di Angelo Ruoppolo
1 gennaio, Ad Agrigento i poliziotti della Squadra
Volanti hanno arrestato Roberto Fregapane, 19 anni,
e il minorenne G C , 17 anni, perche’ hanno rubato
un ciclomotore Piaggio Liberty posteggiato in via
Papa Luciani. Forse, sarebbero responsabili anche
di altri recenti furti di altri motorini.
1 gennaio, A Porto Empedocle, ancora minacce di
morte contro l’ex sindaco, Paolo Ferrara. Ignoti gli
hanno telefonato e lo hanno minacciato che lo
avrebbero ucciso, nonostante la scorta.
1 gennaio, A Porto Empedocle un imprudente ha
sparato con una pistola vera, e una famiglia
residente in contrada Inficherna, durante il cenone,
e’ stata sorpresa da un proiettile vagante che ha
frantumato la finestra della cucina e si e’ conficcato
in un mobile.
1 gennaio, A Porto Empedocle, in contrada
Lanterna, in via Enna, gli spari di Capodanno hanno
provocato una vittima. Un cagnolino, forse perche’
preda del panico e della paura, si e’ lanciato giu’ dal
balcone di una casa al quarto piano di una
palazzina.
1 gennaio, Ad Agrigento due feriti dai botti di
Capodanno. Poco dopo la mezzanotte, un ragazzo di
27 anni ha subito una lesione ad una mano e delle
ustioni provocate dall’ esplosione di un petardo. Un
altro ragazzo e’ stato soccorso in Ospedale per una
ferita lacerocontusa al padiglione dell’orecchio
destro causata dallo scoppio di una bomba carta.
1 gennaio, Ad Agrigento, accanto alla chiesa di San
Vito, vandali hanno lanciato un petardo dentro un
contenitore di vestiti usati. Si e’ scatenato un
incendio, subito domato dai Vigili del fuoco.
1 gennaio, Ad Agrigento, grave raid vandalico a
danno dell’ Istituto tecnico commerciale “Sciascia”,
in contrada Calcarelle. Ignoti hanno imperversato
dannosamente all’ esterno e all’ interno della
scuola, presieduta da Patrizia Marino, moglie del
presidente della Provincia, e, forse, bersaglio
indiretto perche’ moglie di Eugenio D’Orsi. Mani
esperte, verosimilmente non studenti, hanno
disattivato l’allarme collegato ad un’agenzia di
sicurezza esterna,
hanno tranciato i cavi del
telefono e di internet, hanno divelto e asportato le
telecamere di sorveglianza e i videoregistratori, poi,
dentro, hanno danneggiato gli ingressi del bar e di
alcune aule. Dopo la chiusura dei giorni 31 e 1, stop
all’ attivita’ amministrativa al rientro a scuola. La
preside, Patrizia Marino, e’ sgomenta e dichiara : “
sono sconcertata, un bene pubblico, fonte di
educazione, e’ stato distrutto da menti perverse,
che non hanno rubato ma hanno solo provocato
gravi danni, ingiustificabili, da condannare senza
alcuna riserva”.
1 gennaio, A Porto Empedocle, lungo la statale 115,
all’ interno di un’ area privata recintata, un incendio
ha bruciato l’ imbarcazione di un operaio.
1 gennaio, A Cattolica Eraclea, in via Mazzini, le
fiamme hanno carbonizzato la Ford Focus di un
operaio di 47 anni, C D sono le iniziali del nome.
1 gennaio, Lungo la strada statale 410, tra Naro e
Camastra, ignoti hanno tagliato una rete di
recinzione, e hanno incendiato un capanno di
alluminio. Sono morte decine di galline.
1 gennaio, A Calamonaci, in contrada Tamburello, a
fuoco la casa in campagna di un imprenditore
agricolo di Lucca Sicula. I banditi hanno usato
liquido infiammabile. Danni per oltre 15mila euro.
1 gennaio, Non solo a Porto Empedocle. Anche a
Favara, durante la notte di San Silvestro, un
proiettile vagante ha seminato terrore e panico in
via Foscolo. Infatti, una pallottola, sparata da un
imprudente, ha bucato l’infisso di un’abitazione, ha
perforato il vetro e ha concluso la sua corsa sul
pavimento della camera da letto, fortunatamente
vuota, anche perche’ i proprietari hanno trascorso la
notte di Capodanno a casa di parenti.
2 gennaio, A Ribera, in viale Regione Siciliana,
hanno subito un incendio le porte dei magazzini di
Alfonso Di Carlo, 40 anni, componente della
segreteria cittadina del Partito Democratico. Di
Carlo afferma : “ esprimo piena fiducia nei confronti
delle forze dell'ordine, affinche’ facciano chiarezza
nel piu’ breve tempo possibile ". Il Pd di Ribera ha
condannato "lo spregevole atto intimidatorio di cui
e’ stato vittima Di Carlo ‘’.
3 gennaio, Il dirigente scolastico e un ex funzionario
di segreteria della sede distaccata dell'Ipia Marconi
di Favara, che gestisce anche l'Agrario Rosario
Livatino di Canicatti’, sono stati sospesi per 4 mesi,
a titolo cautelare, dalle funzioni. Il provvedimento e’
del Ministero della Pubblica istruzione. Destinatari
sono il dirigente Gaetano Fallea e l'ex segretario
Salvatore Farruggio. Secondo gli accertamenti degli
ispettori
ministeriali,
sarebbero
emersi
comportamenti censurabili nella gestione delle
attivita’ didattiche, nell'attribuzione di incarichi e
nell'acquisto di beni e servizi a vantaggio, sempre
secondo gli ispettori, di amici e parenti. Le presunte
irregolarita’ addebitate a Fallea e Farruggio
risalirebbero al 2004, quando il dirigente e’ stato a
capo dell’ Agrario "Livatino". A sostituire Fallea, 65
anni, sara’ Giuseppe Salamone, attuale dirigente
dell'istituto alberghiero "Ambrosini" di Favara.
3 gennaio, I Carabinieri della Stazione di Grotte
hanno arrestato ai domiciliari una pensionata di
Grotte, G M sono le iniziali del nome, che scontera’
un mese di reclusione per costruzione abusiva.
3 gennaio, La Polizia municipale di Sciacca ha
sequestrato un’area estesa circa 3 ettari in contrada
Raganella Vallone Foce San Marco. Il sequestro, gia’
convalidato dal Tribunale di Sciacca, e’ a carico di
una pista di motocross, tra un chilometro e 400
metri di tracciato, attrezzatura per attivita’
agonistica, cabine di osservazione, depositi e
discariche di copertoni. Tutto cio’ ricade in un’ area
con vincolo paesaggistico, nei pressi del torrente
San Marco, e tutte le opere sono prive di
autorizzazioni da parte degli Enti competenti. Il
proprietario, un cittadino di Sciacca, e’ stato
segnalato alla Procura.
4 gennaio, Incidente mortale a Naro dove un
romeno, Florin Kain, 20 anni, da tempo residente a
Canicatti’, intento a rubare insieme ad alcuni
complici dei cavi in rame da un elettrodotto, e’ stato
fulminato da una scarica di corrente elettrica ad alta
tensione. Il romeno e’ stato soccorso e trasportato
all’ospedale “Barone Lombardo” di Canicatti’ dagli
stessi complici, ma e’ morto. Sul posto, nella zona
della diga San Giovanni di Naro, sono intervenuti
per gli accertamenti di rito i Carabinieri.
4 gennaio, A Palermo, a Sant’Erasmo, nei pressi del
porticciolo, i Vigili del fuoco hanno recuperato in
mare il cadavere di Rosario Lo Verme, 35 anni,
imprenditore agricolo di Canicatti’. Lo Verme
sarebbe caduto in acqua ubriaco, annegando
L'uomo infatti e’ stato alcolista e in cura: addosso
sono stati scoperti dei medicinali. La Procura non
ha ritenuto di disporre l’autopsia.
4 gennaio, A Porto Empedocle,
in contrada
Inficherna, il proiettile vagante che la notte di San
Silvestro e’ piombato dentro un appartamento, in
cucina, non e’ stato l’ unico. Infatti, i poliziotti del
locale Commissariato, capitanati da Cesare Castelli,
in occasione del sopralluogo e di rilievi piu’
approfonditi, si sono accorti che contro la stessa
palazzina sono stati sparati piu’
colpi. Infatti,
numerose ogive sono state scoperte nell’androne e
sulle scale della palazzina.
5 gennaio, I Carabinieri del Nucleo radiomobile della
Compagnia di Canicatti’ hanno denunciato e
sanzionato, anche con il ritiro della patente, un
disoccupato di 36 anni, A S sono le iniziali del
norme, sorpreso alla guida della propria Fiat 500
contromano per le strade cittadine. Alla richiesta di
un controllo, l’uomo ha colpito con lo sportello della
sua automobile un Carabiniere, provocandogli
lesioni ad un ginocchio guaribili in 20 giorni.
5 gennaio, I Carabinieri hanno denunciato per
evasione e ricondotto in carcere Fabio Li Vigni, 36
anni, di Canicatti’, perche’, nonostante fosse
ristretto ai domiciliari, e’ stato sorpreso dai militari
nel centro cittadino.
5 gennaio, A Licata la Polizia municipale ha
denunciato a piede libero un uomo che ha aggredito
tre Ausiliari della sosta dopo aver subito una multa
per non aver esposto in modo visibile e leggibile sul
lunotto della propria auto il ticket per il parcheggio
nelle aree blu in piazza Progresso .
7 gennaio, Sono state tutte rigettate le istanze di
revoca nei confronti dei 6 licatesi indagati
nell’ambito dell’ inchiesta cosiddetta
“Ouster”,
sostenuta dalla Squadra mobile di Agrigento, dalla
Polizia e dalla Guardia di Finanza di Licata, e dalla
Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Il
Tribunale del Riesame di Palermo ha confermato la
custodia cautelare in carcere per Angelo Occhipinti,
58 anni, Giuseppe Galanti, 54 anni, e Pasquale
Cardella, 61 anni. Confermati ai domiciliari,
Giuseppe Cardella, 31 anni, figlio di Pasquale.
Claudio Cardella, 37 anni, nipote. E Gianluca Vedda,
37 anni. Gli avvocati difensori dei sei indagati
ricorreranno in Cassazione.
7 gennaio, A Porto Empedocle, tra i cantieri di
lavoro intorno alla Torre Carlo quinto, sono state
scoperte dagli operai 3 cartucce calibro 12 innanzi
al posto d’opera di una impresa edile di San
Cataldo. A denunciare l'episodio ai Carabinieri e’
stato il titolare della ditta edile che ha dichiarato di
non avere mai subito minacce o richieste di pizzo.
8 gennaio, La Direzione distrettuale antimafia di
Palermo, tramite il sostituto Giuseppe Fici, ha
chiesto il rinvio a giudizio di 8 imputati nell’ ambito
dell’ inchiesta cosiddetta Alisciannira, a carico della
presunta famiglia mafiosa di Alessandria della
Rocca. Si tratta degli arrestati dai Carabinieri lo
scorso 25 luglio, Gaetano Sedita, 70 anni, Giuseppe
Comparetto, 86 anni, Domenico Ligammari, 76 anni,
e Pietro Perzia, 67 anni, ancora irreperibile, perche’
emigrato da tempo all’estero. E poi gli altri 4 sono a
piede libero : Giuseppe Caltagirone, 62 anni,
Stefano Canzoneri, 66 anni, Santo Pillitteri, 73 anni,
e Felice Scaglione, 82 anni, tutti di Alessandria della
Rocca.
8 gennaio, A Licata, in via Rettifilo Garibaldi, 4
banditi, travisati al volto con delle calzamaglie e
armati di taglierino, hanno rapinato l'agenzia della
Banca Sella. Il bottino ammonta a circa 40mila euro.
Indagano i Carabinieri.
8 gennaio, La Cassazione ha dichiarato non
ammissibile il ricorso contro il sequestro
preventivo, confermato anche dal Tribunale del
Riesame, disposto dalla Procura della Repubblica di
Agrigento, di 282 mila euro depositati in un conto
corrente intestato a Giuseppe Gabriele, 52 anni, di
Licata, ex capo dell’Ufficio tecnico del Comune di
Lampedusa. Il provvedimento di sequestro e’
compreso nell’ ambito di una inchiesta su presunte
irregolarita’ nella concessione di licenze edilizie a
Lampedusa. Giuseppe Gabriele e’ indagato insieme
a 10 persone, tra cui l’ex sindaco Bernardino De
Rubeis. A Giuseppe Gabriele, oltre ai 282 mila euro
del conto corrente bancario, sono stati anche
sequestrati 112 mila euro scoperti in un cassetto
della sua abitazione durante una perquisizione.
9 gennaio, Il direttore dell’Ente Parco archeologico
Valle dei Templi di Agrigento, Giuseppe Parello, ha
rescisso il contratto d’ appalto per la gestione dei
parcheggi tra l’ Ente Parco e la Cooperativa Lagana
di Agrigento, nel mirino dell’ inchiesta della Guardia
di Finanza e della Procura di Agrigento cosiddetta
South Park. A carico della Cooperativa, e anche di
un funzionario dell’ Ente Parco addetto ai controlli,
si ipotizzano dei casi di truffa che hanno provocato
un danno all’ Ente Parco e al Comune di Agrigento a
seguito della presunta sottrazione di parte degli
incassi frutto della gestione dei parcheggi.
9 gennaio, I Carabinieri della Stazione di Siculiana, a
seguito di accertamenti e riscontri, hanno scoperto
e denunciato i tre presunti responsabili di una
violenta aggressione che si e’ scatenata la notte di
Natale a Siculiana, in piazza Basile. Si tratta di 3
ragazzi che avrebbero picchiato con calci e pugni
uno studente universitario di Siculiana, soccorso in
prognosi riservata prima ad Agrigento e poi
trasportato al Policlinico di Palermo per la gravita’
delle lesioni subite.
9 gennaio, La Cassazione ha confermato la sentenza
di assoluzione del 21 novembre 2011 della Corte
d’Appello di Palermo e ha quindi assolto l’ex
sindaco di Porto Empedocle e adesso Consigliere
provinciale di Agrigento, Orazio Guarraci, accusato
di essere stato l’ autore di un volantino diffamatorio,
diffuso pubblicamente, a danno dell’ex sindaco di
Porto Empedocle, Paolo Ferrara, e della sua
famiglia. Guarraci, in primo grado, e’ stato
condannato a 3 mesi di reclusione dal Tribunale di
Agrigento il 29 aprile del 2008. Orazio Guarraci e’
stato difeso dall’ avvocato Francesco Gibilaro.
9 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
6 mesi di reclusione ciascuno, e 200 euro di multa,
gli agrigentini Calogero Meli, 54 anni, e Alberto
Corso, 30 anni, imputati di furto aggravato in
concorso e difesi dagli avvocati Daniele Re,
Antonino Casalicchio, Calogero Canta e Margherita
Licata. Lo scorso 27 ottobre, i due avrebbero
imperversato a San Leone, allo stabilimento
balneare “Twiga”, sulla quarta spiaggia del Viale
delle Dune, rubando infissi per circa 20mila euro.
9 gennaio, Dopo quanto accaduto lo scorso 2
novembre, quando e’ stato frantumato un vetro di
un’automobile di servizio, ancora una intimidazione
e’ stata compiuta a danno della emittente televisiva
di Licata, Licata Nuova Tv. Due steli di stelle di
Natale sono state collocate sull’ insegna del portone
d’ingresso, e un vaso all’interno di una cassetta,
con una pianta natalizia, e’ stato posizionato sul
portone d’ingresso. Nell’ agosto del 2008, all’
amministratrice Assunta Bonfirraro sono stati
recapitati alcuni proiettili.
9 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato
una donna di 28 anni di Agrigento che ha
patteggiato, tramite il suo difensore, l’avvocato
Giovanni Crosta, 4
mesi di reclusione, pena
sospesa , e 1.500 euro di multa. L’ estate scorsa, la
ragazza, a San Leone, lungo il Viale delle Dune, e’
stata sorpresa ubriaca nel corso dei rilievi a seguito
di un incidente stradale. Denuncia, ritiro patente,
processo e condanna.
9 gennaio, A Porto Empedocle, in via Crispi, due
ragazzi, ubriachi, a bordo di uno scooter, si sono
schiantati contro un’automobile parcheggiata. La
Polizia ha denunciato il conducente, G F, 27 anni,
empedoclino, per guida in stato di ebbrezza alcolica.
Il passeggero dello scooter e’ stato medicato in
Ospedale.
10 gennaio, Blitz antidroga della Guardia di Finanza
agrigentina. Le Fiamme gialle di Sciacca hanno
pizzicato un’automobile, paletta rossa ad un posto
di blocco. Dal finestrino dell’auto e’ stato lanciato
fuori un involucro. Dentro e’ stato scoperto un
panetto di hashish di circa 200 grammi. Manette ai
polsi per Salvatore Interrante, 19 anni, Giorgio
Montaleone e Alessandro Zummo, entrambi di 18
anni, tutti residenti a Sambuca di Sicilia.
Risponderanno di trasporto e detenzione di droga a
fini di spaccio. Gli arrestati, incensurati, sono
ristretti ai domiciliari.
10 gennaio, Il Tribunale di Locri, in Calabria,
competente per territorio, ha condannato 3
canicattinesi imputati nell’ ambito dell’ inchiesta
antidroga cosiddetta Strike e giudicati in abbreviato.
7 anni di reclusione a Giuseppe Paci, di 30 anni. 6
anni e 8 mesi a Gaspare Facciponte, di 37 anni. E 4
anni di carcere a Salvatore Sammartino, di 24 anni.
Nel frattempo, al Tribunale di Agrigento prosegue il
procedimento con il rito ordinario a carico degli altri
imputati.
10 gennaio, A Licata i Carabinieri hanno arrestato
Francesco Di Rosa, 50 anni, di Licata, operatore
ecologico, per evasione dai domiciliari allorche’ e’
stato sorpreso fuori di casa in possesso, peraltro, di
un coltello di genere vietato. Il giudice di
sorveglianza ha disposto per il netturbino la
custodia in carcere.
10 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto
Calogero Colombo, 24 anni, e James Burgio, 20
anni, entrambi di Porto Empedocle, difesi dagli
avvocati Antonio Di Bari e Salvatore Collura,
accusati di avere truffato il 17 ottobre 2010 il titolare
della ditta “Cimino alta moda confezioni”
consegnandogli un assegno a vuoto per l’acquisto
di tre paia di scarpe.
10 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto
Giuseppe Di Liberto, 46 anni, di Casteltermini,
impiegato postale, arrestato dai Carabinieri lo
scorso 7 novembre per evasione dagli arresti
domiciliari. Il difensore, l’ avvocato Giuseppe
Lauricella, ha dimostrato la buona fede di Di Liberto,
perche’ non a conoscenza dell’ obbligo cautelare
che gli e’ stato imposto.
11 gennaio, A Ribera, al cimitero, una ragazza di 17
anni, originaria di Calamonaci e figlia di un
carabiniere, M L sono le iniziali del nome, e’ stata
accoltellata dall’ ex fidanzato, Gianfranco Termine,
21 anni, arrestato subito dopo dai Carabinieri. La
donna, soccorsa all’ Ospedale di Ribera, e poi
trasferita a Palermo, non e’ in pericolo di vita. A
lanciare l’allarme e’ stato il custode del cimitero, che
ha scoperto la ragazza a terra in una pozza di
sangue. Il coltello e’ stato sequestrato. Sarebbe
stato Termine a condurre l’ex fidanzata al cimitero, a
Ribera, per discutere con lei del loro rapporto, e
avrebbe reagito con rabbia e violenza all’ennesimo
rifiuto della ragazza, colpendola al petto, al volto e
alla gola, venti volte.
11 gennaio, Ad Agrigento, in via Orazio, traversa di
via Atenea, un’ anziana e’ stata scippata da un
extracomunitario. Dentro la borsa rubata alcune
decine di euro, una carta di credito, il cellulare e i
documenti.
11 gennaio, Al Palazzo di Giustizia di Agrigento, a
conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le
udienze preliminari, Luisa Turco, ha condannato a 2
anni e 8 mesi di reclusione Salvatore Annolino, 24
anni, di Agrigento, accusato di violenza sessuale,
stalking e lesioni personali aggravate a danno di
una donna ucraina di 25 anni, che sarebbe stata
perseguitata per settimane dal giovane fino
all’ultima aggressione che risale al febbraio scorso,
dopodiche’ la presunta vittima ha sporto denuncia
ai Carabinieri. La donna si e’ costituita Parte civile
rivendicando un risarcimento danni di 150mila euro.
11 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto
Rosalia Cordaro, accusata di tentato omicidio e di
appropriazione indebita, allorche’ nella primavera
del 2008 fu denunciata da Gesua Capraro e dal
coniuge Gerlando Sollano per
aver tentato di
soffocare con un cuscino la signora Capraro, per la
quale svolgeva l’attivita’ di badante, dopo essere
stata sorpresa a rubare dei soldi. I difensori
dell’imputata, gli avvocati Francesca e Nicola
Dumas, hanno dimostrato che Rosalia Cordaro non
si e’ mai appropriata del denaro o di qualsiasi altro
oggetto appartenente alla famiglia dove ha lavorato.
11 gennaio, Il Tribunale di Marsala, competente per
territorio, ha condannato a 8 mesi di reclusione l’ex
presidente
dell’Akragas
calcio
Gioacchino
Sferrazza, per violazione del Daspo, subito dal
settembre del 2009 e per 5 anni. Invece, il 28 ottobre
del 2010 e’ stato denunciato dai poliziotti in servizio
allo stadio di Castelvetrano perche’ notato e filmato
con le telecamere
della Questura nei pressi
dell’impianto una trentina di minuti dopo la partita
Folgore - Akragas. Il Tribunale di Marsala ha inoltre
imposto altri 2 anni di Daspo a Sferrazza come pena
accessoria, quindi dopo il 2014 altri 2 anni fino al
2016.
12 gennaio, A Canicatti’, in periferia, 5 banditi,
travisati in volto e armati di pistole e coltelli, sono
entrati in una casa, hanno immobilizzato una donna
e hanno atteso il rientro del marito, un ottico. I
malviventi hanno costretto la coppia a consegnare il
denaro e i gioielli custoditi nella cassaforte dell’
abitazione, per un valore di alcune decine di migliaia
di euro, e poi sono fuggiti. Indagini in corso.
12 gennaio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di
Cammarata hanno arrestato Carlo Calo’, 28 anni,
Francesco Canciari, 40 anni, e Fedele Piraino, 33
anni, tutti di Casteldaccia in provincia di Palermo,
sorpresi in flagranza di reato di furto all’ interno
della dismessa fabbrica Italkali, intenti ad asportare
materiale ferroso. I 3 hanno tentato inutilmente la
fuga. Recuperata la refurtiva, oltre 500 chili di
materiale, per un valore
di circa 3mila euro.
Sequestrati numerosi attrezzi per scassinare.
12 gennaio, La Corte d’Appello di Palermo ha
confermato la non candidabilita’ di 4 ex
amministratori di Racalmuto che sono stati indicati
come “non candidabili” dal ministero degli Interni a
seguito dello scioglimento del Consiglio comunale
di Racalmuto per infiltrazioni mafiose. Si tratta
dell’ex sindaco Salvatore Petrotto, l’ex presidente
del Consiglio comunale, Salvatore Milioto, l’ex
assessore ai lavori pubblici, Luigi Di Naro, e l’ex
consigliere comunale, Concetta Alfano Burruano.
13 gennaio, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno
arrestato Antonino Fratacci, 21 anni, di Porto
Empedocle, rintracciato e ammanettato subito dopo
il pestaggio della sua ex fidanzata, una ragazza di 17
anni soccorsa in Ospedale ad Agrigento a rimedio
dei traumi subiti. Fratacci rispondera’ di rapina,
stalking, lesioni personali a danno della minore, gia’
ossessionata dalle insistenze telefoniche e i
pedinamenti di lui, e poi rapinata da Fratacci del
telefono cellulare per evitare che chiedesse aiuto
dopo l’aggressione nel quartiere di Piano Lanterna.
13 gennaio, Ad Agrigento, altro, ed ennesimo, raid
vandalico alla scuola elementare “Esseneto” lungo
la via Esseneto. Durante la notte tra sabato e
domenica, ignoti sono
entrati al piano terra
dell’istituto, hanno devastato il bar, rubando gli
spiccioli nella cassa e una parte della merce
esposta. Indaga la Polizia. La Scientifica ha rilevato
parecchie tracce e impronte.
13 gennaio, A Ravanusa, ignoti sono entrati nella
proprieta’ di un imprenditore agricolo e hanno
tranciato e rubato un pesante cavo per l’energia
elettrica della lunghezza di oltre 100 metri. Il cavo e’
stato collegato all’impianto di alimentazione della
pompa del pozzo artesiano che serve per irrigare i
campi. Indagano i Carabinieri.
13 gennaio, A Sciacca un artigiano di 35 anni e’
stato trasferito dall’ Ospedale Giovanni Paolo
secondo al Reparto Rianimazione dell’ Ospedale
Civico a Palermo perche’ affetto da meningite. Sono
scattate immediatamente le segnalazioni all’Azienda
sanitaria e al Commissariato di Sciacca. Disposti gli
interventi necessari di profilassi per i familiari che
sono stati piu’ a contatto con l’ ammalato.
13 gennaio, A Lampedusa un
scatenato, per cause da accertare,
bruciato la cabina dello scafo
ormeggiata alla banchina. I danni
alcune migliaia di euro.
incendio si e’
al porto, e’ ha
di una barca
ammontano ad
14 gennaio, Notti di fuoco nell’ agrigentino durante il
fine settimana. In fiamme, ad Agrigento in via
Toniolo nei pressi dello stadio Esseneto la Fiat 600
di una pensionata di 72 anni, G R sono le iniziali del
nome. A Ravanusa nei pressi della strada statale per
Campobello un Suv Rav 4 di una casalinga di 28
anni. A San Giovanni Gemini, in via Leone 13esimo,
la Fiat Uno di un 25enne, A G T sono le iniziali del
nome.
14 gennaio, Blitz antidroga della Guardia di Finanza
di Sciacca. Stop ad un autobus appena giunto a
Sciacca, tutti i passeggeri giu’, e su un sedile e’
stata scoperta una borsa, abbandonata da una
ragazza, con dentro 3 panetti di hashish per
complessivi 300 grammi di peso. La ragazza e il
compagno, Alessandro Corti, 24 anni, di Menfi,
entrambi conviventi, hanno confermato di essere
proprietari della borsa. Alla ragazza e’ stata
concessa dal Gip la liberta’, a Corti gli arresti
domiciliari.
15 gennaio, A Canicatti’
i Carabinieri hanno
arrestato Salvatore Napoli, 28 anni, di Canicatti’,
sorpreso, nel corso di una perquisizione
domiciliare, in possesso di 45 grammi di eroina e
quasi 200 fiale di metadone, il tutto nascosto nel
bagno di casa. La roba avrebbe fruttato all’
ambulante un introito di circa 5mila euro. La droga
e’ stata sequestrata, e cosi’ anche un bilancino di
precisione verosimilmente utilizzato per la pesatura
delle dosi. Salvatore Napoli e’ ristretto ai domiciliari.
15 gennaio, Tre prescrizioni di reato intervenute ad
Agrigento, in Tribunale, al processo in corso nell’
ambito dell’ inchiesta sul presunto utilizzo di
cemento depotenziato per costruire il nuovo
Ospedale San Giovanni di Dio in contrada
Consolida. Il giudice monocratico, Chiara Minerva,
ha emesso sentenza di non luogo a procedere per
intervenuta prescrizione del reato per Angelo
Alletto, 59 anni, Francesco Paolo Scaglione, 62 anni,
e Gerlando Spallitta, 71 anni. La posizione dei 3, tra
imprenditori e tecnici, e’ stata gia’ stralciata .
15 gennaio, Porto Empedocle e il delitto Adorno :
ascoltato in Tribunale, ad Agrigento, un carabiniere
del Ris di Messina, incaricato di una perizia dal
Giudice per le udienze preliminari, Alessandra Vella,
ha dichiarato che dentro l’automobile in uso all’
imputato, Giuseppe De Rubeis, 29 anni, di Porto
Empedocle, sono state scoperte tracce di polvere da
sparo. Prossima udienza il 4 marzo quando il
Pubblico ministero svolgera’ la requisitoria. De
Rubeis, idraulico, e’ accusato dell'omicidio di
Giuseppe Adorno, 24 anni, anche lui di Porto
Empedocle. De Rubeis rispondera’ anche di
calunnia allorche’ avrebbe accusato come autori
dell'omicidio di Giuseppe Adorno i fratelli Giuseppe,
Gerlando e Giovanni Distefano e Giuseppe
Filippazzo, poi scagionati perche’ innocenti.
15 gennaio, A Licata un raid vandalico e’ stato
perpetrato all’ interno dell’ospedale San Giacomo d’
Altopasso. Ignoti malviventi hanno gettato sul
pavimento la polvere contenuta negli estintori
antincendio e hanno danneggiato le porte di uno
dei 3 ascensori. L’ allarme e’ stato lanciato dal
personale ospedaliero che ha informato la Direzione
sanitaria e i Carabinieri intervenuti per i rilievi di rito.
Acquisite anche le immagini registrate dall’impianto
di videosorveglianza dell’ospedale licatese.
15 gennaio, A Canicatti’, la Polizia municipale ha
compiuto un blitz anti assenteismo. I Vigili urbani
hanno bloccato gli ingressi in entrata e in uscita
della sede municipale in via Cesare Battisti, hanno
acquisito i registri delle presenze e hanno
controllato l’apparecchiatura elettronica che rileva
gli accessi dei dipendenti. Ebbene, 2 lavoratori sono
risultati assenti ingiustificati. I Vigili urbani hanno
inviato una dettagliata relazione al dirigente del
Dipartimento per le determinazioni del caso.
15 gennaio, A Canicatti’, i Carabinieri hanno
denunciato alla Procura della Repubblica di
Agrigento 2 persone per furto di energia elettrica. I
militari, su segnalazione di personale dell’ Enel,
hanno scoperto una scatola di derivazione con 4 fili
all’esterno diretti ad alimentare l’abitazione dei
denunciati tramite un contatore.
16 gennaio, La Capitaneria di Porto Empedocle ha
sequestrato il pontile galleggiante per l’ ormeggio
delle barche e l’area con box confinante al
porticciolo turistico di San Leone ad Agrigento, di
proprieta’ del Comune di Agrigento. Sequestrate
anche 3 imbarcazioni ormeggiate abusivamente allo
stesso pontile. Denunciati il Sindaco e il Dirigente
del settore Ufficio patrimonio del Comune. Il
Comune di Agrigento sarebbe privo di titolo di
concessione dello spazio del Demanio in corso di
validita’. La concessione e’ stata rinnovata dalla
Regione fino al 2007, dopodiche’ il Comune avrebbe
affidato la gestione a terzi, senza la necessaria
autorizzazione e percependo ricavi. Poi, il Comune,
autorizzato dalla Regione, ha riassunto la gestione
diretta per gli anni successivi e fino al 2010. Poi, nel
2011 il Comune ha chiesto il rinnovo ma non
avrebbe mai integrato la documentazione richiesta
dalla Capitaneria di Porto Empedocle
per la
formalizzazione della Licenza di concessione. Ecco
perche’ si ipotizza la violazione degli articoli del
Codice della Navigazione, per abusiva occupazione
di spazio del Demanio, occupazione e innovazione
abusiva.
16 gennaio, Accogliendo il ricorso dell’ avvocato
Giovanni Castronovo, la Cassazione ha annullato
con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello di
Palermo il processo cosiddetto “ Lenone”, per
sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento
della immigrazione clandestina,
detenzione e
cessione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti,
e detenzione illegale di arma da fuoco, tutte ipotesi
di reato perpetrate tra Licata e dintorni.
In
particolare,
la
Cassazione
ha
ritenuto
contraddittorio e non riscontrato il racconto delle
ragazze romene che sono state ascoltate nel corso
del giudizio di primo grado, annullando pertanto le
severe condanne inflitte dai giudici di merito.
16 gennaio, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a
4 mesi di reclusione ciascuno, pena sospesa,
Salvatore e Giuseppe Monreale, di Palermo,
rispettivamente di 53 anni e 24 anni. I due sono
accusati del furto di un guardrail, nei pressi di
Caltabellotta, verosimilmente per rivenderlo come
materiale ferroso. I due imputati sono stati inoltre
condannati al pagamento di una multa di 104 euro e
del risarcimento del danno di 300 euro alla Provincia
Regionale di Agrigento.
16 gennaio, Un operaio di 38 anni di Licata ha
rischiato di morire avvelenato dopo aver mangiato
della cicoria del tipo “Belladonna”, una verdura
selvatica velenosa raccolta in campagna. L’ uomo e’
stato ricoverato d’urgenza all’ospedale San
Giovanni di Dio di Agrigento in gravi condizioni.
L’antidoto e’ stato trasportato con un elicottero del
118 dall’ospedale Cervello di Palermo. Il contenuto
delle fiale e’ stato immediatamente somministrato al
licatese che e’ stato salvato.
16 gennaio, I Poliziotti del Commissariato di
Canicatti’ hanno denunciato alla Procura 4 persone,
di Canicatti’, per molestie telefoniche a danno di una
casalinga. Si tratta del titolare e di 3 dipendenti di
una impresa edile che per oltre 2 mesi non
avrebbero concesso alcuna tregua alla donna,
tempestandola di telefonate a contenuto erotico. La
malcapitata si e’ rivolta alla Polizia. Indagini,
riscontri e poi le denuncie. Nel mirino dei 4 vi
sarebbe stato per scherzo un amico, pero’
il
telefonino dell’ amico e’ stato nella disponibilita’
esclusiva della moglie di lui.
16 gennaio, La Procura di Agrigento ha disposto il
giudizio immediato a carico di Salvatore
Tuttolomondo, 29 anni, di Porto Empedocle,
accusato di 7 episodi di truffe e usurpazione del
titolo di poliziotto. L’uomo, piu’ volte, simulando di
essere un pubblico ufficiale, ha raggirato ignari
pensionati, ottenendo soldi per fantomatiche
verifiche fiscali o multe da pagare.
16 gennaio, Ad Agrigento, lungo la via Esseneto,
innanzi alla scuola elementare Esseneto, una
bambina di 6 anni e’
stata investita da
un’automobile Fiat Punto, nei pressi delle strisce
pedonali, quasi invisibili anche a causa della
pioggia. La piccola ha subito ferite alle gambe. Nulla
di grave, ma tanto spavento.
17 gennaio, Arresti nell’ agrigentino. I Carabinieri
hanno ammanettato 6 persone. E arresti in
Germania, dove la Kriminal Polizei tedesca ha
arrestato altri 13 indagati. 17 gennaio 2013, in
calendario : maxi retata. 6 piu’ 13 : 19 in carcere. Tra
Licata e Ravanusa in provincia di Agrigento, e
anche San Cono, in provincia di Catania, inseguiti
da un ordine di cattura europeo spiccato in terra di
Germania, sono stati imprigionati Giuseppe Antonio
Cannizzaro, 52 anni, disoccupato, Domenico
Cassaro, 46 anni, disoccupato, Antonio Cavaleri, 51
anni, commesso, Giovanni De Caro, 54 anni, operaio
agricolo, Lisa Maria Farruggio, 30 anni, cuoca, e
Michele Farchica, 32 anni, disoccupato. La Giustizia
germanica contesta ai 6, a vario titolo, i reati di
evasione fiscale, truffa, falso in atto pubblico,
omesso versamento e appropriazione indebita di
retribuzioni. Si’ perche’, secondo la Polizia di
Colonia gli inquisiti avrebbero ricercato in Germania
imprese edili di comodo, intestate a prestanome, per
eseguire lavori senza pagare imposte e contributi
all’erario, il tutto per milioni di euro. Ad alcuni degli
arrestati in Germania sono contestati anche i reati di
possesso illegale di armi e traffico di stupefacenti. E
a Licata, ancora su ordine dei tedeschi, il Tribunale
di Agrigento ha sequestrato preventivamente una
villa. E’ un immobile di proprieta’ di Gabriele Spiteri,
40 anni, imprenditore, nel frattempo arrestato in
Germania. I 6 arrestati in terra di Sicilia sono
detenuti nel carcere di Agrigento, in attesa dell’
estradizione.
18 gennaio, La Procura di Agrigento ha chiesto il
rinvio a giudizio di 19 licatesi imputati nell’ ambito
dell’ inchiesta cosiddetta “Aut aut” , accusati di
manipolare a loro favore, con minacce ad avvocati,
professionisti e
magistrati, gli esiti delle aste
fallimentari, acquisendo immobili a
prezzo
stracciato. All’ udienza del prossimo 28 gennaio,
innanzi al Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, risponderanno presente :
Angelo Consagra, 41 anni, Vincenzo Amato, 26 anni,
Angelo Amato, 30 anni, Angelo Antona, 46 anni,
Angelo Massaro, 44 anni, Ottavio Giuseppe Amato,
57 anni, Alessio Gueli, 26 anni, Giovanni Incorvaia,
61 anni, Michele Vedda, 29 anni, Orazio Candiano,
29 anni, Gaetano Castagna, 25 anni, Claudio
Catania, 24 anni, Antonino Oliveri, 25 anni, Bartolo
Consagra, 37 anni, Giorgio Candiano, 55 anni,
Giuseppe Lombardo, 65 anni, Antonio Cannizzaro,
45 anni, e Gerlando Di Carlo, 24 anni, tutti di Licata. I
reati contestati, a vario titolo, sono estorsione,
usura, detenzione di armi, turbativa d’asta e spaccio
di stupefacenti.
18 gennaio, La Procura di Agrigento, a conclusione
di una indagine antidroga parallela alla maxi
inchiesta cosiddetta “Capo dei capi”, ha chiesto il
rinvio a giudizio di 12 imputati di Agrigento accusati
di spaccio di sostanze stupefacenti tra il 2009 e il
2010. Alla prima udienza preliminare del 26 febbraio
prossimo risponderanno presente : Gianluca
Infantino, 26 anni, Marco Venturini, 28 anni, Antonio
Prinzivalli, 42 anni, Salvatore Pitrone, 28 anni,
Giuseppe Contrino, 27 anni, Giuseppe Pisano, 54
anni, Gaspare Valenti, 45 anni, Sergio Rotondo, 25
anni, Flavio Napoli, 21 anni, Fouad Heourari, 21
anni, Faisal Haourari, 20 anni, e Giovanni Silvestre
Russo, 22 anni.
18 gennaio, La Corte Suprema di Malta ha respinto
il ricorso in appello dell’ imprenditore agrigentino
Angelo Fregapane, gia’ bocciato dal Tribunale.
Fregapane, arrestato a Malta il 16 ottobre scorso,
sara’ dunque trasferito in Italia per scontare una
condanna a 8 anni e 11 mesi per reati a sfondo
finanziario .
18 gennaio, Alla Procura di Agrigento, al sostituto
Salvatore Vella, il perito grafologo,
Anna Rita
Costantino, ha concluso il suo compito e ha
consegnato l’ esito della perizia grafica : non e’
stato l’ imprenditore di Favara, Antonio Baio,
detenuto perche’ reo confesso dell’ omicidio del
compaesano imprenditore Calogero Palumbo
Piccionello, a scrivere la lettera anonima, indirizzata
anche all’ autorita’ giudiziaria, che ha accusato
Palumbo Piccionello di essere un usuraio. Lo stesso
Baio ha sempre negato di esserne stato l’autore.
Secondo quanto emerso dalle indagini, Palumbo
Piccionello avrebbe piu’ volte indicato in Antonio
Baio l’autore della lettera anonima, scatenando poi
la sua ira omicida.
18 gennaio, Al Tribunale di Sciacca, a conclusione
della requisitoria, il pubblico ministero, Michele
Marrone, ha chiesto la condanna a 5 anni e 8 mesi di
reclusione, per violenza sessuale a danno di una
donna inglese, a carico di Antonio Maniscalco, 34
anni, di Sciacca, titolare di un pub a Sciacca al cui
interno si sarebbe verificato il presunto abuso.
Maniscalco e’ giudicato in abbreviato. Sentenza il
primo febbraio.
18 gennaio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile
della Compagnia di Licata hanno arrestato in
flagranza di reato Abdellatif El Hachimi, 23 anni,
abitante a Licata, sorpreso in stato di ubriachezza
intento, senza apparente motivo, a danneggiare,
con violenti calci e pugni, l’automobile di una donna
del luogo parcheggiata sulla pubblica via.
18 gennaio, I poliziotti del Commissariato di Palma
di Montechiaro, agli ordini di Angelo Cavaleri,
hanno denunciato per lesioni personali due fratelli,
S G , ed S E, sono le iniziali dei nomi, di 18 e 20
anni. I due sarebbero entrati nella casa di F A, 45
anni, e lo avrebbero aggredito perche’ si sarebbe
opposto a che sua figlia, che e’ l’ex moglie separata
da uno dei due fratelli, si incontrasse con l’ex
marito.
18 gennaio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile
della Compagnia di Canicatti’, a conclusione di una
serie di accertamenti, hanno denunciato alla
Procura di Agrigento un commerciante e un'altra
persona allorche’ in un loro locale l’impianto
elettrico e’ stato abusivamente allacciato alla rete
elettrica pubblica.
20 gennaio, I Carabinieri della Compagnia di Licata
hanno arrestato, in esecuzione di un ordine di
carcerazione emesso nel 2004 dal Tribunale di
Firenze, Marco Battaglieri, 50 anni, che scontera’ la
condanna definitiva a oltre 10 anni di reclusione per
rapina, usura, truffa, furto, falso materiale e altri
reati minori. Nel corso degli anni, Marco Battaglieri,
con particolare abilita’, ha ottenuto documenti
originali assumendo la falsa identita’ di un cittadino
straniero di nazionalita’ ungherese, tale Janos
Kopp, sfuggendo cosi’ per oltre 20 anni alle indagini
condotte dalle Forze di Polizia per la sua cattura.
20 gennaio, Ad Agrigento, a Villaseta, i Carabinieri
hanno arrestato Davide Cipolla, 25 anni, di
Agrigento, che scontera’ la condanna a 3 anni di
reclusione per lesioni aggravate e minaccia, in
riferimento all’ aggressione al titolare di un chiosco
balneare a San Leone il 15 agosto del 2011.
20 gennaio, A Sciacca, in contrada Perriera, in via
Segni, una pensionata di 70 anni, Maria Leotta
Faranda, e’ stata aggredita da un branco di cani
randagi. Salvifico e’ stato l’ intervento di un
automobilista in transito, che ha allontanato il
branco e ha accompagnato la donna in Ospedale,
perche’ morsa ad una gamba.
20 gennaio, A Realmonte, in via Rina, due banditi,
travisati al volto e armati di taglierino, hanno
minacciato il titolare, P F, 43 anni, e hanno rapinato
una tabaccheria. Bottino : il denaro in cassa, circa
70 euro, e una stecca di sigarette.
20 gennaio, A Ribera, in via Smeraldo, una
pensionata di 83 anni, C F sono le iniziali del nome,
e’ stata preda di uno scippatore che l’ ha strattonata
violentemente e le ha scippato dalle mani il
portafogli, con dentro solo 20 euro.
20 gennaio, A Licata, i Carabinieri hanno denunciato
alla Procura dei Minori due 15enni, presunti
responsabili del raid vandalico perpetrato la notte
tra domenica e lunedi’ 13 e 14 gennaio a danno dell’
ospedale San Giacomo d’Altopasso a Licata. I due
sono stati incastrati dalle telecamere dell’impianto
di video sorveglianza.
20 gennaio, Ad Agrigento, intensa attivita’ dei
poliziotti della Squadra Volanti : un uomo di 47 anni
denunciato e multato perche’ alla guida di un’auto,
sequestrata, con il tagliando dell’ assicurazione
contraffatto.
Poi, al Villaggio Mose’, in via Sirio,
sono stati allontanati due zingari sorpresi in
atteggiamento sospetto e forse in procinto di
compiere un furto.
E poi, nel centro storico, i
poliziotti hanno tratto in salvo una donna, preda del
compagno intenzionato ad aggredirla.
21 gennaio, L’ inchiesta su presunte irregolarita’
connesse
alla
gestione
della
Fondazione
“Pirandello” ad Agrigento : lo stesso sindaco di
Agrigento, Marco Zambuto, che e’ presidente della
Fondazione, ha annunciato di avere ricevuto un
avviso di garanzia per l’ ipotesi di reato di abuso
d’ufficio. A Zambuto la Procura contesta 3 episodi :
incarichi concessi dal sindaco in occasione della
Sagra del mandorlo in fiore del 2012 per scenografo
e regista,
un contratto pubblicitario attinente
sempre alla Fondazione, e l'incarico a un giornalista
di Agrigento per il dominio internet del sito web
della fondazione teatro "Pirandello".
22 gennaio, Ad Agrigento, in Tribunale, il Giudice
monocratico, Michele Contini, ha disposto il non
doversi
procedere, per mancanza della querela, nei
confronti dell'imprenditore Diego Sferrazza, uno dei
titolari della catena di negozi Pelonero. Sferrazza,
assistito dagli avvocati Daniela Posante e Maurizio
Cassaro, e’ stato accusato di occupazione abusiva
di suolo condominiale allorche’ nel 2010 avrebbe
invaso abusivamente l'intero piazzale antistante il
negozio del Villaggio Mose’ per collocare alcuni
stand adibiti all'esposizione della merce. L'avvocato
Daniela Posante ha eccepito che gli esposti dei
condomini sono privi dei requisiti formali della
querela e ha ottenuto l'immediato proscioglimento.
Anche il pubblico ministero, Maria Luisa Buttice’, si
e’ associata alla richiesta dell’avvocato Posante.
22 gennaio, A Sciacca i Carabinieri hanno arrestato
per furto aggravato Konstantine Chkhaidze, 40 anni,
di origine georgiana, e Aidas Starkus, 32 anni, di
origine lituana, residenti in Campania. I Carabinieri,
allarmati da alcuni condomini nella zona portuale,
che hanno udito dei rumori in un appartamento,
hanno sorpreso i due stranieri in fuga dalle scale di
una palazzina, nel mirino di furti. Sequestrati attrezzi
da scasso e chiavi alterate, oltre 2mila euro in
contanti.
22 gennaio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile
della Compagnia di Canicatti’ hanno denunciato a
piede libero alla Procura della Repubblica di
Agrigento un impiegato di Canicatti’ di 52 anni,
accusato di porto abusivo di armi comuni da sparo
e relativo munizionamento. L’ impiegato e’ stato
sorpreso a bordo del proprio fuoristrada in
possesso di un fucile da caccia calibro 12 “Benelli”
e 175 cartucce dello stesso calibro, in mancanza di
porto d’armi. L’arma da fuoco e le cartucce sono
state sequestrate.
23 gennaio, Si e’ svolta oggi, al Tribunale di
Agrigento, innanzi al giudice Ottavio Mosti, la prima
udienza preliminare nell’ ambito dell’ inchiesta della
Procura e della Digos della Questura cosiddetta
“Self Service”. 13 sono gli imputati, a vario titolo, di
associazione per delinquere, corruzione, abuso
d’ufficio e truffa, in riferimento a presunti casi di
affarismo all’ Ufficio tecnico del Comune di
Agrigento. Il Giudice Mosti ha ammesso la
costituzione del Comune di Agrigento come Parte
civile, tramite l’avvocato Giovanni Castronovo.
23 gennaio, A Menfi, in contrada “Lido Fiori”, i
Carabinieri hanno arrestato Francesco Colletti, 24
anni, residente a Sambuca di Sicilia, che, insieme ad
altri 3 ignoti complici, fuggiti, e’ stato sorpreso
intento a caricare sulla propria automobile, un’Alfa
Romeo 147, la refurtiva appena rubata in alcune
abitazioni estive. Il materiale recuperato, tra una
carabina ad aria compressa, diversi televisori anche
di ultima generazione, decoder, un eco - scandaglio,
utensili vari, quadri, canne da pesca e altro
materiale, del valore complessivo di circa 8mila
euro, e’ stato sequestrato in attesa che sia
riconosciuto e restituito ai legittimi proprietari.
23 gennaio, A Palma di Montechiaro, la Polizia, agli
ordini di Angelo Cavaleri, ha arrestato Salvatore
Parolisi, 26 anni, da tempo nel mirino delle
osservazioni della sezione narcotici, e sorpreso in
possesso di 308 grammi di cocaina.
23 gennaio, A Palma di Montechiaro, i poliziotti del
Commissariato hanno denunciato C V, sono le
iniziali del nome, 37 anni, sorpreso alla guida della
sua automobile in possesso di 2 coltelli di genere
vietato occultati uno nel porta oggetti e l’altro nel
binario del sedile anteriore del lato conducente della
vettura.
23 gennaio, A Realmonte, un raid vandalico e’ stato
perpetrato a danno dell’Istituto comprensivo
Giuseppe Garibaldi, in via Venezia. Ignoti malviventi
hanno forzato una finestra e hanno imperversato a
soqquadro, tra arredi e materiale didattico. Indagano
i Carabinieri.
23 gennaio, Ad Agrigento, in contrada San
Benedetto, nottetempo, ignoti hanno forzato una
finestra e hanno derubato il bar di un distributore di
benzina. Il bottino : 3 stecche di sigarette e le
monete custodite nel registratore di cassa, il tutto
per circa 200 euro.
23 gennaio, A Palma di Montechiaro, nei pressi del
bivio per Marina di Palma, hanno subito un incendio
3 mezzi parcheggiati all’interno di un piazzale, un
autocarro, un container e un ciclomotore, in fiamme
appiccate da ignoti malviventi dopo aver cosparso
liquido infiammabile. I danni sono ingenti.
23 gennaio, Ad Agrigento, a Fontanelle, la Polizia,
allarmata da alcune segnalazioni telefoniche, e’
intervenuta e ha scongiurato l’ occupazione abusiva
di due alloggi popolari al quarto piano di una
palazzina in via Bonfiglio. Gli aspiranti occupanti
hanno forzato gli ingressi, e forse sono stati
scambiati per dei ladri. I due nuclei familiari
protagonisti della tentata occupazione sono stati
denunciati.
23 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto gli
agrigentini Francesco Gallo, Raffaele Casella,
Giuseppe Ciranni, Giuseppe Abella e Giuseppe
Proto. I cinque imputati, tutti giovani tifosi
dell’Akragas calcio, sono stati imputati di omessa
presentazione alla polizia giudiziaria a seguito del
Daspo che gli e’ stato imposto dalla Questura di
Agrigento a causa di alcuni tafferugli risalenti al
2008. Secondo l’ accusa, i 5 si sarebbero presentati
in Questura per firmare il registro con lieve anticipo
o con lieve ritardo rispetto a quanto imposto. E’
stato invece condannato a 1 mese e 10 giorni di
reclusione Salvatore Attardo, che un giorno si
sarebbe presentato a firmare con un rilevante
ritardo.
24 gennaio, Su proposta della Direzione distrettuale
antimafia di Palermo, la Sezione misure di
prevenzione del Tribunale di Agrigento e la Guardia
di Finanza hanno sequestrato beni per un valore
complessivo di oltre 14 milioni di euro riconducibili
al presunto boss Calogero Ferro, 58 anni, presunto
esponente di spicco del clan mafioso di Canicatti’.
Ferro e’ stato condannato nel 93 a 5 anni di
reclusione per associazione mafiosa, ed e’ figlio di
Antonio Ferro, indicato come il capo di Cosa nostra
in provincia di Agrigento negli anni 70. Secondo gli
inquirenti, Ferro avrebbe ospitato nell'azienda
agricola di famiglia diversi summit mafiosi con boss
del calibro di Bernardo Provenzano, Salvatore Riina,
Bernardo Brusca e Giuseppe Di Cristina. Nel mirino
del sequestro vi sono 2 aziende, 269 ettari di terreni
tra Butera e Canicatti’, 2 fabbricati, 4 autoveicoli, 4
macchine agricole, e 7 rapporti bancari.
24 gennaio, I Carabinieri della stazione di Cattolica
Eraclea, agli ordini del maresciallo Liborio Riggi,
hanno notificato la misura cautelare dell’obbligo di
dimora a Giuseppe D’Amico, 25 anni, accusato di
tentata estorsione a danno dell’ ex sindaco di
Cattolica Eraclea, e attuale capogruppo della
maggioranza al Consiglio comunale di Cattolica,
Nino Aquilino. Aquilino avrebbe ricevuto almeno 5
telefonate anonime minatorie a fini estorsivi, il cui
contenuto sarebbe stato : “ tu e il sindaco Termine
dovete farmi trovare 5000 euro in contanti dentro un
cassonetto dei rifiuti vicino al Municipio, altrimenti
avrete problemi seri”. Aquilino ha presentato
denuncia, e poi ha ricevuto altre telefonate : “hai
fatto la denuncia? Adesso devi morire, ti devo
ammazzare, bastardo ! E i soldi che mi devi dare
non sono più 5.000 euro ma 50.000 euro, senno’ tu
muori”. Il provvedimento cautelare e’ stato emesso
dal Gip del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella
su richiesta del sostituto procuratore Santo
Fornasier. La svolta nelle indagini e’ stata frutto di
un’intensa attivita’ investigativa basata soprattutto
sui tabulati telefonici e sull’ incrocio di diversi dati.
24 gennaio, I Carabinieri della Compagnia di
Agrigento hanno arrestato Lauro Calogero Bacino,
30 anni, di Agrigento. Il provvedimento restrittivo è
stato emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della
Procura della Repubblica di Agrigento per ipotesi di
reato connesse alla droga risalenti al dicembre del
2007.
24 gennaio, A Comitini, i Carabinieri hanno
sottoposto a detenzione domiciliare Leonardo
Bruno,
43 anni, su ordine del Tribunale di
Sorveglianza di Palermo. Bruno scontera’ 1 mese e
5 giorni si reclusione per omesso versamento di
ritenute assistenziali e previdenziali.
24 gennaio, In Piemonte, in territorio di Cuneo, tra
Fossano e la frazione Tagliata , un incidente
stradale, uno scontro tra un’ auto e un camion
scatenato forse dal manto stradale ghiacciato, ha
provocato la morte del conducente dell’auto,
Giuseppe Russo, 36 anni, di Agrigento, agente della
Polizia penitenziaria. Giuseppe Russo, sposato e
padre di una bambina, e’ originario della frazione di
Villaseta, dove e’ nato e cresciuto.
24 gennaio, Il giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Ermelinda Marfia, ha condannato a 8
mesi di reclusione Giuseppe Infantino, 32 anni, di
Agrigento, accusato di evasione. Poco dopo la
mezzanotte del 25 dicembre 2011, i Carabinieri non
lo hanno rintracciato in casa, dove invece Infantino
avrebbe dovuto essere perche’ sottoposto agli
arresti domiciliari. La difesa ha sostenuto che
Giuseppe Infantino dormiva, e poi, svegliatosi, non
avrebbe risposto in tempo ai Carabinieri.
25 gennaio, Al Palazzo di Giustizia di Palermo, in
Corte d’Appello, il Procuratore generale, Rosalia
Camma’, ha chiesto la condanna a 6 anni di
reclusione a carico di Ferdinando Bonanno, 71 anni,
di Ragalna in provincia di Catania, e gia’ tra i
responsabili della catena
di supermercati
“Eurospin”, e 12 anni di reclusione a carico di Pino
Gambino, 40 anni, di Ravanusa. Bonanno e
Gambino sono stati giudicati in abbreviato e assolti
in primo grado il primo marzo 2011 nell’ ambito dell’
inchiesta antimafia nell’agrigentino cosiddetta
“Apocalisse”, contro alcuni presunti favoreggiatori
del boss Giuseppe Falsone.
25 gennaio, A Milano, in Tribunale, innanzi al
Giudice per le udienze preliminari, il pubblico
ministero ha chiesto la condanna a 10 anni di
reclusione ciascuno a carico di Calogero Palumbo,
49 anni, e Giuseppe Luparello, 25 anni, entrambi di
Porto Empedocle, processati in abbreviato per
concorso
nell’ omicidio dell’imprenditore di
Sommatino, Giuseppe Monterosso, ucciso il 6
maggio 2009 nella sua ditta di Cavaria, frazione di
Varese. Palumbo e Luparello sono difesi dagli
avvocati Angelo Nocera e Antonino Gaziano, e
avrebbero fornito le armi usate poi per compiere il
delitto.
25 gennaio, La cantina “Corbera” a Santa
Margherita : truffe, frode in commercio e
finanziamenti pubblici. La Procura di Sciacca chiede
9 rinvii a giudizio. La Procura di Sciacca ha lavorato
e adesso ha concluso le indagini. I magistrati
invocano 9 rinvii a giudizio. Nel mirino vi sono l’ ex
presidente della cantina, Paolo Femminella,
l’enologo Roberto Aurienti, poi Calogera Antonia
Giambalvo, dipendente della cantina come analista
e biologa, Antonino Milazzo, legale rappresentante
di una societa’, Giovanni Favaloro, consulente della
cantina, e poi Antonino La Rocca, Vincenza Barbera,
Francesco Valenti e Rocco Abate, tra componenti
del Consiglio di Amministrazione o del Collegio
sindacale. I 9 sono imputati, a vario titolo, di
associazione a delinquere finalizzata alla frode in
commercio e alla truffa aggravata per il
conseguimento di finanziamenti pubblici. L'
inchiesta e’ scattata a seguito del danneggiamento
subito dalla cantina "Corbera" il 24 dicembre 2009,
quando furono sabotati
e svuotati 12 silos
provocando la perdita di 2mila e 860 litri di vino di
qualita’, dispersi nelle fognature, per un danno
stimato intorno ai 300mila euro. Sono stati
sequestrati documenti tra gli Uffici pubblici che
erogano le agevolazioni finanziarie richieste dalla
cantina Corbera, soprattutto all’ Assessorato
regionale all’Agricoltura.
E i Carabinieri della
compagnia di Sciacca, del Nas, il Nucleo anti –
sofisticazioni, e il Nucleo di polizia tributaria del
comando provinciale di Agrigento,
hanno
sequestrato centinaia di migliaia di ettolitri di vino
"Corbera", che e’ stato acquistato da numerosi
commercianti residenti nelle province di Agrigento,
Palermo, Trapani e Torino. Secondo gli inquirenti, il
vino sarebbe stato alterato. I commercianti che
hanno subito il sequestro del vino sarebbero
"persone offese". La cantina “Corbera” e’ stata
partorita dopo il terremoto che sconvolse la Valle
del Belice, nel 1968, e per decenni e’ stata in
progressiva
eccellenza
nella
lavorazione
e
trasformazione delle uve dei circa 900 soci,
proprietari di 1.700 ettari di vigneti. Nel giugno 2010
si e’ dimesso il Consiglio di amministrazione, e
adesso il
legale, Serafino Mazzotta,
ha
preannunciato che lo stesso Consiglio sara’ Parte
civile in caso di rinvio a giudizio degli imputati.
25 gennaio, Al Tribunale di Agrigento, la Procura, a
conclusione della requisitoria, ha invocato la
condanna a complessivi 137 anni di carcere a carico
di 17 imputati, e l’assoluzione di altri 3, nell’ ambito
dell’ inchiesta antidroga, tra Licata e Catania,
cosiddetta “Carte false”. La condanna piu’ severa,
24 anni, e’ stata chiesta per Gaspare Trigona, di
Licata. Poi 14 anni di carcere ciascuno per Antonio
Giarrana, Mario Barone, Giovanni Lucio Grasso e
Fabio Sparacino, poi 5 anni ciascuno per Salvatore
Carlo Sammartino, Santo Bonanzinga e Giuseppe
Pace, 5 anni e 4 mesi per Giuseppe Daniele Nocita,
Ivan Sapienza e Concetto Stagnitto, 8 anni per
Andrea Daminelli, 2 anni per Carlo Lazzaro, 6 anni
per Giuseppe Rapisarda, 4 anni per Carmelo Prato e
3 anni ciascuno per i fratelli Salvatore e Carmelo
Antonio Morello. Chiesta l’assoluzione per Enza
Pace, Claudio Salvatore Sciuto e Claudio Turrisi.
25 gennaio, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca
hanno arrestato ai domiciliari Giuseppe Dimino, 48
anni, di Sciacca, che scontera’ 6 mesi di reclusione
per favoreggiamento personale, reato risalente al
2011.
25 gennaio, I Carabinieri della Stazione di Palma di
Montechiaro hanno denunciato una insegnante del
luogo per violazione delle norme in materia edilizia
allorche’ in contrada “Marina di Palma” avrebbe
costruito uno stabile di 4 piani senza concessione
edilizia. Il manufatto e’ stato sequestrato.
25 gennaio, A Canicatti’, focolaio di brucellosi in un
allevamento di bovini. L’ infezione e’ stata
riscontrata dagli ispettori del servizio veterinario
territoriale dell’ Azienda sanitaria provinciale di
Agrigento, che hanno inviato una relazione al
sindaco di Canicatti’ per l’adozione dell’ordinanza di
sequestro dell’allevamento e per il successivo
abbattimento dei capi infetti.
25 gennaio, La Procura di Agrigento ha chiesto il
rinvio a giudizio di Michele Sollano, 43 anni, di
Agrigento. L’ udienza preliminare, innanzi al Gup
Davico, e’ in programma il prossimo 5 marzo.
Sollano rispondera’ di violazione della normativa in
materia ambientale per area adibita a discarica,
scoperta e sequestrata dalla Polizia provinciale.
25 gennaio, Al Comune di Palma di Montechiaro i
Carabinieri hanno acquisito degli atti amministrativi
su alcuni appalti pubblici nell’ ambito di una
inchiesta coordinata dal sostituto procuratore di
Agrigento, Luca Sciarretta, in collaborazione con il
procuratore Renato Di Natale e l’ aggiunto Ignazio
Fonzo. I militari hanno prelevato faldoni, computer e
Cd presso il gabinetto del sindaco. Un’altra
perquisizione, nel contesto della stessa inchiesta, e’
stata compiuta all’interno dello studio tecnico di un
palmese al Villaggio Mose’, ad Agrigento, dove
sono stati prelevati alcuni computer, Cd ed altro.
26 gennaio, Tra Caltabellotta e Burgio, in contrada
Taja Sottana, un passante si e’ accorto di un
cadavere e ha lanciato l’allarme. E’ stato scoperto
morto Gutu Miahi, 39 anni, originario della Romania,
e da pochi giorni gravitante nella zona insieme a dei
connazionali alla ricerca di lavoro nei campi.
Secondo i primi accertamenti del medico legale,
l’uomo sarebbe morto a causa del freddo. Indagano
la Procura e i Carabinieri.
26 gennaio, Lo ha annunciato alla stampa lui stesso
: questa mattina la Guardia di Finanza ha notificato
un avviso di garanzia a Mario Pardo, operatore
culturale e organizzatore di eventi agrigentino,
indagato nell’ambito dell’ inchiesta della Procura di
Agrigento sulla gestione della Fondazione Teatro
Pirandello in riferimento alla Sagra del Mandorlo in
fiore 2012. Mario Pardo commenta : “ la notifica
dell’avviso non mi ha sorpreso piu’ di tanto in
quanto, dopo aver appreso i contenuti dell’avviso al
sindaco Zambuto, credevo ovvio essere colpito
anche io da un identico provvedimento. E’ inutile
sottolineare
che
ritengo
il
mio
operato
perfettamente conforme alle leggi, e che quindi non
mi considero responsabile dei fatti contestati, ma e’
anche altrettanto vero, come e’ normale in uno stato
di diritto, che sia un magistrato terzo a qualificare i
miei comportamenti e giudicarli secondo legge.
Attendero’ fiducioso gli esiti delle indagini
mettendomi a disposizione dell’ autorita’ giudiziaria
per qualsivoglia esigenza”.
Nel frattempo, anche gli altri presunti beneficiari di
incarichi legati alla Sagra 2012 hanno ricevuto l'
avviso di garanzia, e saranno presto interrogati in
Procura. Alcuni sono stati gia’ ascoltati.
26 gennaio, Dopo Canicatti’, altro colpo a
Campobello di Licata. Stessa tattica : sequestro
della moglie, e rapina al marito al rientro a casa.
Oggi l’unico indizio e’ la tattica, il sequestro di
persona e poi la ruberia. Perche’ la stessa tattica
e’ stata ripetuta, una prima e una seconda volta, e
tra le due volte e’ trascorso poco tempo, e tra i due
luoghi teatro delle rapine vi e’ poca distanza. Non e’
azzardato ipotizzare che a Canicatti’ e a Campobello
di Licata abbia imperversato la stessa banda.
Adesso a Campobello di Licata, i rapinatori, travisati
al volto e armati, sono entrati in una casa e hanno
immobilizzato
una
donna,
moglie
di
un
imprenditore. Il sequestro. Poi, appena e’ rientrato il
marito, lo hanno costretto a consegnare il contenuto
della cassaforte. Gioielli e oggetti di valore, denaro
in contante e anche una pistola, legalmente
detenuta. Bottino da migliaia di euro. Poi, la fuga. E
cosi’ anche lo scorso 10 gennaio, a Canicatti’, in
periferia, dove 5 banditi, travisati al volto e armati di
pistole e coltelli, sono entrati in una casa, hanno
immobilizzato una donna e hanno atteso il rientro
del marito, un ottico. I malviventi hanno costretto la
coppia a consegnare il denaro e i gioielli custoditi
nella cassaforte dell’ abitazione, per un valore di
alcune decine di migliaia di euro, e poi sono fuggiti.
Apprensione e paura serpeggiano latenti tra la
popolazione. Anche la crisi rende e trasforma l’
uomo in lupo, e i lupi, quando sono affamati, da
monte scendono a valle alla ricerca di cibo. Il
dilagare di miseria e poverta’ come causa di
impennata
della
microcriminalita’,
e
flussi
incontrollati di extracomunitari, da sud o dall’est,
che inseguono di istinto la sopravvivenza. Lo
spettro del brigantaggio. Mala tempora currunt.
26 gennaio, La Procura di Agrigento, tramite il capo
Renato Di Natale, l’ aggiunto Ignazio Fonzo, e il
titolare del fascicolo, Santo Fornasier, ha concluso
le indagini e ha notificato l’avviso di conclusione
delle indagini preliminari a 10 indagati nell’ ambito
dell’ inchiesta sul crollo del Palazzo Lo Jacono Maraventano, nel centro storico di Agrigento, il
lunedi’ di Pasquetta 25 aprile 2011. Entro 20 giorni
hanno facolta’ di presentare contro deduzioni, prima
della formalizzazione della richiesta di rinvio a
giudizio, il sindaco di Agrigento Marco Zambuto,
Giuseppe Principato, capo dell’Ufficio tecnico
comunale di Agrigento, Calogero Tulumello,
funzionario comunale, Attilio Sciara, capo della
Protezione civile comunale, poi Gaspare Triassi,
Marcello Cappellino e Andrea Patti, componenti del
collegio di progettazione e di direzione dei lavori
urgenti per il recupero in sicurezza del palazzo, poi
Giuseppe, Calogero e Carmelo Analfino di
Agrigento, tutti e tre esponenti della ditta
“Edil.Co.A”, che ha eseguito i lavori. I 10, a vario
titolo, rispondono di condotte colpose perche’
negligenti, imprudenti ed imperite, per non idoneita’
tecnica dei progetti di lavoro, per la inutilita’ delle
opere eseguite, insufficienti, mal compiute e prive di
una seria logica di progetto.
27 gennaio, Ad Agrigento, in via Atenea, nei pressi
della salita Madonna degli Angeli, un agrigentino di
20 anni e’ stato aggredito e selvaggiamente
picchiato da 5 coetanei nordafricani, soliti
abitualmente a bivaccare tra Porta di Ponte e via
Pirandello. Il ragazzo ha subito diverse ferite in
varie parti del corpo, e la frattura della mascella
tanto da rendere necessaria una operazione
chirurgica.
28 gennaio, Il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Luisa Turco, ha rinviato a
giudizio Davide Dispensa, 30 anni, di Agrigento,
accusato di una brutale aggressione, con strappo di
parte del lobo di un orecchio, a danno di un
coetaneo, il 9 agosto del 2009. La presunta vittima
del pestaggio, L C, 27 anni, si e’ costituito Parte
civile in giudizio tramite l’avvocato Giuseppe
Scozzari. Dispensa e’ difeso dall’avvocato Monica
Malogioglio. Prima udienza il prossimo 8 maggio.
28 gennaio, I Carabinieri hanno arrestato Gaetano
Ragaccio, 47 anni, di Castrofilippo, che scontera’ 3
mesi di reclusione per furto aggravato.
28 gennaio, A Campobello di Licata i Carabinieri
hanno denunciato alla Procura di Agrigento due
romeni per ricettazione in concorso e porto abusivo
in luogo pubblico di oggetti atti ad offendere
allorche’ sono stati sorpresi a caricare su
un’automobile circa 100 metri di cavo elettrico, 6
chili di filo in rame e attrezzi per il taglio di metalli, il
tutto sequestrato. Il conducente del mezzo, senza
patente di guida perche’ mai conseguita, ha subito
un’altra denuncia.
28 gennaio, La sezione distaccata del Tribunale di
Agrigento a Canicatti’ ha condannato una donna di
Grotte, M P, alla pena di 350 euro di multa oltre a
mille euro per le spese di parte civile, che e’ l’ ex
marito della donna, S G, difeso dall’ avvocato
Gianfranco Pilato. La donna e’ stata riconosciuta
responsabile della mancata esecuzione dolosa di un
provvedimento del giudice, perche’ si e’ ostinata
piu’ volte a non consentire all’ ex marito di
incontrare la loro figlia minore.
28 gennaio, A Palermo, all’ Ospedale Villa Sofia, e’
morto Giuseppe Migliorino, 48 anni, di Ribera,
artigiano, che lo scorso 1 gennaio, intento ad
aggiustare l’antenna del televisore, e’ precipitato dal
tetto di casa sua a Ribera, in via Pisa.
28 gennaio, A Porto Empedocle, in piazza Aristotele,
nei pressi dello stadio comunale, ha subito un furto
la caffetteria – ricevitoria Di Miceli. Il bottino e’ di
circa 500 euro. Un ragazzo e’ entrato nel bar, e
approfittando dell’assenza della titolare, impegnata
nel retrobottega, ha arraffato il denaro dentro la
cassa ed e’ fuggito.
28 gennaio, A Realmonte, in via Rina, ha subito un
incendio, per cause in corso di accertamento, la Fiat
Punto di una insegnante, T M, sono le iniziali del
nome, 37 anni.
28 gennaio, A Favara, i Carabinieri indagano a
seguito dell’ incendio, in piazza Angelo Giglia, che
ha bruciato una Bmw X3 di A A, sono le iniziali del
nome, 44 anni.
28 gennaio, A Grotte i Carabinieri hanno arrestato
per furto aggravato, in flagranza di reato, Gianluca
Stagno, 23 anni, di Grotte, e un minorenne, sorpresi
a fuggire dopo avere rubato circa 10 chili di cavi
elettrici da un impianto sportivo di proprieta’ del
Comune di Grotte. Stagno e’ ristretto ai domiciliari.
Il minorenne e’ al centro di prima accoglienza di
Palermo. I due sono difesi dall’ avvocato Daniele Re.
29 gennaio, Il boss Falsone e i presunti
favoreggiatori. La Direzione distrettuale antimafia di
Palermo invoca 16 anni di reclusione a carico del
riberese Carmelo Marotta. Lo scorso 28 novembre,
Giuseppe
Falsone
è
stato
collegato
in
videoconferenza con il Tribunale di Sciacca. E ha
dichiarato : “non conosco l’ imprenditore di Ribera,
Carmelo Marotta, e mai sono stato in contatto con
lui”. E i documenti di identità che sono stati scoperti
nel suo covo a Marsiglia ? E Falsone ha risposto :
“li ho ricevuti da un’altra persona”. Nell’
appartamento dove e’ stato scovato Giuseppe
Falsone, sono stati scoperti i documenti di identità
di Mauro Capizzi e di Mario Pino Schittone, che
sono due operai di Carmelo Marotta. Poi, Marotta,
interrogato, ha ammesso che si tratta di due suoi
operai, e non si spiega però il perchè dei documenti
nella casa a Marsiglia.
Secondo la Direzione
distrettuale antimafia di Palermo, l’ ex capo di Cosa
nostra agrigentina mente. I contatti tra Falsone e
Marotta vi sarebbero stati, anche tramite i
collegamenti internet e con Skype. Così come
sarebbe stata accertata la presenza di Marotta a
Marsiglia nel periodo in cui il boss di Campobello di
Licata si è nascosto nella città francese. E il riberese
si è giustificato : “sì, sono stato nella zona, ma solo
per una crociera, con la mia famiglia”. E infatti,
Carmelo Marotta e la sua famiglia sono stati a bordo
della motonave “Fantasia”, in crociera nel
Mediterraneo, che il 25 luglio del 2009 ha sostato a
Marsiglia. E poi, il 14 e 15 agosto 2008 è stato
riscontrato che una persona, di nome Marotta, ha
utilizzato due camere presso l’ albergo “New Hotel
Marseille” a Marsiglia, pagando in contanti. Poi,
ancora nel covo di Falsone, è stato scoperto un
foglietto con annotato “Malupila”. E “Malupila” in
dialetto siciliano è persona con carnagione e capelli
rossicci. Allora è stato chiesto al pentito di
Sambuca di Sicilia, Calogero Rizzutto, se lui, negli
ambienti di Cosa nostra, conoscesse dei
“Malupila”. E Rizzuto ha risposto : “uno lo conosco
personalmente, ed è Salvatore Imbornone. L’ altro
me lo ha indicato lo stesso Imbornone, ed è
Carmelo Marotta di Ribera, che io non conosco” . A
conclusione della requisitoria, il pubblico ministero
della Direzione distrettuale antimafia di Palermo,
Giuseppe Fici, ha invocato la condanna a 16 anni di
reclusione a carico di Marotta. Il prossimo 27
febbraio interverranno i suoi difensori, gli avvocati
Aldo Rossi e Nino Zanghì. Poi, la sentenza.
29 gennaio, Ad Aragona,
i Carabinieri della
Compagnia di Canicattì, hanno arrestato un
nigeriano, Emmanuel Obi, 24 anni, sorpreso in
possesso di 16 grammi di hashish, 0,5 grammi di
cocaina, 10 grammi di eroina, 2 grammi di
marijuana, un bilancino di precisione e un coltello
per il taglio della droga. Sequestrati anche 1.940
euro in contanti.
29 gennaio, I Carabinieri hanno arrestato un
pensionato, Salvatore Marziano, 69 anni, di
Realmonte, in esecuzione di una ordinanza emessa
dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo. Marziano
scontera’ 2 mesi di reclusione ai domiciliari per reati
in materia tributaria, commessi nel 2000.
29 gennaio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di
Agrigento hanno arrestato Antonio Borsellino, 33
anni, originario di Cattolica Eraclea, per furto di un
telefono cellulare al palazzo di Giustizia, in via
Mazzini. Il furto e’ stato scoperto dal proprietario del
telefonino che ha lanciato l’allarme. In pochi minuti,
grazie anche alle immagini registrate dalle
telecamere di sorveglianza, i Carabinieri hanno
scoperto l’ autore del furto che e’ stato bloccato
all’interno del Tribunale.
29 gennaio, Il Tribunale di Sciacca ha assolto
Nicasio Genova, 42 anni, di Burgio, agricoltore,
accusato di tentato omicidio a danno del
compaesano Salvatore Carlino, il 5 agosto del 2006.
A conclusione della requisitoria, il pubblico
ministero ha chiesto la condanna di Genova a 4 anni
e 8 mesi di reclusione. Invece, il Tribunale ha
riqualificato il reato da tentato omicidio in lesioni, ha
concesso l’esimente della legittima difesa e ha
assolto Nicasio Genova.
29 gennaio, A Porto Empedocle, i poliziotti del
Commissariato Frontiera, agli ordini di Cesare
Castelli, hanno denunciato un minorenne di 16 anni
sorpreso in possesso di un coltello a serramanico.
L’arma e’ stata sequestrata.
29 gennaio, A Realmonte, in via Mare Adriatico, ha
subito un incendio la Fiat Ulisse di un elettricista, F
B , 43 anni, di Realmonte. Le fiamme hanno anche
assalito una seconda vettura parcheggiata a fianco,
e l’ ingresso di un edificio. Indagano i Carabinieri.
29 gennaio, Ad Agrigento, a Villaseta, i poliziotti
della Volanti hanno sorpreso S C, sono le iniziali del
nome, 25 anni, alla guida di un’ automobile con
l’assicurazione falsa, comprata al prezzo di 50 euro
da uno sconosciuto. L’ automobilista ha ammesso
le proprie responsabilita’, raccontando di avere
acquistato il tagliando per pochi euro, ed e’ stato
denunciato per ricettazione e uso di atto falso.
Sequestrate l’automobile e la patente di guida.
29 gennaio, Ad Agrigento, a seguito di un incidente
al Viale della Vittoria, e’ stato denunciato per guida
in stato di ebbrezza alcolica, V C , sono le iniziali del
nome, 37 anni, di Agrigento, autotrasportatore, che
a bordo del suo autocarro si e’ scontrato con
un’automobile. L’ autotrasportatore, sottoposto al
test dell’etilometro, e’ risultato con un tasso
alcolemico tre volte superiore il limite consentito
dalla legge. Denuncia, ritiro patente e multa salata
da parte della Polizia municipale.
29 gennaio, I Carabinieri della Stazione di
Racalmuto indagano a seguito di due incendi nel
centro urbano del paese. A fuoco una Fiat Panda in
via Giuseppe Verdi e un furgone di proprieta’ di una
ditta di onoranze funebri la “Fratelli Collura”,
parcheggiato nei pressi dell’abitazione dei due
fratelli, in piazza Buttitta.
30 gennaio, Ad Agrigento i poliziotti della Volanti e i
carabinieri
hanno
denunciato
un
50enne
pluripregiudicato per oltraggio, resistenza, minacce
e violenza a pubblico ufficiale, guida in stato di
ebbrezza alcolica, e gli hanno ritirato la patente. L’
uomo, gia’ in marcia a folle velocita’, e’ fuggito all’
alt della Polizia, a bordo di una Fiat Uno bianca, e’
stato inseguito, rischiando di provocare incidenti
stradali, e’ stato acciuffato a Villaseta, dove si e’
denudato e ha inveito contro gli agenti.
30 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha disposto il
giudizio immediato a carico di Ivan Giardina, 26
anni,
di
Canicatti’,
accusato
di
omicidio
preterintenzionale allorche’ il 14 giugno del 2009, al
culmine di un diverbio per contrasti di vicinato,
avrebbe spintonato la pensionata Giuseppa Lo
Sardo, che cadde a terra e poi mori’ in Ospedale
dopo il ricovero. Il processo inizia il 18 giugno
innanzi alla Corte d’Assise di Agrigento.
30 gennaio, A Palma di Montechiaro la Polizia ha
denunciato i coniugi R C, 48 anni, e D F, 45 anni,
perche’ si sono allacciati abusivamente a un
pozzetto idrico
di pertinenza del Comune. Ai
controlli della Polizia hanno partecipato il personale
dell’Ufficio idrico del Comune e i tecnici di Girgenti
Acque.
30 gennaio, A Realmonte, in via della Liberta’, ha
subito un incendio la Fiat Punto di una casalinga di
56 anni. Le fiamme hanno assalito anche una
seconda Fiat Punto, vicina alla prima, anch’essa di
una casalinga di 30 anni.
31 gennaio, Al Tribunale di Gela, a conclusione del
giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze
preliminari, Veronica Vaccaro, ha condannato all’
ergastolo Giuseppe Centorbi, 42 anni, di Licata,
pregiudicato, accusato di avere ucciso, la mattina
del 21 giugno 2011, nelle campagne di Desusino, in
territorio di Butera, i compaesani Filippo Militano, 48
anni, la moglie Giuseppa Carlino, 45 anni, e il loro
figlio, Salvatore, 13 anni. Centorbi e’ stato inoltre
condannato al pagamento del risarcimento dei
danni a favore della parte civile, i familiari delle
vittime. Giuseppe Centorbi
avrebbe agito per
rancore contro Filippo Militano perche’ si sarebbe
ritenuto truffato da lui in riferimento ai confini dei
terreni in campagna. I periti hanno accertato la
capacita’ di intendere e di volere dell’ imputato al
momento del compimento del triplice omicidio.
31 gennaio, A Canicatti’ i Carabinieri hanno
denunciato alla Procura, per truffa aggravata a
danno dello Stato, tre falsi ciechi, due uomini e una
donna, tra i 55 e i 60 anni di eta’, che ogni mese
avrebbero incassato la pensione di invalidita’ e l’
assegno di accompagnamento. I militari hanno
indagato e pedinato i 3, intenti a muoversi senza
problemi, recandosi autonomamente in campagna
per lavoro, o nei negozi, prelevando denaro dal
bancomat e leggendo all’occorrenza. La truffa
ammonterebbe a circa 150mila euro, erogati
indebitamente. L’inchiesta e’ stata coordinata dalla
Procura di Agrigento, tramite il sostituto Matteo
Delpini.
31 gennaio, L’ ex preside dell’istituto professionale
‘’Friscia’’ di Sciacca, Salvatore Barbera, 63 anni, di
Sciacca, gia’ condannato a 7 anni di reclusione per
abusi sessuali su alcune alunne, rispondera’ innanzi
al Tribunale di Sciacca anche di altre ipotesi di
reato, insieme alla figlia,
Angela Barbera, e al
genero, Filippo Leone. Secondo quanto emerso
dalle indagini, coordinate dal procuratore Vincenzo
Pantaleo, il preside Barbera avrebbe assegnato
diversi incarichi di docenza ai suoi familiari violando
le graduatorie, e procurando cosi’ a loro un ingiusto
vantaggio patrimoniale.
31 gennaio, La Guardia di Finanza di Sciacca ha
arrestato un tunisino di 33 anni, Barisr Raffik, per
spaccio di sostanze stupefacenti allorche’ e’ stato
sorpreso a bordo di un autobus di linea in possesso
di 300 grammi di hashish. A fiutare la droga e’ stato
un cane in dotazione alle Fiamme gialle.
31 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato
Giuseppe Giardino, 35 anni, di Catania, giudicato in
abbreviato, a 3 anni di reclusione. Rinviato a
giudizio Giuseppe Prussiano, 37 anni, anche lui di
Catania. I due sono accusati di una rapina
commessa a Porto Empedocle, a danno del Credito
Emiliano, il 26 luglio del 2001, e che frutto’ 4 milioni
e mezzo di lire.
31 gennaio, A Palermo, al Palazzo di Giustizia, in
Corte d’Appello, a conclusione della requisitoria, il
Procuratore generale, Rosalia Camma’, ha chiesto la
conferma della sentenza di primo grado che ha
condannato 3 imputati di Porto Empedocle accusati
di detenzione e spaccio di droga. Dunque, 5 anni di
carcere per Lorenzo Scibetta, 43 anni di eta’. 4 anni
e 8 mesi per Giacomo Verderame, 33 anni. E 2 anni e
8 mesi per Salvatore Di Fede, 25 anni.
31 gennaio, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini del vice questore aggiunto
Cesare Castelli, hanno arrestato Cristian Pagliaro,
26 anni, e Pietro Pulsiano, 41 anni, entrambi di Porto
Empedocle, accusati di furto con scasso e
danneggiamento allorche’, dopo avere frantumato il
vetro di una Fiat Panda parcheggiata in via
Lampedusa, nei pressi della spiaggia di Punta
Grande, hanno rubato due borsoni dall’interno del
mezzo. Pulsiano e Pagliaro, all’ alt della Polizia,
sono fuggiti in auto ma sono stati inseguiti e
acciuffati. I due, difesi dagli avvocati Daniele Re e
Rosario Fiore, sono reclusi ai domiciliari.
31 gennaio, La Procura della Repubblica di Sciacca
indaga su alcuni presunti illeciti commessi dalla
Cooperativa Arcobaleno, impegnata in servizi
sociali. L’ inchiesta e’ scattata a seguito di un
incidente sul lavoro. Il dipendente che ha subito
l’incidente si e’ recato all’ Inail per le visite
obbligatorie, e in sede Inail e’ stato scoperto che lo
stesso dipendente e’ stato assunto in nero. E
dunque si e’ proceduto alla denuncia d’ufficio. Il
lavoratore nel frattempo si e’ sottoposto alle cure di
recupero, peraltro non ultimate per difficolta’ di
pagamento da parte dello stesso lavoratore, senza
stipendio. I magistrati hanno gia’ ascoltato i
dirigenti della Cooperativa.
31 gennaio, I Carabinieri della Compagnia di
Cammarata hanno denunciato M V, 20 anni, perche’
prima ha rubato un televisore a casa di un
pensionato a San Giovanni Gemini, e non e’ stato
scoperto, poi pero’ si e’ accorto della mancanza del
telecomando, e allora e’ rientrato nell’appartamento
il giorno dopo per rubarlo ma i Carabinieri, gia’
allarmati dal pensionato che ha denunciato l’
irruzione, lo hanno sorpreso e denunciato per furto
aggravato e danneggiamento.
1 febbraio, I Carabinieri della Tenenza di Favara
hanno arrestato Giuseppe Luparello, 25 anni, di
Favara, accusato di evasione dagli arresti
domiciliari a cui e’ sottoposto. In occasione di un
controllo, Luparello e' stato sorpreso fuori la propria
abitazione.
1 febbraio, Il Tribunale di Agrigento, a conclusione
del giudizio abbreviato, ha condannato a 1 anno di
reclusione Alessandro Infantino, 26 anni, di
Agrigento, sorpreso in possesso nella sua
abitazione in via Gioeni di 96 grammi di hashish. E’
stato invece assolto dalla stessa accusa il fratello
Giuseppe Infantino, 31 anni, difeso dall’ avvocato
Davide Casa’. Per entrambi, il Pubblico ministero ha
invocato la condanna a 2 anni di reclusione
ciascuno.
1 febbraio, La Guardia costiera di Porto Empedocle,
agli ordini di Rinaldo Di Martino, ha denunciato un
pescatore abusivo, sanzionato per mille euro, ed e’
stata
sequestrata
l’attrezzatura
da
pesca
consistente, tra l’altro, in 250 metri circa di rete da
posta.
1 febbraio, La Corte d’Appello di Palermo ha ridotto
da 5 mesi a 3 mesi la condanna inflitta al dentista
agrigentino Calogero Castellino, 55 anni, accusato
di maltrattamenti, lesioni, percosse e ingiurie alla
moglie. La donna si e’ costituita parte civile e ha
ottenuto il risarcimento dei danni che sara’
quantificato in sede civile.
1 febbraio, A Favara, in via Capitano Basile, un raid
vandalico e’ stato perpetrato a danno dell’ Istituto
comprensivo Gaetano Guarino. I malviventi sono
entrati da una finestra del bagno e hanno svuotato
gli estintori lungo i corridoi e sui pavimenti di
alcune classi della scuola media. Poi, tutto a
soqquadro.
1 febbraio, A Palma di Montechiaro, i Carabinieri
hanno arrestato ai domiciliari un bracciante
agricolo, pregiudicato, presunto responsabile di
violenza sessuale a danno di minorenni. Secondo
quanto emerso dall’ inchiesta, coordinata dal
sostituto procuratore di Agrigento, Arianna
Ciavattini, l’uomo, tra il 2002 e il 2005 e tra il 2009 e
il 2010, avrebbe, in numerose circostanze, abusato
sessualmente di alcune minorenni approfittando
dell’assenza dei loro genitori perche’ impegnati a
lavoro.
1 febbraio, A Palermo la Corte d’Appello per i Minori
ha condannato a 14 anni di reclusione Angelo
Ferrigno, 19 anni, di Canicatti’, gia’ condannato lo
scorso 31 maggio 2012 a 10 anni di reclusione dal
Tribunale dei Minori allorche’ il 17 luglio 2011, con
un colpo di cacciavite alla testa, provoco’ la morte,
dopo 11 giorni di coma, di Calogero Giardina, 24
anni, anche lui di Canicatti’, aggredito per una
ragazza contesa.
2 febbraio, Disagi lungo la strada statale 115. Infatti,
tra Ribera e Caltabellotta e’ crollata una parte del
ponte sul fiume Verdura. La strada dunque e’ stata
chiusa in entrambe le direzioni e il traffico e’ stato
dirottato su un percorso alternativo. La deviazione,
pero’, provoca un allungamento del tracciato di
circa 30 chilometri, dunque con piu’ tempo di
percorrenza. A lavoro gli organi competenti per
rimediare.
2 febbraio, A Realmonte, i Carabinieri hanno
arrestato Federico Fiorica, 26 anni, commerciante,
sorpreso, nel corso di una perquisizione all’ interno
di un bar del paese gestito dallo stesso Fiorica, e
anche dentro casa sua, in possesso di 63 grammi di
cocaina e 0,3 grammi di hashish, una bustina
contenente semi di canapa indiana, e mezzo
spinello confezionato con hashish.
2 febbraio, La sezione giurisdizionale d’appello della
Corte dei conti ha confermato la condanna a
risarcire 100mila euro gia’ inflitta in primo grado all’
ex sindaco di Agrigento, Calogero Sodano, reo di
non avere adeguatamente combattuto l’abusivismo
edilizio e di avere, di conseguenza, provocato un
danno all’immagine della citta’. Il procedimento
contabile e’ scaturito dalla condanna penale
definitiva in Cassazione subita da Sodano, in
riferimento
alla
mancata
repressione
dell’abusivismo edilizio in citta’.
2 febbraio, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a
5 anni di reclusione, per violenza sessuale a danno
di una donna inglese, Antonio Maniscalco, 34 anni,
di Sciacca, titolare di un pub a Sciacca al cui interno
si sarebbe verificato il presunto abuso. Maniscalco
e’ stato
giudicato in abbreviato. Il pubblico
ministero ha invocato la condanna dell’ imputato a 5
anni e 8 mesi di carcere.
2 febbraio, La Guardia costiera di Porto Empedocle,
agli ordini di Rinaldo Di Martino, ha denunciato una
ditta campana e un rivenditore siciliano, allorche’
avrebbero immesso e commercializzato in Italia
motori
fuoribordo,
risultati
potenzialmente
pericolosi perche’ non conformi alle normative
comunitarie. Le due ditte sono state multate per la
somma complessiva di circa 90mila euro, e un
motore e’ stato sequestrato. Si tratterrebbe di un
motore
importato
dalla
Cina,
non
commercializzabile in Italia perche’ non in regola
con i parametri imposti dalle norme comunitarie.
3 febbraio, A Canicatti’, sono entrati dentro la
pizzeria Diana, in contrada Firriato,
e hanno
esploso prima un colpo in aria come minaccia, e poi
un altro colpo contro il titolare, Gioacchino Diana,
47 anni, di Canicatti’, nel frattempo sopraggiunto. Il
proiettile si e’ infranto contro la parte posteriore del
mezzo del pizzaiolo. Poi sono fuggiti. Sul posto
sono subito intervenuti Polizia e Carabinieri che,
grazie anche alle indicazioni di Diana, hanno
rintracciato i due presunti responsabili della
sparatoria. Si tratta dei fratelli di Canicatti’, Calogero
Messina, 35 anni, e Vincenzo Messina, di 27 anni. L’
arma, un fucile calibro 12, con matricola punzonata
e munizioni, e’ stata sequestrata.
3 febbraio, Avrebbe tentato di inquinare le prove,
minacciando un testimone. Ecco perche’ il Gip del
Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, su
richiesta del Pm Santo Fornasier, titolare dell’
inchiesta, ha aggravato il provvedimento dell’
obbligo di dimora e ha disposto invece l’arresto di
Giuseppe D’Amico, 25 anni, di Cattolica Eraclea,
accusato di tentata estorsione a danno dell’ ex
sindaco di Cattolica Eraclea, e attuale capogruppo
della maggioranza al Consiglio comunale di
Cattolica, Nino Aquilino. Aquilino avrebbe ricevuto
almeno 5 telefonate anonime minatorie a fini
estorsivi, il cui contenuto sarebbe stato : “ tu e il
sindaco Termine dovete farmi trovare 5000 euro in
contanti dentro un cassonetto dei rifiuti vicino al
Municipio, altrimenti avrete problemi seri”. Aquilino
ha presentato denuncia, e poi ha ricevuto altre
telefonate : “hai fatto la denuncia? Adesso devi
morire, ti devo ammazzare, bastardo ! E i soldi che
mi devi dare non sono piu’ 5.000 euro ma 50.000
euro, senno’ tu muori”. La svolta nelle indagini e’
stata frutto di un’intensa attivita’ investigativa
basata soprattutto sui tabulati telefonici e sull’
incrocio di diversi dati.
4 febbraio, I Carabinieri hanno arrestato Luca Luigi
Gaglio, 21 anni, di Favara, gia’ denunciato dai propri
genitori, esasperati dalle aggressioni del figlio e
dalle sue continue pretese di denaro. Gaglio e’ stato
sorpreso dai militari in casa in flagranza di reato,
intento a inveire in escandescenze contro i genitori,
piu’ volte costretti a ricorrere alle cure ospedaliere.
4 febbraio, Un ragazzino di 14 anni di Palma di
Montechiaro e’ ricoverato in condizioni gravissime
al Reparto Rianimazione dell’ Ospedale Sant’Elia di
Caltanissetta, perche’ in casa, inseguito da un
compagno di giochi, ha sbattuto contro il vetro
decorativo di una porta – finestra. Le schegge del
vetro gli hanno provocato tagli profondi alla gola, al
torace e in altre parti del corpo. Prima la corsa all’
Ospedale di Licata, per tamponare l’emorragia di
sangue, e poi il trasferimento a Caltanissetta. A
lavoro Polizia e 118.
4 febbraio, Ad Agrigento la Polizia ha denunciato
alla Procura per rissa 6 ragazzi tra i 18 e i 25 anni,
protagonisti di un violento scontro in piazza
Marconi, innanzi alla stazione ferroviaria. I 6 sono
stati costretti a ricorrere alle cure ospedaliere, in
Pronto soccorso .
4 febbraio, Ad Agrigento, in via Papa Luciani, a
seguito di un incidente stradale con feriti, e’ stato
denunciato dai Carabinieri M S, 38 anni, di Favara,
carpentiere, perche’ ubriaco alla guida di una Golf
Volkswagen si e’ scontrato con un Suv Nissan.
Feriti i due a bordo della Golf e due studenti
universitari a bordo del Suv.
4 febbraio, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, a termine
di investigazioni specifiche, hanno denunciato C S,
30 anni, di Agrigento, accusato di ricettazione,
allorche’ sorpreso in possesso, e nell’ utilizzo, di
due telefonini cellulari di ultima generazione
acquistati tramite internet da altre 2 persone che,
non avendoli ricevuti in consegna, hanno
presentato denuncia alla Polizia.
4 febbraio, A Palma di Montechiaro dimissioni a
cascata a seguito dell’ inchiesta in corso su alcuni
appalti banditi dall’ Ufficio tecnico del Comune. Si
e’ dimesso il sindaco, Rosario Bonfanti, al quale i
Carabinieri hanno notificato un avviso di garanzia,
ricevuto anche dall’ ingegnere capo Salvatore Di
Vincenzo e da due professionisti. Si sono dimessi,
inoltre, il vice sindaco, Angelo Cottitto, l’ assessore
alla solidarieta’ sociale, Giuseppe Vinciguerra, e il
consigliere comunale de La Destra, Salvatore
Castronovo. Lo scorso 25 gennaio, al Comune di
Palma di Montechiaro i Carabinieri hanno acquisito
degli atti amministrativi su alcuni appalti pubblici
nell’ ambito di una inchiesta coordinata dal sostituto
procuratore di Agrigento, Luca Sciarretta, in
collaborazione con il procuratore Renato Di Natale e
l’ aggiunto Ignazio Fonzo. I militari hanno prelevato
faldoni, computer e Cd. Un’altra perquisizione, nel
contesto della stessa inchiesta, e’ stata compiuta
all’interno dello studio tecnico di un palmese al
Villaggio Mose’, ad Agrigento, dove sono stati
prelevati alcuni computer, Cd ed altro.
4 febbraio, A Licata,
i Carabinieri del Nucleo
Radiomobile hanno arrestato per furto aggravato, in
flagranza di reato, Antonino Santamaria, 39 anni, di
Licata, sorpreso intento ad asportare alcune piastre
in ferro, del peso complessivo di 300 chili circa,
dall’interno di un’area di pertinenza delle Ferrovie
dello Stato, caricandole a bordo di un autocarro di
sua proprieta’. Mezzo e refurtiva sono stati
sequestrati.
5 febbraio, I Carabinieri di Licata, in territorio di
Riesi, in contrada Palladio, hanno sorpreso 4
malviventi intenti a smontare usando la fiamma
ossidrica un autocarro in sosta all’interno di una
cava dismessa. I 4 sono fuggiti. Tre sono stati
acciuffati e arrestati ai domiciliari : Gaetano
Mazzapica, 23 anni, di Riesi, Maurizio Dainotto, 33
anni, di Licata, e Antonio Mancuso, 48 anni, anche
lui di Licata.
5 febbraio, Ad Agrigento, in via Manzoni, ignoti
malviventi, approfittando dell’ assenza temporanea
di persone in casa, sono entrati dentro l’
appartamento del vice presidente del Consiglio
comunale di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, e hanno
rubato denaro e oggetti preziosi per circa 20mila
euro. La moglie di Di Rosa si e’ recata in visita ad
un’amica al piano di sopra al suo. Poi, quando e’
rientrata a casa, tentando di aprire la porta, il ladro
dall’ interno le ha opposto resistenza. Poi il bandito
ha aperto, e ha costretto la donna al silenzio e a
entrare in casa, terrorizzata, e poi si e’ subito
dileguato fuggendo. Pochi attimi dopo, alcuni vicini
si sono accorti della fuga del complice. Entrambi
hanno agito a volto scoperto.
5 febbraio, Ad Agrigento, in via Dante, due giovani
banditi hanno tentato di forzare la serratura della
porta di ingresso della casa di un medico, dentro
l’abitazione insieme alla famiglia. Il medico ha udito
i rumori, ha capito, ha acceso il televisore e ha
aumentato il volume. I ladri si sono quindi accorti
della presenza di persone in casa e hanno desistito
dal commettere il colpo. La Polizia e’ alla ricerca dei
due malviventi.
5 febbraio, Al Tribunale di Agrigento il pubblico
ministero ipotizza il movente del delitto Maurizio
Giglione a Raffadali. Chieste 4 condanne tra 14 e 16
anni di carcere. Il 28 febbraio del 2005, Maurizio
Giglione, fratello di Salvatore vittima della lupara
bianca nel 1994, e’ un fantasma gia’ da una
settimana. Nessuna traccia. Poi il pomeriggio di
giovedi’ 3 marzo un pastore lo scopre cadavere,
ucciso a 23 anni, 6 colpi d’arma da fuoco, qui, nelle
campagne poco fuori Raffadali, verso Montaperto. Il
9 dicembre del 2006 i Carabinieri arrestano 5
persone. Uno avrebbe accompagnato la vittima, un
altro avrebbe sparato, due avrebbero assistito, e il
quinto,
un
barista,
e’
ammanettato
per
favoreggiamento perche’ non avrebbe raccontato la
verita’. Il 15 dicembre 2010 la
Procura della
Repubblica di Agrigento ha chiesto l’archiviazione a
favore di Giuseppe e Silvio Cuffaro, padre e figlio, di
76 e 41 anni, e di Raimondo Oreto, 33 anni, tutti e tre
di Raffadali. Richiesta di rinvio a giudizio invece per
Maurizio Emmanuele, 40 anni, di Racalmuto, e per il
barista, Vincenzo Barbaro, 40 anni, di Raffadali. La
famiglia della vittima, rappresentata da lui, l’
avvocato Giuseppe Scozzari, si oppone alla
richiesta di archiviazione, e il Giudice per le udienze
preliminari del Tribunale di Agrigento, Alberto
Davico, dopo l’imputazione coatta, il 18 aprile 2011
ha rinviato anche i tre imputati gia’ candidati
all’archiviazione, Raimondo Oreto,
Giuseppe e
Silvio Cuffaro. Adesso, al Tribunale di Agrigento,
dove si celebra il giudizio abbreviato, e’ stata la
volta del pubblico ministero, Brunella Sardoni. La
requisitoria, e il presunto movente dell’ omicidio :
Maurizio Giglione sarebbe stato ucciso perche’
sospettato di essere un confidente dei Carabinieri, e
perche’ per colpa sua sarebbe stato scoperto il
progetto di una rapina. Poi, le richieste di condanna
: 16 anni di reclusione ciascuno per Raimondo
Oreto, Giuseppe e Silvio Cuffaro, e 14 anni di
carcere per Maurizio Emmanuele.
5 febbraio, La Corte d’Appello di Palermo ha assolto
Nicolo’ Cusimano, 32 anni, originario di Palermo,
arrestato il 27 ottobre del 2010 perche’ accusato di
aver rapinato, il 23 giugno 2010, la Banca San
Francesco Credito cooperativo di Canicatti’. Dopo
oltre due anni di carcere, Nicolo’ Cusimano e’ stato
scagionato da una perizia che ha dimostrato che il
rapinatore non e’ stato lui. In primo grado il
Tribunale di Sciacca lo ha condannato a 6 anni e 6
mesi di reclusione. Adesso,
subito dopo la
sentenza d’assoluzione in Appello, Cusimano e’
stato scarcerato.
5 febbraio, La Corte d’Appello di Palermo, ribaltando
la sentenza di primo grado, ha assolto due poliziotti
in servizio al Commissariato di Sciacca: Pietro Maria
Savoia e Luciano Mastrotodaro, accusati di lesioni
personali a danno del pregiudicato Bartolomeo
Licciardi, 57 anni, di Bagheria, allorche’ il 10 aprile
del 2004, avendo sorpreso Licciardi in possesso di
alcuni arnesi da scasso, lo avrebbero gravemente
maltrattato e poi arrestato.
5 febbraio, Ad Agrigento, in via Giambertoni, nel
centro storico, un incendio ha gravemente
danneggiato il ristorante “ Ambasciata di Sicilia ”.
Le fiamme sono divampate durante la chiusura del
locale, probabilmente sprigionandosi dall’ olio
ribollente in cucina. Sul posto sono intervenuti
tempestivamente i Vigili del fuoco che hanno
domato il rogo.
6 febbraio, Al Palazzo di Giustizia di Palermo, a
conclusione della requisitoria, la Procura generale
ha chiesto la conferma della condanna a 10 anni di
reclusione inflitta l’8 febbraio 2013 all’ ex capo di
Cosa nostra agrigentina, Giuseppe Falsone, di
Campobello di Licata, imputato, in abbreviato, di
intestazione fittizia di beni nell’ ambito dell’
inchiesta antimafia cosiddetta “ Apocalisse ”. La
sentenza e’ attesa il 26 aprile. Falsone e’ difeso
dall’avvocato Giovanni Castronovo.
6 febbraio, Incidente sul lavoro in provincia di
Agrigento, a Villafranca Sicula, dove una frana si e’
scatenata in una cava di inerti. Sul posto sono
intervenuti carabinieri, vigili del fuoco e personale
del 118. Un operaio trattorista, Mario Cardinale, 50
anni, di Bivona, e’ stato travolto dai detriti ed e’
morto. Il corpo e’ stato recuperato con difficolta’
dalle forze di soccorso 8 giorni dopo, il 14 febbraio.
6 febbraio, E' approdato alle 2 della notte a Porto
Empedocle il traghetto Palladio, partito da
Lampedusa, che ieri sera ha subito uno stop alla
deriva, a 5 miglia dalla costa agrigentina, a causa
dell’ incendio a uno dei motori. Dopo lo
spegnimento del rogo, la motonave, con 31 uomini
di equipaggio e 38 passeggeri a bordo, e’ stata
trainata in porto da un rimorchiatore. Alle operazioni
di soccorso, coordinate dalla centrale operativa
della Capitaneria di Porto di Palermo, hanno
partecipato due motovedette, un rimorchiatore ed
un elicottero della Guardia costiera. La Capitaneria
di Porto Empedocle, agli ordini di Rinaldo Di
Martino, ha avviato un’inchiesta per accertare
l’esatta causa dell’ incendio a un motore della nave
Palladio. Secondo Francesco Paolo Giacomarro,
comandante della Palladio, a causare il fuoco
sarebbe stata la rottura di un tubo dell’alta
pressione di nafta, che ha spruzzato il carburante
sul collettore di scarico che si e’ subito bruciato. Poi
le fiamme si sono estese, prima avvolgendo uno dei
motori e successivamente propagandosi a quasi
tutta la sala macchine . Non vi sono stati feriti ne’
intossicati. Il fumo nero ha invaso i corridoi e le
cabine, e i 38 passeggeri a bordo sono stati trasferiti
nella sala del bar.
6 febbraio, A Licata, un impiegato dell’ospedale San
Giacomo d’Altopasso e’ stato rapinato durante il
percorso verso la banca dove avrebbe dovuto
depositare le somme incassate con il ticket sulle
visite specialistiche e gli esami diagnostici. Il
rapinatore ha sorpreso l’ uomo prossimo alla sua
automobile, gli ha puntato un taglierino alla gola,
ferendolo lievemente, gli ha rubato i soldi dalla
tasca dei pantaloni, lo ha colpito alla testa
tramortendolo a terra ed e’ fuggito. L’impiegato
dell’ospedale e’ stato medicato al pronto soccorso e
poi ricoverato per accertamenti.
7 febbraio, Appalti e turbativa. Operazione della
Procura e della Guardia di Finanza di Agrigento "
Nuovo tavolino". A Favara 3 arresti e un obbligo di
presentazione. 34 gli indagati. E’ l’ inchiesta
battezzata “Kaine’ trapeza” , che, tradotto dal greco
antico, è “Nuovo tavolino”. Infatti, secondo la
Procura e la Guardia di Finanza di Agrigento vi
sarebbe stato un presunto accordo di cartello per
l’aggiudicazione di un appalto pubblico. E come ?
Tramite il ribasso concordato, ossia le imprese
presentano tutte un’offerta al ribasso già
concordata in anticipo. E il ribasso sarebbe stato
uguale per tutte le ditte partecipanti : del 7,3 per
cento. Dunque, le Fiamme gialle, capitanate dal
colonnello Massimo Sobrà,
hanno eseguito 3
ordinanze di custodia cautelare a Favara, una in
carcere e due ai domiciliari. In carcere
l’imprenditore Nicolò Costanza, 50 anni, legale
rappresentante e amministratore unico della società
Gng. Ai domiciliari Michelangelo Palumbo, 45 anni,
che avrebbe collaborato con l’imprenditore
Costanza, e il direttore dei lavori, Giacomo Sorce, 51
anni. Poi è stato imposto l’obbligo di presentazione
ai Carabinieri di Favara a una quarta indagata,
Antonella Nobile, 35 anni. Gli indagati sono
complessivamente 30. E il Procuratore Renato Di
Natale, l’ Aggiunto Ignazio Fonzo e il Sostituto
Giacomo Forte hanno firmato l’ avviso di
conclusione delle indagini preliminari per altre 4
persone. L’ appalto risale a prima del 2011, quando
la Regione Sicilia ha recepito la normativa nazionale
del Codice degli appalti. Nel mirino dell’ inchiesta vi
è la presunta turbativa della gara aggiudicata nel
2008 dal Comune di Favara per lavori di
consolidamento e riqualificazione degli orti urbani
nell’ambito del contratto di quartiere cosiddetto
“Ortus”. Le imprese partecipanti avrebbero
presentato lo stesso ribasso, e così l’appalto, come
impone la legge, è stato sorteggiato. E la gara è
stata aggiudicata all’ Associazione di imprese
Demoter ed Ets. I lavori sarebbero stati eseguiti
anche dalla Gng di Costanza, che invece è stata
esclusa, simulando un contratto di collaborazione
tra l’ Associazione temporanea di imprese Demoter
ed Ets e l’ imprenditore Costanza. Più nel dettaglio,
dopo l’aggiudicazione dell’ appalto è stata costituita
la società consortile Ortus dove, simulando un
cosiddetto “nolo a freddo” e un contratto di
collaborazione con la Gng di Nicolò Costanza, sono
confluiti dipendenti e mezzi della stessa Gng di
Costanza, dissimulando quindi la effettiva gestione
dell’ appalto da parte della Gng di Costanza. Altri
accertamenti sono ancora in corso. Ad esempio, la
Procura e la Guardia di Finanza di Agrigento
indagano anche sul Project financing per la
progettazione, costruzione e gestione di impianti di
dissalazione di acque marine per uso potabile, uno
a Lampedusa e un altro a Linosa, e su alcuni sub
appalti che sarebbero stati concessi per lavori di
manutenzione ad alloggi dell’ Istituto autonomo
case popolari di Agrigento e per lavori di
riqualificazione urbana in piazza San Giovanni a
Bivona.
7 febbraio, A Palermo, al Palazzo di Giustizia, in
Corte d’Appello, sono stati condannati 3 imputati di
Porto Empedocle accusati di detenzione e spaccio
di droga. Dunque, 4 anni e 11 mesi di carcere per
Lorenzo Scibetta, 43 anni di eta’. 4 anni e 4 mesi per
Giacomo Verderame, 33 anni. E 2 anni e 8 mesi per
Salvatore Di Fede, 25 anni.
7 febbraio, La Cassazione, accogliendo il ricorso del
difensore, l’ avvocato Giovanni Castronovo, ha
annullato con rinvio ad altra sezione del Tribunale
del Riesame di Palermo l’ordinanza di arresto a
carico
dell’agrigentino
Alessandro
Puntorno,
accusato di detenzione e traffico internazionale di
stupefacenti. Pertanto, Puntorno, a seguito della
sentenza della Suprema Corte, attendera’ l’intera
definizione del suo processo agli arresti domiciliari.
7 febbraio, I Carabinieri della Tenenza di Favara
hanno arrestato ai domiciliari Pasquale Pecoraro, 36
anni, di Favara, che scontera’ 9 mesi di reclusione
per violazione della misura di prevenzione della
sorveglianza speciale, tra gennaio e maggio del
2009.
8 febbraio, Ad Agrigento, tra le vie Graceffo e
Gaglio, nel quartiere dello stadio Esseneto, una
donna di 52 anni e’ stata scippata della borsa da due
giovani malviventi. La malcapitata e’ stata
strattonata, e’ caduta a terra, ha battuto la testa
ferendosi, ed e’ stata soccorsa in ospedale.
8 febbraio, La Procura della Repubblica di Agrigento
ha chiesto il rinvio a giudizio di Antonio Maggiore,
65 anni, di Lampedusa, accusato di avere aggredito,
il 21 settembre 2010, un operatore del Tg5 per
impedirgli di registrare le immagini delle proteste
dei lampedusani contro il numero elevato di
clandestini stanziati nell’isola dopo gli sbarchi.
L’operatore del Tg5 subi’ un trauma cranico facciale e la sua telecamera fu danneggiata.
8 febbraio, A Licata, in contrada Marcotto, in
periferia, e’ stato scoperto un cane pitbull di grossa
taglia impiccato alla maniglia della porta di ingresso
di un casolare. Indaga la Polizia. Forse si tratta di
una intimidazione al proprietario del casolare,
oppure del gesto barbaro di scapestrati. Sul posto e’
intervenuto anche un medico veterinario dell’
Azienda sanitaria.
8 febbraio, La Direzione investigativa antimafia,
insieme al gruppo interforze di Polizia, Carabinieri,
Guardia di Finanza, Provveditorato opere pubbliche
e Ispettorato del lavoro, ha compiuto dei controlli
d’ufficio in alcuni cantieri alla periferia di Porto
Empedocle, dove e’ in corso di costruzione la
rotatoria in localita’ Ciuccafa, lungo la strada statale
115. L’accesso ispettivo, finalizzato a rilevare
eventuali condizionamenti da parte della criminalita’
organizzata, non ha ostacolato l’ attivita’ lavorativa .
Accertamenti su assetto societario delle imprese
impegnate, i rapporti contrattuali, le maestranze e i
mezzi d’opera.
9 febbraio, Ad Agrigento, in piazza Ravanusella, al
culmine di una violenta lite tra extracomunitari, un
senegalese e’ stato ferito gravemente al braccio e
alla testa da una bottiglia di vetro. Il giovane e’ stato
soccorso dalla Squadra Volanti della Polizia,
accompagnato all’ Ospedale di Agrigento e poi
trasferito a Palermo. L’autore del ferimento e’ stato
denunciato per lesioni aggravate. Entrambi i
senegalesi sono residenti da tempo ad Agrigento e
sono venditori ambulanti.
9 febbraio, A Cianciana i Carabinieri hanno
denunciato alla Procura di Sciacca D M G, sono le
iniziali del nome, di Cianciana, per detenzione
abusiva di munizioni allorche’ nelle sue abitazioni
rurale e di residenza sono state scoperte e
sequestrate 8 cartucce calibro 12 detenute
illegalmente.
10 febbraio, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, lungo
il Viale Leonardo Sciascia, i poliziotti della Squadra
Volanti hanno denunciato 4 ventenni protagonisti di
una violenta rissa. Due auto si inseguono, poi lo
stop, uno contro 3, e uno utilizza anche un tubo in
ferro per colpire i 3. La Polizia interviene. Uno
rispondera’ anche per lesioni personali e porto di
strumenti atti ad offendere. I 3 sono stati soccorsi in
Ospedale, con prognosi dai 5 ai 10 giorni.
10 febbraio, A Campobello di Licata i Carabinieri
hanno denunciato alla Procura di Agrigento, M I , e
B A E , due romeni abitanti a Campobello, per
ricettazione in concorso, allorche’, a seguito di
perquisizione domiciliare, sono stati sorpresi in
possesso di decine di materiali, provento di
numerosi furti perpetrati nelle settimane precedenti
nei comprensori di Canicatti’ e Licata. Il materiale e’
stato sequestrato in attesa di essere riconsegnato ai
legittimi proprietari.
11 febbraio, Ad Agrigento, nel quartiere del Villaggio
Peruzzo, tra le vie Salvo D’Acquisto e Reggimento
Girgenti, un’ anziana ha subito uno scippo da un
ragazzo con il viso scoperto, che gli ha strappato la
borsa e poi e’ fuggito. Bottino : 130 euro, un
telefonino cellulare e gli effetti personali.
11 febbraio, La Guardia costiera di Porto
Empedocle, agli ordini del comandante Rinaldo Di
Martino, ha sequestrato circa 300 metri di rete, 30
chili di pesce, e inflitto 5 sanzioni amministrative di
mille euro ciascuno ad altrettante persone sorprese
a pescare illecitamente in porto e senza licenza di
pesca.
11 febbraio, A Campobello di Licata e a Palma di
Montechiaro, i Carabinieri hanno eseguito dei
controlli in 19 esercizi pubblici durante gli incontri
sportivi del campionato di calcio di serie A. Ebbene,
in 14 locali e’ stata permessa la visione pubblica di
eventi sportivi trasmessi in esclusiva da note
emittenti televisive a pagamento,
nonostante i
titolari
dei
locali
fossero
in
possesso
esclusivamente di contratti familiari e residenziali,
violando cosi’ la normativa in materia perche’ in
mancanza di contratti ad uso commerciale. Dunque,
16 gestori di locali pubblici, che hanno provocato
danni per migliaia di euro alle TV a pagamento,
sono stati denunciati. E sono stati sequestrati 12
decoder, 14 schede per pay tv e 2 web cam.
11 febbraio, La Procura di Sciacca ha chiesto il
rinvio a giudizio per i fratelli Pellegrino e Giuseppe
Ciancimino, e per Marcello Ruggero, tutti di Ribera,
accusati di estorsione aggravata a danno di un
commerciante titolare, in societa’ con Pellegrino
Ciancimino, di un supermercato. I tre, in concorso,
la sera del primo febbraio 2012, avrebbero picchiato
selvaggiamente il commerciante, procurandogli
lesioni multiple giudicate guaribili in 35 giorni,
costringendolo a firmare un atto di cessione al
socio delle proprie quote del supermercato.
11 febbraio, I poliziotti del Commissariato di
Canicatti’ hanno arrestato per furto aggravato in
concorso due tunisini, Maharane Ben Dhafer, 29
anni, e Hafaeid Ferid, 31 anni, entrambi pregiudicati
e domiciliati a Canicatti’, allorche’ sono entrati in
una casa e hanno rubato anche una pistola e delle
munizioni legalmente detenute dal proprietario. Sul
posto, pero’, avvisati dalla telefonata di un vicino di
casa, sono intervenuti i poliziotti che hanno colto i
due in flagranza di reato.
12 febbraio, I familiari di Vincenzo Noto, 39 anni, di
Porto Empedocle, morto all’alba del 23 febbraio
2006 a 140 metri di profondita’, allorche’ fu
schiacciato da una lastra di salgemma che si
distacco’ dal soffitto, nella miniera dell’ Italkali in
contrada Scavuzzo, a Realmonte, sono Parte civile
nel processo in corso a carico dei vertici dirigenziali
della societa’
mineraria imputati di omicidio
colposo. La famiglia Noto e’ stata ammessa Parte
civile dal giudice monocratico della sezione penale
del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti.
12 febbraio, I Carabinieri della Tenenza di Favara
hanno arrestato Giuseppe Vetro, 44 anni, inseguito
da un mandato di cattura europeo emesso in
Germania per il reato di traffico internazionale di
sostanze stupefacenti. Dopo le formalita’ di rito,
Vetro e’ stato tradotto nel carcere di Agrigento.
12 febbraio, A Sciacca i Carabinieri hanno arrestato
Ahmed Said, 30 anni, egiziano, per detenzione di
sostanze stupefacenti a fini di spaccio allorche’ e’
stato sorpreso in possesso di circa 100 grammi di
hashish.
12 febbraio, A Canicatti’, ignoti ladri hanno
saccheggiato il Monumento ai caduti di tutte le
guerre in corso Umberto primo. Rubato un vecchio
elmetto in ferro. Poi, sono stati rubati gli infissi e i
sanitari di un bagno pubblico in piazza Roma, mai
attivato da 20 anni. Nonostante entrambi i luoghi
dei furti siano dotati di telecamere costate diverse
centinaia di migliaia di euro, da oltre un anno il
sistema di video - sorveglianza e’ in attesa di
collaudo definitivo.
12 febbraio, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, ignoti
ladri sono entrati da un ingresso secondario e
hanno rubato all’ interno del supermercato Il
Centesimo. Magro il bottino, circa mille euro,
conservati in cassa. Indaga la Polizia.
13 febbraio, Il Nucleo di Polizia tributaria della
Guardia di Finanza e la Procura di Agrigento hanno
sequestrato preventivamente circa 500mila euro,
legati allo stato di avanzamento dei lavori a Favara
nell’ambito del progetto di riqualificazione urbana
cosiddetto “Ortus” , intorno a cui ruota l’ inchiesta
cosiddetta Kaine’ Trapeza, Nuovo Tavolino, che lo
scorso 7 febbraio ha provocato 3 arresti. Sono 34 le
persone indagate complessivamente.
13 febbraio, La Procura di Sciacca ha chiesto il
rinvio a giudizio di Calogero Galleggiante Crisafulli,
52 anni, di Sciacca, arrestato il 24 settembre 2012
dai Carabinieri perche’ sorpreso ad intascare 150
euro da un commerciante ambulante del centro. E’
stato lo stesso ambulante, esasperato, a denunciare
le continue richieste di denaro. Galleggiante
Crisafulli avrebbe ottenuto gia’ oltre 500 euro. L’
udienza preliminare e’ in calendario il prossimo 1
marzo.
13 febbraio, Ad Agrigento, al Palazzo di giustizia, a
conclusione del giudizio abbreviato, il Tribunale ha
condannato a 11 anni e 8 mesi di reclusione
Leonardo Iati’, 21 anni, di Ribera e residente a
Montallegro,
reo
confesso
dell’omicidio,
presumibilmente a scopo di rapina, della pensionata
romana Giovanna De Rossi, scoperta morta l’11
dicembre del 2009 all’interno della sua casa a
Montallegro. Leonardo Iati’ e’ stato difeso dall’
avvocato Antonio Provenzani, e accogliendo le tesi
dello stesso Provenzani, a favore di Iati’, il giudice
ha escluso le aggravanti, ha riconosciuto le
attenuanti generiche, e il vizio parziale di mente dell’
imputato.
13 febbraio, Nell’ ambito delle indagini dell’
inchiesta cosiddetta “ Self Service ”, contro un
presunto business di autorizzazioni edilizie e
tangenti al Comune di Agrigento, la Guardia di
Finanza di Agrigento ha scoperto che uno degli
attuali imputati al processo avrebbe evaso il fisco
per oltre 200mila euro. L’ uomo per anni avrebbe
dichiarato un reddito modestissimo, al limite della
sopravvivenza, quando invece avrebbe condotto
una vita agiata costruendo anche case.
14 febbraio, Incidente stradale mortale ad Agrigento,
a San Leone, lungo la via Ferdinando Magellano, nei
pressi del Viale delle Dune e di un incrocio tra
Cannatello, San Leone e Via degli Imperatori. La
vittima e’ Armando Giglia, 27 anni, di Favara. Giglia,
a bordo di un ciclomotore, si e’ scontrato con
un’automobile Fiat Brava per cause in corso di
accertamento da parte dei Vigili urbani e dei
Carabinieri intervenuti sul posto per i rilievi. Inutili i
soccorsi da parte del personale del 118, che hanno
tentato inutilmente di rianimare il ragazzo, morto
invece sul colpo a seguito del violento impatto con
il mezzo a 4 ruote. Armando Giglia e’ descritto come
vivace intellettualmente e intraprendente, molto
conosciuto nell’ agrigentino allorche’, tra l’altro, e’
stato impegnato in un progetto sociale di rilancio
della propria cittadina, intitolato infatti “ Ridisegnare
Favara ”.
15 febbraio, Ad Agrigento, a Montaperto, i
Carabinieri hanno arrestato un pensionato,
Giuseppe Gelo Signorino, 63 anni, accusato di
detenzione illegale di arma comune da sparo e
munizionamento allorche’, nel corso di una
perquisizione domiciliare, e’ stato sorpreso in
possesso di una pistola calibro 6 con matricola
abrasa, con il caricatore inserito e con dentro 7
colpi, poi, una seconda pistola calibro 38, 22
proiettili calibro 38, 17 proiettili calibro 38 caricati a
pallettoni, e altri 14 proiettili calibro 38 caricati a
pallini.
15 febbraio, Alla Procura di Agrigento, il pubblico
ministero, Antonella Pandolfi, ha chiesto il rinvio a
giudizio di Gaetano Alaimo, 70 anni, e dei figli
Giuseppe e Antonio di 40 e 43 anni, imputati di
omicidio colposo a seguito della morte, dopo 9
giorni di coma, all’Ospedale Villa Sofia a Palermo, di
Andrea Dulcetta, 60 anni, di Favara, operaio,
sposato e padre di 5 figli, che il 13 luglio 2010
precipito’ da una scala all’interno di un cantiere
della ditta di Alaimo, la ‘’ Al.Pa srl ‘’, impegnata a
Favara, in contrada Ramalia, nella trasformazione di
oli vegetali in energia elettrica. Gli inquirenti
contestano la mancanza delle obbligatorie misure di
sicurezza. L’udienza preliminare e’ in calendario il
prossimo 19 marzo.
15 febbraio, Notte di fuoco nell’ agrigentino, e lavoro
straordinario per i Vigili del fuoco. A Favara in corso
Vittorio Veneto a fuoco 3 auto, di cui una di un
poliziotto, parcheggiate una a fianco all’altra. A
Porto Empedocle in via Pietro Novelli a fuoco
un’altra automobile. A Castrofilippo in via Reale a
fuoco un’automobile di servizio della societa’
Girgenti Acque. A Ravanusa in via Marche a fuoco
due automobili, Golf Volkswagen e un fuoristrada,
posteggiate vicine.
15 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha scarcerato e
ha imposto l’ obbligo di dimora a Licata al finanziere
licatese Graziano Bianco, 33 anni, gia’ detenuto ai
domiciliari, e condannato in primo grado il 14
dicembre 2012 a 3 anni di reclusione, oltre l’
interdizione perpetua dai pubblici uffici, per
concussione. Giuseppe Graziano Bianco,
in
servizio alla Polizia giudiziaria della Procura di Gela,
e’ stato arrestato il 31 marzo 2012, incastrato da
una telecamera nascosta che ha registrato la
consegna di una tangente, una somma in denaro,
da parte di un imprenditore di Licata. Lo stesso
imprenditore sarebbe stato minacciato da Giuseppe
Graziano Bianco, il quale avrebbe paventato di
perseguirlo per reati connessi alla legge 488 se non
avesse pagato.
15 febbraio, A Racalmuto, in Corso Garibaldi, 5
banditi,
alcuni
con
il
volto
coperto
da
passamontagna e altri a volto scoperto, armati di
taglierino, hanno rapinato la filiale della Banca
Popolare. Il bottino ammonta a circa 50mila euro.
Indagano i Carabinieri.
15 febbraio, A Prizzi, in provincia di Palermo, i
Carabinieri hanno arrestato Giuseppe Gandolfo
Siragusa, 57 anni, agrigentino, ricercato dal 2006,
scovato perche’,
insieme a due studenti
palermitani, si sarebbe spacciato per promoter della
societa’ che fornisce l’energia elettrica, tentando di
convincere a firmare il contratto i potenziali clienti
adescati
nel centro storico di Prizzi. Dopo la
segnalazione di alcuni cittadini, i Carabinieri hanno
controllato i 3 e hanno scoperto che a carico di
Giuseppe
Gandolfo
Siragusa
pende
un
provvedimento di cattura per truffa, commessa a
Firenze nel 2006. L’ uomo scontera’ 8 mesi di
reclusione.
15 febbraio, A Camastra i Carabinieri hanno
denunciato alla Procura di Agrigento C T 26 anni, e
B T
28 anni, entrambi abitanti a Palma di
Montechiaro, per detenzione a fini di spaccio di
sostanze stupefacenti. I due, controllati a bordo di
un’automobile condotta da una terza persona, sono
stati sorpresi in possesso uno di 2,9 grammi di
hashish suddivisi in tre dosi, e l’altro di 4,8 grammi
di hashish suddivisi in 5 dosi. Il conducente del
mezzo invece, in possesso di uno spinello, non ha
subito alcun provvedimento.
16 febbraio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile
della Compagnia di Licata, e della Stazione di
Campobello di Licata, hanno arrestato Angelo
Bonfiglio, 27 anni, in carcere, e Calogero Valoroso,
21 anni, ai domiciliari, entrambi residenti a Licata. A
casa di Angelo Bonfiglio sono stati scoperti 8
grammi di hashish gia’ suddivisi in dosi, poi 1,4
grammi di cocaina suddivisi in 5 dosi, 2 bilancini
di precisione , e 250 euro in contanti.
16 febbraio, I Carabinieri del Nas di Palermo hanno
sequestrato a Porto Empedocle una farmacia e una
parafarmacia, una in via Roma e l’altra in via
Gagini, e ad Agrigento una seconda parafarmacia in
via Regione siciliana. Nel corso delle perquisizioni, i
militari hanno scoperto diversi farmaci senza
fustelle e ricette in bianco firmate da un medico.
16 febbraio, Ad Agrigento la Procura ha
dissequestrato il pontile comunale all’interno del
porticciolo turistico di San Leone. Il sindaco Marco
Zambuto ha gia’ incaricato il dirigente dell’ufficio
comunale competente a procedere subito alla
regolarizzazione contabile anche per il 2013, e a
pubblicare il bando per la concessione dei posti
barca per la prossima stagione estiva.
17 febbraio, Ad Agrigento, in via Imera, i poliziotti
della Squadra Volanti hanno arrestato, ai domiciliari,
Giovanni Curaba, 40 anni, e Mirko Villa, 30 anni,
entrambi di Agrigento, sorpresi intenti ad
armeggiare
sulla
portiera
di
una
Smart
parcheggiata. I due hanno tentato la fuga, ma sono
stati acciuffati.
17 febbraio, Ad Agrigento, i poliziotti della Narcotici
della Squadra mobile, agli ordini di Corrado Empoli,
hanno arrestato Azizi Mohamed Taher, 22 anni, dell’
Afghanistan,
ospite
di
un
locale
Centro
d’accoglienza, sorpreso in possesso di 40 grammi
di hashish.
17 febbraio, A Raffadali, in contrada Buagimi, in
periferia, 5 colpi di pistola sono stati esplosi contro
un’automobile parcheggiata, una Opel Astra, di
proprieta’ di G S , 33 anni, di Raffadali, impiegato in
una Casa di cura locale. Indagano i Carabinieri.
18 febbraio, A Licata, in via Salso, nel quartiere
Oltreponte, due banditi, armati di pistole e con il
volto travisato da passamontagna, hanno tentato di
rapinare un bar ma sono stati indotti alla fuga dalle
urla del titolare intento ad abbassare la saracinesca.
Indagini in corso.
18 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha
dissequestrato a Racalmuto, in corso Garibaldi,
l'albergo Regalpetra, sotto sequestro nel febbraio
2008, nell'ambito di un'inchiesta, per abuso edilizio
e abuso d'ufficio, della Procura di Agrigento. I
fratelli Borsellino, proprietari dell'albergo, sono
difesi dall'avvocato Gigi Restivo.
18 febbraio, A Canicatti’ un romeno di 20 anni,
Dimitri Marius Moisi, e’ stato denunciato per
evasione dai domiciliari. Il ragazzo e’ uscito da casa,
dove e’ obbligato a soggiornare, si e’ recato al
Commissariato di Polizia e ha chiesto ai Poliziotti di
essere arrestato perche’ non piu’ in grado – ha
spiegato – di sopportare la madre, tanto da preferire
il carcere anziche’ la convivenza con lei. Dopo la
denuncia, il romeno e’ stato riaccompagnato a casa.
18 febbraio, Incidente stradale mortale lungo la
statale 189 Agrigento – Palermo, nei pressi del bivio
per Casteltermini. Un’ automobile Ford Fiesta contro
un camion per la raccolta dei rifiuti. E’ morto sul
colpo l’ uomo alla guida dell’ auto. Si tratta di
Gaetano Collura, 48 anni, di Palermo, residente in
via Brancati. Quasi illeso il conducente del mezzo
pesante. I rilievi per accertare le cause dell’
incidente sono stati compiuti dalla Polizia stradale
di Lercara Friddi e dai Carabinieri di Casteltermini.
18 febbraio, Brillante operazione antidroga della
Squadra mobile di Agrigento. I poliziotti, capitanati
da Corrado Empoli, hanno eseguito 16 misure
cautelari. Si tratta di 14 extracomunitari, un
albanese e un favarese. Gli indagati avrebbero
gestito il mercato dello spaccio di sostanze
stupefacenti ad Agrigento, tra San Leone e Porta di
Ponte, all’ ingresso di via Atenea, luoghi che
sarebbero assurti a bazar della droga, ecco perche’
il titolo Bazar al blitz. L’ inchiesta della Squadra
mobile e’ stata coordinata dalla Procura di
Agrigento tramite il sostituto, Andrea Bianchi . Sono
stati arrestati in carcere i tunisini Haitham Aidi,
Faouzi Toumi, Zied Ferchichi, poi l’albanese Emilian
Borici, e il favarese Giuseppe Bellavia. Agli arresti
domiciliari e’ stato ristretto il marocchino Abdelkrim
Touile. Altri sei destinatari di misura cautelare, tutti
extracomunitari, sono ricercati. E l’ obbligo di
dimora e’ stato imposto a due marocchini e ad altri
due tunisini.
18 febbraio, Ancora una frana nel riberese, a danno
della strada provinciale che da Ribera conduce
verso la statale 115, gia’ teatro del disastroso crollo
del ponte Verdura. Lo smottamento si e’ abbattuto
su un’arteria essenziale nell’ ambito della viabilita’
esterna a Ribera. La profonda crepa ha costretto i
tecnici della Provincia Regionale di Agrigento a
transennare la zona interessata dal movimento
franoso. La circolazione automobilistica procede a
senso unico.
18 febbraio, A Canicatti’ un furgone della ditta di
latticini e derivati “ Zappala’ ”, di Zafferana Etnea, e’
stato rubato durante un giro di consegne. I ladri
hanno approfittato di un attimo di assenza
dell’autista, impegnato nello scarico della merce in
un supermercato in via Barone Lombardo. Il valore
della merce rubata ammonta a circa 5 mila euro.
18 febbraio, A Canicatti’, la Polizia ha denunciato
alla Procura una pensionata di 66 anni accusata di
molestie telefoniche allorche’ avrebbe piu’ volte e
ripetutamente nel tempo tempestato di squilli
anonimi l’utenza mobile di un coetaneo. L’uomo ha
ignorato gli episodi, poi, invece, quando sono stati
assai frequenti, sia durante il giorno che di notte, si
e’ rivolto ai poliziotti del Commissariato di Canicatti’
che, attraverso i tabulati telefonici, sono risaliti alla
donna, denunciandola. L’uomo ha dichiarato di
conoscere la pensionata, ma di non averla mai
frequentata.
18 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha inflitto delle
condanne a imputati di guida in stato di ebbrezza. 2
mesi e 10 giorni di reclusione, oltre a 800 euro di
multa, sono stati inflitti a Marco Giustino, 27 anni,
di Licata, sorpreso il 2 febbraio 2012 dalla Polizia
stradale al Villaggio Mose’. Poi, Domenico Paino, 37
anni, di Agrigento, ha patteggiato la condanna di 6
giorni di carcere oltre alla sospensione della patente
per 6 mesi. L’ uomo e’ stato sorpreso il 23 febbraio
2012 nel centro della citta’.
18 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato
a 8 mesi di reclusione, pena sospesa, Calogero
Cannella, 25 anni, di San Biagio Platani,
imprenditore, imputato di ricettazione e falsita’ in
scrittura privata allorche’ nel 2007 avrebbe pagato
una fornitura di merce con un assegno rubato.
18 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto
Carmelo Russello, 27 anni, di Favara, imputato di
violazione della normativa in materia di armi
allorche’ nel 2010 e’ stato denunciato dai Carabinieri
perche’ sorpreso in strada con una carabina ad aria
compressa. Russello e’ stato assolto perche’ l’
imputazione non e’ reato secondo legge.
18 febbraio, A Licata, la Polizia ha arrestato un
romeno, Danieluc Mavigel, 47 anni, per resistenza e
lesioni anche a pubblico ufficiale, allorche’, sul
ponte Federico secondo, ha picchiato la moglie, e
poi si e’ scagliato contro i poliziotti intervenuti sul
posto. La moglie medicata al pronto soccorso del
“San Giacomo d’Altopasso” e’ stata giudicata
guaribile in tre settimane.
18 febbraio, A Menfi i Carabinieri hanno arrestato
Francesco De Maria, 29 anni, di Menfi, che scontera’
3 anni e 11 mesi di reclusione per furto aggravato,
truffa, ricettazione e violazioni alle prescrizioni da
misura di prevenzione. I reati sono stati commessi
nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento tra il
1997 ed il 2006.
18 febbraio, A Canicatti’, ormai da settimane, una
banda sarebbe impegnata a rubare i tombini in
ghisa e ferro nel territorio cittadino. E cio’ anche
nelle strade dove sono attivi i servizi di video sorveglianza. I tombini scoperti costituiscono di
conseguenza un grave pericolo per le automobili e i
pedoni.
18 febbraio, A Canicatti’, un commerciante e’ stato
rapinato nel quartiere Oltreponte dove due banditi
con il volto coperto da maschere di carnevale lo
hanno atteso sotto casa, gli hanno puntato una
pistola alla testa, e gli hanno rubato il marsupio
contenente pero’ solo carte di credito e un
blocchetto di assegni. Indaga la Polizia.
19 febbraio, A Licata la Polizia ha arrestato 4 romeni
perche’ si sono allacciati abusivamente alla rete
dell’ energia elettrica dell’ acqua. Ai domiciliari
Sorin Pop, 45 anni, Gabriel Jurcut Danuto, 24 anni,
Viorel Talpos, 39 anni, e Gheorghe Domicili, 47
anni.
19 febbraio, Ad Agrigento, in via Imera, ignoti
malviventi hanno scassinato un ingresso del Sert, il
Servizio di recupero dei tossicodipendenti, ma non
hanno poi rubato flaconi di metadone perche’ non
sono riusciti ad entrare dentro la stanza dove il
materiale e’ conservato in un armadio.
19 febbraio, A Sciacca il tempestivo intervento del
personale della Polizia penitenziaria ha scongiurato
un suicidio. Un detenuto extracomunitario si e’
annodato al collo un lenzuolo ma e’ stato subito
scoperto e trattenuto da un assistente capo di
Polizia penitenziaria. La segreteria regionale del
sindacato di categoria Osapp si congratula con il
personale del carcere saccense.
19 febbraio, La morte dell’ operaio di Bivona, Mario
Cardinale, nella cava in contrada Galbasa a
Villafranca Sicula. La Procura di Sciacca iscrive nel
registro degli indagati 4 persone : i due titolari della
cava, il responsabile della sicurezza e il direttore dei
lavori. Un procedimento giudiziario seguira’ alla
morte terrificante dell’ operaio trattorista Mario
Cardinale, 50 anni, di Bivona, travolto da una frana
di inerti a bordo del suo trattore mercoledi’ 6
febbraio. Ed e’ stato recuperato 8 giorni dopo, il 14
febbraio. A carico dei 4 indagati la Procura della
Repubblica di Sciacca, competente per territorio,
ipotizza il reato di omicidio colposo, articolo 589 del
codice penale, reclusione da un minimo di 6 mesi a
un massimo di 5 anni. I magistrati capitanati dal
procuratore Vincenzo Pantaleo accerteranno se
siano state violate e disattese le norme di sicurezza
all’ interno della cava, e se le operazioni di soccorso
siano state o no adeguate o, peggio, omissive.
20 febbraio, I Carabinieri hanno inviato un dossier
alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo sulla
posizione lavorativa di Leonardo Caruana, 34 anni,
di Siculiana, figlio del boss Gerlando, che, 3 mesi
addietro, sarebbe stato assunto dal gruppo di
associazioni ambientaliste che ha ottenuto in
gestione una lussuosa villa che lo Stato ha
confiscato al padre, e da destinare a centro di
educazione alla legalita’ oltre che riferimento per lo
studio delle tartarughe Caretta Caretta. L’immobile,
con panorama sul mare, e’ in un luogo incantevole,
nei pressi della riserva naturale di Torre Salsa.
Grazie a un finanziamento di oltre 1 milione e mezzo
di euro, il Consorzio agrigentino per la legalita’ e lo
sviluppo ha gestito la gara che e’ stata aggiudicata
da 3 associazioni :
Wwf Italia, Marevivo e
Legambiente Sicilia. Adesso la magistratura intende
accertare se vi sia un interesse della famiglia
Caruana nella gestione della villa. E nel frattempo,
Marevivo e Legambiente, tramite Fabio Galluzzo e
Mimmo Fontana, dichiarano : “ Ne’ Marevivo ne’
Legambiente hanno mai assunto il signor Leonardo
Caruana, il quale non e’ impiegato ne’ e’ un
collaboratore dell’associazione temporanea di
scopo tra Legambiente, Marevivo e Wwf, incaricata
a gestire la villa dal Consorzio agrigentino per la
legalita’ ” .
20 febbraio, Tra Agrigento e Favara, in contrada
Rocca San Daniele, in un cantiere impegnato nei
lavori di raddoppio della strada statale 640, ignoti
ladri hanno rubato 150 lame ondulate, che sono
barriere metalliche, per guardrail, accatastate e
pronte per essere installate. Ad accorgersi del furto
sono stati gli operai della ditta “ Car segnaletica
stradale ” di Benevento. Il furto e’ stato denunciato
ai Carabinieri della Compagnia di Agrigento. Il
danno per il materiale rubato, non coperto da
assicurazione, ammonta ad oltre 100mila euro.
20 febbraio, Al Palazzo di Giustizia di Palermo, in
Corte d’Appello, a conclusione della requisitoria
nell’ ambito del processo antimafia nell’agrigentino
cosiddetto Apocalisse contro alcuni presunti
favoreggiatori del boss Giuseppe Falsone, il
procuratore generale, Rosalia Camma’, ha chiesto la
condanna a 4 anni di reclusione ciascuno per
Giovanni Marino, 44 anni, di Canicatti’, e per
Calogero Paci, 37 anni, di Campobello di Licata,
poi 6 anni per Ferdinando Bonanno, 71 anni, di
Catania, e 12 anni per Pino Gambino, 40 anni, di
Ravanusa. I quattro in primo grado sono stati
assolti. E poi, 4 anni per Salvatore Paci, 63 anni, di
Campobello di Licata, 3 anni e 4 mesi per Giancarlo
Buggea, 41 anni, di Canicatti’, e 4 anni e 8 mesi per
Gioacchino Francesco Cottitto, 44 anni, di Palma di
Montechiaro.
20 febbraio, Al Tribunale di Agrigento, nell’ ambito
del processo cosiddetto Aut Aut contro, tra l’altro,
un presunto business legato alla manipolazione,
con violenza e minacce, degli esiti delle aste
giudiziarie, 4 imputati di Licata hanno patteggiato la
condanna. Orazio Candiano 1 anno di reclusione,
Vincenzo Amato 3 anni, Angelo Amato 2 anni e 2
mesi, e Ottavio Amato 1 anno. Candiano risponde di
spaccio di droga. I tre Amato rispondono
di
detenzione abusiva di armi.
20 febbraio, A Licata, nel centro citta’, il titolare di
un bar ha subito una multa dalla Polizia di mille e 32
euro perche’ ha negato un caffe’ a un cliente, un
docente di scuola media inferiore. Tra i due vi
sarebbe astio per la musica a elevato volume diffusa
dal barista e per le proteste del docente che piu’
volte ha telefonato alla Polizia affinche’ intervenisse
a moderazione dei suoni.
20 febbraio, I sostituti procuratori presso la
Direzione distrettuale antimafia di Palermo,
Giuseppe Fici, Emanuele Ravaglioli e Rita Fulantelli
hanno notificato l’ avviso di conclusione delle
indagini preliminari a carico di 51 indagati su 54
inquisiti nell’ ambito della maxi inchiesta antimafia
nell’agrigentino cosiddetta “Cupola”. Il blitz della
Squadra mobile di Agrigento scatto’ lo scorso 26
giugno, e svento’ la presunta costituzione dell’
ottavo mandamento mafioso in provincia di
Agrigento.
I 51 entro 20 giorni presenteranno
eventuali contro – deduzioni, dopodiche’ sara’
formalizzata la richiesta di rinvio a giudizio.
20 febbraio, A Licata, i Carabinieri, Ispettorato del
Lavoro di Agrigento, Arpa di Agrigento, e Azienda
sanitaria hanno denunciato 3 persone alla Procura
di Agrigento per violazione delle norme in materia
ambientale, ricettazione e per aver detenuto
illecitamente munizionamento da guerra. Nello
stabilimento di autodemolizione e raccolta di
materiale ferroso “ Sirone ”, in localita’ Piano
Bugiades a Licata, gli indagati avrebbero gestito
un’attivita’ di smaltimento di rifiuti speciali,
pericolosi e non pericolosi, estesa su un’area di
circa 11mila metri quadri che e’ stata sequestrata,
senza autorizzazioni e in violazione di numerose
prescrizioni di legge. E all’ interno sono state
scoperte anche migliaia di bossoli, munizioni
militari e cartucce inesplose, oltre che cavi delle reti
Enel e Telecom.
20 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha disposto il
giudizio immediato a carico di Paolo Fiorenza, 40
anni, di Favara, arrestato lo scorso 22 agosto dai
Carabinieri della Tenenza di Favara per rapina
aggravata in concorso, porto illegale di arma da
sparo e lesioni personali aggravate. Paolo Fiorenza,
insieme ad un complice al momento ignoto, in
contrada San Benedetto, al confine tra Agrigento e
Favara, avrebbe sfondato la porta d’ingresso di una
abitazione e, travisato al volto, e’ entrato dentro, ha
minacciato il proprietario con una pistola e ha
rubato oggetti in oro, soldi, telefoni cellulari ed i
portafogli.
21 febbraio, Ad Agrigento i Carabinieri hanno
arrestato Adriana Caputo, 46 anni, di Napoli,
inquisita nell’ ambito di una maxi inchiesta
antidroga della Procura napoletana, e che ha gia’
provocato l’ arresto di 54 presunti affiliati ai clan
della camorra. La donna, ricercata, si e’ rifugiata ad
Agrigento ed e’ stata sorpresa in contrada
Maddalusa dove e’ stata arrestata .
21 febbraio, La Procura di Agrigento ha iscritto nel
registro degli indagati, per omicidio colposo, C R, 39
anni, di Porto Empedocle. L’ uomo, al quale e’ stata
gia’ ritirata la patente di guida, e’ stato alla guida
dell’ automobile che lo scorso 14 febbraio, a San
Leone, all’incrocio lungo la via Magellano, si e’
scontrata con il ciclomotore di Armando Giglia, 27
anni, di Favara, morto sul colpo. L’ inchiesta intende
accertare se l’empedoclino abbia rispettato la
segnaletica stradale.
22 febbraio, Preda dell’ ira sparo’ 3 colpi di pistola
contro un uomo. La Cassazione respinge il ricorso
della difesa. 6 anni di reclusione a carico di una
donna di Favara. L’ 8 luglio 2008 fu tentato omicidio
nelle campagne intorno a
Favara, in contrada
Giarrizzo. Una donna che oggi ha 50 anni, Calogera
Sferlazza, di Favara, fu protagonista di una violenta
discussione. Poi, incontenibilmente iraconda,
avrebbe sparato 3 colpi di pistola contro Giovanni
Alonge, che oggi ha 65 anni, anche lui di Favara, e
che fu colpito alle gambe e a un fianco. Calogera
Sferlazza avrebbe sparato con una pistola calibro 38
legalmente detenuta da suo marito, Giuseppe
Contino, 68 anni, muratore. In contrada Giarrizzo,
teatro della sparatoria, Giovanni Alonge possiede
un appezzamento di terreno. Il figlio di Alonge
scrisse subito il numero della targa dell’automobile
su cui sarebbe fuggita
Calogera Sferlazza. I
Carabinieri bloccarono l’automobile con a bordo
pero’ Giuseppe Contino, il marito della donna.
Pensate che equivoco fantozziano. Infatti, poi, la
moglie, Calogera, quando ha saputo, si e’
presentata ai Carabinieri e ha confessato : “Mio
marito non c’entra, sono stata io”. Il 12 febbraio
2011 la Corte d’Appello di Palermo ha confermato la
sentenza di condanna del Tribunale di Agrigento
emessa il 14 ottobre 2009 a conclusione del giudizio
abbreviato : 6 anni di carcere, e Calogera Sferlazza
al
processo
dichiaro’
che
sarebbe
stata
ossessionata dalle insistenti attenzioni che le
avrebbe riservato Alonge, suo vicino di casa, e gli
avrebbe sparato non per ucciderlo ma per
spaventarlo. Adesso il ricorso della difesa e’ stato
respinto, e la Cassazione ha confermato i 6 anni di
reclusione, definitivi, in giudicato. La vittima,
Alonge, e’ Parte civile tramite l’ avvocato Ignazio
Valenza.
22 febbraio, A Favara, sui muri della scuola Don
Bosco, gia’ recentemente teatro di un raid vandalico
e del furto di computer, sono state scoperte scritte
alcune frasi minacciose contro i Carabinieri.
Indagini sono in corso per riscontrare la valenza del
messaggio, se di carattere vandalico o di stampo
intimidatorio contro l’Arma.
22 febbraio, Il Tribunale del Riesame di Palermo ha
liberato dagli arresti domiciliari Giacomo Sorce, 52
anni, funzionario del Comune di Favara, e
Michelangelo Palumbo, 46 anni, anche lui di Favara,
dipendente dell’ impresa Gng, arrestati lo scorso 7
febbraio dalla Guardia di Finanza nell’ ambito dell’
inchiesta cosiddetta Kaine’ trapeza Nuovo tavolino,
su presunte irregolarita’ nell’appalto per i lavori del
progetto di riqualificazione urbana a Favara
cosiddetto Ortus. A Sorce e’ stata applicata la
misura del divieto di dimora a Favara. Nessuna
misura a Palumbo. Revocato anche l’obbligo di
firma per Antonella Nobile, 36 anni, di Favara,
collaboratrice dell’imprenditore Nicolo’ Costanza,
titolare della Gng, al quale ieri sono stati concessi i
domiciliari.
22 febbraio, A Canicatti’, all’ Ospedale Barone
Lombardo, lo scorso 23 novembre e’ morto
Calogero Turco, 34 anni. Adesso la famiglia ha
presentato alla Polizia un esposto – denuncia,
firmato dall’ avvocato Raffaele Barra, secondo cui la
morte di Calogero Turco sarebbe stata provocata da
una diagnosi errata. La Direzione sanitaria ha
avviato un'indagine interna in attesa delle decisioni
della Procura di Agrigento.
22 febbraio, I Carabinieri della Compagnia di
Canicatti’ hanno scoperto gli autori di un furto in
abitazione. E’ stato denunciato P D V 25 anni, di
Campobello, e rispondera’ di furto aggravato.
Denunciato anche R E 60 anni, commerciante, di
Campobello, che rispondera’ di ricettazione perche’
e’ stato sorpreso in possesso del materiale rubato. I
preziosi, oggetto del furto, del valore di alcune
migliaia di euro, sono stati restituiti al legittimo
proprietario.
22 febbraio, Su iniziativa del Comando provinciale
dei Carabinieri di Agrigento, agli ordini del
colonnello Riccardo Sciuto, e’ stato compiuto un
servizio straordinario di controllo del territorio a
Campobello di Licata. Ecco gli esiti : controllati 10
esercizi commerciali, sanzionati 5 conducenti di
scooter alla guida senza casco e 3 automobilisti
senza patente di guida e assicurazione, controllate e
identificate 54 persone, e 6 perquisite. I servizi
proseguiranno anche nei prossimi giorni in altre
aree della provincia.
22 febbraio, Emessa la sentenza di primo grado
all’abbreviato per l’estorsione a danno dell’
imprenditore favarese Vullo. 4 condanne. Altri 3
imputati in ordinario. Tribunale di Palermo, giudizio
abbreviato, e sentenza : 8 anni e 8 mesi di carcere a
Giuseppe Nobile, di Favara, medico, ex consigliere
provinciale di Agrigento. 6 anni e 6 mesi al pentito
Maurizio Di Gati, di Racalmuto. 10 anni a Ignazio
Melodia, 45 anni, di Alcamo. 14 anni a Domenico
Virga, di Palermo. E al Tribunale di Agrigento sono
sotto processo ordinario il latitante capo di Cosa
nostra,
Matteo
Messina
Denaro,
Bernardo
Provenzano e il pentito Nino Giuffre’. E perche’ ?
Perche’ sarebbero responsabili di estorsione
aggravata a danno di un imprenditore di Favara,
Salvatore Vullo, titolare della Sa.Bo. Vullo avrebbe
pagato perche’ impegnato in lavori a Partanna, in
territorio di Trapani, dove e’ competenza di Matteo
Messina Denaro. Ed ecco perche’ la mazzetta di
10mila euro ha galoppato a cavallo tra le province di
Agrigento, Trapani e Palermo, e cosi’ anche il
verdetto di condanna. I soldi della estorsione che
avrebbe pagato l’imprenditore favarese sono stati
scoperti dai poliziotti della Squadra mobile di
Agrigento il 14 luglio del 2002, il giorno del blitz
antimafia Cupola, a Santa Margherita Belice. I soldi
furono sequestrati dentro il casolare di Francesco
La Sala, dove si riuni’ la Cupola di Cosa nostra
agrigentina dell’ epoca per eleggere capo provincia,
Maurizio Di Gati. Poi, e’ stato lo stesso Di Gati, da
pentito, a svelare origine e ragione del denaro, che il
boss di Racalmuto avrebbe ricevuto da Carmelo
Milioti di Favara, poi lo ha consegnato a Giuseppe
Fanara, di Santa Elisabetta, e da Fanara sarebbero
stati poi destinati a Matteo Messina Denaro. I soldi
pero’ sarebbero transitati nelle mani di Giuseppe
Nobile, prima delle manette a Santa Margherita
Belice. Un pizzino sui dettagli della estorsione e’
stato sequestrato 4 anni dopo nel covo di Bernardo
Provenzano, a Corleone, a Montagna dei cavalli.
23 febbraio, I Carabinieri della Compagnia di
Canicatti’ hanno arrestato in flagranza di reato
Giuseppe Casella, 37 anni, e Vincenzo Marsala, 30
anni, entrambi di Castrofilippo, sorpresi lungo la
tratta ferroviaria tra Canicatti’ e Castrofilippo intenti
a smontare circa 250 metri di cavi elettrici a servizio
della ferrovia. Il furto avrebbe provocato gravi danni
alla circolazione ferroviaria.
23 febbraio, Lungo la statale 115, i Carabinieri della
stazione di Palma di Montechiaro hanno arrestato
in flagranza di reato Lillo Bellia, 35 anni, di Palma di
Montechiaro. I militari, allarmati da una telefonata al
112, sono intervenuti per sedare una violenta lite tra
Bellia e un’ altra persona. Ebbene, Lillo Bellia
avrebbe aggredito e minacciato i Carabinieri che
poi, sulla sua automobile, hanno scoperto un
coltello di genere vietato e 6 proiettili calibro 8.
23 febbraio, A Cattolica Eraclea, in periferia, in
contrada Alvano, ignoti hanno rubato 600metri di
cavi in rame dell’ Enel di bassa tensione. La zona ha
subito un black out per circa 12 ore. Indagano i
Carabinieri.
23 febbraio, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, ignoti
hanno tagliato una recinzione metallica e hanno
rubato in un impianto fotovoltaico circa 3mila metri
di cavi elettrici in rame, per un valore di 20mila euro.
Indagano i Carabinieri.
24 febbraio, Luigi Luparello, 24 anni, di Porto
Empedocle, e’ stato accoltellato ad Aragona, poi il
rientro a Porto Empedocle, poi il malore, e poi il
ricovero in Ospedale. Rocambolesca e sanguinosa
notte tra Porto Empedocle e Aragona. E adesso
indagano
i
poliziotti
del
Commissariato
empedoclino “Frontiera”, capitanati dal vice
Questore aggiunto, Cesare Castelli, e i militari della
stazione di Aragona. Il riserbo tra gli investigatori, in
raccordo con la Procura di Agrigento, e’ invalicabile
: si procede per tentato omicidio e per rissa
aggravata dai futili motivi, dall’ uso di armi e perche’
in luogo pubblico. E forse, a condire il tutto, vi
sarebbe stata anche una massiccia spolverata di
alcol, che ha reso il piatto della baldoria violenta e
sanguinolenta ancora piu’ piccante e infuocato. E
ancora forse vi sarebbero anche degli indagati. Le
persone che hanno partecipato all’ azzuffata nei
pressi di un locale pubblico ad Aragona sono tante.
Alcuni armati di calci e pugni, altri, invece, anche
del coltello, o del cacciavite, che ha ferito
gravemente Luigi Luparello. Dopo il pestaggio,
inflitto e subito in trasferta, il gruppo di Porto
Empedocle e’ rientrato a casa. Tappa in un bar nel
centro cittadino, per la colazione. E dentro il bar,
Luigi Luparello, verosimilmente perche’ sofferente
per le ferite da taglio, si e’ accasciato a terra. La
telefonata al 118. Il soccorso immediato. La corsa in
Ospedale. Gli interventi chirurgici sono stati due,
per tamponare, rimediare e riparare. Adesso il
24enne e’ ricoverato in prognosi riservata, al
Reparto Rianimazione del San Giovanni di Dio.
25 febbraio, La Polizia ha arrestato Lorenzo Spataro,
48 anni, di Palermo, presunto responsabile in
concorso con altre persone della tentata rapina ad
Agrigento alla banca Monte dei Paschi di Siena al
Villaggio Mose’, nell’ aprile 2010. Spataro sarebbe
stato palo osservatore durante lo scavo di un foro in
una parete . Poi, pero’, il gruppo scappo’ perche’
intervenne la Polizia. Sono stati gia’ arrestati
Salvatore Battaglia 40 anni, Dario Borgia 35 anni,
Rosolino Lo Iacono 40 anni, Giovanni Burgarello
45 anni, Giuseppe Giuliano
24 anni, Natale
Caravello 37 anni, Bruno Forti 46 anni, e Tommaso
Cipolla 37 anni.
24 febbraio, A sud est di Agrigento, sul mare, nella
frazione di Zingarello, e’ franata un’altra porzione
del costone argilloso che sovrasta la spiaggia e il
mare. La frana ha divorato anche una parte della
strada asfaltata antistante un’abitazione, e poi si e’
abbattuta
sulla
spiaggia.
L’
associazione
ambientalista MareAmico lancia l’allarme dissesto
nella zona, e ritiene opportuno, quanto urgente, che
la Protezione civile si attivi subito per salvaguardare
la stabilita’ della casa sul pendio franato,
garantendo comunque da subito l’ incolumita’ delle
persone che vi abitano.
25 febbraio, Ad Agrigento, i Carabinieri del Nucleo
Radiomobile, a seguito di una perquisizione
domiciliare, hanno denunciato P G 58 anni, di
Agrigento, disoccupato, sorpreso in possesso di 3
piante di marijuana dall’altezza, rispettivamente, di
66, 50 e 10 centimetri.
25 febbraio, Proseguono i servizi di controllo del
territorio nei Comuni della provincia agrigentina da
parte dei Carabinieri del Comando provinciale di
Agrigento. E’ stata la volta di Ravanusa. Ecco gli
esiti : controllati 3 esercizi commerciali nel centro
cittadino, sequestrati 4 scooter per mancato uso del
casco, sanzionati 3 automobilisti per guida senza
patente e senza la cintura di sicurezza, e una delle 3
senza assicurazione, controllati 11 soggetti agli
arresti domiciliari e 4 gravati dalla misura di
prevenzione della Sorveglianza speciale. Controllate
e identificate 50 persone, di cui 7 perquisite.
26 febbraio, Lo scorso 21 febbraio, come si
ricordera’, la Cassazione ha confermato la sentenza
di condanna a 6 anni di carcere a suo carico. E
dunque, oggi, i Carabinieri della stazione del
Villaggio Mose’ hanno arrestato Calogera Sferlazza,
51 anni, di Favara, che scontera’ la condanna per
tentato omicidio e detenzione e porto abusivo di ami
allorche’ il 2 luglio 2008, nelle campagne intorno a
Favara, in contrada Giarrizzo, sparo’ 3 colpi di
pistola contro Giovanni Alonge, 65 anni, anche lui
di Favara.
26 febbraio, Gli agenti della Polizia municipale di
Agrigento, agli ordini di Cosimo Antonica, hanno
eseguito dei controlli al mercato rionale del
Villaggio Mose’, soprattutto in riferimento al
rispetto delle norme del regolamento comunale del
commercio su area pubblica. Ebbene, a fronte di 34
posteggi per banchi vendita, solo 5 sono risultati in
possesso della prescritta autorizzazione di tipologia
B. Altri 24 hanno l’autorizzazione di tipologia C,
ossia soggetta a sorteggio per l’allocazione. E’
stato inoltre imposto lo sgombero a 3 operatori
collocati con i propri automezzi lungo i marciapiedi
perimetrali all’istituto scolastico nella zona, per
motivi di sicurezza a tutela degli alunni.
26 febbraio, A Bivona, in via Marchese Greco, una
ragazza di Bivona, V M 22 anni, e’ stata prima
inseguita e poi assalita e azzannata da un cane
randagio, che le ha provocato, oltre che tanto
spavento, una ferita ad una gamba. L’episodio e’
stato denunciato ai Carabinieri.
26 febbraio, A Licata la Polizia ha scoperto un
ipogeo paleocristiano del secondo secolo dopo
Cristo, sul
monte Sant’Angelo, a 20 metri
dall’omonimo castello che domina la citta’. Si tratta
di 3 cunicoli sotto la cisterna di un’abitazione di
campagna. I proprietari dell’immobile, una coppia di
coniugi licatesi, sono indagati per scavi clandestini
e possesso illegale di materiali archeologici.
Nell’ipogeo sono stati scoperti numerosi reperti dell’
eta’ ellenistica. L’intera area e’ stata sequestrata, a
disposizione della Soprintendenza ai Beni culturali
di Agrigento.
26 febbraio, A Porto Empedocle, in via Aldo Moro,
ignoti ladri sono entrati furtivamente dentro la
scuola “Rosario Livatino” e hanno rubato
un
computer, un monitor, alcune casse per lo stereo,
un impianto hi-fi e un mixer. Indaga la Polizia.
26 febbraio, Ad Agrigento, in via Petrarca, ha subito
un incendio un’ automobile Fiat Stilo, di S P 57
anni, di Agrigento. Sul posto sono intervenuti i Vigili
del fuoco. Indagano i Carabinieri.
27 febbraio, I Carabinieri della Stazione di Aragona,
a seguito di recenti e numerosi furti in abitazioni e
non solo, hanno intensificato i controlli sortendo
risultati positivi. Sono stati infatti scoperti anche i
presunti responsabili del furto di ornamenti funerari
al cimitero comunale e del trafugamento di un’
acquasantiera da una Chiesa di Aragona. Il gruppo
sgominato e’ composto da 4 persone, tra cui 3
aragonesi, in possesso anche di furgoni per il
trasporto della
merce rubata e di locali dove
custodire la roba prima della divisione o della
vendita. Ad esempio, nel centro urbano di Favara e’
stato quasi interamente arredato un appartamento
con i mobili rubati durante i furti. I ladri avrebbero
agito con passamontagna e pistole giocattolo prive
del tappo rosso. Recuperata anche una moto rubata
a Porto Empedocle e uno scooter. I 4 sono stati
arrestati, uno e’ ricercato. I 3 sono L L 28 anni di
Aragona, S G 22 anni di Aragona, ed F V 33 anni
di Campofranco.
27 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha rinviato a
giudizio Salvatore Federico, 48 anni, di Cammarata,
il quale, il 19 novembre 2011, avrebbe incaricato
Carmelo Narisi Varsalona, 16 anni, di San Giovanni
Gemini, a raccogliere olive nei campi in contrada
Balatella, a Cammarata. Il ragazzino fu pero’ vittima
di un tragico incidente, allorche’ un furgone si
aziono’ accidentalmente a causa del freno a mano
male funzionante, lo travolse e lo uccise.
27 febbraio, Nottetempo, tra Sciacca e Ribera, e’
sbarcato un numeroso gruppo di giovani
nordafricani. Le forze dell’ordine, allarmate da
alcuni residenti che si sono accorti degli immigrati
in strada, hanno intercettato circa 30 persone
extracomunitarie. Un’altra decina si sarebbe invece
dileguata.
27 febbraio, Al Tribunale di Agrigento, a
conclusione della requisitoria, il pubblico ministero
Giacomo Forte ha chiesto la condanna dell’ ex
sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, a 1
anno e 6 mesi di reclusione, e ad 1 anno di
reclusione ciascuno per l’ex geometra del Comune,
Giovanni Giammona, e per l’imprenditore, Salvatore
Cucina, titolare della ditta che avrebbe costruito,
presumibilmente in modo abusivo e illegittimo, un’
area di sosta, con annesso punto di ristoro, nella
zona protetta di Isola dei Conigli. Parte civile e’
Legambiente, tramite l’avvocato Daniela Ciancimino.
27 febbraio, A Palma di Montechiaro prosegue
l’inchiesta su presunte irregolarita’ legate alla
gestione di alcuni appalti pubblici, e che ha gia’
provocato le dimissioni di sindaco, giunta e
consiglio comunale. I Carabinieri della Compagnia
di Licata hanno acquisito altri atti all’ Ufficio tecnico
e Lavori pubblici. Le indagini, coordinate dal
sostituto Luca Sciarretta, sono estese anche a
titolari di imprese
che
avrebbe
costruito
abusivamente immobili nel territorio cittadino.
Sarebbero in atto delle collaborazioni utili con gli
inquirenti.
27 febbraio, Tra Licata e Campobello di Licata,
ignoti hanno tranciato e rubato i cavi elettrici in
rame dell’ illuminazione interna nella discarica in
contrada “Bifera – Favarotta”. Si tratta della
discarica gia’ sequestrata nell’ambito dell’ inchiesta
antimafia
cosiddetta
Applicasse
contro
i
fiancheggiatori del boss Giuseppe Falsone.
Attualmente la discarica e’ affidata alla Dedalo
ambiente dopo la nomina di un custode giudiziale.
27 febbraio, L’ ospedale Civico di Palermo, con
delibera immediatamente esecutiva, ha licenziato un
infermiere agrigentino, Angelo Lo Giudice, 44 anni,
di Racalmuto, che l’ 1 novembre 2012 e’ stato
sorpreso dai Carabinieri lungo la
Palermo –
Agrigento in possesso, all’ interno del bagagliaio
della sua auto, di farmaci e attrezzature sanitarie
utilizzate
all’ Ospedale Civico. L’ infermiere,
arrestato e gia’ sospeso cautelativamente, risponde
di furto aggravato e ricettazione.
27 febbraio, I Carabinieri della Stazione di Raffadali
hanno arrestato ai domiciliari Carmelo Pedalino, 41
anni, Francesco Carbone, 40 anni, e Robertino
Francalanza, 44 anni, tutti di Agrigento, sorpresi a
Raffadali, in contrada Ribecchi, intenti a rubare cavi
di rame in un cantiere. I 3 sono difesi dall’avvocato
Daniele Re.
28 febbraio, La Procura di Agrigento, tramite l’
aggiunto Ignazio Fonzo, e il sostituto procuratore
Luca Sciarretta, ha proposto ricorso in Cassazione e
Corte d’Appello di Palermo contro le assoluzioni e i
non luogo a procedere pronunciati dal Giudice per
le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento,
Stefano Zammuto, a favore degli imputati nell’
ambito dell’ inchiesta sulle nomine, presunte
irregolari per mancanza di requisiti, nel Consiglio di
amministrazione e in altri organi direttivi dell’ ex Asi
di Agrigento. Si tratta di 6 tra sindaci o ex sindaci,
un ex assessore comunale e 12 beneficiari della
nomina.
28 febbraio, A Cammarata i Carabinieri hanno
arrestato Santo Perricone, 45 anni, di Cammarata,
che scontera’ ai domiciliari la pena residua di 2 mesi
di reclusione per violazione delle prescrizioni
preventive che gli sono state imposte.
28 febbraio, Ad Agrigento la Squadra Volanti della
Polizia ha ritirato la patente di guida, multato di
2mila euro, denunciato per violazione dei sigilli e
sequestrato l’automobile ad un giovane sorpreso in
via Europa a bordo di una Lancia Libra station
wagon, senza cinture di sicurezza. L’ auto e’ stata
gia’ sequestrata nell’ottobre del 2012 perche’ senza
assicurazione, e nonostante cio’ l’ agrigentino ha
proseguito la guida totalizzando complessivamente
11 mila chilometri.
28 febbraio, Incidente sul lavoro a Caltabellotta. Un
ragazzo di Menfi muore precipitando da una pala
eolica. Michele Petruccio e’ stato ucciso dal destino
avverso. 21 anni di eta’. Lavora su una pala eolica, e
precipita giu’, a Caltabellotta, in un Parco eolico, in
contrada Rocca Ficuzza, su una rocca, nella zona
intesa “Gran Montagna”, a dirupo da monte a valle
verso il mare agrigentino. L’ impianto e’ stato
inaugurato il 17 maggio del 2003 dall’ Enel. Le pale
si innalzano verso il cielo fino a 80 metri, tra un
sentiero sterrato e scosceso. Forse e’ stato un
malore. Michele e’ impegnato su una turbina, per
opere di manutenzione, incaricato da una ditta di
Camastra. Poi, improvviso, il volo nel vuoto, da 10
metri. Il ragazzo e’ stato soccorso dai colleghi. L’
intervento del 118 e dell’elisoccorso. Il trasporto
disperato all’ Ospedale di Sciacca, inutile. Michele
Petruccio e’ cadavere. La Procura di Sciacca indaga
e interroga i primi testimoni, anche per riscontrare il
rispetto delle norme di sicurezza nel cantiere. Ecco
perche’ il sito e’ stato sequestrato, a disposizione
dei Carabinieri e della Magistratura.
1 marzo, Falsi nulla tenenti, o quasi, per
accaparrarsi benefici e agevolazioni indebitamente.
La Guardia di Finanza di Canicatti’ ha denunciato
per falso ideologico 13 persone, procedendo alla
revoca di erogazioni di bonus socio – sanitari, per
un ammontare di circa 15mila euro. L’indagine ha
tratto spunto dalla verifica delle informazioni
contenute in 7 richieste di accesso al bonus e nei
modelli di reddito Isee allegati, poi con richieste di
informazioni al Comune di Canicatti’ e poi con visite
ispettive presso i cittadini richiedenti.
2 marzo, Ad Agrigento, la Guardia di Finanza, agli
ordini del colonnello Massimo Sobra’, nell’ ambito
dell’ inchiesta cosiddetta Self Service, contro un
presunto business di tangenti all’ Ufficio tecnico del
Comune di Agrigento, ha scoperto che un nucleo
familiare,
noto nell’ambiente delle costruzioni
residenziali e non, nel periodo 2006 – 2011 avrebbe
nascosto ricavi evasi alle imposte dirette per quasi
1 milione di euro, poi un’evasione Irap di circa 900
mila euro, e poi un’evasione dell’Iva di 200 mila
euro, il tutto agendo in modo del tutto o
parzialmente sconosciuto al fisco.
2 marzo, Accogliendo il ricorso del difensore,
l’avvocato Luigi Troja, la Corte d’Appello di Palermo
ha riformato la sentenza del Tribunale di Agrigento,
che lo ha condannato a 8 mesi di reclusione, e ha
assolto il pensionato F F , 70 anni, di Porto
Empedocle, dall’accusa di violenza privata
applicandogli solo una multa di 2mila euro per
molestie lievi. L’ uomo avrebbe tormentato una
donna con pedinamenti, telefonate, minacce e frasi
ritenute costituenti il delitto di violenza privata.
2 marzo, Dopo Campobello di Licata e Ravanusa,
proseguono i controlli straordinari nei Comuni della
provincia di Agrigento disposti dal comandante
provinciale dei Carabinieri, il colonnello Riccardo
Sciuto. Adesso e’ stata la volta di Ribera, dove
hanno operato i militari della compagnia di Sciacca
e della locale Tenenza. Ecco gli esiti : una persona
denunciata per furto di energia elettrica e allaccio
abusivo alla rete Enel, un altro denunciato per
contraffazione allorche’ in possesso di 2
videocamere digitali con marchio contraffatto, poi
identificate decine di persone ed eseguite numerose
perquisizioni personali o domiciliari, e controllati
numerosi
soggetti
sottoposti
a
limitazioni
preventive della liberta’ personale.
3 marzo, A Canicatti’, in via Tenente La Carruba,
ignoti hanno atteso la chiusura di un negozio di
abbigliamento e poi hanno rapinato l’incasso, circa
1.400 euro, alla coppia titolare, marito e moglie, L C
45 anni di Caltanissetta, ed E P 42 anni di Enna,
minacciati prima che entrassero in automobile da
due banditi travisati da passamontagna e armati di
pistola.
3 marzo, Ad Agrigento, in contrada San Benedetto,
nella zona industriale, una pensionata, R S 80 anni
di Favara, nubile, pensionata, e’ stata rapinata da 3
banditi travisati con passamontagna, che sono
entrati nella sua abitazione, l’ hanno immobilizzata
sul letto e minacciata con un coltello. Il bottino
ammonta a 300 euro, e 2 collane in oro giallo del
valore complessivo di 500 euro.
3 marzo, A Porto Empedocle, i poliziotti del
Commissariato Frontiera, agli ordini di Cesare
Castelli, hanno denunciato per furto e ricettazione
un ragazzo di 20 anni, G C, sorpreso a casa sua in
possesso di un telefonino rubato un anno addietro a
un amico e di altri 11 telefonini proventi di furto e
ricettazione.
3 marzo, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra
Volanti hanno arrestato due tunisini, Yassine
Guizani, 27 anni, e Zied Saidi, 19 anni, entrambi
residenti ad Agrigento, responsabili del furto di un
telefonino cellulare e che risponderanno anche di
porto ingiustificato di arma bianca, di essersi
scagliati contro i poliziotti e di avere rifiutato di
fornire le proprie generalita’.
3 marzo, A Sciacca la Polizia ha denunciato per
oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale due
ragazzi entrambi di 26 anni, M D
e
B D,
protagonisti di una violenta rissa nel centro storico,
e che hanno aggredito i Poliziotti intervenuti
costringendoli alle cure dei medici del Pronto
soccorso.
3 marzo, A Canicatti’, tra le vie Dandolo e Senatore
Gangitano, ha subito un incendio la Fiat Punto di un
operaio. A Lampedusa invece il fuoco e’ divampato
sul furgone di un commerciante ambulante di 55
anni, G M, posteggiato nell’ area dove si svolge il
mercatino rionale dell’isola.
4 marzo, La Procura di Agrigento, tramite i sostituti
Giacomo Forte e Luca Sciarretta, ha chiesto il rinvio
a giudizio dell’ ex direttore della Ceama, la Cassa
edile di mutualita’ e assistenza di Agrigento,
Salvatore Grado, e di Arsenio Coiro, presidente
della stessa Cassa edile. Grado e Coiro, tra il 2006 e
il 2009, si sarebbero indebitamente appropriati di
ingenti somme di denaro destinate all’Ente
previdenziale. Salvatore Grado e’ inoltre accusato di
diffamazione aggravata a danno del sindacalista
Roberto Migliara, attuale segretario dell’Ugl.
L’udienza preliminare e’ in calendario il 19 aprile,
innanzi al Gup del Tribunale di Agrigento, Alberto
Davico.
4 marzo, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione
della requisitoria, il pubblico ministero, Giacomo
Forte, ha chiesto la condanna all’ergastolo di
Giuseppe De Rubeis, 29 anni, di Porto Empedocle,
idraulico, imputato dell’omicidio e della distruzione
del cadavere di Giuseppe Adorno, 25 anni, di Porto
Empedocle, ricercato dal 24 agosto del 2009 e poi
scoperto morto ammazzato e carbonizzato il 3
settembre nelle campagne di Montaperto ad
Agrigento. Il movente del delitto sarebbe legato a
ragioni passionali. De Rubeis e’ giudicato in
abbreviato innanzi al Gup Alessandra Vella.
4 marzo, A Bivona, in contrada Canfuto, 5 banditi
stranieri, a viso scoperto, sono entrati dentro
un’abitazione, hanno minacciato le persone in casa,
e hanno rubato dalla cassaforte mille euro e diversi
gioielli.
4 marzo, La Procura di Sciacca non ha impugnato la
sentenza di assoluzione, e cosi’ anche la difesa :
dunque e’ definitiva la sentenza emessa dal
Tribunale di Sciacca che il 27 aprile del 2012 ha
assolto dall’ accusa di violenza sessuale di gruppo
a danno di una romena di 26 anni i romeni Dragos
Vlad Dorin, 26 anni, Iounut Boddan Mihai, 28 anni, e
Alexandru Paisvant, 31 anni. La ragazza, Otilia
Condrea, allorche’ sarebbe stata consenziente al
rapporto, e’ stata condannata per calunnia a 1 anno
e 8 mesi di reclusione.
4 marzo, Il Comune di Agrigento sara’ Parte civile
nel processo a carico di Sebastiano Di Francesco,
53 anni, ex capo dell’ Ufficio tecnico comunale di
Agrigento, di Gabriele Gottardelli, 45 anni, di Roma,
coordinatore investimenti sud della Kuwait
petroleum Italia, e Rosario Gallo, 42 anni, di Comiso,
progettista. I tre sono imputati di abuso in atti
d’ufficio e violazione delle norme edilizie nell’
ambito dell’ inchiesta su presunte irregolarita’
legate alle autorizzazioni per installare un
distributore di carburante al Villaggio Peruzzo.
L’amministrazione comunale ha
incaricato
l’avvocato Giancarlo Rosato di depositare l’atto di
costituzione innanzi
al Gup del Tribunale di
Agrigento, Alessandra Vella.
4 marzo, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione
del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze
preliminari, Alessandra Vella, ha condannato a 8
anni di reclusione ciascuno 3 somali e un
marocchino ritenuti gli scafisti del barcone,
soccorso dalle motovedette della Guardia costiera e
di Finanza il primo agosto 2011, con a bordo 270
immigrati nigeriani e somali. Nella stiva della barca
furono scoperte 25 persone morte per asfissia. Gli
imputati sono i somali Ibrahim Nuur Mohamed, 25
anni, Idris Yoonis, 30 anni, e Mohamed Abdi Karim,
27 anni, e il marocchino Amin Handa, 25 anni. La
Procura di Agrigento ha chiesto l'ergastolo,
contestando l'omicidio volontario aggravato, per il
somalo Ibrahim Nuur Mohamed, difeso dall’
avvocato Salvatore Broccio, e condanne tra i 9 e i 4
anni per gli altri 3 difesi dagli avvocati Ninni
Giardina e Danica La Loggia.
5 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha revocato il
sequestro preventivo, risalente allo scorso ottobre,
del complesso immobiliare di contrada “Cala Creta”
a Lampedusa di proprieta’ della “ Merlo Brise
Soleil”, nell’ ambito di una inchiesta per presunta
lottizzazione abusiva. Il provvedimento liberatorio
del Giudice comprende l’intera area su cui sorge la
struttura alberghiera gestita da Fabrizio Merlo,
tranne
quattro
manufatti
precedentemente
sequestrati.
6 marzo, A Licata la Polizia ha arrestato Daniele
Incorvaia, 28 anni, e Tony Ziccardi, 20 anni, allorche’
avrebbero pestato selvaggiamente un licatese di 51
anni che gli avrebbe negato un passaggio in
automobile. La vittima dell’ aggressione e’ stata
soccorsa e ricoverata in Ospedale per lesioni e
fratture, con prognosi di 35 giorni. Incorvaia e
Ziccardi avrebbero anche aggredito e ferito i
poliziotti e i carabinieri che li hanno rintracciati e
arrestati.
6 marzo, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno
denunciato il comandante di un peschereccio, L M A
51 anni di Termini Imerese, perche’ insieme a lui e’
stato sorpreso a bordo un tunisino gia’ espulso nel
2006. La Polizia ipotizza che il nordafricano fosse
imbarcato sul peschereccio e che lavorasse in nero.
6 marzo, Il pericolo stufe difettose e’ sempre in
agguato : a Canicatti’, in un appartamento in via Li
Causi, due anziani coniugi sono stati intossicati
dalle esalazioni di gas sprigionate probabilmente
da una stufa difettosa. I due, seppur storditi, hanno
lanciato l’allarme. I vigili del fuoco e il personale del
118 li hanno salvati in extremis e trasportati in
ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di
Canicatti’.
6 marzo, Il Tribunale di Agrigento, accogliendo le
istanze dei difensori, gli avvocati Giuseppe
Zucchetto e Gaetano Mongiovi’, ha scarcerato
Filippo Sortino, 57 anni, di Palma di Montechiaro,
arrestato dai Carabinieri in flagranza di reato di furto
in un’ abitazione rurale a Camastra. A Sortino e’
stato imposto l’ obbligo di presentazione alla Polizia
giudiziaria nei giorni di martedi’, giovedi’ e venerdi’.
6 marzo, A Canicatti’, in contrada Rinazzi, ignoti
hanno forzato un ingresso laterale e hanno rubato
all’interno della Chiesa del Santissimo Crocifisso
l'impianto di amplificazione, vari arredi sacri come
crocifissi e statue, e altri oggetti nel tabernacolo.
6 marzo, Ad Agrigento, al Viale della Vittoria, e non
e’ la prima volta che accade, una porzione di
costone si e’ distaccata, verosimilmente a causa
della pioggia, e l’ammasso di terriccio e detriti si e’
abbattuto sulla zona retrostante un locale pubblico,
in un cortile adibito in parte a deposito merce. Sul
posto sono intervenuti i Vigili del fuoco per
rimediare e riscontrare le condizioni di sicurezza a
difesa della pubblica incolumita’.
7 marzo, Blitz dei Carabinieri di Licata e Palma, e
della Procura di Agrigento. Furto e ricettazione di
cavi elettrici e telefonici. 9 arrestati ai domiciliari. E’
stata, e si e’ scatenata sempre piu’, una escalation
di furto di cavi elettrici e telefonici in rame. Un
bollettino di guerra. A tamburo battente. Chilometri
e chilometri di cavi rubati. Black out, poi telefono e
internet tranciati, e linee ferroviarie ko. Interruzione
di pubblico servizio e danni, tanto da interessare
anche il Comitato per l’ordine e la sicurezza
pubblica alla Prefettura di Agrigento.
Adesso il
Comando provinciale dell’ Arma, colonnello
Riccardo Sciuto, i Carabinieri della Compagnia di
Licata, capitano Massimo Amato, della Stazione di
Palma di Montechiaro, maresciallo Luigi Marletta, e
la Procura di Agrigento, il capo Renato Di Natale e il
sostituto Matteo Delpini, sferrano il contrattacco e
bombardano 9 mandati di cattura agli arresti
domiciliari, e 4 obblighi di presentazione alla Polizia
giudiziaria . E’ l’ inchiesta cosiddetta Cuprum, che
dal latino e’ rame. E il business del rame, ormai
inteso come “ oro rosso” , rubato, riciclato,
rivenduto, sarebbe stato alquanto ramificato. La
base operativa, presunto centro di raccolta e poi di
smistamento, sarebbe stato un deposito di auto –
demolizioni a Campobello di Licata, in contrada
Gargitella, che e’ stato sequestrato. Al deposito
sono state nascoste le telecamere di Procura e
Carabinieri, e anche le telecamere dei titolari del
deposito,
interne
ai
locali,
hanno
inconsapevolmente contributo al monitoraggio. Al 4
maggio 2012 risalgono i primi arresti in flagranza di
reato, di persone sorprese a consegnare al titolare
del deposito, Giuseppe La Mattina, 13 matasse di
cavi elettrici di proprieta’ dell’ Enel, per 420 chili di
peso. Le indagini hanno svelato un traffico anche di
2 tonnellate di rame in una settimana, e il business
avrebbe fruttato migliaia di euro. Gli arresti sono
stati richiesti dalla Procura di Agrigento ai
domiciliari, cosi’ come ha sollecitato una recente
deliberazione del Consiglio Europeo al fine di non
appesantire oltremodo le carceri. Dunque, sono
detenuti al proprio domicilio Giuseppe La Mattina di
Campobello di Licata 57 anni, Rocco La Mattina di
Campobello di Licata 27 anni, Giovanni La Mattina
di Campobello di Licata 24 anni, poi Francesco
Liarda di Petralia Sottana 44 anni,
Domenico
D’Auria di Campobello di Licata 49 anni, i romeni
Ciprian Stoican, 30 anni, Ionut Gelu Stoican 27 anni,
Gheorghe Eusebiu Feraru 26 anni, e Catalin Feraru,
25 anni.
Obbligo di presentazione alla Polizia
giudiziaria per Iulian Cozma 38 anni, Alecu Bucur 38
anni, Ovidiu Girneata 30 anni, e Catalin Basam
Stan 29 anni.
7 marzo, A Realmonte, i Carabinieri hanno arrestato
Calogero Fiannaca, 52 anni, e Calogero Tulummello,
40 anni, entrambi di Realmonte, accusati di tentata
estorsione a danno di un medico. Secondo le
indagini, coordinate dal sostituto procuratore Santo
Fornasier, Fiannaca e Tulummello, insieme a un
minorenne, avrebbero minacciato telefonicamente
un medico per costringerlo a consegnare loro 10
mila euro.
7 marzo, Al Tribunale di Palermo, in sede di udienza
preliminare, hanno chiesto di essere giudicati con il
rito abbreviato 6 imputati nell’ ambito dell’ inchiesta
antimafia nell’ agrigentino cosiddetta Alisciannira, a
carico della presunta famiglia mafiosa di
Alessandria della Rocca, arrestati dai Carabinieri lo
scorso 25 luglio 2012. Dunque, il prossimo 9 aprile
saranno giudicati in abbreviato
Giuseppe
Comparetto, 86 anni, Giuseppe Caltagirone, 62 anni,
Stefano Canzoneri, 66 anni, Santo Pillitteri, 73 anni,
Felice Scaglione, 82 anni, e Pietro Perzia, 67 anni .
Rito ordinario invece per Gaetano Sedita, 70 anni,
ritenuto il capo della locale famiglia mafiosa, e
Domenico Ligammari, 76 anni. Tutti rispondono di
associazione per delinquere di stampo mafioso.
7 marzo, A Montallegro, in Corso Vittorio Emanuele,
e’ stata svaligiata una tabaccheria. Ignoti banditi
hanno scardinato un ingresso e hanno rubato
stecche di sigarette e denaro per circa 5 mila euro.
Indagano i Carabinieri.
7 marzo, A Licata, in contrada Safarello, all’estrema
periferia della citta’, ha subito un incendio
devastante una villa estiva di una famiglia di Licata,
tutti incensurati. I danni ammonterebbero a circa
40mila euro. Indagano i Carabinieri.
7 marzo, Al Tribunale di Agrigento, il Giudice per le
udienze preliminari del Tribunale di Agrigento,
Alberto Davico, ha rinviato a giudizio Michele
Sollano, 43 anni, di Agrigento, per violazione delle
normative vigenti in materia ambientale in
riferimento ad una vasta area adibita a discarica
abusiva a Monserrato, scoperta e sequestrata dai
Carabinieri.
7 marzo, Il Tribunale di Agrigento, cosi’ come
richiesto dalla Procura, ha assolto tutti gli imputati
nell’ ambito di una inchiesta su presunte
irregolarita’ nell’affidamento della gestione e dei
lavori di manutenzione della piscina e del palazzo
dello sport, mai in funzione, a Cattolica Eraclea.
Assolti il consigliere comunale Giuseppe Giuffrida e
il dirigente dell’ Ufficio tecnico comunale Calogero
Ballaro’, ed entrambi hanno rinunciato alla
prescrizione per essere giudicati nel merito. Assolti
anche l’ex sindaco Nino Aquilino, l’ex presidente del
consiglio Salvatore Spataro, oltre a tecnici e
imprenditori. Si tratta di Angelo Sciascia, Antonino
Giuffrida, tutti di Cattolica Eraclea, Calogero Romeo
di Casteltermini, Giorgio Bongiorno di Caltanissetta,
Salvatore Giacchetti di Roma, Nunzio Genova,
Gemma Lauricella, Giuseppe Anastasio, Grazia Di
Maio e Antonino Di Maio, di Palermo, e poi Carmelo
Donzelli di Patti, Beniamino Gioiello Zappia di
Taranto, Emanuele Augello di Favara, Maria Di
Dolce, Salvatore Panepinto e Calogero Tomasino,
di San Giovanni Gemini.
7 marzo, La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio
a giudizio di 5 imputati di Licata, accusati di truffa
aggravata allorche’ per anni avrebbero raggirato
l’Inps che avrebbe versato le indennita’ di
disoccupazione agricola in assenza di rapporto di
lavoro. Si tratta di Angelo Zarbo, 48 anni, Vincenza
Farruggio, 45 anni, Patrizia Amato, 33 anni, Carmela
Consagra, 59 anni, e Mariana Besleaga, 47 anni.
L’udienza preliminare e’ in calendario il 23 aprile.
7 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha condannato
Giovanni Curaba, 40 anni, e Mirko Villa, 30 anni,
entrambi di Agrigento, a 4 mesi di reclusione
ciascuno, pena sospesa. Curaba e Villa sono stati
arrestati dalla Polizia lo scorso 17 febbraio perche’
sorpresi intenti ad armeggiare sulla portiera di una
Smart parcheggiata. I due hanno tentato la fuga, ma
sono stati acciuffati. A difendere Curaba e Villa e’ l’
avvocato Daniele Re.
8 marzo, Rocambolesco inseguimento da Agrigento
a Porto Empedocle. Due giovani su due motocicli,
una Vespa e un Gilera, senza casco, nei pressi dello
stadio Esseneto. Una pattuglia della Squadra Volanti
tenta di bloccarli, ma scappano. Accertamenti : la
Vespa e’ rubata. Scatta l’inseguimento. Allarmato il
Commissariato di Porto Empedocle, capitanato da
Cesare Castelli, che lancia una pattuglia sulla 115,
che intercetta i fuggitivi, testa coda, e inseguimento,
ma i due imboccano due strade diverse. E’
acciuffato uno dei due, S A 22 anni di Agrigento,
denunciato a piede libero, e rispondera’ di furto
aggravato. Ricercato il complice che nel frattempo
ha abbandonato il motociclo, poi ritrovato dalla
Polizia.
8 marzo, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli
ordini del colonnello Massimo Sobra’, ha concluso
un controllo fiscale a carico dell’ ex direttore della
Cassa edile di Agrigento, Salvatore Grado. Nel
corso delle indagini sarebbe stato accertato dai
pubblici ministeri Giacomo Forte e Luca Sciarretta,
coordinati dal Procuratore aggiunto Ignazio Fonzo,
che Salvatore Grado avrebbe riscosso nell’anno
2008 emolumenti per oltre 800 mila euro, dei quali
circa 550 mila in modo illegittimo. Ebbene, per
l’anno d’imposta 2008, Grado non avrebbe
dichiarato la parte di emolumenti percepiti dalla
Cassa e non spettanti,
rendendosi quindi
responsabile di un’evasione fiscale per circa
232mila euro. Dunque, il dirigente e’ stato
denunciato alla Procura di Agrigento per il reato di
dichiarazione infedele.
8 marzo, A Canicatti’, in Ospedale, sono stati
ricoverati in gravissime condizioni tre bambini
fratelli romeni residenti a Naro, di 4, 7 e 10 anni,
affetti da avvelenamento allorche’ avrebbero
ingerito dei cioccolatini verosimilmente tossici. Due
sono stati trasferiti a Palermo e a Messina. Il
bambino di 10 anni e’ ancora all’ospedale di
Canicatti’, e sarebbe fuori pericolo. Indagano i
Carabinieri del Nas, il Nucleo anti – sofisticazioni.
8 marzo, I Carabinieri hanno arrestato a Palma di
Montechiaro Ciro Andollina, 43 anni, originario di
Alia, allorche’ avrebbe rubato portafogli e borselli
con carte di credito e carnet di assegni e denaro
nell' ospedale di Cefalu’. Andollina avrebbe poi
utilizzato gli assegni e le carte di credito per
l'acquisto di vari prodotti e tagliandi di Gratta e vinci
o per ritirare soldi dagli sportelli bancomat.
8 marzo, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della
Compagnia di Agrigento hanno arrestato Angelo
Cammilleri, di 29 anni, che scontera’ 4 anni e 4 mesi
di reclusione per il reato di detenzione di sostanza
stupefacente a fini di spaccio.
8 marzo, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della
Compagnia di Cammarata hanno arrestato in
flagranza di reato Ionut Sandu, 24 anni, Eusebiu
Bonculescu, 25 anni e Viorel Patru, 29 anni, tutti
romeni e domiciliati a Palermo, accusati di furto
aggravato in concorso allorche’ sorpresi all’interno
della dismessa fabbrica “Italkali”, alla periferia di
Casteltermini, intenti ad asportare rame.
8 marzo, Il giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Ermelinda Marfia, ha condannato a 2
mesi di reclusione ciascuno Carmelo Pedalino, 41
anni, e Francesco Carbone, 40 anni, e a 1 mese di
reclusione Robertino Francalanza, 44 anni, tutti di
Agrigento, arrestati ai domiciliari lo scorso 27
febbraio dai Carabinieri a Raffadali, in contrada
Ribecchi, sorpresi intenti a rubare cavi di rame in un
cantiere. Il pubblico ministero ha chiesto 5 mesi di
carcere a carico di ogni imputato. I 3 sono difesi
dagli avvocati Daniele Re e Giusi Gangi.
9 marzo, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della
Compagnia di Canicatti’, agli ordini del capitano
Salvatore Menta, hanno arrestato in flagranza di
reato C S 50 e C G 23 anni, di Canicatti’, allorche’
in un casolare di campagna nella loro disponibilita’
sono state scoperte e sequestrate 4 pistole
semiautomatiche di vario calibro, munizioni di vario
calibro, 3 chili di hashish suddivisi in 28 panetti ed
un bilancino di precisione.
9 marzo, a Realmonte insorge il problema del
“vecchietto dove lo metto”. Si’, perche’ la Guardia di
Finanza di Agrigento, capeggiata dal colonnello
Massimo Sobra’, e’ entrata dentro una Casa di
riposo e ha ordinato : “tutti fuori”. E tra i tutti vi e’
anche un uomo di 102 anni. Il blitz e’ scattato
contro un ospizio in via Aldo Moro, in contrada
Scavuzzo, nei pressi della miniera di sale. E’ una
palazzina a 3 piani, che e’ stata sequestrata dalla
Procura di Agrigento, perche’ mancherebbero le
autorizzazioni sanitarie. Dunque, sono stati
gentilmente accompagnati all’ingresso 11 anziani
ospiti, tra cui il vecchietto di 102 anni.
9 marzo, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno
chiuso il cerchio delle indagini scattate a seguito del
furto di
una Vespa ad Agrigento e dell’
inseguimento culminato a Porto Empedocle con la
denuncia di un altro fuggitivo a bordo di un altro
motociclo. Ebbene, adesso la Polizia ha denunciato
anche il secondo fuggitivo a bordo della Vespa
rubata, e poi una terza persona, che sarebbe stato
l’acquirente della Vespa, e che risponde, pertanto, di
tentata ricettazione.
10 marzo, A Gussago, in provincia di Brescia, in un
appartamento in via Donatori di sangue, Marilena
Ciofalo, 34 anni, di Porto Empedocle, e’ stata uccisa
dalla convivente, Angela Toni, 35 anni, che le ha
sparato nel sonno 2 colpi di pistola, detenuta
regolarmente per fini sportivi, poi ha telefonato ai
Carabinieri e ha confessato il delitto. La coppia,
come raccontato dai vicini di casa, avrebbe litigato
durante la notte. L’omicidio sarebbe a sfondo
passionale. Angela Toni e’ operaia, originaria di
Perugia, e Marilena Ciofalo, dopo aver lavorato
come barista, e’ stata disoccupata.
10 marzo, A Porto Empedocle si e’ scatenato, e non
e’ la prima volta, un altro smottamento di terreno
dal costone che incombe su case e magazzini in via
Lincoln. Lungo il pendio, sono scivolate alcune
tonnellate di terra, sospinte anche dalle piogge
insistenti. Nessun danno.
10 marzo, I Carabinieri della stazione di San Biagio
Platani hanno arrestato ai domiciliari P G 18 anni,
sorpreso a casa sua in possesso di 63 grammi di
hashish, e due bilancini di precisione.
10 marzo, Ad Agrigento, a Villaseta, nella zona del
Centro commerciale, e’ crollata una massiccia
porzione di cornicione. Nessun danno. Nella zona
sono attivi solo due bar . A terra calcinacci, detriti e
pezzi di intonaco. I Vigili del fuoco hanno lavorato
per il recupero sicurezza.
10 marzo, A Ribera i Carabinieri hanno arrestato 4
romeni, due uomini e due donne, per furto. Il gruppo
avrebbe
rubato
generi
alimentari
in
un
supermercato, ed e’ stato scoperto da un
dipendente che ha telefonato ai Carabinieri.
I
quattro sono stati bloccati intenti a caricare la
refurtiva su un’automobile. Si tratta di Ionut Caplan,
26 anni, Ion Fenghea, 46 anni, Stefania Caplan 30
anni, e Cristina Pirvulescu, 34 anni. La merce
sequestrata, del valore complessivo di circa 1000
euro, e’ stata provento di furto anche in altri locali
commerciali a Ribera.
11 marzo, Le condizioni climatiche favorevoli
alimentano
la
prima,
almeno
apparente,
recrudescenza
di
flussi
clandestini
verso
Lampedusa. In poche ore sono approdati
un
gommone con 65 migranti a bordo, tra cui 4 donne,
agganciato 116 miglia a sud dell’ isola dalla Guardia
costiera, e un altro gommone con a bordo 77
extracomunitari, tra cui 3 donne, alla deriva a 145
miglia da Lampedusa. Alle operazioni di soccorso e
di trasbordo hanno partecipato anche una nave
della Marina Militare e alcuni mercantili in transito
dirottati nella zona. Si tratta di etiopi, eritrei e somali
presumibilmente partiti dalle coste libiche.
11 marzo, A Palma di Montechiaro, i Carabinieri
hanno arrestato Franco Lo Manto, 39 anni, che
scontera’ 1 anno e 5 mesi di reclusione per furto
commesso a Naro nell’ottobre del 2009.
11 marzo, A Casteltermini, i Carabinieri del Nucleo
Radiomobile della Compagnia di Cammarata hanno
arrestato ai domiciliari, per furto aggravato in
concorso, Massimo Capri, 40 anni, sorpreso,
insieme a un minorenne, all’interno della dismessa
fabbrica Italkali, intento a rubare un motore per
macchina industriale e materiale ferroso di vario
tipo.
11 marzo, A Ribera, i Carabinieri hanno arrestato
Leonardo Sedita, 50 anni, in esecuzione di un ordine
di carcerazione della Procura di Sciacca per il reato
di tentato furto risalente al luglio 2007 a Ribera.
11 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha assolto un’
anziana donna di Porto Empedocle, Maria Callea, di
78 anni, difesa dagli avvocati Luigi Troja ed Irene
Eballi,
accusata di non avere eseguito una
ordinanza del Sindaco che la obbligava, insieme ad
altri condomini, ad eseguire lavori di ristrutturazione
di un immobile nel centro storico
per
eliminare un pericolo alla pubblica incolumita’. Gli
avvocati Troja ed Eballi hanno dimostrato la non
sussistenza di alcun
pericolo alla pubblica
incolumita’ e Maria Callea e’ stata assolta
nonostante il Pubblico ministero ne avesse chiesto
la condanna ad un mese di arresto.
11 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha
dissequestrato a Racalmuto l'albergo "Mezzaluna",
in via Bellini, dietro la villa comunale, sequestrato
dalla Procura nel febbraio 2008, nell'ambito di
un'inchiesta per abuso edilizio e abuso d'ufficio. La
famiglia Cacciato, proprietaria dell'albergo, e’ difesa
dall'avvocato Diego Galluzzo. Il 18 febbraio scorso
e’
stato dissequestrato
anche l'albergo
"Regalpetra", della famiglia Borsellino, inquisito
nelle stesse indagini.
11 marzo, La Procura di Agrigento indaga, ha
acquisito la documentazione ospedaliera
e ha
disposto l’autopsia sul cadavere di un pensionato,
Luigi La Morella, di 67 anni, morto all’ospedale di
Canicatti’ lo scorso 6 marzo. I familiari hanno
presentato un esposto denuncia.
11 marzo, Al Tribunale di Agrigento e’ stato
ascoltato il deputato regionale Enzo Fontana, citato
come testimone al processo a carico dell’ ex
presidente del Consiglio comunale di Agrigento,
Carmelo Callari, accusato di avere camuffato come
visite istituzionali dei viaggi personali a Roma.
Ebbene, Fontana ha dichiarato : “ quando Callari era
presidente del Consiglio comunale di Agrigento, lo
incontrai varie volte a Roma per discutere di
problematiche agrigentine, come, ad esempio, la
chiusura della caserma dei Vigili del fuoco”.
11 marzo, A Cattolica Eraclea, i Carabinieri hanno
sequestrato un mini Parco eolico in costruzione
sulla Montagna Lunga. L’ inchiesta, coordinata dalla
Procura di Agrigento, e’ frutto di una denuncia
presentata da alcuni cittadini. I militari hanno
denunciato il responsabile, A S di Agrigento, e gli
esecutori dei lavori, finalizzati all’installazione di 3
pale eoliche. Ai tre sono contestati lavori abusivi in
assenza di autorizzazioni, e reati ambientali con
l’aggravante di avere provocato grave rischio all’
incolumita’ pubblica.
11 marzo, A Cattolica Eraclea, i Carabinieri hanno
arrestato ai domiciliari,
per tentato furto in
concorso, Valentino Quadrone, 52 anni, e Pino
Tortorici, 51 anni, entrambi di Montallegro. I due
sono stati sorpresi in contrada Piana Vizzi intenti a
caricare su un mezzo tubi in ferro rubati dalla
condotta idrica dismessa del consorzio di bonifica
di Ribera.
12 marzo, La Procura di Agrigento e la Guardia di
Finanza di Canicatti’ hanno notificato l’avviso di
conclusione delle indagini preliminari a 12 indagati,
che risponderanno di truffa aggravata a danno dello
Stato e di falso. Si tratta dell’ inchiesta cosiddetta “
Filo d’ Arianna ”. Un'azienda di fabbricazione di
articoli tessili operante a Naro avrebbe illecitamente
incassato o tentato di incassare finanziamenti
pubblici per 4 milioni e 500mila euro. Gli indagati
sono stati inoltre segnalati per danno all’Erario alla
Corte dei Conti. Tra i 12 vi sono i soci responsabili
dell'impresa, 2 funzionari dell' Ente responsabile
dell'erogazione del finanziamento e numerosi
imprenditori, tra cui i rappresentanti legali di 3
Societa’ per azioni con sede, oltre che in Sicilia, in
Piemonte, Lombardia e Toscana. L'azienda di Naro
avrebbe intascato circa 3 milioni di euro dal Patto
territoriale per la Sicilia centro meridionale, al fine di
avviare un impianto per la tintura di tessuti a maglia
che avrebbe dovuto impiegare circa 30 lavoratori. L’
impianto sarebbe stato dichiarato funzionante, e
invece non sarebbe stato mai attivato. La truffa
sarebbe stata commessa presentando titoli di spesa
falsi, utilizzando ed emettendo fatture per operazioni
inesistenti.
L'azienda
avrebbe
ottenuto
indebitamente anche un’ altra
quota di
finanziamento di circa 1milione e 500mila euro, ma l’
erogazione e’ stata bloccata in tempo dagli organi
inquirenti.
12 marzo, La Procura della Repubblica di Sciacca,
capitanata da Vincenzo Pantaleo, ha iscritto nel
registro degli indagati 4 medici e 2 infermieri
dell'ospedale Giovanni Paolo secondo di Sciacca, a
seguito della morte di una pensionata, Maria
Concetta Inzerillo, 78 anni, di Alessandria della
Rocca. L'anziana e’ stata ricoverata il 22 febbraio
scorso al reparto di Ortopedia per la frattura di un
femore. E’ stata operata il 5 marzo, ed e’ deceduta
la notte successiva per complicazioni. I familiari
hanno presentato un esposto denuncia.
12 marzo, Anche la Corte d’ Appello di Palermo ha
risposto no alla richiesta di applicazione della
misura di prevenzione della sorveglianza speciale
con obbligo di soggiorno per 3 anni proposta dalla
Questura di Agrigento a carico di Guido Vasile, 53
anni, di Agrigento, gia’ assolto lo scorso 10 ottobre
al processo cosiddetto “Parcometro”. Il Tribunale di
Agrigento ha rigettato la richiesta di prevenzione,
poi la Procura ha proposto appello, e, dunque, si e’
pronunciata la Corte d’Appello che ha ritenuto
insussistente
la
pericolosita’
sociale
e
l’appartenenza a famiglie mafiose di Guido Vasile,
difeso dagli avvocati Enrico Quattrocchi e Pietro
Maragliano.
12 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
2 anni di reclusione ciascuno per furto aggravato
Natale Bianchi, 36 anni, e Giuseppe Infantino, 31
anni, entrambi di Agrigento, allorche’ avrebbero
rubato all’interno dell’ appartamento di un 60enne al
Villaggio Mose’. Bianchi e Infantino sono inquisiti,
inoltre, nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta
“Nuova Cupola”.
12 marzo, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della
Compagnia di Canicatti’, agli ordini del capitano
Salvatore Menta, hanno arrestato, per ricettazione e
interruzione di pubblico servizio, i romeni Viorel
Munteanu, 26 anni, ed altri due suoi connazionali
incensurati, M G 28 anni, ed S V 23 anni, sorpresi,
inseguiti e acciuffati a bordo di un’ automobile in
possesso di 140 chili di cavi di rame rubati lungo la
tratta ferroviaria Canicatti’ – Montedoro e da una
linea dell’ Enel in contrada Cannemasche a
Canicatti’, poi 2 cesoie e un kit per la lavorazione
dei vetri. I Carabinieri, allarmati dalla telefonata
della moglie di uno degli arrestati, sono intervenuti
a casa della donna e l’ hanno trasportata in
Ospedale a Canicatti’ dove ha partorito una bimba.
12 marzo, I Carabinieri della Compagnia di
Cammarata, agli ordini del capitano Vincenzo Bulla,
hanno arrestato i favaresi Mario Bellavia, 22 anni, e
Michele Bellavia, 24 anni, che sono fratelli, e il loro
cognato Calogero Russello, 23 anni, sorpresi nella
dismessa fabbrica Italkali a Casteltermini intenti a
caricare su un camioncino diversi materiali in rame.
Ai 3 favaresi, difesi dagli avvocati Daniele Re,
Davide Casa’, Fabio Quattrocchi e Giuseppe
Zucchetto,
sono stati concessi gli arresti
domiciliari. La direttissima e’ in calendario il
prossimo 19 marzo. E ancora nella zona industriale
di Casteltermini sono stati arrestati per tentato furto
Alberto Giuseppe Arato, 33 anni, e Giuseppe
Lisciandrello, 35 anni, sorpresi intenti ad asportare
materiale ferroso di vario tipo e del rame. I due sono
stati trattenuti presso le camere di sicurezza in
attesa del giudizio per direttissima.
12 marzo, I Carabinieri della Stazione di Cianciana
hanno arrestato Salvatore Soldano, 60 anni, di
Cianciana, per detenzione abusiva di armi e
munizioni comuni da sparo e ricettazione. Nel corso
di una perquisizione domiciliare, Soldano e’ stato
sorpreso in possesso di armi e munizioni.
12 marzo, I Carabinieri di Ravanusa hanno arrestato
in flagranza di reato Mihai Tiberiu Baciu, 24 anni,
romeno, per evasione dagli arresti domiciliari,
allorche’ e’ stato sorpreso in un’ altra abitazione
dove
si
e’
trasferito
senza
preventiva
comunicazione.
13 marzo, Nel centro storico di Naro, gia’ scosso
dalla frana del 2005, all’ alba e’ crollata
un’abitazione. In via Vanelle un tonfo ha sepolto un
uomo di 66 anni, Rosario Arnone. La vittima e’ stata
intrappolata, incastrata. Poi, i Vigili del fuoco lo
hanno estratto vivo. L’anziano e’ ferito,
pero’
cosciente. E’ stato trasportato al Pronto soccorso
dell’ ospedale “Barone Lombardo” di Canicatti’. Nel
frattempo, a terra, in via Vanelle, nei pressi del
Castello Chiaramontano, giacciono le macerie su
cui si accanisce la pioggia incessante. E intorno,
paura e preoccupazione. Procedono i rilievi dei
Carabinieri e dei tecnici competenti. 8 anni addietro
lo smottamento scosse oltre 200 abitazioni. E 70
furono le famiglie sgomberate, e tante lo sono
ancora. La Giunta regionale, all’epoca presieduta da
Cuffaro che visito’ la citta’ del barocco, dichiaro’ lo
stato di calamita’. E il sindaco, Maria Grazia
Brandara, poi anche da non sindaco, ha combattuto
la battaglia per il recupero e i risarcimenti, che non
si e’ conclusa. La “Fulgentissima” barcolla. Ormai
da tempo si teme per le sorti del Duomo e della torre
di destra. Anche la Soprintendenza ha lanciato
l’allarme per il monumento del 12esimo secolo. E
infatti, ancora Maria Grazia Brandara e’ impegnata
nella campagna “Salviamo la Cattedrale di
Agrigento, ma anche il Duomo di Naro’’. Via Vanelle,
nel 2005 come oggi, e’ stata ed e’ l’epicentro del
movimento franoso. Il processo inarrestabile di
aggravamento
delle
crepe
e’
difficilmente
contenibile. Il terreno e’ friabile, infiltrato di acqua e
umidita’. E la resistenza del tufo non e’ eterna,
tranne la meravigliosa eccezione della Valle dei
Templi di Agrigento.
13 marzo, Ad Agrigento, in via Papa Luciani, un
muro di sostegno, probabilmente anche a causa
della pioggia insistente, si e’ distaccato da una
collinetta ed e’ rovinato in strada. Alcuni magazzini
ai piedi della parete di cemento armato sono stati
invasi dal fango. Sul posto sono intervenuti Vigili
del fuoco e
Protezione civile comunale di
Agrigento. La zona e’ stata interdetta. Una decina di
famiglie sono state evacuate dai due palazzi attigui
al muro di contenimento crollato. Il sindaco, Marco
Zambuto, spiega : “ abbiamo firmato le ordinanze di
sgombero, ma si tratta soltanto di una procedura
precauzionale e condizionata al fatto che i privati
diano un incarico geotecnico e procedano poi alle
operazioni
di
consolidamento
dell'area
condominiale".
13 marzo, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli
ordini del colonnello Massimo Sobra’, e la Procura
di Agrigento, tramite l’ aggiunto Ignazio Fonzo e il
sostituto Antonella Pandolfi, hanno sgominato una
presunta associazione a delinquere che avrebbe
distribuito presso gestori di esercizi pubblici
apparecchi del tipo “ totem” che, collegandosi a siti
internet privi di concessione, consentono il gioco
d’azzardo e le scommesse clandestine, evadendo,
tra l’altro, a tassazione ingenti somme di denaro. Le
indagini sono scattate ai primi mesi del 2010, e si
sono concluse con la notifica di 7 obblighi di dimora
e 2 obblighi di firma nel licatese, a carico di
altrettanti indagati. Eseguiti inoltre sequestri in circa
90 esercizi commerciali nella provincia di Agrigento
e anche nelle province di Palermo, Catania, Trapani
e Caltanissetta.
13 marzo, Uno dei tre fratellini romeni residenti a
Naro, che l'8 marzo scorso sono stati ricoverati in
ospedale
per
sospetto
avvelenamento,
e’
clinicamente morto. I medici del Policlinico di
Messina hanno dichiarato la morte cerebrale per il
bimbo di 5 anni. Gli altri due fratelli, di 7 anni e di 10
anni, sono fuori pericolo. Proseguono le indagini
per scoprire la causa dell'avvelenamento. Sotto
esame sono una bottiglia con vino e alcuni
cioccolatini al liquore.
13 marzo, I Carabinieri della stazione di
Casteltermini hanno arrestato ai domiciliari
Giovanni Pensato, 47 anni, di Casteltermini,
impiegato, sorpreso, nel corso di una perquisizione
domiciliare, in possesso di 80 grammi di hashish,
un bilancino di precisione e tre coltelli
presumibilmente utilizzati per il taglio della droga.
13 marzo, Ad Agrigento, nel quartiere di Giardina
Gallotti, in contrada Limbrici, ignoti ladri hanno
rubato 610 metri di cavi conduttori in rame dell’Enel.
I tecnici dell’Enel sono prontamente intervenuti per
installare nuovi cavi. Indagano i Carabinieri.
13 marzo, Agrigento, via Mazzini, Palazzo di
Giustizia. E’ l’ udienza preliminare. Il pubblico
ministero conclude la requisitoria. Giacomo Forte
invoca l’assoluzione, e la formula e’ “perche’ il fatto
non sussiste”, per Stefano Mammo Zagarella, 54
anni,
l’ unico imputato che ha scelto il rito
abbreviato. Poi, Forte propone di scagionare, con la
formula “non doversi a procedere”, Ignazio
Gennaro, 54 anni, Bernardo Barone, 59 anni, Anna
Capizzi, 52 anni, Giuseppina Micciche’, 56 anni, e
Antonino Amato, 61 anni. Poi, la Procura di
Agrigento rivendica il rinvio a giudizio di Piero
Hamel, 56 anni, Paolo Muratore, 55 anni, Antonino
Graci, 62 anni, e Gaetano Gucciardo, 60 anni. Il
prossimo 15 maggio e’ atteso il verdetto del
Tribunale di Agrigento al processo su presunte
irregolarita’ nei rimborsi alla Provincia Regionale di
Agrigento. Dirigenti e funzionari avrebbero avallato
rimborsi sospetti e sospettati delle spese di
rappresentanza del presidente Eugenio D’Orsi. E,
tra l’altro, anche l’acquisto di penne di lusso,
ospitalita’ in alberghi,
oggetti di cartolibreria,
rinfreschi, pranzi e cene. Il primo fulmine a ciel
sereno si scateno’ il 14 settembre del 2010 quando
la Guardia di Finanza, su ordine della Procura, si
presento’ al palazzo di piazzale Moro e sequestro’
copie di atti e delibere, tra incarichi e spese. Il
procedimento penale e’ il numero 99 / 10 / 46. Il 28
giugno 2011 viaggiano 12 avvisi a comparire per
essere ascoltati. Il 13 gennaio 2012 viaggiano
invece 10 avvisi di conclusione delle indagini
preliminari. Il 23 maggio ecco la richiesta di rinvio a
giudizio. Adesso verso sentenza.
13 marzo, La Capitaneria di Porto Empedocle ha
soccorso due componenti dell’ equipaggio di una
nave mercantile battente bandiera maltese, che
hanno subito un incidente e delle ustioni a bordo. I
due
marinai sono stati trasbordati sulla
motovedetta empedoclina e poi trasportati in
Ospedale con le ambulanze del 118.
13 marzo, Il Tribunale di Agrigento, accogliendo le
tesi dell’ avvocato Carmelo Amoroso, ha assolto 3
imputati. Si tratta di Vincenzo Ciotta, 39 anni,
Gaetano Giuseppe D’Angelo, 34 anni, e Pietro
Marino, 39 anni, tutti di Casteltermini, arrestati ai
domiciliari dai Carabinieri perche’ sorpresi su un
autocarro intenti a trasportare rifiuti speciali
pericolosi
presumibilmente
senza
alcuna
autorizzazione.
15 marzo, La Procura di Sciacca, capitanata da
Vincenzo Pantaleo, ha chiesto il giudizio immediato
a carico degli imputati nell’ ambito dell’ inchiesta
cosiddetta “Argante”, che il 19 dicembre scorso ha
provocato 9 ordinanze di custodia cautelare
eseguite dai Carabinieri. Subito a processo,
saltando
l’udienza
preliminare,
9
presunti
responsabili di una estorsione da 100 mila euro a
danno di una commerciante di Sciacca. La vittima,
raggirata e poi vessata, avrebbe consegnato i soldi
alla casalinga Luisa Puccio, 49 anni. E il 26 aprile
risponderanno innanzi al Giudice anche Giuseppe
Beniamini, 54 anni, Donato Morrione, 53 anni,
Benedetto Bondi’, 24 anni, Giuseppe Solarino, 60
anni, Abbes Aidoudi, 41 anni, Silvia Cognata, 27
anni, Giovanna Gambino, 24 anni, e Maurizio
Mistretta, 33 anni.
15 marzo, La Procura di Sciacca ha firmato 8
proposte di giudizio a carico di altrettanti imputati
presunti spacciatori sgominati dal blitz dei
Carabinieri, lo scorso 3 luglio, cosiddetto “San
Michele”, dal nome del quartiere della città delle
Terme che sarebbe stato teatro della compravendita
degli stupefacenti, tra hashish e marijuana.
Il
prossimo 10 maggio siederanno innanzi al Giudice
per le udienze preliminari i fratelli
Pecoraro,
Francesco 35 anni, Angelo 32 anni, e Giuseppe
Pecoraro 25 anni, poi Angela Frazzetta, 32 anni,
moglie di Francesco Pecoraro, e poi Vincenzo
Picone, 43 anni, Simone Catanzaro, 42 anni, Felice
Montalbano, 36 anni, e Cristian Licata, 23 anni, tutti
di Sciacca.
15 marzo, All’alba di oggi, le gazzelle dei Carabinieri
della Compagnia di Sciacca hanno marciato alla
ricerca di 6 indagati, destinatari di misura cautelare
firmata dalla Procura per spaccio di droga nell’
ambito dell’ inchiesta battezzata “Alta quota”. Si
tratta di una prosecuzione delle indagini della “San
Michele”. A Caltabellotta, un gruppo di presunti
pusher si sarebbe rifornito a Palermo e a Sciacca,
rivendendo poi al dettaglio gli stupefacenti intesi,
per depistare le intercettazioni, anche come meloni.
Gli arrestati sono Demetrio Primo, 38 anni, di
Caltabellotta, in carcere, e poi, ai domiciliari,
Alessandro Conoscenti, 20 anni, di Caltabellotta, e
Giovanni Tresa, 28 anni, di Palermo. Ad altri 3
indagati e’ stata notificata la misura cautelare
dell’obbligo di dimora nel Comune di Caltabellotta.
Sono N P 37 anni, M G 31 anni, e G B 40 anni. Nel
corso delle perquisizioni, a Palermo sono stati
scoperti e sequestrati 2 panetti di hashish per 200
grammi complessivi, e a Caltabellotta e’ stato
sequestrato un bilancino elettronico.
15 marzo, Dopo la morte cerebrale, e quindi la morte
clinica, adesso e’ morto, al Policlinico di Messina, il
piccolo Sebastian Lupescu, di 5 anni, il bimbo
romeno residente a Naro che insieme a due fratelli
di 7 e 10 anni e’ stato ricoverato lo scorso 8 marzo
per i sintomi di un grave avvelenamento dopo avere
mangiato dei cioccolatini. La Procura di Agrigento
ha disposto l’autopsia per verificare quale tipo di
veleno i tre ragazzini abbiano ingerito. Indagano i
Carabinieri di Licata, e non e’ esclusa l’ipotesi di un
tentativo
di
avvelenamento
attraverso
il
confezionamento di cioccolatini al veleno. Il
professor Ignazio Barberi, direttore dell’Unita’
operativa di Terapia neonatale del Policlinico di
Messina, ha dichiarato : “dalle analisi da noi
compiute, il piccolo morto nel nostro reparto non ha
ingerito metanolo ma un pesticida”. La Procura di
Agrigento indaga per omicidio. Un sacchetto di
plastica contenente una bottiglia di vino e una
scatola di cioccolatini sarebbe stato piazzato da
ignoti davanti la casa della famiglia Lupescu la
mattina dello scorso 8 marzo. I bambini hanno
mangiato i cioccolatini, poi il malore, le urla della
madre. Forse si tratta di una vendetta, di una
ritorsione contro il padre dei 3.
15 marzo, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno
arrestato Marco Falzone, 20 anni, di Porto
Empedocle, perche’, ubriaco, ha picchiato il padre,
la madre e la sorella per ottenere dei soldi. Il padre
di 56 anni, la madre di 47, e la sorella di 18, colpiti
anche con una sedia e minacciati con un coccio di
vetro, sono stati trasportati al Pronto soccorso
dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Nel
tentativo di bloccare il giovane, anche due agenti
hanno subito lievi ferite.
15 marzo, A Canicatti’, in viale Giudice Antonino
Saetta, 3 banditi, e uno dei 3 travisato,
apparentemente disarmati, hanno rapinato l’agenzia
della Banca Popolare del Mezzogiorno. Il bottino e’
di circa mille euro.
15 marzo, Il giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Graziella Luparello, ha condannato
Gianluca Stagno, 23 anni, di Grotte, a 6 mesi di
reclusione per furto di rame a Grotte, commesso il
28 gennaio scorso. Stagno e’ difeso dall’ avvocato
Daniele Re.
16 marzo, Non sara’ eseguita l'autopsia su
Sebastian Lupescu, 5 anni, il piu’ piccolo dei 3
bambini romeni residenti a Naro morto al Policlinico
di Messina per avvelenamento da pesticida.
Secondo la Procura di Agrigento, che coordina le
indagini dei Carabinieri del Comando provinciale di
Agrigento e della Compagnia di Licata, e che indaga
per omicidio volontario, l'accertamento autoptico
non e’ necessario. Gli esami tossicologici, infatti,
hanno confermato che a causare l'avvelenamento e’
stato un pesticida usato in agricoltura, inserito nei
cioccolatini contenuti in una busta di plastica,
insieme a una bottiglia di vino e a delle arance,
riposta lo scorso 8 marzo innanzi alla casa della
famiglia Lupescu, ben voluta da vicini di casa e nel
quartiere. I genitori del piccolo ribadiscono : “
siamo lavoratori, non abbiamo nemici perche’ non
abbiamo fatto del male ad alcuno. Chiediamo
soltanto giustizia per i bambini e per noi ". Gli altri
due fratelli di Sebastian, Alexandro, 7 anni, e Ionut,
di 10 anni, sono fuori pericolo.
16 marzo, Al Tribunale di Sciacca, a conclusione
della requisitoria, il pubblico ministero, Michele
Marrone, ha chiesto la condanna a 8 anni di carcere
a carico di Gianni Melluso, 56 anni, il falso
accusatore di Enzo Tortora, arrestato dai Carabinieri
il 24 luglio 2012 per favoreggiamento e sfruttamento
della prostituzione. Chiesti inoltre
4 anni di
reclusione per la moglie di Melluso, Raffaella
Pecoraro, di 47 anni, poi 3 anni e 4 mesi di
reclusione per Pellegrino Grisafi, 48 anni, di
Sambuca di Sicilia, e 3 anni per Stefano Giovanni
Ernesto, 38 anni, di Sciacca.
16 marzo, Si infittisce il giallo del bimbo romeno
avvelenato a Naro. A Campobello scoperto morto
ammazzato un 40enne romeno. Non vi sarebbe
alcun collegamento tra i due delitti. Sono state
setacciate le liste delle persone di cui non vi e’ piu’
nessuna traccia. Esito negativo. Sono state
prelevate e confrontate le impronte digitali negli
archivi delle Forze dell’ ordine. Ancora esito
negativo. Poi, un romeno si e’ presentato al
Commissariato di Polizia a Canicatti’ e ha
denunciato la scomparsa dell’ amico. La vittima e’
un 40enne in viaggio dalla Romania, appena giunto
a Campobello di Licata per lavorare in un’azienda
agricola. Alcuni suoi colleghi di lavoro avrebbero
raccontato che non lo hanno piu’ incontrato da due
giorni prima della morte. Si dubita sul come e’ stato
ucciso. Il medico legale ha eseguito i primi rilievi, e
sul cranio vi e’ un foro, forse provocato da un
proiettile, che sarebbe ancora dentro la scatola
cranica, o,
forse, da un oggetto contundente
appuntito. E la Procura di Agrigento, che coordina le
indagini dei Carabinieri, ha disposto l’autopsia. E si
dubita anche che l’ uomo sia stato assassinato nello
stesso luogo, una striscia di asfalto innanzi al
cancello di una casa rurale tra le campagne in
contrada Fondachello nel territorio di Campobello di
Licata, dove e’ stato scoperto cadavere da alcuni
viandanti in automobile, per caso, e che hanno
lanciato l’allarme ai Carabinieri. Quindi, un rebus,
condito con le congetture. La Procura di Agrigento
esclude ogni pista di collegamento tra l’omicidio del
romeno e l’avvelenamento mortale del bambino
romeno, Sebastian Lupescu, 5 anni. I genitori del
bimbo morto, Daniel, bracciante agricolo, e Marica,
badante, hanno dichiarato di non conoscere la
vittima, mai nessun rapporto con lui. Il 40enne
sarebbe arrivato a Campobello di Licata nei giorni
successivi all’avvelenamento che risale alla mattina
dell’ 8 marzo scorso, quando una busta in plastica
con dentro una bottiglia di vino, arance e dei
cioccolatini “bon bon” al caffe’, e’ stata riposta
innanzi alla casa della famiglia Lupescu, a Naro, in
piazza Cesare Battisti, accanto alla chiesa di
Sant’Erasmo. I cioccolatini, e anche le arance, sono
stati avvelenati con un pesticida usato in
agricoltura, il Carbofuran, che non e’ in vendita in
Italia dal 2008, perche’ l’Unione europea ne ha
vietato il commercio, perche’ incolore e inodore, e,
quindi, pericoloso. Pensate, in Kenia l’ uso del
pesticida Carbofuran ha ucciso dei leoni. In
Romania invece e’ vendibile. E in Romania, adesso,
saranno celebrati i funerali di Sebastian.
18 marzo, I poliziotti della Squadra mobile di
Agrigento, agli ordini di Corrado Empoli, e del
Commissariato di Canicatti’, hanno arrestato
Rosario Meli, inteso Saro, 66 anni, e la moglie Maria
Zarbo, 59 anni, entrambi di Camastra, sorpresi, nel
corso di una perquisizione domiciliare, in possesso
di una pistola, due caricatori e delle munizioni. La
coppia e’ difesa dagli avvocati Salvatore e Daniele
Re. Rosario Meli e’ stato assolto dalle accuse di
essere stato tra i responsabili dell’ omicidio di
Salvatore Curto, il gia’ vicesindaco di Camastra e
capogruppo del Partito Socialista alla Provincia di
Agrigento ucciso a Camastra il 10 novembre 1991.
18 marzo, A Favara, in contrada Perciata, i
Carabinieri hanno arrestato 3 ladri, e due dei tre
sono sorvegliati speciali, perche’ sorpresi a rubare
all’interno di una villetta abitata durante l’estate. La
refurtiva, tra argenteria e quadri di valore, e’ stata
recuperata. Gli arrestati sono Calogero Pollicino, 29
anni, Francesco Fanara, 57 anni, e Salvatore Sicilia,
30 anni, tutti di Favara.
18 marzo, La Cassazione,
confermando il
precedente verdetto del Tribunale del Riesame di
Palermo, ha confermato la custodia cautelare in
carcere a carico di 9 indagati nell’ ambito dell’
inchiesta antimafia nell’agrigentino cosiddetta
“Nuova cupola”. I 9 sono Dario Giardina, Pietro
Capraro, 34 anni, e l’omonimo Pietro Capraro, di 28
anni, Vincenzo Cacciatore, Maurizio Romeo,
Fabrizio Messina, Antonio Brucculeri, Maurizio
Salemi e Gerlando Russo.
18 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
7 mesi di reclusione, pena sospesa, per omicidio
colposo, Lorenzo Conigliaro, 50 anni, di Palermo,
inquisito a seguito dell’ incidente stradale che il 3
febbraio 2008 ha provocato la morte di Loredana
Giambalvo, 33 anni, di Santa Margherita Belice, e il
ferimento del marito. Conigliaro, a bordo di una
Mercedes, si scontro’ con la Fiat Panda della
coppia.
18 marzo, A Raffadali, in via Verdi, per cause ancora
in corso di accertamento, ha subito un incendio l’
Audi A4 di un commerciante edile di Raffadali, G G
le iniziali del nome, di 34 anni. Danneggiata anche
una seconda auto, una Fiat Scudo, sempre di
proprieta’ del 34enne.
18 marzo, E’ fuori pericolo vita Luigi Luparello, 24
anni, di Porto Empedocle, accoltellato lo scorso 24
febbraio ad Aragona al culmine di una rissa tra
coetanei. Luparello e’ stato dimesso dal Reparto
Rianimazione dell’ospedale San Giovanni di Dio di
Agrigento, e adesso e’ ricoverato in convalescenza
in un altro reparto. I medici hanno sciolto
definitivamente la prognosi sulla vita.
18 marzo, A Sciacca, in via Fratelli Argento, due
banditi a bordo di uno scooter, a volto scoperto e
armati di taglierino, hanno minacciato e rapinato un
uomo di 38 anni subito dopo il prelievo di 500 euro
da un bancomat.
18 marzo, Tra Porto Empedocle e Realmonte, al
Villaggio Bellavista, i ladri hanno svaligiato due
villette abitate nel periodo estivo, e una delle due e’
di un militare della Guardia di Finanza. Rubati
oggetti in oro e prodotti elettronici.
18 marzo, A Campobello di Licata, un incendio ha
danneggiato la Fiat Punto di un operaio romeno di
40 anni. Le fiamme sono state spente dai Vigili del
fuoco del distaccamento di Canicatti’. I Carabinieri
indagano, e non escludono collegamenti con
l’omicidio del bracciante agricolo romeno scoperto
cadavere sabato scorso, 16 marzo, a Campobello di
Licata.
19 marzo, Il romeno scoperto cadavere innanzi al
cancello di una casa rurale nelle campagne in
contrada Fondachello a Campobello di Licata ha un
nome, un cognome e l’età : Teodoro Asmanande,
46 anni. I familiari in Romania sono stati avvisati di
quanto accaduto. E la Procura di Agrigento ha
ordinato l’autopsia, per risalire alla causa e all’ ora
della morte del bracciante agricolo, Teodoro
Asmanande, arrivato a Campobello di Licata, pochi
giorni prima di essere ucciso, per lavorare in
un’azienda agricola. Nel frattempo, si diradano le
nuvole fumose e si materializza sempre più il
sospetto che dietro all’avvelenamento mortale della
famiglia Lupescu a Naro, e che ha provocato la
morte del più piccolo, Sebastian, si nasconda una
mano mossa dalla vendetta e da un movente
passionale. Una cugina dei Lupescu è stata
intervistata in Romania dall’emittente romena
“Antenna 1”, e ha raccontato che la madre di
Sebastian avrebbe avuto una relazione con un
italiano.
E
che
poco
tempo
prima
dell’avvelenamento, al telefonino cellulare della
madre del bimbo sarebbe giunto un messaggio sms
con su scritto : “Fuori dall’Italia”. Ecco perchè
adesso, magistrati e carabinieri, Renato Di Natale,
Ignazio Fonzo, Andrea Maggioni, Salvo Leotta e
Massimo Amato, privilegiano l’ ipotesi della
ritorsione, e hanno ascoltato decine di persone. Ai
Carabinieri del Ris sono stati
spediti alcuni
campioni prelevati sulla confezione dei cioccolatini
avvelenati, dei “Bon bon” al caffè, per ricercare
impronte e tracce del Dna, e tracciare così il profilo
genetico del presunto assassino.
19 marzo, Una bimba di 16 mesi di Porto Empedocle
e’ stata ricoverata d’urgenza all’ospedale Civico a
Palermo perche’ affetta da meningite. La piccola
non frequenta asili, e, per cautela, il medico ha
invitato coloro i quali sono stati a contatto con lei ad
attuare la necessaria profilassi.
19 marzo, Ancora una rapina a Canicatti’, e ancora
lungo il Viale Giudice Antonino Saetta, dove lo
scorso 15 marzo e’ stata rapinata, bottino mille euro,
la Banca Popolare del Mezzogiorno, e adesso invece
due banditi, armati di taglierino, hanno rapinato 37
mila euro all’ agenzia del Monte dei Paschi di Siena,
distante pochi metri dalla Banca Popolare del
Mezzogiorno. Indagini in corso.
19 marzo, Al Tribunale di Agrigento ha patteggiato
la condanna a 1 anno di reclusione e 400 euro di
multa Salvatore Caramazza, sottufficiale dei Vigili
urbani di Favara, accusato di peculato d’uso e truffa
aggravata a danno del Comune per essersi
appropriato, nella qualita’ di pubblico ufficiale, dell’
automobile di servizio, Fiat Punto, 13 volte per
raggiungere la propria abitazione di campagna, in
contrada Pioppo - Giarrizzo, distante circa 5
chilometri dal centro abitato. E, inoltre, perche’
avrebbe attestato falsamente per 15 volte di
svolgere il proprio servizio quando invece, con la
Fiat Punto, si sarebbe recato nella propria
abitazione in campagna, inducendo in errore i
funzionari del Comune di Favara in riferimento alle
effettive ore di servizio svolte.
20 marzo, Anche in provincia di Agrigento, oltre che
a Palermo, Messina, Catania, Trapani, Roma,
Macerata, Lecce, Reggio Calabria, Modena e
L'Aquila, la Guardia di Finanza e la Procura di
Palermo, nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta
“Lost pay”, hanno sequestrato agenzie di poste
private. Si tratta, complessivamente, di 72 agenzie
che avrebbero praticato servizi abusivi di
pagamento, senza alcuna autorizzazione e in
violazione delle normative bancarie in materia.
Sequestrati quasi 180 conti correnti utilizzati per il
deposito delle somme, circa 30 milioni di euro in 18
mesi, illegittimamente incassate tramite i pagamenti
dei bollettini. L'indagine e’ scattata a seguito delle
denunce presentate da cittadini che hanno subito la
sospensione della fornitura di luce, gas e telefono
per il mancato pagamento delle bollette, nonostante
gli utenti avessero pagato presso gli sportelli delle
poste private. Le operazioni di riscossione abusive,
inoltre, avrebbero favorito la movimentazione di
ingenti somme di denaro in violazione degli obblighi
imposti dalla normativa antiriciclaggio.
20 febbraio, Il giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha disposto
l’archiviazione dell’inchiesta a carico di 26 indagati,
tra funzionari amministrativi e medici, componenti
delle Commissioni invalidi civili dell’Azienda
sanitaria di Agrigento, accusati di abuso e
omissione in atti d’ufficio per avere favorito alcune
persone a danno di altre. Sono stati prosciolti:
Raffaele Terrazzino, 69 anni, Innocenzo Leli, 63,
Santa Graci, 59 , Giuseppe Catania, 60, Oliviero
Oliveri, 58, Giuseppe Amico, 57, Vincenzo Vinti, 56,
Franca Arculeo, 58, Luigi Randisi, 50, Lorenzo
Vella, 63, Calogero Belluzzo, 59, Saverio Saverino,
58, Antonino Passarello, 63, Maria Pacinella, 50,
Pietrina Micciche’, 56, Rosa Marino, 71, Giovanni
Sciascia, 53,
Ignazia Pletto, 55, Margherita
Sferrazza, 61, Giuseppe Tamburello, 61,
Maria
Mantisi, 54, Gaspare Santangelo, 63, Filippo Corso,
51, Vincenzo Lo Scalzo, 68, Alfonso Abate, 72 , e
Carmela Licata, 56 anni.
20 marzo, A Montallegro i Carabinieri della locale
Stazione hanno arrestato Gerlandino Gravano, 35
anni, di Porto Empedocle,
per tentato furto
aggravato in una villetta. Il proprietario, allarmato da
alcuni rumori, ha telefonato al 112. I militari hanno
sorpreso l’empedoclino gia’ dentro casa, dove e’
entrato scassinando una finestra con un cacciavite.
20 marzo, I Carabinieri delle stazioni di Porto
Empedocle e Realmonte hanno sorpreso a Porto
Empedocle, in Via dei Giardini, due persone intenti a
caricare su un furgone materiale ferroso, tra cui 4
tombini e relativi telai con la scritta “illuminazione
pubblica”, poi l’inferriata di un balcone in ferro
battuto, 50 metri di cavi in acciaio e strumenti di
effrazione. E’ stato arrestato Salvatore Siracusa, 47
anni, di Porto Empedocle. Il secondo, minorenne, e’
stato denunciato a piede libero.
20 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
4 mesi di reclusione ciascuno, pena sospesa, i
favaresi Mario Bellavia, 22 anni, e Michele Bellavia,
24 anni, che sono fratelli, e il loro cognato Calogero
Russello, 23 anni, arrestati lo scorso 13 marzo dai
Carabinieri perche’ sorpresi nella dismessa fabbrica
Italkali a Casteltermini intenti a caricare su un
camioncino diversi materiali in rame. I 3 sono difesi
dagli avvocati Daniele Re, Davide Casa’, Fabio
Quattrocchi e Giuseppe Zucchetto.
20 marzo, I Carabinieri della Stazione di Lampedusa
hanno arrestato Giovanni Maggiore, 65 anni, di
Lampedusa,
commerciante, che scontera’ ai
domiciliari 7 mesi di reclusione per minacce e
disturbo a danno di un imprenditore lampedusano,
nel 2007.
21 marzo, La Procura di Agrigento indaga a carico
dell’ Ente di formazione professionale Ecap di
Agrigento in riferimento alle assunzioni di 4
dipendenti, che sarebbero state effettuate in
assenza delle autorizzazioni della Regione, e poi alla
richiesta di applicazione anche a loro della Cassa
integrazione in deroga. Inoltre, il finanziamento
regionale sarebbe stato indebitamente percepito
dall’Ente per pagare il personale dipendente nel
dicembre 2010, con buste paga firmate dai lavoratori
in assenza pero’ dell’incasso dello stipendio. Nel
mirino degli accertamenti anche il settore fiscale,
costi di gestione e altri finanziamenti percepiti. Gli
indagati dalla Procura di Agrigento sono:
il
presidente dell’Ecap, Ignazio Valenza, 49 anni, il
maresciallo dei carabinieri Antonino Arnese, 43
anni, comandante del Nucleo ispettorato del lavoro,
la cui moglie lavora, dal settembre del 2012,
nell’Onlus Casa amica, di cui Valenza e’ presidente.
E poi, indagati anche due dipendenti dell’Ecap,
Mario Carmina, di 47 anni, e Giuseppe Valenza, di
42, che sono soci accomandatari di un societa’ di
servizi di consulenza. Le perquisizioni sono state
disposte dalla Procura di Agrigento ai 4 indagati e
all’Ecap, alla Cedac e all’onlus Casa amica.
Nell’ambito dello stesso procedimento e’ indagato
per
rivelazione
di
segreto
d’ufficio
e
favoreggiamento personale Vincenzo Mangiavillano,
58 anni, comandante della sezione di polizia
giudiziaria dei Carabinieri della Procura di
Agrigento. Mangiavillano avrebbe parlato delle
indagini con il presidente dell’Ecap, Ignazio Valenza,
e con il suo collega, Antonino Arnese. Le indagini
sono scattate dopo la denuncia di 12 lavoratori
dell’Ecap sul mancato pagamento dello stipendio di
dicembre 2010, e il loro legale ha eccepito la
sottoscrizione delle buste paga, firmate per
quietanza dagli stessi dipendenti.
21 marzo, A Ribera i Carabinieri hanno rintracciato e
arrestato all’interno di una ex cantina abbandonata
19 cittadini tunisini irregolari. I reati ipotizzati a loro
carico sono di invasione di edificio e furto di energia
elettrica
aggravato,
essendosi
abusivamente
collegati alla rete pubblica. 8 dei 19 sono stati
denunciati per essersi illegalmente trattenuti nel
territorio dello Stato. All’ operazione, coordinata
dalla Procura di Sciacca,
hanno partecipato i
militari della Compagnia di Sciacca, della Tenenza di
Ribera, del Nucleo Operativo e Radiomobile e delle
Stazioni di Burgio, Lucca Sicula, Calamonaci e
Sciacca. Eseguite le formalita’ di rito, i 19 sono stati
liberati, in attesa dell’espulsione.
21 marzo, Al Palazzo di Giustizia di Palermo, a
conclusione della requisitoria, il pubblico ministero
della Direzione distrettuale antimafia, Emanuele
Ravaglioli, ha chiesto la condanna dei 7 imputati
giudicati in abbreviato, innanzi al Gup Riccardo
Ricciardi, per estorsione a danno della ditta di
laterizi Fauci di Sciacca. Nel dettaglio, 4 anni di
reclusione per lo stesso imprenditore Salvatore
Fauci, che risponde di false informazioni ai
magistrati con l’aggravante dell’aver agevolato Cosa
nostra allorche’ ha sempre dichiarato di non avere
mai ricevuto richieste di pizzo. Poi, 10 anni di
carcere ciascuno per l’ex capo mafia provinciale di
Agrigento Giuseppe Falsone, di Campobello di
Licata, Salvatore Di Gangi, di Sciacca, e Stefano
Morreale, di Favara. E poi, 3 anni e 9 mesi ciascuno
per i pentiti Giovanni Brusca e Angelo Siino, e 3
anni e 4 mesi per Maurizio Di Gati. Il 15 maggio
prossimo sono attese le arringhe difensive degli
avvocati Lillo Fiorello, Giovanni Vaccaro e Giovanni
Castronovo.
21 marzo, La Sezione misure di prevenzione del
Tribunale di Agrigento, presieduta da Giuseppe
Melisenda, ha rigettato la proposta di confisca dei
beni a carico di Antonio Vaccaro, 77 anni, di Favara,
arrestato il 6 marzo del 2007 nell’ambito della maxi
inchiesta antimafia cosiddetta “Camaleonte”, e poi
condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione per
associazione mafiosa. I difensori di Vaccaro, gli
avvocati Diego Galluzzo e Giuseppe Barba, hanno
dimostrato la liceita’ dei beni nella disponibilita’ dell’
imprenditore favarese. A favore di Antonio Vaccaro
e’ stata rigettata in precedenza anche la proposta di
sequestro dei beni avanzata dai magistrati della
Direzione distrettuale antimafia di Palermo.
21 marzo, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 8
mesi di reclusione, pena sospesa, Salvatore Alfano,
61 anni, di Campofiorito, accusato di omicidio
colposo a seguito dell’ incidente stradale che il 10
dicembre 2008, lungo la strada provinciale 70 tra
Sambuca di Sicilia e Santa Margherita Belice, ha
provocato la morte dell’ avvocato di Sambuca di
Sicilia, Giuseppe Miraglia. Alfano paghera’ i danni a
favore dei familiari, Parte civile in giudizio.
21 marzo, La Procura della Repubblica di Sciacca ha
chiesto il rinvio a giudizio per Salvatore Pagano, 34
anni, di Lucca Sicula, accusato del tentato omicidio
di Calogero Mustacchia, di Sciacca. Il 2 agosto 2011
Pagano avrebbe colpito alla testa Calogero
Mustacchia con una mazza da baseball, per futili
motivi, al culmine di una furibonda lite, all’interno di
un ristorante a Sciacca, in contrada San Giorgio.
L’udienza preliminare e’ in calendario il 12 aprile.
21 marzo, Al
Tribunale di Termini Imerese,
competente per territorio, hanno patteggiato la
condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione, e 12mila
euro di multa ciascuno, Alfonso Lombardo, 19 anni,
e Costantino Cuffaro, 20 anni, entrambi di Santa
Elisabetta, arrestati dai Carabinieri il 26 febbraio
scorso perche’ sorpresi in possesso di 1 chilo di
hashish lungo lo scorrimento veloce Palermo –
Agrigento, nei pressi del bivio per Castronovo di
Sicilia. Accogliendo le istanze dei difensori, gli
avvocati Antonino e Vincenza Gaziano, il Tribunale
ha sostituito il carcere con gli arresti domiciliari.
21 marzo, Ritenendo ricorrente l’evidenza della
prova, il Tribunale di Agrigento, su richiesta del
titolare delle indagini, il pubblico ministero Luca
Sciarretta, ha disposto il giudizio immediato,
saltando l’udienza preliminare, a
carico di
Francesco Sorce, 35 anni, di Favara, titolare del bar
“Les amis” in corso Vittorio Veneto, arrestato lo
scorso 31 ottobre perche’ sorpreso in possesso di
45 grammi di cocaina nascosti sotto il bancone del
bar. La prima udienza e’ in calendario il 21 maggio.
21 marzo, La Procura della Repubblica di Catania
indaga a seguito della morte di un medico di Licata,
specialista in medicina dello sport, Giovanni
Cappadona, 58 anni, morto all’ospedale Cannizzaro
a Catania dopo complicazioni post -operatorie. L’
intervento chirurgico e’ stato eseguito all’ospedale
San Giacomo d’Altopasso a Licata. La moglie ha
presentato un esposto – denuncia.
22 marzo, I poliziotti della Digos della Questura di
Agrigento, agli ordini di Carlo Mossuto, hanno
acquisito, presso gli uffici dell’ Azienda sanitaria
provinciale, al Viale della Vittoria, alcuni documenti
che sarebbero relativi alle pratiche di invalidita’
civile. Nell’ ambito di una inchiesta coordinata dalla
Procura di Agrigento, sul registro degli indagati
sarebbero iscritti diversi funzionari, medici e
componenti
delle
Commissioni.
Sarebbero
ipotizzate presunte irregolarita’ nella concessione e
nel riconoscimento di invalidita’ a persone che
invece non ne avrebbero avuto diritto.
22 marzo, A Raffadali, i Carabinieri del Nucleo
operativo e radiomobile della Compagnia di
Agrigento e della stazione di Raffadali, al culmine di
una brillante attivita’ investigativa di controllo e
pedinamento, hanno sequestrato 10 chili di
marijuana, per un valore di circa 150mila euro.
Arrestati ai domiciliari due raffadalesi. Si tratta di
Salvatore Buttice’, 22 anni, e della convivente,
Martina Arcuri, 21 anni. I due, in via Manzoni a
Raffadali, in un appartamento in affitto, sono stati
sorpresi in possesso di 37 piante di marijuana, in
vasi, con altezza variabile tra i 50 e 100 centimetri, e
di 5 chili di marijuana essiccata. Il capitano
Giuseppe Asti commenta :
“ l’attivita’ infoinvestigativa svolta dal maresciallo Gerlando
Montana e dai militari della Stazione di Raffadali ha
consentito, oltre agli arresti, il sequestro
dell’ingente quantitativo di sostanza stupefacente
che, a essicazione completata, sarebbe stato
immesso nel mercato illegale locale”.
22 marzo, La Procura di Agrigento ha chiesto il
rinvio a giudizio di Gerlando Tarallo, 77 anni,
pensionato di Agrigento, che, il prossimo 26 marzo,
in udienza preliminare, rispondera’ di omicidio
colposo a seguito dell’ incidente stradale che l’ 8
settembre del 2011, in via Panoramica dei Templi, ad
Agrigento, ha provocato la morte di Francesca
Alaimo, 20 anni, studentessa agrigentina, a bordo
di uno scooter che si scontro’ contro l’automobile
del pensionato.
22 marzo, Associazione mafiosa, favoreggiamento
ed estorsione a danno dell’ imprenditore Marco
Campione. Condannati due favaresi. Domenico
Sciortino, 54 anni, di Favara, e il figlio Salvatore
Sciortino, 31 anni, sono stati inchiodati da Maurizio
Di Gati. Il pentito di Racalmuto, da boss e da
latitante, almeno fino al 2003 sarebbe stato protetto
anche dagli Sciortino. Di Gati ricorda che prima
delle feste di Natale del 2002 si è trasferito nella
casa in campagna di Totò Sciortino, a Favara, in
contrada Perciata. Poi, gli Sciortino avrebbero
tutelato Gerlandino Messina, anche lui all’epoca
latitante, e così Di Gati li ricorda : “gli Sciortino si
sono messi vicino a Gerlandino Messina. E
Salvatore Sciortino cammina per Gerlandino
Messina, cioè fa incendi per lui. Tutto il 2006
Gerlandino Messina se lo è passato a Favara,
perchè le forze dell’ ordine lo pressavano troppo a
Siculiana e Porto Empedocle”. Poi, le indagini : la
Squadra mobile di Agrigento il 17 novembre del
2009 ha perquisito a Favara un immobile di Antonio
Russello, e dentro, dove si sarebbe nascosto
Gerlandino Messina, è stato scoperto un sacchetto
di confetti del matrimonio del 26 settembre 2009 di
Alessandro Sciortino, figlio di Domenico e fratello di
Salvatore. Poi, ad Agrigento, l’imprenditore edile
Marco Campione è aggiudicatario dei lavori per la
costruzione del dissalatore e delle opere di
riempimento a mare a Porto Empedocle. Nel giugno
del 2006, al suo ufficio in via Imera si presenta una
persona
come
“signor
Sciortino”,
come
rappresentante di “quelli di Porto Empedocle”, e
invita Campione a “mettersi a posto”. Alla richiesta,
Marco Campione ha opposto un netto rifiuto, e no
ad ogni tipo di altro contatto con Sciortino e con
“quelli di Porto Empedocle” . Poi, l’ imprenditore si
è incamminato, da via Imera a Piazza Vittorio
Emanuele, in Questura, alla Squadra mobile. Il 13
giugno 2012 gli Sciortino sono stati arrestati dalla
Squadra mobile agrigentina. Adesso, il Tribunale di
Palermo, a conclusione del giudizio abbreviato, ha
condannato Domenico Sciortino a 8 anni e 8 mesi
di reclusione, per associazione mafiosa ed
estorsione a danno di Campione. E 2 anni e 6 mesi
sono stati inflitti al figlio Salvatore Sciortino, per
favoreggiamento aggravato da mafia.
22 marzo, La Corte d’Assise di Palermo ha
confermato l’ergastolo inflitto in primo grado a
Salvatore Fragapane, di Santa Elisabetta, e ha
ridotto la condanna da 8 a 7 anni e 4 mesi al
pentito Luigi Putrone, di Porto Empedocle,
nell’ambito dell’ inchiesta su alcuni omicidi di mafia
perpetrati negli anni 90 in provincia di Agrigento. Le
posizioni di Fragapane e Putrone sono state
stralciate rispetto agli altri imputati per i quali la
sentenza e’ gia’ definitiva. In giudizio si sono
costituiti Parte civile i familiari delle vittime, assistiti,
tra gli altri, dagli avvocati Salvatore e Daniele Re.
22 marzo, I Poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini del vice Questore aggiunto,
Cesare Castelli, hanno denunciato una donna, S G
40 anni, per truffa, allorche’ presunta responsabile
della cosiddetta “ truffa dello specchietto ” a danno
di un’ impiegata empedoclina. Nel centro cittadino,
un’automobile, con a bordo la donna denunciata e
un’ altra donna,
ha affiancato l’ automobile
condotta dall’impiegata e ha simulato un incidente
con la rottura dello specchietto laterale. S G ha
convinto l’ impiegata a rinunciare a ricorrere
all’assicurazione e a pagare lo specchietto. Poi
l’impiegata si e’ resa conto del raggiro, e ha
denunciato quanto accaduto alla Polizia che ha
rintracciato l’auto della quarantenne e ha
denunciato la truffatrice.
23 marzo, La Procura di Catania ha iscritto nel
registro degli indagati 14 persone per omicidio
colposo nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del
medico di Licata, Giovanni Cappadona, 58 anni.
Nove dei 14 indagati prestano servizio all’ospedale
San Giacomo d’Altopasso di Licata dove
Cappadona e’ stato sottoposto ad un intervento
chirurgico, prima della morte al reparto di
Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro a Catania
per complicazioni post – operatorie. Gli altri 5 dei 14
sono in servizio nello stesso reparto di
Rianimazione.
23 marzo, I Carabinieri del Nucleo operativo e
radiomobile di Agrigento hanno arrestato Berra
Bouchaid, 28 anni, originario del Marocco, allorche’
in via Empedocle ha scippato la borsa a una
ragazza, e’ fuggito e poi e’ stato catturato dai militari
in piazzale Aldo Moro.
L’ extracomunitario
rispondera’ di furto aggravato e lesioni personali,
perche’ la vittima dello scippo ha subito ferite con
prognosi di 5 giorni al Pronto soccorso.
23 marzo, Il Tribunale per i minorenni di Milano ha
condannato a 15 anni di reclusione Remi Nikolic, il
giovane rom che il 12 gennaio 2012, a bordo di un
Suv travolse e uccise l’agente di polizia locale
Niccolo’ Savarino, di Campobello di Licata. Il
Pubblico ministero ha invocato la condanna a 26
anni. Nikolic ha quasi 19 anni, e’ detenuto al
penitenziario minorile Beccaria, e all’ epoca del
delitto e’ stato minorenne.
23 marzo, I Carabinieri della Stazione di Ravanusa
hanno arrestato Leopoldo e Antonino Di Cataldi,
padre e figlio, di 45 e 18 anni, di Riesi, responsabili
di furto aggravato allorche’ sono stati sorpresi
intenti a rubare gasolio dal serbatoio di un pullman
di proprieta’ della Sais Trasporti, parcheggiato in
piazzale Europa a Ravanusa.
23 marzo, A Ribera i Carabinieri della locale Tenenza
hanno arrestato Giuseppe Sarullo, 22 anni, di
Ribera, per violazione delle prescrizioni connesse
all’affidamento ai servizi sociali. Sarullo e’ stato
tradotto in carcere.
25 marzo, Ad Agrigento, a San Leone, in via
Rugiada, un bandito, travisato con una parrucca di
colore fucsia, una mascherina nera e una sciarpa
scura, ha tentato un furto in un appartamento. Il
ladro ha scavalcato il cancello e poi e’ fuggito
perche’ le due donne all’interno, un’ anziana e la
nipote, hanno telefonato al 113. Il malvivente
sarebbe scappato a bordo di un furgone. La Polizia
ha scoperto i suoi indumenti mascheranti a terra
nella zona.
25 marzo, Despar, Grigoli ed estorsioni. La
Cassazione conferma la condanna per Giuseppe
Capizzi di Ribera e annulla con rinvio la sentenza al
fratello Carmelo. I due fratelli riberesi sono imputati
per una estorsione da 75mila euro all’ imprenditore
di Castelvetrano, Giuseppe Grigoli, l’ex Re Mida dei
supermercati siciliani. E Maurizio Di Gati ha
dichiarato : ‘’ Giuseppe Grigoli e Matteo Messina
Denaro sono la stessa cosa ‘’. Infatti, quando Grigoli
avrebbe concesso il Despar di Ribera a Capizzi, lui,
Giuseppe Capizzi, non solo non gli avrebbe pagato
merce per 297 mila euro, ma avrebbe preteso da lui
anche il pizzo per i 7 supermercati Despar di Grigoli
in provincia di Agrigento. Nell’agrigentino si e’
rischiata una guerra di mafia. Si’, perche’ Matteo
Messina Denaro ha scritto a Provenzano. Il pizzino,
scoperto nel covo di contrada Montagna dei cavalli,
e’ datato 1 ottobre 2003. Messina Denaro scrive a
Provenzano : ‘’ risolvete voi, io non parlo con Cpz,
(che sarebbe Capizzi), io parlo solo con il mio pari
della provincia di Agrigento, (quindi Falsone).
Dunque, fate sapere agli amici di Agrigento che se
questa storia del pizzo e’ vera lo voglio detto,
tramite lei, dal capo della provincia di Agrigento.
Risolvete voi, altrimenti la risolvo io a modo mio ‘’.
Poi, Matteo Messina Denaro rilancia : ‘’io parlo con
la verita’, ho le fatture, Capizzi non ha pagato il mio
paesano Grigoli che, anzi, ha pagato 75mila euro a
Capizzi per la messa a posto dei supermercati ’’. La
questione forse e’ ancora non risolta. Nel frattempo,
per gli stessi 75 mila euro, Giuseppe Capizzi e’ stato
condannato a 2 anni di carcere, in continuazione
con una precedente condanna a 8 anni nell’ ambito
dell’ inchiesta cosiddetta “Welcome back”. E
Carmelo Capizzi sara’ processato una seconda volta
in Appello, dopo la prima condanna a 4 anni e 6
mesi.
25 marzo, Ancora una volta, dopo la prima lo scorso
22 marzo, i poliziotti della Digos della Questura di
Agrigento, agli ordini di Carlo Mossuto, hanno
acquisito, presso gli uffici dell’ Azienda sanitaria
provinciale, al Viale della Vittoria, alcuni documenti
che sarebbero relativi alle pratiche di invalidita’
civile. Nell’ ambito di una inchiesta coordinata dalla
Procura di Agrigento, sul registro degli indagati
sarebbero iscritti diversi funzionari, medici e
componenti
delle
Commissioni.
Sarebbero
ipotizzate presunte irregolarita’ nella concessione e
nel riconoscimento di invalidita’ a persone che
invece non ne avrebbero avuto diritto.
25 marzo, A Cattolica Eraclea, in via Carlo Alberto
Dalla Chiesa, ha subito un incendio l’ autocarro Fiat
Ducato di un disoccupato, V C 45 anni, di Cattolica
Eraclea. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco
e i Carabinieri della stazione di Cattolica Eraclea.
Scoperta una bottiglia contenente residui di
benzina.
25 marzo, I poliziotti del Commissariato di Canicatti’
hanno denunciato a piede libero alla Procura un
ragazzo di 28 anni allorche’ avrebbe tormentato per
giorni, telefonandole a qualsiasi ora, anche durante
la notte, una libera professionista. Il 28enne, che e’
di Naro, e che avrebbe conosciuto formalmente la
donna, rispondera’ di molestie a sfondo sessuale a
mezzo del telefono.
25 marzo, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra
Volanti hanno denunciato, ed e’ la seconda volta in
un mese, A S 18 anni, sorpreso alla guida di un
ciclomotore in via Esseneto senza patente, perche’
mai conseguita, e senza casco. Lo scooter e’ stato
sottoposto a fermo amministrativo.
25 marzo, I Carabinieri della Tenenza di Favara e i
colleghi di Gela hanno arrestato a Gela Antonio
Pisciotto, 24 anni, di Favara, inseguito da un
mandato di cattura spiccato dalla Procura di
Piacenza per maltrattamenti in famiglia ed
estorsione. I presunti reati sarebbero stati
commessi a Favara tra la fine del 2006 fino a
novembre 2007. Pisciotto scontera’ 4 anni di
reclusione.
26 marzo, Esito non ufficiale dell’ autopsia sull’
operaio di Bivona, Mario Cardinale : e’ morto subito,
appena travolto dalla cava di inerti a Villafranca
Sicula. Al solo pensiero sono brividi. Pensare che
un uomo vivo muoia dopo ore o giorni sotto delle
macerie, cosciente di essere prossimo alla morte,
soffocando, agonizzante, e’ terrificante. E cosi’,
quando lo scorso 14 febbraio, il cadavere di Mario
Cardinale e’ stato recuperato, si e’ pensato e
sperato che, almeno, tra cotanta sventura,
l’
operaio di Bivona fosse morto subito, appena
travolto dalla montagna di inerti, mercoledi’ 6
febbraio. “Speriamo che almeno non abbia sofferto”
: e cosi’ , amaro conforto, sarebbe stato. La Procura
di Sciacca ha disposto l’autopsia sul corpo del
trattorista di 50 anni, sposato con Rosalia Di Noto e
padre di due figlie. E secondo gli esiti dell’esame,
ancora non ufficiali, Cardinale sarebbe deceduto sul
colpo, a causa dello schiacciamento del cranio. La
frana di detriti avrebbe ucciso il 50enne, appena lo
ha sommerso. E gli 8 giorni tra il 6 e il 14 febbraio,
tanti ne sono occorsi prima che si riuscisse a
liberarlo, Cardinale li ha trascorsi da morto. Anche
se, nonostante le difficolta’, i pericoli e il maltempo,
Mario Cardinale fosse stato strappato prima dalle
maledette grinfie di terra e pietre che lo hanno
incastrato, sarebbe stato morto lo stesso.
26 marzo, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra
Volanti hanno sgominato una baby gang impegnata
a rubare ciclomotori e poi a rivenderli. Sono stati
denunciati 3 minorenni, D T 17 anni, L C 16 anni, ed
S L M 14 anni, tutti agrigentini, e risponderanno di
furto e ricettazione. I poliziotti hanno scoperto 2
depositi di moto rubate nel centro storico, nella
zona di Santa Maria dei Greci, e uno dei 2 depositi e’
stato ricavato in una parte ancora in piedi del
palazzo Lo Iacono.
26 marzo, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, in via dei
fiumi, ha subito un incendio una Fiat Panda, e il
fuoco ha danneggiato anche un
furgone Fiat
Doblo’. Entrambi i mezzi sono intestati ad una
societa’ che si occupa di trasporti postali per conto
della pubblica amministrazione o dei privati. Nel
rogo sono state danneggiate altre due utilitarie di
residenti della zona.
26 marzo, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 4
anni di reclusione Dario Di Carlo, 36 anni, di
Sciacca, accusato di truffa ed estorsione allorche’,
millantando di essere amico di un ufficiale della
Guardia di finanza di Roma, e di potere avere la
disponibilita’ di automobili sequestrate, sarebbe
riuscito a vendere ad un saccense un’ automobile
di grossa cilindrata per soli 16mila euro, estorcendo
poi altro denaro per un totale di 93mila euro. La
moglie di Di Carlo, Alice Piazza, 35 anni, e’ stata
condannata a 1 anno e 8 mesi, pena sospesa, per
concorso in truffa.
26 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha disposto una
perizia psichiatrica su Giorgio Piscopo, 23 anni, di
Favara, disoccupato, arrestato dai Carabinieri lo
scorso 5 luglio allorche’ accoltello’ il padre. L’esame
specialistico accertera’ lo stato della capacita’ di
intendere e di volere di Piscopo . A Favara, nel
centro cittadino, in una casa in via Papa Luciani,
Giorgio Piscopo, al culmine di una lite per futili
motivi, ha accoltellato, usando due coltelli da
cucina, il padre, Ignazio Piscopo, di 55 anni,
soccorso in Ospedale perche’ attinto da alcuni
fendenti in modo grave.
27 marzo, A Favara, i Carabinieri della locale
Tenenza hanno arrestato Sebastiano Ciccazzo, 51
anni, accusato di spaccio di sostanze stupefacenti
allorche’, nel corso di un controllo in via
Caltanissetta, e’ stato sorpreso in possesso di un
chilo di hashish, diviso in 10 panetti, all'interno di
uno zaino a spalla. Sequestrati anche 15 grammi di
cocaina.
27 marzo, L’ inchiesta antimafia sulla famiglia di
Alessandria della Rocca, in provincia di Agrigento,
cosiddetta “ Alisciannira ” : il Giudice per le
udienze preliminari del Tribunale di Palermo,
Fernando Sestito, ha rinviato a giudizio Domenico
Ligammari, 76 anni, e Pietro Perzia, 67 anni, che
saranno processati con il rito ordinario. Ammessi
all’abbreviato, invece, Gaetano Sedita, 70 anni,
ritenuto il capo della famiglia mafiosa del paese,
Giuseppe
Comparetto,
86
anni,
Giuseppe
Caltagirone, 62 anni, Stefano Canzoneri, 66 anni,
Santo Pillitteri, 73 anni, e Felice Scaglione, 82 anni.
27 marzo, La Procura di Palermo indaga a seguito
della morte di una ragazza ventenne di Licata,
sottoposta ad un intervento chirurgico in una clinica
a Palermo. Dopo un breve periodo di degenza e’
stata dimessa, poi le condizioni si sono aggravate, il
ricovero all’ Ospedale di Licata, poi ancora alla
clinica a Palermo, dove e’ morta. I familiari hanno
presentato un esposto. Disposti il sequestro della
cartella clinica e l’effettuazione dell’autopsia.
27 marzo, La Corte d’Appello di Palermo ha rigettato
il ricorso che la Direzione distrettuale antimafia di
Palermo ha presentato contro il provvedimento del
Tribunale di Agrigento che, a sua volta, ha
dissequestrato i beni
di Gerlando Giuseppe
Gucciardo, 50 anni, di Siculiana, imprenditore edile,
che sconta una condanna definitiva a 5 anni di
reclusione nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia
cosiddetta Marna. A Gucciardo, ritenuto soggetto
socialmente pericoloso, e’ stata applicata la misura
di prevenzione della sorveglianza speciale per 2
anni, a decorrere dalla conclusione del periodo
detentivo.
27 marzo, A Realmonte, la Guardia di Finanza ha
sequestrato preventivamente,
per mancanza di
autorizzazioni, la “Casa alloggio per anziani San
Giuseppe” , in via della Liberta’. Le Fiamme gialle,
agli ordini del colonnello Massimo Sobra’,
avrebbero scoperto che il responsabile della casa
di accoglienza e’ sprovvisto della necessaria
autorizzazione per l’esercizio della professione. L’
uomo e’ stato denunciato a piede libero alla Procura
della Repubblica di Agrigento. Inoltre e’ stato
disposto lo sgombero dei 7 anziani ospiti della
struttura.
27 marzo, Ad Agrigento, in via Donato Bramante,
nella zona di via Manzoni, durante la notte ha subito
un incendio l’ automobile Suv di una parrucchiera di
44 anni. Vigili del fuoco e Polizia non hanno
scoperto tracce di benzina o altri inneschi.
28 marzo, Sulla spiaggia di Siculiana Marina sono
sbarcati clandestinamente circa 30 migranti. L’
allarme e’ stato lanciato da alcuni residenti che si
sono accorti degli extracomunitari in strada. I
Carabinieri hanno
soccorso i viandanti, forse
sganciati sotto costa dagli scafisti. E infatti, una
motovedetta della Guardia di Finanza, a tre miglia e
mezzo da Siculiana, ha bloccato un’imbarcazione
con tre persone a bordo, probabilmente gli scafisti
che hanno trasportato il gruppo sbarcato.
28 marzo, La Guardia costiera di Lampedusa, a
seguito dell’ allarme telefonico lanciato da un
cittadino tunisino verso i suoi due nipoti minorenni
in mare, ha intercettato i due ragazzi a bordo di una
piccola barca di 4 metri, con un motore di 15 cavalli
in avaria, a 16 miglia a sud di Lampedusa . I due
giovani sono stati trasbordati e condotti a
Lampedusa.
28 marzo, La Corte d’Appello di Palermo ha
scarcerato, per decorrenza dei termini di custodia
cautelare, Salvatore Sciortino, 32 anni, di Favara,
condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione per
favoreggiamento aggravato allorche’ accusato di
avere procurato ospitalita’ a Maurizio Di Gati
durante la latitanza del boss di Racalmuto. Sciortino
e’ stato arrestato il 13 giugno scorso.
28 marzo, Tangenti in cambio di autorizzazioni
edilizie, e non solo : la Procura di Agrigento notifica
28 avvisi di conclusione delle indagini a
Lampedusa. Il Procuratore aggiunto di Agrigento,
Ignazio Fonzo, e il sostituto, Luca Sciarretta, non
dubitano : a Lampedusa, l’ ex sindaco, Bernardino
De Rubeis, avrebbe capitanato, insieme ad altri, un’
associazione per delinquere impegnata nel business
delle tangenti edilizie. Ecco perche’ Fonzo e
Sciarretta hanno firmato e notificato a 28 indagati
l’avviso di conclusione delle indagini preliminari,
che e’ l’ anticamera della richiesta di rinvio a
giudizio. I 28 entro 20 giorni presenteranno
eventuali contro – deduzioni, dopodiche’ al Giudice
per le udienze preliminari competera’ il verdetto del
giudizio si’ o no. Le mazzette sarebbero state pagate
per ottenere le licenze edilizie, spesso in violazione
della normativa urbanistica e ambientale, e in
conflitto di interessi. E poi,
numerose
autorizzazioni, anche in sanatoria. L'inchiesta
comprende inoltre l'aggiudicazione di appalti con
gare pubbliche e l'esecuzione di lavori nell'isola
tramite i cantieri scuola, sotto la direzione
dell'Ufficio tecnico del Comune. Tra i 28, oltre De
Rubeis, vi sono Giuseppe Gabriele, ex capo dell’
Ufficio tecnico del Comune, e Gioacchino Giancone,
responsabile del Suap, lo Sportello unico per le
attivita’ produttive del Comune e consulente esterno
dello stesso Comune di Lampedusa. E poi, anche i
dirigenti dell’Ufficio tecnico, Giovanni Sorrentino e
Pietro Gelo,
l’architetto Alberto La Carrubba,
componente della commissione edilizia, e gli
imprenditori
Carmelo D’Agostino e Francesco
Cucina. I reati contestati, a vario titolo, sono
associazione a delinquere, corruzione, falso, truffa,
abuso di ufficio e abusivismo edilizio. Le indagini
della Guardia di Finanza sono scattate a seguito di
numerosi esposti contro presunte attivita’ illecite da
parte di pubblici ufficiali del Comune, e, in
particolare, Gabriele e Giancone. Le Fiamme gialle
hanno acquisito le denuncie dei privati dai quali
sarebbe stato preteso denaro in cambio delle
concessioni edilizie. Poi, sopralluoghi, riscontri,
sequestri di denaro, di immobili, e adesso l’ avviso
di conclusione.
28 marzo, La Corte d’Appello di Palermo ha emesso
la sentenza al processo a carico di 4 imputati di
Favara, accusati di usura ed estorsione a seguito
della denuncia sporta dal commerciante di
autovetture Giuseppe Vita di Favara. Condannato a
5 anni di reclusione Sergio Nobile, 41 anni, gia’
condannato a 9 anni in primo grado. Condannato
anche Lillo Chianetta, 31 anni, al quale e’ stata
ridotta la condanna da 2 anni e 2 mesi a 1 anno e 3
mesi . Confermata l’assoluzione per prescrizione di
Rita Onolfo, 46 anni. Per Salvatore Simone, 46 anni,
marito di Rita Onolfo, non e’ stata emessa sentenza
perche’ sara’ processato ancora una volta in primo
grado, in Tribunale, ad Agrigento, in quanto la
Corte d’Appello ha riscontrato un grave vizio
formale nella sentenza di condanna del Tribunale. Si
tratta probabilmente di un insanabile difetto di
notifica. Giuseppe Vita e i suoi familiari si sono
costituiti in giudizio parte civile tramite l’ avvocato
Giuseppe Arnone, che commenta : “ la sentenza
d’appello conferma pienamente l'attendibilita’ e il
coraggio civile del denunziante Vita e dei suoi
familiari. Vita fu vittima di violenze, usura e fatti
estortivi. Si rende pienamente giustizia alla battaglia
di coraggio e civilta’ avviata con grande sofferenza
dall'imprenditore Vita e dai suoi familiari ”.
28 marzo, A Palermo, al Palazzo di giustizia, il
pubblico ministero Rita Fulantelli, della Direzione
distrettuale
antimafia,
a
conclusione
della
requisitoria ha chiesto la condanna a 10 anni di
reclusione a carico del pentito di Naro, Giuseppe
Sardino, che risponde, in abbreviato, dell’omicidio
di Angelo Lentini di Ravanusa e della distruzione del
cadavere di Giuseppe Spatazza di Campobello di
Licata. Angelo Lentini, ucciso a Ravanusa il primo
giugno del 2006, e’ stato punito dal boss Giuseppe
Falsone perche’ ritenuto tra gli autori dell’omicidio
del suo compaesano Vito Zagarrio. Spatazza,
ucciso da Giuseppe Falsone, secondo Sardino e’
stato assassinato per evitare che, eventualmente
collaborando con la giustizia, accusasse uno dei
componenti del gruppo di fuoco di Falsone.
28 marzo, A Porto Empedocle, in via Leonardo
Sciascia, ha subito un incendio un furgone di una
ditta che si occupa di commercio e trasporto di
prodotti ittici. Sul posto hanno lavorato i Vigili del
fuoco. Indagini in corso.
28 marzo, La Cassazione ha confermato, ed e’
pertanto definitiva, la sentenza di condanna inflitta
dai giudici della Corte d’Appello di Palermo a
Giorgio Lorefice, 57 anni, di Sciacca, architetto,
condannato a 8 anni e 6 mesi di reclusione per
detenzione e porto abusivo di esplosivo,
danneggiamento seguito da incendio ed estorsione
in concorso con Calogero Ragusa, 56 anni, gia’
condannato. Le ipotesi di reato sono legate
all’attentato incendiario e alla pretesa di 200 milioni
di lire a danno dell’ ingegnere Giuseppe Di
Giovanna, risalente al 29 maggio 2001, quando Di
Giovanna e’ stato a capo dell’ Ufficio tecnico del
Comune di Sciacca e nella cui casa, al piano terra,
fu esploso un ordigno artigianale.
28 marzo, A Canicatti’, la Polizia ha denunciato L R
46 anni, originario di Palma di Montechiaro e
residente a Canicatti’, per violenza, resistenza e
minacce a pubblico ufficiale allorche’, allarmato a
telefono dalla figlia, che frequenta l’ Ipia Marconi e
che ha ritenuto di avere subito un torto dagli
insegnanti, si e’ presentato a scuola, ha insultato e
minacciato i docenti e gli ha scagliato contro un
ferro da stiro.
28 marzo, I Carabinieri della Compagnia di Licata
hanno arrestato B C
26 anni di Licata, gia’
sottoposto all’obbligo di dimora nel Comune di
residenza, per furto aggravato e danneggiamento
allorche’ e’ stato sorpreso dentro le pertinenze di
un’abitazione,
intento
a
rubare
parte
di
un’impalcatura metallica, alcuni rubinetti e vari
suppellettili.
29 marzo, Dopo l’Azienda sanitaria, agli uffici al
Viale della Vittoria, ad Agrigento, adesso i poliziotti
della Digos della Questura, agli ordini di Carlo
Mossuto, hanno acquisito altri documenti presso la
sede provinciale dell’Inps, nell’ ambito dell’
inchiesta su presunte irregolarita’ nelle procedure
per la concessione delle invalidita’ civili. Le indagini
sono coordinate dal Procuratore aggiunto, Ignazio
Fonzo, e dal sostituto Andrea Maggioni.
29 marzo, Le condizioni climatiche favorevoli
alimentano il traffico clandestino nel Canale di
Sicilia. Sono stati soccorsi e trasbordati dalla
Guardia costiera di Lampedusa 104 migranti a bordo
di un gommone di 15 metri e poi altri 131 su un’ altra
imbarcazione. E poi, ancora, una terza barca con 29
persone e’ stata soccorsa dalla Marina Militare. E
poi, infine, altri 91 naviganti sono stati intercettati in
acque maltesi.
29 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha assolto
Alessandro Pinzarrone, 32 anni, di Agrigento,
commerciante, accusato di oltraggio a pubblico
ufficiale allorche’ avrebbe offeso due agenti della
Polizia municipale. Pinzarrone, per il quale il
pubblico ministero ha chiesto la condanna, e’ stato
difeso dall’ avvocato Gianfranco Pilato.
29 marzo, A Porto Empedocle i Carabinieri hanno
arrestato ai domiciliari Salvino e Pietro Sacco, di 43
e 28 anni, sorpresi durante la notte intenti a rubare
l’attrezzatura di bordo e le parti in ferro
del
peschereccio utilizzato per il viaggio di una trentina
di migranti, sbarcati ieri mattina a Siculiana, e
sequestrato dalla Guardia di finanza.
29 marzo, I Carabinieri della Compagnia di Canicatti’
hanno compiuto un servizio straordinario di
controllo del territorio. Ecco gli esiti delle attivita’ : 3
denunciati per abbandono di persone minori o
incapaci,
un denunciato per truffa e
sostituzione di persona, un denunciato per
maltrattamenti in famiglia, un denunciato per
minacce e lesioni, e poi 41 veicoli e 51 persone
controllate, 8 contravvenzioni elevate al codice della
strada, e 4 veicoli sequestrati perche’ privi di
assicurazione.
29 marzo, Il Tribunale di Gela ha assolto Antonio
Bennardo, 55 anni, di Favara, arrestato nel 2007 per
associazione per delinquere finalizzata al traffico di
reperti archeologici nell’ ambito di una inchiesta su
un’ organizzazione impegnata a trafugare all’estero
reperti archeologici e rivenderli in Italia.
29 marzo, A Porto Empedocle, in contrada
Inficherna, in occasione del mercato settimanale,
borseggiatori in azione : a una donna di 70 anni,
intenta negli acquisti tra le bancarelle, e’ stato
rubato da dentro la borsa il portafogli con 600 euro
della pensione appena riscossa. Indaga la Polizia.
29 marzo, La Guardia di finanza ha denunciato
l’architetto Gioacchino Giancone, ex consulente del
Comune di Lampedusa, per truffa e falso. Giancone
avrebbe raggirato, per oltre un anno, il ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, presso cui e’
stato dipendente part time. Un collega di Giancone,
Calogero Pullara, e’ altrettanto indagato perche’ lo
avrebbe aiutato vidimando il cartellino elettronico di
servizio al suo posto.
29 marzo, I Carabinieri della Stazione di Calamonaci
e della Tenenza di Ribera hanno arrestato ai
domiciliari Francesco Asaro, 24 anni, di Mazara del
Vallo, e Marco La Vardera, 31 anni, di Villabate,
presunti responsabili di un furto a Calamonaci la
notte del 27 gennaio del 2012 dentro un bar, con
bottino di 920 euro ed un televisore.
29 marzo, Il questore di Agrigento, Giuseppe
Bisogno, ha chiesto l’applicazione della misura di
prevenzione della sorveglianza speciale a carico di
Calogero Falsone, 46 anni, di Campobello di Licata,
fratello del boss Giuseppe, gia’ capo di Cosa nostra
agrigentina. Nella richiesta del Questore, tra l’altro,
si legge : “ i reati di cui Falsone si e’ reso
responsabile, e il suo stile mafioso, mettono in serio
pericolo la sicurezza e la tranquillita’ pubblica”. A
decidere saranno i giudici della sezione Misure di
prevenzione del Tribunale di Agrigento.
30 marzo, Riesplode l’emergenza immigrazione
clandestina. Quasi 500 migranti sbarcati in 48 ore a
Lampedusa. Due sono morti di ipotermia a bordo di
una motovedetta. La recrudescenza primaverile dei
flussi clandestini dall’Africa verso l’Europa
attraverso Lampedusa ha partorito i primi due morti.
Una grave ipotermia, che e’ l’assideramento, la
temperatura del corpo sotto i 35 gradi, ha ucciso
due migranti. Il malore mortale ha stroncato i due
naviganti gia’ a bordo di una motovedetta della
Guardia costiera che ha soccorso altri 88 viaggiatori
extracomunitari. I 90 sono stati in balia del Canale di
Sicilia su un gommone in difficolta’, che e’ stato
avvistato nel primo pomeriggio di ieri da una nave
della Marina militare italiana, la Cassiopea. E i
marinai italiani hanno prestato i primi soccorsi in
attesa della motovedetta della Capitaneria. Poi, il
trasbordo dei 90, tanti in condizioni di salute
precaria perche’ da tempo in mare, e due dei 90,
nonostante l’assistenza, sono stati sconfitti dalla
morte. La corvetta e’ approdata in mattinata a
Lampedusa, e di quanto accaduto e’ stata informata
l’ Autorita’ giudiziaria. Nel corso delle ultime 48 ore,
fine settimana della Settimana Santa, sono quasi
500 i migranti che si sono catapultati sull’ isola
agrigentina. Il mare tra i due continenti e’ stato
teatro di 4 salvataggi ad opera della Capitaneria e
della Marina italiane, e un quinto barcone e’ stato
soccorso da Malta in acque maltesi. Durante la notte
trascorsa dopo il Venerdi’ Santo, prima dei 90 tra cui
i 2 morti, hanno lanciato l’ancora a Lampedusa 106
immigrati, tra cui 6 donne. E ancora prima dei 106,
altri 104 e altri 131, tutti trasferiti nel Centro di prima
accoglienza in contrada Imbriacola. E il sindaco di
Lampedusa, Giusi Nicolini, rilancia l’allarme :
“siamo di nuovo in emergenza. Al centro vi sono
solo 300 posti disponibili, e non piu’ gli oltre 800
come in passato. Mi battero’ affinche’ sia rispettata
la regola della breve permanenza degli ospiti ”.
Adesso, Sabato Santo, le condizioni meteo nel
Canale di Sicilia sono proibitive, con mare forza 5 e
vento da nordovest.
30 marzo, La Procura della Repubblica di Agrigento
ha chiesto il rinvio a giudizio di Dino Di Caro, 46
anni, di Camastra, Girolamo Vitanza, 48 anni, di
Naro, Calogero Iacolino, 44 anni, di Naro, e
Giuseppe Manzone, 38 anni, di Naro. I quattro
imputati sono accusati di truffa aggravata, false
fatturazioni e violazione delle normative in materia
tributaria
e
previdenziale.
Nel
mirino
del
procedimento giudiziario vi e’ l’ emissione di false
fatture per aumentare i costi e ridurre l’importo dei
tributi da pagare, e poi dichiarazioni infedeli per
ottenere l’erogazione di un finanziamento per il
progetto di un agriturismo. Le indagini sono state
condotte dalla Guardia di Finanza.
31 marzo, A Canicatti’, Diego Paci, 40 anni, sposato
e padre di due figli, a bordo di una motocicletta, ha
subito un incidente autonomo. Gravi ematomi alla
testa. E’ stato ricoverato all’ ospedale di Canicatti’,
poi trasferito a Palermo, al Civico. Diego Paci e’ in
coma farmacologico, in prognosi sulla vita riservata.
31 marzo, A Porto Empedocle, in vicolo Alaimo, un
ragazzo e’ stato assalito alle spalle da un bandito
che gli ha rapinato il portafogli. Bottino : 7 euro.
31 marzo, A Sambuca di Sicilia, in contrada Archi, a
fuoco un autocarro e parte della rivendita di
ortofrutta di Nicola Cicio ed Enzo Armato.
Solidarieta’ ai due commercianti dalla locale sezione
del Partito Democratico.
31 marzo, A Favara, in via Pietro Nenni, due
rapinatori, volto travisato e pistola in pugno, hanno
rapinato il distributore di carbo - lubrificanti “Eni” .
Un dipendente minacciato ha consegnato i soldi in
tasca, circa 950 euro.
1 aprile, A Porto Empedocle, i Carabinieri hanno
arrestato i pescatori Salvatore Messina, 44 anni, e
Salvatore Di Stefano, 50 anni, sorpresi a rubare 250
litri di gasolio, gia’ prelevati con una pompa,
l’attrezzatura di bordo e le parti in ferro del
peschereccio utilizzato per il viaggio di una trentina
di migranti, sbarcati il 28 marzo a Siculiana, e
sequestrato dalla Guardia di finanza. Lo scorso 29
marzo altri due empedoclini sono stati arrestati
perche’ colti in flagranza dello stesso furto.
1 aprile, Ad Agrigento, approfittando dell’assenza
dei proprietari, fuori casa per partecipare alle
funzioni religiose pasquali, i ladri hanno svaligiato
4 abitazioni nel centro storico, in via Ficani, traversa
di via Atenea. Rubati oggetti, soldi e gioielli. E a
Realmonte, in contrada Baiate Vallonforte, in una
villetta di campagna sono stati rubati preziosi per 5
mila euro. E a Porto Empedocle, altri oggetti di
valore e denaro contante sono stati arraffati in una
villetta al Villaggio Bellavista. Infine, abitazione
svaligiata nel centro di Canicatti’.
1 aprile, A Canicatti’, il proprietario di un cagnolino
ha difeso eroicamente la sua bestiola dall’
aggressione di un pitbull, presumibilmente
randagio, che poi e’ scappato. Il canicattinese ha
subito ferite ad una mano. Ferito anche il cagnolino.
1 aprile, Auto in fiamme, a Favara, in via Schio, una
Fiat Grande Punto di T A 48 anni, fabbro, e a Ribera,
in contrada Scirinda, l’autocarro Iveco Daily di un
agricoltore.
2 aprile, A Campobello di Licata, in via Francesco
Crispi, un autotrasportatore, appena ultimata la
consegna della merce, e’ stato rapinato da due
banditi travisati e armati di pistola. Bottino, 4mila e
800 euro.
3 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 1
anno e 4 mesi di reclusione, pena patteggiata e
sospesa, Gerlando Tarallo, 77 anni, pensionato di
Agrigento, imputato di omicidio colposo a seguito
dell’ incidente stradale che l’ 8 settembre del 2011,
in via Panoramica dei Templi, ad Agrigento, ha
provocato la morte di Francesca Alaimo, 20 anni,
studentessa agrigentina, a bordo di uno scooter
che si scontro’ contro l’automobile del pensionato.
3 aprile, Il Giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Francesco Paolo Pizzo, ha condannato a
6 mesi di reclusione e 300 euro di multa ciascuno l’
ex sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, il
geometra dell’ Ufficio tecnico comunale, Giovanni
Giammona, l'imprenditore Salvatore Cucina, e la
proprietaria di un terreno, Maria Colapinto, 60 anni,
accusati di violazione di sigilli allorche’, nell’ estate
del 2010, in pendenza di un processo per presunti
abusi legati alla costruzione di un parcheggio nei
pressi della spiaggia dell'isola dei conigli, avrebbero
violato i sigilli consentendo di utilizzare l'area sotto
sequestro.
A presentare un esposto fu
Legambiente.
3 aprile, A Palermo, al Palazzo di giustizia, in Corte
d’Appello, la Procura generale ha chiesto il “non
doversi procedere per intervenuta prescrizione del
reato” verso l’ex sindaco di Agrigento, Calogero
Sodano, imputato nell’ ambito dell’ inchiesta contro
presunte irregolarita’ legate alla gestione dell’
appalto comunale per il servizio di raccolta dei rifiuti
solidi urbani ad Agrigento tra il 97 ed il 2004. Il 21
maggio e’ attesa la sentenza . Il 27 settembre 2011,
la sezione penale del Tribunale di Agrigento,
presieduta da Antonia Sabatino, ha condannato
Sodano a 2 anni e 6 mesi di reclusione per truffa, e
lo ha assolto per intervenuta prescrizione del reato
di abuso d’ufficio. E l' avvocato Giuseppe Arnone,
che rappresenta la parte civile Legambiente, nel
corso della propria arringa si e’ associato alle
richieste del Procuratore Generale,
quindi la
conferma della sentenza, il rigetto delle richieste
assolutorie dell'imputato e la declaratoria di
prescrizione dei reati. Arnone si e’ associato anche
alla richiesta di uno dei difensori di Sodano, l’
avvocato Nino Mormino, di ascoltare gli imprenditori
titolari dell' Iseda e della Sap “ che - sottolinea
Arnone - sarebbero gli imprenditori beneficiati
dall'attivita’ truffaldina, poi fuoriusciti dal processo
per prescrizione ”.
3 aprile, La Cassazione ha confermato la sentenza di
assoluzione di 3 veterinari dell’Azienda sanitaria
provinciale di Agrigento, accusati di abuso d’ufficio
e falso ideologico nell’ ambito di una inchiesta su
presunte omissioni perpetrate nel corso di
accertamenti eseguiti in un caseificio a Santa
Margherita Belice. I 3 assolti sono Calogero
Caracappa, responsabile veterinario del distretto
sanitario di Sciacca, uno dei suoi collaboratori,
Michele Bono, e il veterinario Gino Raso.
3 aprile, A Canicatti’, la Polizia ha denunciato un
ragazzo di 19 anni, G G sono le iniziali del nome, per
molestie a danno di una ex compagna di scuola, una
17enne, perseguitata
e derisa da una serie
interminabile di telefonate, anche durante la notte.
3 aprile, A Casteltermini, in piazza Duomo,
nottetempo, ignoti hanno forzato un ingresso e
hanno svaligiato il bar Duomo, gestito dai fratelli
Vincenzo e Ignazio Palmeri. Nel bottino il denaro nel
registratore di cassa,
“Gratta e Vinci”, un
videogioco, 2 cassette di bottiglie di liquori e
altrettante di birra.
3 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 6
anni di reclusione, condonati a 3 anni, Giuseppe
Minacori, di Ravanusa, e ha assolto il titolare di
un’agenzia di disbrigo pratiche automobilistiche di
Ravanusa, Piero Maira, 57 anni,
e una terza
persona, S G, anche lui di Ravanusa, imputati di
riciclaggio e ricettazione di veicoli rubati in Belgio. Il
difensore, l’avvocato Carmelo Pitrola, ha dimostrato
l’ estraneita’ dell’agenzia rispetto ai capi di accusa
sostenuti dalla Procura di Agrigento.
4 aprile, Il Tribunale di Agrigento, accogliendo il
ricorso degli avvocati Luigi Troja ed Irene Eballi, ha
dissequestrato la casa di riposo “Messina”, a
Realmonte. L’edificio e’ stato adibito da Maria
Cangialosi in una casa famiglia per anziani. A
seguito di una perquisizione della Guardia di finanza
di Porto Empedocle, la Procura di Agrigento ha
sequestrato la struttura per presunte violazioni. Gi
avvocati Troja ed Eballi hanno dimostrato
l’
insussistenza del reato di maltrattamenti. La
palazzina e’ stata restituita alla signora Cangialosi,
che ha gia’ avviato le pratiche per l’accreditamento
ufficiale della struttura.
4 aprile, Nottetempo, a Licata, al porto, ha subito un
incendio un peschereccio utilizzato da immigrati per
la traversata verso la Sicilia, gia’ sottoposto a
sequestro ed ancorato alla banchina. Le fiamme si
sono estese anche ad una seconda "carretta" a
poca distanza dalla prima. Sul posto hanno lavorato
i Vigili del fuoco.
4 aprile, Ad Agrigento, a San Leone, lungo il Viale
delle Dune, innanzi ad un chiosco notturno, e’ stato
compiuto un raid vandalico. Verosimilmente un
gruppo di teppisti ha divelto e spaccato gli
specchietti di una decina di automobili posteggiate
nei pressi del locale.
4 aprile, La sezione distaccata del Tribunale di
Agrigento a Canicatti’ ha assolto una coppia di
canicattinesi, A M e B L M, sono le iniziali dei nomi,
imputati di occupazione abusiva, e forzatura di un
ingresso, di un alloggio popolare in via Pistelli. La
forzatura e’ stata ritenuta un’ attenuante per
necessita’, e l’assoluzione e’ intervenuta in ragione
di una precedente sentenza assolutoria dello stesso
reato contestato.
4 aprile, Ad Agrigento, in localita’ Fiumenaro, in via
Farag, ignoti ladri, approfittando dell’ assenza dei
proprietari, hanno svaligiato una villetta rubando
oggetti in oro e argento, due telefonini cellulari e un
televisore di ultima generazione.
4 aprile, A Casteltermini, in contrada Saraceno,
ignoti malviventi, approfittando dell’ assenza dei
proprietari, hanno forzato un infisso di un’abitazione
e hanno rubato un fucile di caccia, regolarmente
detenuto, custodito all’interno di un armadietto
blindato. Null’ altro e’ stato rubato.
4 aprile, I Carabinieri hanno arrestato un ragazzo di
21 anni di Palermo per tentativo di rapina a San
Biagio Platani, alla “Cassa rurale ed artigiana”. Il
21enne, armato di taglierino, ha tentato il colpo ma
un impiegato dell’istituto di credito ha bloccato le
porte di ingresso, e lanciato l’allarme.
4 aprile, A Palma di Montechiaro, i Carabinieri hanno
arrestato ai domiciliari George Maria Sandu, 28
anni, originario della Romania, per furto aggravato
di energia elettrica dalla propria abitazione.
5 aprile, Due colpi di pistola hanno violato il silenzio
dell’ alba a Porto Empedocle. E i proiettili hanno
insanguinato una gamba e un piede di Libertino
Vasile Cozzo, 36 anni di età, figlio di Francesco
Vasile Cozzo, che ha sposato una sorella di Gigi
Grassonelli. L’empedoclino è stato sorpreso in via
Molo di Ponente, al porto, dove lavora nella impresa
ittica della famiglia. L’arma da fuoco, il grilletto
premuto due volte, e il mirino verso il basso, non
per uccidere. Libertino Vasile Cozzo è stato
gambizzato intorno alle ore 5.30. L’allarme, poi è
stato soccorso e trasportato all’ospedale “San
Giovanni di Dio” ad Agrigento. I medici hanno
tamponato le sue ferite. Poi, lui, inaspettatamente,
beffando la sorveglianza, è scappato, con il laccio
emostatico ancora allacciato alla gamba. Nè il
ricovero, e nemmeno la firma sulle dimissioni
volontarie. Indagano i poliziotti del Commissariato
Frontiera di Porto Empedocle, capitanati da Cesare
Castelli, e della Squadra Mobile di Agrigento, agli
ordini di Corrado Empoli. Poco tempo prima dell’
agguato, a Porto Empedocle, in via Mattarella, è
stato incendiato il furgone di un pescivendolo. Ecco
perchè non si esclude una pista di collegamento tra
le fiamme e i due colpi di pistola gambizzanti. Il
primo arresto di Libertino Vasile Cozzo risale al 9
dicembre 2002, il giorno dell’ operazione antidroga
cosiddetta “Trifoglio”. Poi, però, al processo, è stato
assolto. Il 18 dicembre del 2007, Vasile Cozzo è
stato arrestato perchè avrebbe aggredito i Poliziotti
colpendone uno con una testata. Il 18 dicembre del
2008 lo hanno arrestato i Carabinieri per scontare la
condanna definitiva a 3 anni e 4 mesi di carcere per
il reato, commesso a 15 anni di età, di omicidio in
concorso dell’ empedoclino, Alberto Ficarra, ucciso
nel 1991. Il 30 luglio del 2012, Libertino Vasile Cozzo
è stato ancora arrestato dalla Polizia perchè, a
bordo di un fuoristrada, si sarebbe scagliato contro
l’automobile del cognato posteggiata sotto casa
sua, danneggiandola.
5 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha assolto,
nonostante la richiesta di condanna a 12 anni di
reclusione, Girolamo “Mommo” Lo Sardo, 60 anni,
di Cammarata, e ha condannato
a 2 anni, in
continuazione con precedente condanna, Vincenzo
Mangiapane, 57 anni, anche lui di Cammarata,
accusati di estorsione aggravata a danno dell’
imprenditore di Gela, Salvatore Emilio Greco,
titolare della ditta Sogresal, impegnata nella
costruzione del centro commerciale Edera a
Cammarata, e che sarebbe stato costretto a pagare
il pizzo a Cosa nostra.
5 aprile, Ad Alessandria della Rocca e’ morto nella
sua abitazione Giuseppe Comparetto, 86 anni,
presunto boss del paese in provincia di Agrigento,
inquisito nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia
cosiddetta “Alisciannira”, che e’ il nome dialettale di
Alessandria, e detenuto agli arresti domiciliari dal
25 luglio scorso per associazione mafiosa.
Comparetto e’ deceduto per cause naturali.
5 aprile, Ad Agrigento, il giudice di sorveglianza,
Federico Romoli, ha disposto la revoca della misura
della liberta’ vigilata a carico di Bruno Gastoni, 55
anni, di Villaseta, gia’ condannato a 3 anni e 10 mesi
per associazione mafiosa nell’ ambito dell’ inchiesta
cosiddetta “ Ombra ‘’. Gastoni ha scontato la pena,
la sorveglianza speciale e, adesso, anche la liberta’
vigilata.
5 aprile, Ad Agrigento, ignoti banditi, spacciandosi
per operai dell’ Enel a lavoro per un controllo, sono
entrati dentro un appartamento nel centro storico e,
appena dentro la casa, hanno aggredito, minacciato,
strattonato e rapinato una pensionata di ben 100
anni, che vive da sola. Il bottino ammonta a circa
5mila euro in oggetti di valore.
5 aprile, La Cassazione ha confermato la sentenza
emessa dal Tribunale di Agrigento l’ 8 aprile del
2010, quando il Giudice monocratico, Valerio
D’Andria, ha condannato Giuseppe Arnone a pagare
una sanzione di 2mila euro, piu’ il danno civile da
liquidarsi in separata sede, per diffamazione a
danno dell’ex assessore comunale di Agrigento,
Salvatore Falzone, che e’ stato difeso dagli avvocati
Santo Lucia e Mauro Mellini. Nel 2004 Arnone
sollevo’ il caso ‘’ Falzone ‘’ nella Giunta comunale di
Agrigento, additando lo stesso Falzone, che si
dimise, come foriero di interessi illeciti. Salvatore
Falzone ha avanzato una richiesta di risarcimento
non inferiore ad 1 milione di euro.
5 aprile, A Canicatti’, in via tenente Chiolo, ha subito
un incendio l’ automobile Audi A4 del capogruppo
alla Provincia Regionale di Agrigento del Popolo
della liberta’, Ivan Paci. Sul posto sono intervenuti i
Vigili del fuoco. Ivan Paci afferma : “ prediligo
l’ipotesi di un guasto elettrico e dell’accidentalita’
del fatto. In ogni caso, sono sereno e continuo a
svolgere il mio incarico di amministratore
provinciale tra i cittadini ”. Indagano i Carabinieri.
6 aprile, Arrestato a Porto Empedocle il cognato di
Libertino Vasile Cozzo. Sarebbe stato Giovanni
Tuttolomondo a sparare contro di lui dopo aver
subito l'incendio di un furgone. Giovanni “Gianni”
Tuttolomondo ha sposato una sorella di Libertino,
Rosina, e Giovanni Gianni e’ cognato di Libertino, e
cosi’ Libertino di Giovanni Gianni. Adesso
Tuttolomondo, 44 anni di eta’, e’ stato arrestato dai
Poliziotti empedoclini di Cesare Castelli e dai
colleghi della Mobile agrigentina di Corrado Empoli.
Perche’ sarebbe stato Giovanni Gianni ieri mattina,
all’ alba, intorno alle ore 5.30, al porto di Porto
Empedocle, in via Molo di Ponente, a sparare i 3
colpi di pistola che hanno gambizzato il cognato.
Tra i due pescivendoli mai sono fiorite le rose ma
solo spine, sempre piu’ acuminate . Il 30 luglio
scorso, Libertino Vasile Cozzo e’ stato arrestato
dalla Polizia perche’, a bordo di un fuoristrada, si
scaglio’ contro l’automobile del cognato Giovanni
Gianni,
posteggiata
sotto
casa
sua,
danneggiandola. Poi, giovedi’ sera, 4 aprile, una
Volante del Commissariato di Porto Empedocle e’
intervenuta sotto casa di Giovanni Tuttolomondo,
perche’ Libertino Vasile Cozzo, in escandescenze,
avrebbe inveito contro il cognato. Poi, nottetempo,
venerdi’ 5 aprile, intorno alle ore 2.30, ha subito un
incendio il furgone – frigorifero Iveco Daily di
Giovanni Tuttolomondo, posteggiato in via
Mattarella. E la figlia di Giovanni Gianni, sul
balcone a fumare una sigaretta, si sarebbe accorta
dello zio Libertino, intento ad allontanarsi dal luogo
delle fiamme. Poi, l’epilogo, poche ore dopo, all’
alba, i colpi di pistola, al porto, e il ferimento di
Vasile Cozzo. Giovanni Gianni Tuttolomondo, che
verosimilmente avrebbe sparato per vendetta, e’
stato trasferito al carcere “Petrusa”. Al sostituto
Santo Fornasier, che coordina le indagini,
rispondera’ di tentato omicidio e porto abusivo di
arma. La pistola, che sarebbe una calibro 7.65,
detenuta non legalmente, non e’ stata ancora
scoperta. Nel frattempo, la Squadra mobile di
Agrigento ha rintracciato Libertino Vasile Cozzo, in
fuga subito dopo il soccorso all’ Ospedale “San
Giovanni di Dio”. L’ empedoclino e’ stato sorpreso
nei pressi di Palermo, e avrebbe confermato : “ a
sparare contro di me e’ stato mio cognato”. Ed e’
atteso l’esito dello “stub”, alla ricerca di tracce di
polvere da sparo tra le mani di Giovanni
Tuttolomondo.
6 aprile, Ad Agrigento, nella zona dello stadio
Esseneto, il testimone di un’ operazione antidroga,
Vincenzo La Spina, 21 anni, di Agrigento, e’ stato
ferito a coltellate. La Spina e’ uno dei testimoni che
ha favorito, anche se in modo marginale e non
determinante, il maxi blitz antidroga dei Carabinieri
cosiddetto “Capo dei capi”. Poi, si e’ trasferito al
nord. Al rientro ad Agrigento, innanzi ad un bar, al
culmine di una lite, e’ stato accoltellato non
gravemente e soccorso in Ospedale. I Carabinieri
hanno arrestato il presunto accoltellatore. Si tratta
di Ignazio Zarbo, 28 anni, di Agrigento, incensurato,
estraneo all’ inchiesta antidroga “Capo dei capi”, e
che rispondera’ di tentato omicidio e rissa. Ignazio
Zarbo e’ difeso dall’ avvocato Daniele Re. Le
indagini sono coordinate dal sostituto Santo
Fornasier. Vincenzo La Spina ha subito un
intervento chirurgico all’ addome.
6 aprile, A Campobello di Licata, in via Umberto
primo, nottetempo, poco dopo le ore 3, ignoti ladri
hanno asportato l'intero sportello bancomat
dell'agenzia Unicredit, contenente ben 50 mila euro.
I ladri, a bordo di una Fiat "Punto", hanno sfondato
la vetrata dell'istituto di credito e hanno divelto il
bancomat dopo averlo legato al gancio dell'auto.
Indagano i Carabinieri.
6 aprile, La Cassazione ha accolto il ricorso della
Procura di Agrigento e ha rinviato ad un’altra
sezione del Tribunale di Agrigento gli atti del
dissequestro della villa a Lampedusa che sarebbe,
tramite una societa’, del cantante Claudio Baglioni.
Le indagini mirano ad accertare presunti abusi
edilizi e lottizzazioni illegittime in area di pregio
paesaggistico
e
naturalistico.
La
Procura
agrigentina contesta l’ intervenuta prescrizione del
reato, circostanza che ha motivato il dissequestro
della villa da parte del Tribunale. Adesso si
procedera’ dunque
ad un riesame del
provvedimento.
6 aprile, A Naro, in via Piscopo, una donna di 63
anni, di cui non vi e’ stata piu’ nessuna traccia da
giorni, e’ stata scoperta morta dentro casa.
L’allarme e’ stato lanciato da alcuni parenti,
preoccupati dall’ assenza dell’ anziana. I Vigili del
fuoco e i Carabinieri sono entrati nell’
appartamento. Nessun dubbio sulle cause naturali
della morte.
6 aprile, A Cattolica Eraclea, in via Fratelli Bandiera,
nei pressi della Chiesa della Mercede, ignoti hanno
avvelenato con delle polpette e ucciso due cani da
caccia custoditi all’ interno di un box nel giardino di
casa del comandante della Polizia municipale,
Pasquale Campisi. Sulla grave intimidazione
indagano i Carabinieri.
6 aprile, A Cattolica Eraclea, in via Palermo, un
incendio ha bruciato un autocarro Iveco di
proprieta’ di Francesco Emanuele, disoccupato. Sul
posto Vigili del fuoco e Carabinieri.
6 aprile, Il Tribunale di Sciacca, ha condannato
Salvino Crapanzano, 48 anni, di Sciacca, a 8 mesi di
reclusione, pena sospesa, e al pagamento del
risarcimento danni alla parte civile per 7 mila euro,
oltre ad una multa di 300 euro, allorche’ , da
dipendente addetto al servizio bar del cinema
Campidoglio, avrebbe raggirato e truffato il suo
datore di lavoro riciclando i bicchieri di plastica
usati al cinema, e quindi inducendo il titolare in
errore sull’ effettivo incasso della vendita dei pop corn.
6 aprile, Il Tribunale di Agrigento, accogliendo le
tesi dei difensori, gli avvocati Floriana Salamone e
Daniele Vitello, ha assolto un imprenditore di Favara
imputato di evasione fiscale per oltre 2 milioni di
euro. La ricostruzione accusatoria della Guardia di
Finanza sulla omessa dichiarazione dei ricavi e’
stata smontata dai difensori, confortati anche dai
pronunciamenti della Commissione tributaria
provinciale.
7 aprile, Ad Agrigento, nel centro storico, in un Bed
and breakfast in vicolo Gozza, tre nordafricani
hanno forzato una finestra, hanno sfondato a calci
la porta della camera da letto, e, appena dentro,
hanno rapinato due turiste 25enni di Berlino che si
sono rifugiate terrorizzate sul balcone invocando
aiuto. Il bottino : 2 macchine fotografiche d’ultima
generazione, un cellulare e 100 euro in contanti. Il
sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, ha chiesto
ufficialmente scusa a nome della citta’ e afferma : “
sono dispiaciuto per quanto accaduto, che e’ contro
la tradizione di accoglienza e di disponibilita’ che
caratterizza la cittadinanza agrigentina e gli stessi
gestori delle strutture ricettive. Ringrazio la famiglia
dell’ avvocato Vincenzo Campo, proprietaria del Bed
and breakfast, che ha subito accolto le turiste in un’
altra propria struttura, condividendo con loro anche
la cena, il tutto gratuitamente. Le due ragazze sono
state accompagnate questa mattina all’ aeroporto,
per il volo gia’ prenotato in precedenza. Non ho
potuto incontrarle personalmente, e ho inviato a
loro una lettera di scuse ”.
8 aprile, La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio
a giudizio di Calogero Sciangula, 38 anni, di
Agrigento, titolare di un laboratorio di pasticceria,
gia’ condannato a 9 anni di reclusione per tentato
omicidio a danno di Gaetano Di Salvo. A Sciangula
e’ contestato il reato di porto illegale di una pistola e
detenzione illegale di munizioni. Richiesta di rinvio
a giudizio anche per Antonio Russo, 32 anni, e
Francesca Messina, 32 anni, accusati di falsa
testimonianza allorche’ avrebbero procurato un
falso alibi a Sciangula. L’udienza preliminare e’ in
calendario il 23 aprile.
8 aprile, E’ stato rintracciato dai Carabinieri della
Compagnia di Canicatti’ il romeno Octavian Lesu,
47 anni, di cui i familiari, residenti in Romania, non
hanno piu’ ricevuto notizie dallo scorso novembre.
L’uomo e’ stato sorpreso a lavoro in un’azienda
agricola a Campobello di Licata dove svolge le
mansioni di pastore, e ha spiegato : “ non ho piu’
parlato con i miei familiari in Romania perche’ mi
hanno rubato il telefono cellulare e i documenti
necessari per acquistare una nuova scheda ‘’.
8 aprile, I Carabinieri della Compagnia di Licata
hanno arrestato Elmesbahi Tarik, 34 anni, originario
del Marocco, per lesioni personali, violenza privata,
ingiuria, minacce, appropriazione indebita e porto
illegale di armi ed oggetti atti ad offendere, il tutto
risalente al 2009.
8 aprile, La Corte d’Appello di Palermo ha ridotto a 4
anni e 10 mesi di reclusione la condanna a 5 anni e
6 mesi inflitta, in abbreviato, dal Tribunale di
Sciacca, il 2 giugno 2012, a Giuseppe Gugliotta, 57
anni, di Menfi, imputato di violenza sessuale a
danno di un bambino di 10 anni. La riduzione della
pena e’ intervenuta in ragione dell’ assoluzione di
Gugliotta dal reato di false dichiarazioni rese al
pubblico ministero.
8 aprile, Ad Agrigento, in Tribunale, al processo nell’
ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Parcometro”, su
presunte estorsioni a danno di parcheggiatori in
citta’, uno dei testimoni, ed e’ il secondo, ha
ritrattato in dibattimento le accuse rese durante le
indagini preliminari. Vincenzo Perna, che adesso
rischia l’ incriminazione per falsa testimonianza, ha
dichiarato : “ quando ho accusato sono stato in
confusione, per la morte di mio padre, e anche
perche’ pressato dagli investigatori”.
8 aprile, Giacomo Mirisola, 54 anni, originario della
provincia di Agrigento, e’ stato arrestato a Roma
per tentato omicidio. Lo stesso Mirisola, ricercato
dalle forze dell’ordine da domenica scorsa, si e’
presentato al carcere di Regina Coeli e ha
confessato di avere sparato con una pistola calibro
9 a un ciclista 32enne a Fiumicino, ferendolo al
volto. L’ agrigentino ha raccontato di aver sparato
esasperato dalle continue richieste di restituzione
del prestito, poche centinaia di euro, che il ferito gli
ha concesso.
8 aprile, A Menfi, i Carabinieri hanno arrestato ai
domiciliari Paolo Di Maria, 42 anni, di Palermo,
inseguito lungo la statale 115 dopo l’allarme
lanciato da un commerciante di Menfi, titolare di una
rivendita di materiale da ferramenta, che lo ha
sorpreso a rubare un decespugliatore esposto nel
negozio. L’attrezzo, del valore di 250 euro, e’ stato
restituito al proprietario.
8 aprile, A Palma di Montechiaro, i Carabinieri hanno
arrestato in flagranza di reato i romeni Stoican
Ionut Gelu, 27 anni, e Feraru Gheorghe Eusebiu, 26
anni, entrambi braccianti agricoli, residenti a Palma,
sorpresi fuori le proprie abitazioni nonostante siano
sottoposti agli arresti domiciliari.
8 aprile, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra
Volanti hanno denunciato alla Procura dei
minorenni di Palermo due fratelli agrigentini di 15 e
16 anni per tentato furto allorche’ hanno scavalcato
la recinzione, sono entrati dentro il Giardino
Botanico in via Demetra, con una cesoia hanno
tranciato i cavi elettrici di rame dell’impianto di
illuminazione e segato alcuni tubi in metallo. Lo
stop della polizia, l’ inseguimento, e il furto
sventato.
9 aprile, Fuoco e fiamme a Porto Empedocle
nottetempo : in via Diaz due incendi hanno
danneggiato un furgone di un pescivendolo e due
automobili. Poi, in via La Pira, altro rogo a danno di
una Lancia Y di proprieta’ di una giovane
commerciante, e di una Fiat Panda accanto. Sul
posto Vigili del fuoco e Polizia.
9 aprile, Lungo il tratto di linea ferroviaria tra
Agrigento Centrale e Agrigento Bassa, ignoti hanno
rubato i cavi necessari al funzionamento dei sistemi
per il controllo della circolazione dei treni. Dunque,
disagi e ritardi, anche di 50 minuti, sui tempi di
percorrenza. L’intervento delle squadre tecniche di
Rete Ferroviaria Italiana ha ripristinato la
funzionalita’ della linea.
9 aprile, Ad Agrigento, a Villaseta, i Poliziotti della
Squadra Volanti hanno denunciato un giovane
operaio perche’ ha picchiato la moglie provocandole
delle lievi lesioni e costringendola al soccorso in
ospedale. E’ stata la donna impaurita a telefonare al
113.
9 aprile, La Guardia di Finanza, su delega della
Procura di Agrigento, ha acquisito a Licata
informazioni e copie degli atti relativi al porto
turistico. Il sindaco di Licata, Angelo Graci, spiega :
“ le Fiamme gialle hanno chiesto copia di tutta la
documentazione
riguardante
l’intero
iter
procedurale
susseguitosi
nel
tempo
per
l’approvazione del progetto, il rilascio delle
autorizzazioni, i verbali delle conferenze di servizio,
ed ogni altro provvedimento amministrativo
riguardante la realizzazione del porto turistico”.
9 aprile, A Licata, in via Guido D’Arezzo, ha subito
un incendio l’automobile, una Bmw 320, di un
operaio di 63 anni. Indagano i Carabinieri.
9 aprile, A Favara, i Carabinieri hanno arrestato ai
domiciliari Charly Bennardo, 31 anni, accusato di
tentata violenza sessuale, violenza privata e lesioni
a danno di una coetanea. Bennardo e’ difeso dall’
avvocato Daniele Re.
9 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha assolto due ex
dipendenti del Comune di Licata, Giuseppe Cellura,
71 anni, e Giuseppe Vaccaro, 80 anni, accusati di
truffa aggravata e falso. Nel maggio del 2006,
Cellura, capo ufficio del Dipartimento comunale
Solidarieta’
sociale
e
responsabile
della
distribuzione gratuita di generi alimentari agli
indigenti, e Vaccaro come collaboratore di Cellura,
sono stati denunciati da alcuni cittadini, esclusi
dall’elenco degli aventi diritto agli alimenti, di
essersi impossessati illegalmente di derrate
alimentari.
9 aprile, Il Giudice del lavoro presso il Tribunale di
Sciacca, Antonino Cucinella, ha accolto il ricorso
del dipendente di un’azienda che produce laterizi
contro il proprio licenziamento per “giusta causa”, e
ha condannato la ditta a reintegrarlo rimborsandogli
un anno di mensilita’ non percepite. L’azienda
avrebbe scoperto, attraverso pedinamenti affidati a
un’agenzia di investigazioni private, che il suo
dipendente, A F
39 anni, ha prestato la propria
opera a servizio di un’altra impresa presso un
cantiere edile. L’ordinanza di reintegro del tribunale
sancisce che “ non puo’ configurarsi una giusta
causa perche’ la prestazione di altra attivita’
remunerata durante il periodo di cassa integrazione
non e’ idonea a ledere il vincolo fiduciario tra
lavoratore e datore di lavoro ”.
9 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 2
anni di reclusione Thomas Mascioli, 37 anni, nato a
Roma ma residente a Favara, arrestato dai
Carabinieri il 13 maggio 2012 allorche’, travisato al
volto con un passamontagna e armato di coltello, ha
tentato di rapinare una tabaccheria in via Aldo Moro.
Il titolare ha reagito, gli ha scagliato contro la cassa,
e poi lo ha colpito con un bastone. Mascioli, ferito,
e’ fuggito e poi e’ stato arrestato dai Carabinieri
nella sua abitazione.
10 aprile, Ad Agrigento, un uomo ha tentato il
suicidio al Viadotto Morandi, perche’ disperato dopo
avere perso il lavoro e la moglie. Si tratta di un
uomo di Porto Empedocle, di 44 anni. Lo sventurato
e’ stato salvato in extremis da due poliziotti della
Squadra Volanti di Agrigento, che hanno iniziato a
dialogare con lui per dissuaderlo e poi sono riusciti
a trattenerlo quando gia’, scavalcato il guard - rail, e’
stato prossimo a lanciarsi nel vuoto.
10 aprile, Immigrati all’ orizzonte del mare africano
verso Lampedusa. Una prima imbarcazione, poi
agganciata da una nave mercantile, e’ stata
avvistata a circa 100 miglia dall’ isola agrigentina,
con 90 migranti circa a bordo tra cui una ventina di
donne. Poi, un secondo barcone, con a bordo 75
persone circa, tra cui due donne e un bambino, e’
stato avvistato a 40 miglia a sud di Lampedusa. A
lavoro le motovedette della Capitaneria.
10 aprile, I poliziotti della Squadra mobile di
Caltanissetta, agli ordini di Giovanni Giudice, hanno
arrestato Vincenzo Cipollina, 24 anni, di Canicatti’,
bracciante agricolo, Giuseppe Notarrigo, 24 anni, e
Luigi Tiranno, 28 anni, entrambi di Caltanissetta,
accusati di detenzione, trasporto e spaccio di
sostanze stupefacenti in concorso. Il canicattinese
Cipollina e’ indagato anche per porto ingiustificato
di coltello.
10 aprile, La Guardia Costiera e di Finanza hanno
intercettato, a 5 miglia dall’ isola di Lampione, un
peschereccio tunisino di 20 metri con 13 persone a
bordo, sorpreso a pescare in acque territoriali
italiane. L’ imbarcazione e’ stata scortata fino a
Lampedusa, dove sono state confiscate oltre un
chilometro di reti e circa una tonnellata e mezzo di
prodotti ittici, per un valore commerciale di 20 mila
euro. Il comandante del peschereccio e’ stato
denunciato alla Procura di Agrigento.
10 aprile, A Canicatti’ ha subito un incendio l’
automobile di un avvocato di 52 anni di Canicatti’,
una Mercedes Classe A, parcheggiata in via
Pirandello, sotto l’abitazione del legale. Indaga la
Polizia.
10 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha rinviato a
giudizio l’ex capo dell’ Ufficio tecnico comunale di
Racalmuto, Calogero Marco Chiarelli, 65 anni,
Genoveffa Alaimo, 83 anni, di Racalmuto, Salvatore
Palermo, 47 anni, di Palermo, e Mario Oliveri, 44
anni, di Catania. I quattro sono accusati, a vario
titolo, di avere installato un’antenna per la telefonia
mobile su un terreno che dista meno di 300 metri da
un centro per anziani, un asilo nido, un oratorio e
due scuole elementari. La prima udienza del
processo e’ in calendario il 10 giugno.
10 aprile, A Palma di Montechiaro hanno subito una
multa l’ ex sindaco Rosario Bonfanti, il capo dell’
Ufficio tecnico comunale, Salvatore Di Vincenzo, e
Daniela La Galia, proprietaria di un terreno in
contrada Crociferi, dove sono state sotterrate
illegalmente delle carcasse di ovini uccisi da cani
randagi. Il commissario straordinario del Comune di
Palma, Rosa Inzerilli, ha firmato un’ordinanza di
riesumazione
delle
carcasse
per
essere
adeguatamente incenerite. Disposta, inoltre, la
bonifica dei luoghi.
11 aprile, Spaccio di stupefacenti tra Menfi e
Sciacca. La Corte d’Appello emette la sentenza di
secondo grado a carico degli imputati giudicati in
abbreviato nell’ ambito della maxi inchiesta
antidroga “Bacchanalia”. A Sciacca sarebbe stata
tanta la fame di droga che gli spacciatori, per
fronteggiare le richieste, avrebbero colorato con il
pennarello delle pasticche di anti – infiammatori,
spacciandole e vendendole per ecstasy. Poi, il 19
maggio del 2010, i Carabinieri e la Procura di
Sciacca hanno scatenato i festeggiamenti a base di
manette, tanto che il blitz e’ stato intitolato
“Bacchanalia”, le festivita’ propiziatorie come al
tempo dell’ antica Roma. 21 furono le misure
cautelari eseguite contro una presunta banda di
trafficanti di stupefacenti, in particolare, hashish e
cocaina, impegnata a spacciare soprattutto a Menfi
e a Sciacca. Adesso la Corte d’Appello di Palermo
ha emesso la sentenza di secondo grado che ha
quasi per intero confermato la sentenza del
Tribunale di Sciacca del 24 febbraio 2011. Si tratta di
12 imputati giudicati in abbreviato : Vincenzo Orsini,
5 anni e 2 mesi, Calogero Cammarata, 2 anni e 2
mesi, Kamel Kitar, 2 anni, Salvatore Caruso, 1 anno
e 6 mesi, Francesco Miceli, 2 anni, Francesco
Notaro, 8 anni e 6 mesi, Francesco Pecora, 4 anni e
20 giorni, Giovanni Titone, 4 anni e 4 mesi, Claudio
Montalbano, 3 anni, e Vito Mirabile, 2 anni e 8 mesi.
Poi, per Antonella Chilla’ e Maria Luisa Mergola, gia’
condannate a 2 anni e 8 mesi di reclusione
ciascuna, la Corte ha dichiarato la parziale nullita’
della sentenza di primo grado in riferimento ad
alcuni capi di imputazione, perche’ il reato che
sarebbe stato commesso e’ diverso dal reato
contestato, e ha trasmesso gli atti alla Procura di
Sciacca affinche’ si proceda per acquisto, trasporto
e detenzione di hashish. A processo ordinario sono
imputati
Gianluca
Cammarata,
Francesco
Ferrarello,
Simona
Gentile,
Vito
Incorvaia,
Francesca Migliore, Daniela Pecora e Calogero
Vetrano. Il 24 dicembre 2011 Gianluca Cammarata
e’ stato condannato dal Tribunale di Sciacca a 9
anni e 2 mesi di carcere. Daniela Pecora invece e’
stata assolta.
11 aprile, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli
ordini del colonnello Massimo Sobra’, e la Procura
di Sciacca,
hanno scoperto una truffa di oltre 2
milioni e 500 mila euro a danno dello Stato e dell’
Unione Europea, di cui sarebbero responsabili
alcuni ex dirigenti della Societa’ Cooperativa
“Cantina Sociale Corbera”, e poi imprenditori e
professionisti, per i quali e’ stato gia’ richiesto il
rinvio a giudizio. I precedenti vertici della “Cantina
Sociale Corbera”, alcuni fornitori della stessa
Cantina e professionisti, attraverso l’emissione di
fatture per operazioni inesistenti, e con il sistema
delle varianti ai progetti iniziali, avrebbero reso
finanziabile cio’ che il pubblico finanziamento
esclude, ovvero avrebbero finanziato l’acquisizione
di beni strumentali gia’ in possesso della cantina
sociale, cosi’ ottenendo indebite erogazioni
pubbliche.
11 aprile, La Procura di Agrigento ha chiesto
l’archiviazione dell’inchiesta a carico di 24 medici in
servizio negli ospedali San Giacomo d’Altopasso a
Licata, San Giovanni di Dio ad Agrigento e Villa
Sofia a Palermo, indagati per omicidio colposo a
seguito della morte di Marco, un bimbo di Licata
deceduto nel marzo 2011, appena 40 giorni dopo la
nascita. I familiari del piccolo si sono opposti alla
richiesta di archiviazione. Decidera’ il Gip Ottavio
Mosti all’ udienza del 15 maggio.
11 aprile, La Corte d’Appello di Palermo ha accolto
la richiesta di risarcimento danni per ingiusta
detenzione a favore di Francesco Manno, 50 anni, di
Cattolica Eraclea, impiegato comunale, arrestato il
27 novembre del 2009 nell’ ambito dell’ inchiesta
antimafia “Minoa”, condannato in primo grado e
assolto in Appello. A Manno lo Stato paghera’
95mila euro.
11 aprile, A Lampedusa, dopo un viaggio di 3 giorni,
sono approdati 250 migranti clandestini africani, tra
cui 3 bambini e 27 donne. Il barcone e’ stato
intercettato dalle motovedette della Capitaneria ad
un miglio e mezzo dalla costa.
11 aprile, A Canicatti’, ignoti hanno rubato i
maniglioni in rame ad ornamento dell’ ingresso in
legno del restaurato complesso monumentale di
San Domenico. Ad accorgersi del furto e’ stato il
vicesindaco, Gaetano Rizzo.
destinata ad ospitare un
intercomunale.
La struttura e’
centro culturale
11 aprile, Ad Agrigento, in via Demetra, ignoti hanno
appiccato
il
fuoco
alla
porta
d’ingresso
dell’abitazione di una coppia di pensionati di 83 e 80
anni, al primo piano di una palazzina. I vicini di casa
hanno lanciato l’allarme. Sul posto sono intervenuti
tempestivamente i Vigili del fuoco. Nessun ferito o
intossicato. Indagini in corso.
11 aprile, I poliziotti del Commissariato Frontiera di
Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli,
hanno multato un istruttore di guida, dipendente di
una Scuola guida, perche’ sorpreso a bordo
dell’auto di servizio intento a parlare al telefonino e
senza la cintura di sicurezza allacciata.
11 aprile, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca e
della Tenenza di Ribera hanno arrestato a Ribera
Giuseppe Caruso, 33 anni, per rapina in abitazione a
danno di una donna a cui lo scorso novembre sono
state strappate una catenina e la fede.
E i
Carabinieri di Menfi hanno arrestato Nicolo’
Pipitone, 48 anni, Gianfranco Ingoglia, 28 anni, e
Giuseppe Adolfo, 29 anni, tutti di Mazara del Vallo,
perche’ a Menfi avrebbero scippato due anziane
donne, rapinate delle collane in oro indossate.
11 aprile, Gli agenti della Polizia locale di Agrigento,
agli ordini di Cosimo Antonica, nel corso dei primi 3
mesi del 2013, nell’ ambito delle attivita’ di contrasto
agli illeciti urbanistici, hanno controllato 24 cantieri
e ne sono stati sequestrati 5, con fabbricati in corso
di costruzione, a San Leone in via delle Viole, poi
viale Pirandello, contrada Zingarello, contrada
Mendolito e contrada Carbonara.
11 aprile, Ad Agrigento, al Comune, uno dei 5 ex
lavoratori nei bagni pubblici, adesso in sit – in di
protesta, ha minacciato il suicidio cospargendosi di
alcol. Il consigliere comunale, Giuseppe Micciche’,
lo ha accompagnato dal sindaco Zambuto, e solo
cosi’ Antonio Infantino ha desistito dal suo intento.
La protesta dei cinque lavoratori e’ stata sospesa
dopo la promessa del sindaco di assegnare un
contributo straordinario e di interessarsi al loro
problema.
12 aprile, Un autocompattatore per la raccolta dei
rifiuti del Comune di Bagheria e’ stato sequestrato
dai Carabinieri nella discarica di Siculiana perche’
tra la spazzatura trasportata e’ stato scoperto anche
materiale molto radioattivo raccolto in un
cassonetto di Bagheria. Il mezzo e il conducente,
operatore del Coinres, sono stati sottoposti a
controlli per verificare un'eventuale contaminazione.
Il materiale radioattivo sarebbe stato scartato da un
laboratorio di analisi di Bagheria.
12 aprile, I poliziotti della Squadra Mobile di
Caltanissetta, agli ordini di Giovanni Giudice, hanno
arrestato Giuseppe Carusotto, 26 anni, di Canicatti’,
operaio, sorpreso in possesso di quasi 1 chilo di
hashish,
confezionato in dieci panetti da 100
grammi ciascuno.
12 aprile, Ancora migranti clandestini a Lampedusa.
Due barconi sono stati intercettati a sud di
Lampedusa da Guardia Costiera e di Finanza. Sul
primo 100 persone, gia’ prossime allo sbarco, e nel
secondo un altro centinaio di extracomunitari.
12 aprile, Al Tribunale di Agrigento ha patteggiato la
condanna a 8 mesi di reclusione una donna di
Grotte, G P, ecco le iniziali del nome, di 46 anni,
accusata di stalking allorche’ sarebbe innamorata di
un’ altra donna, sposata, e avrebbe, con minacce e
telefonate, molestato il marito di lei per gelosia e
perche’ ostacolo alla relazione tra le due donne. La
vittima, insieme ai suoi familiari, si e’ costituita parte
civile.
12 aprile, I giudici della Corte d’Appello di Palermo
hanno disposto il “non doversi procedere per
intervenuta prescrizione del reato” nei confronti di
Saverio Atria, 48 anni, di Santa Margherita Belice,
operaio, imputato di violenza sessuale aggravata a
danno di una bambina. In primo grado Atria e’ stato
condannato a 7 anni di reclusione dal Tribunale di
Sciacca. Poi e’ stato assolto in Appello. Poi, la
Cassazione ha annullato la sentenza d’Appello
rinviando il processo ad un’ altra sezione di Corte
d’Appello che ha dichiarato la prescrizione.
12 aprile, La Corte dei Conti ha condannato l’ ex
sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, a
rimborsare oltre 380mila euro al Comune. Secondo
l'accusa De Rubeis e, in misura minore, il
vicesindaco Giovanni Sparma, condannato a
rimborsare 8mila euro, avrebbero causato un danno
all’ Erario e all'amministrazione con il conferimento
di incarichi nel Comune di Lampedusa. Il
procedimento e’ frutto di un esposto del gruppo
consiliare del Partito democratico su presunte
irregolarita’ nella nomina dei componenti dell'ufficio
di gabinetto del sindaco, che De Rubeis avrebbe
aumentato da una sola persona a ben 27 dipendenti.
Si tratterebbe di nomine illegittime e inutili, in
violazione dei criteri di economicita’ e buona
amministrazione.
12 aprile, I Carabinieri del Nucleo radiomobile di
Agrigento hanno arrestato due tunisini di 23 e 27
anni perche’ in via Curreri hanno puntato un coltello
contro due ragazzi di Sciacca e li hanno rapinati dei
portafogli, con dentro 20 euro complessivi, e poi
sono fuggiti. Grazie alla loro descrizione da parte
dei rapinati, i militari li hanno acciuffati in piazza
San Francesco. inato di 20 euro due giovani di
Sciacca. In carcere Soufiane Ammar, 22 anni, e
Mohamed Anouar Chaouachi, 27 anni.
12 aprile, Al Tribunale di Sciacca sara’ giudicato in
abbreviato Salvatore Pagano, 36 anni, di Lucca
Sicula, accusato del tentato omicidio di Calogero
Mustacchia. Il 2 agosto 2011 Pagano avrebbe colpito
alla testa e all’orecchio Mustacchia con una mazza
da baseball per futili motivi. Mustacchia si e’
costituito
parte
civile.
E’
imputato,
per
favoreggiamento personale, anche Daniele Carlino,
27 anni, di Ribera. Prossima udienza il 19 luglio. La
Procura ha respinto una richiesta di Pagano per il
patteggiamento a 3 anni e 4 mesi di reclusione, non
ritenendo congrua la pena.
13 aprile, Rissa furibonda a Casteltermini. I
Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Giacomo e
Giuseppe Nicastro, padre e figlio di 61 e 33 anni, poi
Giovanni Circo, 32 anni, Pietro Ingrasci’, 43 anni, e
Calogero Muni’, 39 anni. Prima un violento diverbio
in piazza, poi il regolamento dei conti e’ stato
trasferito in campagna, in contrada Renella, alla
periferia di Casteltermini.
13 aprile, La Cassazione ha annullato con rinvio la
sentenza di condanna a 9 anni di reclusione inflitta
in primo e secondo grado a Vincenzo Leone, 42
anni,
di Canicatti’, imputato di associazione
mafiosa nell’ambito dell’ inchiesta antimafia
cosiddetta Agora’, che ruota intorno alla
costruzione del Centro commerciale a Castrofilippo.
Dunque, Vincenzo Leone sara’ processato una
seconda volta in Appello, innanzi ad altra sezione.
13 aprile, Il Tribunale del Riesame di Palermo ha
rigettato i ricorsi presentati dal presidente
dell’istituto di formazione Ecap di Agrigento, l’
avvocato Ignazio Valenza, e dal cugino Giuseppe
Valenza, impiegato dell’ente. I due hanno chiesto la
restituzione degli atti sotto sequestro. Nell’ ambito
dell’
inchiesta, coordinata dalla Procura di
Agrigento, oltre ai due Valenza, sono indagati anche
Mario Carmina e Antonino Arnese, comandante del
Nucleo Ispettorato del Lavoro, accusati, a vario
titolo, di truffa aggravata, abuso di ufficio, false
fatturazioni, corruzione e rivelazione di segreto di
ufficio. Solo per rivelazione di segreto di ufficio e’
indagato Vincenzo Mangiavillano, gia’ comandante
della sezione di Polizia giudiziaria della Procura di
Agrigento.
13 aprile, All'alba di oggi, una piccola imbarcazione,
con a bordo 14 marocchini minorenni, e’ approdata
a Cala Croce, a Lampedusa. I migranti sono stati
rintracciati gia’ a terra dalla Capitaneria.
14 aprile, Crisi, disperazione, e suicidio a Favara. Un
netturbino, G P, ecco le iniziali del nome, sposato e
padre di 3 figli, gia’ a lavoro presso una impresa
locale, si e’ suicidato verosimilmente perche’ afflitto
dalle precarieta’ economiche e dalle difficolta’ a
mantenere le responsabilita’ della famiglia.
14 aprile, I Poliziotti della Squadra Volanti della
Questura di Agrigento hanno arrestato a San Leone
Calogero Geraci, 33 anni, nato in Germania e
residente a Barrafranca in provincia di Enna, e
Madeleine Manrique Yuli Torres, 45 anni, peruviana,
pregiudicata. I due sono stati sorpresi in possesso
di oltre 70 grammi di hashish lanciati fuori dal
finestrino della loro automobile, incappata in un
controllo.
14 aprile, A Licata, in corso Umberto primo, due
anziani, di 65 e 77 anni, giocano a carte al bar, e
scommettono una consumazione per 5 euro, poi
litigano e uno dei due ha scagliato una coltellata
contro l’altro ferendolo ad una mano. Il ferito e’
stato soccorso in Ospedale.
14 aprile, A Porto Empedocle, in contrada Ciuccafa,
ha subito un incendio la Volkswagen Polo di
proprieta’ di una casalinga e in uso al marito
pescivendolo, entrambi 43enni.
I poliziotti,
capitanati da Cesare Castelli, hanno scoperto sul
posto una bottiglia di plastica contenente ancora
liquido infiammabile.
14 aprile, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, lungo il
Viale Leonardo Sciascia, un pensionato di 76 anni e’
stato sorpreso a piedi e assalito da un branco di
cani randagi. L’ uomo ha subito una ferita ad una
gamba, ed e’ stato soccorso in Ospedale. E a Licata,
in via La Marmora, nel quartiere Oltreponte, un
bambino di 8 anni, intento a giocare innanzi casa, e’
stato azzannato e ferito ad entrambe le gambe da un
cane di grossa taglia. Il piccolo e’ stato soccorso in
Ospedale, con prognosi di 20 giorni.
14 aprile, La morte della prostituta colombiana ad
Agrigento. Arrestato anche il secondo dei tre banditi
che avrebbero tentato di rapinare Cindy Vanessa.
Mohamed Jouda, 22 anni, algerino, e’ in carcere,
arrestato perche’ il suo presunto tentativo di
rapinare la ragazza ne avrebbe provocato la morte.
Adesso, un altro africano sara’ compagno di cella di
Mohamed Jouda, perche’, forse, e’ stato anche suo
compagno la notte del 19 ottobre scorso quando,
all’ una e 30, dei banditi sono entrati dentro la casa
delle 4 prostitute colombiane, al secondo piano di
una palazzina, in via Salita Damareta 30, non alla
ricerca di sesso a pagamento ma per rapina. Il
secondo indiziato del delitto e’ lui, Mauzahir
Soufiane, 22 anni, originario del Marocco. E sarebbe
il secondo non perche’ e’ dopo il primo ma perche’
dopo i due e’ ancora ricercato un terzo, perche’ 3
sarebbero stati i balordi che hanno assaltato armati
di coltello l’appartamento della sventurata Cindy. E
anche il terzo e’ un marocchino, di 22 anni, ed e’
irreperibile, al momento.
Mauzahir Soufiane
sarebbe stato incastrato da alcune intercettazioni. I
Carabinieri lo hanno ascoltato mentre lui racconta
della rapina insieme a Mohamed Jouda e ad un altro
nordafricano. La dinamica e’ una escalation di
violenza, culminata nel tonfo mortale della donna. I
3 bussano alla porta. Sono travisati con dei
passamontagna, perche’ altrimenti sarebbero
riconosciuti. Cindy apre. Mohamed Jouda, armato di
coltello, la immobilizza. Lei sfugge e corre in cucina,
si affaccia alla finestra, e grida aiuto. L’ algerino la
insegue, la raggiunge, e la ragazza si lancia giu’. Un
volo di oltre 7 metri, lo schianto e’ fatale. Il bottino
della rapina e’ miserabilmente misero: appena un
gioiello, e pochi euro, arraffati in corsa, fuggendo. A
carico dell’algerino Mohamed Jouda, la Procura di
Agrigento ha gia’ disposto il giudizio immediato.
15 aprile, La Corte d’Appello di Palermo ha assolto
Settimo Enrico Barraco, 53 anni, di Agrigento,
rappresentante di commercio, gia’ condannato in
primo grado dal Tribunale di Agrigento a 1 anno e 2
mesi di reclusione nell’ ambito dell’ inchiesta
cosiddetta “Inganno”, contro presunte truffe a
danno di ditte e societa’ finanziarie.
15 aprile, Al Tribunale di Agrigento ha patteggiato la
condanna a 8 mesi di reclusione, pena sospesa,
Gianluca Cortese, 26 anni, di Siculiana, arrestato
dai Carabinieri lo scorso 16 dicembre perche’
sorpreso in possesso di 12 grammi di hashish,
suddivisi in 14 dosi, un bilancino di precisione, 2
taglierini, e la somma di 260 euro forse provento di
spaccio.
15 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
9 mesi di reclusione ciascuno i 5 protagonisti della
furibonda rissa che si e’ scatenata a Casteltermini
venerdi’ scorso, in campagna, poco fuori il paese, in
contrada Renella. Si tratta di Giacomo e Giuseppe
Nicastro, padre e figlio, di 61 e 33 anni, Giovanni
Circo, 32 anni, Pietro Ingrasci’, 43 anni, e Calogero
Muni’, 39 anni, tutti arrestati dai Carabinieri della
Compagnia di Cammarata.
La pena e’ stata
sospesa.
15 aprile, Ad Agrigento, in via Mattarella, nei pressi
della stazione ferroviaria Agrigento bassa, ignoti
ladri hanno scassinato la saracinesca e hanno
rubato in una tabaccheria sigarette, tagliandi di
lotterie e denaro in cassa. Indaga la Polizia.
15 aprile, A Licata, in via Campobello di Licata, due
rapinatori travisati hanno minacciato, e poi colpito
alla testa con il calcio di una pistola, perche’ ha
accennato una reazione, il titolare del negozio di
generi alimentari “Aurora”, Domenico Licata Tiso,
36 anni. I malviventi hanno rapinato l’incasso, circa
mille e 300 euro.
15 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
2 mesi e 20 giorni di reclusione, oltre a 11 mila euro
di multa, Carmelina Guarraci, 56 anni, di Porto
Empedocle,
allorche’
avrebbe
costruito,
in
difformita’ alla concessione edilizia, un manufatto di
25 metri a San Leone, al Viale dei Pini.
15 aprile, Il Tribunale di Agrigento, a conclusione
del giudizio abbreviato, ha assolto il sindaco di
Naro, Pippo Morello, accusato di abuso d’ufficio in
riferimento alla nomina, lo scorso 12 giugno 2012,
dell’ avvocato Luisa Maniscalchi ad assessore
comunale nonostante la stessa fosse in condizioni
ostative, non dichiarate nell’ autocertificazione, ad
assumere la carica. Maniscalchi, accusata di falso,
ha optato per il rito ordinario.
16 aprile, A Ribera, la Procura di Sciacca ha
disposto il sequestro delle 9 palazzine popolari in
via Fani, gia’ oggetto di ordinanze di sgombero
adottate dal sindaco, Carmelo Pace.
Il
provvedimento e’ legato a indagini su frode in
pubbliche forniture ed altro delitto contro
l’incolumita’ pubblica in quanto costruite con
cemento presunto depotenziato.
16 aprile, A Palermo, al Palazzo di giustizia, il
pubblico ministero, Giuseppe Fici, a conclusione
della requisitoria, ha chiesto la condanna di 4
imputati agrigentini giudicati in abbreviato nell’
ambito
dell’
inchiesta
antimafia
cosiddetta
Alisciannira. 10 anni di reclusione per Gaetano
Sedita, 70 anni, ritenuto il capo della famiglia
mafiosa di Alessandria della Rocca, e 6 anni di
carcere ciascuno per Giuseppe Caltagirone, 62
anni, Stefano Canzoneri, 66 anni, e Santo Pillitteri,
73 anni. Il processo si celebra con il rito abbreviato.
I difensori che arringheranno sono gli avvocati
Salvatore Tirinnocchi, Nino Gaziano e Giovanni
Castronovo.
16 aprile, La Procura di Sciacca ha notificato 7
avvisi di garanzia nell’ ambito dell’ inchiesta sulla
morte dell’operaio specializzato Michele Petruccio,
22 anni, originario di Menfi, vittima di un incidente
sul lavoro lo scorso 28 febbraio, a Caltabellotta, in
contrada Rocca Ficuzza, intento in opere di
manutenzione al Parco eolico nella zona. I
destinatari dei 7 avvisi sono Franco Martin Jose’
Alberto, 44 anni, presidente della societa’ Altertec
che si occupa della manutenzione dello stesso
Parco eolico, e poi Nicolo’ Scialabba, 76 anni,
Cesare Alfonsi, 37 anni, Agostino Cina’, 43 anni,
Gonzalez Avecilla German, 43 anni, Imma D’Avanzo,
36 anni, e Gesualdo Sottile, 31 anni.
16 aprile, La Guardia di Finanza di Canicatti’ ha
arrestato Giuseppe Morello, 51 anni, di Naro. Le
Fiamme gialle hanno perquisito l’abitazione e un
fabbricato in campagna, in contrada Donato, di
Morello. Sono state scoperte e sequestrate 2 pistole,
una smith and wesson calibro 38 ed una
semiautomatica di produzione cecoslovacca,
entrambe con matricola abrasa. Poi, un fucile da
caccia calibro 12, denunciato ma detenuto in luogo
diverso dal dichiarato. E poi, oltre 150 cartucce di
vario calibro e 3 coltelli non denunciati. Il narese
rispondera’ di detenzione illegale di armi e
munizioni.
16 aprile, Prosegue tra una perizia e l’altra il
processo al Tribunale di Agrigento a carico degli
imputati accusati dell’ utilizzo di cemento presunto
depotenziato per la costruzione del nuovo ospedale
“San Giovanni di Dio”. Secondo Attilio Masnata,
consulente della Procura, il cemento incriminato e’
stato depotenziato. Invece, secondo Nicolo’
Vassallo, consulente della difesa, e, in particolare,
dell’imputato Marco Campione, “non e’ vero che i
valori di resistenza erano inferiori a quelli previsti
dal contratto. Le differenze riscontrate sono del
tutto irrilevanti ”.
16 aprile, Al Tribunale di Agrigento, poiche’ al
presidente del collegio giudicante, Lupo, e’
subentrato un altro presidente, il giudice Turco, e’
stato di conseguenza azzerato il processo
cosiddetto “Tetris”. La prima udienza e’ in
calendario il 20 maggio prossimo. La difesa non ha
prestato il consenso alla utilizzabilita’ degli atti fin’
adesso compiuti. A giudizio sono 11 persone, tra
dipendenti comunali e operatori sociali, accusati di
irregolarita’ nell’ affidamento dell’appalto sui servizi
socio assistenziali al Comune di Agrigento. I reati
contestati, a vario titolo, sono turbativa d’asta,
abuso in atti d’ufficio, falso e minacce.
16 aprile, Il giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, ha disposto
l’archiviazione dell’inchiesta a carico di Antonio
Mollura, medico ginecologo in servizio all’ospedale
San Giovanni di Dio di Agrigento, accusato di
omicidio colposo per la morte di N K, ecco le
iniziali del nome, un neonato di origini senegalesi. Il
giudice ha escluso ogni responsabilita’ sanitaria di
Mollura, rilevando che la morte del piccolo, come,
peraltro, e’ stato accertato dai consulenti tecnici
della Procura e come
e’ stato sostenuto dal
difensore di Mollura, l’avvocato Arnaldo Faro, e’
stata conseguenza non della condotta del medico
ma di un grave scompenso determinato da un
processo infettivo di cui il neonato e’ stato affetto.
16 aprile, A Sambuca di Sicilia, in contrada
Canalicchio, ignoti ladri sono entrati furtivamente
nel piazzale della ditta “Gromm Calcestruzzi srl”, e
hanno rubato dall’autorimessa un fuoristrada
Nissan Terrano, un pick up Fiat Strada e 980 litri di
gasolio. Indagano i Carabinieri.
16 aprile, A Ribera, in viale Europa, ha subito un
incendio, di quasi certa origine dolosa, l’
automobile, una Fiat Punto, di proprieta’ di C M,
ecco le iniziali del nome, 31 anni, casalinga e
sposata. Indagano i Carabinieri.
16 aprile, A carico di Calogero Falsone, 47 anni, di
Campobello di Licata, fratello del capomafia
Giuseppe, la Direzione distrettuale antimafia
contesta anche l’aggravante mafiosa al processo in
cui Falsone e’ imputato del tentato omicidio di un
pastore e di minacce a danno di due pastori.
Dunque, il Tribunale di Agrigento ha incluso
l’aggravante dell’ articolo 7 tra i capi di imputazione
in occasione dell’ udienza preliminare e ha
trasmesso gli atti, per competenza, alla Dda di
Palermo. Calogero Falsone avrebbe sparato contro
Constantin Talmaciu, 24 anni, pastore romeno,
scampato all’attentato fuggendo, e avrebbe
minacciato altri due pastori per questioni di pascolo
su terreni. I due pastori avrebbero anche ricevuto al
proprio recapito un proiettile calibro 357magnum.
Falsone e’ difeso dagli avvocati Daniela Posante e
Giovanni Castronovo.
17 aprile, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, capitanati dal vice Questore, Cesare
Castelli, hanno arrestato Libertino Vasile Cozzo, 37
anni, di Porto Empedocle, gia’ bersaglio, come si
ricordera’, di colpi di pistola al porto empedoclino lo
scorso 5 aprile. Vasile Cozzo avrebbe disturbato
alcuni concittadini, la telefonata al 113, l’ intervento
delle pattuglie, Vasile Cozzo si sarebbe scagliato
contro due agenti, soccorsi in Ospedale con 3 giorni
di prognosi ciascuno, poi si e’ rifiutato di sottoporsi
all’ alcol test, e’ stato sorpreso alla guida del proprio
mezzo nonostante la patente gli fosse stata ritirata,
e ha resistito all’ arresto in escandescenze.
17 aprile, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle hanno denunciato G S 49 anni, e P S 29
anni, entrambi di Canicatti’, per trasporto, raccolta e
recupero di rifiuti speciali senza autorizzazione.
17 aprile, La Guardia di finanza, in esecuzione di un
provvedimento dei giudici della sezione misure di
prevenzione del Tribunale di Agrigento, ha
sequestrato
due
polizze
assicurative,
per
complessivi 62 mila euro, intestate ad un familiare di
Pasquale Alaimo, 44 anni, di Favara, arrestato il 6
marzo del 2007 nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia
cosiddetta Camaleonte. Alaimo sconta 13 anni di
reclusione e ha gia’ subito un sequestro di terreni,
case, auto, titoli finanziari, libretti di deposito, del
valore di alcune centinaia di migliaia di euro.
17 aprile, La Corte dei conti ha condannato l’ex
sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, l’ex
capo dell’Ufficio tecnico comunale, Alfonso Averna,
e l’ex segretario e direttore generale Salvatore
Caffo. Nell’ ambito della costruzione di un canile in
contrada Imbriacola a Lampedusa, la Corte dei
conti ha contestato ai tre irregolarita’ nelle spese
per i materiali, tra ferro ed altro, che sarebbero stati
acquistati da un cugino di De Rubeis che e’
proprietario di una ditta che tratta materiale ferroso
ed altro. Le spese, inoltre, sarebbero state
autorizzate utilizzando ordinanze urgenti, ritenute
inopportune, e stornando delle somme che
avrebbero dovuto essere utilizzate per altri scopi. La
Corte dei conti ha condannato Bernardino De
Rubeis al pagamento del risarcimento di 10mila
euro, Alfonso Averna a 6mila euro, e Salvatore Caffo
a 4mila euro.
17 aprile, Una dipendente del Comune di Agrigento
ha denunciato il Comune per mobbing, allorche’
avrebbe subito un trattamento lesivo della sua
persona e della sua professionalita’. La donna,
inquadrata con il profilo professionale di Operatore
dei servizi ausiliari Categoria A, e’ stata trasferita lo
scorso 4 marzo ad altra mansione. Secondo la
denunciante, il trasferimento e’ da annullare perche’
espressione di una condotta di mobbing, illegittimo
e carente di motivazione.
17 aprile, I Carabinieri della Tenenza di Favara
hanno arrestato Giuseppe Bruccoleri, 22 anni, di
Favara, che scontera’ una condanna definitiva a 5
anni di reclusione per spaccio di sostanze
stupefacenti. Il 19 novembre del 2010, Bruccoleri fu
arrestato dai Carabinieri perche’ sorpreso, insieme
ad altre tre persone, in possesso di un panetto di
hashish del peso di 150 grammi.
18 aprile, Il giudice monocratico della sezione
penale del Tribunale di Agrigento, Ermelinda Marfia,
ha assolto Salvatore Ferlito, imprenditore, titolare
della Agrigento Scarl, una delle imprese impegnate
nei lavori di raddoppio della strada statale 640
Agrigento - Caltanissetta. Ferlito e’ stato imputato in
riferimento ad una discarica abusiva e per aver
collocato dei silos per la produzione di calcestruzzo
all’interno di una cava in contrada Baronessa
Scintillia.
18 aprile, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, a conclusione
del giudizio abbreviato, ha condannato a 6 mesi di
reclusione, pena sospesa, l’ ex consigliere
comunale di Agrigento, Giuseppe De Francisci, 31
anni, accusato di violenza privata, abuso d’ufficio,
falso in atto pubblico e calunnia allorche’ avrebbe
abusato del proprio ruolo di consigliere comunale
per fini non istituzionali
e per dirimere una
questione privata che lo ha contrapposto ad un
panificatore di Agrigento.
18 aprile, Ad Agrigento, nel centro storico, in via
Curreri, all’ interno di una fatiscente abitazione
abitata da alcuni ambulanti senegalesi, i poliziotti
della Squadra Volanti hanno scoperto un deposito
di merce contraffatta. Sequestrati numerosi oggetti
contraffatti tra borse, cinture, occhiali, portafogli ed
altro, tanti articoli delle migliori griffe di moda,
pronti per la vendita. Il senegalese che ha in affitto
la casa e’ stato denunciato per introduzione e
commercio di prodotti contraffatti sul territorio
italiano.
18 aprile, A Porto Empedocle, 10 colpi di pistola
sono stati esplosi contro un fuoristrada,
posteggiato sotto casa del proprietario, nel
quartiere dei Grandi Lavori. Il bersaglio della grave
intimidazione e’ un imprenditore edile 40enne.
Indagano i poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini del vice questore aggiunto
Cesare Castelli.
19 aprile, A conclusione delle indagini, i poliziotti
del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini
di Cesare Castelli, e i Carabinieri della stazione di
Aragona, in esecuzione di un’ordinanza di custodia
cautelare ai domiciliari, firmata dal Gip del Tribunale
di Agrigento, Alessandra Vella, hanno arrestato
Diego Pletto, 31 anni, di Aragona, accusato di
tentato omicidio, porto ingiustificato di arma bianca
e rissa aggravata. La sera del 23 febbraio scorso,
innanzi ad un ristorante - pizzeria ad Aragona, dove
e’ stata organizzata una serata danzante e dove lui
occasionalmente ha lavorato come buttafuori
abusivo, Diego Pletto avrebbe accoltellato Luigi
Luparello, 24 anni, di Porto Empedocle. L’
empedoclino, al culmine di una rissa, e’ stato
colpito da 4 fendenti, e in 8 giorni di ricovero e’
stato operato d’urgenza 4 volte. Altri due ragazzi
sono stati denunciati a piede libero per rissa
aggravata.
19 aprile, Intenso traffico di migranti clandestini nel
Canale di Sicilia. Le motovedette della Guardia
Costiera, di Finanza e la Marina Militare sono state
impegnate senza sosta. E’ stato soccorso un
gommone di circa 10 metri, quasi del tutto sgonfio,
con 87 persone a bordo, e alcuni gia’ naufragati,
tra cui 12 donne e 2 bambini. Poi, sono stati
trasbordati altri 90 migranti soccorsi su di un altro
gommone. Inoltre, 24 immigrati, sedicenti algerini,
sono sbarcati ieri sera sugli scogli di cala Madonna
a Lampedusa e sono stati intercettati dai
Carabinieri.
19 aprile, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra
Nautica e della Squadra Volanti hanno sorpreso 5
pescatori palermitani intenti a pescare ricci di mare
innanzi alla spiaggia di Zingarello. I pescatori sono
stati sanzionati con una multa di 1.034 euro
ciascuno. Sequestrati 3mila ricci di mare gia’
pescati e, poiche’ ancora vivi, restituiti al mare.
19 aprile, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione
del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze
preliminari, Ottavio Mosti, ha condannato a 2 anni e
4 mesi di reclusione Giovanna Giurintano, 35 anni,
originaria di Palermo, arrestata nell’ ambito dell’
inchiesta antidroga nell’ agrigentino cosiddetta
“Express Courier”.
19 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
1 anno di reclusione l’ ex sindaco di Lampedusa,
Bernardino De Rubeis, e a 9 mesi di reclusione
ciascuno Giovanni Giammona, 38 anni, geometra
dell’Ufficio tecnico comunale di Lampedusa,
e
Salvatore Cucina, 47 anni, titolare della ditta che ha
eseguito i lavori per la costruzione di un
parcheggio,
ritenuti
irregolari
e
senza
autorizzazione, nei pressi dell’ isola dei conigli. I tre
imputati risarciranno con 20 mila euro Legambiente
che al processo si e’ costituita parte civile e che ha
presentato l’esposto da cui e’ scaturita l’ inchiesta.
19 aprile, I Carabinieri hanno arrestato Pasquale Di
Mariano ed Antonio Rotolo, di 21 e 31 anni, entrambi
di Palermo, che oggi pomeriggio, a Raffadali, hanno
rapinato
l'agenzia
della
Banca
popolare
Sant'Angelo, in via Porta Palermo. I due sono stati
sorpresi appena fuori dalla banca, travisati al volto
con dei passamontagna, e sono stati inseguiti e
acciuffati. Dentro la banca hanno concluso il colpo
altri due complici che, pertanto, sono poi scappati
indisturbati. Le ricerche sono in corso.
19 aprile, Il Tribunale di Mazara del Vallo ha rinviato
a giudizio Giuseppe Calandrino, 39 anni, perche’
avrebbe aggredito, picchiato e sequestrato la
fidanzata, l’agrigentina Rosanna Lo Giudice, 41
anni, che si e’ costituita in giudizio Parte civile
tramite il suo difensore, l’avvocato Arnaldo Faro. La
donna, invitata da Calandrino a casa sua a Mazara
del Vallo, sarebbe stata costretta dall’ uomo a
seguirla in camera da letto, e al suo rifiuto e’ stata
colpita con un violento schiaffo che le ha provocato
lesioni con prognosi di 6 giorni. Poi lui ha sottratto a
lei il telefonino cellulare, e le ha impedito di
allontanarsi dall’abitazione.
19 aprile, A Naro, i Carabinieri hanno arrestato in
flagranza di reato Calogero Scanio, 60 anni, gia’
inquisito per stalking e sorpreso presso l’abitazione
di una donna a inveire contro la stessa armato con
un bastone. Calogero Scanio e’ stato poi sottoposto
all’ obbligo di firma in caserma per due volte al
giorno.
19 aprile, A conclusione delle indagini, i Carabinieri
della Compagnia di Licata hanno arrestato Mehari
Faouzi Ben Habib, 37 anni, originario della Tunisia e
abitante a Licata, allorche’ nel febbraio scorso,
insieme ad un complice, avrebbe forzato l’ingresso
di una casa e armato di coltello avrebbe tentato di
rapinare un pensionato. L’ intervento del nipote dell’
anziano ha costretto alla fuga i malviventi.
20 aprile, La Procura di Sciacca contesta anche il
reato di violenza sessuale aggravata a carico di
Gianfranco Termine, 23 anni, di Ribera, arrestato lo
scorso 11 gennaio dopo avere accoltellato con 20
fendenti l’ex fidanzata minorenne all’ interno del
cimitero di Ribera. Secondo gli inquirenti, prima del
tentato omicidio, Termine avrebbe costretto la
ragazza ad un rapporto sessuale contro la sua
volonta’.
20 aprile, Proseguono incessanti i flussi di migranti
clandestini verso Lampedusa. La Guardia Costiera
ha intercettato, quasi sotto costa, un'imbarcazione
con 203 migranti a bordo. Un altro gommone in
difficolta’, con 84 migranti a bordo, tra cui 17 donne,
e’ stato soccorso ancora dalla Guardia Costiera a
circa 120 miglia dalla costa .
20 aprile, La Procura di Agrigento ha chiesto il
rinvio a giudizio di Gioacchino Rinallo, 51 anni, e
Girolamo Emanuele Rinallo, 27 anni, di Campobello
di Licata, proprietari dei due cani che il 21 aprile
2012 aggredirono e uccisero il pensionato Calogero
Profeta, di 73 anni, in contrada Burginisi, nelle
campagne
di
Campobello.
I
due
Rinallo
risponderanno di omicidio colposo per non avere
vigilato e custodito gli animali, senza museruola e
liberi.
20 aprile, Al Tribunale di Agrigento, la Procura, a
conclusione della requisitoria, ha chiesto la
condanna a 18 mesi di reclusione ciascuno a carico
di Calogero Schembri, 52 anni, direttore dei lavori
dell’Italkali,
Stefano Giuseppe Iacono, 59 anni,
sorvegliante,
e Angelo Iannello, 50 anni,
caposervizio. I tre imputati sono accusati di
omicidio colposo per la morte di Vincenzo Noto, 40
anni, di Porto Empedocle, operaio, vittima di un
incidente sul lavoro all’alba del 23 febbraio 2006, a
140 metri di profondita’, allorche’ fu schiacciato da
una lastra di salgemma che si distacco’ dal soffitto,
nella miniera dell’ Italkali in contrada Scavuzzo, a
Realmonte.
20 aprile, La Procura di Agrigento ha chiesto il
rinvio a giudizio di Caterina Amico, 31 anni, di
Palma di Montechiaro,
accusata di omicidio
colposo perche’ lo scorso 14 settembre 2012
avrebbe provocato l’incidente stradale, lungo la 115
fra Agrigento e Palma di Montechiaro, che ha
provocato la morte dell’amica Viviana Meli, 29 anni,
di Palma di Montechiaro, a bordo dell’ automobile
guidata dall’ amica. L’udienza preliminare e’ in
calendario il 21 maggio. La Renault Twingo delle
due donne si scontro’ con una Mercedes condotta
da un 60enne di Licata.
22 aprile, La Guardia di Finanza e la Dda di Palermo
hanno sequestrato beni per oltre 30 milioni di euro,
tra cui il Grand Hotel Mose’, agli eredi dell'
imprenditore
defunto
Calogero
Russello.
L’imprenditore di Agrigento e’ nato il 23 dicembre
1940, ed e’ deceduto l’ 11 novembre del 2009, nella
sua casa, al Villaggio Mose’, ad Agrigento, vittima di
un male incurabile. E i primi a piangerlo sono stati la
moglie e 3 figli. Adesso, la sezione misure di
prevenzione del Tribunale di Agrigento, la Direzione
distrettuale antimafia e la Guardia di Finanza di
Palermo hanno sequestrato beni per un valore di
oltre 30 milioni di euro agli eredi di Calogero
Russello, inquisito e condannato nell’ ambito dell’
inchiesta antimafia cosiddetta “Alta mafia”. E poi
ancora arrestato e indagato nella “ Hiram”, che ha
svelato un presunto accordo tra mafia e massoneria
per insabbiare processi e misure cautelari. Poi, al
processo, in primo grado, gli imputati sono stati
assolti. Nel frattempo, pero’, prima della sentenza di
assoluzione, Russello e’ morto, e i suoi difensori, gli
avvocati Nino Mormino e Giovanni Castonovo,
ottennero la scarcerazione e la concessione dei
domiciliari per motivi di salute. E poi, il pentito
agrigentino, Franco Cacciatore, ha raccontato di
rapporti d’affari tra Calogero Russello e il boss
Calogero Cesare Lombardozzi.
Nel mirino delle
Fiamme gialle vi sono societa’ e complessi aziendali
nel settore dell’ edilizia e della compravendita
immobiliare, poi beni immobili tra cui il Grand Hotel
Mose’ al Villaggio Mose’,
e poi disponibilita’
bancarie. Secondo gli esiti delle indagini della
Guardia di Finanza,
“i cospicui investimenti
compiuti dall’imprenditore Calogero Russello e dai
suoi eredi sono da ritenersi di provenienza illecita e,
comunque, incompatibili con le fonti di reddito
ufficiali”. Ed e’ stato applicato l’ appena battezzato
Codice antimafia, che consente, nel caso della
morte di un indiziato di mafia, di procedere a carico
degli eredi entro 5 anni dopo la morte.
22 aprile, A Sciacca, i Carabinieri hanno arrestato ai
domiciliari Giovanni Catanzaro, 18 anni, e Gaspare
Pignocco, 21 anni, per detenzione a fini di spaccio
di sostanze stupefacenti allorche’ sono stati
sorpresi in possesso di 20 grammi di hashish
confezionati in 13 dosi.
22 aprile, Ad Agrigento ha subito un raid vandalico
notturno la scuola Esseneto, lungo la omonima via.
Danni, e poi disagi per alunni e docenti, allorche’
l’attivita’ scolastica e’ stata sospesa in attesa del
riordino. Il dirigente scolastico, Cassaro, afferma : “
si sono verificate ultimamente numerose intrusioni
di
estranei
che
hanno
causato
furti
e
danneggiamenti.
La scarsa illuminazione e
sorveglianza favoriscono
cio’. Pertanto e’
opportuno che si intervenga per garantire la tutela
degli spazi scolastici e dei dintorni per una
elevazione significativa del quartiere ‘’.
22 aprile, A Canicatti’ i Carabinieri hanno arrestato
ai domiciliari Salvatore Immermano, 36 anni, di
Canicatti’, sorpreso intento a cedere ad un
tossicodipendente canicattinese una dose di
hashish per 10 euro. L’acquirente della sostanza
stupefacente, un impiegato di 40 anni del posto, e’
stato invece segnalato alla Prefettura di Agrigento
quale assuntore.
22 aprile, A Cattolica Eraclea, in contrada Zubbia, un
incendio ha ridotto in cenere un migliaio di balle di
paglia accatastate, e che sarebbero servite per
delimitare il tracciato e proteggere i piloti impegnati
nel circuito di go – kart nella zona. Sul posto sono
intervenuti i Vigili del fuoco del Comando
provinciale di Agrigento. I Carabinieri avrebbero
rilevato evidenti tracce di liquido infiammabile.
22 aprile, Il Tribunale di Sciacca, a conclusione del
giudizio abbreviato, ha condannato un pensionato
Giuseppe Noto, 74 anni, di Sciacca, accusato di
molestie sessuali, a 1 anno e 2 mesi di reclusione,
pena sospesa, e al risarcimento di 10 mila euro alla
Parte civile. Nel 2011 l’anziano piu’ volte avrebbe
abbracciato con forza una donna, sfregando le
proprie parti intime sul corpo della stessa, e
tentando di abbracciarla. La donna, che accudiva
un’anziana parente dell’imputato, lo ha denunciato.
22 aprile, Ad Agrigento, la Polizia ha arrestato Lidija
Duric, 31 anni, nata a Roma, senza fissa dimora,
pregiudicata, sedicente cittadina croata. La donna
e’ stata inseguita da un ordine di carcerazione
emesso dalla magistratura di Caltanissetta. Adesso
scontera’ una pena residua di 7 anni e 5 mesi di
reclusione, ed e’ stata reclusa nel carcere in
contrada Petrusa.
22 aprile, I poliziotti del Commissariato di Canicatti’
hanno scoperto tra Canicatti’
e Naro alcune
automobili rubate circa un mese e mezzo addietro.
Nelle contrade Calice, Santa Marta e Gulfi sono state
sorprese due Fiat Uno e una Fiat Cinquecento. Si
sospetta che i furti siano stati compiuti da una
banda di ragazzini, che da tempo rubano auto,
soprattutto Fiat Uno, per poi abbandonarle, alcune
danneggiate, poco dopo il furto.
22 aprile, I poliziotti della Polizia stradale di
Agrigento hanno arrestato, S A D T , ecco le iniziali
del nome, 27 anni, di Agrigento, per minacce e
lesioni a pubblico ufficiale e guida in stato di
ebbrezza. L’ uomo, alla guida di una moto, ha
disobbedito all’alt e ha costretto una pattuglia
all’inseguimento da San Leone fino alla zona dello
stadio Esseneto. Quando e’ stato acciuffato, ha
inveito contro gli agenti in escandescenze. L’
alcoltest ha rilevato i fumi alcolici.
23 aprile, La Polizia stradale del Compartimento
Occidentale Sicilia ha scoperto che due ambulanti,
un senegalese di 53 anni e uno slavo di 56, residenti
nell’ agrigentino, sono proprietari di 165 automobili.
I due sono stati denunciati e i veicoli sono stati
sequestrati. Al senegalese risultano intestati 108
mezzi, di cui 73 senza assicurazione. Allo slavo 57.
Le automobili sono state guidate da immigrati
clandestini che non avrebbero potuto acquistare le
vetture. I due intestatari hanno ricevuto un
compenso per svolgere il ruolo di proprietari. Altri
controlli dello stesso genere sono in corso.
23 aprile, La Guardia di Finanza agrigentina, nei
primi 3 mesi del 2013, ha scoperto circa 60
lavoratori in nero o irregolari,
testimoniando un
diffuso ricorso allo sfruttamento della manodopera
e del lavoro irregolare. Nel dettaglio, le Fiamme
gialle hanno ispezionato 24 aziende e sono stati
sorpresi 51 lavoratori del tutto in nero, e altri 8
dipendenti per i quali, pur se assunti, sono state
rilevate irregolarita’. Lo sfruttamento del lavoro
irregolare ricorre in ogni settore, nelle attivita’
commerciali, tra bed and breakfast, panifici, poi bar,
ristoranti, cosi’ come in laboratori artigianali,
fabbriche alimentari, e negli studi professionali. Ad
esempio, a Sciacca, in un’impresa alimentare e in
uno studio di consulenza professionale sono stati
scoperti 22 lavoratori totalmente in nero.
23 aprile, Presunta violenta estorsione a Ribera : a
conclusione della requisitoria, il pubblico ministero,
Alessandro Moffa, ha chiesto la condanna a 6 anni e
4 mesi di reclusione per Giuseppe Ciancimino, e a 6
anni ciascuno per il fratello Pellegrino Ciancimino e
per Marcello Ruggero, tutti di Ribera. I tre, giudicati
in abbreviato,
avrebbero pestato a sangue,
provocandogli ferite guaribili in 35 giorni,
un
commerciante, per costringerlo a firmare l’atto di
cessione delle proprie quote di un supermercato, di
cui e’ stato titolare in societa’ con Pellegrino
Ciancimino, a un prezzo inferiore. La sentenza del
giudice per le udienze preliminari del Tribunale di
Sciacca, Giuseppe Miceli, e’ attesa il 13 maggio.
23 aprile, I poliziotti della Squadra Volanti di
Agrigento hanno sorpreso nel cortile di un
condominio in via Giovanni 23esimo, due donne
slave, entrambe pregiudicate, in possesso di arnesi
da scasso. Una delle due e’ stata arrestata perche’
destinataria di un provvedimento cautelare. All’altra
e’ stato imposto il foglio di via obbligatorio.
Entrambe sono state denunciate per possesso
ingiustificato di grimaldelli e arnesi atti allo scasso.
24 aprile, I poliziotti della Squadra Amministrativa
della Questura di Agrigento, del Commissariato di
Porto Empedocle, capitanato da Cesare Castelli, e i
militari della Tenenza della Guardia di Finanza di
Porto Empedocle, hanno eseguito un controllo a
Porto Empedocle in una cartoleria e copisteria in
piazza Aristotele. Il titolare, P G, ecco le iniziali del
nome, 24 anni, residente a Favara, e’ stato
denunciato per esercizio abusivo di scommesse on
- line con il bookmaker Iperbet con sede a Malta, ed
e’ un concessionario non autorizzato dalle Autorita’
Italiane. Sono stati sequestrati 19 computer. Multe
per oltre 5 mila euro sono state inflitte per avere
installato, dentro il negozio, 4 apparecchi, che sono
stati sequestrati,
tipo Totem e Netshop, non
omologati e non collegati alla rete telematica, e
quindi non giochi leciti.
24 aprile, Il 5 aprile 2011 e’ morto all’ Ospedale Sant’
Elia di Caltanissetta, al Reparto Rianimazione, il
geometra Giuseppe Bordonaro, 52 anni, di
Canicatti’, vittima il 21 marzo 2011 di un incidente
sul lavoro allorche’ a Canicatti’, in via Oberdan,
impegnato in una misurazione per la costruzione di
una nuova Chiesa, e’ precipitato da un’ altezza di sei
metri. Adesso, la Procura di Agrigento ha chiesto il
rinvio a giudizio di 4 persone per omicidio colposo.
Si tratta di Giuseppe Garlisi, 50 anni, legale
rappresentante della ditta “Techno”, Calogero
Bonomo, 56 anni, titolare della ditta subappaltatrice,
Vittorio Mulone, 54 anni, coordinatore per la
sicurezza, e Carmelo Vaccaro, 53 anni, assistente di
cantiere. L’udienza preliminare e’ in calendario il 18
giugno.
24 aprile, Il 13 luglio del 2012, nei pressi della
stazione di Napoli, i Carabinieri hanno arrestato
Gerlando Sollano, 74 anni, di Agrigento, sottoposto
al divieto di dimora in Sicilia, e prossimo al rientro
in Sicilia in treno. Sollano e’ imputato di omicidio
volontario perche’ a Mondragone, in provincia di
Caserta, avrebbe ucciso a colpi di martello e
cacciavite l’uomo, un amico suo, che avrebbe
abusato sessualmente della figlia minorenne e con
problemi psichici. La vittima e’ Francesco Vespoli,
napoletano di 70 anni. Adesso, a conclusione del
giudizio abbreviato, il Tribunale di Santa Maria
Capua Vetere ha condannato Sollano a 20 anni di
reclusione.
24 aprile, A Palermo, in Corte d’Appello, la Procura
Generale ha chiesto la conferma della sentenza di
primo grado emessa dal Tribunale di Agrigento e
quindi ha invocato la condanna a 4 mesi di
reclusione a carico dell’ ex sindaco di Racalmuto,
Salvatore Petrotto, imputato di istigazione alla
corruzione allorche’ in cambio della consegna degli
impianti idrici della citta’ a Girgenti Acque avrebbe
chiesto
una
somma
di
denaro
all’allora
amministratore delegato della societa’, Giuseppe
Giuffrida. Nel processo si sono costituiti parte civile
il consorzio Tre Sorgenti, Girgenti Acque e
Giuseppe Giuffrida. Nell’ ambito della stessa
inchiesta, la cosiddetta “Sorgente”, sono imputati
anche altre persone per reati connessi agli
stupefacenti. E la Procura Generale ha chiesto la
conferma delle condanne in primo grado. Dunque,
Angelo Brunetto 2 anni e 8 mesi, Marco Ragusa 1
anno e 6 mesi, Eleonora Salamone 2 anni e 8 mesi,
Mario Fuca’ 2 anni, e Salvatore Puma 1 anno.
24 aprile, A Casteltermini, in via R8, ha subito un
incendio l’automobile, una Fiat Qubo, di un
imprenditore edile del luogo, M. R, ecco le iniziali
del nome, 39 anni. Indagano i Carabinieri.
24 aprile, La Procura di Agrigento ha notificato all’
avvocato Giuseppe Arnone e a Maria Grazia Di
Marco l’ avviso di conclusione delle indagini
preliminari. Secondo la Procura, Arnone, indagato
per corruzione di teste,
avrebbe promesso e
consegnato denaro e altre utilita’ a Maria Grazia Di
Marco da imputato innanzi al Tribunale di Agrigento
di tentata estorsione e lesioni proprio a danno della
stessa Di Marco. E cio’ – ritiene la Procura – al fine
di ottenere una testimonianza favorevole. La Di
Marco invece e’ accusata di aver accettato regalie e
denaro.
25 aprile, I Carabinieri di Sciacca, in esecuzione di
un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di
Sorveglianza di Milano, hanno arrestato Calogero
Galleggiante Crisafulli, 53 anni, di Sciacca, che
scontera’ ai domiciliari la condanna a 2 anni e 5
mesi di reclusione per cumulo di pene per vari reati
commessi in provincia di Milano, tra maltrattamenti
in famiglia e diversi episodi di ricettazione, il tutto
risalente tra il 2007 e il 2009.
26 aprile, La Corte d’Appello di Palermo ha assolto,
"perche’ il fatto non sussiste", l'ex capo di Cosa
nostra agrigentina, Giuseppe Falsone, accusato di
intestazione fittizia aggravata dal metodo mafioso
nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta
Apocalisse. Il reato contestato a Falsone, difeso
dall’ avvocato Giovanni Castronovo, si riferisce all’
azienda agricola "La Rotonda dei Pini",
di
Campobello di Licata. I giudici pertanto hanno
disposto il dissequestro dell'impresa. Falsone
invece e’ stato condannato a 3 anni e 4 mesi di
reclusione, a fronte dei 10 anni subiti in primo
grado, per presunte pressioni di stampo mafioso
sulle attivita’ connesse alla discarica di Campobello
di Licata.
26 aprile, E’ stato scarcerato per decorrenza dei
termini della custodia cautelare Raimondo Bonfanti,
24 anni,
di Palma di Montechiaro, accusato
dell’omicidio di Nicolo’ Amato e del tentato omicidio
del figlio Diego. Il provvedimento di scarcerazione e’
stato firmato dal giudice per le udienze preliminari
del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, che
giudica Bonfanti, unico tra gli imputati ad avere
scelto il rito abbreviato. Sono imputati Vincenzo
Bonfanti e i figli Nicola e Raimondo, tutti di Palma di
Montechiaro. Il delitto, presumibilmente scatenato
da un contenzioso economico, risale al 22 aprile
2011.
26 aprile, Ad Agrigento, in Ospedale, al San
Giovanni di Dio, affanno e tensione al reparto di
Ginecologia ed Ostetricia allorche’ una donna
somala, sbarcata a Lampedusa e trasportata ad
Agrigento con l’elisoccorso per partorire, dopo il
parto ha tentato in tutti i modi di fuggire, nonostante
i postumi del parto. La donna e’ stata trattenuta a
stento dal personale, e solo l’ intervento della
Polizia ha restituito ordine e persuaso l’ immigrata a
sottoporsi alle cure necessarie.
26 aprile, Ad Agrigento, un ragazzino di 15 anni, C S,
ecco le iniziali del nome, e’ stato denunciato a piede
libero alla Procura per i Minorenni di Palermo, per
guida senza patente e ricettazione. Il 15enne e’ stato
costretto all’ alt dai poliziotti della Squadra Volanti
di Agrigento, e gli agenti hanno scoperto che sul
telaio del suo ciclomotore e’ stato montato il blocco
motore di un altro ciclomotore, rubato il 18 aprile
scorso nella zona dello stadio Esseneto. Inoltre, il
minorenne ha guidato senza patente perche’ mai
conseguita.
26 aprile, A Menfi, ignoti hanno imbrattato con
vernice spray i muri e l’ ingresso dell’ abitazione,
scrivendo frasi ingiuriose e minacciose, di Giuseppe
Callaci, 40 anni, imprenditore. Lo stesso Callaci ha
presentato una denuncia ai Carabinieri della locale
Stazione. Gli investigatori non escludono che il
gesto miri a indurre l’imprenditore a desistere
dall’intento di candidarsi alle prossime elezioni
amministrative a giugno.
26 aprile, I Carabinieri della Compagnia di Canicatti’
hanno arrestato Vincenzo Porrello, 43 anni, di Naro,
operaio, per resistenza, violenza e lesioni a pubblico
ufficiale. L’uomo, in stato di ubriachezza, e’ stato
notato in atteggiamento minaccioso nei pressi
dell’ospedale
“Barone
Lombardo”.
Su
segnalazione del personale medico, e’ intervenuta
una pattuglia dei carabinieri. Porrello si e’ scagliato
violentemente contro i militari colpendoli a pugni e
calci. Dunque, l’arresto.
26 aprile, I poliziotti della Squadra Volanti
di
Agrigento hanno arrestato una donna per
manomissione di cavi elettrici e furto di energia
elettrica . Si tratta di Natalia Veresa, 37 anni,
originaria del Belgio e residente da tempo ad
Agrigento. Rispondera’ di
furto aggravato e
continuato, e si tratta di un caso di reiterazione del
reato, allorche’ la donna, che abita in via Vallicaldi,
e’ stata gia’ arrestata per lo stesso reato.
26 aprile, A Licata, nel centro storico, due banditi,
travisati con dei passamontagna e armati di pistola
e taglierino, hanno imperversato nel bar Cin Cin.
Hanno minacciato il titolare e gli hanno rubato l’
orologio al polso. Indagano i Carabinieri.
26 aprile, A Licata, nel quartiere Oltreponte, in via
Piave, ha subito un incendio l’automobile, una Fiat
Uno, di un operaio di Licata, di 55 anni. I danni sono
ingenti. Le fiamme hanno anche annerito il
prospetto di un immobile nei pressi.
26 aprile, E’ di Giuseppe Maniscalco, 47 anni, di
Sciacca, il cadavere scoperto il 24 febbraio scorso
sulla spiaggia in contrada Verdura, a Sciacca.
L’identificazione e’ stata possibile tramite una
consulenza tecnica e gli accertamenti sul profilo
genetico dei resti cadaverici, disposti dalla Procura
della Repubblica di Sciacca. Di Maniscalco non vi e’
stata piu’ alcuna traccia dal 23 gennaio scorso. Del
caso si e’ occupata anche la trasmissione Rai, “ Chi
l’ ha visto” .
26 aprile, La Procura di Agrigento indaga a seguito
di un esposto presentato dai familiari di Calogero
Turco, 34 anni, di Canicatti’, morto il 23 novembre
scorso dopo il ricovero in Ospedale a causa di un
malore. I genitori della vittima, Gaetano Turco e
Carmela Di Bella, ipotizzano un caso di malasanita’.
La Procura agrigentina ha notificato i primi avvisi di
garanzia al personale in servizio durante il ricovero
di Calogero Turco, che e’ stato affetto da distrofia
muscolare e cio’ gli avrebbe procurato ricorrenti
crisi respiratorie e cardiache.
26 aprile, Il giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Maria Alessandra Tedde, ha applicato la
pena
concordata,
tramite
la
forma
del
patteggiamento, di 4 mesi di reclusione, convertita
in 30mila euro, all’imprenditore Giuseppe Burgio,
originario di Porto Empedocle, imputato di non aver
versato all’ Erario 463mila euro di ritenute. Nell’
ottobre del 2009, Burgio, titolare della ditta Ingross,
subi’ un controllo fiscale che svelo’ il mancato
versamento delle ritenute.
26 aprile, A Racalmuto ha subito un attentato
intimidatorio il presidente della locale Pro Loco,
Giuseppe Guagliano. In Corso Garibaldi, nei pressi
della villa Grisafi, dove Guagliano lavora, la sua
automobile, una Opel Zafira, e’ stata cosparsa di
liquido infiammabile e incendiata. Indagano i
Carabinieri.
27 aprile, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della
Compagnia di Canicatti’ e della stazione di Aragona,
hanno arrestato ai domiciliari El Mostapha
Akachimir, 38 anni, originario del Marocco,
commerciante. A casa del nordafricano, i militari
hanno scoperto e sequestrato 53 grammi di
hashish, suddivisi in 36 dosi pronte per lo spaccio,
oltre a 1.200 euro in contanti, verosimilmente
provento dell’attivita’ di spaccio. Un’ altra persona
e’ stata sorpresa in possesso di un grammo e
mezzo di hashish ed e’ stata segnalata alla
Prefettura come assuntore .
27 aprile, Tra Agrigento e Palma di Montechiaro, in
contrada Valle del lupo, ignoti hanno rubato 1.300
metri di cavi in rame da un impianto fotovoltaico. I
danni ammontano a circa 20mila euro. Indagano i
Carabinieri.
27 aprile, A Sambuca di Sicilia i Carabinieri hanno
arrestato Giuseppe Torretta, 62 anni, che scontera’ 3
mesi di reclusione per cumulo di condanne subite
per vari reati. E a Santa Margherita Belice i
Carabinieri hanno arrestato Luciano Saladino, 40
anni, trasferito in carcere allorche’ ha piu’ volte
violato la misura della detenzione domiciliare.
Entrambi gli arrestati sono stati reclusi nel carcere
di Sciacca.
27 aprile, A Favara, in piazza Garibaldi, sono state
incendiate le assi di legno per il recupero del
pavimento dello storico palazzo dove ha vissuto il
costituzionalista Gaspare Ambrosini. I danni non
sono di rilievo, ma si tratta del secondo incendio
che l'impresa "Cosiam" di Gela, impegnata nelle
opere, ha subito a Favara. Infatti, gia’ lo scorso
novembre e’ stato incendiato un bobcat. La ditta e’
dell' imprenditore Riccardo Greco che in passato,
per altri lavori, ha denunciato richieste estorsive.
27 aprile, La Polizia stradale di Agrigento ha
denunciato 3 romeni residenti a Palma di
Montechiaro. I 3 sono stati sorpresi lungo la strada
statale 115 e nel portabagagli della loro automobile
sono state scoperte 20 bottiglie di vino risultate
rubate. Risponderanno di ricettazione.
27 aprile, A Campobello di Licata, un pensionato di
80 anni e’ stato sorpreso nel sonno all’interno della
sua camera da letto, minacciato e rapinato da due
malviventi che hanno forzato la finestra del bagno,
al secondo piano di un edificio, e sono entrati
dentro la casa dell’ anziano, immobilizzato e
costretto a consegnare circa 400 euro, oggetti di
valore, tra cui una fede nuziale, e un telefono
cellulare.
30 aprile, Al Tribunale di Sciacca, a conclusione
della requisitoria, il pubblico ministero, Giovanni
Lucio Vaira, ha chiesto la condanna a 7 anni e 6
mesi di reclusione per Ibrahim Mohamed Sayied di
31 anni, e a 6 anni e a 6 mesi per Elprrins Rshad, 28
anni,
entrambi
egiziani
e
accusati
di
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di
concorso nel naufragio del barcone che, il 22
giugno del 2011, provoco’ la morte di un immigrato
di 15 anni di eta’. Il ragazzino fu colpito al capo
dall'elica dell'imbarcazione durante lo sbarco sulla
spiaggia Lumia a Sciacca.
30 aprile, A San Giovanni Gemini, due banditi, uno
travisato e l’altro a volto scoperto, hanno rapinato
l’agenzia della “Montepaschi di Siena”. Bottino da
quantificare. Indagano i Carabinieri.
30 aprile, Al Tribunale di Agrigento ha patteggiato la
condanna, a 8 mesi di reclusione e 3mila euro di
multa, Salvatore Immermano, 36 anni, di Canicatti’,
arrestato lo scorso 21 aprile dai Carabinieri per
spaccio di sostanze stupefacenti.
30 aprile, A Porto Empedocle, all’ ingresso del
porto, e’ stata parcheggiata una betoniera. E’
trascorsa la notte. Poi, al mattino, un operaio si e’
accorto che il mezzo e’ stato cosparso di liquido
infiammabile. Il messaggio e’ poco equivoco : “
adesso solo l’ infiammabile non infiammato, la
prossima volta infiammiamo e vi saranno anche le
fiamme ”. Il destinatario dell’ attentato tipicamente
di stampo mafioso e’ Gerlando Gibilaro, nato ad
Agrigento il 24 giugno 1980. La betoniera
posteggiata innanzi allo scalo marittimo e’ della sua
impresa di calcestruzzi. Il 26 giugno 2012, il giorno
del maxi blitz antimafia cosiddetto “Nuova Cupola”,
Gibilaro e’ stato arrestato dalla Squadra mobile di
Agrigento e dai poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle. Il 23 luglio del 2012 Gerlando Gibilaro
ha subito il sequestro della sua ditta, la “Beton
Calcestruzzi”, di cui e’ socio Salvatore Guarragi, 44
anni, anche lui arrestato nell’ ambito dell’ inchiesta
“Nuova Cupola”. Il 4 agosto 2012 Gibilaro e’ stato
scarcerato dal Tribunale del Riesame per carenza di
gravi indizi di colpevolezza. E cosi’ anche Salvatore
Guarragi, il 9 agosto 2012. Poi, il 18 aprile scorso, e’
stata depositata la richiesta di rinvio a giudizio.
30 aprile, A Porto Empedocle, la Corte d’Appello di
Palermo ha revocato il sequestro di un
appartamento e di un garage in contrada Ciuccafa di
Giovanni Putrone, 62 anni, inquisito e poi
condannato ai processi antimafia “Fortezza” e
“Marna”. Giovanni Putrone e’ fratello di Giuseppe,
ergastolano, e del pentito, Luigi, ed e’ difeso dagli
avvocati Salvatore Pennica, Alfonso Neri e Nino
Gaziano. E’ stato invece confermato il sequestro,
disposto dalla Sezione misure di prevenzione del
Tribunale di Agrigento il 10 marzo 2011, di un
terreno agricolo e di un immobile costruito sullo
stesso terreno e che sarebbe abusivo. Secondo i
giudici vi e’ sproporzione tra i redditi di Giovanni
Putrone e della sua famiglia, e i costi affrontati
prima per l’acquisto del terreno e poi per la
costruzione dell’edificio.
30 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
1 mese e 15 giorni di reclusione e a 600 euro di
multa Raffaele Tuttolomondo, 39 anni, di Raffadali,
perche’ non ha versato all’ex moglie l’assegno di
mantenimento di 500 euro al mese che gli e’ stato
imposto dal Tribunale. Il giudice ha inoltre
condannato Tuttolomondo a pagare un risarcimento
del danno di 3mila euro alla donna.
30 aprile, A Canicatti’, in via Colombo, due banditi,
travisati con passamontagna e armati di pistola,
hanno rapinato la succursale 1 della Posta
arraffando il denaro in cassa, circa 9mila euro.
Indagini in corso.
2 maggio, A Messina, al Policlinico, e’ morto
Pasquale Dispinseri, 27 anni, di Favara, vittima il 25
aprile scorso di un incidente stradale lungo la
strada provinciale 3, cosiddetta Crocca. A bordo
della sua Fiat Stilo si e’ schiantato contro un
terrapieno, l’auto si e’ ribaltata, e Dispinseri e’ stato
sbalzato violentemente fuori dall’abitacolo. Prima la
morte cerebrale, poi l’arresto cardiaco.
2 maggio, I Carabinieri della stazione di Caltabellotta
hanno arrestato ai domiciliari Pellegrino Aquilina, 52
anni, di Caltabellotta, operaio forestale stagionale,
sorpreso in un terreno in contrada Perrana in
territorio di Sciacca intento, con una fiamma
ossidrica portatile, a bruciare sterpaglie secche. Il
fuoco e’ divampato su circa 2 ettari di terreno
incolto, ed e’ stato domato dai Vigili del fuoco di
Sciacca, tempestivamente intervenuti.
2 maggio, A Sciacca, in vicolo Duomo, una
pensionata di 81 anni, A D L sono le iniziali del
nome, ha subito da un malvivente a piedi lo scippo
della collana, un gioiello in oro del valore di circa
800 euro.
2 maggio, Presunte lottizzazioni abusive a
Lampedusa : la Procura di Agrigento invoca il
giudizio per 61 imputati. A Lampedusa, l' isola delle
tragedie del mare, degli sbarchi di disperati e della
crisi del turismo, incombe un altro fronte, il
contrattacco giudiziario contro l'abusivismo edilizio.
Una maxi inchiesta della Procura di Agrigento e’
sfociata adesso nella richiesta di rinvio a giudizio
per 61 persone, un record in materia, quasi come
fosse un maxi processo antimafia. E, anzi, il capo di
imputazione e’ stato parzialmente scremato, perche’
intero, all’epoca della notizia di reato, gli iscritti sul
registro degli indagati sono stati 90. Al setaccio vi
sono 40 anni di lavori edilizi e lottizzazioni risalenti
ai primi anni 70 del secolo scorso fino ad oggi.
Nelle more delle indagini, Guardia di Finanza e
Carabinieri hanno sequestrato aree ed edifici,
residence, un albergo, un ristorante e un bar. Sigilli
anche alla villa della societa’ Cala Creta in cui abita
Claudio Baglioni, che non e’ stato tra gli indagati.
Tra gli imputati vi sono funzionari della
Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento e
dell'Ufficio tecnico del Comune di Lampedusa. Poi,
i proprietari delle presunte lottizzazioni, e un notaio,
che e’ marito di una presunta lottizzatrice, e che e’
stato l’ ufficiale rogante di quasi tutti gli atti di
compravendita delle aree lottizzate. E poi, alcuni
acquirenti dei lotti frazionati e delle costruzioni. Le
zone interessate dall'inchiesta sono ubicate in
contrada Grecale - Cala Creta, ad elevatissimo
pregio ambientale,
sottoposte a vincolo
paesaggistico e per gran parte anche a vincolo di
inedificabilita’ assoluta. Il capo della Procura
agrigentina, Renato Di Natale, l’ aggiunto, Ignazio
Fonzo, e il sostituto, Luca Sciarretta, hanno
depositato l’ atto che invoca il giudizio per i 61. E il
giudice, Ottavio Mosti, non ha esitato piu’ di tanto :
la prima udienza preliminare e’ in calendario il 7
giugno.
2 maggio, La Cassazione ha assolto definitivamente,
senza rinvio, 3 volontari della Croce Rossa di
Agrigento, Settimio Montana, Calogero Parisi, e
Calogero Alessi, poi l’addetto alla distribuzione
delle derrate alimentari Giuseppe Messina, e
Salvatore Posante, ex titolare del panificio del Viale
dei Giardini a San Leone. I 5 sono stati accusati di
avere sottratto derrate alimentari destinate ai
bisognosi.
Uno
degli
imputati,
Salvatore
Posante, ex titolare dello storico panificio del viale
dei Giardini, adesso gestito dai figli, e’ morto
improvvisamente poco piu’ di 2 mesi addietro. Cio’
nonostante, i familiari hanno voluto che si
celebrasse il processo per cancellare la condanna a
2 anni e 2 mesi inflitta dalla Corte d’ Appello. E i
familiari di Salvatore Posante, dopo la sentenza di
assoluzione in Cassazione, commentano : “ e’ stata
fatta giustizia.
Non abbiamo presentato il
certificato di morte perche’ volevamo che lo Stato
riconoscesse la sua innocenza anche se
tardivamente. Ci siamo riusciti anche se ci sono
voluti 12 anni e non e’ piu’ fra noi”. Nel collegio
difensivo hanno lavorato gli avvocati Daniela
Posante, Nino Gaziano e Luigi Coniglio.
3 maggio, La Cassazione ha accolto il ricorso della
Procura della Repubblica di Agrigento. E’ stata
annullata l’ ordinanza del Tribunale del Riesame che
ha ordinato il dissequestro di alcuni fabbricati
presunti abusivi a Lampedusa, in contrada Cala –
Creta, in zone ad inedificabilita’ assoluta. Si tratta
della maxi inchiesta nel cui ambito e’ stata appena
depositata la richiesta di rinvio a giudizio per 61
persone.
3 maggio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della
Compagnia di Sciacca hanno arrestato ai domiciliari
Paolo Nocilla, 26 anni, Alessandro Augello, 24 anni,
e Ivan Baldassano, 21 anni, tutti di Caltabellotta. I 3
sono stati sorpresi a bordo di un’ automobile
Volkswagen Golf, lungo la strada provinciale 624, in
direzione Sciacca, e hanno lanciato dal finestrino
dell’auto
un
involucro,
subito
recuperato,
contenente 2 panetti di hashish, del peso
complessivo
di
194
grammi.
All’interno
dell’abitazione di Baldassano sono stati scoperti
altri 24 grammi di hashish.
3 maggio, A Santa Margherita Belice, i Carabinieri
hanno arrestato ai domiciliari Kevin Governale, 18
anni, di Santa Margherita, ed e’ stato denunciato a
piede libero alla Procura dei Minori di Palermo un
ragazzo di 17 anni, abitante a Menfi. I due, a bordo di
un ciclomotore, hanno strappato la borsa ad un’
anziana, e poi, poiche’ hanno esaurito la benzina,
sono fuggiti a piedi. I due sono stati inseguiti e
acciuffati. La refurtiva e’ stata restituita alla donna.
3 maggio, La Corte d’Appello di Palermo ha assolto
Giuseppe Martucci, 48 anni, appuntato dei
carabinieri, originario della provincia di Taranto ma
residente a Licata, accusato dei reati di lesioni
aggravate e violazione degli obblighi di assistenza
familiare a danno della moglie, per averla picchiata e
non averle versato l’assegno di mantenimento. In
primo grado, Martucci e’ stato condannato a 3 mesi
di reclusione.
3 maggio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
600 euro di multa il dentista Angelo Castellino,
accusato di concorso in esercizio abusivo della
professione allorche’ avrebbe consentito alla moglie
di lavorare come dentista pur essendo sprovvista di
titolo idoneo per esercitare la professione. Piu’ nel
dettaglio, la specializzazione in possesso della
donna e’ stata conseguita in Inghilterra e non
avrebbe valore giuridico in Italia.
4 maggio, A Lampedusa, una barca spazzamare,
impegnata nella pulizia dei fondali in occasione dell’
approssimarsi della stagione balneare, si e’
imbattuta in 5 panetti di hashish del peso
complessivo di oltre 6 chili. La droga e’ stata
agganciata dalla rete della spazzamare. Un operaio a
bordo, Salvatore Taranto, racconta : “ inizialmente
sembravano due sassi. Poi guardando meglio nella
rete abbiamo capito che si trattava di due panetti di
hashish. Abbiamo chiamato la Capitaneria
e
consegnato la droga”. E il comandante della
Capitaneria, Giuseppe Cannarile, conferma : “
subito dopo il ritrovamento dei due panetti, ne
abbiamo recuperati altri tre in diverse immersioni.
Adesso stiamo scandagliando attentamente tutta
l’area con l’ausilio di alcuni sommozzatori. Abbiamo
sequestrato la sostanza stupefacente che, grazie al
tipico confezionamento con scotch da imballaggio,
e’ ancora integra nonostante la permanenza in
acqua”.
4 maggio, Un attentato intimidatorio e’ stato
compiuto contro Rosario Miceli, commissario
liquidatore dell’ Ato rifiuti Agrigento 3 Dedalo
Ambiente, che si occupa della raccolta e dello
smaltimento dei rifiuti nei Comuni del versante
orientale della provincia di Agrigento. A Ravanusa,
in contrada Monterosso, ignoti sono entrati dentro
una villetta di Miceli, e hanno accatastato tutti i
mobili, forse con l’intenzione di appiccare un
incendio. Poi hanno tagliato alcuni alberi da frutto
piantati nell’orto. Miceli ha sporto denuncia dopo
quanto subito. Indagano i Carabinieri.
4 maggio, Al Tribunale di Sciacca, a conclusione del
giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze
preliminari, Roberta Nodari, ha inflitto 8 anni di
carcere a carico di Gianni Melluso, 56 anni, il falso
accusatore di Enzo Tortora, arrestato dai Carabinieri
il 24 luglio 2012 per favoreggiamento e sfruttamento
della prostituzione. Poi, 4 anni di reclusione alla
moglie di Melluso, Raffaella Pecoraro, di 47 anni, poi
3 anni e 4 mesi di reclusione per Pellegrino Grisafi,
48 anni, di Sambuca di Sicilia, e 3 anni per Stefano
Giovanni Ernesto, 38 anni, di Sciacca.
4 maggio, La Procura di Agrigento ha disposto il
giudizio immediato a carico dei fratelli Calogero e
Vincenzo Messina, di Canicatti’, imputati di tentato
omicidio a danno di Gioacchino Diana. Lo stesso
Diana rispondera’ a sua volta del danneggiamento
dell’automobile di Vincenzo Messina, colpita piu’
volte con un bastone fino a distruggere il
parabrezza,
i
finestrini
e
il
cofano.
Il
danneggiamento sarebbe stato la causa che ha
scatenato la furia omicida dei fratelli Messina, il 3
febbraio scorso. La prima udienza e’ in calendario il
26 giugno al Tribunale di Agrigento.
5 maggio, Incidente a Lampedusa, dove un
pensionato di 67 anni, a bordo della sua Fiat Panda,
forse perche’ colto da un malore, e’ precipitato in
acqua, dal lungomare Luigi Rizzo. Tre passanti si
sono subito tuffati, e in pochi attimi hanno
recuperato e salvato l’automobilista. L’ uomo e’
stato soccorso dal 118 al Poliambulatorio dell’isola.
5 maggio, Ancora fuoco e fiamme nell’ agrigentino.
A Favara, un furgone Ford Transit e un autocarro
Iveco sono stati danneggiati da un incendio. I mezzi
sono parcheggiati in via Pio La Torre, nel deposito
della ditta “Geo Perforazioni”, di C G, ecco le iniziali
del nome, 24 anni. Sul posto Vigili del fuoco e
Carabinieri.
6 maggio, La Corte d’Appello di Palermo ha
confermato la sentenza di primo grado emessa dal
Tribunale di Agrigento il 26 maggio del 2010, e che
ha assolto il nel frattempo defunto imprenditore e
Consigliere comunale di Agrigento, Carmelo
Picarella, i dirigenti comunali Francesco Vitellaro e
Calogero Capraro, e l’amministratore della societa’
Carpi, Roberto Giglione. I 4 avrebbero favorito
l’illegittima assegnazione del contratto di affitto
dell’Ufficio del Lavoro ad un locale offerto dalla
societa’ Carpi a Fontanelle, privo dei requisiti
necessari. I difensori degli imputati assolti sono
Salvatore Pennica, Alfonso Neri, Nino Gaziano,
Annalisa e Salvatore Russello, Pasquale Tarallo,
Enzo Camilleri e Raimondo Alaimo.
6 maggio, Angelo Iacono, 28 anni, di Favara, e’ stato
arrestato dai Carabinieri per resistenza e minacce a
Pubblico ufficiale allorche’ in via Olanda, a Favara,
a bordo della sua Ford Focus ha sbattuto contro
alcune fioriere e quando sono intervenuti i
Carabinieri si e’ lanciato in escandescenze,
tentando lo scontro fisico con i militari.
6 maggio, A Canicatti’, in via Taormina, ha subito un
incendio l’automobile Fiat Punto di un immigrato di
33 anni. E ad Agrigento, in via Matteo Cimarra, il
fuoco e’ divampato sull’ Audi A5 di un giovane
commerciante agrigentino.
6 maggio, A Porto Empedocle, in contrada
Vincenzella, lungo la statale 115, ignoti banditi
hanno scassinato l’ ingresso di un bar nella
stazione di servizio Agip, e hanno rubato un
centinaio di euro dalla cassa, stecche di sigarette e
altri prodotti. Indaga la Polizia.
6 maggio, A Racalmuto, in Largo Grillo, ha subito un
incendio una Hyundai di un impiegato del luogo, G
M, ecco le iniziali del nome, 47 anni. Il fuoco si e’
esteso danneggiando una seconda auto, una
Volkswagen Golf. Sul posto Vigili del fuoco e
Carabinieri.
6 maggio, A Palermo, in Corte d’Appello, la Procura
Generale, a conclusione della requisitoria, ha
invocato la conferma della sentenza del Tribunale di
Agrigento che il 7 giugno 2012 ha condannato a 18
anni di carcere Salvatore Rotolo, 39 anni, di
Agrigento, giudicato in abbreviato e imputato dell’
omicidio della compagna, Antonella Alfano, 34 anni,
anche lei di Agrigento, scoperta morta carbonizzata
all’interno della sua Fiat 600 la mattina del 5
febbraio del 2011. Rotolo, al culmine di una lite,
avrebbe ucciso la donna e poi avrebbe simulato un
incidente stradale lanciando giu’ da una scarpata l’
automobile di lei, e poi appiccando il fuoco alla
vettura. Il 14 e il 21 maggio arringheranno i difensori
di Rotolo.
7 maggio, Il Tribunale di Agrigento ha respinto la
richiesta della Procura di giudizio immediato a
carico del sindaco Zambuto, ossia di giudizio a
processo senza udienza preliminare perche’ la
prova e’ evidente,
nell’ ambito dell’ inchiesta
ruotante intorno alla Fondazione Teatro Pirandello.
In proposito, interviene lo stesso sindaco, Marco
Zambuto, che ha chiesto alla Procura di essere
ascoltato, e afferma : “ ho gia’ depositato presso la
Procura della Repubblica una memoria difensiva
chiedendo di essere sentito al fine di fornire ogni
ulteriore chiarimento per l’accertamento della verita’
. Il Giudice che si e’ opposto alla richiesta di
giudizio immediato ha evidenziato sotto diversi
profili
la
dubbia
consistenza
dell’impianto
accusatorio. Resto allora dispiaciuto del fatto che il
Pubblico ministero non abbia tenuto in nessun
conto la valutazione dei fatti operata dal Giudice
terzo,
e che anzi, senza compiere ulteriori
accertamenti, abbia deciso di chiudere le indagini.
Ho sempre, da pubblico amministratore eletto dai
cittadini, collaborato con la giustizia e con tutti gli
organi dello Stato per difendere diritto e legalita’
contro le mafie e gli intrecci corruttivi. Pertanto non
puo’ che amareggiarmi questa vicenda ”.
7 maggio, Il Tribunale civile di Agrigento ha
condannato in solido 5 emittenti radiotelevisive, con
antenne nella zona di Rupe Atenea, a pagare un
risarcimento danni di 40mila euro alla famiglia
Linguanti che abita nella stessa zona, per il danno
esistenziale subito a causa della presenza delle
antenne. Anche il Comune risarcira’ il danno
perche’, pur essendo stato informato del
provvedimento del giudice, per 8 anni ha omesso di
esercitare i controlli che la legge impone. Il danno,
tecnicamente, e’ danno morale da stress, afflizione e
frustrazione per essere costretti a vivere a contatto
con numerose antenne di notevoli dimensioni, col
timore costante di ammalarsi per la prolungata
esposizione a onde elettromagnetiche che hanno
superato i limiti di guardia, come accertato dai rilievi
dell'Arpa su disposizione dell'Azienda sanitaria di
Agrigento. Il giudice ha disposto che le cinque
emittenti riducessero immediatamente e poi
mantenessero il livello di emissione di onde
elettromagnetiche entro i limiti prescritti dalla legge.
La famiglia e’ stata difesa dall'avvocato Maria
Teresa Parrino. Le cinque emittenti condannate
sono: Telecolor International Tci spa,
Edizioni
radiofoniche siciliane srl, Radio Vela Agrigento srl,
Centro produzione spa, e Monradio srl.
7 maggio, Il procuratore di Agrigento, Renato Di
Natale, l'aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto
Andrea Maggioni hanno iscritto nel registro degli
indagati l’avvocato agrigentino, Giuseppe Arnone,
indagato per tentata estorsione allorche’ avrebbe
esercitato pressioni politiche per ottenere una
candidatura alle elezioni regionali dell'ottobre del
2012 nella lista del candidato presidente, Rosario
Crocetta. Come parti offese sono indicate lo stesso
presidente della Regione, Crocetta, e il senatore de
"Il Megafono" Beppe Lumia. Le minacce sarebbero
state perpetrate con telefonate, sms e mail. Arnone,
intercettato
nell'ambito
di
un'inchiesta
per
corruzione in atti giudiziari, prima delle elezioni
regionali ha contatti telefonici con Lumia e lo
avrebbe pressato e poi minacciato di stampare un
manifesto contro lui e Crocetta. In una mail del 21
settembre 2012 indirizzata a Crocetta, Arnone
avrebbe scritto : “apporre veti ad Arnone comporta
ovviamente l'esplodere ad Agrigento e non solo di
una polemica violentissima che durera’ per tutta la
campagna elettorale”. Il giorno dopo, il 22
settembre, contattato al telefono da un suo
collaboratore che gli comunica la conferma della
intenzione di non candidarlo, Arnone avrebbe
risposto : “non ti preoccupare, adesso gli rompero’
il ….
so come muovermi, a me interessa la
battaglia politica, creare il caso”. Giuseppe Arnone
replica : “non ho ricevuto alcun avviso di garanzia.
C’e’ stata una diffusione illegale delle conversazioni
di cui anche i magistrati saranno chiamati a
rispondere perche’
le mie telefonate erano di
contenuto squisitamente politico. Con la diffusione
illegale delle intercettazioni si vuole colpire me e
Lumia. Ho gia’ depositato alla Procura generale un
esposto contro i magistrati responsabili. Lumia mi
disse che eravamo minacciati. Se avessero
candidato me,
allora altri avrebbero votato per
Fava e non per Crocetta. Semmai e’
questa
l'estorsione. Io gli ho risposto che avrei fatto un
manifesto per spiegare le mie ragioni e lui mi
confermo’ che si sarebbe impegnato non per me ma
per gli ideali per cui mi sono sempre battuto. A quel
punto non ho stampato piu’ il manifesto. Dove sta
l'estorsione? ".
7 maggio, A Cattolica Eraclea i Carabinieri hanno
arrestato ai domiciliari Antonino Sciascia, 29 anni,
accusato detenzione a fini di spaccio di sostanze
stupefacenti
allorche’,
nel
corso
di
una
perquisizione domiciliare, e’ stato sorpreso in
possesso di 7,55 grammi di hashish, suddivisi in 3
involucri, un bilancino di precisione e 2 coltelli. Il
tutto e’ stato sequestrato.
7 maggio, A Palma di Montechiaro, nelle campagne,
Angelo Vitello, 58 anni, ha subito gravi ferite
allorche’ il suo trattore si
e’ ribaltato
schiacciandolo. Dopo il trasporto d’ urgenza
all’ospedale San Giacomo d’Altopasso a Licata, i
medici hanno disposto il trasferimento al Sant’Elia a
Caltanissetta dove e’ ricoverato in rianimazione.
7 maggio, Grave incidente sfiorato a San Leone,
frazione balneare di Agrigento, allorche’, al piazzale
Aster, una parte del cornicione di un edificio che
ospita varie attivita’ commerciali e’ crollata e i
calcinacci hanno colpito di striscio una bambina
intenta a passeggiare con i genitori. La piccola e’
stata soccorsa in Ospedale, medicata e dimessa.
Sul posto Vigili del fuoco, Polizia locale e Ufficio
tecnico comunale.
7 maggio, A Porto Empedocle ancora un furto, il
secondo in tre giorni, a danno dell’ area di servizio
Agip lungo la strada statale 115, in contrada
Vincenzella. I ladri hanno rubato soldi, pacchi di
sigarette, e dolciumi confezionati. Indaga la Polizia.
7 maggio, A Ribera, in via Imbornone, ha subito un
incendio l’automobile, una Citroen Xsara, di un
agricoltore, P C sono le iniziali del nome. Indagini in
corso.
8 maggio, Lungo la strada statale 115, tra Agrigento
e Palma di Montechiaro, sono stati intercettati e
bloccati una ventina di immigrati, che sarebbero
sbarcati nei pressi della spiaggia di Punta Bianca.
Nessuna traccia vi e’ del barcone utilizzato per la
traversata. Verosimilmente il gruppo di migranti
clandestini e’ stato sganciato sotto costa da una
imbarcazione che si e’ poi dileguata a largo.
8 maggio, I poliziotti della Squadra mobile di
Agrigento, agli ordini di Corrado Empoli, hanno
arrestato 3 egiziani e un marocchino, perche’
ritenuti gli scafisti del barcone approdato a
Lampedusa il 20 aprile scorso, con a bordo 203
migranti. Si tratta degli egiziani El Sayed Kamal, 39
anni, Mahammed Abdessamad, 30 anni, Said
Adallah, 21 anni, e il marocchino Brahim Taghit, 26
anni.
8 maggio, Paolo Lizzardo, 52 anni, medico,
originario della Puglia e da pochi mesi in servizio
all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, e’
stato arrestato dalla Polizia di frontiera all’aeroporto
di Fiumicino a Roma al rientro da una vacanza in
Colombia. Il mandato di cattura e’ stato spiccato dal
Tribunale di Gela. Il medico avrebbe costretto una
collega all’ Ospedale di Gela ad avere un rapporto
sessuale con lui e l’avrebbe anche minacciata di
morte se avesse raccontato quanto accaduto.
Lizzardo e’ recluso nel carcere di Civitavecchia.
9 maggio, I Carabinieri del Reparto Operativo del
Comando Provinciale di Agrigento hanno notificato
a 7 imprenditori, di Porto Empedocle e di
Realmonte, una informazione di garanzia nell’
ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Dna. I 7,
avendo deposto come testimoni innanzi al giudice,
sono indiziati di avere affermato il falso, negando
quanto inizialmente dichiarato nel corso delle
indagini e comunque taciuto, anche parzialmente,
quanto di loro conoscenza, escludendo quindi in
una fase successiva di avere mai ricevuto richieste
estorsive da appartenenti a “Cosa Nostra”. Il 25
ottobre 2011, il blitz antimafia cosiddetto Dna, dei
Carabinieri di Agrigento e della Direzione
distrettuale antimafia di Palermo, provoco’ l’arresto
di 4 presunti fedelissimi di Gerlandino Messina tra
Porto Empedocle e Realmonte, accusati di avere
imposto il pizzo agli imprenditori operanti nella
zona.
9 maggio, La Corte d’ Appello di Palermo ha ridotto
la condanna inflitta in primo grado ai favaresi
Carmelo Bellavia, 50 anni, e Antonio Costa, 49 anni,
rispettivamente padre e suocero di Calogero
Bellavia, gia’ condannato con sentenza definitiva
per essere stato uno dei favoreggiatori della
latitanza del numero due di Cosa nostra agrigentina,
Gerlandino Messina. A Bellavia e Costa, difesi
dall’avvocato Giovanni Castronovo, i giudici hanno
inflitto, per favoreggiamento personale nei confronti
del boss empedoclino, 2 anni e 4 mesi a Bellavia, e
in primo grado sono stati 3 anni e 4 mesi, e 1 anno e
8 mesi a Costa, e in primo grado sono stati 2 anni e
4 mesi. A favore di Carmelo Bellavia, a seguito della
parziale riforma della sentenza, e’ stata revocata la
sanzione accessoria dell’interdizione dai pubblici
uffici. A Costa e’ stata, invece, concessa la
sospensione condizionale della pena.
9 maggio, L’Azienda sanitaria provinciale di
Agrigento ha avviato un procedimento disciplinare a
carico di Paolo Lizzardo, 52 anni, medico, in servizio
da pochi mesi al Pronto soccorso dell’ospedale San
Giovanni di Dio, arrestato due giorni addietro per
violenza sessuale a danno di una collega all’
Ospedale di Gela. Lizzardo si e’ assentato dal posto
di lavoro dal 14 al 23 marzo presentando un
certificato medico. Poi ha chiesto la prosecuzione
del congedo straordinario per malattia fino al 5
aprile. In verita’, durante lo stesso periodo sarebbe
stato in vacanza in Colombia. L’Azienda sanitaria gli
ha gia’ sospeso lo stipendio dalla data di mancato
rientro.
9 maggio, Il Tribunale del Riesame ha disposto il
dissequestro di 295mila euro rilevati lo scorso 6
luglio su un conto corrente del Comune di
Lampedusa e destinati al pagamento degli incarichi
dell’ex dirigente dell’Ufficio tecnico Giuseppe
Gabriele e dell’ex consulente Gioacchino Giancone.
La decisione e’ stata adottata allorche’ la Corte di
Cassazione ha disposto un riesame del caso
oggetto di una piu’ ampia inchiesta, in cui e’
indagato anche l’ex sindaco De Rubeis,
per
associazione per delinquere, corruzione, falso,
truffa, abuso di ufficio e turbata liberta’ degli incanti.
10 maggio, Dunque, a seguito della notifica dell’
informazione di garanzia a 7 imprenditori di Porto
Empedocle e Realmonte, perche’ hanno negato di
avere subito pressioni ed estorsioni dalla mafia,
ritrattando quanto in precedenza dichiarato, si
profila un secondo troncone processuale nell’
ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Dna. I 7
indagati, che risponderanno di favoreggiamento
aggravato alla mafia, sono Domenico Arena, 46
anni, di Porto Empedocle, Lello Burgio, 37 anni, di
Agrigento, Salvatore Abate, 34 anni, di Agrigento,
Biagio Abate, 58 anni, di Porto Empedocle, Marcello
Sguali, 40 anni, di Porto Empedocle, Gaetano
Fanara, 64 anni, di Favara, e Salvatore Butera, 55
anni, di Porto Empedocle.
10 maggio, La Direzione distrettuale antimafia di
Palermo, tramite il sostituto procuratore Giuseppe
Fici, ha notificato all’ex sindaco di Agrigento e
senatore, Calogero Sodano, l’avviso di conclusione
delle indagini preliminari per concorso esterno in
associazione mafiosa. Calogero Sodano ha gia’
subito un procedimento penale, poi archiviato, per
lo stesso reato, a seguito delle dichiarazioni dei
pentiti Luigi Putrone e Maurizio Di Gati. Adesso, un
altro pentito, l’ agrigentino Franco Cacciatore,
racconta che in occasione delle elezioni comunali
del 1993, quando Sodano vinse su Arnone per circa
200 voti, la mafia locale sostenne Sodano. Franco
Cacciatore cita il nome di Sodano anche nell’ambito
di
alcuni
appalti,
tra
nettezza
urbana,
riqualificazione di Villaseta e depuratore di Favara
Ovest.
10 maggio, Una lettera e’ stata inviata
all'imprenditore di Bivona, Ignazio Cutro’, con la
firma falsa del sostituto procuratore di Agrigento,
Salvatore Vella. Nella lettera, recapitata a Cutro’
questa mattina, il falso Salvatore Vella scrive : “ ti
dico che non sara’ piu’ possibile confermare tutte le
richieste. Dall’alto si sono stufati dei tuoi capricci,
dai troppo scandalo, sei sempre sui giornali per
niente, le tue richieste di soldi sono troppo esose.
Anche la scorta sara’ dimezzata ai tuoi familiari e
per i costi eccessivi. Mi sono accorto che il nostro
amico politico Lumia ci rema un po’ contro e si
espone solo per fare bella figura sui giornali. Ti
comunico anche che per il discorso della tua falsa
testimonianza non ho potuto intercedere in nessuna
maniera con il giudice e quindi non so dirti cosa
potrai aspettarti dalla sentenza. Molti hanno capito
che questo processo era costruito ad arte e che tu
eri solo una piccola pedina che serviva per fare
rumore, ma i tuoi atteggiamenti troppo esigenti ci
hanno tagliato le gambe. Non contattarmi nemmeno
al telefono. Siamo sotto controllo. Buona fortuna ”.
Ignazio Cutro’ ha presentato una denuncia ai
Carabinieri contro ignoti.
10 maggio, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a
4 anni di reclusione Salvatore Doria, 62 anni, di
Sciacca, allorche’ avrebbe gestito un giro di squillo
colombiane, offrendo a disposizione la sua casa in
contrada Capo San Marco. Doria e’ stato giudicato
in abbreviato, ed e’ stato arrestato dalla Polizia il 19
novembre 2012.
10 maggio, A conclusione del giudizio abbreviato, il
Tribunale di Sciacca ha condannato Vincenzo
Calogero Soldano, 51 anni, a 4 anni di reclusione, da
scontare ai domiciliari, per detenzione e spaccio di
stupefacenti allorche’ il 26 novembre 2012 sul
pullman di linea Palermo – Sciacca e’ stato sorpreso
dalla Guardia di Finanza in possesso di 400 grammi
di hashish.
11 maggio, La Cassazione, rigettando il ricorso della
Parte civile, ha assolto definitivamente i favaresi
Francesco Tuzzolino e Pasquale Patti, entrambi di
26 anni, condannati in primo grado dal Tribunale di
Agrigento a 6 anni di reclusione ciascuno, e poi
invece assolti in Appello, per violenza sessuale a
danno di una ragazza. Patti e Tuzzolino sono stati
arrestati, e hanno trascorso un anno in reclusione,
tra carcere e domiciliari. Ad assistere Tuzzolino e
Patti sono stati gli avvocati Giovanni Castronovo ed
Enrico Quattrocchi.
11 maggio, La Procura di Palermo invoca 8 rinvii a
giudizio per altrettanti empedoclini imputati nell’
ambito dell’ inchiesta antidroga Hardom 2. Il Gup si
oppose agli arresti. Domanda : come e’ scattata l’
inchiesta antidroga Hardom ? Risposta : il 13 marzo
2010 a Porto Empedocle i Poliziotti, capitanati da
Cesare Castelli, arrestano lui, Sergio Racinello, 39
anni, sorpreso in possesso di 5 ovuli di cocaina per
circa 4 grammi di peso. Racinello e’ pizzicato dalla
Polizia perche’ il suo telefono e’ sotto controllo
nell’ambito delle indagini per la ricerca dell’ allora
latitante
Gerlandino
Messina.
Poi,
dalle
intercettazioni su Racinello emerge il nome di lui,
Salvatore Prestia, 33 anni. Si indaga ancora e si
scopre che Salvatore Prestia lavora insieme a
Giuseppe Grassonelli, inteso "Peppi u biunnu", e
che Grassonelli e’ legato a sua volta ad altri
complici. Le cimici sono nascoste anche
nell’automobile di Prestia, che viaggia, per l’
approvvigionamento della droga all'estero, in
Germania, Belgio, poi rientra in nave, da Genova a
Palermo. L’ 8 febbraio 2011 Squadra mobile di
Agrigento e Commissariato di Porto Empedocle
scatenano il blitz : 11 arresti tra Porto Empedocle e
Favara. Il 2 febbraio 2012 e’ chiesto il rinvio a
giudizio a carico degli 11, e 7 degli 11 saranno
giudicati in abbreviato. Il 13 ottobre 2012, 6 dei 7 in
abbreviato sono condannati, ed e’ assolto Antonio
Russello, di Favara. Nel frattempo, il 20 luglio 2012 il
Tribunale di Palermo risponde no alla richiesta della
Procura distrettuale antimafia di altri 7 arresti nell’
ambito della stessa inchiesta Hardom. Si’ all’arresto,
ai domiciliari, di uno soltanto. E sfuma cosi’ l’
operazione Hardom 2. Secondo il giudice Michele
Alajmo, vi e’ carenza dei necessari gravi indizi di
colpevolezza. Adesso, invece, la Procura rilancia le
accuse e ha chiesto il rinvio a giudizio degli stessi 8.
Si tratta degli empedoclini Fabrizio Messina, 36
anni, fratello dell’ex boss latitante Gerlandino,
Raimondo Macannuco, 31 anni, Luca Adorno, 26
anni, Salvatore Lombardo, 24 anni, Bruno Pagliaro,
22 anni, Giancarlo Buti, 24 anni, Giuseppe Antonio
Patti, 35 anni, e Calogero Noto, 32 anni. La prima
udienza preliminare e’ in calendario il 16 maggio.
11 maggio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato
Andrea Sanfilippo, 29 anni, di Licata, a 2 anni e 10
mesi di reclusione, e Ignazio Callea, 30 anni, anche
lui di Licata, a 2 anni e 4 mesi, per incendio doloso e
omicidio colposo. Il 30 agosto del 2009, al fine di
costringere lo zio di Andrea Sanfilippo, Angelo
Sanfilippo, 47 anni, di Licata, a pagare mensilmente
delle somme di denaro, avrebbero incendiato
l’automobile dell’uomo, una Fiat Uno bianca,
parcheggiata in via Gioberti. I fumi provocati dal
rogo hanno invaso l’abitazione di Alessandra De
Simone, 80 anni, madre di Angelo Sanfilippo e
nonna di Andrea Sanfilippo. La donna e’ stata
ricoverata prima all’Ospedale di Licata e poi a
Sciacca, dove e’ morta a causa di una grave
insufficienza respiratoria provocata da inalazioni di
fumi tossici.
11 maggio, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca
e della stazione di Sambuca di Sicilia hanno
arrestato Giovanni Tarantino, 37 anni, e Gianluca
Colletti, 23 anni, entrambi di Sambuca di Sicilia.
Risponderanno di una rapina, il 29 novembre 2012, a
danno di due anziani coniugi, sorpresi nel sonno da
due aggressori incappucciati e armati di coltello, e
rapinati di 75 euro e di una collana d’oro.
11 maggio, I Carabinieri del Nucleo radiomobile di
Canicatti’ hanno arrestato a Racalmuto Mirko
Messina, 23 anni, di Canicatti’, perche’ avrebbe
ceduto ad un altro giovane 10 grammi di hashish. L’
acquirente e’ stato segnalato alla Prefettura come
assuntore di stupefacenti. La droga e’ stata
sequestrata. Mirko Messina e’ ristretto ai domiciliari.
11 maggio, Flussi di migranti clandestini incessanti
verso Lampedusa dove sono sbarcati 82 somali, a
bordo di un gommone in difficolta’ e soccorsi dalla
Guardia costiera a 125 miglia dall’ isola. Prima degli
82, sono approdati altri 98 migranti, tra cui 18 donne
e 10 minori, di cui 2 neonati. E poi, ancora, nella
tarda mattinata di oggi, la Guardia costiera ha
soccorso due gommoni con migranti alla deriva nel
Canale di Sicilia. Sul primo 36 persone, tra cui 3
donne, e nel secondo 103. Al Centro d'accoglienza
di Lampedusa gravitano adesso oltre 700
extracomunitari in attesa dei trasferimenti. E il
leghista e presidente della Regione Lombardia,
Roberto Maroni, su twitter ha scritto : “Riprendono
gli sbarchi a Lampedusa. Occhi aperti ministro
Alfano".
11 maggio, Una donna agrigentina, Valentina Rizzo,
25 anni, e’ stata arrestata dalla polizia a Pescara, su
ordine del Tribunale di Palermo, per rapina, lesioni
aggravate e porto ingiustificato di strumenti atti ad
offendere. Il 21 agosto 2012, Valentina Rizzo,
insieme a un complice palermitano, avrebbe
aggredito una turista francese tentando di
strapparle la borsa e, sorpresa dalla reazione della
vittima, l’avrebbe ferita con un coltello da cucina.
13 maggio, Agrigento e il centro storico, che e’ in
fibrillazione, e non solo perche’ a rischio frane e
crolli. La virulenza microcriminale si infuoca sotto
traccia e poi si scatena. E Carabinieri e Poliziotti
usano il defibrillatore delle manette. In salita Angelo
De Gubernatis, candidato premio Nobel per la
letteratura, in una casa, tra le mani dei militari del
Nucleo Radiomobile, impegnati in una perquisizione
domiciliare, e’ saltato fuori tutto cio’ : 120 grammi
di hashish, tagliati e divisi in 18 involucri. Poi un
coltello con la lama annerita, forse perche’ ha
affettato l’ hashish a stecchette. E poi banconote da
50, 10 e 5 euro, forse pagati dai compratori per
comprare l’hashish. I Carabinieri hanno arrestato in
flagranza di reato una coppia di tunisini, che da
salita Angelo De Gubernatis e’ stata trasferita a
nord, nel carcere in contrada Petrusa. Lui e’ Ayadi
Ayoub, 34 anni, e lei e’ Jelassi Saja, 42 anni. Ancora
nel centro citta’, innanzi alla Prefettura, un rapace di
borse ha scippato una signora. Uno strattone
violento, e la fuga. Lei, spaventata, ha gridato come
una ossessa. Un poliziotto all’ ingresso del palazzo
ha inseguito il rapace, e cosi’ poi anche altri
poliziotti allarmati. Tutti nella zona. E il rapace e’
stato ricercato e poi
scovato nascosto sotto
un’automobile posteggiata in piazza Vittorio
Emanuele. Davvero come un vero rapace di bosco.
Ed ancora, ad Agrigento centro, in piazza San
Francesco, durante un concerto serale innanzi a un
locale, un marocchino di 45 anni, residente in citta’,
e’ stato denunciato. I poliziotti della Squadra Volanti
lo hanno sorpreso tra la folla a camminare
sospettosamente, brandendo un coltello in una
mano e una cintura tirapugni nell’altra mano. E la
sua non sarebbe stata una manifestazione pacifista,
a favore dell’ integrazione e contro l’ intolleranza.
14 maggio, Ad Agrigento, nell’ Istituto scolastico
Tortorelle, un incidente ha rischiato di provocare
danni a due scolari. Infatti, alcuni calcinacci si sono
distaccati dal tetto di un bagno della scuola, e i due
alunni, con prontezza di riflessi, hanno scansato il
cedimento.
14 maggio, La Procura della Repubblica di
Agrigento ha disposto un secondo sequestro
preventivo dei 295mila euro scoperti su un conto
corrente del Comune di Lampedusa e destinati al
pagamento delle parcelle dell’ex capo dell’ Ufficio
tecnico comunale, Giuseppe Gabriele, e dell’ex
consulente del Comune, Gioacchino Giancone. Lo
scorso 8 maggio, il Tribunale del Riesame ha
dissequestrato la somma perche’ la Cassazione ha
disposto un nuovo riesame del caso oggetto di una
piu’ ampia inchiesta, in cui e’ indagato anche l’ex
sindaco De Rubeis, per associazione per delinquere,
corruzione, falso, truffa, abuso di ufficio e turbata
liberta’ degli incanti.
14 maggio, I Carabinieri della Compagnia di
Canicatti’, nel corso della settimana precedente,
hanno compiuto diverse e mirate attivita’ di
controllo del territorio. Ecco gli esiti : denunciati 3
tra Racalmuto e Canicatti’ per armi bianche, 2 a
Sant’Angelo Muxaro e Canicatti’ per droga, 2 a
Canicatti’ per ricettazione di auto rubata,
1 a
Canicatti’ per violazione di domicilio, e un altro a
Castrofilippo per tentata truffa. Arrestati
1 a
Canicatti’ per droga, 1 a Racalmuto per violenza,
resistenza e minacce, 1 a Canicatti’ per evasione.
Controllati 251 veicoli, 296 persone, 56 le
contravvenzioni al codice della strada, 25 le
perquisizioni, 15 ciclomotori in stop amministrativo
perche’ condotti da minori senza casco, e 96 le
infrazioni per guida senza casco. 3 veicoli
sequestrati perche’ senza assicurazione, 2 patenti
ritirate perche’ scadute. Due denunciati per guida in
stato di ebbrezza.
14 maggio, I Carabinieri della Tenenza di Favara
hanno arrestato Rafi Ait El Kaid, 32 anni, originario
del Marocco, per maltrattamenti in famiglia. L’
uomo, probabilmente in preda ai fumi dell’alcol,
avrebbe picchiato la convivente, una tunisina di 42
anni anche lei residente a Favara, buttandola fuori di
casa, in pigiama e senza scarpe.
14 maggio, A Realmonte, in piazza Vecchia, ha
subito un incendio la Fiat Grande Punto di una
impiegata del luogo. A Licata, in via Bengasi, nel
quartiere africano, in fiamme la Fiat 600 di un
commerciante di 62 anni. Vigili del fuoco e
Carabinieri a lavoro.
14 maggio, Ad Agrigento, un atto intimidatorio e’
stato perpetrato a danno del presidente della
Provincia di Agrigento, Eugenio D’Orsi. Ignoti
malviventi sono entrati furtivamente all’ interno del
Bed & breakfast di sua proprieta’ in via Dante,
hanno ammassato tutti gli arredi al centro di una
stanza e hanno imbrattato i muri interni ed esterni
con frasi ingiuriose e minacce.
15 maggio, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca
hanno arrestato 4
romeni perche’ presunti
responsabili di alcuni furti perpetrati all’interno di
appartamenti in contrada Piana Scunchipani, nella
periferia della citta’. I quattro sono stati sorpresi ad
un posto di blocco in possesso di refurtiva. La
contrada Piana Scunchipani e’ stata spesso
bersaglio dei ladri, e sono numerose le segnalazioni
di furti in case abitate soprattutto nella stagione
estiva o usate per i lavori nelle campagne.
15 maggio, A Linosa, in via Pozzolana, ignoti
malviventi hanno forzato un ingresso e, dopo aver
ammassato gli arredi, hanno incendiato il Centro di
recupero tartarughe marine. Le fiamme sono state
domate da alcuni abitanti dell’isola. Indagano i
Carabinieri.
15 maggio, Il Tribunale di Agrigento ha applicato la
pena concordata, quindi il patteggiamento, di 10
mesi di reclusione a carico di Gianfranco Moscato,
46 anni, di Agrigento, imputato di lesioni personali a
danno di un medico in servizio al Pronto soccorso
dell’Ospedale San Giovanni di Dio. L’ uomo avrebbe
aggredito il medico, seminando il panico tra il
personale e i pazienti, perche’ non soddisfatto del
trattamento ricevuto.
15 maggio, Ancora una intimidazione, l’ennesima,
contro l’ ex sindaco di Porto Empedocle, Paolo
Ferrara. Innanzi all’ ingresso dell’abitazione di
Ferrara, al Villaggio Bellavista, e’ stata scoperta una
bottiglia contenente liquido infiammabile e un
proiettile. Paolo Ferrara, lo ricordiamo, ha
contribuito in modo determinante all’ inchiesta
antiusura cosiddetta Easy money.
16 maggio, A Palermo, alla Corte d’Appello
presieduta da Biagio Insacco, il Procuratore
generale, Daniela Giglio, a conclusione della
requisitoria, accogliendo il ricorso del difensore, l’
avvocato Giovanni Castronovo, ha chiesto l’
assoluzione a favore dell’ ex capomafia di
Campobello di Licata, Giuseppe Falsone, imputato
nell’ ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta
“Maginot”. Giglio ha dunque accolto la tesi
difensiva secondo cui non vi e’ prova che da
Marsiglia Falsone abbia diretto l’ organizzazione
mafiosa agrigentina. La Procura generale ha inoltre
chiesto la conferma della sentenza di primo grado
emessa nei confronti degli altri imputati. Il prossimo
17 giugno iniziano le arringhe difensive.
16 maggio, Al Tribunale di Agrigento, in occasione
del giudizio abbreviato, Ignazio Zarbo, 28 anni, di
Agrigento, arrestato dai Carabinieri il 5 aprile scorso
perche’ presunto accoltellatore di Vincenzo La
Spina, 21 anni, ferito al culmine di una rissa, nella
zona dello stadio Esseneto, ha confessato : “ si’, ho
accoltellato io Vincenzo La Spina. Mi dispiace e
chiedo scusa. L’ ho fatto solo per legittima difesa”.
Il processo e’ stato rinviato al 27 giugno per la
discussione finale. Ignazio Zarbo e’ difeso dall’
avvocato Daniele Re.
16 maggio, Le spese sospette della Presidenza della
Provincia di Agrigento : 4 imputati a giudizio, 4
prosciolti e 1 assolto in abbreviato. Non hanno
controllato, come avrebbero dovuto controllare, le
spese del presidente della Provincia di Agrigento. E,
in alcuni casi, hanno autorizzato spese di Eugenio
D’Orsi che invece non avrebbero dovuto
autorizzare. Tecnicamente e’ l’articolo 323 del
codice penale, l’ abuso d’ufficio, che punisce colui
che viola i doveri legati al proprio ufficio e cio’
arreca un ingiusto vantaggio ad un altro. Ecco
perche’ il prossimo 7 ottobre, innanzi alla sezione
penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da
Giuseppe Melisenda Giambertoni, siederanno da
imputati 4 tra dirigenti e funzionari,
Ignazio
Gennaro, Giuseppina Micciche’, Piero Hamel e
Gaetano Gucciardo. Gennaro e Micciche’ marciano
pero’ con un carico sulle spalle meno pesante,
perche’ lui, Ottavio Mosti, il Giudice per le udienze
preliminari del Tribunale, li ha prosciolti da 3 capi di
imputazione. Il giudice Mosti ha invece disposto il
non luogo a procedere per altri 4 imputati : Paolo
Muratore, Antonino Amato, Anna Capizzi e Bernardo
Barone. E’ stato giudicato in abbreviato, assolto e
scagionato del tutto Stefano Mammo Zagarella,
difeso dall’ avvocato Angelo Nicotra, per il quale
anche il Pubblico ministero, Giacomo Forte, lo
scorso 13 marzo, a conclusione della requisitoria,
ha invocato l’ assoluzione. Dirigenti e funzionari
avrebbero avallato rimborsi sospetti e sospettati
delle spese di rappresentanza del presidente
Eugenio D’Orsi. E, tra l’altro, anche l’acquisto di
penne di lusso, ospitalita’ in alberghi, oggetti di
cartolibreria, rinfreschi, pranzi e cene. Il primo
fulmine a ciel sereno si scateno’ il 14 settembre del
2010 quando la Guardia di Finanza, su ordine della
Procura, si presento’ al palazzo di piazzale Moro e
sequestro’ copie di atti e delibere, tra incarichi e
spese. Il 28 giugno 2011 viaggiano 12 avvisi a
comparire per essere ascoltati. Il 13 gennaio 2012
viaggiano invece 10 avvisi di conclusione delle
indagini preliminari. Il 23 maggio 2012 la richiesta di
rinvio a giudizio. Adesso il primo verdetto.
16 maggio, E' morto, al Reparto Rianimazione dell’
Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, dopo 9
giorni di coma, Antonino Tuttolomondo, 20 anni, di
Raffadali. Lo scorso 7 maggio, a Raffadali, in via
Fontanelle, Tuttolomondo e’ stato vittima di un
incidente autonomo allorche’, a bordo di un quad,
una moto a quattro ruote, si e’ ribaltato piu’ volte.
16 maggio, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli
ordini del colonnello Massimo Sobra’, ha scoperto
un'evasione di circa 650 mila euro da parte di un
imprenditore di Agrigento, organizzatore di
spettacoli e fiere, che, per avvalersi delle
agevolazioni fiscali, tra il 2007 e il 2012 avrebbe
indicato la sua attivita’ commerciale come
associazione culturale. L’ imprenditore e’ stato
denunciato per omessa dichiarazione dei redditi. Il
sospetto delle Fiamme gialle e’ stato alimentato
dalla circostanza che l'imprenditore,
nei vari
rapporti commerciali, figurasse sia come cliente sia
come fornitore. L'imprenditore avrebbe inoltre
evaso 150 mila euro di Iva ed oltre 25 mila di Irap.
16 maggio, A Favara, i Carabinieri hanno arrestato,
per maltrattamenti in famiglia, Giovanni Di Stefano,
36 anni, disoccupato. Durante la notte, nella loro
casa a Favara, Di Stefano avrebbe picchiato
violentemente la madre, casalinga e vedova di 54
anni. La donna e’ stata costretta a ricorrere alle cure
dei medici dell’ Ospedale di Agrigento per ferite alla
testa e alle braccia. Giovanni Di Stefano e’ recluso
nel carcere Petrusa.
16 maggio, A Lampedusa, i Carabinieri hanno
arrestato ai domiciliari, Antonino Policardi, 34 anni,
di Lampedusa, accusato di coltivazione e
detenzione di droga a fini di spaccio e detenzione
illegale di armi e munizionamento. Nel corso di una
perquisizione domiciliare, Policardi e’ stato
sorpreso in possesso di 1 fucile costruito
artigianalmente
presumibilmente
calibro
36,
sprovvisto di matricola e marca, 82 cartucce calibro
36, 14 cartucce calibro 32 caricate a pallini, una
carabina ad aria compressa 4,5 senza matricola, e 1
recipiente contenente 500 pallini in piombo calibro
4,5.
16 maggio, A Licata, lungo il rettifilo Garibaldi, un
bandito, travisato al volto e armato di pistola, ha
rapinato la farmacia di Michele Azzara che,
minacciato con l’arma, e’ stato costretto a
consegnare il denaro in cassa, circa 300 euro.
16 maggio, A Porto Empedocle, nella zona dell’
altipiano Lanterna, all’ interno di un Centro tatuaggi
sono state rubate attrezzature per un valore
complessivo di circa 10mila euro. Il titolare ha
scoperto il furto e lo ha denunciato alla Polizia.
17 maggio, Ad Agrigento, in via Demetra, ignoti
hanno scavalcato la recinzione del Giardino
Botanico e hanno rubato alcune grondaie. La
struttura, come e’ noto, e’ gestita dalla Provincia
Regionale di Agrigento.
17 maggio, A conclusione delle indagini, la Procura
della Repubblica di Agrigento ha chiesto
l’archiviazione del procedimento a favore di
Gerlando Di Falco, indagato nell’ ambito dell’
inchiesta su alcune presunte irregolarita’ connesse
alla edizione 2012 della Sagra del Mandorlo in fiore.
Gerlando Di Falco afferma : “ ho dato mandato al
mio legale, l’ avvocato Alessio Palillo Arena, di
individuare eventuali reati di calunnia nei confronti
di chi ha fatto scaturire l'indagine in quanto io ho
reso al Comune una prestazione di intelletto e
quindi non soggetta a licitazione o gara d'appalto.
La mia fiducia nella Magistratura e’ stata e sara’
sempre assoluta. Al piu’
presto indiro' una
conferenza stampa ‘’.
17 maggio, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Franco Provenzano, a
conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato
Francesco Sorce, 35 anni, di Favara, a 1 anno e 8
mesi di reclusione, pena sospesa, allorche’ lo
scorso 31 ottobre e’ stato sorpreso in possesso di
circa 50 grammi di cocaina. Il Pubblico ministero,
Brunella Sardoni, ha invece chiesto la condanna
dell’ imputato a 4 anni di reclusione. Francesco
Sorce, difeso dall’ avvocato Giuseppe Barba, gia’
detenuto ai domiciliari, e’ stato scarcerato ed e’
libero.
17 giugno, Il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, a conclusione
del giudizio abbreviato, ha condannato a 2 anni e 4
mesi di reclusione Salvatore Tuttolomondo, 29 anni,
di Porto Empedocle, accusato di 7 episodi di truffe e
usurpazione del titolo di poliziotto. L’uomo, piu’
volte, simulando di essere un pubblico ufficiale, ha
raggirato ignari pensionati, ottenendo soldi per
fantomatiche verifiche fiscali o multe da pagare.
17 maggio, A Palma di Montechiaro il 22 aprile 2011,
venerdi’ santo, e’ stato ucciso Nicolo’ Amato, 63
anni, e si e’ tentato di uccidere anche il figlio Diego,
28 anni. E l’11 maggio 2011 e’ stato assassinato
Damiano Caravotta, 25 anni. Adesso i processi, e le
requisitorie. Al Tribunale di Agrigento, il pubblico
ministero, Santo Fornasier, invoca 18 anni di
carcere a carico di Raimondo Bonfanti, 27 anni,
giudicato in abbreviato innanzi al giudice Ottavio
Mosti. Nicolo’ Amato sarebbe stato ucciso da
Raimondo Bonfanti. E il figlio di Nicolo’, Diego,
sarebbe stato bersaglio di Nicola Bonfanti, 31 anni,
fratello di Raimondo. Cosi’ ha disegnato la scena
del crimine Santo Fornasier. E
oltre alla
scenografia, nella ricostruzione del delitto vi e’
anche un regista, che sarebbe stato il padre dei
fratelli Raimondo e Nicola Bonfanti, Vincenzo
Bonfanti, che, forse perche’ accecato dal furibondo
scontro, scatenato da contrasti economici, avrebbe
incitato i figli a sparare, in via Nenni, nei pressi del
bar - pizzeria “La fontana”. Adesso e’ attesa la
sentenza. Nel frattempo, Vincenzo e Nicola Bonfanti
sono sotto processo ordinario, in Corte d’Assise. E
alla Corte d’ Assise di Agrigento, presieduta da
Luisa Turco, il pubblico ministero, Matteo Delpini,
ha chiesto la condanna a 15 anni di reclusione di
Giuseppina Ribisi, 42 anni, casalinga, arrestata il 12
maggio del 2011 a Palma perche’ accusata di
concorso, con il figlio di 16 anni, Pino Caravotta,
nell’ omicidio del cognato, Damiano Caravotta, 25
anni, ucciso con 3 colpi di pistola al culmine di una
lite familiare in una palazzina al Villaggio Giordano,
alla periferia est di Palma di Montechiaro.
Per
l’omicidio dello zio, il sedicenne e’ stato gia’
condannato a 10 anni di carcere confermati in
Cassazione lo scorso 13 febbraio.
18 maggio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile
della Compagnia di Agrigento, agli ordini del
capitano Giuseppe Asti e del tenente Rosario Iozza,
hanno arrestato in flagranza di reato Pierpaolo
Agro’, 47 anni, di Agrigento, sorpreso a casa sua in
possesso di 73 grammi di hashish, 20 grammi di
marijuana in foglie essiccate, 4 piante di canapa
indiana, 2 coltelli, e 155 euro, forse provento di
spaccio.
18 maggio, Sono definitive, perche’ non sono state
appellate, le assoluzioni in secondo grado, disposte
il 12 marzo 2012, a favore dell’ imprenditore di
Bivona, Marcello Panepinto, 38 anni, e di Vincenzo
Ferranti, 80 anni, di Santo Stefano di Quisquina,
imputati assolti nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia
cosiddetta Face off che ha imperversato nella Bassa
Quisquina agrigentina.
18 maggio, A Ribera, i Carabinieri hanno arrestato
Alessandro Sicilia, 21 anni, e Francesco Lo Raso, 30
anni, di Ribera, sorpresi in possesso di 7 panetti di
hashish per complessivi 700 grammi nascosti
dentro una canna fumaria. Inoltre, i Carabinieri
hanno arrestato Andrea Ciagola, 35 anni, di Ribera,
perche’ sorpreso in possesso di un fucile calibro 12
a canne mozze nascosto dietro una finta siepe nel
giardino della propria abitazione.
18 maggio, Ad Agrigento, in via Dante, un uomo di
30 anni, dipendente di un Centro scommesse, e’
stato affiancato da due banditi a bordo di uno
scooter, travisati con i caschi, che lo hanno
minacciato con un coltello costringendolo a
consegnare il denaro in suo possesso, circa 200
euro.
18 maggio, A Cattolica Eraclea, in via Oreto, ignoti
malviventi hanno scassinato un magazzino
retrostante e poi hanno rubato all’ interno dell’ Euro
Bar scatoloni di stecche di sigarette e prodotti per
la lavorazione dolciaria di ogni tipo. Il bottino
ammonterebbe a oltre 15 mila euro.
18 maggio, A conclusione del giudizio abbreviato, il
Tribunale di Agrigento ha condannato a 3 anni di
reclusione Maurizio Camilleri, 35 anni, di Agrigento,
gommista, arrestato il 20 dicembre scorso dalla
Polizia allorche’ avrebbe esploso alcuni colpi
d’arma da fuoco contro l’automobile di un vicino di
casa e poi sarebbe fuggito dileguandosi. Camilleri e’
imputato di porto abusivo di arma da fuoco e
danneggiamento.
20 maggio, Su ordine della Procura di Agrigento,
firmato dall’ aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto
Luca Sciarretta, la Polizia di Licata, agli ordini di
Giancarlo Consoli, ha arrestato i licatesi Angelo
Carita’, 58 anni, imprenditore agricolo, in carcere, e
Angelo Bianchi, 37 anni, dipendente di Carita’,
ristretto ai domiciliari. I due sarebbero responsabili
della presunta uccisione dell’ imprenditore agricolo,
Giovanni Brunetto, 60 anni, di Licata, del quale non
vi e’ piu’ nessuna traccia dallo scorso 7 maggio.
Brunetto sarebbe stato creditore, di una somma tra i
40 e i 100mila euro, da parte di Angelo Carita’. Il
primo prestito risale a 7 anni addietro, quando
Carita’ avrebbe chiesto a Brunetto alcune migliaia di
euro per sbloccare un’ eredita’, promettendogli
anche una percentuale in compenso. Angelo
Bianchi sarebbe stato un fiancheggiatore di Carita’. I
due sono indagati per sequestro di persona,
omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Il
corpo di Brunetto non e’ stato ancora scoperto. Lo
scorso 10 maggio, invece, lungo la strada statale
123, tra Canicatti’ e Campobello di Licata, e’ stata
scoperta parcheggiata in una piazzola di sosta l’
automobile, una Fiat "Punto”, di Brunetto. L’
imprenditore Brunetto avrebbe piu’ volte litigato,
anche animatamente, con il suo debitore, e l’ultima
volta lo scontro si e’ scatenato la mattina del 7
maggio, innanzi ad un bar a Licata. L'analisi delle
celle telefoniche dei cellulari in possesso di Carita’ e
Bianchi ha inoltre svelato che, contrariamente a
quanto i due hanno dichiarato, non sono stati a
Licata il giorno della scomparsa, ma nei pressi di
Naro, laddove e’ stata poi scoperta l’automobile di
Brunetto.
20 maggio, A Favara, in via Roma, 3 colpi di pistola
sono stati esplosi contro il portone dell'abitazione di
Domenico Di Rosa, 50 anni, docente di italiano
all'istituto di scuola superiore "King" a Favara. Una
decina di anni addietro, lo stesso Di Rosa ha subito
l'incendio del portone di casa. Indagano i
Carabinieri.
20 maggio, Il Tribunale di Sciacca ha disposto il
giudizio immediato a carico di Ignazio Sclafani, 66
anni, di Sciacca, gia’ arrestato dai Carabinieri per
violenza sessuale a danno di un bambino di 6 anni.
Il pensionato, approfittando dei rapporti d’amicizia
con i familiari del piccolo, avrebbe compiuto atti
sessuali con il minore. In piu’ occasioni il bimbo
avrebbe trascorso parecchie ore della giornata
nell’abitazione di Sclafani, nella fiducia dei genitori.
20 maggio, A Sciacca, in Largo Spada, nel centro
storico, un 17enne e’ stato aggredito e
selvaggiamente picchiato da un gruppo di persone,
forse coetanei, che poi sono fuggiti. Il ragazzo,
soccorso in Ospedale, ha subito contusioni e ferite
guaribili in una settimana.
20 maggio, A Montallegro, in via Calvario, all’interno
di una proprieta’ privata, ha subito un incendio una
barca di 4 metri, con annesso carrello a motore, di
un disoccupato del luogo. Le fiamme sarebbero
divampate dall’erba secca circostante alla zona.
21 maggio, Incidente stradale lungo la 115, nei
pressi di Palma di Montechiaro. Scontro frontale tra
due automobili, un’ Audi Q7 e una Fiat 600. E’ morto
il conducente della 600, Rosario Lumia, 74 anni, di
Palma di Montechiaro, pensionato. Pino Bracco, 48
anni, di Licata, al volante dell’ Audi, ha subito gravi
ferite ed e’ stato ricoverato all’ Ospedale di
Agrigento.
21 maggio, I Carabinieri della Compagnia di Licata
hanno arrestato due romeni accusati di tentato
omicidio aggravato e resistenza a pubblico ufficiale
allorche’, nel corso di una furibonda rissa che si e’
scatenata a Licata, in via Gioberti, avrebbero ferito a
colpi di ascia un licatese, adesso ricoverato in gravi
condizioni all’ospedale “San Giacomo d’Altopasso”
a Licata.
21 maggio, A conclusione del giudizio abbreviato, il
Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di
Agrigento ha condannato a 18 anni di reclusione
Raimondo Bonfanti, 27 anni, di Palma di
Montechiaro, accusato dell’omicidio di Nicolo’
Amato e del tentato omicidio del figlio Diego, a
Palma di Montechiaro, il 22 aprile 2011. Il padre di
Raimondo Bonfanti, Vincenzo, e il fratello, Nicola,
sono sotto processo ordinario in Corte d’Assise.
21 maggio, A Santo Stefano di Quisquina, in via
Reina, l’ avvocato Domenico Pio Vinci, 59 anni, del
foro di Sciacca, ha subito l’ incendio del portone di
ingresso della propria abitazione. Il fuoco e’ stato
appiccato utilizzando un pneumatico. Indagano i
Carabinieri.
21 maggio, La Cassazione ha confermato l’ergastolo
a carico di Constantin Botanescu, 30 anni, romeno,
imputato dell’ omicidio della pensionata di Ribera,
Vincenzina Galati, uccisa nel corso di una rapina in
casa la notte tra il 26 e il 27 febbraio del 2006. Per lo
stesso delitto sono stati gia’ condannati
all’ergastolo anche i romeni Liliana Doinica
Hunuzau, 29 anni, e Mihai Daniel Maftei, 25 anni.
21 maggio, La Corte d’Appello di Palermo ha
riconosciuto ad Andrea Amoddeo, 49 anni, di
Cattolica Eraclea, un risarcimento danni di 95mila
euro per ingiusta detenzione. Amoddeo e’ stato
arrestato il 27 novembre 2009 nell’ambito dell’
inchiesta antimafia cosiddetta “Minoa”, perche’
accusato di associazione per delinquere di stampo
mafioso. In primo grado, Amoddeo e’ stato
condannato a 8 anni di reclusione, e poi e’ stato
assolto in Appello e in Cassazione.
21 maggio, Il Tribunale di Agrigento ha disposto una
perizia psichiatrica su Giorgio Piscopo, 23 anni, di
Favara, disoccupato, arrestato dai Carabinieri lo
scorso 5 luglio allorche’ accoltello’ il padre. A
Favara, nel centro cittadino, in una casa in via Papa
Luciani, Giorgio Piscopo, al culmine di una lite per
futili motivi, ha accoltellato, usando due coltelli da
cucina, il padre, Ignazio Piscopo, di 55 anni,
soccorso in Ospedale perche’ attinto da alcuni
fendenti in modo grave. Ebbene, il dottor Domenico
Micale, psichiatra incaricato dal Tribunale, ha
concluso la perizia e in aula ha dichiarato che
Piscopo, affetto da schizofrenia, al momento del
delitto non e’ stato capace di intendere e di volere. Il
perito ha anche sostenuto la pericolosita’ sociale
del giovane.
21 maggio, A Cattolica Eraclea i Carabinieri hanno
arrestato Gianbattista Sciascia, 25 anni, di Cattolica,
sorpreso in possesso, nel corso di una
perquisizione domiciliare, di 6,3 grammi di hashish,
suddivisi in 4 involucri, due coltelli, una matassa di
pellicola trasparente per il confezionamento della
droga e un bilancino di precisione.
21 maggio, E’ stato diviso in due tronconi il maxi
processo antimafia cosiddetto “Nuova Cupola”, dal
nome della omonima operazione della Polizia
agrigentina e della Direzione distrettuale antimafia
di Palermo che lo scorso 26 giugno avrebbe
sgominato il presunto nuovo ottavo mandamento
mafioso in provincia di Agrigento. In occasione
della prima udienza preliminare, 11 imputati hanno
optato per il rito ordinario, e gli altri, dunque, 40
imputati, hanno scelto di essere giudicati in
abbreviato. Sono state 15 le costituzioni di Parte
civile.
21 maggio, Al Tribunale di Agrigento, al presidente
del collegio giudicante, Lupo, e’ subentrato un altro
presidente, il giudice Luisa Turco, che si e’ insediata
a capo della sezione penale, in prima udienza, al
processo cosiddetto Tetris.
La difesa non ha
prestato il consenso alla utilizzabilita’ degli atti fin’
adesso compiuti e, dunque, e’ stato di conseguenza
azzerato il processo. A giudizio sono 11 persone, tra
dipendenti comunali e operatori sociali, accusati di
irregolarita’ nell’ affidamento dell’appalto sui servizi
socio assistenziali al Comune di Agrigento. I reati
contestati, a vario titolo, sono turbativa d’asta,
abuso in atti d’ufficio, falso e minacce. La prossima
udienza e’ in calendario il primo luglio.
22 maggio, La Corte d’ Assise di Agrigento,
presieduta da Luisa Turco, ha condannato a 23 anni
di reclusione Giuseppina Ribisi, 42 anni, casalinga,
arrestata il 12 maggio del 2011 a Palma perche’
accusata di concorso, con il figlio di 16 anni, Pino
Caravotta, nell’ omicidio del cognato, Damiano
Caravotta, 25 anni, ucciso con 3 colpi di pistola al
culmine di una lite familiare in una palazzina al
Villaggio Giordano, alla periferia est di Palma di
Montechiaro. Per l’omicidio dello zio, il sedicenne
e’ stato gia’ condannato a 10 anni di carcere
confermati in Cassazione lo scorso 13 febbraio.
23 maggio, I Carabinieri della stazione di Cattolica
Eraclea hanno arrestato Carmelo Vaccaro, 45 anni,
di Cattolica, per detenzione di droga a fini di spaccio
e furto di energia elettrica, allorche’ e’ stato
sorpreso in possesso di 27 grammi di marijuana
nascosti in casa. Vaccaro, inoltre, ha allacciato
abusivamente il proprio impianto elettrico alla rete
Enel.
23 maggio, Ad Agrigento, a Fontanelle, ignoti
banditi hanno rubato all’ interno della chiesa di San
Nicola, arraffando circa 2mila euro custoditi in un
armadio. La canonica e’ stata scoperta a soqquadro.
Nessun furto ha subito invece la parte riservata al
culto.
24 maggio, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli
ordini del colonnello Massimo Sobra’, ha arrestato
Antonio Montana, 42 anni, ed Annalisa Santamaria
di 32 anni, entrambi di Licata. I due sono stati
controllati ad un posto di blocco delle Fiamme
gialle, lungo la statale 115, nei pressi di Licata, e
sono stati sorpresi in possesso di 26 grammi di
eroina. L'arresto di Montana e Santamaria e’ stato
gia’ convalidato dal Tribunale di Agrigento, ed e’
stata emessa la misura cautelare dell'obbligo di
dimora a Licata.
24 maggio, I Carabinieri della Tenenza di Favara
hanno arrestato Michele Crapanzano, 42 anni,
allorche’ ha tentato di rapinare due pensionati nella
loro casa in via Sardegna. Le vittime sono madre e
figlio, lei C A 96 anni, lui L C 61 anni. Crapanzano
si e’ spacciato per tecnico dell’Enel ed e’ entrato
dentro casa, ed ha tentato di immobilizzare l’ uomo
con un filo di ferro. I due sventurati hanno gridato,
sollevando allarme nella zona, e Crapanzano e’
fuggito. Poi, incastrato dalle testimonianze, e’ stato
arrestato dai Carabinieri. L’anziana donna ha subito
delle contusioni a causa della colluttazione.
24 maggio, A Gela, i Carabinieri hanno arrestato
Angelo Sirone, 40 anni, di Licata, disoccupato,
sorpreso a rubare rame tagliando cavi elettrici
dell’Enel, in contrada Piana del Signore. Sirone ha
tentato la fuga a bordo della sua automobile, ma e’
stato acciuffato grazie anche all’ aiuto dei
metronotte di un istituto di vigilanza privata. Un
complice del licatese si e’ invece dileguato. Sul
posto sono stati sequestrati fili di rame gia’ tagliati e
avvolti in matasse, del peso complessivo di 110
chili, due scale e attrezzi vari, risultati rubati da un
fondo agricolo nella zona. Sirone avrebbe dichiarato
ai Carabinieri che ruba per mantenere la famiglia.
24 maggio, La Procura di Agrigento, a conclusione
della requisitoria, ha chiesto la condanna a 1 anno
di reclusione a carico di Libertino Vasile Cozzo, 37
anni, di Porto Empedocle, giudicato in abbreviato
per resistenza a pubblico ufficiale. Vasile Cozzo e’
stato arrestato dalla Polizia lo scorso 17 aprile,
allorche’ avrebbe reagito scagliandosi contro i
poliziotti intervenuti per sedare uno scontro tra
l’empedoclino e i familiari della sua ex fidanzata.
25 maggio, La Cassazione ha rigettato il ricorso
presentato dai difensori per la scarcerazione del
boss agrigentino, Cesare Lombardozzi. Gia’ lo
scorso 9 giugno, il Tribunale di Agrigento ha
risposto no alla richiesta di scarcerazione proposta
perche’ Lombardozzi avrebbe gia’ scontato la pena,
e vi e’ stato un errore nel calcolo della cosiddetta
“continuazione”, l’istituto che ridetermina la pena
quando si sommano diverse sentenze di condanna
a carico della stessa persona per lo stesso reato. A
Cesare Lombardozzi, il 9 agosto del 2011 e’ stata
ridotta la condanna per mafia, da 15 anni inflitti nei
primi due gradi di giudizio a 13 anni e 6 mesi. Poi,
anche i giudici di Sorveglianza di Milano hanno
respinto l’ istanza di scarcerazione e la concessione
degli arresti domiciliari per gravi motivi di salute.
Lombardozzi e’ stato sottoposto a un intervento
chirurgico e le sue condizioni non sarebbero
compatibili con il regime carcerario. Contrario e’
stato il Tribunale, che ha esaminato la
documentazione sanitaria. Adesso il no della
Cassazione. Lombardozzi sara’ detenuto in carcere
fino al prossimo 15 novembre, a meno di altre
contese sul conteggio delle condanne.
25 maggio, Il Tribunale di Sciacca ha emesso la
sentenza nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga
cosiddetta “San Michele”. 5 imputati hanno
patteggiato la condanna :
4 anni Francesco
Pecoraro, 4 anni e 2 mesi Giuseppe Pecoraro, 2
anni e 8 mesi Angela Frazzetta, 2 anni Cristian
Licata e 10 mesi Felice Montalbano. Altri 4 imputati
hanno chiesto di essere giudicati in abbreviato. Si
tratta di Camillo Gattuso e Giuseppe Billitteri di
Palermo, Angelo Pecoraro e Vincenzo Picone di
Sciacca. Infine, Simone Catanzaro, anche lui di
Sciacca, sara’ giudicato in ordinario.
25 maggio, La Cassazione ha rigettato il ricorso
della difesa, e ha confermato il sequestro della ditta
Gng di Favara, nel mirino dell’ inchiesta cosiddetta
Kaine’ trapeza, Nuovo tavolino, dal nome della
operazione su appalti e turbativa d’asta, falso, truffa
e corruzione, della Procura e della Guardia di
Finanza di Agrigento, che lo scorso 7 febbraio ha
provocato 3 arresti a Favara, un obbligo di dimora e
34, complessivamente, gli indagati.
25 maggio, Il giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Simona Siena, ha condannato a 8 mesi di
reclusione Libertino Vasile Cozzo, 37 anni, di Porto
Empedocle, giudicato in abbreviato per resistenza a
pubblico ufficiale. Vasile Cozzo e’ stato arrestato
dalla Polizia lo scorso 17 aprile, allorche’ avrebbe
reagito scagliandosi contro i poliziotti intervenuti
per sedare uno scontro tra l’empedoclino e i
familiari della sua ex fidanzata.
25 maggio, A Porto Empedocle, in cortile Sicurelli,
un uomo ha subito da un malvivente lo scippo di tre
collane d’oro, ed e’ stato anche picchiato a calci e
pugni. Il bandito e’ fuggito e gli e’ cascata a terra
una delle 3 collane. Indagini in corso.
26 maggio, A Licata, nel centro storico, una
furibonda rissa, scatenata, si presume, da uno
sguardo di troppo verso una ragazza di Palma di
Montechiaro all’interno di un locale in compagnia
del
suo
fidanzato,
e’
culminata
in
un
accoltellamento. I rissanti sarebbero stati 3, e uno
dei 3 ha estratto dalla tasca un coltello e ha
accoltellato il suo avversario, ferito non gravemente
e soccorso all’ Ospedale San Giacomo d’Altopasso.
Indaga la Polizia.
27 maggio, I Carabinieri della Compagnia di Licata,
agli ordini del capitano Massimo Amato, su ordine
della Procura di Agrigento, firmato dall’ aggiunto
Ignazio Fonzo e dai sostituti Matteo Delpini e
Giacomo Forte, hanno arrestato Giuseppe Mule’, 46
anni, e Giovanni Alotto, 31 anni, di Palma di
Montechiaro. Mule’, che e’ stato arrestato in
Germania, e Alotto avrebbero preteso il pizzo dall’
agrigentino Claudio Miceli, titolare dell’omonima
farmacia a Palma di Montechiaro, presentandosi
come ambasciatori di altri soggetti di Palma di
Montechiaro che contano, e affinche’ Miceli pagasse
qualcosa per gli amici in galera. Claudio Miceli, lo
ricordiamo, il 31 luglio scorso e’ stato inseguito
lungo la statale 115, in direzione Agrigento, da una
motocicletta, e dalla stessa moto in corsa, che poi
ha desistito dall’ inseguimento, sono stati esplosi
due colpi d’arma da fuoco da due persone al
momento non identificate. Un proiettile ha forato il
cofano e si e’ conficcato poco dietro un sedile dell’
auto di Miceli, ed un altro e’ stato deviato
fortunosamente da una sbarra di sostegno al
lunotto.
Giuseppe Mule’ e Giovanni Alotto
avrebbero inoltre minacciato a fini estorsivi Santo
Barbagallo, amministratore unico di una societa’ di
commercio di prodotti alimentari, trasmettendogli
dei messaggi intimidatori tramite un
suo
dipendente. Miceli e Barbagallo hanno denunciato le
richieste estorsive rispettivamente ai Carabinieri
della stazione del Villaggio Mose’ e della stazione di
Naro. Ed ancora, Mule’ e Alotto avrebbero anche
intimidito un commerciante cinese di abbigliamento
a Palma di Montechiaro, affinche’ consegnasse un
pizzo mensile di 400 euro. Anche il commerciante
cinese ha denunciato quanto subito ai Carabinieri. Il
Gip del Tribunale, Alessandra Vella, ha negato
l’arresto di una terza persona che, in alcuni casi di
estorsione, sarebbe stata complice di Mule’ e Alotto.
27 maggio, L’ omicidio Palumbo Piccionello a
Favara : il Tribunale di Agrigento dispone il giudizio
immediato a carico di Antonio Baio. Prima udienza il
4 luglio. Le prove sono evidenti. Peraltro, l’ imputato
ha anche confessato il delitto. Dunque, il sostituto
procuratore in servizio ad Agrigento, Salvatore
Vella, d’accordo con il Giudice per le indagini
preliminari, ha disposto il giudizio immediato a
carico di Antonio Baio, presunto omicida di
Calogero Palumbo Piccionello. Il difensore di Baio,
l’avvocato Salvatore Russello, ha risposto : “si’, ok
al giudizio immediato.
Io chiedero’ il giudizio
abbreviato, ma condizionato ad una condizione,
che Antonio Baio sia sottoposto a perizia
psichiatrica”. Baio, imprenditore, 72 anni, e’ in
carcere dalla notte del 27 novembre 2012, quando a
Favara, in via Via Napoli, tra le vie 4 novembre e dei
Mille, e’ stato ucciso Calogero Palumbo Piccionello,
65 anni, anche lui imprenditore. Lo scorso 29
dicembre il Tribunale del Riesame ha confermato la
detenzione in carcere a carico del favarese reo
confesso. Nel frattempo, e’ stata depositata dal
consulente tecnico della Procura, Cataldo Raffino, la
relazione autoptica sulla morte del re dei video
poker e delle slot machine. Palumbo Piccionello e’
stato bersaglio di 4 colpi sparati con una calibro 38
special : 2 al tronco e uno dei 2 alle spalle, e poi
altri 2 al volto, e uno dei 2 sparato a poca distanza,
tra i 5 e i 15 centimetri. Il primo colpo quindi sarebbe
stato sparato a Palumbo Piccionello intento a
camminare, a tradimento, da dietro, e l’ ultimo dei 4
in faccia. Lo scorso 17 gennaio, un altro consulente,
il perito grafologo,
Anna Rita Costantino, ha
concluso il suo compito e ha consegnato l’ esito
della perizia grafica : non e’ stato Antonio Baio a
scrivere la lettera anonima, indirizzata anche all’
autorita’ giudiziaria, che ha accusato Palumbo
Piccionello di essere un usuraio. Lo stesso Baio ha
sempre negato di esserne stato l’autore. Secondo
quanto emerso dalle indagini, Palumbo Piccionello
avrebbe piu’ volte indicato in Antonio Baio l’autore
della lettera anonima, scatenando poi la sua ira
assassina.
27 maggio, Ad Agrigento, i Carabinieri hanno
arrestato ai domiciliari Salvatore Danese, 19 anni,
operaio, sorpreso a bordo di un ciclomotore nel
quartiere del Villaggio Mose’ in possesso di 8
grammi di hashish e 0,5 di marijuana.
27 maggio, A Menfi, i Carabinieri hanno arrestato
Patrizio Cammarata, che scontera’ circa 10 mesi di
reclusione per ripetute violazioni alle prescrizioni
inerenti la misura di prevenzione della sorveglianza
speciale di Pubblica sicurezza. A Santa Margherita
di Belice, invece, i Carabinieri hanno arrestato
Giuseppe Colletti, che scontera’ ai domiciliari 6 mesi
per truffa aggravata e falso.
27 maggio, I poliziotti della Squadra mobile di
Agrigento, capitanati da Corrado Empoli, hanno
arrestato Massimiliano Barone, 29 anni, nato a
Torino ma residente a Sambuca di Sicilia. Barone
scontera’ la pena residua definitiva a 2 anni e 7 mesi
di reclusione per alcune rapine, a danno di persone
minacciate con un coltello e costrette a consegnare
il portafogli, commesse nel 2007 tra i paesi del
Belice, tra Menfi, Santa Margherita e Giuliana.
27 maggio, I poliziotti della Squadra mobile di
Agrigento, agli ordini di Corrado Empoli, hanno
arrestato Leonardo Di Giorgi, 35 anni, di Ribera. Di
Giorgi, gia’ inquisito nell’ ambito dell’ inchiesta
antidroga cosiddetta Mata Hari,
scontera’ la
condanna definitiva a 4 anni e 2 mesi di reclusione
per detenzione di sostanze stupefacenti.
27 maggio, A Ribera, una pensionata di 83 anni, M M
sono le iniziali del nome, vedova, e’ stata scippata
da un bandito a bordo di un ciclomotore in via
Sellaio. Il bottino ammonta a 150 euro in contanti,
un bracciale e una collana d’oro, un telefono
cellulare, documenti e altri effetti personali.
Indagano i Carabinieri.
27 maggio, Tra Licata e dintorni si sono susseguiti
numerosi furti di cavi elettrici che hanno provocato
disagi e black out. In particolare, 480 metri di
conduttore in rame isolato sono stati rubati dalla
cabina a bassa tensione in localita’ Volpaia, per un
danno di 900 euro. Circa 25 metri in un’altra cabina
in via Santa Maria, per un danno di 500 euro. 750
metri da una cabina in localita’ Finocchiaro, per
4.500 euro. 160 metri in localita’ Durra’, per 1.000
euro. E 80 metri dalla cabina Alotto in localita’
Vallone Secco, per un danno di 250 euro.
27 maggio, I giudici della Corte d’Appello di Palermo
presieduta da Daniele Marraffa sono stati in Camera
di consiglio 4 ore. Poi, ecco la sentenza a carico di 7
dei 9 imputati nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia
nell’agrigentino cosiddetta “Apocalisse” : 8 anni di
carcere sono stati inflitti a Pino Gambino, 40 anni,
di Ravanusa, 4 anni e 8 mesi a Ferdinando Bonanno,
71 anni, di Regalna in provincia di Catania, 3 anni a
Gioacchino Francesco Cottitto, 44 anni, di Palma di
Montechiaro, 2 anni e 8 mesi a Giovanni Marino, 44
anni, di Canicatti’, e 2 anni e 8 mesi a Salvatore Paci,
63 anni, di Campobello di Licata. E’ stata confermata
l’assoluzione in primo grado di Calogero Paci, 37
anni, di Campobello di Licata. Ed e’ stato invece
assolto in appello Giancarlo Buggea, 41 anni, di
Canicatti’,
difeso dagli avvocati Giovanni
Castronovo e Lillo Fiorello. Buggea, giudicato come
gli altri 6 imputati in abbreviato,
e’ stato
condannato il primo marzo 2011 dal Tribunale di
Palermo a 3 anni e 4 mesi di reclusione per il reato
di intestazione fittizia di beni e, in particolare, dell’
azienda agricola, “La rotonda dei pini”, in concorso
con Francesco Cottitto. Ai 7 sono stati contestati, a
vario titolo, i reati di associazione di stampo
mafioso e intestazione fittizia di beni nell’ interesse
del boss Giuseppe Falsone. Ad esempio, a Giovanni
Marino, a Calogero e a Salvatore Paci sarebbero
state intestate quote di una societa’, la Laes, che
lavora nella discarica di Campobello di Licata. Poi,
la Giobean
di Campobello di Licata, impegnata
negli appalti pubblici e privati, sarebbe intestata a
Calogero Paci. Poi, la Biofrutta di Naro, che e’ un’
azienda
specializzata
nella
lavorazione
e
conservazione dei prodotti dell'agricoltura e della
zootecnica, e’ di Maria Katia Gueli, moglie di
Giancarlo Buggea e figlia dell'ex sindaco di
Campobello, Calogero Gueli. E poi Ferdinando
Bonanno, e’ stato socio e addetto allo sviluppo di
Eurospin Sicilia, ritenuto il tramite tra la maxi
distribuzione commerciale e i rappresentanti
agrigentini di Cosa nostra. Lo scorso 26 aprile, la
Corte d’Appello di Palermo ha assolto Giuseppe
Falsone, difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo,
dal reato di intestazione fittizia, aggravata da mafia,
dell’ azienda agricola "La Rotonda dei Pini", di
Campobello di Licata, che e’ stata dissequestrata, e
lo ha condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, a
fronte dei 10 anni subiti in primo grado, per
presunte pressioni di stampo mafioso sulle attivita’
connesse alla discarica di Campobello di Licata. Un
altro imputato, il nono, il canicattinese Diego
Gioacchino Lo Giudice, 66 anni, e’ giudicato con il
rito ordinario.
28 maggio, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli
ordini del colonnello Massimo Sobra’, e la Direzione
distrettuale antimafia di Palermo, hanno sequestrato
beni per oltre 4 milioni di euro, tra terreni,
appartamenti, fabbricati rurali e vari beni finanziari,
all’ imprenditore di Casteltermini, Vincenzo
Scavetto, 73 anni, gia’ arrestato, inquisito e
condannato in primo grado a 10 anni di reclusione
nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia nell’
agrigentino cosiddetta “Kamarat”. Scavetto, tra l’
altro, avrebbe favorito la latitanza di alcuni
esponenti di Cosa nostra, come Salvatore
Fragapane, gia’ rappresentante provinciale di
Agrigento, di Giuseppe Cammarata di Riesi e
Raimondo La Mattina di Campofranco. A Vincenzo
Scavetto e’ contestato inoltre l’avere mediato nella
gestione del pizzo imposto ad una impresa edile di
Favara , impegnata nelle opere di ammodernamento
della strada provinciale Casteltermini - San Biagio.
28 maggio, A Licata, in via Palma, 4 banditi, travisati
al volto e apparentemente senza armi, hanno
rapinato la banca popolare Sant'Angelo. Il bottino
ammonta a circa 100mila euro.
28 maggio, Il Tribunale di Agrigento ha pronunciato
una declaratoria di non punibilita’ per 4 capi
d’imputazione contestati al presidente della
Provincia, Eugenio D’Orsi. Si tratta dell’affidamento
dell’incarico ad un’agenzia per l’organizzazione del
Capodanno del 2008 e di tre mandati di pagamento
relativi all’acquisto di beni di rappresentanza.
Inoltre, nel corso dell’ udienza, un imprenditore,
Vincenzo Vecchio, ha dichiarato che D’Orsi gli ha
regolarmente pagato i lavori compiuti nella sua villa
a Montaperto. Prossima udienza il 17 giugno.
28 maggio, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione
della requisitoria, la Procura ha chiesto la condanna
di due licatesi accusati di abuso in atti d’ufficio in
concorso. Si tratta di A B 45 anni, sposato e
separato dalla moglie, e di D B 47 anni, assistente
sociale del Comune di Licata. I due avrebbero
intrattenuto una relazione sentimentale e l’
assistente sociale, nell’esercizio della sua attivita’,
avrebbe favorito l’ uomo separato redigendo delle
relazioni inviate al Tribunale dei minori di Palermo in
modo che ottenesse l’affidamento della figlioletta,
inducendo i giudici a sospendere alla madre della
bambina la patria potesta’. Il pubblico ministero,
Sardoni, ha chiesto la condanna a 1 anno e 2 mesi
per A B, e a 1 anno e 8 mesi per l’assistente D B. La
sentenza e’ attesa il 17 giugno.
28 maggio, A Cattolica Eraclea, in via Professor
Leonardi, nel centro cittadino, un uomo a bordo di
uno scooter, travisato dal casco, ha scippato la
borsa ad una pensionata di 70 anni. Il bottino
ammonta a circa 90 euro. L’anziana, a causa della
colluttazione, e’ rovinata a terra.
28 maggio, La Procura di Sciacca ha disposto la
citazione diretta a giudizio a carico di Francesco
Gulino, 21 anni, e Giuseppe Prestia, 19 anni,
imputati di lesioni personali aggravate allorche’
sarebbero i responsabili dell’aggressione perpetrata
ai danni di un disabile di 58 anni di Sciacca, che l’ 8
aprile 2012, a Sciacca, in contrada Pierderici, alla
periferia della citta’, ha subito ferite ed ecchimosi
guaribili in una decina di giorni.
28 maggio, A Lampedusa, un cittadino francese di
70 anni, proprietario di un veliero di oltre 12 metri, e’
stato denunciato per il reato di navigazione con
natante a motore fuori bordo in zona marina
protetta. Una motovedetta dei Carabinieri ha
intercettato il veliero francese in navigazione
all’interno dell’area marina protetta dell’Isola dei
Conigli di Lampedusa. L’imbarcazione e’ stata
bloccata e scortata fino a terra per ulteriori controlli.
28 maggio, A Cattolica Eraclea, in contrada
Lavanghe dell’ oglio, all’ ingresso del paese, un
uomo, alla guida di una Volkswagen Passat, ha
speronato un’automobile, una Bmw, con a bordo
una coppia e due bambini, ed e’ scappato senza
prestare soccorso. I Carabinieri lo hanno
rintracciato e denunciato. F M, 36 anni, in caserma
si e’ scatenato in escandescenze, e ha anche
minacciato di morte il marito della donna, soccorsa
in ospedale. L’ uomo rispondera’ di guida in stato di
ebbrezza alcolica, lesioni, omissione di soccorso e
minacce aggravate.
28 maggio, A Ravanusa, nelle campagne poco fuori
al paese, un romeno, arrampicato a un traliccio,
forse nel tentativo di rubare rame, e’ stato folgorato
ed e’ precipitato. L’ uomo e’ stato soccorso in
Ospedale ma e’ morto prima dell’ ingresso al
“Barone Lombardo” a Canicatti’. Indagano i
Carabinieri.
28 maggio, A Racalmuto, in contrada Zaccanello,
hanno subito un incendio 3 camion della impresa
Agrigento Calcestruzzi, che si occupa della
produzione di calcestruzzo. I mezzi sono stati
posteggiati nel piazzale antistante l’ impresa. I
Carabinieri hanno scoperto sul posto una bottiglia
incendiaria.
29 maggio, Agrigento, controllo straordinario del
territorio cittadino : oltre 60 agenti, tra poliziotti,
carabinieri, finanzieri e vigili urbani,
hanno
setacciato oggi il centro storico, su disposizione del
questore Giuseppe Bisogno, al fine di contrastare il
fenomeno dell’immigrazione clandestina, lo spaccio
di sostanze stupefacenti, la vendita di prodotti
contraffatti e per monitorare gli insediamenti
abitativi affittati in nero a cittadini stranieri. Tre
squadre di gruppi interforze, agli ordini dei dirigenti
della Questura, Lupo, Minardi e Salemme, hanno
controllato porta a porta, tra l’altro, le abitazioni di
via Madonna degli Angeli, via Botteghelle, piano
Sala, via Iacono e via Argento. Sono stati identificati
oltre 50 extracomunitari, alcuni dei quali sorpresi da
irregolari e adesso in attesa del decreto di
espulsione e dell’accompagnamento in un Centro
di permanenza territoriale.
E nel pomeriggio,
innanzi
alla
Prefettura,
un
centinaio
di
extracomunitari, quasi tutti senegalesi, dopo un
corteo lungo le vie cittadine hanno manifestato
contro il blitz interforze di controllo straordinario del
territorio compiuto questa mattina su iniziativa del
questore, Giuseppe Bisogno. Al grido
di
“Agrigento citta’ razzista”, i senegalesi si ritengono
perseguitati dalle forze dell’ordine. Nel corso degli
ultimi mesi sono stati numerosi gli interventi per
contrastare la vendita di prodotti contraffatti, un’
attivita’ illecita che storicamente e’ sempre stata
gestita dai senegalesi. I manifestanti si sono anche
seduti a terra bloccando il traffico. Sul posto hanno
lavorato carabinieri, poliziotti e vigili urbani, tra
tanta tensione, smorzata dalla mediazione del
vicario Paolo Sirna, che ha promesso un incontro
con il Prefetto.
29 maggio, Ad Agrigento, a Villaseta, i Carabinieri
hanno arrestato ai domiciliari, per violazione degli
obblighi relativi alla Sorveglianza speciale con
obbligo di soggiorno, Ivan Daniele Losi, 38 anni,
allorche’ e’ stato sorpreso in citta’, in orario non
consentito.
29 maggio, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra
Volanti hanno denunciato S R 18 anni, perche’
sorpreso a Villaseta, nei pressi del Centro
commerciale, in possesso di arnesi da scasso
nascosti sotto la sella del suo scooter.
30 maggio, In parziale accoglimento dell’ istanza
proposta dagli avvocati Giovanni Castronovo e
Daniela Posante, sono stati concessi gli arresti
ospedalieri, presso il reparto detenuti dell’ ospedale
Civico di Palermo, a Calogero Falsone, di
Campobello di Licata, fratello del boss Giuseppe. I
giudici hanno ritenuto parzialmente incompatibili
con il regime carcerario le condizioni di salute di
Falsone.
30 maggio, A Campobello di Licata i Carabinieri
hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza di reato,
Giuseppe La Mattina, 57 anni, imprenditore, gia’
sottoposto a obbligo di soggiorno nel Comune di
residenza, per violazione di sigilli allorche’ e’ stato
sorpreso all’interno del proprio impianto di
autodemolizioni e raccolta di materiale ferroso di cui
e’ stato precedentemente nominato custode
giudiziario.
30 maggio, I Carabinieri della Compagnia di
Canicatti’ hanno arrestato in flagranza di reato, per
detenzione e porto abusivo di armi e munizioni,
Calogero Rocca, 46 anni, di Canicatti’, falegname,
sorpreso, nel corso di una perquisizione all’ interno
della sua automobile, in possesso di una pistola
semiautomatica Beretta con 6 proiettili, rubata ad un
pensionato nell'ottobre del 2001, e di un coltello. A
casa di Rocca sono state scoperte altre 2 pistole e
50 cartucce legalmente detenute e sequestrate per
accertamenti.
30 maggio, A Favara, in via Olanda, un raid
vandalico e’ stato perpetrato a danno dell’ Istituto
comprensivo "Falcone e Borsellino". Nottetempo,
ignoti sono entrati dentro la parte della scuola che
ospita gli alunni della media, hanno ammassato
registri e compiti in classe, custoditi in un armadio,
e li hanno incendiati. Indagano i Carabinieri.
30 maggio, A seguito di approfondite valutazioni
sugli esiti dell’autopsia, la Procura della Repubblica
di Agrigento ha chiesto l’archiviazione per 8 medici
in servizio all’ospedale Barone Lombardo di
Canicatti’, indagati di omicidio colposo a seguito
della morte di Carmela Bertino, 54 anni, morta il 22
dicembre 2011 dopo 4 operazioni e 4 mesi di cure.
Alla richiesta di archiviazione si sono opposti i
familiari della donna. Adesso e’ attesa la decisione
del Gip del Tribunale di Agrigento.
30 maggio, A Canicatti’ i Carabinieri hanno arrestato
Fabio Livigni, 37 anni, che scontera’ una pena
residua a 10 mesi di reclusione per reati connessi
agli stupefacenti.
30 maggio, Il Tribunale di Palermo ha condannato a
3 anni di reclusione Lorenzo Spataro, 48 anni, ed ha
assolto Tommaso Cipolla, 37 anni, entrambi di
Palermo,
accusati di una tentata rapina ad
Agrigento, al Villaggio Mose’, alla filiale del Monte
dei Paschi. Il 6 maggio del 2010 il colpo alla banca
falli’ per il tempestivo intervento sul posto della
Polizia. I banditi praticarono un foro nella parete di
un magazzino confinante con l’istituto bancario. Il
rumore durante la notte allarmo’ i residenti che
telefonarono alla Polizia.
30 maggio, Un incidente stradale lungo la statale
115, tra Ribera e Sciacca, ha provocato la morte di
un 29enne di Burgio, Alessio Spitaleri, che, a bordo
della sua automobile, una Peugeot 206, si e'
ribaltato, e' precipitato dal viadotto Carabollace, ed
e' morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i Vigili
del fuoco e la Polizia stradale di Sciacca. Le
protezioni del viadotto Carabollace, gia' teatro di
altri incidenti mortali, sono ritenute troppo basse e
dunque non adeguate a contenere eventuali
sbandamenti.
31 maggio, A Sciacca, in contrada Guardabascio,
alla periferia della citta’, un uomo, Francesco Di
Mino, 70 anni, e’ morto perche’ schiacciato dal
proprio trattore agricolo, che si e’ ribaltato durante
una manovra forse a causa di un dislivello in un
tratto di strada dissestato. Indagano i Carabinieri.
31 maggio, La Cassazione ha accolto il ricorso dei
difensori, e ha annullato il sequestro di 112.500 euro
a carico di Giuseppe Gabriele, ex capo dell’Ufficio
tecnico del Comune di Lampedusa, inquisito nell’
ambito di una inchiesta per tangenti e irregolarita’
urbanistiche. La Cassazione ha rinviato gli atti per la
decisione ad un altro collegio del Tribunale del
Riesame di Agrigento.
31 maggio, A Canicatti’, in contrada Cannarozzo,
due banditi, travisati al volto e armati di pistola,
hanno rapinato innanzi a casa sua un commerciante
di abbigliamento, costretto a rientrare in casa e a
consegnare ai malviventi denaro e gioielli. Indagano
i Carabinieri.
31 maggio, In territorio di Canicatti’, in contrada
Grottarossa, un furgone di una ditta ittica di Porto
Empedocle e’ stato affiancato e poi bloccato da
un’automobile con a bordo 2 banditi a volto
scoperto e armati di mitraglietta. L’autista e’ stato
minacciato e costretto a consegnare l’incasso delle
consegne appena compiute. Uno dei due rapinatori
si e’ impadronito del furgone ed e’ fuggito insieme
al complice alla guida dell’ auto.
31 maggio, La Corte d’Appello di Palermo ha
confermato la sentenza emessa il 19 gennaio 2012
dal Tribunale di Agrigento e ha condannato 7
imputati di Villaseta Agrigento per lesioni personali,
minacce e ingiurie, allorche’, tra il giugno 2008 e il
gennaio 2009, dopo la separazione di una coppia,
parenti e amici dell’ ex marito avrebbero piu’ volte
aggredito, ingiuriato e minacciato l’ex moglie e il
suo nuovo fidanzato. Dunque, 5 mesi di reclusione
per Roberto Desiri, 32 anni di eta’, 2 mesi per
Alfredo Desiri, 38 anni, 3 mesi per Francesco
Desiri, 65 anni,
3 mesi per Gaetano Licata Amri,
28 anni, 2 mesi per Giuseppina Pirrone, 57 anni, 40
euro di multa per Francesco Fragapane, 29 anni, e
300 euro di multa per Patrizia Montana Lampo, 29
anni. Gli imputati risarciranno il danno alla Parte
civile.
1 giugno, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di
Agrigento hanno arrestato ai domiciliari Carmelo Di
Pisa, 30 anni, e Giuseppe Terrosi, 25 anni, sorpresi,
nel corso di una perquisizione domiciliare, in
possesso di oltre 30 grammi di hashish, divisi in 3
involucri, e di circa 500 euro in contanti, forse
provento di spaccio. Il Tribunale di Agrigento ha
convalidato l’arresto dei due. Pero’, a Terrosi, come
richiesto dal suo difensore, l’avvocato Daniela
Posante, e’ stata restituita la liberta’, cosi’ come a Di
Pisa, difeso dall’ avvocato Sebastiano Bellanca, ed a
cui e’ stato imposto l’obbligo di firma 2 volte alla
settimana.
1 giugno, La Procura di Sciacca ha identificato e
denunciato per lesioni personali aggravate i
componenti del gruppo che il 19 maggio scorso, nel
centro storico, avrebbero aggredito e picchiato
selvaggiamente un 17enne, A C, ecco le iniziali del
nome. Si tratta di 10 ragazzi, di cui 4 minorenni.
1 giugno, Hanno patteggiato la condanna in
Tribunale 3 palermitani presunti autori della tentata
rapina alla banca Carige di Sambuca di Sicilia il 27
settembre 2012. Salvatore Ragona, 39 anni, e
Antonino Nuccio, 30 anni, hanno patteggiato 2 anni
e 10 mesi di reclusione ciascuno, e Francesco Lo
Nardo, 30 anni, ha concordato 2 anni e 8 mesi.
Nuccio e Lo Nardo furono arrestati in flagranza di
reato, sorpresi dal comandante dei Carabinieri della
Stazione di Sambuca, casualmente all’interno della
banca, e che non esito’ a intervenire contro i
rapinatori. Ragona, invece, e’ stato
arrestato
successivamente a Palermo.
1 giugno, Il 4 agosto 2011, mese infuocato piu’ che
mai, 300 clandestini circa, alla deriva da oltre un
giorno, sono stati soccorsi a largo di Lampedusa
dalla Guardia costiera e di Finanza, e sono stati
trasbordati. Alcuni dei migranti sono in precario
stato di salute, e tanti di loro raccontano che altri
compagni di viaggio sono morti nel corso della
navigazione e sono stati gettati in mare.
Un
cadavere e’ stato scoperto a bordo. Adesso, al
Tribunale di Agrigento, l’ imputato della scorribanda
mortale in mare, Douglass Ounchukwu, 37 anni,
della Nigeria, e’ stato condannato, anche lui in
abbreviato, a 12 anni di carcere. Il racconto degli
sbarcati a Lampedusa, secondo cui altri compagni
sono stati lanciati in mare vivi e sono morti e’
verita’. E il nigeriano, insieme ad altri 4 che sono
sotto processo ordinario, sarebbe responsabile.
Sulla barca si sarebbe scatenato uno scontro tra
nigeriani e maghrebini. Le precarieta’, come il
motore in avaria, sarebbero state interpretate come
la rabbia degli dei. E allora, per placare l’ ira delle
divinita’, i maghrebini furono sacrificati dai centro –
africani che, dopo l’aggressione, ne avrebbero
scaraventati 15 in acqua. Storie di follia e di morte, a
cavallo tra Africa ed Europa.
3 giugno, Bufera giudiziaria a Palma di Montechiaro.
L’ architetto Giuseppe Tuzzolino, 34 anni, di
Agrigento, e’ stato arrestato dai Carabinieri della
Compagnia di Licata su ordine della Procura di
Agrigento. Il provvedimento, firmato dal procuratore
aggiunto, Ignazio Fonzo, e dal sostituto, Luca
Sciarretta, ipotizza alcuni reati perpetrati all’ interno
dell’ Ufficio tecnico comunale di Palma di
Montechiaro. Giuseppe Tuzzolino e’ indagato per
corruzione, abuso d'ufficio, truffa aggravata ai danni
dello Stato e del Comune di Palma di Montechiaro.
L'architetto, sottoposto a intercettazioni, secondo la
Procura sarebbe stato pronto a partire per New
York. Lo scorso 17 aprile ha telefonato al call center
di una compagnia aerea per prenotare un volo per
gli Stati Uniti, e lo scorso 7 maggio, durante una
conversazione telefonica, ha raccontato di voler
partire perche’ incasinato.
Ancora secondo la
Procura agrigentina, Tuzzolino, insieme all'ex
sindaco di Palma di Montechiaro, Rosario Bonfanti,
al dirigente dell'Utc, Salvatore Di Vincenzo, al
responsabile dell' ufficio anti – abusivismo,
Baldassare Zinnati, a 2 consiglieri comunali e 5
liberi professionisti, sarebbe stato promotore e
parte di un’ associazione delittuosa che avrebbe
asservito la funzione pubblica a interessi propri.
Per denaro e altre utilita’ sarebbero stati turbati
numerosi procedimenti amministrativi, al fine di
condizionare le modalita’ di scelta dei contraenti in
alcuni pubblici appalti banditi dal Comune di Palma
di Montechiaro. Nel mirino vi sono, tra l’altro, i lavori
del "Contratto di Quartiere Due stazione - Pizzillo",
per 2 milioni e 432mila euro, e l'affidamento in
concessione per 19 anni della gestione del mercato
ortofrutticolo di Palma di Montechiaro. Inoltre, nelle
pratiche edilizie, custodite in Municipio, sarebbero
stati inseriti dei falsi bollettini di versamento postali,
inducendo in errore
i cittadini richiedenti la
concessione in sanatoria e i competenti funzionari
comunali. La presunta associazione si sarebbe
cosi’ appropriata di circa 220 mila euro pagati dai
cittadini a titolo di oblazione. In alcuni casi, i
presunti componenti dell'associazione avrebbero
intascato da un cittadino fino a 40 mila euro.
3 giugno, A Lucca Sicula e Villafranca Sicula
imperversa uno scippatore seriale allorche’ lo
stesso malvivente, a bordo di uno scooter, in poco
tempo, ha scippato la borsa a una donna a Lucca e
poi ad un’altra donna a Villafranca. Il bottino e’
misero, circa 35 euro, oltre ad effetti personali e
documenti. Indagano i Carabinieri.
3 giugno, Il Tribunale del Riesame di Palermo ha
scarcerato
Raffaele
Faldetta,
66
anni,
di
Casteltermini, arrestato il 26 giugno del 2012
nell’ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta
“Nuova Cupola” perche’ presunto capo della
famiglia di Casteltermini. Faldetta fu arrestato anche
in occasione del primo blitz Cupola, il 14 luglio 2002.
3 giugno, I poliziotti della Squadra Volanti di
Agrigento hanno arrestato ai domiciliari, in
flagranza di reato, Antonio Prinzivalli, 43 anni, di
Agrigento - Monserrato, sorpreso, nel corso di una
perquisizione domiciliare, in possesso di poco piu’
di 17 grammi di hashish, gia’ confezionati, nascosti
dentro un comodino. Nel corso dell’ udienza di
convalida dell’arresto, il pubblico ministero ha
invocato la conferma dei domiciliari. Il Tribunale,
accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato
Daniela
Posante,
ha
scarcerato
Prinzivalli
imponendogli l’obbligo di firma.
3 giugno, A Licata, i Carabinieri hanno arrestato ai
domiciliari Felice Incorvaia, 37 anni, di Licata, gia’
sottoposto ad obbligo di soggiorno nel Comune di
residenza, e sorpreso invece alla guida di un
ciclomotore peraltro privo di targa e di
assicurazione.
3 giugno, A Lampedusa forse la stessa mano
incendiaria ha appiccato il fuoco innanzi al
Municipio, in uno spazio incolto, poi, a poca
distanza, nei pressi dei barconi degli immigrati
custoditi dall’ Esercito, e poi ancora in prossimita’
del
Poliambulatorio.
I tre roghi non hanno
provocato danni ingenti grazie al tempestivo
intervento dei Vigili del fuoco. Indagano i
Carabinieri.
3 giugno, A Racalmuto, in contrada Vecchia Nina,
nei pressi della statale 640, nottetempo ignoti
malviventi hanno bucato una parete e hanno
derubato un magazzino e un negozio di
abbigliamento, il Saeda Pronto Moda. Svuotati gli
scaffali. Indagano i Carabinieri.
3 giugno, A Canicatti’, da lunedi’ scorso 27 maggio,
non vi e’ stata piu’ traccia di Calogero Ciulo, 43
anni, sposato e padre di 4 figli, ex gestore di una
rosticceria. Il suo telefonino non e’ stato
raggiungibile. La moglie ha presentato una
denuncia alla Polizia che ha avviato le ricerche.
Ebbene, oggi, la Squadra mobile di Agrigento,
capitanata da Corrado Empoli, e i poliziotti del
Commissariato di Canicatti’, hanno scoperto il
corpo carbonizzato di Calogero Ciulo nascosto nel
portabagagli della sua automobile, anch’ essa
bruciata, lungo una strada secondaria che collega
Campobello di Licata a Delia, in un caseggiato
agricolo in disuso da tempo. Sul cadavere bruciato
la Procura di Agrigento ha disposto l’autopsia.
Verosimilmente, Ciulo e’ stato prima ucciso e poi
bruciato.
4 giugno, Il 27 aprile del 2011, un incidente stradale
lungo la statale 115, tra Sciacca e Ribera, ha
provocato la morte di una donna di Ribera, Maria
Presti, 48 anni, insegnante, da tempo residente a
Sciacca, che, a bordo di una Opel Astra, e’ volata
giu’ dal viadotto Carabollace ed e’ morta sul colpo
schiantandosi al suolo vittima del violento impatto.
Adesso, la Procura di Sciacca ha chiesto il rinvio a
giudizio di Ugo Dibennardo, ex direttore regionale
dell’Anas, e di Giuseppe Salvia, capo del centro di
manutenzione presso la sezione di Trapani
dell’Anas, allorche’
“ non avrebbero vigilato
sull’efficienza e sull’idoneita’ delle barriere presenti
sul viadotto Carabollace, e avrebbero omesso una
tempestiva sostituzione del guardrail” . Dibennardo
e Salvia risponderanno di omicidio colposo il 14
giugno prossimo innanzi al Gup del Tribunale di
Sciacca.
4 giugno, A conclusione del giudizio abbreviato, il
Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di
Agrigento, Alessandra Vella, ha condannato a 1
anno e 2 mesi di reclusione Angelo Massaro, 44
anni, di Licata, imputato di detenzione e porto
illegale di armi e munizioni nell’ ambito dell’
inchiesta cosiddetta “Aut Aut” . La posizione di
Massaro e’ stata stralciata rispetto agli altri 18
imputati.
4 giugno, A Canicatti’, in viale Regina Elena, un
bandito armato di pistola, approfittando della
presenza in un bar – sala giochi di un tecnico
intento a recuperare i soldi dalle gettoniere, ha
rapinato l’incasso, e anche il portafogli del tecnico
e del gestore della sala. Il bottino ammonta a circa
1.500 euro.
5 giugno, All’alba di oggi, tra Siculiana e
Montallegro, sono sbarcati degli immigrati nei
pressi della spiaggia di Torre Salsa. I Carabinieri,
allarmati da alcune segnalazioni, ne hanno
intercettati una trentina gia’ a piedi, lungo la strada
statale 115. Nessuna traccia dell’ imbarcazione.
Probabilmente il gruppo di clandestini e’ stato
sganciato a riva da scafisti o da accompagnatori
casuali.
5 giugno, I Carabinieri della Stazione di Lampedusa
hanno arrestato Alfredo Palmisano, 37 anni, di
Lampedusa, accusato di maltrattamenti in famiglia,
minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale,
allorche’, forse perche’ preda dei fumi dell’alcol, ha
malmenato la moglie e la suocera, e poi si e’
scagliato contro i militari dell’Arma, intervenuti per
sedare lo scontro. Il Tribunale di Agrigento,
accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato
Giuseppe Lauricella, ha scarcerato Palmisano, in
attesa del giudizio per direttissima.
5 giugno, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli
ordini del colonnello Massimo Sobra’, ha
intensificato i controlli nei centri scommesse e nelle
sale da gioco. In particolare, tra gennaio e maggio
sono stati eseguiti 22 controlli. Ecco gli esiti : 20
denunce penali, 17 violazioni amministrative, il
sequestro di circa 50 strumenti informatici, fra
computer ed altro materiale. Nel secondo semestre
del 2012, le Fiamme gialle, in tutta la provincia
agrigentina,
hanno
rilevato
40
violazioni
amministrative e penali, denunciando 9 persone e
sequestrando 48 videogames e videopoker.
5 giugno, Accogliendo le argomentazioni del
difensore, l’avvocato Barbara Garascia, di una
donna e del figlio minore, la Corte d’Appello di
Palermo ha condannato a 9 mesi di reclusione
Giuseppe Occhilli di Palma di Montechiaro, imputato
di ingiuria e maltrattamenti in famiglia. L’ uomo
risarcira’ il danno a moglie e figlio Parti civili.
6 giugno, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione
della requisitoria, il procuratore aggiunto Ignazio
Fonzo e il pubblico ministero Luca Sciarretta hanno
chiesto la condanna a 8 anni e 6 mesi di reclusione
a carico dell’ex sindaco di Lampedusa e Linosa,
Bernardo De Rubeis, accusato di concussione ed
abuso di ufficio. De Rubeis avrebbe costretto 3
imprenditori a pagare delle tangenti in cambio del
pagamento di alcuni crediti che vantavano nei
confronti del Municipio e di una licenza edilizia per
la costruzione di un complesso turistico. Inoltre, la
Procura agrigentina ha chiesto la condanna dell’ ex
capo dell’ Ufficio tecnico comunale di Lampedusa,
Alfonso Averna, ad 1 anno di carcere, dell’ex
segretario generale, Salvatore Caffo, a 6 mesi, e
dell’ex consigliere comunale, Santino Brischetto, a
2 anni.
6 giugno, I Carabinieri hanno arrestato, in flagranza
di reato, Roberto Dangelo, 32 anni, di Ribera, per
estorsione, lesioni personali e minacce, allorche’ e’
stato sorpreso intento a ricevere in consegna da
una persona, una donna, dopo averla minacciata e
aggredita, 200 euro.
6 giugno, I Carabinieri della Stazione di Cattolica
Eraclea, in collaborazione con la Guardia di Finanza,
hanno arrestato Giambattista Sciascia, 26 anni, e
Antonino Sciascia, 28 anni, entrambi di Cattolica,
sorpresi, nel corso di perquisizione domiciliare, in
possesso di 27 grammi di hashish e 140 euro in
contanti, forse provento di spaccio.
6 giugno, A Favara, i Carabinieri della locale
Tenenza hanno arrestato Alessandro Bosco, 33
anni, di Favara, titolare di un bar, accusato di
detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti
allorche’ e’ stato sorpreso in possesso di 5 grammi
di polvere bianca, verosimilmente cocaina, e di
materiali utili al confezionamento della droga. Il
Tribunale di Agrigento ha convalidato l’arresto, e,
accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati
Giuseppe Barba e Maria Nicotra, ha scarcerato
Bosco imponendogli l’ obbligo di dimora a Favara.
6 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha
disposto il non luogo a procedere a favore di
Calogero Morello, 60 anni, funzionario regionale, ex
responsabile della Ripartizione faunistico venatoria
di Agrigento. Morello e’ stato accusato di abuso in
atti d’ufficio per delle presunte irregolarita’ nella
trattazione di una pratica relativa a un indennizzo.
6 giugno, Il giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Palermo, Gioacchino Scaduto,
accogliendo quanto richiesto dalla Direzione
distrettuale antimafia, ha disposto il giudizio
immediato a carico di Calogero Falsone, 46 anni, di
Campobello di Licata, fratello del boss Giuseppe,
accusato di tentato omicidio aggravato ed
estorsione aggravata a danno di due pastori,
allorche’ avrebbe sparato contro Constantin
Talmaciu, 25 anni, pastore romeno, scampato
all’attentato fuggendo, e avrebbe minacciato altri
due pastori per questioni di pascolo su terreni. I due
pastori avrebbero anche ricevuto al proprio recapito
un proiettile calibro 357magnum. Prima udienza in
Tribunale il prossimo 17 luglio.
6 giugno, Il Giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, su richiesta
della Procura di Agrigento, ha ordinato l’arresto ai
domiciliari, eseguito dai Carabinieri, di Francesco
Modica Amore, 27 anni, di Siculiana, gia’ indagato
per un violento pestaggio a danno di uno studente
universitario di 24 anni, aggredito la notte della
vigilia del Natale scorso a Siculiana. Il 2 maggio
scorso, Modica Amore avrebbe incontrato la vittima
del pestaggio e l’avrebbe minacciato di morte.
6 giugno, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione
della requisitoria, il pubblico ministero ha chiesto la
condanna a 3 anni e 5 mesi di reclusione a carico di
Ignazio Filippazzo, di Porto Empedocle, imputato di
stalking a danno della sua ex compagna. Filippazzo,
noto istruttore di arti marziali, e’ stato accusato
dalla ex compagna di averla picchiata e di averla
anche molestata dopo la loro separazione. La
giovane si e’ costituita in giudizio parte civile. La
sentenza e’ attesa il prossimo 11 giugno.
6 giugno, La marijuana e’ una droga che ha anche
effetti terapeutici, curativi, ed e’ stato provato,
scientificamente. E adesso anche giudiziariamente.
Infatti, al Tribunale di Agrigento, e forse e’ un caso
che sara’ annotato tra gli orientamenti della
giurisprudenza e di cui si interesseranno Marco
Pannella e i radicali, il Giudice ha assolto un
imputato che ha dimostrato che per fini curativi ha
detenuto piu’ di 50 grammi di canapa indiana. Lui e’
Daniele Lentini, 39 anni, di Agrigento, e il suo
difensore e’ l’avvocato Arnaldo Faro.
Daniele
Lentini e’ impiegato, e’ un funzionario dell’ Agenzia
delle Entrate. Il 9 agosto 2012 i Carabinieri lo hanno
arrestato ai domiciliari perche’ lo hanno sorpreso al
Villaggio Mose’, lungo il Viale Leonardo Sciascia, a
bordo della sua bicicletta elettrica, in possesso di
quasi 51 grammi di marijuana, dentro uno zaino. L’
11 agosto il Tribunale non ha convalidato l’arresto, e
ha liberato Lentini. Poi, l’ imputazione per
detenzione di stupefacenti a fini di spaccio e per
uso non strettamente personale. Poi, il processo, e
il giudizio abbreviato, che l’ avvocato Arnaldo Faro
ha condizionato all’ acquisizione di una consulenza
tecnica, che e’ stata eseguita dal medico legale e
primario di psichiatria, Oliviero Oliveri. Ebbene, la
perizia del dottore Oliveri ha dimostrato che Daniele
Lentini non ha detenuto tanta marijuana per
spacciare ma a fine terapeutico, per alleviare i
dolori conseguenti ad un grave incidente stradale in
cui ha subito numerosi traumi. Anche il pubblico
ministero si e’ associato : “assolvete Daniele
Lentini”. E cosi’ e’ stato. Dopo due ore di camera di
consiglio, il Giudice per le udienze preliminari,
Franco Provenzano, ha assolto il 39enne
agrigentino.
7 giugno, Ad Agrigento sono stati sequestrati 3
cantieri abusivi in contrada Maddalusa, in una zona
sottoposta a vincolo archeologico, paesaggistico e
ambientale, a poche centinaia di metri dal perimetro
della Valle dei Templi. I sigilli sono stati apposti a un
fabbricato e all’interno di 2 villette dove sono state
costruite tettoie e strutture in muratura. Tutti i lavori
sono privi di concessione edilizia e di nulla osta
del Genio Civile e della Soprintendenza ai Beni
culturali. I proprietari sono stati denunciati alla
Procura
della
Repubblica
di
Agrigento
e
risponderanno di abusivismo edilizio.
7 giugno, I Carabinieri della Tenenza di Favara
hanno arrestato ai domiciliari Calogero Vinciguerra,
23 anni, accusato di detenzione a fini di spaccio di
stupefacenti perche’ sorpreso in possesso di alcuni
grammi di hashish.
7 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha
disposto il rinvio a giudizio a carico di Libertino
Vasile Cozzo, 37 anni, di Porto Empedocle, che
rispondera’ di maltrattamenti e lesioni a danno della
compagna e della suocera.
7 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha
condannato a 8 mesi di reclusione Salvatore
Tuttolomondo, 29 anni, di Porto Empedocle,
accusato di avere fornito false generalita’ ai
poliziotti allorche’ ad un controllo si e’ spacciato per
suo fratello, Marco Tuttolomondo. Lo scorso 16
maggio, Tuttolomondo e’ stato condannato a 2 anni
e 4 mesi di reclusione perche’ piu’ volte, simulando
di essere un pubblico ufficiale, ha raggirato ignari
pensionati, ottenendo soldi per fantomatiche
verifiche fiscali o multe da pagare.
7 giugno, La Procura di Agrigento ha chiesto il
rinvio a giudizio del sindaco di Agrigento, Marco
Zambuto, indagato, nella qualita’ di presidente della
Fondazione teatro “Luigi Pirandello”, di abuso di
ufficio.
Chiesto il rinvio a giudizio anche del
giornalista Domenico Vecchio perche’ nella qualita’
di beneficiario dell’incarico ricevuto il 27 gennaio
del 2012, avrebbe concorso nell’ abuso d’ufficio
contestato a Zambuto. L’inchiesta, coordinata dal
procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dai pubblici
ministeri Andrea Maggioni e Matteo Delpini, ipotizza
il conferimento illegittimo di alcuni incarichi di
natura professionale nell’ambito dell’edizione 2012
della Sagra del Mandorlo in fiore.
7 giugno, Sono stati compiuti altri rilievi sul
cadavere bruciato scoperto dentro il portabagagli
dell’ automobile Fiat Brava di Calogero Ciulo, 44
anni, di Canicatti’, del quale non vi e’ piu’ nessuna
traccia da lunedi’ 27 maggio. Ebbene, la vittima e’
stata assassinata con un colpo di fucile a canne
mozze caricato a pallettoni. 9 pallettoni hanno
forato il torace, da distanza ravvicinata. Il cadavere
carbonizzato e’ stato sottoposto all’ autopsia nella
camera mortuaria dell’ospedale Barone Lombardo
di Canicatti’. Poi, e’ stato trasferito all’Istituto di
medicina legale di Palermo per altri approfonditi
esami.
7 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Franco Provenzano, a
conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato
a 1 anno e 4 mesi di reclusione Salvatore Zambuto,
55 anni, di Agrigento, imputato di detenzione a fini
di spaccio di sostanze stupefacenti. Zambuto e’
stato arrestato dai Carabinieri il 16 novembre 2012
perche’ sorpreso in possesso di 11 grammi di
hashish.
7 giugno, I poliziotti della squadra Volanti della
Questura di Agrigento hanno arrestato Lakoal
Houcine, 47 anni, originario della Tunisia e residente
ad Agrigento, allorche’ avrebbe prima maltrattato la
moglie e poi aggredito i poliziotti intervenuti per
sedare lo scontro, nel centro storico.
7 giugno, La Capitaneria di Porto Empedocle,
tramite i marinai del circondario marittimo di
Lampedusa,
nell’ambito di controlli di contrasto
alla pesca illegale, ha sequestrato, e poi posto in
vendita all’ asta, 585 chili di tonno rosso. La vendita
del prodotto ha consentito allo Stato un introito di
1.755 euro. Una multa di 4mila euro e’ stata inflitta al
trasgressore.
7 giugno, Fuoco nell’agrigentino. A Naro ha subito
un incendio un camion parcheggiato nelle vicinanze
del cimitero comunale. A Siculiana, in via Marconi,
fuoco a due automobili posteggiate, prima la Ford
Focus di un tunisino, e poi, in propagazione, una
Fiat Punto di un operaio. A Raffadali, in contrada
Pezzalunga, fiamme all’automobile Dacia Santero di
un pensionato in uso al genero, un impiegato.
8 giugno, Recuperato morto Pierpaolo Ruffo, sub
24enne annegato a Sciacca. Il suo ultimo messaggio
e’ stato alle ore 13 di ieri, e su Facebook, tramite
cellulare, ha scritto : “oggi il mare spacca”. E cosi’
e’ stato. Profezia di sventura. Adesso sullo stesso
post sono centinaia le condivisioni e i commenti,
tra cordoglio, incredulita’, disperazione e sconforto.
Pierpaolo Ruffo e’ morto annegato, nel mare a
Sciacca, la sua’ citta’, tra le localita’ Stazzone e
Lido. Lui, 24 anni di eta’, e tre amici, si sono
immersi, nel tardo pomeriggio di ieri, alle 18.30. Una
battuta di pesca di ricci, amatoriale, senza
attrezzature particolari, in apnea, nei pressi di una
barriera di scogli. Poi, alle 7 della sera, i 3 sono
emersi. Pierpaolo Ruffo no.
E’ stato lanciato
l’allarme. Le ricerche, affannose.
Capitaneria,
Carabinieri, Polizia, alcuni pescherecci, e i
sommozzatori del Vigili del fuoco. Poco dopo la
mezzanotte il cadavere del ragazzo e’ stato
recuperato, a pochi metri da dove Pierpaolo si e’
tuffato. Forse e’ morto incastrato tra la scogliera,
forse e’ stato vittima di un malore, forse ha sbattuto
la testa contro una roccia. E’ inchiesta della Procura
saccense. Sul posto lo strazio dei genitori. Il padre,
bancario, e’ consigliere comunale a Sciacca. La
madre lavora in Tribunale. Invece, Pierpaolo Ruffo,
amante della natura, del mare e della pesca, ha
lavorato in Veneto, a Jesolo, in provincia di Venezia.
Anche sul profilo Facebook ha scritto : vivo a
Jesolo. A Sciacca e’ stato in vacanza, breve, pronto
a ripartire. La morte lo ha colto a tradimento,
sott’acqua, approfittando che fosse intento a
coltivare la sua passione.
10 giugno, Su richiesta del Procuratore aggiunto di
Agrigento, Ignazio Fonzo, e del sostituto titolare
dell’ inchiesta, Giacomo Forte, il Giudice per le
indagini preliminari del Tribunale di Agrigento,
Alberto Davico, ha firmato l’ ordine di arresto ai
domiciliari a carico dell’ imprenditore di Agrigento,
Corrado Di Salvo, 50 anni, amministratore della
societa’ Medical gas criogenici, e di Anna Licitra,
57 anni, di Nicosia, rappresentante legale della ditta
“Quattro piu’ ”. Secondo quanto emerso dalle
indagini, sostenute dai Carabinieri del Nas, il Nucleo
tutela della salute, di Palermo, diretti dal capitano
Mansueto Antonio Cosentino,
sarebbero state
compiute delle irregolarita’ nell’ ambito di due gare :
la fornitura per 5 anni in somministrazione
domiciliare di ossigeno terapeutico, per un importo
complessivo di circa 11,5 milioni di euro, e la
fornitura di arredi per ambulatori medici per 2 anni,
per 214mila euro. A carico di altri 2 indagati,
Giuseppe Mario Paterlini e Spartaco Polimadei,
entrambi di 50 anni, ed entrambi dirigenti della
societa’ per prodotti medici, “Sapio life”, e’ stato
imposto il divieto di esercitare attivita’ professionali
e commerciali. Gli indagati sono complessivamente
10. Avvisi per essere sottoposti a interrogatorio
sono stati notificati a 2 dipendenti dell'Azienda
sanitaria provinciale di Agrigento, Antonio Maria
Domenico La Valle, 56 anni, e Vincenzo Ripellino,
34 anni, che sono stati presidente e componente
della commissione di una delle due gare sotto
indagine. Gli altri 4 indagati sono l’ex manager dell’
Azienda sanitaria di Agrigento, Salvatore Olivieri, 72
anni, di Catania, poi Giuseppe Sanfilippo, 34 anni,
di Licata, collaboratore amministrativo, Antonino
Tavormina,
66
anni,
di
Menfi,
direttore
amministrativo dell’Azienda sanitaria di Agrigento, e
Giuseppe Scozzari, 42 anni, di Licata, operatore al
Poliambulatorio di Licata.
10 giugno, Questa mattina, a Lampedusa, in via
Terranova, ha subito un incendio, per cause in
corso di accertamento, una lavanderia non piu’ in
uso da tempo. Il fuoco e’ divampato all’ interno di un
capannone intorno alle ore 6 e, tra l’altro, ha
bruciato infissi e un furgoncino. Sul posto e’
intervenuta una squadra dei Vigili del fuoco del
Distaccamento terrestre di Lampedusa. Hanno
lavorato 2 squadre di soccorso. Indagano i
Carabinieri della locale stazione.
10 giugno, La Procura della Repubblica di Agrigento
ha chiesto il rinvio a giudizio di Paolo Airo’, 45 anni,
di Favara, operaio, che rispondera’ di violenza
sessuale aggravata allorche’ il 14 ottobre del 2011
avrebbe palpeggiato una quindicenne all’interno di
un cantiere in via Mattarella a Favara dove Airo’ e’
stato impegnato a lavoro. Il favarese ha sempre
sostenuto la propria estraneita’ a quanto gli e’
contestato, e gia’
la Procura, inizialmente, ha
proposto l’archiviazione dell’inchiesta.
10 giugno, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca
hanno arrestato Benedetto Bondi’, 24 anni, che
rispondera’ di evasione allorche’ e’ stato sorpreso
in strada quando invece e’ sottoposto agli arresti
domiciliari per una presunta estorsione a danno di
un
commerciante del centro storico cittadino.
Bondi’ e’ stato ancora ristretto ai domiciliari.
10 giugno, A Lampedusa sono approdati 36
migranti, fra cui una donna, soccorsi da 2
motovedette della Guardia costiera a 42 miglia a
sud dalla costa. A lanciare l'allarme e’ stata una
nave tunisina che ha avvistato il barcone. Alcuni
migranti, per paura di essere rimpatriati, si sono
lanciati
in
mare,
ma
sono
poi
risaliti
sull'imbarcazione.
10 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha
applicato la pena concordata di 4 anni di reclusione
a carico di Sebastiano Ciccazzo, 51 anni, di Favara,
arrestato dai Carabinieri il 26 marzo scorso perche’
sorpreso,
in via Caltanissetta a Favara,
in
possesso di 10 panetti di hashish del peso
complessivo di 1 chilo, e di 15 grammi di cocaina,
nascosti dentro uno zaino.
10 giugno, Ad Agrigento imperversano i furti nelle
abitazioni private, e le forze dell’ ordine hanno
intensificato i pattugliamenti del territorio. A
Villaseta, i poliziotti della Squadra Volanti hanno
controllato due automobili e due roulotte in un
parcheggio in via Caduti di Marzabotto e hanno
imposto a 4 nomadi, tra 2 uomini e 2 donne, gia’ con
precedenti per reati contro il patrimonio e la
persona, i fogli di via firmati dal questore di
Agrigento, Giuseppe Bisogno, con il divieto di
rientro ad Agrigento per i prossimi 3 anni.
10 giugno, Accogliendo le istanze dei difensori, gli
avvocati Nino Gaziano e Calogero Meli, il Tribunale
del Riesame di Palermo ha scarcerato, per carenza
di gravi indizi di colpevolezza, e ha restituito la
liberta’ ad Angelo Carita’,
58 anni, di Licata,
imprenditore agricolo, arrestato lo scorso 20
maggio perche’ accusato di sequestro di persona,
omicidio aggravato e occultamento di cadavere in
riferimento alla presunta morte dell’ imprenditore di
Licata, Giovanni Brunetto, del quale non vi e’ piu’
nessuna traccia dallo scorso 7 maggio.
11 giugno, Non solo l’ imprenditore agricolo di
Licata, Angelo Carita’. Il Tribunale del Riesame di
Palermo ha scarcerato anche il dipendente di
Carita’, Angelo Bianchi, 37 anni, di Licata, arrestato
anche lui lo scorso 20 maggio perche’ accusato di
sequestro di persona, omicidio aggravato e
occultamento di cadavere in riferimento alla
presunta morte dell’ imprenditore di Licata,
Giovanni Brunetto, del quale non vi e’ piu’ nessuna
traccia dallo scorso 7 maggio. Lo scorso 10 maggio,
invece, lungo la strada statale 123, tra Canicatti’ e
Campobello di Licata, e’ stata scoperta parcheggiata
in una piazzola di sosta l’ automobile, una Fiat
"Punto”, di Brunetto. L’ imprenditore fantasma
sarebbe stato creditore, di una somma tra i 40 e i
100mila euro, da parte di Angelo Carita’, e i due
avrebbero spesso litigato .
11 giugno, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di
Canicatti’, in collaborazione con personale
specializzato del Distretto Minerario di Caltanissetta,
hanno sorpreso, in
un’area in contrada “San
Filippo”, nelle campagne di
Canicatti’, un
escavatore impegnato ad estrarre pietrisco per uso
edile. I militari hanno rilevato l’ esercizio illecito di
attivita’ estrattiva di inerti e l’ omessa nomina del
direttore responsabile in una cava abusiva. Alla
titolare dell’ impresa, C M G, sono le iniziali del
nome, di Canicatti’, e’ stata inflitta una sanzione
pecuniaria di oltre 20mila euro. La donna e’ stata
inoltre
segnalata
alla
competente
Autorita’
giudiziaria.
12 giugno, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini del vice Questore, Cesare
Castelli, hanno arrestato Cristian Pagliaro, 27 anni, e
Pietro Pulsiano, 42 anni,
entrambi di Porto
Empedocle e con precedenti penali, perche’ ritenuti
responsabili, in concorso, di ricettazione. Pagliaro e
Pulsiano sono stati arrestati dai poliziotti del
Commissariato di Porto Empedocle il 30 gennaio
scorso perche’ sorpresi a Realmonte, in localita’
Punta Grande, in flagranza del furto di due borsoni
all’interno di un’automobile. E sono stati condannati
in primo grado. Nel corso delle successive
perquisizioni domiciliari, gli agenti hanno scoperto e
sequestrato 4 telefoni cellulari, provento di furto.
Pertanto, adesso, a conclusione delle indagini, la
Procura agrigentina ha firmato l’ordine di arresto ai
domiciliari di Pagliaro e Pulsiano per ricettazione.
12 giugno, A Porto Empedocle, nottetempo, nella
zona dei Grandi Lavori, ha subito un incendio l’ Opel
Astra Station Wagon di un pescatore quarantenne.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e la
Polizia. Indagini in corso.
12 giugno, Prosegue a ritmo altalenante il destino
dei soldi sequestrati all’ ex capo dell’ Ufficio tecnico
comunale di Lampedusa, Giuseppe Gabriele, e all’ex
consulente
Gioacchino
Giancone,
inquisiti
nell’ambito di una inchiesta per presunte tangenti
legate ad affari urbanistici. Dunque, la Procura ha
ottenuto il sequestro di 295 mila euro destinati a
Gabriele e Giancone, poi il Riesame li ha
dissequestrati, poi la Procura ha ottenuto ancora il
sequestro, e adesso il Tribunale di Agrigento, su
ricorso dei difensori, ha confermato il sequestro
fino alla somma di 273 mila euro, restituendo solo
22 mila euro perche’ corrispettivo di un lavoro che
sarebbe stato compiuto.
12 giugno, Ad Agrigento, in Salita Madonna degli
Angeli, nei pressi di Via Atenea, approfittando della
momentanea assenza dell’anziana proprietaria,
ignoti ladri hanno forzato l’ ingresso e hanno
svaligiato un appartamento, rubando gioielli e soldi
per circa 30mila euro dall’ interno di una cassaforte
che e’ stata scassinata.
12 giugno, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
10 mesi di reclusione Ignazio Filippazzo, 50 anni, di
Porto Empedocle, imputato di stalking a danno della
sua ex compagna. Filippazzo, noto istruttore di arti
marziali, e’ stato accusato dalla ex compagna di
averla picchiata e di averla anche molestata dopo la
loro separazione. La donna si e’ costituita in
giudizio parte civile.
12 giugno, Il 31 luglio 2011 approdo’ a Lampedusa
una barca con a bordo 271 profughi e, dentro la
stiva di 8 metri, 25 cadaveri. Durante la traversata 50
sono stati rinchiusi nella stiva, e 25 sono morti, per
asfissia, e 2 anche per le percosse subite. Il
processo a carico degli scafisti e’ in corso al
Tribunale di Agrigento dove i pubblici ministeri,
Andrea Bianchi e Giacomo Forte, a conclusione
della requisitoria, hanno chiesto 18 anni di
reclusione a carico di Mohamed Moussa, 21 anni,
della
Somalia,
per
favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina e strage. Chiesta
inoltre l’assoluzione, dall’ accusa di omicidio, per
Zaki Hasan, 56 anni, della Siria. La sentenza della
Corte d’Assise, presieduta da Luisa Turco, e’ attesa
il 21 giugno.
12 giugno, A Menfi, i Carabinieri hanno arrestato, ai
domiciliari, i cugini Giovanni e Andrea Pilo, di 28 e
18 anni, allorche’, approfittando della chiusura
pomeridiana di un bar nel centro di Menfi, hanno
forzato la porta d’ingresso e hanno rubato i soldi
custoditi nel registratore di cassa. Sono stati pero’
sorpresi in flagranza da una pattuglia di carabinieri
in servizio di controllo.
13 giugno, La maxi inchiesta antimafia nell’
agrigentino, “Scacco matto”, in Cassazione. La
Suprema Corte ha annullato senza rinvio la
sentenza di condanna a 6 anni di carcere a favore di
Paolo Capizzi, 45 anni, di Ribera, e ne ha disposto
l’immediata scarcerazione. Capizzi e’ stato imputato
di estorsioni legate ai lavori di costruzione della
condotta Favara di Burgio. Inoltre, la Cassazione ha
annullato con rinvio ad altra sezione della Corte
d’Appello le condanne inflitte a Raffaele Sala di
Burgio 9 anni e 8 mesi di reclusione, Paolo Capizzi,
73 anni di eta’, di Ribera 10 anni, Francesco Capizzi
di Ribera 12 anni, Accursio Dimino di Sciacca 9
anni e 4 mesi, e Gino Guzzo di Montevago 18 anni.
Poi, la Cassazione ha confermato le sentenze di
condanna per Salvatore Imbornone di Lucca Sicula
a 10 anni e 8 mesi di carcere, Giuseppe Capizzi, 47
anni di eta’, di Ribera a 6 anni di reclusione,
Calogero Rizzuto di Sambuca di Sicilia 4 anni e 8
mesi, Antonino Gulotta di Montevago 10 anni,
Giuseppe Capizzi, 45 anni di eta’, di Ribera, a 8 anni
e 8 mesi, e Michele Barreca di Menfi 6 mesi di
reclusione. Infine, confermate le assoluzioni per
Antonino Montalbano di Ribera, Michele Giambrone
di Villafranca Sicula, Giuseppe Orlando di Ribera,
Pietro Antonio Derelitto di Burgio, Giacomo Corso,
Giuseppe Barreca e Leonardo Tavormina, tutti e tre
di Menfi.
13 giugno, Ad Agrigento, al reparto Unita’ intensiva
dell’ Ospedale San Giovanni di Dio, e’ morto un
detenuto del carcere Petrusa di Agrigento, Salvatore
Cigna, 51 anni, di Canicatti’. Cigna, da tempo
sofferente di cuore, e’ stato ricoverato a seguito di
una crisi cardiaca. L’ultimo colloquio in carcere con
i familiari risale al primo giugno. Nei giorni scorsi
si sarebbe lamentato delle proprie condizioni
fisiche, e di non trarre beneficio dall’assistenza
sanitaria in carcere. I funerali di Cigna nel
pomeriggio a Canicatti’ nella chiesa di Santo Spirito.
13 giugno, La sezione misure di prevenzione del
Tribunale di Agrigento ha dissequestrato una parte
dei beni al presunto mafioso di Canicatti’, Angelo Di
Bella, 56 anni. A Di Bella sono state restituite 3 ditte
individuali, 5 societa’, conti correnti e diversi beni
immobili intestati a lui e ai suoi familiari. I giudici
hanno invece disposto la confisca di una parte del
capitale sociale di una societa’ azionista di un
centro commerciale agrigentino. A Di Bella inoltre e’
stata applicata la misura di prevenzione della
sorveglianza speciale per 3 anni.
13 giugno, Il Giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Palermo ha revocato gli arresti
ospedalieri che lo scorso 30 maggio sono stati
concessi presso il reparto detenuti dell’ ospedale
Civico di Palermo a Calogero Falsone, di
Campobello di Licata, fratello del boss Giuseppe.
Calogero Falsone e’ atteso in udienza al Tribunale
di Palermo il prossimo 17 luglio, ed e’ accusato di
estorsione ai danni di un’azienda casearia e del
tentato omicidio di un pastore romeno. Entrambi i
reati sono aggravati dal metodo mafioso.
14 giugno, Il Giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, a
conclusione dell’ interrogatorio di garanzia, ha
annullato l’ordinanza di custodia cautelare agli
arresti domiciliari e ha restituito la liberta’ all’
imprenditore di Agrigento, Corrado Di Salvo, 49
anni, amministratore della societa’ Medical gas
criogenici, ristretto ai domiciliari dallo scorso 10
giugno nell’ ambito di una inchiesta su alcune
irregolarita’ legate ad appalti banditi dall’ Azienda
sanitaria di Agrigento. Il Gip Davico ha inoltre
respinto la richiesta di interdizione dall’esercizio
della professione per gli imprenditori Giuseppe
Mario Paterlini e Spartaco Polimadei, entrambi di 50
anni ed entrambi dirigenti della Sapio life. No anche
alla sospensione dal servizio di Antonino Maria
Domenico La Valle, 56 anni, di Agrigento,
responsabile dell’Area gestione servizi appalti
forniture dell’Azienda sanitaria di Agrigento, e di
Vincenzo Ripellino, 44 anni, di Licata, collaboratore
amministrativo dell’Area gestione servizi appalti
forniture dell’Azienda sanitaria di Agrigento. Il
Tribunale di Catania, che procede per rogatoria, ha
confermato gli arresti domiciliari per Anna Licitra,
57 anni, di Nicosia, titolare della ditta “Quattro piu’
”.
14 giugno, A Ribera, una 14enne e’ stata ferita da
una coltellata alla gamba e ad un braccio al culmine
di un tentativo di rapina in una casa nel centro
storico. Dentro l’abitazione sarebbero entrati 4
malviventi, forse dell’ Est Europa, e che
probabilmente hanno creduto che dentro non vi
fosse nessuno. La ragazzina si e’ nascosta sotto un
letto ma sarebbe stata scoperta, minacciata e ferita
durante un tentativo di fuga. E’ stata la 14enne a
lanciare l’allarme e poi e’ stata soccorsa in
Ospedale a Ribera. Le sue condizioni non sono
gravi. Nel frattempo, i Carabinieri di Ribera, Sciacca
e Burgio hanno arrestato uno dei 4 banditi. Si tratta
di Gheorghe Maftei, 57 anni, romeno, riconosciuto
dalla
ragazzina
come
il
rapinatore
che,
aggredendola, piu’ degli altri avrebbe tentato di
costringerla a rivelare
dove fossero nascosti
denaro e preziosi.
14 giugno, Sbarco di immigrati, all’alba di oggi, tra
Siculiana Marina e Torre Salsa. Circa 200
extracomunitari,
in
viaggio
dall’
Africa
subsahariana, sono approdati con una barca
fatiscente che si e’ arenata tra gli scogli. I migranti a
nuoto hanno raggiunto la spiaggia, e poi si sono
dileguati nella zona, soprattutto lungo la statale 115.
Forze dell’ ordine a lavoro, tra blocchi e ricerche .
Nel frattempo, il cadavere di un immigrato,
dall'apparente eta’ di 20 - 25 anni, e’ stato scoperto
a largo della spiaggia fra Siculiana Marina e Torre
Salsa. Verosimilmente, lo sventurato e’ morto nel
corso della traversata verso il rocambolesco
approdo.
14 giugno, Il Tribunale di Agrigento ha assolto
dall’accusa di furto aggravato Pino Tortorici, 51
anni, e Valentino Quadrone, 52 anni, entrambi di
Montallegro, arrestati dai Carabinieri perche’ ritenuti
gli autori del furto di tubi e raccordi in ferro dalla
condotta idrica dismessa del Consorzio di bonifica,
in contrada Piana Vizzi, a Ribera. I due imputati
hanno dimostrato che il prelievo della tubatura e’
stato autorizzato dai detentori della stessa.
14 giugno, Il Tribunale di Agrigento ha assolto il
meccanico Giuseppe Tusciano, difeso dall’
avvocato Alfonso Tuttolomondo, dall’ accusa di
lesioni a danno di Giuseppe Vitellaro e di
danneggiamento dell’automobile dello stesso
Vitellaro. Lo scontro tra i due sarebbe stato
provocato da contrasti per distanze legali tra due
costruzioni confinanti.
15 giugno, a Lampedusa sono sbarcati 95 migranti
africani, tra cui 3 donne e un bambino, a bordo di un
gommone alla deriva salvato dalla Marina militare e
dalla Guardia costiera. Altri 99 profughi sono stati
soccorsi su un altro gommone e poi condotti a
Lampedusa, e poi ancora, altri 80 migranti tra cui 17
donne di cui 4 incinte. Altri gommoni si profilano
all’orizzonte.
15 giugno, Lungo la statale 115, tra Palma di
Montechiaro e Agrigento, la Polizia ha intercettato e
bloccato 15 tunisini. Il gruppo di migranti sarebbe
sbarcato nottetempo sulla spiaggia di Marina di
Palma. Nessuna traccia vi e’ dell’imbarcazione.
Indagini e ricerche di altri eventuali fuggitivi sono in
corso.
15 giugno, Ad Agrigento ha subito un raid vandalico
la Villa del Sole. Nottetempo, ignoti balordi hanno
scavalcato la recinzione, e si sono accaniti contro l’
asilo in corso di ristrutturazione e un magazzino
attiguo utilizzato come deposito di materiali da
lavoro. I teppisti hanno svuotato gli estintori e
distrutto un ingresso. Danneggiamenti anche ad una
vasca. Prima della fuga, i vandali hanno imbrattato i
muri del campo di basket.
15 giugno, Il giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Agrigento, Luisa Turco, ha disposto la
revoca della misura cautelare degli arresti
domiciliari a favore di Giuseppe Alaimo, 55 anni, di
Campobello di Licata, arrestato il 6 dicembre 2012
per tentato omicidio a danno del fratello, contro cui
avrebbe esploso alcuni proiettili d’arma da fuoco
senza colpirlo. Ad Alaimo e’ stato imposto il divieto
di dimora a Campobello di Licata.
15 giugno, A Menfi i Carabinieri hanno arrestato ai
domiciliari Francesco Milici, 32 anni, che scontera’
una condanna a 3 mesi di reclusione per ripetuta
violazione della misura alternativa dell’affidamento
in prova ai servizi sociali.
16 giugno, Nel Mediterraneo, tra Malta e Lampedusa,
7 migranti sono stati ingabbiati e sono morti. Le
vittime si sarebbero disperatamente aggrappate a
una gabbia per tonni trainata da un motopesca
tunisino che poi pero’ ha tranciato il cavo. Alcuni
avrebbero tentato anche di salire a bordo del
peschereccio, ma sono stati respinti. Cosi’ hanno
raccontato i loro compagni. E i 7 sono annegati, 85
miglia a sud di Malta. Gli altri superstiti, circa 95,
sono stati soccorsi e salvati dalla Guardia costiera
italiana. Hanno viaggiato su un gommone poi alla
deriva, e sono stati avvistati da un aereo della
Marina militare maltese. Poi, sono stati trasbordati
sulle motovedette e condotti a Lampedusa.
17 giugno, A Porto Empedocle, ignoti malviventi,
approfittando dell’ assenza temporanea della
proprietaria, una vedova di 76 anni, hanno svaligiato
un appartamento arrampicandosi sul ponteggio
allestito per ristrutturare una palazzina. Il bottino
ammonta a circa 50mila euro, tra denaro contante e
oggetti preziosi.
17 giugno, A Palma di Montechiaro, ignoti hanno
cosparso di liquido infiammabile e hanno appiccato
il fuoco ad un portone di ingresso secondario alla
Chiesa Madre. Le fiamme sono state subito domate
da Vigili del fuoco, Carabinieri e Polizia, anche con
degli estintori. Indagini in corso.
17 giugno, A Sciacca la Polizia ha scoperto una sala
giochi clandestina in via Toscana, in un magazzino
con 6 postazioni di macchinette del tipo video
poker, tutte irregolari. All’interno delle macchinette
sono state sequestrate monete per complessivi
1.188 euro. Tre persone sono state denunciate per
gioco d’azzardo : C F 41 anni di Ribera, S L R 32
anni di Sciacca, e una donna, L S 27 anni, anche lei
di Sciacca.
17 giugno, A Canicatti’, una festa da ballo e’ stata
organizzata, senza le necessarie autorizzazioni della
Questura di Agrigento, all’interno di un palazzo
baronale della citta’. Il presidente dell’associazione
culturale organizzatrice e’ stato sanzionato.
17 giugno, A Cammarata, in localita’ Montone, nelle
campagne, per cause in corso di accertamento, un
incendio ha bruciato un capannone di un’azienda
agricola. Le fiamme sarebbero divampate all’ interno
di un fabbricato adibito a magazzino con dentro
accatastate 300 balle di fieno, ancora verdi e umide,
e in fase di essiccazione. Il capannone e’ di tre
fratelli di Valledolmo, tutti agricoltori. Indagano i
Carabinieri.
17 giugno, Nel 2008, in un tratto di mare antistante
la localita’ marina Rocca Regina, a Sciacca,
emersero delle chiazze oleose, e si ritenne che
l’inquinamento fosse stato provocato da un
impianto di carburanti nella zona. Ebbene, adesso, il
Tribunale di Sciacca ha assolto i 5 imputati. Si tratta
del presidente della cooperativa “Pescatori”, Nino
Randazzo, e l’imprenditore Giuseppe Curreri,
entrambi gestori dell’ impianto di carburanti. Poi,
l’addetto all’impianto della cooperativa, Matteo
Scaduto, e poi Maria Carmela Prussia, di Palma di
Montechiaro, e Gerlando Lena, di San Giovanni
Gemini, rispettivamente legale rappresentante e
direttore dei lavori del distributore.
17 giugno, Ad Agrigento, in via Manzoni,
approfittando dell’ assenza temporanea della
proprietaria, una vedova di 76 anni, ignoti hanno
rubato in un appartamento, dopo avere scassinato
la cassaforte, gioielli per 8mila euro e denaro per 5
mila euro.
17 giugno, A Sciacca, la Guardia costiera ha
sanzionato 2 saccensi sorpresi a pescare,
sottacqua in apnea, durante le ore notturne, in
localita’ Tonnara, ricci di mare, in violazione delle
disposizioni in materia.
18 giugno, La Procura di Agrigento, tramite
l’aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Santo
Fornasier, ha chiesto il rinvio a giudizio a carico di
10 imputati, tra cui il sindaco di Agrigento, Marco
Zambuto, nell’ ambito dell’ inchiesta sul crollo del
Palazzo Lo Jacono - Maraventano, nel centro storico
di Agrigento, il lunedi’ di Pasquetta 25 aprile 2011.
Oltre Zambuto, saranno innanzi al Giudice per le
udienze preliminari Giuseppe Principato, capo
dell’Ufficio tecnico comunale di Agrigento, Calogero
Tulumello, funzionario comunale, Attilio Sciara,
capo della Protezione civile comunale, poi Gaspare
Triassi, Marcello Cappellino e Andrea Patti,
componenti del collegio di progettazione e di
direzione dei lavori urgenti per il recupero in
sicurezza del palazzo, poi Giuseppe, Calogero e
Carmelo Analfino di Agrigento, tutti e tre esponenti
della ditta che ha eseguito i lavori. I 10, a vario titolo,
rispondono – si legge nel capo di accusa - “di
condotte colpose perche’ negligenti, imprudenti ed
imperite, per non idoneita’ tecnica dei progetti di
lavoro, per la inutilita’ delle opere eseguite,
insufficienti, mal compiute e prive di una seria
logica di progetto”.
18 giugno, Venerando Rino Arnone, 43 anni, di
Grotte,
fotografo
professionista,
e’
morto
nottetempo vittima di uno choc anafilattico dopo
essere stato punto ad una gamba da un’ ape.
Arnone, per anni, ha coltivato la passione
dell'apicoltura. Poi, pero’, ha sofferto di allergia. Ieri
sera un amico ha chiesto il suo aiuto per rimuovere
un alveare, e non ha risposto di no, recandosi al
confine fra Racalmuto e Grotte, dove e’ stato punto
da un’ape. A casa non e’ stato piu’ in grado di
respirare, ed e’ morto.
18 giugno, Non si placa la violenta recrudescenza di
flussi clandestini verso Lampedusa. Nottetempo
sono sbarcati 259 migranti, in viaggio dalle coste
libiche. I primi 77, tra cui 17 donne, sono stati
soccorsi a bordo di un gommone in difficolta’. Poi,
e’ stato recuperato un altro gommone alla deriva,
con a bordo 182 persone, tra cui 27 donne e 5
minori. Al Centro d’ accoglienza di Lampedusa
adesso sono ospiti quasi mille persone, a fronte di
una capienza di 300 posti.
18 giugno, Il Tribunale di Agrigento ha assolto
l’avvocato Giuseppe Arnone, difeso dall’avvocato
Valentina Riccobene, dall’accusa di avere diffamato
il sindacalista Salvatore Grado, gia’ presidente della
Cassa Edile di Agrigento. L’ipotesi di diffamazione
contestata e’ legata a quanto scritto da Arnone nel
libro Bagani, in riferimento alla percezione della
cospicua buonuscita dalla Cassa edile, per diverse
centinaia di migliaia di euro, da parte del
sindacalista Grado.
18 giugno, A Racalmuto, in contrada Firrio
Cantarella, ignoti hanno danneggiato la tubazione
idrica in polietilene in piu’ punti, per un tratto di
circa 40metri, con tagli presumibilmente compiuti
con una cesoia taglia tubi. Girgenti Acque ha
denunciato il sabotaggio, che ha provocato l’
interruzione della fornitura idrica a circa 80 famiglie
residenti nella zona. Indagini in corso.
18 giugno, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno
arrestato G M 29 anni, di Cattolica Eraclea, che
scontera’ un residuo di pena di 2 anni e 10 mesi di
reclusione per lesioni aggravate e violenza sessuale
a danno dell’ex fidanzata, tra il 2006 e il 2007, a
Cattolica Eraclea.
19 giugno, Al processo antimafia nell’agrigentino
cosiddetto “Nuova Cupola”, a carico di 41 imputati
giudicati in abbreviato, l’ imprenditore di Grotte,
Antonio Mancuso, titolare della ditta Sicily Food che
produce prodotti alimentari surgelati, tramite il suo
legale di fiducia ha ritirato la costituzione di parte
civile. Nel frattempo, conclusa la requisitoria, i
pubblici ministeri della Direzione distrettuale
antimafia di Palermo, Rita Fulantelli ed Emanuele
Ravaglioli, hanno chiesto 39 condanne, per 370 anni
di carcere, e una assoluzione.
Giuseppe Anzalone e Filippo Azzarello, di
Ventimiglia di Sicilia, 6 anni di reclusione ciascuno.
Roberto Belvedere, di Agrigento, 6 anni.
Natale Bianchi, di Palermo, 14 anni.
Antonio Brucculeri, di Agrigento, 2 anni.
Vincenzo Cacciatore, di Agrigento, 14 anni.
Pietro Capraro, di Agrigento, 14 anni.
Gaspare Carapezza, di Agrigento, 6 anni.
Francesco Paolo Cioffi, di Agrigento, 6 anni.
Vincenzo Cipolla, di San Biagio Platani, 6 anni.
Luca Cosentino, di Agrigento, 15 anni.
Giuseppe Giovanni Faldetta, di Casteltermini, 6 anni.
Raffaele Faldetta, di Casteltermini, 12 anni.
Gerlando Fragapane, di Santa Elisabetta, 6 anni.
Antonino Gagliano, di 41 anni, di Siculiana, 1 anno.
Antonino Gagliano, di 46 anni, di Siculiana, 14 anni.
Dario Giardina, di Agrigento, 12 anni.
Gerlando Gibilaro, di Agrigento, 12 anni.
Salvatore Guarragi, di Porto Empedocle, 12 anni.
Giuseppe Infantino, di Agrigento, 12 anni.
Roberto Lampasona, di Santa Elisabetta, 10 anni.
Antonino Mangione, Rosario Mangione, e Salvino
Mangione, tutti di Agrigento, 6 anni ciascuno.
Stefano Mangione, di Raffadali, 14 anni.
Antonino Mazza, di Palma di Montechiaro, 6 anni.
Fabrizio Messina, di Porto Empedocle, 16 anni.
Giovanni Rampello, di Agrigento, 6 anni e 4 mesi.
Francesco Ribisi, di Palma di Montechiaro, 20 anni.
Maurizio Rizzo, di Agrigento, 14 anni.
Salvatore Russo Fiorino, di Raffadali, 6 anni e 6
mesi.
Maurizio Salemi, di Porto Empedocle, 2 anni.
Leo Sutera, di Sambuca di Sicilia, 18 anni.
Giovanni Stefano Tarallo, di Santa Elisabetta, 18
anni.
Giorgio Traina, di Porto Empedocle, 12 anni e 4
mesi.
Alfonso Tuttolomondo, di Porto Empedocle, 4 anni.
Pasquale Vetro, di Favara, 6 anni.
Roberto Romeo, di Porto Empedocle, 6 anni e 6
mesi.
Lucio Francesco Vazzano, di Ventimiglia di Sicilia,
10 anni.
Unica assoluzione richiesta per Stefano Alessandro
Rizzo, 37 anni, di Santa Elisabetta.
Stralciata la posizione di Antonio Orlando, 61 anni,
di Baucina.
19 giugno, A Lampedusa, al Centro d’accoglienza in
contrada Imbriacola, e’ sempre emergenza
sovraffollamento. Attualmente sono ospiti circa
1.150 persone, a fronte di una capienza massima di
300 posti. Procedono, ma molto a rilento, i
trasferimenti sui traghetti di linea per Porto
Empedocle. Nel frattempo, alle prime ore del mattino
di oggi, altri 97 migranti sono approdati a
Lampedusa dopo essere stati soccorsi dal
mercantile Ice Ranger a 105 miglia a sud dall'isola,
in acque libiche. I profughi sono stati poi trasbordati
sulle motovedette della Guardia costiera. Ieri sera,
piu’ sotto costa, sono stati soccorsi 85 migranti, tra
cui 18 donne, a bordo di un gommone in difficolta’.
19 giugno, Una rivolta si e’ scatenata a Porto
Empedocle, all’ interno della tensostruttura che
ospita i migranti clandestini in attesa del
trasferimento in altri Centri d’accoglienza. Una
trentina di nordafricani hanno forzato i cancelli e
sono fuggiti. Un poliziotto e un carabiniere hanno
subito delle ferite, e sono stati costretti a ricorrere
alle cure ospedaliere. Ricerche in corso dei fuggitivi.
19 giugno, Due donne incinte, di origini
subsahariane, sono state trasferite con elisoccorso
del 118 all'ospedale "Civico" di Palermo dal centro
d'accoglienza di Lampedusa. Il trasferimento si e’
reso necessario a causa dello stato di gravidanza.
Ad accompagnare una delle due donne e’ anche un
altro figlio in tenera eta’.
20 giugno, Incidente stradale lungo la statale 115, in
prossimita’ del bivio per Campobello di Licata, in
territorio di Palma di Montechiaro, dove,
nottetempo, e’ morto Giuseppe Amato, 54 anni, di
Palma di Montechiaro, che, a bordo di una Fiat
Panda, si e’ scontrato con un pulmino su cui hanno
subito ferite 3 persone ricoverate all’ Ospedale di
Licata. Sul posto Vigili del fuoco e Polizia stradale.
20 giugno, I sommozzatori dei Vigili del fuoco di
Palermo hanno recuperato nottetempo il cadavere di
un immigrato, a poche decine di metri dal relitto
arenato tra gli scogli all’alba di venerdi’ scorso 14
giugno, nei pressi di Torre Salsa, tra Montallegro e
Siculiana. Gia’ una prima vittima e’ stata recuperata
subito dopo il naufragio.
20 giugno, Altri 43 profughi, tutti uomini in viaggio
dall’ Africa subsahariana, sono sbarcati a
Lampedusa dopo essere stati soccorsi da una
motovedetta della Guardia costiera. I migranti, a
bordo di un gommone intercettato 50 miglia a sud
dell' isola, hanno lanciato una richiesta d'aiuto con
un telefono satellitare.
20 giugno, Giuseppe Pino Gambino, 40 anni, di
Ravanusa, imputato nell’ambito dell’inchiesta
antimafia cosiddetta “Apocalisse”, e’ stato
arrestato. Gambino, accusato di essere stato un
favoreggiatore della latitanza del boss Giuseppe
Falsone, e’ stato assolto in primo grado e poi e’
stato condannato in Appello a 8 anni di carcere.
Dunque, i poliziotti del Commissariato di Licata lo
hanno tradotto in carcere in esecuzione di un
provvedimento di carcerazione emesso dalla Corte
d’Appello di Palermo.
20 giugno, I poliziotti del Commissariato di Licata
hanno arrestato ai domiciliari Vincenzo e Angelo
Malfitano, di 52 e 21 anni, padre e figlio, di Licata,
per coltivazione di sostanze stupefacenti, allorche’
sono stati sorpresi in un appezzamento di terreno in
contrada Falconara, nel territorio di Butera, intenti a
curare una serra al cui interno sono state scoperte
piante di marijuana per un peso complessivo di
circa mezza tonnellata. In un casolare la Polizia ha
sequestrato anche le attrezzature per l’essiccazione
e il confezionamento della droga.
20 giugno, I Carabinieri della Stazione di
Calamonaci e del Nucleo radiomobile di Sciacca
hanno arrestato ai domiciliari i palermitani Rosario
Di Mariano, 41 anni, e Andrea Calaio’, 22 anni,
sorpresi a bordo di un autocarro Fiat Iveco carico di
65 paletti metallici usati per le recinzioni frangivento
in agricoltura, trafugati da un fondo agricolo in
contrada Serrione a Calamonaci. Il materiale e’ stato
recuperato e restituito al proprietario.
20 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, a
conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato
a 2 anni e 2 mesi di reclusione Carmelo Avarello, 25
anni, di Ravanusa, bracciante agricolo, imputato di
violenza privata, danneggiamento aggravato, porto
e detenzione illegale di armi e munizioni. Lo scorso
11 novembre 2012, Avarello avrebbe esploso alcuni
colpi di pistola contro le ruote di un mezzo agricolo
di alcuni vicini di casa con i quali avrebbe litigato in
precedenza. A casa di Avarello sono stati scoperti e
sequestrati un revolver a salve e 5 cartucce.
20 giugno, La Procura di Sciacca indaga per
accertare eventuali casi di abusi edilizi all’interno
del cimitero comunale. Il procuratore capo Vincenzo
Pantaleo, titolare dell’ inchiesta,
ha disposto
sopralluoghi tecnici su cappelle gentilizie e loculi
che sarebbero stati edificati in difformita’ con le
autorizzazioni. I Carabinieri sono impegnati ad
esaminare le autorizzazioni concesse dal Comune
nel corso degli ultimi anni.
20 giugno, Misterioso sequestro lampo. Un ex
poliziotto di Licata, 60enne, in pensione, tra Licata e
Palma di Montechiaro, in contrada Ciccobriglio, e’
stato costretto con la forza a salire a bordo di
un’automobile. Dopo due ore e’ stato liberato. Non
ha subito violenza, ne’ furto di soldi o altro. L’ uomo
ha denunciato quanto sarebbe accaduto in
Commissariato. Indagini in corso.
20 giugno, A Canicatti’, il furto di circa 4 chilometri
di cavi della linea Telecom ha provocato enormi
disagi in contrada Andolina,
in tanti esercizi
commerciali, depositi, aziende ed anche una cantina
sociale, oltre a numerose abitazioni. I tecnici della
societa’ di telefonia sono a lavoro per cercare di
risolvere il problema.
20 giugno, Il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Palermo ha rinviato a giudizio Luca
Adorno, 26 anni, di Porto Empedocle, imputato,
insieme ad altri 7, nell’ ambito dell’ inchiesta
antidroga cosiddetta “Hardom 2”. Adorno e’ l’unico
ad aver scelto di essere giudicato con il rito
ordinario. Gli altri sette, infatti, hanno optato per il
rito abbreviato, che inizia il prossimo 9 ottobre.
20 giugno, Il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, a
conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato
a 13 anni di reclusione, nonostante il pubblico
ministero, Giacomo Forte, ne avesse invocato la
condanna all’ergastolo, Giuseppe De Rubeis, 29
anni, di Porto Empedocle, idraulico, imputato
dell’omicidio e della distruzione del cadavere di
Giuseppe Adorno, 25 anni, di Porto Empedocle,
ricercato dal 24 agosto del 2009 e poi scoperto
morto ammazzato e carbonizzato il 3 settembre nelle
campagne di Montaperto ad Agrigento.
21 giugno, Clamoroso : il viadotto Carabollace,
lungo la statale 115, nei pressi di Sciacca, e’ stato
spesso teatro, e forse causa, di incidenti stradali
mortali. Processi penali sono in corso a carico dei
vertici dell’ Anas. L’ ultimo morto e’ stato Alessio
Spitaleri, 29 anni, di Burgio, deceduto lo scorso 30
maggio. Ebbene, nell’ ambito dell’ inchiesta sull’
incidente Spitaleri, a carico dei dirigenti Anas, e per
omicidio colposo, il procuratore di Sciacca,
Vincenzo Pantaleo,
ha ordinato il sequestro
preventivo del viadotto “Carabollace”, perche’ la
libera disponibilita’ del viadotto potrebbe agevolare
la commissione di reati della stessa specie di quello
per cui si procede.
21 giugno, La Guardia di Finanza di Sciacca ha
arrestato Giuseppe Angarussa e Gino Mendola,
entrambi di Porto Empedocle, e trentenni, sorpresi
ad un posto di blocco lungo la Fondovalle Sciacca –
Palermo in possesso di 100 grammi di hashish. A
termine dell’udienza di convalida, il Gip del
Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari, ha applicato le
misure cautelari degli arresti domiciliari ad
Angarussa e dell’obbligo di dimora nel Comune di
residenza a Mendola.
21 giugno, A conclusione del giudizio immediato, il
Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di
Agrigento, Ottavio Mosti, ha condannato a 2 anni di
carcere Gino Angelo D’Anna, 48 anni, di Favara,
imputato di avere sfregiato, con un bicchiere rotto,
il volto di un vicino di casa al culmine di un litigio.
D’Anna risarcira’ la vittima, Giuseppe Morreale, 45
anni, che, tramite l’avvocato Daniela Posante, si e’
costituito parte civile.
21 giugno, A Grotte i Carabinieri hanno segnalato a
piede libero alla Procura di Agrigento una donna, C
G, sono le iniziali del nome, sorpresa, nel corso di
una perquisizione domiciliare, in possesso di 1.300
cartucce di vario calibro e circa 170 grammi di
polvere da sparo, detenuti illegalmente. Rispondera’
del reato di detenzione illegale di munizionamento.
21 giugno, Accogliendo le istanze del difensore,
l’avvocato Simona La Verde, il Tribunale di Palermo
ha restituito la liberta’ a Valentina Rizzo, 25 anni, di
Ribera, arrestata il 9 maggio scorso per tentato
scippo a Palermo in via Celso. Secondo il giudice,
non ricorrono piu’ le esigenze cautelari. La Rizzo e’
stata arrestata dalla Polizia insieme al palermitano
Salvatore Ambrogio, 54 anni. I due, il 21 agosto
2012, si sono proposti come accompagnatori
turistici di una turista francese e poi hanno tentato
di scipparle la borsa.
21 giugno, Controlli antidroga dei Carabinieri della
Compagnia di Cammarata. A San Biagio Platani e’
stato arrestato e tradotto al Malaspina di Palermo
un minorenne di 17 anni, M C A sono le iniziali del
nome, sorpreso in possesso di 51 grammi di
hashish, parte dei quali gia’ suddivisi in dosi pronte
per lo spaccio. A San Giovanni Gemini un 22enne,
D G G, e’ stato denunciato perche’ sorpreso in
possesso di un coltello a serramanico di 17
centimetri ed e’ stato segnalato come assuntore di
droga perche’ in possesso di 2 grammi di marijuana.
Ancora a San Giovanni e’ stato segnalato come
assuntore un 23enne in possesso di 1 grammo di
hashish.
21 giugno, Nel Canale di Sicilia, nottetempo, la
Guardia costiera ha soccorso 45 migranti a bordo di
un gommone di 10 metri alla deriva. Gli
extracomunitari, tra cui 9 donne ed un minore, sono
stati trasbordati e condotti a Lampedusa.
21 giugno, Il Giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, ha disposto,
su richiesta del sostituto procuratore, Andrea
Maggioni, il sequestro preventivo di beni per un
valore di 580 mila euro a carico di Gioacchino
Cutaia, 67 anni, esercente di una attivita’ di
commercio all’ingrosso di profumi e cosmetici a
Canicatti’. Cutaia e’ indagato per evasione fiscale, e
il valore dei beni sequestrati e’ equivalente
all’imposta evasa. Il provvedimento e’ stato eseguito
dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di
Agrigento.
22 giugno, I Carabinieri del Nucleo radiomobile della
Compagnia di Agrigento hanno arrestato ai
domiciliari Noussaira Zakaria, marocchino di 27
anni, e Ammar Ayemen, tunisino di 23 anni, sorpresi
per un controllo al Viale delle Dune, a San Leone, a
bordo di un’automobile, e poi anche nel corso della
perquisizione domiciliare, in possesso di 4 dosi di
hashish e circa 110 euro, forse provento dell’attivita’
di spaccio.
22 giugno, I Carabinieri della Compagnia di Licata
hanno arrestato Alessio Gueli, 26 anni, che
scontera’ una condanna definitiva a 2 anni e 1 mese
di reclusione, per detenzione di armi e di sostanze
stupefacenti in concorso. Si tratta di
reati
commessi a Licata tra il 2009 e il 2011.
22 giugno, A Racalmuto, i Carabinieri del Nucleo
radiomobile della Compagnia di Canicatti’ hanno
arrestato Tina Okoro, 27 anni, nigeriana, sorpresa a
spacciare e in possesso di 13 dosi di marijuana e di
quasi 1.400 euro, presumibilmente provento di
spaccio. Denunciato a piede libero
anche un
nigeriano per concorso nello stesso reato. Segnalati
alla Prefettura 7 ragazzi come assuntori di sostanze
stupefacenti.
22 giugno, A Lampedusa, nottetempo, un incendio
divampato nell’area dove si svolge il mercatino
rionale ha danneggiato un mezzo carico di tessuti e
tendaggi, parcheggiato nel piazzale in contrada
Grecale, a poche decine di metri dal posto che il
commerciante occupa solitamente il giorno del
tradizionale mercatino settimanale. Sul posto sono
intervenuti i Vigili del fuoco. Indagano i Carabinieri.
22 giugno, Il 31 luglio 2011 approdo’ a Lampedusa
una barca con a bordo 271 profughi e, dentro la
stiva di 8 metri, 25 cadaveri. Durante la traversata 50
sono stati rinchiusi nella stiva, e 25 sono morti, per
asfissia. Adesso, la Corte d’Assise di Agrigento,
presieduta da Luisa Turco, a latere Chiara Minerva,
ha condannato a 8 anni di reclusione Mohamed
Moussa, 21 anni, della Somalia, accusato di
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di
avere provocato la morte dei 25. E’ stato assolto l’
imputato Zaki Hasan, 56 anni, della Siria.
23 giugno, I poliziotti della Squadra Volanti di
Agrigento hanno arrestato L L S, sono le iniziali del
nome, 43 anni, di Agrigento, allorche’, in occasione
di un controllo provocato da sue manovre
pericolose a bordo di un motorino, ha colpito in
faccia con un pugno un poliziotto della Squadra
mobile in abiti civili che lo ha rimbrottato per la sua
marcia azzardata. All’ uomo, dopo la convalida dell’
arresto e la scarcerazione, e’ stato imposto l’obbligo
di firma.
23 giugno, Ad Agrigento, in via Pietro Nenni,
approfittando
dell’assenza
temporanea
dei
proprietari, ignoti ladri hanno rubato in un
appartamento al settimo piano di un palazzo. I
malviventi hanno arraffato da una cassaforte gioielli
e denaro contante per un valore di circa 8mila euro.
Nessuna effrazione : forse i ladri hanno utilizzato
una chiave bulgara, capace di aprire qualsiasi
serratura, anche quella delle porte blindate.
24 giugno, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini del vice Questore, Cesare
Castelli, hanno arrestato Antonio Falzone, 26 anni,
di Porto Empedocle, accusato di evasione allorche’ ,
in occasione di un controllo, non e’ stato presente
in casa nonostante fosse ristretto ai domiciliari.
Falzone e’ stato sorpreso intento a lanciarsi dal
balcone della casa del fratello, anche lui ai
domiciliari, ed e’ stato inseguito e acciuffato.
24 giugno, Controlli a difesa del diritto alla quiete
pubblica e al riposo notturno a Porto Empedocle. La
sezione
di
Polizia
amministrativa
del
Commissariato, diretta dall' ispettore capo Vincenzo
Zarbo, a seguito di numerose segnalazioni da parte
dei cittadini, ha controllato tra Porto Empedocle e
Realmonte numerosi locali notturni, in riferimento
alla diffusione di musica ad elevato volume dopo
l’una della notte. E’ stato multato un noto esercizio
pubblico a Porto Empedocle, in via Roma.
24 giugno, Al Tribunale di Agrigento sono stati
scagionati, tra assoluzioni e prescrizione dei reati,
gli imputati al processo
su alcune presunte
irregolarita’ legate a dei sub - appalti per i lavori di
posa del manto in erba sintetica allo stadio
comunale di Favara. Si tratta degli 8 rappresentanti
di 4 imprese : Erica Matina, 27 anni, Antonio Matina,
26 anni, Calogero Matina, 58 anni, Anna
lewandowska, 32 anni, Angelo Puleo, 42 anni,
Filippo La Franca, 49 anni, Cosimo Renda, 33 anni, e
Giuseppe Castronovo, 50 anni.
24 giugno, Il Tribunale di Palermo ha assolto i
fratelli di Favara, Calogero Luca Lauricella e
Giacomo Luca Lauricella, difesi dall’ avvocato Anna
Americo, e imputati di spaccio di sostanze
stupefacenti nell’ ambito di una inchiesta risalente
al 2007. A conclusione della requisitoria, il pubblico
ministero ne ha invocato la condanna a 8 anni di
reclusione ciascuno.
24 giugno, La sezione distaccata a Canicatti’ del
Tribunale di Agrigento
ha condannato, pena
patteggiata e sospesa, a 1 anno di reclusione e 380
euro di multa, Filippo Lauricella, 52 anni, di
Canicatti’, accusato di furto aggravato di indumenti
e biancheria a danno di una vicina di casa.
24 giugno, A Palma di Montechiaro, ignoti hanno
perpetrato un raid vandalico a danno della scuola “
Angelo D’Arrigo ”, in via Togliatti, nel quartiere del
Villaggio Giordano, adibita a seggio elettorale, e
poco prima dell’elezione del Sindaco nel turno di
ballottaggio. Estintori svuotati sui pavimenti, muri e
mobili imbrattati. Indagini in corso.
24 giugno, A Racalmuto, in via Garibaldi, ha subito
un incendio l’automobile, una Golf Volkswagen, di
proprieta’ di un pensionato, e in uso al figlio, C S ,
di 27 anni. A Realmonte, a Capo Rossello, il fuoco
ha bruciato l’automobile, una Fiat Punto, di una
donna di 50 anni, C E sono le iniziali del nome.
Indagini in corso.
25 giugno, Uxoricidio a sfondo passionale a
Ravanusa, in provincia di Agrigento, dove un uomo
di 63 anni, Luigi Gallo, padre di 3 figli, operaio in
pensione, rientrato in paese da poco meno di una
settimana dalla Germania dove abita, accecato dalla
gelosia, ha ucciso la moglie, da cui si e’ separato
da tempo, con sentenza di divorzio, Giovanna
Longo, 60 anni, sparandole 4 colpi di pistola
revolver
calibro
38
detenuta
illegalmente,
seminando il panico tra la gente durante il
mercatino settimanale, nella zona cosiddetta della
Tintoria, nei pressi dello stadio e del cimitero
comunale. Luigi Avarello, 65 anni, che dal 2009
sarebbe stato il nuovo compagno della donna, ha
subito un malore al culmine di una colluttazione con
Luigi Gallo, prima che Gallo uccidesse l’ ex moglie
Giovanna Longo, sorpresa dal marito a bordo di una
Opel Corsa, intenta a posteggiare, e freddata dentro
l’abitacolo dell’automobile. Luigi Gallo e’ stato
bloccato dalla folla e dai Carabinieri che lo hanno
condotto in caserma. Inchiesta della Procura di
Agrigento : il titolare e’ Santo Fornasier, che ha
ordinato l’autopsia sul cadavere di Giovanna Longo.
Luigi Avarello e’ stato soccorso all’ Ospedale di
Canicatti’ ed e’ stato gia’ dimesso. Forse, oltre che
la gelosia, ad armare la mano di Luigi Gallo,
descritto dai compaesani come persona per bene,
sarebbero stati anche dei dissidi economici. L’
uomo e’ recluso nel carcere Petrusa ad Agrigento.
25 giugno, Al Palazzo di giustizia di Agrigento,
innanzi al Tribunale, a conclusione della
requisitoria, il pubblico ministero, Andrea Maggioni,
ha invocato la condanna a 10 anni di reclusione a
carico di Antonio Nicolini, 47 anni, di Lampedusa,
Vigile del fuoco gia’ sospeso dal servizio,
denunciato ai Carabinieri il 30 settembre 2011 dalla
madre di un bambino di 12 anni che lo accusa di
aver abusato sessualmente di suo figlio a bordo del
traghetto “Palladio” durante la traversata in mare da
Porto Empedocle a Lampedusa. Nicolini, amico di
famiglia delle presunte vittime, e’ stato arrestato il
19 ottobre 2011 e poi rinviato a giudizio il 3 ottobre
2012. Secondo il racconto del 12enne, cristallizzato
anche in occasione di un incidente probatorio,
all’interno di una cabina della nave, l’uomo lo
avrebbe molestato e avrebbe tentato un rapporto.
25 giugno, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
7 anni e 6 mesi di reclusione G P, ecco le iniziali del
nome, 45 anni, di Sant’Angelo Muxaro, attualmente
detenuto
agli
arresti
domiciliari,
presunto
responsabile di violenza sessuale aggravata dal
vincolo familiare. Infatti, tra il 2006 e il 2007, l’ uomo
avrebbe abusato sessualmente di due nipotine,
all’epoca una di 12 e l’altra di 8 anni. Sono state le
due bambine a denunciare quanto accaduto. Prima
della sentenza, il pubblico ministero ha chiesto la
condanna dell’ imputato a 8 anni di carcere. Il
condannato risarcira’ le Parti civili in separata sede.
25 giugno, Confermati ufficialmente gli esiti emersi
gia’ dalle prime ispezioni cadaveriche su Mario
Cardinale, 50 anni, lo sfortunato operaio di Bivona
vittima di un crollo in una cava di inerti a Villafranca
Sicula lo scorso 6 febbraio 2013. Alla Procura di
Sciacca e’ stata depositata la relazione di
consulenza disposta dall’ufficio al fine di accertare
le cause del decesso. Si e’ trattato di un arresto
cardio respiratorio, intervenuto nell’arco di pochi
minuti dall’incidente, e causato dalle conseguenze
delle gravi fratture patite a causa della frana che ha
travolto la vittima, che, per effetto dell’ entita’ delle
lesioni riportate, non ha avuto verosimilmente
percezione dell’accaduto, in quanto ha versato in
stato di incoscienza sino al momento del decesso.
25 giugno, Il giudice monocratico della sezione
penale del Tribunale di Agrigento, Chiara Minerva,
ha condannato a 1 anno di reclusione, pena
sospesa, Giuseppe D’Andrea, poliziotto in servizio
alla
Questura
di
Agrigento
imputato
di
favoreggiamento allorche’ nel 2006, secondo quanto
emerso dalle intercettazioni, avrebbe consigliato al
titolare di uno stabilimento balneare di Licata,
all’epoca indagato, di controllare il proprio locale
per accertare se vi fossero microspie.
26 giugno, Operazione antidroga nell’agrigentino, e
non solo, cosiddetta Postepay, allorche’ la droga
sarebbe stata acquistata e pagata anche tramite il
postepay. 3 arresti e 12 obblighi di dimora, per
spaccio,
in concorso,
di cocaina, hashish e
marijuana fra Licata, Palma di Montechiaro,
Canicatti’, Camastra, e nelle province di Catania e
Caltanissetta. Agli arresti domiciliari
Giovanni
Corsaro, 27 anni, di Catania, Franco Lo Manto, 40
anni, di Canicatti’, e Concetto Salvatore Di
Raimondo, 36 anni, di Catania. L’ inchiesta e’ stata
sostenuta dalla Guardia di Finanza e dalla Procura
di Agrigento, tramite il procuratore aggiunto Ignazio
Fonzo e il sostituto Matteo Delpini. Le indagini sono
iniziate nel settembre del 2011. Al telefono gli
spacciatori hanno usato termini in codice : ad
esempio indicando al proprio fornitore la quantita’
di droga da acquistare in riferimento agli importi
delle schedine giocate al Totocalcio. Decine sono
state le perquisizioni compiute dalle Fiamme gialle.
26 giugno, Il Tribunale di Palermo ha rinviato a
giudizio Davide Mordino, 42 anni, ex parroco della
Basilica di San Calogero, a Sciacca, arrestato il 23
luglio 2012 , e accusato, fino al 30 dicembre 2009, di
aver compiuto atti sessuali con numerosi minori di
sesso maschile di eta’ compresa tra i 14 ed i 18
anni, in cambio di denaro, il tutto aggravato dal
proprio ruolo e dall’ eta’ minore. Secondo quanto
emerso dall’ inchiesta, coordinata dai magistrati
della Procura di Palermo, Laura Vaccaro e Alessia
Sinatra, il sacerdote avrebbe proposto ai minori un
test sulla sensibilita’ corporea, a cui sarebbero
seguite le prestazioni sessuali pagate ai ragazzi da
50 fino a 300 euro. Mordino avrebbe rabbonito i
ragazzini inducendoli a firmare anche un modulo
indirizzato a Mediaset per la partecipazione a
programmi televisivi. Mordino, ridotto allo stato
laicale dalla Chiesa, e’ detenuto ai domiciliari.
26 giugno, Un gesto alquanto plateale sarebbe stato
compiuto da Soufiene Mouzhair, il marocchino di 22
anni arrestato ad Agrigento dai Carabinieri lo scorso
13 aprile nell’ ambito dell’ inchiesta sulla morte della
prostituta colombiana Cindy Vanessa Candelo
Arroyo. L’ indagato, che mai hai risposto alle
domande degli inquirenti, preda di una scatto d’ira,
avrebbe tagliato i 13 fogli dell’ ordinanza di custodia
in carcere e li avrebbe ingeriti a pezzettini.
26 giugno, Al processo antimafia nell’agrigentino
cosiddetto “Nuova Cupola”, in corso di giudizio
abbreviato, la Direzione distrettuale antimafia di
Palermo ha depositato un verbale contenente
alcune dichiarazioni del pentito Giovanni Brusca, il
quale, tra l’altro, afferma di essere a conoscenza di
rapporti tra il presunto capomafia agrigentino, Leo
Sutera, di Sambuca di Sicilia, e il boss latitante,
Matteo Messina Denaro. Secondo Brusca tali
rapporti risalgono al periodo antecedente alla sua
cattura, dunque al 20 maggio 1996.
26 giugno, A Canicatti’, in contrada Rinazzi, 3
malviventi, con il volto scoperto e armati di bastone,
hanno atteso un imprenditore edile innanzi a casa
sua, dove vive con l’anziana madre, e lo hanno
minacciato e picchiato. I banditi sono stati alla
ricerca di gioielli e denaro. Hanno rubato due fucili
detenuti legalmente dall’ imprenditore, e sono
fuggiti. Indaga la Polizia.
26 giugno, Lo scorso 15 aprile, il Tribunale di
Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, ha
assolto il sindaco di Naro, Pippo Morello, accusato
di abuso d’ufficio in riferimento alla nomina, il 12
giugno 2012, dell’ avvocato Luisa Maniscalchi ad
assessore comunale nonostante la stessa fosse in
condizioni
ostative,
non
dichiarate
nell’
autocertificazione, ad assumere la
carica.
Maniscalchi, accusata di falso, ha optato per il rito
ordinario. Ebbene, adesso la Procura della
Repubblica di Agrigento ha appellato la sentenza di
assoluzione del sindaco Morello. E’ attesa la
fissazione della data del processo di secondo
grado.
26 giugno, La Corte d’Appello di Palermo ha
confermato la condanna a 3 anni e 6 mesi di
reclusione inflitta in primo grado a Giuseppe
Contrino,
28
anni,
di
Agrigento,
ritenuto
responsabile di una rapina perpetrata ai danni di
una prostituta colombiana che lo ha riconosciuto
dalle foto segnaletiche. L’episodio risale al 30
ottobre del 2010 quando la prostituta denuncio’ di
essere stata rapinata all’interno della sua casa a
Fontanelle.
26 giugno, Accogliendo le istanze del difensore,
l’avvocato Daniele Re, il Tribunale di Agrigento ha
riconcesso gli arresti domiciliari ad Antonio
Falzone, 26 anni, di Porto Empedocle, arrestato
lunedi’ scorso 24 giugno dalla Polizia per evasione
dagli arresti domiciliari a cui e’ stato gia’ sottoposto.
26 giugno, Al Tribunale di Agrigento, l’ 8 ottobre del
2012, il giudice per le udienze preliminari, Stefano
Zammuto, ha scagionato tutti i 19 imputati per
presunte irregolarita’ nelle nomine di persone senza
requisiti al Consiglio generale e al Consiglio di
Amministrazione del Consorzio Asi industriale di
Agrigento. I 19 imputati sono stati accusati di
abuso d’ufficio e falsita’ ideologica. Tra i 19 vi sono
anche 6 sindaci, un assessore comunale, e altri
consiglieri nominati. Ebbene, adesso la Procura
della Repubblica di Agrigento ha appellato la
sentenza del Gup Stefano Zammuto. Dunque, e’
atteso il processo e il verdetto della Corte d’Appello
di Palermo.
26 giugno, I Carabinieri hanno arrestato Calogero Di
Caro, 45 anni, di Palma di Montechiaro, e hanno
imposto l’obbligo di dimora a Massimo Condello, 33
anni, di Camastra, in esecuzione di un'ordinanza
firmata dal Gip del tribunale di Agrigento, Ottavio
Mosti, su richiesta del pm Salvatore Vella, per rapina
aggravata in concorso. Di Caro e Condello, travisati
al volto, avrebbero rapinato in casa un 72enne di
Camastra, e con il bancomat dell'anziano sono
andati in banca a prelevare denaro. Ad incastrarli
pero’ sono state le telecamere di video sorveglianza
dell'istituto di credito.
27 giugno, Aspiranti gangster a Porto Empedocle e
l’ inchiesta anticrimine cosiddetta “Lanos”.
Sentenza della Corte d’Appello : 1 assolto e 5
condannati. In quel tempo, a Porto Empedocle, un
poliziotto è stato al volante della sua automobile,
una Lanos Daewoo. Poi, nel febbraio del 2006, gliel’
hanno bruciata, e lui, in servizio alla sezione
anticrimine del Commissariato Frontiera, ha giurato
vendetta. Il 27 ottobre 2008 scatta il blitz intitolato
“Lanos”, come l’auto incendiata. La Procura di
Agrigento e gli agenti di Cesare Castelli arrestano 4
persone, e ad altre 3 è imposto il divieto di dimora in
Sicilia. I 7 sarebbero stati aspiranti gangster. Li
hanno intercettati: “basta, Porto Empedocle è
troppo piccola per noi, adesso compriamo una Fiat
Uno bianca e andiamo a delinquere al nord, come i
fratelli Savi”. Poi, un altro ha tra le braccia il
figlioletto di 4 anni, e dalla tasca tira fuori un
pezzetto di hashish e scherza : “ecco, bambino mio,
mangia, è cioccolato”. Lui, il bimbo, assaggia:
“papà, ma quale cioccolato, questo è fumo”. Poi,
ancora intercettati, si rimproverano, uno contro
l’altro, perchè hanno tentato di scippare una
vecchietta di 80 anni che ha appena incassato la
pensione. Lei, come iena assaltata dai leoni, ha
subito la frattura dei due femori ma ha resistito allo
scippo e ha salvato la borsa. Porto Empedocle a
ferro e a fuoco. Poi, gli arresti, per estorsioni a
imprenditori e commercianti, rapine, incendi e
spaccio di stupefacenti. Il processo di primo grado,
e adesso la sentenza d’ Appello. Uno assolto e 5
condannati, e 2 dei 5 con riduzione della pena.
Calogero Migliara da 6 anni di reclusione in primo
grado a 5 anni e 8 mesi in Appello. Poi, Alessio
Migliara, da 1 anno e 8 mesi a 1 anno e 4 mesi. Poi
confermate altre 3 sentenze del Tribunale : 3 anni e
4 mesi a Francesco Migliara, 1 anno a Pierluigi Aleo,
e 10 mesi a Gioacchino Aleo. Assolto Calogero
Strada, già condannato a 8 mesi di carcere. Il
Tribunale di Agrigento, il 23 dicembre 2010, ha
assolto altri 3 ex imputati: Giovanni Salemi, Carmelo
Colombo e Calogero Formica.
27 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha rinviato
a giudizio il segretario provinciale della Cgil Spi
Pensionati, Piero Mangione, accusato di falsa
testimonianza, allorche’ avrebbe dichiarato, peraltro
incorrendo spesso in contraddizioni, che il
giornalista Leonardo Guida avrebbe tentato di
estorcere alla Cgil lo stipendio mensile di 2.500 euro
per svolgere la funzione di addetto stampa del
sindacato. Leonardo Guida, da 31 anni iscritto all’
Ordine dei Giornalisti, per la supposta tentata
estorsione, e’ stato recluso 10 giorni nel carcere
Petrusa, e poi 10 mesi agli arresti domiciliari, fino
alla conclusione del processo a suo carico per
estorsione. Leonardo Guida e’ stato assolto. E il
Giudice,
contestualmente
alla
sentenza
di
assoluzione, ha trasmesso gli atti alla Procura per
valutare l’ ipotesi di reato di falsa testimonianza a
carico di Piero Mangione. Adesso il rinvio a giudizio
di Mangione : prima udienza il prossimo primo
luglio.
27 giugno, Escalation di furti nelle abitazioni private,
e non solo, ad Agrigento. Una sessantenne di
Agrigento, libera professionista, ha denunciato ai
Carabinieri il furto di oggetti in oro per un valore di
15 mila euro. La donna avrebbe custodito i propri
gioielli all’interno della tasca interna di una borsa e
forse, ignoti, essendone a conoscenza, e
approfittando di una disattenzione, hanno trafugato
il contenuto della borsa. E poi, ancora, in via Imera,
e’ stato tentato un furto nell’ appartamento dove
abita un magistrato e la sua famiglia. I banditi
avrebbero utilizzato la cosiddetta chiave “bulgara”,
capace di forzare anche le porte blindate. Pero’,
appena entrati dentro, i banditi sono stati indotti alla
fuga a causa della sirena dell’allarme, che ha quindi
sventato l’azione criminosa.
27 giugno, A Joppolo Giancaxio i Carabinieri della
Compagnia di Agrigento hanno arrestato Alfonso
Giglione, 29 anni, accusato di detenzione a fini di
spaccio di sostanze stupefacenti allorche’, nel corso
di una perquisizione domiciliare, e’ stato sorpreso in
possesso di 28 grammi di cocaina, un bilancino di
precisione e altri strumenti utili al confezionamento
della droga.
27 giugno, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra
Amministrativa della Questura hanno denunciato D
A G , ecco le iniziali del nome, 43 anni, di Favara,
gestore del ristorante - pizzeria “Nuova Mosella” in
contrada Mose’, perche’ avrebbe organizzato uno
spettacolo musicale danzante senza autorizzazione.
Dentro il locale e’ stata rilevata la presenza di oltre
100 persone. L’esercente e’ stato multato di 2mila
euro.
27 giugno, I Carabinieri hanno arrestato Giuseppe
Cavalcante, 47 anni, e Roberto D’Angelo, 33 anni,
entrambi di Ribera, indagati per ricettazione. A
D’Angelo la misura cautelare e’ stata notificata nel
carcere di Sciacca, dove e’ detenuto per estorsione
a danno della madre. D’Angelo e Cavalcante sono
stati sorpresi in possesso di vari attrezzi, saldatrici,
materiale per effettuare recinzioni, che sarebbero
stati rubati tra le province di Agrigento e Palermo.
28 giugno, Truffe all’ Inps e all’ Inail. Operazione dei
Carabinieri e della Procura di Agrigento. 6 persone
arrestate, 2 in carcere e 4 ai domiciliari. 2 divieti di
dimora. 87 indagati. Come truffare lo Stato,
escogitando stratagemmi ed espedienti. Nel mirino
due enti statali, l’ Inps,
l’ Istituto nazionale
previdenza sociale, e l’ Inail, l’ Istituto nazionale
assistenza invalidi del lavoro. All’ Inps scrocchiamo
un ammortizzatore sociale, una indennità di
disoccupazione, illecita, non spettante. All’ Inail
invece sgraffigniamo un indennizzo denunciando e
simulando un infortunio sul lavoro, anche se
nessuno si è infortunato. E così è stato o, almeno,
sarebbe stato. Adesso, però, i Carabinieri e la
Procura della Repubblica di Agrigento hanno
battuto le dita sui tasti della cassa delle indagini,
hanno sommato indizi e prove, e poi hanno
stampato e presentato lo scontrino. 6 persone sono
state arrestate. Due sono in carcere, e 4 ai
domiciliari. Poi sono stati imposti 2 divieti di dimora.
L’ inchiesta, sostenuta dai sostituti titolari, Andrea
Maggioni e Matteo Delpini, contesta, tra l’altro, l’
associazione a delinquere finalizzata a truffe all'
Inail e all' Inps. I militari hanno eseguito numerose
perquisizioni ad Agrigento nelle sedi di alcuni
patronati in via Imera, e in studi diagnostici e
radiologici, uno dei quali al Viale della Vittoria, e poi
a Raffadali, lungo il corso principale. In stato di
arresto e’ l'ex consigliere provinciale del Movimento
per le Autonomie di Agrigento, Vincenzo Giuseppe
Terrazzino, 49 anni, di Raffadali, e che, in caserma,
prima del trasferimento in carcere, ha subito un
malore ed e’ stato soccorso in ospedale, al “San
Giovanni di Dio”. Secondo la Procura agrigentina
sarebbe stato Terrazzino l’ideatore e promotore
della organizzazione criminale impegnata nelle
truffe a Inps e Inail, soprattutto tramite falsi incidenti
sul lavoro. Poi, grazie a false certificazioni mediche,
sarebbero stati pagati cospicui indennizzi. Il
secondo arrestato in carcere, insieme a Terrazzino,
è Giorgio Lo Presti, 59 anni, di Porto Empedocle,
ragioniere e consulente del lavoro. Poi, agli arresti
domiciliari Salvatore Borsellino, 33 anni, di
Agrigento, collaboratore di Giorgio Lo Presti, che,
tramite false imprese, avrebbe concorso nel
consentire a
falsi lavoratori di ottenere
indebitamente le prestazioni Inail ed Inps. Poi,
Giuseppe Gangarossa, 37 anni,
di Porto
Empedocle, collaboratore di Giorgio Lo Presti e di
Salvatore Borsellino. E poi, il medico radiologo,
Salvatore Russo, 35 anni, di Palermo ma residente a
San Leone,
che avrebbe certificato patologie
inesistenti anche con false ecografie effettuate nel
proprio studio ad Aragona. Il divieto di dimora in
tutta la provincia di Agrigento è stato imposto a
Luca Distefano, 30 anni, di Agrigento, che avrebbe
gestito, nell’interesse delle false imprese Demetra,
come il nome del blitz, e poi Giacomar e Santamaria
Fabrizio, le pratiche dei falsi infortuni. E divieto di
dimora anche a Daniele Moscato, 31 anni, di
Agrigento ma residente a Porto Empedocle,
presunto uomo di fiducia di Giuseppe Vincenzo
Terrazzino e di Luca Distefano.
28 giugno, A Palermo, la
Corte d’Appello,
accogliendo quanto richiesto dalla Procura
Generale, ha confermato la sentenza del Tribunale
di Agrigento che il 7 giugno 2012 ha condannato a
18 anni di carcere Salvatore Rotolo, 39 anni, di
Agrigento, giudicato in abbreviato e imputato dell’
omicidio della compagna, Antonella Alfano, 34 anni,
anche lei di Agrigento, scoperta morta carbonizzata
all’interno della sua Fiat 600 la mattina del 5
febbraio del 2011. Rotolo, al culmine di una lite,
avrebbe ucciso la donna e poi avrebbe simulato un
incidente stradale lanciando giu’ da una scarpata l’
automobile di lei, e poi appiccando il fuoco alla
vettura. Confermato anche il pagamento di una
provvisionale a titolo di risarcimento danni pari
complessivamente a 1 milione 250 mila euro
destinati alla figlia di 2 anni della coppia.
28 giugno, Il Tribunale di Sciacca ha inflitto 12 anni
e 6 mesi di carcere, oltre alla confisca delle sue
aziende, a Carmelo Marotta, 43 anni, imprenditore di
Ribera, accusato di associazione mafiosa e
favoreggiamento della latitanza, soprattutto durante
il periodo marsigliese, del boss agrigentino
Giuseppe Falsone. Marotta, a carico del quale
hanno pesato anche le dichiarazioni del pentito di
Sambuca di Sicilia, Calogero Rizzuto, e’ imputato
nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Maginot”,
che ha gia’ provocato la condanna di altri 9 presunti
fiancheggiatori di Falsone .
28 giugno, La Cassazione ha confermato la
sentenza della Corte d’Appello di Palermo che il 23
gennaio 2012 ha condannato a 16 anni e 8 mesi di
reclusione Onofrio Centinaro, 48 anni, di
Alessandria della Rocca, imprenditore edile, che l’ 8
febbraio del 2010 ha scagliato 7 coltellate mortali al
petto del compaesano Antonio Mendola, 37 anni,
colpevole di avere inveito contro il figlio di
Centinaro, Giuseppe, oggi 19enne. Centinaro e’
stato giudicato in abbreviato.
29 giugno, A Canicatti’, i Carabinieri del Nucleo
radiomobile hanno arrestato Vincenzo Amato,
61anni, e Silvana Dimitrijevic, 31 anni, di origine
serba ma abitante a Canicatti’. Nel corso di una
perquisizione nell’abitazione rurale di proprieta’ di
Amato, al confine tra i territori di Canicatti’ e
Racalmuto, i militari hanno sorpreso i due intenti a
confezionare dosi di cocaina.
Scoperte e
sequestrate oltre 80 dosi di polvere bianca
purissima, un involucro contenente quasi 85
grammi ancora di cocaina, un altro pacchetto
contenente sostanza da taglio, un bilancino di
precisione, materiali usati per il confezionamento
delle dosi e la somma di oltre 3.200 euro in contanti,
probabile provento di spaccio. Complessivamente
sono stati recuperati 238 grammi di cocaina.
Vincenzo Amato e’ in carcere. Silvana Dimitrijevic
agli arresti domiciliari.
29 giugno, Ancora incubo chiave bulgara ad
Agrigento. In via Atenea ignoti ladri hanno svaligiato
l’abitazione di proprieta’ di un fisioterapista che, da
alcuni giorni, insieme alla sua famiglia, si e’
trasferito nella residenza estiva a San Leone. I ladri
hanno rubato oggetti in oro per un valore di oltre 20
mila euro e denaro contante per 700 euro. Nessuna
effrazione o scasso. E’ dunque assai probabile che i
malviventi abbiano usato la “chiave bulgara”,
capace di oltrepassare anche le porte blindate.
Indagini in corso.
29 giugno, Ad Agrigento, nel quartiere Cannatello, in
via Farag, un bambino di 13 anni, intento a giocare,
e’ scivolato in un pozzo profondo 6 metri. Paura e
apprensione. Poi, il 13enne e’ stato tratto in salvo,
illeso, dai vigili del fuoco e dai carabinieri.
29 giugno, A Porto Empedocle, all’ interno del
Poliambulatorio, ignoti ladri hanno scassinato il
distributore automatico di vivande e bibite, e hanno
rubato le monete incassate. Forse un ladro si e’
ferito, perche’ sul pavimento sono state scoperte
macchie di sangue.
29 giugno, I Carabinieri della stazione di Naro
hanno arrestato Gaetano La Greca, 53 anni, di Naro,
allevatore, pregiudicato, sorpreso, nel corso di una
perquisizione nella sua azienda, in contrada
Sabbuci Safarella, nelle campagne di Licata, in
possesso di un fucile “Franchi”, con regolare
matricola ed in buono stato di conservazione,
illegalmente detenuto e rubato nell’aprile del 1997.
Sequestrate anche 55 munizioni per lo stesso fucile.
29 giugno, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
8 mesi di reclusione, Antonio Falzone, 26 anni, di
Porto Empedocle, arrestato lunedi’ scorso 24
giugno dalla Polizia per evasione dagli arresti
domiciliari a cui e’ stato gia’ sottoposto.
L’empedoclino e’ difeso dall’avvocato Daniele Re.
29 giugno, A Favara, in via Giovanni Zibordi,
beffardo scippo, allorche’ ad un’ anziana di 70 anni,
impegnata nelle pulizie domestiche, e’ stata
strappata la collana d’oro dal collo da un bandito
che ha agito in modo fulmineo, come una gazza
ladra, sull’ uscio della porta di casa aperta.
1 luglio, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione
della requisitoria, il pubblico ministero, Antonella
Pandolfi, ha chiesto al giudice monocratico, Chiara
Minerva, di condannare i 5 imputati nell’ ambito dell’
inchiesta sull’ utilizzo di cemento presunto
depotenziato per la costruzione del nuovo Ospedale
di Agrigento. In particolare, 7 anni per Antonio Raia,
progettista dell’opera, 66 anni di eta’,
2 anni e 6
mesi per il collaudatore Girolamo Traina, 65 anni, 3
anni per l’imprenditore Francesco Lusco, 67 anni, 4
anni per l’imprenditore Marco Campione, 50 anni, e
2 anni per l’imprenditore, Salvatore Brucculeri, 56
anni. I reati contestati sono truffa, falso materiale e
falsita’ ideologica. Altri 18 inquisiti hanno usufruito
nel corso del tempo della prescrizione.
1 luglio, La Corte d’Appello di Palermo ha emesso la
sentenza nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “
Lenone”,
per sfruttamento della prostituzione,
favoreggiamento della immigrazione clandestina,
detenzione e cessione a fini di spaccio di sostanze
stupefacenti, e detenzione illegale di arma da fuoco,
tutte ipotesi di reato perpetrate tra Licata e dintorni.
Al romeno Vasile Radu, di 38 anni, sono stati inflitti
9 anni e 9 mesi di reclusione. Poi, i fratelli, Gicu
Radu, di 33 anni, condannato a 8 anni e 4 mesi di
carcere, Ionut Radu, di 25 anni, condannato a 7
anni, e la loro madre, Cocuta Radu, di 56 anni,
condannata a 8 anni di reclusione. Poi, per i fratelli
licatesi, Angelo Grillo 1 anno e 8 mesi, e Tommaso
Grillo, 1 anno.
1 luglio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto due
tunisini residenti da tempo in citta’. Samir Jelassi,
23 anni, e Haitham Aidi, 27 anni, difesi dall’avvocato
Serena Gramaglia, sono stati imputati di rapina e
lesioni personali, allorche’ il giorno di Ferragosto
del 2011 sono stati arrestati dai Carabinieri perche’
in via Santa Sofia, dietro al Municipio, sarebbero
entrati in casa di un loro connazionale e l’avrebbero
picchiato, legato e derubato di 330 euro.
1 luglio, A Palma di Montechiaro la Polizia ha
denunciato ad un posto di blocco A N 28 anni
perche’ ha fornito false generalita’ ma, poiche’ noto
alle Forze dell’ordine, e’ stato riconosciuto.
Rispondera’ di false attestazioni sull’identita’
personale.
2 luglio, La Procura della Repubblica di Agrigento,
tramite il procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo, e il
sostituto Luca Sciarretta, ha chiesto il rinvio a
giudizio di tutti i 28 imputati nell’ ambito dell’
inchiesta, sostenuta insieme alla Guardia di
Finanza, per un presunto business di illeciti edilizi e
urbanistici, e di tangenti, a Lampedusa. Tra gli
imputati vi sono l’ex sindaco Bernardino De Rubeis,
l’ex capo dell’ Ufficio tecnico, Giuseppe Gabriele, e
l’ex consulente del Comune, Gioacchino Giancone.
Poi, i dirigenti dell’Ufficio tecnico Giovanni
Sorrentino e Pietro Gelo, l’architetto Alberto La
Carrubba, componente della commissione edilizia,
l’imprenditore
Carmelo
D’Agostino,
e
il
lampedusano Francesco Cucina, che si sarebbe
occupato della riscossione delle tangenti. I reati
contestati, a vario titolo, sono associazione a
delinquere, corruzione, falso, truffa, abuso di ufficio
e abusivismo edilizio. Prima udienza preliminare il 4
novembre 2013, innanzi al Gup del Tribunale di
Agrigento, Alessandra Vella.
2 luglio, Una ventina di migranti sono stati
intercettati da Polizia e Carabinieri dopo essere
sbarcati sulla spiaggia di Punta Bianca, lungo la
costa a sud est di Agrigento. Gli immigrati hanno
viaggiato su un barcone che si e’ incagliato tra gli
scogli. 11 sono stati trattenuti subito, e gli altri sono
stati rintracciati nelle strade tra Zingarello e Punta
Bianca. Secondo quanto raccontato da alcuni dei
migranti, il barcone sarebbe partito da Sfax con a
bordo 57 persone.
2 luglio, Ad Agrigento, in via Manzoni, un bandito,
con il volto travisato e armato di taglierino, ha
minacciato il cassiere della banca Montepaschi di
Siena e ha rapinato il denaro in cassa, circa 8mila
euro. Poi e’ fuggito, forse a bordo dell’ auto di un
complice.
2 luglio, Lo scorso 13 aprile, la Cassazione ha
annullato con rinvio la sentenza di condanna a 9
anni di reclusione inflitta in primo e secondo grado
a Vincenzo Leone, 42 anni, di Canicatti’, imputato di
associazione mafiosa nell’ambito dell’ inchiesta
antimafia cosiddetta Agora’, che ruota intorno alla
costruzione del Centro commerciale a Castrofilippo.
Dunque, Vincenzo Leone sara’ processato una
seconda volta in Appello, innanzi ad altra sezione.
Nel frattempo, Leone, dopo quasi 4 anni e mezzo di
custodia cautelare, e’ stato scarcerato ed e’ libero. E
la sezione "Misure di prevenzione" del tribunale di
Agrigento, presieduta da Giuseppe Lupo, gli ha
restituito i beni suoi e dei familiari, tra mobili ed
immobili, che sono stati sequestrati due anni
addietro.
2 luglio, Ad Agrigento, un ragazzo di 28 anni e’ stato
denunciato per furto perche’ al molo del porticciolo
di San Leone ha rubato la bicicletta, multi –
accessoriata e del valore di alcune migliaia di euro,
al ministro Angelino Alfano, ad Agrigento per una
giornata di vacanza. La bici e’ stata posteggiata da
Alfano, prima di una gita in barca. Il ladro e’ stato
incastrato dalle immagini di una telecamera di video
sorveglianza, si e’ giustificato sostenendo di avere
compiuto una goliardia, ma e’ stato denunciato.
2 luglio, A conclusione del giudizio abbreviato, il
Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di
Sciacca, Giuseppe Miceli, ha condannato a 4 anni e
4 mesi di reclusione ciascuno i riberesi Giuseppe
Ciancimino, il fratello Pellegrino Ciancimino, e
Marcello Ruggero. I tre avrebbero pestato a sangue,
provocandogli ferite guaribili in 35 giorni,
un
commerciante, per costringerlo a firmare l’atto di
cessione delle proprie quote di un supermercato, di
cui e’ stato titolare in societa’ con Pellegrino
Ciancimino, a un prezzo inferiore.
2 luglio, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha
disposto il rinvio a giudizio di 15 imputati che
risponderanno di truffa nell’ ambito dell’ inchiesta
della Squadra mobile e della Procura di Agrigento
cosiddetta “Cash”, che il 6 maggio del 2010 ha
provocato 13 ordinanze cautelari, tra 4 arrestati in
carcere, 2 ai domiciliari, e 7 divieti di dimora, per
false identita’ e buste paga, e truffe alle Finanziarie.
La prima udienza e’ in calendario il 5 novembre. I 15
sono Gioacchino Amico di Canicatti’, Baldassare
Reina, 58 anni, di San Giovanni Gemini, e
Baldassare Reina, 61 anni, anche lui di San
Giovanni Gemini, Marianna Giocolano di San
Giovanni Gemini, Vincenzo Pirrello di Sommatino,
Francesco Miceli di San Giovanni Gemini, Franco Di
Raimondo di Canicatti’, Giuseppe Mangiapane di
Cammarata, Davide Catania di Canicatti’, Carmelo
Militello di San Giovanni Gemini, Antonio Contino di
Camastra, Antonio Curto di Canicatti’, Mario
Giuseppe Callari di Camastra, Giorgio Cumbo di
Canicatti’, e Nazareno Mancuso di San Giovanni
Gemini.
2 luglio, I Carabinieri di Sciacca hanno arrestato ai
domiciliari Giovanni Cocchiara, 19 anni, di Sciacca,
inquisito nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta
Argante, che gia’ lo scorso 19 dicembre ha
provocato 9 misure cautelari. Cocchiara rispondera’,
in concorso, del reato di circonvenzione di persona
incapace.
2 luglio, A Canicatti’
i Carabinieri del Nucleo
Radiomobile hanno arrestato in flagranza di furto
aggravato 2 tunisini residenti in citta’, Bel Kahala
Moamed, 46 anni, e Maaoui Fehri Ben Ahmed, 58
anni, sorpresi subito dopo un furto di rame, del
peso di 50 chilogrammi, all’interno di una ditta in
contrada “Cannemasche”.
3 luglio, Blitz antidroga della Squadra mobile di
Agrigento. Gli arrestati sono Carmelo Rizzo, 22
anni,di Agrigento, Gianluca Schillaci, 25 anni, di
Ribera, Mirko Minio, 32 anni, di Agrigento, Antonino
Cristian Monachino, 24 anni, di Agrigento, e Daniele
La Marca, 20 anni, di Agrigento. Risponderanno di
detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nel
territorio della provincia agrigentina e, in
particolare, tra Porto Empedocle e Realmonte. I
poliziotti della Squadra mobile di Agrigento,
capitanati da Corrado Empoli, li hanno pedinati e
intercettati dall’estate del 2010 in poi, fino alla
chiusura del cerchio delle indagini. Poi, il sostituto
titolare dell’ inchiesta, Luca Sciarretta, ha firmato le
misure cautelari, e il Giudice per le indagini
preliminari del Tribunale, Alberto Davico, ha
risposto ok. Alcuni dei presunti pusher, per
finanziarsi,
avrebbero
progettato
e
anche
commesso altri reati per recuperare le somme di
denaro necessarie a comprare altra droga da
spacciare, o per pagare debiti pregressi. Gli indagati
avrebbe agito da soli, rivendendo lo stupefacente al
dettaglio, o in concorso tra di loro. Tra gli acquirenti
vi sono stati anche dei minorenni. E’ stata
l’operazione cosiddetta “Solarium”, perchè dalle
intercettazioni è emerso l’ uso di termini in codice,
per simulare e mascherare il traffico malandrino. Ad
esempio, la droga è stata spesso intesa come
“crema abbronzante”, mi serve della “crema
abbronzante”. E quindi la retata è stata consacrata
tra le pagine della cronaca agrigentina come il blitz
“Solarium”.
3 luglio, Sono complessivamente 227, tra cui 41
donne e 4 bambini oltre a numerosi minorenni, i
profughi soccorsi nottetempo su un barcone a circa
70 miglia a sud di Lampedusa da una nave della
Marina militare. Gli immigrati sono stati trasbordati
sulle motovedette della Guardia Costiera e condotti
all’isola. Tra gli extracomunitari sono stati sorpresi
anche due giornalisti francesi che sono stati
accompagnati nella Caserma dei Carabinieri per
accertamenti. I migranti, in buone condizioni di
salute, sono ospiti del Centro di prima accoglienza
di Lampedusa, in attesa dei trasferimenti.
3 luglio, La Procura di Agrigento, tramite il
procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo, e il sostituto,
Giacomo Forte, ha chiesto il rinvio a giudizio di 34
imputati nell’ ambito dell’ inchiesta, sostenuta
insieme alla Guardia di Finanza, cosiddetta Kaine’
Trapeza, dal greco Nuovo Tavolino, che il 7 febbraio
scorso ha provocato 3 arresti, un obbligo di dimora,
e 34 indagati complessivi, per irregolarita’ in appalti
e turbative a Favara, tra accordi di cartello per
l’aggiudicazione di appalti pubblici.
3 luglio, Nelle campagne appena fuori Ribera, in
contrada Donna Vanna, ha subito un grave incidente
sul lavoro un giovane lavoratore di origine romena,
Stefan Kostica. L’ uomo, intento ad arare un
appezzamento di terreno, per cause in corso di
accertamento, e’ stato travolto dalle lame della
motozappa. Il romeno e’ stato trasportato con l’
elisoccorso all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta
dove e’ ricoverato in condizioni gravissime. Sul
posto sono intervenuti i militari del Corpo Forestale
e i carabinieri della Tenenza di Ribera.
3 luglio, Ad Agrigento, ancora un colpo
verosimilmente compiuto con la ormai famigerata
“chiave bulgara”, ossia la chiave capace di
oltrepassare anche le porte blindate. Nel mirino dei
ladri, forse gli stessi che da alcune settimane
imperversano in citta’, vi e’ stata l’ abitazione di
proprieta’ di un impiegato al sesto piano di un
palazzo in via Empedocle. Da dentro la cassaforte
sono stati rubati numerosi oggetti in oro del valore
di oltre 20 mila euro. Il furto e’ stato scoperto poi dal
proprietario che ha lanciato l’allarme. Nessuna
traccia di effrazione o scasso.
3 luglio, A Favara, i Carabinieri hanno arrestato ai
domiciliari P B 60 anni, sorpreso, a seguito di
perquisizione domiciliare, in possesso di una
pistola Beretta calibro 22 LR, con regolare matricola
e 24 cartucce, il cui possesso in altra abitazione e’
stato a suo tempo denunciato dal proprio genitore,
deceduto da oltre un decennio.
3 luglio, A Palma di Montechiaro, i Carabinieri hanno
arrestato ai domiciliari Giuseppe Napoli, 33 anni,
sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza, sorpreso
alla guida di un ciclomotore nonostante fosse
sprovvisto di patente in quanto revocata.
3 luglio, Falso allarme, lanciato da un peschereccio
tunisino. Nessun morto e’ stato a bordo di un
barcone intercettato a circa 80 miglia da
Lampedusa, con 80 persone in viaggio, tra cui 10
donne e 4 di loro incinte. Sul posto hanno operato
una nave della Marina militare e due motovedette
della Guardia costiera. E un altro barcone, con a
bordo 183 migranti, fra cui 28 donne e un minore, e’
stato intercettato a 6 miglia dalla costa di
Lampedusa. Le motovedette della guardia costiera
hanno condotto gli extracomunitari in porto.
3 luglio, A Raffadali, in via Pisa, un 15enne e’ caduto
da un ponteggio edile, da un’ altezza di circa 6 metri.
Il minorenne, soccorso all’ Ospedale di Agrigento, e’
stato poi trasportato con l’ elisoccorso all' ospedale
"Villa Sofia" a Palermo dove e’ ricoverato in gravi
condizioni. Il ragazzo sarebbe andato a salutare
alcuni familiari che lavorano alla costruzione, ed e’
inciampato precipitando nel vuoto.
4 luglio, Il 27 luglio 2012, una donna di Porto
Empedocle, Maria Vaccaro, 35 anni, madre di due
figli minori, si e’ recata al pronto soccorso del San
Giovanni di Dio di Agrigento, accusando dolori al
braccio e alle spalle. Solo dopo un’ora le sarebbe
stato praticato un elettrocardiogramma dal quale
apparentemente non sarebbe risultato nulla. Poi, a
seguito delle insistenze della stessa donna e dei
familiari, Maria Vaccaro e’ stata trasferita in
Radiologia dove pero’ e’ morta. Il marito, tramite l’
avvocato Gianfranco Pilato, ha presentato un
esposto alla Procura di Agrigento, che ha disposto il
sequestro della cartella clinica e l’autopsia. Adesso
la Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio
del medico di turno in servizio al Pronto soccorso,
Rosa Manuele, accusata di non essersi accorta della
sindrome coronarica acuta, che poi, trascorso del
tempo prezioso per intervenire, avrebbe provocato
la morte di Maria Vaccaro.
4 luglio, La Cassazione ha confermato, ed e’ dunque
definitiva, la sentenza di condanna a 12 anni e 8
mesi di reclusione inflitta dalla Corte d’Appello di
Palermo il 13 febbraio 2012 a carico di Domenico
Terrasi, 69 anni, di Cattolica Eraclea, imputato di
associazione per delinquere di stampo mafioso
nell’ambito dell’ inchiesta Minoa. Annullata, invece,
con rinvio ad altra sezione d’ Appello, la sentenza a
carico di Damiano Marrella, 63 anni, di Montallegro,
gia’ condannato a 8 anni anche lui il 13 febbraio
2012.
4 luglio, La sezione Misure di prevenzione del
Tribunale di Agrigento ha rigettato la proposta di
applicazione della misura di prevenzione personale
e patrimoniale avanzata dalla Dda di Palermo a
carico di Gioacchino Ferro, 45 anni, di Canicatti’,
gia’ inquisito e condannato
nell’ ambito
dell’inchiesta antimafia cosiddetta
“Grande
Mandamento”. Il patrimonio che e’ stato restituito a
Ferro, dopo il sequestro, e’ composto da beni mobili
e immobili per un valore di circa 7 milioni di euro.
Rigettata anche la proposta di applicazione della
sorveglianza.
4 luglio, Il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha disposto il
non luogo a procedere e ha prosciolto il dirigente
responsabile del centro di manutenzione Anas di
Palermo, Giuseppe Pietro Clemente, 57 anni, di
Enna ma residente a Palermo, ed Emanuele
Montana
Lampo, 43 anni, di Agrigento,
responsabile manutentore Anas per Agrigento, e
collaboratore di Clemente. La Procura di Agrigento
ha ravvisato responsabilita’ dei 2 nell’ ambito dell’
incidente mortale che il 26 dicembre 2009 ha
provocato la morte di Alessandro Bonamico, 16
anni, di Porto Empedocle, a bordo dell’ automobile,
una Y10, guidata da Lorena Siracusa, che sfondo’ il
guard rail e precipito’ dal viadotto Morandi ad
Agrigento. I responsabili dell’Anas sono stati
imputati per non avere predisposto barriere di
delimitazione e di sicurezza per garantire gli
standars minimi di sicurezza nei viadotti stradali. E’
stata invece rinviata a giudizio la ragazza al volante,
Lorena Siracusa, 23 anni, di Porto Empedocle.
5 luglio, Blitz della Polizia a Licata. 8 arrestati, tra 5
in carcere e 3 ai domiciliari, per traffico e spaccio di
eroina. Sequestrata droga. Segnalati assuntori.
Forse perchè l’estate è la stagione in cui si
consumano di più le sostanze stupefacenti, e il
mercato, tra turisti, villeggianti e locali notturni è più
fiorente. E, dunque, le Forze dell’ordine sono in
stato di allerta, e fronteggiano l’avanzata degli
spacciatori. Nel corso delle giornate appena
trascorse sono state scatenate numerose retate,
nell’agrigentino, ad esempio il blitz Solarium, e poi
nel nisseno. Adesso i poliziotti del Commissariato di
Licata, agli ordini del vice Questore, Giancarlo
Consoli, in collaborazione con gli agenti delle
Squadre Mobili di Agrigento e Palermo, hanno
arrestato 8 persone, per traffico, detenzione e
spaccio di eroina. Gli arrestati sono, in carcere,
Maria Occhipinti, 30 anni, di Licata. Mohamed Cheldi
Khelifi, 36 anni, tunisino. Giuseppe Famà, 26 anni, di
Licata. Rosario Consagra, 46 anni, di Licata. E
Faouzi Mejri, 38 anni, tunisino. Ai domiciliari sono
stati
ristretti
Giacomo
Occhipinti,
inteso
“piscimoddru”, 67 anni, di Licata. Vincenza D’Orsi,
58 anni, di Licata. E Giuseppe De Caro, 33 anni, di
Licata. Le indagini sono state sostenute con servizi
tecnici e metodi tradizionali, quindi osservazioni,
pedinamenti e intercettazioni, e hanno svelato le
attività del presunto gruppo criminoso, impegnato
nel traffico di eroina, destinato al mercato locale. La
fonte di approvvigionamento sarebbe stata invece
Palermo.
I poliziotti hanno sequestrato alcuni
quantitativi di stupefacente e materiale utilizzato per
lo spaccio. Numerosi assuntori, e quindi acquirenti
della droga, sono stati segnalati alla Prefettura. I
mandati di cattura sono stati firmati dal sostituto
titolare dell’ inchiesta, Andrea Bianchi. Ha risposto
ok il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale
di Agrigento, Ottavio Mosti.
5 luglio, Al Palazzo di giustizia di Agrigento, a
conclusione della requisitoria, il pubblico ministero,
Santo Fornasier, ha chiesto la condanna a 28 anni di
reclusione ciascuno a carico di Vincenzo e Nicola
Bonfanti, rispettivamente di 56 e 25 anni, padre e
figlio, di Palma di Montechiaro, imputati, e giudicati
in abbreviato, per l’ omicidio del palmese Nicolo’
Amato, 65 anni, assassinato il 22 aprile 2011. Sono
gia’ stati inflitti 18 anni di carcere a Raimondo
Bonfanti, altro figlio di Vincenzo.
5 luglio, Ad Agrigento, lungo la Salita Madonna degli
Angeli, nel centro storico, due malviventi, travisati
con delle calzamaglia, sono entrati dentro
l’abitazione al piano terra di una pensionata di 90
anni, l’ hanno minacciata, picchiata e rapinata della
pensione, costringendola a consegnare il denaro
custodito in un cassetto, circa 800 euro, i soldi della
pensione prelevata ieri mattina. La donna e’ stata
trasportata in ambulanza al pronto soccorso
dell’Ospedale San Giovanni di Dio. Indaga la Polizia.
5 luglio, Il Tribunale di Agrigento ha disposto che
l’imprenditore di Favara, Antonino Baio, 72 anni,
cosi’ come richiesto dal suo difensore, l’avvocato
Salvatore Russello, sia sottoposto a perizia
psichiatrica, al fine di accertare la sussistenza delle
sue capacita’ di intendere e di volere la sera del 28
novembre 2012, quando ha sparato
contro l’
imprenditore compaesano Calogero Palumbo
Piccionello, uccidendolo.
5 luglio, Incidente stradale lungo la strada
provinciale 33, tra Ribera e la frazione marina di
Seccagrande, nei pressi della 115. Salvatore
Vinciguerra, 32 anni, di Ribera, al volante di un’ Alfa
Romeo 156, si e’ schiantato contro un muro ed e’
morto sul colpo. Inutili i tentativi del personale del
118 di rianimarlo. Sul posto hanno lavorato anche
Vigili del fuoco e Polizia stradale.
5 luglio, La Cassazione ha emesso la sentenza
definitiva al processo cosiddetto ‘’ Face off ‘’, dal
nome del blitz antimafia dei Carabinieri nella Bassa
Quisquina del 15 luglio del 2008. Luigi Panepinto
condannato a 12 anni di reclusione, Maurizio
Panepinto 13 anni e 6 mesi, Giovanni Favata 12 anni
e 3 mesi, e Domenico Parisi 14 anni e 9 mesi, tutti di
Bivona, e accusati di associazione mafiosa ed
estorsione. Il testimone di giustizia, Ignazio Cutro’,
le cui dichiarazioni hanno sollevato il velo sulle
dinamiche mafiose oggetto dell’ inchiesta, esprime
soddisfazione a seguito della sentenza definitiva e
afferma : “dobbiamo proteggere persone come il
magistrato Salvatore Vella che, prima di tutto, per
obbligo morale, hanno deciso di combattere la
criminalita’ organizzata. Chiedo, quindi, che venga
garantita un’adeguata protezione alle persone che
decidono di combattere in prima linea le mafie e che
si oppongono a tutte le forme di violenza. Un
ringraziamento inoltre agli organi di stampa, che ci
hanno accompagnati anche nei momenti piu’ tristi ”.
5 luglio, La Cassazione ha confermato la condanna
a 4 anni di reclusione ciascuno per Giuseppe
Filippazzo, 53 anni, e Gerlando Distefano, 51 anni,
entrambi di Porto Empedocle, imputati di tentata
estorsione a danno della famiglia Adorno.
La
famiglia di Giuseppe Adorno, poi morto ucciso a
Porto Empedocle,
acquisto’
all’ asta 2
appartamenti pignorati ai Distefano. E i Distefano
avrebbero
minacciato gli Adorno affinche’ gli
rivendessero le case pignorate.
5 luglio, Il Tribunale del Riesame di Palermo ha
confermato la misura cautelare della detenzione in
carcere a carico di Leo Sutera, di Sambuca di Sicilia,
presunto capo di Cosa nostra agrigentina, ed
inquisito nell’ ambito dell’ inchiesta “Nuova
Cupola”. La Cassazione ha annullato con rinvio
l’ordinanza di custodia cautelare a carico di Sutera.
Adesso il Riesame conferma, peraltro in occasione
del deposito di alcune dichiarazioni contro Leo
Sutera firmate da Giovanni Brusca, che lo accusa di
rapporti con Matteo Messina Denaro.
5 luglio, A Lampedusa hanno protestato
pacificamente una ottantina di immigrati, che si
sono allontanati arbitrariamente dal Centro di
accoglienza e si sono diretti verso la chiesa di San
Gerlando, luogo di raduno. Gli stranieri hanno
chiesto di essere trasferiti con celerita’. Il gruppo e’
poi rientrato nella struttura senza provocare
disordini.
6 luglio, A Porto Empedocle, in via Trento,
nottetempo, un furgone ha subito un incendio. Sul
posto sono intervenuti i Vigili del fuoco. Il mezzo e’
stato del tutto bruciato dalle fiamme. Indagini sono
in corso da parte di carabinieri e polizia per
accertare l’ origine delle fiamme.
6 luglio, Escalation di furti di ciclomotori a San
Leone. Nel corso degli ultimi giorni, ne sono stati
rubati 5, di cui 4 durante il giorno, lungo il Viale
delle Dune. In azione sarebbe una banda che, per
prelevare i mezzi, utilizzerebbe un furgone. Indagini
in corso.
7 luglio, Incidente stradale mortale lungo la strada
statale 189 Agrigento – Palermo, nei pressi del bivio
Tumarrano, in territorio di Cammarata, dove una
moto si e’ scontrata con un’automobile. E’ morto sul
colpo il motociclista, Luciano La Mendola, 49 anni,
di San Giovanni Gemini, sposato e padre di due figli,
impiegato al Consorzio di bonifica di Agrigento. Sul
posto e’ intervenuta la Polizia stradale di Lercara
Friddi, i Carabinieri della Compagnia di Cammarata
e i sanitari del 118.
7 luglio, Ad Agrigento, in contrada San Benedetto,
nella zona industriale, ignoti banditi hanno praticato
un foro nella parete del deposito di prodotti
alimentari e patatine Crik e Crok, e hanno rubato i
soldi custoditi in un cassetto. Il furto della merce
sarebbe stato invece impedito dal tempestivo
intervento sul posto delle pattuglie di Polizia e
Carabinieri, che avrebbero indotto alla fuga i ladri. A
terra, infatti, sono stati scoperti gli attrezzi da
scasso.
7 luglio, I poliziotti del Commissariato di Palma di
Montechiaro, agli ordini di Angelo Cavaleri, hanno
denunciato un catanese di 54 anni, R G sono le
iniziali del nome, sorpreso a bordo della sua Fiat
Uno, lungo la statale 115, nei pressi di Campobello
di Licata, in possesso, all’interno del porta oggetti e
dentro il cruscotto, avvolti in degli stracci, di 2
coltelli di genere vietato. Rispondera’ di porto
ingiustificato di armi bianche. I coltelli sono stati
sequestrati.
8 luglio, La Guardia di Finanza di Licata ha arrestato
3 persone per detenzione e spaccio di stupefacenti,
sorprese lungo la statale 115, ad un posto di blocco.
Si tratta di Vincenzo Torcoli, 29 anni, di Licata, alla
guida dell’ automobile, e poi, a bordo, Daniele
Incorvaia, 28 anni, e Carmelo Leonardi, 19 anni,
anche loro di Licata. Dentro il cruscotto dell’ auto,
occultato in un doppiofondo, e’ stato scoperto un
involucro di plastica contenente circa 500 grammi
di marijuana e 1 grammo virgola 6 di cocaina. Nel
corso della perquisizione domiciliare sono stati
scoperti e sequestrati altri 7,2 grammi di marijuana
e 0,8 grammi di cocaina suddivisi in dosi.
8 luglio, Il Tribunale di Sorveglianza di Roma,
accogliendo il ricorso del difensore, l’avvocato
Diego Galluzzo, ha revocato il regime carcerario del
41 bis a Carmelo Vetro, 28 anni, di Favara, arrestato
il 26 giugno 2012 nell’ ambito dell’ inchiesta
antimafia cosiddetta “Nuova Cupola”. Il Tribunale ha
invece rigettato il ricorso di Giovanni Tarallo, 28
anni, di Santa Elisabetta, presunto vice - capo
dell’ottavo mandamento mafioso di Agrigento.
8 luglio, Il Tribunale di Sorveglianza di Roma,
accogliendo il ricorso del difensore, l’avvocato
Giovanni Castronovo, ha revocato il 41 bis a favore
di Roberto Belvedere, di Siculiana, imputato nell’
ambito dell’ inchiesta antimafia “Nuova Cupola”.
Castronovo ha eccepito l’ insussistenza dei principi
legittimanti l’ applicazione dello speciale regime
detentivo.
8 luglio, La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio
a giudizio a carico di Rosario Vincenzo Farulla, 50
anni, di Palma di Montechiaro, legale rappresentante
della Cooperativa “Del Gattopardo”, con sede in
contrada Orti, a Palma di Montechiaro. Farulla
rispondera’ di omicidio colposo a seguito dell’
incidente sul lavoro che il 15 ottobre 2012 ha
provocato la morte dell’ operaio Vincenzo Zarbo, 49
anni, salito su una scala per controllare il livello del
vino all’interno di un silos, e poi precipitato.
Secondo il sostituto titolare dell’ inchiesta, Brunella
Sardoni, l’incidente si sarebbe potuto evitare se
l’azienda agricola avesse rispettato le misure di
sicurezza imposte dalla legge. L’udienza preliminare
e’ in calendario il 24 settembre prossimo.
8 luglio, A Favara, un immigrato di 38 anni,
originario del Ghana, e’ stato bersaglio di una vile
aggressione nelle campagne appena fuori il paese,
dove lavora. L’uomo, ospite della Tenda di Abramo
del convento francescano, e’ stato soccorso all’
Ospedale di Agrigento da un’ambulanza del 118.
Indagano i Carabinieri.
8 luglio, A Cammarata, lungo la strada provinciale
26, ha subito un incendio un’automobile
posteggiata, la Seat Ibiza
di un portinaio di
Cammarata che lavora a Palermo. A Porto
Empedocle, in contrada Inficherna, in viale
Leonardo Sciascia, le fiamme hanno danneggiato la
Jeep Cherokee di Giacomo Tarantino, 60 anni,
operaio, di Porto Empedocle.
9 luglio, Al Palazzo di giustizia di Agrigento, il
Tribunale di Agrigento ha condannato a 7 anni di
reclusione Antonio Nicolini, 47 anni, di Lampedusa,
Vigile del fuoco gia’ sospeso dal servizio,
denunciato ai Carabinieri il 30 settembre 2011 dalla
madre di un bambino di 12 anni che lo accusa di
aver abusato sessualmente di suo figlio a bordo del
traghetto Palladio durante la traversata da Porto
Empedocle a Lampedusa. Nicolini, amico di famiglia
delle presunte vittime, e’ stato arrestato il 19
ottobre 2011 e poi rinviato a giudizio il 3 ottobre
2012. Secondo il racconto del 12enne, all’interno di
una cabina, l’uomo lo avrebbe molestato e avrebbe
tentato un rapporto. Il ragazzino, sotto choc, e’
fuggito dalla madre. Gli indumenti indossati dal
bambino, ed il tampone prelevato dai medici, sono
stati all’esame dei carabinieri del Ris di Messina che
hanno depositato l’esito : sul pigiama indossato dal
bimbo vi sono tracce di liquido seminale maschile
non del piccolo.
9 luglio, E’ morto Salvatore Gazzitano, 15 anni, di
Raffadali. Lo scorso 3 luglio, mercoledi’, a Raffadali,
in via Pisa, il 15enne e’ caduto da un ponteggio
edile, da un’ altezza di circa 6 metri. Il minorenne,
soccorso all’ Ospedale di Agrigento, e’ stato poi
trasportato con l’ elisoccorso all' ospedale "Villa
Sofia" a Palermo dove e’ stato ricoverato in gravi
condizioni. Il ragazzo sarebbe andato a salutare
alcuni familiari che lavorano alla costruzione, ed e’
inciampato precipitando nel vuoto.
9 luglio, Ad Agrigento, in via Boccerie, nei pressi di
via Atenea, un extracomunitario di 25 anni,
originario del Gambia, e’ stato accoltellato da 3
tunisini, protagonisti di una presunta spedizione
punitiva come ritorsione a seguito di una violenta
rissa tra extracomunitari. I 3 hanno sfondato la porta
di casa del 25enne, lo hanno picchiato e poi
accoltellato al viso e al polso. L’ intervento della
Polizia ha costretto alla fuga i tunisini. Il ferito e’
stato soccorso in Ospedale dove, nel frattempo, e’
giunto sanguinante anche uno dei 3 tunisini
aggressori, che e’ stato riconosciuto e denunciato.
9 luglio, Ancora raffiche di sbarchi a Lampedusa.
Complessivamente sono approdati 340 migranti,
soccorsi da Guardia costiera, di Finanza, e Marina
militare. Un primo barcone con a bordo 94 migranti,
tra 63 uomini, 26 donne e 5 minori, 2 dei quali con
ustioni da idrocarburi. Poi, altri 2 natanti, con a
bordo 209 persone. E poi, in acque maltesi, sono
stati soccorsi altri 31 migranti, fra cui 4 donne di cui
2 incinte. Inoltre, all’alba di oggi sono sbarcati
direttamente sull’isola 50 clandestini.
9 luglio, La Corte d’Appello di Palermo ha disposto
il dissequestro dell’impianto di produzione di
calcestruzzo della ditta Traina Maurizio di Porto
Empedocle, intestato allo stesso Maurizio Traina, e
sequestrato dalla Direzione distrettuale antimafia di
Palermo il 6 luglio 2011. Il 5 aprile del 2005 Maurizio
Traina e i suoi fratelli sono stati arrestati perche’,
secondo i magistrati della Direzione distrettuale
antimafia di Palermo e i poliziotti della Squadra
mobile di Agrigento, avrebbero monopolizzato il
mercato dei calcestruzzi nella zona di Porto
Empedocle usando metodi mafiosi. L’ 8 giugno del
2009 la Cassazione ha confermato 8 anni di
reclusione a carico di Maurizio Traina, gia’ scontati.
9 luglio, Il 2 febbraio 2011, a Gela, in contrada
Manfria, in una villetta, i Carabinieri hanno scoperto
cadavere Calogero Lo Coco, 40 anni, originario di
Campobello di Licata, disteso sul letto. Calogero Lo
Coco sarebbe stato soffocato da un panetto di burro
o margarina in bocca. Sono stati arrestati l’ ex
moglie, Rosaria Nicosia, 41 anni, di Gela, e l’amante
di lei, Gaetano Biundo, anche lui di 41 anni. Adesso,
Nicosia e Biundo sono stati condannati dalla Corte
d’Assise di Caltanissetta a 5 anni di reclusione
ciascuno non per omicidio volontario ma per
eccesso colposo in legittima difesa. Gli esami
medici hanno accertato che Lo Coco e’ morto
soffocato da un letale rigurgito di una cena a base di
sostanze grasse. E il rigurgito sarebbe stato
provocato dalla coppia che, scoperta da Lo Coco, lo
avrebbe aggredito, pressandogli il petto, nonostante
sapessero che l’uomo soffrisse di difficolta’
respiratorie causate da un enfisema polmonare .
9 luglio, A Porto Empedocle, nel quartiere Ciuccafa,
in via Nino Martoglio, hanno subito un incendio due
furgoni isotermici parcheggiati uno a fianco all’
altro, di proprieta’ di un pescivendolo di 42 anni e di
un altro di 21 anni. Sul posto hanno lavorato Vigili
del fuoco e Polizia.
9 luglio, I Carabinieri della Stazione di Siculiana
hanno arrestato Vincenzo Iacono, 36 anni, di
Siculiana, sorvegliato speciale, per violazione degli
obblighi imposti dalla sorveglianza speciale. Nel
corso di un controllo non e’ stato presente nella
sua abitazione, ed e’ stato poi rintracciato in una
zona centrale del paese ed arrestato.
10 luglio, Conclusa l’espiazione della condanna. E’
stato scarcerato ed e’ libero l’ex assessore
regionale, Vincenzo Lo Giudice, di Canicatti’. Lo
Giudice ha scontato la pena che gli e’ stata inflitta
nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Alta mafia”.
E’ stato arrestato il 29 marzo 2004. In primo grado
e’ stato condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione.
In Appello la condanna e’ stata ridotta a 11 anni e 4
mesi, e poi anche la Cassazione l’ ha ridotta, a 10
anni, per associazione a delinquere di stampo
mafioso. Lo Giudice, oggi 73 anni, e’ rientrato a
Canicatti’, nell'abitazione in via Tenente Colonnello
La Carruba, e ha trascorso l'ultimo periodo della
carcerazione nel carcere di Secondigliano a Napoli.
Lo Giudice e’ sottoposto alla misura dell'obbligo di
dimora a Canicatti’.
10 luglio, Ancora fuoco e fiamme a Porto
Empedocle, a danno di Libertino Vasile Cozzo, 37
anni, pescivendolo, attualmente detenuto agli arresti
domiciliari presso la propria abitazione, in via Nino
Martoglio, nel quartiere Ciuccafa. Ieri, come si
ricordera’, sotto casa di Vasile Cozzo sono stati
bruciati due furgoni isotermici, parcheggiati uno a
fianco all’ altro, in uso al 37enne. Adesso,
nottetempo, ha subito un violento incendio la casa
in campagna dello stesso Libertino Vasile Cozzo, in
contrada Cicero, nei pressi del villaggio Bellavista. I
danni all’ abitazione sono ingenti. Sul posto sono
intervenuti i poliziotti del locale Commissariato,
capitanati dal vice Questore, Cesare Castelli, ed i
Vigili del fuoco. Le cause del rogo sono in corso di
accertamento. E’ privilegiata la matrice dolosa.
10 luglio, A Palermo, al Palazzo di giustizia, il
Tribunale, a conclusione del giudizio abbreviato
nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia Alisciannira,
che e’ il termine dialettale di Alessandria della
Rocca, ha condannato a 7 anni di reclusione
Gaetano Sedita, 70 anni, ritenuto il capo della
famiglia mafiosa di Alessandria della Rocca. Sono
stati assolti Santo Pillitteri, 73 anni, difeso dall’
avvocato Nino Gaziano, Giuseppe Caltagirone, 62
anni, e Stefano Canzoneri, 66 anni. A favore di
Sedita, accogliendo le argomentazioni dei difensori,
gli avvocati Giovanni Castronovo e Salvatore
Tirinnocchi, il giudice ha escluso sia il ruolo di
capomafia sia l’aggravante di avere reinvestito in
attivita’ economiche i proventi delle estorsioni.
10 luglio, A Campobello di Licata, i Carabinieri della
locale stazione hanno arrestato Calogero Li Calzi,
48 anni, manovale, sorpreso, a seguito di una
perquisizione nella sua abitazione rurale in contrada
“Fiumarella”, in possesso di una pistola calibro 38,
con 2 caricatori e circa 90 cartucce, e con la
matricola abrasa.
10 luglio, Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha
confermato il regime carcerario del 41 bis a carico di
Francesco Ribisi, di Palma di Montechiaro, arrestato
il 26 giugno 2012 nell’ ambito dell’ inchiesta
antimafia cosiddetta Nuova Cupola. Si tratta del
secondo 41 bis confermato tra i 7 imputati, su 51,
sottoposti al carcere duro. Prima di Ribisi, e’ stata la
volta del suo presunto braccio destro, Giovanni
Tarallo, di Santa Elisabetta. Il 41 bis invece non e’
stato confermato a Carmelo Vetro di Favara, ed a
Roberto Belvedere di Siculiana. Gli altri 3 in attesa
del verdetto sono Leo Sutera di Sambuca di Sicilia,
Fabrizio Messina di Porto Empedocle, e Luca
Cosentino di Agrigento.
10 luglio, A Cammarata, nel centro storico, una
donna di 42 anni, N D sono le iniziali del nome,
titolare di un bar, ha tentato il suicidio barricandosi
dentro il suo locale e appiccando il fuoco. Un
benzinaio a lavoro nella zona si e’ accorto dell’
incendio, si e’ precipitato all’ interno del bar
forzando una serranda, e ha spento le fiamme con
un estintore. Poi, ha tratto in salvo la donna, gia’
quasi priva di sensi a causa del fumo respirato. Sul
posto sono intervenuti i Carabinieri e un’ambulanza
del 118 che ha soccorso la 42enne.
10 luglio, La Procura di Agrigento ha chiesto il
giudizio immediato a carico di Soufiene Mouzhair,
22 anni, marocchino, imputato nell’ ambito dell’
inchiesta sulla morte della prostituta colombiana di
25 anni, Cindy Vanessa Candelo Arroyo. Adesso,
entro 15 giorni, e’ attesa la decisione del Giudice per
le indagini preliminari. In concorso con altri,
Soufiene Mouzhair risponde di violazione di
domicilio, porto abusivo di armi e rapina. Ad
incastrarlo vi sono delle intercettazioni telefoniche
in cui il marocchino ammette le proprie
responsabilita’, insieme all’algerino Mohamed Juda,
21 anni, arrestato anche lui e attualmente sotto
processo in abbreviato.
10 luglio, A Sciacca, nella zona industriale, un vasto
incendio e’ divampato in un capannone dell’
impresa Sam, che gestisce il servizio di raccolta e
selezione dei rifiuti differenziati. Le fiamme si sono
scatenate nel reparto pneumatici, da cui si e’
sollevata una densa nuvola di fumo nero. Incerte le
cause del fuoco.
10 luglio, La Guardia costiera ha soccorso a largo di
Lampedusa un gruppo di 53 migranti, tra cui 12
donne. Poi, sono state intercettate dalla Marina
militare e soccorse dalla Capitaneria altre 2
imbarcazioni con 207 migranti a bordo, una con 167
e l'altra con 42 clandestini. Nel Centro d’accoglienza
dell’ isola sono ospiti 632 extracomunitari, a fronte
di una capienza per 300 persone.
11 luglio, A Favara, i Carabinieri hanno arrestato
Antonino Sorce, 27 anni, di Favara, operaio, perche’,
nel corso di una perquisizione nel suo autolavaggio,
in via Sergente Alauria,
e’ stato sorpreso in
possesso di 42 grammi di cocaina, poi di altra
confezione contenente creatina, un bilancino
elettronico di precisione ed alcuni ritagli di
cellophane per il confezionamento delle dosi.
11 luglio, A Favara i Carabinieri hanno arrestato
Vincenzo Vecchio, 72 anni, pensionato, che
scontera’ 4 mesi in carcere per il reato di evasione
commesso nel febbraio 2010.
11 luglio, A Ribera,
ha subito un incendio
l’automobile, una Mercedes, di Giovanni Campo, 41
anni, di Ribera, imprenditore nel settore del
movimento terra. Il mezzo e’ stato parcheggiato in
contrada Corvo Seccagrande, nei pressi
dell’abitazione del proprietario. Sul posto sono
intervenuti i Carabinieri e i Vigili del fuoco.
11 luglio, Il Tribunale di Sciacca ha assolto 7
dipendenti del supermercato Essetre a Sciacca,
accusati di favoreggiamento personale e falsa
testimonianza. Si tratta di Michele Caracappa, Sonia
Toto, Rosanna Abbene, Francesco Sabella, Rita
Indelicato, Gisella Bono e Rosetta Carusotto. Nell’
agosto del 2007, i titolari del supermercato
avrebbero paventato i licenziamenti se i dipendenti
non avessero acconsentito a ricevere una
retribuzione mensile inferiore al netto nella busta
paga, inducendo quindi i dipendenti a dichiarare il
falso.
12 luglio, Al Tribunale di Agrigento, il pubblico
ministero, Salvatore Vella, a conclusione della
requisitoria, ha chiesto 9 anni di reclusione a carico
di Ignazio Zarbo, 28 anni, di Agrigento, arrestato dai
Carabinieri il 5 aprile scorso perche’ presunto
accoltellatore di Vincenzo La Spina, 21 anni, ferito al
culmine di una rissa,
nella zona dello stadio
Esseneto. Zarbo, giudicato in abbreviato,
ha
confessato : “ si’, ho accoltellato io Vincenzo La
Spina. Mi dispiace e chiedo scusa. L’ ho fatto solo
per legittima difesa”.
12 luglio, I Carabinieri e la Procura di Sciacca hanno
arrestato ai domiciliari Calogero Dangelo e Matteo
Lucchesi Palli, entrambi di Sciacca. Risponderanno
di truffa aggravata a danno dell’ Inps allorche’
avrebbero percepito indebitamente prestazioni
assistenziali perche’ ciechi, quando invece sono
stati filmati da telecamere nascoste che hanno
dimostrato il contrario. I due sono stati sorpresi a
svolgere le ordinarie attivita’ di vita quotidiana
senza alcun ausilio, attraversando la strada con
disinvoltura o leggendo un giornale.
12 luglio, L'esame del Dna ha confermato che i resti
del cadavere carbonizzato scoperto lo scorso 3
giugno dentro il portabagagli di una Fiat Bravo in
contrada Cardaci, tra Campobello di Licata e Delia,
sono di Calogero Ciulo, 44 anni, di Canicatti’,
commerciante, del quale non vi e’ stata piu’ traccia
dallo scorso 27 maggio. La vittima e’ stata uccisa
con numerosi colpi di arma da fuoco, e poi il corpo
e’ stato incendiato. Sono 9 i fori provocati da un’
arma, probabilmente una pistola, quasi tutti sul
torace. L’ inchiesta e’ stata avocata dalla Direzione
distrettuale antimafia di Palermo, perche’ le
modalita’ esecutive del delitto sono tipicamente di
stampo mafioso.
12 luglio, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha
conferito a Domenico Micale, psichiatra di Palermo,
e Alessandro Meli, psicologo di Agrigento, l’
incarico di effettuare una perizia psichiatrica sull’
imprenditore di Favara, Antonino Baio, 72 anni, al
fine di accertare la sussistenza delle sue capacita’ di
intendere e di volere la sera del 28 novembre 2012,
quando ha sparato
contro l’ imprenditore
compaesano
Calogero
Palumbo
Piccionello,
uccidendolo. Il prossimo 24 ottobre saranno
ascoltati i due periti.
12 luglio, A Porto Empedocle, in contrada
Inficherna, in Via dello Sport, le fiamme appiccate ad
una sterpaglia si sono propagate e hanno investito
bruciandole due automobili parcheggiate innanzi ad
un’ auto – carrozzeria. Si tratta di una Fiat Punto e
della Fiat Brava di un pescivendolo di 50 anni.
Anche ad Agrigento, l’ incendio di una sterpaglia ha
provocato allarme e apprensione in via Salvatore
Campo. Le fiamme, infatti, si sono scatenate e
hanno minacciato una villa e alcune abitazioni. Il
tempestivo intervento dei Vigili del fuoco ha
scongiurato danni. Sono state necessarie 2 ore di
lavoro per domare la furia del fuoco.
12 luglio, Il giudice monocratico del Tribunale di
Sciacca, Cinzia Alcamo, ha assolto l'ex direttore
della banca del cordone ombelicale dell'ospedale
Giovanni Paolo secondo di Sciacca, Calogero
Ciaccio, 74 anni, e la biologa Michela Gesu’, 49
anni. I due sono stati accusati di turbativa d'asta e
truffa allorche’ avrebbero pilotato le forniture di
prodotti farmaceutici utili per la banca del cordone
ombelicale. La stessa Procura,
al termine del
dibattimento, ne ha chiesto l'assoluzione. Assolti
anche i titolari di due aziende: Giorgio Giannella,
legale rappresentante della Lagitre srl, e Giorgio
Mari, legale rappresentante della Fresenus Hemicare
Italia. In processi precedenti, Ciaccio e Gesu’ sono
stati dichiarati non colpevoli anche rispetto alle
accuse di peculato e violazione delle procedure di
conservazione del sangue cordonale. Recentemente
un altro giudice, del Lavoro, ha giudicato illegittimo
il licenziamento dei due dall'ospedale, riconoscendo
a Ciaccio un risarcimento danni di 493 mila euro.
13 luglio, Macabra intimidazione a Porto Empedocle,
l’ennesima contro l’ex sindaco Paolo Ferrara. La
foto di Ferrara e un proiettile sono stati scoperti
sulla tomba di famiglia, nel cimitero comunale a
Porto Empedocle, dove e’ sepolta la madre, Elena
Seddio. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del
Commissariato di Porto Empedocle capitanati da
Cesare Castelli e della Squadra Mobile di Agrigento
agli ordini di Corrado Empoli. Paolo Ferrara e’ stato
tra i primi accusatori di un gruppo di usurai, poi
arrestati e processati nell’ ambito dell’ inchiesta
cosiddetta Easy money.
13 luglio, La Guardia di Finanza ha arrestato
Jaouad Abkari, 29 anni, originario del Marocco, con
regolare permesso di soggiorno e con residenza a
Licata. Alla stazione degli autobus a Licata, appena
fuori dal pullman in viaggio da Catania, il 28enne e’
stato sorpreso in possesso di 441 grammi di
cocaina e 3 grammi di marijuana, per un valore di
mercato di circa 100mila euro. La droga e’ stata
nascosta in una borsa, in 2 involucri occultati tra
diverse bottiglie di conserva di pomodori.
Sequestrati anche 12 orologi e 6 confezioni di
profumo con marchi contraffatti.
13 luglio, Un ragazzo originario di Menfi, Salvatore
Adelfio, 29 anni, e’ morto vittima di un incidente
stradale nel riminese, a Misano Adriatico. Durante il
rientro a casa, dopo la notte trascorsa in discoteca,
un’automobile, una Fiat 500, si e’ schiantata contro
la recinzione di un’abitazione. Salvatore Adelfio,
seduto sul posto passeggero a fianco dell’autista, e’
morto sul colpo. Feriti gravemente sono gli altri 4
amici a bordo dell’ auto.
13 luglio, A Raffadali, nel garage della sua
abitazione, si e’ suicidato, sparandosi un colpo con
la sua pistola di ordinanza, un poliziotto
penitenziario di 43 anni, in servizio nel carcere di
Agrigento. Donato Capece, segretario generale del
sindacato di categoria, Sappe, afferma : “ e’ il
secondo suicidio in meno di una settimana, ed il
terzo in un mese, tra i poliziotti penitenziari. Siamo
vicini ai familiari, agli amici, ai colleghi”.
13 luglio, Il Tribunale di Agrigento, accogliendo
quanto richiesto dalla Procura, ha disposto il
giudizio immediato a carico di Michele Crapanzano,
42 anni, di Favara, arrestato dai Carabinieri lo
scorso 23 maggio perche’ avrebbe tentato di
rapinare due pensionati nella loro casa in via
Sardegna. Le vittime sono madre e figlio, lei C A 96
anni, lui L C 61 anni. Crapanzano si e’ spacciato per
tecnico dell’Enel ed e’ entrato dentro casa, ed ha
tentato di immobilizzare l’ uomo con un filo di ferro.
I due sventurati hanno gridato, sollevando allarme
nella zona, e Crapanzano e’ fuggito. Poi, incastrato
dalle testimonianze, e’ stato arrestato.
13 luglio, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca
hanno arrestato ai domiciliari due romeni. Petrachi
Istrati, 33 anni, e Vladut Iosif, 23 anni, entrambi
residenti a Castelvetrano, lo scorso 4 maggio
avrebbero rubato all’interno di una ditta di
autotrasporti di Sambuca di Sicilia 300 litri di
gasolio e un’autoradio, per un valore complessivo
di circa mille euro.
14 luglio, Estate e incendi di vegetazione e terreni,
come ormai da tradizionale copione. Ai confini tra i
territori di Sciacca, Caltabellotta e Sambuca di
Sicilia, un violento incendio e’ divampato la notte tra
sabato e domenica nelle contrade Ganetici,
Pasqualetto, Rocca Rossa e Portella di Gioia, per
oltre 500 ettari. I vigili del fuoco hanno lavorato
parecchie ore. Sono intervenuti anche 2 canadair
del Corpo forestale.
15 luglio, La Corte d’ Appello di Palermo, presieduta
da Biagio Insacco, ha emesso la sentenza al
processo antimafia cosiddetto “Maginot”, dal nome
dell’ inchiesta contro alcuni presunti favoreggiatori
del
boss
Giuseppe
Falsone.
Accogliendo
integralmente l’ appello del difensore, l’ avvocato
Giovanni Castronovo, la Corte d’Appello ha assolto
Falsone, annullando quindi la condanna subita in
primo grado a 18 anni di reclusione. Assolti anche
Antonino Perricone di Villafranca Sicula e Giuseppe
Maurello di Lucca Sicula, difesi dall’avvocato
Giovanni Vaccaro, ed accusati di tentata estorsione
aggravata. Pena ridotta da 6 anni a 5 anni e 4 mesi
di carcere per il favarese Liborio Parello, difeso
dagli avvocati Castronovo e Sbacchi, ed accusato di
estorsione aggravata. Aumentata la condanna a
carico di Calogero Pirrera, di Favara, condannato
anche per il reato di associazione di stampo
mafioso, a 8 anni ed 8 mesi di reclusione.
Confermata la sentenza di primo grado, e dunque la
condanna ad 8 anni ed 8 mesi di reclusione per
Antonino Pirrera di Favara, ed 8 anni ciascuno per
Francesco Caramazza e Carmelo Cacciatore di
Agrigento.
15 luglio, La Procura di Agrigento, tramite l’aggiunto
Ignazio Fonzo e i sostituti Giacomo Forte e Luca
Sciarretta, e la Guardia di Finanza, agli ordini del
tenente colonnello Massimo Sobra’, hanno
notificato 11 avvisi di garanzia per abuso d’ufficio
ad altrettanti pubblici funzionari e dirigenti dell’ex
Consorzio Asi di Agrigento. In concorso tra di loro,
gli 11 avrebbero rideterminato in aumento i
compensi spettanti al presidente ed ai componenti
del Consiglio di amministrazione, e cio’ anche in
assenza di strumenti contabili per gli anni 2010 e
2011. Gli 11 indagati sono l’ex presidente dell’ Asi,
Stefano Catuara, 50 anni, di Raffadali, Antonino
Casesa, 55 anni, di Agrigento, Rosario Gibilaro, 58
anni, di Agrigento, Salvatore Callari, 53 anni, di
Mussomeli,
Maurizio Bonomo, 41 anni, di
Agrigento, Eugenio Esposto, 63 anni, di Racalmuto,
Salvatore Gangi, 66 anni, di Cattolica Eraclea,
Filippo Siracusa, 43 anni, di Agrigento, Girolamo
Cutrone, 52 anni, di Corleone, Francesca Marceno’,
54 anni, di Palermo, e Giuseppe Sorce, 58 anni, di
Favara.
15 luglio, La Cassazione ha confermato la sentenza
del 13 luglio 2012 della Corte d’Appello di Palermo,
e ha condannato a 6 anni di reclusione Pasquale
Iacono, 55 anni, di Agrigento, Vigile del fuoco,
arrestato il 25 marzo del 2011, in flagranza di reato,
per il tentato omicidio della madre. L'uomo,
ubriaco, dopo avere tentato di soffocare la donna, l'
ha sollevata da terra, minacciando di gettarla dal
balcone della loro abitazione, in via Dante. Un
commerciante della zona, allarmato dalle urla della
75enne, si e’ precipitato nell'appartamento,
fortunatamente con la porta aperta, ha strattonato il
pompiere ed ha trasportato fuori l’ anziana,
salvandole la vita.
15 luglio, Ad Agrigento, nella zona industriale, in
contrada San Benedetto, i poliziotti della Squadra
Volanti hanno denunciato due persone di
Mussomeli, uno di 43 e l’altro di 31 anni, ed un terzo
uomo di Castrofilippo, di 36 anni, sorpresi alla guida
di un autocarro carico di ferraglia di vario genere in
mancanza di autorizzazione al trasporto di rifiuti
speciali e pericolosi. Inflitta anche una sanzione
amministrativa da 3.100 euro, e i fogli di via
obbligatori firmati dal questore Giuseppe Bisogno.
15 luglio, A Siculiana, i Carabinieri della Compagnia
di Agrigento hanno sequestrato 16 chilogrammi di
pesce, in vendita in pessimo stato di conservazione.
All’ambulante responsabile e’ stata inflitta una multa
di 3.860 euro. L’ ambulante ha esposto al sole, alla
polvere e al gas di scarico degli automezzi il pesce
da vendere. Il commerciante, peraltro, e’ stato
sorpreso senza autorizzazione. Dunque, il sequestro
del pescato e la sanzione.
16 luglio, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione
della requisitoria, il pubblico ministero, Andrea
Maggioni, ha chiesto la condanna a 5 anni e 4 mesi
di carcere a carico dell’ operaio Salvatore
Sciacchitano, 50 anni, di Ravanusa, imputato di
lesioni personali gravissime a danno della ex
compagna. Sciacchitano, giudicato in abbreviato, e’
stato arrestato dai Carabinieri il 26 ottobre del 2012,
quando, in stato di ubriachezza, ha selvaggiamente
picchiato la donna nel centro abitato del paese.
16 luglio, A Porto Empedocle, i poliziotti del locale
Commissariato, agli ordini di Cesare Castelli, sono
intervenuti in un locale notturno per sedare uno
scontro tra due fidanzati. Lei, verosimilmente
perche’ preda dei fumi dell’ alcol, ha aggredito a
morsi lui, e poi anche un poliziotto, costretto a
ricorrere alle cure ospedaliere per un ematoma ad
un braccio, provocato da un morso, e diversi graffi
in varie parti del corpo.
16 luglio, Al Tribunale di Agrigento, il pubblico
ministero, Andrea Maggioni, ha concluso la
requisitoria, e ha invocato la condanna dell’algerino
Mohamed Jouda a 6 anni e 2 mesi di reclusione.
Jouda, che e’ difeso dall’avvocato Salvatore
Cusumano, e’ giudicato in abbreviato e risponde
della rapina che poi e’ culminata nella morte di
Cindy Vanessa Candelo Arroyo, 25 anni di eta’,
prostituta originaria della Colombia, precipitata dalla
finestra di una casa
in via Damareta 30 ad
Agrigento, la notte del 19 ottobre 2012,
presumibilmente per sfuggire, impaurita, alla rapina.
16 luglio, A Favara, i vandali hanno imperversato
due notti di seguito a danno dell’ Istituto
comprensivo Guarino : imbrattati i muri dei corridoi,
a soqquadro arredi e materiale didattico,
danneggiati i distributori automatici di bibite e
snack e alcuni vasi. Indagano i Carabinieri.
17 luglio, I giudici del Tribunale di Sorveglianza di
Roma hanno rigettato la richiesta di revoca del 41
bis a carico di Leo Sutera, 63 anni, di Sambuca di
Sicilia, presunto capo provincia di Cosa nostra,
arrestato nell’ambito dell’ inchiesta
antimafia
cosiddetta “Nuova Cupola”. Secondo la Direzione
distrettuale antimafia di Palermo, Leo Sutera
sarebbe subentrato a Giuseppe Falsone ai vertici di
Cosa nostra agrigentina, mantenendosi in contatto
con Matteo Messina Denaro, e riorganizzando
l’organigramma provinciale dei mandamenti.
17 luglio, Costanti sono i flussi clandestini verso
Lampedusa dove sono gia’ approdati 95 migranti,
tra cui 15 donne, soccorsi a circa 100 miglia dall’
isola da un rimorchiatore e poi trasbordati dalla
Guardia costiera. Poi, altri 86 extracomunitari, tra
cui 12 donne e 2 di loro incinte, a bordo di un
barcone, sono stati soccorsi da una petroliera
italiana ancora a 100 miglia a sud di Lampedusa, e
sono stati trasbordati e condotti a riva dalla
Capitaneria.
17 luglio, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, e della
Squadra mobile di Agrigento, capitanata da Corrado
Empoli, hanno arrestato Libertino Vasile Cozzo, 37
anni, pescivendolo, accusato di evasione allorche’
si e’ allontanato da casa dove e’ invece sottoposto
agli arresti domiciliari. Vasile Cozzo e’ stato
sorpreso dagli agenti intento a camminare, a passo
spedito, nel centro abitato.
17 luglio, I Carabinieri della Tenenza di Favara
hanno arrestato ai domiciliari Angelo Statuto, 47
anni, di Favara, che scontera’ 2 mesi di reclusione
per inosservanza delle prescrizioni impostegli dalla
misura della Sorveglianza speciale della pubblica
sicurezza.
17 luglio, La Guardia costiera di Licata ha sorpreso
un uomo, un 40enne catanese, con 4mila ricci di
mare appena pescati, nella zona della darsena di
Marianello. Il pescatore e’ stato multato di 4mila
euro, e la sua attrezzatura e’ stata sequestrata. I
ricci sono stati liberati in mare da una motovedetta
della Capitaneria.
18 luglio, Leonardo Iati’, 22 anni, di Montallegro,
responsabile, reo confesso, dell’ omicidio dell’
insegnante in pensione Giovanna De Rossi,
originaria di Roma e scoperta morta l’11 dicembre
del 2009 all’interno della sua casa a Montallegro,
detenuto in carcere per scontare 11 anni e 8 mesi di
reclusione che gli sono stati inflitti in abbreviato lo
scorso 13 febbraio, e’ stato trasferito in una
Comunita’ assistita dove, in regime di arresti
domiciliari, sara’ sottoposto ad adeguate cure. Il
giudice, in sentenza, gli ha riconosciuto il vizio
parziale di mente .
18 luglio, La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio
a giudizio di 13 imputati nell’ ambito dell’ inchiesta
antidroga cosiddetta “Big family”, che il 30 luglio
2012 ha provocato un blitz della Polizia contro un
gruppo che sarebbe stato impegnato nel trasporto
e nella vendita di cocaina, eroina, hashish e
marijuana da Napoli a Ribera. Dunque, udienza
preliminare, il prossimo 18 ottobre, per Ciretta
Veible, 56 anni, Carlo Giardiello, 31 anni, Maria
Sedita, 42 anni, Massimo Tabbone, 32 anni, Tiziana
Oddo, 29 anni, Giuseppe Failla, 54 anni, Giuseppe
Salvatore Failla, 37 anni, Sergio Beniamino, 40 anni,
Saverio Franzese, 29 anni, Giancarlo Tomasello, 38
anni, Giuseppe Triassi, 30 anni, Debora Arcadipane,
28 anni, e Pietro Gargano, 54 anni.
18 luglio, A Canicatti’ due Vigili urbani in pensione
hanno arrestato Gaetano La Mattina, 45 anni, di
Campobello di Licata, che rispondera’ di tentata
rapina
all’agenzia
della
Banca
Popolare
Sant’Angelo. La Mattina e’ entrato dentro la banca,
ha estratto un coltello e ha minacciato un’
impiegata. All’interno, i due Vigili urbani in pensione
lo hanno bloccato, disarmato e consegnato alle
Forze dell’ordine.
19 luglio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
4 anni e 8 mesi di reclusione Ignazio Zarbo, 28 anni,
di Agrigento, arrestato dai Carabinieri il 5 aprile
scorso perche’ accoltellatore di Vincenzo La Spina,
21 anni, ferito al culmine di una rissa, nella zona
dello stadio Esseneto. Zarbo, giudicato in
abbreviato, ha confessato : “ si’, ho accoltellato io
Vincenzo La Spina. Mi dispiace e chiedo scusa. L’
ho fatto solo per legittima difesa”. Il pubblico
ministero, Salvatore Vella, a conclusione della
requisitoria, ha invocato la condanna dell’ imputato
a 9 anni di reclusione.
19 luglio, Il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Palermo, Sergio Ziino, ha disposto il
rinvio a giudizio a carico di 5 imputati di Licata nell’
ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Ouster”, contro
un presunto gruppo criminale impegnato, tra l’altro,
nelle estorsioni aggravate dalle modalita’ mafiose. Il
prossimo 4 novembre risponderanno presente all’
appello del Tribunale di Agrigento Pasquale Antonio
Cardella, 61 anni, Angelo Occhipinti, 58 anni,
Giuseppe Cardella, 31 anni, Giuseppe Claudio
Cardella, 37 anni, e Gianluca Vedda, 37 anni. Sara’
invece processato in abbreviato Giuseppe Galanti,
54 anni.
19 luglio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto
Gregorio Capone, ispettore di polizia attualmente in
servizio alla Squadra Volanti di Agrigento, accusato
di avere molestato una collega con continui
messaggi e telefonate. E’ stata la donna a sporgere
denuncia nel 2007. L’imputato si e’ sempre
protestato innocente. Il pubblico ministero, a
termine della requisitoria, ne ha chiesto la condanna
a 6 mesi di reclusione.
19 luglio, A largo di Lampedusa, Marina militare e
Guardia costiera hanno soccorso 7 imbarcazioni
con a bordo oltre 700 migranti. La prima con 31
persone, tra cui 4 donne, poi, un gommone con altre
89 persone, tra cui 16 donne e un neonato, poi un
altro gommone alla deriva con 69 persone a bordo,
tra cui 7 donne. Ed ancora 188, tra cui 2 donne e un
minorenne, poi altri 100, poi un’ imbarcazione in
legno di 12 metri con circa 200 persone a bordo, e
infine altri 47 su un gommone di 7 metri.
19 luglio, Il Tribunale di Agrigento ha concesso gli
arresti domiciliari a Libertino Vasile Cozzo, 37 anni,
di Porto Empedocle, pescivendolo, arrestato dalla
Polizia per evasione dagli arresti domiciliari. Non vi
sarebbe prova : l’uomo, nelle immagini registrate
con l’ausilio di una telecamera nascosta piazzata
davanti al portone dell’abitazione di Vasile Cozzo,
non vi e’ certezza che sia lo stesso Libertino Vasile
Cozzo.
19 luglio, Calogero Falsone, 46 anni, di Campobello
di Licata, pastore, fratello dell’ex capo di Cosa
nostra agrigentina Giuseppe, rientra in ospedale. Il
Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di
Palermo, che giudica Falsone per il tentato omicidio
di un pastore romeno e di estorsione aggravata, ha
riconosciuto, ed e’ la seconda volta, che le
condizioni di salute di Calogero Falsone sono
incompatibili con il regime detentivo ordinario.
Dunque, Calogero Falsone e’ ricoverato, in regime
di arresti domiciliari, presso l’ospedale di Messina.
19 luglio,
Agrigento, San Leone, le condotte
fognarie, i cosiddetti pennelli, scaricano in mare i
reflui non depurati, sia il pennello ai Padri
vocazionisti, sia il pennello alla spiaggia della
Pubblica sicurezza. Da tempo lo si e’ denunciato, e
anche l’ Europa ha diffidato a rimediare dotandosi di
un depuratore : adesso il nodo e’ al pettine
giudiziario. Infatti, accogliendo quanto richiesto
dalla Procura di Agrigento, il Giudice per le indagini
preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti,
ha ordinato il sequestro preventivo dei due pennelli
e, dunque, anche delle centraline di sollevamento. Il
provvedimento di sequestro non comprende le
porzioni di spiaggia e di mare circostanti, 200 metri
a destra e 200 metri a sinistra, cosi’ come ha
richiesto la Procura. Il Gip invece ha respinto tale
richiesta, e dunque non e’ stato imposto il divieto di
accesso e di balneazione a spiagge e mare. Non
sono
esclusi
pero’
ulteriori
accertamenti
investigativi, a riscontro di eventuali rischi per la
salute pubblica. L’ Arpa, l’ Agenzia regionale per
l’ambiente, l’ Azienda sanitaria, i Carabinieri e la
Guardia costiera hanno accertato che i reflui fognari
sono immessi in mare senza autorizzazione allo
scarico, essendo scaduto e mai rinnovato il titolo
originario. L’ immissione in mare di reflui fognari
non depurati, perche’ a monte non vi e’ un sistema
di depurazione, provoca danni al Demanio
marittimo, quindi a flora e fauna. E’ stato iscritto nel
registro degli indagati l’ex amministratore delegato
della Girgenti Acque, Giuseppe Giuffrida, accusato
di danneggiamento, getto pericoloso di cose,
violazione del Codice dei Beni culturali perche’ gli
impianti sono in zona A del decreto Gui - Mancini,
inadempimenti di pubbliche forniture e violazione
della normativa ambientale. In proposito, interviene
l’ associazione ambientalista MareAmico, presieduta
da Claudio Lombardo, e che da tempo e’ impegnata,
attraverso esposti e video – testimonianze, a
rimedio dell’ inquinamento marino a San Leone.
MareAmico afferma : “ l’ intervento della
Magistratura dimostra la correttezza e la veridicita’
delle numerose proteste che si sono susseguite
nell’ultimo decennio, contro chi, ben consapevole
della reale situazione, negava l’evidenza, bloccava
le diverse praticabili soluzioni, e contro chi, anziche’
amministrare la vicenda portandola a soluzione, ha
prodotto solo chiacchiere. E’ una giornata triste per
Agrigento e gli agrigentini, ma deve essere
considerata punto di partenza, per un nuovo rilancio
ambientale e per il ripristino della legalita’ nel
settore della depurazione, che probabilmente e’
mancata negli ultimi anni. Sara’ compito della
stessa Procura che si e’ mossa saggiamente, ma
anche
della
politica, valutare
se
imporre
immediatamente un commissario ad acta, affinche’
oltre alla fase repressiva si possa giungere alla fase
operativa per la messa a norma degli impianti e
della depurazione in generale”.
19 luglio, La Procura della Repubblica di Agrigento,
tramite l'aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Luca
Sciarretta, ha sequestrato a San Leone, lungo il
Viale delle Dune, 8 villette in una zona vincolata. I
poliziotti della Digos, capitanati da Patrizia Pagano,
hanno sequestrato un’area di oltre 40 mila metri
quadrati, a 300 metri dal mare. Le 8 villette
unifamiliari
sarebbero
state
costruite
con
concessioni ritenute illegittime. Sono 7 gli indagati
nell' ambito dell' inchiesta sorella minore della "Self
Service" : Sebastiano Di Francesco, 54 anni, di
Agrigento, gia' capo dell' Ufficio tecnico comunale,
e Luigi Zicari, 61 anni, di Agrigento, gia' dirigente
dello stesso Utc. Poi, Domenico De Michele Granet,
46 anni, di Agrigento, e Rosa Maria De Michele
Granet, 48 anni, di Agrigento, proprietari del terreno
e delle ville. Poi, Ali Borzoee, 55 anni, nato in Iran e
residente a Favara, direttore dei lavori. E poi Pietro
Vullo, 43 anni, di Agrigento, direttore dei lavori, e
Roberto Gallo Afflitto, 43 anni, di Agrigento,
progettista.
19 luglio, Il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella,
ha
condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione
l’algerino Mohamed Jouda , 21 anni, giudicato in
abbreviato e imputato della rapina che poi e’
culminata nella morte di Cindy Vanessa Candelo
Arroyo, 25 anni di eta’, prostituta originaria della
Colombia, precipitata dalla finestra di una casa in
via Damareta 30 ad Agrigento, la notte del 19 ottobre
2012, presumibilmente per sfuggire, impaurita, alla
rapina.
19 luglio, A conclusione del giudizio abbreviato, il
Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di
Agrigento, Alessandra Vella, ha condannato a 4
anni e 8 mesi di reclusione l’ operaio Salvatore
Sciacchitano, 50 anni, di Ravanusa, imputato di
lesioni personali gravissime a danno della ex
compagna. Sciacchitano, giudicato in abbreviato, e’
stato arrestato dai Carabinieri il 26 ottobre del 2012,
quando, in stato di ubriachezza, ha selvaggiamente
picchiato la donna nel centro abitato del paese.
20 luglio, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini del vice Questore, Cesare
Castelli, hanno arrestato in carcere Libertino Vasile
Cozzo, 37 anni, di Porto Empedocle, pescivendolo,
gia’ detenuto ai domiciliari. A carico di Vasile Cozzo
sono state emesse due ordinanze di custodia
spiccate in Tribunale ad Agrigento, una per un
danneggiamento a danno del cognato risalente al
2012, e l’altra per reiterate violazioni delle misure
cautelari.
20 luglio, La Polizia, in esecuzione di due ordini di
carcerazione emessi dall’Ufficio esecuzioni penali
della Procura, ha arrestato Giuseppe Filippazzo e il
cognato Gerlando Distefano, entrambi di Porto
Empedocle e di 55 anni. Filippazzo scontera’ 2 anni
e 6 mesi di reclusione, e Distefano 2 anni e 9 mesi,
come pena residua, imposta dalla Cassazione
nell’ambito del processo sulla compravendita di 2
case dei Distefano all’asta e
acquistate dalla
famiglia Adorno, verso cui poi i Distefano avrebbero
pressato affinche’ gli fossero rivenduti gli immobili.
20 luglio, A Comitini, i Carabinieri, appostati in
localita’
“Salinella”,
hanno
intercettato
un’
automobile con 3 o 4 persone a bordo, che,
complice l’ oscurita’, sono fuggite. Sul posto i
militari hanno scoperto quasi 4 quintali di filo di
rame di origine furtiva.
20 luglio, I poliziotti del Commissariato di Palma di
Montechiaro, agli ordini di Angelo Cavaleri, hanno
arrestato Giuseppe Rallo, 19 anni, e Cristian
Cacciatore, 21 anni, per detenzione ai fini di spaccio
di sostanze stupefacenti. Rallo e Cacciatore sono
stati sorpresi dagli agenti al Villaggio Giordano in
possesso di 20 grammi di marijuana suddivisa in 12
involucri gia’ confezionati e pronti allo spaccio.
20 luglio, Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha
respinto il ricorso dei difensori e ha confermato il
regime carcerario del 41 bis a carico di Fabrizio
Messina, 38 anni, di Porto Empedocle, fratello
dell’ex capo provincia Gerlandino, detenuto nell’
ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta “Nuova
Cupola”, e per il quale, in primo grado, i pubblici
ministeri della Direzione distrettuale antimafia di
Palermo, Rita Fulantelli ed Emanuele Ravaglioli,
hanno chiesto la condanna a 16 anni di reclusione.
20 luglio, A largo di Lampedusa sono stati soccorsi
due gommoni in avaria. Sul primo la Guardia
costiera ha tratto in salvo 17 siriani, tra cui una
donna e 2 bambini. Sul secondo, la Marina militare e
poi la Capitaneria hanno recuperato altri 34
migranti, tra cui 14 minorenni e 10 donne di cui 2
incinte .
22 luglio, A conclusione del giudizio abbreviato, il
Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di
Agrigento, Alessandra Vella, ha emesso la sentenza
nell’ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta Turn
over, che il 20 marzo del 2012 ha provocato 4 arresti
in carcere e 8 divieti di dimora in provincia ad opera
della Polizia per spaccio di cocaina e hashish tra
Licata e Palma di Montechiaro. 5 anni e 4 mesi di
reclusione ciascuno a Saro Gioacchino Morgana,
37 anni, di Palma di Montechiaro, e a Maurizio
Nicolosi, 44 anni, di Catania. 3 anni di carcere a
Gaetano Pace, 36 anni, di Palma di Montechiaro. 2
anni e 8 mesi a Giuseppe Sorintano, 37 anni, di
Palma di Montechiaro. 1 anno ciascuno a Luciano
Scerra, 28 anni,
e Giuseppe Aserio, 35 anni,
entrambi di Palma di Montechiaro. 8 mesi ciascuno
a Giovanni Barba, 25 anni, e Giuseppe Vella, 30
anni, entrambi di Palma di Montechiaro.
22 luglio, La Corte d’Assise di Agrigento ha emesso
la sentenza contro i presunti protagonisti di una
traversata nel Canale di Sicilia, verso Lampedusa,
con approdo il 4 agosto 2011, durante la quale
numerosi migranti sarebbero stati gettati vivi in
mare al culmine di risse o per adempiere a riti
magici e tribali. 18 anni di reclusione a Ohalete
Emeka, 40 anni, nigeriano. 16 anni ciascuno ad
Ahmokugo Kujo, 46 anni, ghanese, e ad Ihigwe
Emeka, 33 anni, nigeriano. 14 anni a Mohamed
Adam, 30 anni, ghanese, e ad Igala Faisal, 39 anni,
anche lui del Ghana. Assolti Rachid Jamal, 38 anni,
ghanese, difeso dall’avvocato Serena Gramaglia, e
Aniamaru Pascal, 33 anni, nigeriano.
22 luglio, A Raffadali, all’ interno di un casolare
agricolo in stato di abbandono, un uomo e’ stato
sorpreso dai Carabinieri intento ad innaffiare 4
piante di marijuana in vaso, di altezza variabile tra
120 e 180 centimetri, in pieno stato vegetativo.
Francesco Terrazzino, 58 anni, di Raffadali, e’ stato
arrestato ai domiciliari. Le piante sono state
sequestrate.
22 luglio, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 9
mesi di reclusione una donna di Ribera, L U sono le
iniziali del nome, 47 anni, accusata di maltrattamenti
a danno della figlia minore. E’ stato assolto il padre,
V B, 54 anni. La ragazza adesso vive in una casa
famiglia dell’agrigentino.
22 luglio, I Carabinieri della Compagnia di Licata
hanno
scoperto,
nel
centro
cittadino,
un’automobile, una Volvo, con dentro la refurtiva di
tre furti in abitazione perpetrati nella localita’
balneare Marina di Licata. Nel cofano sono stati
sequestrati anche numerosi attrezzi da scasso, tra
cui un flex e un trapano.
22 luglio, Un barcone con 204 migranti a bordo e’
stato intercettato dalle motovedette della Guardia
costiera a circa 10 miglia da Lampedusa. I migranti
sono stati trasferiti al Centro d’accoglienza dell’isola
dove attualmente sono ospiti 785 immigrati a fronte
di una capienza di 300 posti. Un gruppo di profughi
ha protestato :
circa 200 migranti, tutti
subsahariani, hanno marciato lungo le strade
dell’isola con striscioni scritti in arabo, invocando di
essere trasferiti altrove al piu’ presto, e di ottenere
lo status di rifugiati. Il corteo e’ partito da via Roma,
nel centro di Lampedusa, e ha raggiunto la spiaggia
Guitgia.
22 luglio, La Procura di Sciacca, tramite il sostituto
Michele Marrone, a conclusione delle indagini
preliminari, ha chiesto 7 rinvii a giudizio per il
presunto sfruttamento della prostituzione di una
giovane romena. I 7 sono Ian Florin Cretu, romeno
di 27 anni, residente a Villafranca Sicula, e due suoi
coniugi connazionali, Bela Ioan Muresan, 27 anni, e
Susana Muresan, 24 anni, residenti ad Alessandria
della Rocca. E poi, Benedetto Ienna, 63 anni, di
Ribera, Vito Corrao, 51 anni, di Burgio, che
avrebbero procacciato i clienti alla ragazza, e altri
due romeni, Cosmin Dona Vasilica, 27 anni, e Ionut
Petcu, 24 anni, anche loro procacciatori di clienti
per la loro connazionale.
23 luglio, I poliziotti del Commissariato di Canicatti’
hanno denunciato alla Procura 3 persone, I A 26
anni, A M 24 anni, e P M 46 anni, per
danneggiamento
aggravato,
minacce,
lesioni
personali e violenza privata. Una coppia di giovani
marocchini ha litigato, e la donna e’ andata via da
casa, dopo avere pero’ inveito contro mobili e
suppellettili. La ragazza si e’ trasferita a Licata da
amici, e poi e’ rientrata a casa a Canicatti’ insieme al
padre e a un’amica. I tre hanno devastato ancora gli
arredi e poi hanno aggredito e picchiato l’ex
compagno di lei, soccorso
in Ospedale per
contusioni e ferite.
23 luglio, A Licata la Capitaneria ha denunciato il
responsabile di un peschereccio catanese, perche’
sorpreso in possesso di 5 esemplari di pesce spada
in stadio giovanile e 2 tonni rossi per i quali e’
imposto il divieto di cattura. Multa da 5mila euro, e
decurtazione di 6 punti dalla licenza di pesca. Il
pescato, per circa 150 chili, e’ stato donato in
beneficenza.
23 luglio, I Carabinieri della stazione di Ravanusa
hanno arrestato Francesco Chiaramonte, accusato
di coltivazione di droga a fini di spaccio allorche’, a
seguito di una perquisizione nella sua abitazione, e’
stato sorpreso in possesso di 4 piante di canapa
indiana dell’altezza di circa 1 metro e mezzo, e di
altre 2 piante di cannabis in essiccazione.
Chiaramonte, dopo l’arresto in flagranza di reato e
le preliminari formalita’ di rito in caserma, e’ adesso
libero in attesa dell’ulteriore corso di legge.
24 luglio, Ad Agrigento, in via Solferino, ignoti
avrebbero
appiccato
il
fuoco
alla
porta
dell’abitazione di una coppia di pensionati di 75 e 61
anni. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e i
Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della
Compagnia di Agrigento. Nessun ferito o
intossicato. Gli esperti della Scientifica non hanno
scoperto tracce di liquido infiammabile. Indagini in
corso.
24 luglio, A Lampedusa, nel centro cittadino, in via
Vittorio Emanuele, ha subito un incendio il furgone
Iveco Daily di R C , sono le iniziali del nome, 40
anni, imprenditore edile di Favara, impegnato in
alcuni lavori a Lampedusa. L’uomo, ascoltato dai
Carabinieri, ha dichiarato di non avere ricevuto
minacce o richieste estorsive.
24 luglio, I poliziotti del Commissariato di Palma di
Montechiaro, agli ordini di Angelo Cavaleri, hanno
denunciato un minore di 17 anni, accusato di lesioni
ed omissione di soccorso. Il ragazzo e’ stato
rintracciato dopo avere investito, a bordo di una
mini moto, un pensionato di Palma di Montechiaro,
R P, 75 anni. Il 17enne e’ fuggito senza prestare
soccorso. L’anziano e’ stato ricoverato in Ospedale
a Licata, con prognosi di 20 giorni. La mini moto e’
stata sequestrata.
Ed anche a Bivona, i Carabinieri hanno denunciato
alla Procura di Sciacca un insegnante bivonese che,
forse perche’ ubriaco alla guida, ha investito con la
sua automobile una ragazza di 22 anni ed e’ fuggito.
L’ uomo, rintracciato, si e’ rifiutato di sottoporsi al
test dell’etilometro ed e’ stato denunciato anche per
guida in stato di ebbrezza alcolica, con ritiro della
patente di guida e confisca dell’auto.
24 luglio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato
l’ex sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, a
5 anni e 3 mesi di reclusione, con interdizione
perpetua dai pubblici uffici. Condannati anche, ad 1
anno di carcere ciascuno, pena sospesa,
l’ex
segretario generale del Comune di Lampedusa,
Salvatore Caffo, e l’ex capo dell’ Ufficio tecnico,
Alfonso Averna. Assolto l’ex consigliere comunale,
Santino Brischetto. Inoltre, il Tribunale ha
riqualificato i capi di imputazione ed assolto De
Rubeis, Caffo, Averna e Brischetto per diversi reati
contestati. Riconosciuto il risarcimento del danno a
favore di Legambiente. De Rubeis avrebbe costretto
3 imprenditori a pagare delle tangenti in cambio del
pagamento di alcuni crediti che vantavano nei
confronti del Municipio e di una licenza edilizia per
la costruzione di un complesso turistico.
24 luglio, Il giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Chiara Minerva, ha assolto Girolamo
Traina, collaudatore, e l’ imprenditore Salvatore
Brucculeri, imputati nell’ ambito dell’ inchiesta sull’
utilizzo di cemento presunto depotenziato per la
costruzione del nuovo ospedale San Giovanni di Dio
di Agrigento, in contrada Consolida. Il non doversi
procedere per intervenuta prescrizione dei reati
contestati e’ stato disposto per Antonio Raia,
direttore dei lavori, Marco Campione, dell’ impresa
Tecnofin, e Francesco Lusco, collaudatore. La
Procura, a conclusione della requisitoria,
ha
invocato la condanna dei 5 imputati: 7 anni per
Raia, 2 anni e 6 mesi per Traina, 3 anni per Lusco,
4 anni per Campione, e 2 anni per Brucculeri, per, a
vario titolo, truffa, falso materiale e falsita’
ideologica. Altri 18 indagati sono stati scagionati
usufruendo della prescrizione. Si conclude cosi’ in
primo grado l’ iter giudiziario che, tra l’altro, ha
determinato anche il sequestro e l’ordinanza di
sgombero dell’ ospedale, poi scongiurato a seguito
dell’ intervento di garanzia da parte della Protezione
civile nazionale, sollecitato, come si ricordera’, dal
ministro Angelino Alfano.
24 luglio, La Corte d’ Assise di Agrigento,
presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni e a
latere Alberto Davico, ha condannato a 30 anni di
carcere Vincenzo Bonfanti, 56 anni, di Palma di
Montechiaro, e a 27 anni di reclusione il figlio Nicola
Bonfanti, 26 anni. I due sono imputati dell’ omicidio
del palmese Nicolo’ Amato, 65 anni, assassinato il
22 aprile 2011, e del ferimento del figlio della vittima,
Diego. In abbreviato, il Tribunale di Agrigento ha
gia’ inflitto 18 anni di carcere a Raimondo Bonfanti,
altro figlio di Vincenzo.
25 luglio, I Carabinieri del Nucleo radiomobile di
Canicatti’ hanno arrestato in flagranza di reato
Mohamed Cagour, 31anni, e Hamed Belhadj, 29
anni, entrambi tunisini e residenti a Canicatti’.
I
due, sorpresi dai militari, hanno tentato di disfarsi di
un involucro contenente quasi 12 grammi di eroina.
I due risponderanno di detenzione a fini di spaccio
di sostanze stupefacenti in concorso e resistenza a
pubblico ufficiale.
25 luglio, Due giovani canicattinesi, Giuseppe Tricoli
e Agostino Lombardo, rispettivamente di 19 e 20
anni, sono stati arrestati da Polizia e Carabinieri per
rissa aggravata, lesioni personali aggravate e
danneggiamento. Al Viale della Vittoria, a Canicatti’,
per futili motivi, hanno picchiato due fratelli romeni
di 33 e 36 anni. Il 36enne e’ stato colpito al torace e
alla spalla con una forbice utilizzata per la raccolta
dell’uva ed e’ stato soccorso in ospedale, con
prognosi di 20 giorni. Giuseppe Tricoli e Agostino
Lombardo sono detenuti ai domiciliari.
25 luglio, 278 migranti sono stati intercettati dalle
motovedette della Guardia costiera nel Canale di
Sicilia. Con un primo barcone, sono approdati 86
clandestini, tra cui 7 donne, gia’ localizzati a 80
miglia a sud - est dall'isola. Poi, a 100 miglia, le
motovedette della Capitaneria hanno soccorso 2
gommoni in difficolta’ con a bordo 92 e 100 persone.
Al Centro d' accoglienza di Lampedusa sono ospiti
970 migranti, a fronte di una capienza di 300 posti.
Attivati i trasferimenti con il traghetto di linea verso
Porto Empedocle.
25 luglio, A Cattolica Eraclea, hanno subito un
incendio due automobili, una Mercedes e una
Renault Clio, di Carmelo Vaccaro, 45 anni,
disoccupato. Il fuoco ha assalito i mezzi in un
terreno di proprieta’ di Vaccaro, in contrada Salina,
lungo la strada per Raffadali, dove sono state
posteggiate. Ignoti avrebbero
tranciato la
recinzione, cosparso di benzina le auto e appiccato
il fuoco. Un mese addietro stessa sorte e’ stata
riservata a un camion del cattolicese.
26 luglio, Lungo la strada provinciale 85, la
cosiddetta Racalmare, tra Aragona e Grotte, in
contrada Ciaula, in territorio di Favara, in campagna,
sotto un ponte, i Vigili del fuoco, allarmati da alcuni
agricoltori per spegnere un incendio di sterpaglie,
hanno scoperto un’automobile, una Fiat Punto, e
dentro il cadavere carbonizzato di un uomo, seduto
sul sedile alla guida. I Carabinieri della Compagnia
di Canicatti’ e del Reparto operativo di Agrigento,
coordinati dal colonnello Riccardo Sciuto, sono
impegnati nelle indagini. Il fuoco ha fuso anche le
targhe. Gli investigatori, tramite la lettura del
numero di telaio, sono risaliti all’identita’ della
vittima. Si tratta di un muratore di Racalmuto, 51
anni di eta’, Giuseppe Milisenda. Sposato e padre di
3 figli. Non e’ escluso, anzi e’ assai probabile, che
si tratti di un suicidio. Infatti, l’ uomo ha scritto un
biglietto, scoperto dai Carabinieri e sequestrato,
attraverso cui ha salutato e ha chiesto scusa ai
familiari per il gesto che avrebbe compiuto. Nel
corso della giornata di ieri, il muratore ha visitato
tutti i parenti in provincia, e l’ultima a incontrarlo e’
stata la figlia, che abita a Raffadali. Poi, lungo la
strada del rientro a casa, avrebbe accostato
l’automobile in una zona isolata, e avrebbe
appiccato il fuoco.
26 luglio, Nell’ ambito della maxi operazione
antimafia, tra Roma e la Sicilia, che oggi ha
provocato 51 arresti ad opera della Squadra mobile,
sono stati arrestati ad Ostia i fratelli Triassi, ritenuti
gli ultimi colonnelli del clan Caruana – Cuntrera di
Siculiana. Lungo il litorale romano, per quasi un
ventennio, due gruppi criminali, i clan Fasciani e
Triassi, hanno intrattenuto affari a Roma e non solo,
gestendo le attivita’ illecite nel territorio. In manette,
tra gli altri, Vito e Vincenzo Triassi, presunti affiliati
alla nota famiglia mafiosa dei Cuntrera e Caruana
di Siculiana, che da anni si sono trasferiti ad Ostia
mantenendo pero’ un presunto legame inscindibile
con Cosa nostra siciliana.
26 luglio, A Licata, la Guardia costiera ha
sequestrato oltre 5mila ricci di mare. Sono stati
denunciati 3 catanesi per pesca di frodo, e che sono
stati sorpresi in una traversa in prossimita’ della
spiaggia di contrada Fondachello - Playa, in
possesso di 9 sacche contenenti oltre 5mila ricci di
mare e l’attrezzatura per la pesca subacquea, che e’
stata sequestrata. Multa da 4mila euro. E ricci
liberati in mare.
26 luglio, A Porto Empedocle, i poliziotti del locale
Commissariato, agli ordini di Cesare Castelli, hanno
notificato un ammonimento, ed un contestuale
avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’
empedoclino
e’
indagato
perche’
avrebbe
perseguitato e molestato l’ex moglie. Dunque, i
poliziotti, ammonendolo, lo hanno intimato a non
reiterare lo stesso comportamento, al fine cosi’ di
evitare ulteriori misure preventive a suo carico.
26 luglio, A Ribera, nella zona della circonvallazione,
e’ stata incendiata l’ automobile, una Volkaswagen
Golf, di un imprenditore di Ribera, Vito Failla, 72
anni. A poca distanza dall’auto, i Vigili del fuoco e i
Carabinieri hanno scoperto un contenitore con
tracce di liquido infiammabile. Failla e’ impegnato
nel settore dei trasporti, e anche in altre occasioni
ha subito atti intimidatori.
26 luglio, I Carabinieri hanno denunciato due
persone a Licata, padre e figlio. All’ interno di un
villaggio turistico si e’ scatenata una lite tra due
dipendenti. Poi, uno dei due ha riacceso la miccia,
apparentemente spenta, spalleggiato dal padre che,
al culmine della baruffa, ha estratto dal cofano della
sua automobile un fucile e ha minacciato il rivale. E’
scattato l’allarme. I Carabinieri sul posto. Fucile,
peraltro scarico,
denunciati.
sequestrato.
Padre
e
figlio
27 luglio, A Favara, nel quartiere Itria, in via
Brancati, e’ crollato un edificio a 3 elevazioni.
Nessun danno a persone. Per fortuna i residenti si
sono gia’ trasferiti in campagna. Si tratta di 3
famiglie con 5 bambini che abitano l’ immobile, e
che, addirittura poche ore prima del crollo, si sono
dirette nelle case di villeggiatura estiva. La palazzina
si e’ letteralmente spaccata in due parti, rovinando
su via Brancati, all’ angolo tra le vie Cavalcanti e
Santa Caterina da Siena. L’ unica persona all’
interno dell’edificio si e’ salvata perche’ sorpresa
dalla frana nella parte della cucina di casa che non
e’ stata travolta dalle macerie. I Carabinieri, i Vigili
del fuoco, che ovviamente hanno dichiarato
inagibile la struttura, le ambulanze e i volontari delle
associazioni di Protezione civile si sono precipitati
sul posto non appena e’ scattato l’allarme. Secondo
indiscrezioni, nella palazzina sarebbero stati in
corso dei lavori di consolidamento. Altri pero’
sostengono che le opere di manutenzione sono
state gia’ concluse. In via Brancati hanno lavorato
anche gli operatori dell’Enel per tranciare i cavi
elettrici interessati dal crollo. A Favara si e’ dunque
risollevato l’incubo della precaria stabilita’ degli
edifici, soprattutto nel centro storico dove, come si
ricordera’, il 23 gennaio del 2010 il crollo di una
palazzina di 3 piani in Via del Carmine provoco’ la
morte delle sorelle Marianna e Chiara Pia Bellavia, di
14 e 4 anni. Tanti invocano un piano di monitoraggio
piu’ costante e approfondito, al fine di censire e
intervenire a rimedio delle abitazioni ritenute piu’ a
rischio cedimento.
27 luglio, I Carabinieri del Reparto Operativo del
Comando provinciale di Agrigento hanno preceduto
alla confisca dei beni, per circa 100mila euro, di
Pino Gambino, 41 anni, di Ravanusa, arrestato e
inquisito nell’ambito dell’ inchiesta antimafia
cosiddetta
Apocalisse,
contro
presunti
favoreggiatori del boss Giuseppe Falsone. Il
provvedimento e’ stato emesso dalla Sezione
misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento.
27 luglio, I Carabinieri della Stazione di Naro hanno
arrestato in flagranza di reato, ed ai domiciliari,
Ferdinando Ferracani, 68 anni, sorpreso in
possesso, nel corso di una perquisizione
domiciliare,
di una pistola con relativo
munizionamento. Si tratta di una Beretta modello 70,
2 serbatoi per la stessa arma e circa 50 cartucce
calibro 7 e 65.
27 luglio, A Grotte, in piazza Fratelli Bandiera, nel
centro storico, ignoti hanno cosparso di liquido
infiammabile la porta di ingresso della canonica
della chiesa di San Rocco, e hanno appiccato il
fuoco. L’allarme e’ stato lanciato da un passante. Il
tempestivo intervento del parroco e di alcuni
abitanti della zona ha scongiurato il divampare delle
fiamme. Indagano i Carabinieri.
27 luglio, Calogero Gabriele, 38 anni, di Palma di
Montechiaro, e’
stato scoperto morto in una
cittadina della Germania. L’ uomo sarebbe stato
ucciso colpito alla testa con un oggetto
contundente. I familiari della vittima a Palma di
Montechiaro sono gia’ partiti alla volta della
Germania. Indagini sono in corso su frequentazioni
personali e ambientali di Calogero Gabriele.
27 luglio, La Marina militare ha soccorso un
gommone alla deriva con 50 migranti africani a
bordo, tra cui 11 donne, a circa 65 miglia a sud di
Lampedusa. I 50 sono stati poi trasbordati dalla
Capitaneria e condotti a terra.
27 luglio, A Licata i Carabinieri hanno arrestato ai
domiciliari Pietro Cavallo, 37 anni, gia’ sorvegliato
speciale con obbligo di soggiorno, sorpreso alla
guida di un autocarro sprovvisto del titolo di guida
perche’ precedentemente revocato.
29 luglio, Un gommone con 53 profughi partiti da
Nigeria, Gambia, Benin e Senegal, si e’ ribaltato in
mare venerdi’ scorso 26 luglio, innanzi alle coste
libiche. 31 sono morti. Cosi’ hanno raccontato 22
superstiti recuperati da una nave mercantile e poi
approdati a Lampedusa dove, nel frattempo, e’
ancora in emergenza sovraffollamento il Centro di
prima accoglienza, con circa 1100 presenze a fronte
di una capienza massima di 350 posti.
29 luglio, La Procura di Palermo indaga per omicidio
colposo, a carico di ignoti, a seguito della morte di
un neonato agrigentino durante il trasferimento in
un ospedale del capoluogo. Il neonato e’ stato
partorito senza alcuna difficolta’ all’ Ospedale San
Giovanni di Dio di Agrigento. Poi, pero’, dopo
alcune ore, le condizioni del neonato si sono
improvvisamente aggravate tanto da ritenere
urgente il trasferimento a Palermo, dove pero’ il
piccolo e’ giunto morto. I Carabinieri di Agrigento,
su delega della Procura di Palermo, hanno
proceduto presso la sede della Direzione sanitaria
dell’ Ospedale San Giovanni di Dio all’ acquisizione
di tutte le cartelle cliniche relative alla gestione del
parto. La documentazione e’ stata consegnata alla
Procura di Palermo.
29 luglio, A Favara, in via Pietro Nenni, un bandito
ha rapinato il distributore di carburanti Eni. L’
uomo, pistola in pugno e volto travisato da un
casco integrale, ha ottenuto la consegna dei soldi
che un dipendente ha custodito in tasca. Il
rapinatore e’ fuggito a bordo di uno scooter.
29 luglio, Ad Agrigento, in via Polibio, a valle della
via Manzoni, due ragazze, presentandosi come
medici incaricati dall’ Azienda sanitaria di visitare gli
anziani della zona, hanno rubato dentro la casa di
una pensionata di 90 anni oggetti in oro e alcune
decine di euro. Indagano i Carabinieri.
29 luglio, A Canicatti’, in via Capitano Ippolito, i
poliziotti hanno arrestato due romeni, Gheorghe
Alecu, 24 anni, e Vasile Paduraru, 28 anni, residenti
a Canicatti’. Gli agenti si sono accorti di grossi
cocci di vetro e tracce di sangue a terra. Insospettiti
si sono avvicinati alla porta d’ingresso di un’
abitazione, gia’ forzata, e allora sono entrati dentro e
hanno sorpreso i due ladri che hanno inutilmente
tentato di fuggire. Recuperati gioielli e oggetti di
valore nascosti in una borsa dai malviventi.
Accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato
Serena Gramaglia, i due romeni sono stati
scarcerati. Gli e’ stato imposto l’ obbligo di dimora
nel Comune di Canicatti’. Il 31 luglio prossimo
processo per direttissima.
29 luglio, A Favara, in via Regione siciliana, all’
interno del supermercato M D, un bandito, armato
di pistola e travisato con un casco, ha puntato
l’arma contro un cassiere ma e’ stato indotto alla
fuga a mani vuote dalle grida impaurite dei clienti
presenti nel locale. Il panico collettivo ha sventato il
colpo.
30 luglio, Neonato morto, tra Licata, Agrigento e poi
Palermo. Inchiesta penale. 24 indagati. Adesso
scagionati. L’avvocato Arnaldo Faro ha difeso 11
medici tra i 24 per i quali il giudice per le indagini
preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti,
ha firmato l’archiviazione. E Arnaldo Faro ai giudici
si è rivolto così : “è ormai una costante che ad ogni
morte in ambito sanitario e ospedaliero consegua
un esposto o una denuncia penale, e quindi una
inchiesta che coinvolge indistintamente, come nel
caso del neonato di Licata, tutti i soggetti che hanno
trattato il paziente, nonostante abbiano prodigato,
con correttezza, sforzo e professionalità per la
salvezza del piccolo”. Le iniziali del bimbo morto
sono M M. E’ nato a Licata, al “San Giacomo
d’Altopasso”, poi, per complicazioni respiratorie, è
stato trasferito al reparto di Neonatologia del “San
Giovanni di Dio” ad Agrigento e, poi, ormai in fin di
vita, a Palermo, a Villa Sofia, dove è deceduto. Ecco
perché i 24 indagati sono sanitari dei 3 ospedali di
Licata, Agrigento e Palermo, che, oltre che da
Arnaldo Faro, sono stati difesi anche dagli avvocati
Pennica, Neri, Di Paola, Garascia, Augello, Sica, e
Carità. E i difensori si sono avvalsi della consulenza
tecnica dei medici legali Antonio Messina e Nunzia
Albano. E’ stato il Pubblico ministero, a cui hanno
relazionato i suoi consulenti,
a proporre
l’archiviazione, e il Gip ha risposto ok.
Le
complicazioni respiratorie del bimbo sono state
provocate dal cordone ombelicale troppo corto, che
ha causato il distacco della placenta. Il funicolo
ombelicale troppo corto è causa di immaturità
neonatale, perché gli organi vitali del neonato non si
formano come invece dovrebbero formarsi, sono
immaturi. E così anche i polmoni. Il cordone
ombelicale troppo corto non è una anomalia
diagnosticabile durante la gravidanza. Ecco perché
l’archiviazione delle indagini.
30 luglio, A Sciacca, Calogero Galleggiante
Crisafulli, 53 anni, gia’ detenuto ai domiciliari, e’
stato trasferito in carcere. Il Tribunale di
Sorveglianza di Milano ha emesso un ordine di
esecuzione per cumulo di condanne per vari reati
commessi in provincia di Milano, tra maltrattamenti
in famiglia e diversi episodi di ricettazione, il tutto
risalente tra il 2007 e il 2009. Il saccense scontera’ 2
anni e 2 mesi di carcere. A carico di Galleggiante
Crisafulli e’ stata emessa dal Tribunale di Sciacca
anche una ordinanza di custodia cautelare per
violazione delle misure preventive che gli sono state
imposte.
30 luglio, A Joppolo Giancaxio, due persone sono
state denunciate per furto e danneggiamento. I
Carabinieri della locale stazione li hanno sorpresi
dopo che, divelta una recinzione, hanno rubato da
un terreno privato alcuni chili di frutta e ortaggi.
31 luglio, A Licata, in contrada Mollarella, si e’
scatenata, per dissidi personali, una furibonda
rissa. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri. 5
rissanti sono stati bloccati, e 4 dei 5 sono stati
soccorsi in Ospedale per ferite soprattutto al viso. I
5, tutti di giovane eta’, successivamente, in
caserma, sono stati dichiarati in stato di arresto e
quindi ristretti ai domiciliari. Risponderanno all’
autorita’ giudiziaria di rissa aggravata e lesioni
personali.
31 luglio, A conclusione del giudizio abbreviato, il
Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di
Sciacca ha condannato a 2 anni di reclusione
ciascuno Angelo Pecoraro, 33 anni, e Vincenzo
Picone, 43 anni, entrambi di Sciacca, imputati nell’
ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta “San
Michele”. Altri 5 imputati di Sciacca hanno
patteggiato la condanna. Francesco Pecoraro, 35
anni, ha patteggiato 4 anni e 10 mesi ai domiciliari.
Angela Frazzetta, 32 anni, ha patteggiato 2 anni e 8
mesi. Giuseppe Pecoraro, 25 anni, 4 anni e 2 mesi ai
domiciliari. Felice Montalbano, 36 anni, 10 mesi di
reclusione, pena sospesa. E Cristian Licata, 24 anni,
2 anni, pena sospesa. Infine, Simone Catanzaro, 42
anni, sara’ processato in ordinario. E poi, Camillo
Gattuso, 53 anni, di Palermo, e Giuseppe Billitteri,
53 anni, di Palermo, sono giudicati dal Tribunale di
Palermo.
31 luglio, Su richiesta dei difensori, gli avvocati
Salvatore Pennica e Nino Gaziano, il Giudice per le
indagini preliminari del Tribunale di Palermo,
Agostino Gristina, ha assegnato a due medici, il
cardiologo Giuseppe Migliore e il medico legale
Eugenia Di Stefano, l’ incarico di valutare le
condizioni di salute di Fabrizio Messina, 38 anni, di
Porto Empedocle, detenuto al 41 bis nell’ ambito
dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Nuova Cupola, e
che gia’ alcuni anni addietro ha subito un intervento
chirurgico al cuore. Gli avvocati Pennica e Gaziano
ritengono precarie le condizioni di salute di
Messina, incompatibili con il regime carcerario duro.
31 luglio, A Licata, i poliziotti del locale
Commissariato, agli ordini del vice Questore,
Giancarlo Consoli, hanno denunciato un ragazzo di
19 anni, B A sono le iniziali del nome, per atti di
libidine a danno di una 16enne, che lui, invaghito ma
respinto da lei, avrebbe palpeggiato. L’episodio ha
provocato uno scontro tra i padri dei due, ed un
poliziotto, intervenuto per sedare la lite, e’ stato
colpito involontariamente con una gomitata
all’occhio da uno dei due genitori che e’ stato
denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.
31 luglio, Ad Agrigento, nella zona industriale, in
contrada San Benedetto, all’ interno di un
capannone di proprieta’ di due ditte, la Costruzioni
Iacopelli e la Iagi, ignoti ladri hanno rubato 2 furgoni
Iveco Daily e una macchina operatrice semovente
caterpillar del tipo bob cat, per un danno di oltre
30mila euro. Indagini in corso.
1 agosto, A Porto Empedocle, all’ alba dello scorso
5 aprile sono stati esplosi 8 colpi di pistola contro il
pescivendolo Libertino Vasile Cozzo, 38 anni.
Ebbene, la stessa pistola, secondo i rilievi balistici,
sarebbe stata usata anche per il danneggiamento di
3 abitazioni a Porto Empedocle, in via dei Fiori, il 31
dicembre scorso. Gli specialisti della sezione
Scientifica della Polizia hanno precisato che per
l’agguato sono state utilizzate 2 pistole calibro 7 e
65, anche se 7 degli 8 colpi sparati sono stati sparati
da una sola arma. Uno dei due killer sarebbe il
cognato di Libertino Vasile Cozzo, il pescivendolo
Gianni Tuttolomondo, 44 anni, arrestato il 6 aprile a
seguito delle indicazioni fornite dallo stesso Vasile
Cozzo che lo avrebbe riconosciuto. Tuttolomondo
avrebbe agito insieme ad un complice a bordo di un
motorino.
1 agosto, I poliziotti del Commissariato di Canicatti’
hanno denunciato un romeno di 38 anni perche’,
seminudo, avrebbe compiuto atti osceni in luogo
pubblico innanzi a genitori e bambini nei pressi
della piazza 4 Novembre. I poliziotti, allarmati, hanno
sorpreso il romeno in flagranza di reato, ed in
evidente stato di ubriachezza.
1 agosto, Il Tribunale di Sciacca ha imposto l’
obbligo di dimora a Sambuca di Sicilia a Pellegrino
Grisafi, 48 anni, di Sambuca, condannato in primo
grado a 3 anni e 4 mesi di reclusione per
sfruttamento della prostituzione nell’ ambito dell’
inchiesta cosiddetta Portobello. L’ obbligo di firma
e’ stato imposto a carico di Stefano Giovanni
Ernesto, 38 anni, di Sciacca, condannato a 3 anni.
1 agosto, Il Tribunale di Agrigento ha condannato
per furto in abitazione, a 4 mesi di reclusione
ciascuno, i romeni Gheorghe Alecu, 24 anni, e
Vasile Paduraru, 28 anni, da tempo residenti a
Canicatti’ dove sono stati arrestati in flagranza del
furto, e poi processati per direttissima. La pena e’
stata sospesa.
1 agosto, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a
2 mesi di reclusione Giuseppe Brancato, 26 anni, di
Licata, arrestato dai Carabinieri per resistenza a
Pubblico ufficiale e processato per direttissima
allorche’, sorpreso senza patente,
sequestro del suo motorino.
ha reagito al
1 agosto, Due pescherecci della Marineria siciliana,
uno di Vittoria e l’ altro di Licata, sono stati
sequestrati dalle autorita’ di Malta. Il peschereccio
licatese e’ il Principessa 1, e l’ equipaggio e’
composto da 6 persone, tutte di Licata. Il vice
sindaco Angelo Cambiano e l’assessore alla Pesca
Carmelo Sambito sono partiti da Licata alla volta di
Malta per fornire tutta l’assistenza necessaria
all’imbarcazione agrigentina sequestrata perche’
accusata di pescare nelle acque territoriali maltesi. I
due pescherecci siciliani replicano sostenendo di
essere stati in acque internazionali.
2 agosto, A Racalmuto un’ auto - gru, forse a causa
di un guasto ai freni, si e’ schiantata contro il muro
del cimitero comunale. Decine di tombe distrutte.
Bare dei primi del Novecento a terra, dentro la
chiesa
della
Maestranza.
Il
mezzo,
della
“Metalmeccanica agrigentina” e’ stato diretto verso
lo stabilimento Italkali. Il presunto guasto ai freni ha
provocato il deragliamento e l’ impatto con la parete
del cimitero e’ stato inevitabile. Il conducente,
Paolo Trupia, 56 anni, ha subito solo lievi ferite. L’
auto - gru e’ stata recuperata dai lavoratori della
miniera Italkali. A lavoro anche l’ Ufficio tecnico
comunale per predisporre gli interventi a rimedio dei
danni al cimitero.
2 agosto, Il comandante della Stazione dei
Carabinieri di Sambuca di Sicilia , Luigi Sapienza, 53
anni, e’ stato arrestato dai suoi colleghi per
concussione. Sapienza avrebbe intascato una
mazzetta di 600 euro da un imprenditore edile.
Durante un controllo presso un cantiere, il
Carabiniere ha contestato all'imprenditore alcune
lievi infrazioni e avrebbe indotto l’ imprenditore a
credere che gli avrebbe inflitto una
maxi
contravvenzione da 600 euro, invitandolo a
presentarsi in caserma per il pagamento in contanti.
I colleghi hanno scoperto la presunta tresca e
avvertito la Procura di Sciacca che ha autorizzato l’
intervento in flagranza, nel momento in cui l’
imprenditore ha consegnato il denaro a Sapienza.
Le banconote sono state fotocopiate. Luigi Sapienza
le ha nascoste nella sua stanza.
2 agosto, Accogliendo le argomentazioni dei
difensori, gli avvocati Angelo Farruggia e Annalisa
Russello, il Tribunale civile di Palermo ha
condannato il Ministero della Salute a risarcire
907mila euro agli eredi di una donna di Agrigento
che nel 1985 ha contratto l’epatite C a causa di una
trasfusione di sangue infetto all’ Ospedale San
Giovanni di Dio ad Agrigento e poi e’ morta per
cirrosi epatica. Il Ministero della Salute e’ stato
ritenuto responsabile per non avere adeguatamente
vigilato sulla raccolta e sulla distribuzione del
sangue e degli emoderivati da destinare alle
trasfusioni.
2 agosto, Sono in stato di arresto i due comandanti
dei pescherecci siciliani, il “Principessa 1 ” di Licata
e un altro di Vittoria, sequestrati ieri mattina dalle
autorita’ maltesi secondo cui i due pescherecci
hanno navigato in acque di loro competenza
anziche’ in acque internazionali. Il ministero degli
Esteri italiano al piu’ presto dirimera’ la controversia
attraverso le carte nautiche, da cui si evincerebbe l’
esatta posizione dei due pescherecci.
2 agosto, Ad Alessandria della Rocca si
susseguono, ormai da alcune settimane e in modo
preoccupante, raid vandalici e attentati. Anche al
sindaco, Alfonso Frisco, e’ stata danneggiata la
carrozzeria dell’automobile. Danneggiati inoltre il
monumento all’emigrato e la tabella di via “Filippo
Arcuri” dove vi e’ la sede del circolo del Partito
Democratico. Indagano i Carabinieri.
2 agosto, A Porto Empedocle un pescivendolo di 50
anni, verosimilmente a causa di un debito non
pagato per una fornitura di pesce, e’ stato picchiato
in strada, a calci, pugni e con un bastone, da 3
persone, 2 adulti e un giovane, commercianti di
prodotti ittici anche loro.
La vittima e’ stata
soccorsa in Ospedale, dove gli sono state
riscontrate diverse lesioni in varie parti del corpo. I
3 aggressori, trascorsa la flagranza del reato, sono
stati denunciati dai poliziotti del Commissariato di
Porto Empedocle, coordinati dal vice questore
Cesare Castelli. Teatro del pestaggio e’ stata la via
Guglielmo Marconi, a poche decine di metri dal
parcheggio pluripiano, dietro al Municipio.
2 agosto, A Canicatti’, in via Pier Paolo Pasolini, una
donna, una pensionata di 85 anni, ha trascorso
quasi due giorni a terra, sul pavimento di casa, a
causa di un femore rotto. Il suo avvocato, Maria
Grazia Lombardi, preoccupata perche’ la sua cliente
non le ha risposto al telefono, ha allarmato i
carabinieri, e le ha salvato la vita. L’anziana,
visibilmente disidratata, e’ stata soccorsa in
ospedale, a Canicatti’, dove pero’ manca il reparto di
Ortopedia, e quindi poi a Licata, al San Giacomo
d’Altopasso.
2 agosto, A Porto Empedocle, in localita’ Marinella,
ha subito un incendio un Suv Bmw X 5 di proprieta’
di un imprenditore, G S sono le iniziali del nome, 44
anni, di Porto Empedocle. Sul posto sono
intervenuti i carabinieri della locale stazione e i Vigili
del fuoco del Comando provinciale di Agrigento.
Ancora a Porto Empedocle, in via Palermo, nel
quartiere dell’ Altipiano Lanterna, un incendio ha
bruciato un’ altra automobile.
2 agosto, Il Tribunale del Riesame di Palermo ha
concesso gli arresti domiciliari a Maurizio Salemi, 40
anni, di Porto Empedocle, arrestato il 26 giugno
2012 nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta
Nuova Cupola. Salemi e’ accusato di essere
prestanome di Fabrizio Messina nella gestione di
una impresa edile.
2 agosto, Ad Agrigento, il Cimitero di Piano Gatta ha
subito un black out per alcuni giorni a causa del
furto di alcune centinaia di metri di cavi conduttori
in rame tranciati e rubati da una linea elettrica
dell’Enel nelle campagne della zona. Lo staff dell’
Europa Costruzioni di Salvatore D’Anna, che
gestisce la struttura, ha tamponato l’ inconveniente
sostenendo
interamente a proprie spese il
funzionamento di un gruppo elettrogeno capace di
garantire efficienza a tutti gli uffici, al cantiere e alle
sale in uso al magistrato. L’Europa Costruzioni
invita l’Enel ad intervenire in modo determinato al
fine di prevenire disagi del genere, adottando
materiali alternativi al rame, quanto meno nelle zone
ad elevato rischio di furti e nei pressi di impianti
pubblici.
3 agosto, Il giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha
confermato
il
provvedimento,
firmato
dal
procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal pubblico
ministero Luca Sciarretta, che il 19 luglio scorso ha
provocato il sequestro, ad opera della Digos, di 8
villette a San Leone, lungo il Viale delle Dune. La
Procura ipotizza i reati di lottizzazione abusiva,
abusi edilizi e la violazione di alcune norme in
materia urbanistica. Sono 7 gli indagati nell’ ambito
di cio’ che e’ ritenuta una appendice dell’ inchiesta
cosiddetta “Self service”.
3 agosto, I pescherecci siciliani, “Principessa 1” di
Licata e l'altro di Vittoria, sequestrati dalle Autorita’
di Malta, con l’arresto dei capitani, perche’ accusati
di invasione delle acque di competenza maltese,
sono stati condannati al pagamento di una multa da
20mila euro.
La sanzione e’ stata l’esito del
processo per direttissima. Le due imbarcazioni
salperanno dal porto di Malta lunedi’ prossimo, e
rientreranno in patria dopo il pagamento della
multa.
3 agosto, A Grotte, in via Archimede, nel centro
storico, ignoti sono entrati dentro la casa di un
35enne di Grotte emigrato in Belgio e adesso in
paese per le ferie estive, e hanno devastato gli
arredamenti. Nessun furto. Solo danni, forse a fini
ritorsivi. Indagini in corso.
4 agosto, Ennesima macabra sciagura nel Canale di
Sicilia. 84 migranti sono stati intercettati su un
gommone a circa 70 miglia da Lampedusa e sono
stati soccorsi da una nave mercantile. Tra gli 84
anche 9 donne, di cui una incinta. I clandestini, alla
deriva, e in viaggio da 5 giorni, hanno raccontato
che altre 3 donne, tutte 3 incinte, sono morte di
stenti durante la traversata, e i cadaveri sono stati
gettati in mare. I migranti sono stati trasbordati
dalla Guardia costiera e di Finanza e condotti a riva.
A Lampedusa sono approdati anche altri 92
extracomunitari, trasbordati dalla Guardia costiera.
E poi altri 90 somali, tra cui 14 donne, intercettati a
100 miglia dalle coste italiane .
5 agosto, Sono tutti salvi altri 300 migranti soccorsi
durante la notte dalla Guardia Costiera a largo della
Libia, a bordo di 3 barconi in gravi difficolta’ nel
Canale di Sicilia. La Guardia costiera, con due
motovedette e un pattugliatore, ha recuperato 215
persone che sono state trasferite a Lampedusa. Due
mercantili presenti nelle stesse acque hanno tratto
in salvo altre 102 persone che sono state trasferite
a Malta, e poi altri 96 migranti che sono stati
ricondotti in Libia.
5 agosto, Presunta violenza sessuale a Licata. Una
13enne sarebbe stata stuprata da due conoscenti,
identificati dai Carabinieri. Sequestrato il referto
medico dell’ Ospedale. Il primo atto compiuto dai
Carabinieri della Compagnia di Licata, capitanati da
Massimo Amato, e’ stato che dalla caserma si sono
precipitati
in ospedale, al “San Giacomo
d’Altopasso”. E ai medici hanno chiesto se cio’ che
sarebbe accaduto fosse davvero accaduto. E i
militari hanno sequestrato il referto medico, che
confermerebbe che una ragazzina di 13 anni ha
subito violenza sessuale. E stata lei, appena
violentata, a correre in Ospedale. E ha invocato il
soccorso. Poi, la 13enne ha focalizzato i suo ricordi
e ha raccontato, nero su bianco a verbale, di essere
stata in strada da sola ma vicino casa sua. Ad un
tratto, due persone l’avrebbero affiancata a bordo di
un’automobile.
I due presunti violentatori la
invitano ad un giro insieme a loro. La ragazzina
conosce i due, ed ecco perche’ si fida, accetta e si
accomoda sul mezzo. L’automobile viaggia fino alla
periferia, in un luogo isolato, lontano da occhi e
orecchie, e dove la sventurata, indifesa e incapace
di reagire, sarebbe stata stuprata. E la prova
sarebbe il referto dell’ Ospedale. I due, conosciuti
dalla vittima, sono stati identificati dai Carabinieri e
rintracciati. Sulle indagini, a protezione innanzitutto
della identita’ della minorenne, gli investigatori
hanno sollevato una cortina invalicabile di riserbo.
Nulla trapela, oltre cio’ che si e’ appreso. I due
presunti responsabili dello stupro, uno di 23 anni e
l’altro minorenne anche lui, di 17 anni, sono stati
gia’ interrogati anche dai magistrati della Procura di
Agrigento.
5 agosto, Il maresciallo dei Carabinieri, Luigi
Sapienza, 53 anni, comandante della Stazione di
Sambuca di Sicilia, nel corso dell’ udienza di
convalida dell’ arresto, che si e’ svolta nel carcere
Petrusa di Agrigento, innanzi al Giudice per le
indagini preliminari del Tribunale di Sciacca,
Giuseppe Miceli, ha ammesso e confessato di avere
intascato una mazzetta di 600 euro da un
imprenditore. Il Giudice gli ha concesso gli arresti
domiciliari.
Il
maresciallo
Sapienza,
difeso
dall’avvocato Francesco Giambalvo, ha contestato
lievi infrazioni a un imprenditore, pretendendo poi
dallo stesso il pagamento di una maxi sanzione di
600 euro per impossessarsi del denaro.
5 agosto, A Casteltermini, in contrada Ponte
Calcara, nelle campagne intorno al paese, un
cavallo, forse perche’ imbizzarrito dal caldo, e’
precipitato in un dirupo. Una ragazzina al galoppo
ha subito delle ferite, non gravi. Lei, A L sono le
iniziali del nome, 15 anni, e’ figlia di un Vigile del
fuoco, ed e’ stata trasportata all’ospedale San
Giovanni di Dio ad Agrigento. Il cavallo e’ stato
recuperato con non poche difficolta’.
5 agosto, I Carabinieri della Compagnia di Canicatti’
hanno arrestato Gaetano Ciuni, 59 anni, di
Ravanusa, artigiano, su ordine del Tribunale di
Sorveglianza di Agrigento. Ciuni scontera’ una
condanna residua di 4 mesi e 20 giorni ai domiciliari
per resistenza a Pubblico ufficiale e rifiuto
d’indicazioni sulla propria identita’ personale.
5 agosto, A Licata, domenica di controlli serrati da
parte di Polizia, Carabinieri e Vigili urbani nelle
affollate localita’ balneari della citta’. Ecco gli esiti :
identificate 44 persone, controllati 32 veicoli, elevate
8 contravvenzioni per violazioni al Codice della
strada, ad automobilisti e conducenti di motorini,
perche’ senza casco. Un licatese e’ stato segnalato
alla magistratura per guida senza patente.
6 agosto, 77 migranti sono stati soccorsi da un
peschereccio, l’ Aliseo, di Mazara del Vallo, 40
miglia a sud di Lampedusa. I migranti, tra cui 6
donne e un bambino, a bordo di un gommone in
difficolta’, sono stati trasbordati sul motopesca e
poi, a 12 miglia dall'isola, sono stati trasferiti su
una motovedetta della Guardia costiera.
6 agosto, A Marina di Palma di Montechiaro un raid
vandalico ha seminato danni a decine di automobili
posteggiate lungo il Viale Mediterraneo, nel tratto di
strada che collega la Torre San Carlo al Lungomare
Todaro, e cosi’ anche nella localita’ balneare di
Capreria.
Gli autori dei danneggiamenti hanno
mandato in frantumi fari e specchietti retrovisori,
ammaccato paraurti e cofani, e strappato le
spazzole dei tergicristalli.
6 agosto, Un incendio ha bruciato 30 ettari di bosco,
e in minima parte di terreni incolti, nel territorio di
Bivona, in contrada Mailla, nei pressi della diga
Castello dove 2 squadre di operatori della Forestale
e un Canadair, arrivato dal distaccamento nazionale
della Calabria, hanno impiegato oltre 4 ore di intensi
lavori per arginare le fiamme.
6 agosto, La Capitaneria e i Carabinieri di Licata, tra
le localita’ balneari di Poliscia e La Rocca, hanno
multato due ragazzi che a bordo di acqua – scooter
hanno imperversato pericolosamente
all’interno
della fascia di mare riservata alla balneazione. I due
risponderanno penalmente anche di resistenza a
pubblico ufficiale, allorche’ si sono rifiutati di fornire
i documenti e hanno insultato gli agenti inveendo
contro di loro. Inoltre, sono stati multati per 172
euro ciascuno 5 diportisti per aver ormeggiato le
barche nella fascia di mare riservata alla
balneazione ed un altro per navigazione in zona
vietata.
E la Capitaneria di Porto Empedocle, agli ordini di
Rinaldo Di Martino, ha sequestrato 4 barche che
hanno occupato abusivamente il demanio marittimo,
e due diportisti sono stati denunciati. Sequestrati
anche 1.500 metri di rete da posta detenuta
illegalmente a bordo di un natante.
6 agosto, A Cianciana i Carabinieri hanno arrestato
4 commercianti protagonisti di una violenta rissa. I
contendenti si sono incontrati per discutere di
questioni di denaro. La discussione e’ degenerata in
violenza, tra calci, pugni e oggetti contundenti.
Alcuni dei rissanti hanno subito ferite.
6 agosto, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, in via
Enrico La Loggia, approfittando dell’ assenza dei
proprietari,
ignoti ladri hanno scassinato una
serranda e hanno svaligiato una villetta, tra gioielli e
denaro, per diverse migliaia di euro. Al rientro dal
mare, l’amara scoperta del furto. Indagini in corso.
7 agosto, A conclusione del giudizio abbreviato, il
Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di
Sciacca, Giuseppe Miceli, ha condannato 4 imputati
di estorsione e circonvenzione di incapace nell’
ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Argante” . 3 anni
e 8 mesi di reclusione sono stati inflitti a Luisa
Puccio, 49 anni, 2 anni e 3 mesi a Benedetto Bondi’,
24 anni, 3 anni e 2 mesi a Giuseppe Beniamino, 54
anni, e 2 anni a Giuseppe Solarino, 60 anni. Le
imputazioni sono legate ad una presunta estorsione
da 100 mila euro a danno di una commerciante di
Sciacca, raggirata e poi vessata.
7 agosto, A Porto Empedocle, al Lido Azzurro, sulla
spiaggia della Marinella, ha subito un incendio un
chiosco sulla spiaggia in disuso da tempo. Il fuoco
e’ divampato alle prime ore del mattino. Sul posto
sono intervenuti i Vigili del fuoco del Comando
provinciale di Agrigento. Indagano i poliziotti del
locale Commissariato, capitanati da Cesare Castelli.
Cause in corso di accertamento.
7 agosto, Il Tribunale di Agrigento ha condannato
Gaetano La Mattina, 45 anni, di Campobello di
Licata, a 2 anni e 6 mesi di reclusione. Lo scorso 17
luglio, a Canicatti’ due Vigili urbani in pensione
hanno arrestato Gaetano La Mattina, per tentata
rapina
all’agenzia
della
Banca
Popolare
Sant’Angelo. La Mattina e’ entrato dentro la banca,
ha estratto un coltello e ha minacciato un’
impiegata. All’interno, i due Vigili urbani in pensione
lo hanno bloccato, disarmato e consegnato alle
Forze dell’ordine.
7 agosto, Il Tribunale di Agrigento ha emesso un
secondo provvedimento di sequestro al mini parco
eolico a Cattolica Eraclea, sulla Montagna Lunga.
Sigilli dei Carabinieri su oltre 1200 metri quadrati di
terreno privato, in cui sono in costruzione alcune
pale eoliche. Si ipotizza l’assenza di autorizzazioni e
reati ambientali di varia natura, con l’aggravante di
avere arrecato grave rischio per l’incolumita’
pubblica. L’ inchiesta e’ frutto di una denuncia
presentata da alcuni cittadini. Iscritti sul registro
degli indagati sono il responsabile dell’ impianto, A
S , 73 anni, imprenditore di Agrigento, e gli
esecutori dei lavori per l’ installazione di 3 pale
eoliche.
7 agosto, Innanzi al Tribunale di Sciacca ha
patteggiato la condanna a 6 mesi di reclusione,
pena sospesa, ed a 30 giorni di lavori di pubblica
utilita’
presso
il
Comune
di
Caltabellotta, Pellegrino Aquilina,
52
anni,
di
Caltabellotta, operaio forestale stagionale, arrestato
ai domiciliari lo scorso 2 maggio perche’ sorpreso
in un terreno in contrada Perrana in territorio di
Sciacca intento, con una fiamma ossidrica portatile,
a bruciare sterpaglie secche. Il fuoco e’ divampato
su circa 2 ettari di terreno incolto, ed e’ stato
domato dai Vigili del fuoco di Sciacca,
tempestivamente intervenuti.
7 agosto, A Ravanusa, in Corso Repubblica,
nottetempo, un gruppo di banditi, a bordo di un
camion con un braccio meccanico, ha sfondato una
parete della banca Unicredit. Poi e’ stato sradicato e
rubato il bancomat, con dentro circa 17mila euro.
Indagano i Carabinieri.
8 agosto, Alba funesta nell'agrigentino. Due morti e
4 feriti. Lungo la strada statale a scorrimento veloce
626, cosiddetta della Valle del Salso, si scatena uno
schianto. Nel tratto tra Licata e Ravanusa, tra le due
corsie opposte viaggiano due automobili. Poi, è
scontro frontale. La collisione, che si rivela mortale,
è tra una Fiat Stilo e una Ford Focus. L’ impatto
violento uccide due persone. Sono i due
conducenti, al volante dei mezzi incidentati. Uno è
Carmelo D’Angelo, 22 anni, nato a Canicattì ma
residente a Campobello di Licata. L’
altro è
Salvatore Di Bella, 47 anni, di Canicattì. A bordo
della Fiat e della Ford vi sono altri 4 passeggeri,
feriti. I Vigili del fuoco scattano dal Distaccamento
di Canicattì e si precipitano sul posto. I
sopravvissuti al sinistro sono trascinati fuori
dall’abitacolo fracassato delle auto, e sono
trasportati e soccorsi in Ospedale con le ambulanze
del
118. Uno è ricoverato al “San Giacomo
d’Altopasso”, a Licata. Gli altri 3 invece al “Barone
Lombardo”, a Canicattì. Tutti sono stati diretti verso
casa, al rientro dopo la serata, vacanziera e
agostana, trascorsa fuori tra amici fino a ora tarda.
Nel frattempo, sulla striscia di asfalto teatro dell’
incidente nefasto lavorano gli agenti della Polizia
stradale di Caltanissetta e i Carabinieri della
Compagnia di Licata. Le immagini testimoniano i
danni provocati da cause in corso di accertamento,
così come da copione di rito. Forse il sole levandosi
in verticale ma ancora troppo in orizzontale ha
abbagliato gli occhi di un conducente, che ha
invaso la corsia opposta. Forse, una sbandata,
complice la velocità, e quindi anche l’ imprudenza.
Forse, un colpo di sonno.
8 agosto, Flussi clandestini e ancora morte nel
canale di Sicilia, a largo di Lampedusa. Sull’ isola
agrigentina alle ore 3 della notte sono sbarcati 85
immigrati avvistati nel pomeriggio di ieri ad 80
miglia dalla costa. Poi, sono approdati
103
nordafricani segnalati, ancora ieri pomeriggio, nel
canale di Sicilia. I 103 somali, tra cui 29 donne, e
una incinta, sono stati soccorsi da un motopesca e
dalla Marina Militare. I naufraghi, a bordo di un
gommone poi affondato, sono stati trasbordati e
condotti a terra, in staffetta con la Guardia costiera.
Ebbene, i 103 hanno raccontato che due di loro, tra
cui un bambino di 7 anni, sono morti durante la
traversata. La madre del bimbo e’ sotto shock.
8 agosto, I poliziotti del Commissariato di Canicatti’
hanno denunciato alla Procura di Agrigento per
molestie telefoniche due donne di Canicatti’.
Si
tratta di una donna, moglie, e della sua comare. La
donna, sospettando di essere tradita, ha indotto la
comare a telefonarle in presenza del marito,
raccontandole le presunte scappatelle di lui. Il
marito ovviamente si e’ infuriato e ha presentato
denuncia contro ignoti. Poi, le due donne hanno
confessato. Quindi l’epilogo, con le denuncie per
molestie.
8 agosto, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della
Compagnia di Licata hanno arrestato in flagranza di
reato Carmelo Marino, 33 anni, di Licata, gia’
sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di
soggiorno nel comune di Licata. L’ uomo ha violato
la misura preventiva. Adesso e’ ristretto ai
domiciliari.
8 agosto, Ad Agrigento, i Carabinieri hanno
denunciato per evasione dagli arresti domiciliari un
tunisino, Faouzi Toumi, 32 anni, da anni residente in
citta’, e detenuto per reati connessi agli
stupefacenti. Il tunisino si e’ presentato in Caserma
lui stesso per denunciare la convivente dopo una
lite. Il Gip del Tribunale ha convalidato l’ arresto e
riconcesso all’ uomo i domiciliari, ancora a casa, al
Villaggio Mose’, insieme alla convivente.
Ed a Cattolica Eraclea, i Carabinieri hanno arrestato
Antonino Sciascia, 29 anni, per evasione dagli
arresti domiciliari. Dopo 3 giorni di ricerche, si e’
consegnato lui stesso ai militari.
9 agosto, A Porto Empedocle, nottetempo, circa 150
migranti, tra gli oltre 200 ospiti della tensostruttura
di prima accoglienza al porto, sono fuggiti,
nell’ambito, forse, di un piano di fuga premeditato e
organizzato. Gli immigrati fuggiti, tutti africani, sono
parte dei 235, tra cui 9 bambini e 43 donne, giunti a
Porto Empedocle con un pattugliatore della Guardia
Costiera che li ha trasbordati 25 miglia a sud-est di
Lampedusa.
9 agosto, E’ stato estradato in Italia e adesso e’
recluso nel carcere di Rebibbia a Roma Giuseppe
Mule’, 46 anni, di Palma di Montechiaro, arrestato in
Germania il 26 maggio scorso nell’ambito dell’
inchiesta della Procura della Repubblica di
Agrigento che ha provocato l’arresto anche di
Giovanni Alotto, 31 anni, di Palma di Montechiaro.
Mule’ e Alotto avrebbero preteso il pizzo dall’
agrigentino Claudio Miceli, titolare dell’omonima
farmacia a Palma di Montechiaro, presentandosi
come ambasciatori di altri soggetti di Palma di
Montechiaro che contano, e affinche’ Miceli pagasse
qualcosa per gli amici in galera. Claudio Miceli, lo
ricordiamo, il 31 luglio 2012 e’ stato inseguito lungo
la statale 115, in direzione Agrigento, da una
motocicletta, e dalla stessa moto in corsa, che poi
ha desistito dall’ inseguimento, sono stati esplosi
due colpi d’arma da fuoco da due persone al
momento non identificate. Un proiettile ha forato il
cofano e si e’ conficcato poco dietro un sedile dell’
auto di Miceli, ed un altro e’ stato deviato
fortunosamente da una sbarra di sostegno al
lunotto.
Giuseppe Mule’ e Giovanni Alotto
avrebbero inoltre minacciato a fini estorsivi Santo
Barbagallo, amministratore unico di una societa’ di
commercio di prodotti alimentari, trasmettendogli
dei messaggi intimidatori tramite un
suo
dipendente. Miceli e Barbagallo hanno denunciato le
richieste estorsive rispettivamente ai Carabinieri
della stazione del Villaggio Mose’ e della stazione di
Naro. Ed ancora, Mule’ e Alotto avrebbero anche
intimidito un commerciante cinese di abbigliamento
a Palma di Montechiaro, affinche’ consegnasse un
pizzo mensile di 400 euro. Anche il commerciante
cinese ha denunciato quanto subito ai Carabinieri.
9 agosto, Il Tribunale del Riesame di Palermo ha
scarcerato e concesso i domiciliari ad Antonio
Brucculeri, 28 anni, di Porto Empedocle, arrestato il
26 giugno 2012 nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia
cosiddetta “Nuova Cupola” perche’ presunto
prestanome di Fabrizio Messina. Brucculeri e’
accusato di intestazione fittizia di beni aggravata
dall’avere agevolato la mafia.
A lui sarebbe
intestata la “Mauro S.B.”, una impresa edile che
invece sarebbe al timone di Messina.
10 agosto, A Porto Empedocle, in via Gramsci, ha
subito un incendio un furgone carico di merce , di
proprieta’ di Giuseppe De Rubeis, 29 anni, di Porto
Empedocle, gia’ condannato a 13 anni reclusione
per l’omicidio del compaesano Giuseppe Adorno. L’
incendio al mezzo, posteggiato da alcuni mesi sotto
l’abitazione dei genitori di De Rubeis, attualmente
detenuto nel carcere Petrusa, e’ stato domato dai
Vigili del fuoco. Indaga la Polizia.
10 agosto, L’ incidente lungo la statale 626 tra Licata
e Ravanusa : non solo 2 morti e 4 feriti di cui 2
gravi. Infatti, i Carabinieri hanno scoperto dentro
l’auto di Salvatore Di Bella, deceduto, un telefonino
che e’ risultato di proprieta’ di un’altra persona, il
settimo, che, dopo lo scontro mortale, uscendo
dall’auto incidentata, e’ stato subito accompagnato
al pronto soccorso dell’ospedale Barone Lombardo
a Canicatti’. Adesso e’ stato trasferito al presidio
ospedaliero Villagrazia di Carini.
10 agosto, Al Comune di Palma di Montechiaro, gia’
nell’ occhio del ciclone giudiziario per alcuni illeciti
di carattere urbanistico che hanno provocato, tra
l’altro, le dimissioni dell’ amministrazione comunale
Bonfanti, i Carabinieri hanno acquisito altri
documenti. I militari della Compagnia di Licata, agli
ordini di Massimo Amato, hanno visitato l’ Ufficio
Solidarieta’ sociale.
Atti, documenti e delibere
adesso sono all’esame della Procura della
Repubblica di Agrigento, e, in particolare,
dei
sostituti Luca Sciarretta e Andrea Bianchi. Le
indagini ruoterebbero intorno ad alcuni contributi
elargiti a favore di case di assistenza e soggetti
bisognosi.
10 agosto, Blitz antidroga incrociati di Polizia e
Carabinieri nell’agrigentino. 4 arrestati tra Raffadali,
Racalmuto e Naro. 3 denunciati. Sequestrati 100
grammi di cocaina. Tina Okoro, 27 anni di eta’, e’
originaria della Nigeria, ed e’ residente a Racalmuto
dove abita. Lo scorso 22 giugno i Carabinieri l’
hanno arrestata. Tina Okoro e’ stata sorpresa a
spacciare marijuana. Lei, come il miele, e tanti
giovinastri come api intorno a lei. Infatti, la donna e’
stata ammanettata, e 7 ragazzi sono stati segnalati
alla Prefettura come assuntori di stupefacenti. Lei
ha tentato di nascondere la droga nelle parti intime.
Poi, in caserma, un carabiniere donna l’ ha
perquisita e ha scoperto lo stupefacente. Tina Okoro
ha dichiarato che la droga sarebbe servita per il
marito, Collins Amas Igbinoba, 31 anni, abituale
assuntore di canapa indiana. Lei ai domiciliari, poi
obbligo di dimora. Lui, denunciato. Adesso il
Tribunale di Agrigento ha ordinato : marito e moglie
agli arresti domiciliari. Perche’ avrebbero spacciato
insieme, tra marzo e giugno scorsi. I due nigeriani,
difesi dall’ avvocato Serena Gramaglia, sono stati
impegnati nell’ interrogatorio di garanzia.
Tina
Okoro muta. Collins Amas Igbinoba ha ammesso di
essere un assuntore. Da Racalmuto a Raffadali,
dove un altro africano e’ incappato nella rete
antidroga dei Carabinieri. A casa sua, dove adesso
e’ detenuto agli arresti domiciliari, Wassim
Bouaouni, 32 anni, originario della Tunisia, e’ stato
sorpreso in possesso di circa 15 grammi di hashish
e di un bilancino di precisione. Nel frattempo, la
Polizia ha intercettato un carico di cocaina destinato
al mercato agrigentino estivo. Le manette hanno
squillato ai polsi di Angelo Allegro, 60 anni, di Naro.
Lungo la strada statale 640, a pochi chilometri da
Agrigento, i poliziotti della Squadra mobile, ad un
posto di blocco, hanno sorpreso Allegro in viaggio
allegramente. Poi invece si e’ rattristato quando nel
corso della perquisizione e’ stato scoperto,
nascosto nel portabagagli, un involucro con dentro
100 grammi di cocaina. E poi, a casa sua altri 10
grammi di polvere bianca purissima e tutto
l’occorrente per il confezionamento e lo spaccio. Gli
investigatori, capitanati dal commissario capo,
Giovanni Minardi, indagano alla ricerca della fonte
della droga e del terminale, il destinatario. E nel
frattempo, salendo verso la montagna, i Carabinieri
hanno denunciato a piede libero 2 persone di
Cammarata e un’altra di Mussomeli. I 3, tutti 30 anni
di eta’, sono stati sorpresi nel centro abitato a
Cammarata, a bordo di un’automobile, e hanno
gettato un sacchetto dal finestrino dell’ auto. I
militari lo hanno recuperato. Dentro : 30 grammi di
marijuana. Poi, sono saltati fuori altri 4 grammi e un
bilancino di precisione.
11 agosto, A Favara, in via dello Sport, nei pressi
dello stadio comunale, ignoti ladri hanno
imperversato nottetempo in uno studio medico di
radiologia. Sono stati rubati un computer e circa 500
euro custoditi in un cassetto.
11 agosto, Ancora ladri in appartamento ad
Agrigento. Al Villaggio Mose’, in via Pasolini, ignoti
malviventi, approfittando di una finestra semi
chiusa, sono entrati dentro un’abitazione e hanno
rubato circa 650 euro in contanti, e una fotocamera
digitale del valore di 200 euro.
11 agosto, Incidente mortale nell’agrigentino, alla
periferia di Burgio, in contrada Vallonello, dove un
uomo di 67 anni, Baldassare Azzo, conosciuto come
Rosario, 67 anni, di Lucca Sicula, appena fuori dalla
sua Fiat Uno, e’ stato investito e ucciso da una
motocicletta. L’ uomo, insieme ai familiari, e’ stato
diretto alla processione del Crocifisso del Rifesi,
che si svolge di notte e fuori paese. E’ morto sul
colpo. L’ investitore e’ un ragazzo di 20 anni, G C
sono le iniziali del nome, di Burgio. Anche lui e’
stato diretto alla processione. Il giovane e’ detenuto
agli arresti domiciliari. I rilievi sono stati compiuti
dalla Polizia municipale e dai Carabinieri.
12 agosto, Ad Agrigento, in contrada San
Benedetto, nella zona industriale, l’ amministratore
della “Sardo Gel”, un’ azienda che commercializza
gelati e surgelati, appena fuori lo stabilimento e’
stato sorpreso alle spalle da due banditi che lo
hanno costretto a consegnare il denaro in suo
possesso, circa 47mila euro in contanti. I rapinatori
hanno probabilmente intuito o appreso che l’uomo
custodisse con se l’ incasso della settimana e lo
hanno atteso al varco. Indagini in corso.
12 agosto, A Porto Empedocle, in contrada
Vincenzella, ignoti ladri hanno imperversato
all’interno del bar della stazione di servizio Agip.
Rubati generi di consumo di vario tipo. I poliziotti
del Commissariato, coordinati da Cesare Castelli,
indagano anche avvalendosi delle immagini
registrate dall’ impianto di video – sorveglianza
nella zona.
12 agosto, A Lampedusa e’ stato incendiato
l'archivio
dell'
istituto
comprensivo
"Luigi
Pirandello". Il fuoco ha bruciato tutto il materiale
cartaceo, gli arredi, e si e’ esteso anche alla
palestra, danneggiando strumenti, pavimentazione
ed infissi. I piromani sarebbero entrati nella scuola
forzando due porte di ingresso in acciaio. Le
fiamme sono state spente dopo 2 ore di lavoro dai
Vigili del fuoco. Indagano i Carabinieri.
13 agosto, Ancora una intimidazione a danno di
Alfonso Cicero. A Campobello di Licata, in provincia
di Agrigento, nelle campagne, ha subito un incendio
un magazzino vuoto di 70 metri quadrati di
proprieta’ di Francesco Comparato, coordinatore
della segreteria del commissario straordinario
dell'Irsap. Lo scorso 5 agosto, Alfonso Cicero ha
scoperto innanzi a casa sua, a Caltanissetta, una
valigetta contenente alcune bottiglie di liquido
infiammabile e una bomboletta di gas . Lo stesso
Cicero afferma : “a scoprire il locale danneggiato
dalle fiamme e’ stato proprio Comparato, e questa
mattina ha presentato la denuncia ai Carabinieri a
Canicatti’. Comparato e’ da anni il mio primo
collaboratore, mi ha sempre aiutato operativamente
nella preparazione della documentazione delle mie
denunce ''. Ad Alfonso Cicero da oggi e’ stata
potenziata la scorta.
15 agosto, A largo di Lampedusa, il giorno di
Ferragosto, hanno rischiato di affondare ma, per
fortuna, l’allarme lanciato da uno degli occupanti del
gommone in avaria e’ stato subito raccolto dal
fratello che vive in Italia da alcuni anni. L’uomo in
Italia ha fornito alla Centrale operativa della
Capitaneria a Roma il numero di un telefono
satellitare. E cosi’ e’ stato facile localizzare, 90
miglia a sud di Lampedusa, il tratto di mare dove e’
stata intercettata dalla Marina e dalla Guardia
costiera l’ imbarcazione con a bordo 105 immigrati
tra cui 19 minorenni. Il sindaco di Lampedusa, Giusi
Nicolini, annuncia : “dopo la pausa estiva, chiedero’
un incontro al Presidente del Consiglio Enrico Letta
per capire se questo Esecutivo ha intenzione di
programmare una risposta a lungo termine al
fenomeno migratorio”.
16 agosto, I Carabinieri, a Cianciana e ad
Alessandria della Rocca hanno denunciato a piede
libero due persone perche’ alla guida di ciclomotore
senza patente, perche’ mai conseguita, e senza
assicurazione. I 2 mezzi sono stati sequestrati. A
Cammarata un ragazzo e’ stato segnalato dai
Carabinieri alla Prefettura per detenzione di
sostanza stupefacente a fini di uso personale. Il
giovane e’ stato sorpreso alla guida di
un’automobile in possesso di 0, 30 grammi di
marijuana, e a casa sua ne sono stati scoperti altri 0,
50 grammi.
16 agosto, La Guardia costiera di Licata, nei pressi
della spiaggia de La playa, ha sorpreso un 35enne di
Catania in possesso di 17 sacche contenenti 3mila
ricci di mare appena catturati. All’ uomo e’ stata
inflitta una multa di 4 mila euro. I ricci sono stati
sequestrati.
16 agosto, La Procura generale presso la Corte
d’Appello di Palermo non ha impugnato la sentenza,
ed e’ quindi definitiva l’ assoluzione di Giuseppe
Morreale, 43 anni, di Santa Margherita Belice,
imputato di associazione mafiosa nell’ ambito dell’
inchiesta cosiddetta Scacco matto, condannato in
primo grado a 11 anni di carcere e poi assolto in
Appello. A favore di altri imputati, la Corte d’Appello
ha concesso gli arresti domiciliari. Si tratta di Vitino
Cascio, di Santa Margherita Belice, e Francesco
Fontana, di Partanna, entrambi condannati a 12 anni
e 6 mesi di reclusione in Appello. Essendo
ultrasettantenni, non ricorrono esigenze cautelari di
particolare rilevanza.
16 agosto, A Canicatti’, un video in possesso della
Polizia incastra Gioacchino Diana, 47 anni,
ristoratore ambulante. Lo scorso marzo, a Canicatti’,
in corso Umberto, nei pressi del Municipio, Diana ha
incendiato un fuoristrada di proprieta’ del titolare
del bar “Tiffany”. Le immagini delle telecamere
mostrerebbero le fasi dell’attentato incendiario :
Diana fuori dalla sua vettura, che cammina verso il
Suv, lo cosparge di benzina, e poi appicca il fuoco.
16 agosto, I Carabinieri del Nucleo radiomobile della
Compagnia di Agrigento hanno arrestato ai
domiciliari Daanoune El Habib, 22 anni, originario
del Marocco e abitante a Caltanissetta, per furto
aggravato.
Il
marocchino,
entrato
dentro
un’abitazione estiva a Porto Empedocle, ha rubato 2
paia di occhiali, 2 orologi e la somma in contanti di
330 euro. Poi, il nordafricano ha tentato di entrare in
un’altra abitazione confinante, ma e’ stato scoperto
dal proprietario ed e’ fuggito. E’ scattato l’allarme, e
i Carabinieri lo hanno subito rintracciato e
ammanettato. La refurtiva e’ stata recuperata e
restituita ai proprietari.
16 agosto, A Siculiana Marina, un sub, impegnato in
una battuta di pesca, ha scoperto una pistola
sott’acqua. L’arma, incrostata di sabbia e terriccio,
e’ stata consegnata ai Carabinieri della stazione di
Siculiana. La pistola, apparentemente una semi
automatica del tipo Beretta calibro 7 e 65, sara’
adesso sottoposta agli esami balistici degli esperti
del Ris di Messina.
17 agosto, Non si placano i flussi clandestini verso
Lampedusa. A circa 40 miglia a sud dell’ isola
agrigentina, un barcone in legno con 195 persone a
bordo e’ stato avvistato e soccorso da una nave
della Marina militare. 17 migranti, tra cui una donna,
sono approdati a Lampedusa dopo il trasbordo su
una motovedetta della Guardia costiera. Gli altri 178
sono stati invece condotti a terra dalla Marina.
17 agosto, Il giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Sciacca, Giuseppe Miceli, ha
convalidato l’arresto di Gabriele Corrao, 20 anni, di
Burgio, gia’ detenuto ai domiciliari perche’
domenica scorsa, 11 agosto, alla guida di una moto
da corsa, ha investito e ucciso Rosario Azzo, 67
anni, di Lucca Sicula. Corrao e’ stato interrogato e,
tra l’altro, ha dichiarato : “ non ricordo nulla
dell’incidente e sono profondamente dispiaciuto per
quanto accaduto”.
17 agosto, La Direzione distrettuale antimafia di
Palermo ha presentato ricorso alla Corte d’Appello
contro il provvedimento di dissequestro dei beni
mobili ed immobili dei canicattinesi Angelo Di Bella
e Vincenzo Leone, inquisiti nell’ ambito dell’
inchiesta
antimafia
cosiddetta
Agora’.
Il
dissequestro e’ stato disposto dalla sezione Misure
di prevenzione del Tribunale. Tra i beni contesi vi
sono societa’, appezzamenti di terreno, conti
correnti, polizze assicurative, azioni immobiliari e
bancarie.
17 agosto, Ad Agrigento, a San Leone, in via Rosina,
approfittando dell’ assenza dei proprietari, fuori in
vacanza, ignoti banditi hanno forzato un infisso,
sono entrati dentro un’abitazione, e hanno rubato
oggetti in oro per circa 12mila euro. Indagano i
Carabinieri.
18 agosto, A Canicatti’, un pensionato di 66 anni,
Carmelo Insalaco, e’ morto a seguito di grave
febbre che sarebbe stata provocata dalla puntura di
una zecca. L'uomo, gia’ in stato di malore da una
settimana,
avrebbe
assunto
dei
farmaci
antinfluenzali, poi, aggravandosi le sue condizioni,
e’ stato soccorso in Ospedale a Canicatti’ e poi
trasferito a Caltanissetta al reparto di rianimazione.
Insalaco avrebbe riportato sul corpo i segni tipici
del morso di una zecca. Il sindaco di Canicatti’,
Vincenzo Corbo, afferma : “ tutti gli interventi
preventivi e periodici di disinfestazione sono stati
compiuti. Aspetto la comunicazione dell'ufficiale
sanitario per prendere eventuali altre decisioni ''.
18 agosto, A Ribera, in contrada Piano Spito, nelle
campagne, ignoti hanno danneggiato l’abitazione
residenza estiva del riberese Pino Quartararo,
consulente fiscale ed ex consigliere provinciale. I
malviventi hanno rotto due vetri delle finestre, sono
entrati dentro la casa, hanno versato liquido
infiammabile sui mobili, e hanno appiccato il fuoco.
A parte pochi arredi a fuoco, l’ abitazione non ha
subito particolari danni. Quartararo ha presentato
denuncia ai Carabinieri.
19 agosto, Nell’ agrigentino, a Siculiana, in localita’
Torre Salsa, i Carabinieri hanno intercettato gia’ a
terra 15 migranti tra cui una donna. I 15 sarebbero
parte di un gruppo di 30 approdati nottetempo, dopo
essere stati condotti a riva da una imbarcazione che
poi si e’ dileguata a largo.
19 agosto, Non si placano i flussi clandestini verso
Lampedusa. 77 migranti, tra cui 8 donne, a bordo di
un gommone, sono stati soccorsi dalla Guardia
costiera a circa 40 miglia a sud di Lampedusa.
L’allarme e’ stato lanciato dai naviganti tramite un
telefono satellitare alla Capitaneria di Palermo, che
ha inviato sul posto una motovedetta, sostenuta
dalla nave della Marina militare Foscari. I migranti
hanno dichiarato di essere originari di Nigeria e
Ghana.
19 agosto, A Palma di Montechiaro ha subito un
attentato intimidatorio Giovanni Scopelliti, 40 anni,
di Palma di Montechiaro, artigiano, titolare di un’
autocarrozzeria a Genova. Ignoti hanno esploso 4
colpi di pistola contro la sua automobile, un’Audi
A3, parcheggiata nel centro urbano del paese, nei
pressi della sua abitazione. Indagini sono in corso
da parte dei poliziotti del Commissariato.
19 agosto, Ad Agrigento, nel centro storico, nel
quartiere Santa Marta, due banditi, verosimilmente
africani, hanno tentato di rapinare una coppia di
anziani sorpresa dentro casa dalla irruzione dei due.
Il marito e’ stato minacciato con un coltello alla
gola, mentre la moglie ha iniziato a urlare alla
finestra invocando aiuto ai vicini, e inducendo i due
rapinatori a fuggire a mani vuote. Indagini in corso.
19 agosto, I Carabinieri della Radiomobile di
Agrigento, nel corso di controlli a San Leone, hanno
ritirato 7 patenti di guida. I militari, agli ordini del
capitano Giuseppe Asti e del tenente Rosario Iozza,
hanno requisito la tessera rosa a 7 persone di eta’
compresa tra i 21 e i 31 anni, soprattutto perche’
ubriache alla guida: 4 di Favara, uno di Canicatti’ ,
uno di Agrigento e uno di Agira in provincia di Enna.
Sequestrate anche due automobili perche’ senza
assicurazione, 3 ciclomotori per guida senza casco
protettivo, 3 libretti di circolazione per mancata
revisione,
e sono state elevate sanzioni
amministrative per un totale di oltre 4.384 euro.
Decurtati 45 punti, controllate 90 persone, di cui 20
sottoposte a misure cautelari, e 42 veicoli.
19 agosto, La Polizia provinciale di Agrigento, agli
ordini di Vincenzo Giglio, ha sequestrato 3
discariche abusive a Racalmuto, nelle contrade
Casalvecchio, Falce – Comete e Ponte Scaccia. I
controlli sono scattati a seguito di un esposto
presentato dall’associazione cittadina “Articolo 1?,
che ha invocato interventi per la bonifica e la
rimozione dei rifiuti pericolosi. Nelle tre discariche
e’ stato scoperto un ingente quantitativo di cemento
e amianto misto a materiale da costruzione e altri
rifiuti pericolosi per l’ambiente.
19 agosto, A Licata, i Vigili urbani, agli ordini di
Giovannella Incorvaia, hanno scoperto un immobile
in fase di costruzione, su un terreno in localita’
Playa, in prossimita’ del mare. Il fabbricato, senza
permesso
a
costruire,
progetto
esecutivo,
affidamento della direzione dei lavori e denuncia
preventiva inizio dei lavori al Comune di Licata e al
Genio Civile, e’ stato sequestrato anche perche’ in
violazione dei vincoli paesaggistici e ambientali.
Due persone, marito e moglie, proprietari del
terreno, sono state denunciate a piede libero alla
Procura.
20 agosto, A Ribera, in Ospedale, Leonarda Tudisca,
73 anni, di Calamonaci, gia’ ricoverata a seguito di
una caduta accidentale innanzi a casa sua e di un
conseguente trauma cranico, e’ caduta dal letto
della Tac sbattendo nuovamente la testa, poco
prima di essere trasferita in elisoccorso, per
complicazioni, all’ Ospedale Villa Sofia a Palermo.
La donna e’ stata quindi trasportata a Palermo, dove
e’ morta. I familiari hanno presentato un esposto. La
Procura di Sciacca indaga.
20 agosto, A Siculiana marina, Salvatore Di Salvo,
49 anni, di Siculiana ma residente in Canada,
rientrato in paese per trascorrere le ferie estive, si e'
tuffato in mare, e' stato trascinato dalla corrente ed
e' morto. Il cadavere e' stato recuperato. Sul posto
hanno lavorato un ' ambulanza, i carabinieri della
Stazione di Siculiana e i militari della Guardia
costiera.
20 agosto, Immigrazione : 2 barche con circa 300
clandestini a bordo a Lampedusa, poi 336 migranti,
tra cui 64 donne e un neonato, sono stati soccorsi a
largo di Porto Empedocle da 2 motovedette della
Guardia Costiera e da un mezzo navale della
Guardia di Finanza. E 200 dei 336 sono fuggiti dalla
tensostruttura della Protezione Civile a Porto
Empedocle in cui sono stati trasferiti dopo essere
stati condotti a terra. Polizia e Carabinieri sono
impegnati nelle attivita’ di ricerche e di recupero.
20 agosto, A Porto Empedocle, in via Vicenzella,
nottetempo, ha subito un incendio, per cause in
corso di accertamento, un camion utilizzato per uso
pubblicitario. Sul mezzo sono stati affissi maxi
manifesti pubblicitari. Il camion e’ di una società
agrigentina specializzata nella vendita e nella
gestione di spazi pubblicitari. Sul posto hanno
lavorato i Vigili del fuoco e i Carabinieri.
20 agosto, A Licata, in via Architetto, ignoti sono
entrati dentro la scuola Giacomo Leopardi, e hanno
rubato macchine fotografiche, videocamere e
computer portatili, utilizzati per le attivita’ didattiche,
e per un valore di alcune migliaia di euro. Inoltre,
hanno danneggiato alcuni locali. Indagano i
Carabinieri.
22 agosto, I Carabinieri della Radiomobile della
Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato ai
domiciliari, in flagranza di reato, Mustafa Razouk,
22 anni, sorpreso a casa sua in possesso di 17
grammi di marijuana, di una pianta di canapa
indiana di 70 centimetri, e di vario materiale per il
confezionamento e lo spaccio di stupefacenti.
22 agosto, I Carabinieri della Compagnia di Licata
hanno arrestato in flagranza di reato D C , sono le
iniziali del nome, 41 anni, per atti persecutori e
danneggiamento ai danni dell’ex moglie.
22 agosto, Accogliendo le istanze dei difensori, gli
avvocati Giuseppe Barba e Maria Nicotra, il
Tribunale del Riesame di Palermo ha concesso i
domiciliari a Sebastiano Ciccazzo, 51 anni, di
Favara, arrestato il 29 marzo scorso e poi
condannato in abbreviato
dal Tribunale di
Agrigento a 4 anni di reclusione per spaccio di
stupefacenti. L’ uomo e’ stato sorpreso dai
Carabinieri in possesso di 10 panetti di hashish del
peso complessivo di 1 chilogrammo, e di 20
grammi di cocaina.
22 agosto, A Porto Empedocle, sulla spiaggia del
lido Marinella, ha subito un incendio un pedalo’
della Cooperativa Ulisse, che gestisce il servizio di
vigilanza e salvamento sulle spiagge empedocline. Il
fuoco al mezzo nautico e’
stato appiccato
dolosamente nottetempo. Indaga la Polizia.
22 agosto, A Palma di Montechiaro, in periferia, in
contrada Mandranova, ha subito un incendio,
verosimilmente doloso, un fabbricato, attualmente
disabitato, e recentemente occupato da una
cooperativa agricola. Sarebbero stati ammassati
rifiuti e paglia, e poi e’ stato appiccato il fuoco. I
Vigili del fuoco hanno lavorato 3 ore per domare le
fiamme. Indagano i Carabinieri.
22 agosto, Giovanni Tarantino, 38 anni, di Sambuca
di Sicilia, arrestato il 10 maggio scorso dai
Carabinieri per rapina ad una coppia di anziani, ha
confessato assumendosi le sue responsabilita’ . Nel
carcere di Caltagirone, dove e’ detenuto, Tarantino
avrebbe dichiarato al magistrato della Procura di
Sciacca che il fine della rapina sarebbe stato rubare
20mila euro, e invece il bottino fu di 75 euro e di
pochi oggetti in oro,
e di avere perpetrato il colpo
in stato di ebbrezza alcolica.
Il difensore di
Tarantino avanzera’ richiesta di giudizio abbreviato.
24 agosto, Ancora minacce, le ennesime, contro l’
ex sindaco di Porto Empedocle Paolo Ferrara. Un
anonimo ha telefonato alla redazione agrigentina di
un giornale : “ stiamo preparando un attentato a
Paolo Ferrara e uccideremo anche la sua scorta ”.
Ecco le sue parole. Indagini in corso.
24 agosto, La Procura di Sciacca ha disposto il
giudizio immediato a carico di Gianfranco Termine,
23 anni, di Ribera, arrestato lo scorso 11 gennaio
2013 dopo avere accoltellato con 20 fendenti l’ex
fidanzata minorenne all’ interno del cimitero di
Ribera. Termine rispondera’ di tentato omicidio. L’
udienza e’ in programma il 23 ottobre.
24 agosto, I poliziotti della Squadra mobile di
Agrigento, agli ordini di Corrado Empoli, hanno
arrestato Giuseppe Mancuso, 66 anni, di Palma di
Montechiaro, che scontera’ 3 anni e 1 mese di
reclusione, e Nicola Alotto, 28 anni, anche lui di
Palma di Montechiaro, che scontera’ 4 anni e 9 mesi
di carcere. Mancuso e Alotto sono stati inquisiti e
condannati nell’ ambito dell’ inchiesta anti crimine
gravante su Palma di Montechiaro cosiddetta
“Libertas”.
24 agosto, Le condizioni meteo marine, adesso
favorevoli, alimentano i flussi clandestini. All’alba di
oggi sono approdati a Lampedusa 116 profughi, tra
cui 17 donne e 3 bambini, soccorsi su un gommone
alla deriva nel Canale di Sicilia. Gli immigrati, quasi
tutti somali, intercettati dalla Marina militare, sono
stati poi trasbordati dalla Guardia costiera.
24 agosto, A Menfi, sulla spiaggia in contrada
Bertolino, un bagnante ha scoperto un ordigno
bellico e ha lanciato l’ allarme. Sul posto sono
intervenuti Carabinieri e Polizia municipale. E’ stato
disposto il divieto temporaneo di transito e di
balneazione fino a quando l’ordigno non sara’
rimosso dagli artificieri.
24 agosto, I Carabinieri del Nucleo investigativo del
Comando provinciale di Agrigento hanno arrestato
ai domiciliari a Montaperto, frazione di Agrigento,
Armando Natale, 23 anni, di Casal di Principe in
provincia di Caserta, perche’ ritenuto responsabile,
insieme ad un complice, di tentato omicidio e lesioni
personali a danno di due giovani, bersagli nel
Comune di Carinaro, in provincia di Cesena.
24 agosto, Gli agenti della Polizia stradale di
Agrigento hanno denunciato 2 persone sorprese a
scaricare materiali in eternit in un terreno lungo la
strada statale 115, nei pressi del bivio per Licata. Si
tratta di G D , 58 anni, e di I C , 49 anni, entrambi
licatesi. Risponderanno di trasporto e abbandono di
rifiuti non autorizzati. Sequestrati
il mezzo di
trasporto dei rifiuti pericolosi e l’area adibita a
discarica.
24 agosto, Ad Agrigento, a San Leone, la Squadra
del nucleo a tutela del commercio e della viabilita’
della Polizia locale, ha controllato i venditori
itineranti di alimenti, bevande, oggettistica ed altro,
gravitanti nella zona del lungomare. Ebbene, sono
stati elevati 14 verbali per violazione della legge
regionale che disciplina il commercio sulle aree
pubbliche con riferimento all’occupazione del suolo
pubblico, in mancanza di autorizzazione, da parte di
autocarri e di arredi, e poi in riferimento al decoro
urbano ed all’igiene.
25 agosto, Un’automobile rubata ad un impiegato di
Serradifalco, in provincia di Caltanissetta, e’ stata
scoperta bruciata nelle campagne di Naro, in
provincia di Agrigento. L’ incendio sarebbe doloso.
L’ auto sarebbe stata cosparsa di liquido
infiammabile e poi bruciata. Indagano i Carabinieri
della stazione di Naro.
25
agosto,
A
Ribera,
nei
pressi
della
Circonvallazione, ha subito un incendio un’
automobile, la
Fiat Punto di un operaio,
posteggiata in via degli Appennini. Sul posto hanno
lavorato i Vigili del fuoco del distaccamento di
Sciacca e i Carabinieri della Tenenza di Ribera.
25 agosto, I Carabinieri della stazione di Lampedusa
hanno denunciato a piede libero e multato L L , 24
anni, di Roma, e C G , 28 anni, di Sortino, in
provincia di Siracusa, per navigazione in area
marina protetta allorche’ sono stati sorpresi a
navigare con barche di oltre 5 metri all’interno dell’
area protetta dell’Isola dei Conigli.
25 agosto, A Licata, un uomo di 31 anni, alla guida
di un ciclomotore senza patente e senza
assicurazione, e’ stato denunciato 2 volte in meno di
24 ore per lo stesso reato. La prima volta a bordo di
un Piaggio Liberty, sequestrato dai Carabinieri, e la
seconda volta a bordo di un Gilera Typhoon 50,
altrettanto sequestrato.
26 agosto, Agrigento, furti in appartamento. In via
Lauricella 9, nei pressi del Viale della Vittoria, ignoti
hanno svaligiato diversi appartamenti nello stesso
condominio, racimolando un bottino stimato in oltre
100 mila euro, soprattutto oggetti preziosi. Non vi
sono tracce di effrazione o di scasso. E’ dunque
presumibile che i ladri
abbiano utilizzato la
famigerata chiave bulgara.
26 agosto, Ancora furti in appartamento ad
Agrigento. Al Villaggio Mose’, ignoti banditi hanno
sfondato una persiana e sono entrati dentro una
villa in via Caravaggio. I ladri hanno rubato denaro
contante e oggetti preziosi per un valore di circa
26mila euro.
L’allarme e’
stato lanciato dal
proprietario, un libero professionista. Indagano i
Carabinieri.
26 agosto, A Sciacca, al titolare di una impresa che
si occupa di scavi e di movimento terra e’ stato
rubato un autocarro con un escavatore. Il mezzo
pero’ si e’ guastato, e i ladri hanno abbandonato la
refurtiva nei pressi di Licata, lungo la statale 115,
dove l’autocarro e’ stato poi recuperato e restituito
al proprietario.
26 agosto, Ad Agrigento, in via Imera, ignoti
avrebbero cosparso con del liquido infiammabile la
saracinesca del negozio di tessuti “Agro’ ” e poi
avrebbero appiccato il fuoco. L’ incendio e’ stato
spento dai Vigili del fuoco prima che si propagasse
all’interno del negozio e al prospetto della palazzina.
Indaga la Polizia.
26 agosto, I Carabinieri della stazione di Aragona
hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza di reato,
M F, sono le iniziali del nome, 18 anni, di Gela,
sorpreso, nel corso di una perquisizione presso una
comunita’ di accoglienza ad Aragona, in possesso
di 29,76 grammi di marijuana, 795 euro, e di un
ciclomotore Piaggio Beverly 50 rubato.
26 agosto, I Carabinieri della Radiomobile della
Compagnia di Agrigento, in occasione di un posto
di blocco nei pressi della rotatoria Giunone, hanno
ritirato 3 patenti per guida in stato di ebbrezza. Si
tratta di un favarese, un raffadalese e una donna di
Gela. I 3 sono stati denunciati a piede libero e
hanno subito il ritiro della patente.
26 agosto, Nel Canale di Sicilia la Guardia costiera
ha soccorso 2 gommoni in avaria con a bordo
complessivamente 210 profughi che sono stati
trasbordati e condotti a Lampedusa dove, nel
frattempo, 22 tunisini sono stati intercettati dai
Carabinieri sulla terraferma, nei pressi dell'Isola dei
Conigli. E' stata rinvenuta la piccola imbarcazione di
5 metri usata per la traversata.
26 agosto, Una scossa di terremoto di magnitudo
3.7 e’ stata registrata, alle ore 5.45 di oggi, dalla
Rete sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e
vulcanologia in mare, nel Canale di Sicilia, al largo
di Lampedusa. L’evento e’ stato localizzato ad una
profondita’ di 10 chilometri.
27 agosto, A Lampedusa un minorenne tunisino
tenta di violentare una 13enne di Milano. Arrestato.
A Licata ancora indagini sul presunto stupro di
un’altra 13enne ad opera dei fratelli. A Lampedusa,
nella caserma dei Carabinieri, si è precipitato un
magistrato. Poi i familiari di una ragazzina di 13
anni. E poi lei, la 13enne. E la minorenne ha
riconosciuto il suo aggressore, anche lui
minorenne, e lo ha inchiodato alle sue
responsabilità. L’ isola agrigentina teatro di un
tentato abuso sessuale, perpetrato con violenza.
Una barca è ormeggiata, tra tante altre. A bordo vi è
una 13enne di Milano. E’ in vacanza. Attende i
parenti, e insieme a lei vi è un amico, anche lui di
Milano e minorenne. All’ improvviso ecco un
tunisino, meno di 18 anni. E’ appena sbarcato a
Lampedusa. Forse è affamato, e non solo di cibo.
L’africano salta a bordo, e si scontra con lui, l’amico
di lei, unico scudo a sua difesa. La colluttazione, poi
l’immigrato prevale sul milanese, che è rinchiuso
nel bagno. Poi, l’assalitore ha tentato di violentare la
ragazzina. Altra colluttazione. Nel frattempo, l’amico
di lei è riuscito a svincolarsi ed ha costretto alla
fuga il tunisino. In caserma il redde rationem, la resa
dei conti. I due milanesi hanno riconosciuto l’
extracomunitario.
Arrestato.
E
ancora
nell’
agrigentino, a Licata, si indaga a seguito del
presunto stupro che un’altra 13enne, figlia di licatesi
residenti a Milano, avrebbe subito lo scorso 28
luglio. Lei sarebbe stata violentata dai due fratelli
che abitano a Licata, uno di 17 e l’altro di 23 anni. La
madre è avvocato, la figlia è stata in vacanza a casa
del nonno, a Licata, dove si è scatenato il presunto
stupro. La famiglia, tramite l’avvocato Antonino
Catania, ha chiesto alla Procura di Agrigento di
potere svolgere indagini in proprio ed ha incaricato
un consulente a difesa. Si tratta del generale dei
Carabinieri adesso in congedo, Luciano Garofano,
ex comandante del Ris di Parma. La violenza
sarebbe stata consumata dentro l’automobile del
fratello maggiore di lei. E l’esame delle tracce
nell’abitacolo e sugli indumenti sarebbe capace di
rilevare e rivelare le responsabilità. L’ automobile
però non sarebbe stata ancora sequestrata.
27 agosto, E’ morto all’ospedale Civico a Palermo
Calogero Cacciatore, 72 anni, di Palma di
Montechiaro, vittima di un incidente stradale il
giorno della vigilia di Ferragosto,
in contrada
Capreria, in via Gibildolce, dove Cacciatore e’ stato
investito da un’automobile appena giu’ da un’
autobus. Le condizioni dell’ uomo si sono
progressivamente aggravate, fino alla morte al
Reparto di rianimazione dell’ospedale palermitano.
27 agosto, Ad Agrigento, in via Solferino, ha subito
un incendio il ciclomotore di un uomo di 30 anni.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e i
poliziotti della Volanti. Indagini in corso.
27 agosto, A Licata, sulla spiaggia di Mollarella, i
Carabinieri
della
Radiomobile
della
locale
Compagnia hanno arrestato in flagranza di reato
Dahaman Hassan, 24 anni, originario della Tunisia e
residente a Palma di Montechiaro. Denunciato a
piede libero un minorenne egiziano, anche lui
abitante a Palma. I due risponderanno di concorso
in furto aggravato allorche’ hanno trafugato un
marsupio custodito sotto un ombrellone, sono
fuggiti, sono stati inseguiti da due carabinieri e un
finanziere fuori servizio, e sono stati acciuffati.
27 agosto, A Licata, in contrada Canticaglione, nel
tratto di mare antistante la spiaggia Due rocche, e’
annegata una donna di 59 anni, G G S sono le
iniziali del nome, di Piazza Armerina, in provincia di
Enna. I familiari della vittima sono stati testimoni
dell’annegamento. Inutili i soccorsi e il tentativo di
rianimazione compiuto dal personale medico del
118.
27 agosto, Ad Agrigento la Polizia ha arrestato un
latitante romeno, in esecuzione di una ordinanza di
custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di
Agrigento. L’uomo e’ accusato di aver commesso
una serie di furti nel territorio di Agrigento. Ciprian
Cocoreanu, 24 anni, e’ stato ricercato da oltre un
anno.
27 agosto, E’ stato estradato in Italia dalla Spagna,
atterrando all’aeroporto di Roma Fiumicino,
Vincenzo Triassi, presunto boss originario di
Siculiana, arrestato lo scorso 26 luglio nell’ ambito
di una maxi operazione antimafia, tra Roma e la
Sicilia, che ha provocato 51 arresti ad opera della
Squadra mobile. I fratelli Vincenzo e Vito Triassi
sono ritenuti gli ultimi colonnelli del clan Caruana –
Cuntrera di Siculiana. Lungo il litorale romano, con
baricentro ad Ostia, per quasi un ventennio, due
gruppi criminali, i clan Fasciani e Triassi, hanno
intrattenuto affari a Roma e non solo, gestendo le
attivita’ illecite nel territorio.
All’ aeroporto,
Vincenzo Triassi ha dichiarato alla stampa : “non e’
vero che i Triassi comandano ad Ostia. A me questo
non risulta. So soltanto che questa causa io l’ho gia’
pagata nel 1998. Sono stato assolto nel 2004 e
adesso mi rimettono in galera. Non conosco i
Cuntrera. Ero bambino. Non e’ vero che mi
telefonavano a casa. Dove sono le prove? Fatemi
vedere le telefonate. Sui giornali sono state scritte
una serie di inesattezze”.
27 agosto, Lungo la strada statale 115, tra
Montallegro e Siculiana, i Carabinieri hanno
intercettato 11 migranti. Probabilmente si tratta di
un gruppo di extracomunitari fuggito dalla
Tensostruttura della Protezione civile a Porto
Empedocle.
27 agosto, A Porto Empedocle, alla stazione
ferroviaria, ignoti malviventi hanno trafugato
numerosi tombini di ferro, un cancelletto, un
lampione risalente tra gli anni 40 e 50 del secolo
scorso, e altri oggetti in ghisa. Il furto e’ stato
scoperto, con sdegno e sconforto, dai soci
dell’associazione
Ferrovie
Kaos
che,
in
collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana,
gestisce alcuni locali della stazione ferroviaria, meta
di numerosi visitatori da ogni parte d’Italia. L’
associazione Ferrovie Kaos lancia un appello : chi
acquista il ferro restituisca almeno gli oggetti
storici”.
28 agosto, A Lampedusa, e’ stato costretto a
ricorrere al Poliambulatorio dell’ isola, e poi al
Civico di Palermo, un pescatore di 70 anni, al quale
e’ stata estratta una bottiglia di vetro. L’ uomo ha
raccontato di essere stato coinvolto in un gioco
erotico durante una gita in barca con una coppia di
turisti.
29 agosto, A Licata, i Carabinieri hanno arrestato ai
domiciliari Paulescu Gabriel Costel, 31 anni,
originario della Romania, perche’ sorpreso alla
guida di un ciclomotore Aprilia Scarabeo appena
rubato ad un licatese.
29 agosto, A Licata, i Carabinieri hanno arrestato ai
domiciliari
Domenico Savio Ninotta, 20 anni,
pizzaiolo, sorpreso a casa sua in possesso di una
pianta di marijuana in pieno stato vegetativo e del
peso di circa 2 chili. Sequestrato anche un bilancino
elettronico di precisione.
29 agosto, I poliziotti del Commissariato “Frontiera”
di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli,
nel corso di un pattugliamento hanno scoperto un
involucro contenente alcuni grammi di hashish nel
cuore del centro cittadino, in via Roma, in
prossimita’
della
statua
del
commissario
Montalbano. Verosimilmente, il sacchetto e’ stato
gettato o smarrito.
29 agosto, Paura e apprensione ad Agrigento, al
Municipio, allorche’ un uomo del tutto ubriaco, D P
sono le iniziali del nome, 29 anni, gia’ solito a
scorribande del genere, ha tentato di entrare nel
palazzo, ed ha aggredito e picchiato 3 agenti della
Polizia
municipale
che
hanno
tentato
di
rasserenarlo. Sul posto sono intervenuti allora i
Carabinieri che lo hanno trattenuto, affidandolo poi
alle cure del personale medico di un’ambulanza del
118. D P e’ stato trasferito al Pronto soccorso
dell’ospedale San Giovanni di Dio, dove il ragazzo e’
stato sottoposto ad un Tso, il Trattamento sanitario
obbligatorio. In ospedale anche i 3 vigili urbani, che
hanno subito alcuni traumi.
30 agosto, Furto in appartamento e fuoco ad
Agrigento. Ignoti banditi hanno forzato un ingresso
e sono entrati dentro una villetta in contrada
Grancifuni, all’estrema periferia della citta’. I
malviventi hanno rubato alcuni oggetti di valore.
Poi, all’interno della casa si e’ scatenato
un
incendio che ha provocato danni ingenti. Gli
investigatori indagano anche per accertare se il
rogo e’ stato appiccato volutamente dai ladri o se e’
di origine accidentale. Sul posto hanno lavorato i
Vigili del fuoco e i poliziotti della sezione Volanti
della Questura di Agrigento.
30 agosto, A Licata, innanzi alla camera mortuaria
del cimitero di Marianello, si e’ scatenata una
furibonda rissa tra i familiari di un anziano appena
deceduto. Due persone contuse sono state
soccorse all’ Ospedale San Giacomo d’Altopasso.
Tre sono stati i denunciati a piede libero alla
Procura di Agrigento. L’oggetto della contesa
sarebbe stata l’ eredita’ del defunto. Sul posto sono
intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Licata.
31 agosto, A Favara, in via Capitano Callea, un cane
randagio ha spaventato un bambino di 5 anni che,
scappando, e’ caduto a terra ed ha sbattuto la testa.
Il piccolo e’ stato soccorso da alcuni passanti, al
riparo da una eventuale aggressione, ed e’ stato
trasportato in Ospedale, ad Agrigento, dove gli e’
stato riscontrato un lieve trauma cranico.
31 agosto, I Carabinieri della Tenenza di Favara
hanno denunciato a piede libero N C, sono le iniziali
del nome, 24 anni, disoccupato, perche’, nel corso
di una perquisizione a casa sua, e’ stato sorpreso in
possesso di una pianta di marijuana alta 1 metro e
40, e 10 semi di canapa indiana.
31 agosto, I poliziotti del Commissariato Frontiera di
Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli,
hanno denunciato a piede libero J B, ecco le iniziali
del nome, 21 anni, perche’ sorpreso a circolare su
di una moto senza patente, assicurazione e con la
targa di un’ altra moto. Il ragazzo rispondera’ anche
di minacce a pubblico ufficiale.
31 agosto, I Carabinieri della Stazione di Ravanusa
hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza di reato,
per furto aggravato in concorso, Giuseppe Costa, 29
anni, e Salvatore Napoli, 21 anni, entrambi di
Ravanusa. I due sono stati sorpresi ad armeggiare
nei pressi di un tombino della rete elettrica, e a
bordo di una loro automobile e’ stato sequestrato
un cavo in rame di circa cento metri, appena rubato.
_______________
31 agosto, Ancora un episodio di intemperanze a
danno del Municipio e di amministratori di
Agrigento. Infatti, un uomo indigente, C C sono le
iniziali del nome, ha chiesto del sindaco, gli e’ stato
risposto che Zambuto era fuori sede, allora e’
andato via ma poco dopo, a bordo della sua
automobile, e’ entrato a velocita’, rischiando di
investire i passanti, dentro l’atrio del Comune,
fermandosi innanzi all’ ingresso del teatro
Pirandello. Sul posto hanno recuperato ordine i
Vigili urbani e i Carabinieri.
31 agosto, A Licata i Carabinieri hanno arrestato ai
domiciliari Giuseppe Brancato, 27 anni, perche’
sorpreso in possesso di quasi 7 grammi di cocaina,
2 bilancini digitali di precisione e denaro contante,
forse provento di spaccio. Ed ancora a Licata, i
Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Angelo
Paraninfo, 24 anni, perche’ ha violato gli obblighi
della sorveglianza speciale allorche’ e’ stato
sorpreso alla guida di un’automobile in citta’.
1 settembre, Ad Agrigento ancora furti in
appartamento. I ladri sono entrati in un’abitazione
all’ ultimo piano di un palazzo in via Porta di Mare. I
malviventi hanno forzato l’ ingresso e hanno rubato
soprattutto oggetti preziosi e gioielli. Indaga la
Polizia.
1 settembre, I poliziotti della squadra Volanti di
Agrigento hanno denunciato un uomo di Ravanusa,
A A sono le iniziali del nome, 45 anni, per furto e
ricettazione di alcune bottiglie di alcolici. Al
Villaggio Mose’, nei pressi di un supermercato, il
ravanusano e’ stato sorpreso in possesso di
numerose bottiglie di alcolici rubate.
1 settembre, A Favara, in via Giusti, che e’ una
traversa di piazza Giglia, si sono scatenate due risse
tra extracomunitari. In entrambi i casi sono
intervenuti i Carabinieri per sedare almeno una
ventina di partecipanti alla violenta contesa, tra calci
e pugni, cocci di bottiglia, bastoni, pietre e forse un
coltello. Feriti 4 maghrebini.
1 settembre, I poliziotti del Commissariato di Palma
di Montechiaro, agli ordini di Angelo Cavaleri, hanno
denunciato per abbandono di minori degli anni 14
una donna romena, badante, casalinga, e madre di
2 figli, che e’ scappata con un connazionale con il
quale ha intrapreso una relazione amorosa. Il marito
di lei ne ha denunciato la scomparsa.
2 settembre, A Canicatti’, in via Sant’Angela Merici,
ignoti malviventi hanno rapinato il supermercato
della catena “MD” . 3 banditi con il volto travisato da
caschi e armati, due di pistole e uno di una spranga
di
ferro,
hanno
minacciato
i
dipendenti
costringendoli a consegnare l’ incasso, circa 750
euro. Indagini in corso.
2 settembre, A Lampedusa, nell’ ufficio del sindaco,
Giusi Nicolini, e’ stata recapitata una busta, con un
ritaglio di giornale con scritto ''pericolo antrace'',
contenente polvere bianca. Il Comune e’ stato
precauzionalmente sgomberato. Sul posto, per gli
accertamenti, sono intervenuti i Vigili del fuoco.
Indagini in corso.
3 settembre, Presunta svolta nell’ ambito delle
indagini sul duplice omicidio di Giuseppe Condello,
41 anni, e Vincenzo Priolo, 27 anni, entrambi di
Palma di Montechiaro, i cui cadaveri, lo scorso 27
gennaio, crivellati dai proiettili, sono stati ripescati
in una vasca di scolo per le acque piovane, sotto un
viadotto lungo la strada statale verso Campobello di
Licata, in contrada Ciccobriglio. Due persone di
Camastra sarebbero
indagate e sono state
convocate in Questura per essere ascoltate dai
magistrati della Direzione distrettuale antimafia di
Palermo e dagli investigatori della Squadra Mobile
di Agrigento. I due, assistiti da un avvocato, si
sarebbero avvalsi della facolta’ di non rispondere.
3 settembre, I Carabinieri hanno arrestato Stefano
Filippazzo, 30 anni, di Porto Empedocle, sorpreso
ad un posto di blocco in localita’ Punta Grande a
Realmonte in possesso di 3,7 grammi di cocaina
suddivisi in 5 involucri, 1,2 grammi di marijuana e
mezzo grammo di hashish. Filippazzo ha tentato la
fuga ma e’ stato acciuffato.
3 settembre, A Favara, in via Giotto, ha subito un
incendio l’automobile, un’ Alfa Romeo 156, di G M,
ecco le iniziali del nome, 55 anni, di Favara,
impiegato. Sul posto sono intervenuti i Vigili del
fuoco. Indagano i Carabinieri.
3
settembre,
Agrigento,
ancora
furti
in
appartamento. I ladri, verosimilmente utilizzando
una chiave bulgara allorche’ non vi sono tracce di
effrazione agli ingressi, sono entrati dentro una
casa in un palazzo in via Empedocle dove abita un
libero professionista, e hanno rubato argenteria,
preziosi e oggetti di valore per un ammontare
complessivo di alcune migliaia di euro. Indaga la
Polizia.
3 settembre, I Carabinieri del Nucleo radiomobile
della Compagnia di Licata, agli ordini del capitano
Massimo Amato, hanno arrestato in flagranza di
reato Carmelo Callea, 21 anni, di Licata, perche’, nel
corso di una perquisizione domiciliare e personale,
e’ stato sorpreso in possesso di 115 grammi di
marijuana, e di 3 piante di canapa indiana da 1
metro e mezzo ciascuna. La droga e’ stata
sequestrata.
4 settembre, Ad Agrigento, in Piazza Duomo, in via
Gioeni ed in via Plebis Rea, sono state scritte,
verosimilmente nottetempo, delle scritte con uno
spray di vernice rossa. Nelle 3 pareti e’ stato scritto
lo stesso testo, rivolto ad un sacerdote che opera in
citta’, e si legge :
“padre Giammusso non si
proteggono gli assassini. S…rotola il sacco” .
Indagano i poliziotti della Digos. Le modalita’ della
scrittura, osservate la foto, s poi puntini e poi
rotolo e la o finale corretta approssimativamente
con la a, inducono a pensare che l’assassino a
cui si riferisce l’anonimo che ha scritto il messaggio
sia Salvatore Rotolo, l’ ex Carabiniere condannato
per l’ omicidio della compagna, Antonella Alfano.
4 settembre, Ad Agrigento, a San Leone, lungo il
Viale dei Giardini, all’ alba di oggi, un’automobile,
una Ford Focus, forse a causa dell’ asfalto bagnato
dalla pioggia e scivoloso, si e’ ribaltata, abbattendo
la recinzione di una proprieta’ privata. All’interno
dell’abitacolo ha subito ferite la famosa cantante
agrigentina, Loredana Errore, in auto in compagnia
di un amico. I due sono stati soccorsi dai Vigili del
fuoco e un’ambulanza. Loredana Errore e’ stata
medicata al San Giovanni di Dio. Illeso l’amico. Nel
frattempo, Loredana Errore e' stata denunciata dai
Carabinieri per guida in stato d’ebbrezza alcolica e
le e' stata ritirata la patente di guida. Si tratta di un
atto dovuto allorche' nel sangue le e' stata
riscontrata una percentuale di alcol oltre il limite di
legge. Loredana Errore rispondera' agli investigatori
e precisera' se sia stata lei alla guida del mezzo
oppure il suo amico.
4 settembre, E’ stato confermato il carcere a carico
di Fabrizio Messina, 38 anni, di Porto Empedocle.
Messina e’ stato sottoposto ad una perizia medica.
Secondo gli esiti, lo stato di salute dell’
empedoclino e’ compatibile con la detenzione
carceraria in regime di 41 bis. Fabrizio Messina,
fratello dell’ ex boss latitante Gerlandino, e’ stato
arrestato il 26 giugno 2012 nell’ ambito
dell’inchiesta antimafia cosiddetta Nuova Cupola, ed
e’ recluso nel carcere di Parma.
4 settembre, L'ex dirigente dell'Ufficio tecnico
comunale di Ribera, Ignazio Mascarella, 74 anni, e’
stato condannato dalla Corte dei conti per danno
all’ Erario, allorche’ sarebbe stato corresponsabile
di omissioni e lungaggini burocratiche che hanno
provocato il lievitare del costo di un appalto da 61
mila a 200 mila euro, ed un contenzioso che si e’
protratto oltre 20 anni con l’ impresa aggiudicataria
dei lavori. Quanto accaduto risale al 1985.
Mascarella e’ stato condannato a risarcire al
Comune una cifra simbolica di 5 mila euro. I giudici
hanno riconosciuto che “ il quadro degli eventi, nel
quale la condotta del convenuto si presenta come
gravemente colposa, appare inserito in una cornice
organizzativa caratterizzata da disfunzioni strutturali
che lo rendono un po' meno colpevole”.
4 settembre, Accogliendo le tesi del difensore,
l’avvocato Anna Americo, il Tribunale del Riesame
di Palermo ha scarcerato Vincenzo Milioto, 33 anni,
di Racalmuto, concedendogli gli arresti domiciliari.
Milioto e’ stato arrestato il 13 agosto scorso perche’
accusato di incendio doloso di un’automobile, atti
persecutori e lesioni personali a danno di un
compaesano. L’ indagato ha sempre negato ogni
responsabilita’.
4 settembre, Ad Agrigento ignoti hanno rubato cavi
elettrici in due zone periferiche della citta’, in
contrada Minaga, tra le frazioni di Fontanelle e San
Michele, dove sono stati rubati circa 600 metri
lineari di cavo, e in contrada Santa Lucia, dove sono
stati rubati altri 700 metri di cavi. Entrambe le zone
hanno subito il black out. I tecnici dell’Enel sono
subito intervenuti per il recupero sicurezza e il
ripristino dell’ erogazione.
4 settembre, Ad Agrigento, in via Bramante, ignoti
hanno forzato una finestra secondaria e sono
entrati furtivamente dentro l’ Istituto autonomo case
popolari, hanno rovistato e hanno rubato un
computer dall’Ufficio espropriazioni. Secondo i
Carabinieri si tratta di un furto mirato allorche’ il
computer custodisce documenti importanti.
6 settembre, La Procura di Agrigento indaga. E così
anche la Guardia di Finanza. Brunella Sardoni è il
sostituto procuratore titolare dell’ inchiesta. E le
Fiamme gialle sono infiammate dal comandante
Massimo Sobrà e dal tenente colonnello Antonio
Cecere, a capo della Polizia tributaria. Girgenti
Acque e le sue assunzioni di personale sono la
scatola nera che adesso si intende leggere e
decifrare, per accertare se l’aereo è stato bene
pilotato o no. Nella zona industriale di Agrigento i
militari gialloverdi hanno bevuto un caffè nero
bollente nella sede di Girgenti Acque. Poi, si sono
accomodati tra gli uffici, e hanno letto e prelevato
documenti sulle assunzioni, che sarebbero state
centinaia dal 2008 ad oggi. Ovviamente non è
vietato e non è reato assumere dipendenti, a meno
che non siano compiuti atti illegittimi o adottate
procedure contro legge. La classica pulce
nell’orecchio dei due palazzi, di Giustizia in via
Mazzini, e della Finanza in via Atenea, sarebbe stata
lanciata, più o meno consapevolmente, da due
conferenze stampa. Una è stata dell’ ex presidente
della Provincia e dell’ Ato idrico, Eugenio D’Orsi,
che ha confermato l’assunzione di suo figlio a
Girgenti Acque e ha sottolineato : “è tutto merito
suo”. L’ altra è stata del sindaco di Agrigento, Marco
Zambuto, che lo scorso 18 luglio ha presentato un
ricorso al Presidente della Regione
contro
l’aumento delle tariffe idriche nell’agrigentino e per
la sostituzione del Commissario straordinario dell’
Ato idrico di Agrigento, che al 18 luglio è stato
ancora Eugenio D’Orsi, prima che fosse rimosso
dalla Regione allorché non più presidente della
Provincia. Zambuto ha impugnato la delibera del
Commissario dell’ Ato, la numero 10 del 29 aprile
2013, che ha approvato la tariffa idrica per gli anni
2012 e 2013. La tariffa, in aumento, sarebbe
illegittima, perchè in contrasto con requisiti e
condizioni imposte dall’ Autorità per l’energia
elettrica e il gas. Poi, Zambuto ha contestato altre
irregolarità nella gestione, già denunciate dall’ ex
amministratore di Girgenti Acque, Carmelo
Salamone, che poi si è dimesso. Eccole in sintesi : a
Girgenti Acque, l’ Amministratore delegato sarebbe
stato scavalcato nell’ assunzione di personale dal
presidente del Consiglio di amministrazione, che è
Marco Campione. E uomini e mezzi, a spese di
Girgenti Acque, sarebbero stati invece impiegati a
favore di soggetti terzi, a danno di Girgenti Acque e
anche dei cittadini, perchè il costo del personale
utilizzato non per i servizi idrici e fognari ma per
altre finalità si ripercuote poi sulle bollette che
pagano i cittadini. E non solo personale impiegato
in attività esterne a Girgenti Acque : infatti, è stata
costituita la società New – Co, a cui sarebbero stati
affidati servizi che per statuto sociale spettano a
Girgenti Acque, e solo dopo rinuncia da parte dei
soci di Girgenti Acque sono affidabili a terzi, e
sempre però con un’apposita gara.
Dunque,
assunzione di personale, impiego del personale, e
contratti di affidamento dei servizi sarebbero pilotati
secondo volontà e convenienza del socio di
maggioranza assoluta di Girgenti Acque.
7 settembre, A Lampedusa, sono 423 i migranti
ospiti del centro d'accoglienza, dopo il salvataggio
nottetempo di un barcone 50 miglia a sud dell’
isola, con a bordo 207 persone, tra cui 35 donne e 9
minori. Il gruppo proviene da Nigeria, Ghana e
dall'Eritrea. Ancora durante la notte, nel canale di
Sicilia, la Marina militare ha rintracciato un altro
barcone con a bordo circa 200 migranti. Una
famiglia di 4 persone, padre, madre e due figli
piccoli, e’ stata subito trasbordata dalla Capitaneria
e trasferita a Lampedusa.
7 settembre, A Ravanusa, nei pressi dello
scorrimento veloce verso Licata, una coppia di
studenti fidanzati e’ stata rapinata da 5 banditi che
hanno circondato l’automobile dei 2 e li hanno
costretti, minacciandoli con un coltello,
a
consegnare i portafogli, con dentro 60 euro, 2
cellulari, un tablet, una fotocamera digitale ed una
borsa. I 5 sono fuggiti a bordo di una Fiat Punto
grigia ma sono stati intercettati e catturati dai
Carabinieri della Radiomobile di Licata. Si tratta di
Salvatore Antonio Vendra, 28 anni, Ignazio Vella, 27
anni, Fabio Chiarelli, 21 anni, Davide Ruggeri, 31
anni, tutti di Sommatino in provincia di
Caltanissetta,
ed Hicham Khalfouni, 22 anni,
marocchino.
7 settembre, Svolta nell’ ambito delle indagini sull’
omicidio di Calogero Gabriele, 38 anni, di Palma di
Montechiaro, scoperto cadavere lo scorso 24 luglio
in Germania, dentro un’automobile lungo un
sentiero boschivo alla periferia di Sulzbac. La
polizia tedesca ha arrestato la prima moglie
dell’uomo, una donna di 33 anni. Vi sarebbero altri
indagati.
8 settembre, Ancora approdi di migranti clandestini
a Lampedusa. Un barcone con a bordo 93 immigrati
dall’Africa subsahariana, tra cui 18 donne e 29
minori, e’ stato intercettato e soccorso dalle
motovedette della Guardia costiera a sud dell’ isola.
Il gruppo e’ stato condotto a Lampedusa.
Attualmente all’interno del Centro di accoglienza in
contrada Imbriacola sono ospiti 516 persone, a
fronte di 300 posti, tutte in attesa di essere
trasferite.
9 settembre, A Porto Empedocle, in via Fausto
Coppi, traversa di via Berlinguer, ha subito un
incendio l’automobile, una Golf Volkswagen, di un
giovane pescivendolo che lavora con il padre, anche
lui commerciante di prodotti ittici. Le fiamme hanno
aggredito e danneggiato un’ altra automobile
posteggiata in prossimita’ della prima. Sul posto
sono intervenuti Vigili del fuoco e Polizia. Indagini in
corso.
9 settembre, A Ribera, in contrada Cuci Cuci, un
incendio ha bruciato un fienile, con dentro circa
2mila balle di fieno, danneggiando anche la struttura
in lamiera circostante. Sul posto sono intervenuti
Vigili del fuoco e Forestale. Ed a Favara un
altro incendio ha bruciato oltre 300 balle di fieno
accatastate su un terreno in contrada Bagli’, di
proprieta’ dell’ azienda agricola di una 39enne
agrigentina. I Vigili del fuoco hanno domato il rogo.
Indagini in corso.
9 settembre, Si e’ insediato oggi alla Questura di
Agrigento il nuovo Questore. Si tratta di Mario
Finocchiaro, 55 anni, originario di Catania, e gia’
questore di Crotone. Finocchiaro subentra a
Giuseppe Bisogno, che ha assunto il prestigioso
incarico di Direttore Centrale della Specialita’ del
Servizio Polizia Stradale.
9 settembre, Al Palazzo di giustizia di Agrigento, il
pubblico ministero, Santo Fornasier, ha concluso la
requisitoria nell’ ambito del processo su presunte
irregolarita’ legate ai progetti per la costruzione di
due Centri commerciali ad Agrigento. Ebbene, il
pubblico ministero ha chiesto l’ assoluzione per tutti
e 14 gli imputati, con formule diverse, o perche’ il
fatto non sussiste, o perche’ il fatto non costituisce
reato. In settimana e’ attesa la sentenza del
Tribunale presieduto dal giudice Ottavio Mosti. Tra
gli imputati, accusati a vario titolo di violazione della
normativa urbanistica e del commercio, vi sono
l’imprenditore Gaetano Scifo, l’ex sindaco Aldo
Piazza, e gli ex Dirigenti del Comune di Agrigento,
Francesco Vitellaro, Vincenzo Nucera e Pasquale
Vinciguerra. Legambiente e’ Parte civile, con il
patrocinio dell’avvocato Giuseppe Arnone.
10 settembre, Un gruppo di 91 eritrei, tra cui 21
donne e 14 minori, e’ sbarcato oggi all'alba a
Lampedusa. Il barcone e’ stato intercettato 30
miglia a sud dell’ isola dalle motovedette della
Capitaneria. I 91 sono stati trasbordati. Un
extracomunitario e’ stato trasferito in elisoccorso
all'ospedale di Agrigento.
10 settembre, A Ribera, i Carabinieri della
Compagnia di Sciacca e della Tenenza di Ribera
hanno arrestato Carlo Giardiello, 32 anni, di origini
napoletane ma residente a Ribera, e Salvatore
Salpietra, 39 anni, di Palermo, perche’ sorpresi in
possesso di 2 chili di hashish e 70 grammi di
cocaina. Secondo gli investigatori, la droga sarebbe
stata acquistata a Palermo, e poi destinata al
mercato locale agrigentino.
10 settembre, A Montallegro, i Carabinieri della
locale Stazione,
nel corso di un predisposto
servizio per arginare la pratica del bracconaggio,
hanno sorpreso 4 cacciatori all’interno dell’oasi di
“Torre Salsa” a cui hanno sequestrato le armi e le
munizioni. I 4 bracconieri sono stati denunciati a
piede libero alla Procura della Repubblica di
Agrigento per esercizio abusivo della caccia nella
riserva naturale ed in orario non previsto.
10 settembre, Il Giudice per le indagini preliminari
del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti,
ha
concesso gli arresti domiciliari a Giorgio Lo Presti,
59 anni, di Porto Empedocle, arrestato lo scorso 28
giugno nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta
Demetra, contro una presunta associazione per
delinquere finalizzata a truffare l’Inail e l’Inps. 6 delle
8 misure cautelari sono state confermate dal
Tribunale del Riesame.
10 settembre, A Canicatti’, una testa mozzata di
agnello e’ stata appesa, a scopo intimidatorio, alla
targhetta dello studio di consulenza di Salvatore
Licari, vice presidente della cooperativa “Frutti della
Valle dei Templi”, impegnata nel commercio di
frutta. Salvatore Argento, presidente provinciale
della Lega delle cooperative, esprime solidarieta’ a
Licari e afferma : “Licari ha lavorato nel mettere
insieme i produttori agricoli con l’unico e nobile
obiettivo di ridare speranza ai produttori, attanagliati
da una crisi economica e sociale senza precedenti,
e per commercializzare al meglio il loro prodotto ed
avere un ruolo nei confronti della grande
distribuzione. Sicuramente questo ha disturbato gli
interessi di qualcuno”.
11 settembre, I Carabinieri del Nucleo radiomobile
della Compagnia di Agrigento hanno arrestato
Fabrizio Rizzo, 22 anni, di Agrigento, allorche’ ha
scippato la collana d’oro ad un’anziana a Camastra,
e’ fuggito a piedi, poi a bordo della sua Fiat Punto,
fino a casa ad Agrigento. Il suo numero di targa
pero’ e’ stato subito segnalato ai Carabinieri che
hanno sorpreso Rizzo dentro la sua abitazione e lo
hanno ammanettato.
11 settembre, Ad Agrigento, ancora una scritta
contro padre Giammusso. Sul muro di cinta del
parcheggio del Palazzo di giustizia, in via Mazzini, e’
stato scritto : “Padre Giammusso, non si
proteggono gli assassini. S…rotola il sacco”, in
riferimento, quindi, come la precedente volta, il 4
settembre, all’ ex carabiniere Salvatore Rotolo,
condannato per la morte della compagna, Antonella
Alfano. Padre Giammusso ha gia’ spiegato : “Ho
soltanto dato sostegno spirituale alla famiglia di
Rotolo”.
11 settembre, A Lampedusa, 31 migranti sono stati
intercettati dai Carabinieri fra il porto e le vie del
centro cittadino. I nordafricani sarebbero sbarcati
nottetempo, eludendo i controlli in mare. Nessuna
traccia della barca.
11 settembre, A Cattolica Eraclea, 190 ovini, del
valore di 15 mila euro, sono stati rubati nottetempo
da un ovile in contrada Bordonaro. Indagano i
Carabinieri.
12 settembre, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’,
ancora ladri in appartamento in azione. In
un’abitazione a Poggio Muscello i banditi, che
hanno forzato la serratura d’ ingresso, sono stati
sorpresi gia’ in casa da una coppia. Lei e’ svenuta
per lo spavento. Lui ha urlato e indotto alla fuga i
ladri che hanno rubato pochi oggetti di valore
acchiappati frettolosamente. Ed ancora al Villaggio
Mose’, in via Ugolino Rubeo, la casa di un’anziana
pensionata, assente per alcuni giorni, e’ stata visita
da malviventi che hanno rubato oggetti preziosi per
circa 20mila euro, utilizzando per entrare la chiave
bulgara allorche’ non vi sono tracce di effrazione.
12 settembre, Ad Agrigento, a Villaseta, in via Fosse
Ardeatine, ignoti malviventi hanno rotto la vetrata
dell’ Ufficio in un distributore di carburanti Q8 e
hanno rubato circa mille euro. Indagano i
Carabinieri anche con l’ausilio delle telecamere
nella zona.
12 settembre, Ancora ad Agrigento, a Fontanelle, i
ladri hanno forzato una finestra, sono entrati negli
uffici della sezione distaccata del Comune e hanno
rubato 2 computer. Indaga la Polizia.
12 settembre, Ad Agrigento, un ragazzo di 23 anni, A
A sono le iniziali del nome, ha tentato il suicidio
lanciandosi giu’ dal Viadotto Morandi. Il 23enne ha
percorso a piedi il tratto di ingresso da via Petrarca
e poi, in corrispondenza di via Michele Caruso
Lanza, si e’ buttato nel vuoto. L’ impatto e’ stato
attutito da un albero. A A e’ vivo, e’ stato soccorso
dal 118 e ricoverato in gravissime condizioni in
Ospedale. E’ stata soccorsa anche un’ anziana
donna che, abitando nella zona, ha assistito a
quanto accaduto ed ha avvertito un malore.
12 settembre, Il Tribunale di Agrigento, presieduto
da Ottavio Mosti, ha emesso la sentenza al processo
di primo grado sui Centri commerciali in citta’, uno a
Villaseta e l’altro al Villaggio Mose’. Sono stati
assolti tutti gli imputati, che sono 14 : l’ex sindaco
Aldo Piazza,
poi Calogero Noto Campanella,
Pasquale
Vinciguerra, Giuseppe Principato,
Salvatore Pennisi, Francesco Vitellaro, tutti tecnici
o funzionari comunali, poi l’ex comandante della
Polizia municipale di Agrigento, Vincenzo Nucera, il
dipendente comunale Piero Vinti,
il tecnico
Melchiorre
Piraneo e gli imprenditori Carmelo
Condorelli, Calogero Saeva, Gaetano Scifo, Gianni
Marianelli e Aniello Setola. Gli imputati hanno
risposto, a vario titolo, di abuso in atti d’ufficio,
tentata estorsione, e truffa aggravata ai danni della
Comunita’ Europea.
12 settembre, Ad Agrigento, in piazzale Ugo La
Malfa, un agrigentino ha riconosciuto tra la merce
esposta in una bancarella alcuni oggetti d’epoca
che gli sono stati rubati in casa alcuni mesi addietro
e ha presentato denuncia ai Carabinieri che, a loro
volta, hanno denunciato il venditore ambulante e
sequestrato la refurtiva. S S, 64 anni, impiegato di
Palma di Montechiaro, rispondera’ di ricettazione
allorche’ non ha saputo giustificare la provenienza
degli oggetti.
12 settembre, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno
denunciato una donna di 40 anni, non empedoclina,
protagonista, e recidiva,
della cosiddetta truffa
dello specchietto nel centro cittadino.
L’
automobilista,
a cui la donna si e’ rivolta
invitandolo a pagarle il danno simulando la rottura
dello specchietto della sua auto, ha telefonato al
113.
13 settembre, Un barcone con 221 migranti e’ stato
soccorso nottetempo a sud di Lampedusa dalle
motovedette della Guardia costiera. Un’ altra barca
con 279 persone a bordo e’ stata agganciata questa
mattina dai soccorsi italiani. Adesso nel Centro
d’accoglienza a Lampedusa gravitano circa 800
persone.
13 settembre, I Carabinieri del Nucleo radiomobile
della Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato
Calogero Turco, 28 anni, sorpreso a casa sua in
possesso di una pistola Beretta calibro 7.65 con
matricola abrasa, un serbatoio con 2 cartucce ed un
manganello di gomma con anima in ferro.
14 settembre, Il Giudice per le indagini preliminari
del Tribunale di Palermo, Luigi Petrucci, ha respinto
la richiesta di giudizio immediato avanzata dalla
Procura ed ha revocato gli arresti domiciliari e
restituito la liberta’ agli ex assessori regionali Luigi
Gentile e Gianmaria Sparma, all’ ex direttore
dell’Agenzia per l’impiego, Rino Lo Nigro, all’ex
dirigente del consorzio Asi, Domenico Di Carlo, ed
alla segretaria del manager Giacchetto, Stefania
Scaduto. Confermati i domiciliari per l’ avvocato
Francesco Riggio, ex presidente del Ciapi, ed il
carcere per il manager canicattinese, Faustino
Giacchetto. I 7 sono inquisiti nell’ ambito delle
inchieste “Grandi Eventi” e “Mala gestio”. Luigi
Gentile, arrestato lo scorso 19 giugno, ai domiciliari
dal 25 giugno, e adesso libero, e’ difeso dagli
avvocati Antonino Zanghi’ e Marianna Viola del Foro
di Palermo.
14 settembre, A Canicatti’, lungo la strada statale
640, nel tratto compreso tra Canicatti’ e
Castrofilippo, un’ automobile con a bordo un
dipendente di un distributore di carburanti di
Canicatti’ e’ stata affiancata e bloccata da un’ altra
automobile con a bordo 3 banditi che hanno
rapinato il denaro in possesso del benzinaio, circa
10mila euro in contanti, frutto dell’incasso della
giornata. I 3 sono fuggiti, abbandonando l’auto
utilizzata per la rapina, un’ Alfa Romeo 147, nei
pressi del centro commerciale di Castrofilippo.
14 settembre, Ad Agrigento Polizia e Carabinieri
hanno arrestato Giovanni Vendola, 23 anni, Stefano
Fragapane, 21 anni, e Cristian Gastoni, 20 anni, tutti
di Agrigento, in fuga a bordo di un’ Alfa Romeo 145
dopo avere rubato nottetempo all’ interno dell’
Ufficio
Postale
di
Fontanelle.
Durante
l’
inseguimento, culminato con le manette, i 3 hanno
gettato fuori dall’ auto la refurtiva, tra soldi e
materiale elettronico.
14 settembre, I Carabinieri della Radiomobile della
Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato un romeno
di 33 anni, perche’ presunto responsabile di
maltrattamenti in famiglia, percosse, lesioni e
minacce di morte a danno della moglie, anche lei
romena. E’ stata la donna a telefonare ai Carabinieri
e a denunciare il marito per averla picchiata e
minacciata di uccidere in preda ai fumi dell’ alcol. I
Carabinieri hanno sorpreso il romeno in flagranza di
reato e gli hanno sequestrato un lungo coltello ed
un noccoliere.
15 settembre, Tra Agrigento e Favara, quindi tra
Agrigento nord e Favara sud, fiorisce la marijuana.
Settembre non è solo tempo di migrare, come nella
poesia di Gabriele D’Annunzio, ma è anche tempo
per coltivare. Non tanto caldo, poco in collina e
acqua quanto basta perché la papera galleggi : ed
ecco il risultato. Stupefacente. 50 piante di canapa
indiana, in un casolare diroccato. Il capitano
Giuseppe Asti e il tenente Rosario Iozza hanno
comandato la truppa. Di qui, poi di là, poi ancora
arrampichiamoci di qui, e poi camminiamo di là. I
militari li hanno beccati con il becco beccante. Più
tecnicamente : li hanno sorpresi in flagranza di
reato. I due arrestati sono stati ammanettati tra i
vasi e l’erba. Uno è di Raffadali, 20 anni di età, e le
iniziali del suo nome sono F R, come fumo rovinato.
L’ altro è originario della Romania, 23 anni, e le
iniziali del suo nome sono M Z, come mago Zurlì. I
Carabinieri protagonisti del blitz hanno scattato le 4
fotografie ricordo e testimonianza. 50 piante, già un
metro e più di marijuana, oltre mezzo chilo, dunque,
moltiplicato per 50 saranno stati sì e no una trentina
di chili di droga. Per il raffadalese e il romeno, che
hanno scelto Agrigento nord e Favara sud per
coltivare piante di canne e fiori di spinelli, in
prospettiva sarebbe stato un Natale ricco e
fortunato. E invece no. Adesso sono stati
imprigionati, nella prigione di contrada Petrusa,
anch’essa, ironia della sorte, tra Agrigento nord e
Favara sud. L’ unico che ha guadagnato da tutto ciò
è il commerciante che ha venduto ai due ventenni i
50 vasi. Ancora ottimi per essere riciclati.
15 settembre, I Carabinieri del Nucleo radiomobile
della Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato ai
domiciliari in flagranza di reato B G , sono le iniziali
del nome, 40 anni, di Favara, e B M , 25 anni, di
Agrigento, per furto aggravato in concorso allorche’
sono stati sorpresi nelle campagne di Canicatti’, in
contrada Ponte Fazi, intenti a rubare pesche, gia’
caricate in abbondanza nel cofano della loro
automobile. La refurtiva recuperata, circa 300 chili di
frutta, e’ stata restituita ai proprietari.
15 settembre, Proseguono i flussi di migranti verso
le coste siciliane. A Lampedusa sono approdati 36
nigeriani, tra cui 6 donne, intercettati dalla Guardia
costiera 40 miglia a sud dell’ isola. Poi, a 75 miglia a
sud - est di Lampedusa sono state intercettate altre
68 persone, di origine sub-sahariana, tra cui 4
donne.
16 settembre, A Porto Empedocle si sono scatenate
due aggressioni di figli a danno dei genitori per
soldi. Un trentenne disoccupato, al no della madre,
l’ ha aggredita e picchiata. E cosi’ anche una
ragazza di 28 anni, che, per reazione al no, ha
danneggiato gli arredamenti dell’ abitazione. In
entrambi i casi sono intervenuti i Poliziotti del locale
Commissariato per recuperare ordine. Nessun
denunciato.
16 settembre, A Realmonte, in via Arno, ha subito
un incendio l’automobile, una Fiat Punto, di Franco
Puccio, 40 anni, impiegato comunale, fratello del
sindaco di Realmonte Piero Puccio. Indagano i
Carabinieri. Un’informativa di reato e’ gia’ stata
inviata alla Procura della Repubblica di Agrigento.
Ed a Palma di Montechiaro, in via Dante, un
incendio ha bruciato l’appartamento di proprieta’ di
un’anziana pensionata. I danni sono ingenti.
Indagini in corso.
16 settembre, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini del vice Questore, Cesare
Castelli, hanno denunciato F A, sono le iniziali del
nome, 25 anni, di Porto Empedocle, pregiudicato. L’
uomo rispondera’ di tentato omicidio, sequestro di
persona e porto abusivo di coltello. Nottetempo, un
empedoclino e’ fuori da casa perche’ diretto in
farmacia. Appena e’ intento ad entrare nella sua
automobile e’ affiancato da F A che gli punta un
coltello addosso costringendolo a salire in auto con
lui per un passaggio. Durante il tragitto si scatena
una colluttazione,
ed F A ha accoltellato
l’automobilista ferendolo al petto, fortunatamente
senza ledere organi vitali, e poi e’ fuggito. Il ferito e’
stato soccorso in Ospedale con 3 settimane di
prognosi. Nel frattempo, F A, forse perche’ ha
temuto
di
essere
stato
identificato,
spontaneamente si e’ presentato al Commissariato
di Porto Empedocle ed e’ stato denunciato.
17 settembre, Ad Agrigento, in via Venezia, che e’
una traversa tra le vie Callicratide e Manzoni, i Vigili
del fuoco sono intervenuti per domare l’ incendio
che ha subito l’automobile, una Fiat Stilo, di un
autista di una ditta privata agrigentina, A C sono le
iniziali del nome, 53 anni di eta’. Ebbene, i Vigili
hanno scoperto sul parabrezza 2 proiettili calibro 38.
Indagano i Carabinieri.
17 settembre, E’ inarrestabile il flusso migratorio
verso l’ Italia. Centinaia di profughi, su 5 barconi,
sono stati soccorsi nottetempo nel Canale di Sicilia
dalla Guardia Costiera e dalla Marina Militare. Alle
operazioni hanno partecipato anche alcune navi
mercantili in transito che hanno fornito assistenza. Il
primo barcone con 133 immigrati a bordo e’
approdato a Catania. Altri 226 migranti invece a
Pozzallo in provincia di Ragusa. Poi, altri 105
profughi a Lampedusa, ed uno e’ stato trasferito in
Ospedale perche’ in precarie condizioni di salute.
Poi, 270, compresa una donna in avanzato stato di
gravidanza, a Porto Empedocle. E poi, ancora a
Porto Empedocle, altri 210.
17 settembre, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’,
lungo il viale Leonardo Sciascia, ignoti banditi,
nottetempo, hanno forzato la saracinesca di
ingresso e hanno rubato all’ interno del bar Moka. Il
bottino ammonta a circa mille e 300 euro in contanti,
e poi alcuni prodotti esposti per la vendita. Indagini
in corso.
18 settembre, I poliziotti del Commissariato di
Canicatti’ hanno arrestato Pietro Aloisio, 33 anni, e
Giulio La Rosa, 23 anni, entrambi di Catania, in
esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in
carcere firmata dal Gip del Tribunale di Agrigento,
Ottavio Mosti. Aloisio e La Rosa sarebbero
responsabili di una rapina perpetrata il 18 marzo
2013 a danno dell’ agenzia del Monte dei Paschi di
Siena a Canicatti’, in via Saetta, con bottino di
37mila e 775 euro. Aloisio risponde anche della
rapina il 26 marzo 2013 a danno dell’ agenzia del
Monte dei Paschi di Siena a Grotte, con bottino di
33mila euro. Un terzo soggetto, Ignazio Giuseppe
Grasso, 48 anni, anche lui catanese, e’ stato
denunciato a piede libero.
18 settembre, Incapace di intendere e di volere :
assolto Giorgio Piscopo a Favara. Ha accoltellato il
padre. E’ stato arrestato il 5 luglio del 2012. I
Carabinieri lo hanno ammanettato a Favara, nel
centro cittadino. Giorgio Piscopo, 23 anni, a casa
sua, in via Papa Luciani, ha litigato con i genitori.
Poi, ha afferrato due coltelli in cucina, ed ha
accoltellato il padre. Ignazio Piscopo, 55 anni, è
stato soccorso in Ospedale, al San Giovanni di Dio.
Alcuni fendenti lo hanno ferito in modo grave.
Giorgio Piscopo, dopo pochi giorni trascorsi nel
carcere in contrada Petrusa, ad Agrigento, è stato
trasferito nel carcere psichiatrico di Barcellona
Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Gli
inquirenti hanno compreso subito che le sue
condizioni mentali fossero poco rassicuranti. Nel
frattempo, il Tribunale di Agrigento ha disposto la
perizia per accertare lo stato della capacità di
intendere e di volere dell’ imputato. Ed il 25 marzo
scorso, il dottor Domenico Micale, psichiatra, ha
concluso l’ esame e in aula ha spiegato che Piscopo
è affetto da schizofrenia, e quando ha accoltellato il
padre non è stato capace di intendere e di volere. Il
perito ha anche sostenuto la pericolosità sociale
del giovane. Dunque, il Tribunale lo ha assolto
dall’accusa di tentato omicidio per difetto di
imputabilità. Il processo si è svolto con il giudizio
immediato. A Giorgio Piscopo, difeso dall’ ex
sindaco di Favara, l’ avvocato Mimmo Russello, è
stata applicata la misura del ricovero per 2 anni
presso lo stesso ospedale giudiziario di Barcellona
Pozzo di Gotto. Trascorso il primo anno, Piscopo
sarà sottoposto ad un’ altra perizia. E, secondo
l’esito, gli sarà eventualmente restituita la libertà.
18 settembre, I Carabinieri della Compagnia di
Licata hanno sorpreso ed arrestato in flagranza di
reato, Iosif Dobrea, 33 anni, originario della Romania
e domiciliato a Licata. Iosif Dobrea, insieme ad altre
2 persone che sono fuggite, e’ stato sorpreso
intento a rubare alcuni pneumatici all’ interno del
locale di un gommista in Corso Umberto. La
refurtiva recuperata e’ stata restituita al legittimo
proprietario.
18 settembre, A Ravanusa i Carabinieri hanno
arrestato in flagranza di reato Carmelo Scarabeo, 56
anni, di Favara
ma abitante a Ravanusa,
responsabile di evasione allorche’, sottoposto ai
domiciliari, e’ stato sorpreso a piedi in una via
periferica del paese.
19 settembre, Ad Agrigento la Polizia ha arrestato
due tunisini, Ammar Axmen, 23 anni, e Abdine Zine
Belgassemi, 34 anni, gia’ noti alle forze dell’ordine.
Risponderanno di rapina, estorsione, lesioni
personali, minacce, danneggiamento, e resistenza a
pubblico ufficiale allorche’, ubriachi, hanno
spaccato una bottiglia di birra e minacciato il titolare
della pizzeria e rosticceria “Miriana” in via
Pirandello, costringendolo a consegnargli altre
birre. Uno dei due ha tentato anche di forzare la
cassa.
19 settembre, “Hanno negato di avere subito
pressioni dalla mafia ritrattando anche quanto in
precedenza dichiarato”. Richiesta di rinvio a
giudizio per 7 imprenditori agrigentini. In quel
tempo, il 25 ottobre 2011, è stata l’ operazione
cosiddetta “Dna”, perché i 4 arrestati, tra Porto
Empedocle e Realmonte, sono non solo presunti
affiliati a Cosa nostra e fedelissimi a Gerlandino
Messina ma anche parenti tra di loro. Infatti,
Domenico Seddio e Salvatore Romeo sono cugini,
poi la moglie di Francesco Luparello è prima cugina
di Filippo Focoso, fratello di Joseph, e la madre
della moglie di Francesco Luparello è cugina della
madre di Gerlandino Messina. Il 13 luglio 2012, a
conclusione del giudizio abbreviato, sono stati
inflitti 7 anni e 4 mesi di carcere ciascuno a Filippo
Focoso ed a Domenico Seddio, poi 7 anni a
Salvatore Romeo, ed è stato assolto Francesco
Luparello. Il processo d’Appello inizia il prossimo 25
settembre. Nel frattempo, la Direzione distrettuale
antimafia di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di
7 imprenditori, perchè hanno negato di avere subito
pressioni ed estorsioni dalla mafia, ritrattando
quanto in precedenza dichiarato, tra il 2007 e il 2009,
ai Carabinieri di Agrigento ed ai magistrati della
Dda. Il prossimo 17 ottobre, in udienza preliminare,
risponderanno
di
falsa
testimonianza
e
favoreggiamento aggravato Domenico Arena, 46
anni, di Porto Empedocle, Lello Burgio, 37 anni, di
Agrigento, Salvatore Abate, 34 anni, di Agrigento,
Biagio Abate, 58 anni, di Porto Empedocle, Marcello
Sguali, 40 anni, di Porto Empedocle, Gaetano
Fanara, 64 anni, di Favara, e Salvatore Butera, 55
anni, di Porto Empedocle. Tra le pagine delle
indagini si legge che il pentito Maurizio Di Gati ha
dichiarato che l’ albergo – ristorante “Madison” a
Realmonte ha pagato il pizzo a Gerlandino Messina
e adesso paga a Filippo Focoso. Luigi Putrone
invece ricorda che sarebbero stati
Domenico
“Nicu” Seddio e Salvatore Romeo a trattare il pizzo
ad una industria empedoclina, che poi ha smentito
tutto, segnalando parenti e affiliati da assumere. E
su segnalazione di Putrone è stato assunto lo
stesso Domenico Seddio, e poi Domenico Falzone, il
fratello del killer, poi pentito, Alfonso. Ed ancora
Luigi Putrone ha rivelato le estorsioni e i
danneggiamenti ai commercianti di pesce Iaria, e
alla ditta di surgelati Contino. E non solo :
estorsione anche ad un dirigente pubblico, Lollino
De Leo, a capo dell’ Ente Acquedotto, “perchè –
racconta Putrone - pensavamo che soldi ne avesse
tanti come frutto di corruzione”.
Uno degli
imprenditori vittime del racket ha dichiarato ai
Carabinieri : “ricordo che quando ho assunto la
moglie di Francesco Luparello, nonché cugina di
Focoso, non avevo bisogno di personale. La donna
inoltre non aveva i requisiti richiesti per ricoprire la
figura professionale per la quale è stata presa".
19 settembre, Accogliendo le istanze dei difensori,
gli avvocati Giuseppe Barba e Pasquale Tarallo, il
Tribunale di Agrigento ha concesso i domiciliari a
Fiorino Russo, 20 anni, di Raffadali, disoccupato, ed
a Mihai Zarcone, 23 anni, romeno e residente a
Favara, cameriere, arrestati dai Carabinieri
domenica scorsa perche’ sorpresi nelle campagne
di Favara intenti ad occuparsi di 50 piante di canapa
indiana nascoste in un casolare.
19 settembre, Agrigento, e’ accaduto al Villaggio
Mose’ : i ladri forzano l’ ingresso ed entrano
nottetempo dentro una casa. Una coppia di coniugi
dorme. Un malvivente punta la torcia verso la
camera da letto, l’ uomo si sveglia di soprassalto e
grida contro i banditi, che scappano. Indaga la
Polizia.
19 settembre, A Porto Empedocle una pensionata di
80 anni ha subito un malore ed e’ stata trasportata e
soccorsa in Ospedale dalla badante perche’
rispondendo al telefono di casa ignoti buontemponi
l’ hanno indotta a credere che fosse il Papa
Francesco, gia’ alla ribalta, come e’ noto, per
iniziative del genere che, purtroppo, sono state
emulate provocando dei rischi come e’ accaduto a
Porto Empedocle.
19 settembre, Accogliendo le istanze dei difensori,
gli avvocati Salvatore Cusumano e Davide Casa’, il
Tribunale di Agrigento ha derubricato il reato di
furto in tentato furto a carico di Giovanni Mendola,
23 anni, Stefano Fragapane, 21 anni e Cristian
Gastoni, 20 anni, i tre agrigentini arrestati domenica
scorsa dalla Polizia dopo una incursione all’ Ufficio
postale di Fontanelle. Dunque, i 3, giudicati in
abbreviato, sono stati condannati per il tentato furto
e per porto abusivo di armi ad 8 mesi d reclusione
ciascuno e 220 euro di multa. Sono stati assolti
invece per il reato di invasione di edifici. La pena e’
stata sospesa per Mendola, ed e’ stata sospesa
anche per Gastoni e Fragapane che pero’
presteranno attivita’ lavorativa non retribuita alle
dipendenze del Comune di Agrigento per 2 mesi. Ai
3 e’ stata quindi revocata la misura della detenzione
domiciliare.
20 settembre, A Sambuca di Sicilia una coppia di
anziani coniugi, verosimilmente scambiandola per
altro tipo di verdura, ha raccolto in abbondanza e
consumato la pericolosa mandragora. I due sono
stati ricoverati all’ Ospedale di Sciacca. A causa
della tossicita’ della pianta hanno rischiato il coma.
Fortunatamente
i
medici
sono
riusciti
a
disintossicarli.
20 settembre, A Palma di Montechiaro, i poliziotti del
locale commissariato, capitanati da Angelo Cavaleri,
hanno denunciato L C, sono le iniziali del nome, 44
anni, di Palma di Montechiaro, perche’ alla guida
della sua automobile, senza patente,
si e’
schiantato contro un’altra auto in via Roma, e poi ha
aggredito e picchiato uno dei poliziotti intervenuti
sul posto, danneggiando anche una moto di
servizio.
20 settembre, Tra Realmonte ed il quartiere
agrigentino di Montaperto, in contrada Fauma, sono
stati rubati nottetempo oltre 2 chilometri di cavi in
rame. L’allarme e’ stato lanciato da un agricoltore.
Indagano i Carabinieri. Immediato e’ stato
l’intervento dei tecnici dell’Enel per installare nuovi
cavi.
20 settembre, Il Tribunale di Agrigento ha
condannato a 2 anni di reclusione e 200 euro di
multa Francoise Costa, 29 anni, di Ravanusa,
arrestato dai Carabinieri lo scorso 30 agosto per
tentato furto di cavi della corrente elettrica. Il
complice di Costa, Salvatore Napoli, 21 anni, anche
lui di Ravanusa, e’ stato gia’ condannato a 5 mesi di
reclusione.
21 settembre, I Carabinieri della Radiomobile della
Compagnia di Agrigento hanno arrestato Giuseppe
Lo Mascolo, 50 anni, di Siculiana, sorpreso, nel
corso di una perquisizione domiciliare, in possesso
di 15 dosi di cocaina per un peso complessivo di
grammi 10,5.
21 settembre, La Procura della Repubblica di
Agrigento ha notificato l’avviso di chiusura delle
indagini preliminari a 7 indagati nell’ambito dell’
inchiesta, ritenuta una appendice dell’ inchiesta
cosiddetta “Self service”, frutto del sequestro ad
opera della Digos, di 8 villette a San Leone, lungo il
Viale delle Dune. La Procura ipotizza i reati di
lottizzazione abusiva, abusi edilizi e la violazione di
alcune norme in materia urbanistica. I destinatari
degli avvisi sono Sebastiano Di Francesco, 54 anni,
di Agrigento, ex capo dell' Ufficio tecnico comunale,
e Luigi Zicari, 61 anni, di Agrigento, ex dirigente
dello stesso Utc. Poi, Domenico De Michele Granet,
46 anni, di Agrigento, e Rosa Maria De Michele
Granet, 48 anni, di Agrigento, proprietari del terreno
e delle ville. Poi, Ali Borzoee, 55 anni, nato in Iran e
residente a Favara, direttore dei lavori. E poi Pietro
Vullo, 43 anni, di Agrigento, direttore dei lavori, e
Roberto Gallo Afflitto, 43 anni, di Agrigento,
progettista.
21 settembre, Ad Agrigento, nel piazzale Ugo La
Malfa, in occasione del mercato settimanale, si e’
scatenata una violenta zuffa tra due
venditori
ambulanti senegalesi, un uomo e una donna.
L’uomo ha tentato di colpire la connazionale, senza
riuscirvi. La donna, nel tentativo di fuggire, e’
caduta a terra, subendo contusioni ed escoriazioni,
ed e’ stata soccorsa in Ospedale. I poliziotti della
Squadra Volanti hanno bloccato l’aggressore,
sequestrandogli un coltello e l’automobile in uso,
carica di merce e prodotti contraffatti.
21 settembre, A Porto Empedocle, i poliziotti del
locale Commissariato, agli ordini di Cesare Castelli,
hanno denunciato una donna, P P sono le iniziali del
nome, 32 anni, di Siculiana, che, del tutto ubriaca, e’
entrata in un ristorante nella zona dei Lidi, ha
simulato un malore, e poi ha rubato il portafogli ad
un uomo che ha tentato di aiutarla. Poi e’ fuggita su
di un motorino, cadendo piu’ volte, e rischiando di
essere investita da un’ automobile e poi da un
camion. A salvarle la vita e’ stato un poliziotto
intervenuto in tempo. La donna rispondera’ di furto
e guida in stato di ebbrezza alcolica.
21 settembre, Due persone di Canicatti’, un uomo e
una donna, di 40 e 20 anni, sono state denunciate
dai Carabinieri della Stazione di Delia, in provincia
di Caltanissetta, per furto, truffa e tentata truffa
dello specchietto. I due avrebbero simulato il
danneggiamento dello specchietto retrovisore
esterno della loro automobile raggirando un
agricoltore del posto, da cui hanno ottenuto la
consegna di alcuni chilogrammi di uva anziche’ il
denaro richiesto, per circa 100 euro.
22 settembre, I Carabinieri della Stazione di
Ravanusa hanno arrestato in flagranza di reato
Roberto Federico, 26 anni, e due romeni Florin
Guriuc, 27 anni, e Costantinica Ciprian Prisacariu,
26 anni, tutti abitanti a Riesi, per i reati di concorso
in tentata rapina impropria, lesioni personali e
inosservanza dei provvedimenti dell’Autorita’
giudiziaria. A Ravanusa, nel centro abitato, i 3 sono
stati sorpresi dai miliari intenti ad aggredire un
ravanusano, poi soccorso all’ Ospedale di
Canicatti’. Piu’ in dettaglio, i 3 hanno subito un
incidente stradale, e hanno tentato di impossessarsi
dell’ automobile dell’ uomo aggredito.
22 settembre, I Carabinieri della Stazione di Grotte
hanno arrestato Pietro Russello, 47 anni, in
esecuzione di una ordinanza di aggravamento di
misura cautelare emessa dal Tribunale di Agrigento,
allorche’, nonostante fosse ristretto in regime di
custodia cautelare presso una comunita’ terapeutica
assistita di Agrigento, se ne e’ allontanato
arbitrariamente, incorrendo quindi nel reato di
evasione.
22 settembre, A Porto Empedocle, una ragazza
maggiorenne, di cui non vi e’ traccia da giorni, e’
scappata con un pescatore nordafricano. A seguito
della denuncia dei genitori, la Polizia ha indagato e
scoperto che la ragazza si e’ allontanata
volontariamente con un magrebino imbarcato su
una nave ormeggiata al porto empedoclino. Il
ragazzo abbandonando la nave ha commesso il
reato di ingresso illegale in territorio italiano, ed e’
stato denunciato. Anche il comandante rischia di
essere denunciato per il reato di favoreggiamento
dell’
immigrazione clandestina, in quanto
responsabile dell’equipaggio.
23 settembre, Un barcone con 184 migranti, somali
ed eritrei, e' stato soccorso a sud di Lampedusa da
due motovedette della Guardia costiera dopo
l'avvistamento da parte della nave Vega della Marina
Militare. I migranti, tra cui 13 bambini, sono giunti
nel porto di Lampedusa all' una e 40 di oggi.
23 settembre, I Carabinieri della Stazione di
Cattolica Eraclea hanno arrestato due romeni per
estorsione. Si tratta di Viorel Bodolica, 26 anni,
pregiudicato, e del fratello Ionut, 18 anni,
incensurato. Bodolica, gia’ agli arresti domiciliari
per rapina, avrebbe chiesto 500 euro ad un
connazionale, che
e’ andato in caserma a
denunciare quanto avrebbe subito. All’incontro per
prelevare i soldi sarebbe poi andato il fratello
18enne. Quindi, alla consegna del denaro sono
scattate le manette ai polsi.
23 settembre, Ad Agrigento, in via De Gasperi,
incidente sul lavoro mortale. Un operaio, Raffaele
Provenzano, 54 anni, di Milena, in provincia di
Caltanissetta, e’ morto perche’ e’ precipitato da un
ponteggio in corso per la ristrutturazione esterna di
un palazzo ad opera dell’ impresa Fazio Costruzioni.
L’uomo e’ caduto dal quarto piano. A nulla sono
valsi i soccorsi. Sul posto hanno operato due
ambulanze, ed il personale medico ha tentato di
strappare alla morte Raffaele Provenzano. Nel
frattempo, i Carabinieri del Nucleo operativo e
radiomobile hanno sequestrato il cantiere. La
Procura di Agrigento e’ a lavoro per ricostruire la
dinamica del sinistro, ed accertare eventuali
responsabilita’ colpose.
24 settembre, Anziano 90enne scoperto morto,
legato e imbavagliato, dentro casa a Burgio. I
Carabinieri arrestano i responsabili. In carcere due
romeni. Burgio, dall’ arabo burg, che è torre o casa
di pietra, 2800 abitanti, poco più o meno, 65
chilometri da Agrigento e 95 da Palermo. Il paese è
nella provincia agrigentina, risalendo dal mare verso
l’entroterra attraversando Lucca Sicula e poi
Villafranca Sicula. Da Burgio ha viaggiato un carro
funebre, verso Sciacca. La bara adesso è nella
camera mortuaria. Dentro vi è un pensionato di 90
anni. Il suo nome è Liborio Italiano. La Procura
saccense ha ordinato l’autopsia, per rispondere alla
domanda : come e perché l’anziano burgitano è
morto. Il cadavere è stato scoperto a casa sua, nel
centro cittadino, in via Falzone. Liborio Italiano è
stato denudato, legato e imbavagliato, su una
poltrona, nella camera da letto. L’ abitazione è a
soqquadro, ignoti avrebbero rovistato ovunque,
ecco perché si ipotizza che la vittima abbia subito
una rapina. Secondo i primi accertamenti,
mancherebbero all’appello alcuni oggetti, ad
esempio un televisore. Indagano i Carabinieri,
capitanati dal nuovo comandante della Compagnia
di Sciacca, il tenente Salvatore Marchese. In via
Falzone 7 sono scattati approfondimenti e ricerca di
tracce. E sono stati scoperti i due presunti
responsabili dell’ omicidio di Liborio Italiano, mani
legate dietro la schiena e con un lenzuolo stretto
sulla bocca. Si tratta di Adrian Ciubotariu, 23 anni,
romeno, e di Catalin Mihai Simion, 22 anni, anche lui
romeno.
I due sarebbero stati incastrati dal
racconto di alcuni testimoni. E poi, a casa dei due
romeni, e’ stato ritrovato il televisore di 32 pollici
rubato a Liborio Italiano ed un maglione macchiato
di sangue. Adrian Ciubotariu e Catalin Mihai Simion
sono stati interrogati e hanno ammesso le proprie
responsabilità.
24 settembre, Tra Agrigento e Favara, in contrada
San Benedetto, nella zona industriale, due banditi,
armati di pistola e travisati, hanno minacciato un
impiegato di un distributore di carburanti Nuara e lo
hanno costretto a consegnare la cassa contenuta
all’ interno della colonnina del self – service. Dopo
la fuga, pero’, si saranno accorti della cassa vuota,
perche’ appena svuotata. Contanti al sicuro. Bottino
zero. Indagano i Carabinieri anche con l’ausilio delle
immagini dell’ impianto di video – sorveglianza.
25 settembre, I Carabinieri della Stazione di
Lampedusa hanno arrestato un commerciante
ambulante di Palermo, Giovanni Cefalu’, 32 anni,
presunto responsabile di violenza sessuale
aggravata a danno di una bambina di 5 anni.
L’inchiesta,
coordinata
dalla
Procura
della
Repubblica di Agrigento, e’ scattata a seguito della
denuncia dei genitori della piccola, ascoltata anche
da un neuropsichiatra. A Lampedusa, l’uomo, dopo
aver conquistato la fiducia dei genitori, avrebbe
condotto la
bimba nella sua abitazione dove
avrebbe compiuto degli abusi sessuali.
25 settembre, I giudici della sezione Misure di
prevenzione del Tribunale di Agrigento hanno
disposto la confisca dei beni, gia’ sequestrati, del
boss agrigentino, Arturo Messina, deceduto nel
frattempo a causa di una grave malattia. Il
provvedimento comprende conti correnti, terreni,
fabbricati e un’ avviata attivita’ aziendale. Arturo
Messina e’
stato condannato con sentenza
definitiva per estorsione continuata in concorso e
all’ergastolo per omicidio e associazione mafiosa. Il
valore stimato dei beni confiscati si aggira intorno ai
5 milioni di euro.
25 settembre, Maxi sbarco a Lampedusa: un
peschereccio, con a bordo 398 siriani, e’ approdato
dopo essere stato soccorso dalle motovedette della
Guardia costiera a 70 miglia a sud dall'isola. Il
natante e’ stato scortato fino al molo Favarolo. Poco
dopo, altri 111 migranti sono giunti a Lampedusa
dopo essere stati soccorsi a largo e trasbordati
sulle motovedette della Capitaneria. Al Centro
d'accoglienza in contrada Imbriacola gravitano circa
1.250 persone, a fronte di una capienza di 350 posti.
25 settembre, A Realmonte, una pensionata di 89
anni ha denunciato ai Carabinieri di avere subito
un furto di soldi all’interno della sua abitazione. In
via Riina, in sua assenza, ignoti, dopo essere
penetrati all’interno dell’appartamento, hanno
rovistato dappertutto e avrebbero rubato da un
cassetto 5 banconote da 500 euro ciascuna, per
complessivi dunque 2.500 euro.
25 settembre, I Carabinieri della Tenenza di Favara
hanno arrestato Alfredo Ippolito, 38 anni, di Favara.
L’ uomo e’ stato inseguito da un ordine di
carcerazione del Tribunale di sorveglianza di
Palermo. Ippolito scontera’ la pena residua di 1
anno e 4 mesi di carcere perche’ riconosciuto
colpevole di detenzione di sostanze stupefacenti a
fine di spaccio.
25 settembre, Un pensionato di Ribera, Giuseppe
Noto, 58 anni, e’ ricoverato in gravissime condizioni,
ed e’ in coma, a Palermo, all’ospedale Villa Sofia.
Noto, in bicicletta,
sarebbe stato investito da
un’automobile in via Canova, nel centro abitato di
Ribera. Il riberese e’ stato trasportato a Palermo in
elisoccorso. I Carabinieri indagano per scoprire
l’investitore. Non vi e’ traccia della bicicletta.
26 settembre, Ad Agrigento sono state arrestate tre
persone accusate di avere sequestrato, rapinato e
violentato una donna sudamericana di 50 anni che
abita e si prostituisce nei pressi della stazione
ferroviaria centrale. La donna, dopo quanto subito
dentro casa sua, sotto la minaccia di un coltello, ha
lanciato l’allarme, e’ stata soccorsa dalla Polizia e
trasportata in Ospedale, al San Giovanni di Dio. La
refurtiva e’ stata recuperata, tra oggetti in oro,
cellulari e un computer. I 3 hanno tentato di vendere
i preziosi in un Compro - oro in citta’, dove sono
stati notati da un agente fuori servizio.
I 3,
ammanettati da Squadra Volanti e Polizia stradale,
sono Giuseppe Tagliavia, 28 anni, di Palermo,
inseguito tra le vie del centro storico e poi
acciuffato, pregiudicato e gia’ condannato per
violenza sessuale, e poi i fratelli Stefano e Roberto
Fragapane, di 21 e 20 anni, di Agrigento, entrambi
pregiudicati. Risponderanno di sequestro di
persona, rapina e violenza sessuale. Il coltello e’
stato sequestrato.
26 settembre, L’ inchiesta antimafia Dna tra Porto
Empedocle e Realmonte. Invocate 4 condanne in
Appello, anche per l’assolto Luparello. Il 26 maggio
2012, al Palazzo di Giustizia di Palermo, il pubblico
ministero, Rita Fulantelli, invoco’ la condanna di
Luparello a 12 anni di carcere. Il 13 luglio, il Giudice
per le udienze preliminari, Sergio Ziino, a
conclusione del giudizio abbreviato, ha assolto
Francesco Luparello. Adesso il copione si ripete in
secondo grado. In Appello, il Procuratore generale,
Carmelo Carrara, si e’ rivolto ai giudici della Corte :
“condannate Francesco Luparello, di Realmonte, a
6 anni di reclusione. E poi condannate anche gli altri
imputati : 7 anni e 4 mesi a Filippo Focoso, di
Realmonte, 7 anni e 4 mesi a Domenico Seddio, di
Porto Empedocle, e 7 anni a Salvatore Romeo,
anche lui di Porto Empedocle. Adesso si
scateneranno le arringhe difensive. La sentenza e’
in calendario il 3 ottobre. Nel frattempo, e’ in bilico
la richiesta di rinvio a giudizio per 7 imprenditori
agrigentini sfiorati dalla stessa inchiesta, perche’
hanno negato di avere subito pressioni dalla mafia
ritrattando anche quanto in precedenza dichiarato.
26 settembre, Stalking : il Tribunale di Agrigento
ha imposto ad una donna di Ravanusa il divieto di
avvicinarsi al responsabile di una Comunita’ per
minori a Palma di Montechiaro, dove e’ ospite il
figlio della donna su disposizione del Tribunale per i
minori. Lo stesso responsabile della Comunita’ ha
presentato numerose denunce contro la donna.
26 settembre, E’ stato assolto dall'accusa di stalking
Giovanni Alonge, 65 anni, di Favara, denunciato
dall’ ex amante, Calogera Sferrazza, 51 anni, anche
lei di Favara, di averla pedinata e minacciata. Lo
scorso 21 febbraio 2013, la Cassazione ha
confermato la sentenza di condanna a 6 anni di
carcere
a
carico di Calogera Sferrazza,
responsabile di tentato omicidio e detenzione e
porto abusivo di armi allorche’ il 2 luglio 2008, nelle
campagne intorno a Favara, in contrada Giarrizzo,
sparo’ 3 colpi di pistola contro Giovanni Alonge.
26 settembre, Ad Agrigento, la Procura della
Repubblica, la Polizia provinciale, la Polizia stradale,
e la Squadra Volanti della Questura hanno
sequestrato una vasta area adibita ad auto demolizione abusiva e discarica di rifiuti pericolosi
al Villaggio Mose’, tra le vie La Loggia e Re Capriata,
nei pressi della strada statale 115, verso Palma di
Montechiaro. Il sequestro ha compreso autovetture
da bonificare, parti meccaniche e di carrozzeria, e
contenitori presumibilmente serviti per versare
dentro oli esausti. Il titolare e’ stato denunciato e
multato di 10 mila euro.
26 settembre, A conclusione del giudizio abbreviato,
il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di
Agrigento, Ottavio Mosti, ha condannato Fabrizio
Messina, 38 anni, di Porto Empedocle, ad 1 anno e 4
mesi di reclusione per guida senza patente e
violazione della sorveglianza speciale. Messina, lo
ricordiamo, e’ adesso inquisito e detenuto
nell’ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta
Nuova Cupola.
26 settembre, La Procura di Agrigento ha iscritto il
titolare dell’ impresa Fazio Costruzioni, M F sono le
iniziali del nome, 53 anni, nel registro degli indagati
a seguito dell’ incidente sul lavoro che lo scorso
lunedi’ 23 settembre ha provocato la morte dell’
operaio Raffaele Provenzano, 54 anni, di Milena,
precipitato da un ponteggio mobile in una palazzina
in via De Gasperi.
27 settembre, I Carabinieri della Compagnia di
Licata hanno arrestato in flagranza di reato Andrea
Giglia, 24 anni, di Licata, sorpreso, nel corso di una
perquisizione personale e domiciliare, in possesso
di 50 grammi di marijuana, in parte gia’ divisa in
dosi, una pianta di canapa indiana di un metro gia’
in essiccazione, un bilancino elettrico di precisione,
un coltello e la somma di 77 euro, in banconote di
piccolo taglio, verosimilmente provento dell’attivita’
di spaccio.
27 settembre, E’ morto il pensionato di Ribera,
Giuseppe Noto, 58 anni, ricoverato in gravissime
condizioni, ed in coma, a Palermo, all’ospedale Villa
Sofia. Noto, in bicicletta, sarebbe stato investito da
un’automobile in via Canova, nel centro abitato di
Ribera. Il riberese e’ stato trasportato a Palermo in
elisoccorso. I Carabinieri indagano per scoprire
l’investitore. Non vi e’ traccia della bicicletta.
27 settembre, La Procura generale di Palermo ha
chiesto ai giudici della Corte d’Appello di
condannare a 7 anni di reclusione Santa Mulone, 59
anni, di Cattolica Eraclea, imputata di rapina
aggravata e lesioni personali aggravate allorche’, il
20 marzo del 2010, in servizio come badante,
avrebbe colpito alla testa la sua assistita, Anna
Fasulo, 83 anni, anche lei di Cattolica, e le avrebbe
rubato denaro per 30mila euro. L’anziana
pensionata e’ poi deceduta il successivo 16 aprile.
Una consulenza medica ha escluso che la morte
dell’anziana e’ stata provocata dal colpo in testa.
Ecco perche’ in primo grado il Tribunale di
Agrigento, il primo dicembre 2011, ha assolto Santa
Mulone.
27 settembre, Ti piace ? Te la rubo io ! Operazione
congiunta della Squadra mobile di Catania e
Agrigento. 10 arresti per furto d’auto su
commissione e ricettazione. E’ stata l’ inchiesta
cosiddetta Showroom. 10 indagati risponderanno
di associazione per delinquere finalizzata alla
commissione di furti d’auto e ricettazione. Tra i 10, 8
sono catanesi e 2
sono agrigentini : Luigi
Tornambe’, 41 anni, e Salvatore Nicotra, 40 anni. Il
gruppo sarebbe stato capace di procurare,
rubandole, qualunque tipo di automobile, che poi e’
stata modificata e rilanciata sul mercato. Tra le
automobili piu’ richieste dai clienti, secondo quanto
emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di
Catania, vi sono le piccole Fiat Panda e 500.
27 settembre, Al Tribunale di Agrigento, a
conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le
udienze preliminari, Franco Provenzano, ha
condannato a 1 anno e 2 mesi di reclusione Paolo
Airo’, 45 anni, di Favara, accusato di violenza
sessuale aggravata allorche’ il 14 ottobre del 2011
avrebbe palpeggiato una 15enne all’interno di un
cantiere in via Mattarella dove e’ stato a lavoro.
28 settembre, A Porto Empedocle, la Squadra
mobile, su ordine della Direzione distrettuale
antimafia di Palermo, ha sequestrato una parte del
cantiere per la costruzione del Rigassificatore. Il
provvedimento di sequestro e’ stato emesso dal
Tribunale di Palermo, su richiesta dei magistrati
della Dda, Rita Fulantelli, Emanuele Ravaglioli e Geri
Ferrara. Piu’ in dettaglio, l’ area sequestrata e’ la
zona dove attualmente e’ conferito il materiale
pietrisco, che sara’ poi utilizzato per il
compattamento del suolo e per la costruzione della
scogliera a protezione del Rigassificatore. Due
funzionari di Nuove Energie gruppo Enel, titolare del
progetto, sono indagati per frode nelle pubbliche
forniture con l’aggravante di aver favorito la mafia.
Sono stati sequestrati anche dei campioni di roccia
al fine di compiere delle analisi sul pietrisco che
sarebbe di scarsa qualita’. Lo stesso pietrisco
sarebbe fornito da una ditta "controindicata"
perche’ vi lavorerebbe una persona vicina alla
famiglia mafiosa di Porto Empedocle.
28 settembre, Incidente sul lavoro nell’ agrigentino.
A Castrofilippo, in contrada Monaco, alla periferia
del paese, nelle campagne, un imprenditore agricolo
di 56 anni, Paolo Bracco, e’ morto perche’, intento a
scaricare da un trattore e caricare su di un camion
delle cassette di uva, e’ stato travolto, schiacciato e
ucciso dal trattore che si e’ accidentalmente
azionato in marcia.
28 settembre, Il boss agrigentino di Cosa Nostra,
Cesare Calogero Lombardozzi, 70 anni, sara’
detenuto fino al prossimo luglio. Cosi’ ha
sentenziato il Tribunale di Agrigento che ha rigettato
il ricorso presentato dai difensori, secondo i quali
Lombardozzi ha gia’ scontato la pena, e che vi e’
stato un errore nel calcolo della cosiddetta
continuazione, l’istituto che ridetermina la pena
quando si sommano diverse sentenze di condanna
a carico della stessa persona per lo stesso reato. Il
prossimo novembre Lombardozzi avrebbe terminato
di scontare la condanna inflittagli per mafia nell’
ambito dell’ inchiesta “Camaleonte”. Nel frattempo
pero’ e’ intervenuta un’altra condanna definitiva a 8
mesi di reclusione per violazione della sorveglianza
speciale.
28 settembre, Emergenza saccheggi, quasi da epoca
di brigantaggio, nell’ agrigentino. Infatti, in contrada
Passomatino, in territorio di Raffadali,
ed in
contrada Valentino, in territorio di Joppolo
Giancaxio, si susseguono a raffica i furti di rame e
cavi elettrici. E non solo : le stesse zone, gia’ senza
energia elettrica, sono bersaglio di furti nelle
abitazioni. Ormai da 3 giorni e 3 notti i malviventi
agiscono indisturbati. “ Lo Stato intervenga” –
reclamano i residenti di Raffadali e Joppolo.
28 settembre, Accogliendo le istanze dei difensori,
gli avvocati Angelo Farruggia e Annalisa Russello,
la Cassazione ha sconfessato il no del ministero
della Salute ed ha riconosciuto il diritto al
risarcimento del danno a favore di una donna
agrigentina di 53 anni, B A, sono le iniziali del nome,
che e’ stata contagiata da epatite C nel 1991, nel
corso di un ricovero e di una trasfusione di sangue
infetto presso l’Ospedale San Giovanni di Dio di
Agrigento. Il ministero ha ammesso il nesso tra la
trasfusione ed il contagio, ma ha eccepito, senza
successo, che la denuncia per l’ indennizzo e’ stata
presentata nel 1995, oltre il termine dei 3 anni dalla
infezione. La donna pero’ solo nel 95 ha scoperto di
avere contratto il virus dopo la trasfusione nel 91.
29 settembre, Incidente stradale poco fuori
Canicatti’, in contrada Andolina, dove Francesco
Cassisi, 21 anni, di Canicatti’, a bordo di una Fiat
Punto insieme ad altri 3 amici, e’ morto allorche’ e’
stato sbalzato fuori dall’abitacolo dell’ automobile
che, per cause in corso di accertamento, si e’
schiantata contro il guard rail. Cassisi ha sbattuto la
testa sull’ asfalto ed e’ deceduto subito. Illesi gli altri
3 passeggeri.
30
settembre,
Operazione
della
Direzione
Investigativa Antimafia nella Sicilia occidentale.
Numerosi agenti sono stati impegnati nell'eseguire
provvedimenti di sequestro di beni nelle province di
Agrigento e Trapani. Le attivita’ sono state
coordinate dal direttore della Dia, Arturo De Felice, e
dai capi centro di Palermo, Caltanissetta, Catania,
Trapani e Agrigento. In particolare, in provincia di
Agrigento, su ordine del Tribunale di Agrigento, la
Dia ha sequestrato beni mobili ed immobili intestati
o riconducibili a Gioacchino Francesco Cottitto, 46
anni, di Palma di Montechiaro, imprenditore nel
settore agro - alimentare. Cottitto e’ inquisito nell’
ambito
dell’
inchiesta
antimafia
cosiddetta
Apocalisse contro alcuni presunti fiancheggiatori
del boss Giuseppe Falsone, gia’ capo di Cosa
nostra agrigentina. Cottitto e’ stato condannato in
Appello a 3 anni di reclusione per intestazione
fittizia di beni. Tra l’altro, in un fabbricato rurale nel
territorio di Palazzo Adriano, in provincia di
Palermo, dove Giuseppe Falsone ha trascorso un
periodo di latitanza, sono stati scoperti degli
appunti da cui si e’ evinto che Falsone ha
controllato la contabilita’ e le scelte imprenditoriali
delle aziende gestite da Cottitto. Il sequestro
comprende 28 immobili tra terreni e fabbricati, 2
ditte individuali, 3 societa’, numerosi conti correnti e
rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre
3 milioni di euro. Sono stati inoltre sospesi due
finanziamenti in corso di erogazione a favore di
Cottitto e della moglie.
30 settembre, Il Tribunale di Agrigento ha
condannato a 8 mesi di reclusione, pena sospesa,
Giuseppe D’Amico, 26 anni, di Cattolica Eraclea,
imputato di maltrattamenti in famiglia allorche’
avrebbe piu’ volte minacciato, insultato e picchiato
la moglie.
30 settembre, Presso la Procura della Repubblica di
Sciacca e’ stato sottoscritto un protocollo d’intesa
in materia di demolizione di manufatti abusivi gia’
oggetto di sentenze penali definitive. L’ atto e’ stato
firmato dal Procuratore Vincenzo Pantaleo e dai
sindaci dei 20 Comuni compresi nel Circondario del
Tribunale di Sciacca. L’ iniziativa intende debellare
il fenomeno dell’ edilizia residenziale abusiva. I
Comuni si sono impegnati a procedere, a propria
cura e spese, alla demolizione dei manufatti abusivi
nei rispettivi territori.
30 settembre, Ad Agrigento, tra le frazioni di
Montaperto e Giardina Gallotti, in contrada
Borsellino, al confine con Joppolo Giancaxio, ignoti
malviventi hanno rubato 600 metri di cavi elettrici.
Nella zona, gia’ bersaglio di altri furti dello stesso
genere, e’ intervenuta
l’ Enel, a lavoro per
ripristinare la conduzione dell’ energia elettrica.
Indagano i Carabinieri.
30 settembre, A Licata, in via Messico, ha subito un
incendio l’automobile, un’ Alfa Romeo 147, di
proprieta’ di una impiegata licatese. Le fiamme
hanno avvolto anche una Fiat Punto parcheggiata a
fianco. Sul posto hanno lavorato Vigili del fuoco e
Carabinieri.
30 settembre, Ad Agrigento i poliziotti della Squadra
Volanti, nel corso di un controllo nel quartiere del
Quadrivio Spinasanta, hanno denunciato uno
studente di 17 anni per porto abusivo d’arma da
taglio, allorche’ e’ stato sorpreso in possesso di un
coltello di genere vietato, di 17 centimetri, nascosto
in tasca. L’arma e’ stata sequestrata.
30 settembre, Immigrazione. A Porto Empedocle
sono stati trasferiti 247 migranti di origini sub
sahariane. Gli extracomunitari, tra cui 43 donne e 5
minori, sono stati soccorsi su un barcone a largo di
Lampedusa da Guardia costiera e Marina militare.
1 ottobre, Blitz dei Carabinieri di Agrigento
all’interno dell’Ispettorato del lavoro, nella sede al
Villaggio Mose’. I militari dell’Arma hanno bloccato
in entrata e in uscita ogni accesso e verificato la
presenza e le firme negli appositi registri del
personale. L’inchiesta e’ sostenuta dalla Procura
della Repubblica di Agrigento, su iniziativa del
sostituto procuratore Giacomo Forte. Le attivita’ di
controllo mirano a riscontrare presunti casi di
assenteismo peraltro denunciati da numerose
segnalazioni anche anonime. I risultati del blitz si
conosceranno nei prossimi giorni quando una
informativa sara’ trasmessa dai Carabinieri
all’Autorita’ giudiziaria.
1 ottobre, Ad Agrigento, a Montaperto, nei pressi
della propria abitazione, l’ ex presidente della
Provincia di Agrigento, Eugenio D’Orsi, ha subito un
incidente che gli ha provocato la frattura di 4
costole, ed una delle 4 fratture e’ scomposta, e poi
una profonda ferita lacero contusa. D’Orsi e’ stato
vittima del degrado tipico delle strade agrigentine :
mancanza di illuminazione e pericoli ovunque.
Infatti, Eugenio D’Orsi, camminando al buio, e’
inciampato in un tombino senza copertura.
Il
soccorso in Ospedale e la prognosi di 30 giorni.
1 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo, ribaltando
la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di
Sciacca, ha assolto Francesco e Sergio Gulino,
padre e figlio, titolari di una industria ittico –
conserviera di Sciacca. I due sono stati accusati di
avere commerciato prodotti dannosi per la salute.
Assolti anche due veterinari del servizio sanitario
pubblico di Sciacca, Calogero Caracappa e
Francesco Ciraulo, imputati di abuso d’ufficio e
falso in atto pubblico allorche’ avrebbero reso false
dichiarazioni
nel merito della regolarita’ nella
lavorazione dei prodotti ittici. Assolti inoltre il
tecnico di fiducia della stessa ditta Gulino e una sua
collaboratrice, Filippo Giglio e Margherita Augello.
In primo grado, i 6 imputati hanno subito condanne
tra i 6 mesi e i 2 anni e 8 mesi di reclusione.
2 ottobre, La Procura della Repubblica di Agrigento,
tramite i poliziotti del Commissariato di Canicatti’,
ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini
preliminari a 10 indagati per spaccio di sostanze
stupefacenti del tipo marijuana e hashish. 8 sono di
Canicatti’, e gli altri 2 sono romeni ma residenti a
Canicatti’. L’ eta’ e’ compresa tra i 20 e i 34 anni. Gli
indagati, tra aprile e maggio del 2012, sono stati
monitorati dalla Polizia, con servizi di pedinamento,
intercettazioni telefoniche e ambientali. Teatro dello
spaccio sarebbero stati il quartiere Borgalino e le
contrade Reda e Scala.
2 ottobre, Al Tribunale di Agrigento, un uomo di
Favara, di 64 anni, Giuseppe Arnone, ha patteggiato
la condanna ad 1 anno di reclusione per tentata
estorsione e stalking allorche’ avrebbe preteso
insistentemente 3mila euro da un suo compaesano
in cambio del silenzio a non rivelare alla moglie
della vittima un suo presunto tradimento. La parte
offesa ha presentato denuncia ai Carabinieri.
2 ottobre, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, ha rinviato a
giudizio Giovanni Maggiore, 65 anni, di Lampedusa,
accusato di violenza privata, lesioni personali e
danneggiamento allorche’ il 21 settembre 2011
avrebbe aggredito una troupe del Tg5 intenta a
registrare un servizio giornalistico su una protesta
dei lampedusani contro l’emergenza immigrazione
sull’isola. Il cameraman subi’ un trauma facciale e la
telecamera e’ stata danneggiata.
3 ottobre, Immigrazione e morte nel Canale di
Sicilia. A pochi giorni dal funesto sbarco a Scicli,
altri cadaveri di migranti nel mare di Lampedusa. Un
barcone e’ naufragato a circa mezzo miglio dall’
Isola dei Conigli allorche’ si e’ incendiato. Gli
extracomunitari, tra eritrei e somali, avrebbero
appiccato il fuoco ad una coperta nell’ intento di
essere visualizzati da un peschereccio. Il fuoco
sarebbe poi divampato alimentato dalla perdita di
carburante. Sono 111 i cadaveri, tra cui bambini e
donne, recuperati dai mezzi di soccorso e poi
trasferiti nell’aeroporto dell’ isola. L'allarme e’ stato
lanciato dall'equipaggio di due pescherecci in
transito nella zona. Il barcone, partito dalla Libia, dal
porto di Misurata, due giorni addietro, avrebbe
trasportato circa 500 migranti. Sono giunti in porto
155 superstiti tratti in salvo dalle motovedette e da
alcune barche di diporto che partecipano ai
soccorsi. Unanime e’ il sentimento di cordoglio e di
profonda tristezza a seguito di quanto accaduto a
Lampedusa, dal presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, al Consiglio d’Europa, al
governo Letta, al Governo della Regione, e, ancora
tra i tanti altri, il sindaco di Lampedusa, Giusi
Nicolini, e l’arcivescovo Francesco Montenegro. E
Papa Francesco ha scritto su Twitter : “Preghiamo
Dio per le vittime del tragico naufragio a largo di
Lampedusa". E il Papa, a braccio, ha anche
esclamato : “e’ una vergogna. Uniamo i nostri sforzi
perche’ non si ripetano simili tragedie. Solo una
decisa collaborazione tra tutti puo’
aiutare a
prevenirle". La Procura della Repubblica di
Agrigento ha ovviamente avviato un'inchiesta. Il
fascicolo e’ stato assegnato al procuratore
aggiunto, Ignazio Fonzo, che si e’ recato a
Lampedusa, ed al sostituto procuratore Andrea
Maggioni. La Procura, oltre al favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina, ipotizza anche i reati
di naufragio e omicidio plurimo dolosi. Uno dei
presunti scafisti del barcone e’ stato trattenuto dalla
Polizia. Si tratta di un giovane tunisino riconosciuto
da un gruppo di migranti.
Nel frattempo, nottetempo, a Lampedusa sono
approdate 463 persone di origine siriana, tra cui 3
donne in gravidanza e almeno 20 bambini.
3 ottobre, La Cassazione ha accolto il ricorso
presentato dalla Procura della Repubblica di
Agrigento contro il provvedimento di dissequestro
della casa di riposo per anziani “Casa Messina” di
Realmonte, gia’ sequestrata dalla Guardia di
Finanza perche’ nel corso di un controllo fiscale la
struttura si sarebbe presentata in precarie
condizioni e senza la vigilanza di medici e personale
sanitario qualificato, ed, inoltre, in mancanza delle
necessarie
autorizzazioni
amministrative
per
svolgere l’attivita’. Adesso, sara’ nuovamente il
Tribunale del Riesame a decidere se confermare o
no il sequestro.
3 ottobre, A Porto Empedocle e’ stato arrestato Dino
Albanese, 43 anni. L’ empedoclino scontera’ 1 anno
e 20 giorni di reclusione per violazione della
sorveglianza speciale tra il 2006 e il 2007. La
sentenza e’ definitiva e, dunque, e’ stato spiccato
l’ordine di carcerazione. Dino Albanese e’ figlio del
gia’ capomafia di Porto Empedocle, Salvatore
Albanese, vittima della guerra con la Stidda nel
1991. Dino Albanese e’ inquisito anche in altri
procedimenti giudiziari per rapina.
3 ottobre, I Carabinieri della Compagnia di
Cammarata hanno denunciato alla Procura della
Repubblica di Agrigento un pregiudicato di
Cammarata, A M , sono le iniziali del nome, 24 anni,
per detenzione illegale di armi. I militari, nel corso di
una perquisizione domiciliare, hanno scoperto e
sequestrato un machete, 3 pugnali, una sciabola, 3
coltelli a serramanico di varie misure e un coltello a
punta.
3 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo ha emesso
la sentenza al processo antimafia nell’ agrigentino
cosiddetto Dna a carico di 4 presunti fiancheggiatori
del boss Gerlandino Messina. Confermata la
condanna a 7 anni di reclusione subita in primo
grado da Salvatore Romeo, 52 anni, di Porto
Empedocle. Inflitti 4 anni e 6 mesi a Domenico
Seddio, 38 anni, di Porto Empedocle, che pero’ sono
11 anni e 10 mesi in continuazione con la sentenza
al processo “Akragas”. Confermata l’assoluzione
per Francesco Luparello, 37 anni, di Realmonte.
Assolto anche Filippo Focoso, 41 anni, di
Realmonte. Il collegio dei difensori e’ composto
dagli avvocati Toto’ Pennica, che ha difeso l’
imputato assolto Filippo Focoso, e poi Antonino
Gaziano, Silvio Miceli e Maria Vita Mazza.
4 ottobre, A Porto Empedocle, ancora una fuga di
massa dalla Tensostruttura della Protezione civile
adibita a Centro provvisorio d’accoglienza dei
migranti. Circa 100 eritrei, eludendo i controlli, sono
riusciti ad allontanarsi. Adesso, nella struttura, dove
solo ieri sera sono entrati 80 extracomunitari
appena trasferiti da Lampedusa, vi sono circa 160
persone. Polizia e Carabinieri sono impegnati nelle
ricerche.
4 ottobre, Il Tribunale del Riesame ha confermato il
sequestro, ad opera della Digos, di 8 villette a San
Leone, lungo il Viale delle Dune. La Procura di
Agrigento ipotizza i reati di lottizzazione abusiva,
abusi edilizi e la violazione di alcune norme in
materia urbanistica. Il
Riesame ha depositato
l’ordinanza che rigetta la richiesta dei proprietari dei
terreni e delle aree, che hanno invocato la rimozione
dei sigilli. La difesa valutera’ adesso se ricorrere in
Cassazione. L’inchiesta, che e’ un’appendice della
Self Service, e’ coordinata dal procuratore aggiunto
Ignazio Fonzo e dal pubblico ministero Luca
Sciarretta. Sette indagati hanno gia’ ricevuto
l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
5 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo,
accogliendo le argomentazioni del difensore,
l’avvocato Arnaldo Faro, ha assolto l’ex sindaco di
Porto Empedocle, Orazio Guarraci, 52 anni, dall’
accusa di diffamazione aggravata a mezzo stampa a
danno dell’attuale sindaco di Porto Empedocle,
Calogero Firetto.
Guarraci, condannato in primo
grado a 8 mesi di reclusione, nel luglio del 2006
denuncio’ ai Carabinieri, e ne accenno’ in occasione
di una trasmissione televisiva, alcuni presunti casi
di voto di scambio alle elezioni amministrative
allegando le dichiarazioni dei testimoni. Firetto,
rivale elettorale di Guarraci, e’ stato indagato, e poi
il procedimento e’ stato archiviato. L’avvocato
Arnaldo Faro ha sostenuto che le frasi pronunciate
da Guarraci rientrano nel diritto di critica politica, e
che hanno avuto contenuto del tutto impersonale e
non sono state riferite ad personam all’onorevole
Firetto. Ecco perche’ la sentenza di assoluzione,
per insussistenza del reato.
5 ottobre, Accogliendo le istanze dei difensori, gli
avvocati Daniela Posante e Giovanni Castronovo, il
Tribunale di Agrigento ha concesso gli arresti
domiciliari a Calogero Falsone, 46 anni, di
Campobello di Licata, pastore, fratello dell’ex capo
di Cosa nostra agrigentina Giuseppe Falsone,
detenuto, e sotto processo innanzi al Tribunale di
Agrigento, per il tentato omicidio di un pastore
romeno e per estorsione aggravata. Le condizioni di
salute di Calogero Falsone sarebbero incompatibili
con il regime carcerario. Falsone, per il quale sono
attesi gli esiti di una perizia medica, e' affetto da
malnutrizione e perderebbe un chilo al giorno.
5 ottobre, A Naro, in periferia, 4 banditi armati hanno
minacciato i dipendenti e hanno rapinato l’ incasso
delle spedizioni giornaliere nel centro smistamento
di una ditta di corriere espresso. Il bottino e’
ingente. Indagano i Carabinieri.
5 ottobre, Ad Agrigento, nella frazione di
Montaperto, in contrada Milone, ignoti hanno rubato
cavi di rame da un impianto fotovoltaico di cui e’
proprietaria una ditta di Milano. Rubati 1.500 metri
di cavi per un valore complessivo di oltre 20 mila
euro. Indagano i Carabinieri.
5 ottobre, I poliziotti del Commissariato di Sciacca
hanno arrestato Francesco Sclafani, 35 anni, di
Sciacca, disoccupato, accusato di stalking e
violenza privata. Sclafani e’ detenuto ai domiciliari
perche’ ha violato la misura cautelare che lo obbliga
a mantenersi lontano dall’ ex fidanzata. Infatti, l’
uomo avrebbe incontrato la donna e avrebbe litigato
con lei.
5 ottobre, I Carabinieri della Stazione di Grotte
hanno arrestato, per violazione dell’obbligo di
dimora, Gianluca Stagno, 23 anni, di Grotte,
arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri per
furto di cavi elettrici il 27 gennaio scorso, e poi
denunciato anche per resistenza a Pubblico ufficiale
perche’ fuggito ad un posto di blocco.
5 ottobre, Al Palazzo di giustizia di Agrigento,
innanzi alla Corte d’Assise, il pubblico ministero,
Rita Fulantelli, a conclusione della requisitoria, ha
invocato la condanna di 3 imputati accusati di tratta
di esseri umani e violazione del testo unico in
materia di immigrazione. Si tratta di Akhere Monday,
37 anni, della Sierra Leone, e due donne nigeriane
e latitanti : Joy Odianosen, 28 anni,
e Osas
Godwin Osaigbovo, 38 anni. Sono stati chiesti 12
anni di carcere per l’ uomo, e 10 anni ciascuno per
le donne.
I 3 avrebbero gestito un giro di
prostituzione con ragazze provenienti dal Niger e
dalla Libia, sbarcate clandestinamente e poi
costrette a prostituirsi.
6 ottobre, A Porto Empedocle i Carabinieri hanno
arrestato Gerlando Frattacci, 49 anni, di Agrigento,
inseguito da un provvedimento restrittivo emesso
dall’Ufficio Esecuzioni penali della Procura della
Repubblica di Palermo. Frattacci scontera’ 3 anni e
6 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta,
reato risalente al dicembre 2006, e commesso a
Palermo .
6 ottobre, A Licata i Carabinieri hanno arrestato ai
domiciliari Giuseppe Carita’, 29 anni, di Licata,
sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, sfuggito
ad un posto di blocco, e poi acciuffato, alla guida di
ciclomotore senza patente, perche’ gli e’ stata
revocata.
6 ottobre, I Carabinieri della stazione di Naro hanno
arrestato Giuseppe Marchese Ragona, 39 anni, di
Naro, che scontera’
3 mesi di reclusione ai
domiciliari per danneggiamento e lesioni personali
aggravate, reati risalenti al febbraio del 2008.
6 ottobre, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, nel
parcheggio di un esercizio commerciale, un
appartenente alle forze dell’ordine e’ stato aggredito
a morsi da un conoscente per futili motivi. L’ uomo
e’ stato soccorso in Ospedale, con 15 giorni di
prognosi. In Ospedale e’ stato trasportato anche
l’aggressore che avrebbe subito un malore.
7 ottobre, Violenta esplosione nel pomeriggio ad
Agrigento. Una donna, una pensionata di 80 anni, G
M sono le iniziali del nome, ha subito delle ferite a
seguito dell’ esplosione, intorno alle ore 16.30, di
una bombola del gas sul balcone del suo
appartamento, al secondo piano di una palazzina
nella Discesa Mirate, a valle di Via Manzoni. La
deflagrazione ha danneggiato il muro della casa e la
ringhiera. Il boato e’ stato avvertito in ogni parte
della citta’. I pezzi di ferro sono precipitati su alcune
automobili parcheggiate sotto la palazzina e che
sono state danneggiate. La pensionata, ovviamente
scossa per quanto accaduto e molto spaventata, e’
stata soccorsa e accompagnata in ospedale per un
controllo. Le sue condizioni di salute non destano
preoccupazione. Sul posto sono intervenuti per i
rilievi e gli interventi di sicurezza i Carabinieri e i
Vigili del fuoco.
7 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo ha assolto
“perche’ il fatto non sussiste”, l’ex sindaco di
Agrigento e senatore, Calogero Sodano, accusato di
abuso d’ufficio e truffa. E’ stata dunque ribaltata la
sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di
Agrigento e che ha condannato Sodano a 2 anni e 6
mesi di reclusione. Sodano e’ difeso dall’ avvocato
Salvatore Tirinnocchi. Il processo verte sulla gara
d’appalto, ritenuta dagli inquirenti truccata, per
l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento
dei rifiuti solidi urbani ad Agrigento all’epoca della
sindacatura di Sodano.
8 ottobre, La Procura di Agrigento ha disposto,
tramite la Squadra mobile, l’arresto del presunto
scafista del naufragio di Lampedusa. Si tratta del
tunisino Kaled Ben Salam, 35 anni, indicato da
alcuni testimoni come il comandante. E' indagato
per naufragio e omicidio volontario plurimo, oltre
che
per
favoreggiamento
dell'immigrazione
clandestina. Sono 6 i testimoni, tutti eritrei, che
identificano l'uomo come uno scafista e come il
capitano dell' equipaggio, composto da 2 persone
compreso un giovane che sarebbe un minorenne,
anche lui tunisino, che non e’ tra i superstiti. Lo
stesso comandante Kaled Ben Salam avrebbe avuto
un ruolo nell'incendio del peschereccio, allorche’
avrebbe appiccato il fuoco che ha comportato lo
spostamento dei migranti su un lato e dunque
l'affondamento. Ecco perche’ la Procura gli contesta
il procurato naufragio, e poi l’ omicidio volontario
plurimo continuato perche’ imbarcando oltre 500
migranti ha accettato il rischio del naufragio. Inoltre,
poiche’ e’ ipotizzato il reato di tratta di esseri umani,
indaga anche, per competenza, la Direzione
distrettuale antimafia di Palermo. Infine, il tunisino
e' indiziato anche d'essere lo scafista del barcone
che lo scorso 11 aprile traghetto’ a Lampedusa altri
250 migranti. E' dunque doppia l'ipotesi di
favoreggiamento
dell'immigrazione
clandestina
contestata nei suoi confronti.
8 ottobre, La Procura della Repubblica di Agrigento
ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta a carico di
un uomo di Grotte accusato dall’ex moglie di
violenza sessuale a danno della figlia di 3 anni e
della stessa donna, a sua volta indagata per
calunnia. Secondo la donna gli abusi sarebbero stati
perpetrati il 26 dicembre del 2010. Secondo invece
l’ex marito, che ha respinto ogni accusa, la vicenda
sarebbe una ritorsione dell’ex moglie per il
fallimento del loro matrimonio. Adesso sara’ il
Tribunale a decidere sulla richiesta di archiviazione.
8 ottobre, Sarebbero 5 gli indagati nell’ ambito degli
esiti del blitz anti – assenteismo compiuto lo scorso
1 ottobre ad Agrigento dai Carabinieri presso la
sede dell’ Ispettorato del Lavoro al Villaggio Mose’.
Le ipotesi di reato contestate sono truffa,
associazione a delinquere e concussione.
Gli
indagati sono di Raffadali, Agrigento, Realmonte e
Licata e sono da un anno e mezzo sottoposti a
specifici controlli, comprese le intercettazioni
ambientali e telefoniche. Secondo gli inquirenti, i
soggetti indagati avrebbero abusato della carica,
soprattutto durante i controlli in alcuni esercizi
commerciali. Al vaglio degli investigatori vi sono
anche le posizioni di alcuni consulenti del lavoro.
8 ottobre, I carabinieri della Stazione di Ravanusa
hanno arrestato Piotr Sumara, 36 anni, originario
della Polonia, allorche’ avrebbe piu’ volte violato la
misura cautelare del divieto di dimora a cui e’ stato
sottoposto essendo stato ripetutamente sorpreso
dai militari nel territorio comunale di Ravanusa.
8 ottobre, A Licata i Carabinieri lo hanno arrestato
ai domiciliari allorche’, ad un controllo, innanzi ad
un bar in via Palma, ha tentato di fuggire in
bicicletta e poi ha provocato lo scontro fisico con i
militari. Felice Incorvaia, 37 anni, di Licata,
rispondera’ di resistenza a pubblico ufficiale.
8 ottobre, Ad Agrigento, in via Giovanni 23esimo,
nei locali dell’ ex Ospedale San Giovanni di Dio,
Vincenzo Aquilina, 38 anni, operaio di Grotte,
impegnato nel taglio di alcune lastre in alluminio, ha
subito un incidente sul lavoro allorche’ il flex gli e’
sfuggito dalle mani e gli ha provocato una profonda
ferita alla gola. L’uomo e’ stato trasportato al Pronto
soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di
Agrigento e poi trasferito d’urgenza al Civico di
Palermo dove e’ ricoverato nel reparto
Rianimazione. Le sue condizioni sono critiche.
di
9 ottobre, A Palma di Montechiaro, in periferia, in
contrada Mandranova, 3 fucilate sono state esplose
contro 2 cassette dei contatori dell’ energia elettrica.
L’allarme e’ stato lanciato da alcuni braccianti
agricoli, proprietari di appezzamenti di terreno nella
zona. Forse ignoti avrebbero utilizzato le cassette
come bersaglio per esercitarsi, o forse saranno stati
dei cacciatori impegnati in una battuta di caccia.
9 ottobre, Il Tribunale di Agrigento ha concesso gli
arresti domiciliari a Ignazio Zarbo, 28 anni, di
Agrigento, gia’ condannato in primo grado a 4 anni
e 8 mesi di reclusione perche’ il 5 aprile scorso ha
accoltellato Vincenzo La Spina, 21 anni, ferito al
culmine di una rissa,
nella zona dello stadio
Esseneto. Zarbo, giudicato in abbreviato,
ha
confessato : “ si’, ho accoltellato io Vincenzo La
Spina. Mi dispiace e chiedo scusa. L’ ho fatto solo
per legittima difesa”.
9 ottobre, Innanzi al Tribunale di Sciacca, ha
patteggiato la condanna ad 1 anno di reclusione e
400 euro di multa, pena sospesa, Luigi Allegro, 58
anni, ex direttore del Grand Hotel delle Terme, sotto
processo per truffa e appropriazione indebita.
Allegro e’ stato denunciato allorche’ si sarebbe
impossessato di poco piu’ di 43 mila euro di introiti
del Grand Hotel, frutto di compensi pagati per alcuni
banchetti organizzati in albergo. Gli stessi compensi
sarebbero stati solo in parte fatturati, e il resto,
tramite artifici o raggiri, sarebbe stato intascato da
Luigi Allegro che si sarebbe appropriato anche di
varie derrate alimentari. Sono 17 gli episodi del
genere contestati all’ imputato. Le Terme di Sciacca
si sono costituite Parte civile.
9 ottobre, Il 2 dicembre 2010, la terza sezione del
Tribunale di Palermo, presieduta da Raimondo Lo
Forti, ha assolto, in riferimento al secondo comma
dell’articolo 530 del codice penale, quindi
l’insufficienza di prove, tutti gli imputati del
processo cosiddetto Hiram, contro un presunto
incrocio di interessi tra mafia e massoneria
deviata al fine di pilotare ed insabbiare i processi
in Cassazione. Adesso, in Appello, la Procura
generale, a conclusione della requisitoria, ha
invocato la condanna a 5 anni di reclusione a carico
dell’ imprenditore mazarese Michele Accomando, 4
anni per il ginecologo palermitano Renato
Gioacchino De Gregorio, 12 anni per l’imprenditore
agrigentino Calogero Licata, 6 anni e 6 mesi per
l’impiegato della Cassazione Guido Peparaio, e 6
anni
per
l’imprenditore
Nicolo’
Sorrentino,
marsalese originario di Realmonte.
9 ottobre, A Canicatti’, i Carabinieri della locale
Compagnia hanno arrestato, Angelo Condello, 38
anni,
di Canicatti’, presunto responsabile, in
concorso con altri, di una rapina ad un
supermercato, aggravata dal sequestro di due
commesse, a Fara Novarese, frazione di Novara, il
17 novembre del 2012.
9 ottobre, I Carabinieri della Compagnia di Licata
hanno arrestato ai domiciliari Massimiliano Corvo,
41 anni, di Licata, perche’ ha violato la misura di
prevenzione della sorveglianza speciale allorche’ e’
stato sorpreso alla guida di un ciclomotore senza
patente
perche’
mai
conseguita
e
senza
assicurazione.
10 ottobre, I funzionari dell’Ufficio delle Dogane di
Porto Empedocle, nell’ambito di una verifica fiscale
sulla
regolare
applicazione
dell’
Iva
intracomunitaria, hanno accertato un’evasione
d’imposta nel settore del commercio online di
prodotti elettronici per 358mila e 385 euro. Le frodi
sono state accertate tramite le banche dati a
disposizione dell’amministrazione finanziaria. Il
responsabile delle violazioni e’ stato denunciato alla
competente Procura per i reati di dichiarazione
infedele e occultamento e distruzione di documenti
contabili.
10 ottobre, Al Palazzo di giustizia di Palermo, i
pubblici ministeri della Direzione distrettuale
antimafia, Rita Fulantelli ed Emanuele Ravaglioli, a
conclusione della requisitoria, hanno chiesto la
condanna a complessivi 72 anni di reclusione a
carico dei 7 imputati, tutti di Porto Empedocle, al
processo antidroga cosiddetto “Hardom 2”. 16 anni
di carcere ciascuno per Fabrizio Messina, 38 anni, e
Raimondo Macannuco, 32 anni. Poi, 10 anni e 8
mesi per Bruno Pagliaro, 23 anni.
Poi, 8 anni
ciascuno
per Salvatore Lombardo, 24 anni,
Giancarlo Buti, 24 anni, Giuseppe Antonio Patti, 35
anni, e Calogero Noto, 32 anni. Il 23 ottobre iniziano
le arringhe difensive .
10 ottobre, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno
arrestato Valerio Ciulla, 25 anni, di Porto
Empedocle, che scontera’, a seguito di sentenza
definitiva, 4 anni e 3 mesi di carcere per traffico e
detenzione di droga, reato risalente al 2007. Ancora i
poliziotti empedoclini hanno denunciato per
ricettazione un ragazzo sorpreso in citta’ alla guida
di un ciclomotore rubato a Palermo con targa
altrettanto rubata e non dello stesso motorino.
10 ottobre, Accogliendo le istanze dei difensori, gli
avvocati Giuseppe Barba ed Enrico Quattrocchi, il
Tribunale del Riesame di Palermo ha scarcerato
Vincenzo Terrazzino, 49 anni, di Raffadali, ex
consigliere provinciale, arrestato lo scorso 28
giugno nell’ ambito dell’ inchiesta contro presunte
truffe all’ Inail ed all’ Inps cosiddetta Demetra.
Ritenendo affievolite le esigenze cautelari, a
Terrazzino sono stati concessi gli arresti domiciliari.
10 ottobre, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 7
anni e 6 mesi di reclusione Stefano Conticello, 44
anni, di Sciacca e residente a Ribera, imputato di
maltrattamenti in famiglia a danno della moglie.
Secondo l’accusa, Conticello avrebbe provocato
alla vittima gravi sofferenze fisiche e morali anche
innanzi ai figli minori. Oltre a schiaffi, calci, pugni e
minacce, Conticello avrebbe costretto la moglie a
subire rapporti sessuali violenti e l’avrebbe persino
costretta a prostituirsi.
10 ottobre, La Corte di Cassazione ha respinto il
ricorso della Procura di Agrigento e, dunque, e’
definitiva la sentenza del Tribunale di Agrigento che
l’ 8 ottobre del 2012 ha scagionato tutti i 19 imputati
per presunte irregolarita’ nelle nomine di persone
senza requisiti al Consiglio generale e al Consiglio
di Amministrazione del Consorzio Asi industriale di
Agrigento. I 19 imputati sono stati accusati di
abuso d’ufficio e falsita’ ideologica. Tra i 19 vi sono
anche 6 sindaci, un assessore comunale, e altri
consiglieri nominati. Il prossimo 14 gennaio, la
Corte d’Appello si pronuncera’ sui ricorsi contro le
assoluzioni degli imputati che sono stati giudicati
con il rito abbreviato.
11 ottobre, Il 3 dicembre 2008, all’epoca della fiction
su Riina, “Il Capo dei Capi”, si scatenò ad Agrigento
il primo blitz antidroga dei Carabinieri cosiddetto
“Capo dei Capi”, perchè alcuni degli indagati
avrebbero emulato le gesta cinematografiche del
boss di Corleone. Poi, il 12 luglio 2011 la seconda
operazione e altri arresti. Il 20 giugno 2012 in
Tribunale, innanzi al Giudice per le udienze
preliminari, Valerio D’Andria, 11 sono stati giudicati
in abbreviato. 9 sono stati condannati e 2 assolti.
Sono dunque 9 gli imputati giudicati in abbreviato e
che, quindi, in primo grado, hanno beneficiato dello
sconto di pena. E adesso, in Corte d’Appello, le
condanne sono state ancora ridotte. 1 anno e 2 mesi
di reclusione sono stati inflitti a Marco Inguanta, 33
anni di eta’. 1 anno e 2 mesi a Giancarlo Edoardo
Natalello, 33 anni. 1 anno a Dario Micalizio, 31 anni.
8 mesi ciascuno ad Angelo Volpe, 28 anni, ed a
Nizar Harabi, 24 anni. 10 mesi a Mahfoudi Abdelaziz,
39 anni. 1 anno e 10 mesi a Claudenzio Lombardo,
51 anni. 1 anno a Salvatore Lombardo, 21 anni. E 2
anni a Giuseppe Volpe, 26 anni.
11 ottobre, In manette un uomo di 46 anni di Favara,
Gaspare Valenti, sorpreso ad un posto di blocco,
nervoso e agitato. Ecco perche’ i Carabinieri hanno
perquisito la sua automobile e dentro un marsupio,
sul sedile posteriore, hanno scoperto 3 panetti per
300 grammi di hashish, 10 grammi di cocaina
avvolta in cellophane e 1.500 euro in contanti. E’
scattata la perquisizione domiciliare in due
abitazioni in uso a Valenti. Nella prima, in contrada
Crocca, sono stati scoperti 17 chili e 500 grammi di
hashish divisi in 175 panetti, poi 330 grammi di
cocaina e 4 piante di marijuana di 2 metri ciascuna.
Nella seconda casa, nel centro urbano di Favara,
sono stati sequestrati altri 16.700 euro in contanti.
11 ottobre, La Procura regionale presso la Corte dei
Conti ha rinviato a giudizio l’ex presidente del
Consorzio Asi industriale di Agrigento, Stefano
Catuara, l’ex direttore generale Antonino Casesa,
l’ex dirigente responsabile dell’area contabile
Rosario Gibilaro, e altri 6 ex amministratori dell’ex
Consorzio Asi di Agrigento: Maurizio Bonomo,
Eugenio Esposto, Salvatore Ganci, Filippo Siracusa,
Francesca Marceno’ e Giuseppe Sorce. La prima
udienza e’ in calendario il prossimo 19 febbraio,
innanzi alla Sezione giurisdizionale della Corte dei
Conti. Il danno all’ erario contestato ammonta a 320
mila e 64 euro. L’ inchiesta e’ anche frutto delle
denuncie dell’ ex Commissario dell’Asi di Agrigento,
Alfonso Cicero, attuale presidente dell’Irsap, ed e’
stata sostenuta dalla Guardia di Finanza di
Agrigento. Le Fiamme gialle hanno riscontrato
presunti maggiori compensi pagati agli imputati a
danno dell’ interesse pubblico.
11 ottobre, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, in
contrada Masseria Mandrascava, al confine con
Palma di Montechiaro,
approfittando della
momentanea assenza dei proprietari, non piu’ di 45
minuti,
ignoti banditi sono entrati dentro
l’abitazione, hanno sradicato dal muro e svaligiato
la cassaforte, rubando gioielli per oltre 55 mila euro,
e hanno rubato anche un cagnolino di 3 mesi.
11 ottobre, A Ribera, dentro la propria abitazione,
una pensionata di 81 anni e’ stata sequestrata,
minacciata e rapinata da 3 banditi, con accento
straniero, che hanno scassinato l’ingresso
sorprendendola nel sonno, all’ una e 30 della notte.
Rubati pochi oggetti preziosi, compresa la collana
d’oro al collo dell’anziana .
11 ottobre, A Gela, nel quartiere Marchitello, in via
Trinacria, in un’abitazione, un agrigentino, Sandro
Signorelli, 49 anni, originario di Campobello di
Licata, ha impugnato un coltello da cucina e ha
inferto 7 coltellate alla moglie al culmine di un
litigio. Angela Biundo, 39 anni, di Gela, ha subito
ferite superficiali ed e’ stata soccorsa in Ospedale.
Il marito e’ fuggito a bordo della sua automobile
verso Licata, e si e’ costituito al locale
Commissariato di Polizia.
11 ottobre, A Sciacca, al Palazzo di giustizia, il
pubblico ministero, Michele Marrone, ha chiesto la
condanna di 4 imputati e l’assoluzione di altri 8 al
processo cosiddetto “Dirty Welfare” su presunte
truffe
all’Inps
:
circa
800
indennita’
di
disoccupazione
in mancanza dei requisiti per
ottenerla, 679 persone denunciate, ed un danno
all’erario per 2 milioni di euro. La Procura ha
chiesto 6 anni di reclusione per un ex impiegato
dell’Inps, Isidoro Gucciardo, 67 anni,
2 anni per
Vincenzo Leonardi, 59 anni,
1 anno e 3 mesi per
Gaspare Di Santo, 46 anni , ed 1 anno e 8 mesi per
Francesco Maggio, 32 anni. Il 17 dicembre prossimo
si svolgeranno le arringhe difensive.
11 ottobre, Il 18 aprile scorso il Tribunale di
Agrigento, accogliendo le istanze del suo difensore,
l’avvocato Daniele Re, ha concesso i domiciliari a
Marco Falzone, 20 anni, di Porto Empedocle,
arrestato il 14 marzo dalla Polizia per maltrattamenti
in famiglia. Adesso Falzone e’ rientrato in carcere
allorche’ e’ evaso dai domiciliari, e non e’ la prima
volta. Falzone, peraltro, ha resistito all’ arresto ad
opera dei poliziotti del Commissariato diretto da
Cesare Castelli, scatenandosi in escandescenze.
11 ottobre, A Palermo, la Corte d’Appello ha
condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione
Salvatore Annolino, 26 anni, di Agrigento, gia’
condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi di
carcere perche’ accusato di violenza sessuale,
stalking e lesioni personali aggravate a danno di
una donna ucraina di 27 anni, che sarebbe stata
perseguitata per settimane dal giovane fino
all’ultima aggressione che risale al 13 febbraio 2012,
dopodiche’ la presunta vittima ha sporto denuncia
ai Carabinieri. La donna si e’ costituita Parte civile.
11 ottobre, A Sciacca, i Carabinieri hanno arrestato
ai domiciliari,
per tentato furto aggravato in
concorso, Stefano Scotti, 43 anni, e Lorenzo Giglio,
41 anni, entrambi di Sciacca, allorche’ hanno
raggirato un’anziana di 89 anni di Sciacca
spacciandosi per dipendenti Enel, sono entrati
dentro casa di lei, e sono fuggiti quando la donna ha
reagito urlando perche’ si e’ accorta di uno dei due
intento a rubare ed ha invocato anche l’aiuto di un
vicino di casa.
11 ottobre, Accogliendo le istanze dei difensori, gli
avvocati Giuseppe Barba e Pasquale Tarallo, il
giudice per le indagini preliminari del Tribunale di
Agrigento, Franco Provenzano, ha revocato gli
arresti domiciliari ed ha restituito la liberta’ a Fiorino
Russo, 20 anni, di Raffadali, arrestato lo scorso 15
settembre a Favara per detenzione di 50 piante di
canapa indiana.
11 ottobre, Un secondo naufragio 60 miglia a sud di
Lampedusa provoca altre decine di morti. Crocetta
pronto a dichiarare lo stato di emergenza. No ai
funerali di Stato sull' isola.
Lampedusa è un
cimitero. Al mattino di oggi ha gettato in mare
l’ancora la nave militare "Cassiopea". A bordo sono
caricate le 339 bare dei morti del naufragio del 3
ottobre scorso. Poi, il viaggio verso Porto
Empedocle. No ai funerali di Stato a Lampedusa, e il
sindaco, Giusi Nicolini, spiega : “ i funerali di Stato
a Lampedusa è stata una proposta, ma è meglio di
no. Serve invece concentrare le forze per bloccare le
partenze, i viaggi e gli approdi dei migranti. E poi
anche perché vi sono altri naufragi, ancora morti, e
siamo impegnati ad accogliere altre salme”. Infatti,
nel frattempo, incombe il macabro conteggio del
secondo naufragio, ieri sera, nel triangolo tra
Lampedusa, Malta e Libia, in acque maltesi, 60
miglia a sud – est di Lampedusa. Secondo la Marina
militare sono 32 i morti recuperati, 206 i superstiti.
E tra i 206 salvati, 9 sono stati trasportati in
elicottero al Poliambulatorio di Lampedusa, per cure
urgenti. Una donna, un bambino, poi una famiglia,
tra padre, madre e un neonato di 9 mesi, e un altro
figlio di 3 anni è morto in mare. Il barcone in
difficoltà, con oltre 250 persone in preda alla paura,
è stato avvistato da un aereo militare maltese in
ricognizione nel Canale di Sicilia. I migranti hanno
iniziato ad agitarsi, per essere visualizzati. La ressa
avrebbe provocato il capovolgimento della barca.
Una nave militare di Malta è stata la prima ad essere
sul posto. Poi, subito, 2 navi della Marina militare
italiana, e 2 elicotteri hanno lanciato in mare
salvagente e zattere. E da Lampedusa sono partite
2 motovedette della Capitaneria e 2 della Guardia di
Finanza. Il presidente della Regione, Rosario
Crocetta, è preoccupato : “se non si agisce subito,
sono pronto a dichiarare lo stato di emergenza a
Lampedusa". E, nel frattempo, le navi della Marina
italiana lo stato di emergenza a bordo, ricerca e
soccorso, lo hanno già dichiarato, perché altri
barconi, al limite della galleggiabilità, navigano nel
Mediterraneo della speranza e della morte.
12 ottobre, La Procura presso la
Direzione
distrettuale antimafia di Palermo ha chiesto alla
sezione Misure di prevenzione del Tribunale di
Agrigento di procedere alla confisca di tutti i beni
dei fratelli Diego ed Ignazio Agro’, 66 e 74 anni, di
Racalmuto, commercianti di olio ed imprenditori. I
due racalmutesi sono stati arrestati il 30 luglio del
2007 nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta
‘’ Domino 2 ‘’. Poi sono stati condannati
all’ergastolo
perche’
presunti
mandanti
dell’omicidio di Mariano Mancuso, un commerciante
di Milena ucciso ad Aragona il 23 settembre del
1992. La Cassazione pero’ ha annullato con rinvio la
sentenza di condanna. Chiesta anche l’applicazione
della sorveglianza speciale per 5 anni a carico dei
due racalmutesi.
11 ottobre, Lo scorso 24 agosto, la Procura di
Sciacca ha disposto il giudizio immediato a carico di
Gianfranco Termine, 23 anni, di Ribera, arrestato lo
scorso 11 gennaio 2013 dopo avere accoltellato con
20 fendenti l’ex fidanzata minorenne all’ interno del
cimitero di Ribera. Si e’ svolta la prima udienza, in
abbreviato, innanzi al giudice per le udienze
preliminari del Tribunale di Sciacca, Giuseppe
Miceli. Il giudice ha disposto il compimento di una
perizia psichiatrica su Termine. Secondo un perito
della difesa, Termine non sarebbe stato capace di
intendere e volere all’ atto dell’ accoltellamento.
12 ottobre, Accogliendo le istanze del difensore,
l’avvocato Re, il Tribunale di Agrigento ha
riconcesso gli arresti domiciliari a Marco Falzone,
20 anni, di Porto Empedocle, arrestato dalla Polizia
per evasione e resistenza a pubblico ufficiale.
Falzone e’ in attesa del processo per direttissima.
__________________
13 ottobre, A Licata, i Carabinieri hanno arrestato ai
domiciliari Carmelo Marino, 33 anni, sorvegliato
speciale, perche’ ha violato gli obblighi legati alla
misura preventiva allorche’ e’ stato sorpreso a
bordo di un ciclomotore condotto da un
pregiudicato.
13 ottobre, A Sciacca, i Carabinieri hanno arrestato
ai domiciliari Lorenzo Giglio, 41 anni, detenuto ai
domiciliari ma sorpreso in strada nel centro storico
in possesso di un tablet rubato il giorno precedente
dal bauletto portapacchi di uno scooter, e di un
coltello vietato. Giglio, gia’ arrestato per tentato
furto in appartamento, rispondera’ di evasione,
ricettazione e detenzione illegale di arma bianca.
13 ottobre, E’ stato scoperto cadavere Antonino
Guida, 85 anni, il pensionato di Cianciana di cui non
vi sono state piu’ tracce dallo scorso 2 settembre.
Guida, fuori di casa per raccogliere lumache nelle
campagne, sarebbe scivolato a causa del terreno
reso viscido dalla pioggia, precipitando in un
fossato. Ad accorgersi della presenza del cadavere
e’ stato un agricoltore della zona. Sul posto sono
intervenuti i Carabinieri. Il sostituto procuratore
della Repubblica di Sciacca, Alessandro Moffa, ha
disposto l’autopsia.
13 ottobre, Lungo la strada che conduce verso
Serradifalco, in contrada Salice, due banditi, a
bordo di una Lancia Y,
travisati con una
calzamaglia e armati di pistola, hanno rapinato un
imprenditore agricolo di Canicatti’, costretto allo
stop ed a consegnare tutto il denaro, circa 7 mila
euro, prelevato poco prima in banca. Prima della
fuga, l’ imprenditore e’ stato colpito al volto con il
calcio della pistola ed e’ stato soccorso in Ospedale
a Canicatti’. Indagano i Carabinieri.
13 ottobre, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra
Volanti hanno denunciato due persone che,
ubriache, in via Garibaldi, hanno prima insultato la
pattuglia e poi si sono opposte ai controlli,
aggredendo anche a calci e pugni un agente,
costretto poi alle cure ospedaliere con prognosi di 7
giorni. Si tratta di D B , sono le iniziali del nome, 25
anni, di Agrigento, e I F , 36 anni, di Siracusa,
residente a San Bonifacio in provincia di Verona.
13 ottobre, La Questura di Agrigento ha imposto il
foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno per i
prossimi 3 anni, a 3 persone di Palma di
Montechiaro che, a bordo di una Fiat Panda di
colore bianco, piu’ volte segnalata dagli agrigentini
in zone dove si sono verificati furti in appartamento
o in villa, sono state sorprese lungo il
Viale
Cannatello. Alla domanda dei poliziotti i 3 hanno
risposto in modo poco credibile : “siamo qui per
raccogliere lumache”. I 3 sono un 61enne con
precedenti penali per furto e ricettazione, e i suoi
due figli di 33 e 30 anni.
14 ottobre, A Licata, in Corso Vittorio Emanuele, due
banditi, travisati con passamontagna e armati di
pistola, hanno tentato di rapinare una gioielleria ma
il titolare ha reagito inducendo alla fuga i rapinatori,
scappati a bordo di uno scooter.
14 ottobre, A Cattolica Eraclea, nel centro abitato,
un violento incendio ha gravemente danneggiato un
edificio a due piani,
rendendolo inagibile. Le
fiamme sarebbero divampate accidentalmente
dall’interno di un appartamento dove un bambino,
intento a giocare, avrebbe bruciato un peluche.
14 ottobre, A Ribera, nottetempo, ignoti hanno
bruciato 4 automezzi della societa’ idrica Girgenti
acque. Alcune delle auto incendiate sono alimentate
a gas. Girgenti acque ha condannato l’atto
intimidatorio e si e’ rivolta alla
Procura della
Repubblica. La societa’ che gestisce il servizio
idrico in provincia di Agrigento afferma : “ episodi
come quello accaduto a Ribera la notte scorsa
sottolineano come talvolta anche chi scende in
piazza a fomentare i cittadini contro qualcuno, sia
esso Girgenti acque, compie un atto di estrema
pericolosita’. La notte scorsa si e’ sfiorata la
tragedia perche’ le auto incendiate, di cui 3 dotate di
impianto a gas, erano parcheggiate a pochi metri
dalle abitazioni. Non e’, di certo, con episodi di
questo genere, che si discutono e si risolvono i
problemi legati all’erogazione di un servizio non da
tutti condiviso”.
14 ottobre, I poliziotti del Commissariato Frontiera
di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli,
hanno arrestato Antonio Falzone, 26 anni, di Porto
Empedocle, responsabile dell’accoltellamento di un
uomo che gli avrebbe negato un passaggio nei
pressi dei semafori lungo la strada statale 115, a
fianco del cimitero. Falzone, ricercato dallo scorso
27 settembre,
rispondera’ di tentato omicidio,
sequestro di persona e porto abusivo di coltello.
14 ottobre, A Cammarata i Carabinieri della locale
Compagnia hanno arrestato Antonino Cutro’, 44
anni, per detenzione a fini di spaccio di
stupefacenti. La sua casa e’ stata sotto
osservazione, perche’ assuntori di droga sono stati
in pellegrinaggio nella zona. Ecco perche’ e’
scattata la perquisizione domiciliare. Ed ecco il
malloppo : dentro al ripostiglio 5 panetti di hashish
e altro hashish già confezionato in dosi, per un
peso complessivo di 700 grammi, 2 bilancini di
precisione, e 375 euro in contanti, forse provento
dello spaccio.
14 ottobre, I Carabinieri della stazione di
Casteltermini hanno arrestato ai domiciliari
3
ventenni abitanti a San Biagio Platani. Carmelo
Buccheri, 23 anni, Salvatore La Vardera, 25 anni, e il
romeno Andrei Cibotariu Sorin, 25 anni. Nelle
campagne
di
Casteltermini,
a
bordo
di
un’automobile Fiat Panda, i 3 della Valle del Platani
si sono scontrati con la paletta rossa ad un posto di
blocco. Immediate sono state le perquisizioni
personali e sul mezzo.
Ecco il bottino dell’
intervento : 40 grammi di marijuana e 1 grammo e
mezzo di cocaina, il tutto già in dosi confezionate in
involucri di carta stagnola. E poi, ancora, tanti
attrezzi da scasso, forse utilizzati per compiere furti
: martelli, scalpelli, coltelli, accette e tenaglie
forzute.
14 ottobre, E’ morto a Roma, vittima di un incidente
stradale tra Roma e la localita’ balneare di Ostia,
Giuseppe Amico, 29 anni, di Agrigento, poliziotto,
del gruppo sportivo Fiamme Oro, in servizio alla
Questura di Roma. I genitori, Vincenzo Amico e
Anna Mallia, hanno prestato il consenso ai medici
per l’espianto degli organi, permettendo cosi’ a 6
persone di beneficiare dell’ atto di generosita’. La
salma di Giuseppe Amico e’ stata trasportata ad
Agrigento per i funerali che si sono svolti nella
chiesa della Provvidenza.
14 ottobre, La Cassazione ha confermato le
condanne inflitte in appello a carico di 6 imputati
giudicati in ordinario al processo antidroga
nell’agrigentino cosiddetto “Capo dei capi”. 6 anni
e 6 mesi di reclusione per Alessandro Losi, 36 anni,
di Agrigento.
9 mesi per Giancarlo Eduardo
Natalello, 34 anni, di Agrigento. 8 mesi a Francesco
Farruggia, 37 anni, di Agrigento. 2 anni per Anane
Koki, 39 anni, nato in Liberia e da tempo residente
ad Agrigento. 4 anni e 6 mesi per Valerio Ciulla, 25
anni, di Porto Empedocle. E 6 anni a Carmelo Scilio,
39 anni, di Catania.
15 ottobre, A Ribera, in contrada Camemi Superiore,
lungo la strada che conduce verso Seccagrande, 4
banditi, travisati con dei passamontagna, hanno
sorpreso nel sonno una famiglia in una villa e, sotto
la minaccia di una pistola, hanno rapinato denaro e
oggetti in oro custoditi in cassaforte. I malviventi
sono fuggiti a bordo della Bmw dell’imprenditore
padrone di casa. Indagano i Carabinieri.
15 ottobre, La Procura della Repubblica di Agrigento
ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini
preliminari ad 86 indagati nell’ ambito dell’ inchiesta
cosiddetta “Demetra”. Adesso, gli stessi indagati,
entro 20 giorni, hanno facolta’ di presentare contro
– deduzioni difensive.
Secondo gli inquirenti,
sarebbero state costituite societa’ fantasma al fine
di assumere lavoratori e poi, tramite documenti
sanitari firmati da medici compiacenti, sarebbero
stati denunciati falsi infortuni sul lavoro traendo poi
gli ingiusti profitti previdenziali. Il nome dell’
inchiesta, Demetra, deriva dal nome della prima
presunta societa’ fantasma incriminata, cosiddetta
infatti Demetra.
15 ottobre, Al Tribunale di Agrigento, il pubblico
ministero, Santo Fornasier, a conclusione della
requisitoria, ha invocato la condanna ad 8 anni di
reclusione a carico di Vincenzo Marchese Ragona,
41 anni, di Canicatti’, accusato di molestie sessuali
a danno di una bambina di 10 anni. La piccola
sarebbe stata adescata dall’uomo, con il pretesto di
regalarle giocattoli e dolciumi, nei pressi della sua
abitazione, nel quartiere Oltreponte, e sarebbe stata
condotta in una casa in campagna alla periferia di
Canicatti’. Prossima udienza il 25 novembre quando
sara’ la volta delle arringhe difensive.
16 ottobre, Un terreno agricolo confiscato al boss di
Cosa nostra agrigentina Giuseppe Falsone, di
Campobello di Licata, e’ stato assegnato per fini
sociali al Comune di Licata. Il provvedimento e’
stato firmato dal direttore dell’Agenzia nazionale per
la gestione e destinazione dei beni sequestrati e
confiscati, Giuseppe Caruso. Il terreno e’ ampio 10
ettari ed ha un valore commerciale di circa 225mila
euro.
16 ottobre, Lungo la strada statale 189 Agrigento –
Palermo, i Carabinieri di Lercara Friddi hanno
arrestato due giovani agrigentini perche’ sorpresi in
possesso di un panetto di hashish che, peraltro,
hanno lanciato fuori dall’automobile in prossimita’
del posto di blocco. Si tratta di Roberto Tinervia, 24
anni, ed Alex Montana, 18 anni, entrambi difesi
dall’ avvocato Daniele Re. E nel frattempo, il
Tribunale di Termini Imerese, in sede di convalida
dell’ arresto, ha scarcerato Tinervia e Montana e gli
ha imposto l’ obbligo di presentazione alla Polizia
giudiziaria. Direttissima l’ 11 novembre.
16 ottobre, La Procura di Agrigento, tramite il
sostituto Giacomo Forte, ha chiesto 7 rinvii a
giudizio nell’ ambito di una inchiesta sulla gestione
dello stadio comunale di Cattolica Eraclea.
Rispondono, a vario titolo, di tentata estorsione,
abuso d’ufficio e diffamazione Giuseppe Costanza,
47 anni, Gaspare Tutino, 60 anni,
Giuseppe
Schembre, 35 anni, Francesco Gambino, 49 anni,
Giuseppe Lauricella, 46 anni, Calogero Baldone, 45
anni, e la dirigente dell’ Ufficio tecnico comunale,
Valeria Maria Tutino, 35 anni. In sintesi, secondo
quanto emerso dalle indagini, il Comune avrebbe
concesso contributi ad associazioni sportive gestite
da familiari e parenti di dirigenti comunali. Poi, vi
sarebbero state minacce e aggressioni verbali per
indurre a cedere societa’ sportive e relativi
contributi pubblici. La presunta vittima di minacce e
tentata estorsione ha denunciato il tutto ai
Carabinieri.
16 ottobre, La Procura di Agrigento ha notificato
l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a
Giuseppe Tagliavia, 28 anni, di Palermo, ed ai
fratelli Stefano e Roberto Fragapane, di 21 e 20 anni,
di Agrigento. Risponderanno di sequestro di
persona, rapina e violenza sessuale allorche’ lo
scorso 25 settembre avrebbero sequestrato,
rapinato e violentato una donna sudamericana di 50
anni che abita e si prostituisce nei pressi della
stazione ferroviaria centrale ad Agrigento. La donna,
dopo quanto subito dentro casa sua, sotto la
minaccia di un coltello, ha lanciato l’allarme, e’ stata
soccorsa dalla Polizia e trasportata in Ospedale, al
San Giovanni di Dio. La refurtiva e’ stata recuperata,
tra oggetti in oro, cellulari e un computer. I 3 hanno
tentato di vendere i preziosi in un Compro - oro in
citta’, dove sono stati notati da un agente fuori
servizio. Poi, l’ inseguimento e l’arresto.
16 ottobre, A San Giovanni Gemini i Carabinieri
della Compagnia di Cammarata hanno arrestato ai
domiciliari in flagranza di reato Andrea Mangiapane,
20 anni, di San Giovanni Gemini, sorpreso in Largo
Nazzareno in possesso di 10 grammi di marijuana,
gia’ suddivisa in varie dosi confezionate in carta
stagnola. Sequestrato anche del denaro, ritenuto
provento di spaccio.
17 ottobre, A Palma di Montechiaro, i poliziotti del
locale commissariato, agli ordini di Angelo Cavaleri,
hanno arrestato Florin Popa, 32 anni, romeno,
allorche’, nel centro storico, e’ entrato furtivamente
dentro l’abitazione di un’anziana di 76 anni e le ha
strappato dal collo una collana d’oro e poi ha rubato
altri oggetti, tra cui un orologio e un telefono
cellulare. Recuperata la refurtiva tranne, al
momento, la collana, del valore di circa 2mila euro.
17 ottobre, A Naro, in via Umberto primo, un
attentato intimidatorio è stato compiuto nottetempo
a danno del titolare di un panificio di prossima
apertura. Ignoti malviventi hanno esploso alcune
fucilate contro la saracinesca dell’esercizio
commerciale. I carabinieri indagano e non
escludono la pista investigativa del racket delle
estorsioni.
17 ottobre, La Procura di Agrigento ha disposto il
giudizio immediato a carico di Giuseppe Morello, 51
anni, di Naro, che rispondera’ di detenzione illegale
di armi e munizioni, tra 2 pistole, 1 fucile da caccia
calibro 12, 3 coltelli e 150 cartucce di vario calibro. I
difensori dell’imputato hanno a loro volta chiesto e
ottenuto il rito abbreviato. Prima udienza il 13
novembre.
17 ottobre, Gli esiti dell’ autopsia confermano : a
Cianciana, Antonio Guida, 85 anni, scoperto
cadavere in un dirupo sabato scorso 12 ottobre, è
morto a causa di una caduta. Guida lo scorso 2
settembre si e’ avventurato nella zona impervia di
Monte Cavallo per raccogliere lumache e sarebbe
scivolato a valle.
17 ottobre, I poliziotti del Commissariato Frontiera
di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli,
hanno trasferito in carcere Marco Falzone, 23 anni,
di Porto Empedocle, gia’ detenuto ai domiciliari.
L’aggravamento della misura cautelare e’ stato
deciso dal Tribunale di Agrigento a seguito di
numerose violazioni della misura imposta a Falzone,
che e’ difeso dall’avvocato Daniele Re.
17 ottobre, Attenzione a quanto scrivete su
Facebook. Infatti, la Procura della Repubblica di
Agrigento ha disposto la citazione a giudizio di 3 ex
studenti di un Istituto scolastico superiore di
Agrigento, che risponderanno di diffamazione
aggravata allorché hanno insultato una loro
insegnante attraverso Facebook. Il reato contestato
risale al 2009. Prima udienza il 13 novembre.
19 ottobre, Un asino imbizzarrito ha scalciato
ferendo mortalmente l’imprenditore agrigentino
Giovanni Alessi, fratello del presidente dell’
Akragas, Silvio. Inutili i soccorsi. Incredibile. E’
stato quasi come un incubo notturno, scatenato
dagli sms che si sono susseguiti a raffica per
annunciare la morte dell’ amico Giovanni Alessi. E
la prima domanda di risposta di tanti è stata :
“Giovanni il fratello di Silvio ?”. Sì, Giovanni,
imprenditore, è fratello di Silvio, anche lui
imprenditore, più conosciuto perché patron storico
della “Fiera Mediterranea Expo” a San Leone e
adesso presidente e condottiero dell’ Akragas
calcio. E Giovanni e Silvio sono fratelli di Marco,
editore, fondatore di giornali e siti di informazione
on line. La domanda invece meno ricorrente è stata
“Giovanni come è morto ?”. Sì, perché quando non
si è malati, non si soffre di una patologia in
particolare, allora la prima causa di morte che si
ipotizza quasi scontata è il malore improvviso, l’
infarto, la crisi cardiaca. E invece no. Sarebbe stato
ed è difficile rispondere alla domanda “Giovanni
Alessi come è morto ?”, perché quanto accaduto è
assurdo, impensabile, irragionevole, eppure è stato
così, poco prima della mezzanotte : un asino
imbizzarrito ha scalciato, e i calci dell’asino hanno
colpito Giovanni Alessi all’addome. Le ferite si sono
rivelate incontenibili. Inutili sono stati i soccorsi sul
posto, a Realmonte, in contrada
Rina, dove
Giovanni Alessi, 50 anni di età, ha lavorato insieme
alla moglie, amante del giardinaggio, per avviare un
Agriturismo nelle campagne in prossimità del mare.
Un incidente inconcepibile, inverosimile ma vero,
ha stroncato la vita di un uomo di straordinaria
volontà, che ha incarnato da sempre l’anima dell’
imprenditore nel sangue, che diversifica. La palestra
Body planet, il pub Birdland, in via Giovanni
23esimo ad Agrigento, sono sorti su sua iniziativa,
sotto la casa della famiglia Alessi. Poi, i servizi
aggiuntivi nella Valle dei Templi, poi i locali a San
Leone, adesso l’agriturismo a Realmonte, luogo
incantevole e paradossalmente fatale.
19 ottobre, A Lampedusa affiorano altri cadaveri.
Sono stati ripescati 3 corpi senza vita. Un uomo e 2
donne. Il corpo recuperato a circa 4 miglia a sud da
Lampedusa sarebbe di un uomo vittima del
naufragio del 3 ottobre scorso, nei pressi dell’Isola
dei Conigli. I cadaveri delle due donne, secondo
quanto accertato dal medico legale, sarebbero gia’
in mare da oltre 1 mese. Dunque, si ipotizza che
siano vittime di un altro naufragio di cui non si è mai
saputo nulla.
19 ottobre, I giudici della Corte d’Assise di
Agrigento hanno condannato Akhere Monday, 37
anni, della Sierra Leone, a 3 anni e 2 mesi di
reclusione, poi Joy Odianosen, 28 anni, nigeriana,
a 1 anno e 6 mesi di carcere. E’ stata assolta Osas
Godwin Osaigbovo, 38 anni, anche lei nigeriana. Le
due
condanne
sono
state
inflitte
per
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I 3
extracomunitari sono stati accusati di avere gestito
un giro di prostituzione con ragazze provenienti dal
Niger e dalla Libia, sbarcate clandestinamente e poi
costrette a vendere il loro corpo.
19 ottobre, Il processo Self Service, tangenti all’
Ufficio tecnico comunale di Agrigento e irregolarita’
urbanistiche :
al Tribunale di Agrigento, in
occasione dell’ udienza preliminare, il pubblico
ministero, Giacomo Forte, ha chiesto il rinvio a
giudizio ordinario degli imputati Salvatore Palumbo,
70 anni, imprenditore, Sebastiano Di Francesco, 53
anni, ex dirigente dell’Utc, Luigi Zicari, 59 anni,
funzionario Utc, Pietro Vullo, 42 anni, architetto,
Roberto Gallo Afflitto, 42 anni, architetto, Alfonso
Vullo, 44 anni, Gerlando Tuttolomondo, 74 anni,
imprenditore, e poi, per omissione di controlli su
presunti abusi edilizi, Rosario Troisi, 54 anni, vigile
urbano, Calogero Albanese, 52 anni, vigile urbano,
Massimo Lorgio, 42 anni, Vincenzo Lorgio, 89 anni e
Pasqualina Sciarratta, 81 anni. La prima udienza e’
in calendario il 13 novembre. Emanuele Navarra, 63
anni, ha scelto invece di essere giudicato in
abbreviato.
19 ottobre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato
a 2 mesi e 20 giorni di reclusione Antonia Galiano,
71 anni, allorche’, nel 2006, negli uffici dell’ Agenzia
delle Entrate di Agrigento, al culmine di un litigio
con una collega d’ufficio, le lancio’ contro un
cestino per la carta. La collega, per schivare
l’oggetto, ha sbattuto violentemente una spalla in
uno stipite subendo lesioni guaribili in 40 giorni.
19 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo,
accogliendo il ricorso degli avvocati Gianfranco
Pilato e Di Piazza, ha assolto Angelo Morreale di
Grotte dal reato di minaccia grave a danno di Pietro
Randazzo, anche lui di Grotte. L’ episodio
contestato risale al 2007, a Grotte, e in primo grado,
il Tribunale ha condannato a Morreale, adesso
invece assolto in Appello per non aver commesso il
fatto.
20 ottobre, A Lampedusa ancora morti che
riaffiorano a galla. Il corpo di un uomo e di una
donna sono stati recuperati dai soccorritori. Il
cadavere di lei è stato avvistato da un elicottero
della Guardia di Finanza 4 miglia a nord ovest di
Lampedusa ed è stato ripescato da una motovedetta
della Finanza. Lui invece è stato sollevato a bordo
dalla Guardia costiera 4 miglia a sud dell'isola, dopo
l’allarme lanciato dalla nave Libra, la stessa che ha
trasportato le bare a Porto Empedocle. E’ difficile
accertare se si tratti di vittime del 3, dell’ 11 ottobre
o di altre sciagure ignote. L’uomo, forse, secondo
l’esame medico - legale, sarebbe morto il 3 ottobre.
21 ottobre, Grave incidente a Porto Empedocle. Un
bambino di 8 anni è stato aggredito e morso da un
cane di razza simile ad un pastore tedesco innanzi
alla scuola Vivaldi, in Via dello Sport. Il piccolo è
stato subito soccorso e trasportato in Ospedale,
dove gli sono state prestate le cure necessarie a
fronteggiare diverse gravi ferite tra cui anche un
morso in prossimita’ di un occhio. I medici sono
impegnati a salvare l’organo. I poliziotti del locale
Commissariato, agli ordini di Cesare Castelli, hanno
ricercato e poi rintracciato il proprietario del cane.
Sono in fase di valutazione le ipotesi di
responsabilità, civili e penali, da addebitare al
proprietario dell' animale.
21 ottobre, Il presidente della Regione, Rosario
Crocetta, è stato ascoltato come persona offesa
dalla Procura di Agrigento nell' ambito dell’
inchiesta per tentativo di estorsione in cui è
indagato l'ex consigliere comunale Giuseppe
Arnone. Arnone avrebbe pressato su Crocetta per
essere inserito nelle liste del Megafono alle scorse
elezioni Regionali ad ottobre. Crocetta è stato
interrogato dal procuratore capo Renato Di Natale e
dall'aggiunto Ignazio Fonzo. Nei prossimi giorni,
forse, sara’ ascoltato, come testimone, il senatore
Beppe Lumia.
21 ottobre, Ad Agrigento, nella zona industriale, in
contrada San Benedetto, all’ interno dello
stabilimento Intracarni, ha subito un incendio un
furgone con cella frigorifero per il trasporto carni. E
le fiamme hanno anche danneggiato un secondo
furgone. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco
del Comando provinciale di Agrigento e i
Carabinieri.
21 ottobre, E’ stato scarcerato Vincenzo Triassi, 63
anni, di Siculiana, estradato dalla Spagna lo scorso
27 agosto dopo l’arresto nell’ ambito dell’ inchiesta
antimafia “Nuova Alba” sui clan operanti nel litorale
di Roma. La scarcerazione e’ stata disposta dai
giudici del Tribunale del Riesame di Roma per
mancanza di attualità della misura in riferimento all’
ipotesi di reato di associazione mafiosa, e per
mancanza di riscontri all’ accusa di traffico di armi.
21 ottobre, Accogliendo le istanze del difensore,
l’avvocato Daniele Re, il Tribunale di Sorveglianza di
Palermo, presidente Bellet ed a latere Federico
Romoli, ha scarcerato Alessandro Caramanno, 35
anni, di Favara. I giudici di Sorveglianza hanno
concesso l’affidamento in prova, previsto per i
tossicodipendenti dalla cosiddetta legge sugli
stupefacenti. Dunque, Caramanno scontera’ i 2 anni
di pena residui, per reati contro il patrimonio, nella
comunita’ Faro di Messina.
22 ottobre, I Carabinieri della Radiomobile della
Compagnia di Cammarata hanno arrestato Salvatore
Gramaglia, 24 anni, e Daniele Trameli, 27 anni,
entrambi di Porto Empedocle, sorpresi lungo la
strada statale 189, nei pressi della zona “Italkali” di
Casteltermini, a bordo di una Citroen C3, in
possesso di 4 panetti di hashish, nascosti nel vano
porta oggetti dell’auto, e per un peso complessivo
di circa 250 grammi. Sequestrati anche circa mezzo
grammo di cocaina avvolta in carta stagnola e la
somma in contanti di 120 euro, forse provento di
spaccio.
22 ottobre, La Cassazione ha rigettato i ricorsi ed ha
dunque confermato le condanne inflitte a Giovanni
Derelitto, Mario Davilla, e Giuseppe Falsone nell’
ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Scacco
matto. Dichiarati inoltre inammissibili i ricorsi di
Pasquale Ciaccio e Giuseppe La Rocca, per i quali le
condanne subite in Appello sono altrettanto
definitive. In particolare, Pasquale Ciaccio, 45 anni,
di Santa Margherita Belice, 12 anni e 8 mesi di
carcere. Giuseppe Falsone, 42 anni, di Campobello
di Licata, 10 anni e 6 mesi. Giuseppe La Rocca, 57
anni, nato a Caracas e residente a Santa Margherita
Belice, 12 anni e 8 mesi. Giovanni Derelitto, 61 anni,
di Burgio, 18 anni. E Mario Davilla, 46 anni, di
Burgio, 11 anni.
22 ottobre, I Carabinieri della Radiomobile della
Compagnia di Licata hanno arrestato in flagranza di
reato Giuseppe Sortino, 55 anni, ed i nipoti
Francesco e Giuseppe Sortino, di 26 e 25 anni, tutti
di Licata, sorpresi a rubare alcune matasse di filo di
ferro zincato utilizzato per la costruzione delle reti di
sostegno dei vigneti, nel fondo di un imprenditore
agricolo del luogo. I Carabinieri hanno sequestrato
anche un autocarro dei 3 licatesi, adesso detenuti
ai domiciliari.
22 ottobre, A Sciacca i Carabinieri hanno arrestato
Giuseppe Navarra, 49 anni, di Sciacca, che scontera’
1 mese di reclusione perché riconosciuto colpevole
di guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti.
22 ottobre, Ad Agrigento, tra San Leone e il Villaggio
Peruzzo, lungo il viale Emporium, un panettiere è
stato aggredito e scippato del borsello con l’incasso
delle attivita’ da un malvivente solitario, a volto
scoperto e non armato, che e’ entrato nel panificio
e ha aggredito il panettiere strappandogli, al
culmine di una violenta colluttazione, il borsello
con il bottino per alcune centinaia di euro. Il
bandito e’ fuggito a bordo di un’ utilitaria. Indagano i
poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento,
intervenuti sul posto.
23 ottobre, La Procura di Agrigento ha notificato
l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a
31 indagati, quasi tutti di Licata, nell’ ambito dell’
inchiesta cosiddetta Totem, contro un presunto
business di scommesse illegali. Il 13 marzo scorso
sono stati emessi 9 provvedimenti cautelari. La
Guardia di Finanza e la Procura di Agrigento hanno
sgominato una presunta associazione a delinquere
che avrebbe distribuito presso gestori di esercizi
pubblici apparecchi del tipo “ totem”
che,
collegandosi a siti internet privi di concessione,
consentono il gioco d’azzardo e le scommesse
clandestine, evadendo, tra l’altro, a tassazione
ingenti somme di denaro. I reati contestati sono
associazione
per
delinquere,
scommesse
clandestine ed esercizio abusivo del gioco
d’azzardo.
23 ottobre, La Corte dei Conti pretende il conto. Nel
mirino dei giudici contabili un ex finanziere
accusato di concussione ed una insegnante con
titolo falso. Il 3 aprile 2012, al
Tribunale di
Agrigento ha patteggiato la condanna, a 2 anni di
reclusione, Alfonso Sanfilippo, 61 anni, residente a
Castrofilippo, accusato di concussione allorchè nel
2005, quando Sanfilippo è stato in servizio presso il
Comando provinciale della Guardia di Finanza di
Agrigento, avrebbe preteso e ottenuto la consegna
di una somma di denaro, 3 mila euro, e del mobilio
da una commerciante di Favara. Alla donna l’uomo
avrebbe rivelato che fosse in corso una verifica
fiscale e che lui avrebbe potuto evitarle guai. La
commerciante, tempo dopo, accertò che non vi
sarebbe stata alcuna verifica e denunciò quanto
accaduto alla Guardia di Finanza. Alfonso Sanfilippo
ha risarcito la favarese. Adesso la Corte dei Conti
pretende il conto. Infatti, i giudici contabili hanno
condannato il castrofilippese a pagare 6mila euro,
quindi il doppio della tangente intascata, più
rivalutazione, interessi e spese di giudizio, anche
per danno all’ immagine della Guardia di Finanza.
Ed ancora la sezione giurisdizionale della Corte dei
Conti ha condannato un’insegnante di sostegno di
Agrigento, Maria Clemente, 42 anni, a pagare al
ministero
dell’Istruzione
51.086
euro,
più
rivalutazione, interessi legali e spese di giudizio. E i
51mila e 86 euro sono gli stipendi percepiti dal 2000
al 2001 e dal 2007 al 2008 sul fondamento che la
donna avesse i titoli. Invece zero titoli, come una
volta beffeggiò un allenatore. Il titolo di
specializzazione dell’ insegnante, risalente al 1997,
concesso dall’ Ente di formazione Anfe e
controfirmato dal Provveditorato agli studi, sarebbe
falso. E nonostante ciò, sulla base di tale titolo,
l’insegnante ha ottenuto l’incarico. Ecco il danno
all’Erario. Il Provveditorato agli studi non è stato
clemente con la Clemente, perché il Provveditore l’
ha licenziata e l’ha denunciata penalmente. Adesso
lo scontrino alla cassa della Corte dei Conti.
23 ottobre, A Palma di Montechiaro, i poliziotti del
locale Commissariato, agli ordini di Angelo Cavaleri,
hanno denunciato un pensionato, B C sono le
iniziali del nome, 66 anni. L’ uomo rispondera’ di
minaccia grave allorche’ impugnando una pistola
ha minacciato il vicino di casa reo di avere
parcheggiato l’ automobile davanti al portone della
sua abitazione. L’ arma e’ regolarmente detenuta,
pero’ e’ stata sequestrata per la successiva revoca
della licenza.
23 ottobre, A Ribera, in via Mascagni, ha subito un
incendio un’automobile, un’ Alfa Romeo 147. Sul
posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del
distaccamento di Sciacca. Indagano i Carabinieri
della locale Tenenza.
23 ottobre, Un 62enne, Calogero Napoli, sottoposto
a stato di fermo, avrebbe sparato su un gruppetto
di 5 ragazzi in baldoria nelle campagne di Palma di
Montechiaro. Un 17enne e’ morto. Un 22enne e’
ferito alle gambe. Non escluse altre dinamiche. A
Palma di Montechiaro è stato ucciso Antonio
Morgana, 17 anni. Calogero Paci, 22 anni, è stato
ferito, alle gambe. Altri 3 ragazzi sono illesi, sfuggiti
alla sparatoria che si è scatenata nelle campagne,
tra le contrade Ciotta e Torre di Gaffe. Indagano i
poliziotti del Commissariato di Palma, della Squadra
mobile di Agrigento, e la Procura. Antonio Morgana,
Calogero Paci, e gli altri 3 sono a bordo di una Fiat
Uno. I 5 procedono verso contrada Ciotta, e poi
stop, una sosta, un luogo tranquillo. I 5 parlottano,
scherzano, schiamazzano, come se fossero seduti
sulla panchina di una piazza del paese. Poi, è
esplosa una raffica di colpi d’arma da fuoco, sparati
con una pistola calibro 7.65. L’arma assassina
sarebbe stata impugnata da un uomo solitario,
capelli brizzolati, oltre 60 anni, e gli occhiali scuri
nonostante fosse ormai sera, al buio. I 5 ragazzi,
forse,
avrebbero
deriso e beffeggiato l’uomo
anziano, che li avrebbe pregati di non rumoreggiare.
Ecco perché lui sarebbe rientrato a casa sua, nella
zona, e si sarebbe armato, per la vendetta. Antonio
Morgana è stato colpito ad organi vitali, ed è
stramazzato a terra. Calogero Paci è stato invece
attinto da schegge di proiettili alle gambe. Gli altri 3
sono scappati. Il 60enne li avrebbe inseguiti,
scavalcando anche una barriera in cemento, poi ha
rinunciato. Morgana e Paci, ancora infuocati dai
proiettili, sono stati soccorsi da uno dei 3 amici
fuggiti, che li ha caricati in automobile e li ha
scaricati a Licata, innanzi all’ ingresso dell’
Ospedale San Giacomo d’Altopasso. Nel frattempo, i
poliziotti hanno setacciato il luogo teatro dell’
attentato, alla ricerca dello sparatore. Passi felpati,
armi e torce in mano, scavando tra le tenebre,
temendo che lui sparasse ancora. Poi, le pattuglie in
Commissariato. Le indagini non escludono nessun
altro movente.
Anzi, l’ ipotesi dell’ anziano
sparatore perché infastidito dagli schiamazzi e poi
dagli insulti, sarebbe traballante. La zona, impervia
e franata, è quasi del tutto disabitata. Le prime case
ancora abitate sono a più di 400 metri dal luogo
della sparatoria. Perché i 5 ragazzi si sono appartati
in un posto così isolato ? A Palma di Montechiaro
gli investigatori sospettano che gruppi emergenti,
non collegati alla mafia, si sarebbero inseriti nel
controllo del racket delle estorsioni, e che per
riscuotere il pizzo sarebbero impiegati giovani
incensurati e insospettabili. Ancora nel frattempo, i
poliziotti della Squadra mobile di Agrigento e del
Commissariato di Palma di Montechiaro, su ordine
del magistrato titolare dell’ inchiesta, Santo
Fornasier, hanno sottoposto a stato di fermo
Calogero Napoli, 62 anni, di Palma di Montechiaro,
imprenditore, ristoratore. Ancora senza risposta il
perché Napoli si sarebbe armato di pistola calibro
7.65 e avrebbe sparato all’impazzata sui cinque
ragazzi, Morgana, Paci, altri due palmesi e un
marocchino. Forse i 5 sarebbero andati in contrada
Ciotta per compiere un furto all’interno di un
ristorante della zona, di proprietà di Calogero
Napoli, chiuso da anni a seguito di uno
smottamento del terreno. E’ probabile che anche
altre sere Napoli sia stato nascosto dentro la sua
proprietà, perché ha sospettato di tentati furti, e
sarebbe stato convinto che i ladri avrebbero
riprovato il colpo.
24 ottobre, A Palermo, in Corte d’Appello,
in
occasione del processo di secondo grado nell’
ambito dell’ inchiesta antimafia nell’agrigentino
cosiddetta Family, la Procura generale ha chiesto la
conferma delle condanne subite in primo grado dall’
ex sindaco di Castrofilippo, Salvatore Ippolito, e da
Antonino Bartolotta, 80 anni, ritenuto il capomafia
del paese. In primo grado Bartolotta e’ stato
condannato a 16 anni di reclusione per associazione
per delinquere di stampo mafioso. Ed Ippolito e’
stato condannato a 12 anni per concorso esterno in
associazione mafiosa.
24 ottobre, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione
del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze
preliminari, Ottavio Mosti, ha condannato ad 1 anno
e 10 mesi di reclusione, pena sospesa, l’ architetto
Giuseppe Tuzzolino, 33 anni, di Agrigento, arrestato
dai Carabinieri lo scorso 3 giugno nell’ ambito di
una inchiesta, coordinata dalla Procura di
Agrigento, su ipotesi di corruzione, abuso d'ufficio,
turbata liberta’ degli incanti, falso e truffa, al
Comune di Palma di Montechiaro. Tuzzolino, difeso
dagli avvocati Salvatore Pennica ed Alfonso Neri, ha
patteggiato la condanna.
24 ottobre, Un barcone di 15 metri con a bordo circa
150 migranti, inizialmente avvistato dalla Guardia di
Finanza, é stato raggiunto a 7 miglia a sud di
Lampedusa da 2 motovedette della Guardia
Costiera. I migranti sono stati trasbordati. Nella
zona le condizioni meteomarine sono state pessime,
con mare forza 4 e vento di libeccio a 20 nodi. Del
barcone si sono accorte le Fiamme gialle impegnate
nelle attività di controllo di polizia delle frontiere
marittime internazionali. Il peschereccio, a causa
delle avverse condizioni del mare, e’ stato in gravi
difficoltà.
24 ottobre, Gli agenti della Polizia provinciale di
Agrigento, agli ordini di Vincenzo Giglio, hanno
denunciato i titolari di un frantoio a Realmonte,
allorche’ avrebbero scaricato direttamente in fogna
l’ olio di sansa, residuato dalla lavorazione delle
olive. Il frantoio è stato posto sotto sequestro
cautelare. L’ inquinamento fognario, a danno del
depuratore e poi del mare di Realmonte, e’ stato
segnalato
dall’
associazione
ambientalista
MareAmico di Claudio Lombardo e da Girgenti
Acque. MareAmico ha subito diffuso su Facebook le
foto a testimonianza della presenza del liquido nei
canali delle acque di scolo. Dopo una settimana di
indagini da parte di Polizia provinciale, Carabinieri,
tecnici dell’Arpa e del settore Ambiente della
Provincia di Agrigento,
e’ stata scoperta una
conduttura abusiva costruita dai titolari del frantoio.
E Claudio Lombardo commenta : “ lo hanno
beccato.
Ci complimentiamo con la Polizia
provinciale di Agrigento che è riuscita ad
individuare e sanzionare il frantoio di Realmonte
che stava inquinando il mare e ha mandato in tilt il
depuratore del paese. Bravi”.
25 ottobre, A Favara, in via Benvenuto Cellini,
un’anziana di 96 e la figlia di 69 anni sono state
sorprese nel sonno all’ interno della loro abitazione
e sono state rapinate da due banditi travisati con dei
passamontagna. I malviventi hanno imbavagliato la
figlia, ferita ad un labbro, e poi hanno minacciato
entrambe con delle forbici perché gli indicassero il
posto dei preziosi. I due hanno arraffato alcune
banconote per un ammontare di circa 400 euro e
sono fuggiti.
25 ottobre, Canale di Sicilia assediato. Oltre 800
migranti clandestini soccorsi nel Canale di Sicilia in
4 interventi. Non si placa il flusso di profughi in
viaggio verso le coste siciliane. I primi 400 sono
stati soccorsi da due navi della Marina militare
impegnate nell'operazione Mare Nostrum. Poi, due
motovedette della Guardia costiera salpate da
Lampedusa hanno trasbordato 250
persone
sollevandole da un barcone in difficoltà a 25 miglia
dall'isola. Un pattugliatore d'altura della Guardia
Costiera ha soccorso altri 95 eritrei a 103 miglia a
sud-est di Lampedusa. Poi, un mercantile battente
bandiera panamense, dirottato nella zona dalla sala
operativa del Comando generale delle Capitanerie,
ha soccorso e trasbordato 80 migranti su un
barcone in difficoltà a 110 miglia a sud di
Lampedusa.
25 ottobre, Il 12 ottobre del 2012, un incidente
mortale lungo la strada statale 123, nei pressi di
Canicatti’, dove si sono scontrate una Volkswagen
Passat e un’ Alfa Romeo 159, ha provocato la morte
dell’ uomo alla guida della Volkswagen, Antonino
Orlando,
60 anni, di Campobello di Licata,
consulente. Ferito e’ stato l’ uomo al volante dell’
Alfa, Salvatore Montaperto, 46 anni, anche lui di
Campobello di Licata. Ebbene, adesso, il Tribunale
di Agrigento ha condannato Salvatore Montaperto
ad 1 anno e 11 mesi di carcere, pena sospesa,
perche’ avrebbe invaso ad elevata velocità la
carreggiata opposta, scontrandosi con l’ automobile
di Orlando e provocandone la morte.
26 ottobre, Ad Agrigento, al carcere Petrusa, il
giudice per le indagini preliminari, Ottavio Mosti, ed
il sostituto, Santo Fornasier, hanno interrogato
Calogero Napoli, 62 anni, di Palma di Montechiaro,
recluso perche’ accusato dell’ omicidio di Antonio
Morgana, 17 anni, e del ferimento di Calogero Pace,
22 anni. Calogero Napoli, difeso dagli avvocati
Francesco Scopelliti e Giuseppe Fabio Cacciatore,
tra l’altro, ha dichiarato : “vi state sbagliando. Io
non c’entro nulla con questa storia. La sera di
mercoledì scorso, 23 ottobre, giocavo a carte in un
bar, insieme ad altri amici, tra le 20 e le 20.30”. Il
fermo non è stato convalidato dal Gip. Calogero
Napoli è stato scarcerato.
26 ottobre, Nell’ambito dell’operazione Mare
Nostrum, due navi della Marina Militare sono
intervenute nel Canale di Sicilia in soccorso a due
imbarcazioni con a bordo migranti. La prima e’ stata
soccorsa a oltre 100 miglia a sud di Lampedusa. L’
imbarcazione, con a bordo 99 persone tra cui 2
donne e 10 minori, e’ stata alla deriva. I migranti
sono stati trasbordati. Un secondo barcone nelle
stesse condizioni è stato soccorso a 37 miglia
dall’isola. I migranti trasbordati sulla nave della
Marina sono stati 219 tra cui 37 bambini e 43 donne.
26 ottobre, Sono state depositate le motivazioni
della sentenza del Tribunale di Agrigento,
presieduto da Giuseppe Lupo, che ha condannato a
5 anni e 3 mesi di reclusione l’ex sindaco di
Lampedusa Bernardino De Rubeis. La sentenza,
oltre a spiegare le ragioni di alcune riqualificazioni
del reato, ha rilevato che una cassetta contenente
l’audio – registrazione, in cui si ascolta De Rubeis
che ammette di aver intascato tangenti, è stata
manipolata.
26 ottobre, Al Tribunale di Sciacca, a conclusione
del giudizio abbreviato, e’ stato condannato a 4 anni
e 2 mesi di carcere Salvatore Pagano, 36 anni, di
Lucca Sicula ma residente a Sciacca, accusato del
tentato omicidio di Calogero Mustacchia. Il 2 agosto
2011 Pagano avrebbe colpito alla testa e all’orecchio
Mustacchia con una mazza da baseball per futili
motivi. Mustacchia si e’ costituito parte civile.
26 ottobre, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, coordinati da Cesare Castelli, indagano
perche’ una signora di Lampedusa ha denunciato
che un soggetto ignoto, tramite stratagemmi on line,
utilizzando la sua identita’, ha stipulato un contratto
Sky, e la donna ha ricevuto una bolletta di Sky di
oltre mille euro per un servizio mai attivato. Il
truffatore rispondera’ penalmente di truffa e
sostituzione di persona.
27 ottobre, Ad Agrigento i Carabinieri della
Radiomobile hanno arrestato Salvatore Annolino, 25
anni, di Agrigento, per evasione dagli arresti
domiciliari allorche’ e’ stato sorpreso fuori dalla
propria abitazione alla guida di una Fiat Panda.
Annolino ha tentato di depistare fornendo false
generalita’.
I
Carabinieri
lo
hanno
pero’
riconosciuto. Il 25enne e’ risultato inoltre positivo al
test dell’ etilometro. Salvatore Annolino e’ ancora
detenuto ai domiciliari.
27 ottobre, A Canicatti’ la Polizia indaga a seguito
dell’ incendio subito da due automobili, due Fiat
Punto, gravemente danneggiate dalle fiamme che si
sono scatenate in via Cefalù, nel centro storico.
Entrambe le auto sono di proprietà di una donna
convivente di un pregiudicato attualmente in
carcere per scontare una pena per furto e
ricettazione.
28 ottobre, I poliziotti della Squadra Volanti di
Agrigento hanno sventato un attentato incendiario
contro ignoti in via Polibio, nella zona a valle di via
Manzoni, nel rione Esseneto. Nottetempo, intorno
alle ore 3.30, i poliziotti hanno sorpreso due persone
accanto a delle automobili sotto una palazzina. Uno
e’ fuggito. L’altro è stato bloccato. Sul posto e’ stata
scoperta una tanica contenente benzina.
28 ottobre, A Licata i poliziotti del locale
Commissariato indagano a seguito di una violenta
aggressione che ha subito, alle 5.30 del mattino, un
commerciante titolare di un negozio di generi
alimentari, E A sono le iniziali del nome, 40 anni,
aggredito in via Croce, nei pressi della sua
abitazione, da due ignoti incappucciati. L’ uomo è
stato soccorso in Ospedale.
29 ottobre, In un terreno a Canicattì scoperto il
cadavere dell' imprenditore di Licata, Giovanni
Brunetto. La Procura di Agrigento arresta una
seconda volta gli indagati Carità e Bianchi. Lo
scorso 20 maggio sono stati arrestati. Poi, il 10
giugno sono stati scarcerati dal Tribunale del
Riesame di Palermo, che ha confermato gli indizi di
colpevolezza ma ha rilevato la non certezza dell’
omicidio, perché il cadavere di Giovanni Brunetto, al
10 giugno, non è stato ancora scoperto, e quindi è
stato ipotizzabile anche un suicidio o un
allontanamento volontario. Adesso la Procura della
Repubblica di Agrigento ha ordinato una seconda
volta l’arresto dell’ imprenditore agricolo di Licata,
Angelo Carità, 58 anni, e del suo dipendente,
Angelo Bianchi, 37 anni, anche lui di Licata. I due
sarebbero responsabili dell’ uccisione dell’
imprenditore agricolo, Giovanni Brunetto, 60 anni, di
Licata, del quale non vi è stata più nessuna traccia
dallo scorso 7 maggio. Brunetto sarebbe stato
creditore, di una somma tra i 40 e i 100mila euro,
verso Angelo Carità. Il primo prestito risale a 7 anni
addietro, quando Carità avrebbe chiesto a Brunetto
alcune migliaia di euro per sbloccare un’ eredità,
promettendogli
anche
una
percentuale
in
compenso. Angelo Bianchi sarebbe stato un
fiancheggiatore di Carità. I due sono indagati per
sequestro di persona, omicidio aggravato e
occultamento di cadavere. Lo scorso 10 maggio,
lungo la strada statale 123, tra Canicattì e
Campobello di Licata, è stata scoperta parcheggiata
in una piazzola di sosta l’ automobile, una Fiat
Punto, di Brunetto. L’ imprenditore Giovanni
Brunetto avrebbe più volte litigato, anche
animatamente, con il suo debitore, Angelo Carità, e
l’ultima volta lo scontro si è scatenato la mattina del
7 maggio, innanzi ad un bar a Licata. L'analisi delle
celle telefoniche dei cellulari in possesso di Carità e
Bianchi ha svelato che, contrariamente a quanto
hanno dichiarato, i due il pomeriggio del 7 maggio
sono stati nei pressi di Naro, laddove è stata poi
scoperta l’automobile di Brunetto. Il secondo ordine
di arresto è stato firmato dal procuratore aggiunto,
Ignazio Fonzo, e dal sostituto Salvatore Vella, ed è
stato eseguito dai poliziotti del Commissariato di
Licata, agli ordini di Giancarlo Consoli, e della
Squadra mobile agrigentina, capitanata da Corrado
Empoli. Dalle indagini è emerso il cadavere, e quindi
la certezza dell’ omicidio, rivendicata dal Tribunale
del Riesame di Palermo. Infatti, il corpo senza vita di
Giovanni Brunetto è stato recuperato in un terreno
agricolo a disposizione di Angelo Carità, a Canicattì,
in contrada Casalotti. Il terreno è di proprietà di un
avvocato di Canicattì, e Angelo Carità si è occupato
di lavori agricoli nello stesso terreno dove,
recentemente, sono state compiute intense opere di
movimento terra. Ebbene, l’ 11 ottobre il terreno è
stato sequestrato, al fine di scavare e scoprire se vi
fosse stato seppellito Giovanni Brunetto. Nel
frattempo, Angelo Carità si è dileguato, ed è ancora
ricercato.
Ieri, 28 ottobre, scavando, è stato
scoperto un cadavere. Oggi, dopo gli esami di rito,
ed il riconoscimento dei figli, vi è la certezza. Il
morto è Giovanni Brunetto.
29 ottobre, I poliziotti del Commissariato di Sciacca,
agli ordini del dirigente a scavalco, Cesare Castelli,
in collaborazione con i colleghi della Digos di
Agrigento, diretta da Patrizia Pagano, hanno
arrestato ai domiciliari, ed e’ il primo arresto
differito in provincia di Agrigento, un tifoso ultras
della squadra di calcio del Ribera, Eduardo
Bordonaro, 22 anni. Sabato scorso, durante la
partita a Sciacca tra lo Sciacca e il Ribera, valida per
il campionato di Promozione, il tifoso del Ribera
avrebbe lanciato una spranga d’acciaio contro la
tribuna dei tifosi dello Sciacca. La spranga ha
infranto una parete in plexiglass, e i frammenti
hanno colpito al volto un 12enne di Sciacca,
soccorso in Ospedale con prognosi di 7 giorni per
trauma cranico e una ferita nella parte destra della
fronte, con 2 punti di sutura. Il riberese e’ stato
incastrato dalle video riprese e dalle foto scattate,
nel corso della gara, dagli agenti della polizia
scientifica, e grazie alle testimonianze raccolte fra i
presenti.
29 ottobre, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Franco Provenzano, ha
applicato la pena concordata, con patteggiamento,
di 2 anni di reclusione, a Pina Moncada, 43 anni, di
Porto Empedocle, imputata nell’ ambito dell’
inchiesta antidroga cosiddetta “Express courier”. Le
indagini hanno svelato e sgominato una presunta
rete di spacciatori di stupefacenti operante
prevalentemente nel territorio empedoclino.
29 ottobre, Il Tribunale di Agrigento, a seguito degli
esiti di una perizia medico - legale appositamente
commissionata, ha ritenuto che Calogero Falsone,
pastore di Campobello di Licata, fratello del boss di
Cosa Nostra Giuseppe, e’ in grado di partecipare al
processo, adeguatamente supportato, nonostante
le sue condizioni di salute. Calogero Falsone
risponde di tentato omicidio ed estorsione ai danni
di un pastore romeno.
29 ottobre, A Ravanusa, nella zona industriale, a
circa 4 chilometri dal centro abitato, i Carabinieri
hanno arrestato ai domiciliari Salvatore Sirone, 35
anni, di Licata, sorpreso a rubare cavi elettrici in
rame dopo avere divelto parte di una recinzione
metallica
esterna
ad
un’area
dell’
Irsap.
L’automobile di Sirone è stata sequestrata. La
refurtiva e’ stata restituita al proprietario. Ed a
Cattolica Eraclea, in contrada Zubbia, i Carabinieri
hanno arrestato ai domiciliari Alfonso e Giuseppe
Vellenti, padre e figlio, rispettivamente di 50 e 21
anni, di Agrigento,
sorpresi a tranciare i fili
dell’impianto elettrico della dismessa cantina
sociale Primavera. Sequestrati numerosi attrezzi da
scasso.
30 ottobre, La Guardia costiera ha soccorso nel
Canale di Sicilia 222 migranti. I primi 102, in viaggio
dal Gambia, sono stati soccorsi a bordo di un
gommone 89 miglia a sud di Lampedusa. Gli altri
120,
96 miglia a sud di Lampedusa, sono stati
prima assistiti da un mercantile e poi trasbordati
dalla Guardia costiera.
30 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo ha
confermato la sentenza di primo grado, emessa a
conclusione del giudizio abbreviato dal Tribunale di
Agrigento, ed ha condannato a 5 anni e 2 mesi di
reclusione Giovanni Vernengo, 38 anni, ed a 2 anni
e 4 mesi di carcere Antonio La Rosa, 27 anni,
entrambi di Palermo. Gli imputati sono i presunti
responsabili della rapina alla gioielleria Meli a Palma
di Montechiaro perpetrata il 10 giugno del 2011, e
che fruttò 680mila euro.
30 ottobre, Ancora inquinamento dei corsi d’acqua
agrigentini da residui della lavorazione delle olive
nei frantoi che scaricano abusivamente. Gli agenti
della Polizia provinciale, agli ordini di Vincenzo
Giglio e Salvatore Lombardo, hanno scoperto e
bloccato, in flagranza di reato da parte di alcuni
operai,
uno
sversamento,
svuotando
un’
autocisterna, di acque di vegetazione provenienti da
un frantoio nel vallone Caltabellotta, affluente del
fiume Verdura, tra Ribera e Caltabellotta.
L’
autocisterna e’ stata sequestrata per 12 mesi.
Quanto accaduto e’ stato denunciato alla Procura di
Sciacca per i provvedimenti di competenza.
30 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo,
presieduta da Maria Grazia La Spina, ha annullato la
sentenza di primo grado nell’ ambito dell’ inchiesta
antidroga tra Porto Empedocle e dintorni cosiddetta
Hardom. Gli imputati detenuti, tranne Giuseppe
Grassonelli perche’ condannato a 5 anni di
reclusione, sono stati scarcerati e gli e’ stato
imposto il divieto di dimora a Porto Empedocle. Il
verdetto di primo grado, emesso dal Tribunale di
Palermo in abbreviato, sarebbe viziato da un
difetto di forma in quanto a 6 condannati sarebbe
stata inflitta una condanna per ipotesi di reato
contestate in modo generico. Gli imputati sono
difesi dagli avvocati
Daniele Re, Antonino e
Vincenza Gaziano, Salvatore Collura, Giuseppe
Tealdo e Michele Giovinco.
30 ottobre, L’ imprenditore di Licata, Angelo Carità,
58 anni, accompagnato dal proprio avvocato Nino
Gaziano, si è costituito al Commissariato di Licata.
Carità, insieme ad Angelo Bianchi, 38 anni, anche lui
di Licata, è indiziato di aver sequestrato, ucciso ed
occultato il cadavere di Giovanni Brunetto, l’
imprenditore licatese scoperto cadavere lo scorso
28 ottobre sepolto in un terreno a Canicatti’.
31 ottobre, La Procura di Agrigento e la Procura
militare di Napoli indagano su presunti furti
compiuti sulla corvetta Chimera della Marina
militare italiana a danno di una trentina di profughi
siriani salvati nel Canale di Sicilia, durante la notte
tra il 25 e il 26 ottobre. Ignoti avrebbero trafugato
nelle buste in cui sono stati custoditi i beni dei
profughi, rubando contanti e gioielli per oltre 100
mila euro. I siriani, appena sbarcati a Porto
Empedocle, hanno presentato denuncia alla
Questura di Agrigento. A bordo della nave, nel
corso di una perquisizione ordinata dalla Procura di
Agrigento, non è stata scoperta alcuna traccia di
cio’ che sarebbe stato rubato. Ecco il racconto dei
profughi che sarebbero stati derubati : “ quando ci
hanno preso a bordo, i militari, dopo averci
soccorso e riscaldato, ci hanno perquisito e passato
al metal detector. Ci chiedevano di consegnare loro
quello che avevamo addosso, ce l’avrebbero
restituito appena sbarcati. Per ognuno di noi c’era
un sacchetto con un numero. Ma quando ci hanno
fatti scendere dalla nave, il mio sacchetto come
molti altri era tagliato ed erano stati portati via quasi
tutti i dollari e qualche piccolo oggetto in oro. Dai
3000 ai 5000 dollari a testa, più collane, bracciali e
anelli”.
31 ottobre, Il Giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Sciacca ha confermato l’arresto, e poi
ha scarcerato ed ha imposto l’ obbligo di dimora a
Ribera ad Eduardo Bordonaro, 22 anni, di Ribera, il
tifoso ultras della squadra di calcio locale che
sabato scorso ha lanciato una spranga d’acciaio
contro la tribuna dei tifosi dello Sciacca, a Sciacca,
ed ha ferito un ragazzino di 12 anni. Inoltre, a
Bordonaro e’ stato imposto il Daspo per 5 anni.
Dunque, stadio e impianti sportivi vietati per 5 anni
al riberese che ogni domenica sara’ costretto a
firmare innanzi ai Carabinieri dal decimo al 40esimo
minuto di ogni tempo delle partite.
31 ottobre, A Lampedusa e’ approdato un gommone
con 170 migranti a bordo. Il natante ha eluso i
controlli in mare. I Carabinieri hanno bloccato 121
sedicenti eritrei, compresi 6 minorenni e 23 donne.
Circa altri 50 extracomunitari sono stati ricercati
sulla terraferma. Nel frattempo, il pattugliatore
Cassiopea della Marina Militare ha localizzato nel
Canale di Sicilia, a sud di Lampedusa,
un’imbarcazione di circa 13 metri con quasi 300
migranti a bordo. Gli immigrati sono stati
trasbordati e condotti a terra.
31 ottobre, Lo scorso 20 giugno, al Palazzo di
Giustizia di Palermo, i pubblici ministeri della
Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Rita
Fulantelli ed Emanuele Ravaglioli, hanno invocato
370 anni di carcere complessivi a carico di 40 su 41
imputati, come prezzo da pagare per avere tentato di
ricostituire la Nuova Cupola agrigentina, dal nome
del blitz della Polizia del 26 giugno 2012. Adesso, ha
risposto il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale, Daniela Cardamone. 18 condannati e 23
assolti.
Giuseppe Anzalone di Ventimiglia di Sicilia 6 anni e
4 mesi di reclusione.
Filippo Azzarello di Ventimiglia di Sicilia assolto.
Roberto Belvedere di Agrigento assolto e difeso
dall’ avvocato Giovanni Castronovo.
Natale Bianchi di Palermo 10 anni e 4 mesi.
Antonio Brucculeri di Agrigento 2 anni e 8 mesi.
Vincenzo Cacciatore di Agrigento assolto e difeso
dall’ avvocato Giovanni Castronovo.
Pietro Capraro, 28 anni di età, di Agrigento 9 anni e
4 mesi.
Gaspare Carapezza di Agrigento 4 anni.
Francesco Paolo Cioffi di Agrigento assolto.
Vincenzo Cipolla di San Biagio Platani assolto e
difeso dagli avvocati Laura Grado e Giovanni
Castronovo.
Luca Cosentino di Agrigento 12 anni.
Giuseppe Giovanni Faldetta di Casteltermini
assolto.
Raffaele Faldetta di Casteltermini assolto.
Gerlando Fragapane di Santa Elisabetta assolto.
Antonino Gagliano, 41 anni di età, di Siculiana, 10
anni e 8 mesi.
Antonino Gagliano, 46 anni di età, di Siculiana
assolto.
Dario Giardina di Agrigento 8 anni e 8 mesi.
Gerlando Gibilaro di Agrigento assolto.
Salvatore Guarragi di Porto Empedocle assolto.
Giuseppe Infantino di Agrigento 14 anni e 4 mesi.
Roberto Lampasona di Santa Elisabetta assolto.
Antonino Mangione di Agrigento assolto.
Rosario Mangione di Agrigento assolto.
Salvino Mangione di Agrigento assolto.
Stefano Mangione di Raffadali assolto.
Antonino Mazza di Palma di Montechiaro assolto.
Fabrizio Messina di Porto Empedocle 9 anni.
Giovanni Rampello di Agrigento assolto.
Francesco Ribisi di Palma di Montechiaro 20 anni.
Maurizio Rizzo di Agrigento assolto.
Stefano Alessandro Rizzo di Santa Elisabetta
assolto.
Roberto Romeo di Porto Empedocle 6 anni.
Salvatore Russo Fiorino di Raffadali assolto.
Maurizio Salemi di Porto Empedocle 2 anni e 8 mesi.
Leo Sutera di Sambuca di Sicilia 6 anni, in
continuazione con la condanna già subita al
processo “Cupola”.
Giovanni Tarallo di Santa Elisabetta 20 anni.
Giorgio Traina di Porto Empedocle assolto e difeso
dagli avvocati Salvatore Collura e Giovanni
Castronovo.
Alfonso Tuttolomondo di Porto Empedocle 3 anni e
4 mesi.
Lucio Francesco Vazzano 6 anni e 4 mesi.
Pasquale Vetro di Favara assolto e difeso dall’
avvocato Angelo Nicotra.
Antonio Orlando di Baucina 6 anni e 4 mesi.
Tre le Parti Civili a cui è stato riconosciuto il
risarcimento del danno, da liquidarsi in sede civile,
vi è l’imprenditore di Favara, Giuseppe Palumbo
Piccionello, titolare della sala giochi Aster a San
Leone, bersaglio di attentati intimidatori a colpi
d’arma da fuoco, e che si è costituito Parte Civile
contro Luca Cosentino, Giovanni Tarallo e
Francesco Ribisi. Poi, sono Parte Civile gli
imprenditori di Agrigento Angelo e Gerlando
Russello, figli del defunto Calogero Russello, e
titolari dell’ impresa Ge.An, vittime di una presunta
estorsione su lavori pubblici nel palermitano, e che
si sono costituiti Parte Civile contro Antonio
Orlando. Poi, Alfonsina Drago, titolare della
omonima impresa, è Parte Civile contro Pietro
Capraro e Natale Bianchi. Poi, sono Parte Civile l’
Ance, l’ Associazione nazionale costruttori edili,
ConfIndustria Agrigento, ConfIndustria Centro
Sicilia e ConfIndustria Palermo, l’ Associazione
antiracket Libere Terre, l’ Associazione nazionale
Testimoni di Giustizia, l’ Associazione antiracket
Libero Futuro, poi la Fai, che è la Federazione delle
associazioni antiracket e antiusura italiane, Sos
Democrazia, ConfArtigianato Agrigento, Comune di
Agrigento, Centro Studi Pio La Torre Palermo, e la
Camera di Commercio di Agrigento, difesa e
assistita dall’ avvocato Alfonso Neri.
1 novembre, I poliziotti del Commissariato di
Sciacca, diretti da Cesare Castelli,
hanno
denunciato E G, sono le iniziali del nome, 30 anni,
di Sciacca, allorche’ avrebbe minacciato con un
coltello la sorella. L’arma da taglio è stata
sequestrata.
1 novembre, A Racalmuto hanno subito un incendio
4 automobili posteggiate in via Filippo Villa, innanzi
alla Villa comunale, una Volkswagen Tuareg e poi
una Opel Corsa, una Fiat Uno e una Chevrolet Aveo.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e i
Carabinieri che hanno scoperto un bidoncino,
contenente ancora tracce di liquido infiammabile. Il
proprietario di un’ automobile e’ G M , sono le
iniziali del nome, 47 anni, di Racalmuto, impiegato
nel settore della salgemma, che nel maggio scorso
ha subito l’ incendio di un altro mezzo.
1 novembre, A Canicatti’ la Polizia ha denunciato 4
persone protagoniste di una violenta rissa,
scatenata da futili motivi, nella villa comunale, al
Viale della Vittoria. Lo zio di 56 anni, il nipote di 21
anni, poi un altro di 21 anni, e un 16enne, tutti di
Canicatti’. L’ uomo di 56 anni e’ stato soccorso in
Ospedale, dove i medici gli hanno riscontrato la
frattura ad un piede. I quattro risponderanno di rissa
aggravata dalle lesioni.
1 novembre, A Licata i Carabinieri hanno arrestato
Lorenzo Glorioso, 42 anni, imbianchino, sorvegliato
speciale, allorche’ e’ stato sorpreso fuori dalla
propria abitazione presso un bar tabacchi del
centro, dove ha comprato le sigarette, nonostante
fosse obbligato a non uscire da casa dalle ore 20
alle
7.
1 novembre, Ad Agrigento, in contrada Maddalusa, i
poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle
hanno denunciato due persone, uno di Porto
Empedocle e l’altro di Realmonte,
sorpresi, a
seguito di una segnalazione al 113, a bordo di
un’automobile ed in possesso, ingiustificato, di
grimaldelli e altri attrezzi da scasso.
1 novembre, La Guardia di Finanza di Licata ha
multato per 4mila euro il comandante di un
motopeschereccio per esercizio di pesca in zona
vietata dai regolamenti nazionali e comunitari.
L’imbarcazione e’ stata sorpresa in località Punta
Tenna. Le Fiamme gialle hanno anche sequestrato
una rete a strascico di circa 2 chilometri e vari
attrezzi da pesca.
1 novembre, Il Giudice per le indagini preliminari del
Tribunale
di
Agrigento,
Alessandra
Vella,
accogliendo quanto richiesto dalla Procura di
Agrigento, ha disposto l’archiviazione delle indagini,
ritenendo infondata la notizia di reato
di
appropriazione indebita e di truffa nell’ ambito dell’
inchiesta sulle liquidazioni alla Cassa Edile di
Agrigento, a favore dell’ ex segretario provinciale
della Cisl, Roberto Migliara, difeso dall’ avvocato
Santino Russo. Ad una prima richiesta di
archiviazione da parte della Procura si e’ opposta la
stessa Cassa Edile, che ha chiesto ulteriori
indagini. Ebbene, nonostante le indagini suppletive,
non è stata riscontrata alcuna responsabilità a
carico di Roberto Migliara, del tutto quindi
scagionato.
2 novembre, Altri interventi di soccorso di migranti
in viaggio nel Canale di Sicilia nell’ambito
dell’operazione Mare Nostrum. Un pattugliatore
della Marina militare ha intercettato e trasbordato
105 migranti, tutti uomini, tra cui 18 minori, sorpresi
su un gommone in gravi difficolta’. Ancora la Marina
militare ha recuperato a bordo altri 212 migranti, tra
cui 21 donne e 17 minori, compresi 3 neonati.
2 novembre, I Carabinieri della stazione di Santa
Margherita Belice hanno arrestato il palermitano
Gaetano Aiello, 39 anni, perche’ in una birreria a
Menfi sarebbe stato responsabile, insieme ad altri
fuggiti, di una violenta rissa alimentata dai fumi dell’
alcol. Aiello e’ stato gia’ inseguito dal Tribunale di
Palermo con ordinanza di arresto per furto
aggravato.
2 novembre, A Palma di Montechiaro i Carabinieri
della locale stazione hanno arrestato 5 persone per
furto di energia elettrica. Sono ristretti ai domiciliari
5 romeni residenti in via Santa Lucia. Gli indagati
sono accusati di essersi collegati abusivamente
alla rete elettrica per alimentare le loro abitazioni.
2 novembre, Al Tribunale di Agrigento ha
patteggiato la condanna a 2 mesi di reclusione
Danilo Marino, 23 anni, di Porto Empedocle,
accusato di aver presentato un’autocertificazione
tramite cui ha dichiarato falsamente di possedere un
titolo di studio al fine di sostenere l’esame per il
conseguimento della patente di guida.
3 novembre, I Carabinieri della Compagnia di Licata
hanno arrestato, in flagranza di reato, per tentato
omicidio e porto abusivo di armi, Sharma Kawal, 27
anni, originario dell’ Algeria. A Licata, nel quartiere
Oltreponte, al bar “Arcobaleno”, il titolare, S A , 55
anni, di Licata, e’ stato aggredito e colpito alla testa
con una pietra dall’ algerino, fuggito e poi acciuffato
dai Carabinieri, che lo hanno sorpreso in possesso
anche di un coltello di genere vietato.
3 novembre, Il flusso migratorio nel Canale di Sicilia
e’ inarrestabile. Nel corso delle ultime ore sono stati
soccorsi 545 migranti. La nave Sirio della Marina
militare ha salvato 93 immigrati a bordo di un
barcone in difficoltà, e la nave San Marco è
intervenuta prima a favore di 200 migranti, tra cui
21 donne e 21 minori, e poi di altri 214, tra 57
donne e 12 minori.
Inoltre, su una barca in
vetroresina, 29 siriani, tra cui 6 donne e 6 bambini,
hanno tentato di attraversare il Canale di Sicilia ma
hanno rischiato il naufragio 40 miglia a sud di
Lampedusa. Grazie a una segnalazione satellitare, il
gruppo è stato raggiunto e trasbordato da una
motovedetta della Guardia Costiera. Infine altri 19
migranti su un gommone sono stati soccorsi poco a
largo di Lampedusa dalla Guardia costiera e
condotti a terra.
4 novembre, A Joppolo Giancaxio, in provincia di
Agrigento, nel corso della cerimonia organizzata in
piazza Muglia in occasione della ricorrenza del 4
novembre, un gruppo di bambini si e’ appoggiato a
una ringhiera che ha ceduto al peso. Tre bambini
sono precipitati da circa tre metri. I feriti, non gravi,
sono stati soccorsi in Ospedale.
4 novembre, A Sciacca, in Ospedale, e’ morto, dopo
12 giorni di ricovero, Nicola Campisi, docente
universitario in pensione, gia’ alla ribalta della
cronaca nazionale per un sequestro di persona
subito nel 1975, quando fu costretto tra le mani dei
rapitori per circa 2 mesi, e poi fu liberato dietro il
pagamento di un riscatto.
A Sciacca, in via
Campidoglio, Nicola Campisi, intento ad entrare
nella sua automobile, e’ stato investito da un’altra
automobile pirata. Le telecamere di sorveglianza,
forse, consentiranno agli investigatori di scoprire l’
investitore. Nicola Campisi e’
zio di Ignazio
Messina, attuale segretario nazionale di Italia dei
Valori ed ex sindaco di Sciacca.
4 novembre, A Racalmuto, in via Petrarca, una
donna di 45 anni, intenta a raccogliere la biancheria
stesa, e’ precipitata dal balcone di casa, da circa 4
metri, perche’ le travi in ferro hanno ceduto e la
lastra di marmo è scivolata. La racalmutese e’ stata
soccorsa in Ospedale da un’ ambulanza del 118 per
varie lesioni subite. Sul posto sono intervenuti i
Carabinieri della locale stazione.
4 novembre, A Realmonte, in contrada Scavuzzo, il
Tribunale del Riesame ha disposto ancora una volta
il sequestro della casa di riposo per anziani “Casa
Messina”, intestata a Maria Cangialosi, 63 anni. La
Cassazione ha accolto il ricorso della Procura di
Agrigento contro il dissequestro, investendo il
Riesame di Palermo che adesso ha disposto il
sequestro. Secondo quanto accertato dalla Guardia
di Finanza,
gli operatori della Casa di riposo
avrebbero somministrato farmaci e si sarebbero
occupati delle cure degli ospiti senza avere alcun
titolo.
4 novembre, A Racalmuto, nel corso del mercato
settimanale, 3 extracomunitari nordafricani, 2
uomini e una donna moglie di uno dei 2, sono stati
protagonisti di una violenta rissa. I Carabinieri
hanno sedato l’azzuffata. I tre sono stati denunciati
e soccorsi in Ospedale.
4 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha
condannato Francesco Gramaglia, 53 anni, di Porto
Empedocle, a 5 mesi e 10 giorni di reclusione, pena
sospesa. L’imputato e’ accusato di oltraggio e
resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le
proprie generalità. Gramaglia, il 26 marzo del 2011,
avrebbe insultato e minacciato due vigilesse che lo
hanno multato per divieto di sosta e per avere
impedito la sua identificazione.
5 novembre, A Torino e’ stata vittima di un incidente
stradale una coppia di anziani coniugi di Agrigento.
Si tratta di Calogero Brucceri, 79 anni, e della
moglie, Alfonsa Virone, 71 anni. Lungo il tratto
compreso tra viale Puglia e strada Settimo, nei
pressi di un distributore di carburanti, il figlio della
coppia, Marco Brucceri, 42 anni, di Agrigento, al
volante di una Fiat Punto, si è schiantato contro un
palo dell’illuminazione pubblica. Alfonsa Virone è
deceduta sul colpo. Calogero Brucceri è morto poco
dopo il ricovero in Ospedale.
5 novembre, I Carabinieri della Compagnia di
Sciacca hanno arrestato ai domiciliari Francesco
Cardillo, 22 anni, di Ribera, ed hanno denunciato a
piede libero una ragazza di 19 anni di Sciacca, per
possesso a fini di spaccio di 50 grammi circa di
hashish. I due sono stati sorpresi in piazza
Zamenhof a Ribera appena giù dall’autobus
proveniente da Palermo. All’interno di una scarpa
indossata dalla ragazza, i militari hanno scoperto la
droga.
5 novembre, I Carabinieri della Compagnia di
Cammarata hanno arrestato ai domiciliari Francesco
Orlando, 37 anni, gia’ sorvegliato speciale, allorche’
e’ stato sorpreso al di fuori della propria abitazione
a San Giovanni Gemini, dove è obbligato a rientrare
entro le ore 18. Peraltro, lo stesso Orlando si e’
intrattenuto, violando la misura preventiva, con un
pregiudicato .
5 novembre, A Canicatti’, nottetempo, ignoti banditi
hanno forzato una finestra laterale e, tramite un flex,
hanno scassinato la cassaforte rubando l’ incasso
del fine settimana, circa 10mila euro, del
supermercato Giaconia Conad. Indaga la Polizia.
5 novembre, A Siculiana i Carabinieri hanno
arrestato Vincenzo Iacono, 36 anni, allorche’ ha
violato le prescrizioni che gli sono state imposte
dall’ autorita’ giudiziaria dell’ essere costretto in
casa dalle ore 20 alle 7. Invece, e’ stato sorpreso
durante le stesse ore in strada, in via Canale, nel
centro di Siculiana.
6 novembre, Il Tribunale di Caltanissetta, a
conclusione del giudizio abbreviato, ha emesso la
sentenza nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia
cosiddetta “Amicizia”, che si fonda, tra l’altro, su un
presunto patto criminale tra le cosche mafiose di
Campofranco ed Agrigento, dunque a cavallo tra le
province agrigentina e di Caltanissetta. Sono stati
inflitti 7 anni di carcere ad Angelo Schillaci, 51 anni,
di Campofranco. Poi, 5 anni e 4 mesi al fratello,
Alfredo Schillaci, 46 anni. Ad entrambi, oltre che un’
estorsione alla "Gruppo Asfalti" di Giuseppe
Pullara, e’ stata contestata anche la detenzione di
un fucile e di alcuni candelotti di dinamite custoditi
in un canale di scolo nel loro impianto di produzione
di calcestruzzo. A Vincenzo Parello, 62 anni, di
Favara, sono stati inflitti 6 anni per estorsione. E
poi, 1 anno e 1 mese al collaboratore della Giustizia
di Campofranco, Maurizio Carrubba, 41 anni.
6 novembre, A Palma di Montechiaro, la Polizia
stradale di Agrigento ha sorpreso un ragazzo di 13
anni alla guida di un autocarro Fiat Iveco di 65
quintali come portata utile. I poliziotti hanno
denunciato il padre, che ha seguito il figlio a poca
distanza alla guida di un furgone Fiat Daily. Gli
agenti, agli ordini di Giuseppe Andrea Morreale,
hanno anche multato l'uomo per incauto
affidamento del mezzo ed hanno sottoposto lo
stesso mezzo a fermo amministrativo per 3 mesi.
6 novembre, A Racalmuto, in corso Garibaldi, una
banda di malviventi, tramite un foro praticato sulla
parete di un immobile confinante, e’ entrata dentro il
Banco di Sicilia. Poi, pero’, sono fuggiti senza
rubare nulla, forse perche’ intimoriti da rumori e
dalla paura di essere scoperti in flagranza. Indagano
i Carabinieri.
6 novembre, A Porto Empedocle, in una scuola, un
uomo, gia’ sottoposto al divieto di avvicinamento
all’ ex moglie, ha aggredito verbalmente la donna
che insegna nella scuola, e poi si e’ scagliato contro
i colleghi di lei intervenuti per proteggerla. Sul posto
e’ intervenuta la Polizia che ha raccolto la denuncia
contro l’ uomo sporta dall’ ex moglie e dai colleghi.
6 novembre, Ad Agrigento, al Palazzo di Giustizia, il
pubblico ministero, Salvatore Vella, a conclusione
della requisitoria, ha chiesto la condanna a 2 anni e
4 mesi di reclusione a carico dell’ ex consigliere
comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone, giudicato
in abbreviato per calunnia a danno degli esponenti
del Partito Democratico
Angelo Capodicasa e
Giacomo Di Benedetto, difesi dall’ avvocato Nino
Gaziano, ed Emilio Messana, difeso dall’ avvocato
Alfonso Neri, i quali, secondo Arnone, avrebbero
dolosamente falsificato un atto pubblico destinato
alle operazioni elettorali all’Assemblea regionale del
13 e 14 aprile 2008. Si tratta dell’ atto di
designazione di Vittorio Gambino e Giuseppe
Palermo quali rappresentanti di lista del Pd
all’ufficio centrale circoscrizionale del 9 aprile 2008.
Prossima udienza il 22 gennaio.
7 novembre, La Cassazione annulla senza rinvio le
condanne a carico dei proprietari del palazzo Lo
Jacono crollato ad Agrigento. Richiesta Parte civile
al Gup Mosti. In quel tempo è stato l’ 11 giugno
2011. Al Tribunale di Agrigento sono stati
condannati i proprietari del palazzo Lo Jacono,
franato meno di 2 mesi addietro, 25 aprile 2011,
Pasquetta. Gli imputati subirono 4 mesi di
reclusione ciascuno, pena sospesa. Secondo il
giudice monocratico che giudicò, Rossella Ferraro, i
proprietari sono colpevoli perchè non hanno
obbedito ad una ordinanza del sindaco risalente al
2008. Marco Zambuto ha intimato ai privati di
recuperare la sicurezza dell’ immobile rimediando
alle parti pericolanti. Così non sarebbe stato. Ecco il
perchè della responsabilità penale, ribadita anche in
requisitoria dal pubblico ministero, Salvatore
Caradonna. Non è d’accordo la Cassazione. Infatti, i
giudici ermellini hanno accolto le istanze degli
avvocati difensori, Santo Lucia da Siculiana e
Antonino Casalicchio da Raffadali, e hanno
annullato senza rinvio le sentenze di condanna a
carico dei 9 proprietari del palazzo : Celestina
Alaimo, 48 anni, Maria Lucia Alaimo, 43, Giuseppina
Maria Russo, 56, Salvatore Russo, 52, Mario Russo,
47, Gerlando Russo, 60, Filippa Russo, 61, Calogero
Russo, 57, e Giuseppina Piscopo, 82 anni. Dunque,
adesso al Palazzo di Giustizia in via Mazzini sono
sotto processo solo 10 tra amministratori, tecnici e
imprenditori per i quali, lo scorso 18 giugno, Ignazio
Fonzo e Santo Fornasier hanno invocato il rinvio a
giudizio. La prima udienza preliminare, innanzi al
giudice Ottavio Mosti, è stata rinviata al prossimo 4
dicembre a causa dell’ impedimento di un difensore,
l’avvocato Giuseppe Scozzari. Nel frattempo, Angelo
Argento, 63 anni, tramite l’avvocato Alfonso Neri, ha
chiesto di costituirsi Parte civile.
Argento è
proprietario di una casa confinante al Palazzo Lo
Jacono e che il crollo del Palazzo Lo Jacono
avrebbe reso pericolante. E lui è stato costretto a
sgomberare, girovagando tra amici, alberghi e
appartamenti in affitto, spendendo tanto denaro,
adesso rivendicato dai presunti responsabili.
7 novembre, Scoperto il presunto terzo complice
responsabile della rapina culminata nella morte
della prostituta
colombiana Cindy Vanessa ad
Agrigento. Si tratta di un marocchino, Karim Hitani,
22 anni, residente nella zona a valle della stazione
ferroviaria di Agrigento, già inquisito per spaccio di
sostanze stupefacenti. Karim Hitani dalla notte del
19 ottobre 2012, quando è morta la ragazza di 25
anni, e’ irreperibile ed è attualmente ricercato in
tutto il territorio nazionale. Sono invece carcerati e
sotto processo gli altri 2 presunti complici dell’
incursione notturna nell’ appartamento della
colombiana, in via Damareta : l’algerino Mohamed
Juda, 21 anni, e Soufiene Mouzhair, 22 anni,
marocchino.
7 novembre, Il Tribunale di Monza, a conclusione del
giudizio abbreviato, ha condannato all’ergastolo
Antonio Giarrana, 30 anni, originario di Canicattì e
ravanusano d’adozione, residente a Desio. Giarrana
è accusato di omicidio e rapina, insieme ad
Antonino Radaelli, 52 anni, di Desio e a Raffaele
Petrullo, 34 anni, di Paderno Dugnano, condannati
rispettivamente a 18 anni e a 6 anni e 4 mesi di
reclusione. La vittima dell’ omicidio contestato è
Franca
Lo
Jacono,
61
anni,
consuocera
dell’imprenditore di Ravanusa, Paolo Vivacqua,
assassinato nel suo ufficio nel novembre 2011.
Franca Lo Jacono è stata uccisa a coltellate nel
giugno 2012 all’interno della sua automobile nel
garage di casa.
7 novembre, I Carabinieri della stazione di
Castronovo di Sicilia hanno arrestato Giovanni
Marino, 56 anni, di Cammarata, e Giuseppe Pardi,
30 anni, di Campofranco, accusati di tentato furto
aggravato allorche’ sono stati sorpresi lungo la
strada statale 189, al bivio per Castronovo di Sicilia,
intenti a rubare tondini in ferro all’interno di un
cantiere allestito per dei lavori di riqualificazione di
un tratto di strada.
7 novembre, Al Palazzo di Giustizia di Palermo,
innanzi al Giudice per le udienze preliminari,
Lorenzo Matassa, hanno invocato, tramite il
difensore, l’avvocato Ignazio Valenza,
il
risarcimento, a carico dell’ imputato, il pentito di
Naro, Sardino, di 1 milione e mezzo di euro, con
versamento anticipato e subito del 10 per centro, la
moglie e i due figli di Angelo Lentini, 43 anni, di
Ravanusa, assassinato a Ravanusa il primo giugno
2006. Lo scorso 28 marzo, il pubblico ministero Rita
Fulantelli, della Direzione distrettuale antimafia, a
conclusione della requisitoria ha chiesto la
condanna a 10 anni di reclusione a carico di
Giuseppe Sardino, che risponde, in abbreviato,
dell’omicidio di Angelo Lentini di Ravanusa e della
distruzione del cadavere di Giuseppe Spatazza di
Campobello di Licata. Angelo Lentini sarebbe stato
punito dal boss Giuseppe Falsone perche’ ritenuto
tra gli autori dell’omicidio del suo compaesano Vito
Zagarrio. Spatazza, ucciso da Giuseppe Falsone,
secondo Sardino e’ stato assassinato per evitare
che, eventualmente collaborando con la giustizia,
accusasse uno dei componenti del gruppo di fuoco
di Falsone.
8 novembre, Arrestato a Lampedusa uno degli
organizzatori della traversata mortale del 3 ottobre
scorso. E’ un somalo accusato anche di sequestro e
stupro.
E’ stato riconosciuto nel Centro
d’accoglienza
di
Lampedusa
dai
migranti
sopravvissuti che hanno tentato di linciarlo.
Mouhamud Elmi Muhidin, 34 anni di età. Somalo
della Somalia. Professione : organizzatore di viaggi
di migranti e profughi clandestini. Almeno così è
secondo la Direzione distrettuale antimafia di
Palermo ed i poliziotti della Squadra mobile di
Agrigento e Palermo, e dello Sco, il Servizio centrale
operativo di Roma,
che lo hanno arrestato a
Lampedusa. Il 34enne africano sarebbe stato uno
degli organizzatori della traversata del barcone
naufragato lo scorso 3 ottobre a ridosso di
Lampedusa. 366 morti. E’ tra le prime volte che
investigatori e magistrati si arrampicano e
scoprono l’ identità di uno dei capi della
organizzazione
criminale
transnazionale
che
gestisce i flussi migratori illegali tra il corno
d'Africa, il Sahara e la Libia verso le coste della
Sicilia, e che ha sede operativa in Libia. Il somalo,
componente di un gruppo di miliziani armati, è
accusato di numerosi e gravi reati : associazione a
delinquere
per
il
favoreggiamento
dell’
immigrazione clandestina, il sequestro di persona a
fine di estorsione, la tratta di persone e la violenza
sessuale. Infatti, le vittime, quasi tutti eritrei partiti
dalla Libia, hanno raccontato gli orrori del viaggio :
le violenze dei trafficanti e gli abusi sulle donne,
testimoniati dai superstiti della strage del 3 ottobre.
Inoltre, nel corso delle indagini è stato arrestato un
palestinese, perché avrebbe partecipato alla
organizzazione di un altro viaggio, di cittadini
siriani sbarcati a Lampedusa.
8 novembre, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Palermo, Giovanni Francolini, ha
rinviato a giudizio 13 imputati nell’ ambito dell’
inchiesta antidroga cosiddetta “Big family”, che il 30
luglio 2012 ha provocato un blitz della Polizia contro
un gruppo che sarebbe stato impegnato
nel
trasporto e nella vendita di cocaina, eroina, hashish
e marijuana da Napoli a Ribera. Dunque, prima
udienza il prossimo 5 febbraio per Ciretta Veible, 56
anni, Carlo Giardiello, 31 anni, Maria Sedita, 42 anni,
Massimo Tabbone, 32 anni, Tiziana Oddo, 29 anni,
Giuseppe Failla, 54 anni, Giuseppe Salvatore Failla,
37 anni, Sergio Beniamino, 40 anni, Saverio
Franzese, 29 anni, Giancarlo Tomasello, 38 anni,
Giuseppe Triassi, 30 anni, Debora Arcadipane, 28
anni, e Pietro Gargano, 54 anni.
8 novembre, Al Palazzo di Giustizia di Agrigento, a
conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le
udienze preliminari, Ottavio Mosti, ha condannato a
5 anni di reclusione Calogero Messina, 27 anni, di
Canicattì, ed a 10 mesi il fratello, Vincenzo Messina,
35 anni, arrestati lo scorso 3 febbraio per il tentato
omicidio di Gioacchino Diana, 48 anni, titolare di
una pizzeria e
che, poco prima,
avrebbe
danneggiato l’automobile di uno dei due fratelli. Il
giudice Mosti ha riqualificato il reato di tentato
omicidio in minaccia aggravata dall’ uso dell’arma
perche’ il fucile a canne mozze sarebbe stato usato
solo per intimidire Diana, sparando un colpo in aria
ed un altro contro il mezzo del ristoratore. Lo stesso
Diana è sotto processo per il danneggiamento dell’
auto dei Messina.
8 novembre, Il giudice per l’udienza preliminare del
Tribunale di Gela, Veronica Vaccaro, ha rinviato a
giudizio 4 imputati dell’ incidente sul lavoro che ha
provocato la morte di Salvatore Vittorioso, 39 anni,
di Licata, operaio della raffineria Agip di Gela,
vittima il 29 gennaio del 2009 dell’esplosione di un
forno industriale. Si tratta di Jean Joseph Francis
Valeri, 57 anni, consigliere delegato e legale
rappresentante della raffineria Agip di Gela, Giulio
Bonvissuto, 47 anni, responsabile del servizio di
prevenzione e protezione, Ezio Vigilante, 44 anni,
procuratore speciale responsabile degli impianti
della raffineria Agip, e la Eco-Rigen Spa titolare
della raffineria Agip di cui è legale rappresentante
Jean Joseph Valeri. Prima udienza preliminare il 24
gennaio prossimo.
8 novembre, Ad Agrigento, al Palazzo di Giustizia, a
conclusione della requisitoria, il pubblico ministero,
Andrea Maggioni, ha invocato la condanna a 3 anni
e 4 mesi di reclusione a carico dell’ ex consigliere
comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone, giudicato
in
abbreviato
innanzi
al
Gup,
Francesco
Provenzano, accusato di corruzione in atti giudiziari.
Il pubblico ministero ha chiesto inoltre la condanna
ad 1 anno e 10 mesi di carcere per Maria Grazia Di
Marco, anche lei imputata. Secondo la Procura
“Arnone avrebbe promesso e consegnato denaro ed
altre utilità a Maria Grazia Di Marco, mentre era
imputato di tentata estorsione e lesioni proprio ai
danni della donna davanti al Gup del Tribunale di
Agrigento, al fine di ottenere una testimonianza
favorevole”. La Di Marco invece è accusata di aver
accettato regalie e denaro.
8 novembre, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra
Volanti hanno arrestato Daniele Palumbo, 29 anni, di
Agrigento, allorché, presumibilmente perché in
preda ai fumi dell’ alcol, avrebbe molestato gli
avventori di un bar a Fontanelle. I poliziotti, allarmati
da una telefonata al 113, sarebbero stati aggrediti da
Palumbo che ha resistito all’arresto.
8 novembre, A Ribera una donna residente in via
Nasca ha telefonato al 112 ed ha denunciato il
tentato furto in casa sua ad opera di due banditi,
sorpresi dentro l’abitazione dopo aver forzato l’
ingresso al primo piano, e poi fuggiti. I Carabinieri
hanno arrestato ai domiciliari uno dei due, Bogdanel
Asoltanei, 24 anni, romeno, riconosciuto dalla
vittima.
8 novembre, I Carabinieri della Tenenza di Favara e
le Guardie del Distaccamento Forestale di
Agrigento, insieme a medici veterinari dell’Azienda
sanitaria locale, hanno compiuto un controllo in un’
abitazione privata nelle campagne di Favara, in
contrada “Fontana degli Angeli”, in uso a due
favaresi, padre e figlio. Ebbene, la segnalazione che
ha provocato il blitz si e’ rivelata fondata. Infatti,
sono state scoperte decine di volatili appartenenti a
specie protette, 11 reti ed arnesi ritenuti mezzi
vietati per la cattura di volatili in natura. Il tutto è
stato sequestrato e posto in custodia. I due sono
stati denunciati.
8 novembre, A Racalmuto, i Carabinieri, la Polizia
municipale, e gli agenti della Polizia provinciale, agli
ordini di Vincenzo Giglio, hanno scoperto e
sequestrato un’ ampia discarica abusiva, di 5mila
metri quadri circa, dove i proprietari, oltre al
deposito di inerti anche pericolosi, come amianto,
contenitori di olio e fogli di catrame, hanno
intrapreso la costruzione di fabbricati abusivi. I
proprietari sono stati denunciati, anche per il
maltrattamento di animali, allorche’
8 cani,
trattenuti sul posto, sono stati prelevati e affidati al
canile in convenzione con il Comune. Per tale
ragione i proprietari hanno subito anche una multa
di 170 euro.
8 novembre, I Carabinieri della Radiomobile della
Compagnia di Canicattì hanno scoperto nel centro
storico di Canicattì, nel quartiere “Borgalino”, sotto
le lamiere di una recinzione,
degli involucri
contenenti 42 grammi di eroina, di cui 7 grammi già
suddivisi in 25 dosi pronte per essere spacciate, e
altri 35 grammi in un unico pezzo ancora da tagliare.
La quantità sequestrata di eroina avrebbe
consentito di ricavare oltre 150 dosi pronte ad
essere immesse nel mercato della droga locale.
9 novembre, Una lettera intimidatoria è stata
recapitata alla presidente del Consorzio legalità e
sviluppo di Agrigento, Mariagrazia Brandara, che è
anche il capo della segreteria tecnica dell'assessore
regionale al Territorio ed Ambiente, Mariella Lo
Bello. Nella lettera e’ stato scritto : “Ora basta!
Siamo solo all'inizio". Brandara, da anni impegnata
nella gestione dei beni confiscati alla mafia, ha
presentato una denuncia alla Digos di Agrigento.
9 novembre, E’ ricoverata in gravissime condizioni
Rosy Comparato, 27 anni, di Palma di Montechiaro,
e residente a Ludwigshafen, in Germania, dove
lavora da anni e dove e’ stata ferita da 4 colpi di
pistola sparati dall’ex fidanzato, un ragazzo di 24
anni, anche lui di Palma di Montechiaro, che si è
costituito subito dopo il delitto.
10 novembre, Un agricoltore originario della
provincia di Agrigento, Antonino Bilella, 69 anni, di
Alessandria della Rocca, è stato arrestato perche’
accusato dell’ omicidio di Francesca Benetti, 55
anni, vedova, originaria della provincia di Milano e
residente a Grosseto. Della donna non vi e’ traccia
da una settimana. Antonino Bilella e’ il custode della
casa in campagna di Francesca Benetti, a Potassa
di Gavorrano. L’ agrigentino è indiziato di omicidio
volontario e occultamento del cadavere. Il delitto
sarebbe maturato per problemi economici e
personali.
11 novembre, A Messina, all’ ospedale Policlinico, e’
morto Natale Cipolla, 25 anni, di Favara, vittima di
un incidente stradale lo scorso 19 ottobre tra
Agrigento e Favara, in contrada Petrusa. Cipolla, a
bordo di una moto, si e’ scontrato con
un’automobile, ed ha subito numerosi e gravi
traumi. E’ stato prima ricoverato ad Agrigento e poi
trasferito a Messina. Sulla dinamica dell’ incidente
indaga la Procura di Agrigento.
11 novembre, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle e della Squadra mobile di Agrigento, agli
ordini di Cesare Castelli e Corrado Empoli, hanno
denunciato per possesso di sostanze stupefacenti
12 marinai spagnoli, a bordo del peschereccio
“Agriao” ormeggiato nel porto empedoclino. Gli
investigatori hanno scoperto e sequestrato 277,29
grammi di hashish.
11 novembre, A Porto Empedocle, nella villetta di
Padre Pio, all’ Altipiano Lanterna, una pensionata di
80 anni, con determinazione e coraggio, ha resistito
al tentativo di scippo della sua collana da parte di
un giovane malvivente, indotto alla fuga a mani
vuote.
11 novembre, A Canicattì, in via Piacenza, ha subito
un incendio l’automobile di una casalinga, una
Lancia Lybra. Indagini in corso.
12 novembre, A Favara, in via Risorgimento, e’ stato
scoperto morto Salvatore Russello, 81 anni, di
Favara. Sono stati i Vigili del fuoco del Comando
provinciale di Agrigento, allarmati dai familiari,
dopo avere scassinato la porta d’ingresso,
a
scoprire il cadavere dell’anziano con il cranio
fracassato. Probabilmente, dopo essere caduto a
terra, Russello sarebbe riuscito ad alzarsi da terra,
bendarsi il capo e coricarsi. Poi la morte. L’anziano
in passato è stato ospite della casa di riposo dei
Padri Vocazionisti. Carabinieri e Procura hanno
disposto ulteriori accertamenti.
12 novembre, I Carabinieri del Reparto Operativo di
Agrigento, agli ordini del tenente colonnello Andrea
Azzolini, nell’ambito di un’attività di collaborazione
con i colleghi del Comando provinciale di Rimini,
hanno arrestato Badr Eddine Begdouri, cuoco di 29
anni, originario del Marocco, abitante ad Agrigento.
Il cuoco risponde di detenzione di droga a fini di
spaccio, ipotesi di reato commessa a Cesena il 18
febbraio 2009. Nell’ ambito della stessa inchiesta
sono complessivamente 28 gli indagati, tutti
destinatari di misura cautelare.
12 novembre, A San Giovanni Gemini i Carabinieri
della Compagnia di Cammarata hanno arrestato un
romeno di 42 anni, M I sono le iniziali del nome,
perche’ , in preda ai fumi dell’ alcol, ha tentato di
aggredire la moglie che è fuggita e si è arrampicata
sul tetto di casa. Il romeno ha aggredito un militare
che, nel corso della colluttazione, ha subito la
distorsione ad un ginocchio con una prognosi di 30
giorni. All’Autorità giudiziaria è stato proposto
l’allontanamento dell’ uomo dalla casa coniugale.
12 novembre, A Licata i Carabinieri hanno arrestato
Salvatore Sirone, 35 anni, perché, nonostante fosse
sottoposto agli arresti domiciliari, e’ stato sorpreso
fuori dalla propria abitazione senza giustificato
motivo, e dunque in violazione della misura
cautelare. Sirone, arrestato lo scorso 28 ottobre per
furto di cavi elettrici nella zona industriale di
Ravanusa, rispondera’ di evasione.
12 novembre, A Calamonaci, in provincia di
Agrigento, i Carabinieri hanno sottoposto a stato di
fermo due giovani romeni perche’ ritenuti autori di 5
incursioni perpetrate all’interno di altrettante
abitazioni nel paese. I ladri hanno rubato soldi,
oggetti in oro, generi alimentari e persino indumenti,
per alcune migliaia di euro. In alcuni casi i ladri
sarebbero entrati nelle case mentre le famiglie
dormivano. I malviventi probabilmente hanno
utilizzato degli spray anestetizzanti. Si tratta di
Dogariu Pavel, 21 anni, e Dogariu Florin, 18 anni.
12 novembre, Controlli anti – contraffazione nell’
agrigentino. La Guardia di Finanza del Comando
provinciale di Agrigento, agli ordini di Massimo
Sobra’, ha sequestrato oltre 600 pezzi taroccati, tra
capi di abbigliamento ed accessori, orologi e cd
musicali. Sono state denunciate 9 persone.
12 novembre, A Canicatti’, ignoti malviventi sono
entrati dentro la scuola elementare e materna De
Amicis, hanno rubato due computer, del valore di
700 euro complessivi,
e poi sono stati
verosimilmente indotti alla fuga dallo scatto del
sistema d’allarme.
13 novembre, Funesto incidente stradale lungo la
strada statale 624 Palermo – Sciacca, nei pressi
dello svincolo per Giacalone. Si sono scontrate due
automobili, una Ford Focus ed una Fiat Punto.
Morte 3 donne, un uomo, ed un bambino di 2 anni.
Le vittime : a bordo della Ford Focus Alberto Titone
che è il bambino di 2 anni, Maria Mergola, 25 anni,
madre del piccolo, Rosalia Pilo, 51 anni, nonna del
bambino
e suocera della donna, tutti di
Castelvetrano, in provincia di Trapani, ma residenti
a Menfi, in provincia di Agrigento. Il marito di Maria
Mergola, Giovanni Titone, 39 anni, è ricoverato in
coma all’ Ospedale Villa Sofia di Palermo. Un altro
figlio della coppia, Vito, 4 anni, anche lui ferito, è
ricoverato all’ Ospedale dei Bambini di Palermo.
Nella Fiat Punto sono morti Maria Ciaccio, 71 anni,
e il marito Rosario Lo Re, 78 anni, entrambi di
Roccamena. Una delle due automobili avrebbe
invaso la carreggiata opposta. Sul posto hanno
lavorato i Vigili del fuoco ed i Carabinieri della
Compagnia di Monreale. I feriti sono stati soccorsi
dalle ambulanze del 118. Giovanni Titone, il 39enne
residente a Menfi al volante della Ford Focus che si
è scontrata con la Fiat Punto lungo la 624 Palermo –
Sciacca, è stato alla guida sotto effetto della
marijuana. Così è emerso dagli esami tossicologici
eseguiti sull'uomo. La Procura di Palermo ha
avviato un’inchiesta e ha disposto una consulenza
per accertare se l’ incidente che ha provocato 5
morti è stato causato solo dalla pericolosità della
strada e dalle condizioni dell'asfalto o se ricorrano
delle responsabilità di Giovanni Titone, alla guida
dopo avere assunto droghe leggere. Le indagini
hanno inoltre svelato che Titone è pregiudicato per
spaccio di stupefacenti.
13 novembre, A conclusione delle indagini
preliminari, la Procura di Agrigento ha chiesto il
rinvio a giudizio di Giuseppe Mule’, 46 anni, e
Giovanni Alotto, 31 anni, di Palma di Montechiaro. I
due avrebbero preteso il pizzo dall’ agrigentino
Claudio Miceli, titolare dell’omonima farmacia a
Palma di Montechiaro, presentandosi come
ambasciatori di altri soggetti di Palma di
Montechiaro che contano, e affinche’ Miceli pagasse
qualcosa per gli amici in galera. Claudio Miceli, lo
ricordiamo, il 31 luglio 2012 e’ stato inseguito lungo
la statale 115, in direzione Agrigento, da una
motocicletta, e dalla stessa moto in corsa, che poi
ha desistito dall’ inseguimento, sono stati esplosi
due colpi d’arma da fuoco da due persone al
momento non identificate. Un proiettile ha forato il
cofano e si e’ conficcato poco dietro un sedile dell’
auto di Miceli, ed un altro e’ stato deviato
fortunosamente da una sbarra di sostegno al
lunotto.
13 novembre, Concluso in Corte d’Assise d’Appello
uno stralcio del processo antimafia nell’agrigentino
“Grillo”. Confermati 2 ergastoli. Assolto il favarese
Fanara. 25 novembre 1995 : Maurizio Di Gati,
pentito, racconta che lui come killer, insieme a
Pasquale Fanara come palo, e Giulio Albanese come
mandante, tenta di uccidere a Favara il bidello
Salvatore Salemi. Il 13 giugno 2012 in primo grado
Fanara è stato condannato a 11 anni di carcere.
Adesso, in Corte d’Assise d’Appello, a Palermo,
Pasquale Fanara è stato assolto dall’ accusa del
tentato omicidio Salemi. E’ il processo antimafia
cosiddetto “Grillo”, frutto delle dichiarazioni dei
pentiti Maurizio Di Gati, Luigi Putrone, Alfonso
Falzone e Giulio Albanese. Sul tavolo delle
imputazioni vi sono 12 omicidi e 6 tentati omicidio,
sanguinanti tra le cosche mafiose agrigentine. Ad
altri 2 imputati è stato confermato l’ergastolo :
Salvatore Fragapane, di Santa Elisabetta, e Josef
Focoso, di Realmonte. Confermata la condanna a 30
anni di carcere anche al quarto imputato, Giuseppe
Fanara, di Santa Elisabetta. Ecco la raffica degli
agguati mortali e falliti svelati da Maurizio Di Gati :
28 aprile 1991 Di Gati procura ai killer la Fiat Uno, e
poi l’ ha bruciata, usata per uccidere a Racalmuto
Giovanni Borsellino. 21 novembre 1995 Di Gati,
insieme a Giuseppe Fanara, uccide a Raffadali
Giovanni Iacono. 10 maggio 1995 Di Gati, insieme a
Giuseppe Fanara come killer, e Salvatore Fragapane
come mandante, uccide a Raffadali Antonino Ferro.
28 agosto 1991 Di Gati, insieme a Giuseppe Fanara e
Calogero Castronovo come killers, e Salvatore
Fragapane come mandante, uccide a Grotte Pietro
Mancuso. 1 novembre 1994 Di Gati,
come
mandante, uccide a Mons in Belgio Gioacchino
Alaimo. 27 ottobre 1997 Di Gati, come mandante,
uccide a Racalmuto Calogero Montante. 28 maggio
2004 Di Gati, come mandante e fornitore dell’ arma
del delitto, uccide a Favara Calogero Palumbo
Piccionello. 6 agosto 2004 Di Gati, come mandante e
fornitore dell’ arma del delitto, uccide a Grotte
Giuseppe Pappalardo. 2 maggio 1991 Salvatore
Fragapane, come mandante e killer, e Calogero
Castronovo, come killer, uccidono ad Agrigento
Carmelo Allegro e Giovanni Lombardo. 31 ottobre
1991 Joseph Focoso uccide a Naro Diego Ingaglio e
la vittima innocente Calogero Agnello, ferisce Pietro
Ingaglio e tenta di uccidere Antonino Ingaglio. L’ 1
giugno 1992 Salvatore Fragapane come mandante,
Giuseppe Fanara e Calogero Castronovo come
killers, uccidono a Favara Francesco Agrò.
13 novembre, A Canicattì, in via Roma, 3 banditi, a
volto scoperto e apparentemente senza armi, hanno
rapinato l’ Agenzia della banca San Francesco. I 3
hanno minacciato il personale e hanno ottenuto la
consegna di tutto il contante custodito in cassa. Il
bottino ammonterebbe a circa 40mila euro.
13 novembre, Ad Agrigento la Polizia municipale ha
multato, ritirato la patente e denunciato un uomo di
48 anni, A S le iniziali del nome, di Agrigento,
perche’ ubriaco, con un tasso di alcol nel sangue 6
volte superiore al consentito, si e’ addormentato
letteralmente in automobile bloccando il traffico al
Viale della Vittoria.
13 novembre, A Campobello di Licata i Carabinieri
hanno arrestato ai domiciliari in flagranza di reato
Enzo Pirillo, 23 anni, di Campobello di Licata,
sorpreso a bordo della sua automobile in possesso
di 30,5 grammi di marijuana, un bilancino di
precisione e 390 euro, forse provento dell’ attivita’ di
spaccio.
13 novembre, A Naro, i Carabinieri delle stazioni di
Naro e Ravanusa hanno arrestato ai domiciliari, in
flagranza di reato, 4 quarantenni, i fratelli Angelo e
Vincenzo Barbera, poi Pietro Aprile e Angelo Trupia,
sorpresi a rubare uva da tavola all’interno di un
vigneto della zona. A bordo di una Fiat Punto sono
state recuperate 12 cassette d’uva, e su una Lancia
Y, inseguita e bloccata, altre 8 casse d’uva.
14 novembre, A Sambuca di Sicilia, i Carabinieri
hanno arrestato Pellegrino Grisafi, 49 anni, di
Sambuca, che scontera’ la residua pena di 1 anno e
4 mesi di reclusione per il reato di usura risalente al
2001. Grisafi e’ recluso ai domiciliari.
14 novembre, A Campobello di Licata i Carabinieri
hanno arrestato ai domiciliari in flagranza di reato
Enzo Pirillo, 23 anni, di Campobello di Licata,
sorpreso a bordo della sua automobile in possesso
di 30,5 grammi di marijuana, un bilancino di
precisione e 390 euro, forse provento dell’ attivita’ di
spaccio.
14 novembre, A Naro, i Carabinieri delle stazioni di
Naro e Ravanusa hanno arrestato ai domiciliari, in
flagranza di reato, 4 quarantenni, i fratelli Angelo e
Vincenzo Barbera, poi Pietro Aprile e Angelo Trupia,
sorpresi a rubare uva da tavola all’interno di un
vigneto della zona. A bordo di una Fiat Punto sono
state recuperate 12 cassette d’uva, e su una Lancia
Y, inseguita e bloccata, altre 8 casse d’uva.
14 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha
condannato a 7 mesi di reclusione Stefano
Lauricella, 59 anni, ed a 15 giorni di detenzione il
figlio Domenico, 30 anni, entrambi di Palma di
Montechiaro, accusati di detenzione illegale di armi
e omessa comunicazione di trasferimento di armi.
Si tratta di 2 fucili, 82 cartucce calibro 12 e 4
cartucce dello stesso calibro.
14 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha aggravato
la misura cautelare e ha arrestato ai domiciliari
Francesco Epifanio Tarallo, 42 anni, di Raffadali,
imprenditore, destinatario lo scorso 17 luglio della
misura cautelare del divieto di avvicinamento all’ex
moglie per presunti maltrattamenti. Il 4 novembre
scorso, Tarallo si sarebbe recato in una scuola a
Porto Empedocle dove la donna insegna, e avrebbe
tentato di aggredire l’ ex moglie.
14 novembre, Il giudice monocratico del Tribunale di
Sciacca, Cinzia Alcamo, ha assolto 4 Carabinieri
dall’ accusa di lesioni personali aggravate a danno
di un tunisino appena arrestato per spaccio di droga
e condotto in Caserma. Il maresciallo Gerlando
Fiorentino ed i carabinieri Giovanni Di Pasquale,
Carmine Cristiano e Rocco Natale, tutti in servizio
presso la Tenenza di Ribera il 29 luglio del 2010,
giorno del presunto pestaggio, sono stati accusati
dal tunisino Moez Jedi, poi condannato per spaccio
di stupefacenti.
14 novembre, A Porto Empedocle, in contrada
Vincenzella, un anziano di 83 anni è stato scoperto
gravemente ferito, privo di sensi, in una chiazza di
sangue, sul pavimento di casa, dai poliziotti e dai
vigili del fuoco, allarmati dall’ infermiera che ogni
giorno sottopone l’ uomo all’ insulina. Il pensionato
e’ stato soccorso in Ospedale, dove e’ morto 6 ore
dopo il ricovero. Indagini in corso. Privilegiata è l’
ipotesi della caduta accidentale, e quindi dell’
incidente domestico.
14 novembre, Al Palazzo di Giustizia di Agrigento, a
conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le
udienze preliminari del Tribunale, Ottavio Mosti, ha
condannato a 2 anni di reclusione l’ imprenditore
agrigentino Emanuele Navarra, 63 anni, imputato
nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Self Service”,
contro presunte tangenti e favoritismi ruotanti
intorno all’ Ufficio tecnico comunale di Agrigento.
Sono stati rinviati a giudizio gli altri imputati che
saranno processati con il rito ordinario in prima
udienza il prossimo 12 marzo.
14 novembre, Al Palazzo di Giustizia di Agrigento, a
conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le
udienze preliminari, Ottavio Mosti, ha condannato a
2 anni e 6 mesi di reclusione Giuseppe Morello, 51
anni, di Naro, arrestato dalla Guardia di Finanza lo
scorso 15 aprile perché sorpreso in possesso, tra
l’abitazione e un fabbricato rurale, di un mini
arsenale : 2 pistole, una smith and wesson calibro
38 ed una semiautomatica di produzione
cecoslovacca, entrambe con matricola abrasa. Poi,
un fucile da caccia calibro 12, denunciato ma
detenuto in luogo diverso dal dichiarato. E poi, oltre
150 cartucce di vario calibro e 3 coltelli non
denunciati.
15 novembre, Al Palazzo di giustizia di Palermo, a
conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le
udienze preliminari, Luigi Petrucci, ha assolto il
maresciallo dei carabinieri, Carmine Antonio Melillo,
52 anni, imputato di avere, durante il servizio alla
Compagnia di Sciacca,
rivelato
dettagli e
intercettazioni in corso su un’inchiesta antimafia a
carico delle cosche di Sciacca. L’inchiesta è
scaturita dalle dichiarazioni del pentito di Sambuca
di Sicilia, Calogero Rizzuto, presunto destinatario
della soffiata. Il maresciallo Melillo è stato assolto
dall’accusa di favoreggiamento personale aggravato
dall’avere favorito l’associazione mafiosa.
15 novembre, La Cassazione ha rigettato il ricorso
d’Appello e dunque e’ stata confermata, ed e’ quindi
definitiva, la sentenza della Corte d’Assise d’Appello
di Palermo che il 29 giugno 2012 ha condannato gli
assassini di Michele Cangialosi, l'operaio
di
Sciacca, di 30 anni, ucciso barbaramente e poi
sepolto in campagna, a pochi chilometri dal centro
abitato, la notte tra il 20 e il 21 aprile del 2009. 30
anni di reclusione ciascuno alla moglie della vittima,
Celeste Sajeva, al suo amante Nicola Piazza, ed al
complice Paolo Naro, tutti e tre di Sciacca. Oltre al
carcere, è definitiva anche la condanna al
risarcimento del danno in misura di 100 mila euro
complessivi per i genitori della vittima, e 25 mila
euro ciascuno per i tre fratelli di Michele Cangialosi.
15 novembre, A Cattolica Eraclea 85enne derubata,
ferita alla testa e poi morta. La badante, già assolta
in primo grado, è stata condannata in Appello solo
per furto. Lei è badante, e bada a lei. Lei ha 62 anni,
e lei 85 anni. Lei si accorge che lei preleva dalla
Posta 30mila euro. Lei colpisce lei alla testa e le
rapina i soldi. Poi denuncia: “ è caduta”. Lei muore.
Lei è stata arrestata dai Carabinieri e dalla Procura
di Agrigento, il 27 maggio 2010. Lei è Santa Mulone,
di Cattolica Eraclea. La pensionata morta è Anna
Fasulo, anche lei cattolicese. Anna Fasulo nasconde
i 30 mila euro dentro una cassetta nel vano doccia.
La chiave è in un borsello, sempre a tracollo
dell’anziana. Il pomeriggio del 20 marzo 2010 Santa
Mulone avrebbe afferrato un arnese e lo avrebbe
scagliato sulla testa della 85enne, sorpresa alle
spalle, a bruciapelo. La badante tramortisce la
vecchietta. Poi le ruba la chiave ed i 30mila euro. Poi
Santa Mulone denuncia : “si è ferita, è caduta a
terra”. Anna Fasulo è morta il 16 aprile. Però, prima
di morire, ha accusato la badante : “ma quale
caduta. Non è vero. E’ stata lei. Santa Mulone mi ha
colpita”. Il 30 novembre 2011 il
Tribunale di
Agrigento, presieduto da Franco Messina,
ha
assolto Santa Mulone. Secondo una consulenza
medica, la morte di Anna Fasulo non è stata
provocata dal colpo alla testa. La Procura di
Agrigento, tramite Ignazio Fonzo e Luca Sciarretta,
ha presentato ricorso contro l’ assoluzione. Lo
scorso 27 settembre, in Appello, la Procura generale
di Palermo ha invocato ai giudici la condanna di
Santa Mulone a 7 anni di carcere, per rapina
aggravata e lesioni personali aggravate. E adesso la
Corte d’ Appello ha condannato la badante, difesa
dagli avvocati Salvatore Salvago e Santo Lucia, a 2
anni di reclusione solo per furto, 500 euro di multa e
al pagamento di una provvisionale di 30mila euro ai
familiari della vittima, che sono la figlia e il genero di
Anna Fasulo.
15 novembre, Ad un posto di blocco lungo la statale
189 Agrigento – Palermo, nei pressi di Lercara
Friddi, i Carabinieri della Compagnia di Cammarata
hanno arrestato Zivan Pavlovic, 36 anni, e Pavle
Simic, 30 anni, entrambi serbi residenti a Palermo. I
due hanno forzato l’ alt, sono fuggiti, sono stati
inseguiti, anche dai Carabinieri di Lercara, e poi
sono stati catturati, al culmine di un inseguimento
proseguito a piedi nelle campagne. A bordo della
Fiat Croma dei due serbi, già destinatari di un
decreto di espulsione, sono stati scoperti un
televisore di ultima generazione, soldi in contanti ed
alcuni preziosi in oro, tra cui una fede nuziale. Il
tutto sarebbe stato rubato a Raffadali, in provincia
di Agrigento. La refurtiva è stata restituita ai
proprietari.
15 novembre, I fratelli Diego ed Ignazio Agro’, 66 e
74 anni, di Racalmuto, commercianti di olio ed
imprenditori sono stati arrestati il 30 luglio del 2007
nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta ‘’
Domino 2 ‘’. Poi sono stati condannati all’ergastolo
perche’ presunti mandanti dell’omicidio di Mariano
Mancuso, un commerciante di Milena ucciso ad
Aragona il 23 settembre del 1992. La Cassazione
pero’ ha annullato con rinvio la sentenza di
condanna. Adesso, in occasione del secondo
processo d’Appello, il Procuratore generale ha
invocato la condanna all’ergastolo a carico di
entrambi i fratello Agro’. Prossime udienze, per
arringhe difensive e sentenza, il 21, 26 e 28
novembre.
15 novembre, A Canicattì, ignoti malviventi hanno
imperversato in via Allende, negli uffici comunali
distaccati. Hanno forzato una finestra e hanno
rubato alcuni monitor, un computer e le monete
contenute in un distributore di alimenti e bevande.
Indagini in corso.
15 novembre, A Canicattì il Tribunale di Agrigento
ha imposto l’ obbligo di dimora ad un uomo di 37
anni, M M sono le iniziali del nome, accusato di
estorcere, anche usando violenza,
denaro a
commercianti e cittadini. Alcune vittime lo hanno
denunciato.
16 novembre, Il Tribunale di Sciacca ha condannato
ad 1 anno e 10 mesi di reclusione, pena concordata
e sospesa, Eduardo Bordonaro, 22 anni, di Ribera,
il tifoso ultras della locale squadra di calcio
arrestato lo scorso 29 ottobre, e poi scarcerato con
obbligo di dimora a Ribera e 5 anni di Daspo,
allorché, durante la partita a Sciacca tra lo Sciacca e
il Ribera, valida per il campionato di Promozione, il
tifoso del Ribera avrebbe lanciato una spranga
d’acciaio contro la tribuna dei tifosi dello Sciacca.
La spranga ha infranto una parete in plexiglass, e i
frammenti hanno colpito al volto un 12enne di
Sciacca, soccorso in Ospedale con prognosi di 7
giorni per trauma cranico e una ferita nella parte
destra della fronte, con 2 punti di sutura.
16 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha
condannato ad 1 anno e 2 mesi di reclusione Angelo
Comparato, 50 anni, di Licata, accusato dei reati di
resistenza, minacce e oltraggio a Pubblico ufficiale
allorche’ nel corso di un controllo è stato sorpreso
alla guida senza patente, non ha mostrato i
documenti ed ha minacciato e offeso gli agenti e
Giovannella Incorvaia, 50 anni, attuale comandante
della Polizia Municipale del Comune di Licata.
16 novembre, Su ordine del Tribunale di
Sorveglianza di Palermo, a Racalmuto i Carabinieri
hanno arrestato Giuseppe Lo Cicero, 35 anni, gia’
detenuto ai domiciliari, perche’ accusato di
detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nell’
ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta “Panis”.
Ancora a Racalmuto i Carabinieri hanno arrestato
Gioacchino Emmanuele, 48 anni, sorvegliato
speciale, accusato di evasione perché evaso dalla
detenzione domiciliare, a cui è stato sottoposto, il
30 novembre 2010.
18 novembre, Il giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Michele Contini, accogliendo le istanze di
riqualificazione di reato, dal reato di ricettazione,
presentate dagli avvocati Giuseppe Zucchetto e
Giacomo La Russa, difensori di due empedoclini, ha
emesso sentenza di non doversi procedere contro i
due per estinzione del reato riqualificato per
intervenuta prescrizione. Uno si e’ impossessato di
un telefono cellulare trovato nella zona lidi a Porto
Empedocle e lo ha
donato al suo amico. Il
proprietario, dopo avere smarrito il telefono, ha
presentato denuncia alle Forze dell’Ordine che sono
risalite all’utilizzatore.
18 novembre, Ad Agrigento, a Porta di Ponte, le
fiamme, verosimilmente dolose, hanno bruciato una
parte di una tenda antistante un bar della zona. Il
tempestivo intervento dei Vigili del fuoco e dei
proprietari ha scongiurato danni gravi. Ancora ad
Agrigento, in via Gaglio, nei pressi dello stadio
Esseneto, un incendio ha gravemente danneggiato
la Fiat Multipla di un operaio di 56 anni, di
Agrigento. Sul posto sono intervenuti i Vigili del
fuoco e i Carabinieri.
18 novembre, A Porto Empedocle i poliziotti del
Commissariato, agli ordini di Cesare Castelli, hanno
denunciato un uomo di 45 anni e il figlio di 18 anni,
entrambi empedoclini, perche’ hanno picchiato un
tunisino di 52 anni, soccorso in ospedale, reo di
avere difeso una donna bulgara di 45 anni,
convivente dell’ empedoclino e che per sfuggire all’
aggressione di lui si e’ riparata in casa del tunisino
che convive con una donna dell’ est Europa, una
50enne amica della bulgara.
18 novembre, Al Palazzo di Giustizia di Agrigento,
ha patteggiato la condanna a 8 mesi di reclusione
Enzo Pirillo, 23 anni, di Ravanusa, arrestato in
flagranza di reato dai carabinieri della stazione di
Campobello di Licata lo scorso 13 novembre
perche’ sorpreso a bordo della sua automobile in
possesso di 30,5 grammi di marijuana, un bilancino
di precisione e 390 euro, forse provento dell’ attivita’
di spaccio.
18 novembre, I Carabinieri di Ribera e Calamonaci
hanno arrestato, ai domiciliari, in flagranza di reato
per furto aggravato Pietro Algeri, 30 anni, e Gianluca
Calaiò, 20 anni, entrambi di Palermo. I due sono
stati sorpresi all’interno dell’isola ecologica della
società Sogeir, in via Canale a Ribera, intenti a
caricare a bordo di un autocarro vario materiale
ferroso ed elettrodomestici dismessi. Sequestrati
anche attrezzi da scasso.
18 novembre, A circa 60 miglia a sud est di
Lampedusa, la Guardia costiera ha soccorso e tratto
in salvo 61 migranti di provenienza subsahariana, a
bordo di un gommone alla deriva, e che hanno
lanciato l’allarme con un telefono satellitare. I
migranti sono stati trasbordati.
18 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha
condannato, pena concordata, ad 8 mesi di
reclusione ciascuno, Giuseppe Tricioli, 19 anni, e
Agostino Carmelo Lombardo, 20 anni, entrambi di
Canicattì, accusati di avere aggredito e colpito con
delle forbici due fratelli romeni al culmine di una
rissa, a Canicattì, il 24 luglio scorso.
18 novembre, A Canicattì, in via Gaeta, un
malvivente ha scassinato l’ingresso ed e’ entrato
dentro l’abitazione di una suora canicattinese di 68
anni che e’ stata minacciata e costretta a
consegnare del denaro, alcune centinaia di euro. Poi
il bandito è fuggito.
18 novembre, A Palma di Montechiaro la Polizia ha
denunciato alla Procura per procurato allarme una
casalinga di 36 anni, G M sono le iniziali del nome,
che ha telefonato ai Vigili del fuoco segnalando
falsamente che fosse in corso un violento incendio
a danno di un’automobile. La donna è stata
incastrata dal suo numero di cellulare registrato al
centralino dei Vigili del fuoco.
18 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha
condannato a 4 mesi di reclusione per minacce
aggravate Antonino Sferlazza, 70 anni, di Licata,
pensionato, perché a Licata, in un circolo sportivo,
durante la trasmissione di una partita di serie A,
avrebbe minacciato il titolare del circolo con una
pistola rivelatasi poi giocattolo.
18 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha assolto
Antonino Lazzara, di Favara, ed ha condannato a 8
mesi di reclusione L V, sono le iniziali del nome,
anche lui di Favara. I due sono stati accusati di
furto aggravato per avere manomesso e forzato la
cassetta della posta di un noto avvocato di
Agrigento rubando il contenuto, tra cui una busta
con del denaro contante destinato allo stesso
legale.
18 novembre, I Carabinieri della Tenenza di Ribera
hanno arrestato ai domiciliari Angelo Caramanno,
46 anni, di Ribera, che scontera’ una residua pena
detentiva di 9 mesi e 26 giorni per guida senza
patente, che gli e’ stata revocata il 9 agosto del
2011, e per avere violato più volte gli obblighi
imposti dalla sorveglianza speciale di pubblica
sicurezza.
18 novembre, I Carabinieri di Menfi hanno arrestato
ai domiciliari un 50enne, di Menfi, responsabile di
atti osceni in luogo pubblico in presenza di 2
minorenni, reato commesso il 2 settembre scorso.
19 novembre, I Carabinieri della Compagnia di
Sciacca e della Compagnia di San Donato Milanese
hanno arrestato 7 persone dell’ Est Europa,
verosimilmente slavi di etnia rom, accusati, a vario
titolo, di rapina in abitazione aggravata dall’uso
delle armi e detenzione abusiva e ricettazione di
arma comune da sparo. Gli indagati rispondono di
una rapina in villa lo scorso 13 ottobre a danno di
un noto imprenditore a Ribera. Armati di pistola e
bastone sono entrati in casa, hanno picchiato
l’uomo, e hanno sparato colpi di pistola a scopo
intimidatorio. Hanno rubato monili in oro ed
un’automobile per fuggire. Al casello di Milano Sud,
in fuga verso la Serbia, i fuggitivi sono stati
intercettati, inseguiti, hanno gettato a terra una
pistola Beretta calibro 9 per 21 rubata in provincia
di Enna, e poi sono stati catturati.
19 novembre, L’ inchiesta Hiram : mafia e
massoneria deviata per pilotare e insabbiare i
processi in Cassazione. Sentenza di assoluzione
confermata in Appello. Il 12 ottobre 2010 i pubblici
ministeri della Direzione distrettuale antimafia
hanno invocato al Tribunale di Palermo
la
condanna degli imputati. Il 2 dicembre 2010, la
sezione del Tribunale presieduta da Raimondo Lo
Forti, dopo 7 ore di Camera di Consiglio, ha risposto
no e ha assolto gli imputati in riferimento al
secondo comma dell’articolo 530 del codice penale,
quindi l’insufficienza di prove. Poi, il copione si è
ripetuto in Appello. Il 9 ottobre scorso la Procura
generale ha ribadito : 5 anni di reclusione a carico
dell’ imprenditore mazarese Michele Accomando, 4
anni per il ginecologo palermitano Renato
Gioacchino De Gregorio, 12 anni per l’imprenditore
agrigentino Calogero Licata, 6 anni e 6 mesi per
l’impiegato della Cassazione Guido Peparaio, e 6
anni per l’imprenditore Nicolò Sorrentino, marsalese
originario di Realmonte. La Corte d’Appello ha
risposto una seconda volta no. E ha confermato la
sentenza di assoluzione emessa in primo grado.
Dunque, tra gli indagati e poi imputati il solo
condannato è, al momento, il presunto massone
Rodolfo Grancini, originario di Orvieto, condannato
in abbreviato il 6 maggio 2010 a 6 anni e 6 mesi di
reclusione. Quindi, è quasi del tutto naufragata l’
inchiesta cosiddetta “Hiram”, contro un presunto
incrocio di interessi tra mafia e massoneria
deviata al fine di pilotare ed insabbiare i processi
in Cassazione. Il 17 giugno 2008 furono 8 gli arresti
ad opera della Procura di Palermo e dei Carabinieri
di tre province, Palermo, Agrigento e Trapani. Infatti,
le indagini sono state frutto di accertamenti sulle
famiglie mafiose di Mazara del Vallo e
Castelvetrano. E i destinatari che avrebbero
beneficiato dei procedimenti pilotati e insabbiati in
Cassazione sarebbero stati esponenti mafiosi a
cavallo delle tre province. E la prima scintilla che ha
infuocato l’attenzione degli investigatori sono state
le intercettazioni telefoniche nel trapanese :
“bisogna dare una mano a un "amico" di Mazara:
Giovanbattista Agate, fratello del boss Mariano
Agate”. Infatti, Giovanbattista Agate è stato
condannato per appropriazione indebita al fine di
agevolare Cosa nostra. Il ricorso in Cassazione
contro la condanna avrebbe dovuto dormire tra gli
scaffali della Suprema Corte, in attesa della
prescrizione. E gli amici avrebbero dovuto
addormentarlo. Il mutuo soccorso. L’ aiuto
reciproco. E’ mafia o è massoneria ? Secondo i
giudici di Palermo non è nulla, per insufficienza di
prove.
19 novembre, La Corte d’Appello di Palermo ha
ridotto da 12 a 10 mesi di reclusione ciascuno le
condanne inflitte in primo grado ad Antonio Zelanda
e Giampietro Ganci, dipendenti dell’impresa
Albesco, imputati di omicidio colposo al processo
scaturito dall’ incidente sul lavoro, nel corso di
opere fognarie ed idriche, a Sciacca, il 3 dicembre
del 2008, che ha provocato la morte dell’operaio
Accursio La Bella, 35 anni. Il Tribunale civile
quantificherà l’entità del risarcimento che i due
imputati pagheranno alle parti civili costituite in
giudizio.
19 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha
condannato a 2 anni di reclusione ciascuno Nicolò
Curella,
presidente
della
Banca
popolare
Sant’Angelo, e Mauro Leonardi, direttore della
Leasing Group Sicilia. Poi, Giuseppe Bruccoleri a 2
anni e 2 mesi, e Calogero Bruccoleri a 2 anni e 4
mesi, entrambi titolari dell’impresa Iaces e di altre
società parte del Gruppo Bruccoleri. E poi, Carmela
Saieva a 2 anni e 1 mese di reclusione. Le pene
sono state sospese o condonate. Assolto
Michelangelo Palumbo, socio amministratore delle
società del Gruppo Bruccoleri. L’accusa contestata
è bancarotta fraudolenta in concorso in riferimento
ad operazioni finanziarie che sarebbero servite solo
per sottrarre fondi ai creditori.
19 novembre, Ad Agrigento, a San Leone, lungo il
viale Viareggio, due banditi, travisati con una
calzamaglia e armati di taglierini, hanno rapinato
una tabaccheria – edicola. Il bottino ammonta a
circa 300 euro, l’ incasso della giornata. I due sono
fuggiti a bordo di un’automobile.
19 novembre, I Carabinieri della stazione di
Cianciana hanno denunciato alla Procura di Sciacca
S D
ed
L M A , sono le iniziali dei nomi,
rispettivamente di 61 e 54 anni, sorpresi all’interno
di un panificio intenti a danneggiarlo tramite l’
otturazione della canna fumaria del forno usando 3
sacchi di gesso, una scala e altri attrezzi. Il titolare
del panificio ha segnalato altri danneggiamenti in
precedenza. L’attenzione degli investigatori ha
sortito esiti positivi.
20 novembre, I poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, e della
Squadra mobile di Agrigento, capitanata da Corrado
Empoli, hanno arrestato 9 indagati, a vario titolo,
per detenzione e porto illegale di armi da sparo,
fabbricazione e trasporto in luogo pubblico di
bottiglie incendiarie, danneggiamento, minacce
aggravate, rapina, e detenzione di stupefacenti a fini
di spaccio. L’ inchiesta è coordinata dalla Procura di
Agrigento. I nove sono Francesco Tarantino, 27
anni, Giancarlo Buti, 25 anni, Giuseppe Romeo, 21
anni, Salvatore Lombardo, 25 anni, Paolo Mendola,
36 anni, James Burgio, 21 anni, Carmelo Burgio, 23
anni, e Stefano Albanese, 36 anni, tutti di Porto
Empedocle. Poi, Gaetano Massei, 34 anni, di
Palermo. Tecnicamente è stato emesso un
provvedimento di fermo firmato dal procuratore
aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Santo
Fornasier. Adesso è attesa la convalida del fermo da
parte del Gip. Il provvedimento giudiziario di
urgenza, quale è il fermo, si sarebbe reso
necessario al fine di scongiurare l’ulteriore
imperversare del gruppo che avrebbe terrorizzato
Porto Empedocle, compiendo rapine, intimidazioni,
danneggiamenti e furti, detenendo, peraltro,
pericolose armi da sparo come revolver calibro 38 e
fucili a pompa. Le indagini hanno svelato numerosi
atti di danneggiamento.
20 novembre, Gli Uffici della Provincia Regionale di
Agrigento sarebbero stati interessati da un
intervento dei poliziotti della Digos della Questura di
Agrigento, capitanati da Patrizia Pagano. Gli agenti
avrebbero riservato attenzione agli uffici del settore
esami conto terzi. Come è noto, è possibile ottenere
l'attestato
d'idoneità
professionale
per
l'autotrasporto conto terzi di cose o viaggiatori
sostenendo un esame presso la Provincia. Ebbene,
presumibilmente la Procura di Agrigento ipotizza
delle irregolarità, e, dunque, la Digos ha acquisito
numerosa documentazione nel merito a fini di
indagine.
20 novembre, Ad Agrigento un raid vandalico è
stato compiuto nottetempo tra le vie San Vito,
Picone e Viale della Vittoria. Ignoti teppisti hanno
tagliato o sgonfiato le ruote di una decina di
automobili. Indagini in corso.
20 novembre, I nodi al pettine, anche dopo tanti
anni. A Licata, nell’ estate del 2007, ha insultato e
minacciato la comandante della Polizia locale,
Giovannella Incorvaia. Adesso, l’infermiere licatese,
Angelo Schembri, è stato condannato a 5 mesi di
reclusione, pena sospesa, per resistenza a pubblico
ufficiale. Schembri risarcira’ la parte civile.
20 novembre, I poliziotti della Squadra Volanti di
Agrigento hanno denunciato alla Procura E M, sono
le iniziali del nome, 27 anni, di Agrigento, accusato
di omissione di soccorso allorche’ a Fontanelle, in
via Renato Candida, a bordo di una utilitaria,
avrebbe investito due giovani e anziche’ soccorrerli
sarebbe scappato. I due investiti hanno subito
escoriazioni guaribili in 7 giorni.
20 novembre, A Porto Empedocle, la Polizia ha
denunciato C C, sono le iniziali del nome, 25 anni,
perche’ e’ fuggito a bordo del suo scooter ad un
controllo. E’ stato inseguito e acciuffato.
Rispondera’ di resistenza a pubblico ufficiale e
guida senza patente, perche’ mai conseguita, e
senza assicurazione.
21 novembre, La Procura regionale della Corte dei
Conti ha rinviato a giudizio l’ex dirigente dell’ ex
consorzio Asi industriale di Agrigento, Rosario
Gibilaro, per danno all’ Erario. Gibilaro è accusato di
aver liquidato le quote di contributi alla Cassa
forense richiesti in pagamento all’ex presidente del
consorzio, Catuara, per l’attività di avvocato. L’atto
di citazione, comunicato dalla Procura della Corte
dei Conti, e’ stato ricevuto dall’Irsap, l’ Istituto
regionale per lo sviluppo delle attivita’ produttive
che è subentrato alle Asi a seguito della riforma del
settore.
21 novembre, A Favara i Carabinieri hanno arrestato
un pensionato di 72 anni, F S sono le iniziali del
nome, che scontera’ 1 mese di reclusione ai
domiciliari per abusivismo edilizio, reato risalente
al mese di luglio del 2008. Ed a Naro, i Carabinieri
hanno arrestato Calogero Scanio, 61 anni, per
violazioni di misure cautelari preventive che gli
sono state imposte .
21 novembre, Anche una donna di Agrigento,
Monica Lo Cascio, 39 anni, e’ stata arrestata dai
carabinieri della Compagnia di Poggibonsi, in
provincia di Siena, insieme ad altre 22 persone, nell’
ambito dell’ operazione antidroga cosiddetta “Drug
Express”. Complessivamente sono state
31 le
misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di
Firenze.
21 novembre, A Palma di Montechiaro, in Corso
Odierna, 3 banditi, armati di taglierino, hanno
rapinato la Banca Popolare Sant’Angelo. I 3 hanno
minacciato i dipendenti e hanno arraffato circa
15mila euro. Gli investigatori confidano nelle
immagini registrate dagli impianti di video –
sorveglianza.
21 novembre, Un agrigentino, Nicola Saitta, 41 anni,
ricercato per truffa, è stato arrestato dalla Polizia a
Trapani. Saitta e’ stato inseguito da un ordine di
carcerazione spiccato dal Tribunale di Como per
scontare una pena di 6 mesi di reclusione e pagare
una multa di 51 euro.
21 novembre, A Sambuca di Sicilia, ignoti ladri sono
entrati dentro il Municipio forzando una finestra
attigua ad un edificio confinante, ed hanno
scassinato il distributore di alimenti e bevande
arraffando pochi spiccioli. E’ scattato l’allarme.
Sono intervenuti i Carabinieri. Ladri fuggiti. Indagini
in corso.
21 novembre, A Ribera, in via Ancona, nei pressi
dello stadio comunale, ha subito un incendio
l’automobile di una impiegata di 45 anni. Sul posto
hanno lavorato i Vigili del fuoco e i Carabinieri.
Danni ingenti.
22 novembre, Gli uffici della Provincia regionale di
Agrigento sono stati interessati da un intervento
dei poliziotti della Digos della Questura di
Agrigento, capitanati da Patrizia Pagano. Gli agenti
avrebbero riservato attenzione agli uffici del settore
esami conto terzi. Come è noto, è possibile ottenere
l’attestato
d’idoneità
professionale
per
l’autotrasporto conto terzi di cose o viaggiatori
sostenendo un esame proprio alla Provincia. La
Procura di Agrigento ipotizza delle irregolarità, e,
dunque, la Digos ha acquisito numerosa
documentazione nel merito a fini di indagine. Ed i
poliziotti della Squadra mobile di Agrigento e del
Commissariato di Canicattì, a seguito di una
segnalazione anonima, sono intervenuti nella Sala
Pellegrino alla Provincia di Agrigento in via Acrone,
durante lo svolgimento della prima prova scritta
dell' esame per trasporto conto terzi indetto dalla
Provincia Regionale di Agrigento. I 14 partecipanti
sono stati perquisiti e 9 su 14 sono stati sorpresi in
possesso di fogli con le risposte esatte ai 60 quiz
dell’ esame. La Polizia ha sequestrato i fogli ed ha
comunicato la notizia di reato alla Procura di
Agrigento che adesso, tramite il sostituto Salvatore
Vella, indaga per tentata truffa aggravata e per
violazione della normativa specifica
per la
partecipazione agli esami pubblici. Sono in corso
altre
indagini per
accertare
l’eventuale
coinvolgimento di altri soggetti nelle condotte
illecite.
22 novembre, A Palma di Montechiaro i Carabinieri
hanno arrestato ai domiciliari Antonio Cammalleri,
50 anni, di Palma di Montechiaro, sorpreso intento a
rubare un cancello, alcune imposte di metallo e
materiale vario in ferro, il tutto già caricato sul
proprio
autocarro
Iveco
peraltro
senza
assicurazione.
22 novembre, I Carabinieri di Cammarata hanno
arrestato Francesco Rizzo, 22 anni, di Palermo,
ritenuto uno dei due responsabili della rapina
perpetrata il 26 settembre del 2012 alla Banca di
Credito Cooperativo “San Biagio Platani” a
Cammarata, e che frutto’ 15mila euro. Le impronte
digitali e le immagini registrate dall’impianto di
video – sorveglianza hanno incastrato Rizzo.
22 novembre, La Corte d’Appello di Palermo ha
confermato la sentenza che il 5 dicembre 2012 ha
emesso il Tribunale di Agrigento ed ha condannato
a 12 anni di reclusione l’ex sindaco di Castrofilippo,
Salvatore Ippolito, 57 anni, e a 16 anni di carcere
Antonino Bartolotta, di 88 anni. Ippolito e Bartolotta,
presunto capomafia di Castrofilippo, sono imputati
di associazione per delinquere di stampo mafioso
nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta
Family, che, tra l’altro, ha provocato lo scioglimento
del Comune di Castrofilippo per infiltrazioni
criminali.
25 novembre, Tanto sangue è stato versato tra
Palma di Montechiaro e la Germania. I colpi di
pistola sparati dal 24enne Vincenzo Clementi hanno
ferito quasi mortalmente l’ ex fidanzata, Rosy
Comparato. E adesso, ancora in terra tedesca, è
stato arrestato il presunto complice dell’ omicidio di
Calogero Gabriele. E’ un albanese, che avrebbe
aiutato la moglie di Gabriele, F L B, sono le iniziali
del nome, 33 anni, ad uccidere il marito Calogero, 38
anni, padre dei suoi 4 figli. L’ uomo dell’ Albania
sarebbe stato in fuga, attraverso l’Europa, per
rientrare a casa. E’ stato inseguito almeno un mese
da un mandato di cattura europeo. Ed è stato
scovato e acciuffato in una cittadina del
Montenegro, lo Stato dei Balcani al confine con la
Serbia sul mare Adriatico. E’ sospettato di essere
l’esecutore materiale dell’omicidio e sarà al più
presto estradato in Germania. Le indagini hanno
scavato sulla vita privata della coppia. Il movente
del delitto è ancora ricercato. Calogero Gabriele
sarebbe stato ucciso all’interno della casa di
famiglia, colpito alla testa con un oggetto
contundente. Poi, il cadavere è stato abbandonato
in un sentiero in campagna, nei pressi di un bosco,
nella periferia della città di Sulzbach, dove è stato
scoperto lo scorso 24 luglio. La moglie di Gabriele è
stata già arrestata lo scorso 6 settembre.
25 novembre, A Canicattì, in periferia, in contrada
Cazzola, almeno 3 banditi hanno atteso che i
proprietari, una coppia di coniugi commercianti di
argenteria e liste nozze, rientrassero in casa, li
hanno bloccati e poi rapinati. Il bottino ammonta a
circa 100mila euro. I rapinatori, con il volto travisato
da passamontagna, hanno costretto i due a
consegnare quanto contenuto dentro la cassaforte,
tra denaro contante e gioielli. Indagini in corso. Uno
dei componenti della banda avrebbe un accento
straniero.
25 novembre, Centauro indisciplinato a Palma di
Montechiaro. I poliziotti del locale Commissariato
hanno sorpreso, nei pressi dell’ incrocio per la
statale 115, L G M, sono le iniziali del nome, 20
anni, alla guida di uno scooter senza targa, senza
patente di guida, senza assicurazione e senza casco
salvavita. Il 20enne e’ stato denunciato a piede
libero alla Procura della Repubblica di Agrigento.
25 novembre, L’attuale sindaco di Aragona,
Salvatore Parello, il suo predecessore, Alfonso
Tedesco, e il dirigente comunale,
Rosario
Monachino, hanno ricevuto l’avviso di conclusione
delle indagini preliminari firmato dal sostituto
procuratore di Agrigento, Antonella Pandolfi.
Parello, Tedesco e Monachino sono indagati perche’
per 5 anni il depuratore comunale di Aragona
sarebbe stato abusivo allorche’ nessuno si sarebbe
preoccupato di ottenere l’autorizzazione allo scarico
scaduta nel 2008. I reflui fognari sarebbero versati
direttamente nel vallone del fiume Platani. I tre sono
accusati di danneggiamento e violazione del codice
dei beni culturali. Parello e Tedesco rispondono
anche di omissioni di atti di ufficio.
25 novembre, Il Giudice per le indagini preliminari
del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha
convalidato l’arresto dei 9 indagati nell’ ambito dell’
inchiesta della Polizia e della Procura di Agrigento
cosiddetta “Fermi tutti”, gia’ sottoposti a fermo lo
scorso 20 novembre. Il Gip ha inoltre disposto
l’arresto ai domiciliari di un decimo indagato. Si
tratta di Francesco Capizzi, 48 anni, di Porto
Empedocle, accusato di essere stato uno degli
incendiari della casa in campagna di proprietà di
Libertino Vasile Cozzo e di detenere illegalmente
una pistola calibro 9 munita di silenziatore.
25 novembre, A Lampedusa, ha subito un incendio
un veliero ormeggiato al porto ed utilizzato per le
gite dei turisti. Si tratta del “Cristoforo Colombo”, di
proprietà di S F, sono le iniziali del nome, 54 anni,
pescatore. Sul posto sono intervenuti i Vigili del
fuoco e i Carabinieri.
25 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha
condannato a 4 mesi di reclusione Gian Battista
Rizzo, 65 anni, di Licata, accusato di vilipendio di
tombe perche’, tra gennaio e nel febbraio del 2011,
avrebbe danneggiato due tombe nel cimitero
licatese di un suo ex amico di famiglia perché gli
avrebbe negato un prestito di denaro.
25 novembre, A Joppolo Giancaxio, in contrada
Montefamoso, ben 1500 balle di fieno sono state
bruciate da un incendio divampato in un fienile. Il
fuoco, di origine incerta, ha provocato danni per
circa 7.500 euro. Sul posto hanno lavorato Vigili del
fuoco e Carabinieri.
25 novembre, A Canicattì, ha subito un incendio la
saracinesca del bar Tiffany, in corso Umberto primo,
nei pressi del Municipio. Le fiamme sono state
frenate dal tempestivo intervento dei Vigili del
fuoco. Indagano i Carabinieri.
25 novembre, Il Tribunale del Riesame di Palermo,
ritenendo gli indizi insussistenti, ha annullato la
contestazione del reato di sequestro di persona a
carico dell’ imprenditore agricolo di Licata, Angelo
Carita’, 58 anni, detenuto in carcere per l’omicidio
dell’ imprenditore agricolo, anche lui di Licata,
Giovanni Brunetto. Confermate invece le accuse di
omicidio e occultamento di cadavere a carico di
Carita’, difeso dagli avvocati Antonino Gaziano,
Vincenza Gaziano e Salvatore Graci, che hanno
presentato il ricorso al Riesame contro la misura
cautelare. Il presunto complice di Carità, Angelo
Bianchi, 37 anni, di Licata, dipendente di Carità, è
stato scarcerato per carenza di gravi indizi di
colpevolezza.
29 novembre, A Naro, in viale Umberto, nottetempo,
ha subito un incendio il bar “L’aurora”, intestato ad
un ragazzo di 23 anni incensurato. I Vigili del fuoco
del Distaccamento di
Canicattì hanno lavorato
quasi 4 ore per domare le fiamme e restituire
sicurezza allo stabile. Sul posto non sono state
scoperte tracce di liquido infiammabile. Le cause
del rogo sono ancora da accertare. Indagano i
Carabinieri. Il locale è quasi del tutto distrutto.
25 novembre, La Capitaneria di Porto Empedocle,
agli ordini di Massimo Di Marco, nel corso di un
controllo presso una pescheria situata in un centro
distribuzione nel territorio del Comune di Agrigento,
ha riscontrato l’assenza della documentazione
valida al fine di risalire al fornitore di una partita di
prodotto ittico. Il centro ha subito una multa di 1500
euro ed il pescato, circa 330 chili di pesce, è stato
sequestrato per violazione degli obblighi in materia
di “rintracciabilità dei prodotti alimentari”. Il pesce
sequestrato è stato poi venduto all’asta, dopo una
visita del servizio veterinario che ne ha certificato la
commestibilità e l’idoneità al consumo umano. Il
ricavato è stato incassato dall’ Erario.
26 novembre, A Favara, in via Magellano,
nottetempo, 4 colpi di pistola calibro 9 sono stati
esplosi contro un’automobile posteggiata. Si tratta
della Fiat Bravo di A L, ecco le iniziali del nome, 53
anni, di Favara, operaio, pregiudicato. Gli spari
hanno danneggiato le due fiancate e frantumato un
vetro. Indagano i Carabinieri della locale Tenenza.
26 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha
condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione Vincenzo
Marchese Ragona, 41 anni, di Canicatti’, imputato di
molestie sessuali a danno di una bambina di 10
anni, che sarebbe stata adescata dall’uomo nei
pressi della sua abitazione nel quartiere Oltreponte
e condotta, col pretesto di regalarle giocattoli e
caramelle, in una casa in campagna alla periferia di
Canicattì dove sarebbero stati perpetrati gli abusi.
26 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha assolto
Daniela Bonelli e Angelo Bonfiglio, entrambi di
Licata, accusati di abuso d’ufficio in concorso.
Bonfiglio è l’ex marito di una donna e padre di una
figlia che oggi ha 11 anni. Bonelli, già assistente
sociale del Comune di Licata, avrebbe intrattenuto
una relazione sentimentale con Bonfiglio e, ancora
secondo la Procura, dalla relazione il padre della
bimba avrebbe ottenuto un trattamento di favore da
parte dell’assistente sociale, incaricata dal Tribunale
dei minori di Palermo di decidere a quale genitore
affidare la bambina. Il pubblico ministero ha chiesto
la condanna di entrambi gli imputati che, invece,
sono stati assolti.
26 novembre, I Carabinieri della Compagnia di
Cammarata hanno arrestato Francesco Orlando, 37
anni, perche’, nonostante fosse sottoposto a misura
di prevenzione, è stato sorpreso, oltre l’ orario
consentito, verso le ore 21.20, in stato di ebbrezza
alcolica, intento a danneggiare arredi e altro in un
bar a San Giovanni Gemini.
27 novembre, La Guardia di Finanza di Agrigento ha
sequestrato preventivamente 5 immobili di proprietà
dell’ex direttore della cassa Edile di Agrigento,
Salvatore Grado. Per l’ anno di imposta 2008,
Grado non avrebbe dichiarato la parte di
emolumenti percepiti dalla Cassa e non spettanti,
rendendosi quindi responsabile di un’evasione
fiscale per circa 232.000 euro. Nel corso delle
indagini, la Procura di Agrigento, tramite Ignazio
Fonzo, Giacomo Forte e Luca Sciarretta, avrebbe
accertato che Salvatore Grado avrebbe riscosso
nell’anno 2008 emolumenti per oltre 800 mila euro,
dei quali circa 550.000 euro in modo illegittimo.
Contestualmente al sequestro degli immobili, i
finanzieri hanno notificato a Salvatore Grado anche
l’avviso della conclusione delle indagini preliminari.
27 novembre, Depositata la perizia psichiatrica al
processo per l’ omicidio dell’ imprenditore di
Favara, Palumbo Piccionello. Antonio Baio è capace
di intendere e di volere. La perizia psichiatrica,
invocata anche dal difensore dell’ imputato,
l’avvocato Salvatore Russello, e disposta dal
Giudice per le udienze preliminari, Francesco
Provenzano, ha sortito esito negativo. Secondo
Domenico Micale, psichiatra di Palermo,
e
Alessandro
Meli,
psicologo
di
Agrigento,
l’imprenditore Antonino Baio, 73 anni, è stato
capace mentalmente quando la notte del 27
novembre 2012, a Favara, in via Napoli, tra le vie 4
novembre e dei Mille, avrebbe sparato mortalmente
all’ imprenditore Calogero Palumbo Piccionello, 65
anni. E tra le motivazioni del suo gesto si scrive che
sono “piuttosto ascrivibili a peculiari atteggiamenti
culturali che ritengono la dignità, la reputazione e il
rispetto fattori di massima rilevanza”. Più
semplicemente, Antonio Baio si sarebbe ritenuto
offeso nella sua dignità, nella reputazione e nel
rispetto dal comportamento di Calogero Palumbo
Piccionello. E le sue dichiarazioni, a caldo e a
freddo : “ci detti na chiummata, se lo meritava”, e
poi : “parlava male di me, e l’ ho ucciso”,
testimonierebbero che Baio abbia lavato con il
sangue ciò che ha ritenuto una offesa verso di lui.
27 novembre, I poliziotti della Squadra Volanti della
Questura di Agrigento hanno arrestato ai domiciliari
Marey Ogbeide, 25 anni, originario della Nigeria, per
detenzione a fini di spaccio di sostanze
stupefacenti. Il presunto pusher, che sarebbe stato
a lavoro nei pressi di salita Lo Iacono, nel centro
storico, avrebbe tentato di nascondere la droga
innanzi ai poliziotti che lo hanno sorpreso ma è
stato bloccato in possesso di 47 grammi di
marijuana suddivisi in dosi pronte per lo spaccio.
27 novembre, La Questura di Caltanissetta ha
imposto il Daspo, il divieto di accedere alle
manifestazioni sportive, per 3 anni, ad un dirigente
della "Polisportiva Palma di Montechiaro", Pietro
Alotto, 37 anni, ritenuto responsabile dei disordini
scatenati il 3 novembre scorso a Caltanissetta a
termine della partita tra Palma di Montechiaro e
Sporting Nissa, valida per il campionato regionale
dilettanti di seconda categoria. Sporting Nissa ha
vinto 3 a 2. Alotto avrebbe aggredito alcuni giocatori
dello Sporting Nissa, provocando disordini e scontri
tra i tifosi di entrambe le squadre.
27 novembre, I Carabinieri della Stazione di
Raffadali hanno arrestato ai domiciliari Francesco
Guarraci, 21 anni, ed hanno denunciato a piede
libero C B, sono le iniziali del nome, 20 anni, già
sottoposto ad obbligo di dimora. I due sono stati
sorpresi in possesso di 5 grammi di hashish.
27 novembre, Ad Agrigento i Carabinieri hanno
denunciato a piede libero A D G, 34 anni, e D C S, 22
anni, perché in via Pier Santi Mattarella sono stati
sorpresi in possesso di due piante di marijuana, 4
semi di marijuana,
un generatore di corrente
elettrica, ed attrezzi per illuminare e riscaldare.
27 novembre, I Carabinieri del Nucleo investigativo
di Agrigento hanno notificato in carcere al detenuto
Angelo Gioacchino Middioni, 38 anni, di Campobello
di Licata, bracciante agricolo, una ordinanza di
custodia cautelare in carcere firmata dal Gip del
Tribunale di Palermo,
Lorenzo Matassa,
su
richiesta del sostituto procuratore della Direzione
distrettuale antimafia, Giuseppe Fici. Middioni, che è
cugino del già capo di Cosa nostra agrigentina,
Giuseppe Falsone, è accusato di associazione
mafiosa ed estorsione in concorso, con l'aggravante
delle modalità mafiose. Gioacchino Middioni in più
occasioni avrebbe imposto il pizzo ad imprenditori
della zona, incassando 100mila euro tra il 2006 e
2007, e somme inferiori ancora non quantificate
negli anni successivi. Determinante è stata la
collaborazione dei pentiti Maurizio Di Gati e
Giuseppe Sardino che hanno confermato il ruolo di
Middioni come
"collettore delle estorsioni sul
territorio di Campobello per conto del cugino
Giuseppe Falsone, e quindi di Cosa nostra".
28 novembre, La Procura di Agrigento, in occasione
dell’ udienza preliminare in corso in Tribunale,
tramite il pubblico ministero, Antonella Pandolfi, ha
chiesto al Giudice per le udienze preliminari, Ottavio
Mosti, il rinvio a giudizio di 61 imputati nell’ ambito
della maxi inchiesta su presunte lottizzazioni e
speculazioni edilizie a Lampedusa, nelle zone di
Cala Creta e Cala Grecale, sottoposte a vincolo
paesaggistico e ambientale. Sul banco degli
imputati vi sono anche professionisti, dirigenti
comunali e regionali. I reati contestati, a vario titolo,
sono abuso d’ ufficio, falso e abuso edilizio.
28 novembre, Ad Agrigento, a Fontanelle, un
bandito armato di pistola e col volto nascosto da un
casco integrale ha rapinato il supermercato
“6Store” in via Remigio Butera. L’ uomo ha
minacciato i dipendenti e i clienti, ed ha ottenuto la
consegna del denaro in cassa, circa 500 euro. Poi e’
fuggito. Indagano i Carabinieri.
28 novembre, Non ricorrono piu’ le esigenze
cautelari, e, dunque, il Giudice per le indagini
preliminari del Tribunale di Sciacca, Giuseppe
Miceli, ha restituito la liberta’ a Luigi Sapienza, 53
anni, di Terrasini, gia’ comandante della Stazione
dei Carabinieri di Sambuca di Sicilia, arrestato lo
scorso 2 agosto perche’, come poi ha confessato,
ha intascato una mazzetta di 600 euro da un
imprenditore. Il maresciallo Sapienza, difeso
dall’avvocato Francesco Giambalvo, ha contestato
lievi infrazioni a un imprenditore, pretendendo poi
dallo stesso il pagamento di una maxi sanzione di
600 euro per impossessarsi del denaro.
28 novembre, Ad Agrigento, a Fontanelle, in una
palazzina in via giudice Antonino Saetta, che e’ una
traversa di viale Sicilia, ignoti ladri hanno smontato
ed estratto il cilindretto inserito nella porta blindata
ed hanno svaligiato un’abitazione. I banditi hanno
rubato preziosi, soprattutto oggetti d’argento.
Indaga la Polizia.
28 novembre, Prosegue costante l’azione di tutela
del territorio da parte della Polizia locale di
Agrigento, agli ordini di Cosimo Antonica, per il
contrasto dell’abusivismo edilizio e la tutela del
decoro urbano. In particolare, il Nucleo anti abusivismo, da luglio a settembre, ha controllato 75
cantieri : in 24 sono state riscontrate irregolarità di
cui 11 in zona sottoposta a vincolo archeologico.
Dunque, 10 sono stati sottoposti a sequestro.
28 novembre, A Naro e’ stato necessario l'intervento
degli uomini e dei mezzi dei Vigili del fuoco del
distaccamento di Canicattì per consentire al
personale del 118 dell'ospedale civile "Barone
Lombardo" di Canicatti’ di soccorrere una paziente
obesa colta da malore e bisognosa di cure mediche.
I soccorritori hanno faticato non poco per
trasportare fuori dalla sua casa la paziente, una
donna di 67 anni ed il cui peso è di oltre 250
chilogrammi. Paramedici e Vigili del fuoco sono
riusciti a sistemarla nell'autoambulanza, diretta poi
in Ospedale dove però la pensionata è morta.
29 novembre, A Ravanusa, in via Anna Magnani, al
piano terra di una palazzina, 5 giovani banditi,
verosimilmente stranieri, armati di pistola e
incappucciati, hanno forzato una finestra e sono
entrati dentro la casa di un pensionato di 70 anni
disabile, lo hanno minacciato e picchiato, e poi gli
hanno strappato dal collo una pesante collana
d’oro, del valore di circa 3 mila euro. Indagano i
Carabinieri.
29 novembre, I Carabinieri di Campobello di Licata
hanno arrestato due romeni, Martinescu Cristian
Daniel, 22 anni,
e Muraru Cristian, 24 anni,
entrambi residenti a Campobello di Licata, sorpresi
in contrada “Principe” in possesso di 260
chilogrammi di condutture in rame rubate. I due
hanno tentato di fuggire ma sono stati inseguiti e
acciuffati.
29 novembre, Prosegue costante l’ impegno dell’
operazione Mare Nostrum per la vigilanza e il
soccorso nel Canale di Sicilia. Altri 350 migranti
sono stati soccorsi dalla Marina Militare italiana a
nord del bacino Libico, a seguito di una
segnalazione di probabile presenza di
quattro
natanti con a bordo complessivamente circa 350
persone in rotta verso l’isola di Lampedusa. La
nave Scirocco ha trasbordato i 210 migranti dei
primi due natanti. La nave Grecale ha recuperato i
migranti degli altri due natanti. Al salvataggio ha
collaborato anche la Guardia costiera.
30 novembre, La Procura di Sciacca ha chiesto il
rinvio a giudizio di Salvatore Liotta, 45 anni, di
Sciacca, e di Onofrio Costanza, 73 anni, di Favara,
accusati di omicidio colposo a seguito della morte
dell’ operaio Domenico Fravolini, 61 anni, di
Sciacca. Il 6 febbraio 2012, a Sciacca, in contrada
Spagnolo, quasi al confine con Menfi, in una cava di
pietrisco, Fravolini, intento a fabbricare mattoni
forati, e’ morto precipitando dentro una vasca di
acqua e calce. Il corpo di Fravolini, dipendente di
una impresa edile, e’ stato recuperato dai Vigili del
fuoco. Liotta è il presidente della cooperativa
proprietaria della cava, mentre Costanza è il
direttore dei lavori e responsabile del servizio di
prevenzione e protezione all’interno della cava. La
prima udienza preliminare è in calendario il 20
dicembre. I familiari della vittima si costituiranno
parte civile.
30 novembre, Ad Agrigento, il 18 settembre scorso
aggredirono e rapinarono il titolare della pizzeria rosticceria “Miriana” in via Pirandello. Poi sono
stati arrestati dalla Polizia. Adesso la Procura di
Agrigento ha chiesto e ottenuto dal Giudice per le
indagini preliminari del Tribunale il giudizio
immediato a carico dei tunisini Ammar Axmen, 23
anni, e Abdine Zine Belgassemi, 34 anni.
Il
processo inizia il prossimo 30 gennaio. I due
imputati risponderanno di rapina aggravata.
30 novembre, La Procura della Repubblica di
Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di Rosa
Manuele, medico del Pronto soccorso dell’ospedale
San Giovanni di Dio di Agrigento, che rispondera’ di
omicidio colposo a seguito della morte di Maria
Vaccaro, 36 anni, di Porto Empedocle. Il 27 luglio
2012, Maria Vaccaro, madre di due figli minori, si e’
recata al pronto soccorso del San Giovanni di Dio di
Agrigento, accusando dolori al braccio e alle spalle.
Solo dopo un’ora le sarebbe stato praticato un
elettrocardiogramma dal quale apparentemente non
sarebbe risultato nulla. Poi, a seguito delle
insistenze della stessa donna e dei familiari, Maria
Vaccaro e’ stata trasferita in Radiologia dove pero’
e’ morta a causa di una sindrome coronarica acuta.
L’udienza preliminare è in calendario il 18 febbraio
prossimo innanzi al Giudice per le udienze
preliminari Stefano Zammuto.
30 novembre, Ad Agrigento, nei pressi del Museo
archeologico San Nicola, sono stati scoperti, gettati
a terra, 3 fantocci, ricoperti di vernice rossa quasi a
voler simulare che fossero cadaveri insanguinati. I
manichini sono stati anche ricoperti da volantini di
contestazione firmati “Forza Nuova”, ed indirizzati al
ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge. Infatti,
oggi pomeriggio, ad Agrigento, all’ interno dello
stesso Museo San Nicola, si è svolta la cerimonia di
consegna del premio Telamone per la Pace che,
quest’anno, è stato assegnato alla ministro per l’
Integrazione, Kyenge. Sui volantini incollati ai
fantocci è stato scritto : “L'immigrazione uccide. No
ius soli. Kyenge dimettiti", firmato Forza Nuova.
2 dicembre, La notte dello scorso 25 novembre, a
Canicattì,
ha subito un violento incendio il “Bar
Tiffany”, in corso Umberto. I Carabinieri hanno
arrestato Gian Piero Lo Giudice, 38 anni, di
Canicattì,
pregiudicato,
ritenuto
l’esecutore
materiale del raid criminoso a danno del bar Tiffany.
Le immagini registrate dall’ impianto di video –
sorveglianza hanno svelato che l’ uomo, prima di
appiccare l’incendio, ha rubato 300 euro dalla cassa
del bar e, dopo aver forzato due slot machine, ha
trafugato altri 500 euro. Lo Giudice rispondera’ di
incendio doloso e furto aggravato.
2 dicembre, A Santa Margherita Belice i Carabinieri
hanno arrestato Alessio Cosimo Parisi, 44 anni,
sorpreso in possesso di circa 80 grammi di hashish,
gia’ suddivisi in dosi pronte per essere immesse nel
mercato, ed un coltello con la lama impregnata della
stessa sostanza stupefacente. Parisi è stato ristretto
ai domiciliari.
2 dicembre, A Sambuca di Sicilia ignoti malviventi
hanno forzato un ingresso laterale della chiesa di
San Giorgio, hanno scassinato la cassetta delle
offerte rubando una trentina di euro, poi hanno
rubato uno stereo e una cassa acustica, e poi hanno
profanato il tabernacolo, spezzando le ostie e
gettandole a terra. Indagano i Carabinieri.
2 dicembre, A Santa Margherita Belice, due banditi,
armati e con il volto travisato, hanno sequestrato
un passante, come scudo umano, ed hanno
minacciato gli impiegati all’ interno dell’ Agenzia
della Banca San Paolo di aprire la porta
d’emergenza della banca. Gli impiegati non hanno
aperto. I malviventi hanno rinunciato alla rapina, e
sono fuggiti.
2 dicembre, A Palma di Montechiaro, in via Catania,
ignoti hanno tagliato tutte e quattro le ruote dell’
automobile, un’ Audi, di Concetta Di Vincenzo,
responsabile del settore controlli abusivismo
edilizio e concessioni del Comune di Palma di
Montechiaro. Concetta Di Vincenzo è
moglie
dell'assessore ai Lavori pubblici di Palma, Dario
Augugliaro. La coppia non è stata in casa quando l’
automobile, posteggiata innanzi all’ abitazione, ha
subito l’intimidazione. Indagini in corso.
2 dicembre, A Lampedusa, in localita’ Cala
Francese, ignoti hanno forzato l’ingresso di una
villa, e, usando liquido infiammabile, hanno
incendiato mobili, suppellettili e indumenti dopo
averli accatastati nelle stanze. L’ immobile è di P A,
25 anni, campano, che lo utilizza per la villeggiatura
estiva. I danni sono ingenti. Sul posto sono
intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri.
2 dicembre, Controllo straordinario del territorio a
Palma di Montechiaro ad opera dei poliziotti dei
Commissariati di Palma e Licata, agli ordini di
Angelo Cavaleri e Giancarlo Consoli. Foglio di via
obbligatorio per due “caminanti”, la comunità di
seminomadi, due ventenni di Canicattì residenti a
Castrofilippo bloccati prima che compissero la
famigerata “truffa dello specchietto”. Denunciato un
romeno di 26 anni, già ai domiciliari, perche’
sorpreso in possesso di due sciabole. In un bar
sequestrati due videogiochi illegali del tipo
videopoker, e multato di 2mila euro il titolare.
Complessivamente controllati 94 mezzi, 236 le
persone identificate, 18 le contravvenzioni, 3 i
veicoli sequestrati, 15 perquisizioni personali e
veicolari, 28 i controlli a persone sottoposte ad
obblighi, controllati 8 esercizi pubblici e 2 controlli
a Compro oro, una persona denunciata per guida
senza patente, decurtati 10 punti sulle patenti per
infrazione al codice della strada.
2 dicembre, A Campobello di Licata, i Carabinieri
hanno denunciato a piede libero alla Procura della
Repubblica di Agrigento due romeni, entrambi
residenti a Campobello, C F , 46 anni e C L F , 32
anni. I due risponderanno di ricettazione perche’
sono stati sorpresi in possesso, dentro casa, di
tanti oggetti presumibilmente rubati, tra cui una
pistola a salve senza tappo rosso, 53 cartucce a
salve, alcuni lettori Dvd, telefoni cellulari, due
trapani e materiale elettronico vario. Il tutto è stato
sequestrato.
2 dicembre, Il Tribunale di Agrigento assolve
Giuseppe Arnone e Maria Grazia Di Marco dall’
accusa di corruzione in atti giudiziari. Gli avvocati
Faro e Farruggia spiegano il successo della difesa.
l giudice per le udienze preliminari del Tribunale di
Agrigento, Franco Provenzano, è stato in Camera di
Consiglio 4 ore. Poi ha sentenziato. Giuseppe
Arnone e Maria Grazia Di Marco assolti. Arnone non
avrebbe corrotto la donna con denaro e regali per
ottenere da lei una testimonianza a favore. E la Di
Marco non si sarebbe corrotta, dunque. Il fatto non
sussiste. Formula di assoluzione piena e liberatoria
dal macigno della condanna a 3 anni e 4 mesi di
carcere a carico di Arnone e di 1 anno e 10 mesi a
carico della Di Marco che il pubblico ministero,
Andrea Maggioni, ha invocato a conclusione della
requisitoria lo scorso 8 novembre. Giuseppe Arnone
presta dei soldi, poche banconote da 10, 20 o 50
euro, alla sua amica Maria Grazia Di Marco, che
spesso è in difficoltà, e Arnone la sostiene anche
pagando lui a volte le spese a lei per indumenti,
visite mediche dei figli o la riparazione
dell’automobile. La Di Marco è parte offesa nel
processo in cui Arnone è stato imputato e poi
condannato in primo grado per violenza privata a 3
mesi di reclusione l’ 8 ottobre 2012 dal Giudice per
le udienze preliminari, Stefano Zammuto. Due giorni
addietro, il 6 ottobre 2012, nottetempo, Giuseppe
Arnone invia una mail a Maria Grazia Di Marco
elencandole le domande che le avrebbe posto in
occasione
dell’
udienza
conclusiva
del
procedimento due giorni dopo. La Procura di
Agrigento intercetta la mail, e ordina ai Carabinieri
di perquisire la casa e le pertinenze di Arnone e
della Di Marco, sequestrando anche il computer.
Sarebbe la prova madre del reato di corruzione in
atti giudiziari, sconfessato invece dal Giudice
Provenzano. Lui è l’ avvocato Arnaldo Faro, ha
difeso Arnone, e l’avvocato Angelo Farruggia ha
difeso Maria Grazia Di Marco. E così
Faro e
Farruggia spiegano il successo della difesa :
“abbiamo dimostrato che le reiterate dazioni di
somme di denaro, spesso richieste dalla donna ad
Arnone, per come limpidamente emerso dalle
intercettazioni telefoniche, avevano causa nel
rapporto amicale tra Arnone e la Di Marco, laddove il
primo, per magnanimità, si era fatto interprete dei
bisogni esistenziali della Di Marco e della sua
famiglia, cui appunto aveva sopperito intervenendo
personalmente con proprie risorse finanziarie, come
in precedenza era accaduto, e non in un accordo
illecito corruttivo finalizzato ad indurre la Di Marco a
rendere falsa testimonianza, o comunque ad indurla
ad un atto contrario ai propri doveri di testimone e
pubblico ufficiale, come preteso dalla pubblica
accusa”.
3 dicembre, La Corte d’Appello di Palermo ha
confermato la condanna a 4 mesi di reclusione,
pena sospesa, inflitta in primo grado a Paola Streva,
ex direttrice sanitaria dell’Azienda Autonoma delle
Terme di Sciacca, allorche’, tra il 21 e il 24 agosto
del 2007, avrebbe disposto che la dipendente Maria
Ruffo di Sciacca prestasse servizio presso i reparti
operativi delle Terme quando invece la Ruffo non
sarebbe stata idonea alle mansioni essendole state
vietate
in
modo
assoluto
le
attivita’
di
movimentazione manuale dei carichi. Maria Ruffo
avrebbe anche aggravato la sua condizione di salute
dopo il sollevamento di una paziente, riportando
lesioni consistite in blocco vertebrale in soggetto
con ernia discale.
3 dicembre, A Licata, la Guardia di Finanza ha
arrestato ai domiciliari, S S, sono le iniziali del
nome, maggiorenne, adesso scarcerato e con
obbligo di dimora a Licata. L’ uomo e’ stato
sorpreso a spacciare marijuana a due minorenni,
segnalati alla Prefettura come assuntori, ed in
possesso di circa 90 grammi di marijuana, in parte
gia’ confezionati in dosi.
3 dicembre,
nel centro
automobile,
50enne del
A Joppolo Giancaxio, in via Campania,
abitato, ha subito un incendio l’
una Fiat Panda, di un’insegnante
luogo. Il fuoco sull’ automobile, una
utilitaria posteggiata sotto casa della donna, è
divampato intorno alle 2 della notte. Sul posto
hanno lavorato Vigili del fuoco e Carabinieri.
4 dicembre, A Joppolo Giancaxio, all’ interno dell’
area del castello, un operaio di 26 anni, C M, sono le
iniziali del nome, residente ad Agrigento, a Giardina
Gallotti, è stato travolto dalla terra trasportata con
un mezzo meccanico. Il ragazzo è stato subito
soccorso e trasportato all’ospedale San Giovanni di
Dio di Agrigento. L’ operaio ha subito un trauma da
schiacciamento, ha alcune costole rotte e presenta
difficoltà respiratorie. La prognosi sulla vita è
riservata.
4 dicembre, A Licata, in piazza Sant’ Angelo, due
banditi, a viso scoperto e armati di taglierino, hanno
minacciato i dipendenti della Banca di Credito
Cooperativo San Francesco di Canicattì e hanno
arraffato il denaro in cassa, circa 3mila e 500 euro.
La Polizia confida nelle immagini registrate dall’
impianto di video – sorveglianza.
4 dicembre, A Palma di Montechiaro i Carabinieri
hanno denunciato a piede libero alla Procura di
Agrigento 4 uomini e 2 donne, tutti di uno stesso
nucleo familiare, perche’ avrebbero minacciato un
familiare anziano affinche’ si decidesse a vendere
alcuni terreni. Al rifiuto dell’anziano si sarebbe
scatenato un violento diverbio, con toni minacciosi,
interrotto dall’ intervento dei Carabinieri allarmati da
una telefonata al 112.
4 dicembre, Ad Agrigento, in contrada Fauma, ignoti
hanno tranciato e rubato 640 metri di cavi dalla linea
elettrica a bassa tensione dell’Enel. Al buio le
abitazioni della zona. I danni ammontano a circa
22mila euro. Indagano i Carabinieri della stazione di
Montaperto.
4 dicembre, A Castrofilippo, al Centro commerciale
Le Vigne, ignoti ladri, forse entrando abilmente da
un soffitto, hanno rubato merce per circa 10mila
euro, soprattutto telefoni cellulari, dentro il negozio
di elettronica Euronics. Indagano i Carabinieri.
4 dicembre, A Porto Empedocle, e’ in automobile,
stop, posteggia innanzi ad un panificio in via Roma,
entra, compra il pane, poi è fuori dopo pochi minuti
ma l’automobile, una Fiat 600, con le chiavi inserite
nel cruscotto, e’ stata rubata. La polizia ricerca il
ladro che ha agito in modo fulmineo.
5 dicembre, Angelo Siino, Giovanni Brusca e
Maurizio Di Gati. Poi, il boss Giuseppe Falsone di
Campobello di Licata. Poi, Stefano Morreale, 40
anni, di Favara, e Stefano Valenti, 47 anni, anche lui
di Favara. Poi, Salvatore Di Gangi, 71 anni, di
Sciacca. I 7 avrebbero estorto denaro per oltre 15
anni, dal 1996 al 2009, alla ditta Laterizi Fauci di
Sciacca, un’azienda che opera nell’edilizia e a cui
sarebbero state prospettate minacce e ritorsioni nel
caso in cui si fosse ribellata al racket. Tra gli
imputati per i quali il 18 maggio del 2012 la
Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha
chiesto il giudizio vi è anche Salvatore Fauci,
titolare dell’ impresa, accusato di false informazioni
al pubblico ministero e falsa testimonianza perchè
in due interrogatori, il 30 novembre 2009 alla
Procura di Palermo e il 25 febbraio 2010 al Tribunale
di Sciacca, ha negato di avere ricevuto richieste
estorsive da parte di esponenti mafiosi. In separata
sede è stato già processato il pentito di Sambuca di
Sicilia, Calogero Rizzuto, e le sue dichiarazioni sono
state determinanti nelle indagini. All’inizio Brusca e
Siino avrebbero chiesto a Fauci un obolo di 30
milioni di lire all’anno. Poi, Di Gati e Valenti
avrebbero preteso fino a 70 mila euro all’anno, alla
Fauci di Sciacca ed anche alla sede di Agrigento.
Lo scorso 21 marzo, al Palazzo di Giustizia di
Palermo, a conclusione della requisitoria, il pubblico
ministero della Direzione distrettuale antimafia,
Emanuele Ravaglioli, ha chiesto la condanna degli
imputati giudicati in abbreviato. Adesso il Giudice
per le udienze preliminari, Riccardo Petrucci, ha
condannato a 10 anni di carcere Giuseppe Falsone,
poi 8 anni a Salvatore Di Gangi, e 8 anni a Stefano
Morreale. Poi, ai pentiti Angelo Siino 4 anni,
Giovanni Brusca 1 anno e 9 mesi, e Maurizio Di Gati
1 anno e 6 mesi. Poi, 2 anni e 4 mesi sono stati
inflitti all’imprenditore Salvatore Fauci. Infine, è
stato rinviato a giudizio Stefano Valenti, che ha
scelto di essere giudicato con il rito ordinario. Prima
udienza il 27 febbraio prossimo. Il 22 gennaio
scorso, Angelo Siino è stato interrogato dai giudici
e ha difeso Salvatore Fauci perché ha dichiarato che
forse lui, Fauci, “non sapeva che la sua ditta pagava
il pizzo”.
5 dicembre, Ad Agrigento, in via Rocco Serafino,
traversa
di
viale
Cannatello,
ignoti
ladri,
approfittando dell’ assenza temporanea dei
proprietari, hanno forzato una finestra, sono entrati
dentro una casa e hanno rubato gioielli e altri
oggetti di valore. Il bottino ammonterebbe a diverse
migliaia di euro. Sul posto è intervenuta la Polizia.
Indagini in corso.
5 dicembre, A Campobello di Licata, una pensionata
di 85 anni
ha subito lievi ustioni a causa
dell’incendio divampato all’interno della sua
abitazione. La donna, soccorsa e trasferita
all’ospedale di Canicattì, ha bruciature superficiali,
per le fiamme sprigionate dalla sua cucina a gas.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del
Comando provinciale di Agrigento, che hanno
spento il rogo, e i Carabinieri della locale stazione.
6 dicembre, A Porto Empedocle, in via Roma, si e’
scatenata una violenta rissa. Un ragazzo di 26 anni,
al culmine dello scontro, e’ stato accoltellato. Il
giovane, ferito all’addome, e’ stato soccorso e
trasportato all’ Ospedale San Giovanni di Dio di
Agrigento. Ad accoltellare il 26enne sarebbe stato
Giuseppe Gangarossa, 50 anni, di Porto Empedocle,
già noto alle forze dell’ordine. Gangarossa è stato
arrestato dai poliziotti del Commissariato di Porto
Empedocle e della Squadra Volanti di Agrigento,
coordinati dal vicequestore aggiunto Cesare
Castelli. Il 50enne rispondera’ di tentato omicidio.
6 dicembre, A Naro i Carabinieri hanno arrestato
Carmelo Vellini, 80 anni, presunto mafioso di Naro,
gia’ arrestato l’ 8 aprile del 2008 nell’ ambito dell’
inchiesta cosiddetta “Mercurio”, e presunto
favoreggiatore della latitanza del boss Giuseppe
Falsone. Carmelo Vellini scontera’ 1 anno di
reclusione su ordine della Procura generale presso
la Corte d’Appello di Palermo.
6 dicembre, A Licata, in Corso Re Filippo Capriata,
un operaio licatese di 45 anni, G A sono le iniziali
del nome, intento a montare un ponteggio per
scaricare da un autocarro un piatto doccia, è
scivolato a terra. L’ uomo è
ricoverato in
gravissime condizioni all’ospedale Villa Sofia a
Palermo a causa del violento trauma cranico subito.
Il 45enne è stato trasportato nel capoluogo siciliano
in elisoccorso.
6 dicembre, I Carabinieri della Compagnia di
Cammarata hanno denunciato a piede libero due
sorelle di 32 e 30 anni, entrambe abitanti a San
Giovanni Gemini, per danneggiamento aggravato in
concorso allorche’ nel corso dei mesi scorsi
avrebbero danneggiato decine di automobili
posteggiate tra San Giovanni Gemini e Cammarata,
soprattutto rigando e graffiando la carrozzeria con
della carta vetrata molto spessa. Ignoto il perche’
del gesto.
6 dicembre, I Carabinieri della stazione di
Campobello di Licata e della Compagnia di
Canicatti’ hanno arrestato 3 romeni : Neculai Ursu,
33 anni, abitante a Campobello di Licata, Ionut
Buruiana, 32 anni, abitante a Canicattì, e Liviu
Grigoras, 33 anni, anche lui abitante a Campobello,
sorpresi, a bordo di una Volkswagen Passat, e poi
ancora dentro le loro case, in possesso di 370 chili
di cavi in rame rubati, un revolver calibro 44
magnum, 200 litri di gasolio contenuto in 10 taniche,
una minimoto priva di marca, alcuni televisori,
svariati utensili per l’edilizia ed un ingente
quantitativo
di
materiale
elettronico,
elettrodomestici ed un cane di razza “Corso” di
circa 3 mesi rubato ad un professionista.
6 dicembre, I Carabinieri hanno arrestato a Ribera
Nanca Marian Dorel, 30 anni, operaio, romeno, che
scontera’ 7 mesi di reclusione per una rapina
commessa in Romania nel luglio del 2011. L’ uomo,
in luogo pubblico, ha minacciato di morte e
rapinato una persona.
6 dicembre, Il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha assolto
l’agrigentino Samuele Principato, difeso dall’
avvocato Daniele Re ed accusato di spaccio di
droga. Principato è stato riconosciuto estraneo al
possesso di 40 grammi di hashish da parte di altri
due giovani, la cui posizione è stata stralciata.
6 dicembre, Accogliendo le istanze del difensore,
l’avvocato Giuseppe Zucchetto, il Giudice per le
indagini preliminari del Tribunale di Agrigento,
Franco Provenzano, ha concesso gli arresti
domiciliari a favore di Cristian Muraru, 24 anni,
originario della Romania, arrestato dai Carabinieri
per ricettazione, in concorso con un altro romeno,
allorche’ e’ stato sorpreso in possesso di 260 chili
di condutture in rame risultate rubate. Muraru è
detenuto nella casa della madre, che abita a Grotte.
6 dicembre, Il Tribunale di Agrigento
ha
assolto dall’accusa di detenzione di sostanze
stupefacenti a fini di spaccio i fratelli Antonino e
Giambattista Sciascia, rispettivamente di 28 e 26
anni, di Cattolica Eraclea. I due sono stati arrestati
dai Carabinieri lo scorso 5 giugno perche’, nel corso
di una perquisizione domiciliare, sono stati sorpresi
in possesso di 27 grammi di hashish.
6 dicembre, Il Tribunale di Caltanissetta ha assolto
l’operaio Stefano Intorre, 38 anni, di Campobello di
Licata, accusato di omissione di soccorso allorche’
nel 2009, alla guida della sua automobile, non
avrebbe prestato soccorso ad un ciclista a seguito
di un incidente stradale.
7 dicembre, A Pisa, nottetempo, è morto a casa sua
uno studente universitario agrigentino, Giovanni
Bunone, originario di Favara. Il ragazzo di 25 anni
ha avvertito un malore. E’ stata la fidanzata a
lanciare l’allarme al 118. Inutili i soccorsi. La salma è
stata affidata all’Istituto di Medicina Legale di Pisa e
sarà l’autopsia ad accertare le esatte cause del
decesso.
8 dicembre, In occasione dell’ inizio della protesta
dei Forconi anche nell’agrigentino, a Campobello di
Licata, innanzi all’ ingresso di un consorzio di
autotrasportatori della Fita Cna, è stato scoperto un
messaggio affisso e con scritto : “ Viva la mafia,
viva i Forconi. Questa è la rivoluzione che farà libera
la Sicilia. Attaccheremo lo Stato”. Nel cartello è
stato anche scritto, minacciosamente : “ Non fate
uscire i mezzi nel giorno della rivoluzione perché vi
pesteremo a sangue fino a farvi morire”.
9 dicembre, I fratelli Diego ed Ignazio Agro’, 66 e 74
anni, di Racalmuto,
commercianti di olio ed
imprenditori, non sono i mandanti dell’ omicidio di
Mariano Mancuso. Così è secondo la Corte
d’Appello di Palermo che ha sentenziato la non
colpevolezza dei fratelli Agrò con formula ampia e
liberatoria. Diego e Ignazio Agrò sono stati arrestati
il 30 luglio del 2007 nell’ambito dell’inchiesta
antimafia cosiddetta ‘’ Domino 2 ‘’. Poi sono stati
condannati all’ergastolo perche’ presunti mandanti,
secondo il racconto del pentito Maurizio Di Gati,
dell’omicidio di Mariano Mancuso, un commerciante
di Milena ucciso ad Aragona il 23 settembre del
1992. La Cassazione però ha annullato con rinvio la
sentenza di condanna. Adesso, in occasione del
secondo processo d’Appello, il Procuratore
generale ha invocato la condanna all’ergastolo a
carico di entrambi i fratello Agrò che, invece, sono
stati assolti dalla Corte. Ignazio e Diego Agrò,
attualmente liberi, e da oggi scagionati, sono stati
difesi dagli avvocati Coppi, Mormino e Pennica.
9 dicembre, A Santa Elisabetta i Carabinieri hanno
arrestato ai domiciliari Salvatore Fragapane, 20
anni, sorpreso nottetempo alla guida della propria
automobile Volkswagen Golf in possesso di una
pistola “Flobert”, calibro 6 e 35, in buone condizioni,
regolarmente munita di serbatoio con 6 cartucce,
nascosta sotto il sedile lato guida, all’interno di un
calzino.
9 dicembre, Il Tribunale di Agrigento ha assolto il
commerciante agrigentino Lello Burgio, difeso
dall’avvocato Santo Lucia, accusato di ricettazione,
e poi di incauto acquisto, in riferimento ad un
assegno rubato come prezzo pagato al suo negozio
di arredi in ceramica. L’avvocato Lucia ha
dimostrato che Lello Burgio non e’ stato a
conoscenza che l’assegno è stato rubato.
9 dicembre, A Porto Empedocle, nel quartiere
dell’Altipiano Lanterna, ha subito un incendio la
Ford Focus di un operaio empedoclino di 38 anni,
parcheggiata in via Berlinguer. Sul posto hanno
lavorato i Vigili del fuoco e i poliziotti del locale
Commissariato che hanno scoperto 2 bottiglie con
tracce di liquido infiammabile. Indagini in corso.
9 dicembre, Il giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Gianfranca Claudia Infantino, ha inflitto
10 mesi di reclusione all’agrigentino Antonio
Modica, 41 anni, accusato di resistenza a pubblico
ufficiale e lesioni. Modica, in stato di ubriachezza,
lo scorso 6 novembre avrebbe sferrato un pugno a
uno dei due poliziotti intervenuti nei pressi di un
esercizio commerciale dove l’ imputato avrebbe
molestato alcuni passanti.
9 dicembre, Il giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Michele Contini, ha condannato a 3 mesi
di reclusione, pena patteggiata e sospesa, Caterina
Di Liberto, 38 anni, di Porto Empedocle, accusata di
falso allorché e’ stata sorpresa dalla Polizia alla
guida della sua automobile con il tagliando
dell’assicurazione falsificato.
9 dicembre, Ad Agrigento la Polizia ha arrestato
Vincenzo Cacciatore, 52 anni, parcheggiatore,
perche’ avrebbe minacciato di morte la madre e la
sorella e quando sul posto, a Villaseta, sono
intervenuti i poliziotti, Cacciatore, in stato di
ubriachezza, si sarebbe scagliato contro gli agenti.
Rispondera’ di resistenza a pubblico ufficiale,
minacce e violenza.
9 dicembre, Gianluca Colletti, 24 anni, di Sambuca
di Sicilia, arrestato il 10 maggio scorso dai
Carabinieri per rapina a danno di una coppia
d’anziani, ha patteggiato la condanna a 4 anni di
reclusione innanzi al Giudice per le udienze
preliminari del Tribunale di Sciacca, Roberta Notari.
10 dicembre, Ad Agrigento, a San Leone, lungo il
viale Emporium, un rappresentante di gioielli
campano, di Caserta, a bordo di un’ automobile e
con un carico di diamanti, e’ stato affiancato da due
uomini a volto scoperto su di una motocicletta, che
hanno tagliato la strada all’auto, una Peugeot 208, lo
hanno bloccato e minacciandolo con una pistola gli
hanno rapinato i diamanti e altre pietre preziose, il
tutto contenuto in valigette, per un valore di mezzo
milione di euro. Indagini in corso alla ricerca dei
banditi.
10 dicembre, Ad Agrigento, in via Diodoro Siculo, un
bambino di 5 anni è stato investito da un’automobile
all’uscita dalla scuola Garibaldi. Il piccolo, che non
avrebbe stretto la mano del nonno, è stato trasferito,
ma solo per precauzione, dall’ ospedale di
Agrigento al Villa Sofia a Palermo, dove i medici
hanno già sciolto la prognosi in circa 10 giorni. I
Carabinieri indagano per scoprire l'identità
dell'automobilista che non ha prestato i primi
soccorsi. Gli investigatori sarebbero gia’ in
possesso di alcuni numeri della targa, il colore ed il
modello dell'autovettura.
10 dicembre, I Carabinieri della Compagnia di
Sciacca hanno arrestato ai domiciliari, per spaccio
di sostanze stupefacenti in concorso, Gaspare
Alaimo e Valentino Giunta, entrambi di Sciacca e di
21 anni di eta’. Ad un 32enne di Sciacca, I C sono le
iniziali del nome, e’ stato imposto l’ obbligo della
presentazione alla Polizia giudiziaria. Nel corso
delle indagini, che hanno gia’ provocato altri arresti
in precedenza, sono state sequestrate parecchie
decine di grammi di hashish lungo l’ asse Palermo –
Sciacca.
11 dicembre, Versa in condizioni gravi il bambino di
cinque anni investito ad Agrigento, da un’
automobile pirata, all’uscita della scuola “Garibaldi”
di Agrigento, in via Diodoro Siculo. A Palermo, al
Villa Sofia, inizialmente è trapelata una prognosi
non preoccupante di 10 giorni. Invece, il bimbo e’
stato sottoposto alla Tac ed i medici gli hanno
riscontrato cinque lesioni craniche, quattro frontali
e una sul retro della testa. La prognosi sulla vita è
riservata. I genitori e le forze dell’ordine lanciano un
appello al pirata a costituirsi subito.
11 dicembre, La Procura di Agrigento ha chiesto al
Giudice per le indagini preliminari del Tribunale,
Ottavio Mosti, l’emissione di due misure cautelari a
carico del presidente dell’istituto di formazione
Ecap di Agrigento, l’ avvocato Ignazio Valenza, e del
maresciallo dei carabinieri Antonio Arnese,
comandante del Nucleo Ispettorato del lavoro. A
carico di Valenza sono stati richiesti gli arresti
domiciliari. Per Arnese il divieto di dimora in Sicilia.
Il Gip Mosti ha respinto le richieste. I difensori degli
indagati hanno chiesto un termine per visionare le
carte dell’accusa e il 7 gennaio prossimo i loro
assistiti si sottoporranno a interrogatorio. Nel
frattempo, Valenza si è dimesso da tutte le cariche.
Si tratta di una inchiesta della Procura e della
Guardia di Finanza per truffa, in riferimento a delle
assunzioni di alcuni dipendenti che secondo
l’accusa sarebbero state compiute in mancanza di
autorizzazione da parte della Regione, e applicando
la Cassa integrazione in deroga. Inoltre, un
finanziamento
regionale
sarebbe
stato
indebitamente percepito dall’Ente per pagare il
personale dipendente nel dicembre 2010, con buste
paga sottoscritte dai lavoratori in assenza
dell’incasso dello stipendio.
11 dicembre, La Procura generale di Palermo ha
chiesto la conferma della condanna di primo grado
inflitta il 13 febbraio scorso ad Agrigento, a
conclusione del giudizio abbreviato, ad 11 anni e 8
mesi di reclusione a carico di Leonardo Iati’, 21
anni, di Ribera e residente a Montallegro, reo
confesso dell’omicidio, presumibilmente a scopo di
rapina, della pensionata romana Giovanna De Rossi,
scoperta morta l’11 dicembre del 2009 all’interno
della sua casa a Montallegro.
11 dicembre, A Bivona, i Carabinieri e la Polizia
municipale hanno denunciato un pensionato per
deviazione di acque, usurpazione di terreno di
proprietà del Demanio e costruzione abusiva. A
seguito di una segnalazione, in contrada
“Mendolille”, sono state scoperte opere murarie che
hanno consentito di ricavare una cucina e in un
adiacente terreno, di proprietà privata, un canile ed
un servizio igienico. Il tutto è stato sottoposto a
sequestro.
12 dicembre, All’ Ospedale Civico di Palermo, nel
Reparto Rianimazione, è ricoverato in stato di coma
uno studente di 20 anni di Cammarata, Giuseppe
Lena. Il ragazzo, intento ad allenarsi a Palermo
durante le lezioni di arti marziali al Centro sportivo
Body System, è stato vittima di un malore, forse un
edema cerebrale. Indagini in corso.
12 dicembre, Il Tribunale di Agrigento, a
conclusione del giudizio abbreviato, ha assolto il
dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Porto
Empedocle, Luigi Gaglio, l’imprenditore Pasquale
Patti, 50 anni, già amministratore del ristorante
“Villa Romana”, e l’impiegato comunale Giovanni
Butera, 66 anni. I 3 hanno risposto ai giudici sulla
costruzione di una dependance del ristorante che
sarebbe stata abusiva e la concessione edilizia in
sanatoria sarebbe stata illegittima.
12 dicembre, La Polizia stradale di Agrigento,
nottetempo, intorno alle ore 2, lungo la strada
statale 115, nei pressi del bivio per Siculiana Marina,
sul viadotto Canne, ha salvato in tempo un
ristoratore agrigentino, L G sono le iniziali del nome,
34 anni, intenzionato a suicidarsi lanciandosi giù dal
ponte nonostante la moglie, I G, 30 anni, tentasse di
trattenerlo invocando aiuto. La coppia, che versa in
grave crisi economica, è stata tranquillizzata e poi
affidata ai familiari giunti sul posto.
12 dicembre, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, a
conclusione del giudizio abbreviato, ha assolto
Salvatore Zambuto, 56 anni, di Agrigento, accusato
di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di
spaccio. Il difensore, l’avvocato Daniele Re, ha
rilevato la mancanza di prove sulla finalità di
spaccio della droga sequestrata all’ imputato.
12 dicembre, A Licata, nel centro storico, nel
quartiere San Paolo, hanno subito un incendio due
automobili, una Hyundai Atos e una Fiat Idea, di
proprietà di due casalinghe, posteggiate nel cortile
Sica.
E tra la zona industriale di Agrigento ed una strada
secondaria verso Grotte e Racalmuto, in contrada
Racalmare, è stata ritrovata bruciata un’ automobile,
una Fiat Panda, rubata alcuni giorni addietro ad
Agrigento, a Fontanelle.
12 dicembre, A San Giovanni Gemini, nel centro
storico, una pensionata, vedova, di 85 anni, Rosalia
Di Marco, è stata scoperta morta nella sua
abitazione, invasa dal fumo. I Carabinieri e i Vigili
del fuoco hanno accertato che la donna è morta per
asfissia nel sonno. Al primo piano dell'abitazione si
è scatenato un cortocircuito che ha provocato un
incendio, e il fumo ha raggiunto anche la stanza
dove l'anziana dormiva.
13 dicembre, Il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, a
conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato
a 4 anni di
carcere il marocchino Soufiene
Mouzhair, 22 anni, imputato a seguito della morte
ad Agrigento, al culmine di una rapina dentro casa,
della prostituta colombiana di 25 anni Cindy
Vanessa Candelo Arroyo. Uno dei presunti complici
di Mouzhair, l’algerino Mohamed Juda, 21 anni, è
stato già condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione.
Nel frattempo, è stato scoperto il presunto terzo
componente della banda : il marocchino Karim
Hitani, 22 anni, residente nella zona a valle della
stazione ferroviaria di Agrigento, attualmente
ricercato in tutto il territorio nazionale.
13 dicembre, Il Tribunale di Agrigento ha
condannato a 2 mesi di carcere Michela Taormina,
39 anni, di Agrigento, accusata di tentate lesioni ad
una donna e lesioni al marito. E’ stata assolta invece
dall’accusa di ingiurie. Nel 2011, l’ imputata, armata
di cacciavite, in piazzale Ugo La Malfa, affronto’ l’
ex marito e la sua presunta amante con un
cacciavite, e poi, successivamente, avrebbe anche
insultato l’altra donna.
13 dicembre, In Germania è stata dimessa dall’
Ospedale di Mannheim
Rosy Comparato, la
ragazza di 27 anni di Palma di Montechiaro ferita in
Germania dai colpi di pistola sparati lo scorso 6
novembre dall’ ex fidanzato, Vincenzo Clementi, 24
anni, anche lui di Palma di Montechiaro. Il sindaco
di Palma di Montechiaro, Pasquale Amato, ha
scritto su Facebook : “i familiari sono felici, li ho
sentiti, ringraziano e rassicurano sulla salute di
Rosy: sta meglio”.
13 dicembre, A Canicatti’, in periferia, in contrada
Rinazzi, un imprenditore, la moglie e i tre figli sono
stati sequestrati e rapinati da 4 banditi nella
loro villetta. I malviventi, travisati e armati di pistola,
hanno scoperto la cassaforte vuota e hanno allora
arraffato circa 200 euro dalle tasche dell’ uomo.
Indagini in corso.
13 dicembre, I Carabinieri della Compagnia di Licata
hanno arrestato in flagranza di reato Domenico
Cusumano, 42 anni, di Licata, bracciante agricolo,
sorpreso dentro casa in possesso di un fucile
“Breda” calibro 12 con matricola abrasa, in ottimo
stato di conservazione, 48 cartucce dello stesso
calibro, circa 370 tra cartucce vuote e ogive di
piombo per pistola ed altro materiale. Il tutto è stato
sequestrato.
13 dicembre, Il sostituto procuratore di Agrigento,
Matteo Delpini, ha notificato l’avviso di conclusione
delle indagini preliminari a 6 di Porto Empedocle,
Salvatore Tuttolomondo, 29 anni, Antonio Gastoni,
34 anni, Alfonso Iacono, 53 anni, Carmelo Frattacci,
20 anni, Pietro Marchica, 43 anni, Vincenzo
Colombo, 52 anni, e poi agli agrigentini Francesco
Di Gangi, 47 anni, Roberto Tonino Greco, 52 anni, e
Luigi Attardo, 46 anni. La Procura di Agrigento
contesta numerosi episodi di vendita di droga, in
particolare subutex. Gia’ il Tribunale di Agrigento,
tramite il Gip, Alberto Davico, ha respinto una prima
richiesta da parte della Procura di emissione di
misure cautelari.
13 dicembre, E’ stata dichiarata la morte cerebrale, e
la famiglia generosamente ha autorizzato l’espianto
degli organi, di Giuseppe Lena, 20 anni, di
Cammarata, studente universitario al primo anno di
Medicina a Palermo, ricoverato l’ 11 dicembre
scorso al Reparto Rianimazione dell’ Ospedale
Civico di Palermo in stato di coma. Il ragazzo,
intento ad allenarsi a Palermo durante le lezioni di
arti marziali al Centro sportivo Body System, è stato
vittima di un malore, forse un edema cerebrale.
Indagini in corso. La Procura ha disposto l’autopsia.
14 dicembre, A conclusione delle indagini
preliminari, la Procura della Repubblica di Gela ha
chiesto al Tribunale il rinvio a giudizio di 52
imputati, tra cui 13 agrigentini, nell’ ambito dell’
inchiesta cosiddetta “Cash flow”, dal nome dell’
omonimo blitz del 4 luglio 2012, contro un presunto
circuito criminoso che, attraverso false attestazioni,
avrebbe bonificato i protesti e avrebbe contraffatto
buste paga per ottenere denaro in prestito da
società finanziarie. La prima udienza preliminare è
in calendario il prossimo 23 aprile innanzi al Giudice
per le udienze preliminari del Tribunale di Gela,
Alberto Leone.
14 dicembre, I Carabinieri della Compagnia di
Sciacca hanno arrestato, per spaccio di sostanze
stupefacenti in concorso, Jordan Conti, 22 anni,
impiegato, indiziato con altri due coetanei ed un
32enne, tutti di Sciacca, di spaccio di droga. Le
indagini sono scattate a seguito del sequestro di
circa 200 grammi di hashish a carico di 2 saccensi
che avrebbero acquistato la droga a Palermo. I
successivi controlli e pedinamenti hanno svelato gli
elementi indiziari a carico di Jordan Conti, che è
stato ristretto ai domiciliari.
15 dicembre, Morte in solitudine disperata di una
coppia a Ribera. Lei
vittima di un malore
precipitando dalle scale, e poi lui, già accudito dalla
donna. Si è ipotizzato l'incidente domestico. Poi l'
omicidio - suicidio. Poi, si è capito, e non è stata
disposta l’autopsia. Una coppia di anziani, ma non
tanto. Lei muore perchè vittima di una malore
precipitando dalle scale dell’abitazione. E lui, malato
e costretto a letto, muore dopo di lei, in solitudine.
Quanto accaduto rattrista perchè è difficile credere
che una coppia muoia senza che nessuno se ne
accorga quanto meno in tempo, nè familiari e
nemmeno amici. Infatti, Vigili del fuoco e Carabinieri
sono stati allarmati forse in ritardo : "da una
settimana tentiamo di contattarli, inutilmente". E
allora i soccorsi hanno sfondato l' ingresso, a
Ribera, in via Gullo, una traversa di Corso Umberto
primo, mica in periferia, in un edificio a due piani,
quasi una discarica, un cumulo di rifiuti, raccolti in
casa, per abitudine. La donna, Enza Catanzaro, 55
anni, di Sciacca, è stata scoperta cadavere in
decomposizione, morta almeno da 2 settimane,
riversa sul pavimento al piano terra. Il marito,
Vincenzo Maniscalco, 66 anni, di Ribera, anche lui
cadavere, da circa 3 giorni, al primo piano, sul
letto,
perchè sofferente e impossibilitato a
muoversi. I primi esami cadaverici hanno escluso
tracce di violenza. Poi, nessuna effrazione da
rapina o furto. Lei stroncata da un malanno
improvviso e morta cadendo tra le scale, e lui che la
segue a ruota dopo poco tempo, perchè lui sarebbe
stato aggrappato in vita alla ruota di lei, e la
mancanza della ruota di lei per lui è stata mortale. E'
un racconto crudele, che induce a riflettere sul
villaggio globale, che non è più il villaggio del
sabato di Giacomo Leopardi, della donzelletta che
vien dalla campagna in sul calar del sole, ma è il
villaggio cinico, indifferente, che tutto travolge e
consuma, a ruota.
16 dicembre, Al Tg2 Rai è in onda in esclusiva
servizio frutto di un video pirata registrato con
telefonino da un avvocato siriano, Khalid, ospite
2 mesi del Centro d’accoglienza a Lampedusa.
un
un
da
Le
immagini, spiegate e commentate dal clandestino,
ritraggono le procedure di disinfestazione da
presunta scabbia nel Centro : migranti uomini e
donne, nudi, al freddo, senza alcuna riservatezza,
che ricevono il medicinale spruzzato con un tubo.
Esplode un caso internazionale. Unanime e
profonda è l’indignazione. I dirigenti della
cooperativa che gestisce il Centro sono rimossi. La
Procura di Agrigento indaga.
16 dicembre, Gli agenti della Polizia Scientifica della
Questura di Agrigento, agli ordini del dirigente
Michelangelo Lo Piparo, hanno arrestato ai
domiciliari,
per detenzione illegale di arma da
fuoco, ricettazione e possesso illegale di munizioni,
Salvatore Bugea, 71 anni, di Agrigento, pastore. Nel
corso di una perquisizione, nella sua campagna, in
contrada Torcicuda, Salvatore Bugea è stato
sorpreso in possesso di una pistola calibro 6 e 35
con caricatore e 5 cartucce inserite. L’arma è
risultata rubata nel 2008 a Pisa.
16 dicembre, A Lampedusa sono approdati 275
extracomunitari. I migranti sono stati soccorsi dalla
nave San Marco, nel Canale di Sicilia. Sono adesso
complessivamente 680 le persone ospiti del centro
d’accoglienza in contrada Imbriacola. Altri 76
migranti sono stati soccorsi dalla nave Cassiopea
della Marina e condotti a Lampedusa.
17 dicembre, Dopo il sindaco di Naro, Morello, il
Tribunale di Agrigento assolve anche l’avvocatessa
Maniscalchi, inquisita per la nomina ad assessore. I
dettagli. Lei, Gaetana Maniscalchi, avvocato, di
Naro, ha rischiato una seconda condanna. E invece
la sezione penale del Tribunale di Agrigento,
presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni, l’
ha assolta. Lei, l’ avvocatessa, non è colpevole
perché avrebbe taciuto della prima condanna
assumendo dopo la carica di assessore comunale a
Naro. L’ 8 aprile del 2008 la Maniscalchi, già
presidente del Consiglio comunale di Naro ed anche
candidata a sindaco nel 2004, è stata arrestata dalla
Squadra mobile di Agrigento e dalla Direzione
distrettuale antimafia di Palermo perché al telefono,
il 12 dicembre 2007, e la telefonata è stata registrata
dagli investigatori, avrebbe rivelato a Giuseppe
Sardino, già consigliere comunale e mafioso di
Naro, che, come lei avrebbe appreso da un “alto
esponente delle Forze dell’ordine”, vi sarebbero
state indagini a carico di lui nell’ambito delle
ricerche del latitante Giuseppe Falsone, di
Campobello di Licata, Capo di Cosa nostra
agrigentina. Lei, l’avvocatessa, si è difesa così : “ho
millantato, mi sono inventata tutto. Purtroppo, però,
le notizie riferite a Sardino si sono rivelate vere”.
Dunque, il 28 aprile 2008 la Maniscalchi è stata
scarcerata, il Riesame ha annullato l’aggravante
dell’avere agevolato l’associazione mafiosa, e le
sono stati concessi gli arresti domiciliari. Poi, il
primo luglio 2008, al Tribunale di Palermo, in
abbreviato, l’avvocatessa
ha patteggiato la
condanna ad un 1 anno e 6 mesi di reclusione, pena
sospesa, per favoreggiamento semplice e non
aggravato, e le è stata restituita la libertà. Il 12
giugno 2012 l’avvocatessa Maniscalchi è stata
nominata assessore comunale dal sindaco di Naro,
Pippo Morello. Si è scatenato un putiferio
giudiziario. Il 15 aprile 2013, a conclusione del
giudizio abbreviato, lei, la Giudice per le udienze
preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra
Vella, ha assolto il sindaco Morello, accusato di
abuso d’ufficio per la nomina della Maniscalchi ad
assessore nonostante la stessa fosse in condizioni
ostative, legate alla condanna già subita e non
dichiarate nell’ autocertificazione, ad assumere la
carica. Adesso, è stata assolta anche lei,
l’avvocatessa aspirante assessore.
17 dicembre, L’incidente sul lavoro costato la vita
all’ operaio romeno Mircea Spiridon, morto il 23
settembre del 2006, a 32 anni di età, sotto le
macerie di un cantiere precipitato a Torre di Gaffe,
tra Licata e Palma di Montechiaro : la Corte
d’Appello di Palermo ha condannato a 3 anni di
reclusione l'imprenditore Antonio Di Vincenzo,
titolare
dell’
impresa
impegnata
nella
ristrutturazione della palazzina crollata, e ad 1 anno
di carcere il Direttore dei lavori Vincenzo Marchese
Ragona. I due rispondono di omicidio e disastro
colposo.
17 dicembre, A Porto Empedocle, in contrada
Ciuccafa, due famiglie si sono scontrate
violentemente per questioni di vicinato. I poliziotti
del Commissariato Frontiera, coordinati dal vice
questore aggiunto Cesare Castelli, ricevuta la
segnalazione per la furibonda lite in corso, sono
intervenuti raffreddando gli esagitati. Una donna è
stata soccorsa in ospedale per ferite con prognosi
di 20 giorni. Sono in corso di valutazione eventuali
risvolti giudiziari.
17 dicembre, I Carabinieri del Nucleo Operativo e
Radiomobile di Licata hanno sorpreso in un
magazzino privato, inseguito e poi arrestato per
furto Mindirigiu Ioan, 35 anni, e Calab Ion, 52 anni,
entrambi romeni e domiciliati a Licata. La refurtiva,
tra un televisore ed una bombola di gas, è stata
restituita al legittimo proprietario. I due arrestati,
processati per direttissima, sono stati condannati a
5 mesi di reclusione e scarcerati.
17 dicembre, Lungo la statale 640 AgrigentoCaltanissetta, nei pressi del bivio Canicattì Nord, un
bandito, armato di pistola e con il volto travisato, ha
minacciato
un dipendente del Distributore di
carburanti Agip, e gli ha rapinato l’incasso, circa 800
euro. Poi è fuggito in auto. Indagano i poliziotti del
Commissariato di Canicattì anche attraverso le
immagini
registrate dall’impianto di video sorveglianza della stazione di servizio.
17 dicembre, Giovanni Tarantino, 38 anni, di
Sambuca di Sicilia, arrestato il 10 maggio scorso dai
Carabinieri per rapina a danno di una coppia
d’anziani, è stato condannato a 5 anni di reclusione
dal Tribunale di Sciacca a conclusione del giudizio
abbreviato. Il presunto complice di Tarantino,
Gianluca Colletti, 24 anni, ha già patteggiato 4 anni
di carcere.
18 dicembre, I poliziotti della Squadra Volanti della
Questura di Agrigento hanno arrestato Michele
Vitello, 50 anni, di Favara, residente ad Agrigento,
accusato di possesso illegale di una pistola e di
munizioni. Vitello è stato all’interno di un chiosco a
San Leone e alcuni poliziotti fuori servizio si sono
accorti della pistola che si è intravista dalla cintola
dei pantaloni. Michele Vitello è stato bloccato e
condotto in Questura. Sequestrato un revolver
calibro 357 con matricola abrasa e 5 cartucce dello
stesso calibro.
18 dicembre, Il giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, a
conclusione del giudizio abbreviato, ha assolto
Francesco Vella, 67 anni, di Agrigento, accusato di
stalking e corruzione di minorenne nell’ambito di
presunte molestie perpetrate in una villa comunale.
Il pubblico ministero ha chiesto la condanna ad 1
anno e 4 mesi. La madre della minore si è costituita
parte civile. Francesco Vella è stato scagionato, ed è
stato difeso dall’ avvocato Davide Casà.
18 dicembre, A Licata, in un terreno di corso
Grigliata, lungo la strada San Michele che conduce
alla spiaggia di Mollarella, ha subito un attentato
incendiario un imprenditore agricolo licatese. Ignoti
gli hanno incendiato, dopo averli cosparsi di liquido
infiammabile, un trattore e un carrello, parcheggiati
all’ interno della proprieta’. Sul posto sono
intervenuti i Vigili del fuoco e i Carabinieri della
locale Compagnia. I danni sono ingenti.
18 dicembre, A Sciacca, un servizio di tutela, a cura
della Polizia municipale, è stato disposto a favore
del sindaco, Fabrizio Di Paola. Due disoccupati
avrebbero inveito contro Di Paola, aggredendolo
verbalmente a causa del mancato inserimento nella
graduatoria dei cantieri di servizio che è stata
appena
redatta dagli uffici competenti.
La
graduatoria è stata disposta sulla base del reddito e
della situazione familiare dei cittadini che hanno
presentato l’istanza.
18 dicembre, I Carabinieri della Compagnia di
Cammarata hanno denunciato a piede libero alla
Procura di Agrigento 3 persone, per infrazioni nel
settore della tutela ambientale. Risponderanno di
trasporto di rifiuti pericolosi,
senza iscrizione
all’albo delle imprese di gestione operanti nello
specifico settore,
tre indagati, di 55, 37 e 22 anni,
sorpresi a margine della strada statale 189, in
località “Italkali”, nelle campagne di Casteltermini,
a bordo di un autocarro Fiat Iveco Daily carico di
circa 20 quintali di rifiuti speciali non pericolosi,
soprattutto materiale ferroso. Tutto sequestrato,
anche l’autocarro.
19 dicembre, Truffe e raggiri all’ Inps, al fine di
beneficiare di vantaggi economici e previdenziali
illecitamente : inchiesta della Procura di Sciacca e
della Guardia di Finanza agrigentina, e adesso la
sentenza di primo grado per 12 imputati.
Il
Tribunale di Sciacca ha condannato per truffa e
falsità ideologica Isidoro Gucciardi, dipendente
Inps, a 3 anni e 6 mesi di reclusione, poi Vincenzo
Leonardi ad 1 anno e 6 mesi, e poi Francesco
Maggio ad 1 anno e 4 mesi. I tre sono stati
condannati al risarcimento del danno procurato
all’Inps, parte civile, da liquidarsi in separata sede.
Assoluzione per Salvatore Calandra, Gaspare
Caleca, Salvatore De Maria, Gaspare Di Santo,
Giuseppe Dolcemascolo, Rosalba Eletto per
prescrizione, Grazia Morosini, Giacomo Santannera,
e Giuseppina Tumminello per prescrizione.
19 dicembre, Ad Agrigento, in contrada Minaga, a
nord della città, nei pressi dell’ Ospedale, a ridosso
delle ore 20, due banditi, travisati al volto e armati,
sono entrati dentro il supermercato Eurospin, hanno
seminato il panico e hanno razziato quanto
contenuto nelle casse, circa 200 euro, essendo già
stato prelevato e depositato al sicuro l’incasso della
giornata. Poi, insieme ad un terzo complice, sono
fuggiti a bordo di una Fiat Panda azzurra appena
rubata ad Aragona. E’ scattato l’allarme. Polizia e
Carabinieri
hanno
subito
raccolto
alcune
testimonianze, ed una pattuglia della Polizia stradale
ha intercettato la Fiat Panda in via 25 aprile, l’ ha
inseguita e i rapinatori sono stati acciuffati e
arrestati in via Petrarca, tra lo stadio Esseneto e il
Palasport Nicosia. Si tratta dei favaresi Salvatore
Butticè, 25 anni, Salvatore Bruccoleri, 23 anni, e
Carmelo Tuzzolino, 20 anni. La pistola usata per il
colpo si è rivelata un’arma giocattolo.
20 dicembre, Il giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Sebastiana Zuppardi, ha condannato ad
1 anno di reclusione, pena sospesa, Alessandro
Infantino, 27 anni, di Agrigento. Sono stati assolti
invece Giuseppe, Roberto e Gianluca Infantino,
rispettivamente di 33, 31 e 26 anni, difesi dagli
avvocati Davide Casà e Calogero Lo Giudice. I 4
sono stati imputati di furto aggravato e
danneggiamento aggravato. I tre assolti sono stati
scagionati da Alessandro Infantino che ha escluso
la responsabilità dei fratelli nei furti di autoradio e
nel danneggiamento delle automobili, reati risalenti
al 2007.
20 dicembre, Vi è anche un agrigentino tra le cinque
persone, di cui tre militari della Guardia di finanza,
arrestate a Palermo nell’ambito di un’inchiesta su
un presunto giro di mazzette. Si tratta di Silvio
Greco, 46 anni, artigiano, titolare di una vetreria. I
tre militari sono stati arrestati per concussione.
Sono accusati di aver costretto un commerciante a
pagare tangenti per tacere su presunte irregolarità
riscontrate durante un accertamento fiscale. I
provvedimenti restrittivi, 4 in carcere e uno ai
domiciliari, sono stati emessi dal Tribunale di
Palermo su richiesta del procuratore aggiunto
Leonardo Agueci e del sostituto Alessandro Picchi,
che hanno coordinato le indagini svolte dalla stessa
Guardia di finanza. I militari arrestati sono gli
appuntati Tobia Imparato, Felice Monterosso e, ai
domiciliari, Ferdinando Rinaldo. Gli altri arrestati
sono Gabriele Specchiarello e l’agrigentino Silvio
Greco. I finanzieri si sarebbero dichiarati disponibili
a nascondere le irregolarità in cambio di tangenti.
Le vittime, insospettite da alcune anomalie nei
controlli, hanno denunciato tutto alla Guardia di
finanza.
20 dicembre, Il giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Gianfranca Infantino, ha condannato
Marco Falzone, 20 anni, di Porto Empedocle, ad 1
anno e 2 mesi di reclusione, pena sospesa,
subordinata pero’ ad attivita’ non retribuita a favore
della collettivita’ di Porto Empedocle. Il pubblico
ministero Alfonsa Fiore ha chiesto 2 anni di
reclusione a carico dell’ imputato, accusato di
resistenza, danneggiamento e maltrattamenti
risalenti al 14 marzo scorso. Il giudice ha inoltre
revocato l’obbligo di dimora. Marco Falzone e’
difeso dall’ avvocato Daniele Re .
20 dicembre, Accogliendo le istanze del difensore,
l’avvocato Giovanni Castronovo, il Tribunale del
Riesame di Palermo ha annullato, per insussistenza
dei gravi indizi di colpevolezza, l’ ordinanza di
custodia cautelare in carcere a carico di Angelo
Gioacchino Middioni, 38 anni, di Campobello di
Licata, bracciante agricolo, arrestato lo scorso 27
novembre. Middioni, cugino del già capo di Cosa
nostra agrigentina, Giuseppe Falsone,
è stato
accusato di associazione mafiosa ed estorsione in
concorso, con l'aggravante delle modalità mafiose.
21 dicembre, Fu una traccia di sudore su di uno
scottex ad incastrarlo : condanna ridotta in Appello
al ventenne di Montallegro, Leonardo Iatì, per
l’omicidio di Giovanna De Rossi. Lui, Leonardo Iatì,
è stato arrestato dai Carabinieri il primo marzo 2012.
E il 3 marzo ha confessato : “sì, il 6 dicembre 2009
ho bussato alla porta di Giovanna De Rossi, vicina
di casa. Lei mi ha offerto un caffè, poi, essendo ora
di pranzo, mi ha preparato un piatto di spaghetti con
l’ olio. Poi io ho chiesto denaro a lei, lei ha risposto
no, e allora…”. E allora 11 dicembre 2009, a
Montallegro, in via Vittorio Emanuele, i Carabinieri,
all’interno di un’abitazione, hanno scoperto morta,
distesa in una stanza in fondo alla casa, e con il
cranio fracassato, una donna di 68 anni, Giovanna
De Rossi, insegnante, originaria di Roma e da non
più di 2 anni residente a Montallegro. La pensionata
è morta vittima di un trauma cranico provocato da 3
colpi alla testa con un vaso di cristallo. I Carabinieri
scoprono in cucina, accanto al lavello, sul tavolo, un
rotolo di scottex, ed un fazzoletto strappato dallo
stesso rotolo, come ha confermato l’esame
comparativo. Ebbene, sul fazzoletto strappato vi è
una traccia di sudore. L’esame del Dna : l’ Ispettore
di Polizia, Antonino Iatì, abita nella stessa palazzina
dove è stata uccisa Giovanna De Rossi. Antonino
Iatì si offre volontariamente all’esame del Dna. Il Dna
non è il suo, ma, secondo la scienza, sarebbe o di
suo padre o di un suo figlio. Ebbene, Antonio Iatì è
orfano di padre già da tempo, e ha un solo figlio,
Leonardo Iatì, arrestato e poi reo confesso.
Leonardo Iatì oggi ha 22 anni di età. Il 6 dicembre
2009 ha 18 anni. E’ afflitto e martoriato dai debiti di
gioco. Scommette nelle agenzie, on line, anche
tramite altre persone, perchè lui è ancora
minorenne. Giocherebbe anche più di mille euro al
giorno. Forse è una turba mentale, il vizio
compulsivo del gioco d’azzardo. La fame di denaro
sarebbe stata il movente della rapina e dell’ omicidio
di Giovanna De Rossi. Leonardo Iatì è difeso dall’
avvocato Antonio Provenzani, che lavora sul
giudizio abbreviato, sulle attenuanti generiche e sul
vizio di mente. E così è. In primo grado, il 13
febbraio scorso,
il Tribunale di Agrigento
condanna l’ imputato a
11 anni e 8 mesi di
reclusione. Il giudice ha escluso le aggravanti, ha
riconosciuto le attenuanti generiche e il vizio
parziale di mente del ventenne. Adesso in Corte
d’Appello, a Palermo, l’ avvocato Provenzani ha
ottenuto una riduzione della condanna : 8 anni e 8
mesi.
22 dicembre,
Khalid Chaouki, 30 anni di età,
originario del Marocco. E’ un deputato nazionale
del Partito Democratico. Si è barricato nel Centro di
prima accoglienza e soccorso a Lampedusa, dove
l’avvocato siriano, anche lui Khalid, ha registrato il
video che ha provocato lo scandalo internazionale
sui trattamenti sanitari ai clandestini ospiti. Il
parlamentare del partito di Matteo Renzi, già a
Lampedusa in visita da privato cittadino sabato
scorso, protesta contro le condizioni in cui versano
i migranti nella struttura in contrada Imbriacola.
Alcuni sono costretti nel Centro dal 3 e dall’ 11
ottobre scorsi, sopravvissuti ai naufragi. La Procura
della Repubblica di Agrigento ha bisogno di loro
perché testimoni nell’ ambito dell’ inchiesta in
corso. L’onorevole Khalid Chaouki invece oppone la
provvisorietà della permanenza nel Centro di
Lampedusa in attesa del trasferimento, e annuncia :
“sarò qui, nel Centro, fin quando gli ospiti non
saranno trasferiti”. E poi rilancia :
“il Centro
d'accoglienza di Lampedusa è un luogo indegno, vi
sono 7 eritrei sopravvissuti al naufragio del 3
ottobre e 6 migranti in sciopero della sete e della
fame da 3 giorni, e tra i 6 vi è anche Khalid, che ha
registrato il filmato, e non è ammissibile che sia
ancora qui. Vi sono più di 200 migranti che vivono
nel Centro da mesi, quando le norme internazionali
prevedono una permanenza massima di 96 ore. Le
condizioni sono disastrose: entra acqua dal tetto,
alcune stanze sono allagate, i bagni non funzionano,
non vi sono spazi per la mensa. Davanti ai morti di
due mesi e mezzo fa abbiamo assistito al lutto e al
cordoglio e siamo ancora alle promesse. Ho
mangiato con i migranti e resto qui a dormire fino a
quando non sarà ripristinata la legalità e l'Italia non
si adeguerà alle norme del diritto internazionale".
23 dicembre, A Palma di Montechiaro, in Corso
Sicilia, una pattuglia della Squadra Volanti della
Polizia si è imbattuta in un ragazzo di 25 anni a
terra,
privo di sensi, con gravi sintomi di
soffocamento e con il volto cianotico. Gli agenti
hanno subito praticato le procedure per tamponare
la crisi epilettica - convulsiva, ed il 25enne ha
ricominciato a respirare. Poi, un’ambulanza ha
trasportato il paziente in Ospedale. I due poliziotti
gli hanno salvato la vita.
23 dicembre, E’ stata confermata in Cassazione la
condanna a 2 mesi di reclusione a carico del medico
Giuseppe Mancuso, 50 anni, di Palma di
Montechiaro, accusato di maltrattamenti a danno
della moglie, che sarebbe stata vessata anche
durante la gravidanza, così come ha denunciato lei,
che ha accusato il marito anche di essersi del tutto
disinteressato delle sorti del figlio sin dalla nascita.
23 dicembre, La Polizia del Commissariato di
Canicatti’ ha denunciato una donna catanese di 50
anni ritenuta complice di un borseggiatore che
alcuni mesi addietro, in viale Regina Margherita,
avrebbe rubato il portafogli ad un pensionato di 90
anni con dentro 140 euro. La donna è stata
identificata grazie al sistema di video - sorveglianza
del Comune di Canicattì e rispondera’ di
favoreggiamento e furto. Dopo il borseggio, il
malvivente e’ salito a bordo di una Ford Fiesta
guidata da un’altra persona. Dal numero di targa si è
risaliti alla donna.
23 dicembre, Il giudice monocratico del Tribunale di
Agrigento, Sebastiana Zuppardi, ha condannato a 10
mesi di reclusione Antonio Alù, 43 anni, di Porto
Empedocle, imputato di tentata violenza privata,
ingiuria e violazione degli obblighi di assistenza
familiare. L’uomo risarcirà la moglie. Antonio Alù
avrebbe intrapreso un rapporto con un’ altra donna
abbandonando moglie e figli. La moglie sarebbe
stata terrorizzata e continuamente insultata perché,
nel frattempo, non avrebbe dovuto incontrare e
frequentare nessun altro uomo. E’ stata la donna a
denunciare il marito.
23 dicembre, A Campobello di Licata, i Carabinieri
della locale stazione hanno arrestato un uomo di 56
anni per maltrattamenti in famiglia e resistenza a
pubblico ufficiale. I militari sono intervenuti presso
l’abitazione del campobellese intento ad aggredire
sia fisicamente che verbalmente la moglie e la figlia,
già ferite, e l’ uomo si è anche scagliato contro i
Carabinieri.
23 dicembre, A Licata i Carabinieri hanno arrestato
un sorvegliato speciale della pubblica sicurezza
obbligato al soggiorno nel comune di residenza. Si
tratta di Gaetano Paraninfo, 26 anni, sorpreso alla
guida del proprio ciclomotore Aprilia, sprovvisto di
patente di guida perché gli è stata revocata. L’ uomo
è detenuto ai domiciliari.
24 dicembre, A Caltanissetta, in carcere, è stato
scoperto morto l'agente di polizia penitenziaria
Rosario Bellavia, 50 anni, di Siculiana, arrestato ed
attualmente sotto processo, per concorso in
associazione mafiosa, nell’ ambito dell’ inchiesta
cosiddetta “Nuova Cupola”. La morte di Bellavia
sarebbe stata provocata da un malore o da un
suicidio. L’ uomo, tramite il suo difensore,
l’avvocato Salvatore Pennica, avrebbe scritto
numerose lettere alla famiglia manifestando
sconforto e depressione. Secondo le accuse,
Rosario Bellavia sarebbe stato una talpa a servizio
del clan di Siculiana, trasferendo informazioni dal
carcere, e rivelando l’ eventuale presenza di
microspie.
24 dicembre, Aragona, la stazione ferroviaria, un
extracomunitario di 25 anni originario della Liberia
approdato a Lampedusa e ospite di una Comunità
ad Aragona, adocchia una ragazza romena
coetanea, in attesa del treno verso Racalmuto dove
con la famiglia avrebbe trascorso il Natale. Lui
assale lei per stuprarla, e la spoglia, lei urla, un
ferroviere ed un passante costringono alla fuga il
liberiano che si rifugia in un giardino privato ad
Aragona Caldare dove è scovato dagli agenti della
Polizia ferroviaria ed è arrestato anche per la rapina
della borsa della ragazza, con dentro soldi e
documenti.
24 dicembre, Accogliendo l’ istanza di liberazione
anticipata proposta dal difensore, l’avvocato
Giovanni Castronovo, e’ stato scarcerato per fine
pena l’ ottantenne di Naro, Carmelo Vellini,
condannato con sentenza definitiva a 5 anni e 6
mesi di reclusione perché capo della famiglia di
Cosa nostra di Naro. “Carmelo Vellini – afferma l’
avvocato Giovanni Castronovo – è tra i primi ad
avere beneficiato del nuovo decreto legge svuota
carceri, che prevede la concessione, per ogni
semestre di carcerazione espiato, di un periodo di
liberazione anticipata pari a 75 giorni anziché 45
giorni come previsto in precedenza”.
24 dicembre, Assaltata e rapinata la Banca
Sant’Angelo a Licata. I poliziotti di Palma di
Montechiaro arrestano 2 palmesi e 3 catanesi. Loro
sono due di Palma di Montechiaro, lui è Carmelo
Bordino, 44 anni, e lui è Biagio Monachello, 31
anni. E loro sono tre di Catania, lui è Andrea
Gulisano, 40 anni, lui è Salvatore Cavallaro, 21 anni,
e lui è Santo D’Arrigo Sciattella, 23 anni. Adesso i
cinque sono detenuti nel carcere in contrada
Petrusa ad Agrigento. Natale tra le sbarre, perché
sono il commando che ha assaltato la Banca
Sant’Angelo a Licata. E non solo. Secondo gli
investigatori, la banda sarebbe responsabile di
almeno altre 4 rapine compiute nella zona
occidentale della provincia di Agrigento. I poliziotti
del Commissariato di Palma di Montechiaro,
capitanati da Angelo Cavaleri, hanno confrontato la
sagoma e il volto dei 5 con i fotogrammi delle
immagini registrate
dagli impianti di video sorveglianza
delle
altre
banche
rapinate
recentemente nell’ agrigentino. E non sarebbero
solo 5 ma 6, ed il sesto complice, di Catania, già
identificato, è ricercato e inseguito. Anche perché
lui, il numero 6, avrebbe ancora tra le mani una
parte del bottino arraffato alla Banca Sant’Angelo,
circa 21mila euro. Le indagini sono coordinate dal
sostituto procuratore di Agrigento, Salvatore Vella.
Sono stati recuperati 17mila euro e i 3 taglierini che
hanno impaurito e minacciato dipendenti e clienti. Il
questore di Agrigento, Mario Finocchiaro, si è
congratulato con i colleghi palmesi per impegno e
tempestività. Subito dopo il colpo a Licata gli agenti
hanno arrestato Andrea Gulisano e Carmelo
Bordino. Poi, dopo poche ore, tra mattina e
pomeriggio, sono stati arrestati gli altri 3,
Monachello, Cavallaro e D’Arrigo Sciattella. I 4
catanesi hanno affittato due automobili a Catania
verso Licata, e poi per rientrare a casa. Per la rapina
è stata invece in moto l’automobile di Biagio
Monachello, un’ Alfa Romeo 147 guidata da Carmelo
Bordino. Dopo la scorribanda alla Banca
Sant’Angelo, in Corso Vittorio Emanuele 10, sono
fuggiti per sfuggire alla Polizia e l’ Alfa Romeo 147
si è schiantata contro un muro. Gulisano e Bordino
sono stati ammanettati subito. Gli altri dopo la
corsa.
25 dicembre, Ad Agrigento, al Viale della Vittoria,
ignoti banditi, nottetempo, forse la notte della vigilia
di Natale, sono entrati furtivamente dentro l’ Ufficio
della Posta e, usando la fiamma ossidrica,
avrebbero tentato di asportare lo sportello del
Bancomat. Poi, però, hanno rinunciato. Indagano i
Carabinieri.
25 dicembre, Alle ore 4 del mattino del giorno di
Natale, mercoledì 25 dicembre, a Sambuca di Sicilia,
ignoti avrebbero appiccato il fuoco ad un albero
innanzi l’ azienda “Masseria Ruvettu”,in contrada
Adragna, rinomata località turistica e archeologica.
Il fuoco ha lambito un vicino caseificio e un noto
ristorante. Non vi sono stati danni. Indagano i
Carabinieri. Forse si tratterebbe di un avvertimento
contro il proprietario del caseificio e del ristorante.
25 dicembre, A Marina di Palma di Montechiaro, il
giorno di Natale, approfittando dell’ assenza dei
proprietari, ignoti sono entrati furtivamente dentro
una villa e hanno rubato gioielli e altri oggetti
preziosi. Indaga la Polizia, allarmata dai proprietari
rientrati a casa in serata.
26 dicembre, A Palma di Montechiaro, in via
Giuseppe Di Vittorio, ha subito un incendio l’
automobile, una Lancia Y,
di Domizio Mineo,
fondatore e presidente di CittadinanzAttiva di Palma
di Montechiaro. Le cause del rogo, che ha divorato
anche la Fiat 600 di una pensionata, sono ancora da
accertare. Non sono state scoperte tracce di liquido
infiammabile o altri elementi a sostegno dell’
ipotesi del dolo. CittadinanzAttiva ha presentato
diverse denunce ed esposti contro il malaffare.
26 dicembre, A Ravanusa, il titolare di un
supermercato, D L sono le iniziali del nome, 38 anni,
è stato aggredito appena fuori casa da un soggetto
ignoto che lo ha colpito alla testa con un oggetto
contundente, probabilmente una spranga o un
bastone.
Il commerciante è stato soccorso e
trasportato all’ospedale Barone Lombardo di
Canicattì. I medici gli hanno riscontrato un trauma
cranico. Indagano i carabinieri di Ravanusa e della
Compagnia di Licata.
27 dicembre, A Licata i Carabinieri hanno arrestato,
in flagranza di reato, Salvatore La Rocca, 35 anni,
sorpreso, appena fuori il parcheggio dell’ ospedale
San Giacomo d’Altopasso, in possesso di
un’autoradio rubata da una Volkswagen Polo
parcheggiata nell’area di sosta. La refurtiva è stata
restituita alla proprietaria.
27 dicembre, Il Giudice per le indagini preliminari
del Tribunale di Agrigento, Franco Provenzano, ha
scarcerato Vincenzo Giuseppe Terrazzino, 50 anni,
di Raffadali, arrestato lo scorso 27 giugno
nell’ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Demetra”
contro un presunto business di truffe all’ Inps ed all’
Inail. Terrazzino, prima in carcere e poi ai
domiciliari, è stato scarcerato per scadenza dei
termini di custodia. L’ indagato e’ difeso dagli
avvocati Giuseppe Barba ed Enrico Quattrocchi.
27 dicembre, Rosario Bellavia si è impiccato con il
laccio della tuta. E’ stato ristretto e costretto in
carcere dal 26 giugno 2012. Detenuto in attesa di
giudizio. Agente di polizia penitenziaria sotto
processo perché avrebbe tradito : lui sarebbe stato
una talpa dal carcere a favore della famiglia di Cosa
nostra di Siculiana, e avrebbe rivelato anche la
presenza di microspie. Il pomeriggio di lunedì
scorso 23 dicembre ha incontrato i familiari, e dopo
il colloquio avrebbe atteso il ricambio degli
indumenti puliti. L' indomani mattina, martedì
24 dicembre, vigilia di Natale, il suo difensore,
l'avvocato Salvatore Pennica, ha viaggiato da
Agrigento a Caltanissetta. Rosario Bellavia, 50 anni
di età, è stato scoperto cadavere. Poi, si è appreso
ciò che è stato subito ipotizzato e temuto. Bellavia si
è impiccato in cella, un suicidio, e i suoi colleghi,
dall'altra parte delle sbarre, nulla hanno potuto. Il
soccorso delle guardie carcerarie è stato inutile.
Rosario Bellavia si è stretto attorno al collo il laccio
della tuta e non è sfuggito alla morte annunciata.
Non una volta ma più volte il poliziotto penitenziario
siculianese ha scritto lettere alla famiglia, tra
sconforto e disperazione. E l'ultimo messaggio
sarebbe
stato
funesto
e
funereo,
perché Bellavia non avrebbe più nascosto dietro
mezzi termini l'intenzione suicida. Ecco perché
l'avvocato
Pennica
ha trasmesso
la
lettera
all'autorità giudiziaria, forse confidando che
sarebbero stati assunti provvedimenti, che si
intervenisse sull'assistenza penitenziaria, che si
adottassero i rimedi per scongiurare quanto
accaduto. E invece no. Dal pomeriggio di lunedì all'
alba di martedì è maturata la morte. E' stata
disposta l'autopsia. Rosario Bellavia è stato tra i 10
imputati che hanno scelto di essere giudicati in
ordinario al processo "Nuova Cupola". E il 21
novembre scorso, per lui così come per gli altri 9,
sono stati sospesi i termini di custodia cautelare in
carcere. Non fuori dalla galera, anche oltre il limite
di legge consentito perché sospeso, in attesa della
sentenza di primo grado. Rosario Bellavia ha
ricercato e trovato uno stratagemma alternativo.
27 dicembre, La sezione civile del Tribunale di
Agrigento ha condannato l’avvocato Giuseppe
Arnone a pagare 20mila euro, più interessi e
rivalutazione monetaria, a favore del professor
Angelo Scifo, già sindaco di Agrigento, come
risarcimento del danno non patrimoniale provocato
dalla pubblicazione del libro di Arnone "Alta Mafia
2”, edito nel settembre del 2005. Il Tribunale ha
rigettato la richiesta di condanna in solido anche del
Circolo Rabat di Legambiente di Agrigento,
avendolo ritenuto soltanto un distributore della
pubblicazione censurata e non anche l'editore. Nel
merito, il Tribunale di Agrigento ha ritenuto che le
affermazioni riguardanti Angelo Scifo, contenute
nel libro di Arnone, hanno costituito offese ed
insulti, integranti il reato di diffamazione, ed ha
rigettato le motivazioni a difesa addotte dallo stesso
Arnone, che le ha qualificate come critica politica e
reazione alle presunte provocazioni contenute nel
settimanale "Grandangolo". Nel corso del giudizio,
che si è protratto 7 anni, Giuseppe Arnone ha
presentato 2 volte istanza di ricusazione nei
confronti del giudice Massimo Donnarumma, già
trasferito al Tribunale di Firenze. Le istanze sono
state rigettate dal Tribunale collegiale in entrambi i
casi. Arnone provvederà al pagamento delle spese
di lite ed alla pubblicazione a proprie spese della
sentenza sul Giornale di Sicilia, per contribuire in tal
modo alla riparazione del danno. Angelo Scifo è
stato difeso dall' avvocato Loretta Severino del Foro
di Agrigento.
27 dicembre, A Castrofilippo ha subito un incendio
l’automobile, una Renault Scenic, di un meccanico,
Giuseppe Lo Brutto, 42 anni. Ignoti hanno cosparso
di benzina l’ auto, hanno svuotato altro liquido
infiammabile sotto il portone di casa dell’uomo, e
poi hanno appiccato il fuoco. Sul posto hanno
lavorato i Vigili del fuoco del distaccamento di
Canicattì ed i Carabinieri di Castrofilippo e di
Canicattì. Lo Brutto gestisce con un socio l’ officina
meccanica a Canicattì.
27 dicembre, Il Tribunale di Sciacca ha condannato
a 300 euro di ammenda, ed al risarcimento danni per
3mila euro, Salvatore Savarino, 52 anni, di
Alessandria della Rocca, accusato di avere ordinato
due banchetti, e poi pranzi, cene, dolci e camere in
hotel a nome di un professionista di Sciacca a cui
adesso spetta il risarcimento per i danni morali
subiti. Le indagini si sono avvalse anche di
registrazioni telefoniche che hanno incastrato il
truffatore.
28 dicembre, A Porto Empedocle 5 colpi di pistola
contro il portone di ingresso dell’abitazione dell’ ex
sindaco, Paolo Ferrara. Ennesima intimidazione.
Forse, quando sono stati sparati i colpi, tanti hanno
pensato che si trattasse delle prime avvisaglie dei
botti di Capodanno. Poi, invece, si è capito, e a
Porto Empedocle si è scatenato ancora un brivido di
paura, soprattutto sulla schiena di lui, Paolo Ferrara.
Come nelle precedenti volte, lo ripetiamo ancora
una volta : non è stata la prima e non sarà,
purtroppo, l’ ultima. Come esiste il killer seriale, così
a Porto Empedocle vi è ormai l’ intimidazione
seriale, l’attentato a cadenza costante e inesorabile,
come le rate del mutuo o i rintocchi delle campane
delle Chiese, a danno dell’ ex sindaco della Marina
di Camilleri. Come se gli si fosse promesso il fuoco
non eterno ma terreno : fin quando vivrai timori e
paure avrai, attentati subirai, e sonni tranquilli mai
dormirai. Ecco la maledizione che ha assalito e
assale l’ ex impiegato di banca folgorato, nel senso
letterale del termine, dalla passione per la politica.
Al Villaggio Bellavista, zona residenziale alla
periferia di Porto Empedocle, un ignoto sparatore, a
bordo di una moto forse guidata da un complice, ha
premuto il grilletto di una pistola 5 volte contro il
portone di ingresso dell’abitazione di Paolo Ferrara.
Lui, Ferrara, è stato scosso prima dal rombo del
motore e poi dall’esplosione delle pistolettate, e ha
telefonato al 113. Sul posto si sono precipitati i
poliziotti del Commissariato Frontiera, capitanati dal
vice Questore, Cesare Castelli. Ferrara adesso è
dirigente di Italia dei Valori agrigentina, ed è
testimone d’accusa nell’ inchiesta anti - usura a
Porto Empedocle cosiddetta “Easy Money”, denaro
facile. E il 21 ottobre del 2011, una data tra le tante
altre che ricordano in archivio violenze contro Paolo
Ferrara, ad Agrigento, tra i corridoi del Palazzo di
giustizia, a margine di una udienza del processo
“Easy Money”, Ferrara è stato inseguito alle
orecchie da una voce che gli ha sussurrato :
“t’ammazzamu, t’ammazzamu”.
28 dicembre, A Naro un tabaccaio in automobile è
stato bloccato lungo il tragitto verso casa da alcuni
banditi che lo hanno minacciato e costretto a
consegnare 16 scatole di sigarette che il
commerciante avrebbe avuto intenzione di custodire
a casa per evitare furti. Il bottino ammonta a 50
chilogrammi di sigarette per un valore complessivo
di circa 12mila euro. Indagano i Carabinieri.
Angelo Ruoppolo
Scarica

di Angelo Ruoppolo 1 gennaio, Ad Agrigento i