di Angelo Ruoppolo 1 gennaio, Ad Agrigento i poliziotti della Squadra Volanti hanno arrestato Roberto Fregapane, 19 anni, e il minorenne G C , 17 anni, perche’ hanno rubato un ciclomotore Piaggio Liberty posteggiato in via Papa Luciani. Forse, sarebbero responsabili anche di altri recenti furti di altri motorini. 1 gennaio, A Porto Empedocle, ancora minacce di morte contro l’ex sindaco, Paolo Ferrara. Ignoti gli hanno telefonato e lo hanno minacciato che lo avrebbero ucciso, nonostante la scorta. 1 gennaio, A Porto Empedocle un imprudente ha sparato con una pistola vera, e una famiglia residente in contrada Inficherna, durante il cenone, e’ stata sorpresa da un proiettile vagante che ha frantumato la finestra della cucina e si e’ conficcato in un mobile. 1 gennaio, A Porto Empedocle, in contrada Lanterna, in via Enna, gli spari di Capodanno hanno provocato una vittima. Un cagnolino, forse perche’ preda del panico e della paura, si e’ lanciato giu’ dal balcone di una casa al quarto piano di una palazzina. 1 gennaio, Ad Agrigento due feriti dai botti di Capodanno. Poco dopo la mezzanotte, un ragazzo di 27 anni ha subito una lesione ad una mano e delle ustioni provocate dall’ esplosione di un petardo. Un altro ragazzo e’ stato soccorso in Ospedale per una ferita lacerocontusa al padiglione dell’orecchio destro causata dallo scoppio di una bomba carta. 1 gennaio, Ad Agrigento, accanto alla chiesa di San Vito, vandali hanno lanciato un petardo dentro un contenitore di vestiti usati. Si e’ scatenato un incendio, subito domato dai Vigili del fuoco. 1 gennaio, Ad Agrigento, grave raid vandalico a danno dell’ Istituto tecnico commerciale “Sciascia”, in contrada Calcarelle. Ignoti hanno imperversato dannosamente all’ esterno e all’ interno della scuola, presieduta da Patrizia Marino, moglie del presidente della Provincia, e, forse, bersaglio indiretto perche’ moglie di Eugenio D’Orsi. Mani esperte, verosimilmente non studenti, hanno disattivato l’allarme collegato ad un’agenzia di sicurezza esterna, hanno tranciato i cavi del telefono e di internet, hanno divelto e asportato le telecamere di sorveglianza e i videoregistratori, poi, dentro, hanno danneggiato gli ingressi del bar e di alcune aule. Dopo la chiusura dei giorni 31 e 1, stop all’ attivita’ amministrativa al rientro a scuola. La preside, Patrizia Marino, e’ sgomenta e dichiara : “ sono sconcertata, un bene pubblico, fonte di educazione, e’ stato distrutto da menti perverse, che non hanno rubato ma hanno solo provocato gravi danni, ingiustificabili, da condannare senza alcuna riserva”. 1 gennaio, A Porto Empedocle, lungo la statale 115, all’ interno di un’ area privata recintata, un incendio ha bruciato l’ imbarcazione di un operaio. 1 gennaio, A Cattolica Eraclea, in via Mazzini, le fiamme hanno carbonizzato la Ford Focus di un operaio di 47 anni, C D sono le iniziali del nome. 1 gennaio, Lungo la strada statale 410, tra Naro e Camastra, ignoti hanno tagliato una rete di recinzione, e hanno incendiato un capanno di alluminio. Sono morte decine di galline. 1 gennaio, A Calamonaci, in contrada Tamburello, a fuoco la casa in campagna di un imprenditore agricolo di Lucca Sicula. I banditi hanno usato liquido infiammabile. Danni per oltre 15mila euro. 1 gennaio, Non solo a Porto Empedocle. Anche a Favara, durante la notte di San Silvestro, un proiettile vagante ha seminato terrore e panico in via Foscolo. Infatti, una pallottola, sparata da un imprudente, ha bucato l’infisso di un’abitazione, ha perforato il vetro e ha concluso la sua corsa sul pavimento della camera da letto, fortunatamente vuota, anche perche’ i proprietari hanno trascorso la notte di Capodanno a casa di parenti. 2 gennaio, A Ribera, in viale Regione Siciliana, hanno subito un incendio le porte dei magazzini di Alfonso Di Carlo, 40 anni, componente della segreteria cittadina del Partito Democratico. Di Carlo afferma : “ esprimo piena fiducia nei confronti delle forze dell'ordine, affinche’ facciano chiarezza nel piu’ breve tempo possibile ". Il Pd di Ribera ha condannato "lo spregevole atto intimidatorio di cui e’ stato vittima Di Carlo ‘’. 3 gennaio, Il dirigente scolastico e un ex funzionario di segreteria della sede distaccata dell'Ipia Marconi di Favara, che gestisce anche l'Agrario Rosario Livatino di Canicatti’, sono stati sospesi per 4 mesi, a titolo cautelare, dalle funzioni. Il provvedimento e’ del Ministero della Pubblica istruzione. Destinatari sono il dirigente Gaetano Fallea e l'ex segretario Salvatore Farruggio. Secondo gli accertamenti degli ispettori ministeriali, sarebbero emersi comportamenti censurabili nella gestione delle attivita’ didattiche, nell'attribuzione di incarichi e nell'acquisto di beni e servizi a vantaggio, sempre secondo gli ispettori, di amici e parenti. Le presunte irregolarita’ addebitate a Fallea e Farruggio risalirebbero al 2004, quando il dirigente e’ stato a capo dell’ Agrario "Livatino". A sostituire Fallea, 65 anni, sara’ Giuseppe Salamone, attuale dirigente dell'istituto alberghiero "Ambrosini" di Favara. 3 gennaio, I Carabinieri della Stazione di Grotte hanno arrestato ai domiciliari una pensionata di Grotte, G M sono le iniziali del nome, che scontera’ un mese di reclusione per costruzione abusiva. 3 gennaio, La Polizia municipale di Sciacca ha sequestrato un’area estesa circa 3 ettari in contrada Raganella Vallone Foce San Marco. Il sequestro, gia’ convalidato dal Tribunale di Sciacca, e’ a carico di una pista di motocross, tra un chilometro e 400 metri di tracciato, attrezzatura per attivita’ agonistica, cabine di osservazione, depositi e discariche di copertoni. Tutto cio’ ricade in un’ area con vincolo paesaggistico, nei pressi del torrente San Marco, e tutte le opere sono prive di autorizzazioni da parte degli Enti competenti. Il proprietario, un cittadino di Sciacca, e’ stato segnalato alla Procura. 4 gennaio, Incidente mortale a Naro dove un romeno, Florin Kain, 20 anni, da tempo residente a Canicatti’, intento a rubare insieme ad alcuni complici dei cavi in rame da un elettrodotto, e’ stato fulminato da una scarica di corrente elettrica ad alta tensione. Il romeno e’ stato soccorso e trasportato all’ospedale “Barone Lombardo” di Canicatti’ dagli stessi complici, ma e’ morto. Sul posto, nella zona della diga San Giovanni di Naro, sono intervenuti per gli accertamenti di rito i Carabinieri. 4 gennaio, A Palermo, a Sant’Erasmo, nei pressi del porticciolo, i Vigili del fuoco hanno recuperato in mare il cadavere di Rosario Lo Verme, 35 anni, imprenditore agricolo di Canicatti’. Lo Verme sarebbe caduto in acqua ubriaco, annegando L'uomo infatti e’ stato alcolista e in cura: addosso sono stati scoperti dei medicinali. La Procura non ha ritenuto di disporre l’autopsia. 4 gennaio, A Porto Empedocle, in contrada Inficherna, il proiettile vagante che la notte di San Silvestro e’ piombato dentro un appartamento, in cucina, non e’ stato l’ unico. Infatti, i poliziotti del locale Commissariato, capitanati da Cesare Castelli, in occasione del sopralluogo e di rilievi piu’ approfonditi, si sono accorti che contro la stessa palazzina sono stati sparati piu’ colpi. Infatti, numerose ogive sono state scoperte nell’androne e sulle scale della palazzina. 5 gennaio, I Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Canicatti’ hanno denunciato e sanzionato, anche con il ritiro della patente, un disoccupato di 36 anni, A S sono le iniziali del norme, sorpreso alla guida della propria Fiat 500 contromano per le strade cittadine. Alla richiesta di un controllo, l’uomo ha colpito con lo sportello della sua automobile un Carabiniere, provocandogli lesioni ad un ginocchio guaribili in 20 giorni. 5 gennaio, I Carabinieri hanno denunciato per evasione e ricondotto in carcere Fabio Li Vigni, 36 anni, di Canicatti’, perche’, nonostante fosse ristretto ai domiciliari, e’ stato sorpreso dai militari nel centro cittadino. 5 gennaio, A Licata la Polizia municipale ha denunciato a piede libero un uomo che ha aggredito tre Ausiliari della sosta dopo aver subito una multa per non aver esposto in modo visibile e leggibile sul lunotto della propria auto il ticket per il parcheggio nelle aree blu in piazza Progresso . 7 gennaio, Sono state tutte rigettate le istanze di revoca nei confronti dei 6 licatesi indagati nell’ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Ouster”, sostenuta dalla Squadra mobile di Agrigento, dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza di Licata, e dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha confermato la custodia cautelare in carcere per Angelo Occhipinti, 58 anni, Giuseppe Galanti, 54 anni, e Pasquale Cardella, 61 anni. Confermati ai domiciliari, Giuseppe Cardella, 31 anni, figlio di Pasquale. Claudio Cardella, 37 anni, nipote. E Gianluca Vedda, 37 anni. Gli avvocati difensori dei sei indagati ricorreranno in Cassazione. 7 gennaio, A Porto Empedocle, tra i cantieri di lavoro intorno alla Torre Carlo quinto, sono state scoperte dagli operai 3 cartucce calibro 12 innanzi al posto d’opera di una impresa edile di San Cataldo. A denunciare l'episodio ai Carabinieri e’ stato il titolare della ditta edile che ha dichiarato di non avere mai subito minacce o richieste di pizzo. 8 gennaio, La Direzione distrettuale antimafia di Palermo, tramite il sostituto Giuseppe Fici, ha chiesto il rinvio a giudizio di 8 imputati nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta Alisciannira, a carico della presunta famiglia mafiosa di Alessandria della Rocca. Si tratta degli arrestati dai Carabinieri lo scorso 25 luglio, Gaetano Sedita, 70 anni, Giuseppe Comparetto, 86 anni, Domenico Ligammari, 76 anni, e Pietro Perzia, 67 anni, ancora irreperibile, perche’ emigrato da tempo all’estero. E poi gli altri 4 sono a piede libero : Giuseppe Caltagirone, 62 anni, Stefano Canzoneri, 66 anni, Santo Pillitteri, 73 anni, e Felice Scaglione, 82 anni, tutti di Alessandria della Rocca. 8 gennaio, A Licata, in via Rettifilo Garibaldi, 4 banditi, travisati al volto con delle calzamaglie e armati di taglierino, hanno rapinato l'agenzia della Banca Sella. Il bottino ammonta a circa 40mila euro. Indagano i Carabinieri. 8 gennaio, La Cassazione ha dichiarato non ammissibile il ricorso contro il sequestro preventivo, confermato anche dal Tribunale del Riesame, disposto dalla Procura della Repubblica di Agrigento, di 282 mila euro depositati in un conto corrente intestato a Giuseppe Gabriele, 52 anni, di Licata, ex capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Lampedusa. Il provvedimento di sequestro e’ compreso nell’ ambito di una inchiesta su presunte irregolarita’ nella concessione di licenze edilizie a Lampedusa. Giuseppe Gabriele e’ indagato insieme a 10 persone, tra cui l’ex sindaco Bernardino De Rubeis. A Giuseppe Gabriele, oltre ai 282 mila euro del conto corrente bancario, sono stati anche sequestrati 112 mila euro scoperti in un cassetto della sua abitazione durante una perquisizione. 9 gennaio, Il direttore dell’Ente Parco archeologico Valle dei Templi di Agrigento, Giuseppe Parello, ha rescisso il contratto d’ appalto per la gestione dei parcheggi tra l’ Ente Parco e la Cooperativa Lagana di Agrigento, nel mirino dell’ inchiesta della Guardia di Finanza e della Procura di Agrigento cosiddetta South Park. A carico della Cooperativa, e anche di un funzionario dell’ Ente Parco addetto ai controlli, si ipotizzano dei casi di truffa che hanno provocato un danno all’ Ente Parco e al Comune di Agrigento a seguito della presunta sottrazione di parte degli incassi frutto della gestione dei parcheggi. 9 gennaio, I Carabinieri della Stazione di Siculiana, a seguito di accertamenti e riscontri, hanno scoperto e denunciato i tre presunti responsabili di una violenta aggressione che si e’ scatenata la notte di Natale a Siculiana, in piazza Basile. Si tratta di 3 ragazzi che avrebbero picchiato con calci e pugni uno studente universitario di Siculiana, soccorso in prognosi riservata prima ad Agrigento e poi trasportato al Policlinico di Palermo per la gravita’ delle lesioni subite. 9 gennaio, La Cassazione ha confermato la sentenza di assoluzione del 21 novembre 2011 della Corte d’Appello di Palermo e ha quindi assolto l’ex sindaco di Porto Empedocle e adesso Consigliere provinciale di Agrigento, Orazio Guarraci, accusato di essere stato l’ autore di un volantino diffamatorio, diffuso pubblicamente, a danno dell’ex sindaco di Porto Empedocle, Paolo Ferrara, e della sua famiglia. Guarraci, in primo grado, e’ stato condannato a 3 mesi di reclusione dal Tribunale di Agrigento il 29 aprile del 2008. Orazio Guarraci e’ stato difeso dall’ avvocato Francesco Gibilaro. 9 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 6 mesi di reclusione ciascuno, e 200 euro di multa, gli agrigentini Calogero Meli, 54 anni, e Alberto Corso, 30 anni, imputati di furto aggravato in concorso e difesi dagli avvocati Daniele Re, Antonino Casalicchio, Calogero Canta e Margherita Licata. Lo scorso 27 ottobre, i due avrebbero imperversato a San Leone, allo stabilimento balneare “Twiga”, sulla quarta spiaggia del Viale delle Dune, rubando infissi per circa 20mila euro. 9 gennaio, Dopo quanto accaduto lo scorso 2 novembre, quando e’ stato frantumato un vetro di un’automobile di servizio, ancora una intimidazione e’ stata compiuta a danno della emittente televisiva di Licata, Licata Nuova Tv. Due steli di stelle di Natale sono state collocate sull’ insegna del portone d’ingresso, e un vaso all’interno di una cassetta, con una pianta natalizia, e’ stato posizionato sul portone d’ingresso. Nell’ agosto del 2008, all’ amministratrice Assunta Bonfirraro sono stati recapitati alcuni proiettili. 9 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato una donna di 28 anni di Agrigento che ha patteggiato, tramite il suo difensore, l’avvocato Giovanni Crosta, 4 mesi di reclusione, pena sospesa , e 1.500 euro di multa. L’ estate scorsa, la ragazza, a San Leone, lungo il Viale delle Dune, e’ stata sorpresa ubriaca nel corso dei rilievi a seguito di un incidente stradale. Denuncia, ritiro patente, processo e condanna. 9 gennaio, A Porto Empedocle, in via Crispi, due ragazzi, ubriachi, a bordo di uno scooter, si sono schiantati contro un’automobile parcheggiata. La Polizia ha denunciato il conducente, G F, 27 anni, empedoclino, per guida in stato di ebbrezza alcolica. Il passeggero dello scooter e’ stato medicato in Ospedale. 10 gennaio, Blitz antidroga della Guardia di Finanza agrigentina. Le Fiamme gialle di Sciacca hanno pizzicato un’automobile, paletta rossa ad un posto di blocco. Dal finestrino dell’auto e’ stato lanciato fuori un involucro. Dentro e’ stato scoperto un panetto di hashish di circa 200 grammi. Manette ai polsi per Salvatore Interrante, 19 anni, Giorgio Montaleone e Alessandro Zummo, entrambi di 18 anni, tutti residenti a Sambuca di Sicilia. Risponderanno di trasporto e detenzione di droga a fini di spaccio. Gli arrestati, incensurati, sono ristretti ai domiciliari. 10 gennaio, Il Tribunale di Locri, in Calabria, competente per territorio, ha condannato 3 canicattinesi imputati nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta Strike e giudicati in abbreviato. 7 anni di reclusione a Giuseppe Paci, di 30 anni. 6 anni e 8 mesi a Gaspare Facciponte, di 37 anni. E 4 anni di carcere a Salvatore Sammartino, di 24 anni. Nel frattempo, al Tribunale di Agrigento prosegue il procedimento con il rito ordinario a carico degli altri imputati. 10 gennaio, A Licata i Carabinieri hanno arrestato Francesco Di Rosa, 50 anni, di Licata, operatore ecologico, per evasione dai domiciliari allorche’ e’ stato sorpreso fuori di casa in possesso, peraltro, di un coltello di genere vietato. Il giudice di sorveglianza ha disposto per il netturbino la custodia in carcere. 10 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto Calogero Colombo, 24 anni, e James Burgio, 20 anni, entrambi di Porto Empedocle, difesi dagli avvocati Antonio Di Bari e Salvatore Collura, accusati di avere truffato il 17 ottobre 2010 il titolare della ditta “Cimino alta moda confezioni” consegnandogli un assegno a vuoto per l’acquisto di tre paia di scarpe. 10 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto Giuseppe Di Liberto, 46 anni, di Casteltermini, impiegato postale, arrestato dai Carabinieri lo scorso 7 novembre per evasione dagli arresti domiciliari. Il difensore, l’ avvocato Giuseppe Lauricella, ha dimostrato la buona fede di Di Liberto, perche’ non a conoscenza dell’ obbligo cautelare che gli e’ stato imposto. 11 gennaio, A Ribera, al cimitero, una ragazza di 17 anni, originaria di Calamonaci e figlia di un carabiniere, M L sono le iniziali del nome, e’ stata accoltellata dall’ ex fidanzato, Gianfranco Termine, 21 anni, arrestato subito dopo dai Carabinieri. La donna, soccorsa all’ Ospedale di Ribera, e poi trasferita a Palermo, non e’ in pericolo di vita. A lanciare l’allarme e’ stato il custode del cimitero, che ha scoperto la ragazza a terra in una pozza di sangue. Il coltello e’ stato sequestrato. Sarebbe stato Termine a condurre l’ex fidanzata al cimitero, a Ribera, per discutere con lei del loro rapporto, e avrebbe reagito con rabbia e violenza all’ennesimo rifiuto della ragazza, colpendola al petto, al volto e alla gola, venti volte. 11 gennaio, Ad Agrigento, in via Orazio, traversa di via Atenea, un’ anziana e’ stata scippata da un extracomunitario. Dentro la borsa rubata alcune decine di euro, una carta di credito, il cellulare e i documenti. 11 gennaio, Al Palazzo di Giustizia di Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari, Luisa Turco, ha condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione Salvatore Annolino, 24 anni, di Agrigento, accusato di violenza sessuale, stalking e lesioni personali aggravate a danno di una donna ucraina di 25 anni, che sarebbe stata perseguitata per settimane dal giovane fino all’ultima aggressione che risale al febbraio scorso, dopodiche’ la presunta vittima ha sporto denuncia ai Carabinieri. La donna si e’ costituita Parte civile rivendicando un risarcimento danni di 150mila euro. 11 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto Rosalia Cordaro, accusata di tentato omicidio e di appropriazione indebita, allorche’ nella primavera del 2008 fu denunciata da Gesua Capraro e dal coniuge Gerlando Sollano per aver tentato di soffocare con un cuscino la signora Capraro, per la quale svolgeva l’attivita’ di badante, dopo essere stata sorpresa a rubare dei soldi. I difensori dell’imputata, gli avvocati Francesca e Nicola Dumas, hanno dimostrato che Rosalia Cordaro non si e’ mai appropriata del denaro o di qualsiasi altro oggetto appartenente alla famiglia dove ha lavorato. 11 gennaio, Il Tribunale di Marsala, competente per territorio, ha condannato a 8 mesi di reclusione l’ex presidente dell’Akragas calcio Gioacchino Sferrazza, per violazione del Daspo, subito dal settembre del 2009 e per 5 anni. Invece, il 28 ottobre del 2010 e’ stato denunciato dai poliziotti in servizio allo stadio di Castelvetrano perche’ notato e filmato con le telecamere della Questura nei pressi dell’impianto una trentina di minuti dopo la partita Folgore - Akragas. Il Tribunale di Marsala ha inoltre imposto altri 2 anni di Daspo a Sferrazza come pena accessoria, quindi dopo il 2014 altri 2 anni fino al 2016. 12 gennaio, A Canicatti’, in periferia, 5 banditi, travisati in volto e armati di pistole e coltelli, sono entrati in una casa, hanno immobilizzato una donna e hanno atteso il rientro del marito, un ottico. I malviventi hanno costretto la coppia a consegnare il denaro e i gioielli custoditi nella cassaforte dell’ abitazione, per un valore di alcune decine di migliaia di euro, e poi sono fuggiti. Indagini in corso. 12 gennaio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Cammarata hanno arrestato Carlo Calo’, 28 anni, Francesco Canciari, 40 anni, e Fedele Piraino, 33 anni, tutti di Casteldaccia in provincia di Palermo, sorpresi in flagranza di reato di furto all’ interno della dismessa fabbrica Italkali, intenti ad asportare materiale ferroso. I 3 hanno tentato inutilmente la fuga. Recuperata la refurtiva, oltre 500 chili di materiale, per un valore di circa 3mila euro. Sequestrati numerosi attrezzi per scassinare. 12 gennaio, La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la non candidabilita’ di 4 ex amministratori di Racalmuto che sono stati indicati come “non candidabili” dal ministero degli Interni a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale di Racalmuto per infiltrazioni mafiose. Si tratta dell’ex sindaco Salvatore Petrotto, l’ex presidente del Consiglio comunale, Salvatore Milioto, l’ex assessore ai lavori pubblici, Luigi Di Naro, e l’ex consigliere comunale, Concetta Alfano Burruano. 13 gennaio, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno arrestato Antonino Fratacci, 21 anni, di Porto Empedocle, rintracciato e ammanettato subito dopo il pestaggio della sua ex fidanzata, una ragazza di 17 anni soccorsa in Ospedale ad Agrigento a rimedio dei traumi subiti. Fratacci rispondera’ di rapina, stalking, lesioni personali a danno della minore, gia’ ossessionata dalle insistenze telefoniche e i pedinamenti di lui, e poi rapinata da Fratacci del telefono cellulare per evitare che chiedesse aiuto dopo l’aggressione nel quartiere di Piano Lanterna. 13 gennaio, Ad Agrigento, altro, ed ennesimo, raid vandalico alla scuola elementare “Esseneto” lungo la via Esseneto. Durante la notte tra sabato e domenica, ignoti sono entrati al piano terra dell’istituto, hanno devastato il bar, rubando gli spiccioli nella cassa e una parte della merce esposta. Indaga la Polizia. La Scientifica ha rilevato parecchie tracce e impronte. 13 gennaio, A Ravanusa, ignoti sono entrati nella proprieta’ di un imprenditore agricolo e hanno tranciato e rubato un pesante cavo per l’energia elettrica della lunghezza di oltre 100 metri. Il cavo e’ stato collegato all’impianto di alimentazione della pompa del pozzo artesiano che serve per irrigare i campi. Indagano i Carabinieri. 13 gennaio, A Sciacca un artigiano di 35 anni e’ stato trasferito dall’ Ospedale Giovanni Paolo secondo al Reparto Rianimazione dell’ Ospedale Civico a Palermo perche’ affetto da meningite. Sono scattate immediatamente le segnalazioni all’Azienda sanitaria e al Commissariato di Sciacca. Disposti gli interventi necessari di profilassi per i familiari che sono stati piu’ a contatto con l’ ammalato. 13 gennaio, A Lampedusa un scatenato, per cause da accertare, bruciato la cabina dello scafo ormeggiata alla banchina. I danni alcune migliaia di euro. incendio si e’ al porto, e’ ha di una barca ammontano ad 14 gennaio, Notti di fuoco nell’ agrigentino durante il fine settimana. In fiamme, ad Agrigento in via Toniolo nei pressi dello stadio Esseneto la Fiat 600 di una pensionata di 72 anni, G R sono le iniziali del nome. A Ravanusa nei pressi della strada statale per Campobello un Suv Rav 4 di una casalinga di 28 anni. A San Giovanni Gemini, in via Leone 13esimo, la Fiat Uno di un 25enne, A G T sono le iniziali del nome. 14 gennaio, Blitz antidroga della Guardia di Finanza di Sciacca. Stop ad un autobus appena giunto a Sciacca, tutti i passeggeri giu’, e su un sedile e’ stata scoperta una borsa, abbandonata da una ragazza, con dentro 3 panetti di hashish per complessivi 300 grammi di peso. La ragazza e il compagno, Alessandro Corti, 24 anni, di Menfi, entrambi conviventi, hanno confermato di essere proprietari della borsa. Alla ragazza e’ stata concessa dal Gip la liberta’, a Corti gli arresti domiciliari. 15 gennaio, A Canicatti’ i Carabinieri hanno arrestato Salvatore Napoli, 28 anni, di Canicatti’, sorpreso, nel corso di una perquisizione domiciliare, in possesso di 45 grammi di eroina e quasi 200 fiale di metadone, il tutto nascosto nel bagno di casa. La roba avrebbe fruttato all’ ambulante un introito di circa 5mila euro. La droga e’ stata sequestrata, e cosi’ anche un bilancino di precisione verosimilmente utilizzato per la pesatura delle dosi. Salvatore Napoli e’ ristretto ai domiciliari. 15 gennaio, Tre prescrizioni di reato intervenute ad Agrigento, in Tribunale, al processo in corso nell’ ambito dell’ inchiesta sul presunto utilizzo di cemento depotenziato per costruire il nuovo Ospedale San Giovanni di Dio in contrada Consolida. Il giudice monocratico, Chiara Minerva, ha emesso sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione del reato per Angelo Alletto, 59 anni, Francesco Paolo Scaglione, 62 anni, e Gerlando Spallitta, 71 anni. La posizione dei 3, tra imprenditori e tecnici, e’ stata gia’ stralciata . 15 gennaio, Porto Empedocle e il delitto Adorno : ascoltato in Tribunale, ad Agrigento, un carabiniere del Ris di Messina, incaricato di una perizia dal Giudice per le udienze preliminari, Alessandra Vella, ha dichiarato che dentro l’automobile in uso all’ imputato, Giuseppe De Rubeis, 29 anni, di Porto Empedocle, sono state scoperte tracce di polvere da sparo. Prossima udienza il 4 marzo quando il Pubblico ministero svolgera’ la requisitoria. De Rubeis, idraulico, e’ accusato dell'omicidio di Giuseppe Adorno, 24 anni, anche lui di Porto Empedocle. De Rubeis rispondera’ anche di calunnia allorche’ avrebbe accusato come autori dell'omicidio di Giuseppe Adorno i fratelli Giuseppe, Gerlando e Giovanni Distefano e Giuseppe Filippazzo, poi scagionati perche’ innocenti. 15 gennaio, A Licata un raid vandalico e’ stato perpetrato all’ interno dell’ospedale San Giacomo d’ Altopasso. Ignoti malviventi hanno gettato sul pavimento la polvere contenuta negli estintori antincendio e hanno danneggiato le porte di uno dei 3 ascensori. L’ allarme e’ stato lanciato dal personale ospedaliero che ha informato la Direzione sanitaria e i Carabinieri intervenuti per i rilievi di rito. Acquisite anche le immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza dell’ospedale licatese. 15 gennaio, A Canicatti’, la Polizia municipale ha compiuto un blitz anti assenteismo. I Vigili urbani hanno bloccato gli ingressi in entrata e in uscita della sede municipale in via Cesare Battisti, hanno acquisito i registri delle presenze e hanno controllato l’apparecchiatura elettronica che rileva gli accessi dei dipendenti. Ebbene, 2 lavoratori sono risultati assenti ingiustificati. I Vigili urbani hanno inviato una dettagliata relazione al dirigente del Dipartimento per le determinazioni del caso. 15 gennaio, A Canicatti’, i Carabinieri hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento 2 persone per furto di energia elettrica. I militari, su segnalazione di personale dell’ Enel, hanno scoperto una scatola di derivazione con 4 fili all’esterno diretti ad alimentare l’abitazione dei denunciati tramite un contatore. 16 gennaio, La Capitaneria di Porto Empedocle ha sequestrato il pontile galleggiante per l’ ormeggio delle barche e l’area con box confinante al porticciolo turistico di San Leone ad Agrigento, di proprieta’ del Comune di Agrigento. Sequestrate anche 3 imbarcazioni ormeggiate abusivamente allo stesso pontile. Denunciati il Sindaco e il Dirigente del settore Ufficio patrimonio del Comune. Il Comune di Agrigento sarebbe privo di titolo di concessione dello spazio del Demanio in corso di validita’. La concessione e’ stata rinnovata dalla Regione fino al 2007, dopodiche’ il Comune avrebbe affidato la gestione a terzi, senza la necessaria autorizzazione e percependo ricavi. Poi, il Comune, autorizzato dalla Regione, ha riassunto la gestione diretta per gli anni successivi e fino al 2010. Poi, nel 2011 il Comune ha chiesto il rinnovo ma non avrebbe mai integrato la documentazione richiesta dalla Capitaneria di Porto Empedocle per la formalizzazione della Licenza di concessione. Ecco perche’ si ipotizza la violazione degli articoli del Codice della Navigazione, per abusiva occupazione di spazio del Demanio, occupazione e innovazione abusiva. 16 gennaio, Accogliendo il ricorso dell’ avvocato Giovanni Castronovo, la Cassazione ha annullato con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello di Palermo il processo cosiddetto “ Lenone”, per sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento della immigrazione clandestina, detenzione e cessione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, e detenzione illegale di arma da fuoco, tutte ipotesi di reato perpetrate tra Licata e dintorni. In particolare, la Cassazione ha ritenuto contraddittorio e non riscontrato il racconto delle ragazze romene che sono state ascoltate nel corso del giudizio di primo grado, annullando pertanto le severe condanne inflitte dai giudici di merito. 16 gennaio, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 4 mesi di reclusione ciascuno, pena sospesa, Salvatore e Giuseppe Monreale, di Palermo, rispettivamente di 53 anni e 24 anni. I due sono accusati del furto di un guardrail, nei pressi di Caltabellotta, verosimilmente per rivenderlo come materiale ferroso. I due imputati sono stati inoltre condannati al pagamento di una multa di 104 euro e del risarcimento del danno di 300 euro alla Provincia Regionale di Agrigento. 16 gennaio, Un operaio di 38 anni di Licata ha rischiato di morire avvelenato dopo aver mangiato della cicoria del tipo “Belladonna”, una verdura selvatica velenosa raccolta in campagna. L’ uomo e’ stato ricoverato d’urgenza all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento in gravi condizioni. L’antidoto e’ stato trasportato con un elicottero del 118 dall’ospedale Cervello di Palermo. Il contenuto delle fiale e’ stato immediatamente somministrato al licatese che e’ stato salvato. 16 gennaio, I Poliziotti del Commissariato di Canicatti’ hanno denunciato alla Procura 4 persone, di Canicatti’, per molestie telefoniche a danno di una casalinga. Si tratta del titolare e di 3 dipendenti di una impresa edile che per oltre 2 mesi non avrebbero concesso alcuna tregua alla donna, tempestandola di telefonate a contenuto erotico. La malcapitata si e’ rivolta alla Polizia. Indagini, riscontri e poi le denuncie. Nel mirino dei 4 vi sarebbe stato per scherzo un amico, pero’ il telefonino dell’ amico e’ stato nella disponibilita’ esclusiva della moglie di lui. 16 gennaio, La Procura di Agrigento ha disposto il giudizio immediato a carico di Salvatore Tuttolomondo, 29 anni, di Porto Empedocle, accusato di 7 episodi di truffe e usurpazione del titolo di poliziotto. L’uomo, piu’ volte, simulando di essere un pubblico ufficiale, ha raggirato ignari pensionati, ottenendo soldi per fantomatiche verifiche fiscali o multe da pagare. 16 gennaio, Ad Agrigento, lungo la via Esseneto, innanzi alla scuola elementare Esseneto, una bambina di 6 anni e’ stata investita da un’automobile Fiat Punto, nei pressi delle strisce pedonali, quasi invisibili anche a causa della pioggia. La piccola ha subito ferite alle gambe. Nulla di grave, ma tanto spavento. 17 gennaio, Arresti nell’ agrigentino. I Carabinieri hanno ammanettato 6 persone. E arresti in Germania, dove la Kriminal Polizei tedesca ha arrestato altri 13 indagati. 17 gennaio 2013, in calendario : maxi retata. 6 piu’ 13 : 19 in carcere. Tra Licata e Ravanusa in provincia di Agrigento, e anche San Cono, in provincia di Catania, inseguiti da un ordine di cattura europeo spiccato in terra di Germania, sono stati imprigionati Giuseppe Antonio Cannizzaro, 52 anni, disoccupato, Domenico Cassaro, 46 anni, disoccupato, Antonio Cavaleri, 51 anni, commesso, Giovanni De Caro, 54 anni, operaio agricolo, Lisa Maria Farruggio, 30 anni, cuoca, e Michele Farchica, 32 anni, disoccupato. La Giustizia germanica contesta ai 6, a vario titolo, i reati di evasione fiscale, truffa, falso in atto pubblico, omesso versamento e appropriazione indebita di retribuzioni. Si’ perche’, secondo la Polizia di Colonia gli inquisiti avrebbero ricercato in Germania imprese edili di comodo, intestate a prestanome, per eseguire lavori senza pagare imposte e contributi all’erario, il tutto per milioni di euro. Ad alcuni degli arrestati in Germania sono contestati anche i reati di possesso illegale di armi e traffico di stupefacenti. E a Licata, ancora su ordine dei tedeschi, il Tribunale di Agrigento ha sequestrato preventivamente una villa. E’ un immobile di proprieta’ di Gabriele Spiteri, 40 anni, imprenditore, nel frattempo arrestato in Germania. I 6 arrestati in terra di Sicilia sono detenuti nel carcere di Agrigento, in attesa dell’ estradizione. 18 gennaio, La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di 19 licatesi imputati nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Aut aut” , accusati di manipolare a loro favore, con minacce ad avvocati, professionisti e magistrati, gli esiti delle aste fallimentari, acquisendo immobili a prezzo stracciato. All’ udienza del prossimo 28 gennaio, innanzi al Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, risponderanno presente : Angelo Consagra, 41 anni, Vincenzo Amato, 26 anni, Angelo Amato, 30 anni, Angelo Antona, 46 anni, Angelo Massaro, 44 anni, Ottavio Giuseppe Amato, 57 anni, Alessio Gueli, 26 anni, Giovanni Incorvaia, 61 anni, Michele Vedda, 29 anni, Orazio Candiano, 29 anni, Gaetano Castagna, 25 anni, Claudio Catania, 24 anni, Antonino Oliveri, 25 anni, Bartolo Consagra, 37 anni, Giorgio Candiano, 55 anni, Giuseppe Lombardo, 65 anni, Antonio Cannizzaro, 45 anni, e Gerlando Di Carlo, 24 anni, tutti di Licata. I reati contestati, a vario titolo, sono estorsione, usura, detenzione di armi, turbativa d’asta e spaccio di stupefacenti. 18 gennaio, La Procura di Agrigento, a conclusione di una indagine antidroga parallela alla maxi inchiesta cosiddetta “Capo dei capi”, ha chiesto il rinvio a giudizio di 12 imputati di Agrigento accusati di spaccio di sostanze stupefacenti tra il 2009 e il 2010. Alla prima udienza preliminare del 26 febbraio prossimo risponderanno presente : Gianluca Infantino, 26 anni, Marco Venturini, 28 anni, Antonio Prinzivalli, 42 anni, Salvatore Pitrone, 28 anni, Giuseppe Contrino, 27 anni, Giuseppe Pisano, 54 anni, Gaspare Valenti, 45 anni, Sergio Rotondo, 25 anni, Flavio Napoli, 21 anni, Fouad Heourari, 21 anni, Faisal Haourari, 20 anni, e Giovanni Silvestre Russo, 22 anni. 18 gennaio, La Corte Suprema di Malta ha respinto il ricorso in appello dell’ imprenditore agrigentino Angelo Fregapane, gia’ bocciato dal Tribunale. Fregapane, arrestato a Malta il 16 ottobre scorso, sara’ dunque trasferito in Italia per scontare una condanna a 8 anni e 11 mesi per reati a sfondo finanziario . 18 gennaio, Alla Procura di Agrigento, al sostituto Salvatore Vella, il perito grafologo, Anna Rita Costantino, ha concluso il suo compito e ha consegnato l’ esito della perizia grafica : non e’ stato l’ imprenditore di Favara, Antonio Baio, detenuto perche’ reo confesso dell’ omicidio del compaesano imprenditore Calogero Palumbo Piccionello, a scrivere la lettera anonima, indirizzata anche all’ autorita’ giudiziaria, che ha accusato Palumbo Piccionello di essere un usuraio. Lo stesso Baio ha sempre negato di esserne stato l’autore. Secondo quanto emerso dalle indagini, Palumbo Piccionello avrebbe piu’ volte indicato in Antonio Baio l’autore della lettera anonima, scatenando poi la sua ira omicida. 18 gennaio, Al Tribunale di Sciacca, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Michele Marrone, ha chiesto la condanna a 5 anni e 8 mesi di reclusione, per violenza sessuale a danno di una donna inglese, a carico di Antonio Maniscalco, 34 anni, di Sciacca, titolare di un pub a Sciacca al cui interno si sarebbe verificato il presunto abuso. Maniscalco e’ giudicato in abbreviato. Sentenza il primo febbraio. 18 gennaio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Licata hanno arrestato in flagranza di reato Abdellatif El Hachimi, 23 anni, abitante a Licata, sorpreso in stato di ubriachezza intento, senza apparente motivo, a danneggiare, con violenti calci e pugni, l’automobile di una donna del luogo parcheggiata sulla pubblica via. 18 gennaio, I poliziotti del Commissariato di Palma di Montechiaro, agli ordini di Angelo Cavaleri, hanno denunciato per lesioni personali due fratelli, S G , ed S E, sono le iniziali dei nomi, di 18 e 20 anni. I due sarebbero entrati nella casa di F A, 45 anni, e lo avrebbero aggredito perche’ si sarebbe opposto a che sua figlia, che e’ l’ex moglie separata da uno dei due fratelli, si incontrasse con l’ex marito. 18 gennaio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Canicatti’, a conclusione di una serie di accertamenti, hanno denunciato alla Procura di Agrigento un commerciante e un'altra persona allorche’ in un loro locale l’impianto elettrico e’ stato abusivamente allacciato alla rete elettrica pubblica. 20 gennaio, I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno arrestato, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso nel 2004 dal Tribunale di Firenze, Marco Battaglieri, 50 anni, che scontera’ la condanna definitiva a oltre 10 anni di reclusione per rapina, usura, truffa, furto, falso materiale e altri reati minori. Nel corso degli anni, Marco Battaglieri, con particolare abilita’, ha ottenuto documenti originali assumendo la falsa identita’ di un cittadino straniero di nazionalita’ ungherese, tale Janos Kopp, sfuggendo cosi’ per oltre 20 anni alle indagini condotte dalle Forze di Polizia per la sua cattura. 20 gennaio, Ad Agrigento, a Villaseta, i Carabinieri hanno arrestato Davide Cipolla, 25 anni, di Agrigento, che scontera’ la condanna a 3 anni di reclusione per lesioni aggravate e minaccia, in riferimento all’ aggressione al titolare di un chiosco balneare a San Leone il 15 agosto del 2011. 20 gennaio, A Sciacca, in contrada Perriera, in via Segni, una pensionata di 70 anni, Maria Leotta Faranda, e’ stata aggredita da un branco di cani randagi. Salvifico e’ stato l’ intervento di un automobilista in transito, che ha allontanato il branco e ha accompagnato la donna in Ospedale, perche’ morsa ad una gamba. 20 gennaio, A Realmonte, in via Rina, due banditi, travisati al volto e armati di taglierino, hanno minacciato il titolare, P F, 43 anni, e hanno rapinato una tabaccheria. Bottino : il denaro in cassa, circa 70 euro, e una stecca di sigarette. 20 gennaio, A Ribera, in via Smeraldo, una pensionata di 83 anni, C F sono le iniziali del nome, e’ stata preda di uno scippatore che l’ ha strattonata violentemente e le ha scippato dalle mani il portafogli, con dentro solo 20 euro. 20 gennaio, A Licata, i Carabinieri hanno denunciato alla Procura dei Minori due 15enni, presunti responsabili del raid vandalico perpetrato la notte tra domenica e lunedi’ 13 e 14 gennaio a danno dell’ ospedale San Giacomo d’Altopasso a Licata. I due sono stati incastrati dalle telecamere dell’impianto di video sorveglianza. 20 gennaio, Ad Agrigento, intensa attivita’ dei poliziotti della Squadra Volanti : un uomo di 47 anni denunciato e multato perche’ alla guida di un’auto, sequestrata, con il tagliando dell’ assicurazione contraffatto. Poi, al Villaggio Mose’, in via Sirio, sono stati allontanati due zingari sorpresi in atteggiamento sospetto e forse in procinto di compiere un furto. E poi, nel centro storico, i poliziotti hanno tratto in salvo una donna, preda del compagno intenzionato ad aggredirla. 21 gennaio, L’ inchiesta su presunte irregolarita’ connesse alla gestione della Fondazione “Pirandello” ad Agrigento : lo stesso sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, che e’ presidente della Fondazione, ha annunciato di avere ricevuto un avviso di garanzia per l’ ipotesi di reato di abuso d’ufficio. A Zambuto la Procura contesta 3 episodi : incarichi concessi dal sindaco in occasione della Sagra del mandorlo in fiore del 2012 per scenografo e regista, un contratto pubblicitario attinente sempre alla Fondazione, e l'incarico a un giornalista di Agrigento per il dominio internet del sito web della fondazione teatro "Pirandello". 22 gennaio, Ad Agrigento, in Tribunale, il Giudice monocratico, Michele Contini, ha disposto il non doversi procedere, per mancanza della querela, nei confronti dell'imprenditore Diego Sferrazza, uno dei titolari della catena di negozi Pelonero. Sferrazza, assistito dagli avvocati Daniela Posante e Maurizio Cassaro, e’ stato accusato di occupazione abusiva di suolo condominiale allorche’ nel 2010 avrebbe invaso abusivamente l'intero piazzale antistante il negozio del Villaggio Mose’ per collocare alcuni stand adibiti all'esposizione della merce. L'avvocato Daniela Posante ha eccepito che gli esposti dei condomini sono privi dei requisiti formali della querela e ha ottenuto l'immediato proscioglimento. Anche il pubblico ministero, Maria Luisa Buttice’, si e’ associata alla richiesta dell’avvocato Posante. 22 gennaio, A Sciacca i Carabinieri hanno arrestato per furto aggravato Konstantine Chkhaidze, 40 anni, di origine georgiana, e Aidas Starkus, 32 anni, di origine lituana, residenti in Campania. I Carabinieri, allarmati da alcuni condomini nella zona portuale, che hanno udito dei rumori in un appartamento, hanno sorpreso i due stranieri in fuga dalle scale di una palazzina, nel mirino di furti. Sequestrati attrezzi da scasso e chiavi alterate, oltre 2mila euro in contanti. 22 gennaio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Canicatti’ hanno denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento un impiegato di Canicatti’ di 52 anni, accusato di porto abusivo di armi comuni da sparo e relativo munizionamento. L’ impiegato e’ stato sorpreso a bordo del proprio fuoristrada in possesso di un fucile da caccia calibro 12 “Benelli” e 175 cartucce dello stesso calibro, in mancanza di porto d’armi. L’arma da fuoco e le cartucce sono state sequestrate. 23 gennaio, Si e’ svolta oggi, al Tribunale di Agrigento, innanzi al giudice Ottavio Mosti, la prima udienza preliminare nell’ ambito dell’ inchiesta della Procura e della Digos della Questura cosiddetta “Self Service”. 13 sono gli imputati, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e truffa, in riferimento a presunti casi di affarismo all’ Ufficio tecnico del Comune di Agrigento. Il Giudice Mosti ha ammesso la costituzione del Comune di Agrigento come Parte civile, tramite l’avvocato Giovanni Castronovo. 23 gennaio, A Menfi, in contrada “Lido Fiori”, i Carabinieri hanno arrestato Francesco Colletti, 24 anni, residente a Sambuca di Sicilia, che, insieme ad altri 3 ignoti complici, fuggiti, e’ stato sorpreso intento a caricare sulla propria automobile, un’Alfa Romeo 147, la refurtiva appena rubata in alcune abitazioni estive. Il materiale recuperato, tra una carabina ad aria compressa, diversi televisori anche di ultima generazione, decoder, un eco - scandaglio, utensili vari, quadri, canne da pesca e altro materiale, del valore complessivo di circa 8mila euro, e’ stato sequestrato in attesa che sia riconosciuto e restituito ai legittimi proprietari. 23 gennaio, A Palma di Montechiaro, la Polizia, agli ordini di Angelo Cavaleri, ha arrestato Salvatore Parolisi, 26 anni, da tempo nel mirino delle osservazioni della sezione narcotici, e sorpreso in possesso di 308 grammi di cocaina. 23 gennaio, A Palma di Montechiaro, i poliziotti del Commissariato hanno denunciato C V, sono le iniziali del nome, 37 anni, sorpreso alla guida della sua automobile in possesso di 2 coltelli di genere vietato occultati uno nel porta oggetti e l’altro nel binario del sedile anteriore del lato conducente della vettura. 23 gennaio, A Realmonte, un raid vandalico e’ stato perpetrato a danno dell’Istituto comprensivo Giuseppe Garibaldi, in via Venezia. Ignoti malviventi hanno forzato una finestra e hanno imperversato a soqquadro, tra arredi e materiale didattico. Indagano i Carabinieri. 23 gennaio, Ad Agrigento, in contrada San Benedetto, nottetempo, ignoti hanno forzato una finestra e hanno derubato il bar di un distributore di benzina. Il bottino : 3 stecche di sigarette e le monete custodite nel registratore di cassa, il tutto per circa 200 euro. 23 gennaio, A Palma di Montechiaro, nei pressi del bivio per Marina di Palma, hanno subito un incendio 3 mezzi parcheggiati all’interno di un piazzale, un autocarro, un container e un ciclomotore, in fiamme appiccate da ignoti malviventi dopo aver cosparso liquido infiammabile. I danni sono ingenti. 23 gennaio, Ad Agrigento, a Fontanelle, la Polizia, allarmata da alcune segnalazioni telefoniche, e’ intervenuta e ha scongiurato l’ occupazione abusiva di due alloggi popolari al quarto piano di una palazzina in via Bonfiglio. Gli aspiranti occupanti hanno forzato gli ingressi, e forse sono stati scambiati per dei ladri. I due nuclei familiari protagonisti della tentata occupazione sono stati denunciati. 23 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto gli agrigentini Francesco Gallo, Raffaele Casella, Giuseppe Ciranni, Giuseppe Abella e Giuseppe Proto. I cinque imputati, tutti giovani tifosi dell’Akragas calcio, sono stati imputati di omessa presentazione alla polizia giudiziaria a seguito del Daspo che gli e’ stato imposto dalla Questura di Agrigento a causa di alcuni tafferugli risalenti al 2008. Secondo l’ accusa, i 5 si sarebbero presentati in Questura per firmare il registro con lieve anticipo o con lieve ritardo rispetto a quanto imposto. E’ stato invece condannato a 1 mese e 10 giorni di reclusione Salvatore Attardo, che un giorno si sarebbe presentato a firmare con un rilevante ritardo. 24 gennaio, Su proposta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento e la Guardia di Finanza hanno sequestrato beni per un valore complessivo di oltre 14 milioni di euro riconducibili al presunto boss Calogero Ferro, 58 anni, presunto esponente di spicco del clan mafioso di Canicatti’. Ferro e’ stato condannato nel 93 a 5 anni di reclusione per associazione mafiosa, ed e’ figlio di Antonio Ferro, indicato come il capo di Cosa nostra in provincia di Agrigento negli anni 70. Secondo gli inquirenti, Ferro avrebbe ospitato nell'azienda agricola di famiglia diversi summit mafiosi con boss del calibro di Bernardo Provenzano, Salvatore Riina, Bernardo Brusca e Giuseppe Di Cristina. Nel mirino del sequestro vi sono 2 aziende, 269 ettari di terreni tra Butera e Canicatti’, 2 fabbricati, 4 autoveicoli, 4 macchine agricole, e 7 rapporti bancari. 24 gennaio, I Carabinieri della stazione di Cattolica Eraclea, agli ordini del maresciallo Liborio Riggi, hanno notificato la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Giuseppe D’Amico, 25 anni, accusato di tentata estorsione a danno dell’ ex sindaco di Cattolica Eraclea, e attuale capogruppo della maggioranza al Consiglio comunale di Cattolica, Nino Aquilino. Aquilino avrebbe ricevuto almeno 5 telefonate anonime minatorie a fini estorsivi, il cui contenuto sarebbe stato : “ tu e il sindaco Termine dovete farmi trovare 5000 euro in contanti dentro un cassonetto dei rifiuti vicino al Municipio, altrimenti avrete problemi seri”. Aquilino ha presentato denuncia, e poi ha ricevuto altre telefonate : “hai fatto la denuncia? Adesso devi morire, ti devo ammazzare, bastardo ! E i soldi che mi devi dare non sono più 5.000 euro ma 50.000 euro, senno’ tu muori”. Il provvedimento cautelare e’ stato emesso dal Gip del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella su richiesta del sostituto procuratore Santo Fornasier. La svolta nelle indagini e’ stata frutto di un’intensa attivita’ investigativa basata soprattutto sui tabulati telefonici e sull’ incrocio di diversi dati. 24 gennaio, I Carabinieri della Compagnia di Agrigento hanno arrestato Lauro Calogero Bacino, 30 anni, di Agrigento. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Agrigento per ipotesi di reato connesse alla droga risalenti al dicembre del 2007. 24 gennaio, A Comitini, i Carabinieri hanno sottoposto a detenzione domiciliare Leonardo Bruno, 43 anni, su ordine del Tribunale di Sorveglianza di Palermo. Bruno scontera’ 1 mese e 5 giorni si reclusione per omesso versamento di ritenute assistenziali e previdenziali. 24 gennaio, In Piemonte, in territorio di Cuneo, tra Fossano e la frazione Tagliata , un incidente stradale, uno scontro tra un’ auto e un camion scatenato forse dal manto stradale ghiacciato, ha provocato la morte del conducente dell’auto, Giuseppe Russo, 36 anni, di Agrigento, agente della Polizia penitenziaria. Giuseppe Russo, sposato e padre di una bambina, e’ originario della frazione di Villaseta, dove e’ nato e cresciuto. 24 gennaio, Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Ermelinda Marfia, ha condannato a 8 mesi di reclusione Giuseppe Infantino, 32 anni, di Agrigento, accusato di evasione. Poco dopo la mezzanotte del 25 dicembre 2011, i Carabinieri non lo hanno rintracciato in casa, dove invece Infantino avrebbe dovuto essere perche’ sottoposto agli arresti domiciliari. La difesa ha sostenuto che Giuseppe Infantino dormiva, e poi, svegliatosi, non avrebbe risposto in tempo ai Carabinieri. 25 gennaio, Al Palazzo di Giustizia di Palermo, in Corte d’Appello, il Procuratore generale, Rosalia Camma’, ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione a carico di Ferdinando Bonanno, 71 anni, di Ragalna in provincia di Catania, e gia’ tra i responsabili della catena di supermercati “Eurospin”, e 12 anni di reclusione a carico di Pino Gambino, 40 anni, di Ravanusa. Bonanno e Gambino sono stati giudicati in abbreviato e assolti in primo grado il primo marzo 2011 nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia nell’agrigentino cosiddetta “Apocalisse”, contro alcuni presunti favoreggiatori del boss Giuseppe Falsone. 25 gennaio, A Milano, in Tribunale, innanzi al Giudice per le udienze preliminari, il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 10 anni di reclusione ciascuno a carico di Calogero Palumbo, 49 anni, e Giuseppe Luparello, 25 anni, entrambi di Porto Empedocle, processati in abbreviato per concorso nell’ omicidio dell’imprenditore di Sommatino, Giuseppe Monterosso, ucciso il 6 maggio 2009 nella sua ditta di Cavaria, frazione di Varese. Palumbo e Luparello sono difesi dagli avvocati Angelo Nocera e Antonino Gaziano, e avrebbero fornito le armi usate poi per compiere il delitto. 25 gennaio, La cantina “Corbera” a Santa Margherita : truffe, frode in commercio e finanziamenti pubblici. La Procura di Sciacca chiede 9 rinvii a giudizio. La Procura di Sciacca ha lavorato e adesso ha concluso le indagini. I magistrati invocano 9 rinvii a giudizio. Nel mirino vi sono l’ ex presidente della cantina, Paolo Femminella, l’enologo Roberto Aurienti, poi Calogera Antonia Giambalvo, dipendente della cantina come analista e biologa, Antonino Milazzo, legale rappresentante di una societa’, Giovanni Favaloro, consulente della cantina, e poi Antonino La Rocca, Vincenza Barbera, Francesco Valenti e Rocco Abate, tra componenti del Consiglio di Amministrazione o del Collegio sindacale. I 9 sono imputati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla truffa aggravata per il conseguimento di finanziamenti pubblici. L' inchiesta e’ scattata a seguito del danneggiamento subito dalla cantina "Corbera" il 24 dicembre 2009, quando furono sabotati e svuotati 12 silos provocando la perdita di 2mila e 860 litri di vino di qualita’, dispersi nelle fognature, per un danno stimato intorno ai 300mila euro. Sono stati sequestrati documenti tra gli Uffici pubblici che erogano le agevolazioni finanziarie richieste dalla cantina Corbera, soprattutto all’ Assessorato regionale all’Agricoltura. E i Carabinieri della compagnia di Sciacca, del Nas, il Nucleo anti – sofisticazioni, e il Nucleo di polizia tributaria del comando provinciale di Agrigento, hanno sequestrato centinaia di migliaia di ettolitri di vino "Corbera", che e’ stato acquistato da numerosi commercianti residenti nelle province di Agrigento, Palermo, Trapani e Torino. Secondo gli inquirenti, il vino sarebbe stato alterato. I commercianti che hanno subito il sequestro del vino sarebbero "persone offese". La cantina “Corbera” e’ stata partorita dopo il terremoto che sconvolse la Valle del Belice, nel 1968, e per decenni e’ stata in progressiva eccellenza nella lavorazione e trasformazione delle uve dei circa 900 soci, proprietari di 1.700 ettari di vigneti. Nel giugno 2010 si e’ dimesso il Consiglio di amministrazione, e adesso il legale, Serafino Mazzotta, ha preannunciato che lo stesso Consiglio sara’ Parte civile in caso di rinvio a giudizio degli imputati. 25 gennaio, Al Tribunale di Agrigento, la Procura, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna a complessivi 137 anni di carcere a carico di 17 imputati, e l’assoluzione di altri 3, nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga, tra Licata e Catania, cosiddetta “Carte false”. La condanna piu’ severa, 24 anni, e’ stata chiesta per Gaspare Trigona, di Licata. Poi 14 anni di carcere ciascuno per Antonio Giarrana, Mario Barone, Giovanni Lucio Grasso e Fabio Sparacino, poi 5 anni ciascuno per Salvatore Carlo Sammartino, Santo Bonanzinga e Giuseppe Pace, 5 anni e 4 mesi per Giuseppe Daniele Nocita, Ivan Sapienza e Concetto Stagnitto, 8 anni per Andrea Daminelli, 2 anni per Carlo Lazzaro, 6 anni per Giuseppe Rapisarda, 4 anni per Carmelo Prato e 3 anni ciascuno per i fratelli Salvatore e Carmelo Antonio Morello. Chiesta l’assoluzione per Enza Pace, Claudio Salvatore Sciuto e Claudio Turrisi. 25 gennaio, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno arrestato ai domiciliari Giuseppe Dimino, 48 anni, di Sciacca, che scontera’ 6 mesi di reclusione per favoreggiamento personale, reato risalente al 2011. 25 gennaio, I Carabinieri della Stazione di Palma di Montechiaro hanno denunciato una insegnante del luogo per violazione delle norme in materia edilizia allorche’ in contrada “Marina di Palma” avrebbe costruito uno stabile di 4 piani senza concessione edilizia. Il manufatto e’ stato sequestrato. 25 gennaio, A Canicatti’, focolaio di brucellosi in un allevamento di bovini. L’ infezione e’ stata riscontrata dagli ispettori del servizio veterinario territoriale dell’ Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, che hanno inviato una relazione al sindaco di Canicatti’ per l’adozione dell’ordinanza di sequestro dell’allevamento e per il successivo abbattimento dei capi infetti. 25 gennaio, La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di Michele Sollano, 43 anni, di Agrigento. L’ udienza preliminare, innanzi al Gup Davico, e’ in programma il prossimo 5 marzo. Sollano rispondera’ di violazione della normativa in materia ambientale per area adibita a discarica, scoperta e sequestrata dalla Polizia provinciale. 25 gennaio, Al Comune di Palma di Montechiaro i Carabinieri hanno acquisito degli atti amministrativi su alcuni appalti pubblici nell’ ambito di una inchiesta coordinata dal sostituto procuratore di Agrigento, Luca Sciarretta, in collaborazione con il procuratore Renato Di Natale e l’ aggiunto Ignazio Fonzo. I militari hanno prelevato faldoni, computer e Cd presso il gabinetto del sindaco. Un’altra perquisizione, nel contesto della stessa inchiesta, e’ stata compiuta all’interno dello studio tecnico di un palmese al Villaggio Mose’, ad Agrigento, dove sono stati prelevati alcuni computer, Cd ed altro. 26 gennaio, Tra Caltabellotta e Burgio, in contrada Taja Sottana, un passante si e’ accorto di un cadavere e ha lanciato l’allarme. E’ stato scoperto morto Gutu Miahi, 39 anni, originario della Romania, e da pochi giorni gravitante nella zona insieme a dei connazionali alla ricerca di lavoro nei campi. Secondo i primi accertamenti del medico legale, l’uomo sarebbe morto a causa del freddo. Indagano la Procura e i Carabinieri. 26 gennaio, Lo ha annunciato alla stampa lui stesso : questa mattina la Guardia di Finanza ha notificato un avviso di garanzia a Mario Pardo, operatore culturale e organizzatore di eventi agrigentino, indagato nell’ambito dell’ inchiesta della Procura di Agrigento sulla gestione della Fondazione Teatro Pirandello in riferimento alla Sagra del Mandorlo in fiore 2012. Mario Pardo commenta : “ la notifica dell’avviso non mi ha sorpreso piu’ di tanto in quanto, dopo aver appreso i contenuti dell’avviso al sindaco Zambuto, credevo ovvio essere colpito anche io da un identico provvedimento. E’ inutile sottolineare che ritengo il mio operato perfettamente conforme alle leggi, e che quindi non mi considero responsabile dei fatti contestati, ma e’ anche altrettanto vero, come e’ normale in uno stato di diritto, che sia un magistrato terzo a qualificare i miei comportamenti e giudicarli secondo legge. Attendero’ fiducioso gli esiti delle indagini mettendomi a disposizione dell’ autorita’ giudiziaria per qualsivoglia esigenza”. Nel frattempo, anche gli altri presunti beneficiari di incarichi legati alla Sagra 2012 hanno ricevuto l' avviso di garanzia, e saranno presto interrogati in Procura. Alcuni sono stati gia’ ascoltati. 26 gennaio, Dopo Canicatti’, altro colpo a Campobello di Licata. Stessa tattica : sequestro della moglie, e rapina al marito al rientro a casa. Oggi l’unico indizio e’ la tattica, il sequestro di persona e poi la ruberia. Perche’ la stessa tattica e’ stata ripetuta, una prima e una seconda volta, e tra le due volte e’ trascorso poco tempo, e tra i due luoghi teatro delle rapine vi e’ poca distanza. Non e’ azzardato ipotizzare che a Canicatti’ e a Campobello di Licata abbia imperversato la stessa banda. Adesso a Campobello di Licata, i rapinatori, travisati al volto e armati, sono entrati in una casa e hanno immobilizzato una donna, moglie di un imprenditore. Il sequestro. Poi, appena e’ rientrato il marito, lo hanno costretto a consegnare il contenuto della cassaforte. Gioielli e oggetti di valore, denaro in contante e anche una pistola, legalmente detenuta. Bottino da migliaia di euro. Poi, la fuga. E cosi’ anche lo scorso 10 gennaio, a Canicatti’, in periferia, dove 5 banditi, travisati al volto e armati di pistole e coltelli, sono entrati in una casa, hanno immobilizzato una donna e hanno atteso il rientro del marito, un ottico. I malviventi hanno costretto la coppia a consegnare il denaro e i gioielli custoditi nella cassaforte dell’ abitazione, per un valore di alcune decine di migliaia di euro, e poi sono fuggiti. Apprensione e paura serpeggiano latenti tra la popolazione. Anche la crisi rende e trasforma l’ uomo in lupo, e i lupi, quando sono affamati, da monte scendono a valle alla ricerca di cibo. Il dilagare di miseria e poverta’ come causa di impennata della microcriminalita’, e flussi incontrollati di extracomunitari, da sud o dall’est, che inseguono di istinto la sopravvivenza. Lo spettro del brigantaggio. Mala tempora currunt. 26 gennaio, La Procura di Agrigento, tramite il capo Renato Di Natale, l’ aggiunto Ignazio Fonzo, e il titolare del fascicolo, Santo Fornasier, ha concluso le indagini e ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 10 indagati nell’ ambito dell’ inchiesta sul crollo del Palazzo Lo Jacono Maraventano, nel centro storico di Agrigento, il lunedi’ di Pasquetta 25 aprile 2011. Entro 20 giorni hanno facolta’ di presentare contro deduzioni, prima della formalizzazione della richiesta di rinvio a giudizio, il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, Giuseppe Principato, capo dell’Ufficio tecnico comunale di Agrigento, Calogero Tulumello, funzionario comunale, Attilio Sciara, capo della Protezione civile comunale, poi Gaspare Triassi, Marcello Cappellino e Andrea Patti, componenti del collegio di progettazione e di direzione dei lavori urgenti per il recupero in sicurezza del palazzo, poi Giuseppe, Calogero e Carmelo Analfino di Agrigento, tutti e tre esponenti della ditta “Edil.Co.A”, che ha eseguito i lavori. I 10, a vario titolo, rispondono di condotte colpose perche’ negligenti, imprudenti ed imperite, per non idoneita’ tecnica dei progetti di lavoro, per la inutilita’ delle opere eseguite, insufficienti, mal compiute e prive di una seria logica di progetto. 27 gennaio, Ad Agrigento, in via Atenea, nei pressi della salita Madonna degli Angeli, un agrigentino di 20 anni e’ stato aggredito e selvaggiamente picchiato da 5 coetanei nordafricani, soliti abitualmente a bivaccare tra Porta di Ponte e via Pirandello. Il ragazzo ha subito diverse ferite in varie parti del corpo, e la frattura della mascella tanto da rendere necessaria una operazione chirurgica. 28 gennaio, Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Luisa Turco, ha rinviato a giudizio Davide Dispensa, 30 anni, di Agrigento, accusato di una brutale aggressione, con strappo di parte del lobo di un orecchio, a danno di un coetaneo, il 9 agosto del 2009. La presunta vittima del pestaggio, L C, 27 anni, si e’ costituito Parte civile in giudizio tramite l’avvocato Giuseppe Scozzari. Dispensa e’ difeso dall’avvocato Monica Malogioglio. Prima udienza il prossimo 8 maggio. 28 gennaio, I Carabinieri hanno arrestato Gaetano Ragaccio, 47 anni, di Castrofilippo, che scontera’ 3 mesi di reclusione per furto aggravato. 28 gennaio, A Campobello di Licata i Carabinieri hanno denunciato alla Procura di Agrigento due romeni per ricettazione in concorso e porto abusivo in luogo pubblico di oggetti atti ad offendere allorche’ sono stati sorpresi a caricare su un’automobile circa 100 metri di cavo elettrico, 6 chili di filo in rame e attrezzi per il taglio di metalli, il tutto sequestrato. Il conducente del mezzo, senza patente di guida perche’ mai conseguita, ha subito un’altra denuncia. 28 gennaio, La sezione distaccata del Tribunale di Agrigento a Canicatti’ ha condannato una donna di Grotte, M P, alla pena di 350 euro di multa oltre a mille euro per le spese di parte civile, che e’ l’ ex marito della donna, S G, difeso dall’ avvocato Gianfranco Pilato. La donna e’ stata riconosciuta responsabile della mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, perche’ si e’ ostinata piu’ volte a non consentire all’ ex marito di incontrare la loro figlia minore. 28 gennaio, A Palermo, all’ Ospedale Villa Sofia, e’ morto Giuseppe Migliorino, 48 anni, di Ribera, artigiano, che lo scorso 1 gennaio, intento ad aggiustare l’antenna del televisore, e’ precipitato dal tetto di casa sua a Ribera, in via Pisa. 28 gennaio, A Porto Empedocle, in piazza Aristotele, nei pressi dello stadio comunale, ha subito un furto la caffetteria – ricevitoria Di Miceli. Il bottino e’ di circa 500 euro. Un ragazzo e’ entrato nel bar, e approfittando dell’assenza della titolare, impegnata nel retrobottega, ha arraffato il denaro dentro la cassa ed e’ fuggito. 28 gennaio, A Realmonte, in via Rina, ha subito un incendio, per cause in corso di accertamento, la Fiat Punto di una insegnante, T M, sono le iniziali del nome, 37 anni. 28 gennaio, A Favara, i Carabinieri indagano a seguito dell’ incendio, in piazza Angelo Giglia, che ha bruciato una Bmw X3 di A A, sono le iniziali del nome, 44 anni. 28 gennaio, A Grotte i Carabinieri hanno arrestato per furto aggravato, in flagranza di reato, Gianluca Stagno, 23 anni, di Grotte, e un minorenne, sorpresi a fuggire dopo avere rubato circa 10 chili di cavi elettrici da un impianto sportivo di proprieta’ del Comune di Grotte. Stagno e’ ristretto ai domiciliari. Il minorenne e’ al centro di prima accoglienza di Palermo. I due sono difesi dall’ avvocato Daniele Re. 29 gennaio, Il boss Falsone e i presunti favoreggiatori. La Direzione distrettuale antimafia di Palermo invoca 16 anni di reclusione a carico del riberese Carmelo Marotta. Lo scorso 28 novembre, Giuseppe Falsone è stato collegato in videoconferenza con il Tribunale di Sciacca. E ha dichiarato : “non conosco l’ imprenditore di Ribera, Carmelo Marotta, e mai sono stato in contatto con lui”. E i documenti di identità che sono stati scoperti nel suo covo a Marsiglia ? E Falsone ha risposto : “li ho ricevuti da un’altra persona”. Nell’ appartamento dove e’ stato scovato Giuseppe Falsone, sono stati scoperti i documenti di identità di Mauro Capizzi e di Mario Pino Schittone, che sono due operai di Carmelo Marotta. Poi, Marotta, interrogato, ha ammesso che si tratta di due suoi operai, e non si spiega però il perchè dei documenti nella casa a Marsiglia. Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, l’ ex capo di Cosa nostra agrigentina mente. I contatti tra Falsone e Marotta vi sarebbero stati, anche tramite i collegamenti internet e con Skype. Così come sarebbe stata accertata la presenza di Marotta a Marsiglia nel periodo in cui il boss di Campobello di Licata si è nascosto nella città francese. E il riberese si è giustificato : “sì, sono stato nella zona, ma solo per una crociera, con la mia famiglia”. E infatti, Carmelo Marotta e la sua famiglia sono stati a bordo della motonave “Fantasia”, in crociera nel Mediterraneo, che il 25 luglio del 2009 ha sostato a Marsiglia. E poi, il 14 e 15 agosto 2008 è stato riscontrato che una persona, di nome Marotta, ha utilizzato due camere presso l’ albergo “New Hotel Marseille” a Marsiglia, pagando in contanti. Poi, ancora nel covo di Falsone, è stato scoperto un foglietto con annotato “Malupila”. E “Malupila” in dialetto siciliano è persona con carnagione e capelli rossicci. Allora è stato chiesto al pentito di Sambuca di Sicilia, Calogero Rizzutto, se lui, negli ambienti di Cosa nostra, conoscesse dei “Malupila”. E Rizzuto ha risposto : “uno lo conosco personalmente, ed è Salvatore Imbornone. L’ altro me lo ha indicato lo stesso Imbornone, ed è Carmelo Marotta di Ribera, che io non conosco” . A conclusione della requisitoria, il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Giuseppe Fici, ha invocato la condanna a 16 anni di reclusione a carico di Marotta. Il prossimo 27 febbraio interverranno i suoi difensori, gli avvocati Aldo Rossi e Nino Zanghì. Poi, la sentenza. 29 gennaio, Ad Aragona, i Carabinieri della Compagnia di Canicattì, hanno arrestato un nigeriano, Emmanuel Obi, 24 anni, sorpreso in possesso di 16 grammi di hashish, 0,5 grammi di cocaina, 10 grammi di eroina, 2 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e un coltello per il taglio della droga. Sequestrati anche 1.940 euro in contanti. 29 gennaio, I Carabinieri hanno arrestato un pensionato, Salvatore Marziano, 69 anni, di Realmonte, in esecuzione di una ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo. Marziano scontera’ 2 mesi di reclusione ai domiciliari per reati in materia tributaria, commessi nel 2000. 29 gennaio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Agrigento hanno arrestato Antonio Borsellino, 33 anni, originario di Cattolica Eraclea, per furto di un telefono cellulare al palazzo di Giustizia, in via Mazzini. Il furto e’ stato scoperto dal proprietario del telefonino che ha lanciato l’allarme. In pochi minuti, grazie anche alle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza, i Carabinieri hanno scoperto l’ autore del furto che e’ stato bloccato all’interno del Tribunale. 29 gennaio, Il Tribunale di Sciacca ha assolto Nicasio Genova, 42 anni, di Burgio, agricoltore, accusato di tentato omicidio a danno del compaesano Salvatore Carlino, il 5 agosto del 2006. A conclusione della requisitoria, il pubblico ministero ha chiesto la condanna di Genova a 4 anni e 8 mesi di reclusione. Invece, il Tribunale ha riqualificato il reato da tentato omicidio in lesioni, ha concesso l’esimente della legittima difesa e ha assolto Nicasio Genova. 29 gennaio, A Porto Empedocle, i poliziotti del Commissariato Frontiera, agli ordini di Cesare Castelli, hanno denunciato un minorenne di 16 anni sorpreso in possesso di un coltello a serramanico. L’arma e’ stata sequestrata. 29 gennaio, A Realmonte, in via Mare Adriatico, ha subito un incendio la Fiat Ulisse di un elettricista, F B , 43 anni, di Realmonte. Le fiamme hanno anche assalito una seconda vettura parcheggiata a fianco, e l’ ingresso di un edificio. Indagano i Carabinieri. 29 gennaio, Ad Agrigento, a Villaseta, i poliziotti della Volanti hanno sorpreso S C, sono le iniziali del nome, 25 anni, alla guida di un’ automobile con l’assicurazione falsa, comprata al prezzo di 50 euro da uno sconosciuto. L’ automobilista ha ammesso le proprie responsabilita’, raccontando di avere acquistato il tagliando per pochi euro, ed e’ stato denunciato per ricettazione e uso di atto falso. Sequestrate l’automobile e la patente di guida. 29 gennaio, Ad Agrigento, a seguito di un incidente al Viale della Vittoria, e’ stato denunciato per guida in stato di ebbrezza alcolica, V C , sono le iniziali del nome, 37 anni, di Agrigento, autotrasportatore, che a bordo del suo autocarro si e’ scontrato con un’automobile. L’ autotrasportatore, sottoposto al test dell’etilometro, e’ risultato con un tasso alcolemico tre volte superiore il limite consentito dalla legge. Denuncia, ritiro patente e multa salata da parte della Polizia municipale. 29 gennaio, I Carabinieri della Stazione di Racalmuto indagano a seguito di due incendi nel centro urbano del paese. A fuoco una Fiat Panda in via Giuseppe Verdi e un furgone di proprieta’ di una ditta di onoranze funebri la “Fratelli Collura”, parcheggiato nei pressi dell’abitazione dei due fratelli, in piazza Buttitta. 30 gennaio, Ad Agrigento i poliziotti della Volanti e i carabinieri hanno denunciato un 50enne pluripregiudicato per oltraggio, resistenza, minacce e violenza a pubblico ufficiale, guida in stato di ebbrezza alcolica, e gli hanno ritirato la patente. L’ uomo, gia’ in marcia a folle velocita’, e’ fuggito all’ alt della Polizia, a bordo di una Fiat Uno bianca, e’ stato inseguito, rischiando di provocare incidenti stradali, e’ stato acciuffato a Villaseta, dove si e’ denudato e ha inveito contro gli agenti. 30 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha disposto il giudizio immediato a carico di Ivan Giardina, 26 anni, di Canicatti’, accusato di omicidio preterintenzionale allorche’ il 14 giugno del 2009, al culmine di un diverbio per contrasti di vicinato, avrebbe spintonato la pensionata Giuseppa Lo Sardo, che cadde a terra e poi mori’ in Ospedale dopo il ricovero. Il processo inizia il 18 giugno innanzi alla Corte d’Assise di Agrigento. 30 gennaio, A Palma di Montechiaro la Polizia ha denunciato i coniugi R C, 48 anni, e D F, 45 anni, perche’ si sono allacciati abusivamente a un pozzetto idrico di pertinenza del Comune. Ai controlli della Polizia hanno partecipato il personale dell’Ufficio idrico del Comune e i tecnici di Girgenti Acque. 30 gennaio, A Realmonte, in via della Liberta’, ha subito un incendio la Fiat Punto di una casalinga di 56 anni. Le fiamme hanno assalito anche una seconda Fiat Punto, vicina alla prima, anch’essa di una casalinga di 30 anni. 31 gennaio, Al Tribunale di Gela, a conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari, Veronica Vaccaro, ha condannato all’ ergastolo Giuseppe Centorbi, 42 anni, di Licata, pregiudicato, accusato di avere ucciso, la mattina del 21 giugno 2011, nelle campagne di Desusino, in territorio di Butera, i compaesani Filippo Militano, 48 anni, la moglie Giuseppa Carlino, 45 anni, e il loro figlio, Salvatore, 13 anni. Centorbi e’ stato inoltre condannato al pagamento del risarcimento dei danni a favore della parte civile, i familiari delle vittime. Giuseppe Centorbi avrebbe agito per rancore contro Filippo Militano perche’ si sarebbe ritenuto truffato da lui in riferimento ai confini dei terreni in campagna. I periti hanno accertato la capacita’ di intendere e di volere dell’ imputato al momento del compimento del triplice omicidio. 31 gennaio, A Canicatti’ i Carabinieri hanno denunciato alla Procura, per truffa aggravata a danno dello Stato, tre falsi ciechi, due uomini e una donna, tra i 55 e i 60 anni di eta’, che ogni mese avrebbero incassato la pensione di invalidita’ e l’ assegno di accompagnamento. I militari hanno indagato e pedinato i 3, intenti a muoversi senza problemi, recandosi autonomamente in campagna per lavoro, o nei negozi, prelevando denaro dal bancomat e leggendo all’occorrenza. La truffa ammonterebbe a circa 150mila euro, erogati indebitamente. L’inchiesta e’ stata coordinata dalla Procura di Agrigento, tramite il sostituto Matteo Delpini. 31 gennaio, L’ ex preside dell’istituto professionale ‘’Friscia’’ di Sciacca, Salvatore Barbera, 63 anni, di Sciacca, gia’ condannato a 7 anni di reclusione per abusi sessuali su alcune alunne, rispondera’ innanzi al Tribunale di Sciacca anche di altre ipotesi di reato, insieme alla figlia, Angela Barbera, e al genero, Filippo Leone. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal procuratore Vincenzo Pantaleo, il preside Barbera avrebbe assegnato diversi incarichi di docenza ai suoi familiari violando le graduatorie, e procurando cosi’ a loro un ingiusto vantaggio patrimoniale. 31 gennaio, La Guardia di Finanza di Sciacca ha arrestato un tunisino di 33 anni, Barisr Raffik, per spaccio di sostanze stupefacenti allorche’ e’ stato sorpreso a bordo di un autobus di linea in possesso di 300 grammi di hashish. A fiutare la droga e’ stato un cane in dotazione alle Fiamme gialle. 31 gennaio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato Giuseppe Giardino, 35 anni, di Catania, giudicato in abbreviato, a 3 anni di reclusione. Rinviato a giudizio Giuseppe Prussiano, 37 anni, anche lui di Catania. I due sono accusati di una rapina commessa a Porto Empedocle, a danno del Credito Emiliano, il 26 luglio del 2001, e che frutto’ 4 milioni e mezzo di lire. 31 gennaio, A Palermo, al Palazzo di Giustizia, in Corte d’Appello, a conclusione della requisitoria, il Procuratore generale, Rosalia Camma’, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado che ha condannato 3 imputati di Porto Empedocle accusati di detenzione e spaccio di droga. Dunque, 5 anni di carcere per Lorenzo Scibetta, 43 anni di eta’. 4 anni e 8 mesi per Giacomo Verderame, 33 anni. E 2 anni e 8 mesi per Salvatore Di Fede, 25 anni. 31 gennaio, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini del vice questore aggiunto Cesare Castelli, hanno arrestato Cristian Pagliaro, 26 anni, e Pietro Pulsiano, 41 anni, entrambi di Porto Empedocle, accusati di furto con scasso e danneggiamento allorche’, dopo avere frantumato il vetro di una Fiat Panda parcheggiata in via Lampedusa, nei pressi della spiaggia di Punta Grande, hanno rubato due borsoni dall’interno del mezzo. Pulsiano e Pagliaro, all’ alt della Polizia, sono fuggiti in auto ma sono stati inseguiti e acciuffati. I due, difesi dagli avvocati Daniele Re e Rosario Fiore, sono reclusi ai domiciliari. 31 gennaio, La Procura della Repubblica di Sciacca indaga su alcuni presunti illeciti commessi dalla Cooperativa Arcobaleno, impegnata in servizi sociali. L’ inchiesta e’ scattata a seguito di un incidente sul lavoro. Il dipendente che ha subito l’incidente si e’ recato all’ Inail per le visite obbligatorie, e in sede Inail e’ stato scoperto che lo stesso dipendente e’ stato assunto in nero. E dunque si e’ proceduto alla denuncia d’ufficio. Il lavoratore nel frattempo si e’ sottoposto alle cure di recupero, peraltro non ultimate per difficolta’ di pagamento da parte dello stesso lavoratore, senza stipendio. I magistrati hanno gia’ ascoltato i dirigenti della Cooperativa. 31 gennaio, I Carabinieri della Compagnia di Cammarata hanno denunciato M V, 20 anni, perche’ prima ha rubato un televisore a casa di un pensionato a San Giovanni Gemini, e non e’ stato scoperto, poi pero’ si e’ accorto della mancanza del telecomando, e allora e’ rientrato nell’appartamento il giorno dopo per rubarlo ma i Carabinieri, gia’ allarmati dal pensionato che ha denunciato l’ irruzione, lo hanno sorpreso e denunciato per furto aggravato e danneggiamento. 1 febbraio, I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno arrestato Giuseppe Luparello, 25 anni, di Favara, accusato di evasione dagli arresti domiciliari a cui e’ sottoposto. In occasione di un controllo, Luparello e' stato sorpreso fuori la propria abitazione. 1 febbraio, Il Tribunale di Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato a 1 anno di reclusione Alessandro Infantino, 26 anni, di Agrigento, sorpreso in possesso nella sua abitazione in via Gioeni di 96 grammi di hashish. E’ stato invece assolto dalla stessa accusa il fratello Giuseppe Infantino, 31 anni, difeso dall’ avvocato Davide Casa’. Per entrambi, il Pubblico ministero ha invocato la condanna a 2 anni di reclusione ciascuno. 1 febbraio, La Guardia costiera di Porto Empedocle, agli ordini di Rinaldo Di Martino, ha denunciato un pescatore abusivo, sanzionato per mille euro, ed e’ stata sequestrata l’attrezzatura da pesca consistente, tra l’altro, in 250 metri circa di rete da posta. 1 febbraio, La Corte d’Appello di Palermo ha ridotto da 5 mesi a 3 mesi la condanna inflitta al dentista agrigentino Calogero Castellino, 55 anni, accusato di maltrattamenti, lesioni, percosse e ingiurie alla moglie. La donna si e’ costituita parte civile e ha ottenuto il risarcimento dei danni che sara’ quantificato in sede civile. 1 febbraio, A Favara, in via Capitano Basile, un raid vandalico e’ stato perpetrato a danno dell’ Istituto comprensivo Gaetano Guarino. I malviventi sono entrati da una finestra del bagno e hanno svuotato gli estintori lungo i corridoi e sui pavimenti di alcune classi della scuola media. Poi, tutto a soqquadro. 1 febbraio, A Palma di Montechiaro, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari un bracciante agricolo, pregiudicato, presunto responsabile di violenza sessuale a danno di minorenni. Secondo quanto emerso dall’ inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore di Agrigento, Arianna Ciavattini, l’uomo, tra il 2002 e il 2005 e tra il 2009 e il 2010, avrebbe, in numerose circostanze, abusato sessualmente di alcune minorenni approfittando dell’assenza dei loro genitori perche’ impegnati a lavoro. 1 febbraio, A Palermo la Corte d’Appello per i Minori ha condannato a 14 anni di reclusione Angelo Ferrigno, 19 anni, di Canicatti’, gia’ condannato lo scorso 31 maggio 2012 a 10 anni di reclusione dal Tribunale dei Minori allorche’ il 17 luglio 2011, con un colpo di cacciavite alla testa, provoco’ la morte, dopo 11 giorni di coma, di Calogero Giardina, 24 anni, anche lui di Canicatti’, aggredito per una ragazza contesa. 2 febbraio, Disagi lungo la strada statale 115. Infatti, tra Ribera e Caltabellotta e’ crollata una parte del ponte sul fiume Verdura. La strada dunque e’ stata chiusa in entrambe le direzioni e il traffico e’ stato dirottato su un percorso alternativo. La deviazione, pero’, provoca un allungamento del tracciato di circa 30 chilometri, dunque con piu’ tempo di percorrenza. A lavoro gli organi competenti per rimediare. 2 febbraio, A Realmonte, i Carabinieri hanno arrestato Federico Fiorica, 26 anni, commerciante, sorpreso, nel corso di una perquisizione all’ interno di un bar del paese gestito dallo stesso Fiorica, e anche dentro casa sua, in possesso di 63 grammi di cocaina e 0,3 grammi di hashish, una bustina contenente semi di canapa indiana, e mezzo spinello confezionato con hashish. 2 febbraio, La sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei conti ha confermato la condanna a risarcire 100mila euro gia’ inflitta in primo grado all’ ex sindaco di Agrigento, Calogero Sodano, reo di non avere adeguatamente combattuto l’abusivismo edilizio e di avere, di conseguenza, provocato un danno all’immagine della citta’. Il procedimento contabile e’ scaturito dalla condanna penale definitiva in Cassazione subita da Sodano, in riferimento alla mancata repressione dell’abusivismo edilizio in citta’. 2 febbraio, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 5 anni di reclusione, per violenza sessuale a danno di una donna inglese, Antonio Maniscalco, 34 anni, di Sciacca, titolare di un pub a Sciacca al cui interno si sarebbe verificato il presunto abuso. Maniscalco e’ stato giudicato in abbreviato. Il pubblico ministero ha invocato la condanna dell’ imputato a 5 anni e 8 mesi di carcere. 2 febbraio, La Guardia costiera di Porto Empedocle, agli ordini di Rinaldo Di Martino, ha denunciato una ditta campana e un rivenditore siciliano, allorche’ avrebbero immesso e commercializzato in Italia motori fuoribordo, risultati potenzialmente pericolosi perche’ non conformi alle normative comunitarie. Le due ditte sono state multate per la somma complessiva di circa 90mila euro, e un motore e’ stato sequestrato. Si tratterrebbe di un motore importato dalla Cina, non commercializzabile in Italia perche’ non in regola con i parametri imposti dalle norme comunitarie. 3 febbraio, A Canicatti’, sono entrati dentro la pizzeria Diana, in contrada Firriato, e hanno esploso prima un colpo in aria come minaccia, e poi un altro colpo contro il titolare, Gioacchino Diana, 47 anni, di Canicatti’, nel frattempo sopraggiunto. Il proiettile si e’ infranto contro la parte posteriore del mezzo del pizzaiolo. Poi sono fuggiti. Sul posto sono subito intervenuti Polizia e Carabinieri che, grazie anche alle indicazioni di Diana, hanno rintracciato i due presunti responsabili della sparatoria. Si tratta dei fratelli di Canicatti’, Calogero Messina, 35 anni, e Vincenzo Messina, di 27 anni. L’ arma, un fucile calibro 12, con matricola punzonata e munizioni, e’ stata sequestrata. 3 febbraio, Avrebbe tentato di inquinare le prove, minacciando un testimone. Ecco perche’ il Gip del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, su richiesta del Pm Santo Fornasier, titolare dell’ inchiesta, ha aggravato il provvedimento dell’ obbligo di dimora e ha disposto invece l’arresto di Giuseppe D’Amico, 25 anni, di Cattolica Eraclea, accusato di tentata estorsione a danno dell’ ex sindaco di Cattolica Eraclea, e attuale capogruppo della maggioranza al Consiglio comunale di Cattolica, Nino Aquilino. Aquilino avrebbe ricevuto almeno 5 telefonate anonime minatorie a fini estorsivi, il cui contenuto sarebbe stato : “ tu e il sindaco Termine dovete farmi trovare 5000 euro in contanti dentro un cassonetto dei rifiuti vicino al Municipio, altrimenti avrete problemi seri”. Aquilino ha presentato denuncia, e poi ha ricevuto altre telefonate : “hai fatto la denuncia? Adesso devi morire, ti devo ammazzare, bastardo ! E i soldi che mi devi dare non sono piu’ 5.000 euro ma 50.000 euro, senno’ tu muori”. La svolta nelle indagini e’ stata frutto di un’intensa attivita’ investigativa basata soprattutto sui tabulati telefonici e sull’ incrocio di diversi dati. 4 febbraio, I Carabinieri hanno arrestato Luca Luigi Gaglio, 21 anni, di Favara, gia’ denunciato dai propri genitori, esasperati dalle aggressioni del figlio e dalle sue continue pretese di denaro. Gaglio e’ stato sorpreso dai militari in casa in flagranza di reato, intento a inveire in escandescenze contro i genitori, piu’ volte costretti a ricorrere alle cure ospedaliere. 4 febbraio, Un ragazzino di 14 anni di Palma di Montechiaro e’ ricoverato in condizioni gravissime al Reparto Rianimazione dell’ Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, perche’ in casa, inseguito da un compagno di giochi, ha sbattuto contro il vetro decorativo di una porta – finestra. Le schegge del vetro gli hanno provocato tagli profondi alla gola, al torace e in altre parti del corpo. Prima la corsa all’ Ospedale di Licata, per tamponare l’emorragia di sangue, e poi il trasferimento a Caltanissetta. A lavoro Polizia e 118. 4 febbraio, Ad Agrigento la Polizia ha denunciato alla Procura per rissa 6 ragazzi tra i 18 e i 25 anni, protagonisti di un violento scontro in piazza Marconi, innanzi alla stazione ferroviaria. I 6 sono stati costretti a ricorrere alle cure ospedaliere, in Pronto soccorso . 4 febbraio, Ad Agrigento, in via Papa Luciani, a seguito di un incidente stradale con feriti, e’ stato denunciato dai Carabinieri M S, 38 anni, di Favara, carpentiere, perche’ ubriaco alla guida di una Golf Volkswagen si e’ scontrato con un Suv Nissan. Feriti i due a bordo della Golf e due studenti universitari a bordo del Suv. 4 febbraio, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, a termine di investigazioni specifiche, hanno denunciato C S, 30 anni, di Agrigento, accusato di ricettazione, allorche’ sorpreso in possesso, e nell’ utilizzo, di due telefonini cellulari di ultima generazione acquistati tramite internet da altre 2 persone che, non avendoli ricevuti in consegna, hanno presentato denuncia alla Polizia. 4 febbraio, A Palma di Montechiaro dimissioni a cascata a seguito dell’ inchiesta in corso su alcuni appalti banditi dall’ Ufficio tecnico del Comune. Si e’ dimesso il sindaco, Rosario Bonfanti, al quale i Carabinieri hanno notificato un avviso di garanzia, ricevuto anche dall’ ingegnere capo Salvatore Di Vincenzo e da due professionisti. Si sono dimessi, inoltre, il vice sindaco, Angelo Cottitto, l’ assessore alla solidarieta’ sociale, Giuseppe Vinciguerra, e il consigliere comunale de La Destra, Salvatore Castronovo. Lo scorso 25 gennaio, al Comune di Palma di Montechiaro i Carabinieri hanno acquisito degli atti amministrativi su alcuni appalti pubblici nell’ ambito di una inchiesta coordinata dal sostituto procuratore di Agrigento, Luca Sciarretta, in collaborazione con il procuratore Renato Di Natale e l’ aggiunto Ignazio Fonzo. I militari hanno prelevato faldoni, computer e Cd. Un’altra perquisizione, nel contesto della stessa inchiesta, e’ stata compiuta all’interno dello studio tecnico di un palmese al Villaggio Mose’, ad Agrigento, dove sono stati prelevati alcuni computer, Cd ed altro. 4 febbraio, A Licata, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato per furto aggravato, in flagranza di reato, Antonino Santamaria, 39 anni, di Licata, sorpreso intento ad asportare alcune piastre in ferro, del peso complessivo di 300 chili circa, dall’interno di un’area di pertinenza delle Ferrovie dello Stato, caricandole a bordo di un autocarro di sua proprieta’. Mezzo e refurtiva sono stati sequestrati. 5 febbraio, I Carabinieri di Licata, in territorio di Riesi, in contrada Palladio, hanno sorpreso 4 malviventi intenti a smontare usando la fiamma ossidrica un autocarro in sosta all’interno di una cava dismessa. I 4 sono fuggiti. Tre sono stati acciuffati e arrestati ai domiciliari : Gaetano Mazzapica, 23 anni, di Riesi, Maurizio Dainotto, 33 anni, di Licata, e Antonio Mancuso, 48 anni, anche lui di Licata. 5 febbraio, Ad Agrigento, in via Manzoni, ignoti malviventi, approfittando dell’ assenza temporanea di persone in casa, sono entrati dentro l’ appartamento del vice presidente del Consiglio comunale di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, e hanno rubato denaro e oggetti preziosi per circa 20mila euro. La moglie di Di Rosa si e’ recata in visita ad un’amica al piano di sopra al suo. Poi, quando e’ rientrata a casa, tentando di aprire la porta, il ladro dall’ interno le ha opposto resistenza. Poi il bandito ha aperto, e ha costretto la donna al silenzio e a entrare in casa, terrorizzata, e poi si e’ subito dileguato fuggendo. Pochi attimi dopo, alcuni vicini si sono accorti della fuga del complice. Entrambi hanno agito a volto scoperto. 5 febbraio, Ad Agrigento, in via Dante, due giovani banditi hanno tentato di forzare la serratura della porta di ingresso della casa di un medico, dentro l’abitazione insieme alla famiglia. Il medico ha udito i rumori, ha capito, ha acceso il televisore e ha aumentato il volume. I ladri si sono quindi accorti della presenza di persone in casa e hanno desistito dal commettere il colpo. La Polizia e’ alla ricerca dei due malviventi. 5 febbraio, Al Tribunale di Agrigento il pubblico ministero ipotizza il movente del delitto Maurizio Giglione a Raffadali. Chieste 4 condanne tra 14 e 16 anni di carcere. Il 28 febbraio del 2005, Maurizio Giglione, fratello di Salvatore vittima della lupara bianca nel 1994, e’ un fantasma gia’ da una settimana. Nessuna traccia. Poi il pomeriggio di giovedi’ 3 marzo un pastore lo scopre cadavere, ucciso a 23 anni, 6 colpi d’arma da fuoco, qui, nelle campagne poco fuori Raffadali, verso Montaperto. Il 9 dicembre del 2006 i Carabinieri arrestano 5 persone. Uno avrebbe accompagnato la vittima, un altro avrebbe sparato, due avrebbero assistito, e il quinto, un barista, e’ ammanettato per favoreggiamento perche’ non avrebbe raccontato la verita’. Il 15 dicembre 2010 la Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto l’archiviazione a favore di Giuseppe e Silvio Cuffaro, padre e figlio, di 76 e 41 anni, e di Raimondo Oreto, 33 anni, tutti e tre di Raffadali. Richiesta di rinvio a giudizio invece per Maurizio Emmanuele, 40 anni, di Racalmuto, e per il barista, Vincenzo Barbaro, 40 anni, di Raffadali. La famiglia della vittima, rappresentata da lui, l’ avvocato Giuseppe Scozzari, si oppone alla richiesta di archiviazione, e il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, dopo l’imputazione coatta, il 18 aprile 2011 ha rinviato anche i tre imputati gia’ candidati all’archiviazione, Raimondo Oreto, Giuseppe e Silvio Cuffaro. Adesso, al Tribunale di Agrigento, dove si celebra il giudizio abbreviato, e’ stata la volta del pubblico ministero, Brunella Sardoni. La requisitoria, e il presunto movente dell’ omicidio : Maurizio Giglione sarebbe stato ucciso perche’ sospettato di essere un confidente dei Carabinieri, e perche’ per colpa sua sarebbe stato scoperto il progetto di una rapina. Poi, le richieste di condanna : 16 anni di reclusione ciascuno per Raimondo Oreto, Giuseppe e Silvio Cuffaro, e 14 anni di carcere per Maurizio Emmanuele. 5 febbraio, La Corte d’Appello di Palermo ha assolto Nicolo’ Cusimano, 32 anni, originario di Palermo, arrestato il 27 ottobre del 2010 perche’ accusato di aver rapinato, il 23 giugno 2010, la Banca San Francesco Credito cooperativo di Canicatti’. Dopo oltre due anni di carcere, Nicolo’ Cusimano e’ stato scagionato da una perizia che ha dimostrato che il rapinatore non e’ stato lui. In primo grado il Tribunale di Sciacca lo ha condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione. Adesso, subito dopo la sentenza d’assoluzione in Appello, Cusimano e’ stato scarcerato. 5 febbraio, La Corte d’Appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado, ha assolto due poliziotti in servizio al Commissariato di Sciacca: Pietro Maria Savoia e Luciano Mastrotodaro, accusati di lesioni personali a danno del pregiudicato Bartolomeo Licciardi, 57 anni, di Bagheria, allorche’ il 10 aprile del 2004, avendo sorpreso Licciardi in possesso di alcuni arnesi da scasso, lo avrebbero gravemente maltrattato e poi arrestato. 5 febbraio, Ad Agrigento, in via Giambertoni, nel centro storico, un incendio ha gravemente danneggiato il ristorante “ Ambasciata di Sicilia ”. Le fiamme sono divampate durante la chiusura del locale, probabilmente sprigionandosi dall’ olio ribollente in cucina. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del fuoco che hanno domato il rogo. 6 febbraio, Al Palazzo di Giustizia di Palermo, a conclusione della requisitoria, la Procura generale ha chiesto la conferma della condanna a 10 anni di reclusione inflitta l’8 febbraio 2013 all’ ex capo di Cosa nostra agrigentina, Giuseppe Falsone, di Campobello di Licata, imputato, in abbreviato, di intestazione fittizia di beni nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta “ Apocalisse ”. La sentenza e’ attesa il 26 aprile. Falsone e’ difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo. 6 febbraio, Incidente sul lavoro in provincia di Agrigento, a Villafranca Sicula, dove una frana si e’ scatenata in una cava di inerti. Sul posto sono intervenuti carabinieri, vigili del fuoco e personale del 118. Un operaio trattorista, Mario Cardinale, 50 anni, di Bivona, e’ stato travolto dai detriti ed e’ morto. Il corpo e’ stato recuperato con difficolta’ dalle forze di soccorso 8 giorni dopo, il 14 febbraio. 6 febbraio, E' approdato alle 2 della notte a Porto Empedocle il traghetto Palladio, partito da Lampedusa, che ieri sera ha subito uno stop alla deriva, a 5 miglia dalla costa agrigentina, a causa dell’ incendio a uno dei motori. Dopo lo spegnimento del rogo, la motonave, con 31 uomini di equipaggio e 38 passeggeri a bordo, e’ stata trainata in porto da un rimorchiatore. Alle operazioni di soccorso, coordinate dalla centrale operativa della Capitaneria di Porto di Palermo, hanno partecipato due motovedette, un rimorchiatore ed un elicottero della Guardia costiera. La Capitaneria di Porto Empedocle, agli ordini di Rinaldo Di Martino, ha avviato un’inchiesta per accertare l’esatta causa dell’ incendio a un motore della nave Palladio. Secondo Francesco Paolo Giacomarro, comandante della Palladio, a causare il fuoco sarebbe stata la rottura di un tubo dell’alta pressione di nafta, che ha spruzzato il carburante sul collettore di scarico che si e’ subito bruciato. Poi le fiamme si sono estese, prima avvolgendo uno dei motori e successivamente propagandosi a quasi tutta la sala macchine . Non vi sono stati feriti ne’ intossicati. Il fumo nero ha invaso i corridoi e le cabine, e i 38 passeggeri a bordo sono stati trasferiti nella sala del bar. 6 febbraio, A Licata, un impiegato dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso e’ stato rapinato durante il percorso verso la banca dove avrebbe dovuto depositare le somme incassate con il ticket sulle visite specialistiche e gli esami diagnostici. Il rapinatore ha sorpreso l’ uomo prossimo alla sua automobile, gli ha puntato un taglierino alla gola, ferendolo lievemente, gli ha rubato i soldi dalla tasca dei pantaloni, lo ha colpito alla testa tramortendolo a terra ed e’ fuggito. L’impiegato dell’ospedale e’ stato medicato al pronto soccorso e poi ricoverato per accertamenti. 7 febbraio, Appalti e turbativa. Operazione della Procura e della Guardia di Finanza di Agrigento " Nuovo tavolino". A Favara 3 arresti e un obbligo di presentazione. 34 gli indagati. E’ l’ inchiesta battezzata “Kaine’ trapeza” , che, tradotto dal greco antico, è “Nuovo tavolino”. Infatti, secondo la Procura e la Guardia di Finanza di Agrigento vi sarebbe stato un presunto accordo di cartello per l’aggiudicazione di un appalto pubblico. E come ? Tramite il ribasso concordato, ossia le imprese presentano tutte un’offerta al ribasso già concordata in anticipo. E il ribasso sarebbe stato uguale per tutte le ditte partecipanti : del 7,3 per cento. Dunque, le Fiamme gialle, capitanate dal colonnello Massimo Sobrà, hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare a Favara, una in carcere e due ai domiciliari. In carcere l’imprenditore Nicolò Costanza, 50 anni, legale rappresentante e amministratore unico della società Gng. Ai domiciliari Michelangelo Palumbo, 45 anni, che avrebbe collaborato con l’imprenditore Costanza, e il direttore dei lavori, Giacomo Sorce, 51 anni. Poi è stato imposto l’obbligo di presentazione ai Carabinieri di Favara a una quarta indagata, Antonella Nobile, 35 anni. Gli indagati sono complessivamente 30. E il Procuratore Renato Di Natale, l’ Aggiunto Ignazio Fonzo e il Sostituto Giacomo Forte hanno firmato l’ avviso di conclusione delle indagini preliminari per altre 4 persone. L’ appalto risale a prima del 2011, quando la Regione Sicilia ha recepito la normativa nazionale del Codice degli appalti. Nel mirino dell’ inchiesta vi è la presunta turbativa della gara aggiudicata nel 2008 dal Comune di Favara per lavori di consolidamento e riqualificazione degli orti urbani nell’ambito del contratto di quartiere cosiddetto “Ortus”. Le imprese partecipanti avrebbero presentato lo stesso ribasso, e così l’appalto, come impone la legge, è stato sorteggiato. E la gara è stata aggiudicata all’ Associazione di imprese Demoter ed Ets. I lavori sarebbero stati eseguiti anche dalla Gng di Costanza, che invece è stata esclusa, simulando un contratto di collaborazione tra l’ Associazione temporanea di imprese Demoter ed Ets e l’ imprenditore Costanza. Più nel dettaglio, dopo l’aggiudicazione dell’ appalto è stata costituita la società consortile Ortus dove, simulando un cosiddetto “nolo a freddo” e un contratto di collaborazione con la Gng di Nicolò Costanza, sono confluiti dipendenti e mezzi della stessa Gng di Costanza, dissimulando quindi la effettiva gestione dell’ appalto da parte della Gng di Costanza. Altri accertamenti sono ancora in corso. Ad esempio, la Procura e la Guardia di Finanza di Agrigento indagano anche sul Project financing per la progettazione, costruzione e gestione di impianti di dissalazione di acque marine per uso potabile, uno a Lampedusa e un altro a Linosa, e su alcuni sub appalti che sarebbero stati concessi per lavori di manutenzione ad alloggi dell’ Istituto autonomo case popolari di Agrigento e per lavori di riqualificazione urbana in piazza San Giovanni a Bivona. 7 febbraio, A Palermo, al Palazzo di Giustizia, in Corte d’Appello, sono stati condannati 3 imputati di Porto Empedocle accusati di detenzione e spaccio di droga. Dunque, 4 anni e 11 mesi di carcere per Lorenzo Scibetta, 43 anni di eta’. 4 anni e 4 mesi per Giacomo Verderame, 33 anni. E 2 anni e 8 mesi per Salvatore Di Fede, 25 anni. 7 febbraio, La Cassazione, accogliendo il ricorso del difensore, l’ avvocato Giovanni Castronovo, ha annullato con rinvio ad altra sezione del Tribunale del Riesame di Palermo l’ordinanza di arresto a carico dell’agrigentino Alessandro Puntorno, accusato di detenzione e traffico internazionale di stupefacenti. Pertanto, Puntorno, a seguito della sentenza della Suprema Corte, attendera’ l’intera definizione del suo processo agli arresti domiciliari. 7 febbraio, I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno arrestato ai domiciliari Pasquale Pecoraro, 36 anni, di Favara, che scontera’ 9 mesi di reclusione per violazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale, tra gennaio e maggio del 2009. 8 febbraio, Ad Agrigento, tra le vie Graceffo e Gaglio, nel quartiere dello stadio Esseneto, una donna di 52 anni e’ stata scippata della borsa da due giovani malviventi. La malcapitata e’ stata strattonata, e’ caduta a terra, ha battuto la testa ferendosi, ed e’ stata soccorsa in ospedale. 8 febbraio, La Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di Antonio Maggiore, 65 anni, di Lampedusa, accusato di avere aggredito, il 21 settembre 2010, un operatore del Tg5 per impedirgli di registrare le immagini delle proteste dei lampedusani contro il numero elevato di clandestini stanziati nell’isola dopo gli sbarchi. L’operatore del Tg5 subi’ un trauma cranico facciale e la sua telecamera fu danneggiata. 8 febbraio, A Licata, in contrada Marcotto, in periferia, e’ stato scoperto un cane pitbull di grossa taglia impiccato alla maniglia della porta di ingresso di un casolare. Indaga la Polizia. Forse si tratta di una intimidazione al proprietario del casolare, oppure del gesto barbaro di scapestrati. Sul posto e’ intervenuto anche un medico veterinario dell’ Azienda sanitaria. 8 febbraio, La Direzione investigativa antimafia, insieme al gruppo interforze di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Provveditorato opere pubbliche e Ispettorato del lavoro, ha compiuto dei controlli d’ufficio in alcuni cantieri alla periferia di Porto Empedocle, dove e’ in corso di costruzione la rotatoria in localita’ Ciuccafa, lungo la strada statale 115. L’accesso ispettivo, finalizzato a rilevare eventuali condizionamenti da parte della criminalita’ organizzata, non ha ostacolato l’ attivita’ lavorativa . Accertamenti su assetto societario delle imprese impegnate, i rapporti contrattuali, le maestranze e i mezzi d’opera. 9 febbraio, Ad Agrigento, in piazza Ravanusella, al culmine di una violenta lite tra extracomunitari, un senegalese e’ stato ferito gravemente al braccio e alla testa da una bottiglia di vetro. Il giovane e’ stato soccorso dalla Squadra Volanti della Polizia, accompagnato all’ Ospedale di Agrigento e poi trasferito a Palermo. L’autore del ferimento e’ stato denunciato per lesioni aggravate. Entrambi i senegalesi sono residenti da tempo ad Agrigento e sono venditori ambulanti. 9 febbraio, A Cianciana i Carabinieri hanno denunciato alla Procura di Sciacca D M G, sono le iniziali del nome, di Cianciana, per detenzione abusiva di munizioni allorche’ nelle sue abitazioni rurale e di residenza sono state scoperte e sequestrate 8 cartucce calibro 12 detenute illegalmente. 10 febbraio, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, lungo il Viale Leonardo Sciascia, i poliziotti della Squadra Volanti hanno denunciato 4 ventenni protagonisti di una violenta rissa. Due auto si inseguono, poi lo stop, uno contro 3, e uno utilizza anche un tubo in ferro per colpire i 3. La Polizia interviene. Uno rispondera’ anche per lesioni personali e porto di strumenti atti ad offendere. I 3 sono stati soccorsi in Ospedale, con prognosi dai 5 ai 10 giorni. 10 febbraio, A Campobello di Licata i Carabinieri hanno denunciato alla Procura di Agrigento, M I , e B A E , due romeni abitanti a Campobello, per ricettazione in concorso, allorche’, a seguito di perquisizione domiciliare, sono stati sorpresi in possesso di decine di materiali, provento di numerosi furti perpetrati nelle settimane precedenti nei comprensori di Canicatti’ e Licata. Il materiale e’ stato sequestrato in attesa di essere riconsegnato ai legittimi proprietari. 11 febbraio, Ad Agrigento, nel quartiere del Villaggio Peruzzo, tra le vie Salvo D’Acquisto e Reggimento Girgenti, un’ anziana ha subito uno scippo da un ragazzo con il viso scoperto, che gli ha strappato la borsa e poi e’ fuggito. Bottino : 130 euro, un telefonino cellulare e gli effetti personali. 11 febbraio, La Guardia costiera di Porto Empedocle, agli ordini del comandante Rinaldo Di Martino, ha sequestrato circa 300 metri di rete, 30 chili di pesce, e inflitto 5 sanzioni amministrative di mille euro ciascuno ad altrettante persone sorprese a pescare illecitamente in porto e senza licenza di pesca. 11 febbraio, A Campobello di Licata e a Palma di Montechiaro, i Carabinieri hanno eseguito dei controlli in 19 esercizi pubblici durante gli incontri sportivi del campionato di calcio di serie A. Ebbene, in 14 locali e’ stata permessa la visione pubblica di eventi sportivi trasmessi in esclusiva da note emittenti televisive a pagamento, nonostante i titolari dei locali fossero in possesso esclusivamente di contratti familiari e residenziali, violando cosi’ la normativa in materia perche’ in mancanza di contratti ad uso commerciale. Dunque, 16 gestori di locali pubblici, che hanno provocato danni per migliaia di euro alle TV a pagamento, sono stati denunciati. E sono stati sequestrati 12 decoder, 14 schede per pay tv e 2 web cam. 11 febbraio, La Procura di Sciacca ha chiesto il rinvio a giudizio per i fratelli Pellegrino e Giuseppe Ciancimino, e per Marcello Ruggero, tutti di Ribera, accusati di estorsione aggravata a danno di un commerciante titolare, in societa’ con Pellegrino Ciancimino, di un supermercato. I tre, in concorso, la sera del primo febbraio 2012, avrebbero picchiato selvaggiamente il commerciante, procurandogli lesioni multiple giudicate guaribili in 35 giorni, costringendolo a firmare un atto di cessione al socio delle proprie quote del supermercato. 11 febbraio, I poliziotti del Commissariato di Canicatti’ hanno arrestato per furto aggravato in concorso due tunisini, Maharane Ben Dhafer, 29 anni, e Hafaeid Ferid, 31 anni, entrambi pregiudicati e domiciliati a Canicatti’, allorche’ sono entrati in una casa e hanno rubato anche una pistola e delle munizioni legalmente detenute dal proprietario. Sul posto, pero’, avvisati dalla telefonata di un vicino di casa, sono intervenuti i poliziotti che hanno colto i due in flagranza di reato. 12 febbraio, I familiari di Vincenzo Noto, 39 anni, di Porto Empedocle, morto all’alba del 23 febbraio 2006 a 140 metri di profondita’, allorche’ fu schiacciato da una lastra di salgemma che si distacco’ dal soffitto, nella miniera dell’ Italkali in contrada Scavuzzo, a Realmonte, sono Parte civile nel processo in corso a carico dei vertici dirigenziali della societa’ mineraria imputati di omicidio colposo. La famiglia Noto e’ stata ammessa Parte civile dal giudice monocratico della sezione penale del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti. 12 febbraio, I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno arrestato Giuseppe Vetro, 44 anni, inseguito da un mandato di cattura europeo emesso in Germania per il reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Dopo le formalita’ di rito, Vetro e’ stato tradotto nel carcere di Agrigento. 12 febbraio, A Sciacca i Carabinieri hanno arrestato Ahmed Said, 30 anni, egiziano, per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio allorche’ e’ stato sorpreso in possesso di circa 100 grammi di hashish. 12 febbraio, A Canicatti’, ignoti ladri hanno saccheggiato il Monumento ai caduti di tutte le guerre in corso Umberto primo. Rubato un vecchio elmetto in ferro. Poi, sono stati rubati gli infissi e i sanitari di un bagno pubblico in piazza Roma, mai attivato da 20 anni. Nonostante entrambi i luoghi dei furti siano dotati di telecamere costate diverse centinaia di migliaia di euro, da oltre un anno il sistema di video - sorveglianza e’ in attesa di collaudo definitivo. 12 febbraio, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, ignoti ladri sono entrati da un ingresso secondario e hanno rubato all’ interno del supermercato Il Centesimo. Magro il bottino, circa mille euro, conservati in cassa. Indaga la Polizia. 13 febbraio, Il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza e la Procura di Agrigento hanno sequestrato preventivamente circa 500mila euro, legati allo stato di avanzamento dei lavori a Favara nell’ambito del progetto di riqualificazione urbana cosiddetto “Ortus” , intorno a cui ruota l’ inchiesta cosiddetta Kaine’ Trapeza, Nuovo Tavolino, che lo scorso 7 febbraio ha provocato 3 arresti. Sono 34 le persone indagate complessivamente. 13 febbraio, La Procura di Sciacca ha chiesto il rinvio a giudizio di Calogero Galleggiante Crisafulli, 52 anni, di Sciacca, arrestato il 24 settembre 2012 dai Carabinieri perche’ sorpreso ad intascare 150 euro da un commerciante ambulante del centro. E’ stato lo stesso ambulante, esasperato, a denunciare le continue richieste di denaro. Galleggiante Crisafulli avrebbe ottenuto gia’ oltre 500 euro. L’ udienza preliminare e’ in calendario il prossimo 1 marzo. 13 febbraio, Ad Agrigento, al Palazzo di giustizia, a conclusione del giudizio abbreviato, il Tribunale ha condannato a 11 anni e 8 mesi di reclusione Leonardo Iati’, 21 anni, di Ribera e residente a Montallegro, reo confesso dell’omicidio, presumibilmente a scopo di rapina, della pensionata romana Giovanna De Rossi, scoperta morta l’11 dicembre del 2009 all’interno della sua casa a Montallegro. Leonardo Iati’ e’ stato difeso dall’ avvocato Antonio Provenzani, e accogliendo le tesi dello stesso Provenzani, a favore di Iati’, il giudice ha escluso le aggravanti, ha riconosciuto le attenuanti generiche, e il vizio parziale di mente dell’ imputato. 13 febbraio, Nell’ ambito delle indagini dell’ inchiesta cosiddetta “ Self Service ”, contro un presunto business di autorizzazioni edilizie e tangenti al Comune di Agrigento, la Guardia di Finanza di Agrigento ha scoperto che uno degli attuali imputati al processo avrebbe evaso il fisco per oltre 200mila euro. L’ uomo per anni avrebbe dichiarato un reddito modestissimo, al limite della sopravvivenza, quando invece avrebbe condotto una vita agiata costruendo anche case. 14 febbraio, Incidente stradale mortale ad Agrigento, a San Leone, lungo la via Ferdinando Magellano, nei pressi del Viale delle Dune e di un incrocio tra Cannatello, San Leone e Via degli Imperatori. La vittima e’ Armando Giglia, 27 anni, di Favara. Giglia, a bordo di un ciclomotore, si e’ scontrato con un’automobile Fiat Brava per cause in corso di accertamento da parte dei Vigili urbani e dei Carabinieri intervenuti sul posto per i rilievi. Inutili i soccorsi da parte del personale del 118, che hanno tentato inutilmente di rianimare il ragazzo, morto invece sul colpo a seguito del violento impatto con il mezzo a 4 ruote. Armando Giglia e’ descritto come vivace intellettualmente e intraprendente, molto conosciuto nell’ agrigentino allorche’, tra l’altro, e’ stato impegnato in un progetto sociale di rilancio della propria cittadina, intitolato infatti “ Ridisegnare Favara ”. 15 febbraio, Ad Agrigento, a Montaperto, i Carabinieri hanno arrestato un pensionato, Giuseppe Gelo Signorino, 63 anni, accusato di detenzione illegale di arma comune da sparo e munizionamento allorche’, nel corso di una perquisizione domiciliare, e’ stato sorpreso in possesso di una pistola calibro 6 con matricola abrasa, con il caricatore inserito e con dentro 7 colpi, poi, una seconda pistola calibro 38, 22 proiettili calibro 38, 17 proiettili calibro 38 caricati a pallettoni, e altri 14 proiettili calibro 38 caricati a pallini. 15 febbraio, Alla Procura di Agrigento, il pubblico ministero, Antonella Pandolfi, ha chiesto il rinvio a giudizio di Gaetano Alaimo, 70 anni, e dei figli Giuseppe e Antonio di 40 e 43 anni, imputati di omicidio colposo a seguito della morte, dopo 9 giorni di coma, all’Ospedale Villa Sofia a Palermo, di Andrea Dulcetta, 60 anni, di Favara, operaio, sposato e padre di 5 figli, che il 13 luglio 2010 precipito’ da una scala all’interno di un cantiere della ditta di Alaimo, la ‘’ Al.Pa srl ‘’, impegnata a Favara, in contrada Ramalia, nella trasformazione di oli vegetali in energia elettrica. Gli inquirenti contestano la mancanza delle obbligatorie misure di sicurezza. L’udienza preliminare e’ in calendario il prossimo 19 marzo. 15 febbraio, Notte di fuoco nell’ agrigentino, e lavoro straordinario per i Vigili del fuoco. A Favara in corso Vittorio Veneto a fuoco 3 auto, di cui una di un poliziotto, parcheggiate una a fianco all’altra. A Porto Empedocle in via Pietro Novelli a fuoco un’altra automobile. A Castrofilippo in via Reale a fuoco un’automobile di servizio della societa’ Girgenti Acque. A Ravanusa in via Marche a fuoco due automobili, Golf Volkswagen e un fuoristrada, posteggiate vicine. 15 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha scarcerato e ha imposto l’ obbligo di dimora a Licata al finanziere licatese Graziano Bianco, 33 anni, gia’ detenuto ai domiciliari, e condannato in primo grado il 14 dicembre 2012 a 3 anni di reclusione, oltre l’ interdizione perpetua dai pubblici uffici, per concussione. Giuseppe Graziano Bianco, in servizio alla Polizia giudiziaria della Procura di Gela, e’ stato arrestato il 31 marzo 2012, incastrato da una telecamera nascosta che ha registrato la consegna di una tangente, una somma in denaro, da parte di un imprenditore di Licata. Lo stesso imprenditore sarebbe stato minacciato da Giuseppe Graziano Bianco, il quale avrebbe paventato di perseguirlo per reati connessi alla legge 488 se non avesse pagato. 15 febbraio, A Racalmuto, in Corso Garibaldi, 5 banditi, alcuni con il volto coperto da passamontagna e altri a volto scoperto, armati di taglierino, hanno rapinato la filiale della Banca Popolare. Il bottino ammonta a circa 50mila euro. Indagano i Carabinieri. 15 febbraio, A Prizzi, in provincia di Palermo, i Carabinieri hanno arrestato Giuseppe Gandolfo Siragusa, 57 anni, agrigentino, ricercato dal 2006, scovato perche’, insieme a due studenti palermitani, si sarebbe spacciato per promoter della societa’ che fornisce l’energia elettrica, tentando di convincere a firmare il contratto i potenziali clienti adescati nel centro storico di Prizzi. Dopo la segnalazione di alcuni cittadini, i Carabinieri hanno controllato i 3 e hanno scoperto che a carico di Giuseppe Gandolfo Siragusa pende un provvedimento di cattura per truffa, commessa a Firenze nel 2006. L’ uomo scontera’ 8 mesi di reclusione. 15 febbraio, A Camastra i Carabinieri hanno denunciato alla Procura di Agrigento C T 26 anni, e B T 28 anni, entrambi abitanti a Palma di Montechiaro, per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due, controllati a bordo di un’automobile condotta da una terza persona, sono stati sorpresi in possesso uno di 2,9 grammi di hashish suddivisi in tre dosi, e l’altro di 4,8 grammi di hashish suddivisi in 5 dosi. Il conducente del mezzo invece, in possesso di uno spinello, non ha subito alcun provvedimento. 16 febbraio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Licata, e della Stazione di Campobello di Licata, hanno arrestato Angelo Bonfiglio, 27 anni, in carcere, e Calogero Valoroso, 21 anni, ai domiciliari, entrambi residenti a Licata. A casa di Angelo Bonfiglio sono stati scoperti 8 grammi di hashish gia’ suddivisi in dosi, poi 1,4 grammi di cocaina suddivisi in 5 dosi, 2 bilancini di precisione , e 250 euro in contanti. 16 febbraio, I Carabinieri del Nas di Palermo hanno sequestrato a Porto Empedocle una farmacia e una parafarmacia, una in via Roma e l’altra in via Gagini, e ad Agrigento una seconda parafarmacia in via Regione siciliana. Nel corso delle perquisizioni, i militari hanno scoperto diversi farmaci senza fustelle e ricette in bianco firmate da un medico. 16 febbraio, Ad Agrigento la Procura ha dissequestrato il pontile comunale all’interno del porticciolo turistico di San Leone. Il sindaco Marco Zambuto ha gia’ incaricato il dirigente dell’ufficio comunale competente a procedere subito alla regolarizzazione contabile anche per il 2013, e a pubblicare il bando per la concessione dei posti barca per la prossima stagione estiva. 17 febbraio, Ad Agrigento, in via Imera, i poliziotti della Squadra Volanti hanno arrestato, ai domiciliari, Giovanni Curaba, 40 anni, e Mirko Villa, 30 anni, entrambi di Agrigento, sorpresi intenti ad armeggiare sulla portiera di una Smart parcheggiata. I due hanno tentato la fuga, ma sono stati acciuffati. 17 febbraio, Ad Agrigento, i poliziotti della Narcotici della Squadra mobile, agli ordini di Corrado Empoli, hanno arrestato Azizi Mohamed Taher, 22 anni, dell’ Afghanistan, ospite di un locale Centro d’accoglienza, sorpreso in possesso di 40 grammi di hashish. 17 febbraio, A Raffadali, in contrada Buagimi, in periferia, 5 colpi di pistola sono stati esplosi contro un’automobile parcheggiata, una Opel Astra, di proprieta’ di G S , 33 anni, di Raffadali, impiegato in una Casa di cura locale. Indagano i Carabinieri. 18 febbraio, A Licata, in via Salso, nel quartiere Oltreponte, due banditi, armati di pistole e con il volto travisato da passamontagna, hanno tentato di rapinare un bar ma sono stati indotti alla fuga dalle urla del titolare intento ad abbassare la saracinesca. Indagini in corso. 18 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha dissequestrato a Racalmuto, in corso Garibaldi, l'albergo Regalpetra, sotto sequestro nel febbraio 2008, nell'ambito di un'inchiesta, per abuso edilizio e abuso d'ufficio, della Procura di Agrigento. I fratelli Borsellino, proprietari dell'albergo, sono difesi dall'avvocato Gigi Restivo. 18 febbraio, A Canicatti’ un romeno di 20 anni, Dimitri Marius Moisi, e’ stato denunciato per evasione dai domiciliari. Il ragazzo e’ uscito da casa, dove e’ obbligato a soggiornare, si e’ recato al Commissariato di Polizia e ha chiesto ai Poliziotti di essere arrestato perche’ non piu’ in grado – ha spiegato – di sopportare la madre, tanto da preferire il carcere anziche’ la convivenza con lei. Dopo la denuncia, il romeno e’ stato riaccompagnato a casa. 18 febbraio, Incidente stradale mortale lungo la statale 189 Agrigento – Palermo, nei pressi del bivio per Casteltermini. Un’ automobile Ford Fiesta contro un camion per la raccolta dei rifiuti. E’ morto sul colpo l’ uomo alla guida dell’ auto. Si tratta di Gaetano Collura, 48 anni, di Palermo, residente in via Brancati. Quasi illeso il conducente del mezzo pesante. I rilievi per accertare le cause dell’ incidente sono stati compiuti dalla Polizia stradale di Lercara Friddi e dai Carabinieri di Casteltermini. 18 febbraio, Brillante operazione antidroga della Squadra mobile di Agrigento. I poliziotti, capitanati da Corrado Empoli, hanno eseguito 16 misure cautelari. Si tratta di 14 extracomunitari, un albanese e un favarese. Gli indagati avrebbero gestito il mercato dello spaccio di sostanze stupefacenti ad Agrigento, tra San Leone e Porta di Ponte, all’ ingresso di via Atenea, luoghi che sarebbero assurti a bazar della droga, ecco perche’ il titolo Bazar al blitz. L’ inchiesta della Squadra mobile e’ stata coordinata dalla Procura di Agrigento tramite il sostituto, Andrea Bianchi . Sono stati arrestati in carcere i tunisini Haitham Aidi, Faouzi Toumi, Zied Ferchichi, poi l’albanese Emilian Borici, e il favarese Giuseppe Bellavia. Agli arresti domiciliari e’ stato ristretto il marocchino Abdelkrim Touile. Altri sei destinatari di misura cautelare, tutti extracomunitari, sono ricercati. E l’ obbligo di dimora e’ stato imposto a due marocchini e ad altri due tunisini. 18 febbraio, Ancora una frana nel riberese, a danno della strada provinciale che da Ribera conduce verso la statale 115, gia’ teatro del disastroso crollo del ponte Verdura. Lo smottamento si e’ abbattuto su un’arteria essenziale nell’ ambito della viabilita’ esterna a Ribera. La profonda crepa ha costretto i tecnici della Provincia Regionale di Agrigento a transennare la zona interessata dal movimento franoso. La circolazione automobilistica procede a senso unico. 18 febbraio, A Canicatti’ un furgone della ditta di latticini e derivati “ Zappala’ ”, di Zafferana Etnea, e’ stato rubato durante un giro di consegne. I ladri hanno approfittato di un attimo di assenza dell’autista, impegnato nello scarico della merce in un supermercato in via Barone Lombardo. Il valore della merce rubata ammonta a circa 5 mila euro. 18 febbraio, A Canicatti’, la Polizia ha denunciato alla Procura una pensionata di 66 anni accusata di molestie telefoniche allorche’ avrebbe piu’ volte e ripetutamente nel tempo tempestato di squilli anonimi l’utenza mobile di un coetaneo. L’uomo ha ignorato gli episodi, poi, invece, quando sono stati assai frequenti, sia durante il giorno che di notte, si e’ rivolto ai poliziotti del Commissariato di Canicatti’ che, attraverso i tabulati telefonici, sono risaliti alla donna, denunciandola. L’uomo ha dichiarato di conoscere la pensionata, ma di non averla mai frequentata. 18 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha inflitto delle condanne a imputati di guida in stato di ebbrezza. 2 mesi e 10 giorni di reclusione, oltre a 800 euro di multa, sono stati inflitti a Marco Giustino, 27 anni, di Licata, sorpreso il 2 febbraio 2012 dalla Polizia stradale al Villaggio Mose’. Poi, Domenico Paino, 37 anni, di Agrigento, ha patteggiato la condanna di 6 giorni di carcere oltre alla sospensione della patente per 6 mesi. L’ uomo e’ stato sorpreso il 23 febbraio 2012 nel centro della citta’. 18 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 8 mesi di reclusione, pena sospesa, Calogero Cannella, 25 anni, di San Biagio Platani, imprenditore, imputato di ricettazione e falsita’ in scrittura privata allorche’ nel 2007 avrebbe pagato una fornitura di merce con un assegno rubato. 18 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto Carmelo Russello, 27 anni, di Favara, imputato di violazione della normativa in materia di armi allorche’ nel 2010 e’ stato denunciato dai Carabinieri perche’ sorpreso in strada con una carabina ad aria compressa. Russello e’ stato assolto perche’ l’ imputazione non e’ reato secondo legge. 18 febbraio, A Licata, la Polizia ha arrestato un romeno, Danieluc Mavigel, 47 anni, per resistenza e lesioni anche a pubblico ufficiale, allorche’, sul ponte Federico secondo, ha picchiato la moglie, e poi si e’ scagliato contro i poliziotti intervenuti sul posto. La moglie medicata al pronto soccorso del “San Giacomo d’Altopasso” e’ stata giudicata guaribile in tre settimane. 18 febbraio, A Menfi i Carabinieri hanno arrestato Francesco De Maria, 29 anni, di Menfi, che scontera’ 3 anni e 11 mesi di reclusione per furto aggravato, truffa, ricettazione e violazioni alle prescrizioni da misura di prevenzione. I reati sono stati commessi nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento tra il 1997 ed il 2006. 18 febbraio, A Canicatti’, ormai da settimane, una banda sarebbe impegnata a rubare i tombini in ghisa e ferro nel territorio cittadino. E cio’ anche nelle strade dove sono attivi i servizi di video sorveglianza. I tombini scoperti costituiscono di conseguenza un grave pericolo per le automobili e i pedoni. 18 febbraio, A Canicatti’, un commerciante e’ stato rapinato nel quartiere Oltreponte dove due banditi con il volto coperto da maschere di carnevale lo hanno atteso sotto casa, gli hanno puntato una pistola alla testa, e gli hanno rubato il marsupio contenente pero’ solo carte di credito e un blocchetto di assegni. Indaga la Polizia. 19 febbraio, A Licata la Polizia ha arrestato 4 romeni perche’ si sono allacciati abusivamente alla rete dell’ energia elettrica dell’ acqua. Ai domiciliari Sorin Pop, 45 anni, Gabriel Jurcut Danuto, 24 anni, Viorel Talpos, 39 anni, e Gheorghe Domicili, 47 anni. 19 febbraio, Ad Agrigento, in via Imera, ignoti malviventi hanno scassinato un ingresso del Sert, il Servizio di recupero dei tossicodipendenti, ma non hanno poi rubato flaconi di metadone perche’ non sono riusciti ad entrare dentro la stanza dove il materiale e’ conservato in un armadio. 19 febbraio, A Sciacca il tempestivo intervento del personale della Polizia penitenziaria ha scongiurato un suicidio. Un detenuto extracomunitario si e’ annodato al collo un lenzuolo ma e’ stato subito scoperto e trattenuto da un assistente capo di Polizia penitenziaria. La segreteria regionale del sindacato di categoria Osapp si congratula con il personale del carcere saccense. 19 febbraio, La morte dell’ operaio di Bivona, Mario Cardinale, nella cava in contrada Galbasa a Villafranca Sicula. La Procura di Sciacca iscrive nel registro degli indagati 4 persone : i due titolari della cava, il responsabile della sicurezza e il direttore dei lavori. Un procedimento giudiziario seguira’ alla morte terrificante dell’ operaio trattorista Mario Cardinale, 50 anni, di Bivona, travolto da una frana di inerti a bordo del suo trattore mercoledi’ 6 febbraio. Ed e’ stato recuperato 8 giorni dopo, il 14 febbraio. A carico dei 4 indagati la Procura della Repubblica di Sciacca, competente per territorio, ipotizza il reato di omicidio colposo, articolo 589 del codice penale, reclusione da un minimo di 6 mesi a un massimo di 5 anni. I magistrati capitanati dal procuratore Vincenzo Pantaleo accerteranno se siano state violate e disattese le norme di sicurezza all’ interno della cava, e se le operazioni di soccorso siano state o no adeguate o, peggio, omissive. 20 febbraio, I Carabinieri hanno inviato un dossier alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo sulla posizione lavorativa di Leonardo Caruana, 34 anni, di Siculiana, figlio del boss Gerlando, che, 3 mesi addietro, sarebbe stato assunto dal gruppo di associazioni ambientaliste che ha ottenuto in gestione una lussuosa villa che lo Stato ha confiscato al padre, e da destinare a centro di educazione alla legalita’ oltre che riferimento per lo studio delle tartarughe Caretta Caretta. L’immobile, con panorama sul mare, e’ in un luogo incantevole, nei pressi della riserva naturale di Torre Salsa. Grazie a un finanziamento di oltre 1 milione e mezzo di euro, il Consorzio agrigentino per la legalita’ e lo sviluppo ha gestito la gara che e’ stata aggiudicata da 3 associazioni : Wwf Italia, Marevivo e Legambiente Sicilia. Adesso la magistratura intende accertare se vi sia un interesse della famiglia Caruana nella gestione della villa. E nel frattempo, Marevivo e Legambiente, tramite Fabio Galluzzo e Mimmo Fontana, dichiarano : “ Ne’ Marevivo ne’ Legambiente hanno mai assunto il signor Leonardo Caruana, il quale non e’ impiegato ne’ e’ un collaboratore dell’associazione temporanea di scopo tra Legambiente, Marevivo e Wwf, incaricata a gestire la villa dal Consorzio agrigentino per la legalita’ ” . 20 febbraio, Tra Agrigento e Favara, in contrada Rocca San Daniele, in un cantiere impegnato nei lavori di raddoppio della strada statale 640, ignoti ladri hanno rubato 150 lame ondulate, che sono barriere metalliche, per guardrail, accatastate e pronte per essere installate. Ad accorgersi del furto sono stati gli operai della ditta “ Car segnaletica stradale ” di Benevento. Il furto e’ stato denunciato ai Carabinieri della Compagnia di Agrigento. Il danno per il materiale rubato, non coperto da assicurazione, ammonta ad oltre 100mila euro. 20 febbraio, Al Palazzo di Giustizia di Palermo, in Corte d’Appello, a conclusione della requisitoria nell’ ambito del processo antimafia nell’agrigentino cosiddetto Apocalisse contro alcuni presunti favoreggiatori del boss Giuseppe Falsone, il procuratore generale, Rosalia Camma’, ha chiesto la condanna a 4 anni di reclusione ciascuno per Giovanni Marino, 44 anni, di Canicatti’, e per Calogero Paci, 37 anni, di Campobello di Licata, poi 6 anni per Ferdinando Bonanno, 71 anni, di Catania, e 12 anni per Pino Gambino, 40 anni, di Ravanusa. I quattro in primo grado sono stati assolti. E poi, 4 anni per Salvatore Paci, 63 anni, di Campobello di Licata, 3 anni e 4 mesi per Giancarlo Buggea, 41 anni, di Canicatti’, e 4 anni e 8 mesi per Gioacchino Francesco Cottitto, 44 anni, di Palma di Montechiaro. 20 febbraio, Al Tribunale di Agrigento, nell’ ambito del processo cosiddetto Aut Aut contro, tra l’altro, un presunto business legato alla manipolazione, con violenza e minacce, degli esiti delle aste giudiziarie, 4 imputati di Licata hanno patteggiato la condanna. Orazio Candiano 1 anno di reclusione, Vincenzo Amato 3 anni, Angelo Amato 2 anni e 2 mesi, e Ottavio Amato 1 anno. Candiano risponde di spaccio di droga. I tre Amato rispondono di detenzione abusiva di armi. 20 febbraio, A Licata, nel centro citta’, il titolare di un bar ha subito una multa dalla Polizia di mille e 32 euro perche’ ha negato un caffe’ a un cliente, un docente di scuola media inferiore. Tra i due vi sarebbe astio per la musica a elevato volume diffusa dal barista e per le proteste del docente che piu’ volte ha telefonato alla Polizia affinche’ intervenisse a moderazione dei suoni. 20 febbraio, I sostituti procuratori presso la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Giuseppe Fici, Emanuele Ravaglioli e Rita Fulantelli hanno notificato l’ avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di 51 indagati su 54 inquisiti nell’ ambito della maxi inchiesta antimafia nell’agrigentino cosiddetta “Cupola”. Il blitz della Squadra mobile di Agrigento scatto’ lo scorso 26 giugno, e svento’ la presunta costituzione dell’ ottavo mandamento mafioso in provincia di Agrigento. I 51 entro 20 giorni presenteranno eventuali contro – deduzioni, dopodiche’ sara’ formalizzata la richiesta di rinvio a giudizio. 20 febbraio, A Licata, i Carabinieri, Ispettorato del Lavoro di Agrigento, Arpa di Agrigento, e Azienda sanitaria hanno denunciato 3 persone alla Procura di Agrigento per violazione delle norme in materia ambientale, ricettazione e per aver detenuto illecitamente munizionamento da guerra. Nello stabilimento di autodemolizione e raccolta di materiale ferroso “ Sirone ”, in localita’ Piano Bugiades a Licata, gli indagati avrebbero gestito un’attivita’ di smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, estesa su un’area di circa 11mila metri quadri che e’ stata sequestrata, senza autorizzazioni e in violazione di numerose prescrizioni di legge. E all’ interno sono state scoperte anche migliaia di bossoli, munizioni militari e cartucce inesplose, oltre che cavi delle reti Enel e Telecom. 20 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha disposto il giudizio immediato a carico di Paolo Fiorenza, 40 anni, di Favara, arrestato lo scorso 22 agosto dai Carabinieri della Tenenza di Favara per rapina aggravata in concorso, porto illegale di arma da sparo e lesioni personali aggravate. Paolo Fiorenza, insieme ad un complice al momento ignoto, in contrada San Benedetto, al confine tra Agrigento e Favara, avrebbe sfondato la porta d’ingresso di una abitazione e, travisato al volto, e’ entrato dentro, ha minacciato il proprietario con una pistola e ha rubato oggetti in oro, soldi, telefoni cellulari ed i portafogli. 21 febbraio, Ad Agrigento i Carabinieri hanno arrestato Adriana Caputo, 46 anni, di Napoli, inquisita nell’ ambito di una maxi inchiesta antidroga della Procura napoletana, e che ha gia’ provocato l’ arresto di 54 presunti affiliati ai clan della camorra. La donna, ricercata, si e’ rifugiata ad Agrigento ed e’ stata sorpresa in contrada Maddalusa dove e’ stata arrestata . 21 febbraio, La Procura di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati, per omicidio colposo, C R, 39 anni, di Porto Empedocle. L’ uomo, al quale e’ stata gia’ ritirata la patente di guida, e’ stato alla guida dell’ automobile che lo scorso 14 febbraio, a San Leone, all’incrocio lungo la via Magellano, si e’ scontrata con il ciclomotore di Armando Giglia, 27 anni, di Favara, morto sul colpo. L’ inchiesta intende accertare se l’empedoclino abbia rispettato la segnaletica stradale. 22 febbraio, Preda dell’ ira sparo’ 3 colpi di pistola contro un uomo. La Cassazione respinge il ricorso della difesa. 6 anni di reclusione a carico di una donna di Favara. L’ 8 luglio 2008 fu tentato omicidio nelle campagne intorno a Favara, in contrada Giarrizzo. Una donna che oggi ha 50 anni, Calogera Sferlazza, di Favara, fu protagonista di una violenta discussione. Poi, incontenibilmente iraconda, avrebbe sparato 3 colpi di pistola contro Giovanni Alonge, che oggi ha 65 anni, anche lui di Favara, e che fu colpito alle gambe e a un fianco. Calogera Sferlazza avrebbe sparato con una pistola calibro 38 legalmente detenuta da suo marito, Giuseppe Contino, 68 anni, muratore. In contrada Giarrizzo, teatro della sparatoria, Giovanni Alonge possiede un appezzamento di terreno. Il figlio di Alonge scrisse subito il numero della targa dell’automobile su cui sarebbe fuggita Calogera Sferlazza. I Carabinieri bloccarono l’automobile con a bordo pero’ Giuseppe Contino, il marito della donna. Pensate che equivoco fantozziano. Infatti, poi, la moglie, Calogera, quando ha saputo, si e’ presentata ai Carabinieri e ha confessato : “Mio marito non c’entra, sono stata io”. Il 12 febbraio 2011 la Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza di condanna del Tribunale di Agrigento emessa il 14 ottobre 2009 a conclusione del giudizio abbreviato : 6 anni di carcere, e Calogera Sferlazza al processo dichiaro’ che sarebbe stata ossessionata dalle insistenti attenzioni che le avrebbe riservato Alonge, suo vicino di casa, e gli avrebbe sparato non per ucciderlo ma per spaventarlo. Adesso il ricorso della difesa e’ stato respinto, e la Cassazione ha confermato i 6 anni di reclusione, definitivi, in giudicato. La vittima, Alonge, e’ Parte civile tramite l’ avvocato Ignazio Valenza. 22 febbraio, A Favara, sui muri della scuola Don Bosco, gia’ recentemente teatro di un raid vandalico e del furto di computer, sono state scoperte scritte alcune frasi minacciose contro i Carabinieri. Indagini sono in corso per riscontrare la valenza del messaggio, se di carattere vandalico o di stampo intimidatorio contro l’Arma. 22 febbraio, Il Tribunale del Riesame di Palermo ha liberato dagli arresti domiciliari Giacomo Sorce, 52 anni, funzionario del Comune di Favara, e Michelangelo Palumbo, 46 anni, anche lui di Favara, dipendente dell’ impresa Gng, arrestati lo scorso 7 febbraio dalla Guardia di Finanza nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta Kaine’ trapeza Nuovo tavolino, su presunte irregolarita’ nell’appalto per i lavori del progetto di riqualificazione urbana a Favara cosiddetto Ortus. A Sorce e’ stata applicata la misura del divieto di dimora a Favara. Nessuna misura a Palumbo. Revocato anche l’obbligo di firma per Antonella Nobile, 36 anni, di Favara, collaboratrice dell’imprenditore Nicolo’ Costanza, titolare della Gng, al quale ieri sono stati concessi i domiciliari. 22 febbraio, A Canicatti’, all’ Ospedale Barone Lombardo, lo scorso 23 novembre e’ morto Calogero Turco, 34 anni. Adesso la famiglia ha presentato alla Polizia un esposto – denuncia, firmato dall’ avvocato Raffaele Barra, secondo cui la morte di Calogero Turco sarebbe stata provocata da una diagnosi errata. La Direzione sanitaria ha avviato un'indagine interna in attesa delle decisioni della Procura di Agrigento. 22 febbraio, I Carabinieri della Compagnia di Canicatti’ hanno scoperto gli autori di un furto in abitazione. E’ stato denunciato P D V 25 anni, di Campobello, e rispondera’ di furto aggravato. Denunciato anche R E 60 anni, commerciante, di Campobello, che rispondera’ di ricettazione perche’ e’ stato sorpreso in possesso del materiale rubato. I preziosi, oggetto del furto, del valore di alcune migliaia di euro, sono stati restituiti al legittimo proprietario. 22 febbraio, Su iniziativa del Comando provinciale dei Carabinieri di Agrigento, agli ordini del colonnello Riccardo Sciuto, e’ stato compiuto un servizio straordinario di controllo del territorio a Campobello di Licata. Ecco gli esiti : controllati 10 esercizi commerciali, sanzionati 5 conducenti di scooter alla guida senza casco e 3 automobilisti senza patente di guida e assicurazione, controllate e identificate 54 persone, e 6 perquisite. I servizi proseguiranno anche nei prossimi giorni in altre aree della provincia. 22 febbraio, Emessa la sentenza di primo grado all’abbreviato per l’estorsione a danno dell’ imprenditore favarese Vullo. 4 condanne. Altri 3 imputati in ordinario. Tribunale di Palermo, giudizio abbreviato, e sentenza : 8 anni e 8 mesi di carcere a Giuseppe Nobile, di Favara, medico, ex consigliere provinciale di Agrigento. 6 anni e 6 mesi al pentito Maurizio Di Gati, di Racalmuto. 10 anni a Ignazio Melodia, 45 anni, di Alcamo. 14 anni a Domenico Virga, di Palermo. E al Tribunale di Agrigento sono sotto processo ordinario il latitante capo di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro, Bernardo Provenzano e il pentito Nino Giuffre’. E perche’ ? Perche’ sarebbero responsabili di estorsione aggravata a danno di un imprenditore di Favara, Salvatore Vullo, titolare della Sa.Bo. Vullo avrebbe pagato perche’ impegnato in lavori a Partanna, in territorio di Trapani, dove e’ competenza di Matteo Messina Denaro. Ed ecco perche’ la mazzetta di 10mila euro ha galoppato a cavallo tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo, e cosi’ anche il verdetto di condanna. I soldi della estorsione che avrebbe pagato l’imprenditore favarese sono stati scoperti dai poliziotti della Squadra mobile di Agrigento il 14 luglio del 2002, il giorno del blitz antimafia Cupola, a Santa Margherita Belice. I soldi furono sequestrati dentro il casolare di Francesco La Sala, dove si riuni’ la Cupola di Cosa nostra agrigentina dell’ epoca per eleggere capo provincia, Maurizio Di Gati. Poi, e’ stato lo stesso Di Gati, da pentito, a svelare origine e ragione del denaro, che il boss di Racalmuto avrebbe ricevuto da Carmelo Milioti di Favara, poi lo ha consegnato a Giuseppe Fanara, di Santa Elisabetta, e da Fanara sarebbero stati poi destinati a Matteo Messina Denaro. I soldi pero’ sarebbero transitati nelle mani di Giuseppe Nobile, prima delle manette a Santa Margherita Belice. Un pizzino sui dettagli della estorsione e’ stato sequestrato 4 anni dopo nel covo di Bernardo Provenzano, a Corleone, a Montagna dei cavalli. 23 febbraio, I Carabinieri della Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato in flagranza di reato Giuseppe Casella, 37 anni, e Vincenzo Marsala, 30 anni, entrambi di Castrofilippo, sorpresi lungo la tratta ferroviaria tra Canicatti’ e Castrofilippo intenti a smontare circa 250 metri di cavi elettrici a servizio della ferrovia. Il furto avrebbe provocato gravi danni alla circolazione ferroviaria. 23 febbraio, Lungo la statale 115, i Carabinieri della stazione di Palma di Montechiaro hanno arrestato in flagranza di reato Lillo Bellia, 35 anni, di Palma di Montechiaro. I militari, allarmati da una telefonata al 112, sono intervenuti per sedare una violenta lite tra Bellia e un’ altra persona. Ebbene, Lillo Bellia avrebbe aggredito e minacciato i Carabinieri che poi, sulla sua automobile, hanno scoperto un coltello di genere vietato e 6 proiettili calibro 8. 23 febbraio, A Cattolica Eraclea, in periferia, in contrada Alvano, ignoti hanno rubato 600metri di cavi in rame dell’ Enel di bassa tensione. La zona ha subito un black out per circa 12 ore. Indagano i Carabinieri. 23 febbraio, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, ignoti hanno tagliato una recinzione metallica e hanno rubato in un impianto fotovoltaico circa 3mila metri di cavi elettrici in rame, per un valore di 20mila euro. Indagano i Carabinieri. 24 febbraio, Luigi Luparello, 24 anni, di Porto Empedocle, e’ stato accoltellato ad Aragona, poi il rientro a Porto Empedocle, poi il malore, e poi il ricovero in Ospedale. Rocambolesca e sanguinosa notte tra Porto Empedocle e Aragona. E adesso indagano i poliziotti del Commissariato empedoclino “Frontiera”, capitanati dal vice Questore aggiunto, Cesare Castelli, e i militari della stazione di Aragona. Il riserbo tra gli investigatori, in raccordo con la Procura di Agrigento, e’ invalicabile : si procede per tentato omicidio e per rissa aggravata dai futili motivi, dall’ uso di armi e perche’ in luogo pubblico. E forse, a condire il tutto, vi sarebbe stata anche una massiccia spolverata di alcol, che ha reso il piatto della baldoria violenta e sanguinolenta ancora piu’ piccante e infuocato. E ancora forse vi sarebbero anche degli indagati. Le persone che hanno partecipato all’ azzuffata nei pressi di un locale pubblico ad Aragona sono tante. Alcuni armati di calci e pugni, altri, invece, anche del coltello, o del cacciavite, che ha ferito gravemente Luigi Luparello. Dopo il pestaggio, inflitto e subito in trasferta, il gruppo di Porto Empedocle e’ rientrato a casa. Tappa in un bar nel centro cittadino, per la colazione. E dentro il bar, Luigi Luparello, verosimilmente perche’ sofferente per le ferite da taglio, si e’ accasciato a terra. La telefonata al 118. Il soccorso immediato. La corsa in Ospedale. Gli interventi chirurgici sono stati due, per tamponare, rimediare e riparare. Adesso il 24enne e’ ricoverato in prognosi riservata, al Reparto Rianimazione del San Giovanni di Dio. 25 febbraio, La Polizia ha arrestato Lorenzo Spataro, 48 anni, di Palermo, presunto responsabile in concorso con altre persone della tentata rapina ad Agrigento alla banca Monte dei Paschi di Siena al Villaggio Mose’, nell’ aprile 2010. Spataro sarebbe stato palo osservatore durante lo scavo di un foro in una parete . Poi, pero’, il gruppo scappo’ perche’ intervenne la Polizia. Sono stati gia’ arrestati Salvatore Battaglia 40 anni, Dario Borgia 35 anni, Rosolino Lo Iacono 40 anni, Giovanni Burgarello 45 anni, Giuseppe Giuliano 24 anni, Natale Caravello 37 anni, Bruno Forti 46 anni, e Tommaso Cipolla 37 anni. 24 febbraio, A sud est di Agrigento, sul mare, nella frazione di Zingarello, e’ franata un’altra porzione del costone argilloso che sovrasta la spiaggia e il mare. La frana ha divorato anche una parte della strada asfaltata antistante un’abitazione, e poi si e’ abbattuta sulla spiaggia. L’ associazione ambientalista MareAmico lancia l’allarme dissesto nella zona, e ritiene opportuno, quanto urgente, che la Protezione civile si attivi subito per salvaguardare la stabilita’ della casa sul pendio franato, garantendo comunque da subito l’ incolumita’ delle persone che vi abitano. 25 febbraio, Ad Agrigento, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile, a seguito di una perquisizione domiciliare, hanno denunciato P G 58 anni, di Agrigento, disoccupato, sorpreso in possesso di 3 piante di marijuana dall’altezza, rispettivamente, di 66, 50 e 10 centimetri. 25 febbraio, Proseguono i servizi di controllo del territorio nei Comuni della provincia agrigentina da parte dei Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento. E’ stata la volta di Ravanusa. Ecco gli esiti : controllati 3 esercizi commerciali nel centro cittadino, sequestrati 4 scooter per mancato uso del casco, sanzionati 3 automobilisti per guida senza patente e senza la cintura di sicurezza, e una delle 3 senza assicurazione, controllati 11 soggetti agli arresti domiciliari e 4 gravati dalla misura di prevenzione della Sorveglianza speciale. Controllate e identificate 50 persone, di cui 7 perquisite. 26 febbraio, Lo scorso 21 febbraio, come si ricordera’, la Cassazione ha confermato la sentenza di condanna a 6 anni di carcere a suo carico. E dunque, oggi, i Carabinieri della stazione del Villaggio Mose’ hanno arrestato Calogera Sferlazza, 51 anni, di Favara, che scontera’ la condanna per tentato omicidio e detenzione e porto abusivo di ami allorche’ il 2 luglio 2008, nelle campagne intorno a Favara, in contrada Giarrizzo, sparo’ 3 colpi di pistola contro Giovanni Alonge, 65 anni, anche lui di Favara. 26 febbraio, Gli agenti della Polizia municipale di Agrigento, agli ordini di Cosimo Antonica, hanno eseguito dei controlli al mercato rionale del Villaggio Mose’, soprattutto in riferimento al rispetto delle norme del regolamento comunale del commercio su area pubblica. Ebbene, a fronte di 34 posteggi per banchi vendita, solo 5 sono risultati in possesso della prescritta autorizzazione di tipologia B. Altri 24 hanno l’autorizzazione di tipologia C, ossia soggetta a sorteggio per l’allocazione. E’ stato inoltre imposto lo sgombero a 3 operatori collocati con i propri automezzi lungo i marciapiedi perimetrali all’istituto scolastico nella zona, per motivi di sicurezza a tutela degli alunni. 26 febbraio, A Bivona, in via Marchese Greco, una ragazza di Bivona, V M 22 anni, e’ stata prima inseguita e poi assalita e azzannata da un cane randagio, che le ha provocato, oltre che tanto spavento, una ferita ad una gamba. L’episodio e’ stato denunciato ai Carabinieri. 26 febbraio, A Licata la Polizia ha scoperto un ipogeo paleocristiano del secondo secolo dopo Cristo, sul monte Sant’Angelo, a 20 metri dall’omonimo castello che domina la citta’. Si tratta di 3 cunicoli sotto la cisterna di un’abitazione di campagna. I proprietari dell’immobile, una coppia di coniugi licatesi, sono indagati per scavi clandestini e possesso illegale di materiali archeologici. Nell’ipogeo sono stati scoperti numerosi reperti dell’ eta’ ellenistica. L’intera area e’ stata sequestrata, a disposizione della Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento. 26 febbraio, A Porto Empedocle, in via Aldo Moro, ignoti ladri sono entrati furtivamente dentro la scuola “Rosario Livatino” e hanno rubato un computer, un monitor, alcune casse per lo stereo, un impianto hi-fi e un mixer. Indaga la Polizia. 26 febbraio, Ad Agrigento, in via Petrarca, ha subito un incendio un’ automobile Fiat Stilo, di S P 57 anni, di Agrigento. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco. Indagano i Carabinieri. 27 febbraio, I Carabinieri della Stazione di Aragona, a seguito di recenti e numerosi furti in abitazioni e non solo, hanno intensificato i controlli sortendo risultati positivi. Sono stati infatti scoperti anche i presunti responsabili del furto di ornamenti funerari al cimitero comunale e del trafugamento di un’ acquasantiera da una Chiesa di Aragona. Il gruppo sgominato e’ composto da 4 persone, tra cui 3 aragonesi, in possesso anche di furgoni per il trasporto della merce rubata e di locali dove custodire la roba prima della divisione o della vendita. Ad esempio, nel centro urbano di Favara e’ stato quasi interamente arredato un appartamento con i mobili rubati durante i furti. I ladri avrebbero agito con passamontagna e pistole giocattolo prive del tappo rosso. Recuperata anche una moto rubata a Porto Empedocle e uno scooter. I 4 sono stati arrestati, uno e’ ricercato. I 3 sono L L 28 anni di Aragona, S G 22 anni di Aragona, ed F V 33 anni di Campofranco. 27 febbraio, Il Tribunale di Agrigento ha rinviato a giudizio Salvatore Federico, 48 anni, di Cammarata, il quale, il 19 novembre 2011, avrebbe incaricato Carmelo Narisi Varsalona, 16 anni, di San Giovanni Gemini, a raccogliere olive nei campi in contrada Balatella, a Cammarata. Il ragazzino fu pero’ vittima di un tragico incidente, allorche’ un furgone si aziono’ accidentalmente a causa del freno a mano male funzionante, lo travolse e lo uccise. 27 febbraio, Nottetempo, tra Sciacca e Ribera, e’ sbarcato un numeroso gruppo di giovani nordafricani. Le forze dell’ordine, allarmate da alcuni residenti che si sono accorti degli immigrati in strada, hanno intercettato circa 30 persone extracomunitarie. Un’altra decina si sarebbe invece dileguata. 27 febbraio, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero Giacomo Forte ha chiesto la condanna dell’ ex sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, a 1 anno e 6 mesi di reclusione, e ad 1 anno di reclusione ciascuno per l’ex geometra del Comune, Giovanni Giammona, e per l’imprenditore, Salvatore Cucina, titolare della ditta che avrebbe costruito, presumibilmente in modo abusivo e illegittimo, un’ area di sosta, con annesso punto di ristoro, nella zona protetta di Isola dei Conigli. Parte civile e’ Legambiente, tramite l’avvocato Daniela Ciancimino. 27 febbraio, A Palma di Montechiaro prosegue l’inchiesta su presunte irregolarita’ legate alla gestione di alcuni appalti pubblici, e che ha gia’ provocato le dimissioni di sindaco, giunta e consiglio comunale. I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno acquisito altri atti all’ Ufficio tecnico e Lavori pubblici. Le indagini, coordinate dal sostituto Luca Sciarretta, sono estese anche a titolari di imprese che avrebbe costruito abusivamente immobili nel territorio cittadino. Sarebbero in atto delle collaborazioni utili con gli inquirenti. 27 febbraio, Tra Licata e Campobello di Licata, ignoti hanno tranciato e rubato i cavi elettrici in rame dell’ illuminazione interna nella discarica in contrada “Bifera – Favarotta”. Si tratta della discarica gia’ sequestrata nell’ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Applicasse contro i fiancheggiatori del boss Giuseppe Falsone. Attualmente la discarica e’ affidata alla Dedalo ambiente dopo la nomina di un custode giudiziale. 27 febbraio, L’ ospedale Civico di Palermo, con delibera immediatamente esecutiva, ha licenziato un infermiere agrigentino, Angelo Lo Giudice, 44 anni, di Racalmuto, che l’ 1 novembre 2012 e’ stato sorpreso dai Carabinieri lungo la Palermo – Agrigento in possesso, all’ interno del bagagliaio della sua auto, di farmaci e attrezzature sanitarie utilizzate all’ Ospedale Civico. L’ infermiere, arrestato e gia’ sospeso cautelativamente, risponde di furto aggravato e ricettazione. 27 febbraio, I Carabinieri della Stazione di Raffadali hanno arrestato ai domiciliari Carmelo Pedalino, 41 anni, Francesco Carbone, 40 anni, e Robertino Francalanza, 44 anni, tutti di Agrigento, sorpresi a Raffadali, in contrada Ribecchi, intenti a rubare cavi di rame in un cantiere. I 3 sono difesi dall’avvocato Daniele Re. 28 febbraio, La Procura di Agrigento, tramite l’ aggiunto Ignazio Fonzo, e il sostituto procuratore Luca Sciarretta, ha proposto ricorso in Cassazione e Corte d’Appello di Palermo contro le assoluzioni e i non luogo a procedere pronunciati dal Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, a favore degli imputati nell’ ambito dell’ inchiesta sulle nomine, presunte irregolari per mancanza di requisiti, nel Consiglio di amministrazione e in altri organi direttivi dell’ ex Asi di Agrigento. Si tratta di 6 tra sindaci o ex sindaci, un ex assessore comunale e 12 beneficiari della nomina. 28 febbraio, A Cammarata i Carabinieri hanno arrestato Santo Perricone, 45 anni, di Cammarata, che scontera’ ai domiciliari la pena residua di 2 mesi di reclusione per violazione delle prescrizioni preventive che gli sono state imposte. 28 febbraio, Ad Agrigento la Squadra Volanti della Polizia ha ritirato la patente di guida, multato di 2mila euro, denunciato per violazione dei sigilli e sequestrato l’automobile ad un giovane sorpreso in via Europa a bordo di una Lancia Libra station wagon, senza cinture di sicurezza. L’ auto e’ stata gia’ sequestrata nell’ottobre del 2012 perche’ senza assicurazione, e nonostante cio’ l’ agrigentino ha proseguito la guida totalizzando complessivamente 11 mila chilometri. 28 febbraio, Incidente sul lavoro a Caltabellotta. Un ragazzo di Menfi muore precipitando da una pala eolica. Michele Petruccio e’ stato ucciso dal destino avverso. 21 anni di eta’. Lavora su una pala eolica, e precipita giu’, a Caltabellotta, in un Parco eolico, in contrada Rocca Ficuzza, su una rocca, nella zona intesa “Gran Montagna”, a dirupo da monte a valle verso il mare agrigentino. L’ impianto e’ stato inaugurato il 17 maggio del 2003 dall’ Enel. Le pale si innalzano verso il cielo fino a 80 metri, tra un sentiero sterrato e scosceso. Forse e’ stato un malore. Michele e’ impegnato su una turbina, per opere di manutenzione, incaricato da una ditta di Camastra. Poi, improvviso, il volo nel vuoto, da 10 metri. Il ragazzo e’ stato soccorso dai colleghi. L’ intervento del 118 e dell’elisoccorso. Il trasporto disperato all’ Ospedale di Sciacca, inutile. Michele Petruccio e’ cadavere. La Procura di Sciacca indaga e interroga i primi testimoni, anche per riscontrare il rispetto delle norme di sicurezza nel cantiere. Ecco perche’ il sito e’ stato sequestrato, a disposizione dei Carabinieri e della Magistratura. 1 marzo, Falsi nulla tenenti, o quasi, per accaparrarsi benefici e agevolazioni indebitamente. La Guardia di Finanza di Canicatti’ ha denunciato per falso ideologico 13 persone, procedendo alla revoca di erogazioni di bonus socio – sanitari, per un ammontare di circa 15mila euro. L’indagine ha tratto spunto dalla verifica delle informazioni contenute in 7 richieste di accesso al bonus e nei modelli di reddito Isee allegati, poi con richieste di informazioni al Comune di Canicatti’ e poi con visite ispettive presso i cittadini richiedenti. 2 marzo, Ad Agrigento, la Guardia di Finanza, agli ordini del colonnello Massimo Sobra’, nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta Self Service, contro un presunto business di tangenti all’ Ufficio tecnico del Comune di Agrigento, ha scoperto che un nucleo familiare, noto nell’ambiente delle costruzioni residenziali e non, nel periodo 2006 – 2011 avrebbe nascosto ricavi evasi alle imposte dirette per quasi 1 milione di euro, poi un’evasione Irap di circa 900 mila euro, e poi un’evasione dell’Iva di 200 mila euro, il tutto agendo in modo del tutto o parzialmente sconosciuto al fisco. 2 marzo, Accogliendo il ricorso del difensore, l’avvocato Luigi Troja, la Corte d’Appello di Palermo ha riformato la sentenza del Tribunale di Agrigento, che lo ha condannato a 8 mesi di reclusione, e ha assolto il pensionato F F , 70 anni, di Porto Empedocle, dall’accusa di violenza privata applicandogli solo una multa di 2mila euro per molestie lievi. L’ uomo avrebbe tormentato una donna con pedinamenti, telefonate, minacce e frasi ritenute costituenti il delitto di violenza privata. 2 marzo, Dopo Campobello di Licata e Ravanusa, proseguono i controlli straordinari nei Comuni della provincia di Agrigento disposti dal comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Riccardo Sciuto. Adesso e’ stata la volta di Ribera, dove hanno operato i militari della compagnia di Sciacca e della locale Tenenza. Ecco gli esiti : una persona denunciata per furto di energia elettrica e allaccio abusivo alla rete Enel, un altro denunciato per contraffazione allorche’ in possesso di 2 videocamere digitali con marchio contraffatto, poi identificate decine di persone ed eseguite numerose perquisizioni personali o domiciliari, e controllati numerosi soggetti sottoposti a limitazioni preventive della liberta’ personale. 3 marzo, A Canicatti’, in via Tenente La Carruba, ignoti hanno atteso la chiusura di un negozio di abbigliamento e poi hanno rapinato l’incasso, circa 1.400 euro, alla coppia titolare, marito e moglie, L C 45 anni di Caltanissetta, ed E P 42 anni di Enna, minacciati prima che entrassero in automobile da due banditi travisati da passamontagna e armati di pistola. 3 marzo, Ad Agrigento, in contrada San Benedetto, nella zona industriale, una pensionata, R S 80 anni di Favara, nubile, pensionata, e’ stata rapinata da 3 banditi travisati con passamontagna, che sono entrati nella sua abitazione, l’ hanno immobilizzata sul letto e minacciata con un coltello. Il bottino ammonta a 300 euro, e 2 collane in oro giallo del valore complessivo di 500 euro. 3 marzo, A Porto Empedocle, i poliziotti del Commissariato Frontiera, agli ordini di Cesare Castelli, hanno denunciato per furto e ricettazione un ragazzo di 20 anni, G C, sorpreso a casa sua in possesso di un telefonino rubato un anno addietro a un amico e di altri 11 telefonini proventi di furto e ricettazione. 3 marzo, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra Volanti hanno arrestato due tunisini, Yassine Guizani, 27 anni, e Zied Saidi, 19 anni, entrambi residenti ad Agrigento, responsabili del furto di un telefonino cellulare e che risponderanno anche di porto ingiustificato di arma bianca, di essersi scagliati contro i poliziotti e di avere rifiutato di fornire le proprie generalita’. 3 marzo, A Sciacca la Polizia ha denunciato per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale due ragazzi entrambi di 26 anni, M D e B D, protagonisti di una violenta rissa nel centro storico, e che hanno aggredito i Poliziotti intervenuti costringendoli alle cure dei medici del Pronto soccorso. 3 marzo, A Canicatti’, tra le vie Dandolo e Senatore Gangitano, ha subito un incendio la Fiat Punto di un operaio. A Lampedusa invece il fuoco e’ divampato sul furgone di un commerciante ambulante di 55 anni, G M, posteggiato nell’ area dove si svolge il mercatino rionale dell’isola. 4 marzo, La Procura di Agrigento, tramite i sostituti Giacomo Forte e Luca Sciarretta, ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ ex direttore della Ceama, la Cassa edile di mutualita’ e assistenza di Agrigento, Salvatore Grado, e di Arsenio Coiro, presidente della stessa Cassa edile. Grado e Coiro, tra il 2006 e il 2009, si sarebbero indebitamente appropriati di ingenti somme di denaro destinate all’Ente previdenziale. Salvatore Grado e’ inoltre accusato di diffamazione aggravata a danno del sindacalista Roberto Migliara, attuale segretario dell’Ugl. L’udienza preliminare e’ in calendario il 19 aprile, innanzi al Gup del Tribunale di Agrigento, Alberto Davico. 4 marzo, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Giacomo Forte, ha chiesto la condanna all’ergastolo di Giuseppe De Rubeis, 29 anni, di Porto Empedocle, idraulico, imputato dell’omicidio e della distruzione del cadavere di Giuseppe Adorno, 25 anni, di Porto Empedocle, ricercato dal 24 agosto del 2009 e poi scoperto morto ammazzato e carbonizzato il 3 settembre nelle campagne di Montaperto ad Agrigento. Il movente del delitto sarebbe legato a ragioni passionali. De Rubeis e’ giudicato in abbreviato innanzi al Gup Alessandra Vella. 4 marzo, A Bivona, in contrada Canfuto, 5 banditi stranieri, a viso scoperto, sono entrati dentro un’abitazione, hanno minacciato le persone in casa, e hanno rubato dalla cassaforte mille euro e diversi gioielli. 4 marzo, La Procura di Sciacca non ha impugnato la sentenza di assoluzione, e cosi’ anche la difesa : dunque e’ definitiva la sentenza emessa dal Tribunale di Sciacca che il 27 aprile del 2012 ha assolto dall’ accusa di violenza sessuale di gruppo a danno di una romena di 26 anni i romeni Dragos Vlad Dorin, 26 anni, Iounut Boddan Mihai, 28 anni, e Alexandru Paisvant, 31 anni. La ragazza, Otilia Condrea, allorche’ sarebbe stata consenziente al rapporto, e’ stata condannata per calunnia a 1 anno e 8 mesi di reclusione. 4 marzo, Il Comune di Agrigento sara’ Parte civile nel processo a carico di Sebastiano Di Francesco, 53 anni, ex capo dell’ Ufficio tecnico comunale di Agrigento, di Gabriele Gottardelli, 45 anni, di Roma, coordinatore investimenti sud della Kuwait petroleum Italia, e Rosario Gallo, 42 anni, di Comiso, progettista. I tre sono imputati di abuso in atti d’ufficio e violazione delle norme edilizie nell’ ambito dell’ inchiesta su presunte irregolarita’ legate alle autorizzazioni per installare un distributore di carburante al Villaggio Peruzzo. L’amministrazione comunale ha incaricato l’avvocato Giancarlo Rosato di depositare l’atto di costituzione innanzi al Gup del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella. 4 marzo, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari, Alessandra Vella, ha condannato a 8 anni di reclusione ciascuno 3 somali e un marocchino ritenuti gli scafisti del barcone, soccorso dalle motovedette della Guardia costiera e di Finanza il primo agosto 2011, con a bordo 270 immigrati nigeriani e somali. Nella stiva della barca furono scoperte 25 persone morte per asfissia. Gli imputati sono i somali Ibrahim Nuur Mohamed, 25 anni, Idris Yoonis, 30 anni, e Mohamed Abdi Karim, 27 anni, e il marocchino Amin Handa, 25 anni. La Procura di Agrigento ha chiesto l'ergastolo, contestando l'omicidio volontario aggravato, per il somalo Ibrahim Nuur Mohamed, difeso dall’ avvocato Salvatore Broccio, e condanne tra i 9 e i 4 anni per gli altri 3 difesi dagli avvocati Ninni Giardina e Danica La Loggia. 5 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha revocato il sequestro preventivo, risalente allo scorso ottobre, del complesso immobiliare di contrada “Cala Creta” a Lampedusa di proprieta’ della “ Merlo Brise Soleil”, nell’ ambito di una inchiesta per presunta lottizzazione abusiva. Il provvedimento liberatorio del Giudice comprende l’intera area su cui sorge la struttura alberghiera gestita da Fabrizio Merlo, tranne quattro manufatti precedentemente sequestrati. 6 marzo, A Licata la Polizia ha arrestato Daniele Incorvaia, 28 anni, e Tony Ziccardi, 20 anni, allorche’ avrebbero pestato selvaggiamente un licatese di 51 anni che gli avrebbe negato un passaggio in automobile. La vittima dell’ aggressione e’ stata soccorsa e ricoverata in Ospedale per lesioni e fratture, con prognosi di 35 giorni. Incorvaia e Ziccardi avrebbero anche aggredito e ferito i poliziotti e i carabinieri che li hanno rintracciati e arrestati. 6 marzo, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno denunciato il comandante di un peschereccio, L M A 51 anni di Termini Imerese, perche’ insieme a lui e’ stato sorpreso a bordo un tunisino gia’ espulso nel 2006. La Polizia ipotizza che il nordafricano fosse imbarcato sul peschereccio e che lavorasse in nero. 6 marzo, Il pericolo stufe difettose e’ sempre in agguato : a Canicatti’, in un appartamento in via Li Causi, due anziani coniugi sono stati intossicati dalle esalazioni di gas sprigionate probabilmente da una stufa difettosa. I due, seppur storditi, hanno lanciato l’allarme. I vigili del fuoco e il personale del 118 li hanno salvati in extremis e trasportati in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Canicatti’. 6 marzo, Il Tribunale di Agrigento, accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Giuseppe Zucchetto e Gaetano Mongiovi’, ha scarcerato Filippo Sortino, 57 anni, di Palma di Montechiaro, arrestato dai Carabinieri in flagranza di reato di furto in un’ abitazione rurale a Camastra. A Sortino e’ stato imposto l’ obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria nei giorni di martedi’, giovedi’ e venerdi’. 6 marzo, A Canicatti’, in contrada Rinazzi, ignoti hanno forzato un ingresso laterale e hanno rubato all’interno della Chiesa del Santissimo Crocifisso l'impianto di amplificazione, vari arredi sacri come crocifissi e statue, e altri oggetti nel tabernacolo. 6 marzo, Ad Agrigento, al Viale della Vittoria, e non e’ la prima volta che accade, una porzione di costone si e’ distaccata, verosimilmente a causa della pioggia, e l’ammasso di terriccio e detriti si e’ abbattuto sulla zona retrostante un locale pubblico, in un cortile adibito in parte a deposito merce. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco per rimediare e riscontrare le condizioni di sicurezza a difesa della pubblica incolumita’. 7 marzo, Blitz dei Carabinieri di Licata e Palma, e della Procura di Agrigento. Furto e ricettazione di cavi elettrici e telefonici. 9 arrestati ai domiciliari. E’ stata, e si e’ scatenata sempre piu’, una escalation di furto di cavi elettrici e telefonici in rame. Un bollettino di guerra. A tamburo battente. Chilometri e chilometri di cavi rubati. Black out, poi telefono e internet tranciati, e linee ferroviarie ko. Interruzione di pubblico servizio e danni, tanto da interessare anche il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica alla Prefettura di Agrigento. Adesso il Comando provinciale dell’ Arma, colonnello Riccardo Sciuto, i Carabinieri della Compagnia di Licata, capitano Massimo Amato, della Stazione di Palma di Montechiaro, maresciallo Luigi Marletta, e la Procura di Agrigento, il capo Renato Di Natale e il sostituto Matteo Delpini, sferrano il contrattacco e bombardano 9 mandati di cattura agli arresti domiciliari, e 4 obblighi di presentazione alla Polizia giudiziaria . E’ l’ inchiesta cosiddetta Cuprum, che dal latino e’ rame. E il business del rame, ormai inteso come “ oro rosso” , rubato, riciclato, rivenduto, sarebbe stato alquanto ramificato. La base operativa, presunto centro di raccolta e poi di smistamento, sarebbe stato un deposito di auto – demolizioni a Campobello di Licata, in contrada Gargitella, che e’ stato sequestrato. Al deposito sono state nascoste le telecamere di Procura e Carabinieri, e anche le telecamere dei titolari del deposito, interne ai locali, hanno inconsapevolmente contributo al monitoraggio. Al 4 maggio 2012 risalgono i primi arresti in flagranza di reato, di persone sorprese a consegnare al titolare del deposito, Giuseppe La Mattina, 13 matasse di cavi elettrici di proprieta’ dell’ Enel, per 420 chili di peso. Le indagini hanno svelato un traffico anche di 2 tonnellate di rame in una settimana, e il business avrebbe fruttato migliaia di euro. Gli arresti sono stati richiesti dalla Procura di Agrigento ai domiciliari, cosi’ come ha sollecitato una recente deliberazione del Consiglio Europeo al fine di non appesantire oltremodo le carceri. Dunque, sono detenuti al proprio domicilio Giuseppe La Mattina di Campobello di Licata 57 anni, Rocco La Mattina di Campobello di Licata 27 anni, Giovanni La Mattina di Campobello di Licata 24 anni, poi Francesco Liarda di Petralia Sottana 44 anni, Domenico D’Auria di Campobello di Licata 49 anni, i romeni Ciprian Stoican, 30 anni, Ionut Gelu Stoican 27 anni, Gheorghe Eusebiu Feraru 26 anni, e Catalin Feraru, 25 anni. Obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per Iulian Cozma 38 anni, Alecu Bucur 38 anni, Ovidiu Girneata 30 anni, e Catalin Basam Stan 29 anni. 7 marzo, A Realmonte, i Carabinieri hanno arrestato Calogero Fiannaca, 52 anni, e Calogero Tulummello, 40 anni, entrambi di Realmonte, accusati di tentata estorsione a danno di un medico. Secondo le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Santo Fornasier, Fiannaca e Tulummello, insieme a un minorenne, avrebbero minacciato telefonicamente un medico per costringerlo a consegnare loro 10 mila euro. 7 marzo, Al Tribunale di Palermo, in sede di udienza preliminare, hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato 6 imputati nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia nell’ agrigentino cosiddetta Alisciannira, a carico della presunta famiglia mafiosa di Alessandria della Rocca, arrestati dai Carabinieri lo scorso 25 luglio 2012. Dunque, il prossimo 9 aprile saranno giudicati in abbreviato Giuseppe Comparetto, 86 anni, Giuseppe Caltagirone, 62 anni, Stefano Canzoneri, 66 anni, Santo Pillitteri, 73 anni, Felice Scaglione, 82 anni, e Pietro Perzia, 67 anni . Rito ordinario invece per Gaetano Sedita, 70 anni, ritenuto il capo della locale famiglia mafiosa, e Domenico Ligammari, 76 anni. Tutti rispondono di associazione per delinquere di stampo mafioso. 7 marzo, A Montallegro, in Corso Vittorio Emanuele, e’ stata svaligiata una tabaccheria. Ignoti banditi hanno scardinato un ingresso e hanno rubato stecche di sigarette e denaro per circa 5 mila euro. Indagano i Carabinieri. 7 marzo, A Licata, in contrada Safarello, all’estrema periferia della citta’, ha subito un incendio devastante una villa estiva di una famiglia di Licata, tutti incensurati. I danni ammonterebbero a circa 40mila euro. Indagano i Carabinieri. 7 marzo, Al Tribunale di Agrigento, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, ha rinviato a giudizio Michele Sollano, 43 anni, di Agrigento, per violazione delle normative vigenti in materia ambientale in riferimento ad una vasta area adibita a discarica abusiva a Monserrato, scoperta e sequestrata dai Carabinieri. 7 marzo, Il Tribunale di Agrigento, cosi’ come richiesto dalla Procura, ha assolto tutti gli imputati nell’ ambito di una inchiesta su presunte irregolarita’ nell’affidamento della gestione e dei lavori di manutenzione della piscina e del palazzo dello sport, mai in funzione, a Cattolica Eraclea. Assolti il consigliere comunale Giuseppe Giuffrida e il dirigente dell’ Ufficio tecnico comunale Calogero Ballaro’, ed entrambi hanno rinunciato alla prescrizione per essere giudicati nel merito. Assolti anche l’ex sindaco Nino Aquilino, l’ex presidente del consiglio Salvatore Spataro, oltre a tecnici e imprenditori. Si tratta di Angelo Sciascia, Antonino Giuffrida, tutti di Cattolica Eraclea, Calogero Romeo di Casteltermini, Giorgio Bongiorno di Caltanissetta, Salvatore Giacchetti di Roma, Nunzio Genova, Gemma Lauricella, Giuseppe Anastasio, Grazia Di Maio e Antonino Di Maio, di Palermo, e poi Carmelo Donzelli di Patti, Beniamino Gioiello Zappia di Taranto, Emanuele Augello di Favara, Maria Di Dolce, Salvatore Panepinto e Calogero Tomasino, di San Giovanni Gemini. 7 marzo, La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di 5 imputati di Licata, accusati di truffa aggravata allorche’ per anni avrebbero raggirato l’Inps che avrebbe versato le indennita’ di disoccupazione agricola in assenza di rapporto di lavoro. Si tratta di Angelo Zarbo, 48 anni, Vincenza Farruggio, 45 anni, Patrizia Amato, 33 anni, Carmela Consagra, 59 anni, e Mariana Besleaga, 47 anni. L’udienza preliminare e’ in calendario il 23 aprile. 7 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha condannato Giovanni Curaba, 40 anni, e Mirko Villa, 30 anni, entrambi di Agrigento, a 4 mesi di reclusione ciascuno, pena sospesa. Curaba e Villa sono stati arrestati dalla Polizia lo scorso 17 febbraio perche’ sorpresi intenti ad armeggiare sulla portiera di una Smart parcheggiata. I due hanno tentato la fuga, ma sono stati acciuffati. A difendere Curaba e Villa e’ l’ avvocato Daniele Re. 8 marzo, Rocambolesco inseguimento da Agrigento a Porto Empedocle. Due giovani su due motocicli, una Vespa e un Gilera, senza casco, nei pressi dello stadio Esseneto. Una pattuglia della Squadra Volanti tenta di bloccarli, ma scappano. Accertamenti : la Vespa e’ rubata. Scatta l’inseguimento. Allarmato il Commissariato di Porto Empedocle, capitanato da Cesare Castelli, che lancia una pattuglia sulla 115, che intercetta i fuggitivi, testa coda, e inseguimento, ma i due imboccano due strade diverse. E’ acciuffato uno dei due, S A 22 anni di Agrigento, denunciato a piede libero, e rispondera’ di furto aggravato. Ricercato il complice che nel frattempo ha abbandonato il motociclo, poi ritrovato dalla Polizia. 8 marzo, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli ordini del colonnello Massimo Sobra’, ha concluso un controllo fiscale a carico dell’ ex direttore della Cassa edile di Agrigento, Salvatore Grado. Nel corso delle indagini sarebbe stato accertato dai pubblici ministeri Giacomo Forte e Luca Sciarretta, coordinati dal Procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, che Salvatore Grado avrebbe riscosso nell’anno 2008 emolumenti per oltre 800 mila euro, dei quali circa 550 mila in modo illegittimo. Ebbene, per l’anno d’imposta 2008, Grado non avrebbe dichiarato la parte di emolumenti percepiti dalla Cassa e non spettanti, rendendosi quindi responsabile di un’evasione fiscale per circa 232mila euro. Dunque, il dirigente e’ stato denunciato alla Procura di Agrigento per il reato di dichiarazione infedele. 8 marzo, A Canicatti’, in Ospedale, sono stati ricoverati in gravissime condizioni tre bambini fratelli romeni residenti a Naro, di 4, 7 e 10 anni, affetti da avvelenamento allorche’ avrebbero ingerito dei cioccolatini verosimilmente tossici. Due sono stati trasferiti a Palermo e a Messina. Il bambino di 10 anni e’ ancora all’ospedale di Canicatti’, e sarebbe fuori pericolo. Indagano i Carabinieri del Nas, il Nucleo anti – sofisticazioni. 8 marzo, I Carabinieri hanno arrestato a Palma di Montechiaro Ciro Andollina, 43 anni, originario di Alia, allorche’ avrebbe rubato portafogli e borselli con carte di credito e carnet di assegni e denaro nell' ospedale di Cefalu’. Andollina avrebbe poi utilizzato gli assegni e le carte di credito per l'acquisto di vari prodotti e tagliandi di Gratta e vinci o per ritirare soldi dagli sportelli bancomat. 8 marzo, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Agrigento hanno arrestato Angelo Cammilleri, di 29 anni, che scontera’ 4 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio. 8 marzo, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Cammarata hanno arrestato in flagranza di reato Ionut Sandu, 24 anni, Eusebiu Bonculescu, 25 anni e Viorel Patru, 29 anni, tutti romeni e domiciliati a Palermo, accusati di furto aggravato in concorso allorche’ sorpresi all’interno della dismessa fabbrica “Italkali”, alla periferia di Casteltermini, intenti ad asportare rame. 8 marzo, Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Ermelinda Marfia, ha condannato a 2 mesi di reclusione ciascuno Carmelo Pedalino, 41 anni, e Francesco Carbone, 40 anni, e a 1 mese di reclusione Robertino Francalanza, 44 anni, tutti di Agrigento, arrestati ai domiciliari lo scorso 27 febbraio dai Carabinieri a Raffadali, in contrada Ribecchi, sorpresi intenti a rubare cavi di rame in un cantiere. Il pubblico ministero ha chiesto 5 mesi di carcere a carico di ogni imputato. I 3 sono difesi dagli avvocati Daniele Re e Giusi Gangi. 9 marzo, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Canicatti’, agli ordini del capitano Salvatore Menta, hanno arrestato in flagranza di reato C S 50 e C G 23 anni, di Canicatti’, allorche’ in un casolare di campagna nella loro disponibilita’ sono state scoperte e sequestrate 4 pistole semiautomatiche di vario calibro, munizioni di vario calibro, 3 chili di hashish suddivisi in 28 panetti ed un bilancino di precisione. 9 marzo, a Realmonte insorge il problema del “vecchietto dove lo metto”. Si’, perche’ la Guardia di Finanza di Agrigento, capeggiata dal colonnello Massimo Sobra’, e’ entrata dentro una Casa di riposo e ha ordinato : “tutti fuori”. E tra i tutti vi e’ anche un uomo di 102 anni. Il blitz e’ scattato contro un ospizio in via Aldo Moro, in contrada Scavuzzo, nei pressi della miniera di sale. E’ una palazzina a 3 piani, che e’ stata sequestrata dalla Procura di Agrigento, perche’ mancherebbero le autorizzazioni sanitarie. Dunque, sono stati gentilmente accompagnati all’ingresso 11 anziani ospiti, tra cui il vecchietto di 102 anni. 9 marzo, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno chiuso il cerchio delle indagini scattate a seguito del furto di una Vespa ad Agrigento e dell’ inseguimento culminato a Porto Empedocle con la denuncia di un altro fuggitivo a bordo di un altro motociclo. Ebbene, adesso la Polizia ha denunciato anche il secondo fuggitivo a bordo della Vespa rubata, e poi una terza persona, che sarebbe stato l’acquirente della Vespa, e che risponde, pertanto, di tentata ricettazione. 10 marzo, A Gussago, in provincia di Brescia, in un appartamento in via Donatori di sangue, Marilena Ciofalo, 34 anni, di Porto Empedocle, e’ stata uccisa dalla convivente, Angela Toni, 35 anni, che le ha sparato nel sonno 2 colpi di pistola, detenuta regolarmente per fini sportivi, poi ha telefonato ai Carabinieri e ha confessato il delitto. La coppia, come raccontato dai vicini di casa, avrebbe litigato durante la notte. L’omicidio sarebbe a sfondo passionale. Angela Toni e’ operaia, originaria di Perugia, e Marilena Ciofalo, dopo aver lavorato come barista, e’ stata disoccupata. 10 marzo, A Porto Empedocle si e’ scatenato, e non e’ la prima volta, un altro smottamento di terreno dal costone che incombe su case e magazzini in via Lincoln. Lungo il pendio, sono scivolate alcune tonnellate di terra, sospinte anche dalle piogge insistenti. Nessun danno. 10 marzo, I Carabinieri della stazione di San Biagio Platani hanno arrestato ai domiciliari P G 18 anni, sorpreso a casa sua in possesso di 63 grammi di hashish, e due bilancini di precisione. 10 marzo, Ad Agrigento, a Villaseta, nella zona del Centro commerciale, e’ crollata una massiccia porzione di cornicione. Nessun danno. Nella zona sono attivi solo due bar . A terra calcinacci, detriti e pezzi di intonaco. I Vigili del fuoco hanno lavorato per il recupero sicurezza. 10 marzo, A Ribera i Carabinieri hanno arrestato 4 romeni, due uomini e due donne, per furto. Il gruppo avrebbe rubato generi alimentari in un supermercato, ed e’ stato scoperto da un dipendente che ha telefonato ai Carabinieri. I quattro sono stati bloccati intenti a caricare la refurtiva su un’automobile. Si tratta di Ionut Caplan, 26 anni, Ion Fenghea, 46 anni, Stefania Caplan 30 anni, e Cristina Pirvulescu, 34 anni. La merce sequestrata, del valore complessivo di circa 1000 euro, e’ stata provento di furto anche in altri locali commerciali a Ribera. 11 marzo, Le condizioni climatiche favorevoli alimentano la prima, almeno apparente, recrudescenza di flussi clandestini verso Lampedusa. In poche ore sono approdati un gommone con 65 migranti a bordo, tra cui 4 donne, agganciato 116 miglia a sud dell’ isola dalla Guardia costiera, e un altro gommone con a bordo 77 extracomunitari, tra cui 3 donne, alla deriva a 145 miglia da Lampedusa. Alle operazioni di soccorso e di trasbordo hanno partecipato anche una nave della Marina Militare e alcuni mercantili in transito dirottati nella zona. Si tratta di etiopi, eritrei e somali presumibilmente partiti dalle coste libiche. 11 marzo, A Palma di Montechiaro, i Carabinieri hanno arrestato Franco Lo Manto, 39 anni, che scontera’ 1 anno e 5 mesi di reclusione per furto commesso a Naro nell’ottobre del 2009. 11 marzo, A Casteltermini, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Cammarata hanno arrestato ai domiciliari, per furto aggravato in concorso, Massimo Capri, 40 anni, sorpreso, insieme a un minorenne, all’interno della dismessa fabbrica Italkali, intento a rubare un motore per macchina industriale e materiale ferroso di vario tipo. 11 marzo, A Ribera, i Carabinieri hanno arrestato Leonardo Sedita, 50 anni, in esecuzione di un ordine di carcerazione della Procura di Sciacca per il reato di tentato furto risalente al luglio 2007 a Ribera. 11 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha assolto un’ anziana donna di Porto Empedocle, Maria Callea, di 78 anni, difesa dagli avvocati Luigi Troja ed Irene Eballi, accusata di non avere eseguito una ordinanza del Sindaco che la obbligava, insieme ad altri condomini, ad eseguire lavori di ristrutturazione di un immobile nel centro storico per eliminare un pericolo alla pubblica incolumita’. Gli avvocati Troja ed Eballi hanno dimostrato la non sussistenza di alcun pericolo alla pubblica incolumita’ e Maria Callea e’ stata assolta nonostante il Pubblico ministero ne avesse chiesto la condanna ad un mese di arresto. 11 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha dissequestrato a Racalmuto l'albergo "Mezzaluna", in via Bellini, dietro la villa comunale, sequestrato dalla Procura nel febbraio 2008, nell'ambito di un'inchiesta per abuso edilizio e abuso d'ufficio. La famiglia Cacciato, proprietaria dell'albergo, e’ difesa dall'avvocato Diego Galluzzo. Il 18 febbraio scorso e’ stato dissequestrato anche l'albergo "Regalpetra", della famiglia Borsellino, inquisito nelle stesse indagini. 11 marzo, La Procura di Agrigento indaga, ha acquisito la documentazione ospedaliera e ha disposto l’autopsia sul cadavere di un pensionato, Luigi La Morella, di 67 anni, morto all’ospedale di Canicatti’ lo scorso 6 marzo. I familiari hanno presentato un esposto denuncia. 11 marzo, Al Tribunale di Agrigento e’ stato ascoltato il deputato regionale Enzo Fontana, citato come testimone al processo a carico dell’ ex presidente del Consiglio comunale di Agrigento, Carmelo Callari, accusato di avere camuffato come visite istituzionali dei viaggi personali a Roma. Ebbene, Fontana ha dichiarato : “ quando Callari era presidente del Consiglio comunale di Agrigento, lo incontrai varie volte a Roma per discutere di problematiche agrigentine, come, ad esempio, la chiusura della caserma dei Vigili del fuoco”. 11 marzo, A Cattolica Eraclea, i Carabinieri hanno sequestrato un mini Parco eolico in costruzione sulla Montagna Lunga. L’ inchiesta, coordinata dalla Procura di Agrigento, e’ frutto di una denuncia presentata da alcuni cittadini. I militari hanno denunciato il responsabile, A S di Agrigento, e gli esecutori dei lavori, finalizzati all’installazione di 3 pale eoliche. Ai tre sono contestati lavori abusivi in assenza di autorizzazioni, e reati ambientali con l’aggravante di avere provocato grave rischio all’ incolumita’ pubblica. 11 marzo, A Cattolica Eraclea, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari, per tentato furto in concorso, Valentino Quadrone, 52 anni, e Pino Tortorici, 51 anni, entrambi di Montallegro. I due sono stati sorpresi in contrada Piana Vizzi intenti a caricare su un mezzo tubi in ferro rubati dalla condotta idrica dismessa del consorzio di bonifica di Ribera. 12 marzo, La Procura di Agrigento e la Guardia di Finanza di Canicatti’ hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 12 indagati, che risponderanno di truffa aggravata a danno dello Stato e di falso. Si tratta dell’ inchiesta cosiddetta “ Filo d’ Arianna ”. Un'azienda di fabbricazione di articoli tessili operante a Naro avrebbe illecitamente incassato o tentato di incassare finanziamenti pubblici per 4 milioni e 500mila euro. Gli indagati sono stati inoltre segnalati per danno all’Erario alla Corte dei Conti. Tra i 12 vi sono i soci responsabili dell'impresa, 2 funzionari dell' Ente responsabile dell'erogazione del finanziamento e numerosi imprenditori, tra cui i rappresentanti legali di 3 Societa’ per azioni con sede, oltre che in Sicilia, in Piemonte, Lombardia e Toscana. L'azienda di Naro avrebbe intascato circa 3 milioni di euro dal Patto territoriale per la Sicilia centro meridionale, al fine di avviare un impianto per la tintura di tessuti a maglia che avrebbe dovuto impiegare circa 30 lavoratori. L’ impianto sarebbe stato dichiarato funzionante, e invece non sarebbe stato mai attivato. La truffa sarebbe stata commessa presentando titoli di spesa falsi, utilizzando ed emettendo fatture per operazioni inesistenti. L'azienda avrebbe ottenuto indebitamente anche un’ altra quota di finanziamento di circa 1milione e 500mila euro, ma l’ erogazione e’ stata bloccata in tempo dagli organi inquirenti. 12 marzo, La Procura della Repubblica di Sciacca, capitanata da Vincenzo Pantaleo, ha iscritto nel registro degli indagati 4 medici e 2 infermieri dell'ospedale Giovanni Paolo secondo di Sciacca, a seguito della morte di una pensionata, Maria Concetta Inzerillo, 78 anni, di Alessandria della Rocca. L'anziana e’ stata ricoverata il 22 febbraio scorso al reparto di Ortopedia per la frattura di un femore. E’ stata operata il 5 marzo, ed e’ deceduta la notte successiva per complicazioni. I familiari hanno presentato un esposto denuncia. 12 marzo, Anche la Corte d’ Appello di Palermo ha risposto no alla richiesta di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per 3 anni proposta dalla Questura di Agrigento a carico di Guido Vasile, 53 anni, di Agrigento, gia’ assolto lo scorso 10 ottobre al processo cosiddetto “Parcometro”. Il Tribunale di Agrigento ha rigettato la richiesta di prevenzione, poi la Procura ha proposto appello, e, dunque, si e’ pronunciata la Corte d’Appello che ha ritenuto insussistente la pericolosita’ sociale e l’appartenenza a famiglie mafiose di Guido Vasile, difeso dagli avvocati Enrico Quattrocchi e Pietro Maragliano. 12 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 2 anni di reclusione ciascuno per furto aggravato Natale Bianchi, 36 anni, e Giuseppe Infantino, 31 anni, entrambi di Agrigento, allorche’ avrebbero rubato all’interno dell’ appartamento di un 60enne al Villaggio Mose’. Bianchi e Infantino sono inquisiti, inoltre, nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Nuova Cupola”. 12 marzo, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Canicatti’, agli ordini del capitano Salvatore Menta, hanno arrestato, per ricettazione e interruzione di pubblico servizio, i romeni Viorel Munteanu, 26 anni, ed altri due suoi connazionali incensurati, M G 28 anni, ed S V 23 anni, sorpresi, inseguiti e acciuffati a bordo di un’ automobile in possesso di 140 chili di cavi di rame rubati lungo la tratta ferroviaria Canicatti’ – Montedoro e da una linea dell’ Enel in contrada Cannemasche a Canicatti’, poi 2 cesoie e un kit per la lavorazione dei vetri. I Carabinieri, allarmati dalla telefonata della moglie di uno degli arrestati, sono intervenuti a casa della donna e l’ hanno trasportata in Ospedale a Canicatti’ dove ha partorito una bimba. 12 marzo, I Carabinieri della Compagnia di Cammarata, agli ordini del capitano Vincenzo Bulla, hanno arrestato i favaresi Mario Bellavia, 22 anni, e Michele Bellavia, 24 anni, che sono fratelli, e il loro cognato Calogero Russello, 23 anni, sorpresi nella dismessa fabbrica Italkali a Casteltermini intenti a caricare su un camioncino diversi materiali in rame. Ai 3 favaresi, difesi dagli avvocati Daniele Re, Davide Casa’, Fabio Quattrocchi e Giuseppe Zucchetto, sono stati concessi gli arresti domiciliari. La direttissima e’ in calendario il prossimo 19 marzo. E ancora nella zona industriale di Casteltermini sono stati arrestati per tentato furto Alberto Giuseppe Arato, 33 anni, e Giuseppe Lisciandrello, 35 anni, sorpresi intenti ad asportare materiale ferroso di vario tipo e del rame. I due sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza in attesa del giudizio per direttissima. 12 marzo, I Carabinieri della Stazione di Cianciana hanno arrestato Salvatore Soldano, 60 anni, di Cianciana, per detenzione abusiva di armi e munizioni comuni da sparo e ricettazione. Nel corso di una perquisizione domiciliare, Soldano e’ stato sorpreso in possesso di armi e munizioni. 12 marzo, I Carabinieri di Ravanusa hanno arrestato in flagranza di reato Mihai Tiberiu Baciu, 24 anni, romeno, per evasione dagli arresti domiciliari, allorche’ e’ stato sorpreso in un’ altra abitazione dove si e’ trasferito senza preventiva comunicazione. 13 marzo, Nel centro storico di Naro, gia’ scosso dalla frana del 2005, all’ alba e’ crollata un’abitazione. In via Vanelle un tonfo ha sepolto un uomo di 66 anni, Rosario Arnone. La vittima e’ stata intrappolata, incastrata. Poi, i Vigili del fuoco lo hanno estratto vivo. L’anziano e’ ferito, pero’ cosciente. E’ stato trasportato al Pronto soccorso dell’ ospedale “Barone Lombardo” di Canicatti’. Nel frattempo, a terra, in via Vanelle, nei pressi del Castello Chiaramontano, giacciono le macerie su cui si accanisce la pioggia incessante. E intorno, paura e preoccupazione. Procedono i rilievi dei Carabinieri e dei tecnici competenti. 8 anni addietro lo smottamento scosse oltre 200 abitazioni. E 70 furono le famiglie sgomberate, e tante lo sono ancora. La Giunta regionale, all’epoca presieduta da Cuffaro che visito’ la citta’ del barocco, dichiaro’ lo stato di calamita’. E il sindaco, Maria Grazia Brandara, poi anche da non sindaco, ha combattuto la battaglia per il recupero e i risarcimenti, che non si e’ conclusa. La “Fulgentissima” barcolla. Ormai da tempo si teme per le sorti del Duomo e della torre di destra. Anche la Soprintendenza ha lanciato l’allarme per il monumento del 12esimo secolo. E infatti, ancora Maria Grazia Brandara e’ impegnata nella campagna “Salviamo la Cattedrale di Agrigento, ma anche il Duomo di Naro’’. Via Vanelle, nel 2005 come oggi, e’ stata ed e’ l’epicentro del movimento franoso. Il processo inarrestabile di aggravamento delle crepe e’ difficilmente contenibile. Il terreno e’ friabile, infiltrato di acqua e umidita’. E la resistenza del tufo non e’ eterna, tranne la meravigliosa eccezione della Valle dei Templi di Agrigento. 13 marzo, Ad Agrigento, in via Papa Luciani, un muro di sostegno, probabilmente anche a causa della pioggia insistente, si e’ distaccato da una collinetta ed e’ rovinato in strada. Alcuni magazzini ai piedi della parete di cemento armato sono stati invasi dal fango. Sul posto sono intervenuti Vigili del fuoco e Protezione civile comunale di Agrigento. La zona e’ stata interdetta. Una decina di famiglie sono state evacuate dai due palazzi attigui al muro di contenimento crollato. Il sindaco, Marco Zambuto, spiega : “ abbiamo firmato le ordinanze di sgombero, ma si tratta soltanto di una procedura precauzionale e condizionata al fatto che i privati diano un incarico geotecnico e procedano poi alle operazioni di consolidamento dell'area condominiale". 13 marzo, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli ordini del colonnello Massimo Sobra’, e la Procura di Agrigento, tramite l’ aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Antonella Pandolfi, hanno sgominato una presunta associazione a delinquere che avrebbe distribuito presso gestori di esercizi pubblici apparecchi del tipo “ totem” che, collegandosi a siti internet privi di concessione, consentono il gioco d’azzardo e le scommesse clandestine, evadendo, tra l’altro, a tassazione ingenti somme di denaro. Le indagini sono scattate ai primi mesi del 2010, e si sono concluse con la notifica di 7 obblighi di dimora e 2 obblighi di firma nel licatese, a carico di altrettanti indagati. Eseguiti inoltre sequestri in circa 90 esercizi commerciali nella provincia di Agrigento e anche nelle province di Palermo, Catania, Trapani e Caltanissetta. 13 marzo, Uno dei tre fratellini romeni residenti a Naro, che l'8 marzo scorso sono stati ricoverati in ospedale per sospetto avvelenamento, e’ clinicamente morto. I medici del Policlinico di Messina hanno dichiarato la morte cerebrale per il bimbo di 5 anni. Gli altri due fratelli, di 7 anni e di 10 anni, sono fuori pericolo. Proseguono le indagini per scoprire la causa dell'avvelenamento. Sotto esame sono una bottiglia con vino e alcuni cioccolatini al liquore. 13 marzo, I Carabinieri della stazione di Casteltermini hanno arrestato ai domiciliari Giovanni Pensato, 47 anni, di Casteltermini, impiegato, sorpreso, nel corso di una perquisizione domiciliare, in possesso di 80 grammi di hashish, un bilancino di precisione e tre coltelli presumibilmente utilizzati per il taglio della droga. 13 marzo, Ad Agrigento, nel quartiere di Giardina Gallotti, in contrada Limbrici, ignoti ladri hanno rubato 610 metri di cavi conduttori in rame dell’Enel. I tecnici dell’Enel sono prontamente intervenuti per installare nuovi cavi. Indagano i Carabinieri. 13 marzo, Agrigento, via Mazzini, Palazzo di Giustizia. E’ l’ udienza preliminare. Il pubblico ministero conclude la requisitoria. Giacomo Forte invoca l’assoluzione, e la formula e’ “perche’ il fatto non sussiste”, per Stefano Mammo Zagarella, 54 anni, l’ unico imputato che ha scelto il rito abbreviato. Poi, Forte propone di scagionare, con la formula “non doversi a procedere”, Ignazio Gennaro, 54 anni, Bernardo Barone, 59 anni, Anna Capizzi, 52 anni, Giuseppina Micciche’, 56 anni, e Antonino Amato, 61 anni. Poi, la Procura di Agrigento rivendica il rinvio a giudizio di Piero Hamel, 56 anni, Paolo Muratore, 55 anni, Antonino Graci, 62 anni, e Gaetano Gucciardo, 60 anni. Il prossimo 15 maggio e’ atteso il verdetto del Tribunale di Agrigento al processo su presunte irregolarita’ nei rimborsi alla Provincia Regionale di Agrigento. Dirigenti e funzionari avrebbero avallato rimborsi sospetti e sospettati delle spese di rappresentanza del presidente Eugenio D’Orsi. E, tra l’altro, anche l’acquisto di penne di lusso, ospitalita’ in alberghi, oggetti di cartolibreria, rinfreschi, pranzi e cene. Il primo fulmine a ciel sereno si scateno’ il 14 settembre del 2010 quando la Guardia di Finanza, su ordine della Procura, si presento’ al palazzo di piazzale Moro e sequestro’ copie di atti e delibere, tra incarichi e spese. Il procedimento penale e’ il numero 99 / 10 / 46. Il 28 giugno 2011 viaggiano 12 avvisi a comparire per essere ascoltati. Il 13 gennaio 2012 viaggiano invece 10 avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Il 23 maggio ecco la richiesta di rinvio a giudizio. Adesso verso sentenza. 13 marzo, La Capitaneria di Porto Empedocle ha soccorso due componenti dell’ equipaggio di una nave mercantile battente bandiera maltese, che hanno subito un incidente e delle ustioni a bordo. I due marinai sono stati trasbordati sulla motovedetta empedoclina e poi trasportati in Ospedale con le ambulanze del 118. 13 marzo, Il Tribunale di Agrigento, accogliendo le tesi dell’ avvocato Carmelo Amoroso, ha assolto 3 imputati. Si tratta di Vincenzo Ciotta, 39 anni, Gaetano Giuseppe D’Angelo, 34 anni, e Pietro Marino, 39 anni, tutti di Casteltermini, arrestati ai domiciliari dai Carabinieri perche’ sorpresi su un autocarro intenti a trasportare rifiuti speciali pericolosi presumibilmente senza alcuna autorizzazione. 15 marzo, La Procura di Sciacca, capitanata da Vincenzo Pantaleo, ha chiesto il giudizio immediato a carico degli imputati nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Argante”, che il 19 dicembre scorso ha provocato 9 ordinanze di custodia cautelare eseguite dai Carabinieri. Subito a processo, saltando l’udienza preliminare, 9 presunti responsabili di una estorsione da 100 mila euro a danno di una commerciante di Sciacca. La vittima, raggirata e poi vessata, avrebbe consegnato i soldi alla casalinga Luisa Puccio, 49 anni. E il 26 aprile risponderanno innanzi al Giudice anche Giuseppe Beniamini, 54 anni, Donato Morrione, 53 anni, Benedetto Bondi’, 24 anni, Giuseppe Solarino, 60 anni, Abbes Aidoudi, 41 anni, Silvia Cognata, 27 anni, Giovanna Gambino, 24 anni, e Maurizio Mistretta, 33 anni. 15 marzo, La Procura di Sciacca ha firmato 8 proposte di giudizio a carico di altrettanti imputati presunti spacciatori sgominati dal blitz dei Carabinieri, lo scorso 3 luglio, cosiddetto “San Michele”, dal nome del quartiere della città delle Terme che sarebbe stato teatro della compravendita degli stupefacenti, tra hashish e marijuana. Il prossimo 10 maggio siederanno innanzi al Giudice per le udienze preliminari i fratelli Pecoraro, Francesco 35 anni, Angelo 32 anni, e Giuseppe Pecoraro 25 anni, poi Angela Frazzetta, 32 anni, moglie di Francesco Pecoraro, e poi Vincenzo Picone, 43 anni, Simone Catanzaro, 42 anni, Felice Montalbano, 36 anni, e Cristian Licata, 23 anni, tutti di Sciacca. 15 marzo, All’alba di oggi, le gazzelle dei Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno marciato alla ricerca di 6 indagati, destinatari di misura cautelare firmata dalla Procura per spaccio di droga nell’ ambito dell’ inchiesta battezzata “Alta quota”. Si tratta di una prosecuzione delle indagini della “San Michele”. A Caltabellotta, un gruppo di presunti pusher si sarebbe rifornito a Palermo e a Sciacca, rivendendo poi al dettaglio gli stupefacenti intesi, per depistare le intercettazioni, anche come meloni. Gli arrestati sono Demetrio Primo, 38 anni, di Caltabellotta, in carcere, e poi, ai domiciliari, Alessandro Conoscenti, 20 anni, di Caltabellotta, e Giovanni Tresa, 28 anni, di Palermo. Ad altri 3 indagati e’ stata notificata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Caltabellotta. Sono N P 37 anni, M G 31 anni, e G B 40 anni. Nel corso delle perquisizioni, a Palermo sono stati scoperti e sequestrati 2 panetti di hashish per 200 grammi complessivi, e a Caltabellotta e’ stato sequestrato un bilancino elettronico. 15 marzo, Dopo la morte cerebrale, e quindi la morte clinica, adesso e’ morto, al Policlinico di Messina, il piccolo Sebastian Lupescu, di 5 anni, il bimbo romeno residente a Naro che insieme a due fratelli di 7 e 10 anni e’ stato ricoverato lo scorso 8 marzo per i sintomi di un grave avvelenamento dopo avere mangiato dei cioccolatini. La Procura di Agrigento ha disposto l’autopsia per verificare quale tipo di veleno i tre ragazzini abbiano ingerito. Indagano i Carabinieri di Licata, e non e’ esclusa l’ipotesi di un tentativo di avvelenamento attraverso il confezionamento di cioccolatini al veleno. Il professor Ignazio Barberi, direttore dell’Unita’ operativa di Terapia neonatale del Policlinico di Messina, ha dichiarato : “dalle analisi da noi compiute, il piccolo morto nel nostro reparto non ha ingerito metanolo ma un pesticida”. La Procura di Agrigento indaga per omicidio. Un sacchetto di plastica contenente una bottiglia di vino e una scatola di cioccolatini sarebbe stato piazzato da ignoti davanti la casa della famiglia Lupescu la mattina dello scorso 8 marzo. I bambini hanno mangiato i cioccolatini, poi il malore, le urla della madre. Forse si tratta di una vendetta, di una ritorsione contro il padre dei 3. 15 marzo, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno arrestato Marco Falzone, 20 anni, di Porto Empedocle, perche’, ubriaco, ha picchiato il padre, la madre e la sorella per ottenere dei soldi. Il padre di 56 anni, la madre di 47, e la sorella di 18, colpiti anche con una sedia e minacciati con un coccio di vetro, sono stati trasportati al Pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Nel tentativo di bloccare il giovane, anche due agenti hanno subito lievi ferite. 15 marzo, A Canicatti’, in viale Giudice Antonino Saetta, 3 banditi, e uno dei 3 travisato, apparentemente disarmati, hanno rapinato l’agenzia della Banca Popolare del Mezzogiorno. Il bottino e’ di circa mille euro. 15 marzo, Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Graziella Luparello, ha condannato Gianluca Stagno, 23 anni, di Grotte, a 6 mesi di reclusione per furto di rame a Grotte, commesso il 28 gennaio scorso. Stagno e’ difeso dall’ avvocato Daniele Re. 16 marzo, Non sara’ eseguita l'autopsia su Sebastian Lupescu, 5 anni, il piu’ piccolo dei 3 bambini romeni residenti a Naro morto al Policlinico di Messina per avvelenamento da pesticida. Secondo la Procura di Agrigento, che coordina le indagini dei Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento e della Compagnia di Licata, e che indaga per omicidio volontario, l'accertamento autoptico non e’ necessario. Gli esami tossicologici, infatti, hanno confermato che a causare l'avvelenamento e’ stato un pesticida usato in agricoltura, inserito nei cioccolatini contenuti in una busta di plastica, insieme a una bottiglia di vino e a delle arance, riposta lo scorso 8 marzo innanzi alla casa della famiglia Lupescu, ben voluta da vicini di casa e nel quartiere. I genitori del piccolo ribadiscono : “ siamo lavoratori, non abbiamo nemici perche’ non abbiamo fatto del male ad alcuno. Chiediamo soltanto giustizia per i bambini e per noi ". Gli altri due fratelli di Sebastian, Alexandro, 7 anni, e Ionut, di 10 anni, sono fuori pericolo. 16 marzo, Al Tribunale di Sciacca, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Michele Marrone, ha chiesto la condanna a 8 anni di carcere a carico di Gianni Melluso, 56 anni, il falso accusatore di Enzo Tortora, arrestato dai Carabinieri il 24 luglio 2012 per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Chiesti inoltre 4 anni di reclusione per la moglie di Melluso, Raffaella Pecoraro, di 47 anni, poi 3 anni e 4 mesi di reclusione per Pellegrino Grisafi, 48 anni, di Sambuca di Sicilia, e 3 anni per Stefano Giovanni Ernesto, 38 anni, di Sciacca. 16 marzo, Si infittisce il giallo del bimbo romeno avvelenato a Naro. A Campobello scoperto morto ammazzato un 40enne romeno. Non vi sarebbe alcun collegamento tra i due delitti. Sono state setacciate le liste delle persone di cui non vi e’ piu’ nessuna traccia. Esito negativo. Sono state prelevate e confrontate le impronte digitali negli archivi delle Forze dell’ ordine. Ancora esito negativo. Poi, un romeno si e’ presentato al Commissariato di Polizia a Canicatti’ e ha denunciato la scomparsa dell’ amico. La vittima e’ un 40enne in viaggio dalla Romania, appena giunto a Campobello di Licata per lavorare in un’azienda agricola. Alcuni suoi colleghi di lavoro avrebbero raccontato che non lo hanno piu’ incontrato da due giorni prima della morte. Si dubita sul come e’ stato ucciso. Il medico legale ha eseguito i primi rilievi, e sul cranio vi e’ un foro, forse provocato da un proiettile, che sarebbe ancora dentro la scatola cranica, o, forse, da un oggetto contundente appuntito. E la Procura di Agrigento, che coordina le indagini dei Carabinieri, ha disposto l’autopsia. E si dubita anche che l’ uomo sia stato assassinato nello stesso luogo, una striscia di asfalto innanzi al cancello di una casa rurale tra le campagne in contrada Fondachello nel territorio di Campobello di Licata, dove e’ stato scoperto cadavere da alcuni viandanti in automobile, per caso, e che hanno lanciato l’allarme ai Carabinieri. Quindi, un rebus, condito con le congetture. La Procura di Agrigento esclude ogni pista di collegamento tra l’omicidio del romeno e l’avvelenamento mortale del bambino romeno, Sebastian Lupescu, 5 anni. I genitori del bimbo morto, Daniel, bracciante agricolo, e Marica, badante, hanno dichiarato di non conoscere la vittima, mai nessun rapporto con lui. Il 40enne sarebbe arrivato a Campobello di Licata nei giorni successivi all’avvelenamento che risale alla mattina dell’ 8 marzo scorso, quando una busta in plastica con dentro una bottiglia di vino, arance e dei cioccolatini “bon bon” al caffe’, e’ stata riposta innanzi alla casa della famiglia Lupescu, a Naro, in piazza Cesare Battisti, accanto alla chiesa di Sant’Erasmo. I cioccolatini, e anche le arance, sono stati avvelenati con un pesticida usato in agricoltura, il Carbofuran, che non e’ in vendita in Italia dal 2008, perche’ l’Unione europea ne ha vietato il commercio, perche’ incolore e inodore, e, quindi, pericoloso. Pensate, in Kenia l’ uso del pesticida Carbofuran ha ucciso dei leoni. In Romania invece e’ vendibile. E in Romania, adesso, saranno celebrati i funerali di Sebastian. 18 marzo, I poliziotti della Squadra mobile di Agrigento, agli ordini di Corrado Empoli, e del Commissariato di Canicatti’, hanno arrestato Rosario Meli, inteso Saro, 66 anni, e la moglie Maria Zarbo, 59 anni, entrambi di Camastra, sorpresi, nel corso di una perquisizione domiciliare, in possesso di una pistola, due caricatori e delle munizioni. La coppia e’ difesa dagli avvocati Salvatore e Daniele Re. Rosario Meli e’ stato assolto dalle accuse di essere stato tra i responsabili dell’ omicidio di Salvatore Curto, il gia’ vicesindaco di Camastra e capogruppo del Partito Socialista alla Provincia di Agrigento ucciso a Camastra il 10 novembre 1991. 18 marzo, A Favara, in contrada Perciata, i Carabinieri hanno arrestato 3 ladri, e due dei tre sono sorvegliati speciali, perche’ sorpresi a rubare all’interno di una villetta abitata durante l’estate. La refurtiva, tra argenteria e quadri di valore, e’ stata recuperata. Gli arrestati sono Calogero Pollicino, 29 anni, Francesco Fanara, 57 anni, e Salvatore Sicilia, 30 anni, tutti di Favara. 18 marzo, La Cassazione, confermando il precedente verdetto del Tribunale del Riesame di Palermo, ha confermato la custodia cautelare in carcere a carico di 9 indagati nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia nell’agrigentino cosiddetta “Nuova cupola”. I 9 sono Dario Giardina, Pietro Capraro, 34 anni, e l’omonimo Pietro Capraro, di 28 anni, Vincenzo Cacciatore, Maurizio Romeo, Fabrizio Messina, Antonio Brucculeri, Maurizio Salemi e Gerlando Russo. 18 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 7 mesi di reclusione, pena sospesa, per omicidio colposo, Lorenzo Conigliaro, 50 anni, di Palermo, inquisito a seguito dell’ incidente stradale che il 3 febbraio 2008 ha provocato la morte di Loredana Giambalvo, 33 anni, di Santa Margherita Belice, e il ferimento del marito. Conigliaro, a bordo di una Mercedes, si scontro’ con la Fiat Panda della coppia. 18 marzo, A Raffadali, in via Verdi, per cause ancora in corso di accertamento, ha subito un incendio l’ Audi A4 di un commerciante edile di Raffadali, G G le iniziali del nome, di 34 anni. Danneggiata anche una seconda auto, una Fiat Scudo, sempre di proprieta’ del 34enne. 18 marzo, E’ fuori pericolo vita Luigi Luparello, 24 anni, di Porto Empedocle, accoltellato lo scorso 24 febbraio ad Aragona al culmine di una rissa tra coetanei. Luparello e’ stato dimesso dal Reparto Rianimazione dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, e adesso e’ ricoverato in convalescenza in un altro reparto. I medici hanno sciolto definitivamente la prognosi sulla vita. 18 marzo, A Sciacca, in via Fratelli Argento, due banditi a bordo di uno scooter, a volto scoperto e armati di taglierino, hanno minacciato e rapinato un uomo di 38 anni subito dopo il prelievo di 500 euro da un bancomat. 18 marzo, Tra Porto Empedocle e Realmonte, al Villaggio Bellavista, i ladri hanno svaligiato due villette abitate nel periodo estivo, e una delle due e’ di un militare della Guardia di Finanza. Rubati oggetti in oro e prodotti elettronici. 18 marzo, A Campobello di Licata, un incendio ha danneggiato la Fiat Punto di un operaio romeno di 40 anni. Le fiamme sono state spente dai Vigili del fuoco del distaccamento di Canicatti’. I Carabinieri indagano, e non escludono collegamenti con l’omicidio del bracciante agricolo romeno scoperto cadavere sabato scorso, 16 marzo, a Campobello di Licata. 19 marzo, Il romeno scoperto cadavere innanzi al cancello di una casa rurale nelle campagne in contrada Fondachello a Campobello di Licata ha un nome, un cognome e l’età : Teodoro Asmanande, 46 anni. I familiari in Romania sono stati avvisati di quanto accaduto. E la Procura di Agrigento ha ordinato l’autopsia, per risalire alla causa e all’ ora della morte del bracciante agricolo, Teodoro Asmanande, arrivato a Campobello di Licata, pochi giorni prima di essere ucciso, per lavorare in un’azienda agricola. Nel frattempo, si diradano le nuvole fumose e si materializza sempre più il sospetto che dietro all’avvelenamento mortale della famiglia Lupescu a Naro, e che ha provocato la morte del più piccolo, Sebastian, si nasconda una mano mossa dalla vendetta e da un movente passionale. Una cugina dei Lupescu è stata intervistata in Romania dall’emittente romena “Antenna 1”, e ha raccontato che la madre di Sebastian avrebbe avuto una relazione con un italiano. E che poco tempo prima dell’avvelenamento, al telefonino cellulare della madre del bimbo sarebbe giunto un messaggio sms con su scritto : “Fuori dall’Italia”. Ecco perchè adesso, magistrati e carabinieri, Renato Di Natale, Ignazio Fonzo, Andrea Maggioni, Salvo Leotta e Massimo Amato, privilegiano l’ ipotesi della ritorsione, e hanno ascoltato decine di persone. Ai Carabinieri del Ris sono stati spediti alcuni campioni prelevati sulla confezione dei cioccolatini avvelenati, dei “Bon bon” al caffè, per ricercare impronte e tracce del Dna, e tracciare così il profilo genetico del presunto assassino. 19 marzo, Una bimba di 16 mesi di Porto Empedocle e’ stata ricoverata d’urgenza all’ospedale Civico a Palermo perche’ affetta da meningite. La piccola non frequenta asili, e, per cautela, il medico ha invitato coloro i quali sono stati a contatto con lei ad attuare la necessaria profilassi. 19 marzo, Ancora una rapina a Canicatti’, e ancora lungo il Viale Giudice Antonino Saetta, dove lo scorso 15 marzo e’ stata rapinata, bottino mille euro, la Banca Popolare del Mezzogiorno, e adesso invece due banditi, armati di taglierino, hanno rapinato 37 mila euro all’ agenzia del Monte dei Paschi di Siena, distante pochi metri dalla Banca Popolare del Mezzogiorno. Indagini in corso. 19 marzo, Al Tribunale di Agrigento ha patteggiato la condanna a 1 anno di reclusione e 400 euro di multa Salvatore Caramazza, sottufficiale dei Vigili urbani di Favara, accusato di peculato d’uso e truffa aggravata a danno del Comune per essersi appropriato, nella qualita’ di pubblico ufficiale, dell’ automobile di servizio, Fiat Punto, 13 volte per raggiungere la propria abitazione di campagna, in contrada Pioppo - Giarrizzo, distante circa 5 chilometri dal centro abitato. E, inoltre, perche’ avrebbe attestato falsamente per 15 volte di svolgere il proprio servizio quando invece, con la Fiat Punto, si sarebbe recato nella propria abitazione in campagna, inducendo in errore i funzionari del Comune di Favara in riferimento alle effettive ore di servizio svolte. 20 marzo, Anche in provincia di Agrigento, oltre che a Palermo, Messina, Catania, Trapani, Roma, Macerata, Lecce, Reggio Calabria, Modena e L'Aquila, la Guardia di Finanza e la Procura di Palermo, nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Lost pay”, hanno sequestrato agenzie di poste private. Si tratta, complessivamente, di 72 agenzie che avrebbero praticato servizi abusivi di pagamento, senza alcuna autorizzazione e in violazione delle normative bancarie in materia. Sequestrati quasi 180 conti correnti utilizzati per il deposito delle somme, circa 30 milioni di euro in 18 mesi, illegittimamente incassate tramite i pagamenti dei bollettini. L'indagine e’ scattata a seguito delle denunce presentate da cittadini che hanno subito la sospensione della fornitura di luce, gas e telefono per il mancato pagamento delle bollette, nonostante gli utenti avessero pagato presso gli sportelli delle poste private. Le operazioni di riscossione abusive, inoltre, avrebbero favorito la movimentazione di ingenti somme di denaro in violazione degli obblighi imposti dalla normativa antiriciclaggio. 20 febbraio, Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta a carico di 26 indagati, tra funzionari amministrativi e medici, componenti delle Commissioni invalidi civili dell’Azienda sanitaria di Agrigento, accusati di abuso e omissione in atti d’ufficio per avere favorito alcune persone a danno di altre. Sono stati prosciolti: Raffaele Terrazzino, 69 anni, Innocenzo Leli, 63, Santa Graci, 59 , Giuseppe Catania, 60, Oliviero Oliveri, 58, Giuseppe Amico, 57, Vincenzo Vinti, 56, Franca Arculeo, 58, Luigi Randisi, 50, Lorenzo Vella, 63, Calogero Belluzzo, 59, Saverio Saverino, 58, Antonino Passarello, 63, Maria Pacinella, 50, Pietrina Micciche’, 56, Rosa Marino, 71, Giovanni Sciascia, 53, Ignazia Pletto, 55, Margherita Sferrazza, 61, Giuseppe Tamburello, 61, Maria Mantisi, 54, Gaspare Santangelo, 63, Filippo Corso, 51, Vincenzo Lo Scalzo, 68, Alfonso Abate, 72 , e Carmela Licata, 56 anni. 20 marzo, A Montallegro i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato Gerlandino Gravano, 35 anni, di Porto Empedocle, per tentato furto aggravato in una villetta. Il proprietario, allarmato da alcuni rumori, ha telefonato al 112. I militari hanno sorpreso l’empedoclino gia’ dentro casa, dove e’ entrato scassinando una finestra con un cacciavite. 20 marzo, I Carabinieri delle stazioni di Porto Empedocle e Realmonte hanno sorpreso a Porto Empedocle, in Via dei Giardini, due persone intenti a caricare su un furgone materiale ferroso, tra cui 4 tombini e relativi telai con la scritta “illuminazione pubblica”, poi l’inferriata di un balcone in ferro battuto, 50 metri di cavi in acciaio e strumenti di effrazione. E’ stato arrestato Salvatore Siracusa, 47 anni, di Porto Empedocle. Il secondo, minorenne, e’ stato denunciato a piede libero. 20 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 4 mesi di reclusione ciascuno, pena sospesa, i favaresi Mario Bellavia, 22 anni, e Michele Bellavia, 24 anni, che sono fratelli, e il loro cognato Calogero Russello, 23 anni, arrestati lo scorso 13 marzo dai Carabinieri perche’ sorpresi nella dismessa fabbrica Italkali a Casteltermini intenti a caricare su un camioncino diversi materiali in rame. I 3 sono difesi dagli avvocati Daniele Re, Davide Casa’, Fabio Quattrocchi e Giuseppe Zucchetto. 20 marzo, I Carabinieri della Stazione di Lampedusa hanno arrestato Giovanni Maggiore, 65 anni, di Lampedusa, commerciante, che scontera’ ai domiciliari 7 mesi di reclusione per minacce e disturbo a danno di un imprenditore lampedusano, nel 2007. 21 marzo, La Procura di Agrigento indaga a carico dell’ Ente di formazione professionale Ecap di Agrigento in riferimento alle assunzioni di 4 dipendenti, che sarebbero state effettuate in assenza delle autorizzazioni della Regione, e poi alla richiesta di applicazione anche a loro della Cassa integrazione in deroga. Inoltre, il finanziamento regionale sarebbe stato indebitamente percepito dall’Ente per pagare il personale dipendente nel dicembre 2010, con buste paga firmate dai lavoratori in assenza pero’ dell’incasso dello stipendio. Nel mirino degli accertamenti anche il settore fiscale, costi di gestione e altri finanziamenti percepiti. Gli indagati dalla Procura di Agrigento sono: il presidente dell’Ecap, Ignazio Valenza, 49 anni, il maresciallo dei carabinieri Antonino Arnese, 43 anni, comandante del Nucleo ispettorato del lavoro, la cui moglie lavora, dal settembre del 2012, nell’Onlus Casa amica, di cui Valenza e’ presidente. E poi, indagati anche due dipendenti dell’Ecap, Mario Carmina, di 47 anni, e Giuseppe Valenza, di 42, che sono soci accomandatari di un societa’ di servizi di consulenza. Le perquisizioni sono state disposte dalla Procura di Agrigento ai 4 indagati e all’Ecap, alla Cedac e all’onlus Casa amica. Nell’ambito dello stesso procedimento e’ indagato per rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale Vincenzo Mangiavillano, 58 anni, comandante della sezione di polizia giudiziaria dei Carabinieri della Procura di Agrigento. Mangiavillano avrebbe parlato delle indagini con il presidente dell’Ecap, Ignazio Valenza, e con il suo collega, Antonino Arnese. Le indagini sono scattate dopo la denuncia di 12 lavoratori dell’Ecap sul mancato pagamento dello stipendio di dicembre 2010, e il loro legale ha eccepito la sottoscrizione delle buste paga, firmate per quietanza dagli stessi dipendenti. 21 marzo, A Ribera i Carabinieri hanno rintracciato e arrestato all’interno di una ex cantina abbandonata 19 cittadini tunisini irregolari. I reati ipotizzati a loro carico sono di invasione di edificio e furto di energia elettrica aggravato, essendosi abusivamente collegati alla rete pubblica. 8 dei 19 sono stati denunciati per essersi illegalmente trattenuti nel territorio dello Stato. All’ operazione, coordinata dalla Procura di Sciacca, hanno partecipato i militari della Compagnia di Sciacca, della Tenenza di Ribera, del Nucleo Operativo e Radiomobile e delle Stazioni di Burgio, Lucca Sicula, Calamonaci e Sciacca. Eseguite le formalita’ di rito, i 19 sono stati liberati, in attesa dell’espulsione. 21 marzo, Al Palazzo di Giustizia di Palermo, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, Emanuele Ravaglioli, ha chiesto la condanna dei 7 imputati giudicati in abbreviato, innanzi al Gup Riccardo Ricciardi, per estorsione a danno della ditta di laterizi Fauci di Sciacca. Nel dettaglio, 4 anni di reclusione per lo stesso imprenditore Salvatore Fauci, che risponde di false informazioni ai magistrati con l’aggravante dell’aver agevolato Cosa nostra allorche’ ha sempre dichiarato di non avere mai ricevuto richieste di pizzo. Poi, 10 anni di carcere ciascuno per l’ex capo mafia provinciale di Agrigento Giuseppe Falsone, di Campobello di Licata, Salvatore Di Gangi, di Sciacca, e Stefano Morreale, di Favara. E poi, 3 anni e 9 mesi ciascuno per i pentiti Giovanni Brusca e Angelo Siino, e 3 anni e 4 mesi per Maurizio Di Gati. Il 15 maggio prossimo sono attese le arringhe difensive degli avvocati Lillo Fiorello, Giovanni Vaccaro e Giovanni Castronovo. 21 marzo, La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento, presieduta da Giuseppe Melisenda, ha rigettato la proposta di confisca dei beni a carico di Antonio Vaccaro, 77 anni, di Favara, arrestato il 6 marzo del 2007 nell’ambito della maxi inchiesta antimafia cosiddetta “Camaleonte”, e poi condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa. I difensori di Vaccaro, gli avvocati Diego Galluzzo e Giuseppe Barba, hanno dimostrato la liceita’ dei beni nella disponibilita’ dell’ imprenditore favarese. A favore di Antonio Vaccaro e’ stata rigettata in precedenza anche la proposta di sequestro dei beni avanzata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. 21 marzo, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 8 mesi di reclusione, pena sospesa, Salvatore Alfano, 61 anni, di Campofiorito, accusato di omicidio colposo a seguito dell’ incidente stradale che il 10 dicembre 2008, lungo la strada provinciale 70 tra Sambuca di Sicilia e Santa Margherita Belice, ha provocato la morte dell’ avvocato di Sambuca di Sicilia, Giuseppe Miraglia. Alfano paghera’ i danni a favore dei familiari, Parte civile in giudizio. 21 marzo, La Procura della Repubblica di Sciacca ha chiesto il rinvio a giudizio per Salvatore Pagano, 34 anni, di Lucca Sicula, accusato del tentato omicidio di Calogero Mustacchia, di Sciacca. Il 2 agosto 2011 Pagano avrebbe colpito alla testa Calogero Mustacchia con una mazza da baseball, per futili motivi, al culmine di una furibonda lite, all’interno di un ristorante a Sciacca, in contrada San Giorgio. L’udienza preliminare e’ in calendario il 12 aprile. 21 marzo, Al Tribunale di Termini Imerese, competente per territorio, hanno patteggiato la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione, e 12mila euro di multa ciascuno, Alfonso Lombardo, 19 anni, e Costantino Cuffaro, 20 anni, entrambi di Santa Elisabetta, arrestati dai Carabinieri il 26 febbraio scorso perche’ sorpresi in possesso di 1 chilo di hashish lungo lo scorrimento veloce Palermo – Agrigento, nei pressi del bivio per Castronovo di Sicilia. Accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Antonino e Vincenza Gaziano, il Tribunale ha sostituito il carcere con gli arresti domiciliari. 21 marzo, Ritenendo ricorrente l’evidenza della prova, il Tribunale di Agrigento, su richiesta del titolare delle indagini, il pubblico ministero Luca Sciarretta, ha disposto il giudizio immediato, saltando l’udienza preliminare, a carico di Francesco Sorce, 35 anni, di Favara, titolare del bar “Les amis” in corso Vittorio Veneto, arrestato lo scorso 31 ottobre perche’ sorpreso in possesso di 45 grammi di cocaina nascosti sotto il bancone del bar. La prima udienza e’ in calendario il 21 maggio. 21 marzo, La Procura della Repubblica di Catania indaga a seguito della morte di un medico di Licata, specialista in medicina dello sport, Giovanni Cappadona, 58 anni, morto all’ospedale Cannizzaro a Catania dopo complicazioni post -operatorie. L’ intervento chirurgico e’ stato eseguito all’ospedale San Giacomo d’Altopasso a Licata. La moglie ha presentato un esposto – denuncia. 22 marzo, I poliziotti della Digos della Questura di Agrigento, agli ordini di Carlo Mossuto, hanno acquisito, presso gli uffici dell’ Azienda sanitaria provinciale, al Viale della Vittoria, alcuni documenti che sarebbero relativi alle pratiche di invalidita’ civile. Nell’ ambito di una inchiesta coordinata dalla Procura di Agrigento, sul registro degli indagati sarebbero iscritti diversi funzionari, medici e componenti delle Commissioni. Sarebbero ipotizzate presunte irregolarita’ nella concessione e nel riconoscimento di invalidita’ a persone che invece non ne avrebbero avuto diritto. 22 marzo, A Raffadali, i Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Agrigento e della stazione di Raffadali, al culmine di una brillante attivita’ investigativa di controllo e pedinamento, hanno sequestrato 10 chili di marijuana, per un valore di circa 150mila euro. Arrestati ai domiciliari due raffadalesi. Si tratta di Salvatore Buttice’, 22 anni, e della convivente, Martina Arcuri, 21 anni. I due, in via Manzoni a Raffadali, in un appartamento in affitto, sono stati sorpresi in possesso di 37 piante di marijuana, in vasi, con altezza variabile tra i 50 e 100 centimetri, e di 5 chili di marijuana essiccata. Il capitano Giuseppe Asti commenta : “ l’attivita’ infoinvestigativa svolta dal maresciallo Gerlando Montana e dai militari della Stazione di Raffadali ha consentito, oltre agli arresti, il sequestro dell’ingente quantitativo di sostanza stupefacente che, a essicazione completata, sarebbe stato immesso nel mercato illegale locale”. 22 marzo, La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di Gerlando Tarallo, 77 anni, pensionato di Agrigento, che, il prossimo 26 marzo, in udienza preliminare, rispondera’ di omicidio colposo a seguito dell’ incidente stradale che l’ 8 settembre del 2011, in via Panoramica dei Templi, ad Agrigento, ha provocato la morte di Francesca Alaimo, 20 anni, studentessa agrigentina, a bordo di uno scooter che si scontro’ contro l’automobile del pensionato. 22 marzo, Associazione mafiosa, favoreggiamento ed estorsione a danno dell’ imprenditore Marco Campione. Condannati due favaresi. Domenico Sciortino, 54 anni, di Favara, e il figlio Salvatore Sciortino, 31 anni, sono stati inchiodati da Maurizio Di Gati. Il pentito di Racalmuto, da boss e da latitante, almeno fino al 2003 sarebbe stato protetto anche dagli Sciortino. Di Gati ricorda che prima delle feste di Natale del 2002 si è trasferito nella casa in campagna di Totò Sciortino, a Favara, in contrada Perciata. Poi, gli Sciortino avrebbero tutelato Gerlandino Messina, anche lui all’epoca latitante, e così Di Gati li ricorda : “gli Sciortino si sono messi vicino a Gerlandino Messina. E Salvatore Sciortino cammina per Gerlandino Messina, cioè fa incendi per lui. Tutto il 2006 Gerlandino Messina se lo è passato a Favara, perchè le forze dell’ ordine lo pressavano troppo a Siculiana e Porto Empedocle”. Poi, le indagini : la Squadra mobile di Agrigento il 17 novembre del 2009 ha perquisito a Favara un immobile di Antonio Russello, e dentro, dove si sarebbe nascosto Gerlandino Messina, è stato scoperto un sacchetto di confetti del matrimonio del 26 settembre 2009 di Alessandro Sciortino, figlio di Domenico e fratello di Salvatore. Poi, ad Agrigento, l’imprenditore edile Marco Campione è aggiudicatario dei lavori per la costruzione del dissalatore e delle opere di riempimento a mare a Porto Empedocle. Nel giugno del 2006, al suo ufficio in via Imera si presenta una persona come “signor Sciortino”, come rappresentante di “quelli di Porto Empedocle”, e invita Campione a “mettersi a posto”. Alla richiesta, Marco Campione ha opposto un netto rifiuto, e no ad ogni tipo di altro contatto con Sciortino e con “quelli di Porto Empedocle” . Poi, l’ imprenditore si è incamminato, da via Imera a Piazza Vittorio Emanuele, in Questura, alla Squadra mobile. Il 13 giugno 2012 gli Sciortino sono stati arrestati dalla Squadra mobile agrigentina. Adesso, il Tribunale di Palermo, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato Domenico Sciortino a 8 anni e 8 mesi di reclusione, per associazione mafiosa ed estorsione a danno di Campione. E 2 anni e 6 mesi sono stati inflitti al figlio Salvatore Sciortino, per favoreggiamento aggravato da mafia. 22 marzo, La Corte d’Assise di Palermo ha confermato l’ergastolo inflitto in primo grado a Salvatore Fragapane, di Santa Elisabetta, e ha ridotto la condanna da 8 a 7 anni e 4 mesi al pentito Luigi Putrone, di Porto Empedocle, nell’ambito dell’ inchiesta su alcuni omicidi di mafia perpetrati negli anni 90 in provincia di Agrigento. Le posizioni di Fragapane e Putrone sono state stralciate rispetto agli altri imputati per i quali la sentenza e’ gia’ definitiva. In giudizio si sono costituiti Parte civile i familiari delle vittime, assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Salvatore e Daniele Re. 22 marzo, I Poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini del vice Questore aggiunto, Cesare Castelli, hanno denunciato una donna, S G 40 anni, per truffa, allorche’ presunta responsabile della cosiddetta “ truffa dello specchietto ” a danno di un’ impiegata empedoclina. Nel centro cittadino, un’automobile, con a bordo la donna denunciata e un’ altra donna, ha affiancato l’ automobile condotta dall’impiegata e ha simulato un incidente con la rottura dello specchietto laterale. S G ha convinto l’ impiegata a rinunciare a ricorrere all’assicurazione e a pagare lo specchietto. Poi l’impiegata si e’ resa conto del raggiro, e ha denunciato quanto accaduto alla Polizia che ha rintracciato l’auto della quarantenne e ha denunciato la truffatrice. 23 marzo, La Procura di Catania ha iscritto nel registro degli indagati 14 persone per omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del medico di Licata, Giovanni Cappadona, 58 anni. Nove dei 14 indagati prestano servizio all’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata dove Cappadona e’ stato sottoposto ad un intervento chirurgico, prima della morte al reparto di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro a Catania per complicazioni post – operatorie. Gli altri 5 dei 14 sono in servizio nello stesso reparto di Rianimazione. 23 marzo, I Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Agrigento hanno arrestato Berra Bouchaid, 28 anni, originario del Marocco, allorche’ in via Empedocle ha scippato la borsa a una ragazza, e’ fuggito e poi e’ stato catturato dai militari in piazzale Aldo Moro. L’ extracomunitario rispondera’ di furto aggravato e lesioni personali, perche’ la vittima dello scippo ha subito ferite con prognosi di 5 giorni al Pronto soccorso. 23 marzo, Il Tribunale per i minorenni di Milano ha condannato a 15 anni di reclusione Remi Nikolic, il giovane rom che il 12 gennaio 2012, a bordo di un Suv travolse e uccise l’agente di polizia locale Niccolo’ Savarino, di Campobello di Licata. Il Pubblico ministero ha invocato la condanna a 26 anni. Nikolic ha quasi 19 anni, e’ detenuto al penitenziario minorile Beccaria, e all’ epoca del delitto e’ stato minorenne. 23 marzo, I Carabinieri della Stazione di Ravanusa hanno arrestato Leopoldo e Antonino Di Cataldi, padre e figlio, di 45 e 18 anni, di Riesi, responsabili di furto aggravato allorche’ sono stati sorpresi intenti a rubare gasolio dal serbatoio di un pullman di proprieta’ della Sais Trasporti, parcheggiato in piazzale Europa a Ravanusa. 23 marzo, A Ribera i Carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato Giuseppe Sarullo, 22 anni, di Ribera, per violazione delle prescrizioni connesse all’affidamento ai servizi sociali. Sarullo e’ stato tradotto in carcere. 25 marzo, Ad Agrigento, a San Leone, in via Rugiada, un bandito, travisato con una parrucca di colore fucsia, una mascherina nera e una sciarpa scura, ha tentato un furto in un appartamento. Il ladro ha scavalcato il cancello e poi e’ fuggito perche’ le due donne all’interno, un’ anziana e la nipote, hanno telefonato al 113. Il malvivente sarebbe scappato a bordo di un furgone. La Polizia ha scoperto i suoi indumenti mascheranti a terra nella zona. 25 marzo, Despar, Grigoli ed estorsioni. La Cassazione conferma la condanna per Giuseppe Capizzi di Ribera e annulla con rinvio la sentenza al fratello Carmelo. I due fratelli riberesi sono imputati per una estorsione da 75mila euro all’ imprenditore di Castelvetrano, Giuseppe Grigoli, l’ex Re Mida dei supermercati siciliani. E Maurizio Di Gati ha dichiarato : ‘’ Giuseppe Grigoli e Matteo Messina Denaro sono la stessa cosa ‘’. Infatti, quando Grigoli avrebbe concesso il Despar di Ribera a Capizzi, lui, Giuseppe Capizzi, non solo non gli avrebbe pagato merce per 297 mila euro, ma avrebbe preteso da lui anche il pizzo per i 7 supermercati Despar di Grigoli in provincia di Agrigento. Nell’agrigentino si e’ rischiata una guerra di mafia. Si’, perche’ Matteo Messina Denaro ha scritto a Provenzano. Il pizzino, scoperto nel covo di contrada Montagna dei cavalli, e’ datato 1 ottobre 2003. Messina Denaro scrive a Provenzano : ‘’ risolvete voi, io non parlo con Cpz, (che sarebbe Capizzi), io parlo solo con il mio pari della provincia di Agrigento, (quindi Falsone). Dunque, fate sapere agli amici di Agrigento che se questa storia del pizzo e’ vera lo voglio detto, tramite lei, dal capo della provincia di Agrigento. Risolvete voi, altrimenti la risolvo io a modo mio ‘’. Poi, Matteo Messina Denaro rilancia : ‘’io parlo con la verita’, ho le fatture, Capizzi non ha pagato il mio paesano Grigoli che, anzi, ha pagato 75mila euro a Capizzi per la messa a posto dei supermercati ’’. La questione forse e’ ancora non risolta. Nel frattempo, per gli stessi 75 mila euro, Giuseppe Capizzi e’ stato condannato a 2 anni di carcere, in continuazione con una precedente condanna a 8 anni nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Welcome back”. E Carmelo Capizzi sara’ processato una seconda volta in Appello, dopo la prima condanna a 4 anni e 6 mesi. 25 marzo, Ancora una volta, dopo la prima lo scorso 22 marzo, i poliziotti della Digos della Questura di Agrigento, agli ordini di Carlo Mossuto, hanno acquisito, presso gli uffici dell’ Azienda sanitaria provinciale, al Viale della Vittoria, alcuni documenti che sarebbero relativi alle pratiche di invalidita’ civile. Nell’ ambito di una inchiesta coordinata dalla Procura di Agrigento, sul registro degli indagati sarebbero iscritti diversi funzionari, medici e componenti delle Commissioni. Sarebbero ipotizzate presunte irregolarita’ nella concessione e nel riconoscimento di invalidita’ a persone che invece non ne avrebbero avuto diritto. 25 marzo, A Cattolica Eraclea, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, ha subito un incendio l’ autocarro Fiat Ducato di un disoccupato, V C 45 anni, di Cattolica Eraclea. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e i Carabinieri della stazione di Cattolica Eraclea. Scoperta una bottiglia contenente residui di benzina. 25 marzo, I poliziotti del Commissariato di Canicatti’ hanno denunciato a piede libero alla Procura un ragazzo di 28 anni allorche’ avrebbe tormentato per giorni, telefonandole a qualsiasi ora, anche durante la notte, una libera professionista. Il 28enne, che e’ di Naro, e che avrebbe conosciuto formalmente la donna, rispondera’ di molestie a sfondo sessuale a mezzo del telefono. 25 marzo, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra Volanti hanno denunciato, ed e’ la seconda volta in un mese, A S 18 anni, sorpreso alla guida di un ciclomotore in via Esseneto senza patente, perche’ mai conseguita, e senza casco. Lo scooter e’ stato sottoposto a fermo amministrativo. 25 marzo, I Carabinieri della Tenenza di Favara e i colleghi di Gela hanno arrestato a Gela Antonio Pisciotto, 24 anni, di Favara, inseguito da un mandato di cattura spiccato dalla Procura di Piacenza per maltrattamenti in famiglia ed estorsione. I presunti reati sarebbero stati commessi a Favara tra la fine del 2006 fino a novembre 2007. Pisciotto scontera’ 4 anni di reclusione. 26 marzo, Esito non ufficiale dell’ autopsia sull’ operaio di Bivona, Mario Cardinale : e’ morto subito, appena travolto dalla cava di inerti a Villafranca Sicula. Al solo pensiero sono brividi. Pensare che un uomo vivo muoia dopo ore o giorni sotto delle macerie, cosciente di essere prossimo alla morte, soffocando, agonizzante, e’ terrificante. E cosi’, quando lo scorso 14 febbraio, il cadavere di Mario Cardinale e’ stato recuperato, si e’ pensato e sperato che, almeno, tra cotanta sventura, l’ operaio di Bivona fosse morto subito, appena travolto dalla montagna di inerti, mercoledi’ 6 febbraio. “Speriamo che almeno non abbia sofferto” : e cosi’ , amaro conforto, sarebbe stato. La Procura di Sciacca ha disposto l’autopsia sul corpo del trattorista di 50 anni, sposato con Rosalia Di Noto e padre di due figlie. E secondo gli esiti dell’esame, ancora non ufficiali, Cardinale sarebbe deceduto sul colpo, a causa dello schiacciamento del cranio. La frana di detriti avrebbe ucciso il 50enne, appena lo ha sommerso. E gli 8 giorni tra il 6 e il 14 febbraio, tanti ne sono occorsi prima che si riuscisse a liberarlo, Cardinale li ha trascorsi da morto. Anche se, nonostante le difficolta’, i pericoli e il maltempo, Mario Cardinale fosse stato strappato prima dalle maledette grinfie di terra e pietre che lo hanno incastrato, sarebbe stato morto lo stesso. 26 marzo, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra Volanti hanno sgominato una baby gang impegnata a rubare ciclomotori e poi a rivenderli. Sono stati denunciati 3 minorenni, D T 17 anni, L C 16 anni, ed S L M 14 anni, tutti agrigentini, e risponderanno di furto e ricettazione. I poliziotti hanno scoperto 2 depositi di moto rubate nel centro storico, nella zona di Santa Maria dei Greci, e uno dei 2 depositi e’ stato ricavato in una parte ancora in piedi del palazzo Lo Iacono. 26 marzo, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, in via dei fiumi, ha subito un incendio una Fiat Panda, e il fuoco ha danneggiato anche un furgone Fiat Doblo’. Entrambi i mezzi sono intestati ad una societa’ che si occupa di trasporti postali per conto della pubblica amministrazione o dei privati. Nel rogo sono state danneggiate altre due utilitarie di residenti della zona. 26 marzo, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 4 anni di reclusione Dario Di Carlo, 36 anni, di Sciacca, accusato di truffa ed estorsione allorche’, millantando di essere amico di un ufficiale della Guardia di finanza di Roma, e di potere avere la disponibilita’ di automobili sequestrate, sarebbe riuscito a vendere ad un saccense un’ automobile di grossa cilindrata per soli 16mila euro, estorcendo poi altro denaro per un totale di 93mila euro. La moglie di Di Carlo, Alice Piazza, 35 anni, e’ stata condannata a 1 anno e 8 mesi, pena sospesa, per concorso in truffa. 26 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha disposto una perizia psichiatrica su Giorgio Piscopo, 23 anni, di Favara, disoccupato, arrestato dai Carabinieri lo scorso 5 luglio allorche’ accoltello’ il padre. L’esame specialistico accertera’ lo stato della capacita’ di intendere e di volere di Piscopo . A Favara, nel centro cittadino, in una casa in via Papa Luciani, Giorgio Piscopo, al culmine di una lite per futili motivi, ha accoltellato, usando due coltelli da cucina, il padre, Ignazio Piscopo, di 55 anni, soccorso in Ospedale perche’ attinto da alcuni fendenti in modo grave. 27 marzo, A Favara, i Carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato Sebastiano Ciccazzo, 51 anni, accusato di spaccio di sostanze stupefacenti allorche’, nel corso di un controllo in via Caltanissetta, e’ stato sorpreso in possesso di un chilo di hashish, diviso in 10 panetti, all'interno di uno zaino a spalla. Sequestrati anche 15 grammi di cocaina. 27 marzo, L’ inchiesta antimafia sulla famiglia di Alessandria della Rocca, in provincia di Agrigento, cosiddetta “ Alisciannira ” : il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Fernando Sestito, ha rinviato a giudizio Domenico Ligammari, 76 anni, e Pietro Perzia, 67 anni, che saranno processati con il rito ordinario. Ammessi all’abbreviato, invece, Gaetano Sedita, 70 anni, ritenuto il capo della famiglia mafiosa del paese, Giuseppe Comparetto, 86 anni, Giuseppe Caltagirone, 62 anni, Stefano Canzoneri, 66 anni, Santo Pillitteri, 73 anni, e Felice Scaglione, 82 anni. 27 marzo, La Procura di Palermo indaga a seguito della morte di una ragazza ventenne di Licata, sottoposta ad un intervento chirurgico in una clinica a Palermo. Dopo un breve periodo di degenza e’ stata dimessa, poi le condizioni si sono aggravate, il ricovero all’ Ospedale di Licata, poi ancora alla clinica a Palermo, dove e’ morta. I familiari hanno presentato un esposto. Disposti il sequestro della cartella clinica e l’effettuazione dell’autopsia. 27 marzo, La Corte d’Appello di Palermo ha rigettato il ricorso che la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha presentato contro il provvedimento del Tribunale di Agrigento che, a sua volta, ha dissequestrato i beni di Gerlando Giuseppe Gucciardo, 50 anni, di Siculiana, imprenditore edile, che sconta una condanna definitiva a 5 anni di reclusione nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Marna. A Gucciardo, ritenuto soggetto socialmente pericoloso, e’ stata applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per 2 anni, a decorrere dalla conclusione del periodo detentivo. 27 marzo, A Realmonte, la Guardia di Finanza ha sequestrato preventivamente, per mancanza di autorizzazioni, la “Casa alloggio per anziani San Giuseppe” , in via della Liberta’. Le Fiamme gialle, agli ordini del colonnello Massimo Sobra’, avrebbero scoperto che il responsabile della casa di accoglienza e’ sprovvisto della necessaria autorizzazione per l’esercizio della professione. L’ uomo e’ stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento. Inoltre e’ stato disposto lo sgombero dei 7 anziani ospiti della struttura. 27 marzo, Ad Agrigento, in via Donato Bramante, nella zona di via Manzoni, durante la notte ha subito un incendio l’ automobile Suv di una parrucchiera di 44 anni. Vigili del fuoco e Polizia non hanno scoperto tracce di benzina o altri inneschi. 28 marzo, Sulla spiaggia di Siculiana Marina sono sbarcati clandestinamente circa 30 migranti. L’ allarme e’ stato lanciato da alcuni residenti che si sono accorti degli extracomunitari in strada. I Carabinieri hanno soccorso i viandanti, forse sganciati sotto costa dagli scafisti. E infatti, una motovedetta della Guardia di Finanza, a tre miglia e mezzo da Siculiana, ha bloccato un’imbarcazione con tre persone a bordo, probabilmente gli scafisti che hanno trasportato il gruppo sbarcato. 28 marzo, La Guardia costiera di Lampedusa, a seguito dell’ allarme telefonico lanciato da un cittadino tunisino verso i suoi due nipoti minorenni in mare, ha intercettato i due ragazzi a bordo di una piccola barca di 4 metri, con un motore di 15 cavalli in avaria, a 16 miglia a sud di Lampedusa . I due giovani sono stati trasbordati e condotti a Lampedusa. 28 marzo, La Corte d’Appello di Palermo ha scarcerato, per decorrenza dei termini di custodia cautelare, Salvatore Sciortino, 32 anni, di Favara, condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione per favoreggiamento aggravato allorche’ accusato di avere procurato ospitalita’ a Maurizio Di Gati durante la latitanza del boss di Racalmuto. Sciortino e’ stato arrestato il 13 giugno scorso. 28 marzo, Tangenti in cambio di autorizzazioni edilizie, e non solo : la Procura di Agrigento notifica 28 avvisi di conclusione delle indagini a Lampedusa. Il Procuratore aggiunto di Agrigento, Ignazio Fonzo, e il sostituto, Luca Sciarretta, non dubitano : a Lampedusa, l’ ex sindaco, Bernardino De Rubeis, avrebbe capitanato, insieme ad altri, un’ associazione per delinquere impegnata nel business delle tangenti edilizie. Ecco perche’ Fonzo e Sciarretta hanno firmato e notificato a 28 indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, che e’ l’ anticamera della richiesta di rinvio a giudizio. I 28 entro 20 giorni presenteranno eventuali contro – deduzioni, dopodiche’ al Giudice per le udienze preliminari competera’ il verdetto del giudizio si’ o no. Le mazzette sarebbero state pagate per ottenere le licenze edilizie, spesso in violazione della normativa urbanistica e ambientale, e in conflitto di interessi. E poi, numerose autorizzazioni, anche in sanatoria. L'inchiesta comprende inoltre l'aggiudicazione di appalti con gare pubbliche e l'esecuzione di lavori nell'isola tramite i cantieri scuola, sotto la direzione dell'Ufficio tecnico del Comune. Tra i 28, oltre De Rubeis, vi sono Giuseppe Gabriele, ex capo dell’ Ufficio tecnico del Comune, e Gioacchino Giancone, responsabile del Suap, lo Sportello unico per le attivita’ produttive del Comune e consulente esterno dello stesso Comune di Lampedusa. E poi, anche i dirigenti dell’Ufficio tecnico, Giovanni Sorrentino e Pietro Gelo, l’architetto Alberto La Carrubba, componente della commissione edilizia, e gli imprenditori Carmelo D’Agostino e Francesco Cucina. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione a delinquere, corruzione, falso, truffa, abuso di ufficio e abusivismo edilizio. Le indagini della Guardia di Finanza sono scattate a seguito di numerosi esposti contro presunte attivita’ illecite da parte di pubblici ufficiali del Comune, e, in particolare, Gabriele e Giancone. Le Fiamme gialle hanno acquisito le denuncie dei privati dai quali sarebbe stato preteso denaro in cambio delle concessioni edilizie. Poi, sopralluoghi, riscontri, sequestri di denaro, di immobili, e adesso l’ avviso di conclusione. 28 marzo, La Corte d’Appello di Palermo ha emesso la sentenza al processo a carico di 4 imputati di Favara, accusati di usura ed estorsione a seguito della denuncia sporta dal commerciante di autovetture Giuseppe Vita di Favara. Condannato a 5 anni di reclusione Sergio Nobile, 41 anni, gia’ condannato a 9 anni in primo grado. Condannato anche Lillo Chianetta, 31 anni, al quale e’ stata ridotta la condanna da 2 anni e 2 mesi a 1 anno e 3 mesi . Confermata l’assoluzione per prescrizione di Rita Onolfo, 46 anni. Per Salvatore Simone, 46 anni, marito di Rita Onolfo, non e’ stata emessa sentenza perche’ sara’ processato ancora una volta in primo grado, in Tribunale, ad Agrigento, in quanto la Corte d’Appello ha riscontrato un grave vizio formale nella sentenza di condanna del Tribunale. Si tratta probabilmente di un insanabile difetto di notifica. Giuseppe Vita e i suoi familiari si sono costituiti in giudizio parte civile tramite l’ avvocato Giuseppe Arnone, che commenta : “ la sentenza d’appello conferma pienamente l'attendibilita’ e il coraggio civile del denunziante Vita e dei suoi familiari. Vita fu vittima di violenze, usura e fatti estortivi. Si rende pienamente giustizia alla battaglia di coraggio e civilta’ avviata con grande sofferenza dall'imprenditore Vita e dai suoi familiari ”. 28 marzo, A Palermo, al Palazzo di giustizia, il pubblico ministero Rita Fulantelli, della Direzione distrettuale antimafia, a conclusione della requisitoria ha chiesto la condanna a 10 anni di reclusione a carico del pentito di Naro, Giuseppe Sardino, che risponde, in abbreviato, dell’omicidio di Angelo Lentini di Ravanusa e della distruzione del cadavere di Giuseppe Spatazza di Campobello di Licata. Angelo Lentini, ucciso a Ravanusa il primo giugno del 2006, e’ stato punito dal boss Giuseppe Falsone perche’ ritenuto tra gli autori dell’omicidio del suo compaesano Vito Zagarrio. Spatazza, ucciso da Giuseppe Falsone, secondo Sardino e’ stato assassinato per evitare che, eventualmente collaborando con la giustizia, accusasse uno dei componenti del gruppo di fuoco di Falsone. 28 marzo, A Porto Empedocle, in via Leonardo Sciascia, ha subito un incendio un furgone di una ditta che si occupa di commercio e trasporto di prodotti ittici. Sul posto hanno lavorato i Vigili del fuoco. Indagini in corso. 28 marzo, La Cassazione ha confermato, ed e’ pertanto definitiva, la sentenza di condanna inflitta dai giudici della Corte d’Appello di Palermo a Giorgio Lorefice, 57 anni, di Sciacca, architetto, condannato a 8 anni e 6 mesi di reclusione per detenzione e porto abusivo di esplosivo, danneggiamento seguito da incendio ed estorsione in concorso con Calogero Ragusa, 56 anni, gia’ condannato. Le ipotesi di reato sono legate all’attentato incendiario e alla pretesa di 200 milioni di lire a danno dell’ ingegnere Giuseppe Di Giovanna, risalente al 29 maggio 2001, quando Di Giovanna e’ stato a capo dell’ Ufficio tecnico del Comune di Sciacca e nella cui casa, al piano terra, fu esploso un ordigno artigianale. 28 marzo, A Canicatti’, la Polizia ha denunciato L R 46 anni, originario di Palma di Montechiaro e residente a Canicatti’, per violenza, resistenza e minacce a pubblico ufficiale allorche’, allarmato a telefono dalla figlia, che frequenta l’ Ipia Marconi e che ha ritenuto di avere subito un torto dagli insegnanti, si e’ presentato a scuola, ha insultato e minacciato i docenti e gli ha scagliato contro un ferro da stiro. 28 marzo, I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno arrestato B C 26 anni di Licata, gia’ sottoposto all’obbligo di dimora nel Comune di residenza, per furto aggravato e danneggiamento allorche’ e’ stato sorpreso dentro le pertinenze di un’abitazione, intento a rubare parte di un’impalcatura metallica, alcuni rubinetti e vari suppellettili. 29 marzo, Dopo l’Azienda sanitaria, agli uffici al Viale della Vittoria, ad Agrigento, adesso i poliziotti della Digos della Questura, agli ordini di Carlo Mossuto, hanno acquisito altri documenti presso la sede provinciale dell’Inps, nell’ ambito dell’ inchiesta su presunte irregolarita’ nelle procedure per la concessione delle invalidita’ civili. Le indagini sono coordinate dal Procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo, e dal sostituto Andrea Maggioni. 29 marzo, Le condizioni climatiche favorevoli alimentano il traffico clandestino nel Canale di Sicilia. Sono stati soccorsi e trasbordati dalla Guardia costiera di Lampedusa 104 migranti a bordo di un gommone di 15 metri e poi altri 131 su un’ altra imbarcazione. E poi, ancora, una terza barca con 29 persone e’ stata soccorsa dalla Marina Militare. E poi, infine, altri 91 naviganti sono stati intercettati in acque maltesi. 29 marzo, Il Tribunale di Agrigento ha assolto Alessandro Pinzarrone, 32 anni, di Agrigento, commerciante, accusato di oltraggio a pubblico ufficiale allorche’ avrebbe offeso due agenti della Polizia municipale. Pinzarrone, per il quale il pubblico ministero ha chiesto la condanna, e’ stato difeso dall’ avvocato Gianfranco Pilato. 29 marzo, A Porto Empedocle i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Salvino e Pietro Sacco, di 43 e 28 anni, sorpresi durante la notte intenti a rubare l’attrezzatura di bordo e le parti in ferro del peschereccio utilizzato per il viaggio di una trentina di migranti, sbarcati ieri mattina a Siculiana, e sequestrato dalla Guardia di finanza. 29 marzo, I Carabinieri della Compagnia di Canicatti’ hanno compiuto un servizio straordinario di controllo del territorio. Ecco gli esiti delle attivita’ : 3 denunciati per abbandono di persone minori o incapaci, un denunciato per truffa e sostituzione di persona, un denunciato per maltrattamenti in famiglia, un denunciato per minacce e lesioni, e poi 41 veicoli e 51 persone controllate, 8 contravvenzioni elevate al codice della strada, e 4 veicoli sequestrati perche’ privi di assicurazione. 29 marzo, Il Tribunale di Gela ha assolto Antonio Bennardo, 55 anni, di Favara, arrestato nel 2007 per associazione per delinquere finalizzata al traffico di reperti archeologici nell’ ambito di una inchiesta su un’ organizzazione impegnata a trafugare all’estero reperti archeologici e rivenderli in Italia. 29 marzo, A Porto Empedocle, in contrada Inficherna, in occasione del mercato settimanale, borseggiatori in azione : a una donna di 70 anni, intenta negli acquisti tra le bancarelle, e’ stato rubato da dentro la borsa il portafogli con 600 euro della pensione appena riscossa. Indaga la Polizia. 29 marzo, La Guardia di finanza ha denunciato l’architetto Gioacchino Giancone, ex consulente del Comune di Lampedusa, per truffa e falso. Giancone avrebbe raggirato, per oltre un anno, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, presso cui e’ stato dipendente part time. Un collega di Giancone, Calogero Pullara, e’ altrettanto indagato perche’ lo avrebbe aiutato vidimando il cartellino elettronico di servizio al suo posto. 29 marzo, I Carabinieri della Stazione di Calamonaci e della Tenenza di Ribera hanno arrestato ai domiciliari Francesco Asaro, 24 anni, di Mazara del Vallo, e Marco La Vardera, 31 anni, di Villabate, presunti responsabili di un furto a Calamonaci la notte del 27 gennaio del 2012 dentro un bar, con bottino di 920 euro ed un televisore. 29 marzo, Il questore di Agrigento, Giuseppe Bisogno, ha chiesto l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale a carico di Calogero Falsone, 46 anni, di Campobello di Licata, fratello del boss Giuseppe, gia’ capo di Cosa nostra agrigentina. Nella richiesta del Questore, tra l’altro, si legge : “ i reati di cui Falsone si e’ reso responsabile, e il suo stile mafioso, mettono in serio pericolo la sicurezza e la tranquillita’ pubblica”. A decidere saranno i giudici della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento. 30 marzo, Riesplode l’emergenza immigrazione clandestina. Quasi 500 migranti sbarcati in 48 ore a Lampedusa. Due sono morti di ipotermia a bordo di una motovedetta. La recrudescenza primaverile dei flussi clandestini dall’Africa verso l’Europa attraverso Lampedusa ha partorito i primi due morti. Una grave ipotermia, che e’ l’assideramento, la temperatura del corpo sotto i 35 gradi, ha ucciso due migranti. Il malore mortale ha stroncato i due naviganti gia’ a bordo di una motovedetta della Guardia costiera che ha soccorso altri 88 viaggiatori extracomunitari. I 90 sono stati in balia del Canale di Sicilia su un gommone in difficolta’, che e’ stato avvistato nel primo pomeriggio di ieri da una nave della Marina militare italiana, la Cassiopea. E i marinai italiani hanno prestato i primi soccorsi in attesa della motovedetta della Capitaneria. Poi, il trasbordo dei 90, tanti in condizioni di salute precaria perche’ da tempo in mare, e due dei 90, nonostante l’assistenza, sono stati sconfitti dalla morte. La corvetta e’ approdata in mattinata a Lampedusa, e di quanto accaduto e’ stata informata l’ Autorita’ giudiziaria. Nel corso delle ultime 48 ore, fine settimana della Settimana Santa, sono quasi 500 i migranti che si sono catapultati sull’ isola agrigentina. Il mare tra i due continenti e’ stato teatro di 4 salvataggi ad opera della Capitaneria e della Marina italiane, e un quinto barcone e’ stato soccorso da Malta in acque maltesi. Durante la notte trascorsa dopo il Venerdi’ Santo, prima dei 90 tra cui i 2 morti, hanno lanciato l’ancora a Lampedusa 106 immigrati, tra cui 6 donne. E ancora prima dei 106, altri 104 e altri 131, tutti trasferiti nel Centro di prima accoglienza in contrada Imbriacola. E il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, rilancia l’allarme : “siamo di nuovo in emergenza. Al centro vi sono solo 300 posti disponibili, e non piu’ gli oltre 800 come in passato. Mi battero’ affinche’ sia rispettata la regola della breve permanenza degli ospiti ”. Adesso, Sabato Santo, le condizioni meteo nel Canale di Sicilia sono proibitive, con mare forza 5 e vento da nordovest. 30 marzo, La Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di Dino Di Caro, 46 anni, di Camastra, Girolamo Vitanza, 48 anni, di Naro, Calogero Iacolino, 44 anni, di Naro, e Giuseppe Manzone, 38 anni, di Naro. I quattro imputati sono accusati di truffa aggravata, false fatturazioni e violazione delle normative in materia tributaria e previdenziale. Nel mirino del procedimento giudiziario vi e’ l’ emissione di false fatture per aumentare i costi e ridurre l’importo dei tributi da pagare, e poi dichiarazioni infedeli per ottenere l’erogazione di un finanziamento per il progetto di un agriturismo. Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza. 31 marzo, A Canicatti’, Diego Paci, 40 anni, sposato e padre di due figli, a bordo di una motocicletta, ha subito un incidente autonomo. Gravi ematomi alla testa. E’ stato ricoverato all’ ospedale di Canicatti’, poi trasferito a Palermo, al Civico. Diego Paci e’ in coma farmacologico, in prognosi sulla vita riservata. 31 marzo, A Porto Empedocle, in vicolo Alaimo, un ragazzo e’ stato assalito alle spalle da un bandito che gli ha rapinato il portafogli. Bottino : 7 euro. 31 marzo, A Sambuca di Sicilia, in contrada Archi, a fuoco un autocarro e parte della rivendita di ortofrutta di Nicola Cicio ed Enzo Armato. Solidarieta’ ai due commercianti dalla locale sezione del Partito Democratico. 31 marzo, A Favara, in via Pietro Nenni, due rapinatori, volto travisato e pistola in pugno, hanno rapinato il distributore di carbo - lubrificanti “Eni” . Un dipendente minacciato ha consegnato i soldi in tasca, circa 950 euro. 1 aprile, A Porto Empedocle, i Carabinieri hanno arrestato i pescatori Salvatore Messina, 44 anni, e Salvatore Di Stefano, 50 anni, sorpresi a rubare 250 litri di gasolio, gia’ prelevati con una pompa, l’attrezzatura di bordo e le parti in ferro del peschereccio utilizzato per il viaggio di una trentina di migranti, sbarcati il 28 marzo a Siculiana, e sequestrato dalla Guardia di finanza. Lo scorso 29 marzo altri due empedoclini sono stati arrestati perche’ colti in flagranza dello stesso furto. 1 aprile, Ad Agrigento, approfittando dell’assenza dei proprietari, fuori casa per partecipare alle funzioni religiose pasquali, i ladri hanno svaligiato 4 abitazioni nel centro storico, in via Ficani, traversa di via Atenea. Rubati oggetti, soldi e gioielli. E a Realmonte, in contrada Baiate Vallonforte, in una villetta di campagna sono stati rubati preziosi per 5 mila euro. E a Porto Empedocle, altri oggetti di valore e denaro contante sono stati arraffati in una villetta al Villaggio Bellavista. Infine, abitazione svaligiata nel centro di Canicatti’. 1 aprile, A Canicatti’, il proprietario di un cagnolino ha difeso eroicamente la sua bestiola dall’ aggressione di un pitbull, presumibilmente randagio, che poi e’ scappato. Il canicattinese ha subito ferite ad una mano. Ferito anche il cagnolino. 1 aprile, Auto in fiamme, a Favara, in via Schio, una Fiat Grande Punto di T A 48 anni, fabbro, e a Ribera, in contrada Scirinda, l’autocarro Iveco Daily di un agricoltore. 2 aprile, A Campobello di Licata, in via Francesco Crispi, un autotrasportatore, appena ultimata la consegna della merce, e’ stato rapinato da due banditi travisati e armati di pistola. Bottino, 4mila e 800 euro. 3 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione, pena patteggiata e sospesa, Gerlando Tarallo, 77 anni, pensionato di Agrigento, imputato di omicidio colposo a seguito dell’ incidente stradale che l’ 8 settembre del 2011, in via Panoramica dei Templi, ad Agrigento, ha provocato la morte di Francesca Alaimo, 20 anni, studentessa agrigentina, a bordo di uno scooter che si scontro’ contro l’automobile del pensionato. 3 aprile, Il Giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Francesco Paolo Pizzo, ha condannato a 6 mesi di reclusione e 300 euro di multa ciascuno l’ ex sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, il geometra dell’ Ufficio tecnico comunale, Giovanni Giammona, l'imprenditore Salvatore Cucina, e la proprietaria di un terreno, Maria Colapinto, 60 anni, accusati di violazione di sigilli allorche’, nell’ estate del 2010, in pendenza di un processo per presunti abusi legati alla costruzione di un parcheggio nei pressi della spiaggia dell'isola dei conigli, avrebbero violato i sigilli consentendo di utilizzare l'area sotto sequestro. A presentare un esposto fu Legambiente. 3 aprile, A Palermo, al Palazzo di giustizia, in Corte d’Appello, la Procura generale ha chiesto il “non doversi procedere per intervenuta prescrizione del reato” verso l’ex sindaco di Agrigento, Calogero Sodano, imputato nell’ ambito dell’ inchiesta contro presunte irregolarita’ legate alla gestione dell’ appalto comunale per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani ad Agrigento tra il 97 ed il 2004. Il 21 maggio e’ attesa la sentenza . Il 27 settembre 2011, la sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Antonia Sabatino, ha condannato Sodano a 2 anni e 6 mesi di reclusione per truffa, e lo ha assolto per intervenuta prescrizione del reato di abuso d’ufficio. E l' avvocato Giuseppe Arnone, che rappresenta la parte civile Legambiente, nel corso della propria arringa si e’ associato alle richieste del Procuratore Generale, quindi la conferma della sentenza, il rigetto delle richieste assolutorie dell'imputato e la declaratoria di prescrizione dei reati. Arnone si e’ associato anche alla richiesta di uno dei difensori di Sodano, l’ avvocato Nino Mormino, di ascoltare gli imprenditori titolari dell' Iseda e della Sap “ che - sottolinea Arnone - sarebbero gli imprenditori beneficiati dall'attivita’ truffaldina, poi fuoriusciti dal processo per prescrizione ”. 3 aprile, La Cassazione ha confermato la sentenza di assoluzione di 3 veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, accusati di abuso d’ufficio e falso ideologico nell’ ambito di una inchiesta su presunte omissioni perpetrate nel corso di accertamenti eseguiti in un caseificio a Santa Margherita Belice. I 3 assolti sono Calogero Caracappa, responsabile veterinario del distretto sanitario di Sciacca, uno dei suoi collaboratori, Michele Bono, e il veterinario Gino Raso. 3 aprile, A Canicatti’, la Polizia ha denunciato un ragazzo di 19 anni, G G sono le iniziali del nome, per molestie a danno di una ex compagna di scuola, una 17enne, perseguitata e derisa da una serie interminabile di telefonate, anche durante la notte. 3 aprile, A Casteltermini, in piazza Duomo, nottetempo, ignoti hanno forzato un ingresso e hanno svaligiato il bar Duomo, gestito dai fratelli Vincenzo e Ignazio Palmeri. Nel bottino il denaro nel registratore di cassa, “Gratta e Vinci”, un videogioco, 2 cassette di bottiglie di liquori e altrettante di birra. 3 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 6 anni di reclusione, condonati a 3 anni, Giuseppe Minacori, di Ravanusa, e ha assolto il titolare di un’agenzia di disbrigo pratiche automobilistiche di Ravanusa, Piero Maira, 57 anni, e una terza persona, S G, anche lui di Ravanusa, imputati di riciclaggio e ricettazione di veicoli rubati in Belgio. Il difensore, l’avvocato Carmelo Pitrola, ha dimostrato l’ estraneita’ dell’agenzia rispetto ai capi di accusa sostenuti dalla Procura di Agrigento. 4 aprile, Il Tribunale di Agrigento, accogliendo il ricorso degli avvocati Luigi Troja ed Irene Eballi, ha dissequestrato la casa di riposo “Messina”, a Realmonte. L’edificio e’ stato adibito da Maria Cangialosi in una casa famiglia per anziani. A seguito di una perquisizione della Guardia di finanza di Porto Empedocle, la Procura di Agrigento ha sequestrato la struttura per presunte violazioni. Gi avvocati Troja ed Eballi hanno dimostrato l’ insussistenza del reato di maltrattamenti. La palazzina e’ stata restituita alla signora Cangialosi, che ha gia’ avviato le pratiche per l’accreditamento ufficiale della struttura. 4 aprile, Nottetempo, a Licata, al porto, ha subito un incendio un peschereccio utilizzato da immigrati per la traversata verso la Sicilia, gia’ sottoposto a sequestro ed ancorato alla banchina. Le fiamme si sono estese anche ad una seconda "carretta" a poca distanza dalla prima. Sul posto hanno lavorato i Vigili del fuoco. 4 aprile, Ad Agrigento, a San Leone, lungo il Viale delle Dune, innanzi ad un chiosco notturno, e’ stato compiuto un raid vandalico. Verosimilmente un gruppo di teppisti ha divelto e spaccato gli specchietti di una decina di automobili posteggiate nei pressi del locale. 4 aprile, La sezione distaccata del Tribunale di Agrigento a Canicatti’ ha assolto una coppia di canicattinesi, A M e B L M, sono le iniziali dei nomi, imputati di occupazione abusiva, e forzatura di un ingresso, di un alloggio popolare in via Pistelli. La forzatura e’ stata ritenuta un’ attenuante per necessita’, e l’assoluzione e’ intervenuta in ragione di una precedente sentenza assolutoria dello stesso reato contestato. 4 aprile, Ad Agrigento, in localita’ Fiumenaro, in via Farag, ignoti ladri, approfittando dell’ assenza dei proprietari, hanno svaligiato una villetta rubando oggetti in oro e argento, due telefonini cellulari e un televisore di ultima generazione. 4 aprile, A Casteltermini, in contrada Saraceno, ignoti malviventi, approfittando dell’ assenza dei proprietari, hanno forzato un infisso di un’abitazione e hanno rubato un fucile di caccia, regolarmente detenuto, custodito all’interno di un armadietto blindato. Null’ altro e’ stato rubato. 4 aprile, I Carabinieri hanno arrestato un ragazzo di 21 anni di Palermo per tentativo di rapina a San Biagio Platani, alla “Cassa rurale ed artigiana”. Il 21enne, armato di taglierino, ha tentato il colpo ma un impiegato dell’istituto di credito ha bloccato le porte di ingresso, e lanciato l’allarme. 4 aprile, A Palma di Montechiaro, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari George Maria Sandu, 28 anni, originario della Romania, per furto aggravato di energia elettrica dalla propria abitazione. 5 aprile, Due colpi di pistola hanno violato il silenzio dell’ alba a Porto Empedocle. E i proiettili hanno insanguinato una gamba e un piede di Libertino Vasile Cozzo, 36 anni di età, figlio di Francesco Vasile Cozzo, che ha sposato una sorella di Gigi Grassonelli. L’empedoclino è stato sorpreso in via Molo di Ponente, al porto, dove lavora nella impresa ittica della famiglia. L’arma da fuoco, il grilletto premuto due volte, e il mirino verso il basso, non per uccidere. Libertino Vasile Cozzo è stato gambizzato intorno alle ore 5.30. L’allarme, poi è stato soccorso e trasportato all’ospedale “San Giovanni di Dio” ad Agrigento. I medici hanno tamponato le sue ferite. Poi, lui, inaspettatamente, beffando la sorveglianza, è scappato, con il laccio emostatico ancora allacciato alla gamba. Nè il ricovero, e nemmeno la firma sulle dimissioni volontarie. Indagano i poliziotti del Commissariato Frontiera di Porto Empedocle, capitanati da Cesare Castelli, e della Squadra Mobile di Agrigento, agli ordini di Corrado Empoli. Poco tempo prima dell’ agguato, a Porto Empedocle, in via Mattarella, è stato incendiato il furgone di un pescivendolo. Ecco perchè non si esclude una pista di collegamento tra le fiamme e i due colpi di pistola gambizzanti. Il primo arresto di Libertino Vasile Cozzo risale al 9 dicembre 2002, il giorno dell’ operazione antidroga cosiddetta “Trifoglio”. Poi, però, al processo, è stato assolto. Il 18 dicembre del 2007, Vasile Cozzo è stato arrestato perchè avrebbe aggredito i Poliziotti colpendone uno con una testata. Il 18 dicembre del 2008 lo hanno arrestato i Carabinieri per scontare la condanna definitiva a 3 anni e 4 mesi di carcere per il reato, commesso a 15 anni di età, di omicidio in concorso dell’ empedoclino, Alberto Ficarra, ucciso nel 1991. Il 30 luglio del 2012, Libertino Vasile Cozzo è stato ancora arrestato dalla Polizia perchè, a bordo di un fuoristrada, si sarebbe scagliato contro l’automobile del cognato posteggiata sotto casa sua, danneggiandola. 5 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha assolto, nonostante la richiesta di condanna a 12 anni di reclusione, Girolamo “Mommo” Lo Sardo, 60 anni, di Cammarata, e ha condannato a 2 anni, in continuazione con precedente condanna, Vincenzo Mangiapane, 57 anni, anche lui di Cammarata, accusati di estorsione aggravata a danno dell’ imprenditore di Gela, Salvatore Emilio Greco, titolare della ditta Sogresal, impegnata nella costruzione del centro commerciale Edera a Cammarata, e che sarebbe stato costretto a pagare il pizzo a Cosa nostra. 5 aprile, Ad Alessandria della Rocca e’ morto nella sua abitazione Giuseppe Comparetto, 86 anni, presunto boss del paese in provincia di Agrigento, inquisito nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta “Alisciannira”, che e’ il nome dialettale di Alessandria, e detenuto agli arresti domiciliari dal 25 luglio scorso per associazione mafiosa. Comparetto e’ deceduto per cause naturali. 5 aprile, Ad Agrigento, il giudice di sorveglianza, Federico Romoli, ha disposto la revoca della misura della liberta’ vigilata a carico di Bruno Gastoni, 55 anni, di Villaseta, gia’ condannato a 3 anni e 10 mesi per associazione mafiosa nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “ Ombra ‘’. Gastoni ha scontato la pena, la sorveglianza speciale e, adesso, anche la liberta’ vigilata. 5 aprile, Ad Agrigento, ignoti banditi, spacciandosi per operai dell’ Enel a lavoro per un controllo, sono entrati dentro un appartamento nel centro storico e, appena dentro la casa, hanno aggredito, minacciato, strattonato e rapinato una pensionata di ben 100 anni, che vive da sola. Il bottino ammonta a circa 5mila euro in oggetti di valore. 5 aprile, La Cassazione ha confermato la sentenza emessa dal Tribunale di Agrigento l’ 8 aprile del 2010, quando il Giudice monocratico, Valerio D’Andria, ha condannato Giuseppe Arnone a pagare una sanzione di 2mila euro, piu’ il danno civile da liquidarsi in separata sede, per diffamazione a danno dell’ex assessore comunale di Agrigento, Salvatore Falzone, che e’ stato difeso dagli avvocati Santo Lucia e Mauro Mellini. Nel 2004 Arnone sollevo’ il caso ‘’ Falzone ‘’ nella Giunta comunale di Agrigento, additando lo stesso Falzone, che si dimise, come foriero di interessi illeciti. Salvatore Falzone ha avanzato una richiesta di risarcimento non inferiore ad 1 milione di euro. 5 aprile, A Canicatti’, in via tenente Chiolo, ha subito un incendio l’ automobile Audi A4 del capogruppo alla Provincia Regionale di Agrigento del Popolo della liberta’, Ivan Paci. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco. Ivan Paci afferma : “ prediligo l’ipotesi di un guasto elettrico e dell’accidentalita’ del fatto. In ogni caso, sono sereno e continuo a svolgere il mio incarico di amministratore provinciale tra i cittadini ”. Indagano i Carabinieri. 6 aprile, Arrestato a Porto Empedocle il cognato di Libertino Vasile Cozzo. Sarebbe stato Giovanni Tuttolomondo a sparare contro di lui dopo aver subito l'incendio di un furgone. Giovanni “Gianni” Tuttolomondo ha sposato una sorella di Libertino, Rosina, e Giovanni Gianni e’ cognato di Libertino, e cosi’ Libertino di Giovanni Gianni. Adesso Tuttolomondo, 44 anni di eta’, e’ stato arrestato dai Poliziotti empedoclini di Cesare Castelli e dai colleghi della Mobile agrigentina di Corrado Empoli. Perche’ sarebbe stato Giovanni Gianni ieri mattina, all’ alba, intorno alle ore 5.30, al porto di Porto Empedocle, in via Molo di Ponente, a sparare i 3 colpi di pistola che hanno gambizzato il cognato. Tra i due pescivendoli mai sono fiorite le rose ma solo spine, sempre piu’ acuminate . Il 30 luglio scorso, Libertino Vasile Cozzo e’ stato arrestato dalla Polizia perche’, a bordo di un fuoristrada, si scaglio’ contro l’automobile del cognato Giovanni Gianni, posteggiata sotto casa sua, danneggiandola. Poi, giovedi’ sera, 4 aprile, una Volante del Commissariato di Porto Empedocle e’ intervenuta sotto casa di Giovanni Tuttolomondo, perche’ Libertino Vasile Cozzo, in escandescenze, avrebbe inveito contro il cognato. Poi, nottetempo, venerdi’ 5 aprile, intorno alle ore 2.30, ha subito un incendio il furgone – frigorifero Iveco Daily di Giovanni Tuttolomondo, posteggiato in via Mattarella. E la figlia di Giovanni Gianni, sul balcone a fumare una sigaretta, si sarebbe accorta dello zio Libertino, intento ad allontanarsi dal luogo delle fiamme. Poi, l’epilogo, poche ore dopo, all’ alba, i colpi di pistola, al porto, e il ferimento di Vasile Cozzo. Giovanni Gianni Tuttolomondo, che verosimilmente avrebbe sparato per vendetta, e’ stato trasferito al carcere “Petrusa”. Al sostituto Santo Fornasier, che coordina le indagini, rispondera’ di tentato omicidio e porto abusivo di arma. La pistola, che sarebbe una calibro 7.65, detenuta non legalmente, non e’ stata ancora scoperta. Nel frattempo, la Squadra mobile di Agrigento ha rintracciato Libertino Vasile Cozzo, in fuga subito dopo il soccorso all’ Ospedale “San Giovanni di Dio”. L’ empedoclino e’ stato sorpreso nei pressi di Palermo, e avrebbe confermato : “ a sparare contro di me e’ stato mio cognato”. Ed e’ atteso l’esito dello “stub”, alla ricerca di tracce di polvere da sparo tra le mani di Giovanni Tuttolomondo. 6 aprile, Ad Agrigento, nella zona dello stadio Esseneto, il testimone di un’ operazione antidroga, Vincenzo La Spina, 21 anni, di Agrigento, e’ stato ferito a coltellate. La Spina e’ uno dei testimoni che ha favorito, anche se in modo marginale e non determinante, il maxi blitz antidroga dei Carabinieri cosiddetto “Capo dei capi”. Poi, si e’ trasferito al nord. Al rientro ad Agrigento, innanzi ad un bar, al culmine di una lite, e’ stato accoltellato non gravemente e soccorso in Ospedale. I Carabinieri hanno arrestato il presunto accoltellatore. Si tratta di Ignazio Zarbo, 28 anni, di Agrigento, incensurato, estraneo all’ inchiesta antidroga “Capo dei capi”, e che rispondera’ di tentato omicidio e rissa. Ignazio Zarbo e’ difeso dall’ avvocato Daniele Re. Le indagini sono coordinate dal sostituto Santo Fornasier. Vincenzo La Spina ha subito un intervento chirurgico all’ addome. 6 aprile, A Campobello di Licata, in via Umberto primo, nottetempo, poco dopo le ore 3, ignoti ladri hanno asportato l'intero sportello bancomat dell'agenzia Unicredit, contenente ben 50 mila euro. I ladri, a bordo di una Fiat "Punto", hanno sfondato la vetrata dell'istituto di credito e hanno divelto il bancomat dopo averlo legato al gancio dell'auto. Indagano i Carabinieri. 6 aprile, La Cassazione ha accolto il ricorso della Procura di Agrigento e ha rinviato ad un’altra sezione del Tribunale di Agrigento gli atti del dissequestro della villa a Lampedusa che sarebbe, tramite una societa’, del cantante Claudio Baglioni. Le indagini mirano ad accertare presunti abusi edilizi e lottizzazioni illegittime in area di pregio paesaggistico e naturalistico. La Procura agrigentina contesta l’ intervenuta prescrizione del reato, circostanza che ha motivato il dissequestro della villa da parte del Tribunale. Adesso si procedera’ dunque ad un riesame del provvedimento. 6 aprile, A Naro, in via Piscopo, una donna di 63 anni, di cui non vi e’ stata piu’ nessuna traccia da giorni, e’ stata scoperta morta dentro casa. L’allarme e’ stato lanciato da alcuni parenti, preoccupati dall’ assenza dell’ anziana. I Vigili del fuoco e i Carabinieri sono entrati nell’ appartamento. Nessun dubbio sulle cause naturali della morte. 6 aprile, A Cattolica Eraclea, in via Fratelli Bandiera, nei pressi della Chiesa della Mercede, ignoti hanno avvelenato con delle polpette e ucciso due cani da caccia custoditi all’ interno di un box nel giardino di casa del comandante della Polizia municipale, Pasquale Campisi. Sulla grave intimidazione indagano i Carabinieri. 6 aprile, A Cattolica Eraclea, in via Palermo, un incendio ha bruciato un autocarro Iveco di proprieta’ di Francesco Emanuele, disoccupato. Sul posto Vigili del fuoco e Carabinieri. 6 aprile, Il Tribunale di Sciacca, ha condannato Salvino Crapanzano, 48 anni, di Sciacca, a 8 mesi di reclusione, pena sospesa, e al pagamento del risarcimento danni alla parte civile per 7 mila euro, oltre ad una multa di 300 euro, allorche’ , da dipendente addetto al servizio bar del cinema Campidoglio, avrebbe raggirato e truffato il suo datore di lavoro riciclando i bicchieri di plastica usati al cinema, e quindi inducendo il titolare in errore sull’ effettivo incasso della vendita dei pop corn. 6 aprile, Il Tribunale di Agrigento, accogliendo le tesi dei difensori, gli avvocati Floriana Salamone e Daniele Vitello, ha assolto un imprenditore di Favara imputato di evasione fiscale per oltre 2 milioni di euro. La ricostruzione accusatoria della Guardia di Finanza sulla omessa dichiarazione dei ricavi e’ stata smontata dai difensori, confortati anche dai pronunciamenti della Commissione tributaria provinciale. 7 aprile, Ad Agrigento, nel centro storico, in un Bed and breakfast in vicolo Gozza, tre nordafricani hanno forzato una finestra, hanno sfondato a calci la porta della camera da letto, e, appena dentro, hanno rapinato due turiste 25enni di Berlino che si sono rifugiate terrorizzate sul balcone invocando aiuto. Il bottino : 2 macchine fotografiche d’ultima generazione, un cellulare e 100 euro in contanti. Il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, ha chiesto ufficialmente scusa a nome della citta’ e afferma : “ sono dispiaciuto per quanto accaduto, che e’ contro la tradizione di accoglienza e di disponibilita’ che caratterizza la cittadinanza agrigentina e gli stessi gestori delle strutture ricettive. Ringrazio la famiglia dell’ avvocato Vincenzo Campo, proprietaria del Bed and breakfast, che ha subito accolto le turiste in un’ altra propria struttura, condividendo con loro anche la cena, il tutto gratuitamente. Le due ragazze sono state accompagnate questa mattina all’ aeroporto, per il volo gia’ prenotato in precedenza. Non ho potuto incontrarle personalmente, e ho inviato a loro una lettera di scuse ”. 8 aprile, La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di Calogero Sciangula, 38 anni, di Agrigento, titolare di un laboratorio di pasticceria, gia’ condannato a 9 anni di reclusione per tentato omicidio a danno di Gaetano Di Salvo. A Sciangula e’ contestato il reato di porto illegale di una pistola e detenzione illegale di munizioni. Richiesta di rinvio a giudizio anche per Antonio Russo, 32 anni, e Francesca Messina, 32 anni, accusati di falsa testimonianza allorche’ avrebbero procurato un falso alibi a Sciangula. L’udienza preliminare e’ in calendario il 23 aprile. 8 aprile, E’ stato rintracciato dai Carabinieri della Compagnia di Canicatti’ il romeno Octavian Lesu, 47 anni, di cui i familiari, residenti in Romania, non hanno piu’ ricevuto notizie dallo scorso novembre. L’uomo e’ stato sorpreso a lavoro in un’azienda agricola a Campobello di Licata dove svolge le mansioni di pastore, e ha spiegato : “ non ho piu’ parlato con i miei familiari in Romania perche’ mi hanno rubato il telefono cellulare e i documenti necessari per acquistare una nuova scheda ‘’. 8 aprile, I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno arrestato Elmesbahi Tarik, 34 anni, originario del Marocco, per lesioni personali, violenza privata, ingiuria, minacce, appropriazione indebita e porto illegale di armi ed oggetti atti ad offendere, il tutto risalente al 2009. 8 aprile, La Corte d’Appello di Palermo ha ridotto a 4 anni e 10 mesi di reclusione la condanna a 5 anni e 6 mesi inflitta, in abbreviato, dal Tribunale di Sciacca, il 2 giugno 2012, a Giuseppe Gugliotta, 57 anni, di Menfi, imputato di violenza sessuale a danno di un bambino di 10 anni. La riduzione della pena e’ intervenuta in ragione dell’ assoluzione di Gugliotta dal reato di false dichiarazioni rese al pubblico ministero. 8 aprile, Ad Agrigento, in Tribunale, al processo nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Parcometro”, su presunte estorsioni a danno di parcheggiatori in citta’, uno dei testimoni, ed e’ il secondo, ha ritrattato in dibattimento le accuse rese durante le indagini preliminari. Vincenzo Perna, che adesso rischia l’ incriminazione per falsa testimonianza, ha dichiarato : “ quando ho accusato sono stato in confusione, per la morte di mio padre, e anche perche’ pressato dagli investigatori”. 8 aprile, Giacomo Mirisola, 54 anni, originario della provincia di Agrigento, e’ stato arrestato a Roma per tentato omicidio. Lo stesso Mirisola, ricercato dalle forze dell’ordine da domenica scorsa, si e’ presentato al carcere di Regina Coeli e ha confessato di avere sparato con una pistola calibro 9 a un ciclista 32enne a Fiumicino, ferendolo al volto. L’ agrigentino ha raccontato di aver sparato esasperato dalle continue richieste di restituzione del prestito, poche centinaia di euro, che il ferito gli ha concesso. 8 aprile, A Menfi, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Paolo Di Maria, 42 anni, di Palermo, inseguito lungo la statale 115 dopo l’allarme lanciato da un commerciante di Menfi, titolare di una rivendita di materiale da ferramenta, che lo ha sorpreso a rubare un decespugliatore esposto nel negozio. L’attrezzo, del valore di 250 euro, e’ stato restituito al proprietario. 8 aprile, A Palma di Montechiaro, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato i romeni Stoican Ionut Gelu, 27 anni, e Feraru Gheorghe Eusebiu, 26 anni, entrambi braccianti agricoli, residenti a Palma, sorpresi fuori le proprie abitazioni nonostante siano sottoposti agli arresti domiciliari. 8 aprile, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra Volanti hanno denunciato alla Procura dei minorenni di Palermo due fratelli agrigentini di 15 e 16 anni per tentato furto allorche’ hanno scavalcato la recinzione, sono entrati dentro il Giardino Botanico in via Demetra, con una cesoia hanno tranciato i cavi elettrici di rame dell’impianto di illuminazione e segato alcuni tubi in metallo. Lo stop della polizia, l’ inseguimento, e il furto sventato. 9 aprile, Fuoco e fiamme a Porto Empedocle nottetempo : in via Diaz due incendi hanno danneggiato un furgone di un pescivendolo e due automobili. Poi, in via La Pira, altro rogo a danno di una Lancia Y di proprieta’ di una giovane commerciante, e di una Fiat Panda accanto. Sul posto Vigili del fuoco e Polizia. 9 aprile, Lungo il tratto di linea ferroviaria tra Agrigento Centrale e Agrigento Bassa, ignoti hanno rubato i cavi necessari al funzionamento dei sistemi per il controllo della circolazione dei treni. Dunque, disagi e ritardi, anche di 50 minuti, sui tempi di percorrenza. L’intervento delle squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana ha ripristinato la funzionalita’ della linea. 9 aprile, Ad Agrigento, a Villaseta, i Poliziotti della Squadra Volanti hanno denunciato un giovane operaio perche’ ha picchiato la moglie provocandole delle lievi lesioni e costringendola al soccorso in ospedale. E’ stata la donna impaurita a telefonare al 113. 9 aprile, La Guardia di Finanza, su delega della Procura di Agrigento, ha acquisito a Licata informazioni e copie degli atti relativi al porto turistico. Il sindaco di Licata, Angelo Graci, spiega : “ le Fiamme gialle hanno chiesto copia di tutta la documentazione riguardante l’intero iter procedurale susseguitosi nel tempo per l’approvazione del progetto, il rilascio delle autorizzazioni, i verbali delle conferenze di servizio, ed ogni altro provvedimento amministrativo riguardante la realizzazione del porto turistico”. 9 aprile, A Licata, in via Guido D’Arezzo, ha subito un incendio l’automobile, una Bmw 320, di un operaio di 63 anni. Indagano i Carabinieri. 9 aprile, A Favara, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Charly Bennardo, 31 anni, accusato di tentata violenza sessuale, violenza privata e lesioni a danno di una coetanea. Bennardo e’ difeso dall’ avvocato Daniele Re. 9 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha assolto due ex dipendenti del Comune di Licata, Giuseppe Cellura, 71 anni, e Giuseppe Vaccaro, 80 anni, accusati di truffa aggravata e falso. Nel maggio del 2006, Cellura, capo ufficio del Dipartimento comunale Solidarieta’ sociale e responsabile della distribuzione gratuita di generi alimentari agli indigenti, e Vaccaro come collaboratore di Cellura, sono stati denunciati da alcuni cittadini, esclusi dall’elenco degli aventi diritto agli alimenti, di essersi impossessati illegalmente di derrate alimentari. 9 aprile, Il Giudice del lavoro presso il Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, ha accolto il ricorso del dipendente di un’azienda che produce laterizi contro il proprio licenziamento per “giusta causa”, e ha condannato la ditta a reintegrarlo rimborsandogli un anno di mensilita’ non percepite. L’azienda avrebbe scoperto, attraverso pedinamenti affidati a un’agenzia di investigazioni private, che il suo dipendente, A F 39 anni, ha prestato la propria opera a servizio di un’altra impresa presso un cantiere edile. L’ordinanza di reintegro del tribunale sancisce che “ non puo’ configurarsi una giusta causa perche’ la prestazione di altra attivita’ remunerata durante il periodo di cassa integrazione non e’ idonea a ledere il vincolo fiduciario tra lavoratore e datore di lavoro ”. 9 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 2 anni di reclusione Thomas Mascioli, 37 anni, nato a Roma ma residente a Favara, arrestato dai Carabinieri il 13 maggio 2012 allorche’, travisato al volto con un passamontagna e armato di coltello, ha tentato di rapinare una tabaccheria in via Aldo Moro. Il titolare ha reagito, gli ha scagliato contro la cassa, e poi lo ha colpito con un bastone. Mascioli, ferito, e’ fuggito e poi e’ stato arrestato dai Carabinieri nella sua abitazione. 10 aprile, Ad Agrigento, un uomo ha tentato il suicidio al Viadotto Morandi, perche’ disperato dopo avere perso il lavoro e la moglie. Si tratta di un uomo di Porto Empedocle, di 44 anni. Lo sventurato e’ stato salvato in extremis da due poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento, che hanno iniziato a dialogare con lui per dissuaderlo e poi sono riusciti a trattenerlo quando gia’, scavalcato il guard - rail, e’ stato prossimo a lanciarsi nel vuoto. 10 aprile, Immigrati all’ orizzonte del mare africano verso Lampedusa. Una prima imbarcazione, poi agganciata da una nave mercantile, e’ stata avvistata a circa 100 miglia dall’ isola agrigentina, con 90 migranti circa a bordo tra cui una ventina di donne. Poi, un secondo barcone, con a bordo 75 persone circa, tra cui due donne e un bambino, e’ stato avvistato a 40 miglia a sud di Lampedusa. A lavoro le motovedette della Capitaneria. 10 aprile, I poliziotti della Squadra mobile di Caltanissetta, agli ordini di Giovanni Giudice, hanno arrestato Vincenzo Cipollina, 24 anni, di Canicatti’, bracciante agricolo, Giuseppe Notarrigo, 24 anni, e Luigi Tiranno, 28 anni, entrambi di Caltanissetta, accusati di detenzione, trasporto e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Il canicattinese Cipollina e’ indagato anche per porto ingiustificato di coltello. 10 aprile, La Guardia Costiera e di Finanza hanno intercettato, a 5 miglia dall’ isola di Lampione, un peschereccio tunisino di 20 metri con 13 persone a bordo, sorpreso a pescare in acque territoriali italiane. L’ imbarcazione e’ stata scortata fino a Lampedusa, dove sono state confiscate oltre un chilometro di reti e circa una tonnellata e mezzo di prodotti ittici, per un valore commerciale di 20 mila euro. Il comandante del peschereccio e’ stato denunciato alla Procura di Agrigento. 10 aprile, A Canicatti’ ha subito un incendio l’ automobile di un avvocato di 52 anni di Canicatti’, una Mercedes Classe A, parcheggiata in via Pirandello, sotto l’abitazione del legale. Indaga la Polizia. 10 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha rinviato a giudizio l’ex capo dell’ Ufficio tecnico comunale di Racalmuto, Calogero Marco Chiarelli, 65 anni, Genoveffa Alaimo, 83 anni, di Racalmuto, Salvatore Palermo, 47 anni, di Palermo, e Mario Oliveri, 44 anni, di Catania. I quattro sono accusati, a vario titolo, di avere installato un’antenna per la telefonia mobile su un terreno che dista meno di 300 metri da un centro per anziani, un asilo nido, un oratorio e due scuole elementari. La prima udienza del processo e’ in calendario il 10 giugno. 10 aprile, A Palma di Montechiaro hanno subito una multa l’ ex sindaco Rosario Bonfanti, il capo dell’ Ufficio tecnico comunale, Salvatore Di Vincenzo, e Daniela La Galia, proprietaria di un terreno in contrada Crociferi, dove sono state sotterrate illegalmente delle carcasse di ovini uccisi da cani randagi. Il commissario straordinario del Comune di Palma, Rosa Inzerilli, ha firmato un’ordinanza di riesumazione delle carcasse per essere adeguatamente incenerite. Disposta, inoltre, la bonifica dei luoghi. 11 aprile, Spaccio di stupefacenti tra Menfi e Sciacca. La Corte d’Appello emette la sentenza di secondo grado a carico degli imputati giudicati in abbreviato nell’ ambito della maxi inchiesta antidroga “Bacchanalia”. A Sciacca sarebbe stata tanta la fame di droga che gli spacciatori, per fronteggiare le richieste, avrebbero colorato con il pennarello delle pasticche di anti – infiammatori, spacciandole e vendendole per ecstasy. Poi, il 19 maggio del 2010, i Carabinieri e la Procura di Sciacca hanno scatenato i festeggiamenti a base di manette, tanto che il blitz e’ stato intitolato “Bacchanalia”, le festivita’ propiziatorie come al tempo dell’ antica Roma. 21 furono le misure cautelari eseguite contro una presunta banda di trafficanti di stupefacenti, in particolare, hashish e cocaina, impegnata a spacciare soprattutto a Menfi e a Sciacca. Adesso la Corte d’Appello di Palermo ha emesso la sentenza di secondo grado che ha quasi per intero confermato la sentenza del Tribunale di Sciacca del 24 febbraio 2011. Si tratta di 12 imputati giudicati in abbreviato : Vincenzo Orsini, 5 anni e 2 mesi, Calogero Cammarata, 2 anni e 2 mesi, Kamel Kitar, 2 anni, Salvatore Caruso, 1 anno e 6 mesi, Francesco Miceli, 2 anni, Francesco Notaro, 8 anni e 6 mesi, Francesco Pecora, 4 anni e 20 giorni, Giovanni Titone, 4 anni e 4 mesi, Claudio Montalbano, 3 anni, e Vito Mirabile, 2 anni e 8 mesi. Poi, per Antonella Chilla’ e Maria Luisa Mergola, gia’ condannate a 2 anni e 8 mesi di reclusione ciascuna, la Corte ha dichiarato la parziale nullita’ della sentenza di primo grado in riferimento ad alcuni capi di imputazione, perche’ il reato che sarebbe stato commesso e’ diverso dal reato contestato, e ha trasmesso gli atti alla Procura di Sciacca affinche’ si proceda per acquisto, trasporto e detenzione di hashish. A processo ordinario sono imputati Gianluca Cammarata, Francesco Ferrarello, Simona Gentile, Vito Incorvaia, Francesca Migliore, Daniela Pecora e Calogero Vetrano. Il 24 dicembre 2011 Gianluca Cammarata e’ stato condannato dal Tribunale di Sciacca a 9 anni e 2 mesi di carcere. Daniela Pecora invece e’ stata assolta. 11 aprile, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli ordini del colonnello Massimo Sobra’, e la Procura di Sciacca, hanno scoperto una truffa di oltre 2 milioni e 500 mila euro a danno dello Stato e dell’ Unione Europea, di cui sarebbero responsabili alcuni ex dirigenti della Societa’ Cooperativa “Cantina Sociale Corbera”, e poi imprenditori e professionisti, per i quali e’ stato gia’ richiesto il rinvio a giudizio. I precedenti vertici della “Cantina Sociale Corbera”, alcuni fornitori della stessa Cantina e professionisti, attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, e con il sistema delle varianti ai progetti iniziali, avrebbero reso finanziabile cio’ che il pubblico finanziamento esclude, ovvero avrebbero finanziato l’acquisizione di beni strumentali gia’ in possesso della cantina sociale, cosi’ ottenendo indebite erogazioni pubbliche. 11 aprile, La Procura di Agrigento ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta a carico di 24 medici in servizio negli ospedali San Giacomo d’Altopasso a Licata, San Giovanni di Dio ad Agrigento e Villa Sofia a Palermo, indagati per omicidio colposo a seguito della morte di Marco, un bimbo di Licata deceduto nel marzo 2011, appena 40 giorni dopo la nascita. I familiari del piccolo si sono opposti alla richiesta di archiviazione. Decidera’ il Gip Ottavio Mosti all’ udienza del 15 maggio. 11 aprile, La Corte d’Appello di Palermo ha accolto la richiesta di risarcimento danni per ingiusta detenzione a favore di Francesco Manno, 50 anni, di Cattolica Eraclea, impiegato comunale, arrestato il 27 novembre del 2009 nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia “Minoa”, condannato in primo grado e assolto in Appello. A Manno lo Stato paghera’ 95mila euro. 11 aprile, A Lampedusa, dopo un viaggio di 3 giorni, sono approdati 250 migranti clandestini africani, tra cui 3 bambini e 27 donne. Il barcone e’ stato intercettato dalle motovedette della Capitaneria ad un miglio e mezzo dalla costa. 11 aprile, A Canicatti’, ignoti hanno rubato i maniglioni in rame ad ornamento dell’ ingresso in legno del restaurato complesso monumentale di San Domenico. Ad accorgersi del furto e’ stato il vicesindaco, Gaetano Rizzo. destinata ad ospitare un intercomunale. La struttura e’ centro culturale 11 aprile, Ad Agrigento, in via Demetra, ignoti hanno appiccato il fuoco alla porta d’ingresso dell’abitazione di una coppia di pensionati di 83 e 80 anni, al primo piano di una palazzina. I vicini di casa hanno lanciato l’allarme. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del fuoco. Nessun ferito o intossicato. Indagini in corso. 11 aprile, I poliziotti del Commissariato Frontiera di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno multato un istruttore di guida, dipendente di una Scuola guida, perche’ sorpreso a bordo dell’auto di servizio intento a parlare al telefonino e senza la cintura di sicurezza allacciata. 11 aprile, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca e della Tenenza di Ribera hanno arrestato a Ribera Giuseppe Caruso, 33 anni, per rapina in abitazione a danno di una donna a cui lo scorso novembre sono state strappate una catenina e la fede. E i Carabinieri di Menfi hanno arrestato Nicolo’ Pipitone, 48 anni, Gianfranco Ingoglia, 28 anni, e Giuseppe Adolfo, 29 anni, tutti di Mazara del Vallo, perche’ a Menfi avrebbero scippato due anziane donne, rapinate delle collane in oro indossate. 11 aprile, Gli agenti della Polizia locale di Agrigento, agli ordini di Cosimo Antonica, nel corso dei primi 3 mesi del 2013, nell’ ambito delle attivita’ di contrasto agli illeciti urbanistici, hanno controllato 24 cantieri e ne sono stati sequestrati 5, con fabbricati in corso di costruzione, a San Leone in via delle Viole, poi viale Pirandello, contrada Zingarello, contrada Mendolito e contrada Carbonara. 11 aprile, Ad Agrigento, al Comune, uno dei 5 ex lavoratori nei bagni pubblici, adesso in sit – in di protesta, ha minacciato il suicidio cospargendosi di alcol. Il consigliere comunale, Giuseppe Micciche’, lo ha accompagnato dal sindaco Zambuto, e solo cosi’ Antonio Infantino ha desistito dal suo intento. La protesta dei cinque lavoratori e’ stata sospesa dopo la promessa del sindaco di assegnare un contributo straordinario e di interessarsi al loro problema. 12 aprile, Un autocompattatore per la raccolta dei rifiuti del Comune di Bagheria e’ stato sequestrato dai Carabinieri nella discarica di Siculiana perche’ tra la spazzatura trasportata e’ stato scoperto anche materiale molto radioattivo raccolto in un cassonetto di Bagheria. Il mezzo e il conducente, operatore del Coinres, sono stati sottoposti a controlli per verificare un'eventuale contaminazione. Il materiale radioattivo sarebbe stato scartato da un laboratorio di analisi di Bagheria. 12 aprile, I poliziotti della Squadra Mobile di Caltanissetta, agli ordini di Giovanni Giudice, hanno arrestato Giuseppe Carusotto, 26 anni, di Canicatti’, operaio, sorpreso in possesso di quasi 1 chilo di hashish, confezionato in dieci panetti da 100 grammi ciascuno. 12 aprile, Ancora migranti clandestini a Lampedusa. Due barconi sono stati intercettati a sud di Lampedusa da Guardia Costiera e di Finanza. Sul primo 100 persone, gia’ prossime allo sbarco, e nel secondo un altro centinaio di extracomunitari. 12 aprile, Al Tribunale di Agrigento ha patteggiato la condanna a 8 mesi di reclusione una donna di Grotte, G P, ecco le iniziali del nome, di 46 anni, accusata di stalking allorche’ sarebbe innamorata di un’ altra donna, sposata, e avrebbe, con minacce e telefonate, molestato il marito di lei per gelosia e perche’ ostacolo alla relazione tra le due donne. La vittima, insieme ai suoi familiari, si e’ costituita parte civile. 12 aprile, I giudici della Corte d’Appello di Palermo hanno disposto il “non doversi procedere per intervenuta prescrizione del reato” nei confronti di Saverio Atria, 48 anni, di Santa Margherita Belice, operaio, imputato di violenza sessuale aggravata a danno di una bambina. In primo grado Atria e’ stato condannato a 7 anni di reclusione dal Tribunale di Sciacca. Poi e’ stato assolto in Appello. Poi, la Cassazione ha annullato la sentenza d’Appello rinviando il processo ad un’ altra sezione di Corte d’Appello che ha dichiarato la prescrizione. 12 aprile, La Corte dei Conti ha condannato l’ ex sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, a rimborsare oltre 380mila euro al Comune. Secondo l'accusa De Rubeis e, in misura minore, il vicesindaco Giovanni Sparma, condannato a rimborsare 8mila euro, avrebbero causato un danno all’ Erario e all'amministrazione con il conferimento di incarichi nel Comune di Lampedusa. Il procedimento e’ frutto di un esposto del gruppo consiliare del Partito democratico su presunte irregolarita’ nella nomina dei componenti dell'ufficio di gabinetto del sindaco, che De Rubeis avrebbe aumentato da una sola persona a ben 27 dipendenti. Si tratterebbe di nomine illegittime e inutili, in violazione dei criteri di economicita’ e buona amministrazione. 12 aprile, I Carabinieri del Nucleo radiomobile di Agrigento hanno arrestato due tunisini di 23 e 27 anni perche’ in via Curreri hanno puntato un coltello contro due ragazzi di Sciacca e li hanno rapinati dei portafogli, con dentro 20 euro complessivi, e poi sono fuggiti. Grazie alla loro descrizione da parte dei rapinati, i militari li hanno acciuffati in piazza San Francesco. inato di 20 euro due giovani di Sciacca. In carcere Soufiane Ammar, 22 anni, e Mohamed Anouar Chaouachi, 27 anni. 12 aprile, Al Tribunale di Sciacca sara’ giudicato in abbreviato Salvatore Pagano, 36 anni, di Lucca Sicula, accusato del tentato omicidio di Calogero Mustacchia. Il 2 agosto 2011 Pagano avrebbe colpito alla testa e all’orecchio Mustacchia con una mazza da baseball per futili motivi. Mustacchia si e’ costituito parte civile. E’ imputato, per favoreggiamento personale, anche Daniele Carlino, 27 anni, di Ribera. Prossima udienza il 19 luglio. La Procura ha respinto una richiesta di Pagano per il patteggiamento a 3 anni e 4 mesi di reclusione, non ritenendo congrua la pena. 13 aprile, Rissa furibonda a Casteltermini. I Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Giacomo e Giuseppe Nicastro, padre e figlio di 61 e 33 anni, poi Giovanni Circo, 32 anni, Pietro Ingrasci’, 43 anni, e Calogero Muni’, 39 anni. Prima un violento diverbio in piazza, poi il regolamento dei conti e’ stato trasferito in campagna, in contrada Renella, alla periferia di Casteltermini. 13 aprile, La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di condanna a 9 anni di reclusione inflitta in primo e secondo grado a Vincenzo Leone, 42 anni, di Canicatti’, imputato di associazione mafiosa nell’ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Agora’, che ruota intorno alla costruzione del Centro commerciale a Castrofilippo. Dunque, Vincenzo Leone sara’ processato una seconda volta in Appello, innanzi ad altra sezione. 13 aprile, Il Tribunale del Riesame di Palermo ha rigettato i ricorsi presentati dal presidente dell’istituto di formazione Ecap di Agrigento, l’ avvocato Ignazio Valenza, e dal cugino Giuseppe Valenza, impiegato dell’ente. I due hanno chiesto la restituzione degli atti sotto sequestro. Nell’ ambito dell’ inchiesta, coordinata dalla Procura di Agrigento, oltre ai due Valenza, sono indagati anche Mario Carmina e Antonino Arnese, comandante del Nucleo Ispettorato del Lavoro, accusati, a vario titolo, di truffa aggravata, abuso di ufficio, false fatturazioni, corruzione e rivelazione di segreto di ufficio. Solo per rivelazione di segreto di ufficio e’ indagato Vincenzo Mangiavillano, gia’ comandante della sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Agrigento. 13 aprile, All'alba di oggi, una piccola imbarcazione, con a bordo 14 marocchini minorenni, e’ approdata a Cala Croce, a Lampedusa. I migranti sono stati rintracciati gia’ a terra dalla Capitaneria. 14 aprile, Crisi, disperazione, e suicidio a Favara. Un netturbino, G P, ecco le iniziali del nome, sposato e padre di 3 figli, gia’ a lavoro presso una impresa locale, si e’ suicidato verosimilmente perche’ afflitto dalle precarieta’ economiche e dalle difficolta’ a mantenere le responsabilita’ della famiglia. 14 aprile, I Poliziotti della Squadra Volanti della Questura di Agrigento hanno arrestato a San Leone Calogero Geraci, 33 anni, nato in Germania e residente a Barrafranca in provincia di Enna, e Madeleine Manrique Yuli Torres, 45 anni, peruviana, pregiudicata. I due sono stati sorpresi in possesso di oltre 70 grammi di hashish lanciati fuori dal finestrino della loro automobile, incappata in un controllo. 14 aprile, A Licata, in corso Umberto primo, due anziani, di 65 e 77 anni, giocano a carte al bar, e scommettono una consumazione per 5 euro, poi litigano e uno dei due ha scagliato una coltellata contro l’altro ferendolo ad una mano. Il ferito e’ stato soccorso in Ospedale. 14 aprile, A Porto Empedocle, in contrada Ciuccafa, ha subito un incendio la Volkswagen Polo di proprieta’ di una casalinga e in uso al marito pescivendolo, entrambi 43enni. I poliziotti, capitanati da Cesare Castelli, hanno scoperto sul posto una bottiglia di plastica contenente ancora liquido infiammabile. 14 aprile, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, lungo il Viale Leonardo Sciascia, un pensionato di 76 anni e’ stato sorpreso a piedi e assalito da un branco di cani randagi. L’ uomo ha subito una ferita ad una gamba, ed e’ stato soccorso in Ospedale. E a Licata, in via La Marmora, nel quartiere Oltreponte, un bambino di 8 anni, intento a giocare innanzi casa, e’ stato azzannato e ferito ad entrambe le gambe da un cane di grossa taglia. Il piccolo e’ stato soccorso in Ospedale, con prognosi di 20 giorni. 14 aprile, La morte della prostituta colombiana ad Agrigento. Arrestato anche il secondo dei tre banditi che avrebbero tentato di rapinare Cindy Vanessa. Mohamed Jouda, 22 anni, algerino, e’ in carcere, arrestato perche’ il suo presunto tentativo di rapinare la ragazza ne avrebbe provocato la morte. Adesso, un altro africano sara’ compagno di cella di Mohamed Jouda, perche’, forse, e’ stato anche suo compagno la notte del 19 ottobre scorso quando, all’ una e 30, dei banditi sono entrati dentro la casa delle 4 prostitute colombiane, al secondo piano di una palazzina, in via Salita Damareta 30, non alla ricerca di sesso a pagamento ma per rapina. Il secondo indiziato del delitto e’ lui, Mauzahir Soufiane, 22 anni, originario del Marocco. E sarebbe il secondo non perche’ e’ dopo il primo ma perche’ dopo i due e’ ancora ricercato un terzo, perche’ 3 sarebbero stati i balordi che hanno assaltato armati di coltello l’appartamento della sventurata Cindy. E anche il terzo e’ un marocchino, di 22 anni, ed e’ irreperibile, al momento. Mauzahir Soufiane sarebbe stato incastrato da alcune intercettazioni. I Carabinieri lo hanno ascoltato mentre lui racconta della rapina insieme a Mohamed Jouda e ad un altro nordafricano. La dinamica e’ una escalation di violenza, culminata nel tonfo mortale della donna. I 3 bussano alla porta. Sono travisati con dei passamontagna, perche’ altrimenti sarebbero riconosciuti. Cindy apre. Mohamed Jouda, armato di coltello, la immobilizza. Lei sfugge e corre in cucina, si affaccia alla finestra, e grida aiuto. L’ algerino la insegue, la raggiunge, e la ragazza si lancia giu’. Un volo di oltre 7 metri, lo schianto e’ fatale. Il bottino della rapina e’ miserabilmente misero: appena un gioiello, e pochi euro, arraffati in corsa, fuggendo. A carico dell’algerino Mohamed Jouda, la Procura di Agrigento ha gia’ disposto il giudizio immediato. 15 aprile, La Corte d’Appello di Palermo ha assolto Settimo Enrico Barraco, 53 anni, di Agrigento, rappresentante di commercio, gia’ condannato in primo grado dal Tribunale di Agrigento a 1 anno e 2 mesi di reclusione nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Inganno”, contro presunte truffe a danno di ditte e societa’ finanziarie. 15 aprile, Al Tribunale di Agrigento ha patteggiato la condanna a 8 mesi di reclusione, pena sospesa, Gianluca Cortese, 26 anni, di Siculiana, arrestato dai Carabinieri lo scorso 16 dicembre perche’ sorpreso in possesso di 12 grammi di hashish, suddivisi in 14 dosi, un bilancino di precisione, 2 taglierini, e la somma di 260 euro forse provento di spaccio. 15 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 9 mesi di reclusione ciascuno i 5 protagonisti della furibonda rissa che si e’ scatenata a Casteltermini venerdi’ scorso, in campagna, poco fuori il paese, in contrada Renella. Si tratta di Giacomo e Giuseppe Nicastro, padre e figlio, di 61 e 33 anni, Giovanni Circo, 32 anni, Pietro Ingrasci’, 43 anni, e Calogero Muni’, 39 anni, tutti arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Cammarata. La pena e’ stata sospesa. 15 aprile, Ad Agrigento, in via Mattarella, nei pressi della stazione ferroviaria Agrigento bassa, ignoti ladri hanno scassinato la saracinesca e hanno rubato in una tabaccheria sigarette, tagliandi di lotterie e denaro in cassa. Indaga la Polizia. 15 aprile, A Licata, in via Campobello di Licata, due rapinatori travisati hanno minacciato, e poi colpito alla testa con il calcio di una pistola, perche’ ha accennato una reazione, il titolare del negozio di generi alimentari “Aurora”, Domenico Licata Tiso, 36 anni. I malviventi hanno rapinato l’incasso, circa mille e 300 euro. 15 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 2 mesi e 20 giorni di reclusione, oltre a 11 mila euro di multa, Carmelina Guarraci, 56 anni, di Porto Empedocle, allorche’ avrebbe costruito, in difformita’ alla concessione edilizia, un manufatto di 25 metri a San Leone, al Viale dei Pini. 15 aprile, Il Tribunale di Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, ha assolto il sindaco di Naro, Pippo Morello, accusato di abuso d’ufficio in riferimento alla nomina, lo scorso 12 giugno 2012, dell’ avvocato Luisa Maniscalchi ad assessore comunale nonostante la stessa fosse in condizioni ostative, non dichiarate nell’ autocertificazione, ad assumere la carica. Maniscalchi, accusata di falso, ha optato per il rito ordinario. 16 aprile, A Ribera, la Procura di Sciacca ha disposto il sequestro delle 9 palazzine popolari in via Fani, gia’ oggetto di ordinanze di sgombero adottate dal sindaco, Carmelo Pace. Il provvedimento e’ legato a indagini su frode in pubbliche forniture ed altro delitto contro l’incolumita’ pubblica in quanto costruite con cemento presunto depotenziato. 16 aprile, A Palermo, al Palazzo di giustizia, il pubblico ministero, Giuseppe Fici, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna di 4 imputati agrigentini giudicati in abbreviato nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Alisciannira. 10 anni di reclusione per Gaetano Sedita, 70 anni, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Alessandria della Rocca, e 6 anni di carcere ciascuno per Giuseppe Caltagirone, 62 anni, Stefano Canzoneri, 66 anni, e Santo Pillitteri, 73 anni. Il processo si celebra con il rito abbreviato. I difensori che arringheranno sono gli avvocati Salvatore Tirinnocchi, Nino Gaziano e Giovanni Castronovo. 16 aprile, La Procura di Sciacca ha notificato 7 avvisi di garanzia nell’ ambito dell’ inchiesta sulla morte dell’operaio specializzato Michele Petruccio, 22 anni, originario di Menfi, vittima di un incidente sul lavoro lo scorso 28 febbraio, a Caltabellotta, in contrada Rocca Ficuzza, intento in opere di manutenzione al Parco eolico nella zona. I destinatari dei 7 avvisi sono Franco Martin Jose’ Alberto, 44 anni, presidente della societa’ Altertec che si occupa della manutenzione dello stesso Parco eolico, e poi Nicolo’ Scialabba, 76 anni, Cesare Alfonsi, 37 anni, Agostino Cina’, 43 anni, Gonzalez Avecilla German, 43 anni, Imma D’Avanzo, 36 anni, e Gesualdo Sottile, 31 anni. 16 aprile, La Guardia di Finanza di Canicatti’ ha arrestato Giuseppe Morello, 51 anni, di Naro. Le Fiamme gialle hanno perquisito l’abitazione e un fabbricato in campagna, in contrada Donato, di Morello. Sono state scoperte e sequestrate 2 pistole, una smith and wesson calibro 38 ed una semiautomatica di produzione cecoslovacca, entrambe con matricola abrasa. Poi, un fucile da caccia calibro 12, denunciato ma detenuto in luogo diverso dal dichiarato. E poi, oltre 150 cartucce di vario calibro e 3 coltelli non denunciati. Il narese rispondera’ di detenzione illegale di armi e munizioni. 16 aprile, Prosegue tra una perizia e l’altra il processo al Tribunale di Agrigento a carico degli imputati accusati dell’ utilizzo di cemento presunto depotenziato per la costruzione del nuovo ospedale “San Giovanni di Dio”. Secondo Attilio Masnata, consulente della Procura, il cemento incriminato e’ stato depotenziato. Invece, secondo Nicolo’ Vassallo, consulente della difesa, e, in particolare, dell’imputato Marco Campione, “non e’ vero che i valori di resistenza erano inferiori a quelli previsti dal contratto. Le differenze riscontrate sono del tutto irrilevanti ”. 16 aprile, Al Tribunale di Agrigento, poiche’ al presidente del collegio giudicante, Lupo, e’ subentrato un altro presidente, il giudice Turco, e’ stato di conseguenza azzerato il processo cosiddetto “Tetris”. La prima udienza e’ in calendario il 20 maggio prossimo. La difesa non ha prestato il consenso alla utilizzabilita’ degli atti fin’ adesso compiuti. A giudizio sono 11 persone, tra dipendenti comunali e operatori sociali, accusati di irregolarita’ nell’ affidamento dell’appalto sui servizi socio assistenziali al Comune di Agrigento. I reati contestati, a vario titolo, sono turbativa d’asta, abuso in atti d’ufficio, falso e minacce. 16 aprile, Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta a carico di Antonio Mollura, medico ginecologo in servizio all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, accusato di omicidio colposo per la morte di N K, ecco le iniziali del nome, un neonato di origini senegalesi. Il giudice ha escluso ogni responsabilita’ sanitaria di Mollura, rilevando che la morte del piccolo, come, peraltro, e’ stato accertato dai consulenti tecnici della Procura e come e’ stato sostenuto dal difensore di Mollura, l’avvocato Arnaldo Faro, e’ stata conseguenza non della condotta del medico ma di un grave scompenso determinato da un processo infettivo di cui il neonato e’ stato affetto. 16 aprile, A Sambuca di Sicilia, in contrada Canalicchio, ignoti ladri sono entrati furtivamente nel piazzale della ditta “Gromm Calcestruzzi srl”, e hanno rubato dall’autorimessa un fuoristrada Nissan Terrano, un pick up Fiat Strada e 980 litri di gasolio. Indagano i Carabinieri. 16 aprile, A Ribera, in viale Europa, ha subito un incendio, di quasi certa origine dolosa, l’ automobile, una Fiat Punto, di proprieta’ di C M, ecco le iniziali del nome, 31 anni, casalinga e sposata. Indagano i Carabinieri. 16 aprile, A carico di Calogero Falsone, 47 anni, di Campobello di Licata, fratello del capomafia Giuseppe, la Direzione distrettuale antimafia contesta anche l’aggravante mafiosa al processo in cui Falsone e’ imputato del tentato omicidio di un pastore e di minacce a danno di due pastori. Dunque, il Tribunale di Agrigento ha incluso l’aggravante dell’ articolo 7 tra i capi di imputazione in occasione dell’ udienza preliminare e ha trasmesso gli atti, per competenza, alla Dda di Palermo. Calogero Falsone avrebbe sparato contro Constantin Talmaciu, 24 anni, pastore romeno, scampato all’attentato fuggendo, e avrebbe minacciato altri due pastori per questioni di pascolo su terreni. I due pastori avrebbero anche ricevuto al proprio recapito un proiettile calibro 357magnum. Falsone e’ difeso dagli avvocati Daniela Posante e Giovanni Castronovo. 17 aprile, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, capitanati dal vice Questore, Cesare Castelli, hanno arrestato Libertino Vasile Cozzo, 37 anni, di Porto Empedocle, gia’ bersaglio, come si ricordera’, di colpi di pistola al porto empedoclino lo scorso 5 aprile. Vasile Cozzo avrebbe disturbato alcuni concittadini, la telefonata al 113, l’ intervento delle pattuglie, Vasile Cozzo si sarebbe scagliato contro due agenti, soccorsi in Ospedale con 3 giorni di prognosi ciascuno, poi si e’ rifiutato di sottoporsi all’ alcol test, e’ stato sorpreso alla guida del proprio mezzo nonostante la patente gli fosse stata ritirata, e ha resistito all’ arresto in escandescenze. 17 aprile, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle hanno denunciato G S 49 anni, e P S 29 anni, entrambi di Canicatti’, per trasporto, raccolta e recupero di rifiuti speciali senza autorizzazione. 17 aprile, La Guardia di finanza, in esecuzione di un provvedimento dei giudici della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento, ha sequestrato due polizze assicurative, per complessivi 62 mila euro, intestate ad un familiare di Pasquale Alaimo, 44 anni, di Favara, arrestato il 6 marzo del 2007 nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Camaleonte. Alaimo sconta 13 anni di reclusione e ha gia’ subito un sequestro di terreni, case, auto, titoli finanziari, libretti di deposito, del valore di alcune centinaia di migliaia di euro. 17 aprile, La Corte dei conti ha condannato l’ex sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, l’ex capo dell’Ufficio tecnico comunale, Alfonso Averna, e l’ex segretario e direttore generale Salvatore Caffo. Nell’ ambito della costruzione di un canile in contrada Imbriacola a Lampedusa, la Corte dei conti ha contestato ai tre irregolarita’ nelle spese per i materiali, tra ferro ed altro, che sarebbero stati acquistati da un cugino di De Rubeis che e’ proprietario di una ditta che tratta materiale ferroso ed altro. Le spese, inoltre, sarebbero state autorizzate utilizzando ordinanze urgenti, ritenute inopportune, e stornando delle somme che avrebbero dovuto essere utilizzate per altri scopi. La Corte dei conti ha condannato Bernardino De Rubeis al pagamento del risarcimento di 10mila euro, Alfonso Averna a 6mila euro, e Salvatore Caffo a 4mila euro. 17 aprile, Una dipendente del Comune di Agrigento ha denunciato il Comune per mobbing, allorche’ avrebbe subito un trattamento lesivo della sua persona e della sua professionalita’. La donna, inquadrata con il profilo professionale di Operatore dei servizi ausiliari Categoria A, e’ stata trasferita lo scorso 4 marzo ad altra mansione. Secondo la denunciante, il trasferimento e’ da annullare perche’ espressione di una condotta di mobbing, illegittimo e carente di motivazione. 17 aprile, I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno arrestato Giuseppe Bruccoleri, 22 anni, di Favara, che scontera’ una condanna definitiva a 5 anni di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti. Il 19 novembre del 2010, Bruccoleri fu arrestato dai Carabinieri perche’ sorpreso, insieme ad altre tre persone, in possesso di un panetto di hashish del peso di 150 grammi. 18 aprile, Il giudice monocratico della sezione penale del Tribunale di Agrigento, Ermelinda Marfia, ha assolto Salvatore Ferlito, imprenditore, titolare della Agrigento Scarl, una delle imprese impegnate nei lavori di raddoppio della strada statale 640 Agrigento - Caltanissetta. Ferlito e’ stato imputato in riferimento ad una discarica abusiva e per aver collocato dei silos per la produzione di calcestruzzo all’interno di una cava in contrada Baronessa Scintillia. 18 aprile, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato a 6 mesi di reclusione, pena sospesa, l’ ex consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe De Francisci, 31 anni, accusato di violenza privata, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico e calunnia allorche’ avrebbe abusato del proprio ruolo di consigliere comunale per fini non istituzionali e per dirimere una questione privata che lo ha contrapposto ad un panificatore di Agrigento. 18 aprile, Ad Agrigento, nel centro storico, in via Curreri, all’ interno di una fatiscente abitazione abitata da alcuni ambulanti senegalesi, i poliziotti della Squadra Volanti hanno scoperto un deposito di merce contraffatta. Sequestrati numerosi oggetti contraffatti tra borse, cinture, occhiali, portafogli ed altro, tanti articoli delle migliori griffe di moda, pronti per la vendita. Il senegalese che ha in affitto la casa e’ stato denunciato per introduzione e commercio di prodotti contraffatti sul territorio italiano. 18 aprile, A Porto Empedocle, 10 colpi di pistola sono stati esplosi contro un fuoristrada, posteggiato sotto casa del proprietario, nel quartiere dei Grandi Lavori. Il bersaglio della grave intimidazione e’ un imprenditore edile 40enne. Indagano i poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini del vice questore aggiunto Cesare Castelli. 19 aprile, A conclusione delle indagini, i poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, e i Carabinieri della stazione di Aragona, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, firmata dal Gip del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, hanno arrestato Diego Pletto, 31 anni, di Aragona, accusato di tentato omicidio, porto ingiustificato di arma bianca e rissa aggravata. La sera del 23 febbraio scorso, innanzi ad un ristorante - pizzeria ad Aragona, dove e’ stata organizzata una serata danzante e dove lui occasionalmente ha lavorato come buttafuori abusivo, Diego Pletto avrebbe accoltellato Luigi Luparello, 24 anni, di Porto Empedocle. L’ empedoclino, al culmine di una rissa, e’ stato colpito da 4 fendenti, e in 8 giorni di ricovero e’ stato operato d’urgenza 4 volte. Altri due ragazzi sono stati denunciati a piede libero per rissa aggravata. 19 aprile, Intenso traffico di migranti clandestini nel Canale di Sicilia. Le motovedette della Guardia Costiera, di Finanza e la Marina Militare sono state impegnate senza sosta. E’ stato soccorso un gommone di circa 10 metri, quasi del tutto sgonfio, con 87 persone a bordo, e alcuni gia’ naufragati, tra cui 12 donne e 2 bambini. Poi, sono stati trasbordati altri 90 migranti soccorsi su di un altro gommone. Inoltre, 24 immigrati, sedicenti algerini, sono sbarcati ieri sera sugli scogli di cala Madonna a Lampedusa e sono stati intercettati dai Carabinieri. 19 aprile, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra Nautica e della Squadra Volanti hanno sorpreso 5 pescatori palermitani intenti a pescare ricci di mare innanzi alla spiaggia di Zingarello. I pescatori sono stati sanzionati con una multa di 1.034 euro ciascuno. Sequestrati 3mila ricci di mare gia’ pescati e, poiche’ ancora vivi, restituiti al mare. 19 aprile, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze preliminari, Ottavio Mosti, ha condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione Giovanna Giurintano, 35 anni, originaria di Palermo, arrestata nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga nell’ agrigentino cosiddetta “Express Courier”. 19 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 1 anno di reclusione l’ ex sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, e a 9 mesi di reclusione ciascuno Giovanni Giammona, 38 anni, geometra dell’Ufficio tecnico comunale di Lampedusa, e Salvatore Cucina, 47 anni, titolare della ditta che ha eseguito i lavori per la costruzione di un parcheggio, ritenuti irregolari e senza autorizzazione, nei pressi dell’ isola dei conigli. I tre imputati risarciranno con 20 mila euro Legambiente che al processo si e’ costituita parte civile e che ha presentato l’esposto da cui e’ scaturita l’ inchiesta. 19 aprile, I Carabinieri hanno arrestato Pasquale Di Mariano ed Antonio Rotolo, di 21 e 31 anni, entrambi di Palermo, che oggi pomeriggio, a Raffadali, hanno rapinato l'agenzia della Banca popolare Sant'Angelo, in via Porta Palermo. I due sono stati sorpresi appena fuori dalla banca, travisati al volto con dei passamontagna, e sono stati inseguiti e acciuffati. Dentro la banca hanno concluso il colpo altri due complici che, pertanto, sono poi scappati indisturbati. Le ricerche sono in corso. 19 aprile, Il Tribunale di Mazara del Vallo ha rinviato a giudizio Giuseppe Calandrino, 39 anni, perche’ avrebbe aggredito, picchiato e sequestrato la fidanzata, l’agrigentina Rosanna Lo Giudice, 41 anni, che si e’ costituita in giudizio Parte civile tramite il suo difensore, l’avvocato Arnaldo Faro. La donna, invitata da Calandrino a casa sua a Mazara del Vallo, sarebbe stata costretta dall’ uomo a seguirla in camera da letto, e al suo rifiuto e’ stata colpita con un violento schiaffo che le ha provocato lesioni con prognosi di 6 giorni. Poi lui ha sottratto a lei il telefonino cellulare, e le ha impedito di allontanarsi dall’abitazione. 19 aprile, A Naro, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato Calogero Scanio, 60 anni, gia’ inquisito per stalking e sorpreso presso l’abitazione di una donna a inveire contro la stessa armato con un bastone. Calogero Scanio e’ stato poi sottoposto all’ obbligo di firma in caserma per due volte al giorno. 19 aprile, A conclusione delle indagini, i Carabinieri della Compagnia di Licata hanno arrestato Mehari Faouzi Ben Habib, 37 anni, originario della Tunisia e abitante a Licata, allorche’ nel febbraio scorso, insieme ad un complice, avrebbe forzato l’ingresso di una casa e armato di coltello avrebbe tentato di rapinare un pensionato. L’ intervento del nipote dell’ anziano ha costretto alla fuga i malviventi. 20 aprile, La Procura di Sciacca contesta anche il reato di violenza sessuale aggravata a carico di Gianfranco Termine, 23 anni, di Ribera, arrestato lo scorso 11 gennaio dopo avere accoltellato con 20 fendenti l’ex fidanzata minorenne all’ interno del cimitero di Ribera. Secondo gli inquirenti, prima del tentato omicidio, Termine avrebbe costretto la ragazza ad un rapporto sessuale contro la sua volonta’. 20 aprile, Proseguono incessanti i flussi di migranti clandestini verso Lampedusa. La Guardia Costiera ha intercettato, quasi sotto costa, un'imbarcazione con 203 migranti a bordo. Un altro gommone in difficolta’, con 84 migranti a bordo, tra cui 17 donne, e’ stato soccorso ancora dalla Guardia Costiera a circa 120 miglia dalla costa . 20 aprile, La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di Gioacchino Rinallo, 51 anni, e Girolamo Emanuele Rinallo, 27 anni, di Campobello di Licata, proprietari dei due cani che il 21 aprile 2012 aggredirono e uccisero il pensionato Calogero Profeta, di 73 anni, in contrada Burginisi, nelle campagne di Campobello. I due Rinallo risponderanno di omicidio colposo per non avere vigilato e custodito gli animali, senza museruola e liberi. 20 aprile, Al Tribunale di Agrigento, la Procura, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna a 18 mesi di reclusione ciascuno a carico di Calogero Schembri, 52 anni, direttore dei lavori dell’Italkali, Stefano Giuseppe Iacono, 59 anni, sorvegliante, e Angelo Iannello, 50 anni, caposervizio. I tre imputati sono accusati di omicidio colposo per la morte di Vincenzo Noto, 40 anni, di Porto Empedocle, operaio, vittima di un incidente sul lavoro all’alba del 23 febbraio 2006, a 140 metri di profondita’, allorche’ fu schiacciato da una lastra di salgemma che si distacco’ dal soffitto, nella miniera dell’ Italkali in contrada Scavuzzo, a Realmonte. 20 aprile, La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di Caterina Amico, 31 anni, di Palma di Montechiaro, accusata di omicidio colposo perche’ lo scorso 14 settembre 2012 avrebbe provocato l’incidente stradale, lungo la 115 fra Agrigento e Palma di Montechiaro, che ha provocato la morte dell’amica Viviana Meli, 29 anni, di Palma di Montechiaro, a bordo dell’ automobile guidata dall’ amica. L’udienza preliminare e’ in calendario il 21 maggio. La Renault Twingo delle due donne si scontro’ con una Mercedes condotta da un 60enne di Licata. 22 aprile, La Guardia di Finanza e la Dda di Palermo hanno sequestrato beni per oltre 30 milioni di euro, tra cui il Grand Hotel Mose’, agli eredi dell' imprenditore defunto Calogero Russello. L’imprenditore di Agrigento e’ nato il 23 dicembre 1940, ed e’ deceduto l’ 11 novembre del 2009, nella sua casa, al Villaggio Mose’, ad Agrigento, vittima di un male incurabile. E i primi a piangerlo sono stati la moglie e 3 figli. Adesso, la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento, la Direzione distrettuale antimafia e la Guardia di Finanza di Palermo hanno sequestrato beni per un valore di oltre 30 milioni di euro agli eredi di Calogero Russello, inquisito e condannato nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta “Alta mafia”. E poi ancora arrestato e indagato nella “ Hiram”, che ha svelato un presunto accordo tra mafia e massoneria per insabbiare processi e misure cautelari. Poi, al processo, in primo grado, gli imputati sono stati assolti. Nel frattempo, pero’, prima della sentenza di assoluzione, Russello e’ morto, e i suoi difensori, gli avvocati Nino Mormino e Giovanni Castonovo, ottennero la scarcerazione e la concessione dei domiciliari per motivi di salute. E poi, il pentito agrigentino, Franco Cacciatore, ha raccontato di rapporti d’affari tra Calogero Russello e il boss Calogero Cesare Lombardozzi. Nel mirino delle Fiamme gialle vi sono societa’ e complessi aziendali nel settore dell’ edilizia e della compravendita immobiliare, poi beni immobili tra cui il Grand Hotel Mose’ al Villaggio Mose’, e poi disponibilita’ bancarie. Secondo gli esiti delle indagini della Guardia di Finanza, “i cospicui investimenti compiuti dall’imprenditore Calogero Russello e dai suoi eredi sono da ritenersi di provenienza illecita e, comunque, incompatibili con le fonti di reddito ufficiali”. Ed e’ stato applicato l’ appena battezzato Codice antimafia, che consente, nel caso della morte di un indiziato di mafia, di procedere a carico degli eredi entro 5 anni dopo la morte. 22 aprile, A Sciacca, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Giovanni Catanzaro, 18 anni, e Gaspare Pignocco, 21 anni, per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti allorche’ sono stati sorpresi in possesso di 20 grammi di hashish confezionati in 13 dosi. 22 aprile, Ad Agrigento ha subito un raid vandalico notturno la scuola Esseneto, lungo la omonima via. Danni, e poi disagi per alunni e docenti, allorche’ l’attivita’ scolastica e’ stata sospesa in attesa del riordino. Il dirigente scolastico, Cassaro, afferma : “ si sono verificate ultimamente numerose intrusioni di estranei che hanno causato furti e danneggiamenti. La scarsa illuminazione e sorveglianza favoriscono cio’. Pertanto e’ opportuno che si intervenga per garantire la tutela degli spazi scolastici e dei dintorni per una elevazione significativa del quartiere ‘’. 22 aprile, A Canicatti’ i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Salvatore Immermano, 36 anni, di Canicatti’, sorpreso intento a cedere ad un tossicodipendente canicattinese una dose di hashish per 10 euro. L’acquirente della sostanza stupefacente, un impiegato di 40 anni del posto, e’ stato invece segnalato alla Prefettura di Agrigento quale assuntore. 22 aprile, A Cattolica Eraclea, in contrada Zubbia, un incendio ha ridotto in cenere un migliaio di balle di paglia accatastate, e che sarebbero servite per delimitare il tracciato e proteggere i piloti impegnati nel circuito di go – kart nella zona. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento. I Carabinieri avrebbero rilevato evidenti tracce di liquido infiammabile. 22 aprile, Il Tribunale di Sciacca, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato un pensionato Giuseppe Noto, 74 anni, di Sciacca, accusato di molestie sessuali, a 1 anno e 2 mesi di reclusione, pena sospesa, e al risarcimento di 10 mila euro alla Parte civile. Nel 2011 l’anziano piu’ volte avrebbe abbracciato con forza una donna, sfregando le proprie parti intime sul corpo della stessa, e tentando di abbracciarla. La donna, che accudiva un’anziana parente dell’imputato, lo ha denunciato. 22 aprile, Ad Agrigento, la Polizia ha arrestato Lidija Duric, 31 anni, nata a Roma, senza fissa dimora, pregiudicata, sedicente cittadina croata. La donna e’ stata inseguita da un ordine di carcerazione emesso dalla magistratura di Caltanissetta. Adesso scontera’ una pena residua di 7 anni e 5 mesi di reclusione, ed e’ stata reclusa nel carcere in contrada Petrusa. 22 aprile, I poliziotti del Commissariato di Canicatti’ hanno scoperto tra Canicatti’ e Naro alcune automobili rubate circa un mese e mezzo addietro. Nelle contrade Calice, Santa Marta e Gulfi sono state sorprese due Fiat Uno e una Fiat Cinquecento. Si sospetta che i furti siano stati compiuti da una banda di ragazzini, che da tempo rubano auto, soprattutto Fiat Uno, per poi abbandonarle, alcune danneggiate, poco dopo il furto. 22 aprile, I poliziotti della Polizia stradale di Agrigento hanno arrestato, S A D T , ecco le iniziali del nome, 27 anni, di Agrigento, per minacce e lesioni a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza. L’ uomo, alla guida di una moto, ha disobbedito all’alt e ha costretto una pattuglia all’inseguimento da San Leone fino alla zona dello stadio Esseneto. Quando e’ stato acciuffato, ha inveito contro gli agenti in escandescenze. L’ alcoltest ha rilevato i fumi alcolici. 23 aprile, La Polizia stradale del Compartimento Occidentale Sicilia ha scoperto che due ambulanti, un senegalese di 53 anni e uno slavo di 56, residenti nell’ agrigentino, sono proprietari di 165 automobili. I due sono stati denunciati e i veicoli sono stati sequestrati. Al senegalese risultano intestati 108 mezzi, di cui 73 senza assicurazione. Allo slavo 57. Le automobili sono state guidate da immigrati clandestini che non avrebbero potuto acquistare le vetture. I due intestatari hanno ricevuto un compenso per svolgere il ruolo di proprietari. Altri controlli dello stesso genere sono in corso. 23 aprile, La Guardia di Finanza agrigentina, nei primi 3 mesi del 2013, ha scoperto circa 60 lavoratori in nero o irregolari, testimoniando un diffuso ricorso allo sfruttamento della manodopera e del lavoro irregolare. Nel dettaglio, le Fiamme gialle hanno ispezionato 24 aziende e sono stati sorpresi 51 lavoratori del tutto in nero, e altri 8 dipendenti per i quali, pur se assunti, sono state rilevate irregolarita’. Lo sfruttamento del lavoro irregolare ricorre in ogni settore, nelle attivita’ commerciali, tra bed and breakfast, panifici, poi bar, ristoranti, cosi’ come in laboratori artigianali, fabbriche alimentari, e negli studi professionali. Ad esempio, a Sciacca, in un’impresa alimentare e in uno studio di consulenza professionale sono stati scoperti 22 lavoratori totalmente in nero. 23 aprile, Presunta violenta estorsione a Ribera : a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Alessandro Moffa, ha chiesto la condanna a 6 anni e 4 mesi di reclusione per Giuseppe Ciancimino, e a 6 anni ciascuno per il fratello Pellegrino Ciancimino e per Marcello Ruggero, tutti di Ribera. I tre, giudicati in abbreviato, avrebbero pestato a sangue, provocandogli ferite guaribili in 35 giorni, un commerciante, per costringerlo a firmare l’atto di cessione delle proprie quote di un supermercato, di cui e’ stato titolare in societa’ con Pellegrino Ciancimino, a un prezzo inferiore. La sentenza del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Giuseppe Miceli, e’ attesa il 13 maggio. 23 aprile, I poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento hanno sorpreso nel cortile di un condominio in via Giovanni 23esimo, due donne slave, entrambe pregiudicate, in possesso di arnesi da scasso. Una delle due e’ stata arrestata perche’ destinataria di un provvedimento cautelare. All’altra e’ stato imposto il foglio di via obbligatorio. Entrambe sono state denunciate per possesso ingiustificato di grimaldelli e arnesi atti allo scasso. 24 aprile, I poliziotti della Squadra Amministrativa della Questura di Agrigento, del Commissariato di Porto Empedocle, capitanato da Cesare Castelli, e i militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Porto Empedocle, hanno eseguito un controllo a Porto Empedocle in una cartoleria e copisteria in piazza Aristotele. Il titolare, P G, ecco le iniziali del nome, 24 anni, residente a Favara, e’ stato denunciato per esercizio abusivo di scommesse on - line con il bookmaker Iperbet con sede a Malta, ed e’ un concessionario non autorizzato dalle Autorita’ Italiane. Sono stati sequestrati 19 computer. Multe per oltre 5 mila euro sono state inflitte per avere installato, dentro il negozio, 4 apparecchi, che sono stati sequestrati, tipo Totem e Netshop, non omologati e non collegati alla rete telematica, e quindi non giochi leciti. 24 aprile, Il 5 aprile 2011 e’ morto all’ Ospedale Sant’ Elia di Caltanissetta, al Reparto Rianimazione, il geometra Giuseppe Bordonaro, 52 anni, di Canicatti’, vittima il 21 marzo 2011 di un incidente sul lavoro allorche’ a Canicatti’, in via Oberdan, impegnato in una misurazione per la costruzione di una nuova Chiesa, e’ precipitato da un’ altezza di sei metri. Adesso, la Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di 4 persone per omicidio colposo. Si tratta di Giuseppe Garlisi, 50 anni, legale rappresentante della ditta “Techno”, Calogero Bonomo, 56 anni, titolare della ditta subappaltatrice, Vittorio Mulone, 54 anni, coordinatore per la sicurezza, e Carmelo Vaccaro, 53 anni, assistente di cantiere. L’udienza preliminare e’ in calendario il 18 giugno. 24 aprile, Il 13 luglio del 2012, nei pressi della stazione di Napoli, i Carabinieri hanno arrestato Gerlando Sollano, 74 anni, di Agrigento, sottoposto al divieto di dimora in Sicilia, e prossimo al rientro in Sicilia in treno. Sollano e’ imputato di omicidio volontario perche’ a Mondragone, in provincia di Caserta, avrebbe ucciso a colpi di martello e cacciavite l’uomo, un amico suo, che avrebbe abusato sessualmente della figlia minorenne e con problemi psichici. La vittima e’ Francesco Vespoli, napoletano di 70 anni. Adesso, a conclusione del giudizio abbreviato, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato Sollano a 20 anni di reclusione. 24 aprile, A Palermo, in Corte d’Appello, la Procura Generale ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Agrigento e quindi ha invocato la condanna a 4 mesi di reclusione a carico dell’ ex sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto, imputato di istigazione alla corruzione allorche’ in cambio della consegna degli impianti idrici della citta’ a Girgenti Acque avrebbe chiesto una somma di denaro all’allora amministratore delegato della societa’, Giuseppe Giuffrida. Nel processo si sono costituiti parte civile il consorzio Tre Sorgenti, Girgenti Acque e Giuseppe Giuffrida. Nell’ ambito della stessa inchiesta, la cosiddetta “Sorgente”, sono imputati anche altre persone per reati connessi agli stupefacenti. E la Procura Generale ha chiesto la conferma delle condanne in primo grado. Dunque, Angelo Brunetto 2 anni e 8 mesi, Marco Ragusa 1 anno e 6 mesi, Eleonora Salamone 2 anni e 8 mesi, Mario Fuca’ 2 anni, e Salvatore Puma 1 anno. 24 aprile, A Casteltermini, in via R8, ha subito un incendio l’automobile, una Fiat Qubo, di un imprenditore edile del luogo, M. R, ecco le iniziali del nome, 39 anni. Indagano i Carabinieri. 24 aprile, La Procura di Agrigento ha notificato all’ avvocato Giuseppe Arnone e a Maria Grazia Di Marco l’ avviso di conclusione delle indagini preliminari. Secondo la Procura, Arnone, indagato per corruzione di teste, avrebbe promesso e consegnato denaro e altre utilita’ a Maria Grazia Di Marco da imputato innanzi al Tribunale di Agrigento di tentata estorsione e lesioni proprio a danno della stessa Di Marco. E cio’ – ritiene la Procura – al fine di ottenere una testimonianza favorevole. La Di Marco invece e’ accusata di aver accettato regalie e denaro. 25 aprile, I Carabinieri di Sciacca, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, hanno arrestato Calogero Galleggiante Crisafulli, 53 anni, di Sciacca, che scontera’ ai domiciliari la condanna a 2 anni e 5 mesi di reclusione per cumulo di pene per vari reati commessi in provincia di Milano, tra maltrattamenti in famiglia e diversi episodi di ricettazione, il tutto risalente tra il 2007 e il 2009. 26 aprile, La Corte d’Appello di Palermo ha assolto, "perche’ il fatto non sussiste", l'ex capo di Cosa nostra agrigentina, Giuseppe Falsone, accusato di intestazione fittizia aggravata dal metodo mafioso nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Apocalisse. Il reato contestato a Falsone, difeso dall’ avvocato Giovanni Castronovo, si riferisce all’ azienda agricola "La Rotonda dei Pini", di Campobello di Licata. I giudici pertanto hanno disposto il dissequestro dell'impresa. Falsone invece e’ stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, a fronte dei 10 anni subiti in primo grado, per presunte pressioni di stampo mafioso sulle attivita’ connesse alla discarica di Campobello di Licata. 26 aprile, E’ stato scarcerato per decorrenza dei termini della custodia cautelare Raimondo Bonfanti, 24 anni, di Palma di Montechiaro, accusato dell’omicidio di Nicolo’ Amato e del tentato omicidio del figlio Diego. Il provvedimento di scarcerazione e’ stato firmato dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, che giudica Bonfanti, unico tra gli imputati ad avere scelto il rito abbreviato. Sono imputati Vincenzo Bonfanti e i figli Nicola e Raimondo, tutti di Palma di Montechiaro. Il delitto, presumibilmente scatenato da un contenzioso economico, risale al 22 aprile 2011. 26 aprile, Ad Agrigento, in Ospedale, al San Giovanni di Dio, affanno e tensione al reparto di Ginecologia ed Ostetricia allorche’ una donna somala, sbarcata a Lampedusa e trasportata ad Agrigento con l’elisoccorso per partorire, dopo il parto ha tentato in tutti i modi di fuggire, nonostante i postumi del parto. La donna e’ stata trattenuta a stento dal personale, e solo l’ intervento della Polizia ha restituito ordine e persuaso l’ immigrata a sottoporsi alle cure necessarie. 26 aprile, Ad Agrigento, un ragazzino di 15 anni, C S, ecco le iniziali del nome, e’ stato denunciato a piede libero alla Procura per i Minorenni di Palermo, per guida senza patente e ricettazione. Il 15enne e’ stato costretto all’ alt dai poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento, e gli agenti hanno scoperto che sul telaio del suo ciclomotore e’ stato montato il blocco motore di un altro ciclomotore, rubato il 18 aprile scorso nella zona dello stadio Esseneto. Inoltre, il minorenne ha guidato senza patente perche’ mai conseguita. 26 aprile, A Menfi, ignoti hanno imbrattato con vernice spray i muri e l’ ingresso dell’ abitazione, scrivendo frasi ingiuriose e minacciose, di Giuseppe Callaci, 40 anni, imprenditore. Lo stesso Callaci ha presentato una denuncia ai Carabinieri della locale Stazione. Gli investigatori non escludono che il gesto miri a indurre l’imprenditore a desistere dall’intento di candidarsi alle prossime elezioni amministrative a giugno. 26 aprile, I Carabinieri della Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato Vincenzo Porrello, 43 anni, di Naro, operaio, per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’uomo, in stato di ubriachezza, e’ stato notato in atteggiamento minaccioso nei pressi dell’ospedale “Barone Lombardo”. Su segnalazione del personale medico, e’ intervenuta una pattuglia dei carabinieri. Porrello si e’ scagliato violentemente contro i militari colpendoli a pugni e calci. Dunque, l’arresto. 26 aprile, I poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento hanno arrestato una donna per manomissione di cavi elettrici e furto di energia elettrica . Si tratta di Natalia Veresa, 37 anni, originaria del Belgio e residente da tempo ad Agrigento. Rispondera’ di furto aggravato e continuato, e si tratta di un caso di reiterazione del reato, allorche’ la donna, che abita in via Vallicaldi, e’ stata gia’ arrestata per lo stesso reato. 26 aprile, A Licata, nel centro storico, due banditi, travisati con dei passamontagna e armati di pistola e taglierino, hanno imperversato nel bar Cin Cin. Hanno minacciato il titolare e gli hanno rubato l’ orologio al polso. Indagano i Carabinieri. 26 aprile, A Licata, nel quartiere Oltreponte, in via Piave, ha subito un incendio l’automobile, una Fiat Uno, di un operaio di Licata, di 55 anni. I danni sono ingenti. Le fiamme hanno anche annerito il prospetto di un immobile nei pressi. 26 aprile, E’ di Giuseppe Maniscalco, 47 anni, di Sciacca, il cadavere scoperto il 24 febbraio scorso sulla spiaggia in contrada Verdura, a Sciacca. L’identificazione e’ stata possibile tramite una consulenza tecnica e gli accertamenti sul profilo genetico dei resti cadaverici, disposti dalla Procura della Repubblica di Sciacca. Di Maniscalco non vi e’ stata piu’ alcuna traccia dal 23 gennaio scorso. Del caso si e’ occupata anche la trasmissione Rai, “ Chi l’ ha visto” . 26 aprile, La Procura di Agrigento indaga a seguito di un esposto presentato dai familiari di Calogero Turco, 34 anni, di Canicatti’, morto il 23 novembre scorso dopo il ricovero in Ospedale a causa di un malore. I genitori della vittima, Gaetano Turco e Carmela Di Bella, ipotizzano un caso di malasanita’. La Procura agrigentina ha notificato i primi avvisi di garanzia al personale in servizio durante il ricovero di Calogero Turco, che e’ stato affetto da distrofia muscolare e cio’ gli avrebbe procurato ricorrenti crisi respiratorie e cardiache. 26 aprile, Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Maria Alessandra Tedde, ha applicato la pena concordata, tramite la forma del patteggiamento, di 4 mesi di reclusione, convertita in 30mila euro, all’imprenditore Giuseppe Burgio, originario di Porto Empedocle, imputato di non aver versato all’ Erario 463mila euro di ritenute. Nell’ ottobre del 2009, Burgio, titolare della ditta Ingross, subi’ un controllo fiscale che svelo’ il mancato versamento delle ritenute. 26 aprile, A Racalmuto ha subito un attentato intimidatorio il presidente della locale Pro Loco, Giuseppe Guagliano. In Corso Garibaldi, nei pressi della villa Grisafi, dove Guagliano lavora, la sua automobile, una Opel Zafira, e’ stata cosparsa di liquido infiammabile e incendiata. Indagano i Carabinieri. 27 aprile, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Canicatti’ e della stazione di Aragona, hanno arrestato ai domiciliari El Mostapha Akachimir, 38 anni, originario del Marocco, commerciante. A casa del nordafricano, i militari hanno scoperto e sequestrato 53 grammi di hashish, suddivisi in 36 dosi pronte per lo spaccio, oltre a 1.200 euro in contanti, verosimilmente provento dell’attivita’ di spaccio. Un’ altra persona e’ stata sorpresa in possesso di un grammo e mezzo di hashish ed e’ stata segnalata alla Prefettura come assuntore . 27 aprile, Tra Agrigento e Palma di Montechiaro, in contrada Valle del lupo, ignoti hanno rubato 1.300 metri di cavi in rame da un impianto fotovoltaico. I danni ammontano a circa 20mila euro. Indagano i Carabinieri. 27 aprile, A Sambuca di Sicilia i Carabinieri hanno arrestato Giuseppe Torretta, 62 anni, che scontera’ 3 mesi di reclusione per cumulo di condanne subite per vari reati. E a Santa Margherita Belice i Carabinieri hanno arrestato Luciano Saladino, 40 anni, trasferito in carcere allorche’ ha piu’ volte violato la misura della detenzione domiciliare. Entrambi gli arrestati sono stati reclusi nel carcere di Sciacca. 27 aprile, A Favara, in piazza Garibaldi, sono state incendiate le assi di legno per il recupero del pavimento dello storico palazzo dove ha vissuto il costituzionalista Gaspare Ambrosini. I danni non sono di rilievo, ma si tratta del secondo incendio che l'impresa "Cosiam" di Gela, impegnata nelle opere, ha subito a Favara. Infatti, gia’ lo scorso novembre e’ stato incendiato un bobcat. La ditta e’ dell' imprenditore Riccardo Greco che in passato, per altri lavori, ha denunciato richieste estorsive. 27 aprile, La Polizia stradale di Agrigento ha denunciato 3 romeni residenti a Palma di Montechiaro. I 3 sono stati sorpresi lungo la strada statale 115 e nel portabagagli della loro automobile sono state scoperte 20 bottiglie di vino risultate rubate. Risponderanno di ricettazione. 27 aprile, A Campobello di Licata, un pensionato di 80 anni e’ stato sorpreso nel sonno all’interno della sua camera da letto, minacciato e rapinato da due malviventi che hanno forzato la finestra del bagno, al secondo piano di un edificio, e sono entrati dentro la casa dell’ anziano, immobilizzato e costretto a consegnare circa 400 euro, oggetti di valore, tra cui una fede nuziale, e un telefono cellulare. 30 aprile, Al Tribunale di Sciacca, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Giovanni Lucio Vaira, ha chiesto la condanna a 7 anni e 6 mesi di reclusione per Ibrahim Mohamed Sayied di 31 anni, e a 6 anni e a 6 mesi per Elprrins Rshad, 28 anni, entrambi egiziani e accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di concorso nel naufragio del barcone che, il 22 giugno del 2011, provoco’ la morte di un immigrato di 15 anni di eta’. Il ragazzino fu colpito al capo dall'elica dell'imbarcazione durante lo sbarco sulla spiaggia Lumia a Sciacca. 30 aprile, A San Giovanni Gemini, due banditi, uno travisato e l’altro a volto scoperto, hanno rapinato l’agenzia della “Montepaschi di Siena”. Bottino da quantificare. Indagano i Carabinieri. 30 aprile, Al Tribunale di Agrigento ha patteggiato la condanna, a 8 mesi di reclusione e 3mila euro di multa, Salvatore Immermano, 36 anni, di Canicatti’, arrestato lo scorso 21 aprile dai Carabinieri per spaccio di sostanze stupefacenti. 30 aprile, A Porto Empedocle, all’ ingresso del porto, e’ stata parcheggiata una betoniera. E’ trascorsa la notte. Poi, al mattino, un operaio si e’ accorto che il mezzo e’ stato cosparso di liquido infiammabile. Il messaggio e’ poco equivoco : “ adesso solo l’ infiammabile non infiammato, la prossima volta infiammiamo e vi saranno anche le fiamme ”. Il destinatario dell’ attentato tipicamente di stampo mafioso e’ Gerlando Gibilaro, nato ad Agrigento il 24 giugno 1980. La betoniera posteggiata innanzi allo scalo marittimo e’ della sua impresa di calcestruzzi. Il 26 giugno 2012, il giorno del maxi blitz antimafia cosiddetto “Nuova Cupola”, Gibilaro e’ stato arrestato dalla Squadra mobile di Agrigento e dai poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle. Il 23 luglio del 2012 Gerlando Gibilaro ha subito il sequestro della sua ditta, la “Beton Calcestruzzi”, di cui e’ socio Salvatore Guarragi, 44 anni, anche lui arrestato nell’ ambito dell’ inchiesta “Nuova Cupola”. Il 4 agosto 2012 Gibilaro e’ stato scarcerato dal Tribunale del Riesame per carenza di gravi indizi di colpevolezza. E cosi’ anche Salvatore Guarragi, il 9 agosto 2012. Poi, il 18 aprile scorso, e’ stata depositata la richiesta di rinvio a giudizio. 30 aprile, A Porto Empedocle, la Corte d’Appello di Palermo ha revocato il sequestro di un appartamento e di un garage in contrada Ciuccafa di Giovanni Putrone, 62 anni, inquisito e poi condannato ai processi antimafia “Fortezza” e “Marna”. Giovanni Putrone e’ fratello di Giuseppe, ergastolano, e del pentito, Luigi, ed e’ difeso dagli avvocati Salvatore Pennica, Alfonso Neri e Nino Gaziano. E’ stato invece confermato il sequestro, disposto dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento il 10 marzo 2011, di un terreno agricolo e di un immobile costruito sullo stesso terreno e che sarebbe abusivo. Secondo i giudici vi e’ sproporzione tra i redditi di Giovanni Putrone e della sua famiglia, e i costi affrontati prima per l’acquisto del terreno e poi per la costruzione dell’edificio. 30 aprile, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 1 mese e 15 giorni di reclusione e a 600 euro di multa Raffaele Tuttolomondo, 39 anni, di Raffadali, perche’ non ha versato all’ex moglie l’assegno di mantenimento di 500 euro al mese che gli e’ stato imposto dal Tribunale. Il giudice ha inoltre condannato Tuttolomondo a pagare un risarcimento del danno di 3mila euro alla donna. 30 aprile, A Canicatti’, in via Colombo, due banditi, travisati con passamontagna e armati di pistola, hanno rapinato la succursale 1 della Posta arraffando il denaro in cassa, circa 9mila euro. Indagini in corso. 2 maggio, A Messina, al Policlinico, e’ morto Pasquale Dispinseri, 27 anni, di Favara, vittima il 25 aprile scorso di un incidente stradale lungo la strada provinciale 3, cosiddetta Crocca. A bordo della sua Fiat Stilo si e’ schiantato contro un terrapieno, l’auto si e’ ribaltata, e Dispinseri e’ stato sbalzato violentemente fuori dall’abitacolo. Prima la morte cerebrale, poi l’arresto cardiaco. 2 maggio, I Carabinieri della stazione di Caltabellotta hanno arrestato ai domiciliari Pellegrino Aquilina, 52 anni, di Caltabellotta, operaio forestale stagionale, sorpreso in un terreno in contrada Perrana in territorio di Sciacca intento, con una fiamma ossidrica portatile, a bruciare sterpaglie secche. Il fuoco e’ divampato su circa 2 ettari di terreno incolto, ed e’ stato domato dai Vigili del fuoco di Sciacca, tempestivamente intervenuti. 2 maggio, A Sciacca, in vicolo Duomo, una pensionata di 81 anni, A D L sono le iniziali del nome, ha subito da un malvivente a piedi lo scippo della collana, un gioiello in oro del valore di circa 800 euro. 2 maggio, Presunte lottizzazioni abusive a Lampedusa : la Procura di Agrigento invoca il giudizio per 61 imputati. A Lampedusa, l' isola delle tragedie del mare, degli sbarchi di disperati e della crisi del turismo, incombe un altro fronte, il contrattacco giudiziario contro l'abusivismo edilizio. Una maxi inchiesta della Procura di Agrigento e’ sfociata adesso nella richiesta di rinvio a giudizio per 61 persone, un record in materia, quasi come fosse un maxi processo antimafia. E, anzi, il capo di imputazione e’ stato parzialmente scremato, perche’ intero, all’epoca della notizia di reato, gli iscritti sul registro degli indagati sono stati 90. Al setaccio vi sono 40 anni di lavori edilizi e lottizzazioni risalenti ai primi anni 70 del secolo scorso fino ad oggi. Nelle more delle indagini, Guardia di Finanza e Carabinieri hanno sequestrato aree ed edifici, residence, un albergo, un ristorante e un bar. Sigilli anche alla villa della societa’ Cala Creta in cui abita Claudio Baglioni, che non e’ stato tra gli indagati. Tra gli imputati vi sono funzionari della Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento e dell'Ufficio tecnico del Comune di Lampedusa. Poi, i proprietari delle presunte lottizzazioni, e un notaio, che e’ marito di una presunta lottizzatrice, e che e’ stato l’ ufficiale rogante di quasi tutti gli atti di compravendita delle aree lottizzate. E poi, alcuni acquirenti dei lotti frazionati e delle costruzioni. Le zone interessate dall'inchiesta sono ubicate in contrada Grecale - Cala Creta, ad elevatissimo pregio ambientale, sottoposte a vincolo paesaggistico e per gran parte anche a vincolo di inedificabilita’ assoluta. Il capo della Procura agrigentina, Renato Di Natale, l’ aggiunto, Ignazio Fonzo, e il sostituto, Luca Sciarretta, hanno depositato l’ atto che invoca il giudizio per i 61. E il giudice, Ottavio Mosti, non ha esitato piu’ di tanto : la prima udienza preliminare e’ in calendario il 7 giugno. 2 maggio, La Cassazione ha assolto definitivamente, senza rinvio, 3 volontari della Croce Rossa di Agrigento, Settimio Montana, Calogero Parisi, e Calogero Alessi, poi l’addetto alla distribuzione delle derrate alimentari Giuseppe Messina, e Salvatore Posante, ex titolare del panificio del Viale dei Giardini a San Leone. I 5 sono stati accusati di avere sottratto derrate alimentari destinate ai bisognosi. Uno degli imputati, Salvatore Posante, ex titolare dello storico panificio del viale dei Giardini, adesso gestito dai figli, e’ morto improvvisamente poco piu’ di 2 mesi addietro. Cio’ nonostante, i familiari hanno voluto che si celebrasse il processo per cancellare la condanna a 2 anni e 2 mesi inflitta dalla Corte d’ Appello. E i familiari di Salvatore Posante, dopo la sentenza di assoluzione in Cassazione, commentano : “ e’ stata fatta giustizia. Non abbiamo presentato il certificato di morte perche’ volevamo che lo Stato riconoscesse la sua innocenza anche se tardivamente. Ci siamo riusciti anche se ci sono voluti 12 anni e non e’ piu’ fra noi”. Nel collegio difensivo hanno lavorato gli avvocati Daniela Posante, Nino Gaziano e Luigi Coniglio. 3 maggio, La Cassazione ha accolto il ricorso della Procura della Repubblica di Agrigento. E’ stata annullata l’ ordinanza del Tribunale del Riesame che ha ordinato il dissequestro di alcuni fabbricati presunti abusivi a Lampedusa, in contrada Cala – Creta, in zone ad inedificabilita’ assoluta. Si tratta della maxi inchiesta nel cui ambito e’ stata appena depositata la richiesta di rinvio a giudizio per 61 persone. 3 maggio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Sciacca hanno arrestato ai domiciliari Paolo Nocilla, 26 anni, Alessandro Augello, 24 anni, e Ivan Baldassano, 21 anni, tutti di Caltabellotta. I 3 sono stati sorpresi a bordo di un’ automobile Volkswagen Golf, lungo la strada provinciale 624, in direzione Sciacca, e hanno lanciato dal finestrino dell’auto un involucro, subito recuperato, contenente 2 panetti di hashish, del peso complessivo di 194 grammi. All’interno dell’abitazione di Baldassano sono stati scoperti altri 24 grammi di hashish. 3 maggio, A Santa Margherita Belice, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Kevin Governale, 18 anni, di Santa Margherita, ed e’ stato denunciato a piede libero alla Procura dei Minori di Palermo un ragazzo di 17 anni, abitante a Menfi. I due, a bordo di un ciclomotore, hanno strappato la borsa ad un’ anziana, e poi, poiche’ hanno esaurito la benzina, sono fuggiti a piedi. I due sono stati inseguiti e acciuffati. La refurtiva e’ stata restituita alla donna. 3 maggio, La Corte d’Appello di Palermo ha assolto Giuseppe Martucci, 48 anni, appuntato dei carabinieri, originario della provincia di Taranto ma residente a Licata, accusato dei reati di lesioni aggravate e violazione degli obblighi di assistenza familiare a danno della moglie, per averla picchiata e non averle versato l’assegno di mantenimento. In primo grado, Martucci e’ stato condannato a 3 mesi di reclusione. 3 maggio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 600 euro di multa il dentista Angelo Castellino, accusato di concorso in esercizio abusivo della professione allorche’ avrebbe consentito alla moglie di lavorare come dentista pur essendo sprovvista di titolo idoneo per esercitare la professione. Piu’ nel dettaglio, la specializzazione in possesso della donna e’ stata conseguita in Inghilterra e non avrebbe valore giuridico in Italia. 4 maggio, A Lampedusa, una barca spazzamare, impegnata nella pulizia dei fondali in occasione dell’ approssimarsi della stagione balneare, si e’ imbattuta in 5 panetti di hashish del peso complessivo di oltre 6 chili. La droga e’ stata agganciata dalla rete della spazzamare. Un operaio a bordo, Salvatore Taranto, racconta : “ inizialmente sembravano due sassi. Poi guardando meglio nella rete abbiamo capito che si trattava di due panetti di hashish. Abbiamo chiamato la Capitaneria e consegnato la droga”. E il comandante della Capitaneria, Giuseppe Cannarile, conferma : “ subito dopo il ritrovamento dei due panetti, ne abbiamo recuperati altri tre in diverse immersioni. Adesso stiamo scandagliando attentamente tutta l’area con l’ausilio di alcuni sommozzatori. Abbiamo sequestrato la sostanza stupefacente che, grazie al tipico confezionamento con scotch da imballaggio, e’ ancora integra nonostante la permanenza in acqua”. 4 maggio, Un attentato intimidatorio e’ stato compiuto contro Rosario Miceli, commissario liquidatore dell’ Ato rifiuti Agrigento 3 Dedalo Ambiente, che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nei Comuni del versante orientale della provincia di Agrigento. A Ravanusa, in contrada Monterosso, ignoti sono entrati dentro una villetta di Miceli, e hanno accatastato tutti i mobili, forse con l’intenzione di appiccare un incendio. Poi hanno tagliato alcuni alberi da frutto piantati nell’orto. Miceli ha sporto denuncia dopo quanto subito. Indagano i Carabinieri. 4 maggio, Al Tribunale di Sciacca, a conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari, Roberta Nodari, ha inflitto 8 anni di carcere a carico di Gianni Melluso, 56 anni, il falso accusatore di Enzo Tortora, arrestato dai Carabinieri il 24 luglio 2012 per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Poi, 4 anni di reclusione alla moglie di Melluso, Raffaella Pecoraro, di 47 anni, poi 3 anni e 4 mesi di reclusione per Pellegrino Grisafi, 48 anni, di Sambuca di Sicilia, e 3 anni per Stefano Giovanni Ernesto, 38 anni, di Sciacca. 4 maggio, La Procura di Agrigento ha disposto il giudizio immediato a carico dei fratelli Calogero e Vincenzo Messina, di Canicatti’, imputati di tentato omicidio a danno di Gioacchino Diana. Lo stesso Diana rispondera’ a sua volta del danneggiamento dell’automobile di Vincenzo Messina, colpita piu’ volte con un bastone fino a distruggere il parabrezza, i finestrini e il cofano. Il danneggiamento sarebbe stato la causa che ha scatenato la furia omicida dei fratelli Messina, il 3 febbraio scorso. La prima udienza e’ in calendario il 26 giugno al Tribunale di Agrigento. 5 maggio, Incidente a Lampedusa, dove un pensionato di 67 anni, a bordo della sua Fiat Panda, forse perche’ colto da un malore, e’ precipitato in acqua, dal lungomare Luigi Rizzo. Tre passanti si sono subito tuffati, e in pochi attimi hanno recuperato e salvato l’automobilista. L’ uomo e’ stato soccorso dal 118 al Poliambulatorio dell’isola. 5 maggio, Ancora fuoco e fiamme nell’ agrigentino. A Favara, un furgone Ford Transit e un autocarro Iveco sono stati danneggiati da un incendio. I mezzi sono parcheggiati in via Pio La Torre, nel deposito della ditta “Geo Perforazioni”, di C G, ecco le iniziali del nome, 24 anni. Sul posto Vigili del fuoco e Carabinieri. 6 maggio, La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Agrigento il 26 maggio del 2010, e che ha assolto il nel frattempo defunto imprenditore e Consigliere comunale di Agrigento, Carmelo Picarella, i dirigenti comunali Francesco Vitellaro e Calogero Capraro, e l’amministratore della societa’ Carpi, Roberto Giglione. I 4 avrebbero favorito l’illegittima assegnazione del contratto di affitto dell’Ufficio del Lavoro ad un locale offerto dalla societa’ Carpi a Fontanelle, privo dei requisiti necessari. I difensori degli imputati assolti sono Salvatore Pennica, Alfonso Neri, Nino Gaziano, Annalisa e Salvatore Russello, Pasquale Tarallo, Enzo Camilleri e Raimondo Alaimo. 6 maggio, Angelo Iacono, 28 anni, di Favara, e’ stato arrestato dai Carabinieri per resistenza e minacce a Pubblico ufficiale allorche’ in via Olanda, a Favara, a bordo della sua Ford Focus ha sbattuto contro alcune fioriere e quando sono intervenuti i Carabinieri si e’ lanciato in escandescenze, tentando lo scontro fisico con i militari. 6 maggio, A Canicatti’, in via Taormina, ha subito un incendio l’automobile Fiat Punto di un immigrato di 33 anni. E ad Agrigento, in via Matteo Cimarra, il fuoco e’ divampato sull’ Audi A5 di un giovane commerciante agrigentino. 6 maggio, A Porto Empedocle, in contrada Vincenzella, lungo la statale 115, ignoti banditi hanno scassinato l’ ingresso di un bar nella stazione di servizio Agip, e hanno rubato un centinaio di euro dalla cassa, stecche di sigarette e altri prodotti. Indaga la Polizia. 6 maggio, A Racalmuto, in Largo Grillo, ha subito un incendio una Hyundai di un impiegato del luogo, G M, ecco le iniziali del nome, 47 anni. Il fuoco si e’ esteso danneggiando una seconda auto, una Volkswagen Golf. Sul posto Vigili del fuoco e Carabinieri. 6 maggio, A Palermo, in Corte d’Appello, la Procura Generale, a conclusione della requisitoria, ha invocato la conferma della sentenza del Tribunale di Agrigento che il 7 giugno 2012 ha condannato a 18 anni di carcere Salvatore Rotolo, 39 anni, di Agrigento, giudicato in abbreviato e imputato dell’ omicidio della compagna, Antonella Alfano, 34 anni, anche lei di Agrigento, scoperta morta carbonizzata all’interno della sua Fiat 600 la mattina del 5 febbraio del 2011. Rotolo, al culmine di una lite, avrebbe ucciso la donna e poi avrebbe simulato un incidente stradale lanciando giu’ da una scarpata l’ automobile di lei, e poi appiccando il fuoco alla vettura. Il 14 e il 21 maggio arringheranno i difensori di Rotolo. 7 maggio, Il Tribunale di Agrigento ha respinto la richiesta della Procura di giudizio immediato a carico del sindaco Zambuto, ossia di giudizio a processo senza udienza preliminare perche’ la prova e’ evidente, nell’ ambito dell’ inchiesta ruotante intorno alla Fondazione Teatro Pirandello. In proposito, interviene lo stesso sindaco, Marco Zambuto, che ha chiesto alla Procura di essere ascoltato, e afferma : “ ho gia’ depositato presso la Procura della Repubblica una memoria difensiva chiedendo di essere sentito al fine di fornire ogni ulteriore chiarimento per l’accertamento della verita’ . Il Giudice che si e’ opposto alla richiesta di giudizio immediato ha evidenziato sotto diversi profili la dubbia consistenza dell’impianto accusatorio. Resto allora dispiaciuto del fatto che il Pubblico ministero non abbia tenuto in nessun conto la valutazione dei fatti operata dal Giudice terzo, e che anzi, senza compiere ulteriori accertamenti, abbia deciso di chiudere le indagini. Ho sempre, da pubblico amministratore eletto dai cittadini, collaborato con la giustizia e con tutti gli organi dello Stato per difendere diritto e legalita’ contro le mafie e gli intrecci corruttivi. Pertanto non puo’ che amareggiarmi questa vicenda ”. 7 maggio, Il Tribunale civile di Agrigento ha condannato in solido 5 emittenti radiotelevisive, con antenne nella zona di Rupe Atenea, a pagare un risarcimento danni di 40mila euro alla famiglia Linguanti che abita nella stessa zona, per il danno esistenziale subito a causa della presenza delle antenne. Anche il Comune risarcira’ il danno perche’, pur essendo stato informato del provvedimento del giudice, per 8 anni ha omesso di esercitare i controlli che la legge impone. Il danno, tecnicamente, e’ danno morale da stress, afflizione e frustrazione per essere costretti a vivere a contatto con numerose antenne di notevoli dimensioni, col timore costante di ammalarsi per la prolungata esposizione a onde elettromagnetiche che hanno superato i limiti di guardia, come accertato dai rilievi dell'Arpa su disposizione dell'Azienda sanitaria di Agrigento. Il giudice ha disposto che le cinque emittenti riducessero immediatamente e poi mantenessero il livello di emissione di onde elettromagnetiche entro i limiti prescritti dalla legge. La famiglia e’ stata difesa dall'avvocato Maria Teresa Parrino. Le cinque emittenti condannate sono: Telecolor International Tci spa, Edizioni radiofoniche siciliane srl, Radio Vela Agrigento srl, Centro produzione spa, e Monradio srl. 7 maggio, Il procuratore di Agrigento, Renato Di Natale, l'aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Andrea Maggioni hanno iscritto nel registro degli indagati l’avvocato agrigentino, Giuseppe Arnone, indagato per tentata estorsione allorche’ avrebbe esercitato pressioni politiche per ottenere una candidatura alle elezioni regionali dell'ottobre del 2012 nella lista del candidato presidente, Rosario Crocetta. Come parti offese sono indicate lo stesso presidente della Regione, Crocetta, e il senatore de "Il Megafono" Beppe Lumia. Le minacce sarebbero state perpetrate con telefonate, sms e mail. Arnone, intercettato nell'ambito di un'inchiesta per corruzione in atti giudiziari, prima delle elezioni regionali ha contatti telefonici con Lumia e lo avrebbe pressato e poi minacciato di stampare un manifesto contro lui e Crocetta. In una mail del 21 settembre 2012 indirizzata a Crocetta, Arnone avrebbe scritto : “apporre veti ad Arnone comporta ovviamente l'esplodere ad Agrigento e non solo di una polemica violentissima che durera’ per tutta la campagna elettorale”. Il giorno dopo, il 22 settembre, contattato al telefono da un suo collaboratore che gli comunica la conferma della intenzione di non candidarlo, Arnone avrebbe risposto : “non ti preoccupare, adesso gli rompero’ il …. so come muovermi, a me interessa la battaglia politica, creare il caso”. Giuseppe Arnone replica : “non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. C’e’ stata una diffusione illegale delle conversazioni di cui anche i magistrati saranno chiamati a rispondere perche’ le mie telefonate erano di contenuto squisitamente politico. Con la diffusione illegale delle intercettazioni si vuole colpire me e Lumia. Ho gia’ depositato alla Procura generale un esposto contro i magistrati responsabili. Lumia mi disse che eravamo minacciati. Se avessero candidato me, allora altri avrebbero votato per Fava e non per Crocetta. Semmai e’ questa l'estorsione. Io gli ho risposto che avrei fatto un manifesto per spiegare le mie ragioni e lui mi confermo’ che si sarebbe impegnato non per me ma per gli ideali per cui mi sono sempre battuto. A quel punto non ho stampato piu’ il manifesto. Dove sta l'estorsione? ". 7 maggio, A Cattolica Eraclea i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Antonino Sciascia, 29 anni, accusato detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti allorche’, nel corso di una perquisizione domiciliare, e’ stato sorpreso in possesso di 7,55 grammi di hashish, suddivisi in 3 involucri, un bilancino di precisione e 2 coltelli. Il tutto e’ stato sequestrato. 7 maggio, A Palma di Montechiaro, nelle campagne, Angelo Vitello, 58 anni, ha subito gravi ferite allorche’ il suo trattore si e’ ribaltato schiacciandolo. Dopo il trasporto d’ urgenza all’ospedale San Giacomo d’Altopasso a Licata, i medici hanno disposto il trasferimento al Sant’Elia a Caltanissetta dove e’ ricoverato in rianimazione. 7 maggio, Grave incidente sfiorato a San Leone, frazione balneare di Agrigento, allorche’, al piazzale Aster, una parte del cornicione di un edificio che ospita varie attivita’ commerciali e’ crollata e i calcinacci hanno colpito di striscio una bambina intenta a passeggiare con i genitori. La piccola e’ stata soccorsa in Ospedale, medicata e dimessa. Sul posto Vigili del fuoco, Polizia locale e Ufficio tecnico comunale. 7 maggio, A Porto Empedocle ancora un furto, il secondo in tre giorni, a danno dell’ area di servizio Agip lungo la strada statale 115, in contrada Vincenzella. I ladri hanno rubato soldi, pacchi di sigarette, e dolciumi confezionati. Indaga la Polizia. 7 maggio, A Ribera, in via Imbornone, ha subito un incendio l’automobile, una Citroen Xsara, di un agricoltore, P C sono le iniziali del nome. Indagini in corso. 8 maggio, Lungo la strada statale 115, tra Agrigento e Palma di Montechiaro, sono stati intercettati e bloccati una ventina di immigrati, che sarebbero sbarcati nei pressi della spiaggia di Punta Bianca. Nessuna traccia vi e’ del barcone utilizzato per la traversata. Verosimilmente il gruppo di migranti clandestini e’ stato sganciato sotto costa da una imbarcazione che si e’ poi dileguata a largo. 8 maggio, I poliziotti della Squadra mobile di Agrigento, agli ordini di Corrado Empoli, hanno arrestato 3 egiziani e un marocchino, perche’ ritenuti gli scafisti del barcone approdato a Lampedusa il 20 aprile scorso, con a bordo 203 migranti. Si tratta degli egiziani El Sayed Kamal, 39 anni, Mahammed Abdessamad, 30 anni, Said Adallah, 21 anni, e il marocchino Brahim Taghit, 26 anni. 8 maggio, Paolo Lizzardo, 52 anni, medico, originario della Puglia e da pochi mesi in servizio all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, e’ stato arrestato dalla Polizia di frontiera all’aeroporto di Fiumicino a Roma al rientro da una vacanza in Colombia. Il mandato di cattura e’ stato spiccato dal Tribunale di Gela. Il medico avrebbe costretto una collega all’ Ospedale di Gela ad avere un rapporto sessuale con lui e l’avrebbe anche minacciata di morte se avesse raccontato quanto accaduto. Lizzardo e’ recluso nel carcere di Civitavecchia. 9 maggio, I Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Agrigento hanno notificato a 7 imprenditori, di Porto Empedocle e di Realmonte, una informazione di garanzia nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Dna. I 7, avendo deposto come testimoni innanzi al giudice, sono indiziati di avere affermato il falso, negando quanto inizialmente dichiarato nel corso delle indagini e comunque taciuto, anche parzialmente, quanto di loro conoscenza, escludendo quindi in una fase successiva di avere mai ricevuto richieste estorsive da appartenenti a “Cosa Nostra”. Il 25 ottobre 2011, il blitz antimafia cosiddetto Dna, dei Carabinieri di Agrigento e della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, provoco’ l’arresto di 4 presunti fedelissimi di Gerlandino Messina tra Porto Empedocle e Realmonte, accusati di avere imposto il pizzo agli imprenditori operanti nella zona. 9 maggio, La Corte d’ Appello di Palermo ha ridotto la condanna inflitta in primo grado ai favaresi Carmelo Bellavia, 50 anni, e Antonio Costa, 49 anni, rispettivamente padre e suocero di Calogero Bellavia, gia’ condannato con sentenza definitiva per essere stato uno dei favoreggiatori della latitanza del numero due di Cosa nostra agrigentina, Gerlandino Messina. A Bellavia e Costa, difesi dall’avvocato Giovanni Castronovo, i giudici hanno inflitto, per favoreggiamento personale nei confronti del boss empedoclino, 2 anni e 4 mesi a Bellavia, e in primo grado sono stati 3 anni e 4 mesi, e 1 anno e 8 mesi a Costa, e in primo grado sono stati 2 anni e 4 mesi. A favore di Carmelo Bellavia, a seguito della parziale riforma della sentenza, e’ stata revocata la sanzione accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici. A Costa e’ stata, invece, concessa la sospensione condizionale della pena. 9 maggio, L’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento ha avviato un procedimento disciplinare a carico di Paolo Lizzardo, 52 anni, medico, in servizio da pochi mesi al Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio, arrestato due giorni addietro per violenza sessuale a danno di una collega all’ Ospedale di Gela. Lizzardo si e’ assentato dal posto di lavoro dal 14 al 23 marzo presentando un certificato medico. Poi ha chiesto la prosecuzione del congedo straordinario per malattia fino al 5 aprile. In verita’, durante lo stesso periodo sarebbe stato in vacanza in Colombia. L’Azienda sanitaria gli ha gia’ sospeso lo stipendio dalla data di mancato rientro. 9 maggio, Il Tribunale del Riesame ha disposto il dissequestro di 295mila euro rilevati lo scorso 6 luglio su un conto corrente del Comune di Lampedusa e destinati al pagamento degli incarichi dell’ex dirigente dell’Ufficio tecnico Giuseppe Gabriele e dell’ex consulente Gioacchino Giancone. La decisione e’ stata adottata allorche’ la Corte di Cassazione ha disposto un riesame del caso oggetto di una piu’ ampia inchiesta, in cui e’ indagato anche l’ex sindaco De Rubeis, per associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa, abuso di ufficio e turbata liberta’ degli incanti. 10 maggio, Dunque, a seguito della notifica dell’ informazione di garanzia a 7 imprenditori di Porto Empedocle e Realmonte, perche’ hanno negato di avere subito pressioni ed estorsioni dalla mafia, ritrattando quanto in precedenza dichiarato, si profila un secondo troncone processuale nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Dna. I 7 indagati, che risponderanno di favoreggiamento aggravato alla mafia, sono Domenico Arena, 46 anni, di Porto Empedocle, Lello Burgio, 37 anni, di Agrigento, Salvatore Abate, 34 anni, di Agrigento, Biagio Abate, 58 anni, di Porto Empedocle, Marcello Sguali, 40 anni, di Porto Empedocle, Gaetano Fanara, 64 anni, di Favara, e Salvatore Butera, 55 anni, di Porto Empedocle. 10 maggio, La Direzione distrettuale antimafia di Palermo, tramite il sostituto procuratore Giuseppe Fici, ha notificato all’ex sindaco di Agrigento e senatore, Calogero Sodano, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per concorso esterno in associazione mafiosa. Calogero Sodano ha gia’ subito un procedimento penale, poi archiviato, per lo stesso reato, a seguito delle dichiarazioni dei pentiti Luigi Putrone e Maurizio Di Gati. Adesso, un altro pentito, l’ agrigentino Franco Cacciatore, racconta che in occasione delle elezioni comunali del 1993, quando Sodano vinse su Arnone per circa 200 voti, la mafia locale sostenne Sodano. Franco Cacciatore cita il nome di Sodano anche nell’ambito di alcuni appalti, tra nettezza urbana, riqualificazione di Villaseta e depuratore di Favara Ovest. 10 maggio, Una lettera e’ stata inviata all'imprenditore di Bivona, Ignazio Cutro’, con la firma falsa del sostituto procuratore di Agrigento, Salvatore Vella. Nella lettera, recapitata a Cutro’ questa mattina, il falso Salvatore Vella scrive : “ ti dico che non sara’ piu’ possibile confermare tutte le richieste. Dall’alto si sono stufati dei tuoi capricci, dai troppo scandalo, sei sempre sui giornali per niente, le tue richieste di soldi sono troppo esose. Anche la scorta sara’ dimezzata ai tuoi familiari e per i costi eccessivi. Mi sono accorto che il nostro amico politico Lumia ci rema un po’ contro e si espone solo per fare bella figura sui giornali. Ti comunico anche che per il discorso della tua falsa testimonianza non ho potuto intercedere in nessuna maniera con il giudice e quindi non so dirti cosa potrai aspettarti dalla sentenza. Molti hanno capito che questo processo era costruito ad arte e che tu eri solo una piccola pedina che serviva per fare rumore, ma i tuoi atteggiamenti troppo esigenti ci hanno tagliato le gambe. Non contattarmi nemmeno al telefono. Siamo sotto controllo. Buona fortuna ”. Ignazio Cutro’ ha presentato una denuncia ai Carabinieri contro ignoti. 10 maggio, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 4 anni di reclusione Salvatore Doria, 62 anni, di Sciacca, allorche’ avrebbe gestito un giro di squillo colombiane, offrendo a disposizione la sua casa in contrada Capo San Marco. Doria e’ stato giudicato in abbreviato, ed e’ stato arrestato dalla Polizia il 19 novembre 2012. 10 maggio, A conclusione del giudizio abbreviato, il Tribunale di Sciacca ha condannato Vincenzo Calogero Soldano, 51 anni, a 4 anni di reclusione, da scontare ai domiciliari, per detenzione e spaccio di stupefacenti allorche’ il 26 novembre 2012 sul pullman di linea Palermo – Sciacca e’ stato sorpreso dalla Guardia di Finanza in possesso di 400 grammi di hashish. 11 maggio, La Cassazione, rigettando il ricorso della Parte civile, ha assolto definitivamente i favaresi Francesco Tuzzolino e Pasquale Patti, entrambi di 26 anni, condannati in primo grado dal Tribunale di Agrigento a 6 anni di reclusione ciascuno, e poi invece assolti in Appello, per violenza sessuale a danno di una ragazza. Patti e Tuzzolino sono stati arrestati, e hanno trascorso un anno in reclusione, tra carcere e domiciliari. Ad assistere Tuzzolino e Patti sono stati gli avvocati Giovanni Castronovo ed Enrico Quattrocchi. 11 maggio, La Procura di Palermo invoca 8 rinvii a giudizio per altrettanti empedoclini imputati nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga Hardom 2. Il Gup si oppose agli arresti. Domanda : come e’ scattata l’ inchiesta antidroga Hardom ? Risposta : il 13 marzo 2010 a Porto Empedocle i Poliziotti, capitanati da Cesare Castelli, arrestano lui, Sergio Racinello, 39 anni, sorpreso in possesso di 5 ovuli di cocaina per circa 4 grammi di peso. Racinello e’ pizzicato dalla Polizia perche’ il suo telefono e’ sotto controllo nell’ambito delle indagini per la ricerca dell’ allora latitante Gerlandino Messina. Poi, dalle intercettazioni su Racinello emerge il nome di lui, Salvatore Prestia, 33 anni. Si indaga ancora e si scopre che Salvatore Prestia lavora insieme a Giuseppe Grassonelli, inteso "Peppi u biunnu", e che Grassonelli e’ legato a sua volta ad altri complici. Le cimici sono nascoste anche nell’automobile di Prestia, che viaggia, per l’ approvvigionamento della droga all'estero, in Germania, Belgio, poi rientra in nave, da Genova a Palermo. L’ 8 febbraio 2011 Squadra mobile di Agrigento e Commissariato di Porto Empedocle scatenano il blitz : 11 arresti tra Porto Empedocle e Favara. Il 2 febbraio 2012 e’ chiesto il rinvio a giudizio a carico degli 11, e 7 degli 11 saranno giudicati in abbreviato. Il 13 ottobre 2012, 6 dei 7 in abbreviato sono condannati, ed e’ assolto Antonio Russello, di Favara. Nel frattempo, il 20 luglio 2012 il Tribunale di Palermo risponde no alla richiesta della Procura distrettuale antimafia di altri 7 arresti nell’ ambito della stessa inchiesta Hardom. Si’ all’arresto, ai domiciliari, di uno soltanto. E sfuma cosi’ l’ operazione Hardom 2. Secondo il giudice Michele Alajmo, vi e’ carenza dei necessari gravi indizi di colpevolezza. Adesso, invece, la Procura rilancia le accuse e ha chiesto il rinvio a giudizio degli stessi 8. Si tratta degli empedoclini Fabrizio Messina, 36 anni, fratello dell’ex boss latitante Gerlandino, Raimondo Macannuco, 31 anni, Luca Adorno, 26 anni, Salvatore Lombardo, 24 anni, Bruno Pagliaro, 22 anni, Giancarlo Buti, 24 anni, Giuseppe Antonio Patti, 35 anni, e Calogero Noto, 32 anni. La prima udienza preliminare e’ in calendario il 16 maggio. 11 maggio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato Andrea Sanfilippo, 29 anni, di Licata, a 2 anni e 10 mesi di reclusione, e Ignazio Callea, 30 anni, anche lui di Licata, a 2 anni e 4 mesi, per incendio doloso e omicidio colposo. Il 30 agosto del 2009, al fine di costringere lo zio di Andrea Sanfilippo, Angelo Sanfilippo, 47 anni, di Licata, a pagare mensilmente delle somme di denaro, avrebbero incendiato l’automobile dell’uomo, una Fiat Uno bianca, parcheggiata in via Gioberti. I fumi provocati dal rogo hanno invaso l’abitazione di Alessandra De Simone, 80 anni, madre di Angelo Sanfilippo e nonna di Andrea Sanfilippo. La donna e’ stata ricoverata prima all’Ospedale di Licata e poi a Sciacca, dove e’ morta a causa di una grave insufficienza respiratoria provocata da inalazioni di fumi tossici. 11 maggio, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca e della stazione di Sambuca di Sicilia hanno arrestato Giovanni Tarantino, 37 anni, e Gianluca Colletti, 23 anni, entrambi di Sambuca di Sicilia. Risponderanno di una rapina, il 29 novembre 2012, a danno di due anziani coniugi, sorpresi nel sonno da due aggressori incappucciati e armati di coltello, e rapinati di 75 euro e di una collana d’oro. 11 maggio, I Carabinieri del Nucleo radiomobile di Canicatti’ hanno arrestato a Racalmuto Mirko Messina, 23 anni, di Canicatti’, perche’ avrebbe ceduto ad un altro giovane 10 grammi di hashish. L’ acquirente e’ stato segnalato alla Prefettura come assuntore di stupefacenti. La droga e’ stata sequestrata. Mirko Messina e’ ristretto ai domiciliari. 11 maggio, Flussi di migranti clandestini incessanti verso Lampedusa dove sono sbarcati 82 somali, a bordo di un gommone in difficolta’ e soccorsi dalla Guardia costiera a 125 miglia dall’ isola. Prima degli 82, sono approdati altri 98 migranti, tra cui 18 donne e 10 minori, di cui 2 neonati. E poi, ancora, nella tarda mattinata di oggi, la Guardia costiera ha soccorso due gommoni con migranti alla deriva nel Canale di Sicilia. Sul primo 36 persone, tra cui 3 donne, e nel secondo 103. Al Centro d'accoglienza di Lampedusa gravitano adesso oltre 700 extracomunitari in attesa dei trasferimenti. E il leghista e presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, su twitter ha scritto : “Riprendono gli sbarchi a Lampedusa. Occhi aperti ministro Alfano". 11 maggio, Una donna agrigentina, Valentina Rizzo, 25 anni, e’ stata arrestata dalla polizia a Pescara, su ordine del Tribunale di Palermo, per rapina, lesioni aggravate e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere. Il 21 agosto 2012, Valentina Rizzo, insieme a un complice palermitano, avrebbe aggredito una turista francese tentando di strapparle la borsa e, sorpresa dalla reazione della vittima, l’avrebbe ferita con un coltello da cucina. 13 maggio, Agrigento e il centro storico, che e’ in fibrillazione, e non solo perche’ a rischio frane e crolli. La virulenza microcriminale si infuoca sotto traccia e poi si scatena. E Carabinieri e Poliziotti usano il defibrillatore delle manette. In salita Angelo De Gubernatis, candidato premio Nobel per la letteratura, in una casa, tra le mani dei militari del Nucleo Radiomobile, impegnati in una perquisizione domiciliare, e’ saltato fuori tutto cio’ : 120 grammi di hashish, tagliati e divisi in 18 involucri. Poi un coltello con la lama annerita, forse perche’ ha affettato l’ hashish a stecchette. E poi banconote da 50, 10 e 5 euro, forse pagati dai compratori per comprare l’hashish. I Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato una coppia di tunisini, che da salita Angelo De Gubernatis e’ stata trasferita a nord, nel carcere in contrada Petrusa. Lui e’ Ayadi Ayoub, 34 anni, e lei e’ Jelassi Saja, 42 anni. Ancora nel centro citta’, innanzi alla Prefettura, un rapace di borse ha scippato una signora. Uno strattone violento, e la fuga. Lei, spaventata, ha gridato come una ossessa. Un poliziotto all’ ingresso del palazzo ha inseguito il rapace, e cosi’ poi anche altri poliziotti allarmati. Tutti nella zona. E il rapace e’ stato ricercato e poi scovato nascosto sotto un’automobile posteggiata in piazza Vittorio Emanuele. Davvero come un vero rapace di bosco. Ed ancora, ad Agrigento centro, in piazza San Francesco, durante un concerto serale innanzi a un locale, un marocchino di 45 anni, residente in citta’, e’ stato denunciato. I poliziotti della Squadra Volanti lo hanno sorpreso tra la folla a camminare sospettosamente, brandendo un coltello in una mano e una cintura tirapugni nell’altra mano. E la sua non sarebbe stata una manifestazione pacifista, a favore dell’ integrazione e contro l’ intolleranza. 14 maggio, Ad Agrigento, nell’ Istituto scolastico Tortorelle, un incidente ha rischiato di provocare danni a due scolari. Infatti, alcuni calcinacci si sono distaccati dal tetto di un bagno della scuola, e i due alunni, con prontezza di riflessi, hanno scansato il cedimento. 14 maggio, La Procura della Repubblica di Agrigento ha disposto un secondo sequestro preventivo dei 295mila euro scoperti su un conto corrente del Comune di Lampedusa e destinati al pagamento delle parcelle dell’ex capo dell’ Ufficio tecnico comunale, Giuseppe Gabriele, e dell’ex consulente del Comune, Gioacchino Giancone. Lo scorso 8 maggio, il Tribunale del Riesame ha dissequestrato la somma perche’ la Cassazione ha disposto un nuovo riesame del caso oggetto di una piu’ ampia inchiesta, in cui e’ indagato anche l’ex sindaco De Rubeis, per associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa, abuso di ufficio e turbata liberta’ degli incanti. 14 maggio, I Carabinieri della Compagnia di Canicatti’, nel corso della settimana precedente, hanno compiuto diverse e mirate attivita’ di controllo del territorio. Ecco gli esiti : denunciati 3 tra Racalmuto e Canicatti’ per armi bianche, 2 a Sant’Angelo Muxaro e Canicatti’ per droga, 2 a Canicatti’ per ricettazione di auto rubata, 1 a Canicatti’ per violazione di domicilio, e un altro a Castrofilippo per tentata truffa. Arrestati 1 a Canicatti’ per droga, 1 a Racalmuto per violenza, resistenza e minacce, 1 a Canicatti’ per evasione. Controllati 251 veicoli, 296 persone, 56 le contravvenzioni al codice della strada, 25 le perquisizioni, 15 ciclomotori in stop amministrativo perche’ condotti da minori senza casco, e 96 le infrazioni per guida senza casco. 3 veicoli sequestrati perche’ senza assicurazione, 2 patenti ritirate perche’ scadute. Due denunciati per guida in stato di ebbrezza. 14 maggio, I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno arrestato Rafi Ait El Kaid, 32 anni, originario del Marocco, per maltrattamenti in famiglia. L’ uomo, probabilmente in preda ai fumi dell’alcol, avrebbe picchiato la convivente, una tunisina di 42 anni anche lei residente a Favara, buttandola fuori di casa, in pigiama e senza scarpe. 14 maggio, A Realmonte, in piazza Vecchia, ha subito un incendio la Fiat Grande Punto di una impiegata del luogo. A Licata, in via Bengasi, nel quartiere africano, in fiamme la Fiat 600 di un commerciante di 62 anni. Vigili del fuoco e Carabinieri a lavoro. 14 maggio, Ad Agrigento, un atto intimidatorio e’ stato perpetrato a danno del presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D’Orsi. Ignoti malviventi sono entrati furtivamente all’ interno del Bed & breakfast di sua proprieta’ in via Dante, hanno ammassato tutti gli arredi al centro di una stanza e hanno imbrattato i muri interni ed esterni con frasi ingiuriose e minacce. 15 maggio, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno arrestato 4 romeni perche’ presunti responsabili di alcuni furti perpetrati all’interno di appartamenti in contrada Piana Scunchipani, nella periferia della citta’. I quattro sono stati sorpresi ad un posto di blocco in possesso di refurtiva. La contrada Piana Scunchipani e’ stata spesso bersaglio dei ladri, e sono numerose le segnalazioni di furti in case abitate soprattutto nella stagione estiva o usate per i lavori nelle campagne. 15 maggio, A Linosa, in via Pozzolana, ignoti malviventi hanno forzato un ingresso e, dopo aver ammassato gli arredi, hanno incendiato il Centro di recupero tartarughe marine. Le fiamme sono state domate da alcuni abitanti dell’isola. Indagano i Carabinieri. 15 maggio, Il Tribunale di Agrigento ha applicato la pena concordata, quindi il patteggiamento, di 10 mesi di reclusione a carico di Gianfranco Moscato, 46 anni, di Agrigento, imputato di lesioni personali a danno di un medico in servizio al Pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio. L’ uomo avrebbe aggredito il medico, seminando il panico tra il personale e i pazienti, perche’ non soddisfatto del trattamento ricevuto. 15 maggio, Ancora una intimidazione, l’ennesima, contro l’ ex sindaco di Porto Empedocle, Paolo Ferrara. Innanzi all’ ingresso dell’abitazione di Ferrara, al Villaggio Bellavista, e’ stata scoperta una bottiglia contenente liquido infiammabile e un proiettile. Paolo Ferrara, lo ricordiamo, ha contribuito in modo determinante all’ inchiesta antiusura cosiddetta Easy money. 16 maggio, A Palermo, alla Corte d’Appello presieduta da Biagio Insacco, il Procuratore generale, Daniela Giglio, a conclusione della requisitoria, accogliendo il ricorso del difensore, l’ avvocato Giovanni Castronovo, ha chiesto l’ assoluzione a favore dell’ ex capomafia di Campobello di Licata, Giuseppe Falsone, imputato nell’ ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta “Maginot”. Giglio ha dunque accolto la tesi difensiva secondo cui non vi e’ prova che da Marsiglia Falsone abbia diretto l’ organizzazione mafiosa agrigentina. La Procura generale ha inoltre chiesto la conferma della sentenza di primo grado emessa nei confronti degli altri imputati. Il prossimo 17 giugno iniziano le arringhe difensive. 16 maggio, Al Tribunale di Agrigento, in occasione del giudizio abbreviato, Ignazio Zarbo, 28 anni, di Agrigento, arrestato dai Carabinieri il 5 aprile scorso perche’ presunto accoltellatore di Vincenzo La Spina, 21 anni, ferito al culmine di una rissa, nella zona dello stadio Esseneto, ha confessato : “ si’, ho accoltellato io Vincenzo La Spina. Mi dispiace e chiedo scusa. L’ ho fatto solo per legittima difesa”. Il processo e’ stato rinviato al 27 giugno per la discussione finale. Ignazio Zarbo e’ difeso dall’ avvocato Daniele Re. 16 maggio, Le spese sospette della Presidenza della Provincia di Agrigento : 4 imputati a giudizio, 4 prosciolti e 1 assolto in abbreviato. Non hanno controllato, come avrebbero dovuto controllare, le spese del presidente della Provincia di Agrigento. E, in alcuni casi, hanno autorizzato spese di Eugenio D’Orsi che invece non avrebbero dovuto autorizzare. Tecnicamente e’ l’articolo 323 del codice penale, l’ abuso d’ufficio, che punisce colui che viola i doveri legati al proprio ufficio e cio’ arreca un ingiusto vantaggio ad un altro. Ecco perche’ il prossimo 7 ottobre, innanzi alla sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni, siederanno da imputati 4 tra dirigenti e funzionari, Ignazio Gennaro, Giuseppina Micciche’, Piero Hamel e Gaetano Gucciardo. Gennaro e Micciche’ marciano pero’ con un carico sulle spalle meno pesante, perche’ lui, Ottavio Mosti, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale, li ha prosciolti da 3 capi di imputazione. Il giudice Mosti ha invece disposto il non luogo a procedere per altri 4 imputati : Paolo Muratore, Antonino Amato, Anna Capizzi e Bernardo Barone. E’ stato giudicato in abbreviato, assolto e scagionato del tutto Stefano Mammo Zagarella, difeso dall’ avvocato Angelo Nicotra, per il quale anche il Pubblico ministero, Giacomo Forte, lo scorso 13 marzo, a conclusione della requisitoria, ha invocato l’ assoluzione. Dirigenti e funzionari avrebbero avallato rimborsi sospetti e sospettati delle spese di rappresentanza del presidente Eugenio D’Orsi. E, tra l’altro, anche l’acquisto di penne di lusso, ospitalita’ in alberghi, oggetti di cartolibreria, rinfreschi, pranzi e cene. Il primo fulmine a ciel sereno si scateno’ il 14 settembre del 2010 quando la Guardia di Finanza, su ordine della Procura, si presento’ al palazzo di piazzale Moro e sequestro’ copie di atti e delibere, tra incarichi e spese. Il 28 giugno 2011 viaggiano 12 avvisi a comparire per essere ascoltati. Il 13 gennaio 2012 viaggiano invece 10 avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Il 23 maggio 2012 la richiesta di rinvio a giudizio. Adesso il primo verdetto. 16 maggio, E' morto, al Reparto Rianimazione dell’ Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, dopo 9 giorni di coma, Antonino Tuttolomondo, 20 anni, di Raffadali. Lo scorso 7 maggio, a Raffadali, in via Fontanelle, Tuttolomondo e’ stato vittima di un incidente autonomo allorche’, a bordo di un quad, una moto a quattro ruote, si e’ ribaltato piu’ volte. 16 maggio, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli ordini del colonnello Massimo Sobra’, ha scoperto un'evasione di circa 650 mila euro da parte di un imprenditore di Agrigento, organizzatore di spettacoli e fiere, che, per avvalersi delle agevolazioni fiscali, tra il 2007 e il 2012 avrebbe indicato la sua attivita’ commerciale come associazione culturale. L’ imprenditore e’ stato denunciato per omessa dichiarazione dei redditi. Il sospetto delle Fiamme gialle e’ stato alimentato dalla circostanza che l'imprenditore, nei vari rapporti commerciali, figurasse sia come cliente sia come fornitore. L'imprenditore avrebbe inoltre evaso 150 mila euro di Iva ed oltre 25 mila di Irap. 16 maggio, A Favara, i Carabinieri hanno arrestato, per maltrattamenti in famiglia, Giovanni Di Stefano, 36 anni, disoccupato. Durante la notte, nella loro casa a Favara, Di Stefano avrebbe picchiato violentemente la madre, casalinga e vedova di 54 anni. La donna e’ stata costretta a ricorrere alle cure dei medici dell’ Ospedale di Agrigento per ferite alla testa e alle braccia. Giovanni Di Stefano e’ recluso nel carcere Petrusa. 16 maggio, A Lampedusa, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari, Antonino Policardi, 34 anni, di Lampedusa, accusato di coltivazione e detenzione di droga a fini di spaccio e detenzione illegale di armi e munizionamento. Nel corso di una perquisizione domiciliare, Policardi e’ stato sorpreso in possesso di 1 fucile costruito artigianalmente presumibilmente calibro 36, sprovvisto di matricola e marca, 82 cartucce calibro 36, 14 cartucce calibro 32 caricate a pallini, una carabina ad aria compressa 4,5 senza matricola, e 1 recipiente contenente 500 pallini in piombo calibro 4,5. 16 maggio, A Licata, lungo il rettifilo Garibaldi, un bandito, travisato al volto e armato di pistola, ha rapinato la farmacia di Michele Azzara che, minacciato con l’arma, e’ stato costretto a consegnare il denaro in cassa, circa 300 euro. 16 maggio, A Porto Empedocle, nella zona dell’ altipiano Lanterna, all’ interno di un Centro tatuaggi sono state rubate attrezzature per un valore complessivo di circa 10mila euro. Il titolare ha scoperto il furto e lo ha denunciato alla Polizia. 17 maggio, Ad Agrigento, in via Demetra, ignoti hanno scavalcato la recinzione del Giardino Botanico e hanno rubato alcune grondaie. La struttura, come e’ noto, e’ gestita dalla Provincia Regionale di Agrigento. 17 maggio, A conclusione delle indagini, la Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto l’archiviazione del procedimento a favore di Gerlando Di Falco, indagato nell’ ambito dell’ inchiesta su alcune presunte irregolarita’ connesse alla edizione 2012 della Sagra del Mandorlo in fiore. Gerlando Di Falco afferma : “ ho dato mandato al mio legale, l’ avvocato Alessio Palillo Arena, di individuare eventuali reati di calunnia nei confronti di chi ha fatto scaturire l'indagine in quanto io ho reso al Comune una prestazione di intelletto e quindi non soggetta a licitazione o gara d'appalto. La mia fiducia nella Magistratura e’ stata e sara’ sempre assoluta. Al piu’ presto indiro' una conferenza stampa ‘’. 17 maggio, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Franco Provenzano, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato Francesco Sorce, 35 anni, di Favara, a 1 anno e 8 mesi di reclusione, pena sospesa, allorche’ lo scorso 31 ottobre e’ stato sorpreso in possesso di circa 50 grammi di cocaina. Il Pubblico ministero, Brunella Sardoni, ha invece chiesto la condanna dell’ imputato a 4 anni di reclusione. Francesco Sorce, difeso dall’ avvocato Giuseppe Barba, gia’ detenuto ai domiciliari, e’ stato scarcerato ed e’ libero. 17 giugno, Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione Salvatore Tuttolomondo, 29 anni, di Porto Empedocle, accusato di 7 episodi di truffe e usurpazione del titolo di poliziotto. L’uomo, piu’ volte, simulando di essere un pubblico ufficiale, ha raggirato ignari pensionati, ottenendo soldi per fantomatiche verifiche fiscali o multe da pagare. 17 maggio, A Palma di Montechiaro il 22 aprile 2011, venerdi’ santo, e’ stato ucciso Nicolo’ Amato, 63 anni, e si e’ tentato di uccidere anche il figlio Diego, 28 anni. E l’11 maggio 2011 e’ stato assassinato Damiano Caravotta, 25 anni. Adesso i processi, e le requisitorie. Al Tribunale di Agrigento, il pubblico ministero, Santo Fornasier, invoca 18 anni di carcere a carico di Raimondo Bonfanti, 27 anni, giudicato in abbreviato innanzi al giudice Ottavio Mosti. Nicolo’ Amato sarebbe stato ucciso da Raimondo Bonfanti. E il figlio di Nicolo’, Diego, sarebbe stato bersaglio di Nicola Bonfanti, 31 anni, fratello di Raimondo. Cosi’ ha disegnato la scena del crimine Santo Fornasier. E oltre alla scenografia, nella ricostruzione del delitto vi e’ anche un regista, che sarebbe stato il padre dei fratelli Raimondo e Nicola Bonfanti, Vincenzo Bonfanti, che, forse perche’ accecato dal furibondo scontro, scatenato da contrasti economici, avrebbe incitato i figli a sparare, in via Nenni, nei pressi del bar - pizzeria “La fontana”. Adesso e’ attesa la sentenza. Nel frattempo, Vincenzo e Nicola Bonfanti sono sotto processo ordinario, in Corte d’Assise. E alla Corte d’ Assise di Agrigento, presieduta da Luisa Turco, il pubblico ministero, Matteo Delpini, ha chiesto la condanna a 15 anni di reclusione di Giuseppina Ribisi, 42 anni, casalinga, arrestata il 12 maggio del 2011 a Palma perche’ accusata di concorso, con il figlio di 16 anni, Pino Caravotta, nell’ omicidio del cognato, Damiano Caravotta, 25 anni, ucciso con 3 colpi di pistola al culmine di una lite familiare in una palazzina al Villaggio Giordano, alla periferia est di Palma di Montechiaro. Per l’omicidio dello zio, il sedicenne e’ stato gia’ condannato a 10 anni di carcere confermati in Cassazione lo scorso 13 febbraio. 18 maggio, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Agrigento, agli ordini del capitano Giuseppe Asti e del tenente Rosario Iozza, hanno arrestato in flagranza di reato Pierpaolo Agro’, 47 anni, di Agrigento, sorpreso a casa sua in possesso di 73 grammi di hashish, 20 grammi di marijuana in foglie essiccate, 4 piante di canapa indiana, 2 coltelli, e 155 euro, forse provento di spaccio. 18 maggio, Sono definitive, perche’ non sono state appellate, le assoluzioni in secondo grado, disposte il 12 marzo 2012, a favore dell’ imprenditore di Bivona, Marcello Panepinto, 38 anni, e di Vincenzo Ferranti, 80 anni, di Santo Stefano di Quisquina, imputati assolti nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Face off che ha imperversato nella Bassa Quisquina agrigentina. 18 maggio, A Ribera, i Carabinieri hanno arrestato Alessandro Sicilia, 21 anni, e Francesco Lo Raso, 30 anni, di Ribera, sorpresi in possesso di 7 panetti di hashish per complessivi 700 grammi nascosti dentro una canna fumaria. Inoltre, i Carabinieri hanno arrestato Andrea Ciagola, 35 anni, di Ribera, perche’ sorpreso in possesso di un fucile calibro 12 a canne mozze nascosto dietro una finta siepe nel giardino della propria abitazione. 18 maggio, Ad Agrigento, in via Dante, un uomo di 30 anni, dipendente di un Centro scommesse, e’ stato affiancato da due banditi a bordo di uno scooter, travisati con i caschi, che lo hanno minacciato con un coltello costringendolo a consegnare il denaro in suo possesso, circa 200 euro. 18 maggio, A Cattolica Eraclea, in via Oreto, ignoti malviventi hanno scassinato un magazzino retrostante e poi hanno rubato all’ interno dell’ Euro Bar scatoloni di stecche di sigarette e prodotti per la lavorazione dolciaria di ogni tipo. Il bottino ammonterebbe a oltre 15 mila euro. 18 maggio, A conclusione del giudizio abbreviato, il Tribunale di Agrigento ha condannato a 3 anni di reclusione Maurizio Camilleri, 35 anni, di Agrigento, gommista, arrestato il 20 dicembre scorso dalla Polizia allorche’ avrebbe esploso alcuni colpi d’arma da fuoco contro l’automobile di un vicino di casa e poi sarebbe fuggito dileguandosi. Camilleri e’ imputato di porto abusivo di arma da fuoco e danneggiamento. 20 maggio, Su ordine della Procura di Agrigento, firmato dall’ aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Luca Sciarretta, la Polizia di Licata, agli ordini di Giancarlo Consoli, ha arrestato i licatesi Angelo Carita’, 58 anni, imprenditore agricolo, in carcere, e Angelo Bianchi, 37 anni, dipendente di Carita’, ristretto ai domiciliari. I due sarebbero responsabili della presunta uccisione dell’ imprenditore agricolo, Giovanni Brunetto, 60 anni, di Licata, del quale non vi e’ piu’ nessuna traccia dallo scorso 7 maggio. Brunetto sarebbe stato creditore, di una somma tra i 40 e i 100mila euro, da parte di Angelo Carita’. Il primo prestito risale a 7 anni addietro, quando Carita’ avrebbe chiesto a Brunetto alcune migliaia di euro per sbloccare un’ eredita’, promettendogli anche una percentuale in compenso. Angelo Bianchi sarebbe stato un fiancheggiatore di Carita’. I due sono indagati per sequestro di persona, omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Il corpo di Brunetto non e’ stato ancora scoperto. Lo scorso 10 maggio, invece, lungo la strada statale 123, tra Canicatti’ e Campobello di Licata, e’ stata scoperta parcheggiata in una piazzola di sosta l’ automobile, una Fiat "Punto”, di Brunetto. L’ imprenditore Brunetto avrebbe piu’ volte litigato, anche animatamente, con il suo debitore, e l’ultima volta lo scontro si e’ scatenato la mattina del 7 maggio, innanzi ad un bar a Licata. L'analisi delle celle telefoniche dei cellulari in possesso di Carita’ e Bianchi ha inoltre svelato che, contrariamente a quanto i due hanno dichiarato, non sono stati a Licata il giorno della scomparsa, ma nei pressi di Naro, laddove e’ stata poi scoperta l’automobile di Brunetto. 20 maggio, A Favara, in via Roma, 3 colpi di pistola sono stati esplosi contro il portone dell'abitazione di Domenico Di Rosa, 50 anni, docente di italiano all'istituto di scuola superiore "King" a Favara. Una decina di anni addietro, lo stesso Di Rosa ha subito l'incendio del portone di casa. Indagano i Carabinieri. 20 maggio, Il Tribunale di Sciacca ha disposto il giudizio immediato a carico di Ignazio Sclafani, 66 anni, di Sciacca, gia’ arrestato dai Carabinieri per violenza sessuale a danno di un bambino di 6 anni. Il pensionato, approfittando dei rapporti d’amicizia con i familiari del piccolo, avrebbe compiuto atti sessuali con il minore. In piu’ occasioni il bimbo avrebbe trascorso parecchie ore della giornata nell’abitazione di Sclafani, nella fiducia dei genitori. 20 maggio, A Sciacca, in Largo Spada, nel centro storico, un 17enne e’ stato aggredito e selvaggiamente picchiato da un gruppo di persone, forse coetanei, che poi sono fuggiti. Il ragazzo, soccorso in Ospedale, ha subito contusioni e ferite guaribili in una settimana. 20 maggio, A Montallegro, in via Calvario, all’interno di una proprieta’ privata, ha subito un incendio una barca di 4 metri, con annesso carrello a motore, di un disoccupato del luogo. Le fiamme sarebbero divampate dall’erba secca circostante alla zona. 21 maggio, Incidente stradale lungo la 115, nei pressi di Palma di Montechiaro. Scontro frontale tra due automobili, un’ Audi Q7 e una Fiat 600. E’ morto il conducente della 600, Rosario Lumia, 74 anni, di Palma di Montechiaro, pensionato. Pino Bracco, 48 anni, di Licata, al volante dell’ Audi, ha subito gravi ferite ed e’ stato ricoverato all’ Ospedale di Agrigento. 21 maggio, I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno arrestato due romeni accusati di tentato omicidio aggravato e resistenza a pubblico ufficiale allorche’, nel corso di una furibonda rissa che si e’ scatenata a Licata, in via Gioberti, avrebbero ferito a colpi di ascia un licatese, adesso ricoverato in gravi condizioni all’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” a Licata. 21 maggio, A conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento ha condannato a 18 anni di reclusione Raimondo Bonfanti, 27 anni, di Palma di Montechiaro, accusato dell’omicidio di Nicolo’ Amato e del tentato omicidio del figlio Diego, a Palma di Montechiaro, il 22 aprile 2011. Il padre di Raimondo Bonfanti, Vincenzo, e il fratello, Nicola, sono sotto processo ordinario in Corte d’Assise. 21 maggio, A Santo Stefano di Quisquina, in via Reina, l’ avvocato Domenico Pio Vinci, 59 anni, del foro di Sciacca, ha subito l’ incendio del portone di ingresso della propria abitazione. Il fuoco e’ stato appiccato utilizzando un pneumatico. Indagano i Carabinieri. 21 maggio, La Cassazione ha confermato l’ergastolo a carico di Constantin Botanescu, 30 anni, romeno, imputato dell’ omicidio della pensionata di Ribera, Vincenzina Galati, uccisa nel corso di una rapina in casa la notte tra il 26 e il 27 febbraio del 2006. Per lo stesso delitto sono stati gia’ condannati all’ergastolo anche i romeni Liliana Doinica Hunuzau, 29 anni, e Mihai Daniel Maftei, 25 anni. 21 maggio, La Corte d’Appello di Palermo ha riconosciuto ad Andrea Amoddeo, 49 anni, di Cattolica Eraclea, un risarcimento danni di 95mila euro per ingiusta detenzione. Amoddeo e’ stato arrestato il 27 novembre 2009 nell’ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta “Minoa”, perche’ accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso. In primo grado, Amoddeo e’ stato condannato a 8 anni di reclusione, e poi e’ stato assolto in Appello e in Cassazione. 21 maggio, Il Tribunale di Agrigento ha disposto una perizia psichiatrica su Giorgio Piscopo, 23 anni, di Favara, disoccupato, arrestato dai Carabinieri lo scorso 5 luglio allorche’ accoltello’ il padre. A Favara, nel centro cittadino, in una casa in via Papa Luciani, Giorgio Piscopo, al culmine di una lite per futili motivi, ha accoltellato, usando due coltelli da cucina, il padre, Ignazio Piscopo, di 55 anni, soccorso in Ospedale perche’ attinto da alcuni fendenti in modo grave. Ebbene, il dottor Domenico Micale, psichiatra incaricato dal Tribunale, ha concluso la perizia e in aula ha dichiarato che Piscopo, affetto da schizofrenia, al momento del delitto non e’ stato capace di intendere e di volere. Il perito ha anche sostenuto la pericolosita’ sociale del giovane. 21 maggio, A Cattolica Eraclea i Carabinieri hanno arrestato Gianbattista Sciascia, 25 anni, di Cattolica, sorpreso in possesso, nel corso di una perquisizione domiciliare, di 6,3 grammi di hashish, suddivisi in 4 involucri, due coltelli, una matassa di pellicola trasparente per il confezionamento della droga e un bilancino di precisione. 21 maggio, E’ stato diviso in due tronconi il maxi processo antimafia cosiddetto “Nuova Cupola”, dal nome della omonima operazione della Polizia agrigentina e della Direzione distrettuale antimafia di Palermo che lo scorso 26 giugno avrebbe sgominato il presunto nuovo ottavo mandamento mafioso in provincia di Agrigento. In occasione della prima udienza preliminare, 11 imputati hanno optato per il rito ordinario, e gli altri, dunque, 40 imputati, hanno scelto di essere giudicati in abbreviato. Sono state 15 le costituzioni di Parte civile. 21 maggio, Al Tribunale di Agrigento, al presidente del collegio giudicante, Lupo, e’ subentrato un altro presidente, il giudice Luisa Turco, che si e’ insediata a capo della sezione penale, in prima udienza, al processo cosiddetto Tetris. La difesa non ha prestato il consenso alla utilizzabilita’ degli atti fin’ adesso compiuti e, dunque, e’ stato di conseguenza azzerato il processo. A giudizio sono 11 persone, tra dipendenti comunali e operatori sociali, accusati di irregolarita’ nell’ affidamento dell’appalto sui servizi socio assistenziali al Comune di Agrigento. I reati contestati, a vario titolo, sono turbativa d’asta, abuso in atti d’ufficio, falso e minacce. La prossima udienza e’ in calendario il primo luglio. 22 maggio, La Corte d’ Assise di Agrigento, presieduta da Luisa Turco, ha condannato a 23 anni di reclusione Giuseppina Ribisi, 42 anni, casalinga, arrestata il 12 maggio del 2011 a Palma perche’ accusata di concorso, con il figlio di 16 anni, Pino Caravotta, nell’ omicidio del cognato, Damiano Caravotta, 25 anni, ucciso con 3 colpi di pistola al culmine di una lite familiare in una palazzina al Villaggio Giordano, alla periferia est di Palma di Montechiaro. Per l’omicidio dello zio, il sedicenne e’ stato gia’ condannato a 10 anni di carcere confermati in Cassazione lo scorso 13 febbraio. 23 maggio, I Carabinieri della stazione di Cattolica Eraclea hanno arrestato Carmelo Vaccaro, 45 anni, di Cattolica, per detenzione di droga a fini di spaccio e furto di energia elettrica, allorche’ e’ stato sorpreso in possesso di 27 grammi di marijuana nascosti in casa. Vaccaro, inoltre, ha allacciato abusivamente il proprio impianto elettrico alla rete Enel. 23 maggio, Ad Agrigento, a Fontanelle, ignoti banditi hanno rubato all’ interno della chiesa di San Nicola, arraffando circa 2mila euro custoditi in un armadio. La canonica e’ stata scoperta a soqquadro. Nessun furto ha subito invece la parte riservata al culto. 24 maggio, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli ordini del colonnello Massimo Sobra’, ha arrestato Antonio Montana, 42 anni, ed Annalisa Santamaria di 32 anni, entrambi di Licata. I due sono stati controllati ad un posto di blocco delle Fiamme gialle, lungo la statale 115, nei pressi di Licata, e sono stati sorpresi in possesso di 26 grammi di eroina. L'arresto di Montana e Santamaria e’ stato gia’ convalidato dal Tribunale di Agrigento, ed e’ stata emessa la misura cautelare dell'obbligo di dimora a Licata. 24 maggio, I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno arrestato Michele Crapanzano, 42 anni, allorche’ ha tentato di rapinare due pensionati nella loro casa in via Sardegna. Le vittime sono madre e figlio, lei C A 96 anni, lui L C 61 anni. Crapanzano si e’ spacciato per tecnico dell’Enel ed e’ entrato dentro casa, ed ha tentato di immobilizzare l’ uomo con un filo di ferro. I due sventurati hanno gridato, sollevando allarme nella zona, e Crapanzano e’ fuggito. Poi, incastrato dalle testimonianze, e’ stato arrestato dai Carabinieri. L’anziana donna ha subito delle contusioni a causa della colluttazione. 24 maggio, A Gela, i Carabinieri hanno arrestato Angelo Sirone, 40 anni, di Licata, disoccupato, sorpreso a rubare rame tagliando cavi elettrici dell’Enel, in contrada Piana del Signore. Sirone ha tentato la fuga a bordo della sua automobile, ma e’ stato acciuffato grazie anche all’ aiuto dei metronotte di un istituto di vigilanza privata. Un complice del licatese si e’ invece dileguato. Sul posto sono stati sequestrati fili di rame gia’ tagliati e avvolti in matasse, del peso complessivo di 110 chili, due scale e attrezzi vari, risultati rubati da un fondo agricolo nella zona. Sirone avrebbe dichiarato ai Carabinieri che ruba per mantenere la famiglia. 24 maggio, La Procura di Agrigento, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna a 1 anno di reclusione a carico di Libertino Vasile Cozzo, 37 anni, di Porto Empedocle, giudicato in abbreviato per resistenza a pubblico ufficiale. Vasile Cozzo e’ stato arrestato dalla Polizia lo scorso 17 aprile, allorche’ avrebbe reagito scagliandosi contro i poliziotti intervenuti per sedare uno scontro tra l’empedoclino e i familiari della sua ex fidanzata. 25 maggio, La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai difensori per la scarcerazione del boss agrigentino, Cesare Lombardozzi. Gia’ lo scorso 9 giugno, il Tribunale di Agrigento ha risposto no alla richiesta di scarcerazione proposta perche’ Lombardozzi avrebbe gia’ scontato la pena, e vi e’ stato un errore nel calcolo della cosiddetta “continuazione”, l’istituto che ridetermina la pena quando si sommano diverse sentenze di condanna a carico della stessa persona per lo stesso reato. A Cesare Lombardozzi, il 9 agosto del 2011 e’ stata ridotta la condanna per mafia, da 15 anni inflitti nei primi due gradi di giudizio a 13 anni e 6 mesi. Poi, anche i giudici di Sorveglianza di Milano hanno respinto l’ istanza di scarcerazione e la concessione degli arresti domiciliari per gravi motivi di salute. Lombardozzi e’ stato sottoposto a un intervento chirurgico e le sue condizioni non sarebbero compatibili con il regime carcerario. Contrario e’ stato il Tribunale, che ha esaminato la documentazione sanitaria. Adesso il no della Cassazione. Lombardozzi sara’ detenuto in carcere fino al prossimo 15 novembre, a meno di altre contese sul conteggio delle condanne. 25 maggio, Il Tribunale di Sciacca ha emesso la sentenza nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta “San Michele”. 5 imputati hanno patteggiato la condanna : 4 anni Francesco Pecoraro, 4 anni e 2 mesi Giuseppe Pecoraro, 2 anni e 8 mesi Angela Frazzetta, 2 anni Cristian Licata e 10 mesi Felice Montalbano. Altri 4 imputati hanno chiesto di essere giudicati in abbreviato. Si tratta di Camillo Gattuso e Giuseppe Billitteri di Palermo, Angelo Pecoraro e Vincenzo Picone di Sciacca. Infine, Simone Catanzaro, anche lui di Sciacca, sara’ giudicato in ordinario. 25 maggio, La Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa, e ha confermato il sequestro della ditta Gng di Favara, nel mirino dell’ inchiesta cosiddetta Kaine’ trapeza, Nuovo tavolino, dal nome della operazione su appalti e turbativa d’asta, falso, truffa e corruzione, della Procura e della Guardia di Finanza di Agrigento, che lo scorso 7 febbraio ha provocato 3 arresti a Favara, un obbligo di dimora e 34, complessivamente, gli indagati. 25 maggio, Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Simona Siena, ha condannato a 8 mesi di reclusione Libertino Vasile Cozzo, 37 anni, di Porto Empedocle, giudicato in abbreviato per resistenza a pubblico ufficiale. Vasile Cozzo e’ stato arrestato dalla Polizia lo scorso 17 aprile, allorche’ avrebbe reagito scagliandosi contro i poliziotti intervenuti per sedare uno scontro tra l’empedoclino e i familiari della sua ex fidanzata. 25 maggio, A Porto Empedocle, in cortile Sicurelli, un uomo ha subito da un malvivente lo scippo di tre collane d’oro, ed e’ stato anche picchiato a calci e pugni. Il bandito e’ fuggito e gli e’ cascata a terra una delle 3 collane. Indagini in corso. 26 maggio, A Licata, nel centro storico, una furibonda rissa, scatenata, si presume, da uno sguardo di troppo verso una ragazza di Palma di Montechiaro all’interno di un locale in compagnia del suo fidanzato, e’ culminata in un accoltellamento. I rissanti sarebbero stati 3, e uno dei 3 ha estratto dalla tasca un coltello e ha accoltellato il suo avversario, ferito non gravemente e soccorso all’ Ospedale San Giacomo d’Altopasso. Indaga la Polizia. 27 maggio, I Carabinieri della Compagnia di Licata, agli ordini del capitano Massimo Amato, su ordine della Procura di Agrigento, firmato dall’ aggiunto Ignazio Fonzo e dai sostituti Matteo Delpini e Giacomo Forte, hanno arrestato Giuseppe Mule’, 46 anni, e Giovanni Alotto, 31 anni, di Palma di Montechiaro. Mule’, che e’ stato arrestato in Germania, e Alotto avrebbero preteso il pizzo dall’ agrigentino Claudio Miceli, titolare dell’omonima farmacia a Palma di Montechiaro, presentandosi come ambasciatori di altri soggetti di Palma di Montechiaro che contano, e affinche’ Miceli pagasse qualcosa per gli amici in galera. Claudio Miceli, lo ricordiamo, il 31 luglio scorso e’ stato inseguito lungo la statale 115, in direzione Agrigento, da una motocicletta, e dalla stessa moto in corsa, che poi ha desistito dall’ inseguimento, sono stati esplosi due colpi d’arma da fuoco da due persone al momento non identificate. Un proiettile ha forato il cofano e si e’ conficcato poco dietro un sedile dell’ auto di Miceli, ed un altro e’ stato deviato fortunosamente da una sbarra di sostegno al lunotto. Giuseppe Mule’ e Giovanni Alotto avrebbero inoltre minacciato a fini estorsivi Santo Barbagallo, amministratore unico di una societa’ di commercio di prodotti alimentari, trasmettendogli dei messaggi intimidatori tramite un suo dipendente. Miceli e Barbagallo hanno denunciato le richieste estorsive rispettivamente ai Carabinieri della stazione del Villaggio Mose’ e della stazione di Naro. Ed ancora, Mule’ e Alotto avrebbero anche intimidito un commerciante cinese di abbigliamento a Palma di Montechiaro, affinche’ consegnasse un pizzo mensile di 400 euro. Anche il commerciante cinese ha denunciato quanto subito ai Carabinieri. Il Gip del Tribunale, Alessandra Vella, ha negato l’arresto di una terza persona che, in alcuni casi di estorsione, sarebbe stata complice di Mule’ e Alotto. 27 maggio, L’ omicidio Palumbo Piccionello a Favara : il Tribunale di Agrigento dispone il giudizio immediato a carico di Antonio Baio. Prima udienza il 4 luglio. Le prove sono evidenti. Peraltro, l’ imputato ha anche confessato il delitto. Dunque, il sostituto procuratore in servizio ad Agrigento, Salvatore Vella, d’accordo con il Giudice per le indagini preliminari, ha disposto il giudizio immediato a carico di Antonio Baio, presunto omicida di Calogero Palumbo Piccionello. Il difensore di Baio, l’avvocato Salvatore Russello, ha risposto : “si’, ok al giudizio immediato. Io chiedero’ il giudizio abbreviato, ma condizionato ad una condizione, che Antonio Baio sia sottoposto a perizia psichiatrica”. Baio, imprenditore, 72 anni, e’ in carcere dalla notte del 27 novembre 2012, quando a Favara, in via Via Napoli, tra le vie 4 novembre e dei Mille, e’ stato ucciso Calogero Palumbo Piccionello, 65 anni, anche lui imprenditore. Lo scorso 29 dicembre il Tribunale del Riesame ha confermato la detenzione in carcere a carico del favarese reo confesso. Nel frattempo, e’ stata depositata dal consulente tecnico della Procura, Cataldo Raffino, la relazione autoptica sulla morte del re dei video poker e delle slot machine. Palumbo Piccionello e’ stato bersaglio di 4 colpi sparati con una calibro 38 special : 2 al tronco e uno dei 2 alle spalle, e poi altri 2 al volto, e uno dei 2 sparato a poca distanza, tra i 5 e i 15 centimetri. Il primo colpo quindi sarebbe stato sparato a Palumbo Piccionello intento a camminare, a tradimento, da dietro, e l’ ultimo dei 4 in faccia. Lo scorso 17 gennaio, un altro consulente, il perito grafologo, Anna Rita Costantino, ha concluso il suo compito e ha consegnato l’ esito della perizia grafica : non e’ stato Antonio Baio a scrivere la lettera anonima, indirizzata anche all’ autorita’ giudiziaria, che ha accusato Palumbo Piccionello di essere un usuraio. Lo stesso Baio ha sempre negato di esserne stato l’autore. Secondo quanto emerso dalle indagini, Palumbo Piccionello avrebbe piu’ volte indicato in Antonio Baio l’autore della lettera anonima, scatenando poi la sua ira assassina. 27 maggio, Ad Agrigento, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Salvatore Danese, 19 anni, operaio, sorpreso a bordo di un ciclomotore nel quartiere del Villaggio Mose’ in possesso di 8 grammi di hashish e 0,5 di marijuana. 27 maggio, A Menfi, i Carabinieri hanno arrestato Patrizio Cammarata, che scontera’ circa 10 mesi di reclusione per ripetute violazioni alle prescrizioni inerenti la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di Pubblica sicurezza. A Santa Margherita di Belice, invece, i Carabinieri hanno arrestato Giuseppe Colletti, che scontera’ ai domiciliari 6 mesi per truffa aggravata e falso. 27 maggio, I poliziotti della Squadra mobile di Agrigento, capitanati da Corrado Empoli, hanno arrestato Massimiliano Barone, 29 anni, nato a Torino ma residente a Sambuca di Sicilia. Barone scontera’ la pena residua definitiva a 2 anni e 7 mesi di reclusione per alcune rapine, a danno di persone minacciate con un coltello e costrette a consegnare il portafogli, commesse nel 2007 tra i paesi del Belice, tra Menfi, Santa Margherita e Giuliana. 27 maggio, I poliziotti della Squadra mobile di Agrigento, agli ordini di Corrado Empoli, hanno arrestato Leonardo Di Giorgi, 35 anni, di Ribera. Di Giorgi, gia’ inquisito nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta Mata Hari, scontera’ la condanna definitiva a 4 anni e 2 mesi di reclusione per detenzione di sostanze stupefacenti. 27 maggio, A Ribera, una pensionata di 83 anni, M M sono le iniziali del nome, vedova, e’ stata scippata da un bandito a bordo di un ciclomotore in via Sellaio. Il bottino ammonta a 150 euro in contanti, un bracciale e una collana d’oro, un telefono cellulare, documenti e altri effetti personali. Indagano i Carabinieri. 27 maggio, Tra Licata e dintorni si sono susseguiti numerosi furti di cavi elettrici che hanno provocato disagi e black out. In particolare, 480 metri di conduttore in rame isolato sono stati rubati dalla cabina a bassa tensione in localita’ Volpaia, per un danno di 900 euro. Circa 25 metri in un’altra cabina in via Santa Maria, per un danno di 500 euro. 750 metri da una cabina in localita’ Finocchiaro, per 4.500 euro. 160 metri in localita’ Durra’, per 1.000 euro. E 80 metri dalla cabina Alotto in localita’ Vallone Secco, per un danno di 250 euro. 27 maggio, I giudici della Corte d’Appello di Palermo presieduta da Daniele Marraffa sono stati in Camera di consiglio 4 ore. Poi, ecco la sentenza a carico di 7 dei 9 imputati nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia nell’agrigentino cosiddetta “Apocalisse” : 8 anni di carcere sono stati inflitti a Pino Gambino, 40 anni, di Ravanusa, 4 anni e 8 mesi a Ferdinando Bonanno, 71 anni, di Regalna in provincia di Catania, 3 anni a Gioacchino Francesco Cottitto, 44 anni, di Palma di Montechiaro, 2 anni e 8 mesi a Giovanni Marino, 44 anni, di Canicatti’, e 2 anni e 8 mesi a Salvatore Paci, 63 anni, di Campobello di Licata. E’ stata confermata l’assoluzione in primo grado di Calogero Paci, 37 anni, di Campobello di Licata. Ed e’ stato invece assolto in appello Giancarlo Buggea, 41 anni, di Canicatti’, difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Lillo Fiorello. Buggea, giudicato come gli altri 6 imputati in abbreviato, e’ stato condannato il primo marzo 2011 dal Tribunale di Palermo a 3 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di intestazione fittizia di beni e, in particolare, dell’ azienda agricola, “La rotonda dei pini”, in concorso con Francesco Cottitto. Ai 7 sono stati contestati, a vario titolo, i reati di associazione di stampo mafioso e intestazione fittizia di beni nell’ interesse del boss Giuseppe Falsone. Ad esempio, a Giovanni Marino, a Calogero e a Salvatore Paci sarebbero state intestate quote di una societa’, la Laes, che lavora nella discarica di Campobello di Licata. Poi, la Giobean di Campobello di Licata, impegnata negli appalti pubblici e privati, sarebbe intestata a Calogero Paci. Poi, la Biofrutta di Naro, che e’ un’ azienda specializzata nella lavorazione e conservazione dei prodotti dell'agricoltura e della zootecnica, e’ di Maria Katia Gueli, moglie di Giancarlo Buggea e figlia dell'ex sindaco di Campobello, Calogero Gueli. E poi Ferdinando Bonanno, e’ stato socio e addetto allo sviluppo di Eurospin Sicilia, ritenuto il tramite tra la maxi distribuzione commerciale e i rappresentanti agrigentini di Cosa nostra. Lo scorso 26 aprile, la Corte d’Appello di Palermo ha assolto Giuseppe Falsone, difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo, dal reato di intestazione fittizia, aggravata da mafia, dell’ azienda agricola "La Rotonda dei Pini", di Campobello di Licata, che e’ stata dissequestrata, e lo ha condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, a fronte dei 10 anni subiti in primo grado, per presunte pressioni di stampo mafioso sulle attivita’ connesse alla discarica di Campobello di Licata. Un altro imputato, il nono, il canicattinese Diego Gioacchino Lo Giudice, 66 anni, e’ giudicato con il rito ordinario. 28 maggio, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli ordini del colonnello Massimo Sobra’, e la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, hanno sequestrato beni per oltre 4 milioni di euro, tra terreni, appartamenti, fabbricati rurali e vari beni finanziari, all’ imprenditore di Casteltermini, Vincenzo Scavetto, 73 anni, gia’ arrestato, inquisito e condannato in primo grado a 10 anni di reclusione nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia nell’ agrigentino cosiddetta “Kamarat”. Scavetto, tra l’ altro, avrebbe favorito la latitanza di alcuni esponenti di Cosa nostra, come Salvatore Fragapane, gia’ rappresentante provinciale di Agrigento, di Giuseppe Cammarata di Riesi e Raimondo La Mattina di Campofranco. A Vincenzo Scavetto e’ contestato inoltre l’avere mediato nella gestione del pizzo imposto ad una impresa edile di Favara , impegnata nelle opere di ammodernamento della strada provinciale Casteltermini - San Biagio. 28 maggio, A Licata, in via Palma, 4 banditi, travisati al volto e apparentemente senza armi, hanno rapinato la banca popolare Sant'Angelo. Il bottino ammonta a circa 100mila euro. 28 maggio, Il Tribunale di Agrigento ha pronunciato una declaratoria di non punibilita’ per 4 capi d’imputazione contestati al presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi. Si tratta dell’affidamento dell’incarico ad un’agenzia per l’organizzazione del Capodanno del 2008 e di tre mandati di pagamento relativi all’acquisto di beni di rappresentanza. Inoltre, nel corso dell’ udienza, un imprenditore, Vincenzo Vecchio, ha dichiarato che D’Orsi gli ha regolarmente pagato i lavori compiuti nella sua villa a Montaperto. Prossima udienza il 17 giugno. 28 maggio, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione della requisitoria, la Procura ha chiesto la condanna di due licatesi accusati di abuso in atti d’ufficio in concorso. Si tratta di A B 45 anni, sposato e separato dalla moglie, e di D B 47 anni, assistente sociale del Comune di Licata. I due avrebbero intrattenuto una relazione sentimentale e l’ assistente sociale, nell’esercizio della sua attivita’, avrebbe favorito l’ uomo separato redigendo delle relazioni inviate al Tribunale dei minori di Palermo in modo che ottenesse l’affidamento della figlioletta, inducendo i giudici a sospendere alla madre della bambina la patria potesta’. Il pubblico ministero, Sardoni, ha chiesto la condanna a 1 anno e 2 mesi per A B, e a 1 anno e 8 mesi per l’assistente D B. La sentenza e’ attesa il 17 giugno. 28 maggio, A Cattolica Eraclea, in via Professor Leonardi, nel centro cittadino, un uomo a bordo di uno scooter, travisato dal casco, ha scippato la borsa ad una pensionata di 70 anni. Il bottino ammonta a circa 90 euro. L’anziana, a causa della colluttazione, e’ rovinata a terra. 28 maggio, La Procura di Sciacca ha disposto la citazione diretta a giudizio a carico di Francesco Gulino, 21 anni, e Giuseppe Prestia, 19 anni, imputati di lesioni personali aggravate allorche’ sarebbero i responsabili dell’aggressione perpetrata ai danni di un disabile di 58 anni di Sciacca, che l’ 8 aprile 2012, a Sciacca, in contrada Pierderici, alla periferia della citta’, ha subito ferite ed ecchimosi guaribili in una decina di giorni. 28 maggio, A Lampedusa, un cittadino francese di 70 anni, proprietario di un veliero di oltre 12 metri, e’ stato denunciato per il reato di navigazione con natante a motore fuori bordo in zona marina protetta. Una motovedetta dei Carabinieri ha intercettato il veliero francese in navigazione all’interno dell’area marina protetta dell’Isola dei Conigli di Lampedusa. L’imbarcazione e’ stata bloccata e scortata fino a terra per ulteriori controlli. 28 maggio, A Cattolica Eraclea, in contrada Lavanghe dell’ oglio, all’ ingresso del paese, un uomo, alla guida di una Volkswagen Passat, ha speronato un’automobile, una Bmw, con a bordo una coppia e due bambini, ed e’ scappato senza prestare soccorso. I Carabinieri lo hanno rintracciato e denunciato. F M, 36 anni, in caserma si e’ scatenato in escandescenze, e ha anche minacciato di morte il marito della donna, soccorsa in ospedale. L’ uomo rispondera’ di guida in stato di ebbrezza alcolica, lesioni, omissione di soccorso e minacce aggravate. 28 maggio, A Ravanusa, nelle campagne poco fuori al paese, un romeno, arrampicato a un traliccio, forse nel tentativo di rubare rame, e’ stato folgorato ed e’ precipitato. L’ uomo e’ stato soccorso in Ospedale ma e’ morto prima dell’ ingresso al “Barone Lombardo” a Canicatti’. Indagano i Carabinieri. 28 maggio, A Racalmuto, in contrada Zaccanello, hanno subito un incendio 3 camion della impresa Agrigento Calcestruzzi, che si occupa della produzione di calcestruzzo. I mezzi sono stati posteggiati nel piazzale antistante l’ impresa. I Carabinieri hanno scoperto sul posto una bottiglia incendiaria. 29 maggio, Agrigento, controllo straordinario del territorio cittadino : oltre 60 agenti, tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili urbani, hanno setacciato oggi il centro storico, su disposizione del questore Giuseppe Bisogno, al fine di contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, lo spaccio di sostanze stupefacenti, la vendita di prodotti contraffatti e per monitorare gli insediamenti abitativi affittati in nero a cittadini stranieri. Tre squadre di gruppi interforze, agli ordini dei dirigenti della Questura, Lupo, Minardi e Salemme, hanno controllato porta a porta, tra l’altro, le abitazioni di via Madonna degli Angeli, via Botteghelle, piano Sala, via Iacono e via Argento. Sono stati identificati oltre 50 extracomunitari, alcuni dei quali sorpresi da irregolari e adesso in attesa del decreto di espulsione e dell’accompagnamento in un Centro di permanenza territoriale. E nel pomeriggio, innanzi alla Prefettura, un centinaio di extracomunitari, quasi tutti senegalesi, dopo un corteo lungo le vie cittadine hanno manifestato contro il blitz interforze di controllo straordinario del territorio compiuto questa mattina su iniziativa del questore, Giuseppe Bisogno. Al grido di “Agrigento citta’ razzista”, i senegalesi si ritengono perseguitati dalle forze dell’ordine. Nel corso degli ultimi mesi sono stati numerosi gli interventi per contrastare la vendita di prodotti contraffatti, un’ attivita’ illecita che storicamente e’ sempre stata gestita dai senegalesi. I manifestanti si sono anche seduti a terra bloccando il traffico. Sul posto hanno lavorato carabinieri, poliziotti e vigili urbani, tra tanta tensione, smorzata dalla mediazione del vicario Paolo Sirna, che ha promesso un incontro con il Prefetto. 29 maggio, Ad Agrigento, a Villaseta, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari, per violazione degli obblighi relativi alla Sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, Ivan Daniele Losi, 38 anni, allorche’ e’ stato sorpreso in citta’, in orario non consentito. 29 maggio, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra Volanti hanno denunciato S R 18 anni, perche’ sorpreso a Villaseta, nei pressi del Centro commerciale, in possesso di arnesi da scasso nascosti sotto la sella del suo scooter. 30 maggio, In parziale accoglimento dell’ istanza proposta dagli avvocati Giovanni Castronovo e Daniela Posante, sono stati concessi gli arresti ospedalieri, presso il reparto detenuti dell’ ospedale Civico di Palermo, a Calogero Falsone, di Campobello di Licata, fratello del boss Giuseppe. I giudici hanno ritenuto parzialmente incompatibili con il regime carcerario le condizioni di salute di Falsone. 30 maggio, A Campobello di Licata i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza di reato, Giuseppe La Mattina, 57 anni, imprenditore, gia’ sottoposto a obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, per violazione di sigilli allorche’ e’ stato sorpreso all’interno del proprio impianto di autodemolizioni e raccolta di materiale ferroso di cui e’ stato precedentemente nominato custode giudiziario. 30 maggio, I Carabinieri della Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato in flagranza di reato, per detenzione e porto abusivo di armi e munizioni, Calogero Rocca, 46 anni, di Canicatti’, falegname, sorpreso, nel corso di una perquisizione all’ interno della sua automobile, in possesso di una pistola semiautomatica Beretta con 6 proiettili, rubata ad un pensionato nell'ottobre del 2001, e di un coltello. A casa di Rocca sono state scoperte altre 2 pistole e 50 cartucce legalmente detenute e sequestrate per accertamenti. 30 maggio, A Favara, in via Olanda, un raid vandalico e’ stato perpetrato a danno dell’ Istituto comprensivo "Falcone e Borsellino". Nottetempo, ignoti sono entrati dentro la parte della scuola che ospita gli alunni della media, hanno ammassato registri e compiti in classe, custoditi in un armadio, e li hanno incendiati. Indagano i Carabinieri. 30 maggio, A seguito di approfondite valutazioni sugli esiti dell’autopsia, la Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto l’archiviazione per 8 medici in servizio all’ospedale Barone Lombardo di Canicatti’, indagati di omicidio colposo a seguito della morte di Carmela Bertino, 54 anni, morta il 22 dicembre 2011 dopo 4 operazioni e 4 mesi di cure. Alla richiesta di archiviazione si sono opposti i familiari della donna. Adesso e’ attesa la decisione del Gip del Tribunale di Agrigento. 30 maggio, A Canicatti’ i Carabinieri hanno arrestato Fabio Livigni, 37 anni, che scontera’ una pena residua a 10 mesi di reclusione per reati connessi agli stupefacenti. 30 maggio, Il Tribunale di Palermo ha condannato a 3 anni di reclusione Lorenzo Spataro, 48 anni, ed ha assolto Tommaso Cipolla, 37 anni, entrambi di Palermo, accusati di una tentata rapina ad Agrigento, al Villaggio Mose’, alla filiale del Monte dei Paschi. Il 6 maggio del 2010 il colpo alla banca falli’ per il tempestivo intervento sul posto della Polizia. I banditi praticarono un foro nella parete di un magazzino confinante con l’istituto bancario. Il rumore durante la notte allarmo’ i residenti che telefonarono alla Polizia. 30 maggio, Un incidente stradale lungo la statale 115, tra Ribera e Sciacca, ha provocato la morte di un 29enne di Burgio, Alessio Spitaleri, che, a bordo della sua automobile, una Peugeot 206, si e' ribaltato, e' precipitato dal viadotto Carabollace, ed e' morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e la Polizia stradale di Sciacca. Le protezioni del viadotto Carabollace, gia' teatro di altri incidenti mortali, sono ritenute troppo basse e dunque non adeguate a contenere eventuali sbandamenti. 31 maggio, A Sciacca, in contrada Guardabascio, alla periferia della citta’, un uomo, Francesco Di Mino, 70 anni, e’ morto perche’ schiacciato dal proprio trattore agricolo, che si e’ ribaltato durante una manovra forse a causa di un dislivello in un tratto di strada dissestato. Indagano i Carabinieri. 31 maggio, La Cassazione ha accolto il ricorso dei difensori, e ha annullato il sequestro di 112.500 euro a carico di Giuseppe Gabriele, ex capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Lampedusa, inquisito nell’ ambito di una inchiesta per tangenti e irregolarita’ urbanistiche. La Cassazione ha rinviato gli atti per la decisione ad un altro collegio del Tribunale del Riesame di Agrigento. 31 maggio, A Canicatti’, in contrada Cannarozzo, due banditi, travisati al volto e armati di pistola, hanno rapinato innanzi a casa sua un commerciante di abbigliamento, costretto a rientrare in casa e a consegnare ai malviventi denaro e gioielli. Indagano i Carabinieri. 31 maggio, In territorio di Canicatti’, in contrada Grottarossa, un furgone di una ditta ittica di Porto Empedocle e’ stato affiancato e poi bloccato da un’automobile con a bordo 2 banditi a volto scoperto e armati di mitraglietta. L’autista e’ stato minacciato e costretto a consegnare l’incasso delle consegne appena compiute. Uno dei due rapinatori si e’ impadronito del furgone ed e’ fuggito insieme al complice alla guida dell’ auto. 31 maggio, La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza emessa il 19 gennaio 2012 dal Tribunale di Agrigento e ha condannato 7 imputati di Villaseta Agrigento per lesioni personali, minacce e ingiurie, allorche’, tra il giugno 2008 e il gennaio 2009, dopo la separazione di una coppia, parenti e amici dell’ ex marito avrebbero piu’ volte aggredito, ingiuriato e minacciato l’ex moglie e il suo nuovo fidanzato. Dunque, 5 mesi di reclusione per Roberto Desiri, 32 anni di eta’, 2 mesi per Alfredo Desiri, 38 anni, 3 mesi per Francesco Desiri, 65 anni, 3 mesi per Gaetano Licata Amri, 28 anni, 2 mesi per Giuseppina Pirrone, 57 anni, 40 euro di multa per Francesco Fragapane, 29 anni, e 300 euro di multa per Patrizia Montana Lampo, 29 anni. Gli imputati risarciranno il danno alla Parte civile. 1 giugno, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Agrigento hanno arrestato ai domiciliari Carmelo Di Pisa, 30 anni, e Giuseppe Terrosi, 25 anni, sorpresi, nel corso di una perquisizione domiciliare, in possesso di oltre 30 grammi di hashish, divisi in 3 involucri, e di circa 500 euro in contanti, forse provento di spaccio. Il Tribunale di Agrigento ha convalidato l’arresto dei due. Pero’, a Terrosi, come richiesto dal suo difensore, l’avvocato Daniela Posante, e’ stata restituita la liberta’, cosi’ come a Di Pisa, difeso dall’ avvocato Sebastiano Bellanca, ed a cui e’ stato imposto l’obbligo di firma 2 volte alla settimana. 1 giugno, La Procura di Sciacca ha identificato e denunciato per lesioni personali aggravate i componenti del gruppo che il 19 maggio scorso, nel centro storico, avrebbero aggredito e picchiato selvaggiamente un 17enne, A C, ecco le iniziali del nome. Si tratta di 10 ragazzi, di cui 4 minorenni. 1 giugno, Hanno patteggiato la condanna in Tribunale 3 palermitani presunti autori della tentata rapina alla banca Carige di Sambuca di Sicilia il 27 settembre 2012. Salvatore Ragona, 39 anni, e Antonino Nuccio, 30 anni, hanno patteggiato 2 anni e 10 mesi di reclusione ciascuno, e Francesco Lo Nardo, 30 anni, ha concordato 2 anni e 8 mesi. Nuccio e Lo Nardo furono arrestati in flagranza di reato, sorpresi dal comandante dei Carabinieri della Stazione di Sambuca, casualmente all’interno della banca, e che non esito’ a intervenire contro i rapinatori. Ragona, invece, e’ stato arrestato successivamente a Palermo. 1 giugno, Il 4 agosto 2011, mese infuocato piu’ che mai, 300 clandestini circa, alla deriva da oltre un giorno, sono stati soccorsi a largo di Lampedusa dalla Guardia costiera e di Finanza, e sono stati trasbordati. Alcuni dei migranti sono in precario stato di salute, e tanti di loro raccontano che altri compagni di viaggio sono morti nel corso della navigazione e sono stati gettati in mare. Un cadavere e’ stato scoperto a bordo. Adesso, al Tribunale di Agrigento, l’ imputato della scorribanda mortale in mare, Douglass Ounchukwu, 37 anni, della Nigeria, e’ stato condannato, anche lui in abbreviato, a 12 anni di carcere. Il racconto degli sbarcati a Lampedusa, secondo cui altri compagni sono stati lanciati in mare vivi e sono morti e’ verita’. E il nigeriano, insieme ad altri 4 che sono sotto processo ordinario, sarebbe responsabile. Sulla barca si sarebbe scatenato uno scontro tra nigeriani e maghrebini. Le precarieta’, come il motore in avaria, sarebbero state interpretate come la rabbia degli dei. E allora, per placare l’ ira delle divinita’, i maghrebini furono sacrificati dai centro – africani che, dopo l’aggressione, ne avrebbero scaraventati 15 in acqua. Storie di follia e di morte, a cavallo tra Africa ed Europa. 3 giugno, Bufera giudiziaria a Palma di Montechiaro. L’ architetto Giuseppe Tuzzolino, 34 anni, di Agrigento, e’ stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Licata su ordine della Procura di Agrigento. Il provvedimento, firmato dal procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo, e dal sostituto, Luca Sciarretta, ipotizza alcuni reati perpetrati all’ interno dell’ Ufficio tecnico comunale di Palma di Montechiaro. Giuseppe Tuzzolino e’ indagato per corruzione, abuso d'ufficio, truffa aggravata ai danni dello Stato e del Comune di Palma di Montechiaro. L'architetto, sottoposto a intercettazioni, secondo la Procura sarebbe stato pronto a partire per New York. Lo scorso 17 aprile ha telefonato al call center di una compagnia aerea per prenotare un volo per gli Stati Uniti, e lo scorso 7 maggio, durante una conversazione telefonica, ha raccontato di voler partire perche’ incasinato. Ancora secondo la Procura agrigentina, Tuzzolino, insieme all'ex sindaco di Palma di Montechiaro, Rosario Bonfanti, al dirigente dell'Utc, Salvatore Di Vincenzo, al responsabile dell' ufficio anti – abusivismo, Baldassare Zinnati, a 2 consiglieri comunali e 5 liberi professionisti, sarebbe stato promotore e parte di un’ associazione delittuosa che avrebbe asservito la funzione pubblica a interessi propri. Per denaro e altre utilita’ sarebbero stati turbati numerosi procedimenti amministrativi, al fine di condizionare le modalita’ di scelta dei contraenti in alcuni pubblici appalti banditi dal Comune di Palma di Montechiaro. Nel mirino vi sono, tra l’altro, i lavori del "Contratto di Quartiere Due stazione - Pizzillo", per 2 milioni e 432mila euro, e l'affidamento in concessione per 19 anni della gestione del mercato ortofrutticolo di Palma di Montechiaro. Inoltre, nelle pratiche edilizie, custodite in Municipio, sarebbero stati inseriti dei falsi bollettini di versamento postali, inducendo in errore i cittadini richiedenti la concessione in sanatoria e i competenti funzionari comunali. La presunta associazione si sarebbe cosi’ appropriata di circa 220 mila euro pagati dai cittadini a titolo di oblazione. In alcuni casi, i presunti componenti dell'associazione avrebbero intascato da un cittadino fino a 40 mila euro. 3 giugno, A Lucca Sicula e Villafranca Sicula imperversa uno scippatore seriale allorche’ lo stesso malvivente, a bordo di uno scooter, in poco tempo, ha scippato la borsa a una donna a Lucca e poi ad un’altra donna a Villafranca. Il bottino e’ misero, circa 35 euro, oltre ad effetti personali e documenti. Indagano i Carabinieri. 3 giugno, Il Tribunale del Riesame di Palermo ha scarcerato Raffaele Faldetta, 66 anni, di Casteltermini, arrestato il 26 giugno del 2012 nell’ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta “Nuova Cupola” perche’ presunto capo della famiglia di Casteltermini. Faldetta fu arrestato anche in occasione del primo blitz Cupola, il 14 luglio 2002. 3 giugno, I poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza di reato, Antonio Prinzivalli, 43 anni, di Agrigento - Monserrato, sorpreso, nel corso di una perquisizione domiciliare, in possesso di poco piu’ di 17 grammi di hashish, gia’ confezionati, nascosti dentro un comodino. Nel corso dell’ udienza di convalida dell’arresto, il pubblico ministero ha invocato la conferma dei domiciliari. Il Tribunale, accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Daniela Posante, ha scarcerato Prinzivalli imponendogli l’obbligo di firma. 3 giugno, A Licata, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Felice Incorvaia, 37 anni, di Licata, gia’ sottoposto ad obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, e sorpreso invece alla guida di un ciclomotore peraltro privo di targa e di assicurazione. 3 giugno, A Lampedusa forse la stessa mano incendiaria ha appiccato il fuoco innanzi al Municipio, in uno spazio incolto, poi, a poca distanza, nei pressi dei barconi degli immigrati custoditi dall’ Esercito, e poi ancora in prossimita’ del Poliambulatorio. I tre roghi non hanno provocato danni ingenti grazie al tempestivo intervento dei Vigili del fuoco. Indagano i Carabinieri. 3 giugno, A Racalmuto, in contrada Vecchia Nina, nei pressi della statale 640, nottetempo ignoti malviventi hanno bucato una parete e hanno derubato un magazzino e un negozio di abbigliamento, il Saeda Pronto Moda. Svuotati gli scaffali. Indagano i Carabinieri. 3 giugno, A Canicatti’, da lunedi’ scorso 27 maggio, non vi e’ stata piu’ traccia di Calogero Ciulo, 43 anni, sposato e padre di 4 figli, ex gestore di una rosticceria. Il suo telefonino non e’ stato raggiungibile. La moglie ha presentato una denuncia alla Polizia che ha avviato le ricerche. Ebbene, oggi, la Squadra mobile di Agrigento, capitanata da Corrado Empoli, e i poliziotti del Commissariato di Canicatti’, hanno scoperto il corpo carbonizzato di Calogero Ciulo nascosto nel portabagagli della sua automobile, anch’ essa bruciata, lungo una strada secondaria che collega Campobello di Licata a Delia, in un caseggiato agricolo in disuso da tempo. Sul cadavere bruciato la Procura di Agrigento ha disposto l’autopsia. Verosimilmente, Ciulo e’ stato prima ucciso e poi bruciato. 4 giugno, Il 27 aprile del 2011, un incidente stradale lungo la statale 115, tra Sciacca e Ribera, ha provocato la morte di una donna di Ribera, Maria Presti, 48 anni, insegnante, da tempo residente a Sciacca, che, a bordo di una Opel Astra, e’ volata giu’ dal viadotto Carabollace ed e’ morta sul colpo schiantandosi al suolo vittima del violento impatto. Adesso, la Procura di Sciacca ha chiesto il rinvio a giudizio di Ugo Dibennardo, ex direttore regionale dell’Anas, e di Giuseppe Salvia, capo del centro di manutenzione presso la sezione di Trapani dell’Anas, allorche’ “ non avrebbero vigilato sull’efficienza e sull’idoneita’ delle barriere presenti sul viadotto Carabollace, e avrebbero omesso una tempestiva sostituzione del guardrail” . Dibennardo e Salvia risponderanno di omicidio colposo il 14 giugno prossimo innanzi al Gup del Tribunale di Sciacca. 4 giugno, A conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha condannato a 1 anno e 2 mesi di reclusione Angelo Massaro, 44 anni, di Licata, imputato di detenzione e porto illegale di armi e munizioni nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Aut Aut” . La posizione di Massaro e’ stata stralciata rispetto agli altri 18 imputati. 4 giugno, A Canicatti’, in viale Regina Elena, un bandito armato di pistola, approfittando della presenza in un bar – sala giochi di un tecnico intento a recuperare i soldi dalle gettoniere, ha rapinato l’incasso, e anche il portafogli del tecnico e del gestore della sala. Il bottino ammonta a circa 1.500 euro. 5 giugno, All’alba di oggi, tra Siculiana e Montallegro, sono sbarcati degli immigrati nei pressi della spiaggia di Torre Salsa. I Carabinieri, allarmati da alcune segnalazioni, ne hanno intercettati una trentina gia’ a piedi, lungo la strada statale 115. Nessuna traccia dell’ imbarcazione. Probabilmente il gruppo di clandestini e’ stato sganciato a riva da scafisti o da accompagnatori casuali. 5 giugno, I Carabinieri della Stazione di Lampedusa hanno arrestato Alfredo Palmisano, 37 anni, di Lampedusa, accusato di maltrattamenti in famiglia, minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, allorche’, forse perche’ preda dei fumi dell’alcol, ha malmenato la moglie e la suocera, e poi si e’ scagliato contro i militari dell’Arma, intervenuti per sedare lo scontro. Il Tribunale di Agrigento, accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Giuseppe Lauricella, ha scarcerato Palmisano, in attesa del giudizio per direttissima. 5 giugno, La Guardia di Finanza di Agrigento, agli ordini del colonnello Massimo Sobra’, ha intensificato i controlli nei centri scommesse e nelle sale da gioco. In particolare, tra gennaio e maggio sono stati eseguiti 22 controlli. Ecco gli esiti : 20 denunce penali, 17 violazioni amministrative, il sequestro di circa 50 strumenti informatici, fra computer ed altro materiale. Nel secondo semestre del 2012, le Fiamme gialle, in tutta la provincia agrigentina, hanno rilevato 40 violazioni amministrative e penali, denunciando 9 persone e sequestrando 48 videogames e videopoker. 5 giugno, Accogliendo le argomentazioni del difensore, l’avvocato Barbara Garascia, di una donna e del figlio minore, la Corte d’Appello di Palermo ha condannato a 9 mesi di reclusione Giuseppe Occhilli di Palma di Montechiaro, imputato di ingiuria e maltrattamenti in famiglia. L’ uomo risarcira’ il danno a moglie e figlio Parti civili. 6 giugno, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione della requisitoria, il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il pubblico ministero Luca Sciarretta hanno chiesto la condanna a 8 anni e 6 mesi di reclusione a carico dell’ex sindaco di Lampedusa e Linosa, Bernardo De Rubeis, accusato di concussione ed abuso di ufficio. De Rubeis avrebbe costretto 3 imprenditori a pagare delle tangenti in cambio del pagamento di alcuni crediti che vantavano nei confronti del Municipio e di una licenza edilizia per la costruzione di un complesso turistico. Inoltre, la Procura agrigentina ha chiesto la condanna dell’ ex capo dell’ Ufficio tecnico comunale di Lampedusa, Alfonso Averna, ad 1 anno di carcere, dell’ex segretario generale, Salvatore Caffo, a 6 mesi, e dell’ex consigliere comunale, Santino Brischetto, a 2 anni. 6 giugno, I Carabinieri hanno arrestato, in flagranza di reato, Roberto Dangelo, 32 anni, di Ribera, per estorsione, lesioni personali e minacce, allorche’ e’ stato sorpreso intento a ricevere in consegna da una persona, una donna, dopo averla minacciata e aggredita, 200 euro. 6 giugno, I Carabinieri della Stazione di Cattolica Eraclea, in collaborazione con la Guardia di Finanza, hanno arrestato Giambattista Sciascia, 26 anni, e Antonino Sciascia, 28 anni, entrambi di Cattolica, sorpresi, nel corso di perquisizione domiciliare, in possesso di 27 grammi di hashish e 140 euro in contanti, forse provento di spaccio. 6 giugno, A Favara, i Carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato Alessandro Bosco, 33 anni, di Favara, titolare di un bar, accusato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti allorche’ e’ stato sorpreso in possesso di 5 grammi di polvere bianca, verosimilmente cocaina, e di materiali utili al confezionamento della droga. Il Tribunale di Agrigento ha convalidato l’arresto, e, accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Giuseppe Barba e Maria Nicotra, ha scarcerato Bosco imponendogli l’ obbligo di dimora a Favara. 6 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha disposto il non luogo a procedere a favore di Calogero Morello, 60 anni, funzionario regionale, ex responsabile della Ripartizione faunistico venatoria di Agrigento. Morello e’ stato accusato di abuso in atti d’ufficio per delle presunte irregolarita’ nella trattazione di una pratica relativa a un indennizzo. 6 giugno, Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Gioacchino Scaduto, accogliendo quanto richiesto dalla Direzione distrettuale antimafia, ha disposto il giudizio immediato a carico di Calogero Falsone, 46 anni, di Campobello di Licata, fratello del boss Giuseppe, accusato di tentato omicidio aggravato ed estorsione aggravata a danno di due pastori, allorche’ avrebbe sparato contro Constantin Talmaciu, 25 anni, pastore romeno, scampato all’attentato fuggendo, e avrebbe minacciato altri due pastori per questioni di pascolo su terreni. I due pastori avrebbero anche ricevuto al proprio recapito un proiettile calibro 357magnum. Prima udienza in Tribunale il prossimo 17 luglio. 6 giugno, Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, su richiesta della Procura di Agrigento, ha ordinato l’arresto ai domiciliari, eseguito dai Carabinieri, di Francesco Modica Amore, 27 anni, di Siculiana, gia’ indagato per un violento pestaggio a danno di uno studente universitario di 24 anni, aggredito la notte della vigilia del Natale scorso a Siculiana. Il 2 maggio scorso, Modica Amore avrebbe incontrato la vittima del pestaggio e l’avrebbe minacciato di morte. 6 giugno, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 3 anni e 5 mesi di reclusione a carico di Ignazio Filippazzo, di Porto Empedocle, imputato di stalking a danno della sua ex compagna. Filippazzo, noto istruttore di arti marziali, e’ stato accusato dalla ex compagna di averla picchiata e di averla anche molestata dopo la loro separazione. La giovane si e’ costituita in giudizio parte civile. La sentenza e’ attesa il prossimo 11 giugno. 6 giugno, La marijuana e’ una droga che ha anche effetti terapeutici, curativi, ed e’ stato provato, scientificamente. E adesso anche giudiziariamente. Infatti, al Tribunale di Agrigento, e forse e’ un caso che sara’ annotato tra gli orientamenti della giurisprudenza e di cui si interesseranno Marco Pannella e i radicali, il Giudice ha assolto un imputato che ha dimostrato che per fini curativi ha detenuto piu’ di 50 grammi di canapa indiana. Lui e’ Daniele Lentini, 39 anni, di Agrigento, e il suo difensore e’ l’avvocato Arnaldo Faro. Daniele Lentini e’ impiegato, e’ un funzionario dell’ Agenzia delle Entrate. Il 9 agosto 2012 i Carabinieri lo hanno arrestato ai domiciliari perche’ lo hanno sorpreso al Villaggio Mose’, lungo il Viale Leonardo Sciascia, a bordo della sua bicicletta elettrica, in possesso di quasi 51 grammi di marijuana, dentro uno zaino. L’ 11 agosto il Tribunale non ha convalidato l’arresto, e ha liberato Lentini. Poi, l’ imputazione per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio e per uso non strettamente personale. Poi, il processo, e il giudizio abbreviato, che l’ avvocato Arnaldo Faro ha condizionato all’ acquisizione di una consulenza tecnica, che e’ stata eseguita dal medico legale e primario di psichiatria, Oliviero Oliveri. Ebbene, la perizia del dottore Oliveri ha dimostrato che Daniele Lentini non ha detenuto tanta marijuana per spacciare ma a fine terapeutico, per alleviare i dolori conseguenti ad un grave incidente stradale in cui ha subito numerosi traumi. Anche il pubblico ministero si e’ associato : “assolvete Daniele Lentini”. E cosi’ e’ stato. Dopo due ore di camera di consiglio, il Giudice per le udienze preliminari, Franco Provenzano, ha assolto il 39enne agrigentino. 7 giugno, Ad Agrigento sono stati sequestrati 3 cantieri abusivi in contrada Maddalusa, in una zona sottoposta a vincolo archeologico, paesaggistico e ambientale, a poche centinaia di metri dal perimetro della Valle dei Templi. I sigilli sono stati apposti a un fabbricato e all’interno di 2 villette dove sono state costruite tettoie e strutture in muratura. Tutti i lavori sono privi di concessione edilizia e di nulla osta del Genio Civile e della Soprintendenza ai Beni culturali. I proprietari sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Agrigento e risponderanno di abusivismo edilizio. 7 giugno, I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno arrestato ai domiciliari Calogero Vinciguerra, 23 anni, accusato di detenzione a fini di spaccio di stupefacenti perche’ sorpreso in possesso di alcuni grammi di hashish. 7 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha disposto il rinvio a giudizio a carico di Libertino Vasile Cozzo, 37 anni, di Porto Empedocle, che rispondera’ di maltrattamenti e lesioni a danno della compagna e della suocera. 7 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha condannato a 8 mesi di reclusione Salvatore Tuttolomondo, 29 anni, di Porto Empedocle, accusato di avere fornito false generalita’ ai poliziotti allorche’ ad un controllo si e’ spacciato per suo fratello, Marco Tuttolomondo. Lo scorso 16 maggio, Tuttolomondo e’ stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione perche’ piu’ volte, simulando di essere un pubblico ufficiale, ha raggirato ignari pensionati, ottenendo soldi per fantomatiche verifiche fiscali o multe da pagare. 7 giugno, La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, indagato, nella qualita’ di presidente della Fondazione teatro “Luigi Pirandello”, di abuso di ufficio. Chiesto il rinvio a giudizio anche del giornalista Domenico Vecchio perche’ nella qualita’ di beneficiario dell’incarico ricevuto il 27 gennaio del 2012, avrebbe concorso nell’ abuso d’ufficio contestato a Zambuto. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dai pubblici ministeri Andrea Maggioni e Matteo Delpini, ipotizza il conferimento illegittimo di alcuni incarichi di natura professionale nell’ambito dell’edizione 2012 della Sagra del Mandorlo in fiore. 7 giugno, Sono stati compiuti altri rilievi sul cadavere bruciato scoperto dentro il portabagagli dell’ automobile Fiat Brava di Calogero Ciulo, 44 anni, di Canicatti’, del quale non vi e’ piu’ nessuna traccia da lunedi’ 27 maggio. Ebbene, la vittima e’ stata assassinata con un colpo di fucile a canne mozze caricato a pallettoni. 9 pallettoni hanno forato il torace, da distanza ravvicinata. Il cadavere carbonizzato e’ stato sottoposto all’ autopsia nella camera mortuaria dell’ospedale Barone Lombardo di Canicatti’. Poi, e’ stato trasferito all’Istituto di medicina legale di Palermo per altri approfonditi esami. 7 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Franco Provenzano, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione Salvatore Zambuto, 55 anni, di Agrigento, imputato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Zambuto e’ stato arrestato dai Carabinieri il 16 novembre 2012 perche’ sorpreso in possesso di 11 grammi di hashish. 7 giugno, I poliziotti della squadra Volanti della Questura di Agrigento hanno arrestato Lakoal Houcine, 47 anni, originario della Tunisia e residente ad Agrigento, allorche’ avrebbe prima maltrattato la moglie e poi aggredito i poliziotti intervenuti per sedare lo scontro, nel centro storico. 7 giugno, La Capitaneria di Porto Empedocle, tramite i marinai del circondario marittimo di Lampedusa, nell’ambito di controlli di contrasto alla pesca illegale, ha sequestrato, e poi posto in vendita all’ asta, 585 chili di tonno rosso. La vendita del prodotto ha consentito allo Stato un introito di 1.755 euro. Una multa di 4mila euro e’ stata inflitta al trasgressore. 7 giugno, Fuoco nell’agrigentino. A Naro ha subito un incendio un camion parcheggiato nelle vicinanze del cimitero comunale. A Siculiana, in via Marconi, fuoco a due automobili posteggiate, prima la Ford Focus di un tunisino, e poi, in propagazione, una Fiat Punto di un operaio. A Raffadali, in contrada Pezzalunga, fiamme all’automobile Dacia Santero di un pensionato in uso al genero, un impiegato. 8 giugno, Recuperato morto Pierpaolo Ruffo, sub 24enne annegato a Sciacca. Il suo ultimo messaggio e’ stato alle ore 13 di ieri, e su Facebook, tramite cellulare, ha scritto : “oggi il mare spacca”. E cosi’ e’ stato. Profezia di sventura. Adesso sullo stesso post sono centinaia le condivisioni e i commenti, tra cordoglio, incredulita’, disperazione e sconforto. Pierpaolo Ruffo e’ morto annegato, nel mare a Sciacca, la sua’ citta’, tra le localita’ Stazzone e Lido. Lui, 24 anni di eta’, e tre amici, si sono immersi, nel tardo pomeriggio di ieri, alle 18.30. Una battuta di pesca di ricci, amatoriale, senza attrezzature particolari, in apnea, nei pressi di una barriera di scogli. Poi, alle 7 della sera, i 3 sono emersi. Pierpaolo Ruffo no. E’ stato lanciato l’allarme. Le ricerche, affannose. Capitaneria, Carabinieri, Polizia, alcuni pescherecci, e i sommozzatori del Vigili del fuoco. Poco dopo la mezzanotte il cadavere del ragazzo e’ stato recuperato, a pochi metri da dove Pierpaolo si e’ tuffato. Forse e’ morto incastrato tra la scogliera, forse e’ stato vittima di un malore, forse ha sbattuto la testa contro una roccia. E’ inchiesta della Procura saccense. Sul posto lo strazio dei genitori. Il padre, bancario, e’ consigliere comunale a Sciacca. La madre lavora in Tribunale. Invece, Pierpaolo Ruffo, amante della natura, del mare e della pesca, ha lavorato in Veneto, a Jesolo, in provincia di Venezia. Anche sul profilo Facebook ha scritto : vivo a Jesolo. A Sciacca e’ stato in vacanza, breve, pronto a ripartire. La morte lo ha colto a tradimento, sott’acqua, approfittando che fosse intento a coltivare la sua passione. 10 giugno, Su richiesta del Procuratore aggiunto di Agrigento, Ignazio Fonzo, e del sostituto titolare dell’ inchiesta, Giacomo Forte, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, ha firmato l’ ordine di arresto ai domiciliari a carico dell’ imprenditore di Agrigento, Corrado Di Salvo, 50 anni, amministratore della societa’ Medical gas criogenici, e di Anna Licitra, 57 anni, di Nicosia, rappresentante legale della ditta “Quattro piu’ ”. Secondo quanto emerso dalle indagini, sostenute dai Carabinieri del Nas, il Nucleo tutela della salute, di Palermo, diretti dal capitano Mansueto Antonio Cosentino, sarebbero state compiute delle irregolarita’ nell’ ambito di due gare : la fornitura per 5 anni in somministrazione domiciliare di ossigeno terapeutico, per un importo complessivo di circa 11,5 milioni di euro, e la fornitura di arredi per ambulatori medici per 2 anni, per 214mila euro. A carico di altri 2 indagati, Giuseppe Mario Paterlini e Spartaco Polimadei, entrambi di 50 anni, ed entrambi dirigenti della societa’ per prodotti medici, “Sapio life”, e’ stato imposto il divieto di esercitare attivita’ professionali e commerciali. Gli indagati sono complessivamente 10. Avvisi per essere sottoposti a interrogatorio sono stati notificati a 2 dipendenti dell'Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, Antonio Maria Domenico La Valle, 56 anni, e Vincenzo Ripellino, 34 anni, che sono stati presidente e componente della commissione di una delle due gare sotto indagine. Gli altri 4 indagati sono l’ex manager dell’ Azienda sanitaria di Agrigento, Salvatore Olivieri, 72 anni, di Catania, poi Giuseppe Sanfilippo, 34 anni, di Licata, collaboratore amministrativo, Antonino Tavormina, 66 anni, di Menfi, direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria di Agrigento, e Giuseppe Scozzari, 42 anni, di Licata, operatore al Poliambulatorio di Licata. 10 giugno, Questa mattina, a Lampedusa, in via Terranova, ha subito un incendio, per cause in corso di accertamento, una lavanderia non piu’ in uso da tempo. Il fuoco e’ divampato all’ interno di un capannone intorno alle ore 6 e, tra l’altro, ha bruciato infissi e un furgoncino. Sul posto e’ intervenuta una squadra dei Vigili del fuoco del Distaccamento terrestre di Lampedusa. Hanno lavorato 2 squadre di soccorso. Indagano i Carabinieri della locale stazione. 10 giugno, La Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di Paolo Airo’, 45 anni, di Favara, operaio, che rispondera’ di violenza sessuale aggravata allorche’ il 14 ottobre del 2011 avrebbe palpeggiato una quindicenne all’interno di un cantiere in via Mattarella a Favara dove Airo’ e’ stato impegnato a lavoro. Il favarese ha sempre sostenuto la propria estraneita’ a quanto gli e’ contestato, e gia’ la Procura, inizialmente, ha proposto l’archiviazione dell’inchiesta. 10 giugno, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno arrestato Benedetto Bondi’, 24 anni, che rispondera’ di evasione allorche’ e’ stato sorpreso in strada quando invece e’ sottoposto agli arresti domiciliari per una presunta estorsione a danno di un commerciante del centro storico cittadino. Bondi’ e’ stato ancora ristretto ai domiciliari. 10 giugno, A Lampedusa sono approdati 36 migranti, fra cui una donna, soccorsi da 2 motovedette della Guardia costiera a 42 miglia a sud dalla costa. A lanciare l'allarme e’ stata una nave tunisina che ha avvistato il barcone. Alcuni migranti, per paura di essere rimpatriati, si sono lanciati in mare, ma sono poi risaliti sull'imbarcazione. 10 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha applicato la pena concordata di 4 anni di reclusione a carico di Sebastiano Ciccazzo, 51 anni, di Favara, arrestato dai Carabinieri il 26 marzo scorso perche’ sorpreso, in via Caltanissetta a Favara, in possesso di 10 panetti di hashish del peso complessivo di 1 chilo, e di 15 grammi di cocaina, nascosti dentro uno zaino. 10 giugno, Ad Agrigento imperversano i furti nelle abitazioni private, e le forze dell’ ordine hanno intensificato i pattugliamenti del territorio. A Villaseta, i poliziotti della Squadra Volanti hanno controllato due automobili e due roulotte in un parcheggio in via Caduti di Marzabotto e hanno imposto a 4 nomadi, tra 2 uomini e 2 donne, gia’ con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, i fogli di via firmati dal questore di Agrigento, Giuseppe Bisogno, con il divieto di rientro ad Agrigento per i prossimi 3 anni. 10 giugno, Accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Nino Gaziano e Calogero Meli, il Tribunale del Riesame di Palermo ha scarcerato, per carenza di gravi indizi di colpevolezza, e ha restituito la liberta’ ad Angelo Carita’, 58 anni, di Licata, imprenditore agricolo, arrestato lo scorso 20 maggio perche’ accusato di sequestro di persona, omicidio aggravato e occultamento di cadavere in riferimento alla presunta morte dell’ imprenditore di Licata, Giovanni Brunetto, del quale non vi e’ piu’ nessuna traccia dallo scorso 7 maggio. 11 giugno, Non solo l’ imprenditore agricolo di Licata, Angelo Carita’. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha scarcerato anche il dipendente di Carita’, Angelo Bianchi, 37 anni, di Licata, arrestato anche lui lo scorso 20 maggio perche’ accusato di sequestro di persona, omicidio aggravato e occultamento di cadavere in riferimento alla presunta morte dell’ imprenditore di Licata, Giovanni Brunetto, del quale non vi e’ piu’ nessuna traccia dallo scorso 7 maggio. Lo scorso 10 maggio, invece, lungo la strada statale 123, tra Canicatti’ e Campobello di Licata, e’ stata scoperta parcheggiata in una piazzola di sosta l’ automobile, una Fiat "Punto”, di Brunetto. L’ imprenditore fantasma sarebbe stato creditore, di una somma tra i 40 e i 100mila euro, da parte di Angelo Carita’, e i due avrebbero spesso litigato . 11 giugno, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Canicatti’, in collaborazione con personale specializzato del Distretto Minerario di Caltanissetta, hanno sorpreso, in un’area in contrada “San Filippo”, nelle campagne di Canicatti’, un escavatore impegnato ad estrarre pietrisco per uso edile. I militari hanno rilevato l’ esercizio illecito di attivita’ estrattiva di inerti e l’ omessa nomina del direttore responsabile in una cava abusiva. Alla titolare dell’ impresa, C M G, sono le iniziali del nome, di Canicatti’, e’ stata inflitta una sanzione pecuniaria di oltre 20mila euro. La donna e’ stata inoltre segnalata alla competente Autorita’ giudiziaria. 12 giugno, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini del vice Questore, Cesare Castelli, hanno arrestato Cristian Pagliaro, 27 anni, e Pietro Pulsiano, 42 anni, entrambi di Porto Empedocle e con precedenti penali, perche’ ritenuti responsabili, in concorso, di ricettazione. Pagliaro e Pulsiano sono stati arrestati dai poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle il 30 gennaio scorso perche’ sorpresi a Realmonte, in localita’ Punta Grande, in flagranza del furto di due borsoni all’interno di un’automobile. E sono stati condannati in primo grado. Nel corso delle successive perquisizioni domiciliari, gli agenti hanno scoperto e sequestrato 4 telefoni cellulari, provento di furto. Pertanto, adesso, a conclusione delle indagini, la Procura agrigentina ha firmato l’ordine di arresto ai domiciliari di Pagliaro e Pulsiano per ricettazione. 12 giugno, A Porto Empedocle, nottetempo, nella zona dei Grandi Lavori, ha subito un incendio l’ Opel Astra Station Wagon di un pescatore quarantenne. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e la Polizia. Indagini in corso. 12 giugno, Prosegue a ritmo altalenante il destino dei soldi sequestrati all’ ex capo dell’ Ufficio tecnico comunale di Lampedusa, Giuseppe Gabriele, e all’ex consulente Gioacchino Giancone, inquisiti nell’ambito di una inchiesta per presunte tangenti legate ad affari urbanistici. Dunque, la Procura ha ottenuto il sequestro di 295 mila euro destinati a Gabriele e Giancone, poi il Riesame li ha dissequestrati, poi la Procura ha ottenuto ancora il sequestro, e adesso il Tribunale di Agrigento, su ricorso dei difensori, ha confermato il sequestro fino alla somma di 273 mila euro, restituendo solo 22 mila euro perche’ corrispettivo di un lavoro che sarebbe stato compiuto. 12 giugno, Ad Agrigento, in Salita Madonna degli Angeli, nei pressi di Via Atenea, approfittando della momentanea assenza dell’anziana proprietaria, ignoti ladri hanno forzato l’ ingresso e hanno svaligiato un appartamento, rubando gioielli e soldi per circa 30mila euro dall’ interno di una cassaforte che e’ stata scassinata. 12 giugno, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 10 mesi di reclusione Ignazio Filippazzo, 50 anni, di Porto Empedocle, imputato di stalking a danno della sua ex compagna. Filippazzo, noto istruttore di arti marziali, e’ stato accusato dalla ex compagna di averla picchiata e di averla anche molestata dopo la loro separazione. La donna si e’ costituita in giudizio parte civile. 12 giugno, Il 31 luglio 2011 approdo’ a Lampedusa una barca con a bordo 271 profughi e, dentro la stiva di 8 metri, 25 cadaveri. Durante la traversata 50 sono stati rinchiusi nella stiva, e 25 sono morti, per asfissia, e 2 anche per le percosse subite. Il processo a carico degli scafisti e’ in corso al Tribunale di Agrigento dove i pubblici ministeri, Andrea Bianchi e Giacomo Forte, a conclusione della requisitoria, hanno chiesto 18 anni di reclusione a carico di Mohamed Moussa, 21 anni, della Somalia, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e strage. Chiesta inoltre l’assoluzione, dall’ accusa di omicidio, per Zaki Hasan, 56 anni, della Siria. La sentenza della Corte d’Assise, presieduta da Luisa Turco, e’ attesa il 21 giugno. 12 giugno, A Menfi, i Carabinieri hanno arrestato, ai domiciliari, i cugini Giovanni e Andrea Pilo, di 28 e 18 anni, allorche’, approfittando della chiusura pomeridiana di un bar nel centro di Menfi, hanno forzato la porta d’ingresso e hanno rubato i soldi custoditi nel registratore di cassa. Sono stati pero’ sorpresi in flagranza da una pattuglia di carabinieri in servizio di controllo. 13 giugno, La maxi inchiesta antimafia nell’ agrigentino, “Scacco matto”, in Cassazione. La Suprema Corte ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna a 6 anni di carcere a favore di Paolo Capizzi, 45 anni, di Ribera, e ne ha disposto l’immediata scarcerazione. Capizzi e’ stato imputato di estorsioni legate ai lavori di costruzione della condotta Favara di Burgio. Inoltre, la Cassazione ha annullato con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello le condanne inflitte a Raffaele Sala di Burgio 9 anni e 8 mesi di reclusione, Paolo Capizzi, 73 anni di eta’, di Ribera 10 anni, Francesco Capizzi di Ribera 12 anni, Accursio Dimino di Sciacca 9 anni e 4 mesi, e Gino Guzzo di Montevago 18 anni. Poi, la Cassazione ha confermato le sentenze di condanna per Salvatore Imbornone di Lucca Sicula a 10 anni e 8 mesi di carcere, Giuseppe Capizzi, 47 anni di eta’, di Ribera a 6 anni di reclusione, Calogero Rizzuto di Sambuca di Sicilia 4 anni e 8 mesi, Antonino Gulotta di Montevago 10 anni, Giuseppe Capizzi, 45 anni di eta’, di Ribera, a 8 anni e 8 mesi, e Michele Barreca di Menfi 6 mesi di reclusione. Infine, confermate le assoluzioni per Antonino Montalbano di Ribera, Michele Giambrone di Villafranca Sicula, Giuseppe Orlando di Ribera, Pietro Antonio Derelitto di Burgio, Giacomo Corso, Giuseppe Barreca e Leonardo Tavormina, tutti e tre di Menfi. 13 giugno, Ad Agrigento, al reparto Unita’ intensiva dell’ Ospedale San Giovanni di Dio, e’ morto un detenuto del carcere Petrusa di Agrigento, Salvatore Cigna, 51 anni, di Canicatti’. Cigna, da tempo sofferente di cuore, e’ stato ricoverato a seguito di una crisi cardiaca. L’ultimo colloquio in carcere con i familiari risale al primo giugno. Nei giorni scorsi si sarebbe lamentato delle proprie condizioni fisiche, e di non trarre beneficio dall’assistenza sanitaria in carcere. I funerali di Cigna nel pomeriggio a Canicatti’ nella chiesa di Santo Spirito. 13 giugno, La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento ha dissequestrato una parte dei beni al presunto mafioso di Canicatti’, Angelo Di Bella, 56 anni. A Di Bella sono state restituite 3 ditte individuali, 5 societa’, conti correnti e diversi beni immobili intestati a lui e ai suoi familiari. I giudici hanno invece disposto la confisca di una parte del capitale sociale di una societa’ azionista di un centro commerciale agrigentino. A Di Bella inoltre e’ stata applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per 3 anni. 13 giugno, Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo ha revocato gli arresti ospedalieri che lo scorso 30 maggio sono stati concessi presso il reparto detenuti dell’ ospedale Civico di Palermo a Calogero Falsone, di Campobello di Licata, fratello del boss Giuseppe. Calogero Falsone e’ atteso in udienza al Tribunale di Palermo il prossimo 17 luglio, ed e’ accusato di estorsione ai danni di un’azienda casearia e del tentato omicidio di un pastore romeno. Entrambi i reati sono aggravati dal metodo mafioso. 14 giugno, Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, a conclusione dell’ interrogatorio di garanzia, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e ha restituito la liberta’ all’ imprenditore di Agrigento, Corrado Di Salvo, 49 anni, amministratore della societa’ Medical gas criogenici, ristretto ai domiciliari dallo scorso 10 giugno nell’ ambito di una inchiesta su alcune irregolarita’ legate ad appalti banditi dall’ Azienda sanitaria di Agrigento. Il Gip Davico ha inoltre respinto la richiesta di interdizione dall’esercizio della professione per gli imprenditori Giuseppe Mario Paterlini e Spartaco Polimadei, entrambi di 50 anni ed entrambi dirigenti della Sapio life. No anche alla sospensione dal servizio di Antonino Maria Domenico La Valle, 56 anni, di Agrigento, responsabile dell’Area gestione servizi appalti forniture dell’Azienda sanitaria di Agrigento, e di Vincenzo Ripellino, 44 anni, di Licata, collaboratore amministrativo dell’Area gestione servizi appalti forniture dell’Azienda sanitaria di Agrigento. Il Tribunale di Catania, che procede per rogatoria, ha confermato gli arresti domiciliari per Anna Licitra, 57 anni, di Nicosia, titolare della ditta “Quattro piu’ ”. 14 giugno, A Ribera, una 14enne e’ stata ferita da una coltellata alla gamba e ad un braccio al culmine di un tentativo di rapina in una casa nel centro storico. Dentro l’abitazione sarebbero entrati 4 malviventi, forse dell’ Est Europa, e che probabilmente hanno creduto che dentro non vi fosse nessuno. La ragazzina si e’ nascosta sotto un letto ma sarebbe stata scoperta, minacciata e ferita durante un tentativo di fuga. E’ stata la 14enne a lanciare l’allarme e poi e’ stata soccorsa in Ospedale a Ribera. Le sue condizioni non sono gravi. Nel frattempo, i Carabinieri di Ribera, Sciacca e Burgio hanno arrestato uno dei 4 banditi. Si tratta di Gheorghe Maftei, 57 anni, romeno, riconosciuto dalla ragazzina come il rapinatore che, aggredendola, piu’ degli altri avrebbe tentato di costringerla a rivelare dove fossero nascosti denaro e preziosi. 14 giugno, Sbarco di immigrati, all’alba di oggi, tra Siculiana Marina e Torre Salsa. Circa 200 extracomunitari, in viaggio dall’ Africa subsahariana, sono approdati con una barca fatiscente che si e’ arenata tra gli scogli. I migranti a nuoto hanno raggiunto la spiaggia, e poi si sono dileguati nella zona, soprattutto lungo la statale 115. Forze dell’ ordine a lavoro, tra blocchi e ricerche . Nel frattempo, il cadavere di un immigrato, dall'apparente eta’ di 20 - 25 anni, e’ stato scoperto a largo della spiaggia fra Siculiana Marina e Torre Salsa. Verosimilmente, lo sventurato e’ morto nel corso della traversata verso il rocambolesco approdo. 14 giugno, Il Tribunale di Agrigento ha assolto dall’accusa di furto aggravato Pino Tortorici, 51 anni, e Valentino Quadrone, 52 anni, entrambi di Montallegro, arrestati dai Carabinieri perche’ ritenuti gli autori del furto di tubi e raccordi in ferro dalla condotta idrica dismessa del Consorzio di bonifica, in contrada Piana Vizzi, a Ribera. I due imputati hanno dimostrato che il prelievo della tubatura e’ stato autorizzato dai detentori della stessa. 14 giugno, Il Tribunale di Agrigento ha assolto il meccanico Giuseppe Tusciano, difeso dall’ avvocato Alfonso Tuttolomondo, dall’ accusa di lesioni a danno di Giuseppe Vitellaro e di danneggiamento dell’automobile dello stesso Vitellaro. Lo scontro tra i due sarebbe stato provocato da contrasti per distanze legali tra due costruzioni confinanti. 15 giugno, a Lampedusa sono sbarcati 95 migranti africani, tra cui 3 donne e un bambino, a bordo di un gommone alla deriva salvato dalla Marina militare e dalla Guardia costiera. Altri 99 profughi sono stati soccorsi su un altro gommone e poi condotti a Lampedusa, e poi ancora, altri 80 migranti tra cui 17 donne di cui 4 incinte. Altri gommoni si profilano all’orizzonte. 15 giugno, Lungo la statale 115, tra Palma di Montechiaro e Agrigento, la Polizia ha intercettato e bloccato 15 tunisini. Il gruppo di migranti sarebbe sbarcato nottetempo sulla spiaggia di Marina di Palma. Nessuna traccia vi e’ dell’imbarcazione. Indagini e ricerche di altri eventuali fuggitivi sono in corso. 15 giugno, Ad Agrigento ha subito un raid vandalico la Villa del Sole. Nottetempo, ignoti balordi hanno scavalcato la recinzione, e si sono accaniti contro l’ asilo in corso di ristrutturazione e un magazzino attiguo utilizzato come deposito di materiali da lavoro. I teppisti hanno svuotato gli estintori e distrutto un ingresso. Danneggiamenti anche ad una vasca. Prima della fuga, i vandali hanno imbrattato i muri del campo di basket. 15 giugno, Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Luisa Turco, ha disposto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari a favore di Giuseppe Alaimo, 55 anni, di Campobello di Licata, arrestato il 6 dicembre 2012 per tentato omicidio a danno del fratello, contro cui avrebbe esploso alcuni proiettili d’arma da fuoco senza colpirlo. Ad Alaimo e’ stato imposto il divieto di dimora a Campobello di Licata. 15 giugno, A Menfi i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Francesco Milici, 32 anni, che scontera’ una condanna a 3 mesi di reclusione per ripetuta violazione della misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali. 16 giugno, Nel Mediterraneo, tra Malta e Lampedusa, 7 migranti sono stati ingabbiati e sono morti. Le vittime si sarebbero disperatamente aggrappate a una gabbia per tonni trainata da un motopesca tunisino che poi pero’ ha tranciato il cavo. Alcuni avrebbero tentato anche di salire a bordo del peschereccio, ma sono stati respinti. Cosi’ hanno raccontato i loro compagni. E i 7 sono annegati, 85 miglia a sud di Malta. Gli altri superstiti, circa 95, sono stati soccorsi e salvati dalla Guardia costiera italiana. Hanno viaggiato su un gommone poi alla deriva, e sono stati avvistati da un aereo della Marina militare maltese. Poi, sono stati trasbordati sulle motovedette e condotti a Lampedusa. 17 giugno, A Porto Empedocle, ignoti malviventi, approfittando dell’ assenza temporanea della proprietaria, una vedova di 76 anni, hanno svaligiato un appartamento arrampicandosi sul ponteggio allestito per ristrutturare una palazzina. Il bottino ammonta a circa 50mila euro, tra denaro contante e oggetti preziosi. 17 giugno, A Palma di Montechiaro, ignoti hanno cosparso di liquido infiammabile e hanno appiccato il fuoco ad un portone di ingresso secondario alla Chiesa Madre. Le fiamme sono state subito domate da Vigili del fuoco, Carabinieri e Polizia, anche con degli estintori. Indagini in corso. 17 giugno, A Sciacca la Polizia ha scoperto una sala giochi clandestina in via Toscana, in un magazzino con 6 postazioni di macchinette del tipo video poker, tutte irregolari. All’interno delle macchinette sono state sequestrate monete per complessivi 1.188 euro. Tre persone sono state denunciate per gioco d’azzardo : C F 41 anni di Ribera, S L R 32 anni di Sciacca, e una donna, L S 27 anni, anche lei di Sciacca. 17 giugno, A Canicatti’, una festa da ballo e’ stata organizzata, senza le necessarie autorizzazioni della Questura di Agrigento, all’interno di un palazzo baronale della citta’. Il presidente dell’associazione culturale organizzatrice e’ stato sanzionato. 17 giugno, A Cammarata, in localita’ Montone, nelle campagne, per cause in corso di accertamento, un incendio ha bruciato un capannone di un’azienda agricola. Le fiamme sarebbero divampate all’ interno di un fabbricato adibito a magazzino con dentro accatastate 300 balle di fieno, ancora verdi e umide, e in fase di essiccazione. Il capannone e’ di tre fratelli di Valledolmo, tutti agricoltori. Indagano i Carabinieri. 17 giugno, Nel 2008, in un tratto di mare antistante la localita’ marina Rocca Regina, a Sciacca, emersero delle chiazze oleose, e si ritenne che l’inquinamento fosse stato provocato da un impianto di carburanti nella zona. Ebbene, adesso, il Tribunale di Sciacca ha assolto i 5 imputati. Si tratta del presidente della cooperativa “Pescatori”, Nino Randazzo, e l’imprenditore Giuseppe Curreri, entrambi gestori dell’ impianto di carburanti. Poi, l’addetto all’impianto della cooperativa, Matteo Scaduto, e poi Maria Carmela Prussia, di Palma di Montechiaro, e Gerlando Lena, di San Giovanni Gemini, rispettivamente legale rappresentante e direttore dei lavori del distributore. 17 giugno, Ad Agrigento, in via Manzoni, approfittando dell’ assenza temporanea della proprietaria, una vedova di 76 anni, ignoti hanno rubato in un appartamento, dopo avere scassinato la cassaforte, gioielli per 8mila euro e denaro per 5 mila euro. 17 giugno, A Sciacca, la Guardia costiera ha sanzionato 2 saccensi sorpresi a pescare, sottacqua in apnea, durante le ore notturne, in localita’ Tonnara, ricci di mare, in violazione delle disposizioni in materia. 18 giugno, La Procura di Agrigento, tramite l’aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Santo Fornasier, ha chiesto il rinvio a giudizio a carico di 10 imputati, tra cui il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, nell’ ambito dell’ inchiesta sul crollo del Palazzo Lo Jacono - Maraventano, nel centro storico di Agrigento, il lunedi’ di Pasquetta 25 aprile 2011. Oltre Zambuto, saranno innanzi al Giudice per le udienze preliminari Giuseppe Principato, capo dell’Ufficio tecnico comunale di Agrigento, Calogero Tulumello, funzionario comunale, Attilio Sciara, capo della Protezione civile comunale, poi Gaspare Triassi, Marcello Cappellino e Andrea Patti, componenti del collegio di progettazione e di direzione dei lavori urgenti per il recupero in sicurezza del palazzo, poi Giuseppe, Calogero e Carmelo Analfino di Agrigento, tutti e tre esponenti della ditta che ha eseguito i lavori. I 10, a vario titolo, rispondono – si legge nel capo di accusa - “di condotte colpose perche’ negligenti, imprudenti ed imperite, per non idoneita’ tecnica dei progetti di lavoro, per la inutilita’ delle opere eseguite, insufficienti, mal compiute e prive di una seria logica di progetto”. 18 giugno, Venerando Rino Arnone, 43 anni, di Grotte, fotografo professionista, e’ morto nottetempo vittima di uno choc anafilattico dopo essere stato punto ad una gamba da un’ ape. Arnone, per anni, ha coltivato la passione dell'apicoltura. Poi, pero’, ha sofferto di allergia. Ieri sera un amico ha chiesto il suo aiuto per rimuovere un alveare, e non ha risposto di no, recandosi al confine fra Racalmuto e Grotte, dove e’ stato punto da un’ape. A casa non e’ stato piu’ in grado di respirare, ed e’ morto. 18 giugno, Non si placa la violenta recrudescenza di flussi clandestini verso Lampedusa. Nottetempo sono sbarcati 259 migranti, in viaggio dalle coste libiche. I primi 77, tra cui 17 donne, sono stati soccorsi a bordo di un gommone in difficolta’. Poi, e’ stato recuperato un altro gommone alla deriva, con a bordo 182 persone, tra cui 27 donne e 5 minori. Al Centro d’ accoglienza di Lampedusa adesso sono ospiti quasi mille persone, a fronte di una capienza di 300 posti. 18 giugno, Il Tribunale di Agrigento ha assolto l’avvocato Giuseppe Arnone, difeso dall’avvocato Valentina Riccobene, dall’accusa di avere diffamato il sindacalista Salvatore Grado, gia’ presidente della Cassa Edile di Agrigento. L’ipotesi di diffamazione contestata e’ legata a quanto scritto da Arnone nel libro Bagani, in riferimento alla percezione della cospicua buonuscita dalla Cassa edile, per diverse centinaia di migliaia di euro, da parte del sindacalista Grado. 18 giugno, A Racalmuto, in contrada Firrio Cantarella, ignoti hanno danneggiato la tubazione idrica in polietilene in piu’ punti, per un tratto di circa 40metri, con tagli presumibilmente compiuti con una cesoia taglia tubi. Girgenti Acque ha denunciato il sabotaggio, che ha provocato l’ interruzione della fornitura idrica a circa 80 famiglie residenti nella zona. Indagini in corso. 18 giugno, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno arrestato G M 29 anni, di Cattolica Eraclea, che scontera’ un residuo di pena di 2 anni e 10 mesi di reclusione per lesioni aggravate e violenza sessuale a danno dell’ex fidanzata, tra il 2006 e il 2007, a Cattolica Eraclea. 19 giugno, Al processo antimafia nell’agrigentino cosiddetto “Nuova Cupola”, a carico di 41 imputati giudicati in abbreviato, l’ imprenditore di Grotte, Antonio Mancuso, titolare della ditta Sicily Food che produce prodotti alimentari surgelati, tramite il suo legale di fiducia ha ritirato la costituzione di parte civile. Nel frattempo, conclusa la requisitoria, i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Rita Fulantelli ed Emanuele Ravaglioli, hanno chiesto 39 condanne, per 370 anni di carcere, e una assoluzione. Giuseppe Anzalone e Filippo Azzarello, di Ventimiglia di Sicilia, 6 anni di reclusione ciascuno. Roberto Belvedere, di Agrigento, 6 anni. Natale Bianchi, di Palermo, 14 anni. Antonio Brucculeri, di Agrigento, 2 anni. Vincenzo Cacciatore, di Agrigento, 14 anni. Pietro Capraro, di Agrigento, 14 anni. Gaspare Carapezza, di Agrigento, 6 anni. Francesco Paolo Cioffi, di Agrigento, 6 anni. Vincenzo Cipolla, di San Biagio Platani, 6 anni. Luca Cosentino, di Agrigento, 15 anni. Giuseppe Giovanni Faldetta, di Casteltermini, 6 anni. Raffaele Faldetta, di Casteltermini, 12 anni. Gerlando Fragapane, di Santa Elisabetta, 6 anni. Antonino Gagliano, di 41 anni, di Siculiana, 1 anno. Antonino Gagliano, di 46 anni, di Siculiana, 14 anni. Dario Giardina, di Agrigento, 12 anni. Gerlando Gibilaro, di Agrigento, 12 anni. Salvatore Guarragi, di Porto Empedocle, 12 anni. Giuseppe Infantino, di Agrigento, 12 anni. Roberto Lampasona, di Santa Elisabetta, 10 anni. Antonino Mangione, Rosario Mangione, e Salvino Mangione, tutti di Agrigento, 6 anni ciascuno. Stefano Mangione, di Raffadali, 14 anni. Antonino Mazza, di Palma di Montechiaro, 6 anni. Fabrizio Messina, di Porto Empedocle, 16 anni. Giovanni Rampello, di Agrigento, 6 anni e 4 mesi. Francesco Ribisi, di Palma di Montechiaro, 20 anni. Maurizio Rizzo, di Agrigento, 14 anni. Salvatore Russo Fiorino, di Raffadali, 6 anni e 6 mesi. Maurizio Salemi, di Porto Empedocle, 2 anni. Leo Sutera, di Sambuca di Sicilia, 18 anni. Giovanni Stefano Tarallo, di Santa Elisabetta, 18 anni. Giorgio Traina, di Porto Empedocle, 12 anni e 4 mesi. Alfonso Tuttolomondo, di Porto Empedocle, 4 anni. Pasquale Vetro, di Favara, 6 anni. Roberto Romeo, di Porto Empedocle, 6 anni e 6 mesi. Lucio Francesco Vazzano, di Ventimiglia di Sicilia, 10 anni. Unica assoluzione richiesta per Stefano Alessandro Rizzo, 37 anni, di Santa Elisabetta. Stralciata la posizione di Antonio Orlando, 61 anni, di Baucina. 19 giugno, A Lampedusa, al Centro d’accoglienza in contrada Imbriacola, e’ sempre emergenza sovraffollamento. Attualmente sono ospiti circa 1.150 persone, a fronte di una capienza massima di 300 posti. Procedono, ma molto a rilento, i trasferimenti sui traghetti di linea per Porto Empedocle. Nel frattempo, alle prime ore del mattino di oggi, altri 97 migranti sono approdati a Lampedusa dopo essere stati soccorsi dal mercantile Ice Ranger a 105 miglia a sud dall'isola, in acque libiche. I profughi sono stati poi trasbordati sulle motovedette della Guardia costiera. Ieri sera, piu’ sotto costa, sono stati soccorsi 85 migranti, tra cui 18 donne, a bordo di un gommone in difficolta’. 19 giugno, Una rivolta si e’ scatenata a Porto Empedocle, all’ interno della tensostruttura che ospita i migranti clandestini in attesa del trasferimento in altri Centri d’accoglienza. Una trentina di nordafricani hanno forzato i cancelli e sono fuggiti. Un poliziotto e un carabiniere hanno subito delle ferite, e sono stati costretti a ricorrere alle cure ospedaliere. Ricerche in corso dei fuggitivi. 19 giugno, Due donne incinte, di origini subsahariane, sono state trasferite con elisoccorso del 118 all'ospedale "Civico" di Palermo dal centro d'accoglienza di Lampedusa. Il trasferimento si e’ reso necessario a causa dello stato di gravidanza. Ad accompagnare una delle due donne e’ anche un altro figlio in tenera eta’. 20 giugno, Incidente stradale lungo la statale 115, in prossimita’ del bivio per Campobello di Licata, in territorio di Palma di Montechiaro, dove, nottetempo, e’ morto Giuseppe Amato, 54 anni, di Palma di Montechiaro, che, a bordo di una Fiat Panda, si e’ scontrato con un pulmino su cui hanno subito ferite 3 persone ricoverate all’ Ospedale di Licata. Sul posto Vigili del fuoco e Polizia stradale. 20 giugno, I sommozzatori dei Vigili del fuoco di Palermo hanno recuperato nottetempo il cadavere di un immigrato, a poche decine di metri dal relitto arenato tra gli scogli all’alba di venerdi’ scorso 14 giugno, nei pressi di Torre Salsa, tra Montallegro e Siculiana. Gia’ una prima vittima e’ stata recuperata subito dopo il naufragio. 20 giugno, Altri 43 profughi, tutti uomini in viaggio dall’ Africa subsahariana, sono sbarcati a Lampedusa dopo essere stati soccorsi da una motovedetta della Guardia costiera. I migranti, a bordo di un gommone intercettato 50 miglia a sud dell' isola, hanno lanciato una richiesta d'aiuto con un telefono satellitare. 20 giugno, Giuseppe Pino Gambino, 40 anni, di Ravanusa, imputato nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta “Apocalisse”, e’ stato arrestato. Gambino, accusato di essere stato un favoreggiatore della latitanza del boss Giuseppe Falsone, e’ stato assolto in primo grado e poi e’ stato condannato in Appello a 8 anni di carcere. Dunque, i poliziotti del Commissariato di Licata lo hanno tradotto in carcere in esecuzione di un provvedimento di carcerazione emesso dalla Corte d’Appello di Palermo. 20 giugno, I poliziotti del Commissariato di Licata hanno arrestato ai domiciliari Vincenzo e Angelo Malfitano, di 52 e 21 anni, padre e figlio, di Licata, per coltivazione di sostanze stupefacenti, allorche’ sono stati sorpresi in un appezzamento di terreno in contrada Falconara, nel territorio di Butera, intenti a curare una serra al cui interno sono state scoperte piante di marijuana per un peso complessivo di circa mezza tonnellata. In un casolare la Polizia ha sequestrato anche le attrezzature per l’essiccazione e il confezionamento della droga. 20 giugno, I Carabinieri della Stazione di Calamonaci e del Nucleo radiomobile di Sciacca hanno arrestato ai domiciliari i palermitani Rosario Di Mariano, 41 anni, e Andrea Calaio’, 22 anni, sorpresi a bordo di un autocarro Fiat Iveco carico di 65 paletti metallici usati per le recinzioni frangivento in agricoltura, trafugati da un fondo agricolo in contrada Serrione a Calamonaci. Il materiale e’ stato recuperato e restituito al proprietario. 20 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione Carmelo Avarello, 25 anni, di Ravanusa, bracciante agricolo, imputato di violenza privata, danneggiamento aggravato, porto e detenzione illegale di armi e munizioni. Lo scorso 11 novembre 2012, Avarello avrebbe esploso alcuni colpi di pistola contro le ruote di un mezzo agricolo di alcuni vicini di casa con i quali avrebbe litigato in precedenza. A casa di Avarello sono stati scoperti e sequestrati un revolver a salve e 5 cartucce. 20 giugno, La Procura di Sciacca indaga per accertare eventuali casi di abusi edilizi all’interno del cimitero comunale. Il procuratore capo Vincenzo Pantaleo, titolare dell’ inchiesta, ha disposto sopralluoghi tecnici su cappelle gentilizie e loculi che sarebbero stati edificati in difformita’ con le autorizzazioni. I Carabinieri sono impegnati ad esaminare le autorizzazioni concesse dal Comune nel corso degli ultimi anni. 20 giugno, Misterioso sequestro lampo. Un ex poliziotto di Licata, 60enne, in pensione, tra Licata e Palma di Montechiaro, in contrada Ciccobriglio, e’ stato costretto con la forza a salire a bordo di un’automobile. Dopo due ore e’ stato liberato. Non ha subito violenza, ne’ furto di soldi o altro. L’ uomo ha denunciato quanto sarebbe accaduto in Commissariato. Indagini in corso. 20 giugno, A Canicatti’, il furto di circa 4 chilometri di cavi della linea Telecom ha provocato enormi disagi in contrada Andolina, in tanti esercizi commerciali, depositi, aziende ed anche una cantina sociale, oltre a numerose abitazioni. I tecnici della societa’ di telefonia sono a lavoro per cercare di risolvere il problema. 20 giugno, Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo ha rinviato a giudizio Luca Adorno, 26 anni, di Porto Empedocle, imputato, insieme ad altri 7, nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta “Hardom 2”. Adorno e’ l’unico ad aver scelto di essere giudicato con il rito ordinario. Gli altri sette, infatti, hanno optato per il rito abbreviato, che inizia il prossimo 9 ottobre. 20 giugno, Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato a 13 anni di reclusione, nonostante il pubblico ministero, Giacomo Forte, ne avesse invocato la condanna all’ergastolo, Giuseppe De Rubeis, 29 anni, di Porto Empedocle, idraulico, imputato dell’omicidio e della distruzione del cadavere di Giuseppe Adorno, 25 anni, di Porto Empedocle, ricercato dal 24 agosto del 2009 e poi scoperto morto ammazzato e carbonizzato il 3 settembre nelle campagne di Montaperto ad Agrigento. 21 giugno, Clamoroso : il viadotto Carabollace, lungo la statale 115, nei pressi di Sciacca, e’ stato spesso teatro, e forse causa, di incidenti stradali mortali. Processi penali sono in corso a carico dei vertici dell’ Anas. L’ ultimo morto e’ stato Alessio Spitaleri, 29 anni, di Burgio, deceduto lo scorso 30 maggio. Ebbene, nell’ ambito dell’ inchiesta sull’ incidente Spitaleri, a carico dei dirigenti Anas, e per omicidio colposo, il procuratore di Sciacca, Vincenzo Pantaleo, ha ordinato il sequestro preventivo del viadotto “Carabollace”, perche’ la libera disponibilita’ del viadotto potrebbe agevolare la commissione di reati della stessa specie di quello per cui si procede. 21 giugno, La Guardia di Finanza di Sciacca ha arrestato Giuseppe Angarussa e Gino Mendola, entrambi di Porto Empedocle, e trentenni, sorpresi ad un posto di blocco lungo la Fondovalle Sciacca – Palermo in possesso di 100 grammi di hashish. A termine dell’udienza di convalida, il Gip del Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari, ha applicato le misure cautelari degli arresti domiciliari ad Angarussa e dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza a Mendola. 21 giugno, A conclusione del giudizio immediato, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha condannato a 2 anni di carcere Gino Angelo D’Anna, 48 anni, di Favara, imputato di avere sfregiato, con un bicchiere rotto, il volto di un vicino di casa al culmine di un litigio. D’Anna risarcira’ la vittima, Giuseppe Morreale, 45 anni, che, tramite l’avvocato Daniela Posante, si e’ costituito parte civile. 21 giugno, A Grotte i Carabinieri hanno segnalato a piede libero alla Procura di Agrigento una donna, C G, sono le iniziali del nome, sorpresa, nel corso di una perquisizione domiciliare, in possesso di 1.300 cartucce di vario calibro e circa 170 grammi di polvere da sparo, detenuti illegalmente. Rispondera’ del reato di detenzione illegale di munizionamento. 21 giugno, Accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Simona La Verde, il Tribunale di Palermo ha restituito la liberta’ a Valentina Rizzo, 25 anni, di Ribera, arrestata il 9 maggio scorso per tentato scippo a Palermo in via Celso. Secondo il giudice, non ricorrono piu’ le esigenze cautelari. La Rizzo e’ stata arrestata dalla Polizia insieme al palermitano Salvatore Ambrogio, 54 anni. I due, il 21 agosto 2012, si sono proposti come accompagnatori turistici di una turista francese e poi hanno tentato di scipparle la borsa. 21 giugno, Controlli antidroga dei Carabinieri della Compagnia di Cammarata. A San Biagio Platani e’ stato arrestato e tradotto al Malaspina di Palermo un minorenne di 17 anni, M C A sono le iniziali del nome, sorpreso in possesso di 51 grammi di hashish, parte dei quali gia’ suddivisi in dosi pronte per lo spaccio. A San Giovanni Gemini un 22enne, D G G, e’ stato denunciato perche’ sorpreso in possesso di un coltello a serramanico di 17 centimetri ed e’ stato segnalato come assuntore di droga perche’ in possesso di 2 grammi di marijuana. Ancora a San Giovanni e’ stato segnalato come assuntore un 23enne in possesso di 1 grammo di hashish. 21 giugno, Nel Canale di Sicilia, nottetempo, la Guardia costiera ha soccorso 45 migranti a bordo di un gommone di 10 metri alla deriva. Gli extracomunitari, tra cui 9 donne ed un minore, sono stati trasbordati e condotti a Lampedusa. 21 giugno, Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, ha disposto, su richiesta del sostituto procuratore, Andrea Maggioni, il sequestro preventivo di beni per un valore di 580 mila euro a carico di Gioacchino Cutaia, 67 anni, esercente di una attivita’ di commercio all’ingrosso di profumi e cosmetici a Canicatti’. Cutaia e’ indagato per evasione fiscale, e il valore dei beni sequestrati e’ equivalente all’imposta evasa. Il provvedimento e’ stato eseguito dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Agrigento. 22 giugno, I Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Agrigento hanno arrestato ai domiciliari Noussaira Zakaria, marocchino di 27 anni, e Ammar Ayemen, tunisino di 23 anni, sorpresi per un controllo al Viale delle Dune, a San Leone, a bordo di un’automobile, e poi anche nel corso della perquisizione domiciliare, in possesso di 4 dosi di hashish e circa 110 euro, forse provento dell’attivita’ di spaccio. 22 giugno, I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno arrestato Alessio Gueli, 26 anni, che scontera’ una condanna definitiva a 2 anni e 1 mese di reclusione, per detenzione di armi e di sostanze stupefacenti in concorso. Si tratta di reati commessi a Licata tra il 2009 e il 2011. 22 giugno, A Racalmuto, i Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato Tina Okoro, 27 anni, nigeriana, sorpresa a spacciare e in possesso di 13 dosi di marijuana e di quasi 1.400 euro, presumibilmente provento di spaccio. Denunciato a piede libero anche un nigeriano per concorso nello stesso reato. Segnalati alla Prefettura 7 ragazzi come assuntori di sostanze stupefacenti. 22 giugno, A Lampedusa, nottetempo, un incendio divampato nell’area dove si svolge il mercatino rionale ha danneggiato un mezzo carico di tessuti e tendaggi, parcheggiato nel piazzale in contrada Grecale, a poche decine di metri dal posto che il commerciante occupa solitamente il giorno del tradizionale mercatino settimanale. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco. Indagano i Carabinieri. 22 giugno, Il 31 luglio 2011 approdo’ a Lampedusa una barca con a bordo 271 profughi e, dentro la stiva di 8 metri, 25 cadaveri. Durante la traversata 50 sono stati rinchiusi nella stiva, e 25 sono morti, per asfissia. Adesso, la Corte d’Assise di Agrigento, presieduta da Luisa Turco, a latere Chiara Minerva, ha condannato a 8 anni di reclusione Mohamed Moussa, 21 anni, della Somalia, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di avere provocato la morte dei 25. E’ stato assolto l’ imputato Zaki Hasan, 56 anni, della Siria. 23 giugno, I poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento hanno arrestato L L S, sono le iniziali del nome, 43 anni, di Agrigento, allorche’, in occasione di un controllo provocato da sue manovre pericolose a bordo di un motorino, ha colpito in faccia con un pugno un poliziotto della Squadra mobile in abiti civili che lo ha rimbrottato per la sua marcia azzardata. All’ uomo, dopo la convalida dell’ arresto e la scarcerazione, e’ stato imposto l’obbligo di firma. 23 giugno, Ad Agrigento, in via Pietro Nenni, approfittando dell’assenza temporanea dei proprietari, ignoti ladri hanno rubato in un appartamento al settimo piano di un palazzo. I malviventi hanno arraffato da una cassaforte gioielli e denaro contante per un valore di circa 8mila euro. Nessuna effrazione : forse i ladri hanno utilizzato una chiave bulgara, capace di aprire qualsiasi serratura, anche quella delle porte blindate. 24 giugno, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini del vice Questore, Cesare Castelli, hanno arrestato Antonio Falzone, 26 anni, di Porto Empedocle, accusato di evasione allorche’ , in occasione di un controllo, non e’ stato presente in casa nonostante fosse ristretto ai domiciliari. Falzone e’ stato sorpreso intento a lanciarsi dal balcone della casa del fratello, anche lui ai domiciliari, ed e’ stato inseguito e acciuffato. 24 giugno, Controlli a difesa del diritto alla quiete pubblica e al riposo notturno a Porto Empedocle. La sezione di Polizia amministrativa del Commissariato, diretta dall' ispettore capo Vincenzo Zarbo, a seguito di numerose segnalazioni da parte dei cittadini, ha controllato tra Porto Empedocle e Realmonte numerosi locali notturni, in riferimento alla diffusione di musica ad elevato volume dopo l’una della notte. E’ stato multato un noto esercizio pubblico a Porto Empedocle, in via Roma. 24 giugno, Al Tribunale di Agrigento sono stati scagionati, tra assoluzioni e prescrizione dei reati, gli imputati al processo su alcune presunte irregolarita’ legate a dei sub - appalti per i lavori di posa del manto in erba sintetica allo stadio comunale di Favara. Si tratta degli 8 rappresentanti di 4 imprese : Erica Matina, 27 anni, Antonio Matina, 26 anni, Calogero Matina, 58 anni, Anna lewandowska, 32 anni, Angelo Puleo, 42 anni, Filippo La Franca, 49 anni, Cosimo Renda, 33 anni, e Giuseppe Castronovo, 50 anni. 24 giugno, Il Tribunale di Palermo ha assolto i fratelli di Favara, Calogero Luca Lauricella e Giacomo Luca Lauricella, difesi dall’ avvocato Anna Americo, e imputati di spaccio di sostanze stupefacenti nell’ ambito di una inchiesta risalente al 2007. A conclusione della requisitoria, il pubblico ministero ne ha invocato la condanna a 8 anni di reclusione ciascuno. 24 giugno, La sezione distaccata a Canicatti’ del Tribunale di Agrigento ha condannato, pena patteggiata e sospesa, a 1 anno di reclusione e 380 euro di multa, Filippo Lauricella, 52 anni, di Canicatti’, accusato di furto aggravato di indumenti e biancheria a danno di una vicina di casa. 24 giugno, A Palma di Montechiaro, ignoti hanno perpetrato un raid vandalico a danno della scuola “ Angelo D’Arrigo ”, in via Togliatti, nel quartiere del Villaggio Giordano, adibita a seggio elettorale, e poco prima dell’elezione del Sindaco nel turno di ballottaggio. Estintori svuotati sui pavimenti, muri e mobili imbrattati. Indagini in corso. 24 giugno, A Racalmuto, in via Garibaldi, ha subito un incendio l’automobile, una Golf Volkswagen, di proprieta’ di un pensionato, e in uso al figlio, C S , di 27 anni. A Realmonte, a Capo Rossello, il fuoco ha bruciato l’automobile, una Fiat Punto, di una donna di 50 anni, C E sono le iniziali del nome. Indagini in corso. 25 giugno, Uxoricidio a sfondo passionale a Ravanusa, in provincia di Agrigento, dove un uomo di 63 anni, Luigi Gallo, padre di 3 figli, operaio in pensione, rientrato in paese da poco meno di una settimana dalla Germania dove abita, accecato dalla gelosia, ha ucciso la moglie, da cui si e’ separato da tempo, con sentenza di divorzio, Giovanna Longo, 60 anni, sparandole 4 colpi di pistola revolver calibro 38 detenuta illegalmente, seminando il panico tra la gente durante il mercatino settimanale, nella zona cosiddetta della Tintoria, nei pressi dello stadio e del cimitero comunale. Luigi Avarello, 65 anni, che dal 2009 sarebbe stato il nuovo compagno della donna, ha subito un malore al culmine di una colluttazione con Luigi Gallo, prima che Gallo uccidesse l’ ex moglie Giovanna Longo, sorpresa dal marito a bordo di una Opel Corsa, intenta a posteggiare, e freddata dentro l’abitacolo dell’automobile. Luigi Gallo e’ stato bloccato dalla folla e dai Carabinieri che lo hanno condotto in caserma. Inchiesta della Procura di Agrigento : il titolare e’ Santo Fornasier, che ha ordinato l’autopsia sul cadavere di Giovanna Longo. Luigi Avarello e’ stato soccorso all’ Ospedale di Canicatti’ ed e’ stato gia’ dimesso. Forse, oltre che la gelosia, ad armare la mano di Luigi Gallo, descritto dai compaesani come persona per bene, sarebbero stati anche dei dissidi economici. L’ uomo e’ recluso nel carcere Petrusa ad Agrigento. 25 giugno, Al Palazzo di giustizia di Agrigento, innanzi al Tribunale, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Andrea Maggioni, ha invocato la condanna a 10 anni di reclusione a carico di Antonio Nicolini, 47 anni, di Lampedusa, Vigile del fuoco gia’ sospeso dal servizio, denunciato ai Carabinieri il 30 settembre 2011 dalla madre di un bambino di 12 anni che lo accusa di aver abusato sessualmente di suo figlio a bordo del traghetto “Palladio” durante la traversata in mare da Porto Empedocle a Lampedusa. Nicolini, amico di famiglia delle presunte vittime, e’ stato arrestato il 19 ottobre 2011 e poi rinviato a giudizio il 3 ottobre 2012. Secondo il racconto del 12enne, cristallizzato anche in occasione di un incidente probatorio, all’interno di una cabina della nave, l’uomo lo avrebbe molestato e avrebbe tentato un rapporto. 25 giugno, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione G P, ecco le iniziali del nome, 45 anni, di Sant’Angelo Muxaro, attualmente detenuto agli arresti domiciliari, presunto responsabile di violenza sessuale aggravata dal vincolo familiare. Infatti, tra il 2006 e il 2007, l’ uomo avrebbe abusato sessualmente di due nipotine, all’epoca una di 12 e l’altra di 8 anni. Sono state le due bambine a denunciare quanto accaduto. Prima della sentenza, il pubblico ministero ha chiesto la condanna dell’ imputato a 8 anni di carcere. Il condannato risarcira’ le Parti civili in separata sede. 25 giugno, Confermati ufficialmente gli esiti emersi gia’ dalle prime ispezioni cadaveriche su Mario Cardinale, 50 anni, lo sfortunato operaio di Bivona vittima di un crollo in una cava di inerti a Villafranca Sicula lo scorso 6 febbraio 2013. Alla Procura di Sciacca e’ stata depositata la relazione di consulenza disposta dall’ufficio al fine di accertare le cause del decesso. Si e’ trattato di un arresto cardio respiratorio, intervenuto nell’arco di pochi minuti dall’incidente, e causato dalle conseguenze delle gravi fratture patite a causa della frana che ha travolto la vittima, che, per effetto dell’ entita’ delle lesioni riportate, non ha avuto verosimilmente percezione dell’accaduto, in quanto ha versato in stato di incoscienza sino al momento del decesso. 25 giugno, Il giudice monocratico della sezione penale del Tribunale di Agrigento, Chiara Minerva, ha condannato a 1 anno di reclusione, pena sospesa, Giuseppe D’Andrea, poliziotto in servizio alla Questura di Agrigento imputato di favoreggiamento allorche’ nel 2006, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, avrebbe consigliato al titolare di uno stabilimento balneare di Licata, all’epoca indagato, di controllare il proprio locale per accertare se vi fossero microspie. 26 giugno, Operazione antidroga nell’agrigentino, e non solo, cosiddetta Postepay, allorche’ la droga sarebbe stata acquistata e pagata anche tramite il postepay. 3 arresti e 12 obblighi di dimora, per spaccio, in concorso, di cocaina, hashish e marijuana fra Licata, Palma di Montechiaro, Canicatti’, Camastra, e nelle province di Catania e Caltanissetta. Agli arresti domiciliari Giovanni Corsaro, 27 anni, di Catania, Franco Lo Manto, 40 anni, di Canicatti’, e Concetto Salvatore Di Raimondo, 36 anni, di Catania. L’ inchiesta e’ stata sostenuta dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Agrigento, tramite il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Matteo Delpini. Le indagini sono iniziate nel settembre del 2011. Al telefono gli spacciatori hanno usato termini in codice : ad esempio indicando al proprio fornitore la quantita’ di droga da acquistare in riferimento agli importi delle schedine giocate al Totocalcio. Decine sono state le perquisizioni compiute dalle Fiamme gialle. 26 giugno, Il Tribunale di Palermo ha rinviato a giudizio Davide Mordino, 42 anni, ex parroco della Basilica di San Calogero, a Sciacca, arrestato il 23 luglio 2012 , e accusato, fino al 30 dicembre 2009, di aver compiuto atti sessuali con numerosi minori di sesso maschile di eta’ compresa tra i 14 ed i 18 anni, in cambio di denaro, il tutto aggravato dal proprio ruolo e dall’ eta’ minore. Secondo quanto emerso dall’ inchiesta, coordinata dai magistrati della Procura di Palermo, Laura Vaccaro e Alessia Sinatra, il sacerdote avrebbe proposto ai minori un test sulla sensibilita’ corporea, a cui sarebbero seguite le prestazioni sessuali pagate ai ragazzi da 50 fino a 300 euro. Mordino avrebbe rabbonito i ragazzini inducendoli a firmare anche un modulo indirizzato a Mediaset per la partecipazione a programmi televisivi. Mordino, ridotto allo stato laicale dalla Chiesa, e’ detenuto ai domiciliari. 26 giugno, Un gesto alquanto plateale sarebbe stato compiuto da Soufiene Mouzhair, il marocchino di 22 anni arrestato ad Agrigento dai Carabinieri lo scorso 13 aprile nell’ ambito dell’ inchiesta sulla morte della prostituta colombiana Cindy Vanessa Candelo Arroyo. L’ indagato, che mai hai risposto alle domande degli inquirenti, preda di una scatto d’ira, avrebbe tagliato i 13 fogli dell’ ordinanza di custodia in carcere e li avrebbe ingeriti a pezzettini. 26 giugno, Al processo antimafia nell’agrigentino cosiddetto “Nuova Cupola”, in corso di giudizio abbreviato, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha depositato un verbale contenente alcune dichiarazioni del pentito Giovanni Brusca, il quale, tra l’altro, afferma di essere a conoscenza di rapporti tra il presunto capomafia agrigentino, Leo Sutera, di Sambuca di Sicilia, e il boss latitante, Matteo Messina Denaro. Secondo Brusca tali rapporti risalgono al periodo antecedente alla sua cattura, dunque al 20 maggio 1996. 26 giugno, A Canicatti’, in contrada Rinazzi, 3 malviventi, con il volto scoperto e armati di bastone, hanno atteso un imprenditore edile innanzi a casa sua, dove vive con l’anziana madre, e lo hanno minacciato e picchiato. I banditi sono stati alla ricerca di gioielli e denaro. Hanno rubato due fucili detenuti legalmente dall’ imprenditore, e sono fuggiti. Indaga la Polizia. 26 giugno, Lo scorso 15 aprile, il Tribunale di Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, ha assolto il sindaco di Naro, Pippo Morello, accusato di abuso d’ufficio in riferimento alla nomina, il 12 giugno 2012, dell’ avvocato Luisa Maniscalchi ad assessore comunale nonostante la stessa fosse in condizioni ostative, non dichiarate nell’ autocertificazione, ad assumere la carica. Maniscalchi, accusata di falso, ha optato per il rito ordinario. Ebbene, adesso la Procura della Repubblica di Agrigento ha appellato la sentenza di assoluzione del sindaco Morello. E’ attesa la fissazione della data del processo di secondo grado. 26 giugno, La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione inflitta in primo grado a Giuseppe Contrino, 28 anni, di Agrigento, ritenuto responsabile di una rapina perpetrata ai danni di una prostituta colombiana che lo ha riconosciuto dalle foto segnaletiche. L’episodio risale al 30 ottobre del 2010 quando la prostituta denuncio’ di essere stata rapinata all’interno della sua casa a Fontanelle. 26 giugno, Accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Daniele Re, il Tribunale di Agrigento ha riconcesso gli arresti domiciliari ad Antonio Falzone, 26 anni, di Porto Empedocle, arrestato lunedi’ scorso 24 giugno dalla Polizia per evasione dagli arresti domiciliari a cui e’ stato gia’ sottoposto. 26 giugno, Al Tribunale di Agrigento, l’ 8 ottobre del 2012, il giudice per le udienze preliminari, Stefano Zammuto, ha scagionato tutti i 19 imputati per presunte irregolarita’ nelle nomine di persone senza requisiti al Consiglio generale e al Consiglio di Amministrazione del Consorzio Asi industriale di Agrigento. I 19 imputati sono stati accusati di abuso d’ufficio e falsita’ ideologica. Tra i 19 vi sono anche 6 sindaci, un assessore comunale, e altri consiglieri nominati. Ebbene, adesso la Procura della Repubblica di Agrigento ha appellato la sentenza del Gup Stefano Zammuto. Dunque, e’ atteso il processo e il verdetto della Corte d’Appello di Palermo. 26 giugno, I Carabinieri hanno arrestato Calogero Di Caro, 45 anni, di Palma di Montechiaro, e hanno imposto l’obbligo di dimora a Massimo Condello, 33 anni, di Camastra, in esecuzione di un'ordinanza firmata dal Gip del tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, su richiesta del pm Salvatore Vella, per rapina aggravata in concorso. Di Caro e Condello, travisati al volto, avrebbero rapinato in casa un 72enne di Camastra, e con il bancomat dell'anziano sono andati in banca a prelevare denaro. Ad incastrarli pero’ sono state le telecamere di video sorveglianza dell'istituto di credito. 27 giugno, Aspiranti gangster a Porto Empedocle e l’ inchiesta anticrimine cosiddetta “Lanos”. Sentenza della Corte d’Appello : 1 assolto e 5 condannati. In quel tempo, a Porto Empedocle, un poliziotto è stato al volante della sua automobile, una Lanos Daewoo. Poi, nel febbraio del 2006, gliel’ hanno bruciata, e lui, in servizio alla sezione anticrimine del Commissariato Frontiera, ha giurato vendetta. Il 27 ottobre 2008 scatta il blitz intitolato “Lanos”, come l’auto incendiata. La Procura di Agrigento e gli agenti di Cesare Castelli arrestano 4 persone, e ad altre 3 è imposto il divieto di dimora in Sicilia. I 7 sarebbero stati aspiranti gangster. Li hanno intercettati: “basta, Porto Empedocle è troppo piccola per noi, adesso compriamo una Fiat Uno bianca e andiamo a delinquere al nord, come i fratelli Savi”. Poi, un altro ha tra le braccia il figlioletto di 4 anni, e dalla tasca tira fuori un pezzetto di hashish e scherza : “ecco, bambino mio, mangia, è cioccolato”. Lui, il bimbo, assaggia: “papà, ma quale cioccolato, questo è fumo”. Poi, ancora intercettati, si rimproverano, uno contro l’altro, perchè hanno tentato di scippare una vecchietta di 80 anni che ha appena incassato la pensione. Lei, come iena assaltata dai leoni, ha subito la frattura dei due femori ma ha resistito allo scippo e ha salvato la borsa. Porto Empedocle a ferro e a fuoco. Poi, gli arresti, per estorsioni a imprenditori e commercianti, rapine, incendi e spaccio di stupefacenti. Il processo di primo grado, e adesso la sentenza d’ Appello. Uno assolto e 5 condannati, e 2 dei 5 con riduzione della pena. Calogero Migliara da 6 anni di reclusione in primo grado a 5 anni e 8 mesi in Appello. Poi, Alessio Migliara, da 1 anno e 8 mesi a 1 anno e 4 mesi. Poi confermate altre 3 sentenze del Tribunale : 3 anni e 4 mesi a Francesco Migliara, 1 anno a Pierluigi Aleo, e 10 mesi a Gioacchino Aleo. Assolto Calogero Strada, già condannato a 8 mesi di carcere. Il Tribunale di Agrigento, il 23 dicembre 2010, ha assolto altri 3 ex imputati: Giovanni Salemi, Carmelo Colombo e Calogero Formica. 27 giugno, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha rinviato a giudizio il segretario provinciale della Cgil Spi Pensionati, Piero Mangione, accusato di falsa testimonianza, allorche’ avrebbe dichiarato, peraltro incorrendo spesso in contraddizioni, che il giornalista Leonardo Guida avrebbe tentato di estorcere alla Cgil lo stipendio mensile di 2.500 euro per svolgere la funzione di addetto stampa del sindacato. Leonardo Guida, da 31 anni iscritto all’ Ordine dei Giornalisti, per la supposta tentata estorsione, e’ stato recluso 10 giorni nel carcere Petrusa, e poi 10 mesi agli arresti domiciliari, fino alla conclusione del processo a suo carico per estorsione. Leonardo Guida e’ stato assolto. E il Giudice, contestualmente alla sentenza di assoluzione, ha trasmesso gli atti alla Procura per valutare l’ ipotesi di reato di falsa testimonianza a carico di Piero Mangione. Adesso il rinvio a giudizio di Mangione : prima udienza il prossimo primo luglio. 27 giugno, Escalation di furti nelle abitazioni private, e non solo, ad Agrigento. Una sessantenne di Agrigento, libera professionista, ha denunciato ai Carabinieri il furto di oggetti in oro per un valore di 15 mila euro. La donna avrebbe custodito i propri gioielli all’interno della tasca interna di una borsa e forse, ignoti, essendone a conoscenza, e approfittando di una disattenzione, hanno trafugato il contenuto della borsa. E poi, ancora, in via Imera, e’ stato tentato un furto nell’ appartamento dove abita un magistrato e la sua famiglia. I banditi avrebbero utilizzato la cosiddetta chiave “bulgara”, capace di forzare anche le porte blindate. Pero’, appena entrati dentro, i banditi sono stati indotti alla fuga a causa della sirena dell’allarme, che ha quindi sventato l’azione criminosa. 27 giugno, A Joppolo Giancaxio i Carabinieri della Compagnia di Agrigento hanno arrestato Alfonso Giglione, 29 anni, accusato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti allorche’, nel corso di una perquisizione domiciliare, e’ stato sorpreso in possesso di 28 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e altri strumenti utili al confezionamento della droga. 27 giugno, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra Amministrativa della Questura hanno denunciato D A G , ecco le iniziali del nome, 43 anni, di Favara, gestore del ristorante - pizzeria “Nuova Mosella” in contrada Mose’, perche’ avrebbe organizzato uno spettacolo musicale danzante senza autorizzazione. Dentro il locale e’ stata rilevata la presenza di oltre 100 persone. L’esercente e’ stato multato di 2mila euro. 27 giugno, I Carabinieri hanno arrestato Giuseppe Cavalcante, 47 anni, e Roberto D’Angelo, 33 anni, entrambi di Ribera, indagati per ricettazione. A D’Angelo la misura cautelare e’ stata notificata nel carcere di Sciacca, dove e’ detenuto per estorsione a danno della madre. D’Angelo e Cavalcante sono stati sorpresi in possesso di vari attrezzi, saldatrici, materiale per effettuare recinzioni, che sarebbero stati rubati tra le province di Agrigento e Palermo. 28 giugno, Truffe all’ Inps e all’ Inail. Operazione dei Carabinieri e della Procura di Agrigento. 6 persone arrestate, 2 in carcere e 4 ai domiciliari. 2 divieti di dimora. 87 indagati. Come truffare lo Stato, escogitando stratagemmi ed espedienti. Nel mirino due enti statali, l’ Inps, l’ Istituto nazionale previdenza sociale, e l’ Inail, l’ Istituto nazionale assistenza invalidi del lavoro. All’ Inps scrocchiamo un ammortizzatore sociale, una indennità di disoccupazione, illecita, non spettante. All’ Inail invece sgraffigniamo un indennizzo denunciando e simulando un infortunio sul lavoro, anche se nessuno si è infortunato. E così è stato o, almeno, sarebbe stato. Adesso, però, i Carabinieri e la Procura della Repubblica di Agrigento hanno battuto le dita sui tasti della cassa delle indagini, hanno sommato indizi e prove, e poi hanno stampato e presentato lo scontrino. 6 persone sono state arrestate. Due sono in carcere, e 4 ai domiciliari. Poi sono stati imposti 2 divieti di dimora. L’ inchiesta, sostenuta dai sostituti titolari, Andrea Maggioni e Matteo Delpini, contesta, tra l’altro, l’ associazione a delinquere finalizzata a truffe all' Inail e all' Inps. I militari hanno eseguito numerose perquisizioni ad Agrigento nelle sedi di alcuni patronati in via Imera, e in studi diagnostici e radiologici, uno dei quali al Viale della Vittoria, e poi a Raffadali, lungo il corso principale. In stato di arresto e’ l'ex consigliere provinciale del Movimento per le Autonomie di Agrigento, Vincenzo Giuseppe Terrazzino, 49 anni, di Raffadali, e che, in caserma, prima del trasferimento in carcere, ha subito un malore ed e’ stato soccorso in ospedale, al “San Giovanni di Dio”. Secondo la Procura agrigentina sarebbe stato Terrazzino l’ideatore e promotore della organizzazione criminale impegnata nelle truffe a Inps e Inail, soprattutto tramite falsi incidenti sul lavoro. Poi, grazie a false certificazioni mediche, sarebbero stati pagati cospicui indennizzi. Il secondo arrestato in carcere, insieme a Terrazzino, è Giorgio Lo Presti, 59 anni, di Porto Empedocle, ragioniere e consulente del lavoro. Poi, agli arresti domiciliari Salvatore Borsellino, 33 anni, di Agrigento, collaboratore di Giorgio Lo Presti, che, tramite false imprese, avrebbe concorso nel consentire a falsi lavoratori di ottenere indebitamente le prestazioni Inail ed Inps. Poi, Giuseppe Gangarossa, 37 anni, di Porto Empedocle, collaboratore di Giorgio Lo Presti e di Salvatore Borsellino. E poi, il medico radiologo, Salvatore Russo, 35 anni, di Palermo ma residente a San Leone, che avrebbe certificato patologie inesistenti anche con false ecografie effettuate nel proprio studio ad Aragona. Il divieto di dimora in tutta la provincia di Agrigento è stato imposto a Luca Distefano, 30 anni, di Agrigento, che avrebbe gestito, nell’interesse delle false imprese Demetra, come il nome del blitz, e poi Giacomar e Santamaria Fabrizio, le pratiche dei falsi infortuni. E divieto di dimora anche a Daniele Moscato, 31 anni, di Agrigento ma residente a Porto Empedocle, presunto uomo di fiducia di Giuseppe Vincenzo Terrazzino e di Luca Distefano. 28 giugno, A Palermo, la Corte d’Appello, accogliendo quanto richiesto dalla Procura Generale, ha confermato la sentenza del Tribunale di Agrigento che il 7 giugno 2012 ha condannato a 18 anni di carcere Salvatore Rotolo, 39 anni, di Agrigento, giudicato in abbreviato e imputato dell’ omicidio della compagna, Antonella Alfano, 34 anni, anche lei di Agrigento, scoperta morta carbonizzata all’interno della sua Fiat 600 la mattina del 5 febbraio del 2011. Rotolo, al culmine di una lite, avrebbe ucciso la donna e poi avrebbe simulato un incidente stradale lanciando giu’ da una scarpata l’ automobile di lei, e poi appiccando il fuoco alla vettura. Confermato anche il pagamento di una provvisionale a titolo di risarcimento danni pari complessivamente a 1 milione 250 mila euro destinati alla figlia di 2 anni della coppia. 28 giugno, Il Tribunale di Sciacca ha inflitto 12 anni e 6 mesi di carcere, oltre alla confisca delle sue aziende, a Carmelo Marotta, 43 anni, imprenditore di Ribera, accusato di associazione mafiosa e favoreggiamento della latitanza, soprattutto durante il periodo marsigliese, del boss agrigentino Giuseppe Falsone. Marotta, a carico del quale hanno pesato anche le dichiarazioni del pentito di Sambuca di Sicilia, Calogero Rizzuto, e’ imputato nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Maginot”, che ha gia’ provocato la condanna di altri 9 presunti fiancheggiatori di Falsone . 28 giugno, La Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Palermo che il 23 gennaio 2012 ha condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione Onofrio Centinaro, 48 anni, di Alessandria della Rocca, imprenditore edile, che l’ 8 febbraio del 2010 ha scagliato 7 coltellate mortali al petto del compaesano Antonio Mendola, 37 anni, colpevole di avere inveito contro il figlio di Centinaro, Giuseppe, oggi 19enne. Centinaro e’ stato giudicato in abbreviato. 29 giugno, A Canicatti’, i Carabinieri del Nucleo radiomobile hanno arrestato Vincenzo Amato, 61anni, e Silvana Dimitrijevic, 31 anni, di origine serba ma abitante a Canicatti’. Nel corso di una perquisizione nell’abitazione rurale di proprieta’ di Amato, al confine tra i territori di Canicatti’ e Racalmuto, i militari hanno sorpreso i due intenti a confezionare dosi di cocaina. Scoperte e sequestrate oltre 80 dosi di polvere bianca purissima, un involucro contenente quasi 85 grammi ancora di cocaina, un altro pacchetto contenente sostanza da taglio, un bilancino di precisione, materiali usati per il confezionamento delle dosi e la somma di oltre 3.200 euro in contanti, probabile provento di spaccio. Complessivamente sono stati recuperati 238 grammi di cocaina. Vincenzo Amato e’ in carcere. Silvana Dimitrijevic agli arresti domiciliari. 29 giugno, Ancora incubo chiave bulgara ad Agrigento. In via Atenea ignoti ladri hanno svaligiato l’abitazione di proprieta’ di un fisioterapista che, da alcuni giorni, insieme alla sua famiglia, si e’ trasferito nella residenza estiva a San Leone. I ladri hanno rubato oggetti in oro per un valore di oltre 20 mila euro e denaro contante per 700 euro. Nessuna effrazione o scasso. E’ dunque assai probabile che i malviventi abbiano usato la “chiave bulgara”, capace di oltrepassare anche le porte blindate. Indagini in corso. 29 giugno, Ad Agrigento, nel quartiere Cannatello, in via Farag, un bambino di 13 anni, intento a giocare, e’ scivolato in un pozzo profondo 6 metri. Paura e apprensione. Poi, il 13enne e’ stato tratto in salvo, illeso, dai vigili del fuoco e dai carabinieri. 29 giugno, A Porto Empedocle, all’ interno del Poliambulatorio, ignoti ladri hanno scassinato il distributore automatico di vivande e bibite, e hanno rubato le monete incassate. Forse un ladro si e’ ferito, perche’ sul pavimento sono state scoperte macchie di sangue. 29 giugno, I Carabinieri della stazione di Naro hanno arrestato Gaetano La Greca, 53 anni, di Naro, allevatore, pregiudicato, sorpreso, nel corso di una perquisizione nella sua azienda, in contrada Sabbuci Safarella, nelle campagne di Licata, in possesso di un fucile “Franchi”, con regolare matricola ed in buono stato di conservazione, illegalmente detenuto e rubato nell’aprile del 1997. Sequestrate anche 55 munizioni per lo stesso fucile. 29 giugno, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 8 mesi di reclusione, Antonio Falzone, 26 anni, di Porto Empedocle, arrestato lunedi’ scorso 24 giugno dalla Polizia per evasione dagli arresti domiciliari a cui e’ stato gia’ sottoposto. L’empedoclino e’ difeso dall’avvocato Daniele Re. 29 giugno, A Favara, in via Giovanni Zibordi, beffardo scippo, allorche’ ad un’ anziana di 70 anni, impegnata nelle pulizie domestiche, e’ stata strappata la collana d’oro dal collo da un bandito che ha agito in modo fulmineo, come una gazza ladra, sull’ uscio della porta di casa aperta. 1 luglio, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Antonella Pandolfi, ha chiesto al giudice monocratico, Chiara Minerva, di condannare i 5 imputati nell’ ambito dell’ inchiesta sull’ utilizzo di cemento presunto depotenziato per la costruzione del nuovo Ospedale di Agrigento. In particolare, 7 anni per Antonio Raia, progettista dell’opera, 66 anni di eta’, 2 anni e 6 mesi per il collaudatore Girolamo Traina, 65 anni, 3 anni per l’imprenditore Francesco Lusco, 67 anni, 4 anni per l’imprenditore Marco Campione, 50 anni, e 2 anni per l’imprenditore, Salvatore Brucculeri, 56 anni. I reati contestati sono truffa, falso materiale e falsita’ ideologica. Altri 18 inquisiti hanno usufruito nel corso del tempo della prescrizione. 1 luglio, La Corte d’Appello di Palermo ha emesso la sentenza nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “ Lenone”, per sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento della immigrazione clandestina, detenzione e cessione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, e detenzione illegale di arma da fuoco, tutte ipotesi di reato perpetrate tra Licata e dintorni. Al romeno Vasile Radu, di 38 anni, sono stati inflitti 9 anni e 9 mesi di reclusione. Poi, i fratelli, Gicu Radu, di 33 anni, condannato a 8 anni e 4 mesi di carcere, Ionut Radu, di 25 anni, condannato a 7 anni, e la loro madre, Cocuta Radu, di 56 anni, condannata a 8 anni di reclusione. Poi, per i fratelli licatesi, Angelo Grillo 1 anno e 8 mesi, e Tommaso Grillo, 1 anno. 1 luglio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto due tunisini residenti da tempo in citta’. Samir Jelassi, 23 anni, e Haitham Aidi, 27 anni, difesi dall’avvocato Serena Gramaglia, sono stati imputati di rapina e lesioni personali, allorche’ il giorno di Ferragosto del 2011 sono stati arrestati dai Carabinieri perche’ in via Santa Sofia, dietro al Municipio, sarebbero entrati in casa di un loro connazionale e l’avrebbero picchiato, legato e derubato di 330 euro. 1 luglio, A Palma di Montechiaro la Polizia ha denunciato ad un posto di blocco A N 28 anni perche’ ha fornito false generalita’ ma, poiche’ noto alle Forze dell’ordine, e’ stato riconosciuto. Rispondera’ di false attestazioni sull’identita’ personale. 2 luglio, La Procura della Repubblica di Agrigento, tramite il procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo, e il sostituto Luca Sciarretta, ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti i 28 imputati nell’ ambito dell’ inchiesta, sostenuta insieme alla Guardia di Finanza, per un presunto business di illeciti edilizi e urbanistici, e di tangenti, a Lampedusa. Tra gli imputati vi sono l’ex sindaco Bernardino De Rubeis, l’ex capo dell’ Ufficio tecnico, Giuseppe Gabriele, e l’ex consulente del Comune, Gioacchino Giancone. Poi, i dirigenti dell’Ufficio tecnico Giovanni Sorrentino e Pietro Gelo, l’architetto Alberto La Carrubba, componente della commissione edilizia, l’imprenditore Carmelo D’Agostino, e il lampedusano Francesco Cucina, che si sarebbe occupato della riscossione delle tangenti. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione a delinquere, corruzione, falso, truffa, abuso di ufficio e abusivismo edilizio. Prima udienza preliminare il 4 novembre 2013, innanzi al Gup del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella. 2 luglio, Una ventina di migranti sono stati intercettati da Polizia e Carabinieri dopo essere sbarcati sulla spiaggia di Punta Bianca, lungo la costa a sud est di Agrigento. Gli immigrati hanno viaggiato su un barcone che si e’ incagliato tra gli scogli. 11 sono stati trattenuti subito, e gli altri sono stati rintracciati nelle strade tra Zingarello e Punta Bianca. Secondo quanto raccontato da alcuni dei migranti, il barcone sarebbe partito da Sfax con a bordo 57 persone. 2 luglio, Ad Agrigento, in via Manzoni, un bandito, con il volto travisato e armato di taglierino, ha minacciato il cassiere della banca Montepaschi di Siena e ha rapinato il denaro in cassa, circa 8mila euro. Poi e’ fuggito, forse a bordo dell’ auto di un complice. 2 luglio, Lo scorso 13 aprile, la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di condanna a 9 anni di reclusione inflitta in primo e secondo grado a Vincenzo Leone, 42 anni, di Canicatti’, imputato di associazione mafiosa nell’ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Agora’, che ruota intorno alla costruzione del Centro commerciale a Castrofilippo. Dunque, Vincenzo Leone sara’ processato una seconda volta in Appello, innanzi ad altra sezione. Nel frattempo, Leone, dopo quasi 4 anni e mezzo di custodia cautelare, e’ stato scarcerato ed e’ libero. E la sezione "Misure di prevenzione" del tribunale di Agrigento, presieduta da Giuseppe Lupo, gli ha restituito i beni suoi e dei familiari, tra mobili ed immobili, che sono stati sequestrati due anni addietro. 2 luglio, Ad Agrigento, un ragazzo di 28 anni e’ stato denunciato per furto perche’ al molo del porticciolo di San Leone ha rubato la bicicletta, multi – accessoriata e del valore di alcune migliaia di euro, al ministro Angelino Alfano, ad Agrigento per una giornata di vacanza. La bici e’ stata posteggiata da Alfano, prima di una gita in barca. Il ladro e’ stato incastrato dalle immagini di una telecamera di video sorveglianza, si e’ giustificato sostenendo di avere compiuto una goliardia, ma e’ stato denunciato. 2 luglio, A conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Giuseppe Miceli, ha condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione ciascuno i riberesi Giuseppe Ciancimino, il fratello Pellegrino Ciancimino, e Marcello Ruggero. I tre avrebbero pestato a sangue, provocandogli ferite guaribili in 35 giorni, un commerciante, per costringerlo a firmare l’atto di cessione delle proprie quote di un supermercato, di cui e’ stato titolare in societa’ con Pellegrino Ciancimino, a un prezzo inferiore. 2 luglio, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha disposto il rinvio a giudizio di 15 imputati che risponderanno di truffa nell’ ambito dell’ inchiesta della Squadra mobile e della Procura di Agrigento cosiddetta “Cash”, che il 6 maggio del 2010 ha provocato 13 ordinanze cautelari, tra 4 arrestati in carcere, 2 ai domiciliari, e 7 divieti di dimora, per false identita’ e buste paga, e truffe alle Finanziarie. La prima udienza e’ in calendario il 5 novembre. I 15 sono Gioacchino Amico di Canicatti’, Baldassare Reina, 58 anni, di San Giovanni Gemini, e Baldassare Reina, 61 anni, anche lui di San Giovanni Gemini, Marianna Giocolano di San Giovanni Gemini, Vincenzo Pirrello di Sommatino, Francesco Miceli di San Giovanni Gemini, Franco Di Raimondo di Canicatti’, Giuseppe Mangiapane di Cammarata, Davide Catania di Canicatti’, Carmelo Militello di San Giovanni Gemini, Antonio Contino di Camastra, Antonio Curto di Canicatti’, Mario Giuseppe Callari di Camastra, Giorgio Cumbo di Canicatti’, e Nazareno Mancuso di San Giovanni Gemini. 2 luglio, I Carabinieri di Sciacca hanno arrestato ai domiciliari Giovanni Cocchiara, 19 anni, di Sciacca, inquisito nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta Argante, che gia’ lo scorso 19 dicembre ha provocato 9 misure cautelari. Cocchiara rispondera’, in concorso, del reato di circonvenzione di persona incapace. 2 luglio, A Canicatti’ i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato in flagranza di furto aggravato 2 tunisini residenti in citta’, Bel Kahala Moamed, 46 anni, e Maaoui Fehri Ben Ahmed, 58 anni, sorpresi subito dopo un furto di rame, del peso di 50 chilogrammi, all’interno di una ditta in contrada “Cannemasche”. 3 luglio, Blitz antidroga della Squadra mobile di Agrigento. Gli arrestati sono Carmelo Rizzo, 22 anni,di Agrigento, Gianluca Schillaci, 25 anni, di Ribera, Mirko Minio, 32 anni, di Agrigento, Antonino Cristian Monachino, 24 anni, di Agrigento, e Daniele La Marca, 20 anni, di Agrigento. Risponderanno di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio della provincia agrigentina e, in particolare, tra Porto Empedocle e Realmonte. I poliziotti della Squadra mobile di Agrigento, capitanati da Corrado Empoli, li hanno pedinati e intercettati dall’estate del 2010 in poi, fino alla chiusura del cerchio delle indagini. Poi, il sostituto titolare dell’ inchiesta, Luca Sciarretta, ha firmato le misure cautelari, e il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Alberto Davico, ha risposto ok. Alcuni dei presunti pusher, per finanziarsi, avrebbero progettato e anche commesso altri reati per recuperare le somme di denaro necessarie a comprare altra droga da spacciare, o per pagare debiti pregressi. Gli indagati avrebbe agito da soli, rivendendo lo stupefacente al dettaglio, o in concorso tra di loro. Tra gli acquirenti vi sono stati anche dei minorenni. E’ stata l’operazione cosiddetta “Solarium”, perchè dalle intercettazioni è emerso l’ uso di termini in codice, per simulare e mascherare il traffico malandrino. Ad esempio, la droga è stata spesso intesa come “crema abbronzante”, mi serve della “crema abbronzante”. E quindi la retata è stata consacrata tra le pagine della cronaca agrigentina come il blitz “Solarium”. 3 luglio, Sono complessivamente 227, tra cui 41 donne e 4 bambini oltre a numerosi minorenni, i profughi soccorsi nottetempo su un barcone a circa 70 miglia a sud di Lampedusa da una nave della Marina militare. Gli immigrati sono stati trasbordati sulle motovedette della Guardia Costiera e condotti all’isola. Tra gli extracomunitari sono stati sorpresi anche due giornalisti francesi che sono stati accompagnati nella Caserma dei Carabinieri per accertamenti. I migranti, in buone condizioni di salute, sono ospiti del Centro di prima accoglienza di Lampedusa, in attesa dei trasferimenti. 3 luglio, La Procura di Agrigento, tramite il procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo, e il sostituto, Giacomo Forte, ha chiesto il rinvio a giudizio di 34 imputati nell’ ambito dell’ inchiesta, sostenuta insieme alla Guardia di Finanza, cosiddetta Kaine’ Trapeza, dal greco Nuovo Tavolino, che il 7 febbraio scorso ha provocato 3 arresti, un obbligo di dimora, e 34 indagati complessivi, per irregolarita’ in appalti e turbative a Favara, tra accordi di cartello per l’aggiudicazione di appalti pubblici. 3 luglio, Nelle campagne appena fuori Ribera, in contrada Donna Vanna, ha subito un grave incidente sul lavoro un giovane lavoratore di origine romena, Stefan Kostica. L’ uomo, intento ad arare un appezzamento di terreno, per cause in corso di accertamento, e’ stato travolto dalle lame della motozappa. Il romeno e’ stato trasportato con l’ elisoccorso all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dove e’ ricoverato in condizioni gravissime. Sul posto sono intervenuti i militari del Corpo Forestale e i carabinieri della Tenenza di Ribera. 3 luglio, Ad Agrigento, ancora un colpo verosimilmente compiuto con la ormai famigerata “chiave bulgara”, ossia la chiave capace di oltrepassare anche le porte blindate. Nel mirino dei ladri, forse gli stessi che da alcune settimane imperversano in citta’, vi e’ stata l’ abitazione di proprieta’ di un impiegato al sesto piano di un palazzo in via Empedocle. Da dentro la cassaforte sono stati rubati numerosi oggetti in oro del valore di oltre 20 mila euro. Il furto e’ stato scoperto poi dal proprietario che ha lanciato l’allarme. Nessuna traccia di effrazione o scasso. 3 luglio, A Favara, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari P B 60 anni, sorpreso, a seguito di perquisizione domiciliare, in possesso di una pistola Beretta calibro 22 LR, con regolare matricola e 24 cartucce, il cui possesso in altra abitazione e’ stato a suo tempo denunciato dal proprio genitore, deceduto da oltre un decennio. 3 luglio, A Palma di Montechiaro, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Giuseppe Napoli, 33 anni, sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza, sorpreso alla guida di un ciclomotore nonostante fosse sprovvisto di patente in quanto revocata. 3 luglio, Falso allarme, lanciato da un peschereccio tunisino. Nessun morto e’ stato a bordo di un barcone intercettato a circa 80 miglia da Lampedusa, con 80 persone in viaggio, tra cui 10 donne e 4 di loro incinte. Sul posto hanno operato una nave della Marina militare e due motovedette della Guardia costiera. E un altro barcone, con a bordo 183 migranti, fra cui 28 donne e un minore, e’ stato intercettato a 6 miglia dalla costa di Lampedusa. Le motovedette della guardia costiera hanno condotto gli extracomunitari in porto. 3 luglio, A Raffadali, in via Pisa, un 15enne e’ caduto da un ponteggio edile, da un’ altezza di circa 6 metri. Il minorenne, soccorso all’ Ospedale di Agrigento, e’ stato poi trasportato con l’ elisoccorso all' ospedale "Villa Sofia" a Palermo dove e’ ricoverato in gravi condizioni. Il ragazzo sarebbe andato a salutare alcuni familiari che lavorano alla costruzione, ed e’ inciampato precipitando nel vuoto. 4 luglio, Il 27 luglio 2012, una donna di Porto Empedocle, Maria Vaccaro, 35 anni, madre di due figli minori, si e’ recata al pronto soccorso del San Giovanni di Dio di Agrigento, accusando dolori al braccio e alle spalle. Solo dopo un’ora le sarebbe stato praticato un elettrocardiogramma dal quale apparentemente non sarebbe risultato nulla. Poi, a seguito delle insistenze della stessa donna e dei familiari, Maria Vaccaro e’ stata trasferita in Radiologia dove pero’ e’ morta. Il marito, tramite l’ avvocato Gianfranco Pilato, ha presentato un esposto alla Procura di Agrigento, che ha disposto il sequestro della cartella clinica e l’autopsia. Adesso la Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio del medico di turno in servizio al Pronto soccorso, Rosa Manuele, accusata di non essersi accorta della sindrome coronarica acuta, che poi, trascorso del tempo prezioso per intervenire, avrebbe provocato la morte di Maria Vaccaro. 4 luglio, La Cassazione ha confermato, ed e’ dunque definitiva, la sentenza di condanna a 12 anni e 8 mesi di reclusione inflitta dalla Corte d’Appello di Palermo il 13 febbraio 2012 a carico di Domenico Terrasi, 69 anni, di Cattolica Eraclea, imputato di associazione per delinquere di stampo mafioso nell’ambito dell’ inchiesta Minoa. Annullata, invece, con rinvio ad altra sezione d’ Appello, la sentenza a carico di Damiano Marrella, 63 anni, di Montallegro, gia’ condannato a 8 anni anche lui il 13 febbraio 2012. 4 luglio, La sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento ha rigettato la proposta di applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale avanzata dalla Dda di Palermo a carico di Gioacchino Ferro, 45 anni, di Canicatti’, gia’ inquisito e condannato nell’ ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta “Grande Mandamento”. Il patrimonio che e’ stato restituito a Ferro, dopo il sequestro, e’ composto da beni mobili e immobili per un valore di circa 7 milioni di euro. Rigettata anche la proposta di applicazione della sorveglianza. 4 luglio, Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha disposto il non luogo a procedere e ha prosciolto il dirigente responsabile del centro di manutenzione Anas di Palermo, Giuseppe Pietro Clemente, 57 anni, di Enna ma residente a Palermo, ed Emanuele Montana Lampo, 43 anni, di Agrigento, responsabile manutentore Anas per Agrigento, e collaboratore di Clemente. La Procura di Agrigento ha ravvisato responsabilita’ dei 2 nell’ ambito dell’ incidente mortale che il 26 dicembre 2009 ha provocato la morte di Alessandro Bonamico, 16 anni, di Porto Empedocle, a bordo dell’ automobile, una Y10, guidata da Lorena Siracusa, che sfondo’ il guard rail e precipito’ dal viadotto Morandi ad Agrigento. I responsabili dell’Anas sono stati imputati per non avere predisposto barriere di delimitazione e di sicurezza per garantire gli standars minimi di sicurezza nei viadotti stradali. E’ stata invece rinviata a giudizio la ragazza al volante, Lorena Siracusa, 23 anni, di Porto Empedocle. 5 luglio, Blitz della Polizia a Licata. 8 arrestati, tra 5 in carcere e 3 ai domiciliari, per traffico e spaccio di eroina. Sequestrata droga. Segnalati assuntori. Forse perchè l’estate è la stagione in cui si consumano di più le sostanze stupefacenti, e il mercato, tra turisti, villeggianti e locali notturni è più fiorente. E, dunque, le Forze dell’ordine sono in stato di allerta, e fronteggiano l’avanzata degli spacciatori. Nel corso delle giornate appena trascorse sono state scatenate numerose retate, nell’agrigentino, ad esempio il blitz Solarium, e poi nel nisseno. Adesso i poliziotti del Commissariato di Licata, agli ordini del vice Questore, Giancarlo Consoli, in collaborazione con gli agenti delle Squadre Mobili di Agrigento e Palermo, hanno arrestato 8 persone, per traffico, detenzione e spaccio di eroina. Gli arrestati sono, in carcere, Maria Occhipinti, 30 anni, di Licata. Mohamed Cheldi Khelifi, 36 anni, tunisino. Giuseppe Famà, 26 anni, di Licata. Rosario Consagra, 46 anni, di Licata. E Faouzi Mejri, 38 anni, tunisino. Ai domiciliari sono stati ristretti Giacomo Occhipinti, inteso “piscimoddru”, 67 anni, di Licata. Vincenza D’Orsi, 58 anni, di Licata. E Giuseppe De Caro, 33 anni, di Licata. Le indagini sono state sostenute con servizi tecnici e metodi tradizionali, quindi osservazioni, pedinamenti e intercettazioni, e hanno svelato le attività del presunto gruppo criminoso, impegnato nel traffico di eroina, destinato al mercato locale. La fonte di approvvigionamento sarebbe stata invece Palermo. I poliziotti hanno sequestrato alcuni quantitativi di stupefacente e materiale utilizzato per lo spaccio. Numerosi assuntori, e quindi acquirenti della droga, sono stati segnalati alla Prefettura. I mandati di cattura sono stati firmati dal sostituto titolare dell’ inchiesta, Andrea Bianchi. Ha risposto ok il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti. 5 luglio, Al Palazzo di giustizia di Agrigento, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Santo Fornasier, ha chiesto la condanna a 28 anni di reclusione ciascuno a carico di Vincenzo e Nicola Bonfanti, rispettivamente di 56 e 25 anni, padre e figlio, di Palma di Montechiaro, imputati, e giudicati in abbreviato, per l’ omicidio del palmese Nicolo’ Amato, 65 anni, assassinato il 22 aprile 2011. Sono gia’ stati inflitti 18 anni di carcere a Raimondo Bonfanti, altro figlio di Vincenzo. 5 luglio, Ad Agrigento, lungo la Salita Madonna degli Angeli, nel centro storico, due malviventi, travisati con delle calzamaglia, sono entrati dentro l’abitazione al piano terra di una pensionata di 90 anni, l’ hanno minacciata, picchiata e rapinata della pensione, costringendola a consegnare il denaro custodito in un cassetto, circa 800 euro, i soldi della pensione prelevata ieri mattina. La donna e’ stata trasportata in ambulanza al pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio. Indaga la Polizia. 5 luglio, Il Tribunale di Agrigento ha disposto che l’imprenditore di Favara, Antonino Baio, 72 anni, cosi’ come richiesto dal suo difensore, l’avvocato Salvatore Russello, sia sottoposto a perizia psichiatrica, al fine di accertare la sussistenza delle sue capacita’ di intendere e di volere la sera del 28 novembre 2012, quando ha sparato contro l’ imprenditore compaesano Calogero Palumbo Piccionello, uccidendolo. 5 luglio, Incidente stradale lungo la strada provinciale 33, tra Ribera e la frazione marina di Seccagrande, nei pressi della 115. Salvatore Vinciguerra, 32 anni, di Ribera, al volante di un’ Alfa Romeo 156, si e’ schiantato contro un muro ed e’ morto sul colpo. Inutili i tentativi del personale del 118 di rianimarlo. Sul posto hanno lavorato anche Vigili del fuoco e Polizia stradale. 5 luglio, La Cassazione ha emesso la sentenza definitiva al processo cosiddetto ‘’ Face off ‘’, dal nome del blitz antimafia dei Carabinieri nella Bassa Quisquina del 15 luglio del 2008. Luigi Panepinto condannato a 12 anni di reclusione, Maurizio Panepinto 13 anni e 6 mesi, Giovanni Favata 12 anni e 3 mesi, e Domenico Parisi 14 anni e 9 mesi, tutti di Bivona, e accusati di associazione mafiosa ed estorsione. Il testimone di giustizia, Ignazio Cutro’, le cui dichiarazioni hanno sollevato il velo sulle dinamiche mafiose oggetto dell’ inchiesta, esprime soddisfazione a seguito della sentenza definitiva e afferma : “dobbiamo proteggere persone come il magistrato Salvatore Vella che, prima di tutto, per obbligo morale, hanno deciso di combattere la criminalita’ organizzata. Chiedo, quindi, che venga garantita un’adeguata protezione alle persone che decidono di combattere in prima linea le mafie e che si oppongono a tutte le forme di violenza. Un ringraziamento inoltre agli organi di stampa, che ci hanno accompagnati anche nei momenti piu’ tristi ”. 5 luglio, La Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni di reclusione ciascuno per Giuseppe Filippazzo, 53 anni, e Gerlando Distefano, 51 anni, entrambi di Porto Empedocle, imputati di tentata estorsione a danno della famiglia Adorno. La famiglia di Giuseppe Adorno, poi morto ucciso a Porto Empedocle, acquisto’ all’ asta 2 appartamenti pignorati ai Distefano. E i Distefano avrebbero minacciato gli Adorno affinche’ gli rivendessero le case pignorate. 5 luglio, Il Tribunale del Riesame di Palermo ha confermato la misura cautelare della detenzione in carcere a carico di Leo Sutera, di Sambuca di Sicilia, presunto capo di Cosa nostra agrigentina, ed inquisito nell’ ambito dell’ inchiesta “Nuova Cupola”. La Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare a carico di Sutera. Adesso il Riesame conferma, peraltro in occasione del deposito di alcune dichiarazioni contro Leo Sutera firmate da Giovanni Brusca, che lo accusa di rapporti con Matteo Messina Denaro. 5 luglio, A Lampedusa hanno protestato pacificamente una ottantina di immigrati, che si sono allontanati arbitrariamente dal Centro di accoglienza e si sono diretti verso la chiesa di San Gerlando, luogo di raduno. Gli stranieri hanno chiesto di essere trasferiti con celerita’. Il gruppo e’ poi rientrato nella struttura senza provocare disordini. 6 luglio, A Porto Empedocle, in via Trento, nottetempo, un furgone ha subito un incendio. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco. Il mezzo e’ stato del tutto bruciato dalle fiamme. Indagini sono in corso da parte di carabinieri e polizia per accertare l’ origine delle fiamme. 6 luglio, Escalation di furti di ciclomotori a San Leone. Nel corso degli ultimi giorni, ne sono stati rubati 5, di cui 4 durante il giorno, lungo il Viale delle Dune. In azione sarebbe una banda che, per prelevare i mezzi, utilizzerebbe un furgone. Indagini in corso. 7 luglio, Incidente stradale mortale lungo la strada statale 189 Agrigento – Palermo, nei pressi del bivio Tumarrano, in territorio di Cammarata, dove una moto si e’ scontrata con un’automobile. E’ morto sul colpo il motociclista, Luciano La Mendola, 49 anni, di San Giovanni Gemini, sposato e padre di due figli, impiegato al Consorzio di bonifica di Agrigento. Sul posto e’ intervenuta la Polizia stradale di Lercara Friddi, i Carabinieri della Compagnia di Cammarata e i sanitari del 118. 7 luglio, Ad Agrigento, in contrada San Benedetto, nella zona industriale, ignoti banditi hanno praticato un foro nella parete del deposito di prodotti alimentari e patatine Crik e Crok, e hanno rubato i soldi custoditi in un cassetto. Il furto della merce sarebbe stato invece impedito dal tempestivo intervento sul posto delle pattuglie di Polizia e Carabinieri, che avrebbero indotto alla fuga i ladri. A terra, infatti, sono stati scoperti gli attrezzi da scasso. 7 luglio, I poliziotti del Commissariato di Palma di Montechiaro, agli ordini di Angelo Cavaleri, hanno denunciato un catanese di 54 anni, R G sono le iniziali del nome, sorpreso a bordo della sua Fiat Uno, lungo la statale 115, nei pressi di Campobello di Licata, in possesso, all’interno del porta oggetti e dentro il cruscotto, avvolti in degli stracci, di 2 coltelli di genere vietato. Rispondera’ di porto ingiustificato di armi bianche. I coltelli sono stati sequestrati. 8 luglio, La Guardia di Finanza di Licata ha arrestato 3 persone per detenzione e spaccio di stupefacenti, sorprese lungo la statale 115, ad un posto di blocco. Si tratta di Vincenzo Torcoli, 29 anni, di Licata, alla guida dell’ automobile, e poi, a bordo, Daniele Incorvaia, 28 anni, e Carmelo Leonardi, 19 anni, anche loro di Licata. Dentro il cruscotto dell’ auto, occultato in un doppiofondo, e’ stato scoperto un involucro di plastica contenente circa 500 grammi di marijuana e 1 grammo virgola 6 di cocaina. Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati scoperti e sequestrati altri 7,2 grammi di marijuana e 0,8 grammi di cocaina suddivisi in dosi. 8 luglio, Il Tribunale di Sorveglianza di Roma, accogliendo il ricorso del difensore, l’avvocato Diego Galluzzo, ha revocato il regime carcerario del 41 bis a Carmelo Vetro, 28 anni, di Favara, arrestato il 26 giugno 2012 nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta “Nuova Cupola”. Il Tribunale ha invece rigettato il ricorso di Giovanni Tarallo, 28 anni, di Santa Elisabetta, presunto vice - capo dell’ottavo mandamento mafioso di Agrigento. 8 luglio, Il Tribunale di Sorveglianza di Roma, accogliendo il ricorso del difensore, l’avvocato Giovanni Castronovo, ha revocato il 41 bis a favore di Roberto Belvedere, di Siculiana, imputato nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia “Nuova Cupola”. Castronovo ha eccepito l’ insussistenza dei principi legittimanti l’ applicazione dello speciale regime detentivo. 8 luglio, La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio a carico di Rosario Vincenzo Farulla, 50 anni, di Palma di Montechiaro, legale rappresentante della Cooperativa “Del Gattopardo”, con sede in contrada Orti, a Palma di Montechiaro. Farulla rispondera’ di omicidio colposo a seguito dell’ incidente sul lavoro che il 15 ottobre 2012 ha provocato la morte dell’ operaio Vincenzo Zarbo, 49 anni, salito su una scala per controllare il livello del vino all’interno di un silos, e poi precipitato. Secondo il sostituto titolare dell’ inchiesta, Brunella Sardoni, l’incidente si sarebbe potuto evitare se l’azienda agricola avesse rispettato le misure di sicurezza imposte dalla legge. L’udienza preliminare e’ in calendario il 24 settembre prossimo. 8 luglio, A Favara, un immigrato di 38 anni, originario del Ghana, e’ stato bersaglio di una vile aggressione nelle campagne appena fuori il paese, dove lavora. L’uomo, ospite della Tenda di Abramo del convento francescano, e’ stato soccorso all’ Ospedale di Agrigento da un’ambulanza del 118. Indagano i Carabinieri. 8 luglio, A Cammarata, lungo la strada provinciale 26, ha subito un incendio un’automobile posteggiata, la Seat Ibiza di un portinaio di Cammarata che lavora a Palermo. A Porto Empedocle, in contrada Inficherna, in viale Leonardo Sciascia, le fiamme hanno danneggiato la Jeep Cherokee di Giacomo Tarantino, 60 anni, operaio, di Porto Empedocle. 9 luglio, Al Palazzo di giustizia di Agrigento, il Tribunale di Agrigento ha condannato a 7 anni di reclusione Antonio Nicolini, 47 anni, di Lampedusa, Vigile del fuoco gia’ sospeso dal servizio, denunciato ai Carabinieri il 30 settembre 2011 dalla madre di un bambino di 12 anni che lo accusa di aver abusato sessualmente di suo figlio a bordo del traghetto Palladio durante la traversata da Porto Empedocle a Lampedusa. Nicolini, amico di famiglia delle presunte vittime, e’ stato arrestato il 19 ottobre 2011 e poi rinviato a giudizio il 3 ottobre 2012. Secondo il racconto del 12enne, all’interno di una cabina, l’uomo lo avrebbe molestato e avrebbe tentato un rapporto. Il ragazzino, sotto choc, e’ fuggito dalla madre. Gli indumenti indossati dal bambino, ed il tampone prelevato dai medici, sono stati all’esame dei carabinieri del Ris di Messina che hanno depositato l’esito : sul pigiama indossato dal bimbo vi sono tracce di liquido seminale maschile non del piccolo. 9 luglio, E’ morto Salvatore Gazzitano, 15 anni, di Raffadali. Lo scorso 3 luglio, mercoledi’, a Raffadali, in via Pisa, il 15enne e’ caduto da un ponteggio edile, da un’ altezza di circa 6 metri. Il minorenne, soccorso all’ Ospedale di Agrigento, e’ stato poi trasportato con l’ elisoccorso all' ospedale "Villa Sofia" a Palermo dove e’ stato ricoverato in gravi condizioni. Il ragazzo sarebbe andato a salutare alcuni familiari che lavorano alla costruzione, ed e’ inciampato precipitando nel vuoto. 9 luglio, Ad Agrigento, in via Boccerie, nei pressi di via Atenea, un extracomunitario di 25 anni, originario del Gambia, e’ stato accoltellato da 3 tunisini, protagonisti di una presunta spedizione punitiva come ritorsione a seguito di una violenta rissa tra extracomunitari. I 3 hanno sfondato la porta di casa del 25enne, lo hanno picchiato e poi accoltellato al viso e al polso. L’ intervento della Polizia ha costretto alla fuga i tunisini. Il ferito e’ stato soccorso in Ospedale dove, nel frattempo, e’ giunto sanguinante anche uno dei 3 tunisini aggressori, che e’ stato riconosciuto e denunciato. 9 luglio, Ancora raffiche di sbarchi a Lampedusa. Complessivamente sono approdati 340 migranti, soccorsi da Guardia costiera, di Finanza, e Marina militare. Un primo barcone con a bordo 94 migranti, tra 63 uomini, 26 donne e 5 minori, 2 dei quali con ustioni da idrocarburi. Poi, altri 2 natanti, con a bordo 209 persone. E poi, in acque maltesi, sono stati soccorsi altri 31 migranti, fra cui 4 donne di cui 2 incinte. Inoltre, all’alba di oggi sono sbarcati direttamente sull’isola 50 clandestini. 9 luglio, La Corte d’Appello di Palermo ha disposto il dissequestro dell’impianto di produzione di calcestruzzo della ditta Traina Maurizio di Porto Empedocle, intestato allo stesso Maurizio Traina, e sequestrato dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo il 6 luglio 2011. Il 5 aprile del 2005 Maurizio Traina e i suoi fratelli sono stati arrestati perche’, secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo e i poliziotti della Squadra mobile di Agrigento, avrebbero monopolizzato il mercato dei calcestruzzi nella zona di Porto Empedocle usando metodi mafiosi. L’ 8 giugno del 2009 la Cassazione ha confermato 8 anni di reclusione a carico di Maurizio Traina, gia’ scontati. 9 luglio, Il 2 febbraio 2011, a Gela, in contrada Manfria, in una villetta, i Carabinieri hanno scoperto cadavere Calogero Lo Coco, 40 anni, originario di Campobello di Licata, disteso sul letto. Calogero Lo Coco sarebbe stato soffocato da un panetto di burro o margarina in bocca. Sono stati arrestati l’ ex moglie, Rosaria Nicosia, 41 anni, di Gela, e l’amante di lei, Gaetano Biundo, anche lui di 41 anni. Adesso, Nicosia e Biundo sono stati condannati dalla Corte d’Assise di Caltanissetta a 5 anni di reclusione ciascuno non per omicidio volontario ma per eccesso colposo in legittima difesa. Gli esami medici hanno accertato che Lo Coco e’ morto soffocato da un letale rigurgito di una cena a base di sostanze grasse. E il rigurgito sarebbe stato provocato dalla coppia che, scoperta da Lo Coco, lo avrebbe aggredito, pressandogli il petto, nonostante sapessero che l’uomo soffrisse di difficolta’ respiratorie causate da un enfisema polmonare . 9 luglio, A Porto Empedocle, nel quartiere Ciuccafa, in via Nino Martoglio, hanno subito un incendio due furgoni isotermici parcheggiati uno a fianco all’ altro, di proprieta’ di un pescivendolo di 42 anni e di un altro di 21 anni. Sul posto hanno lavorato Vigili del fuoco e Polizia. 9 luglio, I Carabinieri della Stazione di Siculiana hanno arrestato Vincenzo Iacono, 36 anni, di Siculiana, sorvegliato speciale, per violazione degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale. Nel corso di un controllo non e’ stato presente nella sua abitazione, ed e’ stato poi rintracciato in una zona centrale del paese ed arrestato. 10 luglio, Conclusa l’espiazione della condanna. E’ stato scarcerato ed e’ libero l’ex assessore regionale, Vincenzo Lo Giudice, di Canicatti’. Lo Giudice ha scontato la pena che gli e’ stata inflitta nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Alta mafia”. E’ stato arrestato il 29 marzo 2004. In primo grado e’ stato condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione. In Appello la condanna e’ stata ridotta a 11 anni e 4 mesi, e poi anche la Cassazione l’ ha ridotta, a 10 anni, per associazione a delinquere di stampo mafioso. Lo Giudice, oggi 73 anni, e’ rientrato a Canicatti’, nell'abitazione in via Tenente Colonnello La Carruba, e ha trascorso l'ultimo periodo della carcerazione nel carcere di Secondigliano a Napoli. Lo Giudice e’ sottoposto alla misura dell'obbligo di dimora a Canicatti’. 10 luglio, Ancora fuoco e fiamme a Porto Empedocle, a danno di Libertino Vasile Cozzo, 37 anni, pescivendolo, attualmente detenuto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in via Nino Martoglio, nel quartiere Ciuccafa. Ieri, come si ricordera’, sotto casa di Vasile Cozzo sono stati bruciati due furgoni isotermici, parcheggiati uno a fianco all’ altro, in uso al 37enne. Adesso, nottetempo, ha subito un violento incendio la casa in campagna dello stesso Libertino Vasile Cozzo, in contrada Cicero, nei pressi del villaggio Bellavista. I danni all’ abitazione sono ingenti. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del locale Commissariato, capitanati dal vice Questore, Cesare Castelli, ed i Vigili del fuoco. Le cause del rogo sono in corso di accertamento. E’ privilegiata la matrice dolosa. 10 luglio, A Palermo, al Palazzo di giustizia, il Tribunale, a conclusione del giudizio abbreviato nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia Alisciannira, che e’ il termine dialettale di Alessandria della Rocca, ha condannato a 7 anni di reclusione Gaetano Sedita, 70 anni, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Alessandria della Rocca. Sono stati assolti Santo Pillitteri, 73 anni, difeso dall’ avvocato Nino Gaziano, Giuseppe Caltagirone, 62 anni, e Stefano Canzoneri, 66 anni. A favore di Sedita, accogliendo le argomentazioni dei difensori, gli avvocati Giovanni Castronovo e Salvatore Tirinnocchi, il giudice ha escluso sia il ruolo di capomafia sia l’aggravante di avere reinvestito in attivita’ economiche i proventi delle estorsioni. 10 luglio, A Campobello di Licata, i Carabinieri della locale stazione hanno arrestato Calogero Li Calzi, 48 anni, manovale, sorpreso, a seguito di una perquisizione nella sua abitazione rurale in contrada “Fiumarella”, in possesso di una pistola calibro 38, con 2 caricatori e circa 90 cartucce, e con la matricola abrasa. 10 luglio, Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha confermato il regime carcerario del 41 bis a carico di Francesco Ribisi, di Palma di Montechiaro, arrestato il 26 giugno 2012 nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Nuova Cupola. Si tratta del secondo 41 bis confermato tra i 7 imputati, su 51, sottoposti al carcere duro. Prima di Ribisi, e’ stata la volta del suo presunto braccio destro, Giovanni Tarallo, di Santa Elisabetta. Il 41 bis invece non e’ stato confermato a Carmelo Vetro di Favara, ed a Roberto Belvedere di Siculiana. Gli altri 3 in attesa del verdetto sono Leo Sutera di Sambuca di Sicilia, Fabrizio Messina di Porto Empedocle, e Luca Cosentino di Agrigento. 10 luglio, A Cammarata, nel centro storico, una donna di 42 anni, N D sono le iniziali del nome, titolare di un bar, ha tentato il suicidio barricandosi dentro il suo locale e appiccando il fuoco. Un benzinaio a lavoro nella zona si e’ accorto dell’ incendio, si e’ precipitato all’ interno del bar forzando una serranda, e ha spento le fiamme con un estintore. Poi, ha tratto in salvo la donna, gia’ quasi priva di sensi a causa del fumo respirato. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e un’ambulanza del 118 che ha soccorso la 42enne. 10 luglio, La Procura di Agrigento ha chiesto il giudizio immediato a carico di Soufiene Mouzhair, 22 anni, marocchino, imputato nell’ ambito dell’ inchiesta sulla morte della prostituta colombiana di 25 anni, Cindy Vanessa Candelo Arroyo. Adesso, entro 15 giorni, e’ attesa la decisione del Giudice per le indagini preliminari. In concorso con altri, Soufiene Mouzhair risponde di violazione di domicilio, porto abusivo di armi e rapina. Ad incastrarlo vi sono delle intercettazioni telefoniche in cui il marocchino ammette le proprie responsabilita’, insieme all’algerino Mohamed Juda, 21 anni, arrestato anche lui e attualmente sotto processo in abbreviato. 10 luglio, A Sciacca, nella zona industriale, un vasto incendio e’ divampato in un capannone dell’ impresa Sam, che gestisce il servizio di raccolta e selezione dei rifiuti differenziati. Le fiamme si sono scatenate nel reparto pneumatici, da cui si e’ sollevata una densa nuvola di fumo nero. Incerte le cause del fuoco. 10 luglio, La Guardia costiera ha soccorso a largo di Lampedusa un gruppo di 53 migranti, tra cui 12 donne. Poi, sono state intercettate dalla Marina militare e soccorse dalla Capitaneria altre 2 imbarcazioni con 207 migranti a bordo, una con 167 e l'altra con 42 clandestini. Nel Centro d’accoglienza dell’ isola sono ospiti 632 extracomunitari, a fronte di una capienza per 300 persone. 11 luglio, A Favara, i Carabinieri hanno arrestato Antonino Sorce, 27 anni, di Favara, operaio, perche’, nel corso di una perquisizione nel suo autolavaggio, in via Sergente Alauria, e’ stato sorpreso in possesso di 42 grammi di cocaina, poi di altra confezione contenente creatina, un bilancino elettronico di precisione ed alcuni ritagli di cellophane per il confezionamento delle dosi. 11 luglio, A Favara i Carabinieri hanno arrestato Vincenzo Vecchio, 72 anni, pensionato, che scontera’ 4 mesi in carcere per il reato di evasione commesso nel febbraio 2010. 11 luglio, A Ribera, ha subito un incendio l’automobile, una Mercedes, di Giovanni Campo, 41 anni, di Ribera, imprenditore nel settore del movimento terra. Il mezzo e’ stato parcheggiato in contrada Corvo Seccagrande, nei pressi dell’abitazione del proprietario. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e i Vigili del fuoco. 11 luglio, Il Tribunale di Sciacca ha assolto 7 dipendenti del supermercato Essetre a Sciacca, accusati di favoreggiamento personale e falsa testimonianza. Si tratta di Michele Caracappa, Sonia Toto, Rosanna Abbene, Francesco Sabella, Rita Indelicato, Gisella Bono e Rosetta Carusotto. Nell’ agosto del 2007, i titolari del supermercato avrebbero paventato i licenziamenti se i dipendenti non avessero acconsentito a ricevere una retribuzione mensile inferiore al netto nella busta paga, inducendo quindi i dipendenti a dichiarare il falso. 12 luglio, Al Tribunale di Agrigento, il pubblico ministero, Salvatore Vella, a conclusione della requisitoria, ha chiesto 9 anni di reclusione a carico di Ignazio Zarbo, 28 anni, di Agrigento, arrestato dai Carabinieri il 5 aprile scorso perche’ presunto accoltellatore di Vincenzo La Spina, 21 anni, ferito al culmine di una rissa, nella zona dello stadio Esseneto. Zarbo, giudicato in abbreviato, ha confessato : “ si’, ho accoltellato io Vincenzo La Spina. Mi dispiace e chiedo scusa. L’ ho fatto solo per legittima difesa”. 12 luglio, I Carabinieri e la Procura di Sciacca hanno arrestato ai domiciliari Calogero Dangelo e Matteo Lucchesi Palli, entrambi di Sciacca. Risponderanno di truffa aggravata a danno dell’ Inps allorche’ avrebbero percepito indebitamente prestazioni assistenziali perche’ ciechi, quando invece sono stati filmati da telecamere nascoste che hanno dimostrato il contrario. I due sono stati sorpresi a svolgere le ordinarie attivita’ di vita quotidiana senza alcun ausilio, attraversando la strada con disinvoltura o leggendo un giornale. 12 luglio, L'esame del Dna ha confermato che i resti del cadavere carbonizzato scoperto lo scorso 3 giugno dentro il portabagagli di una Fiat Bravo in contrada Cardaci, tra Campobello di Licata e Delia, sono di Calogero Ciulo, 44 anni, di Canicatti’, commerciante, del quale non vi e’ stata piu’ traccia dallo scorso 27 maggio. La vittima e’ stata uccisa con numerosi colpi di arma da fuoco, e poi il corpo e’ stato incendiato. Sono 9 i fori provocati da un’ arma, probabilmente una pistola, quasi tutti sul torace. L’ inchiesta e’ stata avocata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, perche’ le modalita’ esecutive del delitto sono tipicamente di stampo mafioso. 12 luglio, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha conferito a Domenico Micale, psichiatra di Palermo, e Alessandro Meli, psicologo di Agrigento, l’ incarico di effettuare una perizia psichiatrica sull’ imprenditore di Favara, Antonino Baio, 72 anni, al fine di accertare la sussistenza delle sue capacita’ di intendere e di volere la sera del 28 novembre 2012, quando ha sparato contro l’ imprenditore compaesano Calogero Palumbo Piccionello, uccidendolo. Il prossimo 24 ottobre saranno ascoltati i due periti. 12 luglio, A Porto Empedocle, in contrada Inficherna, in Via dello Sport, le fiamme appiccate ad una sterpaglia si sono propagate e hanno investito bruciandole due automobili parcheggiate innanzi ad un’ auto – carrozzeria. Si tratta di una Fiat Punto e della Fiat Brava di un pescivendolo di 50 anni. Anche ad Agrigento, l’ incendio di una sterpaglia ha provocato allarme e apprensione in via Salvatore Campo. Le fiamme, infatti, si sono scatenate e hanno minacciato una villa e alcune abitazioni. Il tempestivo intervento dei Vigili del fuoco ha scongiurato danni. Sono state necessarie 2 ore di lavoro per domare la furia del fuoco. 12 luglio, Il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Cinzia Alcamo, ha assolto l'ex direttore della banca del cordone ombelicale dell'ospedale Giovanni Paolo secondo di Sciacca, Calogero Ciaccio, 74 anni, e la biologa Michela Gesu’, 49 anni. I due sono stati accusati di turbativa d'asta e truffa allorche’ avrebbero pilotato le forniture di prodotti farmaceutici utili per la banca del cordone ombelicale. La stessa Procura, al termine del dibattimento, ne ha chiesto l'assoluzione. Assolti anche i titolari di due aziende: Giorgio Giannella, legale rappresentante della Lagitre srl, e Giorgio Mari, legale rappresentante della Fresenus Hemicare Italia. In processi precedenti, Ciaccio e Gesu’ sono stati dichiarati non colpevoli anche rispetto alle accuse di peculato e violazione delle procedure di conservazione del sangue cordonale. Recentemente un altro giudice, del Lavoro, ha giudicato illegittimo il licenziamento dei due dall'ospedale, riconoscendo a Ciaccio un risarcimento danni di 493 mila euro. 13 luglio, Macabra intimidazione a Porto Empedocle, l’ennesima contro l’ex sindaco Paolo Ferrara. La foto di Ferrara e un proiettile sono stati scoperti sulla tomba di famiglia, nel cimitero comunale a Porto Empedocle, dove e’ sepolta la madre, Elena Seddio. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle capitanati da Cesare Castelli e della Squadra Mobile di Agrigento agli ordini di Corrado Empoli. Paolo Ferrara e’ stato tra i primi accusatori di un gruppo di usurai, poi arrestati e processati nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta Easy money. 13 luglio, La Guardia di Finanza ha arrestato Jaouad Abkari, 29 anni, originario del Marocco, con regolare permesso di soggiorno e con residenza a Licata. Alla stazione degli autobus a Licata, appena fuori dal pullman in viaggio da Catania, il 28enne e’ stato sorpreso in possesso di 441 grammi di cocaina e 3 grammi di marijuana, per un valore di mercato di circa 100mila euro. La droga e’ stata nascosta in una borsa, in 2 involucri occultati tra diverse bottiglie di conserva di pomodori. Sequestrati anche 12 orologi e 6 confezioni di profumo con marchi contraffatti. 13 luglio, Un ragazzo originario di Menfi, Salvatore Adelfio, 29 anni, e’ morto vittima di un incidente stradale nel riminese, a Misano Adriatico. Durante il rientro a casa, dopo la notte trascorsa in discoteca, un’automobile, una Fiat 500, si e’ schiantata contro la recinzione di un’abitazione. Salvatore Adelfio, seduto sul posto passeggero a fianco dell’autista, e’ morto sul colpo. Feriti gravemente sono gli altri 4 amici a bordo dell’ auto. 13 luglio, A Raffadali, nel garage della sua abitazione, si e’ suicidato, sparandosi un colpo con la sua pistola di ordinanza, un poliziotto penitenziario di 43 anni, in servizio nel carcere di Agrigento. Donato Capece, segretario generale del sindacato di categoria, Sappe, afferma : “ e’ il secondo suicidio in meno di una settimana, ed il terzo in un mese, tra i poliziotti penitenziari. Siamo vicini ai familiari, agli amici, ai colleghi”. 13 luglio, Il Tribunale di Agrigento, accogliendo quanto richiesto dalla Procura, ha disposto il giudizio immediato a carico di Michele Crapanzano, 42 anni, di Favara, arrestato dai Carabinieri lo scorso 23 maggio perche’ avrebbe tentato di rapinare due pensionati nella loro casa in via Sardegna. Le vittime sono madre e figlio, lei C A 96 anni, lui L C 61 anni. Crapanzano si e’ spacciato per tecnico dell’Enel ed e’ entrato dentro casa, ed ha tentato di immobilizzare l’ uomo con un filo di ferro. I due sventurati hanno gridato, sollevando allarme nella zona, e Crapanzano e’ fuggito. Poi, incastrato dalle testimonianze, e’ stato arrestato. 13 luglio, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno arrestato ai domiciliari due romeni. Petrachi Istrati, 33 anni, e Vladut Iosif, 23 anni, entrambi residenti a Castelvetrano, lo scorso 4 maggio avrebbero rubato all’interno di una ditta di autotrasporti di Sambuca di Sicilia 300 litri di gasolio e un’autoradio, per un valore complessivo di circa mille euro. 14 luglio, Estate e incendi di vegetazione e terreni, come ormai da tradizionale copione. Ai confini tra i territori di Sciacca, Caltabellotta e Sambuca di Sicilia, un violento incendio e’ divampato la notte tra sabato e domenica nelle contrade Ganetici, Pasqualetto, Rocca Rossa e Portella di Gioia, per oltre 500 ettari. I vigili del fuoco hanno lavorato parecchie ore. Sono intervenuti anche 2 canadair del Corpo forestale. 15 luglio, La Corte d’ Appello di Palermo, presieduta da Biagio Insacco, ha emesso la sentenza al processo antimafia cosiddetto “Maginot”, dal nome dell’ inchiesta contro alcuni presunti favoreggiatori del boss Giuseppe Falsone. Accogliendo integralmente l’ appello del difensore, l’ avvocato Giovanni Castronovo, la Corte d’Appello ha assolto Falsone, annullando quindi la condanna subita in primo grado a 18 anni di reclusione. Assolti anche Antonino Perricone di Villafranca Sicula e Giuseppe Maurello di Lucca Sicula, difesi dall’avvocato Giovanni Vaccaro, ed accusati di tentata estorsione aggravata. Pena ridotta da 6 anni a 5 anni e 4 mesi di carcere per il favarese Liborio Parello, difeso dagli avvocati Castronovo e Sbacchi, ed accusato di estorsione aggravata. Aumentata la condanna a carico di Calogero Pirrera, di Favara, condannato anche per il reato di associazione di stampo mafioso, a 8 anni ed 8 mesi di reclusione. Confermata la sentenza di primo grado, e dunque la condanna ad 8 anni ed 8 mesi di reclusione per Antonino Pirrera di Favara, ed 8 anni ciascuno per Francesco Caramazza e Carmelo Cacciatore di Agrigento. 15 luglio, La Procura di Agrigento, tramite l’aggiunto Ignazio Fonzo e i sostituti Giacomo Forte e Luca Sciarretta, e la Guardia di Finanza, agli ordini del tenente colonnello Massimo Sobra’, hanno notificato 11 avvisi di garanzia per abuso d’ufficio ad altrettanti pubblici funzionari e dirigenti dell’ex Consorzio Asi di Agrigento. In concorso tra di loro, gli 11 avrebbero rideterminato in aumento i compensi spettanti al presidente ed ai componenti del Consiglio di amministrazione, e cio’ anche in assenza di strumenti contabili per gli anni 2010 e 2011. Gli 11 indagati sono l’ex presidente dell’ Asi, Stefano Catuara, 50 anni, di Raffadali, Antonino Casesa, 55 anni, di Agrigento, Rosario Gibilaro, 58 anni, di Agrigento, Salvatore Callari, 53 anni, di Mussomeli, Maurizio Bonomo, 41 anni, di Agrigento, Eugenio Esposto, 63 anni, di Racalmuto, Salvatore Gangi, 66 anni, di Cattolica Eraclea, Filippo Siracusa, 43 anni, di Agrigento, Girolamo Cutrone, 52 anni, di Corleone, Francesca Marceno’, 54 anni, di Palermo, e Giuseppe Sorce, 58 anni, di Favara. 15 luglio, La Cassazione ha confermato la sentenza del 13 luglio 2012 della Corte d’Appello di Palermo, e ha condannato a 6 anni di reclusione Pasquale Iacono, 55 anni, di Agrigento, Vigile del fuoco, arrestato il 25 marzo del 2011, in flagranza di reato, per il tentato omicidio della madre. L'uomo, ubriaco, dopo avere tentato di soffocare la donna, l' ha sollevata da terra, minacciando di gettarla dal balcone della loro abitazione, in via Dante. Un commerciante della zona, allarmato dalle urla della 75enne, si e’ precipitato nell'appartamento, fortunatamente con la porta aperta, ha strattonato il pompiere ed ha trasportato fuori l’ anziana, salvandole la vita. 15 luglio, Ad Agrigento, nella zona industriale, in contrada San Benedetto, i poliziotti della Squadra Volanti hanno denunciato due persone di Mussomeli, uno di 43 e l’altro di 31 anni, ed un terzo uomo di Castrofilippo, di 36 anni, sorpresi alla guida di un autocarro carico di ferraglia di vario genere in mancanza di autorizzazione al trasporto di rifiuti speciali e pericolosi. Inflitta anche una sanzione amministrativa da 3.100 euro, e i fogli di via obbligatori firmati dal questore Giuseppe Bisogno. 15 luglio, A Siculiana, i Carabinieri della Compagnia di Agrigento hanno sequestrato 16 chilogrammi di pesce, in vendita in pessimo stato di conservazione. All’ambulante responsabile e’ stata inflitta una multa di 3.860 euro. L’ ambulante ha esposto al sole, alla polvere e al gas di scarico degli automezzi il pesce da vendere. Il commerciante, peraltro, e’ stato sorpreso senza autorizzazione. Dunque, il sequestro del pescato e la sanzione. 16 luglio, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Andrea Maggioni, ha chiesto la condanna a 5 anni e 4 mesi di carcere a carico dell’ operaio Salvatore Sciacchitano, 50 anni, di Ravanusa, imputato di lesioni personali gravissime a danno della ex compagna. Sciacchitano, giudicato in abbreviato, e’ stato arrestato dai Carabinieri il 26 ottobre del 2012, quando, in stato di ubriachezza, ha selvaggiamente picchiato la donna nel centro abitato del paese. 16 luglio, A Porto Empedocle, i poliziotti del locale Commissariato, agli ordini di Cesare Castelli, sono intervenuti in un locale notturno per sedare uno scontro tra due fidanzati. Lei, verosimilmente perche’ preda dei fumi dell’ alcol, ha aggredito a morsi lui, e poi anche un poliziotto, costretto a ricorrere alle cure ospedaliere per un ematoma ad un braccio, provocato da un morso, e diversi graffi in varie parti del corpo. 16 luglio, Al Tribunale di Agrigento, il pubblico ministero, Andrea Maggioni, ha concluso la requisitoria, e ha invocato la condanna dell’algerino Mohamed Jouda a 6 anni e 2 mesi di reclusione. Jouda, che e’ difeso dall’avvocato Salvatore Cusumano, e’ giudicato in abbreviato e risponde della rapina che poi e’ culminata nella morte di Cindy Vanessa Candelo Arroyo, 25 anni di eta’, prostituta originaria della Colombia, precipitata dalla finestra di una casa in via Damareta 30 ad Agrigento, la notte del 19 ottobre 2012, presumibilmente per sfuggire, impaurita, alla rapina. 16 luglio, A Favara, i vandali hanno imperversato due notti di seguito a danno dell’ Istituto comprensivo Guarino : imbrattati i muri dei corridoi, a soqquadro arredi e materiale didattico, danneggiati i distributori automatici di bibite e snack e alcuni vasi. Indagano i Carabinieri. 17 luglio, I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Roma hanno rigettato la richiesta di revoca del 41 bis a carico di Leo Sutera, 63 anni, di Sambuca di Sicilia, presunto capo provincia di Cosa nostra, arrestato nell’ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta “Nuova Cupola”. Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Leo Sutera sarebbe subentrato a Giuseppe Falsone ai vertici di Cosa nostra agrigentina, mantenendosi in contatto con Matteo Messina Denaro, e riorganizzando l’organigramma provinciale dei mandamenti. 17 luglio, Costanti sono i flussi clandestini verso Lampedusa dove sono gia’ approdati 95 migranti, tra cui 15 donne, soccorsi a circa 100 miglia dall’ isola da un rimorchiatore e poi trasbordati dalla Guardia costiera. Poi, altri 86 extracomunitari, tra cui 12 donne e 2 di loro incinte, a bordo di un barcone, sono stati soccorsi da una petroliera italiana ancora a 100 miglia a sud di Lampedusa, e sono stati trasbordati e condotti a riva dalla Capitaneria. 17 luglio, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, e della Squadra mobile di Agrigento, capitanata da Corrado Empoli, hanno arrestato Libertino Vasile Cozzo, 37 anni, pescivendolo, accusato di evasione allorche’ si e’ allontanato da casa dove e’ invece sottoposto agli arresti domiciliari. Vasile Cozzo e’ stato sorpreso dagli agenti intento a camminare, a passo spedito, nel centro abitato. 17 luglio, I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno arrestato ai domiciliari Angelo Statuto, 47 anni, di Favara, che scontera’ 2 mesi di reclusione per inosservanza delle prescrizioni impostegli dalla misura della Sorveglianza speciale della pubblica sicurezza. 17 luglio, La Guardia costiera di Licata ha sorpreso un uomo, un 40enne catanese, con 4mila ricci di mare appena pescati, nella zona della darsena di Marianello. Il pescatore e’ stato multato di 4mila euro, e la sua attrezzatura e’ stata sequestrata. I ricci sono stati liberati in mare da una motovedetta della Capitaneria. 18 luglio, Leonardo Iati’, 22 anni, di Montallegro, responsabile, reo confesso, dell’ omicidio dell’ insegnante in pensione Giovanna De Rossi, originaria di Roma e scoperta morta l’11 dicembre del 2009 all’interno della sua casa a Montallegro, detenuto in carcere per scontare 11 anni e 8 mesi di reclusione che gli sono stati inflitti in abbreviato lo scorso 13 febbraio, e’ stato trasferito in una Comunita’ assistita dove, in regime di arresti domiciliari, sara’ sottoposto ad adeguate cure. Il giudice, in sentenza, gli ha riconosciuto il vizio parziale di mente . 18 luglio, La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di 13 imputati nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta “Big family”, che il 30 luglio 2012 ha provocato un blitz della Polizia contro un gruppo che sarebbe stato impegnato nel trasporto e nella vendita di cocaina, eroina, hashish e marijuana da Napoli a Ribera. Dunque, udienza preliminare, il prossimo 18 ottobre, per Ciretta Veible, 56 anni, Carlo Giardiello, 31 anni, Maria Sedita, 42 anni, Massimo Tabbone, 32 anni, Tiziana Oddo, 29 anni, Giuseppe Failla, 54 anni, Giuseppe Salvatore Failla, 37 anni, Sergio Beniamino, 40 anni, Saverio Franzese, 29 anni, Giancarlo Tomasello, 38 anni, Giuseppe Triassi, 30 anni, Debora Arcadipane, 28 anni, e Pietro Gargano, 54 anni. 18 luglio, A Canicatti’ due Vigili urbani in pensione hanno arrestato Gaetano La Mattina, 45 anni, di Campobello di Licata, che rispondera’ di tentata rapina all’agenzia della Banca Popolare Sant’Angelo. La Mattina e’ entrato dentro la banca, ha estratto un coltello e ha minacciato un’ impiegata. All’interno, i due Vigili urbani in pensione lo hanno bloccato, disarmato e consegnato alle Forze dell’ordine. 19 luglio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione Ignazio Zarbo, 28 anni, di Agrigento, arrestato dai Carabinieri il 5 aprile scorso perche’ accoltellatore di Vincenzo La Spina, 21 anni, ferito al culmine di una rissa, nella zona dello stadio Esseneto. Zarbo, giudicato in abbreviato, ha confessato : “ si’, ho accoltellato io Vincenzo La Spina. Mi dispiace e chiedo scusa. L’ ho fatto solo per legittima difesa”. Il pubblico ministero, Salvatore Vella, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna dell’ imputato a 9 anni di reclusione. 19 luglio, Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Sergio Ziino, ha disposto il rinvio a giudizio a carico di 5 imputati di Licata nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Ouster”, contro un presunto gruppo criminale impegnato, tra l’altro, nelle estorsioni aggravate dalle modalita’ mafiose. Il prossimo 4 novembre risponderanno presente all’ appello del Tribunale di Agrigento Pasquale Antonio Cardella, 61 anni, Angelo Occhipinti, 58 anni, Giuseppe Cardella, 31 anni, Giuseppe Claudio Cardella, 37 anni, e Gianluca Vedda, 37 anni. Sara’ invece processato in abbreviato Giuseppe Galanti, 54 anni. 19 luglio, Il Tribunale di Agrigento ha assolto Gregorio Capone, ispettore di polizia attualmente in servizio alla Squadra Volanti di Agrigento, accusato di avere molestato una collega con continui messaggi e telefonate. E’ stata la donna a sporgere denuncia nel 2007. L’imputato si e’ sempre protestato innocente. Il pubblico ministero, a termine della requisitoria, ne ha chiesto la condanna a 6 mesi di reclusione. 19 luglio, A largo di Lampedusa, Marina militare e Guardia costiera hanno soccorso 7 imbarcazioni con a bordo oltre 700 migranti. La prima con 31 persone, tra cui 4 donne, poi, un gommone con altre 89 persone, tra cui 16 donne e un neonato, poi un altro gommone alla deriva con 69 persone a bordo, tra cui 7 donne. Ed ancora 188, tra cui 2 donne e un minorenne, poi altri 100, poi un’ imbarcazione in legno di 12 metri con circa 200 persone a bordo, e infine altri 47 su un gommone di 7 metri. 19 luglio, Il Tribunale di Agrigento ha concesso gli arresti domiciliari a Libertino Vasile Cozzo, 37 anni, di Porto Empedocle, pescivendolo, arrestato dalla Polizia per evasione dagli arresti domiciliari. Non vi sarebbe prova : l’uomo, nelle immagini registrate con l’ausilio di una telecamera nascosta piazzata davanti al portone dell’abitazione di Vasile Cozzo, non vi e’ certezza che sia lo stesso Libertino Vasile Cozzo. 19 luglio, Calogero Falsone, 46 anni, di Campobello di Licata, pastore, fratello dell’ex capo di Cosa nostra agrigentina Giuseppe, rientra in ospedale. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, che giudica Falsone per il tentato omicidio di un pastore romeno e di estorsione aggravata, ha riconosciuto, ed e’ la seconda volta, che le condizioni di salute di Calogero Falsone sono incompatibili con il regime detentivo ordinario. Dunque, Calogero Falsone e’ ricoverato, in regime di arresti domiciliari, presso l’ospedale di Messina. 19 luglio, Agrigento, San Leone, le condotte fognarie, i cosiddetti pennelli, scaricano in mare i reflui non depurati, sia il pennello ai Padri vocazionisti, sia il pennello alla spiaggia della Pubblica sicurezza. Da tempo lo si e’ denunciato, e anche l’ Europa ha diffidato a rimediare dotandosi di un depuratore : adesso il nodo e’ al pettine giudiziario. Infatti, accogliendo quanto richiesto dalla Procura di Agrigento, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha ordinato il sequestro preventivo dei due pennelli e, dunque, anche delle centraline di sollevamento. Il provvedimento di sequestro non comprende le porzioni di spiaggia e di mare circostanti, 200 metri a destra e 200 metri a sinistra, cosi’ come ha richiesto la Procura. Il Gip invece ha respinto tale richiesta, e dunque non e’ stato imposto il divieto di accesso e di balneazione a spiagge e mare. Non sono esclusi pero’ ulteriori accertamenti investigativi, a riscontro di eventuali rischi per la salute pubblica. L’ Arpa, l’ Agenzia regionale per l’ambiente, l’ Azienda sanitaria, i Carabinieri e la Guardia costiera hanno accertato che i reflui fognari sono immessi in mare senza autorizzazione allo scarico, essendo scaduto e mai rinnovato il titolo originario. L’ immissione in mare di reflui fognari non depurati, perche’ a monte non vi e’ un sistema di depurazione, provoca danni al Demanio marittimo, quindi a flora e fauna. E’ stato iscritto nel registro degli indagati l’ex amministratore delegato della Girgenti Acque, Giuseppe Giuffrida, accusato di danneggiamento, getto pericoloso di cose, violazione del Codice dei Beni culturali perche’ gli impianti sono in zona A del decreto Gui - Mancini, inadempimenti di pubbliche forniture e violazione della normativa ambientale. In proposito, interviene l’ associazione ambientalista MareAmico, presieduta da Claudio Lombardo, e che da tempo e’ impegnata, attraverso esposti e video – testimonianze, a rimedio dell’ inquinamento marino a San Leone. MareAmico afferma : “ l’ intervento della Magistratura dimostra la correttezza e la veridicita’ delle numerose proteste che si sono susseguite nell’ultimo decennio, contro chi, ben consapevole della reale situazione, negava l’evidenza, bloccava le diverse praticabili soluzioni, e contro chi, anziche’ amministrare la vicenda portandola a soluzione, ha prodotto solo chiacchiere. E’ una giornata triste per Agrigento e gli agrigentini, ma deve essere considerata punto di partenza, per un nuovo rilancio ambientale e per il ripristino della legalita’ nel settore della depurazione, che probabilmente e’ mancata negli ultimi anni. Sara’ compito della stessa Procura che si e’ mossa saggiamente, ma anche della politica, valutare se imporre immediatamente un commissario ad acta, affinche’ oltre alla fase repressiva si possa giungere alla fase operativa per la messa a norma degli impianti e della depurazione in generale”. 19 luglio, La Procura della Repubblica di Agrigento, tramite l'aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Luca Sciarretta, ha sequestrato a San Leone, lungo il Viale delle Dune, 8 villette in una zona vincolata. I poliziotti della Digos, capitanati da Patrizia Pagano, hanno sequestrato un’area di oltre 40 mila metri quadrati, a 300 metri dal mare. Le 8 villette unifamiliari sarebbero state costruite con concessioni ritenute illegittime. Sono 7 gli indagati nell' ambito dell' inchiesta sorella minore della "Self Service" : Sebastiano Di Francesco, 54 anni, di Agrigento, gia' capo dell' Ufficio tecnico comunale, e Luigi Zicari, 61 anni, di Agrigento, gia' dirigente dello stesso Utc. Poi, Domenico De Michele Granet, 46 anni, di Agrigento, e Rosa Maria De Michele Granet, 48 anni, di Agrigento, proprietari del terreno e delle ville. Poi, Ali Borzoee, 55 anni, nato in Iran e residente a Favara, direttore dei lavori. E poi Pietro Vullo, 43 anni, di Agrigento, direttore dei lavori, e Roberto Gallo Afflitto, 43 anni, di Agrigento, progettista. 19 luglio, Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione l’algerino Mohamed Jouda , 21 anni, giudicato in abbreviato e imputato della rapina che poi e’ culminata nella morte di Cindy Vanessa Candelo Arroyo, 25 anni di eta’, prostituta originaria della Colombia, precipitata dalla finestra di una casa in via Damareta 30 ad Agrigento, la notte del 19 ottobre 2012, presumibilmente per sfuggire, impaurita, alla rapina. 19 luglio, A conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione l’ operaio Salvatore Sciacchitano, 50 anni, di Ravanusa, imputato di lesioni personali gravissime a danno della ex compagna. Sciacchitano, giudicato in abbreviato, e’ stato arrestato dai Carabinieri il 26 ottobre del 2012, quando, in stato di ubriachezza, ha selvaggiamente picchiato la donna nel centro abitato del paese. 20 luglio, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini del vice Questore, Cesare Castelli, hanno arrestato in carcere Libertino Vasile Cozzo, 37 anni, di Porto Empedocle, pescivendolo, gia’ detenuto ai domiciliari. A carico di Vasile Cozzo sono state emesse due ordinanze di custodia spiccate in Tribunale ad Agrigento, una per un danneggiamento a danno del cognato risalente al 2012, e l’altra per reiterate violazioni delle misure cautelari. 20 luglio, La Polizia, in esecuzione di due ordini di carcerazione emessi dall’Ufficio esecuzioni penali della Procura, ha arrestato Giuseppe Filippazzo e il cognato Gerlando Distefano, entrambi di Porto Empedocle e di 55 anni. Filippazzo scontera’ 2 anni e 6 mesi di reclusione, e Distefano 2 anni e 9 mesi, come pena residua, imposta dalla Cassazione nell’ambito del processo sulla compravendita di 2 case dei Distefano all’asta e acquistate dalla famiglia Adorno, verso cui poi i Distefano avrebbero pressato affinche’ gli fossero rivenduti gli immobili. 20 luglio, A Comitini, i Carabinieri, appostati in localita’ “Salinella”, hanno intercettato un’ automobile con 3 o 4 persone a bordo, che, complice l’ oscurita’, sono fuggite. Sul posto i militari hanno scoperto quasi 4 quintali di filo di rame di origine furtiva. 20 luglio, I poliziotti del Commissariato di Palma di Montechiaro, agli ordini di Angelo Cavaleri, hanno arrestato Giuseppe Rallo, 19 anni, e Cristian Cacciatore, 21 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Rallo e Cacciatore sono stati sorpresi dagli agenti al Villaggio Giordano in possesso di 20 grammi di marijuana suddivisa in 12 involucri gia’ confezionati e pronti allo spaccio. 20 luglio, Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha respinto il ricorso dei difensori e ha confermato il regime carcerario del 41 bis a carico di Fabrizio Messina, 38 anni, di Porto Empedocle, fratello dell’ex capo provincia Gerlandino, detenuto nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta “Nuova Cupola”, e per il quale, in primo grado, i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Rita Fulantelli ed Emanuele Ravaglioli, hanno chiesto la condanna a 16 anni di reclusione. 20 luglio, A largo di Lampedusa sono stati soccorsi due gommoni in avaria. Sul primo la Guardia costiera ha tratto in salvo 17 siriani, tra cui una donna e 2 bambini. Sul secondo, la Marina militare e poi la Capitaneria hanno recuperato altri 34 migranti, tra cui 14 minorenni e 10 donne di cui 2 incinte . 22 luglio, A conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha emesso la sentenza nell’ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta Turn over, che il 20 marzo del 2012 ha provocato 4 arresti in carcere e 8 divieti di dimora in provincia ad opera della Polizia per spaccio di cocaina e hashish tra Licata e Palma di Montechiaro. 5 anni e 4 mesi di reclusione ciascuno a Saro Gioacchino Morgana, 37 anni, di Palma di Montechiaro, e a Maurizio Nicolosi, 44 anni, di Catania. 3 anni di carcere a Gaetano Pace, 36 anni, di Palma di Montechiaro. 2 anni e 8 mesi a Giuseppe Sorintano, 37 anni, di Palma di Montechiaro. 1 anno ciascuno a Luciano Scerra, 28 anni, e Giuseppe Aserio, 35 anni, entrambi di Palma di Montechiaro. 8 mesi ciascuno a Giovanni Barba, 25 anni, e Giuseppe Vella, 30 anni, entrambi di Palma di Montechiaro. 22 luglio, La Corte d’Assise di Agrigento ha emesso la sentenza contro i presunti protagonisti di una traversata nel Canale di Sicilia, verso Lampedusa, con approdo il 4 agosto 2011, durante la quale numerosi migranti sarebbero stati gettati vivi in mare al culmine di risse o per adempiere a riti magici e tribali. 18 anni di reclusione a Ohalete Emeka, 40 anni, nigeriano. 16 anni ciascuno ad Ahmokugo Kujo, 46 anni, ghanese, e ad Ihigwe Emeka, 33 anni, nigeriano. 14 anni a Mohamed Adam, 30 anni, ghanese, e ad Igala Faisal, 39 anni, anche lui del Ghana. Assolti Rachid Jamal, 38 anni, ghanese, difeso dall’avvocato Serena Gramaglia, e Aniamaru Pascal, 33 anni, nigeriano. 22 luglio, A Raffadali, all’ interno di un casolare agricolo in stato di abbandono, un uomo e’ stato sorpreso dai Carabinieri intento ad innaffiare 4 piante di marijuana in vaso, di altezza variabile tra 120 e 180 centimetri, in pieno stato vegetativo. Francesco Terrazzino, 58 anni, di Raffadali, e’ stato arrestato ai domiciliari. Le piante sono state sequestrate. 22 luglio, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 9 mesi di reclusione una donna di Ribera, L U sono le iniziali del nome, 47 anni, accusata di maltrattamenti a danno della figlia minore. E’ stato assolto il padre, V B, 54 anni. La ragazza adesso vive in una casa famiglia dell’agrigentino. 22 luglio, I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno scoperto, nel centro cittadino, un’automobile, una Volvo, con dentro la refurtiva di tre furti in abitazione perpetrati nella localita’ balneare Marina di Licata. Nel cofano sono stati sequestrati anche numerosi attrezzi da scasso, tra cui un flex e un trapano. 22 luglio, Un barcone con 204 migranti a bordo e’ stato intercettato dalle motovedette della Guardia costiera a circa 10 miglia da Lampedusa. I migranti sono stati trasferiti al Centro d’accoglienza dell’isola dove attualmente sono ospiti 785 immigrati a fronte di una capienza di 300 posti. Un gruppo di profughi ha protestato : circa 200 migranti, tutti subsahariani, hanno marciato lungo le strade dell’isola con striscioni scritti in arabo, invocando di essere trasferiti altrove al piu’ presto, e di ottenere lo status di rifugiati. Il corteo e’ partito da via Roma, nel centro di Lampedusa, e ha raggiunto la spiaggia Guitgia. 22 luglio, La Procura di Sciacca, tramite il sostituto Michele Marrone, a conclusione delle indagini preliminari, ha chiesto 7 rinvii a giudizio per il presunto sfruttamento della prostituzione di una giovane romena. I 7 sono Ian Florin Cretu, romeno di 27 anni, residente a Villafranca Sicula, e due suoi coniugi connazionali, Bela Ioan Muresan, 27 anni, e Susana Muresan, 24 anni, residenti ad Alessandria della Rocca. E poi, Benedetto Ienna, 63 anni, di Ribera, Vito Corrao, 51 anni, di Burgio, che avrebbero procacciato i clienti alla ragazza, e altri due romeni, Cosmin Dona Vasilica, 27 anni, e Ionut Petcu, 24 anni, anche loro procacciatori di clienti per la loro connazionale. 23 luglio, I poliziotti del Commissariato di Canicatti’ hanno denunciato alla Procura 3 persone, I A 26 anni, A M 24 anni, e P M 46 anni, per danneggiamento aggravato, minacce, lesioni personali e violenza privata. Una coppia di giovani marocchini ha litigato, e la donna e’ andata via da casa, dopo avere pero’ inveito contro mobili e suppellettili. La ragazza si e’ trasferita a Licata da amici, e poi e’ rientrata a casa a Canicatti’ insieme al padre e a un’amica. I tre hanno devastato ancora gli arredi e poi hanno aggredito e picchiato l’ex compagno di lei, soccorso in Ospedale per contusioni e ferite. 23 luglio, A Licata la Capitaneria ha denunciato il responsabile di un peschereccio catanese, perche’ sorpreso in possesso di 5 esemplari di pesce spada in stadio giovanile e 2 tonni rossi per i quali e’ imposto il divieto di cattura. Multa da 5mila euro, e decurtazione di 6 punti dalla licenza di pesca. Il pescato, per circa 150 chili, e’ stato donato in beneficenza. 23 luglio, I Carabinieri della stazione di Ravanusa hanno arrestato Francesco Chiaramonte, accusato di coltivazione di droga a fini di spaccio allorche’, a seguito di una perquisizione nella sua abitazione, e’ stato sorpreso in possesso di 4 piante di canapa indiana dell’altezza di circa 1 metro e mezzo, e di altre 2 piante di cannabis in essiccazione. Chiaramonte, dopo l’arresto in flagranza di reato e le preliminari formalita’ di rito in caserma, e’ adesso libero in attesa dell’ulteriore corso di legge. 24 luglio, Ad Agrigento, in via Solferino, ignoti avrebbero appiccato il fuoco alla porta dell’abitazione di una coppia di pensionati di 75 e 61 anni. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e i Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Agrigento. Nessun ferito o intossicato. Gli esperti della Scientifica non hanno scoperto tracce di liquido infiammabile. Indagini in corso. 24 luglio, A Lampedusa, nel centro cittadino, in via Vittorio Emanuele, ha subito un incendio il furgone Iveco Daily di R C , sono le iniziali del nome, 40 anni, imprenditore edile di Favara, impegnato in alcuni lavori a Lampedusa. L’uomo, ascoltato dai Carabinieri, ha dichiarato di non avere ricevuto minacce o richieste estorsive. 24 luglio, I poliziotti del Commissariato di Palma di Montechiaro, agli ordini di Angelo Cavaleri, hanno denunciato un minore di 17 anni, accusato di lesioni ed omissione di soccorso. Il ragazzo e’ stato rintracciato dopo avere investito, a bordo di una mini moto, un pensionato di Palma di Montechiaro, R P, 75 anni. Il 17enne e’ fuggito senza prestare soccorso. L’anziano e’ stato ricoverato in Ospedale a Licata, con prognosi di 20 giorni. La mini moto e’ stata sequestrata. Ed anche a Bivona, i Carabinieri hanno denunciato alla Procura di Sciacca un insegnante bivonese che, forse perche’ ubriaco alla guida, ha investito con la sua automobile una ragazza di 22 anni ed e’ fuggito. L’ uomo, rintracciato, si e’ rifiutato di sottoporsi al test dell’etilometro ed e’ stato denunciato anche per guida in stato di ebbrezza alcolica, con ritiro della patente di guida e confisca dell’auto. 24 luglio, Il Tribunale di Agrigento ha condannato l’ex sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, a 5 anni e 3 mesi di reclusione, con interdizione perpetua dai pubblici uffici. Condannati anche, ad 1 anno di carcere ciascuno, pena sospesa, l’ex segretario generale del Comune di Lampedusa, Salvatore Caffo, e l’ex capo dell’ Ufficio tecnico, Alfonso Averna. Assolto l’ex consigliere comunale, Santino Brischetto. Inoltre, il Tribunale ha riqualificato i capi di imputazione ed assolto De Rubeis, Caffo, Averna e Brischetto per diversi reati contestati. Riconosciuto il risarcimento del danno a favore di Legambiente. De Rubeis avrebbe costretto 3 imprenditori a pagare delle tangenti in cambio del pagamento di alcuni crediti che vantavano nei confronti del Municipio e di una licenza edilizia per la costruzione di un complesso turistico. 24 luglio, Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Chiara Minerva, ha assolto Girolamo Traina, collaudatore, e l’ imprenditore Salvatore Brucculeri, imputati nell’ ambito dell’ inchiesta sull’ utilizzo di cemento presunto depotenziato per la costruzione del nuovo ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, in contrada Consolida. Il non doversi procedere per intervenuta prescrizione dei reati contestati e’ stato disposto per Antonio Raia, direttore dei lavori, Marco Campione, dell’ impresa Tecnofin, e Francesco Lusco, collaudatore. La Procura, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna dei 5 imputati: 7 anni per Raia, 2 anni e 6 mesi per Traina, 3 anni per Lusco, 4 anni per Campione, e 2 anni per Brucculeri, per, a vario titolo, truffa, falso materiale e falsita’ ideologica. Altri 18 indagati sono stati scagionati usufruendo della prescrizione. Si conclude cosi’ in primo grado l’ iter giudiziario che, tra l’altro, ha determinato anche il sequestro e l’ordinanza di sgombero dell’ ospedale, poi scongiurato a seguito dell’ intervento di garanzia da parte della Protezione civile nazionale, sollecitato, come si ricordera’, dal ministro Angelino Alfano. 24 luglio, La Corte d’ Assise di Agrigento, presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni e a latere Alberto Davico, ha condannato a 30 anni di carcere Vincenzo Bonfanti, 56 anni, di Palma di Montechiaro, e a 27 anni di reclusione il figlio Nicola Bonfanti, 26 anni. I due sono imputati dell’ omicidio del palmese Nicolo’ Amato, 65 anni, assassinato il 22 aprile 2011, e del ferimento del figlio della vittima, Diego. In abbreviato, il Tribunale di Agrigento ha gia’ inflitto 18 anni di carcere a Raimondo Bonfanti, altro figlio di Vincenzo. 25 luglio, I Carabinieri del Nucleo radiomobile di Canicatti’ hanno arrestato in flagranza di reato Mohamed Cagour, 31anni, e Hamed Belhadj, 29 anni, entrambi tunisini e residenti a Canicatti’. I due, sorpresi dai militari, hanno tentato di disfarsi di un involucro contenente quasi 12 grammi di eroina. I due risponderanno di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e resistenza a pubblico ufficiale. 25 luglio, Due giovani canicattinesi, Giuseppe Tricoli e Agostino Lombardo, rispettivamente di 19 e 20 anni, sono stati arrestati da Polizia e Carabinieri per rissa aggravata, lesioni personali aggravate e danneggiamento. Al Viale della Vittoria, a Canicatti’, per futili motivi, hanno picchiato due fratelli romeni di 33 e 36 anni. Il 36enne e’ stato colpito al torace e alla spalla con una forbice utilizzata per la raccolta dell’uva ed e’ stato soccorso in ospedale, con prognosi di 20 giorni. Giuseppe Tricoli e Agostino Lombardo sono detenuti ai domiciliari. 25 luglio, 278 migranti sono stati intercettati dalle motovedette della Guardia costiera nel Canale di Sicilia. Con un primo barcone, sono approdati 86 clandestini, tra cui 7 donne, gia’ localizzati a 80 miglia a sud - est dall'isola. Poi, a 100 miglia, le motovedette della Capitaneria hanno soccorso 2 gommoni in difficolta’ con a bordo 92 e 100 persone. Al Centro d' accoglienza di Lampedusa sono ospiti 970 migranti, a fronte di una capienza di 300 posti. Attivati i trasferimenti con il traghetto di linea verso Porto Empedocle. 25 luglio, A Cattolica Eraclea, hanno subito un incendio due automobili, una Mercedes e una Renault Clio, di Carmelo Vaccaro, 45 anni, disoccupato. Il fuoco ha assalito i mezzi in un terreno di proprieta’ di Vaccaro, in contrada Salina, lungo la strada per Raffadali, dove sono state posteggiate. Ignoti avrebbero tranciato la recinzione, cosparso di benzina le auto e appiccato il fuoco. Un mese addietro stessa sorte e’ stata riservata a un camion del cattolicese. 26 luglio, Lungo la strada provinciale 85, la cosiddetta Racalmare, tra Aragona e Grotte, in contrada Ciaula, in territorio di Favara, in campagna, sotto un ponte, i Vigili del fuoco, allarmati da alcuni agricoltori per spegnere un incendio di sterpaglie, hanno scoperto un’automobile, una Fiat Punto, e dentro il cadavere carbonizzato di un uomo, seduto sul sedile alla guida. I Carabinieri della Compagnia di Canicatti’ e del Reparto operativo di Agrigento, coordinati dal colonnello Riccardo Sciuto, sono impegnati nelle indagini. Il fuoco ha fuso anche le targhe. Gli investigatori, tramite la lettura del numero di telaio, sono risaliti all’identita’ della vittima. Si tratta di un muratore di Racalmuto, 51 anni di eta’, Giuseppe Milisenda. Sposato e padre di 3 figli. Non e’ escluso, anzi e’ assai probabile, che si tratti di un suicidio. Infatti, l’ uomo ha scritto un biglietto, scoperto dai Carabinieri e sequestrato, attraverso cui ha salutato e ha chiesto scusa ai familiari per il gesto che avrebbe compiuto. Nel corso della giornata di ieri, il muratore ha visitato tutti i parenti in provincia, e l’ultima a incontrarlo e’ stata la figlia, che abita a Raffadali. Poi, lungo la strada del rientro a casa, avrebbe accostato l’automobile in una zona isolata, e avrebbe appiccato il fuoco. 26 luglio, Nell’ ambito della maxi operazione antimafia, tra Roma e la Sicilia, che oggi ha provocato 51 arresti ad opera della Squadra mobile, sono stati arrestati ad Ostia i fratelli Triassi, ritenuti gli ultimi colonnelli del clan Caruana – Cuntrera di Siculiana. Lungo il litorale romano, per quasi un ventennio, due gruppi criminali, i clan Fasciani e Triassi, hanno intrattenuto affari a Roma e non solo, gestendo le attivita’ illecite nel territorio. In manette, tra gli altri, Vito e Vincenzo Triassi, presunti affiliati alla nota famiglia mafiosa dei Cuntrera e Caruana di Siculiana, che da anni si sono trasferiti ad Ostia mantenendo pero’ un presunto legame inscindibile con Cosa nostra siciliana. 26 luglio, A Licata, la Guardia costiera ha sequestrato oltre 5mila ricci di mare. Sono stati denunciati 3 catanesi per pesca di frodo, e che sono stati sorpresi in una traversa in prossimita’ della spiaggia di contrada Fondachello - Playa, in possesso di 9 sacche contenenti oltre 5mila ricci di mare e l’attrezzatura per la pesca subacquea, che e’ stata sequestrata. Multa da 4mila euro. E ricci liberati in mare. 26 luglio, A Porto Empedocle, i poliziotti del locale Commissariato, agli ordini di Cesare Castelli, hanno notificato un ammonimento, ed un contestuale avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’ empedoclino e’ indagato perche’ avrebbe perseguitato e molestato l’ex moglie. Dunque, i poliziotti, ammonendolo, lo hanno intimato a non reiterare lo stesso comportamento, al fine cosi’ di evitare ulteriori misure preventive a suo carico. 26 luglio, A Ribera, nella zona della circonvallazione, e’ stata incendiata l’ automobile, una Volkaswagen Golf, di un imprenditore di Ribera, Vito Failla, 72 anni. A poca distanza dall’auto, i Vigili del fuoco e i Carabinieri hanno scoperto un contenitore con tracce di liquido infiammabile. Failla e’ impegnato nel settore dei trasporti, e anche in altre occasioni ha subito atti intimidatori. 26 luglio, I Carabinieri hanno denunciato due persone a Licata, padre e figlio. All’ interno di un villaggio turistico si e’ scatenata una lite tra due dipendenti. Poi, uno dei due ha riacceso la miccia, apparentemente spenta, spalleggiato dal padre che, al culmine della baruffa, ha estratto dal cofano della sua automobile un fucile e ha minacciato il rivale. E’ scattato l’allarme. I Carabinieri sul posto. Fucile, peraltro scarico, denunciati. sequestrato. Padre e figlio 27 luglio, A Favara, nel quartiere Itria, in via Brancati, e’ crollato un edificio a 3 elevazioni. Nessun danno a persone. Per fortuna i residenti si sono gia’ trasferiti in campagna. Si tratta di 3 famiglie con 5 bambini che abitano l’ immobile, e che, addirittura poche ore prima del crollo, si sono dirette nelle case di villeggiatura estiva. La palazzina si e’ letteralmente spaccata in due parti, rovinando su via Brancati, all’ angolo tra le vie Cavalcanti e Santa Caterina da Siena. L’ unica persona all’ interno dell’edificio si e’ salvata perche’ sorpresa dalla frana nella parte della cucina di casa che non e’ stata travolta dalle macerie. I Carabinieri, i Vigili del fuoco, che ovviamente hanno dichiarato inagibile la struttura, le ambulanze e i volontari delle associazioni di Protezione civile si sono precipitati sul posto non appena e’ scattato l’allarme. Secondo indiscrezioni, nella palazzina sarebbero stati in corso dei lavori di consolidamento. Altri pero’ sostengono che le opere di manutenzione sono state gia’ concluse. In via Brancati hanno lavorato anche gli operatori dell’Enel per tranciare i cavi elettrici interessati dal crollo. A Favara si e’ dunque risollevato l’incubo della precaria stabilita’ degli edifici, soprattutto nel centro storico dove, come si ricordera’, il 23 gennaio del 2010 il crollo di una palazzina di 3 piani in Via del Carmine provoco’ la morte delle sorelle Marianna e Chiara Pia Bellavia, di 14 e 4 anni. Tanti invocano un piano di monitoraggio piu’ costante e approfondito, al fine di censire e intervenire a rimedio delle abitazioni ritenute piu’ a rischio cedimento. 27 luglio, I Carabinieri del Reparto Operativo del Comando provinciale di Agrigento hanno preceduto alla confisca dei beni, per circa 100mila euro, di Pino Gambino, 41 anni, di Ravanusa, arrestato e inquisito nell’ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Apocalisse, contro presunti favoreggiatori del boss Giuseppe Falsone. Il provvedimento e’ stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento. 27 luglio, I Carabinieri della Stazione di Naro hanno arrestato in flagranza di reato, ed ai domiciliari, Ferdinando Ferracani, 68 anni, sorpreso in possesso, nel corso di una perquisizione domiciliare, di una pistola con relativo munizionamento. Si tratta di una Beretta modello 70, 2 serbatoi per la stessa arma e circa 50 cartucce calibro 7 e 65. 27 luglio, A Grotte, in piazza Fratelli Bandiera, nel centro storico, ignoti hanno cosparso di liquido infiammabile la porta di ingresso della canonica della chiesa di San Rocco, e hanno appiccato il fuoco. L’allarme e’ stato lanciato da un passante. Il tempestivo intervento del parroco e di alcuni abitanti della zona ha scongiurato il divampare delle fiamme. Indagano i Carabinieri. 27 luglio, Calogero Gabriele, 38 anni, di Palma di Montechiaro, e’ stato scoperto morto in una cittadina della Germania. L’ uomo sarebbe stato ucciso colpito alla testa con un oggetto contundente. I familiari della vittima a Palma di Montechiaro sono gia’ partiti alla volta della Germania. Indagini sono in corso su frequentazioni personali e ambientali di Calogero Gabriele. 27 luglio, La Marina militare ha soccorso un gommone alla deriva con 50 migranti africani a bordo, tra cui 11 donne, a circa 65 miglia a sud di Lampedusa. I 50 sono stati poi trasbordati dalla Capitaneria e condotti a terra. 27 luglio, A Licata i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Pietro Cavallo, 37 anni, gia’ sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, sorpreso alla guida di un autocarro sprovvisto del titolo di guida perche’ precedentemente revocato. 29 luglio, Un gommone con 53 profughi partiti da Nigeria, Gambia, Benin e Senegal, si e’ ribaltato in mare venerdi’ scorso 26 luglio, innanzi alle coste libiche. 31 sono morti. Cosi’ hanno raccontato 22 superstiti recuperati da una nave mercantile e poi approdati a Lampedusa dove, nel frattempo, e’ ancora in emergenza sovraffollamento il Centro di prima accoglienza, con circa 1100 presenze a fronte di una capienza massima di 350 posti. 29 luglio, La Procura di Palermo indaga per omicidio colposo, a carico di ignoti, a seguito della morte di un neonato agrigentino durante il trasferimento in un ospedale del capoluogo. Il neonato e’ stato partorito senza alcuna difficolta’ all’ Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Poi, pero’, dopo alcune ore, le condizioni del neonato si sono improvvisamente aggravate tanto da ritenere urgente il trasferimento a Palermo, dove pero’ il piccolo e’ giunto morto. I Carabinieri di Agrigento, su delega della Procura di Palermo, hanno proceduto presso la sede della Direzione sanitaria dell’ Ospedale San Giovanni di Dio all’ acquisizione di tutte le cartelle cliniche relative alla gestione del parto. La documentazione e’ stata consegnata alla Procura di Palermo. 29 luglio, A Favara, in via Pietro Nenni, un bandito ha rapinato il distributore di carburanti Eni. L’ uomo, pistola in pugno e volto travisato da un casco integrale, ha ottenuto la consegna dei soldi che un dipendente ha custodito in tasca. Il rapinatore e’ fuggito a bordo di uno scooter. 29 luglio, Ad Agrigento, in via Polibio, a valle della via Manzoni, due ragazze, presentandosi come medici incaricati dall’ Azienda sanitaria di visitare gli anziani della zona, hanno rubato dentro la casa di una pensionata di 90 anni oggetti in oro e alcune decine di euro. Indagano i Carabinieri. 29 luglio, A Canicatti’, in via Capitano Ippolito, i poliziotti hanno arrestato due romeni, Gheorghe Alecu, 24 anni, e Vasile Paduraru, 28 anni, residenti a Canicatti’. Gli agenti si sono accorti di grossi cocci di vetro e tracce di sangue a terra. Insospettiti si sono avvicinati alla porta d’ingresso di un’ abitazione, gia’ forzata, e allora sono entrati dentro e hanno sorpreso i due ladri che hanno inutilmente tentato di fuggire. Recuperati gioielli e oggetti di valore nascosti in una borsa dai malviventi. Accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Serena Gramaglia, i due romeni sono stati scarcerati. Gli e’ stato imposto l’ obbligo di dimora nel Comune di Canicatti’. Il 31 luglio prossimo processo per direttissima. 29 luglio, A Favara, in via Regione siciliana, all’ interno del supermercato M D, un bandito, armato di pistola e travisato con un casco, ha puntato l’arma contro un cassiere ma e’ stato indotto alla fuga a mani vuote dalle grida impaurite dei clienti presenti nel locale. Il panico collettivo ha sventato il colpo. 30 luglio, Neonato morto, tra Licata, Agrigento e poi Palermo. Inchiesta penale. 24 indagati. Adesso scagionati. L’avvocato Arnaldo Faro ha difeso 11 medici tra i 24 per i quali il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha firmato l’archiviazione. E Arnaldo Faro ai giudici si è rivolto così : “è ormai una costante che ad ogni morte in ambito sanitario e ospedaliero consegua un esposto o una denuncia penale, e quindi una inchiesta che coinvolge indistintamente, come nel caso del neonato di Licata, tutti i soggetti che hanno trattato il paziente, nonostante abbiano prodigato, con correttezza, sforzo e professionalità per la salvezza del piccolo”. Le iniziali del bimbo morto sono M M. E’ nato a Licata, al “San Giacomo d’Altopasso”, poi, per complicazioni respiratorie, è stato trasferito al reparto di Neonatologia del “San Giovanni di Dio” ad Agrigento e, poi, ormai in fin di vita, a Palermo, a Villa Sofia, dove è deceduto. Ecco perché i 24 indagati sono sanitari dei 3 ospedali di Licata, Agrigento e Palermo, che, oltre che da Arnaldo Faro, sono stati difesi anche dagli avvocati Pennica, Neri, Di Paola, Garascia, Augello, Sica, e Carità. E i difensori si sono avvalsi della consulenza tecnica dei medici legali Antonio Messina e Nunzia Albano. E’ stato il Pubblico ministero, a cui hanno relazionato i suoi consulenti, a proporre l’archiviazione, e il Gip ha risposto ok. Le complicazioni respiratorie del bimbo sono state provocate dal cordone ombelicale troppo corto, che ha causato il distacco della placenta. Il funicolo ombelicale troppo corto è causa di immaturità neonatale, perché gli organi vitali del neonato non si formano come invece dovrebbero formarsi, sono immaturi. E così anche i polmoni. Il cordone ombelicale troppo corto non è una anomalia diagnosticabile durante la gravidanza. Ecco perché l’archiviazione delle indagini. 30 luglio, A Sciacca, Calogero Galleggiante Crisafulli, 53 anni, gia’ detenuto ai domiciliari, e’ stato trasferito in carcere. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha emesso un ordine di esecuzione per cumulo di condanne per vari reati commessi in provincia di Milano, tra maltrattamenti in famiglia e diversi episodi di ricettazione, il tutto risalente tra il 2007 e il 2009. Il saccense scontera’ 2 anni e 2 mesi di carcere. A carico di Galleggiante Crisafulli e’ stata emessa dal Tribunale di Sciacca anche una ordinanza di custodia cautelare per violazione delle misure preventive che gli sono state imposte. 30 luglio, A Joppolo Giancaxio, due persone sono state denunciate per furto e danneggiamento. I Carabinieri della locale stazione li hanno sorpresi dopo che, divelta una recinzione, hanno rubato da un terreno privato alcuni chili di frutta e ortaggi. 31 luglio, A Licata, in contrada Mollarella, si e’ scatenata, per dissidi personali, una furibonda rissa. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri. 5 rissanti sono stati bloccati, e 4 dei 5 sono stati soccorsi in Ospedale per ferite soprattutto al viso. I 5, tutti di giovane eta’, successivamente, in caserma, sono stati dichiarati in stato di arresto e quindi ristretti ai domiciliari. Risponderanno all’ autorita’ giudiziaria di rissa aggravata e lesioni personali. 31 luglio, A conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca ha condannato a 2 anni di reclusione ciascuno Angelo Pecoraro, 33 anni, e Vincenzo Picone, 43 anni, entrambi di Sciacca, imputati nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta “San Michele”. Altri 5 imputati di Sciacca hanno patteggiato la condanna. Francesco Pecoraro, 35 anni, ha patteggiato 4 anni e 10 mesi ai domiciliari. Angela Frazzetta, 32 anni, ha patteggiato 2 anni e 8 mesi. Giuseppe Pecoraro, 25 anni, 4 anni e 2 mesi ai domiciliari. Felice Montalbano, 36 anni, 10 mesi di reclusione, pena sospesa. E Cristian Licata, 24 anni, 2 anni, pena sospesa. Infine, Simone Catanzaro, 42 anni, sara’ processato in ordinario. E poi, Camillo Gattuso, 53 anni, di Palermo, e Giuseppe Billitteri, 53 anni, di Palermo, sono giudicati dal Tribunale di Palermo. 31 luglio, Su richiesta dei difensori, gli avvocati Salvatore Pennica e Nino Gaziano, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Agostino Gristina, ha assegnato a due medici, il cardiologo Giuseppe Migliore e il medico legale Eugenia Di Stefano, l’ incarico di valutare le condizioni di salute di Fabrizio Messina, 38 anni, di Porto Empedocle, detenuto al 41 bis nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Nuova Cupola, e che gia’ alcuni anni addietro ha subito un intervento chirurgico al cuore. Gli avvocati Pennica e Gaziano ritengono precarie le condizioni di salute di Messina, incompatibili con il regime carcerario duro. 31 luglio, A Licata, i poliziotti del locale Commissariato, agli ordini del vice Questore, Giancarlo Consoli, hanno denunciato un ragazzo di 19 anni, B A sono le iniziali del nome, per atti di libidine a danno di una 16enne, che lui, invaghito ma respinto da lei, avrebbe palpeggiato. L’episodio ha provocato uno scontro tra i padri dei due, ed un poliziotto, intervenuto per sedare la lite, e’ stato colpito involontariamente con una gomitata all’occhio da uno dei due genitori che e’ stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. 31 luglio, Ad Agrigento, nella zona industriale, in contrada San Benedetto, all’ interno di un capannone di proprieta’ di due ditte, la Costruzioni Iacopelli e la Iagi, ignoti ladri hanno rubato 2 furgoni Iveco Daily e una macchina operatrice semovente caterpillar del tipo bob cat, per un danno di oltre 30mila euro. Indagini in corso. 1 agosto, A Porto Empedocle, all’ alba dello scorso 5 aprile sono stati esplosi 8 colpi di pistola contro il pescivendolo Libertino Vasile Cozzo, 38 anni. Ebbene, la stessa pistola, secondo i rilievi balistici, sarebbe stata usata anche per il danneggiamento di 3 abitazioni a Porto Empedocle, in via dei Fiori, il 31 dicembre scorso. Gli specialisti della sezione Scientifica della Polizia hanno precisato che per l’agguato sono state utilizzate 2 pistole calibro 7 e 65, anche se 7 degli 8 colpi sparati sono stati sparati da una sola arma. Uno dei due killer sarebbe il cognato di Libertino Vasile Cozzo, il pescivendolo Gianni Tuttolomondo, 44 anni, arrestato il 6 aprile a seguito delle indicazioni fornite dallo stesso Vasile Cozzo che lo avrebbe riconosciuto. Tuttolomondo avrebbe agito insieme ad un complice a bordo di un motorino. 1 agosto, I poliziotti del Commissariato di Canicatti’ hanno denunciato un romeno di 38 anni perche’, seminudo, avrebbe compiuto atti osceni in luogo pubblico innanzi a genitori e bambini nei pressi della piazza 4 Novembre. I poliziotti, allarmati, hanno sorpreso il romeno in flagranza di reato, ed in evidente stato di ubriachezza. 1 agosto, Il Tribunale di Sciacca ha imposto l’ obbligo di dimora a Sambuca di Sicilia a Pellegrino Grisafi, 48 anni, di Sambuca, condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi di reclusione per sfruttamento della prostituzione nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta Portobello. L’ obbligo di firma e’ stato imposto a carico di Stefano Giovanni Ernesto, 38 anni, di Sciacca, condannato a 3 anni. 1 agosto, Il Tribunale di Agrigento ha condannato per furto in abitazione, a 4 mesi di reclusione ciascuno, i romeni Gheorghe Alecu, 24 anni, e Vasile Paduraru, 28 anni, da tempo residenti a Canicatti’ dove sono stati arrestati in flagranza del furto, e poi processati per direttissima. La pena e’ stata sospesa. 1 agosto, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 2 mesi di reclusione Giuseppe Brancato, 26 anni, di Licata, arrestato dai Carabinieri per resistenza a Pubblico ufficiale e processato per direttissima allorche’, sorpreso senza patente, sequestro del suo motorino. ha reagito al 1 agosto, Due pescherecci della Marineria siciliana, uno di Vittoria e l’ altro di Licata, sono stati sequestrati dalle autorita’ di Malta. Il peschereccio licatese e’ il Principessa 1, e l’ equipaggio e’ composto da 6 persone, tutte di Licata. Il vice sindaco Angelo Cambiano e l’assessore alla Pesca Carmelo Sambito sono partiti da Licata alla volta di Malta per fornire tutta l’assistenza necessaria all’imbarcazione agrigentina sequestrata perche’ accusata di pescare nelle acque territoriali maltesi. I due pescherecci siciliani replicano sostenendo di essere stati in acque internazionali. 2 agosto, A Racalmuto un’ auto - gru, forse a causa di un guasto ai freni, si e’ schiantata contro il muro del cimitero comunale. Decine di tombe distrutte. Bare dei primi del Novecento a terra, dentro la chiesa della Maestranza. Il mezzo, della “Metalmeccanica agrigentina” e’ stato diretto verso lo stabilimento Italkali. Il presunto guasto ai freni ha provocato il deragliamento e l’ impatto con la parete del cimitero e’ stato inevitabile. Il conducente, Paolo Trupia, 56 anni, ha subito solo lievi ferite. L’ auto - gru e’ stata recuperata dai lavoratori della miniera Italkali. A lavoro anche l’ Ufficio tecnico comunale per predisporre gli interventi a rimedio dei danni al cimitero. 2 agosto, Il comandante della Stazione dei Carabinieri di Sambuca di Sicilia , Luigi Sapienza, 53 anni, e’ stato arrestato dai suoi colleghi per concussione. Sapienza avrebbe intascato una mazzetta di 600 euro da un imprenditore edile. Durante un controllo presso un cantiere, il Carabiniere ha contestato all'imprenditore alcune lievi infrazioni e avrebbe indotto l’ imprenditore a credere che gli avrebbe inflitto una maxi contravvenzione da 600 euro, invitandolo a presentarsi in caserma per il pagamento in contanti. I colleghi hanno scoperto la presunta tresca e avvertito la Procura di Sciacca che ha autorizzato l’ intervento in flagranza, nel momento in cui l’ imprenditore ha consegnato il denaro a Sapienza. Le banconote sono state fotocopiate. Luigi Sapienza le ha nascoste nella sua stanza. 2 agosto, Accogliendo le argomentazioni dei difensori, gli avvocati Angelo Farruggia e Annalisa Russello, il Tribunale civile di Palermo ha condannato il Ministero della Salute a risarcire 907mila euro agli eredi di una donna di Agrigento che nel 1985 ha contratto l’epatite C a causa di una trasfusione di sangue infetto all’ Ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento e poi e’ morta per cirrosi epatica. Il Ministero della Salute e’ stato ritenuto responsabile per non avere adeguatamente vigilato sulla raccolta e sulla distribuzione del sangue e degli emoderivati da destinare alle trasfusioni. 2 agosto, Sono in stato di arresto i due comandanti dei pescherecci siciliani, il “Principessa 1 ” di Licata e un altro di Vittoria, sequestrati ieri mattina dalle autorita’ maltesi secondo cui i due pescherecci hanno navigato in acque di loro competenza anziche’ in acque internazionali. Il ministero degli Esteri italiano al piu’ presto dirimera’ la controversia attraverso le carte nautiche, da cui si evincerebbe l’ esatta posizione dei due pescherecci. 2 agosto, Ad Alessandria della Rocca si susseguono, ormai da alcune settimane e in modo preoccupante, raid vandalici e attentati. Anche al sindaco, Alfonso Frisco, e’ stata danneggiata la carrozzeria dell’automobile. Danneggiati inoltre il monumento all’emigrato e la tabella di via “Filippo Arcuri” dove vi e’ la sede del circolo del Partito Democratico. Indagano i Carabinieri. 2 agosto, A Porto Empedocle un pescivendolo di 50 anni, verosimilmente a causa di un debito non pagato per una fornitura di pesce, e’ stato picchiato in strada, a calci, pugni e con un bastone, da 3 persone, 2 adulti e un giovane, commercianti di prodotti ittici anche loro. La vittima e’ stata soccorsa in Ospedale, dove gli sono state riscontrate diverse lesioni in varie parti del corpo. I 3 aggressori, trascorsa la flagranza del reato, sono stati denunciati dai poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, coordinati dal vice questore Cesare Castelli. Teatro del pestaggio e’ stata la via Guglielmo Marconi, a poche decine di metri dal parcheggio pluripiano, dietro al Municipio. 2 agosto, A Canicatti’, in via Pier Paolo Pasolini, una donna, una pensionata di 85 anni, ha trascorso quasi due giorni a terra, sul pavimento di casa, a causa di un femore rotto. Il suo avvocato, Maria Grazia Lombardi, preoccupata perche’ la sua cliente non le ha risposto al telefono, ha allarmato i carabinieri, e le ha salvato la vita. L’anziana, visibilmente disidratata, e’ stata soccorsa in ospedale, a Canicatti’, dove pero’ manca il reparto di Ortopedia, e quindi poi a Licata, al San Giacomo d’Altopasso. 2 agosto, A Porto Empedocle, in localita’ Marinella, ha subito un incendio un Suv Bmw X 5 di proprieta’ di un imprenditore, G S sono le iniziali del nome, 44 anni, di Porto Empedocle. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione e i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento. Ancora a Porto Empedocle, in via Palermo, nel quartiere dell’ Altipiano Lanterna, un incendio ha bruciato un’ altra automobile. 2 agosto, Il Tribunale del Riesame di Palermo ha concesso gli arresti domiciliari a Maurizio Salemi, 40 anni, di Porto Empedocle, arrestato il 26 giugno 2012 nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Nuova Cupola. Salemi e’ accusato di essere prestanome di Fabrizio Messina nella gestione di una impresa edile. 2 agosto, Ad Agrigento, il Cimitero di Piano Gatta ha subito un black out per alcuni giorni a causa del furto di alcune centinaia di metri di cavi conduttori in rame tranciati e rubati da una linea elettrica dell’Enel nelle campagne della zona. Lo staff dell’ Europa Costruzioni di Salvatore D’Anna, che gestisce la struttura, ha tamponato l’ inconveniente sostenendo interamente a proprie spese il funzionamento di un gruppo elettrogeno capace di garantire efficienza a tutti gli uffici, al cantiere e alle sale in uso al magistrato. L’Europa Costruzioni invita l’Enel ad intervenire in modo determinato al fine di prevenire disagi del genere, adottando materiali alternativi al rame, quanto meno nelle zone ad elevato rischio di furti e nei pressi di impianti pubblici. 3 agosto, Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha confermato il provvedimento, firmato dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal pubblico ministero Luca Sciarretta, che il 19 luglio scorso ha provocato il sequestro, ad opera della Digos, di 8 villette a San Leone, lungo il Viale delle Dune. La Procura ipotizza i reati di lottizzazione abusiva, abusi edilizi e la violazione di alcune norme in materia urbanistica. Sono 7 gli indagati nell’ ambito di cio’ che e’ ritenuta una appendice dell’ inchiesta cosiddetta “Self service”. 3 agosto, I pescherecci siciliani, “Principessa 1” di Licata e l'altro di Vittoria, sequestrati dalle Autorita’ di Malta, con l’arresto dei capitani, perche’ accusati di invasione delle acque di competenza maltese, sono stati condannati al pagamento di una multa da 20mila euro. La sanzione e’ stata l’esito del processo per direttissima. Le due imbarcazioni salperanno dal porto di Malta lunedi’ prossimo, e rientreranno in patria dopo il pagamento della multa. 3 agosto, A Grotte, in via Archimede, nel centro storico, ignoti sono entrati dentro la casa di un 35enne di Grotte emigrato in Belgio e adesso in paese per le ferie estive, e hanno devastato gli arredamenti. Nessun furto. Solo danni, forse a fini ritorsivi. Indagini in corso. 4 agosto, Ennesima macabra sciagura nel Canale di Sicilia. 84 migranti sono stati intercettati su un gommone a circa 70 miglia da Lampedusa e sono stati soccorsi da una nave mercantile. Tra gli 84 anche 9 donne, di cui una incinta. I clandestini, alla deriva, e in viaggio da 5 giorni, hanno raccontato che altre 3 donne, tutte 3 incinte, sono morte di stenti durante la traversata, e i cadaveri sono stati gettati in mare. I migranti sono stati trasbordati dalla Guardia costiera e di Finanza e condotti a riva. A Lampedusa sono approdati anche altri 92 extracomunitari, trasbordati dalla Guardia costiera. E poi altri 90 somali, tra cui 14 donne, intercettati a 100 miglia dalle coste italiane . 5 agosto, Sono tutti salvi altri 300 migranti soccorsi durante la notte dalla Guardia Costiera a largo della Libia, a bordo di 3 barconi in gravi difficolta’ nel Canale di Sicilia. La Guardia costiera, con due motovedette e un pattugliatore, ha recuperato 215 persone che sono state trasferite a Lampedusa. Due mercantili presenti nelle stesse acque hanno tratto in salvo altre 102 persone che sono state trasferite a Malta, e poi altri 96 migranti che sono stati ricondotti in Libia. 5 agosto, Presunta violenza sessuale a Licata. Una 13enne sarebbe stata stuprata da due conoscenti, identificati dai Carabinieri. Sequestrato il referto medico dell’ Ospedale. Il primo atto compiuto dai Carabinieri della Compagnia di Licata, capitanati da Massimo Amato, e’ stato che dalla caserma si sono precipitati in ospedale, al “San Giacomo d’Altopasso”. E ai medici hanno chiesto se cio’ che sarebbe accaduto fosse davvero accaduto. E i militari hanno sequestrato il referto medico, che confermerebbe che una ragazzina di 13 anni ha subito violenza sessuale. E stata lei, appena violentata, a correre in Ospedale. E ha invocato il soccorso. Poi, la 13enne ha focalizzato i suo ricordi e ha raccontato, nero su bianco a verbale, di essere stata in strada da sola ma vicino casa sua. Ad un tratto, due persone l’avrebbero affiancata a bordo di un’automobile. I due presunti violentatori la invitano ad un giro insieme a loro. La ragazzina conosce i due, ed ecco perche’ si fida, accetta e si accomoda sul mezzo. L’automobile viaggia fino alla periferia, in un luogo isolato, lontano da occhi e orecchie, e dove la sventurata, indifesa e incapace di reagire, sarebbe stata stuprata. E la prova sarebbe il referto dell’ Ospedale. I due, conosciuti dalla vittima, sono stati identificati dai Carabinieri e rintracciati. Sulle indagini, a protezione innanzitutto della identita’ della minorenne, gli investigatori hanno sollevato una cortina invalicabile di riserbo. Nulla trapela, oltre cio’ che si e’ appreso. I due presunti responsabili dello stupro, uno di 23 anni e l’altro minorenne anche lui, di 17 anni, sono stati gia’ interrogati anche dai magistrati della Procura di Agrigento. 5 agosto, Il maresciallo dei Carabinieri, Luigi Sapienza, 53 anni, comandante della Stazione di Sambuca di Sicilia, nel corso dell’ udienza di convalida dell’ arresto, che si e’ svolta nel carcere Petrusa di Agrigento, innanzi al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Giuseppe Miceli, ha ammesso e confessato di avere intascato una mazzetta di 600 euro da un imprenditore. Il Giudice gli ha concesso gli arresti domiciliari. Il maresciallo Sapienza, difeso dall’avvocato Francesco Giambalvo, ha contestato lievi infrazioni a un imprenditore, pretendendo poi dallo stesso il pagamento di una maxi sanzione di 600 euro per impossessarsi del denaro. 5 agosto, A Casteltermini, in contrada Ponte Calcara, nelle campagne intorno al paese, un cavallo, forse perche’ imbizzarrito dal caldo, e’ precipitato in un dirupo. Una ragazzina al galoppo ha subito delle ferite, non gravi. Lei, A L sono le iniziali del nome, 15 anni, e’ figlia di un Vigile del fuoco, ed e’ stata trasportata all’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento. Il cavallo e’ stato recuperato con non poche difficolta’. 5 agosto, I Carabinieri della Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato Gaetano Ciuni, 59 anni, di Ravanusa, artigiano, su ordine del Tribunale di Sorveglianza di Agrigento. Ciuni scontera’ una condanna residua di 4 mesi e 20 giorni ai domiciliari per resistenza a Pubblico ufficiale e rifiuto d’indicazioni sulla propria identita’ personale. 5 agosto, A Licata, domenica di controlli serrati da parte di Polizia, Carabinieri e Vigili urbani nelle affollate localita’ balneari della citta’. Ecco gli esiti : identificate 44 persone, controllati 32 veicoli, elevate 8 contravvenzioni per violazioni al Codice della strada, ad automobilisti e conducenti di motorini, perche’ senza casco. Un licatese e’ stato segnalato alla magistratura per guida senza patente. 6 agosto, 77 migranti sono stati soccorsi da un peschereccio, l’ Aliseo, di Mazara del Vallo, 40 miglia a sud di Lampedusa. I migranti, tra cui 6 donne e un bambino, a bordo di un gommone in difficolta’, sono stati trasbordati sul motopesca e poi, a 12 miglia dall'isola, sono stati trasferiti su una motovedetta della Guardia costiera. 6 agosto, A Marina di Palma di Montechiaro un raid vandalico ha seminato danni a decine di automobili posteggiate lungo il Viale Mediterraneo, nel tratto di strada che collega la Torre San Carlo al Lungomare Todaro, e cosi’ anche nella localita’ balneare di Capreria. Gli autori dei danneggiamenti hanno mandato in frantumi fari e specchietti retrovisori, ammaccato paraurti e cofani, e strappato le spazzole dei tergicristalli. 6 agosto, Un incendio ha bruciato 30 ettari di bosco, e in minima parte di terreni incolti, nel territorio di Bivona, in contrada Mailla, nei pressi della diga Castello dove 2 squadre di operatori della Forestale e un Canadair, arrivato dal distaccamento nazionale della Calabria, hanno impiegato oltre 4 ore di intensi lavori per arginare le fiamme. 6 agosto, La Capitaneria e i Carabinieri di Licata, tra le localita’ balneari di Poliscia e La Rocca, hanno multato due ragazzi che a bordo di acqua – scooter hanno imperversato pericolosamente all’interno della fascia di mare riservata alla balneazione. I due risponderanno penalmente anche di resistenza a pubblico ufficiale, allorche’ si sono rifiutati di fornire i documenti e hanno insultato gli agenti inveendo contro di loro. Inoltre, sono stati multati per 172 euro ciascuno 5 diportisti per aver ormeggiato le barche nella fascia di mare riservata alla balneazione ed un altro per navigazione in zona vietata. E la Capitaneria di Porto Empedocle, agli ordini di Rinaldo Di Martino, ha sequestrato 4 barche che hanno occupato abusivamente il demanio marittimo, e due diportisti sono stati denunciati. Sequestrati anche 1.500 metri di rete da posta detenuta illegalmente a bordo di un natante. 6 agosto, A Cianciana i Carabinieri hanno arrestato 4 commercianti protagonisti di una violenta rissa. I contendenti si sono incontrati per discutere di questioni di denaro. La discussione e’ degenerata in violenza, tra calci, pugni e oggetti contundenti. Alcuni dei rissanti hanno subito ferite. 6 agosto, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, in via Enrico La Loggia, approfittando dell’ assenza dei proprietari, ignoti ladri hanno scassinato una serranda e hanno svaligiato una villetta, tra gioielli e denaro, per diverse migliaia di euro. Al rientro dal mare, l’amara scoperta del furto. Indagini in corso. 7 agosto, A conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Giuseppe Miceli, ha condannato 4 imputati di estorsione e circonvenzione di incapace nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Argante” . 3 anni e 8 mesi di reclusione sono stati inflitti a Luisa Puccio, 49 anni, 2 anni e 3 mesi a Benedetto Bondi’, 24 anni, 3 anni e 2 mesi a Giuseppe Beniamino, 54 anni, e 2 anni a Giuseppe Solarino, 60 anni. Le imputazioni sono legate ad una presunta estorsione da 100 mila euro a danno di una commerciante di Sciacca, raggirata e poi vessata. 7 agosto, A Porto Empedocle, al Lido Azzurro, sulla spiaggia della Marinella, ha subito un incendio un chiosco sulla spiaggia in disuso da tempo. Il fuoco e’ divampato alle prime ore del mattino. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento. Indagano i poliziotti del locale Commissariato, capitanati da Cesare Castelli. Cause in corso di accertamento. 7 agosto, Il Tribunale di Agrigento ha condannato Gaetano La Mattina, 45 anni, di Campobello di Licata, a 2 anni e 6 mesi di reclusione. Lo scorso 17 luglio, a Canicatti’ due Vigili urbani in pensione hanno arrestato Gaetano La Mattina, per tentata rapina all’agenzia della Banca Popolare Sant’Angelo. La Mattina e’ entrato dentro la banca, ha estratto un coltello e ha minacciato un’ impiegata. All’interno, i due Vigili urbani in pensione lo hanno bloccato, disarmato e consegnato alle Forze dell’ordine. 7 agosto, Il Tribunale di Agrigento ha emesso un secondo provvedimento di sequestro al mini parco eolico a Cattolica Eraclea, sulla Montagna Lunga. Sigilli dei Carabinieri su oltre 1200 metri quadrati di terreno privato, in cui sono in costruzione alcune pale eoliche. Si ipotizza l’assenza di autorizzazioni e reati ambientali di varia natura, con l’aggravante di avere arrecato grave rischio per l’incolumita’ pubblica. L’ inchiesta e’ frutto di una denuncia presentata da alcuni cittadini. Iscritti sul registro degli indagati sono il responsabile dell’ impianto, A S , 73 anni, imprenditore di Agrigento, e gli esecutori dei lavori per l’ installazione di 3 pale eoliche. 7 agosto, Innanzi al Tribunale di Sciacca ha patteggiato la condanna a 6 mesi di reclusione, pena sospesa, ed a 30 giorni di lavori di pubblica utilita’ presso il Comune di Caltabellotta, Pellegrino Aquilina, 52 anni, di Caltabellotta, operaio forestale stagionale, arrestato ai domiciliari lo scorso 2 maggio perche’ sorpreso in un terreno in contrada Perrana in territorio di Sciacca intento, con una fiamma ossidrica portatile, a bruciare sterpaglie secche. Il fuoco e’ divampato su circa 2 ettari di terreno incolto, ed e’ stato domato dai Vigili del fuoco di Sciacca, tempestivamente intervenuti. 7 agosto, A Ravanusa, in Corso Repubblica, nottetempo, un gruppo di banditi, a bordo di un camion con un braccio meccanico, ha sfondato una parete della banca Unicredit. Poi e’ stato sradicato e rubato il bancomat, con dentro circa 17mila euro. Indagano i Carabinieri. 8 agosto, Alba funesta nell'agrigentino. Due morti e 4 feriti. Lungo la strada statale a scorrimento veloce 626, cosiddetta della Valle del Salso, si scatena uno schianto. Nel tratto tra Licata e Ravanusa, tra le due corsie opposte viaggiano due automobili. Poi, è scontro frontale. La collisione, che si rivela mortale, è tra una Fiat Stilo e una Ford Focus. L’ impatto violento uccide due persone. Sono i due conducenti, al volante dei mezzi incidentati. Uno è Carmelo D’Angelo, 22 anni, nato a Canicattì ma residente a Campobello di Licata. L’ altro è Salvatore Di Bella, 47 anni, di Canicattì. A bordo della Fiat e della Ford vi sono altri 4 passeggeri, feriti. I Vigili del fuoco scattano dal Distaccamento di Canicattì e si precipitano sul posto. I sopravvissuti al sinistro sono trascinati fuori dall’abitacolo fracassato delle auto, e sono trasportati e soccorsi in Ospedale con le ambulanze del 118. Uno è ricoverato al “San Giacomo d’Altopasso”, a Licata. Gli altri 3 invece al “Barone Lombardo”, a Canicattì. Tutti sono stati diretti verso casa, al rientro dopo la serata, vacanziera e agostana, trascorsa fuori tra amici fino a ora tarda. Nel frattempo, sulla striscia di asfalto teatro dell’ incidente nefasto lavorano gli agenti della Polizia stradale di Caltanissetta e i Carabinieri della Compagnia di Licata. Le immagini testimoniano i danni provocati da cause in corso di accertamento, così come da copione di rito. Forse il sole levandosi in verticale ma ancora troppo in orizzontale ha abbagliato gli occhi di un conducente, che ha invaso la corsia opposta. Forse, una sbandata, complice la velocità, e quindi anche l’ imprudenza. Forse, un colpo di sonno. 8 agosto, Flussi clandestini e ancora morte nel canale di Sicilia, a largo di Lampedusa. Sull’ isola agrigentina alle ore 3 della notte sono sbarcati 85 immigrati avvistati nel pomeriggio di ieri ad 80 miglia dalla costa. Poi, sono approdati 103 nordafricani segnalati, ancora ieri pomeriggio, nel canale di Sicilia. I 103 somali, tra cui 29 donne, e una incinta, sono stati soccorsi da un motopesca e dalla Marina Militare. I naufraghi, a bordo di un gommone poi affondato, sono stati trasbordati e condotti a terra, in staffetta con la Guardia costiera. Ebbene, i 103 hanno raccontato che due di loro, tra cui un bambino di 7 anni, sono morti durante la traversata. La madre del bimbo e’ sotto shock. 8 agosto, I poliziotti del Commissariato di Canicatti’ hanno denunciato alla Procura di Agrigento per molestie telefoniche due donne di Canicatti’. Si tratta di una donna, moglie, e della sua comare. La donna, sospettando di essere tradita, ha indotto la comare a telefonarle in presenza del marito, raccontandole le presunte scappatelle di lui. Il marito ovviamente si e’ infuriato e ha presentato denuncia contro ignoti. Poi, le due donne hanno confessato. Quindi l’epilogo, con le denuncie per molestie. 8 agosto, I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Licata hanno arrestato in flagranza di reato Carmelo Marino, 33 anni, di Licata, gia’ sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Licata. L’ uomo ha violato la misura preventiva. Adesso e’ ristretto ai domiciliari. 8 agosto, Ad Agrigento, i Carabinieri hanno denunciato per evasione dagli arresti domiciliari un tunisino, Faouzi Toumi, 32 anni, da anni residente in citta’, e detenuto per reati connessi agli stupefacenti. Il tunisino si e’ presentato in Caserma lui stesso per denunciare la convivente dopo una lite. Il Gip del Tribunale ha convalidato l’ arresto e riconcesso all’ uomo i domiciliari, ancora a casa, al Villaggio Mose’, insieme alla convivente. Ed a Cattolica Eraclea, i Carabinieri hanno arrestato Antonino Sciascia, 29 anni, per evasione dagli arresti domiciliari. Dopo 3 giorni di ricerche, si e’ consegnato lui stesso ai militari. 9 agosto, A Porto Empedocle, nottetempo, circa 150 migranti, tra gli oltre 200 ospiti della tensostruttura di prima accoglienza al porto, sono fuggiti, nell’ambito, forse, di un piano di fuga premeditato e organizzato. Gli immigrati fuggiti, tutti africani, sono parte dei 235, tra cui 9 bambini e 43 donne, giunti a Porto Empedocle con un pattugliatore della Guardia Costiera che li ha trasbordati 25 miglia a sud-est di Lampedusa. 9 agosto, E’ stato estradato in Italia e adesso e’ recluso nel carcere di Rebibbia a Roma Giuseppe Mule’, 46 anni, di Palma di Montechiaro, arrestato in Germania il 26 maggio scorso nell’ambito dell’ inchiesta della Procura della Repubblica di Agrigento che ha provocato l’arresto anche di Giovanni Alotto, 31 anni, di Palma di Montechiaro. Mule’ e Alotto avrebbero preteso il pizzo dall’ agrigentino Claudio Miceli, titolare dell’omonima farmacia a Palma di Montechiaro, presentandosi come ambasciatori di altri soggetti di Palma di Montechiaro che contano, e affinche’ Miceli pagasse qualcosa per gli amici in galera. Claudio Miceli, lo ricordiamo, il 31 luglio 2012 e’ stato inseguito lungo la statale 115, in direzione Agrigento, da una motocicletta, e dalla stessa moto in corsa, che poi ha desistito dall’ inseguimento, sono stati esplosi due colpi d’arma da fuoco da due persone al momento non identificate. Un proiettile ha forato il cofano e si e’ conficcato poco dietro un sedile dell’ auto di Miceli, ed un altro e’ stato deviato fortunosamente da una sbarra di sostegno al lunotto. Giuseppe Mule’ e Giovanni Alotto avrebbero inoltre minacciato a fini estorsivi Santo Barbagallo, amministratore unico di una societa’ di commercio di prodotti alimentari, trasmettendogli dei messaggi intimidatori tramite un suo dipendente. Miceli e Barbagallo hanno denunciato le richieste estorsive rispettivamente ai Carabinieri della stazione del Villaggio Mose’ e della stazione di Naro. Ed ancora, Mule’ e Alotto avrebbero anche intimidito un commerciante cinese di abbigliamento a Palma di Montechiaro, affinche’ consegnasse un pizzo mensile di 400 euro. Anche il commerciante cinese ha denunciato quanto subito ai Carabinieri. 9 agosto, Il Tribunale del Riesame di Palermo ha scarcerato e concesso i domiciliari ad Antonio Brucculeri, 28 anni, di Porto Empedocle, arrestato il 26 giugno 2012 nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta “Nuova Cupola” perche’ presunto prestanome di Fabrizio Messina. Brucculeri e’ accusato di intestazione fittizia di beni aggravata dall’avere agevolato la mafia. A lui sarebbe intestata la “Mauro S.B.”, una impresa edile che invece sarebbe al timone di Messina. 10 agosto, A Porto Empedocle, in via Gramsci, ha subito un incendio un furgone carico di merce , di proprieta’ di Giuseppe De Rubeis, 29 anni, di Porto Empedocle, gia’ condannato a 13 anni reclusione per l’omicidio del compaesano Giuseppe Adorno. L’ incendio al mezzo, posteggiato da alcuni mesi sotto l’abitazione dei genitori di De Rubeis, attualmente detenuto nel carcere Petrusa, e’ stato domato dai Vigili del fuoco. Indaga la Polizia. 10 agosto, L’ incidente lungo la statale 626 tra Licata e Ravanusa : non solo 2 morti e 4 feriti di cui 2 gravi. Infatti, i Carabinieri hanno scoperto dentro l’auto di Salvatore Di Bella, deceduto, un telefonino che e’ risultato di proprieta’ di un’altra persona, il settimo, che, dopo lo scontro mortale, uscendo dall’auto incidentata, e’ stato subito accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Barone Lombardo a Canicatti’. Adesso e’ stato trasferito al presidio ospedaliero Villagrazia di Carini. 10 agosto, Al Comune di Palma di Montechiaro, gia’ nell’ occhio del ciclone giudiziario per alcuni illeciti di carattere urbanistico che hanno provocato, tra l’altro, le dimissioni dell’ amministrazione comunale Bonfanti, i Carabinieri hanno acquisito altri documenti. I militari della Compagnia di Licata, agli ordini di Massimo Amato, hanno visitato l’ Ufficio Solidarieta’ sociale. Atti, documenti e delibere adesso sono all’esame della Procura della Repubblica di Agrigento, e, in particolare, dei sostituti Luca Sciarretta e Andrea Bianchi. Le indagini ruoterebbero intorno ad alcuni contributi elargiti a favore di case di assistenza e soggetti bisognosi. 10 agosto, Blitz antidroga incrociati di Polizia e Carabinieri nell’agrigentino. 4 arrestati tra Raffadali, Racalmuto e Naro. 3 denunciati. Sequestrati 100 grammi di cocaina. Tina Okoro, 27 anni di eta’, e’ originaria della Nigeria, ed e’ residente a Racalmuto dove abita. Lo scorso 22 giugno i Carabinieri l’ hanno arrestata. Tina Okoro e’ stata sorpresa a spacciare marijuana. Lei, come il miele, e tanti giovinastri come api intorno a lei. Infatti, la donna e’ stata ammanettata, e 7 ragazzi sono stati segnalati alla Prefettura come assuntori di stupefacenti. Lei ha tentato di nascondere la droga nelle parti intime. Poi, in caserma, un carabiniere donna l’ ha perquisita e ha scoperto lo stupefacente. Tina Okoro ha dichiarato che la droga sarebbe servita per il marito, Collins Amas Igbinoba, 31 anni, abituale assuntore di canapa indiana. Lei ai domiciliari, poi obbligo di dimora. Lui, denunciato. Adesso il Tribunale di Agrigento ha ordinato : marito e moglie agli arresti domiciliari. Perche’ avrebbero spacciato insieme, tra marzo e giugno scorsi. I due nigeriani, difesi dall’ avvocato Serena Gramaglia, sono stati impegnati nell’ interrogatorio di garanzia. Tina Okoro muta. Collins Amas Igbinoba ha ammesso di essere un assuntore. Da Racalmuto a Raffadali, dove un altro africano e’ incappato nella rete antidroga dei Carabinieri. A casa sua, dove adesso e’ detenuto agli arresti domiciliari, Wassim Bouaouni, 32 anni, originario della Tunisia, e’ stato sorpreso in possesso di circa 15 grammi di hashish e di un bilancino di precisione. Nel frattempo, la Polizia ha intercettato un carico di cocaina destinato al mercato agrigentino estivo. Le manette hanno squillato ai polsi di Angelo Allegro, 60 anni, di Naro. Lungo la strada statale 640, a pochi chilometri da Agrigento, i poliziotti della Squadra mobile, ad un posto di blocco, hanno sorpreso Allegro in viaggio allegramente. Poi invece si e’ rattristato quando nel corso della perquisizione e’ stato scoperto, nascosto nel portabagagli, un involucro con dentro 100 grammi di cocaina. E poi, a casa sua altri 10 grammi di polvere bianca purissima e tutto l’occorrente per il confezionamento e lo spaccio. Gli investigatori, capitanati dal commissario capo, Giovanni Minardi, indagano alla ricerca della fonte della droga e del terminale, il destinatario. E nel frattempo, salendo verso la montagna, i Carabinieri hanno denunciato a piede libero 2 persone di Cammarata e un’altra di Mussomeli. I 3, tutti 30 anni di eta’, sono stati sorpresi nel centro abitato a Cammarata, a bordo di un’automobile, e hanno gettato un sacchetto dal finestrino dell’ auto. I militari lo hanno recuperato. Dentro : 30 grammi di marijuana. Poi, sono saltati fuori altri 4 grammi e un bilancino di precisione. 11 agosto, A Favara, in via dello Sport, nei pressi dello stadio comunale, ignoti ladri hanno imperversato nottetempo in uno studio medico di radiologia. Sono stati rubati un computer e circa 500 euro custoditi in un cassetto. 11 agosto, Ancora ladri in appartamento ad Agrigento. Al Villaggio Mose’, in via Pasolini, ignoti malviventi, approfittando di una finestra semi chiusa, sono entrati dentro un’abitazione e hanno rubato circa 650 euro in contanti, e una fotocamera digitale del valore di 200 euro. 11 agosto, Incidente mortale nell’agrigentino, alla periferia di Burgio, in contrada Vallonello, dove un uomo di 67 anni, Baldassare Azzo, conosciuto come Rosario, 67 anni, di Lucca Sicula, appena fuori dalla sua Fiat Uno, e’ stato investito e ucciso da una motocicletta. L’ uomo, insieme ai familiari, e’ stato diretto alla processione del Crocifisso del Rifesi, che si svolge di notte e fuori paese. E’ morto sul colpo. L’ investitore e’ un ragazzo di 20 anni, G C sono le iniziali del nome, di Burgio. Anche lui e’ stato diretto alla processione. Il giovane e’ detenuto agli arresti domiciliari. I rilievi sono stati compiuti dalla Polizia municipale e dai Carabinieri. 12 agosto, Ad Agrigento, in contrada San Benedetto, nella zona industriale, l’ amministratore della “Sardo Gel”, un’ azienda che commercializza gelati e surgelati, appena fuori lo stabilimento e’ stato sorpreso alle spalle da due banditi che lo hanno costretto a consegnare il denaro in suo possesso, circa 47mila euro in contanti. I rapinatori hanno probabilmente intuito o appreso che l’uomo custodisse con se l’ incasso della settimana e lo hanno atteso al varco. Indagini in corso. 12 agosto, A Porto Empedocle, in contrada Vincenzella, ignoti ladri hanno imperversato all’interno del bar della stazione di servizio Agip. Rubati generi di consumo di vario tipo. I poliziotti del Commissariato, coordinati da Cesare Castelli, indagano anche avvalendosi delle immagini registrate dall’ impianto di video – sorveglianza nella zona. 12 agosto, A Lampedusa e’ stato incendiato l'archivio dell' istituto comprensivo "Luigi Pirandello". Il fuoco ha bruciato tutto il materiale cartaceo, gli arredi, e si e’ esteso anche alla palestra, danneggiando strumenti, pavimentazione ed infissi. I piromani sarebbero entrati nella scuola forzando due porte di ingresso in acciaio. Le fiamme sono state spente dopo 2 ore di lavoro dai Vigili del fuoco. Indagano i Carabinieri. 13 agosto, Ancora una intimidazione a danno di Alfonso Cicero. A Campobello di Licata, in provincia di Agrigento, nelle campagne, ha subito un incendio un magazzino vuoto di 70 metri quadrati di proprieta’ di Francesco Comparato, coordinatore della segreteria del commissario straordinario dell'Irsap. Lo scorso 5 agosto, Alfonso Cicero ha scoperto innanzi a casa sua, a Caltanissetta, una valigetta contenente alcune bottiglie di liquido infiammabile e una bomboletta di gas . Lo stesso Cicero afferma : “a scoprire il locale danneggiato dalle fiamme e’ stato proprio Comparato, e questa mattina ha presentato la denuncia ai Carabinieri a Canicatti’. Comparato e’ da anni il mio primo collaboratore, mi ha sempre aiutato operativamente nella preparazione della documentazione delle mie denunce ''. Ad Alfonso Cicero da oggi e’ stata potenziata la scorta. 15 agosto, A largo di Lampedusa, il giorno di Ferragosto, hanno rischiato di affondare ma, per fortuna, l’allarme lanciato da uno degli occupanti del gommone in avaria e’ stato subito raccolto dal fratello che vive in Italia da alcuni anni. L’uomo in Italia ha fornito alla Centrale operativa della Capitaneria a Roma il numero di un telefono satellitare. E cosi’ e’ stato facile localizzare, 90 miglia a sud di Lampedusa, il tratto di mare dove e’ stata intercettata dalla Marina e dalla Guardia costiera l’ imbarcazione con a bordo 105 immigrati tra cui 19 minorenni. Il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, annuncia : “dopo la pausa estiva, chiedero’ un incontro al Presidente del Consiglio Enrico Letta per capire se questo Esecutivo ha intenzione di programmare una risposta a lungo termine al fenomeno migratorio”. 16 agosto, I Carabinieri, a Cianciana e ad Alessandria della Rocca hanno denunciato a piede libero due persone perche’ alla guida di ciclomotore senza patente, perche’ mai conseguita, e senza assicurazione. I 2 mezzi sono stati sequestrati. A Cammarata un ragazzo e’ stato segnalato dai Carabinieri alla Prefettura per detenzione di sostanza stupefacente a fini di uso personale. Il giovane e’ stato sorpreso alla guida di un’automobile in possesso di 0, 30 grammi di marijuana, e a casa sua ne sono stati scoperti altri 0, 50 grammi. 16 agosto, La Guardia costiera di Licata, nei pressi della spiaggia de La playa, ha sorpreso un 35enne di Catania in possesso di 17 sacche contenenti 3mila ricci di mare appena catturati. All’ uomo e’ stata inflitta una multa di 4 mila euro. I ricci sono stati sequestrati. 16 agosto, La Procura generale presso la Corte d’Appello di Palermo non ha impugnato la sentenza, ed e’ quindi definitiva l’ assoluzione di Giuseppe Morreale, 43 anni, di Santa Margherita Belice, imputato di associazione mafiosa nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta Scacco matto, condannato in primo grado a 11 anni di carcere e poi assolto in Appello. A favore di altri imputati, la Corte d’Appello ha concesso gli arresti domiciliari. Si tratta di Vitino Cascio, di Santa Margherita Belice, e Francesco Fontana, di Partanna, entrambi condannati a 12 anni e 6 mesi di reclusione in Appello. Essendo ultrasettantenni, non ricorrono esigenze cautelari di particolare rilevanza. 16 agosto, A Canicatti’, un video in possesso della Polizia incastra Gioacchino Diana, 47 anni, ristoratore ambulante. Lo scorso marzo, a Canicatti’, in corso Umberto, nei pressi del Municipio, Diana ha incendiato un fuoristrada di proprieta’ del titolare del bar “Tiffany”. Le immagini delle telecamere mostrerebbero le fasi dell’attentato incendiario : Diana fuori dalla sua vettura, che cammina verso il Suv, lo cosparge di benzina, e poi appicca il fuoco. 16 agosto, I Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Agrigento hanno arrestato ai domiciliari Daanoune El Habib, 22 anni, originario del Marocco e abitante a Caltanissetta, per furto aggravato. Il marocchino, entrato dentro un’abitazione estiva a Porto Empedocle, ha rubato 2 paia di occhiali, 2 orologi e la somma in contanti di 330 euro. Poi, il nordafricano ha tentato di entrare in un’altra abitazione confinante, ma e’ stato scoperto dal proprietario ed e’ fuggito. E’ scattato l’allarme, e i Carabinieri lo hanno subito rintracciato e ammanettato. La refurtiva e’ stata recuperata e restituita ai proprietari. 16 agosto, A Siculiana Marina, un sub, impegnato in una battuta di pesca, ha scoperto una pistola sott’acqua. L’arma, incrostata di sabbia e terriccio, e’ stata consegnata ai Carabinieri della stazione di Siculiana. La pistola, apparentemente una semi automatica del tipo Beretta calibro 7 e 65, sara’ adesso sottoposta agli esami balistici degli esperti del Ris di Messina. 17 agosto, Non si placano i flussi clandestini verso Lampedusa. A circa 40 miglia a sud dell’ isola agrigentina, un barcone in legno con 195 persone a bordo e’ stato avvistato e soccorso da una nave della Marina militare. 17 migranti, tra cui una donna, sono approdati a Lampedusa dopo il trasbordo su una motovedetta della Guardia costiera. Gli altri 178 sono stati invece condotti a terra dalla Marina. 17 agosto, Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Giuseppe Miceli, ha convalidato l’arresto di Gabriele Corrao, 20 anni, di Burgio, gia’ detenuto ai domiciliari perche’ domenica scorsa, 11 agosto, alla guida di una moto da corsa, ha investito e ucciso Rosario Azzo, 67 anni, di Lucca Sicula. Corrao e’ stato interrogato e, tra l’altro, ha dichiarato : “ non ricordo nulla dell’incidente e sono profondamente dispiaciuto per quanto accaduto”. 17 agosto, La Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha presentato ricorso alla Corte d’Appello contro il provvedimento di dissequestro dei beni mobili ed immobili dei canicattinesi Angelo Di Bella e Vincenzo Leone, inquisiti nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Agora’. Il dissequestro e’ stato disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale. Tra i beni contesi vi sono societa’, appezzamenti di terreno, conti correnti, polizze assicurative, azioni immobiliari e bancarie. 17 agosto, Ad Agrigento, a San Leone, in via Rosina, approfittando dell’ assenza dei proprietari, fuori in vacanza, ignoti banditi hanno forzato un infisso, sono entrati dentro un’abitazione, e hanno rubato oggetti in oro per circa 12mila euro. Indagano i Carabinieri. 18 agosto, A Canicatti’, un pensionato di 66 anni, Carmelo Insalaco, e’ morto a seguito di grave febbre che sarebbe stata provocata dalla puntura di una zecca. L'uomo, gia’ in stato di malore da una settimana, avrebbe assunto dei farmaci antinfluenzali, poi, aggravandosi le sue condizioni, e’ stato soccorso in Ospedale a Canicatti’ e poi trasferito a Caltanissetta al reparto di rianimazione. Insalaco avrebbe riportato sul corpo i segni tipici del morso di una zecca. Il sindaco di Canicatti’, Vincenzo Corbo, afferma : “ tutti gli interventi preventivi e periodici di disinfestazione sono stati compiuti. Aspetto la comunicazione dell'ufficiale sanitario per prendere eventuali altre decisioni ''. 18 agosto, A Ribera, in contrada Piano Spito, nelle campagne, ignoti hanno danneggiato l’abitazione residenza estiva del riberese Pino Quartararo, consulente fiscale ed ex consigliere provinciale. I malviventi hanno rotto due vetri delle finestre, sono entrati dentro la casa, hanno versato liquido infiammabile sui mobili, e hanno appiccato il fuoco. A parte pochi arredi a fuoco, l’ abitazione non ha subito particolari danni. Quartararo ha presentato denuncia ai Carabinieri. 19 agosto, Nell’ agrigentino, a Siculiana, in localita’ Torre Salsa, i Carabinieri hanno intercettato gia’ a terra 15 migranti tra cui una donna. I 15 sarebbero parte di un gruppo di 30 approdati nottetempo, dopo essere stati condotti a riva da una imbarcazione che poi si e’ dileguata a largo. 19 agosto, Non si placano i flussi clandestini verso Lampedusa. 77 migranti, tra cui 8 donne, a bordo di un gommone, sono stati soccorsi dalla Guardia costiera a circa 40 miglia a sud di Lampedusa. L’allarme e’ stato lanciato dai naviganti tramite un telefono satellitare alla Capitaneria di Palermo, che ha inviato sul posto una motovedetta, sostenuta dalla nave della Marina militare Foscari. I migranti hanno dichiarato di essere originari di Nigeria e Ghana. 19 agosto, A Palma di Montechiaro ha subito un attentato intimidatorio Giovanni Scopelliti, 40 anni, di Palma di Montechiaro, artigiano, titolare di un’ autocarrozzeria a Genova. Ignoti hanno esploso 4 colpi di pistola contro la sua automobile, un’Audi A3, parcheggiata nel centro urbano del paese, nei pressi della sua abitazione. Indagini sono in corso da parte dei poliziotti del Commissariato. 19 agosto, Ad Agrigento, nel centro storico, nel quartiere Santa Marta, due banditi, verosimilmente africani, hanno tentato di rapinare una coppia di anziani sorpresa dentro casa dalla irruzione dei due. Il marito e’ stato minacciato con un coltello alla gola, mentre la moglie ha iniziato a urlare alla finestra invocando aiuto ai vicini, e inducendo i due rapinatori a fuggire a mani vuote. Indagini in corso. 19 agosto, I Carabinieri della Radiomobile di Agrigento, nel corso di controlli a San Leone, hanno ritirato 7 patenti di guida. I militari, agli ordini del capitano Giuseppe Asti e del tenente Rosario Iozza, hanno requisito la tessera rosa a 7 persone di eta’ compresa tra i 21 e i 31 anni, soprattutto perche’ ubriache alla guida: 4 di Favara, uno di Canicatti’ , uno di Agrigento e uno di Agira in provincia di Enna. Sequestrate anche due automobili perche’ senza assicurazione, 3 ciclomotori per guida senza casco protettivo, 3 libretti di circolazione per mancata revisione, e sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di oltre 4.384 euro. Decurtati 45 punti, controllate 90 persone, di cui 20 sottoposte a misure cautelari, e 42 veicoli. 19 agosto, La Polizia provinciale di Agrigento, agli ordini di Vincenzo Giglio, ha sequestrato 3 discariche abusive a Racalmuto, nelle contrade Casalvecchio, Falce – Comete e Ponte Scaccia. I controlli sono scattati a seguito di un esposto presentato dall’associazione cittadina “Articolo 1?, che ha invocato interventi per la bonifica e la rimozione dei rifiuti pericolosi. Nelle tre discariche e’ stato scoperto un ingente quantitativo di cemento e amianto misto a materiale da costruzione e altri rifiuti pericolosi per l’ambiente. 19 agosto, A Licata, i Vigili urbani, agli ordini di Giovannella Incorvaia, hanno scoperto un immobile in fase di costruzione, su un terreno in localita’ Playa, in prossimita’ del mare. Il fabbricato, senza permesso a costruire, progetto esecutivo, affidamento della direzione dei lavori e denuncia preventiva inizio dei lavori al Comune di Licata e al Genio Civile, e’ stato sequestrato anche perche’ in violazione dei vincoli paesaggistici e ambientali. Due persone, marito e moglie, proprietari del terreno, sono state denunciate a piede libero alla Procura. 20 agosto, A Ribera, in Ospedale, Leonarda Tudisca, 73 anni, di Calamonaci, gia’ ricoverata a seguito di una caduta accidentale innanzi a casa sua e di un conseguente trauma cranico, e’ caduta dal letto della Tac sbattendo nuovamente la testa, poco prima di essere trasferita in elisoccorso, per complicazioni, all’ Ospedale Villa Sofia a Palermo. La donna e’ stata quindi trasportata a Palermo, dove e’ morta. I familiari hanno presentato un esposto. La Procura di Sciacca indaga. 20 agosto, A Siculiana marina, Salvatore Di Salvo, 49 anni, di Siculiana ma residente in Canada, rientrato in paese per trascorrere le ferie estive, si e' tuffato in mare, e' stato trascinato dalla corrente ed e' morto. Il cadavere e' stato recuperato. Sul posto hanno lavorato un ' ambulanza, i carabinieri della Stazione di Siculiana e i militari della Guardia costiera. 20 agosto, Immigrazione : 2 barche con circa 300 clandestini a bordo a Lampedusa, poi 336 migranti, tra cui 64 donne e un neonato, sono stati soccorsi a largo di Porto Empedocle da 2 motovedette della Guardia Costiera e da un mezzo navale della Guardia di Finanza. E 200 dei 336 sono fuggiti dalla tensostruttura della Protezione Civile a Porto Empedocle in cui sono stati trasferiti dopo essere stati condotti a terra. Polizia e Carabinieri sono impegnati nelle attivita’ di ricerche e di recupero. 20 agosto, A Porto Empedocle, in via Vicenzella, nottetempo, ha subito un incendio, per cause in corso di accertamento, un camion utilizzato per uso pubblicitario. Sul mezzo sono stati affissi maxi manifesti pubblicitari. Il camion e’ di una società agrigentina specializzata nella vendita e nella gestione di spazi pubblicitari. Sul posto hanno lavorato i Vigili del fuoco e i Carabinieri. 20 agosto, A Licata, in via Architetto, ignoti sono entrati dentro la scuola Giacomo Leopardi, e hanno rubato macchine fotografiche, videocamere e computer portatili, utilizzati per le attivita’ didattiche, e per un valore di alcune migliaia di euro. Inoltre, hanno danneggiato alcuni locali. Indagano i Carabinieri. 22 agosto, I Carabinieri della Radiomobile della Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza di reato, Mustafa Razouk, 22 anni, sorpreso a casa sua in possesso di 17 grammi di marijuana, di una pianta di canapa indiana di 70 centimetri, e di vario materiale per il confezionamento e lo spaccio di stupefacenti. 22 agosto, I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno arrestato in flagranza di reato D C , sono le iniziali del nome, 41 anni, per atti persecutori e danneggiamento ai danni dell’ex moglie. 22 agosto, Accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Giuseppe Barba e Maria Nicotra, il Tribunale del Riesame di Palermo ha concesso i domiciliari a Sebastiano Ciccazzo, 51 anni, di Favara, arrestato il 29 marzo scorso e poi condannato in abbreviato dal Tribunale di Agrigento a 4 anni di reclusione per spaccio di stupefacenti. L’ uomo e’ stato sorpreso dai Carabinieri in possesso di 10 panetti di hashish del peso complessivo di 1 chilogrammo, e di 20 grammi di cocaina. 22 agosto, A Porto Empedocle, sulla spiaggia del lido Marinella, ha subito un incendio un pedalo’ della Cooperativa Ulisse, che gestisce il servizio di vigilanza e salvamento sulle spiagge empedocline. Il fuoco al mezzo nautico e’ stato appiccato dolosamente nottetempo. Indaga la Polizia. 22 agosto, A Palma di Montechiaro, in periferia, in contrada Mandranova, ha subito un incendio, verosimilmente doloso, un fabbricato, attualmente disabitato, e recentemente occupato da una cooperativa agricola. Sarebbero stati ammassati rifiuti e paglia, e poi e’ stato appiccato il fuoco. I Vigili del fuoco hanno lavorato 3 ore per domare le fiamme. Indagano i Carabinieri. 22 agosto, Giovanni Tarantino, 38 anni, di Sambuca di Sicilia, arrestato il 10 maggio scorso dai Carabinieri per rapina ad una coppia di anziani, ha confessato assumendosi le sue responsabilita’ . Nel carcere di Caltagirone, dove e’ detenuto, Tarantino avrebbe dichiarato al magistrato della Procura di Sciacca che il fine della rapina sarebbe stato rubare 20mila euro, e invece il bottino fu di 75 euro e di pochi oggetti in oro, e di avere perpetrato il colpo in stato di ebbrezza alcolica. Il difensore di Tarantino avanzera’ richiesta di giudizio abbreviato. 24 agosto, Ancora minacce, le ennesime, contro l’ ex sindaco di Porto Empedocle Paolo Ferrara. Un anonimo ha telefonato alla redazione agrigentina di un giornale : “ stiamo preparando un attentato a Paolo Ferrara e uccideremo anche la sua scorta ”. Ecco le sue parole. Indagini in corso. 24 agosto, La Procura di Sciacca ha disposto il giudizio immediato a carico di Gianfranco Termine, 23 anni, di Ribera, arrestato lo scorso 11 gennaio 2013 dopo avere accoltellato con 20 fendenti l’ex fidanzata minorenne all’ interno del cimitero di Ribera. Termine rispondera’ di tentato omicidio. L’ udienza e’ in programma il 23 ottobre. 24 agosto, I poliziotti della Squadra mobile di Agrigento, agli ordini di Corrado Empoli, hanno arrestato Giuseppe Mancuso, 66 anni, di Palma di Montechiaro, che scontera’ 3 anni e 1 mese di reclusione, e Nicola Alotto, 28 anni, anche lui di Palma di Montechiaro, che scontera’ 4 anni e 9 mesi di carcere. Mancuso e Alotto sono stati inquisiti e condannati nell’ ambito dell’ inchiesta anti crimine gravante su Palma di Montechiaro cosiddetta “Libertas”. 24 agosto, Le condizioni meteo marine, adesso favorevoli, alimentano i flussi clandestini. All’alba di oggi sono approdati a Lampedusa 116 profughi, tra cui 17 donne e 3 bambini, soccorsi su un gommone alla deriva nel Canale di Sicilia. Gli immigrati, quasi tutti somali, intercettati dalla Marina militare, sono stati poi trasbordati dalla Guardia costiera. 24 agosto, A Menfi, sulla spiaggia in contrada Bertolino, un bagnante ha scoperto un ordigno bellico e ha lanciato l’ allarme. Sul posto sono intervenuti Carabinieri e Polizia municipale. E’ stato disposto il divieto temporaneo di transito e di balneazione fino a quando l’ordigno non sara’ rimosso dagli artificieri. 24 agosto, I Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Agrigento hanno arrestato ai domiciliari a Montaperto, frazione di Agrigento, Armando Natale, 23 anni, di Casal di Principe in provincia di Caserta, perche’ ritenuto responsabile, insieme ad un complice, di tentato omicidio e lesioni personali a danno di due giovani, bersagli nel Comune di Carinaro, in provincia di Cesena. 24 agosto, Gli agenti della Polizia stradale di Agrigento hanno denunciato 2 persone sorprese a scaricare materiali in eternit in un terreno lungo la strada statale 115, nei pressi del bivio per Licata. Si tratta di G D , 58 anni, e di I C , 49 anni, entrambi licatesi. Risponderanno di trasporto e abbandono di rifiuti non autorizzati. Sequestrati il mezzo di trasporto dei rifiuti pericolosi e l’area adibita a discarica. 24 agosto, Ad Agrigento, a San Leone, la Squadra del nucleo a tutela del commercio e della viabilita’ della Polizia locale, ha controllato i venditori itineranti di alimenti, bevande, oggettistica ed altro, gravitanti nella zona del lungomare. Ebbene, sono stati elevati 14 verbali per violazione della legge regionale che disciplina il commercio sulle aree pubbliche con riferimento all’occupazione del suolo pubblico, in mancanza di autorizzazione, da parte di autocarri e di arredi, e poi in riferimento al decoro urbano ed all’igiene. 25 agosto, Un’automobile rubata ad un impiegato di Serradifalco, in provincia di Caltanissetta, e’ stata scoperta bruciata nelle campagne di Naro, in provincia di Agrigento. L’ incendio sarebbe doloso. L’ auto sarebbe stata cosparsa di liquido infiammabile e poi bruciata. Indagano i Carabinieri della stazione di Naro. 25 agosto, A Ribera, nei pressi della Circonvallazione, ha subito un incendio un’ automobile, la Fiat Punto di un operaio, posteggiata in via degli Appennini. Sul posto hanno lavorato i Vigili del fuoco del distaccamento di Sciacca e i Carabinieri della Tenenza di Ribera. 25 agosto, I Carabinieri della stazione di Lampedusa hanno denunciato a piede libero e multato L L , 24 anni, di Roma, e C G , 28 anni, di Sortino, in provincia di Siracusa, per navigazione in area marina protetta allorche’ sono stati sorpresi a navigare con barche di oltre 5 metri all’interno dell’ area protetta dell’Isola dei Conigli. 25 agosto, A Licata, un uomo di 31 anni, alla guida di un ciclomotore senza patente e senza assicurazione, e’ stato denunciato 2 volte in meno di 24 ore per lo stesso reato. La prima volta a bordo di un Piaggio Liberty, sequestrato dai Carabinieri, e la seconda volta a bordo di un Gilera Typhoon 50, altrettanto sequestrato. 26 agosto, Agrigento, furti in appartamento. In via Lauricella 9, nei pressi del Viale della Vittoria, ignoti hanno svaligiato diversi appartamenti nello stesso condominio, racimolando un bottino stimato in oltre 100 mila euro, soprattutto oggetti preziosi. Non vi sono tracce di effrazione o di scasso. E’ dunque presumibile che i ladri abbiano utilizzato la famigerata chiave bulgara. 26 agosto, Ancora furti in appartamento ad Agrigento. Al Villaggio Mose’, ignoti banditi hanno sfondato una persiana e sono entrati dentro una villa in via Caravaggio. I ladri hanno rubato denaro contante e oggetti preziosi per un valore di circa 26mila euro. L’allarme e’ stato lanciato dal proprietario, un libero professionista. Indagano i Carabinieri. 26 agosto, A Sciacca, al titolare di una impresa che si occupa di scavi e di movimento terra e’ stato rubato un autocarro con un escavatore. Il mezzo pero’ si e’ guastato, e i ladri hanno abbandonato la refurtiva nei pressi di Licata, lungo la statale 115, dove l’autocarro e’ stato poi recuperato e restituito al proprietario. 26 agosto, Ad Agrigento, in via Imera, ignoti avrebbero cosparso con del liquido infiammabile la saracinesca del negozio di tessuti “Agro’ ” e poi avrebbero appiccato il fuoco. L’ incendio e’ stato spento dai Vigili del fuoco prima che si propagasse all’interno del negozio e al prospetto della palazzina. Indaga la Polizia. 26 agosto, I Carabinieri della stazione di Aragona hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza di reato, M F, sono le iniziali del nome, 18 anni, di Gela, sorpreso, nel corso di una perquisizione presso una comunita’ di accoglienza ad Aragona, in possesso di 29,76 grammi di marijuana, 795 euro, e di un ciclomotore Piaggio Beverly 50 rubato. 26 agosto, I Carabinieri della Radiomobile della Compagnia di Agrigento, in occasione di un posto di blocco nei pressi della rotatoria Giunone, hanno ritirato 3 patenti per guida in stato di ebbrezza. Si tratta di un favarese, un raffadalese e una donna di Gela. I 3 sono stati denunciati a piede libero e hanno subito il ritiro della patente. 26 agosto, Nel Canale di Sicilia la Guardia costiera ha soccorso 2 gommoni in avaria con a bordo complessivamente 210 profughi che sono stati trasbordati e condotti a Lampedusa dove, nel frattempo, 22 tunisini sono stati intercettati dai Carabinieri sulla terraferma, nei pressi dell'Isola dei Conigli. E' stata rinvenuta la piccola imbarcazione di 5 metri usata per la traversata. 26 agosto, Una scossa di terremoto di magnitudo 3.7 e’ stata registrata, alle ore 5.45 di oggi, dalla Rete sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in mare, nel Canale di Sicilia, al largo di Lampedusa. L’evento e’ stato localizzato ad una profondita’ di 10 chilometri. 27 agosto, A Lampedusa un minorenne tunisino tenta di violentare una 13enne di Milano. Arrestato. A Licata ancora indagini sul presunto stupro di un’altra 13enne ad opera dei fratelli. A Lampedusa, nella caserma dei Carabinieri, si è precipitato un magistrato. Poi i familiari di una ragazzina di 13 anni. E poi lei, la 13enne. E la minorenne ha riconosciuto il suo aggressore, anche lui minorenne, e lo ha inchiodato alle sue responsabilità. L’ isola agrigentina teatro di un tentato abuso sessuale, perpetrato con violenza. Una barca è ormeggiata, tra tante altre. A bordo vi è una 13enne di Milano. E’ in vacanza. Attende i parenti, e insieme a lei vi è un amico, anche lui di Milano e minorenne. All’ improvviso ecco un tunisino, meno di 18 anni. E’ appena sbarcato a Lampedusa. Forse è affamato, e non solo di cibo. L’africano salta a bordo, e si scontra con lui, l’amico di lei, unico scudo a sua difesa. La colluttazione, poi l’immigrato prevale sul milanese, che è rinchiuso nel bagno. Poi, l’assalitore ha tentato di violentare la ragazzina. Altra colluttazione. Nel frattempo, l’amico di lei è riuscito a svincolarsi ed ha costretto alla fuga il tunisino. In caserma il redde rationem, la resa dei conti. I due milanesi hanno riconosciuto l’ extracomunitario. Arrestato. E ancora nell’ agrigentino, a Licata, si indaga a seguito del presunto stupro che un’altra 13enne, figlia di licatesi residenti a Milano, avrebbe subito lo scorso 28 luglio. Lei sarebbe stata violentata dai due fratelli che abitano a Licata, uno di 17 e l’altro di 23 anni. La madre è avvocato, la figlia è stata in vacanza a casa del nonno, a Licata, dove si è scatenato il presunto stupro. La famiglia, tramite l’avvocato Antonino Catania, ha chiesto alla Procura di Agrigento di potere svolgere indagini in proprio ed ha incaricato un consulente a difesa. Si tratta del generale dei Carabinieri adesso in congedo, Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma. La violenza sarebbe stata consumata dentro l’automobile del fratello maggiore di lei. E l’esame delle tracce nell’abitacolo e sugli indumenti sarebbe capace di rilevare e rivelare le responsabilità. L’ automobile però non sarebbe stata ancora sequestrata. 27 agosto, E’ morto all’ospedale Civico a Palermo Calogero Cacciatore, 72 anni, di Palma di Montechiaro, vittima di un incidente stradale il giorno della vigilia di Ferragosto, in contrada Capreria, in via Gibildolce, dove Cacciatore e’ stato investito da un’automobile appena giu’ da un’ autobus. Le condizioni dell’ uomo si sono progressivamente aggravate, fino alla morte al Reparto di rianimazione dell’ospedale palermitano. 27 agosto, Ad Agrigento, in via Solferino, ha subito un incendio il ciclomotore di un uomo di 30 anni. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e i poliziotti della Volanti. Indagini in corso. 27 agosto, A Licata, sulla spiaggia di Mollarella, i Carabinieri della Radiomobile della locale Compagnia hanno arrestato in flagranza di reato Dahaman Hassan, 24 anni, originario della Tunisia e residente a Palma di Montechiaro. Denunciato a piede libero un minorenne egiziano, anche lui abitante a Palma. I due risponderanno di concorso in furto aggravato allorche’ hanno trafugato un marsupio custodito sotto un ombrellone, sono fuggiti, sono stati inseguiti da due carabinieri e un finanziere fuori servizio, e sono stati acciuffati. 27 agosto, A Licata, in contrada Canticaglione, nel tratto di mare antistante la spiaggia Due rocche, e’ annegata una donna di 59 anni, G G S sono le iniziali del nome, di Piazza Armerina, in provincia di Enna. I familiari della vittima sono stati testimoni dell’annegamento. Inutili i soccorsi e il tentativo di rianimazione compiuto dal personale medico del 118. 27 agosto, Ad Agrigento la Polizia ha arrestato un latitante romeno, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento. L’uomo e’ accusato di aver commesso una serie di furti nel territorio di Agrigento. Ciprian Cocoreanu, 24 anni, e’ stato ricercato da oltre un anno. 27 agosto, E’ stato estradato in Italia dalla Spagna, atterrando all’aeroporto di Roma Fiumicino, Vincenzo Triassi, presunto boss originario di Siculiana, arrestato lo scorso 26 luglio nell’ ambito di una maxi operazione antimafia, tra Roma e la Sicilia, che ha provocato 51 arresti ad opera della Squadra mobile. I fratelli Vincenzo e Vito Triassi sono ritenuti gli ultimi colonnelli del clan Caruana – Cuntrera di Siculiana. Lungo il litorale romano, con baricentro ad Ostia, per quasi un ventennio, due gruppi criminali, i clan Fasciani e Triassi, hanno intrattenuto affari a Roma e non solo, gestendo le attivita’ illecite nel territorio. All’ aeroporto, Vincenzo Triassi ha dichiarato alla stampa : “non e’ vero che i Triassi comandano ad Ostia. A me questo non risulta. So soltanto che questa causa io l’ho gia’ pagata nel 1998. Sono stato assolto nel 2004 e adesso mi rimettono in galera. Non conosco i Cuntrera. Ero bambino. Non e’ vero che mi telefonavano a casa. Dove sono le prove? Fatemi vedere le telefonate. Sui giornali sono state scritte una serie di inesattezze”. 27 agosto, Lungo la strada statale 115, tra Montallegro e Siculiana, i Carabinieri hanno intercettato 11 migranti. Probabilmente si tratta di un gruppo di extracomunitari fuggito dalla Tensostruttura della Protezione civile a Porto Empedocle. 27 agosto, A Porto Empedocle, alla stazione ferroviaria, ignoti malviventi hanno trafugato numerosi tombini di ferro, un cancelletto, un lampione risalente tra gli anni 40 e 50 del secolo scorso, e altri oggetti in ghisa. Il furto e’ stato scoperto, con sdegno e sconforto, dai soci dell’associazione Ferrovie Kaos che, in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana, gestisce alcuni locali della stazione ferroviaria, meta di numerosi visitatori da ogni parte d’Italia. L’ associazione Ferrovie Kaos lancia un appello : chi acquista il ferro restituisca almeno gli oggetti storici”. 28 agosto, A Lampedusa, e’ stato costretto a ricorrere al Poliambulatorio dell’ isola, e poi al Civico di Palermo, un pescatore di 70 anni, al quale e’ stata estratta una bottiglia di vetro. L’ uomo ha raccontato di essere stato coinvolto in un gioco erotico durante una gita in barca con una coppia di turisti. 29 agosto, A Licata, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Paulescu Gabriel Costel, 31 anni, originario della Romania, perche’ sorpreso alla guida di un ciclomotore Aprilia Scarabeo appena rubato ad un licatese. 29 agosto, A Licata, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Domenico Savio Ninotta, 20 anni, pizzaiolo, sorpreso a casa sua in possesso di una pianta di marijuana in pieno stato vegetativo e del peso di circa 2 chili. Sequestrato anche un bilancino elettronico di precisione. 29 agosto, I poliziotti del Commissariato “Frontiera” di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, nel corso di un pattugliamento hanno scoperto un involucro contenente alcuni grammi di hashish nel cuore del centro cittadino, in via Roma, in prossimita’ della statua del commissario Montalbano. Verosimilmente, il sacchetto e’ stato gettato o smarrito. 29 agosto, Paura e apprensione ad Agrigento, al Municipio, allorche’ un uomo del tutto ubriaco, D P sono le iniziali del nome, 29 anni, gia’ solito a scorribande del genere, ha tentato di entrare nel palazzo, ed ha aggredito e picchiato 3 agenti della Polizia municipale che hanno tentato di rasserenarlo. Sul posto sono intervenuti allora i Carabinieri che lo hanno trattenuto, affidandolo poi alle cure del personale medico di un’ambulanza del 118. D P e’ stato trasferito al Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio, dove il ragazzo e’ stato sottoposto ad un Tso, il Trattamento sanitario obbligatorio. In ospedale anche i 3 vigili urbani, che hanno subito alcuni traumi. 30 agosto, Furto in appartamento e fuoco ad Agrigento. Ignoti banditi hanno forzato un ingresso e sono entrati dentro una villetta in contrada Grancifuni, all’estrema periferia della citta’. I malviventi hanno rubato alcuni oggetti di valore. Poi, all’interno della casa si e’ scatenato un incendio che ha provocato danni ingenti. Gli investigatori indagano anche per accertare se il rogo e’ stato appiccato volutamente dai ladri o se e’ di origine accidentale. Sul posto hanno lavorato i Vigili del fuoco e i poliziotti della sezione Volanti della Questura di Agrigento. 30 agosto, A Licata, innanzi alla camera mortuaria del cimitero di Marianello, si e’ scatenata una furibonda rissa tra i familiari di un anziano appena deceduto. Due persone contuse sono state soccorse all’ Ospedale San Giacomo d’Altopasso. Tre sono stati i denunciati a piede libero alla Procura di Agrigento. L’oggetto della contesa sarebbe stata l’ eredita’ del defunto. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Licata. 31 agosto, A Favara, in via Capitano Callea, un cane randagio ha spaventato un bambino di 5 anni che, scappando, e’ caduto a terra ed ha sbattuto la testa. Il piccolo e’ stato soccorso da alcuni passanti, al riparo da una eventuale aggressione, ed e’ stato trasportato in Ospedale, ad Agrigento, dove gli e’ stato riscontrato un lieve trauma cranico. 31 agosto, I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno denunciato a piede libero N C, sono le iniziali del nome, 24 anni, disoccupato, perche’, nel corso di una perquisizione a casa sua, e’ stato sorpreso in possesso di una pianta di marijuana alta 1 metro e 40, e 10 semi di canapa indiana. 31 agosto, I poliziotti del Commissariato Frontiera di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno denunciato a piede libero J B, ecco le iniziali del nome, 21 anni, perche’ sorpreso a circolare su di una moto senza patente, assicurazione e con la targa di un’ altra moto. Il ragazzo rispondera’ anche di minacce a pubblico ufficiale. 31 agosto, I Carabinieri della Stazione di Ravanusa hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza di reato, per furto aggravato in concorso, Giuseppe Costa, 29 anni, e Salvatore Napoli, 21 anni, entrambi di Ravanusa. I due sono stati sorpresi ad armeggiare nei pressi di un tombino della rete elettrica, e a bordo di una loro automobile e’ stato sequestrato un cavo in rame di circa cento metri, appena rubato. _______________ 31 agosto, Ancora un episodio di intemperanze a danno del Municipio e di amministratori di Agrigento. Infatti, un uomo indigente, C C sono le iniziali del nome, ha chiesto del sindaco, gli e’ stato risposto che Zambuto era fuori sede, allora e’ andato via ma poco dopo, a bordo della sua automobile, e’ entrato a velocita’, rischiando di investire i passanti, dentro l’atrio del Comune, fermandosi innanzi all’ ingresso del teatro Pirandello. Sul posto hanno recuperato ordine i Vigili urbani e i Carabinieri. 31 agosto, A Licata i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Giuseppe Brancato, 27 anni, perche’ sorpreso in possesso di quasi 7 grammi di cocaina, 2 bilancini digitali di precisione e denaro contante, forse provento di spaccio. Ed ancora a Licata, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Angelo Paraninfo, 24 anni, perche’ ha violato gli obblighi della sorveglianza speciale allorche’ e’ stato sorpreso alla guida di un’automobile in citta’. 1 settembre, Ad Agrigento ancora furti in appartamento. I ladri sono entrati in un’abitazione all’ ultimo piano di un palazzo in via Porta di Mare. I malviventi hanno forzato l’ ingresso e hanno rubato soprattutto oggetti preziosi e gioielli. Indaga la Polizia. 1 settembre, I poliziotti della squadra Volanti di Agrigento hanno denunciato un uomo di Ravanusa, A A sono le iniziali del nome, 45 anni, per furto e ricettazione di alcune bottiglie di alcolici. Al Villaggio Mose’, nei pressi di un supermercato, il ravanusano e’ stato sorpreso in possesso di numerose bottiglie di alcolici rubate. 1 settembre, A Favara, in via Giusti, che e’ una traversa di piazza Giglia, si sono scatenate due risse tra extracomunitari. In entrambi i casi sono intervenuti i Carabinieri per sedare almeno una ventina di partecipanti alla violenta contesa, tra calci e pugni, cocci di bottiglia, bastoni, pietre e forse un coltello. Feriti 4 maghrebini. 1 settembre, I poliziotti del Commissariato di Palma di Montechiaro, agli ordini di Angelo Cavaleri, hanno denunciato per abbandono di minori degli anni 14 una donna romena, badante, casalinga, e madre di 2 figli, che e’ scappata con un connazionale con il quale ha intrapreso una relazione amorosa. Il marito di lei ne ha denunciato la scomparsa. 2 settembre, A Canicatti’, in via Sant’Angela Merici, ignoti malviventi hanno rapinato il supermercato della catena “MD” . 3 banditi con il volto travisato da caschi e armati, due di pistole e uno di una spranga di ferro, hanno minacciato i dipendenti costringendoli a consegnare l’ incasso, circa 750 euro. Indagini in corso. 2 settembre, A Lampedusa, nell’ ufficio del sindaco, Giusi Nicolini, e’ stata recapitata una busta, con un ritaglio di giornale con scritto ''pericolo antrace'', contenente polvere bianca. Il Comune e’ stato precauzionalmente sgomberato. Sul posto, per gli accertamenti, sono intervenuti i Vigili del fuoco. Indagini in corso. 3 settembre, Presunta svolta nell’ ambito delle indagini sul duplice omicidio di Giuseppe Condello, 41 anni, e Vincenzo Priolo, 27 anni, entrambi di Palma di Montechiaro, i cui cadaveri, lo scorso 27 gennaio, crivellati dai proiettili, sono stati ripescati in una vasca di scolo per le acque piovane, sotto un viadotto lungo la strada statale verso Campobello di Licata, in contrada Ciccobriglio. Due persone di Camastra sarebbero indagate e sono state convocate in Questura per essere ascoltate dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo e dagli investigatori della Squadra Mobile di Agrigento. I due, assistiti da un avvocato, si sarebbero avvalsi della facolta’ di non rispondere. 3 settembre, I Carabinieri hanno arrestato Stefano Filippazzo, 30 anni, di Porto Empedocle, sorpreso ad un posto di blocco in localita’ Punta Grande a Realmonte in possesso di 3,7 grammi di cocaina suddivisi in 5 involucri, 1,2 grammi di marijuana e mezzo grammo di hashish. Filippazzo ha tentato la fuga ma e’ stato acciuffato. 3 settembre, A Favara, in via Giotto, ha subito un incendio l’automobile, un’ Alfa Romeo 156, di G M, ecco le iniziali del nome, 55 anni, di Favara, impiegato. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco. Indagano i Carabinieri. 3 settembre, Agrigento, ancora furti in appartamento. I ladri, verosimilmente utilizzando una chiave bulgara allorche’ non vi sono tracce di effrazione agli ingressi, sono entrati dentro una casa in un palazzo in via Empedocle dove abita un libero professionista, e hanno rubato argenteria, preziosi e oggetti di valore per un ammontare complessivo di alcune migliaia di euro. Indaga la Polizia. 3 settembre, I Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Licata, agli ordini del capitano Massimo Amato, hanno arrestato in flagranza di reato Carmelo Callea, 21 anni, di Licata, perche’, nel corso di una perquisizione domiciliare e personale, e’ stato sorpreso in possesso di 115 grammi di marijuana, e di 3 piante di canapa indiana da 1 metro e mezzo ciascuna. La droga e’ stata sequestrata. 4 settembre, Ad Agrigento, in Piazza Duomo, in via Gioeni ed in via Plebis Rea, sono state scritte, verosimilmente nottetempo, delle scritte con uno spray di vernice rossa. Nelle 3 pareti e’ stato scritto lo stesso testo, rivolto ad un sacerdote che opera in citta’, e si legge : “padre Giammusso non si proteggono gli assassini. S…rotola il sacco” . Indagano i poliziotti della Digos. Le modalita’ della scrittura, osservate la foto, s poi puntini e poi rotolo e la o finale corretta approssimativamente con la a, inducono a pensare che l’assassino a cui si riferisce l’anonimo che ha scritto il messaggio sia Salvatore Rotolo, l’ ex Carabiniere condannato per l’ omicidio della compagna, Antonella Alfano. 4 settembre, Ad Agrigento, a San Leone, lungo il Viale dei Giardini, all’ alba di oggi, un’automobile, una Ford Focus, forse a causa dell’ asfalto bagnato dalla pioggia e scivoloso, si e’ ribaltata, abbattendo la recinzione di una proprieta’ privata. All’interno dell’abitacolo ha subito ferite la famosa cantante agrigentina, Loredana Errore, in auto in compagnia di un amico. I due sono stati soccorsi dai Vigili del fuoco e un’ambulanza. Loredana Errore e’ stata medicata al San Giovanni di Dio. Illeso l’amico. Nel frattempo, Loredana Errore e' stata denunciata dai Carabinieri per guida in stato d’ebbrezza alcolica e le e' stata ritirata la patente di guida. Si tratta di un atto dovuto allorche' nel sangue le e' stata riscontrata una percentuale di alcol oltre il limite di legge. Loredana Errore rispondera' agli investigatori e precisera' se sia stata lei alla guida del mezzo oppure il suo amico. 4 settembre, E’ stato confermato il carcere a carico di Fabrizio Messina, 38 anni, di Porto Empedocle. Messina e’ stato sottoposto ad una perizia medica. Secondo gli esiti, lo stato di salute dell’ empedoclino e’ compatibile con la detenzione carceraria in regime di 41 bis. Fabrizio Messina, fratello dell’ ex boss latitante Gerlandino, e’ stato arrestato il 26 giugno 2012 nell’ ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta Nuova Cupola, ed e’ recluso nel carcere di Parma. 4 settembre, L'ex dirigente dell'Ufficio tecnico comunale di Ribera, Ignazio Mascarella, 74 anni, e’ stato condannato dalla Corte dei conti per danno all’ Erario, allorche’ sarebbe stato corresponsabile di omissioni e lungaggini burocratiche che hanno provocato il lievitare del costo di un appalto da 61 mila a 200 mila euro, ed un contenzioso che si e’ protratto oltre 20 anni con l’ impresa aggiudicataria dei lavori. Quanto accaduto risale al 1985. Mascarella e’ stato condannato a risarcire al Comune una cifra simbolica di 5 mila euro. I giudici hanno riconosciuto che “ il quadro degli eventi, nel quale la condotta del convenuto si presenta come gravemente colposa, appare inserito in una cornice organizzativa caratterizzata da disfunzioni strutturali che lo rendono un po' meno colpevole”. 4 settembre, Accogliendo le tesi del difensore, l’avvocato Anna Americo, il Tribunale del Riesame di Palermo ha scarcerato Vincenzo Milioto, 33 anni, di Racalmuto, concedendogli gli arresti domiciliari. Milioto e’ stato arrestato il 13 agosto scorso perche’ accusato di incendio doloso di un’automobile, atti persecutori e lesioni personali a danno di un compaesano. L’ indagato ha sempre negato ogni responsabilita’. 4 settembre, Ad Agrigento ignoti hanno rubato cavi elettrici in due zone periferiche della citta’, in contrada Minaga, tra le frazioni di Fontanelle e San Michele, dove sono stati rubati circa 600 metri lineari di cavo, e in contrada Santa Lucia, dove sono stati rubati altri 700 metri di cavi. Entrambe le zone hanno subito il black out. I tecnici dell’Enel sono subito intervenuti per il recupero sicurezza e il ripristino dell’ erogazione. 4 settembre, Ad Agrigento, in via Bramante, ignoti hanno forzato una finestra secondaria e sono entrati furtivamente dentro l’ Istituto autonomo case popolari, hanno rovistato e hanno rubato un computer dall’Ufficio espropriazioni. Secondo i Carabinieri si tratta di un furto mirato allorche’ il computer custodisce documenti importanti. 6 settembre, La Procura di Agrigento indaga. E così anche la Guardia di Finanza. Brunella Sardoni è il sostituto procuratore titolare dell’ inchiesta. E le Fiamme gialle sono infiammate dal comandante Massimo Sobrà e dal tenente colonnello Antonio Cecere, a capo della Polizia tributaria. Girgenti Acque e le sue assunzioni di personale sono la scatola nera che adesso si intende leggere e decifrare, per accertare se l’aereo è stato bene pilotato o no. Nella zona industriale di Agrigento i militari gialloverdi hanno bevuto un caffè nero bollente nella sede di Girgenti Acque. Poi, si sono accomodati tra gli uffici, e hanno letto e prelevato documenti sulle assunzioni, che sarebbero state centinaia dal 2008 ad oggi. Ovviamente non è vietato e non è reato assumere dipendenti, a meno che non siano compiuti atti illegittimi o adottate procedure contro legge. La classica pulce nell’orecchio dei due palazzi, di Giustizia in via Mazzini, e della Finanza in via Atenea, sarebbe stata lanciata, più o meno consapevolmente, da due conferenze stampa. Una è stata dell’ ex presidente della Provincia e dell’ Ato idrico, Eugenio D’Orsi, che ha confermato l’assunzione di suo figlio a Girgenti Acque e ha sottolineato : “è tutto merito suo”. L’ altra è stata del sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, che lo scorso 18 luglio ha presentato un ricorso al Presidente della Regione contro l’aumento delle tariffe idriche nell’agrigentino e per la sostituzione del Commissario straordinario dell’ Ato idrico di Agrigento, che al 18 luglio è stato ancora Eugenio D’Orsi, prima che fosse rimosso dalla Regione allorché non più presidente della Provincia. Zambuto ha impugnato la delibera del Commissario dell’ Ato, la numero 10 del 29 aprile 2013, che ha approvato la tariffa idrica per gli anni 2012 e 2013. La tariffa, in aumento, sarebbe illegittima, perchè in contrasto con requisiti e condizioni imposte dall’ Autorità per l’energia elettrica e il gas. Poi, Zambuto ha contestato altre irregolarità nella gestione, già denunciate dall’ ex amministratore di Girgenti Acque, Carmelo Salamone, che poi si è dimesso. Eccole in sintesi : a Girgenti Acque, l’ Amministratore delegato sarebbe stato scavalcato nell’ assunzione di personale dal presidente del Consiglio di amministrazione, che è Marco Campione. E uomini e mezzi, a spese di Girgenti Acque, sarebbero stati invece impiegati a favore di soggetti terzi, a danno di Girgenti Acque e anche dei cittadini, perchè il costo del personale utilizzato non per i servizi idrici e fognari ma per altre finalità si ripercuote poi sulle bollette che pagano i cittadini. E non solo personale impiegato in attività esterne a Girgenti Acque : infatti, è stata costituita la società New – Co, a cui sarebbero stati affidati servizi che per statuto sociale spettano a Girgenti Acque, e solo dopo rinuncia da parte dei soci di Girgenti Acque sono affidabili a terzi, e sempre però con un’apposita gara. Dunque, assunzione di personale, impiego del personale, e contratti di affidamento dei servizi sarebbero pilotati secondo volontà e convenienza del socio di maggioranza assoluta di Girgenti Acque. 7 settembre, A Lampedusa, sono 423 i migranti ospiti del centro d'accoglienza, dopo il salvataggio nottetempo di un barcone 50 miglia a sud dell’ isola, con a bordo 207 persone, tra cui 35 donne e 9 minori. Il gruppo proviene da Nigeria, Ghana e dall'Eritrea. Ancora durante la notte, nel canale di Sicilia, la Marina militare ha rintracciato un altro barcone con a bordo circa 200 migranti. Una famiglia di 4 persone, padre, madre e due figli piccoli, e’ stata subito trasbordata dalla Capitaneria e trasferita a Lampedusa. 7 settembre, A Ravanusa, nei pressi dello scorrimento veloce verso Licata, una coppia di studenti fidanzati e’ stata rapinata da 5 banditi che hanno circondato l’automobile dei 2 e li hanno costretti, minacciandoli con un coltello, a consegnare i portafogli, con dentro 60 euro, 2 cellulari, un tablet, una fotocamera digitale ed una borsa. I 5 sono fuggiti a bordo di una Fiat Punto grigia ma sono stati intercettati e catturati dai Carabinieri della Radiomobile di Licata. Si tratta di Salvatore Antonio Vendra, 28 anni, Ignazio Vella, 27 anni, Fabio Chiarelli, 21 anni, Davide Ruggeri, 31 anni, tutti di Sommatino in provincia di Caltanissetta, ed Hicham Khalfouni, 22 anni, marocchino. 7 settembre, Svolta nell’ ambito delle indagini sull’ omicidio di Calogero Gabriele, 38 anni, di Palma di Montechiaro, scoperto cadavere lo scorso 24 luglio in Germania, dentro un’automobile lungo un sentiero boschivo alla periferia di Sulzbac. La polizia tedesca ha arrestato la prima moglie dell’uomo, una donna di 33 anni. Vi sarebbero altri indagati. 8 settembre, Ancora approdi di migranti clandestini a Lampedusa. Un barcone con a bordo 93 immigrati dall’Africa subsahariana, tra cui 18 donne e 29 minori, e’ stato intercettato e soccorso dalle motovedette della Guardia costiera a sud dell’ isola. Il gruppo e’ stato condotto a Lampedusa. Attualmente all’interno del Centro di accoglienza in contrada Imbriacola sono ospiti 516 persone, a fronte di 300 posti, tutte in attesa di essere trasferite. 9 settembre, A Porto Empedocle, in via Fausto Coppi, traversa di via Berlinguer, ha subito un incendio l’automobile, una Golf Volkswagen, di un giovane pescivendolo che lavora con il padre, anche lui commerciante di prodotti ittici. Le fiamme hanno aggredito e danneggiato un’ altra automobile posteggiata in prossimita’ della prima. Sul posto sono intervenuti Vigili del fuoco e Polizia. Indagini in corso. 9 settembre, A Ribera, in contrada Cuci Cuci, un incendio ha bruciato un fienile, con dentro circa 2mila balle di fieno, danneggiando anche la struttura in lamiera circostante. Sul posto sono intervenuti Vigili del fuoco e Forestale. Ed a Favara un altro incendio ha bruciato oltre 300 balle di fieno accatastate su un terreno in contrada Bagli’, di proprieta’ dell’ azienda agricola di una 39enne agrigentina. I Vigili del fuoco hanno domato il rogo. Indagini in corso. 9 settembre, Si e’ insediato oggi alla Questura di Agrigento il nuovo Questore. Si tratta di Mario Finocchiaro, 55 anni, originario di Catania, e gia’ questore di Crotone. Finocchiaro subentra a Giuseppe Bisogno, che ha assunto il prestigioso incarico di Direttore Centrale della Specialita’ del Servizio Polizia Stradale. 9 settembre, Al Palazzo di giustizia di Agrigento, il pubblico ministero, Santo Fornasier, ha concluso la requisitoria nell’ ambito del processo su presunte irregolarita’ legate ai progetti per la costruzione di due Centri commerciali ad Agrigento. Ebbene, il pubblico ministero ha chiesto l’ assoluzione per tutti e 14 gli imputati, con formule diverse, o perche’ il fatto non sussiste, o perche’ il fatto non costituisce reato. In settimana e’ attesa la sentenza del Tribunale presieduto dal giudice Ottavio Mosti. Tra gli imputati, accusati a vario titolo di violazione della normativa urbanistica e del commercio, vi sono l’imprenditore Gaetano Scifo, l’ex sindaco Aldo Piazza, e gli ex Dirigenti del Comune di Agrigento, Francesco Vitellaro, Vincenzo Nucera e Pasquale Vinciguerra. Legambiente e’ Parte civile, con il patrocinio dell’avvocato Giuseppe Arnone. 10 settembre, Un gruppo di 91 eritrei, tra cui 21 donne e 14 minori, e’ sbarcato oggi all'alba a Lampedusa. Il barcone e’ stato intercettato 30 miglia a sud dell’ isola dalle motovedette della Capitaneria. I 91 sono stati trasbordati. Un extracomunitario e’ stato trasferito in elisoccorso all'ospedale di Agrigento. 10 settembre, A Ribera, i Carabinieri della Compagnia di Sciacca e della Tenenza di Ribera hanno arrestato Carlo Giardiello, 32 anni, di origini napoletane ma residente a Ribera, e Salvatore Salpietra, 39 anni, di Palermo, perche’ sorpresi in possesso di 2 chili di hashish e 70 grammi di cocaina. Secondo gli investigatori, la droga sarebbe stata acquistata a Palermo, e poi destinata al mercato locale agrigentino. 10 settembre, A Montallegro, i Carabinieri della locale Stazione, nel corso di un predisposto servizio per arginare la pratica del bracconaggio, hanno sorpreso 4 cacciatori all’interno dell’oasi di “Torre Salsa” a cui hanno sequestrato le armi e le munizioni. I 4 bracconieri sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento per esercizio abusivo della caccia nella riserva naturale ed in orario non previsto. 10 settembre, Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha concesso gli arresti domiciliari a Giorgio Lo Presti, 59 anni, di Porto Empedocle, arrestato lo scorso 28 giugno nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta Demetra, contro una presunta associazione per delinquere finalizzata a truffare l’Inail e l’Inps. 6 delle 8 misure cautelari sono state confermate dal Tribunale del Riesame. 10 settembre, A Canicatti’, una testa mozzata di agnello e’ stata appesa, a scopo intimidatorio, alla targhetta dello studio di consulenza di Salvatore Licari, vice presidente della cooperativa “Frutti della Valle dei Templi”, impegnata nel commercio di frutta. Salvatore Argento, presidente provinciale della Lega delle cooperative, esprime solidarieta’ a Licari e afferma : “Licari ha lavorato nel mettere insieme i produttori agricoli con l’unico e nobile obiettivo di ridare speranza ai produttori, attanagliati da una crisi economica e sociale senza precedenti, e per commercializzare al meglio il loro prodotto ed avere un ruolo nei confronti della grande distribuzione. Sicuramente questo ha disturbato gli interessi di qualcuno”. 11 settembre, I Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Agrigento hanno arrestato Fabrizio Rizzo, 22 anni, di Agrigento, allorche’ ha scippato la collana d’oro ad un’anziana a Camastra, e’ fuggito a piedi, poi a bordo della sua Fiat Punto, fino a casa ad Agrigento. Il suo numero di targa pero’ e’ stato subito segnalato ai Carabinieri che hanno sorpreso Rizzo dentro la sua abitazione e lo hanno ammanettato. 11 settembre, Ad Agrigento, ancora una scritta contro padre Giammusso. Sul muro di cinta del parcheggio del Palazzo di giustizia, in via Mazzini, e’ stato scritto : “Padre Giammusso, non si proteggono gli assassini. S…rotola il sacco”, in riferimento, quindi, come la precedente volta, il 4 settembre, all’ ex carabiniere Salvatore Rotolo, condannato per la morte della compagna, Antonella Alfano. Padre Giammusso ha gia’ spiegato : “Ho soltanto dato sostegno spirituale alla famiglia di Rotolo”. 11 settembre, A Lampedusa, 31 migranti sono stati intercettati dai Carabinieri fra il porto e le vie del centro cittadino. I nordafricani sarebbero sbarcati nottetempo, eludendo i controlli in mare. Nessuna traccia della barca. 11 settembre, A Cattolica Eraclea, 190 ovini, del valore di 15 mila euro, sono stati rubati nottetempo da un ovile in contrada Bordonaro. Indagano i Carabinieri. 12 settembre, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, ancora ladri in appartamento in azione. In un’abitazione a Poggio Muscello i banditi, che hanno forzato la serratura d’ ingresso, sono stati sorpresi gia’ in casa da una coppia. Lei e’ svenuta per lo spavento. Lui ha urlato e indotto alla fuga i ladri che hanno rubato pochi oggetti di valore acchiappati frettolosamente. Ed ancora al Villaggio Mose’, in via Ugolino Rubeo, la casa di un’anziana pensionata, assente per alcuni giorni, e’ stata visita da malviventi che hanno rubato oggetti preziosi per circa 20mila euro, utilizzando per entrare la chiave bulgara allorche’ non vi sono tracce di effrazione. 12 settembre, Ad Agrigento, a Villaseta, in via Fosse Ardeatine, ignoti malviventi hanno rotto la vetrata dell’ Ufficio in un distributore di carburanti Q8 e hanno rubato circa mille euro. Indagano i Carabinieri anche con l’ausilio delle telecamere nella zona. 12 settembre, Ancora ad Agrigento, a Fontanelle, i ladri hanno forzato una finestra, sono entrati negli uffici della sezione distaccata del Comune e hanno rubato 2 computer. Indaga la Polizia. 12 settembre, Ad Agrigento, un ragazzo di 23 anni, A A sono le iniziali del nome, ha tentato il suicidio lanciandosi giu’ dal Viadotto Morandi. Il 23enne ha percorso a piedi il tratto di ingresso da via Petrarca e poi, in corrispondenza di via Michele Caruso Lanza, si e’ buttato nel vuoto. L’ impatto e’ stato attutito da un albero. A A e’ vivo, e’ stato soccorso dal 118 e ricoverato in gravissime condizioni in Ospedale. E’ stata soccorsa anche un’ anziana donna che, abitando nella zona, ha assistito a quanto accaduto ed ha avvertito un malore. 12 settembre, Il Tribunale di Agrigento, presieduto da Ottavio Mosti, ha emesso la sentenza al processo di primo grado sui Centri commerciali in citta’, uno a Villaseta e l’altro al Villaggio Mose’. Sono stati assolti tutti gli imputati, che sono 14 : l’ex sindaco Aldo Piazza, poi Calogero Noto Campanella, Pasquale Vinciguerra, Giuseppe Principato, Salvatore Pennisi, Francesco Vitellaro, tutti tecnici o funzionari comunali, poi l’ex comandante della Polizia municipale di Agrigento, Vincenzo Nucera, il dipendente comunale Piero Vinti, il tecnico Melchiorre Piraneo e gli imprenditori Carmelo Condorelli, Calogero Saeva, Gaetano Scifo, Gianni Marianelli e Aniello Setola. Gli imputati hanno risposto, a vario titolo, di abuso in atti d’ufficio, tentata estorsione, e truffa aggravata ai danni della Comunita’ Europea. 12 settembre, Ad Agrigento, in piazzale Ugo La Malfa, un agrigentino ha riconosciuto tra la merce esposta in una bancarella alcuni oggetti d’epoca che gli sono stati rubati in casa alcuni mesi addietro e ha presentato denuncia ai Carabinieri che, a loro volta, hanno denunciato il venditore ambulante e sequestrato la refurtiva. S S, 64 anni, impiegato di Palma di Montechiaro, rispondera’ di ricettazione allorche’ non ha saputo giustificare la provenienza degli oggetti. 12 settembre, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno denunciato una donna di 40 anni, non empedoclina, protagonista, e recidiva, della cosiddetta truffa dello specchietto nel centro cittadino. L’ automobilista, a cui la donna si e’ rivolta invitandolo a pagarle il danno simulando la rottura dello specchietto della sua auto, ha telefonato al 113. 13 settembre, Un barcone con 221 migranti e’ stato soccorso nottetempo a sud di Lampedusa dalle motovedette della Guardia costiera. Un’ altra barca con 279 persone a bordo e’ stata agganciata questa mattina dai soccorsi italiani. Adesso nel Centro d’accoglienza a Lampedusa gravitano circa 800 persone. 13 settembre, I Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato Calogero Turco, 28 anni, sorpreso a casa sua in possesso di una pistola Beretta calibro 7.65 con matricola abrasa, un serbatoio con 2 cartucce ed un manganello di gomma con anima in ferro. 14 settembre, Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Luigi Petrucci, ha respinto la richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Procura ed ha revocato gli arresti domiciliari e restituito la liberta’ agli ex assessori regionali Luigi Gentile e Gianmaria Sparma, all’ ex direttore dell’Agenzia per l’impiego, Rino Lo Nigro, all’ex dirigente del consorzio Asi, Domenico Di Carlo, ed alla segretaria del manager Giacchetto, Stefania Scaduto. Confermati i domiciliari per l’ avvocato Francesco Riggio, ex presidente del Ciapi, ed il carcere per il manager canicattinese, Faustino Giacchetto. I 7 sono inquisiti nell’ ambito delle inchieste “Grandi Eventi” e “Mala gestio”. Luigi Gentile, arrestato lo scorso 19 giugno, ai domiciliari dal 25 giugno, e adesso libero, e’ difeso dagli avvocati Antonino Zanghi’ e Marianna Viola del Foro di Palermo. 14 settembre, A Canicatti’, lungo la strada statale 640, nel tratto compreso tra Canicatti’ e Castrofilippo, un’ automobile con a bordo un dipendente di un distributore di carburanti di Canicatti’ e’ stata affiancata e bloccata da un’ altra automobile con a bordo 3 banditi che hanno rapinato il denaro in possesso del benzinaio, circa 10mila euro in contanti, frutto dell’incasso della giornata. I 3 sono fuggiti, abbandonando l’auto utilizzata per la rapina, un’ Alfa Romeo 147, nei pressi del centro commerciale di Castrofilippo. 14 settembre, Ad Agrigento Polizia e Carabinieri hanno arrestato Giovanni Vendola, 23 anni, Stefano Fragapane, 21 anni, e Cristian Gastoni, 20 anni, tutti di Agrigento, in fuga a bordo di un’ Alfa Romeo 145 dopo avere rubato nottetempo all’ interno dell’ Ufficio Postale di Fontanelle. Durante l’ inseguimento, culminato con le manette, i 3 hanno gettato fuori dall’ auto la refurtiva, tra soldi e materiale elettronico. 14 settembre, I Carabinieri della Radiomobile della Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato un romeno di 33 anni, perche’ presunto responsabile di maltrattamenti in famiglia, percosse, lesioni e minacce di morte a danno della moglie, anche lei romena. E’ stata la donna a telefonare ai Carabinieri e a denunciare il marito per averla picchiata e minacciata di uccidere in preda ai fumi dell’ alcol. I Carabinieri hanno sorpreso il romeno in flagranza di reato e gli hanno sequestrato un lungo coltello ed un noccoliere. 15 settembre, Tra Agrigento e Favara, quindi tra Agrigento nord e Favara sud, fiorisce la marijuana. Settembre non è solo tempo di migrare, come nella poesia di Gabriele D’Annunzio, ma è anche tempo per coltivare. Non tanto caldo, poco in collina e acqua quanto basta perché la papera galleggi : ed ecco il risultato. Stupefacente. 50 piante di canapa indiana, in un casolare diroccato. Il capitano Giuseppe Asti e il tenente Rosario Iozza hanno comandato la truppa. Di qui, poi di là, poi ancora arrampichiamoci di qui, e poi camminiamo di là. I militari li hanno beccati con il becco beccante. Più tecnicamente : li hanno sorpresi in flagranza di reato. I due arrestati sono stati ammanettati tra i vasi e l’erba. Uno è di Raffadali, 20 anni di età, e le iniziali del suo nome sono F R, come fumo rovinato. L’ altro è originario della Romania, 23 anni, e le iniziali del suo nome sono M Z, come mago Zurlì. I Carabinieri protagonisti del blitz hanno scattato le 4 fotografie ricordo e testimonianza. 50 piante, già un metro e più di marijuana, oltre mezzo chilo, dunque, moltiplicato per 50 saranno stati sì e no una trentina di chili di droga. Per il raffadalese e il romeno, che hanno scelto Agrigento nord e Favara sud per coltivare piante di canne e fiori di spinelli, in prospettiva sarebbe stato un Natale ricco e fortunato. E invece no. Adesso sono stati imprigionati, nella prigione di contrada Petrusa, anch’essa, ironia della sorte, tra Agrigento nord e Favara sud. L’ unico che ha guadagnato da tutto ciò è il commerciante che ha venduto ai due ventenni i 50 vasi. Ancora ottimi per essere riciclati. 15 settembre, I Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato ai domiciliari in flagranza di reato B G , sono le iniziali del nome, 40 anni, di Favara, e B M , 25 anni, di Agrigento, per furto aggravato in concorso allorche’ sono stati sorpresi nelle campagne di Canicatti’, in contrada Ponte Fazi, intenti a rubare pesche, gia’ caricate in abbondanza nel cofano della loro automobile. La refurtiva recuperata, circa 300 chili di frutta, e’ stata restituita ai proprietari. 15 settembre, Proseguono i flussi di migranti verso le coste siciliane. A Lampedusa sono approdati 36 nigeriani, tra cui 6 donne, intercettati dalla Guardia costiera 40 miglia a sud dell’ isola. Poi, a 75 miglia a sud - est di Lampedusa sono state intercettate altre 68 persone, di origine sub-sahariana, tra cui 4 donne. 16 settembre, A Porto Empedocle si sono scatenate due aggressioni di figli a danno dei genitori per soldi. Un trentenne disoccupato, al no della madre, l’ ha aggredita e picchiata. E cosi’ anche una ragazza di 28 anni, che, per reazione al no, ha danneggiato gli arredamenti dell’ abitazione. In entrambi i casi sono intervenuti i Poliziotti del locale Commissariato per recuperare ordine. Nessun denunciato. 16 settembre, A Realmonte, in via Arno, ha subito un incendio l’automobile, una Fiat Punto, di Franco Puccio, 40 anni, impiegato comunale, fratello del sindaco di Realmonte Piero Puccio. Indagano i Carabinieri. Un’informativa di reato e’ gia’ stata inviata alla Procura della Repubblica di Agrigento. Ed a Palma di Montechiaro, in via Dante, un incendio ha bruciato l’appartamento di proprieta’ di un’anziana pensionata. I danni sono ingenti. Indagini in corso. 16 settembre, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini del vice Questore, Cesare Castelli, hanno denunciato F A, sono le iniziali del nome, 25 anni, di Porto Empedocle, pregiudicato. L’ uomo rispondera’ di tentato omicidio, sequestro di persona e porto abusivo di coltello. Nottetempo, un empedoclino e’ fuori da casa perche’ diretto in farmacia. Appena e’ intento ad entrare nella sua automobile e’ affiancato da F A che gli punta un coltello addosso costringendolo a salire in auto con lui per un passaggio. Durante il tragitto si scatena una colluttazione, ed F A ha accoltellato l’automobilista ferendolo al petto, fortunatamente senza ledere organi vitali, e poi e’ fuggito. Il ferito e’ stato soccorso in Ospedale con 3 settimane di prognosi. Nel frattempo, F A, forse perche’ ha temuto di essere stato identificato, spontaneamente si e’ presentato al Commissariato di Porto Empedocle ed e’ stato denunciato. 17 settembre, Ad Agrigento, in via Venezia, che e’ una traversa tra le vie Callicratide e Manzoni, i Vigili del fuoco sono intervenuti per domare l’ incendio che ha subito l’automobile, una Fiat Stilo, di un autista di una ditta privata agrigentina, A C sono le iniziali del nome, 53 anni di eta’. Ebbene, i Vigili hanno scoperto sul parabrezza 2 proiettili calibro 38. Indagano i Carabinieri. 17 settembre, E’ inarrestabile il flusso migratorio verso l’ Italia. Centinaia di profughi, su 5 barconi, sono stati soccorsi nottetempo nel Canale di Sicilia dalla Guardia Costiera e dalla Marina Militare. Alle operazioni hanno partecipato anche alcune navi mercantili in transito che hanno fornito assistenza. Il primo barcone con 133 immigrati a bordo e’ approdato a Catania. Altri 226 migranti invece a Pozzallo in provincia di Ragusa. Poi, altri 105 profughi a Lampedusa, ed uno e’ stato trasferito in Ospedale perche’ in precarie condizioni di salute. Poi, 270, compresa una donna in avanzato stato di gravidanza, a Porto Empedocle. E poi, ancora a Porto Empedocle, altri 210. 17 settembre, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, lungo il viale Leonardo Sciascia, ignoti banditi, nottetempo, hanno forzato la saracinesca di ingresso e hanno rubato all’ interno del bar Moka. Il bottino ammonta a circa mille e 300 euro in contanti, e poi alcuni prodotti esposti per la vendita. Indagini in corso. 18 settembre, I poliziotti del Commissariato di Canicatti’ hanno arrestato Pietro Aloisio, 33 anni, e Giulio La Rosa, 23 anni, entrambi di Catania, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti. Aloisio e La Rosa sarebbero responsabili di una rapina perpetrata il 18 marzo 2013 a danno dell’ agenzia del Monte dei Paschi di Siena a Canicatti’, in via Saetta, con bottino di 37mila e 775 euro. Aloisio risponde anche della rapina il 26 marzo 2013 a danno dell’ agenzia del Monte dei Paschi di Siena a Grotte, con bottino di 33mila euro. Un terzo soggetto, Ignazio Giuseppe Grasso, 48 anni, anche lui catanese, e’ stato denunciato a piede libero. 18 settembre, Incapace di intendere e di volere : assolto Giorgio Piscopo a Favara. Ha accoltellato il padre. E’ stato arrestato il 5 luglio del 2012. I Carabinieri lo hanno ammanettato a Favara, nel centro cittadino. Giorgio Piscopo, 23 anni, a casa sua, in via Papa Luciani, ha litigato con i genitori. Poi, ha afferrato due coltelli in cucina, ed ha accoltellato il padre. Ignazio Piscopo, 55 anni, è stato soccorso in Ospedale, al San Giovanni di Dio. Alcuni fendenti lo hanno ferito in modo grave. Giorgio Piscopo, dopo pochi giorni trascorsi nel carcere in contrada Petrusa, ad Agrigento, è stato trasferito nel carcere psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Gli inquirenti hanno compreso subito che le sue condizioni mentali fossero poco rassicuranti. Nel frattempo, il Tribunale di Agrigento ha disposto la perizia per accertare lo stato della capacità di intendere e di volere dell’ imputato. Ed il 25 marzo scorso, il dottor Domenico Micale, psichiatra, ha concluso l’ esame e in aula ha spiegato che Piscopo è affetto da schizofrenia, e quando ha accoltellato il padre non è stato capace di intendere e di volere. Il perito ha anche sostenuto la pericolosità sociale del giovane. Dunque, il Tribunale lo ha assolto dall’accusa di tentato omicidio per difetto di imputabilità. Il processo si è svolto con il giudizio immediato. A Giorgio Piscopo, difeso dall’ ex sindaco di Favara, l’ avvocato Mimmo Russello, è stata applicata la misura del ricovero per 2 anni presso lo stesso ospedale giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto. Trascorso il primo anno, Piscopo sarà sottoposto ad un’ altra perizia. E, secondo l’esito, gli sarà eventualmente restituita la libertà. 18 settembre, I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno sorpreso ed arrestato in flagranza di reato, Iosif Dobrea, 33 anni, originario della Romania e domiciliato a Licata. Iosif Dobrea, insieme ad altre 2 persone che sono fuggite, e’ stato sorpreso intento a rubare alcuni pneumatici all’ interno del locale di un gommista in Corso Umberto. La refurtiva recuperata e’ stata restituita al legittimo proprietario. 18 settembre, A Ravanusa i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato Carmelo Scarabeo, 56 anni, di Favara ma abitante a Ravanusa, responsabile di evasione allorche’, sottoposto ai domiciliari, e’ stato sorpreso a piedi in una via periferica del paese. 19 settembre, Ad Agrigento la Polizia ha arrestato due tunisini, Ammar Axmen, 23 anni, e Abdine Zine Belgassemi, 34 anni, gia’ noti alle forze dell’ordine. Risponderanno di rapina, estorsione, lesioni personali, minacce, danneggiamento, e resistenza a pubblico ufficiale allorche’, ubriachi, hanno spaccato una bottiglia di birra e minacciato il titolare della pizzeria e rosticceria “Miriana” in via Pirandello, costringendolo a consegnargli altre birre. Uno dei due ha tentato anche di forzare la cassa. 19 settembre, “Hanno negato di avere subito pressioni dalla mafia ritrattando anche quanto in precedenza dichiarato”. Richiesta di rinvio a giudizio per 7 imprenditori agrigentini. In quel tempo, il 25 ottobre 2011, è stata l’ operazione cosiddetta “Dna”, perché i 4 arrestati, tra Porto Empedocle e Realmonte, sono non solo presunti affiliati a Cosa nostra e fedelissimi a Gerlandino Messina ma anche parenti tra di loro. Infatti, Domenico Seddio e Salvatore Romeo sono cugini, poi la moglie di Francesco Luparello è prima cugina di Filippo Focoso, fratello di Joseph, e la madre della moglie di Francesco Luparello è cugina della madre di Gerlandino Messina. Il 13 luglio 2012, a conclusione del giudizio abbreviato, sono stati inflitti 7 anni e 4 mesi di carcere ciascuno a Filippo Focoso ed a Domenico Seddio, poi 7 anni a Salvatore Romeo, ed è stato assolto Francesco Luparello. Il processo d’Appello inizia il prossimo 25 settembre. Nel frattempo, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di 7 imprenditori, perchè hanno negato di avere subito pressioni ed estorsioni dalla mafia, ritrattando quanto in precedenza dichiarato, tra il 2007 e il 2009, ai Carabinieri di Agrigento ed ai magistrati della Dda. Il prossimo 17 ottobre, in udienza preliminare, risponderanno di falsa testimonianza e favoreggiamento aggravato Domenico Arena, 46 anni, di Porto Empedocle, Lello Burgio, 37 anni, di Agrigento, Salvatore Abate, 34 anni, di Agrigento, Biagio Abate, 58 anni, di Porto Empedocle, Marcello Sguali, 40 anni, di Porto Empedocle, Gaetano Fanara, 64 anni, di Favara, e Salvatore Butera, 55 anni, di Porto Empedocle. Tra le pagine delle indagini si legge che il pentito Maurizio Di Gati ha dichiarato che l’ albergo – ristorante “Madison” a Realmonte ha pagato il pizzo a Gerlandino Messina e adesso paga a Filippo Focoso. Luigi Putrone invece ricorda che sarebbero stati Domenico “Nicu” Seddio e Salvatore Romeo a trattare il pizzo ad una industria empedoclina, che poi ha smentito tutto, segnalando parenti e affiliati da assumere. E su segnalazione di Putrone è stato assunto lo stesso Domenico Seddio, e poi Domenico Falzone, il fratello del killer, poi pentito, Alfonso. Ed ancora Luigi Putrone ha rivelato le estorsioni e i danneggiamenti ai commercianti di pesce Iaria, e alla ditta di surgelati Contino. E non solo : estorsione anche ad un dirigente pubblico, Lollino De Leo, a capo dell’ Ente Acquedotto, “perchè – racconta Putrone - pensavamo che soldi ne avesse tanti come frutto di corruzione”. Uno degli imprenditori vittime del racket ha dichiarato ai Carabinieri : “ricordo che quando ho assunto la moglie di Francesco Luparello, nonché cugina di Focoso, non avevo bisogno di personale. La donna inoltre non aveva i requisiti richiesti per ricoprire la figura professionale per la quale è stata presa". 19 settembre, Accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Giuseppe Barba e Pasquale Tarallo, il Tribunale di Agrigento ha concesso i domiciliari a Fiorino Russo, 20 anni, di Raffadali, disoccupato, ed a Mihai Zarcone, 23 anni, romeno e residente a Favara, cameriere, arrestati dai Carabinieri domenica scorsa perche’ sorpresi nelle campagne di Favara intenti ad occuparsi di 50 piante di canapa indiana nascoste in un casolare. 19 settembre, Agrigento, e’ accaduto al Villaggio Mose’ : i ladri forzano l’ ingresso ed entrano nottetempo dentro una casa. Una coppia di coniugi dorme. Un malvivente punta la torcia verso la camera da letto, l’ uomo si sveglia di soprassalto e grida contro i banditi, che scappano. Indaga la Polizia. 19 settembre, A Porto Empedocle una pensionata di 80 anni ha subito un malore ed e’ stata trasportata e soccorsa in Ospedale dalla badante perche’ rispondendo al telefono di casa ignoti buontemponi l’ hanno indotta a credere che fosse il Papa Francesco, gia’ alla ribalta, come e’ noto, per iniziative del genere che, purtroppo, sono state emulate provocando dei rischi come e’ accaduto a Porto Empedocle. 19 settembre, Accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Salvatore Cusumano e Davide Casa’, il Tribunale di Agrigento ha derubricato il reato di furto in tentato furto a carico di Giovanni Mendola, 23 anni, Stefano Fragapane, 21 anni e Cristian Gastoni, 20 anni, i tre agrigentini arrestati domenica scorsa dalla Polizia dopo una incursione all’ Ufficio postale di Fontanelle. Dunque, i 3, giudicati in abbreviato, sono stati condannati per il tentato furto e per porto abusivo di armi ad 8 mesi d reclusione ciascuno e 220 euro di multa. Sono stati assolti invece per il reato di invasione di edifici. La pena e’ stata sospesa per Mendola, ed e’ stata sospesa anche per Gastoni e Fragapane che pero’ presteranno attivita’ lavorativa non retribuita alle dipendenze del Comune di Agrigento per 2 mesi. Ai 3 e’ stata quindi revocata la misura della detenzione domiciliare. 20 settembre, A Sambuca di Sicilia una coppia di anziani coniugi, verosimilmente scambiandola per altro tipo di verdura, ha raccolto in abbondanza e consumato la pericolosa mandragora. I due sono stati ricoverati all’ Ospedale di Sciacca. A causa della tossicita’ della pianta hanno rischiato il coma. Fortunatamente i medici sono riusciti a disintossicarli. 20 settembre, A Palma di Montechiaro, i poliziotti del locale commissariato, capitanati da Angelo Cavaleri, hanno denunciato L C, sono le iniziali del nome, 44 anni, di Palma di Montechiaro, perche’ alla guida della sua automobile, senza patente, si e’ schiantato contro un’altra auto in via Roma, e poi ha aggredito e picchiato uno dei poliziotti intervenuti sul posto, danneggiando anche una moto di servizio. 20 settembre, Tra Realmonte ed il quartiere agrigentino di Montaperto, in contrada Fauma, sono stati rubati nottetempo oltre 2 chilometri di cavi in rame. L’allarme e’ stato lanciato da un agricoltore. Indagano i Carabinieri. Immediato e’ stato l’intervento dei tecnici dell’Enel per installare nuovi cavi. 20 settembre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 2 anni di reclusione e 200 euro di multa Francoise Costa, 29 anni, di Ravanusa, arrestato dai Carabinieri lo scorso 30 agosto per tentato furto di cavi della corrente elettrica. Il complice di Costa, Salvatore Napoli, 21 anni, anche lui di Ravanusa, e’ stato gia’ condannato a 5 mesi di reclusione. 21 settembre, I Carabinieri della Radiomobile della Compagnia di Agrigento hanno arrestato Giuseppe Lo Mascolo, 50 anni, di Siculiana, sorpreso, nel corso di una perquisizione domiciliare, in possesso di 15 dosi di cocaina per un peso complessivo di grammi 10,5. 21 settembre, La Procura della Repubblica di Agrigento ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari a 7 indagati nell’ambito dell’ inchiesta, ritenuta una appendice dell’ inchiesta cosiddetta “Self service”, frutto del sequestro ad opera della Digos, di 8 villette a San Leone, lungo il Viale delle Dune. La Procura ipotizza i reati di lottizzazione abusiva, abusi edilizi e la violazione di alcune norme in materia urbanistica. I destinatari degli avvisi sono Sebastiano Di Francesco, 54 anni, di Agrigento, ex capo dell' Ufficio tecnico comunale, e Luigi Zicari, 61 anni, di Agrigento, ex dirigente dello stesso Utc. Poi, Domenico De Michele Granet, 46 anni, di Agrigento, e Rosa Maria De Michele Granet, 48 anni, di Agrigento, proprietari del terreno e delle ville. Poi, Ali Borzoee, 55 anni, nato in Iran e residente a Favara, direttore dei lavori. E poi Pietro Vullo, 43 anni, di Agrigento, direttore dei lavori, e Roberto Gallo Afflitto, 43 anni, di Agrigento, progettista. 21 settembre, Ad Agrigento, nel piazzale Ugo La Malfa, in occasione del mercato settimanale, si e’ scatenata una violenta zuffa tra due venditori ambulanti senegalesi, un uomo e una donna. L’uomo ha tentato di colpire la connazionale, senza riuscirvi. La donna, nel tentativo di fuggire, e’ caduta a terra, subendo contusioni ed escoriazioni, ed e’ stata soccorsa in Ospedale. I poliziotti della Squadra Volanti hanno bloccato l’aggressore, sequestrandogli un coltello e l’automobile in uso, carica di merce e prodotti contraffatti. 21 settembre, A Porto Empedocle, i poliziotti del locale Commissariato, agli ordini di Cesare Castelli, hanno denunciato una donna, P P sono le iniziali del nome, 32 anni, di Siculiana, che, del tutto ubriaca, e’ entrata in un ristorante nella zona dei Lidi, ha simulato un malore, e poi ha rubato il portafogli ad un uomo che ha tentato di aiutarla. Poi e’ fuggita su di un motorino, cadendo piu’ volte, e rischiando di essere investita da un’ automobile e poi da un camion. A salvarle la vita e’ stato un poliziotto intervenuto in tempo. La donna rispondera’ di furto e guida in stato di ebbrezza alcolica. 21 settembre, Due persone di Canicatti’, un uomo e una donna, di 40 e 20 anni, sono state denunciate dai Carabinieri della Stazione di Delia, in provincia di Caltanissetta, per furto, truffa e tentata truffa dello specchietto. I due avrebbero simulato il danneggiamento dello specchietto retrovisore esterno della loro automobile raggirando un agricoltore del posto, da cui hanno ottenuto la consegna di alcuni chilogrammi di uva anziche’ il denaro richiesto, per circa 100 euro. 22 settembre, I Carabinieri della Stazione di Ravanusa hanno arrestato in flagranza di reato Roberto Federico, 26 anni, e due romeni Florin Guriuc, 27 anni, e Costantinica Ciprian Prisacariu, 26 anni, tutti abitanti a Riesi, per i reati di concorso in tentata rapina impropria, lesioni personali e inosservanza dei provvedimenti dell’Autorita’ giudiziaria. A Ravanusa, nel centro abitato, i 3 sono stati sorpresi dai miliari intenti ad aggredire un ravanusano, poi soccorso all’ Ospedale di Canicatti’. Piu’ in dettaglio, i 3 hanno subito un incidente stradale, e hanno tentato di impossessarsi dell’ automobile dell’ uomo aggredito. 22 settembre, I Carabinieri della Stazione di Grotte hanno arrestato Pietro Russello, 47 anni, in esecuzione di una ordinanza di aggravamento di misura cautelare emessa dal Tribunale di Agrigento, allorche’, nonostante fosse ristretto in regime di custodia cautelare presso una comunita’ terapeutica assistita di Agrigento, se ne e’ allontanato arbitrariamente, incorrendo quindi nel reato di evasione. 22 settembre, A Porto Empedocle, una ragazza maggiorenne, di cui non vi e’ traccia da giorni, e’ scappata con un pescatore nordafricano. A seguito della denuncia dei genitori, la Polizia ha indagato e scoperto che la ragazza si e’ allontanata volontariamente con un magrebino imbarcato su una nave ormeggiata al porto empedoclino. Il ragazzo abbandonando la nave ha commesso il reato di ingresso illegale in territorio italiano, ed e’ stato denunciato. Anche il comandante rischia di essere denunciato per il reato di favoreggiamento dell’ immigrazione clandestina, in quanto responsabile dell’equipaggio. 23 settembre, Un barcone con 184 migranti, somali ed eritrei, e' stato soccorso a sud di Lampedusa da due motovedette della Guardia costiera dopo l'avvistamento da parte della nave Vega della Marina Militare. I migranti, tra cui 13 bambini, sono giunti nel porto di Lampedusa all' una e 40 di oggi. 23 settembre, I Carabinieri della Stazione di Cattolica Eraclea hanno arrestato due romeni per estorsione. Si tratta di Viorel Bodolica, 26 anni, pregiudicato, e del fratello Ionut, 18 anni, incensurato. Bodolica, gia’ agli arresti domiciliari per rapina, avrebbe chiesto 500 euro ad un connazionale, che e’ andato in caserma a denunciare quanto avrebbe subito. All’incontro per prelevare i soldi sarebbe poi andato il fratello 18enne. Quindi, alla consegna del denaro sono scattate le manette ai polsi. 23 settembre, Ad Agrigento, in via De Gasperi, incidente sul lavoro mortale. Un operaio, Raffaele Provenzano, 54 anni, di Milena, in provincia di Caltanissetta, e’ morto perche’ e’ precipitato da un ponteggio in corso per la ristrutturazione esterna di un palazzo ad opera dell’ impresa Fazio Costruzioni. L’uomo e’ caduto dal quarto piano. A nulla sono valsi i soccorsi. Sul posto hanno operato due ambulanze, ed il personale medico ha tentato di strappare alla morte Raffaele Provenzano. Nel frattempo, i Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile hanno sequestrato il cantiere. La Procura di Agrigento e’ a lavoro per ricostruire la dinamica del sinistro, ed accertare eventuali responsabilita’ colpose. 24 settembre, Anziano 90enne scoperto morto, legato e imbavagliato, dentro casa a Burgio. I Carabinieri arrestano i responsabili. In carcere due romeni. Burgio, dall’ arabo burg, che è torre o casa di pietra, 2800 abitanti, poco più o meno, 65 chilometri da Agrigento e 95 da Palermo. Il paese è nella provincia agrigentina, risalendo dal mare verso l’entroterra attraversando Lucca Sicula e poi Villafranca Sicula. Da Burgio ha viaggiato un carro funebre, verso Sciacca. La bara adesso è nella camera mortuaria. Dentro vi è un pensionato di 90 anni. Il suo nome è Liborio Italiano. La Procura saccense ha ordinato l’autopsia, per rispondere alla domanda : come e perché l’anziano burgitano è morto. Il cadavere è stato scoperto a casa sua, nel centro cittadino, in via Falzone. Liborio Italiano è stato denudato, legato e imbavagliato, su una poltrona, nella camera da letto. L’ abitazione è a soqquadro, ignoti avrebbero rovistato ovunque, ecco perché si ipotizza che la vittima abbia subito una rapina. Secondo i primi accertamenti, mancherebbero all’appello alcuni oggetti, ad esempio un televisore. Indagano i Carabinieri, capitanati dal nuovo comandante della Compagnia di Sciacca, il tenente Salvatore Marchese. In via Falzone 7 sono scattati approfondimenti e ricerca di tracce. E sono stati scoperti i due presunti responsabili dell’ omicidio di Liborio Italiano, mani legate dietro la schiena e con un lenzuolo stretto sulla bocca. Si tratta di Adrian Ciubotariu, 23 anni, romeno, e di Catalin Mihai Simion, 22 anni, anche lui romeno. I due sarebbero stati incastrati dal racconto di alcuni testimoni. E poi, a casa dei due romeni, e’ stato ritrovato il televisore di 32 pollici rubato a Liborio Italiano ed un maglione macchiato di sangue. Adrian Ciubotariu e Catalin Mihai Simion sono stati interrogati e hanno ammesso le proprie responsabilità. 24 settembre, Tra Agrigento e Favara, in contrada San Benedetto, nella zona industriale, due banditi, armati di pistola e travisati, hanno minacciato un impiegato di un distributore di carburanti Nuara e lo hanno costretto a consegnare la cassa contenuta all’ interno della colonnina del self – service. Dopo la fuga, pero’, si saranno accorti della cassa vuota, perche’ appena svuotata. Contanti al sicuro. Bottino zero. Indagano i Carabinieri anche con l’ausilio delle immagini dell’ impianto di video – sorveglianza. 25 settembre, I Carabinieri della Stazione di Lampedusa hanno arrestato un commerciante ambulante di Palermo, Giovanni Cefalu’, 32 anni, presunto responsabile di violenza sessuale aggravata a danno di una bambina di 5 anni. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento, e’ scattata a seguito della denuncia dei genitori della piccola, ascoltata anche da un neuropsichiatra. A Lampedusa, l’uomo, dopo aver conquistato la fiducia dei genitori, avrebbe condotto la bimba nella sua abitazione dove avrebbe compiuto degli abusi sessuali. 25 settembre, I giudici della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento hanno disposto la confisca dei beni, gia’ sequestrati, del boss agrigentino, Arturo Messina, deceduto nel frattempo a causa di una grave malattia. Il provvedimento comprende conti correnti, terreni, fabbricati e un’ avviata attivita’ aziendale. Arturo Messina e’ stato condannato con sentenza definitiva per estorsione continuata in concorso e all’ergastolo per omicidio e associazione mafiosa. Il valore stimato dei beni confiscati si aggira intorno ai 5 milioni di euro. 25 settembre, Maxi sbarco a Lampedusa: un peschereccio, con a bordo 398 siriani, e’ approdato dopo essere stato soccorso dalle motovedette della Guardia costiera a 70 miglia a sud dall'isola. Il natante e’ stato scortato fino al molo Favarolo. Poco dopo, altri 111 migranti sono giunti a Lampedusa dopo essere stati soccorsi a largo e trasbordati sulle motovedette della Capitaneria. Al Centro d'accoglienza in contrada Imbriacola gravitano circa 1.250 persone, a fronte di una capienza di 350 posti. 25 settembre, A Realmonte, una pensionata di 89 anni ha denunciato ai Carabinieri di avere subito un furto di soldi all’interno della sua abitazione. In via Riina, in sua assenza, ignoti, dopo essere penetrati all’interno dell’appartamento, hanno rovistato dappertutto e avrebbero rubato da un cassetto 5 banconote da 500 euro ciascuna, per complessivi dunque 2.500 euro. 25 settembre, I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno arrestato Alfredo Ippolito, 38 anni, di Favara. L’ uomo e’ stato inseguito da un ordine di carcerazione del Tribunale di sorveglianza di Palermo. Ippolito scontera’ la pena residua di 1 anno e 4 mesi di carcere perche’ riconosciuto colpevole di detenzione di sostanze stupefacenti a fine di spaccio. 25 settembre, Un pensionato di Ribera, Giuseppe Noto, 58 anni, e’ ricoverato in gravissime condizioni, ed e’ in coma, a Palermo, all’ospedale Villa Sofia. Noto, in bicicletta, sarebbe stato investito da un’automobile in via Canova, nel centro abitato di Ribera. Il riberese e’ stato trasportato a Palermo in elisoccorso. I Carabinieri indagano per scoprire l’investitore. Non vi e’ traccia della bicicletta. 26 settembre, Ad Agrigento sono state arrestate tre persone accusate di avere sequestrato, rapinato e violentato una donna sudamericana di 50 anni che abita e si prostituisce nei pressi della stazione ferroviaria centrale. La donna, dopo quanto subito dentro casa sua, sotto la minaccia di un coltello, ha lanciato l’allarme, e’ stata soccorsa dalla Polizia e trasportata in Ospedale, al San Giovanni di Dio. La refurtiva e’ stata recuperata, tra oggetti in oro, cellulari e un computer. I 3 hanno tentato di vendere i preziosi in un Compro - oro in citta’, dove sono stati notati da un agente fuori servizio. I 3, ammanettati da Squadra Volanti e Polizia stradale, sono Giuseppe Tagliavia, 28 anni, di Palermo, inseguito tra le vie del centro storico e poi acciuffato, pregiudicato e gia’ condannato per violenza sessuale, e poi i fratelli Stefano e Roberto Fragapane, di 21 e 20 anni, di Agrigento, entrambi pregiudicati. Risponderanno di sequestro di persona, rapina e violenza sessuale. Il coltello e’ stato sequestrato. 26 settembre, L’ inchiesta antimafia Dna tra Porto Empedocle e Realmonte. Invocate 4 condanne in Appello, anche per l’assolto Luparello. Il 26 maggio 2012, al Palazzo di Giustizia di Palermo, il pubblico ministero, Rita Fulantelli, invoco’ la condanna di Luparello a 12 anni di carcere. Il 13 luglio, il Giudice per le udienze preliminari, Sergio Ziino, a conclusione del giudizio abbreviato, ha assolto Francesco Luparello. Adesso il copione si ripete in secondo grado. In Appello, il Procuratore generale, Carmelo Carrara, si e’ rivolto ai giudici della Corte : “condannate Francesco Luparello, di Realmonte, a 6 anni di reclusione. E poi condannate anche gli altri imputati : 7 anni e 4 mesi a Filippo Focoso, di Realmonte, 7 anni e 4 mesi a Domenico Seddio, di Porto Empedocle, e 7 anni a Salvatore Romeo, anche lui di Porto Empedocle. Adesso si scateneranno le arringhe difensive. La sentenza e’ in calendario il 3 ottobre. Nel frattempo, e’ in bilico la richiesta di rinvio a giudizio per 7 imprenditori agrigentini sfiorati dalla stessa inchiesta, perche’ hanno negato di avere subito pressioni dalla mafia ritrattando anche quanto in precedenza dichiarato. 26 settembre, Stalking : il Tribunale di Agrigento ha imposto ad una donna di Ravanusa il divieto di avvicinarsi al responsabile di una Comunita’ per minori a Palma di Montechiaro, dove e’ ospite il figlio della donna su disposizione del Tribunale per i minori. Lo stesso responsabile della Comunita’ ha presentato numerose denunce contro la donna. 26 settembre, E’ stato assolto dall'accusa di stalking Giovanni Alonge, 65 anni, di Favara, denunciato dall’ ex amante, Calogera Sferrazza, 51 anni, anche lei di Favara, di averla pedinata e minacciata. Lo scorso 21 febbraio 2013, la Cassazione ha confermato la sentenza di condanna a 6 anni di carcere a carico di Calogera Sferrazza, responsabile di tentato omicidio e detenzione e porto abusivo di armi allorche’ il 2 luglio 2008, nelle campagne intorno a Favara, in contrada Giarrizzo, sparo’ 3 colpi di pistola contro Giovanni Alonge. 26 settembre, Ad Agrigento, la Procura della Repubblica, la Polizia provinciale, la Polizia stradale, e la Squadra Volanti della Questura hanno sequestrato una vasta area adibita ad auto demolizione abusiva e discarica di rifiuti pericolosi al Villaggio Mose’, tra le vie La Loggia e Re Capriata, nei pressi della strada statale 115, verso Palma di Montechiaro. Il sequestro ha compreso autovetture da bonificare, parti meccaniche e di carrozzeria, e contenitori presumibilmente serviti per versare dentro oli esausti. Il titolare e’ stato denunciato e multato di 10 mila euro. 26 settembre, A conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha condannato Fabrizio Messina, 38 anni, di Porto Empedocle, ad 1 anno e 4 mesi di reclusione per guida senza patente e violazione della sorveglianza speciale. Messina, lo ricordiamo, e’ adesso inquisito e detenuto nell’ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Nuova Cupola. 26 settembre, La Procura di Agrigento ha iscritto il titolare dell’ impresa Fazio Costruzioni, M F sono le iniziali del nome, 53 anni, nel registro degli indagati a seguito dell’ incidente sul lavoro che lo scorso lunedi’ 23 settembre ha provocato la morte dell’ operaio Raffaele Provenzano, 54 anni, di Milena, precipitato da un ponteggio mobile in una palazzina in via De Gasperi. 27 settembre, I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno arrestato in flagranza di reato Andrea Giglia, 24 anni, di Licata, sorpreso, nel corso di una perquisizione personale e domiciliare, in possesso di 50 grammi di marijuana, in parte gia’ divisa in dosi, una pianta di canapa indiana di un metro gia’ in essiccazione, un bilancino elettrico di precisione, un coltello e la somma di 77 euro, in banconote di piccolo taglio, verosimilmente provento dell’attivita’ di spaccio. 27 settembre, E’ morto il pensionato di Ribera, Giuseppe Noto, 58 anni, ricoverato in gravissime condizioni, ed in coma, a Palermo, all’ospedale Villa Sofia. Noto, in bicicletta, sarebbe stato investito da un’automobile in via Canova, nel centro abitato di Ribera. Il riberese e’ stato trasportato a Palermo in elisoccorso. I Carabinieri indagano per scoprire l’investitore. Non vi e’ traccia della bicicletta. 27 settembre, La Procura generale di Palermo ha chiesto ai giudici della Corte d’Appello di condannare a 7 anni di reclusione Santa Mulone, 59 anni, di Cattolica Eraclea, imputata di rapina aggravata e lesioni personali aggravate allorche’, il 20 marzo del 2010, in servizio come badante, avrebbe colpito alla testa la sua assistita, Anna Fasulo, 83 anni, anche lei di Cattolica, e le avrebbe rubato denaro per 30mila euro. L’anziana pensionata e’ poi deceduta il successivo 16 aprile. Una consulenza medica ha escluso che la morte dell’anziana e’ stata provocata dal colpo in testa. Ecco perche’ in primo grado il Tribunale di Agrigento, il primo dicembre 2011, ha assolto Santa Mulone. 27 settembre, Ti piace ? Te la rubo io ! Operazione congiunta della Squadra mobile di Catania e Agrigento. 10 arresti per furto d’auto su commissione e ricettazione. E’ stata l’ inchiesta cosiddetta Showroom. 10 indagati risponderanno di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti d’auto e ricettazione. Tra i 10, 8 sono catanesi e 2 sono agrigentini : Luigi Tornambe’, 41 anni, e Salvatore Nicotra, 40 anni. Il gruppo sarebbe stato capace di procurare, rubandole, qualunque tipo di automobile, che poi e’ stata modificata e rilanciata sul mercato. Tra le automobili piu’ richieste dai clienti, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Catania, vi sono le piccole Fiat Panda e 500. 27 settembre, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari, Franco Provenzano, ha condannato a 1 anno e 2 mesi di reclusione Paolo Airo’, 45 anni, di Favara, accusato di violenza sessuale aggravata allorche’ il 14 ottobre del 2011 avrebbe palpeggiato una 15enne all’interno di un cantiere in via Mattarella dove e’ stato a lavoro. 28 settembre, A Porto Empedocle, la Squadra mobile, su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha sequestrato una parte del cantiere per la costruzione del Rigassificatore. Il provvedimento di sequestro e’ stato emesso dal Tribunale di Palermo, su richiesta dei magistrati della Dda, Rita Fulantelli, Emanuele Ravaglioli e Geri Ferrara. Piu’ in dettaglio, l’ area sequestrata e’ la zona dove attualmente e’ conferito il materiale pietrisco, che sara’ poi utilizzato per il compattamento del suolo e per la costruzione della scogliera a protezione del Rigassificatore. Due funzionari di Nuove Energie gruppo Enel, titolare del progetto, sono indagati per frode nelle pubbliche forniture con l’aggravante di aver favorito la mafia. Sono stati sequestrati anche dei campioni di roccia al fine di compiere delle analisi sul pietrisco che sarebbe di scarsa qualita’. Lo stesso pietrisco sarebbe fornito da una ditta "controindicata" perche’ vi lavorerebbe una persona vicina alla famiglia mafiosa di Porto Empedocle. 28 settembre, Incidente sul lavoro nell’ agrigentino. A Castrofilippo, in contrada Monaco, alla periferia del paese, nelle campagne, un imprenditore agricolo di 56 anni, Paolo Bracco, e’ morto perche’, intento a scaricare da un trattore e caricare su di un camion delle cassette di uva, e’ stato travolto, schiacciato e ucciso dal trattore che si e’ accidentalmente azionato in marcia. 28 settembre, Il boss agrigentino di Cosa Nostra, Cesare Calogero Lombardozzi, 70 anni, sara’ detenuto fino al prossimo luglio. Cosi’ ha sentenziato il Tribunale di Agrigento che ha rigettato il ricorso presentato dai difensori, secondo i quali Lombardozzi ha gia’ scontato la pena, e che vi e’ stato un errore nel calcolo della cosiddetta continuazione, l’istituto che ridetermina la pena quando si sommano diverse sentenze di condanna a carico della stessa persona per lo stesso reato. Il prossimo novembre Lombardozzi avrebbe terminato di scontare la condanna inflittagli per mafia nell’ ambito dell’ inchiesta “Camaleonte”. Nel frattempo pero’ e’ intervenuta un’altra condanna definitiva a 8 mesi di reclusione per violazione della sorveglianza speciale. 28 settembre, Emergenza saccheggi, quasi da epoca di brigantaggio, nell’ agrigentino. Infatti, in contrada Passomatino, in territorio di Raffadali, ed in contrada Valentino, in territorio di Joppolo Giancaxio, si susseguono a raffica i furti di rame e cavi elettrici. E non solo : le stesse zone, gia’ senza energia elettrica, sono bersaglio di furti nelle abitazioni. Ormai da 3 giorni e 3 notti i malviventi agiscono indisturbati. “ Lo Stato intervenga” – reclamano i residenti di Raffadali e Joppolo. 28 settembre, Accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Angelo Farruggia e Annalisa Russello, la Cassazione ha sconfessato il no del ministero della Salute ed ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno a favore di una donna agrigentina di 53 anni, B A, sono le iniziali del nome, che e’ stata contagiata da epatite C nel 1991, nel corso di un ricovero e di una trasfusione di sangue infetto presso l’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Il ministero ha ammesso il nesso tra la trasfusione ed il contagio, ma ha eccepito, senza successo, che la denuncia per l’ indennizzo e’ stata presentata nel 1995, oltre il termine dei 3 anni dalla infezione. La donna pero’ solo nel 95 ha scoperto di avere contratto il virus dopo la trasfusione nel 91. 29 settembre, Incidente stradale poco fuori Canicatti’, in contrada Andolina, dove Francesco Cassisi, 21 anni, di Canicatti’, a bordo di una Fiat Punto insieme ad altri 3 amici, e’ morto allorche’ e’ stato sbalzato fuori dall’abitacolo dell’ automobile che, per cause in corso di accertamento, si e’ schiantata contro il guard rail. Cassisi ha sbattuto la testa sull’ asfalto ed e’ deceduto subito. Illesi gli altri 3 passeggeri. 30 settembre, Operazione della Direzione Investigativa Antimafia nella Sicilia occidentale. Numerosi agenti sono stati impegnati nell'eseguire provvedimenti di sequestro di beni nelle province di Agrigento e Trapani. Le attivita’ sono state coordinate dal direttore della Dia, Arturo De Felice, e dai capi centro di Palermo, Caltanissetta, Catania, Trapani e Agrigento. In particolare, in provincia di Agrigento, su ordine del Tribunale di Agrigento, la Dia ha sequestrato beni mobili ed immobili intestati o riconducibili a Gioacchino Francesco Cottitto, 46 anni, di Palma di Montechiaro, imprenditore nel settore agro - alimentare. Cottitto e’ inquisito nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Apocalisse contro alcuni presunti fiancheggiatori del boss Giuseppe Falsone, gia’ capo di Cosa nostra agrigentina. Cottitto e’ stato condannato in Appello a 3 anni di reclusione per intestazione fittizia di beni. Tra l’altro, in un fabbricato rurale nel territorio di Palazzo Adriano, in provincia di Palermo, dove Giuseppe Falsone ha trascorso un periodo di latitanza, sono stati scoperti degli appunti da cui si e’ evinto che Falsone ha controllato la contabilita’ e le scelte imprenditoriali delle aziende gestite da Cottitto. Il sequestro comprende 28 immobili tra terreni e fabbricati, 2 ditte individuali, 3 societa’, numerosi conti correnti e rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro. Sono stati inoltre sospesi due finanziamenti in corso di erogazione a favore di Cottitto e della moglie. 30 settembre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 8 mesi di reclusione, pena sospesa, Giuseppe D’Amico, 26 anni, di Cattolica Eraclea, imputato di maltrattamenti in famiglia allorche’ avrebbe piu’ volte minacciato, insultato e picchiato la moglie. 30 settembre, Presso la Procura della Repubblica di Sciacca e’ stato sottoscritto un protocollo d’intesa in materia di demolizione di manufatti abusivi gia’ oggetto di sentenze penali definitive. L’ atto e’ stato firmato dal Procuratore Vincenzo Pantaleo e dai sindaci dei 20 Comuni compresi nel Circondario del Tribunale di Sciacca. L’ iniziativa intende debellare il fenomeno dell’ edilizia residenziale abusiva. I Comuni si sono impegnati a procedere, a propria cura e spese, alla demolizione dei manufatti abusivi nei rispettivi territori. 30 settembre, Ad Agrigento, tra le frazioni di Montaperto e Giardina Gallotti, in contrada Borsellino, al confine con Joppolo Giancaxio, ignoti malviventi hanno rubato 600 metri di cavi elettrici. Nella zona, gia’ bersaglio di altri furti dello stesso genere, e’ intervenuta l’ Enel, a lavoro per ripristinare la conduzione dell’ energia elettrica. Indagano i Carabinieri. 30 settembre, A Licata, in via Messico, ha subito un incendio l’automobile, un’ Alfa Romeo 147, di proprieta’ di una impiegata licatese. Le fiamme hanno avvolto anche una Fiat Punto parcheggiata a fianco. Sul posto hanno lavorato Vigili del fuoco e Carabinieri. 30 settembre, Ad Agrigento i poliziotti della Squadra Volanti, nel corso di un controllo nel quartiere del Quadrivio Spinasanta, hanno denunciato uno studente di 17 anni per porto abusivo d’arma da taglio, allorche’ e’ stato sorpreso in possesso di un coltello di genere vietato, di 17 centimetri, nascosto in tasca. L’arma e’ stata sequestrata. 30 settembre, Immigrazione. A Porto Empedocle sono stati trasferiti 247 migranti di origini sub sahariane. Gli extracomunitari, tra cui 43 donne e 5 minori, sono stati soccorsi su un barcone a largo di Lampedusa da Guardia costiera e Marina militare. 1 ottobre, Blitz dei Carabinieri di Agrigento all’interno dell’Ispettorato del lavoro, nella sede al Villaggio Mose’. I militari dell’Arma hanno bloccato in entrata e in uscita ogni accesso e verificato la presenza e le firme negli appositi registri del personale. L’inchiesta e’ sostenuta dalla Procura della Repubblica di Agrigento, su iniziativa del sostituto procuratore Giacomo Forte. Le attivita’ di controllo mirano a riscontrare presunti casi di assenteismo peraltro denunciati da numerose segnalazioni anche anonime. I risultati del blitz si conosceranno nei prossimi giorni quando una informativa sara’ trasmessa dai Carabinieri all’Autorita’ giudiziaria. 1 ottobre, Ad Agrigento, a Montaperto, nei pressi della propria abitazione, l’ ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D’Orsi, ha subito un incidente che gli ha provocato la frattura di 4 costole, ed una delle 4 fratture e’ scomposta, e poi una profonda ferita lacero contusa. D’Orsi e’ stato vittima del degrado tipico delle strade agrigentine : mancanza di illuminazione e pericoli ovunque. Infatti, Eugenio D’Orsi, camminando al buio, e’ inciampato in un tombino senza copertura. Il soccorso in Ospedale e la prognosi di 30 giorni. 1 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Sciacca, ha assolto Francesco e Sergio Gulino, padre e figlio, titolari di una industria ittico – conserviera di Sciacca. I due sono stati accusati di avere commerciato prodotti dannosi per la salute. Assolti anche due veterinari del servizio sanitario pubblico di Sciacca, Calogero Caracappa e Francesco Ciraulo, imputati di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico allorche’ avrebbero reso false dichiarazioni nel merito della regolarita’ nella lavorazione dei prodotti ittici. Assolti inoltre il tecnico di fiducia della stessa ditta Gulino e una sua collaboratrice, Filippo Giglio e Margherita Augello. In primo grado, i 6 imputati hanno subito condanne tra i 6 mesi e i 2 anni e 8 mesi di reclusione. 2 ottobre, La Procura della Repubblica di Agrigento, tramite i poliziotti del Commissariato di Canicatti’, ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari a 10 indagati per spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e hashish. 8 sono di Canicatti’, e gli altri 2 sono romeni ma residenti a Canicatti’. L’ eta’ e’ compresa tra i 20 e i 34 anni. Gli indagati, tra aprile e maggio del 2012, sono stati monitorati dalla Polizia, con servizi di pedinamento, intercettazioni telefoniche e ambientali. Teatro dello spaccio sarebbero stati il quartiere Borgalino e le contrade Reda e Scala. 2 ottobre, Al Tribunale di Agrigento, un uomo di Favara, di 64 anni, Giuseppe Arnone, ha patteggiato la condanna ad 1 anno di reclusione per tentata estorsione e stalking allorche’ avrebbe preteso insistentemente 3mila euro da un suo compaesano in cambio del silenzio a non rivelare alla moglie della vittima un suo presunto tradimento. La parte offesa ha presentato denuncia ai Carabinieri. 2 ottobre, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, ha rinviato a giudizio Giovanni Maggiore, 65 anni, di Lampedusa, accusato di violenza privata, lesioni personali e danneggiamento allorche’ il 21 settembre 2011 avrebbe aggredito una troupe del Tg5 intenta a registrare un servizio giornalistico su una protesta dei lampedusani contro l’emergenza immigrazione sull’isola. Il cameraman subi’ un trauma facciale e la telecamera e’ stata danneggiata. 3 ottobre, Immigrazione e morte nel Canale di Sicilia. A pochi giorni dal funesto sbarco a Scicli, altri cadaveri di migranti nel mare di Lampedusa. Un barcone e’ naufragato a circa mezzo miglio dall’ Isola dei Conigli allorche’ si e’ incendiato. Gli extracomunitari, tra eritrei e somali, avrebbero appiccato il fuoco ad una coperta nell’ intento di essere visualizzati da un peschereccio. Il fuoco sarebbe poi divampato alimentato dalla perdita di carburante. Sono 111 i cadaveri, tra cui bambini e donne, recuperati dai mezzi di soccorso e poi trasferiti nell’aeroporto dell’ isola. L'allarme e’ stato lanciato dall'equipaggio di due pescherecci in transito nella zona. Il barcone, partito dalla Libia, dal porto di Misurata, due giorni addietro, avrebbe trasportato circa 500 migranti. Sono giunti in porto 155 superstiti tratti in salvo dalle motovedette e da alcune barche di diporto che partecipano ai soccorsi. Unanime e’ il sentimento di cordoglio e di profonda tristezza a seguito di quanto accaduto a Lampedusa, dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Consiglio d’Europa, al governo Letta, al Governo della Regione, e, ancora tra i tanti altri, il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, e l’arcivescovo Francesco Montenegro. E Papa Francesco ha scritto su Twitter : “Preghiamo Dio per le vittime del tragico naufragio a largo di Lampedusa". E il Papa, a braccio, ha anche esclamato : “e’ una vergogna. Uniamo i nostri sforzi perche’ non si ripetano simili tragedie. Solo una decisa collaborazione tra tutti puo’ aiutare a prevenirle". La Procura della Repubblica di Agrigento ha ovviamente avviato un'inchiesta. Il fascicolo e’ stato assegnato al procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo, che si e’ recato a Lampedusa, ed al sostituto procuratore Andrea Maggioni. La Procura, oltre al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ipotizza anche i reati di naufragio e omicidio plurimo dolosi. Uno dei presunti scafisti del barcone e’ stato trattenuto dalla Polizia. Si tratta di un giovane tunisino riconosciuto da un gruppo di migranti. Nel frattempo, nottetempo, a Lampedusa sono approdate 463 persone di origine siriana, tra cui 3 donne in gravidanza e almeno 20 bambini. 3 ottobre, La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica di Agrigento contro il provvedimento di dissequestro della casa di riposo per anziani “Casa Messina” di Realmonte, gia’ sequestrata dalla Guardia di Finanza perche’ nel corso di un controllo fiscale la struttura si sarebbe presentata in precarie condizioni e senza la vigilanza di medici e personale sanitario qualificato, ed, inoltre, in mancanza delle necessarie autorizzazioni amministrative per svolgere l’attivita’. Adesso, sara’ nuovamente il Tribunale del Riesame a decidere se confermare o no il sequestro. 3 ottobre, A Porto Empedocle e’ stato arrestato Dino Albanese, 43 anni. L’ empedoclino scontera’ 1 anno e 20 giorni di reclusione per violazione della sorveglianza speciale tra il 2006 e il 2007. La sentenza e’ definitiva e, dunque, e’ stato spiccato l’ordine di carcerazione. Dino Albanese e’ figlio del gia’ capomafia di Porto Empedocle, Salvatore Albanese, vittima della guerra con la Stidda nel 1991. Dino Albanese e’ inquisito anche in altri procedimenti giudiziari per rapina. 3 ottobre, I Carabinieri della Compagnia di Cammarata hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento un pregiudicato di Cammarata, A M , sono le iniziali del nome, 24 anni, per detenzione illegale di armi. I militari, nel corso di una perquisizione domiciliare, hanno scoperto e sequestrato un machete, 3 pugnali, una sciabola, 3 coltelli a serramanico di varie misure e un coltello a punta. 3 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo ha emesso la sentenza al processo antimafia nell’ agrigentino cosiddetto Dna a carico di 4 presunti fiancheggiatori del boss Gerlandino Messina. Confermata la condanna a 7 anni di reclusione subita in primo grado da Salvatore Romeo, 52 anni, di Porto Empedocle. Inflitti 4 anni e 6 mesi a Domenico Seddio, 38 anni, di Porto Empedocle, che pero’ sono 11 anni e 10 mesi in continuazione con la sentenza al processo “Akragas”. Confermata l’assoluzione per Francesco Luparello, 37 anni, di Realmonte. Assolto anche Filippo Focoso, 41 anni, di Realmonte. Il collegio dei difensori e’ composto dagli avvocati Toto’ Pennica, che ha difeso l’ imputato assolto Filippo Focoso, e poi Antonino Gaziano, Silvio Miceli e Maria Vita Mazza. 4 ottobre, A Porto Empedocle, ancora una fuga di massa dalla Tensostruttura della Protezione civile adibita a Centro provvisorio d’accoglienza dei migranti. Circa 100 eritrei, eludendo i controlli, sono riusciti ad allontanarsi. Adesso, nella struttura, dove solo ieri sera sono entrati 80 extracomunitari appena trasferiti da Lampedusa, vi sono circa 160 persone. Polizia e Carabinieri sono impegnati nelle ricerche. 4 ottobre, Il Tribunale del Riesame ha confermato il sequestro, ad opera della Digos, di 8 villette a San Leone, lungo il Viale delle Dune. La Procura di Agrigento ipotizza i reati di lottizzazione abusiva, abusi edilizi e la violazione di alcune norme in materia urbanistica. Il Riesame ha depositato l’ordinanza che rigetta la richiesta dei proprietari dei terreni e delle aree, che hanno invocato la rimozione dei sigilli. La difesa valutera’ adesso se ricorrere in Cassazione. L’inchiesta, che e’ un’appendice della Self Service, e’ coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal pubblico ministero Luca Sciarretta. Sette indagati hanno gia’ ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. 5 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo, accogliendo le argomentazioni del difensore, l’avvocato Arnaldo Faro, ha assolto l’ex sindaco di Porto Empedocle, Orazio Guarraci, 52 anni, dall’ accusa di diffamazione aggravata a mezzo stampa a danno dell’attuale sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto. Guarraci, condannato in primo grado a 8 mesi di reclusione, nel luglio del 2006 denuncio’ ai Carabinieri, e ne accenno’ in occasione di una trasmissione televisiva, alcuni presunti casi di voto di scambio alle elezioni amministrative allegando le dichiarazioni dei testimoni. Firetto, rivale elettorale di Guarraci, e’ stato indagato, e poi il procedimento e’ stato archiviato. L’avvocato Arnaldo Faro ha sostenuto che le frasi pronunciate da Guarraci rientrano nel diritto di critica politica, e che hanno avuto contenuto del tutto impersonale e non sono state riferite ad personam all’onorevole Firetto. Ecco perche’ la sentenza di assoluzione, per insussistenza del reato. 5 ottobre, Accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Daniela Posante e Giovanni Castronovo, il Tribunale di Agrigento ha concesso gli arresti domiciliari a Calogero Falsone, 46 anni, di Campobello di Licata, pastore, fratello dell’ex capo di Cosa nostra agrigentina Giuseppe Falsone, detenuto, e sotto processo innanzi al Tribunale di Agrigento, per il tentato omicidio di un pastore romeno e per estorsione aggravata. Le condizioni di salute di Calogero Falsone sarebbero incompatibili con il regime carcerario. Falsone, per il quale sono attesi gli esiti di una perizia medica, e' affetto da malnutrizione e perderebbe un chilo al giorno. 5 ottobre, A Naro, in periferia, 4 banditi armati hanno minacciato i dipendenti e hanno rapinato l’ incasso delle spedizioni giornaliere nel centro smistamento di una ditta di corriere espresso. Il bottino e’ ingente. Indagano i Carabinieri. 5 ottobre, Ad Agrigento, nella frazione di Montaperto, in contrada Milone, ignoti hanno rubato cavi di rame da un impianto fotovoltaico di cui e’ proprietaria una ditta di Milano. Rubati 1.500 metri di cavi per un valore complessivo di oltre 20 mila euro. Indagano i Carabinieri. 5 ottobre, I poliziotti del Commissariato di Sciacca hanno arrestato Francesco Sclafani, 35 anni, di Sciacca, disoccupato, accusato di stalking e violenza privata. Sclafani e’ detenuto ai domiciliari perche’ ha violato la misura cautelare che lo obbliga a mantenersi lontano dall’ ex fidanzata. Infatti, l’ uomo avrebbe incontrato la donna e avrebbe litigato con lei. 5 ottobre, I Carabinieri della Stazione di Grotte hanno arrestato, per violazione dell’obbligo di dimora, Gianluca Stagno, 23 anni, di Grotte, arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri per furto di cavi elettrici il 27 gennaio scorso, e poi denunciato anche per resistenza a Pubblico ufficiale perche’ fuggito ad un posto di blocco. 5 ottobre, Al Palazzo di giustizia di Agrigento, innanzi alla Corte d’Assise, il pubblico ministero, Rita Fulantelli, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna di 3 imputati accusati di tratta di esseri umani e violazione del testo unico in materia di immigrazione. Si tratta di Akhere Monday, 37 anni, della Sierra Leone, e due donne nigeriane e latitanti : Joy Odianosen, 28 anni, e Osas Godwin Osaigbovo, 38 anni. Sono stati chiesti 12 anni di carcere per l’ uomo, e 10 anni ciascuno per le donne. I 3 avrebbero gestito un giro di prostituzione con ragazze provenienti dal Niger e dalla Libia, sbarcate clandestinamente e poi costrette a prostituirsi. 6 ottobre, A Porto Empedocle i Carabinieri hanno arrestato Gerlando Frattacci, 49 anni, di Agrigento, inseguito da un provvedimento restrittivo emesso dall’Ufficio Esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Palermo. Frattacci scontera’ 3 anni e 6 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta, reato risalente al dicembre 2006, e commesso a Palermo . 6 ottobre, A Licata i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Giuseppe Carita’, 29 anni, di Licata, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, sfuggito ad un posto di blocco, e poi acciuffato, alla guida di ciclomotore senza patente, perche’ gli e’ stata revocata. 6 ottobre, I Carabinieri della stazione di Naro hanno arrestato Giuseppe Marchese Ragona, 39 anni, di Naro, che scontera’ 3 mesi di reclusione ai domiciliari per danneggiamento e lesioni personali aggravate, reati risalenti al febbraio del 2008. 6 ottobre, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, nel parcheggio di un esercizio commerciale, un appartenente alle forze dell’ordine e’ stato aggredito a morsi da un conoscente per futili motivi. L’ uomo e’ stato soccorso in Ospedale, con 15 giorni di prognosi. In Ospedale e’ stato trasportato anche l’aggressore che avrebbe subito un malore. 7 ottobre, Violenta esplosione nel pomeriggio ad Agrigento. Una donna, una pensionata di 80 anni, G M sono le iniziali del nome, ha subito delle ferite a seguito dell’ esplosione, intorno alle ore 16.30, di una bombola del gas sul balcone del suo appartamento, al secondo piano di una palazzina nella Discesa Mirate, a valle di Via Manzoni. La deflagrazione ha danneggiato il muro della casa e la ringhiera. Il boato e’ stato avvertito in ogni parte della citta’. I pezzi di ferro sono precipitati su alcune automobili parcheggiate sotto la palazzina e che sono state danneggiate. La pensionata, ovviamente scossa per quanto accaduto e molto spaventata, e’ stata soccorsa e accompagnata in ospedale per un controllo. Le sue condizioni di salute non destano preoccupazione. Sul posto sono intervenuti per i rilievi e gli interventi di sicurezza i Carabinieri e i Vigili del fuoco. 7 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo ha assolto “perche’ il fatto non sussiste”, l’ex sindaco di Agrigento e senatore, Calogero Sodano, accusato di abuso d’ufficio e truffa. E’ stata dunque ribaltata la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Agrigento e che ha condannato Sodano a 2 anni e 6 mesi di reclusione. Sodano e’ difeso dall’ avvocato Salvatore Tirinnocchi. Il processo verte sulla gara d’appalto, ritenuta dagli inquirenti truccata, per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani ad Agrigento all’epoca della sindacatura di Sodano. 8 ottobre, La Procura di Agrigento ha disposto, tramite la Squadra mobile, l’arresto del presunto scafista del naufragio di Lampedusa. Si tratta del tunisino Kaled Ben Salam, 35 anni, indicato da alcuni testimoni come il comandante. E' indagato per naufragio e omicidio volontario plurimo, oltre che per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Sono 6 i testimoni, tutti eritrei, che identificano l'uomo come uno scafista e come il capitano dell' equipaggio, composto da 2 persone compreso un giovane che sarebbe un minorenne, anche lui tunisino, che non e’ tra i superstiti. Lo stesso comandante Kaled Ben Salam avrebbe avuto un ruolo nell'incendio del peschereccio, allorche’ avrebbe appiccato il fuoco che ha comportato lo spostamento dei migranti su un lato e dunque l'affondamento. Ecco perche’ la Procura gli contesta il procurato naufragio, e poi l’ omicidio volontario plurimo continuato perche’ imbarcando oltre 500 migranti ha accettato il rischio del naufragio. Inoltre, poiche’ e’ ipotizzato il reato di tratta di esseri umani, indaga anche, per competenza, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Infine, il tunisino e' indiziato anche d'essere lo scafista del barcone che lo scorso 11 aprile traghetto’ a Lampedusa altri 250 migranti. E' dunque doppia l'ipotesi di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina contestata nei suoi confronti. 8 ottobre, La Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta a carico di un uomo di Grotte accusato dall’ex moglie di violenza sessuale a danno della figlia di 3 anni e della stessa donna, a sua volta indagata per calunnia. Secondo la donna gli abusi sarebbero stati perpetrati il 26 dicembre del 2010. Secondo invece l’ex marito, che ha respinto ogni accusa, la vicenda sarebbe una ritorsione dell’ex moglie per il fallimento del loro matrimonio. Adesso sara’ il Tribunale a decidere sulla richiesta di archiviazione. 8 ottobre, Sarebbero 5 gli indagati nell’ ambito degli esiti del blitz anti – assenteismo compiuto lo scorso 1 ottobre ad Agrigento dai Carabinieri presso la sede dell’ Ispettorato del Lavoro al Villaggio Mose’. Le ipotesi di reato contestate sono truffa, associazione a delinquere e concussione. Gli indagati sono di Raffadali, Agrigento, Realmonte e Licata e sono da un anno e mezzo sottoposti a specifici controlli, comprese le intercettazioni ambientali e telefoniche. Secondo gli inquirenti, i soggetti indagati avrebbero abusato della carica, soprattutto durante i controlli in alcuni esercizi commerciali. Al vaglio degli investigatori vi sono anche le posizioni di alcuni consulenti del lavoro. 8 ottobre, I carabinieri della Stazione di Ravanusa hanno arrestato Piotr Sumara, 36 anni, originario della Polonia, allorche’ avrebbe piu’ volte violato la misura cautelare del divieto di dimora a cui e’ stato sottoposto essendo stato ripetutamente sorpreso dai militari nel territorio comunale di Ravanusa. 8 ottobre, A Licata i Carabinieri lo hanno arrestato ai domiciliari allorche’, ad un controllo, innanzi ad un bar in via Palma, ha tentato di fuggire in bicicletta e poi ha provocato lo scontro fisico con i militari. Felice Incorvaia, 37 anni, di Licata, rispondera’ di resistenza a pubblico ufficiale. 8 ottobre, Ad Agrigento, in via Giovanni 23esimo, nei locali dell’ ex Ospedale San Giovanni di Dio, Vincenzo Aquilina, 38 anni, operaio di Grotte, impegnato nel taglio di alcune lastre in alluminio, ha subito un incidente sul lavoro allorche’ il flex gli e’ sfuggito dalle mani e gli ha provocato una profonda ferita alla gola. L’uomo e’ stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento e poi trasferito d’urgenza al Civico di Palermo dove e’ ricoverato nel reparto Rianimazione. Le sue condizioni sono critiche. di 9 ottobre, A Palma di Montechiaro, in periferia, in contrada Mandranova, 3 fucilate sono state esplose contro 2 cassette dei contatori dell’ energia elettrica. L’allarme e’ stato lanciato da alcuni braccianti agricoli, proprietari di appezzamenti di terreno nella zona. Forse ignoti avrebbero utilizzato le cassette come bersaglio per esercitarsi, o forse saranno stati dei cacciatori impegnati in una battuta di caccia. 9 ottobre, Il Tribunale di Agrigento ha concesso gli arresti domiciliari a Ignazio Zarbo, 28 anni, di Agrigento, gia’ condannato in primo grado a 4 anni e 8 mesi di reclusione perche’ il 5 aprile scorso ha accoltellato Vincenzo La Spina, 21 anni, ferito al culmine di una rissa, nella zona dello stadio Esseneto. Zarbo, giudicato in abbreviato, ha confessato : “ si’, ho accoltellato io Vincenzo La Spina. Mi dispiace e chiedo scusa. L’ ho fatto solo per legittima difesa”. 9 ottobre, Innanzi al Tribunale di Sciacca, ha patteggiato la condanna ad 1 anno di reclusione e 400 euro di multa, pena sospesa, Luigi Allegro, 58 anni, ex direttore del Grand Hotel delle Terme, sotto processo per truffa e appropriazione indebita. Allegro e’ stato denunciato allorche’ si sarebbe impossessato di poco piu’ di 43 mila euro di introiti del Grand Hotel, frutto di compensi pagati per alcuni banchetti organizzati in albergo. Gli stessi compensi sarebbero stati solo in parte fatturati, e il resto, tramite artifici o raggiri, sarebbe stato intascato da Luigi Allegro che si sarebbe appropriato anche di varie derrate alimentari. Sono 17 gli episodi del genere contestati all’ imputato. Le Terme di Sciacca si sono costituite Parte civile. 9 ottobre, Il 2 dicembre 2010, la terza sezione del Tribunale di Palermo, presieduta da Raimondo Lo Forti, ha assolto, in riferimento al secondo comma dell’articolo 530 del codice penale, quindi l’insufficienza di prove, tutti gli imputati del processo cosiddetto Hiram, contro un presunto incrocio di interessi tra mafia e massoneria deviata al fine di pilotare ed insabbiare i processi in Cassazione. Adesso, in Appello, la Procura generale, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna a 5 anni di reclusione a carico dell’ imprenditore mazarese Michele Accomando, 4 anni per il ginecologo palermitano Renato Gioacchino De Gregorio, 12 anni per l’imprenditore agrigentino Calogero Licata, 6 anni e 6 mesi per l’impiegato della Cassazione Guido Peparaio, e 6 anni per l’imprenditore Nicolo’ Sorrentino, marsalese originario di Realmonte. 9 ottobre, A Canicatti’, i Carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato, Angelo Condello, 38 anni, di Canicatti’, presunto responsabile, in concorso con altri, di una rapina ad un supermercato, aggravata dal sequestro di due commesse, a Fara Novarese, frazione di Novara, il 17 novembre del 2012. 9 ottobre, I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno arrestato ai domiciliari Massimiliano Corvo, 41 anni, di Licata, perche’ ha violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale allorche’ e’ stato sorpreso alla guida di un ciclomotore senza patente perche’ mai conseguita e senza assicurazione. 10 ottobre, I funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Porto Empedocle, nell’ambito di una verifica fiscale sulla regolare applicazione dell’ Iva intracomunitaria, hanno accertato un’evasione d’imposta nel settore del commercio online di prodotti elettronici per 358mila e 385 euro. Le frodi sono state accertate tramite le banche dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria. Il responsabile delle violazioni e’ stato denunciato alla competente Procura per i reati di dichiarazione infedele e occultamento e distruzione di documenti contabili. 10 ottobre, Al Palazzo di giustizia di Palermo, i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia, Rita Fulantelli ed Emanuele Ravaglioli, a conclusione della requisitoria, hanno chiesto la condanna a complessivi 72 anni di reclusione a carico dei 7 imputati, tutti di Porto Empedocle, al processo antidroga cosiddetto “Hardom 2”. 16 anni di carcere ciascuno per Fabrizio Messina, 38 anni, e Raimondo Macannuco, 32 anni. Poi, 10 anni e 8 mesi per Bruno Pagliaro, 23 anni. Poi, 8 anni ciascuno per Salvatore Lombardo, 24 anni, Giancarlo Buti, 24 anni, Giuseppe Antonio Patti, 35 anni, e Calogero Noto, 32 anni. Il 23 ottobre iniziano le arringhe difensive . 10 ottobre, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno arrestato Valerio Ciulla, 25 anni, di Porto Empedocle, che scontera’, a seguito di sentenza definitiva, 4 anni e 3 mesi di carcere per traffico e detenzione di droga, reato risalente al 2007. Ancora i poliziotti empedoclini hanno denunciato per ricettazione un ragazzo sorpreso in citta’ alla guida di un ciclomotore rubato a Palermo con targa altrettanto rubata e non dello stesso motorino. 10 ottobre, Accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Giuseppe Barba ed Enrico Quattrocchi, il Tribunale del Riesame di Palermo ha scarcerato Vincenzo Terrazzino, 49 anni, di Raffadali, ex consigliere provinciale, arrestato lo scorso 28 giugno nell’ ambito dell’ inchiesta contro presunte truffe all’ Inail ed all’ Inps cosiddetta Demetra. Ritenendo affievolite le esigenze cautelari, a Terrazzino sono stati concessi gli arresti domiciliari. 10 ottobre, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione Stefano Conticello, 44 anni, di Sciacca e residente a Ribera, imputato di maltrattamenti in famiglia a danno della moglie. Secondo l’accusa, Conticello avrebbe provocato alla vittima gravi sofferenze fisiche e morali anche innanzi ai figli minori. Oltre a schiaffi, calci, pugni e minacce, Conticello avrebbe costretto la moglie a subire rapporti sessuali violenti e l’avrebbe persino costretta a prostituirsi. 10 ottobre, La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura di Agrigento e, dunque, e’ definitiva la sentenza del Tribunale di Agrigento che l’ 8 ottobre del 2012 ha scagionato tutti i 19 imputati per presunte irregolarita’ nelle nomine di persone senza requisiti al Consiglio generale e al Consiglio di Amministrazione del Consorzio Asi industriale di Agrigento. I 19 imputati sono stati accusati di abuso d’ufficio e falsita’ ideologica. Tra i 19 vi sono anche 6 sindaci, un assessore comunale, e altri consiglieri nominati. Il prossimo 14 gennaio, la Corte d’Appello si pronuncera’ sui ricorsi contro le assoluzioni degli imputati che sono stati giudicati con il rito abbreviato. 11 ottobre, Il 3 dicembre 2008, all’epoca della fiction su Riina, “Il Capo dei Capi”, si scatenò ad Agrigento il primo blitz antidroga dei Carabinieri cosiddetto “Capo dei Capi”, perchè alcuni degli indagati avrebbero emulato le gesta cinematografiche del boss di Corleone. Poi, il 12 luglio 2011 la seconda operazione e altri arresti. Il 20 giugno 2012 in Tribunale, innanzi al Giudice per le udienze preliminari, Valerio D’Andria, 11 sono stati giudicati in abbreviato. 9 sono stati condannati e 2 assolti. Sono dunque 9 gli imputati giudicati in abbreviato e che, quindi, in primo grado, hanno beneficiato dello sconto di pena. E adesso, in Corte d’Appello, le condanne sono state ancora ridotte. 1 anno e 2 mesi di reclusione sono stati inflitti a Marco Inguanta, 33 anni di eta’. 1 anno e 2 mesi a Giancarlo Edoardo Natalello, 33 anni. 1 anno a Dario Micalizio, 31 anni. 8 mesi ciascuno ad Angelo Volpe, 28 anni, ed a Nizar Harabi, 24 anni. 10 mesi a Mahfoudi Abdelaziz, 39 anni. 1 anno e 10 mesi a Claudenzio Lombardo, 51 anni. 1 anno a Salvatore Lombardo, 21 anni. E 2 anni a Giuseppe Volpe, 26 anni. 11 ottobre, In manette un uomo di 46 anni di Favara, Gaspare Valenti, sorpreso ad un posto di blocco, nervoso e agitato. Ecco perche’ i Carabinieri hanno perquisito la sua automobile e dentro un marsupio, sul sedile posteriore, hanno scoperto 3 panetti per 300 grammi di hashish, 10 grammi di cocaina avvolta in cellophane e 1.500 euro in contanti. E’ scattata la perquisizione domiciliare in due abitazioni in uso a Valenti. Nella prima, in contrada Crocca, sono stati scoperti 17 chili e 500 grammi di hashish divisi in 175 panetti, poi 330 grammi di cocaina e 4 piante di marijuana di 2 metri ciascuna. Nella seconda casa, nel centro urbano di Favara, sono stati sequestrati altri 16.700 euro in contanti. 11 ottobre, La Procura regionale presso la Corte dei Conti ha rinviato a giudizio l’ex presidente del Consorzio Asi industriale di Agrigento, Stefano Catuara, l’ex direttore generale Antonino Casesa, l’ex dirigente responsabile dell’area contabile Rosario Gibilaro, e altri 6 ex amministratori dell’ex Consorzio Asi di Agrigento: Maurizio Bonomo, Eugenio Esposto, Salvatore Ganci, Filippo Siracusa, Francesca Marceno’ e Giuseppe Sorce. La prima udienza e’ in calendario il prossimo 19 febbraio, innanzi alla Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti. Il danno all’ erario contestato ammonta a 320 mila e 64 euro. L’ inchiesta e’ anche frutto delle denuncie dell’ ex Commissario dell’Asi di Agrigento, Alfonso Cicero, attuale presidente dell’Irsap, ed e’ stata sostenuta dalla Guardia di Finanza di Agrigento. Le Fiamme gialle hanno riscontrato presunti maggiori compensi pagati agli imputati a danno dell’ interesse pubblico. 11 ottobre, Ad Agrigento, al Villaggio Mose’, in contrada Masseria Mandrascava, al confine con Palma di Montechiaro, approfittando della momentanea assenza dei proprietari, non piu’ di 45 minuti, ignoti banditi sono entrati dentro l’abitazione, hanno sradicato dal muro e svaligiato la cassaforte, rubando gioielli per oltre 55 mila euro, e hanno rubato anche un cagnolino di 3 mesi. 11 ottobre, A Ribera, dentro la propria abitazione, una pensionata di 81 anni e’ stata sequestrata, minacciata e rapinata da 3 banditi, con accento straniero, che hanno scassinato l’ingresso sorprendendola nel sonno, all’ una e 30 della notte. Rubati pochi oggetti preziosi, compresa la collana d’oro al collo dell’anziana . 11 ottobre, A Gela, nel quartiere Marchitello, in via Trinacria, in un’abitazione, un agrigentino, Sandro Signorelli, 49 anni, originario di Campobello di Licata, ha impugnato un coltello da cucina e ha inferto 7 coltellate alla moglie al culmine di un litigio. Angela Biundo, 39 anni, di Gela, ha subito ferite superficiali ed e’ stata soccorsa in Ospedale. Il marito e’ fuggito a bordo della sua automobile verso Licata, e si e’ costituito al locale Commissariato di Polizia. 11 ottobre, A Sciacca, al Palazzo di giustizia, il pubblico ministero, Michele Marrone, ha chiesto la condanna di 4 imputati e l’assoluzione di altri 8 al processo cosiddetto “Dirty Welfare” su presunte truffe all’Inps : circa 800 indennita’ di disoccupazione in mancanza dei requisiti per ottenerla, 679 persone denunciate, ed un danno all’erario per 2 milioni di euro. La Procura ha chiesto 6 anni di reclusione per un ex impiegato dell’Inps, Isidoro Gucciardo, 67 anni, 2 anni per Vincenzo Leonardi, 59 anni, 1 anno e 3 mesi per Gaspare Di Santo, 46 anni , ed 1 anno e 8 mesi per Francesco Maggio, 32 anni. Il 17 dicembre prossimo si svolgeranno le arringhe difensive. 11 ottobre, Il 18 aprile scorso il Tribunale di Agrigento, accogliendo le istanze del suo difensore, l’avvocato Daniele Re, ha concesso i domiciliari a Marco Falzone, 20 anni, di Porto Empedocle, arrestato il 14 marzo dalla Polizia per maltrattamenti in famiglia. Adesso Falzone e’ rientrato in carcere allorche’ e’ evaso dai domiciliari, e non e’ la prima volta. Falzone, peraltro, ha resistito all’ arresto ad opera dei poliziotti del Commissariato diretto da Cesare Castelli, scatenandosi in escandescenze. 11 ottobre, A Palermo, la Corte d’Appello ha condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione Salvatore Annolino, 26 anni, di Agrigento, gia’ condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi di carcere perche’ accusato di violenza sessuale, stalking e lesioni personali aggravate a danno di una donna ucraina di 27 anni, che sarebbe stata perseguitata per settimane dal giovane fino all’ultima aggressione che risale al 13 febbraio 2012, dopodiche’ la presunta vittima ha sporto denuncia ai Carabinieri. La donna si e’ costituita Parte civile. 11 ottobre, A Sciacca, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari, per tentato furto aggravato in concorso, Stefano Scotti, 43 anni, e Lorenzo Giglio, 41 anni, entrambi di Sciacca, allorche’ hanno raggirato un’anziana di 89 anni di Sciacca spacciandosi per dipendenti Enel, sono entrati dentro casa di lei, e sono fuggiti quando la donna ha reagito urlando perche’ si e’ accorta di uno dei due intento a rubare ed ha invocato anche l’aiuto di un vicino di casa. 11 ottobre, Accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Giuseppe Barba e Pasquale Tarallo, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Franco Provenzano, ha revocato gli arresti domiciliari ed ha restituito la liberta’ a Fiorino Russo, 20 anni, di Raffadali, arrestato lo scorso 15 settembre a Favara per detenzione di 50 piante di canapa indiana. 11 ottobre, Un secondo naufragio 60 miglia a sud di Lampedusa provoca altre decine di morti. Crocetta pronto a dichiarare lo stato di emergenza. No ai funerali di Stato sull' isola. Lampedusa è un cimitero. Al mattino di oggi ha gettato in mare l’ancora la nave militare "Cassiopea". A bordo sono caricate le 339 bare dei morti del naufragio del 3 ottobre scorso. Poi, il viaggio verso Porto Empedocle. No ai funerali di Stato a Lampedusa, e il sindaco, Giusi Nicolini, spiega : “ i funerali di Stato a Lampedusa è stata una proposta, ma è meglio di no. Serve invece concentrare le forze per bloccare le partenze, i viaggi e gli approdi dei migranti. E poi anche perché vi sono altri naufragi, ancora morti, e siamo impegnati ad accogliere altre salme”. Infatti, nel frattempo, incombe il macabro conteggio del secondo naufragio, ieri sera, nel triangolo tra Lampedusa, Malta e Libia, in acque maltesi, 60 miglia a sud – est di Lampedusa. Secondo la Marina militare sono 32 i morti recuperati, 206 i superstiti. E tra i 206 salvati, 9 sono stati trasportati in elicottero al Poliambulatorio di Lampedusa, per cure urgenti. Una donna, un bambino, poi una famiglia, tra padre, madre e un neonato di 9 mesi, e un altro figlio di 3 anni è morto in mare. Il barcone in difficoltà, con oltre 250 persone in preda alla paura, è stato avvistato da un aereo militare maltese in ricognizione nel Canale di Sicilia. I migranti hanno iniziato ad agitarsi, per essere visualizzati. La ressa avrebbe provocato il capovolgimento della barca. Una nave militare di Malta è stata la prima ad essere sul posto. Poi, subito, 2 navi della Marina militare italiana, e 2 elicotteri hanno lanciato in mare salvagente e zattere. E da Lampedusa sono partite 2 motovedette della Capitaneria e 2 della Guardia di Finanza. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, è preoccupato : “se non si agisce subito, sono pronto a dichiarare lo stato di emergenza a Lampedusa". E, nel frattempo, le navi della Marina italiana lo stato di emergenza a bordo, ricerca e soccorso, lo hanno già dichiarato, perché altri barconi, al limite della galleggiabilità, navigano nel Mediterraneo della speranza e della morte. 12 ottobre, La Procura presso la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha chiesto alla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento di procedere alla confisca di tutti i beni dei fratelli Diego ed Ignazio Agro’, 66 e 74 anni, di Racalmuto, commercianti di olio ed imprenditori. I due racalmutesi sono stati arrestati il 30 luglio del 2007 nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta ‘’ Domino 2 ‘’. Poi sono stati condannati all’ergastolo perche’ presunti mandanti dell’omicidio di Mariano Mancuso, un commerciante di Milena ucciso ad Aragona il 23 settembre del 1992. La Cassazione pero’ ha annullato con rinvio la sentenza di condanna. Chiesta anche l’applicazione della sorveglianza speciale per 5 anni a carico dei due racalmutesi. 11 ottobre, Lo scorso 24 agosto, la Procura di Sciacca ha disposto il giudizio immediato a carico di Gianfranco Termine, 23 anni, di Ribera, arrestato lo scorso 11 gennaio 2013 dopo avere accoltellato con 20 fendenti l’ex fidanzata minorenne all’ interno del cimitero di Ribera. Si e’ svolta la prima udienza, in abbreviato, innanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Giuseppe Miceli. Il giudice ha disposto il compimento di una perizia psichiatrica su Termine. Secondo un perito della difesa, Termine non sarebbe stato capace di intendere e volere all’ atto dell’ accoltellamento. 12 ottobre, Accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Re, il Tribunale di Agrigento ha riconcesso gli arresti domiciliari a Marco Falzone, 20 anni, di Porto Empedocle, arrestato dalla Polizia per evasione e resistenza a pubblico ufficiale. Falzone e’ in attesa del processo per direttissima. __________________ 13 ottobre, A Licata, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Carmelo Marino, 33 anni, sorvegliato speciale, perche’ ha violato gli obblighi legati alla misura preventiva allorche’ e’ stato sorpreso a bordo di un ciclomotore condotto da un pregiudicato. 13 ottobre, A Sciacca, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Lorenzo Giglio, 41 anni, detenuto ai domiciliari ma sorpreso in strada nel centro storico in possesso di un tablet rubato il giorno precedente dal bauletto portapacchi di uno scooter, e di un coltello vietato. Giglio, gia’ arrestato per tentato furto in appartamento, rispondera’ di evasione, ricettazione e detenzione illegale di arma bianca. 13 ottobre, E’ stato scoperto cadavere Antonino Guida, 85 anni, il pensionato di Cianciana di cui non vi sono state piu’ tracce dallo scorso 2 settembre. Guida, fuori di casa per raccogliere lumache nelle campagne, sarebbe scivolato a causa del terreno reso viscido dalla pioggia, precipitando in un fossato. Ad accorgersi della presenza del cadavere e’ stato un agricoltore della zona. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri. Il sostituto procuratore della Repubblica di Sciacca, Alessandro Moffa, ha disposto l’autopsia. 13 ottobre, Lungo la strada che conduce verso Serradifalco, in contrada Salice, due banditi, a bordo di una Lancia Y, travisati con una calzamaglia e armati di pistola, hanno rapinato un imprenditore agricolo di Canicatti’, costretto allo stop ed a consegnare tutto il denaro, circa 7 mila euro, prelevato poco prima in banca. Prima della fuga, l’ imprenditore e’ stato colpito al volto con il calcio della pistola ed e’ stato soccorso in Ospedale a Canicatti’. Indagano i Carabinieri. 13 ottobre, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra Volanti hanno denunciato due persone che, ubriache, in via Garibaldi, hanno prima insultato la pattuglia e poi si sono opposte ai controlli, aggredendo anche a calci e pugni un agente, costretto poi alle cure ospedaliere con prognosi di 7 giorni. Si tratta di D B , sono le iniziali del nome, 25 anni, di Agrigento, e I F , 36 anni, di Siracusa, residente a San Bonifacio in provincia di Verona. 13 ottobre, La Questura di Agrigento ha imposto il foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno per i prossimi 3 anni, a 3 persone di Palma di Montechiaro che, a bordo di una Fiat Panda di colore bianco, piu’ volte segnalata dagli agrigentini in zone dove si sono verificati furti in appartamento o in villa, sono state sorprese lungo il Viale Cannatello. Alla domanda dei poliziotti i 3 hanno risposto in modo poco credibile : “siamo qui per raccogliere lumache”. I 3 sono un 61enne con precedenti penali per furto e ricettazione, e i suoi due figli di 33 e 30 anni. 14 ottobre, A Licata, in Corso Vittorio Emanuele, due banditi, travisati con passamontagna e armati di pistola, hanno tentato di rapinare una gioielleria ma il titolare ha reagito inducendo alla fuga i rapinatori, scappati a bordo di uno scooter. 14 ottobre, A Cattolica Eraclea, nel centro abitato, un violento incendio ha gravemente danneggiato un edificio a due piani, rendendolo inagibile. Le fiamme sarebbero divampate accidentalmente dall’interno di un appartamento dove un bambino, intento a giocare, avrebbe bruciato un peluche. 14 ottobre, A Ribera, nottetempo, ignoti hanno bruciato 4 automezzi della societa’ idrica Girgenti acque. Alcune delle auto incendiate sono alimentate a gas. Girgenti acque ha condannato l’atto intimidatorio e si e’ rivolta alla Procura della Repubblica. La societa’ che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento afferma : “ episodi come quello accaduto a Ribera la notte scorsa sottolineano come talvolta anche chi scende in piazza a fomentare i cittadini contro qualcuno, sia esso Girgenti acque, compie un atto di estrema pericolosita’. La notte scorsa si e’ sfiorata la tragedia perche’ le auto incendiate, di cui 3 dotate di impianto a gas, erano parcheggiate a pochi metri dalle abitazioni. Non e’, di certo, con episodi di questo genere, che si discutono e si risolvono i problemi legati all’erogazione di un servizio non da tutti condiviso”. 14 ottobre, I poliziotti del Commissariato Frontiera di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno arrestato Antonio Falzone, 26 anni, di Porto Empedocle, responsabile dell’accoltellamento di un uomo che gli avrebbe negato un passaggio nei pressi dei semafori lungo la strada statale 115, a fianco del cimitero. Falzone, ricercato dallo scorso 27 settembre, rispondera’ di tentato omicidio, sequestro di persona e porto abusivo di coltello. 14 ottobre, A Cammarata i Carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato Antonino Cutro’, 44 anni, per detenzione a fini di spaccio di stupefacenti. La sua casa e’ stata sotto osservazione, perche’ assuntori di droga sono stati in pellegrinaggio nella zona. Ecco perche’ e’ scattata la perquisizione domiciliare. Ed ecco il malloppo : dentro al ripostiglio 5 panetti di hashish e altro hashish già confezionato in dosi, per un peso complessivo di 700 grammi, 2 bilancini di precisione, e 375 euro in contanti, forse provento dello spaccio. 14 ottobre, I Carabinieri della stazione di Casteltermini hanno arrestato ai domiciliari 3 ventenni abitanti a San Biagio Platani. Carmelo Buccheri, 23 anni, Salvatore La Vardera, 25 anni, e il romeno Andrei Cibotariu Sorin, 25 anni. Nelle campagne di Casteltermini, a bordo di un’automobile Fiat Panda, i 3 della Valle del Platani si sono scontrati con la paletta rossa ad un posto di blocco. Immediate sono state le perquisizioni personali e sul mezzo. Ecco il bottino dell’ intervento : 40 grammi di marijuana e 1 grammo e mezzo di cocaina, il tutto già in dosi confezionate in involucri di carta stagnola. E poi, ancora, tanti attrezzi da scasso, forse utilizzati per compiere furti : martelli, scalpelli, coltelli, accette e tenaglie forzute. 14 ottobre, E’ morto a Roma, vittima di un incidente stradale tra Roma e la localita’ balneare di Ostia, Giuseppe Amico, 29 anni, di Agrigento, poliziotto, del gruppo sportivo Fiamme Oro, in servizio alla Questura di Roma. I genitori, Vincenzo Amico e Anna Mallia, hanno prestato il consenso ai medici per l’espianto degli organi, permettendo cosi’ a 6 persone di beneficiare dell’ atto di generosita’. La salma di Giuseppe Amico e’ stata trasportata ad Agrigento per i funerali che si sono svolti nella chiesa della Provvidenza. 14 ottobre, La Cassazione ha confermato le condanne inflitte in appello a carico di 6 imputati giudicati in ordinario al processo antidroga nell’agrigentino cosiddetto “Capo dei capi”. 6 anni e 6 mesi di reclusione per Alessandro Losi, 36 anni, di Agrigento. 9 mesi per Giancarlo Eduardo Natalello, 34 anni, di Agrigento. 8 mesi a Francesco Farruggia, 37 anni, di Agrigento. 2 anni per Anane Koki, 39 anni, nato in Liberia e da tempo residente ad Agrigento. 4 anni e 6 mesi per Valerio Ciulla, 25 anni, di Porto Empedocle. E 6 anni a Carmelo Scilio, 39 anni, di Catania. 15 ottobre, A Ribera, in contrada Camemi Superiore, lungo la strada che conduce verso Seccagrande, 4 banditi, travisati con dei passamontagna, hanno sorpreso nel sonno una famiglia in una villa e, sotto la minaccia di una pistola, hanno rapinato denaro e oggetti in oro custoditi in cassaforte. I malviventi sono fuggiti a bordo della Bmw dell’imprenditore padrone di casa. Indagano i Carabinieri. 15 ottobre, La Procura della Repubblica di Agrigento ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ad 86 indagati nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Demetra”. Adesso, gli stessi indagati, entro 20 giorni, hanno facolta’ di presentare contro – deduzioni difensive. Secondo gli inquirenti, sarebbero state costituite societa’ fantasma al fine di assumere lavoratori e poi, tramite documenti sanitari firmati da medici compiacenti, sarebbero stati denunciati falsi infortuni sul lavoro traendo poi gli ingiusti profitti previdenziali. Il nome dell’ inchiesta, Demetra, deriva dal nome della prima presunta societa’ fantasma incriminata, cosiddetta infatti Demetra. 15 ottobre, Al Tribunale di Agrigento, il pubblico ministero, Santo Fornasier, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna ad 8 anni di reclusione a carico di Vincenzo Marchese Ragona, 41 anni, di Canicatti’, accusato di molestie sessuali a danno di una bambina di 10 anni. La piccola sarebbe stata adescata dall’uomo, con il pretesto di regalarle giocattoli e dolciumi, nei pressi della sua abitazione, nel quartiere Oltreponte, e sarebbe stata condotta in una casa in campagna alla periferia di Canicatti’. Prossima udienza il 25 novembre quando sara’ la volta delle arringhe difensive. 16 ottobre, Un terreno agricolo confiscato al boss di Cosa nostra agrigentina Giuseppe Falsone, di Campobello di Licata, e’ stato assegnato per fini sociali al Comune di Licata. Il provvedimento e’ stato firmato dal direttore dell’Agenzia nazionale per la gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati, Giuseppe Caruso. Il terreno e’ ampio 10 ettari ed ha un valore commerciale di circa 225mila euro. 16 ottobre, Lungo la strada statale 189 Agrigento – Palermo, i Carabinieri di Lercara Friddi hanno arrestato due giovani agrigentini perche’ sorpresi in possesso di un panetto di hashish che, peraltro, hanno lanciato fuori dall’automobile in prossimita’ del posto di blocco. Si tratta di Roberto Tinervia, 24 anni, ed Alex Montana, 18 anni, entrambi difesi dall’ avvocato Daniele Re. E nel frattempo, il Tribunale di Termini Imerese, in sede di convalida dell’ arresto, ha scarcerato Tinervia e Montana e gli ha imposto l’ obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Direttissima l’ 11 novembre. 16 ottobre, La Procura di Agrigento, tramite il sostituto Giacomo Forte, ha chiesto 7 rinvii a giudizio nell’ ambito di una inchiesta sulla gestione dello stadio comunale di Cattolica Eraclea. Rispondono, a vario titolo, di tentata estorsione, abuso d’ufficio e diffamazione Giuseppe Costanza, 47 anni, Gaspare Tutino, 60 anni, Giuseppe Schembre, 35 anni, Francesco Gambino, 49 anni, Giuseppe Lauricella, 46 anni, Calogero Baldone, 45 anni, e la dirigente dell’ Ufficio tecnico comunale, Valeria Maria Tutino, 35 anni. In sintesi, secondo quanto emerso dalle indagini, il Comune avrebbe concesso contributi ad associazioni sportive gestite da familiari e parenti di dirigenti comunali. Poi, vi sarebbero state minacce e aggressioni verbali per indurre a cedere societa’ sportive e relativi contributi pubblici. La presunta vittima di minacce e tentata estorsione ha denunciato il tutto ai Carabinieri. 16 ottobre, La Procura di Agrigento ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a Giuseppe Tagliavia, 28 anni, di Palermo, ed ai fratelli Stefano e Roberto Fragapane, di 21 e 20 anni, di Agrigento. Risponderanno di sequestro di persona, rapina e violenza sessuale allorche’ lo scorso 25 settembre avrebbero sequestrato, rapinato e violentato una donna sudamericana di 50 anni che abita e si prostituisce nei pressi della stazione ferroviaria centrale ad Agrigento. La donna, dopo quanto subito dentro casa sua, sotto la minaccia di un coltello, ha lanciato l’allarme, e’ stata soccorsa dalla Polizia e trasportata in Ospedale, al San Giovanni di Dio. La refurtiva e’ stata recuperata, tra oggetti in oro, cellulari e un computer. I 3 hanno tentato di vendere i preziosi in un Compro - oro in citta’, dove sono stati notati da un agente fuori servizio. Poi, l’ inseguimento e l’arresto. 16 ottobre, A San Giovanni Gemini i Carabinieri della Compagnia di Cammarata hanno arrestato ai domiciliari in flagranza di reato Andrea Mangiapane, 20 anni, di San Giovanni Gemini, sorpreso in Largo Nazzareno in possesso di 10 grammi di marijuana, gia’ suddivisa in varie dosi confezionate in carta stagnola. Sequestrato anche del denaro, ritenuto provento di spaccio. 17 ottobre, A Palma di Montechiaro, i poliziotti del locale commissariato, agli ordini di Angelo Cavaleri, hanno arrestato Florin Popa, 32 anni, romeno, allorche’, nel centro storico, e’ entrato furtivamente dentro l’abitazione di un’anziana di 76 anni e le ha strappato dal collo una collana d’oro e poi ha rubato altri oggetti, tra cui un orologio e un telefono cellulare. Recuperata la refurtiva tranne, al momento, la collana, del valore di circa 2mila euro. 17 ottobre, A Naro, in via Umberto primo, un attentato intimidatorio è stato compiuto nottetempo a danno del titolare di un panificio di prossima apertura. Ignoti malviventi hanno esploso alcune fucilate contro la saracinesca dell’esercizio commerciale. I carabinieri indagano e non escludono la pista investigativa del racket delle estorsioni. 17 ottobre, La Procura di Agrigento ha disposto il giudizio immediato a carico di Giuseppe Morello, 51 anni, di Naro, che rispondera’ di detenzione illegale di armi e munizioni, tra 2 pistole, 1 fucile da caccia calibro 12, 3 coltelli e 150 cartucce di vario calibro. I difensori dell’imputato hanno a loro volta chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Prima udienza il 13 novembre. 17 ottobre, Gli esiti dell’ autopsia confermano : a Cianciana, Antonio Guida, 85 anni, scoperto cadavere in un dirupo sabato scorso 12 ottobre, è morto a causa di una caduta. Guida lo scorso 2 settembre si e’ avventurato nella zona impervia di Monte Cavallo per raccogliere lumache e sarebbe scivolato a valle. 17 ottobre, I poliziotti del Commissariato Frontiera di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, hanno trasferito in carcere Marco Falzone, 23 anni, di Porto Empedocle, gia’ detenuto ai domiciliari. L’aggravamento della misura cautelare e’ stato deciso dal Tribunale di Agrigento a seguito di numerose violazioni della misura imposta a Falzone, che e’ difeso dall’avvocato Daniele Re. 17 ottobre, Attenzione a quanto scrivete su Facebook. Infatti, la Procura della Repubblica di Agrigento ha disposto la citazione a giudizio di 3 ex studenti di un Istituto scolastico superiore di Agrigento, che risponderanno di diffamazione aggravata allorché hanno insultato una loro insegnante attraverso Facebook. Il reato contestato risale al 2009. Prima udienza il 13 novembre. 19 ottobre, Un asino imbizzarrito ha scalciato ferendo mortalmente l’imprenditore agrigentino Giovanni Alessi, fratello del presidente dell’ Akragas, Silvio. Inutili i soccorsi. Incredibile. E’ stato quasi come un incubo notturno, scatenato dagli sms che si sono susseguiti a raffica per annunciare la morte dell’ amico Giovanni Alessi. E la prima domanda di risposta di tanti è stata : “Giovanni il fratello di Silvio ?”. Sì, Giovanni, imprenditore, è fratello di Silvio, anche lui imprenditore, più conosciuto perché patron storico della “Fiera Mediterranea Expo” a San Leone e adesso presidente e condottiero dell’ Akragas calcio. E Giovanni e Silvio sono fratelli di Marco, editore, fondatore di giornali e siti di informazione on line. La domanda invece meno ricorrente è stata “Giovanni come è morto ?”. Sì, perché quando non si è malati, non si soffre di una patologia in particolare, allora la prima causa di morte che si ipotizza quasi scontata è il malore improvviso, l’ infarto, la crisi cardiaca. E invece no. Sarebbe stato ed è difficile rispondere alla domanda “Giovanni Alessi come è morto ?”, perché quanto accaduto è assurdo, impensabile, irragionevole, eppure è stato così, poco prima della mezzanotte : un asino imbizzarrito ha scalciato, e i calci dell’asino hanno colpito Giovanni Alessi all’addome. Le ferite si sono rivelate incontenibili. Inutili sono stati i soccorsi sul posto, a Realmonte, in contrada Rina, dove Giovanni Alessi, 50 anni di età, ha lavorato insieme alla moglie, amante del giardinaggio, per avviare un Agriturismo nelle campagne in prossimità del mare. Un incidente inconcepibile, inverosimile ma vero, ha stroncato la vita di un uomo di straordinaria volontà, che ha incarnato da sempre l’anima dell’ imprenditore nel sangue, che diversifica. La palestra Body planet, il pub Birdland, in via Giovanni 23esimo ad Agrigento, sono sorti su sua iniziativa, sotto la casa della famiglia Alessi. Poi, i servizi aggiuntivi nella Valle dei Templi, poi i locali a San Leone, adesso l’agriturismo a Realmonte, luogo incantevole e paradossalmente fatale. 19 ottobre, A Lampedusa affiorano altri cadaveri. Sono stati ripescati 3 corpi senza vita. Un uomo e 2 donne. Il corpo recuperato a circa 4 miglia a sud da Lampedusa sarebbe di un uomo vittima del naufragio del 3 ottobre scorso, nei pressi dell’Isola dei Conigli. I cadaveri delle due donne, secondo quanto accertato dal medico legale, sarebbero gia’ in mare da oltre 1 mese. Dunque, si ipotizza che siano vittime di un altro naufragio di cui non si è mai saputo nulla. 19 ottobre, I giudici della Corte d’Assise di Agrigento hanno condannato Akhere Monday, 37 anni, della Sierra Leone, a 3 anni e 2 mesi di reclusione, poi Joy Odianosen, 28 anni, nigeriana, a 1 anno e 6 mesi di carcere. E’ stata assolta Osas Godwin Osaigbovo, 38 anni, anche lei nigeriana. Le due condanne sono state inflitte per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I 3 extracomunitari sono stati accusati di avere gestito un giro di prostituzione con ragazze provenienti dal Niger e dalla Libia, sbarcate clandestinamente e poi costrette a vendere il loro corpo. 19 ottobre, Il processo Self Service, tangenti all’ Ufficio tecnico comunale di Agrigento e irregolarita’ urbanistiche : al Tribunale di Agrigento, in occasione dell’ udienza preliminare, il pubblico ministero, Giacomo Forte, ha chiesto il rinvio a giudizio ordinario degli imputati Salvatore Palumbo, 70 anni, imprenditore, Sebastiano Di Francesco, 53 anni, ex dirigente dell’Utc, Luigi Zicari, 59 anni, funzionario Utc, Pietro Vullo, 42 anni, architetto, Roberto Gallo Afflitto, 42 anni, architetto, Alfonso Vullo, 44 anni, Gerlando Tuttolomondo, 74 anni, imprenditore, e poi, per omissione di controlli su presunti abusi edilizi, Rosario Troisi, 54 anni, vigile urbano, Calogero Albanese, 52 anni, vigile urbano, Massimo Lorgio, 42 anni, Vincenzo Lorgio, 89 anni e Pasqualina Sciarratta, 81 anni. La prima udienza e’ in calendario il 13 novembre. Emanuele Navarra, 63 anni, ha scelto invece di essere giudicato in abbreviato. 19 ottobre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 2 mesi e 20 giorni di reclusione Antonia Galiano, 71 anni, allorche’, nel 2006, negli uffici dell’ Agenzia delle Entrate di Agrigento, al culmine di un litigio con una collega d’ufficio, le lancio’ contro un cestino per la carta. La collega, per schivare l’oggetto, ha sbattuto violentemente una spalla in uno stipite subendo lesioni guaribili in 40 giorni. 19 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo, accogliendo il ricorso degli avvocati Gianfranco Pilato e Di Piazza, ha assolto Angelo Morreale di Grotte dal reato di minaccia grave a danno di Pietro Randazzo, anche lui di Grotte. L’ episodio contestato risale al 2007, a Grotte, e in primo grado, il Tribunale ha condannato a Morreale, adesso invece assolto in Appello per non aver commesso il fatto. 20 ottobre, A Lampedusa ancora morti che riaffiorano a galla. Il corpo di un uomo e di una donna sono stati recuperati dai soccorritori. Il cadavere di lei è stato avvistato da un elicottero della Guardia di Finanza 4 miglia a nord ovest di Lampedusa ed è stato ripescato da una motovedetta della Finanza. Lui invece è stato sollevato a bordo dalla Guardia costiera 4 miglia a sud dell'isola, dopo l’allarme lanciato dalla nave Libra, la stessa che ha trasportato le bare a Porto Empedocle. E’ difficile accertare se si tratti di vittime del 3, dell’ 11 ottobre o di altre sciagure ignote. L’uomo, forse, secondo l’esame medico - legale, sarebbe morto il 3 ottobre. 21 ottobre, Grave incidente a Porto Empedocle. Un bambino di 8 anni è stato aggredito e morso da un cane di razza simile ad un pastore tedesco innanzi alla scuola Vivaldi, in Via dello Sport. Il piccolo è stato subito soccorso e trasportato in Ospedale, dove gli sono state prestate le cure necessarie a fronteggiare diverse gravi ferite tra cui anche un morso in prossimita’ di un occhio. I medici sono impegnati a salvare l’organo. I poliziotti del locale Commissariato, agli ordini di Cesare Castelli, hanno ricercato e poi rintracciato il proprietario del cane. Sono in fase di valutazione le ipotesi di responsabilità, civili e penali, da addebitare al proprietario dell' animale. 21 ottobre, Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, è stato ascoltato come persona offesa dalla Procura di Agrigento nell' ambito dell’ inchiesta per tentativo di estorsione in cui è indagato l'ex consigliere comunale Giuseppe Arnone. Arnone avrebbe pressato su Crocetta per essere inserito nelle liste del Megafono alle scorse elezioni Regionali ad ottobre. Crocetta è stato interrogato dal procuratore capo Renato Di Natale e dall'aggiunto Ignazio Fonzo. Nei prossimi giorni, forse, sara’ ascoltato, come testimone, il senatore Beppe Lumia. 21 ottobre, Ad Agrigento, nella zona industriale, in contrada San Benedetto, all’ interno dello stabilimento Intracarni, ha subito un incendio un furgone con cella frigorifero per il trasporto carni. E le fiamme hanno anche danneggiato un secondo furgone. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento e i Carabinieri. 21 ottobre, E’ stato scarcerato Vincenzo Triassi, 63 anni, di Siculiana, estradato dalla Spagna lo scorso 27 agosto dopo l’arresto nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia “Nuova Alba” sui clan operanti nel litorale di Roma. La scarcerazione e’ stata disposta dai giudici del Tribunale del Riesame di Roma per mancanza di attualità della misura in riferimento all’ ipotesi di reato di associazione mafiosa, e per mancanza di riscontri all’ accusa di traffico di armi. 21 ottobre, Accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Daniele Re, il Tribunale di Sorveglianza di Palermo, presidente Bellet ed a latere Federico Romoli, ha scarcerato Alessandro Caramanno, 35 anni, di Favara. I giudici di Sorveglianza hanno concesso l’affidamento in prova, previsto per i tossicodipendenti dalla cosiddetta legge sugli stupefacenti. Dunque, Caramanno scontera’ i 2 anni di pena residui, per reati contro il patrimonio, nella comunita’ Faro di Messina. 22 ottobre, I Carabinieri della Radiomobile della Compagnia di Cammarata hanno arrestato Salvatore Gramaglia, 24 anni, e Daniele Trameli, 27 anni, entrambi di Porto Empedocle, sorpresi lungo la strada statale 189, nei pressi della zona “Italkali” di Casteltermini, a bordo di una Citroen C3, in possesso di 4 panetti di hashish, nascosti nel vano porta oggetti dell’auto, e per un peso complessivo di circa 250 grammi. Sequestrati anche circa mezzo grammo di cocaina avvolta in carta stagnola e la somma in contanti di 120 euro, forse provento di spaccio. 22 ottobre, La Cassazione ha rigettato i ricorsi ed ha dunque confermato le condanne inflitte a Giovanni Derelitto, Mario Davilla, e Giuseppe Falsone nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Scacco matto. Dichiarati inoltre inammissibili i ricorsi di Pasquale Ciaccio e Giuseppe La Rocca, per i quali le condanne subite in Appello sono altrettanto definitive. In particolare, Pasquale Ciaccio, 45 anni, di Santa Margherita Belice, 12 anni e 8 mesi di carcere. Giuseppe Falsone, 42 anni, di Campobello di Licata, 10 anni e 6 mesi. Giuseppe La Rocca, 57 anni, nato a Caracas e residente a Santa Margherita Belice, 12 anni e 8 mesi. Giovanni Derelitto, 61 anni, di Burgio, 18 anni. E Mario Davilla, 46 anni, di Burgio, 11 anni. 22 ottobre, I Carabinieri della Radiomobile della Compagnia di Licata hanno arrestato in flagranza di reato Giuseppe Sortino, 55 anni, ed i nipoti Francesco e Giuseppe Sortino, di 26 e 25 anni, tutti di Licata, sorpresi a rubare alcune matasse di filo di ferro zincato utilizzato per la costruzione delle reti di sostegno dei vigneti, nel fondo di un imprenditore agricolo del luogo. I Carabinieri hanno sequestrato anche un autocarro dei 3 licatesi, adesso detenuti ai domiciliari. 22 ottobre, A Sciacca i Carabinieri hanno arrestato Giuseppe Navarra, 49 anni, di Sciacca, che scontera’ 1 mese di reclusione perché riconosciuto colpevole di guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti. 22 ottobre, Ad Agrigento, tra San Leone e il Villaggio Peruzzo, lungo il viale Emporium, un panettiere è stato aggredito e scippato del borsello con l’incasso delle attivita’ da un malvivente solitario, a volto scoperto e non armato, che e’ entrato nel panificio e ha aggredito il panettiere strappandogli, al culmine di una violenta colluttazione, il borsello con il bottino per alcune centinaia di euro. Il bandito e’ fuggito a bordo di un’ utilitaria. Indagano i poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento, intervenuti sul posto. 23 ottobre, La Procura di Agrigento ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 31 indagati, quasi tutti di Licata, nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta Totem, contro un presunto business di scommesse illegali. Il 13 marzo scorso sono stati emessi 9 provvedimenti cautelari. La Guardia di Finanza e la Procura di Agrigento hanno sgominato una presunta associazione a delinquere che avrebbe distribuito presso gestori di esercizi pubblici apparecchi del tipo “ totem” che, collegandosi a siti internet privi di concessione, consentono il gioco d’azzardo e le scommesse clandestine, evadendo, tra l’altro, a tassazione ingenti somme di denaro. I reati contestati sono associazione per delinquere, scommesse clandestine ed esercizio abusivo del gioco d’azzardo. 23 ottobre, La Corte dei Conti pretende il conto. Nel mirino dei giudici contabili un ex finanziere accusato di concussione ed una insegnante con titolo falso. Il 3 aprile 2012, al Tribunale di Agrigento ha patteggiato la condanna, a 2 anni di reclusione, Alfonso Sanfilippo, 61 anni, residente a Castrofilippo, accusato di concussione allorchè nel 2005, quando Sanfilippo è stato in servizio presso il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Agrigento, avrebbe preteso e ottenuto la consegna di una somma di denaro, 3 mila euro, e del mobilio da una commerciante di Favara. Alla donna l’uomo avrebbe rivelato che fosse in corso una verifica fiscale e che lui avrebbe potuto evitarle guai. La commerciante, tempo dopo, accertò che non vi sarebbe stata alcuna verifica e denunciò quanto accaduto alla Guardia di Finanza. Alfonso Sanfilippo ha risarcito la favarese. Adesso la Corte dei Conti pretende il conto. Infatti, i giudici contabili hanno condannato il castrofilippese a pagare 6mila euro, quindi il doppio della tangente intascata, più rivalutazione, interessi e spese di giudizio, anche per danno all’ immagine della Guardia di Finanza. Ed ancora la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti ha condannato un’insegnante di sostegno di Agrigento, Maria Clemente, 42 anni, a pagare al ministero dell’Istruzione 51.086 euro, più rivalutazione, interessi legali e spese di giudizio. E i 51mila e 86 euro sono gli stipendi percepiti dal 2000 al 2001 e dal 2007 al 2008 sul fondamento che la donna avesse i titoli. Invece zero titoli, come una volta beffeggiò un allenatore. Il titolo di specializzazione dell’ insegnante, risalente al 1997, concesso dall’ Ente di formazione Anfe e controfirmato dal Provveditorato agli studi, sarebbe falso. E nonostante ciò, sulla base di tale titolo, l’insegnante ha ottenuto l’incarico. Ecco il danno all’Erario. Il Provveditorato agli studi non è stato clemente con la Clemente, perché il Provveditore l’ ha licenziata e l’ha denunciata penalmente. Adesso lo scontrino alla cassa della Corte dei Conti. 23 ottobre, A Palma di Montechiaro, i poliziotti del locale Commissariato, agli ordini di Angelo Cavaleri, hanno denunciato un pensionato, B C sono le iniziali del nome, 66 anni. L’ uomo rispondera’ di minaccia grave allorche’ impugnando una pistola ha minacciato il vicino di casa reo di avere parcheggiato l’ automobile davanti al portone della sua abitazione. L’ arma e’ regolarmente detenuta, pero’ e’ stata sequestrata per la successiva revoca della licenza. 23 ottobre, A Ribera, in via Mascagni, ha subito un incendio un’automobile, un’ Alfa Romeo 147. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del distaccamento di Sciacca. Indagano i Carabinieri della locale Tenenza. 23 ottobre, Un 62enne, Calogero Napoli, sottoposto a stato di fermo, avrebbe sparato su un gruppetto di 5 ragazzi in baldoria nelle campagne di Palma di Montechiaro. Un 17enne e’ morto. Un 22enne e’ ferito alle gambe. Non escluse altre dinamiche. A Palma di Montechiaro è stato ucciso Antonio Morgana, 17 anni. Calogero Paci, 22 anni, è stato ferito, alle gambe. Altri 3 ragazzi sono illesi, sfuggiti alla sparatoria che si è scatenata nelle campagne, tra le contrade Ciotta e Torre di Gaffe. Indagano i poliziotti del Commissariato di Palma, della Squadra mobile di Agrigento, e la Procura. Antonio Morgana, Calogero Paci, e gli altri 3 sono a bordo di una Fiat Uno. I 5 procedono verso contrada Ciotta, e poi stop, una sosta, un luogo tranquillo. I 5 parlottano, scherzano, schiamazzano, come se fossero seduti sulla panchina di una piazza del paese. Poi, è esplosa una raffica di colpi d’arma da fuoco, sparati con una pistola calibro 7.65. L’arma assassina sarebbe stata impugnata da un uomo solitario, capelli brizzolati, oltre 60 anni, e gli occhiali scuri nonostante fosse ormai sera, al buio. I 5 ragazzi, forse, avrebbero deriso e beffeggiato l’uomo anziano, che li avrebbe pregati di non rumoreggiare. Ecco perché lui sarebbe rientrato a casa sua, nella zona, e si sarebbe armato, per la vendetta. Antonio Morgana è stato colpito ad organi vitali, ed è stramazzato a terra. Calogero Paci è stato invece attinto da schegge di proiettili alle gambe. Gli altri 3 sono scappati. Il 60enne li avrebbe inseguiti, scavalcando anche una barriera in cemento, poi ha rinunciato. Morgana e Paci, ancora infuocati dai proiettili, sono stati soccorsi da uno dei 3 amici fuggiti, che li ha caricati in automobile e li ha scaricati a Licata, innanzi all’ ingresso dell’ Ospedale San Giacomo d’Altopasso. Nel frattempo, i poliziotti hanno setacciato il luogo teatro dell’ attentato, alla ricerca dello sparatore. Passi felpati, armi e torce in mano, scavando tra le tenebre, temendo che lui sparasse ancora. Poi, le pattuglie in Commissariato. Le indagini non escludono nessun altro movente. Anzi, l’ ipotesi dell’ anziano sparatore perché infastidito dagli schiamazzi e poi dagli insulti, sarebbe traballante. La zona, impervia e franata, è quasi del tutto disabitata. Le prime case ancora abitate sono a più di 400 metri dal luogo della sparatoria. Perché i 5 ragazzi si sono appartati in un posto così isolato ? A Palma di Montechiaro gli investigatori sospettano che gruppi emergenti, non collegati alla mafia, si sarebbero inseriti nel controllo del racket delle estorsioni, e che per riscuotere il pizzo sarebbero impiegati giovani incensurati e insospettabili. Ancora nel frattempo, i poliziotti della Squadra mobile di Agrigento e del Commissariato di Palma di Montechiaro, su ordine del magistrato titolare dell’ inchiesta, Santo Fornasier, hanno sottoposto a stato di fermo Calogero Napoli, 62 anni, di Palma di Montechiaro, imprenditore, ristoratore. Ancora senza risposta il perché Napoli si sarebbe armato di pistola calibro 7.65 e avrebbe sparato all’impazzata sui cinque ragazzi, Morgana, Paci, altri due palmesi e un marocchino. Forse i 5 sarebbero andati in contrada Ciotta per compiere un furto all’interno di un ristorante della zona, di proprietà di Calogero Napoli, chiuso da anni a seguito di uno smottamento del terreno. E’ probabile che anche altre sere Napoli sia stato nascosto dentro la sua proprietà, perché ha sospettato di tentati furti, e sarebbe stato convinto che i ladri avrebbero riprovato il colpo. 24 ottobre, A Palermo, in Corte d’Appello, in occasione del processo di secondo grado nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia nell’agrigentino cosiddetta Family, la Procura generale ha chiesto la conferma delle condanne subite in primo grado dall’ ex sindaco di Castrofilippo, Salvatore Ippolito, e da Antonino Bartolotta, 80 anni, ritenuto il capomafia del paese. In primo grado Bartolotta e’ stato condannato a 16 anni di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso. Ed Ippolito e’ stato condannato a 12 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. 24 ottobre, Al Tribunale di Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari, Ottavio Mosti, ha condannato ad 1 anno e 10 mesi di reclusione, pena sospesa, l’ architetto Giuseppe Tuzzolino, 33 anni, di Agrigento, arrestato dai Carabinieri lo scorso 3 giugno nell’ ambito di una inchiesta, coordinata dalla Procura di Agrigento, su ipotesi di corruzione, abuso d'ufficio, turbata liberta’ degli incanti, falso e truffa, al Comune di Palma di Montechiaro. Tuzzolino, difeso dagli avvocati Salvatore Pennica ed Alfonso Neri, ha patteggiato la condanna. 24 ottobre, Un barcone di 15 metri con a bordo circa 150 migranti, inizialmente avvistato dalla Guardia di Finanza, é stato raggiunto a 7 miglia a sud di Lampedusa da 2 motovedette della Guardia Costiera. I migranti sono stati trasbordati. Nella zona le condizioni meteomarine sono state pessime, con mare forza 4 e vento di libeccio a 20 nodi. Del barcone si sono accorte le Fiamme gialle impegnate nelle attività di controllo di polizia delle frontiere marittime internazionali. Il peschereccio, a causa delle avverse condizioni del mare, e’ stato in gravi difficoltà. 24 ottobre, Gli agenti della Polizia provinciale di Agrigento, agli ordini di Vincenzo Giglio, hanno denunciato i titolari di un frantoio a Realmonte, allorche’ avrebbero scaricato direttamente in fogna l’ olio di sansa, residuato dalla lavorazione delle olive. Il frantoio è stato posto sotto sequestro cautelare. L’ inquinamento fognario, a danno del depuratore e poi del mare di Realmonte, e’ stato segnalato dall’ associazione ambientalista MareAmico di Claudio Lombardo e da Girgenti Acque. MareAmico ha subito diffuso su Facebook le foto a testimonianza della presenza del liquido nei canali delle acque di scolo. Dopo una settimana di indagini da parte di Polizia provinciale, Carabinieri, tecnici dell’Arpa e del settore Ambiente della Provincia di Agrigento, e’ stata scoperta una conduttura abusiva costruita dai titolari del frantoio. E Claudio Lombardo commenta : “ lo hanno beccato. Ci complimentiamo con la Polizia provinciale di Agrigento che è riuscita ad individuare e sanzionare il frantoio di Realmonte che stava inquinando il mare e ha mandato in tilt il depuratore del paese. Bravi”. 25 ottobre, A Favara, in via Benvenuto Cellini, un’anziana di 96 e la figlia di 69 anni sono state sorprese nel sonno all’ interno della loro abitazione e sono state rapinate da due banditi travisati con dei passamontagna. I malviventi hanno imbavagliato la figlia, ferita ad un labbro, e poi hanno minacciato entrambe con delle forbici perché gli indicassero il posto dei preziosi. I due hanno arraffato alcune banconote per un ammontare di circa 400 euro e sono fuggiti. 25 ottobre, Canale di Sicilia assediato. Oltre 800 migranti clandestini soccorsi nel Canale di Sicilia in 4 interventi. Non si placa il flusso di profughi in viaggio verso le coste siciliane. I primi 400 sono stati soccorsi da due navi della Marina militare impegnate nell'operazione Mare Nostrum. Poi, due motovedette della Guardia costiera salpate da Lampedusa hanno trasbordato 250 persone sollevandole da un barcone in difficoltà a 25 miglia dall'isola. Un pattugliatore d'altura della Guardia Costiera ha soccorso altri 95 eritrei a 103 miglia a sud-est di Lampedusa. Poi, un mercantile battente bandiera panamense, dirottato nella zona dalla sala operativa del Comando generale delle Capitanerie, ha soccorso e trasbordato 80 migranti su un barcone in difficoltà a 110 miglia a sud di Lampedusa. 25 ottobre, Il 12 ottobre del 2012, un incidente mortale lungo la strada statale 123, nei pressi di Canicatti’, dove si sono scontrate una Volkswagen Passat e un’ Alfa Romeo 159, ha provocato la morte dell’ uomo alla guida della Volkswagen, Antonino Orlando, 60 anni, di Campobello di Licata, consulente. Ferito e’ stato l’ uomo al volante dell’ Alfa, Salvatore Montaperto, 46 anni, anche lui di Campobello di Licata. Ebbene, adesso, il Tribunale di Agrigento ha condannato Salvatore Montaperto ad 1 anno e 11 mesi di carcere, pena sospesa, perche’ avrebbe invaso ad elevata velocità la carreggiata opposta, scontrandosi con l’ automobile di Orlando e provocandone la morte. 26 ottobre, Ad Agrigento, al carcere Petrusa, il giudice per le indagini preliminari, Ottavio Mosti, ed il sostituto, Santo Fornasier, hanno interrogato Calogero Napoli, 62 anni, di Palma di Montechiaro, recluso perche’ accusato dell’ omicidio di Antonio Morgana, 17 anni, e del ferimento di Calogero Pace, 22 anni. Calogero Napoli, difeso dagli avvocati Francesco Scopelliti e Giuseppe Fabio Cacciatore, tra l’altro, ha dichiarato : “vi state sbagliando. Io non c’entro nulla con questa storia. La sera di mercoledì scorso, 23 ottobre, giocavo a carte in un bar, insieme ad altri amici, tra le 20 e le 20.30”. Il fermo non è stato convalidato dal Gip. Calogero Napoli è stato scarcerato. 26 ottobre, Nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum, due navi della Marina Militare sono intervenute nel Canale di Sicilia in soccorso a due imbarcazioni con a bordo migranti. La prima e’ stata soccorsa a oltre 100 miglia a sud di Lampedusa. L’ imbarcazione, con a bordo 99 persone tra cui 2 donne e 10 minori, e’ stata alla deriva. I migranti sono stati trasbordati. Un secondo barcone nelle stesse condizioni è stato soccorso a 37 miglia dall’isola. I migranti trasbordati sulla nave della Marina sono stati 219 tra cui 37 bambini e 43 donne. 26 ottobre, Sono state depositate le motivazioni della sentenza del Tribunale di Agrigento, presieduto da Giuseppe Lupo, che ha condannato a 5 anni e 3 mesi di reclusione l’ex sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis. La sentenza, oltre a spiegare le ragioni di alcune riqualificazioni del reato, ha rilevato che una cassetta contenente l’audio – registrazione, in cui si ascolta De Rubeis che ammette di aver intascato tangenti, è stata manipolata. 26 ottobre, Al Tribunale di Sciacca, a conclusione del giudizio abbreviato, e’ stato condannato a 4 anni e 2 mesi di carcere Salvatore Pagano, 36 anni, di Lucca Sicula ma residente a Sciacca, accusato del tentato omicidio di Calogero Mustacchia. Il 2 agosto 2011 Pagano avrebbe colpito alla testa e all’orecchio Mustacchia con una mazza da baseball per futili motivi. Mustacchia si e’ costituito parte civile. 26 ottobre, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, coordinati da Cesare Castelli, indagano perche’ una signora di Lampedusa ha denunciato che un soggetto ignoto, tramite stratagemmi on line, utilizzando la sua identita’, ha stipulato un contratto Sky, e la donna ha ricevuto una bolletta di Sky di oltre mille euro per un servizio mai attivato. Il truffatore rispondera’ penalmente di truffa e sostituzione di persona. 27 ottobre, Ad Agrigento i Carabinieri della Radiomobile hanno arrestato Salvatore Annolino, 25 anni, di Agrigento, per evasione dagli arresti domiciliari allorche’ e’ stato sorpreso fuori dalla propria abitazione alla guida di una Fiat Panda. Annolino ha tentato di depistare fornendo false generalita’. I Carabinieri lo hanno pero’ riconosciuto. Il 25enne e’ risultato inoltre positivo al test dell’ etilometro. Salvatore Annolino e’ ancora detenuto ai domiciliari. 27 ottobre, A Canicatti’ la Polizia indaga a seguito dell’ incendio subito da due automobili, due Fiat Punto, gravemente danneggiate dalle fiamme che si sono scatenate in via Cefalù, nel centro storico. Entrambe le auto sono di proprietà di una donna convivente di un pregiudicato attualmente in carcere per scontare una pena per furto e ricettazione. 28 ottobre, I poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento hanno sventato un attentato incendiario contro ignoti in via Polibio, nella zona a valle di via Manzoni, nel rione Esseneto. Nottetempo, intorno alle ore 3.30, i poliziotti hanno sorpreso due persone accanto a delle automobili sotto una palazzina. Uno e’ fuggito. L’altro è stato bloccato. Sul posto e’ stata scoperta una tanica contenente benzina. 28 ottobre, A Licata i poliziotti del locale Commissariato indagano a seguito di una violenta aggressione che ha subito, alle 5.30 del mattino, un commerciante titolare di un negozio di generi alimentari, E A sono le iniziali del nome, 40 anni, aggredito in via Croce, nei pressi della sua abitazione, da due ignoti incappucciati. L’ uomo è stato soccorso in Ospedale. 29 ottobre, In un terreno a Canicattì scoperto il cadavere dell' imprenditore di Licata, Giovanni Brunetto. La Procura di Agrigento arresta una seconda volta gli indagati Carità e Bianchi. Lo scorso 20 maggio sono stati arrestati. Poi, il 10 giugno sono stati scarcerati dal Tribunale del Riesame di Palermo, che ha confermato gli indizi di colpevolezza ma ha rilevato la non certezza dell’ omicidio, perché il cadavere di Giovanni Brunetto, al 10 giugno, non è stato ancora scoperto, e quindi è stato ipotizzabile anche un suicidio o un allontanamento volontario. Adesso la Procura della Repubblica di Agrigento ha ordinato una seconda volta l’arresto dell’ imprenditore agricolo di Licata, Angelo Carità, 58 anni, e del suo dipendente, Angelo Bianchi, 37 anni, anche lui di Licata. I due sarebbero responsabili dell’ uccisione dell’ imprenditore agricolo, Giovanni Brunetto, 60 anni, di Licata, del quale non vi è stata più nessuna traccia dallo scorso 7 maggio. Brunetto sarebbe stato creditore, di una somma tra i 40 e i 100mila euro, verso Angelo Carità. Il primo prestito risale a 7 anni addietro, quando Carità avrebbe chiesto a Brunetto alcune migliaia di euro per sbloccare un’ eredità, promettendogli anche una percentuale in compenso. Angelo Bianchi sarebbe stato un fiancheggiatore di Carità. I due sono indagati per sequestro di persona, omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Lo scorso 10 maggio, lungo la strada statale 123, tra Canicattì e Campobello di Licata, è stata scoperta parcheggiata in una piazzola di sosta l’ automobile, una Fiat Punto, di Brunetto. L’ imprenditore Giovanni Brunetto avrebbe più volte litigato, anche animatamente, con il suo debitore, Angelo Carità, e l’ultima volta lo scontro si è scatenato la mattina del 7 maggio, innanzi ad un bar a Licata. L'analisi delle celle telefoniche dei cellulari in possesso di Carità e Bianchi ha svelato che, contrariamente a quanto hanno dichiarato, i due il pomeriggio del 7 maggio sono stati nei pressi di Naro, laddove è stata poi scoperta l’automobile di Brunetto. Il secondo ordine di arresto è stato firmato dal procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo, e dal sostituto Salvatore Vella, ed è stato eseguito dai poliziotti del Commissariato di Licata, agli ordini di Giancarlo Consoli, e della Squadra mobile agrigentina, capitanata da Corrado Empoli. Dalle indagini è emerso il cadavere, e quindi la certezza dell’ omicidio, rivendicata dal Tribunale del Riesame di Palermo. Infatti, il corpo senza vita di Giovanni Brunetto è stato recuperato in un terreno agricolo a disposizione di Angelo Carità, a Canicattì, in contrada Casalotti. Il terreno è di proprietà di un avvocato di Canicattì, e Angelo Carità si è occupato di lavori agricoli nello stesso terreno dove, recentemente, sono state compiute intense opere di movimento terra. Ebbene, l’ 11 ottobre il terreno è stato sequestrato, al fine di scavare e scoprire se vi fosse stato seppellito Giovanni Brunetto. Nel frattempo, Angelo Carità si è dileguato, ed è ancora ricercato. Ieri, 28 ottobre, scavando, è stato scoperto un cadavere. Oggi, dopo gli esami di rito, ed il riconoscimento dei figli, vi è la certezza. Il morto è Giovanni Brunetto. 29 ottobre, I poliziotti del Commissariato di Sciacca, agli ordini del dirigente a scavalco, Cesare Castelli, in collaborazione con i colleghi della Digos di Agrigento, diretta da Patrizia Pagano, hanno arrestato ai domiciliari, ed e’ il primo arresto differito in provincia di Agrigento, un tifoso ultras della squadra di calcio del Ribera, Eduardo Bordonaro, 22 anni. Sabato scorso, durante la partita a Sciacca tra lo Sciacca e il Ribera, valida per il campionato di Promozione, il tifoso del Ribera avrebbe lanciato una spranga d’acciaio contro la tribuna dei tifosi dello Sciacca. La spranga ha infranto una parete in plexiglass, e i frammenti hanno colpito al volto un 12enne di Sciacca, soccorso in Ospedale con prognosi di 7 giorni per trauma cranico e una ferita nella parte destra della fronte, con 2 punti di sutura. Il riberese e’ stato incastrato dalle video riprese e dalle foto scattate, nel corso della gara, dagli agenti della polizia scientifica, e grazie alle testimonianze raccolte fra i presenti. 29 ottobre, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Franco Provenzano, ha applicato la pena concordata, con patteggiamento, di 2 anni di reclusione, a Pina Moncada, 43 anni, di Porto Empedocle, imputata nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta “Express courier”. Le indagini hanno svelato e sgominato una presunta rete di spacciatori di stupefacenti operante prevalentemente nel territorio empedoclino. 29 ottobre, Il Tribunale di Agrigento, a seguito degli esiti di una perizia medico - legale appositamente commissionata, ha ritenuto che Calogero Falsone, pastore di Campobello di Licata, fratello del boss di Cosa Nostra Giuseppe, e’ in grado di partecipare al processo, adeguatamente supportato, nonostante le sue condizioni di salute. Calogero Falsone risponde di tentato omicidio ed estorsione ai danni di un pastore romeno. 29 ottobre, A Ravanusa, nella zona industriale, a circa 4 chilometri dal centro abitato, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Salvatore Sirone, 35 anni, di Licata, sorpreso a rubare cavi elettrici in rame dopo avere divelto parte di una recinzione metallica esterna ad un’area dell’ Irsap. L’automobile di Sirone è stata sequestrata. La refurtiva e’ stata restituita al proprietario. Ed a Cattolica Eraclea, in contrada Zubbia, i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Alfonso e Giuseppe Vellenti, padre e figlio, rispettivamente di 50 e 21 anni, di Agrigento, sorpresi a tranciare i fili dell’impianto elettrico della dismessa cantina sociale Primavera. Sequestrati numerosi attrezzi da scasso. 30 ottobre, La Guardia costiera ha soccorso nel Canale di Sicilia 222 migranti. I primi 102, in viaggio dal Gambia, sono stati soccorsi a bordo di un gommone 89 miglia a sud di Lampedusa. Gli altri 120, 96 miglia a sud di Lampedusa, sono stati prima assistiti da un mercantile e poi trasbordati dalla Guardia costiera. 30 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza di primo grado, emessa a conclusione del giudizio abbreviato dal Tribunale di Agrigento, ed ha condannato a 5 anni e 2 mesi di reclusione Giovanni Vernengo, 38 anni, ed a 2 anni e 4 mesi di carcere Antonio La Rosa, 27 anni, entrambi di Palermo. Gli imputati sono i presunti responsabili della rapina alla gioielleria Meli a Palma di Montechiaro perpetrata il 10 giugno del 2011, e che fruttò 680mila euro. 30 ottobre, Ancora inquinamento dei corsi d’acqua agrigentini da residui della lavorazione delle olive nei frantoi che scaricano abusivamente. Gli agenti della Polizia provinciale, agli ordini di Vincenzo Giglio e Salvatore Lombardo, hanno scoperto e bloccato, in flagranza di reato da parte di alcuni operai, uno sversamento, svuotando un’ autocisterna, di acque di vegetazione provenienti da un frantoio nel vallone Caltabellotta, affluente del fiume Verdura, tra Ribera e Caltabellotta. L’ autocisterna e’ stata sequestrata per 12 mesi. Quanto accaduto e’ stato denunciato alla Procura di Sciacca per i provvedimenti di competenza. 30 ottobre, La Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Maria Grazia La Spina, ha annullato la sentenza di primo grado nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga tra Porto Empedocle e dintorni cosiddetta Hardom. Gli imputati detenuti, tranne Giuseppe Grassonelli perche’ condannato a 5 anni di reclusione, sono stati scarcerati e gli e’ stato imposto il divieto di dimora a Porto Empedocle. Il verdetto di primo grado, emesso dal Tribunale di Palermo in abbreviato, sarebbe viziato da un difetto di forma in quanto a 6 condannati sarebbe stata inflitta una condanna per ipotesi di reato contestate in modo generico. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Daniele Re, Antonino e Vincenza Gaziano, Salvatore Collura, Giuseppe Tealdo e Michele Giovinco. 30 ottobre, L’ imprenditore di Licata, Angelo Carità, 58 anni, accompagnato dal proprio avvocato Nino Gaziano, si è costituito al Commissariato di Licata. Carità, insieme ad Angelo Bianchi, 38 anni, anche lui di Licata, è indiziato di aver sequestrato, ucciso ed occultato il cadavere di Giovanni Brunetto, l’ imprenditore licatese scoperto cadavere lo scorso 28 ottobre sepolto in un terreno a Canicatti’. 31 ottobre, La Procura di Agrigento e la Procura militare di Napoli indagano su presunti furti compiuti sulla corvetta Chimera della Marina militare italiana a danno di una trentina di profughi siriani salvati nel Canale di Sicilia, durante la notte tra il 25 e il 26 ottobre. Ignoti avrebbero trafugato nelle buste in cui sono stati custoditi i beni dei profughi, rubando contanti e gioielli per oltre 100 mila euro. I siriani, appena sbarcati a Porto Empedocle, hanno presentato denuncia alla Questura di Agrigento. A bordo della nave, nel corso di una perquisizione ordinata dalla Procura di Agrigento, non è stata scoperta alcuna traccia di cio’ che sarebbe stato rubato. Ecco il racconto dei profughi che sarebbero stati derubati : “ quando ci hanno preso a bordo, i militari, dopo averci soccorso e riscaldato, ci hanno perquisito e passato al metal detector. Ci chiedevano di consegnare loro quello che avevamo addosso, ce l’avrebbero restituito appena sbarcati. Per ognuno di noi c’era un sacchetto con un numero. Ma quando ci hanno fatti scendere dalla nave, il mio sacchetto come molti altri era tagliato ed erano stati portati via quasi tutti i dollari e qualche piccolo oggetto in oro. Dai 3000 ai 5000 dollari a testa, più collane, bracciali e anelli”. 31 ottobre, Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca ha confermato l’arresto, e poi ha scarcerato ed ha imposto l’ obbligo di dimora a Ribera ad Eduardo Bordonaro, 22 anni, di Ribera, il tifoso ultras della squadra di calcio locale che sabato scorso ha lanciato una spranga d’acciaio contro la tribuna dei tifosi dello Sciacca, a Sciacca, ed ha ferito un ragazzino di 12 anni. Inoltre, a Bordonaro e’ stato imposto il Daspo per 5 anni. Dunque, stadio e impianti sportivi vietati per 5 anni al riberese che ogni domenica sara’ costretto a firmare innanzi ai Carabinieri dal decimo al 40esimo minuto di ogni tempo delle partite. 31 ottobre, A Lampedusa e’ approdato un gommone con 170 migranti a bordo. Il natante ha eluso i controlli in mare. I Carabinieri hanno bloccato 121 sedicenti eritrei, compresi 6 minorenni e 23 donne. Circa altri 50 extracomunitari sono stati ricercati sulla terraferma. Nel frattempo, il pattugliatore Cassiopea della Marina Militare ha localizzato nel Canale di Sicilia, a sud di Lampedusa, un’imbarcazione di circa 13 metri con quasi 300 migranti a bordo. Gli immigrati sono stati trasbordati e condotti a terra. 31 ottobre, Lo scorso 20 giugno, al Palazzo di Giustizia di Palermo, i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Rita Fulantelli ed Emanuele Ravaglioli, hanno invocato 370 anni di carcere complessivi a carico di 40 su 41 imputati, come prezzo da pagare per avere tentato di ricostituire la Nuova Cupola agrigentina, dal nome del blitz della Polizia del 26 giugno 2012. Adesso, ha risposto il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Daniela Cardamone. 18 condannati e 23 assolti. Giuseppe Anzalone di Ventimiglia di Sicilia 6 anni e 4 mesi di reclusione. Filippo Azzarello di Ventimiglia di Sicilia assolto. Roberto Belvedere di Agrigento assolto e difeso dall’ avvocato Giovanni Castronovo. Natale Bianchi di Palermo 10 anni e 4 mesi. Antonio Brucculeri di Agrigento 2 anni e 8 mesi. Vincenzo Cacciatore di Agrigento assolto e difeso dall’ avvocato Giovanni Castronovo. Pietro Capraro, 28 anni di età, di Agrigento 9 anni e 4 mesi. Gaspare Carapezza di Agrigento 4 anni. Francesco Paolo Cioffi di Agrigento assolto. Vincenzo Cipolla di San Biagio Platani assolto e difeso dagli avvocati Laura Grado e Giovanni Castronovo. Luca Cosentino di Agrigento 12 anni. Giuseppe Giovanni Faldetta di Casteltermini assolto. Raffaele Faldetta di Casteltermini assolto. Gerlando Fragapane di Santa Elisabetta assolto. Antonino Gagliano, 41 anni di età, di Siculiana, 10 anni e 8 mesi. Antonino Gagliano, 46 anni di età, di Siculiana assolto. Dario Giardina di Agrigento 8 anni e 8 mesi. Gerlando Gibilaro di Agrigento assolto. Salvatore Guarragi di Porto Empedocle assolto. Giuseppe Infantino di Agrigento 14 anni e 4 mesi. Roberto Lampasona di Santa Elisabetta assolto. Antonino Mangione di Agrigento assolto. Rosario Mangione di Agrigento assolto. Salvino Mangione di Agrigento assolto. Stefano Mangione di Raffadali assolto. Antonino Mazza di Palma di Montechiaro assolto. Fabrizio Messina di Porto Empedocle 9 anni. Giovanni Rampello di Agrigento assolto. Francesco Ribisi di Palma di Montechiaro 20 anni. Maurizio Rizzo di Agrigento assolto. Stefano Alessandro Rizzo di Santa Elisabetta assolto. Roberto Romeo di Porto Empedocle 6 anni. Salvatore Russo Fiorino di Raffadali assolto. Maurizio Salemi di Porto Empedocle 2 anni e 8 mesi. Leo Sutera di Sambuca di Sicilia 6 anni, in continuazione con la condanna già subita al processo “Cupola”. Giovanni Tarallo di Santa Elisabetta 20 anni. Giorgio Traina di Porto Empedocle assolto e difeso dagli avvocati Salvatore Collura e Giovanni Castronovo. Alfonso Tuttolomondo di Porto Empedocle 3 anni e 4 mesi. Lucio Francesco Vazzano 6 anni e 4 mesi. Pasquale Vetro di Favara assolto e difeso dall’ avvocato Angelo Nicotra. Antonio Orlando di Baucina 6 anni e 4 mesi. Tre le Parti Civili a cui è stato riconosciuto il risarcimento del danno, da liquidarsi in sede civile, vi è l’imprenditore di Favara, Giuseppe Palumbo Piccionello, titolare della sala giochi Aster a San Leone, bersaglio di attentati intimidatori a colpi d’arma da fuoco, e che si è costituito Parte Civile contro Luca Cosentino, Giovanni Tarallo e Francesco Ribisi. Poi, sono Parte Civile gli imprenditori di Agrigento Angelo e Gerlando Russello, figli del defunto Calogero Russello, e titolari dell’ impresa Ge.An, vittime di una presunta estorsione su lavori pubblici nel palermitano, e che si sono costituiti Parte Civile contro Antonio Orlando. Poi, Alfonsina Drago, titolare della omonima impresa, è Parte Civile contro Pietro Capraro e Natale Bianchi. Poi, sono Parte Civile l’ Ance, l’ Associazione nazionale costruttori edili, ConfIndustria Agrigento, ConfIndustria Centro Sicilia e ConfIndustria Palermo, l’ Associazione antiracket Libere Terre, l’ Associazione nazionale Testimoni di Giustizia, l’ Associazione antiracket Libero Futuro, poi la Fai, che è la Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane, Sos Democrazia, ConfArtigianato Agrigento, Comune di Agrigento, Centro Studi Pio La Torre Palermo, e la Camera di Commercio di Agrigento, difesa e assistita dall’ avvocato Alfonso Neri. 1 novembre, I poliziotti del Commissariato di Sciacca, diretti da Cesare Castelli, hanno denunciato E G, sono le iniziali del nome, 30 anni, di Sciacca, allorche’ avrebbe minacciato con un coltello la sorella. L’arma da taglio è stata sequestrata. 1 novembre, A Racalmuto hanno subito un incendio 4 automobili posteggiate in via Filippo Villa, innanzi alla Villa comunale, una Volkswagen Tuareg e poi una Opel Corsa, una Fiat Uno e una Chevrolet Aveo. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e i Carabinieri che hanno scoperto un bidoncino, contenente ancora tracce di liquido infiammabile. Il proprietario di un’ automobile e’ G M , sono le iniziali del nome, 47 anni, di Racalmuto, impiegato nel settore della salgemma, che nel maggio scorso ha subito l’ incendio di un altro mezzo. 1 novembre, A Canicatti’ la Polizia ha denunciato 4 persone protagoniste di una violenta rissa, scatenata da futili motivi, nella villa comunale, al Viale della Vittoria. Lo zio di 56 anni, il nipote di 21 anni, poi un altro di 21 anni, e un 16enne, tutti di Canicatti’. L’ uomo di 56 anni e’ stato soccorso in Ospedale, dove i medici gli hanno riscontrato la frattura ad un piede. I quattro risponderanno di rissa aggravata dalle lesioni. 1 novembre, A Licata i Carabinieri hanno arrestato Lorenzo Glorioso, 42 anni, imbianchino, sorvegliato speciale, allorche’ e’ stato sorpreso fuori dalla propria abitazione presso un bar tabacchi del centro, dove ha comprato le sigarette, nonostante fosse obbligato a non uscire da casa dalle ore 20 alle 7. 1 novembre, Ad Agrigento, in contrada Maddalusa, i poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle hanno denunciato due persone, uno di Porto Empedocle e l’altro di Realmonte, sorpresi, a seguito di una segnalazione al 113, a bordo di un’automobile ed in possesso, ingiustificato, di grimaldelli e altri attrezzi da scasso. 1 novembre, La Guardia di Finanza di Licata ha multato per 4mila euro il comandante di un motopeschereccio per esercizio di pesca in zona vietata dai regolamenti nazionali e comunitari. L’imbarcazione e’ stata sorpresa in località Punta Tenna. Le Fiamme gialle hanno anche sequestrato una rete a strascico di circa 2 chilometri e vari attrezzi da pesca. 1 novembre, Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, accogliendo quanto richiesto dalla Procura di Agrigento, ha disposto l’archiviazione delle indagini, ritenendo infondata la notizia di reato di appropriazione indebita e di truffa nell’ ambito dell’ inchiesta sulle liquidazioni alla Cassa Edile di Agrigento, a favore dell’ ex segretario provinciale della Cisl, Roberto Migliara, difeso dall’ avvocato Santino Russo. Ad una prima richiesta di archiviazione da parte della Procura si e’ opposta la stessa Cassa Edile, che ha chiesto ulteriori indagini. Ebbene, nonostante le indagini suppletive, non è stata riscontrata alcuna responsabilità a carico di Roberto Migliara, del tutto quindi scagionato. 2 novembre, Altri interventi di soccorso di migranti in viaggio nel Canale di Sicilia nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum. Un pattugliatore della Marina militare ha intercettato e trasbordato 105 migranti, tutti uomini, tra cui 18 minori, sorpresi su un gommone in gravi difficolta’. Ancora la Marina militare ha recuperato a bordo altri 212 migranti, tra cui 21 donne e 17 minori, compresi 3 neonati. 2 novembre, I Carabinieri della stazione di Santa Margherita Belice hanno arrestato il palermitano Gaetano Aiello, 39 anni, perche’ in una birreria a Menfi sarebbe stato responsabile, insieme ad altri fuggiti, di una violenta rissa alimentata dai fumi dell’ alcol. Aiello e’ stato gia’ inseguito dal Tribunale di Palermo con ordinanza di arresto per furto aggravato. 2 novembre, A Palma di Montechiaro i Carabinieri della locale stazione hanno arrestato 5 persone per furto di energia elettrica. Sono ristretti ai domiciliari 5 romeni residenti in via Santa Lucia. Gli indagati sono accusati di essersi collegati abusivamente alla rete elettrica per alimentare le loro abitazioni. 2 novembre, Al Tribunale di Agrigento ha patteggiato la condanna a 2 mesi di reclusione Danilo Marino, 23 anni, di Porto Empedocle, accusato di aver presentato un’autocertificazione tramite cui ha dichiarato falsamente di possedere un titolo di studio al fine di sostenere l’esame per il conseguimento della patente di guida. 3 novembre, I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno arrestato, in flagranza di reato, per tentato omicidio e porto abusivo di armi, Sharma Kawal, 27 anni, originario dell’ Algeria. A Licata, nel quartiere Oltreponte, al bar “Arcobaleno”, il titolare, S A , 55 anni, di Licata, e’ stato aggredito e colpito alla testa con una pietra dall’ algerino, fuggito e poi acciuffato dai Carabinieri, che lo hanno sorpreso in possesso anche di un coltello di genere vietato. 3 novembre, Il flusso migratorio nel Canale di Sicilia e’ inarrestabile. Nel corso delle ultime ore sono stati soccorsi 545 migranti. La nave Sirio della Marina militare ha salvato 93 immigrati a bordo di un barcone in difficoltà, e la nave San Marco è intervenuta prima a favore di 200 migranti, tra cui 21 donne e 21 minori, e poi di altri 214, tra 57 donne e 12 minori. Inoltre, su una barca in vetroresina, 29 siriani, tra cui 6 donne e 6 bambini, hanno tentato di attraversare il Canale di Sicilia ma hanno rischiato il naufragio 40 miglia a sud di Lampedusa. Grazie a una segnalazione satellitare, il gruppo è stato raggiunto e trasbordato da una motovedetta della Guardia Costiera. Infine altri 19 migranti su un gommone sono stati soccorsi poco a largo di Lampedusa dalla Guardia costiera e condotti a terra. 4 novembre, A Joppolo Giancaxio, in provincia di Agrigento, nel corso della cerimonia organizzata in piazza Muglia in occasione della ricorrenza del 4 novembre, un gruppo di bambini si e’ appoggiato a una ringhiera che ha ceduto al peso. Tre bambini sono precipitati da circa tre metri. I feriti, non gravi, sono stati soccorsi in Ospedale. 4 novembre, A Sciacca, in Ospedale, e’ morto, dopo 12 giorni di ricovero, Nicola Campisi, docente universitario in pensione, gia’ alla ribalta della cronaca nazionale per un sequestro di persona subito nel 1975, quando fu costretto tra le mani dei rapitori per circa 2 mesi, e poi fu liberato dietro il pagamento di un riscatto. A Sciacca, in via Campidoglio, Nicola Campisi, intento ad entrare nella sua automobile, e’ stato investito da un’altra automobile pirata. Le telecamere di sorveglianza, forse, consentiranno agli investigatori di scoprire l’ investitore. Nicola Campisi e’ zio di Ignazio Messina, attuale segretario nazionale di Italia dei Valori ed ex sindaco di Sciacca. 4 novembre, A Racalmuto, in via Petrarca, una donna di 45 anni, intenta a raccogliere la biancheria stesa, e’ precipitata dal balcone di casa, da circa 4 metri, perche’ le travi in ferro hanno ceduto e la lastra di marmo è scivolata. La racalmutese e’ stata soccorsa in Ospedale da un’ ambulanza del 118 per varie lesioni subite. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale stazione. 4 novembre, A Realmonte, in contrada Scavuzzo, il Tribunale del Riesame ha disposto ancora una volta il sequestro della casa di riposo per anziani “Casa Messina”, intestata a Maria Cangialosi, 63 anni. La Cassazione ha accolto il ricorso della Procura di Agrigento contro il dissequestro, investendo il Riesame di Palermo che adesso ha disposto il sequestro. Secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza, gli operatori della Casa di riposo avrebbero somministrato farmaci e si sarebbero occupati delle cure degli ospiti senza avere alcun titolo. 4 novembre, A Racalmuto, nel corso del mercato settimanale, 3 extracomunitari nordafricani, 2 uomini e una donna moglie di uno dei 2, sono stati protagonisti di una violenta rissa. I Carabinieri hanno sedato l’azzuffata. I tre sono stati denunciati e soccorsi in Ospedale. 4 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato Francesco Gramaglia, 53 anni, di Porto Empedocle, a 5 mesi e 10 giorni di reclusione, pena sospesa. L’imputato e’ accusato di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. Gramaglia, il 26 marzo del 2011, avrebbe insultato e minacciato due vigilesse che lo hanno multato per divieto di sosta e per avere impedito la sua identificazione. 5 novembre, A Torino e’ stata vittima di un incidente stradale una coppia di anziani coniugi di Agrigento. Si tratta di Calogero Brucceri, 79 anni, e della moglie, Alfonsa Virone, 71 anni. Lungo il tratto compreso tra viale Puglia e strada Settimo, nei pressi di un distributore di carburanti, il figlio della coppia, Marco Brucceri, 42 anni, di Agrigento, al volante di una Fiat Punto, si è schiantato contro un palo dell’illuminazione pubblica. Alfonsa Virone è deceduta sul colpo. Calogero Brucceri è morto poco dopo il ricovero in Ospedale. 5 novembre, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno arrestato ai domiciliari Francesco Cardillo, 22 anni, di Ribera, ed hanno denunciato a piede libero una ragazza di 19 anni di Sciacca, per possesso a fini di spaccio di 50 grammi circa di hashish. I due sono stati sorpresi in piazza Zamenhof a Ribera appena giù dall’autobus proveniente da Palermo. All’interno di una scarpa indossata dalla ragazza, i militari hanno scoperto la droga. 5 novembre, I Carabinieri della Compagnia di Cammarata hanno arrestato ai domiciliari Francesco Orlando, 37 anni, gia’ sorvegliato speciale, allorche’ e’ stato sorpreso al di fuori della propria abitazione a San Giovanni Gemini, dove è obbligato a rientrare entro le ore 18. Peraltro, lo stesso Orlando si e’ intrattenuto, violando la misura preventiva, con un pregiudicato . 5 novembre, A Canicatti’, nottetempo, ignoti banditi hanno forzato una finestra laterale e, tramite un flex, hanno scassinato la cassaforte rubando l’ incasso del fine settimana, circa 10mila euro, del supermercato Giaconia Conad. Indaga la Polizia. 5 novembre, A Siculiana i Carabinieri hanno arrestato Vincenzo Iacono, 36 anni, allorche’ ha violato le prescrizioni che gli sono state imposte dall’ autorita’ giudiziaria dell’ essere costretto in casa dalle ore 20 alle 7. Invece, e’ stato sorpreso durante le stesse ore in strada, in via Canale, nel centro di Siculiana. 6 novembre, Il Tribunale di Caltanissetta, a conclusione del giudizio abbreviato, ha emesso la sentenza nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta “Amicizia”, che si fonda, tra l’altro, su un presunto patto criminale tra le cosche mafiose di Campofranco ed Agrigento, dunque a cavallo tra le province agrigentina e di Caltanissetta. Sono stati inflitti 7 anni di carcere ad Angelo Schillaci, 51 anni, di Campofranco. Poi, 5 anni e 4 mesi al fratello, Alfredo Schillaci, 46 anni. Ad entrambi, oltre che un’ estorsione alla "Gruppo Asfalti" di Giuseppe Pullara, e’ stata contestata anche la detenzione di un fucile e di alcuni candelotti di dinamite custoditi in un canale di scolo nel loro impianto di produzione di calcestruzzo. A Vincenzo Parello, 62 anni, di Favara, sono stati inflitti 6 anni per estorsione. E poi, 1 anno e 1 mese al collaboratore della Giustizia di Campofranco, Maurizio Carrubba, 41 anni. 6 novembre, A Palma di Montechiaro, la Polizia stradale di Agrigento ha sorpreso un ragazzo di 13 anni alla guida di un autocarro Fiat Iveco di 65 quintali come portata utile. I poliziotti hanno denunciato il padre, che ha seguito il figlio a poca distanza alla guida di un furgone Fiat Daily. Gli agenti, agli ordini di Giuseppe Andrea Morreale, hanno anche multato l'uomo per incauto affidamento del mezzo ed hanno sottoposto lo stesso mezzo a fermo amministrativo per 3 mesi. 6 novembre, A Racalmuto, in corso Garibaldi, una banda di malviventi, tramite un foro praticato sulla parete di un immobile confinante, e’ entrata dentro il Banco di Sicilia. Poi, pero’, sono fuggiti senza rubare nulla, forse perche’ intimoriti da rumori e dalla paura di essere scoperti in flagranza. Indagano i Carabinieri. 6 novembre, A Porto Empedocle, in una scuola, un uomo, gia’ sottoposto al divieto di avvicinamento all’ ex moglie, ha aggredito verbalmente la donna che insegna nella scuola, e poi si e’ scagliato contro i colleghi di lei intervenuti per proteggerla. Sul posto e’ intervenuta la Polizia che ha raccolto la denuncia contro l’ uomo sporta dall’ ex moglie e dai colleghi. 6 novembre, Ad Agrigento, al Palazzo di Giustizia, il pubblico ministero, Salvatore Vella, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione a carico dell’ ex consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone, giudicato in abbreviato per calunnia a danno degli esponenti del Partito Democratico Angelo Capodicasa e Giacomo Di Benedetto, difesi dall’ avvocato Nino Gaziano, ed Emilio Messana, difeso dall’ avvocato Alfonso Neri, i quali, secondo Arnone, avrebbero dolosamente falsificato un atto pubblico destinato alle operazioni elettorali all’Assemblea regionale del 13 e 14 aprile 2008. Si tratta dell’ atto di designazione di Vittorio Gambino e Giuseppe Palermo quali rappresentanti di lista del Pd all’ufficio centrale circoscrizionale del 9 aprile 2008. Prossima udienza il 22 gennaio. 7 novembre, La Cassazione annulla senza rinvio le condanne a carico dei proprietari del palazzo Lo Jacono crollato ad Agrigento. Richiesta Parte civile al Gup Mosti. In quel tempo è stato l’ 11 giugno 2011. Al Tribunale di Agrigento sono stati condannati i proprietari del palazzo Lo Jacono, franato meno di 2 mesi addietro, 25 aprile 2011, Pasquetta. Gli imputati subirono 4 mesi di reclusione ciascuno, pena sospesa. Secondo il giudice monocratico che giudicò, Rossella Ferraro, i proprietari sono colpevoli perchè non hanno obbedito ad una ordinanza del sindaco risalente al 2008. Marco Zambuto ha intimato ai privati di recuperare la sicurezza dell’ immobile rimediando alle parti pericolanti. Così non sarebbe stato. Ecco il perchè della responsabilità penale, ribadita anche in requisitoria dal pubblico ministero, Salvatore Caradonna. Non è d’accordo la Cassazione. Infatti, i giudici ermellini hanno accolto le istanze degli avvocati difensori, Santo Lucia da Siculiana e Antonino Casalicchio da Raffadali, e hanno annullato senza rinvio le sentenze di condanna a carico dei 9 proprietari del palazzo : Celestina Alaimo, 48 anni, Maria Lucia Alaimo, 43, Giuseppina Maria Russo, 56, Salvatore Russo, 52, Mario Russo, 47, Gerlando Russo, 60, Filippa Russo, 61, Calogero Russo, 57, e Giuseppina Piscopo, 82 anni. Dunque, adesso al Palazzo di Giustizia in via Mazzini sono sotto processo solo 10 tra amministratori, tecnici e imprenditori per i quali, lo scorso 18 giugno, Ignazio Fonzo e Santo Fornasier hanno invocato il rinvio a giudizio. La prima udienza preliminare, innanzi al giudice Ottavio Mosti, è stata rinviata al prossimo 4 dicembre a causa dell’ impedimento di un difensore, l’avvocato Giuseppe Scozzari. Nel frattempo, Angelo Argento, 63 anni, tramite l’avvocato Alfonso Neri, ha chiesto di costituirsi Parte civile. Argento è proprietario di una casa confinante al Palazzo Lo Jacono e che il crollo del Palazzo Lo Jacono avrebbe reso pericolante. E lui è stato costretto a sgomberare, girovagando tra amici, alberghi e appartamenti in affitto, spendendo tanto denaro, adesso rivendicato dai presunti responsabili. 7 novembre, Scoperto il presunto terzo complice responsabile della rapina culminata nella morte della prostituta colombiana Cindy Vanessa ad Agrigento. Si tratta di un marocchino, Karim Hitani, 22 anni, residente nella zona a valle della stazione ferroviaria di Agrigento, già inquisito per spaccio di sostanze stupefacenti. Karim Hitani dalla notte del 19 ottobre 2012, quando è morta la ragazza di 25 anni, e’ irreperibile ed è attualmente ricercato in tutto il territorio nazionale. Sono invece carcerati e sotto processo gli altri 2 presunti complici dell’ incursione notturna nell’ appartamento della colombiana, in via Damareta : l’algerino Mohamed Juda, 21 anni, e Soufiene Mouzhair, 22 anni, marocchino. 7 novembre, Il Tribunale di Monza, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato all’ergastolo Antonio Giarrana, 30 anni, originario di Canicattì e ravanusano d’adozione, residente a Desio. Giarrana è accusato di omicidio e rapina, insieme ad Antonino Radaelli, 52 anni, di Desio e a Raffaele Petrullo, 34 anni, di Paderno Dugnano, condannati rispettivamente a 18 anni e a 6 anni e 4 mesi di reclusione. La vittima dell’ omicidio contestato è Franca Lo Jacono, 61 anni, consuocera dell’imprenditore di Ravanusa, Paolo Vivacqua, assassinato nel suo ufficio nel novembre 2011. Franca Lo Jacono è stata uccisa a coltellate nel giugno 2012 all’interno della sua automobile nel garage di casa. 7 novembre, I Carabinieri della stazione di Castronovo di Sicilia hanno arrestato Giovanni Marino, 56 anni, di Cammarata, e Giuseppe Pardi, 30 anni, di Campofranco, accusati di tentato furto aggravato allorche’ sono stati sorpresi lungo la strada statale 189, al bivio per Castronovo di Sicilia, intenti a rubare tondini in ferro all’interno di un cantiere allestito per dei lavori di riqualificazione di un tratto di strada. 7 novembre, Al Palazzo di Giustizia di Palermo, innanzi al Giudice per le udienze preliminari, Lorenzo Matassa, hanno invocato, tramite il difensore, l’avvocato Ignazio Valenza, il risarcimento, a carico dell’ imputato, il pentito di Naro, Sardino, di 1 milione e mezzo di euro, con versamento anticipato e subito del 10 per centro, la moglie e i due figli di Angelo Lentini, 43 anni, di Ravanusa, assassinato a Ravanusa il primo giugno 2006. Lo scorso 28 marzo, il pubblico ministero Rita Fulantelli, della Direzione distrettuale antimafia, a conclusione della requisitoria ha chiesto la condanna a 10 anni di reclusione a carico di Giuseppe Sardino, che risponde, in abbreviato, dell’omicidio di Angelo Lentini di Ravanusa e della distruzione del cadavere di Giuseppe Spatazza di Campobello di Licata. Angelo Lentini sarebbe stato punito dal boss Giuseppe Falsone perche’ ritenuto tra gli autori dell’omicidio del suo compaesano Vito Zagarrio. Spatazza, ucciso da Giuseppe Falsone, secondo Sardino e’ stato assassinato per evitare che, eventualmente collaborando con la giustizia, accusasse uno dei componenti del gruppo di fuoco di Falsone. 8 novembre, Arrestato a Lampedusa uno degli organizzatori della traversata mortale del 3 ottobre scorso. E’ un somalo accusato anche di sequestro e stupro. E’ stato riconosciuto nel Centro d’accoglienza di Lampedusa dai migranti sopravvissuti che hanno tentato di linciarlo. Mouhamud Elmi Muhidin, 34 anni di età. Somalo della Somalia. Professione : organizzatore di viaggi di migranti e profughi clandestini. Almeno così è secondo la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ed i poliziotti della Squadra mobile di Agrigento e Palermo, e dello Sco, il Servizio centrale operativo di Roma, che lo hanno arrestato a Lampedusa. Il 34enne africano sarebbe stato uno degli organizzatori della traversata del barcone naufragato lo scorso 3 ottobre a ridosso di Lampedusa. 366 morti. E’ tra le prime volte che investigatori e magistrati si arrampicano e scoprono l’ identità di uno dei capi della organizzazione criminale transnazionale che gestisce i flussi migratori illegali tra il corno d'Africa, il Sahara e la Libia verso le coste della Sicilia, e che ha sede operativa in Libia. Il somalo, componente di un gruppo di miliziani armati, è accusato di numerosi e gravi reati : associazione a delinquere per il favoreggiamento dell’ immigrazione clandestina, il sequestro di persona a fine di estorsione, la tratta di persone e la violenza sessuale. Infatti, le vittime, quasi tutti eritrei partiti dalla Libia, hanno raccontato gli orrori del viaggio : le violenze dei trafficanti e gli abusi sulle donne, testimoniati dai superstiti della strage del 3 ottobre. Inoltre, nel corso delle indagini è stato arrestato un palestinese, perché avrebbe partecipato alla organizzazione di un altro viaggio, di cittadini siriani sbarcati a Lampedusa. 8 novembre, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Giovanni Francolini, ha rinviato a giudizio 13 imputati nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta “Big family”, che il 30 luglio 2012 ha provocato un blitz della Polizia contro un gruppo che sarebbe stato impegnato nel trasporto e nella vendita di cocaina, eroina, hashish e marijuana da Napoli a Ribera. Dunque, prima udienza il prossimo 5 febbraio per Ciretta Veible, 56 anni, Carlo Giardiello, 31 anni, Maria Sedita, 42 anni, Massimo Tabbone, 32 anni, Tiziana Oddo, 29 anni, Giuseppe Failla, 54 anni, Giuseppe Salvatore Failla, 37 anni, Sergio Beniamino, 40 anni, Saverio Franzese, 29 anni, Giancarlo Tomasello, 38 anni, Giuseppe Triassi, 30 anni, Debora Arcadipane, 28 anni, e Pietro Gargano, 54 anni. 8 novembre, Al Palazzo di Giustizia di Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze preliminari, Ottavio Mosti, ha condannato a 5 anni di reclusione Calogero Messina, 27 anni, di Canicattì, ed a 10 mesi il fratello, Vincenzo Messina, 35 anni, arrestati lo scorso 3 febbraio per il tentato omicidio di Gioacchino Diana, 48 anni, titolare di una pizzeria e che, poco prima, avrebbe danneggiato l’automobile di uno dei due fratelli. Il giudice Mosti ha riqualificato il reato di tentato omicidio in minaccia aggravata dall’ uso dell’arma perche’ il fucile a canne mozze sarebbe stato usato solo per intimidire Diana, sparando un colpo in aria ed un altro contro il mezzo del ristoratore. Lo stesso Diana è sotto processo per il danneggiamento dell’ auto dei Messina. 8 novembre, Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Gela, Veronica Vaccaro, ha rinviato a giudizio 4 imputati dell’ incidente sul lavoro che ha provocato la morte di Salvatore Vittorioso, 39 anni, di Licata, operaio della raffineria Agip di Gela, vittima il 29 gennaio del 2009 dell’esplosione di un forno industriale. Si tratta di Jean Joseph Francis Valeri, 57 anni, consigliere delegato e legale rappresentante della raffineria Agip di Gela, Giulio Bonvissuto, 47 anni, responsabile del servizio di prevenzione e protezione, Ezio Vigilante, 44 anni, procuratore speciale responsabile degli impianti della raffineria Agip, e la Eco-Rigen Spa titolare della raffineria Agip di cui è legale rappresentante Jean Joseph Valeri. Prima udienza preliminare il 24 gennaio prossimo. 8 novembre, Ad Agrigento, al Palazzo di Giustizia, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Andrea Maggioni, ha invocato la condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione a carico dell’ ex consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone, giudicato in abbreviato innanzi al Gup, Francesco Provenzano, accusato di corruzione in atti giudiziari. Il pubblico ministero ha chiesto inoltre la condanna ad 1 anno e 10 mesi di carcere per Maria Grazia Di Marco, anche lei imputata. Secondo la Procura “Arnone avrebbe promesso e consegnato denaro ed altre utilità a Maria Grazia Di Marco, mentre era imputato di tentata estorsione e lesioni proprio ai danni della donna davanti al Gup del Tribunale di Agrigento, al fine di ottenere una testimonianza favorevole”. La Di Marco invece è accusata di aver accettato regalie e denaro. 8 novembre, Ad Agrigento, i poliziotti della Squadra Volanti hanno arrestato Daniele Palumbo, 29 anni, di Agrigento, allorché, presumibilmente perché in preda ai fumi dell’ alcol, avrebbe molestato gli avventori di un bar a Fontanelle. I poliziotti, allarmati da una telefonata al 113, sarebbero stati aggrediti da Palumbo che ha resistito all’arresto. 8 novembre, A Ribera una donna residente in via Nasca ha telefonato al 112 ed ha denunciato il tentato furto in casa sua ad opera di due banditi, sorpresi dentro l’abitazione dopo aver forzato l’ ingresso al primo piano, e poi fuggiti. I Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari uno dei due, Bogdanel Asoltanei, 24 anni, romeno, riconosciuto dalla vittima. 8 novembre, I Carabinieri della Tenenza di Favara e le Guardie del Distaccamento Forestale di Agrigento, insieme a medici veterinari dell’Azienda sanitaria locale, hanno compiuto un controllo in un’ abitazione privata nelle campagne di Favara, in contrada “Fontana degli Angeli”, in uso a due favaresi, padre e figlio. Ebbene, la segnalazione che ha provocato il blitz si e’ rivelata fondata. Infatti, sono state scoperte decine di volatili appartenenti a specie protette, 11 reti ed arnesi ritenuti mezzi vietati per la cattura di volatili in natura. Il tutto è stato sequestrato e posto in custodia. I due sono stati denunciati. 8 novembre, A Racalmuto, i Carabinieri, la Polizia municipale, e gli agenti della Polizia provinciale, agli ordini di Vincenzo Giglio, hanno scoperto e sequestrato un’ ampia discarica abusiva, di 5mila metri quadri circa, dove i proprietari, oltre al deposito di inerti anche pericolosi, come amianto, contenitori di olio e fogli di catrame, hanno intrapreso la costruzione di fabbricati abusivi. I proprietari sono stati denunciati, anche per il maltrattamento di animali, allorche’ 8 cani, trattenuti sul posto, sono stati prelevati e affidati al canile in convenzione con il Comune. Per tale ragione i proprietari hanno subito anche una multa di 170 euro. 8 novembre, I Carabinieri della Radiomobile della Compagnia di Canicattì hanno scoperto nel centro storico di Canicattì, nel quartiere “Borgalino”, sotto le lamiere di una recinzione, degli involucri contenenti 42 grammi di eroina, di cui 7 grammi già suddivisi in 25 dosi pronte per essere spacciate, e altri 35 grammi in un unico pezzo ancora da tagliare. La quantità sequestrata di eroina avrebbe consentito di ricavare oltre 150 dosi pronte ad essere immesse nel mercato della droga locale. 9 novembre, Una lettera intimidatoria è stata recapitata alla presidente del Consorzio legalità e sviluppo di Agrigento, Mariagrazia Brandara, che è anche il capo della segreteria tecnica dell'assessore regionale al Territorio ed Ambiente, Mariella Lo Bello. Nella lettera e’ stato scritto : “Ora basta! Siamo solo all'inizio". Brandara, da anni impegnata nella gestione dei beni confiscati alla mafia, ha presentato una denuncia alla Digos di Agrigento. 9 novembre, E’ ricoverata in gravissime condizioni Rosy Comparato, 27 anni, di Palma di Montechiaro, e residente a Ludwigshafen, in Germania, dove lavora da anni e dove e’ stata ferita da 4 colpi di pistola sparati dall’ex fidanzato, un ragazzo di 24 anni, anche lui di Palma di Montechiaro, che si è costituito subito dopo il delitto. 10 novembre, Un agricoltore originario della provincia di Agrigento, Antonino Bilella, 69 anni, di Alessandria della Rocca, è stato arrestato perche’ accusato dell’ omicidio di Francesca Benetti, 55 anni, vedova, originaria della provincia di Milano e residente a Grosseto. Della donna non vi e’ traccia da una settimana. Antonino Bilella e’ il custode della casa in campagna di Francesca Benetti, a Potassa di Gavorrano. L’ agrigentino è indiziato di omicidio volontario e occultamento del cadavere. Il delitto sarebbe maturato per problemi economici e personali. 11 novembre, A Messina, all’ ospedale Policlinico, e’ morto Natale Cipolla, 25 anni, di Favara, vittima di un incidente stradale lo scorso 19 ottobre tra Agrigento e Favara, in contrada Petrusa. Cipolla, a bordo di una moto, si e’ scontrato con un’automobile, ed ha subito numerosi e gravi traumi. E’ stato prima ricoverato ad Agrigento e poi trasferito a Messina. Sulla dinamica dell’ incidente indaga la Procura di Agrigento. 11 novembre, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle e della Squadra mobile di Agrigento, agli ordini di Cesare Castelli e Corrado Empoli, hanno denunciato per possesso di sostanze stupefacenti 12 marinai spagnoli, a bordo del peschereccio “Agriao” ormeggiato nel porto empedoclino. Gli investigatori hanno scoperto e sequestrato 277,29 grammi di hashish. 11 novembre, A Porto Empedocle, nella villetta di Padre Pio, all’ Altipiano Lanterna, una pensionata di 80 anni, con determinazione e coraggio, ha resistito al tentativo di scippo della sua collana da parte di un giovane malvivente, indotto alla fuga a mani vuote. 11 novembre, A Canicattì, in via Piacenza, ha subito un incendio l’automobile di una casalinga, una Lancia Lybra. Indagini in corso. 12 novembre, A Favara, in via Risorgimento, e’ stato scoperto morto Salvatore Russello, 81 anni, di Favara. Sono stati i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento, allarmati dai familiari, dopo avere scassinato la porta d’ingresso, a scoprire il cadavere dell’anziano con il cranio fracassato. Probabilmente, dopo essere caduto a terra, Russello sarebbe riuscito ad alzarsi da terra, bendarsi il capo e coricarsi. Poi la morte. L’anziano in passato è stato ospite della casa di riposo dei Padri Vocazionisti. Carabinieri e Procura hanno disposto ulteriori accertamenti. 12 novembre, I Carabinieri del Reparto Operativo di Agrigento, agli ordini del tenente colonnello Andrea Azzolini, nell’ambito di un’attività di collaborazione con i colleghi del Comando provinciale di Rimini, hanno arrestato Badr Eddine Begdouri, cuoco di 29 anni, originario del Marocco, abitante ad Agrigento. Il cuoco risponde di detenzione di droga a fini di spaccio, ipotesi di reato commessa a Cesena il 18 febbraio 2009. Nell’ ambito della stessa inchiesta sono complessivamente 28 gli indagati, tutti destinatari di misura cautelare. 12 novembre, A San Giovanni Gemini i Carabinieri della Compagnia di Cammarata hanno arrestato un romeno di 42 anni, M I sono le iniziali del nome, perche’ , in preda ai fumi dell’ alcol, ha tentato di aggredire la moglie che è fuggita e si è arrampicata sul tetto di casa. Il romeno ha aggredito un militare che, nel corso della colluttazione, ha subito la distorsione ad un ginocchio con una prognosi di 30 giorni. All’Autorità giudiziaria è stato proposto l’allontanamento dell’ uomo dalla casa coniugale. 12 novembre, A Licata i Carabinieri hanno arrestato Salvatore Sirone, 35 anni, perché, nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari, e’ stato sorpreso fuori dalla propria abitazione senza giustificato motivo, e dunque in violazione della misura cautelare. Sirone, arrestato lo scorso 28 ottobre per furto di cavi elettrici nella zona industriale di Ravanusa, rispondera’ di evasione. 12 novembre, A Calamonaci, in provincia di Agrigento, i Carabinieri hanno sottoposto a stato di fermo due giovani romeni perche’ ritenuti autori di 5 incursioni perpetrate all’interno di altrettante abitazioni nel paese. I ladri hanno rubato soldi, oggetti in oro, generi alimentari e persino indumenti, per alcune migliaia di euro. In alcuni casi i ladri sarebbero entrati nelle case mentre le famiglie dormivano. I malviventi probabilmente hanno utilizzato degli spray anestetizzanti. Si tratta di Dogariu Pavel, 21 anni, e Dogariu Florin, 18 anni. 12 novembre, Controlli anti – contraffazione nell’ agrigentino. La Guardia di Finanza del Comando provinciale di Agrigento, agli ordini di Massimo Sobra’, ha sequestrato oltre 600 pezzi taroccati, tra capi di abbigliamento ed accessori, orologi e cd musicali. Sono state denunciate 9 persone. 12 novembre, A Canicatti’, ignoti malviventi sono entrati dentro la scuola elementare e materna De Amicis, hanno rubato due computer, del valore di 700 euro complessivi, e poi sono stati verosimilmente indotti alla fuga dallo scatto del sistema d’allarme. 13 novembre, Funesto incidente stradale lungo la strada statale 624 Palermo – Sciacca, nei pressi dello svincolo per Giacalone. Si sono scontrate due automobili, una Ford Focus ed una Fiat Punto. Morte 3 donne, un uomo, ed un bambino di 2 anni. Le vittime : a bordo della Ford Focus Alberto Titone che è il bambino di 2 anni, Maria Mergola, 25 anni, madre del piccolo, Rosalia Pilo, 51 anni, nonna del bambino e suocera della donna, tutti di Castelvetrano, in provincia di Trapani, ma residenti a Menfi, in provincia di Agrigento. Il marito di Maria Mergola, Giovanni Titone, 39 anni, è ricoverato in coma all’ Ospedale Villa Sofia di Palermo. Un altro figlio della coppia, Vito, 4 anni, anche lui ferito, è ricoverato all’ Ospedale dei Bambini di Palermo. Nella Fiat Punto sono morti Maria Ciaccio, 71 anni, e il marito Rosario Lo Re, 78 anni, entrambi di Roccamena. Una delle due automobili avrebbe invaso la carreggiata opposta. Sul posto hanno lavorato i Vigili del fuoco ed i Carabinieri della Compagnia di Monreale. I feriti sono stati soccorsi dalle ambulanze del 118. Giovanni Titone, il 39enne residente a Menfi al volante della Ford Focus che si è scontrata con la Fiat Punto lungo la 624 Palermo – Sciacca, è stato alla guida sotto effetto della marijuana. Così è emerso dagli esami tossicologici eseguiti sull'uomo. La Procura di Palermo ha avviato un’inchiesta e ha disposto una consulenza per accertare se l’ incidente che ha provocato 5 morti è stato causato solo dalla pericolosità della strada e dalle condizioni dell'asfalto o se ricorrano delle responsabilità di Giovanni Titone, alla guida dopo avere assunto droghe leggere. Le indagini hanno inoltre svelato che Titone è pregiudicato per spaccio di stupefacenti. 13 novembre, A conclusione delle indagini preliminari, la Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di Giuseppe Mule’, 46 anni, e Giovanni Alotto, 31 anni, di Palma di Montechiaro. I due avrebbero preteso il pizzo dall’ agrigentino Claudio Miceli, titolare dell’omonima farmacia a Palma di Montechiaro, presentandosi come ambasciatori di altri soggetti di Palma di Montechiaro che contano, e affinche’ Miceli pagasse qualcosa per gli amici in galera. Claudio Miceli, lo ricordiamo, il 31 luglio 2012 e’ stato inseguito lungo la statale 115, in direzione Agrigento, da una motocicletta, e dalla stessa moto in corsa, che poi ha desistito dall’ inseguimento, sono stati esplosi due colpi d’arma da fuoco da due persone al momento non identificate. Un proiettile ha forato il cofano e si e’ conficcato poco dietro un sedile dell’ auto di Miceli, ed un altro e’ stato deviato fortunosamente da una sbarra di sostegno al lunotto. 13 novembre, Concluso in Corte d’Assise d’Appello uno stralcio del processo antimafia nell’agrigentino “Grillo”. Confermati 2 ergastoli. Assolto il favarese Fanara. 25 novembre 1995 : Maurizio Di Gati, pentito, racconta che lui come killer, insieme a Pasquale Fanara come palo, e Giulio Albanese come mandante, tenta di uccidere a Favara il bidello Salvatore Salemi. Il 13 giugno 2012 in primo grado Fanara è stato condannato a 11 anni di carcere. Adesso, in Corte d’Assise d’Appello, a Palermo, Pasquale Fanara è stato assolto dall’ accusa del tentato omicidio Salemi. E’ il processo antimafia cosiddetto “Grillo”, frutto delle dichiarazioni dei pentiti Maurizio Di Gati, Luigi Putrone, Alfonso Falzone e Giulio Albanese. Sul tavolo delle imputazioni vi sono 12 omicidi e 6 tentati omicidio, sanguinanti tra le cosche mafiose agrigentine. Ad altri 2 imputati è stato confermato l’ergastolo : Salvatore Fragapane, di Santa Elisabetta, e Josef Focoso, di Realmonte. Confermata la condanna a 30 anni di carcere anche al quarto imputato, Giuseppe Fanara, di Santa Elisabetta. Ecco la raffica degli agguati mortali e falliti svelati da Maurizio Di Gati : 28 aprile 1991 Di Gati procura ai killer la Fiat Uno, e poi l’ ha bruciata, usata per uccidere a Racalmuto Giovanni Borsellino. 21 novembre 1995 Di Gati, insieme a Giuseppe Fanara, uccide a Raffadali Giovanni Iacono. 10 maggio 1995 Di Gati, insieme a Giuseppe Fanara come killer, e Salvatore Fragapane come mandante, uccide a Raffadali Antonino Ferro. 28 agosto 1991 Di Gati, insieme a Giuseppe Fanara e Calogero Castronovo come killers, e Salvatore Fragapane come mandante, uccide a Grotte Pietro Mancuso. 1 novembre 1994 Di Gati, come mandante, uccide a Mons in Belgio Gioacchino Alaimo. 27 ottobre 1997 Di Gati, come mandante, uccide a Racalmuto Calogero Montante. 28 maggio 2004 Di Gati, come mandante e fornitore dell’ arma del delitto, uccide a Favara Calogero Palumbo Piccionello. 6 agosto 2004 Di Gati, come mandante e fornitore dell’ arma del delitto, uccide a Grotte Giuseppe Pappalardo. 2 maggio 1991 Salvatore Fragapane, come mandante e killer, e Calogero Castronovo, come killer, uccidono ad Agrigento Carmelo Allegro e Giovanni Lombardo. 31 ottobre 1991 Joseph Focoso uccide a Naro Diego Ingaglio e la vittima innocente Calogero Agnello, ferisce Pietro Ingaglio e tenta di uccidere Antonino Ingaglio. L’ 1 giugno 1992 Salvatore Fragapane come mandante, Giuseppe Fanara e Calogero Castronovo come killers, uccidono a Favara Francesco Agrò. 13 novembre, A Canicattì, in via Roma, 3 banditi, a volto scoperto e apparentemente senza armi, hanno rapinato l’ Agenzia della banca San Francesco. I 3 hanno minacciato il personale e hanno ottenuto la consegna di tutto il contante custodito in cassa. Il bottino ammonterebbe a circa 40mila euro. 13 novembre, Ad Agrigento la Polizia municipale ha multato, ritirato la patente e denunciato un uomo di 48 anni, A S le iniziali del nome, di Agrigento, perche’ ubriaco, con un tasso di alcol nel sangue 6 volte superiore al consentito, si e’ addormentato letteralmente in automobile bloccando il traffico al Viale della Vittoria. 13 novembre, A Campobello di Licata i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari in flagranza di reato Enzo Pirillo, 23 anni, di Campobello di Licata, sorpreso a bordo della sua automobile in possesso di 30,5 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e 390 euro, forse provento dell’ attivita’ di spaccio. 13 novembre, A Naro, i Carabinieri delle stazioni di Naro e Ravanusa hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza di reato, 4 quarantenni, i fratelli Angelo e Vincenzo Barbera, poi Pietro Aprile e Angelo Trupia, sorpresi a rubare uva da tavola all’interno di un vigneto della zona. A bordo di una Fiat Punto sono state recuperate 12 cassette d’uva, e su una Lancia Y, inseguita e bloccata, altre 8 casse d’uva. 14 novembre, A Sambuca di Sicilia, i Carabinieri hanno arrestato Pellegrino Grisafi, 49 anni, di Sambuca, che scontera’ la residua pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione per il reato di usura risalente al 2001. Grisafi e’ recluso ai domiciliari. 14 novembre, A Campobello di Licata i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari in flagranza di reato Enzo Pirillo, 23 anni, di Campobello di Licata, sorpreso a bordo della sua automobile in possesso di 30,5 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e 390 euro, forse provento dell’ attivita’ di spaccio. 14 novembre, A Naro, i Carabinieri delle stazioni di Naro e Ravanusa hanno arrestato ai domiciliari, in flagranza di reato, 4 quarantenni, i fratelli Angelo e Vincenzo Barbera, poi Pietro Aprile e Angelo Trupia, sorpresi a rubare uva da tavola all’interno di un vigneto della zona. A bordo di una Fiat Punto sono state recuperate 12 cassette d’uva, e su una Lancia Y, inseguita e bloccata, altre 8 casse d’uva. 14 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 7 mesi di reclusione Stefano Lauricella, 59 anni, ed a 15 giorni di detenzione il figlio Domenico, 30 anni, entrambi di Palma di Montechiaro, accusati di detenzione illegale di armi e omessa comunicazione di trasferimento di armi. Si tratta di 2 fucili, 82 cartucce calibro 12 e 4 cartucce dello stesso calibro. 14 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha aggravato la misura cautelare e ha arrestato ai domiciliari Francesco Epifanio Tarallo, 42 anni, di Raffadali, imprenditore, destinatario lo scorso 17 luglio della misura cautelare del divieto di avvicinamento all’ex moglie per presunti maltrattamenti. Il 4 novembre scorso, Tarallo si sarebbe recato in una scuola a Porto Empedocle dove la donna insegna, e avrebbe tentato di aggredire l’ ex moglie. 14 novembre, Il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Cinzia Alcamo, ha assolto 4 Carabinieri dall’ accusa di lesioni personali aggravate a danno di un tunisino appena arrestato per spaccio di droga e condotto in Caserma. Il maresciallo Gerlando Fiorentino ed i carabinieri Giovanni Di Pasquale, Carmine Cristiano e Rocco Natale, tutti in servizio presso la Tenenza di Ribera il 29 luglio del 2010, giorno del presunto pestaggio, sono stati accusati dal tunisino Moez Jedi, poi condannato per spaccio di stupefacenti. 14 novembre, A Porto Empedocle, in contrada Vincenzella, un anziano di 83 anni è stato scoperto gravemente ferito, privo di sensi, in una chiazza di sangue, sul pavimento di casa, dai poliziotti e dai vigili del fuoco, allarmati dall’ infermiera che ogni giorno sottopone l’ uomo all’ insulina. Il pensionato e’ stato soccorso in Ospedale, dove e’ morto 6 ore dopo il ricovero. Indagini in corso. Privilegiata è l’ ipotesi della caduta accidentale, e quindi dell’ incidente domestico. 14 novembre, Al Palazzo di Giustizia di Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Ottavio Mosti, ha condannato a 2 anni di reclusione l’ imprenditore agrigentino Emanuele Navarra, 63 anni, imputato nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Self Service”, contro presunte tangenti e favoritismi ruotanti intorno all’ Ufficio tecnico comunale di Agrigento. Sono stati rinviati a giudizio gli altri imputati che saranno processati con il rito ordinario in prima udienza il prossimo 12 marzo. 14 novembre, Al Palazzo di Giustizia di Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari, Ottavio Mosti, ha condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione Giuseppe Morello, 51 anni, di Naro, arrestato dalla Guardia di Finanza lo scorso 15 aprile perché sorpreso in possesso, tra l’abitazione e un fabbricato rurale, di un mini arsenale : 2 pistole, una smith and wesson calibro 38 ed una semiautomatica di produzione cecoslovacca, entrambe con matricola abrasa. Poi, un fucile da caccia calibro 12, denunciato ma detenuto in luogo diverso dal dichiarato. E poi, oltre 150 cartucce di vario calibro e 3 coltelli non denunciati. 15 novembre, Al Palazzo di giustizia di Palermo, a conclusione del giudizio abbreviato, il Giudice per le udienze preliminari, Luigi Petrucci, ha assolto il maresciallo dei carabinieri, Carmine Antonio Melillo, 52 anni, imputato di avere, durante il servizio alla Compagnia di Sciacca, rivelato dettagli e intercettazioni in corso su un’inchiesta antimafia a carico delle cosche di Sciacca. L’inchiesta è scaturita dalle dichiarazioni del pentito di Sambuca di Sicilia, Calogero Rizzuto, presunto destinatario della soffiata. Il maresciallo Melillo è stato assolto dall’accusa di favoreggiamento personale aggravato dall’avere favorito l’associazione mafiosa. 15 novembre, La Cassazione ha rigettato il ricorso d’Appello e dunque e’ stata confermata, ed e’ quindi definitiva, la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Palermo che il 29 giugno 2012 ha condannato gli assassini di Michele Cangialosi, l'operaio di Sciacca, di 30 anni, ucciso barbaramente e poi sepolto in campagna, a pochi chilometri dal centro abitato, la notte tra il 20 e il 21 aprile del 2009. 30 anni di reclusione ciascuno alla moglie della vittima, Celeste Sajeva, al suo amante Nicola Piazza, ed al complice Paolo Naro, tutti e tre di Sciacca. Oltre al carcere, è definitiva anche la condanna al risarcimento del danno in misura di 100 mila euro complessivi per i genitori della vittima, e 25 mila euro ciascuno per i tre fratelli di Michele Cangialosi. 15 novembre, A Cattolica Eraclea 85enne derubata, ferita alla testa e poi morta. La badante, già assolta in primo grado, è stata condannata in Appello solo per furto. Lei è badante, e bada a lei. Lei ha 62 anni, e lei 85 anni. Lei si accorge che lei preleva dalla Posta 30mila euro. Lei colpisce lei alla testa e le rapina i soldi. Poi denuncia: “ è caduta”. Lei muore. Lei è stata arrestata dai Carabinieri e dalla Procura di Agrigento, il 27 maggio 2010. Lei è Santa Mulone, di Cattolica Eraclea. La pensionata morta è Anna Fasulo, anche lei cattolicese. Anna Fasulo nasconde i 30 mila euro dentro una cassetta nel vano doccia. La chiave è in un borsello, sempre a tracollo dell’anziana. Il pomeriggio del 20 marzo 2010 Santa Mulone avrebbe afferrato un arnese e lo avrebbe scagliato sulla testa della 85enne, sorpresa alle spalle, a bruciapelo. La badante tramortisce la vecchietta. Poi le ruba la chiave ed i 30mila euro. Poi Santa Mulone denuncia : “si è ferita, è caduta a terra”. Anna Fasulo è morta il 16 aprile. Però, prima di morire, ha accusato la badante : “ma quale caduta. Non è vero. E’ stata lei. Santa Mulone mi ha colpita”. Il 30 novembre 2011 il Tribunale di Agrigento, presieduto da Franco Messina, ha assolto Santa Mulone. Secondo una consulenza medica, la morte di Anna Fasulo non è stata provocata dal colpo alla testa. La Procura di Agrigento, tramite Ignazio Fonzo e Luca Sciarretta, ha presentato ricorso contro l’ assoluzione. Lo scorso 27 settembre, in Appello, la Procura generale di Palermo ha invocato ai giudici la condanna di Santa Mulone a 7 anni di carcere, per rapina aggravata e lesioni personali aggravate. E adesso la Corte d’ Appello ha condannato la badante, difesa dagli avvocati Salvatore Salvago e Santo Lucia, a 2 anni di reclusione solo per furto, 500 euro di multa e al pagamento di una provvisionale di 30mila euro ai familiari della vittima, che sono la figlia e il genero di Anna Fasulo. 15 novembre, Ad un posto di blocco lungo la statale 189 Agrigento – Palermo, nei pressi di Lercara Friddi, i Carabinieri della Compagnia di Cammarata hanno arrestato Zivan Pavlovic, 36 anni, e Pavle Simic, 30 anni, entrambi serbi residenti a Palermo. I due hanno forzato l’ alt, sono fuggiti, sono stati inseguiti, anche dai Carabinieri di Lercara, e poi sono stati catturati, al culmine di un inseguimento proseguito a piedi nelle campagne. A bordo della Fiat Croma dei due serbi, già destinatari di un decreto di espulsione, sono stati scoperti un televisore di ultima generazione, soldi in contanti ed alcuni preziosi in oro, tra cui una fede nuziale. Il tutto sarebbe stato rubato a Raffadali, in provincia di Agrigento. La refurtiva è stata restituita ai proprietari. 15 novembre, I fratelli Diego ed Ignazio Agro’, 66 e 74 anni, di Racalmuto, commercianti di olio ed imprenditori sono stati arrestati il 30 luglio del 2007 nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta ‘’ Domino 2 ‘’. Poi sono stati condannati all’ergastolo perche’ presunti mandanti dell’omicidio di Mariano Mancuso, un commerciante di Milena ucciso ad Aragona il 23 settembre del 1992. La Cassazione pero’ ha annullato con rinvio la sentenza di condanna. Adesso, in occasione del secondo processo d’Appello, il Procuratore generale ha invocato la condanna all’ergastolo a carico di entrambi i fratello Agro’. Prossime udienze, per arringhe difensive e sentenza, il 21, 26 e 28 novembre. 15 novembre, A Canicattì, ignoti malviventi hanno imperversato in via Allende, negli uffici comunali distaccati. Hanno forzato una finestra e hanno rubato alcuni monitor, un computer e le monete contenute in un distributore di alimenti e bevande. Indagini in corso. 15 novembre, A Canicattì il Tribunale di Agrigento ha imposto l’ obbligo di dimora ad un uomo di 37 anni, M M sono le iniziali del nome, accusato di estorcere, anche usando violenza, denaro a commercianti e cittadini. Alcune vittime lo hanno denunciato. 16 novembre, Il Tribunale di Sciacca ha condannato ad 1 anno e 10 mesi di reclusione, pena concordata e sospesa, Eduardo Bordonaro, 22 anni, di Ribera, il tifoso ultras della locale squadra di calcio arrestato lo scorso 29 ottobre, e poi scarcerato con obbligo di dimora a Ribera e 5 anni di Daspo, allorché, durante la partita a Sciacca tra lo Sciacca e il Ribera, valida per il campionato di Promozione, il tifoso del Ribera avrebbe lanciato una spranga d’acciaio contro la tribuna dei tifosi dello Sciacca. La spranga ha infranto una parete in plexiglass, e i frammenti hanno colpito al volto un 12enne di Sciacca, soccorso in Ospedale con prognosi di 7 giorni per trauma cranico e una ferita nella parte destra della fronte, con 2 punti di sutura. 16 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato ad 1 anno e 2 mesi di reclusione Angelo Comparato, 50 anni, di Licata, accusato dei reati di resistenza, minacce e oltraggio a Pubblico ufficiale allorche’ nel corso di un controllo è stato sorpreso alla guida senza patente, non ha mostrato i documenti ed ha minacciato e offeso gli agenti e Giovannella Incorvaia, 50 anni, attuale comandante della Polizia Municipale del Comune di Licata. 16 novembre, Su ordine del Tribunale di Sorveglianza di Palermo, a Racalmuto i Carabinieri hanno arrestato Giuseppe Lo Cicero, 35 anni, gia’ detenuto ai domiciliari, perche’ accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nell’ ambito dell’ inchiesta antidroga cosiddetta “Panis”. Ancora a Racalmuto i Carabinieri hanno arrestato Gioacchino Emmanuele, 48 anni, sorvegliato speciale, accusato di evasione perché evaso dalla detenzione domiciliare, a cui è stato sottoposto, il 30 novembre 2010. 18 novembre, Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Michele Contini, accogliendo le istanze di riqualificazione di reato, dal reato di ricettazione, presentate dagli avvocati Giuseppe Zucchetto e Giacomo La Russa, difensori di due empedoclini, ha emesso sentenza di non doversi procedere contro i due per estinzione del reato riqualificato per intervenuta prescrizione. Uno si e’ impossessato di un telefono cellulare trovato nella zona lidi a Porto Empedocle e lo ha donato al suo amico. Il proprietario, dopo avere smarrito il telefono, ha presentato denuncia alle Forze dell’Ordine che sono risalite all’utilizzatore. 18 novembre, Ad Agrigento, a Porta di Ponte, le fiamme, verosimilmente dolose, hanno bruciato una parte di una tenda antistante un bar della zona. Il tempestivo intervento dei Vigili del fuoco e dei proprietari ha scongiurato danni gravi. Ancora ad Agrigento, in via Gaglio, nei pressi dello stadio Esseneto, un incendio ha gravemente danneggiato la Fiat Multipla di un operaio di 56 anni, di Agrigento. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e i Carabinieri. 18 novembre, A Porto Empedocle i poliziotti del Commissariato, agli ordini di Cesare Castelli, hanno denunciato un uomo di 45 anni e il figlio di 18 anni, entrambi empedoclini, perche’ hanno picchiato un tunisino di 52 anni, soccorso in ospedale, reo di avere difeso una donna bulgara di 45 anni, convivente dell’ empedoclino e che per sfuggire all’ aggressione di lui si e’ riparata in casa del tunisino che convive con una donna dell’ est Europa, una 50enne amica della bulgara. 18 novembre, Al Palazzo di Giustizia di Agrigento, ha patteggiato la condanna a 8 mesi di reclusione Enzo Pirillo, 23 anni, di Ravanusa, arrestato in flagranza di reato dai carabinieri della stazione di Campobello di Licata lo scorso 13 novembre perche’ sorpreso a bordo della sua automobile in possesso di 30,5 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e 390 euro, forse provento dell’ attivita’ di spaccio. 18 novembre, I Carabinieri di Ribera e Calamonaci hanno arrestato, ai domiciliari, in flagranza di reato per furto aggravato Pietro Algeri, 30 anni, e Gianluca Calaiò, 20 anni, entrambi di Palermo. I due sono stati sorpresi all’interno dell’isola ecologica della società Sogeir, in via Canale a Ribera, intenti a caricare a bordo di un autocarro vario materiale ferroso ed elettrodomestici dismessi. Sequestrati anche attrezzi da scasso. 18 novembre, A circa 60 miglia a sud est di Lampedusa, la Guardia costiera ha soccorso e tratto in salvo 61 migranti di provenienza subsahariana, a bordo di un gommone alla deriva, e che hanno lanciato l’allarme con un telefono satellitare. I migranti sono stati trasbordati. 18 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato, pena concordata, ad 8 mesi di reclusione ciascuno, Giuseppe Tricioli, 19 anni, e Agostino Carmelo Lombardo, 20 anni, entrambi di Canicattì, accusati di avere aggredito e colpito con delle forbici due fratelli romeni al culmine di una rissa, a Canicattì, il 24 luglio scorso. 18 novembre, A Canicattì, in via Gaeta, un malvivente ha scassinato l’ingresso ed e’ entrato dentro l’abitazione di una suora canicattinese di 68 anni che e’ stata minacciata e costretta a consegnare del denaro, alcune centinaia di euro. Poi il bandito è fuggito. 18 novembre, A Palma di Montechiaro la Polizia ha denunciato alla Procura per procurato allarme una casalinga di 36 anni, G M sono le iniziali del nome, che ha telefonato ai Vigili del fuoco segnalando falsamente che fosse in corso un violento incendio a danno di un’automobile. La donna è stata incastrata dal suo numero di cellulare registrato al centralino dei Vigili del fuoco. 18 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 4 mesi di reclusione per minacce aggravate Antonino Sferlazza, 70 anni, di Licata, pensionato, perché a Licata, in un circolo sportivo, durante la trasmissione di una partita di serie A, avrebbe minacciato il titolare del circolo con una pistola rivelatasi poi giocattolo. 18 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha assolto Antonino Lazzara, di Favara, ed ha condannato a 8 mesi di reclusione L V, sono le iniziali del nome, anche lui di Favara. I due sono stati accusati di furto aggravato per avere manomesso e forzato la cassetta della posta di un noto avvocato di Agrigento rubando il contenuto, tra cui una busta con del denaro contante destinato allo stesso legale. 18 novembre, I Carabinieri della Tenenza di Ribera hanno arrestato ai domiciliari Angelo Caramanno, 46 anni, di Ribera, che scontera’ una residua pena detentiva di 9 mesi e 26 giorni per guida senza patente, che gli e’ stata revocata il 9 agosto del 2011, e per avere violato più volte gli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. 18 novembre, I Carabinieri di Menfi hanno arrestato ai domiciliari un 50enne, di Menfi, responsabile di atti osceni in luogo pubblico in presenza di 2 minorenni, reato commesso il 2 settembre scorso. 19 novembre, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca e della Compagnia di San Donato Milanese hanno arrestato 7 persone dell’ Est Europa, verosimilmente slavi di etnia rom, accusati, a vario titolo, di rapina in abitazione aggravata dall’uso delle armi e detenzione abusiva e ricettazione di arma comune da sparo. Gli indagati rispondono di una rapina in villa lo scorso 13 ottobre a danno di un noto imprenditore a Ribera. Armati di pistola e bastone sono entrati in casa, hanno picchiato l’uomo, e hanno sparato colpi di pistola a scopo intimidatorio. Hanno rubato monili in oro ed un’automobile per fuggire. Al casello di Milano Sud, in fuga verso la Serbia, i fuggitivi sono stati intercettati, inseguiti, hanno gettato a terra una pistola Beretta calibro 9 per 21 rubata in provincia di Enna, e poi sono stati catturati. 19 novembre, L’ inchiesta Hiram : mafia e massoneria deviata per pilotare e insabbiare i processi in Cassazione. Sentenza di assoluzione confermata in Appello. Il 12 ottobre 2010 i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia hanno invocato al Tribunale di Palermo la condanna degli imputati. Il 2 dicembre 2010, la sezione del Tribunale presieduta da Raimondo Lo Forti, dopo 7 ore di Camera di Consiglio, ha risposto no e ha assolto gli imputati in riferimento al secondo comma dell’articolo 530 del codice penale, quindi l’insufficienza di prove. Poi, il copione si è ripetuto in Appello. Il 9 ottobre scorso la Procura generale ha ribadito : 5 anni di reclusione a carico dell’ imprenditore mazarese Michele Accomando, 4 anni per il ginecologo palermitano Renato Gioacchino De Gregorio, 12 anni per l’imprenditore agrigentino Calogero Licata, 6 anni e 6 mesi per l’impiegato della Cassazione Guido Peparaio, e 6 anni per l’imprenditore Nicolò Sorrentino, marsalese originario di Realmonte. La Corte d’Appello ha risposto una seconda volta no. E ha confermato la sentenza di assoluzione emessa in primo grado. Dunque, tra gli indagati e poi imputati il solo condannato è, al momento, il presunto massone Rodolfo Grancini, originario di Orvieto, condannato in abbreviato il 6 maggio 2010 a 6 anni e 6 mesi di reclusione. Quindi, è quasi del tutto naufragata l’ inchiesta cosiddetta “Hiram”, contro un presunto incrocio di interessi tra mafia e massoneria deviata al fine di pilotare ed insabbiare i processi in Cassazione. Il 17 giugno 2008 furono 8 gli arresti ad opera della Procura di Palermo e dei Carabinieri di tre province, Palermo, Agrigento e Trapani. Infatti, le indagini sono state frutto di accertamenti sulle famiglie mafiose di Mazara del Vallo e Castelvetrano. E i destinatari che avrebbero beneficiato dei procedimenti pilotati e insabbiati in Cassazione sarebbero stati esponenti mafiosi a cavallo delle tre province. E la prima scintilla che ha infuocato l’attenzione degli investigatori sono state le intercettazioni telefoniche nel trapanese : “bisogna dare una mano a un "amico" di Mazara: Giovanbattista Agate, fratello del boss Mariano Agate”. Infatti, Giovanbattista Agate è stato condannato per appropriazione indebita al fine di agevolare Cosa nostra. Il ricorso in Cassazione contro la condanna avrebbe dovuto dormire tra gli scaffali della Suprema Corte, in attesa della prescrizione. E gli amici avrebbero dovuto addormentarlo. Il mutuo soccorso. L’ aiuto reciproco. E’ mafia o è massoneria ? Secondo i giudici di Palermo non è nulla, per insufficienza di prove. 19 novembre, La Corte d’Appello di Palermo ha ridotto da 12 a 10 mesi di reclusione ciascuno le condanne inflitte in primo grado ad Antonio Zelanda e Giampietro Ganci, dipendenti dell’impresa Albesco, imputati di omicidio colposo al processo scaturito dall’ incidente sul lavoro, nel corso di opere fognarie ed idriche, a Sciacca, il 3 dicembre del 2008, che ha provocato la morte dell’operaio Accursio La Bella, 35 anni. Il Tribunale civile quantificherà l’entità del risarcimento che i due imputati pagheranno alle parti civili costituite in giudizio. 19 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 2 anni di reclusione ciascuno Nicolò Curella, presidente della Banca popolare Sant’Angelo, e Mauro Leonardi, direttore della Leasing Group Sicilia. Poi, Giuseppe Bruccoleri a 2 anni e 2 mesi, e Calogero Bruccoleri a 2 anni e 4 mesi, entrambi titolari dell’impresa Iaces e di altre società parte del Gruppo Bruccoleri. E poi, Carmela Saieva a 2 anni e 1 mese di reclusione. Le pene sono state sospese o condonate. Assolto Michelangelo Palumbo, socio amministratore delle società del Gruppo Bruccoleri. L’accusa contestata è bancarotta fraudolenta in concorso in riferimento ad operazioni finanziarie che sarebbero servite solo per sottrarre fondi ai creditori. 19 novembre, Ad Agrigento, a San Leone, lungo il viale Viareggio, due banditi, travisati con una calzamaglia e armati di taglierini, hanno rapinato una tabaccheria – edicola. Il bottino ammonta a circa 300 euro, l’ incasso della giornata. I due sono fuggiti a bordo di un’automobile. 19 novembre, I Carabinieri della stazione di Cianciana hanno denunciato alla Procura di Sciacca S D ed L M A , sono le iniziali dei nomi, rispettivamente di 61 e 54 anni, sorpresi all’interno di un panificio intenti a danneggiarlo tramite l’ otturazione della canna fumaria del forno usando 3 sacchi di gesso, una scala e altri attrezzi. Il titolare del panificio ha segnalato altri danneggiamenti in precedenza. L’attenzione degli investigatori ha sortito esiti positivi. 20 novembre, I poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle, agli ordini di Cesare Castelli, e della Squadra mobile di Agrigento, capitanata da Corrado Empoli, hanno arrestato 9 indagati, a vario titolo, per detenzione e porto illegale di armi da sparo, fabbricazione e trasporto in luogo pubblico di bottiglie incendiarie, danneggiamento, minacce aggravate, rapina, e detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. L’ inchiesta è coordinata dalla Procura di Agrigento. I nove sono Francesco Tarantino, 27 anni, Giancarlo Buti, 25 anni, Giuseppe Romeo, 21 anni, Salvatore Lombardo, 25 anni, Paolo Mendola, 36 anni, James Burgio, 21 anni, Carmelo Burgio, 23 anni, e Stefano Albanese, 36 anni, tutti di Porto Empedocle. Poi, Gaetano Massei, 34 anni, di Palermo. Tecnicamente è stato emesso un provvedimento di fermo firmato dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Santo Fornasier. Adesso è attesa la convalida del fermo da parte del Gip. Il provvedimento giudiziario di urgenza, quale è il fermo, si sarebbe reso necessario al fine di scongiurare l’ulteriore imperversare del gruppo che avrebbe terrorizzato Porto Empedocle, compiendo rapine, intimidazioni, danneggiamenti e furti, detenendo, peraltro, pericolose armi da sparo come revolver calibro 38 e fucili a pompa. Le indagini hanno svelato numerosi atti di danneggiamento. 20 novembre, Gli Uffici della Provincia Regionale di Agrigento sarebbero stati interessati da un intervento dei poliziotti della Digos della Questura di Agrigento, capitanati da Patrizia Pagano. Gli agenti avrebbero riservato attenzione agli uffici del settore esami conto terzi. Come è noto, è possibile ottenere l'attestato d'idoneità professionale per l'autotrasporto conto terzi di cose o viaggiatori sostenendo un esame presso la Provincia. Ebbene, presumibilmente la Procura di Agrigento ipotizza delle irregolarità, e, dunque, la Digos ha acquisito numerosa documentazione nel merito a fini di indagine. 20 novembre, Ad Agrigento un raid vandalico è stato compiuto nottetempo tra le vie San Vito, Picone e Viale della Vittoria. Ignoti teppisti hanno tagliato o sgonfiato le ruote di una decina di automobili. Indagini in corso. 20 novembre, I nodi al pettine, anche dopo tanti anni. A Licata, nell’ estate del 2007, ha insultato e minacciato la comandante della Polizia locale, Giovannella Incorvaia. Adesso, l’infermiere licatese, Angelo Schembri, è stato condannato a 5 mesi di reclusione, pena sospesa, per resistenza a pubblico ufficiale. Schembri risarcira’ la parte civile. 20 novembre, I poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento hanno denunciato alla Procura E M, sono le iniziali del nome, 27 anni, di Agrigento, accusato di omissione di soccorso allorche’ a Fontanelle, in via Renato Candida, a bordo di una utilitaria, avrebbe investito due giovani e anziche’ soccorrerli sarebbe scappato. I due investiti hanno subito escoriazioni guaribili in 7 giorni. 20 novembre, A Porto Empedocle, la Polizia ha denunciato C C, sono le iniziali del nome, 25 anni, perche’ e’ fuggito a bordo del suo scooter ad un controllo. E’ stato inseguito e acciuffato. Rispondera’ di resistenza a pubblico ufficiale e guida senza patente, perche’ mai conseguita, e senza assicurazione. 21 novembre, La Procura regionale della Corte dei Conti ha rinviato a giudizio l’ex dirigente dell’ ex consorzio Asi industriale di Agrigento, Rosario Gibilaro, per danno all’ Erario. Gibilaro è accusato di aver liquidato le quote di contributi alla Cassa forense richiesti in pagamento all’ex presidente del consorzio, Catuara, per l’attività di avvocato. L’atto di citazione, comunicato dalla Procura della Corte dei Conti, e’ stato ricevuto dall’Irsap, l’ Istituto regionale per lo sviluppo delle attivita’ produttive che è subentrato alle Asi a seguito della riforma del settore. 21 novembre, A Favara i Carabinieri hanno arrestato un pensionato di 72 anni, F S sono le iniziali del nome, che scontera’ 1 mese di reclusione ai domiciliari per abusivismo edilizio, reato risalente al mese di luglio del 2008. Ed a Naro, i Carabinieri hanno arrestato Calogero Scanio, 61 anni, per violazioni di misure cautelari preventive che gli sono state imposte . 21 novembre, Anche una donna di Agrigento, Monica Lo Cascio, 39 anni, e’ stata arrestata dai carabinieri della Compagnia di Poggibonsi, in provincia di Siena, insieme ad altre 22 persone, nell’ ambito dell’ operazione antidroga cosiddetta “Drug Express”. Complessivamente sono state 31 le misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Firenze. 21 novembre, A Palma di Montechiaro, in Corso Odierna, 3 banditi, armati di taglierino, hanno rapinato la Banca Popolare Sant’Angelo. I 3 hanno minacciato i dipendenti e hanno arraffato circa 15mila euro. Gli investigatori confidano nelle immagini registrate dagli impianti di video – sorveglianza. 21 novembre, Un agrigentino, Nicola Saitta, 41 anni, ricercato per truffa, è stato arrestato dalla Polizia a Trapani. Saitta e’ stato inseguito da un ordine di carcerazione spiccato dal Tribunale di Como per scontare una pena di 6 mesi di reclusione e pagare una multa di 51 euro. 21 novembre, A Sambuca di Sicilia, ignoti ladri sono entrati dentro il Municipio forzando una finestra attigua ad un edificio confinante, ed hanno scassinato il distributore di alimenti e bevande arraffando pochi spiccioli. E’ scattato l’allarme. Sono intervenuti i Carabinieri. Ladri fuggiti. Indagini in corso. 21 novembre, A Ribera, in via Ancona, nei pressi dello stadio comunale, ha subito un incendio l’automobile di una impiegata di 45 anni. Sul posto hanno lavorato i Vigili del fuoco e i Carabinieri. Danni ingenti. 22 novembre, Gli uffici della Provincia regionale di Agrigento sono stati interessati da un intervento dei poliziotti della Digos della Questura di Agrigento, capitanati da Patrizia Pagano. Gli agenti avrebbero riservato attenzione agli uffici del settore esami conto terzi. Come è noto, è possibile ottenere l’attestato d’idoneità professionale per l’autotrasporto conto terzi di cose o viaggiatori sostenendo un esame proprio alla Provincia. La Procura di Agrigento ipotizza delle irregolarità, e, dunque, la Digos ha acquisito numerosa documentazione nel merito a fini di indagine. Ed i poliziotti della Squadra mobile di Agrigento e del Commissariato di Canicattì, a seguito di una segnalazione anonima, sono intervenuti nella Sala Pellegrino alla Provincia di Agrigento in via Acrone, durante lo svolgimento della prima prova scritta dell' esame per trasporto conto terzi indetto dalla Provincia Regionale di Agrigento. I 14 partecipanti sono stati perquisiti e 9 su 14 sono stati sorpresi in possesso di fogli con le risposte esatte ai 60 quiz dell’ esame. La Polizia ha sequestrato i fogli ed ha comunicato la notizia di reato alla Procura di Agrigento che adesso, tramite il sostituto Salvatore Vella, indaga per tentata truffa aggravata e per violazione della normativa specifica per la partecipazione agli esami pubblici. Sono in corso altre indagini per accertare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti nelle condotte illecite. 22 novembre, A Palma di Montechiaro i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Antonio Cammalleri, 50 anni, di Palma di Montechiaro, sorpreso intento a rubare un cancello, alcune imposte di metallo e materiale vario in ferro, il tutto già caricato sul proprio autocarro Iveco peraltro senza assicurazione. 22 novembre, I Carabinieri di Cammarata hanno arrestato Francesco Rizzo, 22 anni, di Palermo, ritenuto uno dei due responsabili della rapina perpetrata il 26 settembre del 2012 alla Banca di Credito Cooperativo “San Biagio Platani” a Cammarata, e che frutto’ 15mila euro. Le impronte digitali e le immagini registrate dall’impianto di video – sorveglianza hanno incastrato Rizzo. 22 novembre, La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza che il 5 dicembre 2012 ha emesso il Tribunale di Agrigento ed ha condannato a 12 anni di reclusione l’ex sindaco di Castrofilippo, Salvatore Ippolito, 57 anni, e a 16 anni di carcere Antonino Bartolotta, di 88 anni. Ippolito e Bartolotta, presunto capomafia di Castrofilippo, sono imputati di associazione per delinquere di stampo mafioso nell’ ambito dell’ inchiesta antimafia cosiddetta Family, che, tra l’altro, ha provocato lo scioglimento del Comune di Castrofilippo per infiltrazioni criminali. 25 novembre, Tanto sangue è stato versato tra Palma di Montechiaro e la Germania. I colpi di pistola sparati dal 24enne Vincenzo Clementi hanno ferito quasi mortalmente l’ ex fidanzata, Rosy Comparato. E adesso, ancora in terra tedesca, è stato arrestato il presunto complice dell’ omicidio di Calogero Gabriele. E’ un albanese, che avrebbe aiutato la moglie di Gabriele, F L B, sono le iniziali del nome, 33 anni, ad uccidere il marito Calogero, 38 anni, padre dei suoi 4 figli. L’ uomo dell’ Albania sarebbe stato in fuga, attraverso l’Europa, per rientrare a casa. E’ stato inseguito almeno un mese da un mandato di cattura europeo. Ed è stato scovato e acciuffato in una cittadina del Montenegro, lo Stato dei Balcani al confine con la Serbia sul mare Adriatico. E’ sospettato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio e sarà al più presto estradato in Germania. Le indagini hanno scavato sulla vita privata della coppia. Il movente del delitto è ancora ricercato. Calogero Gabriele sarebbe stato ucciso all’interno della casa di famiglia, colpito alla testa con un oggetto contundente. Poi, il cadavere è stato abbandonato in un sentiero in campagna, nei pressi di un bosco, nella periferia della città di Sulzbach, dove è stato scoperto lo scorso 24 luglio. La moglie di Gabriele è stata già arrestata lo scorso 6 settembre. 25 novembre, A Canicattì, in periferia, in contrada Cazzola, almeno 3 banditi hanno atteso che i proprietari, una coppia di coniugi commercianti di argenteria e liste nozze, rientrassero in casa, li hanno bloccati e poi rapinati. Il bottino ammonta a circa 100mila euro. I rapinatori, con il volto travisato da passamontagna, hanno costretto i due a consegnare quanto contenuto dentro la cassaforte, tra denaro contante e gioielli. Indagini in corso. Uno dei componenti della banda avrebbe un accento straniero. 25 novembre, Centauro indisciplinato a Palma di Montechiaro. I poliziotti del locale Commissariato hanno sorpreso, nei pressi dell’ incrocio per la statale 115, L G M, sono le iniziali del nome, 20 anni, alla guida di uno scooter senza targa, senza patente di guida, senza assicurazione e senza casco salvavita. Il 20enne e’ stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento. 25 novembre, L’attuale sindaco di Aragona, Salvatore Parello, il suo predecessore, Alfonso Tedesco, e il dirigente comunale, Rosario Monachino, hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dal sostituto procuratore di Agrigento, Antonella Pandolfi. Parello, Tedesco e Monachino sono indagati perche’ per 5 anni il depuratore comunale di Aragona sarebbe stato abusivo allorche’ nessuno si sarebbe preoccupato di ottenere l’autorizzazione allo scarico scaduta nel 2008. I reflui fognari sarebbero versati direttamente nel vallone del fiume Platani. I tre sono accusati di danneggiamento e violazione del codice dei beni culturali. Parello e Tedesco rispondono anche di omissioni di atti di ufficio. 25 novembre, Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha convalidato l’arresto dei 9 indagati nell’ ambito dell’ inchiesta della Polizia e della Procura di Agrigento cosiddetta “Fermi tutti”, gia’ sottoposti a fermo lo scorso 20 novembre. Il Gip ha inoltre disposto l’arresto ai domiciliari di un decimo indagato. Si tratta di Francesco Capizzi, 48 anni, di Porto Empedocle, accusato di essere stato uno degli incendiari della casa in campagna di proprietà di Libertino Vasile Cozzo e di detenere illegalmente una pistola calibro 9 munita di silenziatore. 25 novembre, A Lampedusa, ha subito un incendio un veliero ormeggiato al porto ed utilizzato per le gite dei turisti. Si tratta del “Cristoforo Colombo”, di proprietà di S F, sono le iniziali del nome, 54 anni, pescatore. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e i Carabinieri. 25 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 4 mesi di reclusione Gian Battista Rizzo, 65 anni, di Licata, accusato di vilipendio di tombe perche’, tra gennaio e nel febbraio del 2011, avrebbe danneggiato due tombe nel cimitero licatese di un suo ex amico di famiglia perché gli avrebbe negato un prestito di denaro. 25 novembre, A Joppolo Giancaxio, in contrada Montefamoso, ben 1500 balle di fieno sono state bruciate da un incendio divampato in un fienile. Il fuoco, di origine incerta, ha provocato danni per circa 7.500 euro. Sul posto hanno lavorato Vigili del fuoco e Carabinieri. 25 novembre, A Canicattì, ha subito un incendio la saracinesca del bar Tiffany, in corso Umberto primo, nei pressi del Municipio. Le fiamme sono state frenate dal tempestivo intervento dei Vigili del fuoco. Indagano i Carabinieri. 25 novembre, Il Tribunale del Riesame di Palermo, ritenendo gli indizi insussistenti, ha annullato la contestazione del reato di sequestro di persona a carico dell’ imprenditore agricolo di Licata, Angelo Carita’, 58 anni, detenuto in carcere per l’omicidio dell’ imprenditore agricolo, anche lui di Licata, Giovanni Brunetto. Confermate invece le accuse di omicidio e occultamento di cadavere a carico di Carita’, difeso dagli avvocati Antonino Gaziano, Vincenza Gaziano e Salvatore Graci, che hanno presentato il ricorso al Riesame contro la misura cautelare. Il presunto complice di Carità, Angelo Bianchi, 37 anni, di Licata, dipendente di Carità, è stato scarcerato per carenza di gravi indizi di colpevolezza. 29 novembre, A Naro, in viale Umberto, nottetempo, ha subito un incendio il bar “L’aurora”, intestato ad un ragazzo di 23 anni incensurato. I Vigili del fuoco del Distaccamento di Canicattì hanno lavorato quasi 4 ore per domare le fiamme e restituire sicurezza allo stabile. Sul posto non sono state scoperte tracce di liquido infiammabile. Le cause del rogo sono ancora da accertare. Indagano i Carabinieri. Il locale è quasi del tutto distrutto. 25 novembre, La Capitaneria di Porto Empedocle, agli ordini di Massimo Di Marco, nel corso di un controllo presso una pescheria situata in un centro distribuzione nel territorio del Comune di Agrigento, ha riscontrato l’assenza della documentazione valida al fine di risalire al fornitore di una partita di prodotto ittico. Il centro ha subito una multa di 1500 euro ed il pescato, circa 330 chili di pesce, è stato sequestrato per violazione degli obblighi in materia di “rintracciabilità dei prodotti alimentari”. Il pesce sequestrato è stato poi venduto all’asta, dopo una visita del servizio veterinario che ne ha certificato la commestibilità e l’idoneità al consumo umano. Il ricavato è stato incassato dall’ Erario. 26 novembre, A Favara, in via Magellano, nottetempo, 4 colpi di pistola calibro 9 sono stati esplosi contro un’automobile posteggiata. Si tratta della Fiat Bravo di A L, ecco le iniziali del nome, 53 anni, di Favara, operaio, pregiudicato. Gli spari hanno danneggiato le due fiancate e frantumato un vetro. Indagano i Carabinieri della locale Tenenza. 26 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione Vincenzo Marchese Ragona, 41 anni, di Canicatti’, imputato di molestie sessuali a danno di una bambina di 10 anni, che sarebbe stata adescata dall’uomo nei pressi della sua abitazione nel quartiere Oltreponte e condotta, col pretesto di regalarle giocattoli e caramelle, in una casa in campagna alla periferia di Canicattì dove sarebbero stati perpetrati gli abusi. 26 novembre, Il Tribunale di Agrigento ha assolto Daniela Bonelli e Angelo Bonfiglio, entrambi di Licata, accusati di abuso d’ufficio in concorso. Bonfiglio è l’ex marito di una donna e padre di una figlia che oggi ha 11 anni. Bonelli, già assistente sociale del Comune di Licata, avrebbe intrattenuto una relazione sentimentale con Bonfiglio e, ancora secondo la Procura, dalla relazione il padre della bimba avrebbe ottenuto un trattamento di favore da parte dell’assistente sociale, incaricata dal Tribunale dei minori di Palermo di decidere a quale genitore affidare la bambina. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna di entrambi gli imputati che, invece, sono stati assolti. 26 novembre, I Carabinieri della Compagnia di Cammarata hanno arrestato Francesco Orlando, 37 anni, perche’, nonostante fosse sottoposto a misura di prevenzione, è stato sorpreso, oltre l’ orario consentito, verso le ore 21.20, in stato di ebbrezza alcolica, intento a danneggiare arredi e altro in un bar a San Giovanni Gemini. 27 novembre, La Guardia di Finanza di Agrigento ha sequestrato preventivamente 5 immobili di proprietà dell’ex direttore della cassa Edile di Agrigento, Salvatore Grado. Per l’ anno di imposta 2008, Grado non avrebbe dichiarato la parte di emolumenti percepiti dalla Cassa e non spettanti, rendendosi quindi responsabile di un’evasione fiscale per circa 232.000 euro. Nel corso delle indagini, la Procura di Agrigento, tramite Ignazio Fonzo, Giacomo Forte e Luca Sciarretta, avrebbe accertato che Salvatore Grado avrebbe riscosso nell’anno 2008 emolumenti per oltre 800 mila euro, dei quali circa 550.000 euro in modo illegittimo. Contestualmente al sequestro degli immobili, i finanzieri hanno notificato a Salvatore Grado anche l’avviso della conclusione delle indagini preliminari. 27 novembre, Depositata la perizia psichiatrica al processo per l’ omicidio dell’ imprenditore di Favara, Palumbo Piccionello. Antonio Baio è capace di intendere e di volere. La perizia psichiatrica, invocata anche dal difensore dell’ imputato, l’avvocato Salvatore Russello, e disposta dal Giudice per le udienze preliminari, Francesco Provenzano, ha sortito esito negativo. Secondo Domenico Micale, psichiatra di Palermo, e Alessandro Meli, psicologo di Agrigento, l’imprenditore Antonino Baio, 73 anni, è stato capace mentalmente quando la notte del 27 novembre 2012, a Favara, in via Napoli, tra le vie 4 novembre e dei Mille, avrebbe sparato mortalmente all’ imprenditore Calogero Palumbo Piccionello, 65 anni. E tra le motivazioni del suo gesto si scrive che sono “piuttosto ascrivibili a peculiari atteggiamenti culturali che ritengono la dignità, la reputazione e il rispetto fattori di massima rilevanza”. Più semplicemente, Antonio Baio si sarebbe ritenuto offeso nella sua dignità, nella reputazione e nel rispetto dal comportamento di Calogero Palumbo Piccionello. E le sue dichiarazioni, a caldo e a freddo : “ci detti na chiummata, se lo meritava”, e poi : “parlava male di me, e l’ ho ucciso”, testimonierebbero che Baio abbia lavato con il sangue ciò che ha ritenuto una offesa verso di lui. 27 novembre, I poliziotti della Squadra Volanti della Questura di Agrigento hanno arrestato ai domiciliari Marey Ogbeide, 25 anni, originario della Nigeria, per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il presunto pusher, che sarebbe stato a lavoro nei pressi di salita Lo Iacono, nel centro storico, avrebbe tentato di nascondere la droga innanzi ai poliziotti che lo hanno sorpreso ma è stato bloccato in possesso di 47 grammi di marijuana suddivisi in dosi pronte per lo spaccio. 27 novembre, La Questura di Caltanissetta ha imposto il Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, per 3 anni, ad un dirigente della "Polisportiva Palma di Montechiaro", Pietro Alotto, 37 anni, ritenuto responsabile dei disordini scatenati il 3 novembre scorso a Caltanissetta a termine della partita tra Palma di Montechiaro e Sporting Nissa, valida per il campionato regionale dilettanti di seconda categoria. Sporting Nissa ha vinto 3 a 2. Alotto avrebbe aggredito alcuni giocatori dello Sporting Nissa, provocando disordini e scontri tra i tifosi di entrambe le squadre. 27 novembre, I Carabinieri della Stazione di Raffadali hanno arrestato ai domiciliari Francesco Guarraci, 21 anni, ed hanno denunciato a piede libero C B, sono le iniziali del nome, 20 anni, già sottoposto ad obbligo di dimora. I due sono stati sorpresi in possesso di 5 grammi di hashish. 27 novembre, Ad Agrigento i Carabinieri hanno denunciato a piede libero A D G, 34 anni, e D C S, 22 anni, perché in via Pier Santi Mattarella sono stati sorpresi in possesso di due piante di marijuana, 4 semi di marijuana, un generatore di corrente elettrica, ed attrezzi per illuminare e riscaldare. 27 novembre, I Carabinieri del Nucleo investigativo di Agrigento hanno notificato in carcere al detenuto Angelo Gioacchino Middioni, 38 anni, di Campobello di Licata, bracciante agricolo, una ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip del Tribunale di Palermo, Lorenzo Matassa, su richiesta del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia, Giuseppe Fici. Middioni, che è cugino del già capo di Cosa nostra agrigentina, Giuseppe Falsone, è accusato di associazione mafiosa ed estorsione in concorso, con l'aggravante delle modalità mafiose. Gioacchino Middioni in più occasioni avrebbe imposto il pizzo ad imprenditori della zona, incassando 100mila euro tra il 2006 e 2007, e somme inferiori ancora non quantificate negli anni successivi. Determinante è stata la collaborazione dei pentiti Maurizio Di Gati e Giuseppe Sardino che hanno confermato il ruolo di Middioni come "collettore delle estorsioni sul territorio di Campobello per conto del cugino Giuseppe Falsone, e quindi di Cosa nostra". 28 novembre, La Procura di Agrigento, in occasione dell’ udienza preliminare in corso in Tribunale, tramite il pubblico ministero, Antonella Pandolfi, ha chiesto al Giudice per le udienze preliminari, Ottavio Mosti, il rinvio a giudizio di 61 imputati nell’ ambito della maxi inchiesta su presunte lottizzazioni e speculazioni edilizie a Lampedusa, nelle zone di Cala Creta e Cala Grecale, sottoposte a vincolo paesaggistico e ambientale. Sul banco degli imputati vi sono anche professionisti, dirigenti comunali e regionali. I reati contestati, a vario titolo, sono abuso d’ ufficio, falso e abuso edilizio. 28 novembre, Ad Agrigento, a Fontanelle, un bandito armato di pistola e col volto nascosto da un casco integrale ha rapinato il supermercato “6Store” in via Remigio Butera. L’ uomo ha minacciato i dipendenti e i clienti, ed ha ottenuto la consegna del denaro in cassa, circa 500 euro. Poi e’ fuggito. Indagano i Carabinieri. 28 novembre, Non ricorrono piu’ le esigenze cautelari, e, dunque, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Giuseppe Miceli, ha restituito la liberta’ a Luigi Sapienza, 53 anni, di Terrasini, gia’ comandante della Stazione dei Carabinieri di Sambuca di Sicilia, arrestato lo scorso 2 agosto perche’, come poi ha confessato, ha intascato una mazzetta di 600 euro da un imprenditore. Il maresciallo Sapienza, difeso dall’avvocato Francesco Giambalvo, ha contestato lievi infrazioni a un imprenditore, pretendendo poi dallo stesso il pagamento di una maxi sanzione di 600 euro per impossessarsi del denaro. 28 novembre, Ad Agrigento, a Fontanelle, in una palazzina in via giudice Antonino Saetta, che e’ una traversa di viale Sicilia, ignoti ladri hanno smontato ed estratto il cilindretto inserito nella porta blindata ed hanno svaligiato un’abitazione. I banditi hanno rubato preziosi, soprattutto oggetti d’argento. Indaga la Polizia. 28 novembre, Prosegue costante l’azione di tutela del territorio da parte della Polizia locale di Agrigento, agli ordini di Cosimo Antonica, per il contrasto dell’abusivismo edilizio e la tutela del decoro urbano. In particolare, il Nucleo anti abusivismo, da luglio a settembre, ha controllato 75 cantieri : in 24 sono state riscontrate irregolarità di cui 11 in zona sottoposta a vincolo archeologico. Dunque, 10 sono stati sottoposti a sequestro. 28 novembre, A Naro e’ stato necessario l'intervento degli uomini e dei mezzi dei Vigili del fuoco del distaccamento di Canicattì per consentire al personale del 118 dell'ospedale civile "Barone Lombardo" di Canicatti’ di soccorrere una paziente obesa colta da malore e bisognosa di cure mediche. I soccorritori hanno faticato non poco per trasportare fuori dalla sua casa la paziente, una donna di 67 anni ed il cui peso è di oltre 250 chilogrammi. Paramedici e Vigili del fuoco sono riusciti a sistemarla nell'autoambulanza, diretta poi in Ospedale dove però la pensionata è morta. 29 novembre, A Ravanusa, in via Anna Magnani, al piano terra di una palazzina, 5 giovani banditi, verosimilmente stranieri, armati di pistola e incappucciati, hanno forzato una finestra e sono entrati dentro la casa di un pensionato di 70 anni disabile, lo hanno minacciato e picchiato, e poi gli hanno strappato dal collo una pesante collana d’oro, del valore di circa 3 mila euro. Indagano i Carabinieri. 29 novembre, I Carabinieri di Campobello di Licata hanno arrestato due romeni, Martinescu Cristian Daniel, 22 anni, e Muraru Cristian, 24 anni, entrambi residenti a Campobello di Licata, sorpresi in contrada “Principe” in possesso di 260 chilogrammi di condutture in rame rubate. I due hanno tentato di fuggire ma sono stati inseguiti e acciuffati. 29 novembre, Prosegue costante l’ impegno dell’ operazione Mare Nostrum per la vigilanza e il soccorso nel Canale di Sicilia. Altri 350 migranti sono stati soccorsi dalla Marina Militare italiana a nord del bacino Libico, a seguito di una segnalazione di probabile presenza di quattro natanti con a bordo complessivamente circa 350 persone in rotta verso l’isola di Lampedusa. La nave Scirocco ha trasbordato i 210 migranti dei primi due natanti. La nave Grecale ha recuperato i migranti degli altri due natanti. Al salvataggio ha collaborato anche la Guardia costiera. 30 novembre, La Procura di Sciacca ha chiesto il rinvio a giudizio di Salvatore Liotta, 45 anni, di Sciacca, e di Onofrio Costanza, 73 anni, di Favara, accusati di omicidio colposo a seguito della morte dell’ operaio Domenico Fravolini, 61 anni, di Sciacca. Il 6 febbraio 2012, a Sciacca, in contrada Spagnolo, quasi al confine con Menfi, in una cava di pietrisco, Fravolini, intento a fabbricare mattoni forati, e’ morto precipitando dentro una vasca di acqua e calce. Il corpo di Fravolini, dipendente di una impresa edile, e’ stato recuperato dai Vigili del fuoco. Liotta è il presidente della cooperativa proprietaria della cava, mentre Costanza è il direttore dei lavori e responsabile del servizio di prevenzione e protezione all’interno della cava. La prima udienza preliminare è in calendario il 20 dicembre. I familiari della vittima si costituiranno parte civile. 30 novembre, Ad Agrigento, il 18 settembre scorso aggredirono e rapinarono il titolare della pizzeria rosticceria “Miriana” in via Pirandello. Poi sono stati arrestati dalla Polizia. Adesso la Procura di Agrigento ha chiesto e ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale il giudizio immediato a carico dei tunisini Ammar Axmen, 23 anni, e Abdine Zine Belgassemi, 34 anni. Il processo inizia il prossimo 30 gennaio. I due imputati risponderanno di rapina aggravata. 30 novembre, La Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di Rosa Manuele, medico del Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, che rispondera’ di omicidio colposo a seguito della morte di Maria Vaccaro, 36 anni, di Porto Empedocle. Il 27 luglio 2012, Maria Vaccaro, madre di due figli minori, si e’ recata al pronto soccorso del San Giovanni di Dio di Agrigento, accusando dolori al braccio e alle spalle. Solo dopo un’ora le sarebbe stato praticato un elettrocardiogramma dal quale apparentemente non sarebbe risultato nulla. Poi, a seguito delle insistenze della stessa donna e dei familiari, Maria Vaccaro e’ stata trasferita in Radiologia dove pero’ e’ morta a causa di una sindrome coronarica acuta. L’udienza preliminare è in calendario il 18 febbraio prossimo innanzi al Giudice per le udienze preliminari Stefano Zammuto. 30 novembre, Ad Agrigento, nei pressi del Museo archeologico San Nicola, sono stati scoperti, gettati a terra, 3 fantocci, ricoperti di vernice rossa quasi a voler simulare che fossero cadaveri insanguinati. I manichini sono stati anche ricoperti da volantini di contestazione firmati “Forza Nuova”, ed indirizzati al ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge. Infatti, oggi pomeriggio, ad Agrigento, all’ interno dello stesso Museo San Nicola, si è svolta la cerimonia di consegna del premio Telamone per la Pace che, quest’anno, è stato assegnato alla ministro per l’ Integrazione, Kyenge. Sui volantini incollati ai fantocci è stato scritto : “L'immigrazione uccide. No ius soli. Kyenge dimettiti", firmato Forza Nuova. 2 dicembre, La notte dello scorso 25 novembre, a Canicattì, ha subito un violento incendio il “Bar Tiffany”, in corso Umberto. I Carabinieri hanno arrestato Gian Piero Lo Giudice, 38 anni, di Canicattì, pregiudicato, ritenuto l’esecutore materiale del raid criminoso a danno del bar Tiffany. Le immagini registrate dall’ impianto di video – sorveglianza hanno svelato che l’ uomo, prima di appiccare l’incendio, ha rubato 300 euro dalla cassa del bar e, dopo aver forzato due slot machine, ha trafugato altri 500 euro. Lo Giudice rispondera’ di incendio doloso e furto aggravato. 2 dicembre, A Santa Margherita Belice i Carabinieri hanno arrestato Alessio Cosimo Parisi, 44 anni, sorpreso in possesso di circa 80 grammi di hashish, gia’ suddivisi in dosi pronte per essere immesse nel mercato, ed un coltello con la lama impregnata della stessa sostanza stupefacente. Parisi è stato ristretto ai domiciliari. 2 dicembre, A Sambuca di Sicilia ignoti malviventi hanno forzato un ingresso laterale della chiesa di San Giorgio, hanno scassinato la cassetta delle offerte rubando una trentina di euro, poi hanno rubato uno stereo e una cassa acustica, e poi hanno profanato il tabernacolo, spezzando le ostie e gettandole a terra. Indagano i Carabinieri. 2 dicembre, A Santa Margherita Belice, due banditi, armati e con il volto travisato, hanno sequestrato un passante, come scudo umano, ed hanno minacciato gli impiegati all’ interno dell’ Agenzia della Banca San Paolo di aprire la porta d’emergenza della banca. Gli impiegati non hanno aperto. I malviventi hanno rinunciato alla rapina, e sono fuggiti. 2 dicembre, A Palma di Montechiaro, in via Catania, ignoti hanno tagliato tutte e quattro le ruote dell’ automobile, un’ Audi, di Concetta Di Vincenzo, responsabile del settore controlli abusivismo edilizio e concessioni del Comune di Palma di Montechiaro. Concetta Di Vincenzo è moglie dell'assessore ai Lavori pubblici di Palma, Dario Augugliaro. La coppia non è stata in casa quando l’ automobile, posteggiata innanzi all’ abitazione, ha subito l’intimidazione. Indagini in corso. 2 dicembre, A Lampedusa, in localita’ Cala Francese, ignoti hanno forzato l’ingresso di una villa, e, usando liquido infiammabile, hanno incendiato mobili, suppellettili e indumenti dopo averli accatastati nelle stanze. L’ immobile è di P A, 25 anni, campano, che lo utilizza per la villeggiatura estiva. I danni sono ingenti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri. 2 dicembre, Controllo straordinario del territorio a Palma di Montechiaro ad opera dei poliziotti dei Commissariati di Palma e Licata, agli ordini di Angelo Cavaleri e Giancarlo Consoli. Foglio di via obbligatorio per due “caminanti”, la comunità di seminomadi, due ventenni di Canicattì residenti a Castrofilippo bloccati prima che compissero la famigerata “truffa dello specchietto”. Denunciato un romeno di 26 anni, già ai domiciliari, perche’ sorpreso in possesso di due sciabole. In un bar sequestrati due videogiochi illegali del tipo videopoker, e multato di 2mila euro il titolare. Complessivamente controllati 94 mezzi, 236 le persone identificate, 18 le contravvenzioni, 3 i veicoli sequestrati, 15 perquisizioni personali e veicolari, 28 i controlli a persone sottoposte ad obblighi, controllati 8 esercizi pubblici e 2 controlli a Compro oro, una persona denunciata per guida senza patente, decurtati 10 punti sulle patenti per infrazione al codice della strada. 2 dicembre, A Campobello di Licata, i Carabinieri hanno denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Agrigento due romeni, entrambi residenti a Campobello, C F , 46 anni e C L F , 32 anni. I due risponderanno di ricettazione perche’ sono stati sorpresi in possesso, dentro casa, di tanti oggetti presumibilmente rubati, tra cui una pistola a salve senza tappo rosso, 53 cartucce a salve, alcuni lettori Dvd, telefoni cellulari, due trapani e materiale elettronico vario. Il tutto è stato sequestrato. 2 dicembre, Il Tribunale di Agrigento assolve Giuseppe Arnone e Maria Grazia Di Marco dall’ accusa di corruzione in atti giudiziari. Gli avvocati Faro e Farruggia spiegano il successo della difesa. l giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Franco Provenzano, è stato in Camera di Consiglio 4 ore. Poi ha sentenziato. Giuseppe Arnone e Maria Grazia Di Marco assolti. Arnone non avrebbe corrotto la donna con denaro e regali per ottenere da lei una testimonianza a favore. E la Di Marco non si sarebbe corrotta, dunque. Il fatto non sussiste. Formula di assoluzione piena e liberatoria dal macigno della condanna a 3 anni e 4 mesi di carcere a carico di Arnone e di 1 anno e 10 mesi a carico della Di Marco che il pubblico ministero, Andrea Maggioni, ha invocato a conclusione della requisitoria lo scorso 8 novembre. Giuseppe Arnone presta dei soldi, poche banconote da 10, 20 o 50 euro, alla sua amica Maria Grazia Di Marco, che spesso è in difficoltà, e Arnone la sostiene anche pagando lui a volte le spese a lei per indumenti, visite mediche dei figli o la riparazione dell’automobile. La Di Marco è parte offesa nel processo in cui Arnone è stato imputato e poi condannato in primo grado per violenza privata a 3 mesi di reclusione l’ 8 ottobre 2012 dal Giudice per le udienze preliminari, Stefano Zammuto. Due giorni addietro, il 6 ottobre 2012, nottetempo, Giuseppe Arnone invia una mail a Maria Grazia Di Marco elencandole le domande che le avrebbe posto in occasione dell’ udienza conclusiva del procedimento due giorni dopo. La Procura di Agrigento intercetta la mail, e ordina ai Carabinieri di perquisire la casa e le pertinenze di Arnone e della Di Marco, sequestrando anche il computer. Sarebbe la prova madre del reato di corruzione in atti giudiziari, sconfessato invece dal Giudice Provenzano. Lui è l’ avvocato Arnaldo Faro, ha difeso Arnone, e l’avvocato Angelo Farruggia ha difeso Maria Grazia Di Marco. E così Faro e Farruggia spiegano il successo della difesa : “abbiamo dimostrato che le reiterate dazioni di somme di denaro, spesso richieste dalla donna ad Arnone, per come limpidamente emerso dalle intercettazioni telefoniche, avevano causa nel rapporto amicale tra Arnone e la Di Marco, laddove il primo, per magnanimità, si era fatto interprete dei bisogni esistenziali della Di Marco e della sua famiglia, cui appunto aveva sopperito intervenendo personalmente con proprie risorse finanziarie, come in precedenza era accaduto, e non in un accordo illecito corruttivo finalizzato ad indurre la Di Marco a rendere falsa testimonianza, o comunque ad indurla ad un atto contrario ai propri doveri di testimone e pubblico ufficiale, come preteso dalla pubblica accusa”. 3 dicembre, La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna a 4 mesi di reclusione, pena sospesa, inflitta in primo grado a Paola Streva, ex direttrice sanitaria dell’Azienda Autonoma delle Terme di Sciacca, allorche’, tra il 21 e il 24 agosto del 2007, avrebbe disposto che la dipendente Maria Ruffo di Sciacca prestasse servizio presso i reparti operativi delle Terme quando invece la Ruffo non sarebbe stata idonea alle mansioni essendole state vietate in modo assoluto le attivita’ di movimentazione manuale dei carichi. Maria Ruffo avrebbe anche aggravato la sua condizione di salute dopo il sollevamento di una paziente, riportando lesioni consistite in blocco vertebrale in soggetto con ernia discale. 3 dicembre, A Licata, la Guardia di Finanza ha arrestato ai domiciliari, S S, sono le iniziali del nome, maggiorenne, adesso scarcerato e con obbligo di dimora a Licata. L’ uomo e’ stato sorpreso a spacciare marijuana a due minorenni, segnalati alla Prefettura come assuntori, ed in possesso di circa 90 grammi di marijuana, in parte gia’ confezionati in dosi. 3 dicembre, nel centro automobile, 50enne del A Joppolo Giancaxio, in via Campania, abitato, ha subito un incendio l’ una Fiat Panda, di un’insegnante luogo. Il fuoco sull’ automobile, una utilitaria posteggiata sotto casa della donna, è divampato intorno alle 2 della notte. Sul posto hanno lavorato Vigili del fuoco e Carabinieri. 4 dicembre, A Joppolo Giancaxio, all’ interno dell’ area del castello, un operaio di 26 anni, C M, sono le iniziali del nome, residente ad Agrigento, a Giardina Gallotti, è stato travolto dalla terra trasportata con un mezzo meccanico. Il ragazzo è stato subito soccorso e trasportato all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. L’ operaio ha subito un trauma da schiacciamento, ha alcune costole rotte e presenta difficoltà respiratorie. La prognosi sulla vita è riservata. 4 dicembre, A Licata, in piazza Sant’ Angelo, due banditi, a viso scoperto e armati di taglierino, hanno minacciato i dipendenti della Banca di Credito Cooperativo San Francesco di Canicattì e hanno arraffato il denaro in cassa, circa 3mila e 500 euro. La Polizia confida nelle immagini registrate dall’ impianto di video – sorveglianza. 4 dicembre, A Palma di Montechiaro i Carabinieri hanno denunciato a piede libero alla Procura di Agrigento 4 uomini e 2 donne, tutti di uno stesso nucleo familiare, perche’ avrebbero minacciato un familiare anziano affinche’ si decidesse a vendere alcuni terreni. Al rifiuto dell’anziano si sarebbe scatenato un violento diverbio, con toni minacciosi, interrotto dall’ intervento dei Carabinieri allarmati da una telefonata al 112. 4 dicembre, Ad Agrigento, in contrada Fauma, ignoti hanno tranciato e rubato 640 metri di cavi dalla linea elettrica a bassa tensione dell’Enel. Al buio le abitazioni della zona. I danni ammontano a circa 22mila euro. Indagano i Carabinieri della stazione di Montaperto. 4 dicembre, A Castrofilippo, al Centro commerciale Le Vigne, ignoti ladri, forse entrando abilmente da un soffitto, hanno rubato merce per circa 10mila euro, soprattutto telefoni cellulari, dentro il negozio di elettronica Euronics. Indagano i Carabinieri. 4 dicembre, A Porto Empedocle, e’ in automobile, stop, posteggia innanzi ad un panificio in via Roma, entra, compra il pane, poi è fuori dopo pochi minuti ma l’automobile, una Fiat 600, con le chiavi inserite nel cruscotto, e’ stata rubata. La polizia ricerca il ladro che ha agito in modo fulmineo. 5 dicembre, Angelo Siino, Giovanni Brusca e Maurizio Di Gati. Poi, il boss Giuseppe Falsone di Campobello di Licata. Poi, Stefano Morreale, 40 anni, di Favara, e Stefano Valenti, 47 anni, anche lui di Favara. Poi, Salvatore Di Gangi, 71 anni, di Sciacca. I 7 avrebbero estorto denaro per oltre 15 anni, dal 1996 al 2009, alla ditta Laterizi Fauci di Sciacca, un’azienda che opera nell’edilizia e a cui sarebbero state prospettate minacce e ritorsioni nel caso in cui si fosse ribellata al racket. Tra gli imputati per i quali il 18 maggio del 2012 la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha chiesto il giudizio vi è anche Salvatore Fauci, titolare dell’ impresa, accusato di false informazioni al pubblico ministero e falsa testimonianza perchè in due interrogatori, il 30 novembre 2009 alla Procura di Palermo e il 25 febbraio 2010 al Tribunale di Sciacca, ha negato di avere ricevuto richieste estorsive da parte di esponenti mafiosi. In separata sede è stato già processato il pentito di Sambuca di Sicilia, Calogero Rizzuto, e le sue dichiarazioni sono state determinanti nelle indagini. All’inizio Brusca e Siino avrebbero chiesto a Fauci un obolo di 30 milioni di lire all’anno. Poi, Di Gati e Valenti avrebbero preteso fino a 70 mila euro all’anno, alla Fauci di Sciacca ed anche alla sede di Agrigento. Lo scorso 21 marzo, al Palazzo di Giustizia di Palermo, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, Emanuele Ravaglioli, ha chiesto la condanna degli imputati giudicati in abbreviato. Adesso il Giudice per le udienze preliminari, Riccardo Petrucci, ha condannato a 10 anni di carcere Giuseppe Falsone, poi 8 anni a Salvatore Di Gangi, e 8 anni a Stefano Morreale. Poi, ai pentiti Angelo Siino 4 anni, Giovanni Brusca 1 anno e 9 mesi, e Maurizio Di Gati 1 anno e 6 mesi. Poi, 2 anni e 4 mesi sono stati inflitti all’imprenditore Salvatore Fauci. Infine, è stato rinviato a giudizio Stefano Valenti, che ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario. Prima udienza il 27 febbraio prossimo. Il 22 gennaio scorso, Angelo Siino è stato interrogato dai giudici e ha difeso Salvatore Fauci perché ha dichiarato che forse lui, Fauci, “non sapeva che la sua ditta pagava il pizzo”. 5 dicembre, Ad Agrigento, in via Rocco Serafino, traversa di viale Cannatello, ignoti ladri, approfittando dell’ assenza temporanea dei proprietari, hanno forzato una finestra, sono entrati dentro una casa e hanno rubato gioielli e altri oggetti di valore. Il bottino ammonterebbe a diverse migliaia di euro. Sul posto è intervenuta la Polizia. Indagini in corso. 5 dicembre, A Campobello di Licata, una pensionata di 85 anni ha subito lievi ustioni a causa dell’incendio divampato all’interno della sua abitazione. La donna, soccorsa e trasferita all’ospedale di Canicattì, ha bruciature superficiali, per le fiamme sprigionate dalla sua cucina a gas. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento, che hanno spento il rogo, e i Carabinieri della locale stazione. 6 dicembre, A Porto Empedocle, in via Roma, si e’ scatenata una violenta rissa. Un ragazzo di 26 anni, al culmine dello scontro, e’ stato accoltellato. Il giovane, ferito all’addome, e’ stato soccorso e trasportato all’ Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Ad accoltellare il 26enne sarebbe stato Giuseppe Gangarossa, 50 anni, di Porto Empedocle, già noto alle forze dell’ordine. Gangarossa è stato arrestato dai poliziotti del Commissariato di Porto Empedocle e della Squadra Volanti di Agrigento, coordinati dal vicequestore aggiunto Cesare Castelli. Il 50enne rispondera’ di tentato omicidio. 6 dicembre, A Naro i Carabinieri hanno arrestato Carmelo Vellini, 80 anni, presunto mafioso di Naro, gia’ arrestato l’ 8 aprile del 2008 nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Mercurio”, e presunto favoreggiatore della latitanza del boss Giuseppe Falsone. Carmelo Vellini scontera’ 1 anno di reclusione su ordine della Procura generale presso la Corte d’Appello di Palermo. 6 dicembre, A Licata, in Corso Re Filippo Capriata, un operaio licatese di 45 anni, G A sono le iniziali del nome, intento a montare un ponteggio per scaricare da un autocarro un piatto doccia, è scivolato a terra. L’ uomo è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Villa Sofia a Palermo a causa del violento trauma cranico subito. Il 45enne è stato trasportato nel capoluogo siciliano in elisoccorso. 6 dicembre, I Carabinieri della Compagnia di Cammarata hanno denunciato a piede libero due sorelle di 32 e 30 anni, entrambe abitanti a San Giovanni Gemini, per danneggiamento aggravato in concorso allorche’ nel corso dei mesi scorsi avrebbero danneggiato decine di automobili posteggiate tra San Giovanni Gemini e Cammarata, soprattutto rigando e graffiando la carrozzeria con della carta vetrata molto spessa. Ignoto il perche’ del gesto. 6 dicembre, I Carabinieri della stazione di Campobello di Licata e della Compagnia di Canicatti’ hanno arrestato 3 romeni : Neculai Ursu, 33 anni, abitante a Campobello di Licata, Ionut Buruiana, 32 anni, abitante a Canicattì, e Liviu Grigoras, 33 anni, anche lui abitante a Campobello, sorpresi, a bordo di una Volkswagen Passat, e poi ancora dentro le loro case, in possesso di 370 chili di cavi in rame rubati, un revolver calibro 44 magnum, 200 litri di gasolio contenuto in 10 taniche, una minimoto priva di marca, alcuni televisori, svariati utensili per l’edilizia ed un ingente quantitativo di materiale elettronico, elettrodomestici ed un cane di razza “Corso” di circa 3 mesi rubato ad un professionista. 6 dicembre, I Carabinieri hanno arrestato a Ribera Nanca Marian Dorel, 30 anni, operaio, romeno, che scontera’ 7 mesi di reclusione per una rapina commessa in Romania nel luglio del 2011. L’ uomo, in luogo pubblico, ha minacciato di morte e rapinato una persona. 6 dicembre, Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha assolto l’agrigentino Samuele Principato, difeso dall’ avvocato Daniele Re ed accusato di spaccio di droga. Principato è stato riconosciuto estraneo al possesso di 40 grammi di hashish da parte di altri due giovani, la cui posizione è stata stralciata. 6 dicembre, Accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Giuseppe Zucchetto, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Franco Provenzano, ha concesso gli arresti domiciliari a favore di Cristian Muraru, 24 anni, originario della Romania, arrestato dai Carabinieri per ricettazione, in concorso con un altro romeno, allorche’ e’ stato sorpreso in possesso di 260 chili di condutture in rame risultate rubate. Muraru è detenuto nella casa della madre, che abita a Grotte. 6 dicembre, Il Tribunale di Agrigento ha assolto dall’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio i fratelli Antonino e Giambattista Sciascia, rispettivamente di 28 e 26 anni, di Cattolica Eraclea. I due sono stati arrestati dai Carabinieri lo scorso 5 giugno perche’, nel corso di una perquisizione domiciliare, sono stati sorpresi in possesso di 27 grammi di hashish. 6 dicembre, Il Tribunale di Caltanissetta ha assolto l’operaio Stefano Intorre, 38 anni, di Campobello di Licata, accusato di omissione di soccorso allorche’ nel 2009, alla guida della sua automobile, non avrebbe prestato soccorso ad un ciclista a seguito di un incidente stradale. 7 dicembre, A Pisa, nottetempo, è morto a casa sua uno studente universitario agrigentino, Giovanni Bunone, originario di Favara. Il ragazzo di 25 anni ha avvertito un malore. E’ stata la fidanzata a lanciare l’allarme al 118. Inutili i soccorsi. La salma è stata affidata all’Istituto di Medicina Legale di Pisa e sarà l’autopsia ad accertare le esatte cause del decesso. 8 dicembre, In occasione dell’ inizio della protesta dei Forconi anche nell’agrigentino, a Campobello di Licata, innanzi all’ ingresso di un consorzio di autotrasportatori della Fita Cna, è stato scoperto un messaggio affisso e con scritto : “ Viva la mafia, viva i Forconi. Questa è la rivoluzione che farà libera la Sicilia. Attaccheremo lo Stato”. Nel cartello è stato anche scritto, minacciosamente : “ Non fate uscire i mezzi nel giorno della rivoluzione perché vi pesteremo a sangue fino a farvi morire”. 9 dicembre, I fratelli Diego ed Ignazio Agro’, 66 e 74 anni, di Racalmuto, commercianti di olio ed imprenditori, non sono i mandanti dell’ omicidio di Mariano Mancuso. Così è secondo la Corte d’Appello di Palermo che ha sentenziato la non colpevolezza dei fratelli Agrò con formula ampia e liberatoria. Diego e Ignazio Agrò sono stati arrestati il 30 luglio del 2007 nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta ‘’ Domino 2 ‘’. Poi sono stati condannati all’ergastolo perche’ presunti mandanti, secondo il racconto del pentito Maurizio Di Gati, dell’omicidio di Mariano Mancuso, un commerciante di Milena ucciso ad Aragona il 23 settembre del 1992. La Cassazione però ha annullato con rinvio la sentenza di condanna. Adesso, in occasione del secondo processo d’Appello, il Procuratore generale ha invocato la condanna all’ergastolo a carico di entrambi i fratello Agrò che, invece, sono stati assolti dalla Corte. Ignazio e Diego Agrò, attualmente liberi, e da oggi scagionati, sono stati difesi dagli avvocati Coppi, Mormino e Pennica. 9 dicembre, A Santa Elisabetta i Carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Salvatore Fragapane, 20 anni, sorpreso nottetempo alla guida della propria automobile Volkswagen Golf in possesso di una pistola “Flobert”, calibro 6 e 35, in buone condizioni, regolarmente munita di serbatoio con 6 cartucce, nascosta sotto il sedile lato guida, all’interno di un calzino. 9 dicembre, Il Tribunale di Agrigento ha assolto il commerciante agrigentino Lello Burgio, difeso dall’avvocato Santo Lucia, accusato di ricettazione, e poi di incauto acquisto, in riferimento ad un assegno rubato come prezzo pagato al suo negozio di arredi in ceramica. L’avvocato Lucia ha dimostrato che Lello Burgio non e’ stato a conoscenza che l’assegno è stato rubato. 9 dicembre, A Porto Empedocle, nel quartiere dell’Altipiano Lanterna, ha subito un incendio la Ford Focus di un operaio empedoclino di 38 anni, parcheggiata in via Berlinguer. Sul posto hanno lavorato i Vigili del fuoco e i poliziotti del locale Commissariato che hanno scoperto 2 bottiglie con tracce di liquido infiammabile. Indagini in corso. 9 dicembre, Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Gianfranca Claudia Infantino, ha inflitto 10 mesi di reclusione all’agrigentino Antonio Modica, 41 anni, accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Modica, in stato di ubriachezza, lo scorso 6 novembre avrebbe sferrato un pugno a uno dei due poliziotti intervenuti nei pressi di un esercizio commerciale dove l’ imputato avrebbe molestato alcuni passanti. 9 dicembre, Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Michele Contini, ha condannato a 3 mesi di reclusione, pena patteggiata e sospesa, Caterina Di Liberto, 38 anni, di Porto Empedocle, accusata di falso allorché e’ stata sorpresa dalla Polizia alla guida della sua automobile con il tagliando dell’assicurazione falsificato. 9 dicembre, Ad Agrigento la Polizia ha arrestato Vincenzo Cacciatore, 52 anni, parcheggiatore, perche’ avrebbe minacciato di morte la madre e la sorella e quando sul posto, a Villaseta, sono intervenuti i poliziotti, Cacciatore, in stato di ubriachezza, si sarebbe scagliato contro gli agenti. Rispondera’ di resistenza a pubblico ufficiale, minacce e violenza. 9 dicembre, Gianluca Colletti, 24 anni, di Sambuca di Sicilia, arrestato il 10 maggio scorso dai Carabinieri per rapina a danno di una coppia d’anziani, ha patteggiato la condanna a 4 anni di reclusione innanzi al Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Roberta Notari. 10 dicembre, Ad Agrigento, a San Leone, lungo il viale Emporium, un rappresentante di gioielli campano, di Caserta, a bordo di un’ automobile e con un carico di diamanti, e’ stato affiancato da due uomini a volto scoperto su di una motocicletta, che hanno tagliato la strada all’auto, una Peugeot 208, lo hanno bloccato e minacciandolo con una pistola gli hanno rapinato i diamanti e altre pietre preziose, il tutto contenuto in valigette, per un valore di mezzo milione di euro. Indagini in corso alla ricerca dei banditi. 10 dicembre, Ad Agrigento, in via Diodoro Siculo, un bambino di 5 anni è stato investito da un’automobile all’uscita dalla scuola Garibaldi. Il piccolo, che non avrebbe stretto la mano del nonno, è stato trasferito, ma solo per precauzione, dall’ ospedale di Agrigento al Villa Sofia a Palermo, dove i medici hanno già sciolto la prognosi in circa 10 giorni. I Carabinieri indagano per scoprire l'identità dell'automobilista che non ha prestato i primi soccorsi. Gli investigatori sarebbero gia’ in possesso di alcuni numeri della targa, il colore ed il modello dell'autovettura. 10 dicembre, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno arrestato ai domiciliari, per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, Gaspare Alaimo e Valentino Giunta, entrambi di Sciacca e di 21 anni di eta’. Ad un 32enne di Sciacca, I C sono le iniziali del nome, e’ stato imposto l’ obbligo della presentazione alla Polizia giudiziaria. Nel corso delle indagini, che hanno gia’ provocato altri arresti in precedenza, sono state sequestrate parecchie decine di grammi di hashish lungo l’ asse Palermo – Sciacca. 11 dicembre, Versa in condizioni gravi il bambino di cinque anni investito ad Agrigento, da un’ automobile pirata, all’uscita della scuola “Garibaldi” di Agrigento, in via Diodoro Siculo. A Palermo, al Villa Sofia, inizialmente è trapelata una prognosi non preoccupante di 10 giorni. Invece, il bimbo e’ stato sottoposto alla Tac ed i medici gli hanno riscontrato cinque lesioni craniche, quattro frontali e una sul retro della testa. La prognosi sulla vita è riservata. I genitori e le forze dell’ordine lanciano un appello al pirata a costituirsi subito. 11 dicembre, La Procura di Agrigento ha chiesto al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Ottavio Mosti, l’emissione di due misure cautelari a carico del presidente dell’istituto di formazione Ecap di Agrigento, l’ avvocato Ignazio Valenza, e del maresciallo dei carabinieri Antonio Arnese, comandante del Nucleo Ispettorato del lavoro. A carico di Valenza sono stati richiesti gli arresti domiciliari. Per Arnese il divieto di dimora in Sicilia. Il Gip Mosti ha respinto le richieste. I difensori degli indagati hanno chiesto un termine per visionare le carte dell’accusa e il 7 gennaio prossimo i loro assistiti si sottoporranno a interrogatorio. Nel frattempo, Valenza si è dimesso da tutte le cariche. Si tratta di una inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza per truffa, in riferimento a delle assunzioni di alcuni dipendenti che secondo l’accusa sarebbero state compiute in mancanza di autorizzazione da parte della Regione, e applicando la Cassa integrazione in deroga. Inoltre, un finanziamento regionale sarebbe stato indebitamente percepito dall’Ente per pagare il personale dipendente nel dicembre 2010, con buste paga sottoscritte dai lavoratori in assenza dell’incasso dello stipendio. 11 dicembre, La Procura generale di Palermo ha chiesto la conferma della condanna di primo grado inflitta il 13 febbraio scorso ad Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, ad 11 anni e 8 mesi di reclusione a carico di Leonardo Iati’, 21 anni, di Ribera e residente a Montallegro, reo confesso dell’omicidio, presumibilmente a scopo di rapina, della pensionata romana Giovanna De Rossi, scoperta morta l’11 dicembre del 2009 all’interno della sua casa a Montallegro. 11 dicembre, A Bivona, i Carabinieri e la Polizia municipale hanno denunciato un pensionato per deviazione di acque, usurpazione di terreno di proprietà del Demanio e costruzione abusiva. A seguito di una segnalazione, in contrada “Mendolille”, sono state scoperte opere murarie che hanno consentito di ricavare una cucina e in un adiacente terreno, di proprietà privata, un canile ed un servizio igienico. Il tutto è stato sottoposto a sequestro. 12 dicembre, All’ Ospedale Civico di Palermo, nel Reparto Rianimazione, è ricoverato in stato di coma uno studente di 20 anni di Cammarata, Giuseppe Lena. Il ragazzo, intento ad allenarsi a Palermo durante le lezioni di arti marziali al Centro sportivo Body System, è stato vittima di un malore, forse un edema cerebrale. Indagini in corso. 12 dicembre, Il Tribunale di Agrigento, a conclusione del giudizio abbreviato, ha assolto il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Porto Empedocle, Luigi Gaglio, l’imprenditore Pasquale Patti, 50 anni, già amministratore del ristorante “Villa Romana”, e l’impiegato comunale Giovanni Butera, 66 anni. I 3 hanno risposto ai giudici sulla costruzione di una dependance del ristorante che sarebbe stata abusiva e la concessione edilizia in sanatoria sarebbe stata illegittima. 12 dicembre, La Polizia stradale di Agrigento, nottetempo, intorno alle ore 2, lungo la strada statale 115, nei pressi del bivio per Siculiana Marina, sul viadotto Canne, ha salvato in tempo un ristoratore agrigentino, L G sono le iniziali del nome, 34 anni, intenzionato a suicidarsi lanciandosi giù dal ponte nonostante la moglie, I G, 30 anni, tentasse di trattenerlo invocando aiuto. La coppia, che versa in grave crisi economica, è stata tranquillizzata e poi affidata ai familiari giunti sul posto. 12 dicembre, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, a conclusione del giudizio abbreviato, ha assolto Salvatore Zambuto, 56 anni, di Agrigento, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Il difensore, l’avvocato Daniele Re, ha rilevato la mancanza di prove sulla finalità di spaccio della droga sequestrata all’ imputato. 12 dicembre, A Licata, nel centro storico, nel quartiere San Paolo, hanno subito un incendio due automobili, una Hyundai Atos e una Fiat Idea, di proprietà di due casalinghe, posteggiate nel cortile Sica. E tra la zona industriale di Agrigento ed una strada secondaria verso Grotte e Racalmuto, in contrada Racalmare, è stata ritrovata bruciata un’ automobile, una Fiat Panda, rubata alcuni giorni addietro ad Agrigento, a Fontanelle. 12 dicembre, A San Giovanni Gemini, nel centro storico, una pensionata, vedova, di 85 anni, Rosalia Di Marco, è stata scoperta morta nella sua abitazione, invasa dal fumo. I Carabinieri e i Vigili del fuoco hanno accertato che la donna è morta per asfissia nel sonno. Al primo piano dell'abitazione si è scatenato un cortocircuito che ha provocato un incendio, e il fumo ha raggiunto anche la stanza dove l'anziana dormiva. 13 dicembre, Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato a 4 anni di carcere il marocchino Soufiene Mouzhair, 22 anni, imputato a seguito della morte ad Agrigento, al culmine di una rapina dentro casa, della prostituta colombiana di 25 anni Cindy Vanessa Candelo Arroyo. Uno dei presunti complici di Mouzhair, l’algerino Mohamed Juda, 21 anni, è stato già condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Nel frattempo, è stato scoperto il presunto terzo componente della banda : il marocchino Karim Hitani, 22 anni, residente nella zona a valle della stazione ferroviaria di Agrigento, attualmente ricercato in tutto il territorio nazionale. 13 dicembre, Il Tribunale di Agrigento ha condannato a 2 mesi di carcere Michela Taormina, 39 anni, di Agrigento, accusata di tentate lesioni ad una donna e lesioni al marito. E’ stata assolta invece dall’accusa di ingiurie. Nel 2011, l’ imputata, armata di cacciavite, in piazzale Ugo La Malfa, affronto’ l’ ex marito e la sua presunta amante con un cacciavite, e poi, successivamente, avrebbe anche insultato l’altra donna. 13 dicembre, In Germania è stata dimessa dall’ Ospedale di Mannheim Rosy Comparato, la ragazza di 27 anni di Palma di Montechiaro ferita in Germania dai colpi di pistola sparati lo scorso 6 novembre dall’ ex fidanzato, Vincenzo Clementi, 24 anni, anche lui di Palma di Montechiaro. Il sindaco di Palma di Montechiaro, Pasquale Amato, ha scritto su Facebook : “i familiari sono felici, li ho sentiti, ringraziano e rassicurano sulla salute di Rosy: sta meglio”. 13 dicembre, A Canicatti’, in periferia, in contrada Rinazzi, un imprenditore, la moglie e i tre figli sono stati sequestrati e rapinati da 4 banditi nella loro villetta. I malviventi, travisati e armati di pistola, hanno scoperto la cassaforte vuota e hanno allora arraffato circa 200 euro dalle tasche dell’ uomo. Indagini in corso. 13 dicembre, I Carabinieri della Compagnia di Licata hanno arrestato in flagranza di reato Domenico Cusumano, 42 anni, di Licata, bracciante agricolo, sorpreso dentro casa in possesso di un fucile “Breda” calibro 12 con matricola abrasa, in ottimo stato di conservazione, 48 cartucce dello stesso calibro, circa 370 tra cartucce vuote e ogive di piombo per pistola ed altro materiale. Il tutto è stato sequestrato. 13 dicembre, Il sostituto procuratore di Agrigento, Matteo Delpini, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 6 di Porto Empedocle, Salvatore Tuttolomondo, 29 anni, Antonio Gastoni, 34 anni, Alfonso Iacono, 53 anni, Carmelo Frattacci, 20 anni, Pietro Marchica, 43 anni, Vincenzo Colombo, 52 anni, e poi agli agrigentini Francesco Di Gangi, 47 anni, Roberto Tonino Greco, 52 anni, e Luigi Attardo, 46 anni. La Procura di Agrigento contesta numerosi episodi di vendita di droga, in particolare subutex. Gia’ il Tribunale di Agrigento, tramite il Gip, Alberto Davico, ha respinto una prima richiesta da parte della Procura di emissione di misure cautelari. 13 dicembre, E’ stata dichiarata la morte cerebrale, e la famiglia generosamente ha autorizzato l’espianto degli organi, di Giuseppe Lena, 20 anni, di Cammarata, studente universitario al primo anno di Medicina a Palermo, ricoverato l’ 11 dicembre scorso al Reparto Rianimazione dell’ Ospedale Civico di Palermo in stato di coma. Il ragazzo, intento ad allenarsi a Palermo durante le lezioni di arti marziali al Centro sportivo Body System, è stato vittima di un malore, forse un edema cerebrale. Indagini in corso. La Procura ha disposto l’autopsia. 14 dicembre, A conclusione delle indagini preliminari, la Procura della Repubblica di Gela ha chiesto al Tribunale il rinvio a giudizio di 52 imputati, tra cui 13 agrigentini, nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Cash flow”, dal nome dell’ omonimo blitz del 4 luglio 2012, contro un presunto circuito criminoso che, attraverso false attestazioni, avrebbe bonificato i protesti e avrebbe contraffatto buste paga per ottenere denaro in prestito da società finanziarie. La prima udienza preliminare è in calendario il prossimo 23 aprile innanzi al Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Gela, Alberto Leone. 14 dicembre, I Carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno arrestato, per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, Jordan Conti, 22 anni, impiegato, indiziato con altri due coetanei ed un 32enne, tutti di Sciacca, di spaccio di droga. Le indagini sono scattate a seguito del sequestro di circa 200 grammi di hashish a carico di 2 saccensi che avrebbero acquistato la droga a Palermo. I successivi controlli e pedinamenti hanno svelato gli elementi indiziari a carico di Jordan Conti, che è stato ristretto ai domiciliari. 15 dicembre, Morte in solitudine disperata di una coppia a Ribera. Lei vittima di un malore precipitando dalle scale, e poi lui, già accudito dalla donna. Si è ipotizzato l'incidente domestico. Poi l' omicidio - suicidio. Poi, si è capito, e non è stata disposta l’autopsia. Una coppia di anziani, ma non tanto. Lei muore perchè vittima di una malore precipitando dalle scale dell’abitazione. E lui, malato e costretto a letto, muore dopo di lei, in solitudine. Quanto accaduto rattrista perchè è difficile credere che una coppia muoia senza che nessuno se ne accorga quanto meno in tempo, nè familiari e nemmeno amici. Infatti, Vigili del fuoco e Carabinieri sono stati allarmati forse in ritardo : "da una settimana tentiamo di contattarli, inutilmente". E allora i soccorsi hanno sfondato l' ingresso, a Ribera, in via Gullo, una traversa di Corso Umberto primo, mica in periferia, in un edificio a due piani, quasi una discarica, un cumulo di rifiuti, raccolti in casa, per abitudine. La donna, Enza Catanzaro, 55 anni, di Sciacca, è stata scoperta cadavere in decomposizione, morta almeno da 2 settimane, riversa sul pavimento al piano terra. Il marito, Vincenzo Maniscalco, 66 anni, di Ribera, anche lui cadavere, da circa 3 giorni, al primo piano, sul letto, perchè sofferente e impossibilitato a muoversi. I primi esami cadaverici hanno escluso tracce di violenza. Poi, nessuna effrazione da rapina o furto. Lei stroncata da un malanno improvviso e morta cadendo tra le scale, e lui che la segue a ruota dopo poco tempo, perchè lui sarebbe stato aggrappato in vita alla ruota di lei, e la mancanza della ruota di lei per lui è stata mortale. E' un racconto crudele, che induce a riflettere sul villaggio globale, che non è più il villaggio del sabato di Giacomo Leopardi, della donzelletta che vien dalla campagna in sul calar del sole, ma è il villaggio cinico, indifferente, che tutto travolge e consuma, a ruota. 16 dicembre, Al Tg2 Rai è in onda in esclusiva servizio frutto di un video pirata registrato con telefonino da un avvocato siriano, Khalid, ospite 2 mesi del Centro d’accoglienza a Lampedusa. un un da Le immagini, spiegate e commentate dal clandestino, ritraggono le procedure di disinfestazione da presunta scabbia nel Centro : migranti uomini e donne, nudi, al freddo, senza alcuna riservatezza, che ricevono il medicinale spruzzato con un tubo. Esplode un caso internazionale. Unanime e profonda è l’indignazione. I dirigenti della cooperativa che gestisce il Centro sono rimossi. La Procura di Agrigento indaga. 16 dicembre, Gli agenti della Polizia Scientifica della Questura di Agrigento, agli ordini del dirigente Michelangelo Lo Piparo, hanno arrestato ai domiciliari, per detenzione illegale di arma da fuoco, ricettazione e possesso illegale di munizioni, Salvatore Bugea, 71 anni, di Agrigento, pastore. Nel corso di una perquisizione, nella sua campagna, in contrada Torcicuda, Salvatore Bugea è stato sorpreso in possesso di una pistola calibro 6 e 35 con caricatore e 5 cartucce inserite. L’arma è risultata rubata nel 2008 a Pisa. 16 dicembre, A Lampedusa sono approdati 275 extracomunitari. I migranti sono stati soccorsi dalla nave San Marco, nel Canale di Sicilia. Sono adesso complessivamente 680 le persone ospiti del centro d’accoglienza in contrada Imbriacola. Altri 76 migranti sono stati soccorsi dalla nave Cassiopea della Marina e condotti a Lampedusa. 17 dicembre, Dopo il sindaco di Naro, Morello, il Tribunale di Agrigento assolve anche l’avvocatessa Maniscalchi, inquisita per la nomina ad assessore. I dettagli. Lei, Gaetana Maniscalchi, avvocato, di Naro, ha rischiato una seconda condanna. E invece la sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni, l’ ha assolta. Lei, l’ avvocatessa, non è colpevole perché avrebbe taciuto della prima condanna assumendo dopo la carica di assessore comunale a Naro. L’ 8 aprile del 2008 la Maniscalchi, già presidente del Consiglio comunale di Naro ed anche candidata a sindaco nel 2004, è stata arrestata dalla Squadra mobile di Agrigento e dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo perché al telefono, il 12 dicembre 2007, e la telefonata è stata registrata dagli investigatori, avrebbe rivelato a Giuseppe Sardino, già consigliere comunale e mafioso di Naro, che, come lei avrebbe appreso da un “alto esponente delle Forze dell’ordine”, vi sarebbero state indagini a carico di lui nell’ambito delle ricerche del latitante Giuseppe Falsone, di Campobello di Licata, Capo di Cosa nostra agrigentina. Lei, l’avvocatessa, si è difesa così : “ho millantato, mi sono inventata tutto. Purtroppo, però, le notizie riferite a Sardino si sono rivelate vere”. Dunque, il 28 aprile 2008 la Maniscalchi è stata scarcerata, il Riesame ha annullato l’aggravante dell’avere agevolato l’associazione mafiosa, e le sono stati concessi gli arresti domiciliari. Poi, il primo luglio 2008, al Tribunale di Palermo, in abbreviato, l’avvocatessa ha patteggiato la condanna ad un 1 anno e 6 mesi di reclusione, pena sospesa, per favoreggiamento semplice e non aggravato, e le è stata restituita la libertà. Il 12 giugno 2012 l’avvocatessa Maniscalchi è stata nominata assessore comunale dal sindaco di Naro, Pippo Morello. Si è scatenato un putiferio giudiziario. Il 15 aprile 2013, a conclusione del giudizio abbreviato, lei, la Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha assolto il sindaco Morello, accusato di abuso d’ufficio per la nomina della Maniscalchi ad assessore nonostante la stessa fosse in condizioni ostative, legate alla condanna già subita e non dichiarate nell’ autocertificazione, ad assumere la carica. Adesso, è stata assolta anche lei, l’avvocatessa aspirante assessore. 17 dicembre, L’incidente sul lavoro costato la vita all’ operaio romeno Mircea Spiridon, morto il 23 settembre del 2006, a 32 anni di età, sotto le macerie di un cantiere precipitato a Torre di Gaffe, tra Licata e Palma di Montechiaro : la Corte d’Appello di Palermo ha condannato a 3 anni di reclusione l'imprenditore Antonio Di Vincenzo, titolare dell’ impresa impegnata nella ristrutturazione della palazzina crollata, e ad 1 anno di carcere il Direttore dei lavori Vincenzo Marchese Ragona. I due rispondono di omicidio e disastro colposo. 17 dicembre, A Porto Empedocle, in contrada Ciuccafa, due famiglie si sono scontrate violentemente per questioni di vicinato. I poliziotti del Commissariato Frontiera, coordinati dal vice questore aggiunto Cesare Castelli, ricevuta la segnalazione per la furibonda lite in corso, sono intervenuti raffreddando gli esagitati. Una donna è stata soccorsa in ospedale per ferite con prognosi di 20 giorni. Sono in corso di valutazione eventuali risvolti giudiziari. 17 dicembre, I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Licata hanno sorpreso in un magazzino privato, inseguito e poi arrestato per furto Mindirigiu Ioan, 35 anni, e Calab Ion, 52 anni, entrambi romeni e domiciliati a Licata. La refurtiva, tra un televisore ed una bombola di gas, è stata restituita al legittimo proprietario. I due arrestati, processati per direttissima, sono stati condannati a 5 mesi di reclusione e scarcerati. 17 dicembre, Lungo la statale 640 AgrigentoCaltanissetta, nei pressi del bivio Canicattì Nord, un bandito, armato di pistola e con il volto travisato, ha minacciato un dipendente del Distributore di carburanti Agip, e gli ha rapinato l’incasso, circa 800 euro. Poi è fuggito in auto. Indagano i poliziotti del Commissariato di Canicattì anche attraverso le immagini registrate dall’impianto di video sorveglianza della stazione di servizio. 17 dicembre, Giovanni Tarantino, 38 anni, di Sambuca di Sicilia, arrestato il 10 maggio scorso dai Carabinieri per rapina a danno di una coppia d’anziani, è stato condannato a 5 anni di reclusione dal Tribunale di Sciacca a conclusione del giudizio abbreviato. Il presunto complice di Tarantino, Gianluca Colletti, 24 anni, ha già patteggiato 4 anni di carcere. 18 dicembre, I poliziotti della Squadra Volanti della Questura di Agrigento hanno arrestato Michele Vitello, 50 anni, di Favara, residente ad Agrigento, accusato di possesso illegale di una pistola e di munizioni. Vitello è stato all’interno di un chiosco a San Leone e alcuni poliziotti fuori servizio si sono accorti della pistola che si è intravista dalla cintola dei pantaloni. Michele Vitello è stato bloccato e condotto in Questura. Sequestrato un revolver calibro 357 con matricola abrasa e 5 cartucce dello stesso calibro. 18 dicembre, Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, a conclusione del giudizio abbreviato, ha assolto Francesco Vella, 67 anni, di Agrigento, accusato di stalking e corruzione di minorenne nell’ambito di presunte molestie perpetrate in una villa comunale. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna ad 1 anno e 4 mesi. La madre della minore si è costituita parte civile. Francesco Vella è stato scagionato, ed è stato difeso dall’ avvocato Davide Casà. 18 dicembre, A Licata, in un terreno di corso Grigliata, lungo la strada San Michele che conduce alla spiaggia di Mollarella, ha subito un attentato incendiario un imprenditore agricolo licatese. Ignoti gli hanno incendiato, dopo averli cosparsi di liquido infiammabile, un trattore e un carrello, parcheggiati all’ interno della proprieta’. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e i Carabinieri della locale Compagnia. I danni sono ingenti. 18 dicembre, A Sciacca, un servizio di tutela, a cura della Polizia municipale, è stato disposto a favore del sindaco, Fabrizio Di Paola. Due disoccupati avrebbero inveito contro Di Paola, aggredendolo verbalmente a causa del mancato inserimento nella graduatoria dei cantieri di servizio che è stata appena redatta dagli uffici competenti. La graduatoria è stata disposta sulla base del reddito e della situazione familiare dei cittadini che hanno presentato l’istanza. 18 dicembre, I Carabinieri della Compagnia di Cammarata hanno denunciato a piede libero alla Procura di Agrigento 3 persone, per infrazioni nel settore della tutela ambientale. Risponderanno di trasporto di rifiuti pericolosi, senza iscrizione all’albo delle imprese di gestione operanti nello specifico settore, tre indagati, di 55, 37 e 22 anni, sorpresi a margine della strada statale 189, in località “Italkali”, nelle campagne di Casteltermini, a bordo di un autocarro Fiat Iveco Daily carico di circa 20 quintali di rifiuti speciali non pericolosi, soprattutto materiale ferroso. Tutto sequestrato, anche l’autocarro. 19 dicembre, Truffe e raggiri all’ Inps, al fine di beneficiare di vantaggi economici e previdenziali illecitamente : inchiesta della Procura di Sciacca e della Guardia di Finanza agrigentina, e adesso la sentenza di primo grado per 12 imputati. Il Tribunale di Sciacca ha condannato per truffa e falsità ideologica Isidoro Gucciardi, dipendente Inps, a 3 anni e 6 mesi di reclusione, poi Vincenzo Leonardi ad 1 anno e 6 mesi, e poi Francesco Maggio ad 1 anno e 4 mesi. I tre sono stati condannati al risarcimento del danno procurato all’Inps, parte civile, da liquidarsi in separata sede. Assoluzione per Salvatore Calandra, Gaspare Caleca, Salvatore De Maria, Gaspare Di Santo, Giuseppe Dolcemascolo, Rosalba Eletto per prescrizione, Grazia Morosini, Giacomo Santannera, e Giuseppina Tumminello per prescrizione. 19 dicembre, Ad Agrigento, in contrada Minaga, a nord della città, nei pressi dell’ Ospedale, a ridosso delle ore 20, due banditi, travisati al volto e armati, sono entrati dentro il supermercato Eurospin, hanno seminato il panico e hanno razziato quanto contenuto nelle casse, circa 200 euro, essendo già stato prelevato e depositato al sicuro l’incasso della giornata. Poi, insieme ad un terzo complice, sono fuggiti a bordo di una Fiat Panda azzurra appena rubata ad Aragona. E’ scattato l’allarme. Polizia e Carabinieri hanno subito raccolto alcune testimonianze, ed una pattuglia della Polizia stradale ha intercettato la Fiat Panda in via 25 aprile, l’ ha inseguita e i rapinatori sono stati acciuffati e arrestati in via Petrarca, tra lo stadio Esseneto e il Palasport Nicosia. Si tratta dei favaresi Salvatore Butticè, 25 anni, Salvatore Bruccoleri, 23 anni, e Carmelo Tuzzolino, 20 anni. La pistola usata per il colpo si è rivelata un’arma giocattolo. 20 dicembre, Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Sebastiana Zuppardi, ha condannato ad 1 anno di reclusione, pena sospesa, Alessandro Infantino, 27 anni, di Agrigento. Sono stati assolti invece Giuseppe, Roberto e Gianluca Infantino, rispettivamente di 33, 31 e 26 anni, difesi dagli avvocati Davide Casà e Calogero Lo Giudice. I 4 sono stati imputati di furto aggravato e danneggiamento aggravato. I tre assolti sono stati scagionati da Alessandro Infantino che ha escluso la responsabilità dei fratelli nei furti di autoradio e nel danneggiamento delle automobili, reati risalenti al 2007. 20 dicembre, Vi è anche un agrigentino tra le cinque persone, di cui tre militari della Guardia di finanza, arrestate a Palermo nell’ambito di un’inchiesta su un presunto giro di mazzette. Si tratta di Silvio Greco, 46 anni, artigiano, titolare di una vetreria. I tre militari sono stati arrestati per concussione. Sono accusati di aver costretto un commerciante a pagare tangenti per tacere su presunte irregolarità riscontrate durante un accertamento fiscale. I provvedimenti restrittivi, 4 in carcere e uno ai domiciliari, sono stati emessi dal Tribunale di Palermo su richiesta del procuratore aggiunto Leonardo Agueci e del sostituto Alessandro Picchi, che hanno coordinato le indagini svolte dalla stessa Guardia di finanza. I militari arrestati sono gli appuntati Tobia Imparato, Felice Monterosso e, ai domiciliari, Ferdinando Rinaldo. Gli altri arrestati sono Gabriele Specchiarello e l’agrigentino Silvio Greco. I finanzieri si sarebbero dichiarati disponibili a nascondere le irregolarità in cambio di tangenti. Le vittime, insospettite da alcune anomalie nei controlli, hanno denunciato tutto alla Guardia di finanza. 20 dicembre, Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Gianfranca Infantino, ha condannato Marco Falzone, 20 anni, di Porto Empedocle, ad 1 anno e 2 mesi di reclusione, pena sospesa, subordinata pero’ ad attivita’ non retribuita a favore della collettivita’ di Porto Empedocle. Il pubblico ministero Alfonsa Fiore ha chiesto 2 anni di reclusione a carico dell’ imputato, accusato di resistenza, danneggiamento e maltrattamenti risalenti al 14 marzo scorso. Il giudice ha inoltre revocato l’obbligo di dimora. Marco Falzone e’ difeso dall’ avvocato Daniele Re . 20 dicembre, Accogliendo le istanze del difensore, l’avvocato Giovanni Castronovo, il Tribunale del Riesame di Palermo ha annullato, per insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, l’ ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Angelo Gioacchino Middioni, 38 anni, di Campobello di Licata, bracciante agricolo, arrestato lo scorso 27 novembre. Middioni, cugino del già capo di Cosa nostra agrigentina, Giuseppe Falsone, è stato accusato di associazione mafiosa ed estorsione in concorso, con l'aggravante delle modalità mafiose. 21 dicembre, Fu una traccia di sudore su di uno scottex ad incastrarlo : condanna ridotta in Appello al ventenne di Montallegro, Leonardo Iatì, per l’omicidio di Giovanna De Rossi. Lui, Leonardo Iatì, è stato arrestato dai Carabinieri il primo marzo 2012. E il 3 marzo ha confessato : “sì, il 6 dicembre 2009 ho bussato alla porta di Giovanna De Rossi, vicina di casa. Lei mi ha offerto un caffè, poi, essendo ora di pranzo, mi ha preparato un piatto di spaghetti con l’ olio. Poi io ho chiesto denaro a lei, lei ha risposto no, e allora…”. E allora 11 dicembre 2009, a Montallegro, in via Vittorio Emanuele, i Carabinieri, all’interno di un’abitazione, hanno scoperto morta, distesa in una stanza in fondo alla casa, e con il cranio fracassato, una donna di 68 anni, Giovanna De Rossi, insegnante, originaria di Roma e da non più di 2 anni residente a Montallegro. La pensionata è morta vittima di un trauma cranico provocato da 3 colpi alla testa con un vaso di cristallo. I Carabinieri scoprono in cucina, accanto al lavello, sul tavolo, un rotolo di scottex, ed un fazzoletto strappato dallo stesso rotolo, come ha confermato l’esame comparativo. Ebbene, sul fazzoletto strappato vi è una traccia di sudore. L’esame del Dna : l’ Ispettore di Polizia, Antonino Iatì, abita nella stessa palazzina dove è stata uccisa Giovanna De Rossi. Antonino Iatì si offre volontariamente all’esame del Dna. Il Dna non è il suo, ma, secondo la scienza, sarebbe o di suo padre o di un suo figlio. Ebbene, Antonio Iatì è orfano di padre già da tempo, e ha un solo figlio, Leonardo Iatì, arrestato e poi reo confesso. Leonardo Iatì oggi ha 22 anni di età. Il 6 dicembre 2009 ha 18 anni. E’ afflitto e martoriato dai debiti di gioco. Scommette nelle agenzie, on line, anche tramite altre persone, perchè lui è ancora minorenne. Giocherebbe anche più di mille euro al giorno. Forse è una turba mentale, il vizio compulsivo del gioco d’azzardo. La fame di denaro sarebbe stata il movente della rapina e dell’ omicidio di Giovanna De Rossi. Leonardo Iatì è difeso dall’ avvocato Antonio Provenzani, che lavora sul giudizio abbreviato, sulle attenuanti generiche e sul vizio di mente. E così è. In primo grado, il 13 febbraio scorso, il Tribunale di Agrigento condanna l’ imputato a 11 anni e 8 mesi di reclusione. Il giudice ha escluso le aggravanti, ha riconosciuto le attenuanti generiche e il vizio parziale di mente del ventenne. Adesso in Corte d’Appello, a Palermo, l’ avvocato Provenzani ha ottenuto una riduzione della condanna : 8 anni e 8 mesi. 22 dicembre, Khalid Chaouki, 30 anni di età, originario del Marocco. E’ un deputato nazionale del Partito Democratico. Si è barricato nel Centro di prima accoglienza e soccorso a Lampedusa, dove l’avvocato siriano, anche lui Khalid, ha registrato il video che ha provocato lo scandalo internazionale sui trattamenti sanitari ai clandestini ospiti. Il parlamentare del partito di Matteo Renzi, già a Lampedusa in visita da privato cittadino sabato scorso, protesta contro le condizioni in cui versano i migranti nella struttura in contrada Imbriacola. Alcuni sono costretti nel Centro dal 3 e dall’ 11 ottobre scorsi, sopravvissuti ai naufragi. La Procura della Repubblica di Agrigento ha bisogno di loro perché testimoni nell’ ambito dell’ inchiesta in corso. L’onorevole Khalid Chaouki invece oppone la provvisorietà della permanenza nel Centro di Lampedusa in attesa del trasferimento, e annuncia : “sarò qui, nel Centro, fin quando gli ospiti non saranno trasferiti”. E poi rilancia : “il Centro d'accoglienza di Lampedusa è un luogo indegno, vi sono 7 eritrei sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre e 6 migranti in sciopero della sete e della fame da 3 giorni, e tra i 6 vi è anche Khalid, che ha registrato il filmato, e non è ammissibile che sia ancora qui. Vi sono più di 200 migranti che vivono nel Centro da mesi, quando le norme internazionali prevedono una permanenza massima di 96 ore. Le condizioni sono disastrose: entra acqua dal tetto, alcune stanze sono allagate, i bagni non funzionano, non vi sono spazi per la mensa. Davanti ai morti di due mesi e mezzo fa abbiamo assistito al lutto e al cordoglio e siamo ancora alle promesse. Ho mangiato con i migranti e resto qui a dormire fino a quando non sarà ripristinata la legalità e l'Italia non si adeguerà alle norme del diritto internazionale". 23 dicembre, A Palma di Montechiaro, in Corso Sicilia, una pattuglia della Squadra Volanti della Polizia si è imbattuta in un ragazzo di 25 anni a terra, privo di sensi, con gravi sintomi di soffocamento e con il volto cianotico. Gli agenti hanno subito praticato le procedure per tamponare la crisi epilettica - convulsiva, ed il 25enne ha ricominciato a respirare. Poi, un’ambulanza ha trasportato il paziente in Ospedale. I due poliziotti gli hanno salvato la vita. 23 dicembre, E’ stata confermata in Cassazione la condanna a 2 mesi di reclusione a carico del medico Giuseppe Mancuso, 50 anni, di Palma di Montechiaro, accusato di maltrattamenti a danno della moglie, che sarebbe stata vessata anche durante la gravidanza, così come ha denunciato lei, che ha accusato il marito anche di essersi del tutto disinteressato delle sorti del figlio sin dalla nascita. 23 dicembre, La Polizia del Commissariato di Canicatti’ ha denunciato una donna catanese di 50 anni ritenuta complice di un borseggiatore che alcuni mesi addietro, in viale Regina Margherita, avrebbe rubato il portafogli ad un pensionato di 90 anni con dentro 140 euro. La donna è stata identificata grazie al sistema di video - sorveglianza del Comune di Canicattì e rispondera’ di favoreggiamento e furto. Dopo il borseggio, il malvivente e’ salito a bordo di una Ford Fiesta guidata da un’altra persona. Dal numero di targa si è risaliti alla donna. 23 dicembre, Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Sebastiana Zuppardi, ha condannato a 10 mesi di reclusione Antonio Alù, 43 anni, di Porto Empedocle, imputato di tentata violenza privata, ingiuria e violazione degli obblighi di assistenza familiare. L’uomo risarcirà la moglie. Antonio Alù avrebbe intrapreso un rapporto con un’ altra donna abbandonando moglie e figli. La moglie sarebbe stata terrorizzata e continuamente insultata perché, nel frattempo, non avrebbe dovuto incontrare e frequentare nessun altro uomo. E’ stata la donna a denunciare il marito. 23 dicembre, A Campobello di Licata, i Carabinieri della locale stazione hanno arrestato un uomo di 56 anni per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. I militari sono intervenuti presso l’abitazione del campobellese intento ad aggredire sia fisicamente che verbalmente la moglie e la figlia, già ferite, e l’ uomo si è anche scagliato contro i Carabinieri. 23 dicembre, A Licata i Carabinieri hanno arrestato un sorvegliato speciale della pubblica sicurezza obbligato al soggiorno nel comune di residenza. Si tratta di Gaetano Paraninfo, 26 anni, sorpreso alla guida del proprio ciclomotore Aprilia, sprovvisto di patente di guida perché gli è stata revocata. L’ uomo è detenuto ai domiciliari. 24 dicembre, A Caltanissetta, in carcere, è stato scoperto morto l'agente di polizia penitenziaria Rosario Bellavia, 50 anni, di Siculiana, arrestato ed attualmente sotto processo, per concorso in associazione mafiosa, nell’ ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Nuova Cupola”. La morte di Bellavia sarebbe stata provocata da un malore o da un suicidio. L’ uomo, tramite il suo difensore, l’avvocato Salvatore Pennica, avrebbe scritto numerose lettere alla famiglia manifestando sconforto e depressione. Secondo le accuse, Rosario Bellavia sarebbe stato una talpa a servizio del clan di Siculiana, trasferendo informazioni dal carcere, e rivelando l’ eventuale presenza di microspie. 24 dicembre, Aragona, la stazione ferroviaria, un extracomunitario di 25 anni originario della Liberia approdato a Lampedusa e ospite di una Comunità ad Aragona, adocchia una ragazza romena coetanea, in attesa del treno verso Racalmuto dove con la famiglia avrebbe trascorso il Natale. Lui assale lei per stuprarla, e la spoglia, lei urla, un ferroviere ed un passante costringono alla fuga il liberiano che si rifugia in un giardino privato ad Aragona Caldare dove è scovato dagli agenti della Polizia ferroviaria ed è arrestato anche per la rapina della borsa della ragazza, con dentro soldi e documenti. 24 dicembre, Accogliendo l’ istanza di liberazione anticipata proposta dal difensore, l’avvocato Giovanni Castronovo, e’ stato scarcerato per fine pena l’ ottantenne di Naro, Carmelo Vellini, condannato con sentenza definitiva a 5 anni e 6 mesi di reclusione perché capo della famiglia di Cosa nostra di Naro. “Carmelo Vellini – afferma l’ avvocato Giovanni Castronovo – è tra i primi ad avere beneficiato del nuovo decreto legge svuota carceri, che prevede la concessione, per ogni semestre di carcerazione espiato, di un periodo di liberazione anticipata pari a 75 giorni anziché 45 giorni come previsto in precedenza”. 24 dicembre, Assaltata e rapinata la Banca Sant’Angelo a Licata. I poliziotti di Palma di Montechiaro arrestano 2 palmesi e 3 catanesi. Loro sono due di Palma di Montechiaro, lui è Carmelo Bordino, 44 anni, e lui è Biagio Monachello, 31 anni. E loro sono tre di Catania, lui è Andrea Gulisano, 40 anni, lui è Salvatore Cavallaro, 21 anni, e lui è Santo D’Arrigo Sciattella, 23 anni. Adesso i cinque sono detenuti nel carcere in contrada Petrusa ad Agrigento. Natale tra le sbarre, perché sono il commando che ha assaltato la Banca Sant’Angelo a Licata. E non solo. Secondo gli investigatori, la banda sarebbe responsabile di almeno altre 4 rapine compiute nella zona occidentale della provincia di Agrigento. I poliziotti del Commissariato di Palma di Montechiaro, capitanati da Angelo Cavaleri, hanno confrontato la sagoma e il volto dei 5 con i fotogrammi delle immagini registrate dagli impianti di video sorveglianza delle altre banche rapinate recentemente nell’ agrigentino. E non sarebbero solo 5 ma 6, ed il sesto complice, di Catania, già identificato, è ricercato e inseguito. Anche perché lui, il numero 6, avrebbe ancora tra le mani una parte del bottino arraffato alla Banca Sant’Angelo, circa 21mila euro. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di Agrigento, Salvatore Vella. Sono stati recuperati 17mila euro e i 3 taglierini che hanno impaurito e minacciato dipendenti e clienti. Il questore di Agrigento, Mario Finocchiaro, si è congratulato con i colleghi palmesi per impegno e tempestività. Subito dopo il colpo a Licata gli agenti hanno arrestato Andrea Gulisano e Carmelo Bordino. Poi, dopo poche ore, tra mattina e pomeriggio, sono stati arrestati gli altri 3, Monachello, Cavallaro e D’Arrigo Sciattella. I 4 catanesi hanno affittato due automobili a Catania verso Licata, e poi per rientrare a casa. Per la rapina è stata invece in moto l’automobile di Biagio Monachello, un’ Alfa Romeo 147 guidata da Carmelo Bordino. Dopo la scorribanda alla Banca Sant’Angelo, in Corso Vittorio Emanuele 10, sono fuggiti per sfuggire alla Polizia e l’ Alfa Romeo 147 si è schiantata contro un muro. Gulisano e Bordino sono stati ammanettati subito. Gli altri dopo la corsa. 25 dicembre, Ad Agrigento, al Viale della Vittoria, ignoti banditi, nottetempo, forse la notte della vigilia di Natale, sono entrati furtivamente dentro l’ Ufficio della Posta e, usando la fiamma ossidrica, avrebbero tentato di asportare lo sportello del Bancomat. Poi, però, hanno rinunciato. Indagano i Carabinieri. 25 dicembre, Alle ore 4 del mattino del giorno di Natale, mercoledì 25 dicembre, a Sambuca di Sicilia, ignoti avrebbero appiccato il fuoco ad un albero innanzi l’ azienda “Masseria Ruvettu”,in contrada Adragna, rinomata località turistica e archeologica. Il fuoco ha lambito un vicino caseificio e un noto ristorante. Non vi sono stati danni. Indagano i Carabinieri. Forse si tratterebbe di un avvertimento contro il proprietario del caseificio e del ristorante. 25 dicembre, A Marina di Palma di Montechiaro, il giorno di Natale, approfittando dell’ assenza dei proprietari, ignoti sono entrati furtivamente dentro una villa e hanno rubato gioielli e altri oggetti preziosi. Indaga la Polizia, allarmata dai proprietari rientrati a casa in serata. 26 dicembre, A Palma di Montechiaro, in via Giuseppe Di Vittorio, ha subito un incendio l’ automobile, una Lancia Y, di Domizio Mineo, fondatore e presidente di CittadinanzAttiva di Palma di Montechiaro. Le cause del rogo, che ha divorato anche la Fiat 600 di una pensionata, sono ancora da accertare. Non sono state scoperte tracce di liquido infiammabile o altri elementi a sostegno dell’ ipotesi del dolo. CittadinanzAttiva ha presentato diverse denunce ed esposti contro il malaffare. 26 dicembre, A Ravanusa, il titolare di un supermercato, D L sono le iniziali del nome, 38 anni, è stato aggredito appena fuori casa da un soggetto ignoto che lo ha colpito alla testa con un oggetto contundente, probabilmente una spranga o un bastone. Il commerciante è stato soccorso e trasportato all’ospedale Barone Lombardo di Canicattì. I medici gli hanno riscontrato un trauma cranico. Indagano i carabinieri di Ravanusa e della Compagnia di Licata. 27 dicembre, A Licata i Carabinieri hanno arrestato, in flagranza di reato, Salvatore La Rocca, 35 anni, sorpreso, appena fuori il parcheggio dell’ ospedale San Giacomo d’Altopasso, in possesso di un’autoradio rubata da una Volkswagen Polo parcheggiata nell’area di sosta. La refurtiva è stata restituita alla proprietaria. 27 dicembre, Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Franco Provenzano, ha scarcerato Vincenzo Giuseppe Terrazzino, 50 anni, di Raffadali, arrestato lo scorso 27 giugno nell’ambito dell’ inchiesta cosiddetta “Demetra” contro un presunto business di truffe all’ Inps ed all’ Inail. Terrazzino, prima in carcere e poi ai domiciliari, è stato scarcerato per scadenza dei termini di custodia. L’ indagato e’ difeso dagli avvocati Giuseppe Barba ed Enrico Quattrocchi. 27 dicembre, Rosario Bellavia si è impiccato con il laccio della tuta. E’ stato ristretto e costretto in carcere dal 26 giugno 2012. Detenuto in attesa di giudizio. Agente di polizia penitenziaria sotto processo perché avrebbe tradito : lui sarebbe stato una talpa dal carcere a favore della famiglia di Cosa nostra di Siculiana, e avrebbe rivelato anche la presenza di microspie. Il pomeriggio di lunedì scorso 23 dicembre ha incontrato i familiari, e dopo il colloquio avrebbe atteso il ricambio degli indumenti puliti. L' indomani mattina, martedì 24 dicembre, vigilia di Natale, il suo difensore, l'avvocato Salvatore Pennica, ha viaggiato da Agrigento a Caltanissetta. Rosario Bellavia, 50 anni di età, è stato scoperto cadavere. Poi, si è appreso ciò che è stato subito ipotizzato e temuto. Bellavia si è impiccato in cella, un suicidio, e i suoi colleghi, dall'altra parte delle sbarre, nulla hanno potuto. Il soccorso delle guardie carcerarie è stato inutile. Rosario Bellavia si è stretto attorno al collo il laccio della tuta e non è sfuggito alla morte annunciata. Non una volta ma più volte il poliziotto penitenziario siculianese ha scritto lettere alla famiglia, tra sconforto e disperazione. E l'ultimo messaggio sarebbe stato funesto e funereo, perché Bellavia non avrebbe più nascosto dietro mezzi termini l'intenzione suicida. Ecco perché l'avvocato Pennica ha trasmesso la lettera all'autorità giudiziaria, forse confidando che sarebbero stati assunti provvedimenti, che si intervenisse sull'assistenza penitenziaria, che si adottassero i rimedi per scongiurare quanto accaduto. E invece no. Dal pomeriggio di lunedì all' alba di martedì è maturata la morte. E' stata disposta l'autopsia. Rosario Bellavia è stato tra i 10 imputati che hanno scelto di essere giudicati in ordinario al processo "Nuova Cupola". E il 21 novembre scorso, per lui così come per gli altri 9, sono stati sospesi i termini di custodia cautelare in carcere. Non fuori dalla galera, anche oltre il limite di legge consentito perché sospeso, in attesa della sentenza di primo grado. Rosario Bellavia ha ricercato e trovato uno stratagemma alternativo. 27 dicembre, La sezione civile del Tribunale di Agrigento ha condannato l’avvocato Giuseppe Arnone a pagare 20mila euro, più interessi e rivalutazione monetaria, a favore del professor Angelo Scifo, già sindaco di Agrigento, come risarcimento del danno non patrimoniale provocato dalla pubblicazione del libro di Arnone "Alta Mafia 2”, edito nel settembre del 2005. Il Tribunale ha rigettato la richiesta di condanna in solido anche del Circolo Rabat di Legambiente di Agrigento, avendolo ritenuto soltanto un distributore della pubblicazione censurata e non anche l'editore. Nel merito, il Tribunale di Agrigento ha ritenuto che le affermazioni riguardanti Angelo Scifo, contenute nel libro di Arnone, hanno costituito offese ed insulti, integranti il reato di diffamazione, ed ha rigettato le motivazioni a difesa addotte dallo stesso Arnone, che le ha qualificate come critica politica e reazione alle presunte provocazioni contenute nel settimanale "Grandangolo". Nel corso del giudizio, che si è protratto 7 anni, Giuseppe Arnone ha presentato 2 volte istanza di ricusazione nei confronti del giudice Massimo Donnarumma, già trasferito al Tribunale di Firenze. Le istanze sono state rigettate dal Tribunale collegiale in entrambi i casi. Arnone provvederà al pagamento delle spese di lite ed alla pubblicazione a proprie spese della sentenza sul Giornale di Sicilia, per contribuire in tal modo alla riparazione del danno. Angelo Scifo è stato difeso dall' avvocato Loretta Severino del Foro di Agrigento. 27 dicembre, A Castrofilippo ha subito un incendio l’automobile, una Renault Scenic, di un meccanico, Giuseppe Lo Brutto, 42 anni. Ignoti hanno cosparso di benzina l’ auto, hanno svuotato altro liquido infiammabile sotto il portone di casa dell’uomo, e poi hanno appiccato il fuoco. Sul posto hanno lavorato i Vigili del fuoco del distaccamento di Canicattì ed i Carabinieri di Castrofilippo e di Canicattì. Lo Brutto gestisce con un socio l’ officina meccanica a Canicattì. 27 dicembre, Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 300 euro di ammenda, ed al risarcimento danni per 3mila euro, Salvatore Savarino, 52 anni, di Alessandria della Rocca, accusato di avere ordinato due banchetti, e poi pranzi, cene, dolci e camere in hotel a nome di un professionista di Sciacca a cui adesso spetta il risarcimento per i danni morali subiti. Le indagini si sono avvalse anche di registrazioni telefoniche che hanno incastrato il truffatore. 28 dicembre, A Porto Empedocle 5 colpi di pistola contro il portone di ingresso dell’abitazione dell’ ex sindaco, Paolo Ferrara. Ennesima intimidazione. Forse, quando sono stati sparati i colpi, tanti hanno pensato che si trattasse delle prime avvisaglie dei botti di Capodanno. Poi, invece, si è capito, e a Porto Empedocle si è scatenato ancora un brivido di paura, soprattutto sulla schiena di lui, Paolo Ferrara. Come nelle precedenti volte, lo ripetiamo ancora una volta : non è stata la prima e non sarà, purtroppo, l’ ultima. Come esiste il killer seriale, così a Porto Empedocle vi è ormai l’ intimidazione seriale, l’attentato a cadenza costante e inesorabile, come le rate del mutuo o i rintocchi delle campane delle Chiese, a danno dell’ ex sindaco della Marina di Camilleri. Come se gli si fosse promesso il fuoco non eterno ma terreno : fin quando vivrai timori e paure avrai, attentati subirai, e sonni tranquilli mai dormirai. Ecco la maledizione che ha assalito e assale l’ ex impiegato di banca folgorato, nel senso letterale del termine, dalla passione per la politica. Al Villaggio Bellavista, zona residenziale alla periferia di Porto Empedocle, un ignoto sparatore, a bordo di una moto forse guidata da un complice, ha premuto il grilletto di una pistola 5 volte contro il portone di ingresso dell’abitazione di Paolo Ferrara. Lui, Ferrara, è stato scosso prima dal rombo del motore e poi dall’esplosione delle pistolettate, e ha telefonato al 113. Sul posto si sono precipitati i poliziotti del Commissariato Frontiera, capitanati dal vice Questore, Cesare Castelli. Ferrara adesso è dirigente di Italia dei Valori agrigentina, ed è testimone d’accusa nell’ inchiesta anti - usura a Porto Empedocle cosiddetta “Easy Money”, denaro facile. E il 21 ottobre del 2011, una data tra le tante altre che ricordano in archivio violenze contro Paolo Ferrara, ad Agrigento, tra i corridoi del Palazzo di giustizia, a margine di una udienza del processo “Easy Money”, Ferrara è stato inseguito alle orecchie da una voce che gli ha sussurrato : “t’ammazzamu, t’ammazzamu”. 28 dicembre, A Naro un tabaccaio in automobile è stato bloccato lungo il tragitto verso casa da alcuni banditi che lo hanno minacciato e costretto a consegnare 16 scatole di sigarette che il commerciante avrebbe avuto intenzione di custodire a casa per evitare furti. Il bottino ammonta a 50 chilogrammi di sigarette per un valore complessivo di circa 12mila euro. Indagano i Carabinieri. Angelo Ruoppolo