RITARDO
MENTALE
12 aprile 2010
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Il RM è una condizione clinica complessa
caratterizzata da un problema cognitivo.
La definizione di RM è ancora oggetto di
discussione; per questo i sistemi
classificativi si sono modificati nel tempo,
risentendo anche di aspetti culturali e
sociali oltre che dei risultati della ricerca
scientifica.
Non esiste una definizione univoca di
RM.
2
Le definizioni più utilizzate sono
quelle proposte dall’ICD-10
(OMS) e dal DSM-IV (manuale
di classificazione dei disturbi
mentali dell’Associazione
Psichiatrica Americana).
Il criterio classificativo più
usato è quello psicometrico
(QI).
3
ICD-10: DEFINIZIONE DI
RITARDO MENTALE
“Una condizione di interrotto o
incompleto sviluppo psichico,
caratterizzata soprattutto da
compromissione delle abilità che si
manifestano durante il periodo
evolutivo e contribuiscono al livello
globale di intelligenza, cioè quelle
cognitive, linguistiche, motorie,
affettive e sociali”.
(ICD-10,94)
4
DSM-IV: DEFINIZIONE DI
RITARDO MENTALE
“La via finale comune di diversi
processi patologici, che agiscono
sul sistema nervoso centrale, ed è
caratterizzato da un funzionamento
intellettivo significativamente sotto
la media, da concomitanti deficit o
compromissioni del funzionamento
adattivo, entrambi insorti prima dei
18 anni”.
(DSM-IV-TR)
5
CRITERI DIAGNOSTICI
 Funzionamento
intellettivo
generale significativamente al di
sotto della media ( Q.I. inferiore a
70) (criterio A)
 Importante compromissione del
comportamento adattivo in
almeno due delle 10 aree delle
capacità di prestazione:( criterio
B)
6
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
7

comunicazione
cura della propria persona
vita in famiglia
capacità sociali/interpersonali
lavoro
tempo libero
Salute e sicurezza
uso delle risorse della comunità
autodeterminazione
capacità di funzionamento scolastico
Esordio prima dei 18 anni (criterio
C)
I problemi di adattamento sono più
suscettibili di miglioramento con
tentativi di riabilitazione di quanto
non sia il QI cognitivo, che tende a
rimanere un attributo più stabile.
9
PRINCIPALI FATTORI
PREDISPONENTI
Il RM può essere generato da fattori
biologici o da fattori psicosociali, o da
una combinazione di entrambi.
 EREDITARIETA’(circa il 5%)
Questi fattori includono:
 errori congeniti del metabolismo e
alterazioni cromosomiche
(es.sindrome di Down dovuta a
traslocazione, sindrome X fragile)
10
ALTERAZIONI PRECOCI DELLO
SVILUPPO EMBRIONALE (circa
30%)
Questi fattori includono:
 mutazioni cromosomiche
(es.sindrome di Down dovuta a
trisomia 21)
 danni prenatali dovuti a infezioni
della madre( es. rosolia,
toxoplasmosi, Aids)
 sostanze tossiche (uso di alcool,
droghe, farmaci.
11

PROBLEMI IN GRAVIDANZA E
NEL PERIODO PERINATALE
(circa 10%)
Questi fattori includono:
 Malnutrizione del feto
 Grave prematurità
 Asfissia
 Traumi cranio-vertebrali durante il
parto

12
CAUSE POSTNATALI
Meningite, encefalite
Traumi e tumori cerebrali
Incidenti cerebrovascolari
Avvelenamenti (es. da piombo o
mercurio)





FATTORI SOCIALI:
gravi carenze socio-ambientali,
mancanza di accudimento e
stimolazioni verbali, sociali, o di altre
stimolazioni

DISTURBI MENTALI GRAVI
13
Nel 20-30% dei casi di RM non è
possibile identificare una causa.
Tale situazione riguarda ben il 50%
dei ritardi mentali lievi ed il 30% di
quelli gravi.
14
INCIDENZA SULLA
POPOLAZIONE
○
○
○
○
Il tasso di prevalenza del RM è stato
stimato intorno all'1%.
Studi diversi hanno riportato tassi diversi a
seconda delle definizioni usate, dei metodi
di valutazione, e della popolazione studiata.
Il RM è più comune tra i maschi, con un
rapporto maschi-femmine di 1,5:1.
In Italia è certificato con RM circa l’1,3% dei
minori.
15
Non vi sono caratteristiche fisiche specifiche
associate col RM.
Quando il RM fa parte di una specifica sindrome,
saranno presenti le caratteristiche cliniche di
quella sindrome (per es. le caratteristiche fisiche
della sindrome di Down).
Più grave è il RM (specie se è grave o gravissimo),
più alta è la probabilità di condizioni neurologiche
(per es. convulsioni), neuromuscolari, visive,
uditive, cardiovascolari, e di altre condizioni.
16
GRADI DI GRAVITA’ DEL
RITARDO MENTALE
Classificazione DSM-IV e ICD-10
 RITARDO MENTALE LIEVE (livello del QI da
50-55 a circa 70)
 RITARDO MENTALE MEDIO
 (moderato) (livello del QI da 35-40 a 50-55)
 RITARDO MENTALE GRAVE (livello del QI
da 20-25 a 35-40)
 RITARDO MENTALE GRAVISSIMO
 (Profondo) (livello del QI sotto 20 o 25).
17
RITARDO MENTALE LIEVE
(età mentale 8/11)
Questo gruppo costituisce la parte più ampia (circa
l'85%) dei soggetti affetti da questo disturbo.
 Sviluppano capacità sociali e comunicative negli
anni prescolastici (da 0 a 5 anni di età)
 Difficoltà nel raggiungimento di strutture
linguistiche sintatticamente complesse
 Compromissione minima nelle aree
sensomotorie; spesso non sono distinguibili
dai bambini senza RM fino ad un'età più
avanzata.
18



19
Controllo dell’intelligenza operatoria
concreta. Molte difficoltà nell’intelligenza
operatoria formale.
ABILITA’ SCOLASTICHE:
lettura e scrittura a livello esecutivo
durante il 1° ciclo elementare, in seguito
difficoltà all’uso autonomo espressivo,
critico.
L’autonomia personale e l’autogestione
ambientale può raggiungere livelli
sufficienti.
RITARDO MENTALE MEDIO
(età mentale 6-8 anni circa)



Controllo incerto del pensiero simbolico
Mancato controllo del pensiero operatorio concreto
Rilevante ritardo nelle prime acquisizioni motorie e
linguistiche
ABILITA’ SCOLASTICHE:
 alla fine del ciclo elementare riconoscimento e
costruzione scritta dell’unità sillabica
 In alcuni casi, più tardi, acquisizione di lettura e
scrittura di brevi frasi SVC in modo autonomo.
20
RITARDO MENTALE GRAVE
(età mentale 4/7 anni)




Mancato controllo del pensiero simbolico
Difficoltà nell’uso dell’intelligenza senso-motoria
Capacità comunicative molto ridotte o assenti
Minime competenze di autonomia
ABILITA’ SCOLASTICHE:
 possono acquisire capacità di riconoscere
parole semplici, funzionali ai bisogni primari.
21
RITARDO MENTALE
GRAVISSIMO
(età mentale meno di 4 anni)
Compromissione significativa del
funzionamento sensomotorio
 Gravi limiti nella comprensione
degli stimoli ambientali
 La comunicazione è
frequentemente ridotta a forme
elementari di tipo mimico gestuale
 Necessitano di assistenza e
supervisione costante.
22

CARATTERISTICHE DEL RM



Distanza tra età cronologica ed età mentale e
problemi correlati
Possibile compromissione delle funzioni cognitive
nelle componenti di ordine più elevato
(metacognizione), quindi debolezza dei processi di
controllo che si basano su una rappresentazione
anticipatoria dei risultati
Elemento comune = limitazione del livello di
complessità delle operazioni mentali.
23
ABILITA’ MAGGIORMENTE
COMPROMESSE NEL RM
Sembrano essere:



24

Memoria di lavoro, a breve termine,
a lungo termine (ripercussioni
rilevanti nella comunicazione
linguistica e nell’aritmetica)
Capacità di astrazione
Attenzione ( soprattutto selettiva),
discriminazione, generalizzazione
dello stimolo
Prassie.
Il grado di ritardo condiziona la natura


25
dei disturbi emotivi per cui si
osservano situazioni emotivorelazionali differenti:
RM lieve-medio: depressione,
ansia, deficit attentivo, disturbo
ossessivo-compulsivo
RM grave: chiusura relazionale,
stereotipie, condotte autoaggressive.
COME APPRENDE L’ALUNNO
CON RITARDO MENTALE?
Il RM non è un semplice
rallentamento dello sviluppo
cognitivo, ma piuttosto un disturbo
qualitativo dello stesso.
La persona si sviluppa con ritmi diversi,
ha rigidità di pensiero:
 difficoltà nell’apprendere le strategie di
risoluzione,
 apprendimento caratterizzato da
27
lentezza, latenza, discontinuità


28
Ha difficoltà di utilizzo del
linguaggio come strumento del
pensiero e come regolatore del
comportamento
Presenta fragilità delle acquisizioni.
QUALI OBIETTIVI AVERE?
I più significativi:



Ridurre il rischio di patologia
relazionale ( compete N.P.I.)
Ridurre la sotto-utilizzazione sociale
(se gli apprendimenti scolastici
sono poco raggiungibili, puntare su
autonomie personali e sociali)
Aumentare la consapevolezza del
bambino/adolescente rispetto alle
proprie capacità e difficoltà
29

30
Essere di supporto alla famiglia
(ascolto, comprensione,
valorizzazione delle parti sane del
bambino).
QUALI LE CARATTERISITICHE
DELL’INTERVENTO?




31
Lavoro fondato su aspettative
realistiche
Lavoro integrato tra scuola,
famiglia, specialisti
Lavoro psicologico rivolto a tutti gli
interlocutori
Lavoro che considera la globalità
del bambino/adolescente e delle
sue interrelazioni non segmentato
in interventi “riparativi” scollegati.
STRUMENTI E TECNICHE





Materiali per la manipolazione, strutturati e
non strutturati
Sistemi di comunicazione alternativa (es.
Bliss, Pecs, Comunicazione Alternativa
Aumentativa)
Computer con SW adeguati
Programmi di arricchimento strumentale ( Pas)
Testi specifici con attività per lo sviluppo del
pensiero ed educazione al ragionamento
32



33
Utilizzo di strategie cognitive ( es.
mappe concettuali, analisi del
compito, facilitatori).
Utilizzo della didattica metacognitiva
Utilizzo dell’apprendimento
cooperativo
L’AZIONE DIDATTICA
(principi generali)


Stabilire un programma comune con la
struttura riabilitativa e con la famiglia
Pensare un “progetto di vita”: (competenze
comunicative, di autonomia, di relazione)

Porsi anche obiettivi complessi
(autoregolazione, metacognizione,
generalizzazione)

Programmare molte esperienze significative
sia dal punto di vista cognitivo che affettivo
insieme
ai compagni
34






35
Tecniche di individualizzazione e
facilitazione degli apprendimenti:
Semplificazione dello stimolo,utilizzo di
guida fisica, gestuale, verbale
Modeling
Task analysis (suddivisione di un compito
nei suoi elementi più semplici)
Rinforzatori
Tecniche di prevenzione e trattamento dei
comportamenti problema.
Nel RM lieve l’obiettivo è quello di
mantenere il più stretto contatto
possibile con la programmazione
della classe.
Nel RM medio l’obiettivo è almeno il
riconoscimento di parole, concetti
base di tempo e numero.
Nel RM grave l’obiettivo è almeno
quello di sviluppare delle autonomie
attraverso il training.
E’ importante proporre attività
adeguate all’età cronologica
36
E’ quindi indispensabile nell’azione didattica:




37
Avere chiari deficit e potenzialità
Suddividere gli obiettivi in piccoli
passi (controllo e valutazione
dell’efficacia dell’azione)
Stimolazioni ripetute e ridondanti
Offrire un tempo lungo di
comprensione ed esecuzione





38
Lasciarsi guidare dagli interessi del
bambino
Permettere sempre delle scelte
Proporre consegne “motivanti”
Creare delle situazioni di
apprendimento e favorine il
successo
La conseguenza deve essere
immediata all’azione






39
Creare situazioni stabili e ripetitive
Rinforzare i comportamenti positivi
Inserire un cambiamento per volta
Utilizzare l’imitazione
Mantenere un atteggiamento
empatico
Credere nelle possibilità del
bambino.
PROGRAMMAZIONE
INDIVIDUALIZZATA E
OBIETTIVI DELLA CLASSE
Un eccesso di programmazioni e di
interventi fortemente individualizzati
possono portare ad un isolamento
dell’alunno.
L’avvicinamento tra i bisogni educativi
dell’alunno e la programmazione di
classe deve essere studiato e
concordato dall’insegnante di sostegno
insieme agli insegnanti curricolari.
La collaborazione tra insegnanti evita
l’isolamento dell’insegnante di sostegno.
40
DIVERSE SITUAZIONI
POSSIBILI



L’alunno è in grado di seguire l’unità di
lavoro proposta integralmente
L’alunno è in grado di seguire l’unità di
lavoro raggiungendo gli obiettivi minimi
Gli obiettivi della programmazione
individualizzata divergono da quelli della
classe ma l’attività prevista può permettere
la partecipazione parziale dell’alunno,
finalizzata ai propri obiettivi.
41
IL LAVORO SUGLI OBIETTIVI
DI CLASSE
SCUOLA ELEMENTARE:
es. nell’ambito linguistico alcuni obiettivi
come ascoltare, comunicare, sono quasi
sempre alla portata degli alunni con
difficoltà (Biondi e al.,1990).
Altri, come leggere, comprendere,
rielaborare e produrre testi scritti,
possono essere utilizzati come punto di
partenza per una programmazione
individualizzata che tenga conto di quello
che fanno i compagni in classe.
42
SCUOLA MEDIA:
es. gli obiettivi connessi alle abilità di
comprensione e uso della lingua orale
(Lingua italiana) o lo studio della
relazione tra i fatti o le istituzioni di vita
sociale (es.:studio sulla vita degli antichi
romani) possono essere obiettivi utili. Il
ragazzo studierà al suo livello, le stesse
cose che studiano i compagni.
SCUOLA SUPERIORE:
lavoro analogo, adattando il più possibile
gli obiettivi curricolari.
43
E’ diverso l’apprendimento di un compito dalla
partecipazione alla cultura del compito
Per l’alunno è importante percepire che lui non è
estraneo alla classe, che i compiti
di classe non gli sono totalmente estranei
e che:
• Esistono
• Sono risolvibili
• Possono anche essere appresi a diversi livelli
• Possono essere partecipati.

Ciò che non è adatto può essere adattato
44
Fonti bibliografiche
I.Menegoi Buzzi – P.Bosio
“Didattica Speciale” Università degli Studi di
Milano- SILSISMI - Scuola Interuniversitaria
Lombarda di Specializzazione per
l’Insegnamento secondario – Sezione di Milano.
A.A.2007/2008.
V.Fenzi “Lezioni di Elementi di Neuropsichiatria”.
C.Girelli Corso di didattica speciale - “ La ricerca
del raccordo tra la programmazione dell’alunno
H e la programmazione dellla classe”- siss –
Veneto 2006
D. Ianes (a cura di) “Ritardo mentale e
apprendimenti complessi” - Erickson, 2004
F.Celi “Programmazione individualizzata e obiettivi
della classe: come collegarli?” in La Qualità
dell’integrazione scolastica.
58
Testi consigliati
Per gli insegnanti:
D.Ianes, F.Celi e S.Camerotti Il PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATOProgetto di vita– Erickson vol.1-2-3 2009
D. Ianes (a cura di) RITARDO MENTALE E APPRENDIMENTI COMPLESSI Erickson
R.Sternberg e L. Spear-Swerling
LE TRE INTELLIGENZE - Erickson
M.Comoglio EDUCARE INSEGNANDO (Apprendimento cooperativo)
Las – Roma
A.Ashman e R.Conway Guida alla didattica metacognitiva Erickson
C. SCataglini- A.Giustini ADATTAMENTO DEI LIBRI DI TESTO - Erickson
Testi da utilizzare con gli alunni – Erickson
C.Cornoldi e al. AVVIAMENTO ALLA METACOGNIZIONE
P.L.Baldi EDUCARE AL RAGIONAMENTO
“
SVILUPPARE IL PENSIERO NEL RITARDO MENTALE
AA. VV RECUPERO E SOSTEGNO COGNITIVO (livello 1 e 2)
AA.VV RECUPERO E SOSTEGNO LINGUISTICO (livello 1 e 2)
AA.VV RECUPERO E SOSTEGNO IN MATEMATICA (6 vol.)
59
AA.VV
RECUPERO E SOSTEGNO IN GEOGRAFIA (2 vol.)
AA.VV RECUPERO E SOSTEGNO IN SCIENZE
(livello 1,2,3)
C. Bortolato PROBLEMI PER IMMAGINI e COMPRENDERE IL TESTO DEI
PROBLEMI
R.Medeghini- D.Quaresmini FRAZIONI IN PRATICA
A.Demattè MATE + (2 Vol.)
CORNOLDI Matematica e metacognizione
C.Scataglini – A.Giustini STORIA FACILE e SCIENZE FACILI
C.Scataglini GEOGRAFIA FACILE
De Beni e al. IMPARARE A STUDIARE LA GEOGRAFIA
AA.VV. NUOVA GUIDA ALLA COMPRENSIONE DEL TESTO ( 4 Vol.)
L.Ferraboschi- N.Meini RECUPERO IN ORTOGRAFIA
E.Scala – L.Losi SIMPLE ENGLISH e SIMPLE ENGLISH PRACTICE
Sharpe e al. ABILITA’ DI STUDIO LIVELLO 1-2
D.L.Robbins ESERCIZI DI ANALISI DEL TESTO – LIVELLO 1
Scataglini e Giustini ADATTAMENTO DEI LIBRI DI TESTO
R. Medeghini PERCORSI DIDATTICI PER LA COMPRENSIONE DEL TESTO
Vannini editrice
software didattici:
ANASTASIS. IT ( SW didattico C.A.R.L.O adatto ai casi più gravi),
Superquaderno e Supermappe
60
Software didattici – Erickson
:
START – AVVIAMENTO ALLA LETTURA
DALLA PAROLA ALLA FRASE
LE PRIME MILLE PAROLE (4-6)
IL GIOCO DELL’OCCHIO (4-7)
CLIFFORD. IL MIGLIORE AMICO PER IMPARARE
ZAFFLES (lavoro di gruppo)
ATTENZIONE E COMUNICAZIONE (test+potenziamento) L
LETTURA DI BASE 1 E 2
LETTURA MORFOLESSICALE
COMPRENSIONE DEL TESTO 1-2-3
STORIA FACILE
GEOGRAFIA FACILE
RECUPERO IN ORTOGRAFIA
PENSIERO ANALOGICO L/M
TABELLINE CHE PASSIONE!
MATEMATICA FACILISSIMA 1, 2, 3
SCIENZE
FACILI
61
SITI PER GLI INSEGNANTI :
(associazioni insegnanti di sostegno- notizie varie, newsletter e
link spesso interessanti ):
FADIS net - C.N.I.S - CIIS – www.sostegno.org
www.integrazione scolastica.it
Handylex (legislazione)
www.disabilitàintellettive.it (su RM e problemi cognitivi)
Tecnologieducative.it - Handytecno ( tecnologie per disabili)
Pavonerisorse.it (notizie varie, mappe concettuali, metacognizione)
www.erickson.it
Nonsoloscuola (mappe concettuali ecc.)
www.areato.org/welcome.htm
www.edscuola.it/archivio/software/soft1.html
www.altrascuola.it
Siti con sw scaricabili :
www.ivana.it
Aessedi ( risorse sw scaricabili)
Essediquadro ( risorse scaricabili cnr )
itd.cnr.it (tecnologie didattiche )
www.ivana.it
www.lamaestra.it (sito di Chiara Valentini – metacognizione ecc.)
62
www.ufotto.it
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