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PERIODICO TRADE LEADER NEI SETTORI ELETTRONICA DI CONSUMO ED ELETTRODOMESTICI * ANNO 55 *
Innovazione
e category
management
le armi
strategiche di
SanDisk
Da Madrid
a Berlino, il
settore eldom
alza i toni e
sfida la crisi
Benessere
in cucina: gli
strumenti
indispensabili
per gli aspiranti
chef
Wereable
technology, più
che una moda
una necessità
Clima: la parola
al mercato,
al retail
… e al meteo
Non smettere mai
di scattare, salvare
e condividere
RACCONTA STORIE
Affida i tuoi ricordi a
DI VITA CON LE
SCHEDE DI MEMORIA
Copertina.indd 1
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RACCONTA STORIE DI VITA CON LE SCHEDE DI MEMORIA
Affida i tuoi ricordi a SanDisk™
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risoluzione, dalla compressione, dalla velocità di trasmissione, dal contenuto e da altri fattori. Consultare il sito www.sandisk.com/HD.
SanDisk e SanDisk Extreme PRO sono marchi di SanDisk Corporation, registrati negli Stati Uniti e in altri Paesi. I marchi e i loghi microSD,
microSDHC, microSDXC, SD, SDHC e SDXC sono marchi di SD-3C, LLC. Tutti gli altri marchi qui menzionati sono marchi registrati dei rispettivi
proprietari. ©2015 SanDisk Corporation. Tutti i diritti riservati.
editoriale
“L
Un cambiamento
necessario
a misura dell’intelligenza è data
dalla capacità di cambiare quando
è necessario“, soleva dire il grande Albert
Einstein. E forse non c’è frase più emblematica per meglio descrivere il periodo
che sta attraversando la distribuzione
specializzata italiana. Se difatti lo scorso
anno a tenere banco era la ferma convinzione che la sfrenata corsa alla promozionalità fosse definitivamente arrivata
al suo termine, per far finalmente spazio a qualità e servizio, quest’anno – soliti discorsi retorici e di circostanza a parte
– sembra invece essere rinata in tutti la
spasmodica sete di quote di mercato da
conquistare con qualsiasi mezzo a propria disposizione. Iva scontata, prodotti
in regalo e weekend dalle offerte imperdibili hanno ormai affiancato a pieno diritto i tradizionali Sottocosti e Tassi Zero,
agitando oltremodo il mercato retail, già
ampiamente scosso da crisi e riduzione
dei consumi, e, soprattutto, confondendo
ancor di più il consumatore finale. Consumatore che, non dimentichiamolo, si sta
sempre più evolvendo verso l’expertise
e la multicanalità, non accettando quindi più false promesse o compromessi di
sorta.
Lavorare tutti insieme più sul sell-out
che sul sell-in si era detto lo scorso anno di questi tempi, ma così non è stato.
O per lo meno, se è stato fatto, è stato
fatto male o in modo non strategico ed
efficace.
“È arrivato il momento di concentrarsi sui
conti economici” ha esortato giustamente qualcuno e giù tutti a far quadrare bilanci e a cercare quell’efficienza che, non
neghiamolo, doveva essere già stata approntata anni addietro. E se da una parte
i conti e i costi aziendali venivano finalmente regolarizzati, dall’altra ci si continuava ad accanire su posizioni ormai del
tutto nocive e deleterie, delegando al solo volantino la propria capacità imprenditoriale.
Non è con i regali che si crea valore e,
come sosteneva sempre il famoso fisico
tedesco: “Talvolta uno paga di più le cose
che ha avuto gratis”. Urge quindi cambiare mentalità e tornare a vendere qualità
facendo del servizio un elemento imprescindibile del proprio modello di business
e non un semplice optional da utilizzare a
proprio piacimento, solo in ottica di marketing e comunicazione.
Fare cultura, e non solo di prodotto ma
nel senso più ampio del termine, arricchisce non solo la clientela, ma tutta la
filiera, dalla Ricerca e Sviluppo fino al
consumatore finale. Se da un lato i ritmi insostenibili dettati dall’evoluzione
tecnologica e dalle logiche industriali e
commerciali, sia di industria che di trade,
possono disorientare, e non poco, dall’altro un approccio di tipo “customer-oriented” non può far altro che aiutare non solo le vendite e la pedonabilità, ma anche
l’affiliazione, la redditività e, perché no,
la marginalità.
Il mercato sta cambiando radicalmente
e in modo talmente veloce che a volte
sembra addirittura impossibile stargli
dietro: inutili gossip e notizie clamorose
a parte che, oltre a non servire a nulla e
creare solo scompiglio, lasciano davvero
il tempo che trovano, bisogna fare i conti con nuove abitudini e preferenze dei
consumatori, con nuovi modelli distributivi, con nuove logiche industriali e commerciali, con nuovi processi logistici e gestionali, e con nuovi approcci burocratici
e amministrativi. Oltre che, è bene sottolinearlo, con un cambio generazionale
che, sul fronte della distribuzione, è ancora lontano dal completarsi. Insomma,
è cambiato – e sta cambiando – tutto: la
bravura sta nel saper osservare e reagire di conseguenza, cavalcando i cambiamenti e non subendoli. E, come dice un
famoso detto, “La strada più facile non è
sempre la migliore”.
La Redazione
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1
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periodico trade leader nei settori elettronica di consumo ed elettrodomestici * anno 55 *
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Periodico Trade
per industria
e distribuzione
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• Informatica
• Telecomunicazioni
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SCHEDE DI MEMORIA
anno LV
chiuso in redazione
il 31 maggio 2015
edito da: la publiedim s.r.l.
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utilizzati esclusivamente per l’invio
della pubblicazione e non vengono
ceduti a terzi per nessun motivo.
A.N.E.S.
in questo numero:
6 Cover Story
SanDisk, strategia e innovazione
10 Appunti di vista
Mauro Rubin, Presidente di JoinPad
12 Eventi
IFA 2015: ritorno al futuro
14
Retailing in a Disruptive World
di Fiorenza Moradei
16 Elettrodomestici e arte: un connubio
che fa cultura
di Susanne Capolongo
28 Gaming
In salute con i videogiochi
32 Focus clima
Stiamo freschi!
La migliore palestra? In cucina...
di Barbara Bianchi
di Roberto Zarriello
21 Psicology
L’importanza della formazione
degli addetti alla vendita
di Dott.ssa Paola Nicolini
22 Trade Marketing
Tutti pazzi per la cucina
Periodico associato a:
di Massimo Bolchi
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA
24 Focus wearable
Generazione wearable
di Raffaele Gomiero
di Monica Renna
40 Smart home
18 Social
20 Cloud Computing e Social Media:
quali rischi?
di Marco Passarello
36 Focus benessere
Il lato social del trade
di Raffaele Gomiero
La casa al sicuro
di Federico Cociancich
42 Aziende
Ceced Italia conferma Franco Secchi presidente
di Federico Cociancich
44 Tecnology
Cottura all’onda
di Marco Passarello
46 In-store
Aires: 10 e altri 10... e altri 10...
di Roberto Bonin
48
Expert riparte con Elite
di Roberto Bonin
50
Un po’ di sostenibile chiarezza (2)
di Arch. Olivia Carone
cover story
Prodotti dagli elevati
contenuti tecnologici
e cura dei canali
distributivi, le ricette
della multinazionale
americana per affrontare
i cambiamenti di mercato
SanDisk
strategia e innovazione
L’
innovazione prima di tutto. Se
occorresse infatti individuare uno dei maggiori asset su cui
si fonda da sempre la strategia di
SanDisk, quello della continua ricerca di contenuti altamente tecnologici sarebbe sicuramente il
più corretto.
La multinazionale americana ci ha
difatti abituato fin dalla sua nascita a prodotti particolarmente performanti e user-friendly, spesso e
volentieri precursori di nuovi trend
e segmenti di mercato.
“SanDisk è un’azienda molto attiva sul comparto Ricerca e Sviluppo in cui investe una considerevole parte dei propri ricavi”, conferma infatti Alessandro Caruso,
Country Manager di SanDisk Italia. “Questo ci permette di essere
sempre all’avanguardia sulla tecnologia e sugli sviluppi futuri. Lo
dimostra, ad esempio, la velocità dei nostri prodotti più recenti,
all’altezza delle caratteristiche dei
dispositivi più all’avanguardia pre-
06 - 07
senti sul mercato e molte volte addirittura superiori”.
Proprio l’azienda statunitense, difatti, ha lanciato recentemente sul
mercato italiano dei nuovi prodotti dalle caratteristiche e dalle performance veramente d’eccezione,
frutto di una capacità ingegneristica davvero elevata, ispirata dalle reali esigenze dell’utente finale.
“I consumatori sono sempre alla ricerca di prodotti performanti
che non facciamo perdere tempo in fase di trasferimento di file,
soprattutto di grandi dimensioni.
Una delle caratteristiche sempre
più richieste, infatti, è proprio la
maggiore velocità di trasferimento”, spiega Caruso. “Appunto per
questo, abbiamo messo a punto
una gamma evoluta di Compact
Flash, denominate CFast PRO, che
permettono ai dispositivi che lo
supportano di registrare video e
scattare fotografie alla velocità di
ben 515 Mbps”.
Un modus operandi, questo, che
si riflette su tutte le linee di prodotto a marchio SanDisk, come
ad esempio nell’ultima novità del
mondo USB, dove l’azienda ha
lanciato un nuovo prodotto con
connettore Type-C che permette
il trasferimento alla velocità di 1
Gbps. O ancora, nel segmento delle MicroSD, dove la multinazionale americana primeggia con un
modello premium, con capacità di
ben 200 GB.
Nuovi prodotti
per nuove esigenze
La continua crescita dell’universo
mobile e della tecnologia 4K ha
imposto al mercato nuovi bisogni
e nuove necessità, richiedendo alle aziende del settore uno sforzo
innovativo non indifferente che
portasse alla messa a punto di
prodotti sempre più innovativi e
performanti.
Proprio su questi nuovi trend di
mercato e sulle reali esigenze dei
consumatori nasce difatti la nuova
line-up di prodotti SanDisk, pensati non solo per garantire una conservazione efficace e duratura di
contenuti – siano essi immagini,
video o documenti – ma per rendere le operazioni di storage particolarmente semplici, veloci e sicure.
Le due nuove unità Dual USB con
connettore di tipo C e flash iXpand
da 128 GB vanno proprio in tal
senso: nel cavalcare, se non addirittura anticipare, le nuove tendenze di mercato, e non solo dello
storage propriamente detto, ma
anche di altri settori ad esso profondamente legati, come quelli
dell’IT, dell’audio video, della fotografia e della telefonia, nonché
delle nuove pratiche da essi introdotti, come quelle dei selfie, del
social living, del lavoro flessibile,
del BYOD o del personal cloud.
Anticipando proprio la futura domanda di device con connettore di
tipo C (il 12% dei dispositivi mobili entro il 2016, secondo un recen-
«
SanDisk è un’azienda
molto attiva nel
comparto Ricerca e
Sviluppo in cui investe
una considerevole parte
dei propri ricavi. Questo
ci permette di essere
sempre all’avanguardia
sulla tecnologia e sugli
sviluppi futuri»
Alessandro Caruso, Country
Manager di SanDisk Italia
te rapporto di Strategy Analytics,
ndr), SanDisk ha introdotto la sua
prima unità flash USB con questo
tipo di tecnologia, dotandola però
di un ulteriore connettore USB 3.0
all’altra estremità, consentendo
così un trasferimento facile e veloce tra dispositivi di ultima generazione e computer Pc o Mac.
La nuova unità flash iXpand di
SanDisk è progettata invece per
trasferire rapidamente foto e video da iPhone o iPad a computer Mac o PC, senza l’uso di cavi,
preimpostazioni o connessioni Internet e senza massimali sui dati o
limitazioni di banda. Si tratta più
in particolare di un nuovo modello fino a 128 GB di capacità che,
se utilizzato con i nuovi modelli
iPhone 6, iPhone 6 Plus, iPad Air
2 o iPad mini 3 da 128 GB, permette di raddoppiare all’istante lo
spazio di archiviazione disponibile
per foto, video, musica e altri file multimediali. Non solo. L’unità
flash iXpand consente anche la ri-
cover story
per visualizzare
la videointervista
08 - 09
produzione facile di video e musica direttamente dall’unità, anche
per formati di file non nativi o per
PC, come AVI, MKV e WMV67. Oltre
che, se utilizzata con l’app iXpand
Sync, permettere di sfruttare il
sensore di identificazione delle
impronte digitali Apple Touch ID,
disponibile su iPhone 6, iPhone 6
Plus, iPhone 5s, iPad Air 2 e iPad
mini 3 con sistema operativo iOS
8, per crittografare e decrittografare i file sensibili sull’unità, di utilizzare app alla portata di tutti per
aprire i file dall’unità e di salvare i
contenuti generati da queste app
direttamente nell’unità.
Dai laboratori di Ricerca e Sviluppo
di SanDisk arriva inoltre la scheda di memoria Ultra microSDXC
UHS-I Premium Edition da 200 GB,
la scheda microSD per dispositivi
mobile con la capacità più elevata
al mondo: il risultato di un lungo
processo, che ha saputo coniugare
la tecnologia proprietaria sviluppata per la scheda Ultra microSDXC
card da 128 GB presentata lo scorso anno, con un nuovo processo di
progettazione e produzione, che
ha consentito di aumentare ulteriormente il numero di bit per ogni
matrice.
“È un vero e proprio concentrato di
tecnologia”, sottolinea Caruso. “In
una superficie così piccola riesce a
racchiudere una capacità talmente grande come 200 GB. Si tratta
di un prodotto talmente complesso dal lato ingegneristico che addirittura non è stato possibile colorarlo - come di consueto - nella
sua parte superiore poiché avrebbe comportato un inutile spreco di
spazio”.
Innovazione anche
sullo scaffale
Se l’innovazione tecnologica è uno
dei maggiori asset su cui poggia
da sempre la strategia di SanDisk
a livello worldwide, non da meno
è l’approccio dell’azienda al canale distributivo. Negli ultimi anni,
difatti, SanDisk Italia dedica all’esposizione sul punto vendita e alle
attività di trade marketing la massima attenzione, mirando a una
maggiore e più efficace comunicazione verso il consumatore finale,
che possa portare alla vendita non
gestita dei prodotti e che prediliga
tecniche di sell out come il crossselling e l’up-selling.
“L’attenzione alla categoria deve
essere precisa, cercando di calibrare al meglio la proposizione a
scaffale, continuando comunque
sempre a seguire le attività promozionali rivolte principalmente a
migliorare il mix di prodotto e l’autovendibilità dei prodotti”, precisa
Caruso. “Avere sempre lo scaffale
ben organizzato permette sia di
dare una comunicazione efficace
all’utente finale per permettergli
di scegliere in modo autonomo il
prodotto a lui più congeniale sia di
sfruttare appieno la leva del crossselling”. Appunto per questo motivo l’azienda ha implementato
negli ultimi tempi l’attività di category management, nonché la comunicazione sul punto vendita per
mezzo di materiale espositivo e
p.o.p. dedicato, in base alla natura
del prodotto e al periodo dell’anno
“Ovviamente, essendo prodotti
complementari ad altri dispositivi, un elemento essenziale per il
nostro business è la duplicazione
dell’esposizione all’interno delle aree dedicate ad altri dispositivi, come ad esempio fotocamere, smartphone, tablet e actioncam”, continua Caruso. “Una tecnica, questa, che permette sia a
noi che ai retailer di aumentare i
prezzi medi di vendita e di offrire
una soluzione di storage idonea
alle caratteristiche del dispositivo
specifico”.
“Un altro focus su cui ci stiamo concentrando è quello di incrementare l’offerta sui prodotti più performanti, in modo da aumentare il
prezzo medio di vendita e, in alcuni casi, di colmare anche parzialmente i trend negativi di quantità
su alcune categorie. In tal senso da
qualche tempo a questa parte stiamo cercando di incentivare quanto
più possibile le attività sulle capacità maggiori, cercando di evitare
di promozionare o evidenziare al
massimo le capacità più basse”,
aggiunge ancora Caruso. “La nostra strategia è difatti anche quella di puntare a controbilanciare le
perdite di fatturato focalizzandoci su precise azioni di upselling,
cercando quindi di spostare la le
vendite e quindi la proposizione a
scaffale di prodotti più performanti, cercando di uscire dalla sola logica di prezzo”. Una strategia che,
nonostante una situazione generale di mercato caratterizzata da
un’evidente decremento a valore,
ha portato ottimi risultati a livello
commerciale, testimoniati da un’oscillazione a valore negativo massimo del -3% e di un valore negativo massimo del -0,8% a pezzo su
tutte le categorie di prodotto nel
primo trimestre di quest’anno.
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appunti di vista
Mauro Rubin
Presidente
di JoinPad
L
a realtà aumentata è una
tecnologia ancora poco conosciuta dalla maggioranza degli
italiani. Quali sono gli ostacoli
da superare per una sua maggiore diffusione?
“A dire il vero, la realtà aumentata è una tecnologia attualmente
fruibile da tutti i possessori di uno
smartphone, quindi è potenzialmente già disponibile; quello che
manca sono i servizi/app ‘utili’
per l’uso quotidiano. Al momento si possono trovare molti esempi di applicazioni sviluppate per il
settore della comunicazione e del
marketing, ma in questi casi l’esperienza dell’utente si limita ad
un’interazione pseudo-ludica con
un’immagine o un oggetto. Passato l’effetto ‘wow’ della prima
volta difficilmente l’utente decide
di continuare a utilizzare l’applicazione”.
Cosa è possibile veramente fare con la tecnologia AR? Quali le
sue reali applicazioni nella vita
di tutti i giorni?
“Esistono diversi algoritmi che
possono essere impiegati nello
sviluppo di applicazioni AR, alcuni di essi permettono il riconosci-
10 - 11
mento di oggetti di forme complesse, permettendo la creazione
di servizi industriali per migliorare i processi di manutenzione,
logistica e training. Un esempio
utile di applicazione AR è l’applicazione Goggles (di Google), aggiornata da pochi mesi con una
nuova funzionalità derivante da
WordLens (Società di traduzione
testi in AR), che permette di tradurre un testo in lingua estera sovrapponendone la traduzione direttamente alla scritta stessa”.
Quali saranno i possibili e probabili sviluppi di questa tecnologia nell’immediato futuro?
“Esistono molti settori che hanno iniziato a implementare questa tecnologia, per esempio l’automotive, con l’integrazione nel
parabrezza di informazioni multimediali che si attivano attraver-
so i sensori presenti all’interno
dell’auto (sensori di prossimità,
camere termiche etc..). Ma la vera spinta che permetterà all’AR
di diventare consumer saranno
gli Smart Glasses di nuova generazione (quelli binoculari) che
abilitano l’utente ad aumentare
il proprio campo visivo creando
così un nuovo modo di interagire
con l’ambiente circostante. Una
vera opportunità di business per
tutte quelle aziende interessate
alla creazione di nuovi servizi legati al ‘context computing’ ovvero quei sistemi addestrati a ‘percepire’ l’ambiente o a prevedere
una particolare necessità dell’utente”.
Quale ruolo potrebbe avere la
realtà aumentata nello sviluppo del mondo retail e del commercio al dettaglio?
“Al momento l’esperimento più
interessante risulta essere, a mio
avviso, quello di Amazon che integrando il suo ultimo smartphone con camere di profondità (che
possono quindi effettuare scansioni di oggetti 3D) ha abilitato
l’utente a riconoscere e ricercare
nello store un qualsiasi oggetto,
ottenendo immediatamente una
comparazione del prezzo”.
I retailer italiani ne fanno uso?
Vi è qualche case history degna
di nota in questo settore proveniente dall’estero che potrebbe
essere presa ad esempio anche
nel nostro Paese?
“Su YouTube esistono molti esempi di sistemi più o meno belli,
principalmente usati per ingaggiare l’utente nei pressi di una
vetrina attraverso totem interattivi muniti di camere semplici o
di profondità come il kinect, ma
vengono principalmente dall’estero (UK e Germania in modo importante). Spesso e volentieri i retailer italiani non conoscono questa tecnologia o non sono disposti
a ‘rischiare’ a investire in canali
non convenzionali come le installazioni in-store”.
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eventi
IFA 2015
ritorno al futuro
“O
fficial partner of the future”.
Non vi è proprio nulla di meglio del suo stesso claim per descrivere la nuova edizione dell’IFA di
Berlino; un’edizione che, stando alle premesse annunciate nei giorni
scorsi durante la sua presentazione
ufficiale, dovrebbe riservare non
poche sorprese e, come da copione, perfettamente in linea con le
12 - 13
Torna anche quest’anno l’appuntamento con la grande fiera hi-tech di Berlino,
dove la parola d’orine è sempre la stessa: innovazione
principali tendenze del momento.
L’edizione 2015 dell’IFA Global
Press Conference, tenutasi nella
splendida isola di Malta, ha preannunciato infatti tutte le novità che
caratterizzeranno il nuovo appun-
tamento con l’evento brandeburghese – previsto dal 4 al 9 settembre, sempre presso i saloni di Messe Berlin - che, come di consueto, darà il via ai mercati eldom e
consumer electronics di fine anno,
quelli che tradizionalmente guidano l’intero settore verso il periodo
più importante dell’intero anno,
quello natalizio.
Nessun dubbio sul successo della
nuova edizione dell’evento brandeburghese, forte dei numeri più
che generosi fatti registrare negli
ultimi anni e che, lo scorso anno,
hanno toccato valori davvero record, così come sottolineato dal
Dr. Christian Göke, Chief Executive Officer di Messe Berlin: oltre
95mila visitatori, 1.600 rappresentanti della stampa internazionale
e più di 1.500 espositori, per uno
spazio espositivo totale di 149.500
mq, per un volume d’affari di circa
4,25 miliardi di euro.
Un’edizione, quella del 2015, che,
proprio dalle parole del Dr. Göke,
dovrebbe sancire definitivamente il legame tra l’IFA e ciò che di
meglio e innovativo è capace di
esprimere il mercato mondiale, e
non solo in ottica di mero e proprio
business, ma anche di servizio alla
persona e alla collettività. Se è difatti vero che la kermesse berlinese rappresenta ormai da anni una
Per visualizzare
il reportage
fotografico
tappa fondamentale nelle strategie commerciali e di marketing
delle più grandi aziende dell’hitech è infatti altrettanto vero che
dai suoi stand e dai suoi padiglioni
prendono vita le nuove tendenze e
i nuovi scenari che caratterizzeranno i mesi a venire.
Molte per cui le novità anche per
quest’anno, con un maggiore focus
sulla ricerca e sulle nuove iniziative imprenditoriali, testimoniato da
appositi spazi espositivi riservati a
start-up e a istituti e laboratori di
ricerca di fama internazionale, a cui
si accompagna un sempre più nutrito tabellone di convegni e workshop, caratterizzato da un parterre di chairman e relatori davvero
d’eccezione.
Un ruolo sempre più centrale sarà
ricoperto da “IFA TecWatch” che, da
questa edizione, fungerà da vero e
proprio luogo di scambio di idee
per i mercati del futuro e che sarà
caratterizzato da un lungo susseguirsi di sessioni di presentazione
e dimostrazione di tecnologie e dispositivi altamente innovative.
Completamente rivista e rinnovata sarà anche la formula del format presentato lo scorso anno “IFA
+ Summit Next level of thinking”,
in cui verrà dato ampio spazio alle maggiori tendenze del momento, come il mobile, il wellness, i big
data, la smart home, il design e il
new entertainment. Il grande contenitore “Think Tank”, previsto per
i prossimi 7 e 8 settembre, inoltre, comprenderà numerosi eventi
di settore, come l’IFA International
Keynotes, l’IFA + Congresso Summit, la Conferenza IHS, IEEE, TEDx
Berlino e il Retail & Technology
Conference GfK. Gli spazi espositivi saranno invece organizzati – come sempre - secondo precise aree
tematiche: Home Entertainment,
Technology & Components, My
Media, Communication, Home Appliances e Communication.
Ben chiari, e senza adito a dubbi
di sorta, in più, i maggiori focus a
cui sarà dedicata l’edizione 2015,
rappresentati dai maggiori trend
del momento, ossia la stampa 3D,
l’automotive, i droni, le Smart Tv, la
tecnologia wearable, le applicazioni mobile, lo smart living, e i sound
speaker. Il tutto condito con quel
giusto “contorno” di ecosostenibilità e risparmio energetico di cui IFA
si è da sempre fatta promotrice.
Confermata la partecipazione delle più grandi aziende del settore, a
cui si aggiunge qualche “new entry” d’eccezione, come ad esempio
quella di Whirlpool, presente per
la prima volta tra gli stand di Messe Berlin.
Il mercato e le aziende
Molto nutrita la partecipazione di
prestigiosi relatori e aziende all’edizione 2015 dell’IFA Global Press
Conference, che oltre ai “padroni di
casa” di Messe Berlin, ha visto la
presenza di rappresentanti dei due
istituti di ricerca GfK e IHS, delle
Associazioni Gfu e CTIA, della federazione internazionale dei retailer BVT, e di importanti player di
mercato, come Philips, Microsoft,
Samsung, Gibson Innovations,
Grundig, Haier, TP Vision, ZTE,
Bosch, Dyson, Miele, Siemens,
WMF e Kärcher.
Interessanti i dati diffusi da Jürgen
Boyny, Global Director Consumer
Electronics di GfK, che ha mostrato
le attuali tendenze di mercato, tra
cui la conferma del brillante momento del settore degli smartphone, i “veri driver della consumer
electronics mondiale”, con una
previsione di un’ulteriore crescita a
livello globale dell’1,5% nel corso
del 2015 (già nel corso dello scorso anno il settore aveva registrato una crescita dello 0,9% per un
valore totale di ben 778 miliardi di
euro, ndr).
Sempre rimanendo nel settore
consumer electronics, buone performance di mercato sono anche
da registrare per i settori dei tablet
Pc e dei Tv Lcd; andamento del tutto negativo, invece, per il settore
Pc, sia desktop che notebook, e,
soprattutto, per il settore della fotografia digitale. Momento davvero euforico, viceversa, per i nuovi
segmenti di mercato delle actioncam, degli smartwatch e della wereable technology in generale, tra
cui compaiono soprattutto i prodotti dedicati al wellness e al monitoraggio dell’attività fisica e dello
stato di salute.
Crescita invece che, sempre secondo le stime dell’istituto di ricerca,
dovrebbe interessare a livello globale i due mercati del grande e del
piccolo elettrodomestico, con trend
rispettivamente del +3% e +4%
nel corso del 2015, per un mercato
del valore di 145 e 50,5 miliardi di
euro (lo scorso anno i due mercati
avevano totalizzato ricavi per 141 e
48,5 miliardi di euro, ndr).
Ma se per gli istituti di ricerca la trasferta maltese è stata un’opportunità per snocciolare gli ultimi dati
di mercato, per le aziende presenti
è stata invece l’occasione per anticipare qualche “chicca” di ciò che
vedremo a Berlino nel mese di settembre.
Molte, difatti, sono stati i nuovi prodotti annunciati, alcuni dei
quali davvero innovativi, come ad
esempio la nuova lavatrice a doppio cestello presentata da Haier, o
il nuovo micro proiettore wireless
lanciato da ZTE.
eventi
Retailing in a
Disruptive World
La seconda edizione del Pan-European Retail Summit dedicato all’elettronica di consumo è
stato senza dubbio un evento di grande successo e per noi di Ei-Elettroradio Informazioni
un onore essere fra i media partner.
Due giorni dedicati al tema dell’innovazione e al futuro del retailing su cui si sono confrontati
di Fiorenza Moradei
i più influenti top executive del nostro comparto a livello europeo
Come può il retailing affrontare le
sfide e come cogliere le opportunità in un mondo che diventa sempre più competitivo? “Retailing in a
Disruptive World”, è stato questo il
tema portante del 2° Pan-European
Retail Summit for Technical Consumer Goods a cui hanno preso parte
nomi di spicco dell’industria e della distribuzione che a Madrid si sono rivolti ad un parterre di delegati
provenienti da oltre 20 paesi europei, dall’America Latina, dall’Asia e
dall’Africa.
Con la sapiente regia di Chris Bücker,
fondatore della società svizzera Retail Plus e organizzatore dell’evento,
sul palco si sono succeduti importanti opinion leader che hanno gettato
le basi per costruttive discussioni
sviluppate successivamente fra gli
operatori del settore nel corso di interessanti panel presentati dal giornalista irlandese Declan Curry businessman e collaboratore della BBC.
14 - 15
Jonathan Reynolds, direttore accademico dell’Oxford Institute of Retail
Management dell’Università di Oxford ha proposto una serie di scenari
per affrontare in maniera costruttiva
il futuro delle vendite, abbandonare
la distruttiva politica dei prezzi per
puntare ad un’efficienza che parta
da una solida riorganizzazione delle strutture di vendita dalla logistica al personale e puntare all’innovazione, fattore questo che vede il
comparto consumer electronics in
svantaggio se confrontato con altri
settori. Reynolds suggerisce di sviluppare lo shopping experience in
tutte le sue forme, attraverso nuovi modelli di business reinventare le
vecchie idee, creare intrattenimento
sul punto vendita, proporre laboratori per aggregare i propri clienti a
vantaggio di una maggiore fidelizzazione.
Secondo i dati di Euromonitor International presentati dal Lead Analyst
Alexander Goransson i dati europei
del commercio online sono da ritenersi estremamente interessanti. La
multicanalità è determinante per lo
sviluppo delle vendite e l’e-commerce ne è parte integrante creando dei veri e propri negozi virtuali.
Alla domanda posta agli intervenuti sul totale delle vostre vendite
che percentuale raggiungerà il giro d’affari dell’online quest’anno? Il
27% ha risposto fra il 10 e il 15% del
totale; ma ben il 24% ha dichiarato
meno del 5%. E alla richiesta di prevedere quale potrà essere la quota
di vendite online nel 2020 il 22% ha
dichiarato fra il 20 e il 25%; e il 20%
fra il 25 e il 30%. Pertanto ci sono
ampi margini di manovra, internet
guiderà la crescita del retailing.
Alla necessità di cambiamento si è
unita la voce della signora Gitte Ganderup che attraverso la società Boxwood di cui è Direttore ha sottolineato la necessità per chi si occupa
di vendite di rivalutare completamente il proprio modello di impresa analizzando la gestione del personale, l’organizzazione, i processi,
la gestione dei dati, le infrastrutture
informatiche, per stabilire la corretta
corporate strategy che deve essere
agile e veloce in grado di prendere
decisioni in tempi brevi per esplorare nuovi mercati e stringere nuove
alleanze e che sintetizza attraverso
tre macro criteri di successo: pensa
in grande, parti dal basso e agisci
subito.
In un’ottica di online la brillante Laure Le Gall della francese Miraki di
cui è Europe Sales & Business Development Director, ha sottolineato
l’importanza del concetto di Marketplace come la chiave per svilup-
pare le vendite attraverso il canale e-commerce tanto per le imprese della distribuzione quanto per i
grandi marchi e a conferma porta
un dato: entro il 2018 più del 50%
della crescita dell’e-commerce sarà
dovuto ai Marketplaces. Il segreto?
Strutture a basso costo consentono
di mantenere bassi i prezzi, un’ampia selezione di articoli genera traffico, permette di offrire customer
experience, di aumentare le vendite
e di crescere. Una piattaforma di interscambio fra venditore e compratore a favore di transazioni di beni
e/o servizi.
Ma quali sono le regole della concorrenza che si applicano all’e-commerce? Ne ha parlato Fiona Carlin,
Managing Partner dello Studio Legale Baker & McKenzie di Bruxelles
specializzato nelle regole della concorrenza in sede europea. Infatti l’ecommerce si è sviluppato così rapidamente che le autorità si sono trovate a dover studiare attentamente
il fenomeno. Lasciare che le dinamiche del mercato dettino le regole o
adottare leggi complesse per trovare il giusto equilibrio fra le esigenze di fornitori, distributori e vendite
promozionali online? I legislatori sono al lavoro e i termini di legge soggetti a modifiche e cambiamenti,
Fiona Carlin suggerisce di informarsi
molto bene avvalendosi di comprovati professionisti.
Il cambiamento e l’evoluzione di
tutto il comparto è stato illustrato
anche da Markus Tuschl, Global Director Digital Retail di GfK Germany,
che ha sottolineato la necessità per
i rivenditori di trovare nuovi format,
analizzare il mercato, tenendo in debita considerazione il “potere” del
I RELATORI DEL SUMMIT
consumatore sempre più informato
e competente al quale offrire trasparenza e competitività nell’offerta. Ed emozioni: lo shopping è altamente emozionale e ogni linea di
prodotto deve trasmettere emozioni
diverse, questo richiede un approccio targettizzato.
E una particolare attenzione alla comunicazione attraverso i Social Media. Twitter, come ha sottolineato
Bruce Daisley, Managing Director di
Twitter UK, ha cambiato il modo di
comunicare e di fruire delle informazioni: è vivace, si rivolge a tutti ed
è molto colloquiale, trasmette qualunque notizia o evento in tempo
reale. I Social Media sono strumenti
importanti per le aziende per essere
sempre presenti e sviluppare nuove
forme di marketing.
Le argomentazioni sono state ulteriormente ampliate attraverso i panel a cui hanno partecipato esponenti dell’industria e della distribuzione. Roberto Larocca ha illustrato
la strategia di Vodafone Group di cui
è Global Director and Channel Management, nei confronti dei clienti; per
14-15 retail.indd 15
l’industria sono intervenuti anche
Samsung Europe con Stephen Taylor,
CMO; Intel con Peter Gleissner, Vice
President Sales & Marketing Director
Europe; TP Vision con Marc Harmsen,
Global Marketing Director; Microsoft
con Neil Thompson, Vice President
EMEA Retail Sales & Marketing; Electrolux con Jonas Samuelson, Head of
Major Appliances EMEA; Groupe SEB
con Frédéric Verwaerde, Senior Vice
President Continents; Gibson Innovation con Wiebo Vaartjes, CEO
Da parte della distribuzione presenze altrettanto di rilievo: Hans Carpels, Presidente di Euronics International; Mark Slater, Strategy & Transformation Director Dixons Carphone UK & IE; Jean Charretteur, Global
Non Food Commercial Director Metro Group; Steve Lewis, Retail Director M. Video; Regis Schultz, CEO Darty Group.
Tutti i partecipanti si sono trovati
concordi nello sviluppare ogni forma possibile di collaborazione per
supportare adeguatamente la crescita del mercato della consumer
elctronics.
Frank Bussalb (Vice President Procurement, Media Saturn
Holding), Hans Carpels (President, Euronics International),
Mark Slater (Strategy & Transformation Director, Dixons
Carphone UK & Ireland), Jean Charretteur (Global Non Food
Commercial Director, Metro Group), Peter Gleissner (Vice
President, Sales & Marketing Director EUR, Intel), Roberto
Larocca (Global Customer & Channel Mgmt. Director,
Vodafone), Steve Lewis (Retail Director, M.video), Patrick
Neuss (Managing Director, E-Square), John Olsen (Managing
Director, Euronics International), Jonas Samuelson (Head
of Major Appliances EMEA Electrolux), Regis Schultz (CEO,
Darty Group), Conrad Smits (Head of Commerce, Royal
Philips), Stephen Taylor (Chief Marketing Officer, Samsung
Europe), Neil Thompson (Vice President, EMEA Retail Sales &
Marketing, Microsoft), Michael Urban (Senior Vice President
Broadline, CE, Services & Procurement, Tech Data), Wiebo
Vaartjes (CEO, Gibson Innovations), Marc Harmsen (Global
Marketing Director Europe & Russia, TP Vision) e Frédéric
Verwaerde (Senior Executive Vice President Continents,
Groupe SEB).
Per visualizzare
il video
04/06/15 15.17
eventi
Elettrodomestico
e Arte
un connubio che fa cultura
di Susanne Capolongo
I
n occasione di EXPO 2015 ha preso il via la mostra “Arts & Foods”
alla Triennale di Milano, un’esposizione che si articola in 15 ambienti
suddivisi per periodo storico, partendo dal 1851 fino ai giorni nostri,
con uno sguardo verso il futuro.
Il percorso della mostra è un lungo
racconto che si articola tra quadri,
sculture, installazioni, mobili, fotografie, manifesti pubblicitari, giocattoli, utensili ed elettrodomestici.
Una rappresentazione espositiva
che crea infinite connessioni tra le
diverse sperimentazioni e tradizioni, i diversi riti estetici e funzionali, legati ai cibo e ai suoi strumenti che in questa mostra è possibile
ammirare in tutta la loro evoluzione storica.
Dai frigoriferi al ped
Nell’esposizione Art & Foods, fanno
bella mostra di sé tutta una serie
di frigoriferi: il percorso inizia con
le prime ghiacciaie, per poi percorrere tutta la storia attraverso i vari modelli. Curioso il fatto che proprio il primo frigorifero fu inventato
nel 1851, data di inizio del percorso espositivo, dall’americano John
Gorrie, per poi avere un susseguirsi
di perfezionamenti e paternità diverse, compreso il contributo del
grande Albert Einstein. Tra tutti
gli elettrodomestici possiamo sicuramente intendere il frigorifero
come lo strumento per eccellenza,
che non solo ha modificato il nostro
modo di abitare, ma anche la nostra alimentazione.
I primi frigoriferi erano di colore
bianco, dalla forma squadrata e
dalle dimensioni notevoli; nel susseguirsi dell’evoluzione numerosi
design hanno poi pensato a renderlo più abitabile, colorato, e a
volte nascosto dietro ante, diventando così un tutt’uno con l’arredo. Negli ultimi anni sono molto
in voga i modelli che si rifanno al
vecchio stile americano prodotto
negli anni Sessanta, multicolor e
con la possibilità di averlo in fantasie diverse e personalizzate. La sua
presenza abitativa oggi è scontata
e i prezzi delle varie marche sono
sempre più competitivi: incredibile pensare all’evoluzione dei tempi, se si considera che nel 1954
occorrevano ben sei mesi di retribuzione, di uno stipendio medio,
per poter acquistare una “magia”
tecnologia, mentre oggi bastano
di media dai cinque/sei giorni di
lavoro.
L’evoluzione si ha, naturalmente
- anche per quel che riguarda lo
5
16 - 17
sviluppo tecnologico - negli anni
Cinquanta: non esistevano ancora
i compressori ma solamente un sistema detto “ad assorbimento” che
impiegava sostanze tossiche come
refrigeranti. Solo nel 1990 verranno
introdotti fluidi meno inquinanti, tipo HFE e HFC: i moderni frigoriferi,
quelli in classe A, vengono difatti
refrigerati con gas naturali non pericolosi, oltre a consumare nettamente meno di quelli prodotti negli
anni Cinquanta. Un’evoluzione che
sembra non arrestarsi considerate
le nuove categorie energetiche di
classe A+, A++ e A+++, con di conseguenza consumi nettamente inferiori che garantiscono il congelamento rapido degli alimenti e il
mantenimento a -15° C.
La storia
dell’eldom in mostra
Gli elettrodomestici sono gli inconsapevoli protagonisti di un passaggio d’epoca. Una storia lunga quasi
due secoli che, costantemente, migliora il nostro quotidiano.
Un’ambientazione speciale viene
dedicata agli elettrodomestici sin
dalla loro prima comparsa, da quelli azionati a mano (manodomestici)
ai primi dotati di resistenza elettrica, come teiere e bollitori.
2
1
Nel lontano 1920 vengono creati i
primi oggetti dotati di motore elettrico incorporato, e, già nello stesso periodo, si pensò di coniugare
tra loro estetica e funzionalità. In
America fanno la loro comparsa i
primi elettrodomestici veri e propri
grazie a grandi aziende come General Eletric, mentre in Europa la
prima vera larga diffusione si ebbe a partire dal 1930 con Philips,
Braun, Electrolux e Siemens. In
Italia si prende coscienza delle nuove possibilità dell’abitare con la “IV
Esposizione Triennale Internazionale delle Arti Decorative e Industriali Moderne” del 1930 tenutasi alla
Villa Reale di Monza, con artisti e
direttori organizzativi del calibro di
Mario Sironi e Giò Ponti: proprio
in quell’occasione gli italiani, per la
prima volta, compresero un nuovo
modo di organizzare la cucina, con
la concezione di un nuovo spazio,
più funzionale e razionale. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale
portò poi inevitabilmente un freno
allo sviluppo dei grandi marchi nazionali come Smeg, Candy, Zanussi e Rex, già da tempo attivi sul
nostro territorio. Il grande successo si ebbe quindi con il boom economico del dopoguerra quando si
iniziò a pensare a uno stile di vita
9
più comodo e moderno, anche se
gli elettrodomestici erano ancora
appannaggio di pochi; col tempo,
lavatrici e frigoriferi, cucine a gas
e aspirapolvere iniziano a popolare
le abitazioni e pochi anni più tardi
anche i primi televisori modificano
non solo il modo di abitare e vivere, ma anche di pensare. Finalmente gli italiani si scrollano di dosso il
retaggio contadino, entrando definitivamente nell’era moderna.
Le donne sono le prime a beneficiarne, gli elettrodomestici semplificano la vita delle casalinghe,
gli danno la possibilità di avere più
tempo libero per dedicarsi ai figli o
a nuovi hobby, iniziando a pensare a un’esistenza più indipendente, guardando al lavoro fuori casa
come a una nuova possibilità di
vita e a una nuova prospettiva di
futuro.
I prodotti italiani non solo sono
funzionali ma hanno prezzi imbattibili e di elevata qualità. Un merito particolare si deve a Candy che
a metà degli anni Quaranta introdusse in Italia la lavatrice con funzionamento a sbattimento, di origini statunitensi: il nome “Candy”,
adottato dall’azienda, deriva infatti da una nota canzone americana
allora in voga.
8
3
1 Gerardo Dottori, Sala da pranzo di Casa
Cimino, Collezione privata, Archivio Gerardo
Dottori, Perugia
2 Nikolai Mikhailovich Suetin, Coffee pot,
1923, Tsarenkov Collection, Londra
3 Charles Rennie Mackintosh, Fish knife
and fish fork for Charles Rennie Mackintosh
and Margaret Macdonald Mackintosh,
1902-1904, © The Hunterian, University of
Glascow , Glascow 2015
4 Mimmo Rotella, Arachidina, 1963,
4
Collezione privata, Milano, ©Fondazione
Mimmo Rotella/Foto: Alessandro
Zambianchi, Simply.it srl, Milano
5 Virgilio Forchiassin, Spazio Vivo, 1968,
9 Claes Oldenburg and Coosje van
Snaidero Rino SpA, Udine
Bruggen, Leaning Fork with Meatball
6
and Spaghetti II, 1994, Fiberglass
Joe Colombo e Ambrogio Pozzi, Set
painted with polyurethane
prima classe Alitalia, 1970-1972, courtesy
2 units: 7 ft. 13 1/2 in. x 1 ft. 6 1/2 in. x
Alessandro Pedretti Design Collection
1 ft. (2.48 x 0.47 x 0.31 m) and 3 ft. 3 in.
7 Arman, Artériosclérose, 1961,
x 4 ft. 3 1/2 in. x 5 ft. 4 in. (0.99 x 1.31 x
1.63 m); overall installed dimensions: 10
Accumulation of forks and spoons in box,
ft. 11 1/2 in. x 4 ft. 3 1/2 in. x 3 ft. 3 in.
Dimensions: 18.3 x 28.5 x 3 in. (47.5 x 72.5 x
(3.34 x 1.3 x 0.99 m)
7.5 cm.), Unique and Original, Arman, Studio
Claes Oldenburg and Coosje van Bruggen
Archive Number: APA# 8002.61.005
Photo courtesy the Oldenburg van
8 Jean Prouvé, La Maison des Jours
Bruggen Studio and Pace Gallery
Copyright 1994 Claes Oldenburg and
Meilleurs, 1956, Galerie Patrick Seguin,
Coosje van Bruggen
Parigi
Photography by Ellen Page Wilson
7
6
social
Il lato social
del
di Barbara Bianchi
P
er questo mese l’analisi di The
Fool si concentra sulle attività
social dei maggiori gruppi di distribuzione di strumenti elettronici in Italia.
L’analisi si focalizza sui due principali social network, Facebook e
Twitter, e verranno prese in esame le attività svolte dai brand, la
loro popolarità social e uno spaccato degli ultimi tre mesi di attività su Twitter.
Per quanto riguarda Facebook la
pagina con il maggior numero di
fan risulta essere quella di Media World con 996.635 seguita
da Unieuro con oltre 410 mila like
e quella di Trony che sfiora i 240
fan sulla propria pagina Facebook.
Tra gli altri si nota come il famoso
distributore di Videgames e console GameStop ottenga 217.715
like mentre occorre fare un discorso differente per quanto riguarda
il Gruppo Expert.
Expert infatti non ha un unica fan
page ufficiale ma una serie di pa-
18 - 19
trade
gine per ogni sua linea distributiva. Tra queste spicca la pagina
Expert Parente che vede quasi
59.000 like sulla sua pagina mentre se sommassimo i dati di tutte le pagine del gruppo si supererebbero i 74.000 fan.
Analizzando il dato di Talking
About, numero di utenti che ha
interagito all’interno della pagina nella settimana tra il 20 e il
27 aprile, è Unieuro a comandare
la classifica con 8768 utenti attivi
sulla fan page.
Questo risultato è dato principalmente dall’iniziativa #pedaloperchè legata alla campagna in cui
Unieuro dava in regalo una bicicletta a tutti i clienti che avessero
fatto una spesa superiore ai 399
euro. A questa promozione sono
stati legati diversi eventi promossi sulla pagina Facebook creando
un engagement notevole.
A seguire troviamo Media World
Italia che ottiene 1832 Talking
About: la particolarità della pagi-
Lo stato dell’arte della GDS
nel mondo 2.0
na italiana di Media World è quella che, oltre alla pubblicizzazione
delle promozioni, condivide articoli e post sulle ultime novità in
ambito tecnologico. Questi post
provengono sia dal blog interno
al sito ufficiale Media World sia da
altre fonti specializzate in tecnologia.
Buon engagement anche da par-
te di GameStop e di Expert Parente che ottengono rispettivamente
669 e 458 taking about con diversi utenti che chiedono informazioni sulle promozioni lanciate dai
due marchi. Da sottolineare i 122
utenti attivi nell’ultima settimana
sulla pagina di Dixie Tacabanda a
fronte di un numero di like della
pagina, poco più di 4000, inferiore
rispetto agli altri marchi.
Per quanto riguarda la popolarità su Twitter è ancora Media
World a comandare la classifica
con 98.832 followers seguita da
Unieuro con 26.404 seguaci e GameStop Italia con 16.786. Nonostante questo il profilo più attivo
è proprio quello di Game Stop con
13.806 cinguettii social davanti a
mediaworld con 9563 contenuti pubblicati e a Dixe Tacabanda
con 5516 tweet all’attivo. il profilo di GameStop Italia risulta essere anche il più anziano essendo
attivo già dal dicembre del 2008.
Il gruppo Expert, a differenza di
facebook, risulta essere presente solo con l’account Expert Parente che conta una cinquantina di followers e circa ottocento
Sopra, gli utenti attivi; a destra, quelli popolari.
tweet fatti. Analizzando gli ultimi tre mesi di attività degli account twitter il più attivo risulta
essere proprio @Dixetacabanda
davanti a @gamestopitalia e @
mediaworld. L’attività Twitter di
Dixe Tacabanda però si limita a
post automatici provenienti da un
profilo Facebook di proprietà del
marchio.
Se invece si analizzano gli account più popolari quindi i più
menzionati e più retwittati Dixe
Tacabanda scompare e compa-
iono brand come Game Stop ed
Unieuro spinta dall’iniziativa #pedaloperchè.
Non solo Brand ma anche account
di cantanti famosi italiani come
Marco Mengoni, Lorenzo Fragola e Nesli che vengono ospitati da
Media World dando la possibilità
ai loro supporter di incontrarli ed
avere una copia degli album autografata. Questo forte flusso di
Tweet si può chiaramente notare
dalla tag cloud e dai tweet più popolari degli ultimi 3 mesi.
L’utilizzo della “nuvola” ha i suoi pregi e i suoi difetti…
social
Cloud Computing
e Social Media:
di Roberto Zarriello
L’
espressione cloud è ormai diventata comune nella società
moderna. La gente la usa per parlare di app, siti web, server e innumerevoli altre cose legate a Internet. Ma cosa significa?
Si riferisce alla tecnologia che permette di archiviare file di qualsiasi
tipo o di utilizzare programmi e applicazioni direttamente sui server
di chi ci fornisce il servizio, anziché
sul proprio computer. Ad esempio,
è possibile caricare online le proprie canzoni preferite sul uno spazio cloud e ascoltarle in qualsiasi
momento e da qualsiasi dispositivo
purché dotato di connessione internet. La stessa cosa può avvenire
per i programmi: invece di installarli, è possibile utilizzarli direttamente online, come nel caso di Google
Drive.
Il cloud: pro e contro
La “nuvola” permette di accedere
ai propri file in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo da un
lato, dall’altro è strettamente legata alla necessità di essere collegati
alla rete. La continuità del servizio
potrebbe,infatti, non essere garantita: il mondo non è un’unica rete
wi-fi e il servizio potrebbe bloccarsi, rendendo impossibile il recupero
dei propri file. C’è inoltre la questione privacy: affidare a server esterni
i propri file e i propri documenti è
davvero sicuro? Le informazioni che
ci riguardano e che vengono salvate su cloud come saranno utilizzate
e per quale scopo?
Anche tu utilizzi
il cloud e non lo sai
Anche se, per caso, non hai mai
sentito parlare di cloud computing,
20 - 21
quali rischi?
non sei iscritto a Dropbox e non
utilizzi Google Drive, utilizzi servizi
cloud ogni giorno.
Quando usi i social media, carichi
video e foto, condividi status, entri
in contatto con persone e aziende.
Ogni volta che pubblichi un tweet,
commenti un post, clicchi su Like,
queste informazioni vengono salvate sul cloud. E siti come Facebook utilizzano queste informazioni
a scopi pubblicitari, per indirizzarti verso il giusto banner o lo sponsored post che negli incontra i tuoi
gusti.
E i contenuti
che pubblichi?
Pensa a tutte le foto che pubblichi
su Facebook, Instagram e Flickr, a
tutti gli scatti privati che ven-gono
automaticamente salvati su iCloud
dal tuo iPhone. Questi contenuti dove vanno a finire? Possono essere
riutilizzati? E come vengono protetti? La verità è che, se non stai attento, i contenuti potrebbero tornare indietro come un pericoloso boomerang.
Se tra 5 anni diventi la nuova Jennifer Lawrence, la foto osé che hai
scattato per il tuo ex potrebbe finire
du Imgur. E se invece decidi di intraprendere una carriera in politica
quel tuo tweet politicamente scorretto potrebbe giocarti un posto al
tavolo dei vincitori.
Tutto ciò che pubblichi viene salvato, su cloud.
Come puoi difenderti?
Attenzione, questo articolo non
vuole farti credere che il cloud sia
cattivo. Semplicemente serve ad
avvertirti che bisogna stare attenti.
Quando ti iscrivi a un sito non usa-
re password deboli (è severamente
vietata 123456), imposta un Google Alert che ti segnali quando viene pubblicato il tuo nome in rete e
tieni d’occhio le impostazioni della
privacy su Facebook.
addetti alla vendita
L
a formazione rappresenta un
concreto strumento per aumentare la performance del personale di vendita: le ricerche dimostrano quanto le capacità professionali, individuali e del team,
possano essere migliorate e potenziate attraverso un percorso di
formazione aziendale continua;
purtroppo nella pratica le aziende
sovente lo utilizzano con il fine di
avere solo un aumento della produttività.
In realtà, alla formazione devono essere collegate altre finalità
generali, come il miglioramento
del morale dei venditori e la riduzione del fenomeno del turnover,
ovvero un minor abbandono del
proprio lavoro.
Per raggiungere questi obiettivi l’azienda deve mirare a fidelizzare in primis il suo venditore:
un esempio tra tutti la Apple. Chi
ha provato a entrare in un Apple
Store avrà subito percepito un’accoglienza, un entusiasmo e una
dinamicità singolari da parte dello staff vendite. Il loro “asso nella manica” si trova proprio anche
nell’essere stati formati in modo
adeguato. Acquisire ottimali tecniche di vendita e un valido approccio al cliente prepara al successo! Per un venditore seguire
corsi di formazione continua comporta una maggior conoscenza
di sé, del teamgroup e dell’alta
potenzialità della piramide delle
vendite.
Alla base di quest’ultima viene indicata un’adeguata analisi dei bisogni del proprio cliente. Uno degli obiettivi primari deve riguardare la comprensione della “persona” dietro al cliente. Chi entra
psicology
L’importanza della
formazione degli
Dott.ssa Paola Nicolini
Psicoterapeuta
e sessuologa clinica
[email protected]
Uno strumento utile non solo ad aumentare
la produttività, ma anche per la crescita
dell’individuo stesso
a comprare porta un bisogno, ma
non sempre è chiaro. I fattori che
spingono alla compera sono i più
svariati, da motivazioni interne a
necessità prettamente professionali. Il venditore ideale deve essere “un valido psicologo del cliente”, ovvero ascoltare attentamente la domanda, capire le aspettative, ma soprattutto accoglierlo e
conquistare la sua fiducia! Saper
argomentare sul prodotto in modo convincente, gestendo eventuali obiezioni ed arrivare all’accordo sono un altro aspetto fondamentale da migliorare sempre.
Tali capacità si acquisiscono non
solo “sul campo”: la formazione
permette di non replicare errori
passati che spesso non riescono
ad essere colti dallo stesso venditore in quanto protagonista at-
tivo del suo operato e risultato. In
particolare, la capacità di ascolto
e di relazionarsi positivamente,
non sempre sono doti intrinseche
di un venditore, ma si possono acquisire attraverso un training adeguato.
A seguire di un’attenta analisi della domanda, il primo aspetto su
cui il venditore deve formarsi è su
come creare l’obiettivo specifico e
misurabile da raggiungere. Sembrerà banale ma, così come nella
vita, se l’individuo non impara a
porsi obiettivi chiari, i risultati saranno mediocri e l’insoddisfazione aumenterà.
Il primo step fondamentale è
quindi tener conto delle capacità
a propria disposizione e del periodo di tempo entro il quale deve
essere realizzato: sono due aspetti che sovente vengono tenuti in
poca considerazione, portando
così al fallimento sebbene l’obiettivo di per sé fosse congruo per
altri aspetti.
La nostra è la società della “immediatezza”, e le nuove tecnologie hanno comportato la VELOCIZZAZIONE di tutti i processi
e un’ACCELERAZIONE DEI TEMPI
tale da generare uno stato di permanente ricerca di soddisfazione:
attesa, distanza, lontananza e frustrazione non sono più accettati!
Si ricerca la SODDISFAZIONE IMMEDIATA DEI BISOGNI. Da questa
riflessione si evince l’importanza dell’efficacia ed efficienza alla
vendita.
trade marketing
di Massimo
Bolchi
Tutti pazzi per la c
L
o chef è la nuova rockstar. Non
lo si scopre certo oggi. Da conduttori dei programmi di “banale”
cucina, relegati nelle fasce orari da
massaia e sulle emittenti locali, a
interpreti di reality e format dal
successo di massa, a protagonisti
dello scenario mediatico e testimonial di campagne pubblicitarie per le più svariate categorie di
prodotto fino - i più celebri - a veri
e propri “maître à penser” propugnatori di stili di vita e canoni di
pensiero, di modelli di società e
paradigmi di comportamento. In
parallelo con questa ascesa di immagine dello chef, anche la materia stessa da loro trattata, il cibo cioè, ha vissuto lo stesso percorso di enfatizzazione, passando
da nutrimento a alimento, e poi
a divenire metafora di valori quali
la capacità di valutare, di scegliere, di recuperare faticosamente dal
passato elementi che la modernizzazione e l’industrializzazione avevano a poco a poco messo ai margini della quotidianità.
Si dirà che per arrivare a parlare delle attrezzature di cucina la
stiamo prendendo veramente alla lontana. Osservazione che sen-
22 - 23
za dubbio si può condividere, ma
c’è una premessa che non si può
trascurare, cioè il ruolo del “food”, per usare il termine più di
moda, nell’immaginario collettivo del consumatore italiano oggi. Un esempio, l’ultimo in ordine
cronologico, su cui soffermarsi: in
un manifesto pubblicizzante l’acquisto dei biglietti di Expo 2015, la
manifestazione era definita “The
Food Event”, con buona pace degli
ideali originari di nutrire il pianeta
e dare energia alla vita.
La premessa, appunto, serve a disegnare lo scenario in cui si posizionano i “consumatori-tipo” delle domestic appliance presenti in
cucina.
A uno stuolo di “foodie” (l’analogia semantica con “groupie” riporta non a caso alla similitudine iniziale di questo articolo) corrisponde la ben più amplia platea di ap-
passionati (o simil-appassionati)
che, a furia di MasterChef e Cucine
da Incubo, di Benedette Parodi e
di Carli Cracchi visti in Tv hanno inconsciamente avviato il meccanismo del marketing aspirazionale. E
se i primi hanno sempre guardato
con la sufficienza degli esperti (o
presunti tali) alle tecniche di cottura più raffinate e destrutturanti, i
secondi, che non si sarebbero mai
immaginati di avere un roner o un
apparecchio per la cottura “sous
vide” sugli scaffali della loro cucina, oggi ne valutano l’acquisto,
soppesandone i pro e i contro. Ma
se i foodie equivalgono agli early
adopter dell’elettronica di consumo in termini di capacità (modesta) di spostare i volumi di vendita,
ben più significativa è la domanda dei secondi, che si affiancano
al tradizionale “zoccolo duro” dei
consumatori che agli accessori per
cucinare chiedono un aiuto pratico,
una minore fatica e una velocizzazione dei processi di preparazione,
non certo di essere portati all’empireo dei ristoranti pluristellati...
Effettuata questa - grossolana ma
realistica - categorizzazione di
massima, non resta che riscontrare
Dalla Tv ai punti vendita, passando
per i volantini, la voglia di show cooking
si allarga “a macchia d’olio”…
a cucina
sul campo come il trade si sia poco
a poco adeguato una domanda sì
di massa, ma con punte via via più
consistenti di funzionalità sempre
più specializzate.
Se a questo affianchiamo l’evoluzione del comune sentire in direzione sempre più salutista, come fanno fede la diffusione delle
abitudini alimentari vegetariane e
ancor più vegane, la diffusione di
alimenti privi di glutine (un tempo riservati solo ai celiaci) culminata nell’apertura di negozi totalmente “gluten free”, non si può
che concludere che la richiesta di
alimentazione “sana” si sia combinata con la “moda” gastronomica
(se cosi si vuole definirla) per dare all’industria spunti per declinare
i tradizionali accessori di cucina in
un’ottica più salubre.
E se la cottura a basse temperature e sotto vuoto sono di per loro
stesse più povere dei demonizzati condimenti, non sono però alla
portata di tutti in termini di tempo disponibile e di capacità; altri
strumenti quali il robot da cucina,
la vaporiera e la friggitrice rotante
abbinano la praticità d’uso a tecniche di cottura/trattamento perce-
pite come più salutari dell’equivalente consueto.
In molti di questi casi non si tratta di rivoluzionarie novità, quanto
della “riscoperta” in chiave attualizzata di strumenti già ben noti.
Benché sugli scaffali dei punti vendita lo spazio a loro dedicato cresca, la loro potenzialità di richiamo
promozionale rimane sotto traccia.
Guardando alle operazioni delle
maggiori insegne, infatti, vediamo che queste tipologie di prodotti fanno la loro comparsa molto,
molto raramente. Nelle pagine dei
“volantoni” sono semmai i grandi
elettrodomestici a farla da padrone, relegando i piccoli al ruolo di
mero supporto, quasi da riempitivo grafico.
E se l’operazione “Passione Casa”
di Unieuro con il solo nome poteva stimolare le attese in questo
senso, all’atto pratico il meccanismo premiale si basa sull’omaggio
di due prodotti Foppapedretti, lo
stendibiancheria Gulliver e l’asse da stiro Assai, a fronte dell’acquisto di una lavatrice, lavastoviglie o frigorifero. D’accordo che
stendibiancheria e asse da stiro
sono “realizzati con una struttura
in legno di faggio”, come sottolinea l’azienda, ma al di là di questo
aspetto “naturale” ben poco c’è
circa il “benessere” in cucina, se si
esclude il robot da cucina Kenwood nell’ultima pagina del flyer, la
stessa dove comunque campeggia il logo di Hell’s Kitchen (brand
adottato da Termozeta per una linea di piccoli elettrodomestici dedicati al famoso talent show) che
identifica una serie di accessori per
preparare i cibi, a conferma - ove
ce ne fosse stato bisogno - dell’appeal vincente della gastronomia
creativa come status.
Il panorama non è molto diverso
se si guardano alle promozioni di
altre grandi catene: robot Kenwood e macchina per caffé De’ Longhi nel “Sottocosto” di Media
World; una gelatiera KitchenAid
in più per il “Sottocosto da Leoni”
di Euronics.
Un po’ diverso, infine, l’approccio
di Trony, che lascia maggiore libera di scelta al cliente, offrendo uno
sconto del 50% sull’articolo meno
costoso nell’acquisto abbinato di
due prodotti. L’occasione propizia
per regalarsi un non-così-indispensabile attrezzo da “chef salutista”?
I
trade si sta poco
a poco adeguando
a una domanda sì
di massa, ma con punte
via via più consistenti
di funzionalità sempre
più specializzate
focus wearable
Generazione W
Il settore dei dispositivi indossabili
sta veramente spopolando tra i
consumatori e ha tutte le carte in
regola per rubare la scena ad altri
prodotti già affermati
di Raffaele Gomiero
S
ono i prodotti del momento.
Tanto che, oltre a nuove aziende attive solo in questo settore, numerosi brand blasonati, prima concentrati in ben altri settori merceologici, hanno aperto delle business
unit dedicate. Stiamo parlando del
mondo wearable, quello formato
dai dispositivi indossabili, in grado
di instaurare una connessione permanente tra l’utente e i suoi device
portatili, di rilevare costantemente
parametri fino ad ora difficilmente
misurabili e, soprattutto, esprimere
al massimo il nuovo concetto di “Internet delle Cose”.
Gli smartwatch sono i dispositivi indossabili che, più di tutti, stanno riscuotendo un notevole successo tra
i consumatori e i rivenditori, tanto
da essere considerati i nuovi “oggetti del desiderio” e consacrati come i nuovi “status symbol”.
Secondo GfK nel 2014 sono stati
venduti in tutto il mondo ben 13,5
milioni di dispositivi wearable di cui
4,1 milioni di smartwatch. Sempre
Gfk, inoltre, prevede che nel 2015,
sempre a livello globale, si vende-
24 - 25
ranno qualcosa come oltre 51 milioni di dispositivi wearable: un
mercato, quindi, non solo da non
ignorare, ma sicuramente da incentivare e valorizzare, anche perché
totalmente nuovo e quindi del tutto
foriero di opportunità, evoluzioni e,
soprattutto, buone marginalità. Ma
cosa ne pensano i veri protagonisti
del mercato?
ship del settore. L’inizio dell’estate
e il Natale, in quanto periodi particolarmente importanti, contribuiranno in maniera sostanziale alla crescita del settore wearable di
Garmin.
Tra giugno e dicembre lanceremo
diversi nuovi prodotti sia per gli appassionati del Wellness che dello
Sport più attivo, purtroppo al mo-
mento non possiamo ancora dire
che tipo di prodotti saranno, l’unica
informazione che posso dare è che
saranno veramente innovativi.
Il nostro prodotto più venduto e sicuramente VÐvofit e VÐvosmart soprattutto, ma se parliamo di sport
direi il Forerunner 920XT e il FÐnix
3 uno tra i prodotti più cool del momento. In particolare VÐvoactive,
Stefano Viganò, Garmin Italia
Alessandro Trucillo, Casio Italia
Garmin
Stefano Viganò,
Amministratore Delegato
di Garmin Italia Spa
“É stato un anno di eccellenza per
tutto il comparto wearable di Garmin, con una crescita a doppia cifra
rispetto all’anno precedente. Activity band, smart band e sportwatch
con GPS hanno contribuito in maniera sostanziale al raggiungimento dei risultati previsti ad inizio 2014
e per il 2015 prevediamo ancora
una crescita consistente.
Il 2015 è partito in maniera decisa
e i mercati ci riconoscono la leader-
e Wearable
il recente smartwatch lanciato un
paio di mesi fa, si sta conquistando
un posizione di rilievo e sarà certamente il nostro prodotto di punta
per il l’estate.
Garmin è leader mondiale nell’aviazione, nella nautica, nell’outdoor
e nel mondo auto motive e non vogliamo abbandonare gli altri nostri
mercati per dedicarci unicamente
Davide Simonato, Attiva
al wearable. Al momento il wearable vale il 20% del nostro fatturato globale worldwide, troppo poco per concentrare tutte le risorse
dell’azienda in un unico settore”.
Casio
Alessandro Trucillo,
Brand Manager Watch Division
di Casio Italia
“Il 2014 è stato un anno di soddisfazioni, sia per le performance di
vendita, sia per la presentazione
dei modelli Premium, come MT-G
- il primo “metal-twisted” G-SHOCK
con cassa e cinturino in acciaio inossidabile combinato con sottili parti
in resina e del GPW-1000, il primo
orologio al mondo in grado di ricevere sia il segnale GPS che il segnale radio.
Il 2014 ha inoltre visto l’apertura
del primo monomarca G-SHOCK in
Italia, in Corso Como 9 a Milano,
uno store dal design iconico, luogo
in cui poter respirare l’anima di GSHOCK a 360°.
Tutti questi elementi, oltre a confer-
mare le buone performance attuali
del brand, segnano la direzione per
il futuro.
I modelli camouflage hanno riscosso molto successo negli scorsi mesi
e l’ottimo trend continua tutt’oggi.
Per questo motivo amplieremo la
gamma dei modelli camo, proponendo nuove varianti per la stagione estiva.
L’inverno porterà invece un’importante sorpresa. Non possiamo ancora svelare quale ma... avrà a che
fare con il metallo, un materiale atipico per i G-SHOCK!
Oltre all’ampliamento della gamma
camouflage e alla novità prevista
nel periodo invernale, nei prossimi mesi lanceremo in Italia il nuovo
Mudmaster GWG-1000, evoluzione
dell’attuale Mudman, il G-SHOCK
ultra resistente al fango. Il nuovo
modello, oltre ad essere estremamente resistente al fango, avrà funzionalità avanzate quali ad esempio il sensore di ultima generazione
Triple Sensor Ver.3, con altimetro,
bussola digitale e barometro per la
misurazione della pressione atmo-
sferica, pensato per l’utilizzo anche
in condizioni davvero estreme!
In Italia le collezioni camouflage
sono davvero molto apprezzate,
in particolare i GD-120CM e i GA100CM, il cui motivo camo ricopre interamente cinturino e cassa.
I modelli camouflage di G-SHOCK
vantano infatti l’innovativa tecnica
di stampa multi-angle print, frutto
di un intenso lavoro in 3D per ricreare un effetto di assoluta continuità
nella trama, rendendo la trama sul
cinturino dell’orologio indistruttibile e antigraffio quanto la cassa”.
Fitbit
Davide Simonato, Direttore Commerciale di Attiva Spa,
distributore di Fitbit
“Il 2014 è stato un grande anno
per i wearable. Le vendite si sono intensificate soprattutto durante il periodo natalizio quando sugli
scaffali della grande distribuzione è
arrivato Fitbit Charge che ha saputo conquistare l’attenzione di molti consumatori grazie alla maggiore
completezza di funzionalità e alla
presenza di uno schermo oled che
permette di monitorare le statistiche direttamente sul polso
Pensiamo che l’estate andrà molto
bene soprattutto considerando che
verrà ampliata l’offerta per i clienti. I consumatori infatti avranno la
possibilità di acquistare delle nuove
varianti colorate di Fitbit Charge HR
e di Fitbit Surge. A maggio è stata
pianificata inoltre una campagna
TV a supporto del lancio di Fitbit
Charge HR che per la prima volta in Italia porterà l’attenzione del
grande pubblico questa categoria
di prodotti, i wearable. I consumatori recandosi sul punto vendita ora
possono trovare delle aree espositive dedicate per questa categoria di
dispositivi in modo di poter scegliere il prodotto più adatto alle proprie
esigenze. Inoltre, le vendite registreranno un picco ancora una volta
proprio durante il periodo natalizio:
i wearable ormai hanno conquistato una giusta maturità e saranno
dei regali molto ambiti anche per il
prossimo Natale, quando i wearable saranno divenuti dispositivi ben
conosciuti anche sul mercato italiano e con il vantaggio della novità
tecnologia che ha sempre una forte
attrattiva sul consumatore italiano
Abbiamo appena iniziato il lancio
del nuovo Fitbit Surge, il Fitness
Super Watch che offre strumenti
avanzati per allenarsi intelligentemente e un’innovativa esperienza
interattiva per restare motivati. Per
questo prodotto stiamo ancora ultimando la consegna. Questo prodotto è un Super fitness watch che
completa oggi la gamma di Fitbit
che offre prodotti per tutti i consumatori: chi inizia a monitorare la
propria attività fisica, chi vuole allenarsi con maggiore serietà e chi
cerca il top delle proprie prestazio-
26 - 27
ni sportive. Oggi la gamma Fitbit si
pone come la più completa in assoluto sul mercato dei wearable e
con la migliore compatibilità con i
cellulari dei consumatori. Il 2015 vivrà quindi di questa gamma che è
appena stata introdotta sul mercato, senza previsione di ulteriori ampliamenti della gamma.
Indubbiamente il nostro prodotto
più venduto e il Fitbit Charge HR
pensato per gli utenti attivi che desiderano restare in forma e avere
un quadro completo della propria
salute fuori e dentro la palestra.
Con Fitbit Charge HR è possibile ottenere un conteggio accurato delle
calorie bruciate, dei passi effettuati,
tenere sotto controllo la qualità del
sonno in modo automatico e monitorare continuamente la frequenza
cardiaca al polso 24 ore su 24 per
avere una reale indicazione sul proprio stato di salute controllando i
cambiamenti del batito cardiaco
all’interno anche di periodi medio
lunghi come gli ultimi 30 giorni
La fascia di età per questi prodotti è
molto vasta. Fitbit è molto conosciuto e ricercato dai giovani ma riscontra un buon interesse anche da parte delle persone più adulte. La percezione è che i prodotti Fitbit siano
apprezzati soprattutto dalle persone
che hanno una fascia di età compresa tra i 30 e i 50 anni, con le persone più mature più attente a prodotti
come flex per migliorare soprattutto
situazioni cardiovascolari mentre la
fascia più giovane è maggiormente
interessata a prodotti per attività fisiche più impegnative con il rilevamento del battito cardiaco. Bisogna
inoltre aggiungere che le persone
più attente al design cercano il look
minimalista del flex che può essere anche abbinato a gioielli specifici realizzati dalla famosa stilista Tory
Burch”.
Luca Tammaccaro, TomTom
TomTom
Luca Tammaccaro, Vice
President TomTom Dach,
Italy & SEE di TomTom
“Negli ultimi anni abbiamo deciso
di puntare su chi fa sport alla luce
degli importanti numeri che il settore sta registrando: nel mondo ci
sono 70 milioni di runner, un giro
d’affari , quello de ‘tenersi in forma’, che nel 2013 era pari a 1 miliardo di dollari.
Le potenzialità del Gps ci hanno
aperto innumerevoli opportunità,
tra le quali quella di poter entrare
nel settore del fitness con diversi
prodotti dedicati all’attività sportiva.
Prima sono nati gli orologi TomTom
Runner e Multi-Sport , che hanno
subito rivoluzionato il mercato, portando l’attenzione dell’utente al design e alla facilità di utilizzo. Poi lo
scorso aprile è nato il TomTom Cardio, unico nel mercato: un orologio
inserito in un cinturino di silicone,
dotato di sensore ottico, che legge
le variazioni del flusso del sangue e
quindi fornisce informazioni imme-
diate sul battito del cuore e delle
calorie bruciate. Attraverso un’app
dedicata, TomTom MySports, si può
accedere poi a tutta una serie di
informazioni specifiche relative al
proprio allenamento. Il sensore è
incorporato nell’orologio e rimane
a contatto con la pelle: insieme a
un indicatore luminoso, monitora le
variazioni di volume nel flusso del
sangue, fornendo nel corso dell’allenamento le variazioni del battito
cardiaco. In questo modo è possibile capire se ci stiamo allenando
in maniera corretta, restando all’interno dei parametri previsti per la
nostra attività.
Il futuro lo immaginiamo molto collegato, sinergico e complementare.
La tecnologia viene oggi utilizzata
per migliorare le nostre perfomance , per rendere più accessibile e
più semplice qualsiasi cosa, effetto
o azione. Basti pensare alla evoluzione dei prodotti degli ultimi anni
, a come la tecnologia ha cambiato il nostro modo di vivere e come
continuerà a farlo. Noi di TomTom
avremo un ruolo primario su questo cambiamento. Lo abbiamo fatto
aiutando l’automobilista nel passare dall’utilizzo della cartina topografica o richiesta di informazione
stradale ad avere tutto questo in
un dispositivo, insieme ai servizi
più sofisticati e utili quali autovelox,
traffico e mappe con punti di interesse dettagliati. E lo faremo anche
nell’attività sportiva al fine di permettere a tutti di raggiungere il
proprio benessere personale.
Il settore automotive resta comunque fondamentale per TomTom, e
costituisce il 60% del business dell’
azienda, per cui sarebbe totalmente illogico abbandonarlo proprio
adesso visto che la maggior parte
del fatturato dell’azienda si basa
proprio sull’automotive”.
Giancarlo Valletta, Audiogamma
Jawbone
Giancarlo Valletta,
Responsabile Marketing
e Comunicazione di
Audiogamma, distributore
di Jawbone
“Il 2014 rappresenta il periodo nel
quale i più importanti produttori di
elettronica di consumo hanno compreso che il settore della wearable
technology sarebbe stata una grande opportunità. Di fatto Jawbone si
posiziona in questo contesto come
un marchio precursore tanto che
proprio l’anno scorso ha immesso
nel mercato due activity tracker,
UP24 e UP Move, che per le loro
elevate prestazioni e il buon rapporto qualità/prezzo hanno riscontrato entrambi un ottimo successo,
sulla scia del grande riscontro avuto
nel 2013 con la prima versione del
braccialetto.
La primavera e l’estate sono i momenti nei quali si inizia a pensare
alla “remise en forme” e di conseguenza gli activity tracker vengono
maggiormente considerati e quindi
venduti. Negli ultimi due anni ab-
biamo notato che anche il periodo
natalizio rappresenta un buon momento. Prodotti come questi vengono sempre percepiti come regali
intelligenti e utili.
Lanceremo la versione top della gamma dei prodotti Jawbone:
l’UP3, che sarà in grado di misurare numerosi altri parametri, in aggiunta a quelli già rilevati dai suoi
fratelli minori.
A oggi UP24 è stato il prodotto di
punta, quello più venduto. Caratteristiche come facilità d’uso, design
sobrio ed elegante, un’applicazione ben fatta sono state particolarmente apprezzate dai consumatori
finali.
Prodotti come UP catturano
l’attenzione di persone che
tipicamente conducono o hanno
deciso di condurre un’esistenza
votata al benessere di tutti i
giorni fatto di piccoli accorgimenti
come avere un buon riposo, fare
il giusto movimento o alimentarsi
in modo corretto. La fascia d’età
più coinvolta oscilla tra i 35 e 50
anni, periodo nel quale sia uomini
che donne diventano in genere
più consapevoli circa il fatto che
mantenere una buona forma aiuta
a vivere meglio nell’immediato e
ad evitare problemi di salute futuri.
Gli activity traker come quelli
proposti da Jawbone fungono da
incentivi e stimolano la buona
volontà.
Shine
Mattia Magliano, Direttore
Commerciale di L10 Trading,
distributore di Shine
“Il 2014 è stato un anno di forte sviluppo del mercato wearable
technology. A testimonianza di
questo, lo spazio sempre più importante che il settore sta prenden-
Mattia Magliano, L10 Trading
do all’interno della grande distribuzione specializzata, ma soprattutto
delle principali fiere di settore a livello internazionale.
Durante quest’ultimo anno sono
state centinaia le aziende che si
sono mosse in questa direzione; a
fare il primo passo abbiamo visto
molte start up che, come spesso sta
accadendo nel lancio di nuovi prodotti, hanno presentato il loro progetto sulle principali piattaforme di
crowdfounding, raccogliendo fondi
e interesse da parte degli utenti.
Possiamo dire che il 2014 ha visto
un mercato molto più attivo a livello di offerta che di domanda; il pubblico è ancora molto acerbo e nella
maggior parte dei casi non è pronto
a cogliere le potenzialità che alcune
di queste soluzioni possono offrire.
Questo ha influito, dal mio punto di
vista, a un rallentamento della crescita dal punto di vista tecnologico
di questi accessori (mi riferisco soprattutto agli activity monitor e agli
smart watch).
Crediamo fortemente che il lancio
dello smartwatch da parte di Apple
possa dare una notevole spinta al
settore. Il Watch di Apple, per come
è stato presentato, è la massima
espressione di wearable technolgy
e porterà di certo la consapevolezza di cui il mercato necessità per
un’importante crescita dei consumi
(lo stesso è accaduto nel 2007 con il
lancio di iPhone per il mercato degli
smartphone).
Possiamo quindi stimare che l’ultimo trimestre dell’anno vedrà una
forte crescita della domanda che
porterà di riflesso nuova linfa allo sviluppo di nuove tecnologie da
parte dei produttori.
Una delle caratteristiche principali
che cerchiamo nel selezionare nuovi prodotti è di certo l’estetica, tenendo ferma la tecnologia. Siamo
convinti che il mercato degli accessori hi-tech prenderà sempre più
spazio all’interno della vita di qualunque persona; per questo motivo,
diventando questi oggetti di utilizzo quotidiano, devono tendere al
bello in tutte le sue sfaccettature –
come la natura dell’individuo.
Nei prossimi mesi abbiamo in programma il lancio di una linea di bigiotteria smart, braccialetti con batteria esterna integrata, occhiali low
cost per sfruttare le diverse APP di
realtà virtuale aumentata e un sistema di monitoraggio GPS wearable che nasce per bambini e animali domestici. In questi mesi stiamo
valutando svariati prodotti, le novità in questo settore sono sempre
dietro l’angolo.
Il nostro prodotto più venduto è
l’activity monitor dell’azienda Misfit, articolo presente in tutti gli Apple Store al mondo e sul sito internet www.apple.com.
Credo sia la migliore soluzione
estetica per un accessorio di utilizzo quotidiano. Altre aziende hanno presentato accessori dal design
molto tecnico, quasi sportivo. Misfit, nel modello Shine e nel nuovo
nato Flash, ha puntato molto su delle forme essenziali e su una gamma colori che può incontrare i gusti
di qualunque consumatore.
Ad oggi la fetta di mercato più fertile per questi prodotti è quella che
va dai 30 ai 45 anni. Ma nel prossimo futuro, con l’inserimento di
soluzioni che mirano sempre più al
monitoraggio della salute, il mercato delle tecnologie indossabili sarà
sempre più presente in tutte le fasce d’età”.
gaming
In salute con
i videogiochi
di Raffaele Gomiero
Con l’arrivo dell’estate torna il bisogno di rimettersi in forma, e console e
accessori possono dare un concreto aiuto a eliminare gli “eccessi” dell’inverno
U
n buon stato di salute e di benessere psico-fisico non è appannaggio dei soli dispositivi wereable, ma anche dei videogiochi.
Basta avere l’hardware giusto.
La prima ad accorgersene è stata Nintendo lanciando anni orsono la sua famosa Balance Board
e il software Wii Fit. Il successo è
stato davvero enorme e ha fatto
avvicinare molti casual gamer alla console della grande N, ragazze
comprese. Sulla scia di Nintendo
anche Microsoft e Sony hanno poi
lanciato la loro soluzione, la prima
con il Kinect, un dispositivo che rileva i movimenti di tutto il corpo,
la seconda con il PS Move, che at-
28 - 29
traverso la telecamera e alcuni
accessori da tenere in mano. Tutte le soluzioni permettono di interagire con alcuni titoli dedicati,
la maggior parte legati al fitness.
Nintendo
Stefano Calcagni,
Brand Manager Home
entertainment
di Nintendo Italia
“Wii Fit è un brand intramontabile
per Nintendo. I primi due capitoli
lanciati per Wii continuano ancora
a vendere bene nonostante i tanti anni sulle spalle e grazie a una
balance board di estrema quali-
tà e precisione. Il nuovo capitolo
per WiiU è di certo quello che sta
avendo il maggiore riscontro di
mercato al momento in quanto,
oltre a prevedere un’importante
evoluzione rispetto ai titoli precedenti, consente di proseguire
il proprio percorso di allenamento iniziato sulla vecchia Wii, memorizzare l’allenamento outdoor
grazie al Fit Meter e registrare i
dati sulla console una volta rientrati a casa e, infine, la piena compatibilità con la vecchia balance
board lanciata per Wii.
Per l’estate e l’autunno prevediamo di organizzare attività in trade
e in location coerenti per la visibi-
I titoli sugli scaffali
Yoshi’s Woolly World
lità e la prova del prodotto. Grazie alle positive esperienze passate abbiamo visto come il miglior
modo per comprendere correttamente il mondo di Wii Fit e della balance board sia quello di far
provare dal vivo tutto il divertimento che può garantire.
Oltre a continuare a lavorare sul
mondo Wii Fit, Nintendo sta basando buona parte della sua strategia futura su attività riguardanti
la forma e la salute del corpo. In
questa direzione il progetto QOL
(Quality of Life) rivestirà un ruolo chiave. Anche se le informazioni rilasciare dall’Head Quarter in
Giappone al momento sono ancora poche, si tratterà di un sistema, che potrà essere interfacciato con console e altri device, ma
che potrà essere utilizzato anche
autonomamente per consentire
il raggiungimento di un mercato
estremamente allargato. Su questo tema non resta che rimanere
sintonizzati sui nostri canali di co-
municazione in attesa di interessanti novità.
Il primo Wii Fit è stato di sicuro il
gioco di maggior successo proprio
perché il primo di una collana importante e iniziatore di una vera
e propria rivoluzione nel modo
di concepire il videogame su un
target molto allargato composto
principalmente dagli amanti dello
sport e del benessere ma anche
da una forte componente femminile e di famiglie con bambini. Nonostante questo primo passo importante anche Wii Fit Plus
e Wii Fit U mantengono un peso
molto importante.
Su Wii la rivoluzione del prodotto e la console dedicata principalmente a un target casual ha portato Wii Fit a una crescita esponenziale nel giro di pochi anni.
Su Wii U l’interesse allargato e il
successo continuano sebbene la
console ora abbia un focus importante anche sui gamer rispetto alla vecchia Wii”.
Torna il fidato amico di Mario in
un titolo tutto plattform ambientato in un mondo completamente fatto di lana dove ritroveremo
moltissimi protagonisti del mondo di Super Mario come le piante
carnivore o i funghi Goomba completamente in lana. Nulla di nuovo a livello di concept, ma non per
questo il divertimento manca anzi, ce né da vendere, inoltre non
sarà sufficiente sparare un guscio
addosso ai nemici per sconfiggerli e passare avanti ma spesso
e volentieri saremo costretti a ripiegare su strade alternative per
aggirarli. Immancabile per qualsiasi appassionato di plattform o di
Mario in generale!
Piattaforma: Wii U
LEGO Jurassic World
È la volta della trilogia di Jurassic Park “vestirsi” di mattoncini
per l’immancabile rivisitazione in
chiave LEGO che ormai è un appuntamento fisso ogni 5-6 mesi.
Nel titolo saranno ripercorsi tutti
i momenti più importanti dei 3
film storici e alcuni del quarto imminente episodio con Chriss Pratt.
Come sempre tanta ironia, puzzle
da risolvere e questa volta possiamo controllare anche i dinosauri!
Piattaforme: 3DS, PC, PS3, PS4,
PSVITA, XBOX 360, Xbox One
Microsoft
Stefania Duico, Direttore
Marketing di Xbox
Stefano Calcagni, Nintendo Italia
Stefania Duico, XBox
“Al lancio di Xbox One abbiamo
deciso di rendere disponibile una
versione della console con Kinect
incluso per garantire la migliore
esperienza di gioco e intrattenimento possibile, successivamente
abbiamo poi immesso sul mercato anche una versione della console senza Kinect ed infine da febbraio abbiamo deciso di permettere l’acquisto anche del solo Kinect al prezzo di 149,99 euro.
Infatti a livello italiano più del
50% degli utenti di Xbox One
possiede la console completa col
Kinect e dalle nostre ricerche di
mercato emerge come la soddisfazione del cliente aumenti appunto fra quei consumatori che
possono godere della piena esperienza di gioco sfruttando anche
l’interazione naturale con la console attraverso voce e gesti; sono diverse le esperienze possibili
esclusivamente attraverso Kinect
come per esempio giocare senza
controller, comandare la console con voce e gesti ed effettuare
l’accesso automaticamente grazie
al riconoscimento della persona.
Un grosso interesse per questo accessorio proviene inoltre dall’ambito business e professionale ed
in particolare da diverse aziende
F1 2015
Dopo il non grandissimo F1
2014 era logico aspettarsi anche
quest’anno un titolo mediocre dai
ragazzi di Codemasters e invece non è affatto così. F1 2015 per
merito del nuovo motore grafico
sfoggia una grafica davvero ben
realizzata e ultra-dettagliata con
un grande utilizzo di tecniche di
illuminazione davvero avveniristiche. Presente un nuovo sistema di
comunicazione in real time per vivere davvero la gara.
Piattaforme: PC, PS4, Xbox One
Batman:
Arkham Knight
Terzo capitolo di Batman sviluppato dai Rocksteady Studios come
per i precedenti si rivela un grandissimo gioco. Questa volta per
aiutarci a girare una Gotham City completamente in open world
avremo a disposizione la Batmobile, per il resto gli ingredienti della consolidata ricetta ci sono tutti; tanta azione, atmosfera cupa e
spettacolare e grafica da urlo.
Piattaforme: PC, PS4, Xbox One
Splatoon
Titolo nuovo di zecca è uno sparatutto dove lo scopo non è uccidere i nemici ma bensì colorare tutta la mappa con il colore caricato
nei nostri fucili. Due squadre una
contro l’altra, per un titolo dove il
multiplayer è l’anima del gioco, a
disposizione avremo anche svariate armi coloristicamente devastanti e tecniche di combattimento uniche nel loro genere. Una vera sorpresa!
Piattaforma: Wii U
del mondo retail e medicale che
attraverso questo strumento hanno poi sviluppato applicazioni dai
diversi risvolti come per esempio
il Surgery Touchless System, una
soluzione studiata da Proge-Software con il Campus Bio-Medico
di Roma che permette ai medici
l’accesso ed il controllo di immagini biomediche in modalità touchless durante le operazioni chirurgiche, senza bisogno di alcun
contatto con le apparecchiature.
Destinata alle aree sterili del-
30 - 31
le Sale Operatorie, permette di
manipolare, ruotare, ingrandire
e confrontare le
immagini in alta definizione. E
questo è solo un
esempio dell’uso
del Kinect al di
fuori dell’ambito
gaming.
Durante il Natale c’è un naturale
incremento dell’interesse verso le
versioni di console che integrano
Kinect e che consentono quindi
delle modalità di gioco più affini
a un target famiglie.
Sono diversi i giochi fatti apposta per questo strumento disponibili su Xbox One, da Kinect Sport
Rivals per sfidare i tuoi amici fra
moto d’acqua e arrampicate a
Dance Central Spotlight, fino alle
offerte dei nostri partner come il
blockbuster Ubisoft di Just Dance
o Disney Fantasia, un fantastico
gioco musicale ispirato al capolavoro di animazione Disney, ‘Fantasia’.
Quando parliamo di fitness, impossibile non citare il Microsoft
Band, per ora disponibile solo in
alcuni paesi. Mentre per quanto
riguarda Xbox One esiste già integrata al suo interno l’applicazione Fitness che rimane costantamente aggiornata attraverso addon che consentono di accedere a
nuovi allenamenti, contenuti con
personal trainer e video di allenamento. In Italia, tra i giochi 1st
party di Microsoft per Xbox One è
sicuramente Forza Horizon 2 – in
cui usando Kinect è possibile abilitare l’esperienza del navigatore
vocale e poi Kinect Sport Rivals
segue come secondo più venduto
tra i giochi che sfruttano il Kinect.
Microsoft è da sempre attenta a
dare la più ampia scelta possibile ai consumatori. C’è sicuramente una fetta della popolazione dei
videogiocatori che preferisce poter acquistare una console a un
prezzo inferiore ed è per questo
che abbiamo deciso di dare la
possibilità di scegliere: Xbox One
con Kinect per un’esperienza premium, l’opzione senza Kinect più
accessibile in termini economici e
la possibilità di acquistare poi Kinect in seguito come accessorio a
parte.
Le isole esperienziali installate in
alcuni fra i punti vendita più importanti d’Italia dispongono anche del sensore Kinect per garantire opportunità di interazione con
la piattaforma che sia il più completa possibile. La nostra comunicazione comunque nei prossimi
mesi sarà focalizzata sull’esperienza di gioco a 360° e tenderà
a valorizzare soprattutto le nuove
esclusive e i blockbuster in uscita nei prossimi mesi. A partire dal
prossimo E3 di Los Angeles ci concentreremo moltissimo sul fatto
che Xbox One sarà l’unica piattaforma sulla quale si potranno giocare titoli come Halo 5: Guardians,
Rise of the Tomb Raider, Forza
Motorsport 6”.
PUBBLIREDAZIONALE
molto più di un frullatore
Lo storico marchio americano di frullatori dal design
iconico e dalle prestazioni professionali
distribuito in Italia da Nital Spa
Molto più che un semplice frullatore. E non solo per la sua
grande versatilità e durabilità nel tempo, ma soprattutto per
la garanzia e l’affidabilità di un brand con quasi 100 anni di
storia e una leadership di mercato che lo ha portato a vendere
nell’ultimo anno più di 10 milioni di pezzi un tutto il mondo.
Oster - distribuito in esclusiva da Nital Spa - sbarca
finalmente anche nel nostro Paese con una vasta gamma
di frullatori dalle alte prestazioni professionali, che
garantiscono grande versatilità in cucina ideali per preparare
salse, zuppe, frullati, smoothies, sorbetti, impasti, creme e
cocktail; una linea di prodotti pensata davvero per tutte le
esigenze in cucina, dallo spuntino veloce fino ai piatti più
ricercati, accomunata da un unico comune denominatore: la
preservazione delle proprietà nutrizionali e organolettiche
degli alimenti per un’alimentazione sana e genuina.
Caratterizzata da un design davvero inconfondibile e
dall’esclusiva tecnologia All Metal Drive, che prevede il
collegamento delle lame al motore interamente in metallo,
la linea di frullatori Oster va dal modello Classic fino al
modello top Versa, proposto sul mercato con ben 7 anni
di garanzia. Si tratta di cinque differenti referenze, tutte in
grado di assicurare performance di qualità in cucina per
risultati davvero “a prova di chef stellato”.
Oster Classic è caratterizzato dall’iconico design della
storica azienda americana e, grazie alle 3 velocità, è adatto
per sminuzzare, ridurre in purea, macinare e tritare senza
fatica. In pochi secondi, è possibile preparare smoothies di
consistenza cremosa, ha una potenza di 600 Watt e dispone
di 4 lame. Oster 6805 è invece un frullatore facilissimo da
utilizzare grazie alle 12 velocità selezionabili per frullare o
sminuzzare, o alla funzione manuale “pulse”. Opera a una
potenza di 450 W ed è dotato di 4 lame in acciaio Inox.
Oster Pro è adatto per chef e cuochi esperti, dotato di una
resistente finitura nera che previene graffi e segni, e con
un design dal corpo rialzato che garantisce una maggiore
praticità nel mantenere il piano di lavoro sempre pulito.
Oster Reversible vanta un esclusivo motore brevettato
reversibile che cambia direzione di rotazione delle lame
automaticamente. Questa funzione consente di far ricadere
cibo e ghiaccio nel vortice di miscelatura per risultati
più rapidi e consistenti. Le impostazioni pre-configurate
aumentano la precisione della miscelatura e le funzioni
automatiche affiancano le 6 lame e la potenza di 600 Wper un
risultato ottimale.
Oster VERSA High Performance Blender, infine, è un frullatore
di ultima generazione che trita a una potenza di 1.400 W
con una velocità di rotazione delle lame di ben 28.000 giri/
minuto. Le lame a 6 punte in acciaio inossidabile sono adatte
per miscele e morbide creme: frantumano facilmente il
ghiaccio, polverizzano, affettano e miscelano qualsiasi cosa.
Il frullatore Versa Performance, è capace di frullare frutta
e verdura intera ed è in grado di trattare bucce, semi, steli
e scorze dure, notoriamente ricchi di preziosi nutrienti e
vitamine, regalando ricette succose e salutari servite calde
direttamente dal bicchiere. È ideale per realizzare zuppe
calde ma anche gelati e sorbetti, grazie alla caraffa resistente
alle alte e alle basse temperature.
Scopri la gamma completa dei prodotti Oster
e le ricette più sfiziose su www.osterblenders.it
Oster 1 pag.indd 1
05/06/15 10.12
focus clima
Stiamo
freschi!
Il mercato dei
condizionatori
affronta le difficoltà
del cambiamento
tecnologico e di
stagioni troppo
clementi
di Marco Passarello
G
ià in forte discesa nel 2013, il
mercato del condizionamento ha subito nel 2014 un’ulteriore
e più grave battuta d’arresto. Secondo i dati di mercato rilevati da
GfK, le vendite sono scese addirittura del -39,8% a volume (contro il -26,7% dell’anno precedente) e del -39,1% a valore (contro
il -17,3% dell’anno precedente). Il
colpevole può essere più d’uno: oltre alla perdurante crisi economica, non va dimenticato che quello dei condizionatori è un mercato
soggetto a forti influssi stagionali,
e quindi dipendente anche dai capricci della meteorologia.
L’estate più fredda
degli ultimi trent’anni
Secondo Andrea Cetrone, nuovo country manager di Panasonic
Italia, “la ragione più importante
del calo di vendite è da attribuirsi
al fattore climatico. Il 2014 e’ stato particolarmente difficile per il
mercato della climatizzazione residenziale in tutta l’area mediter-
32 - 33
ranea. L’estate fresca e piovosa ha
pesantemente accentuato la bassa
propensione a investire che caratterizza da qualche anno il nostro
mercato, e ha determinato un calo
drastico del sell-out in mesi cruciali
quali giugno e luglio. Ciò ha generato problemi di overstock presso
i distributori, sia del canale professionale, sia del canale Eldom,
con effetti che per noi produttori
si sentono ancora oggi. L’effetto
strutturale della contrazione della domanda, legato al più generale andamento dell’economia, era
invece già stato in parte scontato nella stagione passata (2013),
tant’è che nel primo semestre del
2014 la domanda era rimasta in linea con l’anno precedente”.
Concorda Stefano Dalan, sales
manager aircon di Samsung: “Il
dato del 2014 è legato al 90% a
una dinamica di tipo stagionale: un’estate tra le più fredde degli ultimi 30 anni ha contribuito in
modo sostanziale a danneggiare il
sell-out nei mesi più caldi, quelli
I
l 2014 e’ stato
particolarmente
difficile per il mercato
della climatizzazione
residenziale in tutta
l’area mediterranea
che pesano per il 60-70% dei volumi annuali”. Anche per Daniela Degano, product specialist trade marketing per De’Longhi, “la
stagione estiva 2014 sarà ricordata come una delle più instabili
dal punto di vista meteorologico. Il
mercato nelle ultime due stagioni
ha registrato un calo dovuto principalmente alla mancanza del tipico caldo estivo intenso e prolungato”. Un calo quantificato da Alessandro Viganò, product marketing manager di Daikin: “La causa
principale di questo andamento
è senza dubbio la stagione estiva eccezionalmente fredda e piovosa: questo fattore ha avuto un
peso che stimiamo in circa il 60%
della perdita totale”. E per Raffaella De Tomasi, product manager
di Argoclima, crisi economica e
stagionalità si dividono “al 50 per
cento ciascuno” la responsabilità
del calo. Secondo Marco Saccone,
Marketing Director & Subsidiaries Manager di Olimpia Splendid,
”Per avere un quadro generale dei
trend di consumo del mercato è
necessario analizzare lo scenario
su base pluriennale. Guardando i
dati a partire dal 2010, si evince
una flessione continua, con una
lieve ripresa solo nel 2012. Tali dati
segnalano come la crisi economica e la conseguente riduzione della capacità di spesa delle famiglie
abbiano avuto un impatto notevole sul comparto. Oltre, quindi, alla
stagione eccezionalmente sfavorevole, i risultati negativi sono da
imputarsi a un progressivo aumento della saturazione di mercato e
alle difficoltà economiche diffuse”.
“è stato il primo anno in cui non
erano presenti sul mercato condizionatori di tipo on-off, e questo
ha tolto di mezzo una fascia di primissimo prezzo nel canale retail. È
normale che per un prodotto molto ‘tecnico’ come il condizionatore
questo abbia provocato un travaso
di sell-out dal mondo retail ad altri
più specializzati. Il problema è riuscire a trasmettere all’utente finale il vantaggio di un prodotto con
maggiore efficienza energetica, il
cui costo superiore si può recuperare. Nel retail si fatica a dedicare
spazio e attenzione a un business
che resta piuttosto piccolo, e che
avrebbe bisogno di una comunicazione più approfondita, che si
dedicasse più al prodotto che al
prezzo”.
Andrea Cetrone aggiunge: “Le regole introdotte dalle direttive comunitarie ERP ed Ecodesign hanno creato un nuovo paradigma di
valutazione dell’efficienza energetica dei condizionatori. La creazione di classi energetiche basate
sull’efficienza stagionale, piuttosto
che su un dato puntuale di performance, ha creato un po’ di confusione, grazie anche a un sistema
di calcolo complesso che permette
‘aggiustamenti’, seppure in piena
legittimità”.
I dati GFK evidenziano anche un’altra tendenza: i condizionatori portatili sono crollati in modo ancora
più violento rispetto al mercato in
generale, con un dato del -54,7%
a volume e -55% a valore. Un dato dovuto a un’evoluzione stabile
del mercato o ancora una volta alla meteorologia? Secondo Raffaella De Tomasi “ll portatile è e resterà un acquisto d’impulso, ed è legato esclusivamente a condizioni
climatiche eccezionali o a ragioni
particolari che escludono l’installazione di un fisso”. Una tesi confermata anche da Stefano Dalan:
“È un mercato storicamente legato
alla stagionalità, alimentato dalle
persone che non programmano
l’acquisto per tempo e con l’arrivo
del caldo non vogliono aspettare i
tempi di installazione”. E per Marco Saccone “È evidente che il climatizzatore portatile è ancor più
sensibile alle condizioni climatiche
contingenti, essendo una macchina plug and play, mentre il fisso è
un acquisto più ragionato. Quindi è
normale che in una stagione molto ‘fresca’ il portatile abbia performato meno bene rispetto alle soluzioni fisse, create per rispondere
ad esigenze molto differenti. Non
credo debbano essere considerate
l’una in sostituzione dell’altra”.
Alessandro Viganò sposa invece la
tesi dell’evoluzione del mercato:
“Questa è ormai ben più che una
tendenza. Dieci anni fa la situazione era ben diversa, i portatili rappresentavano una parte significativa del mercato ma progressivamente hanno perso quote, e mi
sento di affermare che continueranno a farlo. I fattori sono vari ma
il più significativo è la maturità non
tanto del mercato, ma del consumatore, che oggi è ben informato
e consapevole delle differenze fra
fissi e portatili”. Anche Daniela Degano nota che “è ormai sempre più
frequente la presenza di impianti
di condizionamento fissi nelle nuove abitazioni”. Per Andrea Cetrone
“È segno che il consumatore valuta la climatizzazione estiva come
un elemento importante del suo
benessere. Il climatizzatore fisso
si presta meglio a funzioni d’uso
diverse dal solo raffrescamento,
consentendo nei modelli in pompa di calore l’utilizzo per riscalda-
Andrea Cetrone, Panasonic
Stefano Dalan, Samsung
Daniela Degano, De’Longhi
La debacle dei
condizionatori portatili
Il peso del
cambiamento
tecnologico
Ma c’è un altro fattore che va considerato: il 2014 è stato anche
l’anno in cui è entrata in vigore la
nuova normativa energetica europea, che ha obbligato i produttori
a mettere sul mercato condizionatori più efficienti, ma anche più costosi. Come ricorda Stefano Dalan,
focus clima
programmato settimanalmente,
grazie all’applicazione dedicata
disponibile per iOS e Android. Citiamo inoltre la serie K, multisplit
di classe A++, anch’essa controllabile via Wi-Fi, definita ideale per
le ristrutturazioni edilizie.
De’Longhi:
tre nuovi pinguini
Specializzata in condizionatori portatili, nel 2015 De’Longhi presenta
tre nuovi modelli del suo celebre
“Pinguino”. Il PAC AN97 Real Feel in classe energetica A è dotato
della nuova tecnologia Real Feel,
che modula automaticamente non
solo la temperatura ma anche l’umidità dell’aria in modo da mantenere il livello ideale di comfort.
Il PAC WE128 Eco Silent, in classe
energetica A+, utilizza come gas
refrigerante il propano R290, che
non ha alcun effetto negativo sulla
fascia di ozono. Infine il PAC N87
Silent può funzionare anche solo
come deumidificatore, e la sua silenziosità lo rende ideale per l’uso
notturno.
Hermann Saunier
Duval: tutta salute
mento nelle mezze stagioni. Ulteriori elementi che spiegano questo
trend sono l’innovazione tecnologica, che ha creato un gap notevole in termini di comfort percepito
tra i climatizzatori fissi e quelli portatili, e la riduzione dei prezzi medi
degli impianti fissi”.
Argoclima:
di buona memoria
Tra le proposte di Argo per
quest’anno c’è Relax, condizionatore portatile supercompatto. È
dotato di telecomando (e del vano per riporlo) e di un timer digitale programmabile. La funzione
Sleep permette di usarlo in modo silenzioso senza disturbare il
sonno, ed è in grado di riprendere
a funzionare mantenendo le impostazioni dopo un’interruzione
di corrente. GBA Plus è invece la
nuova gamma di condizionatori
34 - 35
fissi con tecnologia inverter conforme alle norme Ecodesign, che
consumano solo 0,5 W in standby
e dispongono di quattro velocità
di ventilazione.
Daikin:
tecnologia e design
Quest’anno Daikin può vantare
di aver ricevuto il prestigioso IF
Award per il design industriale,
attribuito alla sua linea di condizionatori Emura. Si tratta di macchine di classe A+++ con soli 19
dB(A) di rumorosità, dotati di un
sensore in grado di individuare
l’assenza di persone e regolare
autonomamente la temperatura
per non incorrere in inutili sprechi. Lo stesso sensore permette
di direzionare il flusso d’aria evitando fastidiose correnti dirette
sulle persone. Daikin Emura può
essere controllato tramite Wi-Fi e
Hermann Saunier Duval persenta
la linea Top Comfort è composta
da versioni monosplit e multisplit
con tecnologia inverter DC in classe energetica A++. Consentono di
abbinare a un’unica unità esterna fino a quattro unità interne (da
9.000, 12.000 e 18.000 BTU), assicurando così un’ampia flessibilità
d’installazione e una risposta adeguata anche a esigenze impiantistiche complesse. Un esclusivo
sistema di filtraggio multistadio
dell’aria a ioni d’argento e filtri in
poliestere antipolvere assicurano
in ogni ambiente le condizioni ideali di aria pura e vitale.
Alessandro Viganò, Daikin
LG: belli
anche da vedere
I condizionatori LG sono spesso
autentici complementi d’arredo. È
anche il caso di Artcool Slim: 177
millimetri di spessore, pannello
frontale mobile, display digitale
a scomparsa e design elegante e
moderno. L’efficienza energetica è
in classe A++ in raffrescamento e
A+ in riscaldamento. La funzione
Active Energy Control di LG permette agli utenti di regolare il consumo
di energia elettrica per un raffreddamento o riscaldamento dell’ambiente su misura. La rumorosità
dell’unità interna e di soli 19 dB, e
con la funzione Silent Mode anche
quella dell’unità esterna può essere ridotta di 3 dB.
Pretige Standard è invece un nuovo
condizionatore in classe energetica
A++/A++,controllabile anche via
Wi-Fi tramite app per smartphone.
Olimpia Splendid:
minimo ingombro
Olimpia Splendid presenta Unico
Air, condizionatore cui Sara Ferrari ha donato un design minimali-
OFFICIAL PARTN ER
OF THE
Raffaella De Tomasi, Argoclima
Marco Saccone, Olimpia Splendid
sta e straordinariamente sottile:
16 cm di spessore, 50 cm di altezza e 98 cm di larghezza. La riduzione al minimo degli ingombri è
stata ottenuta riprogettando l’interno del climatizzatore, adottando
un compressore compatto ad alta
efficienza e una batteria slim di ultima generazione. Grazie alla tecnologia Silent Systeme all’impiego
di materiali fonoassorbenti e antivibranti è il climatizzatore più silenzioso della gamma. È disponibile nelle versioni SF (Solo Freddo) e
HP con pompa di calore integrata.
Samsung: tutto
sotto controllo
Panasonic:
non solo freddo
Etherea Panasonic fornisce è un
investimento per l’intero anno, in
grado di raffrescare ma anche riscaldare la casa. L’intera gamma è
conforme ai requisiti della direttiva
ErP e garantisce un funzionamento fino a -15°C in modalità riscaldamento e -10°C in modalità raffreddamento. Le unitàˆ Etherea assicurano una migliore qualitˆà dell’aria
grazie al sistema Nanoe-G, che ha
ricevuto il ‘Sigillo di Approvazione’ da parte della British Allergy
Foundation: sfruttando la nanotecnologia, nell’unitàˆ interna del
filtro viene neutralizzato il 99%
dei microrganismi adesivi presenti
nell’aria. Inoltre il sistema Econavi è in grado di rilevare i cambiamenti dell’intensità della luce solare nell’ambiente e di determinare
sia se la giornata è soleggiata o nuvolosa, sia se è notte. Per evitare
sprechi di energia, riduce il livello
di raffrescamento in condizioni di
luce solare meno intensa.
Samsung ha di recente presentato la nuova linea di climatizzatori residenziali AR9000 (monosplit
e multisplit), che si si caratterizzano per classe energetica A+++.
Grazie al nuovo design triangolare hanno un ventilatore più grande, una griglia di ripresa più larga
e una bocchetta di mandata più
ampia.
Sono dotati dell’esclusivo sistema di purificazione Virus Doctor
che assicura un ambiente domestico sano e confortevole. La tecnologia potenziata Smart Wi-Fi
consente di attivare e spegnere,
impostare la temperatura e selezionare la modalità preferita anche da fuori casa, controllando
e gestendo le principali funzioni
del condizionatore da remoto,
tramite app sul dispositivo mobile Android o su PC.
FUTURE
SINCE 1924
THE GLOBAL INNOVATIONS SHOW
IFA-BERLIN.COM
Vaillant: sensore
sul telecomando
Vaillant presenta il nuovo modello VAI3 della gamma di climatizzatori climaVAIR, con tecnologia
Inverter che lo rende in grado di
funzionare anche come pompa di
calore e due nuove funzioni. Premendo il tasto “I Feel” si attiva
la lettura della temperatura della stanza, grazie alla presenza di
un sensore di temperatura installato sul telecomando per offrire
il massimo del comfort ovunque.
La funzione “X-Fan“, consente di
asciugare le parti interne del prodotto una volta terminato il suo
utilizzo.
IFA-Contact:
P&G EXHIBITIONS MARKETING MEDIA
Tel. +39 02 33402131 · [email protected]
focus Benessere
La migliore palestra?
IN CUCINA...
“C
I
l cibo sarebbe
sempre meno una
mera soddisfazione di
un’esigenza di base, ma
sempre più pensato
come una risorsa della
mente e del cuore, oltre
che dello stomaco
hi bella vuol apparire un po’
deve soffrire”. Così ci sentiamo dire ogni volta che ci lamentiamo di una linea poco perfetta o
semplicemente perché si desidera essere più belle, senza però poi
sacrificarsi, soprattutto dietro ai
fornelli. Dunque se si vuole tornare in linea o mantenerci in forma
è bene sapere che molto dipende
da come ci si nutre.
Una ricerca condotta da GfK nell’estate del 2014, ad esempio, ha
evidenziato che è in deciso aumento il numero di consumatori che riscoprono l’alimentazione
e la preparazione del cibo come
gioia della preparazione e come
pratica di apprendimento e condivisione, rispetto a coloro che vivono il cibo e la cucina solo come
una semplice risorsa primaria per
la sopravvivenza. Secondo questo studio, quindi, il cibo sarebbe
sempre meno una mera soddisfazione di un’esigenza di base, ma
sempre più pensato come una risorsa della mente e del cuore, oltre che dello stomaco. E proprio
l’Italia, assieme al Sud Africa, appare in testa a alla classifica dei
Paesi con la maggiore passione
verso la cucina e il cibo: con il 43%
dei consumatori che dichiarano di
essere veramente appassionati, il
Belpaese appare al top delle Nazioni più virtuose in tal senso.
Non solo. Sempre secondo GfK
l’aumento del prezzo medio dimostrerebbe come il consumatore, nonostante il periodo di crisi,
sia disposto a spendere di più rispetto al passato per prodotti innovativi utili alla preparazione di
cibi in casa.
Tra i fornelli…
Tralasciando il mondo del Bimbi e del Kenwood Cooking Chef,
cerchiamo di evidenziare una selezione di piccoli elettrodomestici,
must have in cucina, per preparare in poco tempo zuppe, secondi
o bevande, in grado di soddisfare
l’esigenza primaria di una nutrizione salutare.
Abbiamo selezionato alcuni prodotti, innovativi e tecnologici, differenti per utilizzo, ma indispensabili per “monitorare” e prepa-
36 - 37
rare le vostre pietanze. Iniziamo,
dunque, con le due novità in casa
Beurer: la Bilancia a Caraffa Graduata KS 41, dotata di tre funzioni differenti: una bilancia, una caraffa e un contenitore per frigorifero. Dotata della funzione tara
e dell’indicatore di sovraccarico,
questa bilancia a caraffa graduata ha una portata di 5 kg e una
capacità di 1,2 litri. La lettura del
peso è resa possibile grazie al display LCD, che si spegne automaticamente dopo pochi minuti, per
evitare inutili consumi di batteria.
Sempre della stessa famiglia, ma
con funzioni diverse è la Bilancia
da Cucina KS 45, la cui particolarità è proprio quella di occupare pochissimo spazio. La pratica ciotola
in silicone, dalla capacità di 1,6 litri, si ripiega su se stessa diventando un sottile disco colorato, lavabile in lavastoviglie e adatta anche da portare con sé in viaggio.
La bilancia, con portata massima
di 5 kg, graduazione di 1 g e funzione tara, funziona con moderni
Una vita sana ed
equilibrata inizia
da una corretta
alimentazione.
Vediamo come gli
elettrodomestici
possono venirci
in aiuto
di Monica Renna
C
on il 43% dei
consumatori che
dichiarano di essere
veramente appassionati,
il Belpaese appare al top
delle nazioni più virtuose
sensori permettendo di visualizzare il peso degli alimenti su un display bianco retroilluminato.
Abbandoniamo il mondo delle bilance per addentrarci nel mondo
degli elettrodomestici veri e propri, per la preparazione del cibo:
dal mondo Ariete abbiamo scelto
Passì 2.0, un pratico passaverdure
elettrico, azionabile con un semplice pulsante, per ottenere passati gustosi e digeribili. È l’unico
elettrodomestico in grado di separare le bucce e i semi dalla polpa,
senza aggiungere aria ai cibi passati. Leggero e di ridotte dimensioni, resiste agli urti e al calore.
Grazie ai 3 dischi (fori piccoli, medi e grandi) permette di realizzare
ottimi purè, passate di pomodoro, creme di verdure e legumi, ma
anche conserve e marmellate. Il
doppio movimento alternato della pala assicura passati gustosi ma
soprattutto digeribili, in quanto
privi di aria: questo lo rende ideale per la preparazione di pappe
per bambini.
Sempre da Ariete, Centrika Metal
è la centrifuga compatta e dalle finiture di metallo. Con i suoi 700 W
permette di ottenere centrifugati di frutta e verdura in pochi minuti. Il “Camino Mela” da 75mm
permette di inserire gli alimenti
senza grande fatica. Grazie al beccuccio dosatore con salvagoccia
il succo si versa direttamente nel
bicchiere.
Dalla gamma Philips nasce l’estrattore di succo SlowJuicer, della linea Avance Collection, che rivoluziona il modo di estrarre tutto
il concentrato di succo da frutta e
verdura, con la massima praticità e il minimo sforzo. Grazie alla
tecnologia di spremitura lenta con
soli 60 giri al minuto, consente di
estrarre dalla frutta e dalla verdura un succo concentrato e ricco di
fibre, oltre che di mantenere intatte le vitamine e gli enzimi contenuti. Che si tratti di frutti rossi,
di pomodori, uva o melograno, è
dunque possibile godere sempre
di una bevanda salutare e gusto-
sa, con un alto livello di valori nutrizionali. Inoltre, anche se pensato per spremere frutta e verdura
morbida, il potente motore consente di ottenere il massimo succo
senza sforzo e con estrema facilità
anche dalle verdure più dure, come le carote.
Sempre all’interno della famiglia degli estrattori, SLOW JUICER
SJ 4010 AX1 di Hotpoint Ariston
è dotato di Soft Squeeze Technology, un processo di spremitura
senza lama a bassa velocità, che
evita il surriscaldamento della polpa e permette di estrarre fino al
30% di succo in più rispetto alle
centrifughe tradizionali. Il succo è
perfettamente omogeneo e senza residui e conserva tutti i principi nutrizionali essenziali. Il sistema Power Gear e le componenti in
metallo permettono di estrarre il
succo anche dai cibi più compatti e
con buccia spessa quali melograno, fico d’india, aloe e cedro.
Lo slow juicer è facile da assemblare in quanto è composto da 4
elementi che si incastrano facil-
focus Benessere
mente tra di loro ed è anche facile da pulire: basta versare un po’
d’acqua attivare la funzione reverse e tutti i residui di frutta e verdura scivolano via.
Kitchen Aid cala il suo asso: La
nuova Centrifuga Artisan in grado
di preparare fino ad 1 litro di succo per volta, grazie a un serbatoio
con capienza di 1,2 litri. Pratico e
removibile e raccoglie la polpa in
eccesso in un solo contenitore, per
una pulizia ancora più rapida. Due
le impostazioni di velocità, sviluppate per ottimizzare l’estrazione
del succo a seconda della tipologia di ingrediente. L’imboccatura di riempimento e lo spingi alimenti rendono l’aggiunta di frutta
e verdura molto semplice: basta
tagliare grossolanamente l’ingrediente prescelto, senza bisogno di
sbucciarlo (fatta eccezione per gli
agrumi), e lo Spingi Alimenti dirige il cibo verso lame e filtro, dove
saranno trasformati in succo.
Infine la quantità di polpa o il livello di densità del succo è regolato dal filtro, grazie a tre differenti
impostazioni.
Per chi di tempo non ne ha molto, e ama soprattutto la praticità
in cucina il frullatore a immersione MX65 di Girmi 3 in 1 è lo strumento ideale per frullare, lavorare
ingredienti e preparare ricette più
elaborate. Dotato di tre differenti
accessori (frullatore a immersione, frusta per emulsionare, tritatutto) e di un bicchiere graduato
da 600 ml, questo apparecchio
permette di selezionare al meglio
la tipologia di lavorazione desiderata grazie alle cinque velocità e
38 - 39
funzione turbo di cui è dotato. L’ultima famiglia di prodotti riguarda
la cottura dei cibi. È risaputo che
il metodo più salutare e privo di
grassi è la cottura a vapore. Ed è
proprio all’interno della gamma
Philips che troviamo Vaporiera
Avance Collection: grazie a questo
prodotto è possibile cucinare piatti
sani in modo semplice.
La funzione Flavour Booster arricchisce il sapore dei cibi grazie
all’aroma delle erbe e delle spezie. Basta inserire le proprie spezie preferite nel sistema e lasciare
che il calore del vapore sprigioni
i loro aromi, che donano agli alimenti un sapore particolare. Inoltre, il timer digitale segnala quando gli alimenti sono pronti, e la
Vaporiera Philips Avance Collection li mantiene caldi fino a che
non vengono serviti grazie alla
funzione apposita.
Soup & Blender di Russell Hobbs
è una soluzione funzionale alla
crescente esigenza di conciliare
il poco tempo a disposizione per
preparare i pasti con il desiderio di
garantire un’alimentazione sana
e gustosa a tutta la famiglia, specie se in casa sono presenti bebè
o anziani. Soup & Blender Russell
Hobbs, infatti, dispone di 8 programmi preimpostati e provvede
a lavorare, mescolare e cuocere gli
ingredienti sia a freddo che a caldo nel capiente bicchiere in acciaio inossidabile, capace di garantire
fino a quattro porzioni. A ciclo di
cottura ultimato, inoltre, scatta in
automatico la funzione di mantenimento in caldo, assolutamente
provvidenziale nel semplificare la
gestione dei momenti più concitati in cucina. Facile da usare, il nuovo Soup & Blender è anche versatile. Infatti, oltre a essere specialista nelle zuppe e nelle altre
preparazioni tipiche della cucina
invernale, l’apparecchio si presta
ottimamente alla realizzazione di
frullati, frappé e granite.
Soup & Blend è un apparecchio
per la preparazione e la cottura
di minestre e vellutate, con una
capacità di 1.75 L per ingredienti freddi, 1.4 L per zuppe. 8 i programmi disponibili, per cucinare zuppa a pezzi, vellutata, salse,
La parola all’esperto: dieta si, ma con regole precise
Dott.ssa Nadia Tamburlin, Presidente dell’Associazione di Medicina
Integrata per la Prevenzione dell’Obesità
“Noi consigliamo di mangiare, perché serve ad aumentare il metabolismo.
Bisogna innanzitutto fare una buona prima colazione. Si a cereali integrali,
o una/due fette biscottate integrali con poco miele o marmellata, rigorosamente senza zucchero. Caffè non zuccherato, o con zucchero di Stevia.
Se tra colazione e pranzo abbiamo appetito possiamo concederci 2/3 noci
o nocciole. A pranzo possiamo mangiare un’insalata ricca di proteine, una
porzione di riso integrale con verdura o legumi, o un piatto di pasta (70/80
gr). Al pomeriggio un frutto; mentre per cena, rigorosamente proteine. Per
chi ha appetito ed è abituato a mangiare di più, concediamo un minestrone senza pasta e un secondo piatto: pesce o carne, preferibilmente bianca.
Un altro aspetto importante è fare attenzione alle quantità di sale, quindi
niente cibi in scatola e hamburger. Per condire le insalate poco aceto balsamico, o meglio ancora, limone. Un cucchiaio di olio a pasto è concesso.
Già così si cala di peso. Dimenticavo, niente bibite, ad eccezione dell’acqua
gassata e, occasionalmente, un bicchiere di vino rosso”.
bollire/cuocere a vapore, frullati,
mescolare, tritare ghiaccio, funzione Pulse. Funzione automatica
di mantenimento in caldo al termine del ciclo di cottura e piastra
di cottura antiaderente.
Spazio anche alla frittura, acerrima nemica della salute e della
dieta. Grazie a Tefal, però è possibile friggere con un solo cucchiaio
d’olio. La friggitrice Tefal GH8000
Actifry Plus cuoce con solo il 3%
di grassi e con meno odori rispetto
a una friggitrice tradizionale. 1400
Watt, per una capacità di 1,2 kg,
apertura automatica del coperchio, contenitore interno amovibile e antiaderente, pala interna
per una cottura uniforme. Da non
dimenticare il timer e un pratico
ricettario per stimolare la vostra
fantasia in cucina.
Un altro alleato in cucina è Nutribread di Moulinex, caratterizzato
da un design moderno con finishing inox, tre programmi gluten
free e, anche in questo caso, un ricettario incluso. 700 W di potenza
e una capacità di 1 kg; tre impostazioni di peso e tre colori crosta,
12 programmi di cottura di base,
partenza ritardata fino a 15 ore,
funzione mantenimento al caldo
dopo la cottura per un’ora.
Buone notizie anche per tutti gli
intolleranti e allergici al grano e al
lievito, grazie all’introduzione sul
mercato di Imetec Zero-Glu, una
delle prime macchine in commercio per la preparazione di pane e
dolci senza glutine. Zero-Glu permette infatti di preparare ciabatte
e panini oltre al classico pane in
cassetta, impastando, lievitando e
cuocendo il pane in modo del tutto autonomo, prevedendo anche
l’avvio ritardato fino a un massimo di 15 ore, in modo da lavorare
nelle prime ore del mattino al fine
di rendere il pane fresco già disponibile per la prima colazione. Non
solo. Tra le sue funzionalità sono
presenti 20 diversi programmi, tra
cui preparazioni specifiche per la
lavorazione delle diverse tipologie
di farina senza glutine, specifiche
procedure per la lavorazione delle
farine integrali, di farro e kamut e
per realizzare ricette con pochissimo lievito di birra o a base di pasta madre. Sempre in tema di salute in cucina, inoltre, niente di
meglio si addice che una buona
e corretta conservazione dei cibi;
una pratica che trova il suo habitat naturale nell’utilizzo del sottovuoto, mirato non soltanto a conservare le proprietà organolettiche e nutrizionali degli alimenti, a
soprattutto a evitare la crescita di
muffe e batteri.
I vantaggi della conservazione
sottovuoto sono difatti davvero
molteplici: dall’arresto dello sviluppo di microorganismi aerobi e
delle alterazioni chimiche dovute
ai processi ossidativi, fino al mantenimento della freschezza e alla protezione da odori penetranti
esterni. FoodSaver, marchio americano distribuito in Italia da Nital,
offre a questo proposito un’ampia
gamma di prodotti dedicati al confezionamento sottovuoto alimentare e domestico. Si va dal modello top di gamma V3840 ai più piccoli e maneggevoli modelli della
linea Urban.
smart home
Il mercato è pronto a recepire i temi legati alla
casa connessa e i consumatori sono disposti
a investire per equipaggiarsi di conseguenza.
Pensando alla smart home, il primo desiderio
della maggior parte degli utenti è quello di
proteggere la propria abitazione.
La casa
al sicuro
di Federico Cociancich
gono già di un certo Know-how in
ambito di Reti domestiche, come
D-Link, Sitecom, TP-Link, Netgear e altri, già presenti nelle grandi
catene di elettronica di consumo.
I centri Fai da te si sono invece
orientati verso marchi meno noti
che offrono spesso kit con un rapporto qualità prezzo molto vantaggioso. Stanno però arrivando
colossi tecnologici come Amazon,
Apple, Google, IBM e Samsung,
I
l concetto di casa connessa, o
smart home, non è ancora del
tutto chiaro per i consumatori, ma
secondo una ricerca europea commissionata di recente da D-Link,
per una persona su due il concetto
di casa connessa riguarda innanzitutto la protezione della propria
abitazione.
Questa tendenza è ancora più radicata in Italia, dove la sicurezza è
un problema importante. Appare
quindi logico che quando si tratta
40 - 41
di prodotti da acquistare per creare
una casa connessa, il primo che le
persone sono pronte ad acquistare
è una telecamera di sorveglianza
IP, seguito dai i sensori di rilevamento del movimento e di apertura delle porte. Purtroppo dispositivi come i rilevatori di fumo o di
monossido di carbonio mostrano
invece decisamente poco interesse
da parte dei consumatori europei.
Buona parte dei sistemi per la sicurezza viene da aziende che dispon-
che da tempo si dichiarano molto
interessati all’Internet of Things.
Passando ai sistemi di sicurezza
evoluti, per le aziende, questi sono
ancora per la maggior parte prerogativa di installatori specializzati,
che ne certificano il funzionamento e possono garantirne l’assistenza.
Esistono chiare indicazioni circa il
fatto che la casa connessa possa
diventare realmente parte del si-
Massima discrezione
Uno degli elementi cruciali di un impianto di sicurezza è la sua discrezione e la sua capacità di mimetizzarsi nell’ambiente. Una delle
soluzioni più brillanti che si trovano sul web è rappresentata da una
IP Cam, nascosta in una lampadina LED. Oltre ai vantaggi di non dover essere alimentata a parte e di essere assolutamente mimetizzata,
sfrutta la luce della lampadina per illuminare correttamente ciò che si
vuole controllare.
Il podio con i prodotti, per noi,
tra i più interessanti sul mercato
D-Link DCS-5010L
Sitecom Wireless Internet
Security Camera N150
Questa mydlink Home Monitor 360
non fa dell’estetica il proprio punto
di forza, ma ti permette di tenere
sott’occhio la tua casa, quando vuoi
e da qualunque posto, e soprattutto
di controllare l’inquadratura dal tuo
smartphone o tablet. Grazie all’app
gratuita mydlink Home potrai ruotare in tempo reale l’obiettivo e
avere una visuale su qualsiasi punto
della stanza, mentre gli infrarossi
per visione notturna consentono
alla videocamera di vedere fino a 8
metri anche nella totale oscurità.
Una pratica ed efficace soluzione
per sorvegliare il proprio ufficio o
la propria abitazione ovunque ci si
trovi, o, tenere sott’occhio i movimenti del bambino o dell’animale
domestico. Oltre alla possibilità di
accedere alle registrazioni su Internet, consente una velocità wireless di 150 Mbps e una velocità in
ambiente cablato di 100 Mbps. La
qualità video appare fluida tramite
MPEG4 con funzione zoom fino a 4x
e tramite il rilevamento del movimento viene avviata la registrazione automatica con l’invio di notifica
via email.
TP-Link NC250
Consente lo streaming video 720p
HD e sei LED permettono la visione
notturna fino a 5 metri, funzione
particolarmente utile per sorvegliare giorno e notte le aree scarsamente illuminate. Tra le caratteristiche che lo rendono interessante ci
sono la compressione video H.264,
lo zoom digitale 4X e il rilevamento di movimento e suono: quando
vengono avvertiti un rumore o un
movimento, la videocamera scatta uno snapshot e avvisa l’utente
tramite e-mail o FTP. L’NC250 può
inoltre essere utilizzata come Range Extender wireless, aumentando
così la copertura della rete Wi-Fi in
casa e in ufficio.
stema di sicurezza per i consumatori e fornire un alto grado di protezione per ciò che per essi è più
importante.
Se il concetto sembra essere attraente e flessibile, c’è ancora una
certa confusione circa le sue caratteristiche effettive, il grado di semplicità e i reali benefici che è in grado di fornire.
È qui che può e deve intervenire
il canale con i propri consigli e le
corrette indicazioni, perché sapere
che la propria casa è al sicuro dai
ladri, dagli incendi, o dagli incon-
Netgear Arlo
Può essere utilizzata per la sicurezza domestica, per il monitoraggio
dei bambini e degli animali domestici, oppure esternamente per la
sicurezza aziendale. Le telecamere
Arlo sono al 100% senza fili, possono essere installate in posti difficili
da raggiungere, all’aperto o al chiuso, e consentono di controllare la
casa in qualsiasi momento e ovunque sia.
venienti domestici, è qualcosa per
cui le persone saranno sempre disposte a spendere.
Semplicità:
una parola magica
I due fattori chiave che hanno portato al diffondersi dell’Internet delle cose e delle Smart home sono i
prezzi accessibili (rispetto alle soluzioni domotiche) e la semplicità
d’uso dei prodotti.
I consumatori sono e saranno sempre sensibili al prezzo, ma specialmente per la smart home cercano
S
apere che la
propria casa è al
sicuro è qualcosa per
cui le persone saranno
sempre disposte a
spendere
prodotti facili da installare e da utilizzare. Gli utenti saranno pronti a
trasformare le loro abitazioni in case connesse solamente se la tecnologia sarà davvero semplice da
installare e i vantaggi del relativo
utilizzo pressoché istantanei.
Le parole “facile” o “semplice” da
installare e usare sono spesso le
più citate in qualunque ricerca di
mercato. I prodotti high tech più
diffusi sono ora talmente intuitivi
da non aver bisogno di fornire documentazione per il loro setup iniziale.
aziende
di Federico Cociancich
Il Vice Presidente di
Whirlpool Emea è stato
confermato Presidente
di Confindustria Ceced
durante l’assemblea
dei soci, che ha
nominato anche
quattro vicepresidenti
e definito le strategie
per il prossimo futuro
Ceced Italia conferma
Franco Secchi
S
P
er Ceced Italia
è indispensabile
allargare lo sguardo
a una prospettiva più
ampia che comprende
i produttori e gli
universi a noi vicini
come i distributori
e i consumatori
42 - 43
i è tenuta a fine aprile, nella splendida cornice della sala Parlamentino del Palazzo Giureconsulti a Milano, l’Assemblea
dei Soci di Confindustria Ceced
Italia, l’associazione che riunisce
i produttori di apparecchi domestici e professionali in Italia. Presidente per il triennio 2015-2018
è stato confermato Franco Secchi, Vice President di Whirlpool
Emea, e sono inoltre stati eletti
quattro Vice Presidenti:
– Manuela Soffientini (Amministratore Delegato Electrolux
Italia), con delega alle politiche industriali e relazioni istituzionali.
– Antonella Ferrara (Amministratore Delegato Ols), per le
relazioni con le PMI.
– Gian Luca Littarru (General Manager Refrigeration di
Whirlpool Emea), per energia
e ambiente.
presidente
– Riccardo Remedi (Amministratore Delegato Faber), per la
sorveglianza del mercato.
Nel discorso di investitura per il
suo secondo mandato, il presidente Franco Secchi ha ribadito
che il settore degli apparecchi domestici e professionali continua a
investire in export e innovazione, pur in un contesto negativo e
complesso. I volumi produttivi in
Italia sono calati nel 2014 di un
ulteriore 2 %, dato peggiore di
quello complessivo dell’industria
manifatturiera (-0,1%). Ha quindi ribadito quanto sia indispensabile, per Ceced Italia, allargare
lo sguardo a una prospettiva più
ampia che comprende le filiere
contigue dei produttori e gli universi vicini: distributori e consumatori. È questa, in sostanza, la linea strategica che il nuovo Presidente intende seguire per il prossimo triennio.
“Agire, darsi da fare con obiettivi
concreti e lungimiranti è il modo
necessario per uscire dalla lunga
crisi e consolidare la presenza industriale del nostro settore. Dobbiamo agire in coordinamento con
Confindustria e le sue associazioni
verticali e territoriali per rafforzare ulteriormente visibilità, efficacia, potenza della nostra rappresentanza.”
Se i volumi produttivi hanno un
impatto significativo sui livelli occupazionali, non raccontano
la verità del cambiamento che il
settore sta attraversando: il passaggio dalle produzioni di massa, entry level, a un’offerta sempre più qualificata nella fascia alta di gamma, dove è utilizzabile
e monetizzabile il valore aggiunto
dell’Italian Lifestyle. Il valore aggiunto del design italiano, unito
alla tecnologia, si evidenzia anche
nell’incremento delle esportazioni (+ 16,6 %) dei piani di cottura
nel primo trimestre 2015.
Dal punto vi dista della sostenibilità ambientale, Secchi ha sottolineato che in Italia la produzione
degli elettrodomestici di maggior
efficienza energetica e compatibilità ambientale è arrivata al 70 %.
N
el discorso di
investitura per il
suo secondo mandato,
il presidente Franco
Secchi ha ribadito
che il settore degli
apparecchi domestici
e professionali
Istituzioni sorde
Il Governo ha riservato ben poca
attenzione alle proposte di politica industriale del settore enunciate nel “Progetto Orizzonte” preparato con Confindustria e i territori
sedi dei principali distretti industriali del settore. La disattenzione a temi che non siano focalizzati al contingente o a soluzioni
tampone di singole crisi aziendali, rafforza il timore che diventi
sempre più difficoltoso avviare un
confronto costruttivo con le istituzioni su temi strategici basati su
di una visione ampia e profonda. Fortunatamente ci sono stati
anche elementi positivi e in particolare si può registrare la promulgazione di alcuni importanti
strumenti legislativi. Sono stati
ottenuti risultati significativi per
quanto riguarda il sostegno alla
domanda tramite il bonus sulle ristrutturazioni edilizie (65 %) e il
bonus mobili (50 %) esteso agli
elettrodomestici, il recepimento
della Direttiva Raee 2 e il successivo Accordo di programma con
le controparti del Sistema Raee,
il credito fiscale del 30 % per le
apparecchiature professionali per
la ristorazione comprese nelle ristrutturazioni alberghiere.
Un aiuto concreto
La difesa e la promozione dell’Italian Lifestyle, declinata nel “Progetto Orizzonte”, viene già perseguita, con investimenti interamente autofinanziati, dai produttori di apparecchi domestici
e professionali in Italia. Si tratta
continua a investire in
export e innovazione,
pur in un contesto
negativo e complesso
dell’evoluzione e ampliamento
del Made in Italy che, in un mercato globale, suona limitativo per
prodotti che hanno tutte le carte
in regola per essere protagonisti
nel mondo con un valore aggiunto superiore.
Uniti per il successo
Il Presidente ha sottolineato come
siano continuati i contatti con le
associazioni delle filiere contigue
per un grande progetto strategico
di aggregazione in un nuovo perimetro nel nome della smartness
(smart house, smart building,
smart city, smart grid). “È un progetto di lungo respiro che conferma la nostra vocazione alla guida
e la capacità di guardare avanti,
oltre l’orizzonte, all’innovazione
tecnologica, funzionale, ecologica nell’ambito dei piani industriali definiti nel Progetto Orizzonte”.
technology
I forni a microonde sono ormai entrati stabilmente
nelle case italiane. Ma molti hanno ancora dubbi su
come funzionino e se possano essere pericolosi
Cottura
all’onda
di Marco Passarello
C
da poter stare
ome per molte grandi invenzioni della cucina, dal panettone
alla tarte tatin, anche per il forno
a microonde c’è una leggenda che
descrive come sia nato per puro
caso. A quanto si dice l’ingegnere
statunitense Percy Spencer, che
si occupava per la Raytheon della produzione di radar durante la
Seconda Guerra Mondiale, si rese
conto che le microonde provenienti dai dispositivi che costruiva avevano scaldato la barretta di cioccolato che teneva in tasca fino a farla
sciogliere, ed ebbe così l’idea geniale. In realtà Spencer non fu certo
il primo a scoprire che si potevano
scaldare alcuni oggetti attraverso le microonde. Fu però il primo
a studiare il fenomeno e ad avere
l’idea di sfruttarlo per cuocere i cibi. Depositò il brevetto nel 1945, e
il primo modello commerciale fu
messo in vendita nel 1947, ma fu
solo nel 1967 che apparve sul mercato il primo forno a microonde simile a quelli che conosciamo oggi,
economico e sufficientemente piccolo e leggero da poter stare su un
tavolo.
su un tavolo
Perché funziona?
I
l primo modello
commerciale fu
messo in vendita nel
1947, ma fu solo nel
1967 che apparve sul
mercato il primo forno
a microonde simile a
quelli che conosciamo
oggi, economico e
sufficientemente
piccolo e leggero
Le microonde sono onde elettromagnetiche con frequenza variabile tra i 300 MHz e i 300 GHz (quindi
di frequenza maggiore, e lunghez-
44 - 45
za d’onda minore, rispetto alle onde radio normalmente usate per le
trasmissioni). Come le onde radio
sono in grado di attraversare gli
oggetti. Il passaggio di microonde in un punto dello spazio equivale a un rapido variare del campo
elettromagnetico. Se in quel punto
si trova una molecola di tipo polare (cioè con un lato caricato positivamente e uno negativamente),
la variazione del campo magnetico
la farà agitare con frequenza pari a
quella dell’onda. Nel mondo delle
molecole agitazione equivale a calore, e questo significa che l’energia contenuta nelle microonde si
tradurrà in un riscaldamento della
sostanza.
La tipica molecola polare è quella
dell’acqua, e infatti i cibi contenenti acqua si scaldano molto bene al
microonde. Non è vero però ciò che
molti credono, e cioè che i forni a
microonde utilizzino una frequenza
scelta per andare in risonanza con
le molecole d’acqua contenute nei
cibi. Per ottenere questo effetto
servirebbe una frequenza più elevata. Anche molte altre sostanze si
scaldano in un microonde.
Come funziona?
A generare le microonde in un forno è un dispositivo chiamato magnetron. Si tratta di un tubo a vuo-
to in cui un fascio di elettroni attraversa una serie di cavità metalliche
in presenza di un campo magnetico. Il passaggio degli elettroni eccita le cavità a emettere microonde, la cui frequenza è determinata
dalle dimensioni delle cavità stesse
(nei forni casalinghi è solitamente
pari a 2,45 GHz). Una guida d’onda (cioè un tubo di materiale conduttore) trasporta le microonde
dal magnetron fino alla cavità del
forno, le cui pareti sono schermate
con rete metallica (formando una
gabbia di Faraday) per evitare che
le onde fuoriescano. Il cibo da cuocere viene posto su una piattaforma girevole perché sia esposto alle
microonde in modo uniforme.
e
u
Il magnetron è alimentato a corrente continua, e necessità perciò
di un trasformatore. Solitamente si
utilizzano trasformatori lineari non
regolabili, per cui il livello delle microonde è sempre uguale. La cottura viene regolata attraverso cicli di
accensione e spegnimento del magnetron. I modelli più moderni però hanno sostituito il trasformatore
con un inverter, che permette invece di regolare in modo continuo la
potenza usata.
L’efficienza dei forni a microonde
non è molto grande (il 64% circa
dell’energia consumata va effettivamente a scaldare il cibo), tuttavia il consumo risulta inferiore rispetto ai forni tradizionali. Questi
infatti devono scaldare anche le
proprie pareti, mentre i forni a microonde scaldano solamente il cibo, e sono in grado di ottenere il
risultato in tempi brevissimi e senza preriscaldamento. Sono ideali,
perciò, per riscaldare cibi già cotti
in precedenza.
Come cuoce?
Si dice spesso che i forni a microonde cuociono i cibi dall’interno, ma
questo non è esatto. Solitamente
le microonde cedono tutta la loro energia dopo essere penetrate
a qualche centimetro dalla superficie; in tal caso il cibo si scalderà
prima all’esterno, e il calore penetrerà verso l’interno per conduzione, così come avviene nella cottura
in un forno comune. Può succedere
però che, se il cibo è a pezzi piccoli, l’interno termicamente isolato
si scaldi più dell’esterno a contatto con l’aria, dando l’impressione
che il calore provenga dal centro.
Cibi con scarsa conducibilità termica possono anche esplodere se una
parte si scalda molto più di altre.
Nei cibi acquosi le temperature che
si vengono a creare nel cibo sono
inferiori a quelle dei forni normali, e pertanto insufficienti ad abbrustolirli o caramellarli attraverso
le cosiddette reazioni di Maillard.
I grassi, invece, a causa della loro
capacità termica minore, possono
raggiungere temperature più elevate. In generale per cuocere bene col forno a microonde occorrono tecniche specifiche, diverse da
quelle usate con i forni tradizionali.
Un gran vantaggio dei forni a microonde è che non scaldano direttamente la maggior parte dei recipienti usati per il cibo, consentendo
di maneggiarli più facilmente.
Pericoli veri e presunti
Una lunga esposizione alle microonde può essere dannosa per la salute; tuttavia un forno che funzioni correttamente è perfettamente
schermato e non comporta rischi.
Una volta spento il forno, il cibo
non trattiene alcuna radiazione residua ed è quindi perfettamente sicuro.
Alcuni studi hanno dimostrato che
la cottura a microonde riduce il valore nutritivo dei cibi; tuttavia questo vale anche per ogni altra forma
di cottura. Grazie alle temperature
di cottura più basse,i forni a microonde hanno il considerevole vantaggio di produrre una molto minore quantità di particelle carbonizzate, potenzialmente cancerogene. Il rovescio della medaglia è
che, usandoli per scaldate gli avanzi, la temperatura non è sufficiente a sterilizzare i cibi come avviene
con altri tipi di cottura.
È pericoloso introdurre oggetti metallici in un forno a microonde, specie se presentano punte o irregolarità, poiché per induzione potrebbero produrre scintille e far prendere fuoco al cibo.
Ibridi e varianti
Per sfruttare la rapidità della cottura a microonde ma ampliarne la
versatilità in cucina sono stati creati modelli che utilizzano forme di
funzionamento ibride. Per esempio
i forni a microonde ventilati utilizzano ventole che, accoppiate a elementi di materiale scaldato dalle
U
na lunga
esposizione
alle microonde può
essere dannosa per
la salute; tuttavia un
forno che funzioni
correttamente è
perfettamente
schermato e non
comporta rischi
microonde, fanno circolare il calore per convezione in modo simile
ai forni normali. Altri forni fanno
uso di lampadine alogene al quarzo per scaldare la superficie dei cibi
è ottenere l’abbrustolimento tipico
dei forni comuni. Altri ancora utilizzano le microonde anche per scaldare acqua, ottenendo una cottura
al vapore. Queste nuove tecnologie
sono spesso accoppiate a sensori che verificano lo stato di cottura
del cibo per poterle applicare nella
maniera più efficace.
L’Associazione dei Retailer Specializzati compie 10 anni dalla
sua fondazione e guarda avanti alle “opere ancora incompiute”
in-store
di Roberto Bonin
Aires
stici. Molta strada è stata fatta da
allora, molte cose sono cambiate
e molti volti dei protagonisti sono cambiati e ora, dopo un primo
decennio di attività, l’Associazione guarda al suo futuro. Un futuro che, se considerata le dimensioni di fatturato e di popolazione coinvolta dai suoi associati (10
miliardi di euro di fatturato e circa 240 milioni di persone all’interno dei punti vendita all’anno,
ndr), assume più i contorni di una
vera e propria “istituzione”, il cui
stato di salute è in grado di fungere da sismografo dell’economia italiana.
“Per un’Associazione un anniversario non è tanto una celebrazione di quanto è stato fatto negli
anni passati, ma semmai un momento di concentrazione sui 10
anni che verranno”, tiene difatti
a sottolineare Davide Rossi, Direttore Generale di AIRES. “Abbiamo quindi in programma di
10 e altri 10... e altri 10...
D
ieci anni possono essere tanti
o pochi. Basta solo scegliere
da che lato guardare la ricorrenza: se dal passato o dal presente.
Sono infatti ormai passati due lustri da quando, nell’ottobre 2005,
Davide Rossi,
Direttore Generale AIRES
46 - 47
l’allora Presidente Albino Sonato annunciò la nascita di AIRES,
la prima grande Assocìazione
che riuniva a sé le maggiori insegne della distribuzione di prodotti di elettronica ed elettrodome-
concentrarci su temi per noi di
estrema importanza, affrontandoli in una modalità che non avrà
di certo il sapore di celebrazione,
ma di vera e propria creazione di
nuove iniziative e reali opportunità”.
Molti sono gli impegni che, come conferma Davide Rossi, vedranno quindi impegnata AIRES
nei prossimi anni, a iniziare dal
rispetto dell’ambiente su cui è
in corso da tempo un proficuo
confronto con tutte le Associazioni dei fornitori sia aderenti a
Confcommercio come ANDEC sia
facenti parte di Confi ndustria
come ANITEC e CECED. “Il tema
dell’ecologia, è per noi di fondamentale importanza, soprattutto
in ottica di far capire al pubblico
che la tecnologia non è solo facile, semplice e utile, ma può essere anche utile per l’ambiente”,
spiega Rossi, che continua: “Un
altro tema per noi fondamentale,
e di cui siamo da sempre promo-
tori nel Paese, è naturalmente
l’innovazione, e non solo quella
delle nostre imprese, ma soprattutto quella dei singoli cittadini”.
Proprio in questo senso, difatti,
l’Associazione – che si è già resa protagonista della nascita di
Ediel Servizi insieme ad ANITEC
e Confindustria CECED Italia per
il miglioramento dei processi di
fatturazione – sta ad esempio lavorando alla creazione di un catalogo elettronico unico per tutti
gli operatori. Oltre che incentivare le attività di formazione degli
addetti alla vendita dei vari soci, al fine di ampliare i servizi ai
consumatori finali.
A questi si aggiungono poi altri
temi altrettanto importanti, come ad esempio il miglioramento
dei rapporti con la pubblica amministrazione, sia nel senso di
una maggiore semplicità nell’espletamento delle pratiche sia
nel senso di difesa contro la burocrazia oppressiva.
“Un altro tema per noi importantissimo è quello della nuova normativa e delle politiche pubbliche in tema di RAEE che hanno
attribuito alla distribuzione un
ruolo di primissimo piano”, continua poi Rossi. “La regola del ’1
contro 0’ è difatti un onere che è
ricaduto in maggior parte sui nostri associati e per il quale stia-
Torna a crescere il settore
Technical Consumer Goods
Nel primo trimestre del 2015 le imprese rappresentate da AIRES hanno
registrato una crescita del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente, per un fatturato totale di 2,23 miliardi di euro, contro i 2.13
miliardi dei primi tre mesi del 2014.
La Telefonia si è confermata, ancora una volta, il settore trainante per
l’intero comparto (+26,4%), seguito dall’Home Comfort (+20,9%), dai Piccoli Elettrodomestici (+9,4) e dai Grandi Elettrodomestici (+8,3%). Ancora
in terreno negativo il segmento Consumer Electronics (-2,6%).
Per quanto riguarda il settore dei Grandi Elettrodomestici, va rilevato che
la spinta positiva degli incentivi introdotti dal Piano Casa, e in particolare
dall’Ecobonus, che aveva permesso nel 2014 una crescita del 3,7%, sta
continuando a sostenere la domanda: nel primo trimestre 2015 si registra, infatti, un incremento delle vendite pari all’8,3%.
A commento di questi dati, Davide Rossi ha sottolineato: “Dalle ultime
settimane del 2014 stiamo assistendo a una positiva inversione di tendenza, in via di consolidamento, anche se non dobbiamo dimenticare
che arriviamo da oltre tre anni di difficoltà e che per ritornare ai livelli del
2010 ci vorrà ancora molto tempo e molto impegno, nonostante la favorevole congiuntura dell’economia”.
mo lavorando per trasformare
questo onere in una opportunità
cercando una collaborazione sostenibile con i sistemi collettivi,
i comuni, i produttori”. Proprio a
Davide Rossi l’Assemblea Generale di AIRES ha recentemente
attribuito il ruolo di Delegato in
materia di RAEE.
Alessandro Butali confermato
alla Presidenza di AIRES
L’Assemblea Generale di Aires ha confermato, per acclamazione, la carica di Presidente ad Alessandro Butali, Presidente di Euronics e Amministratore Delegato di
Butali Spa.
Butali, che sarà quindi in carica per il mandato 2015-2017, ha dichiarato: “Sono orgoglioso di poter continuare a essere il portavoce delle aziende del nostro settore,
riconosciute ed apprezzate per il loro dinamismo commerciale, per la professionalità
e la competenza del personale, per la capacità di rinnovarsi e di portare innovazione
nel Paese. L’economia italiana sta ancora attraversando un momento difficile, ma
sono fiducioso: i segnali di ripresa nel nostro settore ci sono, e i dati del primo trimestre di quest’anno confermano una tendenza che sembra in via di consolidamento”.
Inoltre, è stato confermato il Consiglio Direttivo, che risulta composto anche da Stefano Biffi (Mediamarket), Roberto Omati (Expert), Giuliano Sbaraini (GRE) e
Andrea Scozzoli (Unieuro). Infine, Giuseppe Silvestrini, Presidente di Unieuro, ha
accettato la richiesta unanime dell’Assemblea di proseguire l’incarico di Delegato
Permanente presso il Consiglio Confederale di Confcommercio su cooptazione diretta da parte del Presidente Carlo Sangalli.
«
Per un’Associazione
un anniversario
non è tanto una
celebrazione di quanto
è stato fatto negli
anni passati, ma
semmai un momento
di concentrazione sui
10 anni che verranno»
Davide Rossi, Direttore Generale
di AIRES.
in-store
Dopo l’ingresso dei
soci del Consorzio
il Gruppo della
Stella torna ai vertici
del mercato retail
specializzato
di Roberto Bonin
Roberto Omati,
Direttore
Generale
di Expert Italy
I
l futuro è arrivato. Se la convention dello scorso anno di Expert
si intitolava “Verso il futuro”, non
v’è dubbio che tale “promessa” sia
stata più che mantenuta. Lasciate
definitivamente alle spalle le traversie occorse nel 2014, Expert
Italy sta vivendo infatti una vera
e propria “seconda giovinezza” che
l’ha riportata a buon diritto ai vertici del mercato del retail specializzato del nostro Paese.
“Il nostro sviluppo nel corso di
questi anni è stato un elemento di
particolare virtuosità. Poi, dall’inizio del 2014 ad oggi, siamo passati da una fase potenzialmente
molto critica a una fase di rinnovato entusiasmo, che ha consentito
di riconquistare, in tempi piuttosto
brevi, la posizione di leadership
tra i gruppi d’acquisto”, conferma
a tal proposito Roberto Omati,
Direttore Generale di Expert Italy.
“Va detto però che il lavoro svolto per ottenere questo risultato,
ha potuto contare su solide basi
48 - 49
Expert riparte
con Elite
costruite nel tempo, che si sono
rivelate determinanti: l’unità e la
tenacia dei soci; le caratteristiche
peculiari della nostra rete di negozi, specializzati e presenti nella
prossimità urbana; la forza dell’insegna Expert e la distintività dei
progetti promo pubblicitari che
abbiamo realizzato e che, come
possiamo osservare, sono divenuti un punto di riferimento molto
imitato.
La strategia, volta a valorizzare
l’insegna e l’identità dei nostri
specialisti, ha ispirato la scelta di
organizzare l’attività commerciale
in modo da aumentare la capacità di esprimere progetti rivolti al
sell-out, privilegiando vendite di
qualità. Proprio grazie a questo
approccio innovativo, abbiamo ricevuto molti apprezzamenti e, con
la fiducia dell’industria abbiamo
potuto gestire la fase di transizione in modo più agevole. Quando
l’attività di Gruppo riesce a produrre valore aggiunto, le associate
migliorano i loro risultati e s’innesca un processo virtuoso: i bilanci
d’esercizio sono positivi e ben sopra la media del settore; ci sono
i presupposti per aumentare gl’investimenti per sviluppare la rete
dei negozi e, con essi, si migliora
anche il presidio del territorio e si
rafforza la catena”.
Dalla contrazione
all’espansione
Ma andiamo per gradi e cerchiamo di ricostruire passo dopo passo
il percorso compiuto dall’insegna
della Stella nel recente passato;
percorso che, come è già stato sottolineato, nonostante le varie difficoltà, ha comunque portato a una
crescita sostanziale del Gruppo, sia
sotto il profilo dei ricavi sia sotto il
profilo della visibilità.
“Dopo le vicissitudini del 2014,
conclamata l’uscita dei soci SGM
e Papino, la dimensione dei ricavi
del Gruppo si era ridotta di circa il
50% e, nonostante alcuni altri soci
proseguissero a fare sviluppo con
nuove aperture, ci siamo dovuti
confrontare con notevoli sia per il
ridotto potenziale commerciale che
per la drastica riduzione delle risorse da destinare alla pubblicità”,
spiega difatti Roberto Omati. “Pensando al nostro futuro e alla necessità di accogliere dei nuovi soci,
abbiamo rinnovato il Consiglio di
Amministrazione nel maggio dello scorso anno, mentre valutavamo
le varie possibilità nel mercato, abbiamo continuato a lavorare molto
come sempre abbiamo fatto, ma
anzi, aggiungendo alcune specifiche cure: ancor più parsimoniosi
nelle spese; ancor più determinati a distinguerci nelle nostre attività aziendali e promo-pubblicitarie,
ancor più attenti nel coordinamento dei soci, per assicurarci unità
d’intenti e compattezza nelle decisioni. L’industria ci ha dato fiducia
e ha creduto nella prospettiva che
Expert stava costruendo per restare protagonista nel retail specializ-
e
zato; per questo, semplicemente
possiamo dire loro, GRAZIE!”.
Il percorso avviato per gestire la
transizione, ha poi avuto il suo epilogo positivo agli inizi del 2015, con
l’ingresso nella compagine di tutte le aziende socie del Consorzio
Elite e, nella fattispecie, di Comet
Spa; Ires Spa; Grancasa Spa; Barni Carlo Spa; Carretti & C. Srl; e Di
Salvo & Della Martira S.r.l.
“Ci siamo così trovati con nuove
aziende con nuove aziende associate, con cui ci si è immediatamente trovati in sintonia, per la comune visione dei valori imprenditoriali: la solidità delle aziende associate; massima trasparenza e attenzione al conto economico, nella
gestione; il focus sull’attività retail.
Un’operazione che ci ha consentito di affermare la nostra leadership
tra le insegne del nostro mercato,
non solo come dimensione, ma
anche come naturale propensione a svolgere attività commerciali
comuni rivolte al consumatore finale”, continua Omati. “Per quanto riguarda l’adozione di un’insegna comune, abbiamo condiviso
di non porre vincoli, poiché le imprese neo socie vantano una lunga tradizione ed altrettanti successi
nei rispettivi territori, riconosciute e apprezzate con i loro marchi.
Un matrimonio d’interesse, basato
però principalmente su grandi affinità; infatti: pur mantenendo varietà di format, siamo comunque
tutti orientati a svolgere un retailing specializzato e di qualità; pur
se non manca l’offerta conveniente, poniamo molta attenzione alla
buona gestione e a produrre utili,
necessari a perpetrare nel tempo
la solida reputazione conquistata;
pur riconoscendo un certo grado
d’indipendenza alle associate nel
territorio, abbiamo condiviso l’ineludibilità di un consistente sviluppo
dell’attività commerciale comune e
di tutte le forme di sinergia possibili. A dimostrazione di ciò quindi,
sono state decise ed operate immediatamente: l’integrazione in
un’unica centrale; la formazione di
un unico livello di accordi quadro
nazionali con l’industria; una serie
di iniziative commerciali comuni,
da rivolgere al consumatore finale, dedicando la pubblicità nazionale all’insegna Expert e la declinazione della medesima strategia
di marketing, a livello locale, per le
rispettive altre insegne”.
Il risultato finale è davvero allettante: un Gruppo che quest’anno
realizzerà più di 1,8 miliardi di euro di ricavi (nel 2013 i ricavi erano
1, 72 miliardi di euro, poi, al netto dei soci usciti, i ricavi del 2014
sono stati circa 1,1 miliardi di euro,
ndr), previsione che tiene conto del
trend di mercato stimato in crescita, dello sviluppo positivo proveniente dalle nuove aperture e dai
ricavi aggregati dei nuovi soci Expert.
“La transizione si può ormai considerare chiusa e con un risultato eccellente. L’industria ha accolto bene la nostra iniziativa anche
perché, oltre ad aver riconosciuto
il merito di questa nuova avventura del nostro Gruppo, è evidente
che questa operazione ha portato
anche maggior equilibrio nel mercato. Le principali quattro insegne,
si confrontano ora con dimensioni e potenzialità abbastanza simili
e, grazie a ciò, i fornitori avranno
più opzioni, altrettanto consistenti,
all’interno del panorama distributivo”, sottolinea Omati.
Quale futuro?
Come in tutte le nuove iniziative
ci sono grandi margini di sviluppo
e molteplici sfide da cogliere, così
come sottolinea lo stesso Omati:
“Siamo convinti del fatto che, nonostante la grande rivoluzione in
corso nel retail, la specializzazione
e il presidio territoriale dei negozi
fisici saranno comunque elementi
determinanti per il successo nel futuro. La nostra attuale forza distributiva si esprime per circa il 40%
al Nord (dove è prevalente il peso
del Nord-Est, ndr) e per circa il 35%
al Sud e quindi, sappiamo di essere ancora poco presenti nel nordovest e nel Centro; dunque, proprio
in queste aree dovremo lavorare,
per potenziare la nostra presenza”.
Un’espansione che dovrà comunque anche prevedere lo sviluppo
della multicanalità e quindi anche
dell’online: “Abbiamo già annunciato il nostro ingresso nel canale
on-line con un sito di ecommerce
che contiamo di aprire nella seconda metà dell’anno. Il nostro progetto si è posto una sfida piuttosto
ardua e distintiva, basata sul tentativo di voler essere nel web ciò
che siamo nei negozi. In altre parole, vorremmo usare il web come una vetrina Expert, aperta al
pubblico nelle 24 ore, caratterizzata da un’offerta selezionata e
prontamente disponibile e un ottimo livello di assistenza pre e postvendita a disposizione dei clienti.
Vorremo valorizzare un selezionato gruppo di marchi partner e
qualificare in modo originale i loro
prodotti, proiettando i nostri sforzi
affinché il consumatore sia incentivato a concludere il suo percorso
di acquisto nei nostri negozi, contando sul contatto con i nostri specialisti”.
Anche sul piano internazionale,
infine, continua l’espansione di
Expert che, oltre ad aver per ora
mantenuto la collaborazione con
SGM Distribuzione Spa (Unieuro),
è recentemente sbarcata anche
in: Sudafrica, grazie all’accordo con
Iser; in Svizzera, grazie all’accordo con Migros; in Polonia, grazie
all’accordo con Komputronic.
L
a strategia, volta
a valorizzare
l’insegna e l’identità
dei nostri specialisti,
ha ispirato la scelta di
organizzare l’attività
commerciale in modo
da aumentare la
capacità di esprimere
progetti rivolti al sellout, privilegiando
vendite di qualità
Una non ben chiara nomenclatura spesso provoca
confusione e cattiva informazione
in-store
Un po’ di sostenibile
chiarezza (2)
Arch. Olivia Carone
Pres. Ass. Casaclima Network
Milano e docente IED
[email protected]
Efficienza energetica
degli edifici
L’efficienza energetica di un appartamento o di un immobile, indipendentemente dalla tipologia di utilizzo,(residenziale,
ufficio,scuola, albergo, ospedale, etc.,) prevede azioni che influiscono sul suo “funzionamento
energetico” futuro per lungo tempo e richiede pertanto un’accurata valutazione, sia che si tratti
di edificio nuovo che, forse ancor
più, di ristrutturazione.
Occorre saper scegliere materiali adatti, tecnologie aggiornate e
sistemi impiantistici spesso con
l’integrazione di energie rinnovabili che si dimostrino, alla prova dei fatti, efficienti, producendo comfort e risparmio nella gestione. Essenziali si dimostrano
gli interventi sulla coibentazione, sui ponti termici, sull’uso attivo o passivo dell’energia solare,
nonché sulla tenuta all’aria senza
trascurare la qualità ecologica dei
materiali anche “a km zero”, o con
certificazione ecologica di tipo europeo.
50
Edifici ecologici
Sono edifici dalle caratteristiche e
qualità superiori rispetto alla media che non si limitano ad attuare
efficacemente crieri di efficienza
energetica ma la raggiungono con
scelte consapevolmente rivolte al
benessere interno degli occupanti
ed esterno dell’ambiente. Adottano soluzioni impiantistiche e materiali direttamente o indirettamente
a contatto con il corpo umano privi di tossicità e capaci di stimolare
attraverso la percezione sensoriale
reazioni di benessere nel fisico, in
modo consapevole o inconsapevole. Adottano cioè tutte le strategie
per massimizzare ciò che comunemente definiamo ‘comfort’ aggiungendovi tutto l’aspetto di ‘benessere’ e di raffinatezza percettiva
attiva e passiva facendo proprio il
principio di Ruskin secondo il quale
ogni bellezza è fondata sulle leggi
delle forme -ed aggiungo, dei criteri- naturali. In questo senso si dimostrano ‘amici della nostra salute’ dato che creano appositamente un ambiente privo di elementi
potenzialmente disturbanti, dan-
nosi o pericolosi per l’uomo. Per
esempio:
• proteggono dal radon, gas cancerogeno
• emettono poca C02, gas notoriamente climalterante attraverso
utilizzo di specifici materiali
• emettono poca C02, gas notoriamente climalterante attraverso
l’efficienza energetica dell’ edificio che non dovrebbe superare i
50-70 kWh/m2a;
• attuano criteri di risparmio
dell’acqua e dove possibile di riciclo e riuso della stessa
• scelgono soluzioni ‘a km 0’
• monitorano la qualità dell’aria
interna che deve essere priva di
emissioni nocive
• adottano le migliori soluzioni per
tutti i livelli di comfort termico,
acustico, illuminitecnico, visivo,
del colore, etc.
Gli edifici ecologici non provocano
la - “Sick Building Syndrom” o Sindrome da edificio malato a causa
della quale le persone che permangono in ambienti insalubri, con ele-
vato tasso di inquinamento indoor
cioè dell’aria interna accusano disturbi di salute, sia lievi che invalidanti come irritazioni agli occhi, al
naso, alle vie respiratorie, alla pelle, mal di testa, stanchezza, malessere, vertigini e difficoltà di concentrazione sino talvolta al cancro.
Questi disturbi, noti sin dagli anni
70, e causati dall’emissione di sostanze odorose e irritanti e muffe
da parte di materiali e apparecchi,
(ossia con alta concentrazione di
VOC, Composti Organici Volatili) generalmente diminuiscono o scompaiono allontanandosi dell’edificio.
Spesso sottovalutati o decisamente
ignorati, i VOC possono rappresentare un grande elemento di criticità per la salubrità interna, non va
dimenticato che l’Organizzazione
Mondiale della Sanità ha dichiatato
che l’inquinamento indoor è causa di malattia e talvolta morte nel
34% per ictus; 26% per cardiopatia
ischemica; 22% per broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO);
12% per infezioni respiratorie inferiori acute nei bambini; e 6% per
cancro del polmone.
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