ORCHIDEE, STORIE & PERSONAGGI Giancarlo Pozzi Copyright © 2013 Giancarlo Pozzi All rights reserved. ISBN-10: 1482089890 ISBN-13: 978-1482089899 Ai miei figli Edmondo e Domenico che mi sostengono e mi sopportano e a mio fratello Osvaldo per l’aiuto morale e materiale Orchidee, Storie & Personaggi iv Orchidee, Storie & Personaggi INDICE Com’è nato questo libro Orchidee storie e personaggi La passione delle orchidee Introduzione Leggende Franco Pupulin Protagoniste da due secoli Orchidmania Joseph Paxton Cacciatori d’orchidee Un’ immensa famiglia Joseph Banks ALOIS Putzer, Johanna di Blasi Orchidee utili La bellezza Vanilla Salep Cos’è un’orchidea Lewis Knudson Seminare in casa John Dominy Fred K. Sander Benedict Roezl Stratagemmi Phalaenopsis George Eberhard Rumphius Phalaenopsis botaniche Hugh Cuming Charles Pollock Parish Carl Roebelin Coltivazione in casa Problemi più frequenti Hyla cinerea Giorgio Unterkofler Non solo Phalaenopsis Collezionare orchidee Graziano Marongiu Orchidee miniatura Orchidee da collezione 8 9 9 10 11 13 13 13 14 15 16 17 17 19 20 21 21 22 23 24 30 30 31 32 32 34 35 36 36 37 38 44 46 47 47 48 49 49 49 Bg Legenda 50 Marcel Lecoufle Charles Darwin Alfred Russel Wallace James Bateman George Ure-Skinner Robert Brown Nonna Olga Sir Peter Smithers Odoardo Beccari John Lindley H.G.Reichenbach Joseph Ritter Warschewicz Veitch & Sons Carlo Tealdi Le orchidee e la moda John Gibson George Loddiges Olof Swartz Un’orchidea da 10.000 euro Purpuratao Ruiz e Pavon Lady Susana Walton Jean-Pierre Pescatore Carlyle A. Luer Mario Comunetti Thomas Lobb Orchidee italiane Biografia Giancarlo Pozzi v 54 57 58 59 62 64 65 66 72 76 76 81 81 84 89 90 93 96 100 106 109 112 119 122 126 130 132 134 Orchidee, Storie & Personaggi vi Orchidee, Storie & Personaggi Questo libro è volutamente sprovvisto di foto per mantenere un prezzo di copertina contenuto. Le foto inerenti il testo si possono vedere sul sito: www.orchideria.it Desidero ringraziare: l’amico e maestro Franco Pupulin per i preziosi consigli, Pietro Maria Terragni, amico di una vita, per l’aiuto nella parte tecnica e Johanna Di Blasi per le correzioni del testo 7 Orchidee, Storie & Personaggi Com’è nato questo libro Non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei messo addirittura a scrivere dei libri. Tutto è cominciato, mi sembra nel 1989, erano i primi tempi dell’Am.O. (Associazione Amatori Orchidee), probabilmente la più bella e simpatica associazione orchidofila italiana, Franco Pupulin, anima dell’associazione mi aveva “obbligato” a scrivere un articolo per il giornale dell’Am.O. Fino ad allora le uniche cose che avevo scritto erano i temi a scuola, 25 o forse 30 anni prima, e ricordo bene che a scuola nei temi ero al limite della sufficienza. Ma dovevo farlo, e così decisi di scrivere un articolo sulla gita che avevamo organizzato alla mostra di orchidee di Planegg, vicino a Monaco Di Baviera, l’articolo, arrangiato da Franco, non venne poi tanto male, in seguito scrissi ancora alcuni articoli per il giornale dell’associazione, mi resi conto che più scrivevo e più scrivere mi diventava facile, anzi, se i primi scritti mi comportavano una gran fatica ora scrivere mi procurava piacere. Scrissi poi alcune schede sulle orchidee, le più belle a quattro mani con Franco. Le schede, col passare degli anni sono diventate tante e mi è venuto in mente che mettendole assieme poteva venirci fuori un libro, a questo punto bisognava trovare l’editore, se mai vi dovesse venire in mente di scrivere un libro, ricordate che il problema più grande è di trovare un editore che lo pubblichi, sono passati anni alla ricerca dell’editore, finchè ne parlai ad un amico, il mitico Ugo Orlandelli, anche su di lui bisognerebbe scrivere un libro, mi disse ”Ma l’editore te lo trovo io” poco tempo dopo mi presentò un editore che voleva pubblicare 2 libri sulle orchidee, uno piccolo di 32 pagine e uno di 96 pagine, lo convinsi ad impostare il libro piccolo sulle Phalaenopsis, nacque così GUIDA ALLA COLTIVAZIONE IN CASA DELLA PHALAENOPSIS, febbraio 2008 e l’altro ORCHIDEE CHE PASSIONE! sulle orchidee in generale, agosto 2008, ORCHIDEE DA COLLEZIONE settembre 2009, e, ultimo nato LA BELLEZZA CI SALVERA’aprile 2011. Ormai da qualche anno mi addormento verso le 8,30-9 di sera, poi mi sveglio verso le 3 del mattino e non sapendo cosa fare o leggo o scrivo, ultimamente la mia passione oltre le orchidee è leggere e sopratutto scrivere. Oltre le orchidee sto scrivendo sulle storie, gli aneddoti e soprattutto sui fantastici personaggi che ho avuto modo di conoscere in una vita passata con le orchidee, mi piacerebbe farne un libro, Silvano Pizzighella, l'editore dei miei libri dice che fa solo manuali ed un libro così non ha i canali giusti per "piazzarlo". E' così ricominciata la ricerca di un editore, nel frattempo mi sono reso conto che queste storie, aneddoti e personaggi da soli non legavano molto, il filo conduttore erano le orchidee. Se integravo il libro delle orchidee con le storie e i personaggi tutto aveva un senso, già che c’ero ho inserito anche i personaggi storici delle orchidee. Orchidee Storie & Personaggi Contrariamente a quanto si pensa comunemente le orchidee sono tra le piante più diffuse sulla terra ed ultimamente sono anche diventate le più diffuse piante d'appartamento. Negli ultimi anni le orchidee, ed in particolare le Phalaenopsis sono diventate le piante più vendute, si vendono più Phalaenopsis di Ciclamini, Azalee, Begonie, Primule e qualsiasi altra pianta d'appartamento, nel 8 Orchidee, Storie & Personaggi 2008 in Olanda sono state vendute 291.000.000 (duecentonovantun milioni) di piante di Phalaenopsis. La maggior parte di queste piante fa però una brutta fine, sopratutto perchè non si ha idea di come curarle, quelle che arrivano a finire la fioritura, una volta sfiorite, nella maggior parte dei casi vanno a finire nella spazzatura, sono piante da macello! Pochissime piante si salvano, sono quelle che capitano nelle mani di amanti del verde, persone sensibili che cercano di capire come curarle, queste piante ricambieranno poi, chi le ha salvate da morte certa, con fioriture che danno una gioia così grande da avere benefici effetti sulla salute e sull'umore e, secondo me, allunga la vita. Si dice che i dispiaceri accorciano la vita, di conseguenza le gioie l’allungano. Tutte le piante, quando rifioriscono ci rallegrano, ma le orchidee hanno un qualcosa in più, qualcosa di magico, solo chi ha avuto un'orchidea che è rifiorita conosce questa gioia e sa cosa voglio dire. Mi sembra quasi che la mia sia una missione, insegnando a coltivare e far rifiorire le orchidee in casa rendo più felici le persone. La passione delle orchidee Nel primo pomeriggio di una calda giornata dell’agosto 2010 un’appassionata piemontese venne all’Orchideria con il marito, si vedeva che il marito non era interessato alle orchidee, anzi, era preoccupato per la passione della moglie. Mentre l’appassionata gironzolava per la serra a “caccia” di orchidee particolari, il marito mi confidò ”Mia moglie ormai è impazzita per le orchidee, pensi che passa ore davanti alle sue piante e ogni tanto si mette a piangere, perchè se vede un nuovo germoglio o un nuovo bocciolo è là che piange, cose da pazzi!”, “Ma è bellissimo!” risposi, al che il marito scosse la testa sconsolato, probabilmente pensava che sia io che la moglie eravamo da ricoverare, (e probabilmente ha ragione) ma è così, solo chi è contagiato dal virus delle orchidee può capire, per gli altri siamo solo fuori di testa. Nel 2000 è uscita l’edizione Italiana di un bellissimo libro: IL LADRO DI ORCHIDEE, in America ed Inghilterra divenne un best seller e ne fu tratto anche un film interpretato da Nicolas Cage, il libro è stato scritto da Susan Orlean, una giornalista americana che, incuriosita dalla notizia che in Florida stavano processando un tale John Laroche per aver raccolto alcune orchidee protette nelle paludi della Florida, si recò in Florida per assistere al processo, conobbe e rimase affascinata da John e dalla sua passione ossessiva, sembrava che vivesse solo per le orchidee, attraverso lui conobbe altri orchidofili e si convinse che era entrata in un mondo di matti, pensò “ ma questi qui sono tutti scemi!”. Nel finale del libro visitando una mostra di orchidee John rimane stregato da un Angraecum sesquipedale, spiega a Susan la storia di quella bellissima orchidea e sembra incantato davanti a quel fiore, Il libro finisce con le parole di Susan che risponde “Ma è solo un fiore!” Perché Susan non è stata contagiata dal virus dell’orchidmania. I filatelici farebbero pazzie per un francobollo raro mentre io direi “ Ma è solo un francobollo!” così succede per gli appassionati di piante grasse, di rose, o bambole antiche o qualsiasi altra cosa. L’anno scorso, autunno 2011, ho avuto un’idea geniale, veramente l’idea l’ho copiata da uno scrittore che per pubblicizzare i suoi libri organizzava interviste. Ho pensato “Se intervisto gli appassionati, le loro risposte possono essere utili ad altri appassionati, così buttai giù una lista di 10 domande, infatti le prime interviste erano di 10 domande, poi è arrivata l’intervista di una signora che rispondeva alle domande e in più aggiungeva un’undicesima domanda e relativa risposta. Il marito della signora mi spiegò che ormai si stavano separando, quando lei si è appassionata alle 9 Orchidee, Storie & Personaggi orchidee ha ritrovato un equilibrio ed è tornata l’armonia in famiglia, la passione per le orchidee aveva salvato il loro matrimonio. Da allora ho aggiunto l’undicesima domanda così come l’ha posta il marito della signora:“La passione per le orchidee ha influito sul rapporto con te stesso e con chi ti sta vicino? Se si in che modo?” Ed a questa domanda sono arrivate risposte bellissime, eccone alcune: Chiara di Vicenza “Quando sto con le mie orchidee mi rassereno, e la mia serenità si trasmette a chi mi sta vicino”, Alberto, industriale di Treviso “il tempo passato con le orchidee non potrai mai dichiararlo sprecato, anzi!” Giulia di Milano “Quando i miei amici mi sentono parlare di orchidee ne rimangono affascinati, mi vedono diversa, innamorata di queste piante, felice, calma, appassionata e tutto questo li travolge e li contagia”. Chiara di Verona ”Le orchidee hanno cambiato molto la mia vita, sono loro che riescono a rasserenarmi nei momenti difficili, in un modo silenzioso ma intenso, quando mi basta guardarle, controllarle, parlare con loro, coccolarle, per lasciare da parte ogni pensiero negativo e ricominciare a sorridere”. Adelindo di Roma “A ciascuno la vita riserva giorni di gelo. Facendone l’esperienza (nel 1999 dovetti affrontare l’agonia di mio padre per un male incurabile) notai che non solo io, ma anche mia madre ci rivolgevamo piuttosto spesso all’angolo delle orchidee. Le piante sono compagne fedeli per persone che non amano effusioni eclatanti: stanno vicino con discrezione e in silenzio, ma un bocciolo che si apre in certi momenti ha la delicatezza di una carezza e di un sorriso”. Su www.orchideria.it potete leggere tutte le interviste. Introduzione Inizio con 2 aneddoti che riguardano 2 grandi personaggi italiani delle orchidee del passato, il primo era un professore di biologia che abitava in una villetta alla periferia di una cittadina vicina a Varese, assieme alla moglie erano superappassionati collezionisti di orchidee e da abile oratore teneva conferenze e scriveva articoli su giornali e riviste che lo resero famoso in tutto il varesotto e dintorni come grande esperto di orchidee. Poi una ventina d'anni fa la moglie è mancata e da quel momento ha smesso. Ricordo che quando era molto conosciuto come esperto orchidofilo mi raccontava che quasi tutti i giorni trovava piante di orchidee sfiorite nel suo giardino gettatevi di notte da chi, non sapendo cosa farne, le buttava da lui sperando che se ne prendesse cura e non le facesse morire. Infatti, quando le orchidee sono sfiorite, quelle che erano le regine delle piante di casa diventano di colpo anonime e ingombranti, c’è chi le butta via e non ci pensa più, ma c’è chi è più sensibile e prova disagio al pensiero di gettare una pianta viva. Il comandante Mario Dalla Rosa, scomparso ormai da diversi anni, è stato un altro grande personaggio e pioniere dell'Orchidofilia italiana, fondatore della SIO (Società Italiana Orchidee) ora AIO (Associazione Italiana di Orchidologia) e dell’ALO (Associazione Laziale Orchidee). Organizzò bellissime mostre, tra cui il primo EOC (European Orchid Congress) che si sia svolto in Italia e scrisse un bel libro entrato ormai nella bibliografia specialistica in materia. Il comandante Mario Dalla Rosa non è diventato famoso per questi meriti, ma per una battuta geniale che ha avuto durante una mostra di orchidee, quando una signora gli chiese “Ma è vero che le orchidee sono parassite? Rispose: “No, però sono contagiose!” E quella battuta fece il giro del mondo, ma è proprio così, conoscerne alcune significa desiderare di conoscerne altre ancora, e chi viene “contagiato” da questa passione generalmente non se ne libera più. Lo scopo di questo libro è insegnare a coltivare le orchidee in casa, soprattutto alle persone più sensibili, quelle che si creano problemi quando le piante sono sfiorite; in fondo ci vogliono solo poche cure e un po’ di pazienza per vederle rifiorire, e poi sarei felice di pensare di contagiare qualche lettore con una passione incontenibile, il virus dell’orchidmania. 10 Orchidee, Storie & Personaggi Leggende Il nome orchidea deriva dalla prima orchidea descritta, l’Orchis mascula descritta appunto circa nel 300 a.C. dal filosofo greco Teofrasto che chiamò così questa pianta per la forma degli pseudobulbi sotterranei che sembrano due testicoli, Orchis infatti significa testicoli, però se si dovessero rispettare le regole le orchidee dovrebbero chiamarsi Kanran, perché alcuni secoli prima di Teofrasto in oriente avevano già descritto un’orchidea con il nome Kanran, corrispondente all’odierno Cymbidium kanran. Esistono molte leggende sull’origine delle orchidee, una di queste narra che nell’antica Grecia un focoso giovane di nome Orchis, figlio di una ninfa e di un satiro, tentò di violentare una sacerdotessa del dio Bacco, gli dei per punire l’atto sacrilego fecero sbranare il giovane dalle belve feroci, giustizia era fatta, ora gli dei con un gesto di pietà fecero in modo che dai resti mortali del giovane nascesse una piccola pianta che riproduceva nella parte sotterranea le appendici maschili responsabili del sacrilego gesto. Un’altra leggenda riguarda il Cypripedium calceolus conosciuto da sempre come “Scarpetta di Venere”, questa leggenda narra che Venere correndo per mettersi al riparo da un fortissimo temporale perse una scarpetta, finito l’acquazzone la scarpetta fu trovata da un mortale che tentò di raccorgliela, ma come la toccò si trasformò in una pianticella che aveva nel centro del fiore la scarpetta d’oro di Venere. Una delle leggende più belle viene dalla Nuova Zelanda, qui i maori raccontano che alla creazione del mondo per anni e anni piovve in continuazione così da creare fiumi, laghi ed oceani, poi, quando ci fù acqua a sufficienza, le nubi si diradarono, il sole illuminò la terra, e così apparve un grande e bellissimo arcobaleno. Alcuni angeli si sedettero sull’arcobaleno per godersi lo splendido panorama della terra, che appena creata era bellissima, e per la gioia cominciarono a cantare, il loro canto attirò altri angeli che a loro volta si sedettero sull’arcobaleno a cantare attirando altri angeli ed altri ed altri ancora finchè gli angeli furono così tanti che sotto il loro peso l’arcobaleno si ruppe disintegrandosi in una miriade di schegge colorate e leggerissime che ondeggiando caddero lentamente dal cielo e quando arrivarono sulla terra, si trasformarono nelle orchidee. In realtà non si conosce bene l’origine delle orchidee, sembra che derivino da una antica progenitrice degli asparagi (ordine Asparagales), che con la deriva dei continenti si è evoluta in tante specie diverse per adattarsi ai vari ambienti. Di sicuro sono tra le piante più evolute, anche se non tra le più recenti, giá che si stima che siano in giro da almeno 70 milioni di anni. Non sono mai state trovate orchidee fossili, ma recentemente è stata rinvenuta in un campione d’ambra un’ape (oggi estinta) con il polline di un’orchidea, (anch’essa estinta) vecchia di 15- 20 milioni d’anni. Un censimento delle orchidee americane rivela che in Brasile ci sono circa 3.000 specie e in Costa Rica circa 1.300. Ma il Brasile è enormemente più grande del Costa Rica, dove c’è una densità di specie molto maggiore, ciò è dovuto al fatto che il Costa Rica è una montagna tra due oceani, con un versante più secco ed uno più umido, perciò col variare dell’altezza si hanno ambienti diversi in cui le orchidee si sono adattate evolvendosi in nuove specie idonee per vivere al meglio in ognuno di questi ambienti. Orchidee Forse molti si stupiranno di sapere che le orchidee sono tra le piante più diffuse sulla Terra. Tra le angiosperme, cioè le piante che producono fiori, per diffusione le orchidee vengono al secondo posto dopo le Asteraceae, famiglia che comprende tra l’altro le margherite, i crisantemi, i 11 Orchidee, Storie & Personaggi girasoli e compagnia bella. Ad eccezione delle zone glaciali e dei deserti, le orchidee si trovano praticamente in ogni ambiente, dall’equatore fino ai margini delle zone artiche, dal livello del mare fino a 4.000 metri di altezza sulle Ande; in Italia ne abbiamo circa 200 specie che vivono nei nostri prati. Recentemente in Australia è stata trovata un’orchidea particolarissima, la Rhizanthella gardneri, che è completamente sotterranea, cioè vive e fiorisce sottoterra. Si conoscono circa 28.000 specie di orchidee e continuamente ne vengono scoperte di nuove; Franco Pupulin*, uno dei massimi esperti mondiali che ora vive in Costa Rica, paradiso tropicale delle orchidee, racconta che quando là si costruisce una nuova strada si trovano nuove orchidee e anche altre piante sconosciute, perché il nuovo tracciato rende accessibili zone mai raggiunte prima. *Franco Pupulin oggi è uno fra i più autorevoli esperti di orchidee al mondo. Nel settembre 2001, pochi giorni prima delle ‘torri gemelle’, è stato nominato tra le dieci autorità tassonomiche dell’AOS (American Orchids Society) e oggi in questo campo è tra i primi al mondo. E’ nato e cresciuto ad Arcisate nei pressi di Varese. Da ragazzino pensò di regalare alla fidanzatina una piantina di Phalaenopsis, ne rimase affascinato, la portò a casa e passò il resto del giorno a studiarla. Quella pianta non la regalò alla fidanzatina ma diventò la prima della sua collezione di Phalaenopsis e influenzò la sua vita, che da allora dedicò allo studio delle orchidee. Nel 1997 si è trasferito in Costa Rica dove attualmente lavora come professore cattedratico e ricercatore all’Orto Botanico Lankester della Università di Costa Rica. E’ direttore del Centro di Ricerca sulle Orchidee Andine “Angel Andreetta” in Ecuador, ricercatore associato degli Erbari della Università di Harvard, del Marie Selby Botanical Garden in Florida e collaboratore dell’Università della Florida e dei Royal Botanic Gardens, Kew. Protagoniste da due secoli Sono ormai passati più di due secoli da quando le prime orchidee tropicali giunsero in Europa e infiammarono di passione i più grandi aristocratici e possidenti del Vecchio e del Nuovo Mondo. L’orchidmania*, la febbre delle orchidee, non risparmiò allora alcuna regola: furono intraprese spedizioni tropicali della durata di parecchi anni, nel cuore delle foreste di ogni sperduto angolo del pianeta; si pagarono cifre da capogiro per le poche piante superstiti di viaggi lunghi e massacranti, nuove specie comparse sul mercato furono valutate intere fortune, trucchi e inganni di ogni genere furono escogitati per nascondere e confondere i luoghi d’origine delle piante, preziosi come miniere. Si costruirono serre enormi per ospitare le preziose piante che arrivavano dai paesi tropicali: la più grande e maestosa copriva 4.000 m2, era lunga 91 m, larga 44 m e alta 18 m, come un palazzo di sei piani! Era stata costruita a Chatsworth** nel 1834 da Joseph Paxton*** per William Spencer Cavendish, sesto duca del Devonshire, per ospitare la sua collezione di orchidee dopo che a un’esposizione era rimasto incantato dal fascino dell’Oncidium papilio, un’orchidea che per la sua straordinaria somiglianza a una farfalla tropicale è stata ora trasferita al genere Psychopsis. Fino al suo magico incontro con la “mariposa” sudamericana, lord Cavendish, che era sordo dalla nascita e aveva altri difetti fisici, non aveva mai dimostrato alcun interesse per la botanica, da quel momento fu però contagiato dall’orchidmania, una straordinaria passione nella quale coinvolse come in una gara frenetica i maggiori aristocratici suoi pari in tutto il regno. 12 Orchidee, Storie & Personaggi *Orchidmania Questo periodo è ricordato come l’epoca dell”Orchidmania” o “orchid fever” o “orchid delirium”, che suggestionò l’Inghilterra vittoriana, un periodo di follia collettiva ben superiore alla “tulipano-mania”che travolse l’Olanda due secoli prima. Le nuove orchidee che arrivavano dai paesi tropicali, lontani e ancora inesplorati, con fiori dalle forme bizzarre, grandi e spettacolari come mai se ne erano visti prima, oppure piccolissimi e raffinatissimi come preziosi gioielli soddisfacevano la voglia di esotismo di quell’epoca e l’alone di mistero che le accompagnava attraverso storie e leggende ne accresceva il fascino e le rendeva ancora più accattivanti. Ci fu un periodo in cui si credeva che esistessero orchidee carnivore, la leggenda era alimentata dalla scoperta in Australia di un’orchidea che era cresciuta su un teschio, in realtà in un cimitero di nativi australiani abbandonato da tempo, affiorarono delle ossa umane ed un’orchidea, sembra un Dendrobium, era nata su un teschio. Il teschio con l’orchidea fu portato a Londra e venduto all’asta ad una cifra altissima come orchidea carnivora e per un certo periodo si pensò che esistessero davvero orchidee carnivore. **La regina Vittoria ed il principe Alberto visitarono la serra di Chatsworth in una fredda serata dell’inverno 1843 e per l’occasione la serra ed il giardino furono illuminati da più di 10.000 lampade. ***Joseph Paxton (1803-1865) Settimo figlio di famiglia contadina ha cominciato a lavorare come giardiniere a 15 anni, nel 1823 Lord Cavendish, impressionato dalla sua abilità, nonostante avesse solo 20 anni lo assunse come capo giardiniere a Chatsworth. Paxton fu un abile giardiniere e riprogettò e risistemò i giardini con serre e fontane, tra cui la grande serra delle orchidee. Nel 1837 acquistò per il duca una nuova ninfea trovata in Guayana, la Victoria amazonica, una pianta acquatica con foglie galleggiati rotonde che possono arrivare a 3 m di diametro. Paxton fu affascinato da quelle foglie che definì un "prodigio di ingegneria naturale", gli ispirarono il progetto del Crystal Palace ed ebbe a dire "Le piante sono i migliori modelli di ingegneria”. Pur restando capo giardiniere a Chatsworth, col permesso del duca, lavorò molto al di fuori di Chatsworth, nelle ferrovie Midland e progettando giardini e grandi palazzi in Inghilterra e Francia divenendo molto ricco. Per iniziativa del Principe Alberto nel 1850 si promosse la celebrazione della PRIMA ESPOSIZIONE UNIVERSALE e per l'anno seguente doveva essere costruito ad Hyde Park un palazzo esposizioni grande 84.000 m2. Si pubblicò un concorso internazionale, tra i 245 progetti presentati solo 2 sembravano adeguati ma richiedevano troppo tempo per la costruzione. John Ellis, parlamentare e presidente delle ferrovie Midland, di cui Paxton era direttore, ne parlò a Paxton durante una riunione del consiglio d’amministrazione della ferrovia e, vedendolo incuriosito gli disse che il concorso era ormai chiuso, ma se era interessato doveva presentare un progetto al più presto. Nel corso della riunione del consiglio d’amministrazione Paxton scarabocchiò su un foglio di carta assorbente il primo schizzo del Crystal Palace e quel foglio di carta assorbente è oggi conservato al Victoria and Albert Museum di Londra. Il progetto di Paxton era innovativo, gli era stato ispirato dalle foglie della Victoria amazonica, la costruzione, basata su moduli prefabbricati prodotti in serie, permise di terminare l'edificio in 4 mesi. Per realizzarlo occorsero 4.500 tonnellate di ferro, 60.000 m3 di legname, 293.000 lastre di vetro ed il lavoro di 2.000 uomini. Il palazzo fu poi smontato e ricostruito a Levisham nel 1854. Il Crystal Palace di Londra fu distrutto da un incendio il 30 novembre 1936. Paxton fu anche un appassionato orchidofilo e anche in questo campo fu un innovatore, fu il primo ad intuire la necessità della circolazione d’aria nelle serre e la loro divisione in serra calda, temperata e fresca. 13 Orchidee, Storie & Personaggi In quel periodo le piante venivano spedite via nave dalle zone tropicali, i viaggi duravano anche anni, i raccoglitori ne spedivano grandissimi quantitativi dai paesi d’origine, (ad esempio nel 1882 Carl Roebelin inviò in una sola spedizione a Fred Sander 21.000 piante di Phalaenopsis sanderiana che furono però distrutte da un uragano) ma pochissime arrivavano vive alla meta, soprattutto in Inghilterra, ma anche in Belgio, Olanda, Francia e Germania. Le piante sopravvissute, specialmente le più belle venivano vendute all’asta a cifre folli, sembra che il prezzo record spetti ad un Odontoglossum crispum della Colombia venduto all’asta per circa 1 milione di euro attuali. I collezionisti e le grandi ditte floricole dell’epoca spedivano nei paesi tropicali alla ricerca di nuove specie i cacciatori di orchidee*. Da allora fu tutto un susseguirsi di nuove imprese e scoperte, grazie a studiosi e ricercatori di orchidee finanziati direttamente dai collezionisti e poi dalle grandi ditte floricole di tutta Europa. Quella febbre non si è mai spenta del tutto, e forse anche scrivere libri come questo è un modo per trasmettere a qualche nuovo orchidofilo il germe di una passione incontenibile. Un’orchidea non costa oggi più di una scatola di cioccolatini, e gli orchidofili nel mondo si contano ormai in centinaia di migliaia, ma la febbre delle orchidee non ha mai smesso di esercitare il suo magico fascino. Cacciatori d’orchidee. Si trattava di uomini solitari, una via di mezzo tra esploratori, botanici e avventurieri, questi “eroi botanici” soffrivano anni di privazioni, pene indicibili e molti persero la vita nel tentativo di trovare una specie sconosciuta e bellissima che li avrebbe resi ricchi e famosi. Quando finalmente trovavano una nuova specie, cercavano in ogni modo di nasconderne la località di provenienza, spedivano le piante ai committenti (a volte avevano più committenti) e a ognuno davano un luogo d’origine diverso e di solito nessuno era quello giusto. In molti casi spedivano tutte le piante che riuscivano a raccogliere e distruggevano tutte quelle che non riuscivano a trasportare in modo da impedire ad altri di poterle trovare, si arrivava a situazioni che oggi sarebbero considerate folli , ma in quell’epoca era una cosa normale. Ad esempio il cacciatore di orchidee che per primo trovò l’Eulophiella elisabethae, una bellissima e ancora rarissima orchidea del Madagascar, ne inviò 20 piante alla regina Elisabetta con una lettera che diceva pressappoco così: “Ti invio queste piante che in tuo onore ho “battezzato” Eulophiella elisabethae ed ho bruciato tutte le altre in modo che queste siano le uniche piante esistenti!” Fortunatamente poi ne sono state trovate altre piante, ma rimane tuttora una specie rarissima. La professione di “cacciatore di orchidee” era un’attività molto pericolosa e molti morirono “sul lavoro”, alcuni per le malattie tropicali, allora non c’erano molti medicinali e le vaccinazioni contro il tifo, la febbre gialla o il colera, e poi c’erano gli animali feroci, i serpenti ed insetti velenosi, e c’erano i cannibali ed i tagliatori di teste, non c’era il GPS e in zone inesplorate era facile perdersi. Solo tra i cacciatori di orchidee inviati da Fred K. Sander: Schroeder è morto in Sierra Leone, Falkenberg a Panama, Arnold annegò nell’Orinoco, Brown fu ucciso in Madagascar, Osmers in Estremo Oriente, Endres fu ucciso a Rio Hacha, Wallis in Ecuador, Klaboch in Messico, Digance in Brasile. Di Bestwood inviato in Madagascar per anni non si seppe più nulla fin che fu ritrovato da Brown, un altro cacciatore di orchidee al soldo di Sander, che lo trovò in uno sperduto villaggio sposato alla figlia del capo tribù. Disse che fu costretto a sposarla, altrimenti l’avrebbero mangiato. * 14