PIANTE ADATTOGENE Il termine ada#ogeno è stato usato per la prima volta per indicare una sostanza che può sviluppare uno stato di aumentata resistenza, rendendo l’organismo capace di ada9arsi a diversi :pi di situazioni stressan:. l Questo conce9o fu originariamente introdo9o in URSS (Lazarev 1947) per descrivere l’azione di sostanze capaci di migliorare la risposta allo stress l Di fa9o questo conce9o deriva dalla “sindrome generale di ada9amento”: 1) allarme, 2) resistenza e 3) stanchezza. Un ada9ogeno deve avere le seguen: proprietà: l mostrare un’azione non specifica: aumento del potere di resistenza verso agen: nocivi fisici, chimici o biologici. l avere un’influenza normalizzante indipendente dalla natura dello stato patologico. l essere innocuo e non influenzare le normali funzioni corporee più di quanto richiesto. l Gli ada9ogeni cos:tuiscono una nuova classe di regolatori metabolici di origine naturale che hanno mostrato di aumentare la capacità dell’organismo di ada9arsi ai fa9ori ambientali e di evitare danni da parte di tali fa9ori. l È acce9ato che le piante ada9ogene, quando usate cronicamente, sono in grado di aumentare la capacità degli animali di resistere alle aggressioni fisiche, chimiche o ambientali. l Di conseguenza, c’è un generale miglioramento delle condizioni di salute, che si può manifestare a9raverso il miglioramento delle funzioni cogni:ve (come capacità di memoria e di apprendimento) ed un aumento nella qualità del sonno e delle prestazioni sessuali. l Ada9ogeno come nuovo conce9o è stato riconosciuto più generalmente durante gli ul:mi 10 anni e seppure nion chiaramente definito dal punto di vista farmacologico esso è stato recentemente acce9ato come conce9o teorico dalla FDA ed EMA. l Differenze tra stimolanti e adattogeni. l Gli stimolanti producono un temporaneo aumento nella capacità lavorativa. Tuttavia, dopo l’iniziale incremento, segue un periodo di marcata riduzione (rispetto al livello medio delle prestazioni) della capacità lavorativa. l Al contrario, si crede che gli adattogeni mostrino un tipo completamente diverso di azione farmacodinamica. l In particolare, il livello della prestazione dopo aver raggiunto il suo massimo non è seguito da un corrispondente minimo della media capacità lavorativa l GINSENG (panax ginseng) GINSENG La droga è rappresentata dalle radici seccate di numerose specie di Panax (Arialiacee): Panax ginseng (Cina, Corea), Panax quinquefolius (USA, Canada). Tempo balsamico: dal 6° anno; il terreno non può essere impiegato per una seconda col:vazione prima di 10-‐15 anni Cresce spontaneo in zone fredde: Nord della Cina, Siberia Americ del Nord Principi a7vi: saponine triterpeniche (ginsenosidi), alcoli sesquiterpenici Impieghi: molto usato sopra9u9o in Cina per le decantate proprietà “adaptogene”, è stato proposto per il tra9amento di anemia, diabete, insonnia, gastrite, ipotensione Dosi elevate per lunghi periodi possono indurre effe7 tossici simili a quelli dei cor:costeroidi. Se ne sconsiglia l’uso di più di 2 g al giorno per più di 3 mesi Con vendite annuali di oltre 300 milioni di dollari, il ginseng è una delle sostanze erboris:che più vendute negli Sta: Uni:. Negli Sta: Uni: le preparazioni a base di ginseng sono considerate come integratori alimentari, in Europa, e par:colarmente in Germania, queste sono considerate come ritrova: di :po medicinale Il governo tedesco riconosce l’efficacia del ginseng come: tonificante, rinvoigorente, defa:cante ed u:le nel tra9amento della debilitazione. Principi a7vi Ginsenosidi: S:molano l’assorbimento del glucosio negli eritroci:; riducono I livelli di emoglobina glicosilata; migliorano la sintesi di NO vascolare, migliorano il consumo di ossigeno e la capacita’ di lavoro cardiaco Ginsenoside: Stru9ura triterpenica steroidea EFFETTI ADATTOGENI Secondo la medicina tradizionale cinese il ginseng ha effetti benefici sulla capacità fisica, sulla vigilanza e sul potere di concentrazione, specialmente nelle persone anziane. l È anche usato dagli atleti per migliorare le loro prestazioni l Il termine “adattogeno” è stato usato per descrivere questi effetti “tonici” non-specifici del ginseng. l È stato notato che gli effetti del ginseng erano particolarmente evidenti “quando la resistenza dell’organismo era ridotta o era messa a dura prova da richieste supplementari”. l EFFETTI ADATTOGENI E’ stato dimostrato che il ginseng protegge gli animali da una serie di stimoli di diversa natura (fisici, chimici e farmacologici). l Il ginseng è in grado di: l - antagonizzare l’immunosoppressione indotta dallo stress negli animali l -incrementare la resistenza degli animali quando vengono costretti ad eseguire esercizi fisici forzati l -aumentare la sopravvivenza degli animali sottoposti a condizioni sfavorevoli quali freddo, digiuno, radiazione e stress. EFFETTI ADATTOGENI l l La Commissione E tedesca riporta che il ginseng è utile come tonico per contrastare debolezza e fatica, per aumentare la capacità lavorativa e di concentrazione e come ricostituente durante gli stati di convalescenza. Ci sono vari rapporti clinici che suggeriscono che il ginseng aumenta la prestazione fisica e riduce la fatica negli uomini. EFFETTI ADATTOGENI Gli studi sperimentali hanno confermato le proprietà adattogene del ginseng e gli effetti sono apparentemente funzione del contenuto di ginsenosidi nella radice. l Il ginseng aumenta la resistenza ai raggi X, alla carica virale, allo stress da temperatura e all’esercizio fisico. l Molte di queste attività sono state attribuite ad un’azione simile a quella dei corticosteroidi. l EFFETTI ADATTOGENI Studi endocrinologici hanno suggerito che i ginsenosidi possono aumentare la steroidogenesi surrenale mediante un’azione indiretta sull’adenoipofisi. l L’azione corticosteroid-like del ginseng è ritenuta fortemente responsabile delle proprietà adattogene del ginseng, mentre è noto che gli ormoni prodotti dalla ghiandola surrenale svolgano un ruolo significativo nelle capacità di adattamento dell’organismo allo stress. l POSSIBILE MECCANISMO D’AZIONE DEL GINSENG Ipotalamo Ginseng CRH ormone di rilascio della corticotropina SNC Effetti comportamentali Adenoipofisi Fegato ACTH ormone adrenocorticotropico Ghiandola surrenale Corticosteroidi Gluconeogenesi aumentata Adipociti lipolisi Cuore/vasi Effetti pressori EFFETTI ADATTOGENI L’estratto di ginseng inibisce l’uptake del GABA, l del glutammato, della dopamina, della noradrenalina e della serotonina nel cervello del ratto. I ginsenosidi competono con gli agonisti per il l legame ai recettori del GABA. Effetti sul metabolismo glucidico e lipidico L’azione ipoglicemica del ginseng è stata attribuita sia alla presenza dei l ginsenosidi che alla frazione polisaccaridica. I ginsenosidi favoriscono il rilascio di insulina da cellule pancreatiche isolate. Il ginseng riduce i livelli ematici di colesterolo e trigliceridi ed aumenta i livelli di l HDL. Effetti sulla neurotrasmissione l L’estratto di ginseng inibisce l’uptake del GABA, del glutammato, della l dopamina, della noradrenalina e della serotonina nel cervello del ratto. I ginsenosidi competono con gli agonisti per il legame ai recettori del GABA. l EFFETTI AVVERSI /CONTROINDICAZIONI Usato appropriatamente il ginseng è sicuro. l È stata riportata una DL50 della radice di ginseng nel topo pari a 10-30 mg/kg. l In uno studio di 2 anni, 14 su 133 soggetti hanno riportato nervosismo, insonnia e disturbi gastrointestinali associati ad un consumo prolungato di dosi (15g/giorno) che erano molto più alte di quelle raccomandate. l La German Commission E raccomanda che l’uso sia limitato a 3 mesi. l DOSAGGIO In accordo con la German Commision E la dose giornaliera raccomandata è di 1 – 2 g di droga grezza. l Molti studi clinici hanno utilizzato dosi giornaliere di 200 mg di un estratto acquoso concentrato standardizzato (standardizzato al 4% di ginsenosidi). l Eleuterosidi ELEUTERO (Ginseng siberiano) È costituito da radici essiccate e/o rizomi di Eleutherococcus senticosus (Araliaceae). l È un arbusto spinoso che cresce nell’estrema Russia orientale. l Si ritiene che abbia le stesse proprietà adattogene riscontrate in Panax ginseng. l EFFETTI ADATTOGENI Le proprietà adattogene dell’eleutero sono state ampiamente studiate nell’exUnione Sovietica. l In vari modelli di stress la resistenza dei ratti risulta aumentata. l L’esatto meccanismo d’azione responsabile dell’effetto non è noto. l L’eleutero è tradizionalmente usato come tonico per rinvigorire o fortificare in caso di stanchezza e debilitazione o nella riduzione della capacità lavorativa e di concentrazione e durante la convalescenza. l È stato usato in sostituzione del ginseng perché risulta meno costoso. l Tuttavia le evidenze cliniche per studi clinici randomizzati sono scarse. l EFFETTI AVVERSI /CONTROINDICAZIONI Non sono riportati rischi per la salute o effetti collaterali conseguenti ai dosaggi terapeutici indicati. l Come per il ginseng, la German Commission E raccomanda che l’uso sia limitato a 3 mesi. l È indicato che l’eleutero dovrebbe essere evitato dagli individui che sono altamente energici, nervosi, tesi, isterici, maniaci o schizofrenici, e che non dovrebbe essere somministrato con stimolanti, antipsicotici o durante il trattamento con ormoni. l La dose giornaliera raccomandata è di 2 – 3 g radice grezza o una dose equivalente di una preparazione basata su un estratto. l Gli estratti sono normalmente standardizzati ad un contenuto superiore all’1% di eleuteroside E. l ASHWAGANDHA È costituita dalla radice di Withania somnifera (Solanaceae). l Anche noto come ginseng indiano. Cio’ genera confusione e viene erroneamente identificato come ginseng. l Withania somnifera è un piccolo arbusto largamente distribuito nelle regioni più secche dell’India. l Oltre alla regione indiana viene coltivata o cresce anche anche Africa settentrionale e alcune zone del Mediterraneo (in Italia principalmente Sicilia e Sardegna). CHIMICA Sono stati identificati più di 35 composti presenti in Ashwagandha. l I composti biologicamente attivi sono gli alcaloidi (isopelletierina, anaferina), lattoni steroidei (withanolidi, withaferine) e terpeni con uno scheletro tetraciclico simile al cortisolo (sitoindosidi I-IV). l Anaferina EFFICACIA CLINICA Ashwaganda è largamente usata nella medicina Ayurvedica, il sistema medico tradizionale dell’India. l È un ingrediente di molte formulazioni prescritte per varie patologie muscolo-scheletriche (artrite, reumatismo) ed è un tonico generale per aumentare l’energia, per migliorare la salute generale e per la longevità, e prevenire malattie negli atleti, nelle persone anziane. l Maccanismo di Azione Sconosciuto l EFFICACIA CLINICA Tuttavia mancano studi clinici randomizzati che supportino l’uso come adattogeno. l Uno studio clinico in doppio cieco su 141 volontari uomini in buone condizioni di salute (età compresa tra 50 e 59 anni) ha mostrato che ashwaganda, somministrata per un anno, ha migliorato il profilo ematologico ed abbassato il colesterolo nel sangue. l EFFETTI AVVERSI /CONTROINDICAZIONI Non sono riportati rischi per la salute o effetti collaterali in associazione ad una gestione adeguata dei dosaggi terapeutici indicati. l Tuttavia dosi elevate della radice nel topo (750 mg/kg al giorno per 15 giorni) hanno causato seri effetti collaterali, quali diarrea, e forte perdita di peso. l La dose giornaliera raccomandata è di 3 – 6 g di radice polverizzata. l Può essere assunta come deco9o, estra9o liquido, compresse o capsule. l Rhodiola Rosea (crassularaceae) Il genere Rhodiola comprende erbe succulente, perenni, proprie dei climi freddi dell'emisfero boreale. Pianta di piccole dimensioni 5-‐40 com Droga: radici Principi a7vi: con:ene oltre 140 compos: fra cui: Rosavina, Rosarina, Rosina, Saliroside, (ritenu: I principi afvi piu’ importan:) Con:ene inoltre antocianine ed altri polifenoli La Rodiola ha una storia quasi leggendaria. In Siberia la radice veniva somministrata alle coppie prima del matrimonio per favorire la nascita di bambini sani. saliroside Rodiola (Rhodiola rosea L.) Radici Usata tradizionalmente nei paesi nordici per aumentare la resistenza fisica e immunitaria e la longevità degli individui, I primi studi scien:fici sulla Rodiola risalgono alla prima metà del secolo scorso, quando pool di scienzia: russi iniziarono ad osservare gli effef di questa pianta; fu solo nei primi anni ’60 che le informazioni sui benefici e le proprietà della Rodiola furono resi pubblici al mondo occidentale. Con:ene compos: fenolici glicosidici (rosavin, rosin, rosarin, salidroside), acidi organiciossalico, citrico, malico, succinico, gallico), monoterpeni, beta-‐sitosterolo, oli essenziali, oligoelemen:. Ha afvità ada9ogena, an:stress, u:le nel controllo del peso corporeo quando associata ad una dieta equilibrata. Migliora la concentrazione, la lucidità e il potenziale mnemonico; indicata nel tra9amento di astenie, depressioni, apa:a, stress, debolezza muscolare e per ofmizzare leperformances spor:ve riducendo la durata della fase di recupero. Aumente le afvita’ serotonergiche centrali Droghe contenen: glicosidi flavonici GINKGO GINKGO La droga è rappresentata dalle foglie di Ginkgo biloba (Ginkgacee), albero di origine orientale col:vato in Corea, sud della Francia, USA Viene menzionato in un tra9ato medico cinese del 2800 a.c. Principi a7vi: glicosidi flavonici (fino al 24%) e diterpeni (ginkgolidi) A7vità farmacologica: inibizione della ciclossigenasi e lipossigenasi e riduzione dei radicali liberi (glicosidi flavonici); inibizione del PAF (ginkgolidi) Usi terapeuHci: l’estra9o viene usato nelle disfunzioni cardiocircolatorie :piche dell’età senile (per ridurre la fragilità capillare, inibire l’aggregazione piastrinica, aumentare l’irrorazione :ssutale, afvare il metabolismo neuronale sopra9u9o nella corteccia) Tossicità: emorragie sia somministrata da solo che in associazione con an:coagulan: Il ginkgo biloba con:ene terpeni, ginkgolide B con azione inibitrice del Paf-‐acether, mediatore fosfolipidico intercellulare implicato nell'aggregazione piastrinica, la tromboformazione, nell'aterogenesi e l'iperpermeabilità capillare; polifenoli, flavonoidi (ginketolo, isiginketolo, bilabetolo, ginkolide), con azione a tuf i livelli del sistema circolatorio : afvità vasodilatatrice sulle arterie, aumento del tono venoso, aumento della circolazione cerebrale. E’ conosciuto per la sua afvità sulla circolazione venosa, arteriosa e sopra9u9o per quella cerebrale.. E’ stata proposta la sua capacita’ di migliorare la circolazione -‐ aumentando l'afflusso di sangue al cervello migliora l'acuità mentale, la concentrazione, la memoria a breve termine, e l'abilità cogni:va. Impiegato nelle perdite di memoria dovute a età avanzata, e nei problemi della memoria a breve termine alzheimer Proposto in casi di :nnito (ronzio alle orecchie) e ver:gini. Una migliore circolazione periferica aiuta a ridurre la sensazione di freddo alle estremità, i dolori intermi9en: alle gambe e i crampi. Il gingko è u:le anche nel tra9amento per neuropa:e diabe:che, degenerazione maculare, e altri problemi circolatori. an:ossidante -‐ è uno scavenger (spazzino) dei radicali liberi, inibendo la perossidazione lipidica delle membrane -‐ protegge quindi il cervello e il sistema nervoso dai danni provoca: dai radicali liberi, e ciò può aiutare a controllare gli effef dell'invecchiamento * diminuisce la viscosità del sangue inibendo il fa9ore afvante del PLATELET -‐ platelet ac:va:ng factor (PAF) * diminuisce il danno ai tessu: durante stress circolatori e aumenta la circolazione alle estremità * assiste nella distribuzione di ossigeno e glucosio al cervello • protegge le arterie, le vene e i capillari dai danni, e aiuta a regolare il loro tono e la loro elas:cità