Non il mondo migliore dove avere dei figli. La terza stagione di The Walking Dead riparte pressoché in contemporanea con la programmazione americana grazie alla distribuzione di Fox International Channels: esordirà la sera di lunedì 15 ottobre su - per l'appunto - Fox con un solo giorno di differita. Vi invitiamo a non proseguire nella lettura se volete evitare qualunque anticipazione e leggeri spoiler sull'episodio e la stagione 3. La season première si apre sul gruppetto in fuga, ormai lontano dalle macerie della confortevole fattoria di Hershel. Molti mesi sono trascorsi - è immediatamente chiaro che Lori è avanti con la gravidanza ma il ricordo della relazione segreta con Shane ha minato il matrimonio della preoccupata gestante con il marito Rick, amareggiato. Esausti dalla protratta esperienza di nomadi, Rick, Daryl e il resto del gruppo di sopravvissuti ai morsi degli zombie (nel fumetto Walkers, Vaganti) sono alla disperata ricerca di un posto dove fermarsi e consentire a Lori di affrontare il parto con l'aiuto del vecchio Hershel, il quale ha al seguito le due figlie. Il piccolo Carl ha scontato la colpa della morte di Dale - bussola morale della piccola comunità - con la perdita dell'infanzia e adesso spara ai mostri senza mostrare alcuna emozione, come traspare durante l'assalto del perimetro esterno di una prigione dall'aspetto allettante. Rick, Glenn, Carol e gli altri sono ormai organizzati ed efficienti come un'unità della SWAT: mirano alle cavità oculari delle creature per raggiungere facilmente il cervello, sono coordinati e veloci e presto il prato che circonda il penitenziario è disinfestato. Per fortuna The Walking Dead - per quanto verboso e immobile nelle fasi "pacifiche" della narrazione non è Falling Skies e anche i raduni canterini della comitiva intorno al fuoco non sono da coma diabetico come nella serie di Spielberg: c'è un'aria di serena intimità tra alcune coppie già formate e altre in potenza. I Grimes, in questo quadretto, sono gli unici che stonano, spezzati dal risentimento. La ricostituzione del nucleo familiare perpetrato - letteralmente - sulla pelle dell'intruso Shane non è liscia come auspicato, ma ogni attrito è temporaneamente messo da parte il giorno successivo volto a una bonificazione dagli zombie delle carceri particolarmente insidiosa e fatale. La guerriera con la katana scortata da due mostri addomesticati senza braccia e denti Michonne (Danai Gurira) che si era intravista a fine stagione, per il momento, ha una storyline separata. Personaggio di peso della graphic novel di Robert Kirkman è la new entry d'annata assieme a un altra figura fondamentale dell'originale cartaceo, l'ambiguo Governatore (ottima scelta di casting quella del versatile britannico David Morrissey di Blackpool e Cape Wrath). Michonne, nel fumetto, è una donna intrigante e come prevedibile la parte di pubblico già istruita è pronta al giudizio di sceneggiatori e interprete. Resta tutto da vedere come lo showrunner Glen Mazzara (The Shield, Hawthorne) - che ha preso le redini dello show dopo l'abbandono di Frank Darabont e ha scritto questa season première - trasporrà la storyline di stagione incentrata sulla presenza cruciale del Governatore. E analogamente, se AMC, rete di trasmissione originaria di The Walking Dead, avrà il fegato di mettere in scena la crudeltà e la violenza a cui andranno incontro Rick (interpretato dell'inglese Andrew Lincoln con la consueta piattezza) e gli altri. La première, dove sono ben distribuiti - finalmente - i tempi di calma e quella di furia, dove gli scontri con i Vaganti sono particolarmente esaltanti e coreografici e l'interazione tra personaggi è verosimile e fluida - lascia presagire momenti di noia cosmica per quanto riguarda la narrazione riservata a Lori e all'ex vice-sceriffo Rick e ai loro patimenti bisognosi di consulenza matrimoniale, mentre le relazioni più fresche suggeriscono più empatia. Le interazioni del gruppo a lungo segnate dai conflitti sono, in teoria, superate dopo la dipartita dell'antagonista Shane e in considerazione del fatto che un nemico comune così tremendo si profila all'orizzonte che ai sopravvissuti non resta che essere il più possibile solidali. Dal passato ritorna anche Merle, fratello redneck e prevaricatore di Daryl intepretato da Michael Rooker (Henry - pioggia di sangue), e una certa trepidazione per i prossimi episodi torna a solleticare dopo lo smacco di una seconda stagione che aveva sfornato ben poche puntate memorabili (quella monografica su Daryl, tutta appoggiata sulle spalle del suo interprete Norman Reedus, sopra tutti).