LE NOSTRE INIZIATIVE MARTEDÌ 19 MARZO 2013 Tante gocce... per un mare di solidarietà! Ognuno di noi può dare il contributo verso il bene. Gesù in salvo! La Celebrazione Eucaristica nella nostra chiesa. Ecco il ritratto di Monsignor Francesco Cavina In alto tra i soccorritori durante il terremoto in Emilia Gli studenti della Scuola Primaria delle Suore Sacramentine di Bergamo hanno intevistato il Vescovo Francesco Cavina. L’esperienza è stata ricca ed emozionante. Questo incontro speciale ha trasmesso ai ragazzi un grande insegnamento: la vita è un dono e bisogna apprezzare il valore di tutto ciò che ci circonda. EGLI STESSO ha visto la sua abitazione e la sua chiesa crollare. Con parole sincere e semplici ci ha spiegato la situazione di sofferenza e disagio che la sua Diocesi ha subito: tante persone sono rimaste senza casa, scuola, azienda e, nel peggiore dei casi, hanno perso qualche familiare sotto le macerie. Tutto ciò non ha impedito al vescovo di continuare ad essere un solido punto di riferimento spirituale per la sua gente che, a distanza di mesi dal sisma, combatte una battaglia per la ricostruzione di una vita normale. CI HA TRASMESSO un grande insegnamento: tutto ciò che ci circonda, anche le realtà più semplici, sono un grande dono che ogni giorno si rinnova e di cui dobbiamo saperne apprezzare il valore. Ci ha confidato di sentirsi felice di essere tra noi e di aver potuto celebrare, dopo tanti mesi, la Santa Messa in una chiesa. Noi ragazzi di quinta siamo molto orgogliosi di averlo conosciuto. Particolarmente interessati al suo vissuto, gli abbiamo posto alcune domande, a cui egli ha risposto con disponibilità e delicatezza. Ecco il resoconto di un incontro che ha lasciato il segno in tutti noi. CORAGGIO Un’immagine di Monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, una delle città più colpite dal sisma Un grande incontro «Che gioia tra voi» L’intervista al vescovo di Carpi Monsignor Francesco Cavina, da quanti anni, e per quale motivo, ha deciso di diventare vescovo? «Sono vescovo da circa un anno, ma non per mia volontà! È stato il Papa che mi ha convocato per annunciarmi che sarei diventato vescovo di Carpi». A che età è entrato in seminario? «A 19 anni, dopo aver terminato il liceo classico». Quando è diventato vescovo, che emozioni ha provato? «Ero talmente emozionato e felice che…non ricordavo più nulla della funzione! Solamente qualche tempo dopo rividi il filmato di quel giorno e cominciai a richiamare alla mente i particolari di quel momento per me così importante». Lei aiuta le persone meno fortunate: come la fa sentire questo gesto così caritatevole? «Bene! Chi aiuta il prossimo fa felice anche se stesso, perché l’amore dà senso alla nostra vita». In occasione del terremoto, ha avuto paura? «No, perché il Signore mi ha dato un dono, quello di non impressionarmi. Alle 4:03 del mattino ci fu la prima scossa. Alle 7:00, appena si fece giorno, andai a controllare le condizioni delle parrocchie della mia diocesi: cinque erano andate distrutte e la sesta era in pessime condizioni. Chiesi ai parroci se avessero portato in salvo il tabernacolo con dentro le particole consacrate e, sentendomi dire ogni volta di no, mi arrischiai tra le macerie, senza protezione, per portare in salvo Gesù...ma mi presi una bella sgridata dai pompieri, poiché imprudentemente avevo messo in pericolo la mia vita!». suto, lavorato e dormito in un garage per un certo periodo di tempo». Quindi, anche per lei, da quel giorno, la vita è radicalmente cambiata? «Decisamente, da quel giorno la vita, è cambiata per tutti noi. Ancora oggi, a distanza di mesi, i segni lasciati dal terremoto sono ancora evidenti e molti si rivolgono a me, per trovare un lavoro o perché tuttora non hanno una casa. Tutto ha acquisito un valore diverso, le perdite sono state ingenti, ma la voglia e la forza di ricostruire fanno sì che giorno per giorno si facciano dei progressi per tornare alla normalità!». Ha avuto l’opportunità di aiutare qualcuno durante il sisma? «Sì, munito di vanga, mi è capitato di collaborare con i vigili del fuoco per estrarre dalle macerie una persona, la quale si era salvata dal crollo riparandosi sotto una tavola» Conosce il nostro vescovo Francesco Beschi? Ha perso dei familiari a causa del terremoto? «Sì, ho avuto l’occasione di incontrarlo due volte». «Familiari, nel senso stretto della parola, no, ma ho perso un mio caro amico sacerdote, che per me era come un fratello». Un’ultima domanda, monsignor Cavina: qual è il desiderio più grande per la sua diocesi? Ma…lei non è rimasto ferito? «No, ma la mia veste, da nera, è diventata totalmente bianca per i calcinacci che mi sono caduti addosso!». Ha passato dei giorni tra gli sfollati? «Sì, molti. Ho visitato le tendopoli e io stesso, dato che la mia casa era crollata, ho vis- •• Un incontro speciale: è stato bello ed emozionante conoscerci e stare insieme! LA REDAZIONE: Istituto Scolastico Paritario Suore Sacramentine Scuola Primaria di Bergamo. Classe 5˚B: Alessia Avogadri, Thomas Barberi, Federica Begni, Chiara Bertazzoli, Enrico Campanella, Federico Casali, Benedetta Defendi, Sabrina Fabretti, Chiara Frigeri, Joshua Gritti, Lorenzo Maglia, Laura Meinhold, Cristiano Moroni, Monica Papis, Giorgia Riva, Valeria Sacchi, Nicholas Scotti, Valentina Serravillo, Luca Strani, Matilde Valietti, Diego Valla, Alice Valsecchi, Gaia Vasini, Federico Zanni. HA COORDINATO IL PROGETTO: l’insegnante Selene Vermi. Classe 5˚A: Gemma Andreoni, Filippo Belotti, Elisa Bonazzi, Arianna Camera, Alessandro Cannatà, Chiara Carminati, Martina Corna, Filippo Elzi, Erika Giugno, Marco Innocenti, Margherita Keim, Giulia Mazzoleni, Clara Moreschi, Anna Moschen, Filippo Nozza, Matilde Papis, Camilla Pessina, Elisa Re, Alessandro Rota, Federica Rota Nodari, Alice Tomasoni, Filippo Trovesi, Nicola Ventura HA COORDINATO IL PROGETTO: l’insegnante Lucia Colleoni 18 FEBBRAIO 2013: questa data, per noi alunni della scuola primaria “Suore Sacramentine” di Bergamo, porta sempre con sé un carico di emozioni, perché festeggiamo la Fondatrice del nostro istituto, Santa Geltrude Comensoli. In questa occasione abbiamo avuto il piacere di ospitare tra noi il vescovo di Carpi Francesco Cavina. Lo abbiamo accolto con tanti sorrisi, una lettera di benvenuto ed un canto. Egli, con sensibilità e gentilezza, ci ha raccontato della sua esperienza riguardo al terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna nella primavera del 2012. XVII «Che ci siano nuove vocazioni, giovani preti, uomini ricchi di fede ed entusiasmo!». Conoscere una persona che ascolta, interviene e guarda verso il futuro con occhi di speranza dice a noi bambini che la vita va vissuta in pienezza. Per questo lottiamo con le nostre piccole forze. Grazie Vescovo Cavina!