Villa Borbone Viareggio, Viale dei Tigli Periodo storico: XIX secolo Temi da approfondire in classe prima o dopo la visita: il giardino romantico Il complesso monumentale di Villa Borbone, situato all’interno del Parco Naturale di San Rossore-Migliarino-Massaciuccoli, è uno dei luoghi storici più suggestivi del territorio viareggino. La Villa, immersa tra i pini con un maestoso parco , si presenta nella sua elegante semplicità come un corpo organico, con una pianta ad H dal segmento centrale più lungo dei lati. Al centro, la residenza signorile ad uso strettamente familiare e privato, collegata ai due corpi laterali. L’ala destra ospitava cucina, dispense, depositi, e alloggi del personale, il lato sinistro è formato dalla cappella-mausoleo dei Borbone Parma, dalle scuderie e rimesse delle carrozze. La Villa fu costruita nel 1822 come edificio per la caccia, che Maria Luisa di Borbone, Duchessa di Lucca, aveva fatto progettare dal Nottolini all’interno del grande parco per la sua Reggia di Viareggio, celebrativa della gloria borbonica. Alla morte di Maria Luisa, avvenuta a Roma nel 1824, il figlio Carlo Lodovico, Duca di Lucca, abbandonò i progetti della madre, con il proposito di trasformare il complesso in una tenuta agricola, e già nel 1834 il casino di caccia si presentava notevolmente modificato da una serie di interventi. Nel 1847 Carlo Lodovico cedette il Ducato di Lucca a Pietro Leopoldo di Toscana, diventando Duca di Parma col nome di Carlo II, e nel 1849, in seguito all’insurrezione nel Ducato, abdicò a favore del figlio Carlo Ferdinando, il quale assunse il nome di Carlo III. In occasione di questa successione anche la tenuta di Viareggio passò al nuovo Sovrano, il quale nel 1849 fece edificare nell’ala nord della Villa una Cappella dedicata a San Carlo Borromeo, su progetto dell’Architetto Giuseppe Gheri, e avviò una fase di ampliamento per trasformare la tenuta in residenza di campagna. Con l’assassinio di Carlo III nel 1854, la villa fu ereditata dalla figlia Margherita di soli 7 anni, ed i nuovi lavori furono seguiti dalla madre di Carlo, Maria Teresa (figlia di Vittorio Emanuele I di Savoia e di Maria Teresa d’Austria), che si stabilì nella villa viareggina. FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, Settore Scuola Educazione, via Carlo Foldi 2, 20135 - Milano Tel. 02467615285 – Fax 0248193631 - www.faiscuola.it - [email protected] Carlo nel suo testamento aveva disposto però che la Cappella rimanesse indivisa tra i suoi quattro figli e i loro eredi. Furono quindi Roberto, secondogenito di Carlo III e ultimo Duca di Parma, assieme a Margherita, Enrico ed Alice, d’intesa con l’ormai vecchio Carlo Lodovico, ad incaricare Giuseppe Pardini della trasformazione della modesta Cappella in Chiesa-Mausoleo, per dare una monumentale sepoltura al genitore, e ospitare quelle della antica dinastia reale. Una sorta di Pantheon, con il sacello di Carlo III , il sarcofago di Carlo Lodovico e le tombe di famiglia. Nel 1881 la Villa fu occupata da Margherita, legittima proprietaria, che era sempre vissuta in Spagna avendo sposato Don Carlos di Borbone. Nel 1893 la proprietà passò alla primogenita Bianca, Infanta di Spagna (moglie dell’Arciduca Leopoldo Salvatore Asburgo Lorena), che, dopo la confisca della tenuta nel 1917, ne rientrò in possesso nel 1926, tornandovi a vivere nel 1945, fino alla sua morte nel 1949. Dal 1949 la Villa fu abitata dalla terzogenita di Bianca, Margherita (ultima discendente di Maria Luisa), finché nel 1985 fu ceduta all’Ingegnere Benvenuto Barsanti, che a sua volta, affinché fosse adibita a luogo per la cultura, la donò al Comune di Viareggio, che nel 2005 acquistò anche la Cappella, curando quindi il restauro ed il recupero dello storico complesso. FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, Settore Scuola Educazione, via Carlo Foldi 2, 20135 - Milano Tel. 02467615285 – Fax 0248193631 - www.faiscuola.it - [email protected]