caso di necessità impreviste, dato che una volta usciti in vetta è più rapido e sicuro scendere per la Via Normale. Necessarie due corde da 60 m. CD1: 50 m, dai 2S di calata a metà del tiro 5 della Via Bulfoni, si scende in verticale in piena parete fino a una sosta appesi su 2S. CD2: 40 m ca. in leggero obliquo a dx, sempre in forte esposizione, fino a 1CF+spuntone sul limite del tetto basale della parte dx della parete (sosta 1 della Via Fantasmagorica). CD3: 35 m, in parte nel vuoto, direttamente alla base della parete nord. Il tracciato di Fantasmagorica è il tratto continuo sulla dx; Troj straplombant è quello tratteggiato (tracciati Daniele Moroldo). Con punto e freccia sono segnalate le soste di calata per le doppie.