Il curricolo verticale 6-16 anni nelle esperienze
delle scuole Trentine tra “discipline” e
“competenze”
Il caso dell’Italiano
6 febbraio 2012
Elvira Zuin
Una ricerca azione con molteplici
impostazioni e medesimi riferimenti
Richiamo alla fase iniziale delle azioni di ricerca e sperimentazione
1. Commissione Pellerey e Dirigenti Scolastici del Dipartimento
Istruzione: presentazione ai collegi dei Piani di studio Provinciali per
il 1° ciclo, con l’indicazione di avviare l’elaborazione dei Piani di
istituto a partire dal biennio della scuola primaria e dalle discipline
italiano, matematica, lingue comunitarie e l’offerta di un modello,
quello contenuto nelle Linee Guida, che suggeriva di approfondire 3
temi: la declinazione di traguardi di abilità e conoscenze in
funzione delle competenze, le metodologie per svilupparle, gli
strumenti per valutarne il raggiungimento.
Le azioni di ricerca delle scuole
• Reti di scuole (e Istituti singoli): progettazione dei percorsi di ricerca con
immediata interpretazione del modello e delle indicazioni secondo i
principi della flessibilità e dell’aderenza ai bisogni peculiari delle
scuole, conseguente costituzione di gruppi assai di varia composizione e
impostazione di lavoro, e prefigurazione di prodotti diversificati.
Pertanto: gruppi verticali 6- 16 o orizzontali di biennio o più bienni, di
disciplina e di area, gruppi di referenti di dipartimento o di docenti
interessati alla ricerca; interazioni frequenti con i collegi di appartenenza o
solo di fine anno; per elaborare curricoli di soli traguardi, o di traguardi e
indicazioni metodologiche, traguardi e prove di valutazione; di italiano,
matematica e lingue comunitarie soltanto o, anche, di tutte le altre
discipline.
Riferimenti fondamentali: discipline e aree di
apprendimento
1.
L’impostazione sia del Regolamento sia delle Linee Guida prevede che
si finalizzi l’azione educativa al conseguimento di competenze ( e di
competenze chiave per l’apprendimento permanente) a partire da un
impianto formativo organizzato per discipline.
Questo ha garantito
rigore terminologico ed epistemologico, apporto di ricchezze diverse
alle riflessioni e ai compiti pluridisciplinari, ma ha costituito fin
dall’inizio, una sfida, e un rischio, oltre che una rassicurazione
1.
Le discipline sono raggruppate in aree di apprendimento. Il concetto di
area si è rivelato assai proficuo perché ha esteso la riflessione ai
territori di confine tra le discipline, agli elementi trasversali, alla
funzionalità reciproca dell’una e dell’altra. Il concetto di apprendimento
ha focalizzato l’attenzione sui processi oltre che sui risultati.
Riferimenti fondamentali: competenze e
strutturazione in bienni del primo ciclo
1.
Il concetto di competenza: quanto mai fecondo per aprire
interrogativi su quanto e come le metodologie e le stesse
declinazioni in abilità e conoscenze potessero evolvere per
promuovere anche consapevolezza, autonomia e
responsabilità, nonché per individuare le contestualizzazioni
didattiche che attraverso le discipline promuovessero le
competenze chiave.
1.
La strutturazione in bienni: complessa, ma efficace per il
superamento della divisone tra primaria e secondaria di 1°,
ma anche, in prospettiva, tra secondaria di 1° e 2° e per la
definizione del curricolo comune del biennio di fine obbligo.
Le caratteristiche del curricolo
6 - 16
Caratteristiche comuni ai curricoli prodotti dalle Reti:
1. L’organizzazione per discipline e per aree: tutte le discipline
presenti nel primo ciclo e che costituiscono lo zoccolo comune
nel biennio, cui si aggiungono arte e musica.
2. La composizione strutturata innanzitutto sui traguardi di abilità
e conoscenze che, biennio per biennio, disciplina per disciplina,
si pensa che gli studenti possano conseguire, in secondo luogo
dalle attività che gli insegnanti intendono proporre, in terzo
luogo dalle prove con cui intendono verificare le conoscenze, le
abilità e le competenze
Le caratteristiche del curricolo 6 - 16
3. La declinazione delle competenze in abilità e conoscenze non
riferibile soltanto ai risultati finali di un percorso di
apprendimento, ma anche alle tappe di cui è costituito, ai
processi che si attivano e alle operazioni che generano prodotti
intermedi. In questa declinazione ritroviamo sia l’apertura
della disciplina all’area di apprendimento, sia la finalizzazione
allo sviluppo di competenze chiave, quali sono l’imparare ad
imparare, lo spirito d’iniziativa e la progettualità, le
competenze sociali.
4. La formalizzazione dei saperi con il passaggio graduale dal
linguaggio quotidiano al linguaggio specifico, come risposta
alla necessità di rendere consapevoli gli studenti di ciò che
sanno e sanno fare con strumenti adeguati all’età
Le caratteristiche del curricolo 6 - 16
5. La riproposizione di alcune abilità nei vari bienni con
l’attenzione sia all’aumento delle articolazioni di cui sono
composte, sia al progressivo ritrarsi degli insegnanti e al
corrispondente sviluppo dell’autonomia degli studenti
6. Il fatto che anche nella descrizione dei traguardi si possano
leggere in filigrana le metodologie considerate più utili per
conseguirli
7. Il fatto che i traguardi siano richiamati come primo riferimento
nella progettazione delle attività didattiche e nella
strutturazione delle prove di valutazione
Il curricolo di italiano: una struttura semplice
tra rigore e indicazioni per la prassi
• 1° ciclo: 4 competenze nel Regolamento
Interagire e comunicare oralmente in contesti di varia natura
Leggere analizzare e comprendere testi
Produrre testi in funzione di diversi scopi comunicativi
Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento
• 2° ciclo (biennio): 6 competenze nel Regolamento
Le prime 3 come il primo ciclo
Padroneggiare la lingua italiana nelle sue strutture grammaticali e
sintattiche
Riflettere sulla lingua, sulla sua variabilità e sull’evoluzione storica
Utilizzare strumenti adeguati, anche multimediali, per una fruizione
consapevole del patrimonio artistico e letterario in lingua italiana
Raggruppamenti di abilità e conoscenze
• Competenza 1: ascolto / interazione ascolto
parlato / esposizione orale
• Competenza 2: tecniche di lettura /strategie di
lettura / operazioni di analisi specifiche per
ciascuna tipologia di testo
• Competenza 3 : il processo di scrittura / la
scrittura di testi “propri”/ la scrittura di testi sulla
base di altri testi
• Competenza 4: l’atto comunicativo e la funzione
della grammatica; la morfologia ; la sintassi
Materiali a disposizione
• Il curricolo 6 – 16 di italiano della PAT, con
traguardi di abilità e conoscenza alla fine della
quinta, della terza sec. e del biennio
• Numerosi curricoli di Rete e di istituto strutturati
per bienni
• Circa 50 Unità di lavoro per tutti i bienni
• Circa 30 Prove di valutazione delle competenze
di fine UdL o fine biennio
www.fse.iprase.eu Piani di studio Provinciali del
1° ciclo
Problemi e Proposte
1.
2.
3.
4.
Rilettura dei curricoli per desumere, dai traguardi di abilità e
conoscenza, gli elementi utili alla definizione dei livelli di
padronanza nelle competenze, con riferimenti al piano nazionale
e internazionale
Avvio di sperimentazioni per la progettazione e realizzazione di
Unità di lavoro e prove di competenza pluridisciplinari, di area, o
trasversali
Proseguimento, per azioni sistematiche, nella riflessione sulle
metodologie e la valutazione per competenze
Ma soprattutto: individuare i modi e gli strumenti più efficaci
per trasferire i risultati dal piano della ricerca a quello
dell’applicazione, dai gruppi che hanno partecipato al lavoro
ai dipartimenti e ai collegi. Il ricchissimo materiale prodotto
deve essere letto, discusso, sperimentato, ricomposto nella
cornice dei progetti di Istituto e riutilizzato nelle
programmazioni degli insegnanti e nel lavoro d’aula.
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Leziione di Elvira Zuin: Il curriculo verticale 6