Il prelievo ematico Dott.ssa Elisabetta Palma Dott.ssa Rita Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini Obiettivi didattici skills al termine del modulo lo studente sarà in grado di: ◦ preparare il materiale necessario per eseguire un prelievo di sangue ◦ effettuare le manovre nel rispetto dell’asepsi e delle precauzioni universali Dott.sse Palma - Fiorentini Obiettivi didattici conoscitivi al termine del modulo lo studente sarà in grado di: ◦ definire che cosa si intende per prelievo di sangue venoso, capillare e arterioso ◦ elencare gli scopi e i principi alla base delle varie fasi della tecnica ◦ conoscere ed identificare i dispositivi e i presidi per la venipuntura (anche DPI) ◦ elencare le variabili e i dati da considerare prima e dopo l’esecuzione di un prelievo Dott.sse Palma - Fiorentini La venipuntura: sedi Termine che definisce l’inserimento di un ago in un vaso venoso a scopo: Diagnostico • prelievi di sangue per esami ematochimici, microbiologici, gasanalitici ecc … Terapeutico • somministrazione di fluidi, nutrienti, sangue/derivati e farmaci iniettabili per via endovenosa (e.v.) • esecuzione della emodialisi • prelievo di una quantità di sangue per ridurre la volemia (salasso rosso) Dott.sse Palma - Fiorentini Schema riepilogativo Venipuntura a scopo diagnostico Puntura venosa estemporanea ago e siringa butterfly e siringa ago e vacutainer™ butterfly e vacutainer™ materiale aggiuntivo per esami (provette, flaconi per emocoltura…) Via venosa già presente Indagini di laboratorio Venipuntura a scopo terapeutico Puntura venosa estemporanea (EV bolo o piccola infusione) butterfly e siringa (ev bolo) eventuale materiale per infusione ( fleboclisi, deflussore, raccordi, cestello, stativo …) e per fissare l’ago Via venosa già presente 3 vie e siringa (ev bolo) Le indagini o esami di laboratorio rappresentano un aiuto indispensabile per le diagnosi delle malattie. Permettono inoltre: ◦ di accertare lo stato di salute attraverso screening, rilevando problemi latenti e fornendo indicazioni sullo stadio e sull’andamento di una patologia ◦ di stimare l’attività di un processo patologico in atto ◦ di misurare gli effetti e le risposte ai trattamenti o dosare alcuni farmaci altra via infusiva in parallelo Dott.sse Palma - Fiorentini Indagine di laboratorio procedimento analitico volto ad evidenziare la presenza, a misurare la quantità o definire le caratteristiche morfologiche di un costituente biochimico o di una cellula presente in un determinato materiale biologico ( sangue, urine, feci liquido ascitico, pleurico, espettorato) Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini Il prelievo ematico Il prelievo di campioni di sangue a scopo diagnostico può essere effettuato: ◦ da una vena ◦ da un capillare ◦ da un’arteria Dott.sse Palma - Fiorentini Il prelievo venoso Definizione Sedi Materiali Tecniche Valutazioni infermieristiche Prevenzione e gestione delle complicanze Il prelievo venoso DEFINIZIONE: la puntura di una vena per raccogliere un quantitativo variabile di sangue la quantità di sangue è in riferimento al tipo di esame da effettuare e alle metodiche di laboratorio. Dott.sse Palma - Fiorentini La composizione del sangue IL SANGUE E’ COMPOSTO DAL 45% DI CELLULE (ERITROCITI, LEUCOCITI, PIASTRINE) E DAL 55% DI PLASMA Dott.sse Palma - Fiorentini PLASMA e SIERO - differenze PLASMA 90% acqua + elettroliti 10% sostanze solute proteine (albumine fibrinogeno, globuline, ormoni, enzimi, gas respiratori, glicidi, lipidi Dott.sse Palma - Fiorentini è la componente liquida del sangue, in cui sono sospese le cellule (eritrociti, leucociti, piastrine); è composto da acqua, proteine e fattori della coagulazione, elettroliti, sali minerali. il plasma è reso incoagulabile mediante l’aggiunta di anticoagulanti SIERO rappresenta invece la frazione liquida dopo che il sangue è coagulato. per ottenere il siero il campione viene centrifugato Dott.sse Palma - Fiorentini PLASMA e SIERO - differenze IL SIERO = PARTE DEL SANGUE PRIVATA DELLE CELLULE EMATICHE E DEFRIBINATO SI OTTIENE CON L’UTILIZZO DI UNA PROVETTA PRIVA DI ANTICOAGULANTE IL PLASMA = FRAZIONE LIQUIDA DEL SANGUE CHE SI OTTIENE TRAMITE CENTRIFUGAZIONE DEL SANGUE RESO PRIMA INCOAGULABILE TIPOLOGIA DELLE INDAGINI DI LABORATORIO Gli esami di laboratorio possono essere richiesti ed effettuati : come analisi singola (es. glicemia, azotemia, potassiemia…) come raggruppamenti di più esami (es. esame emocromocitometrico, profilo biochimico, valori della coagulazione …) come prove funzionali (es. curva da carico del glucosio) Dott.sse Palma - Fiorentini Il ciclo delle indagini di laboratorio e gli errori possibili Il ciclo delle indagini di laboratorio e gli errori possibili Una valida definizione d'errore in medicina di laboratorio è "qualsiasi difetto durante l'intero iter diagnostico, dalla prescrizione dell'esame alla sua comunicazione, che possa influenzare in qualsiasi modo la qualità del servizio" Dott.sse Palma - Fiorentini La grande maggioranza degli errori in medicina di laboratorio si concentrano nelle attività che precedono (fase preanalitica – 60-70% di errori) o seguono (fase postanalitica) l'analisi dei campioni. Il prelievo ematico rappresenta la fase più critica di tutto il processo, come confermato dalla prevalenza delle non idoneità riscontrabili (errori identificativi, campioni non idonei per tipo o quantità (emolisati, insufficienti, coagulati, ecc. ) Dott.sse Palma - Fiorentini VARIABILI CHE GARANTISCONO LA VALIDITA’ DEL CAMPIONE Le variabili preanalitiche si distinguono in : Fino al 70% degli errori di laboratorio capita qui VARIABILI BIOLOGICHE VARIABILI LEGATE ALLO STILE DI VITA E ALLO STATO DI SALUTE DEL MALATO VARIABILI LEGATE ALLA TECNICA E AI DISPOSITIVI UTILIZZATI Dott.sse Palma - Fiorentini VARIABILI PREANALITICHE VARIABILI BIOLOGICHE Ovvero le caratteristiche intrinseche di una persona quali l’età, il genere, il ritmo circadiano, la gravidanza. Esse non possono essere eliminate o controllate ma devono essere considerate in fase di analisi e interpretazione dei risultati. Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini VARIABILI PREANALITICHE VARIABILI LEGATE ALLO STILE DI VITA E ALLO STATO DI SALUTE DEL MALATO Ad esempio dieta e digiuno prolungato, postura o esercizio muscolare, abitudine al fumo, assunzione di farmaci, alcool o caffeina VARIABILI LEGATE ALLA TECNICA E AI DISPOSITIVI UTILIZZATI come il calibro dell’ago e l’applicazione del laccio emostatico Dott.sse Palma - Fiorentini La venipuntura: sedi Criteri da rispettare per la scelta del sito di inserzione scopo e durata della venipuntura posizione, condizione e decorso della vena considerazioni patologiche legge del risparmio venoso Vene del braccio utilizzabili per il prelievo venoso Per effettuare il prelievo venoso si utilizzano le vene dell’arto superiore. Generalmente si utilizzano le vene della fossa cubitale: Vena mediana cubitale decorre al centro dell’avambraccio e si divide in due rami: la cefalica (lato radiale) e la basilica (lato ulnare). Dott.sse Palma - Fiorentini Vene del braccio utilizzabili per il prelievo venoso La vena mediana è preferibile perché è la più superficiale, di buon calibro e generalmente quella che provoca meno dolore alla puntura; la vena basilica è meno indicata perché decorre adiacente all’arteria brachiale ed il nervo mediano. Devono essere evitati prelievi sugli arti inferiori soprattutto nei soggetti con diabete, insufficienza cardiovascolare per l’aumentato rischio di trombosi a causa della ridotta perfusione periferica Dott.sse Palma - Fiorentini La venipuntura: sedi arto sup. Avambraccio Fossa antecubitale Dorso della mano Dott.sse Palma - Fiorentini La venipuntura: altre sedi Vene periferiche degli arti inferiori (da evitare, elevato rischio di flebiti e trombosi) caviglia dorso del piede Vene centrali (V. femorale, V. succlavia, V. giugulare esterna) Vene della testa (vena epicranica, nel neonato) Vena del cordone ombelicale (nel neonato) FAV (fistola artero-venosa creata artificialmente per l’esecuzione della emodialisi) Dott.sse Palma - Fiorentini IL PRELIEVO DI SANGUE: LE SEDI NEL NEONATO E NEL LATTANTE Si utilizzano generalmente vene di maggior calibro quali: la vena giugulare esterna e la vena femorale la vena ombelicale e’ utilizzabile in un range di tempo variabile (entro le 72 ore) le vene epicraniche (considerare la consistenza variabile) Dott.sse Palma - Fiorentini La venipuntura: tecnica Preparazione del materiale Preparazione dell’ambiente Preparazione del paziente Preparazione dell’operatore Dott.sse Palma - Fiorentini IL PRELIEVO DI SANGUE VENOSO: IL MATERIALE Le raccomandazioni CLSI RISCHIO BIOLOGICO Il materiale deve essere monouso e sterile al fine di evitare possibili contaminazioni della persona assistita e del campione prelevato. Dott.sse Palma - Fiorentini Le considerazioni sui dispositivi utilizzati per il prelievo di sangue venoso vertono su: ◦ NORME RELATIVE ALLA SICUREZZA (di paziente ed operatore) ; ◦ VALUTAZIONI DI NATURA TECNICA ED ECONOMICA. Fatte salve alcune eccezioni, è oggi raccomandabile utilizzare SISTEMI CHIUSI che utilizzano provette sottovuoto ("vacuum") (raccomandazione di grado A). Dott.sse Palma - Fiorentini Il sistema Vacutainer™ SISTEMI CHIUSI La raccolta dei campioni ematici è eseguita in genere sistemiematici chiusi ètipo La raccolta deicon campioni eseguita o S-monovette, inVacutainer, genere con Vacuette sistemi chiusi tipo composti da Vacuette™ aghi monouso Vacutainer,™ o S-e sistemi di supporto (adattatori camice) e provette monovette™, compostieda aghi monouso autoaspiranti e sottovuoto sistemi di supporto (adattatori e camice) e provette sottovuoto autoaspiranti Dott.sse Palma - Fiorentini Il sistema Vacutainer™ si compone di una camicia MONOUSO, semitrasparente e con un cono filettato all’interno sul quale di avvita l’ago oppure l’adattatore LUER. Dott.sse Palma - Fiorentini La scelta dei materiali Le raccomandazioni CLSI È possibile riutilizzare la camicia? RISCHIO BIOLOGICO! RISCHIO DI CONTAMINAZIONE DEI CAMPIONI! utilizzare dispositivi monouso che prevedano l'eliminazione di tutte le parti a diretto contatto con il sangue del paziente prelievo estemporaneo sistema Vacutainer™ con ago retto sistema Vacutainer™ con butterfly (raccomandazione di grado A). nella ragionevole certezza che la camicia non sia stata contaminato da sangue, esso può essere riutilizzata (raccomandazione di grado B) ma se vi sia anche solo il sospetto di contaminazione ematica, va eliminata (raccomandazione di grado A). Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini Le raccomandazioni CLSI Le raccomandazioni CLSI Ago normale o butterfly? L’ago … quale calibro? In Italia è molto diffuso l'impiego dei cosiddetti aghi a "farfalla". Il loro costo è superiore a quello degli aghi tradizionali. In linea generale, si consiglia quindi di preferire l'utilizzo di aghi tradizionali (raccomandazione di grado A), riservando i “butterfly” a situazioni specifiche, quali vene difficilmente accessibili con il dispositivo tradizionale per sede o calibro (raccomandazione di grado B) o espressa richiesta da parte del paziente (raccomandazione di grado B). Dott.sse Palma - Fiorentini I dati della letteratura sono concordi nell'indicare che aghi di piccolo calibro, di diametro inferiore a 23 G possono produrre emolisi e modeste variazioni di alcuni comuni analiti (soprattutto ioni, indici fibrinolitici e conta piastrinica). In linea generale, si consiglia quindi di preferire aghi di calibro pari a 20 - 21G (raccomandazione di grado A), riservando l'utilizzo di aghi di calibro inferiore a prelievi su vene piccole o particolarmente fragili (raccomandazione di grado B). Dott.sse Palma - Fiorentini Le raccomandazioni CLSI L’ago … o l’agocannula? Il sistema Vacutainer™ in assenza di una dimostrazione certa che il tipo di agocannula utilizzato non aumenti la percentuale di emolisi, tale dispositivo è da considerarsi sconsigliabile per il prelievo venoso (raccomandazione di grado A), specialmente per la ripetizione di un esame precedentemente non eseguito per presenza di emolisi. Notare la modalità di inserimento dell’ago retto (o del raccordo luer o dell’ago butterfly) al cono della camicia. Dott.sse Palma - Fiorentini Il sistema Vacutainer™ La particolarità del sistema è rappresentata dall’ago che (dopo l’avvitamento del raccordo o dell’ago) rimane all’interno della camicia. Quando si spinge l’apposita provetta nella camicia la protezione in gomma dell’ago interno si retrae e la pressione negativa nella provetta permette l’aspirazione e quindi il prelievo del campione ematico. NON SI MANEGGIA IL MATERIALE BIOLOGICO CHE PASSA DIRETTAMENTE IN PROVETTA Dott.sse Palma - Fiorentini La scelta dei materiali Ago semplice e siringa Ago butterfly e siringa Le siringhe rappresentano una possibile alternativa qualora: ◦ in situazioni d'emergenza non sia possibile reperire i SISTEMI CHIUSI (raccomandazione di grado B), ◦ Impossibilità – difficoltà ad usare i SISTEMI CHIUSI per situazioni anatomiche e/o fisiche particolari (vene facilmente collassabili quando sottoposte alla pressione negativa del vuoto presente nel tubo primario) (raccomandazione di grado B) e sia quindi necessario graduare l'aspirazione. Dott.sse Palma - Fiorentini La scelta dei materiali La scelta dei materiali Ago semplice e siringa Ago butterfly e siringa In nessun caso il volume di sangue estratto con ogni singola siringa deve superare i 20 mL . Se si utilizza la siringa, al termine del prelievo rimuovere l’ago utilizzando gli appositi dispositivi (mai con le mani) e far defluire lentamente il sangue nelle provette preventivamente stappate avendo cura di evitare la formazione di schiuma Riempire a volume richiesto le provette, ritappare le provette una per una, mescolare dolcemente per inversione (4-6 volte secondo le modalità già indicate) le provette contenenti anticoagulanti (raccomandazione di grado A). IL TRASFERIMENTO DEL SANGUE DALLA SIRINGA ALLA PROVETTA INTRODUCE UN'ULTERIORE VARIABILE PREANALITICA, CHE IN ALCUNI ESAMI (AD ES. QUELLI EMOCOAGULATIVI) PUÒ RISULTARE DETERMINANTE PER L'ACCURATEZZA. Ago semplice e siringa Ago butterfly e siringa Dott.sse Palma - Fiorentini I materiali – sistemi di protezione Dott.sse Palma - Fiorentini I materiali – sistemi di protezione Butterfly con ago retrattile IL PULSANTE VA PREMUTO MENTRE L’AGO È IN VENA (rimozione indolore dell’ago) Sistema Vacutainer™ CAMICIA + AGO CON PROTEZIONE (la protezione a scatto impedisce la puntura accidentale dopo l’uso) Butterfly con ago retrattile IL PULSANTE TRA LE DUE ALI ATTIVA UN MECCANISMO A SCATTO CHE FA RETRARRE L’AGO (da attivare al termine della procedura – rimozione indolore dell’ago) Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini I materiali PROVETTE AUTOASPIRANTI Provette Vacutainer™ PROVETTE SOTTOVUOTO (ad autoriempimento) - anche per campioni di urine - Flaconi per emocoltura Vacutainer™ IL COLLO DEL FLACONE È COMPATIBILE CON LA CAMICIA (come una normale provetta) Dott.sse Palma - Fiorentini I materiali Le provette sottovuoto autoaspiranti permettono un riempimento predeterminato (volume minimo necessario all’analisi). L’interno è sterile, le pareti sono costituite in materiale polimerico ad alta resistenza “antirottura” Le provette sono identificate attraverso codice colore (norme iso 9000) e possono contenere additivi, in particolare sostanze anticoagulanti (litio-eparina, EDTA, sodio citrato) Dott.sse Palma - Fiorentini Le provette con anticoagulante le provette sotto vuoto si differenziano in base: alla quantità da aspirare, al tipo di indagine diagnostica da effettuare, all’eventuale contenuto di anticoagulante presente Dott.sse Palma - Fiorentini ◦ SI UTILIZZANO PER GLI ESAMI EMATICI CHE DEVONO ESSERE EFFETTUATI SU SANGUE INTERO Verificare che la provetta aspiri la giusta quantità di sangue (al fine dell’accuratezza dell’esame è fondamentale rispettare il corretto rapporto sangue/anticoagulante) La sostanza anticoagulante può essere: - SODIO CITRATO in polvere adeso alle pareti - EPARINA - Potassio EDTA - Dopo il riempimento è necessario capovolgere la provetta per mescolarne il Dott.sse contenuto Palma - Fiorentini Le provette con clot activator ◦ SI UTILIZZANO PER GLI ESAMI EMATICI CHE DEVONO ESSERE EFFETTUATI SU SIERO contengono all’interno granuli o gel di sostanze che favoriscono la coagulazione e quindi la separazione della parte cellulare o corpuscolata del sangue dal siero. SEQUENZA DI ASPIRAZIONE In letteratura sono segnalate contaminazioni dei campioni da anticoagulante contenuto nella prima provetta. Il CLSI raccomanda questa sequenza delle provette durante il prelievo (raccomandazione di grado B) Dopo il riempimento NON è necessario capovolgere la provetta per mescolarne il contenuto Dott.sse Palma - Fiorentini La venipuntura: tecnica Dott.sse Palma - Fiorentini La venipuntura: tecnica Preparazione dell’ambiente Preparazione del materiale Preparazione dell’ambiente Preparazione del paziente Preparazione dell’operatore Dott.sse Palma - Fiorentini Garantire la privacy. illuminazione e spazio per lavorare in sicurezza. Fare in modo di porre l’agobox nelle immediate vicinanze per lo smaltimento immediato dell’ago. Garantire adeguata Dott.sse Palma - Fiorentini La venipuntura: tecnica La venipuntura: tecnica Preparazione del paziente Preparazione del materiale Preparazione dell’ambiente Preparazione del paziente Preparazione dell’operatore Verificare il rispetto del digiuno (se indicato) Spiegare al paziente lo scopo della procedura e fornire le risposte idonee alla situazione della persona (CONSENSO ALL’ATTO SANITARIO) Rassicurare il paziente per ridurre lo stato di ansia Preparare la persona assistita. Facendo assumere la posizione più adatta per l’esecuzione del prelievo, scoprire la parte interessata. Assicurare la privacy Dott.sse Palma - Fiorentini LA PREPARAZIONE DELLA PERSONA ASSISTITA Prima di eseguire il prelievo, l'operatore dovrebbe sempre accertarsi delle condizioni fisiche del paziente, ottenendo informazioni sul digiuno, sull'attività fisica e postura immediatamente precedenti il prelievo (ultimi 60-90 min) e sulla condizione emotiva contingente (raccomandazione di grado A). Qualora il paziente non sia in condizioni idonee al prelievo, questo deve essere inevitabilmente differito in altra data (raccomandazione di grado A) . Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini LA PREPARAZIONE DELLA PERSONA ASSISTITA ASSICURARE ALLA PERSONA ASSISTITA UNA POSIZIONE IDONEA È RISPONDERE AL SUO BISOGNO DI SICUREZZA DURANTE TUTTA LA TECNICA Dott.sse Palma - Fiorentini La venipuntura: tecnica La venipuntura: tecnica Preparazione dell’operatore IGIENE Preparazione del materiale Preparazione dell’ambiente Preparazione del paziente Preparazione dell’operatore DELLE MANI ABBIGLIAMENTO IDONEO INDOSSARE I D.P.I. Dott.sse Palma - Fiorentini Esecuzione del prelievo venoso Accertamento infermieristico – valutazioni prima dell’inizio della procedura: verifica della prescrizione medica verifica dell’identità del paziente verifica della presenza di tutto il materiale (secondo i protocolli dell’Unità Operativa) verifica della presenza dei D.P.I. Dott.sse Palma - Fiorentini Errori possibili: scambio di paziente/provette Dott.sse Palma - Fiorentini ACCERTARE L'IDENTITÀ DEL PAZIENTE UTILIZZANDO ALMENO DUE CRITERI IDENTIFICATIVI, NESSUNO DEI QUALI DEVE ESSERE IL NUMERO DI STANZA (raccomandazione di grado A) Criteri consigliati (in ordine decrescente di efficacia): ◦ controllo del braccialetto (recante codice a barre, chip a radiofrequenza o dati anagrafici del paziente), ◦ controllo della tessera sanitaria o altro documento, ◦ la comunicazione verbale dell'identità da parte del paziente, ◦ la verifica del nome sulla prescrizione. Dott.sse Palma - Fiorentini Errori possibili: scambio di paziente/provette Nelle stanze di degenza ove siano ricoverati più pazienti, l’operatore che effettua il prelievo entra in stanza con solo le provette destinate ad un paziente (raccomandazione di grado A) e preleva sempre e solo un paziente alla volta (raccomandazione di grado A). Errori possibili: scambio di paziente/provette Le provette devono essere etichettate prima del prelievo, mai successivamente (raccomandazione di grado A), preferibilmente mediante sistemi di produzione automatica delle etichette (raccomandazione di grado A) ed etichettatura automatica delle provette (raccomandazione di grado B). Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini Esecuzione del prelievo venoso Esecuzione del prelievo venoso Accertamento infermieristico – valutazione del sito da pungere: Valutazione del sito da pungere: del programma terapeutico del paziente ◦ semplice prelievo venoso? ◦ prelievi ripetuti? ◦ va iniziata anche una infusione di liquidi? (posizionamento di un CVP) del patrimonio venoso di caratteristiche del paziente ◦ ematomi? paresi? edemi? altro? Dott.sse Palma - Fiorentini IN CASO DI SITUAZIONI PARTICOLARI frequenti prelievi ematici difficoltà di individuazione vene terapie infusive prolungate nel tempo e di tipologia farmacologica particolare VALUTARE CON IL MEDICO L’OPPORTUNITÀ DELL’UTILIZZO DI DISPOSITIVI INTRAVASCOLARI (CATETERI VENOSI PERIFERICI O CENTRALI). Dott.sse Palma - Fiorentini Esecuzione del prelievo venoso La scelta della vena Valutazione del sito da pungere: E’ IMPORTANTE CHE LA VENA DA PUNGERE PRESENTI UN TRATTO DI ALMENO 1 – 2 cm DI DECORSO RETTILINEO E SIA BEN PALPABILE. AL MOMENTO DELLA SCELTA DELLA VENA NON CONSIDERARE QUELLE PRESENTI IN DISTRETTI CORPOREI INTERESSATI DA ALTERAZIONI PATOLOGICHE: ◦ PARESI ◦ TRAUMI FRATTURE ◦ EDEMA E LINFEDEMA ◦ SUTURE CHIRURGICHE. Dott.sse Palma - Fiorentini Le vene vanno valutate alla palpazione con i polpastrelli. Esercitarsi a palpare le vene indossando i guanti, per: ◦ affinare il senso del tatto ◦ cogliere le caratteristiche della vena (elasticità, durezza, direzione e profondità) Dott.sse Palma - Fiorentini La scelta della vena Le raccomandazioni CLSI Buon uso delle vene In quale sede effettuare il prelievo? Scegliere la vena con la migliore combinazione di grandezza, visibilità e facilità d'inserimento dell'ago. Non usare sempre e solo la stessa vena per i prelievi e le infusioni. La rotazione delle sedi rallenta/evita l'indurimento delle vene. LEGGE DEL RISPARMIO VENOSO Dott.sse Palma - Fiorentini Le vene centrali dell'avambraccio (cubitale e cefalica) sono le preferibili; in alternativa, possono essere utilizzate anche la vena basilica e quelle del dorso del braccio (raccomandazione di grado A) . Le vene del polso e della mano sono utilizzabili solo qualora i precedenti siti non siano accessibili, quelle dei piedi rappresentano l'ultima risorsa a causa della maggiore probabilità di complicazioni (raccomandazione di grado A). Dott.sse Palma - Fiorentini Le raccomandazioni CLSI Le raccomandazioni CLSI DOVE NON EFFETTUARE IL PRELIEVO? Prelievo da siti di infusione … zone con ampie cicatrici (USTIONI, CHIRURGIA) braccio omolaterale ad esito di mastectomia (VALORI ALTERATI PER LA PRESENZA DI LINFEDEMA), siti contigui ad ematomi, trombi o edemi, dispositivi per terapia endovenosa e/o trasfusioni di sangue. (raccomandazione di grado A) La presenza di fluido nel dispositivo può causare emodiluizione spuria. Qualora si decida comunque di prelevare il campione da siti d'infusione, deve essere seguita una procedura che prevede l'arresto del flusso nel dispositivo per almeno 2 minuti e la rimozione preventiva di non meno di 5 mL di sangue. (raccomandazione di grado A) Dott.sse Palma - Fiorentini La venipuntura: tecnica Il laccio emostatico Serve a bloccare il ritorno venoso facendo inturgidire le vene Può essere in gomma, a forma di tubo cilindrico o di nastro, o può essere in tessuto elasticizzato (tourniquet). Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini Utilizzo del laccio emostatico Le raccomandazioni del CLSI Il laccio emostatico Le raccomandazioni del CLSI Il laccio emostatico Il prelievo andrebbe idealmente portato a termine senza stasi venosa, tuttavia l'applicazione del laccio emostatico rappresenta prassi consolidata per favorire l'identificazione del sito più idoneo ed evitare il collasso del vaso durante la procedura. La misurazione di alcuni parametri (albumina, elettroliti, emoglobina, ematocrito, numero di elementi corpuscolati, tempo di protrombina, D-dimero, fibrinogeno) può essere influenzata da entità (pressione esercitata dal laccio) e durata (tempo di applicazione del laccio) della stasi. NON APPLICARE IL LACCIO EMOSTATICO in presenza di vene grosse, visibili e palpabili (raccomandazione di grado A) o per la determinazione del pH venoso (raccomandazione di grado A) Se l’applicazione del laccio è necessaria: ◦ posizionare il laccio circa 10 cm al di sopra del sito prescelto (raccomandazione di grado A), ◦ non stringere eccessivamente: il polso arterioso deve essere ancora palpabile (raccomandazione di grado A), ◦ non mantenere il laccio in sede per più di un minuto, nel caso il laccio può essere rilasciato e riapplicato (raccomandazione di grado A). Dott.sse Palma - Fiorentini Il corretto utilizzo del laccio emostatico Dott.sse Palma - Fiorentini IL PRELIEVO DI SANGUE: LA REGISTRAZIONE DEI DATI IL LACCIO VA STRETTO AL PUNTO GIUSTO!! … quanto basta per rallentare il flusso di sangue venoso e rendere le vene più turgide, … non deve bloccare il flusso arterioso (assicurarsi della presenza del polso a valle del laccio) UN LACCIO È TROPPO STRETTO QUANDO: ◦ È IMPOSSIBILE INFILARE SOTTO IL LACCIO EMOSTATICO ANCHE SOLO UN DITO, ◦ IL PAZIENTE AVVERTE DOLORE Dott.sse Palma - Fiorentini OGGI IN DIVERSE UNITÀ OPERATIVE LA RICHIESTA DEGLI ESAMI E LA REALIZZAZIONE DELLE ETICHETTE AVVIENE IN MODO AUTOMATIZZATO GRAZIE ALL’UTILIZZO DELLA RETE INFORMATICA. LADDOVE QUESTO NON ACCADE OCCORRE COMPILARE A MANO LE SCHEDE DI RICHIESTA DI ESAMI DI LABORATORIO E LE ETICHETTE DA APPLICARE SULLE PROVETTE, SCRIVENDO: -NOME COGNOME ASSISTITO -DATA DI NASCITA -NUMERO NOSOGRAFICO -TIPI DI ESAMI EMATICI Dott.sse Palma - Fiorentini INDIVIDUARE LA ZONA ELETTIVA Raccomandazioni del CLSI Antisepsi cutanea VISUALIZZARE LA ZONA SCELTA LIBERANDOLA DAGLI INDUMENTI PALPARE LA VENA UTILIZZANDO I POLPASTRELLI DI INDICE O MEDIO PER VALUTARNE IL DECORSO E LA PROFONDITÀ Detergere accuratamente la cute utilizzando preferibilmente un batuffolo di ovatta imbevuto di alcol isopropilico al 70%, procedendo sempre nello stesso verso (onde evitare di rendere vana la detersione) Asciugare accuratamente la cute con un batuffolo di ovatta asciutto (il contatto tra sangue ed alcol causa l’emolisi) (raccomandazione di grado A) . ESEGUIRE L’ANTISEPSI DELLA ZONA Dott.sse Palma - Fiorentini INSERIMENTO DELL’AGO E PUNTURA DELLA VENA • Impugnare il dispositivo Vacutainer™ (camicia + ago o adattatore + ago butterfly) dopo aver rimosso il cappuccio di protezione dell’ago ASPIRAZIONE DEL SANGUE IN PROVETTA • Una volta che si è certi di aver posizionato l’ago in vena, spingere la provetta verso l’estremità perforante il diaframma della provetta stessa • Tendere la cute nel senso opposto alla direzione della puntura con la mano non dominante • Pungere la vena mantendo l’ago con taglio a becco di flauto rivolto verso l’alto Dott.sse Palma - Fiorentini • Lasciare defluire al suo interno il sangue. INCLINAZIONE DELL’AGO DI CIRCA 30° RISPETTO AL PIANO CUTANEO Dott.sse Palma - Fiorentini • La quantità di aspirazione del sangue è programmata dallo stesso sistema interno di vuoto. Dott.sse Palma - Fiorentini LA SUCCESSIONE DELLE PROVETTE Nello sfilare e rinfilare le varie provette in successione nella camicia è fondamentale tenere saldamente la camicia per evitare la perdita di posizione dell’ago. Questo ripetuto traumatismo può fare optare per l’impiego dell’ago a farfalla con dispositivo di raccordo, in particolari situazioni. RIEMPIMENTO DELLE PROVETTE SCIOGLIERE IL LACCIO EMOSTATICO APPENA POSSIBILE (entro 1 minuto) IN CASO DI VENE BEN VISIBILI E PALPABILI È RACCOMANDATO NON USARE IL LACCIO EMOSTATICO Dott.sse Palma - Fiorentini TAMPONAMENTO DELLA ZONA PUNTA: Terminato il prelievo rilasciare il laccio (se non già fatto prima), estrarre l'ago dalla vena e posizionare immediatamente un batuffolo di ovatta sul sito di prelievo, chiedendo al paziente di operare una pressione moderata sullo stesso, mantenendo il braccio disteso, mai piegato Dott.sse Palma - Fiorentini SMALTIMENTO DEL SISTEMA VACUTAINER (raccomandazione di grado A). Dott.sse Palma - Fiorentini IL SISTEMA VACUTAINER VA SMALTITO UN CONTENITORE DI AGO BOX Dott.sse Palma - Fiorentini Dopo il prelievo Dopo il prelievo Al termine della procedura, eliminare tutto il materiale contaminato dal sangue del paziente, trasferendolo in appositi contenitori di sicurezza idonei per il riconoscimento del tipo di materiale (raccomandazione di grado A). Per nessun motivo l'ago deve essere reincappucciato, spezzato o frantumato direttamente dall'operatore (raccomandazione di grado A). Verificare lo stato di salute del paziente (segni di malessere o collasso) e l'insorgenza di eventuali complicazioni (soprattutto ematomi) (raccomandazione Aiutare/invitare la persona ad assumere una posizione confortevole (se in ambulatorio fare allontanare la persona solo se in grado di farlo) Verificare e realizzare l’emostasi Inviare le provette in laboratorio Registrare sulla documentazione infermieristica l’avvenuta esecuzione del prelievo ematico. di grado A). Dott.sse Palma - Fiorentini Cosa può andar storto … Difficoltà e complicanze nella esecuzione del prelievo venoso: Dott.sse Palma - Fiorentini PRINCIPALI PROBLEMI CORRELATI AL PRELIEVO VENOSO ◦ ◦ ◦ ◦ difficoltà a reperire la vena difficoltà nel portare a termine la procedura formazione di ematomi comparsa di dolore acuto nella sede del prelievo (eventuale reazione vagale del paziente) ◦ campione inadatto (in quantità e/o qualità) Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini EZIOPATOGENESI dell’ EMATOMA Prelievo difficoltoso Quando non si apprezza correttamente la profondità o il decorso della vena può accadere di trapassare il vaso e determinarne la rottura. Il paziente solitamente avverte una sensazione di maggiore dolore e compare un rigonfiamento nella zona di inserimento dell’ago indicativa della fuoriuscita di sangue nel tessuto perivascolare. Qualora il punto di prelievo non sia immediatamente identificabile, per favorire il rigonfiamento della vena è possibile : ◦ applicare il laccio emostatico, riscaldare brevemente il sito di prelievo con un panno caldo (raccomandazione di grado B), ◦ massaggiare il sito in senso opposto al flusso venoso (raccomandazione di grado B); ◦ riscaldare brevemente il sito di prelievo con acqua calda (raccomandazione di grado C) ; Non è opportuno percuotere il sito (raccomandazione di grado D). Dott.sse Palma - Fiorentini Prelievo difficoltoso • Dott.sse Palma - Fiorentini Prelievo difficoltoso Posizionare il braccio in posizione declive per favorire il riempimento e facilitare il reperimento della vena Se non si riesce a reperire la vena al primo tentativo NON accanirsi con l'ago all'interno del vaso, ciò comporta un'inevitabile lesione dei tessuti, danni al paziente e la probabile compromissione dell'idoneità del campione. (raccomandazione di grado A) Dopo il secondo tentativo è raccomandato chiedere aiuto ad un collega più esperto (raccomandazione di grado A) Dott.sse Palma - Fiorentini Se il prelievo fallisce si raccomanda di: • avanzare o arretrare cautamente l'ago (LA VENA PUÒ NON ESSERE STATA INFILATA O PUÒ ESSERE STATA OLTREPASSATA) (raccomandazione di grado A), • sostituire la provetta (POTREBBE AVER PERSO IL VUOTO) (raccomandazione di grado A) , • estrarre l'ago e ritentare se l'esito è ancora negativo (raccomandazione di grado A), considerando l'utilizzo di strumenti alternativi, quali siringa e/o “butterfly”. Dott.sse Palma - Fiorentini MANCATO O INSUFFICIENTE RIEMPIMENTO DELLE PROVETTE. Se il sangue non refluisce nella provetta autoaspirante è necessario avanzare o retrarre lievemente l’ago fino alla comparsa del flusso, poiché la punta dell’ago può non essere ben posizionata all’interno della vena o essere appoggiata sulla parete EMOLISI DEL CAMPIONE. È il risultato del rilascio dei componenti intracellulari di eritrociti, leucociti e piastrine nel liquido extracellulare, in particolare dell’emoglobina. L’emolisi può essere riconducibili a cause biologiche oppure a cause meccaniche per l’utilizzo di un diametro dell’ago troppo ridotto, ad un mescolamento violento delle provette La disponibilità di sistemi autoaspiranti in cui l’aspirazione e il riempimento sono calibrati ha ridotto notevolmente il rischio di emolisi Dott.sse Palma - Fiorentini Comparsa di un ematoma al momento del prelievo. Può essere conseguenza diretta della procedura oppure dipendere da fragilità venosa. In questo caso è indicato interrompere la manovra e applicare un’emostasi accurata, tamponando e applicando del ghiaccio sul sito del prelievo Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini Reazione vasovagale La persona può riferire una sensazione di svenimento che può comparire come reazione vasovagale causata dal dolore, dalla paura o tensione per il prelievo. Nelle persone che hanno anamnesi di svenimento è raccomandato favorire la posizione distesa in occasione della venipuntura. Dott.sse Palma - Fiorentini Definizione Il prelievo capillare Definizione Sedi Materiali Tecniche Valutazioni infermieristiche Prevenzione e gestione delle complicanze Dopo aver obbligatoriamente massaggiato diverse volte il dito per aumentare la circolazione capillare e dopo averlo disinfettato, si punge scegliendo una profondità di puntura variabile a seconda dell'età e delle caratteristiche del bambino, nella zona mediale o laterale del polpastrello del dito medio. E' preferibile, ma non obbligatorio, asciugare la prima goccia di sangue. E' necessario utilizzare i capillari previsti nei kit dei vari test e la manovra è molto semplice: basta appoggiarli alle gocce di sangue e questi si riempiranno autonomamente. Dott.sse Palma - Fiorentini Definizione Dott.sse Palma - Fiorentini Definizione La puntura della cute (attraverso dispositivi antidolore) per prelevare sangue dai capillari che decorrono al di sotto. Il campione ottenuto contiene in proporzioni indeterminate sangue arteriolare, venoso e capillare, oltre a fluidi interstiziali e intracellulari. Dott.sse Palma - Fiorentini La proporzione di sangue arterioso è maggiore di quella del sangue venoso a causa della pressione nelle arteriole. Il prelievo di sangue capillare è il metodo preferito di raccolta di campioni nei neonati e nei bambini entro i 2 anni.. Dott.sse Palma - Fiorentini Dispositivi per la puntura Penne pungidito e lancette monouso Dispositivi pungidito automatici monouso (Microatainer™) per polpastrello Dispositivi pungidito automatici monouso (Microatainer™) per calcagno (CLSI) I dispositivi per puntura cutanea devono essere sterili, monouso, con lama o ago retrattile per evitare punture accidentali e l’utilizzo ripetuto Sedi di prelievo Il Clinical Laboratory Standards Institute (CLSI) raccomanda che il prelievo di sangue capillare tramite la puntura del calcagno nei bambini sotto l’anno d’età. Oltre l’anno, può essere considerara la puntura del polpasterllo laddove appropriato. Dott.sse Palma - Fiorentini Scelta della sede di prelievo Nella scelta del dispositivo e della sede del prelievo capillare considerare: ◦ l’età del paziente, ◦ l’accessibilità del sito da pungere, ◦ il volume richiesto di sangueT . Scegliere un sito caldo, roseo, privo di callosità, ustioni, tagli, cicatrici, eritemi. Evitare zone cianotiche, edematose o infette, con segni di precedenti punture o altrimenti compromesse. Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini Scelta della sede di prelievo POLPASTRELLO Pungere lontano dal centro del polpastrello (maggiore spessore cutaneo) tenendo l’ago perpendicolare alla cute e parallelo ai solchi delle impronte digitali (facilita la raccolta del campione). Dott.sse Palma - Fiorentini Scelta della sede di prelievo Scelta della sede di prelievo POLPASTRELLO Sede raccomandata nei bambini oltre l’anno d’età e nell’adulto Utilizzare il polpastrello del 3°-4° dito della mano non dominante (minori callosità). Pollice e indice sono normalmente più callosi e più sensibili al dolore, inoltre il pollice ha un polso (sangue arterioso). Il 5° dito va evitato per il rischio di pungere l’osso. CALCAGNO Pungere la zona plantare mediale o laterale. Nei prematuri o nei neonati sottopeso il calcagno si trova a meno di 2 mm dalla cute. Punture più profonde possono danneggiare l’osso. Se si utilizzano lancette, pungere con un angolo . 90° rispetto alla cute (maggiore flusso di di sangue per l’esecuzione del prelievo) Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini Raccomandazioni Raccomandazioni Il Clinical Laboratory Standards Institute (CLSI) raccomanda che il prelievo di sangue capillare tramite la puntura del calcagno nei bambini sotto l’anno d’età. Oltre l’anno, può essere considerara la puntura del polpastrello laddove appropriato. Nei bambini, evitare: la curva posteriore del calcagno e l’area centrale del piede (arco plantare) per il rischio di danno a strutture nervose, tendinee e cartilaginee i polpastrelli delle dita dei neonati o dei bambino sotto l’anno i lobi delle orecchie Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini Indicazioni nell’adulto VENE FRAGILI, SUPERFICIALI O DI DIFFICILE ACCESSO PUNTURE VENOSE RIPETUTE SENZA SUCCESSO (SPECIE SE IL TEST PREVEDE PICCOLI VOLUMI DI SANGUE) USTIONI O CICATRICI NEL SITO DEL PRELIEVO OBESITÀ SEVERA TEST FREQUENTI TERAPIA EV IN ENTRAMBE GLI ARTI RISCHIO DI COMPLICANZE SERIE ASSOCIATE A VENIPUNTURA (TROMBOSI VENOSA E TROMBOFLEBITE)) UNICO TEST PRESERVAZIONE DEL PATRIMONIO VENOSO PER TERAPIA EV O CHEMIOTERAPIA Dott.sse Palma - Fiorentini POINT-OF-CARE TEST CHE NECESSITA DI Modalità di esecuzione Dott.sse Palma - Fiorentini Esami eseguibili Modalità di esecuzione ASCIUGARE LA PRIMA GOCCIA DI SANGUE CON UNA GARZA , POI RACCOGLIERE IL CAMPIONE AL TERMINE, PREMERE UNA GARZA SUL SITO E ALZARE LEGGERMENTE LA ZONA PUNTA ETICHETTARE CORRETTAMENTE I CAMPIONI SMALTIRE CORRETTAMENTE IL MATERIALE USATO Dott.sse Palma - Fiorentini VERIFICARE LA PRESCRIZIONE E IDENTIFICARE IL PAZIENTE FAR SEDERE O SDRAIARE LA PERSONA SELEZIONARE IL SITO DA PUNGERE RISCALDARE IL SITO IDENTIFICATO. DISINFETTARE CON ALCOL ISOPROPILICO AL 70% E FAR ASCIUGARE AVVISARE LA PERSONA DELLA PUNTURA IMMINENTE. Point-of-Care testing (POCT,) per la glicemia Esame emocromocitometrico ◦ dosaggio Hb ◦ conta dei globuli bianchi EGA neonatale Bilirubinemia neonatale Screening neonatali Dosaggio di elettroliti Dott.sse Palma - Fiorentini Esami eseguibili Esami eseguibili Bilirubinemia neonatale: proteggere dalla luce durante e dopo il prelievo (la luce degrada la bilirubina). Spegnere la luce UV dell’incubatrice durante il prelievo. Dott.sse Palma - Fiorentini Dott.sse Palma - Fiorentini Ordine delle provette Nel caso di prelievo capillare con utilizzo delle apposite provette l’ordine raccomandato è: ◦ Provette per gasanalisi ◦ Provette con EDTA ◦ Provette con altri additivi ◦ Provette per esami sierologici Dott.sse Palma - Fiorentini Screening neonatali (con carta filtro): toccare delicatamente (senza premere) la carta sulla goccia di sangue per impregnarla nella zona predisposta. Se il cerchietto non si riempie asciugare il calcagno e toccare un’altra zona della carta fino a riempirlo completamente. Il sangue deve impregnare la carta da parte a parte ma va applicato da una sola parte della carta. Ordine delle provette Dopo aver riscaldato la zona da pungere (arterializzazione) si raccomanda di raccogliere prima il campione per gasanalisi, in quanto ritardando il prelievo il sangue diventa più “venoso”. Anche il prelievo in provette con EDTA (es. Emocromocitometrico)va effettuato senza ritardo (errori nella conta cellulare per l’attivazione piastrinica) Dott.sse Palma - Fiorentini Il prelievo capillare non è indicato: nei pazienti disidratati o ipovolemici nei test coagulativi (su plasma) nei test che richiedono maggiori volumi di sangue (emocoltura) Il dosaggio di Ca, K e proteine è più basso nei campioni capillari rispetto a quelli venosi. Il dosaggio del glucosio capillare è simile a quello venoso. Dott.sse Palma - Fiorentini