RAPPORTO FINALE Dicembre 2011 – luglio 2012 con il prezioso contributo di RICONOSCIMENTI ISTITUZIONALI FARO II ha ottenuto Patrocinio del Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione. Le organizzazioni promotrici ringraziano il Ministro Andrea Riccardi per il sostegno e l’apprezzamento dimostrati nei confronti dell’iniziativa, attraverso questo riconoscimento. Terre des Hommes e C.N.O.A.S, inoltre, rivolgono un sentito ringraziamento ai Comuni di Bari e di Milano che, ospitando sul proprio territorio due delle tappe di formazione organizzate dal progetto, hanno deciso di patrocinare tali iniziative, collaborando con grande impegno alla loro realizzazione. Comune di Bari Comune di Milano IL SOSTEGNO DEGLI SPONSOR Il progetto è stato possibile grazie al prezioso contributo di due realtà private che da tempo seguono con attenzione e supportano l’impegno di Fondazione Terre des Hommes e che hanno intravisto subito nel progetto FARO II un intervento quanto mai necessario e urgente per contribuire a migliorare il sistema di accoglienza dei minori migranti. Fondazione Vodafone Già sostenitrice del progetto FARO I, di assistenza legale e giuridica ai minori stranieri non accompagnati in arrivo a Lampedusa, realizzato da Terre des Hommes tra Giugno e Settembre 2011 sull’isola, la Fondazione Vodafone da tempo segue con attenzione il problema dell’accoglienza dei migranti e della loro integrazione sul territorio. Fondazione Prosolidar La Fondazione Prosolidar, già partner di Fondazione Vodafone in un delicato progetto di assistenza a vittime di tortura in Colombia, ha rafforzato la sua collaborazione con Terre des Hommes co – finanziando il progetto FARO II. Introduzione I PROMOTORI Terre des Hommes La Fondazione Terre des Hommes Italia è una ONG di respiro internazionale, membro della TDHIF (Terre des Hommes International Federation) da 50 anni impegnata nella protezione dell’infanzia in difficoltà nel mondo. Terre des Hommes è attiva nei PVS con progetti di cooperazione allo sviluppo, di prima e seconda emergenza e, in Italia, con azioni di sensibilizzazione (advocacy e lobby), studi e interventi sul territorio, volti a migliorare la condizione dell’infanzia, anche attraverso interventi atti ad incidere sul quadro legislativo di riferimento. Il tema dei minori migranti e in particolare dei minori stranieri non accompagnati è prioritario nell’azione di Terre des Hommes. Nel 2009 la Fondazione pubblicò “Minori erranti – L’accoglienza e i percorsi di protezione”studio di portata nazionale volto ad evidenziare le discrasie ed incoerenze che già allora minavano il sistema italiano di accoglienza di questo delicato e vulnerabile target di persone. Nel corso del 2011 (Giugno – Settembre) Terre des Hommes è stata presente a Lampedusa con il progetto FARO di assistenza giuridico – legale dei minori stranieri non accompagnati e di famiglie migranti con bambini in arrivo sull’isola. Durante la sua presenza sull’isola la Fondazione ha potuto registrare l’inadeguatezza di un sistema di accoglienza che, pur rifacendosi a norme e procedure che si ispirano al principio di protezione dei bambini, di fatto, non hanno trovato sempre adeguata applicazione con gravi conseguenze sul destino di centinaia di ragazzi che sono giunti in Italia, con la speranza di un destino diverso da quello cui si erano sottratti nei loro Paesi. Successivamente a questo primo intervento, essendo stato registrato dallo stesso territorio un forte bisogno in termini di formazione tecnico / legale nell’accoglienza dei MSNA è nata, in accordo e condivisione con il C.N.O.A.S, una seconda fase di FARO. Obiettivo dell’intervento è stato supportare gli assistenti sociali e gli operatori, a vario titolo, impegnati nell’accoglienza dei MSNA, attraverso una formazione giuridica ed operativa sociale, costruita sul modello del confronto diretto e dello scambio, che permettesse di individuare con molta chiarezza le principali difficoltà tipiche dell’accoglienza di questi ragazzi. Questo breve prontuario vuole riassumere le evidenze più significative raccolte durante FARO, riepilogando contenuti chiave e strumenti utili a identificare le prassi corrette da seguire nella protezione dei MSNA. ______________ Attualmente Terre des Hommes è presente in 65 paesi con quasi 1.000 progetti a favore dei bambini. La Fondazione lavora in partnership con ECHO ed è accreditata presso l’Unione Europea, l’ONU e il Ministero degli Esteri italiano. CNOAS Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali ha sentito il dovere di farsi portavoce di tutti coloro che a vario titolo hanno segnalato l’allarmante situazione che si è venuta a creare a Lampedusa. A fine agosto 2012 erano 225 i bambini e gli adolescenti rinchiusi da settimane nelle due strutture di detenzione di Lampedusa. Si tratta nel caso specifico, di bambini e adolescenti che riportano traumi, subiti soprattutto da guerre e disperazione, da condizioni critiche durante le traversate dall’Africa, oltre che da lunghe permanenze in strutture sovraffollate, in carenti condizioni socio-igieniche. Minori che necessitano di un progetto di tutela e di sostegno mirati, in contesti di accoglienza idonea. Ad oggi sul territorio italiano sono oltre 2.000 i minori sbarcati a Lampedusa dall’inizio della crisi e trasferiti in comunità alloggio o in strutture di accoglienza temporanea, che non gli garantiscono un’adeguata assistenza. ll Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali ha seguito con particolare attenzione e sensibilità i fatti di Lampedusa e ha condiviso con Terre des Hommes l’urgenza ed opportunità di prevedere un intervento a supporto degli assistenti sociali impegnati nell’accoglienza dei MSNA per evitare che si ripresentassero anche dopo il trasferimento dall’isola, i problemi e carenze registrati in loco. L’attenzione del C.N.O.A.S. rispetto alla tematica dei MSNA è confermata dalla recente istituzione nel 2011 del GRUPPO DI LAVORO MSNA, dall’impegno del quale è stato possibile addivenire alla costruzione del presente progetto. Il CNOAS oltre ad aver condiviso la definizione degli obiettivi, della metodologia e delle attività di FARO ha partecipato alla gestione della didattica di ciascuna tappa, attraverso un suo relatore, esperto in materia. I CROAS della Calabria, della Campania,della Lombardia, della Liguria, della Puglia e della Sicilia hanno collaborato attivamente alla pubblicizzazione, diffusione e sensibilizzazione delle Progetto Faro, oltre a fornire importanti contributi durante le varie tappe formative. Gruppo di lavoro sui Minori Stranieri Non Accompagnati – CONSIGLIO NAZIONALE ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali ha istituito, il 2 settembre 2011, un gruppo di lavoro su Minori Stranieri Non Accompagnati. Essendo l’adeguata protezione dei MSNA un obiettivo primario che il gruppo intende perseguire, attraverso il lavoro di monitoraggio, raccolta informazioni e definizione di strategie di intervento sul territorio, il progetto “FARO”è stato fortemente apprezzato e condiviso negli obiettivi e metodologia. La finalità principale del gruppo di lavoro “MSNA” è quella di promuovere una cultura dell’accoglienza, della solidarietà e della responsabilizzazione degli operatori impegnati a garantire la tutela dei msna. Il gruppo si è impegnato ad avviare un’attiva collaborazione con le vari istituzioni competenti, tesa a tutelare i diritti universali dei minori non accompagnati, esposti a condizioni di vulnerabilità e di disagio sociale, oltre a valorizzare e a diffondere le buone esperienze di accoglienza realizzate nel territorio nazionale, al fine di sostenere un adeguato sistema dell’accoglienza. Sono stati elaborati report sull’attuale sistema di accoglienza in alcune principali città siciliane, dove risulta il maggior numero di flussi dei msna provenienti dall’emergenza nord africa, report sugli incontri con le istituzioni referenti per i MSN e report sugli incontri con l’ANCI . Premessa Nell’ultimo decennio il flusso ed il numero di minori stranieri non accompagnati è notevolmente cresciuto. Si tratta perlopiù di minori che vivono in una zona di invisibilità, una sorta di parcheggio dei diritti, stigmatizzata per la mancanza di documenti di soggiorno. I motivi che spingono questi minori ad emigrare sono i più svariati, alcuni sono richiedenti asilo in fuga da guerre, da persecuzione nei loro paesi d'origine, mentre altri sono vittime della tratta sessuale o di schiavitù o in cerca di opportunità economiche. In Italia sono giunti 3.802 minori stranieri a seguito dell’emergenza Nord Africa ( 10 gennaio 2011 – 25 ottobre 2012, indagine conoscitiva commissione bicamerale infanzia) 2456 i minori collocati in strutture di accoglienza accreditate su basi regionali e 599 in SAT. I minori migranti che arrivano in Italia sono esposti al rischio di non essere mai identificati. Solo il 30% risulta, infatti, esserlo stato, secondo i dati del Comitato Minori stranieri, riportati dalla Commissione Bicamerale Infanzia e questo è allarmante. Significa infatti che non soltanto a Lampedusa ma anche nella fase di successiva accoglienza i minori migranti permangono ‘invisibili’ per le istituzioni italiane e dunque fortemente esposti al rischio di essere vittime di tratta e di qualsivoglia altra forma di sfruttamento. Molti minori, quindi, a fronte della precaria condizione in cui si rendono conto di essere abbandonati preferiscono fuggire. Ben 835 dei 3.800 (fonte Natale Forlani) giunti con l’emergenza Nord Africa, si sono resi irreperibili. E’ a fronte di questo panorama a dir poco drammatico che Terre des Hommes e C.N.O.A.S hanno ritenuto opportuno costruire un intervento mirato a fornire un supporto tecnico agli operatori di comunità impegnati nell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Progetto FARO – Fase II Obiettivo del progetto è stato, quindi, offrire ai partecipanti un’ informazione quanto più completa possibile sulle normative vigenti in materia, evidenziando, attraverso momenti di confronto su casi pratici, le peculiari esigenze che, in termini di protezione, il MSNA necessariamente richiede. Attraverso i momenti organizzati dal progetto si è puntato a rendere l’accoglienza di questi ragazzi più coerente, efficace e consapevole. Faro ha raggiunto le seguenti città: Messina, Crotone, Bari, Napoli, Genova, Palermo e Milano, raccogliendo i dubbi, le difficoltà, le insicurezze di centinaia di figure quotidianamente impegnate nell’accoglienza dei MSNA. I numeri Città Faro N. media dei partecipanti/ giornata N. Comuni partecipanti Beneficiari diretti N. comunità presenti ai corsi N. SAT intercettate Beneficiari indiretti 7 80 60 600 480 assistenti sociali 120 operatori (psicologi, avvocati, magistrati) > 150 6 >1.000 Il progetto ha toccato 7 città, scelte sulla base delle presenze di MSNA. Per questa ragione FARO si è concentrato nel sud Italia con 5 tappe su 7 ed ha destinato solo due appuntamenti al Nord. E’ stato possibile aggiungere due città al programma inizialmente preventivato, grazie ad un utilizzo oculato delle risorse. 600 persone all’incirca hanno seguito la formazione, beneficiando in modo diretto della consulenza legale e sociale dei tecnici che hanno gestito la didattica. Degli oltre 600 partecipanti l’80% circa, pari a oltre 480 sono assistenti sociali e circa il 20% operatori diversamente impegnati nell’accoglienza dei minori migranti. Circa 150 le realtà intercettate e oltre 60 i Comuni rappresentati negli incontri. Circa un migliaio sono le persone che hanno beneficiato indirettamente dell’impatto del progetto. Metodologia applicata 7 Giornate di formazione Durata: 6 ore La scelta di concentrare la didattica in un’unica giornata, è nata dalla volontà di permettere una elevata partecipazione del target beneficiario. Relatori I workshop sono stati gestiti da un consulente legale Terre des Hommes esperto in diritto dell’immigrazione e un Assistente Sociale Gruppo MSNA del Consiglio Nazionale degli Assistenti Sociali. esperto in tutela minori . L’intervento di questi due tecnici ha permesso di strutturare i moduli formativi in modo tale da comprendere sia l’aspetto più strettamente giuridico / normativo che inerisce le procedure di accoglienza dei MSNA, sia quello più sociale dell’ascolto, sostegno e cura e progettualità individualizzata, di un MSNA che presenta delle particolari esigenze legate anche a esperienze traumatiche che ne fanno un target particolarmente vulnerabile. Temi La disciplina dell’immigrazione e dell’asilo alla luce delle direttive europee più recenti in materia. La nuova disciplina dello “stato di emergenza” coordinamento delle diverse normative: gerarchia delle fonti I divieti di espulsione previsti dall’art. 19 del Testo Unico 286 del 1998 La conversione del permesso di soggiorno al compimento della maggiore età cenni alla procedura di riconoscimento dello status di rifugiato I diritti dei minori (e dei nuclei familiari) in regime di accoglienza I diritti di difesa Il diritto all'unità familiare Il diritto all’alloggio Il diritto alla salute Il diritto all'istruzione le procedure di affido e adozione l’equipe multidisciplianare e l’importanza del mediatore culturale l’ascolto la storia persona e familiare l’evento trauma: quali indicatori la cura l’accompagnamento quale progetto futuro Target destinatario Assistenti Sociali, Educatori, Mediatori Culturali, Psicologi e Operatori, che, a vario titolo sono impegnati a gestire l’emergenza minori stranieri non accompagnati, trasferiti in questi mesi “per l’emergenza Lampedusa”, in strutture temporanee e in strutture di accoglienza dislocate sul territorio nazionale. Avvocati Giudici Onorari c/o Tribunale per i Minorenni Bacino intercettato: le strutture impegnate nell’accoglienza Comunità alloggio, SAT (Strutture Accoglienza Temporanea), Centri per rifugiati (CARA), Comuni, USSM (Ufficio Servizi Sociali Minorenni – dip. Giustizia Minorile), Uffici immigrazione (comunali), Uffici Relazione con il Pubblico (comunali), Sportelli immigrati (comunali), Aziende Sanitarie Provinciali , Aziende Ospedaliere, UO – NPIA (Neuropsichiatria Infanzia), Province, Privato Sociale, Associazionismo. I Comuni Milazzo, Capo Rizzuto, Messina, Crotone, Reggio Calabria, Piana degli Albanesi,Lamezia Terme, Scandale, Bari, Brindisi, Conversano, Monopoli, Latiano, Gravina, Andria, Taranto, Barletta, Martina Franca, Trani, Terlizzi, Bitonto, Torremaggiore, Mesagne, Grottaglie, Napoli, Caserta, Avellino, Paestum, S. Arsenio, Boscoreale, S. Giorgio Acremano, Brusciano, Frignano, Telese, somigliano D’Arco, Poggioli, Pozzuoli, Lioni, Cerreto Sannita, Capua, Pollia, Morcone, Torre Annunziata, Bellona, S. Felice a Cancello, Palermo, Casteldaccia, Agrigento, Licata, Villabate, Montemaggiore Belsito, Salaparuta, Polezzo, Termini Imerese, Porto Empedocle, Mazzarino, Cefalù, Torretta. Materiali La didattica è stata accompagnata, laddove richiesto, dalla distribuzione di documentazione tecnica inerente la legislazione vigente in materia di accoglienza di MSNA. La struttura degli interventi dei diversi relatori è stata volutamente lasciata libera per recepire al meglio le richieste e le esigenze degli operatori. La formazione, quindi, non si è sviluppata secondo modello standard, ma modellata di volta in volta per rispettare le specifiche esigenze dei beneficiari. Al termine del progetto è stata prodotta la “GUIDA Giuridica per operati impegnati nell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati”, nella quale sono sintetizzati in pillole i principali aspetti normativi che devono essere necessariamente chiari e tenuti in considerazione per garantire un’accoglienza dei MSNA coerente con i principi di protezione La GUIDA PRATICA Durante FARO II Terre des Hommes ha prodotto la prima Guida Giuridica per operatori impegnati nell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnata, aggiornata alle più recenti modifiche della disciplina vigente in materia di immigrazione. La Guida, stampata in 2.000, copie è stata distribuita a tutti i C.R.O.A.S (Consigli Regionali dell’Ordine degli Assistenti Sociali) che hanno coordinato, con Terre des Hommes, i singoli appuntamenti di formazione sul territorio, oltre agli operatori che ne hanno fatto richiesta. Inoltre, grazie alla collaborazione avviata con l’Assessorato alle Politiche Sociali e la Salute di Milano, in aggiunta all’incontro di formazione tenutosi nella città il 27 di giugno (ultima tappa del ciclo di incontri), è previsto nel mese di settembre, un secondo incontro tecnico, che sarà co – organizzato in collaborazione con il Comune e rivolto esclusivamente ai funzionari comunali dei servizi sociali e di altri dipartimenti, per una presentazione mirata della Guida ed una sua distribuzione capillare sul territorio. LE EVIDENZE REGISTRATE DA FARO La protezione: un’incognita Il progetto ha evidenziato forti discrasie e differenze nel sistema di accoglienza italiano dei minori stranieri, che, anni dopo la ricerca Minori Erranti, confermano quanto da Terre des Hommes già rilevato nel lontano 2009. I minori migranti che giungono soli nel nostro Paese non hanno una protezione garantita. Molto dipende, infatti, dalla città in cui vengono trasferiti e dal livello di risorse e preparazione che il sistema locale di accoglienza è in grado di attivare. In primo luogo è stato rilevato come in nessuna delle città - a parte l’isolato caso di Bari - vi sia un Protocollo stipulato tra Comune e strutture di accoglienza, che garantisca, se non altro, requisiti standard di tali strutture. Un fattore determinante, rispetto alla mancata o ritardata protezione è il prolungarsi dei tempi burocratici per la segnalazione e la richiesta di apertura tutela nei confronti dei msna, inseriti presso le strutture di accoglienza temporanea, la poca chiarezza rispetto al mandato delle SAT, la prolungata e inadeguata permanenza dei msna, in tali strutture. Nel frattempo, molti di questi minori non accompagnati, hanno compiuto 18 anni, senza avere avuto un provvedimento attivato a garanzia dei loro diritti. Diverse sono le prassi adottate, nelle varie realtà territoriali, anche in materia di apertura di tutela. Se a Bari infatti ci si rivolge al Tribunale per i minorenni, a Napoli invece è il giudice tutelare che nomina un tutore. Infine, diversi sono anche i costi dell’accoglienza che fanno registrare gap impressionanti. Nella stessa Sicilia i ‘prezzi’ dell’accoglienza variano dai 60 ai 120 euro, rasentando in Calabria i 30 euro. La questione economica è un altro aspetto notevolmente critico, rilevato durante le tappe formative. Molte strutture, tra le quali anche comunità alloggio, che hanno inserito msna, provenienti dall’Emergenza Nord Africa, denunciano il mancato pagamento delle rette mensili, da parte dei Ministeri preposti, dal momento dell’inserimento fino al mese di giugno 2012. Sottolineando, che il mancato pagamento e rimborso delle spese sostenute, sta comportando la chiusura di strutture che accolgono tali minori. Più nel dettaglio, possiamo suddividere in due macro categorie le tipologie di problemi riscontrati nell’accoglienza dei minori migranti, a seconda che si faccia riferimento alle SAT (Strutture di Accoglienza Temporanea) o alle comunità di accoglienza definitive. Nelle SAT, i problemi rilevati sono: a) Presenza dei minori oltre i tempi di legge ( lunga permanenza anche di oltre tre mesi) b) Limbo giuridico, perché la poca chiarezza del mandato alle Sat, ha determinato la mancata attivazione del provvedimento di tutela, in attesa che tutte le richieste di interventi di tutela e protezione del minore, venissero attivate successivamente dalla comunità di accoglienza definitiva; c) Mancanza di informazioni chiare su provvedimenti da prendere e normativa per MSNA d) Mancata apertura tutele e) Mancanza di assistenti sociali in una sat che accoglieva circa 100 msna f) Mancanza di personale con formazione ed esperienza specializzata g) Mancata preparazione equipe h) Mancato registrazione a scuola i) Mancato avviamento percorsi di inserimento j) Assenza di elaborazione progetti individualizzati k) Ubicazione SAT lontane dai centri abitati e prive di servizi Nelle comunità di accoglienza, invece: a) ritardi degli enti gestori nella formalizzazione delle richieste di tutela e di permesso di soggiorno b) mancanza di una conoscenza profonda delle peculiarità del MSNA e delle priorità che in termini procedurali devono essere c) ritardi degli questure nel rilascio dei documenti d) difficoltà nella presa in carico per assenza di risorse e di metodologie operative specifiche e) diversa sovvenzione (dai 60 ai 120 euro al giorno per minore) f) diversa tipologia e natura della strutture a che accoglie g) difficoltà a reperire strutture di seconda accoglienza (case famiglia) h) difficoltà delle case-famiglia all’accoglienza dei minori i) repentino cambiamento di norme e circolari j) Scarsa disponibilità di mediatori culturali in alcune situazioni k) Difficoltà di accesso ad assistenza sanitaria l) Tempi lunghi di attesa per l’emissione dei provvedimenti del TM Le debolezze registrate nelle città conoscenza lacunosa delle norme (che peraltro sono numerose confuse e mutevoli e scarsamente "pubblicizzate") ignoranza circa le conseguenze che la mancata tempestiva apertura della tutela ha e la conseguente richiesta di permesso di soggiorno prima del compimento della maggiore età dei MSNA scarsa conoscenza dell'istituto dello status di rifugiato e della procedura (alcuni operatori sconsigliano fino quasi ad impedire di fatto la richiesta di asilo, altri la utilizzano per rimediare al ritardo nella richiesta di soggiorno per minori che diventano maggiorenni) Confusione sulle procedure da seguire per le richieste del permessi di soggiorno Dubbi su come facilitare la comunicazione tra i servizi di accoglienza e gli enti preposti alla tutela dei minori (Comitato MSNA, Questure, Tribunale, Servizi Sociali, Ufficio del Giudice Tutelare). Impreparazione circa la presentazione della domanda di riconoscimento dello status di rifugiato Non conoscenza dei diversi tipi di permesso di soggiorno Scarsa collaborazione istituzionale Assenza di una rete interistituzionale Presenza di organizzazioni criminali per il controllo del territorio e delle strutture di accoglienza Discrezionalità ed assenza di trasparenza nell’allocazione e gestione delle risorse Assenza di screening sanitari sui MSNA Difformità di operato tra le varie Questure e i Tribunali Fughe di MSNA rientrati tra le fila della clandestinità Scarsa presenza della Regione nel confronto sui temi legati ai MSNA Permanenza media dei MSNA troppo breve (7 mesi) per organizzare l’accoglienza in modo opportuno (registrazione a scuola,permessi , tutele) Difficoltà di individuazione di buone prassi condivise e di ambiti di intervento per i MSNA Difficoltà da parte delle comunità di interazione con i servizi sociali referenti per la predisposizione dei PEI per MSNA inseriti nelle comunità educative. (Interazione è per lo più con il TM. Assenza, presso le strutture di accoglienza, di un servizio di orientamento legale e servizio di mediazione linguistico-culturale Tempi lunghi di attesa per l’apertura di tutela a favore dei MSNA Tempi lunghi di attesa per l’espletamento delle procedure presso la Questura, per la presa in carico dei MSNA, identificati successivamente al trasferimento presso i CARA e nelle SAT Tempi di attesa troppo lunghi per l’accoglienza e per il trasferimento dei MSNA in comunità adeguate Criticità rintracciabili nelle procedure per il rilascio del permesso di soggiorno e nell’assistenza sanitaria, oltre a problemi per l’esenzione ticket. Carenza di percorsi formativi accessibili per i MSNA. Prassi utilizzata (con rx polso) per accertamento dell’età dei presunti MSNA richiedenti asilo politico. Permanenza di presunti MSNA richiedenti asilo politico all’interno nei CARA Scarsa conoscenza della normativa da parte degli operatori In talune città, pressoché nulla la conoscenza del Comitato Minori Stranieri e della sua funzione Comunità in affanno per via di mancati pagamenti da Soggetto Attuatore. Quasi 12 mesi di ritardo nei pagamenti rette da parte del Soggetto Attuatore Elevata percentuale di fughe con annessi furti; questo sta provocando una chiusura nell’atteggiamento delle comunità di accoglienza RACCOMANDAZIONI FINALI Alla luce dei risultati emersi dal progetto FARO II, Terre des Hommes e C.N.O.A.S condividono le seguenti raccomandazioni finali, che ritengono utili per contribuire a migliorare la protezione dei minori stranieri non accompagnati che giungono nel nostro Paese. 1. E’ necessario modificare l’attuale sistema di procedure dell’accoglienza di msna, introdotte Il 13 aprile 2011, con l’O.P.C.M. n. 3933 viene nominato il Capo del Dipartimento della protezione civile Commissario delegato per la realizzazione di tutti gli interventi necessari a fronteggiare lo stato di emergenza e istituito un Comitato di coordinamento composto da rappresentanti del Ministero dell’Interno, delle Regioni e Province autonome e dei Comuni, reso impraticabile per la complessità e la poca chiarezza delle deleghe istituzionali. Occorre garantire un sistema di accoglienza su tutto il territorio nazionale e non solo nelle realtà territoriali che finora si sono occupate di gestire l’emergenza dei grandi flussi. 2. identificazione immediata e certa 3. Chiusura definitiva delle SAT e richiesta disponibilità accoglienza presso comunità alloggio, case famiglia e gruppi appartamento, in base ai bisogni specifici dei msna Considerato che nell’esperienza di accoglienza di msna presso comunità alloggio, con numeri ridotti di inserimenti, l’equipè interdisciplinari, garantiscono progetti individualizzati, con interventi di cura, sostegno, ascolto e attività di formazione-orientamento al lavoro, oltre a garantire attività di integrazione socio-culturale, in base ai bisogni specifici del minore non accompagnato. Ciò nelle sat, non è ipotizzabile, sia per il numero esiguo degli operatori presenti sia per i grossi flussi che le stesse sat sono tenuti a gestire. 4. dotazione organica idonea e Formazione adeguata degli operatori dell’accoglienza msna I msna portatori di storie difficili, di traumi subiti sia prima, che durante l’arrivo in Italia, con difficoltà linguistiche, con assenza di adulti di riferimento, in quanto “minori non accompagnati”, necessitano di un supporto e di un’accoglienza specifica da parte di operatori adeguatamente formati e preparati e con esperienza professionale. 5. progetti individualizzati di formazione-lavoro Dalle storie raccolte durante le varie tappe formative, gli operatori sottolineano la necessità di progetti di avviamento lavorativo, considerato che molti dei ragazzi, arrivano in Italia con la speranza di trovare un lavoro che gli consenta anche di aiutare la loro famiglia rimasta nel paese di origine, di potersi auto realizzare e per questo, a volte sono poco motivati alla formazione scolastica. E’ importante attivare risorse che rispondano ai bisogni e alle potenzialità dei ragazzi presi in carico. 6. valorizzazione e promozione dei progetti di affidamento familiare sul territorio nazionale In alcune situazioni si creano i presupposti per un progetto di affidamento familiare, soprattutto per i msna più piccoli, che necessitano di un contesto socio familiare, che si prenda cura dei bisogni di crescita.