Il ovvero il“misantropo”,(colui che è poco socievole) è una commedia giovanile di Menandro risalente al III sec d.C. e fu rappresentata nelle Lenee nel 317 d.C. CNEMONE, Il misantropo (protagonista) GORGIA :figlio di primo letto della moglie di Cnemone. Figlia di Cnemone SOSTRATO ,un giovane ricco che si innamora della figlia del misantropo Personaggi minori: -Serva Simichide; -il dio Pan che recita il prologo; -Pirria il servo di Sostrato; -Davo,schiavo di Gorgia; -Cuoco Sicone -Geta,servo di Callipide -madre di Sostrato -Callipide,padre di Sostrato. L’ambientazione:La vicenda è ambientata a Phyle ,un borgo fortificato al confine tra l’Attica e la Beozia Il prologo è interamente recitato dal dio Pan,informa gli spettatori che il misantropo Cnemone a causa del suo essere asociale,abbandonato dalla moglie e dal figliastro Gorgia ha scelto di vivere solo con la figlia e la serva.E’ per questo che il dio preoccupato per la fanciulla pura e ingenua,fa si che il giovane Sostrato si innamori di lei a prima vista. Sostrato manda il suo servo Pirra per avere notizie sulla fanciulla appena intravista ma il servo ignaro che fosse il padre della fanciulla va a chiedere notizie proprio ad Cnemone che lo caccia via bruscamente.In seguito ,di li a poco entra in scema la fanciulla che teme la collera del padre perché la serva Simichide attingendo acqua dal pozzo ha involontariamente lasciato cadere un’anfora dentro ed è per questo che la fanciulla decide di provvedere da sé prima che il padre scopra l’avvenuto. • La ragazza esce per andare a prendere altra acqua e Sostrato la vede e coglie l’occasione per scambiare qualche parola con lei,ma vengono visti da Davo il servo di Gorgia. Il colloquio tra la fanciulla e Sostrato il confronto tra Sostrato e Gorgia • Gorgia preoccupato per la sorellastra,decide di affrontare Sostrato ritenuto poco affidabile ma quest’ultimo riesce a convincerlo dell’onestà dei suoi sentimenti verso la fanciulla così Gorgia decide di aiutarlo a raggiungere il suo scopo. il piano di Gorgia • Gorgia conoscendo il carattere del patrigno suggerisce all’innamorato di non riferire il tutto direttamente a Cnemone,pensando bene di fare passare l’aspirante marito per un povero agricoltore che lavorerà per i campi vicini al podere del misantropo ma costui lo ignora in un primo momento. L’arrivo della folla • Ecco che la madre di Sostrato spaventata per un brutto presagio di un sogno riguardante il figlio che veniva legato ai ceppi da una divinità agreste decide di far insieme alle ancelle un sacrificio per il dio Pan,nell’antro sacro al dio che si trova vicino la casa di Cnemone.Ma le ancelle dimenticando gli oggetti sacri per cuocere l’animale sacrificato mandano il cuoco Sicone e il servo Geta a chiedere gli oggetti al vicino Cnemone ma egli rifiuta di aiutarli.Frattanto Sostrato decide di invitare al banchetto anche Gorgia e Davo L’importanza dell’evento inatteso In questo momento la nutrice Simiche nel tentativo di recuperare l’anfora caduta nel pozzo,lega una corda ad una zappa per recuperare l’anfora,ma anche questo tentativo sarà inutile.Cnemone scopre tutto e inferocito vuole calare Simiche nel pozzo ma invece lui stesso cadrà nel pozzo nel tentativo di recuperate gli oggetti. La nobiltà d’animo di Gorgia e il cambiamento di Cnemone Simiche disperata chiede aiuto a Gorgia insieme a Sostrato che non esitano ad aiutare il patrigno pur non avendo mai ricevuto da Cnemone nessun gesto affettuoso. E’ qui che Cnemone si accorge di aver sempre sbagliato nel non aver mai creduto nella solidarietà umana e così anche se per poco cambierà il suo rapporto nei confronti del prossimo Il lieto fine La commedia si conclude con il matrimonio di Sostrato con la fanciulla e il matrimonio tra la sorella di Sostrato e Gorgia che riuscirà con le sue qualità morali a conquistare il padre della sua amata convingendolo a concedergli la mano della figlia .Invece Cnemone si reca al duplice matrimonio anche se in controvoglia,rimanendo dopo un momentaneo cambiamento lo scorbutico di sempre PRESENTAZIONE CURATA DA: BORZI’ GIULIA III A DI MARCO ISABELLA IIIA