STORIA DI UNA PRINCIPESSA… CHE NON SAPEVA AMARE Tratto da “FIABE DELLE DIVERSITA “ di D. Giancane C’era una volta, tanto tempo fa una principessa bella come il sole, che viveva in un castello antico e solitario, di fronte al mare. Il re e la regina la chiamarono Luce del Regno e si preoccuparono di fare della loro unica figliola una perfetta futura regina. Le misero accanto una nutrice saggia, tante damigelle, tanti paggi, un cerimoniere e un ciambellano. Solo con loro la principessa poteva parlare, solo a loro poteva dare ordini. Luce del regno cresceva, così, sempre più bella , ma anche sempre più sola. Non poteva sapere di boschi, di paesi, di città. Non aveva mai conosciuto un bambino e così non provava alcuna emozione. Di tanto in tanto, ricordava che quando era piccina cercava la sua mamma e i suoi baci, ma la nutrice le diceva che la mamma era la regina e non poteva prenderla tra le sue braccia. Avendo perso i genitori, se ne era andato da solo per il mondo, vivendo avventure belle e brutte che gli avevano permesso di scoprire tante cose, di incontrare tanta gente, di dare un senso alla vita. Da quel giorno, Luce del Regno cominciò a pensare al mondo che stava fuori dagli alti torrioni del suo castello e,improvvisamente,si accorse di fantasticare su quel mondo,tanto da provare un acuto desiderio di conoscerlo. Così, fuggì dal castello! Era d’inverno e per le strade a lei sconosciute c’era un viavai di gente altrettanto sconosciuta. Luce del Regno provò per la prima volta stupore,incredulità. E un senso di esaltata libertà si impadronì di lei. Vide un gruppo di ragazzini che,giocando, ridevano e si davano spintoni. Allora si fece coraggio e si avvicinò a quel gruppo. Ma i ragazzi non la degnarono di uno sguardo. Luce del Regno rimase stupita e contrariata. Nessuno mai l’aveva ignorata. Si avvicinò a due ragazzi e,con determinazione,disse: “Voglio giocare con voi”. I ragazzi la guardarono e risposero:”Con quel vestito e con quelle scarpe?Abbiamo capito che sei una signora. Noi non ti vogliamo!” Luce del Regno sentì quelle parole come uno schiaffo in pieno viso, come un dolore mai provato. Uno schianto frantumava la sua sicurezza, distruggeva il suo orgoglio. Si allontanò correndo…. correndo perché quel dolore che sentiva dentro le aveva sciolto il ghiaccio del cuore ed ora stava piangendo come mai le era accaduto Ad un tratto si accorse che qualcuno le stava tendendo la mano. Si girò e vide uno di quei due ragazzi che l’avevano rifiutata. Luce del Regno lasciò che lui le prendesse la mano e per la prima volta si accorse di quanto fosse inutile e vuoto tutto quello che aveva imparato fino a quel momento La vita era fatta di problemi,di diversità,di conflitti ma anche di giochi,di incontri,di confidenze,di risate. Semplicemente…... dello stare insieme! Finalmente sorrise! Ora sapeva cosa avrebbe dovuto imparare per essere una buona regina. Avrebbe lottato e vinto. Aveva con sé la forza delle sue lacrime e del suo sorriso. Si sentì felice. Scuola secondaria di I grado GIOVANNI XXIII – Corato (BA) Lavoro realizzato dalla corsista Prof. ssa Delia Stefanachi PON D1 FSE 2008-211 Esperta Prof.ssa Menduni Teresa Tutor Prof.ssa Tarricone Maria LIna