Introduzione al
[Web|Library] 2.0
Federico Meschini
Seminario autunnale Ciber 2007
20/11/2007 - Caspur
Come mai 2.0?
Precedente storico nell’utilizzo “eterodosso” di
2.0…
HyperTex di George Landow:
1991 – HyperText
1997 – HyperText 2.0
2005 – Hypertext 3.0
.. ed effettivamente rende proprio l’idea.
Web 2.0?
Meme coniato da Tim O’Reilly a fine 2004 per
indicare in maniera univoca tutta una serie di
fenomeni che denotano un’evoluzione del
WorldWideWeb, sia a livello tecnologico sia
sociale, tra cui Blog, feed RSS, Wiki, Ajax,
openApi, WebServices….
"Web 2.O is (…) caused by the move
to the internet as platform (…)
applications that harness network
effects to get better the more
people use them.“
Tim O’Reilly - 2006
Web 2.0
“What Is Web 2.0” by Tim O'Reilly
Design Patterns and Business Models for the Next Generation
of Software
[http://www.oreilly.com/pub/a/oreilly/tim/news/2005/09/30/what-is-web-20.html]
Web come piattaforma
 Imbrigliare l’intelligenza collettiva
 I dati sono il prossimo Intel Inside
 Software in perenne “beta”
 Moduli di programmazione leggeri
 Uso di più devices
 Interfacce utente più ricche ed evolute

Web 2.0
→
OFoto
→
Britannica Online
→
Personal Home Page →
Publishing
→
Content Management →
Directories
→
Web 1.0
(Taxonomies)
External Links
→
Web 2.0
Flickr
Wikipedia
Blog
Participation
Wiki
Tagging
(Folksonomies)
Syndication
Tutti d’accordo?
Non proprio….
“Web 2.0 is of course a piece of
jargon, nobody even knows what it means”
Tim Berners-Lee
In 2.0 quanto c’è di significante (leggi
marketing) e quanto di significato (ossia
contenuto effettivo)?
Abbastanza per entrambi: è difficile negare una
certa evoluzione del Web negli ultimi anni (es. 1
1997 – 2007)… Perlomeno in alcuni casi (es. 2
1997 – 2007)
Time’s man of the year
Consacrazione del Web
2.0 da parte del TIME
Un’immagine...
... vale mille parole!
E un video allora?
Web 2.0 ... The
Machine is Us/ing Us
by Michael Wesch
[http://www.youtube.com/watch?v=6gmP4nk0EOE]
In ogni caso…
…il Meme 2.0 ha avuto successo, ed è ormai
entrato nel linguaggio comune, generando
specializzazioni e modi di dire….
Library 2.0
Text 2.0
Learning 2.0
Web 2.0Office 2.0
Enterprise 2.0 Media Studies 2.0
Business 2.0
“Dobbiamo rifare il
sito, che è
troppo 1.0”
Anonimo
Ma di cosa si tratta…
WEB 2.0 ≠ SEMANTIC WEB
E neppure, come qualcuno ha già teorizzato…..
WEB 2.0 + SEMANTIC WEB =
WEB 3.0
Sono due visioni molto diverse, anche se per
certi versi compatibili e complementari. Il
Web 2.0 può essere un’infrastruttura su cui
innestare i dati semantici del Semantic Web.
Di nuovo, e quindi?
“First we thought the PC was a
calculator. Then we found out how to
turn numbers into letters with ASCII
— and we thought it was a
typewriter. Then we discovered
graphics, and we thought it was a
television. With the World Wide Web,
we've realized it's a brochure.”
Douglas Adams
Information Silos
Con il Web 2.0 si supera il concetto di sito
web come entità autonoma incapace di
comunicare con il mondo esterno.
I dati diventano adulti e possono andare in
giro per il Web da soli…
http://www.liveplasma.com
http://pipes.yahoo.com
http://en.wikipedia.org/wiki/Rss
Aiace...
Dall’antica grecia alla rivoluzione del Web...
AJAX: acronimo di Asynchronous JavaScript
and XML, un uso combinato di diverse
tecnologie per rendere le pagine web più
interattive.
... e Giasone
AJAX è un tassello importante per far
dialogare le diverse applicazioni tra di loro e
ridurre l’abisso tra le pagine web e i
programmi stand-alone
[Google Search Demo]
[Google Docs]
Ma non è certo l’unico. Altre tecnologie
importanti sono JSON e FLEX, basato su
Adobe Flash come Flex o OpenLaszlo
[ViaggiaTreno]
Non solo technè
L’aspetto tecnologico è importante nel Web
2.0, ma non è certo fine a se stesso, bensì
funzionale alle caratteristiche di social
network e cooperazione.
Blog | RSS [http://bonariabiancu.wordpress.com/]
 Wiki [en.wikipedia.org]
 Folksonomy & Social Tagging [http://del.icio.us/ |

http://www.citeulike.org/ | http://www.digg.com/ ]

Photos, Video and Video sharing [ http://www.flickr.com
| http://www.last.fm | http://www.youtube.com ]

Social Network [ http://www.myspace.com |
http://www.facebook.com ]

Social Cataloguing [ http://www.anobii.com |
http://www.librarything.com ]
Microformati
I Microformati permetto di inserire metadati
aggiuntivi nel codice (X)HTML, che possono
poi essere processati da appositi software.
Al momento esistono diversi standard, ognuno
riguardante un tipo diverso d’informazione,
come i dati personali (hCard) o le relazioni
pesonali (XFN).
<div class="vcard">
<div class="fn">Federico Meschini</div>
<div class="org">Caspur</div>
<div class="tel">+39 06444861</div>
<a class=“email"
href=“emailto:[email protected]/">[email protected]</a>
</div>
La lunga coda
The long tail, ovvero presi complessivamente i
(tanti) mercati nicchia possono essere più
renumerativi dei (pochi) grandi business.
[The Long Tail by Chris Anderson]
OpenAPI
Un’ API è un modo per interagire con
un’applicazione. Quando è liberamente
disponibile, magari tramite un protocollo Web
si dice Open.
Spesso le OpenApi sono disponibili come
WebServices, con architetture REST o SOAP.
YouTube
 Standard web search
 RestApi search
[http://code.google.com/apis/youtube/developers_guide_protocol.html]
Che c’azzecca?
In tutto questo qual è il ruolo della biblioteca (e
dei bibliotecari)?
La biblioteca nasce come luogo fisico per
l’acquisizione, preservazione e disseminazione
della conoscenza, tramite i supporti fisici da
cui è veicolata.
Che succede quando sia i supporti sia i canali
di tramissione diventano immateriali?
C’azzecca!
Fino ad ora la biblioteca ha tenuto bene il
passo con gli OPAC, gli ILS, gli eJournals, le
Digital Libraries...
…ma ora con, tra i tanti, Open Access,
Google Book, Wikipedia, Open Content
Alliance, Blogosfera, la situazione inizia a farsi
complicata…
… e forse può essere una buona occasione
per rivedere un po’ di cose.
Googlezon?
Fattori decisivi dell’informazione:
– Qualità
– Quantità
– Accessibilità
Internet (leggi il Web [Leggi Google]) ha
cambiato un po’ le regole e una tendenza
diffusa, in particolare tra le nuove generazioni,
è di considerare come l’unica informazione
utile quella facilmente (leggi digitalmente |
gratuitamente) accessibile.
“Perché [l’Opac] non funziona come
Google? Sarebbe molto più semplice!”
Studente universitario
Players...
WorldWideWeb
Google Amazon Publishers
Biblioteche Utenti
Bibliotecari Vendors
Sviluppatori
Quindi se il Web è diventato 2.0, perché le
biblioteche non possono fare altrettanto?
Etimologia
E dove se non in un Blog…
LibraryCrunch di Michael Casey, Working
Towards a Definition of Library 2.0, 10/2005
Inizia ad essere disponibile
diverso materiale, sia on line
(http://liswiki.org/wiki/Library_2.0),
sia in formati più tradizionali.
Library 2.0 Meme…
Library 2.0
Possibilità di ridefinire i servizi offerti dalle
biblioteche…
… ma anche il ruolo della biblioteca stessa,
facendola diventare più pervasiva, reticolare
ed integrata nei flussi informativi di cui fa parte
sia essa biblioteca pubblica, universitaria o di
ricerca.
Come?
Library 2.0
Rivedendo il concetto di stesso di ILS e LMS.
Non più un’unica applicazione pesante,
monolitica e integrata, ma una piattaforma
costituita da diverse applicazioni intercambiali
e configurabili tra di loro, in grado di
manipolare dati basati su formati aperti (Ajax,
WebServices, XML, OpenApi, RSS).
Fondamentale qui non è solo la volontà dei
bibliotecari, ma il supporto dei Vendors, che
devono intuire, favorire e contribuire agli
sviluppi futuri del mercato
Opac 2.0
È molto probabile che le novità più interessanti
provengano dal mondo OpenSource piuttosto
che dai prodotti commerciali.
Come nel caso di VuFind un portale di
accesso integrato alle risorse di una
biblioteca sviluppato alla Villanova University
Current best practices
Un buon punto di partenza è la Innovation
Directory della Talis.
http://www.talis.com/tdn/greasemonkey/amazon-libraries
http://whatshouldireadnext.com/
http://www.plymouth.edu/library/opac
http://www.talis.com/tdn/whisper
http://www.daden.co.uk/chatbots/livebots/lillian/
http://opus.tu-bs.de/zack/bookmaps.html
http://www.daveyp.com/blog/index.php/archives/60/
[…]
Mix & Match
“a website or application that
combines content from more than one
source into an integrated experience.”
1) http://www.blyberg.net/2006/08/18/go-go-google-gadget/
2) http://infoisland.org/
Mash...
Il MashUp è di sicuro uno degli aspetti più
interessanti del Web 2.0, e pone le basi per
ulteriori sviluppi…
http://directory.talis.com/ui/
http://www.talis.com/tdn/platform/user/sparql
https://www.safariu.com/
...Up
L’unico limite del MashUp (spesso) è la
fantasia…
…ad esempio nulla vieta in teoria di
utilizzare insieme Amazon, IBS o LiberLiber,
il BookCrossing e GoogleMaps, per
localizzare i libri cui siamo interessati…
… quindi sì alla fantasia, ma senza
dimenticare il buon senso: quanti dei MashUp
realizzati sono effettivamente utili?
[http://www.programmableweb.com/mashups]
E i bibliotecari?
"Ninety percent of everything is
crud"
Theodore Sturgeon
“...but the remaining 10% is worth
dying for”
Anonimo
In un docuverso in cui ognuno può diventare
facilmente prosumer qual è la categoria
professionale che può
controllare/guidare/aiutare gli utenti?
L’Information Literacy diventa quindi una skill
fondamentale e di primo piano.
Librarian 2.0?
Ha senso parlare di Library 2.0 senza
considerare che, per forza di cose si deve
basare sui Librarians 2.0?
A Librarian's 2.0 Manifesto può andare come
base di partenza ma forse bisogna iniziare a
pensare qualcosa a livello di formazione e
competenze…
[http://www.youtube.com/watch?v=ZblrRs3fkSU]
"Jack of all trades, master of none…
…though ofttimes better than
master of one".
E in Italia?
Le cose all’estero iniziano a muoversi. In
Italia com’è la situazione?
Interesse, voglia di fare, ma per ora non
molto di più di lodevoli iniziative
personali…
http://bonariabiancu.wordpress.com/
http://biblioteca20.ning.com/
http://eprints.rclis.org/archive/00005872/ (A. De Robbio,
Servizi bibliotecari personalizzati basati su RSS feeds)
http://www.biblio.unimib.it/go/1139389921
(Bibliobar@Bicoca)
http://www.biblio.liuc.it/scripts/bibloggi/ (Indici di
Biblioteche Oggi)
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