LA STORIOGRAFIA MILITARE DELL’ITALIA NAPOLEONICA Di Virgilio Ilari Per Rivista Italiana di studi napoleonici e dell’Isola d’Elba [email protected] [email protected] E’ significativo che nessuna delle due bibliografie militari italiane più recenti, dovute all’iniziativa del Centro interuniversitario di studi e ricerche storico-militari (1987)1 e della Società Italiana di Storia Militare (1997) 2, abbia dato autonoma rilevanza alle guerre della Rivoluzione e dell’Impero francese (1792-1815). Le opere relative sono sì incluse nella bibliografia del 1987, ma il lettore deve ricavarsele per conto suo, perché nell’indice analitico manca una voce di richiamo. Uno specifico articolo manca pure nella Guida alla storia militare italiana del 1997, che dedica invece articoli specifici al Medioevo, all’Età Moderna e alla “guerra nel Mediterraneo nei secoli XVI-XIX”. Appena qualche titolo relativo al 1789-1815 compare nell’articolo “Studi militari italiani sull’età del Risorgimento” (di Alberto Maria Arpino). Questa preterizione involontaria, dovuta certo anche alla difficoltà pratica di individuare uno specialista al quale affidare la rassegna, riflette in realtà il modo in cui la storiografia, straniera e italiana, ha in genere considerato le istituzioni militari italiane nelle guerre napoleoniche e soprattutto il peso e il ruolo della Penisola Centrale del Mediterraneo. Infatti la storiografia sugli aspetti strategici e operativi, che è in prevalenza, se non esclusivamente, straniera e che è tradizionalmente articolata sulle campagne della Grande Armée e delle altre Armate regionali francesi, non è stata nel complesso in grado di mettere bene a fuoco l’interdipendenza tra i due teatri geo-strategici italiani, quello Alpino-Padano connesso con le campagne continentali (e terrestri), e quello Peninsulare e Insulare connesso col fronte Mediterraneo e Iberico. Ciò è dipeso da due ragioni. Anzitutto la difficoltà pratica e perfino una certa resistenza ideologica a studiare in una prospettiva unitaria due teatri operativi caratterizzati da tipi di guerra e di strategia assolutamente eterogenei: uno dominato dall’esercito francese e scandito sulla concentrazione di forze regolari e su grandi battaglie terrestri a carattere risolutivo, l’altro dalla marina britannica e frammentato in un pulviscolo apparentemente insignificante di operazioni irregolari, costiere e anfibie. L’altra ragione è stato il perdurare della frammentazione politica dell’Italia dopo il 1815, quando si sono formate le storie militari nazionali delle guerre della Rivoluzione e dell’Impero; l’ottica in cui sono state interpretate le 1 Centro interuniversitario di studi e ricerche storico-militari e Istituto di elaborazione dell’informazione del CNR di Pisa, Bibliografia italiana di storia e studi militari, Franco Angeli, Milano, 1987. 2 Piero Del Negro (cur.), Guida alla storia militare italiana, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 1997. vicende del fronte italiano è stata di conseguenza quella particolaristica dei singoli Stati. E anche con una differenza politica di fondo, perché un punto di vista “nazionale” su quelle vicende, distinto e autonomo da quello francese, poteva nascere solo in quelle parti d’Italia, come il Piemonte e le Due Sicilie, che furono davvero e a lungo in guerra contro la Francia3. Perduta di vista come “espressione geografica” e perciò come unitario teatro di guerra, l’Italia napoleonica non è stata più oggetto di interesse e quindi di studio propriamente storico-militare, a parte ovviamente le campagne dell’Armée d’Italie (studiate tra l’altro da Clausewitz e Jomini) e, in misura nettamente inferiore, quelle dell’Armée de Naples4. Vi sono naturalmente eccezioni di rilievo, come i due volumi di Léonce Krebs (1849) e Henri Moris (1856-1922) sulla guerra delle Alpi5 e soprattutto i dieci – fondamentali quanto di faticosa lettura e perciò poco utilizzati – che all’inizio del secolo scorso il maggiore di cavalleria francese Maurice Henri Weil (1845-1924) dedicò al fronte italiano nell’ultima e decisiva fase della guerra mondiale (1813-1815)6. Contributi importanti allo studio strategico dell’Italia napoleonica sono venuti anche dalla storiografia militare inglese a cominciare dalle eccellenti memorie di Sir Hew Whitefoord Dalrymple (1750-1830)7 e Sir Henry Bunbury (1778-1860)8, ma limitatamente all’Italia 3 Per una rassegna di questa letteratura, v. “Contributo ad una bibliografia della storia militare del (1°) Regno italico”, ne Il Risorgimento italiano, 1910, pp. 194-214. Gianfranco E. De Paoli, “Cenni sulla storiografia militare napoleonica in Italia dal 1814 al 1861”, in Rassegna Storica del Risorgimento, LXVII fasc. IV, ottobre-dicembre 1980, pp. 403-416. Cfr. pure Zanoli, Sulla milizia cisalpino-italica, cit. infra, II, nt. 33, p. 315. Piero Crociani, “Reduci napoleonici e identità nazionale”, in Quaderno SISM 1996-97, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2001, pp. 15-27. 4 Edouard Gachot, Histoire militaire de Masséna: la troisième campagne d’Italie, Paris, Librairie Académique Didier Perrin et Cie, 1911; Clément de Grand-Prey, “La défense du royaume de Naples en 1806”, in Journal des Sciences Militaires, septembre 1907.J. Salette, Le Général Lamarque et l’expédition de Capri”, in Revue de Gascogne, 1907. Maurice Perrot, “Deux expéditions insulaires françaises. Surprise de Jersey en 1781 – Prise de Capri en 1808, Paris, Berger-Levrault, 1929 (pp. 157-408). 5 Campagnes dans le Alpes pendant la Révolutio, d’après les Archives des Etats Majors Français et Austro Sardes, Paris, Plon, 1891 e 1895. 6 Maurice H. Weil, Le prince Eugène et Murat 1813-14. Opérations militaires négociations diplomatiques , Paris, Albert Fontemoing, 1902; Joachim Murat Roi de Naples: la dernière année du règne, Paris, Albert Fontemoing, 1909. 7 Memoir written by ... Sir H. Dalrymple ...of his proceedings as connected with the affairs of Spain, and the commencement of the Peninsula War. (London, 1830) , Published after the author's death by his son, Sir Adolphus John Dalrymple. 8 Sir Henry Bunbury, Narrative of Some Passages in the Great War with France from 1799 to 1810, London, Richard Bentley, 1854 (1927). V. Desmond Gregory, No Ordinary General: Ltn-General Sir Henry Bunbury (1778-860), Fairleigh Dickinson U. P. and London Associatet Press, 1999. Romanzesche e non autobiografiche sono le Adventures of an aide-de-camp, or, A campaign in Calabria, di James Grant (London, George Routledge and Co., 1851 2 vol., 1854 complete edition: trad. it. An. (attribuita a “Claude Dundas”), I briganti nel 1806 ovvero una spedizione nelle Calabrie, memorie di un aiutante di campo Centro-meridionale e Insulare e soltanto nella prospettiva della guerra di Spagna9 e del fronte Mediterraneo10. Tuttavia negli ultimi anni l’interesse della storiografia militare internazionale per l’Italia napoleonica sembra essersi riacceso, anche grazie agli eccellenti saggi dell’americano Friedrich Schneid sull’esercito italico e la storia militare della Penisola nel 1805-1511, e al saggio di George F. Nafziger sulla difesa del Regno d’Italia nel 18131412. La storiografia reducista (1814-1861) Gli Studii di Cesare Balbo (1789-1853) sulla guerra di Spagna13 furono l’unico contributo italiano davvero importante alla scienza militare delle guerre napoleoniche. Il Compendio della storia militare italiana dal 1792 al 1815 di Antonio Lissoni (1787-1865)14, pubblicato nel 1837, e quello inglese, Torino, Augusto Federico Negro, 1863, 2 voll. (rist. an. Reggio Calabria, Domenico Laruffa Editore, 1993; 2003). 9 Sir Charles Oman (1860-1946), A History of the Peninsular War, 1902 (Greenhill Books, London and Stackpole Books, Mechanicsburg, PA 2004-2008). Id., “La battaglia di Maida”, in Memorie Storiche Militari, II, 1909. 10 Sir Lees Knowles (1857-1928), The British in Capri, London, 1923; Id., The Taking of Capri, London, 1923. J. H. Rose, Lord Hood and the Defence of Toulon, Cambridge, 1922. Piers Mackesy, The War in the Mediterranean 1803-1910, London-New York-Toronto, Longmans, Green & Co., 1957. Norman E. Saul, Russia and the Mediterranean 1797-1807, Chicago and London, The University of Chicago Press, 1970. William Henry Flayhart III, Counterpoint to Trafalgar: the Anglo-Russian Invasion of Naples, 1805-06, University of South Carolina Press, 1988 (repr. U. P. of Florida, 2004); Id., “The Neapolitan Reaction to the Allied Invasion of 1805-1806”, The Consortium on Revolutionary Europe, Proceedings, 1989, pp. 235-250. Desmond Gregory, Sicily. The Insicure Base. A History of the British Occupation in Sicily, 1806-1815, London and Toronto, Associated University Presses, 1988; Minorca: the Illusory Prize: A History of the British Occupations of Minorca Between 1708 and 1802, Fairleigh Dickinson U. P., 1990; Napoleon’s Jailer, Ltn-Gen. Sir Hudson Lowe, A Life, Fairleigh Dickinson U. P. 1996; Napoleon’s Italy, Fairleigh Dickinson U. P. 2001. Milton Finley, The Most Monstruos of Wars: The Napoleonic Guerrilla War in Southern Italy, 1806-1811, Columbia, SC, 1994. 11 Frederick C. Schneid, Soldiers of Napoleon’s Kingdom of Italy. Army, State and Society, 1800-1815, Boulder, Colorado, Westview Press, 1995. Id., Napoleon’s Italian Campaigns 1805-1815, Foreword by Gunther E. Rothenberg, Praeger, Westport, Connecticut, 2002. 12 George F. Nafziger and Marco Gioannini, The Defense of the Napoleonic Kingdom of Northern Italy, 813-1814, Praeger, Westport, Connecticut, 2002. 13 Cesare Balbo, Studii sulla guerra d’indipendenza di Spagna e Portogallo scritti da un Uffiziale italiano, Torino, Stamperia sociale degli artisti tipografi, 1847 (ora in Scritti Militari a cura di Eugenio Passamonti, “La guerra e la milizia negli scrittori italiani d’ogni tempo”, Edizioni Roma, a. XIV, pp. 26-161). 14 Antonio Lissoni, Compendio della storia militare italiana dal 1792 al 1815, Milano, Rusconi, 1837 (Torino, Fontana, 1844). V. pure Gli Italiani in Catalogna. Lettere di A. L. ufficiale di cavalleria italiano, Londra, 1814; Difesa dell’onore delle armi italiane oltraggiate dal sig. di Balzac nelle sue scene della vita parigina, e confutazione di molti errori della storia militare della guerra di Spagna fatta dagli Italiani, Milano, Pogliarini, 1837, 2a ed. con aggiunte, Rusconi, 1837; Gli italiani nelle guerre napoleoniche (=Giunte analogo di Felice Turotti15, del 1857-58, erano mere epopee, concepite come appendici alla Storia d’Italia dal 1789 al 1814 16di Carlo Botta (1766-1837). Sotto il profilo politico e strategico, il punto di riferimento della storiografia militare italiana delle guerre napoleoniche non era e non poteva essere la Nazione Italiana, bensì – com’era allora ovvio e giusto che fosse – la Francese oppure la Napoletana o la Piemontese. Basti pensare alla Storia del Reame di Napoli dal 1734 al 1825 (1834) di Pietro Colletta (1775-1831)17 che, per la prima volta nella storiografia napoletana, fondeva storia militare e “istoria civile”; alle Memorie storico-militari dal 1792 al 1815 (1835) di Mariano D’Ayala (1809-1877)18; agli articoli politicamente “bipartisan”19 italiane a compimento della storia di Napoleone del signor Laurent de l’Ardèche le quali comprendono le imprese militari italiane dall’anno 1800 al 1814, Milano, 1841 (Roma, Casa Editrice Ulpiano, 1939); Storia delle militari imprese de’ soldati italiani dal 1796 al 1814, Milano, 1847-48, 2 vol.; Episodi della guerra combattuta dagli Italiani in Spagna, Milano, 1848, 2 voll. 15 Felice Turotti, Storia delle armi italiane dal 1796 al 1814, prefazione e note di Piero Boniotti, Milano, tip. B. Boniotti, Libreria di Francesco Saverio Sanvito, 1857-58, 3 voll. 16 Parigi, Baudry, 1824, 1832, 8 voll. (volume unico, Italia, 1834). 17 Storia del reame di Napoli dal 1734 sino al 1825, Capolago Ticino, Libreria Elvetica, 1834, 2 voll. (t. II pp. 1-263), 5a ed. 1837; trad. franc. Paris, 1835; trad. ingl. (S. Horner), Edinbourgh, 1858, 2 voll. (ed. Napoli, Libreria scientifica, 1952-1957, 3 voll., con Introduzione e note di Nino Cortese; Brugherio, Casini, 1989). V. Nino Cortese, P. Colletta e la sua “Storia”, Aquila, 1924. Altri saggi rilevanti nelle Opere inedite o rare, Napoli, Stamperia Nazionale, 1861, e poi nelle Lettere e scritti inediti a cura di Nino Cortese, Società Napoletana di Storia Patria, Napoli 1927. Id., “Le note di Gabriele Pepe alla "Storia" di P. Colletta”, in Rassegna storica del Risorgimento, Roma, 1939. Cfr. pure la “Relation de la prise de Capri” in Archivio storico per le province napoletane, 15, aprile 1925. 18 Memorie storico-militari dal 1734 al 1815, Napoli, F. Fernandes, 1835; Le vite de’ più celebri capitani e soldati napoletani dalla giornata di Bitonto fino a’ dì nostri, Napoli, Stamperia dell’Iride, 1843; Napoli militare, Napoli, Stamperia dell’Iride, 1847; “La Vita di Pietro Colletta”, in P. Colletta, Opere inedite o rare, Napoli, 1861, p. iii ss.; Bibliografia militare italiana antica e moderna, Torino, Stamperia Reale, 1854. Cfr. Memorie di Mariano D’Ayala, a cura di Michelangelo D’Ayala, Napoli, 1886. 19 “Difesa della piazza di Gaeta dal 10 febbraio al 18 luglio 1806” (III, 1837, N. 6, pp. 83118); Domenico Puccemulton (1791-1843), “Giornale della guerra combattuta nella parte orientale della Spagna dall’esercito anglo-napoletano comandato da Lord Bentinck” (I, 1835, pp. 161-191; “Giornale della spedizione in Catalogna eseguita dalle milizie angloispano-sicule” (VII, 1841, N. 15, pp. 199-214); “Continuazione del Giornale” (VIII, 1842, N. 16, pp. 198-212). An. (Michelangelo Cianciulli, 1734-1819?), “La Divisione de’ soldati napoletani in Danzica nel 1813” (III, 1838, 5, pp. 155-214, con “Lettera scritta da un testimone oculare del blocco e assedio di Danzica”, ibidem, 6, pp. 119-122). Andrea De Angelis, “La cavalleria napoletana in Alta Italia dal 1794 al 1796” (V, 1840); Un Uffiziale dell’Artiglieria Napoletana, “Ritirata del conte Ruggiero de Damas francese al servizio del Re di Napoli nel 1798” (VII. 1842). Alcuni di questi articoli furono poi raccolti nei Fatti di guerra dei soldati napoletani, di Antonio Ulloa (Napoli, Tip. Militare, 1852). V. pure A. Ulloa, Difesa della Piazza di Gaeta dal 10 febbraio al 18 luglio 1806, Ass. Naz. Ex Allievi Nunziatella. La Nunziatella in 16° - XXXI vol. 2006. Necrologi di Giuseppe Parisi (Ant. Mil. I, 1836, N. 2, pp. 185-190), Vito Nunziante, II, 1836, N. 3, pp. 157-171; Guglielmo Robinson, II, 1836, N. 4; Giuseppe de Tschudy (VI, 1840, N. 11, pp. 181-208); ,Francesco pubblicati nell’Antologia militare (1835-46) di Antonio (1807-89) e Girolamo Calà Ulloa (1810-91). Ma soprattutto allo splendido e autobiografico Regno di Napoli dal 1801 al 1806 di Luigi Blanch (17841872)20, che non a caso ispirò uno dei capolavori21 di Piero Pieri, caposcuola della storiografia militare italiana contemporanea. Lo stesso può dirsi per la Storia militare del Piemonte (1854) di Ferdinando Pinelli (18101865)22, il quale, malgrado l’enfasi “italiana” che percorre in particolare il II e III volume, tratta della guerra delle Alpi 1792-96, della neutralità in Sardegna e della campagna del 1815 in Savoia e Delfinato da un punto di vista quasi strettamente sabaudo23. Giuliotti (VII, 1841, N. 13, pp. 97-101; Francesco Gulli, (VII, 1841, N. 14, pp. 233-241); Domenico Puccemulton (IX, 1843, N. 17, pp. 182-191). V. pure “Difesa del Castello di Civitella del Tronto da’ 28 gennaio a’ 22 maggio 1805”, in Foglio periodico militare del Deposito della guerra, N. IV, Napoli, dalla Reale Tipografia della Guerra, 1819, pp. 3-26; Domenico Pietromasi, Storia della spedizione dell’E.mo Cardinale D. Fabrizio Ruffo, Napoli, 1801; A, Leh, Cenni storici de’ servigi militari prestati nel Regno deller Due Sicilie dai Greci, Epiroti, Albanesi e Macedoni in epoche diverse, Corfù, 1843; Quintavalle, Notizia storica del Conte Carlo Antonio Manhès scritta da un antico uffiziale dello stato maggiore del sudetto generale Manhès nelle Calabrie, Napoli, Ranucci, 1846; Vito Capialbi, «Della vita di Giambattista Vinci», ne Il Maurolico, I, N. 16, 20 gennaio 1835, pp. 244-49; Francesco Carrano, Vita del generale Florestano Pepe, Torino, 1851. Id., Vita di Guglielmo Pepe, Torino, 1857. M. H. De La Garde, Le général Filangieri, Turin, 1858. Guido Del Majo, Il tenente generale marchese Ottavio Tupputi (1791-1865), (USSME). F. De Luca, «Biografia del generale del Genio Ferdinando Visconti», in Annali Civili del Regno delle Due Sicilie, CXIV, 1856, pp. 1-16. Monsignor Luigi Dal Pozzo, Cronache civili e militari delle due Sicilie sotto la dinastia borbonica dall'anno 1734 in poi, Napoli, 1857. Cfr. Donatella Bernabò Silorata, “Note di letteratura militare nel Regno delle Due Sicilie”, in Salvatore Abita (cur.), Le armi al tempo dei Borbone, Napoli, E. S. I., 1999, pp. 85-88. 20 In Scritti storici a cura di Benedetto Croce, Bari, Laterza, 1945, 1948, 3 voll., in cui sono contenuti anche altri due saggi rilevanti (“La campagna del 1815 di Gioacchino Murat” e “Luigi de’ Medici quale uomo di Stato ed amministratore”). Id., «Idea di una storia delle milizie delle Due Sicilie da Carlo III al regnante Ferdinando II», in Antologia militare, V, 1839, N. 9, pp. 49-135. 21 V. infra, nt. 82. 22 Ferdinando Augusto Pinelli, Storia militare del Piemonte in continuazione di quella del Saluzzo, cioè dalla pace di Aquisgrana fino ai dì nostri, Torino, De Giorgis, 1854, 3 vol. Cfr. Piero Del Negro, “Guerra e politica nel Risorgimento: la ‘Storia militare del Piemonte’ di Ferdinando Augusto Pinelli”, in Rivista Storica Italiana, XCVIII, 1986, pp. 221-244. 23 Così pure Vittorio Cordero di Montezemolo, “Il Cav. Massimiliano di Montezemolo alla Saccarella”; Cesare Birago, “La difesa di Cosseria”, in Antologia italiana, Torino, 1846 e 1847. Nelle pagine dedicate alla campagna del 1815 in Savoia, Pinelli esaltava però il valore del comandante nemico maresciallo Suchet, che nelle sue memorie aveva a sua volta esaltato il valore degli italiani avuti ai suoi ordini in Aragona; e polemizzava con l’enfasi austriacante della relazione semi-ufficiale scritta da Théophile de Villette Chivron (17751829), Relation militaire des principaux mouvements et combats de l’armée autrichienne commandée par S. E. le baron de Frimont en 1815, Turin, s. d. (1816). Nella memorialistica sabauda relativa alla guerra delle Alpi spicca Benedetto Patono di Meirano (1763-1830), Mémoires pour servir à l’histoire de la dernière guerre des Alpes par Benoit Patono, ancien officier Piemontois, s. l. (Berlino), 1802. Nelle altre regioni d’Italia, e specialmente in quel Regno Lombardo-Veneto che in qualche modo proseguiva sotto l’imperatore d’Austria il nuovo soggetto geopolitico innestato da Bonaparte nel tronco della storia italiana, la storia italiana delle guerre napoleoniche si identificò con l’epopea dei soldati e dei generali italiani di Napoleone24, oppure con la ricostruzione delle strutture amministrative su cui si era basata la loro identità nazionale. Ne sono testimonianza Gli Italiani in Catalogna (1814) di Lissoni, la Storia delle campagne e degli assedi degl’Italiani in Spagna (1823) di Camillo Vacani (1785-1862)25, Gli Italiani in Russia (1827) e i Fasti e vicende dei popoli italiani dal 1801 al 1815 (1827) di Cesare de Laugier (1789-1871)26, le Vite dei primari generali ed uffiziali italiani (1843) di Giacomo Lombroso27, Sulla milizia cisalpino-italiana (1845) di Alessandro Zanoli (1779-1855)28, nonché le memorie di Costante Ferrari (1785-1851)29, Carlo Zucchi (1777-1863)30, Francesco Pignatelli Strongoli (1775-1853)31 e 24 Sulla differenza tra l’approccio scientifico e quello retorico-celebrativo alla storia militare dell’Italia napoleonica, v. le riflessioni di V. Ilari su Tibell e Ugo Foscolo “istoriografo dell’esercito cisalpino-italico” (in P. Crociani, V. Ilari e C. Paoletti, Storia militare del Regno italico, Roma, USSME, 2001, I, 1, pp. 429-435. 25 Oltre alla Storia delle campagne e degli assedi degl’Italiani in Spagna dal 1808 al 1813 corredata di carte e piante (Milano, I. R. Stamperia, 1823;a cura di Francesco Longhena, Milano, Paolo Pagnai Tip. Ed., 1845, 3 vol.), Vacani scrisse pure un opuscolo sul “surge” attuato dal maresciallo Suchet in Aragona (Amministrazione di stati nuovamente aggregati: esempio luminoso del maresciallo Suchet in Aragona, Milano, Pagnoni, 1862, 22 pp.). 26 V. infra, nt. 44. 27 Dello stesso autore v. pure Vite dei primarj marescialli e generali francesi, italiani, polacchi, tedeschi, russi, inglesi, prussiani e spagnoli che ebbero parte nelle guerre napoleoniche dal 1796 al 1815, Milano, Borroni e Scotti, 1845. Il maggiore Giuseppe Jacopetti pubblicò le Biografie di Achille Fontanelli, di Francesco Teodoro Arese e di Pietro Teulié (Milano, Borroni e Scotti, 1845). 28 Barone Alessandro Zanoli (già segretario generale del ministero italiano della guerra e marina e primo ordinatore del suo archivio conservato nell’A. S. di Milano), Cenno storicostatistico dal 1796 al 1814 sulla milizia cisalpino-italiana, 1814; Sulla milizia cisalpinoitalica, Cenni storici e statistici dal 1796 al 1814, Milano, Ferrari, 1845; Borroni e Scotti, 1855, 2 voll. con 5 grandi tavole colorate e 7 in nero del pittore Roberto Focosi; Estratto completo dei cenni storico-statistici sulla milizia cisalpino-italiana dal 1796 al 1814, scritto da un veterano dell’ex-esercito, con aggiunte e rettifiche dell’autore, Milano, Società degli editori degli Annali universali, 1847. 29 Memorie postume, Rocca San Casciano, Tip. di Federigo Cappelli, 1855 (ed. a cura di Mario Menghini, Milano, ISPI, 1942). 30 Memorie del generale Carlo Zucchi, a cura di Nicomede Bianchi, Milano-Torino, Guigoni, 1861. 31 Francesco Pignatelli Strongoli, Memorie intorno alla storia del Regno di Napoli dall’anno 1805 al 1815, Napoli, Tipografia del Giornale enciclopedico, 1820, 2 voll. Id., Poche osservazioni sopra l’opuscolo del generale Colletta intitolato: Pochi fatti su Gioacchino Murat, Napoli, 1820. Id., Discorsi storici sulla storia del Reame di Napoli del generale Colletta, Lugano, 1836. Id., Tre capitoli della storia del Regno di Napoli dal 1806 al 1815, contenente l’assedio di Gaeta del 1815, e la notizia de’ contingenti napoletani nell’esercito francese durante il detto tempo, Napoli, Fibreno, 1848 (Nino Cortese, Memorie di un Guglielmo Pepe (1783-1855)32, le uniche di ufficiali italiani pubblicate prima dell’Unità, quando erano già disponibili quelle di famosi marescialli o generali che avevano avuto ai loro ordini truppe italiane e napoletane33, di ufficiali francesi che avevano servito il o nel Regno di Napoli come PaulLouis Courier (1772-1825)34, Duret de Tavel35, Pierre-Michel Nempde Dupoyer (1775-1833)36, Auguste-Julien Bigarré (1775-1838)37, JosephLéopold-Sigisbert Hugo (1773-1828)38, Maximilien Lamarque (17701832),39 Mathieu Dumas (1753-1837)40, Philibert-Nicolas Desvernois (1771-1859)41, Charles-Antoine Manhès (1777-1854)42 e altri ancora43, di Generale della Repubblica e dell’Impero: Francesco Pignatelli Principe di Strongoli, Bari, Laterza, 2 voll. 1927). 32 Guglielmo Pepe, Memorie intorno alla sua vita e ai recenti casi d’Italia, Lugano, 1847, 2 voll. 33 Jean–Baptiste Koch, Mémoires d’André Masséna, Duc de Rivoli, Prince d’Essling, Maréchal de l’Empire, rédigés d’après les documents qu’il a laissés et sur ceux de la guerre et dépôt des fortifications, Paris, 1849-50, rist. 1967, 7 voll. Jean Rapp, Mémoires du général Rapp, aide de camp de Napoléon, Paris, 1823. Gabriel Suchet, Mémoires sur ses campagnes en Espagne, Paris, 1828. Id., Mémoires du Maréchal Suchet, Paris, 1834, 2 voll. 34 Paul-Louis Courier, Mémoires, correspondance et opuscules inédits, Paris, 1828, 2 vol. 35 Duret de Tavel, Séjour d’un officier français en Calabre ou lettres sur les événements politiques et militaires qui s'y sont passés pendant l'occupation des Français, Rouen, 1820 (trad. inglese, An., Calabria, during a military residence of three years in a series of letters by general officer of the French army, London, Wilson, 1832). 36 Pierre-Michel Nempde Dupoyer, Journal historique de l’expédition de Capri, faite par l’armée franco-napolitaine pendant le mois d’octobre 1808, Naples (1809), poi nello Spectateur militaire, 1829-1830. 37 Auguste-Julien Bigarré, Mémoires du général Bigarré, aide de camp du roi Joseph 17751813, (ca. 1830), Paris, Ernest Kolb éditeur, s. d. (pp. 189 ss.). 38 Mémoires du général Hugo, Paris, Ladvocat, 1823, 3 vol. 39 Lettres du général Maximilien Lamarque, publiées par sa famille, Paris, Fournier, 183536, 3 vol. 40 Guillaume Mathieu Dumas, conte di Saint Marcel, Souvenir s du lieutenant-général Comte M. Dumas, de 1770 à 1836. Publiés par son fils, Paris, 1839, 3 vol. Memoirs of his own time, including the Revolution, the Empire and the Restauration, Londo, 1839, 3 vol. 41 Souvenirs militaires du baron Desvernois, ancien général au service de Joachim Murat, roi de Naples, commandeur de la Légion d’Honneur et de l’Ordre royal des Deux Siciles, Paris, Ch. Tavera, 1858; Mémoires du général B.on Desvernois, d’après les manuscrits originaux, 1789-1815-Expédition d’Egypte-Le Royaume de Naples (publiés avec une) introduction par A. Dufourcq, Paris, Plon, 1898. 42 Memorie autografe del generale Manhès intorno ai briganti, compilate da Francesco Manfredini, Napoli, Stamperia dei Fratelli Morano, 1861 [v. A Manhès – R. Mc Farlan, Il brigantaggio nell’Italia meridionale prima e dopo l’unità, compilato da Francesco Stocchetti, rist. an. Arnaldo Forni editore, 1991]. M. DE G. (Général Galdemard ?), Notice historique sur le lieutenant général comte Manhès, extraite en grande partie des Archives du Ministère de la Guerre de France et de la chancellerie de la guerre à Naples, Paris, 1887. 43 Domenico Franceschetti, ancien général au service de Naples, Mémoires sur les événements qui ont précédé la mort de Joachim 1er , roi des Deux Siciles …, Paris– Bruxelles, 1826. Id., Supplément aux Mémoires historiques sur la mort de Joachim Napoléon, roi de Naples, ou réponse à M. Napoléon–Louis Bonaparte, Paris, 1829. ufficiali corsi e svizzeri al servizio napoletano44 e di un testimone oculare austriaco della campagna di Tolentino45. E’ letteratura tipicamente reducista, basata sui ricordi e i documenti personali degli autori e su quelli raccolti tra gli ex-commilitoni46, che elude ogni approfondimento critico e si limita a celebrare in toni enfatici la virtù militare italiana “rinata” grazie a Napoleone, arpeggiando virtuosamente Girardin, Mémoires de Stanislas Girardin, (grand écuyer du roi Joseph), Paris, Armand Aubrée, 1834, 2 voll. Grandjean de Fouchy, Aventures d’un jeune officier français dans le Royaume de Naples, Lecointe et Durey, Paris, 1821, 2 voll. 44 (Savelli, A. F. o Pier Maria?), Souvenirs historiques de la Légion corse dans le Royaume de Naples, ou épisode de l’Histoire de Corse, par un témoin oculaire, Marseille, Senès, 1851; Christian Reizel, Ein Schweizerbataillon im französischen Kriegsdienste und dessen gegen die neapolitanische Briganten, Bern, 1864; J. C,. Friederich, (capitaine au Régiment d’Isembourg et officer de cavalerie dans la garde napolitaine), Mémoires d’un mort, 18051828. Faits de guerre et exploits d’alcôve, Paris, Librairie universelle, s. d., 3 vol. 45 V°° C°° de Br (Constant Villar), témoin oculaire, Campagne des autrichiens contre Murat, en 1815, Bruxelles, Wahlen, 1821, 2 voll. (=Campagna degli austriaci contro Murat, nel 1815 : libro primo, capitolo 5: battaglia di Tolentino , 2, 3 e 4 maggio, Associazione Tolentino 815, Tolentino 2002). 46 Il principale collettore delle memorie orali fu l’elbano de Laugier, futuro comandante generale dell’esercito toscano nel 1848. Proprio a questo scopo lanciò nel 1819, dalle colonne delle Effemeridi militari di Francia, un appello ai “valorosi compagni d’arme” per raccoglierne le testimonianze. Bisogna considerare che le testimonianze personali furono in una certa misura vagliate dalle commissioni incaricate dai governi della Restaurazione di valutare le richieste d’impiego e di pensione presentate dai reduci: inoltre tanto il governo sardo che quello austriaco vagliarono anche le decorazioni napoleoniche (Legion d’onore e Ordine della Corona Ferrea) prima di convertirle nei nuovi Ordini militari creati all’uopo (v. V. Ilari e Flavio Carbone, Lineamenti storici dell’Ordine Militare d’Italia, Roma, Gruppo Decorati O..M.I., 2003, pp. 18 ss.; V. Ilari e D. Shamà, Dizionario biografico, cit. infra, pp. 534 ss. Tra le altre opere di de Laugier, ricordiamo Gli Italiani in Russia, Memorie di un uffiziale italiano per servire alla storia della Russia, della Polonia e dell’Italia, Italia (Firenze), 1826-27, 4 voll. (ed. parziale a cura di Giulio Bedeschi, Milano, Mursia, 1980; Compagnia dei Librai, Genova 2007); Storia delle guerre del 1813, 1814 e 1815 fra le Alte Potenze Alleate e Napoleone Bonaparte, Livorno, Vagnozzi, 1826-27, 4 tomi; Fasti e vicende dei popoli italiani dal 1801 al 1815 o Memorie di un uffiziale per servire alla Storia d’Italia nel suddetto periodo, Italia (Firenze), V. Batelli e figli, 18291838, 13 tomi in-12° con tavole; Fasti militari, ossia guerre dei popoli europei, Firenze, 1842, 4 voll.; Concisi ricordi di un soldato italiano napoleonico, Firenze, Polverini, 1870, 2 voll., ed. ridotta a cura di R. Ciampini, Torino, 1942. Probabilmente fu lui ad ispirare e curare l’edizione fiorentina in sei volumi (Antonio Carboni, 1827) della Storia delle campagne e degli assedi degl’Italiani in Spagna, - apocrifa e rinnegata da Vacani aggiungendo in appendice ai tomi IV e VI due note sulle truppe toscane in Spagna. Cfr. Francesco Longhena, Saggio critico-bibliografico sulla ristampa eseguita in Firenze nel 1827 della storia del generale C. Vacani e sunto dei giudizi pubblicati intorno all’opera medesima, Milano, Paolo Pagnoni, 1846 e Marino Berengo, Intellettuali e librai nella Milano della Restaurazione, Torino, Einaudi, 1980, pp. 294 ss. V. pure De Paoli, op. cit., pp. 406-07. L’anonima recensione all’edizione fiorentina pubblicata sull’Antologia di Vieusseux (N. 69, sett. 1826) rimproverò a Vacani di non aver parlato dei napoletani e degli italiani delle altre regioni annesse alla Francia. La recensione, attribuita a Giovanni Busi poi a Pietro Colletta, fu ripubblicata tra le sue Opere inedite o rare (Napoli, Stamperia Nazionale, 1861, I, pp. 285-340). sulle melodie “mancò la fortuna, non il valore”, “sebbene combattessimo dalla parte sbagliata”, “in realtà rivendicammo l’onore nazionale contro la protervia del potente alleato e vero nemico”. Benché pubblicati col cavalleresco sostegno degli arciduchi Giovanni e Ranieri, i volumi di Vacani e di Zanoli, nettamente più seri e precisi degli altri, contribuirono assai alla reinterpretazione delle guerre napoleoniche come “Proto-Risorgimento”. Il punto di vista legittimista, che era in realtà in accordo con le interpretazioni e i giudizi storici prevalenti nel resto d’Europa, fu così screditato come reazionario, antinazionale e “antistorico” e i capitoli italiani di quelle vicende militari furono riscritti esclusivamente dal punto di vista francese, tanto più che questo era stato legittimato prima da Carlo Alberto nel 184847 e poi da Solferino nel 1859; che l’impiego militare della guerriglia sanfedista nel 1799 e nel 1806-09 in associazione al Sea Power delle “brown waters” (esperienze poi applicate su più larga scala in Spagna) era stato rimosso o minimizzato con imbarazzo dalla stessa storiografia militare borbonica e inglese; e che infine, assieme ai Borbone, era scomparso pure il punto di vista napoletano. Si è così consolidata nella storiografia strategica e militare della guerra mondiale 1792-1815 una “lacuna italiana”, non ancora colmata malgrado il grande sviluppo avuto da questi studi nell’ultimo ventennio. Il contributo dell’Ufficio storico dell’Esercito (1900-1940) Quel che è rimasto, una volta scomparsa la generazione dei reduci, è stata una storiografia istituzionale, sociale, politica o anche solo celebrativa della partecipazione italiana alle guerre napoleoniche, dell’organizzazione degli eserciti e delle marine, dell’impatto della militarizzazione sul territorio e sulla popolazione civile. Del resto, nonostante la tendenza della storiografia sabauda e borbonica di considerare il periodo napoleonico come una mera parentesi rimossa dalla restaurazione, la storia delle istituzioni militari non poteva non registrare le tracce della fase francese48. Così infatti fece il 47 E’ emblematico che nel 1884, quando l’occupazione francese della Tunisia aveva spinto l’Italia alla Triplice Alleanza, gli ufficiali della Brigata Ferrara in visita a Cosseria – simbolo dell’eroismo piemontese contro la Francia e della fraternità d’armi austro-sarda – celebrassero in un cippo il “prode esercito” francese e il “grande capitano” Napoleone. (v. V. Ilari, P. Crociani e C. Paoletti, La guerra delle Alpi (1792-1796), Roma, USSME, 2000, p. 12. 48 Nel caso dell’esercito napoletano era del tutto impossibile, perché il risultato ottenuto con la convenzione di Casalanza era stato appunto il passaggio in blocco dell’esercito murattiano al servizio borbonico, liquidando onorevolmente i resti del vecchio esercito lealista sopravvissuto in Sicilia. E’ la difficoltà con la quale si sono scontrati Piero Crociani e Giancarlo Boeri nella loro peraltro fondamentale opera sull’Esercito borbonico dal 1789 al 1861 (USSME, Roma, 1789-1998, 3 voll.); l’esercito di cui trattano nel II volume (18151830) è la prosecuzione di quello murattiano (1806-1815), non di quello al quale hanno dedicato il loro I volume (1789-1815). principe napoletano Nicola Brancaccio (1864-1930), dedicando al periodo del “dominio francese” le pp. 407-461 del I tomo del suo incompiuto L’Esercito del Vecchio Piemonte. L’autore intendeva scrivere una storia militare completa del Piemonte, estesa anche alle campagne di guerra, ma poté terminare solo la parte iniziale, relativa agli Ordinamenti: pubblicata nel 1925 quando Brancaccio era già passato nella riserva col grado di generale49, rifletteva in realtà le ricerche compiute vent’anni prima, quando da capitano in servizio presso l’Ufficio storico del comando del corpo di stato maggiore, era stato distaccato presso l’Archivio di Stato di Torino con l’incarico proprio di raccogliere i dati per la storia militare piemontese da Emanuele Filiberto all’Unità. Altri due colleghi erano stati distaccati con lo stesso incarico presso gli archivi di Milano e di Napoli, che conservavano tra l’altro gli archivi dei ministeri della guerra italico e murattiano. Questo era l’aspetto principale del potenziamento delle funzioni e dell’organico dell’Ufficio storico deciso nel 1902 dal ministro della guerra generale Giuseppe Ottolenghi, anche a seguito di autorevoli sollecitazioni parlamentari50. Nel 1908 l’Ufficio partecipò inoltre, con due relazioni (inedite) del colonnello Eugenio Cavaciocchi e del capitano Giulio Del Bono, al congresso storico internazionale di Saragozza convocato in occasione del primo centenario della guerra d’indipendenza spagnola. Negli anni seguenti l’Ufficio promosse o pubblicò una serie di monografie relative al periodo napoleonico, tra cui una importantissima del generale Domenico Guerrini (1860-1928) sulla coscrizione in Francia dal 1789 al 181551, e altre sui corpi militari italiani, sulle principali campagne dell’esercito italico e sulla resistenza borbonica in Calabria nel 1806-07, realizzate da un nutrito gruppo di scrittori militari, tra i quali si segnalarono lo stesso Capo di Stato Maggiore, tenente generale Alberto Pollio (1852-1914)52, i colonnelli 49 Capitano addetto al comando del corpo di S. M. dal 1906, maggiore a scelta eccezionale nel 1910, insegnante titolare presso la Scuola di guerra nelò 1812, colonnello capo della sezione italiana dell’Ufficio interalleato dello stato maggiore francese, a riposo nel 1920, maggior generale della riserva nel 1924, scrisse tra varie altre opere anche uno studio storico-militare sulle Caratteristiche delle guerre napoleoniche. V. Enciclopedia Militare (di cui fu collaboratore), Roma, Ed. de Il Popolo d’Italia, s. d., II, p. 416. 50 Oreste Bovio, L’Ufficio storico dell’Esercito. Un secolo di storiografia militare, Stato Maggiore dell’Esercito, Roma, 1987, p. 35. 51 Col. Domenico Guerrini, La coscrizione militare in Francia nel periodo napoleonico, Scuola di guerra, Torino, Tip. Olivero e C., 1912. Del periodo napoleonico tratta pure nella storia reggimentale de I Granatieri di Sardegna. Memorie storiche dal 1659 al 1900, Roma, 1900 (ed. an. A cura del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna, Roma, 1969). La spedizione in Egitto 1798-1801, Torino, 1905. 52 Autore di un saggio su Waterloo (Waterloo 1815, Casa Editrice Italiana, 1906; ed. francese avec des nouveaux documents, 1908, a cura di François Louis Auguste Goiran; trad. italiana Roma, USSME 1935) e de La campagna invernale del 1806-07 in Polonia. Studio critico, pubblicato postumo nel 1935 (Roma, USSME, Libreria dello Stato). Eugenio De Rossi (1863-1929)53 e Niccolò Giorgetti (1850)54, i tenenti colonnelli Carlo De Antonio (1867)55 e Giuseppe Carmine Ferrari (1861)56 e i capitani Cesare Cesari (1870)57, Girolamo Cappello (1871)58 e Nicolò Giacchi (1877-1947)59. L’impegno di questi ufficiali nella grande guerra 53 Tra le opere di De Rossi, quelle relative al periodo napoleonico sono: “Il Reggimento italiano di cavalleria 1° ussari cisalpino poi Dragoni della Regina”, in Rivista di Cavalleria, 1900, fasc. VVV-XII e 1901, fasc. I, poi in Memorie Storiche Militari, III, 1910, pp. 47158: “La cavalleria italiana alla Grande Armata (campagna del 1813 in Germania)”, in Rivista di Cavalleria, 1903 e poi in Memorie Storiche Militari, III, 1910, IX, pp. 307.334; L'assedio di Portoferraio 1801-1802, in "Rivista Artiglieria e Genio", Roma, Voghera 1904; “Il Reggimento italiano dei Cacciatori Reali nella campagna del 1807 in Germania”, in Memorie Storiche Militari III, 1910, VI, pp. 200-232; “Una divisione italiana all’assedio di Colberg 1807”, in Memorie Storiche Militari, III, 1910, VII, pp. 233-286; “La brigata italiana Zucchi e la divisione italiana Peyri nella campagna del 1813 in Germania”, in Memorie Storiche Militari, III, 1910, X, pp. 335-432; “La cavalleria napoletana in Alta Italia dal 1794 al 1796”, In Memorie Storiche Militari, 1910; Il 111° di linea. Fasti e vicende di un reggimento italiano al servizio francese, Scuola di Guerra, Torino, Tip. Olivero e C. 1912 (rist. an. Accademia di San Marciano, L’Artistica Savigliano, 1995). “L’impresa di Capri”, in Rivista Marittima, 1928. 54 Niccolò Giorgetti, Le armi toscane e le occupazioni straniere in Toscana (1537-1860) : saggio di cronaca militare toscana, USSME, Città di Castello, Unione Arti Grafiche, 1916, 3 voll. 55 “Authion (Note storiche)”, in Memorie Storiche Militari, XII, V, 1911. Inoltre “Austria e Piemonte nel 1793” (menzionato nell’Enciclopedia Militare, III, p. 394). 56 Tra le opere del genovese G. C. Ferrari, Il blocco e l’assedio di Danzica nel 1813 in Germania, USSME, Città di Castello, Unione Arti Grafiche 1914 e vari saggi pubblicati nelle Memorie Storiche Militari: “L’insurrezione calabrese nel 1806 dalla battaglia di Maida all’assedio di Amantea” (IV, I, aprile 1911, pp. 3-162); “La prima operazione della marina sarda dopo la restaurazione” (1914, X, pp. 1-72); “Il Generale Alessandro Begani e la difesa di Gaeta nel 1815” (1914, III, pp. 1-177); “L’esercito napoletano all’assedio di Danzica”. 57 Cesare Cesari, “L’assedio di Amantea”, in Memorie Storiche Militari, 1911, I, pp. 163222. 58 Capitano Girolamo Cappello, Gli italiani in Russia nel 1812, Roma, USSME, 1912 (rist. an. Ermanno Albertelli, Parma, 1993), pubblicato in unico volume insieme con una relazione inedita del conte Giuseppe de Maistre, ministro sardo a Pietroburgo, e una conferenza sulla recente campagna tenuta ai Granduchi Nicola e Michele dal conte Gianotti, loro istitutore, entrambi a cura e con commento del tenente colonnello Giuseppe Carmine Ferrari . Id., L' inizio della campagna del 1809 nel Veneto e gli italiani alla battaglia di Sacile, Tip. E. Voghera, Roma 1899 59 Capitano Nicolò Giacchi, Gli Italiani in Germania nel 1813, USSME, Città di Castello, Unione Arti Grafiche, 1914 (rist. an. Ermanno Albertelli, Parma, 1993); Gli italiani in Illiria e nella Venezia (1813-1814), Roma, USSME, Tip. Regionale, 1930. entrambi questi lavori furono redatti sotto la direzione e col concorso del Capo Ufficio, colonnello Giuseppe Carmine Ferrari, e su ricerche archivistiche dei maggiori Aristide Arzano e Vittorio Gianotti, del capitano Luigi Rangoni Machiavelli e dei tenenti Filippo Tagliavacche e Alberto Livi. A Giacchi si deve inoltre la prima rassegna biografica dei generali napoleonici italiani (Gli uomini d’arme italiani nelle campagne napoleoniche, vol. unicio della serrie V del “L’opera del genio italiano all’estero”, Roma, Libreria dello Stato, 1940). Cfr. pure “Il contributo militare degli Italiani durante le campagne napoleoniche” e limitò le loro ricerche, ma alcune di queste monografie furono completate e pubblicate nel decennio successivo. Agli studi promossi direttamente dall’Ufficio storico si affiancarono numerosi altri contributi – alcuni inclusi all’interno di storie generali del genio, dell’artiglieria e della guardia di finanza, altri occasionati da più ampie ricerche di storia o geografia militare - di studiosi militari della stessa generazione, come Vittorio Adami (1869)60, Eugenio Barbarich (1869)61, Enrico Barone (1859-1924)62, Ambrogio Bollati (1871-1950)63, Mariano Borgatti (1853-1933)64, Andrea Da Mosto65, Eugenio De Vecchi (1888)66, Ilio Iori (1871)67, Sante Laria (1871)68, Pietro Luccio69, Enrico Maltese (1879)70, Pietro Maravigna (1876-1939)71, Carlo Montù (1869-1943)72, Filiberto Sardagna (1861)73, Francesco Grazioli “Le forze napoleoniche del 1813 per la difesa del Regno d’Italia”, in Bollettino dell’Ufficio Storico, 1927. 60 Vittorio Adami, La Dalmazia ai tempi di Napoleone, Zara, Tip. E. De Schonfeld, 1928; Corfù nel pensiero di Napoleone, Milano, 1929; Notizie e documenti sugli istituti di educazione militare negli antichi stati italiani, 1935. I ministri della guerra italici durante il periodo napoleonico (conferenza storica N. 4), Milano, Tip. Pontificia e arcivescovile, s. d. 61 Eugenio Barbarich, “La decadenza militare della Serenissima”, in Rivista Militare Italiana, 53, 1907, pp. 569-94, 721-42, 899-919, 1352-64, 1953-63, 21922215, 2321-2333; La campagna del 1796 nel Veneto. Parte I: Istituzioni militari Venete, Roma, Edizioni Voghera, 1910. “Una scuola d’artiglieria e genio sotto la Serenissima”, in Rivista d’artiglieria e genio, 25, 1908, 2, pp. 227-259. Cfr. Giacomo Parma (capitano della Serenissima), “Le operazioni militari nel Veneto tra Francesi e Austriaci durante l’autunno del 1796”, in Memorie Storiche Militari, I, 1909, 2, pp. 91-112. La Piave in due guerre di liberazione italica:(1809-1918), Stabilimento Poligrafico per l'amministrazione della guerra, Roma 1923. 62 Enrico Barone, Le campagne del generale Bonaparte in Italia 1796-97 e 1800, Torino, Tip. E. Schioppo, 1932. 63 Ambrogio Bollati, Gli italiani nelle armate napoleoniche, Bologna, Licinio Cappelli, 1938, 64 Mariano Borgatti, Storia dell’Arma del Genio, I: Dalle origini al 1914, Roma, ed. Rivista d’artiglieria e genio, 1931. 65 “Milizie dello Stato Romano 1600-1797”, in Memorie Storiche Militari, X, 1914, fasc. 21-22, pp. 193-580. 66 Eugenio De Vecchi, “La difesa di Ancona e dei dipartimenti romano-adriatici negli anni VII e VIII della Repubblica francese”, in Rivista Militare Italiana, I, 1910, pp. 3-26; “Un episodio dell’assedio di Ancona nel 1815”. 67 Ilio Iori, “La legione italica nella campagna del 1800”, in Rivista di Fanteria, 1909. 68 Sante Laria, Le Fiamme Gialle nella monarchia dei Savoia 1774-1821, Milano-Roma, Luigi Alfieri, 1937. 69 Pietro Luccio, Operazioni militari in Calabria negli anni 1806-07, Vibo Valentia, 1928. 70 Enrico Maltese, “Cosseria (13 aprile 1796)”, in Memorie Storiche Militari, I, 1909, N. 3, pp. 281-322. 71 Pietro Maravigna, Storia dell’Arte militare moderna, Torino, Tip. Enrico Schioppo, 1923-28, che dedica il II vol. alla “Rivoluzione francese 1789-1815”. 72 Carlo Montù, Storia dell’artiglieria italiana, Roma, ed. Rivista d’artiglieria e Genio, 1934, I, 2. (1869-1951)74 e Amedeo Tosti (1889)75, quasi tutti ricordati con brevi profili bio-bibliografici nell’Enciclopedia Militare edita da Il Popolo d’Italia nel 1929-34, che attinse ai loro scritti per la redazione delle voci “napoleoniche”. Il contributo degli storici del Risorgimento Naturalmente le vicende belliche (soprattutto le insorgenze antifrancesi, ma anche episodi particolari delle operazioni regolari nella Penisola) e lo sviluppo delle istituzioni militari dell’Italia napoleonica (soprattutto sotto gli aspetti amministrativi) sono stati trattati anche nel quadro della storiografia sociale e politica, tanto nel contesto più generale della “storia civile”, della “storia nazionale” e della “storia del Risorgimento”, tanto nelle prospettive più specifiche della storia diplomatica (degli antichi stati e dei trattati internazionali) e della storia economica, industriale, regionale e locale. I primi contributi – ad esempio quelli fondamentali di Luigi Maria Greco (1805-71) sulla Calabria napoleonica76 – risalgono già al primo Ottocento e altri saggi importanti comparvero nel 1862-191777. Naturalmente non è 73 Tra le opere del veneziano Filiberto Sardagna, riguardano il nostro periodo le Operazioni militari nel Trentino 1796-1797, Modena, Società Tip. Modenese, 1908. 74 La battaglia di Rivoli, 14-15 gennaio 1797 : la guerra come opera d'arte, studio sulla guerra manovrata, F. Le Monnier, Firenze 1925. 75 Ugo Foscolo, Pagine militari, a cura di Amedeo Tosti, Roma, ed. Roma, 1935. 76 Luigi Maria Greco, Annali di Citeriore Calabria dal 1806 al 1811, Cosenza, Migliaccio, 1872 (postumo); ed. con introduzione di G. Cingari e una nota di A. Mozzillo, Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, Roma, Edizioni del Tornese, 1979. Id., Storica narrazione intorno agli assalti ed all’assedio dei Francesi contro Amantea dal 1806 al 1807, Cosenza, tip. Migliaccio, 1844 (estratto dagli Atti dell’Accademia di Cosenza, 1844, pp. 319-330). Id., Frammento storico intorno alla ritirata di Verdier e Reynier dalla Calabria nel 1806, Cosenza, 1846. Id., Intorno al tentativo dei carbonari di Calabria Citeriore nel 1813, Cosenza, 1866, poi in Lega del bene, 1891-92. 77 V. ad esempio Carlo Cattaneo, L’antico esercito italiano, Milano, Editori del Politecnico, 1862, estratto di 48 pp. G.. Gallia, Biografia del generale Teodoro Lechi, Brescia-Verona, 1867. C. A. Costa di Beauregard, Un homme d’autrefois, Paris, Plon, 1877 (=Vecchio Piemonte nella bufera, Torino, Fagola, 1977. Giustino Fortunato, Fra Diavolo, Roma 1881, Estratto dalla "Rassegna settimanale" VII, n. 202). Giuseppe Ferrarelli, «Il Generale D’Ambrosio (Biografia)», in Rivista Militare Italiana, Serie III, T. XXVII, t. I, fasc. marzo 1882, pp. 459-86 (= Memorie Storiche Militari, Bari, 1911, pp. 129-167). Stefano Mainoni, “Vita e campagne del generale Achille Fontanelli”, in Rivista Militare Italiana, 1883, fasc. 3, pp. 247 ss. Giuseppe Cesare Abba, Montenotte, Dego e Cosseria, Faenza, Tip. Conti, 1884. Cfr. Id., Le Rive della Bormida nel 1794. Racconto, Bologna, Zanichelli, 1912. Carlo Randaccio, Storia delle marine militari italiane dal 1750 al 12860 e della Marina militare italiana dal 1860 al 1870, Roma, Forzani, 1886. D. A. Savoia, Diario della spedizione del card. Ruffo nel 1799, a cura di Biagio Cavagna, Reggio C., Tip. Paolo Siclari, 1889. «Cenni storici della Fonderia di Napoli», in Rivista d’artiglieria e genio, Roma, 1890, III, pp. 296-300. E. Beltrami, «La fonderia di Napoli», in Italia artistica e industriale, Roma, 1893-94, I, fasc. V. G. Mazzoni, Un commilitone di Ugo Foscolo: Giuseppe Giulio Ceroni. Studio, Venezia, R. Istituto Veneto di scienze, 1893. Baggi, Francesco (1783-1868) , possibile farne qui una rassegna anche sommaria, ma tra i contributi di maggior spessore spiccano certamente quelli di Albert Pingaud (1969-193?) sulle istituzioni militari della Repubblica Italiana78 e di Jacques Rambaud (1878-1915) su quelle del Regno di Napoli sotto Giuseppe Bonaparte79, nonché quello del maceratese Domenico Spadoni (1871-1944) su Lahoz e sulla cospirazione militare italica del 181480. Ma negli anni Venti, sotto Memorie di Francesco Baggi, edite da Corrado Ricci Bologna, Zanichelli, 1898, 2 vol. Gabriele Pepe, “Notizie politico-militari del 1813, da manoscritto autobiografico intitolato Galimatias”, in Miscellanea Napoleonica a cura di A. Lumbroso, Serie III-IV, Roma, Modes e Mendel, 1898. Francesco Corridore. Storia documentata della Marina Sarda dal dominio spagnolo al Savoino, Bologna, Zanichelli, 1900. Giovanni Mestica, “La battaglia di Faenza e il generale Colli”, in Nuova Antologia, 95, 1901, pp. 613-29. 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Id., «Fra Diavolo et le Commandant Hugo», in Revue de Paris, 13 août 1913, pp. 843-866. Id., «Le général Reynier à Naples», in Revue historique, XCIX, 1908. Fu anche curatore delle lettere di Murat e delle Mémoires du comte Roger de Damas 1787-1806, Paris, Plon, 1912, 2 vol. 80 D. Spadoni, Milano e la congiura militare nel 1814 per l’indipendenza italiana, Modena, Società tipografica modenese, 1936-37, 3 vol. Cfr. von Helfert, La caduta della dominazione francese nell’Alta Italia e la congiura militare bresciano–milanese del 1814, trad. di L. G. Cusani Confalonieri, Bologna, Zanichelli, 1898. Tra le altre opere rilevanti, l’impulso intellettuale di Benedetto Croce, il perugino Nino Cortese (18931976) 81, il valtellinese Piero Pieri (1893-1979)82, Attilio Simioni83 e vari altri autori84 ricostruirono le linee essenziali della storia militare del Decennio francese a Napoli. Per ragioni di spazio non è possibile in questa sede dare un conto esaustivo della letteratura militare successiva. Con l’impegno a farlo in un prossimo contributo, mi limiterò qui a indicare le principali bibliografie in argomento. Oltre a quelle che ho curato assieme a Piero Crociani in una serie di nostre opere (2000-2008)85 e che includono molti altri testi non citati qui per mancanza di spazio, nonché la letteratura sulle insorgenze, si Un’adunanza accademica col prof. Foscolo e il battaglione degli studenti, Milano, 1928; Per la prima guerra d’indipendenza italiana nel 1815: proclami, decreti, appelli ed inni, Pavia, Istituto pavese di Arti Grafiche, 1929; “Il generale barone Giacomo Filippo de Meester”, Roma, Società nazionale per la storia del Risorgimento, in Rassegna storica del Risorgimento, 16, 1929, N. 8, ott.-dic., fasc. 4; Il Generale La Hoz e il suo tentativo indipendentista nel 1799, Comitato marchigiano, Unione Tip. Operaia, 1933. “Il generale Cervoni e i corsi nella Repubblica Romana del 1798-99”, in Archivio storico di Corsica, 10, 1934, 4, pp. 1-13. 81 Nino Cortese, Il Collegio militare di Napoli, Napoli, 1924; Memorie di un Generale della Repubblica e dell’Impero: Francesco Pignatelli Principe di Strongoli, Bari, Laterza, 1927, 2 voll.; L’esercito napoletano e le guerre napoleoniche, Napoli, Riccardo Ricciardi, 1928; “Corpi e scuole militari dell’esercito napoletano dal 1806 al 1805”, in Rassegna storica napoletana, I, 3, 1933. “Il reggimento corso al servizio napoletano 1806-1814”, in Archivio storico di Corsica, XIV, 4, 1938 .Voci nel Dizionario Biografico degli Italiani (“Baccher”; “Bausan Giovanni Battista”; “Blanch Luigi”; “d’Aquino Luigi Antonio”). 82 Piero Pieri, Il Regno di Napoli dal luglio 1799 al marzo 1806, Napoli, Archivio storico per le province napoletane, 1927. 83 Attilio Simioni, “I Napoletani a Tolone nel 1793”, in Archivio storico delle Province Napoletane, 37-38, 1913. Id. L’esercito napoletano dalla minorità di Ferdinando alla Repubblica del 1799, Napoli, Stab. Tip. Luigi Pierro e figlio, 1927. 84 Giovanni Ceci, Un generale napoletano del Decennio, con le memorie di Vincenzo Pignatelli Strongoli, Napoli, 1923 (estratto dall’Archivio storico Napoletano). Achille Salzano, La marina borbonica, Napoli, ed. Il Piccolo marittimo, 1924. Aniello Cortese, La politica estera napoletana e la guerra del 1798, Milano-Roma-Napoli, Alighieri, 1924. Luigi Coppa Zuccari, L’invasione francese degli Abbruzzi, L’Aquila, Officine Grafiche Vecchioni, 1925, poi Roma, tip. consorzio nazionale, 1928. Guido Bustico, “Gioacchino Murat nelle memorie inedite del Generale Rossetti”, Il Mezzogiorno, Napoli, 21-22 maggio 1927. G. C. Speziale, Storia militare di Taranto negli ultimi cinque secoli, Bari, Laterza, 1930. 85 2000 Virgilio Ilari, Piero Crociani e Ciro Paoletti, La guerra delle Alpi (1792-1795), Roma, USSME, 2000, pp. 313-317. 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Ne ho tratto un elenco provvisorio (v. infra) ordinato cronologicamente [ma raggruppando le opere dello stesso autore sotto la data di pubblicazione della più antica], allo scopo di poter poi tracciare l’andamento degli studi (escludendo quelli relativi alle insorgenze). Come si vede, dagli anni Trenta fino a tutti gli anni Settanta i contributi alla storia militare del’'Italia napoleonica divennero meno frequenti e più frammentari: tra le opere più importanti si segnalano quella del generale Umberto Broccoli sul Golfo di Napoli (1953) e del colonnello francese Pierre Carles sull’esercito napoletano del Decennio (rimasto purtroppo inedito). Carles, con John Davis, Friedrich Schneid e Jean Pierre Perconte (che condivide generosamente online le sue preziose ricerche archivistiche), è stato tra i pochi autori stranieri che si sono finora occupati del nostro oggetto. In compenso i contributi italiani si sono però moltiplicati vertiginosamente a partire dai primi anni Ottanta, non solo per riflesso di una forte ripresa d’interesse in tutta Europa e negli Stati Uniti, ma anche delle celebrazioni dei Bicentenari napoleonici, che in Italia hanno suscitato e stanno ancora suscitando, un intesse scientifico e pure mediatico non inferiore a quello francese. Cronologia provvisoria degli autori 1933-200988 1933 Il generale conte Teodoro Lechi 1778-1866. Note autobiografiche illustrate, a cura di Fausto Lechi, Brescia, Casa Editrice F. Apolloni, 1933. 1934 Giuseppe Agnelli, La battaglia al ponte di Lodi e la settimana lodigiana di Napoleone Bonaparte, 8-15 maggio 1796, G. Biancardi, Lodi 1934. 1936 Guglielmo Ferrero, Avventura. Bonaparte in Italia, 1796-97, Parigi, 1938 (Milano, Corbaccio, 1996, con prefazione di Sergio Romano). 1938 Tito Battaglini, Il crollo militare del Regno delle Due Sicilie, Modena, Società Tipografica Modenese, 1938, 2 voll. 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L’elenco non comprende le opere relative alle insorgenze e non è esaustivo. 1940, fasc. 6 e 7/8 (extr. Roma, La Libreria dello Stato, 1940). Id., “La giunta di Difesa Generale della Repubblica Cispasdana (28 ottobre 1796-giugno 1797)”, in L’Archiginnasio, Bologna, 1949-50. 1940 Angelo Biancotti, Cosseria e le campagne di guerra dal 1793 al 1796, Torino, Società subalpina editrice, 1940. 1942 Carlo Zaghi, curatela e saggio introduttivo (pp. 9-92) alle memorie di Filippo Pisani, Con Napoleone nella campagna di Russia, Milano, ISPI, 1942 (ora v. Damiani Ernesto, In guerra con Napoleone. Memorie di Filippo Pisani. Russia 1812, Nordpress, Chiari 2006). 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