Fiala verso Nashville, Columbus su Merzlikins Niente Tour de France per Roman Kreuziger Al primo turno dell’entry draft della National Hockey League Kevin Fiala, già presente ai Mondiali maggiori, è stato scelto dai Nashville Predators. Il portiere del Lugano, Elvis Merzlikins, invece (76°) è stato scelto da Columbus. Roman Kreuziger non prenderà parte al Tour de France che scatta la prossima settimana a causa di anomalie nel passato nel suo passaporto biologico. I valori del 2011 e 2012 saranno infatti oggetto di procedura disciplinare. Sguardi rossocrociati Brasile - Cile d.r. segue dalla prima pagina Dall’euforia alla concretezza con “Re Mida” Shaqiri I cileni spaventano un intero Paese per 120 minuti, ma ai calci di rigore decidono le parate di Julio Cesar 15 Oltre il Mondiale 3-2 La pioggia non rallenta Le moto la cavalcata di Marquez Le condizioni meteo non rallentano la cavalcata trionfale di Marc Marquez in MotoGp. Sul circuito di Assen,ieri, sabato, il campione del Mondo della Honda ha colto l’ottava vittoria consecutiva sulle otto gare disputate in questa stagione. Una gara costellata da condizioni del tempo variabili, che hanno costretto i piloti a cambiare la moto (da quella con gomme da bagnato per poi passare alle slick) durante il Gran Premio. “Prima del via ero nervoso - ha ammesso Marquez -, perché le condizioni erano difficili e non ci avevamo mai corso. Però sul bagnato mi sono trovato bene e dopo un po’ di fatica iniziale con le slick ho recuperato alla grande. La strategia è stata perfetta, sulla moto mi sentivo bene e mi sono divertito. Il festeggiamento facendo il pesce? C’era tanta pioggia, è stato divertente, così come il cambio della moto al flag to flag". A cercare di contrastare l’ennesima prova di strapotere messa in mostra dallo spagnolo della Honda non sono stati i soliti Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo o Valentino Rossi, bensì la Ducati di Andrea Dovzioso, che ha preceduto proprio Pedrosa. “Le condizioni erano difficilissime - ha commentato Dovizioso -, in griglia ci studiavamo tutti quanti per capire come sfruttare al meglio le nuove regole. Abbiamo fatto la scelta giusta, ho visto Marquez che andava forte cercando di non consumare le gomme e allora ho cercato di usare la stessa strategia”. Stesso discorso della MotoGp anche in Moto2 con il mago della pioggia Anthony West che non si è lasciato sfuggire l’occasione di conquistare il successo. L’australiano ha avuto la meglio sullo spagnolo Maverick Viñales e sul finlandese Mika Kallio. Per quanto riguarda i colori rossocrociati, c’è da segnalare il buon sesto posto ottenuto da Thomas Lüthi, mentre Dominique Aegerter, a causa della scelta di partire con le slick su una pista bagnata, ha terminato in ventunesima posizione. Nella Moto3 il successo è andato infine ad Alex Marquez, alla seconda vittoria consecutiva, davanti ad Alex Rins e al portoghese Miguel Oliveira. Con la caduta del leader iridato, Jack Miller, si riapre il Campionato del Mondo con l’australiano che mantiene sette punti di vantaggio sulla coppia formata da Romano Fenati ed Alex Marquez. m.m. Reuters E dopo tanta paura il Brasile va avanti mano le redini dell’incontro e passerebbero anche in vantaggio con Hulk, ma il punto del giocatore brasiliano viene annullato dall’arbitro per un sospetto fallo di mano nel controllo della palla. Un po’ come successo nel primo tempo, però, il Cile dimostra di trovarsi di bene in meglio col passare dei minuti. E, infatti, è solo grazie ad una gran parata di Julio Cesar se la Seleção non finisce sotto per 2-1 dopo una rapida e precisa combinazione. La partita avanza a fiammate, con il Brasile che prova nuovamente a fare la differenza. Un colpo di testa di Neymar, riapparso dal nulla dopo mezz’ora buona di assenza totale dal gioco, e una bella iniziativa di Hulk per poco non riportano avanti i padroni di casa. Ma a chiudere i tempi regolamentari dando l’impressione di maggior freschezza atletica è ancora il Cile. Mentre l’unico del Brasile a mostrare di avere ancora per davvero qualcosa da fare è Hulk. L’ impressione si conferma nel primo tempo supplementare, dove i brasiliani ci provano, ma i cileni paiono non andare davvero in affanno. E colpiscono addirittura una clamorosa traversa con Pinilla negli istanti finali, che ha raggelato tutto lo stadio. Ai rigori, incredibile walzer dell’errore: sbagliano Pinilla, Sanchez, e Jara (palo all’ultimo tiro) per il Cile, Willian e Hulk per il Brasile. Ma il “conto”, dopo i 10 tiri dagli 11 metri, è favorevole alla Seleção con Julio Cesar protagonista con due parate. In tarda serata si è invece svolto il secondo ottavo di finale, quello che ha visto opposti la lanciatissima Colombia e l’Uruguay. m.s. Il tennis A Wimbledon il basilese supera Santiago Giraldo Roger Federer in scioltezza domina e approda agli ottavi Reuters Il Brasile è la prima squadra qualificata per i quarti di finale, ma che paura per gli uomini di Felipão Scolari, che devono attendere il decimo ed ultimo rigore per festeggiare a Belo Horizonte dopo 120 minuti chiusi sull’1-1. E dopo una partita durissima sotto il profilo agonistico, in cui i cileni non hanno demeritato. Ma che, alla fine, premia la squadra di casa. Partita agonisticamente accesa fin dai primi istanti, tanto che già dopo quattro minuti ci sarebbero un paio di interventi da cartellino giallo. Uno per parte, su cui però l’esperto arbitro Webb sorvola salomonicamente. Il Brasile sembra poi saper prendere il sopravvento, con Neymar autentica mina vagante sul fronte offensivo. Il punto del vantaggio verdeoro è nell’aria. E arriva su azione di calcio d’angolo con un tocco contemporaneo di David Luiz e del cileno Jara. Il Cile prova a reagire, ma i primi minuti dopo il punto brasiliano sono sempre piuttosto favorevoli alla formazione di Scolari, che si presenta anche un paio di volte dalle parti di Bravo. Poco dopo la mezz’ora, però, un’incredibile leggerezza difensiva di Hulk permette ai cileni di recuperare palla in attacco. Sanchez entra in area in diagonale e fa secco Julio Cesar. Sull’1-1 è poi ancora il Brasile a farsi preferire, con almeno due grosse occasioni sul conto di Neymar e di Fred. Oltre a una bomba di Dani Alves che impegna severamente Bravo. Anche se, poi, l’ultimo guizzo del primo tempo è a firma cilena, su un’altra palla persa ingenuamente dai brasiliani in fase di costruzione. Sempre molto Brasile anche ad inizio ripresa, con i verdeoro che riprendono in Reuters Keystone PIERLUIGI TAMI Il 3-0 con cui la Svizzera ha battuto l’Honduras qualificandosi per gli ottavi di finale ai Mondiali in Brasile è stato salutato con grande euforia. Ed è giusto che sia così, perché il passaggio del turno in un torneo di questo livello non è mai scontato. È però necessario mettere le cose nel loro giusto ordine. Se prima della partita con i centroamericani una mancata qualifica sarebbe stata sinonimo di fallimento, l’accesso agli ottavi di finale significa aver raggiunto l’obiettivo minimo fissato alla vigilia della trasferta brasiliana. Si è, insomma, fatto quel che andava fatto. A rendere comunque entusiasmante il risultato è semmai il contesto in cui esso è maturato. Soprattutto dopo lo schiaffo morale subito contro la Francia. E adesso? Dalla partita con l’Honduras sono arrivati segnali importanti che vanno analizzati. Ogni gara di calcio nella sua storia racconta aspetti positivi e negativi, ma nell’ottica della sfida con l’Argentina vanno sottolineate dapprima alcune novità tattiche varate da Hitzfeld, come l’accentramento di Shaqiri in “zona” numero 10 e lo spostamento di Xhaka – giocatore di grande corsa e qualità – in una zona più laterale del campo. Oltre a questo aspetto, la Svizzera ha mostrato un lato diverso di sé stessa, quello della squadra cinica, capace di colpire gli avversari in situazioni diverse tra di loro e diverse anche da quanto questa squadra era solita fare. Per esempio con contropiedi micidiali sull’asse Shaqiri-Drmic. E queste sono valutazioni interessanti per avvicinarsi ad un’avversaria di grande qualità come l’Argentina, perché la squadra di Sabella attacca molto, ma lascia anche qualche spazio aperto. E con un “Re Mida” Shaqiri capace di trasformare in gol tutto quanto tocca con i piedi… Attenzione, però. C’è un aspetto importantissimo da migliorare ancora: il gioco in fase di non possesso palla. Con l’Honduras la Svizzera è stata troppo passiva in questo contesto, concedendo troppi spazi. Spazi che a rivali di altro livello non andranno assolutamente concessi. Ma la motivazione per il nome dell’avversaria e per il livello raggiunto nel Mondiale contribuiranno di certo a tenere alta attenzione e concentrazione. Ad Assen ottava vittoria per il campione del Mondo Roger Federer in scioltezza approda agli ottavi di finale di Wimbledon. Il basilese ha avuto facilmente la meglio,ieri, sabato, sul colombiano Santiago Giraldo per 6-3, 5-1, 6-3 in un’ora e ventuno minuti di gioco. Un vero dominio quello messo a segno dal renano che vola fiducioso al turno successivo. Un match cominciato alla grande per il basilese che, dopo aver mantenuto la battuta, è riuscito immediatamente a carpire il servizio al colombiano portandosi sul 2-0. Un break che a fatto la differenza per Federer che ha chiuso la prima frazione di gioco per 6-3. Sulle ali dell’entusiasmo, il renano ha continuato a mantenere salde in mano le redini del gioco, riuscendo a strappare in ben tre occasioni la battuta a Giraldo e far suo il secondo set con un eloquente 6.1. Messo con le spalle al muro Giraldo ha cercato di rimanere aggrappato al match, ma all’ottavo gioco ha ceduto il servizio, consegnando l’incontro a Federer. Ad aprire le danze sul centrale è stato invece Rafael Nadal che, come nei due turni precedenti, ha avuto un’entrata in materia difficoltosa. In questa occasione a strappargli il primo set è stato il kazako Mikhail Kukushkin. Un passaggio a vuoto che non ha però scalfito il morale al mancino di Manacor, che ha fatto suo il match per 6-7 (4-7), 6-1, 6-1, 6-1 in due ore e trentaquattro minuti. Per quanto riguarda il campo femminile vittoria facile per Maria Sharapova che si è sbarazzata della statunitense Alison Riske per 6-3, 6-0. Niente da fare invece per Belinda Bencic, che, di fronte alla finalista di Parigi e numero tre del ranking mondiale, la rumena Simona Halep, è stata sconfitta per 6-4, 6-1. Una giornata che è stata caratterizzata dalla pioggia e che ha costretto gli organizzatori di cancellare buona parte degli incontri all’aperto, compresi quello di Stan Wawrinka con Denis Istomin che verrà recuperato lunedì. m.m.