RITARDO MENTALE
DOTT.SSA SASANELLI L. D.
Il RM è una condizione clinica complessa
caratterizzata da un problema
cognitivo.
La definizione di RM è ancora oggetto di
discussione; per questo i sistemi
classificativi si sono modificati nel
tempo, risentendo anche di aspetti
culturali e sociali oltre che dei risultati
della ricerca scientifica.
Non esiste una definizione univoca
di RM.
Le definizioni più utilizzate
sono quelle proposte dall’ICD10 (OMS) e dal DSM-IV
(manuale di classificazione dei
disturbi mentali
dell’Associazione Psichiatrica
Americana).
Il criterio classificativo più
usato è quello psicometrico
(QI).
ICD-10: DEFINIZIONE DI
RITARDO MENTALE
“Una condizione di interrotto o
incompleto sviluppo psichico,
caratterizzata soprattutto da
compromissione delle abilità che si
manifestano durante il periodo
evolutivo e contribuiscono al
livello globale di intelligenza, cioè
quelle cognitive, linguistiche,
motorie, affettive e sociali”.
(ICD-10,94)
DSM-IV: DEFINIZIONE
DI RITARDO MENTALE
“La
via finale comune di diversi
processi patologici, che agiscono
sul sistema nervoso centrale, ed è
caratterizzato da un
funzionamento intellettivo
significativamente sotto la media,
da concomitanti deficit o
compromissioni del funzionamento
adattivo, entrambi insorti prima
dei 18 anni”.
(DSM-IV-TR)
CRITERI DIAGNOSTICI
 Funzionamento
intellettivo
generale significativamente al di
sotto della media ( Q.I. inferiore a
70) (criterio A)
 Importante compromissione del
comportamento adattivo in
almeno due delle 10 aree delle
capacità di prestazione:( criterio
B)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.

comunicazione
cura della propria persona
vita in famiglia
capacità sociali/interpersonali
lavoro
tempo libero
Salute e sicurezza
uso delle risorse della comunità
autodeterminazione
capacità di funzionamento scolastico
Esordio prima dei 18 anni (criterio
C)
L’ADATTAMENTO DA PARTE DELL’INDIVIDUO
RICHIEDE CHE QUESTO POSSEGGA IL MIGLIOR
LIVELLO POSSIBILE DI:

ADATTAMENTO COMPORTAMENTALE

ADATTAMENTO SOCIALE

ADATTEMENTO PERSONALE
QUINDI
L’ob. prioritario dell’intervento non è tanto
l’apprendimento scolastico, bensì il benessere
delle persona (ossia il MIGLIOR
FUNZIONAMENTO POSSIBILE) che si
consegue attraverso il raggiungimento dei
seguenti macro-obiettivi:
1.
Maggiore autonomia possibile
2.
Maggiore integrazione sociale possibile
3.
Inserimento nel mondo del lavoro
ATTENZIONE
Gli apprendimenti scolastici SONO IL MEZZO
per conseguire tali ob. NON IL FINE
ULTIMO dell’intervento educativo
Ci sono persone che conseguono un discreto livello negli
apprendimento scolastici, ma non riescono ad
integrarsi nel mondo sociale e lavorativo ed altre che,
avendo conseguito scarsi apprendimenti scolastici, sono
riuscite ad integrarsi positivamente
I problemi di adattamento sono più
suscettibili di miglioramento con
tentativi di riabilitazione di quanto
non sia il QI cognitivo, che tende a
rimanere un attributo più stabile.
PRINCIPALI FATTORI
PREDISPONENTI
Il RM può essere generato da fattori biologici
o da fattori psicosociali, o da una
combinazione di entrambi.
 EREDITARIETA’(circa il 5%)
Questi fattori includono:
 errori congeniti del metabolismo e
alterazioni cromosomiche (es.sindrome di
Down dovuta a traslocazione, sindrome X
fragile)
 ALTERAZIONI
PRECOCI DELLO
SVILUPPO EMBRIONALE (circa
30%)
Questi fattori includono:
 mutazioni cromosomiche
(es.sindrome di Down dovuta a trisomia
21)
 danni prenatali dovuti a infezioni
della madre( es. rosolia, toxoplasmosi,
Aids)
 sostanze tossiche (uso di alcool,
droghe, farmaci.
 PROBLEMI
IN GRAVIDANZA E
NEL PERIODO PERINATALE (circa
10%)
Questi fattori includono:
 Malnutrizione del feto
 Grave prematurità
 Asfissia
 Traumi cranio-vertebrali durante il
parto
CAUSE POSTNATALI




Meningite, encefalite
Traumi e tumori cerebrali
Incidenti cerebrovascolari
Avvelenamenti (es. da piombo o
mercurio)
 FATTORI
SOCIALI:
gravi carenze socio-ambientali,
mancanza di accudimento e
stimolazioni verbali, sociali, o di altre
stimolazioni
INCIDENZA SULLA
POPOLAZIONE
Il tasso di prevalenza del RM è stato
stimato intorno all'1%.
○ Il RM è più comune tra i maschi, con un
rapporto maschi-femmine di 1,5:1.
○ In Italia è certificato con RM circa l’1,3%
dei minori.
○
CARATTERISTICHE
Non vi sono caratteristiche fisiche
specifiche associate col RM.
Quando il RM fa parte di una specifica
sindrome, saranno presenti le
caratteristiche cliniche di quella sindrome
(per es. le caratteristiche fisiche della
sindrome di Down).
Più grave è il RM (specie se è grave o
gravissimo), più alta è la probabilità di
condizioni neurologiche (per es.
convulsioni), neuromuscolari, visive,
uditive, cardiovascolari, e di altre
condizioni.
GRADI DI GRAVITA’ DEL
RITARDO MENTALE
Classificazione DSM-IV e ICD-10
 RITARDO MENTALE LIEVE (livello del
QI da 50-55 a circa 70)
 RITARDO MENTALE MEDIO
 (moderato) (livello del QI da 35-40 a 50-55)
 RITARDO MENTALE GRAVE (livello del
QI da 20-25 a 35-40)
 RITARDO MENTALE GRAVISSIMO
 (Profondo) (livello del QI sotto 20 o 25).
RITARDO MENTALE LIEVE
(ETÀ MENTALE 8/11)
Questo gruppo costituisce la parte più ampia
(circa l'85%) dei soggetti affetti da questo
disturbo.
 Sviluppano capacità sociali e comunicative
negli anni prescolastici (da 0 a 5 anni di età)
 Difficoltà nel raggiungimento di strutture
linguistiche sintatticamente complesse



Controllo dell’intelligenza operatoria
concreta. Molte difficoltà
nell’intelligenza operatoria formale.
ABILITA’ SCOLASTICHE:
lettura e scrittura a livello esecutivo
durante il 1° ciclo elementare, in seguito
difficoltà all’uso autonomo espressivo,
critico.
L’autonomia personale e l’autogestione
ambientale può raggiungere livelli
sufficienti.
RITARDO MENTALE MEDIO
(ETÀ MENTALE 6-8 ANNI CIRCA)





Controllo incerto del pensiero simbolico
Mancato controllo del pensiero operatorio concreto
Rilevante ritardo nelle prime acquisizioni
motorie e linguistiche
ABILITA’ SCOLASTICHE:
alla fine del ciclo elementare riconoscimento e
costruzione scritta dell’unità sillabica
In alcuni casi, più tardi, acquisizione di lettura e
scrittura di brevi frasi SVC in modo autonomo.
RITARDO MENTALE GRAVE
(ETÀ MENTALE 4/7 ANNI)





Mancato controllo del pensiero simbolico
Difficoltà nell’uso dell’intelligenza sensomotoria
Capacità comunicative molto ridotte o
assenti
Minime competenze di autonomia
ABILITA’ SCOLASTICHE:
possono acquisire capacità di riconoscere
parole semplici, funzionali ai bisogni primari.
RITARDO MENTALE
GRAVISSIMO
(ETÀ MENTALE MENO DI 4 ANNI)




Compromissione significativa del
funzionamento sensomotorio
Gravi limiti nella comprensione degli
stimoli ambientali
La comunicazione è
frequentemente ridotta a forme
elementari di tipo mimico
gestuale
Necessitano di assistenza e
supervisione costante.
CARATTERISTICHE DEL RM



Distanza tra età cronologica ed età mentale e
problemi correlati
Possibile compromissione delle funzioni cognitive
nelle componenti di ordine più elevato
(metacognizione), quindi debolezza dei processi di
controllo che si basano su una rappresentazione
anticipatoria dei risultati
Elemento comune = limitazione del livello di
complessità delle operazioni mentali.
ABILITA’ MAGGIORMENTE
COMPROMESSE NEL RM
Sembrano essere:




Memoria di lavoro, a breve termine, a lungo termine
(RIPERCUSSIONI RILEVANTI NELLA
COMUNICAZIONE LINGUISTICA E
NELL’ARITMETICA)
Capacità di astrazione
Attenzione ( soprattutto selettiva), discriminazione,
generalizzazione dello stimolo
Prassie.
Il grado


di ritardo condiziona la
natura dei disturbi emotivi per cui
si osservano situazioni emotivorelazionali differenti:
RM lieve-medio: depressione,
ansia, deficit attentivo, disturbo
ossessivo-compulsivo
RM grave: chiusura relazionale,
stereotipie, condotte
autoaggressive.
COME APPRENDE L’ALUNNO
CON RITARDO MENTALE?
Il RM non è un semplice rallentamento dello
sviluppo cognitivo, ma piuttosto un disturbo
qualitativo dello stesso.
La persona si sviluppa con ritmi diversi,
ha rigidità di pensiero:
 difficoltà nell’apprendere le strategie di risoluzione,
 apprendimento caratterizzato da lentezza, latenza,
discontinuità


Ha difficoltà di utilizzo del
linguaggio come strumento del
pensiero e come regolatore del
comportamento
Presenta fragilità delle
acquisizioni.
NON ARRIVA ALL’ACCESSO DEL PENSIERO
ASTRATTO
Tutti i contenuti del pensiero sono legati al
concreto, all’esperienza e alle impressioni
sensoriali.
 Questo tipo di pensiero rende problematico
stabilire rapporti tra gli oggetti.
 Diventa molto difficile:
- avanzare ipotesi
- prevedere/anticipare una conclusione
- proiettare se stessi nel futuro
- dedurre inferenze da esperienze non concrete.

COMPETENZE LINGUISTICHE NEL
R.M.
Sul piano fonologico ci sono spesso difetti di
pronuncia;
 E’ la sintassi ad essere penalizzata
maggiormente dal difetto di astrazione;
 Quando il linguaggio è più povero del pensiero
(aspetto semantico- lessicale), contribuisce ad
impoverirlo perchè non ne permette l’espressione.
 La povertà di pensiero simbolico favorisce la
ripetitività, e quindi la noia in chi ascolta.
 La comprensione del messaggio verbale è
compromessa.

CARATTERISITICHE
DELL’INTERVENTO



Lavoro fondato su aspettative realistiche
Lavoro integrato tra scuola, famiglia,
specialisti
Lavoro che considera la globalità del
bambino/adolescente e delle sue
interrelazioni non segmentato in
interventi “riparativi” scollegati.
NELLA DIDATTICA....
(PRINCIPI GENERALI)




Stabilire un programma comune con la struttura
riabilitativa e con la famiglia
Pensare un “progetto di vita”: (competenze
comunicative, di autonomia, di relazione)
Porsi anche obiettivi complessi (autoregolazione,
metacognizione, generalizzazione)
Programmare molte esperienze significative sia dal
punto di vista cognitivo che affettivo insieme ai
compagni






Tecniche di individualizzazione e
facilitazione degli apprendimenti:
Semplificazione dello stimolo,utilizzo di
guida fisica, gestuale, verbale
Modeling
Task analysis (suddivisione di un
compito nei suoi elementi più semplici)
Rinforzatori
Tecniche di prevenzione e trattamento
dei comportamenti problema.
Nel RM lieve l’obiettivo è quello di
mantenere il più stretto contatto
possibile con la programmazione
della classe.
Nel RM medio l’obiettivo è almeno
il riconoscimento di parole,
concetti base di tempo e numero.
Nel RM grave l’obiettivo è almeno
quello di sviluppare delle
autonomie attraverso il training.
E’ importante proporre attività
adeguate all’età cronologica
E’ QUINDI INDISPENSABILE NELL’AZIONE
DIDATTICA:




Avere chiari deficit e potenzialità
Suddividere gli obiettivi in piccoli
passi (controllo e valutazione
dell’efficacia dell’azione)
Stimolazioni ripetute e ridondanti
Offrire un tempo lungo di
comprensione ed esecuzione





Lasciarsi guidare dagli interessi del
bambino
Permettere sempre delle scelte
Proporre consegne “motivanti”
Creare delle situazioni di
apprendimento e favorine il successo
La conseguenza deve essere
immediata all’azione






Creare situazioni stabili e ripetitive
Rinforzare i comportamenti positivi
Inserire un cambiamento per volta
Utilizzare l’imitazione
Mantenere un atteggiamento
empatico
Credere nelle possibilità del
bambino.
Testi consigliati per approfondire le
tematiche del RM
Per gli insegnanti:
D.Ianes, F.Celi e S.Camerotti Il PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATOProgetto di vita– Erickson vol.1-2-3 2009
D. Ianes (a cura di) RITARDO MENTALE E APPRENDIMENTI COMPLESSI Erickson
R.Sternberg e L. Spear-Swerling
LE TRE INTELLIGENZE - Erickson
M.Comoglio EDUCARE INSEGNANDO (Apprendimento cooperativo)
Las – Roma
A.Ashman e R.Conway Guida alla didattica metacognitiva Erickson
C. SCataglini- A.Giustini ADATTAMENTO DEI LIBRI DI TESTO - Erickson
Testi da utilizzare con gli alunni – Erickson
C.Cornoldi e al. AVVIAMENTO ALLA METACOGNIZIONE
P.L.Baldi EDUCARE AL RAGIONAMENTO
“
SVILUPPARE IL PENSIERO NEL RITARDO MENTALE
AA. VV RECUPERO E SOSTEGNO COGNITIVO (livello 1 e 2)
AA.VV RECUPERO E SOSTEGNO LINGUISTICO (livello 1 e 2)
AA.VV RECUPERO E SOSTEGNO IN MATEMATICA (6 vol.)
C. Bortolato PROBLEMI PER IMMAGINI e COMPRENDERE IL TESTO
DEI PROBLEMI
R.Medeghini- D.Quaresmini FRAZIONI IN PRATICA
A.Demattè MATE + (2 Vol.)
CORNOLDI Matematica e metacognizione
C.Scataglini – A.Giustini STORIA FACILE e SCIENZE FACILI
C.Scataglini GEOGRAFIA FACILE
De Beni e al. IMPARARE A STUDIARE LA GEOGRAFIA
AA.VV. NUOVA GUIDA ALLA COMPRENSIONE DEL TESTO ( 4 Vol.)
L.Ferraboschi- N.Meini RECUPERO IN ORTOGRAFIA
E.Scala – L.Losi SIMPLE ENGLISH e SIMPLE ENGLISH PRACTICE
Sharpe e al. ABILITA’ DI STUDIO LIVELLO 1-2
D.L.Robbins ESERCIZI DI ANALISI DEL TESTO – LIVELLO 1
Scataglini e Giustini ADATTAMENTO DEI LIBRI DI TESTO
R. Medeghini PERCORSI DIDATTICI PER LA COMPRENSIONE DEL
TESTO Vannini editrice
SITI PER GLI INSEGNANTI :
(associazioni insegnanti di sostegno- notizie varie, newsletter e
link spesso interessanti ):
FADIS net - C.N.I.S - CIIS – www.sostegno.org
www.integrazione scolastica.it
Handylex (legislazione)
www.disabilitàintellettive.it (su RM e problemi cognitivi)
Tecnologieducative.it - Handytecno ( tecnologie per disabili)
Pavonerisorse.it (notizie varie, mappe concettuali, metacognizione)
www.erickson.it
Nonsoloscuola (mappe concettuali ecc.)
www.areato.org/welcome.htm
www.edscuola.it/archivio/software/soft1.html
www.altrascuola.it
Siti con sw scaricabili :
www.ivana.it
Aessedi ( risorse sw scaricabili)
Essediquadro ( risorse scaricabili cnr )
itd.cnr.it (tecnologie didattiche )
www.ivana.it
www.lamaestra.it (sito di Chiara Valentini – metacognizione ecc.)
www.ufotto.it
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