STUDI
TESTI.
E
32.
HORTUS
CABLESTIUM
EX
OMNIGENA
SANGTORUM
DEFLORATIONE
PHORUM
ET
DELICrARUM
SGRIPTORUM
ET
IN
PLURES
GENTURIAS
SENTENTIARUM,
QUASI
EXEMPLORUM
APOPHTHEGMATUM,
TOTIDEM
IN
FLORUM
MARIAE
APUD
VICUM
ORDINIS
DISTINGTUS
AREOLAS,
CONGREGATIONIS
CISTERCIENSIS
GOMPOSITUS
GURA
D. IOANNE BONA E MONTE
A
BEATAE
SUMMA
SPIRITUALIUM
REGALI
SANCTI
BERNARDI
ABBATE
OPERA
SCOPERTA
ED
ORA
con
PER
PRIMA
LA
un'ampia
VOLTA
PUBBLICATA
INTRODUZIONE
DA
Mons.
Dott.
SCRITTORE
MARCO
DELLA
BIBLIOTECA
VATTASSO
VATICANA
ROMA
TIPOGRAFIA
POLIGLOTTA
1918
PHILOSO-
MORALIUM
PATRUM,
VATIGANA
;
ET
IMPRIMATUR:
Fr.
Albertus
Lepidi,
Ord.
Praed.,
S.
P.
A.
Magister.
IMPRIMATUR:
f
Iosephus
Palica,
Archiep.
Philippen.,
Vices
gerens.
BARTHOLOMEO
BERTONE
ANTISTITI
GATHEDRALIS
EGCLESIAE
CANONIGO
URBANO
MONTIS
DOGTRINA
VIRO
VIRTUTIBUS
ET
ILLE
PAROEGIAM
VATTASSO
MARGUS
OLIM
BONA
EAMDEMQUE
GIVITATEM
EAMDEM
NUNG
DISGIPULUS
GRATI
AG
ANIMI
DEVOTI
D.
PEDEMONTIO
OPUS
CARD.
IOHANNIS
1N
INLUSTRI
NOVUM
HOC
QUOCUM
REGALIS
D.
D.
AMIGUS
ERGO
SORTITUS
EST
PROLEGOMENI
!
«*r*£
'
-"
h
h-
!
'
.
A
,
PROLEGOMENl
I.
al
Onoranze
card.
nascita.
Frutti
—
presente,
a
VHortus
il
seguito
nella
Chi
presto
notato
dinal
Bona.
ciata
nella
universale
insolito
del
diocesi
di GL
nome
al
festeggiamenti
centenario
tavo
Invito
p.
e
cit.
1033-1109.
Settembre
di
ed
il
in
Fascicolo
Bivista
Scritti
1909).
s.
sant'
programma,
8-24;
nella
di
col
varii
tempo,
1910
onoranze
e
ed
del-
scritto.
Metodo
—
che
di
Aosta
il
arcivescovo
d'Aosta,
storica
commemorativo
SanVAnselmo
nelVVIII
(cfr.
Benedettina,
del
centenario
d'Aosta,
centenario
di
V.
IV,
di
s.
1909,
Anselmo,
arcivescovo
della
di
morte,
Ber-
di
i
Pie-
in
Tasso,
Cantorbery,
anno
plauso
can.
celebrava
si
al
rimandati
furono
G.
Mons.
il
ogni ordine
ne
gia
precedente
nelPanno
lan-
risponde
riscosso
in
ma
car-
Luglio delFanno
tosto
1909,
del
stata
era
29
consenso
nel
ben
susci-
nascita
vescovo,
aveva
ricorreva
pubblicati
fu
vi avrebbe
egregiamente scrisse
come
Bivista
fin dal
dotto
largo
Anselmo
cui
Pentusiasmo
era
quelle solenni
Anselmo
titolo:
nel
entusiasmo:
un
in
quesfopera.
dalla
perche
1910,
il centenario
monte
Mondovi
Ressia,
tosto,
di
la
L'autografo
—
centenario
il centenario
Veramente
Pidea
monregalese
ottenuto
di
sua
consigliarono
che
medesima.
quello zelante
cittadini.1 E ben
1
di
Periodo
attuo
terzo
Battista
ed
a
Motivi
—
della
centenario
ierzo
pubblicazione.
—
ed
recato
L' idea
da
altra
della
stampa
un
precedente
di
ebbe
del
centenario.
deliciarum.
Bona
feste
occasione
quel
preferenza
si fosse
dalle
tato
di
caelestium
Come
—
in
Bona,
Vot-
Per
1109-1909:
fasc.
XIII,
pubblicato
Cantorbery,
1109-1909,
Aosta.
CARD.
DEL
TRICENTENARIO
DEL
X
si propago
tone, P impulsopartitodal centro
ne
diocesi,
vasta
cui
luoghi,a
i confini
varco
piu
ha
meno
o
*
alPesempioPaugustaTorino.
grande Mondovita;2e
di bronzo.
la
Ne
la
molo
a
maggiori lavori.
santa
e
venerata
1
Bona
nel
glotta Vaticana, 1910,
p. 9.
al card.
2
Si veda:
letto
Mondovl,
[P.
Vopera
spolti,
Per
Nov.
delle
1910
sue
dinal
il tricentenario
; Marco
del cardinale
XVIII,
cardinale
del cardinale
253-268; fasc. XIX,
Bona,
nell'opusc. Mondovi
L'attivitd
di
uomini
pochi
tenarie
carmi
di
di Mondovl
dettina,
an.
Giovanni
Piccola
-
al
Mondovi,
del
in
ecc,
ove
Nostro;
card.
pel
V, 1910, fasc
59-76
Bivista
La
Bona
Civilta
scelta
furono
e
per
Giovanni
XX,
Bona
2a ediz. ; Filippo
Bona
Velenco
con
19-29; Idem, Mondovi
p.
Benedettina,
storica
al
Manno,
La
santita
la
sperare
V, 1910,
anno
Lo
car-
dipoesie
mazzetto
; Francesco
Gri-
fasc. del
Nazionale,
del
stemma
ecc,
p. 33-34; Amedeo
46-55
; Idem, Musica
nell'opusc cit.,p.
XXI,
di
e
Bona,
del
dottrina
e
Bona,
p. 535-540.
notizie
-
(jAvotto, Testi-
cardinale
massime
ecc,
p. 77-95.
pubblicati molti
in Rivista
Mondovi,
p. 5-35; Maurizio
sentenze
altre
di
Cisterciense
Bona,
Bona,
da
cattolica,
II cardinal
Giovanni
321-364; Antonio
santitd
card.
del
tip. poli-
cardinal
Ressia,
Eassegna
al cardinal
insigni sulla
inediti
in
Bona,
del cardinale
VI, 1911, fasc
an.
pregio delle sue opere.
libri, nell'opusc Mondovl
del Santuario
cardinal
poetica del Bona,
del card.
Benedettina,
del
Gio. Battista
Bona,
p.
di
1909, Mondovi, tip.vescovile, 1909;
Bona,
in
Bona?
sti-
vero,
Tonelli,
nell'opusc.cit., p. 30-32; Idem, Si pub
Bona,
di
nascita, Roma,
sua
commemorativo
nell'opusc.cit.,p.
Bona,
poesia mlVopera
monianze
al cardinal
Sommo
X, in
1669, nell'opusc cit.,p. 35-45; Idem, Un
p.
Michelotti,
storica
Vita
Giovanni
canonizzazione
fasc.
Vattasso,
nel Dicembre
del cardinal
inedite
card.
in Mondovi
opere,
Bona
classica statua
una
tip. vescovile, 1910,
del
chia-
Comitato, nell'opuscolo intitolato
del
V 8 Novembre
cristiana, Mondovi,
vita
di
del
preziosaLettera
dalla
Discorso
del
Rosa], Per il terzo centenario
vol.
Mons.
60°, 1909,
IV, p. 673-688;
maestro
e
Mondovi-Piazza
a
le opere
e
Pio
sua
centenario
Ramorino,
discorsi,
e
incoraggiamento
con
E.
anno
16
Felice
e
terzo
in
L'immortale
L'origine delle festeBoniane
Mondovi
di
memoria,
vita
glo-
vera
approvazionedel
sovrana
Pontefice,la quale fu anche
di
anno
e
prima
della scultura fu
stessa
le sembianze
manco
Bona:
con
scritti,
figura,la
Parte
immortalarne
ad
mata
appartenuto il
egregi con
illustrarono
conferenze
con
quellecitta
a
quelloun
quella
tutta
a
s'estese
e
Fu
uomini
rificazione del Bona:
BONA.
Bona
ricavate
Si vegga
articoli
sul
Bona
la Eivista
YEco
e
Feste
storica
sul
suoi
dai
inoltre
sulle
bibliografiche
si consulti
e
non
cen-
Bene-
TRICENTENARIO
DEL
Aprile 1910,
25
della Benedettina
le feste in
di ricercare
sia il proposito
sia
inediti,
mento
dei
del
ritratto di lui,tracciati
un
che
Cio
detto
fu
sobrieta ed
con
ed
articolo;2
citato
accontentandomi
ricordate la suddetta
delFAula
costruzione
Scuole
1
e
Cfr. Acta
l'opusc.
cata
la
Apostolicae Seclis,vol. II, Romae,
al
Mondovi
versione
Bona,
card.
latina
ecc,
al
della
p.
Santuario
vita,3 la
sua
nelPedificio delle
scopertadi
la
e
codici contenenti scritti
typis Vaticanis, 1910, p. 324-326;
anche
trovasi
pubbli13-18, ove
pontiticio,fattane
documento
del
quelfervore
eretta
Bona
cospicuodi
abbastanza
il lettore,
specialmente
4
Santuario,
stesso
suc-
vanno
parte
intitolata al
poi e
nel
Bertone
i frutti di
studi
una
fatto
esser
io rimando
di bronzo
passo
Apostolicheallo
numero
un
di
e
statua
il Nostro
Vico, ove
Mons.
qui clie tra
di notar
d'entusiasmo,di ricerche
di
*
doveva
eleganza da
biografiaed
una
ingegnimonregalesi.
quellepagine
a
il disegnodi pre-
tempo
che
e
ancora
pubblicomonu-
infme
coloriti da
fatto allora
encomio
ma
un
erigcrgli
nostro
e
solo
Ohiesa,non
alle stampc i suoi scritti
sia
concittadini,
airammirazione
sentare
di
della
onore,
dare
e
la deliberazione
spese
a
suo
aoino
come
del Piemonte, decoro
luminare
Famigliae
lodo ed approvo
ne
il Bona
commendo
scrittore,
proclamandoloonore
come
e
solo
non
XI
BONA.
GARD.
DBL
prof. Felice
dal
Ramorino.
2Cfr. opusc.
3
E dovuta
di altri
autore
ai due
ponti
cit.,p. 9-12.
squisita del compianto
vincitore
monumenti
e
pregiati
all'arte
Vittorio
feste al cardinal
colare
al clero
nel
Bona
ed
al
4
tecnico
salita che
E opera
e
conduce
del celebre
di Torino.
terzo
popolo
vile, 1910, p. 9, nota3);
pie' della
II in
Emanuele
della
fu
Torino
dalla
centenario
Diocesi
collocata
alle Scuole
architetto
,
comm.
e
di
al
cav.
Reduzzi,
Cesare
per
gruppi di
nascita,
sua
N.°
sinistro
statue
Ressia,
(cfr. Mons.
Roma
Mondovi,
lato
prof.
ai concorsi
nella
Lettera
Le
cir.
67, Mondovi,
del
tip.vescoSantuario, quasi
Apostolicho.
A.ngelo Reyccnd,
prof. del
a
Poli-
di altri
per
lui.
a
piu
una
esatta
letteraria di lui:
pubblicaragioneun'altra
e
per
approvatodal Santo
inediti
circa la
Padre
per
per rendere
piccolabiografia
la
altro mio
portare un
del
grandioso disegno
pubblicazione
degliscritti
del
compilazionedi un'esatta biografia
la
e
cio di
alPesecuzione
contributo
modesto
di note
con
e
del tutto sconosciuta,
opera
corredare
ricordata,intendendo
teste
sua
Bona
delPattivita scientiflco-
e
nuovamente
approfltto
di
completaree
avvalso altra volta per
poesielatine inedite del
ne
ora
vita.
sua
sono
notizia della vita
breve
una
di
mi
e
piccolaimportanza
non
della
conoscenza
mazzetto
un
pubblicare
di
varii documenti
e
questa scoperta gia
Di
dare
autore, lettere di lui ad altri
inediti del nostro
editi ed
PUBBLICAZIO¥E.
QUESTA
DI
MOTIVI
XII
nostro
autore.
Tra
le opere
non
ragione ho scelto
II
nostro, in
cuor
Fansia
e
la
tura di
esso
ed
delle eterne
al dolore:
unico
fede; unico sollievo
libro
si
ne
e
di
senza
questa
pianto.
ormai,
nel-
circonda
ci
in tanta
conforto
infinita del
scegliesse
per
la
spe-
Signore.
pubblica-
pieno di celestiali delizie,
poichela
let-
rinfrancare 1'anima nostra,distaccandola
terrene
verita. In
pascolo ubertoso
che
non
unica
preghiera;
la
nella misericordia
gioveraa
dalle bassezze
cio che
trepidazione
; tutto
dunque opportuno
questo
di desolazione
lutto,
vive, da lunghi anni
vero,
la confidenza
ranza
di
e
Bona
darla alla luce in
presente,per
alla mestizia
tristezza
zione
nella
e
induce
Era
la
di sangue
tragicaepoca
del
pubblicate
ancora
ed
innalzandola
queste pagine
alPanima
avida
di
alla
contemplazione
il lettore trovera
luce, di
pace,
di
un
giu-
l'autografo
dell'«hortus
stizia e di amore;
trovera
avversita
nelle
Questa
nuova
7351;
il
lat.
4
delPautore,
titolo
quale
e
sul
chiostro cambia
viazioni
di
di
in
fino alla pag.
gradatamentedi
copiose.Le
pagine II,VI, 172-189
tavia
del
Sebbene
io
offro
ne
delVHortus
2
Nel
nella
caelestium
Diarium
Meditamenta
seconda
valore
ticus
continens
Vat.
7438,
car.
2
va
abbre-
Le
seguitovanno
diventare assai
a
cartina
fra le
e
staccata,
con
di questo ms.,
tutfacsimili, aggiunte in fine
sull'autograna
tavole
ai
di
1°
n.
un
brano
di
rappresentata
prima redazione
pagina del
riprodotta una
codice
ed
vien
riprodotto
e
circa
al
n.° 2
e
la
della
deliciarum.
di cui
il Bona
riferisce
parole scriptorum spiritualium
con
carattere
e
con
piu minuto
avere
scrittura
bianche;
son
conteuente
tavola
asceticum,
litwaria,
sono
Boniano
in
fino
una
le due
prima tavola,
originale del Bona,
autografo
dell'
Psalmodia;
Divina
dubbio
con
nella
firma
la
con
pagina
mezza
alcun
al lettore
la
e
62;
numero,
inserita
e
abbia
non
la prova
volume:
presente
scrittura
173
e
II
inchiostro
con
di accuratezza.
e
regolarita
rare
mano
257X195.
mm.
quando,
aumentando
1
scritto di
dopo questa pagina 1'in-
61:
quando
via di
pagine 172
dal Cod. Vat.
di questo volume.
frontispizio
pagina
molto
son
sociali.
c
religiosi
tutto
cartaceo
un
eflficace alla
stata conservata
e
conforto
un
ferite,
stimolo
uno
pagine VI-190,
alla
perdendovia
alle
XIII
».
nitida,regolareed accurata,
e
fino
identico
ci
opera
di
scrittura
La
balsamo
un
sventure,
quello posto
e
deliciarum
di tutti i suoi doveri
praticacostante
.
nelle
e
caelestium
d'un
parlera
il titolo
in
di
seguito,
ai
quesfopera,
n.°
8 dei
capitolo
sostituendo
alle
e soggiungendo
parole scriptorum asceticorum
le quali posparole,
quesfaltre
penna
diversa
sottotitolo
aphorismos,
148).
le
si
oppure
d'un
titolo
apopht[h~\egmata, exempld
nuovo,
antiqua
Thesaurus
et recentiora
asce-
(Cod.
IN
TEMPO
XIV
SCRITTO
FU
CUI
COD.
IL
DELL
HORTUS
«
».
altri appuntiautografi
occorrono
appuntiautografi:1
2
190.
pag.
numerazione
La
pag. 171. Nel
antica
margine laterale
aggiunse quasi ad ogni
numero,
del contenuto.
inferiore,e
la
in parte
ed
la
Kk
illegibile
tura, corretta da 7352
DeliciAarum
Hortus
e
in pergamena
dalle
e
....
|
pag. I, nel
di
,
lettere
al testo.
prefazioneed
Card.
3
I "
abbate
domanda
Per
nella
di alcune
fra il 1653
1
Li
2
Ne
7352
;
svanita
segna-
\ Bona |
lesatura
badare
occorre
Siccome
nel titolo
al Santuario di Vico, se
ne
prefazioneil
altre
sue
Bona
opere,
ed il 1658,
prima
5
del
allude
ossia alle
dobbiamo
gia
alla
dare
al
puo
era
una
titolo,
detto che
e
1647-1650;
vicese,ossia agli anni
scritta
essere
La
poter
ch'esso titolo risale al tempo, in cui Fautore
poi
da
poi Fattuale
E
ma-
margine
molto
titolo :
codice?
questo
alla
delPabbazia
alla
flessibile.
tale
era
Alla
seguitadal
rispostaprecisaa
il Bona
|
1
distribuita la
e
segnatura antica
...
e
fu scritto
Quando
in cui
segnatura attuale,corretta
del volumetto
sul dorso
pagina
a
cTognipagina Pautore
esterno
teria,Fargomento
notata
dalla
va
pure
inferire
al governo
4
siccome
pubblicazione
prime tre, pubblicate
dedurne
1658; siccome
ch'essa
finalmente
non
pote
il testo,
pubblico in nota a pag. 146 di questo volume.
riparlo a pag. xvi-xvm.
La parola Card.
un'altra
lo stesso
e
parola (Hortas?), scritta con
sopra
inchiostro
delTantica
rossastro
essere
segnatura, e la prima delle due E sembra
scritta.
stata deturpata col dito, non
appena
Gfr. piu innanzi, pag. xxxix-xl.
Cfr. piu innanzi
i n.1 I— III delle opere
edite del nostro
II Bona
autore.
allude
le
chiaramente
con
a
sue
:
vero
queste
seguenti parole Quantum
opere
3
4
5
legendo profecerim,
tum
hic
mysticus
(vedi piu innanzi,
tum
nonnullae
Hortus, florum
p.
^-3).
iam
lucubrationes, quae
publici iuris sunt,
et fructuum
tibi
varietate
refertus, ostendet
TEMPO
che
scritto
stato
e
CDl
JN
DBLL*«
COD,
n.
varie
a
sita della scrittura
BGBITTO
ITJ
BORTl
come
riprese,
dimostra la diver-
delFinchiostro,
reca
e
XV
fino alla pag.
lin. 18 la citazione di libri pubblicati
anteriormente
dalla pag. 92, lin. 19
e
menziona
ne
al
principee posteriore
1654
andremo
asserendo
esso
lungi dal
redatta
venne
argomentare che
negli anni, in
continuato
nelle
neglianni
E
Vita...
valga
Ioannis
definitivamente
il
vero.
a
S.
(cfr.piu
innanzi
Genturia
settima,
Bei
Francisci
per
la
il
ragione
nona,
ricordata
Suor
quale
fu
Gallicio,
9 Sett. 1660
2
non
Piu
si trovano
stampato,
cui
fu
della
di
di
Anna,
1654
e
stessa
Centuria
nel
del
col
a
Roma
que-
del
gia
1658;
quinta,
la
citata
e
fu
et
Vita
160
n.°
(cfr.il
che
sei
vengono
o
in
avuto
di
servi
pubblica
della
Centuria
venerabile
Madre
Santa
Chiara,
di
dell'Elenco
cit.)
;
1'opera di
85
n.°
per
Giov.
la
ed
stampa
dell' Elenco
a
Aooil
cit.).
si possa
sole
cui
pagine
il libro
quel
quasi subito
scendere, sia perche
1661, sia perche dopo
sia
andamento,
nell'anno
della
citata
posteriorial
medesimo
pure
delVOrdine
della
1'approvazione
resa
gesta, approvata
sembra
opere
ebbe
163, al n.° 39
e
nona,
Vita
subito
che
la
quale fu approvata
pubblicata nel 1655
venne
anno
pag.
(cfr. il
ch'egli abbia
sia
tal
Maria,
1660
mi
codice
e
a
seguente
non
Gallicio
assai
e
probabile
pubblicato, e se ne
);
Giesu
di
in
Nicoletti,
nel
quesfanno
trovato
Genturia
S.
Regularium,
Andrea
...
inchiostro
il Bona
D.
Saulii
ricordate
A
fatto che si trova
della
da
ed
cit.
nell'anno
stampata
giu
1657
Roma
Alexandri
dell'opera
medesimo
essendosi
in
e
in
la citazione
col
54
n.°
82
n.°
Clericornm
del
detta
a
il 1662.
verso
120, al n.°21
bibliografico)
; a pag.
Silos, Venerabilis
1'opera di Giuseppe
dell'Elenco
Farnese,
scritto in parte
e
dell'Elenco
Settembre
194
lecito
e
la quale,come
prefazione,
il 7 Settembre
Ordinis
stampata
165, al
stino
151
1'opera
Francesca
tutto cio
composta prima
Maturino
menzionata
e
nel
(cfr.il n.°
92, al
stampa
n.o
fin
la
essere
di
partifurono
al Santuario di Vico,
opporsiil
codice
pag.
Samsone
Olympii
stampa
e
A
la
per
62.2 Da
o
successivi
pote
non
non
qualchetempo, e posciaripreso
per
prime pagine del
1
le altre
e
abbate
era
sembrerebbe
dimostrammo,
pag.
Tautore
*
clie la prima parte di
il codice fu incominciato
cui
sta conclusione
altri,la cui edizione
del 1651
ed il 1661
quindi interrotto
venne
la
prima
tra il 1655
composte
e
vero
al 1051,
anteriore al 1662,
ed
92,
scritte
in
finalmente
del Gallicio
libro nello
giovato
per
stesso
la
sua
parte
perche,
fu qui
anno,
opera.
COME
XVI
fatto
questo
ma
piu tardi nelle
due
carte
sia
e
titolo,
provato
non
prefazione
del
surdo,che
che
e
scritto
dopo !
che
la
basti
ora
riguardo
al
Ghe
la
generale
testo sia
1'assurdo
e
che
il Bona
il solo titolo dell'opera
di
al
:
ammettere
almeno
essa
in
tempo,
anni
otto
cui
in lui 1'idea di
il Bona
quesfopera
Pseudo-Beda, o meglioil P. Otlhon
Fidea
ebbe
alfabetico ; 2 il Bona
di
di scrivere
Seneca,
di-
invece concepi 1'idea
caelestium deliciarum,percorrendogli Apoftegmi
tratti da Plutarco
ed
diversamente
Freising(j 1072)
ordine
AelYHorius
la
compose
abbate
Proverbiorum, leggendo i Proverbi
spostiper
al
caelestium deliciarum.
sia sorta
come
della diocesi di
il Liber
prefazione
prima parte del
la
trascrizione
1'abbia attuata. Lo
come
la
quando
Vico, ma
neglianni 1647-1650
cio
E
•
Vediamo
1
di
il testo
parte
contemporaneamente
il Bona
poi anche
scrisse il codice AelYHortus
e
in
dimostrato dalPase
prima della prefazione,
incominciata
ed
aggiunta
stata
il titolo ed
bisognerebbein questo caso
avesse
valore,perche
lasciate apposita-
verrebbe,ritenendo
ne
alcun
manoscritto
abbate
piu
era
trascritta
stata
».
sia
prefazione
codice
nel
cio
da
Ordine ; che
suo
HORTUS
stati trascritti. Infatti,
che
scritta
stata
del
DELL'«
nostro
caso
quando gia
delFoperav'erano
non
l'iDEA
BONA
ha nel
non
in bianco,
mente
NEL
di ritenere che la
motivo
abbiam
SORSE
prefazione
principio
del
altri autori. Ecco,
da
e
sia
non
testo
lo
stata
dimostra
scritta
anche
cio ch'egli
infatti,
al
contemporaneamente
la
diversita
del
colore
titolo
dell' in-
chiostro.
2
che
e
spurie
cfr.
Cfr.
pure
del
Migne,
Migne, Patrologia Latina, vol. 146, col. 299.
pubhlicata
ven.
vol.
Beda
senza
nel
alcun
vol.
146, col. 17-18.
accenno
al
90, col. 1089-1114
P. Othlon
della
-
Sulfautore
delfopera,
tra le opere
stessa
dubbie
o
Patrologia Latina,
COME
scrive
a
SORSE
190
pag.
quali avrebbe
del
1
Quando il
parecchie raccolte
Nel
secolo
1101:11
xvil
altri
con
clic
caso
Bona
s'accinse
di
ma
Francesco
xv
scrivere
a
apoftegmi,
Plutarcho
a
altri
con
Filelfo
nei
tradotto
x
gia
pubbli-
deliciarum
state
erano
Latino
in
legerem
collecta,non
caelestium
intendimenti,
aveva
rifatto
Oum
et aliis
VHortus
dci
appunti,
avesse
prefazionedelFopera suddetta:
Plutarco,
di
codicc
nostro
ethnicorum
Apopht[h\egmata
cate.
M:i.l.'"
potuto giovarsinel
la
corretto
o
l/lDKA
BONA
NEL
gliApophtheg-
primi
ne
seguente
Regio
venne
intrapresa un'altra versione:
1'opera del Filelfo
pubblicataalmeno
due volte nei primordii della stampa, una
da Spira
prima a Venezia
per Vindelin
nel 1471, ed una
nota
di luogo, di tempo
di
seconda, senza
e
editore; la tradudel
zione
vide
la
luce
Regio
a
piu volte nel secolo xvi
Parigi ed altrove.
Queste edizioni invogliarono altri a simili lavori ; ed E r a s m o d i R o 1 1 e r d a m fu
de' primi che si posero
uno
su
questa via, pubblicando a Parigi nel 1532 e nel 1533
fu
che
anche
1'opera,
ristampata a Lione nel 1541 e 1546, intitolata: Apophthegmamata
e
del
anni
Raffaele
secolo
aveva
tum
opus
codice
di
primis frugiferum, vigilanter ab ipso recognitum
cum
correctis
aliquot
lui, Conrado
sthenes
locis,in
(f 1561),stampo
memorabilium
quibus interpres Diogenis
Wolffhart,
a
Basilea
probatissimis
ex
quibusque
collectorum
priscis pariter atque recentioribus
redacti, i quali, emendati
ticum
poi
da
altro
un
nel
dotto
ed
1602,
vennero
naeque
linguae scriptoribus a Conrado
riorum
1614, col titolo
alphabeti
iuxta
hac
iussu, postrema
seriem
editione
impietate purgata, plurimisque
Accesserunt
Parabolae,
authoribus
excerptae, deinde
et
purgatae
altri
Lione
;
quegli
nel
1590,
sententiae
a
i
Societatis
quali
il
per
C. Lycosthenem
bel
suo
Jesu
Strasburgo
libro
nel
ecc,
insigniores et pia apophthegmata
poetis,
tam
Grecis
ad
Latinis
quam
studio
et
piu
col
ex
titolo
bene
doctissimorum
vindicati, quaepium
ed
ed
edito
molte
altrove.
Ne
Theologorum
a
come
Strozzi
di
nel
di
quelle
motti
filosofi,tradotti
in
italiano
di
arguti piacevoli e
in
(Scieltadegli Apophtegmi
Paulli
atque
apoftegmi
lingua
in
ab
ope,
nel
sentenze
1559,
a
Ciceronis
Txdlii
philosoph/s,
diligentisstudio
tii
omnibus
a
ex
atque
memlis
Colonia
lingue
1606
e
le
Gualandi
Bernardo
notabili
Fiorenza, 1552)
nel
volgari, fra
di
cosi
toscana..., Vinegia, 1567)
di Plutarco...,
Paolo
poterant offendere.
lectorem
Giovanni
e
Apophthegmatum
Mam
in
seguito
Lagner
vivendum
1577, 1583, 1590, 1604,
traduzioni
mancarono
quali voglionsi ricordare
(Apoftemmi di Plutarco,
cipi
Venezia
a
intitolato
studiosum
catholicae
et veritatis
volte
consilio
sedulo
Venezia
Marci
beateque
...
selecta; questi per il suo
pregevole volume
optimis utriusque linguae scriptoribus libri IIX
et aliis
tandem
oratoribus,
ducentis
sime
industria,
:
et
Seneca
Vennero
Pietro
volte
Supe-
vero
sunt, locupletata.
nunc
opera.
Lati-
obscoenitate
exPlutarcho,
dispositae,ac
stampato
1606,
nunc
:
omni
ab
speciale menzione
meritano
1591,
nella
collecta, et per
damtiato
stellulis notatae
Erasmum
alphabenel
Gesuiti
Padri
prohibita
recoguita,
quae
per
ordinem
probatis Graecae
authore
accurate
auctoribus,
anonimo
un
dei
ex
digesta, sed olim
centuriis,
per
Patrum
raccoglitori,fra
Manuzio
seu
auctae,
Lycosthene
Similitudines
sive
ad
da
Apophthegmatum
:
responsorum
Latinis
communes
dapprima
pubblicati a cura
Lione, 1'anno
communes
loci
Lyco-
greca
sive
quam
accresciuti
citta di
locos
Graecis
tam
fefellerat.Dopo
alla
si chiamo
com'egli stesso
nel 1555 gliApophthegmatum
o,
(!),e Graeco
autore
Laertii
e
di
prin-
Filippo
quella in
franb
studium
potuihornrn
non
L'lDEA
ATTUO
BONA
IL
COME
XVIII
DELL'«
approbare
;
non
tum mihi venit in mentem
moribus
quod illipro corrigendis
id ego pro
civili,
vita
Avuta
*
tosto
che
veniva
mano
man
apoftegmi,gliesempi,le sentenze
uomini
dottrina
piuinsigni
per
di Nicola
anciens
Perrot
tirez
santita. Ma
e
Les
Laerce
Diogene
de
ad
attuarla,
leggendo,gli
gliammaestramenti
e
intitolata:
d'Ablancourt,
Plutarque,
de
in vita
spirituali
praestarem.
idea, egli s'accinse
quest'
dalle opere,
estraendo
des
».
inutilefuturumsi
sola
cese
HORTUS
non
e
les
credere
a
apophtegmes,
etc. et
degli
bonmots
ou
stratagesmes
de
cfr. Graesse,
de
Tresor
(per altre versioni
di
Bona
suscito
nel
livres rares
et precieux, tom.
I, p. 167).Quale
queste opere
1'idea
del suo
florilegio? Poiche
egli dice d'aver avuto
questa idea leggendo
altri autori, sembrerebbe
che 1'opera,alla
e da
gli apoftegmi tratti da Plutarco
la
traduzione
il
sia
di
Perrot
d'Ablancourt
Bona,
piuttosto
quale accenna
cio e verosimile, e certo pero
la collezione
da costui
se
o
tradotta; ma
ch'egli
Paris, 1644;
Frontin,
o
prima
data
di
di
almeno
o
nel
parole
utrobique enim
che
Lycosthenes
dictum,
Erasmus
V[ide]
in
nostro
nem
distincta
reperitur.
ut
il Bona
Deinde
non
ex
nostris, proverbia aliqua ad
fidem vel
Seneca, nullam
in
hac
vita
instruere,
namque
vitam
audit,
scelera
eorum:
usuram
mini
debeo!
quanto
Veni;
se
mirabar
ad
et, iuxta
il
ecco
ut
inquit
scita
dictum,
nec
di
et celebre
insigne,
celebre
Ed
passim
qui
ne
evangelicam
ut
ecco
per
ex
che
alphabeti ordi-
proverbiorum
aliquo simili
sacris
studio
Litteris, tum
pru-
dictis
imietiam
Si enim
idem
fidelium congrua.
obtinenda
habens, sed tantummodo
et
se
Deum
cesses;
parabolam
corrigere, et alios ad
ubique
quique
scio
esse
et: Annuntia
alii
corre-
praesentem, aeter-
omnibus
quidem
dictum:
populo
Qui
meo
quinque talenta
patrefamilias dicente: Negotiaduo, alii autem
unum,
ad aedificationem habere
scientiae dona
aliquos per concessa
cfr.
vol.
col.
Patrol.
146, col. 2
ibid.,
1089;
Lat., 90,
(Migne,
data, alii
dum
venio;
vero
:
fa al
infidelium
cuiquam
eum
quam
vita
credo
scrivendo
il passo
Proverbia
eorumdem
hoc,
promittentem,
et: Clama
ed
degli Apophthegmata
Pseudo-Beda,
tantam
quibusdam
aeterna
ego
le
adagium:
190);
car.
vulgo iactatum,
Senecae
aedificationem
pro
magis
diligentibus
dicat:
allo
probitate delectatus, studuit
morum
ctionem
ad
spem
sit
saecularibus
ex
sicut
novitate
Proverbiorum.
in
Ecco
insigne.
adagium.
incitabar
parum
1614
sit
non
dicuntur
quidem
tarer, colligendo scilicet, tam
7351,
quapiam
rinvia
suorum
illa quae
potuisse, quanta
hominum,
ora
del
et scita
obambulet,
nuper
novitate
apophthegma
quamvis
legissem, primo
inesse
et
insigne,
praefatione
Cum
:
quod
adagium.
Varrone, quasi circumagium
teste
obambulans,
est
parole,
queste
Bedam
caso
dentiam
hominum
dubium
hominum
Dopo
adagium,
egli
emen-
la definizione
e
(Cod. Vat.
et sententia
tolse
scita,quadam
per
prefazione delFedizione
sit
cum
novitate
ora
1
Nam
nulli
:
quapiam
per
:
ora
per
nella
legge
dictum
1'edizione
mani
apophthegma
tra
ambulat
non
fra
in vero,
corre
est celebre
et brevitas
adest
si
che
quod passim
nisi
ebbe
lavoro
suo
Lycosthenes,
Apophthegma
Affine est adagio,
passo,
Da
la differenza
e
del Bona:
del
corso
Lycosthenes.
apophthegma
1694
1664;
COME
XX
deWffortus
buona
BONA
IL
di
sezione
Prima
Bona,
omise
tentandosi
di
lettura
aveva
ne
forse di
A
quali il
Pier
minor
Padri
Damiani,
scritto
; al n.° 4
e
Malo
scire
nescius
voluntatem
Bei
esse, si enim
parola aliquid
sono
della
e
esse,
il
Dottori
molti
Tommaso;
s.
Da
Gero-
asce-
Ponte, il
d'Assisi,
Francesco
pochi scrit-
non
il Sacchini
Wadding,
agiografie biografi.
Centuria,
stessa
a
tra essi vi
:
abbate ; i
di Sales ;
Francesco
ut
nel
illud
opus
ms.
pro
del
Bei
Be
vita
(p.210-211)sta
gloria. Interrogatus
exequeretur:
susceperat
e
le
parole superflue
Malo
an
respondit.
Minime,
perfruerer delectatione,nelVHortus
scirem, nimia
posposta
e
un'opera
cosi
raccolta
sua
Siena,il Blosio,s.
s.
la casuale
degli autori,dei
Antonio
s.
aliquid susceperat faciendum
Quiclam
:
optaret
invece
nescius
esse
soppresse.
1
Per
(cfr.piu
il
dopo
il
menta,
T,
n.
226
Bona
dell' Elenco
gli Apophthegmata
la morte
tom.
florilegioil
suo
innanzi
conosciuti
ancora
anni
e
Caietani,e numerosi
est, etc.
visus
la
Ferreri
cui
venne
numero
ecclesiastici,
quali il Surio,
il
ed
materia, accon-
per
Susone, il Da Kempis,il
da
Caterina
il
Bonaventura
s.
Thauler,s.
tori
alla distribuzione per
Chiesa, quali s. Atanasio,s.
della
il
Vincenzo
distribuirli per
il lettore.
questa
per
trascritta
quindi di maggior diletto
e
ascende
si servi
Bona
una
generalmente
e
scelta. Ne
profitto
per
tici e mistici,come
s.
Faveva
e
materia
per
varia
1
lamo, Palladio, Cassiano
s.
esempi
raggruppamento
piu
duecento
alcuni
sono
gia raccolta
vita sancte instituenda.
suggeritala
non
circa
».
disporlinelFordine stesso, in
organica,ma
meno
e
il
HORTUS
aveva
attenendosi
centurie;egli invece, pur
centurie,ne
«
usavano
raccoglitori
gli apoftegmi
raggruppare
di
del De
i
DELL
dopo che
apoftegmi e
nella suddetta
del
IDEA
L
al Bona
venne
messe
ATTUO
del nostro
Lutetiae
autore
Parisiorum,
giovo largamente
: gli e
bibliografico)
si
Patrum,
dal
ap.
che
furono
delle
che
pubblicati
Cotelier, negli Ecclesiae
Franciscum
Vitae
allora
Muguet,
non
solo
Graecae
Patrum
erano
alcuni
monu-
1677, p. 338-712.
METODO
piu
felice:
dizione,del
la
sono
criterio
sano
cui
ma
erano
in
difficilmentc avrebbe
del
e
potuto essere
grande
lui
da
delibate,
Bona
in
questo
lo stile facile e
ordinariamente
libro
suo
piano;
solo
non
meraviglia,
anche
al
e
cosa,
corretta;
delPindole
causa
delFultima
nelle
altro,non
1'autore
lavoro, che lascio anzi
al n.° 92
molto
ammiriamo
per
perche
specialmente
suo
interrotto
a
dal
quellane questo raggiungono
ne
qual
quando
lingua usata
sempre
quella bellezza,che
maggiori.La
cata-
correggendo e ritoc-
latino. La
quasi
e
ma
i brani scelti
allc volte
e copiandoe
volgare,
eru-
gusto del Bona.
fine
il latino,
traducendo
egli uso
1'originale
quand'era in
mano
\ \ I
della
scritte le opere
sono
cando
ma
».
la francese,
la spagnuolae la
latina,1'italiana,
lana ;
opere
H0RTU8
cio costituisce un'altra prova
e
lingue,in
Le
DELL*«
STAMPA
Nlil.l.A
degliautori
scelta
La
SEGUITO
deve
stessa
non
sue
recar
delFopera,
diede 1'ultima
incompiuto,avendolo
Centuria.
*
*
Ed
in
ora
*
poche parole intorno
al metodo
Se si fosse
questa pubblicazione.
nato
per i
unicamente
da
dotti,mi sarei
scrupolosamente
tenuto
le
abbreviazioni,
i nessi
ed
correggendonela punteggiatura
uniformandomi
all'uso
scritta indistintamente
cosi
lingualatina,
migliore;ma
per
ho stimato
seguito
trattato d'un libro desti-
soltanto
sciogliendone
alForiginale,
ziali maiuscole
me
e
siccome
tutti coloro
opportuno di
che
per le ini-
quesfopera e
intendono
correggere
la
anche
del
Portografia
quando
originale,
testo
*
errata, conservando
era
potessescriversi
anclie
che
evitare
ho
generalmentein
molto
accurato
a
questo
delPeditore
delPanno
e
mi
sono
ebbi
bibliografico
cura
Ne
dal Bona.
ogni
scrittore
e
Cosi
ho
stampato
di notare
faex, fecundare, hyacinthus,
coedere,
peus,
coedes,
extruere,
la caratteristicadi
la fonte
di
praenunciae,
cenni
comune,
a
nascondo
caecitas, caedere, caedes,
clipeus, defaecatum,
locutus, nuntiare,
oboedientia, oboedire,
repperi, rettuli, rythmus,
il codice
ha
praenuntiae,
adolescentia, annichilet, coecus,
coenare,
eleemosina,
deli-
ecc.
taedium,
coecitas,
coeteri,coeterum, cly-
foex, foecundare, hiacinthus, imo,
toedium, satyra, solemnis,
pae-
Elizabeth, exolvere, extin-
obedientia, obedire, poenitentia, poenitere, perconctatus,
rithmus,
piu
piu. Non
caecus,
ceteri, ceterum,
delitiae, dilacrymans,
foenum,
nome
nelPindice
di essi brevissimi
coelum, coelestis,charitas, coelare,
defoecatum,
guere,
dove
il titolo
Elisabeth, exsolvere,exstinguere, exstruere,,faenum,
imrno,
nitentia, paenitere, percontatus,
satira, sollemnis, ecc,
di fare,
delPau-
citate
cio; ma
ancora
adulescentia, annihilet,
ciae, dilacrimans, eleemosyna,
si rimediasse
generalmente omessa
di
ciascuno
quasi sempre
riuscir
non
luogo, del
del
della stampa,
caelum, caelestis,caritas, celare, cenare,
degliautori
cercato
opere
Tindicazione
di
quasisempre
intiero il nome
per
attingerechi voglia saperne
cui puo
ho
; il che
accontentato
dare
indicando
biografici,
1
quindiche
: occorreva
completo delPopera,con
e
cita i nomi
delle
bibliografico
nelFindice
e
questo
citazioni. In esse,
abbreviate,da
cosi
ordinariamente
testo
cio
con
Un'altra innosbagliate.
di rado
inconveniente
grave
nel
dando
tore
intese
facilmente
voluto
Ho
riguardale
in forme
ed i titolidelle opere
dalFautore,
usata
tutto il resto, il Bona
eglinon
ma
forma
vocabolo
un
potesse apprendere da
cio che
fatto per
».
etimologicamente
essa
piu corretta.
lettore
come
sempre
la
evidentemente
forme
;
piu modi, la
o
HORTUS
«
casi, in cui
nei
pero
era
non
qualche
libro alcune
vazione
in due
questa
se
DELL'
STAMPA
NELLA
SEGUITO
METODO
XXII
loquutus, nunciare,
reperi, repuli, retuli,
che
ranza
mente
questo
al
Dovrei
dir
autore.
lavoro
ch'esso
prima
NBLLA
SEGUITO
METODO
mi
giovare
potra
clero,
dare
brevemente
costo
cui
a
ora
in
Tindice
della
DBLL*4
STAMPA
fatica;
grande
non
imMTS».
al
poco
particolar
modo
bibliografico,
vita
e
delle
XXIII
la
nutro
ma
lettore,
e
spe-
special-
dedicato.
e
ma
opere
credo
del
utile
nostro
II.
CARDINALE
IL
GUOVANNI
CENNI
Fra
i
1'Italia
dottrina
nel
il
e
dito
opere;2
1
Cfr.
Maurizio
in
Augustae
2
I
del
opere
fu
ne
anche
nel
typis
si
cui
sono,
Sala,
Tra
xx-xxv.
p.
fatti
Ver-
Baptistae
ed.
Bona,
son
fu
ha
percio
Gallia
Vat.
i
I,
tom.
gli
nomi
autori
piu
Gislandi,
1667,
S.
seguenti:
e
correligionario
sopra,
sulla
del
135M36)
car.
Egli
valore.
vita
Bona,
; la
parla
sua
del
scriptoribus
Pedemontanis
p. 316.
lui, cfr. Carlo
Su
,
di
Cistercio-monasticarum
chrono-
Italia
in
Bernardi
1690,
Zappatae,
Bartholomaei
sumptibus
Taurinorum,
i
Cong.
seu
copiose
meno
7438,
de
seu
Reformatorum
et
o
maggior
un
reflorescentis
Cistercii
Augustae
tempo,
Pedemontii,
Mariae
Francisci
di
piu
concittadino
(cfr. Cod.
nemico
Bona
notizie
ordine
per
Costui
fiero
in
diedero
ci
scriptorum
Fuliensis
tom.
1675,
III
nel
Verdussen,
libri
il
quale
Operum
1678;
nel
Scrisse
Cardinalis
Eminentissimi
Septembris
laine,
Francese.
Anonimo
VElogium
carum
di
gli Elogia
liturgicarum]
98-99.
2.
del
regia, 1747,
sue
fonti
alle
ancora
Joannis
Joanne
auctore
duo,
quelli,
a
del
Morozzo,
Mariae
logica Historia,
p.
piu
lode
Syllabus
Monteregali,
B.
il
in
Giuseppe
accennare
opere
cTelo-
delle
e
[Eerum
et Antverpiensi
eru-
come
risalire
si veggano
ma
come
parole
vita
pote
o
eiusque...
Billaine
typographia
ex
o
insigne
e
belle
sua
volle
cit. ;
Bona
libri
Rossotto.
testimonianza
Nostro
loc.
e
Ludovici
Bona,
Andrea
1.
art.
carcl.
scrittori, che
principali
sulle
ma
qui
biografi
lui
rag-
2.
nota
p. x,
suoi
molto
cardinale;
come
per
liturgicarum
basti
e
della
Joanne
Taurinorum,
moderni,
monaco
Egli
notizie
Parisiensi
Berum
Bona.
cariche,
illustrarono
posto
un
anche
Gavotto,
de
e
ebbero
dei
illustrium
dussen,
Giovanni
cospicue
letterarie
dubbio
senza
come
OPERE.
virtu, per
Moltissimi
diedero
nessuno
editionibus
ex
e
poeta.
ci
ma
virorum
a
scrittore;
molti
gio;1
opere
MONDOVI
SUE
scientifiche
tiene
xvn,
SULLE
rare
per
monregalese
come
come
e
per
E
VITA
che
e
secolo
guardevole
uomo
SUA
personaggi
vasta
per
SULLA
DA
I30NA
e
duo, auctore
a
Cardinalis,
delle
p.
xiv-xx
Ioanne
varie
pubblicato
stato
Eminentissimi
nell'edizione
1739;
data
in
Bona,
del
opere
del
Bona...,
tom.
curata
volte,
a
fatta
dell'edizione
da
Roberto
Nostro
del
morte
Idibus
Parisiorum,
Lutetiae
edito
Bona,
I
la
dopo
anno
un
ad
come
Parigi,
ad
es.,
ap.
Anversa,
dei
pp.
3-24
Bil-
ap.
Rerum
Sala
a
Ludov.
I. B.
Hturgie
stampata
tutti,qual piu
a
Torino,
Epistolae
Bona,
Iusti, nel
typis Iacobi
ex
cui
cero
la
tutta
Ebbe
Chiusa-Pesio.
Scrisse
rale.
GU
notizie
buone
Gard.
Bona
Maximo
inscripta,
Archiepiscopi Mediolan.
Ordinis
S. Bernardi
Victorium
tenga
de
e
qua
nuoce
4.
aliorum
ristretto
et S.
IX
5. Carlo
col
quale
Dal
Bona
fu
0.
P.
descriptae:
recognitae,
stampato
ductae,
S.
Romanorum
opera
tatis Iesu
ebbe
buona
col.
E.
Fu
il
prezioso
II
ci
diede
interessanti
in
questa
a
pp.
xx-xxn
a
cura
di
6.
Ioan.
dero,
ac
Iacobi
7.
che
titolo
del
De
a
di
prima parte
del
e
Socie-
accessione
Nostro,
piu giovane
Cursus
poi
di
della
venne
Bona,
a
Torino
a
pp.
spiri-
Saluzzo,
sua
quesfelogio
edito
di eta.
vitae
vescovo
105-106
pro-
de Rubeis.
del
ammiratore
molto
fu
che
et
Oldoino
Philippi et Ant.
52-57
pp.
Ecclesiae
opera
ristampata
nel
1755
Eggs.
docta,
Da
Bona
504-506
del
gestae, obitus, alia-
Vitae, legationes, res
seu
etc. S.
del
notizie
R.
E.
Monachii,
Cardinalium...
sumptibus
bibliopolae, 1714.
Tarditi.
e
Per
Vita
una
ac
Pontefice
rebus
tisregalis,Congreg. S. Bernardi
del
cit.,p. i),ma
il desiderio
Sommo
vita
ed.
quale
il
del
fu
Bona
non
Benedetto
Cor-
segretario del
celebre
in prosa
poesia (cfr. Episolo piu
e
la^diede
P. Roberto
gestis Joannis
Ordinis
Ignazio Giuseppe
delFabbate
istanza
benefattore,
scrisse
Bona,
assecondare
comando
col
Remy
del
Bona
Epistolae selectae
digna
il Tarditi
selectae
tardi, per
volo
memoratu
conterraneo
suo
ms.
gestae
res
Praedicatorum
rerum
intitolato
Morozzo,
cui vita
Sala.
Ildefonso
Tournon,
stolae
vol. delle
Giuseppe
dell'opera Purpura
scitu
que
al n.° 1: la
Giorgio
III
tom.
del
Roberto
del
notizie
nota
Ordinis
fosse
ne
et
nascentis
Augustino
Ab
della
Vitae
initio
grande
un
trattato
con-
parte oculare;
Bona,
delle
ab
sumptibus
relazione, quantunque
tualis,di cui si parlera piu innanzi.
citata
tom.
notis.
Morozzo.
Secundum
sebbene
in gran
ingenti ubique
et
Congregationis
Astae, apud
del
IV
Ciaconii
M., Alphonsi
cura
occorrono
laudativo.
e
Cardinalium
1677,
gene-
intitolata:
e
Bertolotti,
testimonio
del
tomos
ove
abbate
stampata
contemporaneo
1793
abbate
(cfr.Mazzuchelli,
B. Rossini, 1762,
G.
presso
del
d'un
uberrimis
nel
dono
in
a
quatuor
Giuseppe
in
I. Fu
volte
1682
Bertolotto,
fu
e
enfatico
R.
cum
et ad
Roma
a
quella
e
Oldoini,
Clementem
ad
usque
Lucca,
Q. Camillo
Principis Alphonsi Card. Littae
narrazione
troppo
succoso
un
Pontificum
La
il tono
essa
Agostino
pubblico
delle
a
Vita, Eminentissimo
Cisterciensis, auctore,
1677.
fu due
ne
Biografia del Bona
sua
edita, Luca
lucem
in
parecchi errori,
ad
pero
op.
Eminentissimi
E.
e
Maggio
auspiciis Eminentissimi
Zangrandis,
la
a
delUediz.
stampata
e
cit., p. 49-50, 96-98,
Mazzuchelli). La
R.
et sub
il 19
III, Brescia,
Morozzo,
daJ
S.
Ordine,
suo
Roma
a
II, Parte
ancora
ignorate
Ioannis
mori
e
opere,
ved.
e
nel
cariche
d'Italia, vol.
scrittori
Passionei
ancora
Tra
varie
molte
p. 1068-1069,
adunque
vii-xxii
pp.
in errori
gli antichi, e il migliore biografo del Bona, di
ed
amico
sine
discepolo a Pinerolo, condiscepolo in Roma
della diocesi
di Mondovi, essendo
vita. Anch'egli era
nato
a
compagno
per
a
ed
1759.
Bertolotti.
3. Luca
fu
resta
1747-1753; ed
Benedetto
da
curata
biblioteca; eppercio
inesattezze
in
Bona
biografia del
typ. regia, negli anni
ex
del
di
e
incorsi
sono
meno,
lievi. La
che
tutfaltro
qual
e
MONDOVI.
d'archivio
documenti
ai
ed
manoscritte
DA
BONA
GIOVANNI
CARDINALE
IL
XXVI
Sala
XIV,
Bona
ne
ed
alle
ed
in
card.
di
stampe;
ottemperare
compilo
Pedemontani,
un
al bene-
compendio,
patritii Mon-
Cisterciensis,S. R. E. tit.S. Bemardi
ad
finora,
del
autore, sulla
nostro
di Roma
pubblico
questi autori
A
della
pure
ed
teratura
esatti
Coloniae
ciensis
...
p.
176; nel
historique,
naire
le
ou
Comp.,
e
melange
Vhistoire
de
piu
o
letmeno
Cister-
bibliopolam,
della
Le
italiana,
dictio-
grand
et profane,
sacree
1655,
Torino-Roma,
letteratura
Morery,
; nel
della
Ordinis
sacri
Chiesa, vol. XIV,
p. 415-416
curieux
infatti, cenni
Storia
tali
nuovo;
storici
Busaeum
della
1833,
di
alcuni
scriptorum
Ioannem
universale
nulla
quasi
troviamo,
Bibliotheca
apud
alcuni
corresse
altri, i quali trattarono
Chiesa,
Xft, p. 7-8; nel Tiraboschi,
Bettoni
IV, Milano,
Noi
Visch,
Storia
Rohrbacher,
Marietti, 1897, ediz.
vol.
De
Agrippinae,
,
molti
o
della
religiosi e
di Dizionarii.
Cahlo
in
biblioteche
documenti.
nulla
dir
senza
ma
Ordini
compilatori
i
Nostro
del
Bona,
degli
nelle varie
tipografia vescovile:
nuovi
a
potrebbero aggiungere
ne
se
del
vita
storici
gli
sono
base
predecessori, in
suoi
tipi delia
1874, coi
nel
Mondovi,
a
dei
errori
di rintracciare
degli altri
e
Vaticano.1
nelFArchivio
e
Boniani
manoscritti
dei
scorta
la ventura
ch'ebbi
documenti,
MONDOVI.
speciale 1'attivita scientifico-letteraria
in modo
di illustrare
e
DA
BONA
GIOVANNI
CARDINALE
IL
XXVIII
I,
tom.
eccleBibliotheque des auteurs
p. 451-452; nel Dupin,
56
nel
du
DizioXVII*
tom.
III,
Paris,
1708,
Moroni,
siecle,
siastiques
p.
sgg. ;
nario
di erudizione
storico-ecclesiastica, vol. V, Venezia, 1840, p. 314; nel Casa-
Amsterdam-La
vol.
Sardegna,
1
vato
Daro
Dobbiamo
C.
biamo
139v-152.
viva
la
dopo
gio 1682, perche
poco
il 19
debba
nel
cod.Vat.
7438,
degli appunti.
la
licenza
D.
di
Francesco
Bona
E
leggere
monaco
(al quale ha
lasciato
custode
quali
Voratore
tiene
volte
havuta
i libri
Testamento
alla
del
sua
chiave
VEminenze
VV.
dall'Em.mo
Sig.r
a
edite
S.
del
di
che
1'autore
servire
del
1'oratore
essa
molti
cit.,
delle
notizie
del
mori
cod.
dei
suddetti
S. Officio
cosi
scrive
dalV
anni
con
appunti
a
libri
stesso:
se
Card.
compagno)
prohibiti,
libraria,
nella
quale
sono
in
di
Breve
Pontificio, supplica
virtu
farli gratia
Card.
Capizuchi
un
di
per
confirmarli
la
licenza
poterli leggere,
ecc.
quella
ottenere
Em.mo
titolo di
molti
7404,
contenuto
per
di
Fran-
Vat.
identica
essendo
Mag-
appunto
D.
nel
a
li scrisse
e
prima
precisamente
S. Bernardo
quaedam
originale
documento
vita
dob-
cod.
inedite;
quale
e
lui.
autografo
si chiamava
Bona
Congregazione
di
ed
certamente
Bona
del
e
nel
Bona, giovandosi
e
la
per
alia
et
di
7438;
importante
il Bertolotti, il
scrittura
proibiti; in
Vhonore
della
sotto
la
Bibliotecario
havuto
stato
lissimamente
compagno
(cfr. il
303, in cui
e
vivo
ancor
lat.
trascritti
gio-
son
vita
Notitie
:
Vat.
d'un
lui
opere
confratello,
Questo
supplica
una
vita
sue
il Be
1'Anonimo
della
asceticum,
da
I. B.,
sulla
dalle
e
Diarium
cit.,p. 106): la prova
da
lui, ci e data
un
op.
con
car.
lui
come
Bernardo
identificare
D.
illustre
suo
vi menziona
161-163; Morozzo,
car.
si
di
quelFanno.
S.
da
del
morte
di
Maggio
cesco
intitolato
anni
cod.
mi
quali
ricordare
titolo
dal
del
resto, i copiosi excerpta
gli appunti
bocca
di
ultimi
negli
123-139
carte
de'
documenti,
omettere
preziosi appunti
a
conscripsit
Egli scrisse
dalla
apprese
soli
sibi
quae
i
leggono
al
Bona
S. M.
di
ecc.
dei
e
voglio
del
smarrito,
troppo
pur
anecdota,
si
mss.
non
compagno
lui, oltre
a
pure
car.
che
dei
qui
ma
religioso
cotesto
Bona,
Boniano,
fu
che
a
S.
notizia
luogo
suo
a
Cistercense,
del
X, Torino, 1842, p. 743-744,
questo lavoro;
per
degli stati
geografico storico-statistico-commerciale
Dizionario
lis,
di
1698,
Haye,
humi-
gia altre
CENNI
SULLA
SUA
VITA
!•] SULLK
*
Giovanni
Giovanni
3
del
il
Bertolotti
che
I
Sala
Roberto
e
vol.
I
ed
fu
da
degli
del
e
alla
ora
nobile
duca
Maggiore
nota
si
legge
dell'opera
sate
Atti
di
149
pag.
di
di
Gio.
del
la
nel
«
di
errore
per
nascita
breve
fascicolo
Battesimo
della
li 10
3
nimo
cit.,p.
ed.
R.
del
Nostro
Elogio
succitato
al 10
della
cense
nimo
nascita
Ottobre, aggiun-
Vita
sua
di
dellVEco
dalPoriginale,
al
premesso
parrocchia
[1609].E statto
Ottobre
da
di
Laura,
la mano,
di 2a
m.).
la nascita
se
daila
sia
nel
del
battezato
statti
del
sud.o
me
Laura
ma
Gioanni
nome
Mon-
Maggiore,
da
et di
la
nato
R.do
il Molto
sono
poi
margine
altro
con
la
Bona
o
state
m.r
ripasscritto:
sta
inchiostro
precedente
il 9
avvenuta
testimonianza
di
145v
car.
S. Maria
di
Doglio
ripassato
parole nato
ma
Le
a
Doglio. (In quesfAtto
Henrico
mano;
legge
Bonna
Henrico
m.r
seconda
una
Bona,
tolto
di
moglie
del Santuario
si
suddetta
parole Bonna,
Gioanni,
vien
scrive
onorevoli
Sala,
il 10
notte
dalla
potreb-
Ottobre;
ma
stesso, il quale nel Dia-
di
cui
che
si
padre fu
suo
dalle
Altezze
Reali
professione, ed adoprato
di
soldato
di
(ioannis
Savoia
h% molte
Epistolae selectae,
bona...
p. 295; Epist. XVI).
4
II Tarditi
5
II
nimo
la
stampa,
la data
del
10 Ottobre,
parlera piu innanzi, sotto
lat. 7438, car.
Natus
hac
1609 (Cod. Vat.
sum
die, anno
142v).
lo dice il Bertolotti
Militum
ductor
(op. cit., p. 3); capitanio 1'AnoCistercense
il Mazzuchelli
123), e cosi anche
(cod. cit., car.
(op.
Ighina
(op. cit.,p.5):
1515); colonnello il Paroletti
(op. cit.)e Mons.
il Bona
cariche
le
e
il dubbio
nascere
asceticum,
annota:
Luchina
m.a
Cardinale
questo dubbio
rium
ora
1909, fasc. XI,
an.
il Tarditi
trascritto
inchiostro
2a mano,
fu poi
far
bero
et
altro
di
Bona,
2a m.,
della
liturgicis,pubblicata dal chiarissimo P. abate
sulla
1'Ighina (op. cit., p. 5), evidentemente
testial 10. Questo
Battesimo, 1'ascrive
fu
che
documento,
seguente:
Bonna
con
del
rebus
nuovamente
me
tenore
finale
o
da
e
Bonna,
ora
da
xiv»;
car.
a
De
forse
Stoperi]un fig.l°del N.le M.r Gib. Battd
[P. Giacomo
sua
(segue figl.cancellato) moglie, al quale si e posto
tenuto
al batt.° sono
preced.te notte; li pad.ni che Vhanno
la
Savoia,
in Mondovi-Pian
Bonne,
Vic.°
Antonio
di
Vicoforte,
presso
1609
del
famiglia,oriunda
francese
Mondovi
di
docta, pone
cosi
a
gia pubblicato
dovi
S. Maria
del
-
(op. cit, p. n) Tassegna al
Ottobre; il Mazzuchelli
(op. cit.,p. 1515) segue
1'attestazione
il
deirEggs,
quale a car. 504 del
al 12
in
delFAtto
monianza
di
Ottobre;
19
Purpura
anche
I, Par.
tomo
al
reca
ma
III della
tomo
era
(op. cit., p. 4),
ascritta
e
Bertolotti,
gendo
scritto
Santuario
del
Octobris, ossia
Idus
il 10 Ottobre
di
parrocchia
XXIX
1).
nota
Nel
Bona
IV
Mondovi
a
padre
si trova
nome
(cfr.L'eco
149,
Suo
registridella
questo
Bona
p.
B
Zugano.
Nei
Valle
nacque
OPEHK.
*
Battista, capitano 3 nelFesercito
Laura4
1
x
Bona
SIK
Francese
la
erroneamente
chiama
Maria
(ediz. di Parigi,
(op. cit., p. 3) scrive
(cod. cit.,car. 123); il Tarditi
Lucrezia
p.
Bertolotti
Giugana
(loc.cit., p. 4) Zuchena;
Bertolotti; 1'Ighina scrive Zugano
Francese
segue
il
mente
il cognome
della
madre
del
Bona,
(loc.cit.,p. n),
l'Ano-
4).
Zugana;
Zugania
PAnonimo
(op. cit.,p. 1515)
(op. cit., p. 5).
si
Cister-
(loc.cit.,p. u); 1'Ano-
il Mazzuchelli
conie
e
ricava,
tra
E
questo
fu
vera-
1'altro, dall'Atto
CARDINALE
IL
XXX
del
R.do
ha
contratto
Antonino
Zugano
Bonna
m.r
matrimonio
in
m.r
del
et licenza
parole
di
detto
Ill.re et R.1,l°
Molto
alcuno
opposto impedimento
le suolite
li 16
presente
chiesa
Zugano
et
Monsig.r nostro,
legittimo
fig.la
VIll.re
della
et Molto
presente Citta,
Baldisal
in
scoperto
loro
fra
Zugano
di autto-
casa
essendosi
non
parGio.
m.r
Laura
con
mr
puotessero
non
della
febraro
et celebrato
denuntie
siche
di
Antonino, presente
Franceschino
Bardanello,
Sig.r
altri, omesse
testimonij, et alcuni
Fabiano
rita
1608
Vivalda, Arciprete della Cathedral
Sig.rFrancesco
il
d. V.:
per
di
casa
madre
57r del vol. I de' Matrimonii
car.
di Mondovi-P.
Maggiore
S. Maria
di
fu
iei,cosi registratoa
di
del matrimonio
Battista
vantano
e
i loro
rocchia
MONDOVI.
di Ledisguieres, che
consanguinea dei Bonne
connestabile
Francesco;1 sua
maggiori il famoso
Delfinato
fra
DA
BONA
GIOVANNI
ne
contraher
matrimonio.
1
Cio
si ricava
scrive
sione
V.
a
S.
similmente
che
Piemonte,
in
di
(ed. Sala,
si esprime:
Beaume
di
cosi
(ibid.,p. 295; Epist. XVI)
io le renda
che nella mia
lingua Italiana
gratulazione, che s'e compiaciuta
passare
dinalato,
simo
di
che
15
e
per
notizia, che
Delfinato
dal
anni,
la
mi
alloggib
guerre,
in
venuta
era
data
in
;
La
nostra.
casa
la
per
della
e
e
Contestabile
in
si pro-
Casa.
sebbene
V
per
Gid
di
Piemonte
ci viene
benis-
sapeva
Francesco
Bona
delle
occasione
con
anche
con-
Car-
al
feci Religioso
mi
io
il Gontestabile
e
officiodi
promozione
mia
nostra
in
cosa
Casa,
resta
come
questa Casa, che
di
infinite grazie
meco
venne
stessa
dato
seconda
p. 294; Epist. XV). Nella
Mi
S.
lllustrissima
V.
permettera
Padre
quando
anzi
Francia,
occa-
ha
della
germoglio
in
persona
Piemonte;
perb, che fra mio
ricordo
corrispondenza
passava
m'ha
data
Lettera,
sua
alla
prima egli
avendo
fu Signor
del
1'altra
e
Nella
quale
unico
come
d'altra
notizie
io
il
cortesissima
Antenati
1670,
successivo.
fosse estinta
l'una
stesso, indirizzate
Maggio
Bertet,
conoscerla
degli
uno
5
giorno
P.
colla
che
Bona
del
Roma,
del
al
favorirmi
avendo
non
la Marchesa
Madama
da
data
credeva
escito. Io
il ramo,
estinto
me
pagb
di
la consolazione
sono
lettere
da
obbligato
molto
Illustrissima
io
due
data
Parigi, in
a
conosco
me
a
quale
dalla
Mi
:
in
d'Ambrun,
di Beaume
marchesa
cosi
da
soprattutto
Bona
al marchese
dal duca
attestata
lettera di risposta al nostro
cardinale, in cui lo prega
Ledisguieres in una
il
ritratto
collocarlo
celui
a
suo
de M. le Connetable
notre
avec
mandargli
per
commun
Niceron, op. cit., tom.
X, p. 114); daH'Anonimo
parent (cfr.P. Jean
di
Gistercense
la dove
Contestabile
di
di
liae
che
il
per
le
Ledisguerio
cum
il Nostro
fu della
quale andando
di
casa
car.
sanguinis
p.
in
233); e,
quella parentela con
lat.
a
Francia,
giostre allogib
7438,
dice
suo
tacer
sinuazione
cio
vegga
delPillustre
chi
di
Francesco
Bona
in
Piemonte
in
sempre
amicitia
d'altri,dal Bertolotti, il quale
seguenti parole :
Comite
volta
padre, col quale ebbe
Stabuli
scriptores illi attribuunt, Praefecturae
4). Dopo
una
Casa
Probat
Franciae
occasione
(Cod.
Vat.
appunto
genitoris nobilitatem, praeter
propinquitatem,
militaris, quem
legge in qual conto
possa
Manno,
compianto barone
accenna
ultimo
essere
quam
Gal-
dixi, dignitas (op. cit.,
ancora
tenuta
l'in-
il quale scrive che non
e
sa
modesto
monaco
Mondovita, poi
piiisi asserisce, che il nostro
cardinale
lombi
dei Bonne
delfinati,
preclarissimo,rampollasse dai magnanimi
che furono
duchi
di Lesdiguieres e diedero
alla Francia
il gran
Connestabile
»,
ed aggiunge che non
entra
in questo ginepraio, « perche non
veduto
i
ha mai
documenti
tale attacco, ne
che sincerano
Bonne
mai un
conosce
come
emigrato
dal Delfinato
dalla Linguadoca, s'accasasse
fra noi, italianizzando
il nome
in
o
Bona
del cardinale
(Antonio Manno, Lo stemma
Bona, nelPopuscolo cit. Mondire
come
«
»
dai
SULLA
CBNNl
di
invece
era
nascita
di
piuttosto ottuso
ben
presto
ingegno.
i
Gesuiti,
lettera
quali
il Nostro
lettera
1
molti
ch'essa
Sala,
fu
«
di
nascita
nel
spiegarci
come
lodare
del
giovare la conoscenza
vol. I degli Atti di
forse
da
fu
Vic.°
sUd.°
me
notte, li padrini
Gio.
Batta
2
ebbe
difetto
Al
tutelarem,
breve
della
premessa
Per
parole:
da
difetto
tus
dal
Cfr.
sposare
che
si
[1607].E
et di
stati
del
1'Ano-
con
battezato
statto
Laura
figliola del
la
nato
precedente
(in cancellatura)
mr
Fabiano
S.r
[aveva]
suo...
Bonna
Gioanni,
ci
(op. cit., p. 4-5).
popolana potra
legge a car. 124r
essa
una
sonno
il Bona
evasi
potuit
suo
Bardanello.
per
caelum,
discrimina,
Angelum
:
te
per
verba
reddere
sono.
Cistercense
queste
con
nel
deWhumido
soprabbondanza
la
nell'Elegia Ad
stesso
co' versi
1'Anonimo
menzione
cit.,p. 6;
op.
Filiberto;
venne
di
nel
territorio
della
provincia
dai
legio tenuto
nelle
gioventu
al
di
nella
Gesuiti
card.
lettere
et
citta
vol.
a
cervello
monstruosa
(cod.
praedi-
per
progetto
istessa
in
»,
data
34, f. 308).
la
Monti,
si
deJ
della cittadella:
questa
La
volta
seconda
Compagnia
di
M.
tipogratico
Stabilimento
Mondovi
il ir"7;{,
dopo
poco
costruzionc
di Carlo
di
1561, chiamativi
nel
Mondovi
1596, chiamativi
Alessandro
nelli costumi
Aldobrandino,
Savoia,
del
torinese, Chieri,
rardi, vol. I, 1914, p. 106-13°2,.Del
Nunziatura
lo dice
dipartirsene
abitazione
Maggio
(cfr.P.
I
volta
dovettero
ma
loro
nel
nuovo
Emanuele
Carlo
duca
la
atterrata
tornarono
di Torino
il Rossotto
prima
la
si stabilirono
Emanuele
duca
dal
la
di
donna.
Epistolae, ed.
s'accorda
e
fortuna.
«
il Bona
(loc.cit.);ed
Ottobre
nome
fu
(op. cit.,p. 316).
I Gesuiti
quando
vi
Bertolotti,
memoria
4
Bona
128;.
cit.,car.
3
fa
di
batt.0
ad
millena
putto fu ottuso
di
moglie
accenna
Manuductio
te
pag.
vita.
Lingua
DelFaltro
al
Giacomina
balbuzie
alla
del
morali
Battista
posto
e
tenuto
S.ra
la
et
Bonna
si
xxix.
conoscenza
miglior
auguro
Bona,
il
e
li 26
:
Gio.
a
la
«
disdegnato
citati
quale
Vhanno
che
bambino
Questo
al
Zugano,
Antonino
m/
naturali
m.r
Sul
-
t
poco
madre
seguente documento,
Battesimo
figliolodi
un
non
presso
32-33).
p.
la nota
egli dal canto
(Ioannis Bona...
»
segue
abbia
non
nascita,
vedi
»
che
e
»
condizione
le doti
nobile
un
la
che
modestissima
popolare
infima
ed
povera
Cistercense
del
scrive
e
bredici
si insistette
sua
Manno,
presso
di
Piazza;1 e
ricercatore
altro
un
Retorica
di Beaume, alle
quella della marchesa
si
L'una
dhe 1'altra
sopraricordate; ma
292; Epist. XI). II Bertolotti
p.
nimo
di
di
e
Gistercense
parenti
dalla
al
lettere
bellissima
di
gioverebbe forse
Bona
rispose
irreperibile.Ad
ma
a
centenario
le due
studiare
acutissimo
di
e
ma
filosofico,
sconosciuto
d'Ambrun
con
conditione,
attesta
terzo
famiglia del
L'Anonimo
di bassa
nel
marchese
riusci
mi
per
passeggiere;poichfe
lingua,e, datosi aglistudi,
sezione
il corso
"i
cose
della
nella
in Bona,
della
del
della
A
Bona
di Bonne
la storia
Per
-
ancora
abile
SCXXl
OPERE.
puerizia fu balbuziente
eomincid
insegnavano
Cardinale
al
dovl
cambiamento
BUE
prodigiosa memoria
di
prove
ritenuto
fu
anni
il difetto
Giovinetto
che
BULLE
furon
cervello;02ma
chiare
3
E
\'i'l'.\
popolare. ' Nella
egli emendo
die' subito
A
si
1
Em.
«
per
parla gia nclla
23 Ottobre
di
fondare
instruirc
un
Gesh
(Jlii-
Col-
il Clcro
et
lettera "l"'l Nunzio
L595
(Archivio Vat..
il
CARDINALE
IL
XXXII
fino
tere
ai
anni
quindici
2
padre si oppose.
riera delle armi,
del
intenzione
Era
delle belle let-
studio
Durante
nella
di entrare
il desiderio
manifesto
*
almeno.
MONDOVI.
nello
continuare
lo lasciasse
affinche
padre
DA
BONA
GIOVANNl
questo
di
Compagnia
genitore di
tempo
Gesu;
il
ma
alla
avviarlo
inclinato, anzi
vi si sentiva
egli
car-
Fabor-
egli non
ad essere
lo studio
sue
occupazioni predilettecontinuavano
la tranla preghiera; le sue
e
e
aspirazioni il ritiro dal mondo
quilla solitudine del chiostro.
ai piedi di Maria
tale vocazione
Maturo
Santissima
venerata
nel Santuario, che s'erge maestoso
nelle vicinanze
di Vico, alla
ma
riva: le
distanza
zione
di circa un'ora
daLTalto, anzi
veniva
dalla
ad
Madonna
istanze
monastero4
1
annesso
Cosi
Bona
Questa notizia
cit.,car.
123v). Alla
risce egli stesso
nella
inviato
ad
«
R.
ad
rum
3
e
Bertone,
vile, 1913.
il Bona
quella
dal
appreso
dei
della
Padri
Cistercense
sua
Gesuiti
Epistolae
cinque
stette
di
una
anni:
(God.
cio
asse-
Psallentis
Ecclesiae
har-
Mondovi,
scrivendo
che
educatus
quinquennium
per
fuit
aliis
cum
»
(cfr.ioannis
viro-
eruditorum
typis evulgatae [ed. Ben.
negli
Danna
presso
Santuario
II
cTaverlo
un
PassioneiJ, Lucae, ex typ.
alVElogium piu volte citato).
questo magniflco Santuario, di cui fu posta la prima pietra
Mondovi
di
cola
1'accogliessein
dalFAnonimo
esemplare
cardinalis
p. xxm,
di
vive
fece
allora
avevano
voca-
in sogno
Bernardo,
s.
asserendo
soltanto
Gesuiti
Collegio
litteras
cfr. C.
Luglio 1596,
B.
d'un
nondum
la storia
Santuario
dedica
presbyteri
eumdem
Per
dei
al
et
lusti, 1759,
Iacobi
il 7
E.
riferita
scuola
dono
pietatem
S.
bona
in
sua
123).
ci viene
-
ivi
Gistercense,
(God. cit., car.
2
Gistercesi, che
la
invitato
stato
Santuario, affinche
l'Anonimo
scrive
stesso
monia
de'
al
di
nelFOrdine
entrare
1'abbate
presso
d'essere
persuaso
che
Gonvinto
Mondovi.3
da
Addenda
G. G. Chiechio, Storia
artistica illustrata del
e
Vicoforte,1595-1891, Torino, tip.G. De Rossi, 1891 ;
di
S.
N.
di
Begina
Mondovi,
Mondovi,
tip. vesco-
dai tempi del Bona
il Santuario
appariva magnifico« dalla pianta
che
in costruzione
errerebbe
chi credesse
perimetrali che erano
; ma
il Bona
1'abbia
Vitveduto
La
il
che
alla
morte
fabbrica,
sua
compito.
(1615)
tozzi lascio all'altezza
del primo comicione
fu potuta riprendere
interno, non
che nel 1728 dal Gallo; il quale la diede finita nel 1733. Solamente
poi nel 1782
anche
le cappelle laterali erano
dei suoi
terminate
ed il recinto
interno
decorato
ammirati
di Mondovl, anno
dipinti (L'ecodel Santuario
v, 1909, Ottobre, p. 150
e
dai
-
Fin
muri
»
nota
1, ove
4
L'erezione
con
Bolla
con
altra
dote
pero,
i favori
dignita
abbaziale
dovi
annunziato
vescovo
con
del
Cistercesi
dei
riconfermati
e
del
di
la sola
al
firma
19
22
con
dello
morte
1596
Maggio
Nov.
la
dodici
del Vittozzi
monaci
e
un
con
cardinale
superiore
anno
vennero
autografa,
Aldobrandino
e
in
al
1675)
fatta
venne
(cfr.Danna-Chiechio,
stesso
lettera
una
assegnata
e
op. cit., p. 65)
specificatii censi della
1598
furono
22 Giugno
Bolla
del
terza
una
(ibid.);con
le prerogative concesse
ai monaci
e
monastero
(op. cit., p. 81-82). L'arrivo
al
Mondovi,
stampa,
monastero
pontificiadel
Bolla
di
errore
per
data
nelPArchivio
del
da
Mons.
4
Luglio
Vat., Nunziatura
e
accordata
venne
dei
monaci
Antonio
1596
di
a
la
Mon-
Castrucci,
(questa lettera,
Savoia,
vol.
29,
SULLA
CENNl
SVA
\it\
8DLLB
i:
81
OPERB.
i:
xxxiii
del
Congregazione. IVabbate, viste e provate le buone disposizioni
giovane, ne scrive al provincial"\ ed avutane
risposta Favorevole,
avvisa
il Bona, il quale vola
tosto
al Santuario, ritira le comne
mendatizie
delfabbate, risaluta L'immagine della Madonna, ritorna
del giorno seguente (s'eranel Luglio del 1625),
e all'alba
a Mondovi,
la casa
ali"insaputade' genitori,abbandona
paterna, dd 1'addio alla
del giorno successivo
citta natia e la sera
entra
nel monastero
della
di s. Bernardo
Pinerolo.
Gongregazione Riformata
presso
Otto
da
vesti Fabito
giorni dopo, il 19 di quello stesso mese,
novizio. * La egli si distinse fin da principioper 1'esatta osservanza
de' suoi
doveri
alle
mita
gambe
sollevarne
per
Le
pagni.
quanti duro
e
e
sue
la
malattia.2
1'anno
Pinerolo
A
sandro
di
rimase
noviziato, ed
Montegrosso,
f.
80). Dapprima
Santuario
nel
(cf.Danna-Chiechio,
incominciata
stata
(cfr.Casalis,
1
al
gnano
fu
che
124)
(op. cit., p. 1515), scrive che
giorni dopo che era entrato
posito
vien
ticnm, sotto
1625
anno
2
3
tolto
Morozzo,
professione
toglie ogni dubbio
del 2 Agosto: Hac
dei
4
op.
del
(cod. cit.,
Bertolotti,
II
Bertolotti,
scoli
il monastero
spirituali.
19
car.
op.
Luglio,
si
leg6 a
S. Caterina.
da
disciplinadi
a
studiare
Filosofia
a
maestro
il Padre
alla fabbrica
accanto
fabbricazione
sufficien-
gia
monastero
un'altra
Ales-
parte
del
del monastero
monastero
era
op.
ed
il Tarditi
quanto al giorno,
(loc. cit, p. iii)asse-
nel
monastero;
1'Anonimo
discorda;
nessuno
Cister-
Bona
scrive
stesso,
clie
Hac
:
quale nel Diarium asceHabitum
Religionis snscepi
il
142).
cit., p. 29-31.
solenni
il Bona,
die
6)
del
contrariamente
voti
cit., p. 91-92, ov'e
resse
innalzare
1625,
Bona
dall'attestazione
la data
la
del 1626
la
erette
nel
cioe,
nel silenzio
1'Ighina
(op. cit., p. 6) ne riportano a tal giorno
Mazzuchelli
al solito dal
poi, seguito come
il 19 Giugno, otto
il Bona
vesti 1'abito da novizio
in proin convento
(op. cit., p. 25). Ogni dubbio
e
Bertolotti
il
il
1' ingresso del
Luglio
vestizione;
impresero
casipole
cit.,p. 115-119).La
(loc. cit., p.
(Cod. cit.,car.
cense
sotto
passarono
ad
per
di Giovanni
com-
lanti
cit., vol. cit., p. 649).
Francese
19
nelle
affidato,
ai suoi
salute,compi
Agosto
infer-
giorno stesso, in cui fu posta la prima pietra del Santuario
all'anno,
Quanto
il 2
anno
1613
; nel
1628
op.
il
op.
1'Anonimo
abitavano
costruzione
abitabile;
temente
mesi;
seguente fu inviato
Asti.4 Quivi egli ebbe
presso
i monaci
in
in
il nome
un
Retorica
tre
per
da
letto,gli venne
della
Ristabilito
ancora
Vitali; nell'anno
a
la
si protrassero
coi voti solenni,3 assumendo
Dio
il
obbligato a tenere
1'animo, 1'insegnamento
sua
Tormentato
esemplare.
ed
lezioni
neLTorazione
del
la condotta
per
il 2
asserisce che
agli altri biografi,
1627
cit.,
(op.
Agosto
p. 52); ma
nel
scrivendo
professionem- emisi
cit., p. 32-33.
detto
di Pinerolo
ch'era
e
di
mori
Per
-
1626
fece
peste
nel
Bona
anche
sotto
la
fece
qui
data
142).
Vitali, cfr. Morozzo,
nel 1615,
i voti solenni
(cod. cit.,car.
Alessandro
Mondovi,
di
asceticum,
Diarium
anno
il
1630.
Lascio
mss.
molti
opu-
CARDINALE
IL
XXXIV
Gerolamo
*
virtu.
Alla
eziandio
Roberto,
d'un
scuoia
da
destarne
nello
stesso
progressi
Vuolsi
che
San
da
in
che
GIOVANNI
d'un
come
1
Al
secolo
ilMorozzo
a
pag.
Pinerolo
giosa
a
stero
di
S.
1' 11
Vittore
manoscritte
come
uomo
Bona).
e
e
per
grandi e rapidi
condiscepoli, ma
nei
letterato
ed
si valse
quale
poi
preghiera.
Gerolamo
Carrara
fece la
Montegrosso;
a
e
fu
priore del monaparecchie opere
1'elogio che fa di lui
1639, lasciando
vedi
anche
il Bertolotti
erudito
scrive
Carrera, come
professione reli-
(e non
Torino;
a
nel
mori
ove
opera,
2
cit.,p. 79-80;
op.
quella poderosa
christianae, della
di
Vercelli,
a
come
Della
diei
dell'op. cit.).Nacque
Giugno 1619; insegno
(cfr.Morozzo,
del
non
dottrina
per
fece cosi
solo
egli meditasse
tempo
si chiamava
79
stimato
maestro.
suo
manuale
egli
MONDOVI.
il Bona
tanfuomo
intitolo Horologium
sempre
assai
uomo
meraviglia
tal
DA
BONA
a
33 della
pag.
cit.
Vita
abbiamo
alle stampe
corrispondenza epistolare col Bona
delle
dal
Sala
Bona...
tre
son
quali
pubblicate
(Ioannis
Epicinque lettere,
dal
Passionei
stolae selectae, p. 1, 3, 7; Epist. I, III, V) e due
(Ioannis
Bona
Epistolae, p. 1-15; Epist. I e II).
I biografidel Bona
ricordare
parlano tutti de 11'Horologium asceticum, senza
affatto VHorologium
diei christianae
veramente
e questa
1'opera,che il Bona
; ma
ideo e comincio
in quel torno
di tempo. II titolo di Horologium
asceticum, come
fu
dalV
dato
molto
tardi
ad
stralciata
cliei chrivedremo,
Horologium
piu
un'opera
due
ordine
redazioni
di tempo, e
stianae. Di quesfopera
conosco
: la prima, per
autografa nel cod. Vat. lat. 7321 A, col titolo : Horoloquella che ci e conservata
indicans
humanas
\ horas et modum
perfecte obeundi
\ exergium | diei christianae
sua
...
2
in
D.
Bona
S. Bemardi
pag.
514
dum
nudus
doci
che
prima
pur
si
acl
1655.
currerem
ailora
aveva
La
seconda
dal
tripartitum (cod. cit,
christianae
modo
Be
e
cod.
car.
perfecte obeundi
ea,
di
i 46
ex
7359;
255)
e
quae
cui
in
tempo,
il Bona
far credere
quo
ci
a
mun-
comprendeva
scritte
esser
conservata
e
intitolata
era
hunc
in
poterono
non
che
veni
il
46, le quali, attestan-
anni
anni,
Vat.
il
su
potrebbe
prima del 1655, perche
neppure
quella
qui
\ Auctore
Congregatio-\nis
materiale
gia pre-
che
cio
aeternitatem,
e
Viaum
parte nel
a
his
necessarium
aeternitatem.
apud
elapsi sunt,
compiuto
redazione
frammentaria,
\ Opus
acquirere
Mariae
gran
allora
ut
ma
trattava
ultimata
Iam
il Bona
essa,
in
leggono queste parole :
et gemens,
del
B.
contrariamente
ma,
fu
surriferito, non
titolo
scritta
venne
Santuario;
al
sibi
Questa redazione,
Cisterciensis.
raccolto,
abbate
| beatam
vita
regali | Abbate
Monte
e
Ordinis
cedentemente
era
brevissima
hac
Ioannb
\ occurrunt.
quotidie certisque diebus
citationes, quae
cupiunt
autografa
Horologium
la
parti:
tre
quotidie certisque diebus
diei
prima
occurrunt
Be Missa
(car. 182 e sgg.); e la terza,
pie celebranda
(car.255 e sgg.); la seconda
non
e anteassai probabilmente, Be praeparatione
ad mortem.
Questa redazione
riore al 1662, perche al capo
I, § 3 (car.355v) della prima parte il Bona, oltre
all'edizione
di Parigi della sua
Via comrimanda
che all'ediz. di Roma,
ancora
pendii
ad
vicende
Beum,
diverse.
della
ghiera;
seguire
penso
La
fu
stampata appunto
prima servi sempre
seconda
sante
di
che
trarne
il lavorio
invece
del
un'opera
il Bona
Nostro
inti tolata
si
su
1662.
nel
all'autore
giovo
questa
Manuale
Queste
per
di
come
altre
seconda
asceticum.
due
redazioni
manuale
opere.
redazione.
Be
Missa
E
molto
ebbero
di
pre-
interes-
Anzitutto
egli
pie celebranda,
XXXVI
di
e
di viva
1'altro,
compreso
tra
Francesco
Nel
di
S.
celebro
la
Pietro, nella
vere
che,
scopo
di
recarsi
S. Roberto
di Marsilio
Ficino
perfezionarsinella
per
fu ordinato
quello stesso anno
in quesfalma
prima Messa
sua
chiesa
(ed. Sala,
gymnasio
Nihilominus
di
2
S. Pudenziana.
scrive
statim
in
omnia
acriori
qui stylus, quae
! Vix
vale
ultimum
postmodum
Mense
sacerdote,
citta,alFaltare
S'accinse
allora
diverti
scri-
a
4. Tomos
digesta magni
modestia,
quae
(ita me
amet),
Deus
cor
a
explorator.
abfui,
parum
brevissimo
Petrarchae,
Beus
da
Peripa-
e
ut
opera,
voravi
et quot
quae
sed
Francisci
longiori lucerna.
Gerolamo
paulisper
praeclara
Legi similiter, imo
ac
P.
transfuga,
ut
Ficini
suddetto
dixerim.
legerem
dum
al
transacto
quidem
non
studio,
sententiae,
potui,
il Bona
perlegi Marsilii
ac
poris spatio Opera
2-3):
p.
Academiam,
in
quin Aristoteli
menta
Roma
a
di
Ecco, in proposito, quanto
nanda
le opere
De sacrificioMissae,
proprio uso quel prezioso
anche
di
dagli amici, rese poi
pubblica ragione, allo
in aiuto alla pieta dei sacerdoti. 3 Nel
venire
Settembre
per
tetico
MONDOVI.
trattatello
indotto
1
ammirazione,
pote finalmente
Teologia.II 17 Dicembre
il 19
DA
Petrarca.1
1633
ed
BONA
GIOVANNI
CARDINALE
IL
bone!
Quae
sanctioris
temrumi-
doctrina,
vitae
singultu, oculos
docu-
fletu
a
continere.
2
Hac
date
Queste
Hac
segnato:
si ricavano
die
die primam
Missam
tip. Vaticana,
3
in
Filium
fere omnium,
plura
publici iuris
che
Missa
il Bona
dallo
LTultima
stampato.
zione.
a
Poiche
Missae
non
Roma
co'
Morozzo
1658.
e
a
in
e
ricorretta
di
mano
106.
L'anno
ebbe
che
S. Puden-
di
Roma,
al XIX,
e
Falco
anche
soltanto
v'e
a
Roma
nel
initiatus
suscepto ministerio
servi
rite fungi,
et
recentiorum
aliquid ediderunt, scripta percurunum
congestis,paucisque de meo
impellentibus
multos
in modo
e
come
dal
cod.
Vat.
delTautore;
per
evidente
la
che
1668,
fui, illud
sacrificio quotidie
Patrum,
scrivendo
data
1658, com'e
del
De
queiTedizione,
il Bona
sta
Pudentianae
post
da
stampa
non
e
e,
7359,
manca
come
annos
far supporre
inserito
venne
dapprima
quivi, nella prima redazione, e molto
e
ci
Fabio
pag.
S.
Dic,
annotato:
in
amicis
quod
redazione
al 1662,
essere
puo
tipi di
Sacerdotio
percio
pubblicato. Quesfopuscolo
Gio, del resto, trova
elencati
litolo
anteriore
17
e
chiesa
secolo IV
Sanctorum
stimulis
excerpsi, quibus
questa redazione
xxxv,
pag.
dal
peccatis incruento
celebranda
christianae;
scritta, corretta
Dic.
suli'insigne
esset
res
il Tarditi,
subito
1'abbia
diei
e
aliorum
composui,
facio. Erra
neir Horologium
essa
et
sancte
illis documenta
opusculum
additis, hoc
giorno
19
ecclesia
in
Roma
di
primum
ardua
igitur conscientiae
qui
ex
Cum
:
quam
meis
pro
de
notizie
chiese
al
al
sacrificio Missae, stampato
dice
coepi,
versare
Actus
immolare.
rens,
al De
1'altro, il Bona
Dei
ipsum
Per
-
Le
S. Petri
altare
ove,
1633, ed
an.
192-195.
1891, p.
protinus animo
et
144).
c.
asceticum,
fui,
ad
Armellini,
Cfr. la Praemonitio
cui, tra
Diarium
Romae
(cod. Vat. 7438,
celebravi
ziana, cfr. Mariano
dal
ordinatus
sacerdos
a
cc.
diverso
182-239:
della
prefa-
dimostrammo
1'edizione
principe del De sacrificio
stampato in quelFedizione, fatta a
anche
riferito nell'op.cit. del
trovasi
il
principe e il 1668, non
adunque delFedizione
una
riprova nel fatto, che fra i titoli del Bona
di Gonsultore
del S. Ufficio; il qual
quello
pure
nel
1667.
SULLA
CENNI
delFanno
profittola poesia
e
della
vastita
La
VITA
E
troviamd
lo
seguente
amore
SUA
S!
la musica.
e
i:
OPKHK.
XXXVII
Torino, intento
a
dottrina
sua
SITM.K
coltivare
a
con
'
tardd
non
ad
conosciuta
essere
lo designarono
apprezzata dai suoi superiori,i quali, nel 1 ().'"(",
di Mondovi.
D'animo
alieno
professore di Teologia al Santuario
della solitudine e dei tranquilli
dalle clamorose
dispute ed amante
il suo
senza
egli incomincio
studi, non
insegnamento, prenpena
anche
der Beeck
dendo
a
van
spiegare Martino
(f 1624),modello,
2
dei
polemici.
a
teotogi
quel tempo,
ed
alla flne del
Trovandosi
del
priore
quale
il
tanta
con
quivi
il
abbate
suoi
studi
dalla
nuova
fatto,
Andrea,
zioso
2
der
de
la lettera
Kalend.
Octobris
Gfr.
S.
I., nato
e
morto
a
e
eas
13
0
e
di
esentato
essere
ove,
nel
di
monastero
Consolata, passo
cinque anni,
che
essendo
questo mentre,
S.
da
vacato
Roberto, in data
Taurini,
il 22
Gen.
Hilverenbeeck
oVan
(Verbeeck
-
a
Setten-
(nella Brabanzia
1624, cfr. C. Sommervogel,
Bibliotheque
I, Bruxelles-Paris, 1890, col. 1091-1111; H. Hurter,
III, Oeniponte, libraria
theologiae catholicae, tom.
1907, p.
(op. cit.,p. 44),seguito dal Mazzuchel
e
Acade-
trascorsi
(op.cit.,p. 1516),
della
Consolata
fanno
cenno
gli altri biografi non
che
quesfopera era
gia
(Discorso cit., p. 22) afferma
Valfre
al Bona,
in
cita in proposito la lettera di Andrea
tra
nella
1642 (ed. Sala, p. 13; Epist. IX),
1'altro,
quale,
horam,
attorno
anni
li
al Santuario
cinque
1'opera suddetta;
nei
per
tam
seguente,
In
P. Gerolamo
il 1561
verso
ad
tuae
qua
fosse
essa
poiche
ad
illic tam
dulcibus,
quesfopera
che
3
720-723.
Settembre
hic
certo
delPanno
1642,
beatam
adhuc
dunque
ma
nel
:
dottrina,
ambiva
egli non
tranquillitadei
(ed. Sala, p. 5-7; Epist. IV).
Per Martino
Becanus
op. cit.,p. 38-40.
Jesus, tom.
il materiale
del
detto
della
Bonaal
Vienna
cio; il Ramorino
data
alia
la
e
1634
il Bona
avere
ultimata
Torino,
a
1643.
del
literarius
II Bertolotti
raccolto
di
de
Wagneriana,
asserisce
mandato
Bertolotti,
Nomenclator
3
Ma
supplico
prego,
la
Capitolo generale:
prudenza
lasciato
sostenne
di tutta
e
Fottenne.
Dicembre
Compagnie
mica
la
suoi
Bona,
scrivere.
Si veda
Beeck),
la
il
per
a
il 12
trionale)
dei
la
Frutto
svolger iibri,a studiare, a
prelavoro
in
citta
la
redazione
e
suo
quella
prima
delfopera
Ecclesiae
scrisse
in
soli
tre anni, termiharmonia, ch'egli
Psallentis
pridie
zelo,
esser
il Santuario
presso
del
nandola
pertanto,
venne
intento
sempre
1
chiese
:
le lodi
di Mondovi.
di
era
dignita,e
Gio
S.
lo
carica, ma
Roma
Ogerio,
succedergli il
a
nuova
a
Santuario
del
desiderio
suo
la
Matteo
morte
a
chiamato
incirca,ando
giudici,apprezzandone
lo elessero
onori:
Fu
venne
riscuoterne
da
mesi
otto
corso,
ripugnanza
con
competenza
citta. Dopo
i
d'Asti.
monastero
accetto
suo
la
gia
nos
Canonicae
nervosis
finita nel
sostanzialmente
il Bona
lavoro
prefazione della
pervenerunt. Num
infarcis? Parrebbe
Horae
carminibus
Settembre
del
1642;
primi di Dicembre
redazione
dell'opera reca
prima
ancora
fino
ai
il
di
posto
in
e
tal
Asti
Ad
qualita gli
accolto
suoi
i desideri
anni, che
Gappuccini,
leggerletutte
di
di mandar
ad
effetto ilsuo
compendii
ad
Deum,
al
faceva
quanto
del
4
intento.
con
Mentre
(an. 1646), che
confermo
data
Augustae
Taurinorum,
gravemente:
la
appunto
Che
MDCXLIII.
in
poi quesfopera,
triennio,
un
318
mm.
220
X
e
dal
di pp.
cittadini,
il compagno
cola, in
Padri
una
della
Ghiesa,
gli riusci
suo
ci
e
0
Testamento
suo
le altre
iam
nel
scritte
di
Decembris,
cod.
7336;
Vat.
stata
quale
vigilata
per
di
cartaceo
un
II
dell'autore.
mano
salutis
sia
il
carme,
multum
ternos
5
anno
redazione,
dell'ultimo
verso
spirituale
malattie.
sue
prima
sua
mihi
conservata
xxvin-466,
il
nella
primo
cosi:
suona
redazione
Questa
-
dai
e
trovato
pridie Idus
sempre
provato
e
suddetta
redazione
accettare.
monaci
a
2
priorato; e
frattempo medito la Via
diligenza dagli altri autori
attendeva
a queste fatiche,
guarito, scrisse
poi in tutte
s'ammalo
di
proposito.3 Nel
raccogliendo
suo
ad
dei
stampa
a
nei tre anni
eletto
egli per rinunciare
il Bona
avendo
dopo
poco
venne
giubilo
le previsioni.Narra
e
con
le opere
libreria di
delibero
dai
tocco
ove
lo persuase
Bertolotti
il P.
venne
degli ultimi
annos.
1'ufficio dall'abbate
affidato
di
di tutti soddisfece
scritta
MONDOVI.
Roma,
Gapitolo generale
Stava
d'Asti.
del
monastero
priore
nuovo
nella
DA
lui
a
al
questa carica, ma
e
*
Minardo:
d'intervenire
beJ
fu
provinciale,ne
Francesco
Gio.
BONA
GIOVANNI
CARDINALE
IL
XXXVIII
primo
titolo
\ Symbolicus \ Asce| Tractatus
\ Historicus
D.
Ioanne
Bona
Cisterciensi
Auctore
Monacho
Monte
e
ticus. |
|
Begali \
\
fu poi sostituito
da
(cod. cit., p. iii);esso
Congregationis Reform. S. Bernardi
Canonicarum
J Historia
| cum
symbolicis, et asceticis \ comquesfaltro: Horarum
scritto
cartina
incollata
titolo primitivo fino alla
sul
sur
una
mentationibus,
la dedica
alla Beatissima
Vergine di
parola Asceticus. ln que'sto codice manca
altri 14 carmi, oltre i 50 pubblicati, cassati
daled occorrono
Mondovi
pero
di
in
alcuni
diffefisce
ed
II
testo
e
e
correzioni,
1'autore.
luoghi
pieno
aggiunte
dali'edizione.
La
della
materia
notevolmente
e
disposizione stessa
alquanto
la Notitia
dalla stampa:
cosi, per es., dopo la prefazione vien subito
diversa
De
dell'opera era
librorum, seguita dal Prospectus materiarum
et
auctorum
De
il capo
ed
p.
54-55).
in
eta
Cfr.
Ecco
gli riuscl
tengono
di
4
5
parole
op.
op.
officioparvo
carminum,
B.
(cfr.Bertolotti,
a
Milano
Virginis,
cit.,
op.
il 17 Nov.
1665,
cit., p. 48-49.
cit., p. 55-56.
dell'Anonimo
havendo
Index
trovata
una
Cistercense:
In
libraria, qual
triennio
un
quale fu
Capucini, esservi
de
era
nel
tutti
bona
il che
occasione:
leggerlitutti, e non
perdere cosi
ab
Vat.
alle
tre
anni:
in quei
7438, car. 124):
quali parole
ipso (cod.
dietro
la continuaBaronio
con
quesfaltre : Tutto il Corpo del Cardinal
Oderigo ha letto due volte da capo sino al fine: ab
ipso (ibid.).
Cfr.
da
modo
le
Padri,
i Santi
tione
Bertolotti,
Asti
di
Priore
in
anni, cfr. Morozzo,
di 60
3
precede quello De
cio consigliato dal Bertolotti
Minardo, monregalese, morto
Sull'abbate
-
2
fu
d"iV
e
officiodefunctorum
II Minardo
1
Canonicis
Horis
di
Bertolotti,
far
Cfr.
risolse
op.
credere
erroneamente
Bertolotti,
cit., p. 57.
op.
che
cit.,57-58.
II
Tarditi,
il Bona
cit., p.
op.
1'abbia
subito
Questo Testamento,
con
vi,
scrive
in
pubblicata.
molte
varianti
8ULLA
GBNNI
VITA
E
SULLE
preposto all'abbazia
fu
1047
Nel
SUA
BUB
di
OPERB.
Vico;
XXXIX
volta
questa
e
non
ckuTaccettare
esimere
la sua
quella carica, attribuendone
Gli
elezione
anni, ch'eglipass6 col£ come
il
forse
costituiscono
vila
della sua
abbate,
periodo piu fecondo
scientifica e letteraria. 2 In tal tempo, infatti,
e^li die 1'ultima mano
3
Ecclesiae
harmonia
alla Psallentis
e
Bcrisse,fini o condusse
a
varie
altre
tra
cui:
buon
VHorologium diei chrisiianae ;4
punto
opere,
si pote
alla
la
nome;
e
correzioni,
1
Cfr.
2
Durante
Bertolotti,
il
diei
Horologium
3
della
Bertolotti,
reasumpto,
elucubrando
quae
;
G
la Phoenix
(cfr.Cod.
christianae
Sulla
redazione
prima
4
Cfr.
5
Questa
sopra,
di
Vat.
p.
classica
e
n.
4
ex
sanctis
Patribus
1650. Cio
fu
sfopera
nel
nome
1674, poco
del
passo
rimanda
a
questo
146).Com'essa
Cistercense,
donavit
uni
pater
duobus
vel
pubblicata
tribus
altrui
nome
dal
e
in
manum...
gubernium.
3.
nota
seg.,
(op. cit.,IV,
Diarium
scrive:
asceticum,
Cursus
vitae
methodo
perspicua
Bona
nelle
il
ove
dopo
sub
al
dell'^4c£ws
il rinvio
1910,
al
ove,
spiritualis
concimiatus.
si
alterius.
ei
le
Exercitia
parole
diurna,
(cfr.cod. cit.,
dall' A
al
Cursus
Ipse
enim
n
on
im
vitae
o
spi-
Cardinalis
ipse tamen
Lo
(cod.
cit.).
che
quesfopera venne
cit.,loc.
nuovamente
avverti
e
da
ancora
dicturum;
nemini
se
sia
apprende
Bona
Cardinalis
1674, dopo
cap.
il Bona
autore
humilitatis
del
nomine
eiusdem
sia
ne
Diarium,
Bona,
del Morozzo
amicis
(cod. cit.,vcar. 147v).
del
Questa prima redazione
dal
cod.
Vat.
lat.
7354,
autografa
del
mani
est
nel
che
ma
;
surriferito
patribus nostris, promittens
ex
absolutum
1'Hurter
si ricava
la recita
per
Cistercense
sotto
del
Diario,
impressus
Anonimo
stesso
scritto
chiama
facili,ac
brano
quale appunto,
annota:
eum
dixit
dal
sia venuta
il
ritualis, cosi
la morte
medesimo
suo
obiter
vix
Morozzo,
il
qui
dopo
et
imposuit
xxxvn
p.
Harmoniae
di que147v). Autore
(cod. Vat. 7438, car.
la
costui
col
perche
pubblico
proprio
1650
anno
attestato, sia
chiaramente
altro
fin
ritenuto
Ecclesiae
praesens
literaria, il Bona
auctoribus
aliis
Monteregali
hunc
Absolvi
et
la
come
(cfr.Bertone,
persone
presso
sopra,
Pontefice
2.
nota
seg.,
opera,
Sommo
Vico-forte, p. 27).
Psallentis
Ioannis
vedi
quesfopera,
xxxiv
centomila
digestis, ultimam
est, quo
opus
dal
excerpta coacervaverat,
formam
in
nel
ultimata
1235),venne
del capitolo Meditamenta
col.
coll'ottenere
e
Operi
inde
hinc
hoc
tempore perfectum
Eodem
63-64:
cit., p.
op.
redegerat, meliorem
ordinem
costruzione
cola piu di
(1651),che attrasse
di N. Signora Eegina di Mondovi
Giubileo
II Santuario
Absolvi
Monteregali
hunc
1650
anno
6
Essa
spirituum
si rese
anche
vicese, il Bona
soggiorno all'abbazia
grandequel Santuario, col migliorarne 1'amministiazione, col
di
il progresso
promuovere
car.
ne\V
spirituum,
Discretio
intitold:
che
cit., p. 58-59.
op.
suo
benemerito
mente
un
inserito
poi
altrui
pubblicato sotto
discretione
spiritualis,seu
vitae
venne
del De
A, p. 513-522).
7321
un
redazione
prima
Lapis Lydius
'
Dio.
spiritualis,5che.fu piu tardi
vitae
il Cursas
di
volonta
e
molto
diversa
cui
argomentiamo
cui
il Bona
era
che
abbate
Liber
un
dall'edizione, che
il codice
suddetto
al Santuario
de
di
spirituum
discretione
di
cartaceo
fece
ne
fu
1'autore
X
nel
e
il
ci
e
conservata
216, di pp. viu-82.
1672: il titolo, da
incominciato
almeno
Mondovi,
308
mm.
nel
tempo,
seguente: Lapis Lydius
in
\
spiritus renovatio
rediviva, annua
*
ritualia
Nel
e
YHortus
1651
il
nomina,
ma
dei
dal
et exercitia
spi-
2
Gistercesi,radunato
delFOrdine;
dissuaso
fu
ne
anachoresim
per
Gapitolo generale
abbate
MONDOVI.
deliciarum.
caelestium
lo elesse
renzuola,
DA
BONA
GIOVANNI
CARDINALE
IL
XL
Fio-
a
egli di opporsi alla
Parma, Girolamo
Corio,
tento
di
vescovo
carica lo
quale sopraintendeva a quella riunione. 3 La nuova
anni
immerso
tre
riporto a Roma, ov'eglipasso
negli studi e nel
affari
In
ufficio.
inerenti al suo
disbrigodegli
questo tempo compose
il
vitae
singularis
diaboli
tum
ad
fraades, \
D.
Ioanne
gationis
S.
il
dei
primo
il
instinctuum,
tentationes
detegendas, et superandas
ac
Bona
di 9
consta
di 2, il sesto
theologos Divinae
1'ultimo
datam;
nobis
contingat per
Precede
Amen.
a
Dei
III
1'indice
occorre
finis est
del
Cipolla Magister
il Bona
sed
asceticum,
augendus
fine
scrivendo:
exemplis,
et
in
Iam
doctrina
Celebris
facientem,
in
perpetuas
.
et
ora
finisce
e
A
-
approbatus
mandatoomnium
qui
a
iv-vi
pp.
di fra' Vincenzo
codice
questo
accenna
ut
Romae,
erat
impri-
(cod. Vat.
Patrum
Sanctorum
Hunc
com.
ed
me;
pro
utique
aeternitates
viam
currens
est
et gratis
Quod
animat.
via,
capi,
sette
di 12, il quarto
com.
1'Imprimatur
S. P. A.
Magistri
P.
sunt
apposto
e
1
Con\gre-
benevolo, la quale
Vale,
principium.
In
B.mi
et socius
nel Diarium
meretur;
et
contenuto.
in
ubi
benevole, ne
lapides, qui
Vicum
gratum
et honor
offero tibi,Lector
apud
divide
capo
quam
prefazione Lectori
ad
si
di 7, il terzo
gratiam
amat
est laus
cui
breve
offendas
lucubrationum
mearum
ubi
est
Dei,
una
multum
tuum
pedem
divisio
magis
gratiam
pag.
lapidem pretiosum
rum
et
in
Tra-
multiplices
tum
Mariae
12. II
di
3, il settimo
di
gratiae
finisce
B.
secondo
paragrafi, il
ad
et
singulis personis,
confessariis necessarius.
\ Au-
et
Cisterci-\ensis.II libro
Ordinis
quali
j
| et humani.
\ suique notitiam,
Abbate
| Regali
Monte
e
Bernardi
quinto
apud
divini, diabolici
spirituum
divinorum
praelatis, magistris spiritualibus,
maxime
ctore
ed
\ Discretio
spiritualis, seu
ctatus
7438,
148).
car.
1
literaria, dopo
augeri
et
debet
di
Quesfopuscolo,
tamenta
il Bona
cui
(cfr.cod.
nel
Vat.
7438,
asceticum, al
Diarium
il titolo,scriveva,
recato
averne
148), fu
car.
n.
7 dei
Medi-
il 1656, transcribi
verso
rinvenuto
nel
ms.
1846
nella
Martin,
Regia di Parigi e pubblicato 1'anno seguente da Giuseppe
delle
estere (ved.piu sotto il n. xvn
Congregazione delle Missioni
del
LTeditore
edite
in
ed
a
Bona).
nota,
(a pag. 5,
pag. 255) assegna
Biblioteca
della
sacerdote
opere
quesfoperetta
quanto
quando
la
al
ai canoni,
gia
era
del
in
stianae
23
vece
le
ma
sopra,
3
Cfr.
Bertolotti,
Luglio
Girolamo
-
dell'anno
Ratisbonae,
che
molto
alla seconda
VII
pag.
era
abbate
sia
stata
furono
ho
non
mi
citato
ancora
alla
sul
sembra
dal
;
e
Bona
di controllare
base
occorreva
Vico
di
scritti
modo
in
emessa
probabilmente
asserzione,
Santuario
al
che
5, in nota). Non
(pag. 8) trovo
dell' Horologium
Cfr.
124v.
ch'essa
penso
canone
2
il Bona
innanzi, asserisce
(op. cit., pag.
Santuario,
poi
cui
vanno
cardinale
dell'opera; quanto
a verita, perche al
car.
che
prima asserzione,
di abbate
in
tempo,
qualifica
frontispizio
ch'essa
risponda
VHorologium
diei chri-
asceticum.
xv.
op.
Corio
cit.,p. 65-68; Anonimo
fu
eletto
vescovo
seguente (cfr.Gams,
1873, p. 745).
Cistercense,
di Parma
Series
il 2
episcoporum
Vat.
cod.
Maggio
1650
Ecclesiae
e
7438,
mori
il
catholicae,
SULLA
CENNI
attiro
si
e
(an. 1653),che
harmonia
siae
la
stima
e
ritornare
per
SULLE
E
SUE
alle
glivalse
generalato,
3
al Santuario
di
unanime
celebre
VII.
Genova,
XLI
la Psallentis
plauso
del
Alessandro
di
OPERE.
stampe
il
la benevolenza
di
Chigi, poi Papa col nome
Spirato il tempo del suo
carica nel Capitolo generale
namente
VITA
mandd
caelum;1
ad
la Manuductio
SUA
Mondovi
dei dotti;
cardinale
Fabio
2
gioia tal
usci esautorato
piel'ina riprendervi
con
rassegno
onde
Eccle-
sottostare
a dure
segnamento della Teologia.4 Cola dovette
prove,
silenzio
in
con
ch'eglisopporto
rassegnazione e con pazienza esem5
di
cattivo
L'eco
trattamento
plare.
questo
probabilmente
pervenne
alle orecchie
di
deroso
Nomis
tario
della
1
Nel
Alessandro
di se,
presso
lo
fece
VII, il quale, desichiamare
a
Roma
dal
dal
proprio parente P. Giacinto Libelli,allora Segreil Bona
accondiCongregazione delPIndice; ma
non
e
Diarium
Romae
posui
Pontefice
il Bona
avere
conte
novello
del
asceticum, dopo
Angelo
et dedicavi
il titolo
custodi.
dell'opera,il
Secundis
in
Bona
aggiunge
:
Com-
indiget; e piu tardi annoto
(cod. Vat. 7438, car. 147v). Questa
curis
anno
1658, in 24
margine: Impr. Romae
fu
del Bona?
in quale delle tre venute
a
Roina; ma
dunque composta
opera
nella prima, sia perche allora
il Bona
Non
essendo
molto
ancor
giovane non
tutta
nella prefaafferma
quell'esperienza, di cui, com'egli stesso
poteva avere
si
valse
assai
sia
Ja
Manuductio
zione,
quell'opera,
specialmente perche
per
dal Cursus
vitae spiritualis, il quale fu terminato
soldipende evidentemente
nota
nel 1650 (ved. sopra,
nella
tanto
non
5)
terza,
xxxix,
perche
;
quando
pag.
la terza
volta
chiamatovi
recavasi
a
Roma,
nell'Aprile del 1657 il Bona
per
Pontefice
dal
che lo aveva
Generale
del
nominato
suo
Ordine, egli
per Breve
che quesfopera
fu
resta
aveva
gia composta la Manuductio;
quindi dimostrato
scritta
nella
seconda
del
venuta
Bona
a
ossia
Roma,
nel
triennio
1651-1653.
-
si ricava da cio ch'essa
1'opera fosse gia composta
prima della terza venuta
abbiam
veduto, nel Diarium
asceticum, al capitolo
gia registrata,come
intitolato
il
fu
scritto prima
Meditamenta
certamente
literaria;
qual capitolo
ad Deum,
del 1657, perche l'altr'operadel Bona, intitolata
che fu
Via compendii
l'indicazione
ch'era
appunto pubblicata in quell'anno, vi fu prima segnata con
soltanto
pronta per la stampa (paratus [liber]prelo; cod. Vat. 7438, car. 147v).
Che
trovasi
2
car.
Gfr.
Bertolotti,
op.
cit., p. 70-73; Anonimo
Bertolotti,
op.
cit., p. 74-75.
Gistercense,
Vat.
cod.
7438,
124v.
3
Cfr.
4
Gfr. Bertolotti,
5
Risulta
p.
8-9)
p.
191).
col
e
che
P.
p. 76-80); il Tarditi
ragione,
come
op.
cit.,p. 75-76.
(cfr.Ighina, op. cit.,
parola col conte Nomis
Ioannis
Bona...
Epistolae, cd. Passionei,
(cfr.
il solo abbate
(op.cit.,
incolpadi questo maltrattamento
Tarditi
ha
confratelli
ed
il
dei
una
cit.,
vn)
;
(op.
parte
p.
fece
Giacinto
IlBertolotti
-
ne
si ricava
soltanto
Libelli
dalla
lettera
che
il P.
Libelli
scrisse
al
Bona,
in
data
chiamato
il Papa lo aveva
dove
1655, per indurlo
a venire
a Roma,
Gistercense
parla pure di maltratta(ed. Passionei, p. 191). L'Anonimo
falsi framenti
di strapazzi, che il Bona
dovette
e
sopportare per parte dei
telli », ma
li riporta al tempo del precedente generaiato (cod. Vat. 7438, car.
124).
13 Decembre
«
XLII
DA
BONA
GIOVANNI
CARDINALE
IL
sicuro
ormai
starsene
diversamente
ma
ai
potendosi, a
non
disposto la divina
aveva
innalzare
voleva
Sperava eglidi
chiostro
monregalese ;
del
solitudine
nella
del
causa
egli la nuova,
quella la volonta
esser
alla
viaggio
della
il
Paddio
Papa
al
rimase
ando,
la Via
stampe
appena
4
compendii ad Deum,
suo
al
monastero,
in
volenteroso
al
gP impedirono
mandare
dedico
che
2
poi tutto il restante
gli fu possibile,a
a
protestarglitutta
disimpegno dei suoi nuovi doveri. Questi pero non
d'attendere
ai suoi prediletti
studi; sicche eglipote
alie
era
delPanimo
dignitaconferitaglied
devozione:
quindi si accinse
e
ne
il Bona.
febbricitante,3 si pose
citta,ove
Roma,
a
die
sebbene
e,
carica
tal
della
obbedienza
sua
natia
Gapitolo dei Gister-
Pontefice, cui
a
lo
che
peste in Italia,e
nell'intimo
Signore,
delPeterna
volta
ringraziare il
la
del
vita. Giunto
sua
rassicurato
e
citta
Santuario, alla
la
contagio,radunare
cesi per ia elezione del Generale, il Sommo
scelse
ed
elesse
stata deferita la nomina,
Avutane
Provvidenza,
Infierendo
onori.
alti
piu
*
di salute.
airinvito, allegando gravi motivi
scese
MONDOVI.
subito
al Sommo
Pon-
1
Gfr. Epistolae, ed. S a 1 a
1655 ; ed. P a s s i on e i,
p. 18-19 ; Epist.XVI, 12 Sett
Parte
12
Sett.
13
Anonimo
Lett.
III,
189-192;
e
II-III,
Dec.1655;
Cistercense,
p.
124v.
cod. Vat. 7438, car.
Per
il domenicano
Giacinto
Libelli, di Citta di
.
,
-
Gastello, eletto
1684, cfr.
Lutetiae
2
arcivescovo
Gallia
del
1'assenso
2""
notizia
venne
1657
VII
tal
a
la
data
Brevium,
vol.
fu
nomina
comunicata
dum
a
in
in Procuratorem
car.
Spoletan.
Assistentes,
S. Roberto
di
proprio il Bona
Roma,
1167,
il 26 Marzo
dal card.
Apud
1657,
an.
1657
abbate
S. Petrum,
221-225);
224v); e
car.
(ibid.,car.
Franciotti, in data
da
Roma,
fu spedito a Torino,
op. cit, p. 193). II Breve
Bertolotti, il quale s'affretto a portarlo personalmente al
cit., p. 83-87)).Alle
op.
S. Benedicto
I,
tom.
(ed. Passionei,
il
ricevette
tolotti,
dato
al Bona
destinatario, adoperandosi efficacemente
a
il 23 Ottobre
morto
e
Sammabthani,
di motu
elegge
Gistercesi, porta
(cfr.Secretaria
Pontefice
Marzo
lo
ove
dei
Dionysii
studio
834.
1715,
Breve, col quale Alessandro
generale delFOrdine
5 Aprilis 1657, an.
li 31
et
opera
col.
1673
il 21 Febbraio
Avignone
...
Parisiorum
II
questa
di
christiana
nec
in
non
secundum
generalem
altre
primum,
Iulium
perche
a
cariche
il Pontefice
et Ioannem
Sancta
Visitatores;
ac
la nomina
accettasse
ne
nomino
Antonium
Anastasia
Aloysium
S.
a
in
primum,
Sancto
a
Ber(cfr.
Alexandrum
Iosepho
in
secun-
et Franciscum
Bernardo
Genuen.
vol.
Congregationis praedictae (SecretariaBrevium,
cit.,
221).
8
Cosi
4
II
c'informa
Bertolotti,
molto
opera
dal
fermato
tempo
Diarium
menta
literaria, la
vitae
spiritualis che
II Ramorino
monianza
op.
prima
cit.,p. 88-89, scrive
che
la rendesse
che
a
125
car.
ii Bona
aveva
del
cod.
ultimato
cio
di
cit.
questa
ci
e conpubblica ragione; e
dei Meditaal capitolo piu volte
citato
asceticum, ove,
Via
Deum
e
compendii ad
registrata prima del Cursus
nel 1650 (cfr.cod. Vat. 7438, car.
fu finito dal Bona
147v).
(Discorso cit,
del
Cistercense,
1'Anonimo
Mazzuchelli,
23), basandosi
quale riporta
p.
il
al
evidentemente
sulFerronea
1656
principe della
1'edizione
testiVia
settimo
del
mine
dalFalto
anche
dal
quale,
MONDOVI.
cTessere
ottenere
in
di cambiarlo
e
Assistente;1
di
lieve
piu
ufficio
suo
finalmente
pote
anno
DA
BONA
GIOVANNI
GARDINALE
1L
XLIV
quello
circa
onorifico,ma
dopo, fu poi
meno
anni
tre
esentato
2
Capitolo di Fiorenzuola.
di specialebenevolenza
e di stima
nel
disgravato
il
glidiede ancora
membro
delle Congregazioni
nominarlo
medesimo
Pontefice,sia con
dell'Indice,3 dei Riti e di Propaganda, Qualificatore e piu tardi,nel
Altre
prove
del S.
1667, Consultore
Ufficio;4sia
1'annoverarlo
con
tra i suoi fami-
una
volta, poi due volte aila settidapprima almeno
il giovedi ed il sabato, alla sua
con
presenza
per trattenersi
mana,
lui in dotti e famigliaridiscorsi;5 sia,finalmente, col dispensarlo,
della sua
voluta
dalla
a causa
cagionevole salute, da ogni asprezza
Faccordargli varii distinti privilegipersonali.6
regola,e con
volerlo
gliarie
generalatus Congregationis Reformatae
tui
sum
Cistercien.,quo
annis
titulo et
S. B.
sitarum
librorum
1
Cfr.
2
Cfr. Bertolotti,
3
Sul
principio del
cio
Go.mbefis,
Biblioteca
S. Bernardi
tore
D'Achery, nonche
Epist. CIV, CVI, CV,
5
12
la
hore
ogni volta;
la settimana,
(si legga
liari,
due
tolotti
di
cui sommario
Anonimo
concessioni
e
del
espressa
tenore
cod.
fu
Consul-
del
Mabillon
(ed. Sala,
VI
125;
cit.,car.
nominato
e
p. 94-95;
Martii
Idus
di
1667;
esso,
al
e
nel
Concessio
151-1
Breve
exemptionis
26
a
de
fami-
andava
poi
125v). II
52v, 125M26.
cit. del
volta
Fustamberg
vi
(cod. cit., car.
giorno senza
passava
cit.,p. 98-99).
cit., car.
familiari
una
1683],uno
cosi
aveva
familiari,
vedere
sabbato
non
parola
seguente:
suoi
tra
Monsignor
[dal 1661
suplire per
(cfr.op.
cod.
[che il Bona
in discorsi
(!)seco
mancato
esser
et al
che
doppo
ammise
S. S.t® che si lasciasse
per
giovedi
Cistercense,
Poco
lo
Paderbon
Bona
VII
1660, die 19 Ian.
e
Mabillon
trattennersi
per
di
Alessandro
e
scrive:
li ordinb
affermando
esagera
con
la
ma
Aprilis 1667).
appresso
al
in cui
Parisiis...
Alessandro
giorni
Padre
settimana, cioe
adunque
queste
6
della
generalis Congregationis
censura
congratulazione
al
datate
cosi
finalmente
al nostro
la
Cfr.
e
o
di
cassato,
e
Cistergense,
Bona
del
Congregazione
segnatura,
censura
della
126.
cit.,car.
Monothelitarum
di
ancora
Abbas
L'anno,
lettere
12
Bomae,
qualche tempo
e
s' intrattenesse
6
dalle
risposta
Furstenberg »), vescovo
«
convenne
volte
p.
generalizia] Papa
ogni 4
data
3.
rispettivamente
;
La
della
Nobis
a
(ibid.).
etc.
cod.
haeresis
della
si segna
nota
xliii
Cistercense
carica
facendolo chiamare
molte
a
priva
cit., p. 90; Anonimo
dalla
Aprilis 1667
L'Anonimo
lasciata
ii
Ufficio, si apprende
del
Parisiis,
op.
Consultore
dell'autore
nome
Bona,
citato,
sopra
S.
del
miscellanea,
praepo-
Inquisitionis
Cistercense,
Historia
aliquot
nostrorum
Bitibus
incumbere,
continue
della
quale
Congregationis Consultor.
Bertolotti,
il Breve
universalis
gia
era
censura
una
il
Quivi
del
mano
etS.
Cfr.
il Bona
in
occorrente
di
e
et
fratrum
et Sacris
expurgandorum,
Bomanae
dalla
nuper
es,
Ordinis
absolvisti,ab
venerabilium
tibi est studiis
1660
ricava
Vaticana.
scrittura
ed
si
et
Bernardi, Monachorum
op. cit.,p. 123; Anonimo
op. cit.,p. 123-124.
Bertolotti,
delTIndice:
4
Sanctae
fueris, necessarium
honoratus
del
Congregationum
prohibitorum
Qualificatoris
et
S.
functus
septennium
per
Consultoris
gradu
Indici
E.
nostro
iussu
Ber-
che
il Bona
Di
alcune
Apiile 1664,
Choro
et omnium
il
CENNI
Molti
SUA
VITA
SULLE
E
OPERE.
SUE
XI, V
i lavori fatti dal Bona
membro
importanti sono
come
tra i quali voglionsispecialmente ricoGongregazioni romane;
i suoi voti o pareri intorno
ai principalilibri d'indole
religiosa,
delle
dare
che
SULLA
ed
allora
avevano
e le
liturgici
della
inni
di altri offici di santi
dottrina
sua
i suoi
rumore,
gran
correzioni
sue
la fama
tanto
destato
alcuni
per
offici
di altri inni.1 Frat-
e
s'era cosi
largamente diffusa,che i
storico,liturgico,
teologico,
migliori cultori della scienza nel campo
agiograficoe filologicoo ne ricercavano
1'amicizia,o ricorrevano
lui per consigli e per aiuti. Per
tal modo
a
egli strinse relazione
con
gli uomini
piu illustri del suo
tempo, tra i quali e bello
rammentare
Filippo Labbe, Leone Allacci, Luca
Holste, Giovanni
Luca
Mabillon,
Stefano
Baluze,
essendo
venuto
Emanuele
Cristiano
al
lo
tate
Abbate
sine
Bibliotheca
nendi
quamcumque
Brevium,
Gfr.
Molte
Cfr.
p. 290
in
nota
piu
29
il
volte
ancora
la
lettera
Cfr.
op.
qui
et
nullo
a
superiorum,
vixerit
quoad
obitum
ante
eosque
relinquendi,
vel
quae
facul-
cum
S. Bernardi
utendi
licentia
habere
eum
solent,
necnon
benefactorum
retilar-
contigerit,illamque
honestis
in
(Secretaria
expendendi
n.
VII
ed
citata
inedite
del
il XVI
tra
delle
il Bona
del
si hanno
Bona
Bona
al duca
i suddetti
Sala
edizione
del
edite.
opere
ed
ed
in
scrittori
quella
del
si hanno
Passionei,
nel cod.
delle volgari); cfr. anche
7382.
dal
Sala
specialmente
II, pubblicata
Bertolotti,
op.
e
Vat.
Emanuele
Carlo
alle
cit.,p. 109-111;
cit., p. 53.
Bertolotti,
Archivio
IV, Romae
Dicembre,
8). ma
ac
di Diocle-
monasterio
a
consanguineorum,
licitis
usibus
suis
aut
deinceps habebit,
licito et iusto
scambiatesi
altre
vel
quam
titulo
VII
regularibus,
concedi
Congregationis
dictae
3
vocazione.
168*).
car.
sotto
lettere
op.
Vaticano,
Ciaconio, Vitae
tom.
al
quovis
(e 1'Epist.IX
Morozzo,
5
piu
nella
poche
4
alio
vol. 1298,
2
stampe
a
pecuniam,
vel
1
3
pluribus
et
habet,
totalmente
Alessandro
ad
studiorum,
possit;
nunc
Garlo
questi si
ma
sua
et austeritatibus
Oratoris
libris,aliisque
coemendis
adiutorem
monasteriis
Savoia
alle Terme
Lectoribus
generali, quovis praetextu
libris, quos
suum
exercitiis
amoveri
alla
e
S. Bernardo
Religionis
socium
unum
di
tal carica
succeduto
mutari,
et
vel
gitionibus,
statuta
consensu
uni
non
et
sibi
assumendi
Urbe
de
ab
atque exemptionum
consuetudinem
etiam
di
duca
del 1665,
Gongregazione delle Indulgenze
di quello stesso
1669
anno
Novembre
II titolo
Papebroek,
NelFOttobre
una
talento
IX,
Daniele
quella sede;
a
e
della
il 29
ed
5
cardinale.
immunitatum
iuxta
Gonsultore
Reliquie,4
creo
merito
dopo, Glemente
nomino
1667, lo
delle
il Bona
poco
2
d'Asti, il
vescovo
proporre
suo
anni
Quattro
e
Noris.
poter accettare, ritenendo
non
sproporzionata
nel
il
Henschenius,
Enrico
Lupo,
morte
a
II voleva
di
scuso
Goffredo
D'Achery,
cit., p. 128-129.
Acta
Consistorialia
1669-1679,
Eomanorum
res
gestae Pontificum
1677, col. 789 e 793. II Morozzo
et
come
bensi,
come
asserisce
tutti
29
Nov.
30v-31 ; cfr.
et S. R.
assegna
il Mazzuchelli
erroneamente
gli altri, al
non
car.
E.
Oldoini,
Cardinalium,
1'elezione
del
Bona
(op. cit.,p. 1517,
Calendas
(tertio
Decembris).
IL
XLVI
di
ziano,
segreto
del
della
notizia
La
BONA
GIOVANNI
erezione, gli venne
nuova
Goncistoro
CARDINALE
19
sua
DA
MONDOVI.
da
assegnato
Maggio
1670.
elevazione
alla
Clemente
X
nel
]
fu accolta
porpora
da
tutti
2 Gli uomini
piu insigniper
giubilo e viva soddisfazione.
s'affrettarono
ad
e
virtu, per dignita
inviarglienele
per
sapere
piu sentite congratulazioni,augurandogli altresi che fosse assunto
3
Non
fa quindi meraviglia se
al soglio pontificio.
nel
conclave
con
gran
apertosi
dopo
poco
la nomina
per
del
influenti cardinali
alcuni
della
lui
IX,
come
guardassero
degno
favorirne
a
non
reca
1'elezione; come
disposti
che
schermi
abilmente,
meraviglia il sapere
egli se ne
4 II celebre
il
dal suo
cosi ad allontanare
triregno.
capo
tiara
neppur
riuscendo
1
di Clemente
successore
Fu
a
a
ben
uomo
fossero
e
ritenuto
fin
che
qui
il Bona
il titolo di S. Sal-
dapprima
avuto
avesse
vat.ore in Lauro
ottenesse
che
in seguito di cambiarlo
con
e
quello di S. Bercio e
(cfr.Mazzuchelli, op. cit., p. 1517; Ighina, op. cit., p. 22). Ma
II Bona, al pari degli altri cardinali
ebbe
1'assecreati con
inesatto.
lui, non
gnazione di alcun titolo prima del Concistoro
segreto del 19 Maggio 1670. In
nardo
Goncistoro
questo
agli
altri
siae S. Salvatoris
nardi
nominati
in Lauro
clausulis
cum
Acta
suddetti
loro
cardinali
e
S. Bernardi
lui
con
et
«
;
la boeca
card.
al
»
f. 33
1669-1679,
il titolo
Bona
Cardinalitium
titulum
v);
Ber-
extendendis
apri
«
ed
Eccle-
Sancti
iri litteris latissime
opportunis
Consistorialia
assegno
chiuse
sup^ressit
«
erexit, et surrogavit Ecclesiam
loco
et eius
necessariis
(Archivio Vaticano,
Chiesa
Pontefice
il Sommo
cardinali
la bocca
al
cardinalizio, assegnando
Bona
»
»
ai
la
(ibid.,car. 35v).11 card. DelSanctorum
il titolo di S. Salvatore, « optavit Ecclesiam
fino, che prima aveva
Viti et Modesti
in Titulum,
»
prius erat Diaconia
(ibid.,car. 35v).
quae
Cfr. Bertolotti,
cit., p. 137-140. In varii luoghi, come,
op.
p. es., a
Torino
ed a Mondovi,
fatti specialifesteggiamenti. Per
furono
i festeggiamenti
fatti a Torino, cfr. Morozzo,
delVEm.mo
e
Applausi nella promotione alla porpora
«
a
creatione
primaeva
vacans
»
2
Reverendissimo
sig. Cardinale
Torino,
Morozzo,
seppe
cfr. il mio
dovl
articolo
al cardinal
3
Tra
Bona
altezze, di
di
nel
al
terzo
Goffredo
Baluze,
di
Bona...
dalla
centenario
nunzi,
nel
Bona
di
eccellenze, di
deseritti
Zappata, 1670;
cardinal
Gran
del
nascita,
Giu-
a Mondovi,
1669, in Mon-
35-45.
p.
imperatori, di
Maestro
re,
delTOrdine
prelati e
7377). Alle
Valicani
Carlo
quelli fatti
per
di
D.
da
Dicembre
sua
sono
vescovi, di
di
7375, 7376,
Goussainville, di Bernardo
Audebert,
(cfr.i codici
de
Giovanni
congratulazione ve ne
ecclesiastici
delTimpero, del
nali, di elettori
di
Mondovl
le lettere
D.
Bartolomeo
di
di cardidi
moltissimi
abbiamo
Malta,
altri
quelle
stampe
d'Achery, di Giov. Mabillon,
di Daniele
Henschenius,
Papebroek, di Cristiano
Lupo, di Stefano
Domenico
ed.
ed.
ecc.
Sala,
Surio,
(cfr.
Passionei, p. 55 e
p. 111-117;
di
Pietro
di Luca
passim).
4
car.
pre
Cfr.
128-130.
dei
21
-
voti
maggior
dal
Bertolotti,
Si
nelle
numero
Dic.
1669
rileva
varie
dei
al 29
op.
cit.,p. 144-145; Anonimo
dagli
scrutinii
votazioni;
voti.
E
Aprile
noto
1670.
del conclave
II
il Bona
cod.
ebbe
Vat. 7438,
quasi semebbe
il
anche
parecchie votazioni
le votazioni
e sera
procedettero mattina
alla mattina
Bona
del primo giorno ebbe
anzi
che
Cistercense,
che
in
GENNI
SULLA
Grammatigae
legbs
forte
Vana
erit
sono
una
dato.
x
e
bonus,
(3
nella
26, 8
ebbe
ma
ebbe
riporto
il 29
ebbe
universalmente
circon-
il cardinale
Papa
egliritorno
ed
il
ai suoi
7 voti
(di cui
6
avuti
7) ;
Altieri,
amati
studi
il
memoranda
quella sera
1'Omodei
(di cui 1 per accessit),
cui
(cfr.cod.
1
iat.
Barber.
il Conclave,
altri, ma
dal
2
indicazione
senza
Fu
nota
eletto
furono
Bertolotti,
ripubblicarono,
cit.,p. 34,
4440,
distici
due
tra
14, ed
il 29
:
ebbe
non
il
Litta),la sera
del 3 Aprile, in
la
op.
il card.
alla
7
pure
Altieri
12, in
5
ne
ebbe
2
uno
2, di cui
d'autore:
Ramorino,
Aprile 1670,
Biscorso,
mori
il 22
1
ner
col
nome
di
dall'ANONiMO
dal
con
Tarditi,
cui
voti
(il
7) :
il Bona
accessit);
per
3 voti
avuto
aveva
ciaschedurf
di
pubblicati
8
accessif),ed alla
per
voti, il Carpegna
8 voti
in
(ilBarberini
due
56, di cui
Marzo,
Aprile,
ebbe
8 voti
mattina
ebbe
Altieri
30
ebbe
cui
cui
(di cui
(di cui
alia
sera
Card.1
nome
;
alla
ebbe
Aitieri, alla mattina
sera
cit.,p. 143-144;
di
sera
piiialcun
del
dell'8
mattina
del
Scrutinii
anche
5 alla
4 alla
e
22
6;
e
alcun
piu
il 15 Gennaio
cosi
14, in cui ebbe
gli altri, il Mazzuchelli,
il
Gennaio,
il
2, Fransoni
intitolato
quale fu assunto
nel
Questi
cit.,p. 15;
1, Cerri
accessit; Nerli
2 per
Brancacci
il 1°
alla mattina
uno
voti
sera
Papa
ebbe
ebbe
1, il card. Spada 1, il Buonvisi4,
6, Paluzzi
3, Rasponi 1, Caracciolo
1, Carafa
2, Bonelli
del
dccessit);il card.
per accessit),alla
per
(di cui due
di
7) ; la
ne
non
0; in seguito
e
6; il 25, 8
e
28; riporto sugli altri il maggior numero
9 voti (il card. Francesco
cui ebbe
Bar-
accessit)ed
mattina
2,
7) ; la mattina
Piccolomini) ;
la mattina
(di cui 4 per
il
sera;
1); il giorno
(1 ed
0; il 30
e
altrettanti
ebbe
ne
e
ed
8
il
In
Litta
in
in cui fu nominato
alla
4
il
nuovo
(ilBarberini
il Carafa
;
discreto
Febbraio,
(ilBarberini
sera
2
sera
3; il 24, 7
e
alla
2; iJ 6, 4
numero
altrettanti
23, 4
nessuno
e
e
19; 11 di
aveva
voti
Barberini
soltanto
un
dell'11
Aprile,giorno
il card.
il
6; il 29, 5
e
mattina
4; il 5, 4
e
7 ed
ancora
sera
per
ne
9 voti
Barberini
6; il 28, 6
e
sempre
8
(ilBarberini
li
foret,
accessit),alla
sera;
accessit) e 0 alla
berini, Decano,
in cui
alla
4
la mattina
voti
ne\V
uno
tre
alla
11 voti ; 10
mattina
da
X,
voto
un
2; il 4, 1
e
ed
e
9; il 27, 8
e
(di cui
3, 2
zero;
votazione
la mattina
5 voti
mattina
di
Papa
stima, ond'egli era
di Clemente
nome
bona.
imago;
Bona
2
spernit;
papa
:
contenuti
Daugieres,
Egclesia
gonturbet
si
XLVII
Non
si tardo
gravi occupazioni delle Gongregazioniromane.
il vescovato
d'Assisi; ma
offrirgli
egli,alieno da ogni dignita
richiedono
specialmente da quelle che
cura
d'anime, declino
voto; il 31
di
padre
digere
te
OPERE.
alle
ebbe
il
SUE
conciave, in cui fu eletto
il
assunse
4 voti
il
dal
del
ligeat
ne
della
riprova
Uscito
ut
Papa
SULLE
plerumque
soloegismi
Esset
ad
E
Pasquino e la risposta
seguente epigramma:
nel
ed
VITA
di
motto
che
SUA
35
per
accessit.
1, i'Odescalchi
3
Boncompagni
1,
1, Rospigliosi 4,
accessit; Celsi
giorno
Clemente
X).
Francese,
op.
1'indicazione
1
durante
cit., p.
loc.
xv;
e
deli'autore
op. cit.,p. 1517; 1'Ighina, op.
1.
cit., p. 11, nota
Luglio
1676.
XLVIII
l
1'offerta.
cui
a
CARDINALE
IL
Frattanto
tazione
diede
posto
aveva
del
comando
del
alla
DA
il
MONDOVI.
capolavoro scientifico,
prima, per consiglio e sollecicardinale
e
Sforza-Pallavicini,
per
suo
anni
il
amico,
Sommo
BONA
stampa
sette
raano
dotto
suo
GIOVANNI
Ponteflce
Alessandro
VII,
che
e
intitolo:
(an. 1671),2 e nei tre anni che ancora
di vita pubblicd la seconda
del De discreredazione
gli restarono
tione
vitae
spirituum (an. 1672),3 ed i Principia et documenta
christianae
(an. 1674).4 Sei anni innanzi
pubblicato
egli aveva
Rerum
1'aureo
trattatello
Atlendeva
6
mortem,
1
Di
cio
il Bona,
tra
cillitas
Gfr.
septimus
la
aveva
hoi
opus
vires
ne
Set-
eremiti
lettera
di
est
del
diretta
al
da
excedere,
(ed. Sala,
coactus
proprii
Cardinalatum
at
:
Episco-
ad
vero
e
nonnisi
et
anche
nella
nominato
il
coactus
suddetta:
Cardinalis
Pallavicini,
ut
sum,
iettere
si veda
VII,
Noveram
aggressus
Molte
su
Iam
la lettera
1672, in cui, oltre
nome
illud
190; Epist. GCXLIV).
p.
anche
di Alessandro
prefazione
praecepto
ex
VII
vedasi
e
il 1 Marzo
Roma,
ricordato
Pontificis Alexandri
dixi
otii, aut
quidem
operis delineatione;
Castellano, in data
meas
Et
...
cognita imbe-
non
fuit (ed. cit., p. 127; Epist. CLVII).
tra 1'altro, scrive:
il Bona,
quesfopera, ove
prima
a
dudum
amor
non
cit. ; ma
quesfopera pubblico il Sala nelFed.
il Bertolotti, op. cit., p. 157-160, ed
scrivono
dotti
II 24
Sirmola,
con
mearum
Pontificispraecepto
espressamente
ipsius Summi
Praefatione
di
uomini
che
cio
ancora
il Mazzuchelli,
in
op.
cit.,
1519-1520.
3
Vedi
4
La
si ha
a
del
Gfr.
6
L'AnonimoGistercense
De
metterlo
per
quelli
che
poi
parte quasi
tutta
poi
avere
invece
cosi
quei Padri
e
di
manca
delFautore,
mano
la
prefazione.
che
mortem,
simil
di
Quando
si
amalo
e
si
trova
perb legeva
per
citato Cod.
i Santi
darlo
materia, per
mysticum,
nel
attorno
stava
Padri
M[s].
di
novo,
poi alle stampe;
il quale
haveva
qual
gia da
lettore
:
-
all'ediz.
premesso
[II Bona]
Vassistevano,
un
di
(cod.Vat. 7438, car. 149). LJna copia di quesfopuprobabilmente per 1'edizione del 1731, si disse che il Bona
sotto
il capezzale, durante
la sua
ultima
malattia
con
se
esprime
che
Quivi
la materia
servi
al
si
parte
ad
miglior forma,
fare questo Lexicon
sempre
(cfr.1'Avviso
ricorretta
scrive:
cosi
in
e
3.
nota
scritto
hanno
corretta
lat. 7359.
Vat.
preparatione
finito voleva
scolo, che
quesfopera,
p. xxxvi,
sopra,
6.
n.
cod.
5
tutti
mento
di
copia
82-180
car.
al trattato
volle
p. xxxix,
sopra,
brutta
Horologium
e
di
fuit,
respectus
aliquis
vocatio
Glaudio
a
non
p.
Rodolfo
virium
sublimitas
ministerii
elapsus
che
ac
si spezzo.
Assisi,
ad
praeparatione
debole
presso
recusaverim,
regimen
del card. Sforza-Pallavicini,
nome
e
De
1670
prefazione
annus
Bona
molto
Subasio
31
,
legitima
2
del
Sanctissimi
accepi
patum
gia
trattato
di Verdala
Ugo
di
humanus
neque
invitus
del
data
Episcopalis
commodi,
fibra
sua
Benedetto
ecclesiae
et
la
del
(ed. Sala, p. 125-126; Epist. clvi); ma
Maggio
1'altro, cosi loro rispose da Roma, il 7 Giugno: Quod mihi oblatum
in
Assisiensis
correzione
si lamentarono
S.
5
sacrificioMissae.
alla
di
Bona
card.
De
quando
monastero
al
libri duo
liturgicarum
trattato
non
si
tutto
intitolato
cit.):
fece legere
in
De
una
il
1'Anonimo
suo
volta, ma
preparatione
Gistercense
testamento
poco
ad
a
poco:
spirituale
da
questo testa-
mortem,
che sta
SULLA
CENNI
in
d'anni
eta
breve
un
lo incolse
1674
tembre
della
codicillo
sua
dero
pie
essere
fu
e
plice iscrizione
SULLE
febbre, ed
delle
e
di
lui stesso
santamente
mori,
l
1673, cui aggiunse
morte, egliaveva
disposto
in favore
specialmente
sua
sostanze
S.
Bernardo
alle
alcuna
seppellito senza
da
XLIX
OPERE.
del 1° Ottobre
sue
chiesa
SUE
il °28 Ottobre
della
1'antivigilia
della
e
E
testamento
biblioteca
di opere
la
Gon
65.
VITA
SUA
2
Terme,
questa
con
pompa,
desi-
ove
sem-
dettata:
o.
d.
M.
IOANNES
BONA
PEDEMONTANUS
S.
CONGREG.
HUIUS
ET
MONACH[us]
BERNARDT
ECCLESIAE
TRANSLATO
HUC
SALVATORIS
S.
TITULO
LAURO
IN
prim[us] presb[yter]
VIVENS
Questa,
sai
della dottrina
meno
non
scrittore
dei
uno
le
per
uomo
come
la valentia
e
composto
del
Molte
cense
nel
cit. cod.
Vat.
Bona
Vincenzo
Roma,
i monaci
fece
volta
per
il
quale
del
cod.
molto
di
scrittore;
Gfr. F.
si
del
fatte
varii
(cod. cit.,car.
Bona
ci da
ma
si veda
col
codicillo
dei
uno
di deca-
fatte
haveva
da
di
questo fine:
atti
di
che
se,
ricevuto:
piu
virtu, facen-
134).
Cister-
1' Anonimo
anche
come
tempo,
haverlo
di
a
4
Card.lc
il buon
orationi
esercitano
;
periodo
un
spirituali che
adagio
cit. ;
di
questo
7404,
car.
Forcella,
Lud.
testamento,
cio
che
ne
scrisse
del
26 Ottobre
1674, si ha
161-163.
delle
Iscrizioni
Gecchini, 1877, p. 181,
chiese
e
362.
n°
d'altri
edificii
AlFiscrizione
di
Roma.
dal
dettata
aggiunsero:
MDCLXXIIII
ANNO
XXIIII
MENSIS
AETATIS
occorrono
in
havendole
ontione
Vat.
non
la vastita
o
qualita
sue
Viatico, e doppo
sacro
malattia
suu"ulUma
DIE
Bona
deiruomo
leggere alcune
ancora
OBIIT
4
nel
Bona,
cit., p. 166-171.
op.
copia
ix,
otto
o
Una
3
vol.
sei
132-134
Bertolotti,
2
le
Vissuto
iaculatorie, nelle quali
notizie
car.
a
Si
uso.
orationi
leggere
1
la bonta
per
et esercitii
Codice, per ricevere
avanti
e
doppo Vestrema
altre
dosene
trattati
detto
cosi anche
molte
che
secolo.
suo
altri
con
suo
per
nel
stanno
il
MS.
codice
un
card.
di santo
fama
egli godette e gode tuttora
e
reputato il principe degli autori ascetici del suo
della scienza
liturgicaed
prirni tra i fondxtori
migliori latinisti
in
del
scrittore. II Bona, infatti,
si distinse
dello
virtu
sue
3
POSUIT.
capi, la vita
e
piu Fumilta
ammirare
devi
se
sommi
per
SIBI
CARDINALIS
Tonellt, articoli
nelFANONiMO
citati
SUAE
a
pag.
Gistercense,
OCTOBH.
LXV.
x.
-
God.
Preziose
Vat.
del
notizie sulle virtu
7438,
car.
134v-139.
d
CARDINALE
IL
L
denza
soltanto
non
politica ed
di
eminente
Molto
Svezia.
de
Cousin,
ont
un
il
e
Sforza
mort, sont
laquelle il s'est constamment
des
devoirs
la
de
gations,
donne
a
del
ad
Cod.
scrive
une
Vetonnement
che
i suoi
merita
di
universale
[Bona]
hunc
Doctori
Augustano
et benedictinae
et in
et
fecit,ut
diuprinceps
haberetur.
praesidia, in
praesertim
cum
pore,
virus
quacumque
ad
illustrandam
divinus
cultus
haeresis
iniecisset
catholicae
valuerunt,
unum
et
alterum
quae
hic
libello
hoc
fuit, ut aliis
quidem
tum
in
est
inter
dederat
coenobium
tam
aequales
esset
excellentiam
semper
quibus
probari
cum,
Iam,
Sed
contendit?
dedit, plurimum
qua
esset
Ita, si
christianae
iis
et
via
late
pro-
tractarunt,
necessario
doctrinae
tem-
sane
serperet, et,
ut
ad
in
praeclara:
Mariae
reliquum
atque
his
ex
Ghristi
imitatione
is
sanctitudinis, qua
documen-
virtutis, insigne
ne
non
ingenii et doctrinae
et
animi
quibus
pietdtem
contemplationem
De
aureo
indole
litteris
populi
solum
non
omnibus,
rebus
rerum
pudicitiae
autem
egit
de
multa
enim
detrimentum
aliud
et
ordines
divinarum
fructuosus: fuit etiam
proripuit. Postquam
virtutis
et
ad
prudentibus,
videantur.
eminuit.
adolescentulus,
se
in
studiis
Ecclesiae
paraverat, tanta
christiani
refovendam
ad
vulgavit scripta
religiosae vitae, quid
orsus
operae
cedere
multum
non
professionis veritatem
volumen,
legentes rapit, sic novimus
per
quemdam
in suis
religionis fervorem exstingueret. Itaque
omnem
suum,
qui saeculo
pervestigatione
ratione
Ecclesiae
decus
dixeris.
iure
caerimoniis
protulit, idque
lanseniana
continetur, atque
parum
scribendo
signi-
si nega-
quem
eos,
quanta
scientiae
quaesibi meditando
autem,
Omnino,
lumen
in
iis, quae
adeo
dubita
subalpinae gentis
est
eu
vitae
non
e
extiterunt, singularem
theologiae partes
eas
fructum
communem
est:
attinet,quis dubitet, inter
deditus
ont
en
altri, il Sommo
molti
Ecclesiae
incredibile
obli-
ses
quelli dei santi
giudica ch'egli
Chiesa
(cfr.Storia
cosi scrive:
tamen
etiam
versantur,
vitae
Haec
di
Lettera
vie,
sa
con
della
tacere
per
sira
Qui quidem
?
qui deinceps
ceterorum
e,
admirabiles
copia fuerit: sed praecipue
disciplina christianae
i Dottori
ed
atque
genere,
Bonae
toutes
santo,
paragonarsi
videri, ipsum
et doctrinam
alio
in
Cardinali
tribuere
di
fama
gratae posteritatis,aequum
comparandum
eruditionem
septimo decimo, alii
varietate
honestari
familiae ornamentum,
ad
quod
locum
i Padri
Chiesa, vol. XIV, p. 8) ;
X, di s. m., nella surricordata
Pio
ftcationibus
Nam,
fra
de
et documenta
Principia
ebbe
da
sono
della
Pontefice
veris
ascetici
annoverato
essere
fin
la
a
remplir
docta, vol. III, p. 505-506) ; il Rohrbacher
(cfr.Purpura
papiers, qui
Profession Religieuse.
pour
dei
ha
non
1'exactitude,avec
Beligieux les plus reformez, qui
aux
trattati
la
de
soimesme
sur
Les
de
che
153). Luigi
car.
Bona:
di
quello
lui, e
7438,
del
jeunesse jusques
sa
tutto
sa
sapeva
Vat.
exercices
des
il veilloit
Regina Cristina
plus surprenante
preuve
et
la
non
Cistercense,
(nell'Avvertimento alla traduzione
christianae, p. 11). L'Eggs attesta che il Bona
Padri
Nostro
che
cose
connoissance
di asserire
dai difetti della
e
personaggio,
un
francese, cosi
aquite, depuis
laquelle
de
e
e
diede
molte
sa
piete chretienne,
L'application,avec
che
giorno
Palavicino,
sa
apres
morale
privata, come
anche, sebe
sue
raggiungere un
grado
opere,
assai
distinto
fra
gli scrittori.1
posto
un
deirAccademia
ete trouvez
altresi
ma
dai vizi
pubblica
difetti (Anonimo
suoi
membro
MONDOVI.
economica,
immune
giudizio
diss'ella
Bona,
DI
nelle
ed
espressivo
il carcl.
niuno
sua
santita
II card.
sapeva
vita
totalmente,
non
1
nella
cosi
eta
sua
BONA
mantenersi
letteraria,egli seppe
bene
GIOVANNI
faceret,e paterna
Vicanae
tempus,
domo
auspicato initium
nisi
ad
colendis
omnem
multum
disciplinisque
dedit; atque in
perfectioni animi
iis
LII
CARDINALE
IL
-
BONA
GIOVANNI
DA
MONDOVI.
*
*
Opere
*
edite.
I.
historicus,symbolicus,
divinis
psallendis
edizione
nuova
ap.
mysteriis
monia...
datior
et
.
D.
di
dottamente,
al
e
Bona...
1672
del
lo
L'affermare
tale
Golonia
il Bona.
merito,
suo
Una
-
Parigi nel
1663,
eiusque causis,
Psatlentis
ristampe
Ecctesiae
har-
del
auctior
di
et
emen-
questa edizione
1676.
gia scritto
aveano
molti
egli diviso appunto di
piu peregrino o sicuro,non
Ma
cio che glipareva
scegliereda ciascuno
senza
aggiungere del proprio,per esporre
nuovo.
a
secunda
quesfopera
sapeva
Collinii,1653.
.
Editio
di
e
di
in
multiplici eru-
psalmodia
Galtiis:
in
ecclesiarum
apparve
sive
.
.
soggetto
ben
divina
.
prodit
Parigi
Intorno
De
aggiunte
tractatus
.
Ioanne
primum
nunc
quelle
«
titolo:
disciplinis
auctore
ed
omnium
Io. Petri
typ.
Tractatus
eiusque causis,
et curiosum
novum
ex
harmonia.
psalmodia
ritibus
variis
eorrezioni
con
Billaine, col
L.
son
Romae,
Ecclesiae
de divina
asceticus
Opus
officiis.
illustratum.
ditione
Psallentis
-
disciplina,deque
et
mysteriis
*
tutto
metodo
con
affatto
parola libera,eglidice, ma
sara
(Praefatio ad lectorem).La lode a Dio, eco delPinno
eterno
cesso
degli angeli in cielo,comincio in terra con Adamo
; ne
mai, essendo
ingenito sentimento, del pari che bisogno, delTuomo.
Fin
suoi
dai
cristiana cerco
tal uopo
nella
a
primordii la Ghiesa
i
salmi
di
i
Bibbia
David
e de' profeti,
aggiunse cantici che imparo
nel
dagli Apostoli
Vangelo; e, inspirandosi ai misteri della Nuova
alle vittorie de' rnartiri,
al mondo,
Alleanza, ai benefizii che reco
1'inno novello, che apprese
ad esprialFeroismo
dei santi, intono
verita e bellezze sovrumane
colla lingua di Virgilioe d'Orazio.
mere
Da questa triplice
1'elemento
sorgente, a cui ella attinse,emana
superba
non
«
divino,
ond'e
animata
perfezionamento.
1
e
Le
primum
XII
e
in
titolo:
ratim
fatte
nel
corpus
titolo:
comprehensa,
Eminentiss.
e
D.
D.
fuere. Editio
Antuerpiae,
I-Vl, IX
1677, sumptibus
hactenus
S.
B.
cardinalis
lo.
Bona...
Demen,
1723;
furono
Bona
Baptistam
Opera
edizioni
omnia
deile
1683; Antuerpiae,
Venetiis,
1733.
insieme
raccolte
Schipperi,
col titolo
eclita
separatim
E.
apud
Altre
nova.
XI
J. J. F.
e
Anversa,
Ioannis
e
viduae
coi
quelle indicate
Ludovicum
Parigi, apud
a
Ioannis
ad
1'autore
numeri
collecta;
Coloniae, sumptibus H.
dussen, 1694;
coi
stampate
vennero
edita
rintraccia
presto ordine, forma e
1'antichita,n'esalta 1'eccel-
ch'ebbe
Salmodia,
Opera quotquot
unum
1677-1678, col
tomis
Anversa
ad
Bonae...
XIV
Ne
qui segnate
opere
pubblicate
Ioannis
la
fuere omnia
numeri
:
nunc
I-VI, IX, XI,
Billaine, negli anni
Opera
Verdussen,
omnia,
quotquot hactenus
Opera
omnia
sumptibus
son
H.
tribus
1739, col
nel
et C
sepa-
quelle
Ver-
CENNI
i
SUE
OPERE.
LIII
la storia;
spiega i simboli,ne racconta
di officio;della
che
ebbe
in
tratta del nome
ripartizionedi esso
canoniche; delforiginerispettiva
e delle singoleparti(cap.T-XVI);
ore
mostra
del canto
nella filosotia
ove
quanto sappia addentro
sacro,
musica
della
storia
nella
dei riti
e
(cap. XVJI); della varieta
da
osservarsi
delle disposizioni
e
(cap. XVIII); delle ceremonie
necessarie
(cap. XIX); infine degli esempi de' santi,da cui rilevasi
sia la recitazione
di quanto momento
divota
di questa pubblica
preghiera, imposta dalla Chiesa
(cap.XX).
intrecciati
Alla prosa
sono
cinquanta componimenti poetici,
in varii metri, 1'argomento de' quali e tratto
dalla materia
espostadi ringraziamento a
L' ultimo
cantico
un
e
Dio, per aver, sua
compiuto un'opera cosi importante, che gli costo lunghe
merce,
faticose
e
veglie:
lenza,
addita
SULLE
ne
misteri,ne
«
mihi
O
II.
Via
-
D. Ioanne
Bona
abbate
ciensis
Lugduni,
Bruxelles
a
Lo
nel
scopo
lisi che
ed
a
;
...
oratio-
Auctore
Gister-
Ordinis
Bernabo
et
;
Goloniae, 1674;
loan.
Em.
ascetica
1657
Verme,
a
Venetiis, ap.
de
et
Theologiam.
Argentorati
typis
».
anagogicos
Bernardi
(tragliOpuscula
Romae,
l
aequor
Mariam
Bona),
gard.
Propaganda
Fide,
1866.
quelJe in lingua francese, stampate a
Parigi nel 1727, e quella in italiano edita
1846.
di
quesfoperetta,
facciamo,
ne
typis Ang.
1678;
;
annos
mysticam
Gomba,
ricordero
1685
ad
1662
F.
per
motus
per
Leonard,
fratres, 1847
nel
Napoli
Deum
generali. Romae,
versioni
vigilata
confecimus
Regali, Gongreg. S.
1742; Parisiis
Mellier
Delle
Monte
e
sumptibus
Lazaronum,
ap.
ad
isagogicus
Fridericum
Parisiis,ap.
-
Liber
multum
spatiis longum
sat
compendii
iaculatorias.
nes
plures
iam
Pagina,
e
Distingue il Bona
praticabileal volgo, ma
«
di
dare
vie
due
solo
a
facile
mezzo
un
dalla
apparisce
come
per
conseguir V
per
chi
e
dotato
breve
unirsi
intento
di
:
anaa
una,
Dio.
non
coltura; Faltra,
prima, lunga, faticosa
ristretta
nei confmi
delFumana
e
speculazione; la seconda, corta,
alle cose
infinite,
e trascende
ogni limite
agevole,che dilata il cuore
delle umane
cognizioni (cap. I, II).Or chi ci addita questa ultima
via? La
ad
1'anima
Teologia mistica, fine della quale e condurre
un'intima
unione
con
Dio, nel quale insegnamento e tutto Tarcano
della sua
manchino
le disposizioninecesnon
Quando
sapienza.
sarie, e sieno sgombrati gli ostacoli, quesfunione, di cui 1'autore
aperta
a
tutti,e
sempre,
e
dovecchesia.
La
-
1
ved.
Ighina,
sopra,
xxxvn
op.
cit., pag.
e
segg.
23-24.
-
Sul
tempo
in
cui
fu
scritta
quesfopera,
CARDINALE
IL
LIV
DA
BONA
GIOVANNI
MONDOVI.
rapidi e splendidissimitratti,i soprannaturali effetti
le aspirazioni(attidi desiderio amoroso
con
(cap. IV, V),
di Dio), coi movimenti
innalzata a Dio),
anagogici (slancidelFanima
fatte
in
le giaculatorie(orazioni
la bocca, che
con
ispiritoo con
volano
di
dardi
al
veloci
cuor
come
Dio),con gliaffetti insomma:
ad esprimere lo stesso
tutti nomi
diversi, che servono
pensiero
Tali
in questo soggetto.
malaspirazioni frequentemente ripetute,.
della
nostra
le
natura, le distrazioni che recano
grado 1'instabiJita
di
la perpetuita
cure
terrene, mantengono
quella preghiera che Gesu
la vita del
Cristo ci comanda
(Luc. XVIII, 1): e per esse, come
la respirazione,il fervore della carita si mantiene
con
(cap.VI).
corpo
le fonti,1'uso, la pratica,1'ordine,
Importa dunque conoscerne
fornisce numerosi
la materia : ne discorre con
accuratezza
a lungo; ne
stato dei
esempi per ogni atto ed occasione, e le adatta al triplice
dei progredientie dei perfetti
principianti,
(cap.VII, VIII, XI-XIX).
Mette
poi in avvertenza
riguardo al pericoloche vi ha di scambiare
descrive, con
si ottiene
-
«
di
di tali stati
alcuno
con
il frutto
affetti,mentre
pratico,cioe
delle
1'osservanza
buone
opere
certa
L'anima
mollezza,
delFunione
perfetta
inerzia,certa oziosita
certa
Dio
con
deve
1'amore
esser
de' comandamenti
la
e
pratica
(cap. VIII).
aspirazionia Dio, sciolta
dalle lusinghe del secolo, si leva
dai legami delle passioni e scevra
della verita divina. Spiegato
alla contemplazione, che e la visione
qual sia 1'oggetto,quali le specie,lo stato,il grado della vita conragionando delFamore
templativa (cap. IX, X), 1'autore conchiude
il principio,
cosi il termine
di Dio ; giacche, come
della scorciatoia
(cap. XX).
insegnata e 1'amore
della
Manuductio
Questo trattatello,mirabile
complemento
«
elevata
le ali delle
merce
«
ad
coelum
tiene
il fiore
nardo,
da
dei Principia et documenta
e
s.
di
della
dottrina
Bonaventura,
san
Vittore, Dionisio
di Gesu,
Giovanni
s.
dei
e
della
Patrum
ap.
-
Ang.
Bernabb
a
Viennae
Francofurti,
ap.
ved.
Ighina,
sopra,
op.
Verme,
inno
un
1658
e
4.
Sul
sublime
medullam
1660
;
tempo
e
di
a
D.
Toramasi
Ponte,
molti
Dio
».
continens
Ioanne
altri,e
1663
sanctorum
Bona...
in
Romae,
Claudii
Cosmerovvium,
;
in
J
Lugduni, sumptibus
Matthaeum
Serlinum,
-
da
Teresa,
Auctore
(Austriae),
ap.
cit.,p. 17-19.
nota
s.
coetum,
Gullielmum
p. xlii,
de'
philosophorum.
Prost, 1660;
1
ad
Manuductio
et veterum
Padri, specialmente di san Bermistici piu celebri,quali Riccardo
Groce,
e
con-
ss.
Gartusiano, Ludovico
parte didascalico, in parte
III.
christianae, che
vitae
1660;
Bruxellis, typis F. Fop-
cui fu scritto
questo trattatello,
CENNI
1663
pens,
Parisiis,
1664;
e
SULLE
SUE
OPERE.
Antonium
ap.
Bats, 1664; Monachii, 1664; Neapoli,
llomae,
Iacobum
ap.
Busaei, 1665;
Boterodami,
loniae, 1674;
Varsaviae;
bergios, 1676;
C.
ap.
de
de
Bruxellis
1670;
ab
Gedanii
prostant
et Petrum
Fusco, 1664;
Goloniae, sumptibus
Zappata,
Coloniae,
1675;
e
Antonium
1664;
Barth.
ap.
Chrestien
ap.
Dragondellum,
Taurini,
1670
LV
Egmont,
Taurini, 1766,
1847; Friburgi Brisgoviae,
citati),
Co-
1671;
Ianssonio-Waes-
ap.
Venetiis, 1698;
et
Parisiis
(fra
B. Herder, 1911
gli Opuscula
(fra
ascetica
selecta
Ioan.
Card.
gli Opuscula
Bona), ecc.
Quesfopera
fu tradotta
in varie lingue (cfr.
Mazzughelli, op. cit.,
p. 1519; ed il
Catalogue generale des livres imprimes de la BibliothequeNationale,
tom.
in italiano
la migliore e
XV, col. 429-431): delle versioni
di Ghiavrie, stampata a Torino
nel 1821
quella del conte Somis
e
in*
molte
altre
Roma
ristampata
seguito
volte, ed, ultimamente, a
ecc.
;
-
nel
1910.
La
«
Guida
tore, quasi
che
un
al
condurre
a
buona
medesimamente
Antonino
salutari,di
delle
api
succhi,
ed
che
contiene
cui
egli
quanto
ancora
ha
materia
poi
altre
di
ed
col
per
provato
imparato
accozzando
alcune
e
le morali
lasciarono
di
soltanto
di
cose
espresse
stile. Avvi
meditazioni,
ne'
Padri,
e
Epitteto,di
il frutto
solo
delle
le massime
suoi
'mali, ma
propria esperienza.A guisa
in
confondere
alcune
suo
dalla
1'efficacia
di
l'au-
istituzioni,
i santi
Seneca,
altro
dice
e, come
quesfaureo libretto;non
aveva
aveva
fatto
di tutte
migliorisentenze
di altri savii. Non
letture
sue
coelum)
vita
beata
e
deile
e
ad
(Manuductio
compendio, o sommario
cielo
solo
un
colle
dunque
sapore
differenti
parole degliautori
nella
Guida
al
cielo
brio
questa e maneggiata con
descrizioni,leggiadria di modi, vivezza
profonde
di
e
pensieri,squisitezzadi
di similitudini,
che
un
non
so
breviloquenza, avvi insomma
sugosa
di poetico, di fervido, di sentenzioso.
Gosi
richiedeva
il fine delvia cogliinsegnamenti, per
che fu di condurre
1'autore,
per la retta
estirparei vizii,purificargli affetti,tener in brigliale passioni,e
nello
stesso
tempo
pensieri,allettarlo
tivi
».
sollevar
con
dolci
1'animo
al
sentimenti,
cielo
con
stimolarlo
nobili
con
e
santi
forti
mo-
J
ebbe
nulla
non
Dopo i libri sacri e gliantichi Padri il mondo
conviene
di piu prezioso che quesfoperetta. Essa
a
qualunque ceto
nella propria linordine
di gente...Ogni nazione, traducendola
e
di
uguale alFEnchiridio
Questo libro molti fanno
gua, la fece sua.
Tommaso
da
Kempis; altri lo preferiscono per la bellezza dello
«
1
Ighina,
op.
cit., pag.
15-16.
CARDINALE
IL
*
LVI
stile
e
ch'e
1'altezza
per
IV.
delle
De
-
S.
Gongreg. Refor.
typis
de
Fabii
cfr. sopra,
p.
XXXVI,
tradotto
italiano
in
D.Vincenzo
dal
Messina
P.
1908.
(Napoli,1881);
e,
Quest' opuscolo
-
0.
M.
Desideri,
Romae,
;
sum-
Leodii, Dessain, 1848;
Rossi, 1844;
Taurini, Marietti,
1668;
Billaine,1668
Venetiis, Pietro
typis Zenobii, 1713;
Pietro
Con-
Romae,
di
vece
Coloniae, 1680;
1678;
e
L.
praxim
Bona,
Sac.
OfficiiConsultore.
et S.
3);Rothomagi, sumptibus
Monachii, 1674; Parisiis,
ptibus Cesaretti, etc, 1684;
Parisiis, Lecoffre, 1876;
Abbate,
(per sbaglio tipograficoin
nota
Mondovi,
Ioanne
D.
Cistercien.
Indulgentiarum
1676
fu
nel dire...
concordano
Auctore
celebrandi.
Ordinis
Falco, 1658
Savioni, 1774;
poi
asceticus, continens
tractatus
Bemardi
Indicis,Rituum,
greg.
MONDOVI.
».
reverenter
et
Tutti
sentenze.
sacrificioMissae
attente, devote
DA
BONA
J
immortale
opera
GIOVANNI
da
(Siena,1863);
da
ultimamente,
Mons.
ricordo
in francese
(Torino, 1909); delle traduzioni
J.-B.-E.
quella pubblicata a Lyon, M. Mayer, 1672, quella delFabbate
Pascal
(Plancy, Societe de Saint-Victor,1849), dell'abbate Lobry
P. P. (Paris,
(Paris, L. Vives, 1854-1855, 1874) e quella delFabbate
C. Douniol, 1864).
D'Eramo
Iniziato
«
intorno
scrissero
al
appena
al
il Bona
sacerdozio,
Sacrifizio
gran
volle
gli autori
sapere
quanto
piu celebrati.
Ne
il
il trattatello
indicato, diviso in
meglio, e ne compose
d' inseche pubblico molti anni dopo. Intese con
esso
capitoli,
la pratica di celebrare
rivedivozione
e
attentamente, con
raccolse
sette
gnare
la
renza
s.
Messa:
del
tratta
e
valore
dei frutti
e
della
medesima;
dei
pregi che si richiedono nel sacerdote; di cio che esige il remoto
e
prossimo apparecchio alFaugusta funzione; della celebrazione;
del ringraziamento ; degli ostacoli
di ricavarne
il
che impediscono
vantaggio spirituale,che si potrebbe maggiore. Ogni cerimonia,
da
belle riflessioni
rito e accompagnata
ogni preghiera del sacro
da pii affetti,che
elevano
la mente
il cuore.
Da
ed accendono
e
della dignita
tutto il libro traspira 1'alto concetto, che ha 1'autore
ministero
del
V.
-
ostendet
1
in
8
sopra,
lndex
liturgicarum
Vita
quesfopera
Ighina,
p. xxxvi.
op.
fu
duo.
libri
il sentimento
e
Quibus
Auctore
della
sua
nascita,
composta,
cit., p. 20-21.
ved.
-
p. 84.
sopra,
Per
-
p.
altre
quid contineatur,
Bona, S. R. E.
Ioanne
cit.,p. 97-98; cfr. G. Gavotto,
dalla
centenario
divina,
».
post Praefationem.
Bertolotti,
terzo
cui
Rerum
vittima
la
2
profonda umilta
sua
nel
d'immolare
in Mondovi
Per
cio
xli,
nota
notizie
che
al card.
riguarda
il
Bona
ternpo
1.
su
quest'opu?colo,
ved.
CENNI
L.
Uscirono
mentum,
Torino
Presbytero
observationibus,
J.
ap.
anni
recogniti, aucti
ticana
tre
Sala
una
E.
tit. S. Bernardi
editione
denuo
accessionibus
Latinae
ex
Thermas
Roberti
D.
Patritio
historico,
critico,
dogma-
locupletati ac
Abbatis
Congr. S. Bernardi
ad
recogniti,aucti, notis,
fere commentario
labore
et
R.
di
e
liturgicarum tibri
Cisterciensis,Pedemontano,
novissima
perpetuo
ac
studio
rinorum,
fusiori disquisi-
volumi, pubblico 1'abbate Roberto
"
Bona,
hac
Bibliotheca
1674.
Testa-
Sala
in
tres
*?
tomos
Taurinensis, eiusdem
...
et
Friessen,
et
1747-1753, col titolo: Rerum
tico itlustrati,novisque
Ord.,
W.
1'aggiunta del
ristampa, ricca di note
Cardinali, Ordinis
Regalis,
distributi
libri
1676; ed
Joanne
auctore
Montis
nel
critiche,in
negli
LVII
fermentato locupletati,con
Parigi
a
osservazioni
duo,
et
azymo
OPERE.
Agrippinae,
due
poi questi
di
de
tione
a
Coloniae
Billaine, 1672;
SUE
CisterPresbytero Cardinali, Ordinis
Angeli Tinassii, 1671; Parisiis, ap.
typis Nicolai
Romae,
ciensis.
Thermas
ad
Bernardi
tit. S.
SULLE
Tit.,Sac. Facultatum
linguae professoris.Tom.
typ.regia, 1747; tom. II, ibid.,1749;
et in
I, Augustae
tom.
Va-
Tau-
1753.
III, ibid.,
1'atto piu solenne
Liturgia dissero i Greci la s. Messa, come
e
pubblico del culto cristiano. Quindi il Bona, sotto il titolo indiII vocabolo
tratta soltanto.
cato, di essa
Liturgia si estese
poi a
comprendere tutti i riti della Ghiesa; e bene sta, perche tutti si
rivolgono alla SS. Eucaristia, sacrifizio e sacramento, centro della
gloriosa. A dare un
religione,formandole, a dir cosi, un'aureola
di quesfopera
abbastanza
concetto
preciso, poiche un'analisi
indice
minuta
riuscirebbe
ad
solo
un
occorre
lungo e scarno,
libri: nel primo s'espongono le noin due
che e divisa
osservare
zioni generali riguardanti 1'augusto sacrifizio,cioe
il nome,
1'isti«
-
-
tuzione, i riti delle Ghiese
orientale
edr
occidentale, ecc.
il sacerdote
parti del medesimo, accompagnando
le cerimonie, le preghiere,dal momento
vesti.
deposizione delle sacre
le
«
che
II commento
senza
essere
stioni
di
tuttavia
rilievo,che
pale. Nel
i cristiani
1
II
si
primo
primitivi a
quattro classi
combe
(cap. XIX);
sotto
cosi
libro
delle
nione
fa 1'autore
ambedue
primo
difatti 1'opera
volume
del
Bona
non
esce
stretto, che
attengono
in
della
non
in tutti
preparazione
dai confini
si
qualche
nel secondo
:
della
allarghi altresi
modo
le calunnie
al tema
gliatti,
fino alla
storia,
a
que-
princi-
dei
pagani contro
Messa
(cap. IV); parla
cagione della santa
dei penitenti(cap.XVII) ; dei templi,delle catadei dittici (cap. XII); della comunel secondo
le specie (cap.XVIII) e dei fanciulli (cap.XIX).
p.
ha
es.
novera
quatuor;
termina
col
ma
il secondo
terzo
volume.
ed
il terzo
hanno
tres;
e
CARDINALE
IL
LVIII
in
era
uso
II dottissimo
il pane
anni,
ottocento
lon
cio
alFopposto
validi
menti
a
essersi
di
di
via
sedare
il
si bene
e
studii
di
Di
solidius
Nihil
VI.
De
-
Cisterciensis.
Ordinis
nassii, 1672
del
1671,
1742.
Lazzaronum,
compendii ad
citati nel
scula
a
Parigi, ap.
«
il
In
padre
di
non
questo
monianza
Suo
s.
scopo
dogma,
ed
uomini
confermarono.
elegantius, nihil
et
nel
dice
che
asserire
1674,
ivi
ed
loan.
in
e
stesso
J. de
ap.
Bru-
Mariam
la
con
Via
gli Opupubblicata
tra
fu
francese
Ti-
un'edizione
stampato
pure
1673
1676;
e
ancora
Venetiis, ap.
fu
Angeli
nel
Nully
1701.
professa di seguire principalmente
il Bona
Bernardo,
citano
traduzione
Billaine,
Nicolai
Billaine, 1673
;
libro
nel
Presbytero Cardinali,
sumptibus
il Fabroni
Ioanne
Authore
unus.
cosa
maestro
suo
che
fosse
non
sovrano,
protesta
e
avvalorata
dall'au-
degli altri ss. Padri che lo precedettero,dalla testiScrittura,e da esperienza certa.
irrefragabiledella sacra
di scriver a gloriadi Dio, e ad istruzione dei direttori
e
di lui
torita
ed
Una
-
trattato
osato
aver
typis
Parigi
a
1847.
Lud.
suo,
liber
Thermas
ad
Questo
Deum
nihil
eminentius,
Bernardi
Romae,
-
il
diritto il giudiziodi Giov.
buon
credo, erroneamente)
ma,
tesi
sua
a
appena
le discussioni
avviso;
mutar
La
nome.
valse
di fatto. Per
la
spirituum
(ilMazzuchelli
xellis,1674
chiaro
riguardava
non
1674; Parisiis, ap. Lud.
e
di
le due
*
».
tit. S.
E.
argo-
potuto conciliare
essa
ripetersia
discretione
S. R.
Bona,
adduceva
contese, cui
storiche
illo genere
vidi
al
questione
egli pero a
cose
puo
in
hactenus
che
Mabil-
P.
promiscuamente l'uno e
secolo IX. Gosi
egli proce-
sveglid vive
ebbe
quesfopera
il Bona
altri scrittori
da
era
nelle
autorita
Voisin:
De
non
posteriorinon
molta
«
rito, e
dotto
men
avrebbe
dichiarazione, che
sua
una
cioe
che
mezzo,
al contrario
sentenza
non
adoperato
Fozio,
opinioni,caldeggiate anche
sua
MONDOVI.
delFazimo:
affermava
provare
una
per
il
fermentato;
allo scisma
fino
1'altro,
deva
DA
piu famosa, gia per 1'innanzi agitata,e quella
XXIII
al pane
che
al capo
del primo libro, intorno
pel santo sacrifizio nei primi secoli della Ghiesa latina.
P. Sirmond
sostenuto
essere
aveva
stato, per piu di
discute
che
BONA
controversia
La
«
GIOVANNI
e
anime.
delle
o
ispirazione,
impulso, istinto,movimento, da cui ciascuno si sente spinto a fare
fare qualche cosa.
non
spirito
Questo, che e dentro noi, chiama
o
il dialo spiritodivino
altri sono
al di fuori, cioe
due
e
umano;
«
1
Sotto
il
nome
Ighina, op. cit, pag.
notizie, ved.
sopra,
spiritoegli intende
di
24-25; cfr. Gavotto,
p. xlviii,
nota
2.
loc.
1'interna
cit., pag. 85-86.
-
Per
altre
CARDINALE
IL
LX
VIII.
Praxis
-
descripta
Joannem
livres
Bona
primitivae
Joannem
et
elencata
de
imprimes
la
nel
quesfopera
432;
IX.
et documenta
Principia
risiis,1674; Venetiis,ap.
tollat
et
Debbo
lo. lacob.
Torino
a
quindi
crucem
Nicolai
sumptibus
16. Romae,
Matth.
me.
ed
Si
vitae christianae.
venire, abneget semetipsum,
me
Roma
ma
-
Catalogue general des
di Parigi,tom.
XV,
Nationale
Bibliotheque
fatta a
ogni ricerca da me
rintracciare quesfopera riusci infruttuosa.
tarmi di registrarneil solo titolo.
col.
compendiose
Gropperum,... in
poenitentium. Gandavi, typis F. d'Ercle,1673.
ac
soltanto
Trovo
MONDOVI.
...
confessariorum
usum
DA
BONA
poenitentialis Ecclesiae
DD.
per
GIOVANNI
et
sequatur
Angeli Tinassii, 1674;
Hertz, 1675; Parisiis, ap
laine, 1675; Coloniae, 1675; Monachii,
vult post
quis
suam,
per
acconten-
Veronae,
1676;
Lud.
PaBil-
lacobum
per
Fri(tragli Opuscula citati);
burgi Brisgoviae, B. Herder, 1911 (tra gli Opuscula ascetica selecta
in lingua volgare.
varie
traduzioni
cit.). Di quesfopera abbiamo
La
e
a
Baba,
prima fu fatta daGabriello
stampata in Roma
Vallarsi, 1729; Parisiis, Mellier, 1847
-
nel
ftlgnazio de' Lazzari
canonico
Pallavicini,
spese
tonio
Gaetano
per
di
Torino
nel
1828
la
1677;
e
Lateranense,
la terza,
Albizzini,1753;
Somis
conte
1676
Chiavrie,
e
fu
essa
di
e
seconda
dal
impressa
di tutte
P. An-
in Firenze
la
migliore, e del
la prima volta
a
stampata
volte;
altre traduzioni
poi ristampata
son
quelle del prof. Mansi
(Milano, Messaggi, 1892) e del P. M. M. B.
(col titolo La vita cristiana, letture spirituali,Roma, Desclee, s. a.).
Gousin
dal
In francese
fu tradotta
e
pubblicata a Paris, 1675;
1676; 1690; 1693, ecc; dalFabbate
Goujet e stampata a Paris, chez
Mariette,
J.-H.-R.
1718
e
e
Toulouse,
a
Prompsault,
Occasione
«
altre
di
Vieusseuz
impressa
e
libro
questo
flls,1827
et
pere
Paris, A. Jeanthon, 1838.
a
che
gravi pensieri:uno
prevaricatole tante volte
furono
due
riguardava gli anni passati,in cui aveva
la legge di Dio, come
ci dice 1'autore; 1'altro
ed
1'incertezza
era
dell'eterna
salute.
; dalfabbate
che
la
Per
mirava
qual
cosa
al
futuro,
delibero
di
ogni efficacia primamente a se stesso, indi agli altri
ad alcuni certi
da somigliante miseria, riducendo
che stretti sono
e
piu necessarii principiidella vita cristiana,che brevi siano e consoccorrere
cisi,e
lezioni
Vla
e
con
molto
di
s.
corretta
Benedettino
in
la IVa
Gertrude,
da
lui
nel
cod.
Capuana
nel
cod.
Vat.
Vat.
e
(cod. Vat.
si hanno
melitano
racchiudano,
poco
nel
cod.
7404,
7488,
la Va
son
7404,
car.
Vat.
car.
car.
7482,
133-158
250-255.
tutto
cio
che
diffusamente
rifatte
completamente
139-140v); le correzioni
car.
e
104-126, quelle del
quelle
del
Proprium
dal
del
Bona
det-
e
la
Breviario
Breviario
della
CarChiesa
CENNI
si
tato
Padri
della
di vita
Chiesa,
beata;
«
ed
lettare
a
Padre
cammino
cristianamente.
"
colui,che
per
a
di-
ricevuto
ha
del
X.
ribus
*
».
„
Cursus
-
vitae
spiritualis
methodo
faciliac perspicua
Fu
5).
nota
-
Sancti
gregationis
Concionatore.
et
ristampato
duzione
italiana
dalla
II Cursus
ascetica.
il metodo
comprende
quella
Cursus,
parti:
tre
nella
comincia
a
la
descrivere
prima
di
pessimo
a
teologia
Cursus
egli
invece
Manuductio
della
dipendenza
portarne
del
ha
le prove;
se
Esso
Cursus.
purgativa,nella
via e
delFunitiva
: la prima
dei
la terza
dei
proficienti,
della via
col
peccato
A
bene.
stato
del
dai
peccati
peccativeniali
Fanima
purgar
per
nel
volte
nel Manu-
tratto
nel
cenno
si tratta
terza
costanza
il
trattato
la
a
breve
un
illuminativa, nella
raffermarne
che
m'indugio
la tra-
1683, con
due
fu
1905.
e
chiara
E
1674;
e
nella
scientifico,
la seconda
propria degli incipienti,
perfetti.
Nella
prima s' indicano i mezzi
gravi, dalle prave abitudini formate
per
Mancini,
il Bona
che
Con-
(!),Theo-
Monaco
nel
classico
un
usque
Morotio,
Groce,
1891
differenza
daro
altrove; qui
della
e
stessa
io
ne
S.
nel
d'arte.
opera
M.
Zappata
da
strettamente
dal
lo faro
Battista
questa
con
un'insigne
Manuductio
seconda
e
Iosbph
typis Philippi
spiritualis
materia
coelum,
fatto
mai,
Cisterciensis
Ottavio
P.
conversionis
Ordinis
tipografiaPustet
vitae
La
ad
seguito
del
initio
Garolo
Gio.
per
ab
xxxix,
pag.
spiritualis faciliac
vitae
B. P. D.
Bomae,
Torino
a
Ratisbona
ductio
Bernardi
et aliis aucto-
(ved.sopra,
concinnatus
hominem
perducens
Patribus
sanctis
ex
titolo: Cursus
col
sanctitatis,auctore
apicem
logo
pubblicato
methodo
perspicua
e
ogni consiglio
piuttostoad insegnare che
fatta
e
della
che
ha
dei
opere
necessaria
Perocche
siasi vivere
che
mira
nelle
del tutto, ed
somma
essendo
la
scrittori.
sapere
quesfopera
LXI
sentirsi in cuore
inclinazione
una
grazia
vuole
al tutto
cose
un
religione,e
precettante efficace,
ottime
il nostro
tende
diagli
regole per giungere cola, ove
alle
ad
questa,
e
OPERE.
Scrittura,e poi
pii
la
dipende
commuovere,
celeste
dal
in
e
SUE
santa
di altri
cui
ella
L'autore
nella
prima
sola, da
cosa
una
in
legge
SULLE
e
dai
tale
scopo
peccatore
1'autore
prima
della
conversione, parla delFordine, del modo, e dei segni della converai frutti della vera
sione, accenna
penitenza,tratta dell'ordine,con
cui procedono
gli incipientinella purgazione delFanima, del pecveniale,
cato
1
pag.
de'
Iuhina, op.
xlviii,
nota
suoi
danni
cit., p. 16-17.
4.
e
-
Per
rimedii
altre
e
notizie
certi
di
su
peccati occulti,
quesfopera,
ved.
sopra,
GIOVANNI
CARDINALE
IL
LXII
BONA
DA
MONDOVI.
spirituale,cui si deve aprire
lo stato interiore
delFanima, e da i segni per discernere il buono
Gettate cosi le basi del tirocinio spirituale,
dal cattivo direttore.
sia la vita dello spirito,
quali i suoi indizi,quali
investiga che cosa
gli impedimenti, quali gli aiuti per arrivare ad essa; ragiona quindi
della vita attiva, della contemplativa e della mista, della perfezione
la vita spidella vita spiritualee dei suoi frutti; dimostra
come
sia punto difficile,
e
rituale non
sciogliealcune obbiezioni in prodi
necessita
deila
direttore
un
avere
servire Dio, dopo aver
a
purgato Fanima
posito. Ghi incomincia
di estirpare le radici del
dai peccati mortali, deve
aver
cura
gran
col peccato: ora
abitudini formate
perche egli
peccato e le prave
fare
1'autore
cio che deve
conosca
per raggiungere questo scopo,
dei loro gradi, enumera
le ragioni, per cui
tratta dei vizi capitali,
detestare,
si debbono
ai rimedii
accenna
ciascun
contro
(cap. IT-X); dopo cio
in chiaro certe spirituali
e piu sottili imperfezioni in materia
mette
ed assorgere
di ciascun
vizio, per poterle eliminare
piu facilmente
alFacquisto delle virtu (cap. XI); in seguito passa a trattare della
mortificazione, delFuso di essa, della mortificazione dei sensi e degli
dei sensi interni,delFamor
atti esteriori,della mortificazione
proprio
segni, ai quali
ai
delle
e
colui
e
nuovo
mirare
dunque
via
dalla
che
illuminativa.
per
ed
retta
sua
si chiama
chi purgato
fezione
e
Dio
dai
adorno
proficiente deve
mezzi
gli son
suggeriti
parte 1'autore,dopo aver
sulla necessita
di
attendere
alla
e
dimostrata
colui
trattare
a
cui nulla
peccati,mondato
di tutte
la necessita
dai
le virtu
sta
della
delle
virtu
solitudine
in genere
E
che puo mancare
vizi,libero da ogni imper-
manca.
congiunto
strettamente
col
lui per 1'eternita? Questo e
gia uno
spiritosolo con
1'apicedella perfezione cristiana, a cui tendiamo; questo e il fine
della vita spirituale
ultimo
(Par. III,cap. I):ed i mezzi per raggiunconsiste
indicati dalla via unitiva. Questa e duplice; una
gerlo sono
ossia
nella
principalmente nell'intelletto,
contemplazione ; 1'altra
suo
nelTamore.
delle
ed
i
questa seconda
perfezione,passa
specie (Par. II, cap. I-X).
in
Uomo
nuovo.
le virtu. II
virtu:
alla
Perfetto
a
la
1'uomo
del
le azioni
essere
indagato quaii debbano
intenzione, quali i segni,a cui egliconosce
sua
intenzione,
arrivare
delle
considerazioni
perfezione ed avere
proficiente,quale
la
In
vestire
di tutte
adorno
e
dell'inteJletto,della
(cap. XII-XVIT).
alFacquisto
aicune
premesse
ossia
vecchio, si deve
1'uomo
Svestito
delFanima,
.
volonta
della
e
vinti
conosce
razionali
potenze
memoria
si
d'averli
ed
vizio
e
Ambedue
queste vie ricercano
virtu, e 1'abnegazione di
se
e
la
di tutte
perfetta carita, l'uso
le
cose:
ambedue
mi-
SULLE
CENNI
alfintima
rano
SUE
dell'anima
unione
OPERE.
LXIII
Dio.
con
si differenziano
Ma
per
varii
rispetti:la prima e piuttosto speculativa che pratica; la seconda
e
pratica. Quella richiede tanti requisiti,
maggiormente
ed a pochi; questa invece
raramente
si pu6
eppercio e concessa
aver
ed
proprio
alfamor
totalmente,
di
il
esposta alle illusioni diaboliche,
si abbandona
superbia; in questa 1'uomo
alla
alle
e
alFinfuori
altro
cuore
Dio,
a
se
Quella
ricerca
ne
dilata
questa
parte
tutti.
da
sempre
infinite.
cose
Dio.
Per
Quella
in
tutto
stretta;
e
1'uomo
quella
si trasferisce
questa
per
di
da
una
Dio; eppercio
tratta
piu perfetta e maggiormente necessaria. Di entrambe
prima esposte alcune cose che
magistralmente il Bona, dopo aver
lo stato
della
il
con
perfezione,e termina
riguardano in genere
deh"anima
Dio
con
capitolo delfunione
(Par. III, cap. I-IV).
essa
e
XI.
Testamentum,
-
Catharina,
S.
Card.
Bona
edit. Florentiae,
lucem
Bianchini
tista
da
Monti,
Claude
nel
Paris,
«
ebbe
10
E.-F.
Dal
nel
nel
Ottobre
«
poi
1646,
a
ediz.
biasimar
Milano;
Giuseppe
Gio.
sac.
Bat-
pubblicato da
a
Parigi
comparve
fu
A. Pralard,
Paris,
1683
1690,
e
Leduc,
dalTabbate
che
testamento,
Giovanni
da
s.
romana
non
e
in
data
Caterina, di
d'Asti
cognome
Chiesa.
1'inconsideratezza
delfora,
Magliabechi
Antonio
fiorentino
santa
sac.
in
altri.
da
Fra
incerti
3a
Cinelli
dal
ed
il
francese
Mariette, 1708;
e
della
dal
morire,
passaggio. Tremando
aver
a
questo
firmato:
cardinale
Comincia
di
il
ed
1733,
in
1746:
bibliotecario
il MS.
nel
e
(la
1738
1676
pubblicarono
Sainte-Marthe
Savoye,
volgare
nel
il Barberi
1731
Bolognese,
celebre
1'editore
Bona,
di
de
Prato
in
tradotto
italiano
Lombert
1679),da Pierre
N. Guyot
a
Paris, Jean
da
a
in
primum
nunc
signo navis, 1675; Lugduni,
1676; Parisiis, Mellier, 1847
Monachii,
-
traduzioni
Ci-
Ordinis
Jo. Cinelius
nuncupati,
(tra gli Opuscula
cit.). Fu
e
pubblicato in Bologna per
altre
S. Bernardi
a
typogr. sub
ex
Anissonios, 1676;
apud
fr. Ioannis
mortem
ad
Congr. Reformatae
monachi
demum
sterciensis,
in
sive praeparatio
di
tanti,che,
pensiero del
si danno
certi
gran
la
gli giunga inaspettato,
egli
fede, e ne scrive la piu ampia professione. Si dichiara pronto a
subire
la morte
in qualunque tempo, luogo e maniera; si raccomanda
Gesu
a
SS., alTAngelo custode, a molti
Cristo, a Maria
Santi di cui va
i nomi; ed ai confratelli che con
recitando
religiosa
coi
estinto
confortino
assistenza
1'aiutino
suffragi.
moribondo, e lo
«
Povero
monaco
ravviva
che
e
nudo,
superiori,dai quali non
limosima, per avvolgerne
altro
non
ha
che
che
domanda
il cadavere
pochi libri,e
nel
comune
una
lacera
li lascia
veste
sepolcro. I
ai
in
suoi
CARDINALE
IL
LXIV
scritti sieno
alla
editori
e
Un
«
zione
e
tale
stampati, se
della
censura
BONA
GIOVANNI
santa
il loro
e
DA
avviso,
Chiesa;
romana
MONDOVI.
sottomessi
ma
prima
elogio dagli
abbiano
ne
amici.
dagli
domina
i sentimenti
di umilta, di
patetico sublime
fiducia, ond'e improntata questa scrittura ». *
XII.
Horologium
-
fructu
obeundi
diebus
occurrunt.
christianas
A
matae
S. Bernardi
nardi
ad
S.
R.
modum
rite, et
cum
exercitationes,quae
singulis, certisque
Johanne
Bona, Congregationis Refor-
Domno
Cisterciensis Abbate
Ordinis
Thermas
indicans
asceticum,
divo-
E.
(posteatitul.
Cardinali),concinnatum.
Opus posthu-
Parisiis, apud Ludoprimum
prodit
vicum
Billaine, 1676; ibid.,1679; Antuerpiae, 1679; Coloniae, 1681;
in
(tra gli Opuscula citati). Fu tradotto
Parisiis, Mellier, 1847
quod
mum,
in
S. Ber-
nunc
lucem.
-
dal
lingua volgare
1731
nel
Firenze
ed
a
Gio.
D.
predetto
Venezia
nei
Monti
Batt.
stampato
e
a
1733.
spiritualedella giornata
Quesfopuscolo e un orario a norma
cosi comincia
la tua prima
della notte.
e
Appena sarai desto
il cielo
1'estrema, sia Gesu e Maria... Guarda
parola, che sara
pure
con
gli spiriticelesti il trisagio:Santo, santo,
aperto, e intuona
il fuoco
santo... Balza
tosto da letto,come
se
gli si fosse appicin ora
il modo
E va
d'ora
cato...
piu perfetto
poscia indicando
le
secondo
le
di compiere i doveri
azioni
diverse
e
conregolare
tingenze.
descritte
Vi ha copia di preghiere e di aspirazioni,
e vi sono
la
brevita le pratiche migliori del meditare, esaminar
succosa
con
«
"
-
-
„.
«
coscienza
sentir
e
la presenza
spirituale,cui egliimparo
sonno
piu tardi doveva
gazione dei Riti, per
esaminar
che
il
dar
di Dio.
Fra
dalle
opere
voto,
«
libro
Questo
e
fatto
per
Gongre-
al
novero
speciatmente negli ecclecui vive il giusto,secondo
1'apostolo
mantenere,
siastici,
quella vita di fede, di
s. Paolo
(ad Galat. III, 11) ». 2
UAdmonitio
XIII.
alFopuscolo
-
Bernardo,
s.
pubblicata
di
ascritto
Sales,
Santi.
dei
a
fosse
onde
di
S.
della
il
notato
di Francesco
consultore
come
suo
abbiam
queste
la
prima
Bernardo,
s.
1
Ighina,
2
Ighina, op.
Gfr. Migne,
3
dal
trasmessa
op.
apparsa
a
Parigi
nel
1690.
e
da
edizione
seconda
sua
cantus, attribuito
ratione
al Mabillon
Bona
nella
volta
De
questo
dotto
delle
opere
3
cit., p. 21-22.
cit., p. 21.
-
Per
Patr., Lat., 182,
altre
notizie, ved.
col. 1119-1120.
sopra,
p. xxxiv,
nota
2.
CENNI
In
al
invia
Bona
di
Ma
nardo.
che
si discorre
essa
di provare
De
-
Bonae
ad
praeparatione
Ord.
che
esso
Mabillon,
di
di
e
il
s.
il
Ber-
quale ritenne
queli'autore.
Ioannis
Opusculum
mortem.
che
trattatello
*
il
fu
non
parere
Lxv
di questo
1'epistolaproetniale fosse
soltauto
XIV.
del ritrovamento
Mabillon, cercando
questo
OPERE.
SUB
SULLE
Gar-
Cisterc.
Congr. Reformat. S. Bemardi
nuncpriprodit. Praeneste, typis Barberinis,per Jo. Dom.
mum
Masci, 1731;
Fu
dal predetto
tradotto
Parisiis, 1847, tra gli Opuscula citati.
dinalis
-
Battista
D. Gio.
stampato
e
Bologna
a
in italiano ed
in
1747.
nel
latino
Monti
Un
tripliceapparecchio alla morte distingueil Bona: lontano,
ragiona. Descrive poi le tentapropinquo, prossimo, e di ciascuno
zioni molteplici che
sogliono assalire i morienti; suggerisce i mezzi
di testamento, molte
di combatterle; soggiunge due
formole
predi
che
chiude
alla
divoti
un'anima
affetti
con
ghiere,e
patria.
sospira
il
Anche
Testamento, e postumo, e fu
quesfopuscolo, come
Barberini, vescovo
pubblicato solo nel 1731 dal card. Francesco
il
cui
MS.
da
donato
stato
era
monsignor Pietro Jacquet,
d'Ostia,a
«
«
cameriere
XV.
Epistolae
-
2
pontificio».
secreto
in
latino
in
ed
due
que
eruditorum
cum
nonnullis
sui
titolo: Joannis
notis
illustravit
et
Congr.
S. Bernardi
cibus
D.
Robertus
Abbas
ad
virorum
Sala
Tit.,Sac.
locupletatus.Augustae Taurinorum
regia; la seconda
dinalis, Epistolae
nondum
Taurinensis
Facultatum,
linguae Professor.Tomus
Latinae
col
una
titolo: Joannis
cum
typis evulgatae.
eumdem
alle
R.
E.
Cisteraliae-
scriptae,
una
digessit,ordinavit,brevibuscollegit,
ipsius Analectis
que
Bibliotheca
temporis
col
hanno
ne
Bona, S.
tit. S. Bernardi
ad
Thermas
Presbyteri Cardinalis, Ordinis
ciensis,Pedemontani, Patritii Montis-Regalis,Epistolae selectae
stampe
raccolte, la prima
volgare. Se
aliis
Accedit
unicus
ejusdem
et in
item
suis
Ord.,
Vaticana
indi-
ex
typographia
MDCCLV,
S.
E.
R.
Bona,
Presbyteri Car-
erudiiorum
eius
vitae
virorum
Elogium,
ad
ac
eumdem,
omnium
ex
typographia Jacobi Justi ad CoMDCCLIX,
lumnam
Questa collezione,come
Pallii, Superiorum permissu.
nella Praefatio ad
lectorem
si avverte
(p.V), e dovuta alle cure di
della Basilica di S. Pietro
Mons. Benedetto
Passionei, canonico
in Vaticano. Altre lettere,
in numero
ma
pubbliesiguo,si trovano
3
in giornali.
la su
cate qua
e
foglivolanti,in libri ed anche
index.
operum
Lucae
-
1
2
5
Cfr. Migne, ibid.,col. 1117-1120.
Ighina, op. cit., p. 22.
Cfr., tra gli altri, Mazzuchelli,
op.
cit., p. 1521.
LXVI
CARDINALE
IL
XVI.
Sala
Anatecta
-
GIOVANNI
BONA
appendice alla raccoita
(ed. cit.,p. 307 e segg.).Eccone
Ganonizatione
eiusdem
B.
contextu
7
(p. 312)
Salesii
Sacra
moralibus
Francisco
Alexandro
relatum
Papa
Romae
Beatos
inter
6
suo
eiusdem
(ibid.)Votum,
sit Veronicae
approbandum
et
Cano-
pro
Cappello in
73;
1665, pag.
(ibid.)
gradu heroico
Beatificatione,et Ganonizatione
in
Congregationi exhibitum
Sacrae
4
;
VII
Dominico
a
concedendum,
an
in
Salesio
Congregatione approbandus
(p. 313) Votum,
S. Hierothei
Salesii
Bona
(p. 307) Votum
Vitae
Compendium
(ibid.)
Martyre Arbuesio
pro
sub
del
J
titoli:
2
virtutibus
Votum
impresso
Rituum
i varii
Sancto
omnium
actorum
S. Francisci
a
de
Roberto
Epistotae selectae
Limanae;
nunc
S. Francisci
nizatione
delle
(p.310) Votum
tunc,
5
recolendo;
an
s
probat constare
Venerabiti
pro
S. Rosae
Rosae;
Votum, quo
MONDOVI.
liturgico-sacra.Li pubblico il P.
in
pro
DA
cultus;
sit
Officium
Segoviensi Episcopo;
a
8
correcti
(p. 314) Approbatio antiqui Psalterii Romani
nuper
9
(p. 316) Responsio
delFHolste);
guarda 1'edizione
(ri-
facta N.
N.
Episcopo Prismiliensi, interroganti: quid sibi velit itla clausula
juramento
Episcoporum
observabo
Patrum
rum
utrum
Missa, in
dicenda
nes,
»
10
;
sit sotemnis,
dubium:
Episcopus,
licet sine
Responsio
ad
auctoritate
Patriarchae, vel Metropotitani facta
12
utrum
(p. 321) Responsio
sit
dubium:
Responsio facta Archi-Episcopo Corinthi
Fide
a
secretis,petenti: utrum
Prophetae
Godice
in
nuper
15
legendi Historias;
Magistro
Georgio de
perpensarum
pro
(p. 325) Censura
Aliquot praecipuorum
compilatae.
raccolte
sia
e
Son
autori
18
Apocryphis;
ed
che
di essi
adversus
(p. 361) Notae
in
Joannis
dversionib
Anima
Bona
(p. 323)
su
Praxis
(p. 324)
Prophetiarum
a
Fr.
collectarum, et
16
Judaeos;
(p. 326)
Censurae
breviter
scrittori ecclesiastici,
delle loro
opere,
17
(p.360) De
Libris
Euchologium;
Monachorum
19
(p. 365) Ex
S. Grucis
Eminentissimi
judicio creduntur
majores
edizione
scritto ;
Gisterciensium
MSS.
antiquis Godicibus
Jerusalem
hactenus
de Urbe, Opera, quae
dinalis
ab
ritus
13
quatuor
u
Authorum
qualche
hanno
Orientali;
Graeci
Praedicatorum,
osservazioni
analizzando
(p. 318)
Episcopi sine
Ecclesia
essent
116
Ecclesiasticorum
notizie
fatte, sia
leggendo
Ghristi
adventu
Ordi-
Gongregationi de Propaganda
adinventi;
Senis, Ordinis
u
consecratus;
typis edendi
Graeco
in
Episcopus
an
quaesitum:
conferuntur
consecratio
Episcopo consecratus, sit valide
tantum
uno
ad
ad
celebretur;
cantu
vatida
vet
Sancto-
Regutas
«
(p. 317) Responsio
consecratur
qua
iis verbis:
sotita
apponi
in
in
S. R. E. Gar-
inedita, nonnullis
additis
us
.
XVII.
choresim
-
Phoenix
et exercitia
rediviva, annua
spirituatia
per
spiritus renovatio
modum
meditationis
per
ana-
indicans
LXVIII
fons
decori
principio 0
col
solitudo
undici
prof. Amedeo
del
titolo Un
poesie, con
sue
nuove
italiana
di
mazzetto
piu volte citato
nascita,
sua
Nazionale
Biblioteca
della
della
apografo
Mondovl
in
G. B.
e
il
XIX.
pubblica
per
in
dum
I.
inedite.
indicans
hac
brevissima
D. Ioanne
Bona
gregationis
-
vita
e
centenario
corrette
me
da
codice
un
il sullodato
Santuario
metrica
la traduzione
Giovarmi
Scavia
nel
volu-
Giovanni
Flaminio,
Giovanni
prof. can.
o
Scavia,
le
*
diei
humanas
occurrunt.
Opus
sibi
beatam
christianae
horas
et
exercitationes,quae
necessarium
acquirere
his
apud
mo-
quo-
qui cupiunt
aeternitatem.
S. Mariae
regali,Abbate
S. Bernardi
con
dalla
sugliautografi
fronte
a
tutte
Horologium
Monte
dal
neLTopuscolo
terzo
italiana
obeundi
perfecte
tidie,certisque diebus
in
Bona
questo volume.
*
Opere
;
quasi
poesie gia precetradusse
e pubblico col
degli inni,
nel periodico succitato.
E
deliciarum, ecc.
Fopera che si
caelestium
prima volta
la
Bona
Marc'Antonio
tutte
prof. Michelotti
Hortus
-
da
e
Santeuil, volgarizzati dal
il
card.
nel
prof.can.
di
latini
Torino, tip.Salesiana, 1886; e
edite, ad eccezione
latino
Deum
Phoenix
al
poesie inedite, tratte
dentemente
testo
Bona
Psalmodia,
Divina
intitolato: Carmi
Bona
del
traduzione
lingua italiana,pubblico
metto
attribuiti
del
riprese,nel periodicoUEco
1910
e seguenti.
Vicoforte,nelfanno
tratti dalla
ad
nella
occorre
varie
presso
Garmi
inedite
di Torino
con.la
compendii
di
altre
Nazionale
prof.Michelotti,a
di
Via
mentibus
card.
al
59-76; ed
Vaticani, nubblicd
nella
Torino, segnato E. VIII,4, 29;
fedele ed elegante traduzione
una
Michelotti,
pubblicai io stesso col
poesie
Mondovi
p.
MONDOVI.
tutti editi,sono
rediviva; varii inni, pure
cod.
DA
BONA
inserito
trovasi
luminis
carme
un
GIOVANNI
CARDINALE
IL
Auctore
Vicum
Gon-
Gisterciensis.
Ordinis
autografa nel cod. Vat. lat. 7321 A;
Quesfopera ci e conservata
di pavolume
il quale e un
273X204,
cartaceo, di mm.
grosso
quelle ch'io indico con 6a,6b, 2l9a, 219b :
gine XX-650, comprese
le prime dieci carte, originariamente non
distinte
numerate, furono
in seguito a matita con
lettere da a a k. Rispetto al tempo, in cui fu
scritta
questa redazione,
scrissi
a
altra
quali
notizia.
va
sezione
his
pag.
quae
XXXIV,
nota
alle
2.
L'opera comprende
innanzi
si
ed
divide
un
carme,
in
fieridebent
varii
initio
che
vicende
Qui
sara
dodici
fu
in
di essa,
si vegga
quanto
dare
qualche
opportuno
delle
sezioni, a ciascuna
seguito cancellato
; ciascuna
paragrafi.La sezione I* s' intitola De
diei (p. 2); la II* De quotidianis actio-
SULLE
CENNI
nibus
De
vocali
LXIX
De
nostri
diebus
certis
De
oratione
De
(p. 188);laVlP
De
cultu
Sanctissimae
Ghristi
Jesu
et Sanctorum
Virginis, Angelorum
annum
celebratione
(p. 256); la VIII*
et Salvatoris
Trinitatis
Missae
et communione
confessione
fine diei (p. 98); la IV*
publica (p. 120); la Va
et
privata
(p. 157); la VIa
mentali
per
OPERE.
occupationibus (p. 35); la III* De
et
oratione
B.
SUE
occurrunt
(p.290) ; la IXa De cultu
(p. 364); la Xa De his quae
(p.464); la XIa De praeparatione
et Appendix
diversarum
exer(p. 492); la XIIa Miscella
citationum
danno
(p. 557). Mancano, purtroppo, molte pagine con
del testo, ossia le pagine 39-58, 287-288, 321-322, 393-398, 569-572,
ad
mortem
587-594;
queste furono
mio
avviso,per la redazione delin nota).Occorrono
YHorologium asceticum
(cfr.sopra, p.XXXV
qua
cancellature
di intieri paragrafi,di mano
anche
e la correzioni
e
dello stesso
autore.
Dopo la pagina 286 fu inserito un fogliodoppio,
e
scritto
di
manca
nell' Horologium
Le
stianae.
termina
e
a
614;
a
del
mano
(ad
del
compagno
Bona,
pp. 627-637
638-646
tutelaremy, che
gubernator animae, che
Ghevalier;
logicum dello
scritto molto
il volume
che
dopo
bianche.
son
di
di
II.
Brevis
-
Trovasi
lat.
gia
modum
codici
rite et
so
se
di
cartaceo
altre due
Rerum
alcuna
sul
I,ed in
cosi
Bona,
attribuzione;essa
del
volume,
attualmente, stanno
un
nel codice
e
ove,
di varie
Biblioteca
s'arresta
al Salmo
Torinese.
Nel
che
S.
carte
e
segnatura
parole:
\ Disquis.
dimensioni,
nelfindice,
adesposta, ma
Pietro Deschampsneufs,
a
Givica
36
codice
attribuita al Bona
alla
a
premesso
I. Ghi
pero
dorso
gli
Ottob.
di Torino.
incluso;
Vat.
7321
non
B,
87-114, inserita
un
fra
(car.1-86) ed
testo
non
i
reca
dal titolo
apposto
codice, qual'e
del
Gard.
Bona
Liturg.: nel cod.
occorre
ma
occurrunt.
B, nel cod.
YHorologium asceticum
(car.115 e segg.);nel
oltre
hymno-
cuiusque psalmi.
versuum
a
nostrae
Bibliotecario.
lat. 7321
occorre
un
fructu obeundi
cum
della
scritte queste
| Paraph. in Psalm.
cartaceo
pero
Vat.
ms.
essa
ossia
liturgicarum libri duo
dorso
Ascetic.
essa
268x192,
del
cod.
altro
Vaticana
mm.
opere
nel
un
Pitra,
et connexio
paraphrasis
della
sia anche
card.
del
e
quesfopera
3181, Parte
Nei
XIII
Leone
mano
terminato, il titolo
stato
\ exercitationes, quae quotidie certisque diebus
sul
reca
legatura iu cartone, rivestito di pergamena,
stemmi
chri-
delFautore,
mano
christianas
La
che
L'opera
Salve, custos, salve
com.
era
|indicans
Asceticum
diei
sta scritto d'altra
pag. I, occorre,
a
cio
registratonel Repertorium
trovo
non
indicato
e
excerpta tratti da altri autori,
sono
pp. 629-630
a
ove
rispetto all'Horologium
asceticum
Bona;
Angelum
Horologium
a
pagine II, IV, 615-626,
p.
tutti di
carme
del
mano
staccate,
\ Horolog.
Ottoboniano,
6-94; quivi pure e
al volume, e attribuita
car.
scrisse
quelFindice
fu
IL
LXX
in
tratto
errore
dal
Et
Sacra
Davidici
Gum
|
runt.
indice;
ad
titolo
care
divinae
legi totum
illam
gratia
in
in
solo
grafi,il
226X158
mm.
diversorum
X-733
e
d'altra
Aucthorum
j in
voluminibus
Vat.
utraque
Bibtiotheca
;
il codice
spoglio di
altre
comincia:
Vitae
Rievallis
indici:
autori
1
parole
Nel
di
cod.
ciascuno;
progressivi.
pag.
tum
iudico,qui
doctri-
commercio,
exercet,ut
ea
protectione
et
manu
potentia
fiduciam
omnem
et
patitur
nunquam
I
nec
Sanctorum
dimensioni
il titolo
reca
Parisiensi, \ cum
in duobus
non
opere
dal
Iesu
de puero
dei
Salmi
invece
sono
sonoindicati
segnati
in
di
\
Gotoniensi
\
Auctarii
piccola
una
v'e lo
Quivi, infatti,
contiene.
raccolte
e
sattem
novi
dice che
non
di
seguente,
praecipuorum
(p.279-285);dei Sommi
i versetti
apografo, 1'Ottob.
un
di varii autori
Surio.
II codice
scripsit epistotas quindecim,
Homilia
neirOttob.
codici auto-
in due
varie
patristiche,di
...
Vat.
di
omnium,
non
realmente
Ignatius Martyr
degli
nel
11-292, il secondo
di pag.
questo titolo
ma
edizioni
Aelredus, Abbas
tre
a
\ Graeco-Latina, \
delle
7562, ed in
e
7323
Notitia,si
parte di cio che
e
in
de
Si hanno
11-62; il terzo
| contentorum
ecclesiastici
lat.
:
molte
para-
leggono
Dominus
eos
faciet,quia
211x156
cod.
mano
Patrum,
veterum
si
impiorum
malo;
auctorum.
mm.
pp.
la).II
(+
aggiunto
di
Brevis
beatum
relicto
omni
eos
il Vat.
ed
primo di
il
potuto verifi-
*?
Vat. Jat. 7323
lat. 3189:
et salvos
eos,
abire.
Notitiae
-
ab
eos
connexio
operatus est,nec
finisce Et adiuvabit
e
qual
versuum
iugi meditatione
se
\
literaria,n.° 16:
hominem
Sed
il
et
ho
cotlocaverunt, qui sibi commissos
perditionem
III.
pp.
vivat;
educet
eo
abiecit,et
et liberabit
sua,
peccatorum
spem
docuit.
delectantur.
cuiusque,
officiis
(cod. Vat. 7438,
malum
nec
triplici
;
suddetta
divinis
1. Illum
consensit,
non
\
parole seguenti,che
in recitandis
et noxiam
erroneam
Alla
cosa.
le
Psalmus
com.
Gum
paraphrasis
come
ac
Desghamps-
MDGXLVIII
questa,
occur-
verborum
lectione
Brevis
Psalmi
Romano
Presbyteri.
Bona, al cap. Meditamenta
iuxta literam, et connexio
attentione
impiorum
secundum
et
del
Psalmorum
148v).Essa
nam
dubbio
senza
stabilienda
se
alla
4:
car.
Petri
studio
et
eorum,
asceticum
consiliis
a
Breviario
lesu
cuiusque psalmi, essendo
sulPedizione
citata,tutfaltra
Paraphrasis
car.
Societatis
si riferisce affatto
non
Diarium
legge
\ qui Psatmorum
Sebastianum
Gramoisy
usum
phrasis alludono
pro
seguente che
in
Gantica, quae
explanatione. \ Opera
\ Apud
Parisiis
MONDOVI.
si
titolo
| Nannetensis,
neufs
DA
BONA
GIOVANNI
brevi, accurata, et literali \ obscuriorum
sen-\tentiarum
versuum
CARDINALE
finisce
e
Seguono
quali
duodenni.
Pontefici,dei
in
margine
margine con
con
le
numeri
prime
arabi
SULLE
CENNI
BUE
OPERE.
LXXI
scrip(p. 286-287);degli autori, qui vitas Sanctorum
redazione
assai
serunt
sex
apud Surium, tomis
(p. 287-290).Una
Sala, a
piu breve di quesfopera e quella pubblicata da Roberto
ricordati.
Le pagine
degliAnalecta
liturgico-sacra,
sopra
pp. 326-360
della legatura occorre
son
bianclie; sul dorso
II, 259-278, 291-292
il titolo: Cardi(nalis)\ Bona
\ Notitia
\Autho(rum), e la segnatura
La
flessibile.
II cod.
Vat. 7562
attuale.
legatura e in pergamena
contiene
appunti e notizie tratte da varii autori; e intitolato Varii
lettere
esistono
-
Auctores:
Obiit
slmus.
aliis
Lazarus
com.
tributus,
degli autori.
ciascuna
pagine
foglio di
della
pag.
tuale
segnatura;
pag.
62
osservazione:
sta
che
cosa
serva
al
mente
cazione
d'
la
bianca:
furono
II
pag.
Non
si
V
pergamena.
cui
il Sala
Del
nostro
contiene
Bona
viario, proposte
autore.
La
3189
un
Gapitolo di
(p. 18-22),ed
nota
nale
di
scritture
apposta
Mese
di
indice
un
card.
a
fu
una
compilato,
si deve
1'autore
ricorda
L'indice
com.
pendium
ivi
TJiomas
orationis
spiritu,psallam
stito
card.
due
stesso
in
di pergamena,
a
reca
Bibliotecario,G.
al
nel
me
in
Operibus
ex
La
sul
legatura del volume
di
dorso
gli stemmi
Battista
Pitra.
S. Con-
ivi fu rico-
(f 1761) in
da un
Origime
tra
le
sue
gliEsser-
Monistero
di
si occupa
qui,
quesfindice
al 1670, perche
430
e
p. 435).
cui
Excalceatus,
S. Teresiae;
ed
facevo
cui il Bona
tempo
«
da
s'aggira intorno
quesfanno (cfr.p.
Iesu, Garmelita
hispanice
et mente.
firmata,
ritrovato
da
Bre-
di libri ascetici
Passionei
tempo,
xvui.
del
alla
430-470,
che
sec.
Lezioni
ch'esso
volte
non
del
di autori
pag.
Bona
Quanto
dire
le
Domenico
lui
da
1755,
sessantina.
per
in Vaticano
S. Pietro
cizjspiritualineh"appartamento
S. Bernardo
II numero
».
degli autori, di
ad
probabilpubblie privo
la
volumetto
sopra
fabricato
ascende
assai
miscellaneo
codice
cardinal
Marzo
risale
quealcuna
delpiu esatta conoscenza
legatura e in cartone, rivestito di
occorre
e
del
propria
mano
nel
p. 430
a
con
questo
ricerche
Questo
il parere
gregazione dei Riti
e contemplativi. Quest' indice
lo stesso
attesta
piato, come
una
le
scheda
volume
quale
la
segnatura;
una
per
e
su
margine superiore
e
piu giu l'at-
una
da
faceva
Bona.
del
soltanto
dal
la
incollarvi
Fattuale
incollata
pub
Adversaria,
L'Ottob.
-
soltanto
sta
1'indice
mano,
con
Nel
Gen-
-f- K. 839,
estrarre
importanza, specialmente
del
restaurate,
reca
et
episcopi. Vide
d'altra
occorre,
Ambrosio
lapsam
civitatis
K k 137
61
inedite
cose
1'erudizione
virginem
traslucida.
carta
alla
in
tempo,
1-58
pag.
per
delle
pp. 52-58
V indicazione
I trovasi
e
A
22.
c.
Le
un
ad
et eruditis-
eloquentissimus
Romasianae
Nice[t~\ae,
est
Gatalogo
in
nadium
1552, fin. Liber
an.
vir
Bonamicus,
e
scripsit Com-
finisce Psallam
in
cartone, rive-
Leone
XIII
e
del
IL
LXXII
IV.
Occoirono
del
ad
Bona,
del
eccezione
altri
prelatura trovansi,
codice,a
V.
De
-
inedita,ed
in
asceticum,
nella
tuum
e
e
instituenda.
sancte
Vat. lat. 7352, tutto
cod.
nel
parte
seguita
la
quale
*
disserta-
delfautore, nello
titolo Regimen
et
Apologia.
Quesfopera
-
delfautore
mano
sem-
e
:
occorre
in parte
pubblicata nelYHorologium
Deum, nel De discretione spiri-
ad
compendii
e
deliciarum.
caelestium
essere
mortem,
inserita
Sono
una
per
mano
Sylvae.
scritto di
si trova
Via
neiYHortus
doveva
dal
45v.
car.
autori
di
pure
66-76, preceduti
car.
vita
Jegge a
varii
da
appunti presi
:
zione
stesso
si
che
titolo,
pliciappunti
sulla
MONDOVI.
DA
ex
del cod.
46-58
car.
a
BONA
aliquibus insignibus auctoribus.
Vat. lat. 7359; e sono
scritti di mano
nonnulla
Excerpta
-
GIOVANNI
CARDINALE
Comprende dodici sezioni,
ad
un'appendice De praeparatione
volume:2
e
non
improbabile che
da
nel
manca
ad
quesf appendice fosse il trattatello De praeparatione
mortem,
La
nel
De
sezione
intitolata
in
1731.
oratione
e
prima
pubblicato
De his quae
meditationem
(p. 1); la seconda
antecedunt, et
genere
ad eam
medidisponunt (p. 8) ; la terza De principio et progressu
comitantur
(p. 12); la quarta De flne
tationis,et de his quae eam
meditationis
(p. 27); la quinta De contemplatione (p.30); la sesta De
discretione
spirituum (p.37); la settima Eclogae de bratione (p.63);
De aspirationibus (p.99);
1'ottava De oratione vocali (p.75);la nona
la decima
Fasciculus
exercitationum
spiritualium (p.139); 1'undiceet apophi[h]egmata spiritualia (p.210); la duodecima
sima
Exempla
sezione
Analecta
undecima
spiritualia (p. 258). La
comprende
di esempi,
quattro centurie
fino
al n.° 11:
quella
essa
fu scritta
prima
adyta,
initium
tionis studio
di
295X208,
mm.
254-257, 351-353
pp.
\ de
\ Bona
scritta due
volte
e
coeptis annuente,
fmisce
e
IV-353
bianche:
son
del
dal
Tl
intus.
che si argomenta
Abdita
a
che
et excelsa
monstraturus, ab orale parole sed etiam
con
volume
cartaceo, di
e
143a):le pagine II, IV, 131-138,
(+
a
mutila
soltanto
anteriore
appare
L'opera comincia
loquentem
di mano
bibliografica,
Gardin.
Deo
duco,
nobis
audire
ipsum
questi apoftegmi
delYHortus.
arriva
quarta centuria
deliciarum;
caelestium
vitae
sanctioris
di
la redazione
delYHortus
la
ma
pag.
compagno
350
del
sta
scritta
Bona.
Sul
noterella
una
dorso
il titolo:
| institue,preceduto dalfattuale segnatura,
da 7355. La legatura e in cartone, rivecorretta
Vita
stito di pergamena.
1
II God.
2
Gio
ha
aucthoribus.
si ricava
ivi, infatti,dopo
praeparatlone
ad
dallMndice,
1'indicazione
mortem,
p.
che
Tautore
dell'ultima
378,
aggiunse
sezione,
in
sta
principio del
scritto:
volume:
Appendix.
De
CENNI
almeno
Quesfopera,
al
in cui
tempo,
essa
che
tanza, dopo
OPERE.
abbate
era
LXXIII
massima
registratanei
perche 1'autore
gia se ne era
e
forse
asceticum,
SUE
nella
il Bona
non
pero
SULLE
parte,
sua
al Santuario
Meditamenta
vi
e
del
literaria
piu
largamente giovato
non
posteriore
(1647-1650);
non
di Vico
annette
Diarium
impor-
alcuna
altri
per
suoi
lavori.
VI.
Voti
-
Oltre
morali.
a
questioni liturgiche,teologiche e
di questi voti
quelli pubblicati dal Sala, si hanno
latini
gazione
VII.
lat.
2386
Fr.
per
la
sororis
VIII.
soli
in
libro
et alia
loannes
GasanaVat.
gliappunti
pure
miraculis
Dominae
monasterii
L'autografo
copioso
un
occorre
di 200
del
estratto
a
pagine
del
prima
deir
Horologium
per
certi
XXXIV,
a
pag.
1
al
e
Domini
Cardinalis
di
che
1'indicazione
punti
questo
il Diarium
della
dei
MS.
titulus
doveva
notizie
la
ove
e
pro
anche
contenere
Pag. 251, dalla
Documenta
Cod.
quale
in
est:
Diarium
I. B.
indicata
piiidi
200
sia
anche
il
menzionato
200,
manu
et
asceticum,
alia
139v ).
copista.
la pagina dell'originale,si
e sbagliata
pagine, oppure
il compagno
superioribus
A,
fo. paginarum
(cfr.cod.
osservazioni
ed
si
quel codice dopo la
il 1655
(cfr.sopra,
dopo il 1657, perche
literaria, e
soli conscripsit D.
e
estratto,
o
e
cui
exarato,
qua
cominciato
Meditamenta
Excerpta
sibi
quae
inserite
sono
Dalfesame
dei
avvertito, verso
delle
e
la redazione
cod. Vat. 7321
nel
sud-
cominciarlo
dovette
trascritti in
son
averlo
deve
non
intitolato
anecdota,
esso
Vat.
del cod.
prime pagine cita
contenuta
pieta,che
gia ho
capitolo
L'estratto
quaedam
alcuni
2); e
nota
65,
propria
desume
diei christianae
di
L'autore
fin dalle
1655, poiche
esercizi
p.
ricerche.
nostre
514, scritta,come
pag.
In
alle
sottratto
di
medesimo,
139M47
car.
sibi
anecdota, quae
si puo
rilevare
dalfestratto
Questo Diario, come
della vita
detto, e importantissimo per la miglior conoscenza
del Bona;
ond'e
grandemente a rimpiangere ch'esso
opere
non
di
*
lat. 7438.
finora
non
Monoteliti
stupendis
quaedam
Bona.
deLTautore,
del compagno
mano
et
Abbatissa
fuit
quae
smarrito;
andato
e
vita,operibus
asceticum,
conscripsit Dominus
folio
si trovano
e
nel
Gubas.
prope
Diarium
-
De
ms.
1660,
dei
Storia
Gongre-
Ottoboniano
miscellanea
una
della
censura
19 Gen.
Gruce,
a
Gruce
de
del
data
Ioannae
Nostrae
la
In
spe-
Lezioni
S.
alla
(gia XVIII, 66);
altrove.
e
una
sulle
nel cod.
trovano
ne
lat. 1038
occorre
del
censura
Se
librorum.
qui
citato
gia sopra
Gapitolo di S. Pietro
lat. 3189, p. 18-22).
Ottob.
(giaX, VI, 24)
segnata
Gombefis, in
ancora
(cod.
Merita
ecc.
Bona
dal
Barberiniano
nel
3187,
tense
Riti
Gensurae
-
7399, 7404, 7488,
del
Breviario, proposte
dei
varie
su
il parere
ciale menzione
del
pareri
Vaticani
codici
nei
o
(cfr.cod.
dello
del
Bona
cit., car.
cit., car.
stesso
dice
150
di
v).
trarre
GARDINALE
IL
LXXIV
libro
della
Via
bensi
alFultimo
in
della
anno
questa indicazione
a
la
per
stampa
Faltra
segue
12,
speciale facolta
\mv).
abbia
che
evidente
e
il
continuato
Diario
suo
fino
(cfr.cod. cit. car. 146v);certo e che
al 1670, perche di tal anno
ricordata
e
X (cfr.cod. cit,
da Glemente
alfautore
data
questo Diario
ma
vita
sua
sino
protrasse almeno
Di
pronto
come
che
il Bona
poi probabile che
car.
MONDOVI.
questa seconda
vi fu scritta posteriormente (cfr.
cod. Vat. 7438, car. 147v).
indicazione
una
DA
BONA
Deum
vero
1657
Romae,
Impressus
lo
ad
compendii
(paratus prelo): e
E
GIOVANNI
1'Anonimo
cosi scrive
(loc.cit.,
Francese
liber
superiori [Horologio ascetico]proxime respondens.Diarium
est ejus ipsius vitae, in quo
diligentissime adnodie e coelitibus singulari devotione
colendum
tavit quem
quoque
se
se
potissimum addixerit,
susceperit,cujus mysterii meditationi
exercuerit, quae
praecipue virtutem
legenti mihi stuporem
quam
p.
21):
Alter
«
forsitan
tenuia
vel
sint, tamen
a
viro
summo
eo
sunt, quod
ordinata
reperimus, nonnisi
Augustinus : Quod
esse
est
magnum
LTestratto
solummodo
summa
fuere; quod
est, et quod
non
parvum
tironibus
ac
affundunt.
ruborem
cient, ac
lacrymas
movent,
maximum
minimum
enim
ea
Dei servitium
ad
ex
se
est,minimum
attinet,
studiose
praestitum
eleganter,ut omnia,
potest. Hinc
esse
vero
videri posdigna nonnullis
ad supremi numinis
cultum
viris tam
tantis
a
si
Et
fidelem
est,sed in minimo
».
conservatoci
dal
del
compagno
ci da
Bona
notizia
di fare nei vari
si proponeva
degli esercizi di pieta,che il Bona
giorni delfanno
(car.139v-144),nelle feste mobili (car.145),in ciascun
giorno della settimana
(car.145 v);ci da un breye elenco degli
esercizi diurni
e
particolari
(car.146), ecc, dei benefizi comuni
da
notizia
contiene
breve
Dio
del Biario
una
fattigli
(car.146v-147);
delle
meditazioni
sue
literaria
(car.147v-150); cinque numeri
prefisso il titolo
detto
pure
la decima
e
che
proposita
completa,
ultima
Bona
del
dal
IX.
e
al n.°
Garmina
1'avvertenza
-
rifiutati della
soltanto
che
nove
e
e
e
che
dei Documenta
prima Centuria
capi). La pagina
la
tre
al
privilegie facolta concesse
car.l51-152v).
Giugno 1670 (cfr.cod. cit.,
alcuni
da annoverarsi
Fra questi sono
i vari
al 5
varia.
nelFautografo Vat. 7336.
nella
Via
parla il Bona
con
contiene
conteneva
30 Sett. 1657
dei 14 carmi
di
in numero
complete sono
45); ed altri cinque numeri
la seconda
Diario
-
et
(car.147); i Meditamenta
della prima Centuria, cui
documenta
(car. 150, ove
le Centurie
sino
va
Lumina,
superioribus (car.150v,
pro
1'anno
tutto
per
Psallentis
D'una
Ecclesiae
raccolta
compendii
ad
inedita
Deum,
harmonia,
di
ove
contenuti
poesie latine
pubblica, traen-
sue
*
vazione
I.
mittenda
vita
notis
cum
in
est
in
acri
ille
Regulam
Ortus
scriptorum,
VI.
n.
IX.
Amor
-
X.
adversus
et viris
cantu
Bona
vitia
di
al
XIII.
praelaturam
ordinis
et
monastici
tempora, etc.
nostra
chronologica omnium
varia
et
literam, et
in recitandis
curiosa, etc.
connexio
divinis
ver-
officiis
docens
theologiam.
Salomonis,
Gommentatio
etc.
et doli. Liber
satyricus
errores.
Gisterc. Be
sacra.
huius
Ordinis
Mabillon,
(cfr.il
-
Nuncius
et de
LTelenco
statu
di
Gommentarius
Prodit
scriptoribus
instituto,
n.
con
attribuito
sua
seconda
delle
Opere
aetemitatis.
animarum
et
pessima
queste
opere
ex
a
un'avvertenza
nella
XIII
in libellum
primum
nunc
quesfopuscolo
optima iustorum,
1
de
series
attentione
mysticam
et
Benedettino
Bernardo
tium,
conditione.
historica,critica
ad
usque
iuxta
canticorum
ecclesiastico.
dottissimo
s.
apologeticus
et misera
plura
histrio,eiusque fraudes
Musurgia
-
II testo
dal
Liber
illustribus.
XII.
de
prae-
inedite).
opere
Bibliotheca
-
Primo,
etc.
Irenes. Historia
Psalmorum
divinus
mundi
Scholia
etc.
memoria,
stabilienda
Mundus
-
XI.
osser-
etc.
myrr[h~\ae,
Ganticum
in
anagogica
ubi
condito
nuptiis Theophili et
II delle
statu
sapientiae; sive
Paraphrasis
-
est.
Glarorum,
Gommentatio
orbe
extet
cuiusque, pro
(cfr.il
ab
et successio
quorum
Be
-
VIII.
suum
mia
et institutis.
Fasciculus
-
VII.
animus
epistola ab amico, quod
et defendit se hoc libello.
Bemardi,
s.
Ohronotaxis
-
-
2.°
monachorum.
ritibus
pr[a~\estantia,
V.
historicis.
quidam
Paradisus
-
IV.
sic ordinare
specula periculo expositus.
resignaverit.Respondet
ascetica
altra
qualche
con
apologiticus)de praelatorum
Obiurgatus
III.
MONDOVI.
auctus, recognitus et illustratus.
eius, quae
Pastor
-
cod.:
(nel
Abbas
operum
censurae
II.
e
DA
:
S. Bemardus
-
BONA
GIOVANNI
Gistercense
dalfAnonimo
fattevi
et
GARDINALE
IL
LXXVI
che
mortem.
peccatorum
occorre
a
car.
fu
Bernardo
fu
Bemardi
Ms.
inviato
pubblicata da quel
edizione
delle
del
nostro
edite
Bialogismi
post
s.
God.
Bivi
tres de visionibus
Inserenda
opere
autore).
morien-
quaedam
morte.
148v-150
del
cod.
Vat.
di
7438.
de
CENNI
XIV.
Thesaurus
-
XV.
Stoicismus
-
placitis Stoicorum, demptis
XVI.
et
datio,
Lexicon
-
mysticae
consensu
1. continet
quaestiones,
Gistercense
-
io
ho
dice
consensus
libri
titolo
a
il Bona
XLVIII,
pag.
in
aveva
duo;
FAnonimo
Catalogo degli
theologiae,eiusque
mysticae
schola-
cum
Dopo questo
gia riferito
che
1
eluci-
mysticarum
scholastica
cum
ex
fidei contrariis.
phrasium
il Chiesa,
aecenna
Examen
un
thelogiae
soggiunge quanto
questa opera
piemontesi, p. 103, la dove
1660
et
instituenda
sancte
christianae
vocum
2.s lexicon.
6. A
nota
vita
mysticae theologiae eiusque
examen
stica. De
mysticum,
explicata.
De
erroribus
vitae
quo
Accesserunt
continetur.
institutio
expurgatus.
in
spiritualium,
breviter
spiritualia
LXXVII
OPERE.
aphorismorum
nonnulla
Paradoxa
SUE
perfectae exactissima
et
christianae
SULLE
scrittori
nel
pronto
consensus
scho-
cum
lastica.
XVII.
asceticum.
Menologium
-
pr[a]ecipua
illa die
quae
quaeque
in
exercitia, Sanctorum
meditatio, varia
diebus
Ponentur
eo
singulis anni
pro
currentium
invocatio,
contigerunt spectantia
ad
animae
utilitatem.
XVIII.
Liber
-
Primus
divisa.
de
erit
2. De
incamatione.
et doctrinam
in vitam
tropologica et anagogica
ctatus
Ghristus
praedestinatorum.
in
tra-
novem
generatione, eiusque
3.
infantia.
et
nativitate
ipsius
Verbi
aeterna
Commentatio
lesus.
De
abscondita
vita
4. etc.
et virtutibus.
,
XIX.
Christi.
tione
Post
Commentaria
-
singulas sententias
3. dicta
2. dicta
ethnicorum,
5. praxis
articulis
XX.
cus
et
De
auctore,
a
et
usu
Patrum
sanctorum
6.
et
de
Kempis
imitalibelli.
huius
praxi
eidem
Scripturae
scriptorum
asceticorum;
etc; 4. exempla fidelium et infidelium;
poetarum
disquisitiones
7. auctores,
nixilo
Thomae
ponentur, primo, sententiae
soliloquium;
divisae.
-
de
Protegomena,
consonantes;
librum
in
qui
de
eiusque
(sic!),
asceticae
illa materia
regno
et
et
mysticae
in
scripserunt.
triumphis.
Liber
mysti-
et asceticus.
XXI.
digini
1
et
Lectionum
-
atiorum,
Sembra
identificare
in
nostro
aJcun
modo
autore.
et
varias
evidente, anche
inedite
del
qui
libri varii, ad
asceticarum
con
dal
antiquas
solo
lectiones
titolo, che
1'altra, di cui
e
Caelii
instar
Rho-
scripserunt.
quesfopera
qui parola al n°.
non
V
si debba
delle
opere
GARDINALE
IL
LXXVIII
XXII.
Divinae
philosophiae
-
Continebunt
ethicam,
XXIII.
BONA
GIOVANNI
Sancto
Spiritu
a
dogmaticam,
Fabularum
MONDOVI.
DA
dictatae
exemplarem,
pareneticam,
libri
Rabbinicarum
12
Pandectae
etc.
celeberrimis
ex
etc.
theologis,
etc.
juris,
XXV.
Nucleus
iuxta
complectens
XXVI.
methodum
Fasciculus
plectens,
ad
quae
XXVII.
conscientiae
confessarii
perfectam
Medulla
pau-
strictim
omnia
et
com-
necessaria.
sunt
cognitionem
scientiarum
omnium
cognitionem
Thcmae.
D.
casuum
-
eius
exactissimam
Theologiae
-
cis
conscientiae
casuum
-
sex.
Thalmud,
ex
-
XXIV.
libri
liberalium.
artium
-
XXVIII.
Glavis
Platonica,
-
et
Isagoge
ad
Platonicam
philo-
sophiam.
«
De
hac
[dice
Serenissimae
Reginae
XXIX.
De
-
mentariis.
1'Anoaimo]
officio
Sueviae
episcopi
fecit
»
quandam
(car.
cardinalis
ideam
ad
instantiam
149v).
Contareni,
additis
com-
III.
ELENCO
CENNI
CON
Awertensa.
brevita
do
Per
-
qui
Bibliotheca
Piiilippus,
il
per
Bibliotheca
Societe
Chevalier,
Paris,
Francisco
Ioan.
Hispanorum
scriptorum,
Joachimum
de
Mediolanensium.
Ibarra,
Tom.
italiana
Vol.
Mercati.
sulla
I-IIL
VOrdre
de
Saint
Congregation
de
S.f
de
des
Picard
Notisia
I-II.
seconda
per
ab
qui
MD.
anno
ad
1783-1788.
in
Mediolani,
edisione
Desclee,
Roma,
Aedibus
tedesca
Lefebvre
Patriarche
Benoit,
Pala-
aggiunte
con
1903.
C,
e
des
d' Occident
moines
...
Tom.
Vannes.
du
historiques
sources
I-IV.
Bouillon,
age.
Bio-bibliographie.
la
de
depens
aux
moyen
I-II.
Vol.
Fils, 1905-1907.
et
scrittori
degli
Bibliotheca
Franciscus,
nomenclatura
aliisque
I-IX.
Tom.
bolognesi.
sive
Belgica,
continens
recensitos
Nomenclator
Hugo,
distinctos.
Tom.
Iacobillus,
ordine
nella
Boiogna,
ad
in
virorum
scriptores
usque
Vol.
Ioannes
a
Francisci,
N.
lingua
scripto
Agreda,
literarius
1-V.
Oeniponte,
di
stamperia
vita
Belgio
viris
clariss.
a
Valerio
MDCLXXX.
annum
I.
Fulginiae,
S.
Antonio,
ab
qui
aliquid
theologiae
libraria
Bibliotheca
Ludovicus,
digesta.
Fr.
S. Tom-
I.
Tom.
illustrium
scriptisque
Auberto
Andrea,
Miraeo,
Petrum
Bruxellis,
per
aetate,
natione,
Bibliotheca
Ordine
sive
Umbriae,
scriptoribus
ad
usque
Tom.
encuclopaedia.
provinciae
Umbriae
alphabetico
1658.
alutnnorum
sive
Franciscana,
universa
condito,
Seraphico
consignarunt,
de
disci-
1903-1911.
Wagneriana,
Alterium,
Augustinum
apud
exhibens
catholicae,~theologos
academica
I-III.
Matriti,
trium
alia
quavis
Matris
V.
Causae
typ.
ex
Ordinum
sive
ljatina
diem,
praesentem
de
1732-1733.
P. Ioannes
Mansi,
aetatis
Regulari
typographia
ex
Romae,
Negri,
Augustae
Ioan.
Iacobus,
Quetif,
illustrati.
1719-1721.
et
Editio
-
labore
ap.
Riviere,
au
Maria
«
De
et
Tom.
altera
Fr.
Virgine
fiorentini. Ferrara,
Joannis
Scriptores
Provinciae
1910-1914
et
Corrections
».
ordine
digesta
recensione
cum
per
et in
infimae
Mansi
aucta.
duas
Tom.
partes
continentur.
operum,
Pomatelli,
Bernardino
et
critica
Craetz,
CleI-Vl.
divisn,
Par-
aucta
et
recensiti,
ad
Ballard
hanc
nostram
Ordinis
eiusdem
Franciae
Ingolstadii
et
1768.
Christophorum
apud
17^-J.
chronologica.
Praedicatorum
Ordinis
accessionibus
pluribus
Coulon,
Backer-Sommervogel
Dominico
illustrata,
correcta,
historica,
Xaverii
Francisci
Parisiorum,
Lutetiae
emendata,
Picard,
alphabetico
scripsere,
Augustiniana
Iacobus,
I-II.
et
mediae
Latina
Joanne
1648.
scrittori
Bibliotheca
Remigii
Erneste-M.,
Caballi,
Echard,
Codicibus
P.
a
1754.
Mariana,
impensis
Bibliotheca
...
Italica
prima
editisque
MSS.
e
Deiparente
degli
Felix,
Alphonsum
Lucensi
Lipsiensis
editio
Bibliotheca
Francisci
Istoria
Fabricii
Schoettgenii,
Seminarii,
Vindelicorum,
criticis
Parisiis,
de
typis
Giulio,
Ossinger,
Dei
Hippolytus,
qui
auctores,
Alberti
Jo.
Christiani
Matris
Congr.
Marraccius,
I-II.
Dominicus,
supplemento
cum
Patavii,
ment
quali
tlolle
1739.
Hurter,
plinis
curis
seguenti,
opore
1781-1794.
Sweertio,
Foppens,
la
Repertoire
GiovANNr,
d'Aquino,
Foppens,
de
Alphonse
catalogus, librorumque
et
delle
1777-1778.
CJlysse,
edition.
Fantuzzi,
tes
AUTORI
Villiers.
de
ecrivains
Benedictin
typographique,
Nouv.
ved.
des
generale
Beligieux
un
qua
sive
nova,
Versione
Prof. Angelo
D.r
Sac.
Carmelitana,
Bibliotheque
rico
HOETUS
preciso:
Matriti, apud
scriptorum
0., Patrologia.
Dott.
Bardenhewer,
S. P.
I-Il.
Bibliotheca
specialmente
il titolo
Hispana
Tom.
LORO
DEI
giovato
son
NELL'«
1745.
bibliografiche
maso
mi
intiero
per
notitia.
floruere
Argelati,
par
tanto
Nicolaus,
Antonius,
CITATE
BIOGRAFICI
cenni
questi
volta
una
MDGLXXXIV.
tinis,
OPERE
DELLE
alumni.
et
notisque
Nicolaum
aetatem
Fasciculi
historicis
Simart,
perducta
I-Vlll.
(in continuazione).
additions
Fasc.
I-IV.
a
la
Bibliotheque
Toulouso,
chez
de
la
1'auteur,
Compagnie
1911-1917.
de
Jesns.
Sitpple-
LXXX
Fr.
Sbaralea,
Ioan.
Fr.
posthumum
Contedini,
Jo
1806.
Editio
-
Silos, Iosephus,
typis Vitalis
ex
Minor.
Historiarum
i voll.
(sono
Clericorum
I.
Romae,
stamperia
[Villiers, Fr.
illustrata.
Tom.
decchia,
Fr.
Congregatione condita,
a
Corhelletti,1655;
de
Jesus.
Bibliographie.
italiana.
Vol.
italiana
enciclopedica
Gli
scrittori
S.
a
Stephano],
I-VIIL
Tom.
Bruxelles
de' Chierici
Nicolo
Milano,
I-IV.
Bettoni
Comp.,
e
»).
Clericorum
Congregatione
e
Regolari
Bibliotheca
M. Couret
S. Paulli.
Regularium
detti Teatini.
Parte
prima
seconda.
e
Ordinis
Minorum,
quibus
Editio
...
novissima.
1752-1753.
Rouzeau-Montaut,
et Joannes
illorum
syllabus
accessit
et dissertationibus
criticis
notis
Carmelitana,
de Villeneuve
editore
Romae,
*
qui
eodem
ex
Attilio
Doct.
Nar-
della
Vite
di
Bruxelles
nel
di
exactum
p.
insigni
a
nacque
?
tra i PP.
a
Vita
Gasparis Barzaei,
scripta.
;
9.
va,
Vita
—
S. I.,
moribus
Lusitani
Liber.
Romae,
La
Iesu.
Ca-
Francisci
balli, 1645; ibid., 1649.
Vita
Iacobi
Vita
Petri
Eguia,
Faber,
S. I.
S.
S.l.
Vishaven,
scri-
I.,manu
*
Arte
para
Gompluti, apud MiEguia, 1526; ibid.,
Dios.
a
de
1555; Burgis, 1530; Matriti, 1578.
Ioannis
Societate
e
Villa-
de
Madrilen.,
chaelem
P.
typis
Gornelii
Patris
servir
manu
2
Gardim
Francisci
Patris
III, col. 1146.
Vita
et
1658,
S. I.
10. Alphonsus
vita
typ. Varesii,
ex
Roma
I,col. 151-153
VIII, col. 1602; Hurter,
De
Iesu.
Societatis
186-230).
Geno
nel 1613 ; mori
usque
Ioannes
1657
annum
eiusdem
Romae,
let-
storia
uomini
Sommervogel,
-
Basilii
Gesu;
di
1592; entro
Palermo
nel 1652.
Vita
adiecit
decennium
tremum
ad
Ex-
Societate.
eadem
ex
Nadasi
benemerito
e
a
Alegambe
ved.
S. I. x
Gompagnia
suiti
si s,
n
abbas.
Philippus,
teraria
della
1 le
e
Antonius
Scrittore
—
tertia, Panormi,
Fide, 1780.
fortiter occubuerunt
E cch
de Avila,
—
prior, Romae,
pars
pars
degli scrittori Filippini, o siano della Congregasione dell' Oratorio
seconda, Napoli, dalla tipografia di Porstamperia Reale, 1837; Parte
dalla
de,
Christi
2. Alegambe,
—
I
1906.
s.
—
Opus
ap. Linum
chronologico locuptetata. Pars
scriptorum
haeredum
typis
letteratura
Propaganda
Lucas, Scriptores
1. Abraham
*
S. Fran-
Ordinum.
Memorie
di,
Napoli,
Cosmas
fide
pro
Ordinum
Theolog. Magistri. Romae,
Sac.
indice
Compagnie
la
I-II. Aurelianis, excudebant
Waddingus,
Ordine
della
Francesgo,
S. C. di
della
Neri.
Filippo
celli,1842.
Romae,
Dei.
1908.
Bibliotheca
scriptorum
Josephi Salviucci, 1836.
Maria,
Marchese
Villarosa,
S.
de
Biblioteca
«
officina
ex
D. Antonio
Vezzosi,
Roma,
Matris
eorumdem
syllabum martyrum
Regularium
altera, Romae,
Storia
della
2:2-25
Aloisius
Ungarelli,
Volumen
AUTORI.
LORO
(Picard), 1890-18:8.
Tiraboschi, Gerolamo,
1833
et
Nardecchia,
typographia Petri de Insula, 1666.
Sommervogel, Carlos, Bibliotheque
Paris
DEI
scriptores trium
castigatio ad
ad
Conventual.
additamentis
Attilio
Mascardi, 1650; pars
(Schepens),
di
variis
Doct.
et
adnotationibus
Sbaraleae
nova
editore
(Litt.A-H). Romae,
BIOGRAFICI
CENNI
Supplementum
descriptos;cum
Hyacinthi
:
GON
»,
et
Hyacinthus,
aliisve
Waddingo,
a
HORTUS
scriptoribus Congregationis Clericorum
Regularium
in Aedihus
1753.
Philippi Bacchellii
Maximorum,
Rotilii
typographia Angeli
cisci
De
Friderigus,
Sarteschi,
ex
NELL'«
CITATE
OPERE
venne
fatta
nius,
delVOrdine
Griov
da
-
di quesfopera
latina
traduzione
.
Hente-
domenicano,
1576
stampata
Lovanii,
stadii, ap.
Sartorium,
;
e
Ingol-
1578; Golo-
niae, 1608, etc.
pta.
*
7.
-
-
Vita
Valesii, S. 1. (in He-
Domini
Iesu
autore
1'Ordine
So-
charitatis
victimae
et
roes
cietatis
Letterato
meta
Philippo
tom.
...
1
Non
2
Non
numeri
registratanel
trovo
riuscii
5, 8
e
9.
a
Sommervogel
rintracciare
tra
le
e
opere
nel
Rivikre
ne
dell' Alegambe
; entro
nel-
francescano; fiori nella prima
del
sec.
xvi.
-
Nic.
I, p. 33-34; Hurter,
questa Vita,
ne
Madrid
a
; nacque
questa
ne
An,tonio,
II, col. 1334.
quella qui segnata
Vita,
ne
quelle
al
indicate
n.
6.
ai
11.
NELL
CITATE
OPERU
Fbancesco
Amatis,
della
di
Maria
Marescotti
CON
CENNl
BIOGRAFIC]
I)E,*Vila
Suor
nel
Bernardino
S.
»,
Madre
reverenda
cinta
HORTU8
«
Predicatore
nel
1585;
Gesu
nel
1602; mori
Sora
a
nel
1664.
trabaios
vida,y
Gracian
ronimo
fray Ge-
de
Madre
la
el licenciado
Andres
Marmol.
del
mori
de
carmelita, recopilada...
por
Dios
della
nel
Marmol
fu
; ftori verso
Curia di Madrid
Nic.
il 1619.
d'Aradei
Domeed
ivi
QuiStif-Echard, II,
-
*
s., abbas,
ginti,
nunc
Latini
iuris factae
Epistolae
primum
ab
vi-
Arabico
ex
Abrahamo
e
Libano,
theologiae profesorientalium
ac
linguarum in
Urbis
Gymnasio publico le-
-
sore,
almo
Maronita
et
Parisiis, ap. Antonium
Vitray, 1641; ap. Migne, Patr. Gr.,
ctore...
vecl. Vita
Fulginas,
de
Fulginio.
Angelae
13. Angela,b.,
b.
"li
uomini
citta, nativa,
sua
philosophiae
I, p. 78.
Antonio,
di
Valenza
a
1599.
16. Antonius,
della
avvocato
Vite
convento
Echellensi
*Andreadel
a
Giacomo
p. 325-326.
Fernan-
Valladolid, por Francisco
1619.
dez de Cordova,
Gio.
di
nel
entro
nicani
il
di teologia e
ftlosofla,
di
gona,
Excelencias,
del Padre
Dome-
Mataloni, della
di
illustri;naoque
Marmore,*
a
di
San
Religione,apparve
storia; scrittore
II, col. 63.
12. Andreas
Lodovico
*Cultore
-
I,COl. 265-266; RlVIERE,
SOMMERVOGEL,
Va-
Antist.
di
Napoli, appresso
Carlino, nel 1613,
entro
LXXXI
ristampata per
nuovo
medesima
biografo; aacque a Roma
nella
Gompagnia di
e
di
e
P. F.
Vi
terbo, 1642.
*
A.UTOBI.
lenza, deirOrdinc
nico
Viterbo.
UORO
Giijstiniano
cenzo
Gia-
monastero
in
DEl
40, col. 999-106(5.
14. Anonymi
Florilegium.
clel Bona
troppo
e
Florilegi
i vari
quello
e
*
Nacque
tra
di
et
co'
.
et
res
precieux, II, Dresde,
Antist,
Vincentius
responsiones et
Omnia
nunc
primum
duplex.
reddita
Latine
Arabica
iingua
Ecchellensi
Abrahamo
Relacion
de
P. F. Luis
la vida
E
alle
Christianissimi
stampe
Vera
del
relatione
P. F.
raccolta
memoria,
Frate
di
Bertrando
Luigi
Vincenzo
professore.Parisiis,ap. Adrianum
la vita et morte
de
per
P. M.
il R.
Giustiniano
Arsenius
—
nico,
dotta
in
Padre
lingua
volgare
deila
Genova,
morte
medesima
1583;
titolo: Vera
una
relatione
del B. P. F.
raccolta
per
italiano
da
sacerdote
un
gatione
della
P. M.
F.
di
e
Luigi Bertrando,
it R.
Marca
col
vita
Vln-
*
di
Gio.
Biografo
Novas,
S.
Gassiano,
Anconitana.
Franc.
de
Pa-
Guglielmo,
terra
della
eredi
Fermo,
Monti, 1629.
storico; nacque
Lisbona,
presso
e
Vita
Dio
professo della congreScalzi Agostiniani, na-
tivo di Monte
Religione.
ristampa
de
di
servo
F. Giovanni
dre
tra-
*
Ascensione,
ab
deH'ammirabile
Antist
castigliana,et
1646.
Taupinart,
di santa
Valenza, de 1'Ordine di S. Domein
Parisiensi
col titolo:
italiana
tradnzione
linguae
regisinterprete,ac
in Academia
earundem
una
ex
ab
Maro-
nita, Syriacae et Arabicae
Cesaraugustae
Valentiae, 1582.
et
vita
del
y muerte
Beltran.
documenta,
sermones,
admonitiones,
*
Iustinianus,
monte
nel 356.
I, col. 28l-28i; BaudenhkII, p. 38-39.
Regulae,
—
Kuntze,
1861, p. 602).
15.
sul
Hosso,
mar
Ghevalier,
wek,
tipi cli Matteo Merian, nel 1641
(cfr.Graesse, Tresor de livres ra-
presso
il
;
285, abbate
nel
305, niori
nel
FaToum
Memfi, nel 251
presso
Tebaide
nella
Golzim,
Francoforte,
a
Goma,
a
monaco
si in-
che
renovatum
pubblicato
auctum,
Uno
vaga.
Florilegium
titola
L' indicazione
a
nel
Torres
1581
/
:
CITATE
OPERE
LXXXII
professo la
Scalzi
a
renze
nel
HORTUS
«
nel
1648.
1690; mori
fasc.
Pontificia
BIOGRAFICl
CENNI
I,
in
DEI
-
gia, Baduel,
Romae,
Instituto
typ.
ex
Barrales,
s., Alexandr.
Antonii
s.
Lat.
Gr.
interpretatione
cum
Davidis
Hoeschelii.
del., Franck,
Patr.
episc.,*
eremitae
Padre
sandria
e
328,
*Agiografo;
segg.
vi
Ales-
fatto
ve-
373.
nel
mori
della
Cassino,
12
-
TI, p. 24-37.
Bardenhewer,
Auctor
b
de
u
s
decem
21. Baldoccius,
beato
caecitati-
servo
Galantini
Gongregatione
cesco
della
Dottrina
Nigetti
della
tione
netti, 1623.
pata
*Fiorentino;
della
p.
del
la sola
sec.
qui
opera
*Scrittore
dei
dal
-
Baronii
S.
R.
ex
E.
di
Leucate
a
ascetico; nacque
nel noviziato
1587; entro
nel
nel
Apostolicae
auctore
rusino,
Hieronymo
eiusdem
presbytero. Romae,
Mascardum,
Daniel,
Fu
di
scritta
Barnabeo
I,
1768-1769; Hur-
dal
contado
vita
Giesu,
di
Bartoli
medesima
Compagnia.
In
per
Roma,
;
Guasco,
in
-
s.
Libri
Battista
Gio.
Genova,
Bene-
In
Roma,
1652;
Bologna,
Benacci,
-
del
Gene-
settimo
Daniello
P.
Dozza, 1652;
Perugia; professo la regola di
nel 1626.
mori
lippo in-Roma;
alFopera qui citata, si hanno
Della
due.
et
Vitalem
*
della
detto
Congregationis
del
col.
Compagnia
Robletti, 1651
Pe-
1651.
Antria, castello
Avi-
ad
Sommervogel,
Carafa,
della
rale
del
*
-
III, col. 1219.
Bartoli,
Bibliotecarii,
ap.
mori
1605;
1661.
945-957;VIII,
ter,
Congregatione Oratorii,
et
presbyteri Cardinalis
Sedis
Jacques
Negri,
Caesaris
Vita
de
1664.
Gesuiti
col.
25.
Hieron.,*
vefve
la
;
1655;
nel
gnone
nella
fiori
Abbiamo
148.
Barnabeus,
Ri1638
ibid., Borde,
P. Vincenzo
22.
Claude
Philippe Borde,
Carteron,
(Aude)
citata.
la morte.
de
de
ristam-
fondata
xvu.
en
la vefve
ibid., chez
Congregazione
Cristiana
alliance
Paradis, pour
cette vie, et
de
1'heure
a
et
gaud
Zan-
il
nel
Biblio-
-
riche
amis
rendre
ibid., 1645;
sacer-
1625.
nella
les
les
de,* La
Lion, chez
Bal-
Palermo,
a
S. Benedetto.
Saincts
favorables
in
Congrega-
nel
entro
meta
Fran-
Dionisio
QuesVopera fu
Dottrina
prima
lui
S.
Ippolito Galantini;
ven.
se
Alessandro
Firenze
a
avec
Pro-
in
III, col. 565.
Paul
Barry,
Hippolito
di
medesima
24.
fondatore
Fiorentino,
Roma,
...
del
Marittima,
Lerin
4crivains
degenSrale des
de SaintBenoit,!, pag. 91-92;
VOrdre
Christiana
Fiorenza, scritta da
dote
Vita
Fiorentino,
delia
docci
*
Dio
di
di
Congregazione di Montela professione
vi fece
di
Hurter,
Dionysius,
Nizza
a
1577; mori
monastero
Taulerus.
ved.
e
Marzo
theque
20.
nacque
nelPabbazia
venza,
295; vi fu
e
Rigaud,
1613.
ad
; nacque
il
verso
nel
scovo
Petri
Migne,
ap.
26, col. 837
Chiesa
della
compiJata.
unum
Lugduni, sumptibus
entro
*
Vin-
Vin-
Augustae
1611;
Graec,
notis
et
In-
domno
a
Salerno, monacho
in
Lerinense,
virorum
Sacrae
abbatum
ac
Barrali
centio
et
Chronolo-
et aliorum
Lerinensis,
sulae
Vita
*
Vincentius,
Sanctorum
gia
1911,
X,
Pii
23.
illustrium,
Athanasius,
I, p. 172-173.
1828-29,tom.
scriptores,
p. 152-153.
19.
AUTORI.
LORO
Vermiglioli, Biopochi versi latini.
grafia degli scrittori perugini, Peru-
Fi-
a
Aurelius
David
-
Augustiniani
I,
CON
»,
regola degli Agostiniani
Roma
Perini,
tom.
NELL
per
-
gli
eredi
del
1'erede
ibid., per
a.
di
S. FiOJtre
di
lui
*
Storico
di
delle
Gesu;
entro
nel
Missioni
nacque
a
noviziato
della
Ferrara
dei
Compagnia
nel
PP.
1608;
Gesuiti
LXXXIV
34.
OPERE
(e stampata
intitolato
nel
de
la
di Albano
1274.
Fu
.
R.
nel
nel-
*
Siena
canonizzato
Ghevalier,
1482
nel
serafico
e
pro-
1588.
nel
lamo
e
I, col. 636-639.
di
s.,* Revelationes
olim
gittae
della
recognitae
Gonsalvo
approbatae,
et
Duranto,
Roma
nel
1566.
compendio
servo
di
a
Fu
venerable
del
la
de
la
natural
de
la ciudad
Jesus,
ladolid.
Por
de
la
caelestes
*
.
.
Nacque
Bucelinus,
Gabriel,
*
Libellus
de
factis Gerardi
Belgae (in
Gerardi
cuiusdam
Belgae, monachi
benedectini,
Opuscula...
ad
excusa
monachos,
primum
1632,
Augustae Vindelicorum, anno
dictis
et
R.
opera
pressa
Gabrielis
...
40.
Storico
nel
1599
a
nel
fatto
aveva
Tabaraud,
in
la
in
tom.
et moderne,
Michaud,
1812, p. 194-195.
*
Caggiaguerra,
tere
signore
Ganarie,
1617; mori
ha
dei PP. Ge-
di
a
la
lui
Valladolid
nel
sola
qui
opera
II, col.
*
Heisterbachgensis,
miraculorum
histo-
et
memorabilium
di
-
Bonsignorius,
Let-
Bonspiritualidel reverendo
scritte
a
Cacciaguerra,
di storia
Golonia
dine
verso
cistercense
Heisterbach;
Ghevalier,
libri
XII.
officina
Arnoldi
ecclesiastica; nacque
il
nelFOr-
1180; entro
nel
1199; fu
mori
priore
il 1240.
verso
I, col. 842-843
-
Hurter,
;
II, col. 276-277.
VI, Paris,
*
Scrittore
a
41.
38.
delle
diocesi
al noviziato
Agrippinae, in
Birckmannica,
sumptibus
1599.
Mylii,
cui
professione.
Biographie universelle,
sua
ancienne
Diego
Diessenhof-
nelFabbazia,
1691
de la
Salamanca,
Coloniae
in
mori
Si
riarum
im-
Bruxetlis, typis F. Fop-
; nacque
nel
1678.
Illustrium
Turgovia; si fece beneclettino
nelFabbazia
di Weingarten in Svevia;
fen
suiti
Caesarius
Butzlini,
secundo
.
Officio
-
1673).
pens,
*
P.
Bruxellis...
Ca-
Compania,
Sommervogel,
registrata.
503-504; VIII, col. 1958.
...
deinde
Francisgo
misma
Palma,
a
nel 1599 ; entro
37.
de
de Val-
Cossio, 1652.
de
extrava-
II, p. 415-474).
gantes (ed.cit.,tom.
Luis
Compania
del Sancto
Calificador
Revelationes
—
P.
el
y vir-
Padre
Puenle
Inquisicion
36.
Vida
*
Ghevalier,
-
Gomino,
nel
canonizzata
1482.
e
me-
Buonsignore
Paclova, Gius.
tudes
chupin
1391, 1401, 1419
T, col. 700-701.
Padre
Francisgus,
il 1302 da
Nacque verso
Birger, prinreale di Svezia; mori
cipe del sangue
nel 1373.
ven.
alle Pie
premesso
ven.
del
Buonsignore
Caghupin,
de
Roma
del
Vita
della
Padre
Dio,
penitente
Fere-
episcopo
39.
a
S. Giro-
Filippo Neri; mori
[Gaetano Volpi],
s.
IWeve
a
nacque
1740, p. 7-17.
trano, notis illustratae. Romae, ap.
Lud,
1628, tom. I-II.
Grignanum,
*
pieta;
in Roma,
di
Gacciaguerra.
et
di
Carita
ditazioni
Turrecremata
card.
a
Bri-
s.
Papa
Senato
1495; fu prete di
Cacciaguerra,
35. BmeiTTA,
S.
prencipi.Venetia,
opere
nel
compagno
a
-
N.
1568; Venetia,
Farri, 1575.
Scrittore
1243; arcive-
materie
poste in
Simbeni,
Domenico
1265, card. vescovo
nel
1273; mori a Lione
Dottore
et d'altri
Giacomo
1641).
diverse
sopra
IIII, deirillustrissimo
Veneto,
Parisiis,
...
AUTORI.
privilegio di
con
Pio
LORO
utili. Nuovamente
luce
P.
DEI
persone
molto
nel
nel
clamato
piu
Opera
nel 1221 ; entro
francescano
d'York
scovo
.
Bechet,
Bagnorea
a
TOrdine
.
labore
Haye
Dionysium
Nacque
BIOGRAPICI
Assisiatis
et
opera
Ioannis
CENNI
principio clel vol.
patriarchae
omnia...,
CON
»,
Francisci
s.
Frangisci
s.
Minorum
*
HORTUS
s.,* Vita
Bonaventura,
ap.
NELL'«
GITATE
Cagianus,
Paolo
Ioan.
Burali
Regolari,
S.
Antonius,
d'Arezzo
cardinale
Pudentiana,
vescovo
de
del
*
Vita
di
Chierici
titolo
di
prima
di
OPERE
CITATE
NELL
HORTUS
«
Piacenza e poi arcivescovo
poli, raccolta dal R. P.
Cagiano
Antonio
1'istessa
presso
in S.
1609.
Scrisse
su
adoperandosi
xione,
di
si
e
nel
Andrea
s.
la costui
per
aclopero pnre
44.
ap-
(!a
1666.
AUTORI.
I"I'a
i- a
Vi
B
*
Scrittore
aseetico; nacque a Napoli nel
1585; entro nella Gompagnia
di Gesu
uel 1604; vi l'u eletto Generale
nel
Tea-
1646; mori
o
Roma
a
uel
1987-1988; Hurter,
45.
Paolo
Carolus
I,
par.
III, col. 1218.
[Bascape]
*
Petri,
De
S.
Caroli,
Francesco
di
gnia
Gaetano
Giesu,
Vita
della
della
di
R.
La
medesima
Palermo
Zenero, 1649
Cajetani...
Melch.
DecioCirillo,
Bologna, Carlo
-
;
Vita
-
Latine
Hanel,
Pragae,
1668.
S. I.,
Vandone,
Nacque
Siracusa
a
*
1593; mori
nel
nel 1647.
nella
1578; entro
di Gesu
Compagnia
Palermo
nel
a
*
Octavius,
ctorum
Siculorum,
Graecis
Latinisque
plurimum
ut
aut
Opus
posthumum
ciendo
operam
t
r
.
R.
contulit
stica
illu-
cum
entro
1582; mori
nel
dei
noviziato
nel
a
Palermo
col.
**
Teologo
ecclesia-
PP.
lermo
di
agiografo
;
nel
1613;
mori
1579 ;
1593; mori
sua
di
vescovo
nella
secle
sua
Ungarelli, I, p. 168-187;
III, col. 554-555.
-
nel
nacque
1620.
a
nella
Ioannes,
*
De
coenobio-
libri duodecim
Cassiani
Opera
D.
(in
omnia,
Alardi
Ca-
Migne,
in
ed
Patr.
Lat., 49,
53-476).
il :$0
verso
Teologo polemico; nacque
nella
a Betiemme,
Dobrugia; monaco
in Egitto, a Costantinopoli, a Roma,
valier,
-
Pa-
citta
il 413
verso
siglia,ove
nell598; ehtro nella Compagnia
Gesu
eletto
fu
commentariis
fondo
1566;
Gesuiti
mori
S. Vittore
intorno
di
al 435.
-
MarChe-
I, col. 796-797; Bardknhewer,
II, p. 353-356.
III, col. 1086-1089;
III, col. 546-547.
ed
nel
Ci-
Sommervocel,
Hurter,
i Barna-
solenni
zaei, Atrebati, ap.
Bapt. et
Cuilielmum
Riverios, 1628, p. 1-
...
294;
nel
Siracusa
a
; nacque
tra
Ioan.
nunc
ap.
di storia
scrittore
e
nacque
;
i voti
institutis
Joannis
*
Agiografo
1615.
rum
rillos, 1.657.
*
nel
Cassianus,
P. Pe-
...**
prodit. Panormi,
primum
46.
perfi-
.
Salernus,
s
u
cui
.
Ba-
preposito generale della
scri-
Caietano,
R. P. Octavio
1550; entro
emise
Hurter,
codicibus
Mss.
ptae,... et animadversionibus
a
del
antiquis
ex
collectae
stratae
Luca
Bologna,
in
ecclesiastica
Congregazione,
San-
monumentis,
ex
editis
nondum
Vitae
nel
ne
Novara
Caietanus,
et
di storia
e
nel
43.
di
nome
segretario
Milano
essendo
1085.
col.
il
-
Rossi, 1614.
Cultore
biti
III,
Sommervogel,
-
1602.
tradotta
P.
a
*
lngol-
anche
fu stampata
e
eredi
a
gestis
libri VII.
trova
sotto
volgare
scape,
Francisci
reddita
S.
card., archiepi-
Brixiensem,
si
stessa
in
Compagnia. Palermo,
1637;
rebus
et
E.
ap. Societatem
Al-
P.
Basilica
a
vita
stadii, typ. Sartorii, 1592; Brixiae,
Compa-
dal
scritta
Gaetano
fonso
*
So.m-
-
VIII, col.
causa
beato
Alphonsus,
1640.
II, eol. 708-712:
beatiflca-
176-177.
Caietanus,
ved.
Daniel.
to-li,
ar
*
tius,
iircn
scopi Mediolani,
42.
VII,
III, col. 547.
Avellino,
la
LXXXV
Sommervogel,
-
463; Hurter,
,
in
1608
Vezzosi,
-
nel
LORO
mervooel,
per
del
dArezzo.
nativa
col.
Ronca-
Napoli
beatilicazione
Burali
p.
di
F)Kl
del-
Mascardi, 1649;
Paolo
BIOGRAFICI
Na-
Napoletano; professo I'Istituto dei
lini
CKNNI
Gio.
Roma,
Secondino
Napoli, per
gliolo, 1650.
*
di
D.
teologo,
Religione.In
Vitale
CON
»,
47.
—
XXIV
Collationes
p. 297-886;
col.
ed
477-1332).
in
(in
Op.
cit.,
Migne,
tom.
cit.,
Giov.
Castaldo,
48.
NELL'«
CITATE
0KEKE
L XXXVI
Venetiano,
Mascardi,
como
52.
53.
de
tuale.
rina
fine clella Vita
in
Grassetti)
*
G
Ved.
de'
Caterina
Bologna,
risse
nel
e
1 1i
r a s s e
fu abbadessa
ove
nel 1463.
niori
1712.
o
Catharina,
Tanima
tra
Cla*
p.
a
Caterina
Beata
blicata
da
Firenze
a
della
Ved.
Caterina
Fieschi
J646.
»,
pub-
55.
1447;
Giuliano
sposo
nella
citta
nizzata
nel
a
1737.
1510.
nel
:
Fu
Senensis,
s.,
i). Catharinae
dal
niori
in
ante
clxxxiii
annos
Raymundum
per
Capuanum
theologum
D.
in
sermone
nunc
autem
longe
et
denuo
Ingolstadii,
ex
phica Davidis
*
Caterina
nel
Benincasa
1347;
fu
Vineis
a
Italico
ex
Latinum
correctius
di-
tractatus
sex
conversi;
accuratius
et
typis
excusi...
ofticina
typograSartorii, 1583.
nacque
terziaria
nel
Douai
1645
nel
nel
o
II, p. 5i2-543.
a
Sanctius,
Siena
domenicana;
Vita
Clcatelli,
delTistessa
Napoli,
*
*
del
Lellis, fondatore
de
Santio
P.
Generale
1, col.
Dialogi
virginis
Senensis,
sanctissimae,
stributi...
*
Anversa
a
Religione de' Chierici Regoministri
degl'infermi,descritta
1627.
II
fatta
eredi
di
un'altra
cita
Toppi
fu
che
Religione.
Roncagliolo,
Secondino
sione
810-811.
51. Cathakina,
ad
cano-
Chevalieh,
-
nelPOrdine
Anversa
ad
Camillo
P.
Genova
Adorni
nel
nativa
de
220-249.
p.
a
Qlietif-Echard,
-
La
Margherita
teologia scolastica; nacque
Cicatellius,
1568).
nacque
beata
entro
1615; mori
lari
*
di
Sancti
Praedicatorum.
Predicatori; si laureo
Vita.
sotto
*
Beileri, 1618.-
B.
occorre
Scrittore
della
—
III, col. 1056-1057.
della
Genova
nel
Ge-
II, col. 936-940; IX,
Grdinis
typis
aLilla;
(e stampato
«Vita...
della
PP.
nel 1661.
Hyacinthus,
Gerines
1, col. 808-809.
il corpo
e
229-331
manu
dei
Madrid
a
a
'anuensis,* Dialogo
b.,
noviziato
Hcrter,
Duaci,
dei
50.
Relatio
diocesi
Sommervogel,
Vita
1413
delle
Ve-
a
Scrittura; nacque
di Toledo, nel
s.
nel
Choquetius,
.
canonizzata
Fu
Chkvalier,
-
54.
nel
*
1606; mori
Belgii
nacque
beata
P.
,
Nigri
-
nel
col. 17;
Cate-
c o m
1, col.
Siena.
da
de,
della
1588; entio
.
G ia
canoniz-
Farri, 1584.
Didacus
suiti
ag-
dal
Fu
della
Caterina
s.
Interprete della
armi
s.
Bologna, composta
da
Qiacomo
—
di
1380.
Chevalier,
-
devotissime
Mondexar,
battaglia s[)iritrovasi
ADTORI.
Eusebii
scripta vitae et mortis
Nieremberg (cfr.Som.mervogel, II,
col. 240. n.o
9).
Liber
(ossia Le
alla
Quest' operetta
giunta
*
Bononiensis,
armis
septem
necessarie
Lettere
Celada,
p. 244-
Vezzosi, I,
-
s.,
nel
1461.
nezia, Dom."'°
*
Catharina,
nel
—
256.
49.
a
vergine
napoletano; professo 1'lstiin S. Paoio
di Napoli
tuto dei Teatini
il Silos, nel 1583);
nel 1587 (o,secondo
Confu preposito generale della
sua
gregazione; mori in Napoli nel 1053,
etadi87anni.
Roma
inori
zata
LORO
812-81(5.
Agiografo
in
DEI
Grossi, 1627.
Viceriza, Francesco
*
BIOGRAFICl
CENNI
del
fiegolari.Boma, Gia161(5, 2a ediz.;
Chierici
de
CON
»,
Vita
*
Batt.,
Marinoni
Giovanni
b.
HOHTUS
edi-
Napoli, appxesso
Tarquinio Longo, nel
gli
in
1620.
dei ChieNapoletano : fu eletto Generale
rici Regolaii ministri
degli infermi
i.l1619; flori nella prima meta
verso
Nic. Toppi, liiblioteca
del sec.
xvn.
Bulifon,
i/apoletana,Napoli, Antonio
-
1678, p. 328; cfr. Carlo
Solfi, Com-
pendio historico della lleligionede'
Chierici
Begolari iithiistri degV infermi, Mondovi, De Rossi, 1689, pagine 177-179.
56. Gikocco,
di
Dio
Francesco,
Giov.
*
Vita
Battista
del
serv"
Viteili
da
CITATE
OPERE
NBLL
Foligno,
fondatore
del
Giesu
buon
HORTUS
«
CON
»,
delTOratorio
in
BlOGRAFICl
CENNI
60.
storico
Agiogmfo,
poeta folignese;
e
segretario delPabbate
flglio del
contestabile
Napoli;
fn
drale
vicario
e
mori
nel
del
poi
di
generale
1641.
IV, Roma,
De'
Comotto,
Amedeo,
di
Domnus
Gatte-
Madre
Giovanna
Vita
Foligno;
della
fondatrice
Ghantal,
1614, col. 315-328;
Biografo
Patrol.
Migne,
Torino,
scrittore
e
per
di 21
entro
anni
di
Giov.
i Barnabiti
tra
solenni
nel
1650, ed
in
nel
sive
era
della
1616,
si
vita.
sua
Scrittore
di
-
In
nel
di
Compagnia
amico
della
di Pico
gelo Poliziano
Rufus,
scrittori di
nel
suo
nel
Roma
1465;
62. Didacus
fu
mori
in Toscana,
Cortesiano, nel 1510.
de
*
Petrus,
s.
...
Solano
dri, 1623,
tom.
III,
por
Fu
il
piu dotto
nacque
a
teologo
del
nel
Ravenna
secolo
;
illustri; nacque
988 ; fu abbate
nel
1041, card.
d'Ostia
vescovo
di
amministratore
Gubbio
legato pontificiomori
Ghiesa
valier,
da
a
proclamato
1072. Venne
Leone
XII
nel
nel
1058,
nel
1060,
las
de
Ma-
Vite
Lima
di uomini
nel
Peru:
francescano:
xvn.
sec.
p.
-
Sbaralea,
ed.
fiori
Nar-
227.
nel
Faenza
della
-
63.
Dorotheus,
stolae.
Ghe-
II, col. 3708-3710; Hurtek,
col. 997-1004.
di
a
nelFOrdine
decchia,
Dottore
1828.
de
Orden
nel
Avellana
di Fonte
del
Real, 1643.
scrittore
e
Ap.co,Pre-
S. Francisco...
Padre
Cronista
entro
dei Gamaldolesi
Peru
del
drid, Emprenta
suo
de
Diego
la misma
General
y Coronista
Nostro
*
*
Fray
de
Notario
de Lima,
dicador
Migne,
in
ed
la ciudad
de
natural
Cordova
ciudad
145).
Lat., tom.
Patrol.
Regolar Ob-
la
Lan-
Claudii
sumptibus
de
el Padre
Provincias
Lugduni,
Orden
Serafica
la
de
los Menores
virtu-
Apostol del
Fray Fran-
P.e
servancia, Patron
Opuscula (in
Opera omnia,
Damiani
B. Petri
1600;
Sommer-
Vida,
del
milagros
Lima...
de
59. Damianus.
nel
-
-
II, p. 609-611.
Tiraboschi,
*
el venerable
cisco
piu celebri
quelPeta;
castello
1614.
Corduba,
de
Peru
di An-
Mirandola,
di altri dei
e
1553; entro
I, col. 685-689.
vogel,
Si-
Cortesio,
des, y
Letterato; nacque
pieta.
cardinalatu
Nardi, alias
a
ex
ibid.
Bourg,
a
Gesu
nel
Tournai
a
di
opere
1510.
*
Duaci,
d'Averoult
Therouanne,
]"resso
De
castro.
Nicolai
meon
*
alcune
Antonio
Nacque
mori
Paulus,
I-IV.
ecc.
nella
III.
Tom.
a
1, p. 399-401.
UngarellI,
libri
Flores
cathechismus
officinaloannisBogardi, 1614;
vi
e
1617;
quest^anno
a
le notizie
arrestano
Gortesius,
*
Antonius,
historialis.
eta
*
58.
Lat., 14i,
925-944).
Davroultius,
61.
teologia pasto-
patria Torino;
i voti
Torino
p. 71-
1646.
rale; ebbe
emise
ap.
di
exemplorum..,
*
Foiiet,
Bollandum,
Ian.tom.I,
Sanctorum,
in
Parisio-
Roberti
dell' Ordine
Visitatione.
Sinibaldo,
Andreas
Lutetiae
sumptibus
77 ; ed
mo-
Campis, Paris.,
a
professus, et
Quercetanus...
rum,
col.
della
collegerunl
Marrier
S. Martini
monachus
ven.
Francesca
miracula,
codd.
Martinus
nast.
Rossi, 1711, p. 196.
*
qua
vitae,
MS.
ex
Acta
57.
Patrum
ss.
...
intorno
cfr.GRESciMBENi,Commentari
cilla sua
istoria della volgar poesia,
tom.
Bibliotheca
(in
in
Cluniac.
mum
Iacobilli, p. 115-116;
-
LXXXVII
chronoscripta,statuta, privilegia,
omnia
nunc
priLogiaquedupiex
fu
regno
della
canonico
AUTORI.
Odilonis
s.
abb.
Golonna,
Pietro
LORO
Cluniacensis,
ligno,Agostino Alterii, 1639, 3a ed.
*
Vita
—
citta. Fo-
essa
DEJ
[,
sculis
s.,
Editio
*
Sermones,
nova
aucta, quae
Cremonensi
non
sive
epi-
aliquot opuin prori editione
reperiebantur
et
...
LXXXVIII
CITATE
OPERB
NELL
HORTUS
«
officina
Ingolstadii,ex
»,
CON
Ederiana,
ascetico ; fu archimandrita
Scrittore
fiori snl
Palestina;
colo
vii.
principio
se-
*
64.
Fratris
*
[Eadmerus],
Cantuariensis
batis
Sanctorum
1578, p. 780-818. II
uno
sbaglio del
Grevio:
blicata
in
Aprile
degli
158, col. 49-117,
Brit.
Rer.
e
vero
di
la storia
per
Pavia,
parte I,
I, p. 443-
Fastredus,
di
a
Patrol.
N.
Claravallensis
omnia...
studio
abbati
S.
(in
Patris
...
Ioannem
pinae, apud
Lat.,
1641, tom.
in
Patrol.
gne,
p. 305-419.
labore
et
Opera
Iacobi
Horstii, Coloniae
Merloni
Rule,
script.,181,
Epistola
Bernardi
fu pub-
tom.
M.
*
Claravallensis,
abbas
nome
II
da
documenti
e
444.
II,
Sanctorum,
Migne,
in
856-893,
p.
di
nel 1613.
Pavia, 1878, p. 175; Foppens,
editore,
Vita
seguito nel
Acta
Memorie
reto-
alP Universita
quella citta
dell' Universitd
69.
primo
questa
in
mori
e
professore di
latina
e
Edinerus
nome
sotto il
Eadmerus
di
-
fu
Liegi ;
a
greca
Pavia;
nunquam
historiis, tom.
e
Giov.
li
Nacque
rica
Antverpiae, Graevius
; ap. Surium, De pro-
1551
Ioannes,
Angli
archiepiscopi
libri
editi.
antehac
Edineri
Anselmi
vita divi
De
AUTORI.
LORO
Viani, 1600.
III, p. 57-58.
Bardenhewer,
-
in
del
DEI
imperatorum ac saatque regum,
pientissimorum heroum
exemplis,
omni
aucta
et locuex
antiquitate
Andreae
pletata. Ticini, ex
typ.
1616.
*
BIOGRAFICI
CENNI
Agrip-
Kinchium,
I, p. 151-152; ed in MiLat., vol. 182, col. 704-
706).
*
Gultore
ecclesiastica ; nacque
di storia
*
il
verso
dettino
eletto
di S. Andrea
al vescovado
nel
Cantorbery
1120
in
nel
1124.
fu
Scozia;
Moeller,
offerts (l Charles
Louvain-Paris, 1914, p. 433.
1121; mori
1,
Chevalier,
II, col. 44-45.
col. 1257; Hurter,
-
70.
65.
Eckardus,
d.,
aliquot
Opera omnia, Co-
Ioan.
*
Hocheim
teologo mistico; nacque
non
lungi da Gotha
la meta
del
sec.
si
domenicano;
nel
66.
Edinerus,
67.
Episcopus
addottoro
nel 1327.
1302; mori
col. 1270-1271
;
-
Hurter,
ved.
verso
a
Franciscus
Chevalier, I,
II, p. 615-618.
71.
Farnesius,
:}
di
inclusa
Eburone,
Ticinensi
prete,
in
ab
Henrico
I. C. et artis
Gymnasio
librum
unum
Ispagna
domenicano
in
Vannps
canonizzato
Brettagna
nel
1455.
4685-4688;
Lorenzo,
*
Le
-
Hur-
attioni
meravigliose del P. BerColnago della Compagnia
Giesu.
Palermo,
Giuseppe Biopere
1653.
De
perfecto
VTII. Apo-
principe ad Clementem
pht|hjegmata card. P. Aldobrandini, in quibus ars imperandi tenetur
opuscoli
in
nardo
Salesius.
Henricus,
di
Valenza
col.
Finicchiaro,
ved.
scrittore
II,
II, col. 784-786.
ter,
sagno,
68.
a
Fu
1419.
Chevalier,
ed
S.
a
il 1350; vesti 1'abito
nel
Eadmerus.
e
nacque
;
nel 1367 ; mori
Roma
Gebenensis,
spirituali. Lovanii,
Winghe, 1554.
oratore
Teologo,
verso
nelPOrdine
entro
xm;
ad
Tracta-
vita
de
ascetici
I,
par.
*
Vincentius,
s.
de
tus
loniae, 1603, p. 669-671).
Celebre
Ferrerius,
Institutiones
*
(ap. Taulerum,
*
di Cambron;
mori
a
primo abbate
Parigi nel 1163.-Chevalier, I,col.450;
De
Moreau, in Melanges dliistohe
Fu
hene-
nel
Cantorbery;
a
vescovo
rinunzio
a
nelFOrdine
1060; entro
Farnesio
oratoriae
regio
*
Agiografo
nel
nel
hiografo; nacque
e
entro
1511;
1625;
1682.
-
mori
tra
nella
Sommervogel,
a
i Padri
citta
Catania
Gesuiti
nativa
nel
III,col. 746; IX,
col. 340.
in
inter-
congesta,
72. Florentinius,
ven.
Padre
Hieronymus,
Gio.
*
Battista
\ ita dei
Cioni,
NELL*«
CITATE
OPERE
Chierico
Madre
di
fufo
Fiorentini, della
LOHO
AUTORl.
Neri.
Filippo
s.
LXXXIX
Anch'egli
altra edizione
conobbe
Ja-
Religione... Lucca,
DEI
quantoal tempo,che
ge, erroneamente
abbraccio alla fine del sec. xvn
l'Isti-
Congrega-
di Dio, descritta
P. Girolamo
medesima
BIOGRAFICI
CENNI
CON
»,
della
Regolare
della
tione
dal
HORTUS
che
non
quella qui
indicata.
Paci, 1657.
cinto
*
Fu
morale;
nacque
venfun
anni
solenni
voti
-
citta
Sarteschi,
ove
Madre
vita
di Dio
Padri
;
ven.
Domenico...
viano
christianae
libri V,
Giudice,
Laurentio
Surio...
*
Quentelianis,
priore della
; fu
Poche
Lovanio.
di
tosa
lui
Haiiem
occorrono
dell'opera
ed
in
—
*
nella
della
provincia
de'
cona,
Estratta
nel Libro
da
Francesco
s.
altre
molte
cose
Matris
Dei.
che
labore
di
Congregatione
Ripa.
Data
in
Ripana, e novamente
con
aggiunta dal
sacerdote
Materia,
delFOratorio
Paolo
Macerata,
Assisi
Sig. Hi-
drale
Congreg.
Scrittore
Minori
dal...
Pica, arciprete della
rolamo
della
della
lario
luce
p.
marchese
Cate-
col.
128)
schini
dice
Opera omnia...,
fu
di
Ripatransone,
P. Ioannis
ascetico
de
e
la
prhna
irreperibile.
edizione
di
et
Haye...
Bechet,
nel
1209;
nel
mori
1228.
1560-1571; Hurter,
nacque
1'Ordine
nel
-
ad
dei
1226.
Fu
Chevalier,
1,
II, col. 288-291.
Gi-
78.
Colloquia (ed. cit., p. 71-80).
—
Ripa.
x
79.
Opuscula
—
(ibid.,p. 1-96).
—
Vita
eiusdem,
(op. cit.,
auctore
(ibid.,in
s.
Bona-
principio
del
vol.).
il Francee
soggiun-
81.
Franciscus,
s.,
Salesius,
de
1'amour
Les
La
opera
poeta;
1182; fondo
nel
(ossia Traite
1
nec
eiusdem
Bufa-
Villarosa
che
Patriarchae
della
di
Antonio
soltanto
Assi-
data
P.
80.
di
Apo-
Francisci
Paduani
Antonii
ventura
II
(in S.
canonizzato
letti, 1697.
*
*
Assisias,
s.,
R.
Leo-
P. Lodo-
sacerdote
delFOratorio
luce
Sar-
-
p. 67.
Parisiis, ap. Dionysium
1641, p. 64-71).
avvertite
Dal
1627.
Congregationis
Minorum
s.
Ordinis
*
Franceschini,
nel
Cfr. Sarteschi,
Franciscus,
Croniche
non
scrittore.
primo
vico
in
nardi,
fundatoris
Ri-
aggiunta
et
nativa
scripta loannis
manu
d'An-
quella
delle
nella
nel 1575 ; mori
p. 60-71.
siatis
formati.
dal
77.
Vita
non
fu scritta
di
Marca
cro-
1557; fu
Leonardi
suddetta
citta
sua
phthegmata
Osservanti
Minori
nel
s.Giovanni
Riforma
della
e
Madre
della
Lucca
a
nacque
teschi,
76.
la rinovatione
del
ecclesiastico
Congregazione
Congregazione
nella
Vita del
Franceschinus, Ludovicus,
P. F. Santi della Ripa, predicatore,
apostolico
teologo e commissario
per
Lucca, Otta-
Baldassari
e
scrittore
della
Dio;
Congregatione
di Dio...
suc-
altri libri.
74.
di San
P. Cesare
dal
1619.
Biografo,
nista
di
su
I, p. 278-279
citata, in Foppens,
Reverendi
Cer-
notizie
nell'ed.
Mar-
Riformati
Guidoboni
Institu-
*
di
ad
della
de' M.
della
Madre
ammessoda
Nacque
Historia
Dionisio
raccolta
Franciotti,
1596.
*
F.
nel 1678.
nacque,
Coloniae, in aedibus
P.
Predicatori
della
interpreteR. F.
*
Cesare,
del
tini, delTOrdine
dei
154-159.
p.
vitae
tionum
Franciotti,
i
Congregazione
della
75.
1602;
Roma
a
Harlemensis,
Florentius
73.
teologia
nel
emise
dopo
nella
nella
mori
Lucca
a
Regolari
Chierici
di
scrittore
principalmente
quesfopera
nii riusci
Lugduni, 1616, ed in
bien-heureux
Fran^ois
Philotea
*
Dieu.
de
oevres
de
du
Sai.es,
CITATE
OPERE
xc
NELL
HORTUS
«
CON
»,
BIOGRAFICI
CENNI
Paris, Cottinet-Roger-Lozet, 1641,
I,
tom.
*
teologia pastorale,ascetica
mistica; nacque
e
nel
voia
di
1567;
Fu
1(50:2;
*
Sa-
Agiografo ; nacque
Con£?regazione
1577; mori
vescovo
mori
beatilicato
nel
Lione
a
1661,
Chiesa
universale
nel
Cfr.
Pernin, in The cathoUc
encyclopedia, vol. VI, New-York, 1909, p. 220221; Hurter, III,col. 898-900.
82.
—
Sacrae
eius
reliquiae (ossia Les
reliques du bien-heureux
sacrees
FRANgois
—
ed.
I,
cit.,tom.
87.
Geltrudis,
88.
Genevensis
89.
Discursus
ed.
spirituales (ossia
Les
90.
Giacomo,*
Bernardino
Vita
Realino
di
Compagnia
in
da
Georgius,
I
c.
col.
85.
.
Saulii
S.
Regularibus
deinde
sem,
patum
Romae,
viri
Dei,
Chierici
S.
*
nel
elevato
-
Gallonius,
P.
alla
nel
a
Nerii
*
emise
Romano,
frain
Fracheto
dei
Modena
nacque
J205; die
nel
suo
.
cognome
Chalusset,
domenicano
il
nel
1271.
-
suo
di
cro-
presso
nome
1225; mori
Chevalier,
I,
1555-1556.
Gerson,
militem
beati
Con-
.
a
Ioannis
Florentini, Con-
eiusdem
il
a
nel
Limoges
.
scrittore
Limoges,
col.
virtutis
fu
airOrdine
a
di
;
et
R. P. F. Gerardo
sotto
;
p. 373-379.
Vita
exempla
conscriptae. Duaci,
typ. B. Belleri, 1619.
piiiconosciuto
E
nache
i
gregationis Oratorii fundatoris, in
Antonio
annos
digesta. Auctore
Gallonio
officina
De
della
1656; mori
Vitae
a
...
Lemovicensi...
ex
dignita
Ungarelli,
Antonius,
Philippi
Cfr. Fop-
Praedicatorum,
antiquae
monumenta
Andreae
1592;
Ordinis
recensentur
gesta.
Congregazione
*
quibus quamplurima
episcoet
Ambrogio
Regolari di S. Paolo
nel 1681.
-
p. 344.
Lemovicensis,
trum
92.
86.
Gerardus
*
Preposito generale
Roma
benedet-
monaco
in Germania.
I,
I, par.
pens,
III,
Alerien-
Papiensem
1613; fu
nel
se-
...
ascetico; fu
tino ed abbate
Clericis
e
Pauli, ad
nella
Gabrielis
P.
Bruxellis
impressa, typis F. Foppens,
Scrittore
citta
Augustinus,
assumpti, Vita
typis Jacobi Fei
solenni
R.
1673).
*
91.
a
Biografo; nacque
provincia di Torino
voti
...
excusa
Vindelicorum,
Augustae
1632, opera
Butzlini, deinde
filii,1661.
*
monachos,
col. 384.
Ioannes
Alexandri
nella
Sommervogel,
-
ad
cuius-
benedictini,
anno
Viterbo,
.
.
1595; mori
1653.
1064-1065; IX,
Gallicius,
Sadi,
Commentarius
*
Belgi, monachi
primum
Carpi, della
Giesu
di Gesii nel
nel
ved.
Regulae (in Gerardi
cundo
nativa
cfr. Vil-
ved.
Padre
del
delle
Agiografo, biografo,e traduttore
Confessioni
di s. Agostino ; nacque
a
diciottenne
entro nella CompaRoma;
gnia
Filippo
s.
Salesius.
Belga,
dam
1644.
*
di
episcopus,
Gerardus
spirituels,etc;
I, p. 795-910).
cit., tom.
Fulicatti,
alcuni
p. 169-178,
Lanspergio.
Franciscus
Opuscula...
84.
Vita
nel
Gia-
-
Musladinus.
entretiens
vrayes
di
Tizzoni, 1672;
s., ved.
Gentius,
1049-1063.
p.
83.
Sales;
de
nel 1605.
notizia
alla
nella
Neri
p. 139-141.
larosa,
s.
; entro
Filippo
s.
Filippo,
s.
Roma,
Xeri,
-
Roma
a
di
Ricci, Breve
como
1877.
AUTORI.
di 49 anni
di
compagni
in Appendice
cano-
1665, proclamato Dottore
nel
nizzato
della
in
t'u consacrato
nel
Ginevra
nel 1622.
Thorens
a
LORO
gregationis presbytero. Romae,
1600.
apud Aloysium Zannettum,
115-368).
p.
Scrittore di
DEI
Ioannes,
Francum
Gersonii...
risiis,1606, par.
*
Fu
il teologo
venne
*
Dialogus inter
(in
Anglum
Opera, ed. Pa-
ed
II, col. 854-870).
piu celebre del
appellato « doctor
suo
tempo
christianis-
;
XCII
OPERE
CITATE
nel
Papa
NELL
590;
HORTUS
«
nel
mori
CON
»,
604.
CENNI
BIOGRAFICI
Bar-
-
theca
IIT, p. 156-166; Chevalier,
denhewer,
DEI
LORO
ed. Coloniae
Patrum,
pinae,
tom.
AUTORI.
XV,
Agrip-
1622, p. 703-726).
I, col. 1870-1874.
*
Gual,
100.
Vincentius,
del
muerte
Vita
del
Padre
Bono
de
Gasparo
di
.
Gulielmo
.
Gual,
Valenza
l'annol610;
lingua italiana dal
Gastiglione in Genova
P.
104.
in
di
di
*
Ebbe
1'Ordine
di
de'
Paola;
patria;
Minimi
lascio
nel-
entro
*
Filippo,
Madre
Caterina
suor
rentina,
Vita
S. Vincenzio
1703.
lommeo
di
rag-
miracoli
e
Dio.
Roma,
1627; entro
Chierici
Dio
Roma
nel
soltanto
ivi
nel
ricor-
e
indicata.
La
*
Berulle
i voti
insegno
Roma
a
p. 205:
Germanus,
de
fece
1644;
1'opera qui
nella
Regolari
vi
e
teologia; mori
e
cardinal
du
vie
instituteur
premier Superieur general de
de
Congregation de 1'Oratoire
Jesus-Christe, Notre Seigneur, par
de Cerisy.
Germain
abbe
Habert,
et
di
la
delFOrdine
Barto-
Sermartelli, 1622;
nel
Sarteschi,
Habert,
Ricci, fio-
Fiorenza,
Breve
dei
di
a
-
data
ven.
monistero
Prato,
di
Predicatori.
de
della
de
nel
monaca
ed.
Lazzeri, 1654.
Madre
tilosolia
alle
105.
Guidi,
Madre
de'
soienni
-
101.
*
vita, virtu
Nacque a Lucca
Congregazione
per
S. Francesco
di
Che-
1612,
stampe soltanto
1'opera qui registrata. Nic. AntoII, p. 325.
nio,
e
Cfr.
-
Sraralea,
Davinus,
della
della
per
1270.
p. 326-327.
della
Ignazio
Lazari, 1657.
Valenza
nel
al-
teologo
mons.
Jacopo Candido, vescovo
Cedogna in Puglia.Del P. Davino
tione
Francesco
ristampata. Roma,
de'
Ignatio
della
Guinigi, lucchese, della Congrega-
(!)in
1'anno
mori
; fu celebre
I, col. 1917;
guaglio
*
adesso
et
Parigi;
Guinisius,
in
doppo
dei Minori
Nardecchia,
Vincenzo
stampata
e
autore
-
S. Fran-
P.
ed
Eleuterio; appartenne
s.
valier,
Dio
composta
.
dal
di
Valenza,
di
Paola
lingua spagnola
di
ecclesiastico
di
TOrdine
Ga-
1610;
da
de' Minimi
Vita
Ioan-
ap.
servo
Scrittore
y
Fr.
Francum,
venerabile
dell'Ordine
cesco
vida
Valentiae,
Vincentium
nem
La
bendito
Bono...
spar
P.
*
ibid.,
Paris, Sebastien
1646.
Hure,
1641.
*
*Fiorentino;
vi
e
cano,
nella
fu
lettore
del
seguente.
seconda
nella
prima
Echard,
strata
nelPOrdine
entro
sec.
II, p. 428-429;
soltanto
Gfr.
e
Guigo
Cartusiae
rantanni
indicata.
tiones
Bibliotheca
(in
*
prior,
nel
a
1654.
-
Agiografo
e
XIII,
tom.
a
1107;
fu eletto
priore generale
nel
1110;
-
caro
a
s.
Chevalier,
II, col. 59
103. Guilbertus
animique
e
Bernardo;
mori
res
gestae,
stomo
nel
1583.
De
pace
auctore
Henriquez
Bellerum,
Tornacensis,*
virginum
origo, instituta et
P. F. Chryso-
Hortensi,
sacrae
theologiae magistro, Congregationis Hisp. Ord. Cist. historiographo
generali. Duaci, apud Baltazarem
I, col. 1921; Hur-
tranquillitate(in Biblio-
Lilia
*
sacrarum
Cisterciensium
S.t Romain
nel
1137.
Chrysostomus,
Cistercii, sive
fra i Certosini
fu molto
qua-
Paris,Michaud,
tom.XIX,
Henriquez,
105.
ecclesiastico. Gui-
nacque
lo stato
in eta di circa
ed.
Patrum,
1083; entro
ne
ter,
scrittore
di Chastel
done
nel
e
ed
prosa
un'antica
Marces, presso Argentan,
Weiss, in Bibliogrcvphie
Medita-
1618, p. 327-338).
*
in
1817, p. 277.
Agrippinae,
Coloniae
scrisse
; mori
ecclesiastico
nniverselle,
102.
delPAcca-
membri
primi
Francese;
poesia; appartenne ad
famiglia di Parigi; abbraccio
regi-
e
dei
uno
in
Quetif-
ove
1'opera qui
xvi
Fu
demia
visse
teologo;
del
meta
domeni-
*
1653.
Istoriografo ed
nacque
a
agiografo cistercense;
Madrid
nel
1594
;
entro
OPERE
CITATE
NELL
HORTUS
«
giovanissimo helPOrdine
niori
Lovanio
a
I,
tonio,
nel
CON
»,
CENNl
BIOGRAFIGl
cistercense;
10:J2.
Nic.
-
La
—
\x-
vie
Sainte
253-255.
p.
DEI
Vita
b. Idae
(in Quinprudentes virgines, Antuerpiae, 1630, p. 199-293).
(in Vitae
*
Ros-Weydi.
officina
ed
col.
29-54).
in
Dottore
Chiesa;
la
Pannonia,
secondo
La
—
tezzato
a
lemme
nel
Roma
;
Ioanna
vie de
trice du
la
366; mori
du
S.
a
1 1 i.
La
—
II,
Catharina,
a
S.
vies
Saintes
ved.
vie de
La
—
la
de
Agathe
Tiers
la
Ordre
du
glorieux
Pere
Les
(in
116.
La
—
cit.,
Pere
religieux
de
de
1'Ordre
Paris.
Paris, Sebastien
Jan
noms
Marie
seur
fondatrice
Ursins,
Sainte
monasterede
Rome
a
(in Les
683-738).
Freres
Premiere
la
vies
Marie
et tres-heu-
Jesus, fonda-
de
premiere professe
Caterine
S.
de
ville
du
II, p.
mo-
Sienne
Thoulouze
de
cit.,par.
de
(in
405-498).
Les
Sainte
de
Novitiat
des
II,
cit., par.
la venerable
Mere
et
nastere
en
de leurs
du
d' Ypres,
P. S. Domi-
la venerable
des
vie de
trice
selon
Composees
alphabetique
N.
vies
Madeleine
tant
Patriarche
et
de
cit., par. II, suppl.,p.
vies
Tiers-Ordre
du
que
le reverend
cheurs
pro-
vies
Marguerite
professe du
Marie
de
memorables
Bien-heureuses
Dominique.
Marie,
Les
(in
306-319).
vie de
reuse
Premier
neral
plusieurs
nom,
l'an 1621
decedee
et actions
et
du
par
et des
meme
329-354).
p.
et
Mere
SaintDominique,
1'ordre
du
vie de la b.
nique
115.
La
*
Maria,
Groix, professe du
S.
Marie
Tiers-Ordre
du
II,col. 2563-2569.
S. Maria.
bien-heureuse
de
fonda-
deSainte
I Ordre
II, p.
par.
Mont-Ferrat,
d'Alba,
Madeleine
(in Les
Janne
Marguerite de Savoye,
s.
du
Seurs
fesses
Bet-
a
Bardenhewer,
-
Ghevalier,
a
Ioannes
cit., seconde
b. heureuse
monastere
autres
alcuni, nel 331,
nel
420.
Ioannes
110.
de
L'an 1625
decedee
cit., ed.
de
marquise
fra la Dalraazia
secondo
mo-
altri,al piu nel 340; fu bat-
p. 278-301
109.
113.
Stii-
a
nacque
done, citta di confine
e
vie
Madeleine
della
du
Caterine
studio
Antuerpiae,
Plantiniana, 1628, p. 75Migne, Patrol. Lat., 23,
85;
vies
de
(1'Orviette,
professe du Tiers Ordre
de notre
Pere Saint
Dominique (in
Les
vies cit., par. II, p. 117-136).
eremiet
opera
Sainte
Doiiay,
a
La
—
vita et verbis
historiae
X...
Janne
partie, Paris, 1635, p. 67-114).
Hilarionis
s.
De
sive
libri
Heriberti
ex
Vita
Patrum.
seniorum,
ticae
*
s.,
X ( :1 1 1
L'heureuse
de
(in Les
112.
Hieronymus,
AUTORI.
Caterine, pmlVsse
cle Nivellis
que
108.
de
nastere
Sienne
107.
LORO
ge-
117.
—
De
Madelein
la vertueuse
Pre-
don,
professe
du
partie,
notre
Pere
Dominique
Hure,
1635, p. 41-
presso
Quilleboeuf
vies
S.
de
Be-
Tiers-Ordre
de
(in Les
II, p. 246-256).
cit., par.
210).
118. loannes
*
Agiografo;
in
Francia
nacque
delFEure),
professione religiosa
nell'Ordine
domenicano
a
Parigi nel
S.t Symphorien
1620 ; mori
a
sur
Coise », parrocchia della
diocesi
di
nel
a
S.
Mathurinus
Samsone,
a
ved.
S.Anna.
(Dipartimento
1604 ; fece la
119.
Ioannes
120.
IOANNES
abbas,
ved.
Cassianus.
«
Lione,
nel
1660.
-
Quetif-
II, p. 594-597; Hurter,
1141.
Echard,
III, col. 1140-
Vita
batis
CLUNIACENSIS,
MONACHUS
sanctissimi
Cluniacensis
Cluniacensis
*
Odonis, ab(in Bibliotheca
Patris
cit.,Lutetiae
Parisio-
XCIV
GITATE
OPERE
NBLL
HORTUS
«
GON
»,
BIOGRAPICI
CENNI
KU4, coi. 13-56; ed mMiGNE,
rum,
Patrol.
Lat., J33, col. 43-86).
DEI
del
Ninno
de
Nuestra
LORO
AUTORI,
Jesu, de
ios
Sennora
Velesii, 1624.
*
patria italiano;canonico
nionaco
a
Gluny nel 939;
Roma;
a
sec.
x.
[oannes
121.
nellaprima
fiori
priore eabbate;
del
*
latino
-
3393.
et
nugis curialium
libri
octo.
vestigiisphilosophorum
ticus, sive
de
huic
editioni
officinaloannis
eiusdem
Coloniae,
per
Filosofo
il
verso
nel
teologo ; nacqne
e
125. Isolanis, Isidorus
1120; studio
1136; fu eletto
nel
ed.
Marthae
urbis
1181
col. 178-181;
cfr.
Parigi
a
de
1180,
Isolanis,
II, col.
Chevalieh,
qui
situs
Vitas
Ordinis
Latina
Romae,
nellum,
1587.
Scrittore
Francia,
a
Italia
in
Ioan.
con-
monaca...
iJlu-
doro
Marti-
studio
;
Germania;
in
1380.
800-802; cfr. Chevalieh,
*
Ossingeh,
-
Iosephus
Iesu
a
venerabie
Crux.
Padre
Fu
Pariai
Fr.
stampata
nel
Vida
tradotta
in
M. Prete
Giovanni
Insigne
della
Candelas,
nel
(Spagna),
dei Carmelitani
nel
1626.
-
diocesi
di
Scalzi; mori
Veronica,
novamente
italiana
R.
dal
Antonio
Azzio
Brescia, Vin-
1581.
nelPOrdine
Predicatori; fu
dei
delle
convento
1528.
nel
mori
Grazie
di
Tikabo-
-
III, p. 415; cfr. Chevalier,
Iustinianus,
*
Bernardus,
I,
b.
Vita
chae
Iustiniani, protopatriar-
Venetiarum.
Se
ne
hanno
piu
Astorga
a
col
Roma,
a
edizioni;
nell'Ordine
1562; entro
Bibliotheca
nacque
Bi-
('()!.2286-2287.
126.
edagiografo;
ne
nella
a
1628.
asceta
Mi-
io
Milanese; scrisse di teologia scolastica;
Laurentii
*
a
R. P. F. Isi-
del
lingua
Sabbio,
schi,
la
francese
in
di
Isolani...
priore del
del
Juan.de
in
Pavia,
a
beata
raccolta
entro
II,col. 2649.
*
Maria,
Em.
vita della
degli
cenzo
II,
nel 1669;
Gallarato,milanese...
in
1, par.
edizioni
edizione
Vittorio
titolo La
Milano;
123.
Me-
Valtra
nel 1629,
iJ Monza,
un'altra
blioteca
; quedlinburgese;
ed
nei
notis
et
agostiniano
Vienna
Augu-
Archivis
stampata
Rossi,
rinvenni
primum
-
una
lano, per
de
auctore
ap.
ecclesiastico
dell' Ordine
mori
ab
il
per
Eremi-
nunc
editus
stratus.
p.
Jordanum
lingua, qua
scriptus luit,
Liber
compo-
Fratrum
S. Augustini,
tarum
*
fratrum
b. fratrem
per
Saxonia,
*
Saxonia,
de
b.,
sub
Mediolani, ap. PonDi quesfopera
TAr-
(op. cit., tom.
dne
746) nienziona
gelati
italiano,
dicitur
Ex
etc.
ticum, 1518.
II,
col.
Iordanus,
Regulae
secondo
e,
Hurter,
-
2489-2490.
122.
D.
stini, libri VI 11, inte^prete Isidoro
diolanensibus.
1182.
o
Mediolani,
segg.
di Chartres
vescovo
nel
1176; mori
altri, nei
iilosofia
Iuexplicabi-
virmysterii gesta b. Veronicae
ginis, praeclarissimi monasterii
S.
e
*
de,
lis
Salisbury
a
Guasco,
1634.
osservatione
*
italiano
Benedetto
ex
Patrum,
p. 338
XV,
vol.
177)
Carmeliin
ed
a
Hure,
.
Genova,
nel
Maire, 1639. Fupure
in Bibliotheca
stampato
(cfr.Bibiiotheca
a
francese
Me-
Batavorum,
talogicus.Lugduni
ap
nel
tana,
Policra-
in
Sebastianum
II, col.
in
Bernardum
nel 1628;
Parigi,
1647
Carmen.
stampata
Colonia, ap.
a
Gualterum,
meta
Chevalier, II, col.
-
Karksberiensis,
Accedit
Fn
di
Agiografo;
Descalzos
del
Segovia
Carmelitana
io
ma
tanto
due;
cata
a
la
ricorderb
ne
che
prima
Venezia,
sol-
fu pubbli-
Giacomo
per
De
,
II, col.
176-178; Hukteh,
III, col. 673.
nel
Rossi
—
Historia
venerable
de
la vida
Hermano
y virtudes
del
Fr. Francisco
Valtra
e
che
,
stampata
124.
1475;
stiniani...
de
in
Divi
Opera
Albertis, 1606:
Laurentii
omnia,
e
e
Iu-
Venetiis,
questa
che
il
NTELl/« HORTUS
CITATB
OPERB
Bona
probabilmente
ebbe
GON
»,
le
per
CENNI
BIOGRAPICI
L32. Lanspergio,
della
mani.
*
Storico
nel
biografos
e
1408; ebbe
di
quella
nel
III,
p.
dico
Tirabo-
-
I,
110-111; Ghevalier,
t in ia
u
n
V in
s
c e
t iu
n
vecl.
s
R.
*
S.
de
lentes
Maria,
virtudes,
de
S. Fr. Pedro
...,
Vincenzo
(cfr.Nic.
1660.
il
(donde
in
133.
il
1490; ent.ro in eta
certosino
cardinalis
tolo Vita
D.
vincia
S. Francesco
dalle
di
croniche
Spagna,
di detta
Pro-
lingua
spa-
noniae,
*
in
vincia, composte
dal
gnuola
typis
Modena
nel
Barnabiti
predicatore
ria,
e
Padre
di detta
il
per
Francesco
Storico
a
deirOrdine
Portocarrero
nel
di
Ioannes
a
S.
a
;
1623.
134. Liiia
1659.
17
dei
viveva
anni;
Ungarelli,
-
I,
nelFOrdine
135. Lossa,
Henriquez.
1632.
nel
el
siervo
*
La
vida
que
Dios
de
Gregorio
Lopez en algunos lugares de esta
Nueva
Espana... por el licenciado
dei
-
II, p. 186-187;
Antonio,
ved.
Franciscus,
hizo
nel convento
Madrid
Cistercii,
nacque
famiglia dei
Scalzi; mori
S. Bernardino
di
nacque
;
1'abito
p. 442-448.
francescano
entro
;
Francescani
eta
Giovan
Righettini,
dalla nobile
Benevento
storico
e
d.a Conone.
Pizzuto
Trevigi, Angelo
*
Sig.
Zeneri, 1647.
1606; vesti
in
ancora
Provincia,
Caroli
Agiografo, biografo
a
di S. Ma-
P. F. Giovanni
Clerico Regu-
et
poenitentiario
metropolitana. Bo-
in Bononiensi
Osservanti
principis.Auctore
Pauli
di
de' Scalzi
Gioseppe
Bononiensis
Ledesma,
lari Sancti
di S.
raccolti
Alexio
Pro-
della
fondatore
d'Alcantara,
mori
e
Hurter, II,
-
primique
archiepiscopiet
del b. Fr. Pietro
et miracoli
Colonia,
1363-1364.
col ti-
Roma,
a
Ledesma, Alexius,* De vita et rebus
gestis Gabrielis Palaeoti, S. R. E.
alla
trovasi
di
Baviera,
cognome),
giovanile
suo
quella citta nel 1539.
col.
Madriti,
Alcantara.
Vitt. Em.
ecc.
Alberti, 1618;
Pezzana,
ascetico; naeque
Lundsberg
in
del
milagros
italiana
tradusione
Biblioteca
me-
Buondi,
Giovanni
nelTOrdine
exce-
y
Alphonsi Martini, 1629
I, p. 731). Una
Antonio,
viduam
ap.
Vida
y
Lan-
Gertosa
1'eccelientissimo
per
M.
circa
128. Juan
vita
Gio.
.
*
La
ridotta
F.
della
monaco
Scrittore
a
t is t
n
XCV
,
,
A
A.UTORI.
Giusto,
dal
ibid., Nieolo
*
s
Giov.
libri
Venezia,
col. 1804.
127. I u
V.
tradotta
Marco
S.
1489.
nel
1474; mori
schi,
di
LORO
I). vergine Gertruda
spergio,
fra cui
insigni cariche,
procuratore
in
Venezia
a
nacque
1)101
Francisco
Lossa
presbitero
La
Ruyz, 1613;
la
Gregoire Lopez dans
.
III, col. 841-842.
Hurter,
Mexico,
vie
129.
Jure,
130.
Kempis,
Saint-Jure.
ved.
nouvelle
Thonias
ved.
de
a
Iuan
Espagne
vellement
Kem-
la
de
pis.
131.
Lancicius,
*
I-II.
spiritualium tom.
Iac.
Meursium,
verpiae, ap.
rum
*
Scrittore
ascetico
Lanczycki
wiesz,
nella
mori
in
o
a
Lituania,
Kowno
vero
Leczychi
Gompagnia
Sommervogel,
col.
; il suo
di
a
1574;
Gesu
(Lituania)
nel
nel
Fu
de
Compagnie
Jean
et
del
1650.
Messico;
Cfr.
1620.
dove
e
nou-
Pere
un
par
Jesus.
Paris,
Henault,
1644.
del
entro
Gregorio
1592;
e
Lossa,
aureus
metropolitana
in
ancora
menzionata
altra
allMnfuori
libellus
della
che
Lopez,
vita
nel
I, p. 438-439;'
e
opera
Vita
di
chiamata
».
-
IV, col. 1446-1455; IX,
569-570; Hurter,III,co1. 1216-1217.
*
chiesa
era
Nic. Antonio,
non
Nies-
1652.
della
parroco
Ant-
cognome
; nacque
nel
.
Opusculo-
*
Nicolaus,
traduite
...
francois
en
Mathurin
.
-
136.
Lotsaldus
monachus,
*
Vita
s.
Odi-
lonis, [abbatis Cluniacensis], ap.
NELL'«
CITATE
OPERE
XGV!
Jotsaldus
di
abbate
di S."Glaudio
nel
di
texta,
cfr. Tho-
la
Clerico
Luis
1615;
Sanchez,
*
mente
in
P. Lodovico
nel
Benacci,
del
142.
nel
Gesii
di
del
de
vida
ha
*
1574;
F.
dei
de
tener
el
Granada,
la
143.
ascetico
grafie, sermoni,
nata
nel
cano
nel
1588.
-
e
in
di
1649.
mori
labito
scripta
Napoletano
;
a
e
nel
sterio
Alexiae,
de
nella
entro
de
I, p. 90-91.
;
di Gio.
Vita
Letterato.
Congregazione
alcune
Ginnasio
cfr.
e
nel
lettera
della
Chierici
Begolari,
1595;
questa
S. Maria
di
dedica
biografia qui
Solfi,
Carlo
ancora
;
di Giov.
in
ancora
historico
varie
piccoleopere
alla morte
generaliziadi
casa
1625.
Lellis, ov'ebbe
trovavasi
fu
vi mori
Grignani,
Cfr. la
al card.
de'
Susannae
1632.
e
Caruso, avvenuta
1625
Maddalena.
nel
citata
Vita
Cisterciensis
S.
Bru-
Bernardo;
*
in Roma
citta nella
domeni-
S.
Antonio,
; scrisse
Leonardo
II, p. 285-291;
Achilles,
Victoriae
monialis
de
En
Caruso, detto
assistette
III, col. 362-363.
Maccionius,
General
nel 1645
Ludovico
cariche
Gra-
Lisbona
a
di
Nic.
Compendio
140.
su
Maestro
cistercense; nacque
il 1577;
circa
Marcello,
Roma,
di bio-
scrittore
Quetif-Echard,
Hurter,
P.
de
de
Ispagna
Badajoz
-
Leonardo
Santo
de
; nacque
ecc.
1504; vesti
1524;
Teresa
Meerbeeck,
nell'Ordine
Mansio,
partes que
predicador del
Padre
Fray Luys
de
casa
Madrid, en
Domingo...
Pedro
1588,
4-75).
Madrigai,
p.
Geleberrimo
R.mo
de
di S. Camillo
*
venerable
S. Bernardo.
delPOrdine
vescovo
Juan
ailadida
la Orden
de
La
Manrique,
de
Burgos
entro
*
de
Storico
a
las
y
un
por
el
el Anda-
en
neuvo
Autor,
Evangelio,
-
Jesus, discipula y
xellas, Lucas
i\vila
de
Maestro
Padre
de
aora
*
la S. M.
por
Angel
nel
del
de
de
la Orden
-
vida
La
Juan
Avila, predicador
luzia,
1686.
III,col. 773-774,
Maestro
(in Obras
Ana
Orden...
nel 1624.
Granatensis,
Padre
della
nel
patria
Jesus, y principal aumento
VI, col. 1071-1295; IX.
786-788; Hurter,
Ludovicus
in
Angelus,
companera
*
139.
nel
nelfOrdine
mori
Manrique,
ammesso
citta nativa
sua
Sommervogel,
col.
fu
1554;
Gompagnia
nella
mori
Palermo
a
professione
1632; fu missionario
nel
Madre
nella
liturgiche,
opere
nacque
Vezzosi, par. II, p. 4-23.
Ermi-
Angelo
erede
Bologna,
Valladolid
1658.
la
Giorgia;
Luigi de la Puente, scrittore ascetico
ed
interprete di s. Scrittura, nacque
a
ecc;
fece
teatino
1646.
*
Bossua,
...
da
nelfitaliana
1612;
ristretta
e
de
storiche,
scritta
Ponte
da
Decium
ap.
Scrittore di moltissime
Com-
della
copiosatingua spagnuola dal
pagnia
di Giesu,
nio.
Martini
del
Vita
-
Alvarez
Baldassar'
Panor-
Regulari,
Panormi,
Cytypis Ignatii
Lazeris, 1654; Bruxellis, typis
de
de
Madrid,
Jesus.
de
Maria
rillum, 1645; Romae,
del
Vida
religioso
Alvarez,
Compania
P.
*
D. Francisco
autore
Maggio,
Ponte,
de
Baltasar
P.
ex
Theati-
et Eremum
Congregationem
Conceptionis instivirorum
tuit, clarorum
elogiis in-
Kempis.
Ludovicus
Caietani, quae
b.
mitano.
138.
Benin-
Sanctissimae
Bernerus,
a
Ursulae
nam
II, col. 2667.
mas
Vila
Maria,*
Matris
;
Che-
-
AUTOIU.
virginis Neapolitanae
casae,
Ordine
Gluny
1052.
LORO
Franciscus
Maggius,
141.
scrittore
fu
Santi; cancelliere
di Vite
Lubertus
DEl
venerabilis
Jotsaud
o
valier,
137.
Ian.,
BIOGRAFICI
CENNI
I, p. 65-77.
toni.
*
CON
»,
Sanctorum,
Acta
Bollandum,
HORTUS
Beligione
della
degU
ministri
manu
infermi,
sancti-
in
Urbe.
mona-
144.
p. 162.
Marcellinus
Hieronymi
de
Pise,
*
Vita
Narniensis,
R. P. F.
totius
Or-
NELL.'« HORTUS
DPBRE
CITATE
dinis
Capucinorum
ralis et Sacri
genePalatii Concionatoris
Apostolici
Auctore
lino
Pise
de
dicatore
CENNJ
BIOGRAFIC]
vicarii
Matisconensi,
*
Manelfii,1047.
typis Manelfi
S.
148.
145. Marcellus,
Iacobus,
CesarDe
rable
du
Vita
edi-
ChresCongregation de laDoctrine
chez
tienne.
Iban-Ayme
Lyon,
Candy, 1646.
*
Di
Giacomo
che
Provvidenza.
della
in
Cristiana, fondata
De Bus, che
Cesare
Dottrina
dal
Provenza
nel
1642
1643
e
vazioni
della
e
la
149.
Ferroni,
latini,
peste del 1630
pie meditazioni; nac"|iie
monografia sulla
e
di
a
Bologna
alcune
nel
1619
(gliAtti
di
e
queirArehiginnasio,quindi
medicina
alle
di
Mantova
e
queste appro-
Maesta
F. Giovanni
di
Mansio,
ved.
Quesfopera e
si conserva
della
(Piazza di S. Maria
potei
avere
rara:
a
mano,
un
della
neirArchivio
Preti secolari
di
Dio
Dottrina
in
Contrref?azione.
de
ven.
Monticelli, 28),
merce
la
nostro
del
in
e
dal
cattedratico
e
di
V
R.
di
e
P. M.
R. P. M.
dal
di vespro
Salamanca,
data
Tomaso
F.
Tradotta
ultimaidioma
spagnuolo
italiano
dal
R.
P.
nel
M.
da
F.
hi-
Bologna,
Luigi
storiografo e predicatoregenerale
del
Ordine.
medesimo
Bologna,
Giacomo
Monti, 1657.
originale
Roma
questo
dallo
Torelli
esemplare di essa
Gongregazione dei
Cristiana
di Garlo
predicatore
Fitippo III, qualificatoredel
mente
io
in
pubblicata
a
Ossinger,
p.
-
Uedisione
lingua
spagnola
Madrid
nel
fu
(cfr.
1648
557).
squisita gentilezza
*
del prof. D. Vito
del
d'Orosco,
Marquez,
nelFUniversita
Madre
Orsola, fondatrice
molto
in
*
Angelus,
serva
di S.
Paola
1
Michael
della
Vita
F. Alfonso
d'Errera...
Vita
Pisa,
mori
Fantuzzi, V,
-
Filippo II, composta
vol.
in luce
Marcellus,
*
Ioannes,
Gattoliche
Marcello.
147.
di
Bologna;
del
nostro
religioso delPOrdine
P. S. Agostino e predicatoredelle
nel
in
Mansis,
de
Universita
di
di Dio
servo
la
per
la terza
principiodel
edizione).*
Marcellus
1593; fu professore di
di
S. Officio
HG.
G.
Bologna,
1655.
Scrittore di sei libri di epigrammi
Marquez,
Vita, la cui
approvata
fu
1618
occorrono
terza
in
della
Madonna
p. 261-263.
Con-
questa
di
scrisse
""regazionee ne
prima edizione
stampa
mona-
fondato
ven.
il fondatore
conobbe
la
questa citta nel 1661.
sappiamo soltanto
Congregazione
Marcel
nuovo
Bernardo,
Divina
filosofia in
religiosodella
fu
Sa-
di
Gisterciense,
detto
Chres-
le R.
et corrigee par
reveue
Jaques Marcel, religieuxde la
Pere
S.
Ho-
Madre
Honesti
Lione,
duna
tion
reverenda
superiora del
di
de
vene-
Troisieme
France...
en
della
de
*
tienne
Antoniettae
Antonietta
prima
B.
laDoctrine
Congregationde
Summarium
Allobrogis,Ord. Cistercien.;
fondateurdela
Bus,
vi-
e
nestis
Maria
L'histoire
et merveilles
la!vie,mort
*
voia, della Riforma
veritable
et
Belflore
Mariae
stero
originelle,entiere
di
vitae
ossia
II, p. 312-313.
*
Nicolo
s.
Marianus, Anj)reas,
dei
Antonto,
di
-
-
,\
1658.
p. 201.
Cappuccini; nacque a
Macon
(Saone et, Loire); entro tra i
IoanCappuccini; fiori nel sec. xvn.
nes
vergini di detta
Roma,
generale di Foligno; flori nella
seconda
meta
dol sec. xvn.
[acobilli,
Scrittore ecclesiastico,
biografoe storico
deH'Ordine
\";\'il
cario
Etomae, ex
typ. Rev.
1644;
ihid.,
Apostolicae,
Camerae
AUTORI.
Folignese; protonotario apostolico,
piioro
prae-
LORO
delle
S. Orsola.
capucino provinciae Lug-
dunensis.
["E1
monastero
Marcel-
F.
...
*
CON
»,
lorio,Postulatore
della
suddetta
StoricodeirOrdineagostiniano; nacque
a Toledo; professo la regola di S. Ago9
mori
stino;
di 56
eta
NELL'«
CITATE
OPERE
XCVIII
HORTUS
Salamanca
a
anni.
nel
Ossinger,
-
CON
»,
1621,
CENNI
BIOGRAFICI
in
Dieu.
p. 556-557.
col.
**
ribii
-
che
Francesco
a
fu pubblicata
anni
otto
dopo
il
costui
suo
vero
a
nome,
al
Sarteschi,
il
Alphonsi
Peruviae
in
mensis,
Decembris
simo
Patre
gesta
XIII
P.
a
153.
citiorum
meditationum,
betur
materia
totum
anni
M.
Versificatore
nel
e
a
biografo; nacqne
dei
^regazione
Roma
nel
1662.
1645; mori
Con-
abbate
ritualis
ex
Ioannis
thereomata
mystae
fratris
ven.
**coeci
Samsone,
provinciae
matorum,
de'
ad
convento
dtie
cora
opere
un
nel
S.
a
Refor-
qui registrate,
volume
De
de-
virginis
fidelium
ad
in
instruccoenobio
Celebre
circa
1210;
di
stercense
al
intorno
catholic
nel
mori
Sassonia
in
mistica; nacque
il
ci-
monastero
Eisleben,
Helfta, presso
1285.
Michael, in The
-
encyclopedia,
vol.
X,
New
B""York, 1911, p. 106-107; cfr. Bevue
nedictine, vol. XVL, 1899, p. 457-461.
155. Moschus,
tuale
Gr.
maldulensi
Ioannes,
et Lat,
*
Pratum
spiriCa-
Ambrosio
addiinterprete,cum
Veronensis
Aloysii
TOrdine
1631; mori
nel 1682.
di Tours
gratiae spirevelationum
et
Turoniae,
professo
Angers;
Carmelitani
Liber
Magdalenae
per
poenitentium manus,
monialium
tionibns
Nacque
Pa-
II,col. 3146;
Mariae
Sanctae
AnLugduni, sumptibus Ioannis
Antonii
tonii Huguetan
et Marci
1655, p. 1-146).
Ravaud,
*
*
Venetiis,
a,
nel
incunabulis,
Carmelitarum
laici Ordinis
tra
; fu
1588.
Ioannis
ab
s.,
Mecthildis
tionem.
(in Vita,
opuscula insignis
et
suo
II, p. 688-689.
par.
votissimae,
Samsone
S.
a
del
; entro
Chevalier,
-
visionum
beatae
Vita...
*
Anna,
S.
a
di
154. Mechthildis,
*
Mathurinus
151.
Bruxelles
a
regotari di S. Agostino
Livry nel 1501 ; mori a
riginel 1503.
Lucca
a
Napoli
a
1603;
ecclesiastico,e storico
; nacque
i Canonici
p. 111-116.
Sarteschi,
-
predicabilis per
Basileae,
circulum.
cfr. Foppens,
Regolari
Chierici
ha-
1620.
Scrittore
Ordine
nellaCon-
1627; fece i yoti solenni
quo
Fride-
gregationis professore. Romae,
1727.
typographia Komareck,
*
sacrarum
etiam
Mar-
eiusdem
Sarteschi,
rico
in
1504; Parisiis, 1510; Mediol.
Duaci,
etnonnullis
auctum
a
eifata
et
spiritnalium et
IV
*
restitutum
suo
additamentis
Ioannis
MAUBURNUs,IoANNES,*Rosetumexer-
Congregationis
Clericorum
Regularium Matris Dei
sacerdote, libris quatuor explicata.
nunc
Opus posthumum
primum
auctori
fratris
theoremata
p. 5-121;.
relati,
Franc.
Samsone
eius operibus colex
spiritualia...
lecta (ed. cit. al n.o
precedente,
Lucensi,
raccio
II, col. 89-92.
cit. ,
Li-
P.
Sanctos
inter
S.
Beatis-
a
nel 1636
Rennes
a
nel
nell' Ordine
entro
mori
;
Venerabilis
—
Turibii
regno,
1726
an.
Benedicto
solemniter
et
da
ms.
un
Mogrobesii archiep.
Idus
Vita
da
col tltolo S.
lui rinvenuto,
152.
sotto
fu rivendicata
dal
la pubblico
quale
e
delVautore,
Herrera,
de
autore
carmelitano
nel 1670,
la morte
Cipriano
da
Boma
mistico; nacque
nel
Valladolid
de
scrittore
Senonais;
a
Bibliofheca
manoscritta
consegnata
aveva
1658
AUTORI.
Biblioiheca Carmelitana, II,
-
1571
il Marraccio
LORO
419.
Celebre
To-
Vita
Mogrobesii, Limensisarchiep.
Quesfopera,
che
*
Franciscus,
Marracius,
150.
DEI
Oltre
scrisse
la Providence
nel
alle
an-
de
episc. (in Biblioth.
Parisiis
segg.
; in
1624, vol.
Vitae
Rbs-Weydo,
Patrum,
II, p.
Patrum
edita
1055
editae
e
a
Antverpiae, 1628,
NELL
CITATE
OPERE
tico
piu tardi
egli va
e
Minore;
HORTUS
«
CON
»,
vescovo
nell'Asia
distinto
dall'altro
BIOGRAFICI
CENNI
DEI
AUTORI.
LORO
Co-
episcopi Ratisponensis.
rum,
circa
loniae
1487
annum
(cfr.
,
Palladio,
fu
sempre
1'Ilistoria
al
intorno
composta
mori,
420 ;
il 431.
dice, circa
si
quanto
ve-
e
Hurter,
Elenopoli in Bitinia, a cui
generalmente attribuita
la
Lausiaca,
quale fu
di
scovo
contemporaneo
suo
-
in
Ordine
ex
adhaerendo
lus. Accedit
eiusdem
*
Vita
I,
Margaritae
E
Austriacae, .Hispanice.
Vida
intitolata
Sor
Infanta
*
Vopera
la Serenissima
de
religiosa descalza
Santa
de
Clara.
ex
169.
alcune
di
e
altre
nel
1648.
II, p.
Fr.
-
Ioannes
*
Madrid
S. Antonio,
a
Battista,
Piergilii,
SS.
a
Malaucene
Petrarca,
libri IV
Petrarchae...
Rerum
170.
Nacque
ad
Henricus
di Laura
ad
167.
Arqua,
b..
Petri,
Vita,
c.
*
presso
in
*
1374.
nel
I
Iulii,
nel
a
nel
1379;
card.
in Velabro
presso
cato
Ligny (dipartimento dela
di Parigi
1369; fu canonico
di
vescovo
diaconodel
Metz
titolo
nell386;
mori
di
nel
S.
171.
Petrus
172.
aVillanova,
-
berti
Magni
Ordinis
*
Vita
*
Battista,
-
della
Vita
Croce, da
di S.
AgoSig. Battista
Bevagna... Foligno,
dal
1640.
Pise,
scrittore
e
a
1658.
-
de,
Pizzutus,
de
173.
S.
Ponte,
dovicus
Prussia,
Bi651
Iacorillt, I, p. 67.
Marcellinus
ved.
de
1384;
Giorgio
Avignone, nel 1387; fu beatifiil 9 Aprile 1527.
Chevalier,
II,
de
-
col.
Pise.
col, 3724-3725.
168.
1671.
di pieta;
di opere
Bevagna, in provincia di
Perugia; fu pronotario apostolico e
priore della chiesa collegiatadi S. Angelo della sua
patria; viveya ancora
nel
309-316; 3a ediz., 448-454.
Nacque
Mosa)
da
Agiografo
nacque
Sanctorum,
Lione
a
II,
IV, col. 37-39.
Agostino Alterii,
Luxemburgo*
de
Acta
Piergilii
1341 ; mori
nel
Padova,
Napoli
nel
Montefalco, delPOrdine
1327; fu in-
nel
Avignone
poeta a Roma
nell'0r-
Scalzi
della b. Chiara, detta
Petri,
1304; sMnvaghi
ad
coronato
a
stino, descritta
nel
Arezzo
Sum-
Valchiusa)
solenni
Carmelitana,
Piergilii, Giov.
1554, p. 442-550).
*
*
Trinitate,
i voti
1621 ; mori
bliotheca
extant
quae
-
me-
(in Francisci
Opera
Basileae,
omnia,
*
Franciscus,
morandarum
ove
il 1483.
I, p. 866; HURTER,
Carmelitani
dei
653; Hurter,
166.
dal
con-
Colonia,
verso
(dipart. di
1603; fece
nel
Battista.
Giov.
»
del
di
fu scrittore
Esprit Julien,
fdosofia,di teologiae di storia ; nacque
dine
ved.
di
scrisse
e
Prussia
alunno
theologiae mysticae. Lugduni,
et Rigaud, 1656.
nel
Ioannes
de
«
Detto
a
197.
165. Pergilius,
Plantiniana,
Borde-Armand
d'indole
a
An-
segg.
EcHARD,
-
Vita,
exemplar,
Domenicani
Philippus
ma
dell' Infante
mori
libel-
loc. cit.
Spagnolo, francescano, professore di
teologia e scrittore dell'operaqui registrata
e
lungo,
a
QUETIF
tipogr. regia, 1636; Sivigiia,ap. Nicola Rodriguez, 1653.
religiosa; fu confessore
Margherita Austriaca;
dei
visse
Madrid,
*
Deo
officina
Agiografo ; fu detto
luogo d'origine; fu
vento
la Cruz,
de
Margarita
magni
Alberti
adhaerentis
1621, p. 77
de,
ripubbli-
doctoris
Praed., episc. Ratispo-
tuerpiae,
Ioan.
1056). Fu
nensis, de
Deo
col. 323-324.
164. Palma,
p.
a
Bar-
II, p. 185-186; HURTER,
DENHEWER,
cata
II,
B. Alberti
b. Al-
Praedicato-
174.
Porro,
della
Franciscus,
Juan
ved.
Maria.
Ludovicus
de
de,
ved.
Lu-
Ponte.
Ippolito,
signora
*
Vita
Cornelia
e
morte
Lampu-
CITATE
OPERE
Rho...
gnana
G.
Milano,
*
NELL
Biografo
al card.
Firenze.
;
1646.
*
di
il
Puccini,
Vincenzo,
nel
Madre
neranda
della
Suor
Maria
Pazzi
de'
geli
Maria
S.
Borgo
del
beata
nobile
vergine
governatore
Santa
e
Maria
S. Fridiano
nel
Maria
s.
de
escritas
por
sul
mori
Negri,
di
fu
*
*
Mattheus,
Borgo
accolto
Pazzi;
sec.
xvn.
nachii,
formis
ex
III, Augustae
parte
Varia
III
da
a
nella
et
de
II, Mo-
al
1594.
di storia
ecclesia-
nel
nel
1526; fu
1540;
mori
-
col. 740.
Frangiscus
la Madre
Monaco
Doctor
P.
de
di
Gesu
di
nel
nel
1581 ;
nel 1634.
*
VI, col. 1371-1382; IX,
Seraphinus,*
del
Vitedei
Ordine
sacro
piu
Commentatore
a
di
della
Teresa
s.
nel
huomini,
cosi
come
con
nella
aggiunte di molte Vite,
prima impressione non
Scritte
erono.
Serapino
e
dal
Razzi
professo
R.
P.
Maestro
delPistesso
di
San
Marco
di
la prima
mori
e
bio-
fondatrice
nacque
nel 1537
Segovia;
nel 1570
;
dei
direttori
a
Scrittura
di
Gesuiti;
PP.
Teresa
s.
Salamanca
di
1591.
nel
Roa,
Martinus
de,
villosas virtudes
Carrillo.
Por
-
VI, col. 1761-1767; RiIII, col.
238-240.
180.
Or-
di
Salamanca
IV, col. 740; Hurter,
viere,
donne,
,
hanno
Gesu,
Scalzi
Sommervogel,
Predicatori,
.
Si
a
s.
di
noviziato
dei
uno
Gesu;
de' frati
Madrid
.
edizioni;
Villacastin, presso
fu
Santi
1 ibros
Real, 1602.
Ri-
Iesus, y
de
.
dei Carmelitani
III, col. 850-851.
por
de
1590.
grafo
-
compuesto
Frangisco
cinco
vida
Des-
Compania
en
La
Iesus, funy
fu stampata
esse
;
ammesso
entro
Beati
la
de
Descalcas
el
Imprenta
agiografo
1561;fu
di Baviera
793; Hurtek,
177. Razzius,
las
Carmelitas,
repardida
et Ge-
Teresa
de
*
de,
calcos
bera
IV
capo
Patrico
ex
nel
Compagnia
a
dine,
Compania.
Toiedo
1611.
Ri-
de
Sommervogel,
VI,
1724-1758; IX, col. 804; Riviere,
dadora
Daberii, 1612.
ftlologoed
fu
Innichen
Sommervogel,
che
Pedro
Ignazio
s.
quesfopera
Rader
nacque
e
Preposito
Compania...
Madrigal,
a
nel
Ribera,
».
Matteo
col.
el Padre
II, col. 266-268; IV,
Vindelicorum,
contiene
exempla
rontico
mori
tercero
Bo-
de
-
Bergianis, 1614;
typis Chrysostomi
*
Maestro
Francisco
scrittore
e
Madrid
col.
San-
Viridarii
partes Lres; pars I
ctorum
«
de
Compania
Padres
la misma
stica; nacque
179.
La
la
p. 530-531.
176. Raderus,
pars
de
los
Pedro
Agiografo
viveva
de'
del
principio
Vida
fondador
Loyola,
de la misma
Madrid,
cui
Maddalena
y
General
a
cola
*
de,
della
nel convento
in
de
Pazzi,
domenicano;
tempo
Religion
badeneyba,
degli Angeli
de
Diego Laynez, y
rja, segundo y
1621;
e
de'
confessore
la
Jesus;
florentina.
Fiorentino; delFOrdine
p. 498-499.
Petrus
lgnacio
di Fi-
Vita
Maddalena
P.
de
Fridiano
titolo:
col
Maria
Quetif-Echahi),
-
An-
Zanetti, 1629; Firenze, Lan-
dini, 1639,
Fi-
a
verso
nel
gli
Firenze, Giunti, 1611
Roma,
di
de
1613.
il
Ribadeneyra,
nio-
carmelitano
S.
di
di
renze.
*
fiorentina,
delPOrdine
naca
monastero
di S. Marco
Mad178.
dalena
nel 1531 ;
dei Dome-
patria, ncl 1540; mori
II, p. 386-388; Negri,
ve-
Btoriche,
alTOrdine
convento
sua
renze,
Vita
Antoniode
1605.
nome
il 1611, od
175.
Gio.
Palermo,
suo
nicani
II,
par. I, col. 1119-1120.
*
CI
AIJTOHI.
Biografo e scrittore di opere
teologichee "li pieta; nacque
die
an-
era
Argelati,
-
LORO
DKI
Franceschi,
opere
Borromeo;
nel
vita
RlOGRAFICl
fu carissimo
Milano;
Federico
in
CENNT
Bidelli,1626.
scrittore di alcune
e
CON
».
Pavia, Magri, 1624
B.
pieta; nacquea
cora
HORTUK
«
*
de
Vida
y
Doiia
Sancha
el Padre
Martin
mara-
de
NELL
CITATE
OPERE
CII
de
Roa
Alonso
CON
»,
de
Compania
la
Sevilla, por
Eu
HORTUS
«
CENNI
BIOGRAFICI
*
Iesus...
Filologo,interprete della s. Scrittura,
innografo, agiografo e biografo; nac-
*
mori
Montilla
a
Gesuiti
PP.
dei
noviziato
1561; entrd
nel
Cordova
a
"]ue
nel
nel
1637.
1349
verde
nel
Vf, col. 1887-1896; IX, col. 811vogel,
812; Rivierb, IV, col. 746-749;Eurter,
Vida
—
de
Pouce
Feria, monja
de
Leon,
en
Santa
culto
nel 1908.
1381.
Sacchini,
Clarade
Montilla.
la viuda
En
Andrea
de
Cordova,
S.
por
di Val-
ed
Agostino;
X
ivi
confermo
ne
Hurter,
-
il
II, col. 715-
II, col. 2483.
*
Franciscus,
Historiae
Iesu
(pars I, 1614;
Lainius, Antuerpiae,
II, sive
pars
ex
monastero
Pio
nel
718; Chevalier,
184.
Dofia
de
condesa
di
regolari
mori
Societatis
181.
nel
entro
(Vauvert, Groenendal) dei Cano-
nici
1578;
III, col. 777-778.
Ruysbroek (Ruisbrock, Ruusscrittore di teologia mistica ;
nato
era
a
Ruysbroek (donde il suo
cognome),vicino a Bruxelles,nel 1293;
nel
Sommer-
-
AUTORI.
LORO
broec) fu
Rodriguez
1615.
Gamarra,
DEI
Giovanni
officina
filiorum
1620; Coloniae
Martini
Nutii,
Agrippinae, apud
Barrera, 1604.
Antonium
Sevilla, por Alonso
En
-
1605.
Gamarra,
Una
Rodriguez
traduzione
Hierat, 1621; pars III,
Borgia, Romae,
typis Ma-
sive
itaneifi
fu pubbticata
liana
Ioannes
Rota,
bolognese,
Andrea
*
Andreas,
Pudentiana
suor
per
Vita
Manelfii, 1652; pars
dius, Romae,
ex
di
1661
Zagnoni, vergine
dal Sig. Giov.
descritta
Rota,
dott.
teol.
*
colleg.,
della
Metropoli di Bodelle
monache.
logna e vicario
Bologna, erede del Benacci, 1650
1665; Milano, Rolla, 1656.
e
canonico
*
sacerdote
Fu
di
secolare
nel
Bologna
Cattedrale
stolico
e
; dottore
consultore
; ?
Storiografo
ne
scrisse
Paa
biografo; nacque
Perugia, nel 1570; entro
nel
dei
noviziato
liticum, sive
Latinum
intitolata
Rusbrochius,
183.
de
D.
(in
a
F.
Carthusiano,
idiomate
in
denuo
in
G
a
Amstelodami,
Ioannis
e
o
g io
r
typo-
ex
1651.
Blaeu,
a
nacque
1194
anni.
Silvestre
quivi
e
mori
romitaggio,
suo
di
in
JJibliograpfue universelle,
-
Paris, Michaud,
xxxix,
in
Sacy,
eta
virtuti-
102
nel
Schiraz
nel
de
tom.
p. 401-404.
Laurentio
Surio,
Latinum
Persico
necessariisque
Moo
Saadi, soprannominato
slih-eddin, celebre
poeta persiano,
presso,
...
hu-
Sadi
Rusbrochii
Ioannis
omnia
Opera
*
Tractatus
*
Ioannes,
praecipuis quibusdam
bus
de
illustratum
grapheio
po-
sortis
versum,
Gentio.
ArII, p. 222.
Fantuzzi,
-
1588;
Rosarium
amoenum
theatrum,
manae
protonotario apodel S. Officio;mori
un'altra
nel
Sommervogel,
-
*
Sadi, Musladinus,
185.
spiritualefondata nettepiu
del
Ulustri
azioni
b. Filippo Neri,
Boora
santo, Bologna, Sebastiano
1620.
Gesuiti
PP.
1625.
VII, col. 362-367.
Fabbrica
nomi,
e
alFopera qui registrata,
ancora
Varesii,
ciano, presso
notis
nel 1648. Oltre
Clau-
V, sive
typ.
Insulis, 1661).
moriaRomanel
collegiato
di quella
1633, canonico
nel 1646,
Manelfii, 1649; pars IV, sive
Romae,
typis Dominici
Everardus,
Ercole, nel 1666,
Michele
182.
Boma,
a
ex
Belgico
Vie
et
conversa
diligentissimerecusa,
Quenteap. Arnoldum
lium, 1609, p. 303-346).
Jean
Saint-Jure,
186.
chez
quam
Coloniae,
de
de
Monsieur
Pierre
1652, 1653,
*
Baptiste,
ibid.,
Petit, 1551;
le
La
Renty. Paris,
ecc.
J
1
menziona
L'Hurter
(Jella suddetta
Colonia
del
da
1552
me
e
due
veduta,
1555.
altre edizioni
ossia
le
prima
edizioni
di
*
Metz
nel
a
ascetico; nacque
1588; entro nella Compagnia di Gesu
Scrittore
nel
1604; mori
Sommervogel,
a
Parigi
VII, col.
col. 829; Riviere,
nel
1657.
-
416-429; IX,
IV, col. 778.
'
NELL'«
CITATE
OFERE
Salesius,
187.
S
1e
a
s
S.
ved.
iu
*
iivres
dei
nell636.
CIII
Sommervogel,
-
Margaritae Ravennatis
le
tradotta
e
Zoete
in
p.
in
dal
ap.
lan.,
Sanctorum,
Acta
II, d. XXIII,
tom
latino
pubblicata
venne
Bollandum,
vir-
scritta
548-551).
192. Sgambata,
1649.
Gesuiti
al
nel
nel 1655.
a
nacque
ammesso
Maria
d'Andria
no-
Vita
*
di
contessa
'
e
di
suor
Carafa, duchessa
Roma-Bologna,
1617; mori
Sommervogel,
-
Scifione,
Maddalena
1635; Roma,
del Benacci,
erede
1654,
Ruvo...
ecc.
col. 658-66-2.
VK,
*
189. Schottus,
lentii
*
Andrkas,
De
religiosorum et
Antverpiae,
libri
*
Vita b.
de
la Com-
de
—
italiano;
par
mistico;
e
PP.
Bordeaux
Belleros
bono
si-
nel
di
Petrum
ap.
ad
nella
Anversa
nel
di
Compagnia
nella
mori
1552;
Gesu
nel
Gesu
ecc.
nel 1629.
193.
Compagnia
patria nel
in
-
Sidonius,
larum
*
Apollinaris,
I-IX
libri
Episto-
C.
(in
Sollii
1587;
Sidonii, Arvernorum
Som-
-
episcopi,Opera, Iac.
Soc. Iesu
presb. cura
VII, col. 865-904; Riviere,
IV, col. 799; Hurter,
nella
1611; mori
Napoli
a
nacque
;
ammesso
Apollinarls
citta nativa
mervogel,
1595; fn
Sommervogel,
VII, col. 11721176; Riviere, IV, col. 812.
entro
nel
Vite, di panegirici,d'un'o-
di
ascetica,
1652.
fratres, 1619.
Filologo greco e latino; pubblico, tra
di autori
altro, molte
classici;
opere
nacque
Scrittore
pera
saecularium
II.
Ioannem
et
AUTORI
Paris, Sebastien
1600; fu
nel
viziato
LORO
gin is (anche questa Vita fu
devotes,
ames
Cramoisy,
ascetico
Saintes
191.
les femmes
Sault,
du
Iesus.
de
et Gabriel
a
les
quatre
Nicolas
de
Neuvillars, mi-
pour
en
Scrittore
aCassel
mori
Vie
La
dl,
de
et
divisee
*
DEI
.
mariees,
P.
BIOGRAFICI
Franciscus
perfection pour
pagnie
CENNI
s
madamoiselle
roir de
CON
»,
VIII, col. 1517-1518.
Nicolaus
188. Sault,
HORTUS
III, col. 803-807.
Sirmondi
studio
et
recognita, notisque illustrata, PaSeraphinus
190.
*
Firmanus,
tilis Ravennatis
viduae
dalV
lingua
autore
in
in
tradotta
venne
Vita
Gen-
(fu
scritta
p. 1-273;
italiana;
latino
**
Poeta
ed
al
Clermont
Scrisse
mont,
fu
il
Lateranense;
p. 21
della
lato
Ferventissimi
virique
phini
Firmani,
tino,
verbi
ad
ex
interprete.
Nacque
noviziato
prae-
D.
Sera-
idiomate
Gaspar
versa.
Instituti
eiusdem
Comes,
Dei
Dei
Placentiae,
profcssore,
Vincentius
Anversa
nel 1603 ; entro
dei
Gesuiti
Silos
Clericis
-
servi
Ordinis
Olympii,
Romae,
Vita
de-
Bituntino,
Regularibus
typis HH.
Corbelletti, 1657.
*
nel
1620;
Ordine
del
e
poeta;
suo
Bitonto; professo Plstituto
Istoriografo
nacque
dei
PP.
III,
Venerabilis
*
Iosepho
eisdem
presbytero.
Placen-
nel
il Du-
col. 4237-
Chevalier,II,
Regularium.
scripta a
ex
La-
in
1570.
ad
Cler-
a
ed
Bardenhewer,
-
Francisci
Clericorum
Can.
Italico
479.
Silos, Iosephus,
194.
Placentinus
sanctisslmi
nel
470; mori
o
il Mommsen
e
di
vescovo
del
meta
prima
469
in-
Senato
4239.
De
cognome,era
nel
p. 101-103; cfr.
regolare
nel 467 ;
Roma
secondo
chesne,
Reg. Lat., Opuvitaeperfeciionem apprime
ficentia;
finum
Vite
le due
prefazione al vol. intito-
conis
scula
suo
(cfr.Gaspar
xvi
e
canonico
nella
fiori
Portis;
sec.
ascetici
opuscoli
qui indicate;
**
prefetto di
910-915).
p.
a
Acta
Ian., tom.II,d.XXVIII,
Sanctorum,
*
Bollandum,
ap.
Lat,
Lione
a
oratore; nacque
del
430; fu capo
e
torno
pubblicata
Nivelliana, 1614,
Migne, Patrol.
in
Fi-
da
[Zoutaeus],
Zoete
ed
58, col. 443-640.
*
de
lippo
officina
risiis, ex
a
p.
a
Teatini
Roma
nel
in
Genova
1674.
307-314; Hurter,
-
nel
1617; mori
Vezzosi,
par.
IV, col. 219.
II,
NELL
CITATE
OPERE
CIV
195. Simon
*
Cassia,
de
De
in
Salvatoris
mini
Petri
Goloniae,
de
CON
gestis
Do-
CENNI
viconii, 1533;
ibid.,
Novesiana
ap.
et
Cer-
Cerviconium,
do
Cassia
da
ioli,
il Matt
1280
altri, nel
Giomale
(cfr.
nacque.
nel
logia;
vita
stole.
-
nel
1579
ma
ne
1290
leiter. ital.,
salute
nell'Or-
Fidati
S.
di
tano
Cascia
da
ecliti ed
Agostino
inediti,
199.
ecclesiasticae
Coloniae,
*
Historiae
357
di
Palestina:
in
tinopoli;
IV, p.
Bethel, presso
fu
liori
avvocato
nel
II, col. 4309;
valieh,
Suso,
b.
D.
ctitate
della
ven.
cfr. Hurter,
Maria
di
Dio
1,
Vita
deirAnnunziata.
nico
del-
bus
e
Genova
a
nac([ue
i Gesuiti
1671.
-
nel
di opere
nel
di
Scrittore
Stapleton,
1610; mori
Thomas,
in
VII, col
Autobiographia
viri
san-
miraculis
et
demum
et
post
amplius
Latine
e
reddita
Laurentio
Coloniae
Suea
Agrippinae,
Birckmannica,
sumptL
Mylii,1588, p. 444-615).
*
Vita
s.
di teologia ascetica
o mistica;
probabilmente a Costanza circa
di
1295; entro
13 anni
mori
ad
nelFOrdine
LTlm nel 1366.
1448-
Heinric'/
Schriften, Stuttgart,
et
illu-
201.
—
Thomae
Dialogus
dice
202.
203.
—
—
1907.
Kohlhammer,
de veritate
cum
Appen-
(ed. cit., p. 269-349).
Epistolae (ed. cit,, p. 118-268).
Horologium
aeternae
sapientiae.
'
Thomae
Mori.
et
Angliae
-
I, col. 2101-2102; Hurter,
Seitse, Deutsche
W.
Apostoli,
archiep. Cantnariensis
re-
Surio
.
Mori, Anmartyrium Thomae
gliae quondam
supremiCancellarii
Res
(in Tres Thomae,
seu
gestae
Thomae
a
III,col. 111-
II, col. 664-666; Bilhmeyer,
patria nel
stre
s.
1540; mori
Susonis,
nunc
Patre
Chevalier,
fra
1452; IX, col. 857.
198.
nel
eruditione
et
domenicano;
piet.a;
1593; entro
Sommervogel,
Quentelios,
Hurter,
Henricus,*
Arnoldi
Domeil
scritlore
7. Co-
Cervinum
Genova,
Gio.
di
Peri, 1649.
Biografo
-
Henrici
idiomate
nacque
*
1578.
in officina
*
la direttione
sotto
probatis
Voll.
ap.
Certdsini
Carthusiano,
Madre
fondatrice
Vittoria,
1'Ordine
*
Ambuogio,
serva
dei
ducentos
annos
verend.
Fario
De
ecclesiastica;
nacque
(Liibeck) nel 1522; vesti
clari, Opera
Che-
-
vico
Spinola,
*
Costan-
a
col. 417.
197.
III,
e
Gaza,
secolo.
v
Lovanio,
115.
(in
greco,
a
Hurter,
storia
Lubecca
Colonianel
200.
Storico
ed
-
haeredes
et
Scrittoredi
segg.).
*
di
malferma
scritti
(mBiblioth. Patrum,
vol.
1598.
Agrippinae,
1'abito
ed.
teo-
1535;
1576-1581.
a
*
Douais
a
di
nel
la
historiis.
Calenium
tip. del Cam-
Hermias,
Sozomenus,
di
»
Pari-
Compagnia
per
Laurentius,
loniae
pidoglio, 1898.
196.
polemico
nella
nel
Sanctorum
romi-
i suoi
e
Roma,
al
delte
omnia
Henfield
usci
insegno
Surius,
Simone
deWOrdine
IV
col. 175-178.
deWOrdine
beato
;
mori
ove
parecchie epi-
e
Mattiolt, 11
Nic.
ad
Gesu,
il trattato
cristiana
scrittore
nacque
entro
nel
o
agostiniano poco dopo il 1310;
mori, probabilmente a Firenze, nel
1348. Oltre
alFopera qui registrata,
della
extant
toino
Stapleton, Lutetiae
il 1295; secondo
storlcodella
ancora
quae
Celeberrimo
dine
scrisse
del
siorum, 1620.
secon-
34, 1899, p. 214); entrd
vol.
segg.
1285
verso
o
pnbblicata
pure
Tommaso
Agrippinae,
Gualteri,1612).
e
e
Opera
«
*
Fidati
Simone
931
f.
AUTORl.
CoJoniae
Quesfopera
officina
ex
LORO
Bernardi
sumptibus
Langendorff, 1533;
Eucherii
DEI
Cancellarii.
Evan-
1540.
*
BIOGRAFICI
Basileae, typis
officina
ex
»,
quatuor
gelistas lib. XV.
Adae
HORTUS
«
martyris,
Parisiis,
quondam
1539.
1480
;
Venetiis,
1492
OPERE
2(H.
CITATE
NELL
CON
»,
(ed. cit. di
Sermones
—
HORTUS
«
CENNI
MIOGHAKICI
Colonia,
nel
168-217).
p.
DEl
AUTOMI.
LOMO
primo
de'
quegli
essercitii
I ulti
CV
si
quali
insegnano
che
spirituali,
farsi per ridur 1'huomo
peccato alla penitenza, e per
possono
£05.
(in D.-Ioan.
citatibus
omnia
Opera
R.
a
cae-
Thauleri...
F.
riconciliarlo
Laurentio
in
Carthusiano
Latinum
sermonem
translata, postremo
cognita, et
nunc
sime
iterum
e
nacque
entro
neirOrdine
lato il
mori
nella
condo
il
dei
citta
Domenicani
nel
nativa
Quetif, nel
di
*
(se-
mori
Colloquium
—
theologi
turia
786*
Institutiones
1631.
nel
(ed.cit.,p. 672-785).
nicani
(ed. cit., p. 1-665).
Sermones
—
Thaulerus,
a
1880.
nel
Theodorus,
b.,
cathechetici
Studita,*
Latine
vineium.
Ioan.
per
Sermones
-
Li-
Thomas
214.
*
Valoroso
magini;
a
nacque
759; fu abbate
di
Studion
Calcide
di
nell'826.
e
segg.
et in
Costantinopoli
R.
Saceudion
nel
794,
-
Ioannes,
paenitentiae.
385
De
Trovansi
II. col.
limento
dell'anima
simo,
contratte
Mons.
micerio
314-
pp.
II riabbel-
et
dalle
doppo
di
San
Hortulus
*
rosa-
Kem-
a
omnia
ad
auto-
emendata,
aucta
distributa,
labore
Sommalii
So-
ex
sumptibus
lesu, Lugduni,
1623, p. 512-
Chevalier,
534).
chiamava
Hemerken
cognome,
ma
garmente
;
si
(Hammerlein)
di
ascetico
scrittore
Incomparabile
lonia,
egli fu
chiamat.
luogo
libri
pridue;
ove
di
eta
Thiepolo,
Marco
cattoliche
II, col. 4471-
"
ed
«
della
vol-
tuttora
e
Kempis
a
»
di
diocesi
da
Co-
nuove
il Batte-
prattiche di penitenza
Giovanni
il
nel
Regularis, scriptoris
Henrici
P.
Kempen,
degli essercitii,consi-
overo
derationi
exemplis
a
clelVopera intitolata
macchie
di
*
Fos-
angelico
scuole
Malleoli
tomos
Michaelis
*
212. Thiepolus,
tres
cietate
in
esiliato, morl
Kempis,
Canonici
nel
culto
Chevaeier,
1, col. 721-722.
4422; Hurter,
Domea
II, col. 307-320.
piissimi, Opera
grapha eiusdem
im-
797;
nel
ed.
delle
del
delle
Chevalier,
-
a
rum
Patrum,
II, col. 603
difensore
Aquino,
canonizzato
Dottore
(in Thomae
pis,
Parisiis, vol.
fu
1274;
Hurter,
Bel-
cathechetici
Biblioth.
in
cxxxiv
cfr. Cen-
Sermones
Antuerpiae, typ.
leri,1602;
*
Secca, presso
Patrono
e
4493;
211.
Cappelletti,
75.
1323, proclamato
Taulerus.
vecl.
e
Venezia;
(o 1227); entro fra i
Napoli nel 1243; mori
nel
1567
210.
Ve-
Marco
IX,
Aquinas;
n.°
Rocca
a
1225
sanuova
209.
Gius.
-
cV Italia,
s.,
IV,
Nacque
nel
—
nel
San
1619, patriarca di
213. Thomas,
815).
208.
di
p. 798-799.
mendici
et
Epistolae aliquot (ed.cit.,p.
—
gratia
Venetia,
Venezia,
1853, p. 344-346; cfr. Marracci, par. I,
(ed. cit., p. 833-834).
207.
in
In
Barezzi, 1612.
primicerio
Chiese,
Le
Maesta.
rigore
ecclesiastico; nacque
fu
poi, nel
11, col. 666-669.
206.
Scrittore
del
e
stabilirono
o
col
molti, che
pentimento
Barezzo
neto;
Hurter,
-
di
divina
sua
presso
;
1361
1379).
del
si ridussero
di teologia mistica; fu appeled illuminato;
teologo sublime
il 1300;
a
Strasburgo verso
Scrittore
mortificationi
mezo
845-901)).
p.
si mettono
delle varie
ap. Arnol-
Coloniae,
recusa,
perfettamente a Dio;
gli essempi
conversioni, discipline
nelTaltro
re-
diligentis-
Quentelium, 1603,
dum
dal
e
Surio
*
Dedecem
Ioannes,*
Taulerus,
nacque
venfanni
nel
1379
entro
o
fra
1380; in
i
Cano-
regolari di S. Agostino a Monte
Zwoll ; mori
nel
Agnese, presso
nici
S.
1471.
-
Huhter,
Chevalier,
II, col. ir)07-46IO;
Tl, col. 976-979.
215.
NELL'«
CITATE
OPERE
CVI
Romae,
1596.
216.
Sermones
—
ad
novem
(ed.
fratres
-
-
534-
(ed. cit., p.
liliornm
Vallis
218.
Berneri
D. Luberti
Vita
—
nacque
(ed.cit.,
Roma
Gesuiti
i PP.
tra
140-141.
latine,storico
a
citta nativa
nel
978-995).
da
detto
Chiusa,
S.
di
Scalzo,
deila
Riformati
Osserv.
di
raccolta
mente
Tognoletto
dine.
P.
del
Pietro
Palermo,
stratensis,
Pietro
densi
predica-
delFIsola,
rese
di
convento
Termini
(prov. di Palermo)
Ioannes
S.
a
Sterre
Ordinis
Vita
del
card.
di
pronepote
*
Franc.
Maria
Roma,
Stefano
Fecondo
Santi,
Scrittore
a
nel
nell652.
III, di
Hurter,
223.
Roma
intorno
il
-
priore
ved.
s.,
Ferrerius,
Vincentius.
1580; fu
lustinianus,
Vincentius
Antist,
ved.
Iusti-
cano-
n
ia
n
u
s
.
De
225.
Vita
b.
*
Angelae
Ianuarius,
de
Acta
(ap. Bo-llandum,
I,
tom.
Fulginio
Sanctorum,
Antuerpiae,
1643, p. 186-234).
221.
Tursellinus,
Francisci
Societate
niam
Horatius,
Xaveni,
Iesu
in
Evangelium
*
De
vita
*
qui primus e
Indiam
et Iapoinvexit.
Folignese
scana;
;
terziara
vedova,
mori
nel
1309.
-
france-
Ghevalier,
I, col. 236.
Libri
Denuo
ab ipso authore
recogniti,et pluribus locis vehementer
aucti. Quibus accesserunt
eiusdem
sex.
e
quella citta
Foppens, par. II, p. 615-616;
III, col. 1134.
Vincentius
224.
;
al Garcere
al 1649.
in
di
ecc.
Tulliano;
ANGELis,in
Bibliographieuniverselle,tom. xlvi,
Paris, Michaud,
1826, p. 290-291; cfr.
MAndosio, II, p. 293-296.
mori
fu
ove
mo-
Canonici
riguar-
immagini,
verso
di S. Nicolo
dei
mori
nel
entro
S. Michele
Vincentius,
s.
il martirio
delle
-
premon-
Hertogenbosch
Romano.
Memorie
di
An-
Plantiniana,
a
abbate;
1629
Nobili,
Roma,
priorem
dell'Ordine
nacque
;
di
de
Paolini, 1623.
di
officina
ex
storico
Giulio
Turriggio
il culto
nacque
nico
Papa
scrittore
chiese
danti
Roberto
Vander
Praemonstr.
regolari ad Anversa;
*
Maria,
per R. P.
Michaele
(Silva ducis) nel 1591;
II, p. 474.
Franciscus
Turrigius,
S.
eiusdem
nastero
220.
illustrata
in
stratense
Fr.
-
descripta
1627.
Ime-
nel 1680.
Antonio,
Steinvel-
fideliter
Chrysostomum
tuerpiae,
'*
nel
Praemon-
vetusto
ex
archetypo
Ioan.
F.
RiPalermitano; de' Minori Osservanti
formati
; predicatore apostolico, insiteologo e scrittore del suo Ordine;
gne
mori
Ordinis
notationibus
ac
Or-
1655.
*
inter
Steinveldensis
nova-
medesimo
Lilium
Chrysosto-
spinas. Vita
mus,
b. Iosephi presbyteri et canonici
Minori
F.
877-878;
IV, col. 841-
Ioan.
Sterre,
*
Provincia
Palermo,
da
222. Vander
lo
Mazzara,
dal
lettore,
e
Innocenzo
dei
Anna,
col.
IX,
del
Vita
comunemente
di Sicilia dei Val
tore
Fr.
di Dio
servo
gran
*
Petrus,
nella
Sommervogel,
-
III, col. 324.
842; Hurter,
Tognolettus,
219.
agio-
1562; mori
nel
1599.
II, col. 286-287;
Riviere,
ed
nel 1544 ; entro
VIII, col. 138-157;
p.
edizioni
Sommer-
in
veda
col.
di lettere
Gultore
grafo ;
573).
si
VIII,
vogel,
*
217.
AUTORI.
clelle altre
L'elenco
quesfopera
di
cit., p. 145-166).
LORO
Epistoiarum libri quatuor.
ex
typ. Aloysii Zannetti,
Xaverii
partes
(ed. cit., p. 3-145).
tres
DEI
BIOGRAFICI
CENNI
CON
»,
novitios,
ad
Sermones
—
HORTUS
226.
Vita
mirabile
etdottrina
beata
Caterina
quale
si contiene
da
santa
*
Genova,
una
utile
e
della
nella
catho-
AGGIUNTE
A
«
cfr.
legga
si
si
che
la
per
(in
Hierarchia
suddetti
il
Zenobii,
da
e
48,
pag.
invece
di
tinus
»,
si
di
corregga
«
«
»,
ho
si
legga
».
Colomanni,
corregga
«
».
A
—
—
Andreae
«
Bucelinus
133,
pag.
».
».
pag.
lin.
A
—
111,
14,
pag.
pag.
—
lin.
11
di
invece
141,
ab
lin.
1
legga
codice,
104,
imo,
«
ab
typogra-
parole
Bona,
si
il
A
».
fu
Tauri-
anni
typis
«
1676»,
si
».
13,
lin.
seguendo
17,
Sfondratus
A
90,
le
data,
negli
Monachii,
del
1'autografo
pag.
lin.
9i,
pag.
—
Cardim
«
Pedrus
legga
A
».
si
ma
A
II
Unio
dopo
«
1741
Vaticanum,
—
10,
parole
le
dopo
seguendo
».
lin.
lvi,
pag.
typ.
stampato,
Comotto
«
Vishanen
«
»,
invece
8,
A
18,
la
questi
Capizucchi
»,
Cipolla
notizia
Romae,
del
tutti
«
quando
1654-1663).
altera,
socio
come
—
lin.
Salvioni,
Mariam
lin.
editio
registra
(!).
lxiii,
pag.
correggersi
Sfrondatus
card.
Seroca
a
lo.
2)
nota
della
(an.
aggiunga
di
Vincenzo
Capizucchi,
Apostolici
Palazzi
si
»,
invece
fra'
complemento
Praedicatorum,
58,
Vincenzo
A
1,
menziona
Raimondo
fra'
Sacri
dei
p.
ed
ap.
«
A
«
frate
1713»;
aggiunga
ma
1916,
di
si
Stoperi
lin.
2,
nota
24-25,
Bona.
del
Ordinis
Manuzio,
phica
xl,
Giacinlo
P.
«
xxxiv,
lin.
socio
era
parole
pag.
—
pag.
CORREZIONT
le
A
Lidius
Maestro
volta
prima
sano
Lapis
dopo
».
—
Gipolla
il
14,
1681'
A
».
del
aggiunga
lin.
f.
cit.,
tutti
quasi
«
revisore
come
«
vol.
cit.,
2,
nota
xix,
pag.
Atti
E
lin.
si
tegga
Colomanni
imo,
Commoto
«
ho
»,
stampato
20,
di
invece
«
Petrus
Andreae
invece
»,
Vishaven
«
di
»,
»,
«
Bucel-
si
HORTUS
DELICIARUM
CAELESTIUM
AUCTORE
IOANNE
BONA
IHIAEFATIO
id
voiuptatem,
areolas
mes
hic
flores,
excedentes,
divini,
sermones
virtutes
animo
nimium
sihi
veram
rosa
superbit,
martagones
coloribus
micans
nitore
in
elucet,
intimo
osculum,
amoris
flammas
cruciatibus
et
transcendit,
historiae
lilia
nuntiae,
sceptrigera
suavi
redolent
odoratus
hyacinthus
obscurant,
speciosissima
plebeculam
florum
translati
in
caelestis
iridis
transeunt
mendacium
fructificans
coronis
risus,
omnium
inscripta,
somniferum
documenta
maiestate
elato
papaver
fragrantia,
ipsi
pallentes
flores
insi-
dilacrimans,
rosa,
compendium,
floies
emergens
albescunt
violae,
Indici,
Ghristi
religionis
capite
commemorat,
decora,
aureo
granadilla,
ceteros
pro-
suavissi-
inesse;
florum
mirabilis
repraesentat;
miraculo
guttas
lacrimas
suas
nitide
nomine
coronae
roscidas
recessu
veris
diversicolor
crocus
imperialis
audacter
coloniam
odoris
regium,
multi-
fulgentissima
suavitatem
anni
tyrannica
ridet
tlosculis
etiam
spicula
Ilhc
hic
minutis
oris
docet
naturae
dignitate
veteris
lilium
totius
lasciviunt:
exspirat,
candicat
contumacia.
convallium
profusione
hiantis
insalubriter
veris
dentia
lilium
prodiga
laetus
gnitum,
hortensis
gelsiminum
animam
liceutia
minutam
narcissus,
argenteo
eliditur
candorem
montibus
iris
insimulat,
serpit,
inter
e
nobilitatis,
urbanae
haud
Paeonia
deliciis,
Illic
superborum
hic
:
cumulantes
aurescunt,
ligustranivis
gemmeumque
oblectant
nitidiores.
resplendet.
ranunculi
vernat,alba
montium
mam
eruditione
fecundant.
salutaris,
multicolori
tulipae
varia
fabula
heatitate
castis
tlore
exemplis
gemmantes
pretiose
olim
saluberrimis
doctrina
anemone,
omni
distinctione
luculenter
felicitatem
varietate,
itidem
selecti,
messem
oculos
animi
inseminant
lepidissimae
plex
venustatis
placentihus
hic
pallore:
sanctissima
divi-
multifor-
colorum
varia
sen-
est
in
flores,
ordinata
sententiae,
intuentium
lectio
nitidissimi
genera,
mentes
uberrimam
ad
corporei
recreationem
siquidem
spirituales
iucundam
ad
animi
varia
legentium
gratissimae,
nitorem
in
dimensi,
discriminantur:
Jllic
Illic
LECTOKEM.
recessus
solidam
ad
Scripturarum.
narum
Illic
horti
amoenissimus
Quod
sus
AD
veris
veteris
can-
prae-
patriae
2.
obliti,alieno
sollertia
mansuescunt, quotquot
sylvis transtulit,ac in trausmarinis
e
formositatis
videatur
ut
angustias totius
sisse,ipsasque stellas e
At
in
lectione
tot
floribus
sacra
verbi
ad
exiguas
orbis
nitores
enim
inteunius
conclu-
delicias hominum
trans-
librorum
accurata
decoratur, quot virtutibus
albicat
lilium castitatis,
flagrat
humilitatis.
viola
inter
bonorumque
animus
legentium
pallet
rosa,
in terram
caelo
totius
odores,
illustrari. Hic
decentius
amoris
Arabiae
illecebra
sensuum
aemulatrix
ars
divini
tulisse.
blanda
theatrum
naturae
hortuli
solet
denique recentiorum
regionibus indagavit
in solo
absolutissimae
grant,
LEGTOREM.
AD
PHAEFATK)
Hic
mansuetudinis
sincera
spei perenpurissimus nitor, hic certissimae
nis viriditas,nunquam
interituro vigore,florescunt.
Quid memorem
fortitudinis constantiam, iustitiae aequitatem, prudentiae sollertiam,
oboedientiae
Quid caecam
promptitutemperantiae moderationem?
heroicum
verecundiae
dinem, quid
patieutiaerobur, quid virginalis
virtutum
pudorem, quid omnium
denique illustrissimarum
praemulticlarissima
Hi sunt
flores paradisi,hae
ornamenta?
tulipae
vivae
serenitas,hic
colores, hi
fidei
narcissi,hi hyacinthi beneolentes,
vernales
facies
iucundissima
moralisque doctrinae
tur, vernat, purpurascit: qui quidem flores eo maiori
lilia,quibus
sacrae
diuturniori
iuterlucent, quo
temporis edacitate,
hiemisve
morsu,
duratione
saevientis
atrocitate
orna-
pulchritudine
Illi enim
aeternantur.
uredine,
ventorum
qua
ridentia
haec
bestiarum
noxio
qua
defrciunt
qua
et
marcescunt
,
moriuntur:
istos
nullum
temerat
frigus exstinguit,nullum
adurunt.
Illis aspiratzephyrus, his aura
virus, nulli aestus
Spiritus
fructificandi munus
Sancti, quae
copiosa gratiarum fecunditate
subministrat.
Ibi sunt
fontes vitreo latice placide fluentes,hic aquae
salientes
in
vitam
aviculae:
hic
phetae.
Horti
ptatem;
que
fructus
suavi
ut
Et
viris
ego
quidem,
sit,qua
mihi
mea;
et
profecerim,
sunt, tum
lector
nec
dies
proficuum
tum
nonnullae
Ideo
exaequare.
ad
nostram
ingerunt
oblectatione
nulla
ulla
hoc
praeteriit,quod
eos
Patres
quo-
bonorum
commendant:
doctrinam
studium
provolu-
potest exprimere
sancti
Scripturarum
in
melodi
laudes
spiritualibus summopere
amice,
aliis
hic
utilitatem
et consolationem
aliquid semper
non
incredibili
cantillant
nectare
momentaneam
cum
scripta sunt,
patientiam,
adulescentia
et
facundia
vocis
personant
cernentibus
parturiunt, quorum
lectionem
melleo
divinas
lectiones
quaecunque
per
iubiio
denique
eloquentia, nulla
nam
Ibi
aeternam.
divinae
at
librorum
autem
scriptasunt,
spem
sedulo
sine
habeamus.
incubui
invidia
ab
dictum
excerpserim, quod
vero
legendo
Quantum
sperarem.
iam
lucubrationes, quae
publici iuris
melioribus
ex
libris
fore
mysticus Hortus,
florum
et fructuum
varietate
refertus,
GENTURIA
Quidam
1.
acerbissime
moerore
graviter
tione
destitutus,
hic
Quid
sedes?
cum
sapien.
2.
Incessit
Cui
Gum
3.
tur,
scholarium
scientiae
omnibus
amplius
Serm.
te
in
Suso,
vitae
subeunda
mors
abi
sed
abnegaveris,
gymnasium,
Interrogavit
autem
hinc
alius
At
quietus;
in
magis
eo
Prorsus
tenere-
ingens
quo
illos
Abnegatiosui.
cui
perfecte
hic
manere
dixit:
minus
quo
schola
et
os
respondens
nam
hac
n.i.
Serm.3.
discimus
ait,
voiuntas
tolera;
desiderio
ille:
foret.
cohibe
in
Tum
orabat.
Suso,
meam.
Hic,
volunta-
libens
amore
sublimioris
unus:
ipsos.
nos
tuos,
mei
quoddam
Gui
Dei
instanter
sensus
omnia
incumbebat.
operam.
facies, frater,
ita
Non
visione
revelari
voluntatem
religiosus
literis
si
Domini
Henric.
gratissimam
inquit,
adversa
gratissimam
abnegare
etiam
statuo,
cupido
Refrena,
facies
navarent
christi.
afflictionis
passionem
evasit.
Passio
audire:
et
meam,
liber
tenta-
consola-
vocem
coeperat
divinitus
sibi
edoma,
turba
omni
huiusmodi
vix
hac
cum,
suo
passionem
et
ingens
eamque
in
sibi
molestia
tuum
est
cubiculo
aniini
14.
cap.
quidam
ductus
illa
quadam,
vero
in
est
ille,
ab
apparens:
cor
ethacratione
feceris,
proficies. Suso,
4.
Quidam
4.
rogatus
5.
Minime,
:
ctatione.
Idem,
Apparuit
gloriosus,
quem
citatio
intimam
ad
deficiat
ctaque
homo
non
ex
patientia
utatur
cap.
scire
8.
b.
Dei
voluntatem
respondit,
Epist.
faciendum
aliquid
susceperat
optaret
an
queretur
nis
meditare
quendam
Dominus
linguam,
Ut
Surge,
cognoscendi,
tem
et
visus
subito
meditari,
in
statim
Surrexit
Horologii
Die
sederet
oppressus,
inordinato
conversionis,
suae
vexabatur.
oblivisceris.
tuae
initio
religiosus,
tione
PRIMA."
si enim
Henrico
Deo
cum
a
seipso
creaturis,
erga
ut
esse,
scirem,
nimia
opus
gloria. Interillud
perfruerer
voiuntas
exe-
dele-
9.
Susoni
interrogasset,
cum
Dei
pro
sed
unionem
cum
ex
quoslibet
iam
Echardus
esset
quaenam
sui
Deo
accipiat;
etiam
ferinos
et
exer-
cupienti, respondit:
pertingere
profunda
mortuus
utilissima
et
resignatione,
cun-
tranquilla quadam
homines.
Vitae
Suso-
uniocumDeo.
Dei.
CENTUHIA
6. Alium
fratrem, nomine
Ioannem,
interrogavitSuso, quodnam
Nihil homini
plus commodi
ipsum patienter exuat, ac
Kesiiynatio.
PRIMA.
esset
qui ei similiter apparuerat,
utilissimum
exercitiurn;cui
affert, quam
si
Deo
Deum
propter
derelictus
ille:
Deo
a
libenter
se
careat,
lbid.
7. Si
Correctio
fra
terna.
intendis,a te ipso
proximum emendare
et pro
eo
non
orat, nec
incipe. Qui alium corrigit,
condolet, crudelis est
Thom.
medicus
Hortul.
a
hostis, non
Kempis,
pius.
rosar.
Locosa.
Levia
memoriae
iocosa
et
passionis
de
nam
et
1.
cap.
8.
Verba
iudicas,
recte
et
Ghristi. Si
in
Iesu
corona
verba
enim
capite meo,
riderem?
pede haberem, numquid
experientiam dolorum
et per
Vallis
Idem,
frequens risus
lilior. cap.
haberem
aut
si
Minime,
Ghristo
meorum
clavum
unum
spi-
acutam
unam
sed
congruunt
non
prae
crucis
dolore
in
tlerem,
compati discerem.
12.
esset
quodnam statutum
quidam interrogavitsenem,
magis proficuum pro pace et devotione.
Respondit ille,
indictum
hominum
silentium, vitare tumultus
patribus
9. Frater
Pax
et devotio.
in ordine
a
servare
et otium.
Ibid.
Idem,
18.
cap.
10. Dixit
hoc
quidam expertus: Quicquid boni tacendo
colligo,
hominibus
dispergo.Ide m, Serm. 4secunloquendo cum
fere totum
Silentium.
dae
partis.
Magnus nulli sororum
loquebatur, nisi clausa et
de causa
tam
autem
diligenter
Interrogatus
qua
etiam
aures
obturarem,
obstrueret, respondit:Si possem,
cautela
non
earum
nocet;
audirem, siquidem abundans
incuscandalum
et periculum fragilium personarum
ex
nhnia
familiaritate. Thom.
a
sensuum
procedit et ex
11. Gerardus
obvelata
Castitas.
fenestram
voces
ne
et
omne
stodia
fenestra.
in
Kempis,
12.
Longa
multa
homini
sive
rosar.
ad
iactantiam, applausum
Bemerus
apud
hominum
Kempis,
in
mam;
tutum.
ina-
et
vita
eius.
fit calidus
sic
cap.
14.
Stiidium,
se
carbo
igni ardenti
frigidusconiunctus
fit saepe
tepidus socians se fervido et devoto
Thom.
doctus
et morigeratus.
a
Kempis,
devotus,
ardens,
et
a
Sicut
13.
cietas
11.
rapit et ducit in ignorantiam,
est ergo
profert.Necessarium
volenti
et interpolatio,
frequens meditatio
Dei beneplacitum loquatur
scilicet secundum
gloriam. Lubertus
nem
8o-
dicere
declinet
an
cap.
hominem
aufert, inordinata
pausatio, utrum
non,
an
eius,
locutio
praemeditationem
Silentium.
Bonorum
vita
et
fervidus
Hortul.
1.
Nunquam
quia fructus
Studere
debes
studii
propter
aliqua studere,
est
fortitudo
quae
animae
scire et propter docere
non
et
reficiunt ani-
acquisitio vir-
alios, aut
propter
IOANNIS
aliud
quodcunque
gloriam, elatum
bilitatem
debilitat
DELICIA
nutrit
est, non
oblivionem
corpus,
et
facit
sed
animam,
generat
vanam
homi-
contemptum, applausum
tenebrosum
intellectum, et
reficit. Lubertus
quam
.
inslacogitationes,
vanas
mores,
HI'M
et
conscientiam,
animam,
15. S.
dictum
incompositos
Dei
mentis,
CAELESTIUM
superflui humores
cor,
turbatam
num,
HOHTUS
quani
sicut
insanam,
eam
BONA
magis
Bernerus.
Geitrudis
cum
aliquem peccantem argueret, tanta gralia
duro
esset tam
sapientiaeet discretionis loquebatur, ut nemo
cordc,
melius:
ad
eius
verba
in
moveretur
non
qui
idque eveniebat, quia
in corde
alieno
scriberet, in sanguine
antequam
linguam suam,
Dilecti sui tingebat.Vitae eius lib. I, cap.
7.
16. Eadem
afficiebatur
et mortem
virgo aequali erga vitam
voluntate:
enim:
dicebat
obtinere,
per
Geltrudis
Interrogata s.
respondit:Toto corde
iis tamen
moriar;
mortem
incrementum.
timeret
an
salutiferis
confidenter
Ibid.
mori
sacramentis
muniri
bonum,
est
magnum
lbid.
cap.
Gum
videret
19.
rari, dicebat
opto, antequam
mei
ut
eam
per
cordis:
quid
haec
perfectiocitius
summa
sibi
enim
obti-
dicere
Iesus
esse
Geltrudis
in
potest:
Christus.
laudem
Deum
Ecclesia
Et
Annulo
si
per
Dei
sicut
ipsam
multa
bona
:
Et
adversitate
tanquam
in adversis
quia gratitudo
et
topazion pretiosa.
est
aurum
super
III, cap.
21.
Eadem
me
sponsam
decoravit
ad
me
gloriae corona,
Geltrudis
Vitae
eius
,
cum
infirma
esset
et
magno
lateris
dolore
torque-
negligentiam aegrius iacebat, Domiexterior
dolorem:
vero
nus
cura
diligentiorerat,
cum
temperabat
Domino
se
subtrahente, dolor ingravescebat; quia quanto quis ab
misericordia
humanis
solatiis derelinquitur,tanto
magis a divina
22.
nus
minus
ei
Lib.
servientium
III, cap.
infudisset
praeparatam
consoiatio
ex-
subtractio
do-
3.
aliquando
Lamentabatur
non
Adversitas.
meus
excitet
animam
ornatissima
S.
Dominus
Hummtas.
2.
retur, quoties ob
visitatur.
cor-
ope-
hominis
subarravit
suo
ingruente
Dei, sequi potest:
corona
lib.
se
Libertas
dls
12.
figuram, quae
in campis et vineis
terriculamentum
ad avium
apponi solet. lbid.
20. Sicut
annulus
est signum desponsationis,sic adversitas
est
divinae
electionis:
illud
confitribulatus
signum
quisque
quare
denter
RcsiKtmtio.
providentiam
homine
a
quodam devoto
Interrogatus Dominus
in
Geltrude, respondit: Libertas
magis pJaceret
neatur.
sacramentis,
lbid.
18.
adeo
indifferentia.
11.
cap.
sine
Domini
praefero
beatitudinem
aeternam
spero
laudis
divinae
vitam
17.
et voluntatem.
Per
correctio.
solitam
aestimabat.
ante
communionem,
quod Domi-
gratiam devotionis, ac ob id se
Gui Dominus:
Sponsus quandoque
votionis.
CENTURIA
tectum
; mundas
doque
plus
tionis.
Lib.
23.
Sensiwiis
do
nudum
delectatur
magis
III,
sensibilis
a
virtute
monialis
communione
s.
gratiam
non
Domino
quan-
gratia
devo-
Dei
exercitiis ad laudem
retrahebat, quod
pro
servirent,
constanter
servire Deo
dicitur
in
habeat,
non
mihi
propriis
solitis tamen
perseverat. Ibid.
et
permanet
quandoque
ut
servitium
tale
ac
Geltrudis
cum
qua
accepit:Vellem
responsum
propriisexpensis
crederent
esse
gratissimum. Ille autem
devotionis
expensis,qui Ijicet
saporem
infin.iitas.
in
se
haberet,
mihi
Tmpedita
torque
quam
sic ego
:
humilitatis, quam
a
homines
24.
ornatas
18.
devotionis
oraret, tale
intueri,
chirothecis
quam
in
cap.
Quaedam
collum
sponsae
manus,
delector
PRIMA.
ob
corporis
regularibus exercitiis s. Geltrudis
Dominum,
quatenus,valetudini restituta,iisdem
a
infirmitatem, orabat
tibi sponsus
minus
in sponsa
Gui Dominus:
Num
posset incumbere.
familiari
eius
domi
delectari
conversatione
videtur, quando
potitur,
foras
cum
procedere
ipsam ad spectaculum vulgi ornatam
quam
gloriatur? His verbis
procedit in publicum,
quando
talibus
a
deiectamentis
voluntati.
25.
Humiiiatio.
In
studiis
III, cap.
idonea
casum
III, cap.
Bona
vohm-
simae
infundere
homo
omnium
Cui
Deo.
bonorum
cantu
ope-
Dominus:
impediretur,
ei sineret
modulationis
illa: Gratia
Ad
illi meritum
evenire.
elevata, gratiae
in
tua, Domine,
posset
profectum
meliorem
tollitur
casus
depressionem
per
crescit patientiae et
diceret
percita,cum
possem;
respondit
enim
bonam
per
desiderium
ornata
me
cedit
grava-
humili-
28.
nimio
desideriorum,
autem
quae
Domino:
ad
subtilius
Dominus:
Voluntas
voluntatem
ad
Deum
quis vellet habere,
Utinam, Domine,
similitudinem
eam
tua
plenum
talis tibi
effectum
pertinent. Quam
tam
magnum
liquidis-
totaliter tibi
habet
ignis
habet
magnum
coram
Ibid.
27.
[ntentio.
Et
mea
ignem haberem, quo anima
substantiae
liquefieri
posset, quo
talem
est:
capitis in
saepius in festis
delectationem
inveniaris.
26. Affectu
quasi
cum
vitio
hoc
homini, quod sibi occasio
minis, quia inde duplex
tatis. Lib.
studio
quiescit,
sponso
praepeditur,quia tunc,
privata, soli divinae relinquitur
sensuum
cur
praecavere.
in
21.
festo,dum
Domino,
forte, ait ille,per
hunc
ad gloriam
quasi in conclavi
corporali molestia
cum
anima
tunc
Dei
tunc
quodam
requisivit
minus
intellexit,
quod
propriorum
Lib.
a
Ne
sed
exercetur:
rum
illa
Gorporali impediente infirmitate, cum
intendisset,in
batur.
Intellexit
se
tandem
rediens,
autem,Deo
intentionem
fragilitate
suam
hunc
defectum
segnius
Domino
ex
docenle,quod quamvis homo
ad
Deum
quandoque negligat
Domino
confitehumana
conver-
bona
IOANMS
pia
tere,
misericordia
eius
tamen
caelestium
noirrns
voluntas
frequentius paeniteat peccasse.
eumque
Gum
28.
festum
ante
Deo
a
remunera-
avertatur,
non
lbid.
sentiret
quoddam
aeterna
nostra
opera
digna existimat, dummodo
tione
deliciarum.
infirmitate
se
gravari,
sic temperaret, quatenus
imut infirmitatem
non
petiita Domino,
dicti
festi
celebratione:
tamen
totam
divinae
a
se
insuper
pediretur
voluntati
tale accepit responsum
:
resignavit.Pro qua re a Domino
ista quaeris,et te insuper voluntati
Per hoc
meae
comquod a me
mittis, ducis
et
mihi
ad
me
valde
hortum
deliciarum,
Sed
amoenum.
scito, quod
areolis
si
florum
in
te
Resignatio.
consitum,
exaudiero
hoc
ad areoservitio, tunc
impediaris a meo
ego te sequor
si te vero
non
exaudiero, et tu
lam, in qua tu magis delectaris:
in patientia perseveraveris,tunc
ad areolam, in
ipsa sequeris me
invenio
in te, si
amoenitatis
magis delector: plus enim
qua
ego
habueris
desiderium
si
habueris
devotionem
cum
gravamine, quam
quod
non
delectatione.
cum
29.
sanitatem
sua
utramque
ritus
ferens
Ecce
desiderans,
circa
Dixit
aliquod
Lib.
31.
s.
mei
III, cap.
Orabat
in
dextera
faciem
meam
averto
a
te,
tuam
toto
corde
in omnibus
53.
Geltrudi:
causa
sed
Omnis
qui
perferendum
gloriando
gravamine patiens et
voluntatem
sponte
mihi
suam
offcrt,
Adversitas.
nuntiare
mihi
quod amore
intendens-perse-
Gui
Geltrudis,
ut
quendam
defectum
in
ea
blande
respondit: Et
benignus Dominus
infinito
velles
honore
fraudarcris
ut
et
tu
iilo,
privarer
quare
ego
vel similem
praemio, quod lucraris quotiescunque illum defectum
cavendum
de
cetero
Lib.
58.
III,
proponis?
cap.
recognoscens
32. Dicebat
Dominus
Geltrudi:
Si
solum
in
s.
spiritualilms
exercitiis delectarer, utique naturam
humanam
post lapsum denuo
reformassem
non
indigentem victu vel vestitu aliisquerebus, pro
industria.
Sed
sicut
desudat
quibus conquirendis humana
impein palatiosuo
rator aliquispraepotens non
solum
delectatur
puellas
habere
delicatas
ordinat
et
ornatas; sed etiam
principes, duces
et milites, aliosque ministros
ad diversa
negotia aptos et paralos;
ita et ego
deliciis contemplatiin interioribus
solum
delector
non
sed etiam
diversis
exercitiis utitium
negotiorum, quae liunt
vorum,
penitus
idem.
55.
Dominum
emendaret.
infirmae, in
infirmitatem, eique porrexit
in fervore
etigeret:illa vero
spiavertit
a
suam
Domino,
protinus
potest gloriari,et
langueat, dum
verat.
vellet
respiciasvoluntatem,
Dominus
gravamen
ille veraciter
mei
Domine,
Geltrudi
sinistra
perficias.Lib. 111, cap.
me
30.
Dominus
faciem
meam
non
in
quod
respuens,
nunc,
ut
et
ut
manum,
utramque
dicens:
ad
Ibid.
Apparuit aliquando
utmtas
vita
defe-
activa.
10
CENTUHIA
Orabat
33.
dixerat
Geltrudis
Interroga
nam
postquam
habuerit
est
hora
utuntur
laboribus
in
35. Pro
responsum
suum
in
suis, non
renda.
quaerenda,
37.
refectio.
Lib.
Item
laborandum
reficiuntur,ego
mandavi
dum
sibi. Lib.
38.
intcntio.
In
regnum
hinc
ex
eo
literas
nigras
ad
cap.
ut
Lib.
Dei
exteriora
colore. Porro
et
maculam
animi
interiora
illae
principaliter
eius,id
profe-
est
secundario
quidem
non
hoc
et per
77.
cap.
et iustitiam
eorum
mane
et
meam
verbi
istius
exterioribus
bona
cibo
ut
habiles
sui, quod
sint
convenienti
pabulo pascitad
ad
homines
quis
cibo, quemadmodum
dele-
ministran
14.
quadam
faciebat,
quas
III,
accepit
defectum
etiam
ablutionem
eam
Evangelio primo
gloriam
summo
in
iumenti
literas
tale
90.
etiam
me
IV,
omni
in
exorans,
potius repromisi. Pondus
Cum
delector
per
apparuit ei Dominus
gelista,qui pia obsequia Ghristo exhibita
libro. Quandoque
autem
tingere calamum
Nocte
etiam
sed
permitto, ut, talem
emundantur.
et
III, cap.
in refectione
ctatur
qui
omnes,
praevalens, humilietur,
Sicut qui unam
parte
abluit, et
eidem:
dicebat:
pro
In omnibus
orare.
in corpore,
Dominum
ei
illam
quilibetreligiosusperpendat,
anteponat.
ad
sua
et confortentur
meum,
tentata
adiicenda
sed
tantum,
opera
desideret, quod
reficiantur
oranti
hoc
ad
vellet
impe-
unde
omnia
semper
semper
vincere
interioris hominis:
ctum
Peri-
Deus
orationis
commissi:
elegieam
non
ut
solum
videbat,
Dominus
esse
potest,
non
deleantur.
ex
totas
non
sed
amorem
nec
manibus,
quaerendum
autem
74.
occulti
Dixit
obtineri
studio
a
intentione, qua
quadam persona
tentationem
: Ego
sordes, quas
36.
mihi,
spirituad
recognoscens,
habet
Ego
officii sui
III, cap.
alii defectas
Dixit
71.
quod
officii sibi
curas
perficiatea
exercitiis
Lib.
III, cap.
dixit Dominus:
meam
impatienter
quae
immitti.
caeleste
persona,
diversas
insuper
bono.
Lib.
diei serviat
una
attrahantur
Cibi
III,
eligatsibi competentes
ut
personam,
quaedam
ob
Geltrudi
ea
laudem
qua"
Lib.
elegerit,tunc patientiam conservet.
iibenter
acquiescere adversitatibus, quas
34. Gravabatur
pro
Deo
a
illis regnum
sapientissimus immittit.
Interna
exercentur
quas
non
diri videretur
persona,
molestias
illam
sine
quia
molestias,
culosum
Tcntatio.
magis
virtutibus.
ceterisque
quadam
pro
sibi
venientes
incon
ei Dominus:
ut
homines
69.
cap.
oificiaexterna.
his
amoris, quia
et
caritate, patientia, humilitate
in
Adversitates.
honoris
mei
causa
PRIMA
facere:
etiam
intellexit,
per
quandoque
in
cum
a
s.
loanne
Evan-
religiosisscribebat
videbatur
latere
atramento,
lesu,
et
in
et
roseas
distinguebatpartim nigro,partim aureo
nigram scripturam designariopera bona,
l^
paucitas
aman-
CENTURIA
posset
scere
me
ex
45.
Dei
a
amaret,
miracula.
qua
Praesentia
locupletando
eas
corde
removeri
se
eius
46.
bus
wem.
Aliud
signum
eius
subiecta
sentiat.
omniumdece-
ptionum
di
um
reme-
Omnis
.
...
superbia
habere
omnia
in
prorsus
suo,
enim
omni-
ex
eliciat
conformis,
si
amore
apud
(a).
11
materiam
lauab
nec
membra
prorsus
Deum
affectam
erga
si
quam
habebit,
se
nihil
esse,
confidunt,
hoste
unquam
et
omnia
docuit
hominis.
primi
habere
se
Hanc
ullo
oriri
superbia
.
paupertatem
habuerit,
quis vere
nec
ex
reperitur,qui aliquid habent,
viribus
suis
expectant.
lapsus
et
error
lapsus angelorum
spiritu nilul
illo
sapientiam
certo
pro
Deo
tribuunt,
Christus
nos
veritatem
oinnem
et
decipi poterit. lbid.
2.
cap.
48.
Pater
in huius
sum
Deo
suo
mundi
quamdiu
extra
magna
Creatorem.
et
49.
animi
eos
motus
sentire?
milh
toto
detentum
et
impeditur: ideoque
habet
alii in
sicut
modo
ad
suum
spiritum plura negotia expedit
ameo
quod in iis non
Ludovic.
de
Libentissime
Ibid. cap.
3,
ignorare
§
Vitae
Ponte,
optaret in die Epiphaniorum pios
audivit: Quid
Jiabere,hoc quasi verbum
declarare.
gemens,
illud,impedi-
multis;
necesse.
respondit:
cum
quo
ingens aliquod
suo
cum
Et
religio-
tendit, ita hic
centrum
suum
bonura
tempore,
tanquam
esse
locum
talem
Idem
vult
debere
vi ad
Quicunque
spatio unius horae, quam
sit
plius haereat, quam
eius cap. 2, § 1.
dicebat
Iesu
soc.
constitutum,
suum
detinetur
sublato,
mento
exilio
versaretur,
quadam
ita
Aivarez
Balthassar
non
vi
saxum,
non
ne
Deo
cum
fidem
cap.
Item
tenero
Hinc
putant.
se
ab
exemplo
te
percipit
praesentiae est, si
illis dumtaxat
in
vero
autem
tenent, nihil
Resignatio.
ea
et
deceptionum est paupertas spiin aliquem
spiritualem praeservat, ne
bominem
inducatur.
eiTOrein
Pauperes
lugis adhaesio
sentit
audivit, quae
timens
occasione
se
cum
oranium
certum
sola
,
vel
si
corporis,
offerunt,
sese
unquam
et
est,
Bolland.
discedens.
sint, et
Remedium
Haec
solet:
in anima
orani
anti-
lbid.
47.
ritus.
divinae
in
anima
audet,
apud
sensibus
in
unquam
Eadem
manens
beneplacito
rationi
mortaiium
non
quis, dicebat,
Sanctorum
3.
Dei
animae
eloqui
ea
inveniat.
Deum,
nullo
a
non
obiectis, quae
dandi
J, cap.
par.
affectum
omnem
intelligit,
quae
profundissima sint,
si
Quod
sua.
in ipso veterum
praesentiae
certum
atque
homines
gratia
reuovarem
Vitae
Signum
PRIMA.
de
ipso
si Deus
volo
quod
festo
nolit
Deus
2.
ibid. p. 2. c. 1 ; pik tardi
il lloim
scritto Ead em
aveva
(a) Prima
XI.
c.
jKirole ibid., p. 2. c. 1, e corresse
apud Bollandum
cancellb
le
[OANNIS
Dicebat
50.
dientia
BONA
in
omnia
domo
dicam
CAELKSTIUM
Dei
dulcescere:
petere mutationes,
dum
HORTUS
nullum
officium
esse
vile,et
stabiles
religiosos
el debere
verborum
memores
I•'}
DELIGIARUM.
angeli ad
oboe-
esse, et
non
oboedientia.
ibi
[oseph, Esto
tibi.
Gap. 5, § 3.
Deum
Quales erga proximos se gesserint homines, talem
se
misericorexperientur: si dulces dulcem, si misericordes
erga
Diiectio
",L
mensi
eis remetietur.
dem, nam
mensura
fuerint, eadem
qua
Gap. 7, § 2, idem.
52. Quinque sunt
fontes
patiendi absque culpa propria, qui
fontes sunt
Fontes
meritorum.
Primus
est ferre temporis iniumagnorum
ferre
°2.
rias, frigora,aestus, tonitrua, ventos, nivem
et
pluviam;
molestias
et incommoditates
corporis, morbos, dolores, tristitias,
usque
51.
toedia,famem, sitim, somnum,
3. ferre
aliorum
siones;
4. ferre
eveniunt
sunt
contrarios,varia
ignominias, contemptus
ad
aliis,qui aliqua ratione
ex
parentum
5. ferre
nostris
mores
et
paupertas
afflictiones
spiritusin
ingenia
detrimenta,
et
generis;
et
propennobis
quae
pertinent,cuiusmodi
nos
infamia
vilitas,sociorum
et
dedecora;
divini
rebus
obsequii,scrupulos, tentaIbid. cap. 10, § 2.
et distractiones.
tiones, ariditates,desolationes
53. Dicebat
Laurentius
videret
s.
Iustinianus, cum
augeri
numerum
religiosorum,rigiditatem vitae atque monasticum
vigodiu non
consistere:
rem
raram
siquidem esse
perfectionem.
posse
Vitae
operibus
54.
Jtem
omnia,
esse
et
55.
Si
dum
aut
esse,
Inter
vestri
iudicetis.
non
II, cap.
tract.
Adrianus
56.
nullum
ab
hoste
Ibid.,cap.
sanctissimo
nullo
unquam
eo
misereri, nihil
vos
vera
sdentia.
vobis
ex
diei
convivium
sum;
sequentis invitatus:
cras
quid vero
agen-
enim
Petrarcha,
annis
multis
a
Lib.
III
lier.
Brevitas
ut
ntae.
cra-
memoran-
maius
solitus
dicere
pontifex saepe
supplicium optare, quam
ut
erat
se
fieret papa,
haec
Dignitates.
de
quodam
in
gratiam, quam
viro
deprehendere
potui,
quantaevis perfectionis
se
cogitatioingerat:tantaque cordis
psallentinunquam
Leone
videlicet
dicebat
tumultus
bellorum
Deum
67.
Romanus
suo
duo:
64.
Petrus
57.
Franc.
perfectio.
Ibid.
religiosusad
habui.
baec
scire
esse
publicos
Dominum
Rara
9.
nunc
vultis,presto
quid, ait, ex me
sit, vos
quibus vacat cogitate,ego
stinum
mens
vultis
cap.
scientiam
veram
nihil.
posse
Quidam
darum,
in
praefixae,
se
Si
senatoribus:
aut
eius
dicebat
patien-
defectum
lassitudinem, paupertatem,
et alia eiusdem
necessariarum, pulices,
muscas
cinifes,
rerum
proxi-
Damianus,
monacho
opusc.
recitat:
13,
cap.
Habet
23,
hanc
puritas viget,ut absque ulla resistendi moiestia
cogitet,quod a psallentisore discordet.
nihil omnino
oratio.
li
eodem
58. Si duo
Mortificatio.
pergentes itinere
quidem
alter
est
nihil
vero
sed
peccaret,
non
neret, quanta
opusculis post
ad
59. Quoties homo
pertingit,ut
quod suum
funditus
est
nis, etiam
si omnia
hanc
tamen
decocta
pec-
diuturno
et
Si
sine
Deum
enim
Quod
cata.
sionem
omni
nobis
omni
et
aeternitate; toties
purgatorio fit liber
immu-
et
commisisset.
peccata solus
vitia. Idem,
amore
de
parum
gloriam se
spatio cuncta
Ibidem.
ei
cap.
omni
ab
averteret
commisisset
peccata
cum
contingeret,
omnia
pec-
post culpae remiscontritio,et aversio ab
nostra
conversio
mortifica-
etiam
poena
quod
sitplene
non
sui
perfecta displicentiaac
cum
Dei
ad
accidit
est
non
perfecta.Ioannes
1.
multa
revelabat, multa
pius vir, cui Deus
Hic autem
concedebat.
Dominum:
haec, nec
Domine, nec
rogabat
illa volo. Deus
itaque omnia
praedicta illi subtraxit, et per quinquennium in magnis eum
angustiisdereliquit.
Gumque die quadam
vehementer
fleret,astiterunt ei duo
angeli,ut ipsum consolarentur. At ille reiiciens omnem
consolationem:
Domine, inquit,nullam
ubi
tuum,
tu
quidam
peto, sed
habitas
in
abunde
anima
reat, illumve
sufficit mihi
mea,
ne
dicto, tanta
ut
quid
locum
custodiam
aliud
subito
in
eo
lux
appa-
circum-
ingrediatur.Quo
verbis
exprimi possit: et caelestis Pater ad eum:
dabo
Filium, ait,meum
tibi,ut ubicumque fueris,ipse tibi comes
individuus adsit. Et ille: Non, inquit,Pater, sed in te in ipsa essentia
Pater
tua esse
caelestis respondit: Filius meus
desidero. Tunc
es
in
mihi
bene
Ibid.
tu,
complacui.
quo
62. Hic idem
amicus
vellet,si
Dei, interrogatus quid facere
diebus
vitae suae
in magnis iniquitatibus
omnibus
vixisset,responfulsit,ut
confessio-
semetipsum,
in
nec
evolaret, et si solus
Institutionum
Fuit
consolationem
\is
ipsius abneget
adversus
pure
,
iii-;.
conformitatem
hominum
peccato, atque ad Deum
61.
abne-
Tau-
voluntatis
quaerat,
ab
brevissimo
ut
dimittitur,inde
Taulerus
Perfecta
et
Dei
vero
medio
obti-
apud
totaliter dimitterentur, ita ut, si ei sic mori
poena
ad
Deo
amore
certamine
ex
Eckardas
terra.
a
meritum
sanguinis guttam habet, quae
in vera
igne divini amoris
unam
peccato, fieri posset
sua
quia
illum
perfectam sui abnegationem promittere sibi
tam
quis
ipsius aspernatione
sui
offende-
carperet; iste
ipsum
isto tantum
prae
cum
tempore
concremata
et
60.
eam
cunctorum
debet, quamdiu vel
Remissio
via
sermones.
peccatis suis
omnibus
Nemo
caeli
pro
in
nec
considerans
prior
distantia
in
lerum,
tione
in
unus
propter Deum:
ab
flosculum
cogitaret,et diceret intra se se: Decerpo eum,
melius
deliberans
dimitteret
elegantiae est; deinde
rent, et
mirae
Abnegatio.
PRIMA.
GENTURIA
dit
:
Si
eum
nec
omnia
quae
sapiens
et discretus
confessarius
mihi
iniun-
BONA
IOANNIS
HORTUS
xisset, fecissem; et omnia
sed
tam
deinde
pure
in
Deus
iam
dicebat:
unius
sem,
totus
tunc
plane
sicut
hinc
exirem,
amabile
subtiliter
admisissem,
naturae
ipse
gratiae: sicque
humilem
resignationem,
licet
si
voluntatem,
dem,
tibi perspecta
humilis
Verus
sentit
quiescere potest,
tentus
est, sicque in ipso
nec
lbid.
gradum
insistens
Dominus
ut
tam
naturam,
per
quid
Quomodofiani
cito
,',',,'
,)"'
similior
in
Quisquis
adversa
est
se
infimo
naturae,
tui
vide-
gratissimam
Dei
Ibi-
,
nihil
humilitatis
vertitur
in habitum.
proprium
retinere.
Taulerus,
adversis
malum
cap.
Hmmiitas.
impatientiae
etficiunt,sed
eam
quae
sed
ei velut
calida
egere
sorbitiuncula,
aut
obsequium,
quam
potius aegroto impendere
dulcedini
immorari.
lbid.
Resignatio.
11.
vitio
succumbit,
non
in
ipso latebat, madeargentato nummo,
produnt: fitque
cupreo,
tradatur, totus ex puro
qui priusquam igni examinandus
argento
constare
dum
eum
iniicitur,
non
vero
videtur,
ignis cupreum
igni
sed ostendit
efficit,
quod talis sit. lbid. cap. 15.
68. Si quis ad illum contemplationis excessum
pervenisset,ad
sciret
autem
aliquem
aliquisapostolorum pervenit,
pauperem
quem
tionis
|I"|M
in
totum
ad ima propensionem,
quamdam
loco potitus sit. Ibi iam
con-
virtus
est. Ibid.
litiam
infirmum
'
vera
ille Ghristo
67.
natu-
vel unius
atflictionis,
resignatione desolatae
quae
horae
spatio duraret, fieri posset patientem animam
unius
anni spatio bonis
actibus
assequi perfectiorem,quam
afflictione
in
obtineret.
Quisquis igitur
resignatior est,
In
dumtaxat
inter
9.
cap.
hunc
locus
autem
66.
vero
senseris,
ipsum
roga
libentissime
qua
essem;
Si
gratiae,si
adversum
est
pos-
foret, exequereris. Taulerus
in
donec
Tnfimus
enim
spatio
4.
cap.
65.
vel
verapaeniien.
Ibid.
sit,sive
fiet tibi supra
natura
quam
pure
contritione
et
discernere
introvertens
consumatur;
dolore
morerer.
motus
prosperum
Deum
in
et
paenitens
possit vere
vita
sive
in
teipsum
laudem
sicut
hac
ideo
iucundum,
vel
illius
in
nemo
gratiam;
et
mea
saltem
cum
utique
tunc
Gum
64.
ram
peccatis vixissem,
in
instaret, si peccata
meae
peccatum
unum
annis
quadraginta
meque
ita ut
peccatorum
eorum
Ibid.
perfecto amore,
ipsum
angelicae,in Deum
recipere et convertere
ad ipsum conversus,
et a peccato aversus
bac
luce migrarem.
et innocens
ex
purus
essem,
salutationis
nonnisi
Si
resolutionis
tempus
confessus
vivere,ut omnium
conarer
oblivisceretur.
penitus
me
6"". Idem
et
neceis
de illiscogitare,
vellem
deinceps
quam
oportet dimisissem, nuncormeum
contaminare;
sicut
peccata
15
DELICIARUM.
CAELESTIUM
cap.
18.
alio
servitio,
deberet
praesenti contempla-
Adversitas.
Misericordia.
J")
CBNTURIA
69. Una
salutatio
Dei gloriam cum
sui
angelica,ad maiorem
ipsiusabnegatione prolata, etiam multis psalteriis,ex propria volun-
Propriavoiun-
tate
propter seipsum
et
Si
70.
Resignatio.
Domine,
Deum
eorum
magis
sed
«
Maria
»,
in corde
Haec
73.
sed
viaiu
Ka,s
a
in
In
etiam
sit illa
ei:
ut
recitas
Quando
Fiat voluntas
petitio,
adverso.
quam
sit fundamentum
Gum
dicis
Ave,
«
illudque semper
tuum,
sollicita,sine
recta, pura,
omnium
dicebat
omnia
errore,
ei
toto
quo
sine
duce.
et
facilia
suavia
rationem
perfectionum
ad
reddere
perducit, quia omnis
eas
sciebat,
sanctitas
Cap. 6.
sine
vivere
se
meo,
ex
his
nihil
oriri
se, id est
sine
ullo motu
pro-
cruciarer.
voce
a
animae
Dei
quodam
lugubri:Ego
admodum
Debent
propter
immensa
non
remotae
rerum
afficere,quae
naturales
remaneat
potest, nisi ab
75. Interrogatus daemon
vinci
et
hoc
modo
corporis, ita
malignitatem,
earum
bonitate.
exorcista
sum
enim
commu-
Cap.
quisnam
ille infelix
13.
esset,
amore.
carens
14.
76. Amor
et si
nobis
sentio; suntque valde
Et si aliqua earum
terra.
a
inclinationes
in
•••••
delectatione
ea
meque
solet, valde
omnes
earum
respondit
Cap.
scio, vel
intrinsecus
sicut distat caelum
ingredi posset,
me
quae
amor.
te excuses,
filiis,
parentibus, amicis, facultatibus
ipsi sufficiens est,
Beata
consummari
Verua
Ne
nostrum.
Dixit
prospero,
nesciebat, quae
rerum
corde
niter
Quid
consolationes,
Quare, inquit,si loquor,
priae voluntatis, intellectus et memoriae.
ahud
aut
ambulo, sto, dormio, manduco,
quidpiam facio, nihil
harum
IIIOII
recto,
corpore,
omnes
•
sii dae-
volo,
amor.
eritque clipeus et protectio tua in
ceteris scripturisfundamentum
sit amor,
semper
74. Eadem
nudi-
sine
et
sed
meum,
tuum
in
fuit illi in instanti.
infusa
Perfecta
Nihil
volo, o dulcis
Ibid
sunt.
in-
novo
habeas,
sibi
enim
anima
accusare.
Iesus
nomen
ibis
Amor
tam
eventu
fixum
mediante
sanctitas
dicas
fundamentum
»,
vitae tuae.
cursu
Nihil
anima, in corpore,
hoc
Domino:
solum
te
quia fugiebat
et
parata sis te
in omni
et
sine
cupiebat
volo.
noster
in
tua
liceret,et alios de
dicebat
sunt, sed
amore:
aut
semper
Pater
angelo-
novem
laetificabat. Vitae eius cap. 6.
magis Deus
praecepit Deus, ut servaret has regulas. Nunquam
ac
nolo,
lbid.
est.
concessa
regere
Ianuensis
te
a
quae
72. Eidem
dicas
Documenta.
mihi
utilior
et
auctoritate
praerogativam libenterex amore
resignaredebealium
Deus
vellet.
Ibid. cap. 22.
Idem,
perficere
amare
sincero
et
eam
arbitrio
Deo
Gatharina
enim
puro
meo
id per
Beata
71.
a
hanc
quando
cantatis, melior
mihi
pro
possem;
rem,
amor.
plena
ordines
rum
creare
Purus
PIUMA.
quid
verus,
minimum
purus
sibi
et
integertotum
deesset, esse
Deum
sibi in inferno
vult
sicuti est,
videretur:
ideo
IOANNIS
Gatharina
dicebatb.
vel
sed
intelligi,
formis
Haec
77.
Beata
non
retur
sibi
dicebat
audiebat,
verbo
aliquo
speciem boni,
quae
habet
tantam
mentio
tui
vero
Cap.
bonum
bono
conformitatem,
in
tuum;
Deo
a
sic
nec
sum
te
de
aliqua re,
portio tua
diabolus.
omnem
Gum
sermonem
digna
nominari,
es
aestimationis
videtur.
esse
sibi:
Dicebat
Si
vis
Dei, expoliare
creatura
esse
debes
te
omni
ob peccatum
originale et quam
acquisivisti
proprietate,quam
voluntate
actuale; sic
multiplicastipropria
per peccatum
perverse
Nolo
illas
Deum
per,
quod
me,
idoneum
esse,
et
amandum
Religionis renuntiaverat
sum
mulier,
sancta
Si habitus
vi
tollerem
potest impediri amor,
Hoc
rem.
capillorum eius, et
si
et
dixit
autem
a
te, si aliter
humeros
Verus
amor.
amoris
habere
in
ut
spargerentur.
me
amoris.
posset
Non
nequirem.
militum,
fervore, ita
Vis
inflammata:
amore
puro
in exercitu
essem
inter
18.
se
magis
quia ipse per ingresautem
coniugata erat.
scintillam
incredibili
per
medium
Deo.
b. Gatharinae
illa
repleta et
tuus, inquit,vel minimam
eum
augere,
magno
aliquod
in
Deum,
omnibus,
zelo
et
potest. Gap.
non
dixit
Praedicator
ipsa,ad
Deum
propter
enim
ferre
amor
purus
quam
sit
dicebat, qui
in; denotant
frater
Quidam
Proprietas
exuenda.
Ibid.
amorem,
voces
et
80.
Gui
Dei.
creatura
79.
Odi
sui.
16.
78.
eris
Cognitio
similitudinem
quantam
quidem
alicuius
nominatio
ne
nominari
terrena
memineris
malum,
nec
vide-
qualis ego
se
ipsam : Gum
habeat
et
bene,
male,
haberi
est,
et,
Ibid.
bonum
ad
nullatenus
omnia,
nec
non
in
se
homines
omne
sed
sola
haec
nam
scirent
sermonem
habetur
malum
excedere
Si
esset.
audis, quod
scito
cum
est:
loquerentur. Deinde
aliquam
me
sit; nam
Si
haec
perfruatur.
Deo
a
nihil
se:
nuncupari
vel
tua
bonum
omne
intra
sic de
interius,non
Deo
seipsa loquebatur
de
aliquid,cum
esse
transcendat
qui
creatis,solo
nunquam
bene, quia
male:
qui gustaripossit
creatum,
amorem
purum,
17
DELICIARUM.
CAELESTIUM
nolle
(a) se
amorem
omnibus
amissis
HORTUS
BONA
semper
nodus
solveretur
Rursum
ama-
dicebat:
Si
fieri posset ut
sine
amore
proprietate amaret
aliqua anima
puro
huiusmodi
quamvis malignus sit, non
posset tamen
amoris
auferret
ab
vis
eo
omnem
malignitaquia
nocere,
diabolum,
animae
tem.
Gap.
81.
omnium
19.
Amor
proprius
malorum,
pulvisculus
(a) Catharina]
non
si
avverta
et si
minutissimae
il Cod.
omriino
ex
eo
eradicandus
fuerit
arenae,
ha
espressamente.
Catherina,
non
non
in
est,
anima
potest
solo
qui,
est
minima
Deo
ma
enim
radix
portio,sicut
appropinquare,
anche
in
seguito, ove
Amor
proprius.
18
immo
vel
mundum.
minimum
Cap.
82.
Afflictiones.
ctione
b. Gatharina
Dicebat
occupareris.Sunt
vincamus,
dictae
homo
ad
83.
Resignatio.
et in
calamitates
sed
afflictiones,
Cap.
quod
mundo,
84.
Deum
in
si
quod
vitam
quod
haec
quo
sunt
gutta
sui
rent, amici
dicebat:
reverti
85.
cui
amarae
idoneus
enim
fit
cum
potestate
a
omnino
paradiso fruitur
alipermittens eam
desiderio
Deo
mo-
debere
iam
ipsa operatur, non
placitum est. Cap.
omni
caelo
de
nos
nostra
ipsi Deo
Beata
in
volo
voluntatem
per
31.
moriendi,
vivendi, vel
esset, habens
unita
summe
amoris
effectus
animam
sunt
Deo,
cum
in
perpetua
erat
calor
seipsam
Deo
eius
ut
a
rebellione
intimus
non
adversus
unionis
dictae
iam
posset,
guttam unam
fierent, eiusque gloriae consortes.
Cap.
et
discer-
Deum,
recipe36.
Item
sicut illi qui extra
esse
patriam
mundo,
cognatis et amicis, qui, peracto negotio, domum
versantur.
Cap. 42.
cupiunt, atque ibi mente
semper
Mihi
videor
in
hoc
a
Humiliari
oportet,
Tanto
amore
apparerent
sicut canis
dominum
consecrata,
Cap.
3.
humiliato
intellectui
nam
cuius
piura videt, quam
videre
oculis
qui cupit acutissime
propriae praesumptionis. Cap. 31.
secrata.
Nihil
in
sunt
ordinata
sic
ut
eadem
non
in
nam
infundit, ratione
86.
Amor.
Sic
Dei
procul
sunt
oculos
amplius videantur
nec
propter Deum.
omnia, nihil poterat desiderare. Cap. 38. Dicebat
in
in infernum, mutaretur
descenderet
vero
si fieri
inordi-
motus
amoris
unitivus, ita uniens
Damnati
ipsis pugnantes
cum
omnes
puncto. Vivebat
voluntate, et dicebat
divina
cuiusque rei,nam,
aeternam,
quare
ut
nobis
in hoc
voluntas
Deus
et
Carebat
sive alterius
affli-
29.
sub
Porro
velle, nisi
ideo
in
dulces
habeo
momentum
debemus.
in hoc
Humilitas.
huiusmodi,
non
operari, quae vero
dispositione accipienda sunt,
uniri
et
tribulationes,iniuriae,dere-
bonum
divina
nat.
necessariae
autem
unionem.
in
semper
Unio.
magna
Interrogata quid vellet, respondebat:
mento
aliqua
videatur, nemini
tuo:
extinguantur
proprietatidominemur,
terra, nisi
quid
suis: Si poena
et intolerabilis
donec
nati,et omni
iam
totum
corrumpere
iacturae, calumniae, infirmitates,tentationes, conaliae
et
esl
illa enim
occupatio mentis a Deo est,
in quem
defectu,
incideres, nisi
gravi
aliquo
ab
lictiones,rerum
fusiones
sufficiens
amicis
afficeris,
quamtumvis
teque praeservat
eas
eius
granum
25.
dixeris, nisi confessario
sic
PRIMA.
CENTURIA
ardebat,
veste
ut
induti,
suum.
sicut aquam
Item
a
omnes
Si Deus
dicebat:
vino,
statim
tamen
ita
lumen
theologi simul;
spiritualibus,eruat
diceret:
Deum
Deus
eam
Si
daretur
et
sibi
angeli mihi
cognoscerem,
hostia
mihi
discernerem
a
con-
PRIMA,
CENTURIA
92.
Deus
in momentum,
gratiam de momento
cuiusque capacitatem et exigentiam, et quia gratia datur ad
proportione crescit gratia,qua crescit opus.
operandum, eadem
Dialogi
cap.
iuxta
Gratia.
bene
coniicere
mutati,
et
Animae
dam
natio.
immensum
pelagus simplicissimiet purisquamtumvis minima
imperfectioingredi
ideo
anima
veritatem
caritate priva hanc
intelligens,
quando
potest,
in
infernum
infecta
maculis
se
a
n
e
separatur,
proiicit,
corpore
tanta
Ibicl.
coram
puritate appareat.
95. Unusquisque
iudicii sui, unussecum
portat sententiam
si
Et
condemnat.
animae
invenirent
non
reproborum
quisque se
amoris,
loca
a
et
Deo
in
sunt
et
maiora
paterentur tormenta,
ordinationem.
B. Gatharina
affectu; sed
communione
si essent
divinae
contrarietatem
eundi
instinctum
Anima
creata
nisi in Deo
non
iustitiam; et
per
ob
96.
eum
ordinata, et
Deo
terribilem
in
divinam
Deum
ad
nulla
ordinata,
extra
inferno
sancli.
in
3.
sit Deus
simi
nerent
Mores
sapiebant, repente
contrapriori omnino
admirationem.
Signum est itain vita spirituali,
in
quam
terrena
instituunt
trahit
omnes
Sanctorum
conversionibus
ex
nisi
non
reperire suavitatem
cap.
Cum
94.
qui prius
mutatio
maiorem
eos
amoris
vulnerati,vitam
amore
carnali. Ibid.
Peccatum.
sit vis divini
licet,nam
riam, quae
que
confert
2.
Quanta
93.
Amor.
omnibus
in
fortassis
defectum
ordinationis,
suum.
inesse,
propter Deum,
in maiori
Deum,
forent
tribuit illis
quae
lbicl.
cum
quotidie communicabat
quidam religiosusei dixisset
cum
rema-
quiescere potest. Damnati
extra
locum
quod
eo
est
abstinuit
magna
in
per
suavitate
frequenti
aliquot dies,
tam
ab
peccandi. Abstinebat
omnibus
fructibus, quibus impensius delectabatur.
Applicabantur
ei infirmae
remedia
eius aegritudo esset
corporaliasine fructu, cum
nullam
languor amoris. In morte mariti, et fratrum, atque sororum
propriae satisfactioni praeferens
sensit
ob
poenam
unionem
cum
timorem
divina
voluntate.
Videbat
daemo-
habent
enim
potestatem eos tentandi, qui
absque terrore: non
nihil
diabolicum
sunt
est in eis, per
a
purgati
spiritubono, quia
quod possint apprehendere illos,atque ipsis inhaerere. Nunquam
nes
ad
orationem
incitari
eam
fuisse
Abstinenlia.
stolas
nardum
a
Ex
Fastredus
divi
pultes
ex
ciendum
stomachum
hac
austeritate
de
eius
abbas
Bernardi
interna
eodemque
sponso:
exauditam.
97.
sine
accedebat
in
farina
motione,
interno
qua
sentiebat
ad
se
cognoscebat
motu
se
vita.
Glaraevallen.
novissima
in
editione
confectas, addito
epistola, quae
habetur,
oleo
et
post epi-
scribit
melle,
ad
s.
Ber-
calefa-
scrupulo comedisse. Gumque eum, inquit,
mihi
respondit: Fili mi, si monachi
accusarem,
cum
IOANNIS
obligationem
In
foret.
BONA
omnis
nosses,
enim
hoc
panem,
nostri
maiores
tes, securi
ut
ut
tanquam
et declives
enim
monasteriis
et mortem
et
pararunt, comepropria lugea-
allegare,sancti
monachi,
irriganda
nostra
peccata
laboribus
ea
infirmitatem
infirmi
saepe
suis
quem
humidas
valles
edis, lacrimis
intramus,
comedimus,
peccata
indagabant, ut
98.
et
41
DBLICIARUM.
buccella, quam
sufficit monacho
Nec
mus.
CA.ELESTIUM
monasterium
populi deploremus,
dentes, horum
HORTUS
Patres
exstruendis
oculos
ante
haben-
viverent.
non
eximiae
virgo,videns in spirituanimam
poenis purgatoriigraviter torqueri,qui tamen
satis probe vixisse putabatur, interrogavitDeum
ob causam
quam
in caelo. Cui
esset
Dominus
illa anima
nou
respondit: Iste monaQuaedam
voluntati
chus
existimans
illo esse,
in
puritas
aliquo,quicquid
voluntatem
colligeex
in eis
spinis rosas,
illos.
erga
Fuit
Senensi:
sum:
meam
Ipsa
et melius
nec
ab
illo
et in te. Et
offerens
in
humiliter
consentire
quicquid abbas faceret,
quaelibet posse agere.
Vis
puritate vivere?
summa
summa
in
ei
oboedientia
2.
b. Gatharinae
Deus
scandalizari, et
bonis
omnibus
enim
noluit; displicuit
Spec. spirit.cap.
in
99. Dixit
quia ego
proximi
in
sapientiorem
se
Blosius
sui
abbatis
atque obtemperare
sionis
sanctitatis
monachi
cuiusdam
in
peccatum
conspectu
Dialogo,
iudices
unquam
adhaere,
semper
fiat,vel dicetur;
si
offendi,ve}
nunquam
Mihi
sed
considera
manifestum
videas,
affectum
meo
compas-
100.
cap.
id optabat
octo
insignistheologus, qui annis
continuis
a Domino
ipsi ostenderet,
precibus obtinere, ut hominem
viam
veritatis
ad
edoceret.
Tandem
eum
eum
qui
aliquaudo vox
caelitus
facta est, dicens: Vade
ad limina
templi,et hominem, quem
salutans
invenies.
mendicum
Exiens
repperit,quem
quaeris,
igitur
Nunmendicus:
ait: Det
tibi Deus
mane.
Respondit
prosperum
Addit
memini
habuisse.
adversum
me
mane
magister: Forquam
Sed
ita
tunatum
faciat
te
Deus, quid
loqueris? Respondit pauper:
infortunatus
nec
aliquando fui. Et ille: Felix esto, quid sibi ista
infelix fui. Rursus
verba
volunt?
Et
magister:
Nunquam
pauper:
enim
Salvet
te
nunc
capio
Deus, iam
apertius loquere: neque
faciam.
dicas.
id
Tum
Libenter
Optabas mihi
quid
inquit:
pauper
100.
olim
prosperum
mane,
habuisse.
Quando
si
nix,
laudo.
ideo
natum
Novi
si
Si
enim
et
respondi
ego
enim
fame
pluvia cadit, si
miser
sum,
triste
nunquam
me
iudicium.
voluntatem
fieri,et
cum
Deo
me
premor,
aura
serena
atque
despectus,
mane
mihi
ego
dixi
me
adversum
nunquam
laudo.
Deum
Si
est, vel turbulenta, Deum
Deum
similiter
contigit.Optabas
nunquam
vivere, certusque
mane
friguspatior,
sum
laudo:
etiam
fuisse.
infortunatum
optimum
et
fortu-
esse
quic-
Exempiumper
fectae
tionis.
resigna-
CKNTURIA
Dicebas
amara.
Haec
cum
esses,
si
transfudi.
dicturus
ille: In
in
et
permisit sive dulcia,
Deus, ad quod
faceret
me
infelicem
me
eius
Deo
a
nihil
fuisse:
voluntatem
enim
penitus
meam
magister: Et quid, obsecro,
in abyssum
te Dominus
demergere vellet? Et
Et
si id faceret,
me
revera
inquit,
demergeret?
ita arcte amplexarer, ut mesunt, quibus eum
brachia
descendere.
infernum
in
cogeretur
cum
Deus,
evenire
felicem
omnia
fui,quia
ille rettulisset,dixit
abyssum,
mihi
ut
nunquam
vult
volo, nisi quod
duo
ille mihi
praeterea
subiunxi
similiter
ego
infortunatus
nunquam
optima suscepi,quae
tanquam
sive
ideo
ille facit. Et
quid
PRIMA.
Haec
humilitas
sunt
et
eius divinitati unitus
primum humanitati, per secundum
didicit
ad Deum
semicompendiosissimam
magister
Jterum
tam
profunda humilitate.
esse
veram
resignationem cum
Et
venisset. Qui ait: A Deo.
mendicum
autem
interrogavit,unde
Dixit
Deum
Ubi
creaubi, inquit magister,
repperisti?
pauper:
Deum
turas
omnes
dereliqui.Rursum
magister: Ubi
reliquisti?
amor:
per
his
Ex
sum.
Quis
Magister denuo:
magistro ubinam
enim
semper
oboediant.
et
meos
et
silentium
affectiones
omnes
in
ipso
foret, quiescere
pacem
Colloquio
in
meditationes
sublimes
minor
Deo
quae
1. S.
virtu-
in
Antonius,
habeo
et
industriam:
alterius
mirabatur:
bat.
2.
Timor.
Hilarion, cum
quicquam
dere, quid
prope
in
vivi
potui. Iam
mihi
per-
perduxerunt
me
unio
tantam
cum
Deo.
vero
Deum
quietem sempiternam.
In nulla
meum
lo.
Tau-
SEGUNDA.
fratrum
degens, omnium
monasterio
huius
continentiam,
virtutes
illius iucunditatem
in
eius
vita.
proximus esset, nec ei,praeter sensum,
superesset, apertisoculis loquebatur: EgreSeptuaginta
quid dubitas?
Egredere, anima
mea,
morti
hominis
times?
annis
exhalavit
ad
mea,
ut
vigilantiam,alterius legendi aemuhumi
istum
quiescentem
ieiunantem, illum
praedicapatientiam, alterius mausuetudinem
Athanasius
S.
novi,
regere
istius lenitatem, illius
sectabatur:
labatur
et
Sciscitante
anima
theologi et mendici.
conabatur,
exprimere
se
ita
voluntatis.
bonae
rex.
tu?Etpauper:
Ego sum
ipsius,respondit: In
regnum
CENTURIA
studium
hominibus
ratione
meum,
inveni, et
tum-
in
Denique interrogatusqua
hunc, inquit, statum
pervenisset: Ad
fectionem
lerus
es
esset
sensus
re,
cordibus
mundis
ille: In
Ait
servisti
Ghristo,
et
spiritum. S. Hieronymus
mortem
in
times?
eius
vita.
In
haec
verba
IOANNIS
eremita,
3. Palaemon
ad
herbas
et
mensam,
vidisset, fricans
ait: Dominus
Cumque
HORTUS
HONA
GAELESTIUM
in solemni
cum
sibi
oleo
cum
manibus, frontem,
crucifixus
meus
rogaret
Pachomius
eum
et
discipuloparatas
ubertim
fundens
quid
Abstinentia.
lacrimas,
oleum
nunc
ego
modicum
ut
die accessisset
Paschatis
Pachomio
a
et
est,
'2-'"
DELICIARUM.
comedam?
sumeret,
eo
ex
acquievit.Lib. I de vitis Patrum, in vita s. Pachomii.
4. Pachomius
eo
redarguit coquum
quod, ipso absente,
suum,
olera
et
ratione
non
legumina
coxerat, ea. ductus
quod monachi
An
his non
ederent
ex
ignoratis,
iriquit,
quod gloriosum sit abstisi quis ab ea
in eius est
nere
praesentibus? Nam
re, quae
potenullatenus
[idem].
.
state, divina
Domino
consideratione
praemium.
nentiam
dem.
coactam
intermitti
fratribus
5. Dicebat
solum
non
nenti
illas
deliciae
non
absti-
propter
expectare merceappositae fuerint,si fratres parcius
sibi
maximam
spem
fratrum
tanta
non
Ibid.
suis
eremita:
Ioannes
homines
putetis,quibus
credendae
a
videtur
apud ipsum
exiguos sumptus
commoditas.
ideo
et
tunc
propter
licentiam
utendi
cohiberi:
frustra
plures escae
cum
consequitur
magnum
cuius
re,
inutilem
propter Deum,
reponunt. Ideoque
debuit
vero
necessitate
atque
Denique
utuntur
continet,
se
ea
noscitur
habet, quadam
his
Ab
Delicias
saeculi
corporales
absti-
sed
fruuntur,
Guia.
cupiditate
quicquid
abstinentibus
esse
pserit,etiam si vile illud sit,et quod in usu
solet. Aqua denique ipsa, vel panis, si cum
cupiditatesumatur, id
desiderio
est non
ut necessitati
satisfaciat,
corporis,sed ut animi
etiam
hoc
lib.
abstinenti
II, cap.
6.
hoc
omne
cum
deliciarum
vitio
ducitur.
sum-
In
Patrum,
vitis
1.
Paphnutius abbas, propria
multis
suam
nem
sunt
saeculo
saecularibus
debere
despici,etiam
experientia,conversatio-
doctus
similem
fuisse
dicebat:
nullum
in
si latro sit
aliquis,aut in scaena
etiam
si
cultum
ruris
et
positus,
exerceat,
coniugio videatur adstrisi negotiator dicatur, et mercimoniis
ctus, etiam
serviat; quia in
ordine
omni
vitae sunt
animae
Deo
humanae
placentes,et habentes actus
aliquos occultos, quibus delectatur Deus. Ibidem, cap. 16.
7. Quidara monachus
ita impugnabatur a daemonibus, ut hora
diei prima
Ipse
facta
usque
ad
tiones
fame
in
corde
horam
fuisset
ad
hora
sextam.
aquam,
horam
nimia
dicebat
vero
usque
in
prae
nonam
suas,
tertiam
defectione
suo:
Licet
sustinere, et
tertia,etiam
Gumque
et
nunc,
advenisset
vix
se
posset
esurio, oportet
tunc
cibum
hora
me
sumere.
dicebat, oportet
sustinere.
me
sexta, infundebat
tamen
Gumque
sustinere
panem
panis infunditur, oportet me
expectare: qua adveniente, complebat omnes
vero
Quadam
et, expleta psalmodia, comedebat.
dicens:
Dum
hic
etiam*
ora-
die
Nemo
ciendus-
Guia,
despi-
SECUNDA.
CENTURIA
hora
sedisset
cum
surrexisse
panis repositus erat,
per
illa die
DivinaScri-
in abstinentia
adeo
audientes
tamen
discedunt
nobis,
a
per
Apostolos
per
abundantiam
9. Dixit
origo
passio-
et
biduum
post
nec
et
ex
delectaret
tum,
inimici
Ita
ut
eius,
fame
passiones
et
eius
virtus
qui
expugnare,
leo?
non
Pallor
autem
edens
parum
ac
tamen
cap.
cum
humilitate
multum
et
ieiunio
propter
humiliatur.
decus
mul-
operetur,
64.
ac
fame
ventrem
suum
lbid.
quia
operans
si parum
imperator civitatem
voluerit
interdicit,et
et aquam
eorum
prius escam
penuria compulsi, subiiciunt
carnales
et lin-
suum
confidat
63.
edit,etiam
otium
per
58.
cap.
sectatus,
macies
et
somni,
ventrem
Ibid.
perpetuum.
agat. Ibid. cap.
abbas
Moyses: Si
Dicebat
aliquam
si
viriliter
confidat, et
12.
Ibid.
Monachus,
fuerit
passio gignitur,
res
satietatem
per
dixit: Monachus
Item
confidat:
non
in
Elias:
abbas
monachi.
est
vivet
quatuor
et
40.
cap.
incedendo.
vagationem
et
sed
morietur,
potus,
Poemen:
est. Ibid.
has
Per
vestibus
abbas
tenuerit,
guam
et
terrentur,
effugati
eloquia Spiritus Sancti, quae
locutus
Moyses:
escae
11. Dixit
Abstinentia.
esse
gulae passionem,
virtute
verbi
sustinentes
Prophetas
et
et ornatis
iocum,
non
Gula
sportella, ubi
et egressum
magnum,
extinxit
ut
profecit,
divini
non
abbas
10. Dixit
Mortihcatio.
fumum
Sic
de
accipere.Ex vitis Patrum, lib. III, cap. 4.
8. Dixit
b. Arsenio:
quidam monacbus
Ecce, Pater, meditari
festino
de
sentio
in
Scripturis sanctis, et non
compunctionem
corde
divinae
virtutem
Gui
non
intelligo
quia
Scripturae.
meo,
ait: Oportet te, fili,
incessanter
meditari
elorespondens Arsenius
audivi
enim
Poemen
incanquia Domini:
quia dixit abbas
quod
tatores illi,
qui serpentes solent incantare, non
intelligunt
ipsi verba
incantationum, sed serpentes audientes
intelliguntvirtutem verboeis. Sic etiam
rum
nobis
illorum, et conquiescunt, et subduntur
accidit,quamvis enim non
intelligamusScripturarum virtutem, daemones
im"
vidit
caperet,
cibum
eum
ptura.
eius.
cellulae
fenestram
cibum
ut
nona
se
superantur. Quis
intrat
ita
regno
eius.
tam
fortis,
in caveam,
et omnis
66.
cap.
fratribus
abbatem
Moysen serInterrogantibus quibusdam
ilie
hortatus
est
suum
Zachariam, ut eis alidiscipulum
monem,
ilie pallium suum
deposuit subtus pedes suos,
quid diceret. Tunc
et conculcavit
illud,et dixit: Nisi quis sic fuerit conculcatus, mona13.
Humilitas.
chus
Ira.
quare
non
esse
14.
statui
procederet,
86.
requisivitabbatem
timent?
Respondit senex
frater
te ita daemones
monachus,
non
potest. Gap.
Quidam
apud
et ideo
me
ut
timent
iracundia
me
mea
daemones.
Isaac,
:
Ex
quo
foris
Ibid.
dicens
guttur
cap.
Abba,
:
factus
89.
sum
meum
15. Dixit
tiam
IOANNIS
BONA
abbas
Poemen
neminem
esse,
16. Abbas
Dominus.
es,
25
RUM,
remedium
tristi-
adversus
nulli detrahere
Ibid.
enim
haec
:
facienti
Tristitia.
100.
cap.
illi: Quia magnus
cogitatiosuadicebat
qualis Antonius, aut certe
sum,
talis
Numquid
vel
Pambo,
DKLICIA
optimum
Isidorus, cum
respondebat:
abbas
CAKLESTIUM
condemnare,
tribuit
requiem
HORTUS
reliqui Patres, qui
Deo
Cum
placuerunt?
Romedium
sii-
Perbifte (t
vero
de
Bperatioms.
daemon
suggerebat
in tormenta
Gum
17.
dixit
mittar,
senex:
docere,
si in
statim
modo
cum
fratris
in
homo
Ego
et
perspexero,
apud
fratris
mei
Sicut
enim
enim
Moyse,
te
Ubi
nunc
dicens:
suo?
proximo
loquatur
duae
proximus meus
imagines sumus;
invenitur
et reprehendero me,
imago
Quando
facerem;
cent
Deo
? Gui
aliud
quia
20.
et
autem
laudavero,
meam
de alio
ergo
cap.
133.
dies
oculos
sunt?
arma
iudicium
est
apertos
22.
scio
confidis
Non
quod
consideret.
Gap.
pla-
mea
tua
opera
in
hominum.
aliud
mandata
ut
si opera
confido
respondit: Non
et
atque
Abbas
docet,
immunditias
23.
oboedientiam.
dixit:
Poemen
satiat
similis
potu,
et
Abbas
dicentem
Timor.
secun-
conspectu Dei,
Ibid.
161.
cap.
Quomodo
sua
potest
tantummodo,
hhimilitas.
171.
frater
Quidam
quae
omnes
vocem
sum,
Dei,
dixerunt:
eum
consideravi
semper
et unde
dicens:
requisivitsenem,
Ille
adipisci?
respondit: Si
mala
mansuetudinem
ea
meam,
frater
Quidam
non
requisivita sene, dicens: Abba, cur a daemodixit: Quia
tam
senex
Respondens
graviter impugnamur?
id
est
nostra
a
nobis,
patientiam, humilitatem,
proiicimus
21.
nibus
ille
At
tangentes
Detractio.
conspectu iudicii Dei sto. Et
times?
Quibus ille respondit:
tu
et
dixerunt:
fratres
alterius
non
In
homo
sed
humilitatem
anima
ille dixit:
virtutem
fuit ad
mei
Deum
autem
Numquid
Dei
dum
At
fratres:
Quantum
Fratres
movens.
Quo-
de
respicio.Tunc
abba?
es,
ei
dicunt
Cella.
voluerit
suam
Poemenen,
malum
venerabilis.
me
eos
potest
eductus
.
tenuit, non
101.
cap.
omnia
foris cellam
imaginem pravam
meipsum reprehendo. Ibid.
detraho, si semper
19. Abbas
moreretur, per tres
Agaton, dum
tunc
Ibid.
abbate
piscis ex.aqua
perit,si
vitare, ne
senex:
mei
ab
cella tua, haec
abbatem
Yequisivit
frater
meam
ergo
invenio.
me
ego
109.
cap.
potest
Respondit
sede
ita et monachus
Quidam
Quia quamvis
expetissetsermonem
permanseris.
ea
Ibid.
18.
subtus
vos
frater
Vade,
moritur,
tardare.
tamen
quidam
ei
dicebat:
desperationem,
ei
se
sordes
est
fonti
ipsum
limorum.
Ibid.
cap.
alios
qui
alto, qui
autem
lavare
Ibid.
cap.
173.
docet,
omnium
non
et
cum
adhuc
in
facit
non
res
lavat, et
potest, sed
habet
Docens
et
faciens.
183.
palatio moraretur,
Arseni, fuge homines, et salvaberis.
Arsenius,
sibi:
Homo
Tentationes
audivit
Idem
in
Fuga
hominum
non
26
CENTURIA
aliam
audivit
solitudine
principiasalutis.
sunt
adeo
sortio
suum
comperit, tamdiu
cap.
oratio.
et
24.
Idem
Cap.
ibi
discessit.
Ibidem,
in oratione, cumducebat
pervigilesnoctes
naturae
fragilitatempaululum quiescere,
male
opus
manuum,
pannum
sedendo
sumebat.
habebat
semper
effundebat
iugiter
quas
somni
sic parum
serve:
in sinu
desiderium
ob
vitae
211.
arundinetum,
suam
28.
F,
Ammon:
et ei
II,
Sicut
avis, non
vocem
magis habentes
sonum
5.
cap.
qui
senex:
in
sunt
carcere
semper
veniet ; et in
a
semetipso.
30.
Ita
Ibid.
Vidit
rides?
sedentem
et
cap.
Ibid.
totius
cap.
et
mundi
monachus
Pastor
abbas
aliquando
senex
Domino
?
Ibid.,
semper
mori-
hanc
horam
5.
cap.
delectabilia
luctu.
rationem
archiepiscopus, cum
Arseni, quia
es, abba
lbid.
monumento
omnia
veniant
reddere
meorum
Theophilus
Beatus
habuisti.
in
lierem
actuum
memoriae
Praeteriens
29.
tu
cap.
Sanctae
oculos
terrae
libello
fratres:
eis
2.
esset, dixit:
illius
audierit
ubi est iudex, et
Ghristi,
III,
libello
ob
Dicit
sunt.
suarum
tribunal
turus
ei: Arundines
ad
senex
ipsa expectatione
quando
debet
animam
plorant : ita monachus
semper
Vae
dicendo:
habeo
adstare
ante
mihi, quomodo
obiurgare,
interrogant
poenarum
et dixit
vento:
quiete, et
quietem : quanto
Lib.
abbas
a
cum
eandem
harum.
Dixit
est
Dicunt
sedet
quis
eius
arundinum
27.
hic?
si
cor
motum
et
motus
est
habebit
msus.
ille
donec
iacuit,
apeesse
omnino
anachoreta
occursum
fugiebat humanum,
uni dumtaxat
videndum
se
quinquaginta annorum
praehomines
buit, cui percunctanti,cur
tantopere fugeret,respondisse
perhibetur, quod qui ab hominibus
frequentatur, non
potest ab
angelis visitari. Lib. IV de vitis Patruni, cap. 10.
in quodam
Arsenius
26. Venit
loco, et erat
aliquando abbas
Vere, quia
Luctus.
con-
spatio vero
Quid
Mors.
quiesce : haec
hominum
Quidam
25.
Timor.
ad
lacrimas,
aeternae.
Quies.
ob
somno:Veni,
propter
Fugahominum.
Arsenius
sedens
Idem,
magnus
et
ab
ut
prostratus
diluculo
vellet
dicebat
vir
sequentibus.
190
que
hic
monachorum
nec
archiepiscopi,nec
Gumque
aliquando pulsanti ostium
monachum
esse
discipulum, ut alium
abhorrebat,
ruisset, credens
Arseni, fuge, tace,
vocenv:
Quare
admitteret.
visitationes
SECUNDA
in
flentem
huius,
debet
non
Aegypto,
amare,
et
transferent
luctum
semper
vidit
mu-
dixit:
Si
animam
habere
in
10.
quendam
vitae
23.
ridentem,
nostrae
et
rationem
dixit
ei: Goram
reddituri
caeli et
sumus,
et
CENTURIA
Dixit
38.
Quies.
solus
et
39.
Caritas.
idem
deretur
quidam
dixit:
cum
gare
dicebant
ut
pro
nistis. Post
verbum
Ioseph
libello
V,
videri
vespe
recipiam
ut
est
XIII,
te in
7.
cap.
Tu
loseph:
nescire
se
inve-
dum
dicis
quomodo
dixit abbas
Et
viam, qui
vitae
fuit
fieri
existi?
Item:
Antonius:
esse
Vere
respondit.Ibid.
Arsenius,
es,
enim
abba
sive
potuit
nemo
videre, nec
hoc
habebat
potuit.Semper
paenituit locutum
semper
mortem
saeculo
audisset
cum
flevisti
Arseni, quia
in hoc
se
et
eius. Neminem
abbas
temetipsum
flere. Ibid.
non
cap.
in
alio
ab
in
ore:
fuisse,
Pastor,
saeculo
fleverit,sempiterne
non
tormentis
igiturhic voluntarie, sive illic,
impossibile est
compre-
Me
Huius
nunquam.
altero:
abbati
eis: Nec
dicebat
autem
conversationis
quid
qui
:
Ille
invenit
angelicae
dixit: Beatus
9
plorabit
cogentibus,
et 10.
Nesterotem, dicens:
interrogavit abbatem
virtutem
hanc, ut quando emerNestero, quomodo acquisisti
serit tribulatio aliqua in monasterio
taedium
non
loquaris,neque
dixit
facias?
ei:
Et cum
multum
a
Ignosce mihi,
cogeretur
sene,
intravi
in initio in congregatione, dixi animo
meo:
abba, quando
asinus
Tu
asinus
et
Sicut enim
estote.
unum
vapulat, et non
loquitur,iniuriam
patitur,et non
respondet, sic et tu. Ibid. cap. 30.
memoriae
43. Venit
Theophilus episcopus
aliquando sanctae
in Scithi: fratres autem
Alexandrinus
congregati dixerunt ad abbaDic unum
Pambo:
tem
sermonem
papae, ut aedificetur. Et respondit
42.
Abbas
Pastor
Abba
Si
senex:
meo
Humiiitas.
regula
Libello
respondit: Nescio.
voluit, quantum
tacuisse
Tacitumitas.
Cap.
ad
6.
4.
modum
Propter
Humiiitos.
ei: Mea
dimittam.
dixit
solus
cap.
Vir
hendere
in
die usque
una
Ibid.
ad
dixit
pace
vero
Ille
abbas
isto
in
homo,
Ego
suo,
habebit.
non
solitarium, et cum
quendam
egremihi,
abba, quia impedivi regulam
Ignosce
poterant.
eos
hoc?
41.
aecessitas.
cum
requiem
corde
ad abbatem
et erat
Antonium,
aliquando senes
eis etiam
abbas
Antonius
abbas
Ioseph: volens autem
promovit
de Scripturissanctis, et coepit interrosermonem
eos,
iunioribus
hoc
vel
illud verbum.
Et
a
quid esset
singuli
bare
Lacrimarum
venit
in
Venerunt
40.
Humiiitas.
si vult
homo
Divinitatis.
respondit, et
et
hospitalifate,
dixerit
mundo,
mensuram
ab
eo,
Nisi
:
hoc
Quia
Frater
Ille
tuam.
:
ad
pervenit
ram
in
sumus
5. Dixit
cap.
Allois
abbas
Deus
SECUNDA.
mea
ut
omnes
in
taciturnitate
aedificabitur.
44.
Dixit
ad
Deum
mens
tua
Ibid.
frater
cum
creaturas
Deo
videas.
aedificatur, neque
in
sermone
42.
cap.
abbati
intenta
non
mea
Sisoi:
sit. Et
dixit
sit: magnum
Ibid.
cap.
Video
ei
senex
est
47.
ipsum, quia memoria
me
:
Non
autem,
est
si te
magnum
ipsum
hoc,
infra
lOANNIS
Quidam
45.
HORTUS
BONA
monachus,
in
CAELESTIUM
ab
expulsus
corde
ecclesia
catus, posuit
suo,
quando insectatur,foras egreditur,quando
iterurn
et
similis
dicens, quia
revo-
cani, qui,
sum
Guidam
46.
Ille
te.
non
ad
eum:
dixit
vero
apparuit
Ego sum
ei: Vide
Ibid.
Alteri
oculos,
dicens:
cap.
ille clausit
illa vita.
68.
Gap.
47.
diabolus
ad
ne
ad
sis,
Diabolus
me.
dicens
ego
statim
videre
nolo,
acquisieris taciturnitatem, ne
habeas, sed
apud temetipsum quasi aliquam virtutem
Ibid.
79.
indignus sum
loqui.
cap.
Non
senex:
quenter adiungas
derare
Cum
senex
videre
aspectum
videt.
semper
50.
defectum
tuam,
Libello
dicit ei
senex:
Deo
et
cum
lium
millia
52.
Arsenius
sibi
vivis?
adhuc
iam
desi-
et
se
[idem].
annum
in
Vade
in
cellam
sepulchro.
XVII,
visus
XIX,
alios
habent,
panem,
esset.
non
esse
possum
millia
venire,
et
cum
Pugahominum.
mil-
et
multas
autem
et
fugis? Et
nos
virtutum
homines
Deum,
aliquando
volun-
esse
cum
in
oratione
quasi
esset
totus
1.
manducans
revelari, facta
cum
et
timore
incessanter
est, illud
bonum
17.
rjtferendua
i,,oximus-
5.
cap.
est
cap.
senex
Quare
stercus,
Petente
est
fratribus
cum
alios
vox
cum
illo
autem
dicens:
Qui
vidit
tamen
quosdam
idem
huiusce
manducant
rei
cibus
mystemel
hi
et gratiarum actione
edunt
ad
hi
comedunt
vero
qui
panem
mensam,
Deo
donata
sunt:
a
sunt, qui gratias agentes percipiunt ea, quae
hi
edunt
murmurant
et dicunt, hoc
stercus
autem
sunt,
qui
qui
sunt, qui
[idem].
ferebat
aegre
habes
Arsenio:
abbati
dimittere
ergo
Libello
appositus
cunctis
rium
fre-
neque
sumes,
Pastori, qui
quia diligovos, sed
superiorum enim
Deus
possum
mel,
edentes
tuo, quia
voluntatem
unam
Quidam
abbati
Pastor,
Marcus
abbas
igneus. Libello
abbate,
cum
fiduciam
[Wem].
8.
cap.
Scit
hominibus.
Hic
Abba
corde
hominibus:
Non
tates.
dixit
sui:
in
51. Dixit
hoc
ex
Quia
87.
Ammonas
pone
XVI,
notitiam
dic:
ipse primatum. Ibid. cap. 85.
interrogareturde quibusdam, qui dicebant
est qui peccatum
suum
angelorum, dixit:Beatus
fratris
et
in
sed
etiam
teneas
Gap.
Abbas
habeas
ei, quoniam
te
incipies,ut
49.
; at
existimes
Si
senex:
Dixit
dispa-
Ghristum
70.
Dixit
48
[idem].
sum
enim
esse
se
Ghristum
hic
Ego
missus
angelum
missus
angelus, et
alium
apparuit,
in
transformatus
Gabriel
mittatur
dignus, ut angelus
sum
ruit.
fratri
dixit
lucis, et
cap.
[Hummtas].
vocatur, ingreditur.lbid.
64.
cap.
ad
29
DELICIARUM.
malum
et
tremore,
orant:
est.
Lib.
VI
de
vilis
Patrum,
libello
I,
Mensa.
30
CENTURIA
Fugahominum.
Deum
propter
ab
ferendu
proximus.
s
videbimus
tuum
omni
conspexerimus
iste
quia
Dicebant
55.
Deo
cum
loquebatur; quando
quando in cella
de
in
esset
nitere
dicere:
ac
trem
12,
cap.
monebat
cap.
26,
discipulum
libello
IV,
abstrahitur
Frater
aliquis,
quatenus mihi
nos
potuimus
ximo:
Hoc
Quid
ergo
mihi
animo
illos
valde
melius,
requisivita
de
foris
cognosco
VII
de
vitis
Ait
Gavendum
idem
faceref
sufficit
ven-
vel
sene,
dicens:
Si
proximo.
Ibid.
dico
illi: Abba
affliguntcogitationes mihi
detractiones
Ibid. cap.
Si
Nihil
ne
ergo
30,
venerit
alienos, iubes
peiora postea
senex:
Et
in
quam
senex:
inter-
per huiusmodi
tacere.
est
requirere
monachum
quia
et
frater
illi
ut dicam
dicas, quia
forte dicentes
faciamus.
1.
n.
nec
pro-
Gui frater:
voluerimus, inquit,tacere,
n.
venissem, inquit Palladius, ad
anxius,
Horre
dicens:
suum,
defluit
et
inferens
afferat?
non
facias,nos
oportet
Gum
oratione,
est
observare.
solum
exemplum
60.
ne
33.
cap.
oportet
ille:
ab
nihil
quidam
sermones
populo:
cum
loquitur, egrediens
4.
n.
rogationem
59.
nube,
nube,
saeculo, et requiem posside-
hoc
de
qualiter sit
unde
in
Moyses
saeculi,et concupiscentiam malam,
absens
quidam dixit: Non
ille,aut quemadmodum
:
de
Deo
est, cum
Senex
verbositates
intrabat
exibat
est. Ibid.
huius
et necessitates
tuum,
58.
me
neque
aliquo,
6.
n.
honorem, tamquam
bis. lbid.
Cella.
lbid.
unumquemque.
enim
dum
me
Indulge mihi, frater,nec
audiente
Lib.
altero, suspiravi.
quia,
B. Antonius
57.
Silentium.
de
obloqui
sedens, praesente fratre altero, factus
audiente, nesciens, suspirasset,
coepit pae-
cum
ecstasi,et, altero
Patrum,
Curiositas.
Sisois,
monachum,
esse
et
noli
autem
sua
daemonibus
cella, cum
Abbas
56.
Requies.
est:
et
mor-
proximi sui. Oportet
sine cogitatu esse
est, et ille malus
:
non
habenti
et
sua,
seniores, quia quando
monachus,
autem
Humilitas.
ego
7.
cap.
sic
Et
tace, et salvus
et
homini
mortuum
bonus
malum
spreveris aliquem facientem
sed
Deus
dicito, quia
cognoscit
Cella.
me,
ei:
peccata nostra,
enim
est
portare peccata
homine,
Expecta
sta-
appropinquasset, petiit
Fuge homines,
ire et flere
eo,
igitur unumquemque
ab
Si
Moyses:
relicto
dies
dixit
conversus
ei
post tres
hominum,
10.
peccata proximi. Stultitia
suum,
eum
clamans:
cum
dixit ei:
Qui
odorem
ille
te. Tandem
III, cap.
abbas
post
At
sequor.
abs
salutis.
libello
Dixit
54.
te
fugio
verbum
eo
eris. Ibid.
Ut
Deum
autem
vidit
ferre
posset
non
Gurrebat
eo.
quia propter
solitudinem
circuiens
qui, cum
senem,
fugit ab
tim
solitarius
Quidam
53.
hominem
SECUNDA.
2.
s.
Macarium,
et
essem
Macari, quid faciam, quoniam
Nihil
facis, recede hinc?
dicentes:
IOANNIS
BONA
Respondit ille: Dic
parietes. Palladins
Dicebat
61.
munionem
lieris
tuis
ad
somnio
tluxus, qui
in
abbatem
Christum
Iesum
Dixit
63.
dixit:
Item
Noster
nec
diam
sollicita
iudicaret
sti.Nam
qiiise
intentione
cap.
Quibus
christus
Dominum
nostrum
corcustodiendum'
110.
abbatem
Alexandrum,
quo
habito,
abbas:
Istud
cruciatum
cogitares,nullam
valde
enim
signum
in
in
ait
et
acedia
Acedia.
est, quod
habes
mente
cella tua
:
ace-
a
Marcellus
sicut
corpus
dixit: Nihil
curamus.
ita monachos
Ibid. cap.
Deo
cap.
cogniiio
sui.
144.
familiares
ipsi Deo gratissima castitas,quae honestatem
sine distractione.
perseverantiam iugiterpraestat vacandi Domino
lbid.
cru-
C1,IXUS-
ille dixit:
142.
nostram,
Abbas
ut pulchra
efficit,
et
tres
esset, cur
quodam fratre,quid causae
dum
te
nec
fratres,respondit: Quia
ipsum cognoviaspicit.Idem dicebat:
ipsum novit, fratrum vitia non
animam
Curemus
in
aeternum
nec
Interrogatus senex
assidue
66.
Ibid.
cap.
ad
Respondit
laboro.
caelorum,
? Ibid.
discedere
loco
ex
sentires.
65.
aspicio, nisi
perrexit
quidam
animi
si ista
nam
quod
Aeliotarum
64.
adversariorum
an
regnum
cap.
monasterii
salutis.
autem
68.
ligno pendentem. Gap.
Aegyptius: Si salvari cupitis,fugite homines.
cordis
ianitor
intret peregrinus, sed
dic:
tui, ne
Frater
taedio
niusioncs.
mu-
abbas
illi: Abba, volo
et
aliud
visa
spirituali
in
Esto
es,
64.
nihil
com-
esset, habens
Ibid.
Stephanum,
via
ad
procedunt:
Prato
de
custodio
20.
absque phantasiis,casu
argumentum.
Moschus
interrogantes illum
presbyterum,
Ego diu noctuque
fiunt
Christum
monachum
illusus
naturaliter
animi
Ioannes
accesserunt
cap.
debere
non
materia
mali
sunt
Narrat
62.
Lausiacae
nocturno
Nam
redundanti
phantasiae
senes
cogitationibus:Propter
Dioscorus
31
DELICIARUM.
,
abbas
phantasiam.
ex
CAELKSTIUM
Historiae
accedere, qui
fiunt, et
ac
HORTUS
et
castitas.
152.
Theodorus
Requisitus abbas
Pentapolitanus an occasione
solvere
bonum
esset, negavit id licere, Tenadtas
hospitum vini abstinentiam
^rvantiaeid factum
fuisse legamus. Nam
tametsi
ab antiquis Patribus
Patres
illi,
poterant, et iterum
inquit, ut magni et potentes, et solvere
sufficit: si enim
solvere
nostra
non
ac
vero
generatio
ligare
ligare;
iam
continere
abstinentiae
solvamus
ritum
non
nostrae, nos
ipsos
67.
possumus.
Ibid.
cap.
162.
Cyzicus interrogatus quomodo quis possit
possidere,respondit: Qui virtutem possidere voluerit,nisi
contrariam
malitiam, eam
acquirere
prius oderit virtuti ex diametro
risum
habere, semper
ac
possidere non
potest. Si igiturvis lucrum
Et sic de
odio
habeas:
si humilitatem, superbiam semper
execrare.
reliquis.Ibid. cap. 187.
68.
virtutem
Abbas
oi"-
Ioannes
virtutum
quisl1
ac-
32
CENTURIA
69. Dicebat
Nam
Humilitas.
rex
celebratur, et
que
Quidam
70.
M
cendi
odu
s
v
i
n
-
inimicum.
in
faciem
illi:
clero
narravit
simultas
eos
dives
ille alium
de
cap.
quaedam
laedere.
istum
exorta
vero
diem,
clerum
suum
et
ritis,
vos
ille
qua
Martyrum
ait illis:
Sequimini
valde.
ipse compeDixeruntque
cum
Et
ait illis:
Dei. Observavit
igi-
celebraret, assumensque
et
me,
victores
facite,prorsusque
autem
humilis
possumus.
festivitatem
episcopis
sit. Erat
praevalere possit?
Expectate paulisper,et videbitis misericordiam
tur
et ubi-
semper
vicinis
Quod
rex.
210.
duobus
gratia vincere
adversus
Quis, domine,
autem
Ibid.
astutus, alter
et
Ghristi
suo:
gloriam humilis, quam
humilis
praedicatur.
Patribus
quod aliquando inter
his alter quidem
ex
Quaerebatque astutus
risset,ait
laudatur;
beatus
ex
habet
Maiorem
senex:
solum
SEGUNDA.
quicquid
vide-
facere
me
Dicebant
erimus.
ergo
:
Quid
est? Venit
putas facturus
igitur ad episcopum, et pertranseunte
litania,populoque totius civitatis congregato, prociditad pedes eius
clero
dicens:
Ignosce nobis, domine, servi tui sumus.
in tanta
Stupefactus ille atque compunctus
episcopi humilitate,
illius
illius
Deo
cor
meus
immutante,
tenuit, dicens: Tu
pedes
dominus
et Pater
es.
caFactaque est inter eos ex illa die magna
toto
cum
ritas
atque
quid
non
71.
Mulierum
fuga.
in
reii-
tudine
fldem].
monachus
Ioannes
ab
quadraginta
Instit. cap.
27.
Idem
abbas
clero
suo
humilis
Et
vos
ergo,
ille: Numhabetis
cum
eritis. Ibid.
solvitur
iam
vidit. Et
ex
aqua
est, et, si appro-
sit. Ibid.
non
cap.
217.
Pesio
requisivitquidnam
egisset,cui dixit: Nunquam
inquit,iratum. Gassianus,
me,
annos
ille: Nec
moriturus
Ioannes
simi-
et deficit: et monachus
appropinquat mulieri, solvitur,atque
abbate
in solisol
me
lib. V
fratribus
interrogatus
est, ut aliquod
relinqueret,per quod posad
sent
perfectionisculmen
praecepti compendio facilius pervenire. At
feci voluntatem,
ille ingemiscens: Nunquam,
ait, meam
feci. lbid. cap. 28.
nec
docui, quod prius ipse non
quemquam
matre
Quidam
et ab
Quantarum
monachus,
amicis
cum
causa
literarum
fasciculum
post quindecim
cogitationum
gaudium, ve]
a
memoriale
eis mandatum
74.
Mortificatio.
vicimus?
est; itaque,si
reficientem
73.
Ghristi
continuo
aquae,
Abbas
per
autem
quidam: Filioli,sal
senior
desinit, ut
72.
Perfectio
Dixit
muliere
ex
id
gratiam
Dicebat
facite,et victores
ita
pinquaverit
liter
giosa
concordia.
per
inimicum,
suo,
annos
harum
habuisset,
lectio
mihi
tristitias infructuosas
a
et
patre
dixit intra
erit, quae
se:
me
impellent? Quot
pectoris
qui scripserunt, intentionem
alia
volvens
Haec
mei
et
revocabunt?
a
proposita contemplatione
sicuti erat igni tradidit
constrictum
in corde suo, ipsum fasciculum
vel
ad
diebus
inane
horum
ad
recordatione,
IOANNIS
concremandum:
mamini,
33
DBLIOIARUM.
Ite, inquiens, cogitationespatriae,pariter coucre-
nec
ulterius
me
illa,
quae
ad
fugi,revocare
tentetis.
Ibid.
ieiuniis
ope-
32.
cap.
75. Sententia
dare,
ram
animi
res
CAELESTUI.M
HORTUS
BONA
ut
b. Macarii
centum
quoque
Ibid.
rutn.
innumeris
daemone
ei timorem
de
dolomoritu-
subiecti
sen-
pulsari;otiosum
Instit. cap.
lib. X
hac
senem
inferens
ademit,
sancita
est
Oliiiin.
vero
23.
b.
cumque
tissimi,iocundissimi
dientiae
Perfectio.
Ioannes,
Barsanuphii discipulus,per
angustias oportere nos
ingredi in regnum
in se
et
sua
curam
salute, quod nullam
et
sentiret:
haec
uno
Idem,
abbas
coepit
attlictionem
quotidie
tanquam
Aegyptiorum
spiritibusdevastari.
dubitare
Dei,
Patrum
tribulationes
multas
contemnere,
monachum
Gonsiderans
11.
ita motus
41.
cap.
operantem
:
monachum
commoraturum:
oblivisci, tristitiasque
respuere,
detrimenta
Antiquorum
76.
tentia
in corpore
iniuriarum
refrenare, et
ac
ita debere
est
annis
de
S.
sunt.
quicunque
Serm.
Dorotheus,
consuluisset, vanum
scilicet paca-
evenire, ut
quietissimi sint
et
re
sic necessario
oboe-
Patrum
1.
Gum
78.
loqueremur aliquando de humiJitate, et quidam ex
Gazae
dicentes
viros
sanctos
se
eo
principibus audiret nos
magis
ad
Deum
iniquos agnoscere,
obstupuit
accesserint,
propius
quo
ille. Cui
tuos?
E
Dic, obsecro, domine,
ego:
Et
ille: Habeo
contra
Si
ego:
abeas,
quem
enim
mendicum.
Deo
79.
ut
nam,
quidam
nerit
Tunc
Dorotheus,
ipse de
fudit
scribit
urinam,
storeas
ut
cimicum
totum
se
corpusculum
garet, quia videlicet
80. Abbas
esse
parietem
Pastor
aeneum
lectus
totus
ante
erat
nos
pauperem,
quo
Serm.
2.
cellam
peccatum,
et
suum
facto
quo
inve-
excitatus
ut
Patientia.
convenere
suam,
ullum
verbum
ob
obiur-
sibi conviciantem
dicere
et Deum.
caput
alii
maderet:
tamen
fratrem
praeclare solebat
inter
Si
Sancti,
in
tempore
commigravit,
eam
depastum:nec
suum
habent
putant. Idem,
4, noctis
exoravit,ne
abbatem
se
Ut
exagitatus,patientissime tulit,
excuterent
in
reputes?
prorsus
iniuriis
ita ut
multitudo
fecit;immo
quem
Sic
Serm.
suas
te
inferiores
se
eo
Si Antiochiam
ego:
rusticum, inquit, quendam.
regem,
variis
concives
inter
principem civitatis meae.
Viliorem,
isticque te habeas?
illius. Iterum
Ut
ego:
propiores sunt,
S.
diem,
tanta
id
existimes?
habes
fratris.
non
voluntatem
Et iterum:
propriam
Voluntas
pro-
divinam
opposito reverberans
petra repercutiens,et ex
dicit:
In
statim
Deo
voluntatem.
Eam
si
homo,
igitur
reliquerit
pria
meo
est
transgrediar
murum.
Humiiitas.
et
pergas,
Gonstantinopoli apud
ait, et
per
ibi
te
te
quem
nobilem
ut
me
Gaesaream
ait,aliquanto principibus civitatis
autem
oboedientia.
ldem,
Serm.
5.
Propriavoiunta:
34
CENTURIA
oboedientia.
de
Narrat
81.
ibidem
Dorotheus
se
Ioannis
praeter abbatis
SECUNDA.
voluntatem.
nihil
se
si
Quod
fecisse,
unquam
mihi, ait, aliquando
turbas
senem?
Hoc
respondisset: Quid nunc
tibi dicturus
in cogitationem huiusmodi
refeest, quod ego. Iratus
iudicii
tibi
Anathema
tibi.
rebam
:
Quicquid
est, quicquid prudentibi a daemonibus
est. Recta
tiae, quicquid discretionis,id omne
proficiscebar,saepiusque accidit,ut hoc ipsum
igitur ad Patrem
Insulsenex
responderet mihi, quod ego aute praemeditatus eram.
tabat
En, ut dixi,est, quid senem
imporitaque mihi cogitatiomea.
Gui
Nunc
bonum
coutra
tuuus
est,
perturbasti?
respondebam:
ego
id tibi fuit a
factum
nunc
Quo
est, ut in tanta
Spiritu Sancto.
tantae
quiete essem, ut plerumque paeniteret me
tranquilsemper
cogitatioet
mens
mea
dubitans
litatis,
Sed
gebar.
82.
iudican-
Non
(Illlll.
migrasset
e
a
audisset
cum
senex
ipsiusanimam
En
iudicasti
quem
deferre, ad
Dei.
habebat:
venales
ut
in
Dei
obvians
eam
Misericordia
pleni,quod
v^
facile
nactus
tempus
et
punctus,
85.
suspiciones.
tatus.
hortum
clementia
erat
horti
Ut
Erat
sibi
vero
removeat,
pius
simam
ut
quem
et
similem
super
Et
fratrem
videlicet
se
Quem
ubi
cogno-
dimisit:
illum
maxime
erat.
vere
com-
suspicionibusagi-
Die
de
quadam,
fratrem
ad
comedentem
cum
more
surripientem ficus,
secunda.
nondum
vidisset,accurrit
praeparantem
vidit abbas
statim
Ibid.
est.
sibi videre
rem
ad
fratrem,
vero
adiuvante, correxit,qui
viderat
ut
furore
confusos, praemonitosque
religiosusingreditur summa
oblationem.
fratres
invenissent, dixit
Parasceve, horaque
autem
Ibid.
sedit, iussitque fra-
nihil
cum
commissa
est
venissent
illud
casu
Gontemplamini
timete.
deprehendissent,
coenobio
quodam
et
emit,
meretrici,quae
sibi fecit.
eum
sanatus
persuasit quod
tem, rogatque
ille
in
custodia
sanctissima
vendidit
ad
Deo
Patris
ingressus, visus
et comedentem.
puellas
cum
opportunum,
Frater
Huic
duas
6.
illosque pene
adversus
proximum,
crederent
iubes
me
civitati. Gubernator
Deus:
vobis
animam
auditis,
iudicium,
quaerere.
autem
eius
est, quo
virgo quaedam
ipsam
ceci-
Gum
Quibus
}atere, statim
universam
Parcat
eos:
ne
(JqJjqJq
cellam
tres
affli-
inferos?
ad
in cella monachi
mulierem
^^
detulit
vita functus
Alteram
sanctissimus
Hamon
eam
ex
Dei, contemplamini
ga
peccanes
his
nutriret.
eam
postulavit,et
mysterium
84.
unam
cultu
Domini
Serm.
paenitentiam egit.Idem,
83. Navis
applicuit cuidam
fecisse.
male
an
superosne,
senior
ludicia
tribulatione
in fornicationem
fratrem
indignatione respondit eum
vita ille frater, angelus
dicens:
senem,
nulla
excluderer, quia
regno
quietem parit oboedientia.
Quidam
disse, cum
ad
ne
hanc
ad
communionem
ab
ficus. Interea
devotione
evocavit
ad
abba-
ad
se, et
ea
frater
sanctissecreto
36
Cum
91.
oboedientia.
SECUNDA.
CENTURIA
eos
Franciscus
s.
agebat, folia
ex
in
per
Fili, me
viam
Dei:
et
atque
Humiiitas.
tibi
eius
93.
timen-
quod
magnus
ordinem
non
iste socius
rusticum
tam
similiter.
tu
magister,
es
similes
decent
et
mercenarium,
facie,respondit:
mente, quam
decet
sursum
tuus, qui propterea
esse
carissime, quia
Bernardonis
Petri
verissima
tu
audire. S.
loqueris,
Bonaventura,
6.
cap.
Idem
cum
Filios
dicere:
fili
Dominus,
filium
talia
Vitae
semper
diceret,exhilaratus
inutilem
facio, fac
ego
video
tuam:
Benedicat
et
alter
quod
Frater,
modo,
eo
unus
plantandi modum
vero
eos
redarguebat.
Quem
simplicem et humilem
magistri, sed simpiices et fatui,sicut
nobiscum
lbid. Colloq.26.
manebit.
9°2. Cum
quidam s. Franciscum
vade
plantarent
plantulisacceptis,radices
observabat,
imitare,
ait vir
nolente,
Quo
Et,
ingredi peterent, duxit
caules
ut
mandabat.
omnia
Pater:
Minorum
iubens
hortum,
terrae
vero
iuvenibus
Gui
ordinem
viderent.
facere
ipsum
quo
iuvenes
duo
Beatus
pluribus
a
saepe
habere
filias adhuc
et
diceretur, solebat
nolite
possem,
laudare
illis
secu-
«llllll.
•
111
Quaesivit
94.
Humiiitas.
Ad
ex
adverso
subiunxit:
fuisset
Ghristus
multo
quam
pietas
mihi
novitio
non
humilitas
magis
oboe-
Cui
frater
cum
dicere
hominem
arbitror
quod
sane
lbid.
Franciscus:
alia, quae
Inter
dignanter
gratiam contulit,quod ita dilioboedirem, si mihi superior daretur,
concessit, hanc
horae
et discretissimo
debet,
fratri. Subditus
sed
illum,
enim
contemptibilior est
oboedientis
placet. lbid.
pro
praelatum
cuius
est
suum
amore
qui praesidet,
tanto
vice
Gum
diens
non
oboediens.
est
verus
97.
Dicebat
nisi
fuero
vado
ad
contra
in
quoque
statu, quem
situm,
murmurare
non
si statuatur
Quod
Sic
et
motum,
repugnare
sum.
Humiutas.
ipso sentiret.
se
oboequadam quaereretur ab eo, quis esset verus
similitudinem
mortui
iudicandus, corporis
propro exemplo
posuit. Tolle, inquit,corpus exanime, et ubi piacuerit pone. Videbis
96.
verus
Quanto
de
sceleratum
prosecutus,
gratior esset.
considerare
subiectus.
posset
•
conscientia
sana
quamtumcunque
s.
T7
loia.
exitus.
peccatorum.
non
misericordia
unius
hominem
maximus
hoc
Si
aliquando
divina
antiquissimo
sicut
est
aliquis frater quid
mibi
Deo
ego
Dixit
95.
genter
eodem
quod
sentire,
tanta
oboedientia.
ab
?
mcertus
cuius
ille : Videor
quem
diceret
et
laudandus,
nemo
rum;
in
cathedra,
simplex.
reclamare
dimis-
ima
respiciet.
alta, sed
non
lbid.
idem
Sanctus:
tibi
eiicior
cum
Non
descripsero.
Gapitulum, praedico et commoneo
Non
convenis
nobis, quia
me:
Tandem
non
mihi
Ecce
videor
religiosus,
praelatus existens
fratres;et
in fine dicitur
iJliteratus es, elinguis,
idiota
opprobrio vilipensusab omnibus.
BONA
lo.WNis
tibi,nisi
Dico
ctitatis
eodem
Item
98.
dicere
dicebat:
debet:
caelo
verba
Istam
tui
thesauri
99.
sentio
me
intenderent
ego
studium
omittant:
non
loqui; sed
ut
Ibid.
ponant.
100.
cap.
in
Minorum)
faciant;
et
de
surdis
omni
dent
terra
bonum
ibi tamen
exemplum
illuminet
claudis
larum
si frater
sauri
si
et
terrarum;
piscium, animalium,
ibi
omnium
prophetare
tias aliorum
:
ibi
et
herbarum
; et
sint
virtutes
solum
non
perfecta
sollemniter
perfecta
est
non
ei revelati
stel-
sciat
the-
omnes
proprietates avium,
et
lapidum, arborum
et
cognosceret
hominum,
radicum,
est
rum.
si
et
scripturas; ita
futura, sed
Jaetitia. Et
sciret
Minor
frater
etiam
si frater
ut
conscien-
Minor
sciret
infideles
ad
praedicare, quod
fidem:
ibi non
ad locum
est perfecta laetitia. Sed
quando venimus
S. Mariae
balneati
de
sic
et
pluvia,
Angelis
frigore congelati,
loci pulsabimus,
luto etiam
et ad portam
deturpati,et fame afflicti;
dicemus:
et veniet
portarius,dicens iratus: Qui estis vos? et nos
tam
Sumus
duo
estis
duo
eleemosinas
ad
nivem
nos
tot
ex
fratribus
vestris.
Et
ille
omnes
contrario
e
diceret:
ribaldi,qui itis circumquaque per mundum,
aperiret nobis, sed faceret
rapiendo: et non
ad mortem:
in frigore et fame
et aquarn
usque
iniurias
raverimus
converteret
et
repulsas
sine
pauperum
nos
stare
tunc, si
et murmuratione
turbatione
Immo
tole-
et caritative quod
patienter,et cogitaverimus humiliter
excitat linguam
Deus
et
nos
agnoscit, quod
in
nos:
scribe,quia ibi est perfecta laetitia. Et si nos
ille portarius veraciter
eius
contra
pulsando
nodoso
perseveraverimus,
undique
nos
et
ille exeat
plagis impleat :
contra
si tot
nos,
et
cum
iniurias et verbera
fuste
cum
quo
sita
perfectaiae-
t,|ia
Et
loquatur lingua angelica, et
revelare
non
ibi
mortuum:
est
non
e"
^
quamvis
daemones
extendat,
pellat,
verbum
restituat,et, quod
perfecta laetitia. Et.
scientias
gentium linguas et omnes
aquarum:
sciret
resuscitet
Minor
virtutes
et
cursus
mutis
gressum,
est? quatriduanum
laetitia. Et
contractos
caecos,
in
sancti-
masrnae
perfectalaetitia.
est
non
opu-
fratrum
j.
auditum,
maius
studium.
pro-
III
tom.
laetitia
perfecta
'
Minor
tamen
facienda
(ait s. Franciscus,
opusculo
tatis et aedificationis:
frater
fratres
legisse,orationis
qualiterdebeant
fecerint,aliis
cum
sui
inquit, dum
sciant
studeant, ut
Minores
fratres
quodam
in
ideo
consoiatio.
10.
cap.
placeret quod
legitur,quam
orasse
divinitus,
et
11.
Quamvis
sculorum,
Ibld.
sibi
an
san-
lbid.
indigno de
custodiae, quia
committo
Scripturae: Placet,
nec
audita
peccatori
tuae
latronem.
Sacrae
eodem
sum.
visitatur
orans
mihi
illam
esse
Ghristi, qui magis
exemplo
Dei
servus
Interrogatus aliquando
studio
laetitia et
mentis
consolationem
et
DELICIARUM.
non
audiero, religiosus
Cum
misisti,Domine,
'M
GAELBSTIUM
vultu, eadem
haec
proposito
HORTUS
rcli^ioso-
38
SEGUNDA.
CENTURIA
Ghristi portare debequod poenas
gaudio toleramus, considerantes
scribe
et nota
mus:
diligenterquod ibi est perfecta laetitia. Inter
charismata
servis
omnia
suis
conSpiritus Sancti, quae Christus
cessit et concedet, praecipuum
vincere
est
se
ipsum, et libenter
Dei
sustinere.
in omnibus
Deum
Nam
caritatem
et
opprobria
propter
mirabilibus
sunt
supradictis nos
gloriarinon
quia non
possumus,
Dei.
nostra, sed
Sed
gloriari,quia
absit
autem
in
illud
tribulationis
cruce
est
nostrum.
nisi
gloriari,
Et
ideo
in
cruce
GENTURIA
1. Haec
Humiiiias.
in
Nemo
contem-
Deo
Non
quod aliquis est
et
dixi
heri
contritionem.
Ibid.
3. Deus
Tribuiatio.
est
inter
ponens
hunc
lib.
paratus
hodie
lib.
III, cap.
sicut
optima
procellas,ut
I,
Verba
dico
3.
cap.
cras
me
Domini
sunt
etiamsi
nam
contritione
cum
ei. Et
carissimum
amicum
quem
propter
26.
lotrix,quae
immundum
pannum
fiat mundior
aquae
purior,
et
ictus
diligentercavet
hodie
dixero
indulgere
sum
motione
ex
ostendere, qualisquisque
tribuere.
Brigittae,
emendandi,
pessimum,
Mihi
nostri.
Domini
se
datis
fugere peccatores,
pessimus, si invocaverit
voluntate
cum
talem
vera
s.
debes
possumus
Apostolus:
TERTIA.
bonis
pro
Revelationibus
2.
nendus
humilitas
est
est, et laudem
et afflictionis
dixit
Sic Deus
undarum, ne submergatur pannus.
inter procellas paupertatis et trisuos
ponit in praesenti amicos
vitam
bulationis, quibus ad aeternam
eos
purgentur, custodiens
vel nimia
vel tribulatione
intolerabili demerne
diligenter,
tristitia,
gantur.
Lib.
III, cap.
4. Licet
Recreationes.
post prandium
temporalibus,
oratio
cap.
deseri
80.
debent,
Ghristus
Dei.
Lib.
nihil
6. Non
Guia.
bella
VI,
desideraret,
retur, nisi
potu,
sed
educationis
infirmetur.
de
cum
Lib.
utilitatibus
et
autem
Lib.
impedimur.
audiret
Brigittae ne
et
nova
IV,
opera
mirabilia
talia narraret, sed
dedit
et
vestitum
Dei;
aliorum
intentione
et
17.
et
de
nulla
peccatis. Lib. IV,
quanta quis
caritate sumit, quia
qualia
gratiarum
Brigittae,scilicet quod
spiritualianon
; quod
s.
voluntatem
Deus
cap.
utiliter
nec
et
Studium
27.
victum
ad
et
VI,
s.
commodis
de
modeste.
amicis
documenta
nisi
quaerit
suis
procerum;
cap.
nisi
suis
quali
ab
cum
tria
cuperet habere,
colloqui
cum
prohibuit
ac
5. Ghristus
Documenta.
recreari
et
mundanorum,
opera
30.
et
actione
tenenda
cap.
contrista-
re
93.
in
sumat
consuetudo
est,
ne
caro
cibo
et
bonae
gravius
IOANNIS
CAELESTIUM
HORTUS
BONA
39
DELIGIARUM.
in mundo
vivere patitur propter duo:
religiososDeus
Beatae
i. propter preces
ordinis; °2.propter
Virginis et Sanctorum
dona
Deo.
enim
sunt
offerentium, quae
placent
instrumenta,
Jpsi
multi
praedicatione et cantu
qnibus alii proficiunt;et ex eorum
in
in devotione:
sed
crescunt
deiiciunt, serseipsos
profundum
vientes
si non
quasi servi propter lucrum
temporale. Haec
essent,
Domini
ad
Verba
maneret
erecta.
nec
eorum
una
quidem domus
7. Malos
s.
lib.
Brigittam,
8. Diabolus
psalmos
VI,
cuidam
persuasisse
se
sine
orationes
et
attentione
audiret, et non
tempus neminem
lib.
VIII, cap. 56. (a)
patienti.Ibidem,
9. Ieiunare
in
salus.
adsit
Sine
ieiunio
10.
uni
astare
ambularet
in cruce,
praeceptum
III, cap. 8.
12. Eandem
bolo, atque
crucifixi
ab
B.
et
quia non
me,
excitare,quin
a
13.
Maria
iusta
in omnibus
non
est
qua
non
est
regem
suis, ex
se
proqua
iam
(b) Bononiensi
praecepitaliquando
civitatem
per
exuebat
oboediret, ni
ut
se
Vitae
eius
a
P.
discretus
Grassetto
supe-
Ghristi
illa,considerans
; at
supe-
tentationibus
multis
vexari a diapermisit Deus
falsis
in
ipso decipi
apparitionibus
figura Christi
Virginis,quia ipsa aliquando dixit diabolo: Recede
occultum
me
poteris adversum
praelium adeo
ego
Vela
illud cognoscam.
Narrat
Abulensis,
sanctimonialis
officiis,
cor
astaret
ipsa
suum,
lib. de
septem
ordinis
inveniam?
Nel
dicito
Invenies
Codice
me,
ubi
manes,
ubi
te
armis»
lapidem
solaribus
ut
quaeram,
e
questa chtazione
giustamente,
semper
in iniuriis,
doloribus,
dilectissima,ait ille,
e
posta
in
deWapoftegma.
principio
8.
numero
(6) Cosi,
mihi,
ha
il Cod.;
ma
cfr. la nota
a
p.
17.
superbia.
nostri, cum
quod tanquam
ceram
Sed
oboedientia.
conscriptae
dicebat, repentino motu, tanquam
illam : Quid
ad
lesus
expositam, liquescere sensit. Tum
nihil
me?
At illa: Nihil, Domine,
extra
quaeris, quid desideras
(a)
Purgatorium.
erexit.
radiis
clopo il
reiunium.
possun\, si
legem
et
esse
prorsus.
indi-
i(,a-
Ghristus, Eevel.
causa.
difficultatibus
factus, contra
revocasset.
aliquando divinis
durum
sibi
Catharinae
nuda
nuditatem
lib.
sed
salvari
omnes
aquae
discretionis,et
ille animosior
11. Beatae
rior
caritas, sine
oratio
s(
56.
cap.
rior, ut
et
iniu-
iustitiam
faceret
bonum,
est
est
ut
inaniter
Brigittae in purgatorio detinebatur, quia
s.
viro
promissione
lbid.
bonum
sic
13.
cap.
Maritus
miserat
et
sanis
aqua
panis
vero
perfectiofidei
extravag.
et
pane
Summum
bonum.
summum
multos
regi legere
devotione,
et
occupando
riam
reiigiosi.
35.
cap.
dicit
Maii
stibito
Affiictiones.
10
ibi cubo
ferreis clavis. Michael
quam
fuisset,hac
cruci
quadam
meruit
visione
tlores
eiuspar. 1, cap.
communione
sacra
instrui
nutrior,
potius amoris,
nexu
Vitae
cum
Deo
a
his
commoror,
affixus
Gonzalez,
die
virgo
14. Eadem
christi.
hos
paupertate. Inter
in meridie, dirissimae
et
contemptu
Passio
TERTIA.
CENTURIA
refecta
recreari.
et
14.
Aspiciebam,
mihi
pulchritudo quaedam
immensa, bonum
infinitum
illibono
uniri
et incomprehensibile: cum
autem
summo
oblatus
mihi
et astringimaximopere
est
Ghristus
desiderarem,
cruillud bonum
cifixus, quem
amplexa, intellexi in eo summum
repePatri
consubstantialis.
Sed
ut
riri,quod optabam ; est enim
eo
ostium
lateris
intrandum
mihi
aperti
perfruerer,per
erat, ut ipsi
in passionibus conformarer.
Denique ille crucifixus,quem
amplecteinquit,et
ostensa
bar, visus
est
mihi
est
vehementer
in altum
attolli;ego
maxima
vero
volare
conabar:
docuit
visione
post illum in aera
qua
sicut
Ghristus
Dominus,
quod
propter passionis ignominiam
anxietate
me
honore
gloria et
mihi
desiderat, ab
15. Ad
Examen
con
autem
eum
est, significat,
qui
terrenis
omnibus
dies
continuum
Ideo
suii
mista:
nam
tenebrae
Dei
splendidissima
crescit
Jux
diurnarum
libello
Ghristo
cum
in
verba
examinabat.
eius,
magis
quo
in
Christus
ipso elevatum,
se
enim
omnia
esset:
singulas cogitationessubtilissime
Cognitio
vita
ab
altum
crucifigi
internam
patienter tolerare debere. lbidem.
animae
tranquillitatemnihil utilius
Maria
Vela adeo
illud frequentabat,ut
examen
16. Sicut
a
hac
in fine audire
Dei
conservandam
conscientiae.
mine
et
in
vocem
Quod
derelictionem
quoque
sci entiae.
visus
ascendere
tametsi
et ego,
dulcissimam
benedicti.
Venite,
merebor:
est, ita
coronatus
viderer,illam tamen
ipso derelicta
ita
et
et
Par.
lumen
cap.
eius,
propriae vilitatis cognitio,eo
anima
elucescit.
haec
precum
tria
Ideo
verba
Maria
scripta,
tota
atque
opera,
I,
exa-
15.
ait Psal-
amplius
Vela
et
in
cordi
nihil possum,
nihil volo. Ex
impressa ferebat: Nihil sum,
iniuriaodium
defectu
propriae cognitionis oriri dicebat in anima
fit
illi
nulla
et proprii contemptus:
rum
enim, qui sperni meretur,
iustitiae erga
sed actus
iniuria, si contemnatur,
ipsum exercetur.
semper
Par.
1, cap.
dedit
illi praecepta
Dominus:
Quando
docere
vel
te
aliis,
tuis,
qui
possunt, audi
superioribus
iam
te docent, excepto conet tace, quamvis ea
noveris, quae
17.
Silentium.
fueris
eos
De
tuis
libus
silentio
haec
cum
fessario tuo,
dic
26.
rem
cum
quo
hac
audi
loquere
non
simpliciter,
sed
tanquam
cap.
2.
et
exhortans
dissimulatione
alternatim
tanquam
te
simul
uti
docens
cum
non
et modeste.
et
debes.
Cum
Gum
aequa-
inferioribus
experientiam habens,
iliis ad
virtutem.
Par.
II,
BONA
IOANNIS
accideret
Quicquid
18.
diurnarum
II, cap.
Par.
19. Gum
fuit in
ad
die
in
nis
caelum
solio
Tranqumuas.
Deo.
reddere
psalleret, rapta
Unigenitum, qui
ante
suae,
seniores
multitudo
autem
choro
vidit
maiestatis
vigintiquatuor
innumera
in
Ibi
elevata.
in
Patris, sedentem
rabantur:
lioc rationem
de
Completorium
quadam
procumbentes
jium
verba
6.
spiritu,et
in sinu
de
non
turbabatur; nec
in libello
pertinebant:quare
non
scripta ferebat: Ad me
non
debeo
non
me;
il
DELICIARUM.
conventu,
ipsam
liaec
precum
pertinet;nihil
in
ad
liis sollicita erat, quae
GABLBSTIUW
HOHTUS
eundem
beatorum
est
Tribuiatio.
thro-
cuius
silentio
vene-
dulciso-
spirituum
vocibus
decet
laus
et
Domine.
honor,
psallebant, Te
Christum
circumdatum
amanter
ea
sacra
virgo
Cupiebat
gloria
brachia
crucifixum
amplecti: at cum
porrexisset,vidit se Christum
vita Christi
dolores
et contumelias
amplexam fuisse. In hac enim
est, ut eius gloria in patria perfruamur. Par. II,
perpeti necesse
26.
cap.
20.
Anna
Hispana, mulier perfectissima,interrogavitaiiquando Dominum
quidnam potissimum ei placeretin anima
anhelante:
cui
ad
Dominus:
Tranquiilitas,inquit,
perfectionem
mihi
inter ceteras
dotes
virtutem
adeo
maximopere placet.Hanc
re
est, ut nulla
ipsa perfecte consecuta
potuerit
perturunquam
bari.
In
21.
bat
de
Regibus
vita
Mariae
Maria
Vela
de
Vela, par.
erga
affectum, speciatim
honorem
III,
Beatissimam
ter
vero
1.
cap.
devotissimum
Virginem
in
die
Salve,
gerein
Regina
eius
quidem immediate
post Primam, postulans humilitatem
et patientiam; secundo
post Nonam, petens moret cordis
tificationem
puritatem; tertio post Completorium, silentium
Par. III,cap. 5.
et oboedientiam
efflagitans.
Christi
22. S. Mechtildis
vellet communicare,
dum
passionem
diligentercogitabat,et quando hoc negligebat,se graviterdeliquisse
in meam
Hoc
facite
dixit:
comtimebat, eo quod Dominus
recitabat.
memoratione
titul.
VI, Alphab.
23.
esse
et
B.
offenditur
sanctimonialis
anxietatem
Deus,
non
Vitae
Libertinus
pro
exercit.
Roseto
eius
cap.
ut
deberem;
6
dicebat:
Hesterno
die
cur
sero
impegi, atque
in
ab
faciem
ream
se
inquit,tam
peccatishumani
monachus
inquirentibus
Cisterciensis,
Quoniam,
habeo
cussus,
suppedaneo
in
[Devotio
B-
erga
v,1-",cm]
communio.
spirit.
22, lit. F.
peccatorum.
peccatorum.
24.
Mauburnus
.
Iuliana,
omnium
cordis
Primo
Io.
m
Tranquiintas.
ideo
Liliis
indiscreto
Jividam
ingentem
generis,quibus
rea
mihi
videor
continue
Doiorde
(i,,ls
omnium
Gistercii.
superiore scabello
et
tumentem
peccatis meis exigentibus in
pertuli.Sicque vir sanctus,
hoc
dicebat
dolorem
per-
haberet,
scabello
servans
Patientia.
pec-
42
in
CENTURIA
pectore
falsitatis incurrebat
nec
25.
Fuga
ruin.
scopio
eiusdem
blandiens
vidit
in
noctu
III, cap.
de
Apohinis quidam
et
e
vir
quidam
lib.
IV,
Deum,
ad
factum
eam
placuisse,ac
Vidua
et
tunc;
occidit
es,
ut
Cap.
oravit.
Cui
filium
novit
et
pepercisti,
iniurias.
Petrus
quanicunque
30.
art.
Sicut
aut
serie
liter exteriora
studium
cap.
fuisse
3,
tit.
ea
adhibent
et
pro
effecta
vere
mea
indul-
primis
restabant
mihi
oratio
Deum
filii
dixitque
ornatus,
qui
ex
unus
de
tutelares
oculis
post
soc.
angelos
earum
grata
ab
salu-
in multis
imaginem pingunt, de
sed
Iesu,
6.
stomachus,
videantur
Patribus
propitiossensit
causa
disponantur;
ut
pecunia
cum
obtinuisti, et
apud
aliquam
intuentium
luce
valet
33, exempl.
curant, quomodo
intestina
ei equo,
velle,
valuit
tantum
oratorium,
Deo
ire
a
14.
paroeciam,
pictores, cum
a
Cumque
praetorem
eo
materno
annorum,
Tantum
Allobrox,
sibi semper
nihil
omne
multorum
permeans
rioribus
qua
Ibid.
pro
bono-
multorum
orasti,mater
me
veniam
meorum
Faber
periculis.Idem,
mater
est
suis sic
peccatorum
abscondit.
se
etiam
Deus
13.
heredem
continuo
et
astitit filius multa
oranti
peccatorum
tabat, quos
Hypocrisis.
2, tit. 25, art.
in corde
et
sum
gentiam consecutus
in purgatorio exsolvendi.
ange-
omnium
oratione
ea
fecisset,ingressa
cum
inimico
29.
semel
responderet; divi-
nunquam
habens
inimicus,
decreverit
Quod
dimissas
mihi
orationibus
filiioccisorem, misso
nam
inquit,
placida
quid con-
nae,
mente
historiali
beneficium
dilectio
ei: Cum
Cuitus
iniuriae
pro
unicum
erat
Dei,
Vae
:
ac
Gatechismo
necem,
anima
incen-
fecit,nam
praetore inquireretur ad
ubi se occisor
abdiderat;
liherare.
viri Dei
indicato
hoc
in
responsum,
ei concedi.
Hunc
rum.
ibid.
Elisabeth, Hungariae regis filiam,
iniuria affecissent,afficeret
singulos,qui eam
ut
remissionem
28.
vero
eiecit. Idem,
ille vultu
At
Dauroultius
singularialiquo beneficio,ut
Deo
tergum
Avila,
magistro
numque
epi-
19.
cap.
27. Scribit Antonius
tdem.
I,
daemones
Admonitus
Stephani
incendii,quo
contigittibi?
Stephane, quid
orasse
domo
messem
perversus
nuntius
adfuit
tigit?Idem,
ex
in
quadam
Iudaeus.
mulieres
omnes
in
secum
exultantes
re
qua
respondit: Vae, quid contigitilli,qui
inimi-
lib.
Dialog.
episcopus, cum
haberet, die
dedit:
alapam
templo
disset, statim
Pater
Diiectio
Magnus,
7.
Cum
26.
civitatis
feminam
episcopus, et ipsam
Tranquiiutas.
prodebat vitium,
Patris
Greg.
peccatum.
Fundanae
Andreas,
sanctimonialem
llb.
magistri,nec
et
2.
cap.
muiie-
veritatis
honorem
TERTIA.
hoc
cor,
iecur
dumtaxat
reddantur:
interio-
collocentur,
curant
ita
qua-
hypocritae
hominibus, interiori
cura
44
CENTURIA
bat
odorem,
qui
scribitur,qui
hominibus
ex
surrexerunt
e
quoque
i111 erant
39.
Cura
minimo-
corpore
egressam,
Aichardus
diabolus
chos,
dum
Hic
accusaret.
15
quibus
excubantes.
sabbato
Sanctus
nongentos
se
visitabant,ne
suos
pilum cilicinum
vel
medium
sub
die 450, praemoniti
una
lectos
habebat
proferebant.
Vita
a
mona-
Domino:
qui
inter
quid proprium
invenissent,
eius
coram
mox
Surium,
apud
die
Elzearius
41.
lateris
Ganonicorum
ruisse, nobis
item.
non
Nam
Narrat
cito
rogatum
Gaesarius
lib.
II, cap.
daemonem
in
Goloniensis,
et ibi
me
me
poterisinve-
obiiciebat
facile
qui
vero,
prosternit,etiamsi
d. 10
in
16, post
corpore
inimici machi-
frauduientas
expugnabant. Quod
iilis certamina
apparitiones.Nos
laqueis
illi facile
fortiter
speciem repraesentet. Surius,
42.
cupis videre, quaere
me
habito,
27 septembr.
quaesitura. Surius,
Ioannes, prior Bridlingtoniensisin Anglia, ordinis
antiquisPatribus visibilem apparegularium,diaboium
uori ferens, difficillima
tentationum
vero
illic enim
s.
pervidentes,eum
struosas
Si
sospes.
Ghristi:
alibi
Dicebat
nationes
et
sum
corpore
vulnere
nire,frustra
coruin
ad
exosi
illatas sibi iniurias
comes
placidissime ferebat.
aliquando ea de re obiurgaretur: Ecquid, inquit,prodest
irasci? Suaeque sponsae
suum:
Noveris, ait,
explicans arcanum
interdum
sentire aliquam in animo
me
indignationem; sed illico me
ad
imitari
converto
illatas, eumque
cogitandas iniurias Ghristo
tui barbam
si famuli
conveltuam
cupiens, dico mihi ipsi:Etiam
tibi
et
ad
Dominum
nihil
esset
lerent,
impingerent,
tuum,
colaphos
Sancto
absenti Delphina virgo,uxor
est. Huic
qui maiora
perpessus
morae
eius,scripsitquandoque causam
requirens.Cui ille respondit:
Sanus
Diiectioinimi-
ipsum
eius
immo
Gumque
in
Tentationes.
visio sui cadaveris:
septembr.
40.
Patientia.
aliis Sanctis
Caesarius
animam
magis affligebat
quodam
cum
obierunt
praepararent
paleas lateret; et si
in
de
narrat
uno
occupatus fuisset,
capillos
forpice aequari fecit,accito tonsore:
sollicite capiliosdinumerabat, ut eum
de illa trans-
se
fratribus
de
sibi
autem
ex
Et
quam
circa
abbas,
incipientenocte
gressione
nihil
quod
monachi
Idem
promanabat.
mortuis.
a
Heisterbachtensis,
tempus
TERTIA.
ei
per
ille
tetras
superbus
et
nullam
mon-
occultis
oboedimus,
nobis
tetram
octobris.
vita
eius
s.
Engelberti,
caedem
obsesso,
cur
et
episcopi
martyrium
tanta
inter-
illa miracula
in suo
volutabatur
sanrespondisse: Quando
suis
medullitus
moriturus
iam
et
ignovit,
erat, percussoribus
guine,
tam
itadicens:
potens
Pater, ignosce illis.Propter hunc sermonem
effectus
est apud
Altissimum, ut non
negetur ei quicquid ab illo
Surius, 7 novemb.
petierit.
faceret, compulsum
BONA
IOANNIS
HORTlTS
45
DELIGIARUM.
CAKLESTIUM
Gantuariensi
apparuit aliquando s. Edmundo
fronte
lesus
Hex
iu
Nazarenus
scriptum
puero,
illi:
Hoc
debes
est uomen
Iudeorum,
dixitque
quod tu
meum,
noctibus
desiderio, semperque
tuo, eiusque ardere
affigereanimo
tibi
fronti
accurate
tuae, quod
praesidio erit
imprimere
magno
Iesus
Puer
43.
habeus
adhuc
adversus
fronti
repentinam;
sed
Vitae
inscripserint.
eius
mortem
suae
Silentium
44.
monachi
iste,pro
est, donec
et bene
se
se
in
auctor
monachi, qui
habitum
primo
novemb.
16
voluerunt
discrimine
inter
monachus
duo
manus
in
ait monachus
silentii,
tantisperaliquid
neglecto,quicquid recte
Haec
eo
sancti
Patres
docent,
id pro
nihilo
horrenda
earum
vita
diffuse
narrat
cuius-
proximus
non
est
haberet.
agnitus
Ibidem
describitur,qui
mors
extincti
morsu
visionem
non
et
suffocati
carnes
a
s.
quoque
edere
Benedicto,
duorum
volentes,
sunt.
Magdalena de Pactiis Florentina, ordinis Carmelitarum, rapta aliquando in ecstasim, varias perfectionisregulas
istae. Te
praecipuae sunt
accepit a Domino, quarum
ipsam tandivinae
mortuam
aliquid
providentiaeresignabis.Nunquam
quam
in cruce
consules
aut
praecipies,nisi prius mihi manifestaveris
alienum
notabis, aut reprehendes,
pendenti. Defectum
nunquam
minorem
et viliorem.
nisi prius cognoscas
te illa creatura
esse
aduJatione
Verba
et ab omni
tua erunt
remota.
sincera,gravia,vera
humilitate
mansuetudine
et
ut
tua
creaturas
ea
Opera
perficies,
ad
me
attrahant; ea item prudentia, ut sint
tanquam
magnes
compati studebis, sicut et
proximis regula bene agendi. Omnibus
46.
ego
B.
Maria
sum,
compassus
infirmatur,
et
illius sententiae
memor
non
ego
infirmor?
Non
Apostoli mei, Quis
privabisaliquem aliahquem
privabisre
nec
requisitapossis concedere:
cordium, qui
prius recogitesme esse scrutatorem
constitutiones
te iudicaturus
et
vota
sum.
magni
Regulam tuam,
vocationis
omnium
aestimabis, sicut me ipsum: zelumque et amorem
cordibus
omnibus
subinsculpere satages. Summopere desiderabis
Quietem et refrigerium
esse, et vel minimae
praeferri horresces.
nisi
tuum
in nulla
alia re esse
in contemptu
et humi
intelliges,
litate. Desideria
fac ne
tua
cognoscant creaturae, exceptis directo-
re, quam
sibi concessa,
qua
ribus
suentium.
vita
sine cultu
monastica.
continet:
eadem
morti
monasticum
monachorum
in
Surius,
rumpere
ita
illud
qui
ics.i
est.
45. Idem
quod
vita
ut
existimaverit,
agere
putandum
est
silentium
intra
cap.
Ioannes
Nam
ducenda
quoque,
3.
vitae
scribit
Gluniacensis.
nihilo
aliis
nunquam
extremo
constituti, ut
Odonis
dam
in
Cluniacenses
barbarorum
s.
nocturnum
et
Nomen
tuis.
nisi
Vitae
eius
a
descriptae lib. I, cap.
9
Vincentio
et 10.
Puccino,
ipsius confessario,
Reguiaeper-
16
Audita
47.
Examencon-
bat,
timui
sed
confessario,
agere
de
runt
Sunt
in
esset
cum
et
labore
fecerat
necessitate
diebus
Ibid. cap.
animam
ob
humanos
vero
caelum,
causis:
1.
;
quia,
sine
de
spectabant
illis
ab
de
in
antiquioribus,
bonum
regi3. quia consanguineos
vidit
poenis liberatam
esset
cum
fue-
13.
industria, quaedam
respectus
citius
unire
protuli,non
euntem
purgatorio,tribus
festis;2. quia
de his, quae
Hanc
hodie
primum
maxime
amabat.
te,
te.
commemoravi
desideravi
subtilia.
manuum
laudandum
non
summe
monialis
in
fuerat
monasterii,
nimium
cor
communione
quae
valde
de
potius affligebarquod quaepotius cogitaviquid
gratias tibi
meum,
quam
superiores
admonuerat
men
alia
diebus
sexdecim
qUae
Verba,
ad
tuae
dice-
me,
fuit
confessione
In
vidit cuiusdam
Eadem
cogitatio non
praecepisti,nec
tu
meam.
te.
48.
sed
vacavi,
purissima
Paenitet
suam.
sponsae
quietarem
ut
ut
tuam,
animam
tecum
tibi
haec
excessu
diei
essent
beneficium.
tantum
passionem
huius
negligerentur.In
cerimoniae
ob
mentis
conscientiam
prima
vocatae
penitus
non
dicerem
non
tarde
ne
choro
dam
Purgatorium.
subtilissime
Jesu, quod
bone
in
aliquando
est
examinare
virgo
In
TERTIA.
CENTURIA
ad
sollicita fuit custosingulares virtutes: 1. quia semper
dire puritatem et simplicitatem suae
religionis;2. quia omnibus
exhibuerat
sororibus
caritatem; 3. quia semper
semper
magnam
Ibid. cap. 33;cap. 64
in meliorem
omnia
partem fuerat interpretata.
ob
eius
tres
(a).
manducabat, adeo profunde divinam
aliquod pomum
Greatoris
et
jn eo
largitatemcontemplabatur, ut nulprovidentiam
omnino
eius saporem
lum
perciperet.Ibid. cap. 34.
multiformes
an
50. Interrogata a quadam sorore
gratiae,quibus
inanis
ei
occasionem
rjeo exornata
gloriae
a
fuerat,
unquam
praeest?
buerint, respondit: An potest quis gloriaride eo quod alienum
Dei
sed
Dei
de
donis
cum
non
gloriabor,
Quomodo
igitur
mea,
ult. editionis
Gum
49.
Guia.
Humiiitas.
ipsius sint?
Amor.
cap.
haec
alio
quam
ferrem
tissimum
fme,
56;
offensa.
134
cap.
(a)
riormente
illud
nunquam
Cap. 38;
cap.
Nunquam
La
seconda
dal
Bona.
editionis.
unico
verbo, quod proputarem
in ardenDei, posse mutari
propter amorem
gustabit bona
dulcedincm
nou
degustat.Omnis
transgressione procedit.Eadem,
52.
noviss.
Si
Beata:
Seraphinum,
foret Dei
snentium.
Ibid.
51. Dicebat
citazione
qui
e
ai
35
proferrem, etiam
eo
nulla
ult. editionis.
caelestia ille
fere destructio
ibid.
nn.
in
50
cap.
e
51
religiosus,
qui silentii
religiorhsex silentii
60.
seguenti
venne
aggtunta poste-
IOANNIS
53.
BONA
HORTUS
monialem
Quandam
CAKLBSTIUM
47
DELICIARUM.
vidit ascendentem
in
caelum,
quae
hora-
si
quinque purgatorium sustinuerat,quia nimis se affiigebat,
vidisset
vel
contristari.
64.
Ibid.
sua
causa
turbari,
aliquem
cap.
rum
novitiarum
Gum.
54.
ctibus
compassuram
laesit,dignum
non
referatur.
album
qui
esse
defe-
earum
sinistre
eas
de
murmurationis
adhuc
suis
posse
et
altissimae
verbo
66.
Cap.
mea?
vita
in
Gap.
aiiquando
Gum
esset, docuit
Iesus
eam
Murmuratio.
in Sanctorum
vivens
salvari:
eam
56.
si
proxima saepiusconfessarium interrogabat,an putaret
Quomodo,
inquiens, salutem
consequi potero,
nihil unquam
Dei puritatiappropinquare, cum
boni
55. Morti
fecerim
omnibus
se
excepto,
dicebateum, qui
loqui.Item
audisset
proximis
proximum
haberet,
curam
dicebat, hoc
Purgatorium.
Timor.
73.
haec
Deo
Christus
gratissimavirgo in
mentis
excessu
posset perfectam animi
quomodo
£"feotapu"
ril.is.
puritatem acquirere. Oportet, inquit,primo,
puritatem vult habere, sibi penitus moriatur;
ut
voluntate;
omnia
atque
velit
et
cognoscat,
anima,
intellectu
careat
in
quae
amittat
me;
hanc
et
omne
solo vivat. Deinde
omnia
accipiat,ac in me
ad me
desideria et affectus
dirigere debet, in me
terminare, nec
admittere
animam
terrenarum
ullam
rerum
imaginationem, quae
debet
mentis
et corporis exactismaculare
servare
possit.Demum
habere
humilitatem.
Ibid.
simam
castitatem, et profundissimam
esse,
suum
et
II, cap.
par.
57.
meum
9.
Quidam
rex
nunquam
ridere
solebat, cumque
ipsiusfrater
inquit,die
requireret,crastina,
respondebo
spatiosam foveam, succenso
igne, repleri
ac
putrescentibus tabulis; superfecit,ac desuper operiri marcidis
omni
iussit splendidissimam mensam
epularum copia
poni autem
invitavit, Ille
ibi
ad
fratrem
secum
prandium
refertissimam, atque
incendium
subtus
rimas
fatiscentes
videns, negavit se
vero
per
eins
rei
causam
tibi. Interim
ibidem
posse
ego,
ab
eo
latam
in
ait, ridere
tanto
possum,
peccatoribus paratum.
cap.
Timor
inferni.
ac
discrimine
cibum
considerans
loannes
sumere.
Tum
periculum animae,
Thiepolus, De
rex:
et
Nec
ignem
exemptis paenitentiae,
17.
quidam Parisiensis, episcopo post mortem
appadiebus
addidit
et
damnationem
paucis
manifestavit,
propriam
adeo
suam
post mortem
repletum fuisse infernum, ut neminem
58.
Doctor
rens, ei
putaret vivum
quadam
muliere
in
mundo
animae
remansisse.
in
infernum
Visae
sunt
descendentes
etiam
sicut
a
Nutnerus
dam-
natorum.
sancta
nix, cum
in magna
quantitate cadit e caelo. ldem, ibidem, cap. 18.
a Christo
peccatorimoribundo, qui saepius vocatus
cruinvitatus ad veniam, paenitere neglexerat,apparuit Ghristus
59.
et
Guidam
paenitentia.
48
CENTURIA
cifixus,qui sanguinem
eius
faciem
effudi
et
cum
tibi in cumulum
Oratio.
de
tionem.
Vitae
ah
ehis-
in
accipiens in
manu
lbid.
19.
cap.
sororibus
ordinis
suis
consistere, ut bene
Gommoto
Amedeo
quem
tuae, sit
sanctimonialium
esset, dixit
boc
animae
salutem
damnationis.
proxima
religiosaein
animae
uti
Chantal, fundatrix
morti
Visitationis,cum
felicitatem
nolueris
eo
fluentem
suo
Accipe, ingrate, sanguinem,
:
sempiternae
Francisca
60.
latere
proiecit,dicens
te:
pro
a
TERTIA.
omnem
faciat
Barnabita
ora-
descriptae
lib. II.
In
61.
Timor.
iudicia
esse
terribilia
62.
DiiectioproXMIU
bonum
in
siieutium.
stimabunt,
quod
ab
ac
Quoad
Deo,
ser.
a
ocutis
te
studio
67.
tempo-
quenicunque
ac
praesnmit:
Verba
eniiii
non
merces
Geben.
episcopi
ad
si esset
in
doloris
actum
alicuius
mali
exi-
eliciemus,
occasionem;
Madril.
Alphon.
esse
humilitatis
par.III
in tractatu
de
vita
Dum
studes, inquit,
praescribit.
Christi
in
clausis
et
avertere,
plagis
debes
reverti ad librum. Saepe etiam
ac
ferventes
orationes
fundere; vel cellam
adire, prout impetus spiritussuggesserit;quo
redeas.
temporalia aspicere sub quaextranea
peregriniomnia existimemus
praescribit debere
1. ut
virtutis
studendi
oculos
et breves
aliena, ita quod
statim
nostris
Praedicatorum,
abscondere, et iterum
Idem
modicae
utiles; et sic habitum
referemus.
modum
studium
et
3.
interdum
surgere,
labi,ex
aliquod vitium, vel defectum
malum
exemplum. Quoad priconsiamore
ampfecti debemus,
rei
proximis
cap.
hunc
libro
druplici sensu:
et
occur-
corrigeretet perficeretin spiritu
secundum,
Vincentius, ordinis
spirituali
debes
magno
lucrum
egredi, et ecclesiam
.
defectum
oritur
nulli
bomines
utroque
facto, ad
I "'s
dixit-
episcopus Gebennensis,
vilipendent,
nos
dederimus
66. S.
a
illam
quod ceteri
sicque
in
confusio, proximis
acquiremus.
Res
ob
omnia
Saepe contingitnos
derando
ra
adeo
b.
post niortem
irasceretur
confusionem
mum,
studiiM...
bominem
esse
monasterio, sed
nobis
Meth.
valde
lib. eod.
65.
eo
exclamavit
timeret, rursum
an
formidabilia
Ibid.
et quietis.Lib. III.
tranquillitatis
64. Qui multum
loquitur,multum
aestimat.
non
prodigit,qui se divitem
quo
admodum
miserabilem, qui non
esse
babeal; atque boc sumendum
pro funLib.
III.
ipsum.
erga
nunquam
in
ipsam,
Humiiitas.
se
ei
Apparuit
ei ut
rentem
Dei.
nullum
dilectionis
63.
exclamavit
extremo
requisitavero
iudicia
Dicebat
aliquod
que
Dei:
esse
damento
Tranquiiutas.
vitae
eodem
tanquam
vestis
nostra
nos
adeo
sensui
Hispania, vel in htdia; °2. ut in
nostro
eorum
extranea
usu
sit,
abundan-
IOANNIS
timeamus
tiam
tatem
scalam,
esse
et
per
divitum
apparatum
et
.
ut
ascenditur
quam
credamus
certo
ad
divitias
fugiamus,
pauperrimi
amorem
49
DELIGIAHUIM
; 3.
venenum
memoriam
propter
CABLEBTIUM
HORTUS
tanquam
contubernium
sed
BONA
non
Primum,
runtur,
in
nec
delectationem
solo
me
Christi.
Iesu
sex
esse
religiosorevelavit Deus
soli
mihi
adversitates
est
quod
inquit,
vitia
suas
2.
quaerunt.
ut
contemptu,
ex
Cuidam
68.
pauper-
aeternas; 4.
Ibid.
electorum.
non
conque-
Quod
in
vitia
eiecto-
lum-
unum
3. Quod
tacent.
cum
congregati de rebus vanis loquuntur, de me
venio
ad
adeo
distractos, totque
ipso repleam,
ipsos, ut eos me
imaginibus depictos reperio, ut protinus retrocedere
compellar.
4. Quod
mihi
intentione
ad
me
serviunt, nec
tepide
respipura
ciunt,
honorem
meum
quaerentes.
quam
consolatione, frigescitplerumque eorum
potius
suum
sante
sensibili
cessant
obsequia:
potius quam
mea
tionum
69.
riora
Multi
ab
et
unione
quam
70.
sibi
Deo
accepta sunt,
ritus
nihii
Institu-
de
familiaritate
secretiori
sciant, minus
de
diceretur, et
ipsisaudito.
vel mille
quam
immorari
iucunditate,
defunctos
in floribus
ulterius
sed
magis
Idem,
quiescit,neque
mel,
progredi
in exercitiis
32.
ceram
neque
nostris
in
in
spicon-
72.
nobis
Pro
occupante,
cruciatus
omnium
cum
omni
stenlitate
imagine
in
delectationes
prorsus
abiicere
obcaecata
caecitas
tudinem
et dotibus
non
est, incerti
hominum
magna
est, quod
multam
si
pars
quo
ex
non
nobis
contingerent,
Deo
excerpta
corporis miseriam,
decem
bonorum
Prima
sunt.
nobilitatem
sit et
redempta,
et
pulchrigratiis
tot
fiat vilis et execrabilis:
et
pUrgatorium.
18.
de
etiam
hominum
peccatum
Epist.
.
illas
poenas,
extat
unum
cognoscunt
a
delectationes
Idem,
haec
in
locum
omnes
huiusmodi
Tauleri
auctoris,
Dei
permittimus, tantos
mundi
deberemus.
animae; quomodo creata
illustrata;qualiter per
considerant
nos
et
morari
horam
Ioannis
opuscula
caecitatibus,
quibus
remorante
fmem
ad
unam
per
73. Jnter
Deo
a
intra
9.
Idem, Epist.
purgatorio,quod
initio
ab
sufferendi
pacto
nos
sponte
quam
sustinebimus
hominum
obscuntate.
et
[Nonimmo«nduminexercitiis nostris].
,
languore,
tinuo
Mortificatio.
Deo
ibid. cap.
resignatione
cum
spi-
Ibid.
proferre, quod
suscitare.
debemiis
non
intemus
ritus-
defensionis
seu
huiusmodi
alia
et
intelligentes,
ea
aliquo idiomate, nunquam
excusationis
sibi ipsi,verbum
nolle
aliquod pro Dei amore
recreatione
nos
pluribus annis
gestasola extequi tamen
habitum
numerantur,
prorsus
Apis quamdiu
ita
bonos
ab
verbum
inani
conficit:
Quod
6.
Taulerus
amant.
sufficere,ut
putant
Resistere
sola
71.
inter
barbaro
supprimere,
pro
militare.
sumptibus
ces-
,
qui religiosum
sunt
cum
de
et
quaerunt
me
omnibus
adeo
suis
Quod,
devotio, et
28.
cap.
runt,
mihi
volunt
nec
5.
focditatcm
in
ron-
caecitates
ho-
50
TERTIA.
CENTURIA
interiorem, quam
non
inspiciuntstatum suum
verbis,
seipsos in omnibus
perfectione:nec observant
affectibus
suis.
Secunda
intentionibus
et
cogitationibus,operibus,
caecitas. Ignorant Dei essentiam
et attributa,eiusque immensam
erga
similitudinem
crearit
ad
et
nos
nos
caritatem, qualiter
imaginem
vultum
ut ipsi uniamur
ipsius
suam,
per gratiam et gloriam; nec
omnia
cernentem
correverentur; atque ipsiiugiterpulsanti ianuam
Ghristi
vitam
dis non
considerant
Non
et passionem,
aperiunt. III.
in Eucharistia, et qualiteripse iudex
qualiterseipsum nobis reliquerit
futurus
sit. IV. Ignorant B. Virginis inaestimabilem
noster
dignicolere et invocare
et bonitatem
tatem
negligunt.V. Sancto; eamque
rum
percipiunt,
angelorum dilectionem, qua nos
prosequuntur, non
ceptione,vita
longe
absint
atque
ideo
cinio.
VI.
ad
et morte:
a
eos
opera,
colunt,
non
Non
vident
ad
tempus,
fuerunt,
ferventissimi
qualiter
ad
Sancti
temporis
momentum
habuerint
se
in
Illi enim
patro-
eorum
Dei
amici
et
aeternitatem.
omne
reddunt
indignos
seque
operibus
suis
fructuose
semper
VI f.
memores
Malignorum spirisemper
humanum
intelliguntfraudes, persecutiones et adversus
crudelissimum
et
et
odium,
ubique laqueos
quod semper
genus
tendunt
ad nostram
perditionem. VIII. Non
cognoscunt miseram
damnationem
infelicem
et
terribilem
vitam, mortem
impiorum.
aeternitatis.
expenderunt,
tuum
non
Ambulant
enim
pessime
IX.
et
vias
moriuntur,
Nesciunt
conscientiae
difficiles,
quantam
eius
propterea
bona
odium,
ad
rancorem,
debeat
se
vilissimum,
faciem
iudicando,
interiora, et
X.
nunquam
fmiendis
proximo
dilectionem
et
ad
sed
secundum
temeraria
alios
secundum
mala
nobilitatem
ad
potius quisque
cum
Dei
teneantur,
oculati,proni
existimare,
occultum
animae
poenis
impendere
iudicia:
optimos
lacerantur,
cruciabuntur.
sola
vident, ad
non
morsibus
secundum
non
iudicium
et
saluti
omnium
bona
coope-
Non
necessarium
securum
sit,quamque
intelligunt
quam
iucundum
et
a
praelatisregi et gubernari: atque hinc oritur nimia
facilitas murmurandi
de
contemnendi:
cum
superioribus et eos
sola oboedientia
via regia ad caelum
sit. Causa
tamen
autem
praecaecitatum
est amor
debecipua harum
proprius,a quo denudare
mus
cum
perfecta resignatione et abnegatione.
74. Periculosior
est status
tepidorum, quam
impiorum religio-
rando.
Tepiditas.
Isti enim
sorum.
possunt:
suo
torpore.
impedimenta
gratiae.
S.
Divinae
Gathar
ina
maie
nec
Senen.
vivere,
male
ideo
vivant,
Dialog.
cap.
facile
semper
converti
iacent
in
162.
cum
ponimus. Primo
gratiae multipliciterobicem
fratrum
et
nostri, loci, officii,
displicentianobis
ingeritur status
huiusmodi
aversioni
consentimus.
Cum
2.
verba
superiorum, atque
75.
divinae
at
cognoscunt se
illi cum
nec
bene,
52
GENTURIA
ficata
sunt
sti.
Ibid.
79.
Aimegatio
sui.
Acceptius obsequium
et
tactu
si mortuos
Deo
feci
sapientia
in
si ieiunaret
cum
Et
abstinemus,
relicta
qui,
licita facit propter
re
in pane
et aqua,
voluntate.
visu, auditu,
a
Deum
propter
vitam.
ad
voluntatem
placet, quam
deret
in
Deo,
praestamus
necessario
non
revocaremus
alterius
voluntate,
Omnia
28.
cap.
olfactu
gustu,
quam
Domine!
tua,
opera
TERTIA.
et
se
propria
magis
scinflagellis
Deum,
Blosius
Tabella
propria
spirit.
mortificationis
rarae
sunt, ideo ampleMagnae occasiones
cuiusmodi
ctendae
desunt:
sunt, patienquotidianae,quae nunquam
duros
et
ferre aliquem dolorem, socii
ter
perversitatem, mores
inciviles, rei alicuius amissionem,
signum aliquod contemptus,
item
aliquam confusionem, et alia eiusdem
generis. Cura
magna
desideriorum:
solum
est in mortificatione
adhibenda
nec
frangenda
ex
in
80.
Mortificatio.
sunt
desideria
mus
quae
ad
quae
ultra
quia
haec
et ideo
inutilia:
spectant,
non
nostras
decent
non
quae
optare
debe-
non
statum
nostrum,
absentia,
impossibilia,quae
quae
affliguntspiritum sine ulla prorsus uti-
sunt,
dissipant cor,
litate. Ex
et
Philothea
Quod
debet
nos
vires
etiam
sed
mala,
Gebennen
episcopi
sapientes praecipiunt,ut
vero
ut
intelligi
sint
verba
.
sed
pauca;
ut
id
loquamur,
parum
non
sint
non
otiosa, vana,
inutilia. Ibid.
Idem
scribit
moderationem
81.
Amorproxini-
ea
Quaedam
raret
pro
vitam
et omnia
ut
facilius
in
Dei,
Ghristi,
interiora
quae
profundere,
sua
quae
tum
et
amorem
nisi
posse,
Sed
posset
nullatenus
nostrorum
erga
ipsum invenire.
turam
exhibere
amorem
tem,
et
ut
pro
doloribus
Ecclesiae
Haec
tur
vero
ea
refertam.
aquae
quae
se
Deus
Deo
ardenter
Deo
in
ratione
tan-
reddere
mutuum
Deus
medium
summe
se
dona,
nihil
bono-
amoris,
creadiligit
huic
per
exoptans proximi
salu-
non
poterat,
esset, quamtumvis
potuisset, millies
dedisset usque
amoris
atque
aliquod
quod
si fieri
Immo,
videret
omnia
exhibere, quoniam
subitura
mortem
vitam
prae
illi,
quasi gutta
ea
esse
utque
quanam
studebat
autem
deside-
summopere
perspiciens et degustans
et
bona,
desideravit, tam
reformatione
passio
saepe
Videns
libenter
ei
nesciebat
ostendere
rationalem,
suam
Quare
eget,
non
esse,
dederat
quia
actu
rum
oculum
caritatis,videbat
abyssum
amorem.
iili
amorem
fundantur.
esse
quam
Ecclesia, sanguinem,
intellectus sustulit,
sancta
est
cognosceret se per seipsam
Dei, qui per amorem
ipso
aliquando
cum
bonitatem
in
voluptate abstinere,
servare.
famula
sponsa
omni
ab
esse
ad ultimam
magnitudine quasi
in
diem
nihilnm
respectu amplissimi Oceani.
S.
atrocem
die
pro
iudicii.
videbaCatha-
IOANNIS
quin
53
DELIGIARUM.
CAELESTIUM
(liaud dubie
Senensis
rina
1IORTUS
BOXA
de
seipsa),Epist.
1 ad
Nicolaum
Auximatem.
82. Vir
Et
bonus
videat
si expresse
sed
muratione,
et
catum,
eius
affectu
caritatis
currunt, quamvis
viam
humilitatis,alii
per
stentes, cui
quia
ceterae
diversae
viam
per
uni
Deum.
ad
iusti
virtuti
et
Ludican-
pec-
ad
apicem
virtutum, quidam
insiprincipaliter
iudicare
neminem
oportet,
Iacobum
Epist. ad
Eadem,
Non
mur-
illud
se
super
Oinnes
diversarum
oboedientiae,
eundi
viae
ponens
caritate.
iudicio
videt
non
Ideo
colligatae.
sunt
sunt
id
commiserationis
ex
eiusque operationes.
proximum,
peccatum,
satisfaciens
eo
pro
iudicat
nunquam
Gartusianum.
diaboli
Fraus
83.
occupationes
dientia, sub
componendi: quia
praeferenda
84.
sario
cella
Qui
peragenda,
Christi
85.
Dei
frui
extra
S.
ob
eam
negotia necesin aperto latere
vel
tumultus.
Epist. 12
ad
soiitudo.
sic solus
et
commoretur,
nunquam
oimedicntia.
monachum.
externa
potest
in corde,
non
detrectantes
externa
in rebus
occupari
batissam
Anton.
ad
Epist.
sibi aedificet
cellam
quoslibetpopulorum
Officia
a
Eadem,
actuali
crucifixi,et
erit inter
voluntas
est.
e\ externas
iniunguntur ab oboepacis et quietis cellae,vel libros
superioribus explicata omnibus
praetextu perdendae
rebus
laborem
utilitate,quando
fratrum
pro
monachum
fugere
est
fr.Raymundum.
religiosos,et dicentes:
temporalibus,reprehendit in epistola
Senen.
Res, inquit,in tantum
Marthae
Nollem
ab-
ad
sunt
tem-
officiaexterna'
facimus
tales. Omnia
boninos
eas
a
summa
porales, in quantum
omnia
bona.
Nolo
sunt
tate procedunt, et ideo
igiturut, sub praeOboedentiam
evitandi
textu
temporalia, laborem
fugiatis.
praeferre
consolationem
Apostoli multam
oportet propriaepaci et consolationi.
Maria
Matre Domini, sed dispersi
cohabitantes
habuissent
mutuo
cum
mundum.
sunt
praedicantes per totum
honestatem
86. Sicut
contra
non
pudica mulier, cui
peccaret
in cubiculo
manenti
suo
spectandas in tabula
aliquis sceleratus
duminhonesta
vel
verba
obscoenas,
proferret,
proponeret
figuras
invita
illum
ei consentiret, licet
modo
obiurgaret, nec
cogeretur ea
videre
et
audire:
Vitae
Bononien.
Dicebat
87.
in
mortem
ita
accidit
lib. I, cap.
eius
haec
nocturnis
vigiliis
et
admittendo
disciplinanon
inter
gium,
martyres Ghristi
88.
Deo
a
Qui
obtinuerit
locum,
humilis
in
quo
4.
aliis
est
officiis,
atque
in
ad
usque
omni
[Reiigiosus
regu-
martjr]-
exemptionem aliquam, vel privileet tanquam
iure computandum,
marfore.
praemiandum
vere
Gatharina
B.
religiosum perseverantem
Beata
lari
tyrem
tentationibus.
in
Tentationes.
Ibid.
lib. 111, cap.
quiescere
demum
non
contentus
3.
potest, donec
est.
Infimus
infimum
autem
Humiiitas.
54
GENTURIA
locus
tales
vitiosae
nihil
est
infimum
et in
est, nisi
quia,quamdiu
deponamus,
quae
in
humilitas
eam
mor-
ad
semper
nunaspirare debemus, quem
et deficere
perfecte mori
adipisci,quia nunquam
Omnis
Deo
annihilari(a).
dignitaset exceilentia vilis
possumus
possumus,
supersunt
Et
niti et
locum
quam
proprietatishabere.
nobis
semper
sumus,
TERTIA.
reddat.
nobilem
Qui
hac
vita
humilis
vere
est neque
appetit iustitiam suam
proomnibus
in
palare, sed tegere, et
gratiasagit.Hoc humilitatis fundum
divinitus
quisquis obtinuit, non
indigetmultis institutionibus,
contendere,
gloriaripotest, neque
enim
docetur.
loan.
virtutibus,cap.
89.
de praecipuis
quibusd.
2.
suboritur
in homine
perturbatio,nisi
ex
Non
nobis
sunt
res
ipse,sive non.
propria voluntate, sive advertat
sed
dum
inordinos
nos
res
amore
ipsi
impedimus,
impedimento,
nato
prosequimur. Si qua mihi confusio, vel incommodum
occurrit,
et perturbor, signum est amoris
proprii.Non enim turbarer, si haec
alteri contingerent,qui melior
me
esset, et gratior Deo, quem
prolbid. cap. 4.
pterea magis diligeredeberem.
Pertmbatio.
90.
Bona
Tract.
Rusbrochius,
vel nunquam
Raro
nec
voiun-
labores
et
bonam
Per
facere
bene
91.
quid
superbia.
Deo
coram
dum,
Non
et
93.
simum
delectatione
reputatur
dicat
animo
ex
Serni.
Nam
; ita voluntas
ali-
omnes
Ioanne
cum
4 Adventus.
1 Domin.
ministrandum,
laudem
omnem
eo
se
illi
Deo
se
3
cantan-
in
omnes
quam
omni
tali
in
offerat
ipse trahat,
praestare possent
Serm.
ad
extrovertere
totum
aeterni-
Domini.
Nat.
paenitentiaeest, ut quando gratislabellum, et quando oculi cum
loqui,digitocompescas
cupiunt, ipsos avertas propter
aliquid intueri maxime
modica
Non
qui
quantum
pullulant,quod
debet
externa
suscipiet.Idem,
Deus
et
ex
ad
creaturae
omnes
foret
Deum,
vel
radice
est
et
haec
,
quis
ut
orans
angeli et
tate,
sola
exequi,
Si enim
fecisse iudicabimur.
opere
Taulerus
Io.
sum.
Quando
legendum,
opere,
hac
ex
cupimus, nullusque
esse
92.
Paenitentia.
omittimus,
omnia
Mala
Baptista,
Extroversio.
et
non
omnium
opera
cogitaripotest,
possumus.
sola
deest
exequendi facultas,
voluntas
peccandi pro
apud Deum
agendi. Ibid. cap. 9.
sicut
omnium
facere
demum
perfecte volumus,
valemus
hanc
Per
possumus.
alere inopes, omnia
sustinere, cunctos
quicquid
omnia
voluntatem
sic
de
pars
verae
ceteris sensibus.
Idem,
Serm.
1
Dominic.
Pal-
marum.
94. Certe
Hominis
in-
non
tamen
faciat homo
ad
veram
stabilitas.
{a) Cod.
annichilari.
quicquid potest,omnem
pertinget,nec
pacem
impendat
vere
operam,
essentialiter
cae-
IOANNIS
hoc
diversa
multa,
dominium
habet,
de
in multis
veniat, quod
Si
consequi,
cito
se
in extremis
ad
Deum
vita
ullo
absque
peccata perpetrasset, absque
omni
Serm.
Dominic.
22
Dicit
96.
post
Ioan.
est
viris bonis
ctionibus
Oriuntur
flnes
et
media
ultimo, qui
est
Deus.
circa
Sanctos
inter
97.
tione
gari
zelo
est
sibi
divinum
ut
98.
Resignatio.
tem-
mortalium
incaelum.
persecuti
me
Idem,
b.
Iusti-
est
vera
persecutio:et signum
Dei
vitis
Idem
esse
et maledi-
etiam
inter
conveniant
tamen
facta
est
dissensio,
Eremitarum
officium, ut
in
vero
fere
quadam
cantando
ad
inspirare.B.
rursum
Augustini
cap.
tanta
devo-
fatiin cantu
nunquam
sollemnitate
tantum
deficeret,quiescens
quem
fratrum,
s.
in
lectulo
honorem
Dei
de
Iordanus
suo
officium
visus
expira-
Saxonia,
15.
ibidem
scribens
mortui.
hilaris
auctor,
cap.
Alius
lib. 111 adversus
15
invitatus
epularetur, repente
probus aestimabatur,
sed
dM-
num-
proprieexempla sui temporis terribilia.
quaedam
enim
frater proprietariusab ipso saepe
Quidam
admonitus, cum
ad
non
eum
quia nihil probare
procedi
posset contra
poenam,
Missam
aliquando celebrans, cum
poterat, a Deo castigatus,nam
subito
retrorsum
ad
corruens
Dei,
expiravit.
pervenisset
Agnus
inventi
in privatiscameris
Alii duo
qui loculos habebant, sedentes
tarios, narrat
sunt
n«"
necessa-
verum
odio
contradictiones
apostolos
Tnbuiatio
Bertrandi
Atoysii
nos
et
sunt,
fr. Vincentius
particularia,cum
cantabat
flatum,
omnem
II de
in
omnium
conditionalis
Sic inter
Gum
anhelitu
verat, de corde
Lib.
vita
autem
frater ordinis
videretur.
posse
cantasset,
benepla-
angelos apud Danielem.
Quidam
et
2
gratiam
voluntatem
adversarium, qui
habere
in fine
Deo
a
divino
et
evolaret
explicans
in
reprobationisneminem
prosequatur.
omnia
Si
ordinis, cap. 15, ait: Omnis
necessaria
posset
exequi
medio
15:
persequentur.
ord. Praedicatorum,
nianus,
atque
eius
solus
verba
Quae
ria,ideo
Serm.
Trinit.
Dominus,
vos
eiusdem
gratiaprae-
Idem,
respectupraemii velpoenae, talisque
si
decederet,
hanc
perfecte converteret,
etiam
ex
hac
constitutus
resignaret,paratus
aeternitate
et
pore
quis
ut
funditus
se
divina
est.
non
veram
Domini.
Ascens.
95.
dubium
esse
natura
ad
annum
abundantior
que:n
factum
illuc:
modo
illum
ante
in
et saepe
huc,
quaeri credatur,
pure
causa
pertingere nequit,nisi
pacem
in
hac
et
honio,
est
modo
natura
in
impleat.
quadragesimum
instabilis
impellitque eum
Deus
quibus cum
mutatur,
suntque
55
DELICIARUM.
aetatis
annum
multum
tempus
namque
CAELESTIUM
HORTUS
donec
efficietur,
lestis homo
Ante
BONA
ad
convivium
corruit
post
et
mortem
conventum,
extra
expiravit.Et
inventa
est
dum
quidem vir
pecunia multa
hic
Proprietas.
56
CENTURIA
Alius
cella.
habens
in
nummos
veste
assutos,
agonizaret,vestem, qua tegebatur,trahere et sibi consersibi auferret,et sic impaenitebatur, quasi timens ne quis eam
dum
actu
vare
nitens
Scribit
est.
mortuus
etiam
absconditam,
niam
lare
et
eius
in
abscondita
TERTIA,
de
aliis,qui
in
nunquam
Dei
iudicio
mortui
fme
pecu-
confessariis,reve-
petentibus praelatiset
et iusto
noluerunt,
et
sine
sunt
sacramentis
paenitentia.
laicus
Quidam
99.
dicens:
Iordanum,
interrogavitmagistrum
qui ignoramus
clericorum, qui
quid dicunt?
valet, sicut lapis pretiosus tantum
Respondit magister : Tantum
Lemoeius. Gerardus
valet in manu
illius,
qui ignorat virtutem
Magister, valet
Oratio.
eius, sicut in
ord.
vicensis
Theolo^i.
tius
inebriantur
vino
nobiles, qui
quam
sciunt
Lib. devitis
III, cap.
par.
sui
fratrum
ordinis,
45.
semel
ordinem
Facilius
300,
annos
nostro,
ore
artistae frequencur
quaereretur a b. Iordano
intrarent, quam
theologi et decretistae, respondit:
Cum
100.
nosterin
ore
Praedicatorum,
,
scripsitante
quem
Pater
tantum
virtutem
vina
rustici,qui
fortia
reputant, quia
non
bibere,
consueverunt
aquam
in
habent.
usu
Ibid.
GENTURIA
1. Mentio
fratre,viro
Dignitates.
facta
Magis
cathedra
videre
exaltari
aliquando
ad
in
portare
eum
b.
coram
episcopatum.
Iordano
fieri
deberet
bono, quod
et
magno
vellem
est
QUARTA.
feretro
de
quodam
Ait
episcopus.
ad
tumulum,
quam
ilie:
in
lbid.
2.
O
r a t
io et
ctio.
le-
foret utilius
utrum
Quaesivit quidam a magistro Iordano
orationibus
insistere,an Scripturarum se studiis occupare.
Qui ait:
Et utique
comedere?
Quid est melius, semper
bibere, vel semper
sicut
ista
competit
3. Dicebat
Resiffnatio.
potentia
si
quod
possem
honorare
et
4. Eadem
tantum
Vitae
eius
audivit
et in iudicium
inquit,anima
quam
Dei
se
et
ita
contentam
certissime
laborarem,
et
apud
minus
nec
.
volentium
a
Deo
eam
iudicium
n.
n.
87.
visionem
de
remansisse,
nulla
studerem
ratione
orare
et
iudi-
et rectitudinem
eius
Bolland
aliquando
securam
damnandam,
66.
propositam esse in imiimitari. Et comprehendebat,
se
crudele
laicorum, quia despiciunt isti divina,
Scripturas.Ibid.
illa. Ibid.
Fulgineo post quandam
intellexi iustitiam
huiusmodi
mea
facere, sic
de
scirem, inquit,me
minus
dolere, nec
eius.
tationem
Angela
iudiciis
Deum;
ciorum
Literati.
b.
alternatim
et
plus literatorum,
cognoscunt
ea
per
IOANNIS
Dominus
5. Dicebat
stitia,quam
ego
Veronica
6. B.
id ei
dixit:
minime
obsequentem
placent
summopere
eias
est
mibi
mea,
vitae
insani
quid
Vitae
eius
9. Ut
an
diem.
Pro
de
arbor
eminus
sit,quam
a
Thomas
10.
te
oboedientia.
superioribus
Mihi
surgere.
enim
Ne
interesset,praesentem
graviter in raptu
adeo
rem
corpori
etiam
mulctata
Morus:
ridentes
homines
oculorum
Ibid.
est.
existimes
faciuirt:
fuisset,
curaminimorum-
instabilitate
lib.
111, cap.
iucundum
et
nam
impingit,affatim
iuncta
mens
esse
9.
quic-
phreneticum videas,
ridere.
Th.
Stapleton,
vuigi
aliquid videt,confuse videt,nesciens homone,
qui eminus
sibi longam promittens mortem
sit; sic qui vitam
quasi
distantem
ille eam
et longissime adhuc
a se
respicit;
qualis
terribilis et acerba, et horrenda, quos
periangores,
quae
videt.
non
Sicut
in
vanissimus
carceris
haberetur, qui
vestibulo, aut
carcere
e
valvis
nobisuae
patibulum
sunt
litatis insignia collocaret; sic vani
omnes
peccatores terrae,
studio
honoris
mundi
et
in
hoc
carcere
dignitatismonuqui
magno
ibidem.
menta
relinquunt. Idem,
sublimem
11. Sicut qui pontem
paulo angustiorem transiens,
formidine
sic
ut
tangitur, ex eius sola apprehensione
nonnunquam
cadat
deorsum, qui alioquin,si nihil metueret, facillime transiret
illaesus; et sicut talis,si
certissime
astantes
cadet, alioquin
Mors.
ibidem.
Idem,
ille facinorosus
ducendus
ad
iudi-
cium"
12.
cap.
adfert
cula
fore
ac
Missae
qua
Christo
caput parietistrenuo
cum
crux.
10.
clausisset
8. Dicebat
tri-
praesertim quae voto
Isolanis, ord. Praedic,
acta,
aliquando b. Veronica
curiosius
sororem
inspexit,ob quam
reprehensa est ab angelo, ut si tunc
paenitentiaquadam
in
91.
n.
vigiliaspraevenire
autem
ipsi
excubias
7. Gum
extremum
lbid.
gratius
nocturnas
communis
lib. I, cap.
conservare
laetitia,sive
nocturnas
cum
vult
superioribus. Apparens
a
ante
sit in
permittam.
peraguntur. Isidorus
oboedientiae
Vitae
vel
Scito, filia
sive
cruce,
Binasco
de
opta.ret,negatum
Gbristus
a
sibi dem,
57
DELIGIARUM.
Angelae: Quicunque
b.
oculos
levet
gratiam, non
GAELE8TIUM
HOHTUS
BONA
non
acclament,
ecce
cadis, ecce
si hilari vultu
casurus,
eum
Honor
mundi.
Pusuiianimi8'
cadis^
astantes
modo, qui natura
aspicerent,
nihilque esse periculiassererent; eodem
cordis
in
diabolo
acclamante,
aurem
damnaris,
pusillanimis est,
in
barafhrum
damnaris,
desperationis se praecipitem dat, omnem
tentationem
facile superaturus, si vel natura
paulo fortior esset,
meliorem
vel salubribus
bonorum
consiliis ad
erigeretur.
spem
Ibid.
1%
rum
Sint
dives
duo
mendici, qui simul
aliquisin domum
suam
diu
mendicarunt,
veste
recipiat,
quorum
holoserica
alte-
induat,
SuperMa.
58
CENTURIA
multis
illi
se
in hac
vita
mihi
accepta
Deo.
infernum
hunc
in
socio
pro
fortunam,
sibi
meliorem
mundum,
esse
mercari, cuius
in fine
abbas
laboravi
20
Epist.
in montibus
aperiret mihi
ut
Dominus
omnes
plurimos
quam
vel
dimidio
caelum
sic commendat
oboe-
sibi
solitudinibus,et rogavi noctu
voluntatem, et non
aperuit
et
suam
oboedivi
donec
Patribus
meis, et
accepta revelavit Deus
esse
consecutus
sum
illis.
ab
cognitionem
s.
Mechthildi, videlicet:
eius necessitate
[1.]ut unusquisque sit fidelis proximo suo in omni
et angustia,eiusque defectus
excuset
quantum
potest; 2. ut in omni
tribulatione
ad
Deum
sua
molestiam
confugiat,ipsique soli suam
3. ut
conqueratur;
Dominus
mus,
lib.
lat. eins
et
ducit:
Quot
Si
baec
feceri-
Patre
coram
suo;
necessitatibus
derelinquet; et in fine tannos
suscipiet.Reveamplexus suos
2.
cap.
Gerson
es?
tomo
sic
Anglum,
annis
ambulet.
excusabit
teget,et
filios inter
IV,
16. Ioannes
Francum
nostra
nostris
amantissimos
quam
iri veritate
Deo
coram
peccata
in
nos
nunquam
Mors.
eum
Ego, inquit,infelix pater vester, indico vobis, dilectissimi
:
15. Tria
Tria
in
tempus
is interea
Ibid.
quicquam,
huius
venimus
persuasissimum
labore
eo
mei, quomodo
diuque
Si
esse.
dierum
paucorum
nudi
affirmabat
14. S. Antonius
dientiam
praedicat infra breve
lbid.
lucrati fuissent.
oboedientia.
ei
ipse splendide vestitus,an
Omnes
discedemus.
ut
illa reddenda
propter
an
illo iudicabit?
13. Idem
Laimr.
incidat
Hgnoscet?
nudi
omnia
exeundum,
mendicum
socium
non
ita tamen
pecuniis donet;
domo
QUARTA.
Anglum
Respondet
inter
militem
Dialogo
introinterrogantem socium
II in
Francus:
Annos
habeo, sed
non
quinquaginta annis mihi pepercit.Pag. 854.
Hispanus, ordinis Praedicatorum, ab improba
muliere
ad
malum, nihil turbatus, negavit se opus illud
provocatus
erat, nisi igne incalesceret. Mox
ingenperpetrare posse, quia senex
flammam
tem
parari fecit,in quam
ingressus invitavit mulierem
fruerentur
ad se, ut mutuis
amplexibus. Obstupuit misera, visoque
fratre in igne illaeso ad Deum
est. Seraphinus
Razconversa
iam
mors
17. Fr. Dominicus
Castitas.
in vitis Beaforum
zius
18. B.
Linguac
sto
cu-
dia.
Deo,
aut
illud
d.
nisi
de
s e r v
rcgularis.
a
n
t ia
cum
nullum
ordinis
Venetus,
Praedicatorum, parte 1,pag.
ordinis
Praedicatorum,
mihi
semper
alios hortabatur,
loquebatur, et ad idem
Hieronymi saepius repetens: Felix lingua,quae non
de
Deo
divinis
19. B.
O b
lacobus
texere
lacobus
sermonem.
Sestius
superior esset, ea
corpori
cum
nocumentum
ibid. p.
Idemy
Mediolanensis, ordinis
summo
dictum
novit,
162.
Praedicatorum,
rigore observari
afferunt, cuiusmodi
92.
cum
curabat, quae
silentium,
sunt
m
Tres
sunt
socia, tertia
serva.
27.
I
n
a
11
io-
is
ria
.
species inanis gloriae.Una
eo
Regina est. cum
opus
videamur,
et
placeamus
riam
Dei:
et
haec
tione
incipimus, sed
est
peccatum
surrepat, ei
Sicut
Regimen
a r u
a
'n
.
erit,nisi etiam
sua
doctrina
multa
in
in
arte
29.
Amoi
Dei.
Inlium
ad
ita
intra
medicis
personam
fuisse
sentem
Ghristum.
erga
ei
fuisset
accusata
et
pro
Petram, pag.
30.
In
aliquid
nostrum
nummos
ea
id
humanum
ei
illa dilecta
Ibid.
mortis
voluisses
tu
libenter
cognovit
se
mortem
magis
nunc
Epist. ad
Henricum
cavendum
summopere
misceamus,
quia
sic
est,
ne
corrigendo
dicit
ita liomo
idem
interior
interius
impetu
p.
Apostolus:
bona
enim
Dum
117.
opera
sunt
pecunia regni
Angeli Architecti, p.
Ioannis
habe-
tempus
129.
artis suae,
nihil
operantur
et exemplar
peritissimi,nisi prius rei schema
verint:
Spinulam,
sicut
pictores et scuiptores
in
quin prius
p.
quam
bonum:
tumvis
ea
eiindem,
pecuniam
satagunt, quae expendi
proficiscuntur:ita nos in hac vita
in patria,
valor
aestimetur
debemus, quorum
eam
Epist. de transitu
32. Sicut
Epist. ad
habere
provincia,ad
operemur
ferri
facere.
potestis
tendimus;
quam
mus,
sed
consoiari,
persona
Ghristo
pro
sic
creaturam.
correctione
iter acturi
coacervare
caelestis.
consideratio.
et
nihii
me
possit in
ad
Et
tormenta.
Si
prae-
quam
eum
ideo
31. Sicut
opera.
volens
numquid
vero
olim
praevidere diiigenteroportet, quo fine moveamur,
dixit:
Ghristi. Tpse enim
an
intentione, qua fiducia, nostrine
Sine
Bona
Nunc
sicut
amaret,
ali-
26.
fraterna
peccaremus:
qua
II,
cogitabat
creaturam,
in mentem:
olim
Epist. par.
tristabatur,quia putabat
erga
capite damnata;
illa subire?
quaecumque
et
benignus ,Deus
immisit
Ghristum, quam
amare
Correctio.
et
autem
amorem
Sed
cogitationem
supplicium
paterer
veterem
animarum
praxim habeat
praestantissimus
et
suam
Christum
ardentem
dilexerat. Flebat
ferventiorem
talem
pag.
tam
an
se,
nobis
p. 343.
72.
peccator post conversionem
Quidam
quando
talem
Manciam,
licet
utilis in arte
excellentissimus
Ille vero
et
regiminis spiritualis.
est, qui in scientia et praxi plurimum valet. Idem,
Epist.
pec-
et
et haec
parum
proderit,nisi experientiam
parum
ut
est
operamur,
sua
sit:
excellens
praxi
haec
et
Epist. ad Nic. Leopardum,
doctissimus
medicus
aggredimur,
resistimus:
tamen
tribuit. Idem,
occasionem
28.
iine
regina, altera
glo
ipsos et non
quaerentes nos
mortale.
bona
intenSocia, cum
mundo,
complacentia quaedam
merendi
dicitur
postea laudari desideramus:
bene
Serva, cum
propter Deum
veniale.
catum
m
QUARTA.
CENTUHIA
155.
et
sine
et
nihil
spirituaiis
exercuerit.
praevia
Pessima
exterius
enim
consideratione
res
quanforma-
operari debet,
est
non
Epist. ad
agere,
Hieron.
10ANNIS
HORTUS
W)NA
CAELKSTIUM
DKLICIA
61
HUM
.
33.
Balthassar
Attendite
iege
quo
progredieniini,eodem
ritus
grediendum.
Dei
nullum
inveniri
Jn
tibi
tum
fuerit,
ipse
illud
fuerit,
Vitae
de
spi-
magno
modo
pro-
1.
cap.
exiguum
tribue,
trade
eleemosina
Oboedientia.
servabat.
Si
misericors.
esto
mul-
si
exiguum
stude.
impertiri
libenter
in
nunc
eodem
eius
Tobiae
ita
abundanter
te, prout
tempus
suppetet.
Oratio.
tibi
Ita
Si
mul"
exiguum, boc ipsum
illi libenter:
tribue
Dei
observata
praestat enim,
lege, dividere
offerre.
furari ut possis multum
cum
ipso quod iile dederit, quam
enim
Deus
odio
babet
in
Jioloest
Scriptum
quod ipse
rapinam
odio babebit, si tempus oboedientiae
subcausto, ac proinde etiam
tum
multum
ad
collegium,ut cocum
ageret, serio
enim, in domo
peregit; dicebat
consilium
sibi: Orationi
bene
Xovitii.
vile. Ibid.
potueris,
etiam
aiebat
quoddam
officium
oratione
sua
Quomodo
4.
in
si autem
vos
Ponte,
officium
per
35.
de
missus
Idem
menses
Tob.
manebitis:
semper
Ludovic.
aliquot
:
via
incedatis, assuescetis
tervore
uovitios hortabatur
suos
de
spiritualiprogrediamini.Nam
vestri
tempore probationis et tyrocinii
passu
reliquo vitae tempore
pergetis.Si tepidi et
fueritis,tales
34.
in
nunc
ordinaria
desides
tesu, sic
Alvarez, soc.
quomodo
suppetet,
trahas,
etiam
ad
orandum
ea
et
sin
expende;
sacrificandum.
Cap.
2.
minimum
semel
36. Singulis annis
colligebatse per octo, aut
sinsaltem
quindecim dies, prout occupationes patiebantur. Tum
diei
mensibus
unius
diem
totum
et singulisseptimanis
gulis
unum,
matutinum
soli Deo
consecrabat:
quia sic augentur vires
tempus
ad pia opera
exercenda.
Ibid.
37. Pater
eum
aliquot dies continue
quidam advertens
per
in me
interrogavit:qui respondit: Gontendo
cogitabundum, causam
in Africae desertis. CapM.
ipso efiicere,ut ita vivam, quasi essem
volebat
oboedientia
38. Eum,
sub
cogitarequid
esset, non
qui
de se futurum, aut
esset
cras
Responsio enim
quid ipse acturus.
volet
Deus.
erit
est in promptu:
Faciam
Cap. 5.
quod
quod iubebor,
mortificationem
circa res
spiriaegrius ferunt
finem
P.
Bafthassar
hunc
fn
sunt.
probandi
tuaies,
continuit
mulierem
sanctam
quandam
per vigintidies absque conamittebat
enim
fessione et communione.
non
suscipiendo
Quod
sacramenta,
reipsa compensabat quotidiana praeparatione et fame,
39.
Quia
ideo
et
heroicis
Idem
his
exercitiis
fecit
Sola
Solitudo.
Oboedientia.
iusti
in
cum
patientiae et
s.
Theresia,
mortificationis.
cuius
erat
Cap.
confessarius.
Mortificatio.
10.
Cap.
spiritualesexcellere.
experientia facit magistros
libros Graece
potest qui ignarus est linguae Graecae
minus
multo
eam
Graece
legere,nec
loquentem intelligere,
40.
non
Idei
11.
Sicut
scriptos
Magister
ritus.
linguam
3pi-
GGNTURIA
ita accidit
docere:
ac
absque
ulla
sibi
Oratio.
dici:
Aliorum
defe-
ctus.
Cur
Cap.
42.
ad
in dando
est
hanc
impatientiam
esse
aliqua
compati
libe-
sanitatem
Deum
et
angustiam
imitari,qui
Cap.
affligitur.
non
petebat,
caelitus
lumine
et cordis
suam,
Deo
a
perfectos,valde
esse
oportet,
sceleribus
et
corporis
omnes
postea, maiori
sed
defectus;
idololatriis
Eam
diutius
si Deus
parcus,
rector, optaretque
indignari,sed
quae
23.
comitatem, addebatque praestare paulo
debilitate vivere, et sequi comitatem,
integra
aut
alios
tatibus, quae
uti valetudine
offendunt,
quam
aliquibus singulari-
cum
illas ferunt.
moleste
et
illi
etiam
sanitatis
vivere,
:
tot
sufficeret
minus
sequendam
cum
petendo
aliorum
accepto, advertit
43.
doctorum
in
es
esset
haeresibus,
singuiaritates.
tu
Gum
enim
quidem speculatio,et Sanlectio; sed propria experientia
15.
affligebaturob
non
spiritus.Iuvat
comparatione magis valet. Cap. 14.
semel
aliquid peteret pro quodam
indigente,audivit
Gum
ralis?
via
mysticorum
ctorum
41.
in
QUARTA.
lbid.
44.
Valetudo.
valetudinis
defectus
facile
suae
Imperfecti etiam sine causa
produnt, ut humanum
obtineant, aut ut sibi indulaliquod solatium
geatur,
tione
eo
et
laus
honorve
commiseradeferatur, optantes ut alii ex
sibi
aut
adferant,
aliquam
magni ipsos faciant,
commoditatem
quod aliquid patiantur:et
sequuntur
murmurationes
molestiam
adferunt,
fecti huiusmodi
exemplo
quem
contenti
Ibid.
sunt,
cap.
mittere
societatem
bus
Iesu,
civitatis
mundi,
et
triumphare
viam
vus
Cap.
30.
consolationem
et
eam
non
si
ligneam
aliteste
expectant. Ponte,
Arboris
duxit
solebant.
viam
Cap.
ad
crucem,
foliolum
per-
28.
cuius
universitatis
pratum
imperatores
autem
a
de
ad
talem
de
suis
superiore quod
tegeret, respondit: Quia
citius
fuerat,
rector
insignitriumpho
cum
Reprehensus
elegi,qua
affixus
Gardonae, ingressus
suscipiebat,et aliquando per
gloria quam
humilitatem
nec
Ducis
curam
maiori
crucis
filius
Salmanticensis,
cum
eius
laborum
sanctae
in terram.
cui Ghristus
crucem,
vivam
veneremur
iunentorum
tenuisset,ut
sum,
sumendi
animent.
Gordubensis,
ulceratum
equum
tate
Alvarez,
decidere
Franciscus
plateam
solatium
per-
ipsi se
imperfectum ac debilem
Alioquin solo Deo
ut
tolerantiam
penetravit?
debemus
46.
Humilita-
P.
cur
eius
cor
autem
28.
fuit,veneramur,
quae
Viri
ipsam perturbant.
defectus
aperire,aut
ad
quo
non
tegere student, donec
ipsos prodat, aut remedii alicuius
eos
eos
suo
a
Dicebat
45.
Tribulatio.
sit
necesse
praebetur ipsisquod optant,
querelae; suisque singularitatibusaliis
cum
domum
et
valetudinis
et vultus
manifestent,
causa
et
locum
valde
vani-
hostieam
igna-
ire possem.
IOANNIS
4/.
Valde
BONA
dolendum
tentiis et veritatibus
Cap.
CAELKSTIUM
chartas
dicebat
esse
plenas, animas
esse
63
DELICIARUM.
memorias
et
virtutibus
vero
senvacuas.
Viilns.
31.
48.
Gum
vitam
eius
49.
opusc.
expendunt
in
enim
Scopus
vineam
Thoma,
s.
suam
Deum.
divinam
est
Sed
sura.
50.
domum
in
nunquam
totam
fruendo
inhabitare, et plantantis
13.
rebus, quae occurrunt, considerandam
esse
providentiam. Paupertas enim et exiguae faculalii tui
ingrata: quod
omnia
obliviscantur,
invertantur; magna
tuae
res
haec
coniuncta
adferunt.
gaudere. Cap.
valde
quod
temnant;
est
reprehendebat, qui
et
in omnibus
tates
res
63, eos
quaerendo,
aedificantis
fructu
fdem
asserebat
ea
HORTUS
sub
directione
thesaurum
magnum
et
anxietas
est
et
providentia Dei,
et
continent,
et
te
con-
pres-
et
cum
vitam
securam
Cap. 37.
Vita
spiritualis
pretiosissimaest,
tanquam tela aurea
deformitas
cui si inseratur
aliquod filum rude et crassum,
magna
mixtura
damnum
censendum
est: ita non
est
propriarum
exiguum
iis assuimus, quae
et operum,
nos
cogitationum, verborum
quae
Deus
nobis
divina
inspirat.Quale est quod uni cogitationi,quam
maiestas
cordi nostro
duodecim
admonostro
suggerit,nos ex capite
illam obscurent:
et uni
verbo, quod nobis inspirat,
veamus,
quae
vigintiquatuor inania, quae nos loquimur, adiungamus, effundendo
sine causa
et ratione:
et uni
nos
operi, quod nobis imponit, quatuor
aut
51.
Providcnlia.
nostra
addamus.
sex
Homines
Ita
P.
saeculares
Alvarez,
probat
39.
cap.
in
Deus
Simplicitas,
honoribus
ac
deliciis
viros
in opinione
eruditos
temporalibus, quibus illi delectantur:
faciunt:
viros
at
sanctos, qui virtutes
ipsi magni
et res
spiritualesomnibus
praeferunt, in iis probat, quae ad illas
Probatio.
eruditionis, quam
pertinent. Lud.
52.
Si
Ponte
quis
in
indicia
post magna
is in animo
vinea
in
copiosi
quid
acciperet consolationem?
sentiret?
quod
Maius
muttum
locupletantes,qui
pecuniam expendisset,et
videret
eam
grandine destrui,
grandines
enim
sunt
pretiosi,
noverunt
essent, quantam
aureae
lucrum,
esset
Contemptus.
contemptus
iactura
quam
et
irrisiones,
patientes.P. Alvarez,
esse
40.
53.
Ioannes
sibi dicenti,
Ximenes,
quod ineptas
et
arboribus
Iesu, vir
laicus
e
vestes
liaberet,
tatem, respondit: Ineptas vestes
animi
40.
cap.
multam
si
lapides,et valde
eos
Alvarez,
fructus
vineae. Tales
cap.
P.
vita
colenda
soc.
habere
non
desunt.
corporis, quando omnia
evulsas
una
consevisset, et omnes
turbaretur; in
hoc
esset
sanctus, cuidam
et exacte
est
coleret
paupertas,
Si
quis
hortum
die
inveniret,nec
paupersed
pax
variis
tamen
vestigium aliquod paupertatis.Paupertas
Paupertas.
(54
GENTURIA
igiturspiritus est, quod quis
Deus.
Ponte
54. Idem
par
ad
qui
mus,
rabit. Nam
Religio.
Idem
56.
desiderium
Resignatio.
interno
in
Indifferenet
fuga
sin-
gularitatis.
in die
eius
simplicitas.
nihil
Tutior
Danda
remune-
calcarias,in quibus
et fornaces
49.
esset
inquietus ob nimium
tandem
esse
resignationem
conari
unumquemque
contentum
sorte
esse
Gap.
Domino
a
sibi
etiam
quidem
Deo
a
ad
data,
50.
in die edere
tantum
cogitans
id
an
II, cap.
Similiter, si
simplicitate oboedirem.
magis
me
oporteret, semel
debile
n
faceret.
tantum
In
sacris
6.
Evangelium vivendum
prudentiae,sapientiaeet spiritushumani.
directio
omnium
enim
est
politicorum
Evangelii, quam
filia
caritatis.
innocentiae
Sancta
soror
est,
simplicitas
sed
est prudentia serpentis,
non
e contra:
quidem columbae
fidem
secundum
et
ratione
habita
serpens,
addita
columba
serpens;
columbae
vero
simplicitate,semper
semper
erit columba.
tamen
Ibid.
cap.
remanebit
9.
globulos (une boutomiiere) labiis habere,
trahens, attente
quibus clauderentur, ut, in iis aperiendis moram
deberet.
5.
consideraret
lbid.
n.
III,
quid loqui
par.
militante
60. Episcopi in Ecclesia
tenent
eum
locum, quem
honore
et reverentia
digni
Seraphini in triumphante; ideo summo
59.
quatenus
61.
a
Optabat
sed
sunt:
Humilitas.
debere
sutnma
dicebat
Tdem
nulla
esse,
quia
Praelati.
cum
reliquiis,par.
mundi.
Taciturnitas.
ut
depona-
meritis
pro
oratione; accepto
et parva.
et. semel
essem,
58.
t
nos
manibus
sit necessaria
manducare,
ederem,
e
Gap.
in
interim
mediocri
bonus,
didicit necessariam
sensu,
Quam
debilis
Prudentia
est
non
docuit
b. epireligioso indifferentia
Genevensis, qui dicebat se nunquam
aliquid singularepetiscopus
communionem
extraordinariam, non
turum, si religiosusesset, non
aliasve
ieiunia, non
cilicia,
austeritates, quia religiosus debet in
Si robustus, inquit,forem, quater
omnibus
sequi communitatem.
in die cibum
sed si superior praeciperet me
sumerem:
non
quater
57.
tia
omni, quod
in eius
curam
principio nonnihil
profectus
perfectionem, sed
et
Dei,
amore
spiritualibus,et
quantumvis
eo
amore
mollescere.
in
quodam
rebus
45.
ab
proprio provenire potest. lbid.
religionesesse officinas sanctitatis,xeno-
ex
ab
cum
sui
cap.
iustus
P. Alvarez
vulneratorum
ignis facit lapides
se
nostri
omnem
caelum
petere
55. Dicebat
dochia
et
sit iufniite
cum
exuat
mortiproximus, interrogatusa provincialiuum
ire, dixit: Pater, simus
nos
boni, Deoque
caelum
serviamus,
est
Alvarez,
Ximenez
desideraret
Resignatio.
vita
in
QUARTA.
rege
reges
eorum
idem
et
se
principes
subditi
Franciscus
Hispaniarum,
a
sunt.
puero
et
ad
saeculares
Ibid.
par.
Iesu, Garmelita
intimam
eius
non
eos
III,
n.
respiciunt, nisi
30, idem.
Excatceatus,
familiaritatem
honoratus
admissus,
BONA
IOANNIS
inanis
nunquani
quam
ad
eique
manet,
distincte
ut
honore
in
62.
Ibid.
Idem
ludum
beneticia
a
dictum
ab
sui
enim
adeo
anima
in
Deo,
et
Vitae
eius
multas
lib. 7, cap.
dicebat
esse,
totum
quam
radicatum
cognitionem,
quod ex se ipso habet :
gignit,ut in maiori
aestimationem
confusionem.
perfectionis,
omnium
rerum
ex
conservare,
perdere
29.
enim
multum
ut
Pauciperfecti
36.
cap.
ludum
religiosorum recreatione
quendam instituit,
fratres
Ludus
angelorum vocabat. Dispositienim in circulum
^0*"*"
Deo
accepta sigillatimenumerabant,
ea
lege ne quis
fieri
repeteret. Lib.
de
potest
Virginis,tormentis
Hier.
quod
magis humilis eral,
In statu
in
altero
Idem
certam
sanctimoniales
modicum
Jiabeamus.
quem
vilem
nolebat
fore
63.
adeo
inveniat
Idem
sapientiae
discernat
se
maiorem
melius
donum
65
DELICIARUM.
lavabat.
conventu
communicat
cognitio adeo
quae
B.
in
pervenerat,
quem
CAELESTIUM
gloriaestimulis agebatur; immo
patinas
cum
HORTUS
Gratianus,
II, cap.
laudibus
31.
Dei, attributis,titulis
martyrum,
actibus
Elucidarii
par.
reii
Ghristi
et
virtutum, mortiticationibus.
II,
(a).
sententia
est saepe
tentationes
nimis
Episcopi Genevensis
Si quae
timemus.
turbare, quia nimium
tentatio
eas
ingruit
de nobis
cogitationostris resolutionibus
contraria, actum
esse
cap.
19
64.
nos
seu
existimamus:
progredi
65.
solum
autem
quod
via
Vide
quanta
propter
Ubi
supra,
moveri,
non
par.
III, n.
suaviter
sed
75.
turba
tanquam
Deum,
66.
Grave
est
Quaerit
enim
retineri
67.
non
quantum
martyris
Meditationibus,cap.
tere.
his
oporteat
Domini.
generis tui pro mundo
laboravit, et non
sunt
sed
Tu
aliquidnon
adepti,
insuper se ipsos amiserunt.
id propter
plus acquires sine ulla comparatione, quam
est
Si itle aut
omnes
ille tantum
laborant, aut laboraverunt.
taboraret
eius
tamen
cum
in
valent.
Scarabaeus
laborat
Gart\usiae
(a) II
stesso
brano
autore.
«
Idem
inutms
Prior,
in
4.
tibi hoc
vel illud amisisse.
amittere, quisquis
Ibid.
dum
cap.
ea
Ne
quaeras
diligitet
ergo
amit-
acquirit,quae
fieri
supervolat
cuncta
intuens
cap.
19
»
m
is
s
io
re-
nil
sicubi
-
A
rum.
5.
sive durabile
sanum
Labor
natale
propter mundum;
ageretur. Guigo,
pulchrum
sed
iacent foetentia,
stercora
eligit,
eis protinus insidet,spretis tot pulchris.Ita animus
caelum
tuus
in
et
eis
intuitu
et
sunt
terramque
pretiosa
quae
pervomagna
lans, nulli adhaeret, comtemptisque omnibus, vilia multa
sorac
his.
dida, quae cogitantioccurrunt, libens amplectitur.Erubesce
ex
Idem, cap. 9,
aut
Tentationcs.
fu aggiunto posteriormente
di
mauo
dello
Ho.no
adbaeret.
terrae
66
CENTURTA
68.
Si
ab
eo
rari
Bonumetma-
ctimonialis
consoiatios
tione
dam
lib.
III, cap
70.
Lucrum
sPi.i-
torum,
50200
s.
a
Nonne
in
deberem
eius
qua-
perpetua
voluntas, haec
enim
eius
lesu, Vitae
soc.
(a),sanctimonialis ordinis Praedicacolligeret,
praesertim ex tempore,
omnibus
quaestum
pretiosius,numeravit
per
se
in officio divino
annum
facere
minores:
profundiores corporis inclinationes, 19480
quae
virtutis
conficiunt 69680
actus
religionis,
post theologicas
omnes
observavit
praestantissimae. Praeterea
12400
cam
40000:
in
sine
respondit,non
Sgambatus,
Gatharina
ex
nihil
quo
san-
tempore
9.
B. loanna
ut
postea
ei reservabat
fortasse
et
:
vellet? Fiat
Scipio
est.
tibi
multiplici consola-
Deus
erat,
dicis, Pater?
et
ei confessarius
consolationum
morari, si Deus
consolatio
mea
Andriae
diceret
compensaturus
cumulum
indignatione:Quid
desolatione
cap.
Garrafa, ducissa
cum
est tibi: ita sepa-
17.
desponderet, quia
iacturam
eam
puncto mortis
bonum
tibi; et nihil aliud. Hoc
est
Ibid.
Dominici,
s.
animum
ariditatis,ne
in
malum
Magdalena
ord.
et solum
totum
tibi infernus.
Maria
69.
Deo
et solum
totum
hoc
gehenna,
ni1
adhaerere
QUARTA.
vicibus; Salve,
his
ex
autem
faciamus,
anno
observandum
dum
haec
Domini-
iterari orationem
Patri
1500; Gloria
Regina
quanti
perfunctorie
F.
et
iacturam
lucri spiritualis
sine
et
attentione
per-
solvimus.
71. Dicebat
lorum
Refectio.
esse,
ctionem
Proprium
iu-
ii iii
.
iri
tieguia.
Luxemburgo,
saepius autem
esse,
comedere
nunquam
duplicem
Sanctorum,
esse
in die cibari
esse
sumere
angerefe-
brutorum.
proprii iudicii abneenim
venerabilis episcoNarrat
illud
omnino
ut
amiserit.
gatione,
ad
Genevensis
hunc
disc.
11 spirituali,
se
atiquando accespus
sisse, et dixisse: Domine, edissere mihi talem rem, quia iudicium
De
re
episcopus
non
habeo, ut eam
(b) ven.
comprehendam.
qua
valde
obstupuit.
relisit necessaria
73. Idem
disc.
13 valde
amplificat quam
Quidam
vir
pius
adeo
exercuit
se
in
enim
eius mutatio
regulae observantia. Omnis
destruit religiosum.
plinam regularem enervat, et statum
giosis
exacta
74.
Resignatio.
de
in die vesci
hominum
72.
(I
b. Petrus
semel
mentum
petere
aut
celeberrimum
est
docuoportere, nihil recusare,
discursu
episcopi Genevensis, quod
desiderare
ven.
spiritualiexplicans, ait:
ultimo
haec
Nihil
valde
possem,
remisse
nullum
(a) Cosi,
e
(h) \)o qua
Parva
haberem.
yiustamente,
ha
rej nel Cod.
De
il Codice
qua
et pauca
fere desiderium
volo. Nullum
prorsus
disci-
re
Si
Deus
{cfr.sopra,
valde.
ad
p.
sunt
volo, et
quae
habeo; et si renasci
me
17. in
veniret, ego
nota).
ad
68
CENTURIA
exemplo:
versa
transmittas.
esto
mutus
Si tibi vel
immobilis:
et
Instit. cap.
82.
Antonii
Magni
sed
tantum,
nno
continentiae
a
iudicat
85.
[Castitas].
Ioannes
scientia
lib.
ut
lib. IV
est, debere
virtutum
monachum
ab
non
Alius
colligere.
exempla
enim
com-
humilitatis,alius
4.
cum
in
ille: Nec
interrogassetquid per
ait,sol refiegisset:Nunquam
me,
27.
inquit,iratum
(a).Ibid.
cap.
rae,
omnia
ea
sine
castitas
Cassianus
narrat
incurrit
reprehendit. Ibid.
Sicut
Pesium
senem
solitudine
Machetem
Senem
vel
mundo,
Cassianus
,
sententia
V, cap.
iudicare, quia
tere
hoc
irrogentur,
patientiaegravitatefundatur,
praefertur, alius simplicitatis
gratiadecoratur.
vidit. Et
84.
diiudicans.
in
exornatur, alter discretionis ratione robustius
quadraginta
cientem
nihil
facias
virtute
Senex
83.
annos
tudicium.
teque
diversis
Instit. lib.
ldem,
stultum
audieris,uni-
uon
vel iniuriae
alius
alter
munitur,
peuitus
convicia
cuiquam
41.
scientiae floribus
[ra
surdus, qui haec
ut
sapiens,nihil discernens,
sis
Exempia.
sed
taris
QUARTA.
VI, cap.
neminem
de
monachus,
opor-
quibus alios
30.
cap.
humilitate
spiritualium sine
rerum
dixisse
haberi
castitate.
potest, ita
non
Sententia
nec
seniorum, ibid.
18.
monachum
et
sententia
est, debere
Antiquorum Patrum
vel
celenim eum
sinit
mulieres
et episcopos fugere: neuter
quieti
86.
[Monacims].
lulae
dare, vel
operam
suae
87. Abbas
inanis
gioria. tertia
in
Macarius
hic
sensisset
non
te
digitushominum
Coll. 5, cap.
fame
cur
ab
hebdomadibus
integris
laudibus
nutriat
et cenodoxiae
refectio
12.
sum,
taxat
obsequio
credidit
Magni
orationem, in
Coll. 9, cap.
90.
tes
nulla
dum-
sic agente, quia
quatuor nutritus fuit,Deo
excedens, ipsam quoque
figuram muliebris sexus
Coll. 7, cap.
Antonii
qua
se
sententia
26.
fuit,non
vel hoc
monachus,
esse
perfecta monachi
ipsum, quod orat, intelligit.
31.
exauditam
nostram
Signum est orationem
Tantum
h
aesitatio.
nos
interpellaverit
(a) Cfr.
occur-
annis
execrandam.
89.
hora
esuriem, respondit:
Abbas
discretionis modum
Oratio.
coenobio,
in
fortuitum
Paulus, qui nec
quidem mulierum
puritatisstudio, sustinebat, paralysicorreptus, femineo
88.
Oratio.
XI, cap.
percunctanti,
semel
eum
17.
ieiunii tui testis,qui te suis
est
atque sustentet; ibi autem
saginabat. Cassianus,
Discretio.
inhaerere, si
lib.
cuidam
contemnens,
saepe
Quia nullus
theoriae
Ibid.
pulsaretur,qui
eremo
refectionem
divinae
devinxerit.
familiaritati
sopra,
centtiria
II,
n°
72.
fuisse,cum
enim
quis
oran-
obtinere
IOANNIS
BONA
vel
merebitur, quantum
eveni
Tria
91.
vobis.
(a)
ent
crediderit
vel Deum
Domini
nostri
petitis,
credite
Ibid.
32.
cap.
69
DKIJCIARUM.
Deo,
a
est
namque
orantes
Quaecumque
et
se
itispici
Irretractabilis
praestare.
CAELESTIUM
HOKTUS
quia
accipietis
stabilem
faciunt, vigiliae,
ilexis geniorat quisquis etiam
vero
Oratio.
Nunquam
Idcirco
distrahitur.
qualicumque
evagatione cordis
quales
bus
sunt
mentem
vagam
inveniri,tales
volumus
orantes
quae
et oratio.
meditatio
Goll. 10,
nos
ante
oportet
esse
indicium
animae
est
vitiorum
necdum
alienis
affectu
misericordiae
eliquatae,in criminibus
iudicantis
sed
tenere
lere,
censuram.
rigidam
Ideoque
monachum
subiacere
inhumana
severitate
Cum
certissimum
Coll.
diceretur:
sannantibus
fecit?
Ille
iniuriis.
offendar
94.
Multis
viis ad
C
d
o
m
um
p
a
tie
aliis.
atque
cap.
infidelium
turbis
Paticntia.
eique a subvester, quem
colitis,
si
intuleritis,non
movear
13.
cap.
tenditur,
arripuerit,irrevocabili
semel
quam
13,
Deum
vitiis
10.
Christus
maioribus,
ac
Goll.
condo-
non
iisdem
iniuriis et maledictis,
miraculi
Quid
his
inquit: Ut
11,
Alexandriam,
senex
faecibus
in alio inclementi
est, quae
condemnat.
quidam apud
circumfusus, gravissimisurgerelur
93.
orandi.
tempus
14.
cap.
9°2. Evidens
ac
posse
illa sententia:
ideo
et
cursus
illam,
unusquisque
sui intentione
conficiat,
Constantia.
qualibet professione perfectus. Goll. 14, cap. 6 agit inter
audiunt
bona
apprehendere volunt.
quae
eos, qui
causis
95. Duabus
constat
inefficacem
ex
spiritualium rerum
Nam
ille qui docet, inexperta commendans,
doctrinam.
aut
Doctrina.
esse
vitiis
instruere
nititur
auditorem
verborum
aut
sono
:
refertus(fr)
vano
auditor
salutarem
doctrinam, obturato
spiritualisviri sanctam
corde, non
recipit.Coll. 14, cap. 18.
ut
sit in
omnia
96.
sententiam,
seniorum
Secundum
poteritpermanere,
enim
amicitiam
propositi.Scindi
rupta
non
cautione
97.
in
custodita.
altero
ab
Optima
minoribus,
sententia
indevotum
quam
niri. Coll. 19, cap.
malum
ac
fuerit
est, melius
esse
devotum
professionibus
inve-
Dcvotio.
ac
devotum
coenobitam,
quam
anachoretam.
coenobitae
luntates,ac, secundum
(a) evenient] nel
(") refertus] nel
bonum
esse
indevotum
98. Finis
Amicitia.
24.
maioribus
in
atque
3.
nimirum
Melius
Ioannis
indi-
atque
virtutis
eiusdem
est, quacumque
necesse
Coll. 16, cap.
abbatis
stabilis
caritas
nisi inter viros
est
omnes
suas
Evangelicae
Cod.
venient.
Cod.
refertur.
mortificare
et
vocrucifigere
perfectionissalutare
mandatum,
Finis
monachi.
n-
70
CBNTURIA
cunctis
a
litas
sinit,unire
nostris
de
ldem
abbas
paenitentiae est,
verae
cordibus
vel
infestaverit
recordatio
illo,in
Nemo
mentis
sublimiora
ad
1.
tendat.
quo
Magnus
profecerit,gradu potest
quo
esse
5.
contentus,
contenderit,
tanto
Coll. 23, cap.
21.
Antonius
amplius
praevidet
sibi
QUINTA.
cuidam
fratri,dicenti, sibi
maioris
esse
inter homines
perfectionis,
exercere,
quae
quam
ubinam
in eremo,
consisteret:
iuxta parentes
dixit,
se
ipse
cumque
orationi
lectioni
habitare
indesisuos
ac
respondisset,ac ibidem
b.
in
Antonius:
nenter
utrum
Dic,
rursum
fili,
incumbere;
inquit
casibus
vel adversis
damnis
eorum
contristeris,parique modo
super
Ille
rei
eorum
se
prosperitate congaudeas.
utriusque
participem
Noveris
confessus
in futuro
est. Gui senex:
esse
te, inquit,etiam
in
hac
vita
in lucri
saeculo
sorte censendum,
cum
eorum
quibus
vel
vel gaudio
Casconsortio
concuteris.
detrimentive
moerore
virtutis ea,
sunt
Coll. 24, cap.
siauus,
°2. Inconsideratae
diaboii.
quoque
enim
Coll. 20, cap.
arcana.
CENTURIA
Astus
8.
peccato-
videns
purgatior,tanto se sordidiorem
quanto quis fuerit mente
elationis
invenit
magis humilitatis, quam
causas;
quantoque
per-
superesse
i ii iii
ibid. cap.
et
nicius
paren-
men-
imbecil-
se
100.
Amor
loannes,
affectus
Noverit
expulisse.
exutam
humana
quantum
unusquisque nec
sibi satisfactioni et
peccatis pristinisabsolutum, quamdiu
vel illorum, quae
criminum
egit,vel similium
gemitibus incubanti
dicam
oculos
ante
non
imago praeluserit,
oblectatio,sed
eorumque
rum
dum
Perfectio.
Christo.
cum
Inciicium
perfectio est
vero
terrenis,eamque,
habere
tem
99.
Paenitentia.
Eremitae
cogitare.
crastino
nihil de
QUARTA.
11.
irrationabilis
et
districtionis
frequentari,id exigente caritate,docet
hominibus
ait occultissimam
etiam
diaboli
foveam
esse
abbas
esse, in quam
nolle
ab
Abraham
:
incautos
qui
eis promittere, ut quotidiana subripiat emolupraecipitat,maiora
tractabiles
loca persuadet, atque ibi homines
menta:
enim
ignota
et
ad
viam
fructus
Ibid.
salutis
animae
cap.
asserit
quandoque
quia provocat
tur:
honestam
ad
reficiendi
necessitatem
cap.
mentitur,
pollicetur,praesentia
necessariam
lbid.
esse
ut
lucra
dum
illic uberiores
fraudulenter
avertat.
19.
3. Idem
Recreatio.
sequaces
20.
esse,
avidius
etiam
recreationem
licet eis
molesta
solitudinis
corpusculi cum
ac
secreta
fructu
perfectis viris
fugienda videadesideranda,
humanitatis
et
indulget.
IOANNIS
4. Dicebat
BONA
Antonius:
s.
insanient, et si quem
dicentes:
Tu
HORTUS
,
6.
infirmus
Patres:
qui
ipsi
eos
Ibid.
vidit
et
transtulit
Tempora
maia.
Abraham
coenobitarum
gratias agens
in
tres
eodem
Deo,
sunt
postulavit
praeter
omnes,
ostendebat:
Ubi
a
Antonium;
ibi
Deus,
coenobitae.
71.
illi omnes
dixitque illi, uniocumDeo.
abbas
est
voJun-
pag.
ostenderet
ut
abbatem
s.
est
bona
vero
Ibid.
opere.
Deo,
quietus
est
unus
tertius
Antonius.
84.
pag.
7. Profectus
Autonium,
habes:
in Latinum
Si trium
seniorum
Quidam
Arabico
ex
Bemen:
inservit,omnes
tate
lioniines
cum
68.
pag.
abbas
alter
aliquando,
non
insanientem, insurgent in illum,
illis. Ex
est similis
utique insanus, quia non
es
Ecchellensis
optimus,
erit
Tempus
71
DELICIARUM.
viderint
opusculis s. Antonii, quae
5. Dixit
GAELESTIUM
dixit
et
quam
plusquam
tu.
8. Dixit
ei:
Video
abbas
Amonius
habere
me
virgo
plura
igitur magis evulgatum est
meum?
Respondit illi Antonius:
quomodo
homines,
aliquando
est
Ibid.
Antonius:
comederet
converteretur
et
divina
velati
abbatem
opera,
tu
quam
AmorDei.
inter
tuum
nomen
Quia diligoDeum
85.
pag.
abbas
ad
Nisi
iumenti
mercedem
velaret
oculos
Similiter
suam.
molitor,
nos
quoque
Humintas.
dispensatione, quia
bonum,
operamur
beatos
ne
nos
ipsos habeamus,
pereantque
nostra:
incidimus
ideoque aliquando in sordidas
propterea opera
cogitationessolum
videntes, nosmetipsos reprehendamus.
ut, eas
Hae
sordidae cogitationesmodici
autem
sunt
boni, quod operamur,
velamentum.
Siquidem homo, qui semetipsum reprehendit, suam
sumus
quod
videmus,
non
mercedem
dicebat:
minime
nostrum
sed
sine
alium
non
quoniam
Dominus
Ibid.
Ibid.
87.
pag.
sit.
non
tentationem
transmigramus,
diabolus
est.
Ideo
proficimus,quia gradum et ordinem
cognoscimus, neque intelligimusquae aggredimur
virtutem
labore
Nam
consequi volumus.
quoties
certaminis
videmus
ad
amittit.
nequaquam
9. Idem
opera,
initio
Qui
novit
noster
in
loco,
existimantes
bellum,
dixit:
ad
in
Deo
Dei
regnum
sumus,
aliquem,
esse
constanter
Utique
vocati
quem
locum
in quo
decertat,
in
vobis
90.
pag.
Antonium, dicens: Quid
interrogavitabbatem
? Respondit ei s. senex,
Deum
faciam,
apud
et dixit: Quod
ieris,Deum
tibidico,hoc diligenterserva.
Quocumque
ante oculossemperponito: quodcumque
feceris,adhibetibitestiopus
loco persevera,
habitaveris
monium
ex
Scripturis:et in quocumque
tria serva,
inde
cito migres. Haec
nec
quiesces. lbid. pag. 93.
Antonium
Abbas
abbatem
11.
Bemo
interrogavit,quid sibi
10.
Quidam
frater
ut inveniam
faciendum
constantia.
esset ad
misericordiam
consequendam
salutem
:
cui
senex
ait: In iustitia
via
saiutis.
idem.
72
CKNTURIA
tua
confidas, praeteritorum peccatorum
ne
u
t
u
a
servir
servi dominis
suis, et
volunt
inhumanos
nemini
qui
esse
permittunt
suis
fratribus
habebunt
uon
Dominus
S.
A
n.
t
o
monachis.
nii
de
Petrus
sicut
Dominus
serviamus
minus
recusant,
et
continebat, quam
Petro
nos
non
docuit.
isti
partem
ait, quia ipse
Ibid. pag.
95.
fideli monacho
dicebat
ridendum:
non
nam
esse
ploDeum
et
qui
blasphemant,
super
eos, qui
super
in
vitam
in
malo
Deum
totam
orantes
peccatis,
ne
transigunt
perante paenitentiam. Ibid. pag.96.
severent, et comprehendat illos mors
14. A discipulisinterrogatus s. Antonius
de futuro statu monasine
lacrimis
ita respondit:
suspiriis et uberrimis
chorum, non
veniet aliquando, filii mei
solitudines
dilectissimi, cum
Tempus
loco
derelinquent monachi, earumque
opulentiores appetent civitates, ibique pro his deserti speluncis ac cellulis superba certatim
excitabunt
aedificia,regum
palatiaaemulantia:
pro paupertate divicumulandarum
tiarum
in superbiam vergliscetstudium: humilitas
oportet
remus
praedictio
se
exhibitam
Petro
vilem
illius,
Dominus
dedignantur: quamobrem
mutuo
ac
sibi
debeat
Dominus
et creator
nobis
inserviat,uti
Domino,
invicem
13. Idem
Risus.
eis
ut
inservire
cum
ut
servitutem
qui
esset
indicavit
Quibus
eos,
lin-
fratribus, serviant
servivit
quemadmodum
qui,licet Dominus
principiapostolorum,
illiservitutem.
praestitit
quis inservire
quomodo
fratribus, respondit: Fratres, qui servire
ut
paeniteat;
te
vere
Ibid.
b. Antonius
Interrogatus
12.
M
contine.
et ventrem
cor
guam,
tus.
QUINTA.
cordis:
tetur
eos,
multi
inilabuntur
scientia,sed
scientiam, operibus: caritas defervescet:
ventris,et delicatioribus cibis
bunt,
tur:
mundani
quam
et
cum
monachos
Pauli,
et
ipsi,a quibus
sint in medio
et
ego
mundi,
solitarios.
solo
eos
non
Gloriabuntur
Apollo: quasi
consistat
decessorum
minus
non
tota
vero
auctoritate:
et
nuda
bonis,
secundum
frugalitateamor
navaplures operam
cucullo
habitu et
distinguenvocari
pudebit falso nomine
dicentes:
autem,
Ego sum
ratio in praereligiositatis
crescet
pro
eorum
non
secus
de
suis
Patribus
gloriabuntur, ac de Abrahamo
parente Iudaei. Inter hos tamen
quidam erunt eo tempore longe nobis meliores atque perfectiores,
etnon
est
transquia beatior ille est, quipotuittransgredi
mala
facere
multorum
et
non
fecit,
qui
gressus,
quam
trahitur
Hinc
satis superque
celebonorum
exemplo ad bonum.
in Scripturis iustitia Noe, Abrahae
et Loth, qui inter pesbratur
simos
innocentem
15. Vidit
Remissio.
tor, pone
ait
quam
Beatus:
vitam
aliquando
sagittam in
Adhuc
traduxerunt.
s.
Antonius
tuo,
arcu
fortius
oportet, frangetur
Ibid.
96.
dixitque illi:0 venaGui
: qui intendit.
intendero
Si
plusRespondit:
venatorem,
et
intende
intende.
arcus.
pag.
Tunc
senex
illum
ait: Ita sunt
opera
Dei,
IOANNIS
si terminum
quia
transgressus
citius frangentur. Necesse
fuerit
homo,
oppresseritfratres,
quandoque indulgere.lbid.
eis
igiturest
73
DELICIAHUM.
et
102.
pag.
16. Iunior
tasset, ait:
monachus,
quidam
virtutum
senem,
fama
celebrem,
Quomodo
in
sum
quo
contra
sunt
meae
Deum,
hoc
ne
sunt
mei,
verba
ac
ait:
ut
inviseret,quem
eum
mi?
salu-
cum
Paaimodia.
Pessime, respondit
agiturannus,
senior, trigesimus iam
et
hoc
toto
tamen
precor;
inania.
Quibus
Quomodo
demum
omnes
verbis
Pater
haec,
orationes
tempore
memetipsum
et
mandatis
ad
senior.
quotidie orans
nam
me:
ille iunior
chus
deserto,
misereatur
mendacium
subdit
venit
discipulus s. Antonii,
Pater
vales,
inquit iunior. Quia,
Cur?
ex
CAELESTIUM
HORTUS
BONA
maledico;
meae
preces
attonitus
mi?
mona-
Quia, respondit
psallendo dico: Maledituis.
mandatis
a
ctus
Iniquitatesperpetro, tum
qui declinat
Ne
miserearis
canto:
omnibus,
qui operantur
iniquiMendacia
tatem.
effutio,et oro: Perdes
qui loquunomnes,
in cibis apparandis, et impudenter
Totus
mendacium.
tur
sum
Oblitus
comedere
dico:
sum
meum.
Pigritiae ac
panem
media
ferme
die
decanto:
Media
satis
et
nocte
somno
indulgeo,
tibi.
Risui
laetitiae impense
confitendum
ad
ac
surgebam
senior, declino
alta
studeo,
meae
a
tamen
senex,
nobis.
Cui
Pater
mi,
fletu
cum
senex
de
se
ipso cecinit David,
ea
in
nostra
concinamus
sunt
praedicabitur
Oratio
erit execrabilis.
Ibid.
:
17. Doctor
quidam
apud Garmelitas
nos
etiam
similia
de
persona;
nos,
atque
eius
fiat
in
flne
illud
de
peccatum:
cum
dixisset
vere
canamus,
effundimus,
nobis
et
verissime
et oratio
eius
libri.
Salmanticensis
Excalceatos,
nobis
mendacia
contra
in
alia
se
ipso protulitDavid, non de
respondit: Gerte, fili mi, nisi ea, quae
olim
nostrae
et
lacrimae
ista de
cum
orationes
mihi
Fuerunt
Haec
nocte.
ac
tamen
intono:
voce
die
panes
ait iunior:
Dei,
religiosum
eum
cumque
ab
induit
scientiainflatum
habitum
vidisset
Hummtas.
libros
abstulit,exceptolibello
singula eius verba compunam
quicquid
taret, ut solent pueri, ac postea diligenterruminaret:
didicerat
nihil proderat ad caelestem
in saeculo
sapientiam compain religionequaerebat, sed instar
pueri se habere
randam, quam
lesu
Mar
in ignorantiaet simplicitate.
a
ia, Vitae eius
loseph
ven.
Pr. [oannes
a
Gruce,
omnes
eo
christianae,praecipiens ei
doctrinae
lib. I, cap.
ut
17.
ordinis
monasterio
(a) sanctimonialium
quodam
v
alde
circa
turregimen accidisset,
gravissima quaedam difficultas
18.
Cum
(a) Dopo
in
monasterio
il Cod.
ripete quodam.
Fides.
74
CENTURIA
est eius
bata
existimavit
iussit
priorissa,cumque
simili
eum
bono
ipsam
defectu
locarent:
fratres
suos
enim
tantum
Aliquando
ordinis
sententiam
sinebat
ab
se
ut
omnem
in
spem
Deo
col-
habebat.
Ibid.
27.
cap.
libere
et
anima
Lib.
sua.
fortitudinis
simpliciter proferebat, ceterum
voci
agi, oboediens
1,
externae
cap.
fuit,nec
Dei,
interiori,
non
51.
de
unquam
suis
persecuto-
potius excusabat
et defendebat:
eos
nec
conquerebatur, quin
timore
relibono
praetermisit,
quod
perterritusquicquam
unquam
existimaret, quamvis propterea multa
gionis conveniens
pateretur
ribus
internas
se
afflictiones et
omni
23.
Nullas
ac
eius
tenditur.
non
24.
Idem
nullam
inveniebat.
Lib.
loannes
in Deum
setnper
diabolus
propterea
nemini
cap.
humana
quas
tribuebat.
ratio
Suas
I,
cap.
Gruce
item
communicabat,
ut
52.
repraesentationes castitati contrarias
unquam
mens
dolores
privaret. Lib. 7,
ingrederetur,apertam
rete
determinationum,
externos
consolatione
batur, quia
erat,
divinarum
executor
penetrabat, eiusque proprio sensui
minime
contemptus
fidei
ex
celebratione
curam
suam
in
resonabat
tanquam
SUl
afflictionem
eam
exteriorem
illis
22. Eximiae
Pati.
consuluisset,
subridens,
vero
et viris
maximopere commendabat,
contemplativis praecipiebat ut praelatisexactissime parerent, etiam
sibi a
si aliquid praeciperent contrarium
rebus
Deo
revelatis,
forent,quae consensum
quamvis revelationes ex earum
genere
passive
lucem
divinam.
esse
eam
rapiunt, ita ut constet manifeste
Idem
nonnulli
observabat, nam
cum
superiores
ipse ad amussim
instituto
valde
via incederent
ab
aliena, ipse quidem in comitiis
quae
castitas.
ille
25.
cap.
hortabatur
Missae
a
21. Oboedientiam
Fortitudo.
:
homo
animarum
dum
tamen
non
oboedientia.
docuitque
esse,
Cruce
a
afficiendum
impetrat,quantum sperat.Ibid. cap. 26.
abstinebat,timens ne quid
sibi notabile contingeret: atque ideo orabat
Deum
ut magis capacem
vel ipsum
donorum
eius faceret
naturam
vita eriperet:
e
suam,
20.
Praeiatura.
animo
Ioannem
ven.
turbatione
procedere. Ibid. lib. I,
19. Idem
spes.
QUINTA.
elevata, et
unquam
cum
eo
rimam,
Volucri, semper
qua
volanti
patie-
occupata
ad
eam
in altum,
53.
interrogatus a
Christo
in
quadam
suis,respondit:Conquod praemium optaret pro
temni, et pati pro te. Lib. III,cap. 11.
aliud deest,nisi
25. Ei,qui ad perfectionem virtutis pervenit,nihil
sit.
Haec
bonus
ut malus
praerogativaloanni a Cruce
reputetur, cnra
exantlatos
defuit in sua
non
post multos
religione,nam
pro ea
iniuste
et
multas
suis
a
est,
labores,
persecutiones passus
procesdelictum
calamitatem
pervenit,ut graye
satus, atque ad tantam
a
laboribus
visione
putaretur
esse
eius
amicum.
Vlta
eius
lib. III, cap.
19, 20, 21, 22.
76
GENTURIA
33. Tnfirmum
benedictio
Patientia.
mundani
aliquando
quendam
haec
Deus
est, ut
oculos
QUINTA.
his verbis:
pati, dum
sicut
haberent
apertos
consolabatur
te faciat
et
mundus
Quae
ridet?
tu, stupendum
Si
quoddam
tu patiendo rideres, et illi flerent,quia
prodigium appareret. Nam
nihil patiuntur.Gratiam, quam
tibi largiturDeus, illi contemnunt,
miserabiles
sint, se felices aestimant
quia non
agnoscunt, et cum
in
infelicitate. Par.
sua
Via
34.
regia
totius
et fundamentum
idem.
II, cap.
sect.
4,
christianorum
via
1.
Grucis
Pati
Christianismi:
est.
Hoc
pro
Ghristo.
est
arcanum
Et
multi
divino
cum
cum
quidem patiuntur,pauci
perfecto consensu
beneplacito: pauci sine inquietudine et adhaesione
spiritusad suas
passiones: fpaucissimi sine reflexu ad ea, quae patiuntur, ut toti
autem
adhaereant
35.
Dei.
Dona
sui
opprimendo.
multum
non
se
Astus
Ibid.
his, qui
sunt
enim
secundus
etiam
ex
eorum
effectus
prosint,postquam
utiliter occupato
sed
conservando,
enim
in vinea
laborant
diaboli
Domini,
est sic
scri-
laboribus
decipere ho-
ut cito deficiant. Ibid.
in tanta
negotiorum multitudine,
quotidie orationi incumberet,
quibus occupabatur,
respondit se tribus quandoque horis, immo
quatuor et quinque
instat
salute
vero
cum
aliquid
orare
proximi
agendum, ora;
pro
enim
facile
tionem
Deo sepaomitto; quicquid
a
agam,
nunquam
Interrogatus a quodam
37.
duabus
oratio.
38.
conversatione
ln
loquebatur, sed
Sermo.
occu-
an
horis
Ibid.
ror.
tione.
Falli
terunt
in
enim
de
semper
de
nunquam
regno
rebus
Dei, idque
vanis
et
maxima
cum
dicebat
inutilibus
modera-
spirituales,
tempus
personas
quae
et sine
colloquiisde virtute,post quae aridae remanent
in
et
christianae
fructu.
arcanum
philosophiae non
Scopus namque
verbis, sed in operibus consistit. Par. II, cap. 2.
39. Externas
occupationes, quamtumvis pias et sanctas, ita
assumebat, ne spiritum opprimerent. Officia pietatis,
poterat,
quae
sine ulla perturbatione aut
tempori resevabat
exercebat, cetera suo
turbis semper
in mediis
conservans.
inquietudine, internam
pacem
lbid.
cap.
40.
Spea.
amico.
missionibus-
in
gereret,
curam
se
mines, qui
Extema
ecclesiastico
Guidam
nequaquam
,)i,,io"
cuidam
communicanda
libere
proficerepossunt. Hic est
gratiarum, quas nobis largiturDeus, ut aliis
nobis profuerunt. Par. II, cap. 2, sect. 8.
psit, ut
cura.
Dei
communicatione
36
sui
Sic scribebat
Deo.
Dona
confidens
inutiliter
3.
Nescio
in
quid
divina
optantem; paratum
Par.
II, cap. 3.
crastina
die
futurum
protectione,quae
nihilominus
ad
sit, nihilque determino,
caecum
omnia,
me
quae
reddit, et
nihil
iusserit Deus.
10ANNIS
41.
bolum
dicebat
Idetn
timeo,
caelum
BONA
Habens
:
infernum,
nec
CAELESTIUM
HORTUS
fidem, spem
nec
77
DELICIARUM.
caritatem,
et
dia-
nec
inventiones;
hominum
omnes
Spe».
nec
cogito,sed hoc dumtaxat, ut faciam voluntatem
languores nostri, omnes
aegritudinesspiritusex defectu fidei et spei proveniunt. lbid.
42. Gum
eius graviterinfirmaretur, dicebat:
natuFateor
uxor
maximo
affici dolore
sed
ob
hanc
iacturam
meam
ram
spiritus
;
mihi cariseodem
tempore indicibili repletur gaudio, eo quod rem
terram
nec
Omnes
Dei.
simam
nunc
Par.
sinam.
Deo
possum
hominum
perfruor,ut solo
IV,
43. Nescio
Tanta
est
laetitia,
qua
autem
foris
respectu detinear,ne
eam
erumpere
4.
cap.
quid
sacrificare.
Resignatio.
sit
mortificatio,
qui enim
in omni
vult, semper
spirituest resistentia,nulla
Deus
hoc
dumtaxat
tranquillusest:
eventu
est mortificatio.
vult,quod
ubi
et
in
nulla
Mortmcatio.
Ibid.
diem
extremum
obiit,
Gaspar Bonus, ordinis Minimorum,
suis praeesset, professus non
abhora morte
se alia de
causa
et alienis
quod superior oJDiret,utpote suis simul
quam
1
atrocius
Iussus
oneratus.
provinciam administrare, flammis
sibi supplicium credebat, et tanquam
e
una
purgantibus
44.
cum
r
rere,
noxis
illud
flammis
existimare
Addebat
attendamus.
Paulus
45. Musladinus
transtulit
num
huiusmodi
se
rectam
Barry
in
Sadi
in
esse
foedere
nobis
confundendi
tempore
dicat:
Sanctis, cap.
Praef.
p eric
m
111
u-
.
peccatorum
Persico,
in
U
mei.
amici
vos,
arcanas
cum
Rosario
inquit, causam
loquendi, et loqui tempore
primum, deinde
loquere, sermonemque
et
saltem
pereundi, nisi sedulo
Gentius,
Georgius
turbandi
suo
mei
munia
viam
vindictas,et
nostrorum
Miseremini
clamabat:
anima
Praeiato
u
pag.
ipsis
4.
quodinLati21, Duae
res?
seimo
Tacere
animi
praebent:
Etpag. 33: Gonsidera
finias,antequam quisquam
homo
praestantior est mutis
tacendi.
Ohe, iam satis est. Oratione
dixeris.
animantibus, animal
praestantius est te, nisi bonum
Aulicus
46.
quidam religiosorum coetui se adiunxerat, cumque
soiitudo
et
regimen imposuisset, abnuit ille,dicens : Praestat
iiigadisnitatum.
districtum
otio
esse
me
frui,quam
regendi onere
dignitatemotum
instituit
vitam
Nam
consortio, solitariam
qui, vitato mortalium
hominum
dentes
obstruxit, procacia
ora
canis, malignorumque
autem
Rex
et linguam eftugit.
manum
scriptalaceravit,Zoilorum
dixit: Nobis
omnino
sublimi
vir quidam
praeditus ingenio opus
feliciter sustinere
respondit:
possit.Aulicus
est, qui regni molem
est
Viri regimini paris praeclaroque iudicio
hic,
praediti iudex
illi rex
quod
denuo
huic
oneri
Reges
sunt
se
47.
oboediant.
viat
Grex
subiicere
ut
non
gregi. Cap. 1, p.
subditos
est
123.
nolit.
Idem,
cap.
custodiant, non
propter pastorem,
sed
1,
p.
81.
subditi
ut
pastor
est
regibus
ut
ser-
Pasior
78
CENTURIA
48. Auhcus
Dei.
Timor
cturn
Noctes
Aegyptium, gentibus illissanhabitum, abiit,eiusque vota et bona orania expetiit,
inquiensde
diesque regiis distringornegotiis.Bene
quidem
rege
sed
spero,
Si
Suelnun
ad
quidam
QUINTA.
tamen
Deum
ego
supplicium
altissiraum
Suelnun
metuo.
adeo
ut
metuerem,
Si
beneficii et suppliciispes
Religiosorum
pes
Et
si aulicus
Deiun
Ut
metuit
ita
metueret,
angelus
regem,
49. Quidam
ravit
me
iste,et
vir
foret.
Ibid. cap.
equidem
p.
Magnatem
quendam
magnifice extollebant. Ille
Satis
J)ei.
Dei
obliviscor. Ibid.
52. Quidam
mundi.
ipso
me
laudabant, eiusque virtutes
sui
ad
virtutes
laudes
meas
elevato
capite ait:
status
enarras:
meus
vidisti. Ego
non
quidem se habet, sed intima mea
159.
sura
novi.
ille,quem
ipse
Cap. 2, p.
51. Quidam
mei
rex
religiosoait: Numquid te memoria
quandoque lacessere solet? Religiosus:Immo, inquit:sed tum temporis,
cum
Fuga
rectius
non
de
quod
eo,
ita
externus
Oblivio
vitia
mea
nonnulli
vero
o
vituperasti,
tu, qui
me
te
sum
affecit: tole-
133.
50.
sui.
125.
probura iniuria
sint,dixit. Peior sum
fausta
tua
1,
p.
improbus virum
extrema
dicere: certus
vis
nosse.
abesset,
foret.
in caelo
Cap. 1,
Gognitio
regem,
ait:
iusto-
unus
forem.
rum
Patientin.
effusis lacrimis
tu
piorum
diso, religiosum
p.
in
vero
169.
in somnis
diso
est:
quendam
inferno. Rogavit itaque
Responderunt: Rex
ob amorem
religiosusvero
esset.
causa
regem
iste
religiosorum
et consortium
vidit in pararei
huius
quae
in
amore
para-
in inferno.
regum
Ibid.
53.
Abstractio.
preces
Deum,
creaturis figunt,
qui vultumin
Religiosi,
tergo orienti obverso
fundunt. Servum, quiDeura sibi vindicaverit,
decet ut, praeter
noverit
Ibid. p.
neminem.
173.
Virtus.
54. Sapientem rogarunt
unde
hausisti?
Virtutem
Locmannum:
in ipsorum actionibus
Respondit llle: Ex vitiosis: quicquid enim
displicebatingenio meo, illud vitavi. Ibid. p. 181.
Patientia.
de
55. Venerabili
me
raorura
56.
Laus
Dei.
lasciviae
cuidara
innocentia
Nocte
seniori
testimoniura
illum
quadam
laraentatus
dedit.
pudore
audiebam
Respondit
ille: Tu
afficias. lbid. p.
lusciniam
virtute
et
185.
canentem
ad
usque
avis
est
huraana
et dixi: Indignum
sorte, ut
homo
siieam. lbid. p. 189.
laudes, ego vero
57. Rex
perculsus, ait: Si res ex
quidam, gravi casu
Rebus
aureorum
religiosisdilargiar.
successerit,tantum
auroram;
homo
dixi: Eiusmodi
Numini
dicat
Paupertas.
voto
autem
meo
ex
IOANNIS
animi
79
DELICTARUM.
cedentibus, voti fides ex
promissi religionelibeministrorum
itaque aureis plenum cuidam
IUe
religiosisdilargiendum.
ingenio praestans post totius
sententia
randa
erat.
tradidit
diei
GAELESTIUM
HORTUS
BONA
Loculum
sub
errores
noctem
rege
deosculatus
est, aureosque
reversus
deposuit,dicens:
inveni
Nullos
Tum
religiosos.
coram
Quidnam
rex:
quadringentos esse religioMinister
sos.
respondit:0 rex orbis terrarum, qui religiosusest,aurum
est.
Ibid. p. 209.
non
accipit,religiosusnon
accipit;qui vero
58. Sapiens quidam
interrogatusquid sibi videretur de sacrato
Si
illum
ait:
comedunt
ut animo
composito alacrius
religiosis
pane,
possint divino cultui invigilareet in abdito vivere, licitus est. Si
dicis?
in
vero
enim
Ego
certus
abdito
Ibid. p.
inliac urbe
sum
vivunt,
et
vel
colunt
Deum
illicitus
comedant,
ut
est.
211.
seniori
suo
religiosusiniuriis vexatus
conquereet
benevolentiae
0
fili
et
senex:
mi, religiosorum toga
batur,
tolein lioc vestitu iniurias non
patientiaeest habitus. Quicumque
ordinis
sui
mentitur.
et
Vastum
mare
raverit,
profundum
religionem
saxi proiectu non
unius
turbatur:
sapiens, qui iniuria accenditur,
Quidam
59.
cui
etiamnum
vadosa
crimina
quia
pulverem
est
aliis
verti
taris. Ibid. p.
debeas,
pulvis esto,
antea
0
frater,cum
in
pulverem
eluis tua.
crimina
Patientia.
acciderit,tolerato;
tibi damnum
Si
aqua.
ignoscendo,
quam
in
ver-
219.
60.
Sapiens tunc
incipit;cum
vere
(lihus.
temporis
ex
silentio
verba
facere,ciboque
imminet,
damnum
admo-
manum
abstinentia
ex
Silentium
abstinentia.
Ideo
mors.
fructum
61.
verba
eius
affert. Ibid.
Quendam
sapientia sunt,
cap.
expetit? Respondit
tuus
3,
p.
affectum
morbo
et
sanitatis
ipsius comestio
239.
ille: Illud
rogarunt
expetit
amici:
animus
animus
Quid
ut
meus,
nihil
nh
d
expetat.
62.
urbem
Ibid. p.
245.
ut in
elegerat,rogatus autem
formosae
et
pulchrae
rediret,abnuit,
plurimae
labascunt.
ubi lutum
est plurimum,elephanti quoque
Cap.5,
Vir
quidam
vitam
solitariam
dicens:
sunt,
et
desideran
u in.
Ibi
Solitndo.
p. 357.
est: Tu
Sapientum consilium
si
tua
non
incumbit;
audierint,
quid
63.
64. Duo
nituntur:
mortalium
genera
iile,qui quaestum
discit,et actiones
scientiam
magis excolueris, cum
insipiens eris. Cap. 8, p. 461.
quanto
Gaecus
aliosque
est
inanes
facit,et
moneto
Cap. 7,
labores
subeunt,
non
comedit;
illi consentaneas
sine
non
p.
expers,
Pag.
monere
Correctio.
411.
et in
atque
vanum
ille,qui
edit. Scientiam
piisoperibus fueris,tanto
sapiens, temperatae vitae
illustratur.
non
ipse vero
illustrans:
tibi
quod
refert?
facem
463.
magis
ferens
Scientia.
et
CENTURIA
sine
Sapiens
[Hostes
regni
religionis].
et
[Homines
bi
et
et
pauperes].
Diabolus
66.
peres.
annos
viri moribus
ex
a
ad
est
bene
armatum
est.
lbid. p.
quis
pau-
483.
p.
et
sensuum
eius
enim
per
maligna
:
in scien-
quousque
consiliorum
anima
neque
multos
487.
p.
patrata fuerint, detestabilia sunt: si
detestabiliora,quia scientia
quocumque
diabolum.
debellandum
in servitutem
Si
quis
abripuerit,maiori
autem
virum
telis
is
dignus
opprobrio
499.
Qui consortium
vertatur, ipsorum
soi'tium.
contra
rex
sapientibus patrentur, etiam
70.
con-
Ibld.
(a) esto
contemnens
Scelera
a
telum
potest, neque
cognosci potest
intimorum
cognoscitur. Ibid.
non
69.
Malorum
die
neque
vero
nihil
levitas.
cassam
pervenerit: sed
securus
Scandalum.
clementia,
silentio,quod si consulimperito nihil consultius
foret. Hominis
intelligeret,
imperitus non
ingenium prodit
68. Uno
tiis
p.
probos
sine
471.
481.
lingua, nucemque
Prudentia.
Ibid.
507.
Homini
sibi
tum
Fag.
opere
contra
Ibid. p.
67.
Silentium.
apis est sine melle.
religionissunt hostes: rex
bono
65. Duo
et regni et
religiosussine scientia.
pro-
QUINTA.
tabernas
malis
cum
habet,
consortio
tamen
frequentans
et si ab
ipsis non
perperinde ut
audiet:
corruptus
facere, sed vinum
ibi preces
non
potare
dicitur. Pag. 511.
71.
Sermo.
ne
Nisi
probe sciveris verbum
dicturus
os
aperias: nam
verbum
culis
maneas,
Pag.
513.
melius
72. Vir
Abstinentia.
saccharo,
cum
tantas
cibo
opes,
rium
cibum
abstine, donec
et dulcis
instar
Musladini
73. Maria
fame
sacchari
Sadi,
Antonietta
enim
humiliabant
vitae
eius
nam
fiet. Georg.
ob
a
et
decet
in
vin-
vinculis exemeris.
cibum,
ne
nisi
reliquistimihi, o Pater,
ille: A
possim. Tum
suavis
tibi
quilibetcibus
Gentius
notis
in
ad
Rosa-
595.
pag.
de
sine
sumere
;
dixeris
admonuit,
filius: Non
stimuleris
dictum,
esse
verum
mendacio
suum
saccharo
cum
sanctimonialis, nunquam
Detechis.
Gui
comederet.
ut
filium
sapiens
si
si te
est, quam
quidam
aptissime
Honestis, Allobrox,
defectus
suos
amaritudine
ordinis
Gisterciensis
perturbari visa
est, ipsam
laetificabant,
quodammodo
nimirum
diffidentiam
his
sui
et
ex
esset,
quia
cognoscebat qualis
trahebant.
ad
Deum
Summarium
ipsius augentes ipsius animam
impressum
conscriptum,
pag.
74. Eadem
Praesenti
a
eadem
in
anno
1655, ab
Andrea
Mariano
20.
dicebat
caelo, quod
Dei.
(a) Cod.
Bononiae
et
contemnes.
Dei
nos
praesentiam
quidem
Deum
in
hac
vita
praesentem
differre
in
ab
omni-
BONA
IOANNIS
bus
rebus
Pag.
24.
75.
intueri
HORTUS
CAELESTIUM
Beati
conamur:
81
DKLICIARUM.
omnia
vero
vident
in
Deo.
Gum
et
plerasque recepisset epistolas plenas iniuriarum
in
mortificationis, sua
tranquillitate
persistebat,
et, ad sorosemper
dicebat:
res
Qui scripsithanc epistolam me intime cognoconversa,
caritate
defectus
liumi
scit,et magna
meos
corrigit,tumque
proDominicam
et angelicam salutationem
cumbens, orationem
pro illo
recitabat.
Pag.
Humiijtas.
29.
76. B. Ludovicus
Bertrandus, ord. Praedicatorum, vidit animam
annis
multum
in purgatorio,quia
patris sui octo continuis
affligi
cuiusdam
viri
famulus
et
magni
primarii
fuerat, quod servitium
vix sine peccatis praestari solet. Vincent.
Iustinianus
Vitae
Purgatorium.
,
eius
3.
cap.
Fr.
77.
Michael
S.
a
vir
Praedicatorum,
Dominico, prior
sanctissimus,
cum
Valentiae, ord.
conventus
a
summo
mane
ad
usque
IDe
chaeie
meridiem
dum
et curia
versabatur, ut,
accederet
soli vacasset.
Sanctum
Solebant
vidisse
devotione,
tanta
in
de
ac
si,cellae
medio
inferni.
in
solitudine, cum
Vinc.
et
ad
reversus,
procuratores
eo
modestia
tamen
ea
domum
suae
minico].
facien-
inclusus,
curiales
et
san-
dicere
ibid.
Iustinianus,
78.
senior
Quidam
saeculo,
ad
referret, noluit
monachis,
an
ita filium
suum
non
exercitationibus
mium
6,
cap.
79. Ioannes
tionem
a
famis,
tempore
sibi vim
magnam
Ma
reportabit.
Viridarii
filius,quem
reliquerat
aliquid ab eo cibi
a
pater ei quidpiam largiri.Interrogatus autem
in animo
senserit magnam
perturbationem, quod
a se
abiecerit,respondit: Nisi quis in singulissuis
venisset
eum
ut
inferat,nullum
tthaeusRaderus
ex
inde
Gerontico
laboris
Mortmcatio.
prae-
Graeco,lIIpar.
16.
n.
S. Gulielmo
Discalceatorum
ad
(a),Augustinianus, cum
affectu
transisset,tanto
et
vellent
constitutiones
congrega-
reverentia
fratres
suas
oboedientia.
inducere
eum
prosequebatur, ut, cum
constitualiquid faciendum, sufficeret eis dicere, Ita mandant
omnia
illi persuadebant, nec
verbo
tiones. Hoc
quidpiam in contrarium
vir oboedientissimus
ab
praesumebat. Arsenius
opponere
ad
Ascensione
80.
in
Idem
eius
humilitatem
hortabatur, dicens
ceteras
virtutes.
(a) Nel
Cod.
vita, lib. I,
quod
Ibid.
cinis
II, cap.
25.
colebat,
summopere
sicut
lib.
Guglielmo.
cap.
2.
ignem
et
ad
eam
omnes
conservat, ita humilitas
Mi-
S. Do-
6.
cap.
in
platea
sacrum
Deo
se
negotiistemporalibus vacaret,
in
ctitate
fr.
a
Humiiitas.
82
GKNTURTA
81. Ad
Abstractio.
in
ut
sine
carne
decim
idem
tantam
nomen
illis diebus.
comederet
stulum
eis
ex
Ibid.
non
alia
Ioannes
82.
sibi
autem
illas
eiusdem
generis multa.
S.
a
internis
suis
affiictionibus
ita
caelitus edoceret, quatenus
superiorem
resolveret.
Mathurin.
a
et
peritus, cum
ad
Deo
tamen
eum
ad
tanquam
sui
vir
caecus,
doctis-
rationem
status
grata fuit, ut
ipsum
propositas difficultates
S.
Vitae
Anna,
eius
con-
II,
par.
3.
cap.
83.
dicebat:
Idem
humilitas.
sibi
eos
submissio
Quae
fideliter referebat.
venienter
anxietatibus
et
confugiebat,eique interni
magistrum
simum
parari, expa-
In
Samsone, Garmelita, laicus
ex
propria experientia valde
mysticae theologiae
rerum
spiritualium ignarum,
superiorem haberet
in
Se
autem
84.
xabat
Idem
tum
nihil
Ubi
canibus
cum
debere
praeponi
inutilis esset.
bonum
oboedientia.
Audiens
est
prandio cum
quodam
de
integrum manducavit, et, iniecto sermone
quaesivit an illic reperirentur ; audiens
mensae,
non
defuerant, socium
arguit quod cibi frudedisset. Saepe fuscinula
iusculenta
pulmensolida capiebat: adeo
a sensibus
abstractus
erat.
10, ubi
cap.
aliquo accidente,eversa
se, casu
sibi ministrarentur.
ultra
taria, et cochleari
Humiiitas.
quinigni
cumque
coquebantur, de qua re cum
infirmarius querecarnis indignatus vir Dei, quaesivit quisnam
car-
plebano peponem
peponibus in fine
vero
quod ei mensae
1-01)1
dies
per
ut
carnes
vit,et praecepitne
supe
pervenerat,
Quadragesimae,
tempore
calefaceret
Infirmus,
olla,in qua
nes
erga
mortificationis
videretur.
appropinquasset
retur, ad
submissio
perfectionem
vivere
carne
manducavit
carnes
QTJINTA.
ut
Par.
ad
est, illic centrum
pulsabat, tum
pueriles videbantur.
aliis
Sed
cum
ipse ad
omne
1.
animos
sexagenarius novitiorum
musicis
instrumentis,
quibusdam
tate
conferebat, dicens
et daemonibus
aliquid idoneos,
III, cap.
obtinet
suum
ex
oboedientia
quae
rela-
dexteri-
summa
humanae
sapientiae
sapientiaenihil a supe-
adinventionibus, quae
hic
sectator
verae
arbitrabatur.
mira
Unde
puerile et abiectum
fratribus praehaec laxamenta
simplicitateac plane angelico modo
omnibus
infantibus
cum
cum
infans,
stabat,
sapientibus sapiens,
constitutum
rioribus
omnia
factus.
85. Gaecos
Actio.
Par.
III,
vocabat
nimium
tranquillitati
Actio
mabant.
et
nem
cautione
enim
agat.
Nam
infinite remotus,
a
Deo
in
quietem
3.
cap.
illos
qui recollectioni
spirituales,
adhaerentes,
actionem
perficitcertissime
Deo
cum
; dummodo
purissimus
quietisdelectatio
sibi videtur
confirmat
anima
Deus
sensibilis
distrahit,quanto
et
avocare
in
eo
cum
a
et internae
contemplatiosui
omnimoda
spiritussit et
tanto
existi-
Deo
magis
a
sensu
hominem
magis immersus.
Qua-
84
CENTURIA
Ven.
90.
Abncgatio.
mentio
lariter
Dominicus
Pater
ibidem
QUINTA.
haec
XI,
cap.
adscivit, semper
S.
a
duo
Alberto, Garmelita,
verba
mori:
pro
quod
tam
adfiuc
mortuum,
tur
dignatur
etiam
taedeat
91.
loannes
habebat,
nire
affirmaret, quia
et
lius
eam
Veri
est.
mors
ut
deliciae
cruces
inter homines
remata
eius
Longe satius
languere
quam
92.
Superbia.
rem,
exercitia
Idem,
humilia
De
num
scienter
superbia,
ordinantur, brevi
dumtaxat
Idem,
94.
opus
bonum.
ibid.
Quatuor
perfectum
recta, medium
bene
circumstantias.
95.
imitatio
sti-
chri-
cum
Deus
sunt
et
insensati
paupertate,
negligunt,
97.
stulto
Dei
cruce
sunt
tamen
externarum
ut
religiosum statum,
13.
attentio ad
operis
12.
existimatione
beatitudine
opinione,
bona
et
et daemoniaco
in
n.
sit omni
ex
parte
indifferens, intentio
opus
saltem
sua,
adactam
habitus
se
sit.Stulti
posse
frui prae-
in
paupertate.
poenis,
7.
gloriantur,et animam
animalibus,
quibusdam
animalia.
semper
suam
quae
Ibid.
cap.
excolere
naturaliter
De
casti-
6.
Sapientia divina
modestorum,
De
sunt
n.
ad
castitate
sua
similes
sunt,
tate,n.
cap.
de
Qui
in
eum
theo-
indoles, passio-
perfectamentis
in
esse
pro
malas
oboedientia, n.
religiosi,
qui
imitati
lbid.
De
vult
faci-
non
Inter
aves.
humiliationum
aut
et
De
cap.
factus
non
casta
Modestia.
homo
sumunt,
96.
castitas.
Unusquisque
conve-
stupenda
agnoscuntur:
perditionis punctum
hoc
ad
bonum,
ordinatum
lbid.
vi
vocatione
requiruntur
videlicet opus
:
et
humilitate.
admittere
ad
se
De
cap.
opinio-
8.
n.
metuit
Religio,quae non
tyrannidi subditas, et quae
videbit.
ac
insignem et manifestum
peccatoin sua
descendendo
ad
superbia,non
quod est effectus superbiae singularis.
93.
Reiigio.
magis
esse
remota,
et
ibid.cap.
esset
De
cap.
ut
bumilis
inter
phoenix
excerpta,
continua.
Sanctis
propria
verus
ut
est
humilitate
dumtaxat
Sed
reperitur,quam
operibus
ex
de
Dei
sciens.
propter lesum.
excellentissimis
sunt.
eorum
mors
tradimur
consimilibus
a
vide-
mihi
conservare,
incarnati
nimirum
humiles
vita
mea
excelsam
quidem
nec
credens
me
facere, ita
suarum
in mortem
tam
et
abundantia
nostram
S. Samsone
a
vera
a
mori,
impuritas. Et hoc
derelictionum
enim
semper
:
Omnis
videtur
vitam
nos
nem
virtus
socium
me
est
moriamur
magis
plenum.
vivere, nisi quod
me
Domini
Voluntas
vita
perfectio mihi
vita, et omnis
Dominus
Humiiitas.
invenio
fit
quo
singuet perfecteadimS. Samsone, cuius
vere
plebat, ut scripseritsic aliquando fratri Ioanni
discipulus in via spirituserat: Quotidie disco
de
sibi
lemmate
relucet
ita ut videantur
modestia,
n.
7.
in fronte
inter
alios
et in omnibus
actionibus
quasi angeli incarnati.
Ibid.
IOANNIS
BONA
Gum
98.
latas
et
munes
ad
reversus
varias
Ibid.
in
hominum
solitudinem
suam
De
solitudine,
ad
Saepe
99.
diendum
vocatus
vias, licet
abducendus
non
in
invenitur,
tractus
eis
ipsi invito
ad
custodiat:
se
amisisse
se
natura
com-
nam
inveniet,
repraesentabit.
13.
n.
obtinendum
medium
ad
usque
extrema
progre-
Quia
est.
observandum.
est
mum
ibid. cap.
Idem,
Mortificatio
100.
media
secus
ad
sunt
ac
silentio, n.
illorum
finis.
CENTURIA
sibi
1. Gaveant
cap.
scire enim
conscientia:
falsa
debent
mortificationem,
2. Gerta
et firma
est
veritas
nos
ita teneri
se
supererogationis,quia Deo nos
pter ipsum, quam
propter eius infmita
Deum,
3. Mirum
si
est
habeant
cum
omnium
originiet
totius
lectioni.
Ibid.
De
4.
s.
delectatur
ut
suorum,
maximum
Ecclesiam
Ludovicus
in
habere
totaliter
Qui
n.
29.
Qui
vere
mystica,
7.
aut
non
re-
e
.
admonitione
quod
Mortincatio.
hac
perpe-
interiori
debemus
et
totalem
vita
tam
beneficia. lbid. cap.
pro-
De
cari-
pauci religiosivirtutibus
praediti
contrarium
virtutum
appetitum adeo
boni
principio,orationi scilicet et recolin
Superero
gatl°*
ad
in
in
aliquos
in
sanctitate
et
excolendos
iacturam
et
sancta.
terra
et
sua
vocali. lbid.
quam
Deus
Ibid.
cap.
appetitibus, taiis erit
n.
Sanfulgore supremo
plerumque universam
pati permittat. Testis
De
est, multum
resujnatione,n.
cuiusquam
in
extremo
sibi cavebit
vitae
[Oratioi.
4.
mortuus
humilis
Oratio.
2.
n.
vita
damnum
est
ad
possint ab
non
non
proprio spiritui,
sit
instituti.
Ibid.
religiosusvocetur, cuiuscumque
6.
Ia
tam
oratione,
Qualis quisque est
tam
mentali,
ctorum
est
cap.
oratione
5. Adeo
obiigatio
u
18.
n.
non
inveniuntur,
ut
non
opera
in
morti-
libertate
sensuum
se
passionum
obligatione sine peccato eximere, propter scandalum,
in religione.Ibid. n. 15.
trant
tate erga
De
SEXTA.
diligenterreligiosia
et
sensuum
silentii,
perfectionem :
Ibid.
Silentium.
3.
observatio
acquirendam
est,
extre-
13.
ficatione,n.
liberiori
De
passionum,
et
sensuum
reguiae et ceterorum,
ideoque obligant non
Solitudo.
cum
igiturmultiloquium veri silentii extremum
virtutem
bene et sapienterloquendi,silentium
acquirendam
ad
a
et vere
fuerit,multum
quas
85
DBLICIARUM,
quiete, et
sua
species congerendo,
cap.
CAELESTIUM
solitudinem
quis ad
relinquendus est
ibi
HORTUS
25.
dignus qui
est
ab
Tribuiatio.
cap.
De
morte
Reiigiosus.
exhortatione
spirituconstitutus:
Humiiitas.
86
CENTURIA
ullus
nec
in
omnibus,
bonae
Ibid. in
in
particularierga
naturali,
morte
viventem
Deo
mortuum
paucissimis
quibus, nemini
et
quia nescitur
omnem
De
cap.
Oportet
8.
de
Ibid.
ille
debet, quicumque
miraculis; nisi forte
dentiae.
Convcrsatio.
id
facere
SEXTA.
n.
sit,si
fidendum
est.
extensionem, qualis
libertatis
regulis conversationis, n. 28.
iesu, exordiens
Faber, e soc.
9. Petrus
Exercitium.
sibi
ab
sibi
similibus.
Dico
esi
omnibus
etiam
amici
et
Sed
secundum
ad
amicum.
conceptione Christi
Domini
ad
ordineque progrediens per aetatis eius gradus usque
inter
in
mortales
ille
caelum, quos
ascensum
egerat dies, singulos
canonicis
in singulis horis
fieret
grata memoria
reputabat: unde
debitam
venerationem
omnibus
ut pro
singillatim
persolveret et
Idemque in vita B. V. Matris eius faciebat;
gratiarum actionem.
sibi ad confilongum esset negotium, vitam
quamquam
sperans,
affuturam.
ciendum
Philippus
a
Alegambe
in
vita
eius
ms.,
4.
cap.
in
10. Idem
Exercitium.
sanctus
10.
cavere
confidere
tantum
est
non
aliquem specialis confi-
fines,vel
Vel
itinere
exercitio
hoc
conspectum,
vel
etiam
utebatur.
sermonem
Ut in loci
cuiusque
venerat, sublata
mente, precabatur ut eius loci Archangelus
in
singulorum
angeli ipsis propitiiessent; ac
magis ut
Iesus
loci templo degeret,
Pastor
Christus, qui in eiusdem
verus
illum
suum
calamitatibus,
protegeret, singulorum adesset
gregem
demum
diffipeccato inhaerentes, itemque moribundos, quacumque
caelum
custodes
incolarum
cultate
et
angore
ac
multo
pressos
iuvaret; animabus
defunctorum
eiusdem
incrementa
requiem daret. Universis deinde bonorum
rogabat,
nomine
referebat
gratias
qui facultates ibidem poseorum,
eorum,
sidebant
aliaque beneficia acceperant: tum ingratorum omniumque
veniam
Saninvocationem
peccantium nomine
precabatur. Addebat
ctorum,
quibus loci aliquod patrocinium esset, ut ipsi quod neglivel postulandis necessariis auxivel agendis gratiis,
incolae
gerent
loci
liis,vel petenda
11. Ut
castitus.
de
Deo
exequerentur. Ibid.
saecularium, pios
servaret, ingressus domum
officia.
instituebat, tum
aperte religioniscolebat
eorum
sermones
et hominum
religiosum ita in officio continere
impudentiam
reprimere putabat, ut edita iam virtutis exempla et hominis modesti
ac
temperantis aspectus. Ibid. cap. 5.
12. Gum
curia regis Lusitaniae
e
egrederetur,
aliquando Faber
incidit in equitum
nobilium
turmam,
principem quendam
quae
undique ad spectaculum
exceptura convenerat, et quia maximus
concursus
fiebat,de via deflectens, proximum
templum ingressus
Hic
est.
eum
cupido invasit eius, quod declinaverat, spectaculi
Nihil
curiositas.
venia, vicem
castitatem
enim
IOANNIS
visendi:
BONA
commotiunculam
quam
ctaculum
reperiri.Ibid.
13. Vallisoleti
nihil
in
ianitori
modestius.
nulium
maius
eo
cap.
et
indicare
vadens
fuit.
erat, exclusus
Non
in Ghristi
crucifixi
iucundius
spe-
11.
principissacellum
notus
87
DELICIAHUM.
sentiens, oculos
coniecit, reputans
imaginem
nondum
CABLBSTIUM
HORTUS
quis esset;
ad
Nihil
concionem, quia
Fabro
non
placatius,
magnorum,
Paiientia.
quos
ante
fores, cogitans
posset, gratiam appellare. Constitit
mali
officio
functus
ianitoris
ipse
esset, quam
saepe
quam
secum
saepe
malis
aditum
in animum
suum
cogitationibusac spiritibusnequam
G
hristum
eius
ad
verba
eius
autem
et
ac
patefecerit,
spiritum
ostium pulsare et stare permiserit: tum
ad Dominum
mente
sublata,
et Tu, inquit,bone
Iesu, in propria venisti, et tui te non
recepeet quotidie venis, nec
runt:
reciperis.Ibid. cap. 13.
14. Gum
feriis internas
molestias, quibus
aliquando Paschalibus
intus
huiusmodi
: Tu
angebatur, recoleret,responsum
accepit
quidem
de
sis
Christus
mortuus,
optasti
deponi
cruce,
antequam
semper
in cruce
vitam
autem
mortuus
est. Hactenus
spiritustui in eo sitam
credidisti,quod dulci erga Deum
esse
pietatisgustu permulcereris :
ita
male
condisecundum
veteris Adae
non
quod
esses,
propensus
His omnibus
tiones: quod videres
tuorum.
aliquem fructum
operum
moriaris
necesse
est, ita ut nullam
spiritualem iucunditatem
expecitra culpam reviviscat,et
turberis,si vetus in te homo
tas; neque
si
ex
tuis
laboribus
nulla
fueris tibi
videas
Faber
15. Studebat
et
observat.
scere
eam
Ideo
eum
dicebat
esse
diem
ad
qui
nostri
ex
studebat
voluntariam
ratientia.
mortuus
despectioni,nova
permanente
per-
transigeresine aliqua insigni
operandam vitam nobis
fortunatum
Deus
ac
sic
salutem
diem
prorsus
die
quid quoque
16. Diligenteretiam
spiritussuavi
et
nullam
progressione: nam
tempus
largitur,is omnem
Si
expectationiet
ipsi omnique
quadam vita corporis,animae
frui poteris.Ibid. cap. 25.
virtutis
animarum.
lucra
humanae
.
progressus
numerat
vocabat, qui posset
Temporis
et
cogno-
ipso requirat.Gap. 26.
internae
compunctioni, iterquead
enim
Multos
afflictionem.
corporis
compunctio.
animo
tamen
cum
compungantur;
frequenter angi,quod nunquam
animi
sui
tormultos
et
raro
velint;
compungi corpore
expetere
Malebat
autem
suam.
menta, qui nunquam
torquere velint carnem
virtutum
comnoxas
quotidianas
inopiam,
propter
propter
quam
sanctitati
ii
in
versantur,
qui
errore
plerumque
prae
pungi. Quo
aciem,
ceteris student, ut ad errata
quotidiana magis intendant
quam
ad
17.
non
lucra
Solebat
putabant.
virtutis.
Faber
Sicut
Ibid.
de
his
enim
in
se
accusare,
artibus
quae
multa
ceteri peccata
peccantur,
quae
esse
non-
reccata.
88
CBNTUHIA
delinquimus,
peritidiscernere sciunt: sic in vita multa
nonnisi
perfectividere possunt. Cap. 27.
18. Alvaro
Alphonso, religiosaevitae primordia ineunti, inter
nisi
valde
quae
Defectus
ru
aiio-
SEXTA.
cetera, hoc
in
documentum
in sociis
quae
dedit, ut
laudabilia.
sunt
oculos
converteret
ineptus videatur, cogita nihil esse
alium
tuum,
ineptum iudicas: nam
quo
cillitates observat, ipse fit ineptus et nihili : e
mentem
erigitad divina, et in iis habitat, erec'us
et
evadit.
ad
solum,
ea
tibi
quis, inquit, molestus
iudicium
ineptius quam
qui tales ineptiaset imbe-
si
Quod
contra
ipse
qui
vero
excelsus
et
Cap. 38.
19. Humilitas
est Dei
notitia,quae
nobis
ex
procedit.Oboedientia
divitiae. Castitas est
captivitaslibertatis. Paupertas verae
relucet
in
BarDeus.
creatura
ipsa
speculum,
Gaspar
Paupertas^cai.
[Humintas,
est nostrae
in quo
stitas].
bo-
habebat
noruni.
.
Sicut
:
•
,
fractus
••
recipitur; sed
sit, non
diari
Eguia, vir insignise
Tacobus
20.
in
Alegambe
rogatus
de
habendis
in
[De
Didaco
in
indusium
ut
Philippo
in
peccata
tempore
ut
morti
cum
documento
mea,
lancibus
culina
insignise
sua:
cumque
a
Dei
se
ordinem
confessionibus
ex
Pater
Dicebat
voluntate
puro
Dei
repu-
minime
proximus esset,
eos
instrueret,
quae
concionibus
deservisset.
isthuc
sero
Ale-
ad
vitam
Ea
sanctiorem
ingressus
fuerit,ac
est, ait Pater; at
divi
amore
pro
animum
(a) Nel
Cod.
(b) Nel
Cocl. Turiasonensis.
Yepez.
dispare
convertit, et
Hieronymi,
postea
Villanova
(b)epivitam
ipse
quod res omnes
pro
literas
si quis ad
applicaret,copiosius ille fortassis e
Franciscus
susceptae
de
tam
Tirasonensis
demum
valde
familiaris, cuius
sanctaeque Theresiae
3.
P.
vita
in
Francisci,
Alegambe
conscripsit.
cap.
studium.
Deo
interrogavit aliquando
Iesu, quo temporis
ille respondisset se quo-
scopus
23.
se
soc.
consuevisti?
renovare
Yepes,
profecit,ut,
a
per
bonitatique permixtus.
aliquo
Nimium
confiteri,
permotus
II
spem
mei, lingua ista
de Villanova, vir
quanto
in tantum
fore
(a) adolescentem
Yepes
Paschate
conditione
proborum
numero
numero
Iesu,
soc.
salutari
fratres
intervallo confiteretur
tannis
sociorum
et
i
et
restare
eam
frequenter
ore
vita.
eius
Didacum
Franciscus
Pater
nummus,
summa
magna
ln
deserviit,tergendis
gambe
in
si unicus
?
Avila,
Patribus
a
22.
vita
eius
vita.
eius
respondit: Utinam,
lesu, hoc
soc.
•
i
esset
Basilius
21.
detritus
aut
solet; ita sibi
non
reiiceretur, quod
Humintas.
in
refert Alegambe
epistola, quam
21.
cap.
ms.,
societas
quadam
in
zaeus
oratione
sunt.
Et
IOANNIS
Terentii, quam
responsione
pter studia
primam
89
DELIUIAHUM.
lectione
proficeret.Ibid.
interrogationem
proposuerat.
aridum
se
CABLKSTIUM
HOHTUS
pii codicis
e
ad
BONA
Emmanuelis
in
17,
cap.
Lopez, qui
pro-
esse
ad
num
conseInterrogatus ab eodem
Lopez Villanova
in
moderationem
se
loquendo
expediat alieniorem
quendam
per
dies aliquot exhibere
fratribus, et ab eorum
abstinere,
congressu
probari, sed ut loqueretur et conversarespondit id sibi minime
animum
in omni
loco se cirretur
cum
exigit,collectum
tempus
24.
et
cumferens,
si
Nam
in
consuescens
cubiculo
secreto
solent
moda.
lbid.
ad
sibi
esset
secessu.
praesente
consuetudinem
et
esse
proxisub-
secessu
et alia incom-
interrogatione 3.
Villanova
Idem
25.
animo
deberet
in
tanquam
prodire
ex
eo
impacatus. Deinde
odia, suspiciones,abalienationes,iudicia
inquietus
nasci
dumtaxat
inde
assuesceret, quando
morum,
hominibus
cum
agere
Silentium.
negavit sibi probari concionem
de industria
mortificetur.
Nam
digestam habere, ut concionator
qui de
male
iussa
rem
agit,
exequitur,
perperam
neque
magnam
confunditur.
At eum
confundi
et mopraestat qui ob malefactum
deste ferre, qui bene
rem
gessit,id laudis et meriti plenum est.
male
Mortifieatio.
industria
Nos
sed
reperiamus,
fusionem
omnia,
animi
decet
non
ergo
et
vel
in
ficitur.
lbid.
confundamur:
interrogatione
alio
socio
in
est, ut
neque
in
quia virtus
aliquando labamur,
tametsi
nobis
elaborandum
factis
recte
vilis,ut solum
tam
esse
erratis
recte
con-
geramus
diffidendum
est,
infirmitate
per-
4.
interrogatus unde
difficultas,
quam
suae
cum
superiore,
quis experitur
qui odit
respondit oriri ex duplici capite: 1° ex proprio amore,
necessitates
cuivis
ideo
et
suas
alteri,potius
subiectionem,
omnem
2° ex astu daemonis
ostendunt;
impedientis
plerique
praelato,
quam
Deus
lucem
ad
accedat,
ne
quis
per superiorem, tametsi
quam
26.
Ab
tractandis
in
minime
potius quam
bonum,
solet.
adferre
27.
Ibid.
rebus
per
alium, quantumcumque
si
satius esse
aperire;ait multo
repugnantia voluntatis
ex
cultas
mortificare
se
afferat.
Francisci
versabatur.
passione
terris ad imitandum,
et
Vitae
eius
cap.
19.
Villanova
In
alia
hac
meditatio
sublimia
in
dicebat
enim
ad
vero
vincere, si
ex
virium
ea
Oboedientia.
diffi-
defectu
superiori manifestare, ut
oportere eam
Interrogatione 10.
de
et
proveniat: si
infirmitate, omnino
28.
meliorem,
quis in officio difficultatem experiatur, ut
sit dissimulare,
an
superiori
praestare possit, satiusne
remedium
Oboedientia.
interrog. 6.
Requisitus
illud vix
seu
nascatur
animae
fruendum
Ghristi
se
Domini
velle
in caelo
vita
exerceri
reservare.
in
Vita
Ghristi.
90
GENTURIA
29. Idem
Finis.
se
ipsum:
interrogabat
quid
venisti ? Sibi-
respondebat : Veni, ut crucifigerer.
Veni, ut alienas
que
tolerarem
animi
ut
reperirem.
noxas, et quosvis
angores. Veni,
pacem
in alienorum
In penuria,
tolerantia delictorum,in calaUbi autem?
mitatibus,in secundis iuxta rebus atque adversis. Villanova,quod
in te non
sanasti,perfer in aliis. A tuis ulceribus,usque dum ea
oculos
removeto.
Sine alios loqui.Tu
ne
persanaveris,
tace,et
ad
velis
Ibid. cap. 20.
corrigere.
30. Sicut hanc rerum
universitatem et pulcherrimam speciem
nihilo procreavit:
ita in animis hominum
Deus
mundum
ex
ornatumque virtutum producitex nihilo,id est ex humilitate,qua suum
Haec
in humilitatis commendationem
quisque nihilum profiteatur.
te
pertinentne
non
dicebat Pater
Cornelius
Vishanen,
in eius vita, cap.
gambe
31. Eos, qui obiecto
Oratio.
Ad
his verbis
quae
Humilitas.
saepe
SEXTA.
soc.
Iesu, ut refert Ale-
5.
scrupulo,si
forte
est
interrupta
inter
sacer-
capite repetunt,similiter facere aiebat
si quis iter faciens,equo cui insidet a via aberac
Cornelius,
locum
rante, ad iter repetendum, in eum
redeat,unde profectus
dotales
preces
eas
attentio,
a
est. Ibid.
32. In rebus
Dislractionet
Peccata.
gerendisnon
sese
cogitationibus
non
ingerentibus
hoc exemplo docebat. Nam
si famulus
ab hero
forum
dum
forte
obvio
cum
transit,
missus,
quopiam
per
quoque
officium peraget; melius
congredivelit,haud sedulo sibi mandatum
sane
intentus,nih.illaborans quid alii
facturus,si domini mandato
dicant vel faciant,tacitus quietusquepergat: ita plane, etc. lbid.
33. De peccatorum ac vitiorum cognitione
sic disserebat. Nocte
interdiu
videntur
et pluraet minora,
et
vero
dumtaxat,
pauca
magna
solis minutissima
innumerabilis
in radio autem
mulatque
quaeque
luctandum
esse
versari in nocte,
corpusculorum.Ita quosdam mortalium
scelera
vident:
et
gravissima
quosdam in luce
qui
pauca
cernunt:
divina,qui leviores noxas
quibusdam divini solis radium
innumerabiles
et ex
suas
qui
perspiciunt,
imperfectiones
affulgere,
celerrime
liberari
nebula
ea
optant,se ipsosdespicienquasi
quam
titudo
nonnisi
tes. Ibid.
adeo
Mogrobesius (a),Limensis
archiepiscopus,
etiam tacere iuberet,qui
ut eos
laudibus non
humanis
capiebatur,
in
familiari
commendassermone
i
psiusamplitudinem
dignitatis
solitus:
Deum
dicere
illud
ac pro Deo
Quicquid sumus, apud
sent,
34. Toribius
Humilitas.
(a)Cosi il Cod.,
costui mori
Series
il 23
ma
Marzo
scrivono « Turibius Alf.de Mogrovejo » :
e VEubel
tra i Santi
nel 1726
(cfr.Gams,
fu annoverato
Ratisbonae,
1873,p. 153).
catholicae,
il Gams
1606
episcoporum Ecclesiae
e
CENTURIA
sed
contemneret;
eum
Tum
oculi, iactura
ictu
44.
dicebat
ut
superbus confundetur.
scientiae
deficere.
inaestimabilis.
hoc
modo
Domine,
Lib.IIl,
non
Oportet
repetens,
amittere
III, cap.
noverim
in
signo crucis,
me.
exactissimum
con-
obtineret, confessionem
etMariae
invocabat:
exclamabat
Davide:
cum
filio
etcum
Filius
vocari
dignus
sum
nun-
etiam
te, noverim
Deo,
coram
sem-
et
8.
Praemisso
et ut veniam
(a).Hinc
servus
Lib.
texebat.
quinquies nomenlesu
prodigo dicebat:
neque
annihilaret
et
instituebat:
examen
Hoc
adiungebat: Filii,Deum
suam
humiliaret
habebat:
semper
Augustino: Domine,
cum
recitabat. Tum
tuus,
est
Orationem
se
ore
nunquam
deficere.
quam
Et
et
orare,
per
in
sententiam
[llam
43.
Oratio.
sic ille
nam
5.
cap.
Oratio.
SEXTA.
Miserere
mei,
et cum
mihi
esto
Deus;
publicano: Deus,
propitius
: 0 bone
peccatori. Sequebatur haec petitio
Iesu,concede mihi candidam
et corporis,vigilantem custodiam
omnium
puritatem mentis
sinceram
sitim
famem
et
indeficientem
tui
simplicitatem,
sensuum,
memoriam
Sanctissimi
et
acerbistuae
sanguinis, iugem
corporis
simae
passionis,profundam humilitatem, assiduam
contemplatioardentem
caritatem, solidam
patientiam, verum
lumen, planem,
mansuetudinem,
cidam
dulcem
affabilitatem,ardentem
illuminatam
Oboedientia.
zelum
salutis
claram
prudentiam,
cognitionem mei
proximorum,
desidemiseriae, veram
paenitentiam, continuum
ipsius et meae
ut
te
rium
mortuus
moriar, qui pro me
es:
patiendi,gratiam
pro
Has
virtutes
ideo peteautem
denique peto purissimum amorem.
et exaudiri. Postea
bat, ut dignus esset in conspectu Dei apparere
orabat
Ecclesia, amicis, etc. Denique se immergebat in paspro
sione
Christi contemplanda. Lib. III, cap. 10.
semitas graditur,aliena
45. Dicebat
qui per oboedientiae
eum,
in
a
suo
manu
paradisum deferri. Interrogatus autem
quodam
tuam
nemo
erit,
discipulo: Quid faciam, Pater, quia post mortem
At
ille respondit: In
in meis
ad quem
dubitationibus?
recurram
his, quae
erunt, cogitaquid ego dicturus
agenda tibi vel omittenda
tibi essem,
Lib.
et illud
III, cap.
exequere,
et sic
semper
oboediens
mihi
eris.
ult.
oraverat, petens ab eo lumen
Postquam multis annis Deum
dicentem
sibi:
audivit vocem
circa quotidianam
communionem,
abstine
sed
Ioannes
Lib.
non
a
a
me.
IV, cap. 3.
peccatis,
Baptista,
47. Gum
suis dixisset illi: Pater, tu eleemosynam facis
unus
ex
sine mensura;
eleemosyna sine modo
respondit: Talis debet esse
46.
Communio.
Eleemosyna.
(a) Veramente
et
coram
te:
iam
il passo
non
sum
del
Yangelo
dignus
vocari
suona
cosi:
filius tuus
Pater, peccavi in caelum,
(Luc. XV, 18-19;
ibid.
21),
IOANNIS
et
prudentia, sed
in
non
et
redirent
domum,
ad
saepe
ne
mum
Lib.
suum.
IV,
in
cito
ut
Satius
paradiso,
est
5.
expedirent,
se
enim
dicebat
esse
contristare
quam
vel
si familiam
oratorium,
suum
admonebat
alii turbarentur.
aliquo gradu gloriae
carere
operibus bonis necessaria
pauperibus. Lib. IV, cap.
subveniendis
48. Eos, qui conveniebant
liabebant,
superiores domi
9.'5
DELIGIARUM.
CAELESTIUM
in omnibus
quidem
et
mensura:
HORTUS
BONA
proxi-
6.
cap.
Gum
49.
vexaretur
aliqua tribulatione
propter malorum
perseinstituerent,statim
cutionem, sociique eius de ea re sermonem
inutiliter temteramus
simus, non
interrumpebat, dicens: Fortes
in loquendo de
hac
ut
nos
eos
resignemus, orantes
re, sed
pus
illuminet.
50.
Lib.
IV,
7.
cap
operibus suis loquebatur, nisi ut ea extenuaab inani gloriaproquodam religiosout caveret
de
pter oratorium, quod erexerat, respondit se nullo modo
posse
immo
damnatioidcirco
timere
ea
re
suam
vane
gloriari;
potius
Deum
nem
propter suam
ingratitudinem. Cum
publicos alioerga
defectus
audiebat:
0 quam
rum
dicebat,
peiora his committerem,
Admonitus
nisi
manus
a
Domini
protegeret
Honoratus
me.
principibus aliisque viris summatibus,
annihiiationis
actum
honorem.
Cum
sui
eorundem
dicens:
Domine
dam
praelatus
patranda esse in
mavit:
socii
Deus, quanta
morte
opera,
Deo,
In
silium
petebat,
51.
divini
In
nihil
sua
postrema
iudicii,aestimabat
dicebat
se
V,
cap.
Immo
opera
saepe
quibus
ab
miracula
eo
indignatione,excla-
disserentem
virum
Cum
Nisi
audisset:
Do-
desperationem lapsus essem,
bona, imperfectissima sunt coram
in
pene
videntur
arduis
a
qui-
oportet! Cum
monita
saepe
sui
adolescentibus
contra-
ora+orii
consilio.
sine
con-
Adeo
admiranda.
habuit
ageret
unquam
debita
speramus,
augere
ab
Lib.
IV,
9.
cap.
Lib.
rebus
diffidebat,ut
se
me,
ipsum
laudabant
eum
consequi potero.
altissime
et
turbari,et suspi-
sperare
accensus
salutem
capitale meritorum
himus.
de
nobis
se
Humnuas.
conversus,
Deo
donans
et
audire
me
humiilima
sua,
erit, si
quae
unde
et
subito
Deum
vehementer
eum
simpliciterei dixisset
Miraculum
cardinalibus
a
epistoJaslegebat,quibus
religiosum de humilitate
minus, inquit,adiuvisset
nam
ad
eliciebat,offerens
magnificabant, notabant
rabat,
Patientia.
de
Nunquam
ret.
et
aaritaspro.
Xlllll.
magis
timere
infirmitate
enim
se
beneficia
valde
valde
timebat
ingratum
accepta,
Deo
severitatem
fuisse:
unde
peccata commissa.
quam
3.
quadam
considerans
nocte
nostra, et sine
desperationem lapsum
ulla
adhaesione,
fuisse
esse
perfecta debeant
placeant Deo, se quasi in
quam
ut
affirmavit.
Lib.
V,
cap.
7.
Timor,
94
52.
Paulo
ante
deliquio nec
oratio.
ad
Si
adesset
53.
lita
Lib.
V,
De
hoc
Dei
servo
fecerit
quod
domino
a
esset
bonus
in
questa
del
Vescovo.
questo officio ».
54.
Amor
consan-
gmneorum.
nardini
Io
20
resto
Deus
ne
in
IV,
card.
dignitates,ad quas
permitteret obcaescilicet quod
poenam
17.
cap.
S. Gaeciliae
orationibus
di
et
ait:
et
vita
che
0
«
ci sia chi
come
me,
episcopus Gre-
commendavit,
se
1608
novembris
fuor
scri-
resistere deberet,
in
monasterio,
erga
tiavit:
tandem
cognationem
ad
in
Deum
omni
ut
conversa,
ali-
omnem
exueret, die qua-
sanguinem
et
Sacramentum
Sanctissimum
ante
e
vogliafar
Ibid.
affectum
prorsus
dam
die
aut
Vitel-
Baptistam
concionator,
an
ipse ambiret
promoveret,
eum
Io.
eius
esset
Deo
a
Hyacintha(a) Marescotta,sanctimonialis inmonasterioSBeret parum
vanam
Viterbii,post vitam
religiosam actam
annis
qUOt
para-
Dei, Garme-
Matre
a
consilium
sui:
literas eius
epistola sub
una
angele
me,
gratiae nihil maius
ut
eo
aut
Sfrondatus,
per
saepe
osten-
ingredi in
nunc
cognosci
eo
religiosus.Lib.
etiam
Paulus
monensis,
ut
papam
ab
ab
Baptistae,petens
psit
enim
vel fugere. Timebat
ne
fuerant
antecessores
promoti
non
Sustine
sit
divinae
papa,
Ioanni
dominum
ei:
fr. Petrus
dicebat
post donum
se
vocatus
cari
ut dixerit:
paradisi portam
melius
an
aestimabat,
mul-
9.
cap.
accepisse,quam
Ideo
Dominum
orem
Excalceatus,
lium.
autem
animi
quodam
cogitare,tametsi
tanti
angelus, qui apertam mihi
intrandum
invitaret,dicerem
sancte, donec
disum.
Orationem
in
se
aliquid boni
nec
hic
ad
et
astantibus
dixit
mortem
potuisse,
orare
id conaretur.
tum
deret,
Dignitates.
SEXTA.
CENTURIA
amori
erga
renun-
suos
iu matrem
Mariam
sibique
patrem elegit Augustinum,
b. Mareremitam, in sororem
Aegyptiacam, in fratrem s. Guillelmum
s. Petrum
apostolum, in nepotes tres
garitam de Gortona, in avum
hos
fornacis
quidem propter continentiam,
Babylonicae. Et
pueros
ceteros
autem
assumpsit, quia peccatores fuerant et paenitentes.
Maria
Franciscus
55.
Tribuiatio.
suavitate
secundam
Et
dictiones
et
Amatis,
soc.
Vitae
Iesu,
eius
cap.
et
sanctus
esse,
paratus
esse
nihilque amare
tribulationes:
debet
ad
debet
in
multas
hac
5.
contra-
vita, nisi
lbid.
affligi.
imaginem Ghristi crucifixi pulcherrimam
ob
factum
item
aftabre
sibique carissimum
rehquiarium
ret,
56.
Expropriatio.
de
s.
animi
cum
quae
Interrogata quae melior oratio foret, an
hanc
taedio
et
desolationibus,
fit,an quae pugnando cum
praetulit,quia,inquit,via crucis tutior et perfectiorest.
qui optat
pati
s.
Eadem
(a) Nel
Cocl.
cum
Hyacyntha,
e
piu sotto, al
n.
60, Iacinla.
habepre-
IOANNIS
tiosas
dedit, dicens:
HORTUS
in
reliquias,quae
tissime
rem
BONA
Si
Cum
57.
laudaretur
coram
in rebus
ea
imbre
scire
omnia
Ghristum
petentibus libenet ipsum dona-
vivnm,
Ibid.
et lacrimarum
tiret,ait: Vellem
95
DEUCIARUM.
erant, haec
eo
haberem
propter ipsius amorem.
suavitate
CAELESTIUM
religiosus,
magna
perfusus, rogata quid de
quidam
iste humilis
an
sit,et sibi contradici
semper
eo
sen-
etiam
C
0
n
io
n
e
o
s
I a
s
.
bonis
nulli rei,quantumvis
sanpatienter ferat: si enim
inclinor
homitunc
eius
credam.
adhaeret,
ctae,
gustibus
Ego magis
nibus
contemptis, afflictis et nudis, quia ubi crux cum
patientiaet
hilaritate,ibi Deus
58. Si
tur, valde
me
dolens
dicebat:
existimant
qualem
me
diversa
apparebo.
Orationi
59.
gens
iudicat
boni
Heu
et
spiritualis
Haec
agnoscit,aliter
6.
cap.
quopiam tanquam
a
intime
Ibid.
est.
de
virtute
illusa est et
praeditalaudabadecepta; Deus, qui
utinam
Atque
in [die]iudicii admodum
decipiuntur creaturae ! Ibid. cap. 7.
dicebat
esse
cum
puritate et rectime.
mortales, sed
quantum
incumbendum
absque ullo artificio. Si voluerit Deus ad altiores
studio
trahere, id optime faciet sine nostro
gradus nos
haec
et labore.
voluntatem:
Extirpemus vitia,propriam vincamus
oratio. Solidas
virtutes
humilitatem
est vera
et profundam
exerfacta vult, et non
verba.
Cap. 9.
quia Deus
ceamus,
vincere
60. Erat
virgo valde affiicta quia somnum
quaedam
Si
cui
dormis
est
non
non
necessarium,
Hyacintha:
poterat,
quod
inhabilis
omnibus
evades.
Donum
ad omnia
convigilantiaenon
cedit Deus:
multis
potui hanc
praecibus et paenitentiisnon
graIesu
et Mariae
tiam
Dormi
obtinere.
igiturseptem horis in corde
tudine
Iluniilitas.
talis essem,
cordis
Oratio.
orationis
cum
et sine
pace
scrupulo, et
nihilominus
eris. Ibid. cap.
sancta
15.
filia Maximiliani
imperatoris,quae soror
Margarita Austriaca,
Discalceatarum
Madriti,
Margarita a Gruce dicta est in monasterio
transiens
Germania
in
cum
Mediolano,
cum
e
Hispaniam migraret,
habuit
s. Garolo, tunc
archiepiscopo, frequenter egit,a quo plura
vitam
documenta.
non
quotidie meliorem
Oratio, dicebat ille,quae
Deus
enim
nobis,
a
sed
est oratio,
exigit
deceptio: opera
facit,non
61.
et solidarum
rum,
suae
62.
cap.
Idem
63.
bat, quos
omnem
morum.
Ioan.de
Palma,
confessarius,Vitae eius, quam
Oratio.
ord.Mino-
Hispanice scri-
18.
eidem
Sanctus
i purificare,ut enim
vitae et
exercitationem.
virtutum
celsitudinis
psit, lib. I,
i
Somnus.
adsit
dicebat
difficileopus
puritas intentionis
esse
necessaria
intentionem
est
puritas
Intontio.
lbid.
audietitulis honorari
se
affligebaturMargarita,cum
natalium
se
ipsam et
splendor exigebat, adeo
suorum
terrenam
dignitatem aspernabatur. Cui dixit abbatissa,
Valde
Humilitas.
96
CENTURIA
erat
quae
nemf
nec
Hae
aliquidaddunt.
consistit.
voluerint
nomine
Lib.
quae
parvum
si
ferit animum
non
ut
et sanctis
ceteri
existima,
parvam
aestiment.
magnam
Dei
amore
sine
et
faciunt,
non
magnum
virtutis in
Sequere viam
tuam,
Tu
te
appellent.
ipsam
quod alii te
profectui nostro,
Non
et
non
verba
obsunt
quod
te
quo
ferit auditum.
3.
Gum
eius iam
conclamata
imperatrix mater
decumberet,
omnia
constantia
exercitia regulariaadmirabili
Margarita peragebat.
tam
Interrogataautem
quomodo
posset matris interitum
generoso
Deo
et imperturbato animo
obstricta
sum
ferre, respondit: Adeo
ob singulare beneficium, quo ereptam e mundo
ad religionem vocahoc
vit, ut considerans
manu
flagellum (a) ab eadem
esse, a qua
beneficium
illum
tam
non
non
suscepi,
patienteret
ingens
possim
nimirum
amabiliter
tolerare. Haec
vera
dolorem,
sapientiaest non
sed
Lib.
manum
III, cap. 29.
qui cruciat,
aspicere,quae castigat.
65. Hanc
orationem
iaculatoriam
frequenter recitabat: Fiat,
voluntas
Domine,
tua
scis mihi
necessarium
Sororibus
autem
in nobis
66.
Patientia.
vel
nuucuperis domina
refert
ad
serenissima, quid
perfectio-
Essentia
tibi
III, cap.
64.
Borgiae: Quod
vel
humanae,
voces
operibus
aliorum
Rosignatio.
reverenda
sunt
magno
nocebit
Patientia.
b. Francisci
soror
novitia; quod
SEXTA.
:
sit,et videbimus
auditum
et
caelo,
in
esse
dicebat
Mortificationes
nunquam
in
sicut
tempore
Velimus
in
terra:
et
in
Vis, sicut
aeternitate.
Amen.
aliud
velle
voluisse. Lib. V, cap.
recte
infirmitates
sicut
vult, nec
Deus
quod
omnia
nos
et
17.
patientia ferebat, ut
aiiquod inaequale ex ore eius. Immo
sit verbum
tanta
sollicitata ut
adhiquod patiebatur manifestaret, ut ei remedium
cruciat
erit
beretur, ait: Si quod me
narrare
debeo, quid tandem
ut
Deum?
ad
Si
venimus
paterequod patior propter
religionem
et tamen
iam
contraria
pati recusamus;
professioninostrae
mur,
Deo
etcoram
sumus
hypocritae,professionequidem moroperamur,
dicebat se plus debere
tificatae,opere autem
impatientes. Eadem
ab illis enim
laudabant:
his,
iis,qui eam
mortifieabant, quam
qui
Lib. V, cap. 28.
hauriebat.
profectum, ab istis vanitatem
67.
Silentium.
Silentium
dicebat
esse
adversus
omnes
solitudine.
erimus
servando, semper
imperfectiones.Silentium
rebus
silentium
Primum
a
est abstractio
et praecipuum
autem
mulomnibus, quod etiam loquendo servari potest: sed externum
in
tum
prodest interno.
Lib.
V,
cap.
68.
Paupertas.
fortissimum
murum
Imagines affabre pictas non
vir quidam pius et doctus
exemplo
(a) hoc
flagellum]
nelV interlinea
30.
obesse
s.
perfectionidocuit
Teresiae, quae,
la variante
hunc
ictum.
cum
eam
vellet
IOANNIS
a
cella
sua
CAELESTIUM
tabulam
amovere
Domino
Ghristo
a
caritas
nimirum
haberi
tuto
HOHTUS
habendae
abiecta
eam
ima-
virtus
et
Id
paupertas.
est, quam
amandum:
tanto
quas
curiositate
intel-
mortificationem, quia
bonam
esse
incitat ad
imagines,
omni
tamen
non
excellentior
potest, quod
sunt
97
DELICIAHUM.
quandam pictam, ut chartaceam
paupertati magis conformem,
substitueret, tanquam
ginem
lexit
BONA
odio
enim
honore
et in summo
haeretici,
prosequuntur
supertluisornamentis.
Lib.
VI,
4.
cap.
Adeo
69.
servire
optabat
ut, consolationibus
in
Deo
omni
eius
nuditate
ei diceret
desolatione,
et
in oratione
: Nolo
perceptis,saepe
hic consolari, Domine, sed
pati pro te : sufficit mihi pro praemio
servire
te. Quicquid dulce
tibi, pro gloria amare
est, tuum
sit;
mihi
omnis
amaritudo:
debetur
tua sit gloria, tuus
honor; labor
et
mihi.
poena
Lib.
in
Divinas
70.
suspensione
memoria
se
VI,
esse
16.
cap.
operationes explicare nesciebat,
se
dicebat,
recordaretur.
Nuditas.
Solam
intellectus
ut
ea
enim
discurreret,
non
frui amando
voluntatem
in
summa
nec
suspensio.
pace
excedebat
et in ea
suaviomnem
sensum:
tranquillitate,
quae
contemni.
et
tate summopere
Ibid.
optabat pati
de Deo,
71. Bernardus
Golnagus Gatanensis, e soc. Iesu, cum
nunc
mox
flebat,
ridebat,
sermo
nunc
habebatur,
ipso praesente,
laetitia
salcantabat, nec poterat aliquando se continere, quin prae
de huius rei causa, respondit: Sicut puer,
taret. Interrogatus autem
visa
laetitiae
matre, non
potest prae
gaudio internae
signa non
vehementer
edere; ita qui Deum
amat, se nequit intra certum
et
continere.
modum
tib.
eius
72.
I,
Mirabilia
inanis
ullo
cap.
Laurentius
eiusdem
Finichiarus,
Devotio
sensi-
blhs
soc.,Vitae
8.
quae
magna,
gloriaemotu
per
ipsum
solebat, ut
narrare
Deus
Dei
operabatur, absque
manifestaret.
opera
inanis
giona.
fuisse de inani
quodam, dixit se nunquam
qua
vanitatem
Nam
existimo,
gloria tentatum.
gloriam, inquit,meram
in
adhaesit
sicut
sed
nec
mihi,
superbiae
tragicus
pulvis
unquam
ita
de
sit
iubet
unus
scena
plebe;
imperator, cum
tanquam
ego
De
Dei
me
re
admonitus
a
potentiam repraesento,
alii
vile instrumentum
non
a
meam
Deo
in
his
beneficiis,quae
recipiunt.lbid.
lib.
II,
cap.
per
2.
Albertum
(a),ord. Praedicatorum, cum
Magister Humbertus
fuisse
ad
audisset,
Magnum
episcopatum Ratisponensem assumptum
ei epistolam,suadens illine eam
dignitatem acceptaret.Refert
scripsit
73.
Petrus
eam
Docet
eum
(a)
Nel
de
quam
Cod.
Prussia,
sit nociva
Umbertus.
eiusdem
ordinis, in
religiosomutatio
Vita
Alberti,cap.
33.
status, et inter cetera
Dignitates.
CENTURIA
scribit: Utinam
haec
in
feretro, quam
74.
Aiiorum
defe-
cathedra
boni
tacebat:
vixque
quidam, eo
Gum
induci
per
paenitentiam
bus
Fuligattus,
Gum
catum
non
cap.
dissimulabat,et
aJiis crederet.
de
hunc
dixisset, an
sed
excuso,
pulcherrima
Si
si
posset
esset. laco-
creatura
11.
propriam
sororem
et ad
ait: Non
multis
meliorem
tu
revera
humanae
fructus
sunt
Deo
frugem
natura
tua
Admiratus
fragilitatis.
lacrimis
cum
es, sed
confessus
est
est. Ibid.
conversus
pec-
cap.
12.
carnis
hoc
remedium
motus
praescripatiturter signet cor suum
signo
dicens:
Per
sanctam
virginitatemtuam, purissima Virgo,
crucis, ter
emunda
Patris et Filii et SpiritusSancti.
: In nomine
carnem
meam
omni
molestia
invocatione
carnis
autem
Hac
annos
quidam
per
quinquaginta caruit. Ibid.
vir nobiiis
b. Petro
de Alcantara
77. Quidam
et pius cum
conmulta
peccata, quae passim committuntur, nec ullum
querebatur ob
cui Pater respondit facillimum
esse:
putabat tantis malis remedium
si
Nam
remedium
et in promptu
esse.
tu, inquit,et ego tales simus,
esse
precibus nostris ad remedia
oportet, Deum
quales nos
praestanda
mundi
inclinabimus; aut saltem quo ad nos
perversitatibus
alios
est quod
remedium
omnes
praestitum erit. Sed hoc malum
emendare
se
ipsum: et sic omnia mala sine remedio
volumus, nemo
psit,ut
sunt.
Idem
contra
pravos
qui huiusmodi
tentationes
Abulensis, vir sanctus
Ioannes
Lusitaniae
prophetico clarus, regem
ditione
ea
cap.
dehortatus
occasione
Vitae
Pizzutus,
Franciscus
78.
Ecde-
eius
benignitatem,
suum,
76.
Bona
Deum,
commisisse,
peccatum
ille tantam
,iae"
ad
Vitae
corrupta, isti enim
muDdi.
mali
arguens,
interficere proposuerat. A
illud
Maia
diabolum
Omnes
minuebat.
virginem vitiasset,eam
autem
inspiratus,ad
post peccatum
P. Bernardinum
contulit, cui cum
se
flagitium suum
enarrasset,
Pater:
vultu
ad
Non
conversus
eum
pius
placido
tu, inquit, fili,
scelus
tu hoc
ille subiungeret se
non
perpetrasti.Et cum
revera
75.
castitas.
extollebat, mala
respondit: Diabolum
quidam
condemnaret.
defectus
poterat ut quidpiam
redire
in
perfectionem praefixit,
aliorum
alienis
praesente,
vellet excusare,
etiam
sibi
peccatorem,
adinventionibus
in factis
inerat
citius audiam
meum
(a).
hanc
manifestum
miris
et
filium
subiimari
Realinus
aliquem, tametsi
ne
quid
caritas.
praedilectum
P. Bernardinus
excusabat,
SEXTA.
in
est,
bona
et
sopra,
centuria
infelicem
eius
Ecclesiae
quaedam
quarta,
ex
n.
cap.
1.
17.
ord. -Minorum
Sebastianum
25.
(a) Ofr.
eius
exitum
manum
ab
et
Africana
spiritu
expe-
praedixit,quia
miserat.
Ibid.
100
deditus
maxime
ecclesiarum
in
Gandidus, episcopus Laquedoniae
Iacobus
86.
Correctio.
StiXTA.
CENTURIA
Aliquam
erat.
Apulia, cultui
ingres-
ecclesiam
autem
orationem, statim altaria visitabat,et si quod minus
post brevem
decenter
et apte ornatum
reperiebat,ipse protinus propriismanibus
sus,
mortificationem
aptabat: qua ex re maiorem
singula convenienter
si eos verbis asperisreprehendisset.Daviclerici recipiebant,
quam
Dei, Vitae eius cap. 11.
congregationis Matris
Litteratum
87. Ioannes
vocabant, cum
Leonardus, quem
quotidie
Urbem
incederet cum
suo
comitatu,
petens pro illis
puerorum
Guinisius,
nus
Distractio.
per
eleemosynam,
nunquam
tebat;
obiectis
ex
nec
ex
orationis
tempore
quo
plenum alterius rei
ster
diverpraesentia mentem
in
remanebat
animo,
aliquid
enim
Dicebat
distraheretur.
quod vas
tamen
Inflrmorum, in
a
divina
occurrentibus
est. Marcellus
non
capax
eius
Vita, pag.
de
Mansis,
mini-
34.
in quodam
Lampugnana, nobilis Mediolanensis, cum
familiari
humilitatis
sermo
haberetur, aliis
colloquio de virtute
diversa de ea
disserentibus, dixit: Ego nunquam
percipere potui
aliarum
virtutum
quid sit humilitas, cumque
aliqualem cognitionem
habeam, hanc penitus ignoro. Sic enim sentio,humiliari nihil aliud
eum
deprimi,qui in loco sublimi positus sit: qua ratione
esse, quam
Deus
humiliavit
se
Quomodo
ipsum, quando factus est homo.
ergo
88. Gornelia
Efumilitas.
humiliari
possum,
ego
Hippolytus
89.
induigentiae.
indicavit
tres vel
ctionem
90.
Oratio.
assidua
Vitae
Porrus,
Eadem
sum
quae
infima
eius
omnium
creaturarum?
9.
cap.
cuidam
religiosaeapparens
post
personae
nisi
purgatorio detineri, et dixit indulgentias non
sibi
distraceteris
non
profuisse,
quatuor
acquisitis,
propter
debitae
Ibid. cap. 18.
et defectum
dispositionis.
B. Maria
adeo
erat
Magdalena de Pazzis, puella 16 annorum,
se
in
mortem
in
oratione,ut
moniales
cunctae
admirarentur.
Volens
autem
orandi
procederet ex propria
experiri an hoc studium
illi
monastico
voluntate
ait
habitu
et complacentia,
accepto,
quod,
ab oratione, ut aliis regularibus(a) exercitiis
cessare
oportebat eam
At
incumberet.
sapiens virgo respondit: Mater, hoc nequaquam
mihi
molestum
est; scio enim
quod quicquid in religioneex oboeuna
ex
dientia
mae
fit,oratio
Eidem
iam
exercitio
communi
licentiam
certa
est.
Vinc.
Vitae
Puccinus,
eius
cap.
11
ulti-
editionis.
91.
Ofooedientia.
illis
erat
(a) Questq,
exteriori
acceptabat,
non
se
moniali
Dei
voce
voluntatem
occorre
nel
facultatem
se
reciperetad
dicens
quod
facere,de qua
Cod.
anche
magistra, ut aliquo
At ipsa talem
orationem.
in exercitiis regularibus
dabat
re
non
dopo exercitiis.
sum
secura
cum
lOANNIS
exercitio
alteri
aut
oro,
HORTUS
BONA
DELICIARl
CAKLKSTIUM
tametsi
incumbo,
101
M
.
bono
et sancto,
ex
pro-
quando
pria electione. Acceditquod satis mihi esset, si bene orarem,
orandum
est ex
14.
C
ap.
praescriptoreligionis.
92. Aliquando diabolus, accepta eius figura,res comestibiles
e
existimationem; cumcoquina et cellario furabatur, ut eius minueret
de hac re murmur
esset inter sorores,
tacuit,donec
ipsa semper
que
veritas
innotuit.
ad
Gap.
quam
occultus
martyr
ob
94. Dicebat
tatis
Dei, ad
Haec
ad
voluntatem
magis se
postulata
95.
suavitatem
Deum.
nudum
obligariquando
concederet.
Gap.
in
Dicebat
quod
autem
non
eius
preces
etiam
et
Gap.
verbum
fuit
65.
cogitamus.
gloriariquod
divini
offerebat
Silentium
exactissime
officii inclinabat
carnifici pro
observabat, dicens
caeli gustare animam,
silentium.
dulce
Ornnia
Dicebat
99.
se
esse
si
caput
gloriaDei
ad
enim
causam
nunquam
tanto
favores
dicere
Dei
Deo
:
nemini
manifestabat,
Retine, Domine,
in te
et
arcana
tua. Visitata
feminis,inconsolabiliter plorabat. Coacta
loqueretur, dicebat
priorissae: Mater, tu
quam
sim,
100.
ad
et
damnari
Graviter
matutinum,
et
per
a
me
propter superbiam. Cap.
Correctio.
Castitas.
Silentium.
Humilitas.
principibus
oboedientiam
vis
divi-
est in oratione
audita
saepe
Oflicium
num.
posse
gustat
quietem habere, si non
mala
causat.
Gap. 125.
multiloquium
omnium
imperfectionum, quae in
mundi:
omnium
quia si
peccatorum
aut
religionecommittebantur, et
Deo
lumen
et
a
fuissem, inquit,fervens in oratione, obtinuissem
ne
gratiam animabus
peccarent. Cap. 134. Dicebat etiam se maximam
subtraxisset
ab ea
occasionem
peccatricem esse, quia nisi Deus
omnibus
sceteribus
Gratias
autem
se
peccandi,
inquinasset. Ibid.
et
Dci.
et ideo
suam:
Patri»,caput suum
fervore, ut aliquando pallesceret,ac si res vera
ageretur. Gap. 96.
exclamavit
adversus
96. Rapta aliquando in ecstasim, valide
subditis
molesti
humanos
et
ne
superiores,qui propter
respectus,
sint, non
quoddam
corrigunt,nec castigant peccantes: tum
genus
100.
dicebat
Dei
offensas
non
esse
impietatis
punire. Cap.
97. Nesciebat
quid esset actio contraria castitati,et quomodo
violari posset. Saepe etiam
Deo:
Tu
audita
est dicere
scis, Doea
nihil
desideravit
te.
extra
cor
mine, quia
Cap. 120.
meum
unquam
98.
Voluntas
83.
recitatione
«Gloria
delicias
internu.
volun-
exaudiebat, quam
non
Vita
et
se
faceret
Deus
Gonzagae,
operabatur,
erga
continere
via.
Deum
Dei,
Quando
amoris
b. Aloisii
dirigereoportet quicquid agimus
quam
Deo
interni
excessum
multam
brevissima
est
faceret
47.
quodam raptu vidit ingentem gloriam
eum
pervenisse dicebat, quia interne
93. In
[Humiiitas]
aestimari
ut
eis
aliter
136.
aegrotans, surgebat nihilominus
alia
communia
exercitia
singulisnoctibus
peragebat,et quod erat
odium
sui.
102
CENTURIA
existimabat
infirmitas
proprius
amor
te
novi,
nec
SEPTIMA.
somnolentiam
esse
faciam
unquam
voluntatem
CENTURIA
1. Petiit
Patientia.
pati, id
ratur
ut
139.
cap.
mixtura
Verbum
Dicebat
Divinum
pateretur,
et
hoc
sinu
tuam, sed
exercitium
Patris
patiendi adeo
descendere
haberet.
ornamentum
2. Dixit
sorori:
cuidam
diligenterne
Dei, alioquin onus
cave
eas
Dei.
ne
bene
Cap. 138.
annis
ante
mortem, nude
consolationis, quod diffuse nar-
In
quamvis extremam
spiritusariditatem
Ibid.
amisit.
tranquillitatem
Tribulatio.
pigritiam,timens
corpori: Ego
tribus
alicuius
autem
e
suo
SEPTIMA.
Deo, et obtinuit
a
sine
est
et
deciperet,dicebatque
eam
esse,
voluerit, ut
passionibus,
vero
tribulationes
cordis
opprimunt,
te
proprio fonte, qui
a
gravissimum
suis
nobile
nos
pateretur, nunquam
Quando
extrahas
ad
voluntas
est
tibi erunt.
et intolerabile
Eodem
139.
cap.
Dionysius Martinus Lucensis, ord. Praedicatorum, conventus
nisi praeceptis et censuris
coactus
Aquilani prior electus,non
onus
carcerem
acceptavit:dixitque provinciali se libentius perpetuum
huiusmodi
electurum, quam
Franciottus,
dignitatem. Gaesar
3.
Fuga
dignita
tum.
Vitae
eius
B.
nisi
cap.
item
invenia-
g
II
Montis
abbatiam
Vitae
eius, cap.
Alexia, sanctimonialis
Urbe, dicebat
de
Susannae
et
plinis,ciliciis,
vigiliis
debilitant complexionem,
sed
Deum
mortem
eius
ms.
aliis huiusmodi
et
religiosum
nostram,
lib.
Dignitates.
sed
III, cap.
voluntatem.
in
monasterio
inveniri in ieiuniis,disci-
austeritatibus, quae
sibi et aliis inutilem
aliorum
in tolerandis
in
Achilles
ferendis
enim
Maccionius,
saepe
red-
patienter
non
vult
Vitae
2.
apparuit quaedam monialis ante biennium
ob frapurgatorii flanimis cruciabatur
defuncta, quae
et rogavit ut curactum
suffragia,
regulare silentium. Petiit autem
ut silentium
ret admoneri
servarent, cuius violatio plurisorores
Deo
et acerbissime
mum
castigatur.Ibid. cap. 18.
displicet,
tria dicebat
Orosco
de
6. B. Alphonsus
servum
esse,
quae
officia
1.
ad
et
Dei inducere
Quando
dignitates:
acceptanda
possunt
5. Victoriae
Silentium.
non
Mar-
6, Petrus
Cisterciensis
non
defectibus,
iniuriis,in abnegatione propriae voluntatis; Deus
dunt:
Oliveti
Oraffus.
4. Victoria
ubi
Tholomaeus
acceptavit.Lib.
coactus
celtinus
6.
Bernardus
oranti
ardentissimis
IOANN1S
cognoscit
zelum
se
HONA
vocari
Deo
a
HOI5TUS
caritatis,quando
dientia.
Ioan.
Ma
CAKLESTIUM
ad
exercendum
necessitas
id
Vitae
rquez
103
DKUCIAHUM.
requirit.3.
eius
Gum
2. Ob
cogit oboe-
7.
cap.
,
officium.
tale
mansit
7. Idem
trigintaquatuor annis in aula Matritensi semlicentiam
invitus,
petiitque
recipiendi se ad solitudinem, ut
per
iam
ad
mortem
se
senex
Quam
praepararet, nec potuit obtinere.
tamen
se
tulerit,oboedientiae
repulsam Jicet moleste
patientissime
conformavit.
Cap.
8. Gabriel
hoc
de
card.
re
archiepiscopus Bononiensis, si
aliqua, quam
ipse laudabiliter
praemendacium
Gleric.
Reg.
s.
de
Vitae
Pauli,
se
eius
loqui.
llb.
III,
4.
cap.
qui episcopatus et alias dignitates ideo
acciperent,ut tranquilleet beate vivere possent, haud
in eamque
levi coniectura
adscribendos
esse:
reproborum numero
Pesententiam
Barnabeus,
plura afferebat argumenta. Hieron.
9. Dicebat
rusinus,
cardinalatum
accederet
victum
necessaria
ne
quis
Tum
rescripsit.
ea
suis
ex
propinquis
tantum,
4.
ad
illis ad
quae
praesente,
semperque
de
illis mentionem
Solanus,
ord.
facere.
lbid.
multae
vir-
suis
ordinis,
12. Iussus
nunquam
cap.
Hispanicae
lib.
I, cap.
Patientia.
3.
suo
Pas
interna.
26.
13.
Gamillus
sed
religiosis,
Cicarellius
de
congregationis Ministrantium
mulierum
fugiendum esse
aspectum
leucis.
mille
Sanctius
umbram
procul
Lellis,fundator
non
etiam
eiusdem
,
cap.
eius
in
infirmis, dicebat
a
Vitae
pripraelato ut repeteret sermonem,
quem
ait:
Turbari
ne
turbaretur,
platea, rogatusque
collocavit.
Ibid.
suam
potest qui in solo Deo
spem
a
habuerat
suorum.
8.
cap.
Min., vir apostolicuset
Peruviae, interrogatus a
paenitentiam
quam
possit religiosusfacere,ut multum
mereatur, respondit
apud Deum
patienter ferre adversitates,quae quotidie occurrunt, eas
praeserde
et
tim, quas inferunt amici
Gorduba,
propinqui. Didacus
dem
Ainor
neptibus suis mille aureos
protestabatur sibi ingratissimum
in regno
eiusdem
Diimitates.
erant, subministrabat:
11. Franciscus
tutis
lib. II, cap.
eius
Vitae
,
evectus,
severe
attribuit:
dotem
eos,
Oratoril
congregationis
10. Ad
fore, eo
Baronius
card.
Urbem
in
llumilitas.
Dicebat
enarrabat.
facere, et minimum
plurimum
esse
Ledesma,
et
citra
extraneo
laudabile
Alexius
de
sermo
stitisset,quasi
enim
9.
Palaeotus,
incidisset
forte
ObofHlicntia
solum
congregationis,
Vitae
eius
lib.
Castitas.
III,
8.
14.
Hieronymus Narniensis, Gapuccinus, apostolicus concionaPalatio ad suum
coenotor, cum
peracta praedicatione e Vaticano
bium
luculenter
madefecit. Senem
rediret,imber subito exortus eum
Exemplum.
104
in
CENTURIA
discrimine
eo
vidit
positum eminus
rogavit, ut eodem
advolans
curru
SEPTIMA.
cardinalis
curru
palatium peterent. At Hieronymus
Gratis ex pulpito homines
induco
aequo
duriora
de
Pise
pati. Marcellinus
ordinis,
15. Maria
[Recollcctio
Deo.
cum
catum
-
Pec-
venialc].
Vitae
dicebat
quarta
Fab.
Ambros.
Eadem
Spinula,
admirabatur
16. Franciscus
Abstinentia.
sumendo
que
Dei.
ganti
faciles
dicenti
sententiam,
est, et cruciatuum
est
praecipue
1,
de
ad
eam
ad
vero
fulcimentum.
sui.
in
regulam
cibo
et donum
speciale
speciale petiit:interro-
Nihil:
cibus
eiusdem
,
est
noster
soc,
Vitae
e
Iesu, cuipiam
soc.
sibi
mori-
Deo
cum
rationem
rationes, respondit:
! Verumtamen
Ah
misericors
recordabitur.
Philip-
16.
cap.
regularis disciplinae observantiam,
dixit esse
religiosaeintegritatis
exactam
silentium, quod
Guidus,
eiusdem
ordinis,
Vitae
17.
cap.
quaerunt
Quandam
sororem
virtutis fuerit, illas tamen
quae
qui orent pro
placandam.
sunt, adeoque unusquisque se
nesciant
plerique se hoc affectu
sua
Deo
vidit
paucos
ad
iram
esse,
Dei
in
purgatorio, quae, licet eximiae
adhibitam
patiebatur,ob non
poenas
quibusdam temporalibus custodiendis,
diligentiam in rebus
pretiiessent. Ibid. cap. 38.
quamvis minimi
21. Franciscus
Olympius, Theatinus, ad ipsum peccati nomen
iis erat, qui ipsum ad animorum
expallescebat; idque curandum
maxime
documenta
caverent
ut
a peccati nomenclaconveniebant,
animum
infausta
exulceraret
tione, ne
plus nimio
vox,
quae
omnem
Peccatum.
aliquod
Riccis,ord. Praedicatorum,apparens Dominus
Philippus
enim
20.
19.
mortificaret,dicebat-
re
susceptorum
eius
ipsum amat, ut etiam coram
expoliare.Ibid. cap. 20.
Pur^atorium.
aliqua
eidem
aliquando B. Virgo
peccatoribus, pauciores, qui apti sint
Omnes
voluntarie
difficillimam
19. Dixit
Amor
recollectione.
lib. II, cap.
eius
hanc
Caietanus
Deo
causa
Vitae
18. Gatharinae
lib.
Iesu,
soc.
rem
ipsi fore
reddere
mea
Ategambe,
hortatus
Deo
cum
ult.
cap.
in
Lusitanus,
card.
bundo
eius
e
se
esse
eius-
SS. Annuntiatae,
personis spiritualibus
posset aliquis
Ibid.
semper
ferre,si recuso
16.
cap.
duram
pus
dura
Vitae
Iesu,
soc.
crucifixus. Alphonsus
17. Ioannes
Silentium.
interna
nec
aJiquidunquam
aeger
quid vellet, respondebat:
sanus
autem
Ghristus
eius
ut
abstinentiam
Nec
posse
Caietanus,
servabat,
veram
proximum
monialium
absque
committere.
citato
renuit, dicens:
Matisconensis,
quod
quomodo
veniale
peccatum
cap.
elaberetur
et
22.
neutiquam
horae
pars
animo
Strata,fundatrix
Victoria
credere
se
eius
ambo
constanter
suum
dem
Torres,
vecti
si
IOANNIS
BONA
HORTU8
excidisset, inclamare
casu
illico Iesu
monstrum
offendisset; tum
nunquam.
loseph
22.
CAELESTIUM
statim
Silos,
Vitae
usque
adeo
Oboedientiae
horrore
visu
addere, Nunquam,
lib. II, cap.
addictus
horribile
veluti
nomen,
cum
eius
L05
DELIGIABUH.
1.
erat, ut vel nudum
ipsius
nominari
quodam
corporis orisque habitu, cum
Ex
oboedientia
veneraretur.
ludere
adolescentibus
cum
contigisset,
saltare
iam
et
dubitavit.
Evocatus
ad
non
ianuam,
ipse
senex,
dum
in
immiseiubente
cultrum
praeposito,
cenaret, cum
panem
externo
nomen
rat,
extraxit.
non
23.
Lib.
II,
Abstinentiam
fuit,ut quicquid
11.
cap.
rigidissimeservavit:
fructuum
novorum
aut
hocque
constans
obsoniorum
pro
in
eo
ratione
temporis mensae
apponebatur, id ipse libare piaculum putaret,
Domino
offerebat.
14.
Lib. II, cap.
primitias
easque
desiderio
24. Fr. Sanctus
a
Ripatransona, ord. Minorum,.cum
serviendi
Deo
ad quendam
transtuReformatorum
conventum
se
neminem
ibi repperit,qui eum
in patientia et mortificatione
lisset,
sic
eius esse
volebat.
Deo
dux
exerceret,
permittente,qui
Magistrum
Christum, cuius vocem
agnovit et
itaque sibi elegit lesum
divini amoris.
audivit in opusculis s. Ronaventurae,
et in Pharetra
Libri enim
vices gerunt magistri,si quis eos
attente
legat. Ludovic.
Pudentiana
obiit
cisci,quae
aliis semper
bus
rebus
autem
Ghristum
dreas
Eota,
26.
Deo
sensus
caeli
1608,
anno
nihil
divinis
admiranti
Iesum
Zagnonia
abstracta
erant,
non
dam
Vitae
Franceschinus,
25.
eius
oboedientia
eius
Tertii
ordinis
s.
februarii,in conversatione
14
si
Magisterspi«tuaiis.
6.
cap.
Rononiensis,
die
Abstinentia.
cum
sermo.
spiritualipercipiebat,de
loquentibus sapientissime respondebat. Guividebatur,
eis nisi
ex
nihil
canonicus
naturalem
aliud
de
ait:
intueri
Bononiensis
addictissima
Qui
potest.
Vitae
,
Oboedientiae
rebus
sonum
abstractionem
continuam
habet,
colloquia
Fran-
ante
Ioannes
eius
cap.
oculos
An10.
Gaelestibus
a
gratiis,
quas
contradicebat
autem
confessarius, ipsa
copiose recipiebat,
confessarii
et dictamina
intrepide sequebatur, postpositis
se
argumentis, nec Deo resistere dubitavit, ut Dei ministro
erat.
oboedientia.
subiiceret. Cap. 11.
27.
vicina morte
admoDe
pati desiderabat.
satis pro
nita, se nimis cito mori
conquerebatur, quod nondum
Deo
Gravissimis
doloribus
interet
esset.
afflicta,
pressuris
passa
confessario
inter
tot poenas
an
rogata a
aliquod refrigeriumhabenudum
maximum
ne
ret, respondit se
habere, ideoque vereri
sibi
ablatum
dixisset
foret.
eius
ille
esset
pati
Gumque
quaenam
voluntatem
Dei
me
consolatio, ait, Quia cognosco
adimplere.
Cap. 12.
Nude,
pure
et
diu
i\,ti.
106
CENTURIA
anima
°28. Cum
oboedientia.
Paupertas.
Caritas.
quaedam in purgatorio detenta
suffragia ab
anima
mihi,
benedicta,
fgnosce
quia de
meis
sine
mei
direpoenis et orationibus
disponere non
possum
desiderium
ctoris permissione. Ipsiitaque referam
tuum, et ab eius
arbitrio tua et mea
consolatio
pendebit. Gap. 20.
°29. Dicebat
Maria
Vela, de qua supra
paupag. 39 (a),votum
eius
facilius
excusationes
violari,quia
pertatis
transgressio multas
liabet,multos
praetextus, quibus cetera carent. Vitae par. II, cap. 3.
30. B. Ioseph, ordinis
Praemonstratensis, externis ministeriis
in monasterio
occupatus, graviteranimo tabescebat
quod consuetis
cui
B.
orationibus
vacare
non
Virgo, et ab eo
posset,
apparens
sciscitata
laboribus
se
ait,et
haberet, praegravari se
quomodo
illa enixe
peteret, ait illi:
solitas
preces
debitum
te
eius
recitare
non
Sterre,
eiusd.
caritate
Eidem,
fratribus tuis. Vita
Van-
Chrysostomus
ord.
cum
reddiderunt?
vitio te excuses,
Nolo
quod
ut per
custodiam
custodia
mea
monasterii
melius
multo
a
meo
conservabit.
ser-
Haec
impiis quibusdam invasoribus, aliquid omittebat de solitis exercitiis erga Deiparam. Gap. 24.
32. Robertus
cardinalis Nobilius, qui nondum
expleto 18 aetatis
essent
ne
suos
anno
negligenobiit,hortabatur
plenus virtutibus
timor
facient
et
amor
nos
nam
diligentes.
tes,
Lugeamus, dicebat,
lacrimas
et doleamus,
recuperabimus. Franc.
quia omnia
per
monasterium
illa,quia, ut conservaret
33.
serio
Romanus
Turrigius
Maria
Idem,
ab
in
aetatis 13 evectus
anno
Vita
ad
ipsius.
purpuram,
de
cogitavit,fecissetquevotis satis,nisi deterritus
esset, qui persuasit eum
nente, assumptus
ut
fuerat.
munus
retineret,ad
ea
a
quod,
abiicenda
confessario
Deo
dispo-
Ibid.
sanctitatis,dicere solebat vere
Philippus Nerius, vir notae
in vita posse
nil gravius, nil durius, aut molestius
amanti
Deum
in desiderio
viri
enim
mortem
Sancti
vita
ipsa.
contingere,quam
34.
[AmatoresDeij.
servias
Ioannes
B.
iuvenem
[purpura].
ms.
maius
nullum
in exerci'iis spialiquando solitum fervorem
nonnihil
remisisritualibus, quibus
Virginem quotidie colebat,
deformatam
aniculae, rugis habens
set, ipsa Virgo apparuit in forma
faciem.
ex
cum
voce
Quam
cognovisset,rogavit cur vetulae vultum
voluerit.
Gui illa: Talis oculis tuis appareo,
assumere
qualem me
iam tibi vetula facta sum.
in corde
tuo delegerisretinere. Ego enim
ubi
meorum?
Nam
Ubi
est repraesentatio gaudiorum
angelicae
salutationis laetifica memoria?
Ubi
ille fervor devotionis,iuventus
animae
me
tibi,et te mihi
tuae, et cetera exercitia spiritualia,
quae
31.
Lacriraae,
in
ut
God.
ex
illa ait: Scias
At
posse.
debere, quam
11, edidit
cap.
der
Acedia.
SEPTIMA.
(a) Nel
Cod.
43,
ma
in
questa edizione
39.
108
CENTURIA
SEPTIMA.
iubenti: iucundos
ciperet, roganti similior erat, quam
denique graomnibus
miscebat.
lbid.
cum
sermones
tesque
semper
43. B. Christianus,monachus
Cisterciensis,viditaliquando suum
Hummtas.
monasterium
circumdari
a
erant, ut tegere viderentur
Gumque
vocem
daemonibus,
qui
quicquid
inter
erat
multitudinis
tantae
caelum.
et
terram
exclamaret, quis poterit evadere
pericula ista? audivit
sibi: Qui humilitatem
dicentem
habere
potuerit,ab omnibus
his
Spes.
occidentis.
laqueis liberabitur. Gononus, lib. VI de Vitis Patrum
44. Ioannes
Baptista Gionius, congregationis Matris Dei, qui
obiit anno
necessariis
1623, deficiente aliquando in domo
alimentis,
habendam
fratres ad fiduciam
hortabatur, dicens
quod ex pleno
fonte
modicam
haurimus
divinae beneficentiae
nos
quia
aquam,
est
parvum
45. Fuit
Observantia.
sed
Praeiatus.
socius
Vitae
Leonardi
initio multas
lib.
in
haberet
sanctimonialibus
propter tria grave
Hieron.
eius
Florentinus,
I, cap.
,
Ioan.
tribulationes
quascumque
congre-
contradictiones, orantibus
revelatum
erat
corruere,
16.
huius
fundatione
est
non
posse
vineaDei
enim
illi periculum imminebat,
eam
electa;
videlicet
propter
inobservantiam,
negligentiam et tepiditatem,propter constitutionum
nimium
Lib. 1, cap. 22.
desiderium
et propter
placendi hominibus.
46. Dicebat
praelatum debere placidissimum esse, neque minus
detrimentum
religiosisfamiliis afferre eos, qui summo
rigore et
observantiam
ad
reducere
austeritate suos
illi,qui
volunt, quam
connivent.
Ideo
de
inobservantibus
aliquid
rigore remittendum, ne
subditi
fiant
nescire
in
re
qua
Vitae
ciottus,
studio
voluntatis
talem
ad
posset
eius
ms.
V, cap.
20.
congregationis Matris Dei,
mortificationis
iugiter exercebat, eosque
Leonardus,
in
iuvenes
suos
reduxerat
Lib.
contumaces.
Ioannes
47.
Mortificatio.
hic
gationis,quae cum
quibusdam
pro ea
ob
confidentiae.
nostrae
vas
congregationis
eiusdem
eos
fundator
annihilationem, ut
ultra
lib. 1, cap.
13.
mortificare.
Obiit
saepe
diceret
Caesar
Fran-
Pater
ven.
anno
se
1609,
die 9 octobris.
congregationis multas persecutiones pateest, dicens :
retur, quidam vir religiosusad perseverantiam hortatus
Deo
hoc
enim
animum
a
est, sigillum
Pater, ne despondeas
;
opus
tribulationem.
Hanc
notam
eius habens, nempe
et signum Dei
esse
ait: Quia
docuit
Deo,
eras
acceptus
angelus, qui Tobiae
48.
Tribuiatio.
Gum
fuit
necesse
49.
Patientia.
cum
initio
ut
suae
tentatio
probaret
Hippolytus (a) Galantinus, qui
gravem
(a) Nel
te.
pateretur infirmitatem, dicebat
Cod.
Hyppolitus.
Ibid.
Florentiae
non
cap.
obiit
16.
anno
oportere vitam
1619,
spi-
IOANNIS
HORTUS
BONA
CAELE8TIUM
109
DELICIARUM.
quis bene valel,ut possit in
perfunctorie instituere,cum
viitutum
et solidam
exerpatiens esse, sed diuturnam
lia
Idoccius
Vitae
requlri.Dionysius
Florentinus,
ritualem
infirmitate
citationem
lib.
eius
II,
14.
cap.
christianae
doctrinae
Gum
50.
soli
quando dissipata esset, duoque
gatus an doleret, si et isti eum
voluntatem
cum
nam
videre.
Lib.
111,
in
erit mihi
laetitiae
maximae
cap.
cum
remansissent, interro-
eo
desererent:
meam
Nibil
divinam
in
eam
instituit,ali-
congregatio,quam
Resignatio.
inquit,
penitus transfuderim,
adimpletam
in omnibus
et
me
minus,
2.
confessario
Interrogatus a suo
qualiter se haberet in exerpraesentiae: Vae mihi, ait, si vet momento
temporis
Nonne
enim
admodum
!
sine hac
turpe et indepraesentia essem
in palatium magni regis admitti, et de rege
esset
non
cocorum
iste
Mundus
est
autem
manuum
Dei, opus
eius,
palatium
gitare?
51.
citio divinae
a
in
quo
transferendi
caelum
Idem
52.
magna
Lib. III, cap.
sumus.
reverentia
cum
instanter, nihil interim
orant
sit ad
sarium
profundo silentio immergendam
querelis foris prodeat. Sic enim
efficitur capax
continetur
dicebat
Tum
Ghri-
pauperum
Deum
neces-
claudit
se
subiectionis
cognovissem,
foret.
Vincent.
omnem
Deo
et omni
intra
terminis
et
se,
creaturae
te
enim
nunc
Gual,
Patientia
per
veram
desiderat:
anima
mea
eiusdem
atque
ab
omnia
utinam
te
Frater
Rainerius
nunquam
libera
ordinis,
Vitae
eius,
cap.
25.
a
sanctissimus
eius
nihil
vitam
citia communia
non
modo
Praeiatus.
ingentiamaritudine
Burgo S. Sepulchri, laicus Gapuccinus,
ex
patravit,ut constat
fuit, multaque miracula
Vitae
auctor
1655. Notat
autem
Vita
anno
impressa Romae
et
in
eius
conversatione,
fuisse
praeter
operibus
singulare
et
exerhuiusmodi
Sed
opera
religionis.
suae
communem
55.
vir
est, qui
Tribuiatio.
adversitatem
vincit, omnia
abnegationem et contemptum
ponit in tuto. Ibid. cap. 8.
54. Gaspar Bonus, ord. Minimorum,
esset provincialisVacum
lentiae in Hispania, ad extrema
deductus, gravissimum sibi fore
fine vitae,
autem
mori
ea
cum
protestabatur. Instante
praelatura
vicarium
provincialem instituit,eique porrigens sigillum: 0 sigilfuisti!
et dolorosa
acuta
spina cordi meo
lum, sigillum,inquit,quam
stultus
na.
sepeliendam, ne inutilibus
magnanimitas exercetur, et cor
sui.
Quam
EleemoB^
et
esse
adversitatis, dum
humillimae
enim
imitabatur,qui
circa navim, quod
omittentes
salvandam.
eam
3.
faciebat,aperto
eleemosynam
capite,praemisso actu contritionis,in persona
stum
respiciebat.lbid. cap. 4.
53. Aliqua tribulatione
ingruente, nautas
Praesentia
Dei.
communi
et
ordinario
tam
intrinsece
V ita
ooihiihi-
110
CENTURIA
extrinsece
quam
unionem,
simplicem
S. Mariam
Maiorem,
lum
dixit
ipsa ad
per
perfectio-
summam
pervenit. Cap. 2.
perfectionem eius et continuam
aestimabant.
Ibat
aliquando
eum
ferventissimus
aestus
cum
ei socius
ideo
Deo
cum
Qui nesciebant
56.
Abstractio.
ipse agebat;
familiaritatem
et
nem
SEFTIMA.
cum
et sudum
esset
Deo
Romae
ad
cae-
operiret caput propter imbrem. Verum
est,
ait ille,pluit,et caput operuit. Non
enim
mentem
applicavit ad
Idem
ob eandem
iudicandum
acetum
causam
piueretne, an non.
aliquando pro aqua bibit, nec id percepit.Cap. 3.
nobilem
57. Idem
Eugubii mulierem
quandam
angina laborantem
signo crucis signavit,dixitque ei ut fidem in Deo haberet.
haberet:
Die vero
at
se
sequenti ipsam invisens rogavit quomodo
illa se
melius habere
respondit, sed nondum
perfectam sanitatem
Fides.
;
ut
fuisse. Tum
consecutam
et sanitatis.
tantum
Cap.
ait: Quantum
Dei
servus
tibi fidei
defuit,
17.
Vergara, vir doctrina et sanctimonia
Alphonsus Ramirius
delatas
conspicuus, quinquies
episcopales infulas recusavit. Tum
salutis
hoc
dicere solebat
suae
argumentum
magnum
esse, quod
alienis
Deus
et
non
permisisset ipsum praelaturis
peccatisonerari.
58.
Praeiaturae.
Lucas
59.
Pax
intema.
Histor.
Sacchinus,
Franc.
Zampellus,
apparuit. Eodem
vultu
faciendam
adibat:
piendas confessiones
parte III, lib. II, n.
eodem
rem
anxius
et
77.
perturbatus
eodem
sacram,
docebat
ianitoris partes
elementa, eoclem
rum
ad
lesu
soc.
Iesu, nunquam
soc.
ad
pueros
omni-
in rebus
explebat.Nam
excilitera-
prima
Deum
quaerebat et inveniebat. Ibidem, n. 80.
Baptista Sancius, soc. Iesu, egregius concionator, a magistro
Avila
loanne
hauserat, et contemplaprima sapientiae rudimenta
tioni summe
deditus
erat.
Ingenium illi erat tristius,et aspere
vitiis assueta
eo
increpandis populorum
lingua. Hinc
pauJatim
Avilam
perductus est ut solum
eiusque praecepta miraretur, combus
60.
vita
commu-
orandi
verbum
blasphemiam,
labi
diceret, seque
abfuit
quin
geret.
Sed
est
non
de
ab
ei Satan
insanabile
humiliter, de
lbid.
lib.
laetius
numeraret, omne
aestimaret, societatem
consuetudine
aliorum
salubribus
tandem
discedere.
vulnus
monitis
sub
abiungeret. Parum
specie sanctitatis infli-
curatus
est. Adeo
aliis
benigne sentire, et
VIII,
n.
a
bonum
vita
communi
183.
emersus
ac
Baptista Sanchez, vix e morbo
podagra
foede
debilitatus,Romanam
peregrinationem suscepit: mirantibus
iter inceptari,quod
autem
non
perficere,
plane videretur
posse
sed
esse
propositum pervenire Romam,
pacate respondit, sibi non
61.
oboedientia.
se
vix
oratione
pro
risum
dissolutionem
viam
munem
oboedire
loannes
eatenus,
dum
rhors
oboedientem
inveniret.
lbid.
n.
186.
IOANNIS
()°2. Antonius
BONA
HORTUS
CAELESTIUM
III
DELICIARUM.
vir
insignise soc. [esu, solebat acute
inter socios
bonis
a
rcligiosis,
quosdam
distinguere viros bonos
viros
virtutibus
et
bonos
tamen
dicens
praeditosesse, non
quidem
bonum
bonos, quod virtutes,quae
religiosum eflireligiososesse
cerent,
Quadrius,
haberent.
non
Ibid.
Reiigiosus
qui
281.
n.
ei obiicerent
Baptista Gavanagus, cum
parentes,
ingressu societatis,corporis imbecillitatem, et
dicerent
eum
fore, respondit supremi
perpetuo valetudinarium
id quaerendum
valetudine
iudicii die non
ex
se
usus
esset,
qua
voluntati divinae
sed quam
Ibid.
lib.
IV,
paruisset.
IV, n. 9.
par.
Crucifixi
64. Petrus
Manricius, soc.
Iesu, sub
effigiem,quam
in cubiculo, hoc
habebat
morsapiens monitum
scripsit:Quoniam
olebis.
Ut signiticaret
tuus
religiosum,
es, sepelire,alioquin male
nisi sepeliatur in profunda sui
nihili
est
mundo,
qui mortuus
male
malum
fore
ut
oleat,
praebens exemplum. Ibid.
cognitione,
Ioannes
63.
ut
ab
deterrerent
lib.
V,
Ximenes,
Patres
omni
viderentur,
esse
Gum
66.
Vallisoleti
Iesu
soc.
genere
misitque
aures,
esset. Patres
virum
mitis
etiam
Hist.
Orlandinus,
Pedrus
67.
quod
herbae
Godacius,
vir
erat, ut, quamvis
soc.
interdum
a
IX,
n.
n.
decumberet,
vocatione
relictum.
Si
oleo
sacro
dicere
in
Quemadmodum
locum
Amsterodamius,
et iam
excellentia
est, ita in
dixe-
63.
adeo
humilitatis,
Patre
exerIgnatio,
semper
tran-
Patrem!
lbid.
Mansuetudo.
8.
68. Theodoricus
tionis
libidi-
et
gratia,acciperetur asperius, animo
diceret: 0 suavem
quillissimodigrediens,hoc tantum
lib.
d.m.
illud
genus
nuncupari
virtutis
cendae
Timor
defuit
adversus
Dei
b.
Nec
herbae
lib. V,
caritatis
eximiae
170.
principispervenit
vim
post ampliticatam
timorem
vitia,eam
quaecumque
Nicolaus
runt.
ad
vox
sciscitatum
nobilem
autem,
alia
et
nem
PassioChristi.
circumferre, quae
quandam
iibidinis. Haec
interimendae
VII, n.
innoxii.
versarentur
herbam
secum
lib.
principem Philippum
plerique quod cum
mirabantur
promiscuo
eos
nihil. lbid.
eam
Hispaniarum
adessent,
sexuque
haberet
extra
apud
primo
iocaretur,dicens
vim
orationi
rhythmo
omnia
ea
qui
partem
meditatione
Hanc
passionis Ghristi versabatur.
lente pronunipse explicarat,eosque versiculos
in fletum
totus
revotvens
mente
ac
abibat, et extra se rapieIdeo autem
sanctam
se meditari
passionem dicebat, quod sibi
batur.
in
noctis
lesu, plurimam
soc.
in
tota
quae
vernaculo
tians
Reiigiosus
137.
n.
65. Ioannes
dabat,
vaietudo.
exorsus,
sanctae
nullum
perunctus
haec
fidei rebus
esset, de
postrema
dubitare
dubitandi,
quid igitur unquam
morti
Tesu, cum
soc.
proximus
religiosaevocalocutus
verba
ac
nullum
adversus
deliberare
deliberandi
eam
est:
nefas
esse
diabolus
vocatio.
H^
CKNTURIA
ut
cogitationiobiiciat,illico,
Hist.
Sacchinus,
nulla
sermonis
enim
memorabile
de
Deo
fidei,abigendum.
lib.
II,
II,
par.
Valesius, soc. Iesu, vir paucorum
effatum
eius
caritatis
70. Anna
Iesu
soc.
Iesu, socia
a
esse
Vitae
fuit,
illud
Deo, quam
cum
16. Habetur
eius cap.
1615.
an.
Teresiae
s.
verborum
lege concessis,
fuit,Dulcius
Alegambe,
Franc.
120.
n.
indulgentia,nisi temporibus
loqui.Philippus
heroes
inter
fit in rebus
soc.
69. Dominicus
Tacitumitas.
SEPTIMA.
in
sui
fundatione
ordinis,
quaedam nobilis puella impar viribus ad ferendum
rigorem
ad novitiatum
didicit in oratione volunreligionisadmissa
fuisset,
Dispensa-
cutn
tatis Dei
alium
ad
ut
esse
ordinem
posset sine ulla
transiret,in quo
sine
ordinis
Deo
servire
relaxatione.
Dicebat
exemptione,
iustificatas,nec
negari,
exemptiones, et si summe
posse
iis oportet, qui iam admissi
nec
praeveniri debere. Dispensare cum
admittendus
ut dispensetur.
tamen
dispensatione indigent,nemo
et
autem
Angel.
Vitae
Manrique,
multi
71. Eandem
vitae, alia enim
propter
ignorantiam,
meam
ciant. Manrique,
72.
tionem
siientium.
secum
ex
corpus
tione
t i ca
as
ex
vestibus.
i"io
praeiatis.
ex
videam
me
propone-
scribendo
me
meis
Deo
libro
in
ei
rursum
a
errare
scriptisprofi-
lib.
V, cap. 8.
iunior, monachus, de
scripsitNilus
monachus,
silentii
cuius
vita
tenacissimus
longam
ora-
erat, pauca
satis diu et multum
monachum,
loqui debere
eaque
cogitata:lapsus enim linguae graviorem affert ruinam, quam
altissima
ruit, in hoc siquidem laeditur
specula praeceps
interitui
in
obnoxium,
liber.
Apud
illo animus
Octavium
immortalis
Caietanum,
a
tom.ll
concre-
San-
Siculorum.
dicebat
qui
superbia efferri,
vestes
intueatur. Quid enim, dicebat, pallium est, nisi flese
suasque
tus? quid analabus
(id est scapulare),nisi crucis effigies?
quid cuculnisi
in
conditi
cadaveris
formam
Jum,
sepulchro
praefert?quidporro
detonsa
omnium, quae
rerum
significat,
caputque rasum
coma,
quam
Nihil
caduca
in mundo
sunt, spoliationem et contemptum?
ergo
amittat.
etiam
Ibid.
debet
re
nomen
monachus, ne cum
ipsa
curare
Recolesanctimonialium
74. Mariana
S. loseph, fundatrix
a
in
esset
sollicita
die
ctarum
s.
Hispania, cum
Augustini
quadam
ob (a) defectus
cuiusdam
sororis,quibus putabat se non
posse
73. Idem
Discipiina
alii
S. Philaretus
materiae
ctorum
tnon
quam
erit
gratias,quas
dicebat
enim
qui
Ibid.
ut
11.
cap.
scriberet
utilitas,ait: Facilius
communis
retur
IV,
ut
Scriptam ego
appeto. Gumque
recipiebat,respondit autem:
scripta non
scripta.
lib.
eius
hortabantur
(a) Nel
Cod.
absurdum
precede propter
esse
non
monachum
cancellato.
IOANNIS
remedium
BONA
adhibere, rapta
vidit
Domino,
a
113
DELICIARUM.
CAELESTIUM
HORTUS
linteum
illum, plenum
generis,qui
apparuisse legiturin Actis
videlicet et
audivit, ut mactaret
Apostolorum, eandemque vocem
sic oportere praelatos agere, comecomederet:
dixitque ei Dominus
nimirum
aliet digerere subditorum
sine afflictione,
defectus
dere
emendationem
Deo
a
dissimulando, aliquando eorum
quando eos
multae
et
Multa
enim
orationibus.
non
oratio,
gemitibus
petendo
desieos
Qui sanctos
corrigitet proficit.
reprebensiones subditos
Vitae
oret
Ludovicus
eius
derat, multum
ipsis.
Munoz,
pro
diversi
animalibus
lib.
II,
3.
cap.
75. Eadem
nihil aliud
que
D. Petro
esse
obtineant.
Ghristo
cum
Lib.
Solebat
76.
ita
effluat
per
guens.
Lib.
ut
Sicut
Aliquando
in
camino
devotionis
verba,
aut
IV, cap.
ne
a
in
praeesse
religione
aliis-
humilitate, misericordia
Deo
lucem
ad
Pro
bene
regen-
suis:
Vita
bene
Ab
clauso
optime
calor
in
sit
intus.
ab
intus,
sollicite custodiendus
intus
abscondita
nostra
exclamabat:
yita mterna.
conser-
corde,
aliquid ingrediatur ipsum
ne
extin-
20.
moniali
commensuae
praesentiam cuidam
illa respondisset se multoties
Dei oblivisci ob exterdabat, cumque
nas
occupationes, quibus iugiter distrahebatur, ait illi: Numquid
respirare? Si ergo ad singulas
propter occupationes obliviscitur
te!
eliciet divini
Deus, amo
amoris, dicens:
respirationes actum
illi
naturale
Deum
erit
actu
iam
eiusque semper
amare,
semper
est respirare.Lib. IV, cap. 28.
recordari; sicut naturale
servabat
morti
78. Gum
silentium,
proxima esset continuum
Eam
autem
necessariis brevissime
tantum
et de rebus
loquebatur.
77.
Dei
Gontinuam
interrogavitinfirmaria:
dat.
79.
se
Lib.
IV,
Agatha
atrocissime
viribus
eamque
Gum
quo
moraris
cap.
die,Mater,
tota
alloquaris? Respondit:
dicas, et neminem
mihi
In
eo
cum
34.
Cruce, ord.
ad tantum
contra
reprehensam interrogarunt quisnam eam
pueriliterrespondit:
se
rigorem impulisset, quibus puella haud
sustinuit. IoanAmor
Domini
mei
Iesu
Christi,qui plura pro me
a
de
Vitis
80.
S.
Maria,
sanctorum
Alia
vice
snentium.
sto, quod Dominus
quinquennis flagris
Praedic, adhuc
parentes eius cognovissent,
caedebat, quod cum
dilaniatam
destitutam
et toto corpore
repperissent,
a
Praesentia
ei"
nihil
acriter
nes
praeiatia.
magis
frequentare,qua
11.
monialibus
Deo.
ignis
maiorem
III, cap.
dicere
in
dicebat:
Item
vatur;
in
excellere; et magis orationem
indigent qui praesunt,
dum
ceteris
plus
quam
virtutibus
praelata dicebat,
esset
cum
ord.
Praed.,
et illustrium
interrogata a
Vitae
mulierum
sororibus
eius
cap.
eisdem
suis
2, parte I, lib.
I
ordinis.
quomodo
posset
tot
Amor
Dei.
114
Pati
pro
Deo.
CENTURIA
tormeiitis affligere,
se
cum
parvula et delicata esset: Quia, inquit,
fecit
quicquid facio propter Deum, eo metior, quod Deus pro me
nihil
Ideo
et passus
existimo
est.
esse
quod ego patior,et maiora
erit incompati desidero : quia quicquid sustinuero
semper
semper
Salvator
Ibid.
sustinuit.
meus
me
parabiliterminus
eo, quod
pro
4.
cap.
81.
Docuit
Ghristus
eam
praeparationem,
Communio.
SEPTIMA.
nimirum
ut
turis
expediat,sicut ille,qui
solus
est; ita quod Dominus
cordis:
et motuum
ac
si ante
de
eius
turus
deinde
tribunal
operibus
82. Ut
in
internam
ut
sit
communionem
ab
se
omnibus
iudicis statim
omnium
obiectum
setotaliter
ad
optimam
cap.
afflictione et
hoc
crea-
occidendus
desideriorum
resignetin
Domini,
manus
compariturus esset, rationem
Ibid.
amitteret
esse
sententia
ex
mox
suis.
omni
hanc
communicaturus
reddi-
12.
tribulatione
contristaretur,
non
ei remedium
unicum
erat, cogi-
Pax.
nec
imitatio
in tali
beneplacitum Dei, qui eam
statu esse, et talibus angustiis exerceri. Gap. 19.
83. Apparuerunt ei aliquando sancti Patres
Dominicus
et Franviribus
ei
dixerunt
ut
ciscus, qui
imitari,praeipsos satageret pro
sertim
in his quatuor, videlicet
exerplures actus divini amoris
honorem
Dei
cendo, disponendo se ad multa
toleranda,
patienter
quantum posset amplificando,et animas quascumque
posset Christo
nimirum
tare
san-
Domino
illud
Numerus
im-
Purgatorium.
vellet
esse
lucrifaciendo.
Gap. 41.
ei
84.
perfectorum.
pacem,
aliquando Dominus, et familiariter conquereApparuit
hominum
batur, quod tam
exiguus esset numerus
ipsum cognoscentium, qui eum
quaererent in veritate,et toto corde diligerent.
tot beneficia
hoc fieri potest, Domine, cum
CuiAgatha: Quomodo
te receperint? Et ille: Hoc
a
provenit,quia multi vanis respectibus
alii proaudent
nec
bona,
pleni sunt,
cognoscunt, exercere:
quae
in
omnibus
quaerunt, et
repleti satisfacere naturae
prio amore
alii vani admoquicquid incommodum
aliquod affert exhorrent:
dum
in ipsis rebus
sunt
spiritualibus.
Gap. 41.
85. Ioanna
ord. Praedic. in monaa S. Catharina, sanctimonialis
sterio S. Catharinae
Mag(a) Senensis Duaci, apparuit post mortem
S. Alexio, eiusdem
coenobii
dalenae
a
novitiae, dixitque ei se post
ad
mortem
fuisse, eo quod semel
purgatorios ignes damnatam
certior
contristata
fuerit quod de statu parentum
tantum
suorum
facta
non
nuntium:
nes
a
fuisset,et alia
tantam
S.
(a) Nel
a
Maria,
Cod.
vice
laetata
religiosis
exigit Deus
Vitae
Catarinae.
eius
cap.
esset
ob
habitum
puritatem.
2, Hist.
par.
Idem
II, lib. 1.
de
eis
loan-
116
SEPTIMA.
CENTURIA
vocabatur:
dixitque ei: Unam
elige,quam
volueris, et eris scripta in libro vitae. Illa vero
electioni
renuntiavit,resignans se in manibus
Domini, et singulas
et infirmitatibus
experta variis postea persecutionibus,calumniis
Ibid.
fuit.
lib.
eius
Vitae
2.
probata
II,
cap.
92. Margarita Iprensis,eiusdem
ordinis, dubitavit
aliquando an
mala
confessarium
esset affectio,
suum
prosequebatur, cumque
qua
de hac
sollicita esset,et Deum
re
deprecaretur,haec, inter cetera,
dixit illi Dominus:
Vice
illi credere
mei
non
formides, quia ex
illius tibi in necessariis respondebo : non
ore
oberit tibi in carne
vel in spirituquicquid ille praeceperit.Vitae eius cap. 7.
93. Maria
Magdalena Ursina, ord. Praedic, fundatrix monasterii
S. Mariae
humilitatis
et
Quirinali,eximiae
Magdalenae in monte
eius
sorori
cuidam
ut
patientiae fuit. Praeceperat confessarius
quicquid operis illa fecisset,secreto everteret (a):illa autem
absque
ulla perturbatione statim reparabat: cumque
hoc saepius accideret,
perfectissime faceconquesta est, quamvis enim omnia
nunquam
suis operibus afficiebatur,ideoque nulla tritamen
ret, nullatenus
stitia erat ob eorum
affectio. Ioannes
a
iacturam, quia nulla
infirmitas,tertia persecutio
altera
his
ex
Oboedientia.
Patientia.
S.
Vitae
Maria,
cap.
5.
Magdalena Rhedonensis
diligebat,obiisse,manens
94.
unice
Idem.
a
confessario
an
deberetne
immota
vero
affirmavit,seque
confessarii
95. Maria
tempus
Temporis
ira"
96.
et dicebat
debere
lib.
les
t
a
p
o
necessi
t
e
s
]
.
r
a
ordinis,sollicita
cap.
Ad
eam
Dei
esse
batur.
ex
esse
ore
enim:
valde
Omnia
erat
ne
sorores
perdit qui iempus
16.
ardore
tanto
cetera
potestate
omnia,
accedebat
erga
quae
sanctissimam
ad
hanc
totaliter in Deum
caelestem
commu-
vitam
perti-
absorpta,
divinumque
se
recipit,
ipsisseraphicisspiritibusardentiorem, et quasi
ipso Deo nutriatur. Franc. Maria
Maggius, Vitae
esse, cum
I, cap.
animam,
quae
amorem,
10.
deesse
virginibus nihil necessarium
detrimentum
afferre
spiritui
magnum
modi
aditus
defectum, quia propter corporales necessitates
animae
hanc
ob causam
aperitur,et multae
pereunt. Quare
97.
r
eius
quem
Vita.
Dicebat
Benincasa
haberet.
divinam
o
Vitae
ut
afficiebatur,
in
in
Iesu, eiusdem
nent, odio
eius
[C
a
Ursula
nionem
ignem
paratam, quod voluntatis
inutiliter tererent.
perdit.Idem,
Communio-
illud
ad
in eius
enim
utrumque
cognovisset.Idem
suum,
tranquillaet imperturbabilis,petiit
indulgendo aliquid tribuere naturae,
dolori
permanere:
filium
audisset
cum
Eadem
Dicebat
suis
enim
(a) NeWinterrigo
il Cod.
ha
la
variante
destrueret.
patiehuiusdiabolo
debent
IOANNIS
BONA
HOHTUS
CAKLESTIUM
117
DEMCIARUM.
praelatisuis religiosisea, quibus indigent,abunde
sic
ut
in tuto
salutem
eorum
Ibid.
ponant.
lib.
subministrare,
III, cap.
5.
Iuvenalis
98.
ecclesiaAncina, episcopus Salutiarum, honores
sticos fugiebat,optabatque hac
de causa
ab Urbe
discedere. Gumcuius
s.
ei praediNerius,
Philippus
discipulus
erat,
que
semper
ceret episcopatum, respondebat: Episcopari nolo;Romam
nec
volo,
oboedientiam
nolo;
nec
99.
volo.
Gregorius Lopez
ibid.
Refert idem,
Matritensis
(a),qui
in
lib.
III,cap.
Fuga
dijnila-
iiim.
4.
vitam
Hispania
literaturae, Quaesitio
caelitus tamen
vitae spiritualis
documenta.
edoctus, egregia reliquit
Franciscus
Lossa
et hoc narrat
de se
presbyter Vitam eius scripsit,
in huiusorationi, inquit,mentali
ipso. Gum
incuberem, magnam
solitariam
modi
et admirabilem
exercitatione
duxit, quamvis
difficultatem
foras egredi ad quoddam
me
gaudio et quiete perfusus sum.
dilatatum
et
spiritum meum
dilatavit
in
batur:
externo
amoenitate
100.
oratione
In
se.
autem
recreabatur.
caritatis,in
opus
Opere
exhilaratum
fuisse.
autem
At
montium
accidit
ingenti
Gregorio
et
affixa
patie-
camporum
14.
religiosi,
praesente Gregorio, quaerebant inter
dixit se
de adiumentis
se
eorum
spiritus et devotionis, et unus
musicae
ad ferventer
adiuvari:
alier
orandum
concentu
plurimum
aliorum
consortio
inquit se ad idem studium
promoveri. At Greillis solidum
aliquod
cur
non
gorius tacebat, interrogatus autem
documentum
iter impedirem; nam,
praebuisset: Ne, inquit,eorum
hoc
baculo
ambulant, eo destituti,otiosi sederent. Ibid.
sustentati,
Quidam
Gregorius, divino
1. Idem
an
multos
Item
de
sermo
de
Deo
dicebat
totumque
in
colloqui non
amorem
esset,
mutum
viris,qui
vivendi
(a) NelV interlinea, conrichiamo
seguente
vel
Dicebat
sed
amorem,
esse,
normam
Dei,
Age quod agis propter amorem
cibus et negotiatoribusdicebat: Muta
la
divinus.
an
Dei
propter
vel
in
sui
minimi
enim
Anior
annotazione:
Obiit
anno
e n ta
stli.
ipsius.
sermonis,
diffundi. Ibid.
opus
°2. Nobilibus
Dei
il i ii
illustratus,
optime discerne-
lumine
naturalis
Deo
fA
devotionis].
OCTAVA.
CENTURIA
bat,
sui.
ille ait: Natura
cruci
tamquam
aspectu
opere
Gap.
via
expleto,dixi
autem
natura
omnis
experiebar.Tunc
et pugnam
enim
nova
expers
dopo
ab
eo
petebant,dicebat:
et sufficit tibi. Doctoribus, iudi-
la
intentionem,
et
Ibid.
proficies.
parola Matrilensis, il
1596, 20 iulii,aetale
54.
Bona
aggiunse
Intentio,
118
CENTURIA
3. Franciscus
rnterna
t
u
d
o
retur, petiita
soii-
Lossa,
internis
cum
Gregorio consilium,
afflictionibus valde
dicens
opprime-
illi oboediturum, et si
se
in cacumine
praeciperetvitam ducere eremiticam
montis; erat autem
Dixit ei Gregorius: Esto
Mexicanae.
parochus ecclesiae cathedralis
.
eremita
hoc
in
anno
verba, coepitque
vicos
sui
Mexicana.
vitam
Lossa
officii munia
obiens,
Efficacissima
internam
prorsus
siientium.
occurrentes
semper
nec
orans,
tacendum
erat. In conversatione
nunquam
breviter,solide
loquebatur, nisi interrogatus: respondebat autem
seu
et paucis multa. Ad epistolasquoque
privatorum, seu principum
nisi ea verba
non
reddebat, quae erant praecise necessaria. Dicebat:
bene
Multi sunt qui bene
Cap. 20.
loquuntur, nos
operemur.
male
de
6. Nunquam
patiebatur aliquem
loqui
principibus et
murmuranti
de spectantibus ad regimen
aliis superioribus.Cuidam
dixit:
Quis
constituit?
iudicem
te
Persistenti
esses?
errorum
expers
si in
Tu
cuidam
Alteri
muniter
bendum
vero
non
7. Idem
esse
de
est, de
dicebat:
novitiorum
tionem:
eum
dixit: Hoc
nam
et
manifestare
Deo.
non
his
De
non
rebus
est, nam
auderes,
eo
agamus.
sanctis
Cap.
an
prin-
hic cui bono?
praesente, ioqui. Gom-
Hic remedium
dicebat:
factum
his rebus
adhi-
21.
spiritualibus
loqui
semper
in vita spirituali
et
tentagulositatem spiritualem
debet
si quis intellectum
seraphicum habeat, non
sine necessitate. Melius est loqui cum
Deo, quam
et
Ibid.
8. Dicebat
ferenda.
tu
obloquentibus
tali officio esses,
et dicenti tale
autem
cipisindigere remedio, ait: ]psi dicendum
Humiiitas.
per
eum
de persona
demnavimus,
'
siientium.
haec
Ibat
pauperibus eleemosynas, aliaque
introversus,
semper
fuerunt
ducere.
impediebant, ac si arbores essent. Cap. 16.
Lossa
4. Idem
recitabat quotidie Rosarium
B. Virginis,
cumque
valde
iam
profecissetin oratione mentali, petiita Gregorio an deberet Rosarium
omittere,ut maius spatium haberet orandi mentaliter.
in recitatione Rosarii
Negavit ille,et Lossa integro anno
perseveravit: quo expleto,putavit iam illud omittendum
et vacandum
esse
invaserunt
contemplationi, inconsulto
Gregorio. Sed statim
eum
ariditates. Adiit Gregorium, qui praecepit
et continuae
desolationes
ei ut Rosarium
reassumeret, rediitquein spiritum eius pristinatranIbid.
quillitas.
5. De
nemine
loquebatur, etiam de infidelibus;
Lopez male
aliquando dixisset fuisse quendam imperatorem, qui in mari
cumque
dixit hunc
carnes
comedebat, in terra pisces;quidam ex astantibus
fuisse Heliogabalum. At Gregorius: Postquam, inquit,factum con-
voca-
Murmuratio.
civitate
plateascivitatis distribuens
et
homines
oratio
OCTAVA.
Item:
non
esse
Virtutes
desideranda
mala,
facile abscondi
sed
posse,
cum
nam
veniunt
patientei
si homo
cerk
10ANNIS
fide credit
virtutes
patietur eas
non
9. Se
totum
directe
nec
nec
P.
Gumque
RONA
CABLBSTIUM
HORTrs
in caelesti
suas
ignorari m
huius
commiserat
divinae
indirecte
Lossa
19
DELICIARUM
curia
manifestandas
mundi
oppidulo?
providentiae,nihil
petens, quacumque
pati videret,dixit
necessariis indigerem, peterem eleemosynam
ego
Gui
humiliarer.
petere
Cap.
ego. Addidit
desunt.
quae
ea,
mihi
non
ilie: Non
Lossa:
ei
quoquam
aliquando:
Si
ut confunderer
Malum
mihi
Respondit Gregorius: Tihi
enim
per proprium iter
; unumquemque
a
cur
22.
necessitate.
premeretur
multa
eum
esse,
Cap.
hoc
videtur
malum
ducit
Deus
Variae Sancto.
' miii
viae.
et
non
foret,
ad
se.
24.
10.
prodere
tatem
auditus
Nunquam
raretur, gemere;
mira
est, cum
Deus
in
spiritueius
gestu vel signo externo
nunquam
visus
est.
Putabat
Lossa
hoc
internam
ope-
suavi-
Mortificutio.
inde
provenire, quod
dixit
contemplatione absorptus esset. llle vero
huius
rei causam
ad
naturam
deliciae
ne
manaspirituales
esse,
est. Gumque
rent, quod ingens ei tormentum
aliquando audisset
in oratione
P. Lossa
suspirantem, reprehendit illum, dicens : Pater
interdum
Lossa, comedit natura
aliquam bucellam, ne fame pereat.
bonitatis
in divinae
Cap.
26.
11. Per
voluntas
tres
tua,
continuos
sicut
haec
annos
in
caelo
et
exercitium, quod ad praxim redactum
continet
et
mentaliter
unionem
Deo.
cum
recitabat, hac
vincebat
Hanc
sola
eius
in
oratio
hoc
fuit: Fiat
unicum
terra;
ipsius
perfectionem vitae christiauae
orationem
quoties respirabat
tentationes, hac
omnes
Contonnitus.
potentias
animae
occupabat, ex ea eiusque praxi hausit
ipsam essentiam
bonum.
et
omne
Cap. 28.
spiritum, sapientiam
haberet
12. Interrogatus an
amoris
aliquam horam, qua actum
Dei magis intenderet, respondit se nec
habere, nec
indigere,quia
deficiebat,nullusque in eo
tepor, nulla interruptio ob
nunquam
adhuc
externam
cum
occupationem. Immo
puer annoquamcumque
in aula
aulae
ab ora12 esset
rum
eum
strepitus
regia,
nunquam
et
tione
continua
13.
etiam
Cap. 29.
posset aliquisdiu vivere sine peccato veniali,
quibus Deus per gratiam
amoris
continuum
dummodo
facerent
Dei largiebatur,
actum
suam
Gumque obiicerentur illi
quod est in se cum
profunda humilitate.
die
cadit
in
verba
iustus,
Sapientis: Septies
respondit ea
verba
sic esse
intelligendaquod potest iustus, absque eo quod
iustitiam amittat, septies cadere, non
autem
quod actualiter cadat.
Cap.
Uci.
dimovebat.
Interrogatusan
ait posse
Amor
per
multos
annos
Peccatum
eos,
n
iulc.
30.
14. Bartholomeus
charensem
invitus
de
Martyribus,
promotus,
ad
tria documenta
archiepiscopatum Bracaccepita D. Ludovico
Praeiatus,
ve-
120
CENTURIA
Gratianensi.
1. Ne
peteret. 2. Ne
OGTAVA.
sententiae
suae
rigidus
dissimulans,nec
in
esset
fideret,sed consilium
in omnibus
castigandis subditis,sed
eos
placide
spiritualemexquitamen
scandala
et peccata pubblica
reret, non
permitteret.3. Ne
nimium
nimius
facilis,
severus
esset, sed mediocritatem
neque
digni-
multa
curaret
nitati
convenientem
omnibus
ab
Lud.
servaret.
vitam
Munoz,
Vitae
lib. I, cap.
eius
12.
15. Visitans
Praelatus.
dioecesim
suam
(a) invenit puerum,
qui seminudus
ad antrum, ad quod
expositus pluviae pascebat oves. Invitavit eum
ipse se receperat,donec transiret pluvia,illevero negavit se posse oves
deserere, ne interim errarent, aut lupus raperet eas. Tum
archiepi: Hic
qualiterdebeam
scopus
episcopi munus
puer, inquit,docet me
omnia
exercere,
propter ovium
16. Reformationem
Reformatio.
promovit,
ostendens
tenebantur.
ordinis
s.
monachis
Promisit
servitutem:
coactam
vim
ordinis
monastici
17. Dicebat
Praelatus.
ab
meritorum.
sive
Hoc
in
Deus
ut
placide omnes
in viam
omnes
III,
cap.
eligereduxit,
13.
et reditus
poenam
Christi
regnum
odit enim
praelatorum esse
persecutiones: nemo
ac
delictorum, sive in augest,de quo ipse Apostolus
mihi
Pater
disposuit
meus,
haec
Lib.
pensio.
III, cap. 31.
regnum.
18. Postquam
archiepiscopatum renuntiaverat,dicebat se provocat dignitatesesse
pria experientiadidicisse,quas mundus
splendidam
servitutem, nihilque boni habere
splenpraeter externum
omnia
dorem
et speciem maiestatis:
cetera
esse
perpetuas curas,
et occupationes, conscientiae
carnificinam, et salutis manifestum
dixit:
discrimen.
19.
pretio redimitur
IV, cap.
Lib.
Nunquam
laudaret, vel de
sicut
vobis,
Dispono
Nullo
Temperantia.
Lib.
murmurationes,
flagelloeximitur
hoc
mentum
Idem
incremento.
et
servare
reformari, aliquot monasteria
praecipuos proventus
calumnias
subditorum
suavissime
regulam
adhibiturum,
eis, qui nollent
1, cap. 18.
in Lusitania
Benedicti
assignavit,in quibus degerent: rogavitque
rent quid vellent. Hac
facilitate fere
autem
magno
Lib.
obligationem, qua
nemini
se
tolerando.
curam
8.
exivit ab
aliquo
defectu
eius vel minimum
ore
notaret
quae
sibi in
verbum,
mensa
quo
vel
appone-
bonus,
epulae; seu
omnia
sumebat,
malus
seu
aequali tranquiilitate
potus, semper
nihii dicens. Lib. IV, cap. 15. In tabula, cui cervical appositum erat,
hae
duae
litterulae legebantur S. B. (surge,bestia),
quibus se ipsum
bantur:
sive
admonebat,
bene, sive
ne
diutius
in
conditae
lectulo
quidam eum
archiepiscopalipalatio extruendum,
(a) Nel
Cod.
diecoesim.
essent
moraretur.
ut
Ibid.
aliquod aedificium
in
aliqua sui memoria
ad
hortaretur
°20. Gum
Eieemosyna.
male
in
eo
IOANNIS
excusavit
remaneret,
cogis
ut
dicam
stum
ut
de
fuissent;
faciam.
Lib.
IV,
accedere
Ludovicus
Dixit
stram
ibi viveret
Sacramentum?
sidero.
Ego
Ibid.
§
unicum
unus
nos
loquamur.
ut
et
oraUo.
a
ipsiusexequenda.
1.
discipuliseius,quod
libenter
eo
profe-
ex
dominio
debere
reverenter
II, §
parte
esset,
Christus
ubi
moreretur,
eius
cum
in
Iesu
adversariis
et
Berulle
de
torii Domini
lapides
ss.
sacra-
mcntum-
salutem
no-
habes, inquit, Sanctissimum
nihil
recordor,
amplius
in
terris
de-
7.
Petrus
23.
Avilae
iussa
ad
eius
ille: Nonne
est. At
operatus
comedendum
pauperum
ei assistere
parato
Vitae
christianorum
sub
fuisset,ut
ctus
rege,
eidem
aliquando
si Hierusalem
ad
me
Gliri-
persuadebat
utiles
panibus
aliud
semper
Granatensis,
22.
ille
apostolicispiritus,dicebat
audiamus
magis quam
ut
loqui cum
pendere, animo
eius
nutu
vir
enim
est
de
archiepiscopus,tu
nam
esse,
necessitates:
pauperum
ait
17.
cap.
Avila,
orationem
essent
faceret, qui
ut
121
DELICIARUM.
Vere,
peiorem
panes
hortaris
me
91. loannes
Aliud
instaret:
te Sathana
vero
multae
quod
se
lapidibus
tu
CAELBSTIUM
HORTUS
ille vehementius
cumque
ad
BONA
nunquam
induci
amicis
iniuriis
et
potuit
eum
ut
patient».
vel
enim
non
proferret.Dicebat
debere
Dei servum
in rebus
modici
momenti
tam
occupari, sed
affectus
reservandos
soli Deo
omnes
esse:
loquendi nunc
neque
Nihil
tempus esse, sed tacendi et orandi
pro persequentibus nos.
auferendum
vult
ex
Deus, praestolarioportet cum
pati
eo, quod nos
silentio misericordiam
eius, quia ipse novit quid nobis
expediat.
verbum
Germanus
Hieronymus
24.
rabiliter
Teresia
s.
midalis,
quae
videbatur, a
simus
quod
rem
mam
Dei
Vitae
missus
Ignatio
a
audivit:
verba
cum
dicas
essentia
eius
parte II, cap.
Idem
alia
vice
divinitus
gloriam quaereret,
posset
10.
Hispaniam, ut
religio-
domum
visitantis
silentii,lib. I,
attentionem
ut
de
Nos
nos
caelo et
fruendo,
divina, agite vos
filiabus
omnibus
Vitae
fieri
lib. II, cap.
in
solebat
frui,nec
pace
bonc
puritate et amore;
Hoc
s.
lustraret,dicere
eius
cap.
vos
vos
opera
de
[ss.
sacra-
mentumJ-
terra
sustinendo:
cum
suentium.
12.
Gratiano, Garmelitae, apparuit aliquando miin basi cuiusdam
splendidissimae lucis pyracaelum
ad
eius
oculis
protendi
incipiens usque
haec
qua
agimus
nos
26.
ab
in
Sacramento.
more,
Cerisiaci,
regnet taciturnitas,summa
De
Schottus,
indigere.Andreas
25. Hieronymo
unum
Natalis
visitando
societatis
ubi
defensionem
abbas
Habert,
domus
sam,
sui
ab
congregationis ora-
calumniis
variis
Gallia,cum
exercerent,
in
cardinalis, fundator
et
Sanctissimo
meis. Andreas
a
Mar-
17.
edoctus
in
Missae
haberet,
fuit,ut
in omnibus
quam
negotiorum
ordinis
celebratione
et
ut
maiomaxi-
.ti|'|^,1i
feJ
quendam].
122
GENTURIA
Gumque
gereret sollicitudinem.
rogasset
eo
discederet, illa respondit: Nunquam
magnam
et
r
iniir-
et mini-
morum
strorum].
elongabor.
non
concionem
te
Deo
a
ne
elon-
Ibid.
Feltrensis, vir admirandae
Bernardinus
27.
[L i )"e
te
a
ego
Matrem
s.
ab
unquam
ges,
OCTAVA.
ordinis
sanctitatis,
in
habens
et
nosocomio, infirmos
quodam
servientes hortabatur, ut unusquisque legeretlibrum suum.
eorum
verba
Liber
infirmorum, inquit,tria haec
continet, patientia,patrium
item verborum
tientia,patientia.Liber ministrorum
est, et
sunt
ista,caritas,caritas,caritas. Si infirmus, lectionis suae
oblitus,
dicat ministro:
Ubi est caritas tua? et minister, negligens librum
dicat infirmo:
Ubi
est patientia tua?
uterque a supremo
suum,
lectioni
studuerunt.
Vitae
suae
non
Magistro castigabitur,quia
Bernardino
da
eius cap. 12, auctore
ordinis
Chiasteggio,
Minorum,
eiusdem.
28. Susanna
Anior
Dei.
a
Pommellia, domina
de
Galvinismo
fidem
ad
enituit.
catholicam
de
Neuvillars,Lemovicensis,
omni
conversa,
Domino
a
Aliquando
ipsum amaret, respondit: Etiam, Domine, ego te
vis ut amem
te, quanta scilicet est gratia,quam
ad
nicas
te amandum.
29.
horroris
Dominus
te
Gum
fideliter ad
MisericorDci
Amor.
[Ab
sub
oportet
manere
potuit.Ibid.
quantum
referat
Deum
Vitae
aetate
cap.
abscondere.
terra
toto
actiones
omnes
45.
Hic
est
tempore
Gui
locus, ubi
vitae
tuae.
7.
suas,
ad
est
quis
eius scilicet glo-
voluntatem
ipsius.Ibid. cap. 8.
exequendam
esset iniquitatum
31. Gum
aliquando a Deo peteret ut memor
deNe
de hac
Dominus:
illi
dixit
re
eius ad puniendum
me
eas,
Ibid.
nisi invitus culpas castigo.
preceris,quia non
1111 quod
tantum
die ostendit
32. Deus
una
poterat amare
Sancti
excellentiores
amaverunt,
exemplo
ipsum
Deum, quantum
dives est plura largiturfilio
matris divitis et pauperis: nam
quae
riam,
et ad
quam
pauper;
haec
tum
desereret
34.
illicitis
stum
in
distractum
Narrat
multorum
nocet
amat
tantum
tamen
convivium,
gustui placet,et
temperandum].
te
commu-
Iesu,
1616,
anno
tu
praeteritaepeccata, plena
suae
se
mihi
valde
33. Voluntarie
Oratio.
2. Obiit
quantum
amo
tu
soc.
obtulit, dicens:
apertum
suum
debes, hic
Sault,
genere
interrogata an
optaret scire quid sit prudentia,declaratum
virtutis in eo
illi interius perfectionem huius
consistere, ut
30.
dia
vitae
commemorans
confusionis, cogitabat
et
illa fecit
Quod
Prudentia.
Eadem
latus
celare
de
Nicolaus
conscriptae,lib. III, cap.
eius, Gallice
Solitudo.
virtutum
post communionem
ut
in
filium,quantum
oratione
delectabilem
dives. Ibid.
comparabat, qui laubucellam
acciperet,quae
ei
sanitati. Ibid.
ApollinarisSidonius
congressu:
dixisse sibi Maiorianum
Audio,
comes
Sidoni,quod
Augusatiram
124
CENTURIA
in
transferri
caelum,
OCTAVA.
praesertim fere certo crederet Patrem
illum
incidisse in peccareligionem nunquam
post ingressum
tum
eius confessiones
mortale, et antea rarissime, quia fere semper
in religionealiquos defectus habuit
audierat. Sed
severitatis,tenacitatis proprii iudicii et inanis
gloriae.Idem,
Opusc. VI, cap. 10.
vir sanctus
42. Gum
esset Romae
mortuus
et doctus
Angelus
exorcista
de Paz, ord. Minorum,
a
quidam
diabolo, qui honestam
matronam
esset anima
fratris Angeli:
obsederat, quaesivit,ubinam
in
et
ob
non
multas
caelo,
attigisse
respondit esse
purgatorium
concum
in
lin-
|Flagella
patien-
guarum
ter
ferenda].
tumelias
Cum
43.
[Religiosus]
se
calumnias,
et
a
quas
flagellalinguarum
est
Padilius, e
ostenderet, interrogatus a
sum
ob
mortale?
catum
1
e
m
c
r
u
s
a
-
felicitatem
et
Vitae
cap.
de
Laudem
miraculis
iustitiam,sed
notus, nisi
fuerit hominibus
Ille vero,
pliciacondemnatus.
Dei
ficatus,in conspectu
hominibus
notus,
cap.
46.
tatibus
omnibus
47.
quenter
ad
Hierusalem
supernae
Roma
rege
nobilitatem,decus
exarsit,dicens:
Bollandum,
apud
13
homini
ferunt
vehementer
curiae
Theodorico
cum
Quam
terrestris!
et
deside-
speciosa erit
Et
si in hoc
dignitas diligentibusvanitatem,qualis
gloria praestabitur Sanctis contemplantibus veritatem!
honor
45.
[Patientia].
Opusc. XVI,
tanti honoris
datur
saeculo
|Veri
agatur. Idem,
re
Romanae
caelestis,si sic fulget
Hierusalem
chi].
hac
spectaculo
aspiceret:
eo
randam
Ibid.
cur
faciente
Romae
concionem
caelestis]. ordinem
[Iustus].
est
de
aliquem remorcommissum,
esset, religiosus et pecin societate
hoc
monstrum
fuit,an
Fulgentius,Ruspensis episcopus,
S.
44.
i
Patre
quodam
14.
cap.
[H
Non
momenti
Idem,
Opusc. IX, cap. 3.
lesu, aegrotaret,timidumque
soc.
aliquod lethale peccatum
respondit: Iesu, quantum
erat. Tanti
passus
patienter ferre.
Antonius
sentiret
fratribus
ian.
timens, dicebat:
notitiam
fuerit
Mirabilia
hominum.
iustus, ad
qui misericordiae
solius
beata
1
con-
Quisquis
pervenietsupautem
aeterna
caelestis
vixerit iustus, etiam
Sanctorum
non
iusti-
opera
si parum
sit
gaudia percipiet coronatus.
26.
Illos
suis, parati
consilia
Longa
dicebat:
essent
vel
et
dicebat, qui, mortificatis
monachos
esse
veros
nihil
praecepta
acerrima
Domine,
velle, nihil
servare.
Ibid.
nolle, sed
cap.
volun-
abbatis
in
27.
frefatigatus aegritudine,hoc solum
mihi
da
modo
hic patientiam, postea
autem
medicis, ut lavacris balneaindulgentiam (a).Persuadentibus
ribus uteretur:
Numquid balneae, inquit,facere poterunt, ne homo
Ibid. cap. 30.
mortalis, expleto vitae suae
tempore, moriatur?
(a) Cfr.
sopra,
centnria
tersa,
n.
31.
IOANNIS
48.
officio
sic
S.
Odilo,
huius
abbas
solitus
iudicari, quam
de
eundem
sic
de
tamen
refert
imperatoris
videas
non
Vitae
eius
50.
Item
nisi
quam
dicebat
Agnoscit
si
damnandus
vel
crudelitate
damnari.
videas. Bemardus
quantum
nosse
cubiculo
esset
et
paupertatis
lbid.
contemplatione
quid esset humilitas, nisi qui a Deo
In nullo enim
falli homines, quam
tam
humilis.
cognoscenda.
delectaretur.
quod
Dixit
nisi
sequitur mea
vestigia,quia in via ista,quae
deceptio. Vitae eius apud Bollandum,
illa,
quae
52.
vita
ut
orare
post
ctum
ab
perpeti,ne
Vitae
Vitae
eius
a
eius
nobis
apud
confessor,
cap.
cum
3
illud
in
tota
[ExempiumviChristil-
quoque
lae
via
recta,
est
4
mea,
ian.
daemonibus
obtentas
ian.
admirabili
16
18.
cap.
visione, quae
ianuarii,pag. 38,
annuntiaverit,
defendit
[Amictioj.
bona
Recepisti
victorias,tandem
eum
omnino
oportere
11
die
cruciare-
morbo
enim
dicatur:
quadam
apud Boliaudum,
peccantibus paenitentiam non
Ezechielem
3. At Angelus
Prudens
diuturno
Bollandum,
apud
accusatus
Dei
contra
verbis
Amos
[Prudentia].
est
edi-
5, 13:
in
est.
mum
alia
est
non
dicebat
liberaretur,
eo
tua.
varias
quod
tibi,quod
coenobiarca
mala
53. S. Furseus
habetur
et
f.
S. Theodosius
et
affiigi,
dico
omnino
tur, noluit
in
veritate
[Paupertaa
,mmili,a8l
Ibid.
In
10, in
[Munusepis(,,|,i|
Iustinianus,
illi Dominus:
cap.
apud
sim, malo
B.
est
se
Vitae
cap. 3
Angelae de Fulginio dixit aliquando Deus
Scriptura divina adimpletur in exemplo vitae Ghristi.
nulla
enim
monachus,
Damianus
duritia
ex
quae
scire
esset
humilitate
51.
damnari.
[Mieericordia].
miseri-
Iustinianus,tanto facilius esse munus
episcopi; quanto difficiliusesset quae
neminem
bene
accepisset ut
misericordia
Etiam
in
ut
obiectum
de
Petrus
dictum:
qui secreto
neminem
vera
hoc
erat,
autem
9.
cap.
Idem
donum,
I ian.
ducis, quam
regere,
hoc
ignoscere.Lotsardus
b. Laurentius
aut
misericors
Ad
magis
crudelitate
misericordia,quam
49. Dicebat
volo
126
DELICIARUM.
iudicaretur.
Ego
erat:
qui novit
cap.7. Bollandus,
eius
GABLBSTIUM
Gluniacensis, adeo
hominem,
esse
in
HORTUS
virtutis nimius
respondere
corditer
BONA
illo
tacebit,
tempore
quia tempus
pessiQuando
despiciunt verbum,
enim, inquit, auditores
ait: At ille usque
vero
lingua doctoris loqui praepeditur. Diabolus
ad passionem annuntiare
tacere.
consentire, nec
debuit, nec
54. Seraphinus
in Vita
b. Margaritae Ravennatis
Firmanus
cap.
2
dixisse
eam
refert,nequaquam
riores,nisi animum
eo
Deo
in Deo
fieri
nos
fixum
posse
diabolo
haberemus,
coniunctione
sicut
et
ferrum
[Coniunctio
supe-
atque
a
pendere solet: qua
magnete
destituti,continuo
suspensione qui sunt
his
in
perniciosas labuntur.
cogitationes,et ex
pendentem,
otiosas
continenter
ab
cum
in
iiim
Deo].
126
GENTURIA
55. Gentilis
[Humiutas].
vidua,
modo
se
sibi
posse
licet id
ipsum
et abiecte
de
homines
se
angeli
et
b.
Margaritae
nullo
sentiebat,ut diceret
se
aliquid in
persuadere
omnes
vilitatis
claram
sanctissima, eiusdem
matrona
humiliter
discipula,tam
OCTAVA.
laude
dignum
esse,
Hanc
assererent.
autem
cognitionem ex eo consequebatur (a),quod
in Deo
omnes
suas
fixas, cum
cogitationes haberet
semper
quo
omnis
in
uti
nihilum
creata
contra
redigitur
magnitudo:
comparata
alii se
veluti
nisi abiecta
et vilia
suspiciunt,quia non
magnos
meditantur.
suae
Idem
|Tii;.
grana
piperis].
modo
ipse
eius
honestus
quidam
et alii nobiles, nuper
in saeculo
4.
cap.
Villariensis in Brabantia
cum
illustris,
et sanctitate
Vitae
Firmanus,
56. Garolus, abbas
ord.
nostri,vir
miles
miraretur
delicati,possent
generc
quose
con-
formare
rudibus
cibis ordinis, ait: Ego tria grana
piperis immipulmentis nostris, quibus ea sapida reddo, licet de se sint
2 continuatio
est labor
insipida. Primum
vigiliarum;
manuum;
3 desperatio ferculi lautioris. Vitae eius cap
2, apud Bollandum,
sceo
29
ian.
57.
[Mansuetudo].
S.
Ephraem,
qui obsonium
perculsum
quoniam
fragmenta
accumbens
caeium].
post longum
Quem cum
fregit.
animo
illud ad
nos
minister,
pudore
esto, inquit; eamus
venit.
non
cenavit.
coepit,nun-
ieiunium
quadam
bono
Quin
colere
Hist.
ad
nos
circiter
Quare
Sozomenus,
et metu
eccl.
ollae
lib.
III,
15.
58.
[Aut infemus,
monasticam
vitam
quo
deferebat, ollam
videret:
obsonium,
cap.
aut
ei
ex
est. Die
iratus visus
uuam
futuro
S. Gaesarius, Arelatensis
episcopus, saepe, dormiens, de
autem
iudicio, vel de aeterno
praemio praedicabat. Semel
audivit
diaconus
eum
sunt, et nullum
lib.
eius
Vitae
est
somnium
eius per
medium:
II, pag.
250
in
infernum
sunt, duo
Duo
clamantem:
in
aut
in
itur, aut
Lerinensi
Chronologia
caelum.
Vincentii
Barralis.
S.
59.
[imago
sancti-
,,l,is|
Maximus,
specie exteriori
incessu,
venerandus,
perabat.
batur;
non
apud
eundem
pauperem
(a) Nel
praesentiam
cum
Faustus
posses.
Cocl.
vix
tunicam
suam
et
infirmum,
is
consequabatur.
mansuetudine
cordis
serenitas
sustineres,absentiam
habita
Homilia
ibid. par.
Iordanus
simulabat
eius
Eegiensis,
Barralem,
b.
severitate, benignitate
humilitatis
censuram
ferebat, terribilis
se
prae
metuendus
frontis austeritas, sed
Minabatur
ita ut,
imaginem
aspectu,
auctoritatis
()0. Gum
[Pietas].
sanctitatis
reverendus
Regiensis episcopus,in
Lerinensi
monacho
ex
II, pag.
eius
ferre
natali,
117.
cuidam
ad
in
temblandie-
tabernam
dedisset, qui
eam
se
detulit.
IOANNIS
Fratri
BONA
HORTUS
CABLBSTIUM
DELICIARl
id ei
referenti,et exprobranti (a) quod
tuuicam
locasset,respondit vir beatus, melius
esse
vero
pietatem. Girardus,
ubi
fratri
61. Idem
expediret,id
supra,
p.
sibi
magis
maiorem
quod
esse,
male
tunicam
col-
aimsisse,quam
62.
interrogantiquid
ait salubrius
I-J/
M.
orandum
bene
ad
[Quid magis
excitat devotionem.
"Sdumi
lbid.
Cuidam
62.
iuveni
eum
lmmo,
inquit,bac
possum
in saeculo
intolerabiies
ferre
deiicato, qui intraverat
persuadebat vir literatus,quia non
durum
tam
posse
nobili
exitum
Praedicatorum,
ordinem
de
sustinere:
iuvenis
cui
putabat
sapienter:
ordinem
non
ingressus sum
; si enim
aliquam asperitatem sustinere, quomodo poenas
sufferre
austeritatem,
Gbristiani
xerint
in
Haec
63.
causa
in inferno?
potero
patiar
ne
Ideo
aeternam.
dixit
visione
mei
et servi
gulae vitium;
guitur carnis
decrevi
praesentem
IV,
ibid. par.
Gerardus,
Dominus
in bac
nequeunt
sine
nam
Vitae
motus.
Margaritae de Gortona:
nisi restrinesse
perfecti,
b.
vita
cibi
potusque abstinentia
22
apud Bollandum,
eius
[Anatinentia].
extin-
non
febr. c. 3,
51.
num.
vis
Filia,cur
nitati
dulcedinem
Eidem
64.
in terra
coniuncto
divinae
facere
paradisum,
dederim?
non
visionis
Non
optanti
cum
speres
Dominus:
corpori divi-
boc, quia
continget.Qap. 5, n. 94. Alia vice eidem
lactis,sed tu eris filia fellis in poenis,
filia
ait
meo
ego
dixit:
ratione
nulla
Tu
vis
[Poenaej.
tibi
esse
patieris.Ibid.
quas
106.
Angelus quae sint signa divinae electionis:
infimis separebus
suum
a
cor
est, qui totum
soli Deo
ad ipsum clamat
et suspirat toto corde
rat, et coniunctus
dieacnocte:
qui se ipsum abnegat et interticit propter Gbristum,
est mor: qui paratus
non
ferro, sed paenitentia et mortificatione
tem
compassionem liabet
qui veram
suscipere pro Ghristi nomine:
65.
Docuit
eandem
ille enim, ait,electus
ad
sibique
pauperes,
indui,
comedere
bibere,
et
tatur, atque
habet
faciles essent
non
ei
aliquando
in
reciperem
(a) Nel
Cocl.
ceteros
aliis
bene:
auferat, et
qui
de
tristatur,et de
vult
omnium
consolatione
divi
electionis].
male
amilae-
in
corde.
mundo
66. Iussit
et
afflictione
ut
[Signa
nae
prosperitate posito invidet : qui denique
:
humilitatem, et in quo impletur illud verbum
nemini
profundam
Beati
reservat
poenas
et inimicorum
corum
si
[Aapedtatea].
12.
cap.
n.
ordinem
et
Cap. 5,
Dominus
admittendis
ab
n.
111.
ut diceret
eis, qui
ad
praelatisordinis,quod
eis, inquit,nisi castitatem
exprobanti.
veniebant:
ordinem
|Facile
nam
toiidi
et
officium,et quod
.«i
admit-
yenientes
ordinem].
128
recedunt
et
labe
dixit
Eidem
defectuum
tiam,
etiam
ad
omni
ab
noti-
miseriarum
reverentiam
obtinendam.
strepitu mundanorum
affe-
sollicitudinum.
Ibidem,
externarum
et
omni
ab
requiritcor
suarum
ad
cognitionem
internarum
153.
n.
recta
humile
cor
separatum
cor
atque
ctuum,
Oratio
defaecatum,
meae
Cap. 6,
ero.
Dominus:
maiestatis
Requirit
n.
furtis,usuris
proditionibus,homicidiis, periuriis,
mundi
a
carnalitatibus,contentus
67.
[Oratio recta].
OGTAVA.
CENTURIA
166.
68.
Frater
quidam, ne praelationis gravaretur officio,preces
Deum
Quamvis
postulavit.Gui respondit Dominus:
hic frater placeat mihi de fuga praelationis,
recordetur
tamen
quod
mori
hanc
debet
omni
viret
oboedientiam
volui,
religiosus
propter
tuti praeponere,
defectus
multos
nam
patienter oboedienti
ego
228.
n.
indulgeo. Cap. 9,
69. Gum
Bernardus
oblatum
ab Eugenio
s.
pontificeepiscomonacho
Iamfrido,
Gisterciensi,
ipsum cogeret admittere,
patum
ille
monachum
se
respondit
potius
fugitivum fore,quam
episcopum.
[Oboedientiaj.
Margaritae ad
di-
[Repuisa
it at
gn
um
|
.
Gonstitit
oblatae
repulsam
Sancia
70.
[Anima tepida
"•!
acediosal
quando
quadam
divina
postea
in
ut
aula
sui
Gordubensis,
ostenderet
habentem
interrogavitquid quaereret.
Paruit
videbis.
cuius
vultum
est anima
ruit
tua, quam
visio.
ace-
diosi
Da
audacter:
on(s|
vidit
ille: Eleva,
puellam
de
Roa,
soc.
labore.
et
valde
quem
mihi, Domine,
Gui
ipsa est:
prorsus
Iesu,
Ego
ait eremita
Tum
Vitae
tuam,
crucem
Dominus
ante
se
sine timore
non
et
inquit,pallium meum
languidam et infirmam,
Sancia
Tum
eremitam
senem
manibus,
plurimae
optastividere, talis
ferendam
[Tribuia-
At
suam.
vidit
apparuit aliquando Ghristus
sudore
multo
cuin
in
virgo, petiitalinocte
Gumque
nobilissima
animam
obsidebant.
Martinus
71. Eidem
[Tepidiei
Sancia, et
muscae
sibi
palatiisederet,
baculum
transeuntem,
ob
inferni evasisse
eum
poenas
dignitatis.
Garrilla
Deo,
a
revelatione
cadens
genua
9.
baiulans
suam
in
dispa-
et
lib. I, cap.
eius
crucem
Haec
:
ad
tibique opem
ait
eam
praebeo
praestabo.
tepidis et acediosis. Ibid. cap. 10.
adesset
72. Afflicta aiiquando cum
crusacro, vidit Ghristum
si
tibi
dicentem
in Hostia
cifixum
: Filia,
graves
sacra, audivitque
tribulationes
videntur
contemplare. Ibid. lib. II, cap. 2.
tuae, meas
Huic
ven.
Audi,
virginiscripsitmagister Avila tractatum
:
crucem
non
meam
«
Filia
»,
etc.
73. Anna
[Humiutas].
infirmo
ab
ea
culpa.
Ponce
de
Leon,
uxor
semel
in
ministraret, isque
ait: Magis
petiisset,
Martinus
de
Roa,
me
comitis
cum
impatientiam prolapsus
vexat
Vitae
Feriae,
mariti
eius
lib.
mei
marito
veniam
contritio,quam
II, cap.
2.
IOANNIS
a
vilibus
Cruce,
HORTUS
defuncto
Eadem,
74.
BONA
CAELESTIUM
viro,habitum
officiis
autem
Clarae
s.
ingenti
cum
Idl.)
DELICIARUM.
suscepitdicta
laetitia
Anna
occupabatur,
[Vi*
rium
domus
re
ministri
digni sint
de
75. Paula
obiit
quae
domus
die
1647,
anno
habuit
virginesprimam
ad
Haec
Dei.
Ibid.
Fulgineo,fundatrix
20
sui
lib. IV, cap.
oratorii
instituti
1.
et societatis
iulii,aetatis
wiigio-
^1
interrogatarespondit: Gaudeo
quia angelicum ministeobeo:
Dei
angeli sunt, qui in domo
serviunt, at religioesl
in
ea
Dei, et
degentes vit.am debent angelicam ducere, ut
de
qua
sectatricem
Ursulae,
s.
inter
76,
suae
ceteras
Camillam
Barna-
[Qui
omnia
deserit, "•
m
n i ;•
reperil|.
oratorium
properavit ipsa die,qua obiit mater sua,
Camilla?
Cui illa: 0 Mater, inquit,
dixitque,illi Paula: Quid fecisti,
omnia
omnia
Chi
:
tutto
deserit,
reperit
lascia,tutto trova ».
qui
beam.
«
Michael
76.
et
Angelus
lib.
eius
I,
cap.
Cuidain
religiosae,
quae
optabat, ut ex ea
industria
hunc
celebrarentur,ait
enim
Marcellus,
Dei
se
Fulginas
Vitae
presbyter
,
10.
esse
servituti
pecuniam
Missas
consecravit, ita
obiisset,
diaboli.
laqueum
vivere
labore
suo
salute,cum
sua
pro
subtilissimum
ex
comparare
Quisquis
debet, ut post mortem,
non
possit,Missis aliisquesuffragiis
indigeat.Ibid.
11. Arguebat suas
moniales, quae in oratione
gustus
solationes
quaerebant, dicens: Qui sensus? qui sensus? Veri
si fieri
devotionis
isti: oportet humilem
sunt
dientetn,incumbere
Aderat
quaerere.
in Paulam
tum
clio es, nihil
vellem, nisi
aestimando
ut
non
sit
honoratur,
quaedam
faciens
et
Paula
daemone,
a
statim
quae
allisit,
inquiens: Tu
oportere
aut
mea
in istis miracula
daemonis
enim
in nobis
remanet
sensus
nihil aliud
esse,
magnificando; adeo
dignus de quo loquamur,
semper
con-
et
exercitiis,
spiritualibus
et
et
et
et oboe-
terrae
nunquam
11.
cap.
subiectum
possessa
eam
Deo
moliri potes, ego
peius in me
te impedirer. Ibid. cap.
15.
a
78. Dicebat
ea
orationi
vilis et
opera
[Senaw
lionisj.
impedestru-
patrare
narrare,
sordidus
est,
cogitemus: alioquinnimis
aliquid mali. Ibid.
eximiae
mittere cuidam
aliquando munusculum
ei
faciens
Dominus,
eam
aegrotanti,reprehendit
personae
esset
nondum
et quod
id non
procedere ex puro amore,
cognoscere
esse
sibi totaliter mortua, tum
et cogitationem avocandam
mentem
I.
Lib.
ab omni
creatura
et in solo Deo
II, cap.
figendam.
orationis
80. Interrogata quo
uteretur, ut gratiasa Deo
genere
79. Cum
[ReiiRiosorum
vita|.
[Operadaemo
nis
veilet
bonitatis
obtineret,respondit
pliciterad
et
Deum
Sanctorum
non
dum,
se
nullum
accedere
cum
oportere
verbi
taeenda].
opera
per
certum
merita
modum
observare,
passionisChristi,B.
ingenti fiducia. Lib. II, cap. 2.
bona
interponere ad aliquid a
gratia,toties communicare
vel
Dicebat
Deo
ieiunare,sed
sed
[Puru
Dei].
sim-
Virginis
etiam
obtinen-
simpliciter
'.i
[Oratio
130
CENTURIA
cum
resignatione
vera
ad
[Gradus
cum
[Humiiitas
Dei].
Mati.s
Dei
Matris
83.
[Modestia].
[Humiutas].
Deo
res
proponenda
est,
ab
et
exitus
eo
omni
Ibid.
tranquillitate.
81. Quatuor
docuit, quibus bomo, mediante
gradus esse
oraDeo
tione, ad unionem
cum
pervenire potest: 1 est amor
erga
nascitur
Tjeum? ex
cognitio sui; 2 ditfidentia sui cum
vera
qU0
totalis
3
4
unio
divina
cum
proximum;
resignatione; amor
erga
et in iis gaudendo,
voluntate, libenter acceptando omnia
flagella,
Ibid.
quia impletur Dei voluntas.
8°2. Post
cum
quendam mentis excessum,
coepissetloqui,exclaverba
Matris
Dei! Humimavit, eadem
saepius repetens, Humilitas
litas Matris
Dei!
Nec
minimus
quidem gradus humilitatis eius
Tum
humi
se
comparatione reperitur in mundo.
prosternebat, ac
nihilum
ad
si vellet se
redigere.Vidi, vidi, dicebat, quid de me
ultra fiet,quae
vili peniculo deterior
sum?
Percipi nequit magnae
expectandus
unionem
OCTAVA.
cum
humilitas.
Gum
Lib.
virum
II,
4.
cap.
Ioannem
Baptistam Vitellium excellens
expressisset,negavit Paula
cuius
illa
scire
esset
se
effigies,
quamvis per plures annos
eum
illo habens
quotidie allocuta fuisset,longa cum
colloquia.Tantae
erat
modestiae
et puritatis!Ibid. cap. 9.
84. B. Margaritam
de
Gerines, ord. Praedicatorum,
rogavit
cui
literas
sibi
amicus
ut
eius,
direxerat,
quidam
frequenter
perven.
pictor vivis
mitteret
at
coloribus
post eius
mortem
aliis communicare
eas
ad
Dei
laudem
et
salutem:
eorum
ilia
negavit, quia quanto maiorem, inquit,me
aliquis reputat,
Deo
virtutes
illas
exhibere
vivere, et
amplius obligor
atque
tanto
exercere,
Praedicatorum,
85.
Beata,
[Vita christi].templationum,
exercitio
vita
ne
Domini
multi
cum
unum
scriptis,aut
ex
adscribuntur.
Vita
In
Sanctis
in
Belgii
nostri
diversi
ac
reperiantur
quidem assumpsit pro se
elegitex libris,praeterquam
Iesu
Christi:
omnia,
cum
modi
aut
vita
86.
[Episcopatus].tinum
passione Ghristi
ac
Paulus
a
Pio
de
V
cardinalibus
amici
».
Quantum
cap.
promotus
Ioan.
autem
Ant.
sibi
turbato
Gagianus,
repugnaverit, ne
ad
cum
fuisset,novam
congratulantibus
libris
ex
quae
se
esse
suam
studium
continuum
Aretio, Theatinus,
suo
pro
conscripta.Dicebat
possunt, in ipso reperiantur esse
scholam
et
divinas
indoctam, inspirationes
esse
simplicem
in
con-
solummodo
doceri
et
ipsius
ordinis
24.
cap.
Eadem
indebite
Choquetium,
Hyacinthum
apud
ex
forsitan
mihi
quae
vultu
Vitae
ipsius.Ibid.
episcopatum Placen
dignitatem quibusdam
belli
0
respondit:
«
eius
lib.
acceptaret, idem
IV,
cap.
narrat
15
lib. I
23.
87.
Franciscus
Xaverius
cum
in
lndiam
navigaturus
instan
132
GENTURIA
Franciscus
93.
Taliter
[Hypocrisis]. dicens:
vivo
nec
ut
latet mollities.
[Famiiiaritas
cummuie-
ribus
debilem
lbid.
Nobilis
mopere
ac[
1212,
"
ac
ldeo
hypocrita.
vicario
vulpina pelle foveret, dixit:
aliam
Si
pelliculam eiusdem
omnibus
constet
intus
quae
54.
n.
mulier
at ille
fugiebal,
absconditis,
concipiunt homines,
me
essem
admittam,
Franciscum
renuebat,
sed
videre
importunis
alloquisumprecibus
et
tandem
dextera, sinistra paleas ferens,
accessit, ismem
eam
de
magna
illud
anno
aliis locis
et
stomachum
quaedam
'
fugiendaj.
eremis
maxime
hypocrisim
parti exteriori,ut
expetebat,
v[ctus
in
si enim
fomentum
consue
94.
vitiis
putant vitam, turpis
vis ut interius
mensurae
aliis
vivere
omnibus:
quam
volenti
suo,
volo
ab
si viderer
prae
OCTAVA.
?
o
i
r
quas
i
in eius
praesentiaigni admovit, et ait: Domina, ideo tuum
quamvis
lucratae
sunt
ex
consortium, quia quod paleae
pium recuso
approximatione
feminis
famiad ignem, id lucrantur
religiosi,
qui cum
liarius
divino
fructum
ex
colloquuntur, illumque
perdunt, quem
oratione
1217,
alloquio et sancta
possent acquirere. Ibid. anno
24.
num.
Noluit
95.
frater
quidam
Esne
pius
ut
Pater
relucteris
1218,
96.
INon
quendummomales,
centia
dicens
superio-
lisl-
97.
(Vem
s"ien-
tia]-
quae
mense
qui anxie
eis, ut
habet
maium
toierandum,
evemat
ne
lava
tibi fortassis
subditorum
ex
Christum
de
vitam
et
beatus
sit
qui
reduci.
possent
his
sociis,tale accepit responsum:
est damni
ab
officio
agens
°
Vivant
paucorum,
dimovere,
turba
sancto
pro
44.
tot
esse
ab
abstinet
1220,
sine
cum
n.
Tantum
dicebat:
Item
Anno
non
De
secretas
enim
se
operatur.
provinciales ministri, qui quasi
ut
immergi,
mitis,sed
undis
1219,
dicebat
habere,
scientia,quantum
erant
his
Anno
crucifixum.
sciat
allocutus
vestitum
in te lenis
haeserunt.
aspirant,ut
paeniteant. Minoris
perditio:si hos tentaremus
erit quo
nec
Ibid.
repugnare.
licentia
sua
absterge
maius.
dam
es,
nutum,
t
et
libros
suos
iure, ita regimen retinebant,
^
mortuus
vere
potest
sine
'
t.
fratres
solum
homo
nullo
scintiilas,
quas
aqua
scientias
98. Quidam
Mim.s
hac
inscio
Nolebat
ad
si
et
iussit
Tunc
debueram.
frigidissimotluvio
decembri
periculosus ignis accendit:
sordes,
deduxit,
respondente: Ita,Pater,
praelatis ad
moniales
fratrem, qui
Extingue
©
li-
sino
oboedito
in
foveam
5.
n.
Alium
fuerat,iussit
aiio-
humiliter
Quo
religiosum decet,
sicut
mortuus,
qui
probum
anno
frater
mori
peccatum
propter meum
ut extraheretur, dicens:
Surge,
saltem
vel
frater?
mortuus,
altam
circumponerent, fossamque
cooperiretur.Gui Franci-
terram
iam
Franciscus
vocatum
quem
vestibus, in
stanti
fratribusque praecepit ut
ad
mentum
replerent donec
scus:
oboedire,
exutis
tum,
[Oboedientia]. graviter increpavit,
n.
25.
hereditario
et molestia
viro
qui-
libito,tempus
quam
multas
multorum
excitarent
BONA
iOANNIK
HOBTUS
turbas, quibus simplices et
scandalizarent.
oboediunt,
99.
Pater
1237,
duos
sancte,
1226,
oculos
sinistrum
IX
debes
quiete
debe-
qualis esse
liabere, dexterum
inferiora
ut
eis
aunc
17.
n.
disponas.
ui
Tomo
ord.
Quintavalle,
a
in
quicquid cibi
Minorum,
leviter
iudimensa
esse
apponebatur
degustabat; fortius enim
intacta
cabat
abstipraegustatis abstinere, quam
praeterire. Nam
nentia
adversus
delectationem
sita est, quae
potissimum in pugna
irritata cum
maiori
difficultate superatur.
praelibatiscondimentis
lbid.
1241,
anno
Salomea
filii,
uxor,
a
regina
aulicos
savit, dicens:
sed
tiam,
parendo,
n.
ludos
in
illis
et
regis
Hungariae
servavit
castitatem,
spectacula invitaretur,constanter
tibi
omnem
virorum
parata
mihi
recu-
timeo
II Annal.
tomo
Wacldingus,
cum
[Fugaoccasionum'
oboedien-
exhibere
sum
prodire conspectum:
latendo.
caveo
Andreae,
eo
cum
com-
1254,
anno
36.
2.
ad
ea
verba
B.
Aegidius dicebat:
non
pertingetis,quae
et
se
quam,
opera,
1262,
3. Gum
foras
ire ad
5.
Ego
cui
eum
recta
ergo
vis
inter
docere
multa
distant
se
se
[Opera].
ipsum,
multa
nosse,
sed
castius
contendit
Assisium.
verberibus
Cod., qui
e
a
respondit:Non
n.
me
le altre
due
iussus
7.
sibi
carissimam
esse
caritatem, responIbid.
n.
[Castitas].
10.
petiitab Aegidio
volenti?
Respondit
Aegidius: Hoc
ergo
vexatus,
mordere
abigerem.
Ibid.
[Oboedientia].
Dicentibus
Assisium.
quidam potiorem esse
et purius caritate?
tentationi.
anche
Ibid.
virtutibus
frater, valida tentatione
iile: Quid faceres cani te
huic
vocant,
Agrum
Assimandato
generalis
Parvum
monasterium,
cunctis
diceret
est
fac, inquit,etiam
(a) Nel
prae
cum
quidnam
Quidam
remedium,
ille:
Et
enim
etiam
nostis,
quae
est
Si
esset, ministri
prius iret ad
dicebat
castitatem.
Satius
terra.
monasterio, quod
monasterium,
4. Idem
dit: Et
in
est. Mox
fratribus,ut
sum
plus
universum.
egressus
(a) evocatus
autem
bona,
5.
degeret
aliquando
sium
novistis:
caelo
a
quam
facitis
Si
neglecto,mundum
fac. Anno
et
illibatam
Domina,
vereor
NONA.
Golomanni
Polona,
tamen
quae
ad
[Abstinentia]
3.
n.
CENTURIA
1. B.
[Papaj.
1,
7.
n.
Bernardus
100.
religiosos,
qui
Anno
superiora contempleris,
anno
bonos
133
DELICIARUM.
Aegidius interrogatus a Gregorio
B.
ret, ait:
CABLE8TIUW
n.
Et
11.
volte segmnti,
Assissium.
[Tentatio].
134
CENTUHIA
Quidam
6.
[Paenitentia]
puer
in
utero
matris
de
id
Ibid.
n.
n
te
m
obire.
vir
ait: Ita
Dei
eius
ut
in
esset
interrogavit,
quanam
aspergitur.Ipso dicente,
sale
sanctitas
et
Ioannes
s.
melius
diceretur
7. Cum
[Co
est,
Baptista adhuc
pae-
servaretur.
16.
ei aliquando s. Franciscum
Ego potius contemplatione, quam
ait:
martyrium,
io I.
conditus
sale
loannes
s.
fratrem
animalis
conservetur,
caro
cur
rigide vixerit, cum
tam
occisi
recens
fieri,ut
eo
Aegidio
recedens
sanctificatus. Tlle autem
caro
causa
nitentiae
|)I a
quaesivit ab
solitudinem
NONA.
Ibid.
expetiisse
valde
martyrio
vellem
24.
n.
8. Guidam
[T entationes]
|Idem]
percontanti quo pacto tentationes effugeret,
responfugere volens, ipsum caelum
fugit;non enim coronabitur, nisi qui legitime certaverit. Ibid. n. 28.
9. Frater
quidam tentationibus
rogaverat Deum
pressus
saepe
B. Aegidio, qui sic ei
frustra. [ndicavit
hoc
ut liberaretur, sed
hostibus
te cum
mireris, frater,si permittitDeus
respondit: Non
sis.
illo
donis
ab
affectus
tot
Quanto enim
gratiae
contligere,cum
virilius
potioribus armis rex instruit milites suos, tanto vult eos
dit: Tentationes
dimicare.
lbid.
pro
te
interim
es?
Si
se
otiosus
orationibus
commendaverat
Quidam
Tu, inquit,ora
10.
[Orationes].
31.
n.
ipso. Quid
mundum,
alium
et
mittas
tuo
nomine
possit ab
pro
te.
Ita
cum
inveniri
unoquoque
vellet,aliumne
quantum
sumere
id tolleret?
n.
[Ibid.]
Aegidii, cui ille:
pro te mittis,et tu
et argento
plateae auro
aiium
nobis
huius
omnes
plenae essent, et cuilibet liceret inde
mitteres, qui
enim
Deus
(a),tu
impleat totum
adito,
eum
nec
35.
Minorum, ex provincia Provinciae, vir extaauderet
ita
mulierum
matrem
[Occasioticus,
fugiebat aspectum ut neque
confessarius
autem
aspicere. Conscius
puritatis eius, interrogavit
?ugiendae].an
Cui
ita inurbane
eum
cur
se
respondit:
gereret erga matrem.
homo
facit quod in se est, occasiones
Quamdiu
peccandi et perimalis praesercula fugiendo, Deus
facit quod suum
a
est, eum
vando.
temere
Quod si homo
se
periculo exponit; iuste Deus procommittit, per quas nequit
priis viribus, in quibus confidit, eum
11.
Rogerius,
ord.
'
tentationibus
\°2. Cum
[DonaDeinon
neganda].
humilitate
resistere,sed
quidam
hanc
in
frater
se
facile succumbet.
laudaretur
virtutem
esse
donum
Rogerius, dicens: Quare negas
cordati
virtutem
te
norunt
a
quique
Deo?
Permitte
a
igiturut cognoscatur
(a) Nel
Cocl. inveneri.
Ibid.
humilitate,
ab
1287,
anno
et
Dei
in
non
te
esse?
9.
ille prae
negaret, increpavit
hanc
n.
eum
Nonne
processisse,sed
quod Dei est,
et laudetur
IOANNIS
donis
in
Deus
lbid.
KONA
suis,
HORTUS
et
CAELBSTIUM
sanctificetur
135
DBLIGIARUM.
in
omnibus
operibus
suis.
13.
n.
lacobus
13. B.
abominari,
Tudertinus
desiderare
et
omnium
lantia radix
ut
dicebat
ab
malorum
hominem
aliis odio
debere
se
Ipsum
phi-
Sicut enim
babeatur.
vitiorum, virtutumque universaita
sui
""st seminarium
rl
pernicies est,
rum
contemptus virtutum
vitiorum
tom. 111, anno
14.
expulsio. Waddingus,
n.
1306,
14. Michael
tibus
Magothius,
ord.
Minorum,
capessendum
norma
qua
ac
rogatus ab adolescenperfectionis,respondit:
iter
esset
[Contemptua
sm|
[Norma perfe
ionis
Deus
peificitequod
primum
aperuit:
quendae].
mox
plena fide replicate: Domine, quicquid faciendum
docuisti,
feci,si vis ut amplius in opere progrediar,tu ipse doceas, et para~
ceteris altius iustruet.
tus
sum
ipse Doctor doctorum
exequi. Tunc
corde
Filii,toto
Ibid.
faciendum
1334,
anno
"
t
a B B e
22.
n.
homines
ad
Sapiens quidam cum
quosdam
incompositos
effutiebant
inania
accessisset, qui multa
ve^ba, ipseque taceret,
nihil socios
exhilarandi
ex
illis,cur
rogavit unus
gratia adferret,
de causa
cui respondit: Hac
taceo, quia quae hic libenter audiundecent
et ipse
aut
tur
non
me
decent; et quae
ipse nescio, aut me
Institut.
novi
nullam
Florentius,
gratiam habebunt.
apud vos
15.
lib.
III, cap. 11.
Medensis, ord.
christianae
vitae
Felix
16. B.
Minorum
sanctimonialis,
aspero
ut hoc deponeret
castigabat.Aliquando autem
iocose
respondit: Ignoscite,sorores, voluptuosa res est cilirogata,
tomo
calefacit. Waddingus,
in hyeme
V,
cium, in aestate refrigerat,
cilicio corpus
1439,
anno
suum
Ticinensis,
vir
sanctitatis,an
carissime
Minoritae
consistere.
18.
Idem
summa
oboedientiae
19.
a
sancta
1445,
anno
novitiis
n.
sectatorem,
revocaret
loannes
salutatus
lilustris,
ad
Bonvisius
a
viro
liceret
quam
item
fratribus
in
[Perfectioviri
MlnontaeJ'
locuplete,
suppellectile
Cui
ille : Fateor,
reputasse paupertatem
veritate
viri
comperio, summam
oboedientia
et
humilitate
vera
facerent
interrogatus quid praecipue
vitam.
obser-
13.
placerent,eis summopere
perfectioreligiosorum
Deo
mortuos
Ibid.
in
sed
de
eximiae
virum
commorari.
deceptum
usque
primam;
perfectionem in
virtutum
qua
huc
frater, me
multa
et
ipsos translato,
omnium
ord.
animo
pacato
et
nobili
structura
ad
conventualibus
magis
conscientia
tuta
conventu,
ord. Minorum
sanctus
eiusdem
vantia, interrogavitLanceslaum,
a
[ciiicium].
50.
n.
17. Franciscus
quodam
[Siientium].
patratorem
Ibid.
commendavit,
oboedientiam
sita est.
tomo
Lucensis,
VI,
ord.
Ego,
1454,
Minorum,
nobili,qui rogabat
in
[Oboedientia].
inquit,plurisfacio
miraculorum,
anno
ut
n.
vitae
meritorum
etiam
si
43.
sanctitate
ipsiusfieri
[Humiiitas].
136
CENTURIA
flevit. Gur
particeps,amare
Quia circa
nihil
sim.
20.
VI,
1472,
cinno
interrogatus, ait:
aliquidesse, cum
me
34.
n.
Idem
et
oi-
Eidem
professorem
lumnaj.
22.
nuhtatis].
quod
ascenderet.
Et
in
humilitate
et
virum
publicum
nutrit.
Solus
finis.
Vera
Rogatus
24.
Idem
sub
et
exercuisse,
ante-
Ibid.
habitus
erat
doctum
officiis
ille,prudenter, inquit,factum, soli-
Deus
humilitatis, dixit, reputare
bonorum
omnium
principium
suis
magis quis credit se posse
labi
fugere, tanto facilius
per-
Quanto
operari, et malum
sapientia est suam
bonum
23.
miseriam.
cognoscere
socio
Ibid.
aliquod et salutare
comprehendit instrurelinqueret consilium, unico verbo totam
ctionem.
Humilia
temetipsum quantum
potes, ita ut, si fieri possit,
deficias sub humilitate, et ad nihilum
redigaris.Ibid. n. 37.
diligat,non
sed
et
tamen
inter
altum
Ibid.
26.
n.
n.
paternum
offendere
solitudinem
reputo, qui
intra
manens,
vult, solitudinem
non
aut
secessus
nemorum,
sibi
semetipsum se colligit,
et
rumores
eorum
strepitus
49.
subtiles
et
curiosas
in
materias
dicebat:
pedibus tuis,
pondus
vehit
et
sublime,
ne
Gave
nimium
ne
ele-
gravior sequitur
unde
50.
Christophorus
dicebat, obdurasse
in
ut
montium
inflat
[Fraeiaturae].interrogatus cur
qui
Deum
Qui
erigaris,appone
veris, scientia
ruina.
a
saeculares
Studenti
25.
in
dicebat:
audit. Ibid.
non
mortem
solitarium
eum
vacat,
observantiae
de
Varisio,
in senectute
iam
et
vir
magnus
praelaturas ordinis
friguissetenellum
exordiis
effervescebat;
illum
ord.
ex
nolebat
Minorum,
admittere,
virtutis affectum,
et fratres
habere
cellas
difficilem proinde et pericapita proprio sensu,
1491, n. 5.
praelaturam. Waddingus, tomo VII, anno
malis
27. Idem
dicebat ex
certam
religioniimminere
quatuor
indifferenti et indiscreta novitiorum
ruinam:
ex
receptione,et retenidoneorum
in fine probationis; ex magistrorum impetione minus
nesciunt
in simplicitate,
ritia,qui tyrones educare
puritateet humirefectoria
litate;ex paupertatiscontemptu et curiosis structuris,dum
rebus
culosam
reii-
ora
illuminat, purgat,
humilibus
fundamentum.
miseri.
vere
me(jiulll?et
ej.
mittitur.
[Scientia].
oratio
et
Tnterrogantiquid
viribus
[Soiitudo].
et
operare,
quendam
oratione
aedificii
sunius
eg^
[Humiiitas].
in
se
stravit
dum
tuam
enim
rettulerunt
cathedram
qUam
hu-
salutem
et tremore
35.
n.
21.
l Ruina
tomo
puritate cordis, talis
et
Ibid.
gioms].
socio
a
decipiuntur,putantes
Waddingus,
timore
cum
[Habitus
tleret
vero
interrogantiquid ageret, quia in oratione et si assidua
aridum
sterilem
et
est hoc
se
sentiebat, respondit: Non
negotium
lacertis expediendum, nimium
tuis viribus
et diligentiaetribuis:
oiatioj.
loratio
homines
me
NONA.
plenas, et
evasisse
IOANNIS
BONA
ecclesiis et coenobia
rigore iustitiae
28.
HORTUS
CAELESTIUM
palatiispossunt comparari;
lbid.
disciplinae.
Leonessa
a
Picenus,
et
Dominicus
137
DELICIARUM.
demum
ex
remisso
Minorum, tyroni tentato
ut
saeculum
dixit: Tentationes
in prirao limine
facile fugari, ulterius
i
ntima
dilficile,
pervadentes et
progressas
radicitus
infixas
vel
sine supremo
labore.
quasi
impossibile,vel non
Non
appulsum profliergo, inquit,illas admittas, sed ad primum
1497, n. 2.
gato, et sic feliciter triumphabis. Ibid. anno
rediret
29.
Gerardus
Florentinus,
aliquando quot
tus
ord.
ad
annis
ord.
conversus
interroga-
Minorum,
frater Minor, respondit, ne
erat
uno
qui-
momento.
cibus
enim
deesse
raro
Refert
mentem.
[Humiiitae].
Nam
septuaginta quinque anni elapsisunt, ex quo
Minorum
habitum
veri fratris
suscepi, sed quanto tempore
ego
tomo
VIII, anno
1506, n. 81.
partes egerim ignoro. Waddingus,
de Garay, ord. Minorum, post exactam
30. loannes
in coenobio
vitam
30
ultra
in eremo,
50
annis, post asperrimam
paenitentem
ultra quam
credi possitpaenitentiam, avaritia tandem
et austeram
Dei iudicio in proillectus, pecunias cumulare
coepit,et tremendo
prietatepessime interiit. Ibid. anno
1514, n. 32.
31.
Glavasio
sub
fratribus
dixit:
Gratias
mortem
a
Angelus
nimio
Deo
officiis
in
rigore
ordinis, quae
exercui,
quia
meo,
ago
nullum
exasperavi, et plures salvavi supportando mansuete, quam
conturbavi
castigando rigorose. Longanimis patientia magis est
necessaria
subditis.
lbid. 1520, n. 26.
praelato quam
32. Gatharina, Angliae regina,uxor
Jegitima Henrici VIII, dicebat saepissime, fortunam
lenissimam, si
se
nec
asperrimam nec
tentationes
daretur
electuram
suas
ac
cum
perioptio,
utraque
;
si
alterutra
tamen
cula habeat, sed
mediam
potius a.c temperatam:
blandissimam.
Infelieligenda esset, malle se tristissimam, quam
dem
[Tenuuonesi.
consolationem, fortunatissimis
Vlll,
tomo
Waddingus,
anno
1535,
[Avaritiai.
[patientiaj.
[Fortunaj.
fere semper
n.
26,
quo
obiit.
anno
in forensibus
negotiisnou
Interrogatus Tsocrates
quare
hic
locus
nescio;
callet,
versaretur, respondit: Quae
quae
ego
ego
33.
hic
calleo, locus
nescit.
Sarisberiensis
loannes
in
[Negotiafo-
prologo
Policratici.
34.
minori
Ioannes
Picus
pretiohereditaria
ne^otiorum
tractandorum
cum
fratri
bona
o
»
ei vitio
daretur, quod
quodque expers
bumaconcessisset(a),
|i;tlll,i,
familiari
in
videretur,u;\ru
re
negligensque
Mirandulanus,
o
n
humanarum
respondere solebat, abiicendas esse sibi rerum
turbida
ne
tempestate quateretur navis; minimeque
(a)
Nel
Cod.
concesisset.
abiiciendaej.
merces,
mirum
sibi
138
CKNTURIA
homines
videri
humanas
appetere
35.
I De
Dicebat
solere
iudicare, qui
tenus
res
corpore
asinos
faenum
magis
etiam
intelligeret
cum
Paulus
aurum.
quam
stolicus,lib.
[impedimen-
ita
rudes
metirentur,
NONA.
Gortesius,
cardinalatu
ad
Iulium
Protonotarius
Apo-
11.
forte vix
ullum
ac
Ignatius paucos
esse, qui
Deo
volenti
in eo
perfecte intelligatquantum
operari ipse impediin nobis
Deus
mento
sit,quantumque
efficeret,nisi a nobis ipsis
Vitae eius lib. V, cap.
10.
impediretur. Petrus
Ribadeneyra
36. Idem
coadiutorem
quendam
interrogavitquid spectaret in
finem
referret. Respondit ille
actiones suas
religione,et ad quem
rjeum
referre. Tum
ge
spectare, et ad ipsum omnia
lgnatius: Si
sic est, inquit,graviter certe mulctaberis.
Maenim:
est
Scriptum
Dei
ledictus
Ibid.
qui facit
negligenter.
opus
37. S. Anselmus,
saecularia
Gantuariensis
episcopus,
negotia
aequanimiter ferre nequibat, ita ut in illis taedio affectus saepe
arnmo
deficeret,et gravem
insuper corporis aegritudinem incurnisi
domestici, proposita aiiqua ex divina pagina quaestione,
reret,
eductum
ob
recreassent.
ipsum e medio
Requisitus autem
quam
ad saeculares
sic imbecillis
aut
rem
causas
pusillanimisexisteret,
saecularium
ac
rerum
amorem
respondit: Qui omnium
concupiab
scentiam
animo
iamdudum
meo
reppuii, quaiiter in causis
fortis et diligensexistam
? Immo
veritatem
earum
dico, quia quando
mihi
ingerunt importune et ex necessitate; ita mens
ipsae sese
illarum
horrore
mea
concutitur, sicut infans, cum
aliqua terribilis
Vitae eius lib. 11.
imago vultui eius ingeritur.Edinerus,
38. S. Catharinae
Senensi
oranti
apparuit Christus, dixitque
ei : Si nosti,filia,
quis ego sim, et quae tu sis,beata eris. Ego sum
faciie
est. Hac
t,u es quae
non
cognitione freta, omnes
qUj sum"
venies
contra
conteres
praecepta mea,
laqueos inimici, nunquam
nullo
Vita apud
obtinebis.
et
veritatem
gratiam
negotio
omnemque
s.
,
[Negiegentiain
openbus Dei].
[Saecuiana
negoha].
[Cognitio
et
sui
Dei].
die
Surium,
[Fides].
simae
hoc
dere,
non
lettus
40.
[Corpusmor-
tale
explicabat confessarius mysterium Sanctisilla,ego, inquit,paupercula et sine literis sum,
praecipit mihi fidei mysteria cregaudeo quod Dominus
Andreas
Nicoet
autem
ea
percipere
intelligere.
moniali
Trinitatis,at
et de
taleJ-
aprilis (a).
29
Cuidam
39.
in
Vita
Quidam
corpus
Pretiosis
Franciscae
e
soc.
murus
morientium
(a) Questo esempio
centuria
terza.
est, ultra
quem
gia, quasi
111, cap.
7.
morte, gaudebat
Deus
occupationibus,
occorre
lib.
Farnesiae,
Iesu, instante
cap.
con
est.
6,
n.
le stesse
loan.
dicens, morNadasi
in
4.
parole, al
n.
35
della
140
CENTURIA
49.
[Deus
fuerat
incom
prehensibilis].
Quidam
religiosusordinis
aulicus
adivit, ut
in
magnae
imminente
etiam
acciperet, dixitque
qui
nobis
catis
nostris
Praedicatorum, qui
existimationis, Gaesarem
lationem
cum
NONA.
oculorum
sibi caecitate
ei:
Possumus
lumen
offendebamus
in
iam
de
ab
illud
nunc
captum
eo
Deo
conservarit, quando
saeculo,
saeculo
oculis
aliquam
sane
in
conso-
conqueri,
ipsum
adimit
pec-
servituti
eius
[Dul
ced
o
in
inorte].
adscriptis.Gui Gaesar: Sententiae
tuae, inquit,subscriberem,
nisi Deus
incomprehensibilis esset. Lib. VI, cap. 9.
50. Interrogatus qua
ratione
posset quis dulciter mori, ait:
Ut vitae gaudia habeamus
in morte, oportet in vita mortis
habere
amaritudinem.
51.
[Sordidapecuniaj.
B.
Lib.
Idae
VI,
de
Nivella
purgatorio cruciatam
se
sordida
pecunia
21.
cap.
apparuit
comparatis.
nutrita
Henriquez,
52.
adimplenda].
Gogitabat aliquando apud se
aestimarent
decere
qui dicebant non
fundandis
tates
pro
foret
orationi
sibi:
Non
in
adimplenda
lib.
II,
Vitae
victualibus
eius
cap.
10,
Teresia,
s.
mulierem
de
illa
monasteriis, menteque
volvebat
iugiterincumbere; audivitque Dei
maiori
mei
fruitione
voluntate.
mea
bene
an
varias circuire civi-
consistit
dicentem
vocem
viventis
Franciscus
utilius ei
an
lucrum,
Ribera,
sed
Vitae
in
eius
ult.
cap.
53. B.
[Eleemosyna]
defuncta,quae
fuerat de
225.
pag.
[Voluntas Dei
quaedam
soror
asseruit,quia
Amedeus,
dux
Sabaudiae, rogatus a legato magni principis an haberet venaticos canes, pauperum
turbam
1111 ostendit,
venari.
Dicenti autem
quibus dixit se caelum
legato saepe inveniri
homines
improbos et inertes, qui paupertatem simulant,respondit
dux
:
Nolim
sic
stras
anxie
tam
ista
inquireret,male
facit super
bonos
inquirere,nam
nobiscum
malos,
et
et
indignislargirieleemosynam,
a
Bellarminus
nobis
eius
satius
quoque
dum
paucos
plurimis
in
in actiones
ageretur. Ille solem
quam,
liberalitate curamus,
nostra
faciamus.
si Deus
Vita,
quibusdam
indignos repellere
est
iniuriam
pauperibus
vere
no-
oriri
suum
lib. III De
officioprincipis
christiani.
54.
|Pauperes].
Alexander
guineis
domum
obiectandum
aulaeis
de
ubi
cius,
Vitae
eius
In
quodam
hinc
pariete,ubi
vestiantur
III, cap.
raptu
vere
non
absconderem
et clare
ab
a
consan-
iudicio
sed
de
Augustinus
non
nudo
Galli-
13.
dixit Deus
Scripturae. Pauci, inquit,amant
amarent,
tegantur egeni;
parietes.Ioannes
lib.
provenire, quod
episcopus,rogatus
instruere, sibi, inquit,in Dei
nudo
egeno,
55.
|Amoi' Dei].
Saulius, Ticinensis
non
me
s.
Teresiae
omnia
mala
mundi
percipiunturveritates
in
eis secreta
veritate: quod
mea.
Nosti
si
quid
Sacrae
vere
sit
amare
me
IOANNIS
me
in
veritate?
placet,et ad
BONA
quicquid milii
esse
perducit. Franciscus
non
111
DELIGIARUM.
Ribera,
non
Vitaelib. IV,
4.
cap.
56. Quamvis
illud
lationi
nihil
contrarium
se
pro
dientia
Dixit
iniuriarum
nymi
me
quidam
e
memoriam,
corde
e
sum
an
non
pro-
divinae
praeceptum
in
divinam
ea
aeque
oboe-
20.
monachis
nocere
condemnationem;
in terris
in
vitam
ac
duo
quae
vilia
vivit. Ex
Abbas
d
abs
eam
Tum
utor.
que
plasmati
59.
poculum
tati
lib. De
Dicebat
sum
semper
et
tranquillitate animi,
Garafa
incumberet
sic
exercitiis
deflebat,quod
sua
cap.
necessi-
aeternitate
cum
deserta
communicatione
in
po1u
15.
reli-
s. Ignatii; [Quomodo
spiritualibus
peligioequitans ad cur™1ndum
gratia; et quod ioci
vu
videlicet
huius
rerum
esset,
conferrent,extra
et
atque
in
sibi
homines
solitarii
InterrogatusGerardus
colloquiaessent iucundissima:
Bucellinus
mundi
cuncti
63.
Gabriel
•''
se.
Vitae
eius
in recreatione
reperiretur,qui
terra
[Voiuptas
cibo
10.
Idem
vitae
[MisericorDeiI
dia
Torna-
vivendum
semper
et
interrogatusquid facturus esset, si tunc
ei nuntiaretur
imminens
Recrearer, inquit.Adeo enim perfecte
mors,
in
si
illis moriendum
sibi esset. lbid.
singula opera peragebat, ac
62. Idem
dicebat
specialem Dei providentiam esse, quod communiter
homines
si momentum
mortem
non
apprehendant: nam
huius
'
Deus
manducahat,
panem
dicens
incitasset,solius delectationis
cellam
amici
pulsasset, et abscondisset
II, cap.
61.
tanquam
Vincentius
peccata
ad
causa
pace
P.
duo
equum
parcis,
tuo
miscebat,
impossibile esse
oboedire.
Guilbertus
voluptati non
si actu
gioso,
ideo ipse
ac
'
a
Ibid.
cinerem
fletibus
suum
ceensis,
igitur vestimento
tu
parcet?
non
Franciscus
satisfacere,et
60.
Si
senex:
suo
S.
mo_
fugien-
Mius
interrogatus a quodam
Deus
milite, num
paesusciperet,ait illi: Si rupta fuerit laenula tua, numquid
te abiicis?
Nequaquam, inquit miles, sed sarcio, rursum-
nitentiam
viti;,
|l)ll()
nachis
Ano-
Ftorilegio.
58.
|o,)m.(ll(.lltla,
reve-
halniis-
decipi potui,
deceptam. Ibid. cap.
nihil
aliorum
illa re
de
non
esse
exegit, angelicam
suo
tamen
simpliciterprovinciali oboedivil
Gumque
opponens.
postea idem pro-
Patribus
et
de modo
el
vero
fuisset
ea
et
Habui, inquit,sed
:
certa
vero
57.
ab
gravi aegotio
habuisset, de eo
Ueo
consilium
nihil
proponens,
percontatus
quodam
a
fuit. Jlla
revelationem
lib.
de
cuius
consuluit,
vincialis
qui
Teresia
s.
peragendi revelationem
vincialem
set
CAELESTIUM
mendacium
intelligere
est
me
HORTUS
se
curam
velut
viverent.
Lib.
Belga, monachus
quae
libello De
de
Dei
raperentur,
[idemj.
nemoque
assumeret.
extatici
sine
II,
13.
cap.
[Morsj.
omnis
mutua
ferventissimus,quae
amore
dictis et
essent, respondit.
factisipsius
Gerardi.
[Coiioquiaj.
14^
CKNTURIA
64.
[Meditatio.
-
cibum
Idem
meditationem
dicebat
animae
et
potum
monachi,
formalem
OvlscLnUae*1-
NONA.
et
sine
orationem
monachum
qua
conscientiae
examen
religiosae.Item
brutum
esse
rationem
esse
vel
dementem
appellabat.Ibid.
tioj.
Rogatus a quodam quantum liceat monacho
habere; admialter
habere
Tantum
de
respondit,
quod
quaereret:
quantum
65.
ti-
[Quantun.
ceat
monacho
rans
Ghristus
]iaDlut
habere].
in
ibid.
cruce.
.
66.
[Ceiia eiussupeiiex].
que
.
Sciscitanti
pateat
liabeat
67.
Dicebat
eo
quod
habet
Id
unum
olim,
Rogatus
eundem
esse.
rimus,
cum
omnia
nihilne
in
Platonis
esse
et hac
desiderabilium
Deum
amat.
amat,
qui
Rogatus quidnam maxime
respondit, id quod ceteris maxime
monachi
et maximum
gaudium
H-
monacho
comederel.
aegre
(]um
-.
iugismedimona-
omnes
sen-
ex
:
Nec
ego,
epicureis;sed
desiderabilissimum.
accidere
possitmonacho,
Praecipuum autem
est. Ibid.
liceret monacho
comedere, ait: Quo
quantum
nullo
modo
ex
necessitate,
praecisa
voluptate.Non-
ex
:
convaluit
.
T,
ex
.
saeculi
infirmitate,qui
novit
adhuc
inter
Interrogatus quomodo quis posset aliqualiternosse
in
Dei proficere,
amore
primum monachus
respondit: Tunc
Deo
et
ardentius
suo
frequentius pro
proticit,quando piura
rare
concupiscit.Ibid.
(a) Corr.
cibos
7
lbid.
72.
Dei].
sit
Ibid.
adversum.
mors
quae-
Quaesitus
vivat
discernere.
[Amor
mors
laetum
70.
[Quantum
monachis
perfectisest omnium
71.
quod
terribilissimum
bonis
mortem
recrea-
hunc
aliquis dixisset, mortem
Platone
et
in
ingenio curiosa,
extra
dicebat
inquit,a
Nam
ceat
ratione
talis est
dissentio:
inquit,qui
curiositatem
Ibid.
terribilium
omnium
Deum,
nosset:
autem
potentia. Quid
philosophos. Gumque
esse
novi
illo inveniantur?
laudabat,
summe
paupertas
amat:
potestishumano
Dei
ex
desiderat.
potest eripere. In
abiiciat,qui
philosophiae definitionem
Platonicam
mortis
excedit
habet
non
lbid.
Damnans
Fingitequaecumque
illa infinite
tentia
Gilicium
cilicium.
non
semper
omnia
69.
mo-
magni-
crucifixi.
qui vel minimum
esse
quod
habere, quod- nemo
quodam
a
modo
minimum
quid
dicebat:
emit,
tione,dicebat:
[pwiosophia tatio
piatonica].
chos
vel
monacho
sententiam
68.
[Gaudium
brachia
Ibid.
nullo
pauperem
caelum
quippe
nachi].
cellulae
et
monachi, quantum
crucifixum.
et
amat,
licere
eandem
[Curiositasj.
cella
Rogatus de fenestrarum
Desuper, inquit,lumen
(a) commoditate:
aliunde
oculum
mentis
Interobtundant.
ne
accipiendo,
accipiant,
cellae supellectile,
sufficere dixit,si
rogatus denique de necessaria
monachum
[Paupertas].
super
tudine, ait: Tantum
.
coenobn
constructione
cla
cellularum.
se
in
amore
tole-
BONA
lOANNIS
73. Franciscus
HORTUB
Salesius
GAELB8TIUM
1 \'.\
DELICIARUM.
reprehensus
domesticis
quod multovaletudinis
abiectorum
dispendio suae
hominum
negotiis [Negotia ,,i.l,is|
audiendis
et expediendis vacaret, quae
tamen
erant
parvi momenti,
ait se sapientibus et insipientibusdebitorem
esse, et infimae plebi
negotia aeque
importare, sicut nobilibus
('hristoparva
magna.
ties
a
cum
phorus
lib. III, cap.
Giarda,
Idem
74.
ritum
dicebat
spiritum
mortificationis
Gum
75.
dicebat
se
Dei
amore
debitorem
laborare, quam
operari. Dilectus
floribus, sed
Idem
76.
adhuc
siquidem
dicebat:
possem
si
ac
cerem,
me
labore, rigore
iure
et
Gerardus
et
notione
78.
cum
Laudensem
humiliter
in
ipsa veheretur,
Germania
clerus
Vitae
Petri,
erat
s.
s.
Caroli
Garoli
ita
expeditum praestare,
migrare: ipsas etiam Dei causa
pore
curandas
evolet.
ita
esse,
nihil animo
afferatur
Ibid.
respi-
eum
distat
monachus
1
cap.
ut
illam
•
.
[Kiectio ini-
a
perfectione,
a
se
ferre
non
[Monachus].
lib. VI, cap.
omni
sese
paratus
res
a
1.
hominem
susceptas
[Humiiiiasj.
posse,
pedibus praeiret.Carolus
semper
si
l »• i l
Regulae.
sit
omni
tem-
hac
ex
quidem
imperfectis discedendum
impedimenti, quin liber hinc et omnino
tamen
propter
mieomm].
15.
cap.
Rodulphi mater, PhiHispaniam iret, paratum
ingressum a s. Garolo Bor-
oportere
ut
amore
recessit
pompam
vero
|Labor
amorem
uxor,
in
solemnem
recusavit, dicens
Sententia
79.
et
in
imperatoris
ex
labores,
eruisset, et his orbatus
tantum
Comment.
civitatem
romaeo
qua
militum;
monachorum.
Maria, Maximiani
Basilica
oculos
suavitate
Belga: Quantum
alacritate
lippiregis soror,
sibi in
mihi
christi cruei
9.
cap.
Ibid.
tetigisset.
nunquam
Dicebat
77.
quis
De
|S|,mills
B"
aliis assumeret
pro
sui. Ibid.
intueri, eadem
eum
Ibid.
multoque melius et utilius esse
eo
loqui aut meditari, quando oportet
tamen
pascitur inter flores, non
ex
horti
Si
crucifixi.
esse,
de
fructibus
ex
spiritum Dei, spi-
esse
Ghristi
nimios
quod
argueretur
ipsius.
suavitatis
spiritum
esse
omnibus
Vitae
5
iis
vita
studio
[Praeparatlolldinorteml.
sit,
solutus
7.
cap.
bibebat, saltem aliquo modo
rogaretur ut aquam,
quam
vellet temperari: delicias,respondit,in exercitatione patientiaenon
80. Gum
vino
Lib.
VII,
2.
potius
cap.
quaerendas,
eius familiaris
81. Somno
narquinque horas dabat, cumque
non
spiritualiummagistrisententia,
ignobilisrerum
raret, cuiusdam
horas
sano
septem
corpori concedi posse: De episcopis,inquit,non
jesse
puto
se
locutum.
82
(a) Nel
di
83, 83
quidam episcopus
vocem
negotii, eam
esse
Cod.invece
invece
[Deiiciasn""..
v**{"
quaeren-
.las|.
|so.......s|.
lbid.
(a). Gum
sibi
parum
usurum.
di
84,
di 82
ecc.
sta
scritto
81,
ad
ut
e
scribens
eum
cosl
episcopo
in
significasset
prorsus
seguito sta scritto
indiS-2 invece
[Epiecopua
144
CENTURIA
Eodem
ad
literis,acriter
eum
reprehendit.
lib.
83.
[Episcopus].
turpem, gravibus
Vll, cap. 5.
et
gnam
NONA.
Dicebat
si valetudini
multum
Gum
84.
muneri
suo
posse
observet,
ea
quae
satisfacere,
vel
nocere
prodesse
cor-
Ibid.
pori possunt.
dixisset
damnari
[Vita reiigio- taxat
episcopum
parcat, et
quidam
religiosusquod etiam
hoc
deberet,
solum
si
duin-
unus
deberet
impelunumquemque
religiosam atque evangelica consilia;
de
Ponte, aliqui referrent, respondit
idque, praesente Ludovico
Pater:
dico
salvandos
ven.
Ego autem
quod si certo scirem omnes
tamen
statum
religiosum et evangelicae perfectionis non
esse,
lere
ad
sectandam
desererem.
Franciscus
Cachupin,
Salamanticae
editae
85.
Idem
Pater
de
in
rum.
Lib.
86.
feren-
t,a|-
II,
mulier
dixitque aliquando
auferret, credo quod
Deum?
sapientem
bonum,
tibi
dedit, ut
mariti
asperam
o
n
te
].
cap.
tibi
1.
7.
p0te§4
r
4
Age
Habe
dulces,
et
ei
Deo
sum
multorum
pro
r
habebat
credere
te
die
peccatorum
meo-
Deus
in
ab
Nulla
immittitur.
II,
res
summum
talem
omnipotens,
confessario
didicisset
crux
cap.
notabiles
quod potes,
amaris
esse
et
Eccle-
virum
te adiu-
licentiam
ferendi, negavit ille,dicens
enim
Lib.
te,
suo
Pater:
catholicae
illum
sit
crucem
Gui
suo.
sum
amat
eodem
hanc
me
amore
debes
qui
donec
concessurum,
a
filia
etiam
ferream
quandam
Deo
asperrimae conditionis,
Si
exerceret, cumque
quadam
eiusdem
pro
sic
punitio
omnipotentem,
conditionem.
Referuntur
87.
de
a
quae
quam
[Sententiae
id
nunquam
dignus pati,
pati tamen
dignus
non
imitari:
Patri:
ven.
ergo,
et
eum
per
Gumque illa
postulasset crucem
vabit.
se
Dominum
eius, Hispanicae
3.
quia
magis proficerem
Credo, inquit,nam
siae. Et ille: Si credis
P
dicebat
maritum
eidem
in
Vitae
6.
cap.
Quaedam
Gredisne
Ludovici
Ponte
pati est Ghristum
pati est iusta
quantum
sum,
Iesu,
soc.
4°, lib. II, cap.
in
1652
in quantum
[Pati].
[Cmx
vitam
dulces
huius
nobis,
sententiae
lib. V,
magis
12.
quaedam
et Deus
patienter ferre
convenit
aget pro
vitae, et
te
quod
amarae
non
sint
J
pacem
habebis.
9. Si
turbans
m
his
quae
agis,
Verus
Dei magis
amor
aliquid proprium quaerere.
frui:
Dei
suam
:
magis quaerit quam
gioriam
optat pati quam
pluaccipere: magis amare
magis dare quam
cognoscere:
quam
bene
scientiam.
Terrena
ris aestimat
est
oboedentiam
lingua
quam
de
de
Deo.
aliis, nunquam
Lingua caelestis
loqui de se, male
de
male
de Deo, aut
est
aliis,semper
loqui de se, bene
propter
signum
est
te
Deum.
88.
Petrus
Aldobrandinus
card.
in
maximus
quisj.
quisnam
regum
omnium
videretur
rogatus
sibi
a
Margarita Austriaca
respondit: Qui
maximus,