BILANCIO CARIGE 2002 E NUOVO CDA Bilancio Carige 2002 e nuovo CDA Un nutrito numero di Soci si è dato appuntamento il 31 marzo 2003 nella Sala Aste di Via David Chiossone per l’annuale Assemblea della Banca Carige che, iniziata come di consueto con la discussione del Bilancio, si è conclusa con l’elezione di Giovanni Berneschi a Presidente della Banca. Assemblea degli Azionisti E rano presenti, oltre agli Amministratori, i Soci “di riferimento”, ossia Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, Caisse des Dépôts et Consignations, WestLB, La Basilese, El Monte, Gefip Holding e Cattolica Assicurazioni nelle persone dei loro esponenti e molti affezionati Soci più o meno “piccoli”. Sono stati proprio questi ultimi ad animare un’Assemblea presieduta dal Vice Presidente Alessandro Scajola, il cui ordine del giorno contemplava, tra gli altri, due punti particolarmente importanti per la vita societaria: l’approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2002 ed il rinnovo del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2003-2005. Nonostante il 2002 sia stato un anno difficile per l’economia, Carige ha messo a segno l’ennesimo risultato economico positivo, chiudendo l’esercizio con un utile di 104,8 milioni di euro, dell’1,2% superiore all’utile d’esercizio 2001 ed ha anche proseguito la politica di investimenti finalizzata allo sviluppo futuro del Gruppo, mediante l’acquisizione di 42 sportelli dal Gruppo Capitalia. Esaminando i volumi intermediati dalla Banca, l’incremento ha interessato tanto il passivo che l’attivo: il risparmio complessivamente raccolto dalla clientela (Attività Finanziarie Intermediate - AFI) a fine anno ha raggiunto 21.869,1 milioni di euro, in aumento del 12,4% rispetto a fine 2001 (+5% al netto delle AFI in capo alle filiali ex Capitalia); in particolare, la raccolta diretta evidenzia un aumento del 14%, attestandosi a 9.236,2 milioni (+8,2% al netto della raccolta delle nuove filiali); la raccolta indiretta, pari a 12.632,9 milioni registra un’espansione dell’11,3% (+2,7% al netto delle filiali ex Capitalia). I crediti erogati alla clientela raggiungono gli 8.634,9 milioni, con uno sviluppo annuo del 15,6%; al netto dell’apporto delle nuove filiali e neutralizzando gli effetti dell’operazione di securitization di mutui in bonis effettuata a fine 2001, il tasso di crescita salirebbe al 16,7%. 3 27.000 2,350 25.000 2,250 2,150 21.000 2,050 MIBTEL 23.000 19.000 CARIGE 22/04/0303 08/04/03 03 27/03/0303 17/03/03 03 05/03/03 03 21/02/0303 11/02/03 03 30/01/0303 20/01/0303 08/01/03 03 20/12/0202 10/12/02 02 28/11/0202 18/11/02 02 06/11/02 02 25/10/0202 15/10/02 02 03/10/02 02 23/09/0202 11/09/02 02 30/08/0202 20/08/0202 07/08/02 02 26/07/0202 16/07/02 02 04/07/02 02 24/06/0202 12/06/02 02 31/05/0202 21/05/0202 09/05/02 02 26/04/0202 16/04/02 02 04/04/02 02 21/03/0202 11/03/02 02 27/02/0202 15/02/02 02 15.000 05/02/02 02 1,850 24/01/0202 17.000 14/01/02 02 1,950 02/01/02 02 CARIGE BILANCIO CARIGE 2002 E NUOVO CDA CONFRONTO DINAMICA MIBTEL E TITOLO CARIGE 2,450 M MIBTEL In virtù dei buoni risultati realizzati dalla Banca nel 2002, dettagliati nel Bilancio ed illustrati dall’allora Amministratore Delegato Berneschi, i Soci possono godere del duplice beneficio di un aumento di oltre il 20% della quotazione dell’azione nell’ultimo anno - quando il mercato borsistico italiano ed il comparto dei titoli bancari quotati hanno perso oltre il 30% - e di un dividendo, pari a euro 0,0723, invariato rispetto all’esercizio precedente. Il Bilancio 2002 ha ricevuto quindi l’approvazione dell’Assemblea. Il 2002 per Banca Carige ha rappresentato l’ulteriore affermazione di quella strategia che, disegnata sul finire degli anni Ottanta, ha fatto sì che la Cassa di Risparmio locale divenisse Società per Azioni quotata, al vertice di un Gruppo di rilevanza nazionale. L’esercizio passato ha infatti visto la compiuta integrazione delle 82 filiali acquisite nel biennio precedente e l’acquisto di altri 42 sportelli che portano a ben 12 le regioni presidiate dalla Banca che, se è vero che rimane saldamente radicata in Liguria, con i suoi 391 sportelli ha ormai connotazione nazionale. A livello di Gruppo, poi, o meglio di “conglomerato”, includendo in esso oltre alle Banche, anche le Compagnie Assicurative controllate, il territorio nazionale risulta interamente coperto ed i punti vendita “Carige” sono quasi 900. Si tratta forse del migliore indicatore di quanto la struttura, e ciò che questa sottende, si sia evoluta dalle 137 filiali – quasi tutte localizzate in Liguria - della Cassa di Risparmio di Genova e Imperia del 1989. Nel 2002 inoltre la Banca ha continuato il processo di rafforzamento delle Società appartenenti al conglomerato di cui è a capo, ottenendo positivi ritorni. Entrambe le Banche, Cassa di Risparmio di Savona e Banca del Monte di Lucca, hanno registrato un significativo incremento dell’utile; le Società finanziarie e strumentali, prima fra tutte il Centro Fiduciario, hanno dato risultati soddisfacenti; infine, le Compagnie Assicurative, che recano l’identità Carige anche nella ragione sociale, essendo denominata Carige Vita Nuova Assicurazioni la Società specializzata nel ramo vita ed essendo stata ridenominata Carige Assicurazioni la ex Levante Norditalia, operante nel ramo danni, hanno negli ultimi anni intrapreso la via della razionalizzazione gestionale e nel 2002 sono tornate a realizzare un discreto utile. E proprio l’integrazione commerciale della rete di vendita di queste ultime con la rete commerciale delle Banche costituisce l’ambizioso traguardo della politica di acquisi4 BILANCIO CARIGE 2002 E NUOVO CDA zione delle Compagnie iniziata nel 1991: il “Progetto Assurbanca”, lanciato nell’ultimo trimestre del 2002, intende, analogamente a quanto già avviene per i prodotti assicurativi da tempo commercializzati dagli sportelli bancari, distribuire i prodotti bancari e finanziari attraverso gli agenti assicurativi, usufruendo del loro bacino di clientela, stimabile in oltre un milione di clienti, residenti in tutta Italia. Nel 2002 si è poi concluso il processo di privatizzazione della Banca che, iniziato nei primi anni Novanta ha permesso, parallelamente alla discesa della quota detenuta della Fondazione, l’ingresso nel capitale della Banca di soci di elevato standing internazionale e di migliaia di “cassettisti” che hanno ormai raggiunto il numero di 32.000. La Fondazione detiene attualmente il 43,37% del capitale ordinario della Banca e, proprio in occasione dell’Assemblea, ne ha perso il controllo effettivo mediante la candidatura di soli 8 Consiglieri sui 18 nominati. Nel rinnovare il Consiglio di Amministrazione, l’Assemblea ha conferito l’incarico di Presidente a Giovanni Berneschi, suggellando una carriera tutta condotta internamente alla Banca. Il neo Presidente non ha dimenticato di ringraziare quanti lo hanno accompagnato in questo percorso e quanti lo hanno preceduto. 5 BILANCIO CARIGE 2002 E NUOVO CDA Giovanni Berneschi Presidente: da bancario a banchiere Si è fatto da sé il nuovo Presidente di Banca Carige. Giovanni Berneschi ha cominciato a lavorare in banca come abbiamo cominciato tutti, facendo il cassiere. Ma aveva quelle qualità che solo i veri manager hanno, qualità che gli hanno permesso la scalata, affrontando tutti gli aspetti della banca e salendo per tutti i gradini e anche oltre... Assunto ventenne nel 1957, diventa presto funzionario e si occupa di fidi, nel 1975 è promosso dirigente, a capo della Divisione Investimenti e Attività Estera, nel 1989 diventa direttore generale. Pochi anni dopo è amministratore delegato. Sino al coronamento di una carriera davvero tutta made in Carige. Grazie a lui, alle sue capacità relazionali, strategiche e manageriali Carige arriva nel terzo millennio autonoma e con un obiettivo: quello di essere polo aggregante, pur con i problemi che può avere un’ex cassa di risparmio. Non poco se si pensa all’indirizzo generale per cui o ti accorpi o rischi molto. Insomma una visione della banca “grandiosa” che ha permesso ai dipendenti di rimanere tali e non sballottati, come molti altri colleghi, da una banca all’altra, da un’aggregazione a un accorpamento. E poi ha una qualità che a un buon capo non può mancare: cioè sa circondarsi delle persone giuste. Ha una squadra vincente. Da solo, senza la collaborazione dei 3800 dipendenti, non si fa nulla. E invece grazie a tutta la struttura, che sa lavorare e porsi sul mercato con competitività, Carige può definirsi una “banca” solida e con gli utili in aumento. In una congiuntura economica mai stata così negativa come è stato possibile? Miracolo o qualità eccezionali del capo-trascinatore? Economia in ribasso, quotazioni borsistiche in caduta, produzione in rallentamento, crisi internazionali, e chi più ne ha più ne metta: la Carige è sopravvissuta e questo ha del sorprendente. Anzi il titolo, in controtendenza, non ne ha risentito, ma si è imposto sul mercato dimostrandosi stabile e solido. Giovanni Berneschi è stato un bancario ed ora è un banchiere anomalo. Vincente senza dubbio. Non solo per se stesso, ma anche per la banca. Non è il classico signor Ragioniereuomoserio, come direbbe il Piccolo Principe, che sta solo nei calcoli, non fa altro che addizioni ripetendo: “Io sono un uomo serio” e non ha mai odorato un fiore, mai guardato una stella, mai voluto bene a nessuno. No. Berneschi, oltre a saper far bene i calcoli, quelli giusti, sa guardare le stelle, sa voler bene e ha un rapporto anche con la natura, con la campagna, con la terra. Coltiva ulivi e vigne e produce olio e buon vino. Un giornale italiano ha scritto “Non sembra neppure un banchiere se lo vedi col cappello, gli stivaloni, sul suo trattore in mezzo alle vigne”. È così che trascorre il suo tempo libero il banchiere genovese: facendo il contadino. Davvero una personalità eclettica, conosciuta anche all’estero. Ha infatti cercato tra gli azionisti di Carige amici in Francia, Germania e Spagna. Grazie ai suoi contatti sono arrivati in Carige azionisti come il colosso tedesco WestLB, la Caisse des Dépôts et Consignations attraverso le controllate Cdc Finance-Cdc Ixis e Compagnie Financière Eulia, e la banca spagnola Monte de Piedad y Caja de Ahorros de Huelva y Sevilla. Ha una visione tutta sua, ma si è dimostrata quella giusta. E finché c’è lui, si dice in Carige, voci di corridoio, la banca non ha nulla da temere. Bene! E auguri al nuovo presidente a cui è stata conferita, proprio per questa sua capacità di costruire la banca, la laurea honoris causa in Economia bancaria. La Redazione 6 BILANCIO CARIGE 2002 E NUOVO CDA Giovanni Alberto Berneschi Presidente Dott. Giovanni Alberto Berneschi Titoli di studio e professionali • Laurea h.c. in Economia Bancaria • Diploma di Ragioniere e Perito Commerciale • Iscritto al Registro dei Revisori contabili Principali cariche attualmente ricoperte • Presidente della Banca Carige Spa - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia • Consigliere di Amministrazione e membro Comitato Esecutivo della Cassa di Risparmio di Savona S.p.A. • Presidente della Carige Assicurazioni Spa di Milano • Consigliere di Amministrazione della Carige Vita Nuova Spa di Genova • Vice Presidente del Centro Fiduciario C.F. Spa di Genova • Presidente dell'ILI- Infrastrutture Lavori Italia S.p.A. • Consigliere di Amministrazione della Eptaconsors Spa di Milano • Vice Presidente dell'Eptasim Spa - Soc. Interm. Mobiliare di Milano • Consigliere di Amministrazione della Eptafund Spa di Milano • Membro della Giunta e del Consiglio della C.C.I.A.A. di Genova • Direttore Centro di Cultura e Tecnica Bancaria e Assicurativa di Genova Altre principali cariche ricoperte in passato • Amministratore delegato e Direttore generale della Banca Carige S.p.A. • Direttore della Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia • Vice Presidente della Fondigest Spa • Direttore del Centro Fiduciario C.F. Spa • Membro Deputazione Borsa Valori di Genova • Osservatore alla grida Borsa Valori di Genova • Membro Comitato Enti Conferenti dell'ACRI dal 1997 al 2000 7 BILANCIO CARIGE 2002 E NUOVO CDA Il saluto al Presidente Fausto Cuocolo Mi rivolgo a chi mi ha preceduto per salutarlo pubblicamente e ringraziarlo dell’attività svolta in qualità di presidente dal ’95 a oggi. Durante il suo mandato, la Banca ha vissuto fasi importanti di trasformazione, avviando il processo di privatizzazione. Fausto Cuocolo ha cominciato a collaborare con la “famiglia Carige” diventando anzitutto presidente della Fondazione. Ha seguito personalmente i primi passi verso la divisione tra l’Ente Morale e l’Istituto di credito. Poi come presidente della banca ha sostenuto, dopo la quotazione in Borsa, la forte espansione che ha visto Carige trasformarsi: dalle dimensioni regionali ha infatti assunto negli ultimi due anni dimensioni nazionali. Come giurista e costituzionalista di fama è stato un punto di riferimento per tutti gli aspetti legali collegati agli sconvolgimenti degli ultimi anni. Ha inoltre dato impulso agli aspetti culturali, con incentivi alla letteratura e all’arte. Come presidente, ha dato un forte sostegno al Premio Rapallo-Carige e al Premio Regionale Ligure. Desidero, pertanto, ricordare la sua figura, che ha rappresentato con coraggio e ottimismo la realtà genovese. Ora, in questa fase di ulteriore cambiamento, sempre nell’ottica della privatizzazione, ci accomiatiamo dal professor Cuocolo grati per tutto ciò che è stato e ha fatto per la nostra banca. Sarà nostro impegno proseguire nella direzione di saggezza ed equilibrio tracciata dai predecessori. Anche grazie a loro e ai preziosi suggerimenti ora siamo quello che siamo. Giovanni Berneschi 8 BILANCIO CARIGE 2002 E NUOVO CDA Alessandro Scajola Conferme e new entries Vice Presidente è stato confermato l’On. Alessandro Scajola mentre tra gli altri Consiglieri, insieme a molte riconferme, si sono registrate alcune novità. Questi i nomi degli altri 16 componenti del Consiglio: Adalberto Alberici, Piergiorgio Alberti, Andrea Baldini, Giorgio Binda, Jean-Jacques Bonnaud, Luca Bonsignore, Mario Capelli, Remo Angelo Checconi, Maurizio Fazzari, Pietro Isnardi, Ferdinando Menconi, Paolo Cesare Odone, Vincenzo Roppo, Enrico Maria Scerni, Francesco Taranto, Oliviero Tarolli. Merita di essere evidenziato che Adalberto Alberici e Piergiorgio Alberti sono i primi Consiglieri della Banca eletti su candidatura dell’Associazione Piccoli Azionisti. 9 BILANCIO CARIGE 2002 E NUOVO CDA 10 Adalberto Alberici Piergiorgio Alberti Andrea Baldini Giorgio Binda Jean-Jacques Bonnaud Luca Bonsignore Mario Capelli Remo Angelo Checconi Maurizio Fazzari Pietro Isnardi Ferdinando Menconi Paolo Cesare Odone Vincenzo Roppo Enrico Maria Scerni Francesco Taranto Oliviero Tarolli BILANCIO CARIGE 2002 E NUOVO CDA Il Comitato Esecutivo e la nuova Dirigenza La prima seduta del nuovo Consiglio di Amministrazione, tenutasi il 14 Aprile, ha provveduto a nominare i componenti del Comitato Esecutivo (nelle persone di Adalberto Alberici, Andrea Baldini, Mario Capelli, Paolo Cesare Odone, Enrico Maria Scerni), Comitato di cui fanno parte di diritto il Presidente Giovanni Berneschi e il Vice Presidente Alessandro Scajola, e la nuova Dirigenza della Banca: Alfredo Sanguinetto è stato nominato Direttore Generale e Vice Direttori Generali sono stati nominati Carlo Arzani, Giovanni Poggio e Achille Tori rispettivamente a capo delle aree Risorse, Amministrazione e Mercato. Il nuovo Direttore Generale Alfredo Sanguinetto... La nomina di Alfredo Sanguinetto a Direttore Generale si colloca nell’ambito della continuità delle strategie e degli indirizzi di Banca Carige. A sceglierlo è stato lo stesso Consiglio di Amministrazione e in particolare il Presidente Berneschi, con cui ha lavorato fianco a fianco, da vice, nell’ultimo decennio. Una conferma della strategia aziendale che premia le professionalità interne, se si pensa che Sanguinetto è il quarto direttore generale che nasce internamente all’azienda. La banca, insomma, sa generare da sé i propri quadri direttivi e i vertici. Una specificità importante soprattutto nell’ottica dell’autonomia e della strategia del polo aggregante. Carriere quasi simili quella del presidente e del direttore generale, entrambi partiti dalla carriera impiegatizia per arrivare ai vertici. Il neo Direttore Generale è entrato in Cassa nel 1962, diventa funzionario nel 1974. Comincia a lavorare nel settore strategico dell’Organizzazione. Dopo una decina d’anni arriva ai Fidi. Successivamente passa al marketing e allo sviluppo e nell’ ’86 dirige l’area finanza. È, poi, nominato direttore del comparto fidi della banca. Si segnala per qualità straordinarie di intuizione. Nel ’99 il Consiglio di Amministrazione lo promuove Vice Direttore Generale a fianco di Renzo Oldrati. Ora la nuova promozione per un uomo che ha lavorato molto, sostenendo, come vicedirettore generale responsabile di tutto il “mercato” della banca, la trasformazione di Carige da regionale a nazionale. Alfredo Sanguinetto ... e i suoi “Vice” Carlo Arzani Giovanni Poggio Achille Tori 11